DocumentodiPiano - Relazione - Comune di Grandola ed Uniti

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DocumentodiPiano - Relazione - Comune di Grandola ed Uniti
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
DOCUMENTO DI PIANO
Art. 8 L.R. 11.03.2005 n° 12
INDICE
0. Introduzione
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PARTE I
Sezione I – Il quadro conoscitivo
1. Assetto territoriale, naturale e paesaggistico
1.1 – Inquadramento territoriale
1.2 – Inquadramento pedologico (suoli)
1.3 – Inquadramento climatico
1.4 – Inquadramento geologico
1.5 – Il paesaggio naturale
1.5.1 - Elementi di trasformazione (dinamici)
1.5.2 - Elementi statici
1.5.3 - Evoluzione dell’area
1.5.4 - Vegetazione potenziale
1.5.5 - Dinamica dell’area
1.5.6 - Specie da utilizzate nei rimboschimenti
1.6 – Il sistema rurale paesaggistico - ambientale
1.7 – La Val Sanagra
1.8 – Inquadramento storico
1.8.1 - Le istituzioni civili ed ecclesiastiche dall'VIII° al XX° secolo
1.9 – Gli ambienti urbani – il quadro evolutivo
1.10 – Indagini specialistiche
1.10.1 - Studio idrogeologico – riferimenti
1.10.2 - Il reticolo idrografico minore – riferimenti
1.10.3 - Piano azzonamento acustico- riferimenti
2. L’assetto infrastrutturale
2.1 – Le strade
2.2 – I percorsi pedonali
3. L’ambiente costruito
3.1 – Il patrimonio edificato
3.2 – Il patrimonio paesaggistico-ambientale
3.2.1 - L’esame di impatto paesistico dei progetti
3.2.2 - Suddivisione del territorio comunale in classidi sensibilità
3.3 - I vincoli ambientali e strutturali
3.4 Servizi e attrezzature pubbliche e di uso pubblico
3.5 - Identificazione dei servizi presenti sul territorio comunale
4. Analisi demografica e socioeconomica
4.1 - La popolazione residente
4.2 - Le attività economiche
4.3 - Il turismo
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pag. 69
I
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4.4 - La residenza e il fabbisogno abitativo
pag. 72
Sezione II – Il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento
A.
Il Piano Territoriale Regionale (PTR) e
il Piano Territoriale Paesistico Regionale
B.
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
C.
Il Piano Generale di Indirizzo Forestale
della Comunità Montana Alpi Lepontine Meridionali
D.
Il Piano Regolatore vigente
E.
Le proposte e segnalazioni dei cittadini
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PARTE II
Obiettivi di intervento e strategie attuative
5. Obiettivi e strategie
5.1- Scenario di riferimento
5.2- Obiettivi del Documento di Piano
5.3- Strategie di intervento
5.3.1– Residenza
5.3.2– Attività produttive
5.3.3– Attività commerciali e turistiche
5.3.4– Infrastrutture
5.3.5– Agricoltura e ambiente
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PARTE III
Azioni e progetti
6.
Azioni e ambiti di progetto
6.1 – Assetto generale
6.2 – Azioni di piano
7. Modalità attuative
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PARTE IV
Verifica delle compatibilità
8. Compatibilità con la pianificazione e programmazione sovracomunale
8.1 – Il Piano Territoriale Paesistico Regionale
8.2 – Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
8.2.1 - La sostenibilità insediativa in relazione al consumo di
suolo non urbanizzato
8.2.2 - La qualità delle previsioni urbanistiche comunali: gli
Indici di Sostenibilità Insediativa (I.S.I.)
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pag. 89
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pag. 129
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pag. 133
PARTE V
La valutazione ambientale strategica
9. La Valutazione Ambientale Strategica nel Documento di Piano
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Scheda riassuntiva aree di trasformazione
pag. 154
II
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ALLEGATI
Tav. 1
Inquadramento territoriale
(scala 1 : 10.000)
Tav. 2
Il sistema rurale-paesaggistico-ambientale
(scala 1 : 10.000)
Tav. 3
Uso del suolo
- destinazione prevalente dell’edificazione
(scala 1 : 10.000)
Tav. 4
Soglie storiche dell’edificazione
(scala 1 : 10.000)
Tav. 5
Analisi ambientale del territorio comunale
(scala 1 : 10.000)
Tav. 6
Vincoli ambientali e strutturali
(scala 1 : 10.000)
Tav. 7
Numero dei piani degli edifici
(scala 1 : 5.000)
Tav. 8
Stato di attuazione PRG vigente
(scala 1 : 10.000)
Tav. 9
Area urbanizzata – art. 38 P.T.C.P.
(scala 1 : 5.000)
Tav. 10 Verifica del consumo di suolo
(scala 1 : 5.000)
Tav. 11 Sintesi del Documento di Piano
(scala 1 : 10.000)
III
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0. Introduzione
Il Piano di Governo del Territorio
La Regione Lombardia, con l’approvazione della Legge n. 12 dell’11 Marzo 2005 “per il
governo del territorio”, innova profondamente i modi ed i contenuti degli strumenti
urbanistici contemplati dalla precedente legge urbanistica (L.R. 51/1975), sostituendo il
noto Piano Regolatore Generale (PRG) con il Piano di Governo del Territorio (PGT), la
cui approvazione è, allo stato, demandata ai comuni.
Il PGT, per i comuni con popolazione inferiore o pari a 2.000 abitanti, è costituito da un
unico atto con le seguenti articolazioni:
- Documento di Piano e relativa Valutazione Ambientale Strategica
- Piano dei Servizi
- Piano delle regole
Il Documento di Piano, individua gli obiettivi quantitativi e qualitativi di sviluppo sostenibile
del PGT ed esplicita le strategie e le azioni compatibili per il loro perseguimento a livello
ambientale, geologico, infrastrutturale, urbanistico, socio-economico. Stabilisce inoltre gli
indirizzi per la definizione delle modalità di perequazione e compensazione dei valori
anche in relazione alla necessità di migliorare i servizi pubblici, oltre che di incentivazione
per l’attuazione degli interventi aventi rilevanza di pubblico interesse.
Il Documento ha validità a tempo indeterminato ma deve essere verificato e aggiornato
con scadenza quinquennale. Il DP non ha valenza prescrittiva, ma appunto di indirizzo, in
particolare per le aree soggette a trasformazione urbanistica, il cui contenuto nel rapporto
pubblico/privato si stabilisce in sede di progetto di attuazione.
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), rappresenta una sostanziale innovazione
procedurale in applicazione della direttiva 201/42/CEE. La VAS è finalizzata a
promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, attraverso la valutazione degli effetti
derivanti dall’attuazione dei piani e programmi, sulla base di un sistema di indicatori
definiti allo scopo.
Il Piano dei Servizi concorre al perseguimento degli obiettivi dichiarati nel Documento di
Piano per realizzare un coerente disegno di pianificazione sotto l’aspetto della corretta
dotazione di aree per attrezzature pubbliche, nonché per assicurare l’integrazione tra le
diverse componenti del tessuto edificato e garantire un’adeguata ed omogenea
accessibilità ai diversi servizi a tutta la popolazione comunale.
Il Piano si configura dunque quale disegno urbanistico rispetto al quale si relazionano le
diverse componenti dell’ambito urbano e si verificano le necessità di sviluppo e
integrazione dei servizi esistenti, rapportati alla popolazione stabilmente residente e da
insediare, nella misura minima di 18 mq/abitante.
Il concetto di servizio pubblico, non è più quindi inteso esclusivamente quale spazio –
vincolato – messo a disposizione della comunità, ma viene esteso a comprendere tutti i
servizi e le attrezzature, anche con l’intervento dell’operatività privata.
Il Piano dei Servizi, costituisce l’atto più importante del PGT in quanto definisce gli usi
pubblici che hanno carattere prescrittivo e vincolante e le relative modalità di
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acquisizione, realizzazione e gestione delle attrezzature, in relazione anche alla durata
quinquennale dei vincoli.
Il Piano dei Servizi non ha termini di validità, definisce l’articolazione del settore dei
servizi pubblici e di interesse pubblico, della qualità degli stessi, ed è suscettibile di
successive modifiche ed integrazioni, in relazione alla concreta attuazione dei programmi
dell’Amministrazione Comunale ed alle successive necessarie verifiche dell’evoluzione
dei bisogni e fabbisogni specifici.
Il Piano dei Servizi, ai sensi dell’art. 9, comma 8, della LR 12/05, deve essere integrato
dal “piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (PUGGS), la cui finalità è quella di
coordinare tra loro i diversi gestori dei servizi a rete e rendere quindi affidabile la
programmazione degli interventi di manutenzione e potenziamento degli stessi servizi.
Il Piano delle Regole, non ha termini di validità ed è assimilabile all’attuale normativa di
piano. Esso definisce la regolamentazione urbanistica (allineamenti, orientamenti, indici,
altezze, etc,) e le caratteristiche fisico-morfologiche del patrimonio edilizio esistente cui gli
interventi edilizi debbono attenersi, oltre alle modalità di intervento (piani attuativi o
permesso di costruire convenzionato, etc.) limitatamente a:
- gli ambiti del tessuto urbano consolidato (nuclei di antica formazione o di più
recente urbanizzazione, comprese le aree libere intercluse o di completamento);
- gli immobili assoggettati a tutela;
- aree ed immobili a rischio di incidente rilevante.
Inoltre, il Piano delle Regole, contiene prescrizioni di tipo geologico, ed individua le aree
destinate all’agricoltura, le aree di valore ambientale ed ecologico e le aree non soggette
a trasformazione urbanistica.
Le indicazioni contenute nel Piano delle Regole sono vincolanti e producono effetti diretti
sul regime giuridico dei suoli.
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PARTE I
Sezione I – Il quadro conoscitivo
1. Assetto territoriale, naturale e paesaggistico
1.1 Inquadramento territoriale
Il comune di Grandola ed Uniti fu costituito nel 1927 raggruppando varie frazioni, da cui
nel 1950 si staccò quella di Bene Lario. Situato tra il Lago di Como e quello di Lugano,
Grandola entra nella storia medievale grazie all'esistenza di una torre di avvistamento e
segnalazione a Codogna, i cui resti si possono vedere ancora oggi.
Il territorio di Grandola Ed Uniti presenta una variazione altitudinale compresa tra i 300 m
e i 2070 m, distribuita in un'estensione di 17 km quadrati. L’area, di forma allungata,
confina a nord con Garzeno, a ovest con Cusino, Bene Lario e Carlazzo, a est con
Menaggio e Plesio e a sud con Lenno, Mezzegra e Tremezzo.
L’area oggetto di indagine può essere suddivisa sinteticamente in due grossi
macrosettori; questa suddivisione prende in considerazione la recente istituzione del
Parco Locale di Interesse Sovraccomunale della Val Sanagra:
1. Area del P.L.I.S Val Sanagra. Una porzione di territorio del comune di Grandola
ed Uniti è compresa in un’area di rilevanza ambientale (ai sensi della Legge
Regionale 30 novembre 1983, n° 86) su cui, di recente, è stato istituito un P.L.I.S
(Parco Locale di Interesse Sovracomunale) che comprende l’intero asse vallivo del
torrente Sanagra. Il P.L.I.S è stato riconosciuto dall’Amministrazione Provinciale
con delibera n°183/27914 del 30 giugno 2005. Successivamente il Parco si è
dotato del Programma Pluriennale degli interventi.
2. Area esterna al P.L.I.S Val Sanagra. L’area esterna al PLIS comprende una
grossa fetta di territorio a sua volta suddivisibile in due sotto settori, distinti
procedendo da sud a nord:
Sotto settore 1: vasta area delimitata dal Massiccio dei Monti di Tremezzo, il
confine meridionale segue l’allineamento Rifugio Venini Cornelio - Monte di
Tramezzo - Bocchetta di Tramezzo - Monte Crocione. Procedendo verso Nord è
delimitata a ovest dal torrente Civagno mentre a est dal bacino imbrifero della Val
Palagna. L’area che include interamente l’abitato di Grona (fraz. di Grandola) è
interrotta a nord dalla strada statale 340.
Sotto settore 2: vasta area delimitata a sud dalla strada statale 340, a ovest dal
comune di Carlazzo, mentre a est dagli abitati Cardano, Velzo, Gonte e Naggio,
tutte frazioni di Grandola. L’area si chiude a nord lungo l’allineamento San Rocco e
Cime di Brugnone posti a nord della frazione di Naggio.
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Tutta la porzione a nord del sotto settore 2 è inclusa nell’area P.L.I.S ed è priva di centri abitati.
1.2. Inquadramento pedologico (suoli)
Il suolo è un fattore fondamentale per l’insediamento, il sostentamento e l’evoluzione di
comunità vegetali ed ecosistemi ad esse collegati. Per suolo s’intende lo strato di detriti
minerali ed organici che ricopre la roccia e che deriva, in parte, dal suo sgretolamento ad
opera di agenti climatici, chimici e biotici. In uno stesso ambiente, profili pedologici diversi
possono favorire l’evolversi di vegetazioni differenti. Il profilo pedologico è una sezione
verticale del suolo che mette in evidenza lo spessore dei vari orizzonti e le rispettive
proprietà fisico-chimiche. Man mano che ci si sposta dagli orizzonti più profondi a quelli
più superficiali, la componente minerale tende a diminuire mentre quella organica diventa
più abbondante.
Molto importanti sono le proprietà fisiche di un suolo come per esempio la porosità, la
quantità di aria e di acqua in esso contenute. Questi fattori possono favorire o meno il
drenaggio, l’attività microbiologica e la velocità di decomposizione della sostanza
organica ad essa correlata. La presenza di elementi nutritivi per le piante dipende in larga
misura dalla roccia sottostante dalla quale deriva la frazione minerale. I substrati
geologici possono essere suddivisi in base al grado di acidità.
 substrati acidi: si formano dall’accumulo di elementi silicei derivanti da
rocce metamorfiche e ignee, dominano Al3+ e H+ (tossici per le piante), il pH è
inferiore a 6,5.
 substrati neutri: derivano dall’alterazione di rocce metamorfiche di origine
sedimentaria con accumulo di elementi alcalino-terrosi, il pH è compreso tra 6,5 e
7,5.
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 substrati alcalini: si formano in presenza di rocce sedimentarie ricche di
carbonati di calcio e magnesio, il pH ha valori superiori a 7,5.
Come già anticipato, allo stato attuale, non esiste uno studio pedologico esauriente che
riguardi il territorio indagato; eventuali informazioni o cartografie presenti derivano da
lavori estrapolati in modo indiretto, sulla base di carte geologiche o interpretazioni
telerilevate. Per fornire un indicazione generale della distribuzione dei suoli dell’area
indagata si è fatto riferimento alla Carta dei suoli d’Italia (Mancini, 1966) dove è stato
possibile estrapolare alcune informazioni concernenti le caratteristiche generali delle
tipologie presenti.
A.




B.




C.




D.




Rendzina (Suoli bruni calcarei)
Profilo: distinto in 2 o 3 orizzonti di tipo A (B) e C, gli spessori sono sempre limitati.
La struttura è grumosa e ricca di carbonati lungo tutto il profilo.
Contenuto sostanza organica: alto, ricco di calcio; presenza di humus mulleutrofico
Derivazione: rocce ricche di argilla e carbonati come calcari, marne e dolomie.
Classificazione: substrati alcalini
Suoli bruni (Suoli bruni lisciviati)
Profilo: distinto in 2 o 3 orizzonti di tipo A (B) e C, B assume un caratteristico colore
bruno a struttura poliedrica. Se il suolo è lisciviato presenta altri sotto orizzonti
derivati dalla perdita di elementi molto solubili.
Contenuto sostanza organica: medio; presenza di humus forestale di spessore
modesto
Derivazione: gneiss, micascisti, graniti o suoli calcarei che hanno subito un
processo di decarbonatazione.
Classificazione: substrati neutri
Suoli bruni acidi (Podzoli bruni)
Profilo: nella parte superiore è acido in seguito a lisciviazione, ciò comporta
l’origine di humus residuale acido (mull-moder).
Contenuto sostanza organica: humus residuale acido (mull-moder).
Derivazione: rocce resistenti alle alterazioni con chimismo acido.
Classificazione: substrati acidi.
Podzoli umo-ferrici (Podzoli bruni)
Profilo: profondo con diversi sotto orizzonti (A0, A1, A2, Bs,C)
Contenuto sostanza organica: alto per minor degradazione, origine di humus acido
molto mobile (mor). Questo humus può migrare lungo il profilo, acidificandolo.
Derivazione: zone poste a quote elevate, dove le basse temperature sfavoriscono
la degradazione della sostanza organica. L’aumento delle precipitazioni induce la
lisciviazione e la conseguente perdita di nutrienti.
Classificazioni: substrati acidi.
I suoli di Grandola ed Uniti si distinguono in relazione alla distribuzione della Linea della
Grona. In questa trattazione sono stati esclusi i territori posti a nord della frattura, poiché
compresi nel P.L.I.S Val Sanagra e quindi oggetto di studi legati al Parco.
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Alla luce di tutte le considerazioni, emerge che i suoli del territorio in esame
appartengono tutti alle categorie A e B (Rendzina e Suoli bruni); i suoli più produttivi
appartengono alla categoria B.
Per comprendere la distribuzione occorre fare riferimento alla suddivisione seguente (i
sottosettori sono quelli descritti nel capitolo 1):
a) Sotto settore 1 (1500-340 m): suoli B (suoli bruni): su tutti i versanti che digradano
dal Massiccio dei Monti di Tremezzo, anche se meno profondi e ricchi di argilla.
Più profondi e decalcificati in corrispondenza di zone pianeggianti o depositi
morenici come tra Grona e i “Prati di Campo” o tra la Val Palagna e il “Binadone”.
b) Sotto settore 2 (380-900): suoli B, suoli bruni profondi: in tutte le radure comprese
tra Cardano e Gonte; suoli B di tipo forestale: tra il Dosso di Naggio e le Cime di
Brugnone per presenza di depositi glaciali; suoli A, rendzina (poco profondi e ricchi
di calcio, poco adatti alla coltivazione): area Codogna/Velzo/Rogolone/Bosco
impero o versanti meridionali di Naggio, ad eccezione delle radure di Velzo,
Codogna e Naggio dove i suoli sono più profondi.
b1: nelle valli o alla testata: suoli neutro-acidi talora profondi (B); testimonianza:
diffusione del castagno
b2: negli espluvi (dossi che separano valli): suoli neutri (talora anche basici) poco
profondi (A); testimonianza: diffusione carpino nero
1.3 Inquadramento climatico
Per l’inquadramento climatico dell’area in questione si è fatto riferimento ai dati climatici
relativi alla stazione meteorologica di Lanzo Intelvi, riportati nel lavoro di Belloni (1975).
Per la definizione delle zone fitoclimatiche sono stati consultate anche altre pubblicazioni
(Spinedi, 1991) riferite a territori limitrofi (Bellinzona, Grono, Lugano, Monte Brè, Lanzo
Intelvi) a Grandola ed Uniti. I dati raccolti, estrapolati dal lavoro di Belloni (Belloni, 1975),
provengono dalla stazione di Lanzo d’Intelvi (960 m s.l.m.) e si riferiscono al periodo
1958-1967.
Dai valori ottenuti si rileva che le precipitazioni medie annue sono piuttosto abbondanti
circa 1500 mm/anno. Esistono due massimi stagionali: uno primaverile-estivo ed uno
autunnale; il mese più piovoso è ottobre seguito poi dal trimestre aprile-maggio-giugno, il
minimo delle precipitazioni viene registrato nel mese di gennaio. Il massimo di
temperatura viene raggiunto in luglio con 18,5°C ed il minimo di 0,3 °C in gennaio.
Riportando le temperature su un grafico si ottiene una campana la cui ampiezza denota
un’escursione termica non elevata infatti risulta essere di 18,2 °C; valore che rispecchia
un clima di tipo sub-continentale. Dal climogramma umbrotermico di Lanzo (tab. 1) si
osserva che la curva termica (in bianco) non scende mai sotto lo zero ed è sempre
inferiore alla curva delle precipitazioni (linee verticali). Nella zona il clima è tipicamente
prealpino di tipo temperato-insubrico; le precipitazioni pressochè uniformi nell’arco
dell’anno fanno registrare un primo punto di massimo nei mesi primaverili-estivi ed un
secondo in quelli autunnali. La stagione si presenta fredda-umida da settembre a giugno,
temperata nei restanti due mesi (luglio e agosto). Non esiste una stagione arida poiché i
mesi più secchi si registrano nei periodi freddi. Le condizioni termiche sono regolari e
uniformi nell’arco dell’anno con temperature massime in luglio e minime in gennaio. Alle
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quote inferiori le condizioni climatiche sono ulteriormente mitigate dall’azione del bacino
lacustre.
Precipitazioni m edie m ensili
200
150
100
50
0
G
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
G
Grafico1:Dai dati ottenuti si riscontra che le precipitazioni medie annue sono piuttosto abbondanti
circa 1500 mm/anno. Esistono due massimi stagionali: uno primaverile-estivo ed uno
autunnale; il mese più piovoso è ottobre seguito poi dal trimestre aprile-maggio-giugno, il
minimo delle precipitazioni viene registrato nel mese di gennaio.
°C
110
220
100
200
90
180
80
160
70
140
60
120
50
100
40
80
30
60
20
40
10
20
0
mm
0
G
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
G
Grafico 2: Come evidenzia il Climogramma umbrotermico, le precipitazioni (a tratteggio) stanno
sempre sopra la linea delle temperature, manca quindi una fase di aridità. I mesi più
piovosi sono concentrati nei mesi primaverili–estivi e autunnali, la stagione secca va
da gennaio ai primi di marzo. Le temperature (grafico senza striscie) massime
vengono raggiunte nel mese di luglio, le minime in gennaio.
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Andamento delle temperature
30
25
20
15
10
5
0
-5
G
F
M
A
M
T max
G
T med
L
A
S
O
N
D
G
T min
Grafico 3: Il massimo di temperatura viene raggiunto in luglio con 18,5°C ed il minimo di 0,3 °C in
gennaio. Riportando le temperature su un grafico si ottiene una campana la cui
ampiezza denota un’escursione termica non elevata infatti risulta essere di 18,2 °C;
valore che rispecchia un clima quasi continentale
1.4 Inquadramento geologico
Il territorio di Grandola ed Uniti è interessato da una faglia (frattura) di importanza
regionale con andamento circa est-ovest. La Linea della Grona inizia dal Monte Grona
(La Forcoletta-1611 m) e da qui scende in Val Sanagra in prossimità dell’Alpe di Logone
(1100 m). Dall’Alpe di Logone giunge a nord della Pidaggia (1.671,04 yds), passa dal
Sasso di Cusino e dai Sassi della Porta (1318 m) e, scavalcando il Ponte d’Ovia, arriva in
Val Rezzo in corrispondenza del Passo Colmine, per poi seguire verso la Cima di Fiorina
(Bocchetta di S. Bernardo).
Figura 3: La Linea della Grona nell’area oggetto di studio
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Figura 4: La Linea della Grona tra il Monte Grona e la Val Rezzo (vista dalla Val Cavargna)
La Linea della Grona pone a contatto rocce di età e origine diversa rappresentate a nord
dal Basamento Cristallino (zona della Val Colla) formato in prevalenza da gneiss e
micascisti di origine sedimentaria (Gneiss di Stabiello), mentre a sud dalle rocce
sedimentarie di età triassica (200 milioni di anni).
Il complesso di rocce collocato a nord della Linea della Grona interessa completamente
l’area compresa nel P.L.I.S Val Sanagra, per cui non sarà oggetto di trattazione.
Le formazioni rocciose che coinvolgono il territorio di Grandola ed Uniti a sud della Linea
della Grona sono: la Dolomia Principale, il Calcare di Zorzino, l’Argillite di Riva di Solto, il
Calcare di Zu e la Dolomia a Conchodon. La Dolomia Principale e il Calcare di Zorzino
sono senza dubbio le tipologie più importanti perché è sopra questi substrati che sono
state edificate tutte le cinque frazioni di Grandola ed Uniti.
Le formazioni geologiche presenti a sud della Linea della Grona presentano sostanziali
differenze con le tipologie descritte per il Basamento Cristallino. Si tratta coperture
sedimentarie di età comprese tra il triassico e il giurassico.
Dolomia Principale e Calcare di Zorzino
Nell’area indagata, la Dolomia Principale e il Calcare di Zorzino si sostituiscono
rispettivamente da nord a sud, procedendo quindi dalla frazione Naggio a Cardano.
Queste formazioni sono considerate eterotipiche, ovvero depositate nello stesso periodo
(norico) ma in ambienti di sedimentazione diversi. Questo avvenimento spiega
l’apparente contraddizione della presenza di due facies (aspetto e caratteristiche
dell’unità geologica in relazione all’origine) in una stessa serie stratigrafica. La distinzione
morfologica tra Dolomia Principale, facies della Dolomia P. e Calcare di Zorzino è
abbastanza evidente: la prima costituita da dolomie chiare, massive o al più
grossolanamente stratificate; la seconda costituita da dolomie alternate a calcari scuri
bituminosi, densamente stratificati.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Figura 5: Distinzione morfologica tra Dolomia Principale e Calcare di Zorzino
Un fattore di considerevole importanza è la differenze resistenza meccanica della
Dolomia P. e del Calcare di Zorzino. La prima, molto compatta, è meno soggetta a
fenomeni di fatturazione mentre, la seconda, marnosa e stratificata, può disgregarsi più
facilmente. In relazione all’affioramento di queste rocce, è possibile suddividere Grandola
in tre aree:
AREA 1: Dall’Alpe Logone all’allineamento Plesio/Naggio; facies prevalentemente
compatte, massive e non sempre stratificate (salvo isolati fenomeni di fatturazione lungo
la tratta Monti di Grandola-Val Mesino). Morfologia generale aspra e accentuata.
AREA 2: Naggio/Codogna/Velzo; facies prevalentemente stratificate, laminazione e
composizione litologica variabile; tendenzialmente più tenera del settore 1 (ecc. Sass
Corbee); Morfologia generale meno aspra rispetto a settore 1.
AREA 3: Cardano/Gonte: facies stratificate come settore 1, ma rilevante presenza di
affioramenti bituminosi particolarmente sfaldabili. Morfologia generale a pendio/spianata
(eccetto dosso della Torre Milano), profilo della valle stretto e profondo (forra).
Accentuazione di isolati fenomeni di fatturazione.
Argillite di Riva di Solto e Calcare di Zu
Queste formazioni interessando le pendici del Massiccio dei Monti di Tremezzo, a partire
dall’allineamento Frazione Grona-Val Palagna, sono collocate in aree distanti dai centri
abitati, si tratta prevalentemente di aree boscate.
L’Argillite di Riva di Solto è una formazione che prende il nome dalla località bergamasca
Riva di Solto presente in Valle Imagna. Essa è costituita da argilliti e marne argillose
grigio-nerastre, alle quali sono a volte intercalati calcari e calcari marnosi scuri, compatti
a stratificazione generalmente media o sottile. Le intercalazioni calcaree o calcareomarnose sono più frequenti nella parte alta della serie (Gnaccolini, 1965).
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Figura 6 :
Le zone di affioramento del Calcare di Zu. Solo il settore della Valsolda è compreso
nel Comparto Naturale CPS.
Questa formazione che succede all’Argillite di Riva di Solto è costituita da calcari e calcari
debolmente marnosi grigio-scuri, grigio bruni o grigio nerastri, compatti, a stratificazione
variabile (da sottile a massiccia). Entro le stratificazioni calcaree sono spesso intercalate
(in modo particolare all’inizio della serie) argille e argilliti marnose nerastre.
Depositi di copertura
La struttura geomorfologia della porzione medio-inferiore di Grandola ed Uniti derivata
dalle differenti caratteristiche geologiche delle rocce, più tenere e disgregabili
procedendo da Naggio a Cardano, genera una morfologia contrastata, da aspra
(Naggio) a blanda (Cardano). Questa variazione ha avuto profondi influssi in relazione
all’accumulo di depositi glaciali, fluvio-glaciali e alluvionali.
Questa considerazione deriva dal fatto che una morfologia accentuata favorisce in misura
minore la trattenuta di depositi morenici, viceversa una morfologia blanda offre numerosi
spazi per il deposito di materiale incoerente. L’esplicarsi di questo fenomeno è un fattore
da considerare nello studio di Grandola, infatti se si escludono eventuali smottamenti
provocati dalla fatturazione delle facies della Dolomia Principale, un ipotetico fattore di
disturbo deriva dal movimento di questi detriti.
I depositi glaciali wurmiani interessano principalmente la porzione di territorio compresa
tra le frazioni di Cardano (Grandola), Codogna (Grandola) e Gonte; in genere sono
depositi fini che si concentrano nei settori pianeggianti o si accumulano in prossimità
delle incisioni vallive mescolandosi con detriti alluvionali diffusi nella piana di Croce (Val
Menaggio) o a locali accumuli di versante.
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1.5 Il paesaggio naturale
Gli elementi (anche puntiformi), i luoghi e gli ambienti presenti nel territorio comunale ed
individuati per la specifica valenza paesaggistica - naturale od agricola sono i seguenti
(vedi tav. DP 5):
SOTTO SETTORE 1
 (A)Tutta la fascia boschiva che ricopre il versante del Monte Crocione è
completamente ricoperta da boschi misti di Rovere (Quercus petraea), Ciliegio
(Prunus sp. pl.), Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), Agrifoglio (Ilex
aquifolium) e Castagno (Castanea sativa), quest’ultimo spesso in individui di
dimensioni rilevanti. La chiusura del bosco riduce notevolmente la visibilità e la
presenza di punti panoramici. Gli alpeggi presenti (alpe di Grona, alpe Galline,
alpe Minetti, alpe Boggioni e alpe Longoni) oltre a vertere in uno stato di
degrado, non sono monticati da tempo, infatti molte radure sono state ormai
colonizzate dalle specie arboreo/arbustive. La zona è raggiungibile solo da un
sentiero che sale da Vinci (750 m) posto a monte dell’abitato di Grona; tuttavia
sono percorsi che non presentano valenza paesistica. Gli unici punti panoramici
di valenza paesistica sono collocati presso i rustici di Vinci, sopra Grona.
Figura 7: Area boscata Monti di Tremezzo
 (B) Un elemento di valenza paesistico/agricola è la striscia allungata posta tra
l’abitato di Grona e i Prati di Campo. E’ un complesso di radure, ancora in
minima parte utilizzate per la produzione di foraggio e per il pascolo bovino.
L’area offre una buona percezione del paesaggio, soprattutto verso ovest, in
direzione delle montagne che sovrastano Porlezza o l’area del Monte Grona
(nord). Questo territorio si percorre da due carrarecce che si dipanano
dall’abitato di Grona ed è ricco di esemplari di castagno, anche di dimensioni
ragguardevoli.
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Figura 8: I prati di Campo
 (C) Un lungo cordone roccioso posto tra la testata della Val Palagna e il cimitero di
Grona separa l’area dei Prati di Campo (B) con la grande radura detta
“Binadone” (posta tra Palagna e il “centro industriale” di Grandola/Bene Lario).
Su quest’area, di valenza agricola, insistono due piccole aziende di coltivatori
locali. L’area è sfruttata per il taglio del foraggio e il pascolamento del bestiame
(in genere bovino). Le praterie del Binadone vengono pascolate anche da
numerosi ungulati (cervi e caprioli) che discendono dalle pendici del Massiccio
dei Monti di Tremezzo nei mesi primaverili/estivi. L’area del Binadone è situata
in una piccola conca, il paesaggio si apre su tutto il versante del Monte
Crocione.
Figura 9: Il tratto terminale del Binadone
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 (D) Le radure collocate a nord-est del ponte del Civagno, collocato sulla tratta
Binadone-Bene Lario. Sono aree utilizzate saltuariamente per la produzione di
foraggio. In questa zona passa il tracciato della “vecchia ferrovia” che conduce
direttamente alla Riserva Naturale del Lago di Piano.
 (E) L’area sportiva dei campi del Golf (proprietà private) e la piccola fontana delle
uova; una sorgente di acqua sulfurea raggiungibile dal “Miravalle” di Grandola.
Il sentiero interseca l’area sportiva.
 (F) I boschi con prevalenza di pino silvestre che colonizzano i cordoni calcarei
(dossi) interposti tra il centro urbano di Cardano e l’area del golf.
SOTTO SETTORE 2
 (G) La radura quadrangolare posta a monte dell’ex albergo Ticino. Questa area è
ancora utilizzata per il pascolamento dei bovini e la produzione di foraggio.
 (H) Le radure poste tra la frazione di Gonte e i siti a monte della località Santa.
Queste aree sono attraversate dal sentiero che conduce al rogolone,
collegandosi al tracciato che scende da Codogna. Nell’area insistono alcune
selve castanili.
 (I) Le radure di Velzo (dall’abitato, seguendo la strada che conduce a Naggio),
ancora utilizzate da agricoltori locali. Meritevole è l’apertura del paesaggio.
 (L) I Boschi che attorniano il rogolone lungo la fascia che dal sito delle querce si
dirama alle frazioni di Gonte, Codogna e Velzo. Questi boschi sono elementi di
interesse naturalistico, sia per la presenza delle due querce secolari che per le
caratteristiche della vegetazione. L’area è in stretto collegamento con il “Bosco
Impero” sito nel comune di Carlazzo. Il sito è sorto negli anni 20 e 30 del
novecento in seguito alle campagne ambientali note come “Feste dell’albero”.
Recentemente (2003) è stato inserito nelle zone tutelate dalla Regione
Lombardia.
Emergenze naturalistiche dei boschi dell’area Rogolone
Boschi a latifoglie con: Orniello (Fraxinus ornus), Bagolaro (Celtis australis), Carpino nero
(Ostrya carpinifolia), Lantana (Viburnum lantana), Ligustro (Ligustrum vulgare), Rovere
(Quercus petraea), Betulla (Betula pendula), Maggiociondolo (Laburnum anagyroides),
Castagno (Castanea sativa), Nocciolo (Corylus avellana).
Altro: prati magri e prati umidi calcofili. Dal punto di vista botanico l’area è estremamente
interessante anche al di fuori dei suoi confini amministrativi. L’interesse naturalistico
dell’area dove è sito il Rogolone deriva anche dalla presenza di numerose sorgenti
calcaree popolate da specie vegetali e animali abbastanza rare, come il gambero
d’acqua dolce (Austropotamobius pallipes italicus). Specie meritevoli di interesse: Tra
Carlazzo e Grandola ed Uniti, l’area è attraversata da numerosi rigagnoli, sorgenti o
piccoli torrenti. Il più importante è il Bonallo che sfocia nel Lago di Piano. La disponibilità
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di acqua ha permesso la formazione di interessanti prati palustri calcofili, spesso ricchi di
specie rare o minacciate di scomparire:
Gladiolo palustre (Gladiolus palustris), Parnassia (Parnassia palustris), Ginestrino
palustre (Lotus uliginosum), Erba tajola comune (Tofieldia caliculata), Frangola (Alnus
frangula), Elleborine palustre (Epipactis palustris), Ceratofillo (Ceratophyllum demersum),
Giunchetto nero (Schoenus nigricans), Serapide maggiore (Serapis vomeracea), Fior di
mosca (Ophrys muscifera), Fior di Legna (Limodorum abortivum), Orchide screziata
(Orchis tridentata), Listera maggiore (Listera ovata).
Il Rogolone è meta di numerosi turisti e potrebbe fungere da collegamento per il
Parco, l’uno in direzione dell’altro e viceversa.
ALBERI MONUMENTALI
“Rogolone, Rogolino e Castagno”
Rogolone
Quercia tutelata ai sensi degli art. 2 e 4 della legge 11 giugno 1922, n° 778.
Il 18 maggio 1987, il Rogolone è stato ceduto con atto notorio dai proprietari a Italia
Nostra e, da allora, rimane sotto tutela.
CIRCONFERENZA: 7,78 m (6 persone per abbracciarlo)
ALTEZZA: 25 m
DIAMETRO ALLA CHIOMA: 45 m
ETA’: 275 anni (perizia eseguita dal laboratorio di dendrocronologia di Losanna, nel
1988), è la quercia più vecchia del nord Italia; a pochi metri di distanza dal “Rogolone” si
trova il “Rogolino”, un’altra quercia enorme; il Rogolino ha 185 anni. Le due querce sono
vicine all’area denominata “Bosco Impero” gravante sul comune di Carlazzo (presenza di
pannelli indicatori).
UBICAZIONE:Grandola ed Uniti, si raggiunge dalle frazioni di Codogna (vicino a Villa
Camozzi), Velzo o Gonte.
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Castagno
A Grandola ed Uniti presso l’abitato di Grona è stato censito uno dei castagni più grossi
della Provincia di Como, l’esemplare si trova presso la località “Prati di Campo”,
raggiungibile percorrendo due carrarecce che si dipanano dall’abitato di Grona (assenza
di indicazioni, v. museo). Il castagno, di notevoli dimensioni, è stato individuato dalla
stessa Amministrazione Provinciale sulla base dei dati forniti dal “censimento degli alberi
monumentali” iniziato nel 2001, lavoro che oltre alla provincia comasca ha coinvolto
diversi capoluoghi della regione Lombardia. Il castagno era già noto ad alcuni abitanti del
villaggio di Grona (Fraz. di Grandola ed Uniti), mentre era sconosciuto dai locali che
abitano nelle frazioni vicine.
Collegamento Parco Val Sanagra-sito delle querce/Bosco Impero
Anche se l’area del rogolone è esclusa dal territorio di competenza del P.L.I.S Val
Sanagra, il Parco e in particolare il Comune di Grandola, potrebbero includere nei propri
progetti di valorizzazione la presenza di questo monumento naturale. La presenza del
rogolone, in mutua simbiosi con il parco, può fungere da elemento attrattore e da utile
intermediario per la valorizzazione del territorio. Naturalmente prima della valorizzazione
occorre preoccuparsi della conservazione, pertanto qualsiasi progetto di intervento che
coinvolga l’area del rogolone dovrà essere accuratamente soppesato. In particolare,
necessitano di particolare attenzione eventuali progetti di “sfoltimento”, negativi nelle
immediate vicinanze delle due piante. Il taglio delle piante limitrofe, con funzione di
“cuscinetto o copertura”, potrebbe provocare danni consistenti, soprattutto per
l’intensificarsi del vento o degli agenti atmosferici (negativi per piante molto grosse!).
Diverse sono le operazioni di “pulizia” degli spiazzi erbosi, con conseguente rimozioni di
arbusti invadenti che tendono a occludere i pochi spiazzi rimasti.
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Il collegamento Parco-Rogolone-Bosco Impero è possibile da Grandola ed Uniti, posta a
cavallo tra le due aree. I sentieri si snodano dalle frazioni di Cardano, Gonte, Codogna e
Velzo e richiedono meno di un’ora di percorrenza. Il Museo della Val Sanagra promuove
la conoscenza del rogolone con un pannello illustrativo. Il bosco impero dista solo poche
decine di minuti dal rogolone, all’interno dell’area sono presenti pannelli illustrativi e
apposite segnaletiche.
Il Rogolone e il Rogolino possono essere raggiunti percorrendo alcuni sentieri e/o
carrarecce che si dipanano dalle frazioni di Gonte, Codogna e Velzo. I sentieri consigliati
sono quelli che si inoltrano dalle frazioni Gonte e Codogna.
DA GONTE
Si attraversa l’abitato di Gonte imboccando una carrareccia che prosegue tra estese
radure; sullo sfondo, a sinistra, si scorge la strada statale che collega Grandola a
Porlezza. Il percorso prosegue diritto per alcuni minuti, poi sale dolcemente sino a una
piccola cappella votiva (20 minuti). Oltre la cappella si raggiunge un bivio posto nelle
adiacenze di cascinali e prati con castagni isolati. Si ignora la rotabile (sterrata) di sinistra
che conduce alla loc. “La Santa” e si prosegue dritti attraversando due piccoli torrenti. Il
sentiero sale per pochi minuti e si congiunge con la carrareccia che proviene da Codogna
e Velzo. Si prosegue a sinistra e dopo aver attraversato un terzo torrente (“Valle dei
Gamberi”) si segue la traccia (divenuta sentiero) che salendo porta alle due grosse
querce (45 minuti).
DA CODOGNA
Il sentiero si inoltra nelle adiacenze di Villa Camozzi, di fronte al Monumento dei Caduti o
antistante la nuova sede della Biblioteca Comunale. Proseguendo dritti, dopo pochi
minuti, il sentiero diventa una scalinata in discesa che termina (15 minuti) divenendo
ancora pianeggiante. Si prosegue dritti attraversando una pineta (destra) e una cappella
votiva. Giunti alla Cappella il percorso continua come descritto per l’abitato di Gonte.
DAL ROGOLONE A VELZO
Un altro sentiero interessante sale diritto nel bosco e, in breve, si raggiunge un bivio: a
sinistra si va a Gottro mentre a destra si ritorna a Velzo, quindi a monte dei sentieri
percorsi all’andata. Seguendo questo sentiero si può optare per un’alternativa che
toccando Cà del Rampù, permette di raggiungere rapidamente l’abitato di Velzo e quindi,
percorrendo la Via Leopardi, si può ritornare a Codogna.
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
(M) Gli ex pianali abbandonati in località “Passerera” (su muri a secco)
attraversati dal sentiero più importante che dalla Villa Camozzi (Museo)
conduce al rogolone. Questo tracciato è di estrema importanza perché è il
percorso principale per raggiungere il rogolone. Un altro tracciato si snoda a
monte della frazione di Velzo (località Volzerano).

