DocumentodiPiano - Relazione - Comune di Grandola ed Uniti
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Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano DOCUMENTO DI PIANO Art. 8 L.R. 11.03.2005 n° 12 INDICE 0. Introduzione pag. 1 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 3 3 4 6 8 12 18 23 24 24 25 28 31 33 35 36 38 40 40 40 41 41 41 42 43 43 44 47 48 49 50 52 53 PARTE I Sezione I – Il quadro conoscitivo 1. Assetto territoriale, naturale e paesaggistico 1.1 – Inquadramento territoriale 1.2 – Inquadramento pedologico (suoli) 1.3 – Inquadramento climatico 1.4 – Inquadramento geologico 1.5 – Il paesaggio naturale 1.5.1 - Elementi di trasformazione (dinamici) 1.5.2 - Elementi statici 1.5.3 - Evoluzione dell’area 1.5.4 - Vegetazione potenziale 1.5.5 - Dinamica dell’area 1.5.6 - Specie da utilizzate nei rimboschimenti 1.6 – Il sistema rurale paesaggistico - ambientale 1.7 – La Val Sanagra 1.8 – Inquadramento storico 1.8.1 - Le istituzioni civili ed ecclesiastiche dall'VIII° al XX° secolo 1.9 – Gli ambienti urbani – il quadro evolutivo 1.10 – Indagini specialistiche 1.10.1 - Studio idrogeologico – riferimenti 1.10.2 - Il reticolo idrografico minore – riferimenti 1.10.3 - Piano azzonamento acustico- riferimenti 2. L’assetto infrastrutturale 2.1 – Le strade 2.2 – I percorsi pedonali 3. L’ambiente costruito 3.1 – Il patrimonio edificato 3.2 – Il patrimonio paesaggistico-ambientale 3.2.1 - L’esame di impatto paesistico dei progetti 3.2.2 - Suddivisione del territorio comunale in classidi sensibilità 3.3 - I vincoli ambientali e strutturali 3.4 Servizi e attrezzature pubbliche e di uso pubblico 3.5 - Identificazione dei servizi presenti sul territorio comunale 4. Analisi demografica e socioeconomica 4.1 - La popolazione residente 4.2 - Le attività economiche 4.3 - Il turismo pag. 54 pag. 64 pag. 69 I Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 4.4 - La residenza e il fabbisogno abitativo pag. 72 Sezione II – Il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento A. Il Piano Territoriale Regionale (PTR) e il Piano Territoriale Paesistico Regionale B. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale C. Il Piano Generale di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Alpi Lepontine Meridionali D. Il Piano Regolatore vigente E. Le proposte e segnalazioni dei cittadini pag. 102 pag. 103 pag. 104 PARTE II Obiettivi di intervento e strategie attuative 5. Obiettivi e strategie 5.1- Scenario di riferimento 5.2- Obiettivi del Documento di Piano 5.3- Strategie di intervento 5.3.1– Residenza 5.3.2– Attività produttive 5.3.3– Attività commerciali e turistiche 5.3.4– Infrastrutture 5.3.5– Agricoltura e ambiente pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 110 110 111 112 112 113 114 114 115 PARTE III Azioni e progetti 6. Azioni e ambiti di progetto 6.1 – Assetto generale 6.2 – Azioni di piano 7. Modalità attuative pag. pag. pag. pag. 118 118 119 125 PARTE IV Verifica delle compatibilità 8. Compatibilità con la pianificazione e programmazione sovracomunale 8.1 – Il Piano Territoriale Paesistico Regionale 8.2 – Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 8.2.1 - La sostenibilità insediativa in relazione al consumo di suolo non urbanizzato 8.2.2 - La qualità delle previsioni urbanistiche comunali: gli Indici di Sostenibilità Insediativa (I.S.I.) pag. 74 pag. 89 pag. 126 pag. 127 pag. 129 pag. 133 pag. 133 PARTE V La valutazione ambientale strategica 9. La Valutazione Ambientale Strategica nel Documento di Piano pag. 152 Scheda riassuntiva aree di trasformazione pag. 154 II Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano ALLEGATI Tav. 1 Inquadramento territoriale (scala 1 : 10.000) Tav. 2 Il sistema rurale-paesaggistico-ambientale (scala 1 : 10.000) Tav. 3 Uso del suolo - destinazione prevalente dell’edificazione (scala 1 : 10.000) Tav. 4 Soglie storiche dell’edificazione (scala 1 : 10.000) Tav. 5 Analisi ambientale del territorio comunale (scala 1 : 10.000) Tav. 6 Vincoli ambientali e strutturali (scala 1 : 10.000) Tav. 7 Numero dei piani degli edifici (scala 1 : 5.000) Tav. 8 Stato di attuazione PRG vigente (scala 1 : 10.000) Tav. 9 Area urbanizzata – art. 38 P.T.C.P. (scala 1 : 5.000) Tav. 10 Verifica del consumo di suolo (scala 1 : 5.000) Tav. 11 Sintesi del Documento di Piano (scala 1 : 10.000) III Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 0. Introduzione Il Piano di Governo del Territorio La Regione Lombardia, con l’approvazione della Legge n. 12 dell’11 Marzo 2005 “per il governo del territorio”, innova profondamente i modi ed i contenuti degli strumenti urbanistici contemplati dalla precedente legge urbanistica (L.R. 51/1975), sostituendo il noto Piano Regolatore Generale (PRG) con il Piano di Governo del Territorio (PGT), la cui approvazione è, allo stato, demandata ai comuni. Il PGT, per i comuni con popolazione inferiore o pari a 2.000 abitanti, è costituito da un unico atto con le seguenti articolazioni: - Documento di Piano e relativa Valutazione Ambientale Strategica - Piano dei Servizi - Piano delle regole Il Documento di Piano, individua gli obiettivi quantitativi e qualitativi di sviluppo sostenibile del PGT ed esplicita le strategie e le azioni compatibili per il loro perseguimento a livello ambientale, geologico, infrastrutturale, urbanistico, socio-economico. Stabilisce inoltre gli indirizzi per la definizione delle modalità di perequazione e compensazione dei valori anche in relazione alla necessità di migliorare i servizi pubblici, oltre che di incentivazione per l’attuazione degli interventi aventi rilevanza di pubblico interesse. Il Documento ha validità a tempo indeterminato ma deve essere verificato e aggiornato con scadenza quinquennale. Il DP non ha valenza prescrittiva, ma appunto di indirizzo, in particolare per le aree soggette a trasformazione urbanistica, il cui contenuto nel rapporto pubblico/privato si stabilisce in sede di progetto di attuazione. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), rappresenta una sostanziale innovazione procedurale in applicazione della direttiva 201/42/CEE. La VAS è finalizzata a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, attraverso la valutazione degli effetti derivanti dall’attuazione dei piani e programmi, sulla base di un sistema di indicatori definiti allo scopo. Il Piano dei Servizi concorre al perseguimento degli obiettivi dichiarati nel Documento di Piano per realizzare un coerente disegno di pianificazione sotto l’aspetto della corretta dotazione di aree per attrezzature pubbliche, nonché per assicurare l’integrazione tra le diverse componenti del tessuto edificato e garantire un’adeguata ed omogenea accessibilità ai diversi servizi a tutta la popolazione comunale. Il Piano si configura dunque quale disegno urbanistico rispetto al quale si relazionano le diverse componenti dell’ambito urbano e si verificano le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti, rapportati alla popolazione stabilmente residente e da insediare, nella misura minima di 18 mq/abitante. Il concetto di servizio pubblico, non è più quindi inteso esclusivamente quale spazio – vincolato – messo a disposizione della comunità, ma viene esteso a comprendere tutti i servizi e le attrezzature, anche con l’intervento dell’operatività privata. Il Piano dei Servizi, costituisce l’atto più importante del PGT in quanto definisce gli usi pubblici che hanno carattere prescrittivo e vincolante e le relative modalità di -1- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano acquisizione, realizzazione e gestione delle attrezzature, in relazione anche alla durata quinquennale dei vincoli. Il Piano dei Servizi non ha termini di validità, definisce l’articolazione del settore dei servizi pubblici e di interesse pubblico, della qualità degli stessi, ed è suscettibile di successive modifiche ed integrazioni, in relazione alla concreta attuazione dei programmi dell’Amministrazione Comunale ed alle successive necessarie verifiche dell’evoluzione dei bisogni e fabbisogni specifici. Il Piano dei Servizi, ai sensi dell’art. 9, comma 8, della LR 12/05, deve essere integrato dal “piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (PUGGS), la cui finalità è quella di coordinare tra loro i diversi gestori dei servizi a rete e rendere quindi affidabile la programmazione degli interventi di manutenzione e potenziamento degli stessi servizi. Il Piano delle Regole, non ha termini di validità ed è assimilabile all’attuale normativa di piano. Esso definisce la regolamentazione urbanistica (allineamenti, orientamenti, indici, altezze, etc,) e le caratteristiche fisico-morfologiche del patrimonio edilizio esistente cui gli interventi edilizi debbono attenersi, oltre alle modalità di intervento (piani attuativi o permesso di costruire convenzionato, etc.) limitatamente a: - gli ambiti del tessuto urbano consolidato (nuclei di antica formazione o di più recente urbanizzazione, comprese le aree libere intercluse o di completamento); - gli immobili assoggettati a tutela; - aree ed immobili a rischio di incidente rilevante. Inoltre, il Piano delle Regole, contiene prescrizioni di tipo geologico, ed individua le aree destinate all’agricoltura, le aree di valore ambientale ed ecologico e le aree non soggette a trasformazione urbanistica. Le indicazioni contenute nel Piano delle Regole sono vincolanti e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. -2- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano PARTE I Sezione I – Il quadro conoscitivo 1. Assetto territoriale, naturale e paesaggistico 1.1 Inquadramento territoriale Il comune di Grandola ed Uniti fu costituito nel 1927 raggruppando varie frazioni, da cui nel 1950 si staccò quella di Bene Lario. Situato tra il Lago di Como e quello di Lugano, Grandola entra nella storia medievale grazie all'esistenza di una torre di avvistamento e segnalazione a Codogna, i cui resti si possono vedere ancora oggi. Il territorio di Grandola Ed Uniti presenta una variazione altitudinale compresa tra i 300 m e i 2070 m, distribuita in un'estensione di 17 km quadrati. L’area, di forma allungata, confina a nord con Garzeno, a ovest con Cusino, Bene Lario e Carlazzo, a est con Menaggio e Plesio e a sud con Lenno, Mezzegra e Tremezzo. L’area oggetto di indagine può essere suddivisa sinteticamente in due grossi macrosettori; questa suddivisione prende in considerazione la recente istituzione del Parco Locale di Interesse Sovraccomunale della Val Sanagra: 1. Area del P.L.I.S Val Sanagra. Una porzione di territorio del comune di Grandola ed Uniti è compresa in un’area di rilevanza ambientale (ai sensi della Legge Regionale 30 novembre 1983, n° 86) su cui, di recente, è stato istituito un P.L.I.S (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) che comprende l’intero asse vallivo del torrente Sanagra. Il P.L.I.S è stato riconosciuto dall’Amministrazione Provinciale con delibera n°183/27914 del 30 giugno 2005. Successivamente il Parco si è dotato del Programma Pluriennale degli interventi. 2. Area esterna al P.L.I.S Val Sanagra. L’area esterna al PLIS comprende una grossa fetta di territorio a sua volta suddivisibile in due sotto settori, distinti procedendo da sud a nord: Sotto settore 1: vasta area delimitata dal Massiccio dei Monti di Tremezzo, il confine meridionale segue l’allineamento Rifugio Venini Cornelio - Monte di Tramezzo - Bocchetta di Tramezzo - Monte Crocione. Procedendo verso Nord è delimitata a ovest dal torrente Civagno mentre a est dal bacino imbrifero della Val Palagna. L’area che include interamente l’abitato di Grona (fraz. di Grandola) è interrotta a nord dalla strada statale 340. Sotto settore 2: vasta area delimitata a sud dalla strada statale 340, a ovest dal comune di Carlazzo, mentre a est dagli abitati Cardano, Velzo, Gonte e Naggio, tutte frazioni di Grandola. L’area si chiude a nord lungo l’allineamento San Rocco e Cime di Brugnone posti a nord della frazione di Naggio. -3- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tutta la porzione a nord del sotto settore 2 è inclusa nell’area P.L.I.S ed è priva di centri abitati. 1.2. Inquadramento pedologico (suoli) Il suolo è un fattore fondamentale per l’insediamento, il sostentamento e l’evoluzione di comunità vegetali ed ecosistemi ad esse collegati. Per suolo s’intende lo strato di detriti minerali ed organici che ricopre la roccia e che deriva, in parte, dal suo sgretolamento ad opera di agenti climatici, chimici e biotici. In uno stesso ambiente, profili pedologici diversi possono favorire l’evolversi di vegetazioni differenti. Il profilo pedologico è una sezione verticale del suolo che mette in evidenza lo spessore dei vari orizzonti e le rispettive proprietà fisico-chimiche. Man mano che ci si sposta dagli orizzonti più profondi a quelli più superficiali, la componente minerale tende a diminuire mentre quella organica diventa più abbondante. Molto importanti sono le proprietà fisiche di un suolo come per esempio la porosità, la quantità di aria e di acqua in esso contenute. Questi fattori possono favorire o meno il drenaggio, l’attività microbiologica e la velocità di decomposizione della sostanza organica ad essa correlata. La presenza di elementi nutritivi per le piante dipende in larga misura dalla roccia sottostante dalla quale deriva la frazione minerale. I substrati geologici possono essere suddivisi in base al grado di acidità. substrati acidi: si formano dall’accumulo di elementi silicei derivanti da rocce metamorfiche e ignee, dominano Al3+ e H+ (tossici per le piante), il pH è inferiore a 6,5. substrati neutri: derivano dall’alterazione di rocce metamorfiche di origine sedimentaria con accumulo di elementi alcalino-terrosi, il pH è compreso tra 6,5 e 7,5. -4- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano substrati alcalini: si formano in presenza di rocce sedimentarie ricche di carbonati di calcio e magnesio, il pH ha valori superiori a 7,5. Come già anticipato, allo stato attuale, non esiste uno studio pedologico esauriente che riguardi il territorio indagato; eventuali informazioni o cartografie presenti derivano da lavori estrapolati in modo indiretto, sulla base di carte geologiche o interpretazioni telerilevate. Per fornire un indicazione generale della distribuzione dei suoli dell’area indagata si è fatto riferimento alla Carta dei suoli d’Italia (Mancini, 1966) dove è stato possibile estrapolare alcune informazioni concernenti le caratteristiche generali delle tipologie presenti. A. B. C. D. Rendzina (Suoli bruni calcarei) Profilo: distinto in 2 o 3 orizzonti di tipo A (B) e C, gli spessori sono sempre limitati. La struttura è grumosa e ricca di carbonati lungo tutto il profilo. Contenuto sostanza organica: alto, ricco di calcio; presenza di humus mulleutrofico Derivazione: rocce ricche di argilla e carbonati come calcari, marne e dolomie. Classificazione: substrati alcalini Suoli bruni (Suoli bruni lisciviati) Profilo: distinto in 2 o 3 orizzonti di tipo A (B) e C, B assume un caratteristico colore bruno a struttura poliedrica. Se il suolo è lisciviato presenta altri sotto orizzonti derivati dalla perdita di elementi molto solubili. Contenuto sostanza organica: medio; presenza di humus forestale di spessore modesto Derivazione: gneiss, micascisti, graniti o suoli calcarei che hanno subito un processo di decarbonatazione. Classificazione: substrati neutri Suoli bruni acidi (Podzoli bruni) Profilo: nella parte superiore è acido in seguito a lisciviazione, ciò comporta l’origine di humus residuale acido (mull-moder). Contenuto sostanza organica: humus residuale acido (mull-moder). Derivazione: rocce resistenti alle alterazioni con chimismo acido. Classificazione: substrati acidi. Podzoli umo-ferrici (Podzoli bruni) Profilo: profondo con diversi sotto orizzonti (A0, A1, A2, Bs,C) Contenuto sostanza organica: alto per minor degradazione, origine di humus acido molto mobile (mor). Questo humus può migrare lungo il profilo, acidificandolo. Derivazione: zone poste a quote elevate, dove le basse temperature sfavoriscono la degradazione della sostanza organica. L’aumento delle precipitazioni induce la lisciviazione e la conseguente perdita di nutrienti. Classificazioni: substrati acidi. I suoli di Grandola ed Uniti si distinguono in relazione alla distribuzione della Linea della Grona. In questa trattazione sono stati esclusi i territori posti a nord della frattura, poiché compresi nel P.L.I.S Val Sanagra e quindi oggetto di studi legati al Parco. -5- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Alla luce di tutte le considerazioni, emerge che i suoli del territorio in esame appartengono tutti alle categorie A e B (Rendzina e Suoli bruni); i suoli più produttivi appartengono alla categoria B. Per comprendere la distribuzione occorre fare riferimento alla suddivisione seguente (i sottosettori sono quelli descritti nel capitolo 1): a) Sotto settore 1 (1500-340 m): suoli B (suoli bruni): su tutti i versanti che digradano dal Massiccio dei Monti di Tremezzo, anche se meno profondi e ricchi di argilla. Più profondi e decalcificati in corrispondenza di zone pianeggianti o depositi morenici come tra Grona e i “Prati di Campo” o tra la Val Palagna e il “Binadone”. b) Sotto settore 2 (380-900): suoli B, suoli bruni profondi: in tutte le radure comprese tra Cardano e Gonte; suoli B di tipo forestale: tra il Dosso di Naggio e le Cime di Brugnone per presenza di depositi glaciali; suoli A, rendzina (poco profondi e ricchi di calcio, poco adatti alla coltivazione): area Codogna/Velzo/Rogolone/Bosco impero o versanti meridionali di Naggio, ad eccezione delle radure di Velzo, Codogna e Naggio dove i suoli sono più profondi. b1: nelle valli o alla testata: suoli neutro-acidi talora profondi (B); testimonianza: diffusione del castagno b2: negli espluvi (dossi che separano valli): suoli neutri (talora anche basici) poco profondi (A); testimonianza: diffusione carpino nero 1.3 Inquadramento climatico Per l’inquadramento climatico dell’area in questione si è fatto riferimento ai dati climatici relativi alla stazione meteorologica di Lanzo Intelvi, riportati nel lavoro di Belloni (1975). Per la definizione delle zone fitoclimatiche sono stati consultate anche altre pubblicazioni (Spinedi, 1991) riferite a territori limitrofi (Bellinzona, Grono, Lugano, Monte Brè, Lanzo Intelvi) a Grandola ed Uniti. I dati raccolti, estrapolati dal lavoro di Belloni (Belloni, 1975), provengono dalla stazione di Lanzo d’Intelvi (960 m s.l.m.) e si riferiscono al periodo 1958-1967. Dai valori ottenuti si rileva che le precipitazioni medie annue sono piuttosto abbondanti circa 1500 mm/anno. Esistono due massimi stagionali: uno primaverile-estivo ed uno autunnale; il mese più piovoso è ottobre seguito poi dal trimestre aprile-maggio-giugno, il minimo delle precipitazioni viene registrato nel mese di gennaio. Il massimo di temperatura viene raggiunto in luglio con 18,5°C ed il minimo di 0,3 °C in gennaio. Riportando le temperature su un grafico si ottiene una campana la cui ampiezza denota un’escursione termica non elevata infatti risulta essere di 18,2 °C; valore che rispecchia un clima di tipo sub-continentale. Dal climogramma umbrotermico di Lanzo (tab. 1) si osserva che la curva termica (in bianco) non scende mai sotto lo zero ed è sempre inferiore alla curva delle precipitazioni (linee verticali). Nella zona il clima è tipicamente prealpino di tipo temperato-insubrico; le precipitazioni pressochè uniformi nell’arco dell’anno fanno registrare un primo punto di massimo nei mesi primaverili-estivi ed un secondo in quelli autunnali. La stagione si presenta fredda-umida da settembre a giugno, temperata nei restanti due mesi (luglio e agosto). Non esiste una stagione arida poiché i mesi più secchi si registrano nei periodi freddi. Le condizioni termiche sono regolari e uniformi nell’arco dell’anno con temperature massime in luglio e minime in gennaio. Alle -6- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano quote inferiori le condizioni climatiche sono ulteriormente mitigate dall’azione del bacino lacustre. Precipitazioni m edie m ensili 200 150 100 50 0 G F M A M G L A S O N D G Grafico1:Dai dati ottenuti si riscontra che le precipitazioni medie annue sono piuttosto abbondanti circa 1500 mm/anno. Esistono due massimi stagionali: uno primaverile-estivo ed uno autunnale; il mese più piovoso è ottobre seguito poi dal trimestre aprile-maggio-giugno, il minimo delle precipitazioni viene registrato nel mese di gennaio. °C 110 220 100 200 90 180 80 160 70 140 60 120 50 100 40 80 30 60 20 40 10 20 0 mm 0 G F M A M G L A S O N D G Grafico 2: Come evidenzia il Climogramma umbrotermico, le precipitazioni (a tratteggio) stanno sempre sopra la linea delle temperature, manca quindi una fase di aridità. I mesi più piovosi sono concentrati nei mesi primaverili–estivi e autunnali, la stagione secca va da gennaio ai primi di marzo. Le temperature (grafico senza striscie) massime vengono raggiunte nel mese di luglio, le minime in gennaio. -7- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Andamento delle temperature 30 25 20 15 10 5 0 -5 G F M A M T max G T med L A S O N D G T min Grafico 3: Il massimo di temperatura viene raggiunto in luglio con 18,5°C ed il minimo di 0,3 °C in gennaio. Riportando le temperature su un grafico si ottiene una campana la cui ampiezza denota un’escursione termica non elevata infatti risulta essere di 18,2 °C; valore che rispecchia un clima quasi continentale 1.4 Inquadramento geologico Il territorio di Grandola ed Uniti è interessato da una faglia (frattura) di importanza regionale con andamento circa est-ovest. La Linea della Grona inizia dal Monte Grona (La Forcoletta-1611 m) e da qui scende in Val Sanagra in prossimità dell’Alpe di Logone (1100 m). Dall’Alpe di Logone giunge a nord della Pidaggia (1.671,04 yds), passa dal Sasso di Cusino e dai Sassi della Porta (1318 m) e, scavalcando il Ponte d’Ovia, arriva in Val Rezzo in corrispondenza del Passo Colmine, per poi seguire verso la Cima di Fiorina (Bocchetta di S. Bernardo). Figura 3: La Linea della Grona nell’area oggetto di studio -8- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 4: La Linea della Grona tra il Monte Grona e la Val Rezzo (vista dalla Val Cavargna) La Linea della Grona pone a contatto rocce di età e origine diversa rappresentate a nord dal Basamento Cristallino (zona della Val Colla) formato in prevalenza da gneiss e micascisti di origine sedimentaria (Gneiss di Stabiello), mentre a sud dalle rocce sedimentarie di età triassica (200 milioni di anni). Il complesso di rocce collocato a nord della Linea della Grona interessa completamente l’area compresa nel P.L.I.S Val Sanagra, per cui non sarà oggetto di trattazione. Le formazioni rocciose che coinvolgono il territorio di Grandola ed Uniti a sud della Linea della Grona sono: la Dolomia Principale, il Calcare di Zorzino, l’Argillite di Riva di Solto, il Calcare di Zu e la Dolomia a Conchodon. La Dolomia Principale e il Calcare di Zorzino sono senza dubbio le tipologie più importanti perché è sopra questi substrati che sono state edificate tutte le cinque frazioni di Grandola ed Uniti. Le formazioni geologiche presenti a sud della Linea della Grona presentano sostanziali differenze con le tipologie descritte per il Basamento Cristallino. Si tratta coperture sedimentarie di età comprese tra il triassico e il giurassico. Dolomia Principale e Calcare di Zorzino Nell’area indagata, la Dolomia Principale e il Calcare di Zorzino si sostituiscono rispettivamente da nord a sud, procedendo quindi dalla frazione Naggio a Cardano. Queste formazioni sono considerate eterotipiche, ovvero depositate nello stesso periodo (norico) ma in ambienti di sedimentazione diversi. Questo avvenimento spiega l’apparente contraddizione della presenza di due facies (aspetto e caratteristiche dell’unità geologica in relazione all’origine) in una stessa serie stratigrafica. La distinzione morfologica tra Dolomia Principale, facies della Dolomia P. e Calcare di Zorzino è abbastanza evidente: la prima costituita da dolomie chiare, massive o al più grossolanamente stratificate; la seconda costituita da dolomie alternate a calcari scuri bituminosi, densamente stratificati. -9- Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 5: Distinzione morfologica tra Dolomia Principale e Calcare di Zorzino Un fattore di considerevole importanza è la differenze resistenza meccanica della Dolomia P. e del Calcare di Zorzino. La prima, molto compatta, è meno soggetta a fenomeni di fatturazione mentre, la seconda, marnosa e stratificata, può disgregarsi più facilmente. In relazione all’affioramento di queste rocce, è possibile suddividere Grandola in tre aree: AREA 1: Dall’Alpe Logone all’allineamento Plesio/Naggio; facies prevalentemente compatte, massive e non sempre stratificate (salvo isolati fenomeni di fatturazione lungo la tratta Monti di Grandola-Val Mesino). Morfologia generale aspra e accentuata. AREA 2: Naggio/Codogna/Velzo; facies prevalentemente stratificate, laminazione e composizione litologica variabile; tendenzialmente più tenera del settore 1 (ecc. Sass Corbee); Morfologia generale meno aspra rispetto a settore 1. AREA 3: Cardano/Gonte: facies stratificate come settore 1, ma rilevante presenza di affioramenti bituminosi particolarmente sfaldabili. Morfologia generale a pendio/spianata (eccetto dosso della Torre Milano), profilo della valle stretto e profondo (forra). Accentuazione di isolati fenomeni di fatturazione. Argillite di Riva di Solto e Calcare di Zu Queste formazioni interessando le pendici del Massiccio dei Monti di Tremezzo, a partire dall’allineamento Frazione Grona-Val Palagna, sono collocate in aree distanti dai centri abitati, si tratta prevalentemente di aree boscate. L’Argillite di Riva di Solto è una formazione che prende il nome dalla località bergamasca Riva di Solto presente in Valle Imagna. Essa è costituita da argilliti e marne argillose grigio-nerastre, alle quali sono a volte intercalati calcari e calcari marnosi scuri, compatti a stratificazione generalmente media o sottile. Le intercalazioni calcaree o calcareomarnose sono più frequenti nella parte alta della serie (Gnaccolini, 1965). - 10 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 6 : Le zone di affioramento del Calcare di Zu. Solo il settore della Valsolda è compreso nel Comparto Naturale CPS. Questa formazione che succede all’Argillite di Riva di Solto è costituita da calcari e calcari debolmente marnosi grigio-scuri, grigio bruni o grigio nerastri, compatti, a stratificazione variabile (da sottile a massiccia). Entro le stratificazioni calcaree sono spesso intercalate (in modo particolare all’inizio della serie) argille e argilliti marnose nerastre. Depositi di copertura La struttura geomorfologia della porzione medio-inferiore di Grandola ed Uniti derivata dalle differenti caratteristiche geologiche delle rocce, più tenere e disgregabili procedendo da Naggio a Cardano, genera una morfologia contrastata, da aspra (Naggio) a blanda (Cardano). Questa variazione ha avuto profondi influssi in relazione all’accumulo di depositi glaciali, fluvio-glaciali e alluvionali. Questa considerazione deriva dal fatto che una morfologia accentuata favorisce in misura minore la trattenuta di depositi morenici, viceversa una morfologia blanda offre numerosi spazi per il deposito di materiale incoerente. L’esplicarsi di questo fenomeno è un fattore da considerare nello studio di Grandola, infatti se si escludono eventuali smottamenti provocati dalla fatturazione delle facies della Dolomia Principale, un ipotetico fattore di disturbo deriva dal movimento di questi detriti. I depositi glaciali wurmiani interessano principalmente la porzione di territorio compresa tra le frazioni di Cardano (Grandola), Codogna (Grandola) e Gonte; in genere sono depositi fini che si concentrano nei settori pianeggianti o si accumulano in prossimità delle incisioni vallive mescolandosi con detriti alluvionali diffusi nella piana di Croce (Val Menaggio) o a locali accumuli di versante. - 11 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1.5 Il paesaggio naturale Gli elementi (anche puntiformi), i luoghi e gli ambienti presenti nel territorio comunale ed individuati per la specifica valenza paesaggistica - naturale od agricola sono i seguenti (vedi tav. DP 5): SOTTO SETTORE 1 (A)Tutta la fascia boschiva che ricopre il versante del Monte Crocione è completamente ricoperta da boschi misti di Rovere (Quercus petraea), Ciliegio (Prunus sp. pl.), Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), Agrifoglio (Ilex aquifolium) e Castagno (Castanea sativa), quest’ultimo spesso in individui di dimensioni rilevanti. La chiusura del bosco riduce notevolmente la visibilità e la presenza di punti panoramici. Gli alpeggi presenti (alpe di Grona, alpe Galline, alpe Minetti, alpe Boggioni e alpe Longoni) oltre a vertere in uno stato di degrado, non sono monticati da tempo, infatti molte radure sono state ormai colonizzate dalle specie arboreo/arbustive. La zona è raggiungibile solo da un sentiero che sale da Vinci (750 m) posto a monte dell’abitato di Grona; tuttavia sono percorsi che non presentano valenza paesistica. Gli unici punti panoramici di valenza paesistica sono collocati presso i rustici di Vinci, sopra Grona. Figura 7: Area boscata Monti di Tremezzo (B) Un elemento di valenza paesistico/agricola è la striscia allungata posta tra l’abitato di Grona e i Prati di Campo. E’ un complesso di radure, ancora in minima parte utilizzate per la produzione di foraggio e per il pascolo bovino. L’area offre una buona percezione del paesaggio, soprattutto verso ovest, in direzione delle montagne che sovrastano Porlezza o l’area del Monte Grona (nord). Questo territorio si percorre da due carrarecce che si dipanano dall’abitato di Grona ed è ricco di esemplari di castagno, anche di dimensioni ragguardevoli. - 12 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 8: I prati di Campo (C) Un lungo cordone roccioso posto tra la testata della Val Palagna e il cimitero di Grona separa l’area dei Prati di Campo (B) con la grande radura detta “Binadone” (posta tra Palagna e il “centro industriale” di Grandola/Bene Lario). Su quest’area, di valenza agricola, insistono due piccole aziende di coltivatori locali. L’area è sfruttata per il taglio del foraggio e il pascolamento del bestiame (in genere bovino). Le praterie del Binadone vengono pascolate anche da numerosi ungulati (cervi e caprioli) che discendono dalle pendici del Massiccio dei Monti di Tremezzo nei mesi primaverili/estivi. L’area del Binadone è situata in una piccola conca, il paesaggio si apre su tutto il versante del Monte Crocione. Figura 9: Il tratto terminale del Binadone - 13 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano (D) Le radure collocate a nord-est del ponte del Civagno, collocato sulla tratta Binadone-Bene Lario. Sono aree utilizzate saltuariamente per la produzione di foraggio. In questa zona passa il tracciato della “vecchia ferrovia” che conduce direttamente alla Riserva Naturale del Lago di Piano. (E) L’area sportiva dei campi del Golf (proprietà private) e la piccola fontana delle uova; una sorgente di acqua sulfurea raggiungibile dal “Miravalle” di Grandola. Il sentiero interseca l’area sportiva. (F) I boschi con prevalenza di pino silvestre che colonizzano i cordoni calcarei (dossi) interposti tra il centro urbano di Cardano e l’area del golf. SOTTO SETTORE 2 (G) La radura quadrangolare posta a monte dell’ex albergo Ticino. Questa area è ancora utilizzata per il pascolamento dei bovini e la produzione di foraggio. (H) Le radure poste tra la frazione di Gonte e i siti a monte della località Santa. Queste aree sono attraversate dal sentiero che conduce al rogolone, collegandosi al tracciato che scende da Codogna. Nell’area insistono alcune selve castanili. (I) Le radure di Velzo (dall’abitato, seguendo la strada che conduce a Naggio), ancora utilizzate da agricoltori locali. Meritevole è l’apertura del paesaggio. (L) I Boschi che attorniano il rogolone lungo la fascia che dal sito delle querce si dirama alle frazioni di Gonte, Codogna e Velzo. Questi boschi sono elementi di interesse naturalistico, sia per la presenza delle due querce secolari che per le caratteristiche della vegetazione. L’area è in stretto collegamento con il “Bosco Impero” sito nel comune di Carlazzo. Il sito è sorto negli anni 20 e 30 del novecento in seguito alle campagne ambientali note come “Feste dell’albero”. Recentemente (2003) è stato inserito nelle zone tutelate dalla Regione Lombardia. Emergenze naturalistiche dei boschi dell’area Rogolone Boschi a latifoglie con: Orniello (Fraxinus ornus), Bagolaro (Celtis australis), Carpino nero (Ostrya carpinifolia), Lantana (Viburnum lantana), Ligustro (Ligustrum vulgare), Rovere (Quercus petraea), Betulla (Betula pendula), Maggiociondolo (Laburnum anagyroides), Castagno (Castanea sativa), Nocciolo (Corylus avellana). Altro: prati magri e prati umidi calcofili. Dal punto di vista botanico l’area è estremamente interessante anche al di fuori dei suoi confini amministrativi. L’interesse naturalistico dell’area dove è sito il Rogolone deriva anche dalla presenza di numerose sorgenti calcaree popolate da specie vegetali e animali abbastanza rare, come il gambero d’acqua dolce (Austropotamobius pallipes italicus). Specie meritevoli di interesse: Tra Carlazzo e Grandola ed Uniti, l’area è attraversata da numerosi rigagnoli, sorgenti o piccoli torrenti. Il più importante è il Bonallo che sfocia nel Lago di Piano. La disponibilità - 14 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano di acqua ha permesso la formazione di interessanti prati palustri calcofili, spesso ricchi di specie rare o minacciate di scomparire: Gladiolo palustre (Gladiolus palustris), Parnassia (Parnassia palustris), Ginestrino palustre (Lotus uliginosum), Erba tajola comune (Tofieldia caliculata), Frangola (Alnus frangula), Elleborine palustre (Epipactis palustris), Ceratofillo (Ceratophyllum