Scuola Comune

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Scuola Comune
“Scuola Comune”, proposta al CdZ 7 per la riqualificazione della
scuola “Luciano Manara” in via Fratelli Zoia 10.
Milano 30 Giugno 2014
«Quantum potes tantum aude »
Riteniamo che questo sia l’incentivo
migliore per spiegare cosa significa essere
cittadini della propria comunità, riscoprire
e difendere il diritto ad essere al centro
della vita di un territorio.
Premessa
Questa proposta progettuale ha l’obiettivo di attivare un processo di
coinvolgimento della comunità di zona 7 e della città di Milano nel suo
insieme sulla riqualificazione dell’ex edificio scolastico di Via Fratelli Zoia 10. È
una proposta apartitica, che ha bisogno del supporto ed il coinvolgimento di
un’ampia rete di soggetti pubblici e privati, delle imprese operanti nel
territorio e del terzo settore. Non ha preclusioni ideologiche e mira alla
valorizzazione di un bene patrimonio storico per la città di Milano, che noi
come cittadini, insieme alle istituzioni preposte, abbiamo il dovere di
difendere e rivalutare.
Il presente documento rappresenta quindi un primo momento di confronto e
dibattito per stabilire, in tempi consoni, la destinazione d’uso degli spazi e le
relative attività che potranno essere ospitate. L’idea progettuale, firmata da
una rete di associazioni del territorio, promuove da oggi una raccolta di firme
e proposte per aderire, arricchire e sostenere il progetto con un approccio
quanto mai aperto al confronto.
Abbiamo immaginato un intervento che bilanci elementi di sostenibilità
interna attraverso attività produttive e generatrici di lavoro e reddito con
attività finalizzate a coprire esigenze percepite come prioritarie per il
quartiere ed i suoi abitanti. Infine descriviamo un primo embrionale percorso
di finanziamento per le attività e la riqualifica legato a finanziamenti pubblici e
privati attivabili entro il 2014.
Date le caratteristiche strutturali dello stabile e l’ampiezza dell’area
d’intervento, immaginiamo un progetto a fasi, capace d’integrare in un
triennio nuove proposte e conseguenti restauri architettonici. Così facendo si
avrebbe la possibilità di dilazionare le spese ed iniziare una campagna di
comunicazione/sensibilizzazione sul processo rigenerativo in moda da
permettere l’integrazione di ulteriori proposte e l’inclusione di attori del
territorio interessati a presentare iniziative d’impatto sociale.
La spazio verrà riconsegnato ad una dimensione dove i cittadini di tutte le età
“torneranno tra i banchi di scuola” per raccontare e raccontarsi cosa significa
fare cultura. La comunità sarà al contempo docente e discente, il
“programma scolastico” sarà dato dai bisogni percepiti ed il compito
comune sarà quello di dare risposta a tali bisogni. Un sistema di educazione
culturale non formale che partendo dalla scuola di Via Fratelli Zoia
contaminerà i luoghi simbolo del quartiere con ulteriori progetti e laboratori
culturali.
In questo processo BAAM! si fa interprete della richiesta di una serie di
associazioni per mettere a sistema le diverse proposte ed iniziare un dialogo
con il quartiere. Un dialogo in cui il progetto “Scuola Comune” rappresenta
un primo esperimento per un percorso di più ampio respiro che BAAM! vuole
alimentare proponendo azioni coordinate di pianificazione partecipata. In una
realtà come quella della zona 7 che nel corso degli ultimi anni ha vissuto una
progressiva riduzione degli investimenti e degli spazi pubblici, riconoscersi in
un processo “fondativo” di co-progettazione può diventare uno strumento
per comprendere quali possano essere le aspirazioni per il futuro, per definire
un’identità comune e per iniziare a proporre una serie di progetti concreti per
il quartiere. Questo percorso è un esercizio per ripensare e ridefinire chi
siamo, per comunicare in modo più forte quello che facciamo, e per riunire le
capacità esistenti in un progetto condiviso.
Le iniziative che nasceranno non hanno l’ambizione di risolvere
necessariamente delle problematiche, ma piuttosto di esporle e di sviluppare
attraverso il dialogo, la collaborazione e interventi spaziali, la capacità di
costruire delle possibili alternative.
Si tratta fondamentalmente di un’azione culturale ad ampio spettro, che vuole
ragionare su come la costruzione di un immaginario collettivo alternativo
possa cambiare la nostra percezione della realtà, e da questa creare le
premesse per la costruzione di nuove possibilità. In termini di servizi per i
cittadini, di nuovi usi dello spazio pubblico, di programmi educativi, fino
possibilmente alla creazione di nuove economie di piccola scala.
