pomeriggi a teatro - Teatro Nuovo Giovanni da Udine

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pomeriggi a teatro - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
POMERIGGI A TEATRO
ABBONAMENTO
2009/2010
UNA NUOVA STAGIONE
AL GIOVANNI DA UDINE
print: La Tipografica srl
Biglietteria on line:
www.teatroudine.it
www.vivaticket.it
ABBONAMENTO POMERIGGI A TEATRO
In vendita dal 17 settembre
© Studio Patrizia Novajra
via Trento, 4 - Udine
Tel.: 0432 248411
[email protected]
www.teatroudine.it
Abbonamento a 4 spettacoli predeterminati della Stagione di Prosa, a posto fisso e data unica in giorni
festivi o prefestivi con inizio dello spettacolo alle ore 16.00.
L’acquisto e il ritiro dell’ abbonamento si svolge presso la Biglietteria del Teatro. L’ abbonamento sarà
acquistabile anche on-line (www.teatroudine.it) solo a prezzo intero e ridotto giovani (ragazzi con meno
di 25 anni) più i diritti di prevendita. In Biglietteria gli abbonamenti potranno essere pagati con contanti,
bancomat, carte di credito, assegni circolari e bancari intestati alla Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da
Udine con osservanza del D.Lgs. 21 novembre 2007 n. 231.
Spettacoli
1.To Be Or Not To Be (domenica 15 Novembre 2009)
2. Filumena Marturano (sabato 9 Gennaio 2010)
3. Cyrano de Bergerac (domenica 28 Febbraio 2010)
4. L’inganno (domenica 11 Aprile 2010).
Platea
I Galleria
II Galleria
€
€
€
Intero
104,00
87,00
69,00
Ridotto
95,00
77,00
60,00
Giovani
55,00
45,00
39,00
UFFICIO INFORMAZIONI
Apertura dall’1 settembre 2009
da lunedì a sabato: ore 9.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00
Tel.: +39 0432 248418 / 19 Fax: +39 0432 248420
BIGLIETTERIA
Orari durante la campagna abbonamenti
(dall’1settembre al 5 ottobre 2009)
da lunedì a sabato: ore 9.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00
Giorni di chiusura: festivi
Orari Stagione 2009/2010
(dal 6 ottobre 2009 fino al termine della Stagione)
da lunedì a sabato: ore 16.00 - 19.00
Domenica e festivi chiuso.
Nei giorni festivi in cui sia programmato uno spettacolo della stagione ufficiale, la biglietteria aprirà 75 minuti
prima dell’inizio dell’evento, a disposizione unicamente per la vendita dello spettacolo del giorno.
CALENDARIO PREVENDITE
SINGOLI BIGLIETTI
Prevendite mensili
Lunedì 12 ottobre per gli spettacoli di ottobre 2009
Lunedì 26 ottobre per gli spettacoli di novembre 2009
Lunedì 30 novembre per gli spettacoli di dicembre 2009
Lunedì 21 dicembre per gli spettacoli di gennaio 2010
Lunedì 25 gennaio per gli spettacoli di febbraio 2010
Lunedì 22 febbraio per gli spettacoli di marzo 2010
Lunedì 29 marzo per gli spettacoli di aprile 2010
Lunedì 3 maggio per gli spettacoli di maggio e giugno 2010
Orari prevendite
Durante la stagione il primo giorno di prevendita a biglietteria sarà aperta anche la mattina
(unicamente per gli spettacoli organizzati e gestiti direttamente dal Teatro Nuovo).
