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Rassegna del 15/05/2013 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 15/05/2013 MONDO UNIVERSITARIO Italia Oggi 15/05/13 P. 39 Aspiranti medici, si cambia Italia Oggi 15/05/13 P. 39 Lorenzin: diamo un presente ai giovani Benedetta Pacelli 1 Corriere Della Sera 15/05/13 P. 40 Industria più ricerca uguale moplen tornare al modello di Giulio Natta Giovanni Caprara 3 Qn 15/05/13 P. 5 Imu scontata o sospesa per le imprese Scuola e ricerca si salvano dai tagli Olivia Posani 4 Manifesto 15/05/13 P. 6 Salvi Expo e scuola, a rischio le biblioteche Mattino 15/05/13 P. 5 Debiti Pa, niente tagli a scuola e ricerca Nando Santonastaso 7 Mattino 15/05/13 P. 2 «Nuove terapie». «No, mutilazione» esperti divisi sul bisturi preventivo Gerardo Ausiello 9 Mattino 15/05/13 P. 3 Veronesi: «Scelta drastica ma non elimina il pericolo» Salvo Sapio 11 Mf 15/05/13 P. 29 La formula della solidarietà Andrea Baviera 13 Italia Oggi 15/05/13 P. 34 Sono sul web gli elenchi del 5 per mille 2013 Mf 15/05/13 P. 30 Sempre più una rete anti-crisi Mf 15/05/13 P. 30 Più ricerca sulla biodinamica Mf 15/05/13 P. 30 Testimonial col microscopio Mf 15/05/13 P. 34 Un meccanismo forse da rivedere Mf 15/05/13 P. 34 Il 5x1000? Aiuta soprattutto i grossi enti Mf 15/05/13 P. 35 Valdesi oltre il raddoppio nel 2013 Franco Canevesio 22 Mf 15/05/13 P. 37 Di scena il reinserimento sociale Franco Canevesio 23 Repubblica 15/05/13 P. 20 Maturità, la crociata dei presidi "Rilevatori di telefonini in aula per scoprire chi copia dal web" Corrado Zunino 24 Sole 24 Ore 15/05/13 P. 45 Non c'è crisi per gli ingegneri Matteo Meneghello 25 Gianluca Campanella 26 2 6 15 Stefano Catellani 16 18 19 Franco Canevesio 20 21 ALTRI ATENEI TOSCANI Tirreno Pisa 15/05/13 P. I La Fisica migliore è quella insegnata a Pisa Corriere Fiorentino 15/05/13 P. 9 L'Ateneo di Pisa top in Italia per la fisica 27 Nazione Pisa 15/05/13 P. 5 Dodici discipline al top nel mondo L'università conquista il «ranking» 28 Nazione Pisa 15/05/13 P. 5 Luci e ombre dell'Università in un volume Focus su servizi e opportunità 29 Nazione Siena 15/05/13 P. 6 Reumatologia pediatrica Le Scotte in cattedra 30 Mf 15/05/13 P. 38 Un nuovo modello di sanità 15/05/13 P. 7 Nelle imprese del mondo, stages per 74 SANITÀ Franco Canevesio 31 SEGNALAZIONI Corriere Fiorentino Indice Rassegna Stampa 32 Pagina I Limpebno dei ministri delluniversitù e della salute ieri a Roma: più posti per i laureati sp ir anti _ p l, si c te a. Dal 2014 nuovo accesso alle scuole di specializzazione Pagina a cura DI BENEDETTA PACELLI iù contratti per i medici in formazione specialistica e dal 2014 un concorso nazionale per l'accesso alle scuole. Con questo duplice impegno dei neoministri dell'università e della salute, rispettivamente Maria Chiara Carrozza e Beatrice Lorenzin, il nuovo governo si è preso carico dei medici specializzandi. E lo ha fatto davanti a una platea di camici bianchi in formazione riuniti ieri (si veda ItaliaOggi di ieri) in un sit-in davanti a Montecitorio promosso dal Sigm, il Segretariato giovani medici specializzandi, e dal Comitato Pro-concorso nazionale, per chiedere «di riprogrammare la sanità e di adeguarsi all'Europa premiando il merito». Nel mirino della protesta c'è stato innanzitutto il tema del concorso alle scuole la cui prova scritta è attualmente basata su un quiz di 60 domande scelte da un database che secondo la protesta non verifica l'effettiva preparazione, e della sua riforma già avviata dall'exministro dell'università Francesco Profumo. E sul restyling, che prevede una valutazione a livello centrale (sia della prova sia del curriculum) e una graduatoria nazionale unica per la scuola di specializzazione, è arrivato l'immediato impegno del ministro Carrozza che si è fatta garante «della trasparenza nei vari passi che saranno necessari». Tra i temi in discussione, poi, l'annoso problema della copertura delle borse di specializzazione, garantite ormai solo per il 50% di quanti si laureano ogni anno. Mentre, infatti, diminuiscono i contratti aumentano i concorrenti visto che il numero degli accessi alle facoltà di medicina e chirurgia è aumentato negli ultimi due anni di circa 2 mila unità. Una riduzione che, come Mondo Universitario hanno spiegato anche i promotori dell'iniziativa, non deriva da un taglio effettivo, bensì da una cattiva programmazione e, nello specifico, dal mancato adeguamento del capitolo di spesa dei contratti ministeriali a fronte dell'incremento della durata di un anno di quasi tutte le scuole di specializzazione, introdotto dalla riforma del 2005 dell'ordinamento didattico. Un problema, come ha precisato il ministro dell'università, «che conosco e sul quale lavorerò con il ministro della salute perché si arrivi finalmente a una programmazione pluriennale che garantisca un'adeguata copertura». Tra i manifestanti, anche numerosi specializzandi dei corsi in medicina generale che hanno chiesto che il loro percorso venga equiparato a quello degli altri, sia a livello di formazione sia in termini di trattamento economico. Questi, infatti, non hanno un contratto come gli altri colleghi delle scuole di specializzazione, ma una semplice borsa del valore di circa 800 euro al mese. E proprio per modificare la configurazione dei corsi in medicina generale, Luigi D'Ambrosio senatore del Pdl intervenuto durante la manifestazione ha fatto sapere di avere depositato proprio ieri in Parlamento un disegno di legge ad hoc. Rassicurazioni che hanno lasciato soddisfatti i promotori dell'iniziativa che, in ogni caso, alla conclusione della giornata si sono impegnati «a mantenere alto il livello di attenzione affinché gli auspici si traducano in atti concreti in tempi brevi». Pagina 1 Lorenzin: diamo nn presente ai giovani Domanda. Beatrice Lorenzin , ministro della salute , come commenta la protesta di ieri dei giovani medici? Risposta. Sappiamo che c'è tutta una generazione che rischia di essere lasciata fuori dal settore sanitario. Motivo per il quale questi giovani hanno molta ragione a protestare. La loro questione è seria, riguarda le nuove generazioni nella medicina e mi riferisco sia ai precari sia a coloro che escono dalle università e si vogliono specializzare. D. Cosa fare concretamente quindi? R. Da parte mia c'è la massima disponibilità ad affrontare le loro istanze e a trovare soluzioni idonee ad assicurare un adeguato numero di contratti già dal prossimo anno. Non è un caso, infatti, che la questione dei giovani medici sia stata una di quelle oggetto in discussione a Spineto (l'abbazia luogo d'incontro dei ministri del fine settimana, ndr) e del tavolo del comitato per il lavoro che sta coordinando il ministro del lavoro Enrico Giovannini e di cui, come mini - Mondo Universitario stro della salute, farò parte. Ora non ci resta che lavorare per una soluzione equa e sostenibile nella consapevolezza che non possiamo tenere fuori dall'ambito medico le nuove generazioni. D. Da dove si parte? R. Abbiamo un punto di partenza dal quale possiamo iniziare a discutere di tutte queste cose in maniera organica, e si tratta del Patto per la salute. A partire da questo potremmo mettere insieme le esigenze di riqualificazione del sistema sanitario, la professionalizzazione medica e la ristrutturazione del territorio, eliminando gli sprechi e valorizzando i servizi. Il patto della salute che dobbiamo fare insieme alle regioni e ai sindacati sarà il vero banco di prova per una nuova programmazione del sistema. Cercheremo in tutti i modi di trovare una soluzione a questi problemi. Forse non sarà quella perfetta, ma intanto iniziamo a risolvere i problemi. D. I giovani chiedono un futuro? R. Intanto vediamo di dargli un presente. Una volta che c'è quello ognuno può costruirsi il futuro che vuole in base alle proprie capacità. Pagina 2 OPLEN INDUSTRIApiC CECA UGU TORNARE MODELLO DI GIULIO NATTA Cinquant'anni fa, nel 1963, Giulio Natta conquistava il Premio Nobel per la chimica assieme al tedesco Carl Ziegler per la scoperta del polipropilene isotattico. Si trattava di un nuovo materiale, una plastica entrata nelle nostre case e nella vita quotidiana con Gino Bramieri che sorridendo a Carosello intimava: «Ma signora guardi ben che sia fatto