In quest’ottica, “Scuola Comune”, attraverso un processo di pianificazione
partecipata, sarà fortemente in connessione con successive e diffuse iniziative
che costituiranno l’architettura sociale per la nascita del Polo Culturale
Urbano (BAAM!), accolto e integrato dalle proposte e il sentire di tutti i
cittadini.
Progetto “Scuola Comune” – rigenerazione della scuola Luciano
Manara di Via fratelli Zoia 10
* Elemento primario ed emergenziale: la presenza di una ristretta comunità
Siriana, definita come temporaneamente presente in attesa di un corridoio
umanitario verso il nord Europa o in procinto di fare richiesta di asilo politico,
non può esentarci dal riflettere sul ruolo che come comunità abbiamo nei
confronti di un dramma umano prima che politico. La presenza di uomini,
donne e bambini dal futuro incerto ci deve interrogare, come individui e poi
come cittadini, sulla possibilità d’integrare nel progetto la convivenza a
tempo da determinarsi delle persone attualmente ospitate. Questo percorso,
da stabilire con le autorità responsabili (prefetto e comune), deve dare
duplice garanzia di protezione e attenzione per le persone presenti nella
scuola, ma anche il giusto margine di utilizzo in sicurezza della struttura e
l’implementazione delle attività che possono prevedersi al suo interno.
Sui contenuti:
Tutte le iniziative qui proposte necessitano del contributo logistico e le
competenze specifiche di associazioni, singoli e portatori d’interesse che a
vario titolo dovranno co-gestire e promuovere le attività.
Spazi dedicati all’interazione – aule del fare
Laboratori artigiani in cui contaminare i saperi e i mestieri con le sfide delle
nuove tecnologie (FabLab/stampanti 3D) attraverso processi di
autocostruzione. Laboratori intergenerazionali potranno consentire uno
scambio esperienziale del “saper fare”.
Spazi dedicati alla comunicazione – aule dell’essere
Attivazione di sportelli che integrino servizi per il cittadino. Alcuni esempi:
- Consultorio e sportello anti-violenza con il supporto dell’Azienda
Ospedaliera San Carlo Borromeo.
- Osservatorio sulla marginalizzazione in cui possano essere segnalati tutti i
casi in cui un individuo, in una qualsiasi condizione di fragilità, si trovi in una
condizione di solitudine, ma ancor più d’isolamento ed impotenza.
Spazi dedicati alla cultura – aule della co-scienza
- Creazione di un archivio di quartiere e un database per la nascita di una
“biblioteca diffusa”
- Laboratori tematici (sullo stile Humanitaria) tenuti da abitanti del quartiere.
Spazi dedicati ai sapori – aule della coltura
- Attivazione di un punto ristoro e catering “Mensa Manara” collegata
all’esperienza degli Orti San Carlo e con il supporto del DAM (sulla scorta
dell’esperienza del ristorante Jodok nell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini e
ass.zione Olinda)
- Iniziative di cucina etnica e fusion per raccontare la diversità con i sapori,
collegate all’esperienza de “Il Giro delle Mamme del Mondo”.
- Laboratori esperienziali per bambini sul tema cibo e nutrizione (possibilità di
coltivare e curare le proprie piantine negli spazi aperti della struttura).
Spazi dedicati all’orientamento – aule del possibile
- formazione professionale e preparazione ai concorsi pubblici
- sportello placement per disoccupati e NEET1
- “antenna Infogiovani” con parziale e funzionale decentramento dei servizi
offerti dall’Infogiovani di Via Dogana gestita da volontari e tirocinanti
- spazio di co-searching. Un vero e proprio ufficio attrezzato per chi il lavoro
non ce l’ha, ma lo cerca e proprio per questo ha bisogno di un ufficio con tutti
i confort e gli strumenti utili a trovarlo o stimolare iniziative di auto-impiego.
1
Not in Education, Employment nor Training. Ci si riferisce a quella fetta di popolazione
in età lavorativa o di formazione che ha smesso gli studi, non lavora e non è in cerca di
occupazione.
Spazi dedicati ai servizi di domiciliarità – aule del volo
Spazi dove raccogliere richieste e predisporre servizi a domicilio per persone
impossibilitate temporaneamente o permanentemente di raggiungere le
strutture predisposte (principalmente anziani e portatori di disabilità). Servizi
funzionali al Polo Ovest della Disabilità (POD).