demersum), Giunchetto nero (Schoenus nigricans), Serapide maggiore (Serapis vomeracea), Fior di mosca (Ophrys muscifera), Fior di Legna (Limodorum abortivum), Orchide screziata (Orchis tridentata), Listera maggiore (Listera ovata). Il Rogolone è meta di numerosi turisti e potrebbe fungere da collegamento per il Parco, l’uno in direzione dell’altro e viceversa. ALBERI MONUMENTALI “Rogolone, Rogolino e Castagno” Rogolone Quercia tutelata ai sensi degli art. 2 e 4 della legge 11 giugno 1922, n° 778. Il 18 maggio 1987, il Rogolone è stato ceduto con atto notorio dai proprietari a Italia Nostra e, da allora, rimane sotto tutela. CIRCONFERENZA: 7,78 m (6 persone per abbracciarlo) ALTEZZA: 25 m DIAMETRO ALLA CHIOMA: 45 m ETA’: 275 anni (perizia eseguita dal laboratorio di dendrocronologia di Losanna, nel 1988), è la quercia più vecchia del nord Italia; a pochi metri di distanza dal “Rogolone” si trova il “Rogolino”, un’altra quercia enorme; il Rogolino ha 185 anni. Le due querce sono vicine all’area denominata “Bosco Impero” gravante sul comune di Carlazzo (presenza di pannelli indicatori). UBICAZIONE:Grandola ed Uniti, si raggiunge dalle frazioni di Codogna (vicino a Villa Camozzi), Velzo o Gonte. - 15 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Castagno A Grandola ed Uniti presso l’abitato di Grona è stato censito uno dei castagni più grossi della Provincia di Como, l’esemplare si trova presso la località “Prati di Campo”, raggiungibile percorrendo due carrarecce che si dipanano dall’abitato di Grona (assenza di indicazioni, v. museo). Il castagno, di notevoli dimensioni, è stato individuato dalla stessa Amministrazione Provinciale sulla base dei dati forniti dal “censimento degli alberi monumentali” iniziato nel 2001, lavoro che oltre alla provincia comasca ha coinvolto diversi capoluoghi della regione Lombardia. Il castagno era già noto ad alcuni abitanti del villaggio di Grona (Fraz. di Grandola ed Uniti), mentre era sconosciuto dai locali che abitano nelle frazioni vicine. Collegamento Parco Val Sanagra-sito delle querce/Bosco Impero Anche se l’area del rogolone è esclusa dal territorio di competenza del P.L.I.S Val Sanagra, il Parco e in particolare il Comune di Grandola, potrebbero includere nei propri progetti di valorizzazione la presenza di questo monumento naturale. La presenza del rogolone, in mutua simbiosi con il parco, può fungere da elemento attrattore e da utile intermediario per la valorizzazione del territorio. Naturalmente prima della valorizzazione occorre preoccuparsi della conservazione, pertanto qualsiasi progetto di intervento che coinvolga l’area del rogolone dovrà essere accuratamente soppesato. In particolare, necessitano di particolare attenzione eventuali progetti di “sfoltimento”, negativi nelle immediate vicinanze delle due piante. Il taglio delle piante limitrofe, con funzione di “cuscinetto o copertura”, potrebbe provocare danni consistenti, soprattutto per l’intensificarsi del vento o degli agenti atmosferici (negativi per piante molto grosse!). Diverse sono le operazioni di “pulizia” degli spiazzi erbosi, con conseguente rimozioni di arbusti invadenti che tendono a occludere i pochi spiazzi rimasti. - 16 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Il collegamento Parco-Rogolone-Bosco Impero è possibile da Grandola ed Uniti, posta a cavallo tra le due aree. I sentieri si snodano dalle frazioni di Cardano, Gonte, Codogna e Velzo e richiedono meno di un’ora di percorrenza. Il Museo della Val Sanagra promuove la conoscenza del rogolone con un pannello illustrativo. Il bosco impero dista solo poche decine di minuti dal rogolone, all’interno dell’area sono presenti pannelli illustrativi e apposite segnaletiche. Il Rogolone e il Rogolino possono essere raggiunti percorrendo alcuni sentieri e/o carrarecce che si dipanano dalle frazioni di Gonte, Codogna e Velzo. I sentieri consigliati sono quelli che si inoltrano dalle frazioni Gonte e Codogna. DA GONTE Si attraversa l’abitato di Gonte imboccando una carrareccia che prosegue tra estese radure; sullo sfondo, a sinistra, si scorge la strada statale che collega Grandola a Porlezza. Il percorso prosegue diritto per alcuni minuti, poi sale dolcemente sino a una piccola cappella votiva (20 minuti). Oltre la cappella si raggiunge un bivio posto nelle adiacenze di cascinali e prati con castagni isolati. Si ignora la rotabile (sterrata) di sinistra che conduce alla loc. “La Santa” e si prosegue dritti attraversando due piccoli torrenti. Il sentiero sale per pochi minuti e si congiunge con la carrareccia che proviene da Codogna e Velzo. Si prosegue a sinistra e dopo aver attraversato un terzo torrente (“Valle dei Gamberi”) si segue la traccia (divenuta sentiero) che salendo porta alle due grosse querce (45 minuti). DA CODOGNA Il sentiero si inoltra nelle adiacenze di Villa Camozzi, di fronte al Monumento dei Caduti o antistante la nuova sede della Biblioteca Comunale. Proseguendo dritti, dopo pochi minuti, il sentiero diventa una scalinata in discesa che termina (15 minuti) divenendo ancora pianeggiante. Si prosegue dritti attraversando una pineta (destra) e una cappella votiva. Giunti alla Cappella il percorso continua come descritto per l’abitato di Gonte. DAL ROGOLONE A VELZO Un altro sentiero interessante sale diritto nel bosco e, in breve, si raggiunge un bivio: a sinistra si va a Gottro mentre a destra si ritorna a Velzo, quindi a monte dei sentieri percorsi all’andata. Seguendo questo sentiero si può optare per un’alternativa che toccando Cà del Rampù, permette di raggiungere rapidamente l’abitato di Velzo e quindi, percorrendo la Via Leopardi, si può ritornare a Codogna. - 17 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano (M) Gli ex pianali abbandonati in località “Passerera” (su muri a secco) attraversati dal sentiero più importante che dalla Villa Camozzi (Museo) conduce al rogolone. Questo tracciato è di estrema importanza perché è il percorso principale per raggiungere il rogolone. Un altro tracciato si snoda a monte della frazione di Velzo (località Volzerano). (N) Le radure della frazione di Naggio collocate nelle immediate vicinanze del “pozzo” recentemente restaurato dall’Associazione “Amici di Naggio”. Queste praterie sono ricche di alberi da frutto di considerevoli dimensioni; si tratta senza dubbio di genotipi storici che ben si adattano alle caratteristiche ecologiche locali. (O) I boschi di castagno collocati tra il “Dosso di Naggio” e le Cime di Brugnone. Area di grande interesse per i locali per la raccolta dei funghi. 1.5.1 Elementi in trasformazione (dinamici) Gli elementi presi in considerazione in questa trattazione sono tutti gli aspetti naturali presenti nel territorio che vanno soggetti a una lenta trasformazione nel corso del tempo. Queste lente evoluzioni spesso si manifestano in modo irreversibile tanto che, se non vengono arrestate, risulta quasi impossibile riportarle nella condizione originaria. L’inclusione degli elementi dinamici riferiti al territorio di Grandola è stata effettuata adottando il criterio del “buon senso”, ossia escludendo le aree che non presentano motivi di interesse o fruizione, come ad esempio tutta la fascia boschiva che cinge le pendici dei Monti Tremezzo e Crocione. Aree boscate (L): Boschi di latifoglie a governo ceduo, di bassa/media quota Localizzazione: negli espluvi e nei rilievi, da 300 a 900 m, quest’ultimo limite massimo. Il suolo è di tipo A (vedi inquadramento pedologico), spesso presenza di roccia madre affiorante (vedi foto). Possono sorgere anche in relazione all’abbandono degli antichi pianali abbandonati: si tratta di boscaglie miste composte in prevalenza da carpino nero (Ostrya carpinifolia), Roverella (Quercus pubescens), Rovere (Quercus petraea), Pungitopo (Ruscus aculeatus), Elleboro bianco (Helleborus niger) e alcune specie di orchidee. Sono i boschi perimetrali al noto Rogolone e trattandosi di vegetazioni impostate su rocce calcareo/dolomitiche presentano una consistente diversità floristica. Il pericolo di queste aree è la perdita progressiva delle piccole radure, spesso utili punti di sosta per osservare l’ambiente circostante. Anche la radura che attornia il rogolone merita un’adeguata pulizia per evitare che subentrino boscaglie di scarso valore paesaggistico. Importante è non sfoltire la copertura delle piante che attorniano il rogolone perché gli alberi di grosse dimensioni devono essere protetti dagli agenti atmosferici estremi, i quali possono nuocere sugli alberi pesanti. - 18 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 10 Aree boscate (O): Boschi di latifoglie (castagneti e boschi misti) a governo d’alto fusto, di bassa/media quota Localizzazione: negli impluvi (valli) o tra il Dosso di Naggio e le Cime di Brugnone, da 400 a 900 m, quest’ultimo limite massimo. Il suolo è di tipo b1 (vedi inquadramento pedologico), assenza o minima parte di roccia madre affiorante. In genere sono castagneti o boschi misti, nel primo caso trattasi di vegetazioni strutturate da individui di alto fusto, alcuni di ragguardevoli dimensioni, probabilmente utilizzati per il legname. Nello strato erbaceo sono state censite specie caratteristiche di suoli umidi e profondi, talora acidi; in particolare ricordiamo la felce aquilina (Pteridium aquilinum) e la lucciola bianca (Luzula nivea). Tali specie convivono con altre specie erbacee e arbustive come: falsa betonica (Phyteuma betonicifolium), mirtillo (Vaccinium mirtyllus), Brugo (Calluna vulgaris), nocciolo (Corylus avellana), edera (Hedera elix) e Felce femmina (Athyrium filix-foemina). L’attuale conservazione del castagneto può essere considerata medio/buona; soprattutto se si considera che numerosi castagneti lariani sono attualmente in regresso a causa del cancro corticale. In prossimità della località Santa è presente ancora qualche “selva castanile” rappresentata da varietà innestate da frutto (anche “marroni”). I castagneti sono in continuo regresso a causa delle malattie cui vanno incontro i castagni (cancro corticale e mal d’inchiostro). Inoltre sono vegetazioni che devono essere costantemente monitorate e controllate per permetterne la persistenza. Rappresentano habitat di richiamo per il turismo, la raccolta delle castagne e dei funghi. La conservazione dei castagneti è una delle direttive principali che si stanno intraprendendo in questi ultimi anni (es. Progetto Integrato Lario-v. Ersaf (ex. Azienda Regionale delle foreste)). Inoltre sono ambienti prioritari, ai sensi della “Direttiva Habitat” (DGR 20/01/1999): Codice identificativo 9260 (Codice Corine 41.9) (allo stato attuale esistono interessanti progetti per il recupero dei castagneti). - 19 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 11: Selve castanili a monte della località “Santa” Aree boscate (F) : Boschi di latifoglie (castagneti e boschi misti) a governo d’alto fusto, di bassa/media quota con prevalenza di Pino silvestre Localizzazione: cordoni calcarei (dossi) interposti tra il centro urbano di Cardano e l’aree del golf. Hanno le medesime caratteristiche dei boschi di latifoglie (castagneti e boschi misti) a governo d’alto fusto, di bassa/media quota, ma si assiste alla prevalenza del Pino silvestre, diffuso a seguito di impianto artificiale. Aree boscate (A): Boschi misti a governo variabile (ceduo , fustaia, fustaia invecchiata): Rovere, Castagno, Tiglio, Agrifoglio, Ciliegio, Frassino e raramente Faggio. Localizzazione: cintura boschiva che riveste senza interruzione il versante del Monte Crocione che volge verso Grandola Boschi misti di Rovere (Quercus petraea) , Ciliegio (Prunus sp. pl.) , Frassino maggiore (Fraxinus excelsior) , Agrifoglio (Ilex aquifolium) e Castagno (Castanea sativa). In questa fascia il castagno può raggiungere dimensioni rilevanti. La chiusura del bosco riduce notevolmente la visibilità e la presenza di punti panoramici. Le Praterie (B, C, D, G, H, M); spesso pascolate Localizzazione: in zone pianeggianti, da 400 a 800 m. Il suolo è di tipo b1 (vedi inquadramento pedologico). - 20 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tutte le radure che rivestono il territorio di Grandola sono arrenatereti, praterie molto vicine agli ambienti frequentati dall’uomo e perciò in forte riduzione per lasciare spazio all’urbanizzazione. Gli arrenatereti di Grandola sono caratterizzati dalla presenza di una composita, il Fiordaliso nerastro (Centaurea nigrescens) che essendo il tipico rappresentante dà il nome ad un’associazione insubrica. La composizione floristica di queste cenosi è rappresentata dalla miscela di ottime foraggere tra cui spicca l’Avena minore (Arrenatherum elatius) accompagnata da alcune ombrellifere come il Cerfoglio silvestre (Anthriscus silvestris), la Pimpinella maggiore (Pimpinella major) e i grossi capolini gialli del Barbabecco (Tragopogon pratensis). Comuni negli arrenatereti sono i ranuncoli, rappresentati quasi unicamente dal Ranuncolo comune o Piè di gallina (Ranunculus acris) che spicca per gli splendidi petali giallo oro. Oltre all’Avena altissima prosperano altre graminacee come l’Erba mazzolina (Dactylis glomerata), il Loglio (Lolium perenne) o la Codolina (Phleum pratense). L’utilizzo principale degli arrenatereti è la produzione di foraggio, tuttavia nel territorio si usano sovente anche per il pascolamento dei bovini. Queste radure, di valenza agricolo/paesaggistica, sono stati ottenuti in passato dalla dissodazione di boschi, pertanto oggi rischiano l’invasione di alcune essenze pioniere. L’abbandono provoca l’ingresso di Frassino maggiore (Fraxinus excelsior) e Robinia (Robinia pseudoacacia) associati a numerosi arbusti che si espandono dai margini dei boschi limitrofi; un altro pericolo è costituito dai cinghiali che distruggono la cotica erbosa. Queste praterie oggi sono considerati Habitat prioritari (DGR 20/01/1999): codice identificativo 6510 (Codice Corine 38.2). Ex coltivazioni (M) su muro a secco (paesaggio agrario). Localizzazione: A monte della tratta Gonte-località Santa sino a Codogna (località Passerera) e Velzo; l’intervallo altitudinale va da 400 a 500 m. Il suolo è di tipo b1, anche se più profondo (vedi inquadramento pedologico). Questa pratica, notevolmente sfruttata lungo la cintura lacustre, è stata esportata anche nelle località interne, come Grandola. Queste coltivazioni, oggi abbandonate, rappresentano un aspetto di notevole rilievo se considerata in qualità di valore storico/rurale. La presenza dei muri a secco costituisce uno dei fattori meritevoli di conservazione. Tali terrazzamenti erano anticamente coltivati, soprattutto si piantavano la Vite e alberi da frutto. Gli antichi pianali vertono oggi in uno stato di degrado e abbandono indotto dalla formazioni di intricate, vegetazioni costituite da specie pioniere a ciclo biologico breve (rovi-Rubus sp.pl.) che solo in un tempo lungo verranno sostituite dal bosco. Anche queste strutture (coltivazioni su muro a secco) rappresentano una componente storica e rurale del paesaggio da conservare come fosse una realtà naturale. In particolare la costruzione dei muretti a secco praticata secondo i gradienti di livello della montagna rappresenta una delle migliori soluzioni colturali poiché attribuisce un’impronta estetica peculiare al paesaggio, regolarizza il bilancio dell’assorbimento dell’acqua e protegge il versante da pericolosi fenomeni erosivi come lo scatenamento di frane. La conservazione di alcuni pianali a scopo paesistico, può essere un valido incentivo che pone i risalto la bellezza dei muri a secco (valore locale), altrimenti nascosti e distrutti dal bosco che avanza. - 21 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Figura 12: Alcuni pianali lungo le radure di Velzo In questi ultimi anni sono stati attuati interessanti progetti per il “recupero dei frutti della tradizione”. Queste iniziative prevedono una ricerca mirata delle essenze anticamente coltivate per la produzione di frutta, in genere l’indirizzo è quello di censire le piante coltivate nel passato e rimaste sino ai nostri giorni. Queste antiche varietà derivano da un’accurata selezione operata dall’uomo che ha conservato le piante che meglio si adattavano (anche in termini di resa) al territorio considerato. In effetti l’introduzione di recenti varietà fruttifere non sempre fornisce i risultati attesi e ciò in relazione alle eterogenee condizioni di vita in cui viene posta una determinata specie. L’attuarsi di questo progetto è possibile previa esecuzione di quattro linee operative: 1) 2) 3) 4) Il censimento dei “frutti della tradizione”: conseguibile effettuando una ricerca in loco con l’ausilio delle informazioni fornite dagli abitanti più anziani. Un’area di interesse dove è possibile trovare queste piante sono le radure a monte del “pozzo” di Naggio, recentemente restaurato dall’Associazione “Amici di Naggio”. La raccolta dei rami da innesto: questa procedura, realizzabile solo da personale esperto, deve essere effettuata in particolari condizioni dell’anno e della pianta. La conservazione della pianta e la riproduzione della stessa. La piantumazione delle piante ottenute. - 22 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1.5.2 Elementi statici Gli elementi statici presenti nel territorio in esame sono prevalentemente edifici di interesse storico. La presenza di questi elementi assume un ruolo importante per la valorizzazione del territorio facendo sistema col P.L.I.S della Val Sanagra. a) Le Ville di interesse storico: Villa Bagatti Valsecchi, Villa Cerletti, Villa Camozzi. b) I sei “Lavatoi” delle rispettive frazioni come elementi di interesse storico; Vedi Lavatoi Cartina. c) La torre medioevale di Codogna (proprietà privata): Molto probabilmente questa costruzione fungeva da punto strategico tra il Lago di Como e il Lago di Lugano. Il fatto che la torre sorga in località Castello lascia supporre la passata esistenza di una fortificazione più ampia, in collegamento con altre fortificazioni presenti nei dintorni. d) La Cappella dei “Re Magi”, legata a una leggenda locale. L’edificio è collocato lungo la strada statale 340 a Cardano. e) I tre roccoli privati situati in frazione di Velzo (da tempo non funzionanti). f) Le strutture private anticamente utilizzate per catturare i passeriformi (loc. “Passerera” presso Codogna e in Villa Cerletti). Questi temi possono diventare un tracciato guida per proporre itinerari in riferimento al Parco e al Museo, essi possono fungere da “elemento trainante” per la conoscenza del territorio sotto il profilo storico-culturale - 23 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1.5.3 Evoluzione dell’area L’evoluzione dell’area è strettamente connessa alle attività antropiche e alla dinamica naturale della vegetazione: la cessazione delle pratiche agricole e il conseguente abbandono del monitoraggio (pulizia e estirpazione delle specie invasive) del suolo comporteranno una modificazione degli habitat, anche molto rapida. Il ripristino naturale della vegetazione, in particolare sui pianali o nelle radure, non implica un miglioramento del paesaggio poiché gli aspetti transitori che preludono una formazione forestale naturale (anche autoctona) sono lenti perchè sono preceduti da boscaglie e/o vegetazioni erbacee ruderali di scarso valore paesaggistico. La possibilità di un calo di valore naturalistico e la conseguente perdita dell’uso del suolo sono fattori che devono essere valutati nelle prospettive future dell’area. Questi fattori assumeranno importanza maggiore qualora non vi sia nessun tipo di intervento. L’analisi del contesto dinamico del territorio richiede un attento studio della vegetazione potenziale dell’area, ossia la vegetazione che dovrebbe essere presente qualora non siano subentrati i fattori di disturbo operati dall’uomo. 1.5.4 Vegetazione potenziale Seguono le zone fitoclimatiche (tabella 1): fasce altitudinali alle quali è stata correlata una possibile vegetazione potenziale. Con il termine di vegetazione potenziale si intende la vegetazione relazionata al clima locale che dovrebbe instaurarsi allo stato naturale, senza interventi antropici. Questa vegetazione si ricava analizzando i dati delle precipitazioni medie annue alle quali si associa un apposito indicatore: indice di continentalità igrica di Gams (indice dedotto dai dati climatici). ZONE FITOCLIMATICHE Piano basale delle latifoglie eliofile Piano montano Limite superior I II III IV e del faggio 10 20 30 40 45 Quota (m) 283 584 927 1347 1605 LUGANO 276 321 664 1053 1530 1823 MONTE BRE' 910 263 542 860 1250 1490 LANZO D'INTELVI 960 240 495 785 1171 1357 DONGO 200 Tabella 1 - 24 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano L’analisi delle fasce fitoclimatiche permette di ricavare un inquadramento approssimativo della vegetazione potenziale dell’area studiata, va altresì aggiunto che oltre al clima e alla pressione antropica è necessario considerare anche fattori di carattere geologico, geomorfologico, microclimatico e mesoclimatico. Tali fattori sono utili per comprendere le caratteristiche e le dinamiche della vegetazione realmente presente nell’area. Il piano basale delle latifoglie eliofile (quercia, carpino) comprende un intervallo altitudinale compreso tra la riva lacustre (200 m) e circa 900 m/1000 m. Tale limite si innalza in prossimità della Val Sanagra, probabilmente per effetto dell’incremento di umidità dell’aria, inoltre il clima locale più piovoso ad altitudini crescenti (clima insubrico) favorisce ulteriormente le latifoglie. FASCE TIPI DI VEGETAZIONE LIMITE ALTEZZA s.l.m. m 380 MEDIOEUROPEA CONSORZIO DELLE QUERCE oppure E DEL CASTAGNO: ORIZZONTE ROVERE: versanti a nord, suoli B COLLINARE SUBMONTANO ROVERELLA versanti a sud-suoli A CARPINO NERO versanti a sud: suoli A, B CASTAGNO: versanti a nord, suoli B In alcuni settori (area posta tra il Golf e Cardano), presenza del Pino silvestre Limite delle latifolie m 1000 Tabella 2 I dati bioclimatici e la collocazione geografica dell’area oggetto di indagine supportano 3 tipologie forestali potenziali. Seguendo i dati forniti dalla tabella 2 abbiamo: Fascia Medioeuropea (380-900 m): Possono evolvere 3 possibili tipologie forestali: a) Castagneto dei substrati carbonatici dei suoli mesici; nome fitosociologico: AruncoAceretum Moor, 1952. Questa associazione non è durevole perché tende a trasformarsi in bosco misto a causa del regresso del castagno. b) Orno-Ostrieto tipico; nome fitosociologico: Coronillo-Ostryetum, 1953. E’ un associazione transitoria che potrebbe evolvere in bosco misto. c) Querceto di roverella dei substrati cartonatici; nome fitosociologico: lOrnoOstryetum Aichinger (1933). 1.5.5 Dinamica dell’area Nelle fasce altitudinali superiori (1000-1400 m) la vegetazione potenziale è costituita da boschi di faggio (Luzulo Niveae-Fagetum), presenti in brandelli isolati che diventano consistenti nel versante Elvetico. I disboscamenti effettuati in epoca passata e la creazione delle radure (prati di monte pascolati) hanno gravato su questa vegetazione - 25 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano riducendone l’estensione, fenomeno evidente alle pendici del Colmegnone. La cessazione del pascolo e del monitoraggio della cotica erbosa, induce l’affermazione di boscaglie miste che preparano l’ingresso al faggio. Questa dinamica naturale porta alla scomparsa delle praterie, habitat di valore estetico, ricreativo e agricolo; oggi sempre più rari. Tale dinamica può essere contrastata favorendo il mantenimento, anche su scala minore, di attività legate all’agricoltura in montagna, consentendo a chi opera il mantenimento e la pulizia della cotica erbosa. In casi come questi è necessario impostare un’adeguata gestione del territorio, gestione mirata a conservare gli appezzamenti che si intende conservare (valore storico), lasciando alla propria dinamica quelli che non è possibile mantenere. Nel secondo caso, gli stadi transitori (spesso lenti e di scarso valore) possono essere velocizzati introducendo lo stesso faggio. Un altro fattore è la diffusione consistente (quota 1000 m) di boscaglie fitte di nocciolo, dovute alla degradazione del bosco praticata in epoca successiva. Queste boscaglie necessitano di essere sfoltite, lasciando quindi gli spazi aperti a nuove piante di faggio. Nelle fasce altitudinali medie (900-500 m), il caso problematico è il deperimento naturale dei boschi di castagno, spesso affetti da alcune patologie come il cancro corticale e il mal d’inchiostro. Anche in queste situazioni la pianificazione è importante: selve castanili di valore storico o legate a sentieri abitualmente frequentati, necessitano di essere conservate con interventi mirati sulle piante. In altri casi, l’abbandono totale, porta ad una progressiva perdita d’importanza del castagno che può essere controbilanciata introducendo il rovere (Quercus petraea). Questi interventi possono migliorare qualitativamente il bosco, raggiungendo una fase più stabile: il querceto a rovere (misto) o, in prossimità delle valli, il Tilio-Acerion (bosco di forra). I boschi di carpino nero sono caratterizzati dalla presenza massiccia e diffusa dello stesso carpino, tali vegetazioni possono essere arricchite con l’introduzione di qualche specie compagna come: rovere o roverella. Tra le dinamiche citate, la trasformazione più rapida è la perdita delle radure di media valle. Questi spiazzi hanno valore naturalistico e ricreativo ma, in particolare, rappresentano validi punti di osservazione dell’ambiente circostante. L’abbandono del monitoraggio di questi prati provoca l’affermazione di boscaglie composte da rovi, noccioli e carpino nero che ne provocano la completa occlusione (in particolare il carpino nero a causa della rapida crescita e della rigenerazione tramite stoloni). Il protrarsi di questa situazione porta conseguentemente a una chiusura dell’ambiente e la mancanza di punti di osservazione. La stessa situazione si verifica sui terrazzamenti (a muro a secco) abbandonati, dove la dinamica è ancora più rapida in quanto il profilo del suolo è molto più consistente. La chiusura della boscaglia del sottobosco copre il valore estetico del caratteristico “muro a secco” e per effetto delle radici ne provoca la rottura. - 26 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tutte le dinamiche descritte sono riassunte nello schema 1 che fa seguito. Schema 1 - 27 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1.5.6 Specie da utilizzare nei rimboschimenti In riferimento ai manuali di Ingegneria Naturalistica ed al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, verranno di seguito indicate le specie vegetali da utilizzare per eventuali interventi di compensazione boschiva. Va premesso che le tipologie di intervento in materia di Ingegneria Naturalistica sono numerose e articolate e si riferiscono a situazioni precise e puntuate (es. gradinate con talee, cordonate, ecc.). In questo contesto si rende più opportuno effettuare un elenco di specie utilizzabili nelle differenti fasce altitudinali del territorio considerato. Questa procedura consente di evitare l’inutile utilizzo di essenze vegetali alloctone che possono essere eccessivamente invasive o addirittura nocive alla salute. SPECIE ARBOREA SPECIE ARBUSTIVA Acero campestre (Acer campestre) Acero di monte (Acer pseudoplatanus) Bagolaro (Celtis australis) Carpino nero (Ostrya carpinifolia) Castagno (Castanea sativa) Ciliegio selvatico (Prunus avium) Frassino (Fraxinus excelsior) Orniello (Fraxinus ornus) Rovere (Quercus petraea) FASCIA ALTITUDINALE HABITAT Sino a 1200 m Boschi di carpino Sino a 1200 m Nelle forre, boschi umidi Nei Boschi secchi, ma lontano dai Sino a 900 m muri a secco perché li distrugge Nei Boschi secchi, ma già troppo Sino a 1200 m diffuso. Non nelle radure o nei pianali. Nei boschi dove è già presente o in Sino a 1200 m zone pianeggianti non troppo secche Nelle radure, negli Anche oltre i 1200 m spiazzi pianeggianti o in boschi freschi. Nei boschi umidi Anche oltre i 1200 m (forre) o nei settori sommitali Nei Boschi secchi rivolti verso i quadranti Sino a 800 m meridionali, soprattutto vicino al lago Nei Boschi di castagno degradati (da malattie del Sino a 1000 m castagno), nei boschi di carpino - 28 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Roverella (Quercus pubescens) Sino a 900 m Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) Solo Oltre i 900 m Sorbo montano (Sorbus aria) Sino a 1200 m Tasso comune (Taxus baccata) Sino a 1000 m Tiglio nostrano (Tilia plathyphyllos) Tiglio selvatico (Tilia cordata) Sino a 1200 m Agrifoglio (Ilex aquifolium) Biancospino (Crataegus monogyna) Sino a 1200 m In tutti i boschi misti Sino a 1000 m Nelle forre Anche oltre 1200 m Caprifoglio peloso (Lonicera xylosteum) Cornetta dondolina (Coronilla emerus) Sino a 1200 m Sino a 900 m Corniolo (corpus mas) Sino a 1000 m Fusaggine (Evonymus europaeus) Sino a 1200 m - 29 - meno secchi. E’ un valido compagno di tutti i boschi a latifoglie, ma in zone non troppo aride. Nei Boschi secchi di carpino rivolti verso i quadranti meridionali Valido per alimentare la fauna stanziale, anche in radure Valido per alimentare la fauna stanziale, anche in radure Solo nelle valli (forre). Valido per alimentare la fauna stanziale In tutti i boschi misti non troppo secchi Come elemento per arricchire i boschi di latifoglie (quercia, carpino) o tra gli arbusteti marginali agli appezzamenti boschivi Nei boschi di latifoglie Nei boschi di carpino nero Come elemento per arricchire i boschi di latifoglie (quercia, carpino) o tra gli arbusteti marginali agli appezzamenti boschivi Come elemento per arricchire i boschi di latifoglie umidi, nelle forre o tra gli Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano arbusteti marginali degli appezzamenti boschivi e delle radure Ginepro (Juniperus communis) Lantana (Viburnum lantana) Ligustro (Ligustrum vulgare) Maggiociondolo (Laburnum anagyroides) Sino a 1200 m Sino a 1000 m Sino a 800 m Sino a 800 m Nei boschi secchi di carpino Nei boschi secchi di carpino Nei boschi secchi di carpino Nei boschi secchi di carpino Nei boschi di latifoglie, non Sino a 1200 m impiegarlo in radure o pianali Pero corvino Nei boschi secchi di Sino a 1000 m (Amelanchier ovalis) carpino Come elemento per arricchire i boschi di latifoglie (quercia, Prugnolo carpino) o tra gli Anche oltre i 1200 m (Prunus spinosa) arbusteti marginali agli appezzamenti boschivi Come elemento per arricchire i boschi di latifoglie (quercia, Sanguinello carpino) o tra gli Anche oltre i 1200 m (Cornus sanguinea) arbusteti marginali agli appezzamenti boschivi Nocciolo (Corylus avellana) - 30 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1.6 Il sistema rurale-paesaggistico-ambientale Il paesaggio ed il sistema rurale ad esso connesso sono elementi che il PGT deve considerare ed integrare nella propria programmazione. In particolare la ruralità considerata nelle sue molteplici componenti (sociali, insediative, economiche, agroforestali) ha assunto nel corso degli anni un ruolo primario nelle trasformazioni dell’ambiente naturale. Il Piano Territoriale Regionale orienta la pianificazione del territorio lombardo a partire dalla visione sistemica e integrata degli spazi del “non costruito” che, sovente, vengono considerati con approcci settoriali ( ambiti di valore paesaggistico, ambiti assoggettati a vincoli di varia natura, zone agricole, ecc.). Gli spazi del non costruito compongono in realtà un sistema complesso che non deve essere inteso riduttivamente ed erroneamente quale spazio a disposizione. Per questo motivo nell’organizzazione territoriale risulta fondamentale considerare le relazioni tra le diverse parti del territorio libero secondo la pluralità delle funzioni effettivamente presenti. Il sistema così considerato è definibile come “sistema rurale-paesaggistico-ambientale” secondo, quindi, le indicazioni del PTR. Il territorio comunale nel suo complesso è quindi identificabile con tre categorie: il tessuto consolidato, gli ambiti di trasformazione e appunto il sistema rurale-paesaggistico-ambientale. Con riferimento agli ambiti destinati all’attività agricola il PTR indica gli elementi essenziali di assetto del territorio e definisce i criteri e gli indirizzi per la pianificazione territoriale di Province e Comuni; il PTCP, acquisite le proposte dei Comuni, definisce gli ambiti destinati all’agricoltura di interesse strategico; il PGT individua le aree destinate all’agricoltura e ne detta la disciplina d’uso e valorizzazione. Le aree agricole di interesse strategico sono connotate dalla particolare rilevanza dell’attività agricola, dall’estensione e continuità di scala sovracomunale e dalla produttività elevata dei suoli. A Grandola solo l’area del Binadone può essere considerata strategica, sia per dimensioni che per produttività. Gli altri ambiti agricoli presenti non hanno caratteristiche tali da potersi ritenere strategici. Essi hanno comunque una rilevanza agricola di tipo locale, e, soprattutto, rivestono importanza da un punto di vista ambientale, paesaggistico di connessione dei diversi luoghi urbani. Il ruolo produttivo è assai modesto. Lo stesso dicasi per le superfici boscate, le quali, pur non rivestendo un ruolo di tipo produttivo, svolgono un’importante funzione paesaggistica, ambientale, ecologica e di difesa dal dissesto idrogeologico. Obiettivo del presente Piano è dunque riconoscere la polifunzionalità del territorio agricolo riconducibile a tre ruoli specifici: produzione agricola, protezione della risorsa territorio e connessione ambientale. La valorizzazione del ruolo produttivo del territorio agricolo rappresenta una delle condizioni per la continua manutenzione e sorveglianza del territorio. La valorizzazione naturalistica dei diversi ambienti del paesaggio agro-forestale (attraverso la conservazione delle aree boscate e l’impianto di specie autoctone), produttiva (con la conservazione e lo sviluppo delle colture) e percettiva del paesaggio urbano e territoriale, assume rilevanza in quanto consente di recuperare dimensione, forma e riconoscibilità al sistema ambientale locale, rendendolo altresì interessante ai fini della fruizione (es. da parte delle scuole, luogo di osservazione, oggetto di pratiche sportive). Lo stesso sistema ambientale, riconosciuto e valorizzato nella specifica valenza, anche in conformità agli obiettivi del PTCT, può contribuire alla definizione dell’immagine territoriale e urbana di Grandola, evitando la formazione di situazioni di frangia, caratterizzate da luoghi marginali, che non sono più campagna e nel contempo non si configurano quali nuovi luoghi urbani. - 31 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano L’analisi conoscitiva è stata condotta utilizzando i dati del Sistema Integrato Agricoltura della Regione Lombardia, attraverso la rilevazione diretta e con i dati di settore oggi disponibili, con particolare riferimento al valore agricolo dei suoli elaborato dall’Ersaf. I dati pervenuti per la stesura del presente piano hanno permesso di appurare che il territorio di Grandola conta la presenza di 52 aziende agricole iscritte alla CCIAA. Il dato, apparentemente elevato, deve essere confrontato con la reale attività agricola che ne restringe il campo a pochissime (infatti se si osserva la superficie agricola media, essa risulta nettamente inferiore ai 5 ettari). Dal punto di vista normativo l’individuazione delle aree agricole è stato effettuata sulla base della Dgr 19.09.2008 n°8/8059 che interviene successivamente ai “criteri e modalità per l’individuazione delle aree destinate all’attività agricola” definiti dal PTCP. Gli ambiti agricoli individuati sono stati suddivisi in: - A - ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico; - C - ambiti a prevalente valenza paesaggistica ed ambientale; - D - ambiti di valenza naturalistica ed ecosistemica; - E - altri ambiti per l’attività agricola di rilievo locale. Un aspetto da considerare del territorio di Grandola è l’elevato indice di boscosità: seppure la presenza dei boschi garantisca la presenza di un ambiente naturale selvaggio, l’eccessiva chiusura dell’ambiente rende il territorio poco fruibile. La valorizzazione e la conservazione del territorio di Grandola, rapportata al sistema agricolo, deve considerare la conservazione dei seguenti aspetti: - consolidamento delle attività agricole presenti; - valorizzazione della risorsa forestale per la funzione ambientale e di difesa idrogeologica; - conservazione dei corridoi ecologici (sia in prossimità di reticoli idrografici che negli spazi verdi del sistema urbano); - conservazione degli spazi aperti di presenza storica. Valore agricolo dei suoli – Ersaf Legenda: Aree di valore agricolo alto Aree di valore agricolo moderato Aree di valore agricolo basso o assente Aree antropizzate - 32 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Nel territorio di Grandola hanno sede inoltre due attività agrituristiche che potranno essere tra i principali interlocutori da coinvolgere nell’organizzazione di momenti d’incontro ed attività di educazione ambientale. 