di Moplen». Moplen era appunto il nome della nuova plastica con la quale da allora si fabbricano tantissimi oggetti di uso comune dallo zerbino allo scolapasta, dal cruscotto dell'automobile alle bottiglie di plastica, dalle custodie dei cd ai bicchierini per il caffè alle macchinette. E un'infinità di giocattoli. Ma oltre ad aver rivoluzionato il mondo della plastica la scoperta di Natta era un magnifico esempio di quell'Italia innovativa e ricca di coraggio da cui emerse il famoso boom economico in grado di trasformare il Paese. A Milano Gio Ponti e Pierluigi Nervi disegnavano il grattacielo Pirelli e a Roma il professor Luigi Broglio concepiva e realizzava una base spaziale italiana in Kenya e i primi satelliti scientifici. Al Politecnico Giulio Natta nel 1954 conquistava la sua scoper- ta grazie ad un rapporto virtuoso tra una società che credeva nel futuro come la Montecatini e uno scienziato schivo ma impegnato alle frontiere della ricerca. Gli investimenti della Montecatini per sostenerlo ancora oggi producono utili. L'impresa si proponeva come un prezioso modello di cooperazione che all'estero si consolidava mentre in Italia rimaneva un'eccezione. Ora il Politecnico milanese per i 15o anni dalla fondazione ricorda il grande scienziato e il suo metodo, riproponendolo con l'ambizione di contribuire ad abbattere quelle barriere che in Italia separano il mondo dell'industria da quello dell'accademia. Esattamente il contrario di quanto accadeva mezzo secolo fa quando non si organizzavano convegni zeppi di parole sulla collaborazione ma nel silenzio di veri rapporti di fiducia si costruivano fatti capaci di produrre risultati. Così Natta rimase l'ultimo Nobel uscito dai laboratori della Penisola. Ma la storia della ricerca potrebbe riaccendersi fruttuosamente proprio ripartendo dal modello Natta. Giovanni Caprara O RIPRODUZIONERI SERVATA ! Mondo Universitario Pagina 3 GRECIA Fitch alza il rating a lungo termine a `-' da `CCC', outlook stabile, convinta del maggior equilibrio raggiunto da Atene. (A fianco, il ministro delle Finanze Stournaras) u scontata o sospesa per le imprese cuola e ricerca si salvano dai tagli Ok della Camera ai pagamenti dello Stato. Record del debito pubblico Otivia Posani ROMA SECONDO tentativo per rinviare il pagamento dell'Imu sulla prima casa e rifinanziare la cassa in deroga. La scorsa settimana il primo consiglio operativo del governo Letta si è arenato su una serie di problemi tecnici e su qualche difficoltà politica. Venerdì il decreto dovrebbe vedere la luce, ma a due giorni di distanza nulla sembra definito. Per la Cig il ministro Giovannini parla di un primo intervento «tampone». Per quanto riguarda l'Imu, si sa che la prima rata verrà sospesa per tre mesi, ma quello che accadrà dopo il 16 settembre nessuno lo sa esattamente. Poi c'è la partita sui beni strumentali delle imprese industriali e agricole e dei liberi professionisti. CU RO un «segnale» a queste categorie, come dice il sottosegretario all'Economia Baretta, va dato. Ma i tecnici stanno ancora lavorandoci sopra. E il titolare di via XX Settembre, Saccomanni, da Bruxelles spiega: «Vediamo ciò che si potrà fare, stiamo analizzando tutte le cose che si possono fare rispetto all'idea iniziale di coprire solo la prima casa». Segnali concreti su terreni e fabbricati rurali ci saranno di sicuro. Ne aveva fatto cenno lo stesso Saccomanni giovedì scorso. Sui capannoni si deciderà nelle prossime ore. I tecnici dell'Economia studiano varie opzioni: dalla sospensione come per le abitazioni principali, a una serie di sconti. Non va scordato infatti che per i capannoni (e in generale per gli immobili strumentali) l'acconto Imu potrebbe raddoppiare rispetto alle già salatissime cifre pagaaga- Mondo Universitario i-r? t u o ILI F H I EURO MILIARDI Il debito pubblicó italiano a marzo. E il nuovo record storico: superati i 2.022 miliardi di gennaio te lo scorso anno. Il decreto Salva Italia di Monti prevede per quest'anno un aumento dell'8,33% dei valori fiscali di riferimento, facendo passare il moltiplicatore da 60 a 65: il governo potrebbe decidere di sterilizzare l'aumento del coefficiente di rivalutazione delle rendite catastali. O sospendere l'aumento dell 'aliquota che i comuni possono applicare portando il prelievo fino all '1,06%. Altra ipotesi è quella di selezionarla platea a cui applicare la moratoria. Fino a settembre per l'Imu non c'è un problema di coperture, visto che ad ora si tratta solo di una sospensio- ILI I I EURO Il valore dell'I mu sui beni strumentali secondo le stime della Ragioneria dello Stato ne del pagamento. Ma occorrerà delineare il meccanismo di anticipazione delle risorse ai comuni, per i quali si pensa di ricorrere alla Cassa depositi e prestiti, ancora protagonista come per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Ieri, in proposito, si sono concluse le votazioni alla Camera sugli emendamenti al decreto. Oggi è atteso il voto finale sul provvedimento che dovrebbe poi passare al Senato. Le ultime novità riguardano i tagli alle indennità di servizio all'estero per il personale delle ambasciate che sostituiscono quelli per la cooperazione Lcu u a .üo!o _0y11¡11 I: iryrre.c Pagina 4 Inflazione, brusca frenata Crolla l ' inflazione ad aprile: la crescita su base annua si ferma all ° 1,1% dall`1,6% di marzo. Ora l`Istat rivede al ribasso le stime (+1,2%). L'indice resta invece fermo su base mensile . Il forte rallentamento , settima frenata consecutiva, è dovuto principalmente allo stop dei beni energetici. Da una ricerca Astra per Granarolo emerge che nell'ultimo anno il 40% dei consumatori ha ridotto i consumi alimentari e nove su dieci adottano comportamenti antispreco, con porzioni ridotte o utilizzo di avanzi. Tagli anche a pranzi e cene fuori. Per il Codacons il calo ha anche aspetti positivi. allo sviluppo. Restano fuori dalla sforbiciata lineare ai ministeri quelli dell'Istruzione, Università e Ricerca e della Cultura. `Salvi' anche i fondi per l'Expo. Non sembra ancora chiusa la partita sulla tassazione della sigaretta elettronica: il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti ha detto che il tema «dovrà essere affrontato se vogliamo evitare un buco da un miliardo». E per ulteriori 'rossi' a bilancio non pare il momento giusto: il debito pubblico italiano a marzo ha raggiunto un nuovo record, issandosi a quota 2.034,7 miliardi 17 in più su febbraio e quasi 80 rispetto allo stesso mese del 2012. Mondo Universitario Pagina 5 AUSTERITÀ • Bloccati 570 milioni di tagli Salvi Expo e scuola, a rischio le biblioteche etto e, apparentemente, fatto. La commissione Bilancio alla Camera sembra avere ascoltato l'aut aut che il presidente del Consiglio Enrico Letta aveva posto a se stesso durante un'intervista a «Che tempo che fa» con Fabio Fazio: «se ci saranno nuovi tagli alla scuola - aveva detto - mi dimetterò». Il lieto annuncio lo ha dato Marco Causi, relatore Pd del provvedimento che dovrà tagliare le risorse all'editoria, all'8 per mille, alla cooperazione e allo sviluppo per coprire i costi del Dl sui debiti della Pubblica Amministrazione con imprese e enti locali. «È un'ottima notizia - ha confermato il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, sul D suo profilo facebook - che conferma l'attenzione di questa maggioranza nei confronti della scuola, della ricerca e dell'università». Il taglio lineare da 570,45 milioni di euro avrebbe colpito nel 2015 l'Expo di Milano, la scuola, l'università e la ricerca. Queste ultime potranno contare su 137 milioni di euro, rispettivamente 75, 47,5 e 13,5. Passata l'euforia iniziale, si è compresa meglio la natura della notizia. In primo luogo, c'è stato qualcuno - il governo Monti - che ha pensato di tagliare all'istruzione fondi per «far ripartire l'economia», «dare ossigeno alle imprese». La logica è sempre quella del gioco della coperta corta: si taglia nei settori «più sociali» per pregare le imprese di prendere ossigeno prima di tornare ad aspirare alla canna del gas. In secondo luogo, il governo Letta si compiace oggi per un emendamento che annulla i tagli previsti nel 2015, ma nel Mondo Universitario programma dei fatidici «100 giorni» non è riuscito a citare nemmeno un'idea su come recuperare i 300 milioni