Mattina: 9.30 - 12.30 Pomeriggio: 16.00 - 19.00
Prezzi Biglietti
Prosa
Platea
I Galleria
II Galleria
€
€
€
Intero
30,00
25,00
20,00
Ridotto
27,00
22,00
17,00
Giovani
16,00
14,00
12,00
DOMENICA 15 NOVEMBRE 2009 ore 16.00
Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
TO BE OR NOT TO BE
di Maria Letizia Compatangelo
dal soggetto di Melchior Lengyel
con Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzucato
scene di Pier Paolo Bisleri
regia di Antonio Calenda
Una commedia gradevole, vivace, a tratti esilarante, ma niente affatto spensierata, se si
mantiene in giusto equilibrio tra leggerezza e impegno contro le nefandezze della storia, nella
fattispecie l’invasione nazista del 1939 in Polonia. È questo il segreto di To be or not to be,
titolo shakespeariano con cui Maria Letizia Compatangelo adatta il soggetto dell’ungherese
Melchior Lengyel, divenuto nel 1942 un film sopraffino – Vogliamo vivere, nella versione
italiana – del grande Ernst Lubitsch. Sorridere e riflettere, dunque, grazie al gioco di specchi,
travestimenti, disvelamenti, essere o non essere, che solo il palcoscenico consente e che
in questo testo, da teatro nel teatro e a doppia faccia tra finzione e realtà, fa ritrovare a una
colorata compagnia di attori le vie della salvezza, della dignità e della beffa anche alla logica
truce del dittatore in baffetti. A conti fatti, emerge sottotraccia il filo rosso dell’elogio della
fantasia e della bellezza, mediate dal mondo della scena, per paradosso luogo luminoso della
verità in cui il re è sempre nudo. Merito anche dell’allestimento elegante firmato da Antonio
Calenda e assecondato, in una numerosa compagnia, da due interpreti d’alta scuola come
Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzucato.
Spettacoli serali: 11-12-13-14 novembre 2009 ore 20.45
SABATO 9 GENNAIO 2010 ore 16.00
Teatro di Roma
Elledieffe Compagnia
di Teatro di Luca De Filippo
FILUMENA MARTURANO
di Eduardo De Filippo
con Lina Sastri, Luca De Filippo
e Nicola Di Pinto, Antonella Morea
e con Silvia Maino, Gioia Miale,
Carmine Borrino, Antonio D’Avino,
Giuseppe Rispoli, Chiara De Crescenzo
luci di Stefano Stacchini
costumi di Cristiana Lafayette
scene di Enrico Job
regia di Francesco Rosi
Immancabile ritorno di Eduardo con il suo testo più rappresentato al mondo e, per Eduardo
stesso, “la più cara delle mie creature”: Filumena Marturano, ispirata nel 1946 da un reale
fatto di cronaca, ma scritto anche per risarcire la sorella Titina, che lamentava la preponderanza
di protagonisti maschili nel teatro del fratello. Fu un trionfo, in effetti, e da allora un cavallo di
battaglia e un banco di prova per altre meravigliose interpreti di area partenopea: Regina Bianchi,
Pupella Maggio, Isa Danieli e, indimenticabile, anche Sofia Loren, nel film di De Sica Matrimonio
all’italiana. Buon’ultima arriva ora Lina Sastri, che, al fianco di Luca De Filippo nei panni già
paterni di Domenico Soriano, presta al personaggio di Filumena la sua voce scura e il suo volto
spigoloso e tragico, nell’allestimento con cui il regista Francesco Rosi chiude dopo Napoli
milionaria! e Le voci di dentro un suo personale viaggio a tre tappe dentro il teatro di Eduardo.
Al centro rimane il motivo portante della maternità, congeniale alle corde autobiografiche e alla
sensibilità civile dell’autore, che vi vede la fonte prima del riscatto della persona umana e il perno
sostanziale della casa, al di là dei pezzi di carta della burocrazia formale. Ed è l’arma vincente con
cui l’ex-prostituta Filumena, donna di istintivo pragmatismo, femmina di vita ma soprattutto madre
di tre figli avuti da uomini diversi, capovolge il modello tragico di madre-Medea e novella Antigone
dei “bassi” conquistandosi il diritto a una famiglia vera.