(N) Le radure della frazione di Naggio collocate nelle immediate vicinanze del
“pozzo” recentemente restaurato dall’Associazione “Amici di Naggio”. Queste
praterie sono ricche di alberi da frutto di considerevoli dimensioni; si tratta
senza dubbio di genotipi storici che ben si adattano alle caratteristiche
ecologiche locali.

(O) I boschi di castagno collocati tra il “Dosso di Naggio” e le Cime di
Brugnone. Area di grande interesse per i locali per la raccolta dei funghi.
1.5.1 Elementi in trasformazione (dinamici)
Gli elementi presi in considerazione in questa trattazione sono tutti gli aspetti naturali
presenti nel territorio che vanno soggetti a una lenta trasformazione nel corso del tempo.
Queste lente evoluzioni spesso si manifestano in modo irreversibile tanto che, se non
vengono arrestate, risulta quasi impossibile riportarle nella condizione originaria.
L’inclusione degli elementi dinamici riferiti al territorio di Grandola è stata effettuata
adottando il criterio del “buon senso”, ossia escludendo le aree che non presentano
motivi di interesse o fruizione, come ad esempio tutta la fascia boschiva che cinge le
pendici dei Monti Tremezzo e Crocione.
Aree boscate (L): Boschi di latifoglie a governo ceduo, di bassa/media quota
Localizzazione: negli espluvi e nei rilievi, da 300 a 900 m, quest’ultimo limite massimo. Il
suolo è di tipo A (vedi inquadramento pedologico), spesso presenza di roccia madre
affiorante (vedi foto).
Possono sorgere anche in relazione all’abbandono degli antichi pianali abbandonati: si
tratta di boscaglie miste composte in prevalenza da carpino nero (Ostrya carpinifolia),
Roverella (Quercus pubescens), Rovere (Quercus petraea), Pungitopo (Ruscus
aculeatus), Elleboro bianco (Helleborus niger) e alcune specie di orchidee. Sono i boschi
perimetrali al noto Rogolone e trattandosi di vegetazioni impostate su rocce
calcareo/dolomitiche presentano una consistente diversità floristica. Il pericolo di queste
aree è la perdita progressiva delle piccole radure, spesso utili punti di sosta per osservare
l’ambiente circostante. Anche la radura che attornia il rogolone merita un’adeguata pulizia
per evitare che subentrino boscaglie di scarso valore paesaggistico. Importante è non
sfoltire la copertura delle piante che attorniano il rogolone perché gli alberi di grosse
dimensioni devono essere protetti dagli agenti atmosferici estremi, i quali possono
nuocere sugli alberi pesanti.
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Figura 10
Aree boscate (O): Boschi di latifoglie (castagneti e boschi misti) a governo d’alto fusto, di
bassa/media quota
Localizzazione: negli impluvi (valli) o tra il Dosso di Naggio e le Cime di Brugnone, da
400 a 900 m, quest’ultimo limite massimo. Il suolo è di tipo b1 (vedi inquadramento
pedologico), assenza o minima parte di roccia madre affiorante.
In genere sono castagneti o boschi misti, nel primo caso trattasi di vegetazioni strutturate
da individui di alto fusto, alcuni di ragguardevoli dimensioni, probabilmente utilizzati per il
legname. Nello strato erbaceo sono state censite specie caratteristiche di suoli umidi e
profondi, talora acidi; in particolare ricordiamo la felce aquilina (Pteridium aquilinum) e la
lucciola bianca (Luzula nivea). Tali specie convivono con altre specie erbacee e arbustive
come: falsa betonica (Phyteuma betonicifolium), mirtillo (Vaccinium mirtyllus), Brugo
(Calluna vulgaris), nocciolo (Corylus avellana), edera (Hedera elix) e Felce femmina
(Athyrium filix-foemina).
L’attuale conservazione del castagneto può essere considerata medio/buona; soprattutto
se si considera che numerosi castagneti lariani sono attualmente in regresso a causa del
cancro corticale.
In prossimità della località Santa è presente ancora qualche “selva castanile”
rappresentata da varietà innestate da frutto (anche “marroni”).
I castagneti sono in continuo regresso a causa delle malattie cui vanno incontro i
castagni (cancro corticale e mal d’inchiostro). Inoltre sono vegetazioni che devono essere
costantemente monitorate e controllate per permetterne la persistenza. Rappresentano
habitat di richiamo per il turismo, la raccolta delle castagne e dei funghi. La
conservazione dei castagneti è una delle direttive principali che si stanno intraprendendo
in questi ultimi anni (es. Progetto Integrato Lario-v. Ersaf (ex. Azienda Regionale delle
foreste)). Inoltre sono ambienti prioritari, ai sensi della “Direttiva Habitat” (DGR
20/01/1999): Codice identificativo 9260 (Codice Corine 41.9) (allo stato attuale esistono
interessanti progetti per il recupero dei castagneti).
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Figura 11: Selve castanili a monte della località “Santa”
Aree boscate (F) : Boschi di latifoglie (castagneti e boschi misti) a governo d’alto fusto, di
bassa/media quota con prevalenza di Pino silvestre
Localizzazione: cordoni calcarei (dossi) interposti tra il centro urbano di Cardano e l’aree
del golf.
Hanno le medesime caratteristiche dei boschi di latifoglie (castagneti e boschi misti) a
governo d’alto fusto, di bassa/media quota, ma si assiste alla prevalenza del Pino
silvestre, diffuso a seguito di impianto artificiale.
Aree boscate (A): Boschi misti a governo variabile (ceduo , fustaia, fustaia invecchiata):
Rovere, Castagno, Tiglio, Agrifoglio, Ciliegio, Frassino e raramente Faggio.
Localizzazione: cintura boschiva che riveste senza interruzione il versante del Monte
Crocione che volge verso Grandola
Boschi misti di Rovere (Quercus petraea) , Ciliegio (Prunus sp. pl.) , Frassino maggiore
(Fraxinus excelsior) , Agrifoglio (Ilex aquifolium) e Castagno (Castanea sativa). In questa
fascia il castagno può raggiungere dimensioni rilevanti. La chiusura del bosco riduce
notevolmente la visibilità e la presenza di punti panoramici.
Le Praterie (B, C, D, G, H, M); spesso pascolate
Localizzazione: in zone pianeggianti, da 400 a 800 m. Il suolo è di tipo b1 (vedi
inquadramento pedologico).
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Tutte le radure che rivestono il territorio di Grandola sono arrenatereti, praterie molto
vicine agli ambienti frequentati dall’uomo e perciò in forte riduzione per lasciare spazio
all’urbanizzazione. Gli arrenatereti di Grandola sono caratterizzati dalla presenza di una
composita, il Fiordaliso nerastro (Centaurea nigrescens) che essendo il tipico
rappresentante dà il nome ad un’associazione insubrica. La composizione floristica di
queste cenosi è rappresentata dalla miscela di ottime foraggere tra cui spicca l’Avena
minore (Arrenatherum elatius) accompagnata da alcune ombrellifere come il Cerfoglio
silvestre (Anthriscus silvestris), la Pimpinella maggiore (Pimpinella major) e i grossi
capolini gialli del Barbabecco (Tragopogon pratensis). Comuni negli arrenatereti sono i
ranuncoli, rappresentati quasi unicamente dal Ranuncolo comune o Piè di gallina
(Ranunculus acris) che spicca per gli splendidi petali giallo oro. Oltre all’Avena altissima
prosperano altre graminacee come l’Erba mazzolina (Dactylis glomerata), il Loglio
(Lolium perenne) o la Codolina (Phleum pratense). L’utilizzo principale degli arrenatereti
è la produzione di foraggio, tuttavia nel territorio si usano sovente anche per il
pascolamento dei bovini. Queste radure, di valenza agricolo/paesaggistica, sono stati
ottenuti in passato dalla dissodazione di boschi, pertanto oggi rischiano l’invasione di
alcune essenze pioniere. L’abbandono provoca l’ingresso di Frassino maggiore (Fraxinus
excelsior) e Robinia (Robinia pseudoacacia) associati a numerosi arbusti che si
espandono dai margini dei boschi limitrofi; un altro pericolo è costituito dai cinghiali che
distruggono la cotica erbosa. Queste praterie oggi sono considerati Habitat prioritari
(DGR 20/01/1999): codice identificativo 6510 (Codice Corine 38.2).
Ex coltivazioni (M) su muro a secco (paesaggio agrario).
Localizzazione: A monte della tratta Gonte-località Santa sino a Codogna (località
Passerera) e Velzo; l’intervallo altitudinale va da 400 a 500 m. Il suolo è di tipo b1, anche
se più profondo (vedi inquadramento pedologico).
Questa pratica, notevolmente sfruttata lungo la cintura lacustre, è stata esportata anche
nelle località interne, come Grandola. Queste coltivazioni, oggi abbandonate,
rappresentano un aspetto di notevole rilievo se considerata in qualità di valore
storico/rurale. La presenza dei muri a secco costituisce uno dei fattori meritevoli di
conservazione. Tali terrazzamenti erano anticamente coltivati, soprattutto si piantavano la
Vite e alberi da frutto. Gli antichi pianali vertono oggi in uno stato di degrado e
abbandono indotto dalla formazioni di intricate, vegetazioni costituite da specie pioniere a
ciclo biologico breve (rovi-Rubus sp.pl.) che solo in un tempo lungo verranno sostituite
dal bosco. Anche queste strutture (coltivazioni su muro a secco) rappresentano una
componente storica e rurale del paesaggio da conservare come fosse una realtà
naturale. In particolare la costruzione dei muretti a secco praticata secondo i gradienti di
livello della montagna rappresenta una delle migliori soluzioni colturali poiché attribuisce
un’impronta estetica peculiare al paesaggio, regolarizza il bilancio dell’assorbimento
dell’acqua e protegge il versante da pericolosi fenomeni erosivi come lo scatenamento di
frane. La conservazione di alcuni pianali a scopo paesistico, può essere un valido
incentivo che pone i risalto la bellezza dei muri a secco (valore locale), altrimenti nascosti
e distrutti dal bosco che avanza.
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Figura 12: Alcuni pianali lungo le radure di Velzo
In questi ultimi anni sono stati attuati interessanti progetti per il “recupero dei frutti della
tradizione”. Queste iniziative prevedono una ricerca mirata delle essenze anticamente
coltivate per la produzione di frutta, in genere l’indirizzo è quello di censire le piante
coltivate nel passato e rimaste sino ai nostri giorni. Queste antiche varietà derivano da
un’accurata selezione operata dall’uomo che ha conservato le piante che meglio si
adattavano (anche in termini di resa) al territorio considerato. In effetti l’introduzione di
recenti varietà fruttifere non sempre fornisce i risultati attesi e ciò in relazione alle
eterogenee condizioni di vita in cui viene posta una determinata specie.
L’attuarsi di questo progetto è possibile previa esecuzione di quattro linee operative:
1)
2)
3)
4)
Il censimento dei “frutti della tradizione”: conseguibile effettuando una ricerca in
loco con l’ausilio delle informazioni fornite dagli abitanti più anziani. Un’area di
interesse dove è possibile trovare queste piante sono le radure a monte del
“pozzo” di Naggio, recentemente restaurato dall’Associazione “Amici di Naggio”.
La raccolta dei rami da innesto: questa procedura, realizzabile solo da personale
esperto, deve essere effettuata in particolari condizioni dell’anno e della pianta.
La conservazione della pianta e la riproduzione della stessa.
La piantumazione delle piante ottenute.
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1.5.2 Elementi statici
Gli elementi statici presenti nel territorio in esame sono prevalentemente edifici di
interesse storico. La presenza di questi elementi assume un ruolo importante per la
valorizzazione del territorio facendo sistema col P.L.I.S della Val Sanagra.
a) Le Ville di interesse storico: Villa Bagatti Valsecchi, Villa Cerletti, Villa
Camozzi.
b) I sei “Lavatoi” delle rispettive frazioni come elementi di interesse storico; Vedi
Lavatoi Cartina.
c) La torre medioevale di Codogna (proprietà privata): Molto probabilmente
questa costruzione fungeva da punto strategico tra il Lago di Como e il Lago
di Lugano. Il fatto che la torre sorga in località Castello lascia supporre la
passata esistenza di una fortificazione più ampia, in collegamento con altre
fortificazioni presenti nei dintorni.
d) La Cappella dei “Re Magi”, legata a una leggenda locale. L’edificio è
collocato lungo la strada statale 340 a Cardano.
e) I tre roccoli privati situati in frazione di Velzo (da tempo non funzionanti).
f) Le strutture private anticamente utilizzate per catturare i passeriformi (loc.
“Passerera” presso Codogna e in Villa Cerletti).
Questi temi possono diventare un tracciato guida per proporre itinerari in riferimento al
Parco e al Museo, essi possono fungere da “elemento trainante” per la conoscenza
del territorio sotto il profilo storico-culturale
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1.5.3 Evoluzione dell’area
L’evoluzione dell’area è strettamente connessa alle attività antropiche e alla dinamica
naturale della vegetazione: la cessazione delle pratiche agricole e il conseguente
abbandono del monitoraggio (pulizia e estirpazione delle specie invasive) del suolo
comporteranno una modificazione degli habitat, anche molto rapida. Il ripristino naturale
della vegetazione, in particolare sui pianali o nelle radure, non implica un miglioramento
del paesaggio poiché gli aspetti transitori che preludono una formazione forestale
naturale (anche autoctona) sono lenti perchè sono preceduti da boscaglie e/o vegetazioni
erbacee ruderali di scarso valore paesaggistico. La possibilità di un calo di valore
naturalistico e la conseguente perdita dell’uso del suolo sono fattori che devono essere
valutati nelle prospettive future dell’area. Questi fattori assumeranno importanza
maggiore qualora non vi sia nessun tipo di intervento.
L’analisi del contesto dinamico del territorio richiede un attento studio della vegetazione
potenziale dell’area, ossia la vegetazione che dovrebbe essere presente qualora non
siano subentrati i fattori di disturbo operati dall’uomo.
1.5.4 Vegetazione potenziale
Seguono le zone fitoclimatiche (tabella 1): fasce altitudinali alle quali è stata correlata una
possibile vegetazione potenziale. Con il termine di vegetazione potenziale si intende la
vegetazione relazionata al clima locale che dovrebbe instaurarsi allo stato naturale,
senza interventi antropici. Questa vegetazione si ricava analizzando i dati delle
precipitazioni medie annue alle quali si associa un apposito indicatore: indice di
continentalità igrica di Gams (indice dedotto dai dati climatici).
ZONE FITOCLIMATICHE
Piano basale
delle latifoglie eliofile Piano montano
Limite
superior
I
II
III
IV
e del
faggio
10
20
30
40
45
Quota
(m)
283
584
927 1347 1605
LUGANO
276
321
664
1053 1530 1823
MONTE BRE'
910
263
542
860 1250 1490
LANZO D'INTELVI
960
240
495
785 1171 1357
DONGO
200
Tabella 1
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
L’analisi delle fasce fitoclimatiche permette di ricavare un inquadramento approssimativo
della vegetazione potenziale dell’area studiata, va altresì aggiunto che oltre al clima e alla
pressione antropica è necessario considerare anche fattori di carattere geologico,
geomorfologico, microclimatico e mesoclimatico. Tali fattori sono utili per comprendere le
caratteristiche e le dinamiche della vegetazione realmente presente nell’area.
Il piano basale delle latifoglie eliofile (quercia, carpino) comprende un intervallo
altitudinale compreso tra la riva lacustre (200 m) e circa 900 m/1000 m. Tale limite si
innalza in prossimità della Val Sanagra, probabilmente per effetto dell’incremento di
umidità dell’aria, inoltre il clima locale più piovoso ad altitudini crescenti (clima insubrico)
favorisce ulteriormente le latifoglie.
FASCE
TIPI DI VEGETAZIONE
LIMITE
ALTEZZA
s.l.m.
m 380
MEDIOEUROPEA
CONSORZIO DELLE QUERCE
oppure
E DEL CASTAGNO:
ORIZZONTE
ROVERE: versanti a nord, suoli B
COLLINARE
SUBMONTANO
ROVERELLA versanti a sud-suoli A
CARPINO NERO versanti a sud:
suoli A, B
CASTAGNO: versanti a nord, suoli B
In alcuni settori (area posta tra il Golf e
Cardano), presenza del Pino silvestre
Limite delle
latifolie
m 1000
Tabella 2
I dati bioclimatici e la collocazione geografica dell’area oggetto di indagine supportano 3
tipologie forestali potenziali. Seguendo i dati forniti dalla tabella 2 abbiamo:
Fascia Medioeuropea (380-900 m): Possono evolvere 3 possibili tipologie forestali:
a) Castagneto dei substrati carbonatici dei suoli mesici; nome fitosociologico: AruncoAceretum Moor, 1952. Questa associazione non è durevole perché tende a
trasformarsi in bosco misto a causa del regresso del castagno.
b) Orno-Ostrieto tipico; nome fitosociologico: Coronillo-Ostryetum, 1953. E’ un
associazione transitoria che potrebbe evolvere in bosco misto.
c) Querceto di roverella dei substrati cartonatici; nome fitosociologico: lOrnoOstryetum Aichinger (1933).
1.5.5 Dinamica dell’area
Nelle fasce altitudinali superiori (1000-1400 m) la vegetazione potenziale è costituita da
boschi di faggio (Luzulo Niveae-Fagetum), presenti in brandelli isolati che diventano
consistenti nel versante Elvetico. I disboscamenti effettuati in epoca passata e la
creazione delle radure (prati di monte pascolati) hanno gravato su questa vegetazione
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
riducendone l’estensione, fenomeno evidente alle pendici del Colmegnone. La
cessazione del pascolo e del monitoraggio della cotica erbosa, induce l’affermazione di
boscaglie miste che preparano l’ingresso al faggio. Questa dinamica naturale porta alla
scomparsa delle praterie, habitat di valore estetico, ricreativo e agricolo; oggi sempre più
rari. Tale dinamica può essere contrastata favorendo il mantenimento, anche su scala
minore, di attività legate all’agricoltura in montagna, consentendo a chi opera il
mantenimento e la pulizia della cotica erbosa. In casi come questi è necessario impostare
un’adeguata gestione del territorio, gestione mirata a conservare gli appezzamenti che si
intende conservare (valore storico), lasciando alla propria dinamica quelli che non è
possibile mantenere. Nel secondo caso, gli stadi transitori (spesso lenti e di scarso
valore) possono essere velocizzati introducendo lo stesso faggio. Un altro fattore è la
diffusione consistente (quota 1000 m) di boscaglie fitte di nocciolo, dovute alla
degradazione del bosco praticata in epoca successiva. Queste boscaglie necessitano di
essere sfoltite, lasciando quindi gli spazi aperti a nuove piante di faggio.
Nelle fasce altitudinali medie (900-500 m), il caso problematico è il deperimento naturale
dei boschi di castagno, spesso affetti da alcune patologie come il cancro corticale e il
mal d’inchiostro. Anche in queste situazioni la pianificazione è importante: selve castanili
di valore storico o legate a sentieri abitualmente frequentati, necessitano di essere
conservate con interventi mirati sulle piante. In altri casi, l’abbandono totale, porta ad una
progressiva perdita d’importanza del castagno che può essere controbilanciata
introducendo il rovere (Quercus petraea). Questi interventi possono migliorare
qualitativamente il bosco, raggiungendo una fase più stabile: il querceto a rovere (misto)
o, in prossimità delle valli, il Tilio-Acerion (bosco di forra). I boschi di carpino nero sono
caratterizzati dalla presenza massiccia e diffusa dello stesso carpino, tali vegetazioni
possono essere arricchite con l’introduzione di qualche specie compagna come: rovere o
roverella.
Tra le dinamiche citate, la trasformazione più rapida è la perdita delle radure di media
valle. Questi spiazzi hanno valore naturalistico e ricreativo ma, in particolare,
rappresentano validi punti di osservazione dell’ambiente circostante. L’abbandono del
monitoraggio di questi prati provoca l’affermazione di boscaglie composte da rovi, noccioli
e carpino nero che ne provocano la completa occlusione (in particolare il carpino nero a
causa della rapida crescita e della rigenerazione tramite stoloni). Il protrarsi di questa
situazione porta conseguentemente a una chiusura dell’ambiente e la mancanza di punti
di osservazione. La stessa situazione si verifica sui terrazzamenti (a muro a secco)
abbandonati, dove la dinamica è ancora più rapida in quanto il profilo del suolo è molto
più consistente. La chiusura della boscaglia del sottobosco copre il valore estetico del
caratteristico “muro a secco” e per effetto delle radici ne provoca la rottura.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tutte le dinamiche descritte sono riassunte nello schema 1 che fa seguito.
Schema 1
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
1.5.6 Specie da utilizzare nei rimboschimenti
In riferimento ai manuali di Ingegneria Naturalistica ed al Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale, verranno di seguito indicate le specie vegetali da utilizzare
per eventuali interventi di compensazione boschiva. Va premesso che le tipologie di
intervento in materia di Ingegneria Naturalistica sono numerose e articolate e si
riferiscono a situazioni precise e puntuate (es. gradinate con talee, cordonate, ecc.). In
questo contesto si rende più opportuno effettuare un elenco di specie utilizzabili nelle
differenti fasce altitudinali del territorio considerato. Questa procedura consente di evitare
l’inutile utilizzo di essenze vegetali alloctone che possono essere eccessivamente
invasive o addirittura nocive alla salute.
SPECIE ARBOREA
SPECIE
ARBUSTIVA
Acero campestre
(Acer campestre)
Acero di monte
(Acer
pseudoplatanus)
Bagolaro
(Celtis australis)
Carpino nero
(Ostrya carpinifolia)
Castagno
(Castanea sativa)
Ciliegio selvatico
(Prunus avium)
Frassino
(Fraxinus excelsior)
Orniello
(Fraxinus ornus)
Rovere (Quercus
petraea)
FASCIA
ALTITUDINALE
HABITAT
Sino a 1200 m
Boschi di carpino
Sino a 1200 m
Nelle forre, boschi
umidi
Nei Boschi secchi,
ma lontano dai
Sino a 900 m
muri a secco
perché li distrugge
Nei Boschi secchi,
ma già troppo
Sino a 1200 m
diffuso. Non nelle
radure o nei pianali.
Nei boschi dove è
già presente o in
Sino a 1200 m
zone pianeggianti
non troppo secche
Nelle radure, negli
Anche oltre i 1200 m spiazzi pianeggianti
o in boschi freschi.
Nei boschi umidi
Anche oltre i 1200 m (forre) o nei settori
sommitali
Nei Boschi secchi
rivolti verso i
quadranti
Sino a 800 m
meridionali,
soprattutto vicino al
lago
Nei Boschi di
castagno degradati
(da malattie del
Sino a 1000 m
castagno), nei
boschi di carpino
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Roverella
(Quercus
pubescens)
Sino a 900 m
Sorbo degli
uccellatori
(Sorbus aucuparia)
Solo Oltre i 900 m
Sorbo montano
(Sorbus aria)
Sino a 1200 m
Tasso comune
(Taxus baccata)
Sino a 1000 m
Tiglio nostrano
(Tilia plathyphyllos)
Tiglio selvatico
(Tilia cordata)
Sino a 1200 m
Agrifoglio
(Ilex aquifolium)
Biancospino
(Crataegus
monogyna)
Sino a 1200 m
In tutti i boschi misti
Sino a 1000 m
Nelle forre
Anche oltre 1200 m
Caprifoglio peloso
(Lonicera xylosteum)
Cornetta dondolina
(Coronilla emerus)
Sino a 1200 m
Sino a 900 m
Corniolo
(corpus mas)
Sino a 1000 m
Fusaggine
(Evonymus
europaeus)
Sino a 1200 m
- 29 -
meno secchi. E’ un
valido compagno di
tutti i boschi a
latifoglie, ma in zone
non troppo aride.
Nei Boschi secchi di
carpino rivolti verso i
quadranti meridionali
Valido per
alimentare la fauna
stanziale, anche in
radure
Valido per
alimentare la fauna
stanziale, anche in
radure
Solo nelle valli
(forre).
Valido per
alimentare la fauna
stanziale
In tutti i boschi misti
non troppo secchi
Come elemento per
arricchire i boschi di
latifoglie (quercia,
carpino) o tra gli
arbusteti marginali
agli appezzamenti
boschivi
Nei boschi di
latifoglie
Nei boschi di carpino
nero
Come elemento per
arricchire i boschi di
latifoglie (quercia,
carpino) o tra gli
arbusteti marginali
agli appezzamenti
boschivi
Come elemento per
arricchire i boschi di
latifoglie umidi, nelle
forre o tra gli
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
arbusteti marginali
degli appezzamenti
boschivi e delle
radure
Ginepro
(Juniperus
communis)
Lantana
(Viburnum lantana)
Ligustro
(Ligustrum vulgare)
Maggiociondolo
(Laburnum
anagyroides)
Sino a 1200 m
Sino a 1000 m
Sino a 800 m
Sino a 800 m
Nei boschi secchi di
carpino
Nei boschi secchi di
carpino
Nei boschi secchi di
carpino
Nei boschi secchi di
carpino
Nei boschi di
latifoglie, non
Sino a 1200 m
impiegarlo in radure
o pianali
Pero corvino
Nei boschi secchi di
Sino a 1000 m
(Amelanchier ovalis)
carpino
Come elemento per
arricchire i boschi di
latifoglie (quercia,
Prugnolo
carpino) o tra gli
Anche oltre i 1200 m
(Prunus spinosa)
arbusteti marginali
agli appezzamenti
boschivi
Come elemento per
arricchire i boschi di
latifoglie (quercia,
Sanguinello
carpino) o tra gli
Anche oltre i 1200 m
(Cornus sanguinea)
arbusteti marginali
agli appezzamenti
boschivi
Nocciolo
(Corylus avellana)
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1.6 Il sistema rurale-paesaggistico-ambientale
Il paesaggio ed il sistema rurale ad esso connesso sono elementi che il PGT deve
considerare ed integrare nella propria programmazione. In particolare la ruralità
considerata nelle sue molteplici componenti (sociali, insediative, economiche, agroforestali) ha assunto nel corso degli anni un ruolo primario nelle trasformazioni
dell’ambiente naturale. Il Piano Territoriale Regionale orienta la pianificazione del
territorio lombardo a partire dalla visione sistemica e integrata degli spazi del “non
costruito” che, sovente, vengono considerati con approcci settoriali ( ambiti di valore
paesaggistico, ambiti assoggettati a vincoli di varia natura, zone agricole, ecc.). Gli spazi
del non costruito compongono in realtà un sistema complesso che non deve essere
inteso riduttivamente ed erroneamente quale spazio a disposizione. Per questo motivo
nell’organizzazione territoriale risulta fondamentale considerare le relazioni tra le diverse
parti del territorio libero secondo la pluralità delle funzioni effettivamente presenti. Il
sistema così considerato è definibile come “sistema rurale-paesaggistico-ambientale”
secondo, quindi, le indicazioni del PTR. Il territorio comunale nel suo complesso è quindi
identificabile con tre categorie: il tessuto consolidato, gli ambiti di trasformazione e
appunto il sistema rurale-paesaggistico-ambientale. Con riferimento agli ambiti destinati
all’attività agricola il PTR indica gli elementi essenziali di assetto del territorio e definisce i
criteri e gli indirizzi per la pianificazione territoriale di Province e Comuni; il PTCP,
acquisite le proposte dei Comuni, definisce gli ambiti destinati all’agricoltura di interesse
strategico; il PGT individua le aree destinate all’agricoltura e ne detta la disciplina d’uso e
valorizzazione.
Le aree agricole di interesse strategico sono connotate dalla particolare rilevanza
dell’attività agricola, dall’estensione e continuità di scala sovracomunale e dalla
produttività elevata dei suoli. A Grandola solo l’area del Binadone può essere considerata
strategica, sia per dimensioni che per produttività. Gli altri ambiti agricoli presenti non
hanno caratteristiche tali da potersi ritenere strategici. Essi hanno comunque una
rilevanza agricola di tipo locale, e, soprattutto, rivestono importanza da un punto di vista
ambientale, paesaggistico di connessione dei diversi luoghi urbani. Il ruolo produttivo è
assai modesto. Lo stesso dicasi per le superfici boscate, le quali, pur non rivestendo un
ruolo di tipo produttivo, svolgono un’importante funzione paesaggistica, ambientale,
ecologica e di difesa dal dissesto idrogeologico. Obiettivo del presente Piano è dunque
riconoscere la polifunzionalità del territorio agricolo riconducibile a tre ruoli specifici:
produzione agricola, protezione della risorsa territorio e connessione ambientale. La
valorizzazione del ruolo produttivo del territorio agricolo rappresenta una delle condizioni
per la continua manutenzione e sorveglianza del territorio. La valorizzazione naturalistica
dei diversi ambienti del paesaggio agro-forestale (attraverso la conservazione delle aree
boscate e l’impianto di specie autoctone), produttiva (con la conservazione e lo sviluppo
delle colture) e percettiva del paesaggio urbano e territoriale, assume rilevanza in quanto
consente di recuperare dimensione, forma e riconoscibilità al sistema ambientale locale,
rendendolo altresì interessante ai fini della fruizione (es. da parte delle scuole, luogo di
osservazione, oggetto di pratiche sportive). Lo stesso sistema ambientale, riconosciuto e
valorizzato nella specifica valenza, anche in conformità agli obiettivi del PTCT, può
contribuire alla definizione dell’immagine territoriale e urbana di Grandola, evitando la
formazione di situazioni di frangia, caratterizzate da luoghi marginali, che non sono più
campagna e nel contempo non si configurano quali nuovi luoghi urbani.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
L’analisi conoscitiva è stata condotta utilizzando i dati del Sistema Integrato Agricoltura
della Regione Lombardia, attraverso la rilevazione diretta e con i dati di settore oggi
disponibili, con particolare riferimento al valore agricolo dei suoli elaborato dall’Ersaf.
I dati pervenuti per la stesura del presente piano hanno permesso di appurare che il
territorio di Grandola conta la presenza di 52 aziende agricole iscritte alla CCIAA. Il dato,
apparentemente elevato, deve essere confrontato con la reale attività agricola che ne
restringe il campo a pochissime (infatti se si osserva la superficie agricola media, essa
risulta nettamente inferiore ai 5 ettari).
Dal punto di vista normativo l’individuazione delle aree agricole è stato effettuata sulla
base della Dgr 19.09.2008 n°8/8059 che interviene successivamente ai “criteri e modalità
per l’individuazione delle aree destinate all’attività agricola” definiti dal PTCP.
Gli ambiti agricoli individuati sono stati suddivisi in:
- A - ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico;
- C - ambiti a prevalente valenza paesaggistica ed ambientale;
- D - ambiti di valenza naturalistica ed ecosistemica;
- E - altri ambiti per l’attività agricola di rilievo locale.
Un aspetto da considerare del territorio di Grandola è l’elevato indice di boscosità:
seppure la presenza dei boschi garantisca la presenza di un ambiente naturale
selvaggio, l’eccessiva chiusura dell’ambiente rende il territorio poco fruibile.
La valorizzazione e la conservazione del territorio di Grandola, rapportata al sistema
agricolo, deve considerare la conservazione dei seguenti aspetti:
- consolidamento delle attività agricole presenti;
- valorizzazione della risorsa forestale per la funzione ambientale e di difesa
idrogeologica;
- conservazione dei corridoi ecologici (sia in prossimità di reticoli idrografici che negli
spazi verdi del sistema urbano);
- conservazione degli spazi aperti di presenza storica.
Valore agricolo dei suoli – Ersaf
Legenda:
Aree di valore
agricolo alto
Aree di valore
agricolo
moderato
Aree di valore
agricolo basso
o assente
Aree
antropizzate
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Nel territorio di Grandola hanno sede inoltre due attività agrituristiche che potranno
essere tra i principali interlocutori da coinvolgere nell’organizzazione di momenti
d’incontro ed attività di educazione ambientale.
1.7 La Val Sanagra
La Val Sanagra è costituita dal bacino del fiume omonimo e s’incunea a nord-ovest di
Menaggio, con uno sviluppo di circa quindici chilometri tra il monte Bregagno, la Grona e
la Pidaggia.
A causa della sua morfologia e del secolare abbandono per la difficoltosa accessibilità e
per l’inadeguatezza ad accogliere insediamenti umani stabili di una certa entità, si
presenta tutt’oggi pressoché intatta. Infatti i pochi insediamenti furono, in un primo tempo,
esclusivamente stagionali perché legati all’allevamento e allo sfruttamento dei boschi e,
solo più tardi, divennero permanenti per attività di tipo artigianale, pre-industriale o
industriale che utilizzavano l’acqua del fiume a scopo energetico.
Il Sanagra, scorrendo in direzione sud-est, percorre un fondovalle modellato oltre che
dall’irruenza delle sue acque anche, nel periodo quaternario, dal ghiacciaio abduano.
Infatti la presenza di quest’ultimo ha determinato non solo la conformazione del Lario e
del Ceresio, ma ha altresì inciso, con la sua azione levigatrice e di deposito, anche la
modellazione dei territori circostanti.
A sostegno di ciò vi è la presenza notevole di massi erratici disseminati, soprattutto, in
media e alta valle e costituiti da blocchi di pietra non locale, per lo più graniti valtellinesi di
media e grossa dimensione.
Tali massi trasportati dal ghiacciaio vennero abbandonati on po’ ovunque: ve ne sono di
considerevoli a Logone e a Madri, tra l’altro usati per delimitare le proprietà, i diritti e i
recinti di pascolo.
L’aspetto naturalistico della Val Sanagra, a causa del secolare isolamento, è stato
privilegiato e in parte salvaguardato.
Dal punto di vista della flora, sono presenti in essa notevoli varietà di piante sia
spontanee che esotiche (media e bassa valle). Tra le più comuni nella zona alta il pino
mugo e in genere tutte le resinose, quali il larice, l’abete bianco, l’abete rosso, il pino
silvestre, ecc.. Tra le esotiche che allignano bene v’è il pino strobo, il pino eccelsa, il
larice giapponese, l’abete odoroso d’America e qualche cedro. Tra le latifoglie il faggio, il
frassino, l’orniello, l’acero, il castagno, il carpino, la betulla, il nocciolo. Tra le latifoglie
esotiche la robinia, il noce, la quercia rossa.
Questi boschi subirono tagli, anche notevoli, per alimentare i forni che esistevano per la
fusione del ferro nei territori limitrofi.
Notevolissima anche in Val Sanagra era poi la trasformazione della legna in carbone.
Testimonianza di tale attività sono i numerosi forni e le piazzole dove, anche non molti
decenni fa, si effettuava il puiatt. Nell’alta valle, poi, senz’altro i boschi furoni diradati per
dar spazio ai pascoli. Vi è inoltre da segnalare la particolare morfologia del terreno per
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
cui, soprattutto nelle zone scoscese dell’alta valle, il bosco era preda di valanghe ed
alluvioni offrendo poca resistenza agli agenti atmosferici.
Importanti rimboschimenti, a cura del Corpo Forestale, sono stati effettuati tra gli anni ’50
e ’70 con la messa a dimora di circa 270.000 piantine.
In Val Sanagra, tra la fauna, vi è da segnalare la presenza sicura, secondo i dati forniti
dalla forestale, di diversi capi di selvaggina nobile, quali camosci, cervi, caprioli, galli
forcelli e coturnici; ed ancora: tassi, volpi, scoiattoli, lepri e fagiani. Tra i rettili sono
presenti la vipera ed alcune serpi. Vi è poi da non dimenticare la presenza di una fauna
ittica particolarmente abbondante e rappresentata per la maggior parte da trote.
In Val Sanagra esistevano ben sette mulini, tutti in comune di Grandola, dove venivano
ridotti in farina i cereali coltivati nelle zone limitrofe (grano, granoturco, avena).
Seguendo il corso del fiume dalla foce alla sorgente si trova, poco più a monte del parco
della villa Bagatti-Valsecchi, il mulino Boggio. E’ senz’altro il mulino più antico e
attualmente è cadente. Esso era collegato, come gli altri, al Sanagra da una roggia lunga
un centinaio di metri.
La sua attività cessò prima del 1915 e fu poi sede della bottega di un fabbro. Più avanti,
sulla destra del ponte per le pianure di Loveno, vi era il mulino Nogara, anch’esso
collegato al fiume con una roggia. L’attività fu interrotta nel 1939; una frana ha
danneggiato irrimediabilmente il canale. Nelle vicinanze si possono osservare ancora due
grosse macine di pietra di gonfolite di Sirone che, muovendosi orizzontalmente su un
piano, frantumavano i chicchi riducendoli in farina. Poco oltre, presso il ponte di Cotogna,
vi è lo stabile detto “la Ciuderia”. Anticamente anch’esso era un mulino, successivamente
venne trasformato in fabbrica di chiodi. Tale produzione cessò nel 1920. Tra il 1920 e il
1945 si fabbricarono lucchetti. Dopo anni di abbandono fu sede di allevamento di polli e
oggi ospita una troticoltura. A qualche centinaio di metri si trova il mulino del Sidro,
attualmente diroccato.Anch’esso cessò l’attività prima della grande guerra diventando
un’osteria frequentatissima dagli allora numerosi viandanti della valle. Vicino vi è il mulino
Guerra, trasformato in bottega artigiana da questi ultimi proprietari dove si producevano
badili, accette, roncole e vanghe. In fondo alla strada vi è l’insediamento umano più
consistente della valle (una decina di case) in località Molini, con un caratteristico ponte
in pietra, da dove si inerpica la mulattiera per Naggio. I mulini qui erano due: il Carliseppi
e lo Spinelli. Quest’ultimo cessò l’attività per ultimo nel 1962 a causa di una violenta
alluvione.
L’economia dell’intera zona, del resto, non consentiva più al mugnaio la garanzia del
lavoro: già da tempo l’agricoltura era diventata un dopolavoro.
Tra il ponte della Ciuderia e il ponte Nogara, sfruttando un piccolo giacimento argilloso,
era sorta la fornace Galli. Dalla cava, leggermente più a valle, si scavava l’argilla che
veniva accumulata nel cortile tramite carriole o carri trainati da cavalli. L’argilla, mescolata
ad acqua, veniva setacciata e ridotta in poltiglia omogenea. La poltiglia era sistemata in
stampi, essiccata al sole e cotta nel forno. L’attività della fornace cessò dopo la seconda
guerra mondiale.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Altra attività economica tipica della valle erano gli alpeggi, per lo sfruttamento dei pascoli
medi e alti. Testimonianza ancora perfettamente funzionate è l’alpeggio di Logone.
Le attività descritte sono spezzoni di un’economia antica e costituiscono testimonianza
meritevole di salvaguardia.
1.8 – Inquadramento storico
Il Comune di Grandola ed Uniti è sorto e si è sviluppato su di un’area strategica già in
epoche antiche poiché luogo di collegamento tra i due bacini lacustri del Lario e del
Ceresio, nonché luogo di passaggio per la Svizzera.
La presenza di insediamenti nell’area della Val Menaggio in epoca romana è accertata,
come testimonia il ritrovamento nei pressi di Menaggio di alcuni “sepolcreti”; cessata la
dominazione dei Romani, dei Goti e poi quella dei Longobardi nel 774 d.C., con
l’introduzione del sistema feudale, le popolazioni della valle godettero della protezione
dell’Imperatore Ottone I°, beneficiando dell’esenzione di alcuni tributi assai vessatori, ed
iniziando così, grazie ad un maggior equilibrio politico-economico, a popolare la zona con
insediamenti più stabili e rilevanti.
Analogamente a molti dei villaggi presenti nella valle, un primo insediamento urbano
sorse sul territorio di Grandola ed Uniti dopo il Mille, sui crinali disboscati per la creazione
di terrazzamenti utili all’agricoltura.
Tracce di questi primi insediamenti medievali sono visibili ancor oggi nella frazione di
Codogna, dove esiste una Torre che, sebbene oggi ridotta a rudere, ha assolto alla
funzione di fortificazione del borgo anche in epoca Comunale. Questi tipi di fortificazioni
non avevano funzione difensiva, ma erano utilizzati per l’avvistamento di eventuali nemici
lungo i percorsi della Val Menaggio e del Lario.
Eredità del periodo medievale, inoltre, è la struttura urbana dei nuclei storici delle frazioni;
gli stretti vicoli, seppur oggetto di interventi di recupero e riqualificazione, sono infatti
testimonianza dell’esistenza di antiche vie acciottolate, sulle quali si affacciavano
abitazioni strette le une alle altre costruite con pietre di torrente legate da poca calce.
All’inizio del XII° secolo scoppiò una guerra civile crudele e perniciosa tra milanesi
(appoggiati dai paesi del lago) e comaschi, che durò dieci anni; Como soccombette e
venne distrutta (furono risparmiati solo gli edifici di culto), dovendo attendere il 1158 per
essere ricostruita su ordine di Federico il Barbarossa.
Dal XIV° al XVI° secolo si susseguirono altri eventi bellici per il predominio sul Lario: si
avvicendarono al potere i Visconti, i Vittani (guelfi) e i Rusconi (ghibellini), Ludovico il
Moro e il dominio sforzesco, ed infine i Francesi.
Nel 1516 le popolazioni della Val Menaggio dovettero affrontare inoltre le disastrose
incursioni dei Grigioni provenienti dalla Valtellina, che depredarono tutta la valle sino a
Porlezza.
Nel 1525 ebbe inizio la dominazione spagnola (che durò fino al 1714), la quale portò ad
un notevole peggioramento delle condizioni di vita; in questi due secoli le terre lariane
furono infestate dal brigantaggio, grave piaga per l’intero territorio.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Nel XVII° secolo tale situazione si aggravò ulteriormente; insediamenti e campi
giacevano nel più rovinoso abbandono e l’agricoltura si trovò ridotta ad uno stato
deplorabile, tale da indurre molti a lasciare incolte le terre. La peste poi, comparsa nella
valle nel 1629, non fece altro che accrescere miseria e povertà, rese ancor più aspre dal
brigantaggio, che continuò a funestare le terre lariane fino alla fine del secolo.
In mezzo a questi sconvolgenti eventi storici, i piccoli insediamenti sviluppatisi nella Val
Menaggio, e tra questi Grandola ed Uniti, cercarono di provvedere alle proprie necessità
sfruttando le risorse locali presenti sul territorio.
Le attività economiche su cui il territorio di Grandola costruì le proprie basi furono infatti
l’agricoltura (coltivazione di cereali) e, in misura minore, l’allevamento.
L’attività agricola, sul finire del XVII° secolo, fu integrata dal lavoro nella piccola industria,
allorché le principali famiglie grandolesi dettero spinta propulsiva al fiorire del suddetto
settore e all’intensificarsi dei commerci con la città di Como per soddisfare il fabbisogno
agricolo della popolazione, che non era in grado di provvedervi autonomamente in
considerazione dello stato dei campi e delle condizioni di vita disagiate.
In seguito all’intraprendenza delle suddette famiglie, ed in particolar modo della famiglia
Guaita, già nel XVII° secolo si potevano contare lungo il torrente Sanagra ben 7 mulini
costruiti appositamente per ridurre in farina grano, granoturco, segale e avena, alcuni dei
quali trasformati successivamente in sedi di attività differenti.
Alcune di tali strutture sono ancora presenti sul territorio; molte di queste versano
purtroppo in condizioni di abbandono e obsolescenza (come il mulino Boggio), mentre
altri mulini hanno subito una riconversione d’uso (come “La Ciuderia”, che da mulino è
divenuta fabbrica di chiodi, allevamento di polli e, ultimamente, impianto di troticultura con
annesso agriturismo).
Un'altra importante testimonianza della trascorsa attività lavorativa dei grandolesi,
testimonianza che è importante ricordare al fine di definire una solida identità territoriale e
culturale del luogo, è la “Fornace Galli”, attualmente interessata da un processo di
recupero e riqualificazione.
Elementi di significativa importanza rintracciabili sul territorio sono poi le ville storiche,
antiche dimore della famiglia Guaita, edificate a partire dal XVI° secolo; questi edifici di
carattere borghese si contrappongono, nell’ambito degli agglomerati storici, ad edifici di
matrice contadina, a testimonianza delle trascorse differenze culturali ed economiche
all’interno del paese.
Tali ville nobiliari sono identificabili nelle attuali Villa Bagatti Valsecchi, Villa Boccalari,
Villa Corti-Cerletti e Villa Camozzi.
1.8.1 Le istituzioni civili ed ecclesiastiche dall'VIII° al XX° secolo1
Il “Comune Conscilii de Grandolla”, risulta facente parte della Pieve di Menaggio già nel
1240 , come riportato all’interno degli Statuti di Como (Determinatio mensurarum, 1335).
1
Fonte: “Le istituzioni storiche del territorio lombardo” – www.lombardiastorica.it
- 36 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Dai dati raccolti in occasione del censimento comunale del 1751, emerge che il comune
di Grandola non era infeudato ma pagava una somma di denaro per la sua redenzione
ogni 15 anni.
Il comune era composto da cinque terre: Naggio, che contava 363 abitanti, Velzo con
116, Codogna con 158, Cardano con 231 e Gonte con 64. Ciascuna di queste terre era
governata da un console, che faceva capo al sindaco ed al cancelliere.
Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del podestà di Menaggio; per quanto
riguarda invece la giurisdizione criminale, Grandola ricorreva al podestà di Como a cui
doveva versare il salario ogni tre anni.
Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano (1757), il comune di Grandola
con Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano viene inserito nel Contado di Como,
mentre con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province (1786), esso
viene inserito nella Provincia di Como.
In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Menaggio, di cui
faceva parte il comune di Grandola, viene inclusa nel IV distretto censuario della
provincia di Como.
A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della
Repubblica Cisalpina dell’8 luglio 1797, il comune di Grandola con Naggio, Velzo,
Codogna, Gonte e Cardano viene inserito nel dipartimento del Lario, distretto di
Tremezzo.
Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di Grandola ed uniti, senza la terra di
Naggio che costituisce comune autonomo, viene trasportato nel dipartimento d’Adda e
Olio, distretto I di Dongo.
Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Grandola ed uniti
(che probabilmente di nuovo comprendeva anche Naggio), inserito nel distretto primo di
Como, tornò a far parte del ricostituito dipartimento del Lario.
Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il comune di Grandola vide invece
allargare i propri confini con l’aggregazione dei comuni di Bene e di Grona.
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione
territoriale del regno lombardo-veneto (1816), il comune di Grandola con Naggio, Velzo,
Codogna, Gonte e Cardano viene inserito nel distretto IV di Menaggio; col compartimento
territoriale della Lombardia (1853), questo viene inserito nel distretto VII di Menaggio.
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base
al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Grandola
è incluso nel mandamento V di Menaggio, circondario I di Como, provincia di Como.
Nel 1924 il comune risulta incluso nel circondario di Como della provincia di Como.
Il comune di Grandola ed Uniti, appartenente alla provincia di Como, viene costituito nel
1927 con i soppressi comuni di Bene Lario, Grandola e Grona. In base alla legge
sull’amministrazione locale emanata nel 1926 il comune viene amministrato da un
podestà.
- 37 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Nel 1950 viene ricostituito il suddetto comune di Bene Lario (legge 13 marzo 1950, n.
113).
Le istituzioni ecclesiastiche riconosciute sul territorio a partire dal XV° secolo sono le
seguenti: la "parrocchia" di Grandola è citata in un documento del 1490 secolo (Index
alphabeticus). Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine
del XVI° secolo Grandola è certamente attestata come parrocchia, inserita nella pieve di
Menaggio; la chiesa era dedicata ai Santi Siro e Margherita (Visita Ninguarda 15891593). Grandola era attestata parrocchia nel vicariato e pieve di Menaggio anche nel
1651; la chiesa era dedicata a San Siro (Ecclesiae collegiatae 1651).
1.9 Gli ambienti urbani – il quadro evolutivo
L’attuale impianto urbanistico di Grandola ed Uniti ha un’organizzazione policentrica, a
testimonianza dello sviluppo pressoché autonomo dei nuclei di antica formazione di
Naggio, Velzo, Codogna, Cardano, Gonte e Grona.
Originariamente tali nuclei costituivano la residenza di coloro che praticavano
l’agricoltura, cioè l’attività economica prevalentemente presente sul territorio fino al XVII°
secolo.
La coltivazione del frumento, del fraino e del granoturco veniva praticata su
appezzamenti di terreno di piccole dimensioni, e tali piccoli campi erano suddivisi con
filari di viti rosse; sui declivi e sui terrazzamenti veniva invece praticata la coltura
promiscua di patate, bietole e ortaggi.
Un’altra attività economica presente sul territorio, anche se in maniera meno consistente,
era l’allevamento del bestiame; gli alpeggi presenti a Grandola ed Uniti erano localizzati
principalmente presso i pascoli alti di Alpe Logone e Alpe Erba, e presso la località di
Madri, dove già nel 1649 la popolazione di Grandola era solita portare al pascolo il
bestiame. In dette località di monte, raggiungibili dai nuclei storici con un preciso sistema
di percorsi e sentieri, si praticava l’attività di ricovero animali, fienagione e deposito del
legname in rustici ancor oggi esistenti.
In posizione privilegiata, e solitamente a dominio delle frazioni, sorgevano poi le già citate
ville nobiliari, originariamente di proprietà della famiglia Guaita; Villa Bagatti-Valsecchi, ad
esempio, è ubicata nella parte alta di Cardano, a strapiombo sul torrente Sanagra,
mentre Villa Boccalari sovrasta il nucleo antico di Codogna.
Le frazioni da cui Grandola ed Uniti è costituita, si dispongono lungo la SS. 340, che
collega Porlezza a Menaggio, ad eccezione di Naggio e Grona, che sorgono
rispettivamente a nord e a sud della suddetta direttrice.
Naggio e Grona, in ragione della loro collocazione, sono infatti più isolate ed autonome
rispetto alle altre frazioni, le quali, a seguito della forte espansione edilizia verificatasi
negli anni Sessanta, tendono sempre più a formare un’unica conurbazione.
L’espansione edilizia verificatasi nelle frazioni di Cardano e Gonte è principalmente di tipo
residenziale (prime residenze); quella sviluppatasi nelle altre frazioni, soprattutto a
Naggio, è analogamente di tipo residenziale, ma costituita da abitazioni di villeggiatura
(seconde case).
- 38 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Il fenomeno delle seconde case è di rilevante importanza sul territorio di Grandola ed
Uniti, poiché interessa il paese in modo significativo, principalmente durante la stagione
estiva.
Gli edifici produttivi, commerciali ed alberghieri sono situati in prevalenza lungo l’ asse
viario che connette Menaggio a Porlezza (SS 340).
Non è possibile infine trascurare la peculiarità che i manufatti di origine industriale
disposti lungo il torrente Sanagra rappresentano; tali manufatti sono costituiti
principalmente da antichi mulini, alcuni dei quali oggi versano in stato di abbandono o
hanno subito una riconversione d’uso, come descritto nel paragrafo precedente.
In sintesi, gli ambienti urbani che costituiscono Grandola ed Uniti, secondo le
caratteristiche e le peculiarità del territorio urbanizzato anzidescritte, sono i seguenti:

