Untitled - Rizzoli Libri

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Audrey Vernon
Come sposare un miliardario
Traduzione di Manuela Maddamma
Rizzoli
Proprietà letteraria riservata
© 2015 Librairie Arthème Fayard
© 2015 RCS Libri S.p.A., Milano
ISBN 978–88–17–08482–6
Titolo originale dell’opera
COMMENT ÉPOUSER UN MILLIARDAIRE
Prima edizione ottobre 2015
p. 7: © Oscar Wilde, Aforismi e citazioni, trad. di Cesare Ferrari, La Vita
Felice, Milano, 2012
Realizzazione editoriale: Librofficina, Roma
Come sposare un miliardario
C’è solo una classe che pensa al denaro
più dei ricchi, e si tratta dei poveri.
I poveri non pensano a null’altro.
È il dolore di essere poveri.
OSCAR WILDE
Domani mi sposo. Stasera, in qualche modo, è
un po’ il mio addio al nubilato. Vi regalerò tutti i
miei segreti. Sposo un miliardario, sono contenta…
Qualcuno di voi guadagna pi• di dieci milioni
di euro allÕanno?
Ancora un pubblico di poveracci!
Niente di grave Ð siamo poveri, poveri ma felici.
Allora, un miliardario; lo spiego, perchŽ ai poveri le somme possono sembrare un poÕ vaghe.
Un miliardario • qualcuno che ha 999 milioniÉ
Pi• uno. Ce ne sono soltanto 1826 al mondo. Non
• niente; se fossero animali, sarebbero una specie
protetta. Per questo non abbiamo il diritto di ucciderli per le loro pellicce e per il sushi.
In cima, lÕuomo pi• ricco del mondo, Bill Gates;
al secondo posto cÕ• Carlos Slim HŽlu, e subito dopo Warren Buffett. é lÕamministratore delegato
della Berkshire Hathaway, un fondo dÕinvestimenti.
Compra azioni per poi venderleÉ
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Non ha fabbricato niente, né inventato niente, e
ha settanta miliardi… Io adoro Warren!
Non cambia mai la macchina, ha sempre la stessa casa, ha sposato la cameriera del caffè di fronte,
ha viaggiato una sola volta in tutta la vita – è andato
in Cina e gli ha fatto schifo –, e quello che gli piace
è farsi una T-bone steak il venerdì.
È il numero tre su sette miliardi.
E quando morirà, donerà tutta la sua fortuna
a… Bill Gates, per la sua associazione di beneficenza. Ridipingono scuole. Ma veramente bene, a
pennello.
Restituirà tutto ai poveri.
È questo che non capisco. Ha vissuto per tutta
la vita del lavoro dei poveri, fatto di tutto per non
pagarli molto – e ci è riuscito abbastanza –, e alla
fine che gli dice?
«Sorpresa! Scherzavo!…»
Ma che bisogno c’era di sfruttare la gente se non
volevi guadagnarci!
Come tutti quelli che pescano per hobby e che,
dopo, ributtano il pesce in acqua. Fair play. Il bel
gesto.
A me non sembra che sia un bel gesto umiliare
un pesce bucandogli la bocca.
Warren impoverisce la gente così, per sport.
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In Francia ci sono quarantanove miliardari.
I primi sono Arnault, Pinault e Liliane Bettencourt, la padrona di L’Oréal, che ha trentaquattro
miliardi.
Detto tra noi, non è nemmeno lei che le fabbrica, le creme.
Arnault in classifica è tredicesimo. Liliane Bettencourt è decima, e François Pinault è sessantacinquesimo… Su sette miliardi di esseri umani.
È per questo che voglio sposare un miliardario,
per poter dire:
«Buongiorno, Audrey Vernon, enchantŽe. Sono
un’attrice comica e sono trentatreesima su sette miliardi».
Non capisco perché le ragazze fantasticano su
cantanti e attori. Hanno la testa vuota o cosa?
La notte scorsa ho sognato che uscivo con Jude
Law – una fallita!
Ci sono ragazze tra voi? Ci sono ragazze ancora
nubili tra voi? Perché ho in mente un superpiano…
Conoscete Bruno Lafont? No? Ma certo: Brad
Pitt, Johnny Depp, loro vi dicono qualcosa. E Bruno Lafont niente! È l’amministratore delegato di
Lafarge. Numero uno mondiale del calcestruzzo,
miliardario.
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Chi avrebbe mai immaginato di fare i miliardi
col calcestruzzo?
Acqua e farina (ah, no, quella è la pasta). Per
il cemento servono pietra e acqua. Ne esistono di
diversi tipi, con molte proprietà.
C’è il calcestruzzo armato, fibrato, fibrato ad alta
prestazione, autocompattante autolivellante che ti
fa uno strato piattissimo e non ha bisogno di vibrazioni, una manna per gli operai…
Uno dei segreti per sposare un miliardario: interessarsi un po’ al mestiere.
Per esempio, non bisogna confondere gesso, cemento, calcestruzzo e granulato; non hanno niente
a che spartire tra loro.
Lo dico per voi. Doveste mai incrociarlo in occasione di un forum internazionale sui ponti sospesi, potrete dirgli:
«Bruno? Bruno Lafont?! Adoro quello che fa!
Il Ductal è il mio calcestruzzo preferito… È iper
fine, e al tempo stesso iper resistente, fa pochissime
crepe, è veramente l’innovazione tecnica che aspettavo, ci beviamo un bicchiere?».
Ditegli così a Bruno, si scioglie sicuro.
Devo farvi una confidenza.
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