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piano d`azione per l`energia sostenibile del comune di cefalù
Pa t t o de i Sin da ci
PIANO D’AZIONE PER
L’ENERGIA SOSTENIBILE
DEL COMUNE DI CEFALÙ
Anno 2014
“Giunge a conclusione un iter che da due anni ci vede in prima
linea nella lotta ai cambiamenti climatici e nella costruzione
di una Città sempre più intelligente, sostenibile ed inclusiva (
Strategia Europa 2020). Con la sottoscrizione del Patto dei
Sindaci per l'Energia Sostenibile e con la redazione del PAES,
già inoltrato agli uffici competenti per l'analisi e valutazione
del Consiglio Comunale, poniamo dunque in essere la prima
tra le azioni concrete che porteranno a dare piena attuazione
agli impegni assunti.
La decisione di aderire è stata presa, da parte
dell’Amministrazione comunale di Cefalù, con la piena
consapevolezza degli ambiziosi obiettivi che ci si prefigge di raggiungere e con la
coscienza della grave crisi economica nella quale ci troviamo.
Riteniamo, tuttavia, che proprio in un momento di crisi economica generale, alla quale si
sommano le difficoltà in cui si trovano numerosi comuni, fra i quali il nostro, la scelta di
adottare misure concrete per conseguire l’obiettivo di un risparmio energetico, che
concorra a ridurre i costi e a salvaguardare l’ambiente, più che opportuna è doverosa.
Infatti come disse il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un famoso discorso: “il
nostro dovere è scegliere il cammino giusto, non quello più facile”.Nell'aderire al Patto
Europeo dei Sindaci il Comune di Cefalù, ha davanti a sé una sfida non facile. Il nostro
dovere è, però, quello di definire un impegno che guardi al futuro; lasciare una strada
aperta tracciando il cammino giusto, anche se non facile, per chi amministrerà la città
nei tempi a venire. Un risultato così importante si costruisce con il coinvolgimento di
tutta l'Amministrazione e dei diversi attori del territorio. Questo credo sia uno dei punti
su cui è necessario soffermare l'attenzione in questa giornata di discussione.
Un'amministrazione locale può farsi carico, anche dal punto di vista politico, di aderire al
Patto, di definirne strategie e azioni, ma c'è una componente sovracomunale che non può
essere ignorata. Così come è centrale un processo partecipativo che metta attorno ad un
tavolo di confronto cittadini, associazioni, istituzioni, tecnici ed amministratori. E'
fondamentale che come amministrazioni locali riusciamo a comunicare ai cittadini come
le azioni portate avanti all'interno del Piano per il clima possano rendere le aree urbane
in cui viviamo non solo più sostenibili, dal punto di vista ambientale, ma anche più
moderne e vivibili e con migliori opportunità di rilancio economico. In tal senso si
inseriscono le strategie che è necessario realizzare per promuovere una autentica green
economy e un sensibile miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane. Sono
certo che con la redazione del Piano di si pone un primo tassello di una azione di sviluppo
che saprà coniugare le enormi potenzialità economiche offerte dal risparmio energetico
con lo sviluppo eco sostenibile dei nostri territori, attraverso il quale avviare una forte
azione di crescita e di benessere. Questo lo dobbiamo ai meravigliosi territori nei quali
viviamo, a noi stessi e alle generazioni future. “
Il Sindaco di Cefalù
Rosario Lapunzina
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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INDICE
PREMESSA
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CAPITOLO 1: IL CONTESTO NORMATIVO
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1.1 IL CONTESTO COMUNITARIO E NAZIONALE
1.2 IL CONTESTO REGIONALE
1.2.1 IL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE DELLA REGIONE SICILIANA
1.2.2 PROGRAMMI OPERATIVI FONDO EUROPEO PER LO SVILUPPO REGIONALE (P.O. FESR)
1.2.3 IL SUPPORTO DELLA REGIONE SICILIA ALLA DIFFUSIONE DEL PATTO DEI SINDACI
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CAPITOLO 2: IL COMUNE DI CEFALÙ
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2.1 PRESENTAZIONE DEL COMUNE
2.2 CENNI STORICI
2.3 LA POPOLAZIONE RESIDENTE
2.4 IL TESSUTO ECONOMICO
2.5 IL TURISMO
2.6 IL TERRITORIO
2.6.1 INQUADRAMENTO MORFOLOGICO GENERALE
2.6.2 FATTORI CLIMATICI
2.6.3 LA DESTINAZIONE D’USO DEL SUOLO
2.6.4 URBANIZZAZIONE E AREE VERDI
2.6.5 IL PARCO EDILIZIO
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CAPITOLO 3: ATTIVITÀ DI COMPETENZA COMUNALE
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3.1 GLI EDIFICI PUBBLICI E GLI IMPIANTI SPORTIVI
3.2 IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
3.3 IL PARCO AUTO COMUNALE
3.4 LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO
3.4 LE RETI ENERGETICHE (ENERGIA ELETTRICA E GAS)
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CAPITOLO 4: IL SISTEMA DEI TRASPORTI
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4.1 LA RETE STRADALE
4.2 IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
4.3 IL TRASPORTO PRIVATO
4.4 I PERCORSI CICLO-PEDONALI ED I PARCHEGGI
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CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI
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5.1 ASPETTI ORGANIZZATIVI
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5.2 INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI BASE (BEI): METODOLOGIA OPERATIVA E EMISSIONI NEL COMUNE
DI CEFALÙ NEL 2011
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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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CAPITOLO 6: LA STRATEGIA
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CAPITOLO 7: IL PIANO DELLE AZIONI DEL COMUNE DI CEFALÙ
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PARTE I – COMUNE DI CEFALÙ ENERGETICAMENTE EFFICIENTE
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SCHEDA 1: RIQUALIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO EFFICIENZA ENERGETICA DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA
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SCHEDA 2: EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PUBBLICI
SCHEDA 3: MOBILITÀ SOSTENIBILE DEI DIPENDENTI COMUNALI
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SCHEDA 4: ACQUISTI VERDI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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SCHEDA 5: SANITÀ EFFICIENTE
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PROGETTI CORRELATI GIÀ AVVIATI: STS-MED
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PARTE II – ABITARE CON MENO ENERGIA
SCHEDA 6: EFFICIENTAMENTO ENERGETICO NELL’EDILIZIA PRIVATA
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PARTE III – TURISMO
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SCHEDA 7: TURISMO SOSTENIBILE
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PROGETTI CORRELATI GIÀ AVVIATI: DALL’EXPO AI TERRITORI, PROGETTO “SENSE OF SICILY”
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PARTE IV - MOBILITÀ
SCHEDA 8: PRESERVAZIONE DEL CENTRO STORICO E DIFFUSIONE MOBILITÀ BASSO EMISSIVA (MOBILITÀ ELETTRICA, CREAZIONE
DI PISTE CICLABILI E PERCORSI PEDONALI,…)
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SCHEDA 9: AMMODERNAMENTO PARCO AUTO E FLUIDIFICAZIONE TRAFFICO
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SCHEDA 10: AMMODERNAMENTO INFRASTRUTTURA FERROVIARIA, OTTIMIZZAZIONE TPL ED INTERMODALITÀ
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PROGETTI CORRELATI GIÀ AVVIATI: MUSA
PARTE V – CEFALÙ RINNOVABILE
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SCHEDA 11: ENERGIE RINNOVABILI (IMPIANTI FOTOVOLTAICI E SOLARI TERMICI)
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PARTE VI – COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
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SCHEDA 12: PIANO DELLA COMUNICAZIONE
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PARTE VII – ZERO RIFIUTI
SCHEDA 13: PROGETTO RIFIUTI ZERO
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PARTE VIII – SETTORE AGRICOLO/MANIFATTURIERO
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SCHEDA 14 : EFFICIENZA NEL SETTORE AGRICOLO E MANIFATTURIERO CEFALUDESE
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PARTE IX – MONITORAGGIO
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SCHEDA 15: ENERGY MANAGEMENT SYSTEM
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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PREMESSA
Il 9 marzo 2007, con il documento “Energia per un mondo che cambia”, l’Unione Europea ha apertamente
lanciato la sfida, impegnandosi unilateralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020
aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del
20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix
energetico. Nel 2009 , in linea con quanto due anni prima effettuato, la
stessa Unione ha adottato il Pacchetto Legislativo Clima-Energia “20-2020” (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell’efficienza
energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili) che prevede per gli stati
membri dell’Unione Europea, con orizzonte temporale al 2020, una
riduzione dei consumi del 20% di CO2, la copertura di una quota pari al
20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%.
Le scelte energetiche intraprese sono quindi la risposta ad un dato di fatto ovvero che il consumo di energia
è in costante aumento.
Così il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana
europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha
lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere
attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed
ambientale.
L’amministrazione comunale di Cefalù ha aderito al Patto dei Sindaci in data
20/07/2012 con delibera di Consiglio Comunale n. 35 con lo scopo di indirizzare il
territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio
energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2,
coinvolgendo l’intera cittadinanza nella fase di sviluppo e implementazione del
“Piano di Azione sull’Energia Sostenibile”, affinché dall’adesione al Patto possa
scaturire un circolo virtuoso che vada a diffondere sul territorio la cultura del
risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. Il Comune beneficerà dei
contributi della Regione Sicilia stanziati in seguito alla pubblicazione sulla
G.U.R.S. N. 55 del 13.12.2013 del “Programma di ripartizione di risorse ai comuni della Sicilia “Promuovere
la sostenibilità energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci”.
Il presente documento è stato redatto con il supporto della Società SPES Consulting srl in collaborazione
con la Società LITOS Progetti Srl (in raggruppamento di imprese).
In particolare il Piano è costituito da due parti:
1. L’inventario delle emissioni di base - BEI (Baseline Emission Inventory), che fornisce informazioni sulle
emissioni di CO2 attuali e future del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere, individua
le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in
relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili;
2. Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – SEAP (Sustainable Energy Action Plan) in senso stretto, che
individua un set di azioni che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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riduzione di CO2 definiti nel BEI.
Gli elementi chiave per la preparazione del Piano sono:
- svolgere un adeguato inventario delle emissioni di base
- assicurare indirizzi delle politiche energetiche di lungo periodo anche mediante il coinvolgimento
delle
varie parti politiche
- garantire un’adeguata gestione del processo
- assicurarsi della preparazione dello staff coinvolto
- essere in grado di pianificare implementare progetti sul lungo periodo
- predisporre adeguate risorse finanziarie
- integrare il Piano nelle pratiche quotidiane dell’Amministrazione Comunale (esso deve far parte della
cultura dell’amministrazione)
- documentarsi e trarre spunto dagli altri comuni aderenti al patto dei sindaci
- garantire il supporto degli stakeholders e dei cittadini.
Il Piano individua quindi fattori di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione
alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza Energetica, e quindi consente di poter
definire i successivi interventi atti a ridurre le emissioni di CO2.
L’obiettivo è fissato al 2020: dato l’arco temporale particolarmente importante, viene previsto un
monitoraggio obbligatorio da effettuare su base biennale.
La scelta politica impatta, in questo caso direttamente e compiutamente, sulle scelte operative ed
amministrative al fine di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di
risparmio energetico, promozione.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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CAPITOLO 1: IL CONTESTO NORMATIVO
1.1 IL CONTESTO COMUNITARIO E NAZIONALE
Con il Pacchetto Clima-Energia l’Unione Europea si è impegnata unilateralmente a ridurre entro il 2020 le
proprie emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990, i consumi energetici del 20% rispetto allo scenario
tendenziale, e a portare le fonti rinnovabili a coprire il 20% del consumo interno di energia. A sostegno del
Pacchetto Clima-Energia, l’Unione europea ha prodotto una serie di documenti di indirizzo con
ripercussioni dirette sulla normativa nazionale, regionale e locale. Tra i principali si possono citare la
Direttiva sulle fonti energetiche rinnovabilie e quella aggiornata sulle perfomance energetiche in edilizia
(EPBD II6).
Nel marzo del 2011 l’Unione Europea ha compiuto un ulteriore passo in avanti, con il documento,
presentato dalla Commissione, “Roadmap energetica al 2050”. Nella nuova proposta, tra l’altro, la
Commissione evidenzia come il target del -20% di emissioni di gas serra al 2020 possa e debba essere
superato, spronando l’Unione a spingersi almeno fino al -25%.
A partire dalle strategie e dalle normative comunitarie, l’Italia si è impegnata a ridurre entro il 2020 le
proprie emissioni di gas serra del 13% rispetto al 2005 (per i settori non ETS8), aumentando
contestualmente la produzione da fonti rinnovabili fino a soddisfare il 17% della domanda interna. Questi
target, vincolanti per il nostro Paese, sono completati dall’obiettivo comunitario sull’efficienza, non
vincolante, che corrisponde a una riduzione dei consumi energetici finali del 20% rispetto allo scenario
tendenziale, sempre allo stesso anno.
In Italia, la pianificazione strategica per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza
energetica, dei servizi energetici e delle energie rinnovabili è stata definita con il Piano d’Azione Nazionale
per l'Efficienza Energetica (PAEE), redatto in ottemperanza alla Direttiva 2006/32/CE, che ha fissato come
obiettivo il raggiungimento di almeno il 9,6% di risparmio energetico entro il 2016, e con il Piano d’Azione
Nazionale per le Energie Rinnovabili, strumento sviluppato in recepimento della direttiva 2009/28/CE, che
fissa un Comune quadro nazionale per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili nel settore dei
trasporti, dell’elettricità, del riscaldamento e del raffreddamento.
Nel luglio 2011, infine, l’Italia ha trasmesso alla Commissione europea il nuovo Piano d’Azione Italiano per
l’Efficienza Energetica che individua gli obiettivi e gli strumenti di intervento nel campo delle politiche di
riduzione della domanda energetica da qui al 2020.
Con il Decreto “Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e
definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle
Regioni e delle Province Autonome” del 15 marzo 2012 sono stati definiti gli obiettivi intermedi e finali che
ciascuna Regione e Provincia Autonoma deve conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali
entro il 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di
energia e nei trasporti.
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1.2 IL CONTESTO REGIONALE
1.2.1 IL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE DELLA REGIONE SICILIANA
La Regione Sicilia si è dotata di uno strumento di pianificazione energetica in
accordo con quanto stabilito dalla Legge n. 10/1991 e secondo le attribuzioni delle
competenze regionali del Decreto Legislativo n. 112/1998 cofermate nel 2001 nel
“Protocollo d’intesa della conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
Autonome per il coordinamento delle politiche finalizzate riduzione delle emissioni
dei gas serra nell’atmosfera”.
Nel 2009 è stato approvato dalla giunta regionale il Piano Energetico Ambientale
Regione Siciliana (P.E.A.R.S.), definito come lo strumento cardine per ogni previsione
economica, finanziaria e produttiva del settore energetico e della intera filiera in
Sicilia.
Ruolo primario del P.E.A.R.S. è attribuito allo sviluppo delle fonti rinnovabili ed alla promozione del
risparmio energetico in tutti i settori:
- La diversificazione delle fonti energetiche;
- La promozione di filiere produttive di tecnologie innovative;
- La promozione di clean technologies nelle industrie ad elevata intensità energetica;
- La valorizzazione delle risorse endogene;
- Il potenziamento e l’ambientalizzazione delle infrastrutture energetiche;
- Il completamento della rete metanifera, e il potenziamento dell’idrogeno.
Gli interventi infrastrutturali di particolare rilievo vengono considerati il raddoppio dell’elettrodotto SiciliaContinente, la realizzazione della rete ad altissima tensione, e la realizzazione di due rigassificatori.
Il Piano Energetico Ambientale Regionale contiene oltre 60 piani di azione volti a risolvere le principali
emergenze ambientali ed energetiche al fine di ridurre i consumi di energia da fonti inquinanti per
incrementare fonti che limitano l’emissione di gas climalteranti e di sostanze tossiche in generale. La
RegioneSicilia con il documento di pianificazione auspica per l’attuazione “la serietà delle iniziative e
l’affidabilità dei soggetti proponenti” inserendo una serie di precise limitazioni per verificare e garantire la
capacità economica delle imprese alla conduzione del progetto, il contenuto di innovazione tecnologica, la
certificazione ambientale e la prestazione di misure compensative a favore dei territori ove devono essere
ubicati gli impianti. All’interno del piano è prevista la realizzazione di un polo industriale mediterraneo per
la ricerca, lo sviluppo e la produzione di tecnologie per lo sfruttamento dell’energia solare (fotovoltaico,
solare ad alta concentrazione). Un’altra linea di intervento riguarda l’efficienza energetica negli usi finali, i
cui beneficiari saranno gli enti pubblici, ma anche l’efficienza energetica nei settori dell’industria, dei
trasporti e dell’edilizia socio-sanitaria a favore di imprese, enti pubblici, centri di ricerca pubblici o privati.
Una ulteriore linea di intervento di notevole importanza riguarda il completamento della rete metanifera.
Il Piano Energetico Ambientale della Regione persegue i seguenti obiettivi principali:
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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1. La stabilità e sicurezza della rete: rappresenta uno degli obiettivi strategici per il rafforzamento
delle infrastrutture energetiche della Sicilia. L’azione del Governo Regionale intende agevolare, per
quanto di sua competenza, una interconnessione strutturale più solida della Sicilia con le Reti
Trans-europee dell’Energia, mediante la realizzazione del cavo elettrico sottomarino di grande
potenza Catania- Italia (di seguito SAPEI) e il metanodotto sottomarino dall’Algeria.
2. Il Sistema Energetico funzionale all’apparato produttivo: La struttura produttiva di base esistente
in Sicilia deve essere preservata e migliorata, sia per le implicazioni ambientali sia per le prospettive
dei posti di lavoro; pertanto il Sistema Energetico Regionale deve essere proporzionato in modo da
fornire al sistema industriale esistente l’energia a costi adeguati a conseguire la competitività
internazionale, tenendo conto che i fabbisogni energetici nei diversi settori variano in funzione del
mercato e delle tendenze di crescita dei diversi settori.
3. La tutela ambientale: La Regione, in armonia con il contesto dell’Europa e dell’Italia, ritiene di
particolare importanza la tutela ambientale, territoriale e paesaggistica della Sicilia, pertanto gli
interventi e le azioni del Sistema Energetico Regionale devono essere concepite in modo da
minimizzare l’alterazione ambientale. In coerenza con questa impostazione tutti gli impianti di
conversione di energia, inclusi gli impianti di captazione di energia eolica, fotovoltaica e solare
aventi estensione considerevole per la produzione di potenza elettrica a scala industriale, devono
essere localizzati in siti compromessi preferibilmente in aree industriali esistenti e comunque in
coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Inoltre, avendo aderito al protocollo di Kyoto,
l’Italia deve diminuire del 6,5% rispetto al valore del 1990 le emissioni di anidride carbonica entro il
2010. La Sicilia si propone di contribuire all’attuazione dei programmi di riduzione delle emissioni
nocive secondo i Protocolli di Montreal, di Kyoto, di Göteborg, compatibilmente con le esigenze
generali di equilibrio socio-economico e di stabilità del sistema industriale esistente. In particolare
si propone di contribuire alla riduzione delle emissioni nel comparto di generazione elettrica
facendo ricorso alle FER ed alle migliori tecnologie per le fonti fossili e tenendo conto della
opportunità strategica per l’impatto economico-sociale.
4. Le strutture delle reti dell’Energia: Il Sistema Energetico Regionale della Sicilia è collegato con un
elettrodotto che supera lo stretto di Messina ed esporta una parte dell’energia che in essa è
prodotta, ma soprattutto consente alla Regione di ricevere oltre la metà dell’energia proveniente
dal nord Europa, richiesta dai cinque milioni di abitanti siciliani.
5. La diversificazione delle fonti energetiche: : La necessità di assicurare un approvvigionamento
energetico efficiente richiede di diversificare le fonti energetiche. Il PEAR individua un equilibrato
mix di fonti che tiene conto delle esigenze del consumo, delle compatibilità ambientali e dello
sviluppo di nuove fonti e nuove tecnologie. In tal senso risulta strategico investire nelle fonti
rinnovabili per un approvvigionamento sicuro, un ambiente migliore e una maggiore efficienza e
competitività in settori ad alta innovazione.
Inoltre, con la deliberazione n. 17/31 del 27 aprile 2010 la Giunta regionale ha approvato l’iniziativa volta ad
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attivare una serie di azioni integrate e coordinate di breve, medio e lungo periodo, destinate a ridurre
progressivamente il bilancio di emissioni di CO2 nel territorio. Uno degli assi su cui poggia l’impianto
progettuale, particolarmente evidente nella fase denominata “Smart City - Comuni in Classe A”, verte sul
coinvolgimento diretto delle comunità locali per definire e sperimentare modelli e protocolli attuativi
specifici tesi alla riduzione delle emissioni di gas clima alteranti.
Tra i provvedimenti di rilievo a livello regionale si cita l’emanazione del D.P.Reg. n. 48/2012 avvenuta il 17
agosto del 2012 che introduce modifiche sostanziali al sistema autorizzativo per gli impianti FER nella
Regione Siciliana, introducendo nuovi strumenti di semplificazione autorizzativa come la PAS (Procedura
Abilitativa Semplificata). Successivi provvedimenti sono stati emanati nel mese di maggio 2013, quando con
D.A. n. 161 del 17/05/2013 dell’Assessore Regionale all’Energia ed ai Servizi i Pubblica Utilità,
“Mantenimento dell’interesse al rilascio dell’autorizzazione unica ex art. 12 del D.lgs 387/2003”, l’Assessore
pro-tempore interviene per evitare e diminuire i contenziosi legali mossi contro la Regione da parte dei
soggetti che avevano presentato istanza di autorizzazione unica.
Successivamente nel mese di giugno 2013, con D.A. n. 215 “Strumenti ed azioni di monitoraggio degli
obiettivi regionali di uso delle fonti rinnovabili di energia, definiti nel decreto 15 marzo 2012 c.d. Burden
Sharing”, sono stati introdotti importanti strumenti per il controllo e la verifica dell’installazione di impianti
da FER sul territorio regionale, ai fini di monitorare con cadenza annuale il livello di installazione di queste
tecnologie ed il livello raggiunto dell’obiettivo di Burden Sharing attribuito alla Regione.
Uno strumento importante è rappresentato dal Registro degli Impianti da Fonte Rinnovabile che obbliga il
soggetto titolare dell’impianto a comunicare la messa in esercizio di impianti alimentati da FER di qualsiasi
potenza installati sul territorio regionale. E’ prevista, inoltre, l’istituzione di un tavolo permanente presso
l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, che riunisce i soggetti titolari di dati sui
vettori energetici, riconosciuti ufficiali a livello nazionale ed europeo.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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1.2.2 PROGRAMMI OPERATIVI FONDO EUROPEO PER LO SVILUPPO REGIONALE (P.O. FESR)
Sempre a livello regionale di particolare rilievo sono da citare i programmi di P.O. FESR della Commissione
Europea che incidono in maniera significativa sull’attuazione delle politiche energetiche. Il Programma
appena concluso, adottato dalla CE 2007/2013, aveva un obiettivo strategico rivolto a “innalzare e
stabilizzare il tasso di crescita medio dell’economia regionale, attraverso il rafforzamento dei fattori di
attrattività di contesto e della competitività di sistema delle attività produttive, in un quadro di sostenibilità
ambientale e territoriale e di coesione sociale” prevedendo sette priorità di intervento:
- “Reti e collegamenti per la mobilità”;
- ”Uso efficiente delle risorse naturali”;
- “Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per l’attrattività e lo
sviluppo”;
- “Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della società dell’informazione”;
“Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali”; “Sviluppo urbano
sostenibile”;
- “Governance, capacità istituzionali e assistenza tecnica”.
Il Programma ha presentato un elenco indicativo di “Grandi Progetti” che riguardano la rete ferroviaria, il
trasporto pubblico locale, il settore stradale, la logistica ed il settore energetico per il quale veniva prevista
la promozione della diffusione delle fonti rinnovabili e la razionalizzazione della domanda di energia, in
modo da adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione.
Il Dipartimento di Programmazione della Regione Siciliana ha avviato la redazione del Programma Operativo
FESR 2014-2020, attraverso la costituzione di un Gruppo di Redazione composto da rappresentanti del
Dipartimento di Programmazione e dei Dipartimenti regionali e del Nucleo di Valutazione degli investimenti
pubblici. La Regione Siciliana, in coerenza con le indicazioni della Commissione Europea, promuove uno
strumento di consultazione pubblica denominato OPEN FESR con l’obiettivo di coinvolgere il territorio nella
condivisione delle strategie per la migliore attuazione degli interventi cofinanziati dai Fondi SIE e favorire
una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nella regione.
Sempre in ambito regionale l’Osservatorio Regionale dell’Energia è stato istituito come strumento di analisi
e di monitoraggio a supporto delle politiche energetiche regionali con decreto n. 1921 del 30 novembre
2007 dell'Assessore regionale per l'Industria. (GURS n. 59 del 21 dicembre 2007). L'Osservatorio svolge
attività di raccolta e aggiornamento dei dati e delle informazioni che attengono alla produzione, alla
trasformazione, al trasporto, alla distribuzione ed all'uso finale dell'energia e provvede alla loro
elaborazione su base provinciale e regionale, inoltre ha il compito di rilevare i processi evolutivi del mercato
energetico regionale ed extraregionale e di sviluppare previsioni sugli scenari evolutivi, con particolare
riguardo all'articolazione delle fonti energetiche tradizionali e rinnovabili. Infine l'Osservatorio cura la
diffusione delle informazioni di natura tecnico-economica nel campo dell'energia e la costituzione e la
gestione del Sistema informativo regionale per l'energia, compresi i dati relativi alla certificazione ed al
risparmio energetico in edilizia. Gli enti pubblici e gli uffici dell'Amministrazione regionale, le società e gli
enti privati che svolgono la propria attività nel settore energetico (produzione, trasporto, distribuzione)
nell'ambito della Regione Sicilia ed i soggetti cui è affidata la gestione degli interventi in materia energetica
sono tenuti a fornire all'Osservatorio regionale tutte le informazioni ed i dati in loro possesso sull'attuazione
dei programmi e dei progetti di loro competenza.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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1.2.3 IL SUPPORTO DELLA REGIONE SICILIA ALLA DIFFUSIONE DEL PATTO DEI SINDACI
La Regione Sicilia ha supportato il Progrmama del Patto dei Sindaci, attraverso una serie articolata di azioni
impegnandosi a:
1. promuovere tra i Comuni l’adesione al Patto dei Sindaci fornendo il necessario supporto e
coordinamento a quelli che firmano il Patto;
2. facilitare la realizzazione, da parte dei Comuni, di Piani di Azione per la Sostenibilità Energetica nel
quadro delle politiche e dei programmi regionali, anche mediante l’erogazione di contributi
finanziari, a valere in via prioritaria sulle risorse dei Fondi strutturali;
3. definire l’ampiezza e la metodologia di valutazione, le modalità di monitoraggio e i rapporti di
verifica a supporto dell’implementazione dei Piani di Azione;
4. fornire supporto tecnico per l’organizzazione di eventi pubblici (giornate per l’energia) sotto l’egida
del Patto al fine di sensibilizzare la cittadinanza;
5. relazionare regolarmente alla Direzione Generale dell’Energia della Commissione europea sui
risultati ottenuti, partecipando altresì al dibattito sull’attuazione strategica del Patto proposto dalla
Commissione.
Con deliberazione di Giunta Regionale n. 478 dell’11 dicembre 2012 “Indirizzi per la riprogrammazione del
POR FESR 2007-2013 e adesione al Piano d’Azione Coesione” la Regione Siciliana, nell’ambito delle proposte
di utilizzo delle risorse trasferite al PAC – Altre azioni a gestione regionale, ha approvato lo stanziamento per
lo start up del Patto dei Sindaci. Al fine di promuovere e sostenere presso i Comuni l’adesione al Patto dei
Sindaci, la Regione Siciliana finanzia sia la realizzazione dei PAES di tutti i Comuni della Sicilia che la
realizzazione degli audit energetici di dettaglio e certificazione energetiche del parco edilizio dei comuni.
Per quanto riguarda l’implementazione della piattaforma informatica, la Regione ha l’obiettivo di
contabilizzare e monitorare le emissioni climalteranti e i consumi di energia primaria sull’intero territorio.
Infine la somma di € 11.600.000,00 è stata destinata alla costituzione di un fondo di garanzia per l’accesso
al credito delle E.S.Co. per la realizzazione degli investimenti degli enti locali.
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CAPITOLO 2: IL COMUNE DI CEFALÙ
2.1 PRESENTAZIONE DEL COMUNE
La città di Cefalù, l'antica Kephalodion - termine greco riferente a capo, che in questo caso si riferisce alla
conformazione naturale della roccia che domina il sito che accoglie la città - si trova in una posizione
privilegiata nella provincia Palermitana, costruita attorno ad una rocca massiccia ed imponente che nel
corso dei secoli ha sempre svolto un ruolo difensivo.
Cefalù è uno dei maggiori centri balneari di tutta la regione siciliana; nonostante le sue dimensioni, ogni
anno attrae un rilevante flusso di turisti locali, nazionali ed esteri che, nel periodo estivo, arrivano a
triplicare la popolazione, rendendo affollate le principali piazze e le strade più importanti del paese.
Veduta aerea dellla Città di Cefalù
L’ambito territoriale di appartenenza della città di Cefalù coincide con la complessità di un sistema naturale
e socio-culturale che si esplica all’interno di un ambito omogeneo, univoco e “unico” in riferimento
all’intera regione sia per i valori espressi dalla sua struttura e morfologia fisica sia in ragione della semantica
culturale, storica e attuale, che ha attivato e mantenuto il senso di una forte identità nel tessuto connettivo
delle popolazioni insediate.
Cefalù fa parte del famoso Parco delle Madonie, importante centro non solo naturalistico ma anche storico
perché in esso sono preservate le testimonianza del passaggio umano nella zona nel corso dei millenni,
passaggio testimoniato dai reperti relativi a masserie, chiesette rupestri, mulini. Il ritmo vitale presente
nella zona è certamente fuori dalla norma e presenta il fascino di altri tempi, dell'artigianato locale e della
tradizione contadina millenaria. Il tutto è sapientemente unito al fascino e alla bellezza naturalistica della
vegetazione che rientra nel Parco.