di euro tagliati al Fondo ordinario di Finanziamento degli atenei dalla legge di stabilità di Monti. Gli studenti della Rete della Conoscenza ricordano che non c'è stata una parola, finora, su come rifinanziare il fondo per il diritto allo studio che nel 2014 prevede 14 milioni contro i circa 270 di quattro anni fa. Del resto, sono in molti a sostenere che bisogna accontentarsi di un governo che parla al futuro anteriore in un mondo dove può poco o nulla. Sempre meglio degli occhiali blu elettrico della Gelmini o del sorriso imbarazzato di Profumo. Ma si dà purtroppo il caso che i tagli all'università e alla scuola (all'incirca 10 miliardi di euro) resteranno tutti, e continueranno quelli all'Istituto Centrale del Catalogo Unico (Iccu) delle biblioteche italiane. A questa rete aderiscono oltre 5 mila biblioteche e permette la consultazione online dei cataloghi a oltre 5 milioni di visitatori ogni anno. Il catalogo vanta 12 milioni di titoli, più di 35 milioni le pagine visitate. I tagli hanno quasi dimezzato il bilancio dell'Iccu e il ministero dei beni culturali ha annunciato un taglio del 15% sui fondi. Il personale (ridotto da 90 unità nel 2007 alle attuali 43) ha comunicato che cesserà la manutenzione della rete. L'Italia, da sempre all'avanguardia nell'informazione bibliografica, oggi rischia di perderla per sempre, sacrificata sull'altare dell'austerità. Il premier Letta rischia di pentirsi presto del solenne impegno preso in diretta tv. ro. ci. Pagina 6 biti Pa, niente a scuola e ricerc Le Regioni del Sud: bene il riparto dei fondi ma il nostro disavanzo salìra Nando a Santonastaso È uno di quei classici casi in cui non si sa bene se è meglio guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Il decreto che sblocca una parte degli oltre 80 miliardi di debiti dello Stato nei confronti delle imprese è stato approvato ieri alla Camera (e che entro il7 giugno dovrebbe essere convertito dal Senato) si porta dietro speranze e dubbi. Alle prime appartengono i fondi - finalmente reali - che andranno agli entilocali (proprio ieri la Ragioneria dello Stato ha firmato il decreto che ripartisce quelli chiesti da Province e Comuni e lo ha pubblicato sul suo sito). Ai secondi la delusione delle Regioni meridionali che avevano sperato in modifiche più sostanziali del testo rispetto alla sua originaria emanazione. Cosa manca? Due le perplessità di fondo: la prima, la più forte, è che le Regioni con i conti in rosso per effetto del buco prodotto dalla super-spesa sanitaria, come la Campania - saranno comunque costrette a indebitarsi per poter corrispondere quanto dovuto alle imprese. Anche un prestito con tassi a livelli minimi impatterà infatti in maniera inevitabile con il disavanzo «di partenza», peggiorando ancora i dati di bilancio sui quali - ovviamente - pesa tutta l'impalcatura della gestione finanziaria dell'ente. È rimasta inascoltata la richiesta - primo proponente il governatore della Campania Stefano Caldoro - di applicare anche all'Italia il modello spagnolo. Ovvero, l'istituzione di un Fondoingrado di emettere un prestito garantito dallo Stato con il quale le amministrazioni pubbliche avrebbero potuto indebitarsi dopo avere certificato i loro crediti nei confronti delle imprese (in Spagna è stato possibile liquidare così già 3,8 Mondo Universitario milioni di fatture ad oltre 29mila fornitori delle regioni per un ammontare di 17,2 miliardi di euro ed altri 1,7 milioni di fatture a 106mila fornitori dei soli Comuni). E un'anomalia, dicono le Regioni del Sud, che si riflette anche nel secondo limite: alla fine hanno chiesto i rimborsi solo 7 Regioni, e non tutte meridionali, a dimostrazione del fatto che non esistono ritardi di pagamenti ovunque. E che, di conseguenza, l'idea di introdurre una tesoreria unica avrebbe avuto più facile gioco. Il decreto comunque va avanti. La Camera ha introdotto alcune modifiche: il taglio di 20 milioni che si potrà fare». Si stanno cercando risorse non solo per alleggerire il pagamento dell'imposta comunale ma anche per coprire le esigenze di rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Non sembrano esserci, invece, soldi per evitare anche il blocco dei contratti e delle remunerazioni dei dipendenti pubblici. Il decreto approvato in zona Cesarini dal governo Monti ha già ottenuto il via libera dal Consiglio di Stato e da ieri ha iniziato il suo iter nelle commissioni parlamentari. La previsione è che torni a Palazzo Chigi prima dell'estate. Duri i sindacati: secondo i loro calcoli le buste paga dei dipendenti pubblici, ferme dal 2010, hanno subìto una perdita di potere d'acquisto di 200 euro al mese (includendo il blocco al 2014). ai fondi per la cooperazione è stato eliminato e sarà coperto con una riduzione delle indennità di servizio all'estero delle ambasciate (ma il governo si è impegnato a ristomare i fondi con la legge di stabilità). Niente tagli sia per la scuola sia per l'università, la ricerca e l'Expo 2015. Non incapperanno cioè nei tagli lineari ai ministeri che dovranno consentire di recuperare 570 milioni dal 2015. Ma l'attesa è già tutta riservata al decreto Imu e cig in deroga che il governo dovrebbe emanare nella seduta di venerdì prossimo. Sull'imposta per la casa, ieri il ministro dell'Economia Saccomanni ha aperto alle imprese: «Stiamo analizzando tutte le cose che si possono fare rispetto all'idea iniziale di coprire la sola prima casa. Vediamo ciò Pagina 7 Le scelte Nella foto d'archivio un laboratorio di analisi del Policlinico federiciano a Napoli I II debito tagl i prev i st i li italiano Livello toccato dal debito delle pubbliche amministrazioni nel corso dell'ultimo triennio. Cifre in miliardi di euro Decreto legge sui debiti della P.A. 3 53 .OCI.ESCLUSE DAI TAG 2.022,7 Tagli lineari ai ministeri ,) n,-n Scuola Università Ricerca oltre 570 milioni all'anno 6, Expo 1.921,6 1 . 936 , 2 Fondo sviluppo e coesione 1 . 910 0 1 . 916 1 A 1.908,6 1.898.1 1.887,9 1 : 906 , 7 1 930 1.912,3 1.905,1 1.891,6 ANSA-CENTIMETRI 1:883,6 1.875,3 GEN FEB MAR APR MAG GlU LUG AGO SET OTT NOV DIC Fonte: Banca d'Italia Mondo Universitario ANSA-CENTIMETRI Pagina 8 «Nuove terapie» . «No, mutilazione» esperti divisi sul bisturi preventivo ce, nove donne su dieci vincono la loro battaglia lasciandosi l'incubo alle spalle. In Campania ogni anno 4500 donne si ammalano di cancro alla mammella GerardoAusiello Affrontare ogni giorno la roulette russa, consapevoli che ci sono alte probabilità di contrarre un tumore al seno. Perché lo dicono i geni, la nostra carta d'identità più intima e profonda. Vivere con l'angoscia di chi si sente in pericolo ma deve comunque guardare in faccia la realtà. Essere costrette a decidere tra rinunciare alla propria femminilità o salvarla, sconfiggendo la paura. Così si sentono migliaia di donne che ora - dopo la rivelazione choc dell'attrice americana Angelina Jolie - si interrogano su quale strada seguire. Il boom di patologie I numeri parlano chiaro. Ogni anno in Italia si registrano 40mila nuovi casi di cancro alla mammella. Un trend, dicono gli esperti, che è in costante aumento: dall'un per cento si è arrivati, infatti, al 2,5 per cento delle donne. Tra le regioni più esposte c'è la Campania dove oggi si ammalano 4500 donne contro le 3200 del passato. Ma non ci sono solo dati negativi. L'altra faccia della medaglia è che, in presenza di diagnosi preco- Il momento della scelta Cosa fare quando si scopre di avere un gene difettoso, il Brcal o il Brca2 (la sigla sta per breast cancer, ovvero cancro alla mammella) che moltiplica il rischio di sviluppare il tumore? L. Marco Salvatore: «Solo il 30% delle campane si sottopone allo screening» Solo pochissime donne in Italia adottano la soluzione più drastica, ovvero la doppia mastectomia . Almeno al Sud interventi del genere restano rari. Diverso il discorso nelle regioni settentrionali dove si stanno sperimentando ipotesi alternative. La parola d'ordine della comunità scientifica, tuttavia, è «prudenza ». Il manager dell'Istituto Pascale, Tonino Pedi- L Giuseppe D'Aiuto: al Pascale un team assiste 600 pazienti al giorno gratuitamente Mondo Universitario cirri, non ha dubbi: «Qui parliamo di una brutale mutilazione del corpo. Tale ipotesi, culturalmente inaccettabile e