1.7 La Val Sanagra La Val Sanagra è costituita dal bacino del fiume omonimo e s’incunea a nord-ovest di Menaggio, con uno sviluppo di circa quindici chilometri tra il monte Bregagno, la Grona e la Pidaggia. A causa della sua morfologia e del secolare abbandono per la difficoltosa accessibilità e per l’inadeguatezza ad accogliere insediamenti umani stabili di una certa entità, si presenta tutt’oggi pressoché intatta. Infatti i pochi insediamenti furono, in un primo tempo, esclusivamente stagionali perché legati all’allevamento e allo sfruttamento dei boschi e, solo più tardi, divennero permanenti per attività di tipo artigianale, pre-industriale o industriale che utilizzavano l’acqua del fiume a scopo energetico. Il Sanagra, scorrendo in direzione sud-est, percorre un fondovalle modellato oltre che dall’irruenza delle sue acque anche, nel periodo quaternario, dal ghiacciaio abduano. Infatti la presenza di quest’ultimo ha determinato non solo la conformazione del Lario e del Ceresio, ma ha altresì inciso, con la sua azione levigatrice e di deposito, anche la modellazione dei territori circostanti. A sostegno di ciò vi è la presenza notevole di massi erratici disseminati, soprattutto, in media e alta valle e costituiti da blocchi di pietra non locale, per lo più graniti valtellinesi di media e grossa dimensione. Tali massi trasportati dal ghiacciaio vennero abbandonati on po’ ovunque: ve ne sono di considerevoli a Logone e a Madri, tra l’altro usati per delimitare le proprietà, i diritti e i recinti di pascolo. L’aspetto naturalistico della Val Sanagra, a causa del secolare isolamento, è stato privilegiato e in parte salvaguardato. Dal punto di vista della flora, sono presenti in essa notevoli varietà di piante sia spontanee che esotiche (media e bassa valle). Tra le più comuni nella zona alta il pino mugo e in genere tutte le resinose, quali il larice, l’abete bianco, l’abete rosso, il pino silvestre, ecc.. Tra le esotiche che allignano bene v’è il pino strobo, il pino eccelsa, il larice giapponese, l’abete odoroso d’America e qualche cedro. Tra le latifoglie il faggio, il frassino, l’orniello, l’acero, il castagno, il carpino, la betulla, il nocciolo. Tra le latifoglie esotiche la robinia, il noce, la quercia rossa. Questi boschi subirono tagli, anche notevoli, per alimentare i forni che esistevano per la fusione del ferro nei territori limitrofi. Notevolissima anche in Val Sanagra era poi la trasformazione della legna in carbone. Testimonianza di tale attività sono i numerosi forni e le piazzole dove, anche non molti decenni fa, si effettuava il puiatt. Nell’alta valle, poi, senz’altro i boschi furoni diradati per dar spazio ai pascoli. Vi è inoltre da segnalare la particolare morfologia del terreno per - 33 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano cui, soprattutto nelle zone scoscese dell’alta valle, il bosco era preda di valanghe ed alluvioni offrendo poca resistenza agli agenti atmosferici. Importanti rimboschimenti, a cura del Corpo Forestale, sono stati effettuati tra gli anni ’50 e ’70 con la messa a dimora di circa 270.000 piantine. In Val Sanagra, tra la fauna, vi è da segnalare la presenza sicura, secondo i dati forniti dalla forestale, di diversi capi di selvaggina nobile, quali camosci, cervi, caprioli, galli forcelli e coturnici; ed ancora: tassi, volpi, scoiattoli, lepri e fagiani. Tra i rettili sono presenti la vipera ed alcune serpi. Vi è poi da non dimenticare la presenza di una fauna ittica particolarmente abbondante e rappresentata per la maggior parte da trote. In Val Sanagra esistevano ben sette mulini, tutti in comune di Grandola, dove venivano ridotti in farina i cereali coltivati nelle zone limitrofe (grano, granoturco, avena). Seguendo il corso del fiume dalla foce alla sorgente si trova, poco più a monte del parco della villa Bagatti-Valsecchi, il mulino Boggio. E’ senz’altro il mulino più antico e attualmente è cadente. Esso era collegato, come gli altri, al Sanagra da una roggia lunga un centinaio di metri. La sua attività cessò prima del 1915 e fu poi sede della bottega di un fabbro. Più avanti, sulla destra del ponte per le pianure di Loveno, vi era il mulino Nogara, anch’esso collegato al fiume con una roggia. L’attività fu interrotta nel 1939; una frana ha danneggiato irrimediabilmente il canale. Nelle vicinanze si possono osservare ancora due grosse macine di pietra di gonfolite di Sirone che, muovendosi orizzontalmente su un piano, frantumavano i chicchi riducendoli in farina. Poco oltre, presso il ponte di Cotogna, vi è lo stabile detto “la Ciuderia”. Anticamente anch’esso era un mulino, successivamente venne trasformato in fabbrica di chiodi. Tale produzione cessò nel 1920. Tra il 1920 e il 1945 si fabbricarono lucchetti. Dopo anni di abbandono fu sede di allevamento di polli e oggi ospita una troticoltura. A qualche centinaio di metri si trova il mulino del Sidro, attualmente diroccato.Anch’esso cessò l’attività prima della grande guerra diventando un’osteria frequentatissima dagli allora numerosi viandanti della valle. Vicino vi è il mulino Guerra, trasformato in bottega artigiana da questi ultimi proprietari dove si producevano badili, accette, roncole e vanghe. In fondo alla strada vi è l’insediamento umano più consistente della valle (una decina di case) in località Molini, con un caratteristico ponte in pietra, da dove si inerpica la mulattiera per Naggio. I mulini qui erano due: il Carliseppi e lo Spinelli. Quest’ultimo cessò l’attività per ultimo nel 1962 a causa di una violenta alluvione. L’economia dell’intera zona, del resto, non consentiva più al mugnaio la garanzia del lavoro: già da tempo l’agricoltura era diventata un dopolavoro. Tra il ponte della Ciuderia e il ponte Nogara, sfruttando un piccolo giacimento argilloso, era sorta la fornace Galli. Dalla cava, leggermente più a valle, si scavava l’argilla che veniva accumulata nel cortile tramite carriole o carri trainati da cavalli. L’argilla, mescolata ad acqua, veniva setacciata e ridotta in poltiglia omogenea. La poltiglia era sistemata in stampi, essiccata al sole e cotta nel forno. L’attività della fornace cessò dopo la seconda guerra mondiale. - 34 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Altra attività economica tipica della valle erano gli alpeggi, per lo sfruttamento dei pascoli medi e alti. Testimonianza ancora perfettamente funzionate è l’alpeggio di Logone. Le attività descritte sono spezzoni di un’economia antica e costituiscono testimonianza meritevole di salvaguardia. 1.8 – Inquadramento storico Il Comune di Grandola ed Uniti è sorto e si è sviluppato su di un’area strategica già in epoche antiche poiché luogo di collegamento tra i due bacini lacustri del Lario e del Ceresio, nonché luogo di passaggio per la Svizzera. La presenza di insediamenti nell’area della Val Menaggio in epoca romana è accertata, come testimonia il ritrovamento nei pressi di Menaggio di alcuni “sepolcreti”; cessata la dominazione dei Romani, dei Goti e poi quella dei Longobardi nel 774 d.C., con l’introduzione del sistema feudale, le popolazioni della valle godettero della protezione dell’Imperatore Ottone I°, beneficiando dell’esenzione di alcuni tributi assai vessatori, ed iniziando così, grazie ad un maggior equilibrio politico-economico, a popolare la zona con insediamenti più stabili e rilevanti. Analogamente a molti dei villaggi presenti nella valle, un primo insediamento urbano sorse sul territorio di Grandola ed Uniti dopo il Mille, sui crinali disboscati per la creazione di terrazzamenti utili all’agricoltura. Tracce di questi primi insediamenti medievali sono visibili ancor oggi nella frazione di Codogna, dove esiste una Torre che, sebbene oggi ridotta a rudere, ha assolto alla funzione di fortificazione del borgo anche in epoca Comunale. Questi tipi di fortificazioni non avevano funzione difensiva, ma erano utilizzati per l’avvistamento di eventuali nemici lungo i percorsi della Val Menaggio e del Lario. Eredità del periodo medievale, inoltre, è la struttura urbana dei nuclei storici delle frazioni; gli stretti vicoli, seppur oggetto di interventi di recupero e riqualificazione, sono infatti testimonianza dell’esistenza di antiche vie acciottolate, sulle quali si affacciavano abitazioni strette le une alle altre costruite con pietre di torrente legate da poca calce. All’inizio del XII° secolo scoppiò una guerra civile crudele e perniciosa tra milanesi (appoggiati dai paesi del lago) e comaschi, che durò dieci anni; Como soccombette e venne distrutta (furono risparmiati solo gli edifici di culto), dovendo attendere il 1158 per essere ricostruita su ordine di Federico il Barbarossa. Dal XIV° al XVI° secolo si susseguirono altri eventi bellici per il predominio sul Lario: si avvicendarono al potere i Visconti, i Vittani (guelfi) e i Rusconi (ghibellini), Ludovico il Moro e il dominio sforzesco, ed infine i Francesi. Nel 1516 le popolazioni della Val Menaggio dovettero affrontare inoltre le disastrose incursioni dei Grigioni provenienti dalla Valtellina, che depredarono tutta la valle sino a Porlezza. Nel 1525 ebbe inizio la dominazione spagnola (che durò fino al 1714), la quale portò ad un notevole peggioramento delle condizioni di vita; in questi due secoli le terre lariane furono infestate dal brigantaggio, grave piaga per l’intero territorio. - 35 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Nel XVII° secolo tale situazione si aggravò ulteriormente; insediamenti e campi giacevano nel più rovinoso abbandono e l’agricoltura si trovò ridotta ad uno stato deplorabile, tale da indurre molti a lasciare incolte le terre. La peste poi, comparsa nella valle nel 1629, non fece altro che accrescere miseria e povertà, rese ancor più aspre dal brigantaggio, che continuò a funestare le terre lariane fino alla fine del secolo. In mezzo a questi sconvolgenti eventi storici, i piccoli insediamenti sviluppatisi nella Val Menaggio, e tra questi Grandola ed Uniti, cercarono di provvedere alle proprie necessità sfruttando le risorse locali presenti sul territorio. Le attività economiche su cui il territorio di Grandola costruì le proprie basi furono infatti l’agricoltura (coltivazione di cereali) e, in misura minore, l’allevamento. L’attività agricola, sul finire del XVII° secolo, fu integrata dal lavoro nella piccola industria, allorché le principali famiglie grandolesi dettero spinta propulsiva al fiorire del suddetto settore e all’intensificarsi dei commerci con la città di Como per soddisfare il fabbisogno agricolo della popolazione, che non era in grado di provvedervi autonomamente in considerazione dello stato dei campi e delle condizioni di vita disagiate. In seguito all’intraprendenza delle suddette famiglie, ed in particolar modo della famiglia Guaita, già nel XVII° secolo si potevano contare lungo il torrente Sanagra ben 7 mulini costruiti appositamente per ridurre in farina grano, granoturco, segale e avena, alcuni dei quali trasformati successivamente in sedi di attività differenti. Alcune di tali strutture sono ancora presenti sul territorio; molte di queste versano purtroppo in condizioni di abbandono e obsolescenza (come il mulino Boggio), mentre altri mulini hanno subito una riconversione d’uso (come “La Ciuderia”, che da mulino è divenuta fabbrica di chiodi, allevamento di polli e, ultimamente, impianto di troticultura con annesso agriturismo). Un'altra importante testimonianza della trascorsa attività lavorativa dei grandolesi, testimonianza che è importante ricordare al fine di definire una solida identità territoriale e culturale del luogo, è la “Fornace Galli”, attualmente interessata da un processo di recupero e riqualificazione. Elementi di significativa importanza rintracciabili sul territorio sono poi le ville storiche, antiche dimore della famiglia Guaita, edificate a partire dal XVI° secolo; questi edifici di carattere borghese si contrappongono, nell’ambito degli agglomerati storici, ad edifici di matrice contadina, a testimonianza delle trascorse differenze culturali ed economiche all’interno del paese. Tali ville nobiliari sono identificabili nelle attuali Villa Bagatti Valsecchi, Villa Boccalari, Villa Corti-Cerletti e Villa Camozzi. 1.8.1 Le istituzioni civili ed ecclesiastiche dall'VIII° al XX° secolo1 Il “Comune Conscilii de Grandolla”, risulta facente parte della Pieve di Menaggio già nel 1240 , come riportato all’interno degli Statuti di Como (Determinatio mensurarum, 1335). 1 Fonte: “Le istituzioni storiche del territorio lombardo” – www.lombardiastorica.it - 36 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Dai dati raccolti in occasione del censimento comunale del 1751, emerge che il comune di Grandola non era infeudato ma pagava una somma di denaro per la sua redenzione ogni 15 anni. Il comune era composto da cinque terre: Naggio, che contava 363 abitanti, Velzo con 116, Codogna con 158, Cardano con 231 e Gonte con 64. Ciascuna di queste terre era governata da un console, che faceva capo al sindaco ed al cancelliere. Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del podestà di Menaggio; per quanto riguarda invece la giurisdizione criminale, Grandola ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il salario ogni tre anni. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano (1757), il comune di Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano viene inserito nel Contado di Como, mentre con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province (1786), esso viene inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune di Grandola, viene inclusa nel IV distretto censuario della provincia di Como. A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell’8 luglio 1797, il comune di Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano viene inserito nel dipartimento del Lario, distretto di Tremezzo. Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di Grandola ed uniti, senza la terra di Naggio che costituisce comune autonomo, viene trasportato nel dipartimento d’Adda e Olio, distretto I di Dongo. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Grandola ed uniti (che probabilmente di nuovo comprendeva anche Naggio), inserito nel distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito dipartimento del Lario. Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il comune di Grandola vide invece allargare i propri confini con l’aggregazione dei comuni di Bene e di Grona. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (1816), il comune di Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano viene inserito nel distretto IV di Menaggio; col compartimento territoriale della Lombardia (1853), questo viene inserito nel distretto VII di Menaggio. In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Grandola è incluso nel mandamento V di Menaggio, circondario I di Como, provincia di Como. Nel 1924 il comune risulta incluso nel circondario di Como della provincia di Como. Il comune di Grandola ed Uniti, appartenente alla provincia di Como, viene costituito nel 1927 con i soppressi comuni di Bene Lario, Grandola e Grona. In base alla legge sull’amministrazione locale emanata nel 1926 il comune viene amministrato da un podestà. - 37 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Nel 1950 viene ricostituito il suddetto comune di Bene Lario (legge 13 marzo 1950, n. 113). Le istituzioni ecclesiastiche riconosciute sul territorio a partire dal XV° secolo sono le seguenti: la "parrocchia" di Grandola è citata in un documento del 1490 secolo (Index alphabeticus). Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI° secolo Grandola è certamente attestata come parrocchia, inserita nella pieve di Menaggio; la chiesa era dedicata ai Santi Siro e Margherita (Visita Ninguarda 15891593). Grandola era attestata parrocchia nel vicariato e pieve di Menaggio anche nel 1651; la chiesa era dedicata a San Siro (Ecclesiae collegiatae 1651). 1.9 Gli ambienti urbani – il quadro evolutivo L’attuale impianto urbanistico di Grandola ed Uniti ha un’organizzazione policentrica, a testimonianza dello sviluppo pressoché autonomo dei nuclei di antica formazione di Naggio, Velzo, Codogna, Cardano, Gonte e Grona. Originariamente tali nuclei costituivano la residenza di coloro che praticavano l’agricoltura, cioè l’attività economica prevalentemente presente sul territorio fino al XVII° secolo. La coltivazione del frumento, del fraino e del granoturco veniva praticata su appezzamenti di terreno di piccole dimensioni, e tali piccoli campi erano suddivisi con filari di viti rosse; sui declivi e sui terrazzamenti veniva invece praticata la coltura promiscua di patate, bietole e ortaggi. Un’altra attività economica presente sul territorio, anche se in maniera meno consistente, era l’allevamento del bestiame; gli alpeggi presenti a Grandola ed Uniti erano localizzati principalmente presso i pascoli alti di Alpe Logone e Alpe Erba, e presso la località di Madri, dove già nel 1649 la popolazione di Grandola era solita portare al pascolo il bestiame. In dette località di monte, raggiungibili dai nuclei storici con un preciso sistema di percorsi e sentieri, si praticava l’attività di ricovero animali, fienagione e deposito del legname in rustici ancor oggi esistenti. In posizione privilegiata, e solitamente a dominio delle frazioni, sorgevano poi le già citate ville nobiliari, originariamente di proprietà della famiglia Guaita; Villa Bagatti-Valsecchi, ad esempio, è ubicata nella parte alta di Cardano, a strapiombo sul torrente Sanagra, mentre Villa Boccalari sovrasta il nucleo antico di Codogna. Le frazioni da cui Grandola ed Uniti è costituita, si dispongono lungo la SS. 340, che collega Porlezza a Menaggio, ad eccezione di Naggio e Grona, che sorgono rispettivamente a nord e a sud della suddetta direttrice. Naggio e Grona, in ragione della loro collocazione, sono infatti più isolate ed autonome rispetto alle altre frazioni, le quali, a seguito della forte espansione edilizia verificatasi negli anni Sessanta, tendono sempre più a formare un’unica conurbazione. L’espansione edilizia verificatasi nelle frazioni di Cardano e Gonte è principalmente di tipo residenziale (prime residenze); quella sviluppatasi nelle altre frazioni, soprattutto a Naggio, è analogamente di tipo residenziale, ma costituita da abitazioni di villeggiatura (seconde case). - 38 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Il fenomeno delle seconde case è di rilevante importanza sul territorio di Grandola ed Uniti, poiché interessa il paese in modo significativo, principalmente durante la stagione estiva. Gli edifici produttivi, commerciali ed alberghieri sono situati in prevalenza lungo l’ asse viario che connette Menaggio a Porlezza (SS 340). Non è possibile infine trascurare la peculiarità che i manufatti di origine industriale disposti lungo il torrente Sanagra rappresentano; tali manufatti sono costituiti principalmente da antichi mulini, alcuni dei quali oggi versano in stato di abbandono o hanno subito una riconversione d’uso, come descritto nel paragrafo precedente. In sintesi, gli ambienti urbani che costituiscono Grandola ed Uniti, secondo le caratteristiche e le peculiarità del territorio urbanizzato anzidescritte, sono i seguenti: centri storici Tipologia edilizia prevalente: edifici a corte e di origine rurale con presenza di ville storiche con parco Edifici rurali di antica formazione Tipologia edilizia prevalente: stalle e rustici di origine rurale aree di recente urbanizzazione Tipologia edilizia prevalente: edifici mono-plurifamiliari Emergenze lungo il torrente Sanagra Tipologia edilizia prevalente: manufatti di archeologia industriale (Es: mulini, fornaci). Per un’analisi territoriale maggiormente articolata, si veda la Tav. n. DP 3 in allegato, relativa alla destinazione d’uso degli edifici. - 39 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1.10 Indagini specialistiche Per la redazione del presente P.G.T. sono state preventivamente prese in esame le seguenti indagini specialistiche effettuate per il comune di Grandola: - lo studio idrogeologico - lo studio del reticolo idrografico minore - il piano di azzonamento acustico Le indicazioni fornite dalle suddette indagini sono state recepite dal presente Piano, che risulta quindi conforme alle loro prescrizioni. Qui di seguito vengono forniti sinteticamente i contenuti dei tre studi considerati; tuttavia, per una completa ed esauriente ricognizione degli aspetti idrogeologici, idrografici ed acustici del territorio, si rimanda alla consultazione diretta degli studi di settore. 1.10.1 Studio idrogeologico – riferimenti Lo studio idrogeologico effettuato per il comune di Grandola, ai sensi della L.R. 41 del 24.11.1997 e s.m.i., analizza in modo dettagliato la geologia, l’assetto tettonico e strutturale, la geomorfologia, l’idrografia e l’idrogeologia del territorio comunale di Grandola. Dopo aver preso in considerazione le risultanze delle suddette analisi, e dopo aver delineato un inquadramento meteoclimatico e la caratterizzazione geotecnica del territorio stesso, lo studio delinea la fattibilità geologica delle azioni di piano, fornendo dati indispensabili alla realizzazione del presente P.G.T. Il territorio è stato infatti suddiviso in aree cui sono state attribuite le seguenti tre classi principali di fattibilità (da legenda P.A.I. - Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del fiume Po): 1) CLASSE 2: Fattibilità con modeste limitazioni 2) CLASSE 3: Fattibilità con consistenti limitazioni 3) CLASSE 4: Fattibilità con gravi limitazioni Le scelte progettuali effettuate all’interno del P.G.T. hanno tenuto in considerazione tale classificazione. 1.10.2 Il reticolo idrografico minore – riferimenti L’individuazione del reticolo idrografico minore presente sul territorio di Grandola è stata effettuata al fine di fornire informazioni indispensabili alla stesura del Regolamento Comunale di Polizia Idraulica, a seguito del trasferimento delle funzioni ai Comuni. Lo scopo del suddetto Regolamento è quello di disciplinare le funzioni e le procedure autorizzative di polizia idraulica di competenza comunale, definite come attività di controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici; lo studio del reticolo idrografico minore e la relativa caratterizzazione sono dunque finalizzati all’individuazione delle fasce di rispetto dei corsi d’acqua - 40 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano appartenenti al reticolo idrografico minore, all’interno delle quali il Comune regolamenta le attività vietate o soggette a nulla osta idraulico, autorizzazione a fini idraulici o concessione di occupazione di area demaniale. Il presente P.G.T. è coerente con le indicazioni fornite dallo studio del reticolo idrografico minore, dal quale recepisce le informazioni relative a tali corsi d’acqua. 1.10.3 Piano azzonamento acustico - riferimenti Il comune di Grandola si è dotato di Piano di azzonamento acustico dal mese di marzo 2009. Il suddetto piano suddivide il territorio comunale in zone a cui viene assegnata la classe acustica di appartenenza, la quale determina i livelli di rumore ammissibili nell’area considerata. La classificazione del territorio effettuata nel presente PGT è compatibile con le classi acustiche definite dal Piano suddetto. 2. L’assetto infrastrutturale 2.1 Le strade I collegamenti tra il territorio comunale e la viabilità extra–urbana sono assicurati dalle Strade Provinciali 8 (di Grandola) e 9 (del Binadone), che connettono le frazioni di Grandola con l’asse di scorrimento della Strada Statale 340, conosciuta come Via Regina. Il suddetto asse viario ha origini storiche; esso compare già nella Tavola Peutingeriana (tavola redatta nel XII°/XIII° quale riproduzione di una carta di età romana imperiale), in cui viene rappresentata come collegamento tra Chiavenna e la città di Como. Percorrendo la Via Regina, che costituì per secoli la direttrice viaria più rapida di collegamento tra la pianura padana e l’area del lago di Costanza, è dunque possibile accedere da Grandola Ed Uniti al capoluogo di Como costeggiando il ramo occidentale del Lario, oppure, proseguendo verso nord, la Val Cavargna e la Svizzera. Ai sensi del Codice della Strada la S.S. 340, come comunicato dall’Anas, è classificata come tipo C, extraurbana secondaria. Un altro percorso storico di rilevanza sovraccomunale da cui Grandola ed Uniti è attraversata, è la Via dei Monti Lariani (tratto lombardo del Sentiero d’Italia), che collega le località montane comprese tra Cernobbio e Sorico snodandosi tra gli antichi alpeggi di monte per ben 125 Km, ad una quota altimetrica compresa tra i 600 e i 1200 mt. s.l.m. Analogalmente alla Via dei Monti Lariani, i percorsi che attraversano i nuclei abitati di Naggio, Velzo, Codogna, Gonte, Cardano e Grona e quelli che conducano a monte, hanno indubbiamente origine storica, e sono visibili anche nelle carte dei Catasti Teresiano e del Catasto Cessato. Per questo motivo il recupero e la valorizzazione di questi percorsi deve rivestire un’importanza primaria nella organizzazione del territorio, pur in un’ottica diversa che - 41 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano dev’essere correlata ad un corretto rapporto con l’ambiente in tutti suoi aspetti (tutela dei corsi d’acqua, dei boschi, degli insediamenti storici e del paesaggio in generale). Un’attenta e dettagliata analisi sui nuclei ed i percorsi storici viene presentata in allegato al presente Documento di Piano. E’ di notevole interesse rilevare, poi, che dal 1884 al 1966 è stata attiva la linea ferroviaria Menaggio-Porlezza, che collegava il Lario al Ceresio effettuando un percorso della lunghezza di 13 Km. in 58 minuti; tale linea, la cui memoria storica viene oggi mantenuta viva dalla presenza a tratti dell’antico tracciato ferroviario, attraversava i territori di Menaggio, Croce, Grandola, Grona (indipendente sino al 1927 e poi unitasi a Grandola), Bene Lario, Piano di Porlezza, Carlazzo, Tavordo e Porlezza. Attualmente, in seguito alla dismissione della linea Menaggio-Porlezza, avvenuta nel 1966, il territorio di Grandola ed Uniti non è dunque servito da alcuna linea ferroviaria; tuttavia i cittadini di Grandola ed Uniti possono usufruire del servizio di trasporto lacuale raggiungendo Menaggio. Da Menaggio è possibile infatti accedere via lago al capoluogo di Como ed ai centri abitati situati lungo il ramo occidentale del Lario e l’alto lago. Le linee di trasporto pubblico stradale che effettuano sevizio a Grandola ed Uniti sono le seguenti: C12 C14 Menaggio-Lugano Menaggio-Cavargna 2.2 I percorsi pedonali Come accennato nel paragrafo precedente i percorsi pedonali, in considerazione delle caratteristiche morfologiche del territorio, hanno rivestito un’importanza fondamentale nell’organizzazione dello stesso e nelle attività economiche della popolazione locale. Questi percorsi, nati per l’esigenza di collegare i vari nuclei abitativi, hanno per secoli rappresentato le uniche vie di comunicazione nell’ambito del territorio, vista l’impossibilità, se si esclude la presenza della strada Regina, di realizzare infrastrutture di più ampio calibro; la Val Sanagra, infatti, a causa della sua particolare morfologia, è sempre stata difficilmente accessibile, e quindi relativamente inadeguata ad accogliere insediamenti stabili di una certa entità e le relative infrastrutturazioni. Anche oggi questa rete viaria costituisce l’ossatura infrastrutturale principale dell’ambito territoriale comunale e, salvo qualche eccezione legata alla mancata realizzazione di adeguate opere di manutenzione soprattutto nella parte montana, si presenta in buono stato di conservazione. I sentieri che collegavano i nuclei abitati ai pascoli della valle ed agli alpeggi di monte necessitano invece molto spesso di manutenzione; questi ultimi erano stati tracciati a causa dell’impossibilità di transitare con bovini nel fondovalle, ove il transito era possibile solo per via pedonale o percorrendo degli scalini ricavati dalla roccia. Ad esempio i pascoli di Madri venivano caricati dal basso transitando per la località Comuna di Naggio attraverso un ripido sentiero; i pascoli alti di Logone ed Alpe Erba venivano invece caricati dall’alto, attraverso i Monti di Gottro. - 42 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 3. L’ambiente costruito 3.1 Il patrimonio edificato Il patrimonio edificato di Grandola ed Uniti è costituito dagli elementi architettonici, le emergenze ed i manufatti che, ricomposti strutturalmente, creano una trama insediativa ben definita e ben riconoscibile. L’articolazione e la definizione degli ambienti urbani descritti in precedenza è connaturata dai seguenti diversi tipi edilizi, che attribuiscono identità propria a ciascun ambiente urbano: - Il patrimonio edificato dei nuclei storici è costituito da edifici di antica formazione, quali rustici tradizionali oggi adibiti a residenza. Questi edifici, disposti a creare un tessuto urbano denso e compatto, mantengono sovente i caratteri morfologici e tipologici originari, attribuendo ai centri storici una particolare identità storico-culturale da preservare e valorizzare. - Il patrimonio edificato che costituisce gli sporadici insediamenti di monte è costituito da stalle, fienili ed altri edifici rurali di antica costruzione; la maggior parte di questi edifici erano utilizzati fino a pochi decenni fa come ricovero estivo per il bestiame, che veniva condotto ai pascoli di monte durante la stagione calda. - Di tutt’altra tipologia e morfologia sono le ville storiche con parco annesso, originariamente dimore delle famiglie benestanti di Grandola ed Uniti. Tali edifici sono caratterizzati da elementi architettonici di pregio e circondati da parchi di notevole valenza ambientale, e per questo sottoposti a tutela. - Lo sviluppo insediativo di Grandola ed Uniti è frutto del progressivo completamento delle aree comprese tra i nuclei di antica formazione di Cardano, Gonte, Codogna e Velzo, e dell’espansione radiale dei nuclei storici di Naggio e Grona; la destinazione d’uso principale degli edifici è quella residenziale, mentre la tipologia edilizia prevalente è quella dell’edificio mono-plurifamiliare. - Le strutture commerciali, produttive e turistico-ricettive presenti sul territorio comunale di Grandola ed Uniti sono prevalentemente disposte lungo la SS. 340. Il PTCP della Provincia di Como classifica Grandola ed Uniti tra i “comuni polo attrattore in ambito montano”, insieme a Carlazzo ed Erba, in quanto l’indice di densità assume un valore minore alla media provinciale (e quindi c’è un’elevata presenza di punti di vendita con un basso numero medio di abitanti per esercizio) e la disponibilità di superfici appartenenti a medie e grandi strutture di vendita è superiore alla media provinciale stessa. Si rileva inoltre la presenza di una struttura socio-sanitaria e assistenziale di rilevanza sovracomunale, accessibile dalla SS. 340 e localizzata a sud del nucleo storico di Gonte. Una parte significativa delle indagini conoscitive riguardanti l’ambiente costruito ha interessato gli aspetti storici dell’edificato e le relative percorrenze; si ritiene infatti che un’attenta analisi dello sviluppo storico dell’edificato sia indispensabile per una corretta lettura e per un’efficace interpretazione del territorio. - 43 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tale territorio risulta infatti ricco di manufatti di notevole interesse storico-culturale, quali, ad esempio, i manufatti di archeologia industriale localizzati lungo il torrente Sanagra, gli antichi lavatoi presenti nei nuclei storici o gli edifici religiosi. Tra questi ultimi, vale la pena annoverare la Chiesa dei Santi Siro e Margherita, eretta a parrocchia nel 1487, l’oratorio di San Nepomuceno, la Chiesa di S. Gottardo, eretta a parrocchia nel 1640, la chiesa dei Santi Caterina, Bernardo e San Francesco Saverio, la Chiesa di S. Giovanni Battista , la Chiesa di S. Antonio Abate e la Chiesa della Madonna Addolorata; numerose sono poi le cappelle votive sparse sul territorio. Dalla lettura del Catasto Teresiano e del Catasto Cessato sono state rilevate sia le soglie storiche dell’edificazione sia le percorrenze storiche (vedi Tav. n. DP 4) come la vecchia via Regina, i percorsi di collegamento tra i nuclei abitati e gli insediamenti di monte e per ultimo i percorsi di crinale, ora via “dei Monti Lariani”; questi percorsi in definitiva evidenziano la chiara vocazione agricola del territorio nei tempi passati. Per i nuclei originari di Grandola ed Uniti, così come per le aree esterne ad essi, sono state condotte rilevazioni dirette di tipo puntuale edificio per edificio, operando una catalogazione dei valori storico-ambientali e documentari presenti, finalizzata alla definizione delle possibili modalità di intervento edilizio ed urbanistico, anche in relazione allo specifico grado di obsolescenza edilizia specifico di ogni immobile. La perimetrazione dei nuclei di antica formazione è stata effettuata in ottemperanza all’art. 10, comma 2, della L.R. 12/2005 e al Piano Territoriale Paesistico Regionale con particolare riferimento al volume 6 sulle norme di attuazione e gli indirizzi di tutela. La perimetrazione suddetta è stata pertanto definita sulla base della cartografia di I° levatura dell’IGM e sulla base dei catasti storici. La sintesi delle analisi relative ai nuclei di antica formazione è riportata all’interno di specifici elaborati in allegato al Piano delle Regole, sia con riferimento alle destinazioni d’uso degli edifici che con riferimento alla catalogazione dei valori storici e documentari e al grado di obsolescenza del patrimonio edificato. 