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La cittadina è inclusa nel club de “I borghi più belli d'Italia”, l'associazione dei piccoli centri italiani che si
distinguono per la grande rilevanza artistica, culturale e storica, per l'armonia del tessuto urbano, la
vivibilità e i servizi ai cittadini[. Cefalù fa anche parte della rete dei comuni solidali.
Cefalù, nel suo nucleo medioevale, è ubicata sotto la rocca di Cefalù che la domina e insieme al Duomo
Normanno ne caratterizza il profilo, tanto da renderne il panorama tipico e molto riconoscibile. Fuori dai
confini del centro storico, il nucleo urbano si è esteso a cavallo della piccola area pianeggiante che separa la
rocca dal resto del sistema collinare della costa espandendosi ulteriormente a mezza costa sui pendii delle
colline lungo la costa.
Una città come Cefalù colpisce per il suo fascino dato dalla sua posizione eccezionale, dalla sua meravigliosa
cattedrale romanica che emerge da un groviglio di stradine labirintiche e dai vari elementi medievali qui
custoditi, a partire da quelli presenti lungo i pendii che vanno dalla Rocca a Corso Ruggero, zona
comprendente ad esempio piccole ma suggestive strade ed archi che legano le varie costruzioni.
Nel territorio di Cefalù ricadono alcuni dei più straordinari ed importanti beni culturali della Regione; primi
tra tutti, i beni architettonici e monumentali, numerosissimi nel centro storico, tra i quali eccelle il mirabile
duomo normanno, di inarrivabile grandiosità; ma non minore importanza rivestono le aree archeologiche e
i beni etnoantropologici sparsi nell’ampio territorio.
Diversi sono i reperti presenti nella zona ed attestanti, tra l'altro, proprio il periodo ellenistico-romano della
località. Tra questi si possono citare innanzitutto le mura di fortificazione, il Tempio di Diana presente nella
Rocca, i resti di alcune strade che colpiscono soprattutto per la loro ricca pavimentazione e che
attualmente presentano una organizzazione urbanistica molto regolare e la presenza di vicoli medievali, la
necropoli con numerose tombe, alcune delle quali monumentali, che abbracciano un periodo storico che va
dal IV al I secolo A.C..
Veduta aerea del Tempio di Diana
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La cinta muraria di fortificazione che, nonostante la sua antichità, è ancora in un buono stato di
conservazione e contribuisce a dare a Cefalù un aspetto di roccaforte inespugnabile. La sua struttura è
completata dalla presenza di torrette e bastioni dei quali occorre citare i resti di una torre la cui parte
inferiore è stata inglobata nella Chiesa della Madonna della Catena ed il bastione Marchiafava.
Strutture murarie delle fortificazioni della Rocca
La parte meglio conservata, anche grazie a lavori di ristrutturazione prolungatisi nei secoli, della cinta
muraria di fortificazione è quella a nord dove si possono ammirare dei resti rinvenuti attraverso degli scavi
archeologici. Altro aspetto della cinta muraria è la presenza della Porta Marina o Pescara la solitaria
superstite delle storiche ed originarie quattro porte che interrompevano la cinta muraria stessa e che
permettevano l'ingresso in città.
Le mancanti porte d'accesso erano denominate "Porta Terra", "Porta d'Arena o d'Ossuna", "Porta della
Giudecca". La superstite è costituita da un arco gotico e permette la visione di un bel panorama a ridosso
sul mare.
Le strade sono ricordate principalmente per la loro pavimentazione molto ricca e della quale occorre
ricordare quella d'età augustea presente sotto il Duomo cittadino e quella a ciottoli relativa al IV secolo A.C.
sempre vicina al Duomo.
L'attuale struttura viaria cittadina prevede una via principale, il corso Ruggero, che taglia in due la città e
che offre al visitatore la possibilità di immergersi in due differenti sezioni cittadine, un quartiere medievale
da una parte caratterizzato da un dedalo di viuzze e paesaggi ed un altro quartiere dalla conformazione
viaria più regolare rispetto alla precedente. In una successiva ed ulteriore via attuale cittadina si può
ammirare la già citata Porta Marina ed anche i resti di un antico lavatoio medievale, denominato
comunemente "U Ciuni" [il fiume], utilizzato fino a qualche decennio fa e sulle cui origini si sta ancora
discutendo perchè le sue probabili origini medievali non sono state provate in maniera certa. Scendendo
dalle scale ricavate utilizzando la pietra lavica si entra in una stanza caratterizzata da un tetto molto basso
ed una volta. All'interno si possono ammirare delle bocche presenti nelle pareti della stanza e che
permettono l'accesso dell'acqua contenuta con difficoltà dal sito. Sotto la costruzione si ha la presenza di
una sorta di cava che permette all'acqua di arrivare al mare. In prossimità del lavatoio si ha la possibilità di
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ammirare le terme conosciute col termine di "Il bagno di Cicero", espressione che dà anche il nome alla
piazza adiacente.
Lavatoio medievale
Da citare sono, poi, i resti di antiche abitazioni, e cioè degli ambienti riferibili ad almeno tre abitazioni molto
antiche riconducibili al III-II secolo A.C.. L'importanza storica di questi ambienti è attestata ulteriormente
dal ritrovamento in uno di essi di una sorta di giara contenente delle monete di bronzo risalenti alla fine del
IV secolo A.C.. Tra gli altri reperti relativamente più recenti si può citare un pavimento musivo risalente alla
fine del IV secolo A.C.. Esso presenta delle figure vegetali ed animali tra le quali spicca un colombo che beve
direttamente dalla ciotola della vita eterna.
Anche la necropoli ellenistica ha ovviamente la sua importanza storica provata dalla presenza di alcune
iscrizioni. Parte delle iscrizioni ritrovate nella necropoli meridionale della città sono attualmente preservate
nel già citato Museo Comunale Mandralisca.
2.2 CENNI STORICI
La nascita di Cefalù affonda le sue radici nel fertile terreno del Mito che vorrebbe la Città popolata, per la
prima volta, dai Giganti, discendenti da Noè, o fondata da Sicani (tra il 3000 ed il 2700 a. C.) o da Fenici.
Questi ultimi l’avrebbero chiamata Ras Melkart, promontorio di Ercole, il cui mito vuole che a Cefalù l’eroe
e semidio abbia costruito un tempio dedicato al Sommo Padre Giove. Qui rivive il mito di Dafni che inizia il
mondo alla gioia della poesia pastorale e che, reso cieco, è trasformato dal padre Mercurio in quella roccia
che, a dire di Servio (IV-V sec. d.C.), avrebbe forma umana.
Della più antica frequentazione umana di Cefalù si trovano tracce preistoriche in due grotte sul versante
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settentrionale della rocca. I pochi ma interessanti reperti più antichi da considerare sono stati rinvenuti
prevalentemente nelle grotte "delle colombe" e "delle giumente" e nella cisterna dolmenica inclusa nel
Tempio di Diana e relativa al IX secolo A.C.. Della cinta muraria megalitica (fine del V sec. a. C. ) rimangono
solide vestigia; dello stesso periodo delle mura è il cosiddetto Tempio di Diana, edificio megalitico con
cisterna protostorica (IX sec. a. C.) situato sulla Rocca.
Kephaloidion il nome greco della Città che sarebbe stata, in realtà, un centro indigeno della fine del V secolo
a.C., prosperoso grazie ai contatti con i popoli che vivevano o transitavano in Sicilia. Nel 396 a.C. Imilcone,
Generale Cartaginese si allea con gli abitanti di Cefalù. Nel 307 a.C. la Città viene conquistata dai Siracusani
e assegnata al governatorato di Leptine. Nel 254 a.C. viene presa, con l'inganno, dai Romani diventando,
poi, Città Decumana; Cephaloedium il nome latino.
Tracce del sistema viario ellenistico-romano sono disseminate un po’ dappertutto per la città che si ritrova
sotto la dominazione dell’Impero Romano d’Occidente, di Vandali e Goti, dell’Impero d’Oriente, poi degli
Arabi e quindi dei Normanni. Poche le tracce lasciate dai Bizantini (alcuni resti di fortificazioni); solo negli usi
e costumi quelle riferibili agli Arabi che conquistano Cefalù nell’858 (il nome della città diventa Gafludi);
magnifiche e monumentali quelle pervenuteci dai Normanni.
Il Gran Conte Ruggero nel 1063 prende possesso della Città e suo figlio, Ruggero II, riconsegna
definitivamente Cefalù alla Cristianità, fondando, prima, la Chiesa di S.Giorgio (1129) e, poi, la Basilica
Cattedrale (1131). Quest’ultima costruzione permette al Re di sciogliere il voto fatto quando, colto da una
improvvisa terribile tempesta, promette di costruire, ad onore e gloria del SS. Salvatore, una Cattedrale nel
luogo che lo avrebbe visto salvo.
Duomo di Cefalù
Dopo Ruggero II le fortune di Cefalù vengono meno i suoi eredi mostrano per la città un grande
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disinteresse. Alla morte di Federico II (1250) la situazione politica della Città diviene molto confusa. Cefalù
passa da un feudatario all’altro, in una ridda di date e di avvenimenti, fino a quando, nel 1451, viene
definitivamente riscattata dal Vescovo.
Con l’avvento del Viceregno Spagnolo segue un periodo di maggiore stabilità; da questo momento la storia
della Città si snoda solo attraverso un lento susseguirsi di questioni doganali, decime, gabelle, conferme di
privilegi, lettere e biglietti Reali.
Nel 1742 nascono i Consolati di Commercio. Quelli di Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi
rimarranno attivi fino alla fine del XIX sec. La Città si apre all’Europa e comincia ad essere meta dei
viaggiatori del Grand Tour.
Cefalù gioca un ruolo molto importante nella lotta contro i Borboni. Nei moti rivoluzionari del 1856 i
cefaludesi Nicola e Carlo Botta, Alessandro Guarnera e Andrea Maggio pagano con i lavori forzati il loro
anelito di libertà, mentre Salvatore Spinuzza, audace capo della guerriglia rivoluzionaria, viene fucilato il 14
marzo 1857.
L’undici maggio 1860, Garibaldi e i “Mille” sbarcano a Marsala, il 27 successivo entrano a Palermo. Il 21
ottobre si vota il Plebiscito con la formula “Il popolo vuole l’Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele
Re costituzionale e suoi legittimi discendenti”.
Il 2 giugno 1860 Enrico Piraino (Cefalù, 1809-1864), Barone di Mandralisca viene nominato Presidente del
Consiglio Civico. La Deputazione di Cefalù, di cui il Mandralisca è un componente, emette un proclama a
favore di Garibaldi e delle sue gesta. Il 27 gennaio 1861 si svolgono le Elezioni Generali per il Primo
Parlamento Nazionale. Il Barone di Mandralisca viene eletto deputato. Il 17 marzo successivo viene
proclamato il Regno d’Italia. Il Mandralisca sotto la Prodittatura ricopre la carica di Ministro per la Pubblica
Istruzione.
Le consultazioni per eleggere il Consiglio Comunale si tengono nel gennaio del 1862. La prima riunione
(straordinaria) del Consiglio, convocata dal Regio Delegato Straordinario, Consigliere di Prefettura G.
Sanfilippo, si tiene il 23 gennaio 1862. Viene nominato Sindaco, con decreto (30 gennaio 1862) del
Luogotenente Generale del Re nelle Provincie Siciliane, l’avvocato Salvatore Misuraca Turrisi (Cefalù, 18381901). Da questo momento la storia della Città segue quella del Regno d’Italia.
2.3 LA POPOLAZIONE RESIDENTE
Il tessuto demografico del comprensorio territoriale dei comuni delle Madonie, di cui Cefalù fa parte, si
connota in generale per le debolezze tipiche delle aree montane ed interne della Sicilia, accentuate negli
ultimi anni dalla congiuntura negativa dovuta alla crisi economica.
Analizzando la situazione demografica per singolo comune, si evidenzia che le oscillazioni mostrate non
interessano tutto il Comprensorio in maniera uniforme, ma che in realtà esistono, sotto l’aspetto
demografico, due sub-aree caratterizzate da realtà diverse: la zona costiera, che interessa oltre a Cefalù
anche i comuni di Termini Imerese, Campofelice di Roccella, e Lascari, che presenta, nel periodo
considerato, una connotazione di tipo urbana, con una crescita della popolazione residente; questa subarea, inoltre, mostra una densità per chilometro quadrato superiore alla media della provincia di Palermo.
La seconda sub-area è data dai comuni dell’interno, che mostrano gli andamenti demografici tipici delle
zone rurali con costanti decrementi della popolazione residente e con una densità largamente inferiore alla
media provinciale.
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Secondo i dati ISTAT relativi alla popolazione rilevata con il Censimento 2011, i residenti del comune di
Cefalù risultano 14.330.
La popolazione residente a Cefalù ha subito un forte incremento nel decennio tra il 1971 ed il 1981 con un
aumento del 12,4%. Questo aumento è stato determinato con ogni evidenza dal trasferimento, per svariati
motivi connessi principalmente al clima ed alle maggiori opportunità di lavoro, di una parte della
popolazione madonita.
Nel trentennio compreso tra il 1981 ed il 2010 il numero di residenti a Cefalù si è mantenuto
sostanzialmente costante e in generale al di sotto dei 13.800 abitanti, mentre si è assistito ad un discreto
incremento dei residenti negli ultimi anni, con la popolazione residente che si attesta a 14.393 unità (Dati
ISTAT 1° Gennaio 2013) con un balzo del 4,2% .
Sono abitualmente presenti sul territorio comunale oltre 2.000 persone non residenti e oltre 1.000 persone
per attività lavorativa.
In occasione di feste e manifestazioni varie, sono ulteriormente presenti dalle 1.000 alle 10.000 persone a
seconda delle portata dell’evento, mentre durante il periodo estivo la densità demografica può raggiungere
anche le 40.000 unità.
Nella seguente tabella e grafico si riporta l’andamento della popolazione residente nel Comune di Cefalù in
base ai censimenti dal 1861 al 2001 e i dati di indagini anagrafiche del 2012 al 31 dicembre - elaborazione
su dati Istat
Anno
Residenti Variazione
1861
11.779
1871
10.269
-12,8%
1881
14.310
39,4%
1901
14.518
1,5%
1911
14.341
-1,2%
1921
15.201
6,0%
1931
10.854
-28,6%
1936
10.730
-1,1%
1951
11.863
10,6%
1961
12.207
2,9%
1971
12.270
0,5%
1981
13.794
12,4%
1991
13.882
0,6%
2001
13.789
-0,7%
2012 ind
14.393
4,4%
Note
Minimo
Massimo
Popolazione residente nel Comune di Cefalù in base ai censimenti dal 1861 al 2001 e i dati di indagini anagrafiche del
2012 al 31 dicembre
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Popolazione residente nel Comune di Cefalù in base ai censimenti dal 1861 al 2001 e i dati di indagini anagrafiche del
2012 al 31 dicembre
Nella seguente tabella e grafico si riporta il trend degli ultimi anni del numero di abitanti, dati (al 31
dicembre) derivanti dalle indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe. Elaborazione su dati Istat.
Variazione
Famiglie
Componenti per
Famiglia
Anno
Residenti
%Maschi
2001
13.785
2002
13.800
0,1%
2003
13.757
-0,3%
5.200
2,65
48,6%
2004
13.747
-0,1%
5.178
2,65
48,7%
2005
13.716
-0,2%
5.200
2,64
48,7%
2006
13.764
0,3%
5.989
2,30
48,6%
2007
13.799
0,3%
6.088
2,27
48,6%
2008
13.771
-0,2%
6.178
2,22
48,6%
2009
13.797
0,2%
6.214
2,22
48,5%
2010
13.807
0,1%
6.280
2,20
48,7%
2011
14.330
3,8%
6.200
2,31
48,6%
2012
14.393
0,4%
6.369
2,00
48,7%
48,6%
Andamento della popolazione residente nel Comune di Cefalù dal 2001 al 2012
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Abitanti 2001-2012
Andamento della popolazione residente nel Comune di Cefalù dal 2001 al 2012
2.4 IL TESSUTO ECONOMICO
Nella storia dell’evoluzione sociale Cefalù ha sempre mostrato, pur mantenendo una sua precisa identità,
un’apertura verso la molteplicità e la pluralità di culture. Le componenti che hanno contribuito a formare
questa peculiarità sono diverse e sono da attribuirsi alla Storia e alla posizione geografica di Cefalù. Questa
caratteristica ha portato Cefalù ad una sua definitiva collocazione nel panorama economico siciliano.
Nelle guide di fine Ottocento, Cefalù veniva descritta con un territorio (6.580 ettari) “ameno e fertilissimo
in ogni genere di produzioni: cereali, ottimi vini e olii di uliva e di lino, frutta, agrumi, mandorle, manna, lino
e canapa”, dove “si alleva molto bestiame” e vi “si fanno ricche pesche”.
Negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, molto più succintamente, veniva descritta come una
città dove “si fa commercio di olio, sardine e manna”.
Nel periodo successivo all’ultimo dopoguerra, invece, Cefalù ha subito una mutazione antropologica. Il
processo evolutivo integrato, affermatosi intorno alla metà del XIX secolo, ha trasformato, infatti, lo stato
socio-economico di Cefalù: da un’economia prevalentemente basata sul commercio dei prodotti
dell’attività agricolo - peschereccia si è passati a quella esclusivamente turistica.
La nascita a Cefalù di un’importante struttura turistica internazionale, il Village Magique (1951),
trasformatosi poi (1957) in Club de la Mediterranée, ha spinto la città ad un graduale avvicinamento
all’attività turistica, indirizzando il commercio su questa via, alla ricerca di una destinazione che sembrava
essere la più consona alle bellezze paesistiche ed artistico-monumentali della città.
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A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 nascono i primi grandi alberghi, cui seguono residence e pensioni. Il processo
di trasformazione diventa irreversibile.
Oggi Cefalù manifesta un numero particolarmente significativo di imprese operanti nel settore del
commercio e del turismo, mentre più basso della media provinciale e regionale è il valore delle imprese
agricole ed industriali, a testimonianza della particolare vocazione turistica della cittadina.
Solo poco più del 5% delle attività imprenditoriali rientrano nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e
pesca. Tale dato manifesta un radicale ridimensionamento del settore primario che in 30 anni si è ridotto
quasi ad un decimo del dato del ‘61.
Il settore dell’industria e delle costruzioni assorbe circa il 19% delle attività imprenditoriali, il 62% delle
quali è dedicato al settore delle costruzioni e il 35% a quello manifatturiero.
Il settore a maggiore densità di attività imprenditoriali è il terziario con un numero di unità locali pari al
75% del totale, in cui il comparto nel quale si registra il maggior numero di unità locali è il commercio che
assorbe circa il 35% di tutte le iniziative imprenditoriali presenti nel territorio - dato superiore alla media
della provincia di Palermo -. Ciò è dovuto alla significativa presenza della distribuzione commerciale
organizzata di media grandezza caratterizzata da flussi di provenienza esterna all’area territoriale
circostante Cefalù.
Meno rilevanti ma non meno importanti sono i servizi relativi al noleggio, alle agenzie viaggi e di supporto
alle imprese e soprattutto le unità locali legate al comparto turistico, che rappresentano il 12% del totale,
sebbene è presente una elevata concentrazione di alberghi, ristoranti ed servizi annessi, rispetto alla
distribuzione media nelle aree del comprensorio madonita e del territorio provinciale di Palermo, e
nonostante il turismo rappresenti una cospicua voce di entrata e di valore aggiunto. Altrettanto
significativa, e caratterizzata da un andamento crescente, la presenza delle attività legate ai settori
innovativi (informatica, attività di intermediazione immobiliare, professionale, tecnico-scientifica, ecc.)
assieme alle attività di intermediazione finanziaria e altre tipologie di servizi alle imprese.
Tali attività, in una prospettiva funzionale allo sviluppo integrato del territorio, contribuiscono a definire e
ad accrescere il grado di innovazione ed attrazione dell’area. Inoltre la presenza delle attività afferenti
all’intermediazione finanziaria assumono un ruolo di variabile chiave nel supportare i processi di sviluppo.
Analogamente interessante si presenta la dinamica delle attività di servizio alla comunità, intesa in tutte le
sue componenti (singoli cittadini, imprese ed istituzioni) nell’ambito delle quali è possibile riscontrare una
significativa presenza dei servizi sociali alla persona.
Di seguito si riporta la distribuzione delle imprese operanti nel comune di Cefalù distinte per tipologia di
attività economica con riferimento all’anno 2011.
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Distribuzione delle imprese per tipologia di attività economica 2011
Dal punto di vista economico, il contributo alla creazione di valore aggiunto del sistema manifatturiero e
delle costruzioni, si attesta attorno al doppio rispetto alla creazione di valore aggiunto da parte delle
attività legate all’agricoltura, caratterizzate da produzioni di elevata qualità ed operanti soprattutto nel
settore agroalimentare. Il contributo alla creazione di valore aggiunto fornito dal settore dei servizi
addirittura risulta quattro volte maggiore rispetto a quello manifatturiero e delle costruzioni.
La Dinamica del Valore Aggiunto per il Sistema Locale del Comune di Cefalù nei tre macrosettori dal 2001 al 2005
(Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù)
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Il Valore Aggiunto – TOTALE dei SLL della provincia di Palermo anni 2001 - 2005 - dati in milioni di euro
(Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù)
Il tessuto imprenditoriale è interessato dalla prevalenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione;
limitata al comparto manifatturiero e turistico la presenza di imprese di medio-grandi dimensioni.
Sotto il profilo della specializzazione funzionale si rileva che le attività presenti in numero maggiore sono
quelle del commercio all’ingrosso ed al dettaglio. I principali settori economici sono quello delle costruzioni
e quello del turismo e delle attività a questo collegate come gli alberghi ed i ristoranti; il primo ha raggiunto
il picco di addetti negli anni ’80 mentre il secondo è, ad oggi, il settore con le maggiori opportunità di
sviluppo.
Il quadro congiunturale della distribuzione settoriale degli occupati nel corso dell’ultimo decennio è
caratterizzato da trend contrastanti. Infatti, al trend crescente degli occupati registrato sia nel settore
manifatturiero e delle costruzioni (+8%) e dei servizi (+12%), attribuibile al significativo sviluppo registrato
nel corso degli ultimi anni nei settori su indicati, soprattutto in ambito agroalimentare tipico e turistico,
grazie ai vari strumenti di programmazione negoziata attivati e che hanno portato alla nascita di diverse
aziende manifatturiere e turistico-ricettive, si contrappone una riduzione dell’occupazione nel settore
agricolo. Tratti questi emblematici del processo di riconversione produttiva attivata sul territorio.
2.5 IL TURISMO
I prodromi della nascita del turismo, la cui evoluzione si era sviluppata a Cefalù, tra la fine del XIX secolo e la
prima metà del XX, hanno la loro concretizzazione nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Il 7
maggio 1950 si ricostituisce ufficialmente la Nuova Associazione Turistica pro Cefalù-Gibilmanna, alla
quale aveva aderito, facendo dono del proprio patrimonio mobiliare, la S.A.C.S. (Società Arte Cultura e
Sport). In quella occasione, per promuovere Cefalù, la Marina della Città viene riprodotta sulle scatole di
cerini prodotte dalla S.A.F.F.A.
Il 1° giugno 1951 inaugura la sua attività la sede stabile del Village Magique con una tendopoli impiantata
nella fascia costiera di S. Lucia. La presenza a Cefalù del Village Magique viene pubblicizzata attraverso un
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film, Vacanze d’amore (commedia, 1954). Il film, una coproduzione italo-francese, fu interamente girato a
Cefalù nel 1953 con un cast molto singolare. Sotto la regia di Jean Paul Le Chanois e Francesco Alliata molti
prestigiosi artisti del momento: Robert Lamoureux, Lucia Bosè, Hélène Remy, Delia Scala, Wallter Chiari,
Umberto Spadaro, Jacqueline Plassis, Giovanni Grasso, Domenico Modugno e molti altri.
Da questo momento il Cinema diventa un importante veicolo di promozione turistica per Cefalù. Nel 1957 al
Club du Village Magique succede il Club de la Mediterranée che, nello stesso luogo, inaugura la sua attività
il 1° giugno. Le tende vengono sostituite da oltre duecento Tucul del tipo polinesiano.
Tra il 1960 e il 1961 viene costruita la guardiola e la banchina al passaggio a livello di Santa Lucia per
consentire la fermata facoltativa dei treni turistici presso il Club Mediterranée. In quegli stessi anni vengono
istituite le carrozze-dancing nei treni speciali Cefalù-Parigi e la fermata obbligatoria di tutti i treni, presso la
stazione di Cefalù. Grazie al Club de la Mediterranée, al “Giro di Sicilia” e alla “Targa Florio”, manifestazioni
che continuano a portare a Cefalù grandi nomi della mondanità e dello sport automobilistico, aumenta la
forza promozionale di Cefalù come meta turistica e la Città diventa tappa obbligatoria di molti viaggiatori
illustri.
Alla laurea definitiva di Cefalù come città turistica concorrono due decreti dell’Assessore Regionale al
Turismo. Il primo (n. 116 del 12-01-1962) riconosce all’intero territorio di Cefalù le caratteristiche di
“Stazione di Soggiorno e Turismo” e l’altro (n. 660/A del 14-03-1962) istituisce l’Azienda Autonoma di
Soggiorno e Turismo di Cefalù.
In questi stessi anni a Cefalù nasce una serie di Alberghi che contribuiscono allo sviluppo turistico di Cefalù
offrendo sufficienti posti letto al crescente bisogno della Città in espansione.
Il 4 luglio 1964 si inaugura a Cefalù, “La Lanterna” di Donna Pepita Misuraca (1901-1992), personaggio di
energico temperamento e di passionale genialità. La boutique di Alta Moda e Antiquariato diventa presto
un salotto culturale fecondo e produttivo. In quello stesso anno, grazie all’intervento delle Istituzioni
Regionali e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù, nasce la 1a Edizione (1964) della
manifestazione Cefalù Moda Mare che per sette edizioni terrà banco tra le manifestazioni della Moda
italiana con la presenza di grandi nomi e la partecipazione di stilisti e ditte del calibro di Baratta, Biki, Oleg
Cassini, Faini mare, le sorelle Fontana, Forquet, Fratti, Galitzine, Krizia, Pucci, Roberta di Camerino,
Veneziani, Vergottini, etc.
Nel 1967 Cefalù ospita il “Cantagiro” con un cast di eccezione: Walter Chiari, Rita Pavone, Bobby Solo, Los
Marcellos Ferial, Nicola di Bari, Ricky Gianco etc. Il 20 dicembre 1967 di quello stesso anno apre le porte il
“Club la Caverna” che in pochi anni, grazie agli spettacoli de “ I Cavernicoli”, diventa un luogo di incontro
mondano, venendo a costituire, a sua volta, una delle attrattive turistiche della Città.
Nel 1968 nasce la “Cefalù-Gibilmanna”, gara in salita che diviene presto una delle più importanti
competizioni di questa specialità, inserita nel cartellone del Campionato Europeo della Montagna.
Sempre nel 1968 Vittorio Gassman inaugura il Cine-Teatro Astro che presto diventa un luogo di incontro
anche per gli amanti della musica leggera, con ospiti di levatura nazionale.
Nell’estate 1970 Cefalù riceve l’inaspettata visita della principessa Soraya, ex Imperatrice di Persia, che
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
23
trascorre alcuni giorni a Cefalù a bordo dello yacht che la vede in compagnia del regista Franco Indovina.
Sono gli anni del boom del cabaret e l’Azienda Autonoma di soggiorno e Turismo organizza nel 1971 la Prima
“Rassegna Nazionale del Cabaret”.
L’Azienda Autonoma di soggiorno e Turismo organizza negli anni successivi, dal 1991 al 1998, una
manifestazione autunnale, Le Città del Cinema, destinata alla promozione di Cefalù nell’ambito
cinematografico, ma non si va oltre l’ottava edizione.
In questi anni altre manifestazioni significative si alternano nell’intrattenimento estivo; tra queste sono da
ricordare: Il Centro Storico dal vivo (1993 e 1994), una geniale invenzione dei Direttori artistici Giovanni
Biondo e Nico Marino che organizzano un varietà di intrattenimento nei luoghi più suggestivi ed inusitati del
Centro Storico, e Cefalù in blues (dal 1995) che propone spettacoli di musica jazz nei più importanti spazi
urbani.
Con queste premesse, le amministrazioni comunali hanno incentrato il loro interesse sulle manifestazioni
specifiche della Città, puntando sulla Festa del SS. Salvatore attraverso una lettura essenzialmente culturale
che non ne trascura l’aspetto popolare e devoto.
Frequentata da un pubblico internazionale, Cefalù, oggi, offre a tutti un mare pulito con una splendida
costa; alberghi e villaggi turistici per tutte le esigenze; 8 chilometri di spiagge, in parte attrezzate, sicure ed
animate; servizi ed itinerari culturali ricchi di Mito, Storia e Natura. Il suo territorio propone splendide
passeggiate che permettono di godere della natura circostante che, oltre a tante opportunità di svago, offre
anche zone archeologiche, templi megalitici e importanti opere monumentali.
Occorre comunque ricordare che la principale vocazione del territorio comunale è verso un turismo estivo
di tipo vacanziero, e che questo si è sin qui sviluppato anche in virtù della presenza di più di 8 chilometri di
costa sabbiosa.
Nel campo del turismo Cefalù ha ormai assunto stabilmente una dimensione di notevole importanza,
costituendo uno dei comuni dominanti della provincia di Palermo ma anche dell’intera regione Sicilia, con
612.000 giornate di presenza (di cui il 67% di turisti stranieri) e 120.420 arrivi (di cui il 59% di turisti
stranieri) nel 2010, che rappresentano rispettivamente circa il 22% ed il 13% dei dati della provincia di
Palermo.
Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri al 2005 e 2010
(Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù)
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
24
Arrivi e presenze negli esercizi complementari al 2005 e 2010
(Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù)
Sebbene una flessione di circa il 7% nelle presenze e dell’8% negli arrivi rispetto al 2005, la vocazione
turistica del territorio e questa dimensione di riferimento in ambito regionale, sono sostenute anche dalla
presenza nel territorio, di servizi turistici alberghieri, con 143 unità locali in attività ricettiva e ristorazione e
532 addetti dichiarati al 2011 (Dati ISTAT).
alberghi di 5 stelle
e 5 stelle lusso
alberghi di 4 stelle
alberghi di 3 stelle
alberghi di 2 stelle
alberghi di 1 stella
residenze turistico
alberghiere
esercizi extraalberghieri
campeggi e villaggi
turistici
alloggi in affitto
gestiti in forma
imprenditoriale
agriturismi
ostelli per la
gioventù
case per ferie
rifugi di montagna
altri esercizi
ricettivi n.a.c.
bed and breakfast
Esercizi extra-alberghieri
esercizi alberghieri
Esercizi alberghieri
totale esercizi ricettivi
Tipologia di esercizio
Il numero degli esercizi alberghieri ha subito un incremento complessivo del 53% nel periodo compreso fra
il 2005 e il 2012, rimanendo invariato il numero degli esercizi alberghieri, mentre di contro è aumentato il
numero di esercizi extra – alberghieri in termini di bed and breakfast e di alloggi in affitto gestiti in forma
imprenditoriale.
47
22
0
2
12
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0
4
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0
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0
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20
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1
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72
22
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7
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4
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2
..
2
..
..
31
Anno
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Capacità degli esercizi ricettivi per tipo - Numero degli esercizi ricettivi nel comune di Cefalù dal 2005 al 2012
(Dati ISTAT)
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25
2.6 IL TERRITORIO
2.6.1 INQUADRAMENTO MORFOLOGICO GENERALE
Il comune di Cefalù occupa un'area di 65,80 km² sulla costa tirrenica della Sicilia, a 70 km a est di Palermo e
a 160 km ad ovest di Messina; posizionata quasi esattamente a metà della costa che va da Trapani a
Messina nel nord della Sicilia.
Il territorio confina con i comuni di: Castelbuono, Isnello e Pollina (SUD) e con i Comuni di Lascari e Gratteri
(OVEST).
La costa di Cefalù si stende per circa 30 km fra Lascari e Pollina ed alterna lunghi tratti di spiaggia rettilinea
a baie e piccole insenature di natura sia sabbiosa che rocciosa con scogli bassi o anche a costoni alti e a
strapiombo sul mare. La costa subisce un'erosione da moto ondoso sia sui tratti sabbiosi, come la ben nota
spiaggia del paese, che sui costoni rocciosi di natura quarzarenitica. Alcune zone come il porto vecchio (nel
centro storico) e il porto nuovo sono invece soggette al fenomeno opposto, la sedimentazione, a causa dei
detriti portati dai fiumiciattoli che scendono dalla Rocca e dalle colline a ridosso della costa.
Per combattere l'erosione negli anni sono state approntate opere di difesa della costa, come ad esempio le
barriere frangi flutti, in contrada Kalura (km 183 dell SS 113 ed in contrada Mazzaforno.
A ridosso della costa, dopo una brevissima fascia di pianura, si affacciano alte colline, prime propaggini del
sistema montuoso delle Madonie. In quest'area il terreno s'inerpica dolcemente o improvviso da nord a sud
verso l'entro terra e i comuni madoniti alternando una serie di colline via via più alte in vista dei maggiori
rilievi madoniti.
La parte nord e la parte centrale del territorio comunale ha un aspetto tipico collinare con alcune parti
relativamente pianeggiante (terrazzi marini) costituiti essenzialmente dalla piana di c/da Torretonda, c/da
Cocuzzola, c/da Settefrati /Mazzaforno, c/da Ogliastrillo, C/da S. Lucia e dall’area dove sorge l’abitato di
Cefalu’.
Man Mano che ci si sposta dall’abitato di Cefalu’ verso est e precisamente verso la Frazione di S. Ambrogio,
l’ampiezza della piana costiera si riduce notevolmente, fino a pochi metri e prevalgono le colline che si
elevano dal livello del mare fino a quote di diverse centinaia di metri portandosi all’interno del territorio
comunale.
In questo caso le pendenze sono molto variabili in funzione delle caratteristiche litologiche dei terreni. Sono
da poco a mediamente acclive nei litotipi prevalentemente argillosi, aumentano sino a diventare sub
verticali in corrispondenza dei principali costoni arenaci spesso intercalati.
Dato che buona parte del territorio se non addirittura la maggior parte è costituita da terreni argillosi molto
plastici, con dei declivi relativamente dolci soggetti ad una veloce e facile erosione da parte degli agenti
atmosferici in alcuni casi questi terreni argillosi sono interessati da piccole frane di scivolamento e
smottamento specialmente nella stagione invernale.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
26
Si notano alle pendici dei corpi arenaci dove abbiamo il contatto tra i corpi rigidi e i litotipi terrazzati la
presenza di forme di erosione accelerata, ryll erosion molto ramificati, formatisi sulle sabbie limose
rossastre soggette ad una veloce e violenta erosione.
La parte centro sud del territorio, sede dei corpi rigidi, presenta a tratti una morfologia abbastanza
accidentata, con rilievi a pareti a picco, versanti molto acclivi e cime che raggiungono una altezza superiore
ai m 1000 come Pizzo S. Angelo.
Nel territorio sono presenti tre corpi rigidi di origine calcarea: il primo rappresentato dalla Rocca
denominata di Cefalu’ avente una quota di circa m 276 che sovrasta a nord – nord ovest il centro storico
dell’abitato a ovest il porto di Presidiana a sud l’area cimiteriale; il secondo, posto a ovest, del territorio
denominato Cozzo S. Biagio dove è presente una Cava attiva il cui calcare viene sfruttato come materiale da
costruzione, avente una quota di circa m (497) ; Il terzo corpo rigido è posto a sud est del territorio, ha una
forma allungata con quote variabili da m 350 s.l.m. area denominata Cozzo Calcarello e area denominata
Rocca S. Nicola avente una quota di circa m 650 s.l.m..
Nel territorio scorrono alcuni corsi d’acqua a carattere esclusivamente torrentizio con andamento sud nord sfociando a mare.
Procedendo da est verso ovest i più importanti sono: Il Torrente Carbone, il Vallone S.Elia, Vallone Pisciotto,
Vallone Gallizza, Vallone Salaverde, Vallone S. Nicola.
Due corsi d’acqua con andamento meandriforme delimitano con il loro alveo i confini del territorio, uno il
Rio Campella che scorre da est verso ovest confina con il comune di Gratteri e di Lascari, l’altro il Torrente
Isnello - Castelbuono che scorre nella parte sud del territorio delimita i comuni da cui prende il nome. I
suddetti corsi d’acqua sono alimentati da numerosi piccoli affluenti, che insieme alle acque ruscellanti ed
agli agenti atmosferici hanno svolto un’azione modellatrice riconoscibile nella morfologia del territorio.
2.6.2 FATTORI CLIMATICI
Il territorio comunale, manifesta nell'insieme i caratteri del clima tipico mediterraneo, semiarido o caldoarido con precipitazioni irregolari, concentrate nel periodo autunno inverno e periodi estivi relativamente
caldi e asciutti.
Dalle osservazioni termometriche, risulta che la temperatura media annua sia intorno ai 20°C, quella media
minima è di 15,00°C e quella media massima è di 25,00°C. Le temperature medie invernali sono di 11,00°C,
mentre le temperature medie estive sono di 30,00°C. Ciò spiega la mitezza del clima nel periodo autunnoinverno e il caldo del periodo primavera-estate.
Il comune di Cefalù si trova infatti tecnicamente in zona climatica B con 702 gradi giorno.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
27
Zone climatiche dei comuni delle Madonie
Altro fattore climatologico influente e molto importante sono i venti, come lo scirocco, che tende ad
accentuare i danni della siccità, e raggiunge la massima intensità nel periodo marzo-luglio ed il libeccio e il
maestrale. Frequenti sono le brezze locali. Esse dipendono dal diverso riscaldamento fra il giorno e la notte
e, proprio nelle aree in esame, dalle differenze di pressione che si stabiliscono fra la terre e i corsi d’acqua
presenti.
Il clima del territorio è caratterizzato da una piovosità media annua di 660 mm, con un massimo registrato
nei mesi autunnali di 258mm ed un minimo nel periodo estivo con 60 mm di pioggia.
Da un esame dell’andamento delle precipitazioni registrate si ha una maggiore distribuzione delle stesse
nelle stagioni autunnali ed invernali, infatti proprio in questo periodo dell’anno si hanno le massime
precipitazioni ed il massimo numero di giorni piovosi. Al contrario nel semestre primavera estate le piogge
si riducono notevolmente.
2.6.3 LA DESTINAZIONE D’USO DEL SUOLO
Il territorio di Cefalù è certamente tra i più interessanti della Regione Sicilia per quanto attiene gli aspetti
naturalistici e paesaggistici. Basti ricordare che il 41,2 % del territorio comunale è classificato come area di
Parco (zone A, B e C del Parco delle Madonie) e che in esso ricadono estese aree rientranti nella Rete
Natura 2000, classificate come SIC e ZPS (SIC “Rocca di Cefalù” e “Boschi di Gibilmanna e Cefalù” e ZPS
“Parco delle Madonie”).
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
28
Tutta la parte di territorio compresa tra un livello di 350 e 1000 metri s.l.m. è interessata dalla presenza di
aree boscate di particolare pregio naturalistico, con le seguenti tipologie vegetazionali: boschi di sughera
e/o pino, bosco di roverella, bosco di leccio, bosco di castagno, formazioni delle forre e dei valloni,
formazioni e popolamenti forestali artificiali, arbusteti a prevalenza di sclerofille mediterranee, vegetazione
rupestre.
Tali formazioni sono prevalentemente concentrate sopra i 500 m. s.l.m. all’interno delle aree di parco, ma
bracci consistenti di bosco si spingono sino al livello del mare in prossimità del centro abitato. I boschi
artificiali, con impianti eseguiti prevalentemente impiegando conifere, interessano superfici ubicate
soprattutto sul massiccio calcareo della Rocca e nelle contrade Sette Frati e Figurella.
La superficie coperta da aree boscate equivale a 872 ettari pari al 13,23% dell’intero territorio comunale.
Dalla carta dei biotipi, allegata allo studio agricolo – forestale di supporto al PRG, si evidenziano differenti
tipologie boschive; nell’Agro di Cefalù si ha la presenza di percorsi substeppici di graminacee, formazioni di
Ampelodesmos mauritanicus, formazioni forestali di sclerofille sempreverdi, macchie rimboschite e
castagneti; si evidenziano presenze floristice di rilievo come le Orchis brancifortii.
Nei boschi di Gibilmanna si trovano formazioni di querce caducifoglie termofile e querce sempreverdi,
talvolta sostituite da Castanea sativa; si riscontra presenza di stagni temporanei e siti importanti per le
orchidee e di Isoetes duriei, Viburnum tinus, Onosma canescens. Sulla “Rocca” si ha presenza di interessanti
formazioni a Euphorbia dendroides e Ampelodesmos mauritanicus, percorsi substeppici di graminacee e
interessanti aspetti di vegetazione rupestre dei versanti calcarei quali presenza di Anthemis cupaniana,
Genista cilentina, Brassica rupestris.
La distribuzione delle aree boscate all’interno dei diversi ambiti territoriali è quella riportata nella tabella
seguente:
Zona
Centro storico-zone ad alta den.
Colombo-Gibilmanna
Cozzo Monico-Presti
Granato-Vignale
Gurgo-Bosco-Lanzeria
Pisciotto-S.Cosimo-Allegrac.
S.Ambrogio-Zone cost. est
Zone costiere ovest
Zona industriale-S.Nicola
Totale
Superficie
265,8
916,6
889,8
538,2
1510,1
993,8
477,4
538,6
464,5
6594,8
Aree boscate
3,78
211,19
88,01
151,94
255,63
114,89
46,56
0
0
872
%
1,42
23,04
9,89
28,23
16,93
11,56
9,75
0,00
0,00
13,22
Al contrario delle zone interne montane limitrofe, dove il suolo è destinato prevalentemente a seminativi,
prati e pascoli, nel cefaludense le coltivazioni più diffuse sono le ortive, gli agrumi, i fruttiferi e, nella zona
montana nei pressi di Gibilmanna, ampi castagneti e funghi, in particolare l’ambitissimo fungo basilisco
(Pleurotus nebrodensis) tipico delle Madonie.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
29
2.6.4 URBANIZZAZIONE E AREE VERDI
L’assetto della città ellenistico-romana aveva un impianto ben definito, indicato come frourion (fortezza) da
Diodoro.
Circondata dalla cinta di mura megalitiche, la Rocca (268 m.) che fungeva da Acropoli, costituente il lato
orientale, possedeva quattro porte: dell’Arena, della Terra, del Mare e quella che, in seguito, verrà
chiamata della Giudecca. A queste si aggiungeva una piccola porta, la postierla della “fontana”, che
permetteva di accedere agli scogli tra i quali sgorgava un’abbondante sorgente di acqua dolce, ancora
esistente.
La cinta muraria, comunque, si svolgeva lungo una serie di capisaldi che possono così essere riassunti: il
bastione di Porta Terra, quello dell’Arena, quello del Capo Marchiafava, un corpo (torre o bastione) in
prossimità della postierla e, infine, un elemento fortificato a difesa della Porta nord orientale, quella che,
successivamente, prenderà nome “della Giudecca”.
La Città era attraversata da un asse viario centrale, diverso dall’attuale Corso Ruggero, che determinava
due diversi aspetti della Città: a valle un assetto costituito da strade parallele che scendevano verso il mare
e a monte una serie di strade che seguivano le curve di livello delle falde della Rocca.
Della Cefalù bizantina, si ritrovano tracce sicure, alle pendici della Rocca, lungo la cinta muraria nord della
stessa. Della Cefalù araba, si conosce poco o niente. Alcune tracce riscontrate da Hessemer all’interno dei
Bagni, non sono più esistenti.
Durante la dominazione normanna (1059-1193) la Città subisce, dal tempo della sua fondazione, il più
grande intervento urbanistico operato sulla base della presenza della nuova imponente costruzione della
Basilica Cattedrale fatta edificare da Ruggero II il Normanno (1095-1154) nel 1131.
Per quel che si può ipotizzare, la città medievale che viene fuori dall’assetto normanno è un centro ben
fortificato all’interno della cinta muraria, che ha nella Cattedrale il suo centro e nell’attuale Corso Ruggero
(via Regia), la via principale che divide la città in due zone, a monte e a valle, costituite nella maggior parte
da isolati di forma rettangolare (30*150 ml. in media) con asse longitudinale EO, e da piccole costruzioni
che completano il tessuto urbano.
Nel periodo medievale si viene a creare una separazione abbastanza netta nella Cefalù ruggeriana e
medievale fra l’insediamento regio, feudale, ecclesiastico e quello popolare, racchiuso a monte della
cattedrale nel rione Crucidda Francavilla, a valle nel «Vascio » (via Porpora, via Roma); e la differenziazione
fra le mansioni degli abitanti dei rispettivi rioni popolari risale probabilmente addietro nei secoli: contadini
a monte, prestatori d'opera e pescatori lungo il mare9.
Dalle strutture esistenti e dai documenti si evince un grande risveglio urbanistico e architettonico che si
sviluppa tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
30
Nel 1493 in esecuzione del Bando del 31 marzo 1492 di Ferdinando II, Re di Spagna (1468-1516), gli Ebrei di
Cefalù dopo aver venduto i loro beni, case e Sinagoga (Muschita), lasciavano la Città. Intanto, a causa della
continua richiesta di nuove unità abitative, strade, cortili e piazze si restringono o scompaiono del tutto per
fare posto a nuove case.
Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, per sopperire alla richiesta di nuove abitazioni, protette dalle
mura della città, i Vescovi di Cefalù sono costretti a concedere in enfiteusi molti lotti della fascia
perimetrale di quelle terre che stanno attorno alla Cattedrale e al Vescovado. Questa è l’occasione per uno
degli avvenimenti urbanistici più interessanti e determinanti per la storia della Città. Nasce, infatti, il
Quartiere de li rughi novi a valle della Cattedrale e si espande, verso settentrione e verso le falde della
Rocca, quello storico della Francavilla. In conseguenza della nuova situazione urbanistica che si va
delineando nasce l’esigenza di restaurare e sistemare il circuito delle mura della città. Così nel 1514 viene
operato un intervento sulle mura della Marina che, già malridotte, vengono demolite e ricostruite in
posizione più arretrata per dare più spazio all’adiacente spiaggia adibita al ricovero delle barche.
Per quel che concerne la cinta muraria della città, si registra, dopo l’arretramento delle mura della Marina,
la costruzione nel 1538, probabilmente su preesistenze della cinta muraria megalitica, la prima parte del
Baluardo detto del Granaio.
Il 1641 è un anno di grandi trasformazioni. La Magistratura di Cefalù, costretta dall’aumento della
popolazione, chiede di poter costruire fuori dalle mura della città.
In seguito alla richiesta fatta, la facoltà di fabbricare, ratificata dal Vescovo, viene concessa con
l’emanazione di un Bando permissivo ai Cittadini e forastieri di poter fabbricare fuori le mura della città (1
febbraio 1641). È questo uno dei punti cardine dello sviluppo urbanistico di Cefalù che permetterà la
nascita del Borgo attorno alla chiesa di S. Giuseppe.
Nel 1758, i Giurati di Cefalù chiedono di poter ampliare la Città con la costruzione di case fuori dalle mura.
La richiesta nasce dall’esigenza di nuove abitazioni necessarie per sopperire al grande aumento della
popolazione.
La seconda metà del XIX secolo è interessata da una serie di grandi interventi sia all’interno del centro
storico che lungo la cinta muraria e nell’immediata periferia, dovuti anche alla nuova presenza dei beni
ecclesiastici incamerati.
Questi interventi contribuiscono a creare un nuovo assetto urbanistico della Città. Una serie di nuove
costruzioni fa sì che vengano a crearsi le basi per un ulteriore allargamento della immediata periferia,
preludio ad una nuova espansione dell’abitato.
Intorno al 1882 viene operato il livellamento delle strade di Cefalù, in particolare del Corso Ruggero, e
trasformato in carrabile l’assetto delle strade principali. Il diverso assetto assunto dalle strade di Cefalù fa sì
che per diversi anni ancora, fino al primo decennio del XX secolo, privati e Comune siano costretti ad
addivenire a degli accordi per uniformare l’ingresso di case e negozi secondo l’esigenza del nuovo livello
stradale. È probabile, inoltre, che i resti delle Porte della Città ancora esistenti siano state demolite in
questa occasione.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
31
Negli anni ’50 Cefalù, risvegliata nell’intimo, dal letargo della guerra, si propone con una grande attività
urbanistica ed architettonica. Si dà l’avvio alla realizzazione del Porto di Presidiana e vengono costruiti il
Lungomare, nuovi edifici scolastici, l’Ufficio Postale, il Municipio di Piazza Duomo, il posto telefonico
pubblico, etc. Nel 1951 nasce il Club Village Magique che spingerà definitivamente l’evoluzione della Città
verso l’attività turistica. L’edilizia, fino ad allora attiva secondo una naturale e pacata evoluzione, diventa
causa di una selvaggia espansione che opera danni insanabili.
Finalmente tra il 1966 ed 1967 si comincia a definire il piano regolatore elaborato dai Proff. Samonà,
Calandra, Bonafede e Doglio 39. Si accetta il progetto Samonà che viene approvato nel 1968, e
successivamente dall’Assessorato Regionale al Territorio nel 1974. Seguono i piani particolareggiati (1977)
Calandra (zona a monte della Ferrovia); Urbani (Lungomare); Culotta e Leone (Centro Storico), quest’ultimo
viene adottato nel 1982.
Nel Comune di Cefalù sono disponibili al pubblico due aree verdi attrezzate: una è la Villa Comunale in Via
G. Matteotti, all’interno della quale esiste uno spazio di verde attrezzato con scivoli e giochi vari per i
bambini; l’altra è la Pineta del Principe Castello Ortolani di Bordonaro, in Loc. Mazaforno, anch’essa
attrezzata con giochi per bambini.
Il territorio comunale è caratterizzato da abbondanza di spazi verdi fruibili e aree boscate di pregio
naturalistico e di boschi artificiali, quali quello sulla Rocca e nelle contrade Sette Frati e Figurella.
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2.6.5 IL PARCO EDILIZIO
Dall’ultimo censimento del 2011 a Cefalù risultano censiti 6.152 abitazioni, per una superficie totale di
572.488 m2 e una superficie media per occupante di 40,1 m2.
Il patrimonio edilizio del comune di Cefalù è sostanzialmente vecchio, con il 92% degli edifici ad uso
abitativo costruiti prima del 1991 e, quindi, precedenti all’entrata in vigore della Legge 10/91. Da questo
dato si deduce che buona parte del patrimonio edilizio non è costruito secondo i criteri e le prescrizioni
legislative inerenti il contenimento dei consumi energetici degli edifici, costituendo certamente un settore
da cui molto è possibile ottenere in termini di risparmio energetico ed emissioni di CO2.
Epoca di costruzione
COMUNE
Cefalù
Provincia di Palermo
Prima del
1919
Dal 1919
al 1945
Dal 1946
al 1961
Dal 1962
al 1971
Dal 1972
al 1981
Dal 1982
al 1991
1194
32289
275
40357
311
36711
429
42628
586
53053
731
38588
Dopo il
1991
Totale
286
3812
15603 259229
Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione – Cefalù (dettaglio comunale) e provincia di Palermo (Dati ISTAT Censimento 2001.
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33
CAPITOLO 3: ATTIVITÀ DI COMPETENZA COMUNALE
3.1 GLI EDIFICI PUBBLICI E GLI IMPIANTI SPORTIVI
L’elenco degli edifici pubblici e degli impianti sportivi comunali sono riportati nella tabella seguente:
Denominazione
Ubicazione
Destinazione d’uso
Casa comunale
Immobile comunale
Immobile comunale
Scuola Materna “Re Ruggero”
Immobile comunale
Immobile comunale
Immobile comunale
Immobile comunale “Ex Omni”
Campo sportivo “S. Barbara”
Pretura
Immobile comunale
Immobile comunale
Immobile comunale
Scuola elementare “Spinuzza”
Asilo Nido
Scuola Materna “Falcone”
Scuola Materna “Loi”
Scuola Materna “Borsellino”
Scuola Elementare “Botta”
Scuola Media “R. Porpora”
Scuola elementare
Palestra Scuola Media “R. Porpora”
Immobile comunale
Immobile comunale
Immobile comunale “Corte delle Stelle”
Teatro Comunale
Corso Ruggero n. 139
Piazza Spinola
Corso Ruggero n. 114
Piazza Crispi
Corso Ruggero 76 – angolo via Amendola
Contrada Caldura
Contrada Caldura
Via del Faro
Via Brancati
Via Cavour
Contrada Torretonda
Via Dietro Castello
Via Pietragrossa
Corso Ruggero
Via Pietragrossa
Piazza S. Aspostoli
Contrada Caldura
Via Giglio
Via Aldo Moro
Via Enrico Fermi
Fraz. S. Ambrogio
Via Enrico Fermi
Contrada Caldura Magazzino
Via Borgo Ex
Corso Ruggero
Via Spinuzza
Palazzo comunale
uffici comunali
Sede Ente Parco Madonie
Scuola materna
uffici comunali sede A.A.S.T.
Autoparco
Magazzino cantonieri
Sede Vigili Urbani
Struttura sportiva
Uffici giudiziari
Ex macello
Palestra
Case popolari
Scuola elementare
Asilo Nido
Scuola Materna
Scuola Materna
Scuola Materna
Scuola elementare
Scuola media
Scuola Elementare
Struttura ricreativa
idraulici
sede collocamento
Corte delle stelle
Struttura ricreativa
3.2 IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
Il comune di Cefalù ha censito la consistenza degli impianti d’illuminazione pubblica presenti nel territorio
comunale, con informazioni dettagliate circa il numero dei corpi illuminanti per tronco stradale e le potenze
installate distinte per tipologia di lampada.
La potenza complessiva attualmente installata è pari a circa 573 kW.
Il riepilogo dei dati censiti sono riportati nella tabella seguente:
C O N S I S T E N ZA
VIA O PIAZZA
TOTALE Corpi Illuminanti
TOTALE POTENZA
INSTALLATA IN kW
IMPIANTO
TIPO E
NUM.RO
VAPORI
DI HG
2679
1105
289,33
TOTALE POTENZA IN KW
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
DI
ILLUMINAZIONE
PUBBLIC A
LUCE
MISCELATA
VAPORI DI
SODIO
783
28
710
142,40
5,21
79,18
INCAND.
ZA
IODURI
FLUORESCENZA
5
24
20
2,50
53,60
0,46
ALOGENE
572,67
34
3.3 IL PARCO AUTO COMUNALE
Nella presente tabella si riporta l’elenco del parco auto comunale composto, per la parte autovetture, da
mezzi di potenza e consumi contenuti.
N
CATEGORIA
1
2
3
4
5
Autocarro
Autocarro
Autocarro
Autocarro
Autocarro
Autoveicolo
spec
6
7
Autocarro
8
9
Autocarro
Autovettura
10
Autovettura
11
Autovettura
12
Autovettura
13
Autovettura
14
Autovettura
15
Autovettura
16
17
Autovettura
Autovettura
18
Autovettura
19
20
21
22
23
Motociclo
Ciclomotore
Ciclomotore
Autovettura
Autovettura
Autoveicolo
uso speciale
Autovettura
Autoveicolo
uso speciale
24
25
26
27
Autovettura
28
29
Autovettura
Autovettura
MARCA E
MODELLO
TARGA
Ford Renger
Iveco
Fiat Ducato
Iveco
EFFEDI TS 22
Iveco 80 c/Grue
MIT. SITTIPOL
L 200
Fiat Strada
Fiat Panda
Fiat Panda
1100 i.e. cl
Fiat Panda
1000 4x4
Fiat Panda
1000 4x4
Fiat
Cinquecento
900 i
Fiat Panda
1100 Activ
Fiat Panda
1100 I.E.
Fiat Panda
Fiat Panda
Fiat Panda 2
Serie
Liberty 125
Piaggio Liberty
Piaggio Liberty
Fiat Panda 4x4
Fiat Panda 4x4
CV
KW
Q.LI
CC
DP434HH
BY139WJ
PA971910
CE380LE
PAB43006
105
92
60
92
33
30
19
26
35
22
D
D
D
D
D
2008
2002
1989
2004
1992
PA818705
117.76
90
D
1986
BL867MF
73
50
D
2000
CV844ET
CMM005KA
19
13
59
40
D
B
2005
2004
AV9471 IL
13
40
B
1997
PA970520
12
37
B
1989
PA971315
12
37
B
1989
AW327AH
12
29
B
1997
BL078NF
13
40
B
2000
AJ167GG
13
40
B
1995
CL645EY
PA971316
15
12
50
43
D
B
2004
1989
CV841ET
15
51
D
2005
B
B
B
B
B
2004
1990
1990
2009
2009
CD22221
3356
3344
DZ082FF
DZ081FF
7
3.30
3.30
44
44
1242
Fiat Panda
YA397AC
55
1248
D
2009
Fiat Punto
ED661AJ
55
124
D
2010
Fiat Doblò
YA579AD
66
1248
D
2010
Fiat Panda 2
Serie 1.2
Fiat Panda
Fiat Panda
44
B
2005
YA163AM
YA164AM
55
55
D
D
2012
2012
BV264TV
14
124
50
50
ALIM 1°IMM.NE
3.4 LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO
L’attuale approvvigionamento idrico del territorio di Cefalù viene garantito dalla sorgente Favara, dal pozzo
S. Barbara e dalla sorgente Presidiana.
La Sorgente Favara, ubicata nel Comune di Collesano, garantisce una portata teorica di 25 l/sec che però
negli ultimi anni si è notevolmente ridotta. Le acque provenienti dalla sorgente Favara erano destinate,
secondo l’originario schema idrico, all’alimentazione del serbatoio di Cozzo Monico (quota 377 metri slm) e
da questo, per gravità, attraverso la camera di manovra di Campella, all’alimentazione dei serbatoi
“Monte”, “Settefrati”, “S. Lucia” e “Croceparrino”.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
35
Il Pozzo Santa Barbara garantisce una portata di circa 35 l/sec (126 m3/h) Le acque vengono tuttora
sollevate verso il nuovo impianto di potabilizzazione, per entrare nel ciclo di trattamento mescolandosi a
quelle della sorgente Presidiana. La Sorgente Presidiana infine garantisce una portata di circa 90 l/sec (326
m3/h) ed alimenta il serbatoio “Urbano” e il serbatoio alto di Croce Parrino.
La rete idrica comunale si presenta con uno schema alquanto articolato che comporta non poche difficoltà
gestionali dovute essenzialmente a:
• un territorio altimetricamente disomogeneo con utenze distribuite su una fascia compresa tra il
livello del mare ed una quota di 360 metri slm;
• una presenza di numerosi impianti di sollevamento quale conseguenza della variegata orografia;
• la presenza di circa 9.800 utenze caratterizzate da un’estrema variabilità di presenze durante l’anno.
I consumi idrici annuali si attestano mediamente intorno al valore di 2.100.000 m3 di acqua fatturata
all’utenza con un quantitativo totale di acqua immessa in rete di circa 2.900.000 m3 ed una percentuale
media di perdite in rete, da intendere come volume di acqua non fatturato, stimati in circa il 28-30%. Circa
il 25% si perde durante il processo di potabilizzazione; a questo valore, corrisponde una portata media
annua complessiva di sollevamento pari a 444 m3/h (122 l/sec). Sulla scorta dei dati precedentemente
esposti, si rileva un consumo medio per utenza pari a circa 214 m3/anno corrispondente ad un fabbisogno
di circa 190-200 l/ab/g.