clinicamente dubbia, non può essere praticabile. La migliore arma contro questo male è sempre la prevenzione». Lo screening, costi e tempi Difendersi significa ricorrere alla mammografia. Almeno una volta ogni dodici mesi, soprattutto nella fascia d'età tra i 49 e i 69 anni. Facile a dirsi, non sempre a farsi. Perché un esame di questo tipo costa dai 55 ai 60 euro ed è gratuito solo per una piccola fetta della popolazione. Ecco che - specie in tempi di crisi, quando si è costretti a stringere la cinghia - si finisce per rimandare, saltando un appuntamento. E un altro. Senza contare i problemi burocratici, dalla prenotazione alle liste d'attesa. Che però nei centri di riferimento (come quello del distretto 33, in piazza Nazionale a Napoli) si cerca di smaltire rapidamente. Ciò anche grazie all'aiuto di medici volontari. «Purtroppo a Napoli e in Campania solo i130 per cento delle donne si sottopone regolarmente allo screening spiega Marco Salvatore, docente ordinario di Diagnostica per Immagini della Federico II e a lungo direttore scientifico dell'Istituto tumori di Napoli - mentre la media nazionale è del 50 per cento con punte del 60 in alcune regioni settentrionali. Nel Mezzogiorno l'unica eccezione è rappresentata dalla Basilicata. Sarebbe auspicabile, in questo senso, un diverso approccio culturale». E allora si tratta di incentivare un percorso di prevenzione del tumore al seno attraverso l'istituzione di un team di esperti multispecialistico e l'utilizzo di tecnologie diagnostiche innovative. Ne è convinto Giuseppe D'Aiuto, primario del dipartimento di Senologia del Pascale: «In diverse aree del nostro Paese lo screeningviene offerto gratuitamente, al di là dell'età e della situazione socio-economica fmaJnliecha aHuMW fl Pagina 9 delle pazienti. Da questo punto divista - avverte - in Campania c'è ancora da lavorare. Per le donne con mutazione dei geni Brcal e 2 non è prevista la possibilità di effettuare controlli senologici gratuiti. Se si considera che, in genere, la mutazione riguarda più donne di una famiglia, i costi da sostenere per la prevenzione sono proibitivi». Il dialogo medico-paziente Un'esperienza esportabile è invece quella della collaborazione fra l'Istituto Pascale e il Ceinge di Napoli, che ha reso possibile l'implementazione di un team multispecialistico (segue 600 pazienti) e di un percorso dedicato ai tumori ereditari della mammella con l'esecuzione del test genetico gratuitamente. «Ma per noi la mastectomia profilattica non rappresenta la soluzione al problema chiarisce D'Aiuto - In molti casi il miglioramento dello stile di vita, attraverso una dieta specifica e un programma di attività fisica controllata, produce una riduzione del rischio di sviluppare un tumore al seno nell'ordine del 50 per cento». Comunque, sottolinea l'ordinario di Oncologia Medica alla Federico II Sabino De Placido, la scelta di sottoporsi a un intervento chirurgico del genere dev'essere rarissima e va assunta sempre al termine di un percorso di riflessione e di dialogo con specialisti e familiari. Percorso in cui la chirurgia plastica può giocare un ruolo cruciale: «Gli studi attestano che il distress psicologico delle donne a rischio per tumore mammario su base genetica diminuisce dopo la chirurgia profilattica con ricostruzione, Mammografia De Placido: « Scelta ogni 12 mesi drastica? Dev'essere nella fascia d'età rarissima e dopo tra i 49 e i 69 anni meditata riflessione» Nelle regioni Giordano: settentrionali la mastectomia lo screening preventiva abbatte raggiunge il 60% il rischio sebbene in talune circostanze possano perdurare conseguenze negative inerenti alla percezione dell'immagine corporea. Nella presa in carico delle donne che scelgono la chirurgia profilattica è essenziale esplorare prima dell'intervento il modo in cui le donne percepiscono e vivono il proprio corpo così come le potenziali conseguenze della chirurgia profilattica con ricostruzione». Italia e Usa a co nfronto Ma se si lascia l'Italia e si attraversa l'Oceano Atlantico, la prospettiva cambia radicalmente. Cervelli italiani emigrati all'estero si soffermano infatti sui benefici di una decisione radicale che, spesso, può essere risolutiva. Massimo Cristofanilli, direttore del Jefferson Breast Care Center di Philadelphia, definisce la mastectomia profilattica «una modalità preventiva di dimostrato beneficio»: chiaramente il ricorso a questa tecnica, dice, deve valere solo «dopo conferma di mutazione dei geni Brcal e Brca 2». La vera sfida sarà però andare oltre: «Ricerche future dovranno dimostrare che sensitive modalità diagnostiche di monitoraggio associate con terapie mediche preventive possano essere utilizzate in alternativa e con lo stesso beneficio, prevenendo non solo il trauma di una diagnosi di malattia invasiva». È d'accordo l'oncologo napoletano Antonio Giordano, ordinario di Anatomia Patologica all'Università di Siena, che a Philadelphia è direttore dello Sbarro Institute alla Temple University: «Non si può ignorare il fatto che la mastectomia preventiva è in grado di ridurre il rischio di cancro al seno dal 70 al 5 per cento mentre spesso le terapie conservative non scongiurano la recidiva. In questo senso la Campania sconta il ritardo di non avere a disposizione centri di consulenza genetica all'avanguardia». Giordano si sofferma, poi, sui cosiddetti fattori esterni: «Da un lato ci sono il bagaglio genetico e la familiarità. Dall'altro le condizioni ambientali. Numerosi studi hanno dimostrato che la diffusione di patologie oncologiche varia anche in base al territorio. In alcune aree del Sud, ad esempio, si assiste a un boom di tumori. Abbiamo dimostrato che in certi casi i disastri ambientali hanno causato danni irreversibili al patrimonio genetico della popolazione trasformandolo in un Dna colabrodo. Per questo in ultima analisi occorre incentivare la medicina personalizzata. Ogni paziente è un'esperienza irripetibile e come tale va considerato». II nome del gene II Brca 1 e 2 codifica una proteina di suscettibilità al cancro della mammella L ' impe n nata I n Campania i casi sono passati da 3.200 a 4.500 l'anno Mondo Universitario Sempre più tecnologie all'avanguardia nel mondo dell a prevenzione M a con l'agg ravars i della crisi c'è chi evita i controll i, anche il ticket pesa Pagina 10 Veronesi: «Scelta drasti c ma non elimina il pericolo» to efficace Salvo Sapio Professor Umberto Veronesi, come si fanno ad individ uare i geni difettosi Brcal o Brca2 che determinano l'aumento del rischio di cancro al seno e alle ovaie? «Bisogna sottoporsi ad un test genetico, cioè un esame del Dna. Non è un esame per tutte, però: solo per le donne che hanno familiarità. In ogni caso il testva prescritto da un medico specialista e deciso con lui, dopo un counselling geneti co in cui vien e esaminato l'intero profilo di rischio individuale della donna». Di fronte auna predisposizione genetica accertata è corretto utilizzare una chirurgia così radicale e demolitiva? «La realtà è che di fronte a un test genetico positivo non c'è una soluzione corretta dal punto di vista medico-scientifico. La medicina ha fatto unimportante passo avanti quando ha trovato in un gene mutato una causa del tumore del seno, ma non ha fatto altri passi in direzione di una soluzione. In pratica, da un lato abbiamo gli strumenti per sapere se una donna ha una predisposizione ad ammalarsi di tumore al seno, ma dall'altro non abbiamo gli strumenti per evitare che si ammali. La mastectomia preventiva è un'opzione, ma non è l'unica. C'è anche la scelta della sorveglianza per la diagnosi precoce. Una donna con Brca mutato può seguire un programma di controllo speciale che prevede l'ecografia e la risonanza magnetica ogni sei mesi. E dimostrato che questi esami sono in grado di individuare un tumore in fase estremamente iniziale, addirittura quando è impalpabile, che può essere trattato con una chirurgia conservativa e rispettosa dell'integrità del corpo della donna, con un tasso di guarigione de198%». C'è una scuola americana che si è lanciata su questa strada e ha già monitorato l'andamento post-operatorio di migliaia di donne mastectomizzate. È una deriva tecnologico-commerciale o un'utilità chirurgica? «Non vorrei lanciare accuse non motivate, anche