centri storici
Tipologia edilizia prevalente: edifici a corte e di origine rurale con presenza di ville
storiche con parco

Edifici rurali di antica formazione
Tipologia edilizia prevalente: stalle e rustici di origine rurale

aree di recente urbanizzazione
Tipologia edilizia prevalente: edifici mono-plurifamiliari

Emergenze lungo il torrente Sanagra
Tipologia edilizia prevalente: manufatti di archeologia industriale (Es: mulini,
fornaci).
Per un’analisi territoriale maggiormente articolata, si veda la Tav. n. DP 3 in allegato,
relativa alla destinazione d’uso degli edifici.
- 39 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
1.10 Indagini specialistiche
Per la redazione del presente P.G.T. sono state preventivamente prese in esame le
seguenti indagini specialistiche effettuate per il comune di Grandola:
-
lo studio idrogeologico
-
lo studio del reticolo idrografico minore
-
il piano di azzonamento acustico
Le indicazioni fornite dalle suddette indagini sono state recepite dal presente Piano, che
risulta quindi conforme alle loro prescrizioni.
Qui di seguito vengono forniti sinteticamente i contenuti dei tre studi considerati; tuttavia,
per una completa ed esauriente ricognizione degli aspetti idrogeologici, idrografici ed
acustici del territorio, si rimanda alla consultazione diretta degli studi di settore.
1.10.1 Studio idrogeologico – riferimenti
Lo studio idrogeologico effettuato per il comune di Grandola, ai sensi della L.R. 41 del
24.11.1997 e s.m.i., analizza in modo dettagliato la geologia, l’assetto tettonico e
strutturale, la geomorfologia, l’idrografia e l’idrogeologia del territorio comunale di
Grandola.
Dopo aver preso in considerazione le risultanze delle suddette analisi, e dopo aver
delineato un inquadramento meteoclimatico e la caratterizzazione geotecnica del
territorio stesso, lo studio delinea la fattibilità geologica delle azioni di piano, fornendo dati
indispensabili alla realizzazione del presente P.G.T.
Il territorio è stato infatti suddiviso in aree cui sono state attribuite le seguenti tre classi
principali di fattibilità (da legenda P.A.I. - Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del
Bacino del fiume Po):
1) CLASSE 2: Fattibilità con modeste limitazioni
2) CLASSE 3: Fattibilità con consistenti limitazioni
3) CLASSE 4: Fattibilità con gravi limitazioni
Le scelte progettuali effettuate all’interno del P.G.T. hanno tenuto in considerazione tale
classificazione.
1.10.2 Il reticolo idrografico minore – riferimenti
L’individuazione del reticolo idrografico minore presente sul territorio di Grandola è stata
effettuata al fine di fornire informazioni indispensabili alla stesura del Regolamento
Comunale di Polizia Idraulica, a seguito del trasferimento delle funzioni ai Comuni.
Lo scopo del suddetto Regolamento è quello di disciplinare le funzioni e le procedure
autorizzative di polizia idraulica di competenza comunale, definite come attività di
controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in
fregio ai corpi idrici; lo studio del reticolo idrografico minore e la relativa caratterizzazione
sono dunque finalizzati all’individuazione delle fasce di rispetto dei corsi d’acqua
- 40 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
appartenenti al reticolo idrografico minore, all’interno delle quali il Comune regolamenta le
attività vietate o soggette a nulla osta idraulico, autorizzazione a fini idraulici o
concessione di occupazione di area demaniale.
Il presente P.G.T. è coerente con le indicazioni fornite dallo studio del reticolo idrografico
minore, dal quale recepisce le informazioni relative a tali corsi d’acqua.
1.10.3 Piano azzonamento acustico - riferimenti
Il comune di Grandola si è dotato di Piano di azzonamento acustico dal mese di marzo
2009.
Il suddetto piano suddivide il territorio comunale in zone a cui viene assegnata la classe
acustica di appartenenza, la quale determina i livelli di rumore ammissibili nell’area
considerata.
La classificazione del territorio effettuata nel presente PGT è compatibile con le classi
acustiche definite dal Piano suddetto.
2. L’assetto infrastrutturale
2.1 Le strade
I collegamenti tra il territorio comunale e la viabilità extra–urbana sono assicurati dalle
Strade Provinciali 8 (di Grandola) e 9 (del Binadone), che connettono le frazioni di
Grandola con l’asse di scorrimento della Strada Statale 340, conosciuta come Via
Regina.
Il suddetto asse viario ha origini storiche; esso compare già nella Tavola Peutingeriana
(tavola redatta nel XII°/XIII° quale riproduzione di una carta di età romana imperiale), in
cui viene rappresentata come collegamento tra Chiavenna e la città di Como.
Percorrendo la Via Regina, che costituì per secoli la direttrice viaria più rapida di
collegamento tra la pianura padana e l’area del lago di Costanza, è dunque possibile
accedere da Grandola Ed Uniti al capoluogo di Como costeggiando il ramo occidentale
del Lario, oppure, proseguendo verso nord, la Val Cavargna e la Svizzera.
Ai sensi del Codice della Strada la S.S. 340, come comunicato dall’Anas, è classificata
come tipo C, extraurbana secondaria.
Un altro percorso storico di rilevanza sovraccomunale da cui Grandola ed Uniti è
attraversata, è la Via dei Monti Lariani (tratto lombardo del Sentiero d’Italia), che collega
le località montane comprese tra Cernobbio e Sorico snodandosi tra gli antichi alpeggi di
monte per ben 125 Km, ad una quota altimetrica compresa tra i 600 e i 1200 mt. s.l.m.
Analogalmente alla Via dei Monti Lariani, i percorsi che attraversano i nuclei abitati di
Naggio, Velzo, Codogna, Gonte, Cardano e Grona e quelli che conducano a monte,
hanno indubbiamente origine storica, e sono visibili anche nelle carte dei Catasti
Teresiano e del Catasto Cessato.
Per questo motivo il recupero e la valorizzazione di questi percorsi deve rivestire
un’importanza primaria nella organizzazione del territorio, pur in un’ottica diversa che
- 41 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
dev’essere correlata ad un corretto rapporto con l’ambiente in tutti suoi aspetti (tutela dei
corsi d’acqua, dei boschi, degli insediamenti storici e del paesaggio in generale).
Un’attenta e dettagliata analisi sui nuclei ed i percorsi storici viene presentata in allegato
al presente Documento di Piano.
E’ di notevole interesse rilevare, poi, che dal 1884 al 1966 è stata attiva la linea
ferroviaria Menaggio-Porlezza, che collegava il Lario al Ceresio effettuando un percorso
della lunghezza di 13 Km. in 58 minuti; tale linea, la cui memoria storica viene oggi
mantenuta viva dalla presenza a tratti dell’antico tracciato ferroviario, attraversava i
territori di Menaggio, Croce, Grandola, Grona (indipendente sino al 1927 e poi unitasi a
Grandola), Bene Lario, Piano di Porlezza, Carlazzo, Tavordo e Porlezza.
Attualmente, in seguito alla dismissione della linea Menaggio-Porlezza, avvenuta nel
1966, il territorio di Grandola ed Uniti non è dunque servito da alcuna linea ferroviaria;
tuttavia i cittadini di Grandola ed Uniti possono usufruire del servizio di trasporto lacuale
raggiungendo Menaggio. Da Menaggio è possibile infatti accedere via lago al capoluogo
di Como ed ai centri abitati situati lungo il ramo occidentale del Lario e l’alto lago.
Le linee di trasporto pubblico stradale che effettuano sevizio a Grandola ed Uniti sono le
seguenti:
 C12
 C14
Menaggio-Lugano
Menaggio-Cavargna
2.2 I percorsi pedonali
Come accennato nel paragrafo precedente i percorsi pedonali, in considerazione delle
caratteristiche morfologiche del territorio, hanno rivestito un’importanza fondamentale
nell’organizzazione dello stesso e nelle attività economiche della popolazione locale.
Questi percorsi, nati per l’esigenza di collegare i vari nuclei abitativi, hanno per secoli
rappresentato le uniche vie di comunicazione nell’ambito del territorio, vista l’impossibilità,
se si esclude la presenza della strada Regina, di realizzare infrastrutture di più ampio
calibro; la Val Sanagra, infatti, a causa della sua particolare morfologia, è sempre stata
difficilmente accessibile, e quindi relativamente inadeguata ad accogliere insediamenti
stabili di una certa entità e le relative infrastrutturazioni.
Anche oggi questa rete viaria costituisce l’ossatura infrastrutturale principale dell’ambito
territoriale comunale e, salvo qualche eccezione legata alla mancata realizzazione di
adeguate opere di manutenzione soprattutto nella parte montana, si presenta in buono
stato di conservazione.
I sentieri che collegavano i nuclei abitati ai pascoli della valle ed agli alpeggi di monte
necessitano invece molto spesso di manutenzione; questi ultimi erano stati tracciati a
causa dell’impossibilità di transitare con bovini nel fondovalle, ove il transito era possibile
solo per via pedonale o percorrendo degli scalini ricavati dalla roccia.
Ad esempio i pascoli di Madri venivano caricati dal basso transitando per la località
Comuna di Naggio attraverso un ripido sentiero; i pascoli alti di Logone ed Alpe Erba
venivano invece caricati dall’alto, attraverso i Monti di Gottro.
- 42 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
3. L’ambiente costruito
3.1 Il patrimonio edificato
Il patrimonio edificato di Grandola ed Uniti è costituito dagli elementi architettonici, le
emergenze ed i manufatti che, ricomposti strutturalmente, creano una trama insediativa
ben definita e ben riconoscibile.
L’articolazione e la definizione degli ambienti urbani descritti in precedenza è connaturata
dai seguenti diversi tipi edilizi, che attribuiscono identità propria a ciascun ambiente
urbano:
- Il patrimonio edificato dei nuclei storici è costituito da edifici di antica formazione, quali
rustici tradizionali oggi adibiti a residenza. Questi edifici, disposti a creare un tessuto
urbano denso e compatto, mantengono sovente i caratteri morfologici e tipologici
originari, attribuendo ai centri storici una particolare identità storico-culturale da
preservare e valorizzare.
- Il patrimonio edificato che costituisce gli sporadici insediamenti di monte è costituito da
stalle, fienili ed altri edifici rurali di antica costruzione; la maggior parte di questi edifici
erano utilizzati fino a pochi decenni fa come ricovero estivo per il bestiame, che veniva
condotto ai pascoli di monte durante la stagione calda.
- Di tutt’altra tipologia e morfologia sono le ville storiche con parco annesso,
originariamente dimore delle famiglie benestanti di Grandola ed Uniti.
Tali edifici sono caratterizzati da elementi architettonici di pregio e circondati da parchi di
notevole valenza ambientale, e per questo sottoposti a tutela.
- Lo sviluppo insediativo di Grandola ed Uniti è frutto del progressivo completamento
delle aree comprese tra i nuclei di antica formazione di Cardano, Gonte, Codogna e
Velzo, e dell’espansione radiale dei nuclei storici di Naggio e Grona; la destinazione
d’uso principale degli edifici è quella residenziale, mentre la tipologia edilizia
prevalente è quella dell’edificio mono-plurifamiliare.
- Le strutture commerciali, produttive e turistico-ricettive presenti sul territorio comunale
di Grandola ed Uniti sono prevalentemente disposte lungo la SS. 340.
Il PTCP della Provincia di Como classifica Grandola ed Uniti tra i “comuni polo attrattore
in ambito montano”, insieme a Carlazzo ed Erba, in quanto l’indice di densità assume un
valore minore alla media provinciale (e quindi c’è un’elevata presenza di punti di vendita
con un basso numero medio di abitanti per esercizio) e la disponibilità di superfici
appartenenti a medie e grandi strutture di vendita è superiore alla media provinciale
stessa.
Si rileva inoltre la presenza di una struttura socio-sanitaria e assistenziale di rilevanza
sovracomunale, accessibile dalla SS. 340 e localizzata a sud del nucleo storico di Gonte.
Una parte significativa delle indagini conoscitive riguardanti l’ambiente costruito ha
interessato gli aspetti storici dell’edificato e le relative percorrenze; si ritiene infatti che
un’attenta analisi dello sviluppo storico dell’edificato sia indispensabile per una corretta
lettura e per un’efficace interpretazione del territorio.
- 43 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tale territorio risulta infatti ricco di manufatti di notevole interesse storico-culturale, quali,
ad esempio, i manufatti di archeologia industriale localizzati lungo il torrente Sanagra, gli
antichi lavatoi presenti nei nuclei storici o gli edifici religiosi.
Tra questi ultimi, vale la pena annoverare la Chiesa dei Santi Siro e Margherita, eretta a
parrocchia nel 1487, l’oratorio di San Nepomuceno, la Chiesa di S. Gottardo, eretta a
parrocchia nel 1640, la chiesa dei Santi Caterina, Bernardo e San Francesco Saverio, la
Chiesa di S. Giovanni Battista , la Chiesa di S. Antonio Abate e la Chiesa della Madonna
Addolorata; numerose sono poi le cappelle votive sparse sul territorio.
Dalla lettura del Catasto Teresiano e del Catasto Cessato sono state rilevate sia le soglie
storiche dell’edificazione sia le percorrenze storiche (vedi Tav. n. DP 4) come la vecchia
via Regina, i percorsi di collegamento tra i nuclei abitati e gli insediamenti di monte e per
ultimo i percorsi di crinale, ora via “dei Monti Lariani”; questi percorsi in definitiva
evidenziano la chiara vocazione agricola del territorio nei tempi passati.
Per i nuclei originari di Grandola ed Uniti, così come per le aree esterne ad essi, sono
state condotte rilevazioni dirette di tipo puntuale edificio per edificio, operando una
catalogazione dei valori storico-ambientali e documentari presenti, finalizzata alla
definizione delle possibili modalità di intervento edilizio ed urbanistico, anche in relazione
allo specifico grado di obsolescenza edilizia specifico di ogni immobile.
La perimetrazione dei nuclei di antica formazione è stata effettuata in ottemperanza
all’art. 10, comma 2, della L.R. 12/2005 e al Piano Territoriale Paesistico Regionale con
particolare riferimento al volume 6 sulle norme di attuazione e gli indirizzi di tutela.
La perimetrazione suddetta è stata pertanto definita sulla base della cartografia di I°
levatura dell’IGM e sulla base dei catasti storici.
La sintesi delle analisi relative ai nuclei di antica formazione è riportata all’interno di
specifici elaborati in allegato al Piano delle Regole, sia con riferimento alle destinazioni
d’uso degli edifici che con riferimento alla catalogazione dei valori storici e documentari e
al grado di obsolescenza del patrimonio edificato.
3.2 Il patrimonio paesaggistico-ambientale
Il territorio comunale di Grandola ed Uniti presenta un patrimonio paesistico-ambientale di
notevole rilevanza (vedi Tav. n. DP 5).
Ambiente e paesaggio sono due elementi che concorrono, se opportunamente tutelati,
alla valorizzazione di un territorio e al miglioramento della qualità della vita della
popolazione residente.
Il patrimonio ambientale può essere definito come un bene conservativo, una riserva di
non utilizzo diretto, tramandabile e ricostituibile solo in tempi biologici lunghi; il paesaggio
può invece essere definito come una zona o un territorio il cui aspetto e carattere
derivano dall’azione di fattori naturali e/o culturali, ossia antropici (come stabilito dalla
Convenzione Europea del Paesaggio).
All’interno del territorio comunale di Grandola ed Uniti rivestono particolare pregio
paesaggistico-ambientale i seguenti elementi:
- 44 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
ELEMENTI COSTITUTIVI E STRUTTURALI DEL PAESAGGIO
▪ Centri storici e nuclei rurali di antica costruzione
I centri storici di Cardano, Gonte, Codogna, Velzo, Naggio e Grona concorrono ad
attribuire valore paesaggistico all’intero territorio, così come gli insediamenti rurali di
monte (Monti di Grandola, Alpe Logone, Alpe Erba, Alpe Leveia, Alpe di Grona, Alpe
Longoni, Alpe Boggioni).L’uso di materiali edilizi tradizionali (pietra, legname, etc.) e le
particolari tipologie edilizie (Es: edificazione a corte), connotano infatti in maniera
significativa la tipicità dell’edificio, e conseguentemente ne determinano la sua valenza
paesaggistica.
▪ Ambiti edificati con pertinenze a verde di valenza ambientale
A Grandola ed Uniti la presenza di ville storiche con parco annesso è significativa; le
dimore di origine storica sono infatti spesso circondate da verde di notevole valenza
ambientale, in cui sono collocate emergenze vegetazionali e floristiche.
Le ville storiche sono localizzate principalmente a ridosso dei nuclei storici delle frazioni,
in posizione altimetrica superiore rispetto a tali nuclei; per questo motivo i parchi e i
giardini che le circondano giocano un ruolo importantissimo non solo a livello ambientale,
ma anche a livello paesaggistico, poiché influiscono positivamente sulla percezione dello
sky-line di Grandola ed Uniti, sovrastando i nuclei abitati.
▪ Percorsi storici e sentieri
Il rapporto tra forma insediativa e paesaggio è una componente fondamentale per il
mantenimento dell’identità storica di un sistema insediativo e la limitazione del consumo
di suolo.
Per questo motivo si rivela essere di fondamentale importanza mantenere inalterato
l’impianto degli insediamenti originari e dei percorsi pedonali e viabilistici.
Uno degli obiettivi del presente DP è infatti quello di tutelare i caratteri originari dell’antica
Strada Regina, dei percorsi pedonali nei centri storici e dei sentieri montani che portano
agli insediamenti rurali di monte (alpeggi), nonché quello di valorizzare l’antico tracciato
ferroviario; la valenza paesaggistica di tali elementi è data dal fatto che essi determinano
il disegno e la struttura del territorio.
▪ Manufatti di interesse storico-artistico
I manufatti presenti a Grandola ed Uniti che rivestono interesse storico-artistico sono i
seguenti:
- le antiche cappelle votive presenti sul territorio comunale;
- i lavatoi localizzati in concomitanza di ogni nucleo storico;
- villa Camozzi, villa Bagatti-Valsecchi, villa Corti-Cerletti e villa Boccalari;
- i mulini in stato di abbandono o che hanno subito una riconversione d’uso lungo il
torrente Sanagra (Es: Molino Galiseppi, Molino di Cattanei, Molino dei Pazzi, Molino del
Sidro, Molino della Valle, Molino del Boggio);
- l’antica fornace Galli, attualmente interessata da un processo di ristrutturazione;
- le costruzioni tipiche di monte.
- 45 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tali manufatti presentano caratteristiche architettoniche, pittoriche o strutturali tali da
renderli meritevoli di tutela e salvaguardia, in quanto dotati di notevole valenza
paesaggistica, oltre che storico-culturale.
▪ Terrazzamenti in pietra
Sul territorio comunale di Grandola ed Uniti sono presenti numerose tracce del paesaggio
agrario storico; molti antichi terrazzamenti sono infatti ancora oggi visibili presso i pianali
localizzati a monte della tratta Gonte - località La Santa sino a Codogna (località
Passerera) e Velzo.
Tali terrazzamenti, testimonianza dell’antica coltivazione su muri a secco della vite e di
alberi da frutto, sono meritevoli di tutela anche in ragione del loro valore storico-simbolico.
▪ Ambiti boschivi
Più del 67 % del territorio di Grandola ed Uniti è costituito da superfici boschive.
Il territorio boschivo ha un elevato valore ambientale e naturalistico, poiché sorgente di
biodiveristà e sede di numerose specie floristiche e vegetazionali, così come descritto
accuratamente al paragrafo 1.5.
E’ per questo motivo importante mantenere inalterato il delicato equilibrio esistente tra
tale sistema naturale ed il sistema antropico.
▪ Ambiti agricoli, prati e pascoli
Il settore agro-pastorale ha avuto importanza nello sviluppo economico di Grandola ed
Uniti sostanzialmente fino al secolo scorso.
I prati ed i pascoli di monte, presenti soprattutto alle quote più elevate, necessitano di
tutela e salvaguardia; è necessario per questo preservare i pianali evitando che questi
ultimi siano inglobati dal bosco che avanza.
ELEMENTI PERCETTIVI DEL PAESAGGIO
▪ Luoghi di particolare pregio ambientale e percettivo
I territori bagnati dal torrente Sanagra, compresi all’interno del PLIS della Val Sanagra,
costituiscono indubbiamente luoghi di particolare pregio ambientale e percettivo.
Tali luoghi, in ragione del delicato equilibrio e della riuscita integrazione tra sistema
naturalistico e sistema antropico (in questo caso rappresentato dal sistema degli antichi
mulini lungo il torrente), rappresentano infatti veri e propri elementi costitutivi del
paesaggio.
Elementi di particolare interesse ambientale e percettivo sono inoltre il cosiddetto
Rogolone ed i boschi che lo circondano lungo la fascia territoriale che dall’area in cui il
Rogolone è localizzato si dirama alle frazioni di Gonte, Codogna e Velzo.
▪ Visuali
Elementi di indiscutibile pregio, che concorrono ad attribuire qualità all’intero territorio di
Grandola ed Uniti, sono i molteplici scorci visuali panoramici; numerosi sono infatti i punti
da cui si può godere di panoramiche verso i versanti delle montagne e verso la valle.
Particolare pregio percettivo rivestono, ad esempio, le radure presenti in zona Velzo e la
grande radura detta “Binadone”, situata in una piccola conca dalla quale la visuale si apre
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
su tutto il versante del Monte Crocione; pregevole è inoltre la percezione visiva
dell’edificato dei nuclei storici.
ELEMENTI DI INTERESSE NATURALISTICO E ARCHEOLOGICO
Il territorio di Grandola ed Uniti è ricco di elementi di interesse naturalistico, presenti
soprattutto nell’area territoriale compresa nel PLIS.
Notevole interesse naturalistico ricoprono inoltre i boschi che circondano l’area del
Rogolone, all’interno dei quali sono presenti numerose emergenze naturalistiche,
descritte dettagliatamente al paragrafo 1.5.
Lungo il corso del torrente Sanagra sono infine presenti, come antecedentemente
rilevato, numerosi elementi di archeologia pre-industriale, costituiti dagli antichi mulini
attualmente dismessi o riconvertiti ad altro uso e dalle fornace Galli.
Inoltre possono a buona ragione essere considerati elementi di interesse archeologico i
numerosi massi erratici presenti in località Madri; tali massi erratici sono costituiti da
blocchi di pietra non locali (per lo più graniti valtellinesi), e sono ancora oggi talvolta usati
per delimitare le proprietà, i diritti e i recinti di pascolo.
Le osservazioni sintetiche svolte fino ad ora sul patrimonio paesaggistico-ambientale di
Grandola ed Uniti, sono propedeutiche alla classificazione del territorio comunale in classi
di sensibilità. La necessità di applicare tale suddivisione è stata introdotta dal PTPR e
dalla DGR 7/11045 dell’8 Novembre 2002 con l’introduzione dell’esame di impatto
paesistico dei progetti.
Nel paragrafo successivo verranno esplicitate le modalità di redazione di tale esame,
fondamentale al mantenimento di un equilibrio sostenibile tra ambienti naturali e interventi
antropici.
3.2.1 L’esame di impatto paesistico dei progetti
Il Piano Territoriale Paesistico Regionale introduce l’esame paesistico dei progetti quale
strumento per la tutela e la valorizzazione del paesaggio.
Mediante tale esame si persegue l’obiettivo di instaurare un dialogo costruttivo tra
pubblica amministrazione e progettista al fine di migliorare la qualità paesistica delle
trasformazioni territoriali ed edilizie.
L’esame di impatto paesistico dei progetti, come stabilito dalle linee guida introdotte dalla
DGR 8 Novembre 2002 n° 7/11045, deve essere articolato nelle seguenti fasi:
1) Determinazione della classe di sensibilità del sito
2) Determinazione del grado di incidenza paesistica del progetto
3) Determinazione del livello di impatto paesistico del progetto
Il giudizio complessivo circa la sensibilità di un luogo deve prendere in considerazione i
seguenti modi di valutazione:
- modo di valutazione morfologico-strutturale, che prende in esame l’eventuale
appartenenza del luogo a sistemi morfologici o strutturali ben riconoscibili;
- modo di valutazione vedutistico, che analizza il sito da un punto di vista percettivo;
- modo di valutazione simbolico, che considera il valore simbolico che la comunità
locale attribuisce al luogo.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
3.2.2 Suddivisione del territorio comunale in classi di sensibilità
(ai sensi dell’art. 24, comma 2 lettera a) del PTPR e dell’art. 5 della DGR 7/11045
dell’ 8 Novembre 2002)
Dopo aver effettuato all’interno del presente Documento di Piano un’attenta analisi delle
caratteristiche fisico-morfologiche, naturalistiche, ambientali e storico-culturali del
territorio di Grandola ed Uniti, si ritiene di poter procedere con la suddivisione del
territorio comunale in classi di sensibilità, avendo acquisito una conoscenza approfondita,
multidimensionale ed esauriente del territorio stesso.
Per determinare le classi di sensibilità sono stati utilizzati i criteri forniti dalla DGR 8
Novembre 2002 n° 7/11045, la quale propone 3 differenti modi di valutazione, da
considerare simultaneamente per analizzare il territorio nel suo complesso: il modo
morfologico-strutturale, il modo vedutistico e il modo simbolico.
L’analisi naturalistica e paesaggistica del territorio è rappresentata graficamente sulla
tavola 2.
GIUDIZIO COMPLESSIVO E DEFINIZIONE DELLE CLASSI DI SENSIBILITA’
Le valutazioni sintetiche effettuate fino a questo momento, unitamente alle considerazioni
e alle analisi di dettaglio svolte all’interno del presente Documento di Piano, consentono
di suddividere il territorio in diverse aree di sensibilità.
In ragione delle caratteristiche del territorio anzidescritte, simili per molte aree, si è
ritenuto opportuno effettuare una ripartizione del territorio comunale nelle tre seguenti
classi di sensibilità, così come definite dalla DGR 8 Novembre 2002, n° 7/11045:aree a
sensibilità paesistica media (grado 3) e aree a sensibilità paesistica alta (grado 4) e molto
alta (grado 5).
Il territorio è stato dunque così ripartito:
aree a sensibilità paesistica molto alta (grado 5): appartiene a tale sezione l’area del
Parco della Val Sanagra.
aree a sensibilità paesistica alta (grado 4): appartengono a tale sezione in linea
schematica le aree boschive, le aree con presenza di alpeggi, le aree di rilevanza
naturalistica, paesaggistica e agricola, i nuclei di antica formazione.
aree a sensibilità paesistica media (grado 3): appartiene a tale sezione la parte rimanente
del territorio comunale.
- 48 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
3.3 I vincoli ambientali e strutturali
Come detto in precedenza, il territorio comunale di Grandola ed Uniti è interessato da un
sistema ambientale e paesaggistico di elevata valenza. Tale situazione è riconosciuta da
un’articolata serie di vincoli (vedi Tav. n. 5 ) che si possono così riassumere:
-
l’intero territorio comunale è sottoposto a vincolo paesaggistico di cui alla Legge
1497/39 istituito con decreto ministeriale del 16.11.1973;
-
villa Corti-Cerletti, con il relativo parco di pertinenza, è stata dichiarata di notevole
interesse ambientale ed architettonico con decreto ministeriale dell’ 08.09.1981, ed è
sottoposta alle disposizioni di tutela di cui alla Legge 1089/39 così come sostituita dal
D.lgs. 42/2004;
villa ex Galbiati, ora Bagatti-Valsecchi, è stata dichiarata di notevole interesse
ambientale ed architettonico con decreto ministeriale del 12.05.1980, ed è sottoposta
alle disposizioni di tutela di cui alla Legge 1089/39 così come sostituita dal D.lgs.
42/2004; con decreto del 06.11.1991 anche il borgo ed il giardino di pertinenza
vengono sottoposti alle medesime disposizioni di tutela;
-
-
villa Camozzi, con relativa scuderia e giardino, è stata dichiarata di notevole interesse
ambientale ed architettonico con decreto ministeriale del 20.04.1977, ed è sottoposta
alle disposizioni di tutela di cui alla Legge 1089/39 così come sostituita dal D.lgs.
42/2004;
-
il terreno su cui esistono due grandi querce (il cosiddetto “Rogolone” e un rovere
minore), è stato dichiarato di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale del
18.12.1928, ai sensi della Legge n. 778 del 11.06.1922;
-
la torre medievale, è stato dichiarata di notevole interesse pubblico con notifica del
16.02.1910, ai sensi della L. n. 364 del 20.06.1909;
-
ai sensi della L. 431/85, così come sostituita dal D.lgs. 42/2004, art. 142, comma 1,
lettera d), è soggetta a vincolo la fascia di territorio montano-catena alpina ai 1.600
mt.;
-
ai sensi delle prescrizioni contenute nel Piano Territoriale Paesistico Regionale risulta
altresì dichiarata di elevata naturalità la porzione di territorio posta al di sopra dei 1000
metri (già D.G.R. 4/3859 del 10.12.1985 – aree di primo appoggio-);
-
ai sensi della L. 431/85, così come sostituita dal D.lgs. 42/2004, art. 142, comma 1,
lettera c), sono soggetti a vincolo le fasce di territorio di mt. 150 da ciascuna sponda
dei seguenti corsi d’acqua:
a) Sanagra, dallo sbocco alla confluenza dei vari rami a sud di Alpe Pisnera (D.G.R.
4/12028 del 25.07.1986) – CODICE SIBA: 13130300;
b) Valle Palagna, lungo tutto il suo corso (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE
SIBA: 13130301;
c) Valle Misino, dallo sbocco sino a nord di Alpetto (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986)
- CODICE SIBA: 13130302 ;
d) Varò, dallo sbocco sino alla confluenza delle Valli Camolasca e Forcoletta (D.G.R.
4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130303;
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
e) Canale Lagadone, lungo tutto il suo corso (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) CODICE SIBA: 13130033;
f) Valle, dallo sbocco al sentiero da Grotto ai monti di Grandola (D.G.R. 4/12028 del
25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130034;
g) Valle Scarpignana, dallo sbocco a Km. 1,000 a monte della confluenza in ciascuno
dei rami in cui si divide (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA:
13130035;
h) Civagna (o il Vallone), dallo sbocco a Km. 1,000 a monte della confluenza in
ciascuno dei rami in cui si divide sopra Grona (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) CODICE SIBA: 13130036;
i) Valli del Diavolo, dallo sbocco a Km. 1,500 a monte della confluenza in ciascuno
dei rami in cui si divide (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA:
13130037;
j) Valle del Grano, dallo sbocco al sentiero di Selva Ghirlanda (D.G.R. 4/12028 del
25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130038;
- ai sensi della L. 431/85, così come sostituita dal D.lgs. 42/2004, art. 142,
comma 1, lettera g, sono soggetti a vincolo le aree boscate;
- ai sensi del R.D. del 30.12.1923 n° 3267 sono sottoposte a vincolo
idrogeologico le aree così come descritte in allegato al presente documento.
3.4. Servizi e attrezzature pubbliche e di uso pubblico
I servizi presenti oggi sul territorio di Grandola scontano l'esigua dimensione demografica
comunale. Una comprensione puntuale dei servizi di cui effettivamente fruiscono gli
abitanti del comune, che verrà attentamente presa in esame all’interno del Piano dei
Servizi, deve pertanto riferirsi sia alla scala comunale che a quella sovracomunale,
perché solo allargando il ragionamento oltre i confini comunali è possibile valutare la
presenza di un livello minimo di servizi ed individuare le priorità di intervento da affrontare
nel breve e nel lungo periodo.
Attraverso la suddetta analisi effettuata ad una scala territoriale diversa da quella
comunale è infatti possibile individuare le linee di indirizzo del progetto di sviluppo del
Comune.
L’ambito territoriale di riferimento, che si è ritenuto opportuno prendere in considerazione,
è rappresentato da tre precisi livelli territoriali: il livello comunale, il livello sovraccomunale
facente capo alla Comunità Montana ed in ultimo quello gravitante sul capoluogo di
provincia Como.
Il motivo di tale riferimento è il seguente: in tale area sono localizzati i servizi di cui gli
abitanti di Grandola fruiscono ed ai quali hanno agevolmente accesso.
Nell’ambito del territorio comunale sono localizzati alcuni servizi, diciamo di più
immediata necessità, che presuppongono quindi la vicinanza con i centri abitati del
Comune. Altri servizi, che non possono per le loro caratteristiche essere individuati
nell’ambito del territorio comunale, viceversa fanno riferimento ad ambiti territoriali di più
ampia scala che investono quindi più comuni, sia per quanto concerne la localizzazione
delle infrastrutture sia per quanto concerne l’organizzazione dei servizi medesimi.
La dotazione esistente è stata articolata nelle seguenti categorie di servizi:
- 50 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
servizi alla persona
 l’istruzione di base; i servizi sociali; i servizi sanitari; i servizi istituzionali; i servizi
religiosi; i servizi culturali; sportivi e per il tempo libero.
verde urbano
articolato in base alla scala di riferimento in:
 giardini e parchi di quartiere; parchi urbani; parchi territoriali; spazi pubblici pedonali.
servizi alla mobilità e alla sosta veicolare
articolati in relazione al tipo di utenza al quale i singoli servizi si riferiscono:
- sosta a carattere locale a servizio esclusivo della residenza;
- sosta a servizio delle aree produttive,
- sosta a servizio delle attività terziarie e del commercio.
servizi tecnologici e ambientali
 infrastrutture servizi a rete quali: gas, acqua, fognatura, energia elettrica, telefonia,
ecc., saranno oggetto di un piano di settore, integrativo del Piano dei Servizi, il Piano
Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo), in attuazione del RR n. 3 del 28/02/05;
 strutture per la prestazione di servizi specialistici, quali: raccolta e smaltimento dei
rifiuti;
servizi alla produzione
insieme di servizi parte con funzione di attrezzatura e parte con funzione di supporto
alle attività produttive del secondario e del terziario commerciale, direzionale, ricettivo.
La dotazione di aree e attrezzature per servizi pubblici e di uso pubblico, riferita al
Comune di Grandola Ed Uniti, è sintetizzata nella seguente tabella:
SR1
Istruzione
SR2
Servizi socioassistenziali, istituzionali,
cultura e aggregazione
sociale, attrezzature
religiose
Istruzione di base
mq
3.044
mq
19.990
SR3
Verde pubblico
Verde pubblico
mq
21.505
SR4
Parcheggi residenziali
parcheggio
mq
10.727
mq.
55.268
TOTALE
SP
Servizi produttivi*
parcheggio
mq
3.874
SC
Servizi commerciali*
parcheggio
mq
1.055
IT
Servizi tecnologici*
mq
9.912
S
Servizi sovracomunali
mq
13.332
mq.
83.441
TOTALE GENERALE
* aree e attrezzature a servizio di funzioni non residenziali
- 51 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
3.5 Identificazione dei servizi presenti sul territorio comunale
Nel territorio di Grandola sono ubicate le seguenti attrezzature di interesse collettivo:
a) Istruzione:
I plessi scolastici presenti nel comune sono la scuola dell’infanzia, ospitata in un
edificio in via Roma e la scuola primaria che è localizzata anch’essa in via Roma. In
questo stesso edificio è ubicato al pino terreno anche il deposito comunale.
b) Attrezzature per il culto
Nel territorio comunale sono presenti diverse chiese, alcune delle quali organizzate
con spazi all’aperto per lo sport e vani di ricreazione (oratorio).
c) Attrezzature di interesse generale:
- La sede Municipale è ubicata al piano primo della storica villa Camozzi a Codogna.
Nello stesso edificio sono anche ubicati al piano terreno, una sala polifunzionale per
assemblee o cerimonie, e al piano secondo il museo etnografico della Val Sanagra;
- L’area per le manifestazioni è ubicata lungo la via Roma di fronte alla scuola primaria;
- L’Ufficio Postale è ubicato in via San Giuseppe sempre a Codogna;
- I lavatoi pubblici sono presenti in tutte e sei le frazioni di Grandola;
c) Impianti sportivi
Gli impianti sportivi presenti sono: un campo di calcio con relativa tribuna e
spogliatoio, un campo da tennis e un’area per il gioco bimbi;
d) Il verde attrezzato
Le aree verdi o alberate pubbliche o di uso pubblico sono le seguenti:
- area adiacente e quella fronteggiante il municipio;
- il parco nell’area delle manifestazioni;
- l’area in prossimità di una nuova lottizzazione in via Re.
e) I parcheggi pubblici
Nel territorio comunale sono presenti diversi parcheggi.
Da un punto di vista quantitativo le superfici sono paria a:
La dotazione complessiva di aree attrezzate per servizi pubblici e di uso pubblico
assomma a 83.441 m2, dei quali specificamente a servizio della funzione residenziale
55.268 m2, senza considerare aree di proprietà comunale allo stato non ancora
attrezzate.
A fronte di tale dotazione, si evidenzia l’adeguatezza complessiva nel rapporto tra offerta
(espressa in superficie di aree) e popolazione residente servita, sintetizzabile nel
parametro numerico di m2/abitante pari 41,18 (1.342 abitanti al 31 Dicembre 2011).
Tuttavia si rilevano alcune carenze strutturali relativamente alle attrezzature scolastiche,
oltre a puntuali sottodotazioni per parcheggi pubblici di prossimità ai nuclei storici.
Rispetto a tali condizioni, il Piano dei Servizi deve definire le soluzioni, complementari alle
scelte strategiche del DP, relativamente alle categorie di servizi evidenziati.
- 52 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
4. Analisi demografica e socioeconomica
La nuova legge urbanistica regionale prevede che all’interno del Documento di Piano
vengano elaborate analisi di tipo demografico, sociale ed economico al fine di
determinare gli obiettivi quantitativi di sviluppo del PGT, ed in particolar modo le politiche
di intervento per la residenza.
Una puntuale ricognizione ed un’attenta indagine socio-economica finalizzate a stimare
l’evoluzione demografica della popolazione e le nuove necessità emergenti nell’arco dei 5
anni di verifica del Documento di Piano, sono strettamente legate all’efficienza del Piano
dei Servizi, che in base alle suddette analisi dovrà dimensionare i servizi di cui il territorio
necessita e necessiterà nei prossimi anni.
La verifica e l’aggiornamento ravvicinati del Documento di Piano (5 anni) deve impegnare
l’amministrazione a monitorare costantemente gli obiettivi strategici di sviluppo del
territorio ed, eventualmente, a riorientare le politiche di governo dello stesso.
Le indagine effettuate sono costruite sulla base di dati ISTAT documentati all’interno dei
Censimenti e sulla base di dati comunali reperiti direttamente presso la Pubblica
Amministrazione di Grandola ed Uniti; questi ultimi dati sono stati utilizzati per costruire
elaborazioni quanto più attuali possibili, poiché aggiornati al 31 Dicembre 2011.
E’ necessario precisare che saranno riscontrabili alcune piccole discrepanze all’interno
dei dati. Tali discrepanze sono date dal fatto che in alcuni casi sono stati utilizzati dati
frutto di “osservazione”, raccolti cioè nei censimenti a seguito di rilevazione, mentre in
altri casi sono stati utilizzati dati frutto di “stima”, rivisitati cioè recentemente dall’ISTAT al
fine di eliminare il margine di errore tra popolazione censita e popolazione anagrafica
accumulatosi nel decennio tra il 1991 e il 2001 a seguito di errori di copertura.
In alcune fasi delle analisi si è poi ritenuto opportuno confrontare i dati relativi a Grandola
ed Uniti con quelli dei comuni limitrofi con caratteristiche simili a quelle di Grandola ed
Uniti al fine di effettuare comparazioni significative.
Rispetto al precedente impianto normativo i contenuti delle analisi non cambiano ma si
traducono in un documento più agile, fortemente mirato alla centralità del
dimensionamento e alla determinazione dei fabbisogni, prerequisito ed insieme corollario
agli obiettivi di sviluppo generale delineati dal PGT. In questa ottica i fenomeni considerati
sono:
- la struttura della popolazione residente e delle famiglie, a cui è seguita una previsione
della consistenza demografica a 5 anni, coerentemente con il periodo di verifica del
Documento di Piano, e 10 anni per inquadrare gli obiettivi in una prospettiva più ampia
e più consona all’evoluzione lenta dei fenomeni demografici;
- la consistenza del patrimonio edilizio all’ultimo censimento, aggiornato sulla base del
costruito dopo il 2001 a cui è seguita la stima del fabbisogno edilizio residenziale a 5
anni, coerentemente con quanto è stato fatto per le previsioni demografiche;
- la struttura e la consistenza delle attività produttive localizzate nel comune, rapportata
alle variabili demografiche: consistenza dei residenti, propensioni occupazionali,
pendolarismo;
Consistenza e dinamiche sono confrontate con quelle dei comuni limitrofi, in ragione della
continuità territoriale che caratterizza l’area.
- 53 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
4.1 La popolazione residente
La popolazione residente nel comune di Grandola ed Uniti all’ultimo Censimento (2001)
ammontava a 1267 unità. Nella tabella che segue sono riportati gli abitanti residenti a
Grandola Ed Uniti e nei comuni limitrofi al 1991 e al 2001.
Com’è possibile osservare, il tasso di crescita della popolazione nel decennio 1991-2001
è stato positivo nei comuni di Carlazzo, Corrido e Grandola ed Uniti. Il comune di Bene
Lario ha invece avuto un tasso di crescita leggermente negativo, mentre il comune di
Menaggio ha avuto una crescita prossima allo zero.
L’intera area ha subito un incremento complessivo del 3,6%. Significativo appare
l’incremento demografico verificatosi nei Comuni di Carlazzo (7,16%) e di Grandola ed
Uniti (6,63%). Anche l’ultimo decennio censuario (2001-2011) conferma la crescita di
Grandola nell’ordine del 5,59 %.
Tab.1: Popolazione residente – (Censimenti ISTAT 1991 e 2001)
Maschi
Bene Lario
Carlazzo
Corrido
Grandola
ed Uniti
Menaggio
Area
Provincia
Femmine
1991
2001
1991
2001
1991
159
1.232
359
164
1.337
357
155
1.271
360
146
1.359
373
314
2.503
719
Totale
Saldo
2001
assolut
o
310
-4
2.696
+ 193
730
+ 11
599
647
584
620
1.183
1.267
+ 84
+ 6,63 %
1.488
3.837
385.179
1.452
3.957
260.786
1.652
1.669
4.022
4.167
410.504 276.714
3.140
7.859
522.147
3.121
8.124
537.500
- 19
+ 265
+15.353
- 0,61 %
+ 3,26 %
+ 2,94 %
Tasso di
crescita
- 1,29 %
+ 7,16 %
+ 1,51 %
Variazione popolazione residente (maschi + femmine) 1991-2001
3300
3140
3000
3121
2700
2696
2400
2503
2100
1800
1500
Popolazione
1200
1267
1183
900
600
300
730
719
310
314
0
Anni
Bene L.
1991
Carlazzo
2001
Corrido
- 54 -
Grandola
Menaggio
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 2 - Andamento della popolazione dal 1871 al 2001 (Dati censimenti ISTAT)
CENSIMENTO
ANNO
POPOLAZIONE
RESIDENTE
SALDO ASSOLUTO
TASSO DI
CRESCITA
1861
1613
-
-
1871
1590
- 23
- 1,45 %
1881
1527
- 63
- 4,13 %
1901
1450
- 77
- 5,31 %
1911
1532
+ 82
+ 5,35 %
1921
1538
+6
+ 0,39 %
1931
1447
- 91
- 6,29 %
1941
1216
- 231
- 18,99 %
1951
1203
- 13
- 1,08 %
1961
1090
- 113
- 10,37 %
1971
1113
+ 23
+ 2,07 %
1981
1143
+ 30
+ 2,62 %
1991
1179
+ 40
+ 3,38 %
2001
1267
+ 84
+ 6,63 %
2011
1342*
+ 75
+ 5,59 %
N.B.: nel 1927 il Comune di Grona, fino ad allora indipendente, viene annesso al Comune di
Grandola
* Dato provvisorio
- 55 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 3 – Saldo naturale e migratorio della popolazione dal 1976 al 2011
ANNO
POPOL NATI
MORTI
DIFF.
EMIG
IMMIG
DIFF.
SALDO
POPOL
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
1113
1100
1122
1124
1125
1133
1139*
1139
1149
1153
1158
1158
1163
1189
1197
1216
1191*
1200
1197
1195
1226
1223
1267
1266
1286
1279
1267*
1256
1266
1281
1286
1308
1296
1331
1351
12
16
7
10
11
11
11
13
12
12
10
9
14
17
8
10
9
9
6
15
12
11
12
22
12
11
11
11
17
14
8
12
10
12
19
17
15
12
18
16
22
17
9
25
12
19
9
14
9
12
21
11
17
11
7
14
12
12
13
10
12
16
14
12
15
14
14
7
10
8
-5
1
-5
-8
-5
- 11
-6
4
-13
0
-9
0
0
8
-4
-11
-2
-8
-5
8
-2
-1
0
9
2
-1
-5
-3
5
-1
-6
-2
+3
+2
+11
38
14
21
25
32
17
26
29
16
23
20
27
19
32
30
49
30
40
22
26
31
19
40
27
40
59
43
44
31
53
66
75
41
43
43
30
35
28
34
45
42
32
35
33
28
29
32
45
32
53
35
41
45
25
49
30
64
41
36
33
46
37
59
41
59
94
65
73
61
39
-8
21
7
9
13
25
6
6
17
5
9
5
26
0
23
-14
11
5
3
23
-1
45
1
9
-7
-13
-6
15
10
6
28
-10
+32
+18
-4
-13
22
2
1
8
14
0
10
4
5
0
5
26
8
19
-25
9
-3
-2
31
-3
44
1
18
-5
-14
-11
12
15
5
22
-12
+35
+20
+7
1100
1122
1124
1125
1133
1147
1139
1149
1153
1158
1158
1163
1189
1197
1216
1191
1200
1197
1195
1226
1223
1267
1266
1284
1279
1265
1254
1266
1281
1286
1308
1296
1331
1351
1358
2011
1358
7
14
-7
48
39
-9
-16
1342
* dati rettificati dell’ISTAT a seguito di censimento
L’aggiornamento della dinamica demografica a fine 2011, effettuata sulla base dei dati
anagrafici comunali, mostra che la dinamica positiva evidenziata è proseguita anche negli
anni successivi, con una modesta battuta di arresto nel 2007 e nel 2011.
I dati anagrafici mostrano che la crescita è ancorata ad un saldo sociale mediamente
positivo, mentre il saldo naturale si presenta per lo più negativo o prossimo allo zero,
anche se vi sono segnali di ripresa. Ciò evidenzia la capacità di attrazione del comune
- 56 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
sotto il profilo residenziale, ma rende anche ragione del progressivo invecchiamento della
popolazione derivante dalla bassa natalità associata ad una crescente longevità: nel
2005 l’indice di vecchiaia era pari a 134,04 ed ad ogni bambino di età inferiore ad anni
cinque corrispondono 3,6 anziani.
Tab. 4 Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31
Dicembre (Dati ISTAT)
Romania
Turchia
Marocco
Tunisia
Ucraina
Bielorussia
Russia federazione
Cina rep. Popolare
Peru’
Argentina
Ecuador
Dominica
Colombia
Svizzera
Francia
Regno unito
Germania
Australia
TOTALE
1999
2000
2001
2002
24
27
24
20
2003
9
8
1
1
2
1
4
1
3
30
2004
13
8
6
1
2
2
4
1
4
1
3
1
46
2005
13
7
5
1
4
1
2
2
4
1
3
2
1
4
50
Tab. 5 - Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2005 (Dati ISTAT)
Popolazione straniera residente al 1 Gennaio
Iscritti per nascita
Iscritti da altri comuni
Iscritti dall’estero
Altri iscritti
Totale iscritti
Cancellati per morte
Cancellati per altri comuni
Cancellati per l’estero
Acquisizione di cittadinanza italiana
Altri cancellati
Totale cancellati
Popolazione straniera residente al 31
Dicembre
di cui minorenni
- 57 -
MASCHI
19
0
4
2
0
6
0
6
0
0
0
6
FEMMINE
27
1
3
5
0
9
0
5
0
0
0
5
TOTALE
46
1
7
7
0
15
0
11
0
0
0
11
19
31
50
2
7
9
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 6 – Popolazione residente per classi di età (Censimento ISTAT 2001 e dati Istat
al 1 Gennaio 2005)
minore di
anni 5
da 5 a 9
da 10 a
14
da 15 a
19
da 20 a
24
da 25 a
29
da 30 a
34
2001
66
60
60
63
73
84
100
2005
70
70
48
65
67
83
104
da 35 a
39
da 40 a
44
da 45 a
49
da 50 a
54
da 55 a
59
da 60 a
64
da 65 a
69
2001
104
93
80
87
76
80
69
2005
98
93
88
76
94
73
71
da 70 a
74
da 75 a
79
da 80 a
84
> 85
totale
2001
52
56
31
33
1267
2005
57
55
38
31
1281
L’indice di vecchiaia, calcolato come il rapporto percentuale avente a numeratore la
popolazione di 65 anni e più e a denominatore quella di 0-14 anni, nel 2001 è pari a
129,57, mentre nel 2005 è pari a 134,04. Il rapporto tra anziani e bambini con meno di 5
anni nel 2001 è pari a 3,65, mentre nel 2005 è pari a 3,60.
L’incremento dell’indice di vecchiaia nel quinquennio evidenzia il progressivo
invecchiamento della popolazione; tale fenomeno è rilevante per la programmazione dei
servizi alla persona, presa in esame all’interno del Piano dei Servizi. Il Piano dei Servizi
dovrà infatti tenere in considerazione questo fenomeno, prestando particolare attenzione
alla progettazione dei servizi per gli anziani e alla politica di sostegno alle famiglie.
La componente anziana della popolazione, come mostrano i dati riportati nella tabella
seguente, si attesta infatti intorno al 20% del totale degli abitanti; la tendenza
all’invecchiamento della popolazione è tuttavia in atto anche nei comuni limitrofi a
Grandola ed Uniti, anche se la percentuale di popolazione anziana è differente.
Infatti Carlazzo e Corrido hanno una percentuale di popolazione anziana che si attesta
intorno al 15 %, mentre a Menaggio la popolazione anziana è costituita da ben il 25,17 %
della popolazione complessiva.
- 58 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 7 – Percentuale della popolazione anziana al 01.01.2005 (Dati Istat)
Popolazione con
Anziani (più di
Totale
età inferiore ai 65
65 anni)
popolazione
anni
% popolazione
anziana
Bene Lario
55
264
319
17,24 %
Carlazzo
436
2402
2838
15,36 %
Corrido
118
644
762
15,49 %
Grandola ed Uniti 252
1029
1281
19,67 %
Menaggio
794
2360
3154
25,17 %
Provincia di Como
105117
455824
560941
18,7 %
Percentuale popolazione anziana
100%
80%
60%
Anziani (più di 65 anni)
Corrido
Carlazzo
Bene L.
0%
Provincia
Como
20%
Menaggio
Popolazione con età inferiore ai
65 anni
Grandola
40%
Le proiezioni demografiche, calcolate per interpolazione lineare, indicherebbero una
crescita lieve ma costante anche per i prossimi cinque e dieci anni con una consistenza
demografica pari a 1376 residenti nel 2016 e di 1410 residenti nel 2021, come
conseguenza di un saldo sociale positivo e di un saldo naturale prossimo allo zero.
Ritornando alla struttura demografica definita dall’ultimo censimento, rimangono da
considerare due elementi importanti per l’assetto del comune: i livelli di scolarità e le
propensioni lavorative.
- 59 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 10: Popolazione residente di 6 anni e più per grado di istruzione (Censimento
ISTAT 2001)
COMUNI
Livello di istruzione
Alfabeti privi di titoli
Diploma di Licenza di scuola
Analfabeti
di studio
Licenza di
scuola media inferiore o di
Laurea
scuola
Di cui: in
Di cui: in età
secondaria
avviamento
elementare Totale età da 65 Totale da 65 anni in
superiore
professionale
anni in poi
poi
Bene
4
Lario
Carlazzo 67
Corrido
25
Grandola
47
ed Uniti
Menaggio 232
Totale
23
116
124
23
6
2
2
292
531
104
943
282
791
240
183
30
28
-
5
-
2
-
2.520
681
255
427
398
56
3
3
1
1.186
844
944
802
136
16
4
2
2.962
L’indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo (calcolato come rapporto
percentuale tra la popolazione tra i 15 e i 52 anni senza il diploma di terza media e il
totale della medesima fascia di popolazione), è pari a 10,77 , leggermente superiore alla
media provinciale, il cui indice è pari a 9,68.
Risutla inoltre che l’ 1,59 % del totale della popolazione è in possesso del titolo di laurea.
In relazione al secondo punto, un sintetico esame della partecipazione al lavoro e delle
propensioni professionali è importante non solo per stimare la produzione del reddito del
comune ma anche per valutare la dipendenza da sistemi produttivi esterni ed
organizzazioni territoriali diverse.
Tab. 11: Forze di lavoro ( 15 anni e più) - Censimento 2001
Comune
In cerca di
occupazione
Occupata
Totale
Bene Lario
118
43,70
4
1,48
122
45,18
Carlazzo
1191
52,31
44
1,93
1235
54,24
Corrido
298
48,14
21
3,39
319
51,53
Grandola ed Uniti
523
48,38
27
2,50
550
50,88
Menaggio
1236
45,17
63
2,30
1299
47,47
Provincia di Como
236504
50,99
11015
2,37
247519
53,36
- 60 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 12: Popolazione residente non attiva (Censimento 2001)
Casalinghe
Studenti
Ritirati dal
lavoro
Altri
Totale
15,17
4,53
23,22
6,20
49,12
Tab. 13: Occupati per posizione (Censimento 2001)
Indipendenti
Socio di
Coadiuv.
Imprend. Lavoratore
cooperativ
familiare
libero prof. in proprio
a
Dipendenti
373
71,32
37
7,07 82 15,68
5
Totale
0,96 26 4,97 150 28,68
Totale
52
3
10
0
Tab. 14: Occupati per sezione di attività economica (Censimento 2001)
Agricoltura
38
Industria
Commerci
o
7,26 183 34,99 122 23,33
Trasporti e
Credito,
comunicazio assicurazion
ni
i, servizi
17
3,25
31
5,93
Altre
attività
13
2
25,2
4
Totale
52
3
10
0
Le osservazioni significative che è possibile effettuare circa le condizioni occupazionali
della popolazione di Grandola ed Uniti sono le seguenti:
- la popolazione attiva è costituita dal 50,88 % di quella totale, mentre quella non attiva
dal 49,12 %.
- La disoccupazione ha un’incidenza molto bassa e la popolazione non attiva è
costituita per buona parte da anziani ritirati dal lavoro (23,22%) e da casalinghe, che
rappresentano il 15,17 % del totale.
- In relazione alla posizione professionale il 71,32 % dei 523 occupati lavora alle
dipendenze.
- Rispetto ai settori di impiego il secondario assorbe circa il 35 % degli occupati.
- Sussiste un certo numero di addetti impiegati nel settore agricolo.
Rilevante risulta inoltre il dato relativo agli spostamenti: 422 persone su 636 si spostano
quotidianamente fuori dal comune. Il dato non distingue gli studenti dai lavoratori.
- 61 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
L’ultima informazione rilevante per il quadro demografico riguarda la struttura delle
famiglie rappresentata nelle tabelle sottostanti.
Tab. 15 – Famiglie per numero di componenti (Censimenti ISTAT 1991-2001)
Anno
1
persona
2
persone
3
persone
4
persone
5
persone
6 o più
persone
totale
1991
139
116
83
90
26
11
465
2001
169
122
108
91
26
6
522
Famiglie per numero di componenti anno 2001
5,0%
1,1%
32,4%
1 persona
17,4%
2 persone
3 persone
4 persone
5 persone
6 persone
23,4%
20,7%
Tra il 1991 e il 2001 il numero delle famiglie è cresciuto del 12,26 %.
Tab. 9 – Tipologia dei nuclei familiari (Censimento ISTAT 2001)
Coppie senza figli
Coppie con figli
Padre con figli
Madre con figli
totale
96
206
9
30
341
Tipologia dei nuclei familiari
8,8%
28,2%
2,6%
Coppie senza figli
Coppie con figli
Padre con figli
Madre con figli
60,4%
- 62 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Le osservazioni più significative riguardanti i dati precedenti sono le seguenti:
- la crescita delle famiglie con 1 - 2 - 3 componenti che rappreserntano circa il 76 % di
tutto il comune;
- la tenuta delle famiglie di 4-5 componenti e la riduzione di quelle più numerose.
- il 32,4 % delle famiglie sono composte da una singola persona;
Tale ultimo dato conferma la tesi anzidescritta riguardante l’invecchiamento della
popolazione. I nuclei familiari composti da una sola persona sono infatti costituiti nella
maggior parte dei casi da una persona anziana che, nel momento in cui non sarà più in
grado di badare a sé stessa, necessiterà di assistenza.
E’ tuttavia rilevabile che alcune delle famiglie composte da una singola persona sono
rappresentate da giovani single, e che tale fenomeno sembra essere in aumento.
Inoltre:
- il 60,4 % dei nuclei familiari sono rappresentati da coppie con figli, mentre il 28,2 % da
coppie senza figli; ciò significa che circa l’88,6 % dei nuclei famigliari sono di tipo
“tradizionale”. Resta comunque significativo il peso dei nuclei familiari formati da sola