La distribuzione idrica nell’ambito del territorio di Cefalù avviene attraverso reti distinte per zone di servizio;
le reti vengono di seguito elencate:
• Rete urbana alta; si estende a monte del Corso Ruggiero comprendendo la zona del Duomo e la
parte del Centro Storico situata ad una quota superiore a 20 metri sul livello del mare. La rete viene
alimentata dal serbatoio Urbano tramite una vecchia condotta in acciaio DN200.
• Rete urbana bassa; si estende per la rimanente parte del Centro Storico e per la maggior parte del
centro abitato. È delimitata ad ovest dalla via Bazzana e vi ricadono significative attività alberghiere
ed i maggiori insediamenti abitativi residenziali. Anche questa rete viene servita dal serbatoio
Urbano tramite due condotte in acciaio DN200 e DN250.
• Rete urbana ed extraurbana ovest; interessa parte del centro urbano e delle sue propaggini verso le
aree ovest del territorio, all’interno delle quali sono presenti attività turistico – ricettive ed
insediamenti sparsi di carattere prevalentemente stagionale; c/da Settefrati, Mazzaforno, Capo
Plaja, sino al confine con il territorio di Lascari. Questa rete viene servita da adduttrici realizzate
negli anni ’90 che originano dal serbatoio di Croceparrino.
• Rete urbana ed extraurbana est; prende origine dalla c/da Santa Barbara per estendersi dalla zona
Calura lungo la fascia costiera est sino alla frazione di S. Ambrogio. È servita dalla condotta
adduttrice DN100 che alimenta i serbatoi di S. Ambrogio ed in parte da una vecchia condotta
DN150.
• Rete esterna Primacroce; realizzata di recente, nell’anno 200, a seguito degli incendi che hanno
devastato le contrade limitrofe, nasce come rete antincendio con riserva garantita dal nuovo
serbatoio della omonima contrada con una condotta in PEad De 90 mm posizionata lungo la Strada
Provinciale per Gibilmanna, che si sviluppa dal serbatoio di Primacroce fino alla conrada
Allegracuore. Alla stessa rete è stata collegata anche quella esistente nelle contrade Colombo, Serre
e Carbonara. L’alimentazione del serbatoio è assicurata da una condotta di sollevamento con un
gruppo di pompaggio situato presso il serbatoio di Croceparrino.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
36
•
Rete esterna Campella; assicura l’alimentazione idrica delle zone più alte della fascia sud-ovest del
territorio, che comprende le contrade Campella, Mollo, Roccazzo, Salaverde, Monte e Cozzo
Monico. La rete è alimentata dal serbatoio Monte (al quale confluiscono le acque sollevate dal
serbatoio di Settefrati e dalla camera di manovra di Campella provenienti dall’adduttrice Favara), e
dall’adduttrice Croceparrino - S. Giuseppe - Campella.
Per quanto concerne il sistema di smaltimento va evidenziato che sono in corso di completamento lavori
per la realizzazione di nuove condotte, che dovranno sollevare i liquami nel depuratore di contrada Torre
Tonda, che dovrebbe garantire un servizio efficiente alle aree urbanizzate nella parte occidentale del
territorio. L’area urbana è invece servita da un depuratore sito in prossimità del porto di Presidiana.
3.4 LE RETI ENERGETICHE (ENERGIA ELETTRICA E GAS)
Il comune di Cefalù è servito dalla rete elettrica e rete del metano per la maggior parte del territorio.
Attualmente sono 75 gli impianti fotovoltaici allacciati alla rete presenti sul territorio comunale per un
totale di 332 kW di potenza.
Nel 2011, anno della baseline di calcolo, risultavano essere installati nel Comune di Cefalù n. 45 impianti
fovoltaici per una potenza totale pari a 233,44 kW.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
37
3.5 RIFIUTI E RACCOLTA DIFFERENZIATA
Il conferimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) ed dei rifiuti solidi assimilabili (RSA) nel comune di Cefalù è
attualmente realizzato presso la discarica di Bellolampo sita nel territorio comunale di Palermo. Fino al
1981 era operante un inceneritore in C.da San Nicola, all’interno della zona industriale; ad oggi la struttura
risulta inutilizzata.
La raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti urbani recuperabili ed il loro conferimento a
destinazione è commissionata in appalto ad una ditta privata. Essa individua le seguenti frazioni
merceologiche primarie:
• frazio e u ida orga ica;
• vetro;
• allu i io;
• carta e carto e;
• plastiche;
• frazio e i differe ziata.
Viene altresì effettuata la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi.
Per le aree periferiche, ed in particolare per le case sparse,è favorito l’autocompostaggio familiare per la
frazione organica.
Dall’ottobre del 2003 i rifiuti vengono separati in appositi contenitori in naylon forniti dall’amministrazione
comunale agli utenti, ed è la ditta che si occupa di prelevarli direttamente nelle case. All’interno del centro
storico, la raccolta viene svolta mediante il metodo “porta a porta” anche per i rifiuti organici. L’uso dei
contenitori con tipologia “a cassonetto” permane nelle zone a ridosso del centro urbano e nelle contrade
cittadine, mentre nella zona più densamente urbanizzata, questi ultimi sono stati sostituiti, per ciò che
attiene alla raccolta dei rifiuti organici, da compattatori a chiusura ermetica.
La produzione pro – capite media annua di rifiuti soldi urbani nel Comune di Cefalù supera di circa il 70%
quella che mediamente si ha nell’Ambito all’interno del quale il comune è inserito; su questo dato,
calcolato in rapporto alla popolazione residente, influiscono notevolmente il volume della popolazione
fluttuante e la massiccia quantità di presenze turistiche principalmente nel periodo estivo.
A Cefalù nel corso del 2013 sono stati prodotti 9.610.835 kg di rifiuti Mentre ammontano a 7.595.190 kg di
rifiuti urbani non differenziati raccolti nel corso dello stesso anno, pari al 79% dell'intera raccolta. Risultano
pertanto pari al 21% del totale quelli raccolti in maniera differenziata nel 2013. Nel 2008 erano il 22%, nel
2009 e nel 2010 il 15%, mentre nel 2011 il 17%.
I rifiuti differenziati raccolti differenziati raccolti nel 2013 sono pari a 1.941.995 kg. Di questi il 25% sono
imballaggi in vetro, il 22% sono rifiuti biodegradabili di cucine e mense, il 18% imballaggi in carta e cartone,
il 9%, infine, sono rifiuti biodegradabili, sono stati raccolti appena 1.300 kg di plastica.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
38
CAPITOLO 4: IL SISTEMA DEI TRASPORTI
4.1 LA RETE STRADALE
Il comune di Cefalù è situato sulla costa siciliana settentrionale, a circa 70 km da Palermo, ai piedi della
Rocca e presenta un’economia prettamente turistica.
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, Cefalù è dotato di un casello autostradale sulla A20, è
facilmente raggiungibile anche dalla direttrice A19 (Catania-Palermo) ed è attraversato dalla strada statale
Settentrionale Sicura SS113; il comune si collega con l’intera zona delle Madonie principalmente tramite la
statale SS286 e la provinciale SP54 oltre che con una rete capillare verso i centri interni.
I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:
•
•
•
•
A20 Messina – Palermo: uscita Cefalù;
A19 Palermo – Catania: uscita Buonfornello;
SS 113 settentrionale sicula attraversa il cuore di Cefalù, collega il centro con lo svincolo
autostradale e i centri di Lascari e Campofelice di Roccella a ovest, con la frazione di S.Ambrogio, i
comuni di Pollina e Castelbuono (via SS 286) a est;
SP 54 collega Cefalù a Gibilmanna.
La linea ferroviaria Messina- Palermo, che presenta una stazione nel territorio comunale servita da 17 corse
giornaliere nei feriali, è in fase di raddoppio (consegna dei lavori prevista a fine 2014). A lavori ultimati a
fronte di una significativa riduzione dei tempi di percorrenza si potranno inoltre aumentare il numero dei
collegamenti ferroviari tra Cefalù e Palermo, e istituire un collegamento diretto tra Cefalù e l'Aeroporto di
Palermo-Punta Raisi.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
39
Sistema della viabilità nel territorio di Cefalù
Il porto turistico di Cefalù è situato a est del centro abitato, in contrada Presidiana. È costituito da un molo
foraneo a tre bracci lungo circa 580 metri al cui interno si trova un pontile in cemento armato di circa 250
metri, con tre pennelli laterali. Il promontorio della Calura con la sua torre chiude lo specchio d'acqua
portuale a Levante. Il fondo marino è sabbioso con fondali in banchina da 0,20 a 3,50 m. L'approdo ospita,
oltre una modesta flotta di pescherecci e di imbarcazioni da diporto, anche un servizio stagionale di vettori
per le isole Eolie.
Il porto turistico di Cefalù rappresenta tuttavia un'incompiuta poiché il progetto originario dell'opera non è
mai stato portato a compimento. Allo stato attuale infatti l'area portuale risulta scoperta alle mareggiate di
grecale. Ad oggi, nonostante un acceso dibattito politico, e la realizzazione di progetti di completamento e
riqualificazione dell'area, il porto turistico di Cefalù risulta in stato di degrado e parziale inagibilità.
I porti commerciali più vicini sono:
•
•
Porto di Palermo dista circa 70 km.
Porto di Termini Imerese dista circa 37 km.
Gli aeroporti più vicini sono:
•
•
Aeroporto di Palermo-Punta Raisi dista circa 100 km.
Aeroporto di Catania-Fontanarossa dista circa 183 km.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
40
4.2 IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Il trasporto pubblico urbano è assicurato da un servizio autobus suddiviso in quattro linee e gestito
attualmente da una società privata - SOMMATINESE VIAGGI S.A.S. - .
Il report della Regione Siciliana sull’analisi funzionale della rete del Tpl anche se datato consente di
identificare alcuni elementi significativi della struttura dell’offerta dei servizi della Città a Rete. Le relazioni
sono strutturate per raggiungere da ciascun comune i principali poli territoriali. Tale modello di offerta ha
generato una polverizzazione dei servizi con numerose istradamenti e basse frequenze, circa la metà degli
istradamenti sono serviti infatti da 1 corsa in andata e 1 per il ritorno.
Non esiste una gerarchizzazione delle linee a servizio del territorio della Città a rete e delle relazioni esterne,
con l’unica eccezione dei servizi ferroviari regionali. I servizi di connessione ai poli esterni sono strutturati
come linee di raccolta della domanda lungo la direttrice e in parte assolvono alla funzione di collegamento
dei centri interni.
Analizzando il territorio rispetto all’asse longitudinale autostradale è possibile distinguere due macro-aree: il
bacino di traffico della Valle del Fiume Torto il cui polo attrattore interno è identificato in Termini Imerese e
l’area più propriamente delle Madonie, dove è possibile individuare almeno tre poli interni dei servizi di Tpl,
vale a dire Cefalù, Gangi e Petralia Sottana.
Nel bacino delle Madonie sono, invece, 23 gli itinerari su gomma a servizio dei centri interni di cui 11 sono
polarizzati su Cefalù.
I collegamenti tra i centri costieri orientali (Cefalù, Lascari, Pollina) e Palermo sono assicurati
prevalentemente dai servizi ferroviari.
L’ottimizzazione consiste nel ragionare non più sulla necessità dei Comuni di essere autosufficienti rispetto
ai bisogni di mobilità, ma sulla messa a sistema delle risorse per la progettazione di una rete dei servizi
interni integrata e organizzata gerarchicamente sulle linee di desiderio della domanda attuale e potenziale,
prevedendo per ciascun bacino di traffico dei nodi di interscambio utili a consentire il passaggio da un
bacino all’altro per moltiplicare le reali opportunità di mobilità.
4.3 IL TRASPORTO PRIVATO
Dai dati ACI, l’andamento del parco veicolare nel Comune di Cefalù dal 2004 al 2012 risulta il seguente:
Tot a le
Au t o
pe r
m ille
a bit a n t i
5
9.762
514
126
6
10.264
530
718
133
5
10.611
534
71
730
139
6
11.069
550
2.783
75
751
143
6
11.396
555
7.778
3.067
75
762
108
6
11.796
564
8.017
3.236
69
778
115
7
12.222
581
Tr a spor t i Ve icoli Tr a t t or i
M e r ci
Spe cia li e Alt r i
An no
Au t o
M ot ocicli
Au t obu s
2004
7.067
1.854
49
671
116
2005
7.275
2.097
58
702
2006
7.352
2.332
71
2007
7.584
2.539
2008
7.638
2009
2010
2011
8.056
3.332
70
789
112
6
12.365
562
2012
8.087
3.403
71
792
119
4
12.476
562
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
41
In particolare, nel 2012 le autovetture risultavano suddivise nelle seguenti categorie euro
Com u ne
di Ce fa lù
EURO 0
EURO 1
EURO 2
EURO 3
EURO 4
EURO 5
EURO 6
TOTALE
919
391
1641
1864
2578
693
1
8087
Come vedremo nel prossimo capitolo, facendo riferimento alla baseline del 2011, il settore trasporti incide
per oltre il 37% delle emissioni totali.
La percentuale è leggermente superiore alle medie nazionali, probabilmente a causa della conformazione
geografica del territorio e del minor peso del consumo calore dovuto alla zona climatica.
Il volume complessivo degli spostamenti per motivo di lavoro e studio nella fascia oraria di punta del
mattino secondo i più recenti dati ISTAT è pari a 8.769 utenti; di questi 5.392 sono spostamenti interni al
comune, 1.040 sono gli utenti che escono per svolgere le loro attività fuori dal comune, e 2.337 sono gli
utenti residenti fuori dal comune che vi entrano al mattino per motivo di lavoro e studio.
Relativamente agli spostamenti interni, si osservi come sia bassissima l’aliquota degli utenti che utilizzano il
mezzo di trasporto pubblico, mentre l’aliquota di persone che utilizzano mezzi di trasporto privato (auto +
moto) è circa pari al 45%.
La viabilità urbana è dunque quotidianamente impegnata in ora di punta da circa 3000 veicoli circolanti,
2000 dei quali devono raggiungere destinazioni localizzate entro l’area centrale; a fronte di tali flussi in
entrata esistono nell’area urbana parcheggi aventi una capacità di circa 270 posti auto distribuiti tra piazza
Colombo, via Mazzini, Lungomare Giardina e Stazione FF.SS; per il resto dunque i veicoli sostano lungo la
viabilità urbana, contribuendo a diminuirne la funzionalità.
4.4 I PERCORSI CICLO-PEDONALI ED I PARCHEGGI
I percorsi ciclo-pedonali nel comune di Cefalù sono limitati all’area del lungomare. I parcheggi sono ricavati
in generale lungo i margini delle strade, dove ciò è consentito. Nel centro storico il parcheggio è limitato e
in certi orari è proibito. L’accesso è consentito solo dalle 05:00 alle 09:30 e dalle 13:00 sino alle 16:00. Per i
non residenti è possibile entrare solo per lo scarico e carico merci.
Durante il resto della giornata si può arrivare girando intorno alla Rocca dal lato del porto e percorrendo
Via Bordonaro.
Per i turisti che arrivano con la macchina e che hanno prenotato delle strutture al centro storico e possibile
entrare solo per lo scarico e carico bagagli. Successivamente è possibile parcheggiare fuori dal centro
storico.
I parcheggi sono regolati mediante segnaletica verticale ed orizzontale e sono suddivisi in stalli di sosta
delimitati da linee bianche, in cui non esiste alcuna restrizione, a meno che non riservato ai residenti, e in
stalli di sosta delimitati con linee azzurre, in cui la sosta è a pagamento, con l’impiego di apposite colonnine
automatiche.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
42
CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI
5.1
ASPETTI ORGANIZZATIVI
Come detto precedentemente, Il Comune di Cefalù ha aderito formalmente al Patto dei Sindaci, con
apposita Deliberazione Consiliare il 20 luglio 2012, ed immediatamente ha avviato le procedure preposte
alla realizzazione delle fasi di lavoro propedeutiche a dare esecutività e concretezza alla propria adesione.
In fase iniziale il Comune di Cefalù si è adoperato in qualità di singola amministrazione al fine di strutturare
un percorso efficace finalizzato alla rimozione delle principali cause di ostacolo alla realizzazione delle
azioni prefissate. Si è avviato il processo pertanto partendo dalla criticità esistenti e che avrebbero reso
difficile se non addirittura impossibile la realizzazione di un percorso efficace. Le prime indagini e
ricognizioni interne hanno evidenziato chiaramente :
o l’assenza di risorse umane e di professionalità da poter impiegare nel percorso di costruzione del
PAES e la totale assenza di conoscenza della strategia “ Patto dei Sindaci” e dunque l’esigenza di
una riqualificazione professionale e di un’adeguata formazione per il personale;
o l’assenza di una adeguata struttura amministrativa e dunque l’esigenza di costituirne una, senza
però poter contare su risorse finanziarie proprie, considerata la difficile situazione finanziaria
dell’Ente;
o l’isolamento dell’Ente da qualunque logica di sinergia e di rete territoriale, regionale, nazionale,
europea, funzionale alla presentazione di proposte progettuali e dunque all’acquisizione di risorse
sfruttando più canali di accesso;
o la totale assenza di azioni di sensibilizzazione dei cittadini e di una politica totalmente scollegata
dalla tematiche relative alla sostenibilità ambientale ed al risparmio energetico;
o l’ assenza di interventi strutturali incentrati sulla sostenibilità
energetica
In seguito alla propria adesione formale al Patto dei Sindaci, il
Comune di Cefalù aveva davanti a sé una sfida davvero ardua, in
quanto per ottemperare agli impegni assunti di riduzione delle
emissioni climalteranti entro il 2020 avrebbe dovuto iniziare un
nuovo percorso, tra numerose difficoltà. L’amministrazione insediata
nei due mesi precedenti all’adesione, ha accettato la sfida
pianificando e realizzando una serie di azioni che avrebbero potuto
rimuovere gli ostacoli sopra-citati e rendere il percorso sempre più
efficace.
Costituzione della Struttura organizzativa
“L’Amministrazione
Comunale
di
Cefalù
–
illustra
l’Assessore
Laura
Leonardis,
ideatrice
e
responsabile dell’azione - in accordo con quanto previsto dal
Patto dei Sindaci ha provveduto a costituire una adeguata Struttura
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
43
Organizzativa che è stata denominata L’Ufficio Territoriale per il Patto dei Sindaci per l’Energia Sostenibile.
Un Ente Locale che intende attivare efficaci processi di cambiamento e sviluppo correlati al patto, non può
prescindere dal costituire una mirata struttura amministrativa con precisi compiti e funzioni. Un struttura
gestita da personale adeguatamente informato e formato sui contenuti del Patto che agevoli la gestione dei
processi messi in campo. Considerato, inoltre la strategia europea Patto dei Sindaci e che la concreta
realizzazione delle azioni contenute nel Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, avrebbe comportato
logiche e progettualità anche comunitarie, è stato costituito un Ufficio Comunale collegato a tutti i
Dipartimenti comunali con riferimento primario all’Urbanistica, all’Edilizia, ma che fosse di pertinenza
dell’Assessorato Politiche Comunitarie. A tale scopo, si prevede l’inserimento del nuovo Ufficio nella Pianta
Organica dell’ente e si stabilisce la sua ubicazione all’interno di un bene comunale in disuso. Il bene, è stato
sgomberato e ripulito nel giro di una settimana ed ad esso viene destinato una risorsa professionale
interna fissa e risorse professionali in turnover frutto di Convenzioni sottoscritte con Università ed enti di
Alta Formazione, assicurando in tal modo sia il lavoro interno che l’apertura al pubblico cinque giorni su
sette. Al fine di poter erogare molteplici servizi e soprattutto di poter procedere nell’avanzamento dell’iter
procedurale prefissato dal Patto, l’Assessorato alle Politiche Comunitarie ha informato, sensibilizzato ed
invitato a conoscere l’Ufficio ( il primis in tutta la regione siciliana) tutti i soggetti pubblici e privati del
settore, con i quali si intende costruire una rete strategica di intervento per lo sviluppo del territorio. Si
costituisce così un Gruppo Informale di soggetti che mettono in comune saperi, conoscenze, visoni ed
obiettivi e si scopre che lo scambio consente di perseguire in maniera integrata finalità private. All’appello
hanno risposto il DEIM - Dipartimento di Energia, Ingegneria Informatica e Modelli Matematici della
Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Palermo, l’Enea(Agenzia Nazionale per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile); Rete di Imprese e Distretto Meccatronica di
Confindustria Sicilia, il Distretto Produttivo Ecodomus, distretto per Bioedilizia, il Risparmio energetico e le
Fonti Rinnovabili, aziende ed imprese del settore, società attive nell’ambito delle ICT, il Ministero
dell'Ambiente con la Campagna Nazionale Patto dei Sindaci, l’Assessorato Regionale Energia, l’Assemblea
Regionale Siciliana - Commissione Ambiente, l’ Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Gruppi di Azione
Locale e Costiera, le Agenzie di Sviluppo Locale del Territorio, Legambiente, Alleanza per il Clima, Kioto Club,
Parchi, Ong europee ed internazionali, incubatori di impresa ed i Comuni sia del territorio che di altre
Province regionali. La rete informale viene definita “ Agenzia per l’Energia e per lo Sviluppo Tecnologico”
con l’obiettivo di avvicinare ed incrociare l’operatività di mondi spesso poco collegati. L’incrocio tra
territorio e mondo universitario ad esempio genera la possibilità di offrire i propri edifici o spazi per poter
realizzare gli aspetti dimostrativi delle ricerche scientifiche. Il dialogo continuo tra i diversi livelli di
governance delle politiche energetiche generano una maggior corrispondenza tra bisogni dei territorio ed
individuazioni di priorità di azione. La vicinanza del mondo produttivo al mondo dei comuni genera una
moltiplicazione delle opportunità di realizzazione di interventi strutturali, un incremento dello sviluppo locale
ed occupazionale.”
Attraverso la costruzione della rete di partenariato il Comune di Cefalù:
o
inizia la redazione del Paes inserendosi nel Progetto IEE - Factor 20, progetto promosso dalla
Regione Lombardia, attuato in collaborazione con la Regione Sicilia e co-finanziato dalla
Commissione Europea e del Ministero per l’Ambiente, che mira a promuovere un approccio
integrato finalizzato alla costruzione di un sistema di contabilizzazione e di armonizzazione delle
banche dati regionali inerenti il sistema energetico ed i suoi impatti ambientali globali;
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
44
o
o
o
o
avvia le attività di costruzione delle Baseline, gratuitamente, attraverso l'ausilio di professionisti del
settore attivando protocolli d'Intesa con Università ed Istituti di Alta Formazione ed ospitando
presso i propri uffici professionisti del settore;
beneficia di un software appositamente ideato per il Patto dei Sindaci, definito Co20 dalla Società
AVens ( partner del Comune di Cefalù) che si propone di supportare le Amministrazioni nel
percorso di adesione al Patto dei Sindaci mettendo a disposizione esperti in pianificazione
energetica ed un applicativo web il “CO20”, che costruisce il bilancio energetico-emissivo comunale
annuo e permette di valutare l'efficacia degli interventi locali in termini di risparmio energetico,
riduzione delle emissioni, incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, costo di
investimento, tempo di ritorno;
beneficia gratuitamente di attività formative finalizzate all’aggiornamento professionale dei
dipendenti comunali ( del settore) e dei i tecnici presenti sul territorio. Ciò attraverso la sinergia
istaurata tra Ufficio Patto del Comune di Cefalù e Ministero dell’Ambiente- Campagna Nazionale
Patto dei Sindaci, che ha consentito l’inserimento del Comune di Cefalù tre gli enti locali
beneficiari delle attività formative veicolate dal Progetto Nazionale PON GAS e Formazione per il
Patto dei Sindaci e le Politiche Energetiche. Il Progetto ha consentito lo svolgimento in loco di
Moduli di Sviluppo Competenze (MSC) inerenti la trattazione dei temi dello sviluppo sostenibile,
della pianificazione energetico-ambientale locale
del PAES Comunale
e della nuova
programmazione europea 2014 -2020 con particolare riferimento al Programma Horizon (Pa,28-30
Ottobre);
si inserisce tra i soggetti partner esterni e beneficiari del Progetto “STS-Med Small scale thermal
solar district units for Mediterranean communities” Priorità 2 – Tema 2.3 Energia solare -Ref. IA/2.3/174 .Il progetto STS-Med si concentra sullo sviluppo, l’implementazione e la diffusione di
tecnologie all'avanguardia per migliorare l'efficienza energetica negli edifici pubblici. Il progetto
implementerà 4 impianti dimostrativi basati sul solare a concentrazione (CS) al servizio del
fabbisogno energetico di 20.000 utenti provenienti da 20 comunità mediterranee locali per una
potenza complessiva di 400 kW. Più di 1.000 professionisti ed esperti nel settore energetico
saranno aggiornati in merito ai sistemi avanzati di CS attraverso sessioni di formazione tecnica,
inoltre 200, tra gestori e manager di strutture pubbliche, saranno invitati a visitare gli impianti
dimostrativi. L’implementazione sarà supportata da studi sia sull’impatto economico che sulle
strategie politiche, comprese le raccomandazioni su questioni di regolamentazione, gli incentivi
fiscali e gli aspetti relativi ad appalti pubblici innovativi. Il progetto si propone anche di creare
nuove opportunità di business, in particolare sostenendo il coinvolgimento delle piccole e medie
imprese nelle catene di distribuzione locali per la produzione di l'energia solare generata dalla
costruzione dei 4 impianti pilota, uno dei quali sarà realizzato presso una scuola elementare del
Comune di Cefalù; Il parternariato del progetto STS-Med è composto da 14 organizzazioni
provenienti da 6 nazioni: Italia, Francia, Cipro, Egitto, Grecia, e Giordania che riuniscono riunire una
vasta gamma di competenze tecniche, istituzionali e manageriali. Obiettivo generale del progetto è
la promozione e realizzazione di tecnologie innovative e trasferimento di know-how nel settore
dell'energia solare compreso quello derivante dal settore privato e in particolare dalle PMI, attuato
in particolare nelle strutture pubbliche attraverso processi di appalti pubblici. Il progetto ha
l'obiettivo di facilitare l'adozione di sistemi integrati a concentrazione solare di piccole dimensioni
nel bacino del Mediterraneo, con particolare attenzione allo sviluppo di una toolbox flessibile di
applicazioni CS, dimostrando la loro efficacia in edifici pubblici. Persegue inoltre gli obiettivi di:
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
45
o
o
o
o
o
o
o
o
o
impiegare tecnologie sviluppate dai risultati di R&ST, mediante l'analisi di casi studio e
valutazione dell'impatto e attraverso la creazione di unità dimostrative
creare nuove opportunità per i settori commerciali e industriali, in particolare il
miglioramento delle competenze tecniche dei professionisti coinvolti e consentire alle PMI
di creare una catena di forniture nel settore dell'energia solare Risultati attesi
maggiore consapevolezza dei gruppi destinatari e degli attori istituzionali, attraverso una
strategia mirata di comunicazione, il confronto transnazionale di esperienze e di procedure
standard
sostegno ai responsabili politici nel processo decisionale riguardante gli incentivi per
l'energia solare
potenziamento delle reti e dei cluster esistenti per promuovere il trasferimento di know-e
dei risultati a livello di bacino del Mediterraneo
studi di ottimizzazione, studi di casi in diversi contesti locali e analisi dei requisiti
integrazione e adattamento di innovative unità CS (Concentrated Solar) poligenerative di
piccole dimensioni e applicazioni in edifici pubblici
acquisizione di una prospettiva industriale per le unità solari poligenerative - sviluppo di
know-how tecnologico e operativo industriale
crescita dei distretti locali e di catene di produzione con la creazione di nuovi posti di lavoro
qualificati sul sistema di produzione e installazione di sistemi CS.
Composizione del parternariato: Consorzio Arca - APPLICANT ORGANISATION (Italia)ENEA - Agenzia
nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Italia) Regione
Siciliana, Dipartimento Regionale Attività Produttive(Italia)Cyprus Chamber of Commerce and
Industry - (Cipro) The Cyprus Institute - (Cipro) Ministry of Energy and Mineral Resources(Giordania) Al Balqa - Applied University (Giordania) Millenium - Energy Industries
(Giordania)Academy for Scientific Research and Technology -(Egitto) Elsewedy Electric - (Egitto) New
and Renewable Energy Authority - (Egitto) Institute of Accelerating Systems and Applications
University of Athens (Grecia) CEE - Provence (Francia) CEA - French Alternative Energies Atomic
Energy Commission (Francia).
o
Integra la costruzione di azioni politico-amministrative inerenti il nuovo Piano di Mobilità
Sostenibile avviato dal Comune di Cefalù, implementando la presenza all'interno del Progetto
Nazionale Musa Anci (Mobilità Urbana Sostenibile e Attrattori culturali) per la mobilità sostenibile
nelle città, realizzato dal dipartimento Funzione pubblica - Ufficio formazione in collaborazione con
Isfort, Anci-Comunicare, Fondazione Cittalia e Cles.
Il progetto MUSA, realizzato tramite i fondi del progetto europeo PON Governance e Azioni di
Sistema FSE 2007-2013, mira a realizzare modelli di intervento che comprendano più azioni che
hanno come obiettivo principale migliorare la mobilità urbana nelle città italiane oltre che garantire
una migliore fruizione dei centri storici. Il progetto ha consentito l'elaborazione di uno studio di
fattibilità e nella sua attuale seconda fase ( progetto Musa 2.0) sta consentendo la reale
costruzione del nuovo Piano Urbano ed extra urbano del traffico e della Mobilità in chiave
sostenibile, contemplando l'intera area territoriale della Città Rete Madonie termini ( 31 Comuni)
della quale il Comune di Cefalù è parte integrante.
Inoltre il 13 marzo 2013 il Consiglio Comunale di Cefalù ed i consigli degli altri enti facenti parte della Città
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
46
Rete Madonie Termini hanno approvato la Convenzione per la redazione del PAES della Città a rete capofila Comune di Cefalù. Sono state così avviate campagne di sensibilizzazione ed informazione alla
compagine politica ed alla cittadinanza del percorso che si vuole intraprendere e, insieme agli altri comuni
della Città Rete Madonie Termini, sono stati organizzati 4 Tavoli di Lavoro Itineranti, a cui hanno partecipato
attivamente oltre 130 persone, sui seguenti temi: Mobilità e turismo sostenibile, Bioediliza ed
efficientamento energetico, Governance e Finanza e Rifiuti Zero.