se, lo dice lei, il dubbio c'è. Parlerei di scuole di pensiero, sempre per riprendere le sue parole, e negliUsa la corrente a favore della mastectomia rispetto alla diagnosi precoce è particolarmente forte. Del resto la cultura della chirurgia Mondo Universitario L «In America scuola di pensiero diversa la chirurgia conservativa è nata in Europa» ® . ® «Molte donne non vogliono passare la vita facendo esami e preferiscono l'intervento» conservativa è nata in Europa. Comunque, il fatto che ci siano studi in corso che forniranno sempre più dati alle donne che devono decidere, non può che essere positivo». E vero che l'intervento riduce il rischio dall'87% al 5% come dice la Jolie? «Le percentuali di rischio sono sempre difficili da indicare con precisione. Servono più per le ricerche statistiche, che perle scelte di salute individuali. Comunque è indubbio che la riduzione del rischio è drastica. Ma è anche indubbio che non è uguale a zero. Per questo la donna che sceglie la mastectomia deve continuare a sottoporsi ai suoi controlli. Il vero problema è che quel residuo di rischio di malattia è legato ad aree periferiche della ghiandola mammaria, che possono essere più difficili da indagare ed eventualmente trattare». Ma la chirurgia ricostruttiva è senza rischi? «Tutti gli interventi chirurgici comportano dei rischi, anche se oggi bisogna sottolineare che sono molto limitati, perché i progressi negli ultimi anni in questo campo sono stati straordinari. Ci sono però anche degli svantaggi legati all'impianto delle protesi: anche le più moderne vanno sostituite ogni 10/ 12 anni (con intervento chirurgico) e comunque sono e rimangono un elemento estraneo al nostro organismo, con i conseguenti rischi di reazioni avverse, fibrosi e così via». Quali sono le terapie alternative alla mastectomia? Al momento non abbiamo alternative terapeutiche. Stiamo però studiando congrandissimo interesse molecole con poteri preventivi, in grado cioè di impedire lo sviluppo della malattia. Ad esempio è in sperimentazione la Feriretirridenelle donne in premenopausa. Abbiamo molte speranze, ma lo studio ancora non è concluso». Un altro farmaco, il tamoxifen, è utilizzato perscongiurare l'insorgenza del tumore nei soggetti a rischio. E utile e quali sono gli effetti collaterali? «Tamoxifen è utilissimo e soprattutto di provata efficacia preventiva per chi ha già avuto un tumore del seno. Quindi casi diversi da chi ha una mutazione genetica». Per quali altri organi è possibile prevedere il rischio di un tumore grazie alla genetica? Colon, tiroide, surrene e che altro? «Essenzialmente sono quelli. È allo studio la prostata». Quanto contala familiarità? «Molto. È il prerequisito per l'ereditarietà, come ho accennato prima. Non necessariamente chi ha familiarità, eredita geni mutati, ma la familiarità è il primo fattore da esaminare per decidere se sottoporsi a test genetico». Ma c'è un'altra forma di prevenzione che non passa per la genetica e quanto è utile? «Se parliamo di tumore del seno la prevenzione si identifica con la cosiddetta prevenzione secondaria, vale a dire la diagnosi precoce. È questa è utilissima, ed è dimostrato che riduce la mortalità per questo tumore. Gli stili di vita (che fanno parte della prevenzione primaria) che potrebbero ridurre il rischio di tumore del seno richiederebbero di tornare indietro nella storia. Sappiamo che hanno meno tumori le donne che hanno molti figli, da giovanissime e tutti allattati al seno». Pagina 11 C'è un aspetto psicologico e Il gene culturale in questa vicenda e che ruolo Brca gioca? segnala «Direi che gioca un il rischio ruolo centrale. Come ma non ho spiegato la medicina oggi non conosciamo offre una soluzione la cura definitiva al problema della gestione del rischio di ammalarsi. E allora la scelta è interamente nelle mani della donna. Ci sono donne che non se la sentono di affrontare per tutta la vita un programma di esami di diagnosi precoce che diventa quindi una fonte di ansia permanente. Dobbiamo ricordare sempre che tutti i tumori, e quello del seno in particolare, hanno una fortissima dimensione soggettiva, per cui la stessa malattia può apparire più o meno grave a seconda della mente che la vive. In questa vicenda in particolare tutto ruota intorno alla soggettività, alla personalità e il progetto di vita di ogni donna. E ogni donna dovrebbe decidere per sé». La m al att i a ri ce rca IL CANCRO Al SENO È una patologia dovuta alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne killer con dieci «volti» I FATTORI Di RISCHIO età predisposizione genetica e familiarità alti livelli di estrogeni alterazioni del seno come cisti e fibroadenomi obesità fumo ambientali, quali l'esposizione a dosi elevate di sostanze chimiche e radiazioni COME Si CURA chirurgia terapia ormonale chemioterapia terapie biologiche radioterapia I8 ITALIA C RIPRODUZIONE RISERVATA 100 nuovi casi al giorno colpisce una donna su 10 se identificato al 1° stadio senza linfonodi coinvolti la sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate è del 98% rappresenta il 20-25% di tutti i tumori femminili Tumore della mammella, un killer con dieci volti. Un solo nome perdieci patologie con una firma genetica diversa. A svelare la molteplice natura del cancro al seno, finora considerato come una sola malattia classificabile in quattro grandi sottogruppi, è uno studio pubblicato su Nature. Si tratta della più grande ricerca genetica mai condotta su questa patologia, che potrebbe portare a tratta menti sempre più mirati e personalizzati. ANSA- CENTIMETRI Gli studi americani rilanciano i cibi con Omega 3 Gli acidi grassi essenziali omega 3 perla prevenzione del cancro. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, può essere prevenuto e contrastato proprio grazie all 'assunzione di queste sostanze. L'azione degli omega Mondo Universitario 3 sulla prevenzione e la riduzione della crescita del tumore del seno è stata osservata in uno studio condotto dai ricercatori del Department of Human Health and Nutritional dell'Università di Guelph . Il dottor David Ma e colleghi hanno scoperto che nel modello animale in cui vi era la presenza di acidi grassi essenziali omega 3, si sviluppavano meno tumori. Si tratta di una delle conquiste alimentari che hanno reso famosa in tutto il mondo la dieta mediterranea. L'attrice «Wanted Scegli il tuo destino» è un film dei 2008 con Angelina Jolie protagonista principale Pagina 12 Elne ncy, Medici Senza F ontiere e ' ° c i dominatori delle classifiche di preferenze e contributi LA FORMULA DELLA SOUD Nel 2013 a volon PAGINA A CURA DI ANDREA BAVIERA on è la panacea dei mali di un Paese cronicamente portato a non tenere in giusta considerazione l'investimento nella ricerca. Eppure il cosiddetto «5 per mille», la possibilità di devolvere questa quota dell'Irpef dovuta allo Stato per attività a elevato valore scientifico e sociale, è uno dei rari istituti che funzionano. Quest'anno saranno 400 milioni di euro, derivanti dalle scelte dei cittadini nella dichiarazione dei redditi 2012, a sostenere onlus, attività sociali ed enti di ricerca. Il meccanismo, è stato introdotto dalla Finanziaria 2005 dall'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e finora sempre confermato. La differenza rispetto al preesistente 8 per mille è nella destinazione che, sempre a discrezione del contribuente, privilegia enti, di natura privata e pubblica, con attività in precisi settori: onlus, associazioni di promozione sociale, enti dediti alla ricerca scientifica e alla sanità, università, servizi sociali dei Comuni. L' 8 per mille, invece, può essere devoluto alla Chiesa cattolica (o ad altre cinque confessioni religiose alternative) o allo Stato. Le prime destinano parte delle somme al sostentamento del clero e parte alle attività sociali da queste promosse. Lo Stato è invece vincolato a impiegare le somme dell' 8 per mille a attività quali la lotta alla fame nel mondo, interventi in occasione di calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali. N Mondo Universitario L'elenco dei soggetti ammessi è definito dall'Agenzia delle entrate, vagliando le domande pervenute, nel caso di quest'anno, per l'imminente dichiarazione dei redditi, fra il 22 marzo e il 7 maggio. Il