madre con figli (8,8%).
In sintesi:
 il comune è in crescita, anche se con fasi altalenanti, nel decennio intercensuario e la
tendenza è confermata dalle informazioni anagrafiche fino al 31.12.2011;
 la crescita è dovuta al saldo sociale che comunque compensa la neutralità o
negatività di quello naturale;
 la modesta crescita demografica, che fa ritenere che la popolazione crescerà poco
meno di una settantina di persone nel prossimo decennio, non incide in modo
significativo sull’invecchiamento dei residenti e sulla connessa parcellizzazione delle
famiglie;
 le propensioni lavorative sono in linea con quelle dell’area e con la media provinciale;
 si osserva infine un netto miglioramento dei livelli di scolarità.
Gli obiettivi emergenti dal quadro demografico delineato sono legati al mantenimento
delle positive dinamiche registrate fino ad oggi:
 sotto il profilo dei servizi alla residenza e alle famiglie va posta particolare attenzione
ai segmenti di popolazione più esposti al rischio di peggioramento della qualità della
vita, come gli anziani ma anche i giovanissimi e le famiglie in cui entrambi i genitori
lavorano;
 sotto il profilo degli assetti territoriali si ritiene opportuno favorire quelle opzioni che
possono aumentare le opportunità di occupazione terziaria in ambito comunale,
contenendo la dipendenza del comune dall’esterno;
 infine sotto il profilo delle prospettive di benessere generale del comune è importante
sostenere le recenti propensioni all’incremento dei livelli di scolarità sia con l’offerta di
occasioni culturali e di impiego del tempo libero che non rendano il comune troppo
dipendente dalle iniziative dei più grandi comuni vicini.
- 63 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
4.2 Le attività economiche
Il dato di assoluto rilievo al censimento del 2001 che emerge dal confronto tra
popolazione attiva e addetti è che Grandola costituisce un’eccezione rispetto ai comuni
limitrofi dove, a parte Menaggio, risulta elevato il gap tra attivi e addetti. Tale fatto
determina in tali realtà una forte esportazione di forza lavoro nei comuni limitrofi e nei poli
attrattori, tra cui ha un ruolo sicuramente di primo piano la vicina Confederazione
Elvetica. Grandola, seppur con un certo distacco, rimane agganciata alla media
provinciale.
Comune
Attivi
In cerca di
occupati
occ.
Addetti
Totale
attivi
totale
deficit
%
Bene Lario
118
4
122
41
81
197,56
Carlazzo
1.191
44
1.235
529
706
133,46
Corrido
298
21
319
45
274
608,89
Grandola ed
Uniti
523
27
550
437
113
25,86
Menaggio
1.236
63
1.299
2.045
746
36,48
Provincia di
Como
236.504
11.015
247.519
211.463
36.056
17,05
- 64 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 13: Unità locali e addetti sottosezione economica (CensimentI ISTAT 1991-2001)
SOTTOSEZIONE ECONOMICA
Unità Unità
Addetti
Locali Locali
UL 91
01
91
Addetti
UL 01
Agricoltura, caccia e silvicoltura
0
4
0
4
Pesca, piscicoltura e servizi connessi
0
1
0
4
Industrie alimentari-bevande e tabacco
2
0
6
0
Industrie tessili e dell’abbigliamento
2
0
5
0
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in
1
cuoio, pelle e similari
0
35
0
Industria del legno e prodotti in legno
2
7
9
0
4
0
1
12
11
4
5
46
11
23
46
149
Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di
20
auto, moto e beni personali
26
46
76
Alberghi e ristoranti
9
11
27
33
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni
2
4
3
12
Intermediazione monetaria e finanziaria
1
2
1
2
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca,
4
profess. e imprendit.
15
5
19
Sanità e altri servizi sociali
2
5
2
6
Altri servizi pubblici, sociali e personali
4
2
7
3
Totale
65
105
219
388
2
Fabbricazione di articoli in gomma e materie
1
plastiche
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di
1
minerali non metalliferi
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in
2
metallo
Costruzioni
61,54 %
Variazione % 2001 su 1991
- 65 -
77,17 %
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Unità locali 1991-2001
30
26
25
23
20
20
15
15
11
11
10
9
5
4
22
0
00
1
2
11
2
2
1
4
4
2
4
1
2
000
UL 91
0
5
4
1
2
2
UL 01
Agricoltura, caccia e silvicoltura
Pesca, piscicoltura e servizi connessi
Industrie alimentari-bevande e tabacco
Industrie tessili e dell’abbigliamento
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari
Industria del legno e prodotti in legno
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plasitiche
Fabbricazionedi prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo
Costruzioni
Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni
personali
Alberghi e ristoranti
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni
- 66 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Addetti unità locali
160
149
140
120
100
80
76
60
46
4646
40
35
33
27
19
20
0
0 0
6 5
7 4
12
5
7
3 1 5 2
4 4
ADDUL 91
11
9
0 0 0
0
12
2
6 3
ADDUL 01
Agricoltura, caccia e silvicoltura
Pesca, piscicoltura e servizi connessi
Industrie alimentari-bevande e tabacco
Industrie tessili e dell’abbigliamento
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari
Industria del legno e prodotti in legno
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plasitiche
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo
Costruzioni
Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali
Alberghi e ristoranti
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni
Intermediazione monetaria e finanziaria
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, profess. e imprendit.
Sanità e altri servizi sociali
Altri servizi pubblici, sociali e personali
Vale la pena di notare che nel decennio 1991-2001, si è assistito ad una crescita
considerevole soprattutto nel settore delle costruzioni: le unità locali sono infatti passate
da 11 a 23, mentre l’incremento degli addetti occupati in tale attività è stato di ben 103
unità rispetto al 1991.
Un altro settore piuttosto sviluppato a Grandola ed Uniti è certamente quello del
commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, moto e beni personali, nonché
quello della produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo. Si rileva inoltre il
significativo incremento di unità locali nel settore delle attività immobiliari, noleggio,
- 67 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
informatica, professionisti ed imprenditori, le cui unità locali sono passate nel decennio
considerato da 4 a 15.
Più nel dettaglio, si può osservare che le attività economiche presenti a Grandola ed Uniti
sono così ripartite e strutturate (dati rilevati nell’aprile 2006):
ATTIVITA’ ALBERGHIERE E RESIDENZE TURISTICO-ALBERGHIERE
DENOMINAZIONE ATTIVITA’
LOCALIZZAZIONE
HOTEL MERLONI
FRAZ. CARDANO
AGRITURISMO LA CASA MATILDE
FRAZ. CARDANO
B&B CASA DEL SOLE
FRAZ. CARDANO
B&B PASQUINI RENATA
FRAZ. NAGGIO
ATTIVITA’ DI RISTORAZIONE
DENOMINAZIONE ATTIVITA’
LOCALIZZAZIONE
AGRITURISMO BARCOLA
FRAZ. CARDANO
AGRITURISMO BUBA
FRAZ. VELZO
MANAGGIO CADENABBIA GOLF CLUB
GOLF
CROTTO DI NAGGIO
FRAZ. NAGGIO
CROTTO DEL MERLO
MONTI DI GOTTRO
TAVOLA CALDA EMILY
FRAZ. CARDANO
BAR
DENOMINAZIONE ATTIVITA’
LOCALIZZAZIONE
IL BARETTO
FRAZ. CODOGNA
GRANDOLA CARBURANTI
FRAZ. CARDANO
SWEET LIFE
FRAZ. CARDANO
BAR LA SANTA
LOC. LA SANTA
BAR HOTEL MERLONI
FRAZ. CARDANO
BAR 46
FRAZ. CARDANO
CAFFETTERIA EMILY
FRAZ. CARDANO
COMMERCIO
TIPOLOGIA ATTIVITA’
LOCALIZZAZIONE
ALIMENTARI
FRAZ. CARDANO
ALIMENTARI
FRAZ. CARDANO
ALIMENTARI
FRAZ. CODOGNA
ALIMENTARI
FRAZ. NAGGIO
PRODOTTI AGRICOLI
FRAZ. CARDANO
PRODOTTI AGRICOLI
FRAZ. VELZO
FLORICOLTURA
FRAZ. CARDANO
ABBIGLIAMENTO
LOC. LA SANTA
ARREDAMENTO
LOC. LA SANTA
- 68 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
ELETTRONICA/CASALINGHI
FRAZ. CARDANO
MINI MARKET
FRAZ. CARDANO
FARMACIA
FRAZ. CARDANO
ARTIGIANATO
TIPOLOGIA ATTIVITA’
LOCALIZZAZIONE
VETRERIA
ZONA INDUSTR.
MECCANICO
LOC. LA SANTA
MECCANICO
ZONA INDUSTR.
PRODOTTI PETROLIFERI
ZONA INDUSTR.
FALEGNAME
ZONA INDUSTR.
VENDITA AUTO
FRAZ. CARDANO
PARRUCCHIERA
FRAZ. CARDANO
PARRUCCHIERA
LOC. LA SANTA
ESTETISTA
FRAZ. CARDANO
In sintesi, per quanto riguarda le analisi effettuate sulla popolazione e sulle attività
produttive, si può affermare che:
 è prevedibile una crescita della popolazione nei prossimi 5 anni a seguito della
cresciuta appetibilità residenziale del comune;
 è prevedibile un incremento della popolazione anziana; ciò significa che nel Piano dei
Servizi sarà necessario considerare il bisogno insorgente di assistenza domiciliare per
anziani;
 il livello d’istruzione della popolazione di Grandola ed Uniti è nella media provinciale;
 il livello di occupazione risulta nella media provinciale e il comune, rispetto alla
popolazione attiva vanta un considerevole numero di addetti locali tanto da costituire
quasi un primato tra i comuni limitrofi ad eccezione di Menaggio.
4.3 Il turismo
Analizzando la dimensione demografica del comune, non è possibile infine trascurare il
fatto che durante la stagione estiva Grandola ed Uniti viene frequentata da city users,
(turisti occasionali e proprietari di seconde case) che modificano la domanda di servizi.
Il comune di Grandola ed Uniti è meta di turismo fin dai primi del Novecento, ed è per
questo interessante analizzare nel dettaglio la dimensione del fenomeno turistico negli
ultimi anni per poi poter valutare, all’interno del Piano dei Servizi, se i servizi presenti sul
territorio per il turismo sono e saranno sufficienti a soddisfare la domanda presente e la
domanda insorgente.
Qui di seguito si prenderanno in esame i dati relativi al turismo fluttuante, quel turismo
costituito cioè dalle persone che si servono di servizi ricettivi (escludendo quindi i
proprietari di seconde case).
- 69 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Tab. 14: Arrivi e presenze dei turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi
ANNO
2002
2003
2004
2005
TIPO ESERCIZIO
ARRIVI
PRESENZE
Esercizi alberghieri
1.749
4.387
Esercizi
complementari
0
0
Totale
1.749
4.387
Esercizi alberghieri
2.801
8.190
Esercizi
complementari
0
0
Totale
2.801
8.190
Esercizi alberghieri
2.288
6.817
Esercizi
complementari
0
0
Totale
2.288
6.817
Esercizi alberghieri
5.533
6.086
Esercizi
complementari
0
0
Totale
5.533
6.086
Fonte dati: SISEL – Sistema Informativo Statistico Enti Locali – Regione Lombardia
- 70 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Anno
Tot. esercizi
di eserc.
alberghieri
Tot. letti di
eserc.
alberghieri
Tot. camere di
eserc.
alberghieri
Tot. bagni di
eserc.
alberghieri
Tot. eserc. di
altre strutture
ricettive
Tot. letti di
altre strutture
ricettive
Tot. generale
esercizi
Tot generale
letti
Tab. 15: Offerta di strutture ricettive
1999
2
89
49
44
0
0
2
89
2000
2
89
49
44
0
0
2
89
2001
2
94
49
44
0
0
2
94
2002
2
94
49
44
0
0
2
94
2003
2
94
49
44
0
0
2
94
2004
1
69
37
37
3
31
4
100
2005
1
70
38
38
3
31
4
101
Fonte dati: www.statistica.regione.lombardia.it
Come è possibile osservare dalle tabelle sovrastanti, il comune di Grandola ed Uniti è
stato interessato dall’anno 2002 all’anno 2005 da flussi turistici di dimensione
significativa; infatti il numero degli arrivi e delle presenze di turisti nelle strutture ricettive
presenti sul territorio comunale è stato nel suddetto arco temporale sempre
considerevole.
Si è verificato in particolare un incremento degli arrivi nell’anno 2005 (5.533 unità rispetto
alle 1.749 dell’anno 2001), e ciò sta a significare che il comune viene considerato
territorialmente più appetibile rispetto al passato.
Dal punto di vista dell’offerta, di riscontro, è possibile rilevare che si è verificato un
leggero incremento delle strutture ricettive e dei posti letto disponibili, che dagli 89 del
1999 sono divenuti 101 nel 2005
Tuttavia, come si è già anticipato, la dimensione del fenomeno turistico a Grandola ed
Uniti non può essere calcolata solo in termini di turisti che usufruiscono dei servizi ricettivi
presenti sul territorio; è infatti considerevolmente ampia la dimensione del fenomeno delle
seconde case, che fa in modo che da maggio a ottobre la popolazione a Grandola ed
Uniti aumenti in termini considerevoli.
- 71 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
4.4 La residenza e il fabbisogno abitativo
Il patrimonio di edilizia residenziale del comune contava alla data del censimento 838
abitazioni, con 3491 stanze distribuite in 647 edifici. Rilevante risulta essere la quota di
non occupato pari a 313 abitazioni corrispondenti a 1248 stanze, pari a circa il 35 %
dell’intero patrimonio. Tuttavia da una verifica effettuata presso gli uffici comunali risulta
che circa 318 abitazioni sono seconde case, come confermato dal dato sull’imposta
comunale degli immobili relativo alle seconde case. Si deduce pertanto che le abitazioni
classificate dal censimento come patrimonio abitativo vuoto sono per lo più seconde
case. La maggioranza delle abitazioni utilizzate come seconde case è collocata nei centri
abitati mentre una quota minore ( circa il 10%) è collocata nelle case sparse.
Tab. 16: Famiglie, edifici ed abitazioni - Fonte dati: Censimento ISTAT 2001
Edifici
Totale
di cui ad
uso
abitativo
Totale
di cui
occupate da
residenti
di cui vuote
720
647
838
522
313
Famiglie
Comune di
Grandola ed Uniti
Abitazioni
522
La tabella seguente raccoglie sinteticamente tutte le informazioni necessarie alla
definizione del fabbisogno abitativo insorgente, mostrando l’evoluzione della condizione
abitativa dal 1981 al 2001.
Tab. 17: Abitazioni, stanze e affollamento
Abitazioni
non occupate
Occupate
Stanze
non occupate
Occupate
Residenti per
abitazione (abitazioni
occupate)
Residenti per stanze
(stanze occupate)
Stanze occupate per
residente
(Standard abitativo)
1981
1991
saldo
2001
saldo
689
259
430
2.983
1.162
1.821
771
308
463
3.290
1.271
2.019
+ 82
+ 49
+ 33
+ 307
+ 109
+ 198
838
313
525
3.491
1.248
2.243
+ 67
+5
+ 62
+ 201
- 23
+ 224
2,66
2,55
- 0,11
2,41
- 0,14
0,63
0,59
- 0,04
0,56
- 0,03
1,59
1,71
+ 0,12
1,77
+ 0,06
Fonte dati: Provincia di Como - PTCP - Censimenti ISTAT 1981, 1991, 2001
La comparazione dei dati non evidenzia rilevanti cambiamenti nella fruizione del
patrimonio abitativo dal 1981 al 2001.
- 72 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Le abitazioni occupate aumentano progressivamente dalle 430 unità del 1981 alle 525
unità del 2001.
Si osserva inoltre un lieve e poco significativo decremento di residenti per abitazione,
oltre ad un lieve decremento di residenti per stanze, mentre si nota un lieve incremento di
stanze occupate per residente.
La carenza di abitazioni non occupate, a disposizione del mercato immobiliare per
consentire il ricambio degli occupanti rappresenta una limitazione dello stesso; infatti
normalmente viene considerata una quota frizionale (abitazioni libere a disposizione) pari
al 3-4% del patrimonio abitativo esistente occupato.
Tra il 2007 e il 2011 sono state realizzate 80 stanze delle quali si assume che circa il 30
% pari a 24 stanze rappresenti la quota di seconde case. Il patrimonio edilizio
complessivo assomma a 3693 stanze (3491 esistenti al censimento 2001 più 202
realizzate tra il 2002 e il 2011), delle quali circa 2585 costituiscono la quota di stanze di
residenza primaria.
Nell’ambito del Documento di Piano, in relazione all’attendibile evoluzione del quadro
demografico e dell’attività edilizia, è stato stimato un fabbisogno di edilizia residenziale
nel breve periodo, 5 anni, quale arco temporale dominabile.
Ai fini della determinazione del fabbisogno di edilizia residenziale sono state considerate
le seguenti componenti:
- andamento demografico ( un abitante = una stanza);
- incidenza di una quota frizionale di abitazioni-stanze;
- incremento del numero dei nuclei familiari tra il 2007 e il 2011;
- incremento del patrimonio edilizio realizzato tra il 2007 e il 2011.
Componente
numero di stanze
andamento demografico
+ 68*
quota frizionale 3% di 2569
+ 78
numero nuclei familiari
+ 15
Stanze di nuova realizzazione
- 56 **
Saldo
105
*
N.B. Crescita lineare stimata della popolazione tra il 2007 e il 2016.
**
N.B. Il dato non comprende la quota di stanze attribuita all’edilizia turistica stimata in 24
stanze.
Pertanto il fabbisogno di edilizia residenziale per il quinquennio 2012 - 2016 è
stimato in circa 105 stanze per residenza primaria (comprensive della dotazione di
una quota frizionale).
- 73 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Sezione II – Il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento
A. Il Piano Territoriale Regionale (PTR) – Il Piano Territoriale Paesistico Regionale
(PTPR)
L’articolo 19, comma 1, della LR 12/2005 definisce il Piano Territoriale Regionale come
un “atto fondamentale di indirizzo, agli effetti territoriali, della programmazione di settore
della Regione, nonché di orientamento della programmazione e pianificazione territoriale
dei comuni e delle province”.
Con il Comunicato Regionale n. 159 del 20 dicembre 2005, la Regione ha reso noto
l’avvio dell’elaborazione del PTR, attivando il confronto con i soggetti interessati per
raccogliere proposte territoriali fin dalle prime fasi di elaborazione del piano.
Il Piano Territoriale Regionale è stato definitivamente approvato dal Consiglio Regionale
della Lombardia in data 19 gennaio 2010.
Il Piano ha acquistato efficacia dal 17 febbraio 2010.
Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005, ha
natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione
nazionale (Dlgs.n.42/2004). Il PTR in tal senso recepisce consolida e aggiorna il Piano
Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone ed
adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generale e
finalità di tutela. Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), diviene così sezione specifica
del PTR, disciplina paesaggistica dello stesso, mantenendo comunque una compiuta
unitarietà ed identità.
Le indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del PTR,
consolidano e rafforzano le scelte già operate dal PTPR pre-vigente in merito
all’attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e all’integrazione delle politiche per
il paesaggio negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, ricercando nuove
correlazioni anche con altre pianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del
suolo, ambientali e infrastrutturali.
Le misure di indirizzo e prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e reciproca
relazione con le priorità del PTR al fine di salvaguardare e valorizzare gli ambiti e i
sistemi di maggiore rilevanza regionale : laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica,
montagna, centri e nuclei storici, geositi, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore
panoramico e di fruizione del paesaggio.
Il Documento di Piano del P.T.R., inoltre, riconosce come opportunità positiva il ripristino
delle connessioni ecologiche e la realizzazione di Rete Ecologica Regionale (RER). La
Rete Ecologica Regionale è identificata quale infrastruttura prioritaria di interesse
regionale. La traduzione sul territorio della RER avviene mediante i progetti di Rete
Ecologica Provinciale (REP) e Locale (REC).
Il territorio di Grandola è identificato parte come elemento di primo livello e parte di
secondo livello della RER.
Le indicazioni principali del PTR per il territorio di Grandola sono qui di seguito riportate.
- 74 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Indicazioni del PPR per il comune di Grandola ed Uniti
Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio
Tav.A PPR – Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio
Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti
- 75 -
Legenda Tav.A
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio
Il PTPR prima e il PTR ora, inserisce il territorio comunale di Grandola ed Uniti parte nella
fascia territoriale prealpina e parte in quella alpina.
Parte del territorio appartiene alla categoria definita Paesaggi della montagna e delle
dorsali, parte è compreso nella categoria definita Paesaggi dei laghi insubrici, parte nei
paesaggi delle valli e dei versanti e parte nei paesaggi delle energie di rilievo.
Tali categorie vengono descritte all’interno del PTR nei seguenti termini.
Paesaggi della montagna e delle dorsali
Le aree poste alle quote più elevate della montagna prealpina si differenziano da quelle
della fascia alpina per diversi motivi. Anzitutto vi predominano le rocce carbonatiche, da
cui derivano specifiche morfologie dovute all’erosione carsica; altro motivo di specificità è
poi che le morfologie legate al glacialismo hanno carattere relitto, mancandovi attualmente
ogni formazione glaciale a causa delle quote non elevate. Un altro motivo ancora è dato
dalla presenza di una flora dissimile da quella alpina, anche a motivo della differente
composizione dei suoli. Ulteriori motivi di specificità derivano dal fatto che valli e culture
valligiane sono qui più aperte verso la pianura, ed infine dalla funzione propria della
montagna prealpina di essere una sorta di balconata verso i sottostanti laghi o verso la
pianura. Anche l’alta montagna prealpina rappresenta una delle non molte porzioni del
territorio lombardo ad alto grado di naturalità, benché anch’essa oggi sia molto fruita dalle
popolazioni urbane che trovano qui il più ravvicinato ambito ricreativo. Il limite inferiore di
questo ambito non è facilmente determinabile se ci riferiamo semplicemente a delle
isoipse; esso si individua sulla base della vegetazione, nel passaggio fra le formazioni
arboree controllate dall’uomo e i mugeti striscianti, poi all’arbusteto e alle praterie d’alta
quota. Molte delle famiglie e degli elementi costitutivi di questa tipologia sono gli stessi che
si ritrovano nei paesaggi della montagna alpina. Le differenze sono sfumate e attengono a
caratteri specifici di determinate aree.
Paesaggi dei laghi insubrici
Questo paesaggio non è solo uno dei più peculiari della fascia prealpina, ma è anche uno
dei più significativi e celebrati della Lombardia e d’Italia. Esso richiama la storia geologica
della formazione delle Alpi, le vicende climatiche, e con queste, anche le morfologie e le
forme di insediamento di periodo storico. I laghi occupano la sezione inferiore dei bacini
vallivi che scendono dalle catene più interne. Questi invasi sono il risultato di fratture
antiche e di modellamenti glaciali pleistocenici. Tutti sono racchiusi dalle dorsali prealpine.
Solo in corrispondenza del lago di Garda l’espansione delle acque di accumulo ha
superato i limiti della valle del Sarca investendo con un largo arco di sbarramento
morenico una parte della pianura. La presenza dei laghi condiziona fortemente il clima e
l’abito vegetale dei luoghi assumendo quella specificità - detta insubrica - rappresentata da
una flora spontanea o di importazione (dai lecci, all’ulivo, al cipresso) propria degli
orizzonti mediterranei. Ma alla presenza delle acque lacustri si devono numerosi altri
elementi di singolarità riguardanti l’organizzazione degli spazi (tipo di colture, di
insediamento, attività tradizionali come la pesca, interrelazioni per via d’acqua…) e le
testimonianze storiche, la percezione e la fruizione del paesaggio come scenario di
soggiorno e turismo. Al richiamo del paesaggio lacustre si collega la formazione
dell’immagine romantica e pittorica dei luoghi, delle ville e dei giardini, vero e proprio
‘paesaggio estetico’, declamato nella letteratura classica (Manzoni, Stendhal, Fogazzaro)
e di viaggio, raffigurato nel vedutismo e nella pittura di genere. La fascia spondale, così
caratterizzata, è poi sovrastata da fasce altitudinali che si svolgono lungo i versanti in modi
tradizionalmente non tanto dissimili da quelli delle valli proprie. La mancanza di un
fondovalle genera però una sorta di lenta aggressione edilizia delle pendici (vedi
Cernobbio o Moltrasio) che, seppur connotata da basse densità volumetriche, impone
comunque una riflessione su un così alto consumo di suolo paesaggisticamente pregiato
- 76 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
(e forse, proprio per questo, così ambìto). In questi stessi ambiti non mancano poi
comparti industriali in via di totale riconversione produttiva.
Paesaggi delle valli e dei versanti
Al di sotto della fascia aperta delle alte quote si profila con gradualità l‟ambiente
umanizzato dei territori alpini. Sono i lunghi e declinanti versanti che accompagnano le
vallate alpine principali e secondarie, domini forestali delle resinose (Laris, Pinus, Picea)
alle quote più elevate, delle latifoglie (faggeta, castagneto, latifoglie miste) alle quote
inferiori. A differenza delle alte quote, dove i rilievi sono facilmente isolabili e riconoscibili,
qui i caratteri del paesaggio sono apparentemente più uniformi per la densità della
copertura forestale, per la continuità morfologica dei versanti. Le discontinuità, vale a dire
l‟imboccatura delle convalli, i gradini glaciali, le fasce di terrazzo intermedie o le
emergenze intercluse, i conoidi rappresentano dunque importanti chiavi per
l’identificazione dei luoghi. Gli orizzonti vegetali spesso si compenetrano fra loro senza
limiti precisi poiché oltre all’altitudine subentrano altri fattori come l’esposizione, la
piovosità, la vicinanza di vallate ampie o di massicci montuosi. Percettivamente il
paesaggio vallivo si può scomporre in senso altitudinale passando dal fondovalle ai
versanti, dai versanti alle cime che sovrastano le valli. A questa scomposizione
corrisponde un diverso grado di antropizzazione. La presenza dell’uomo, delle sue attività,
delle sue forme di organizzazione si attenua infatti passando dal basso all‟alto. Ma esso si
attenua anche passando dalle sezioni delle valli più vicine ai loro sbocchi rispetto alle loro
porzioni superiori; e si attenua altresì passando dai versanti in umbrìa a quelli a solatìo.
Quest’ultima condizione all’interno dei bacini vallivi è spiccatamente presente nelle valli o
nelle loro sezioni a sviluppo longitudinale (alta Valcamonica, Valtellina). Ma la
scomposizione dei paesaggi di valle si ha soprattutto passando dalle grandi valli, su cui si
impernia lo spazio alpino lombardo, alle loro valli laterali. Le prime hanno spesso la
caratteristica sezione modellata dai ghiacciai pleistocenici, con i fondovalle ampi; le
seconde presentano notevoli approfondimenti post-glaciali e sono talvolta prive di
fondovalle, specie nelle sezioni prossime agli sbocchi. Altra situazione particolare si ritrova
nelle testate vallive, punto topico della geografia alpina, dominato dagli alti massicci, dalle
pareti e dalle insellature di valico, elementi però già descritti nel paesaggio delle energie di
rilievo. Nell’agricoltura e nell’allevamento si sviluppano economie di tipo “verticale”, cioè
legate al nomadismo stagionale degli addetti. In questo caso è netta la divisione fra i
versanti bassi, dove ai boschi si alternano i prati-pascoli, con abitazioni temporanee,
ricoveri per il bestiame e fienili, frequentati nel periodo primaverile (maggenghi), e i
versanti alti, dove sono gli alpeggi e i pascoli, con le relative stalle e ricoveri, raggiunti nel
periodo estivo. Una fitta rete di percorsi pedonali (ora sempre più frequentemente di
strade) si stende sul dorso di questi versanti collegando le due fasce di permanenza
stagionale. Nelle alte valli, dove mancano i prati intermedi, la migrazione avviene
direttamente fra fondovalle e pascoli alti. Talvolta agli spostamenti in verticale si
aggiungono quelli in orizzontale, all’interno delle valli secondarie fino a raggiungere le
quote appropriate (molto noto il caso degli alpeggi della valle di Mello, appartenenti agli
abitanti dell’omonimo comune della Valtellina, distante alcune decine di chilometri). Tale
organizzazione umana determina un sistema unitario e organico che aderisce alla varietà
delle situazioni naturali altitudinalmente date, costituenti a loro volta piccoli ambiti di
naturalità che si ritrovano con una loro relativa integrità soprattutto sui versanti a umbrìa,
poco segnati dalle trasformazioni. Non mancano, fino a una certa quota, le sedi umane
permanenti, spesso di antichissima origine come siti privilegiati rispetto ai fondovalle
malsani e paludosi. La loro collocazione (vedi Valtellina) è preferenziale rispetto
all’esposizione e alla giacitura (sui terrazzi o sull’addolcimento interglaciale dei versanti),
predominando, per ragione di economia degli spazi, in forma accentrata con l‟immancabile
dotazione degli equipaggiamenti comunitari (chiesa, scuola, forno, mulino ... ).
Grossi elementi di spicco, a ragione della loro collocazione strategica, sono le torri e i
- 77 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
castelli, sulle emergenze dei versanti, di intere porzioni di valle, così come le chiese e gli
oratori, essi pure fulcri di riferimento per popolazioni disperse, con le loro attività, su
territori molto vasti. Il portato storico, specie nelle valli principali, trova radici antichissime
nei petrogrifi, nelle rocce istoriate, testimonianze di popolamenti antichissimi e
manifestazione di culti pagani legati ai fenomeni naturali. Attualmente molti di questi
caratteri e, in sostanza, la stessa economia montana rivela segni di lenta agonia che si
riflettono con puntualità sul paesaggio. Ne consegue un’immagine penalizzata non solo da
intrusioni moderne (strade, edilizia, reti tecnologiche ... ) ma anche e soprattutto degradata
dall’abbandono dei presidi umani, dai campi a terrazzo, ai prati, ai vecchi nuclei, ai
maggenghi, agli alpeggi, al bosco. Ulteriori considerazioni si devono fare per i grandi
fondovalle conformati dall’azione di incisione dei ghiacciai di età quaternaria. Le grandi
vallate principali, corridoi naturali entro i quali le correnti di traffico, la civilizzazione e le
culture di popoli stanziali o di passo si sono accostate alla montagna. In Lombardia si
riconoscono fondamentalmente nella Valtellina, fino alla stretta delle Prese, e nella parte
bassa della Valchiavenna, e nell’alta Valcamonica. La prima è l‟esempio forse più
emblematico nell’arco meridionale delle Alpi, di varco con andamento longitudinale,
parallelo alla catena principale, determinato da una lunga linea di contatto tettonica. La
sezione trasversale, comunemente definita a U, è dovuta all’escavazione dei grandi
ghiacciai delle ere quaternarie con tutta una serie di fenomeni derivati: i terrazzamenti
laterali, la sentita acclività delle pendici basse, i larghi conoidi di deiezione allo sbocco
delle valli secondarie, la lieve pendenza e le modeste altitudini del fondo rispetto alle
elevazioni delle catene e dei massicci circostanti (massimo l’esempio del Legnone, elevato
di oltre 2000 metri rispetto alla sottostante Valtellina). Il modesto livello altitudinale
introduce nelle valli, fino a una certa distanza, caratteri vegetazionali e colture tipiche di
zone della pianura.
Paesaggi delle energie di rilievo.
Il paesaggio della montagna, delle alte quote - generalmente oltre i 2000 metri sul livello
del mare, anche se non si può fissare un’isoipsa valida ovunque - appartiene alla grande
partitura orografica delle Alpi, dove gli affioramenti rocciosi, le nevi e i ghiacciai,
predominano sulla copertura vegetale. Si tratta di un paesaggio aperto, di spiccata
verticalità ma dai grandi orizzonti visuali che si concentra attorno alle vette più elevate, che
si frammenta nel dettaglio delle particolarità e dei cromatismi litologici, nelle frastagliate
linee di cresta, nella ripidità dei pendii e nei forti dislivelli. Trae il suo carattere precipuo
dall’elevato grado di naturalità. Corrisponde alla fascia d‟affioramento del basamento
cristallino, dove sono localizzati i rilievi più elevati del territorio regionale. Essa è costituita
in prevalenza da rocce metamorfiche (gneiss, micascisti, filladi) ed è interessata da
importanti sistemi di discontinuità tettonica di grande scala che comportano un’intrinseca
propensione al dissesto. Comprende le Alpi Retiche, vale a dire il versante settentrionale
della Valtellina con l’incisione della Valchiavenna, e buona parte delle Alpi Orobie, vale a
dire il versante meridionale della Valtellina e quello settentrionale o di testata delle valli
bergamasche. Sono i luoghi dove, in sostanza, s’osservano più evidenti i complessi
meccanismi dell’orogenesi alpina, ivi comprese le forme più visibili del modellamento
glaciale quaternario con le sue larghe e lunghe vallate che definiscono l’articolazione
orografica e idrografica di questo complesso territorio. Tutte le forme orografiche esistenti
possono essere classificate in due categorie: erosive e d’accumulo. Le prime sono il
risultato dell’asportazione di materiale, le seconde del deposito gravitativo dello stesso. È
un paesaggio, in questo senso molto dinamico, considerati ovviamente i tempi
dell’evoluzione naturale, soggetto cioè a un continuo processo morfogenetico. I tipi e i
modi di questo processo dipendono dagli agenti del modellamento (ghiaccio, neve ecc.),
da fattori geologici (litologia, cioè composizione e coerenza delle rocce, e tettonica, cioè
dislocazione e giacitura delle rocce), dalle condizioni climatiche. I due contesti
paesaggistici dominanti sono il paesaggio periglaciale e il paesaggio glaciale. Nel primo
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caso si considerano tutti i fenomeni geomorfologici tipici delle aree esterne al limite delle
nevi perenni, caratterizzate dalla completa fusione estiva della neve e soprattutto
dall’alternanza gelo-disgelo. Tali fenomeni possono essere di vario tipo, vale a dire: le
falde e i coni detritici, tipiche forme di accumulo come risultato finale del processo di
disgregazione meccanica e dell’azione della gravità; frane e processi gravitativi profondi;
nivomorene, cioè argini detriti ci di versante o al piede delle falde; pietraie semoventi;
forme legate al geliflusso e altro. Nel caso dei paesaggi glaciali si considerano invece i
fenomeni propri del lavorìo dei ghiacciai, primi artefici del modellamento di valli e versanti.
Vi si distinguono fenomeni epiglaciali, che avvengono in altre parole sulla superficie stessa
del ghiacciaio (lingue, morene), e fenomeni classici d’erosione, provocati dal movimento
del ghiaccio verso la valle cui appartengono, ad esempio, le valli glaciali con le relative
spalle, i circhi e altri fenomeni minori. Infine, per completare il quadro del paesaggio delle
energie di rilievo, vanno annoverati anche gli effetti delle acque di scorrimento, in altre
parole le forme fluviali proglaciali, i coni alluvionali, i laghi, la cui origine è spesso
connessa alla presenza di una depressione naturale o di uno sbarramento. In tali ambienti
la presenza dell’uomo è sporadica, limitata stagionalmente (quasi nulla nel lungo periodo
invernale). Si tratta, al più, di presidi connessi al controllo di impianti idroelettrici, di rifugi
alpini, di impianti sciistici. In alcuni luoghi si rinvengono però tracce di frequentazioni
umane antiche, dipendenti da un diverso rigore climatico, con siti minerari o di raccolta (il
caso significativo del Pian dei Cavalli in Val San Giacomo), tracciati, opere fortificate. In un
periodo più recente s’inscrive la realizzazione di grandi e ardite strade transalpine, opere
di notevole impegno ingegneristico (Stelvio, Spluga). In sostanza, l’elenco dei beni storici,
limitandosi ai manufatti stradali, cioè ad elementi di transito e non di permanenza, è
indicativo di una presenza umana difficile in un ambiente ostile dove resta pertanto elevata
la naturalità. Proprio per il suo carattere d’ambiente poco incline alla colonizzazione più
feconda è stata la sua sacralizzazione in termini evocativo-divinatori, reinterpretata anche
nelle forme della pratica alpinistica di stampo ottocentesco. Gli elementi di questo
paesaggio rientrano pressoché del tutto nel settore geomorfologico e naturalistico.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico
Tav.B PPR – Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico
Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti
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Legenda Tav.B
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Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico
Il PTR individua nella zona di Grandola ed Uniti i seguenti elementi identificativi e
percorsi di interesse paesaggistico:
 i geositi della Val Sanagra (Manno-AlpeLogone);
 due tracciati guida paesaggistici di grande interesse:
- (14) Via dei Monti Lariani (pedonale): percorso escursionistico che attraversa
il versante occidentale dei Monti Lariani con partenza a Cernobbio e arrivo a
Sorico. Tale antico tracciato è in parte integrato nel “Sentiero Italia”(1)
- (16) Pista ciclabile della Val Menaggio (cicloturistica): già per gran parte
realizzata, collega Menaggio a Porlezza, sul sedime dell’ex-omonima ferrovia
a vapore;
 la strada panoramica SS 340 Regina.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale
Tav.D PPR – Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale
Stralcio del PTR – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.D
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Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale
Il PTR individua nella zona di Grandola ed Uniti i seguenti elementi di rilevanza
paesaggistica:
- gli ambiti di elevata naturalità;
- il geosito dell’Ape di Logone.
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Quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata
Tav.D1 PPR – Quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata
Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.D1
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Quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata
Nel quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata nel caso di Grandola
sono presenti:
- I territori alpini;
- Gli ambiti di elevata naturalità;
- Le bellezze d’insieme;
- L’ambito di tutela paesaggistica dei corsi d’acqua.
Di seguito si riporta l’articolo delle Norme riguardante gli ambiti di elevata naturalità:
Art. 17 – Tutela paesistica degli ambiti di elevata naturalità
1. Ai fini della tutela paesaggistica si definiscono di elevata naturalità quei vasti ambiti nei quali la
pressione antropica, intesa come insediamento stabile, prelievo di risorse o semplice presenza di
edificazione, è storicamente limitata.
2. In tali ambiti la disciplina paesaggistica persegue i seguenti obiettivi generali:
a) recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e
vegetazionali dei luoghi;
b) recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo;
c) favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione del
territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla
produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali;
d) promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell‟ambiente;
e) recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione
provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono.
3. Gli ambiti di elevata naturalità di cui al comma 1, individuati nel presente Piano nella tavola D e nel
repertorio a questo allegato, coincidono con quelli già perimetrati dalla d.g.r. 3859/1985 e succ. mod. e
int., ad esclusione di quelli ricadenti nelle Province di Milano e di Pavia e degli ambiti di contiguità ai parchi
regionali dell‟Oglio Nord e dell‟Oglio Sud in Provincia di Bergamo e in Provincia di Brescia.
4. In applicazione del criterio di maggiore definizione, di cui all'articolo 6, gli atti a valenza paesaggistica di
maggior dettaglio ed in particolare i P.R.G. e i P.G.T., a fronte degli studi paesaggistici compiuti, verificano
e meglio specificano la delimitazione degli ambiti di elevata naturalità e ne articolano il regime normativo,
tenendo conto delle disposizioni del presente articolo e degli obiettivi di tutela indicati al precedente
comma 2.
5. Sono escluse dalle disposizioni del presente articolo le aree ricomprese in parchi regionali dotati di
P.T.C. definitivamente approvati, o nelle riserve naturali regionali dotate di piano di gestione. Nelle aree
ricomprese in riserve naturali e parchi regionali istituiti ma non dotati di strumenti di pianificazione
definitivamente approvati, valgono le disposizioni del presente articolo limitatamente agli aspetti non
specificamente disciplinati dalle norme di salvaguardia contenute nei relativi atti istitutivi o piani adottati.
6. Negli ambiti di cui al presente articolo, gli interventi sottoelencati sono soggetti alla seguente disciplina,
fatti comunque salvi gli indirizzi e le determinazioni contenuti nel Piano del Paesaggio Lombardo nonché le
procedure di V.I.A., qualora previste dalla vigente legislazione:
a) la realizzazione di nuove grandi attrezzature relative allo sviluppo ricettivo, sportivo e turistico, è
possibile solo se prevista nel Piano Territoriale di Coordinamento provinciale; nelle more dell'entrata in
vigore del P.T.C.P. sono ammessi esclusivamente i predetti interventi che siano ricompresi in strumenti di
programmazione regionale o provinciale;
b) la realizzazione di opere relative alle attività estrattive di cava e l'apertura di nuove discariche, è
possibile solo se prevista in atti di programmazione o pianificazione territoriale di livello regionale o
provinciale;
c) la realizzazione di nuove strade di comunicazione e di nuove linee per il trasporto di energia e fluidi, che
non siano meri allacciamenti di strutture esistenti, è consentita individuando le opportune forme di
mitigazione, previa verifica dell‟impraticabilità di soluzioni alternative a minore impatto da argomentare con
apposita relazione in sede progettuale.
7. Negli ambiti di cui al presente articolo, non è consentita la circolazione fuori str ada, a scopo diportistico,
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
di mezzi motorizzati; le autorità competenti possono limitare a specifiche categorie di utenti l‟accesso alla
viabilità locale anche attraverso la realizzazione di specifiche barriere.
8. Non subiscono alcuna specifica limitazione per effetto del presente articolo, le seguenti attività:
a) manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed
eventuale ampliamento dei manufatti esistenti, nonché gli interventi ammessi nelle situazioni indicate al
successivo comma 11, purchè gli interventi siano rispettosi dell‟identità e della peculiarità del costruito
preesistente;
b) opere di adeguamento funzionale e tecnologico di impianti e infrastrutture esistenti;
c) utilizzazione agro-silvo-pastorale del suolo, ivi compresa la realizzazione di strutture
aziendali connesse all'attività agricola anche relative alle esigenze abitative dell'imprenditore agricolo;
d) opere relative alla bonifica montana, alla difesa idraulica, nonché tutti gli interventi di difesa della
pubblica incolumità e conseguenti a calamità naturali;
e) piccole derivazioni d‟acqua, ove risulti comunque garantito il minimo deflusso vitale dei corpi idrici, da
verificarsi anche in relazione ai criteri di cui alla d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006;
f) opere di difesa dall‟inquinamento idrico, del suolo, atmosferico ed acustico, previo studio di corretto
inserimento paesaggistico delle stesse;
g) eventuali nuove strade, necessarie per consentire l‟accesso ad attività già insediate, realizzate nel
rispetto della conformazione naturale dei luoghi e della vegetazione, con larghezza massima della
carreggiata di m. 3,50 e piazzole di scambio.
9. I committenti ed i progettisti degli interventi ammessi e degli strumenti pianificatori sono tenuti al rispetto
del contesto paesaggistico ed ambientale, nonché a garantire la coerenza delle opere e delle previsioni
dei piani con i contenuti del presente articolo e con gli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale. A tal
fine i predetti progettisti fanno riferimento, per quanto applicabili, a:
- Indirizzi di tutela, contenuti nel presente P.P.R.;
- Criteri e procedure per l‟esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici
approvati con d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006 e pubblicati sul 3° supplemento straordinario del B.U.R.L.
del 31 marzo 2006;
- Linee guida per l‟esame paesistico dei progetti, approvate con d.g.r. n.11045 dell‟8 novembre 2002 e
pubblicati sul 2° supplemento straordinario del B.U.R.L. del 21 novembre 2002;
- Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi , approvati con d.g.r. n. 675
del 21 settembre 2005, pubblicata nel B.U.R.L. 4 ottobre 2005, I S.S. al B.U.R.L. 3 ottobre 2005, n. 40., e
successivamente modificati con d.g.r. n. 8/3002 del 27 luglio 2006, pubblicata sul 2° Supplemento
Straordinario del B.U.R.L. del 24 agosto 2006;
- Quaderno Opere Tipo di ingegneria Naturalistica, approvato con d.g.r. n. 48470 del 29 febbario 2009,
pubblicata sul B.U.R.L. 9 maggio 2000, n. 19 S.S.;
- Direttiva per il reperimento di materiale vegetale vivo nelle aree demaniali da impiegare negli interventi di
ingegneria naturalistica, approvata con d.g.r. n. 2571 del 11 dicembre 2000 e pubblicata sul B.U.R.L. n. 52
del 27 dicembre 2000.
10. In fase di revisione dei propri strumenti urbanistici i comuni, qualora ravvisino la presenza negli ambiti
di elevata naturalità di campeggi o di altre attività o attrezzature, non compatibili con gli obiettivi di tutela
degli ambiti stessi, individuano aree idonee al loro trasferimento.
11. Sino a quando i comuni, il cui territorio ricade interamente o parzialmente all'interno degli ambiti di
elevata naturalità, non rivedono i propri strumenti urbanistici in conformità alla disciplina del presente piano
e agli obiettivi e alle disposizioni del presente articolo, si applicano le norme dei piani urbanistici vigenti,
assumendo quali indirizzi progettuali quelli contenuti in “I criteri e le procedure per l‟esercizio delle funzioni
amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici“approvati con d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006,
esclusivamente nelle seguenti situazioni:
a) ambiti che alla data di entrata in vigore del presente piano risultino edificati con continuità, compresi i
lotti interclusi ed escluse le aree libere di frangia, a tal fine perimetrate dai comuni;
b) previsioni contenute in piani urbanistici attuativi già convenzionati o in programmi di intervento già
beneficiari di finanziamenti pubblici e situazioni di diritti acquisiti alla data di entrata in vigore del presente
piano; al di fuori delle situazioni di cui alle lettere a) e b) del presente comma, non possono essere
realizzati interventi urbanistici ed edilizi, fatto salvo quanto disposto al precedente comma 8.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
E’ importante sottolineare infine che il PTR promuove la tutela del sistema insediativo
storico; attente e puntuali analisi in tal senso sono stata effettuate all’interno del PGT sui
nuclei storici di Naggio, Velzo, Codogna, Cardano, Gonte e Grona.
Nello studio della compatibilità tra gli obiettivi del PTR e gli obiettivi del presente
Documento di Piano verrà in seguito considerato più puntualmente ciò che il PTR
prevede per la tutela dei territori compresi nelle categorie “Paesaggi della montagna e
delle dorsali” e “Paesaggi dei laghi insubrici” a cui Grandola ed Uniti risulta appartenere.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Viabilità di rilevanza paesaggistica
Tav.E PPR – Viabilità di rilevanza paesaggistica
Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.E
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Viabilità di rilevanza paesaggistica
Il PTR individua a Grandola ed Uniti la seguente viabilità di interesse paesaggistico:
 due tracciati guida paesaggistici di grande interesse:
- (14) Via dei Monti Lariani (pedonale): percorso escursionistico che attraversa
il versante occidentale dei Monti Lariani con partenza a Cernobbio e arrivo a
Sorico. Tale antico tracciato è in parte integrato nel “Sentiero Italia”(1)
- (16) Pista ciclabile della Val Menaggio (cicloturistica): già per gran parte
realizzata, collega Menaggio a Porlezza, sul sedime dell’ex-omonima ferrovia
a vapore;
 la strada panoramica SS 340 Regina.
B.
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
L’articolo 15, comma 1, della L.r. 12/2005, stabilisce che il PTCP definisca gli obiettivi
generali relativi all’assetto e alla tutela del proprio territorio.
Il PGT, in quanto strumento principale per la gestione del territorio a scala comunale,
diviene parte integrante degli strumenti di attuazione del PTCP, del quale ne
approfondisce ed integra i contenuti. Gli obiettivi del PGT sono coerenti con gli obiettivi
strategici fondamentali delineati dal PTCP della Provincia di Como, con specifico
riferimento alle indicazioni prescrittive concernenti il sistema Paesistico-Ambientale e
Storico-Culturale e il sistema Urbanistico-Territoriale.
Di seguito vengono analizzate le singole tavole costituenti il PTCP, unitamente alla
relazione del PTCP, al fine di mettere in luce le eventuali indicazioni e le osservazioni
riguardanti il territorio comunale di Grandola ed Uniti.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
La difesa del suolo
Tav.A1.a PTCP – La difesa del suolo
Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.a1
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
La difesa del suolo
* Si precisa che il territorio comunale di Grandola ed Uniti non risulta completamente
All’interno del territorio comunale di Grandola ed Uniti il PTCP individua:
compreso nella tavola A1.a; tuttavia, a causa delle modestissime e irrilevanti dimensioni
- due sorgenti
della piccola
porzione di territorio non compreso nella tavola presa in esame, si è deciso
- un pozzo non potabile
di considerare
solo la tavola A1.a, quella cioè in cui è raffigurato quasi totalmente il
- un corso d’acqua, il Sanagra, classificato come “acque superficiali di qualità 3”
territorio comunale.
(sufficiente) in base alla classificazione ambientale delle acque superficiali stabilita
Nell’antecedente
parte152/99);
descrittiva
ed analitica,
tuttavia
semprequale
stata corso
considerata
la che
dal D. Lgs.
il Sanagra
viene èinoltre
segnalato
d’acqua
totalità delnecessità
territoriodicomunale.
intervento per il rischio di inondazione (priorità 3)
-
-
-
-
INVENTARIO DEI DISSESTI REGIONALE:
 11 aree di dissesto non perimetrate.
 aste interessate da colate detritiche quiescenti.
AREE IN DISSESTO SU CUI VIGONO LE NTA COMUNALI (COMPLETATO ITER
ART. 18 DEL PAI)
 aree di conoide protette (Cn)
 aree di frana relitta (Fs)
 aree di frana quiescente (Fq)
 1 area di frana attiva (Fa)
 1area a pericolosità di valanga elevata (Ve)
paesaggio
 aree a pericolosità diIlvalanga
media (Vm)
ASTE IN DISSESTO SU CUI VIGONO LE NTA COMUNALI (COMPLETATO ITER
ART. 18 DEL PAI)
 aste a pericolosità di esondazione media (Em)
 aste a pericolosità di valanga media (Vm)
AREE IN DISSESTO PAI:
 aree a pericolosità di valanga molto elevata non perimetrate (Em)
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Il paesaggio
Tav.a2 PTCP – Il Paesaggio
Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.a2
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Il Paesaggio
La carta del paesaggio si configura come uno strumento per l’analisi e la
salvaguardia degli aspetti concernenti il valore intrinseco e relazionale degli
elementi di interesse paesaggistico.
Gli elementi di rilevanza paesaggistica puntiformi di carattere fisico-mofologico,
naturalistico, paesaggistico e storico-culturale individuati sul territorio di Grandola ed
Uniti, visibili sulla carta o enumerati in relazione, sono i seguenti:
- Elementi di rilevanza paesaggistica areali di carattere fisico, naturalistico e
paesaggistico
 Monte di Tremezzo – Parete di interesse paesaggistico
- Elementi di rilevanza paesaggistica puntiformi di carattere fisico-mofologico,
naturalistico e paesaggistico:
 Monte Crocione – Punto panoramico
 Monte di Tremezzo – Punto panoramico
 Alpe di Logone – Sito paleontologico
 Cardano – Sito paleontologico
- Alberi monumentali da salvaguardare:
 Faggio – Località Alpe Logone – Quota: 1145 metri
 Rovere – Il Rogolone – Quota: 550 metri – è la più vecchia quercia vivente
oggi in Italia
Unità tipologica di paesaggio prevalente: VAL SANAGRA - N° 10
Tale unità tipologica di paesaggio è caratterizzata da:
- Integrità paesaggistica a causa dell’accesso difficoltoso alla valle
- Presenza di un importante giacimento fossilifero all’Alpe Logone
- Istituzione del PLIS della Val Sanagra e del museo naturalistico a Grandola
- Presenza di alpeggi tra boschi di faggi e abeti
- Testimonianza di attività preindustriali lungo le sponde del Sanagra, quali
mulini, fornaci e fabbriche legate allo sfruttamento dell’acqua.
Unità tipologica di paesaggio secondaria, cui appartiene l’area circostante la
frazione di Grona: VALLE MENAGGINA E PIANO DI PORLEZZA - N° 8
Tale unità tipologica di paesaggio è caratterizzata da:
- Presenza di rocce montonate e montecchi “a dorso di balena” dovuti
all’azione del modellamento glaciale
- Posizionamento dei centri abitati di Grona e Bene Lario su terrazzi geologici
con esposizione particolarmente favorevole
- Contesto territoriale pianeggiante interessato da una progressiva e non
controllata espansione dell’edificato senza forma e qualità
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Carta delle aree protette
Tav.a3 PTCP – Carta delle aree protette
Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.a3
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Carta delle aree protette
Il territorio comunale di Grandola ed Uniti risulta appartenere al Parco Locale di Interesse
Sovracomunale della Val Sanagra, di recente istituzione.
Inoltre una parte dell’area montuosa del territorio risulta essere compresa nella “Zona di
rilevanza ambientale L.R. n° 86/1983, art. 25”
Cfr: LEGGE REGIONALE del 30 novembre 1983 n. 86
“Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle
riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza
naturale e ambientale”.
(BURL del 2 dicembre 1983 n. 48, 2º suppl. ord )
Gli Istituti di tutela faunistica e venatoria segnalati dal PTCP sono invece i seguenti:
- COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA ALPI COMASCHE:
Bosco di Varò – Zona di Ripopolamento e Cattura
Val Sanagra – Zona Speciale
San Rocco – Zona Speciale
- COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA PREALPI COMASCHE:
Monte Crocione - Oasi di Protezione
La rete ecologica
Tav.a4 PTCP – La rete ecologica
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.a4
La rete ecologica
Il PTCP si propone di garantire uno “sviluppo sostenibile” del territorio, incentivando forme
di sviluppo territoriale compatibili con le risorse ecologiche del pianeta.