Ogni tavolo tematico ha ospitato la Parte pubblica, esperti di chiara fama nazionale e/o internazionale,
rappresentanti di Network e filiere imprenditoriali, esperti di livello regionale, rappresentanti delle diverse
componenti presenti sul territorio selezionati tramite acquisizione di manifestazioni di interesse.
Durante i 4 Tavoli tematici sono state formulate diverse proposte per i 31 Comuni coinvolti, tra cui
- Favorire la revisione dei Regolamenti Comunali e l’adozione di un Allegato Energetico;
- Porre le basi per la creazione di un Capitolato sulla Bioedilizia e di un abaco dei materiali
privilegiando la filiera corta;
- Diffondere gli Ecosportelli come luogo di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini sulle
agevolazioni fiscali e sugli incentivi disponibili;
- Predisporre l'audit energetico sugli edifici e sugli impianti comunali ed il successivo efficientamento
energetico degli stessi;
- Pianificare nuove tipologie di produzione da fonti di energia rinnovabile (biomasse, solare a
concentarzione e geotermico);
- Pianificare l'utilizzo efficiente dei boschi e delle aree comunali per la coltivazione di essenze arboree
a rapida crescita e la realizzazione di filiere agro-energetiche;
- Favorire un iter autorizzativo semplificato, nel rispetto della normativa vigente, per gli interventi di
ristrutturazione che prevedono l'efficienza energetica e l'uso di materiali di bioedilizia;
- Elaborare il Piano illuminitecnico generale della “Città a rete”
- Promuovere la formazione di Gruppi di Acquisto Solidali (fotovoltaico, biomasse, termico, mini
eolico ed idrico);
- Attivare cluster e reti di imprese che diano vita a filiere corte anche sui temi della produzione
energetica;
- Elaborare, d'intesa con gli Istituti di Credito, prodotti finanziari specifici che facilitino gli interventi di
efficienza energetica;
- Organizzazione e gestione di corsi di formazione, seminari e convegni in tema di “efficienza
energetica e fonti rinnovabili” e prevenzione rifiuti” rivolti al personale e ali amministratori dei
pubblici uffici
- Con l’occasione della razionalizzazione di spesa nel Trasporto Pubblico Locale, cercare di ottimizzare
il servizio favorendo l’intermodalità.
Il Comune di Cefalù si pone come Ente di riferimento per un ambito territoriale ampio al fine di sviluppare
azioni sinergiche nel comparto energetico, ambientale e dello sviluppo sostenibile in generale.
5.2 INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI BASE (BEI): METODOLOGIA OPERATIVA E
EMISSIONI NEL COMUNE DI CEFALÙ NEL 2011
Funzione della Baseline è quella di fotografare la situazione energetica comunale rispetto all’anno di
riferimento in termini di consumi energetici e di emissioni di CO2 . Essa costituisce pertanto il punto di
partenza del SEAP, da cui può partire la definizione degli obiettivi, la predisposizione di un adeguato Piano
d’Azione ed una continuativa azione di monitoraggio.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
47
L’anno di riferimento preso in considerazione è il 2011, così come previsto dalla Circolare Dirigenziale
dell’Assessorato Regionale all’Energia n.1/2013
Si è scelto di utilizzare fattori di emissione standard in linea con i principi dell’IPCC (linee guida IPCC 2006),
che comprendono tutte le emissioni di CO2 derivanti dall’energia consumata nel territorio comunale, sia
direttamente, tramite la combustione di carburanti all’interno dell’autorità locale, che indirettamente,
attraverso la combustione di carburanti associata all’uso dell’elettricità e di calore/freddo nell’area
comunale. I fattori di emissione standard si basano sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile, come
avviene per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra redatti nell’ambito della Convenzione quadro delle
Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto.
Le emissioni totali di CO2 si calcolano sommando i contributi relativi a ciascuna fonte energetica. Per i
consumi di energia elettrica le emissioni di CO2 in t/MWh sono determinate mediante il relativo fattore di
emissione (National/European Emission Factor).
I fattori di emissione adottati per il calcolo delle emissioni di CO2 e per valutare la quota di riduzione dal
presente piano sono i seguenti fattori IPCC:
Fattori di emissione
Vettore energetico
Fattore di emissione di CO2 (ton
CO2/MWh)
Gas naturale
Gasolio (Diesel)
Olio da riscaldamento
GPL
Benzina
Biocarburanti
Energia Elettrica (rete
nazionale)
Energia Elettrica (fattore locale)
0,202
0,267
0,267
0,222
0,249
0,000
0,483
0,476
I settori inclusi nella BEI risultano così classificati:
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
- Edifici, attrezzature/impianti comunali
- Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
- Edifici residenziali
- illuminazione pubblica comunale
- Industrie
TRASPORTI
- Veicoli comunali
- Trasporto pubblico
- Trasporto privato e trasporto merci
L’inventario delle emissioni relative al territorio del Comune di Cefalù è stato formulato con riferimento alle
informazioni reperite dalle seguenti fonti:
Utenze comunali:
Uffici del Comune di Cefalù
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
48
Consumi residenziali, industriali, settore terziario e altro:
ISTAT
TERNA
Ministero dello sviluppo economico
Autorità l’energia elettrica e per il gas
Rapporto Energia della Regione Sicilia 2012
Consumi per trasporti pubblici e privati:
Automobile Club Italia
Ministero dello sviluppo economico
Autorità l’energia elettrica e per il gas
SOMMATINESE VIAGGI S.A.S.
Energie alternative:
GSE Gestore dei Servizi Energetici
Tali dati sono, nella maggior parte dei casi, disponibili con aggregazione provinciale; è stato quindi
necessario procedere ad una parametrizzazione alla scala comunale, utilizzando di volta in volta i criteri e le
variabili più adeguate, quali popolazione residente ed addetti per settore.
In particolare, nel caso dei trasporti privati e commerciali, il consumo di carburanti a livello comunale è
stato calcolato sulla base di dati provinciali depurati dal consumo del capoluogo e del trasporto di passaggio
sulle direttrici autostradali.
Anno 2011 – Parco veicolare
Trasporti
Merci
Veicoli
Speciali
Trattori e
Altri
Totale
Auto per mille
abitanti
70
789
112
6
12.365
562
122.498
1.945
30.519
7.026
1.204
554.180
595
177.511
2.520
73.778
12.991
2.372
999.014
587
Comune
Auto
Motocicli Autobus
Cefalù
8.056
3.332
Palermo
390.988
Provincia
Palermo
729.842
Per quanto riguarda invece le flotte del trasporto pubblico, basandosi su una generale uniformità dei
consumi dei mezzi adibiti a tale servizio (2,8km/l), è stato sufficiente reperire tra la documentazione resa
disponibile dal gestore del servizio il dettaglio delle linee e gli orari dei passaggi per effettuare una stima dei
consumi basata sui chilometri percorsi ogni anno unicamente sul territorio cefaludese.
Nel 2011 risultavano essere installati nel Comune di Cefalù n. 45 impianti fovoltaici per una potenza totale
pari a 233,44 kWp. Ciò fa sì che il fattore di emissione legato al consumo di elettricità sia inferiore rispetto a
quello nazionale e precisamente pari a 0,476 tCO2/MWh (quello nazionale è pari a 0,483)
I consumi energetici totali sul territorio cefaludese nel 2011 risultavano essere pari ad oltre 92.000 MWh (di
cui oltre 43.000 MWh imputabili ai trasporti), così ripartiti:
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
49
SETTORE
MWh/anno
%
SETTORE PUBBLICO
SETTORE RESIDENZIALE
SETTORE INDUSTRIALE
SETTORE TERZIARIO
TRASPORTO PUBBLICO
TRASPORTO PRIVATO
TOTALE
2.865
27.862
10.160
8.075
307
42.913
92.182
3%
30%
11%
9%
0,33%
47%
100%
Il consumo energetico per vettore utilizzato risulta essere il seguente:
VETTORE ENERGETICO
ELETTRICITA'
GAS NATURALE
OLIO DA RISCALDAMENTO
GPL
DIESEL
BENZINA
BIOCARBURANTI
TOTALE
MWh/anno
%
30.209
15.295
401
4.654
15.208
25.059
1.356
92.182
33%
17%
0,44%
5%
16%
27%
1%
100%
In termini di emissioni di CO2 ciò corrisponde ad un totale di 29.091,28 tonnellate di anidride a carbonica
emesse, comportando un valore pro capite di 2,03 t CO2/anno.
Come previsto dalle linee guida del JRC si opta per l’esclusione del settore industriale, fortemente affetto
dalla crisi e dall’instabilità del mercato, dal calcolo pur prevedendo una possibile misura ad hoc, non
quantificata e quindi non concorrente al raggiungimento della minima riduzione richiesta, che nel caso di
attuazione potrà ricomprenderlo nel piano complessivo durante la fase di monitoraggio.
Le emissioni totali considerate risultano quindi pari a 25.628 t/anno per una quota pro capite di 1,8
t/abitante.
Le emissioni risultano quindi così suddivise tra i vari settori:
SETTORE
tCO2/anno
%
SETTORE PUBBLICO
SETTORE RESIDENZIALE
SETTORE TERZIARIO
TRASPORTO PUBBLICO
TRASPORTO PRIVATO
TOTALE
1.248
10.403
3.378
82
10.516
25.628
5%
41%
13%
0,32%
41%
100%
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
50
Ripartizione delle emissioni per vettore energetico
VETTORE ENERGETICO
ELETTRICITA'
GAS NATURALE
OLIO DA RISCALDAMENTO
GPL
DIESEL
BENZINA
BIOCARBURANTI
TOTALE
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
tCO2/anno
%
12.411
2.171
21
1.033
3.752
6.240
0,00
25.628
49%
8%
0,1%
4%
15%
24%
0%
100%
51
Come desumibile dalle precedenti tabelle, i consumi sono per la maggior parte attribuibili al settore dei
trasporti e del settore residenziale, seguiti dal settore terziario.
Il settore trasporti incide per il 41% delle emissioni totali (con esclusione del settore agricolo
manifatturiero); la percentuale è leggermente superiore alle medie nazionali, probabilmente a causa della
conformazione geografica del territorio e del minor peso del consumo calore dovuto alla zona climatica.
I consumi termici risultano invece più bassi rispetto alla media nazionale per via della zona climatica in cui il
Comune di Cefalù è situato, la zona climatica B, dove la temperatura media annuale di 20°C, e dove, in base
alla legge alla Legge del 9/1/91, n. 10 (G.U. n. 13, del 16/01/91), al DPR del 26/8/93, n. 412 (G.U. n. 242, del
14/10/93) e successive modifiche (Sindacato Inquilini Casa e Territorio), gli impianti di riscaldamento
possono essere in funzione per non più di 4 mesi l’anno.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
52
Baseline del Comune di Cefalù al 2011 – Consumi energetici in MWh
Baseline del Comune di Cefalù al 2011 - Emissioni di CO2 (in tonnellate)
CAPITOLO 6: LA STRATEGIA
L'Amministrazione Comunale di Cefalù sta impostando la gestione delle attività e dei servizi di propria
competenza nella logica della protezione dell'ambiente, sviluppando politiche di gestione e governo
del sistema territoriale finalizzate alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse ambientali,
nell'obbiettivo di favorire l'incremento della qualità della vita e della competitività del territorio.
Il comune intende raggiungere un risparmio di emissione annua pro-capite pari almeno al 20% rispetto
all’anno di riferimento, il 2011, scendendo sotto le 1,80 t di CO2 annuali per abitante.
In particolare, proiettando le tonnellate di CO2 risparmiabili tramite l’applicazione delle azioni
descritte nel seguito sui dati della baseline 2011, si otterrebbe un valore pro capite di 1,4 t CO2/anno
pari al 21% di riduzione (in valore assoluto corrispondente ad una riduzione di 0,38 t CO2/anno).
Per ottenere tale risultato è necessario intervenire su tutti i possibili settori di competenza o influenza
comunale, coinvolgendo gli operatori privati ed i cittadini nella “sfida” intrapresa dall’Amministrazione
che dovrà in prima persona impegnarsi e dare il buon esempio.
I comparti di intervento riguardano infatti il settore pubblico in primis, con le proprietà edilizie e gli
impianti di illuminazione pubblica, l’edilizia privata (residenziale e terziario), la mobilità e lo
sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
54
CAPITOLO 7: IL PIANO DELLE AZIONI DEL COMUNE DI CEFALÙ
Il presente capitolo contiene la descrizione delle azioni individuate dalla Amministraziona Comunale
cefaludese per il raggiungimento dell’obiettivo del Patto dei Sindaci. Per ciascuna misura è presente
una descrizione in grado di rappresentare le informazioni di dettaglio a partire dalla situazione ante
intervento. Per ogni azione vengono riportati i settori, l’utenza interessata, la descrizione tecnica del
progetto, i risultati attesi in termini energetici ed ambientali, gli attori coinvolti e le modalità di
realizzazione degli interventi. Di seguito l’elenco della azioni proposte e la relativa conseguente
riduzione prevista di emissioni:
Riqualificazione e miglioramento efficienza energetica
dell’illuminazione pubblica
2
Efficientamento energetico degli edifici pubblici
84
3
Rinnovo parco veicoli comunale
10
4
Acquisti verdi per la Pubblica Amministrazione
30
5
Sanità efficiente
Nd
6
Efficientamento energetico nell’edilizia privata
7
Turismo sostenibile
500
8
Preservazione del centro storico e diffusione mobilità
basso emissiva
390
9
Ammodernamento parco auto e fluidificazione traffico
500
10
ammodernamento infrastruttura ferroviaria,
ottimizzazione TPL ed intermodalità
11
Energie rinnovabili
Parte V Cefalù
Rinnovabile
Parte IV - Mobilità
Parte I – Comune di Cefalù
energeticamente efficiente
1
Parte II Abitare con
meno
energia
t CO2
risparmiate
all'anno
Parte III Turismo
AZIONE
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
334
1570
1500
240
55
t CO2
risparmiate
all'anno
Parte VI Parte VIII - Parte VII
Parte IX Comunicazion
Manifattura e - Zero
Monitoraggio
ee
agricoltura Rifiuti
informazione
AZIONE
12
Piano della Comunicazione
247
13
Rifiuti zero
n.d
14
Efficienza nel settore agricolo/manifatturiero
n.d
15
Energy Management System
13
Totale
5418
La riduzione di emissioni prevista in ogni settore è riportata nel seguito:
Set t ore
Se t t or e pu bblico
Se t t or e r e side n zia le
Se t t or e t e r zia r io
Tr a spor t i
Rin n ova bili
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
Riduzione di
em issioni
previst e nel
set t ore al 2020
- 37,2%
- 17,30%
- 14,6%
- 22%
+ 60%
56
Parte I – Comune di Cefalù energeticamente efficiente
SCHEDA 1: Riqualificazione e miglioramento efficienza energetica dell’illuminazione pubblica
SETTORE: pubblico
UTENZA: Illuminazione pubblica
Situazione Attuale
L’illuminazione pubblica del Comune di Cefalù consiste di circa 2.679 punti luce per un consumo annuale di
circa 1840 MWh/anno. Le lampade attualmente in uso sono di tipo: vapori a mercurio, a sodio, ioduri
metallici e LED. La tabella seguente riporta la distribuzione delle tipologie delle lampade:
P o te nza
W a tt
N ume ro
T o ta le
La mp a d e a v a p o re me rc ur
400
250
125
80
123
939
43
55
1.160
Inc a nd e s c e nza
200
100
652
76
728
Luc e mis c e la ta
250
160
125
10
13
5
28
V a p o ri d i s o d io
400
250
150
135
100
70
1
87
279
48
51
244
710
A lo g e ni
500
200
5
0
5
2000
3500
400
12
8
4
24
26
18
4
20
24
Io d uri
Fluo re s c e nza
T OT A LE GE N E R A LE
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
2.679
57
Descrizione dell’azione
Il comparto dell’illuminazione pubblica si presta ad un’azione di efficientamento con la sostituzione dei
punti luce, l’adeguamento normativo dei quadri e delle linee di distribuzione e l’introduzione di tecnologie
innovative in grado di contenere in maniera considerevole i consumi energetici e produrre benefici di ordine
energetico, ambientale ed economico.
L’esecuzione degli interventi sull’illuminazione pubblica sarà l’occasione per introdurre innovazioni di tipo
smart grid, al fine di introdurre elementi di innovazione come il controllo punto-punto, l’installazione di
sistemi di monitoraggio dei consumi, il posizionamento di sistemi per la video sorveglianza, hot spot wi-fi
per favorire l’accesso alla rete, fino ad arrivare, qualora ne ricorrano le condizioni al posizionamento di
pannelli indicatori e messaggistica pubblicitaria.
Nel seguito si illustrano alcune caratteristiche dei nuovi lampioni a led al fine di illustrare le possibilità di
efficientamento della rete; l’individuazione della tecnologia e della tipologia più opportuna devono essere
oggetto di una fase di studio ed analisi al fine di selezionare le apparecchiature più opportune tenendo
conto dello stato della rete di distribuzione, dei quadri e del contesto in cui si va ad operare.
Alcune tipologie di lampade funzionano in un range di tensioni che va da 80Vac fino ad un max consigliabile
di 250 Vac ed hanno una vita media stimata di circa 100.000 ore contro le 6.000 di una lampada ad ioduro di
sodio (oppure ioduri metallici). Si ottiene pertanto una riduzione dei consumi a parità di luminosità e
l’intensità luminosa non subisce grandi alterazioni con il passar tempo.
I lampioni a led assorbono mediamente il 68% di potenza in meno rispetto alle lampade tradizionali, inoltre
i led sono meno sensibili alle vibrazioni;
I principali vantaggi dei lampioni a led:
- Ottimo rendimento a qualsiasi temperatura;
- Controllo flusso luminoso a microcontrollore;
- Luce di colore BIANCO quindi una migliore percezione dei colori e dei dettagli da parte dell’occhio
umano a parità di illuminamento;
- Luce unidirezionale quindi totale assenza di inquinamento luminoso;
- Durata superiore a qualunque tipo di lampada a filamento o scarica di gas (vita media stimata di
circa 100.000 ore!);
- Azzeramento delle spese di manutenzione;
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
58
-
Minori possibilità di guasti;
Possibilità di regolare la potenza luminosa;
Accensione istantanea;
Insensibilità alla temperatura ambiente quindi nessuna difficoltà di accensione anche nei climi più
rigidi;
Resa luminosa della lampada costante nel tempo
Nell’ambito degli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica e luminosa degli impianti di pubblica
illuminazione si prevede di qui al 2020 di arrivare al completo efficientamento dei punti luce esistenti con
l’introduzione di tecnologie innovative(led, sodio ad alta pressione o altre tecnologie più efficienti).
L’occasione dell’efficientamento permetterà inoltre di introdurre sistemi innovativi come descritto in
precedenza e di ricorrere al parternariato pubblico privato (PPP).
Tenuto conto della tipologia di lampade presenti si pensa di sostituire, entro il 2020, circa 1.950 punti luce
che rappresentano il 72 % del parco comunale ( il 76 % della potenza installata al momento attuale).
Nel periodo di interesse del Piano di Azione si prevede un generale efficientamento del sistema di
illuminazione pubblica attraverso l’installazione di regolatori di flusso, monitoraggio e controllo dei punti
luce, introduzione di tecnologie integrate con la sicurezza e la messaggistica pubblicitaria.
Periodo temporale dell’azione:
2014-2020
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori:
Comune di Cefalù, ESCO (Parternariato Pubblico Privato).
Valutazione energetica-ambientale
Risparmio energetico: 701 MWh/anno: è stato determinato attraverso il dimezzamento della potenza
installata per il 72% dei punti luce che porta ad una riduzione del 38 % dei consumi energetici del 2011
Risparmio ambientale: 334 t CO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
59
SCHEDA 2: Efficientamento energetico degli edifici pubblici
SETTORE: pubblico
UTENZA: Edifici pubblici
Premessa
La Direttiva europea 2002/91/CE, sottolinea che “l’energia impiegata nel settore residenziale e terziario,
composto per la maggior parte di edifici, rappresenta nella maggior parte dei casi oltre il 40% del consumo
finale di energia della Comunità”; in questo contesto il ruolo del parco edilizio pubblico viene rafforzato
nella Direttiva 2006/32/CE sull’efficienza degli usi finali dell’energia in cui viene sottolineato che “Il settore
pubblico dovrebbe quindi dare il buon esempio per quanto riguarda gli investimenti, la manutenzione ed
altre spese riguardanti attrezzature che consumano energia, i servizi energetici nonché altre misure di
miglioramento dell’efficienza energetica.”
I futuri interventi di riqualificazione energetica degli edifici pubblici devono essere effettuati in accordo la
nuova Direttiva Europea 2012/27/UE che assegna specifici obiettivi agli Enti Pubblici: ai sensi della
Direttiva, gli Stati devono elaborare una strategia a lungo termine per favorire la ristrutturazione degli
edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati.
In particolare, entro il 31 dicembre 2013 gli Stati membri sono stati tenuti a rendere pubblico un inventario
degli edifici riscaldati e/o raffreddati, di proprietà del governo centrale e da essi occupati, con aree
calpestabili superiori ai 500 mq. La strategia, elaborata quindi sulla base della ricognizione del parco
immobiliare, sarà pubblicata entro il 2014 e aggiornata ogni tre anni.
Inoltre, la Direttiva prevede che dal 1° gennaio 2014 il 3% della superficie degli edifici pubblici riscaldati e/o
raffrescati deve essere ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione
energetica stabiliti in applicazione dell’articolo 4 della Direttiva “Edifici a Energia Quasi Zero” (da luglio 2015
il rinnovo riguarderà anche gli edifici pubblici che presentano aree calpestabili superiori a 250 mq). I piani di
efficienza energetica riguarderanno anche tutti gli enti impegnati nell’edilizia sociale. Inoltre, lo Stato e gli
enti locali dovranno acquistare esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica.
Situazione Attuale
Il parco edilizio di proprietà comunale consta di 26 edifici. L’elenco degli edifici e degli impianti comunali è
riportato nel seguito.
D e n om in a z ion e
1
Ubica z ion e
D e st in a z ione d’u so
Casa com unale
Corso Ruggero n.
139
Palazzo com unale
2
I m m obile com unale
Piazza Spinola
uffici com unali
3
I m m obile com unale
Corso Ruggero n.
114
Sede Ent e Parco
Madonie
4
Scuola Mat erna “ Re Ruggero”
Piazza Crispi
Scuola m at erna
5
I m m obile com unale
Corso Ruggero 76 –
angolo via
Am endola
uffici com unali sede
A.A.S.T.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
Su pe r ficie in
mq
3.069,55
187
182
60
6
I m m obile com unale
Cont rada Caldura
Aut oparco
7
I m m obile com unale
Cont rada Caldura
Magazzino cant onieri
8
I m m obile com unale “ Ex Om ni”
Via del Faro
Sede Vigili Urbani
9
Cam po sport ivo “ S. Barbara”
Via Brancat i
St rut t ura sport iva
10
Pret ura
Via Cavour
Uffici giudiziari
11
I m m obile com unale
Cont rada
Torret onda
Ex m acello
12
I m m obile com unale
Via Diet ro Cast ello
Palest ra
13
I m m obile com unale
Via Piet ragrossa
Case popolari
14
Scuola elem ent are “ Spinuzza”
Corso Ruggero
Scuola elem ent are
15
Asilo Nido
Via Piet ragrossa
Asilo Nido
230,00
16
Scuola Mat erna “ Falcone”
Piazza S. Aspost oli
Scuola Mat erna
390,00
17
Scuola Mat erna “ Loi”
Cont rada Caldura
Scuola Mat erna
450,00
18
Scuola Mat erna “ Borsellino”
Via Giglio
Scuola Mat erna
19
Scuola Elem ent are “ Bot t a”
Via Aldo Moro
Scuola elem ent are
2.780,00
20
Scuola Media “ R. Porpora”
Via Enrico Ferm i
Scuola m edia
7.400,00
21
Scuola elem ent are
Fraz. S. Am brogio
Scuola Elem ent are
22
Palest ra Scuola Media “ R.
Porpora”
Via Enrico Ferm i
St rut t ura ricreat iva
23
I m m obile com unale
Cont rada Caldura
Magazzino
idraulici
24
I m m obile com unale
Via Borgo Ex
sede collocam ent o
25
I m m obile com unale “ Cort e
delle St elle”
Corso Ruggero
Cort e delle st elle
26
Teat ro Com unale
Via Spinuzza
St rut t ura ricreat iva
315,20
1.582,75
100
1.420,00
693,95
1.260,00
Alcuni di questi edifici risultano inutilizzati, mentre altri sono gestiti da terzi.
L’Amministrazione Comunale è consapevole della necessità di migliorare il comportamento energetico degli
edifici al fine di contenere le dispersioni termiche.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
61
Descrizione dell’azione
L'Amministrazione comunale intende provvedere a una progressiva riqualificazione energetica di tutti i
propri edifici, attenendosi alle prescrizioni nazionali e regionali e pianificando le azioni sulla base della
priorità degli interventi. A seguito degli interventi, che potranno interessare sia l'involucro che l'impianto,
ogni edificio sarà dotato di certificato energetico; è inoltre previsto un monitoraggio annuale dei consumi
per verificare i reali risparmi energetici conseguiti.
Più in particolare, le azioni di efficientamento riguarderanno:
-
-
-
Esecuzione di audit energetici dettagliati al fine di individuare le migliori soluzioni sotto il profilo
impiantistico e sul contenimento delle dispersioni dell’involucro con certificazione energetica di
tutti gli edifici pubblici. Tale azione beneficerà dei finanziamenti stanziati dalla Regione Sicilia a
copertura del 100% dei costi per gli audit degli edifici pubblici e per la produzione dell’Atto di
Prestazione Energetica ai sensi dell’art. 6 legge 3 agosto 2013, n. 90.
Efficientamento degli impianti di riscaldamento;
Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore ad
alta efficienza ;
Installazione di energie rinnovabili (posizionamento di impianti fotovoltaici sulle coperture, solare
termico per la produzione di acqua calda ove necessario, impianti mini eolici dove ne ricorrano le
condizioni in termini di ventosità);
Realizzazione di interventi di coibentazione delle pareti esterne (cappotti termici), posa di
isolamento degli elementi orizzontali (solai e pavimenti), eliminazione dei ponti termici,
sostituzione infissi e tutte quelle misure atte al contenimento delle dispersioni;
Le modalità realizzative per questi interventi prevedono l’utilizzo di fondi propri per la manutenzione
straordinaria; la realizzazione degli audit e di piani economici e finanziari di dettaglio potranno portare alla
individuazione delle migliori soluzioni tecniche.
Per quanto riguarda il finanziamento di tali interventi, per quelli di dimensioni maggiori, e quindi più
attrattivi economicamente, sarà possibile il coinvolgimento delle ESCo e l’apporto di capitale privato per la
realizzazione degli interventi. Per gli altri interventi si prevede invece il ricorso a finanziamenti regionali.
Periodo temporale dell’azione: 2013 - 2020
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori:
Comune di Cefalù, ESCo
Valutazione energetica-ambientale
Risparmio energetico: Si prevede che gli interventi di efficientamento energetico degli edifici comunali potrà
consentire un risparmio del 25% dei consumi per elettricità e calore pari a 222 MWh/anno
Risparmio ambientale: 84 tCO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
62
SCHEDA 3: mobilità sostenibile dei dipendenti comunali
SETTORE: pubblico
UTENZA: parco auto comunale
Situazione attuale
Il parco veicoli dell’amministrazione cefaludese ad oggi risulta costituito da 29 veicoli dei quali 15 alimentati
a benzina (v. paragrafo 3.3): nel 2011 i consumi di carburante per i veicoli comunali ammontavano a poco
più di 13.000 litri.
Descrizione Azione
Le scarse risorse economiche a disposizione dell’Amministrazione rendono difficile la realizzazione di un
notevole rinnovo del parco auto. Si può quindi ipotizzare la sostituzione dei veicoli obsoleti, la
razionalizzazione degli spostamenti, la promozione della mobilità sostenibile tra i dipendenti comunali, e
l’introduzione mobilità elettrica per 1/3 dei mezzi di qui al 2020.
Si prevede di perseguire un obiettivo di riduzione del 30 % dei consumi energetici.
Periodo temporale dell’azione: 2015-2020
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori:
Comune di Cefalù, dipendenti comunali
Valutazione energetica-ambientale
Risparmio energetico: 39,5 MWh/anno
Risparmio ambientale: 10 tCO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
63
SCHEDA 4: Acquisti verdi per la pubblica amministrazione
SETTORE: pubblico
UTENZA: acquisti della P.A.
Con il termine Green Public Procurement (G.P.P.) si intende l’integrazione degli aspetti ambientali nei
processi di acquisto delle Pubbliche Amministrazioni, mantenendo inalterati i principi degli appalti pubblici
di fornitura.
Si tratta di uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di
prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.
Con il GPP si contribuisce ad applicare il D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163, Codice dei contratti pubblici che ha
recepito le Direttive comunitarie sugli acquisti pubblici, oltre che favorire la ricerca ed il commercio di nuove
tipologie di prodotti e servizi meno impattanti e contribuire a indurre comportamenti ambientalmente
virtuosi nei consumatori.
Descrizione dell’azione
Per attuare il GPP ci si può avvalere, quindi, di una serie di strumenti conoscitivi che garantiscono
informazioni sul ciclo di vita sulla base dei quali è possibile selezionare e individuare le caratteristiche
ecologiche dei beni e servizi acquistati.
Gli strumenti disponibili possono essere ricondotti alle seguenti categorie:
- Etichette ambientali: ISO Tipo, disciplinate dalla Norma ISO 14024, es. EU Eco-label, che sono
schemi volontari basati su criteri ambientali multipli e verificati da terze parti indipendenti che
rilasciano l’etichetta da utilizzare sui prodotti interessati, indicanti la preferibilità complessiva del
prodotto sotto il profilo ambientale nell’ambito di una determinata categoria e in base a
considerazioni sul ciclo di vita.