3.2 Il patrimonio paesaggistico-ambientale Il territorio comunale di Grandola ed Uniti presenta un patrimonio paesistico-ambientale di notevole rilevanza (vedi Tav. n. DP 5). Ambiente e paesaggio sono due elementi che concorrono, se opportunamente tutelati, alla valorizzazione di un territorio e al miglioramento della qualità della vita della popolazione residente. Il patrimonio ambientale può essere definito come un bene conservativo, una riserva di non utilizzo diretto, tramandabile e ricostituibile solo in tempi biologici lunghi; il paesaggio può invece essere definito come una zona o un territorio il cui aspetto e carattere derivano dall’azione di fattori naturali e/o culturali, ossia antropici (come stabilito dalla Convenzione Europea del Paesaggio). All’interno del territorio comunale di Grandola ed Uniti rivestono particolare pregio paesaggistico-ambientale i seguenti elementi: - 44 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano ELEMENTI COSTITUTIVI E STRUTTURALI DEL PAESAGGIO ▪ Centri storici e nuclei rurali di antica costruzione I centri storici di Cardano, Gonte, Codogna, Velzo, Naggio e Grona concorrono ad attribuire valore paesaggistico all’intero territorio, così come gli insediamenti rurali di monte (Monti di Grandola, Alpe Logone, Alpe Erba, Alpe Leveia, Alpe di Grona, Alpe Longoni, Alpe Boggioni).L’uso di materiali edilizi tradizionali (pietra, legname, etc.) e le particolari tipologie edilizie (Es: edificazione a corte), connotano infatti in maniera significativa la tipicità dell’edificio, e conseguentemente ne determinano la sua valenza paesaggistica. ▪ Ambiti edificati con pertinenze a verde di valenza ambientale A Grandola ed Uniti la presenza di ville storiche con parco annesso è significativa; le dimore di origine storica sono infatti spesso circondate da verde di notevole valenza ambientale, in cui sono collocate emergenze vegetazionali e floristiche. Le ville storiche sono localizzate principalmente a ridosso dei nuclei storici delle frazioni, in posizione altimetrica superiore rispetto a tali nuclei; per questo motivo i parchi e i giardini che le circondano giocano un ruolo importantissimo non solo a livello ambientale, ma anche a livello paesaggistico, poiché influiscono positivamente sulla percezione dello sky-line di Grandola ed Uniti, sovrastando i nuclei abitati. ▪ Percorsi storici e sentieri Il rapporto tra forma insediativa e paesaggio è una componente fondamentale per il mantenimento dell’identità storica di un sistema insediativo e la limitazione del consumo di suolo. Per questo motivo si rivela essere di fondamentale importanza mantenere inalterato l’impianto degli insediamenti originari e dei percorsi pedonali e viabilistici. Uno degli obiettivi del presente DP è infatti quello di tutelare i caratteri originari dell’antica Strada Regina, dei percorsi pedonali nei centri storici e dei sentieri montani che portano agli insediamenti rurali di monte (alpeggi), nonché quello di valorizzare l’antico tracciato ferroviario; la valenza paesaggistica di tali elementi è data dal fatto che essi determinano il disegno e la struttura del territorio. ▪ Manufatti di interesse storico-artistico I manufatti presenti a Grandola ed Uniti che rivestono interesse storico-artistico sono i seguenti: - le antiche cappelle votive presenti sul territorio comunale; - i lavatoi localizzati in concomitanza di ogni nucleo storico; - villa Camozzi, villa Bagatti-Valsecchi, villa Corti-Cerletti e villa Boccalari; - i mulini in stato di abbandono o che hanno subito una riconversione d’uso lungo il torrente Sanagra (Es: Molino Galiseppi, Molino di Cattanei, Molino dei Pazzi, Molino del Sidro, Molino della Valle, Molino del Boggio); - l’antica fornace Galli, attualmente interessata da un processo di ristrutturazione; - le costruzioni tipiche di monte. - 45 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tali manufatti presentano caratteristiche architettoniche, pittoriche o strutturali tali da renderli meritevoli di tutela e salvaguardia, in quanto dotati di notevole valenza paesaggistica, oltre che storico-culturale. ▪ Terrazzamenti in pietra Sul territorio comunale di Grandola ed Uniti sono presenti numerose tracce del paesaggio agrario storico; molti antichi terrazzamenti sono infatti ancora oggi visibili presso i pianali localizzati a monte della tratta Gonte - località La Santa sino a Codogna (località Passerera) e Velzo. Tali terrazzamenti, testimonianza dell’antica coltivazione su muri a secco della vite e di alberi da frutto, sono meritevoli di tutela anche in ragione del loro valore storico-simbolico. ▪ Ambiti boschivi Più del 67 % del territorio di Grandola ed Uniti è costituito da superfici boschive. Il territorio boschivo ha un elevato valore ambientale e naturalistico, poiché sorgente di biodiveristà e sede di numerose specie floristiche e vegetazionali, così come descritto accuratamente al paragrafo 1.5. E’ per questo motivo importante mantenere inalterato il delicato equilibrio esistente tra tale sistema naturale ed il sistema antropico. ▪ Ambiti agricoli, prati e pascoli Il settore agro-pastorale ha avuto importanza nello sviluppo economico di Grandola ed Uniti sostanzialmente fino al secolo scorso. I prati ed i pascoli di monte, presenti soprattutto alle quote più elevate, necessitano di tutela e salvaguardia; è necessario per questo preservare i pianali evitando che questi ultimi siano inglobati dal bosco che avanza. ELEMENTI PERCETTIVI DEL PAESAGGIO ▪ Luoghi di particolare pregio ambientale e percettivo I territori bagnati dal torrente Sanagra, compresi all’interno del PLIS della Val Sanagra, costituiscono indubbiamente luoghi di particolare pregio ambientale e percettivo. Tali luoghi, in ragione del delicato equilibrio e della riuscita integrazione tra sistema naturalistico e sistema antropico (in questo caso rappresentato dal sistema degli antichi mulini lungo il torrente), rappresentano infatti veri e propri elementi costitutivi del paesaggio. Elementi di particolare interesse ambientale e percettivo sono inoltre il cosiddetto Rogolone ed i boschi che lo circondano lungo la fascia territoriale che dall’area in cui il Rogolone è localizzato si dirama alle frazioni di Gonte, Codogna e Velzo. ▪ Visuali Elementi di indiscutibile pregio, che concorrono ad attribuire qualità all’intero territorio di Grandola ed Uniti, sono i molteplici scorci visuali panoramici; numerosi sono infatti i punti da cui si può godere di panoramiche verso i versanti delle montagne e verso la valle. Particolare pregio percettivo rivestono, ad esempio, le radure presenti in zona Velzo e la grande radura detta “Binadone”, situata in una piccola conca dalla quale la visuale si apre - 46 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano su tutto il versante del Monte Crocione; pregevole è inoltre la percezione visiva dell’edificato dei nuclei storici. ELEMENTI DI INTERESSE NATURALISTICO E ARCHEOLOGICO Il territorio di Grandola ed Uniti è ricco di elementi di interesse naturalistico, presenti soprattutto nell’area territoriale compresa nel PLIS. Notevole interesse naturalistico ricoprono inoltre i boschi che circondano l’area del Rogolone, all’interno dei quali sono presenti numerose emergenze naturalistiche, descritte dettagliatamente al paragrafo 1.5. Lungo il corso del torrente Sanagra sono infine presenti, come antecedentemente rilevato, numerosi elementi di archeologia pre-industriale, costituiti dagli antichi mulini attualmente dismessi o riconvertiti ad altro uso e dalle fornace Galli. Inoltre possono a buona ragione essere considerati elementi di interesse archeologico i numerosi massi erratici presenti in località Madri; tali massi erratici sono costituiti da blocchi di pietra non locali (per lo più graniti valtellinesi), e sono ancora oggi talvolta usati per delimitare le proprietà, i diritti e i recinti di pascolo. Le osservazioni sintetiche svolte fino ad ora sul patrimonio paesaggistico-ambientale di Grandola ed Uniti, sono propedeutiche alla classificazione del territorio comunale in classi di sensibilità. La necessità di applicare tale suddivisione è stata introdotta dal PTPR e dalla DGR 7/11045 dell’8 Novembre 2002 con l’introduzione dell’esame di impatto paesistico dei progetti. Nel paragrafo successivo verranno esplicitate le modalità di redazione di tale esame, fondamentale al mantenimento di un equilibrio sostenibile tra ambienti naturali e interventi antropici. 3.2.1 L’esame di impatto paesistico dei progetti Il Piano Territoriale Paesistico Regionale introduce l’esame paesistico dei progetti quale strumento per la tutela e la valorizzazione del paesaggio. Mediante tale esame si persegue l’obiettivo di instaurare un dialogo costruttivo tra pubblica amministrazione e progettista al fine di migliorare la qualità paesistica delle trasformazioni territoriali ed edilizie. L’esame di impatto paesistico dei progetti, come stabilito dalle linee guida introdotte dalla DGR 8 Novembre 2002 n° 7/11045, deve essere articolato nelle seguenti fasi: 1) Determinazione della classe di sensibilità del sito 2) Determinazione del grado di incidenza paesistica del progetto 3) Determinazione del livello di impatto paesistico del progetto Il giudizio complessivo circa la sensibilità di un luogo deve prendere in considerazione i seguenti modi di valutazione: - modo di valutazione morfologico-strutturale, che prende in esame l’eventuale appartenenza del luogo a sistemi morfologici o strutturali ben riconoscibili; - modo di valutazione vedutistico, che analizza il sito da un punto di vista percettivo; - modo di valutazione simbolico, che considera il valore simbolico che la comunità locale attribuisce al luogo. - 47 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 3.2.2 Suddivisione del territorio comunale in classi di sensibilità (ai sensi dell’art. 24, comma 2 lettera a) del PTPR e dell’art. 5 della DGR 7/11045 dell’ 8 Novembre 2002) Dopo aver effettuato all’interno del presente Documento di Piano un’attenta analisi delle caratteristiche fisico-morfologiche, naturalistiche, ambientali e storico-culturali del territorio di Grandola ed Uniti, si ritiene di poter procedere con la suddivisione del territorio comunale in classi di sensibilità, avendo acquisito una conoscenza approfondita, multidimensionale ed esauriente del territorio stesso. Per determinare le classi di sensibilità sono stati utilizzati i criteri forniti dalla DGR 8 Novembre 2002 n° 7/11045, la quale propone 3 differenti modi di valutazione, da considerare simultaneamente per analizzare il territorio nel suo complesso: il modo morfologico-strutturale, il modo vedutistico e il modo simbolico. L’analisi naturalistica e paesaggistica del territorio è rappresentata graficamente sulla tavola 2. GIUDIZIO COMPLESSIVO E DEFINIZIONE DELLE CLASSI DI SENSIBILITA’ Le valutazioni sintetiche effettuate fino a questo momento, unitamente alle considerazioni e alle analisi di dettaglio svolte all’interno del presente Documento di Piano, consentono di suddividere il territorio in diverse aree di sensibilità. In ragione delle caratteristiche del territorio anzidescritte, simili per molte aree, si è ritenuto opportuno effettuare una ripartizione del territorio comunale nelle tre seguenti classi di sensibilità, così come definite dalla DGR 8 Novembre 2002, n° 7/11045:aree a sensibilità paesistica media (grado 3) e aree a sensibilità paesistica alta (grado 4) e molto alta (grado 5). Il territorio è stato dunque così ripartito: aree a sensibilità paesistica molto alta (grado 5): appartiene a tale sezione l’area del Parco della Val Sanagra. aree a sensibilità paesistica alta (grado 4): appartengono a tale sezione in linea schematica le aree boschive, le aree con presenza di alpeggi, le aree di rilevanza naturalistica, paesaggistica e agricola, i nuclei di antica formazione. aree a sensibilità paesistica media (grado 3): appartiene a tale sezione la parte rimanente del territorio comunale. - 48 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 3.3 I vincoli ambientali e strutturali Come detto in precedenza, il territorio comunale di Grandola ed Uniti è interessato da un sistema ambientale e paesaggistico di elevata valenza. Tale situazione è riconosciuta da un’articolata serie di vincoli (vedi Tav. n. 5 ) che si possono così riassumere: - l’intero territorio comunale è sottoposto a vincolo paesaggistico di cui alla Legge 1497/39 istituito con decreto ministeriale del 16.11.1973; - villa Corti-Cerletti, con il relativo parco di pertinenza, è stata dichiarata di notevole interesse ambientale ed architettonico con decreto ministeriale dell’ 08.09.1981, ed è sottoposta alle disposizioni di tutela di cui alla Legge 1089/39 così come sostituita dal D.lgs. 42/2004; villa ex Galbiati, ora Bagatti-Valsecchi, è stata dichiarata di notevole interesse ambientale ed architettonico con decreto ministeriale del 12.05.1980, ed è sottoposta alle disposizioni di tutela di cui alla Legge 1089/39 così come sostituita dal D.lgs. 42/2004; con decreto del 06.11.1991 anche il borgo ed il giardino di pertinenza vengono sottoposti alle medesime disposizioni di tutela; - - villa Camozzi, con relativa scuderia e giardino, è stata dichiarata di notevole interesse ambientale ed architettonico con decreto ministeriale del 20.04.1977, ed è sottoposta alle disposizioni di tutela di cui alla Legge 1089/39 così come sostituita dal D.lgs. 42/2004; - il terreno su cui esistono due grandi querce (il cosiddetto “Rogolone” e un rovere minore), è stato dichiarato di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale del 18.12.1928, ai sensi della Legge n. 778 del 11.06.1922; - la torre medievale, è stato dichiarata di notevole interesse pubblico con notifica del 16.02.1910, ai sensi della L. n. 364 del 20.06.1909; - ai sensi della L. 431/85, così come sostituita dal D.lgs. 42/2004, art. 142, comma 1, lettera d), è soggetta a vincolo la fascia di territorio montano-catena alpina ai 1.600 mt.; - ai sensi delle prescrizioni contenute nel Piano Territoriale Paesistico Regionale risulta altresì dichiarata di elevata naturalità la porzione di territorio posta al di sopra dei 1000 metri (già D.G.R. 4/3859 del 10.12.1985 – aree di primo appoggio-); - ai sensi della L. 431/85, così come sostituita dal D.lgs. 42/2004, art. 142, comma 1, lettera c), sono soggetti a vincolo le fasce di territorio di mt. 150 da ciascuna sponda dei seguenti corsi d’acqua: a) Sanagra, dallo sbocco alla confluenza dei vari rami a sud di Alpe Pisnera (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) – CODICE SIBA: 13130300; b) Valle Palagna, lungo tutto il suo corso (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130301; c) Valle Misino, dallo sbocco sino a nord di Alpetto (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130302 ; d) Varò, dallo sbocco sino alla confluenza delle Valli Camolasca e Forcoletta (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130303; - 49 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano e) Canale Lagadone, lungo tutto il suo corso (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) CODICE SIBA: 13130033; f) Valle, dallo sbocco al sentiero da Grotto ai monti di Grandola (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130034; g) Valle Scarpignana, dallo sbocco a Km. 1,000 a monte della confluenza in ciascuno dei rami in cui si divide (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130035; h) Civagna (o il Vallone), dallo sbocco a Km. 1,000 a monte della confluenza in ciascuno dei rami in cui si divide sopra Grona (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) CODICE SIBA: 13130036; i) Valli del Diavolo, dallo sbocco a Km. 1,500 a monte della confluenza in ciascuno dei rami in cui si divide (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130037; j) Valle del Grano, dallo sbocco al sentiero di Selva Ghirlanda (D.G.R. 4/12028 del 25.07.1986) - CODICE SIBA: 13130038; - ai sensi della L. 431/85, così come sostituita dal D.lgs. 42/2004, art. 142, comma 1, lettera g, sono soggetti a vincolo le aree boscate; - ai sensi del R.D. del 30.12.1923 n° 3267 sono sottoposte a vincolo idrogeologico le aree così come descritte in allegato al presente documento. 3.4. Servizi e attrezzature pubbliche e di uso pubblico I servizi presenti oggi sul territorio di Grandola scontano l'esigua dimensione demografica comunale. Una comprensione puntuale dei servizi di cui effettivamente fruiscono gli abitanti del comune, che verrà attentamente presa in esame all’interno del Piano dei Servizi, deve pertanto riferirsi sia alla scala comunale che a quella sovracomunale, perché solo allargando il ragionamento oltre i confini comunali è possibile valutare la presenza di un livello minimo di servizi ed individuare le priorità di intervento da affrontare nel breve e nel lungo periodo. Attraverso la suddetta analisi effettuata ad una scala territoriale diversa da quella comunale è infatti possibile individuare le linee di indirizzo del progetto di sviluppo del Comune. L’ambito territoriale di riferimento, che si è ritenuto opportuno prendere in considerazione, è rappresentato da tre precisi livelli territoriali: il livello comunale, il livello sovraccomunale facente capo alla Comunità Montana ed in ultimo quello gravitante sul capoluogo di provincia Como. Il motivo di tale riferimento è il seguente: in tale area sono localizzati i servizi di cui gli abitanti di Grandola fruiscono ed ai quali hanno agevolmente accesso. Nell’ambito del territorio comunale sono localizzati alcuni servizi, diciamo di più immediata necessità, che presuppongono quindi la vicinanza con i centri abitati del Comune. Altri servizi, che non possono per le loro caratteristiche essere individuati nell’ambito del territorio comunale, viceversa fanno riferimento ad ambiti territoriali di più ampia scala che investono quindi più comuni, sia per quanto concerne la localizzazione delle infrastrutture sia per quanto concerne l’organizzazione dei servizi medesimi. La dotazione esistente è stata articolata nelle seguenti categorie di servizi: - 50 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano servizi alla persona l’istruzione di base; i servizi sociali; i servizi sanitari; i servizi istituzionali; i servizi religiosi; i servizi culturali; sportivi e per il tempo libero. verde urbano articolato in base alla scala di riferimento in: giardini e parchi di quartiere; parchi urbani; parchi territoriali; spazi pubblici pedonali. servizi alla mobilità e alla sosta veicolare articolati in relazione al tipo di utenza al quale i singoli servizi si riferiscono: - sosta a carattere locale a servizio esclusivo della residenza; - sosta a servizio delle aree produttive, - sosta a servizio delle attività terziarie e del commercio. servizi tecnologici e ambientali infrastrutture servizi a rete quali: gas, acqua, fognatura, energia elettrica, telefonia, ecc., saranno oggetto di un piano di settore, integrativo del Piano dei Servizi, il Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo), in attuazione del RR n. 3 del 28/02/05; strutture per la prestazione di servizi specialistici, quali: raccolta e smaltimento dei rifiuti; servizi alla produzione insieme di servizi parte con funzione di attrezzatura e parte con funzione di supporto alle attività produttive del secondario e del terziario commerciale, direzionale, ricettivo. La dotazione di aree e attrezzature per servizi pubblici e di uso pubblico, riferita al Comune di Grandola Ed Uniti, è sintetizzata nella seguente tabella: SR1 Istruzione SR2 Servizi socioassistenziali, istituzionali, cultura e aggregazione sociale, attrezzature religiose Istruzione di base mq 3.044 mq 19.990 SR3 Verde pubblico Verde pubblico mq 21.505 SR4 Parcheggi residenziali parcheggio mq 10.727 mq. 55.268 TOTALE SP Servizi produttivi* parcheggio mq 3.874 SC Servizi commerciali* parcheggio mq 1.055 IT Servizi tecnologici* mq 9.912 S Servizi sovracomunali mq 13.332 mq. 83.441 TOTALE GENERALE * aree e attrezzature a servizio di funzioni non residenziali - 51 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 3.5 Identificazione dei servizi presenti sul territorio comunale Nel territorio di Grandola sono ubicate le seguenti attrezzature di interesse collettivo: a) Istruzione: I plessi scolastici presenti nel comune sono la scuola dell’infanzia, ospitata in un edificio in via Roma e la scuola primaria che è localizzata anch’essa in via Roma. In questo stesso edificio è ubicato al pino terreno anche il deposito comunale. b) Attrezzature per il culto Nel territorio comunale sono presenti diverse chiese, alcune delle quali organizzate con spazi all’aperto per lo sport e vani di ricreazione (oratorio). c) Attrezzature di interesse generale: - La sede Municipale è ubicata al piano primo della storica villa Camozzi a Codogna. Nello stesso edificio sono anche ubicati al piano terreno, una sala polifunzionale per assemblee o cerimonie, e al piano secondo il museo etnografico della Val Sanagra; - L’area per le manifestazioni è ubicata lungo la via Roma di fronte alla scuola primaria; - L’Ufficio Postale è ubicato in via San Giuseppe sempre a Codogna; - I lavatoi pubblici sono presenti in tutte e sei le frazioni di Grandola; c) Impianti sportivi Gli impianti sportivi presenti sono: un campo di calcio con relativa tribuna e spogliatoio, un campo da tennis e un’area per il gioco bimbi; d) Il verde attrezzato Le aree verdi o alberate pubbliche o di uso pubblico sono le seguenti: - area adiacente e quella fronteggiante il municipio; - il parco nell’area delle manifestazioni; - l’area in prossimità di una nuova lottizzazione in via Re. e) I parcheggi pubblici Nel territorio comunale sono presenti diversi parcheggi. Da un punto di vista quantitativo le superfici sono paria a: La dotazione complessiva di aree attrezzate per servizi pubblici e di uso pubblico assomma a 83.441 m2, dei quali specificamente a servizio della funzione residenziale 55.268 m2, senza considerare aree di proprietà comunale allo stato non ancora attrezzate. A fronte di tale dotazione, si evidenzia l’adeguatezza complessiva nel rapporto tra offerta (espressa in superficie di aree) e popolazione residente servita, sintetizzabile nel parametro numerico di m2/abitante pari 41,18 (1.342 abitanti al 31 Dicembre 2011). Tuttavia si rilevano alcune carenze strutturali relativamente alle attrezzature scolastiche, oltre a puntuali sottodotazioni per parcheggi pubblici di prossimità ai nuclei storici. Rispetto a tali condizioni, il Piano dei Servizi deve definire le soluzioni, complementari alle scelte strategiche del DP, relativamente alle categorie di servizi evidenziati. - 52 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 4. Analisi demografica e socioeconomica La nuova legge urbanistica regionale prevede che all’interno del Documento di Piano vengano elaborate analisi di tipo demografico, sociale ed economico al fine di determinare gli obiettivi quantitativi di sviluppo del PGT, ed in particolar modo le politiche di intervento per la residenza. Una puntuale ricognizione ed un’attenta indagine socio-economica finalizzate a stimare l’evoluzione demografica della popolazione e le nuove necessità emergenti nell’arco dei 5 anni di verifica del Documento di Piano, sono strettamente legate all’efficienza del Piano dei Servizi, che in base alle suddette analisi dovrà dimensionare i servizi di cui il territorio necessita e necessiterà nei prossimi anni. La verifica e l’aggiornamento ravvicinati del Documento di Piano (5 anni) deve impegnare l’amministrazione a monitorare costantemente gli obiettivi strategici di sviluppo del territorio ed, eventualmente, a riorientare le politiche di governo dello stesso. Le indagine effettuate sono costruite sulla base di dati ISTAT documentati all’interno dei Censimenti e sulla base di dati comunali reperiti direttamente presso la Pubblica Amministrazione di Grandola ed Uniti; questi ultimi dati sono stati utilizzati per costruire elaborazioni quanto più attuali possibili, poiché aggiornati al 31 Dicembre 2011. E’ necessario precisare che saranno riscontrabili alcune piccole discrepanze all’interno dei dati. Tali discrepanze sono date dal fatto che in alcuni casi sono stati utilizzati dati frutto di “osservazione”, raccolti cioè nei censimenti a seguito di rilevazione, mentre in altri casi sono stati utilizzati dati frutto di “stima”, rivisitati cioè recentemente dall’ISTAT al fine di eliminare il margine di errore tra popolazione censita e popolazione anagrafica accumulatosi nel decennio tra il 1991 e il 2001 a seguito di errori di copertura. In alcune fasi delle analisi si è poi ritenuto opportuno confrontare i dati relativi a Grandola ed Uniti con quelli dei comuni limitrofi con caratteristiche simili a quelle di Grandola ed Uniti al fine di effettuare comparazioni significative. Rispetto al precedente impianto normativo i contenuti delle analisi non cambiano ma si traducono in un documento più agile, fortemente mirato alla centralità del dimensionamento e alla determinazione dei fabbisogni, prerequisito ed insieme corollario agli obiettivi di sviluppo generale delineati dal PGT. In questa ottica i fenomeni considerati sono: - la struttura della popolazione residente e delle famiglie, a cui è seguita una previsione della consistenza demografica a 5 anni, coerentemente con il periodo di verifica del Documento di Piano, e 10 anni per inquadrare gli obiettivi in una prospettiva più ampia e più consona all’evoluzione lenta dei fenomeni demografici; - la consistenza del patrimonio edilizio all’ultimo censimento, aggiornato sulla base del costruito dopo il 2001 a cui è seguita la stima del fabbisogno edilizio residenziale a 5 anni, coerentemente con quanto è stato fatto per le previsioni demografiche; - la struttura e la consistenza delle attività produttive localizzate nel comune, rapportata alle variabili demografiche: consistenza dei residenti, propensioni occupazionali, pendolarismo; Consistenza e dinamiche sono confrontate con quelle dei comuni limitrofi, in ragione della continuità territoriale che caratterizza l’area. - 53 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 4.1 La popolazione residente La popolazione residente nel comune di Grandola ed Uniti all’ultimo Censimento (2001) ammontava a 1267 unità. Nella tabella che segue sono riportati gli abitanti residenti a Grandola Ed Uniti e nei comuni limitrofi al 1991 e al 2001. Com’è possibile osservare, il tasso di crescita della popolazione nel decennio 1991-2001 è stato positivo nei comuni di Carlazzo, Corrido e Grandola ed Uniti. Il comune di Bene Lario ha invece avuto un tasso di crescita leggermente negativo, mentre il comune di Menaggio ha avuto una crescita prossima allo zero. L’intera area ha subito un incremento complessivo del 3,6%. Significativo appare l’incremento demografico verificatosi nei Comuni di Carlazzo (7,16%) e di Grandola ed Uniti (6,63%). Anche l’ultimo decennio censuario (2001-2011) conferma la crescita di Grandola nell’ordine del 5,59 %. Tab.1: Popolazione residente – (Censimenti ISTAT 1991 e 2001) Maschi Bene Lario Carlazzo Corrido Grandola ed Uniti Menaggio Area Provincia Femmine 1991 2001 1991 2001 1991 159 1.232 359 164 1.337 357 155 1.271 360 146 1.359 373 314 2.503 719 Totale Saldo 2001 assolut o 310 -4 2.696 + 193 730 + 11 599 647 584 620 1.183 1.267 + 84 + 6,63 % 1.488 3.837 385.179 1.452 3.957 260.786 1.652 1.669 4.022 4.167 410.504 276.714 3.140 7.859 522.147 3.121 8.124 537.500 - 19 + 265 +15.353 - 0,61 % + 3,26 % + 2,94 % Tasso di crescita - 1,29 % + 7,16 % + 1,51 % Variazione popolazione residente (maschi + femmine) 1991-2001 3300 3140 3000 3121 2700 2696 2400 2503 2100 1800 1500 Popolazione 1200 1267 1183 900 600 300 730 719 310 314 0 Anni Bene L. 1991 Carlazzo 2001 Corrido - 54 - Grandola Menaggio Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 2 - Andamento della popolazione dal 1871 al 2001 (Dati censimenti ISTAT) CENSIMENTO ANNO POPOLAZIONE RESIDENTE SALDO ASSOLUTO TASSO DI CRESCITA 1861 1613 - - 1871 1590 - 23 - 1,45 % 1881 1527 - 63 - 4,13 % 1901 1450 - 77 - 5,31 % 1911 1532 + 82 + 5,35 % 1921 1538 +6 + 0,39 % 1931 1447 - 91 - 6,29 % 1941 1216 - 231 - 18,99 % 1951 1203 - 13 - 1,08 % 1961 1090 - 113 - 10,37 % 1971 1113 + 23 + 2,07 % 1981 1143 + 30 + 2,62 % 1991 1179 + 40 + 3,38 % 2001 1267 + 84 + 6,63 % 2011 1342* + 75 + 5,59 % N.B.: nel 1927 il Comune di Grona, fino ad allora indipendente, viene annesso al Comune di Grandola * Dato provvisorio - 55 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 3 – Saldo naturale e migratorio della popolazione dal 1976 al 2011 ANNO POPOL NATI MORTI DIFF. EMIG IMMIG DIFF. SALDO POPOL 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 1113 1100 1122 1124 1125 1133 1139* 1139 1149 1153 1158 1158 1163 1189 1197 1216 1191* 1200 1197 1195 1226 1223 1267 1266 1286 1279 1267* 1256 1266 1281 1286 1308 1296 1331 1351 12 16 7 10 11 11 11 13 12 12 10 9 14 17 8 10 9 9 6 15 12 11 12 22 12 11 11 11 17 14 8 12 10 12 19 17 15 12 18 16 22 17 9 25 12 19 9 14 9 12 21 11 17 11 7 14 12 12 13 10 12 16 14 12 15 14 14 7 10 8 -5 1 -5 -8 -5 - 11 -6 4 -13 0 -9 0 0 8 -4 -11 -2 -8 -5 8 -2 -1 0 9 2 -1 -5 -3 5 -1 -6 -2 +3 +2 +11 38 14 21 25 32 17 26 29 16 23 20 27 19 32 30 49 30 40 22 26 31 19 40 27 40 59 43 44 31 53 66 75 41 43 43 30 35 28 34 45 42 32 35 33 28 29 32 45 32 53 35 41 45 25 49 30 64 41 36 33 46 37 59 41 59 94 65 73 61 39 -8 21 7 9 13 25 6 6 17 5 9 5 26 0 23 -14 11 5 3 23 -1 45 1 9 -7 -13 -6 15 10 6 28 -10 +32 +18 -4 -13 22 2 1 8 14 0 10 4 5 0 5 26 8 19 -25 9 -3 -2 31 -3 44 1 18 -5 -14 -11 12 15 5 22 -12 +35 +20 +7 1100 1122 1124 1125 1133 1147 1139 1149 1153 1158 1158 1163 1189 1197 1216 1191 1200 1197 1195 1226 1223 1267 1266 1284 1279 1265 1254 1266 1281 1286 1308 1296 1331 1351 1358 2011 1358 7 14 -7 48 39 -9 -16 1342 * dati rettificati dell’ISTAT a seguito di censimento L’aggiornamento della dinamica demografica a fine 2011, effettuata sulla base dei dati anagrafici comunali, mostra che la dinamica positiva evidenziata è proseguita anche negli anni successivi, con una modesta battuta di arresto nel 2007 e nel 2011. I dati anagrafici mostrano che la crescita è ancorata ad un saldo sociale mediamente positivo, mentre il saldo naturale si presenta per lo più negativo o prossimo allo zero, anche se vi sono segnali di ripresa. Ciò evidenzia la capacità di attrazione del comune - 56 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano sotto il profilo residenziale, ma rende anche ragione del progressivo invecchiamento della popolazione derivante dalla bassa natalità associata ad una crescente longevità: nel 2005 l’indice di vecchiaia era pari a 134,04 ed ad ogni bambino di età inferiore ad anni cinque corrispondono 3,6 anziani. Tab. 4 Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre (Dati ISTAT) Romania Turchia Marocco Tunisia Ucraina Bielorussia Russia federazione Cina rep. Popolare Peru’ Argentina Ecuador Dominica Colombia Svizzera Francia Regno unito Germania Australia TOTALE 1999 2000 2001 2002 24 27 24 20 2003 9 8 1 1 2 1 4 1 3 30 2004 13 8 6 1 2 2 4 1 4 1 3 1 46 2005 13 7 5 1 4 1 2 2 4 1 3 2 1 4 50 Tab. 5 - Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2005 (Dati ISTAT) Popolazione straniera residente al 1 Gennaio Iscritti per nascita Iscritti da altri comuni Iscritti dall’estero Altri iscritti Totale iscritti Cancellati per morte Cancellati per altri comuni Cancellati per l’estero Acquisizione di cittadinanza italiana Altri cancellati Totale cancellati Popolazione straniera