Per raggiungere tale scopo, il PTCP costruisce una rete ecologica provinciale costituita da
“unità ecologiche naturali o paranaturali tra loro interconnesse sotto gli aspetti spaziale e
funzionale”, con la funzione di “consentire il flusso riproduttivo tra le popolazioni di
organismi viventi che abitano un determinato territorio, ostacolando in tal modo i processi di
estinzione locale, l’impoverimento degli ecomosaici e, in ultima analisi, la riduzione della
biodiversità”.
Il territorio di Grandola ed Uniti è suddiviso nelle seguenti aree:
- area urbanizzata esistente e prevista dal PRG vigente
- area sorgente di biodiversità di primo livello (CAP)
- ambito di massima naturalità
Le aree sorgenti di biodiversità di primo livello sono aree che il PTCP si propone di tutelare
con attenzione sostenendo e promuovendo iniziative di istituzione/ampliamento di aree
protette, mentre gli ambiti di massima naturalità comprendono le aree di più elevata integrità
ambientale del territorio provinciale montano.
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Vincoli paesistico-ambientali
Tav.a9 PTCP – Vincoli paesistico-ambientali
Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.a9
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I vincoli paesistico-ambientali
Il PTCP individua sul territorio di Grandola ed Uniti le seguenti aree ed i seguenti elementi sottoposti a
vincolo paesistico-ambientale:
- i territori montani sottoposti a vincolo idrogeologico;
- i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua pubblici e le relative sponde.
Inoltre pressoché l’intero territorio comunale è compreso tra quelle che il PTCP definisce “Bellezze
d’insieme”.
Il sistema insediativo
Tav.b1 PTCP – Il sistema insediativo
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Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.b1
Il sistema insediativo
All’interno del territorio di Grandola ed Uniti il PTCP individua:
- i nuclei di antica formazione delle frazioni di Naggio, Velzo, Codogna, Gonte,
Cardano e Grona
- le aree urbanizzate esistenti e previste dal PRG vigente.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Il trasporto collettivo
Tav.b3.2 PTCP – Il trasporto collettivo
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti
Legenda Tav.b3.1
Il trasporto collettivo
Il PTCP individua due linee di trasporto pubblico locale transitanti a Grandola ed
Uniti.
Le suddette linee sono:
- la C12, che collega Menaggio a Lugano
-
la C14, che collega Menaggio a Cavargna
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
C. IL PIANO GENERALE DI INDIRIZZO FORESTALE DELLA COMUNITA’ MONTANA
La legge regionale n.27 del 28 Ottobre 2004 introduce il Piano di Indirizzo Forestale (PIF)
come elemento fondamentale delle scelte di programmazione e di sviluppo del sistema
forestale lombardo.
Tale strumento ha come obiettivo principale la salvaguardia e la tutela del patrimonio
boschivo esistente sul territorio ad esso assoggettato, che, nella fattispecie, è costituito
dai comuni appartenenti alla Comunità Montana Alpi Lepontine.
La legge regionale incentiva uno stretto dialogo ed una stretta interazione non solo tra i
diversi livelli della pianificazione forestale, ma anche tra questa e la pianificazione
territoriale ed urbanistica; per questo motivo il Piano di Governo del Territorio del comune
di Grandola è tenuto a recepire i contenuti del Piano Generale di Indirizzo Forestale Alpi
Lepontine, così come previsto l’art.9, comma 3, della l.r. 27/2004.
Attualmente il Piano Generale di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Alpi
Lepontine è in fase di elaborazione. Si è cercato comunque di prendere visione degli
elaborati in corso di redazione e valutarne i possibili indirizzi da recepire nel presente
Documento di Piano.
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
D. IL PIANO REGOLATORE VIGENTE
Lo stato di attuazione del PRG vigente
Il vigente Piano Regolatore Generale, fotografa la situazione esistente alla fine degli anni
’90. Il Piano è stato infatti adottato dal Consiglio Comunale con le delibere n° 16 del
25.03.1997 e n° 6 del 29.01.99 e definitivamente approvato dalla Regione Lombardia con
delibera n° 49341 del 31 Marzo 2000.
Tra gli obiettivi posti dal vigente PRG, si evidenziano:
- la completa revisione delle zone agricole con l’articolazione nelle diverse destinazioni;
- riconoscimento del P.A. vigenti;
- riconsiderazione dell’impianto viario.
La capacità insediativa teorica del vigente PRG espressa in abitanti teorici e
dimensionata sul decennio era calcolata in 2234 abitanti residenti e 1670 abitanti
stagionali.
La popolazione residente al 31/12/2011 risulta pari a 1342 abitanti. La differenza che si
riscontra tra abitanti residenti effettivi al 31.12.2011 e quelli teorici previsti dal PRG è
certamente dovuta ad un eccesso di ottimismo circa la crescita ipotizzata nel decennio di
riferimento.
La dotazione di aree destinate a servizi pubblici e di uso pubblico, è stata dimensionata e
articolata in base alle tipologie stabilite dalla previgente LR. 51/1975, dove per gli abitanti
residenti è applicato il parametro di 26,5 mq./ab. e, per i non residenti, il parametro di
23,00 mq./ab. per complessivi mq. 100.681.
Attuazione del PRG vigente: dotazione aree e attrezzature pubbliche e di uso
pubblico
La verifica dello stato di attuazione del vigente PRG per il settore dei servizi pubblici e di
interesse pubblico, ma più in particolare rispetto alla qualificazione di standard urbanistico
delle aree vincolate, assume rilevanza, nelle more di formazione del Piano dei Servizi.
Infatti, qualora si considerasse la dotazione minima di aree per standard urbanistici
calcolata sulla base del parametro di 18 m2/abitante, ai sensi dell’art. 9 comma 3 della
LR. 12/05, si otterrebbe un “fabbisogno” teorico di circa 24.156 m2 (1342 x 18,00) a fronte
di una dotazione esistente di aree ed attrezzature per servizi pubblici e di uso pubblico di
circa 55.268 m2, verificando quindi uno standard di 41,18 m2/abitante.
Il conteggio relativo alla dotazione delle aree pubbliche o di uso pubblico attuate
effettivamente dal PRG vigente considera esclusivamente quelle classificabili come
standard ai sensi della vigente disciplina, facendo riferimento, quindi, alla qualità e
funzionalità delle aree o servizi rispetto ai meri aspetti quantitativi.
Attuazione del PRG vigente: capacità edificatoria residua
Il PRG vigente non ha, ad oggi, ancora esaurito la propria capacità edificatoria. Con
riferimento alle aree residenziali vi sono ancora alcuni lotti liberi sia nelle zone C1 ad
edilizia libera, sia nelle zone C2 in attuazione di P.A. approvati.
- 103 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
In queste zone la capacità edificatoria residua per lotti liberi ammonta a circa mc.
30.164.
1
C1:
= mc. 22.297
2
C2:
= mc.
Totale
= mc. 30.164
7867
Va inoltre segnalato che nelle zone C1 in lotti già edificati ma non saturi esiste una
capacità edificatoria residua per i completamenti pari a circa mc. 24.000.
Vi è infine una disponibilità di alloggi nel nucleo storico in edifici abbandonati
stimata in mc. 20.000.
La superficie delle aree di uso pubblico previste dal PRG vigente ma mai attuate risulta
pari a circa mq. 68.000.
E. LE PROPOSTE E SEGNALAZIONI DEI CITTADINI
Uno dei presupposti fondativi di questo PGT, è rappresentato dalla convinzione che il
miglioramento delle relazioni tra amministrazione pubblica e cittadini sia oggi una
necessità ineluttabile; le politiche regionali più recenti, nonché gli indirizzi di governo del
territorio fondati sul principio di sussidiarietà orizzontale e verticale, incentivano forme di
progettazione sempre più “partecipata”. Questo significa che i cittadini devono essere
coinvolti nel processo di pianificazione comunale proponendo alla pubblica
amministrazione le proprie idee di sviluppo territoriale, nonché le proprie esigenze e le
proprie necessità.
E’ stato promosso un dialogo con i cittadini per conoscere il loro punto di vista, ma anche
per responsabilizzarli, considerandoli come partners e non come semplici destinatari di
una pianificazione imposta “dall’alto”.
Il suddetto processo di pianificazione, che in termini accademici può essere definito “dal
basso”, è da ritenersi indispensabile per i seguenti motivi:
- nessun altro è in grado di riconoscere emergenze e criticità di un territorio come i
cittadini che le “vivono”;
- il coinvolgimento attivo nei cittadini nel processo pianificatorio genera coesione
territoriale, sociale ed economica, limitando l’insorgere di conflitti successivi tra
cittadini, operatori e Pubblica Amministrazione.
Di seguito sono state localizzate e sintetizzate le istanze pervenute da parte della
popolazione.
L’amministrazione comunale di Grandola ha invitato la popolazione a presentare
segnalazioni, esigenze e suggerimenti per il futuro sviluppo territoriale.
L’azione è stata promossa con due specifici avvisi pubblici, il primo dei quali a seguito
dell’avvio del procedimento per la redazione del PRUG ( tra il 2002 e il 2005).
Successivamente, con l’entrata in vigore della L.R. 12/2005, sono stati riaperti i termini
per la partecipazione dei cittadini al processo pianificatorio.
Le istanze pervenute sono state oggetto di attente valutazioni e sono state prese in
considerazione quelle coerenti con le finalità e gli indirizzi posti alla base del Piano di
Governo del Territorio, puntualmente elencati nel successivo capitolo.
- 104 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
ISTANZE DEI CITTADINI
anno
2001
n°
data
prot.
Oggetto
1
2
3
4
09/08/01
20/09/01
03/12/01
19/12/01
3188
3605
4569
4780
Ampliamento abitazione
Individuazione area per impianti di telefonia
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Errore materiale
anno
2002
n°
data
prot.
Oggetto
5
6
7
8
21/03/02
20/05/02
20/05/02
20/05/02
877
1580
1581
1583
Rettifica area standard
Ripristino parametri PL
Ripristino parametri PL
Ampliamento edificio esistente
2003
anno
n°
data
prot.
Oggetto
9
10
03/02/03
27/03/03
373
956
11
12
13
03/06/03
18/10/03
04/12/03
1713
3247
3851
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Estensione area produttiva
Cambio destinazione da agricola a turisticosportiva
Cambio destinazione da agricola a commerciale
Ampliamento zona residenziale
anno
2004
n°
data
prot.
Oggetto
14
15
16
17
26/06/04
28/06/04
01/07/04
07/07/04
2334
2354
2386
2441
18
19
20
21
22
23
24
13/07/04
14/07/04
17/07/04
17/07/04
17/07/04
17/07/04
20/07/04
2498
2530
2584
2585
2586
2587
2631
25
26
27
28
22/07/04
22/07/04
22/07/04
22/07/04
2543
2650
2651
2652
29
30
31
32
33
22/07/04
22/07/04
22/07/04
23/07/04
23/07/04
2653
2654
2655
2681
2689
Ripristino parametri PL
Ripristino parametri PL
Cambio destinazione da residenziale ad agricola
Incremento indici edificatori
Riconoscimento fabbricato residenziale in zona
agricola
Incremento indici edificatori
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a commerciale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio dest. da prod. a resid. e arretramento f.
rispetto
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Richiesta di abitazione in zona produttiva
Ridefinizione area di pertinenza
Incremento indice edificatorio e riduzione fascia
rispetto
Incremento indici edificatori
Ampliamento area produttiva e rettifica strada
Inserimento in zona artigianale attività esistente
Incremento indice edificatorio
- 105 -
note
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
34
35
36
26/07/04
29/07/04
29/07/04
2711
2769
2772
37
38
39
40
29/07/04
29/07/04
29/07/04
29/07/04
2773
2774
2776
2777
41
42
43
44
45
46
29/07/04
29/07/04
29/07/04
29/07/04
29/07/04
29/07/04
2778
2779
2780
2784
2785
2785
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
30/07/04
30/07/04
31/07/04
31/07/04
31/07/04
31/07/04
31/07/04
31/07/04
31/07/04
31/07/04
2800
2802
2808
2809
2810
2822
2830
2831
2832
2833
57
58
59
60
61
62
63
09/08/04
24/09/04
01/10/04
10/11/04
22/11/04
22/11/04
15/12/04
2925
3439
3525
4078
4210
4214
4506
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Intervento diretto e non assoggettato a P.L.
Incremento volume edificio in zona agricola
Cambio destinazione da agricola a pertinenza di
edificio
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Eliminazione standard
Richiesta edificatoria in area interna al Parco
Cambio destinazione da agricola a residenziale
con PA
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da standard a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione a residenziale o agricola
Cambio destinazione da agricola a turisticoricettiva
Ampliamento edificio in zona agricola
Formazione di accessi in area del Parco
Ampliamento edificio in zona agricola
Formaz. di accessi nel Parco e ampliamento edif.
Ampliamento edificio in zona agricola
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Ampliamento edificio in zona agricola
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da agricola a turisticoricettiva
Eliminazione standard
Riduzione fascia di rispetto
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da standard a residenziale
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Modifica perimetro PL
2005
anno
n°
data
prot.
Oggetto
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
23/02/05
02/03/05
09/03/05
04/05/05
18/05/05
18/05/05
04/08/05
11/10/05
12/11/05
12/11/05
07/12/05
13/12/05
21/12/05
642
768
867
1628
1828
1829
2890
3739
4169
4170
4501
4545
4588
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Ampliamento edificio in zona agricola
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Ampliamento edificio in zona agricola
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da produttiva ad agricola
Riconoscimento edificio residenziale in zona agric.
Realizzazione parcheggio
anno
note
2006
n°
data
prot.
Oggetto
77
78
79
30/01/06
07/04/06
08/04/06
353
1302
1311
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a residenziale
- 106 -
note
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
80
81
82
83
84
05/05/06
16/05/06
07/09/06
06/12/06
22/12/06
anno
1626
1775
3229
4364
4577
Cambio destinazione da agricola a edificabile
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da standard a residenziale
Potenziamento struttura Golf
2007
n°
data
prot.
Oggetto
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
31/01/07
24/02/07
24/02/07
21/03/07
21/03/07
02/04/07
23/04/07
19/06/07
19/06/07
02/07/07
10/09/07
27/09/07
17/10/07
17/10/07
17/10/07
27/10/07
31/10/07
07/11/07
419
751
752
1102
1103
1261
1646
2465
2467
2658
3513
3769
4085
4088
4089
4218
4284
4338
Richiesta costruzione accessoria
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Increm. indice, dest. terziaria, riduzione f. rispetto
Ridefinizione area di pertinenza
Riperimetrazione PL
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Potenziamento strada e parcheggio
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Eliminazione standard
Cambio dest. da agricola a produttiva e permuta
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Ampliamento abitazione
anno
note
2008
n°
data
prot.
Oggetto
103
104
19/06/08
07/08/08
2637
3392
105
08/08/08
3409
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenzialeproduttivo
anno
note
2009
n°
data
prot.
Oggetto
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
25/03/09
28/04/09
17/06/09
30/10/09
22/01/09
02/02/09
04/09/09
29/09/09
25/09/09
06/10/09
30/10/09
03/11/09
14/11/09
09/12/09
09/12/09
1183-1188
1646
2366
4185
273
433
3388
3966
3965
4122
4185
4223
4783
4751
4752
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Richiesta edificabilità
Ampliamento abitazione
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Cambio destinazione da agricola a produttiva
Riperimetrazione PL
Ampliamento abitazione
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Richiesta edificabilità
Ampliamento abitazione
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Cambio destinazione da agricola a residenziale
Trasferimento volumetrico
Richiesta di non edificabilità
- 107 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
- 109 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
PARTE II
Obiettivi di intervento e strategie attuative
5. Obiettivi e strategie
Le analisi storiche, urbanistiche, ambientali e socio-economiche effettuate sul territorio di
Grandola Ed Uniti hanno evidenziato tutti gli aspetti che caratterizzano il territorio comunale
e hanno messo a disposizione molteplici suggerimenti per la definizione delle condizioni e
degli scenari rispetto ai quali definire gli obiettivi e le strategie utili per il progetto di PGT.
Nelle sue connotazioni principali, il territorio comunale è ormai strutturato e definito dai
processi avvenuti nel passato, condizione che, peraltro, lascia spazio per la definizione di
alcuni obiettivi e strategie perseguibili mediante soluzioni finalizzate alla sostenibilità delle
scelte, per la ricomposizione degli elementi di riferimento, pur nella diversificata e specifica
qualificazione (tessuto urbanizzato, produzione agricola, protezione delle risorse ambientali,
connessione tra luoghi ecc.).
5.1 Scenario di riferimento
Il confronto tra gli scenari alternativi contemplati dal Rapporto Ambientale, cui si rinvia, per la
situazione di Grandola, entro cui calare le scelte del DP, costituisce una delle pre-condizioni
per la verifica di sostenibilità delle scelte da operare, a fronte dello stato di attuazione del
precedente Piano Regolatore Generale, ma ancora più dei vincoli e condizionamenti posti
dall’attuale assetto infrastrutturale.
Di seguito, sono richiamati i principali indicatori risultanti dal quadro conoscitivo e ricognitivo,
che nell’insieme delineano lo scenario di riferimento su cui agire, corrispondente all’Opzione
1 definita in sede di procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
1) PAESAGGIO E AMBIENTE NATURALE
Scenario di riferimento: il territorio comunale di Grandola è caratterizzato da elementi di
grande rilevanza paesaggistico - ambientale, oltre che storico-culturale, ma, attualmente, tali
risorse non sono adeguatamente valorizzate.
2) AMBIENTE COSTRUITO
Scenario di riferimento: la tendenza all’espansione urbana rispetto al riuso dell’esistente è
una cattiva prassi consolidatasi negli anni passati ed oggi non è più sostenibile; tale prassi
ha favorito l’erosione di aree di elevata valenza ecologica, spesso alterando il valore
paesaggistico ed ambientale dei luoghi.
3) ASPETTI SOCIALI
Scenario di riferimento: il tessuto sociale di Grandola è attualmente in evoluzione; le famiglie
composte da una sola persona, in prevalenza anziani, sono in aumento mentre il numero dei
nuovi nati è in diminuzione col conseguente progressivo invecchiamento della popolazione.
4) ACCESSIBILITA’
Scenario di riferimento: nel vecchio nucleo risiede buona parte della popolazione stabile e vi
sono numerosi episodi di edifici abbandonati. La scarsa dotazione di parcheggi e la difficile
accessibilità rende poco appetibile il recupero del patrimonio edilizio esistente.
- 110 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
5) ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Scenario di riferimento: il territorio di Grandola ha grosse potenzialità dal punto di vista
turistico sia per l’ambiente naturale sia per la presenza della storica sede del Golf.
Attualmente sia la risorsa del Golf che quelle legate al turismo sostenibile non sono
adeguatamente valorizzate. Il territorio comunale conta anche la presenza di un significativo
comparto legato al settore secondario e a quello commerciale con la presenza di una media
struttura di vendita non alimentare e diversi esercizi di vicinato.
5.2 Obiettivi del Documento di Piano
In relazione agli indicatori dello scenario di riferimento corrispondente all’Opzione 1, sono
identificabili i seguenti obiettivi di Piano:
1. Valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed ambientale anche attraverso il
riconoscimento della polifunzionalità del territorio agricolo, riconducibile a tre ruoli
specifici (produzione agricola, protezione della risorsa territorio, connessione
ambientale). Lo stesso sistema ambientale, valorizzato nella specifica valenza, in
conformità col PTCP, contribuisce alla definizione dell’immagine territoriale, evitando la
formazione di situazioni di frangia, che non sono più campagna e nel contempo non
configurano nuove funzioni e luoghi.
2. Riorganizzazione di nuovi insediamenti residenziali e produttivi attraverso il riordino degli
ambiti di trasformazione urbanistica già definiti dal vigente Piano Regolatore Generale.
L’offerta di nuove aree di trasformazione costituiranno l’occasione per la riqualificazione
del tessuto urbano esistente, per recuperare risorse funzionali al riuso di parti del nucleo
storico, per instaurare nuove relazioni nell’abitato con la formazione di collegamenti, fisici
(i percorsi) e spaziali (le connessioni verdi), tra insediamenti e attrezzature di servizio.
3. Riorganizzazione dell’insieme dei servizi pubblici con particolare riferimento ai nuovi
bisogni insorgenti legati all’aumento della popolazione anziana ed alla contrazione delle
nascite che rende necessario un ripensamento delle attrezzature scolastiche e del
tempo libero.
Il significativo patrimonio di attrezzature pubbliche e ad uso pubblico, per la dimensione
di Grandola, deve concorrere ad identificare spazi rappresentativi e riconoscibili anche
per la presenza di importanti realtà quali la Villa Camozzi, il Museo etnografico e il PLIS
della Val Sanagra.
4. Affermazione del ruolo dei nuclei storici quale riferimento dell’organizzazione territoriale,
sia attraverso incentivi per il riuso degli edifici abbandonati, sia potenziando l’accessibilità
veicolare e pedonale e la dotazione di spazi di uso comune e privati di protezione
ambientale, in un progetto unitario di qualificazione e valorizzazione paesaggistica e
ambientale del territorio.
5. La presenza del PLIS della Val Sanagra e del Golf offrono l’opportunità del
rafforzamento di attività legate al turismo peraltro già storicamente presente a Grandola
con un numero consistente di seconde case.
Per il settore secondario si confermano le attività in essere previste dal PRG vigente
perfezionate con un piccolo completamento. Per il settore commerciale, a fronte dello
studio appositamente redatto, sono previsti nuovi ambiti ubicati in località “La Santa” e in
prossimità dell’Anffas lungo la S.S. 340. Tale previsione risulta comunque in linea con
l’attribuzione, a Grandola, di polo commerciale, operata dal PTCP.
- 111 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
5.3 Strategie di intervento
Sulla base degli obiettivi enunciati le strategie di intervento proposte sono elencate nei
seguenti punti.
1. -
2. -
-
Ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Val Sanagra
sull’area del Rogolone e sui castagneti posti a ridosso delle cime del Brugnone. Tale
ampliamente costituirebbe anche il collegamento con il Bosco Impero, in Comune di
Carlazzo;
qualificazione delle residue aree agricole sia dal punto di vista produttivo che da
quello paesaggistico ed ambientale finalizzata alla loro tutela.
Riordino delle previsioni del PRG vigente rendendole sostenibili nelle logiche del PGT
con particolare riferimento alla revisione e riorganizzazione delle aree per servizi da
commisurare ai reali bisogni della popolazione;
introduzione di nuove aree di trasformazione legate ad interventi di salvaguardia
ambientale, di riorganizzazione dei servizi pubblici e di consolidamento ed
ampliamento delle attività esistenti del settore terziario.
3. Nella logica di riordino dei servizi pubblici rientrano la razionalizzazione delle strutture
scolastiche anche attraverso l’ampliamento dell’area di pertinenza della scuola primaria e
la realizzazione di parcheggi per l’accesso ai nuclei storici. Particolare attenzione è
posta alla politica della casa per il mantenimento delle giovani coppie sul territorio
comunale.
4. I nuclei storici rappresentano l’anima di Grandola. La loro qualificazione necessita di:
- realizzazione di parcheggi di corrispondenza;
- recupero degli edifici mediante soluzioni normative incentivanti dal punto di vista
economico, nel rispetto dei caratteri storici presenti;
5. -
Consolidamento delle attività legate al turismo attraverso la promozione di una nuova
struttura alberghiera interna al golf;
-
promozione del Parco della Val Sanagra con la nuova sede come punto di partenza
per un turismo sostenibile.
5.3.1 Residenza
Gli interventi nel settore residenziale sono finalizzati alla riorganizzazione delle previsioni del
vigente PRG, con l’inserimento di spazi di valenza ambientale, di attrezzature per servizi e di
una quota per l’edilizia residenziale pubblica da destinare alle giovani coppie.
Aspetti dimensionali
I fabbisogni di edilizia residenziale quantificati in sede di analisi socio-economica,
indicano in 105 stanze la quota del fabbisogno di stanze realizzabili al 2016.
La capacità insediativa prevalentemente residenziale, complessivamente attribuibile
agli ambiti di trasformazione AT, risulta pari a 5.607,00 m2 di superficie lorda di
pavimento, pari a 113 nuove stanze, calcolata considerando un indice di edificabilità
territoriale compreso tra 0,10 m2/m2 e 0,20 m2/m2, da concentrare nelle aree di
localizzazione preferenziale dell’edificato.
- 112 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Per le aree di trasformazione (AT), la capacità insediativa per le diverse funzioni ammesse è
strutturata applicando il meccanismo della perequazione e compensazione urbanistica, al
fine di ristorare tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione degli interventi promossi dal PGT:
- agli ambiti individuati è attribuito un indice territoriale proprio (ITP), che può essere
incrementato nel caso di trasferimento della capacità edificatoria (ICE) attribuita alle aree
destinate a progetti pubblici, ovvero di interesse ambientale (corridoi ecologici, filtri
ambientali), con meccanismi di incentivazione o di negoziazione, nei limiti di un indice
territoriale (IT) massimo, stabilito per il controllo della capacità insediativa nei singoli
ambiti ed a livello comunale.
A tale capacità insediativa, deve aggiungersi la potenzialità dei completamenti edilizi
realizzabili in ampliamento degli edifici esistenti o su lotti liberi nelle aree residenziali
consolidate e negli edifici abbandonati dei nuclei storici che complessivamente
assomma a circa 595 stanze di cui 134 nel nucleo storico, 222 su lotti liberi e 239 per
completamenti. Tale disponibilità è rimasta per anni inespressa poiché coinvolge
edifici o lotti su cui evidentemente la proprietà non ha interesse ad edificare.
5.3.2 Attività produttive
Per il settore secondario di produzione è prevista una piccola area di completamento e
l’aumento degli indici edificatori previsti dal Prg vigente, alquanto bassi, oltre al
completamento dei lotti non ancora edificati e il riutilizzo di un comparto attualmente
dismesso.
5.3.3 Attività commerciali e turistiche
Per il settore commerciale l’amministrazione comunale ha richiesto l’elaborazione di
apposito Piano per indagare le caratteristiche del proprio tessuto commerciale. Di seguito si
riportano i risultati riportati nel suddetto studio.
“Dal punto di vista commerciale il territorio di Grandola è caratterizzato dalla presenza della
Strada Statale S.S. 340 con forte vocazione all’insediamento di attività di ampia portata ed
attrattività sovracomunale; questo permette di individuare nel Comune due ambiti distinti, il
primo comprendente i nuclei abitati tradizionali, caratterizzato da una limitata rete di vendita,
basata essenzialmente su esercizi di dimensioni ridotte e di portata locale; il secondo,
coincidente con le aree poste lungo la via Italia, lungo la quale si concentrano la gran parte
delle attività presenti nel Comune e comunque tutte le medie strutture di vendita.
Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Como attribuisce a Grandola ed Uniti
la classificazione di Polo Commerciale, riconoscendo una funzione di polarità di fondovalle al
Comune stesso; la Regione Lombardia, che, ai fini della programmazione commerciale
suddivide il proprio territorio in Ambiti, ricomprende Grandola ed Uniti nell’Ambito Montano,
nel quale sono inseriti tutti i Comuni non capoluogo di Provincia facenti parte di Comunità
Montane.
In questa situazione, la corretta ipotesi di sviluppo riteniamo sia quella che, riconoscendo la
vocazione commerciale di portata sovracomunale degli ambiti di trasformazione situati lungo
- 113 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
la via Italia, vi permetta l’insediamento di nuove strutture di vendita di dimensioni superiori al
vicinato.
Si ritiene tuttavia di dover escludere che le nuove strutture di vendita abbiano le dimensioni
delle grandi strutture di vendita, perché questo porterebbe a modificare il rapporto tra
domanda ed offerta incrementando eccessivamente la prima; inoltre questa esclusione
appare coerente con la classificazione ai fini commerciali del Comune di Grandola ed Uniti,
per il quale la Provincia ammette l’insediamento di attività di media struttura di vendita per
entrambi i settori, con le grandi strutture ammesse solo per il settore non alimentare e con
superficie di vendita massima di 4.000 mq, mentre, per quanto riguarda la programmazione
regionale, Grandola ed Uniti risulta ricompreso in Ambito Montano, per il quale è esclusa
l’apertura di grandi strutture di vendita.
Considerata la capacità attrattiva delle attività alimentari, si consiglia di introdurre, a livello
urbanistico, disposizioni che permettano l’apertura di non più di una media struttura per il
settore alimentare, subordinandone in ogni caso l’attivazione a condizioni di dotazioni di
servizi, in particolare a parcheggio, coerenti con il forte carico urbanistico che tali esercizi
comportano, attese anche le caratteristiche del territorio che non configurano aree a
parcheggio diffuse e agevolmente accessibili.
Per i phone center, come si è visto, sul territorio di Grandola ed Uniti non sono presenti
centri di telefonia in sede fissa; il peso della popolazione straniera residente in Grandola ed
Uniti è pari a 90 persone, il 6,66% del totale, dato decisamente inferiore a quello Provinciale
(7,39%) e a quello Regionale (10,00%); tale presenza è in costante aumento in tutto il
territorio regionale.
In termini economici, abbiamo stimato che la domanda espressa da questi soggetti ammonta
a circa 18.000 euro annui, cifra sicuramente esigua.
In tale situazione l’ipotesi di sviluppo corretta è che, nell’ambito della programmazione
urbanistica comunale, l’insediamento di nuove attività di telefonia in sede fissa non
rappresenti un servizio essenziale da fornire alla popolazione.
Infine, per quanto riguarda gli impianti di distribuzione di carburante, come abbiamo
segnalato, non sussiste discrezionalità per quanto riguarda gli aspetti amministrativi e
procedurali, ferma restando la necessità di individuare specificamente, dal punto di vista
urbanistico, le loro opportune localizzazioni.
Peraltro le previsioni normative regionali perseguono finalità di razionalizzazione e
riqualificazione complessiva del sistema attraverso la dismissione delle attività inserite
all’interno dell’abitato e l’attivazione di nuovi impianti unicamente a fronte dell’inserimento di
erogatori di gas metano, quindi con l’obiettivo di promuovere una mobilità maggiormente
sostenibile dal punto di vista ambientale; riteniamo che questo imponga agli Amministratori
di valutare la possibilità di individuare eventuali opportune localizzazioni per tali attività
attesa anche la baricentricità per la valle di Grandola ed Uniti”.
Il PGT prevede una Slp complessiva per medie strutture di vendita pari a mq. 5.194.
Per il settore turistico-ricettivo è prevista la possibilità edificatoria per un nuovo albergo
interno al Golf per una Slp pari a mq. 3.580.
5.3.4 Infrastrutture
Per gli interventi sulla rete locale, oltre a quanto specificamente previsto nell’ambito delle
aree di trasformazione, particolare evidenza è attribuita alla messa in sicurezza degli accessi
- 114 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
sulla S.S. 340, alla rete dei percorsi ciclabili, a completamento dell’esistente, e agli assi di
connessione ambientale, il cui ruolo fondamentale è quello di consentire o ripristinare
relazioni urbane e territoriali tra i luoghi e le centralità urbane di Grandola.
L’art. 56, comma 4, del PTCP prevede che in caso di localizzazione di medie strutture
commerciali con superficie superiore a mq. 800 il PGT approfondisca le problematiche
viabilistiche con idonei approfondimenti finalizzati alla risoluzione dell’accessibilità diretta alle
nuove strutture. A Grandola il DP, come detto, localizza due aree con destinazione
commerciale per medie strutture di vendita. Per la prima area, in prossimità dell’Anfass,
l’accessibilità in sicurezza è garantita con la previsione di una rotatoria stradale sulla S.S.
340 atta al rallentamento del traffico; per la seconda risulta necessario compiere gli
opportuni approfondimenti in sede attuativa affinché sia il progetto urbanistico di dettaglio a
definire gli accorgimenti necessari per la messa in sicurezza dell’accessibilità dalla S.S. 340.
Le problematiche delle due aree non sono, infatti, legate al collegamento sovracomunale alle
stesse, garantito appunto dalla presenza della strada statale, ma dall’accesso in sicurezza
da quest’ultima alla viabilità interna di servizio.
5.3.5 Agricoltura e ambiente
Nell’ambito del territorio comunale, uno degli elementi distintivi è rappresentato da
ecosistemi naturali e seminaturali di pregio, evidenziato anche dai diversi strumenti di tutela
ed indirizzo sovraordinati (PTR, PTCP di Como, Rete Natura 2000), che individuano delle
specifiche qualificazioni di appartenenza alla rete ecologica provinciale.
La conservazione di tali ambiti ed aree di valore ecologico, unita all’esigenza di promuovere
lo sviluppo sostenibile del territorio, richiede una lettura funzionale dell’intero territorio
comunale, individuando fasce di protezione (filtri ambientali), corridoi ecologici, aree
tampone, al fine di porre le basi per la definizione della rete di relazioni con sistemi a
maggior naturalità, sistemi di produzione primaria e sistemi insediativi.
Il sistema rurale - paesistico - ambientale locale è costituito dal territorio prevalentemente
libero da insediamenti e comunque non urbanizzato, che si connota per il carattere naturale,
naturalistico, residuale o dedicato ad usi produttivi agricoli, e che costituisce nel suo insieme
il sistema rurale - paesistico - ambientale riconoscibile nel territorio di Grandola.
In coerenza con le definizioni del PTCP e le disposizioni della DGR. n. 878059 del
19/09/2008, esso si articola in ambiti e aree, corrispondenti alle specifiche porzioni del
territorio individuate nella cartografia:
- Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico (A)
Le aree agricole di interesse strategico sono connotate dalla particolare rilevanza
dell’attività agricola, dall’estensione e continuità di scala sovracomunale e dalla
produttività elevata dei suoli. A Grandola solo l’area del Binadone può essere considerata
strategica, sia per dimensioni che per produttività.
- Ambiti a prevalente valenza paesaggistica (C)
- ambito boschivo con finalità paesaggistica ambientale ed ecologica e di difesa dei suoli
- 115 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
-
Ambiti a prevalente valenza paesaggistica ed ecosostemica(D)
- Parco Locale di Interesse Sovracomunale Plis della Val Sanagra;
- Ambiti a prevalente valenza paesaggistica ed ecosistemica.
- Altri ambiti per l’attività agricola di rilievo locale (E)
- aree interessate da colture specializzate di pregio (florovivaismo);
- prati da sfalcio o seminativi - prati residuali;
- pascoli ed alpeggi;
- aree agricole residuali di rilevanza per i caratteri ambientali e paesaggistici e di
connettività;
- aree di particolare rilievo paesaggistico ed ambientale per la pratica dell’attività sportiva
del golf.
Tali aree, di proprietà pubblica e privata, rappresentano un ambito utile alla valorizzazione
ambientale del territorio comunale.
In generale è riconducibile al sistema ambientale anche il “verde privato” costituito
dall’insieme di parchi e giardini privati, che forniscono un servizio indiretto alla persona in
termini di una maggior salubrità, amenità e caratterizzazione dell’abitare, svolgono una
funzione ecologica complementare, specialmente nel caso di parchi con impianti alberati
consolidati, che possono fornire rifugio a specie di animali.
La stessa funzione ecologica può essere assolta dalle aree poste in corrispondenza delle
fasce di rispetto dai corsi d’acqua, stradale e degli elettrodotti, ove non è consentita
l’edificazione.
Il verde privato diventa quindi parte della trama ecologica e come tale deve essere
conservato.
- 116 -
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
1
2
SCENARIO DI
RIFERIMENTO
OBIETTIVO DI PIANO
Presenza di patrimonio
paesaggistico,
ambientale e storicoculturale di rilevanza non
adeguatamente
valorizzato
Valorizzazione del
patrimonio paesaggistico
ed ambientale sia
attraverso il PLIS sia
riconoscendo un ruolo
polifunzionale al territorio
agricolo
Tendenza all’espansione
urbana piuttosto che al
riuso urbano
Limitazione del consumo
di suolo attraverso il
riuso. Le poche aree di
trasformazione
individuate sono
funzionali ad obiettivi
specifici
STRATEGIA DI
INTERVENTO
Ampliamento del PLIS
della Val Sanagra e
qualificazione delle aree
agricolo nelle diverse
funzioni
introduzione di nuove aree
di trasformazione per
interventi di salvaguardia
ambientale,
riorganizzazione di servizi
pubblici e consolidamento
dell’esistente
Tessuto sociale in
evoluzione con
invecchiamento della
popolazione
Riorganizzazione dei
servizi pubblici con
particolare riferimento
alla scuola, agli anziani e
alle giovani coppie
Ampliamento dell’area di
pertinenza della scuola
primaria, maggiori servizi
per gli anziani e
agevolazioni sulla casa
per le giovani coppie
4
Sottoutilizzo del
patrimonio abitativo del
nucleo storico per
difficoltà di accesso e
scarsa dotazione di
parcheggi
Potenziamento
dell’accessibilità
pedonale e veicolare;
definizione di incentivi
per il recupero
Individuazione di nuovi
parcheggi di
corrispondenza e
incentivi per il recupero
degli edifici abbandonati
nei nuclei storici
5
Potenzialità da un punto
di vista turistico sia per la
presenza del golf sia per
l’ambiente naturale
Consolidamento di
attività legate al turismo
con particolare
riferimento al Golf e al
Parco della Val Sanagra
3
- 117 -
Promozione del Parco
della Val Sanagra.
Previsione di una
struttura alberghiera.
Consolidamento del
settore secondario e
potenziamento del
settore commerciale.
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
PARTE III
Azioni e progetti
6. Azioni e ambiti di progetto
In relazione al quadro degli obiettivi di carattere generale di cui alla Parte II del presente
documento, i singoli progetti di trasformazione di seguito individuati sviluppano uno
specifico tema di ricomposizione del disegno urbano.
Saranno quindi strategie coerenti, che consentiranno di innestare gli interventi di
trasformazione urbanistica nel consolidato paesaggio di Grandola, quale risultato delle
azioni e della continuità nella gestione del PGT, da attuare in sequenze temporali
successive, con modalità operative modulate per le diverse situazioni e nella condivisione
del disegno complessivo cui tendere.
Ogni programma di intervento, costituisce un insieme articolato di progetti, portatori di un
ragionamento complessivo sul paese e sul suo territorio, il cui esito finale potrà essere
verificato in rapporto all’evoluzione socioeconomica di Grandola nell’arco temporale di
riferimento del DP.
La struttura generale del progetto, organizza, in una visione cogente, la componente
infrastrutturale, insediativa ed ambientale, orientandole a seconda degli obiettivi specifici
nel contesto, in una logica di sostenibilità ambientale delle scelte del DP.
6.1 Assetto generale
Il Comune di Grandola ospita sul proprio territorio uno dei più antichi Golf d’Italia. Questa
struttura di grande attrazione a livello internazionale risulta priva di una struttura ricettiva
capace di accogliere gli appassionati di questa disciplina. Il Documento di Piano individua
un area di trasformazione interna al golf per soddisfare questa esigenza.
Il Plis della Val Sanagra costituisce una realtà importante sul territorio per la salvaguardia
ambientale e la promozione di attività legate al turismo sostenibile. Tra le azioni di Piano
previste dal PGT figura la proposta di ampliamento del Parco sull’area del Rogolone e sui
castagneti delle “cime del Brugnone” finalizzata anche al collegamento all’area di
rilivanza naturalistica del “Bosco Impero” in comune di Carlazzo.
L’individuazione di due aree di trasformazione interne o adiacenti al tessuto consolidato
di Codogna e Cardano sviluppano il tema del riordino delle previsioni del PRG vigente
attraverso la creazione di nuovi collegamenti per la razionalizzazione della viabilità o la
creazione di filtri ambientali tra l’edificato e i nuclei storici oltre che per la riambientazione
di alcuni interventi discutibili dal punto di vista dell’inserimento ambientale.
Come riordino delle previsioni di strumenti urbanistici “ereditati” figura anche la zona
commerciale in località “La Santa” sulla quale risulta un pronunciamento del TAR per la
Lombardia. Sulla base di tale pronunciamento l’area in questione viene riconfermata con
la destinazione commerciale con la previsione di medie strutture di vendita. Sulla base
dell’attribuzione del PTCP che assegna a Grandola il ruolo di comune polo commerciale
oltre alla suddetta grande struttura è prevista un’ulteriore area commerciale per medie
strutture di vendita adiacenti all’Anfass.
I nuclei storici necessitano di infrastrutture per creare attrattiva al loro utilizzo. Tra le
azioni di piano figurano la realizzazione di nuove strade di accesso e di parcheggi.
118
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
6.2 Azioni di piano
La Tavola di “Sintesi del Documento di Piano” localizza e specifica per ogni ambito
urbano le azioni e gli interventi previsti, di seguito descritti con riferimento all’intero
territorio comunale:
Azioni di interesse pubblico:
1. Infrastrutture
2. Parco e Aree a
verde
3. Parcheggi
4. Servizi
- realizzazione dei parcheggi a servizio del nucleo storico, ad
esso collegati mediante percorsi pedonali;
- potenziamento della viabilità di accesso alle aree di sosta a
servizio dei nuclei storici.
- realizzazione di rotatoria sulla S.S. 340.
- proposta di ampliamento del Parco Locale di Interesse
Sovraccomunale della Val Sanagra
- ambientazione dell’area adiacente l’Anfass.
Costituisce un complesso di attrezzature per la sosta ad uso
pubblico e privato, connesse al nucleo storico, percorsi esistenti
e previsti, realizzabili in ambiti di trasformazione urbanistica
ovvero in regime di compensazione, quali:
- nuovi parcheggi fraz. Naggio
- nuovi parcheggi fraz. Velzo
- nuovo parcheggio fraz. Gonte
- nuovi parcheggi fraz. Codogna.
- Nuovo parcheggio fraz. Cardano.
- eliminazione degli standard sovrabbondanti previsti e non
attuati nel PRG vigente;
- previsione di ampliamento dell’area di pertinenza della scuola
primaria;
- ampliamento dell’area per le manifestazioni.
Azioni di interesse privato:
1. AT1.1
1. AT1.2
- E’ finalizzato alla trasformazione urbanistica dell’area
adiacente le strutture Anfass quale riorganizzazione delle
previsioni del PRG vigente, mediante la realizzazione di un
anelllo viabilistico e la realizzazione di nuovi edifici
residenziali.
E’ richiesta la cessione delle aree necessarie alla
realizzazione degli interventi di edilizia residenziale pubblica,
la riqualificazione della viabilità di collegamento tra la SS 340
e la nuova viabilità di comparto e la realizzazione degli
interventi di urbanizzazione;
- Gli interventi sono finalizzati alla trasformazione urbanistica
dell’area in prossimità dell’hotel Merloni mediante la
realizzazione di edifici commerciali per medie strutture di
vendita non alimentari.
E’ richiesta:
 la dotazione di parcheggi pubblici a servizio delle funzioni
insediabili e della zona;
 la realizzazione degli interventi di inserimento ambientale
mediante quinte alberate;
 la realizzazione degli interventi di urbanizzazione
comprensivi dell’accesso in sicurezza alla SS. 340.
 La redazione di studio di impatto viabilistico con l’analisi
del traffico generato.
119
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
2. AT2
3. AT3
4. AT4
5. AT5
- E’ finalizzato alla trasformazione urbanistica del comparto in
località “La Santa” quale previsione della precedente
programmazione urbanistica per la realizzazione di un
comparto polifunzionale comprensivo di medie strutture di
vendita.
E’ richiesta:
 La redazione di studio di impatto viabilistico con l’analisi
del traffico generato.
- Gli interventi sono finalizzati alla trasformazione urbanistica
dell’area adiacente il nucleo di Codogna mediante la
realizzazioni di edifici per funzioni residenziali.
E’ richiesta:
 la dotazione di parcheggi pubblici a servizio delle funzioni
insediabili e della zona;
 la realizzazione degli interventi di riqualificazione
ambientale dello spazio pubblico e della viabilità
adiacente;
 la cessione delle aree individuate nella scheda di indirizzo
progettuale e nel Piano dei Servizi;
 la realizzazione degli interventi di urbanizzazione.
- E’ finalizzato alla realizzazione di una struttura alberghiera
interna al Golf Club.
- E’ finalizzato alla trasformazione urbanistica dell’area ad
ovest del nucleo di Velzo quale perfezionamento della
previsione edificatoria del PRG vigente.
E’ richiesta:
 la dotazione di parcheggi pubblici a servizio delle funzioni
insediabili e della zona;
 la realizzazione degli interventi di riqualificazione
ambientale dello spazio pubblico e della viabilità
adiacente;
 la cessione delle aree individuate nella scheda di indirizzo
progettuale e nel Piano dei Servizi;
 la realizzazione degli interventi di urbanizzazione
comprensivi dell’adeguamento di via Roccolo dall’area di
trasformazione fino all’innesto con via Alle Alpi.
120
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
121
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
122
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
123
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
Dal punto di vista del consumo di suolo e della capacità edificatoria prevista si configura il
seguente quadro:
1. AREE DI TRASFORMAZIONE E CONSUMO DI SUOLO
1.1
Aree di trasformazione di espansione
= mq. 50.390
1.2
Di cui già previste dal PRG vigente
= mq 37.175
1.3
Consumo di suolo
= mq. 13.215
2. CONSUMO DI SUOLO ESTERNO ALLE AREE DI TRASFORMAZIONE
2.1
Totale
= mq. 5.430
TOTALE GENERALE consumo di suolo
= mq. 18.651
CAPACITA’ EDIFICATORIA
Residenziale (Slp):
1
Aree di trasformazione di espansione
= mq.
5.607
2
Lotti liberi di completamento
= mq. 11.112
3
Lotti edificati con volumetria disponibile
= mq. 11.948
4
Volumi disponibili nel nucleo di antica formazione
= mq.
Totale
= mq. 35.334
6.667
Commerciale (Slp):
1
Aree di trasformazione di espansione
= mq. 5.194
2
Tessuto consolidato
= mq. 1.365
Totale
= mq. 6.559
Turistico-ricettivo (Slp):
1
Aree di trasformazione di espansione
= mq. 3.580
Produttivo (Slp):
1
Tessuto consolidato
= mq. 2.250
124
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
7. Modalità attuative
Il Documento di Piano definisce degli indirizzi progettuali integrati da una strategia
attuativa con l’obiettivo di coinvolgere molteplici soggetti attuatori e risorse nella
realizzazione degli interventi pubblici o di interesse pubblico delineati.
La strategia contempla la messa a punto di diversificate modalità attuative funzionali agli
obiettivi del Documento.
Più precisamente, per le diverse aree di trasformazione e di intervento, sono stati definiti i
seguenti indirizzi:
- Aree destinate a programmi pubblici
La realizzazione di queste previsioni è caratterizzata dall’esclusivo intervento del
Comune: si tratta di aree con vincolo di destinazione pubblica e contemporaneamente
con vincolo preordinato alla loro acquisizione, la quale può avvenire o mediante le
tradizionali procedure espropriative o attraverso il trasferimento delle capacità edificatoria
in aree definite di concentrazione volumetrica appositamente individuate.
- Aree con vincolo di destinazione
Sono aree per interventi finalizzati alla creazione di attrezzature pubbliche o di uso
pubblico. La realizzazione di tali servizi può essere affidata all’operatore privato che
ottiene ricavi mediante la loro gestione economica.
- Comparti edificatori perequati
Sono comparti con indice di edificabilità territoriale omogeneo: si tratta di interventi nei
quali la capacità edificatoria è uguale indipendentemente dalla destinazione finale
dell’area; all’interno di questi comparti vengono individuate aree da destinare
all’edificazione e aree da destinare alla realizzazione di programmi pubblici.
- Incentivazioni
Sarà possibile definire benefici per il recupero e il riuso del patrimonio edilizio
abbandonato compreso nel nucleo storico.
125
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
PARTE IV
Verifica delle compatibilità
8. Compatibilità con la pianificazione e programmazione sovracomunale
Allo stato attuale le previsioni dei Comuni confinanti con il comune di Grandola, Garzeno,
Cusino, Bene Lario, Carlazzo, Menaggio, Plesio, Lenno, Mezzegra e Tremezzo, non
contemplano trasformazioni del territorio incompatibili con gli usi in atto e con le finalità
del vigente strumento urbanistico.
La maggior parte dei comuni confinanti con Grandola ha sul confine destinazioni agricoloboschive. Fa eccezione il comune di Menaggio che confina con aree adibite alla
residenza e il comune di Bene Lario che confina con aree in parte residenziali ed in parte
produttive (cfr. tav. 1 Inquadramento territoriale).
126
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
8.1 Il Piano Territoriale Paesistico Regionale
COMPATIBILITA’ OBIETTIVI
OBIETTIVI DEL PTPR (definiti per i
“Paesaggi dei laghi insubrici” e “Paesaggi
della montagna e delle dorsali”)
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO
INSEDIAMENTI-PERCORRENZE
. L’ammodernamento della rete stradale deve
avvenire preferibilmente tramite l’adeguamento
di quella esistente, ove compatibile con
l’assetto storico e paesistico dei luoghi. Deve
essere compiuta una specifica individuazione
dei percorsi esistenti al fine di prevedere la
valorizzazione dei tracciati pedonali storici e dei
loro elementi costitutivi. Le nuove eventuali
aggiunte
edilizie
devono
rispettare
le
caratteristiche dell’impianto urbanistico del
sistema insediamenti-percorrenze.
 Tutela e valorizzazione degli antichi percorsi
pedonali.
 Incentivazione del recupero dell’esistente a
scapito di nuove espansioni; in tal modo non si
presenta la necessità di nuove infrastrutture
stradali.
AMBITI DI RILEVANZA PAESISTICA
La montagna prealpina rappresenta una delle
non molte porzioni di territorio lombardo ad alto
grado di naturalità, anche se la conformazione
delle valli, più aperte verso la pianura, ne
favorisce un’alta fruizione da parte delle
popolazioni urbane. Per la loro esposizione le
Prealpi contengono “belvedere” panoramici fra i
più
qualificati
della
Lombardia.
Per la sua natura calcarea questo territorio
presenta notevoli manifestazioni dovute
all’azione erosiva delle acque. Si possono
riconoscere anche alcuni fenomeni di
glacialismo residuale e largamente diffusi sono
quelli carsici.
Vanno tutelati i caratteri morfologici dei
paesaggi ad elevato grado di naturalità, in
particolare vanno salvaguardati gli importanti
elementi di connotazione legati ai fenomeni
glaciali, al carsismo e alle associazioni
floristiche.
La panoramicità della montagna prealpina
verso i laghi e la pianura è un valore
eccezionale che va rispettato e salvaguardato
da un eccessivo affollamento di impianti e
insediamenti
127
 Tutela e valorizzazione delle caratteristiche
paesaggistiche ed ambientali del territorio
attraverso l’ampliamento del PLIS della Val
Sanagra, il riconoscimento polifunzionale del
territorio agricolo e la salvaguardia dei punti
panoramici.
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
OBIETTIVI DEL PTR (definiti per i “Paesaggi
delle energie di rilievo” e “Paesaggi delle
valli e dei versanti”)
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO
ENERGIE DI RILIEVO - ACQUA - FLORA - FAUNA - PERCORRENZE
Sono la struttura visibile dell’imponente
architettura alpina. Si richiede la tutela del
massimo grado di naturalità con particolare
riferimento alle vette, crinali e sommità. Va
vietata ogni compromissione dei laghi, delle
zone umide, delle sorgenti e dei ghiacciai. Va
fatta rispettare la flora e la fauna alpina. Vanno
tutelate e valorizzate le percorrente storiche.
 Tutela e valorizzazione degli antichi percorsi
pedonali.
 Tutela delle caratteristiche del paesaggio
alpino con riferimento alla flora alla fauna e agli
elementi strutturali del paesaggio.
PAESAGGI DELLE VALLI E DEI VERSANTI
Al di sotto della fascia aperta delle alte quote si
profila con gradualità l’ambiente umanizzato dei
territori alpini. In quanto soggetti all’azione
antropica tali paesaggi devono essere
considerati spazi vitali e quindi anche aperti alle
trasformazioni purché nel rispetto dei caratteri
ambientali. Vanno tutelati i crinali, i versanti, le
valli, i boschi e le foreste favorendone la
manutenzione. La fruibilità di tali luoghi deve
essere impostata su criteri di sostenibilità
trovando il giusto compromesso tra le esigenze
di tutela ambientale e le risorse disponibili.
Vanno tutelati gli insediamenti di versante
mantenendo integri i caratteri ordinatori
dell’insediamento originario.
128
 Tutela e valorizzazione delle caratteristiche
paesaggistiche ed ambientali del territorio
attraverso l’ampliamento del PLIS della Val
Sanagra quali utile strumento per la
conservazione dei caratteri storici-documentari
e paesaggistici dei luoghi.
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
8.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
COMPATIBILITA’ OBIETTIVI
OBIETTIVI DEL PTCP
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO
IL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE
AMBITI DI RILEVANZA PAESISTICA
 Progettazione razionale degli spazi visivi
tra il fondovalle e i versanti retrostanti