-
Autodichiarazioni ambientali (ISO Tipo II, disciplinate dalla Norma ISO 14021, es. Mobius loop,
dichiarazione di bio-degradabilità, Energy Star)
-
Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (ISO Tipo III, disciplinate dalla Norma ISO 14025)
-
Marchi ed etichettature obbligatori (es. etichettature di risparmio energetico (classe energetica
degli elettrodomestici), etichettatura delle sostanze pericolose (direttiva 81/957/CEE e seguenti)
-
Certificazioni di sistemi di gestione ambientale di attività e servizi influenti sulle caratteristiche del
prodotto acquistato (es. certificazioni di gestione ambientale delle foreste, come FSC e PEFC
-
Predisposizione di bandi tipo secondo i criteri ambientali minimi predisposti nel Piano d’Azione
Nazionale GPP, relativi a:
•
•
•
•
arredi (mobili per ufficio, arredi scolastici, arredi per sale archiviazione e sale lettura)
edilizia (costruzioni e ristrutturazioni di edifici con particolare attenzione ai materiali da
costruzione, costruzione e manutenzione delle strade)
gestione dei rifiuti
servizi urbani e al territorio (gestione del verde pubblico, arredo urbano)
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
64
•
•
•
•
•
•
•
servizi energetici (illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione
pubblica e segnaletica luminosa)
elettronica (attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio e relativi materiali di consumo,
apparati di telecomunicazione)
prodotti tessili e calzature
cancelleria (carta e materiali di consumo)
ristorazione (servizio mensa e forniture alimenti): entro il 31/12/2012 è prevista l’uscita di un
bando per la gestione del servizio mensa che richiederà come requisito essenziale del servizio
l’utilizzo di elettrodomestici a basso consumo, di stoviglie recuperabili e prediligerà la
preparazione di cibi a km zero.
servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene)
trasporti (mezzi e servizi di trasporto, Sistemi di mobilità sostenibile)
Periodo temporale dell’azione: 2014-2016
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù
Valutazione energetica-economica-ambientale
Costo dell’azione: Come si può desumere dal grafico di sintesi e dall’esempio di calcolo riportati, la
strategia GPP a volte comporta un sovra costo rispetto all’acquisto di un prodotto tradizionale, mentre in
altri casi al risparmio energetico-ambientale si somma quello economico.
Nella pratica quindi è probabile che, considerando anche la diminuzione dei costi di gestione, ad esempio
delle apparecchiature da ufficio, sul medio periodo l’approccio comporti una spesa maggiorata dell’1-2%
per il comune.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
65
Risparmio energetico ed ambientale: Per la valutazione delle ricadute ambientali dell’azione è stato
utilizzato il documento redatto da Ecofys “Collection of statistical information on Green Public Procurement
in the EU - Report on methodologies” dove l’impatto dell’applicazione del GPP è calcolato sulla base della
sola CO2 e non CO2 equivalente, in linea con quanto effettuato nel SEAP comunale di Cefalù.
Considerando unicamente quei materiali/servizi con una ricaduta concreta sul territorio in termini di
emissioni evitate (pulizie, mense, manutenzione del verde, apparecchiature da ufficio) per valutare la
ricaduta in termini di CO2 bisognerà monitorare per i prossimi due anni i quantitativi acquistati dal comune
con specifiche consone.
Il progetto IEE El-tertiary [GRU2008] ha stimato che il consumo delle apparecchiature da ufficio rappresenta
circa il 5,3% del consumo del settore terziario in Francia, più del 6% in Italia ed il 14% in Germania.
La comunicazione dei risultati ottenuti dall’ente potrà moltiplicarli includendo il settore terziario privato
nell’azione.
Considerando però solo le competenze comunali si può ipotizzare in via cautelativa un risparmio intorno alle
30 t/anno da rivalutare durante le prossime fasi di monitoraggio delle azioni.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
66
SCHEDA 5: Sanità efficiente
SETTORE: pubblico
UTENZA: Azienda ospedaliera
Premessa
La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio
di Cefalù nasce il 17 gennaio del 2003
attraverso una joint venture tra la Regione
Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL
6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San
Raffaele del Monte Tabor di Milano.
Rappresenta uno dei primi modelli in Italia
di sperimentazione pubblica-privata per la
gestione di un ospedale pubblico, secondo
quanto previsto dall'articolo 9 bis della
legge n. 502 del 1992.
E' stata costituita con l'obiettivo di
trasformare l'ospedale Giuseppe Giglio in centro di eccellenza, di ricerca, di alta specializzazione a
prevalenza oncologica ma non esclusiva, attraverso il trasferimento del know-how dal San Raffaele di
Milano. E' nata anche con lo scopo di ridurre la mobilità sanitaria passiva dalla Sicilia verso altre regioni.
Come per il San Raffaele di Milano, oramai uscito dal parternariato, anche per l’ospedale di Cefalù la
mission è indirizzata su tre direttrici: clinica, ricerca e formazione.
L’edificio di quattro piani, dispone di camere di degenza da 2 posti letto con servizi autonomi.
La superficie coperta e di circa 24.000 metri quadrati.
Descrizione dell’azione
Le strutture sanitarie sono molto energivore in quanto presentano una dotazione impiantistica e
tecnologica di elevata complessità che deve assicurare il corretto funzionamento in maniera continuativa.
Le strutture ospedaliere nazionali presentano consumi energetici più elevati delle corrispondenti strutture
a livello europeo
La dotazione tecnologica ed i fabbisogni energetici sono in crescente crescita e seguono dinamiche legate
alla domanda di energia che deve soddisfare le numerose esigenze:
- Riscaldamento
- Condizionamento
- Vapore
- Energia elettrica per illuminazione, blocchi operatori, apparecchiature elettromedicali
Il settore dispone pertanto di ampi margini di efficientamento tenendo conto del numero elevato di ore di
funzionamento delle apparecchiature e degli impianti. L’Amministrazione Comunale ospita una consistente
dotazione di ospedali, case di cura ed ambulatori che possono essere interessati dalle azioni.
A livello internazionale esistono numerose ricerche e studi che confermano la possibilità di intervento nel
comparto della sanità; si citano ad esempio HEALTHCARE ENERGY GUIDEBOOK (USA) determinato su un
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
67
campione di 200 strutture sanitarie che prevede la suddivisione delle strutture in base al consumo
energetico in 4 classi con indicazioni per l’ascesa al livello di top performer e EU HOSPITALS (EXEMPLAR
ENERGY CONSCIOUS IN EUROPEAN HOSPITALS AND HEALTHCARE BUILDINGS) progetto finanziato
dall’Unione Europea riguardante 5 ospedali siti in vari paesi europei, che prevede la riduzione dei consumi
energetici principalmente attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
POTENZIALE
RISPARMIO
L’obiettivo generale dell’azione è quello di favorire l’introduzione di tecnologie dell’efficienza energetica in
particolare la cogenerazione e la trigenerazione oltre all’applicazione ove possibile di energie rinnovabili
(solare termico e fotovoltaico).
Le azioni sono incentrate principalmente nel dominio tecnologico con l’introduzione di sistemi di
regolazione e controllo.
Si potranno affiancare anche azioni relative agli acquisti in GPP (elettricità verde) e ai trasporti dato
l’elevato potenziale attrattivo di flussi della struttura in esame.
Periodo temporale dell’azione: 2014-2016
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Amministrazione ospedaliera
Valutazione energetica-ambientale
Risparmio energetico: al momento non quantificate
Risparmio ambientale: al momento non quantificato.
Progetti correlati già avviati: STS-Med
Progetto “STS-Med Small scale thermal solar district units for Mediterranean communities” Priorità 2 –
Tema 2.3 Energia solare -Ref. I-A/2.3/174 .Il progetto STS-Med si concentra sullo sviluppo,
l’implementazione e la diffusione di tecnologie all'avanguardia per migliorare l'efficienza energetica negli
edifici pubblici. Il progetto implementerà 4 impianti dimostrativi basati sul solare a concentrazione (CS) di
cui uno a servizio della scuola elementare di cefalù.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
68
Parte II – Abitare con meno energia
SCHEDA 6: Efficientamento energetico nell’edilizia privata
SETTORE: residenziale, terziario, agricolo ed industriale
UTENZA: Edifici privati
La Situazione attuale
Il comparto residenziale rappresenta circa un terzo dei consumi energetici comunale e deve essere oggetto
di un’azione ad ampio spettro al fine di raggiungere gli importanti obiettivi di contenimento dei consumi
energetici e delle emissioni.
Si tratta di un comparto caratterizzato da una contenuta attenzione agli aspetti energetici ed ambientali ma
che dispone di un rilevante potenziale di risparmio energetico.
Il comparto residenziale di Cefalù è caratterizzato da circa 3.800 edifici che sono suddivisi per classi di età
come riportato nella tabella e nel grafico seguente (fonte ISTAT 2001):
Comune
Edifici
%
Prima del 1919
1919-1945
1946-1961
1962-1971
1972-1981
1982-1991
dopo 1991
1.194
275
311
429
586
731
286
31%
7%
8%
11%
15%
19%
8%
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
Totale
3.812
69
Circa un terzo degli edifici ha un’età anteriore al 1919 a testimonianza di
un tessuto storico importante (edifici con 100 anni di vita ed oltre).
Esiste comunque un numero considerevole di edifici che è stata
costruita tra il dopoguerra e il 1973 (il 26 %) in cui l’attenzione alle
problematiche energetiche era decisamente contenuta e non esistevano
prescrizioni normative sul contenimento dei consumi energetici; tra il 70 e il ’90 sono stati realizzati oltre
1.300 edifici ( 34 %) che sicuramente possono essere oggetto di un efficientamento energetico.
L’evoluzione del parco edilizio e delle aree di espansione sono evidenziate nella figura seguente che indica i
periodi di espansione negli ultimi 60 anni del novecento (elaborazione da sito web
http://www.laltracefalu.it/node/23).
In colore rosso è evidenziato il nucleo storico dell’abitato al 1940, in giallo l’urbanizzazione del periodo dal
1940 al 1960, in blu l’espansione dal 1960 al 1980 e in rosa dal 1980 al 2000.
Tale figura indica chiaramente le aree su cui sarà possibile intervenire con misure di efficientamento edilizio
ed impiantistico per contenere i consumi energetici sia nella stagione invernale, ma soprattutto nel
condizionamento estivo.
L’assetto pianificatorio e programmatorio
Dal punto di vista urbanistico, il Comune è dotato di P.R.G. approvato con D.A. n°. n. 199 del 18/12/1974.
Inoltre sono stati approvati: P.P. delle Zone collinari di espansione urbana e della Caldura - D.A. n. 603 dell’1
ottobre 1986; P.P. della Zona del Lungomare - D.A. n. 232 del 23/05/1985; P.E.E.P. in C.da Pacenzia - D.A. n.
13/1976 e D.A. n. 128 del 31/03/1982; 2° P.E.E.P. in Contrada S. Barbara - D.A. n. 229 del 22/05/1985; oltre il
piano particolareggiato di centro storico con D.A. 53 /1982.
Conformemente alle normative le zone individuate sono le seguenti:
- A – Conservazione;
- B – Parco della Rocca;
- C – Completamento e ristrutturazione con 8 sottozone;
- D – Trasformazione, completamento e ristrutturazione con 6 sottozone;
- E – Espansione edilizia con 5 sottozone;
- F – Espansione edilizia mista residenziale e ricettiva turistica stagionale con 6 sottozone;
- G – Edilizia ricettiva in 9 sottozone;
- H – Zona delle attività connesse al nuovo porto e zona artigiana;
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
70
-
I – Aree a Parco per attività culturali ed insediamenti turistici;
L – Aree a verde attrezzate;
M – Parco agricolo e turistico;
N – Verde pubblico organizzato;
O – Verde agricolo;
P – Aree balneari demaniali;
Q – Aree agricole;
Sono inoltre evidenziate le zone vincolate
- CIMITERIALE, secondo le limitazioni stabilite dall’art. 338 del Testo Unico delle leggi sanitarie 27
luglio 1934, n° 1165 , e legge 17 ottobre 1957 n° 983.
- DI RISPETTO DELLE FALDE IDRICHE
- DEGLI IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONE
- DI PROTEZIONE DELLE FALDE IDRICHE
- ARCHEOLOGICO O PAESAGGISTICO,
- Vincolo di rispetto monumentale o paesaggistico.
Recentemente il Comune di Cefalù è stato chiamato ad adeguare le norme di P.R.G. alla L.R. n° 28 del
22/12/1999 ed ai D.P.R.S. dell' 11/07/2000 e del 26.07.2000 ed ai DD.AA. del 12.07.2000 per l’aspetto che
riguarda le prescrizioni di carattere urbanistico con preciso riferimento al settore commerciale. Tale
documento è stato approvato con Determina del Commissario ad Acta n.1 del 26/09/2012. Questo
strumento contiene prescrizioni per la mobilità collegata al terziario con particolare riferimento ai parcheggi
per le auto; precise indicazioni sono previste per i posti da riservare alle moto e alle biciclette in funzione
dell'area destinata a parcheggio pertinenziale (dal 10 al 4 % a seconda della grandezza della struttura
commerciale). Disposizione sono contenute anche per la movimentazione delle merci per le diverse aree
del territorio.
Regolamento edilizio
Il Comune di Cefalù ha recentemente concluso un iter di approvazione del Regolamento Edilizio che ha
recepito innovazioni normative nazionali e regionali a tutto il 2013. L’iter di modifica e di variazione del
regolamento è stato particolarmente articolato e soltanto
in presenza di specifici interventi normativi nazionali e
regionali, sarà possibile introdurre modificazioni
significative. Il Regolamento infatti è stato adottato con
delibera n. 59 del 24.03.1979 riscontrata legittima dalla
C.P.C. il 04.01.1980 con provvedimento n. 20106/00719 e
adeguato alle prescrizioni del decreto dell’Assessore
Regionale del Territorio ed Ambiente n. 156/81 del
14.05.1981 – COSI’ COME DERIVANTE DALLE MODIFICHE DI CUI ALLE DELIBERA DI C.C. 20 DEL 22/03/2012
COSI’ COME CORRETTE DAL COMBINATO DISPOSTO DELLA NOTA ARTA N. 14095 DEL 02/07/2013,
CONTRODEDOTTA CON DELIBERA DI C.C. 66 DEL 01/08/2013 E DALD.D.G. 400 DEL 10/12/2013 DEL
DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA DELL’ARTA.
La struttura del regolamento edilizio del Comune di Cefalù non si differenzia molto da quelli classici presenti
a livello regionale e più in generale nazionale; non ci sono riferimenti agli aspetti energetici che pure sono
stati oggetto di prescrizioni normative che devono essere comunque osservate. Il contenuto afferisce ad
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
71
aspetti tipicamente edilizio costruttivi senza indicazioni a prescrizioni di carattere energetico in quanto
cogenti. Si tratta di un impianto classico di pianificazione del territorio che risente della “rigidità” del quadro
normativo procedurale in un logica regolatoria ed autorizzativa. L’aspetto positivo che il quadro risulta
essere “regolato” dagli strumenti vigenti su cui è possibile, comunque articolare politiche di contenimento
dei consumi energetici facendo leva su “normative” che sono intervenute negli ultimi anni. D’altro canto
l’innovazione dei regolamenti rappresenta un percorso di difficile attuazione stante la complessità del
percorso autorizzativo a livello comunale e regionale ed in presenza di un quadro normativo comunitario e
nazionale in costante evoluzione.
Le linee di azione della presente misura sono orientate in quattro comparti:
- Nuove costruzioni
- Ristrutturazioni edilizie ed impiantistiche edifici esistenti
- Formazione, Informazione e sensibilizzazione
- Gestione delle informazioni edilizie ed energetiche.
Il contenimento dei consumi energetici nel comparto residenziale e terziario è basata su un intervento di
carattere normativo/ordinativo (come la L.R. 4 del 2005) e sulla sensibilizzazione di tutti gli interessati alla
filiera (dai costruttori, artigiani, impiantisti, ecc.) per arrivare ai professionisti ed i cittadini.
L’obiettivo dell’azione del Piano è quella di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nel settore
edilizio, mettendo a punto specifiche sotto-azioni differenziate e riguardanti il parco edilizio esistente e le
nuove costruzioni, attraverso l’adeguamento degli strumenti attuativi e l’introduzione di innovazioni
funzionali al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici.
Un percorso fattibile potrebbe essere rappresentato dall’adozione di un allegato energetico al Regolamento
Edilizio con una funzione di indirizzo ed orientamento verso un comportamento virtuoso sotto il profilo
energetico ed ambientale
Il Comune dovrà pertanto individuare un percorso che permetta di:
- Contenere il consumo energetico delle nuove costruzioni e soprattutto nella ristrutturazione degli
edifici e degli impianti.
- Promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza
energetica, al fine di migliorare le prestazioni energetiche del sistema edificio-impianto (involucro,
generatore di calore, sistema di distribuzione e di regolazione) e ridurre quindi le emissioni di
sostanze inquinanti;
- Favorire l’utilizzo di materiali atossici, asettici, durevoli, facilmente manutenibili, eco-compatibili e
riciclabili;
- Favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'impiego di fonti energetiche
rinnovabili;
- Permettere la graduale applicazione delle innovazioni attraverso un percorso di formazione ed
informazione degli attori coinvolti.
Tale strumento potrebbe essere applicato a tutti gli interventi previsti sul territorio e per tutte le
destinazioni d’uso (ancorché le destinazioni artigianali/industriali necessitano di ulteriori e specifiche
norme), prefigurando applicabilità diverse se trattasi di realizzazione:
di nuovi insediamenti
di nuovi lotti edificabili
ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente
manutenzione e/o restauro del patrimonio edilizio esistente.
A fronte di una accresciuta consapevolezza e nonostante i progressi in campo edilizio e tecnologico, gli
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
72
ambienti di vita sono ancora troppo spesso inadeguati e poco confortevoli; ne consegue la necessità di
favorire un’azione di sempre maggiore efficacia preventiva. Sulla base di indagini condotte a livello
nazionale è emerso che dal 30 al 40% dell’energia totale prodotta a livello nazionale è utilizzata per
costruire edifici, specialmente residenziali, e per la loro gestione, con tendenza all’aumento. Il settore
residenziale rappresenta una quota rilevante dei consumi dell’energia della comunità e dell’aumento delle
emissioni di CO2, causa dell’effetto serra, dei mutamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico su scala
globale.
Per avviare un processo di sostenibilità della gestione della residenza risulta quindi necessario adottare
nuovi criteri di progettazione interdisciplinari che, nell’insieme, potrebbero consentire di risparmiare fino al
70% dell’energia legata al costruire ed all’abitare.
Descrizione Azione
L’intervento sul comparto residenziale si compone di una serie “sotto-azioni” complementari finalizzate al
raggiungimento dell’obiettivo globale di risparmio energetico.
1) Inserimento e recepimento degli obiettivi e delle azioni di efficientamento del comparto
residenziale del PAES nei documenti di Pianificazione Urbanistica/Regolamento Edilizio per il
raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 in
occasione delle revisioni/aggiornamento.
2) Valutazioni specifiche per l’adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio: Il Comune
prenderà in considerazione l’adozione di strumenti innovativi per favorire il contenimento dei
consumi energetici nel settore residenziale. Questo percorso deve essere basato sulla conoscenza
delle dinamiche del comparto edilizio sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni.
L’adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio potrebbe essere uno strumento
idoneo grazie ai contenuti tempi di adozione da parte dell’Amministrazione Comunale. La
definizione specifica dell’allegato energetico sarà effettuata con il coinvolgimento degli
stakeholder.
3) Campagna di informazione e sensibilizzazione. Il Comune di Cefalù prevede di coinvolgere le parti
interessate per la redazione dei nuovi strumenti di governo del territorio; coinvolgimento che potrà
essere anche esteso nell’azione di informazione e sensibilizzazione che coinvolgerà tutti gli
stakeholder del comparto edilizio ed impiantistico. Tali azioni dovranno essere rivolte in primo
luogo ai progettisti che saranno chiamati ad una puntuale applicazione delle normative e dei criteri
individuati al fine di effettuare un efficace raccordo tra le “prescrizioni” e l’utente finale. Il
coinvolgimento degli stakeholder dovrà avvenire sia nelle fasi di stesura (condivisione) sia nella fase
di applicazione (attuazione) sia nel monitoraggio (indispensabile per avere un ritorno in termini di
accettabilità ed efficacia delle norme). Una ulteriore ed articolata azione dei sensibilizzazione dovrà
essere attuata nei confronti dei cittadini con modalità e strumenti che saranno esplicitati nella
azione dedicata; in questo caso si dovranno utilizzare diverse modalità per il raggiungimento delle
diverse fasce della popolazione. In tal senso potranno essere articolati strumenti che prevedono il
contatto diretto (come lo Sportello Energia), sia adottando metodologie classiche (brochure,
materiale informativo, ecc.) sia attraverso moderni strumenti di comunicazione come le tecnologie
basate su social network (facebook, twitter, ecc.) e su portali informativi web-based. Le suddette
attività di informazione e sensibilizzazione saranno rivolte anche al comparto del terziario al fine di
sensibilizzare gli operatori sugli aspetti energetici ed ambientali.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
73
4) Introduzione di un sistema per la contabilizzazione delle informazioni energetiche degli interventi
edilizi di competenza dell’Amministrazione Comunale. Tale sistema permetterà di tenere sotto
controllo il raggiungimento degli obiettivi energetici a seguito della realizzazione degli interventi
edilizi ed impiantistici. Si prevede di raccogliere ed analizzare il miglioramento delle prestazioni
energetiche a seguito degli interventi realizzati anche con il contributo dei professionisti che
saranno chiamati a dare evidenza di tali aspetti.
5) Prevedere l’incremento di ispezioni in corso d’opera e controlli di dettaglio per garantire la
rispondenza delle costruzioni con la documentazione progettuale e gli elaborati presentati, con
particolare attenzione agli aspetti energetici come previsto dalla normativa vigente.
6) Eseguire valutazioni sulla corretta applicazione della Certificazione Energetica nel settore privato e
la predisposizione/promulgazione della documentazione per tutti gli edifici pubblici.
Periodo temporale dell’azione:
2014-2020
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori:
Comune di Cefalù, Associazioni di categoria, Ordini e Collegi professionali, cittadini.
Valutazione energetica-ambientale
La messa in atto delle azioni articolate permetterà una considerevole riduzione dei consumi energetici del
comparto residenziale e del terziario. Occorre segnalare che la realizzazione di nuove costruzioni e la
ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente deve sottostare a prescrizioni normative discendenti dalla
Direttiva sul rendimento energetico degli Edifici recepita a livello nazionale e che sarà precisata a livello
regionale e che pertanto si avrà già un contenimento dei consumi rispetto all’esistente.
Sulla base dell’articolazione delle azioni individuate, tenendo conto della particolare situazione del
comparto edile in questi anni di forte crisi economica, si stima un contenimento delle emissioni del
comparto residenziale e terziario del 15 % al 2020. Tale stima è confortata dall’andamento misurato in altre
realtà similari che hanno evidenziato una forte riduzione dei consumi energetici negli interventi di
ristrutturazione edilizia.
Risparmio energetico: 4179 MWh/anno
Risparmio ambientale: 1570 tCO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
74
Parte III – Turismo
SCHEDA 7: Turismo sostenibile
SETTORE: Turismo (edilizia ricettiva, mobilità, comunicazione)
UTENZA: operatori economici del settore e turisti
Situazione attuale
Il Distretto Turistico Cefalù e Parchi delle Madonie e di Himera, nell’assolvimento della propria funzione,
intende promuovere l’offerta del turismo relazionale e ciò nella considerazione che recenti studi dimostrano
come il turista sembra essere meno interessato alle tradizionali mete turistiche, prive di personalizzazione.
Il turismo relazionale si avvia “attraverso una combinazione di relazioni, innanzitutto interpersonali, in cui i
soggetti generatori/confezionatori al di là di un mero orientamento alla vendita, fanno proprio un
atteggiamento di sentita e condivisa ospitalità che recuperi il gusto di far scoprire la bellezza e la peculiarità
del proprio patrimonio storico, religioso, artistico, folkloristico, enogastronomico e soprattutto d’umanità (e
quindi di BENESSERE); ed in cui i turisti/utilizzatori da semplici consumatori finali, diventano soggetti
generatori di valore, protagonisti possibilmente chiamati a completare attivamente la stessa offerta
turistica.”
Questa nuova tipologia di turismo offre il territorio nella sua interezza, con la sua storia, la sua geografia, il
suo clima antropico e i suoi prodotti, assolvendo ad un ruolo di stimolo sull’economia minuta, seguendo un
processo capillare, proprio a partire dai settori agro-alimentare, produttivo-artigianale e storico-culturale
della tradizione orale siciliana.
Il settore turistico ha iniziato a svilupparsi alla fine degli anni ’50, quando nella zona di Santa Lucia si insediò
una struttura gestita dalla società Club Mediterranee; da allora la capacità ricettiva è andata sempre
aumentando così come sono aumentate le presenze di turisti che ogni anno vengono a visitare le bellezze
architettoniche, storiche, archeologiche e paesaggistiche del territorio di Cefalù.
Occorre comunque ricordare che la principale vocazione del territorio comunale è verso un turismo
stagionale sviluppatosi in virtù della presenza di più di 8 chilometri di costa sabbiosa.
Cefalù è al secondo posto dopo Taormina per numero di arrivi e presenze, coprendo una percentuale
elevata del totale regionale con un “trend” in costante crescita.
Ovviamente tutto ciò si traduce in un maggior carico per l’ecosistema con più alti consumi energetici e
maggiori emissioni. Diventa perciò necessario avviare progetti per la sensibilizzazione dei turisti verso le
tematiche energetiche ed ambientali.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
75
Il Comune di Cefalù aderisce al progetto
Ecoturismo Mediterraneo, assieme ad altri
21 Comuni, finanziato dalla Regione siciliana
con il PIR Reti per lo sviluppo locale, i cui
obiettivi sono diffondere in tutto il territorio
le pratiche di turismo sostenibile e rispettoso
dell’ambiente e creare e promuovere una vasta area con destinazioni e prodotti ecoturistici certificati.
Questo tipo di turismo, rispettoso dell'ambiente e delle comunità locali contribuisce al mantenimento e alla
conservazione di ampie aree d’interesse ecologico e favorisce la diversificazione e la destagionalizzazione
della domanda turistica delle aree costiere ed insulari, interessate da un turismo prevalentemente balneare.
Di seguito sono riportati i risultati attesi e le azioni previste nell’ambito del progetto:
Risultati attesi:
-
collaborazione tra enti pubblici, organismi privati di tutela ambientale ed imprese, per organizzare
e promuovere l'offerta ecoturistica dell'area;
avvio di un Sistema Turistico Tematico (incentrato sull'ecoturismo), che interessi gran parte della
Sicilia;
strutturazione della filiera produttiva collegata all'ecoturismo;
diffusione di certificazioni ambientali aziendali, di prodotto e territoriali;
diffusione di pratiche turistiche e ricettive, rispettose dell'ambiente;
presenza, sui mercati internazionali, di destinazioni, pacchetti ed itinerari turistici che riguardano il
territorio della coalizione
L’amministrazione cefaludese si pone quindi l’obiettivo:
•
•
di migliorare le performance ambientali della filiera del prodotto
turistico, in direzione della applicazione dei marchi di qualità
ambientale, a partire dagli albergatori, tenendo conto delle loro
specifiche caratteristiche ed esigenze economiche; di indirizzare la
riqualificazione del patrimonio ricettivo alberghiero ed extra
alberghiero, prevista nel PRG, con un’azione di promozione in sinergia
con gli eventuali incentivi governativi;
di sensibilizzare il mercato turistico sui benefici del turismo sostenibile, al fine di coinvolgere Tour
Operator e turisti in un circolo virtuoso di miglioramento progressivo delle località di vacanza e
dell'aumento del grado di soddisfazione.
Descrizione dell’azione
La strategia consiste nella promozione di un marchio territoriale a valenza ambientale per favorire
l’instaurarsi e/o il consolidarsi di attività economiche locali caratterizzate da valori di alta qualità e
sostenibilità. Tale classificazione, volontaria, deve essere parte di un sistema ambientale di più ampio
respiro che funga da catalizzatore sul territorio delle Madonie e da richiamo verso l’esterno.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
76
L’approccio ideale per un territorio con le caratteristiche di complessità quale quello in esame consisterebbe
nell’implementazione di un progetto pilota che costituisca una “rete ecologica” e la utilizzi quale strumento
di sviluppo sostenibile interagendo con la pianificazione e le attività di promozione dei diversi Enti presenti
nell’area delle Madonie.
Il comune di Cefalù, nell’ambito delle proprie finalità istituzionali, ha deciso di avviare e promuovere azioni
finalizzate alla valorizzazione turistica sostenibile delle risorse naturalistiche attraverso strumenti che
tengano conto delle esigenze presenti sul territorio. Due entità, il comune e il territorio delle Madonie, che
devono integrare le proprie azioni di sviluppo e creare un “sistema sostenibile” che sia fonte di crescita e di
rilancio. Una “rete ecologica” in grado di cogliere le opportunità offerte dalle risorse naturalistiche.
La rete ecologica persegue il fine di interrelare e connettere ambiti territoriali dotati di una maggiore
presenza di naturalità (dove migliore è lo stato ed il grado di integrazione delle comunità locali con i processi
naturali), recuperando e ricucendo tutti quegli ambienti più isolati nel territorio che hanno mantenuto viva
una struttura originaria, ambiti la cui permanenza è condizione necessaria per il sostegno complessivo di
una diffusa e diversificata qualità ambientale.
L’opportunità espressa dalla rete della connettività ecologica è data dal grado di interconnessione delle parti
del territorio allo scopo di creare delle condizioni di equilibrio tra: aree ad urbanizzazione diffusa, aree
naturali e distretti produttivi puntuali.