decreto della spending review (dl 95/2012) ha fissato a 400 milioni di euro le risorse complessive 2013 a valere sulle dichiarazioni 2012, che andranno a spalmarsi su: ricerca sanitaria e scientifica, volontariato, attività sociali dei Comuni e associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni. Il volontari ato è in genere il settore più gettonato, anche se spesso ci sono sovrapposizioni di sigle, vale a dire, associazioni che possono essere scelte in settori diversi, considerando che operano in più direzioni. Per lo scorso anno, relativamente alle dichiarazioni dei redditi 2011, sono stati onlus ed enti di volontariato ad accaparrarsi la fetta più consistente: poco meno di 260 milioni di euro, messi assieme da oltre 10 milioni di contribuenti che hanno espresso preferenza di devoluzione del loro 5 per mille verso un gran numero di soggetti, 33.522 ammessi al contributo. In cima alla graduatoria dei beneficiati Emergency, l'associazione che fa capo al «chirurgo di guerra» Gino Strada, cui sono andati 11 milioni di euro. Segue in graduatoria Medici senza frontiere, con 8,7 milioni, quindi l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, con 6,4 milioni. L'Airc in realtà è protagonista assoluta del cinque per mille, in quanto la si trova in testa alla graduatoria dei percettori in altre due categorie: «Ricerca Scientifica» con 34,2 milioni di contributi sul totale di 57,5 destinati a questo comparto, e «Ricerca Sanitaria», con 14,8 milioni sul totale di 54,76. Nella prima, dietro Airc figurano, sensibilmente distanziate per ammontare dei contributi, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, 3,8 milioni, e la Fondazione Umberto Veronesi, 3,3 milioni. Quarta la Fondazione Telethon, con 1,87 milioni. Cifre più contenute nel settore «Comuni», dove Roma è prima per contributi con 387 mila euro, seguono Milano con 249 mila e Torino con 178 mila, quasi 16 milioni di contribuenti hanno approfittato di questa misura da molti definita di democrazia fiscale (e che ha permesso di devolvere circa 328 milioni). Infine, la graduatoria delle associazioni sportive, con un totale di 7,5 milioni, le meno gettonate dai contribuenti: 94.500 euro per il primo dei beneficiati, che è di Messina, l'Associazione Dilettantistica Polisportiva Odysseus. 37 mila euro per la Canottieri Milano, mentre prendono ancora la strada della Sicilia i 34.800 euro del terzo in classifica, l'Atletico Caltanissetta. (riproduzione riservata) Pagina 13 Enti della ricerca scientifica e dell'università ammessi al beneficio dal MIUR 1-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO 2- FONDAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA ONLUS 3- FONDAZIONE UMBERTO VERONESI 4- FONDAZIONE TELETHON 5- FONDAZIONE CENTRO SAN RAFFAELE DEL MONTE TABOR TOTALE Enti della ricerca scientifica e dell'università Enti della ricerca sanitaria 1-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO 2- FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO - ONLUS 3- FONDAZIONE CENTRO SAN RAFFAELE DEL MONTE TABOR 4- ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA SRL 5- ISTITUTO GIANNINA GASLINI TOTALE Enti della ricerca sanitaria n. scelte importo ( min giuro) 1 . 020 . 009 34 . 2 110 . 633 3.8 87.120 57.455 3.4 1.9 26 . 142 1 .1 2 . 449 . 010 57 . 6 n . scelte importo ( min giuro) 389.302 14.8 159.329 6, 0 125 . 168 5.8 95 . 658 4.7 83.617 2 . 519.844 3.2 54.8 Onlus ed enti del volontariato ammessi al n. scelte importo ( min giuro) 1- EMERGENCY - LIFE SUPPORT FOR CIVILIAN WAR VICTIMS ONG ONLUS 383 . 163 11 . 0 2- MEDICI SENZA FRONTIERE ONLUS 263.783 8.8 3-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO 273 . 576 6 .4 4- COMITATO ITALIANO PER L'UNICEF ONLUS 208.082 0,5 5-ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE, LINFOMI E MIELOMAONLUS 205.951 5.2 TOTALE Onlus ed enti del volontariato 10.900.308 259.3 Attività sociali del comune di residenza beneficio n. scelte importo (min giuro) 1- ROMA 11.088 0,4 2- MILANO 5.933 0,2 3-TORINO 5.746 0,2 4- VENEZIA 3.181 0,1 5-GENOVA 2.474 0,1 592.326 12.5 TOTALE attività sociali del comune di residenza Basta apporre la firma e un codice asta firmare e indicare il codice fiscale I dell'ente prescelto. Di tasca propria non bisogna aggiungere nulla rispetto a ciò che già si paga come Irpef allo Stato. Solo che, in questo modo, sarà possibile dare sostegno concreto a uno fra i quasi 50 mila soggetti ed enti ammessi a ricevere il cosiddetto «cinque per mille». Con quasi 35 mila sigle, è il volontari ato a fare, numericamente, la parte del leone. Ma con una firma si può anche sostenere l'attività sociale del Comune, o contribuire allo sviluppo della polisportiva di gra- Mondo Universitario dimento. Se poi non si ha idea, o non si conosce a sufficienza, quale specifica attività sostenere, è possibile comunque devolvere il cinque per mille, al settore piuttosto che alla singola sigla. Sarà poi operato un riparto delle somme così accantonate, proporzionale alle scelte che hanno privilegiato i diversi aventi diritto. Determinante è la firma da apporre per un solo settore e aggiungere, se lo si desidera, il codice fiscale della sigla preferita, ricerca sanitaria piuttosto che volontari ato o uno degli altri. (riproduzione riservata) Pagina 14 Dall'Agenzia delle entrate liste provvisorie degli aspiranti Son del 5 p er 15 per mille 2013 muove i primi passi. L'Agenzia delle entrate ha pubblicato ieri sul proprio sito web gli elenchi provvisori degli enti che aspirano a ripartirsi una torta da circa 400 milioni di euro. I soggetti che hanno presentato domanda sono 45.603, ripartiti nelle tradizionali quattro categorie: volontariato (che si conferma il settore più affollato, con 38.301 associazioni, onlus e fondazioni), ricerca scientifica e universitaria (422 soggetti), ricerca sanitaria (103 soggetti) e associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni (7.047 soggetti). A questi dovranno essere aggiunti gli 8.092 comuni italiani, ai quali i contribuenti possono donare il proprio 5 per mille dell'Irpef per sostenere attività di carattere sociale. Le liste rese noti ieri dall'amministrazione finanziaria sono tuttavia provvisorie. I potenziali candidati avranno tempo fino a lunedì 20 maggio per chiedere alla Direzione regionale delle Entrate competente per territorio di rettificare eventuali errori anagrafici. Gli elenchi corretti saranno quindi pubblicati entro il prossimo 27 maggio. Ma non è tutto. Lo step successivo va effettuato entro il 1° luglio 2013: i rappre- Mondo Universitario sentanti legali degli enti del terzo settore che chiedono l'accesso ai fondi dovranno presentare all'Agenzia una dichiarazione attestante i requisiti di ammissione all'elenco (il modello standard è scaricabile dal sito delle Entrate). Identico adempimento deve essere effettuato dalle associazioni sportive dilettantistiche presso gli uffici territoriali del Coni, nonché dagli enti della ricerca scientifica e dell'università, tenuti della presentazione della documentazione al Miur. Infine, è prevista un'ulteriore scadenza per sanare eventuali omissioni sia riguardo alla domanda di iscrizione sia alle successive integrazioni documentali: la deadline è fissata al 30 settembre. Gli enti «ritardatari» potranno garantirsi in questo modo l'accesso ai fondi, ma saranno comunque soggetti a una sanzione di 258 euro, da pagare tramite F24 con il codice tributo «8115». Naturalmente la sanatoria è ammessa a patto che i requisiti di legge fossero già esistenti alla data di scadenza delle domande (7 maggio 2013 per il non profit e le Asd, 30 aprile per gli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria). Pagina 15 Si moltiplicano le iniziative a sostegno di chi ha patito le conseguenze della perdita del lavoro SEMPRE PIU' UNA RETE ANTI-CRISI C 'è anche la ricerca PAGINA A CURA DI STEFANO CATELLANI Emilia-Romagna ha deciso di orientare progetti e attenzioni al rilancio delle attività commerciali nelle aree terremotate delle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia. Ma è anche il laboratorio che lega le Fondazioni a progetti specifici, sulla nuova imprenditoria sostenibile e il lavoro qualificato di tanti giovani di valore. In questa regione si sperimentano strade