Incubatore – aule della semina
Spazi disponibili a bando per nuove cooperative e imprese sociali che
forniscono beni e servizi ad alto impatto sociale.
Attività trasversali:
La struttura, rappresentando uno spazio aperto di fruizione pubblica, dovrà
dotarsi di un’offerta di servizi ed opportunità per il più ampio numero di
esigenze. Dalla disponibilità di WiFii per la connessione internet, spazi da
affittare a prezzi calmierati per attività di ass.zioni e gruppi che ne facciano
richiesta, riunioni condominiali, eventi e mostre.
- Banca del tempo
- Un Centro di Assistenza Fiscale (CAF)
- Spazi liberi per i Circoli Ricreativi Assistenziali Lavoratori (CRAL) dove poter
organizzare iniziative di welfare aziendale ed attività ludico ricreative.
- Spazi per incontri promossi dai cittadini su tematiche d’interesse comune.
- disponibilità della struttura e degli attori coinvolti per svolgere con aziende
e imprese interessate a sviluppare nuovi modelli di Responsabilità Sociale
d’Impresa (CSR) e attività di Stakeholder engagement in cui le aziende
interessate possano incontrare i cittadini per indagare specifiche esigenze
sociali e ragionare insieme sui propri processi produttivi, di sostenibilità e
accountability2 (iniziative effettuate con il supporto economico delle aziende
interessate).
2
Responsabilità incondizionata, formale o non, in capo a un soggetto o a un gruppo di
soggetti (accountors), del risultato conseguito da un’organizzazione (privata o pubblica),
sulla base delle proprie capacità, abilità ed etica.
La proposta non sostituisce le iniziative dei Centri Aggregativi Multifunzionali
(CAM) di zona, ma ne integra e allarga l’offerta, ponendosi in raccordo con
essi e dando la possibilità di sfruttare una maggiore disponibilità di spazi
dove concentrare iniziative e attività.
A partire da questa proposta i firmatari propongono al CdZ 7 e all’assessorato
alle politiche sociali del Comune di Milano, di lanciare una “call for ideas” 3
per l’adesione al progetto “Scuola Comune” e un’ulteriore riflessione sulle
possibilità di utilizzo degli spazi disponibili. Sono invitati a contribuire le
istituzioni locali, le associazioni di categoria, il terzo settore, le aziende e i
singoli cittadini.
Possibili linee di finanziamento del progetto “Scuola Comune” e
futuri interventi (follow-up) a supporto delle attività.
Bandi Cariplo: Protagonismo culturale dei cittadini;
Patrimonio per la cultura
Fondi Diretti Unione Europea, DG Lavoro e Affari Sociali: bando per
l’innovazione nelle politiche sociali in supporto alla riforma dei servizi sociali.
Codice di riferimento del bando e link VP/2014/008
Fondazione Edison: BAAM! è finalista del bando EdisonStart con il progetto
Wiceversa – dalla comunità alla community e
viceversa. Sistema di
4
5
crowdfunding e crowdsourcing per progetti di comunità che pensiamo di
attivare con un esperimento pilota in zona 7.
Sperimentazione dei Social Impact Bond6 sul processo di riqualificazione della
scuola.
3
Processo aperto e trasparente per la raccolta di idee e proposta da parte di un soggetto
proponente nei confronti di una data comunità o gruppo definito di soggetti.
4
Il crowdfunding, dall'inglese crowd-folla e funding-finanziamento, è un processo di
raccolta fondi per sostenere progetti di persone ed organizzazioni. Per dar vita ad una
campagna di crowdfunding occorre avere un'idea creativa, definire delle ricompense e
stabilire un traguardo in termini di budget e tempo.
5
È una metodologia di collaborazione con la quale per un determinato progetto si chiede
un contributo attivo della comunità. Si delega in questo modo, ad un insieme distribuito di
persone che si aggregano per interesse e competenze, lo sviluppo di un progetto o di
una parte di esso.
6
Il social impact bond, conosciuto anche come Pay for Success Bond, è uno strumento
finanziario finalizzato alla raccolta, da parte del settore pubblico di finanziamenti privati.
La remunerazione del capitale investito tramite questi strumenti è agganciata al
raggiungimento di un determinato risultato sociale. In un modello di Social Impact Bond
Aderenti firmatari
…….
realizzato correttamente, il raggiungimento del risultato sociale previsto produrrà infatti un
risparmio per la Pubblica Amministrazione e quindi un margine che potrà essere
utilizzato per la remunerazione degli investitori.