residente al 31 Dicembre di cui minorenni - 57 - MASCHI 19 0 4 2 0 6 0 6 0 0 0 6 FEMMINE 27 1 3 5 0 9 0 5 0 0 0 5 TOTALE 46 1 7 7 0 15 0 11 0 0 0 11 19 31 50 2 7 9 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 6 – Popolazione residente per classi di età (Censimento ISTAT 2001 e dati Istat al 1 Gennaio 2005) minore di anni 5 da 5 a 9 da 10 a 14 da 15 a 19 da 20 a 24 da 25 a 29 da 30 a 34 2001 66 60 60 63 73 84 100 2005 70 70 48 65 67 83 104 da 35 a 39 da 40 a 44 da 45 a 49 da 50 a 54 da 55 a 59 da 60 a 64 da 65 a 69 2001 104 93 80 87 76 80 69 2005 98 93 88 76 94 73 71 da 70 a 74 da 75 a 79 da 80 a 84 > 85 totale 2001 52 56 31 33 1267 2005 57 55 38 31 1281 L’indice di vecchiaia, calcolato come il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione di 65 anni e più e a denominatore quella di 0-14 anni, nel 2001 è pari a 129,57, mentre nel 2005 è pari a 134,04. Il rapporto tra anziani e bambini con meno di 5 anni nel 2001 è pari a 3,65, mentre nel 2005 è pari a 3,60. L’incremento dell’indice di vecchiaia nel quinquennio evidenzia il progressivo invecchiamento della popolazione; tale fenomeno è rilevante per la programmazione dei servizi alla persona, presa in esame all’interno del Piano dei Servizi. Il Piano dei Servizi dovrà infatti tenere in considerazione questo fenomeno, prestando particolare attenzione alla progettazione dei servizi per gli anziani e alla politica di sostegno alle famiglie. La componente anziana della popolazione, come mostrano i dati riportati nella tabella seguente, si attesta infatti intorno al 20% del totale degli abitanti; la tendenza all’invecchiamento della popolazione è tuttavia in atto anche nei comuni limitrofi a Grandola ed Uniti, anche se la percentuale di popolazione anziana è differente. Infatti Carlazzo e Corrido hanno una percentuale di popolazione anziana che si attesta intorno al 15 %, mentre a Menaggio la popolazione anziana è costituita da ben il 25,17 % della popolazione complessiva. - 58 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 7 – Percentuale della popolazione anziana al 01.01.2005 (Dati Istat) Popolazione con Anziani (più di Totale età inferiore ai 65 65 anni) popolazione anni % popolazione anziana Bene Lario 55 264 319 17,24 % Carlazzo 436 2402 2838 15,36 % Corrido 118 644 762 15,49 % Grandola ed Uniti 252 1029 1281 19,67 % Menaggio 794 2360 3154 25,17 % Provincia di Como 105117 455824 560941 18,7 % Percentuale popolazione anziana 100% 80% 60% Anziani (più di 65 anni) Corrido Carlazzo Bene L. 0% Provincia Como 20% Menaggio Popolazione con età inferiore ai 65 anni Grandola 40% Le proiezioni demografiche, calcolate per interpolazione lineare, indicherebbero una crescita lieve ma costante anche per i prossimi cinque e dieci anni con una consistenza demografica pari a 1376 residenti nel 2016 e di 1410 residenti nel 2021, come conseguenza di un saldo sociale positivo e di un saldo naturale prossimo allo zero. Ritornando alla struttura demografica definita dall’ultimo censimento, rimangono da considerare due elementi importanti per l’assetto del comune: i livelli di scolarità e le propensioni lavorative. - 59 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 10: Popolazione residente di 6 anni e più per grado di istruzione (Censimento ISTAT 2001) COMUNI Livello di istruzione Alfabeti privi di titoli Diploma di Licenza di scuola Analfabeti di studio Licenza di scuola media inferiore o di Laurea scuola Di cui: in Di cui: in età secondaria avviamento elementare Totale età da 65 Totale da 65 anni in superiore professionale anni in poi poi Bene 4 Lario Carlazzo 67 Corrido 25 Grandola 47 ed Uniti Menaggio 232 Totale 23 116 124 23 6 2 2 292 531 104 943 282 791 240 183 30 28 - 5 - 2 - 2.520 681 255 427 398 56 3 3 1 1.186 844 944 802 136 16 4 2 2.962 L’indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo (calcolato come rapporto percentuale tra la popolazione tra i 15 e i 52 anni senza il diploma di terza media e il totale della medesima fascia di popolazione), è pari a 10,77 , leggermente superiore alla media provinciale, il cui indice è pari a 9,68. Risutla inoltre che l’ 1,59 % del totale della popolazione è in possesso del titolo di laurea. In relazione al secondo punto, un sintetico esame della partecipazione al lavoro e delle propensioni professionali è importante non solo per stimare la produzione del reddito del comune ma anche per valutare la dipendenza da sistemi produttivi esterni ed organizzazioni territoriali diverse. Tab. 11: Forze di lavoro ( 15 anni e più) - Censimento 2001 Comune In cerca di occupazione Occupata Totale Bene Lario 118 43,70 4 1,48 122 45,18 Carlazzo 1191 52,31 44 1,93 1235 54,24 Corrido 298 48,14 21 3,39 319 51,53 Grandola ed Uniti 523 48,38 27 2,50 550 50,88 Menaggio 1236 45,17 63 2,30 1299 47,47 Provincia di Como 236504 50,99 11015 2,37 247519 53,36 - 60 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 12: Popolazione residente non attiva (Censimento 2001) Casalinghe Studenti Ritirati dal lavoro Altri Totale 15,17 4,53 23,22 6,20 49,12 Tab. 13: Occupati per posizione (Censimento 2001) Indipendenti Socio di Coadiuv. Imprend. Lavoratore cooperativ familiare libero prof. in proprio a Dipendenti 373 71,32 37 7,07 82 15,68 5 Totale 0,96 26 4,97 150 28,68 Totale 52 3 10 0 Tab. 14: Occupati per sezione di attività economica (Censimento 2001) Agricoltura 38 Industria Commerci o 7,26 183 34,99 122 23,33 Trasporti e Credito, comunicazio assicurazion ni i, servizi 17 3,25 31 5,93 Altre attività 13 2 25,2 4 Totale 52 3 10 0 Le osservazioni significative che è possibile effettuare circa le condizioni occupazionali della popolazione di Grandola ed Uniti sono le seguenti: - la popolazione attiva è costituita dal 50,88 % di quella totale, mentre quella non attiva dal 49,12 %. - La disoccupazione ha un’incidenza molto bassa e la popolazione non attiva è costituita per buona parte da anziani ritirati dal lavoro (23,22%) e da casalinghe, che rappresentano il 15,17 % del totale. - In relazione alla posizione professionale il 71,32 % dei 523 occupati lavora alle dipendenze. - Rispetto ai settori di impiego il secondario assorbe circa il 35 % degli occupati. - Sussiste un certo numero di addetti impiegati nel settore agricolo. Rilevante risulta inoltre il dato relativo agli spostamenti: 422 persone su 636 si spostano quotidianamente fuori dal comune. Il dato non distingue gli studenti dai lavoratori. - 61 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano L’ultima informazione rilevante per il quadro demografico riguarda la struttura delle famiglie rappresentata nelle tabelle sottostanti. Tab. 15 – Famiglie per numero di componenti (Censimenti ISTAT 1991-2001) Anno 1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone totale 1991 139 116 83 90 26 11 465 2001 169 122 108 91 26 6 522 Famiglie per numero di componenti anno 2001 5,0% 1,1% 32,4% 1 persona 17,4% 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 persone 23,4% 20,7% Tra il 1991 e il 2001 il numero delle famiglie è cresciuto del 12,26 %. Tab. 9 – Tipologia dei nuclei familiari (Censimento ISTAT 2001) Coppie senza figli Coppie con figli Padre con figli Madre con figli totale 96 206 9 30 341 Tipologia dei nuclei familiari 8,8% 28,2% 2,6% Coppie senza figli Coppie con figli Padre con figli Madre con figli 60,4% - 62 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Le osservazioni più significative riguardanti i dati precedenti sono le seguenti: - la crescita delle famiglie con 1 - 2 - 3 componenti che rappreserntano circa il 76 % di tutto il comune; - la tenuta delle famiglie di 4-5 componenti e la riduzione di quelle più numerose. - il 32,4 % delle famiglie sono composte da una singola persona; Tale ultimo dato conferma la tesi anzidescritta riguardante l’invecchiamento della popolazione. I nuclei familiari composti da una sola persona sono infatti costituiti nella maggior parte dei casi da una persona anziana che, nel momento in cui non sarà più in grado di badare a sé stessa, necessiterà di assistenza. E’ tuttavia rilevabile che alcune delle famiglie composte da una singola persona sono rappresentate da giovani single, e che tale fenomeno sembra essere in aumento. Inoltre: - il 60,4 % dei nuclei familiari sono rappresentati da coppie con figli, mentre il 28,2 % da coppie senza figli; ciò significa che circa l’88,6 % dei nuclei famigliari sono di tipo “tradizionale”. Resta comunque significativo il peso dei nuclei familiari formati da sola madre con figli (8,8%). In sintesi: il comune è in crescita, anche se con fasi altalenanti, nel decennio intercensuario e la tendenza è confermata dalle informazioni anagrafiche fino al 31.12.2011; la crescita è dovuta al saldo sociale che comunque compensa la neutralità o negatività di quello naturale; la modesta crescita demografica, che fa ritenere che la popolazione crescerà poco meno di una settantina di persone nel prossimo decennio, non incide in modo significativo sull’invecchiamento dei residenti e sulla connessa parcellizzazione delle famiglie; le propensioni lavorative sono in linea con quelle dell’area e con la media provinciale; si osserva infine un netto miglioramento dei livelli di scolarità. Gli obiettivi emergenti dal quadro demografico delineato sono legati al mantenimento delle positive dinamiche registrate fino ad oggi: sotto il profilo dei servizi alla residenza e alle famiglie va posta particolare attenzione ai segmenti di popolazione più esposti al rischio di peggioramento della qualità della vita, come gli anziani ma anche i giovanissimi e le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano; sotto il profilo degli assetti territoriali si ritiene opportuno favorire quelle opzioni che possono aumentare le opportunità di occupazione terziaria in ambito comunale, contenendo la dipendenza del comune dall’esterno; infine sotto il profilo delle prospettive di benessere generale del comune è importante sostenere le recenti propensioni all’incremento dei livelli di scolarità sia con l’offerta di occasioni culturali e di impiego del tempo libero che non rendano il comune troppo dipendente dalle iniziative dei più grandi comuni vicini. - 63 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 4.2 Le attività economiche Il dato di assoluto rilievo al censimento del 2001 che emerge dal confronto tra popolazione attiva e addetti è che Grandola costituisce un’eccezione rispetto ai comuni limitrofi dove, a parte Menaggio, risulta elevato il gap tra attivi e addetti. Tale fatto determina in tali realtà una forte esportazione di forza lavoro nei comuni limitrofi e nei poli attrattori, tra cui ha un ruolo sicuramente di primo piano la vicina Confederazione Elvetica. Grandola, seppur con un certo distacco, rimane agganciata alla media provinciale. Comune Attivi In cerca di occupati occ. Addetti Totale attivi totale deficit % Bene Lario 118 4 122 41 81 197,56 Carlazzo 1.191 44 1.235 529 706 133,46 Corrido 298 21 319 45 274 608,89 Grandola ed Uniti 523 27 550 437 113 25,86 Menaggio 1.236 63 1.299 2.045 746 36,48 Provincia di Como 236.504 11.015 247.519 211.463 36.056 17,05 - 64 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 13: Unità locali e addetti sottosezione economica (CensimentI ISTAT 1991-2001) SOTTOSEZIONE ECONOMICA Unità Unità Addetti Locali Locali UL 91 01 91 Addetti UL 01 Agricoltura, caccia e silvicoltura 0 4 0 4 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0 1 0 4 Industrie alimentari-bevande e tabacco 2 0 6 0 Industrie tessili e dell’abbigliamento 2 0 5 0 Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in 1 cuoio, pelle e similari 0 35 0 Industria del legno e prodotti in legno 2 7 9 0 4 0 1 12 11 4 5 46 11 23 46 149 Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di 20 auto, moto e beni personali 26 46 76 Alberghi e ristoranti 9 11 27 33 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2 4 3 12 Intermediazione monetaria e finanziaria 1 2 1 2 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, 4 profess. e imprendit. 15 5 19 Sanità e altri servizi sociali 2 5 2 6 Altri servizi pubblici, sociali e personali 4 2 7 3 Totale 65 105 219 388 2 Fabbricazione di articoli in gomma e materie 1 plastiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di 1 minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in 2 metallo Costruzioni 61,54 % Variazione % 2001 su 1991 - 65 - 77,17 % Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Unità locali 1991-2001 30 26 25 23 20 20 15 15 11 11 10 9 5 4 22 0 00 1 2 11 2 2 1 4 4 2 4 1 2 000 UL 91 0 5 4 1 2 2 UL 01 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Industrie alimentari-bevande e tabacco Industrie tessili e dell’abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Industria del legno e prodotti in legno Fabbricazione di articoli in gomma e materie plasitiche Fabbricazionedi prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Costruzioni Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni - 66 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Addetti unità locali 160 149 140 120 100 80 76 60 46 4646 40 35 33 27 19 20 0 0 0 6 5 7 4 12 5 7 3 1 5 2 4 4 ADDUL 91 11 9 0 0 0 0 12 2 6 3 ADDUL 01 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Industrie alimentari-bevande e tabacco Industrie tessili e dell’abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Industria del legno e prodotti in legno Fabbricazione di articoli in gomma e materie plasitiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Costruzioni Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, profess. e imprendit. Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Vale la pena di notare che nel decennio 1991-2001, si è assistito ad una crescita considerevole soprattutto nel settore delle costruzioni: le unità locali sono infatti passate da 11 a 23, mentre l’incremento degli addetti occupati in tale attività è stato di ben 103 unità rispetto al 1991. Un altro settore piuttosto sviluppato a Grandola ed Uniti è certamente quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, moto e beni personali, nonché quello della produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo. Si rileva inoltre il significativo incremento di unità locali nel settore delle attività immobiliari, noleggio, - 67 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano informatica, professionisti ed imprenditori, le cui unità locali sono passate nel decennio considerato da 4 a 15. Più nel dettaglio, si può osservare che le attività economiche presenti a Grandola ed Uniti sono così ripartite e strutturate (dati rilevati nell’aprile 2006): ATTIVITA’ ALBERGHIERE E RESIDENZE TURISTICO-ALBERGHIERE DENOMINAZIONE ATTIVITA’ LOCALIZZAZIONE HOTEL MERLONI FRAZ. CARDANO AGRITURISMO LA CASA MATILDE FRAZ. CARDANO B&B CASA DEL SOLE FRAZ. CARDANO B&B PASQUINI RENATA FRAZ. NAGGIO ATTIVITA’ DI RISTORAZIONE DENOMINAZIONE ATTIVITA’ LOCALIZZAZIONE AGRITURISMO BARCOLA FRAZ. CARDANO AGRITURISMO BUBA FRAZ. VELZO MANAGGIO CADENABBIA GOLF CLUB GOLF CROTTO DI NAGGIO FRAZ. NAGGIO CROTTO DEL MERLO MONTI DI GOTTRO TAVOLA CALDA EMILY FRAZ. CARDANO BAR DENOMINAZIONE ATTIVITA’ LOCALIZZAZIONE IL BARETTO FRAZ. CODOGNA GRANDOLA CARBURANTI FRAZ. CARDANO SWEET LIFE FRAZ. CARDANO BAR LA SANTA LOC. LA SANTA BAR HOTEL MERLONI FRAZ. CARDANO BAR 46 FRAZ. CARDANO CAFFETTERIA EMILY FRAZ. CARDANO COMMERCIO TIPOLOGIA ATTIVITA’ LOCALIZZAZIONE ALIMENTARI FRAZ. CARDANO ALIMENTARI FRAZ. CARDANO ALIMENTARI FRAZ. CODOGNA ALIMENTARI FRAZ. NAGGIO PRODOTTI AGRICOLI FRAZ. CARDANO PRODOTTI AGRICOLI FRAZ. VELZO FLORICOLTURA FRAZ. CARDANO ABBIGLIAMENTO LOC. LA SANTA ARREDAMENTO LOC. LA SANTA - 68 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano ELETTRONICA/CASALINGHI FRAZ. CARDANO MINI MARKET FRAZ. CARDANO FARMACIA FRAZ. CARDANO ARTIGIANATO TIPOLOGIA ATTIVITA’ LOCALIZZAZIONE VETRERIA ZONA INDUSTR. MECCANICO LOC. LA SANTA MECCANICO ZONA INDUSTR. PRODOTTI PETROLIFERI ZONA INDUSTR. FALEGNAME ZONA INDUSTR. VENDITA AUTO FRAZ. CARDANO PARRUCCHIERA FRAZ. CARDANO PARRUCCHIERA LOC. LA SANTA ESTETISTA FRAZ. CARDANO In sintesi, per quanto riguarda le analisi effettuate sulla popolazione e sulle attività produttive, si può affermare che: è prevedibile una crescita della popolazione nei prossimi 5 anni a seguito della cresciuta appetibilità residenziale del comune; è prevedibile un incremento della popolazione anziana; ciò significa che nel Piano dei Servizi sarà necessario considerare il bisogno insorgente di assistenza domiciliare per anziani; il livello d’istruzione della popolazione di Grandola ed Uniti è nella media provinciale; il livello di occupazione risulta nella media provinciale e il comune, rispetto alla popolazione attiva vanta un considerevole numero di addetti locali tanto da costituire quasi un primato tra i comuni limitrofi ad eccezione di Menaggio. 4.3 Il turismo Analizzando la dimensione demografica del comune, non è possibile infine trascurare il fatto che durante la stagione estiva Grandola ed Uniti viene frequentata da city users, (turisti occasionali e proprietari di seconde case) che modificano la domanda di servizi. Il comune di Grandola ed Uniti è meta di turismo fin dai primi del Novecento, ed è per questo interessante analizzare nel dettaglio la dimensione del fenomeno turistico negli ultimi anni per poi poter valutare, all’interno del Piano dei Servizi, se i servizi presenti sul territorio per il turismo sono e saranno sufficienti a soddisfare la domanda presente e la domanda insorgente. Qui di seguito si prenderanno in esame i dati relativi al turismo fluttuante, quel turismo costituito cioè dalle persone che si servono di servizi ricettivi (escludendo quindi i proprietari di seconde case). - 69 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Tab. 14: Arrivi e presenze dei turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi ANNO 2002 2003 2004 2005 TIPO ESERCIZIO ARRIVI PRESENZE Esercizi alberghieri 1.749 4.387 Esercizi complementari 0 0 Totale 1.749 4.387 Esercizi alberghieri 2.801 8.190 Esercizi complementari 0 0 Totale 2.801 8.190 Esercizi alberghieri 2.288 6.817 Esercizi complementari 0 0 Totale 2.288 6.817 Esercizi alberghieri 5.533 6.086 Esercizi complementari 0 0 Totale 5.533 6.086 Fonte dati: SISEL – Sistema Informativo Statistico Enti Locali – Regione Lombardia - 70 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Anno Tot. esercizi di eserc. alberghieri Tot. letti di eserc. alberghieri Tot. camere di eserc. alberghieri Tot. bagni di eserc. alberghieri Tot. eserc. di altre strutture ricettive Tot. letti di altre strutture ricettive Tot. generale esercizi Tot generale letti Tab. 15: Offerta di strutture ricettive 1999 2 89 49 44 0 0 2 89 2000 2 89 49 44 0 0 2 89 2001 2 94 49 44 0 0 2 94 2002 2 94 49 44 0 0 2 94 2003 2 94 49 44 0 0 2 94 2004 1 69 37 37 3 31 4 100 2005 1 70 38 38 3 31 4 101 Fonte dati: www.statistica.regione.lombardia.it Come è possibile osservare dalle tabelle sovrastanti, il comune di Grandola ed Uniti è stato interessato dall’anno 2002 all’anno 2005 da flussi turistici di dimensione significativa; infatti il numero degli arrivi e delle presenze di turisti nelle strutture ricettive presenti sul territorio comunale è stato nel suddetto arco temporale sempre considerevole. Si è verificato in particolare un incremento degli arrivi nell’anno 2005 (5.533 unità rispetto alle 1.749 dell’anno 2001), e ciò sta a significare che il comune viene considerato territorialmente più appetibile rispetto al passato. Dal punto di vista dell’offerta, di riscontro, è possibile rilevare che si è verificato un leggero incremento delle strutture ricettive e dei posti letto disponibili, che dagli 89 del 1999 sono divenuti 101 nel 2005 Tuttavia, come si è già anticipato, la dimensione del fenomeno turistico a Grandola ed Uniti non può essere calcolata solo in termini di turisti che usufruiscono dei servizi ricettivi presenti sul territorio; è infatti considerevolmente ampia la dimensione del fenomeno delle seconde case, che fa in modo che da maggio a ottobre la popolazione a Grandola ed Uniti aumenti in termini considerevoli. - 71 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 4.4 La residenza e il fabbisogno abitativo Il patrimonio di edilizia residenziale del comune contava alla data del censimento 838 abitazioni, con 3491 stanze distribuite in 647 edifici. Rilevante risulta essere la quota di non occupato pari a 313 abitazioni corrispondenti a 1248 stanze, pari a circa il 35 % dell’intero patrimonio. Tuttavia da una verifica effettuata presso gli uffici comunali risulta che circa 318 abitazioni sono seconde case, come confermato dal dato sull’imposta comunale degli immobili relativo alle seconde case. Si deduce pertanto che le abitazioni classificate dal censimento come patrimonio abitativo vuoto sono per lo più seconde case. La maggioranza delle abitazioni utilizzate come seconde case è collocata nei centri abitati mentre una quota minore ( circa il 10%) è collocata nelle case sparse. Tab. 16: Famiglie, edifici ed abitazioni - Fonte dati: Censimento ISTAT 2001 Edifici Totale di cui ad uso abitativo Totale di cui occupate da residenti di cui vuote 720 647 838 522 313 Famiglie Comune di Grandola ed Uniti Abitazioni 522 La tabella seguente raccoglie sinteticamente tutte le informazioni necessarie alla definizione del fabbisogno abitativo insorgente, mostrando l’evoluzione della condizione abitativa dal 1981 al 2001. Tab. 17: Abitazioni, stanze e affollamento Abitazioni non occupate Occupate Stanze non occupate Occupate Residenti per abitazione (abitazioni occupate) Residenti per stanze (stanze occupate) Stanze occupate per residente (Standard abitativo) 1981 1991 saldo 2001 saldo 689 259 430 2.983 1.162 1.821 771 308 463 3.290 1.271 2.019 + 82 + 49 + 33 + 307 + 109 + 198 838 313 525 3.491 1.248 2.243 + 67 +5 + 62 + 201 - 23 + 224 2,66 2,55 - 0,11 2,41 - 0,14 0,63 0,59 - 0,04 0,56 - 0,03 1,59 1,71 + 0,12 1,77 + 0,06 Fonte dati: Provincia di Como - PTCP - Censimenti ISTAT 1981, 1991, 2001 La comparazione dei dati non evidenzia rilevanti cambiamenti nella fruizione del patrimonio abitativo dal 1981 al 2001. - 72 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Le abitazioni occupate aumentano progressivamente dalle 430 unità del 1981 alle 525 unità del 2001. Si osserva inoltre un lieve e poco significativo decremento di residenti per abitazione, oltre ad un lieve decremento di residenti per stanze, mentre si nota un lieve incremento di stanze occupate per residente. La carenza di abitazioni non occupate, a disposizione del mercato immobiliare per consentire il ricambio degli occupanti rappresenta una limitazione dello stesso; infatti normalmente viene considerata una quota frizionale (abitazioni libere a disposizione) pari al 3-4% del patrimonio abitativo esistente occupato. Tra il 2007 e il 2011 sono state realizzate 80 stanze delle quali si assume che circa il 30 % pari a 24 stanze rappresenti la quota di seconde case. Il patrimonio edilizio complessivo assomma a 3693 stanze (3491 esistenti al censimento 2001 più 202 realizzate tra il 2002 e il 2011), delle quali circa 2585 costituiscono la quota di stanze di residenza primaria. Nell’ambito del Documento di Piano, in relazione all’attendibile evoluzione del quadro demografico e dell’attività edilizia, è stato stimato un fabbisogno di edilizia residenziale nel breve periodo, 5 anni, quale arco temporale dominabile. Ai fini della determinazione del fabbisogno di edilizia residenziale sono state considerate le seguenti componenti: - andamento demografico ( un abitante = una stanza); - incidenza di una quota frizionale di abitazioni-stanze; - incremento del numero dei nuclei familiari tra il 2007 e il 2011; - incremento del patrimonio edilizio realizzato tra il 2007 e il 2011. Componente numero di stanze andamento demografico + 68* quota frizionale 3% di 2569 + 78 numero nuclei familiari + 15 Stanze di nuova realizzazione - 56 ** Saldo 105 * N.B. Crescita lineare stimata della popolazione tra il 2007 e il 2016. ** N.B. Il dato non comprende la quota di stanze attribuita all’edilizia turistica stimata in 24 stanze. Pertanto il fabbisogno di edilizia residenziale per il quinquennio 2012 - 2016 è stimato in circa 105 stanze per residenza primaria (comprensive della dotazione di una quota frizionale). - 73 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Sezione II – Il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento A. Il Piano Territoriale Regionale (PTR) – Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) L’articolo 19, comma 1, della LR 12/2005 definisce il Piano Territoriale Regionale come un “atto fondamentale di indirizzo, agli effetti territoriali, della programmazione di settore della Regione, nonché di orientamento della programmazione e pianificazione territoriale dei comuni e delle province”. Con il Comunicato Regionale n. 159 del 20 dicembre 2005, la Regione ha reso noto l’avvio dell’elaborazione del PTR, attivando il confronto con i soggetti interessati per raccogliere proposte territoriali fin dalle prime fasi di elaborazione del piano. Il Piano Territoriale Regionale è stato definitivamente approvato dal Consiglio Regionale della Lombardia in data 19 gennaio 2010. Il Piano ha acquistato efficacia dal 17 febbraio 2010. Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione nazionale (Dlgs.n.42/2004). Il PTR in tal senso recepisce consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone ed adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generale e finalità di tutela. Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), diviene così sezione specifica del PTR, disciplina paesaggistica dello stesso, mantenendo comunque una compiuta unitarietà ed identità. Le indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del PTR, consolidano e rafforzano le scelte già operate dal PTPR pre-vigente in merito all’attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e all’integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, ricercando nuove correlazioni anche con altre pianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del suolo, ambientali e infrastrutturali. Le misure di indirizzo e prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e reciproca relazione con le priorità del PTR al fine di salvaguardare e valorizzare gli ambiti e i sistemi di maggiore rilevanza regionale : laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica, montagna, centri e nuclei storici, geositi, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore panoramico e di fruizione del paesaggio. Il Documento di Piano del P.T.R., inoltre, riconosce come opportunità positiva il ripristino delle connessioni ecologiche e la realizzazione di Rete Ecologica Regionale (RER). La Rete Ecologica Regionale è identificata quale infrastruttura prioritaria di interesse regionale. La traduzione sul territorio della RER avviene mediante i progetti di Rete Ecologica Provinciale (REP) e Locale (REC). Il territorio di Grandola è identificato parte come elemento di primo livello e parte di secondo livello della RER. Le indicazioni principali del PTR per il territorio di Grandola sono qui di seguito riportate. - 74 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Indicazioni del PPR per il comune di Grandola ed Uniti Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio Tav.A PPR – Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti - 75 - Legenda Tav.A Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio Il PTPR prima e il PTR ora, inserisce il territorio comunale di Grandola ed Uniti parte nella fascia territoriale prealpina e parte in quella alpina. Parte del territorio appartiene alla categoria definita Paesaggi della montagna e delle dorsali, parte è compreso nella categoria definita Paesaggi dei laghi insubrici, parte nei paesaggi delle valli e dei versanti e parte nei paesaggi delle energie di rilievo. Tali categorie vengono descritte all’interno del PTR nei seguenti termini. Paesaggi della montagna e delle dorsali Le aree poste alle quote più elevate della montagna prealpina si differenziano da quelle della fascia alpina per diversi motivi. Anzitutto vi predominano le rocce carbonatiche, da cui derivano specifiche morfologie dovute all’erosione carsica; altro motivo di specificità è poi che le morfologie legate al glacialismo hanno carattere relitto, mancandovi attualmente ogni formazione glaciale a causa delle quote non elevate. Un altro motivo ancora è dato dalla presenza di una flora dissimile da quella alpina, anche a motivo della differente composizione dei suoli. Ulteriori motivi di specificità derivano dal fatto che valli e culture valligiane sono qui più aperte verso la pianura, ed infine dalla funzione propria della montagna prealpina di essere una sorta di balconata verso i sottostanti laghi o verso la pianura. Anche l’alta montagna prealpina rappresenta una delle non molte porzioni del territorio lombardo ad alto grado di naturalità, benché anch’essa oggi sia molto fruita dalle popolazioni urbane che trovano qui il più ravvicinato ambito ricreativo. Il limite inferiore di questo ambito non è facilmente determinabile se ci riferiamo semplicemente a delle isoipse; esso si individua sulla base della vegetazione, nel passaggio fra le formazioni arboree controllate dall’uomo e i mugeti striscianti, poi all’arbusteto e alle praterie d’alta quota. Molte delle famiglie e degli elementi costitutivi di questa tipologia sono gli stessi che si ritrovano nei paesaggi della montagna alpina. Le differenze sono sfumate e attengono a caratteri specifici di determinate aree. Paesaggi dei laghi insubrici Questo paesaggio non è solo uno dei più peculiari della fascia prealpina, ma è anche uno dei più significativi e celebrati della Lombardia e d’Italia. Esso richiama la storia geologica della formazione delle Alpi, le vicende climatiche, e con queste, anche le morfologie e le forme di insediamento di periodo storico. I laghi occupano la sezione inferiore dei bacini vallivi che scendono dalle catene più interne. Questi invasi sono il risultato di fratture antiche e di modellamenti glaciali pleistocenici. Tutti sono racchiusi dalle dorsali prealpine. Solo in corrispondenza del lago di Garda l’espansione delle acque di accumulo ha superato i limiti della valle del Sarca investendo con un largo arco di sbarramento morenico una parte della pianura. La presenza dei laghi condiziona fortemente il clima e l’abito vegetale dei luoghi assumendo quella specificità - detta insubrica - rappresentata da una flora spontanea o di importazione (dai lecci, all’ulivo, al cipresso) propria degli orizzonti mediterranei. Ma alla presenza delle acque lacustri si devono numerosi altri elementi di singolarità riguardanti l’organizzazione degli spazi (tipo di colture, di insediamento, attività tradizionali come la pesca, interrelazioni per via d’acqua…) e le testimonianze storiche, la percezione e la fruizione del paesaggio come scenario di soggiorno e turismo. Al richiamo del paesaggio lacustre si collega la formazione dell’immagine romantica e pittorica dei luoghi, delle ville e dei giardini, vero e proprio ‘paesaggio estetico’, declamato nella letteratura classica (Manzoni, Stendhal, Fogazzaro) e di viaggio, raffigurato nel vedutismo e nella pittura di genere. La fascia spondale, così caratterizzata, è poi sovrastata da fasce altitudinali che si svolgono lungo i versanti in modi tradizionalmente non tanto dissimili da quelli delle valli proprie. La mancanza di un fondovalle genera però una sorta di lenta aggressione edilizia delle pendici (vedi Cernobbio o Moltrasio) che, seppur connotata da basse densità volumetriche, impone comunque una riflessione su un così alto consumo di suolo paesaggisticamente pregiato - 76 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano (e forse, proprio per questo, così ambìto). In questi stessi ambiti non mancano poi comparti industriali in via di totale riconversione produttiva. Paesaggi delle valli e dei versanti Al di sotto della fascia aperta delle alte quote si profila con gradualità l‟ambiente umanizzato dei territori alpini. Sono i lunghi e declinanti versanti che accompagnano le vallate alpine principali e secondarie, domini forestali delle resinose (Laris, Pinus, Picea) alle quote più elevate, delle latifoglie (faggeta, castagneto, latifoglie miste) alle quote inferiori. A differenza delle alte quote, dove i rilievi sono facilmente isolabili e riconoscibili, qui i caratteri del paesaggio sono apparentemente più uniformi per la densità della copertura forestale, per la continuità morfologica dei versanti. Le discontinuità, vale a dire l‟imboccatura delle convalli, i gradini glaciali, le fasce di terrazzo intermedie o le emergenze intercluse, i conoidi rappresentano dunque importanti chiavi per l’identificazione dei luoghi. Gli orizzonti vegetali spesso si compenetrano fra loro senza limiti precisi poiché oltre all’altitudine subentrano altri fattori come l’esposizione, la piovosità, la vicinanza di vallate ampie o di massicci montuosi. Percettivamente il paesaggio vallivo si può scomporre in senso altitudinale passando dal fondovalle ai versanti, dai versanti alle cime che sovrastano le valli. A questa scomposizione corrisponde un diverso grado di antropizzazione. La presenza dell’uomo, delle sue attività, delle sue forme di organizzazione si attenua infatti passando dal basso all‟alto. Ma esso si attenua anche passando dalle sezioni delle valli più vicine ai loro sbocchi rispetto alle loro porzioni superiori; e si attenua altresì passando dai versanti in umbrìa a quelli a solatìo. Quest’ultima condizione all’interno dei bacini vallivi è spiccatamente presente nelle valli o nelle loro sezioni a sviluppo longitudinale (alta Valcamonica, Valtellina). Ma la scomposizione dei paesaggi di valle si ha soprattutto passando dalle grandi valli, su cui si impernia lo spazio alpino lombardo, alle loro valli laterali. Le prime hanno spesso la caratteristica sezione modellata dai ghiacciai pleistocenici, con i fondovalle ampi; le seconde presentano notevoli approfondimenti post-glaciali e sono talvolta prive di fondovalle, specie nelle sezioni