nuove, anche sostenendo le attività imprenditoriali. A un anno esatto dal sisma che ha colpito l'Emilia, le cose da fare sono ancora tante. Destinando il 5 per mille dell'Irpef alla Fondazione Giuseppe Orlando, struttura che opera proprio nella solidarietà, assistenza sociale e beneficenza, oltre che nell'istruzione, formazione e tutela dei diritti civili, si può dare un sostegno concreto alle famiglie degli imprenditori commerciali nella difficile fase del ripristino di tutte le attività e di ritorno alla normalità. Aderire è semplice: basta indicare nell'apposita sezione della dichiarazione dei redditi il codice fiscale della Fondazione Giuseppe Orlando. scient. Di grande evidenza anche l'attività della Fondazione Banco Alimentare che nel 2012 ha raccolto in Emilia-Romagna ben 1.049 tonnellate di prodotti da destinare ai bisognosi. Il 5 per mille aiuta a sostenere la macchina organizzativa, con cui i volontari raccolgono il cibo e lo consegnano a chi è in condizioni di disagio. La Rete Banco Alimentare assiste gratuitamente 8.818 strutture caritatevoli in tutto il territorio nazionale. La loro attività assiste quasi 1,8 milioni di bisognosi. Data la crescita dei destinatari finali, a causa della crisi economica, l'obiettivo per il 2013 è aumentare le eccedenz alimentari recuperate e raccolte per consentire una distribuzione simile in volume a quella del 2012. I risultati sono concreti: con un euro di spesa la Fondazione ha recuperato e distribuito 17 kg di alimenti per un valore medio di 51 euro. Il codice fiscale della Fondazione Banco Alimentare Onlus è: 97075370151. Il 5 per mille si può destinare anche al Comune di residenza. Fr-crru•cr J1`ccrrca'eZli Mondo Universitario Quello di Casalecchio di Reno (Bologna) ha deciso che, data la crisi, utilizzo prioritario dei fondi destinati dai cittadini nel 2013 saràilso- t dalla leucem ia stegno alle famiglie con minori che hanno subito conseguenze dalla perdita di lavoro. In tempi di spending review sulla sanità assume rilevanza anche il progetto lanciato dall'Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per assumere o mantenere in organico giovani ricercatori. Con i fondi così raccolti l'Azienda finanzierà nuovi progetti per studiare i fattori associati alle principali malattie infiammatorie e tumorali, sviluppare l'applicazione di nuove tecnologie diagnostiche avanzate e approfondire le indagini su soggetti con caratteristiche specifiche: gli anziani, i pazienti in fase avanzata di malattia, i casi complessi dal punto di vista genetico e molecolare. Codice Fiscale dell'Asmn 01614660353. Intanto l'Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e Mieloma cerca di finanziare la ricerca scientifica e il potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare, nonché migliorare le Case alloggio Ail, realizzare interventi significativi nei reparti di degenza, nei day hospital e nei Centri di trapianto. Insomma è corposo il programma del presidente dell 'Ail, Franco Mandelli (ematologo e presidente nazionale Ail) che guida un team di medici, ricercatori, volontari (sono oltre 20 mila), pazienti, guariti o in cura, distribuiti su 82 Sezioni provinciali. I fondi che possono arrivare dal 5 per ? . coltura mille in questa fase sono decisivi perché i rilevanti progressi della ricerca scientifica e le terapie sempre più efficaci e mirate, compreso il trapianto di cellule staminali, hanno consentito grandi miglioramenti nella diagnosi e nella cura dei pazienti affetti da tumori del sangue. «Ma è necessario un sostegno continuo e su più fronti per raggiungere l'obiettivo irrinunciabile», spiega Mandelli, «rendere leucemie, linfomi e mieloma sempre più guaribili». Il 90% dei fondi raccolti sarà destinato alle sezioni provinciali per progetti specifici sul territorio. Sono le sezioni che accolgono il malato e la famiglia e lo accompagnano per tutto il percorso della malattia. Si occupano dell'assistenza domiciliare, realizzare e mantenere operative le Case Ail, acquistare farmaci costosi o difficilmente reperibili, intervenire nelle esigenze dei Centri di ematologia di riferimento. Il restante 10% è destinato al Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto per finanziare la ricerca. Il codice fiscale da segnalare per Ail nella dichiarazione dei redditi è 80102390582. (riproduzione riservata) Pagina 16 1, ,. L0 > d P >% . Mondo Universitario Pagina 17 Più ncerca sulla biodinamica «Cercasi giardiniere-custode biodinamico preferibilmente sposato per proprietà con giardino, orto, oliveto. Richiesta grande passione per la terra». Sì, l'agricoltura biodinamica è anche un'opportunità di lavoro e il sostegno diretto a Biodinamica, l'associazione che promuove formazione e assistenza in tutta Italia, è una delle possibilità offerte dal 5 per mille. Storia lunga quella dell'agricoltura biodinamica in Italia ma il tema centrale, secondo il presidente Carlo Triarico, resta la ricerca. Qui il made in Italy sta facendo miracoli. Migliora i suoli e ottiene buoni prodotti. I vini biodinamici, saliti alla ribalta anche di una rassegna come il Vinitaly, sono da molti considerati tra i migliori al mondo. E si vendono. Ma le ricerche che si fanno in Italia sul settore sono ancora marginali, non applicative e fatte soprattutto a spese del movimento biodinamico. Gli agricoltori hanno bisogno di collaborare con gli scienziati, invece sono stati lasciati soli. «Dobbiamo far sì che in Italia la ricerca biodinamica sia spinta a livelli mai visti», dice Triarico. Certo sono importanti consulenza, formazione e divulgazione, ma è indispensabile uno sforzo perché i più importanti atenei e istituti di ricerca italiani avviino studi di grande portata su qualità dei prodotti e gestione dei suoli. Questo oggi è possibile. Tanti i progetti avviati, anche in Emilia-Romagna, dove è attiva una sezione dell'associazione (a Rolo nel Reggiano, guidata da Fabio Fioravanti), membro della organizzazione internazionale B.D.A. proprietaria del marchio biodinamico e riferimento per chi pratica in Italia. L :Associazione, senza scopo di lucro, vive grazie al sostegno di chi produce e si nutre di prodotti biodinamici. Quindi quote associative e contributi piccoli e grandi, cruciali per organizzare convegni e iniziative culturali, dare consulenza agli agricoltori, diffondere i principi biodinamici. Nello spazio per la destinazione del 5 per mille in dichiarazione dei redditi è necessario firmare «Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni» e inserire il codice fiscale dell'Associazione per l'Agricoltura Biodinamica: 03665390153. (riproduzione riservata) Mondo Universitario Pagina 18 mio sogno è scoprire un rivoluzionario materiale fotoattivo << per celle fotovoltaiche, economico e allo stesso tempo più efficiente ed ecologico rispetto agli attuali». Parola di Jennifer Molloy, 28 anni. Ha accettato, insieme a tanti altri giovani ricercatori, di metterci la faccia e fare da testimoniai dell'appello del rettore dell'Università di Bologna, Ivano Dionigi. «I nostri motori di ricerca». E questo il messaggio cui si affida l'Università di Bologna per promuovere la campagna 5 per mille 2013. Testimonial dell'iniziativa i dottorandi dell'Ateneo, che raccontano in prima persona la passione e l'impegno nella ricerca, ogni giorno. Anche quest'anno l'Università pone al centro della campagna i tanti giovani ricercatori che ogni giorno lavorano nelle aule, biblioteche e laboratori di Scuole e dipartimenti. Nonostante la grave incertezza economica e il disagio sociale che affligge l'Italia, l'Ateneo felsineo prosegue con determinazione nel sostegno alla ricerca, scegliendo di destinare i proventi del 5 per mille alle borse di studio per i dottorati di ricerca. Come sottolinea Dionigi nell'appello a tutti i sostenitori dell'Alma Mater Studiorum, «la ricerca è, con l'istruzione e la tutela della salute, un dovere costituzionale, un bene comune indispensabile per assicurare al Paese competenze e professionalità, anche fuori dell'ambito accademico». Le borse consentiranno a laureati meritevoli e preparati di portare avanti progetti di ricerca competitivi sia in Italia che all'estero. L'impegno dei ricercatori Unibo nelle differenti discipline ha permesso risultati importanti: 12 mila prodotti