Salvaguardia,
riqualificazione
e
valorizzazione degli scenari e degli elementi
di rilevanza paesaggistica, con particolare
attenzione nei confronti dei luoghi
dell’identità e nei landmarks
 Effettuazione di scelte pianificatorie che
non compromettano le condizioni di visibilità
e la libera fruizione di paesaggi e orizzonti
sensibili e di pregio, con particolare
attenzione alle vette e ai crinali
 Salvaguardia dell’integrità paesaggistica
ed ambientale del territorio escludendo
l’edificazione
o
ponendo
particolare
attenzione all’uso di idonei materiali edilizi e
di adeguate tinte cromatiche
 Valorizzazione, tutela e salvaguardia del
patrimonio paesaggistico esistente in
funzione di uno sviluppo del settore turistico.
 Salvaguardia del paesaggio naturale e dei
nuclei storici.
 Salvaguardia della montagna con
particolare riferimento alle vette e ai crinali.
 Incentivazione del recupero dei nuclei
storici con adeguate modalità di intervento
che privilegino il risanamento conservativo.
AMBITI DI RILEVANZA NATURALISTICA

Monitoraggio,
conservazione
e
valorizzazione delle zone umide di rilevanza
paesaggistica e di aree di importanza
floristica,
vegetazionale,
faunistica,
geomorfologia e paleontologica
 Impiego di tecniche di ingegneria
naturalistica anche nel contesto di piani di
prevenzione e recupero del dissesto
idrogeologico
 Incentivazione del recupero dei nuclei
storici con adeguate modalità di intervento
che privilegino il risanamento conservativo.
 Elaborazione normativa che richiede
l’impiego delle tecniche dell’ingegneria
naturalistica.
CENTRI STORICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE
 Effettuazione di scelte pianificatorie tali da
non inficiare la lettura e la comprensione
degli assetti storici degli insediamenti
 Tutela e salvaguardia delle caratteristiche
edilizie originarie dei nuclei storici di Naggio,
Velzo, Codogna, Gonte, Cardano e Grona.
PARCHI
 Agevolazione istituzione Parchi Locali di Ampliamento del PLIS della Val Sanagra
Interesse Sovracomunale (PLIS)
ARBUSTETI, SIEPI, FILARI
 Salvaguardia e valorizzazione di alberi  Elaborazione normativa che prescrive la
monumentali, filari arborei e siepi, salvaguardia degli elementi costitutivi del
soprattutto se parti integranti di scenari paesaggio.
paesaggistici di pregio
129
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
AREE AGRICOLE
 Limitazione del consumo di suolo agricolo
 Limitazione del consumo di aree agricole
e riconoscimento del ruolo polifunzionale
evitando l’eccessiva frammentazione dei
delle aree agricole.
comparti agricoli
PERCORSI DI INTERESSE PAESISTICO
 Riqualificazione e valorizzazione dei  Valorizzazione dei principali punti e
principali punti e percorsi di interesse percorsi di interesse paesaggistico.
paesaggistico, ponendo attenzione alla
conservazione dei sedimi e dei manufatti di
interesse storico
 Progressiva rimozione della cartellonistica
nei
siti
e
lungo
i
percorsi
paesaggisticamente sensibili
OBIETTIVI DEL PTCP
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO
AMBITI A MASSIMA NATURALITA’
 Tutela e salvaguardia (con particolare  Inibizione di interventi e opere nelle aree
attenzione) degli ambiti a massima montane definite a “massima naturalità”
naturalità
LA RETE ECOLOGICA
AREE SORGENTI DI BIODIVERSITA’ DI PRIMO LIVELLO
 Preservazione delle specie floristiche,
 Tutela delle aree di biodiversità di primo
faunistiche e vegetazionali autoctone
livello
presenti nelle aree sorgenti di biodiversità di
 Promozione e sostegno di iniziative per
primo livello, in accordo con quanto previsto
l’istituzione o l’ampliamento di aree protette
dal Piano di Indirizzo Forestale (PIF)
INTERVENTI DI COMPENSAZIONE BOSCHIVA ED INGEGNERIA NATURALISTICA
 Creazione di un elenco all’interno degli  Individuazione delle specie arboree ed
strumenti urbanistici comunali delle specie arbustive per interventi di compensazione
arboree ed arbustive da utilizzarsi negli boschiva
interventi di compensazione boschiva ed
ingegneria naturalistica
GREENWAYS
 Promozione e sostegno alla progettazione  Recupero dei percorsi storici con
di greenways, in quanto opportunità di particolare riferimento all’artico percorso
valorizzazione sostenibile delle risorse della ferrovia Menaggio-Porlezza.
territoriali
130
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
OBIETTIVI DEL PTCP
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO
LA DIFESA DEL SUOLO
AMBITI A RISCHIO IDROGEOLOGICO
 Difesa delle opere e degli insediamenti da
eventi naturali e difesa e conservazione
degli elementi naturali mediante la
costruzione di un Sistema Informativo
Provinciale per la Difesa del Suolo, la
creazione di carte della pericolosità e la
definizione di criteri di utilizzo del suolo
 Eliminazione o mitigazione del rischio
idrogeologico mediante l’elaborazione di
direttive per un miglior utilizzo del territorio
 Eliminazione pericolo (P) mediante la
realizzazione di opere strutturali
 Eliminazione vulnerabilità (V) mediante
interventi non strutturali come la limitazione
d’uso del suolo
 Corretta progettazione delle opere di
attraversamento dei corsi d’acqua e corretto
dimensionamento
 Monitoraggio stazioni metereologiche,
pluviometriche ed idropluviometriche
 Monitoraggio delle aree a rischio
idrogeologico individuate dallo Studio
idrogeologico del territorio comunale e dal
PTCP
CICLO DELLE ACQUE E CORSI D’ACQUA
 Tutela e monitoraggio del torrente Sanagra
 Sistemazione dei bacini idrici montani
 Consolidamento dei versanti e correzione e del reticolo idrico minore
dei torrenti
 Miglioramento delle condizioni dei bacini
limitando i fenomeni di erosione, creando
nuovi boschi, eliminando frane, regolando e
regimentando il corso delle acque
 Miglioramento delle condizioni idrauliche
della pianura
131
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
OBIETTIVI DEL PTCP
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO
IL SITEMA INSEDIATIVO INFRASTRUTTURALE
POLICENTRISMO E COMPATTEZZA URBANA
 Recupero, consolidamento e valorizzazione del  Riempimento dei vuoti urbani e conseguente
sistema insediativo policentrico
limitazione della dispersione insediativa.
 Limitazione dei processi conurbativi e di  Incentivazione al recupero dell’esistente.
saldatura degli insediamenti urbani
 Limitazione del consumo di ulteriori risorse
territoriali ostacolando la diffusione e la
dispersione insediativa
 Incentivazione del riuso e del recupero del
patrimonio abitativo esistente
CENTRI E NUCLEI STORICI
 Recupero, riqualificazione e valorizzazione dei
centri e dei nuclei storici per la preservazione e il
rispetto
di
valori
socioculturali,
storici,
architettonici, urbanistici e ambientali del territorio
 Mantenimento dei caratteri connotativi della
trama edilizia
 Possibilità per i Comuni di individuare edifici e
manufatti di rilevanza storica e delimitazione di
adeguate aree di rispetto e salvaguardia
 Tutela delle caratteristiche edilizie originarie dei
centri e dei nuclei storici.
 Salvaguardia dell’identità dei luoghi mediante la
tutela
di
elementi
architettonici
che
contribuiscono a mantenere viva la memoria
storica e culturale dei luoghi.