prossime agli sbocchi. Altra situazione particolare si ritrova nelle testate vallive, punto topico della geografia alpina, dominato dagli alti massicci, dalle pareti e dalle insellature di valico, elementi però già descritti nel paesaggio delle energie di rilievo. Nell’agricoltura e nell’allevamento si sviluppano economie di tipo “verticale”, cioè legate al nomadismo stagionale degli addetti. In questo caso è netta la divisione fra i versanti bassi, dove ai boschi si alternano i prati-pascoli, con abitazioni temporanee, ricoveri per il bestiame e fienili, frequentati nel periodo primaverile (maggenghi), e i versanti alti, dove sono gli alpeggi e i pascoli, con le relative stalle e ricoveri, raggiunti nel periodo estivo. Una fitta rete di percorsi pedonali (ora sempre più frequentemente di strade) si stende sul dorso di questi versanti collegando le due fasce di permanenza stagionale. Nelle alte valli, dove mancano i prati intermedi, la migrazione avviene direttamente fra fondovalle e pascoli alti. Talvolta agli spostamenti in verticale si aggiungono quelli in orizzontale, all’interno delle valli secondarie fino a raggiungere le quote appropriate (molto noto il caso degli alpeggi della valle di Mello, appartenenti agli abitanti dell’omonimo comune della Valtellina, distante alcune decine di chilometri). Tale organizzazione umana determina un sistema unitario e organico che aderisce alla varietà delle situazioni naturali altitudinalmente date, costituenti a loro volta piccoli ambiti di naturalità che si ritrovano con una loro relativa integrità soprattutto sui versanti a umbrìa, poco segnati dalle trasformazioni. Non mancano, fino a una certa quota, le sedi umane permanenti, spesso di antichissima origine come siti privilegiati rispetto ai fondovalle malsani e paludosi. La loro collocazione (vedi Valtellina) è preferenziale rispetto all’esposizione e alla giacitura (sui terrazzi o sull’addolcimento interglaciale dei versanti), predominando, per ragione di economia degli spazi, in forma accentrata con l‟immancabile dotazione degli equipaggiamenti comunitari (chiesa, scuola, forno, mulino ... ). Grossi elementi di spicco, a ragione della loro collocazione strategica, sono le torri e i - 77 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano castelli, sulle emergenze dei versanti, di intere porzioni di valle, così come le chiese e gli oratori, essi pure fulcri di riferimento per popolazioni disperse, con le loro attività, su territori molto vasti. Il portato storico, specie nelle valli principali, trova radici antichissime nei petrogrifi, nelle rocce istoriate, testimonianze di popolamenti antichissimi e manifestazione di culti pagani legati ai fenomeni naturali. Attualmente molti di questi caratteri e, in sostanza, la stessa economia montana rivela segni di lenta agonia che si riflettono con puntualità sul paesaggio. Ne consegue un’immagine penalizzata non solo da intrusioni moderne (strade, edilizia, reti tecnologiche ... ) ma anche e soprattutto degradata dall’abbandono dei presidi umani, dai campi a terrazzo, ai prati, ai vecchi nuclei, ai maggenghi, agli alpeggi, al bosco. Ulteriori considerazioni si devono fare per i grandi fondovalle conformati dall’azione di incisione dei ghiacciai di età quaternaria. Le grandi vallate principali, corridoi naturali entro i quali le correnti di traffico, la civilizzazione e le culture di popoli stanziali o di passo si sono accostate alla montagna. In Lombardia si riconoscono fondamentalmente nella Valtellina, fino alla stretta delle Prese, e nella parte bassa della Valchiavenna, e nell’alta Valcamonica. La prima è l‟esempio forse più emblematico nell’arco meridionale delle Alpi, di varco con andamento longitudinale, parallelo alla catena principale, determinato da una lunga linea di contatto tettonica. La sezione trasversale, comunemente definita a U, è dovuta all’escavazione dei grandi ghiacciai delle ere quaternarie con tutta una serie di fenomeni derivati: i terrazzamenti laterali, la sentita acclività delle pendici basse, i larghi conoidi di deiezione allo sbocco delle valli secondarie, la lieve pendenza e le modeste altitudini del fondo rispetto alle elevazioni delle catene e dei massicci circostanti (massimo l’esempio del Legnone, elevato di oltre 2000 metri rispetto alla sottostante Valtellina). Il modesto livello altitudinale introduce nelle valli, fino a una certa distanza, caratteri vegetazionali e colture tipiche di zone della pianura. Paesaggi delle energie di rilievo. Il paesaggio della montagna, delle alte quote - generalmente oltre i 2000 metri sul livello del mare, anche se non si può fissare un’isoipsa valida ovunque - appartiene alla grande partitura orografica delle Alpi, dove gli affioramenti rocciosi, le nevi e i ghiacciai, predominano sulla copertura vegetale. Si tratta di un paesaggio aperto, di spiccata verticalità ma dai grandi orizzonti visuali che si concentra attorno alle vette più elevate, che si frammenta nel dettaglio delle particolarità e dei cromatismi litologici, nelle frastagliate linee di cresta, nella ripidità dei pendii e nei forti dislivelli. Trae il suo carattere precipuo dall’elevato grado di naturalità. Corrisponde alla fascia d‟affioramento del basamento cristallino, dove sono localizzati i rilievi più elevati del territorio regionale. Essa è costituita in prevalenza da rocce metamorfiche (gneiss, micascisti, filladi) ed è interessata da importanti sistemi di discontinuità tettonica di grande scala che comportano un’intrinseca propensione al dissesto. Comprende le Alpi Retiche, vale a dire il versante settentrionale della Valtellina con l’incisione della Valchiavenna, e buona parte delle Alpi Orobie, vale a dire il versante meridionale della Valtellina e quello settentrionale o di testata delle valli bergamasche. Sono i luoghi dove, in sostanza, s’osservano più evidenti i complessi meccanismi dell’orogenesi alpina, ivi comprese le forme più visibili del modellamento glaciale quaternario con le sue larghe e lunghe vallate che definiscono l’articolazione orografica e idrografica di questo complesso territorio. Tutte le forme orografiche esistenti possono essere classificate in due categorie: erosive e d’accumulo. Le prime sono il risultato dell’asportazione di materiale, le seconde del deposito gravitativo dello stesso. È un paesaggio, in questo senso molto dinamico, considerati ovviamente i tempi dell’evoluzione naturale, soggetto cioè a un continuo processo morfogenetico. I tipi e i modi di questo processo dipendono dagli agenti del modellamento (ghiaccio, neve ecc.), da fattori geologici (litologia, cioè composizione e coerenza delle rocce, e tettonica, cioè dislocazione e giacitura delle rocce), dalle condizioni climatiche. I due contesti paesaggistici dominanti sono il paesaggio periglaciale e il paesaggio glaciale. Nel primo - 78 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano caso si considerano tutti i fenomeni geomorfologici tipici delle aree esterne al limite delle nevi perenni, caratterizzate dalla completa fusione estiva della neve e soprattutto dall’alternanza gelo-disgelo. Tali fenomeni possono essere di vario tipo, vale a dire: le falde e i coni detritici, tipiche forme di accumulo come risultato finale del processo di disgregazione meccanica e dell’azione della gravità; frane e processi gravitativi profondi; nivomorene, cioè argini detriti ci di versante o al piede delle falde; pietraie semoventi; forme legate al geliflusso e altro. Nel caso dei paesaggi glaciali si considerano invece i fenomeni propri del lavorìo dei ghiacciai, primi artefici del modellamento di valli e versanti. Vi si distinguono fenomeni epiglaciali, che avvengono in altre parole sulla superficie stessa del ghiacciaio (lingue, morene), e fenomeni classici d’erosione, provocati dal movimento del ghiaccio verso la valle cui appartengono, ad esempio, le valli glaciali con le relative spalle, i circhi e altri fenomeni minori. Infine, per completare il quadro del paesaggio delle energie di rilievo, vanno annoverati anche gli effetti delle acque di scorrimento, in altre parole le forme fluviali proglaciali, i coni alluvionali, i laghi, la cui origine è spesso connessa alla presenza di una depressione naturale o di uno sbarramento. In tali ambienti la presenza dell’uomo è sporadica, limitata stagionalmente (quasi nulla nel lungo periodo invernale). Si tratta, al più, di presidi connessi al controllo di impianti idroelettrici, di rifugi alpini, di impianti sciistici. In alcuni luoghi si rinvengono però tracce di frequentazioni umane antiche, dipendenti da un diverso rigore climatico, con siti minerari o di raccolta (il caso significativo del Pian dei Cavalli in Val San Giacomo), tracciati, opere fortificate. In un periodo più recente s’inscrive la realizzazione di grandi e ardite strade transalpine, opere di notevole impegno ingegneristico (Stelvio, Spluga). In sostanza, l’elenco dei beni storici, limitandosi ai manufatti stradali, cioè ad elementi di transito e non di permanenza, è indicativo di una presenza umana difficile in un ambiente ostile dove resta pertanto elevata la naturalità. Proprio per il suo carattere d’ambiente poco incline alla colonizzazione più feconda è stata la sua sacralizzazione in termini evocativo-divinatori, reinterpretata anche nelle forme della pratica alpinistica di stampo ottocentesco. Gli elementi di questo paesaggio rientrano pressoché del tutto nel settore geomorfologico e naturalistico. - 79 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico Tav.B PPR – Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti - 80 - Legenda Tav.B Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico Il PTR individua nella zona di Grandola ed Uniti i seguenti elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico: i geositi della Val Sanagra (Manno-AlpeLogone); due tracciati guida paesaggistici di grande interesse: - (14) Via dei Monti Lariani (pedonale): percorso escursionistico che attraversa il versante occidentale dei Monti Lariani con partenza a Cernobbio e arrivo a Sorico. Tale antico tracciato è in parte integrato nel “Sentiero Italia”(1) - (16) Pista ciclabile della Val Menaggio (cicloturistica): già per gran parte realizzata, collega Menaggio a Porlezza, sul sedime dell’ex-omonima ferrovia a vapore; la strada panoramica SS 340 Regina. - 81 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale Tav.D PPR – Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale Stralcio del PTR – Grandola ed Uniti Legenda Tav.D - 82 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale Il PTR individua nella zona di Grandola ed Uniti i seguenti elementi di rilevanza paesaggistica: - gli ambiti di elevata naturalità; - il geosito dell’Ape di Logone. - 83 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata Tav.D1 PPR – Quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti Legenda Tav.D1 - 84 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata Nel quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata nel caso di Grandola sono presenti: - I territori alpini; - Gli ambiti di elevata naturalità; - Le bellezze d’insieme; - L’ambito di tutela paesaggistica dei corsi d’acqua. Di seguito si riporta l’articolo delle Norme riguardante gli ambiti di elevata naturalità: Art. 17 – Tutela paesistica degli ambiti di elevata naturalità 1. Ai fini della tutela paesaggistica si definiscono di elevata naturalità quei vasti ambiti nei quali la pressione antropica, intesa come insediamento stabile, prelievo di risorse o semplice presenza di edificazione, è storicamente limitata. 2. In tali ambiti la disciplina paesaggistica persegue i seguenti obiettivi generali: a) recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi; b) recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo; c) favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione del territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali; d) promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell‟ambiente; e) recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono. 3. Gli ambiti di elevata naturalità di cui al comma 1, individuati nel presente Piano nella tavola D e nel repertorio a questo allegato, coincidono con quelli già perimetrati dalla d.g.r. 3859/1985 e succ. mod. e int., ad esclusione di quelli ricadenti nelle Province di Milano e di Pavia e degli ambiti di contiguità ai parchi regionali dell‟Oglio Nord e dell‟Oglio Sud in Provincia di Bergamo e in Provincia di Brescia. 4. In applicazione del criterio di maggiore definizione, di cui all'articolo 6, gli atti a valenza paesaggistica di maggior dettaglio ed in particolare i P.R.G. e i P.G.T., a fronte degli studi paesaggistici compiuti, verificano e meglio specificano la delimitazione degli ambiti di elevata naturalità e ne articolano il regime normativo, tenendo conto delle disposizioni del presente articolo e degli obiettivi di tutela indicati al precedente comma 2. 5. Sono escluse dalle disposizioni del presente articolo le aree ricomprese in parchi regionali dotati di P.T.C. definitivamente approvati, o nelle riserve naturali regionali dotate di piano di gestione. Nelle aree ricomprese in riserve naturali e parchi regionali istituiti ma non dotati di strumenti di pianificazione definitivamente approvati, valgono le disposizioni del presente articolo limitatamente agli aspetti non specificamente disciplinati dalle norme di salvaguardia contenute nei relativi atti istitutivi o piani adottati. 6. Negli ambiti di cui al presente articolo, gli interventi sottoelencati sono soggetti alla seguente disciplina, fatti comunque salvi gli indirizzi e le determinazioni contenuti nel Piano del Paesaggio Lombardo nonché le procedure di V.I.A., qualora previste dalla vigente legislazione: a) la realizzazione di nuove grandi attrezzature relative allo sviluppo ricettivo, sportivo e turistico, è possibile solo se prevista nel Piano Territoriale di Coordinamento provinciale; nelle more dell'entrata in vigore del P.T.C.P. sono ammessi esclusivamente i predetti interventi che siano ricompresi in strumenti di programmazione regionale o provinciale; b) la realizzazione di opere relative alle attività estrattive di cava e l'apertura di nuove discariche, è possibile solo se prevista in atti di programmazione o pianificazione territoriale di livello regionale o provinciale; c) la realizzazione di nuove strade di comunicazione e di nuove linee per il trasporto di energia e fluidi, che non siano meri allacciamenti di strutture esistenti, è consentita individuando le opportune forme di mitigazione, previa verifica dell‟impraticabilità di soluzioni alternative a minore impatto da argomentare con apposita relazione in sede progettuale. 7. Negli ambiti di cui al presente articolo, non è consentita la circolazione fuori str ada, a scopo diportistico, - 85 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano di mezzi motorizzati; le autorità competenti possono limitare a specifiche categorie di utenti l‟accesso alla viabilità locale anche attraverso la realizzazione di specifiche barriere. 8. Non subiscono alcuna specifica limitazione per effetto del presente articolo, le seguenti attività: a) manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed eventuale ampliamento dei manufatti esistenti, nonché gli interventi ammessi nelle situazioni indicate al successivo comma 11, purchè gli interventi siano rispettosi dell‟identità e della peculiarità del costruito preesistente; b) opere di adeguamento funzionale e tecnologico di impianti e infrastrutture esistenti; c) utilizzazione agro-silvo-pastorale del suolo, ivi compresa la realizzazione di strutture aziendali connesse all'attività agricola anche relative alle esigenze abitative dell'imprenditore agricolo; d) opere relative alla bonifica montana, alla difesa idraulica, nonché tutti gli interventi di difesa della pubblica incolumità e conseguenti a calamità naturali; e) piccole derivazioni d‟acqua, ove risulti comunque garantito il minimo deflusso vitale dei corpi idrici, da verificarsi anche in relazione ai criteri di cui alla d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006; f) opere di difesa dall‟inquinamento idrico, del suolo, atmosferico ed acustico, previo studio di corretto inserimento paesaggistico delle stesse; g) eventuali nuove strade, necessarie per consentire l‟accesso ad attività già insediate, realizzate nel rispetto della conformazione naturale dei luoghi e della vegetazione, con larghezza massima della carreggiata di m. 3,50 e piazzole di scambio. 9. I committenti ed i progettisti degli interventi ammessi e degli strumenti pianificatori sono tenuti al rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale, nonché a garantire la coerenza delle opere e delle previsioni dei piani con i contenuti del presente articolo e con gli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale. A tal fine i predetti progettisti fanno riferimento, per quanto applicabili, a: - Indirizzi di tutela, contenuti nel presente P.P.R.; - Criteri e procedure per l‟esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici approvati con d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006 e pubblicati sul 3° supplemento straordinario del B.U.R.L. del 31 marzo 2006; - Linee guida per l‟esame paesistico dei progetti, approvate con d.g.r. n.11045 dell‟8 novembre 2002 e pubblicati sul 2° supplemento straordinario del B.U.R.L. del 21 novembre 2002; - Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi , approvati con d.g.r. n. 675 del 21 settembre 2005, pubblicata nel B.U.R.L. 4 ottobre 2005, I S.S. al B.U.R.L. 3 ottobre 2005, n. 40., e successivamente modificati con d.g.r. n. 8/3002 del 27 luglio 2006, pubblicata sul 2° Supplemento Straordinario del B.U.R.L. del 24 agosto 2006; - Quaderno Opere Tipo di ingegneria Naturalistica, approvato con d.g.r. n. 48470 del 29 febbario 2009, pubblicata sul B.U.R.L. 9 maggio 2000, n. 19 S.S.; - Direttiva per il reperimento di materiale vegetale vivo nelle aree demaniali da impiegare negli interventi di ingegneria naturalistica, approvata con d.g.r. n. 2571 del 11 dicembre 2000 e pubblicata sul B.U.R.L. n. 52 del 27 dicembre 2000. 10. In fase di revisione dei propri strumenti urbanistici i comuni, qualora ravvisino la presenza negli ambiti di elevata naturalità di campeggi o di altre attività o attrezzature, non compatibili con gli obiettivi di tutela degli ambiti stessi, individuano aree idonee al loro trasferimento. 11. Sino a quando i comuni, il cui territorio ricade interamente o parzialmente all'interno degli ambiti di elevata naturalità, non rivedono i propri strumenti urbanistici in conformità alla disciplina del presente piano e agli obiettivi e alle disposizioni del presente articolo, si applicano le norme dei piani urbanistici vigenti, assumendo quali indirizzi progettuali quelli contenuti in “I criteri e le procedure per l‟esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici“approvati con d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006, esclusivamente nelle seguenti situazioni: a) ambiti che alla data di entrata in vigore del presente piano risultino edificati con continuità, compresi i lotti interclusi ed escluse le aree libere di frangia, a tal fine perimetrate dai comuni; b) previsioni contenute in piani urbanistici attuativi già convenzionati o in programmi di intervento già beneficiari di finanziamenti pubblici e situazioni di diritti acquisiti alla data di entrata in vigore del presente piano; al di fuori delle situazioni di cui alle lettere a) e b) del presente comma, non possono essere realizzati interventi urbanistici ed edilizi, fatto salvo quanto disposto al precedente comma 8. - 86 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano E’ importante sottolineare infine che il PTR promuove la tutela del sistema insediativo storico; attente e puntuali analisi in tal senso sono stata effettuate all’interno del PGT sui nuclei storici di Naggio, Velzo, Codogna, Cardano, Gonte e Grona. Nello studio della compatibilità tra gli obiettivi del PTR e gli obiettivi del presente Documento di Piano verrà in seguito considerato più puntualmente ciò che il PTR prevede per la tutela dei territori compresi nelle categorie “Paesaggi della montagna e delle dorsali” e “Paesaggi dei laghi insubrici” a cui Grandola ed Uniti risulta appartenere. - 87 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Viabilità di rilevanza paesaggistica Tav.E PPR – Viabilità di rilevanza paesaggistica Stralcio del PPR – Grandola ed Uniti Legenda Tav.E - 88 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Viabilità di rilevanza paesaggistica Il PTR individua a Grandola ed Uniti la seguente viabilità di interesse paesaggistico: due tracciati guida paesaggistici di grande interesse: - (14) Via dei Monti Lariani (pedonale): percorso escursionistico che attraversa il versante occidentale dei Monti Lariani con partenza a Cernobbio e arrivo a Sorico. Tale antico tracciato è in parte integrato nel “Sentiero Italia”(1) - (16) Pista ciclabile della Val Menaggio (cicloturistica): già per gran parte realizzata, collega Menaggio a Porlezza, sul sedime dell’ex-omonima ferrovia a vapore; la strada panoramica SS 340 Regina. B. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale L’articolo 15, comma 1, della L.r. 12/2005, stabilisce che il PTCP definisca gli obiettivi generali relativi all’assetto e alla tutela del proprio territorio. Il PGT, in quanto strumento principale per la gestione del territorio a scala comunale, diviene parte integrante degli strumenti di attuazione del PTCP, del quale ne approfondisce ed integra i contenuti. Gli obiettivi del PGT sono coerenti con gli obiettivi strategici fondamentali delineati dal PTCP della Provincia di Como, con specifico riferimento alle indicazioni prescrittive concernenti il sistema Paesistico-Ambientale e Storico-Culturale e il sistema Urbanistico-Territoriale. Di seguito vengono analizzate le singole tavole costituenti il PTCP, unitamente alla relazione del PTCP, al fine di mettere in luce le eventuali indicazioni e le osservazioni riguardanti il territorio comunale di Grandola ed Uniti. - 89 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano La difesa del suolo Tav.A1.a PTCP – La difesa del suolo Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.a1 - 90 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano La difesa del suolo * Si precisa che il territorio comunale di Grandola ed Uniti non risulta completamente All’interno del territorio comunale di Grandola ed Uniti il PTCP individua: compreso nella tavola A1.a; tuttavia, a causa delle modestissime e irrilevanti dimensioni - due sorgenti della piccola porzione di territorio non compreso nella tavola presa in esame, si è deciso - un pozzo non potabile di considerare solo la tavola A1.a, quella cioè in cui è raffigurato quasi totalmente il - un corso d’acqua, il Sanagra, classificato come “acque superficiali di qualità 3” territorio comunale. (sufficiente) in base alla classificazione ambientale delle acque superficiali stabilita Nell’antecedente parte152/99); descrittiva ed analitica, tuttavia semprequale stata corso considerata la che dal D. Lgs. il Sanagra viene èinoltre segnalato d’acqua totalità delnecessità territoriodicomunale. intervento per il rischio di inondazione (priorità 3) - - - - INVENTARIO DEI DISSESTI REGIONALE: 11 aree di dissesto non perimetrate. aste interessate da colate detritiche quiescenti. AREE IN DISSESTO SU CUI VIGONO LE NTA COMUNALI (COMPLETATO ITER ART. 18 DEL PAI) aree di conoide protette (Cn) aree di frana relitta (Fs) aree di frana quiescente (Fq) 1 area di frana attiva (Fa) 1area a pericolosità di valanga elevata (Ve) paesaggio aree a pericolosità diIlvalanga media (Vm) ASTE IN DISSESTO SU CUI VIGONO LE NTA COMUNALI (COMPLETATO ITER ART. 18 DEL PAI) aste a pericolosità di esondazione media (Em) aste a pericolosità di valanga media (Vm) AREE IN DISSESTO PAI: aree a pericolosità di valanga molto elevata non perimetrate (Em) - 91 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Il paesaggio Tav.a2 PTCP – Il Paesaggio Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.a2 - 92 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Il Paesaggio La carta del paesaggio si configura come uno strumento per l’analisi e la salvaguardia degli aspetti concernenti il valore intrinseco e relazionale degli elementi di interesse paesaggistico. Gli elementi di rilevanza paesaggistica puntiformi di carattere fisico-mofologico, naturalistico, paesaggistico e storico-culturale individuati sul territorio di Grandola ed Uniti, visibili sulla carta o enumerati in relazione, sono i seguenti: - Elementi di rilevanza paesaggistica areali di carattere fisico, naturalistico e paesaggistico Monte di Tremezzo – Parete di interesse paesaggistico - Elementi di rilevanza paesaggistica puntiformi di carattere fisico-mofologico, naturalistico e paesaggistico: Monte Crocione – Punto panoramico Monte di Tremezzo – Punto panoramico Alpe di Logone – Sito paleontologico Cardano – Sito paleontologico - Alberi monumentali da salvaguardare: Faggio – Località Alpe Logone – Quota: 1145 metri Rovere – Il Rogolone – Quota: 550 metri – è la più vecchia quercia vivente oggi in Italia Unità tipologica di paesaggio prevalente: VAL SANAGRA - N° 10 Tale unità tipologica di paesaggio è caratterizzata da: - Integrità paesaggistica a causa dell’accesso difficoltoso alla valle - Presenza di un importante giacimento fossilifero all’Alpe Logone - Istituzione del PLIS della Val Sanagra e del museo naturalistico a Grandola - Presenza di alpeggi tra boschi di faggi e abeti - Testimonianza di attività preindustriali lungo le sponde del Sanagra, quali mulini, fornaci e fabbriche legate allo sfruttamento dell’acqua. Unità tipologica di paesaggio secondaria, cui appartiene l’area circostante la frazione di Grona: VALLE MENAGGINA E PIANO DI PORLEZZA - N° 8 Tale unità tipologica di paesaggio è caratterizzata da: - Presenza di rocce montonate e montecchi “a dorso di balena” dovuti all’azione del modellamento glaciale - Posizionamento dei centri abitati di Grona e Bene Lario su terrazzi geologici con esposizione particolarmente favorevole - Contesto territoriale pianeggiante interessato da una progressiva e non controllata espansione dell’edificato senza forma e qualità - 93 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Carta delle aree protette Tav.a3 PTCP – Carta delle aree protette Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.a3 - 94 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Carta delle aree protette Il territorio comunale di Grandola ed Uniti risulta appartenere al Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Val Sanagra, di recente istituzione. Inoltre una parte dell’area montuosa del territorio risulta essere compresa nella “Zona di rilevanza ambientale L.R. n° 86/1983, art. 25” Cfr: LEGGE REGIONALE del 30 novembre 1983 n. 86 “Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale”. (BURL del 2 dicembre 1983 n. 48, 2º suppl. ord ) Gli Istituti di tutela faunistica e venatoria segnalati dal PTCP sono invece i seguenti: - COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA ALPI COMASCHE: Bosco di Varò – Zona di Ripopolamento e Cattura Val Sanagra – Zona Speciale San Rocco – Zona Speciale - COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA PREALPI COMASCHE: Monte Crocione - Oasi di Protezione La rete ecologica Tav.a4 PTCP – La rete ecologica - 95 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.a4 La rete ecologica Il PTCP si propone di garantire uno “sviluppo sostenibile” del territorio, incentivando forme di sviluppo territoriale compatibili con le risorse ecologiche del pianeta. Per raggiungere tale scopo, il PTCP costruisce una rete ecologica provinciale costituita da “unità ecologiche naturali o paranaturali tra loro interconnesse sotto gli aspetti spaziale e funzionale”, con la funzione di “consentire il flusso riproduttivo tra le popolazioni di organismi viventi che abitano un determinato territorio, ostacolando in tal modo i processi di estinzione locale, l’impoverimento degli ecomosaici e, in ultima analisi, la riduzione della biodiversità”. Il territorio di Grandola ed Uniti è suddiviso nelle seguenti aree: - area urbanizzata esistente e prevista dal PRG vigente - area sorgente di biodiversità di primo livello (CAP) - ambito di massima naturalità Le aree sorgenti di biodiversità di primo livello sono aree che il PTCP si propone di tutelare con attenzione sostenendo e promuovendo iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette, mentre gli ambiti di massima naturalità comprendono le aree di più elevata integrità ambientale del territorio provinciale montano. - 96 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Vincoli paesistico-ambientali Tav.a9 PTCP – Vincoli paesistico-ambientali Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.a9 - 97 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano I vincoli paesistico-ambientali Il PTCP individua sul territorio di Grandola ed Uniti le seguenti aree ed i seguenti elementi sottoposti a vincolo paesistico-ambientale: - i territori montani sottoposti a vincolo idrogeologico; - i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua pubblici e le relative sponde. Inoltre pressoché l’intero territorio comunale è compreso tra quelle che il PTCP definisce “Bellezze d’insieme”. Il sistema insediativo Tav.b1 PTCP – Il sistema insediativo - 98 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.b1 Il sistema insediativo All’interno del territorio di Grandola ed Uniti il PTCP individua: - i nuclei di antica formazione delle frazioni di Naggio, Velzo, Codogna, Gonte, Cardano e Grona - le aree urbanizzate esistenti e previste dal PRG vigente. - 99 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Il trasporto collettivo Tav.b3.2 PTCP – Il trasporto collettivo - 100 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Stralcio del PTCP – Grandola ed Uniti Legenda Tav.b3.1 Il trasporto collettivo Il PTCP individua due linee di trasporto pubblico locale transitanti a Grandola ed Uniti. Le suddette linee sono: - la C12, che collega Menaggio a Lugano - la C14, che collega Menaggio a Cavargna - 101 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano C. IL PIANO GENERALE DI INDIRIZZO FORESTALE DELLA COMUNITA’ MONTANA La legge regionale n.27 del 28 Ottobre 2004 introduce il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) come elemento fondamentale delle scelte di programmazione e di sviluppo del sistema forestale lombardo. Tale strumento ha come obiettivo principale la salvaguardia e la tutela del patrimonio boschivo esistente sul territorio ad esso assoggettato, che, nella fattispecie, è costituito dai comuni appartenenti alla Comunità Montana Alpi Lepontine. La legge regionale incentiva uno stretto dialogo ed una stretta interazione non solo tra i diversi livelli della pianificazione forestale, ma anche tra questa e la pianificazione territoriale ed urbanistica; per questo motivo il Piano di Governo del Territorio del comune di Grandola è tenuto a recepire i contenuti del Piano Generale di Indirizzo Forestale Alpi Lepontine, così come previsto l’art.9, comma 3, della l.r. 27/2004. Attualmente il Piano Generale di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Alpi Lepontine è in fase di elaborazione. Si è cercato comunque di prendere visione degli elaborati in corso di redazione e valutarne i possibili indirizzi da recepire nel presente Documento di Piano. - 102 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano D. IL PIANO REGOLATORE VIGENTE Lo stato di attuazione del PRG vigente Il vigente Piano Regolatore Generale, fotografa la situazione esistente alla fine degli anni ’90. Il Piano è stato infatti adottato dal Consiglio Comunale con le delibere n° 16 del 25.03.1997 e n° 6 del 29.01.99 e definitivamente approvato dalla Regione Lombardia con delibera n° 49341 del 31 Marzo 2000. Tra gli obiettivi posti dal vigente PRG, si evidenziano: - la completa revisione delle zone agricole con l’articolazione nelle diverse destinazioni; - riconoscimento del P.A. vigenti; - riconsiderazione dell’impianto viario. La capacità insediativa teorica del vigente PRG espressa in abitanti teorici e dimensionata sul decennio era calcolata in 2234 abitanti residenti e 1670 abitanti stagionali. La popolazione residente al 31/12/2011 risulta pari a 1342 abitanti. La differenza che si riscontra tra abitanti residenti effettivi al 31.12.2011 e quelli teorici previsti dal PRG è certamente dovuta ad un eccesso di ottimismo circa la crescita ipotizzata nel decennio di riferimento. La dotazione di aree destinate a servizi pubblici e di uso pubblico, è stata dimensionata e articolata in base alle tipologie stabilite dalla previgente LR. 51/1975, dove per gli abitanti residenti è applicato il parametro di 26,5 mq./ab. e, per i non residenti, il parametro di 23,00 mq./ab. per complessivi mq. 100.681. Attuazione del PRG vigente: dotazione aree e attrezzature pubbliche e di uso pubblico La verifica dello stato di attuazione del vigente PRG per il settore dei servizi pubblici e di interesse pubblico, ma più in particolare rispetto alla qualificazione di standard urbanistico delle aree vincolate, assume rilevanza, nelle more di formazione del Piano dei Servizi. Infatti, qualora si considerasse la dotazione minima di aree per standard urbanistici calcolata sulla base del parametro di 18 m2/abitante, ai sensi dell’art. 9 comma 3 della LR. 12/05, si otterrebbe un “fabbisogno” teorico di circa 24.156 m2 (1342 x 18,00) a fronte di una dotazione esistente di aree ed attrezzature per servizi pubblici e di uso pubblico di circa 55.268 m2, verificando quindi uno standard di 41,18 m2/abitante. Il conteggio relativo alla dotazione delle aree pubbliche o di uso pubblico attuate effettivamente dal PRG vigente considera esclusivamente quelle classificabili come standard ai sensi della vigente disciplina, facendo riferimento, quindi, alla qualità e funzionalità delle aree o servizi rispetto ai meri aspetti quantitativi. Attuazione del PRG vigente: capacità edificatoria residua Il PRG vigente non ha, ad oggi, ancora esaurito la propria capacità edificatoria. Con riferimento alle aree residenziali vi sono ancora alcuni lotti liberi sia nelle zone C1 ad edilizia libera, sia nelle zone C2 in attuazione di P.A. approvati. - 103 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano In queste zone la capacità edificatoria residua per lotti liberi ammonta a circa mc. 30.164. 