Spettacoli serali: 7-8-9-10 gennaio 2010 ore 20.45
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2010 ore 16.00
Teatro di Roma
CYRANO DE BERGERAC
di Edmond Rostand
con Massimo Popolizio
con Stefano Alessandroni,
Luca Bastianello, Giovanni Battaglia,
Gabriella Riva, Carlotta Viscovo
e Roberto Baldassari, Luca Campanella,
Simone Ciampi, Flavia Francucci,
Marco Macceri, Mauro Santopietro
scene di Graziano Gregori
costumi di Graziano Gregori, Carla Teti
regia di Daniele Abbado
C’è un che di platealmente teatrale nel testo di Edmond Rostand, Cyrano de Bergerac, non
per nulla scritto nel 1897 su misura per le corde versatili di un celebre attore francese di fine
Ottocento, Coqueline, che vi voleva la confluenza di vari generi drammaturgici: il dramma storico,
la commedia, il dramma eroico, la tragedia. Il tutto, inoltre, decorato di rime come un fiume in
piena, in tempi in cui trionfava la prosa e il gioco metrico sapeva ormai di antiquariato posticcio.
Ma il falso dichiarato in costume, pennacchi e spade guascone, per quanto svalutato con
arricciato sussiego da molta critica ufficiale, è diventato invece banco di prova privilegiata di
robusti benianimi del pubblico: Cervi, Micol, Branciaroli, Proietti, Depardieu sul grande schermo
o Modugno in versione musicale. In effetti, è teatralmente stimolante anche la bruttezza, con tanto
di naso chilometrico, del protagonista Cyrano, costruito come un puzzle di citazioni d’autore e
un palinsesto, anche parodico, di magnifiche parti per attori versatili. Cyrano è sognatore come
Chisciotte, spavaldo come D’Artagnan, romantico come Romeo, malinconico come Amleto. E
nasconde un’anima gentile, candida, incapace di compromesso… In un folto ensemble artistico
diretto da Daniele Abbado, tocca ora a Massimo Popolizio, superlativo attore di scuola ronconiana,
rivestire di modernità disincantata il personaggio double-face del poeta-spadaccinio tutto naso
e rima. E dare corpo e voce al Cyrano che ancora ci esprime, simbolo esemplare dell’eroe puro
che la vita sconfigge ma l’utopia eleva all’immortalità.
Spettacoli serali: 3–4–5-6 febbraio 2010 ore 20.45
DOMENICA 11 APRILE 2010 ore 16.00
Compagnia Mauri Sturno
L’INGANNO
Sleuth
di Antony Shaffer
traduzione e adattamento di Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
regia di Glauco Mauri
Spettacoli serali: 7–8–9-10 aprile 2009 ore 20.45
Una competizione all’ultimo sangue sorregge l’incontro apparentemente civile tra due uomini
nel testo “Sleuth”, Il segugio, scritto dall’inglese Anthony Shaffer e poi diventato, nelle varie
traduzioni cinematografiche e teatrali, Gli insospettabili e, perfino, Oplà, noi ci ammazziamo
(con Johnny Dorelli e Gianrico Tedeschi). Oggi, nelle mani sapienti di Glauco Mauri e Roberto
Sturno, il testo si ripropone come L’inganno. E pare anagrafe finalmente azzeccata per un
thriller drammatico che ruota intorno alla sottile rete di tensioni e finzioni tra due rivali che
giocano a rimpiattino, in vista del colpo finale, non tanto per una posta definita (qui, una donna
che non si vede mai, moglie spregiudicata del più vecchio, ricco e snob, e amante del più
giovane, vitale e squattrinato), ma in sé, per il piacere astratto del ring. Il duello può elevarsi
anche a scontro metafisico per continui rovesciamenti di fronte, tra conversazioni educate e
colpi bassi, tra micidiali stoccate, appostamenti e souplesse di ironico humour inglese. A conti
fatti, però, non resta un vincitore, ma solo una sconfitta a due, nella ragnatela di finte mosse
e tattiche fallimentari che finiscono per impigliare e travolgere entrambi i contendenti. Una
sfida che in scena ben si adatta al collaudato sodalizio tra due impeccabili interpreti, che così
ingaggiano anche un confronto dialettico tra attori, diversi per generazione e temperamento.
Per fortuna nostra, e loro, senza morti sul campo.