Mantenimento
dell’impianto
urbanistico
originale .
IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE
 Maggiore interazione tra il sistema insediativo e
il sistema della mobilità
 Monitoraggio e recupero dei tracciati della
viabilità antica pubblica e privata che hanno
conservato i tutto o in parte dei caratteri originari
e valorizzazione dei percorsi recenti che
conservano la memoria di quelli storici
 Decongestionamento assi viari con elevati
volumi di traffico.
 Gerarchizzazione della rete viabilistica e
riassetto funzionale della rete locale.
132
 Realizzazione di parcheggi in prossimità dei
nuclei storici.
 Recupero dei tracciati storici (ferrovia Menaggio
- Porlezza).
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
8.2.1 La sostenibilità insediativa in relazione al consumo di suolo non urbanizzato
Il PTCP stabilisce l’incremento massimo ammissibile delle aree urbanizzate di ogni
comune definendo una serie di valori per ogni singolo ambito territoriale in cui la provincia
di Como è suddivisa.
Grandola appartiene all’ambito territoriale delle Alpi Lepontine ed ha una Superficie
Territoriale (S.T.) pari a 16,96 Kmq.(S.T.), un’area urbanizzata (A.U.) pari a mq. 874.203
e quindi un consumo di suolo (I.C.S.) pari a 4,57%. Per quanto sopra Grandola si colloca
nella classe B di I.C.S. con conseguente limite ammissibile delle espansioni della
superficie urbanizzata (L.A.E.) pari al 2,70%. Tenuto conto dell’incremento addizionale
delle espansioni ottenuto dai criteri premiali pari al 0,83 % si ottiene il limite massimo
ammissibile di 3,53% (2,70% + 0,83%) corrispondente ad una superficie ammissibile
delle espansioni (S.A.E. = A.U. x (L.A.E. + I.A.d.) pari a mq. 27.307 (874.203 x (2,70 +
0,83)).
A fronte di tale possibilità la scelta operata dal presente Documento di Piano contempla
l’utilizzo di nuove aree di espansione esterne all’area urbanizzata per mq. 18.651.
8.2.2 La qualità delle previsioni urbanistiche comunali: gli Indici di Sostenibilità
Insediativa (I.S.I.)
Di seguito è riportata la scheda per la verifica degli indici di sostenibilità insediativa definiti
dal PTCP.
Verifica di compatibilità urbanistica secondo l’art. 38 delle N.T.A. del
P.T.C.P.
S.T. (mq.)
A.U. (mq)
I.C.S.
SUPERFICIE TERRITORIALE DEL COMUNE
AREA URBANIZZATA (come riportato nella tavola
seguente)
INDICE DEL CONSUMO DEL SUOLO (rapporto % di
A.U. rispetto S.T.)
Classe
I.C.S.
GRANDOLA APPARTIENE AL’AMBITO N. 2 ALPI
LEPONTINE
L.A.E. (%)
LIMITE % AMMISSIBILE DI ESPANSIONE (% DI A.U.)
SUPERFICIE AMMISSIBILE (A.U. x L.A.E.)
I. Ad. (%)
INCREMENTO MASSIMO ADDIZZIONALE DELLE
ESPANSIONI (derivate dall’applicazione dei criteri premiali -
mq
16.934.100
mq
773.611
%
4.57
B
%
mq
2,70
20.887
%
0,83
Mq
6.420
mq
27.307
art. 40 delle NTA - massimo 1,00% di A.U.)
I. Ad. (mq)
INCREMENTO MASSIMO ADDIZZIONALE DELLE
ESPANSIONI (derivate dall’applicazione dei criteri premiali art. 40 delle NTA - massimo 1,00% di A.U.)
SUPERFICIE AMMISSIBILE TOTALE (S.A.E mq = L.A.E mq +
I.Ad. mq)
133
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITA'
INSEDIATIVA
Gli Indici di Sostenibilità Insediativa (ISI)
N° Voce
1
Punteggio
Punti
attribuibili:
ISI 1 - Indice di tutela del territorio
da
Esprime il rapporto percentuale fra le aree sottoposte a tutela
paesistico-ambientale (A.Tu.) e la superficie territoriale del
comune (S.T.). Il valore minimo indicato è pari o maggiore al
15 %.
4,0
a
15
###
6,94
16,95