1 C1: = mc. 22.297 2 C2: = mc. Totale = mc. 30.164 7867 Va inoltre segnalato che nelle zone C1 in lotti già edificati ma non saturi esiste una capacità edificatoria residua per i completamenti pari a circa mc. 24.000. Vi è infine una disponibilità di alloggi nel nucleo storico in edifici abbandonati stimata in mc. 20.000. La superficie delle aree di uso pubblico previste dal PRG vigente ma mai attuate risulta pari a circa mq. 68.000. E. LE PROPOSTE E SEGNALAZIONI DEI CITTADINI Uno dei presupposti fondativi di questo PGT, è rappresentato dalla convinzione che il miglioramento delle relazioni tra amministrazione pubblica e cittadini sia oggi una necessità ineluttabile; le politiche regionali più recenti, nonché gli indirizzi di governo del territorio fondati sul principio di sussidiarietà orizzontale e verticale, incentivano forme di progettazione sempre più “partecipata”. Questo significa che i cittadini devono essere coinvolti nel processo di pianificazione comunale proponendo alla pubblica amministrazione le proprie idee di sviluppo territoriale, nonché le proprie esigenze e le proprie necessità. E’ stato promosso un dialogo con i cittadini per conoscere il loro punto di vista, ma anche per responsabilizzarli, considerandoli come partners e non come semplici destinatari di una pianificazione imposta “dall’alto”. Il suddetto processo di pianificazione, che in termini accademici può essere definito “dal basso”, è da ritenersi indispensabile per i seguenti motivi: - nessun altro è in grado di riconoscere emergenze e criticità di un territorio come i cittadini che le “vivono”; - il coinvolgimento attivo nei cittadini nel processo pianificatorio genera coesione territoriale, sociale ed economica, limitando l’insorgere di conflitti successivi tra cittadini, operatori e Pubblica Amministrazione. Di seguito sono state localizzate e sintetizzate le istanze pervenute da parte della popolazione. L’amministrazione comunale di Grandola ha invitato la popolazione a presentare segnalazioni, esigenze e suggerimenti per il futuro sviluppo territoriale. L’azione è stata promossa con due specifici avvisi pubblici, il primo dei quali a seguito dell’avvio del procedimento per la redazione del PRUG ( tra il 2002 e il 2005). Successivamente, con l’entrata in vigore della L.R. 12/2005, sono stati riaperti i termini per la partecipazione dei cittadini al processo pianificatorio. Le istanze pervenute sono state oggetto di attente valutazioni e sono state prese in considerazione quelle coerenti con le finalità e gli indirizzi posti alla base del Piano di Governo del Territorio, puntualmente elencati nel successivo capitolo. - 104 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano ISTANZE DEI CITTADINI anno 2001 n° data prot. Oggetto 1 2 3 4 09/08/01 20/09/01 03/12/01 19/12/01 3188 3605 4569 4780 Ampliamento abitazione Individuazione area per impianti di telefonia Cambio destinazione da agricola a produttiva Errore materiale anno 2002 n° data prot. Oggetto 5 6 7 8 21/03/02 20/05/02 20/05/02 20/05/02 877 1580 1581 1583 Rettifica area standard Ripristino parametri PL Ripristino parametri PL Ampliamento edificio esistente 2003 anno n° data prot. Oggetto 9 10 03/02/03 27/03/03 373 956 11 12 13 03/06/03 18/10/03 04/12/03 1713 3247 3851 Cambio destinazione da agricola a residenziale Estensione area produttiva Cambio destinazione da agricola a turisticosportiva Cambio destinazione da agricola a commerciale Ampliamento zona residenziale anno 2004 n° data prot. Oggetto 14 15 16 17 26/06/04 28/06/04 01/07/04 07/07/04 2334 2354 2386 2441 18 19 20 21 22 23 24 13/07/04 14/07/04 17/07/04 17/07/04 17/07/04 17/07/04 20/07/04 2498 2530 2584 2585 2586 2587 2631 25 26 27 28 22/07/04 22/07/04 22/07/04 22/07/04 2543 2650 2651 2652 29 30 31 32 33 22/07/04 22/07/04 22/07/04 23/07/04 23/07/04 2653 2654 2655 2681 2689 Ripristino parametri PL Ripristino parametri PL Cambio destinazione da residenziale ad agricola Incremento indici edificatori Riconoscimento fabbricato residenziale in zona agricola Incremento indici edificatori Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a commerciale Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio dest. da prod. a resid. e arretramento f. rispetto Cambio destinazione da agricola a residenziale Richiesta di abitazione in zona produttiva Ridefinizione area di pertinenza Incremento indice edificatorio e riduzione fascia rispetto Incremento indici edificatori Ampliamento area produttiva e rettifica strada Inserimento in zona artigianale attività esistente Incremento indice edificatorio - 105 - note Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 34 35 36 26/07/04 29/07/04 29/07/04 2711 2769 2772 37 38 39 40 29/07/04 29/07/04 29/07/04 29/07/04 2773 2774 2776 2777 41 42 43 44 45 46 29/07/04 29/07/04 29/07/04 29/07/04 29/07/04 29/07/04 2778 2779 2780 2784 2785 2785 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 30/07/04 30/07/04 31/07/04 31/07/04 31/07/04 31/07/04 31/07/04 31/07/04 31/07/04 31/07/04 2800 2802 2808 2809 2810 2822 2830 2831 2832 2833 57 58 59 60 61 62 63 09/08/04 24/09/04 01/10/04 10/11/04 22/11/04 22/11/04 15/12/04 2925 3439 3525 4078 4210 4214 4506 Cambio destinazione da agricola a residenziale Intervento diretto e non assoggettato a P.L. Incremento volume edificio in zona agricola Cambio destinazione da agricola a pertinenza di edificio Cambio destinazione da agricola a residenziale Eliminazione standard Richiesta edificatoria in area interna al Parco Cambio destinazione da agricola a residenziale con PA Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da standard a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione a residenziale o agricola Cambio destinazione da agricola a turisticoricettiva Ampliamento edificio in zona agricola Formazione di accessi in area del Parco Ampliamento edificio in zona agricola Formaz. di accessi nel Parco e ampliamento edif. Ampliamento edificio in zona agricola Cambio destinazione da agricola a residenziale Ampliamento edificio in zona agricola Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da agricola a turisticoricettiva Eliminazione standard Riduzione fascia di rispetto Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da standard a residenziale Cambio destinazione da agricola a edificabile Modifica perimetro PL 2005 anno n° data prot. Oggetto 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 23/02/05 02/03/05 09/03/05 04/05/05 18/05/05 18/05/05 04/08/05 11/10/05 12/11/05 12/11/05 07/12/05 13/12/05 21/12/05 642 768 867 1628 1828 1829 2890 3739 4169 4170 4501 4545 4588 Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Ampliamento edificio in zona agricola Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a produttiva Ampliamento edificio in zona agricola Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da produttiva ad agricola Riconoscimento edificio residenziale in zona agric. Realizzazione parcheggio anno note 2006 n° data prot. Oggetto 77 78 79 30/01/06 07/04/06 08/04/06 353 1302 1311 Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a residenziale - 106 - note Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 80 81 82 83 84 05/05/06 16/05/06 07/09/06 06/12/06 22/12/06 anno 1626 1775 3229 4364 4577 Cambio destinazione da agricola a edificabile Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da standard a residenziale Potenziamento struttura Golf 2007 n° data prot. Oggetto 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 31/01/07 24/02/07 24/02/07 21/03/07 21/03/07 02/04/07 23/04/07 19/06/07 19/06/07 02/07/07 10/09/07 27/09/07 17/10/07 17/10/07 17/10/07 27/10/07 31/10/07 07/11/07 419 751 752 1102 1103 1261 1646 2465 2467 2658 3513 3769 4085 4088 4089 4218 4284 4338 Richiesta costruzione accessoria Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a residenziale Increm. indice, dest. terziaria, riduzione f. rispetto Ridefinizione area di pertinenza Riperimetrazione PL Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Potenziamento strada e parcheggio Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a produttiva Eliminazione standard Cambio dest. da agricola a produttiva e permuta Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Ampliamento abitazione anno note 2008 n° data prot. Oggetto 103 104 19/06/08 07/08/08 2637 3392 105 08/08/08 3409 Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenzialeproduttivo anno note 2009 n° data prot. Oggetto 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 25/03/09 28/04/09 17/06/09 30/10/09 22/01/09 02/02/09 04/09/09 29/09/09 25/09/09 06/10/09 30/10/09 03/11/09 14/11/09 09/12/09 09/12/09 1183-1188 1646 2366 4185 273 433 3388 3966 3965 4122 4185 4223 4783 4751 4752 Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a residenziale Richiesta edificabilità Ampliamento abitazione Cambio destinazione da agricola a produttiva Cambio destinazione da agricola a produttiva Riperimetrazione PL Ampliamento abitazione Cambio destinazione da agricola a residenziale Richiesta edificabilità Ampliamento abitazione Cambio destinazione da agricola a residenziale Cambio destinazione da agricola a residenziale Trasferimento volumetrico Richiesta di non edificabilità - 107 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano - 109 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano PARTE II Obiettivi di intervento e strategie attuative 5. Obiettivi e strategie Le analisi storiche, urbanistiche, ambientali e socio-economiche effettuate sul territorio di Grandola Ed Uniti hanno evidenziato tutti gli aspetti che caratterizzano il territorio comunale e hanno messo a disposizione molteplici suggerimenti per la definizione delle condizioni e degli scenari rispetto ai quali definire gli obiettivi e le strategie utili per il progetto di PGT. Nelle sue connotazioni principali, il territorio comunale è ormai strutturato e definito dai processi avvenuti nel passato, condizione che, peraltro, lascia spazio per la definizione di alcuni obiettivi e strategie perseguibili mediante soluzioni finalizzate alla sostenibilità delle scelte, per la ricomposizione degli elementi di riferimento, pur nella diversificata e specifica qualificazione (tessuto urbanizzato, produzione agricola, protezione delle risorse ambientali, connessione tra luoghi ecc.). 5.1 Scenario di riferimento Il confronto tra gli scenari alternativi contemplati dal Rapporto Ambientale, cui si rinvia, per la situazione di Grandola, entro cui calare le scelte del DP, costituisce una delle pre-condizioni per la verifica di sostenibilità delle scelte da operare, a fronte dello stato di attuazione del precedente Piano Regolatore Generale, ma ancora più dei vincoli e condizionamenti posti dall’attuale assetto infrastrutturale. Di seguito, sono richiamati i principali indicatori risultanti dal quadro conoscitivo e ricognitivo, che nell’insieme delineano lo scenario di riferimento su cui agire, corrispondente all’Opzione 1 definita in sede di procedura di Valutazione Ambientale Strategica. 1) PAESAGGIO E AMBIENTE NATURALE Scenario di riferimento: il territorio comunale di Grandola è caratterizzato da elementi di grande rilevanza paesaggistico - ambientale, oltre che storico-culturale, ma, attualmente, tali risorse non sono adeguatamente valorizzate. 2) AMBIENTE COSTRUITO Scenario di riferimento: la tendenza all’espansione urbana rispetto al riuso dell’esistente è una cattiva prassi consolidatasi negli anni passati ed oggi non è più sostenibile; tale prassi ha favorito l’erosione di aree di elevata valenza ecologica, spesso alterando il valore paesaggistico ed ambientale dei luoghi. 3) ASPETTI SOCIALI Scenario di riferimento: il tessuto sociale di Grandola è attualmente in evoluzione; le famiglie composte da una sola persona, in prevalenza anziani, sono in aumento mentre il numero dei nuovi nati è in diminuzione col conseguente progressivo invecchiamento della popolazione. 4) ACCESSIBILITA’ Scenario di riferimento: nel vecchio nucleo risiede buona parte della popolazione stabile e vi sono numerosi episodi di edifici abbandonati. La scarsa dotazione di parcheggi e la difficile accessibilità rende poco appetibile il recupero del patrimonio edilizio esistente. - 110 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 5) ATTIVITA’ PRODUTTIVE Scenario di riferimento: il territorio di Grandola ha grosse potenzialità dal punto di vista turistico sia per l’ambiente naturale sia per la presenza della storica sede del Golf. Attualmente sia la risorsa del Golf che quelle legate al turismo sostenibile non sono adeguatamente valorizzate. Il territorio comunale conta anche la presenza di un significativo comparto legato al settore secondario e a quello commerciale con la presenza di una media struttura di vendita non alimentare e diversi esercizi di vicinato. 5.2 Obiettivi del Documento di Piano In relazione agli indicatori dello scenario di riferimento corrispondente all’Opzione 1, sono identificabili i seguenti obiettivi di Piano: 1. Valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed ambientale anche attraverso il riconoscimento della polifunzionalità del territorio agricolo, riconducibile a tre ruoli specifici (produzione agricola, protezione della risorsa territorio, connessione ambientale). Lo stesso sistema ambientale, valorizzato nella specifica valenza, in conformità col PTCP, contribuisce alla definizione dell’immagine territoriale, evitando la formazione di situazioni di frangia, che non sono più campagna e nel contempo non configurano nuove funzioni e luoghi. 2. Riorganizzazione di nuovi insediamenti residenziali e produttivi attraverso il riordino degli ambiti di trasformazione urbanistica già definiti dal vigente Piano Regolatore Generale. L’offerta di nuove aree di trasformazione costituiranno l’occasione per la riqualificazione del tessuto urbano esistente, per recuperare risorse funzionali al riuso di parti del nucleo storico, per instaurare nuove relazioni nell’abitato con la formazione di collegamenti, fisici (i percorsi) e spaziali (le connessioni verdi), tra insediamenti e attrezzature di servizio. 3. Riorganizzazione dell’insieme dei servizi pubblici con particolare riferimento ai nuovi bisogni insorgenti legati all’aumento della popolazione anziana ed alla contrazione delle nascite che rende necessario un ripensamento delle attrezzature scolastiche e del tempo libero. Il significativo patrimonio di attrezzature pubbliche e ad uso pubblico, per la dimensione di Grandola, deve concorrere ad identificare spazi rappresentativi e riconoscibili anche per la presenza di importanti realtà quali la Villa Camozzi, il Museo etnografico e il PLIS della Val Sanagra. 4. Affermazione del ruolo dei nuclei storici quale riferimento dell’organizzazione territoriale, sia attraverso incentivi per il riuso degli edifici abbandonati, sia potenziando l’accessibilità veicolare e pedonale e la dotazione di spazi di uso comune e privati di protezione ambientale, in un progetto unitario di qualificazione e valorizzazione paesaggistica e ambientale del territorio. 5. La presenza del PLIS della Val Sanagra e del Golf offrono l’opportunità del rafforzamento di attività legate al turismo peraltro già storicamente presente a Grandola con un numero consistente di seconde case. Per il settore secondario si confermano le attività in essere previste dal PRG vigente perfezionate con un piccolo completamento. Per il settore commerciale, a fronte dello studio appositamente redatto, sono previsti nuovi ambiti ubicati in località “La Santa” e in prossimità dell’Anffas lungo la S.S. 340. Tale previsione risulta comunque in linea con l’attribuzione, a Grandola, di polo commerciale, operata dal PTCP. - 111 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 5.3 Strategie di intervento Sulla base degli obiettivi enunciati le strategie di intervento proposte sono elencate nei seguenti punti. 1. - 2. - - Ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Val Sanagra sull’area del Rogolone e sui castagneti posti a ridosso delle cime del Brugnone. Tale ampliamente costituirebbe anche il collegamento con il Bosco Impero, in Comune di Carlazzo; qualificazione delle residue aree agricole sia dal punto di vista produttivo che da quello paesaggistico ed ambientale finalizzata alla loro tutela. Riordino delle previsioni del PRG vigente rendendole sostenibili nelle logiche del PGT con particolare riferimento alla revisione e riorganizzazione delle aree per servizi da commisurare ai reali bisogni della popolazione; introduzione di nuove aree di trasformazione legate ad interventi di salvaguardia ambientale, di riorganizzazione dei servizi pubblici e di consolidamento ed ampliamento delle attività esistenti del settore terziario. 3. Nella logica di riordino dei servizi pubblici rientrano la razionalizzazione delle strutture scolastiche anche attraverso l’ampliamento dell’area di pertinenza della scuola primaria e la realizzazione di parcheggi per l’accesso ai nuclei storici. Particolare attenzione è posta alla politica della casa per il mantenimento delle giovani coppie sul territorio comunale. 4. I nuclei storici rappresentano l’anima di Grandola. La loro qualificazione necessita di: - realizzazione di parcheggi di corrispondenza; - recupero degli edifici mediante soluzioni normative incentivanti dal punto di vista economico, nel rispetto dei caratteri storici presenti; 5. - Consolidamento delle attività legate al turismo attraverso la promozione di una nuova struttura alberghiera interna al golf; - promozione del Parco della Val Sanagra con la nuova sede come punto di partenza per un turismo sostenibile. 5.3.1 Residenza Gli interventi nel settore residenziale sono finalizzati alla riorganizzazione delle previsioni del vigente PRG, con l’inserimento di spazi di valenza ambientale, di attrezzature per servizi e di una quota per l’edilizia residenziale pubblica da destinare alle giovani coppie. Aspetti dimensionali I fabbisogni di edilizia residenziale quantificati in sede di analisi socio-economica, indicano in 105 stanze la quota del fabbisogno di stanze realizzabili al 2016. La capacità insediativa prevalentemente residenziale, complessivamente attribuibile agli ambiti di trasformazione AT, risulta pari a 5.607,00 m2 di superficie lorda di pavimento, pari a 113 nuove stanze, calcolata considerando un indice di edificabilità territoriale compreso tra 0,10 m2/m2 e 0,20 m2/m2, da concentrare nelle aree di localizzazione preferenziale dell’edificato. - 112 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Per le aree di trasformazione (AT), la capacità insediativa per le diverse funzioni ammesse è strutturata applicando il meccanismo della perequazione e compensazione urbanistica, al fine di ristorare tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione degli interventi promossi dal PGT: - agli ambiti individuati è attribuito un indice territoriale proprio (ITP), che può essere incrementato nel caso di trasferimento della capacità edificatoria (ICE) attribuita alle aree destinate a progetti pubblici, ovvero di interesse ambientale (corridoi ecologici, filtri ambientali), con meccanismi di incentivazione o di negoziazione, nei limiti di un indice territoriale (IT) massimo, stabilito per il controllo della capacità insediativa nei singoli ambiti ed a livello comunale. A tale capacità insediativa, deve aggiungersi la potenzialità dei completamenti edilizi realizzabili in ampliamento degli edifici esistenti o su lotti liberi nelle aree residenziali consolidate e negli edifici abbandonati dei nuclei storici che complessivamente assomma a circa 595 stanze di cui 134 nel nucleo storico, 222 su lotti liberi e 239 per completamenti. Tale disponibilità è rimasta per anni inespressa poiché coinvolge edifici o lotti su cui evidentemente la proprietà non ha interesse ad edificare. 5.3.2 Attività produttive Per il settore secondario di produzione è prevista una piccola area di completamento e l’aumento degli indici edificatori previsti dal Prg vigente, alquanto bassi, oltre al completamento dei lotti non ancora edificati e il riutilizzo di un comparto attualmente dismesso. 5.3.3 Attività commerciali e turistiche Per il settore commerciale l’amministrazione comunale ha richiesto l’elaborazione di apposito Piano per indagare le caratteristiche del proprio tessuto commerciale. Di seguito si riportano i risultati riportati nel suddetto studio. “Dal punto di vista commerciale il territorio di Grandola è caratterizzato dalla presenza della Strada Statale S.S. 340 con forte vocazione all’insediamento di attività di ampia portata ed attrattività sovracomunale; questo permette di individuare nel Comune due ambiti distinti, il primo comprendente i nuclei abitati tradizionali, caratterizzato da una limitata rete di vendita, basata essenzialmente su esercizi di dimensioni ridotte e di portata locale; il secondo, coincidente con le aree poste lungo la via Italia, lungo la quale si concentrano la gran parte delle attività presenti nel Comune e comunque tutte le medie strutture di vendita. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Como attribuisce a Grandola ed Uniti la classificazione di Polo Commerciale, riconoscendo una funzione di polarità di fondovalle al Comune stesso; la Regione Lombardia, che, ai fini della programmazione commerciale suddivide il proprio territorio in Ambiti, ricomprende Grandola ed Uniti nell’Ambito Montano, nel quale sono inseriti tutti i Comuni non capoluogo di Provincia facenti parte di Comunità Montane. In questa situazione, la corretta ipotesi di sviluppo riteniamo sia quella che, riconoscendo la vocazione commerciale di portata sovracomunale degli ambiti di trasformazione situati lungo - 113 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano la via Italia, vi permetta l’insediamento di nuove strutture di vendita di dimensioni superiori al vicinato. Si ritiene tuttavia di dover escludere che le nuove strutture di vendita abbiano le dimensioni delle grandi strutture di vendita, perché questo porterebbe a modificare il rapporto tra domanda ed offerta incrementando eccessivamente la prima; inoltre questa esclusione appare coerente con la classificazione ai fini commerciali del Comune di Grandola ed Uniti, per il quale la Provincia ammette l’insediamento di attività di media struttura di vendita per entrambi i settori, con le grandi strutture ammesse solo per il settore non alimentare e con superficie di vendita massima di 4.000 mq, mentre, per quanto riguarda la programmazione regionale, Grandola ed Uniti risulta ricompreso in Ambito Montano, per il quale è esclusa l’apertura di grandi strutture di vendita. Considerata la capacità attrattiva delle attività alimentari, si consiglia di introdurre, a livello urbanistico, disposizioni che permettano l’apertura di non più di una media struttura per il settore alimentare, subordinandone in ogni caso l’attivazione a condizioni di dotazioni di servizi, in particolare a parcheggio, coerenti con il forte carico urbanistico che tali esercizi comportano, attese anche le caratteristiche del territorio che non configurano aree a parcheggio diffuse e agevolmente accessibili. Per i phone center, come si è visto, sul territorio di Grandola ed Uniti non sono presenti centri di telefonia in sede fissa; il peso della popolazione straniera residente in Grandola ed Uniti è pari a 90 persone, il 6,66% del totale, dato decisamente inferiore a quello Provinciale (7,39%) e a quello Regionale (10,00%); tale presenza è in costante aumento in tutto il territorio regionale. In termini economici, abbiamo stimato che la domanda espressa da questi soggetti ammonta a circa 18.000 euro annui, cifra sicuramente esigua. In tale situazione l’ipotesi di sviluppo corretta è che, nell’ambito della programmazione urbanistica comunale, l’insediamento di nuove attività di telefonia in sede fissa non rappresenti un servizio essenziale da fornire alla popolazione. Infine, per quanto riguarda gli impianti di distribuzione di carburante, come abbiamo segnalato, non sussiste discrezionalità per quanto riguarda gli aspetti amministrativi e procedurali, ferma restando la necessità di individuare specificamente, dal punto di vista urbanistico, le loro opportune localizzazioni. Peraltro le previsioni normative regionali perseguono finalità di razionalizzazione e riqualificazione complessiva del sistema attraverso la dismissione delle attività inserite all’interno dell’abitato e l’attivazione di nuovi impianti unicamente a fronte dell’inserimento di erogatori di gas metano, quindi con l’obiettivo di promuovere una mobilità maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale; riteniamo che questo imponga agli Amministratori di valutare la possibilità di individuare eventuali opportune localizzazioni per tali attività attesa anche la baricentricità per la valle di Grandola ed Uniti”. Il PGT prevede una Slp complessiva per medie strutture di vendita pari a mq. 5.194. Per il settore turistico-ricettivo è prevista la possibilità edificatoria per un nuovo albergo interno al Golf per una Slp pari a mq. 3.580. 5.3.4 Infrastrutture Per gli interventi sulla rete locale, oltre a quanto specificamente previsto nell’ambito delle aree di trasformazione, particolare evidenza è attribuita alla messa in sicurezza degli accessi - 114 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano sulla S.S. 340, alla rete dei percorsi ciclabili, a completamento dell’esistente, e agli assi di connessione ambientale, il cui ruolo fondamentale è quello di consentire o ripristinare relazioni urbane e territoriali tra i luoghi e le centralità urbane di Grandola. L’art. 56, comma 4, del PTCP prevede che in caso di localizzazione di medie strutture commerciali con superficie superiore a mq. 800 il PGT approfondisca le problematiche viabilistiche con idonei approfondimenti finalizzati alla risoluzione dell’accessibilità diretta alle nuove strutture. A Grandola il DP, come detto, localizza due aree con destinazione commerciale per medie strutture di vendita. Per la prima area, in prossimità dell’Anfass, l’accessibilità in sicurezza è garantita con la previsione di una rotatoria stradale sulla S.S. 340 atta al rallentamento del traffico; per la seconda risulta necessario compiere gli opportuni approfondimenti in sede attuativa affinché sia il progetto urbanistico di dettaglio a definire gli accorgimenti necessari per la messa in sicurezza dell’accessibilità dalla S.S. 340. Le problematiche delle due aree non sono, infatti, legate al collegamento sovracomunale alle stesse, garantito appunto dalla presenza della strada statale, ma dall’accesso in sicurezza da quest’ultima alla viabilità interna di servizio. 5.3.5 Agricoltura e ambiente Nell’ambito del territorio comunale, uno degli elementi distintivi è rappresentato da ecosistemi naturali e seminaturali di pregio, evidenziato anche dai diversi strumenti di tutela ed indirizzo sovraordinati (PTR, PTCP di Como, Rete Natura 2000), che individuano delle specifiche qualificazioni di appartenenza alla rete ecologica provinciale. La conservazione di tali ambiti ed aree di valore ecologico, unita all’esigenza di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, richiede una lettura funzionale dell’intero territorio comunale, individuando fasce di protezione (filtri ambientali), corridoi ecologici, aree tampone, al fine di porre le basi per la definizione della rete di relazioni con sistemi a maggior naturalità, sistemi di produzione primaria e sistemi insediativi. Il sistema rurale - paesistico - ambientale locale è costituito dal territorio prevalentemente libero da insediamenti e comunque non urbanizzato, che si connota per il carattere naturale, naturalistico, residuale o dedicato ad usi produttivi agricoli, e che costituisce nel suo insieme il sistema rurale - paesistico - ambientale riconoscibile nel territorio di Grandola. In coerenza con le definizioni del PTCP e le disposizioni della DGR. n. 878059 del 19/09/2008, esso si articola in ambiti e aree, corrispondenti alle specifiche porzioni del territorio individuate nella cartografia: - Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico (A) Le aree agricole di interesse strategico sono connotate dalla particolare rilevanza dell’attività agricola, dall’estensione e continuità di scala sovracomunale e dalla produttività elevata dei suoli. A Grandola solo l’area del Binadone può essere considerata strategica, sia per dimensioni che per produttività. - Ambiti a prevalente valenza paesaggistica (C) - ambito boschivo con finalità paesaggistica ambientale ed ecologica e di difesa dei suoli - 115 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano - Ambiti a prevalente valenza paesaggistica ed ecosostemica(D) - Parco Locale di Interesse Sovracomunale Plis della Val Sanagra; - Ambiti a prevalente valenza paesaggistica ed ecosistemica. - Altri ambiti per l’attività agricola di rilievo locale (E) - aree interessate da colture specializzate di pregio (florovivaismo); - prati da sfalcio o seminativi - prati residuali; - pascoli ed alpeggi; - aree agricole residuali di rilevanza per i caratteri ambientali e paesaggistici e di connettività; - aree di particolare rilievo paesaggistico ed ambientale per la pratica dell’attività sportiva del golf. Tali aree, di proprietà pubblica e privata, rappresentano un ambito utile alla valorizzazione ambientale del territorio comunale. In generale è riconducibile al sistema ambientale anche il “verde privato” costituito dall’insieme di parchi e giardini privati, che forniscono un servizio indiretto alla persona in termini di una maggior salubrità, amenità e caratterizzazione dell’abitare, svolgono una funzione ecologica complementare, specialmente nel caso di parchi con impianti alberati consolidati, che possono fornire rifugio a specie di animali. La stessa funzione ecologica può essere assolta dalle aree poste in corrispondenza delle fasce di rispetto dai corsi d’acqua, stradale e degli elettrodotti, ove non è consentita l’edificazione. Il verde privato diventa quindi parte della trama ecologica e come tale deve essere conservato. - 116 - Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 1 2 SCENARIO DI RIFERIMENTO OBIETTIVO DI PIANO Presenza di patrimonio paesaggistico, ambientale e storicoculturale di rilevanza non adeguatamente valorizzato Valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed ambientale sia attraverso il PLIS sia riconoscendo un ruolo polifunzionale al territorio agricolo Tendenza all’espansione urbana piuttosto che al riuso urbano Limitazione del consumo di suolo attraverso il riuso. Le poche aree di trasformazione individuate sono funzionali ad obiettivi specifici STRATEGIA DI INTERVENTO Ampliamento del PLIS della Val Sanagra e qualificazione delle aree agricolo nelle diverse funzioni introduzione di nuove aree di trasformazione per interventi di salvaguardia ambientale, riorganizzazione di servizi pubblici e consolidamento dell’esistente Tessuto sociale in evoluzione con invecchiamento della popolazione Riorganizzazione dei servizi pubblici con particolare riferimento alla scuola, agli anziani e alle giovani coppie Ampliamento dell’area di pertinenza della scuola primaria, maggiori servizi per gli anziani e agevolazioni sulla casa per le giovani coppie 4 Sottoutilizzo del patrimonio abitativo del nucleo storico per difficoltà di accesso e scarsa dotazione di parcheggi Potenziamento dell’accessibilità pedonale e veicolare; definizione di incentivi per il recupero Individuazione di nuovi parcheggi di corrispondenza e incentivi per il recupero degli edifici abbandonati nei nuclei storici 5 Potenzialità da un punto di vista turistico sia per la presenza del golf sia per l’ambiente naturale Consolidamento di attività legate al turismo con particolare riferimento al Golf e al Parco della Val Sanagra 3 - 117 - Promozione del Parco della Val Sanagra. Previsione di una struttura alberghiera. Consolidamento del settore secondario e potenziamento del settore commerciale. Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano PARTE III Azioni e progetti 6. Azioni e ambiti di progetto In relazione al quadro degli obiettivi di carattere generale di cui alla Parte II del presente documento, i singoli progetti di trasformazione di seguito individuati sviluppano uno specifico tema di ricomposizione del disegno urbano. Saranno quindi strategie coerenti, che consentiranno di innestare gli interventi di trasformazione urbanistica nel consolidato paesaggio di Grandola, quale risultato delle azioni e della continuità nella gestione del PGT, da attuare in sequenze temporali successive, con modalità operative modulate per le diverse situazioni e nella condivisione del disegno complessivo cui tendere. Ogni programma di intervento, costituisce un insieme articolato di progetti, portatori di un ragionamento complessivo sul paese e sul suo territorio, il cui esito finale potrà essere verificato in rapporto all’evoluzione socioeconomica di Grandola nell’arco temporale di riferimento del DP. La struttura generale del progetto, organizza, in una visione cogente, la componente infrastrutturale, insediativa ed ambientale, orientandole a seconda degli obiettivi specifici nel contesto, in una logica di sostenibilità ambientale delle scelte del DP. 6.1 Assetto generale Il Comune di Grandola ospita sul proprio territorio uno dei più antichi Golf d’Italia. Questa struttura di grande attrazione a livello internazionale risulta priva di una struttura ricettiva capace di accogliere gli appassionati di questa disciplina. Il Documento di Piano individua un area di trasformazione interna al golf per soddisfare questa esigenza. Il Plis della Val Sanagra costituisce una realtà importante sul territorio per la salvaguardia ambientale e la promozione di attività legate al turismo sostenibile. Tra le azioni di Piano previste dal PGT figura la proposta di ampliamento del Parco sull’area del Rogolone e sui castagneti delle “cime del Brugnone” finalizzata anche al collegamento all’area di rilivanza naturalistica del “Bosco Impero” in comune di Carlazzo. L’individuazione di due aree di trasformazione interne o adiacenti al tessuto consolidato di Codogna e Cardano sviluppano il tema del riordino delle previsioni del PRG vigente attraverso la creazione di nuovi collegamenti per la razionalizzazione della viabilità o la creazione di filtri ambientali tra l’edificato e i nuclei storici oltre che per la riambientazione di alcuni interventi discutibili dal punto di vista dell’inserimento ambientale. Come riordino delle previsioni di strumenti urbanistici “ereditati” figura anche la zona commerciale in località “La Santa” sulla quale risulta un pronunciamento del TAR per la Lombardia. Sulla base di tale pronunciamento l’area in questione viene riconfermata con la destinazione commerciale con la previsione di medie strutture di vendita. Sulla base dell’attribuzione del PTCP che assegna a Grandola il ruolo di comune polo commerciale oltre alla suddetta grande struttura è prevista un’ulteriore area commerciale per medie strutture di vendita adiacenti all’Anfass. I nuclei storici necessitano di infrastrutture per creare attrattiva al loro utilizzo. Tra le azioni di piano figurano la realizzazione di nuove strade di accesso e di parcheggi. 118 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 6.2 Azioni di piano La Tavola di “Sintesi del Documento di Piano” localizza e specifica per ogni ambito urbano le azioni e gli interventi previsti, di seguito descritti con riferimento all’intero territorio comunale: Azioni di interesse pubblico: 1. Infrastrutture 2. Parco e Aree a verde 3. Parcheggi 4. Servizi - realizzazione dei parcheggi a servizio del nucleo storico, ad esso collegati mediante percorsi pedonali; - potenziamento della viabilità di accesso alle aree di sosta a servizio dei nuclei storici. - realizzazione di rotatoria sulla S.S. 340. - proposta di ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovraccomunale della Val Sanagra - ambientazione dell’area adiacente l’Anfass. Costituisce un complesso di attrezzature per la sosta ad uso pubblico e privato, connesse al nucleo storico, percorsi esistenti e previsti, realizzabili in ambiti di trasformazione urbanistica ovvero in regime di compensazione, quali: - nuovi parcheggi fraz. Naggio - nuovi parcheggi fraz. Velzo - nuovo parcheggio fraz. Gonte - nuovi parcheggi fraz. Codogna. - Nuovo parcheggio fraz. Cardano. - eliminazione degli standard sovrabbondanti previsti e non attuati nel PRG vigente; - previsione di ampliamento dell’area di pertinenza della scuola primaria; - ampliamento dell’area per le manifestazioni. Azioni di interesse privato: 1. AT1.1 1. AT1.2 - E’ finalizzato alla trasformazione urbanistica dell’area adiacente le strutture Anfass quale riorganizzazione delle previsioni del PRG vigente, mediante la realizzazione di un anelllo viabilistico e la realizzazione di nuovi edifici residenziali. E’ richiesta la cessione delle aree necessarie alla realizzazione degli interventi di edilizia residenziale pubblica, la riqualificazione della viabilità di collegamento tra la SS 340 e la nuova viabilità di comparto e la realizzazione degli interventi di urbanizzazione; - Gli interventi sono finalizzati alla trasformazione urbanistica dell’area in prossimità dell’hotel Merloni mediante la realizzazione di edifici commerciali per medie strutture di vendita non alimentari. E’ richiesta: la dotazione di parcheggi pubblici a servizio delle funzioni insediabili e della zona; la realizzazione degli interventi di inserimento ambientale mediante quinte alberate; la realizzazione degli interventi di urbanizzazione comprensivi dell’accesso in sicurezza alla SS. 340. La redazione di studio di impatto viabilistico con l’analisi del traffico generato. 119 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 2. AT2 3. AT3 4. AT4 5. AT5 - E’ finalizzato alla trasformazione urbanistica del comparto in località “La Santa” quale previsione della precedente programmazione urbanistica per la realizzazione di un comparto polifunzionale comprensivo di medie strutture di vendita. E’ richiesta: La redazione di studio di impatto viabilistico con l’analisi del traffico generato. - Gli interventi sono finalizzati alla trasformazione urbanistica dell’area adiacente il nucleo di Codogna mediante la realizzazioni di edifici per funzioni residenziali. E’ richiesta: la dotazione di parcheggi pubblici a servizio delle funzioni insediabili e della zona; la realizzazione degli interventi di riqualificazione ambientale dello spazio pubblico e della viabilità adiacente; la cessione delle aree individuate nella scheda di indirizzo progettuale e nel Piano dei Servizi; la realizzazione degli interventi di urbanizzazione. - E’ finalizzato alla realizzazione di una struttura alberghiera interna al Golf Club. - E’ finalizzato alla trasformazione urbanistica dell’area ad ovest del nucleo di Velzo quale perfezionamento della previsione edificatoria del PRG vigente. E’ richiesta: la dotazione di parcheggi pubblici a servizio delle funzioni insediabili e della zona; la realizzazione degli interventi di riqualificazione ambientale dello spazio pubblico e della viabilità adiacente; la cessione delle aree individuate nella scheda di indirizzo progettuale e nel Piano dei Servizi; la realizzazione degli interventi di urbanizzazione comprensivi dell’adeguamento di via Roccolo dall’area di trasformazione fino all’innesto con via Alle Alpi. 120 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 121 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 122 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 123 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano Dal punto di vista del consumo di suolo e della capacità edificatoria prevista si configura il seguente quadro: 1. AREE DI TRASFORMAZIONE E CONSUMO DI SUOLO 1.1 Aree di trasformazione di espansione = mq. 50.390 1.2 Di cui già previste dal PRG vigente = mq 37.175 1.3 Consumo di suolo = mq. 13.215 2. CONSUMO DI SUOLO ESTERNO ALLE AREE DI TRASFORMAZIONE 2.1 Totale = mq. 5.430 TOTALE GENERALE consumo di suolo = mq. 18.651 CAPACITA’ EDIFICATORIA Residenziale (Slp): 1 Aree di trasformazione di espansione = mq. 5.607 2 Lotti liberi di completamento = mq. 11.112 3 Lotti edificati con volumetria disponibile = mq. 11.948 4 Volumi disponibili nel nucleo di antica formazione = mq. Totale = mq. 35.334 6.667 Commerciale (Slp): 1 Aree di trasformazione di espansione = mq. 5.194 2 Tessuto consolidato = mq. 1.365 Totale = mq. 6.559 Turistico-ricettivo (Slp): 1 Aree di trasformazione di espansione = mq. 3.580 Produttivo (Slp): 1 Tessuto consolidato = mq. 2.250 124 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 7. Modalità attuative Il Documento di Piano definisce degli indirizzi progettuali integrati da una strategia attuativa con l’obiettivo di coinvolgere molteplici soggetti attuatori e risorse nella realizzazione degli interventi pubblici o di interesse pubblico delineati. La strategia contempla la messa a punto di diversificate modalità attuative funzionali agli obiettivi del Documento. Più precisamente, per le diverse aree di trasformazione e di intervento, sono stati definiti i seguenti indirizzi: - Aree destinate a programmi pubblici La realizzazione di queste previsioni è caratterizzata dall’esclusivo intervento del Comune: si tratta di aree con vincolo di destinazione pubblica e contemporaneamente con vincolo preordinato alla loro acquisizione, la quale può avvenire o mediante le tradizionali procedure espropriative o attraverso il trasferimento delle capacità edificatoria in aree definite di concentrazione volumetrica appositamente individuate. - Aree con vincolo di destinazione Sono aree per interventi finalizzati alla creazione di attrezzature pubbliche o di uso pubblico. La realizzazione di tali servizi può essere affidata all’operatore privato che ottiene ricavi mediante la loro gestione economica. - Comparti edificatori perequati Sono comparti con indice di edificabilità territoriale omogeneo: si tratta di interventi nei quali la capacità edificatoria è uguale indipendentemente dalla destinazione finale dell’area; all’interno di questi comparti vengono individuate aree da destinare all’edificazione e aree da destinare alla realizzazione di programmi pubblici. - Incentivazioni Sarà possibile definire benefici per il recupero e il riuso del patrimonio edilizio abbandonato compreso nel nucleo storico. 125 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano PARTE IV Verifica delle compatibilità 8. Compatibilità con la pianificazione e programmazione sovracomunale Allo stato attuale le previsioni dei Comuni confinanti con il comune di Grandola, Garzeno, Cusino, Bene Lario, Carlazzo, Menaggio, Plesio, Lenno, Mezzegra e Tremezzo, non contemplano trasformazioni del territorio incompatibili con gli usi in atto e con le finalità del vigente strumento urbanistico. La maggior parte dei comuni confinanti con Grandola ha sul confine destinazioni agricoloboschive. Fa eccezione il comune di Menaggio che confina con aree adibite alla residenza e il comune di Bene Lario che confina con aree in parte residenziali ed in parte produttive (cfr. tav. 1 Inquadramento territoriale). 126 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 8.1 Il Piano Territoriale Paesistico Regionale COMPATIBILITA’ OBIETTIVI OBIETTIVI DEL PTPR (definiti per i “Paesaggi dei laghi insubrici” e “Paesaggi della montagna e delle dorsali”) OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO INSEDIAMENTI-PERCORRENZE . L’ammodernamento della rete stradale deve avvenire preferibilmente tramite l’adeguamento di quella esistente, ove compatibile con l’assetto storico e paesistico dei luoghi. Deve essere compiuta una specifica individuazione dei percorsi esistenti al fine di prevedere la valorizzazione dei tracciati pedonali storici e dei loro elementi costitutivi. Le nuove eventuali aggiunte edilizie devono rispettare le caratteristiche dell’impianto urbanistico del sistema insediamenti-percorrenze. Tutela e valorizzazione degli antichi percorsi pedonali. Incentivazione del recupero dell’esistente a scapito di nuove espansioni; in tal modo non si presenta la necessità di nuove infrastrutture stradali. AMBITI DI RILEVANZA PAESISTICA La montagna prealpina rappresenta una delle non molte porzioni di territorio lombardo ad alto grado di naturalità, anche se la conformazione delle valli, più aperte verso la pianura, ne favorisce un’alta fruizione da parte delle popolazioni urbane. Per la loro esposizione le Prealpi contengono “belvedere” panoramici fra i più qualificati della Lombardia. Per la sua natura calcarea questo territorio presenta notevoli manifestazioni dovute all’azione erosiva delle acque. Si possono riconoscere anche alcuni fenomeni di glacialismo residuale e largamente diffusi sono quelli carsici. Vanno tutelati i caratteri morfologici dei paesaggi ad elevato grado di naturalità, in particolare vanno salvaguardati gli importanti elementi di connotazione legati ai fenomeni glaciali, al carsismo e alle associazioni floristiche. La panoramicità della montagna prealpina verso i laghi e la pianura è un valore eccezionale che va rispettato e salvaguardato da un eccessivo affollamento di impianti e insediamenti 127 Tutela e valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali del territorio attraverso l’ampliamento del PLIS della Val Sanagra, il riconoscimento polifunzionale del territorio agricolo e la salvaguardia dei punti panoramici. Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano OBIETTIVI DEL PTR (definiti per i “Paesaggi delle energie di rilievo” e “Paesaggi delle valli e dei versanti”) OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO ENERGIE DI RILIEVO - ACQUA - FLORA - FAUNA - PERCORRENZE Sono la struttura visibile dell’imponente architettura alpina. Si richiede la tutela del massimo grado di naturalità con particolare riferimento alle vette, crinali e sommità. Va vietata ogni compromissione dei laghi, delle zone umide, delle sorgenti e dei ghiacciai. Va fatta rispettare la flora e la fauna alpina. Vanno tutelate e valorizzate le percorrente storiche. Tutela e valorizzazione degli antichi percorsi pedonali. Tutela delle caratteristiche del paesaggio alpino con riferimento alla flora alla fauna e agli elementi strutturali del paesaggio. PAESAGGI DELLE VALLI E DEI VERSANTI Al di sotto della fascia aperta delle alte quote si profila con gradualità l’ambiente umanizzato dei territori alpini. In quanto soggetti all’azione antropica tali paesaggi devono essere considerati spazi vitali e quindi anche aperti alle trasformazioni purché nel rispetto dei caratteri ambientali. Vanno tutelati i crinali, i versanti, le valli, i boschi e le foreste favorendone la manutenzione. La fruibilità di tali luoghi deve essere impostata su criteri di sostenibilità trovando il giusto compromesso tra le esigenze di tutela ambientale e le risorse disponibili. Vanno tutelati gli insediamenti di versante mantenendo integri i caratteri ordinatori dell’insediamento originario. 128 Tutela e valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali del territorio attraverso l’ampliamento del PLIS della Val Sanagra quali utile strumento per la conservazione dei caratteri storici-documentari e paesaggistici dei luoghi. Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 8.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale COMPATIBILITA’ OBIETTIVI OBIETTIVI DEL PTCP OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO IL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE AMBITI DI RILEVANZA PAESISTICA Progettazione razionale degli spazi visivi tra il fondovalle e i versanti retrostanti Salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione degli scenari e degli elementi di rilevanza paesaggistica, con particolare attenzione nei confronti dei luoghi dell’identità e nei landmarks Effettuazione di scelte pianificatorie che non compromettano le condizioni di visibilità e la libera fruizione di paesaggi e orizzonti sensibili e di pregio, con particolare attenzione alle vette e ai crinali Salvaguardia dell’integrità paesaggistica ed ambientale del territorio escludendo l’edificazione o ponendo particolare attenzione all’uso di idonei materiali edilizi e di adeguate tinte cromatiche Valorizzazione, tutela e salvaguardia del patrimonio paesaggistico esistente in funzione di uno sviluppo del settore turistico. Salvaguardia del paesaggio naturale e dei nuclei storici. Salvaguardia della montagna con particolare riferimento alle vette e ai crinali. Incentivazione del recupero dei nuclei storici con adeguate modalità di intervento che privilegino il risanamento conservativo. AMBITI DI RILEVANZA NATURALISTICA Monitoraggio, conservazione e valorizzazione delle zone umide di rilevanza paesaggistica e di aree di importanza floristica, vegetazionale, faunistica, geomorfologia e paleontologica Impiego di tecniche di ingegneria naturalistica anche nel contesto di piani di prevenzione e recupero del dissesto idrogeologico Incentivazione del recupero dei nuclei storici con adeguate modalità di intervento che privilegino il risanamento conservativo. Elaborazione normativa che richiede l’impiego delle tecniche dell’ingegneria naturalistica. CENTRI STORICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE Effettuazione di scelte pianificatorie tali da non inficiare la lettura e la comprensione degli assetti storici degli insediamenti Tutela e salvaguardia delle caratteristiche edilizie originarie dei nuclei storici di Naggio, Velzo, Codogna, Gonte, Cardano e Grona. PARCHI Agevolazione istituzione Parchi Locali di Ampliamento del PLIS della Val Sanagra Interesse Sovracomunale (PLIS) ARBUSTETI, SIEPI, FILARI Salvaguardia e valorizzazione di alberi Elaborazione normativa che prescrive la monumentali, filari arborei e siepi, salvaguardia degli elementi costitutivi del soprattutto se parti integranti di scenari paesaggio. paesaggistici di pregio 129 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano AREE AGRICOLE Limitazione del consumo di suolo agricolo Limitazione del consumo di aree agricole e riconoscimento del ruolo polifunzionale evitando l’eccessiva frammentazione dei delle aree agricole. comparti agricoli PERCORSI DI INTERESSE PAESISTICO Riqualificazione e valorizzazione dei Valorizzazione dei principali punti e principali punti e percorsi di interesse percorsi di interesse paesaggistico. paesaggistico, ponendo attenzione alla conservazione dei sedimi e dei manufatti di interesse storico Progressiva rimozione della cartellonistica nei siti e lungo i percorsi paesaggisticamente sensibili OBIETTIVI DEL PTCP OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO AMBITI A MASSIMA NATURALITA’ Tutela e salvaguardia (con particolare Inibizione di interventi e opere nelle aree attenzione) degli ambiti a massima montane definite a “massima naturalità” naturalità LA RETE ECOLOGICA AREE SORGENTI DI BIODIVERSITA’ DI PRIMO LIVELLO Preservazione delle specie floristiche, Tutela delle aree di biodiversità di primo faunistiche e vegetazionali autoctone livello presenti nelle aree sorgenti di biodiversità di Promozione e sostegno di iniziative per primo livello, in accordo con quanto previsto l’istituzione o l’ampliamento di aree protette dal Piano di Indirizzo Forestale (PIF) INTERVENTI DI COMPENSAZIONE BOSCHIVA ED INGEGNERIA NATURALISTICA Creazione di un elenco all’interno degli Individuazione delle specie arboree ed strumenti urbanistici comunali delle specie arbustive per interventi di compensazione arboree ed arbustive da utilizzarsi negli boschiva interventi di compensazione boschiva ed ingegneria naturalistica GREENWAYS Promozione e sostegno alla progettazione Recupero dei percorsi storici con di greenways, in quanto opportunità di particolare riferimento all’artico percorso valorizzazione sostenibile delle risorse della ferrovia Menaggio-Porlezza. territoriali 130 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano OBIETTIVI DEL PTCP OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO LA DIFESA DEL SUOLO AMBITI A RISCHIO IDROGEOLOGICO Difesa delle opere e degli insediamenti da eventi naturali e difesa e conservazione degli elementi naturali mediante la costruzione di un Sistema Informativo Provinciale per la Difesa del Suolo, la creazione di carte della pericolosità e la definizione di criteri di utilizzo del suolo Eliminazione o mitigazione del rischio idrogeologico mediante l’elaborazione di direttive per un miglior utilizzo del territorio Eliminazione pericolo (P) mediante la realizzazione di opere strutturali Eliminazione vulnerabilità (V) mediante interventi non strutturali come la limitazione d’uso del suolo Corretta progettazione delle opere di attraversamento dei corsi d’acqua e corretto dimensionamento Monitoraggio stazioni metereologiche, pluviometriche ed idropluviometriche Monitoraggio delle aree a rischio idrogeologico individuate dallo Studio idrogeologico del territorio comunale e dal PTCP CICLO DELLE ACQUE E CORSI D’ACQUA Tutela e monitoraggio del torrente Sanagra Sistemazione dei bacini idrici montani Consolidamento dei versanti e correzione e del reticolo idrico minore dei torrenti Miglioramento delle condizioni dei bacini limitando i fenomeni di erosione, creando nuovi boschi, eliminando frane, regolando e regimentando il corso delle acque Miglioramento delle condizioni idrauliche della pianura 131 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano OBIETTIVI DEL PTCP OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO IL SITEMA INSEDIATIVO INFRASTRUTTURALE POLICENTRISMO E COMPATTEZZA URBANA Recupero, consolidamento e valorizzazione del Riempimento dei vuoti urbani e conseguente sistema insediativo policentrico limitazione della dispersione insediativa. Limitazione dei processi conurbativi e di Incentivazione al recupero dell’esistente. saldatura degli insediamenti urbani Limitazione del consumo di ulteriori risorse territoriali ostacolando la diffusione e la dispersione insediativa Incentivazione del riuso e del recupero del patrimonio abitativo esistente CENTRI E NUCLEI STORICI Recupero, riqualificazione e valorizzazione dei centri e dei nuclei storici per la preservazione e il rispetto di valori socioculturali, storici, architettonici, urbanistici e ambientali del territorio Mantenimento dei caratteri connotativi della trama edilizia Possibilità per i Comuni di individuare edifici e manufatti di rilevanza storica e delimitazione di adeguate aree di rispetto e salvaguardia Tutela delle caratteristiche edilizie originarie dei centri e dei nuclei storici. Salvaguardia dell’identità dei luoghi mediante la tutela di elementi architettonici che contribuiscono a mantenere viva la memoria storica e culturale dei luoghi. Mantenimento dell’impianto urbanistico originale . IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE Maggiore interazione tra il sistema insediativo e il sistema della mobilità Monitoraggio e recupero dei tracciati della viabilità antica pubblica e privata che hanno conservato i tutto o in parte dei caratteri originari e valorizzazione dei percorsi recenti che conservano la memoria di quelli storici Decongestionamento assi viari con elevati volumi di traffico. Gerarchizzazione della rete viabilistica e riassetto funzionale della rete locale. 132 Realizzazione di parcheggi in prossimità dei nuclei storici. Recupero dei tracciati storici (ferrovia Menaggio - Porlezza). Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 8.2.1 La sostenibilità insediativa in relazione al consumo di suolo non urbanizzato Il PTCP stabilisce l’incremento massimo ammissibile delle aree urbanizzate di ogni comune definendo una serie di valori per ogni singolo ambito territoriale in cui la provincia di Como è suddivisa. Grandola appartiene all’ambito territoriale delle Alpi Lepontine ed ha una Superficie Territoriale (S.T.) pari a 16,96 Kmq.(S.T.), un’area urbanizzata (A.U.) pari a mq. 874.203 e quindi un consumo di suolo (I.C.S.) pari a 4,57%. Per quanto sopra Grandola si colloca nella classe B di I.C.S. con conseguente limite ammissibile delle espansioni della superficie urbanizzata (L.A.E.) pari al 2,70%. Tenuto conto dell’incremento addizionale delle espansioni ottenuto dai criteri premiali pari al 0,83 % si ottiene il limite massimo ammissibile di 3,53% (2,70% + 0,83%) corrispondente ad una superficie ammissibile delle espansioni (S.A.E. = A.U. x (L.A.E. + I.A.d.) pari a mq. 27.307 (874.203 x (2,70 + 0,83)). A fronte di tale possibilità la scelta operata dal presente Documento di Piano contempla l’utilizzo di nuove aree di espansione esterne all’area urbanizzata per mq. 18.651. 8.2.2 La qualità delle previsioni urbanistiche comunali: gli Indici di Sostenibilità Insediativa (I.S.I.) Di seguito è riportata la scheda per la verifica degli indici di sostenibilità insediativa definiti dal PTCP. Verifica di compatibilità urbanistica secondo l’art. 38 delle N.T.A. del P.T.C.P. S.T. (mq.) A.U. (mq) I.C.S. SUPERFICIE TERRITORIALE DEL COMUNE AREA URBANIZZATA (come riportato nella tavola seguente) INDICE DEL CONSUMO DEL SUOLO (rapporto % di A.U. rispetto S.T.) Classe I.C.S. GRANDOLA APPARTIENE AL’AMBITO N. 2 ALPI LEPONTINE L.A.E. (%) LIMITE % AMMISSIBILE DI ESPANSIONE (% DI A.U.) SUPERFICIE AMMISSIBILE (A.U. x L.A.E.) I. Ad. (%) INCREMENTO MASSIMO ADDIZZIONALE DELLE ESPANSIONI (derivate dall’applicazione dei criteri premiali - mq 16.934.100 mq 773.611 % 4.57 B % mq 2,70 20.887 % 0,83 Mq 6.420 mq 27.307 art. 40 delle NTA - massimo 1,00% di A.U.) I. Ad. (mq) INCREMENTO MASSIMO ADDIZZIONALE DELLE ESPANSIONI (derivate dall’applicazione dei criteri premiali art. 40 delle NTA - massimo 1,00% di A.U.) SUPERFICIE AMMISSIBILE TOTALE (S.A.E mq = L.A.E mq + I.Ad. mq) 133 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITA' INSEDIATIVA Gli Indici di Sostenibilità Insediativa (ISI) N° Voce 1 Punteggio Punti attribuibili: ISI 1 - Indice di tutela del territorio da Esprime il rapporto percentuale fra le aree sottoposte a tutela paesistico-ambientale (A.Tu.) e la superficie territoriale del comune (S.T.). Il valore minimo indicato è pari o maggiore al 15 %. 4,0 a 15 ### 6,94 16,95 ISI 1 = 40,94% 30% A.Tu. (Kmq) S.T. (Kmq) ► ► ► 2 15,0 Punti: NOTE: Per valori dell'indice inferiore al 15% non è attribuito alcun punteggio. Per valori dell'indice uguali o superiori al 15% e fino al 30% è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo fino al massimo stabilito. Per valori dell'indice superiori al 30% è attribuito indistintamente il punteggio massimo stabilito ISI 2 - Indice di riuso del territorio urbanizzato Punti attribuibili: da Esprime il rapporto percentuale fra le aree urbanizzate soggette a trasformazione (A.U.T.) e la somma delle superfici delle zone di nuova espansione previste dal piano comunale (S.E.Pgt) e delle stesse aree soggette a trasformazione (A.U.T.). Il valore minimo indicato è pari o maggiore al 10% 6,0 a 30 ### 37.175 58.398 ISI 2 = 63,66% 50% A.U.T. (mq) S.E.Pgt (mq) ► ► ► 3 Punti attribuibili: ISI 3 - Indice di compattezza S P.U. (m) NOTE: Per valori dell'indice inferiore al 40% non è attribuito alcun punteggio Per valori dell'indice uguali o superiori al 40% e fino al 100% è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo fino al massimo stabilito. 134 da 5,0 a ### 20 100% 2.859 3.782 ISI 3 = 75,59% ► 30,0 Punti: NOTE: Per valori dell'indice inferiore al 10% non è attribuito alcun punteggio Per valori dell'indice uguali o superiori al 10% e fino al 50% è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo fino al massimo stabilito. Per valori dell'indice superiori al 50% è attribuito indistintamente il punteggio massimo stabilito. Esprime il rapporto percentuale fra le porzioni di perimetro delle aree di espansione insediativa (P.U.) in aderenza alle aree urbanizzate esistenti e il perimetro totale delle stesse aree di espansione insediativa (P.A.E.). Il valore minimo indicato è pari o maggiore al 40%. ► Punti: 813,90 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano N° Voce 4 ISI 4 Punteggio - Indice di copertura e impermeabilizzazione dei suoli. Punti attribuibili: da 4,0 a 15 Esprime il rapporto percentuale fra la somma delle superfici non coperte e permeabili (S.N.C.P.) e la somma delle superfici fondiarie riferite elle aree di espansione e/o di trasformazione (S.F.) Il valore minimo indicato è differenziato in relazione all’uso delle aree, come indicato nella tabella sottostante. ► In aree di espansione a prevalente destinazione residenziale S S.N.C.P. (mq) 19.403 S S.F. (mq) 30.768 63,06% ISI 4a = ### 75% Punti: 6,75 ► ► ► In aree di espansione produttive e/o commerciali S S.N.C.P. (mq) 9.700 S S.F. (mq) ISI 4b = 20.515 47,28% S S.N.C.P. (mq) - S S.F. (mq) - ISI 4c = % ### ► ► ► Punti: 3,97 In aree di trasformazione a prevalente destinazione residenziale ### 75% Punti: In aree di trasformazione produttive e/o commerciali S S.N.C.P. (mq) - S S.F. (mq) - ISI 4d = 0,00% ### Valore complessivo per ISI 4 = ► 75% NOTE: Per valori dell'indice inferiore ai minimi percentuali riportati in tabella, non è attribuito alcun punteggio. Per valori dell'indice uguali o superiori ai minimi percentuali riportati in tabella, e fino al 75% è attribuito un punteggio proporzionale dal minimo fino al massimo stabilito. Per valori dell'indice superiori al 75% è attribuito indistintamente il punteggio massimo stabilito I punteggi parziali ISI 4a, ISI4b, ISI4c e ISI4d, sono proporzionali rispetto alle superfici fondiarie delle aree 135 75% Punti: 0,00 Punti: 10,7 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano N° Voce 5 Punteggio Punti attribuibili: ISI 5 - Indice di accessibilità locale da Ha lo scopo di esprimere il grado di accessibilità delle aree di espansione insediativa. L’indice viene calcolato sommando i punti (I.Ac.) assegnati secondo la casistica prevista nella tabella dell’Indice di accessibilità locale contenuta nelle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP. In relazione al punteggio conseguito, l’accessibilità viene considerata Ottima, Buona o Carente. L’accessibilità delle aree di espansione deve essere classificata Buona oppure Ottima. 5,5 a 10 Carente Buona Ottima Parziale o Completa 6 Indice di Accessibilità Locale: Buona ISI 5 = Buona ISI 6 - Indice di dotazione/adeguamento delle reti tecnologiche Punti attribuibili: Esprime il grado di dotazione esistente e di adeguamento delle reti tecnologiche previste dallo strumento urbanistico comunale. Gli strumenti urbanistici comunali e intercomunali dovranno prevedere la completa dotazione delle reti tecnologiche nelle aree di nuova espansione. da 5,0 8,0 Punti: a 10 Parziale Completa Parziale o Completa ► Dotazione reti tecnologiche comunali: Parziale ISI 6 = Parziale Punti: 5,0 NOTE: Ai fini della presente scheda sono da considerarsi reti tecnologiche: le reti idriche e acque reflue, le reti di distribuzione del gas e dell'energia elettrica, la rete di illuminazione pubblica, le reti per le comunicazioni ad alta velocità (telefonia, collegamenti in fibra ottica, ...), il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, il sistema di depurazione delle acque. RIEPILOGO PUNTEGGI ISI 1 - Indice di tutela del territorio ISI 2 - Indice di riuso del territorio urbanizzato ISI 3 - Indice di compattezza ISI 4 - Indice di copertura e impermeabilizzazione dei suoli. ISI 5 - Indice di accessibilità locale ISI 6 - Indice di dotazione/adeguamento delle reti tecnologiche TOTALE Punteggio Criteri Premiali I.Ad. % = P x = I.Pt. % = P x = 20,65% 136 0,83% 15,0 30,0 13,9 10,7 8,0 5,0 82,6 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 137 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 138 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 139 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 140 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 141 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 142 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 143 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 144 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 145 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 146 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 147 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 148 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 149 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 150 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 151 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano PARTE V La valutazione ambientale strategica 9. La valutazione ambientale strategica nel Documento di Piano La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nasce dalla necessità di attuare un processo pianificatorio basato su un “approccio sostenibile” ovvero un approccio che si prefigga di non superare la “carrying capacity” del sistema in esame, dove per “carrying capacity” s’intende il carico massimo che l’uomo può attribuire all’ambiente senza rischi (M.Wackernagl, W.Rees “L’Impronta Ecologica”, Edizioni Ambiente 2004). Per una pianificazione così orientata, diviene necessario considerare parte integrante del progetto: le capacità delle risorse locali e l’individuazione di eventuali fattori di pressione, attraverso l’analisi della qualità dei diversi comparti ambientali (aria, acque superficiali e di falda, rumore, suolo, ecc.), la biodiversità che insiste sul territorio e i possibili corridoi ecologici, la presenza e la tipologia di utilizzo di aree verdi libere, i rischi ambientali e della salute associati alle attività insediate e la dislocazione delle stesse rispetto alle zone residenziali, l’individuazione di zone di pregio o particolare rilevanze naturalistica, storica, architettonica; le possibili esigenze del territorio in esame, attraverso l’analisi della mobilità veicolare e non, dell’accessibilità (intesa come distanza percorribile a piedi nell’arco di 5 - 10 minuti) a fermate di trasporto pubblico, complessi scolastici ed arterie commerciali, dotazione di parcheggi in corrispondenza di aree di interscambio in rapporto alle esigenze dotazione di piste ciclabili in sede propria e non; la partecipazione degli attori locali come coinvolgimento e fonte per definire le esigenze della collettività attraverso forum aperti alla collettività. Quanto sopra elencato, non deve essere considerato come condizione territoriale immutabile nel tempo, ma deve essere valutato in funzione della sua dinamicità considerandone le trasformazioni ed i possibili effetti. La VAS è un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali, economiche e sociali della proposta di piano. Lo scopo della VAS è determinare la tipologia ed il grado di trasformazioni possibili, che il territorio può sopportare e indirizzare le scelte di piano verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale enunciati. Punti fondamentali di un processo di VAS sono: L’inserimento ai nodi strategici del processo decisionale; Una metodologia semplice e ripetibile; Una base costituita da banche dati e supporti informatici; L’utilizzo di appropriati indicatori che si riferiscano a obiettivi di sostenibilità in precedenza individuati; La valutazione delle differenti possibili alternative, compresa l’opzione tempo “0” ovvero lo stato esistente al momento di avvio del processo stesso di valutazione. Da ultimo, la VAS è uno strumento che serve a costruire gli scenari di piano, a valutarli, a gestirne l’attuazione ed a monitorarne gli effetti. 152 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 153 SCHEDA RIASSUNTIVA AREE DI TRASFORMAZIONE Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 154 Comune di Grandola Ed Uniti - PGT - Documento di Piano 155