osservazione prot. 24348 del 09.03.2015

Transcript

osservazione prot. 24348 del 09.03.2015
Al Comune di Olbia
Settore Pianificazione e Gestione del
Territtorio, Edilizia Privata e Pubblica
Via Dante, 1
07026 Olbia (OT)
PEC: [email protected]
Oggetto: Osservazioni allo studio di variante al piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) e del quadro
delle opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia, in particolare nel
rione “Ludos”
Vi scrivo in riferimento allo studio di variante al piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) e del quadro delle
opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia, al fine di segnalarVi quanto segue.
Innanzitutto, nel consultare la mappa delle aree allagate censite a seguito dell’evento del 18.11.2013, noto come siano
state perimetrate delle zone che non sono state per niente colpite. Mi riferisco alla zona “Ludos” e in particolare
all’adiacente tratto di Strada Provinciale 38bis e alle vie Pegaso e Stella Polare.
Comi si evince dalla “figura 11” dell’elaborato “A02” dello studio di cui all’oggetto, si dispone di un punto dove è stata
registrata l’altezza all’interno delle abitazioni e strutture interessate da allagamenti. Detto punto è situato in prossimità
della via Tanca Ludos dove, evidentemente, qualcuno ha denunciato l’inondazione della propria unità immobiliare,
trattandosi quasi sicuramente di un piano seminterrato o comunque una struttura posta sotto il piano stradale.
Figura 11. Aree allagate e punti dei quali si dispone dell’altezza d’acqua massima registrata all’interno delle abitazioni e strutture interessate da
allagamenti (Elaborato A02)
Via Cimabue, 1/D – 07026 Olbia (OT) – Tel./fax 0789 19690370 – 339 2111222
e-mail: [email protected]
Zoom Figura 11. Circoscrizione della zona “Ludos” allagate e del punto del quale si dispone dell’altezza d’acqua massima registrata all’interno delle
abitazioni e strutture interessate da allagamenti (Elaborato A02)
Da un’indagine svolta personalmente con alcuni abitanti della zona, suddetta inondazione è stata certamente provocata
dalla piena che ha riguardato un rio minore affluente del “Riu Gadduresu” situato a monte del punto di cui sopra e
come indicato (in giallo) nel reticolo idrografico sottostante dell’area urbana del comune di Olbia.
Figura 3. Reticolo idrografico dell’area urbana del comune di Olbia (Elaborato A02)
Dall’ingrandimento dell’immagine in basso si evince che il rio minore interessato dalla piena passa a nord della zona
“Ludos” sino a confluirsi con un altro piccolo corso d’acqua in prossimità dell’accesso alla “circonvallazione ovest”.
Questo evidenzia in particolar modo che le vie Pegaso e Stella Polare, nonché il tratto di Strada Provinciale 38bis
adiacente alla zona “Ludos”, non abbiano subito nessuna inondazione nonostante la piena dei due affluenti posti
rispettivamente a monte e a valle delle suddetta area.
Zoom Figura 3. Circoscrizione Reticolo idrografico dell’area urbana del comune di Olbia (Elaborato A02)
Nella ricostruzione dell’evento alluvionale del 18-19/11/2013, precisamente nel paragrafo 3.4, viene definito il tasso di
ruscellamento delle singole zone secondo il metodo SCS – CN proposto dal Soil Conservation Service.
L’analisi ha tenuto conto sia della morfologia della piana di Olbia sia degli effetti delle colmate della bonifica
nell’individuazione delle differenti tipologie idrologiche di suolo. In particolare, il suolo del rione “Ludos”, compresa
tra la zona a monte dei bacini e la tangenziale ovest, viene individuato con caratteristiche assimilabili al gruppo B,
come riportato nella sottostante tabella 3 dell’elaborato “A02”.
Tabella 3. Classificazione dei suoli, secondo il Soil Conservation Service (SCS)
Questa classificazione trova conferma su quanto accaduto durante la “bomba d’acqua”, infatti, le strade e i lotti di
terreno compresi nell’area tra la SP 38bis e le vie Pegaso e Stella Polare, si sono comportati esattamente come descritto
nella definizione di quei suoli appartenenti al Gruppo B.
Nonostante la pioggia abbondante e continua, nonché lo straripamento dei due corsi d’acqua poco distanti, non vi è
stato alcun problema di allagamento nelle abitazioni site nell’area sopra citata, anche in quelle strutture interrate o
comunque poste sotto il piano stradale.
In particolare ho preso in esame due lotti di terreno con relative unità immobiliari, posti rispettivamente ai numeri 13 e
16 di via Pegaso, per i quali ho depositato presso l’Ufficio Urbanistica del Comune di Olbia una richiesta di
applicazione sanatoria giurisprudenziale per la regolarizzazione ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. 380/81 (ex art. 13 L.
47/85) e art. 16 della L.R. 23/85 di opere di ampliamento, riqualificazione e cambio di destinazione d’uso, realizzate in
difformità ma ritenute ammissibili secondo la L.R. 4/2009 del 23.11.2009 e modificata dalla L.R. n. 21 del 08.11.2011.
Immagine satellitare con in riquadro i lotti oggetto di sanatoria giurisprudenziale
Morfologicamente, la proprietà più vicina alla SP 38bis, contraddistinta con il numero “1”, risulta essere costituita da
un fabbricato su due livelli: un piano a + 2,30 mt e l’altro a – 0,70 mt rispetto alla quota stradale, mentre il locale
oggetto di sanatoria è due gradini sopra (30 cm.) la quota del terreno che in quel punto è a circa – 1,00 mt rispetto alla
quota stradale sia di via Pegaso che della SP 38 bis.
Il lotto di terreno contraddistinto con il numero “2”, invece, è pressoché pianeggiante e mediamente a circa + 30/50 cm.
rispetto la quota stradale di via Pegaso.
A seguito dell’eccezionale calamità naturale del 18.11.2013, i terreni analizzati non hanno subito nessun allagamento
neanche nelle zone più basse, confermando quindi che in quell’area non vi è alcun rischio di inondazione grazie all’alta
capacità di infiltrazione del suolo anche in condizioni di alta saturazione.
Per i motivi di cui sopra è mia cura chiederVi, gentilmente, che vengano prese in esame e accolte le mie osservazioni al
fine di escludere la porzione dell’area in oggetto esaminata da quella che è l’intera fascia vincolata dal rischio
idrogeologico.
Olbia, 06 marzo 2015
Geom. Andrea Orrù