ISI 1 = 40,94%
30%
A.Tu. (Kmq)
S.T. (Kmq)
►
►
►
2

15,0
Punti:
NOTE:
Per valori dell'indice inferiore al 15% non è attribuito alcun
punteggio.
Per valori dell'indice uguali o superiori al 15% e fino al 30%
è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo fino al
massimo stabilito.
Per valori dell'indice superiori al 30% è attribuito
indistintamente il punteggio massimo stabilito
ISI 2 - Indice di riuso del territorio
urbanizzato
Punti
attribuibili:
da
Esprime il rapporto percentuale fra le aree urbanizzate
soggette a trasformazione (A.U.T.) e la somma delle superfici
delle zone di nuova espansione previste dal piano comunale
(S.E.Pgt) e delle stesse aree soggette a trasformazione
(A.U.T.). Il valore minimo indicato è pari o maggiore al 10%
6,0
a
30
###
37.175
58.398

ISI 2 = 63,66%
50%
A.U.T. (mq)
S.E.Pgt (mq)
►
►
►
3
Punti
attribuibili:
ISI 3 - Indice di compattezza
S P.U. (m)
NOTE:
Per valori dell'indice inferiore al 40% non è attribuito alcun
punteggio
Per valori dell'indice uguali o superiori al 40% e fino al
100% è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo
fino al massimo stabilito.
134
da
5,0
a
###
20
100%
2.859
3.782

ISI 3 = 75,59%
►
30,0
Punti:
NOTE:
Per valori dell'indice inferiore al 10% non è attribuito alcun
punteggio
Per valori dell'indice uguali o superiori al 10% e fino al 50%
è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo fino al
massimo stabilito.
Per valori dell'indice superiori al 50% è attribuito
indistintamente il punteggio massimo stabilito.
Esprime il rapporto percentuale fra le porzioni di perimetro
delle aree di espansione insediativa (P.U.) in aderenza alle
aree urbanizzate esistenti e il perimetro totale delle stesse
aree di espansione insediativa (P.A.E.). Il valore minimo
indicato è pari o maggiore al 40%.
►


Punti:
813,90
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
N° Voce
4 ISI 4
Punteggio
- Indice di copertura e
impermeabilizzazione dei suoli.
Punti
attribuibili:
da
4,0
a
15
Esprime il rapporto percentuale fra la somma
delle superfici non coperte e permeabili (S.N.C.P.)
e la somma delle superfici fondiarie riferite elle
aree di espansione e/o di trasformazione (S.F.) Il
valore minimo indicato è differenziato in relazione
all’uso delle aree, come indicato nella tabella
sottostante.
►
In aree di espansione a prevalente destinazione
residenziale
S S.N.C.P. (mq)
19.403
S S.F. (mq)
30.768

63,06%
ISI 4a =
###

75%
Punti: 6,75

►
►
►
In aree di espansione produttive e/o commerciali
S S.N.C.P. (mq)
9.700
S S.F. (mq)
ISI 4b =
20.515

47,28%
S S.N.C.P. (mq)
-
S S.F. (mq)
-
ISI 4c =

%
###

►
►
►
Punti: 3,97
In aree di trasformazione a prevalente
destinazione residenziale
###

75%
Punti:
In aree di trasformazione produttive e/o
commerciali
S S.N.C.P. (mq)
-
S S.F. (mq)
-
ISI 4d =

0,00%
###

Valore complessivo per ISI 4 =
►
75%
NOTE:
Per valori dell'indice inferiore ai minimi
percentuali riportati in tabella, non è attribuito
alcun punteggio.
Per valori dell'indice uguali o superiori ai minimi
percentuali riportati in tabella, e fino al 75% è
attribuito un punteggio proporzionale dal minimo
fino al massimo stabilito.
Per valori dell'indice superiori al 75% è attribuito
indistintamente il punteggio massimo stabilito
I punteggi parziali ISI 4a, ISI4b, ISI4c e ISI4d,
sono proporzionali rispetto alle superfici fondiarie
delle aree
135
75%
Punti: 0,00
Punti: 10,7
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
N° Voce
5
Punteggio
Punti
attribuibili:
ISI 5 - Indice di accessibilità locale
da
Ha lo scopo di esprimere il grado di accessibilità delle aree
di espansione insediativa. L’indice viene calcolato sommando
i punti (I.Ac.) assegnati secondo la casistica prevista nella
tabella dell’Indice di accessibilità locale contenuta nelle
Norme Tecniche di Attuazione del PTCP.
In relazione al punteggio conseguito, l’accessibilità viene
considerata Ottima, Buona o Carente. L’accessibilità delle
aree di espansione deve essere classificata Buona oppure
Ottima.
5,5
a
10
Carente Buona Ottima
Parziale o
Completa
6
Indice di Accessibilità Locale:
Buona
ISI 5 =
Buona
ISI 6 - Indice di dotazione/adeguamento
delle reti tecnologiche

Punti
attribuibili:
Esprime il grado di dotazione esistente e di adeguamento
delle reti tecnologiche previste dallo strumento urbanistico
comunale. Gli strumenti urbanistici comunali e intercomunali
dovranno prevedere la completa dotazione delle reti
tecnologiche nelle aree di nuova espansione.
da
5,0
8,0
Punti:
a
10
Parziale Completa
Parziale o
Completa
►
Dotazione reti tecnologiche comunali:
Parziale
ISI 6 =
Parziale

Punti:
5,0
NOTE:
Ai fini della presente scheda sono da considerarsi reti
tecnologiche:
le reti idriche e acque reflue, le reti di distribuzione del gas e
dell'energia elettrica, la rete di illuminazione pubblica, le reti
per le comunicazioni ad alta velocità (telefonia, collegamenti
in fibra ottica, ...), il sistema di raccolta e smaltimento dei
rifiuti, il sistema di depurazione delle acque.
RIEPILOGO PUNTEGGI
ISI 1 - Indice di tutela del territorio
ISI 2 - Indice di riuso del territorio urbanizzato
ISI 3 - Indice di compattezza
ISI 4 - Indice di copertura e impermeabilizzazione dei suoli.
ISI 5 - Indice di accessibilità locale
ISI 6 - Indice di dotazione/adeguamento delle reti tecnologiche
TOTALE Punteggio Criteri Premiali
I.Ad. % = P x
=
I.Pt. % = P x
= 20,65%
136
0,83%
15,0
30,0
13,9
10,7
8,0
5,0

82,6
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
137
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
138
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
140
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142
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
143
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144
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146
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147
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
149
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150
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
151
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
PARTE V
La valutazione ambientale strategica
9. La valutazione ambientale strategica nel Documento di Piano
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nasce dalla necessità di attuare un processo
pianificatorio basato su un “approccio sostenibile” ovvero un approccio che si prefigga di
non superare la “carrying capacity” del sistema in esame, dove per “carrying capacity”
s’intende il carico massimo che l’uomo può attribuire all’ambiente senza rischi
(M.Wackernagl, W.Rees “L’Impronta Ecologica”, Edizioni Ambiente 2004). Per una
pianificazione così orientata, diviene necessario considerare parte integrante del
progetto:
 le capacità delle risorse locali e l’individuazione di eventuali fattori di pressione,
attraverso l’analisi della qualità dei diversi comparti ambientali (aria, acque superficiali
e di falda, rumore, suolo, ecc.), la biodiversità che insiste sul territorio e i possibili
corridoi ecologici, la presenza e la tipologia di utilizzo di aree verdi libere, i rischi
ambientali e della salute associati alle attività insediate e la dislocazione delle stesse
rispetto alle zone residenziali, l’individuazione di zone di pregio o particolare rilevanze
naturalistica, storica, architettonica;
 le possibili esigenze del territorio in esame, attraverso l’analisi della mobilità veicolare
e non, dell’accessibilità (intesa come distanza percorribile a piedi nell’arco di 5 - 10
minuti) a fermate di trasporto pubblico, complessi scolastici ed arterie commerciali,
dotazione di parcheggi in corrispondenza di aree di interscambio in rapporto alle
esigenze dotazione di piste ciclabili in sede propria e non;
 la partecipazione degli attori locali come coinvolgimento e fonte per definire le
esigenze della collettività attraverso forum aperti alla collettività. Quanto sopra
elencato, non deve essere considerato come condizione territoriale immutabile nel
tempo, ma deve essere valutato in funzione della sua dinamicità considerandone le
trasformazioni ed i possibili effetti. La VAS è un processo sistematico di valutazione
delle conseguenze ambientali, economiche e sociali della proposta di piano. Lo scopo
della VAS è determinare la tipologia ed il grado di trasformazioni possibili, che il
territorio può sopportare e indirizzare le scelte di piano verso il raggiungimento degli
obiettivi di sostenibilità ambientale enunciati.
Punti fondamentali di un processo di VAS sono:
 L’inserimento ai nodi strategici del processo decisionale;
 Una metodologia semplice e ripetibile;
 Una base costituita da banche dati e supporti informatici;
 L’utilizzo di appropriati indicatori che si riferiscano a obiettivi di sostenibilità in
precedenza individuati;
 La valutazione delle differenti possibili alternative, compresa l’opzione tempo “0”
ovvero lo stato esistente al momento di avvio del processo stesso di valutazione.
 Da ultimo, la VAS è uno strumento che serve a costruire gli scenari di piano, a
valutarli, a gestirne l’attuazione ed a monitorarne gli effetti.
152
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
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SCHEDA RIASSUNTIVA AREE DI TRASFORMAZIONE
Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano
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