La procedura, di una certa complessità, sarà sviluppata in modo integrato e graduale partendo da interventi
di start up (informazione, sensibilizzazione Enti ed operatori, animazione territoriale e raccolta dati) per
passare poi ad azioni propulsive (miglioramento offerta, valorizzazione filiere, incentivazione attività
sostenibili ed allargamento area di influenza) e successivamente di consolidamento (dimostrazione e
divulgazione risultati ottenuti, pianificazione degli obiettivi di sviluppo, attività formative).
In questa ottica il marchio promosso da un Ente quale il comune di Cefalù insieme con i Parchi può
considerarsi il primo passo nella costruzione di una rete a cui man mano gli attori presenti sul territorio
potranno aggregarsi per amplificarne i risultati.
L’applicazione del marchio deve essere il più possibile obiettiva, trasparente e credibile e andrà quindi
collegata con i più diffusi sistemi standardizzati di valutazione e regolamentata da un disciplinare (v.
allegato), che ne determina univocamente le regole di accesso e di utilizzo.
Data la vastità delle possibilità di applicazione, sono state previste due differenti tipologie di ampio spettro
dello stesso marchio dedicate rispettivamente a:
o
Prodotti;
o
Attività turistico – ricettive.
Per ogni categoria è stata redatta una normativa tecnica (sotto forma di schede) a cui attenersi. Le misure
prese in considerazione esaminano tutti gli ambiti di competenza più rilevanti dal punto di vista dell’impatto
ambientale e territoriale.
La nascita di un simile strumento sul territorio dovrebbe essere formalizzata e supportata anche tramite la
creazione di una forma associativa tra le parti interessate che ne condividano fin da subito e finalità ed i
valori di fondo che ne hanno spinto la creazione. In analogia con i sistemi di gestione della qualità si attiva
infatti un processo virtuoso finalizzato alla soddisfazione del cliente e al miglioramento continuo che ha
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
77
però come punto di partenza la condivisione dell’aumento dell’impegno ambientale dei diversi operatori
che solo in un secondo momento potranno usufruire dei risultati raggiunti.
Lo strumento tramite il quale realizzare in pratica questa operazione di marketing territoriale è il marchio
territoriale che è pensato per segnalare ai potenziali fruitori i soggetti, i prodotti e i servizi (visite guidate,
esercizi ricettivi e di ristorazione, offerta di sport all'aria aperta, produttori tipici) che concorrono a definire
la qualità del territorio. Chi ottiene il marchio ottempera a particolari standard di eccellenza ed è membro di
un sistema multimediale che ed è in grado di attrarre con informazioni e indicazioni i visitatori.
In questo modo, oltre ad impegnarsi per il miglioramento della qualità complessiva del sistema, si
contribuisce a mobilitare i soggetti locali attorno ad un obiettivo comune: la valorizzazione delle risorse
locali. Il marchio, pertanto, ha una duplice funzione: da un lato la garanzia della qualità per il fruitore dell'
area (chi viene segnalato contribuisce alla qualità dell’ambiente), dall'altro la promozione commerciale degli
operatori sul territorio (chi viene segnalato acquista visibilità).
Un ruolo centrale nella selezione dei soggetti da segnalare e nella promozione del marchio spetta all'ente,
soggetto deputato a fungere da garante della qualità dell'intero sistema. Il compito dell'ente, in conclusione,
non deve essere quello del dispensatore di un marchio di qualità in concorrenza con i tanti disponibili sul
mercato, ma deve essere un compito superiore di garanzia della qualità e promozione dello sviluppo
sostenibile del proprio ambiente.
La metodologia di certificazione, si baserà sulla rispondenza a requisiti volti ad indirizzare la struttura verso
un percorso finalizzato allo sviluppo sostenibile dell’attività. Inoltre vuole essere un mezzo per fornire
un’adeguata informazione al turista sulle caratteristiche ecologiche dei servizi offerti dall’attività aderente al
marchio.
L’approccio adottato è quello di accompagnare le strutture gradualmente ad ottenere livelli di efficienza
sempre più elevati in grado di soddisfare i requisiti dei sistemi di certificazione più diffusi e conosciuti che,
allo stato attuale, non vengono impiegati a causa delle difficoltà di implementazione (costi, sforzo iniziale,
dimensione contenute delle strutture, ecc.). Si vuole pertanto avviare un percorso virtuoso che potrà
fornire in futuro ulteriori risultati e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.
I requisiti dovranno concernere tutte le aree di influenza del soggetto da certificare; in particolare si
possono già presupporre interventi su:
- organizzazione interna (consapevolezza dello staff e sistema di management)
- efficienza energetica ed ambientale (efficienza delle strutture edilizie, produzione ed utilizzo
dell’energia,…)
- raccolta rifiuti, depurazione e risparmio idrico
- approvvigionamenti (provenienza alimenti, prodotti ecosostenibili utilizzati,…)
- mobilità e servizi di trasporto (promozione dell’intermodalità e della soft mobility per il turista ed i
dipendenti)
La definizione delle misure e degli ambiti per le tutte le tipologie di struttura turistico ricettiva (hotel,
pensioni, agriturismi, ristoranti, stabilimenti balneari,...) al fine di ottenere il rilascio del marchio, dovrà
essere analoga a quella dei più diffusi standard ambientali in modo da accompagnare il destinatario del
marchio verso la compatibilità con i sistemi internazionali.
Analogamente a quanto fatto per le strutture turistico-ricettive, anche per i prodotti che volessero collegare
la propria immagine con il concetto di qualità ambientale, saranno predisposti alcuni requisiti su base
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
78
volontaria.
Le misure da adottare in questo caso dovranno coinvolgere sia la filiera produttiva che la
commercializzazione del prodotto e le attività di comunicazione ed informazione connesse.
Tra le azioni indirizzate direttamente ai turisti si possono prevedere attivazioni di punti informativi, in
prossimità delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari, al fine di offrire ai fruitori delle strutture in
questione informazioni sull’importanza dell’equilibrio dell’ecosistema, così da favorire l’acquisizione di
comportamenti più rispettosi verso l’ambiente. Le attività di sensibilizzazione dovranno inoltre focalizzarsi
su quelli che sono i principali problemi all’interno del Comune di Cefalù, ovvero la produzione e lo
smaltimento di rifiuti e la mobilità oltre al consumo di energia.
Le metodologie da adottare per la comunicazione potranno essere di diversi tipi:
- informazioni verbali, con l’ausilio di brochure e locandine
- ludiche, indirizzate principalmente ai bambini
- tecnologiche tramite web o app
Periodo temporale dell’azione: 2012 -2020
Soggetti coinvolti:
Comune di Cefalù, albergatori, stabilimenti balneari, operatori turistici, turisti
Valutazione energetica –ambientale
Riduzione del consumo: Sulla base di statitische effettuate a livello europeo, si ipotizza che le campagne di
sensibilizzazione influiscano sul comportamento dei cittadini portando ad una riduzione del 2-3% del
consumo (T interne edifici, stand-by, etichette energetiche elettrodomestici, utilizzo di RES, mobilità ciclopedonale e utilizzo del TP,…).
Emissioni evitate: 500 t Le emissioni evitate riguardano solamente la parte non contabilizzata nelle altre
misure (es. mobilità), quindi in generale l’efficientamento delle strutture turistico-ricettive ed il
miglioramento dovuto ai comportamenti sostenibili e agli acquisti
Progetti correlati già avviati: dall’Expo ai territori, progetto “Sense of Sicily”
Il comune di Cefalù ha partecipato all’iniziativa “Dall’EXPO ai territori” promossa dal Ministro per la
Coesione Territoriale per la valorizzazione e la promozione dei territori italiani, attraverso specifici interventi
collegati all’evento Expo 2015.
L’iniziativa punta alla promozione di alcune aree
delle Regioni Italiane, a partire dalle loro dotazioni
in termini di competitività turistica e di
produzioni, attività e risorse (in particolare, di
quelle del patrimonio culturale) collegate ai temi
dell’Expo 2015.
Il progetto, denominato “Sense of Sicily”, promuoverà 3 percorsi di viaggio in Sicilia su antichi treni e non
solo (’Etna, la Costa Occidentale e l’alto Belice), ponendo in rilievo le eccellenze agroalimentari della
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
79
regione, valorizzando le aziende produttrici, generando importanti processi di sviluppo delle aeree
interessate. La qualità dei cibi, la riscoperta delle tradizioni alimentari isolane, come migliore espressione
della dieta mediterranea, sono il volano determinante per diffondere cultura alimentare, consapevolezza
salutistica, e conseguentemente indice di sviluppo per i protagonisti del territorio, che diventano artefici di
un piano vincente e sostenibile di marketing territoriale.
Percorsi di gusto con tre viaggi nel cuore di Sicilia, si prefigge lo scopo di far conoscere la cultura siciliana,
con le sue tradizioni, la sua cultura gastronomica e la sua storia, e di avvicinare il più possibile il
“viaggiatore” all’inestimabile patrimonio artistico – culturale, tentando anche uno degli obiettivi più ardui:
attrarlo anche in periodi meno turistici, destagionalizzando quindi l’offerta e in modo il più possibile
sostenibile per il territorio e conseguentemente il pianeta. Tale iniziativa ha lo scopo di promuovere
l’identità siciliana ad un target variegato, come quello che sarà intercettato durante l’EXPO 2015, ma
fortemente motivato, nello scoprire meglio la Sicilia, sinonimo da sempre di sole, mare e storia, mettendo
da parte tristi retaggi, che in ogni modo ne hanno aumentato la notorietà. L’EXPO 2015 è una grande
occasione “per parlare” ad un pubblico che predilige il viaggio, la scoperta, la conoscenza, ed ha una forte
attrazione per i “sapori” e le tradizioni enogastronomiche della Sicilia.
Dai percorsi su rotaia, su strada e su acqua, gemmano i rami portanti di un fecondo albero della vita,
ulteriormente declinato in una strabiliante tavolozza di colori, profumi e sapori, articolata in itinerari
territoriali di microcircolo, dei quali i primi si rendono collettori e cardini principali di senso. L’incontro
diretto tra scopritore-viaggiatore e terra svelata, avviene tramite le genti, i mestieri e le aziende dei territori
attraversati, anche presso le stazioni di posta di cui è costellato il percorso nelle tre aree considerate. Vere
summae di eccellenze delle realtà produttive locali, le stazioni diventano “patrimonio” del territorio,
svolgendo vita autonoma dal veicolo-mezzo che le intercetta e dotando l’area di una sede stabile di
commercio e scambi, scuola di tradizioni eno-gastronomiche ed eventi di cultura viva, autentica espressione
del singolo territorio in cui insiste.
La strategia di comunicazione, fulcro dell’azione, sarà infatti il più possibile ampia e innovativa e si baserà su
un brand ad hoc per veicolare la proposta sia sui canali consueti (media, agenzie viaggio, compagnie
aeree,…) che sul web e i social network. L’esperienza sensoriale ritratta dal progetto, arricchita da
un’estensione digitale di ultima generazione, è esportabile, anche in moduli, grazie alla creazione di
un’innovativa app e ad un format operativo frutto di già intrapresi accordi con soggetti istituzionali e privati,
nazionali od individuati in paesi target di mercati strategici per l’economia siciliana e nazionale.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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Parte IV - Mobilità
SCHEDA 8: Preservazione del centro storico e diffusione mobilità basso emissiva (mobilità
elettrica, creazione di piste ciclabili e percorsi pedonali,…)
SETTORE: Mobilità urbana
UTENZA: Privati
Premessa
Il centro storico di Cefalù ha una valenza storico artistica molto elevata, tanto da essere in procinto di
diventare patrimonio UNESCO. Pur essendo già in parte riservato al traffico dei residenti, risulta spesso
congestionato presentando qualità della vita e dell’aria non ottimali.
Le misure di contenimento delle emissioni da traffico, oltre a quelle relative all’ammodernamento del parco
auto circolante (v. scheda dedicata) e al potenziamento del TP e dell’intermodalità, non potranno
prescindere dallo sviluppo della mobilità dolce a basse emissioni; le modalità possibili comprendono:
il miglioramento dei percorsi pedonali e ciclabili (messa in sicurezza, accessibilità, attrattività,
estensione,…)
- la diffusione dei veicoli elettrici
Le piste ciclo-pedonali sono dei percorsi protetti e riservati a biciclette e pedoni, dove il traffico motorizzato
e escluso. Lo scopo di tali percorsi e quello di indurre i cittadini a utilizzare mezzi di trasporto sostenibili per
l’ambiente.
Le piste ciclo-pedonali portano perciò a favore dell’Amministrazione Pubblica un vantaggio
energetico/ambientale dato dall’inutilizzo di mezzi a motore e un vantaggio sociale dato da un servizio
aggiuntivo a disposizione dei cittadini. D’altra parte qualsiasi investimento sostenuto per le piste non potrà
garantire alcun ritorno economico, se non dal punto di vista turistico.
I veicoli elettrici sono ormai disponibili sul mercato a prezzi accessibili e con un ventaglio di modelli per
soddisfare ogni necessità (bici, scooter, veicoli passeggeri dai biposto ai bus, veicoli per il trasporto merci).
Le emissioni di tali veicoli calcolate a km, pur non essendo nulle ma collegate alla produzione elettrica
distribuita dalla rete, risultano inferiori ai mezzi tradizionali e puntualmente nulle, consentendo un
miglioramento della qualità dell’aria locale. Per ottimizzare l’azione sarà possibile ricorrere alla produzione
da rinnovabile (pensiline fotovoltaiche) o all’acquisto di energia verde certificata per le ricariche.
Situazione attuale
La mobilita privata interna avviene prevalentemente attraverso l’utilizzo dell’automobile.
Descrizione dell’azione
La nuova infrastruttura di percorsi ciclo pedonali dovrà permettere un agevole collegamento in termini di
mobilità non motorizzata: ciò avrà evidentemente risvolti sia per i residenti, ma anche per i turisti, come
possibilità di svago ma anche di accessibilità alternativa alle spiagge e alle località vicine. L’itinerario ciclabile
si potrà interconnettere poi con altri percorsi posti a rete che permettano una più ampia fruibilità del
territorio delle Madonie e delle sue bellezze.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
81
La stima del risparmio energetico/ambientale viene effettuata considerando per ciascun abitante (senza
contare l’apporto dei numerosi turisti che potranno beneficiare della misura) una percorrenza media annua
su pista ciclabile pari a 9 km, ovvero considerando il risparmio di CO2 per l’equivalente percorrenza con
automobile a benzina, ed un consumo di un litro di carburante ogni 15 km.
Al fine di limitare l’inquinamento l’Amministrazione Comunale intende promuovere un progetto di sviluppo
e sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente esteso all’intero territorio, garantendo inoltre una maggiore
sicurezza per i velocipedi e la riduzione della congestione del traffico, intervenendo sulle direttrici di
collegamento tra l’entroterra, la zona litoranea e la futura nuova stazione ferroviaria promuovendo sulle
stesse la mobilità sostenibile.
Vista l’estensione del territorio l’Amministrazione potrà attuare il progetto in più lotti. Con il primo lotto
funzionale si suggerisce di intervenire su alcune vie di maggior utilizzo soprattutto durante la stagione
estiva. Nel contempo verranno predisposte rastrelliere di sosta per biciclette presso gli stabilimenti
balneari e le strutture alberghiere oltre che presso la stazione ferroviaria e le scuole che potranno
supportare la diffusione dell’informazione circa i percorsi disponibili.
Per quanto riguarda le scuole verrà attuato anche un servizio di pedibus per agevolare il raggiungimento
degli istituti senza ricorrere al mezzo e contemporaneamente diffondendo la cultura del pedone.
La promozione dei veicoli elettrici potrà avvenire sia tramite il supporto alla diffusione di servizi quali il car
sharing ed il bike sharing elettrico (eventualmente collegato agli altri centri urbani o alla linea ferroviaria
come previsto nella scheda relativa all’intermodalità), sia attraverso la preclusione ad altri veicoli più
inquinanti di intere zone (anche limitatamente a certi orari) o parcheggi che rimarranno dedicati agli EV con
possibilità di ricarica.
Periodo temporale dell’azione:
Si prevede che l’intervento nel territorio potrà essere attuato entro il 31.12.2020.
Attori coinvolti:
Comune di Cefalù, RFI, strutture turistiche, scuole, operatoti privati.
Valutazione energetica – ambientale
Risparmio energetico: 1500 MWh/anno
Risparmio ambientale: 390 t CO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
82
SCHEDA 9: Ammodernamento parco auto e fluidificazione traffico
SETTORE: Settore trasporti
UTENZA: Parco auto
Situazione attuale
Da dati ACI al 2011 il parco mezzi dei residenti nel comune di Cefalù risultava pari a 0,86 veicoli pro capite (e
0,56 autovetture pro capite) e le auto circolanti erano, nel migliore dei casi, omologate Euro 4. Dal 1
Gennaio 2011, si possono omologare e immatricolare solamente automobili Euro 5. La normativa sulle
automobili Euro 6 entrerà in vigore per tutte le auto immatricolate tra il 2014 ed il 2015.
Il traffico che interessa il territorio comunale non si limita ai soli residenti ma coinvolge anche i transiti delle
strade statali e provinciali, quelli autostradali e il passaggio turistico.
Sono quindi diverse le misure da prendere in considerazione per limitare l’emissione da traffico urbano,
tenendo presente che l’influenza del comune in alcuni casi è limitata dalla competenza sovra territoriale.
Descrizione dell’azione
La mobilità privata interna avviene prevalentemente attraverso l’utilizzo dell’automobile. Il combustibile
maggiormente utilizzato è la benzina.
Si prevede il graduale rinnovamento del parco macchine da oggi fino al 2020, con conseguente dismissione
dei veicoli più vecchi dotati di tecnologie motoristiche meno efficienti.
Sia l’amministrazione comunale che l’azienda di trasporto pubblico partecipata indirettamente dal comune
(TPL), entro il 2020 contribuiranno con l’ammodernamento degli automezzi di competenza.
La fluidificazione del traffico, con contemporaneo aumento della sicurezza per gli utenti della strada, potrà
essere messa in atto tramite l’inserimento di rotonde stradali presso i principali incroci.
A seguito anche della predisposizione delle piste ciclabili (di cui alla scheda dedicata) potrà essere
necessario rivedere il piano di circolazione stradale inserendo ulteriori modifiche.
Allo stesso modo potranno essere potenziate le Zone a traffico limitato per il contenimento delle
percorrenze dei mezzi più obsoleti (euro 0, 1 e 2). In tal modo si promuoverà il contenimento delle emissioni
anche tramite l’ammodernamento del parco auto privato circolante.
Una delle componenti del problema della congestione e dell’inquinamento è la cosiddetta logistica urbana
(city logistics), ossia la gestione degli accessi nelle aree cittadine di maggior pregio per i servizi di
distribuzione e raccolta urbana delle merci.
Una possibile soluzione per mitigarne gli effetti è quella di istituire un sistema di accreditamento, mediante
il quale l’accesso alle aree sensibili è garantito a tutti ma secondo regole chiare e condivise che interessano i
carichi, le motorizzazioni, i parametri di emissione degli inquinanti, l’efficienza logistica e la sicurezza sul
lavoro. Si tratta di dare la possibilità agli operatori di trasporto (in conto terzi e in conto proprio)
maggiormente “virtuosi” dal punto di vista ambientale e di efficienza e sicurezza del servizio erogato, di
acquisire il diritto di accedere alle aree in oggetto in regime agevolato (es.riduzione costo permesso di
circolazione, finestre temporali di accesso estese, utilizzo esclusivo di specifiche aree di sosta, ecc.).
Come testimonia il documento pubblicato sul sito del "Communication and Information Resource Centre
Administrator" (CIRCA) dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) redatto dal UKs National Atmospheric
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
83
Emissions Inventory (NAEI), il divario emissivo tra le diverse categorie di omologazione è rilevante per tutti
gli inquinanti.
Illustrative Example of Emission Factors Calculated from Functions at Typical Speeds on Urban, Rural, Motorway Roads
Factors based on new speed-emission functions, averaged over distribution of engine sizes/vehicle weights in UK fleet
NOx
Urban
g/km
Rural
PM10
Motorway
Urban
g/km
Rural
CO
Motorway
Urban
HC
g/km
Rural
Motorway
Urban
g/km
Rural
Motorway
PETROL CARS
ECE 15.04
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
1,635
0,249
0,227
0,136
0,073
2,206
0,365
0,243
0,146
0,078
3,159
0,660
0,368
0,221
0,118
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,0235
0,0029
0,0007
0,0007
0,0007
0,0149
0,0040
0,0013
0,0013
0,0013
0,0180
0,0088
0,0053
0,0053
0,0053
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
9,837
1,406
0,983
0,885
0,590
6,255
1,401
0,726
0,654
0,436
7,537
4,142
0,607
0,546
0,364
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
1,473
0,082
0,065
0,045
0,034
0,922
0,066
0,046
0,032
0,024
0,789
0,159
0,047
0,033
0,025
DIESEL CARS
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,616
0,523
0,540
0,540
0,270
0,566
0,460
0,499
0,499
0,250
0,714
0,686
0,807
0,807
0,403
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,171
0,064
0,057
0,040
0,020
0,148
0,055
0,041
0,028
0,014
0,188
0,086
0,063
0,044
0,022
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,665
0,282
0,240
0,144
0,144
0,453
0,152
0,073
0,044
0,044
0,421
0,205
0,073
0,044
0,044
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,147
0,075
0,061
0,043
0,039
0,087
0,046
0,030
0,021
0,020
0,061
0,039
0,025
0,017
0,016
PETROL LGVs
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
1,535
0,360
0,318
0,191
0,105
1,778
0,352
0,383
0,230
0,127
2,346
0,526
0,565
0,339
0,186
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,0292
0,0037
0,0009
0,0009
0,0009
0,0232
0,0065
0,0013
0,0013
0,0013
0,0682
0,0141
0,0047
0,0047
0,0047
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
13,35
2,89
0,70
0,63
0,42
10,21
1,82
0,62
0,56
0,37
31,22
2,06
0,58
0,52
0,35
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
1,467
0,095
0,057
0,040
0,030
0,760
0,082
0,052
0,037
0,028
0,823
0,075
0,051
0,036
0,027
DIESEL LGVs
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
1,311
1,033
0,981
0,733
0,382
1,248
0,881
0,837
0,626
0,326
1,542
1,364
1,296
0,969
0,505
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,321
0,090
0,090
0,072
0,044
0,272
0,087
0,087
0,070
0,043
0,401
0,218
0,218
0,174
0,107
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
1,025
0,434
0,434
0,260
0,260
0,798
0,535
0,535
0,321
0,321
1,226
0,963
0,963
0,578
0,578
Pre-Euro I
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
0,284
0,126
0,126
0,098
0,052
0,146
0,103
0,103
0,080
0,042
0,154
0,093
0,093
0,072
0,038
RIGID HGVs
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
13,53
5,83
7,47
6,39
4,41
3,13
1,79
13,53
4,91
6,84
5,76
3,98
2,82
1,61
13,53
5,91
7,23
6,02
4,15
2,95
1,69
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
1,081
0,517
0,267
0,163
0,117
0,024
0,024
0,863
0,413
0,213
0,127
0,092
0,019
0,019
0,853
0,408
0,211
0,128
0,092
0,019
0,019
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
3,33
2,56
1,45
1,17
0,82
0,60
0,60
2,75
2,11
1,20
0,97
0,68
0,49
0,49
2,57
1,97
1,17
0,90
0,63
0,46
0,46
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
3,56
1,77
0,65
0,51
0,36
0,25
0,25
2,88
1,44
0,49
0,42
0,29
0,20
0,20
2,79
1,39
0,44
0,40
0,28
0,20
0,20
ARTIC HGVs
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
20,70
16,53
19,85
13,69
9,45
6,71
3,83
20,70
12,89
18,18
12,35
8,52
6,05
3,46
20,70
11,52
19,22
12,91
8,90
6,32
3,61
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
0,870
0,763
0,701
0,423
0,305
0,064
0,064
0,658
0,577
0,560
0,332
0,239
0,050
0,050
0,580
0,508
0,554
0,332
0,239
0,050
0,050
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
3,88
2,96
4,05
3,15
2,20
1,61
1,61
3,23
2,47
3,37
2,60
1,82
1,32
1,32
3,24
2,47
3,27
2,43
1,70
1,24
1,24
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
3,95
1,57
1,68
1,39
0,97
0,68
0,68
2,62
1,04
1,27
1,12
0,79
0,55
0,55
2,09
0,83
1,13
1,09
0,76
0,53
0,53
BUSES
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
16,71
13,50
10,77
9,66
6,67
4,74
2,71
13,82
5,37
6,15
5,50
3,80
2,70
1,54
13,36
6,13
6,51
5,75
3,97
2,82
1,61
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
2,344
1,017
0,515
0,296
0,213
0,044
0,044
0,766
0,332
0,200
0,120
0,086
0,018
0,018
0,655
0,284
0,198
0,120
0,087
0,018
0,018
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
19,70
8,75
2,73
2,25
1,57
1,15
1,15
7,33
3,25
1,12
0,91
0,63
0,46
0,46
9,15
4,06
1,09
0,85
0,59
0,43
0,43
Pre-1988 models
Pre-Euro I (88/77/EC)
Euro I
Euro II
Euro III
Euro IV
Euro IV+ (2008)
7,550
1,829
1,392
1,014
0,709
0,497
0,497
2,193
0,531
0,461
0,390
0,273
0,191
0,191
2,053
0,497
0,411
0,378
0,264
0,185
0,185
Source: Compiled by NAEI
NETCEN
Based on new speed-emission functions and average speeds typical for each class of vehicle on each type of road
Anche il Ministero dell’Ambiente nella “guida ai consumi e alle emissioni dei veicoli” registra la diminuzione
annuale delle emissioni dei vicoli presenti sul mercato italiano: solo nell’ultimo quinquennio le emissioni di
CO2 dei principali modelli di veicolo sono diminuite quasi del 10%.
Considerando che i veicoli vengono sostituiti mediamente ogni 10 anni, si può presupporre che il risparmio
medio di CO2 di un modello nuovo rispetto ad uno precedente di un decennio sia pari almeno al 10%.
L’emissione di CO2 è legata al consumo di combustibile e quindi al costo per km: anche in questo caso
un’opportuna campagna informativa potrà essere utile soprattutto nei casi di sostituzione prevista
dell’autoveicolo familiare o commerciale.
Considerando con il periodo temporale 2011 - 2020, si può presupporre l’ammodernamento di un 5% del
parco circolante nel territorio comunale.
Periodo temporale dell’azione:2011-2020
Soggetti coinvolti:Comune di Cefalù, TPL, privati
Valutazione energetica –ambientale
Risparmio energetico: 2000 MWh/anno
Risparmio ambientale: 500 tCO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
84
SCHEDA 10: ammodernamento infrastruttura ferroviaria, ottimizzazione TPL ed intermodalità
SETTORE: mobilità
UTENZA: privata
Descrizione dell’azione:
La ferrovia Messina-Palermo corre lungo tutta la costa collegando i due capoluoghi.
È una delle principali linee ferroviarie regionali: Messina ha l'importante funzione di stazione di confine e
collegamento con la linea ferroviaria continentale, mentre a Palermo si trova anche l’aeroporto più vicino.
L’inadeguatezza della rete, soprattutto a causa del binario unico, non ha permesso a Cefalù e ai comuni
limitrofi di sfruttare appieno le potenzialità di questa forma di trasporto collettivo.
Il completamento del raddoppio del tratto comporterà numerosi benefici di cui potranno beneficiare sia i
pendolari (lavoratori e studenti residenti) oltre che naturalmente al traffico merci:
- incremento della capacità di trasporto dell'infrastruttura;
- aumento della velocità dei treni; riduzione dei tempi di percorrenza;
- maggiore regolarità della circolazione;
- benefici di carattere ambientale.
L’ottimizzazione del TPL sarà realizzata con una pianificazione e riorganizzazione delle linee di trasporto
pubblico su gomma a livello sovraccomunale. Si dovrà analizzare anche la possibilità di rilocalizzazione
delle stazioni di servizio e delle aree di sosta degli autobus in modo da agevolarne l’accessibilità e
l’interscambio con altri sistemi di trasporto.
Inizialmente saranno individuati i flussi di traffico in relazione alle stagioni e al periodo dell’anno con
particolare attenzione alle aree di maggior interesse turistico monumentale, educativo e commerciale.
Tali dati saranno analizzati ed elaborati al fine di creare un database contenente le informazioni sulle corse
esistenti e sui mezzi disponibili (utilizzando anche studi già effettuati come nel caso di quelli estrapolati dal
progetto MUSA), per poi identificare le azioni da intraprendere per potenziare o ridurre l’offerta del
trasporto pubblico in base alla reale richiesta degli utenti, prevedendo anche la possibilità di utilizzare i
sistemi delle metropolitane con corse ad orario fisso per il collegamento “punto-punto” e ad “anello”.
Particolare cura dovrà essere posta per fornire un adeguato servizio ai turisti e agli studenti al fine di
garantire loro il pieno raggiungimento delle loro mete finali (monumenti, luoghi di interesse storico, scuole,
ecc.) in tempi ridotti.
Alle suddette misure andrà affiancata la realizzazione di parcheggi scambiatori in grado di agevolare
l’utilizzo del trasporto pubblico su gomma o ferroviario e di veicoli a basse emissioni (veicoli elettrici, bici,…)
o percorsi pedonali. Il sistema dei parcheggi dovrà essere regolato con opportuna tariffazione e chiusure del
traffico per supportare il decongestionamento del centro storico e l’intermodalità. Questa azione è diretta
in particolare ai pendolari e al flusso turistico che andranno caratterizzati in dettaglio in modo da poter
offrire il servizio più opportuno (posizionamento e taglia parcheggi, tariffazione e abbonamenti,
collegamenti intermodali,…)
Al fine di incentivare il più possibile l’intermodalità e l’utilizzo di mezzi bassoemissivi, saranno promossi
servizi di carsharing (in particolare con veicoli LEV o elettrici) e bikesharing
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
85
Le azioni previste dovranno essere correlate da campagne di comunicazione mirate per consentirne
l’efficacia.
Si può presupporre in via cautelativa una diminuzione del 15% del consumo del settore mobilità privata e
commerciale in accordo con studi bibliografici di settore.
Periodo temporale dell’azione:
Il 31/12/2014 è prevista la fine dei lavori.
Attori coinvolti
Comune di Cefalù, altri comuni interessati, Regione, RFI e FS.
Valutazione energetica – ambientale
Risparmio energetico: 6000 MWh/anno
Risparmio ambientale: 1500 t CO2/anno
Progetti correlati già avviati: MUSA
Il Progetto Nazionale Musa Anci (Mobilità Urbana Sostenibile e Attrattori culturali) per la mobilità
sostenibile nelle città, realizzato dal dipartimento Funzione pubblica - Ufficio formazione in collaborazione
con Isfort, Anci-Comunicare, Fondazione Cittalia e Cles, realizzato tramite i fondi del progetto europeo PON
Governance e Azioni di Sistema FSE 2007-2013, mira a realizzare modelli di intervento che comprendano più
azioni che hanno come obiettivo principale migliorare la mobilità urbana nelle città italiane oltre che
garantire una migliore fruizione dei centri storici. Il progetto ha consentito l'elaborazione di uno studio di
fattibilità e nella sua attuale seconda fase ( progetto Musa 2.0) sta consentendo la reale costruzione del
nuovo Piano Urbano ed extra urbano del traffico e della Mobilità in chiave sostenibile, contemplando
l'intera area territoriale della Città Rete Madonie termini ( 31 Comuni) della quale il Comune di Cefalù è
parte integrante.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
86
Parte V – Cefalù rinnovabile
SCHEDA 11: Energie Rinnovabili (Impianti fotovoltaici e solari termici)
SETTORE: Energie Rinnovabili
UTENZA: Residenziale e terziario
Premessa
Negli ultimi anni si è assistito a livello nazionale ad un forte sviluppo delle energie rinnovabili
soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico.
Il sistema di incentivazione a livello nazionale è stato regolato da 5 provvedimenti differenziati che
hanno permesso l’installazione, a livello nazionale, di oltre 17,36 MW a livello nazionale mentre a
livello regionale la potenza installata ha superato i 1208 MW distribuiti su 37.783 impianti. Il sistema
di incentivazione del fotovoltaico è stato articolato in 5 differenti provvedimenti a partire dall’anno
2005; l’ultimo provvedimento del Conto Energia, il Quinto, è stato emanato attraverso Il DM 5 luglio
2012, che ha regolamentato un sistema incentivante a tariffe decrescenti nel tempo. Lo scorso luglio
2013 è stata raggiunta la soglia degli incentivi cumulati pari a 6,7 Miliardi ed il sistema incentivante ha
cessato di funzionare.
La realizzazione di un impianto fotovoltaico conserva elementi di attrazione a seguito di innovazioni
tecnologiche che hanno permesso di incrementare il rendimento delle celle e di contenere i costi di
realizzazione dei sistemi. In tale maniera, anche in assenza di un incentivo, la realizzazione di impianti
fotovoltaici mantiene una sostenibilità economica. Sostenibilità economica che migliora qualora si
riesca ad avere coincidenza tra produzione e consumo di energia elettrica.
In particolare nella regione Sicilia la crescita del fotovoltaico continua: è stato difatti registrato un +
6% della potenza installata dal marzo del 2013 al marzo del 2014, attribuibile fondamentalmente a
impianti di dimensioni medio-piccole. La Sicilia è infatti la regione italiana con il più alto livello di
irraggiamento, dove l'energia solare ha raggiunto una condizione di grid parity, anche come
conseguenza del maggior prezzo per l'energia elettrica dalla rete rispetto al resto dello Stivale.
Per quanto riguarda le altre fonti rinnovabili, ed in particolare il solare termico, esistono sistema di
incentivazione sia per la produzione di energia elettrica che per la produzione di calore con il
cosiddetto “conto termico”. Vengono pertanto effettuate alcune previsioni di sviluppo delle diverse
tecnologie tenendo conto della particolare situazione a livello territoriale.
Situzione attuale
Ad oggi nel Comune di Cefalù la quasi totalità di impianti fotovoltaici installati, sono impianti di piccole
dimensioni: circa 75 per oltre 332 kW (fonte Atlas sole – GSE); di questi, 45 risultavano installati al
31/12/2011 per una potenza totale pari a 203,44 kW.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
87
Come detto in precedenza, data la convenienza del fotovoltaico
in Sicilia, si prevede che da qui al 2020 gli impianti installati, sia
su edifici residenziali e terziari, che sulle coperture delle
strutture agricole e manifatturiere, aumenteranno nella misura
del 60% circa (+ 200 kWp), tenendo conto anche dei benefici
derivanti dalle agevolazioni fiscali, dalle
innovazioni
tecnologiche del comparto e dalla riduzione dei prezzi del
moduli fotovoltaici e degli altri componenti dell’impianto.
Per il solare termico si può ipotizzare un incremento della potenza installata valutabile attorno 100 kW,
anche in considerazione della presenza di incentivazione come il conto termico o le detrazioni di
imposta, con una energia risparmiata pari a circa 100 MWh.
Periodo temporale dell’azione:
2012 - 2020
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori:
Amministrazione Comunale, residenti, amministratori condominiali, attività turistiche e terziarie
Valutazione energetica-ambientale
Risparmio energetico: 560,5 MWh/anno per gli impianti fotovoltaici (di cui 180 MWh/anno legati agli
impianti FV installati negli anni 2012 e 2013, 280 MWh/anno relativi agli impianti che si prevede
verranno installati dal 2014 al 2020) e 100 MWh/anno per impianti solari termici.
Risparmio ambientale: 240 t CO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
88
Parte VI – Comunicazione e informazione
SCHEDA 12: Piano della comunicazione
SETTORE: Comunicazione
UTENZA: cittadini (residenti e turisti) e stakeholders
Premessa
La comunicazione svolge un ruolo fondamentale nel coinvolgimento dei privati per l’ottenimento dei
risultati di risparmio prefissati.
La sensibilizzazione del cittadino e dei principali stakeholders, come riportato anche nelle linee guida del
Covenant of Mayors, dovrà quindi essere ottenuta tramite un opportuno piano di comunicazione
predisposto dall’Amministrazione.
Il Comune di Cefalù è consapevole dell’importanza rivestita dalle azioni di sensibilizzazione dei cittadini e dei
turisti e già da tempo ha avviato campagne di comunicazione rivolte sia ai residenti che ai turisti.
Descrizione dell’azione
Creazione di un Eco-Sportello
L’intervento si propone di consolidare il percorso intrapreso dalla Amministrazione nella diffusione delle
iniziative di sensibilizzazione sulle questione energetiche (dalle fonti rinnovabili ed efficienza energetica al
risparmio energetico) e nel promuovere e sostenere stili di vita ecosostenibili a partire proprio da quelli
relativi ai consumi energetici, idrici e dei rifiuti urbani. Si intende perciò creare un Eco-Sportello con la
collaborazione di associazioni ambientaliste locali: uno sportello informativo a disposizione dei cittadini,
persone fisiche e imprese, e della pubblica amministrazione che desiderano avere le giuste e corrette
informazioni su come migliorare l’efficienza energetica e idrica della propria casa o della propria azienda,
anche con piccoli interventi o gesti quotidiani o attraverso degli investimenti più significativi che si
traducano in un miglioramento della qualità della vita e nel medio periodo in risparmio economico. E’
l’occasione per offrire ai cittadini l’assistenza e una guida nelle scelte di investimento ecosostenibili con la
creazione dei gruppi di acquisto solare, per attuare iniziative di sensibilizzazione sui temi energetici e
ambientali, contribuire all’implementazione del Patto dei Sindaci laddove la partecipazione della comunità
nel raggiungimento degli obiettivi della road map 20-20-20 è considerato un elemento imprescindibile.
L’intervento in particolare si potrà articolare nelle seguenti azioni specifiche:
◦ realizzazione di un ECOsportello da tenere aperto alla cittadinanza per 2 ore alla settimana
◦ realizzazione di incontri tematici, sulle opportunità e vantaggi economici ed ambientali
dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetico, risparmio idrico, e sulla
corretta gestione dei rifiuti. Realizzazione di eventi e iniziative di sensibilizzazione
◦ realizzazione di prodotti promozionali e divulgativi (pieghevoli tematici, locandine)
promozione dei gruppi di acquisto solare ed ecosostenibile.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
89
Adesione a campagne per la sensibilizzazione su temi energetico-ambientali
Il Comune di Cefalù aderisce già da alcuni anni ad iniziative, nazionali ed internazionali, per la
sensibilizzazione verso il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, tra queste:
- Earth day: La Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) del 22
aprile, istituita nel 1970 dalle Nazioni Unite, è la più grande
manifestazione ambientale in cui si celebra il pianeta Terra e se ne
promuove la salvaguardia. Earth Day Italia, il principale partner
italiano dell’Earth Day Network, nasce nel 2007 con lo scopo di
rafforzare l’Earth Day e le sue finalità su tutto il territorio nazionale,
favorendo lo sviluppo di progetti ed iniziative per il pianeta, e
promuovendo la formazione di una nuova coscienza ambientale.
Gli obiettivi dell’organizzazione sono quelli di:
 sviluppare e sostenere le attività mondiali delle Nazioni
Unite e dell’Earth Day Network;
 utilizzare il linguaggio dell’arte e della musica come forte
moltiplicatore della sensibilità ambientale;
 dare voce e forza al mondo scientifico, istituzionale e delle
imprese in grado di promuovere l’innovazione tecnologica e
il cambiamento culturale della Green Economy;
 attivare momenti di interazione fra comunità scientifica,
mondo dell’impresa e istituzioni per favorire e sostenere lo
sviluppo e la diffusione di idee e progetti di attenzione
ambientale;
 favorire la raccolta di fondi destinati ad affrontare problemi
umanitari legati all’impatto ambientale.
Dal 2013 Cefalù aderisce a questa iniziativa organizzando nel corso
di una intera settimana convegni su ecosostenibilità, mercatini del riuso, escursioni naturalistiche,
campagne di sensibilizzazione ambientale, degustazioni di prodotti tipici locali, ‘showcooking’, concerti,
manifestazioni sportive.
Altre iniziative a cui il Comune di Cefalù aderisce sono:
- l’iniziativa di Legambiente “M’illumino di Meno” che si tiene ogni anno nel mese di febbraio
- l’iniziativa del WWF ”Earth Hour”, che invece ha luogo nel mese di marzo
- Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti – Campagna Nazionale Porta la Sporta
L’amministrazione comunale continuerà a sostenere tali campagne virtuose anche nei prossimi anni.
Educazione Ambientale nelle scuole
Uno degli obiettivi della amministrazione cefaludese è quello di promuovere nelle scuole l’autogestione
all’educazione ambientale e portare così il singolo individuo a valutare i propri comportamenti, ad assumere
comportamenti responsabili, a rendersi conto che ogni piccola azione quotidiana provoca un cambiamento,
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
90
positivo o negativo, sulla realtà circostante e ad assumere tali comportamenti anche al di fuori degli ambiti
scolastici fino a farli diventare uno stile di vita.
Tale azione dovrà essere rivolta aii consumi di riscaldamento, luce, apparecchiature elettriche, trasporti,
rifiuti, acqua.
-
Il progetto di educazione ambientale a Guarneri
Lo scorso gennaio 2014 è stato avviato un progetto di
educazione ambientale attraverso un’intesa tra il
Comune di Cefalù e la cooperativa “Palma Nana”
accreditata dal WWF e dal Parco delle Madonie.
La proposta di partenariato ha lo scopo di fare
conoscere agli alunni delle scuole di Cefalù il bosco di
Guarneri e sensibilizzarli al rispetto e alla tutela
dell’ambiente. I più giovani vengono così introdotti alle
problematiche ambientali, educandoli al rispetto della
natura e guidandoli alla scoperta dei patrimoni naturali
del territorio. La Palma Nana propone per le scuole
attività di educazione ambientale attraverso differenti percorsi: le Giornate in Natura (incontro in classe e
escursione guidate), i Laboratori (più incontri in classe), i Campi scuola e i Viaggi in Natura (esperienze
residenziali e viaggi di due o più giorni).
- Incontri informativi nelle scuole
Verranno organizzati incontrsi definiti sulla base delle specificità e delle esigenze dell’Amministrazione
Comunale nell’ambito del sistema scolastico cefaludese (alunni e insegnanti); i contenuti riguarderanno in
generale:
- principi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica;
- principi di quantificazione delle emissioni di CO2 derivanti dalle attivita antropiche;
- esempi di buone pratiche e tecnologie efficienti;
Il Comune si impegna inoltre ad effettuare programmi di formazione specifica per alunni ed insegnanti sulle
tematiche della pianificazione energetica, dell’efficienza energetica in ambito domestico e scolastico, anche
attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative da sperimentare nella scuola ed in ambito famigliare
- Educazione alla Mobilità Sostenibile nelle scuole
Il modo migliore per risparmiare emissioni di CO2 nell’ambito dei trasporti è quello di camminare a piedi o
di usare la bicicletta; se ciò non è possibile, allora è opportuno usare i mezzi pubblici, dal momento che
spesso utilizziamo i mezzi di trasporto privati più per abitudine che per necessità, incidendo in primis
negativamente sull’inquinamento (basti pensare che l’automobile ha un’emissione di CO2 pari a 237
grammi per ogni Km percorso, mentre i mezzi pubblici oscillano dai 33 ai 75 grammi di CO2 a
passeggero/Km), di conseguenza su spese economiche e su uno stress psico-fisico dovuto alla difficoltà di
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
91
trovare parcheggio, al traffico…
L’obiettivo dell’amministrazione cefaludese è quello ottenere un risparmio nell’uso delle risorse energetiche
conseguente alla sensibilizzazione soprattutto dei giovani cittadini, all’uso dei mezzi di trasporto pubblico e
all’uso dei mezzi elettrici e/o delle biciclette per i trasporti locali, riducendo così la quantità di CO2 emessa,
contribuendo a migliorare la vivibilità e la qualità dell’aria del Comune.
In particolare è interessante e importante sensibilizzare gli studenti rendendoli protagonisti, aderendo a
campagne di informazione, seminari e interventi gestiti da esperti in materia ambientale.
Tra le iniziative per la educazione ad una mobilità sostenibilie rivolta ai più
piccoli vi è il Piedibus. Si tratta di una mobilità alternativa con fermate
predefinite e segnalate da appositi cartelli, accompagnatori capofila ecc.,
dedicata principalmente agli scolari per raggiungere la scuola a piedi. I
bambini, anziché prendere l'autobus o lo scuolabus, alla fermata
predefinita si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni addetti fino a
scuola, e viceversa al ritorno a casa. Il Piedibus è organizzato come un
vero autobus, con linee, fermate, orari, autista, controllore e regolamento:
"trasporta" i bambini dalla fermata più vicina a casa fino a scuola in modo
sicuro, ecologico e salutare.
Immagine dal sito www.piedibus.it
Periodo temporale dell’azione:
2012 -2020
Soggetti coinvolti:
Comune di Cefalù, associazioni ambientaliste, Scuole, associazioni di consumatori, albergatori, stabilimenti
balneari.
Valutazione energetica – ambientale
Riduzione del consumo: Sulla base di statitische effettuate a livello europeo, si ipotizza che le campagne di
sensibilizzazione influiscano sul comportamento dei cittadini portando ad una riduzione del 2-3% del
consumo residenziale (T interne edifici, stand-by, etichette energetiche elettrodomestici,…), pari a 520
MWh/anno
Emissioni evitate: 247 tCO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
92
Parte VII – Zero rifiuti
SCHEDA 13: Progetto RIFIUTI ZERO
SETTORE: Raccolta rifiuti
UTENZA: cittadini (residenti e turisti) e stakeholders
La situazione attuale
L’amministrazione cefaludese è da tempo impegnata nelle campagne di comunicazione ed informazione
rivolte al cittadino ed ai turisti per la raccolta differenziata, il riuso e la riduzione dei rifiuti.
Sul sito comunale è presente una intera sezione
dedicata proprio a fornire guide con istruzioni per
il corretto smaltimento dei rifiuti e consigli per la
riduzione della produzione di scarti.
Il centro storico è interessato dalla raccolta
differenziata porta a porta e, al fine di incentivare
il compostaggio domestico e migliorare così la
raccolta differenziata, il comune offre in
comodato d'uso gratuito, per chi ne facesse
richiesta, delle compostiere , ovvero dei
contenitori in cui si raccoglie la frazione organica
di cucina e dell'orto/giardino (pertanto è
necessario possedere anche un piccolo
appezzamento di terreno), che attraverso un
processo aerobico di decomposizione, si
trasforma in concime (compost).
È stato inoltre sperimentato nel corso del mese di
febbraio 2014 un sistema di raccolta differenziata
“uno@uno”, nell’ambito del mercato settimanale,
al fine di valutare la possibilità di estendere lo
stesso metodo in altre zone del territorio
comunale: questo sistema si basa essenzialmente
sulla tracciabilità dell'utente grazie a delle
etichette adesive con un codice personale
identificativo, di colori diversi a seconda della tipologia di rifiuti da differenziare, al fine di stabilire una
premialità dell'utente virtuoso in base al numero dei conferimenti e/o del peso.
Descrizione dell’azione
Il Comune di Cefalù, assieme agli altri Comuni facenti parte della Città a rete delle Madonie-Termini, vuole
raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero” che consiste nella ricerca e nello studio di tecnologie utilizzate in Italia
e all'estero per il riutilizzo dei rifiuti con scarso impatto ambientale.
Il programma, già in parte avviato dall’amministrazione cefaludese, si articola nei seguenti punti:
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
93
1.SEPARAZIONE ALLA FONTE: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un
problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il
coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità
ambientale.
2.RACCOLTA PORTA A PORTA: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico
sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al
70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un
calendario settimanale prestabilito.
3.COMPOSTAGGIO/utilizzo Forsu: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere
prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. In alternativa (v.
testo a seguire) potrà essere considerata la possibilità di valorizzazione energetica del forsu in ambito
circondariale.
4.RICICLAGGIO: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali,
finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
5.RIDUZIONE DEI RIFIUTI: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in
plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini
lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in
plastica con sporte riutilizzabili.
6.RIUSO E RIPARAZIONE: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in
cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti.
Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore
economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte
esperienze in Nord America e in Australia.
7. TARIFFAZIONE PUNTUALE: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla
base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il
comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.
8. RECUPERO DEI RIFIUTI: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da
recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella
discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
9. CENTRO DI RICERCA E RIPROGETTAZIONE: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero,
riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla
fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla
promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10. AZZERAMENTO RIFIUTI: raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la
strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del
porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto
ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.
Un’opportunità per il comune di Cefalù ed i limitrofi di riorganizzazione sul tema rifiuti viene offerta dal
contesto normativo in evoluzione: il Dipartimento Regionale per l’Acqua ed i Rifiuti, visto l’approssimarsi
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
94
della cessazione definitiva delle attività di raccolta e trasporto dei rifiuti in capo alle Società d’Ambito
(prevista per il 30 settembre 2013) e ravvisando l’urgenza di individuare modalità contingenti per
consentire il passaggio operativo alla strutturazione delle ARO (Aree di Raccolta Ottimale), con una nuova
direttiva, n.2/2013 del 23.05.2013, ha emanato le "Linee di indirizzo per l’attuazione dell’art. 5, comma 2 —
ter della L.R.9/2010” al fine di permettere ai Comuni, nelle more della costituzione delle S.R.R e
dell’adozione dei relativi Piani d’Ambito, di procedere: alla perimetrazione delle Aree di Raccolta Ottimali;
alla redazione dei Piani di Intervento per l’organizzazione del servizio sul territorio dell’ARO; all’avvio delle
procedure di affidamento del servizio.
Pertanto, l’anzidetto quadro normativo regionale offre la possibilità di costituire aree di raccolta ottimali
(ARO) al fine di consentire una differenziazione dei servizi, finalizzata all’efficienza gestionale e al
raggiungimento degli obiettivi di economicità ed efficacia del servizio, definendo dimensioni che assicurino
il conseguimento di economie di scala in rapporto, non solo alla popolazione servita, ma anche in funzione
delle caratteristiche geo-morfologiche, urbanistiche e sociali, al fine di distribuire equamente sul territorio
l’onere del servizio e minimizzare l’impatto sulla Finanza Pubblica.
In tale contesto, considerando anche l’allegato 8 del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti in Sicilia (“Piano
di gestione dei rifiuti biodegradabili da smaltire in discarica”) in cui è programmato che entro il 2015 la
quantità massima di rifiuti biodegradabili totale conferibile in discarica non deve eccedere gli 81Kg/ab
all’anno, si potrà procedere alla valutazione di fattibilità e sostenibilità economica di un impianto locale per
la valorizzazione del Forsu tramite produzione energetica da biogas.
Periodo temporale dell’azione: si prevede la realizzazione entro il 31.12.2020
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori:
Comune di Cefalù, cittadini, specialisti del settore
Valutazione energetica -ambientale
Risparmio energetico ed ambientale: Benché la politica di promozione della raccolta differenziata sia da
considerarsi come una pratica di notevole rilievo, anche in termini di risultati fortemente positivi e di
partecipazione già dimostrata da parte dei cittadini, non è comunque possibile, a causa delle prescrizioni
del JRC, conteggiare i benefici conseguenti poiché, non trovandosi la discarica di raccolta sul territorio
comunale, la riduzione di emissioni è attribuita, convenzionalmente, su un territorio amministrativo non di
competenza della municipalità cefaludese. Diverso sarebbe il caso in cui un eventuale impianto di
valorizzazione del biogas ricadesse nei confini territoriali (eventualità da valutare nell’occasione del
menitoraggio del presente Piano).
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
95
Parte VIII – Settore agricolo/manifatturiero
SCHEDA 14 : Efficienza nel settore agricolo e manifatturiero cefaludese
SETTORE: Agricolo/manifatturiero
UTENZA: imprese
Premessa
La produzione e il consumo di prodotti e servizi con caratteristiche ecologiche corrispondono a un’esigenza
crescente di sostenibilità dei modelli di vita della nostra società. Oggi sempre più consumatori, anche gravati
dalle condizioni di crisi, prestano attenzione agli sprechi e si informano prima di comprare.
È quindi necessario orientare le imprese verso produzioni eco-compatibili promuovendo l’adozione e
diffusione di tecnologie a ridotto impatto ambientale: per chi produce diventa sempre più importante
valutare e comunicare la propria “sostenibilità”, in tutti gli aspetti della attività svolta, in modo che questa
rappresenti un elemento chiave di differenziazione sul mercato grazie al valore che questa riesce ad
assicurare a se stessa e ai propri stakeholders.
Cefalù e la Città Rete Madonie appartengono ad un importante Consorzio di produttori denominato “le
vette del Gusto “ che commercializza anche attraverso una specifica piattaforma di e-commerce la vendita
di prodotti della filiera agricola, casearia, enologica, dolciaria. Sul territorio da anni i prodotti attraverso il
Km zero si trovano sulle tavole domestiche, dei ristoranti, delle mense scolastiche. A Cefalù è inoltre
presente una grande azienda di conservazione e trasformazione del pesce azzurro locale. Definita “Area
rurale intermedia”: n°33,56 aziende agricole (Numero Aziende Agricole per 1.000 abitanti). La vocazione
imprenditoriale del territorio si manifesta con un indice di imprenditorialità di 71,14 Unità locali per 1.000
abitanti, quindi il numero di imprese è significativamente più alto sia della media PSL che della media
regionale. In particolare, in questo comune alto è il numero di imprese operanti nel settore commercio e
turismo, mentre più basso della media è il valore delle imprese agricole ed industriali, a testimonianza della
particolare vocazione turistica del territorio.
Descrizione dell’azione
Come detto nei capitoli precedenti, solo poco più del 5% delle attività imprenditoriali rientrano nel settore
dell’agricoltura mentre il settore dell’industria e delle costruzioni assorbe circa il 19% delle attività
imprenditoriali, il 62% delle quali è dedicato al settore delle costruzioni e il 35% a quello manifatturiero.
Tra le azioni proposte per il settore manifatturiero vi sono:
•
Esecuzione di audit energetici
•
l’efficientamento degli edifici, che può prevedere:
- Efficientamento degli impianti di riscaldamento;
- Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore ad
alta efficienza ;
- Installazione di smart meters, per il controllo del livello di consumi energetici
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
96
-
Realizzazione di interventi di coibentazione delle pareti esterne (cappotti termici), posa di
isolamento degli elementi orizzontali (solai e pavimenti), eliminazione dei ponti termici,
sostituzione infissi e tutte quelle misure atte al contenimento delle dispersioni;
- Riqualificazione dell’impianto di illuminazione
•
Valorizzazione delle rinnovabili: posizionamento di impianti fotovoltaici e di impianti solari termici per
la produzione di acqua calda sulle coperture dei capannoni e sugli stabilimenti agricoli
• Acquisto di energia verde certificata
• Marchi per la promozione della produzione locale sostenibile: si tratta di certificazioni relativi a
processi di produzione o prodotti che certifica come il rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale,
sociale ed economica (come la riduzione degli impatti ambientali, l’uso efficiente delle risorse, la
prevenzione e tutela della salute, la capacità di gestione equa e responsabile, il legame con il territorio
e la sua storia, l’innovazione e la sana competizione) sia integrati nelle diverse fasi di gestione
dell’azienda e per tutto il ciclo di vita della produzione attraverso la verifica della corretta
implementazione dei processi di:




individuazione dei criteri di sostenibilità;
identificazione dei bisogni degli stakeholders;
miglioramento e monitoraggio;
comunicazione dei risultati ottenuti.
Come detto in precedenza, pur prevedendo questa possibile misura per il settore agricolo/manifatturiero,
la stessa non viene quantificata e quindi non va a concorrere al raggiungimento della minima riduzione di
emissioni di CO2 richiesta.
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
97
Parte IX – Monitoraggio
SCHEDA 15: Energy Management System
SETTORE: pubblico
UTENZA: Amministrazione comunale
Premessa
La corretta e consapevole gestione dell'energia sta diventando uno dei principali punti di dibattito, in
ambito nazionale e internazionale, nelle tematiche fondamentali per il presente ed il futuro, quali
l'efficienza, il risparmio energetico e la conseguente riduzione dei costi.
La certificazione del Sistema di Gestione dell’Energia di una organizzazione è l'attestazione di conformità
rispetto ai requisiti della norma ISO 50001:2011, alla quale possono aderire, su base volontaria, le aziende e
le organizzazioni che intendono migliorare le loro prestazioni in materia di efficienza energetica.
La recente direttiva europea 2012/27/UE sull'efficienza energetica sancisce inoltre la necessità/opportunità
di adottare sistemi di gestione dell'energia in ambiti quali la pubblica amministrazione, le grandi imprese, il
settore civile e le ESCo (società che forniscono servizi energetici).
Descrizione dell’azione
L'Amministrazione Comunale intende monitorare l'attuazione del PAES con le moderne tecniche del project
management che saranno applicate dalla struttura organizzativa che ha seguito la redazione del Piano e che
ne curerà l'attuazione nel breve e medio periodo.
L'articolata serie di azioni previste richiede difatti una distribuzione delle responsabilità all'interno
dell'organizzazione comunale in stretto contatto con la parte decisionale politica.
Quindi, al fine di di dotare la stessa organizzazione di strumenti permanenti di governo e controllo dei
processi, l'Amministrazione Comunale si impegna ad attivare un Sistema per la Gestione dell’Energia - SGE
(Energy Management System) per una corretta attuazione del PAES e per la gestione corrente delle
problematiche energetiche. La gestione dell’energia deve intendersi in senso ampio a livello comunale in
modo da “governare” i processi generati dall’attuazione del Piano di Azione. Si tratta di una vera e propria
“Governance Ambientale” che, a partire da una struttura comunale efficiente, coinvolge il territorio, gli
stakeholder fino ad arrivare ai cittadini.
L'Amministrazione Comune valuterà quindi l'adozione
del nuovo standard ISO 50001 come strumento per la
gestione dell'energia a livello comunale. L'adozione di
questo standard non comporta particolare difficoltà in
quanto la redazione del Piano di Azione è strutturata
per diventare parte essenziale del Sistema di Gestione
dell'Energia.
L'ottenimento di uno standard internazionale quale
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
98
l'ISO 50001 permetterà di dotare il Comune di Cefalù di uno strumento innovativo e moderno per la
gestione dell'energia a livello comunale, ponendosi a livelli di eccellenza a livello regionale e nazionale.
Si sottolinea inoltre che l'adozione di un Sistema di Gestione dell'Energia basato sul PAES costituirà un
efficiace sistema di monitoraggio dell'attuazione del Piano, in accordo con gli obblighi stabiliti dalla
Commissione Europea per il Patto dei Sindaci.
ll processo per l’adozione di un SGE consiste in quattro elementi principali:
1) L’istituzione di un energy team (Gruppo di lavoro del Patto dei Sindaci) che coinvolga tutti i settori
comunali inerenti l’energia;
2) La certificazione e riconoscimento per i risultati ottenuti in campo energetico successivamente ad
un audit esterno;
3) La programmazione delle attività per un continuo progresso dell’efficienza energetica;
4) La creazione di un network all’interno dei Comuni e fra di loro per migliorare la collaborazione e la
comunicazione.
Il processo comporta un lavoro interdisciplinare all’interno della Amministrazione e permette un
controllo sistematico delle attività energetiche (sia in termini di consumi che di spesa o di impatto
ambientale ed accettabilità sociale) e dei risultati raggiunti.
Sempre ai fini del monitoraggio, l’amministrazione cefaludese potrà valutare l’applicazione della
metodologia eea® – European Energy Award, modello per la gestione sostenibile dell’energia e dedicato
agli enti locali, riconosciuto a livello europeo come una buona pratica del Patto dei Sindaci.
Periodo temporale dell’azione: 2014-2016
Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Amministrazione comunale di Cefalù
Valutazione energetica-ambientale
Risparmio energetico: 36 MWh/anno
Risparmio ambientale: 13 tCO2/anno
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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