sviluppati ogni anno, 180 brevetti attivi, 277 progetti finanziati nell'ambito del VII programma quadro e in altri programmi comunitari, 7 Centri interdipartimentali per la ricerca industriale che contribuiscono alla Rete Dell'Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna. Tante le azioni promozionali della campagna 2013, che coinvolgerà anche il Multicampus di Romagna: invio di materiali informativi ai Centri di Assistenza Fiscale, pubblicità su autobus, pensiline e in aeroporto, inserzioni su quotidiani, spot radiofonici negli ipermercati, persino eventi. Per sensibilizzare la comunità sull'importanza della ricerca universitaria ai fini della crescita, sono stati «ingaggiati» come testimonial della campagna gli stessi dottorandi. Per destinare il 5x1000 all' UniBo basta indicare nel riquadro «Finanziamento agli enti di ricerca scientifica e all'Università» il codice fiscale dell'Alma Mater Studiorum 80007010376. (riproduzione riservata) Mondo Universitario Pagina 19 Oggi basta lo status "y associazione o o us per l'inclusione tra i potenziali benefici caso _T UN MECCANISMO FORSE DA RIVEDERE Necessaria una maggiore selezione dei* richiedentì l'accesso PAGINA A CURA DI FRANCO CANEVESIO ei pochi anni di vita il N meccanismo del 5xmille ha suscitato più di una critica. Tanto che a Milano, poco tempo fa, le associazioni dei genitori disperate per la mancanza di soldi - hanno pensato di chiedere che il 5 per mille delle loro tasse fosse destinato alla scuola dei loro figli. Perché se il meccanismo non è convincente, lo è ancora meno il criterio di distribuzione dei fondi, che nel tempo ha scatenato più di una polemica. Nel 2010 scoppiò lo scandalo del 5xmille alla Croce Rossa che percepì dall ' Agenzia delle entrate oltre 2 milioni di euro cui però, secondo la stessa Agenzia, non aveva diritto. Un paradosso, visto che la Cri è dal 1995 ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico (soggetto dunque alla disciplina degli enti pubblici) ed è sotto il controllo di quattro ministeri (Lavoro , Salute e Politiche Sociali, Difesa ed Economia), dunque finanziata dagli stessi, cioè dalle tasse di noi italiani. Dal 2006 c'è la possibilità per gli enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non-profit, ricerca scientifica e sanitaria) di intascare il 5xmille dall' Irpef dei cittadini ma secondo la circolare n.56/e dell'Agenzia delle entrate del 10 dicembre 2010 possono accedervi solo i soggetti di diritto privato: «Gli enti associativi di diritto pubblico non possono essere iscritti nell'elenco dei destinatari del 5 per mille e non possono accedere alla ripartizione delle relative quote». In base a questa norma la Croce rossa avrebbe dovuto essere esclusa dai beneficiari e invece no: nel 2007 l'ente incassa 673 mila euro, nel 2008 680 mila e nel 2009 1.120. 000 (dati visibili sul sito dell'Agenzia delle entrate). Solo nel 2011 la Croce Rossa recepisce la norma in modo definitivo e smette di chiedere (e incassare) il 5xmille. Cosa ne sia stato dei soldi incassati (che avrebbero dovuto essere restituiti) non si sa. Quella della Cri non è l'unica falla nel sistema. Sempre nel 2010 dei 463 milioni di euro attribuiti al 5xmille ne furono assegnati 383. Fu l'allora ministro dell ' Economia Vittorio Grilli a denunciare che mancavano all ' appello 80 milioni di euro. A poco o nulla servì la nota della Ragioneria Generale dello Stato che segnalava invece una disponibilità totale di 409,3 milioni di euro. Ma la cosa che ha fatto più scalpore, è stata quella di sapere che il 5xmille andava ad associazioni a dir poco bizzarre. Da un'indagine recente del settimanale dei consumatori Il Salvagente emerge che , tra le oltre 40 mila associazioni riconosciute, esistono onlus come Duechiacchieregratis.it di Milano, che intende «promuovere la comu- sa dei venti», che si dedica al bridge, e il «Circolo della Vela Sicilia». Ora, secondo le norme vigenti , le donazioni vanno fatte a favore di associazioni che aiutano «persone svantaggiate, in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari» e, certo, le associazioni sportive dilettantistiche sono ammesse purché svolgano attività di rilevante interesse sociale. Che il bridge o la vela rientrino nella categoria è opinabile, secondo parecchi. A beneficiare del 5xmille ci sono anche gli «Amici del libro», che organizzano presentazioni come tante altre associazioni culturali in Italia che, non per questo, chiedono il contributo statale. Non mancano organizzazioni a sfondo politico, come la «Guardia nazionale padana», che si occupa di protezione civile e si dichiara apartitica ma che è notoriamente vicina alla Lega Nord, quindi tra quelle espressamente escluse dal novero dei beneficiari. Da più parti si è levata forte la voce che sia necessaria più selezione all'entrata. Le maglie troppo larghe fanno passare associazioni che non hanno diritto, spesso addirittura a scapito di quelle che i diritti li hanno tutti. Tra quelli che hanno levato forte la voce per rivedere il quadro normativo c'è Adiconsum, l'associazione dei consumatori che conta quasi 150 mila membri. Il segretario generale Pietro Giordano è chiaro : «I soldi devono andare ad associazioni e onlus che abbiano caratteristiche di intervento sociale, entità che siano sussidiarie per interventi che lo Stato non riesce a svolgere, tra volontariato e scopi sociali in genere. Oggi invece basta avere la qualifica di associazione o di onlus e si accede al 5xmille, poi non importa se si fa davvero qualcosa di utile». Tra l'altro, aggiunge il segretario Adiconsum, le somme erogate a ciascuna associazione possono funzionare anche da cartina di tornasole della loro utilità. «Alcune raccolgono poche migliaia di euro, segno che non hanno seguito », conclude Giordano. (riproduzione riservata) nicazione fra le persone perché la necessità di colloquiare, ascoltare e farsi ascoltare, anche solo per pochi minuti, resta un bisogno necessario , intrinseco in ogni essere umano». Oppure associazioni sportive dilettantistiche come «La ro- Mondo Universitario Pagina 20 Il 5x10007. Aiuta soprattutto i grossi enti 1e voci critiche sul 5xmille sono ogni giorno iù numerose. «Sono contrario al 5xmille e favorevole all' 8xmille», dice Giulio Sapelli, economista, docente di Storia economica alla Statale di Milano. «Perché il 5xmille è una forma filantropica per tramite dello Stato. Ma che lo Stato faccia da mediatore è un'interferenza più che un'agevolazione». Gli fa eco Felice Scalvini, presidente di Assifero, l'Associazione italiana fondazioni ed enti di erogazione, che con più di 1,1 miliardi di euro di patrimonio (e 142 milioni erogati nel 2012, il 47% in più rispetto al 2011) raggruppa più di 90 fondazioni (private, di famiglia, d'impresa) diverse dalle bancarie. Uno studio Assifero indica un'alternativa: il 5xmille in cambio di una maggiore deducibilità o detraibilità delle donazioni. «Sarebbe meglio puntare sulle donazioni», spiega Scalvini, «aumentandone deducibilità o detraibilità dalle tasse. Perché la donazione crea un legame più forte tra donante e destinatario e perché con essa è più facile coprire Mondo Universitario una platea di beneficiari: per i piccoli, cioè, sarebbe più facile avere una donazione». Secondo Scalvini il vero problema è che un trasferimento pubblico rischia di aumentare la dipendenza dallo Stato degli enti no profit e che pesa sulla propensione a donare, impoverendo il terzo settore. Come già avvenuto in molti Paesi dell'Europa dell'Est, dove da anni vige una modalità analoga 0'1 % delle tasse). Secondo Per Assifero sarebbe più efficace che il cittadino detragga integralmente (o fino al 90-95%) le donazioni, nel limite del 5 per mille delle tasse. Sopra quella cifra la donazione sarebbe dedotta dal reddito come già oggi accade. Inoltre, sottolinea Sapelli: «Con il 5xmille guadagnano solo le associazioni che possono permettersi la pubblicità. Così si ristabiliscono le diseguaglianze». Conferma Scalvini, il 5xmille ha costretto gli enti a spendere molto per comunicare i dati necessari a inviare il denaro. «Così a beneficiarne sono soprattutto i più grandi». (riproduzione riservata) Pagina 21 Quest'anno alle Clùese etoa e b ro e VALDESI OLTRE IL circa 30 euro contro i12de' o scorso DOPPIO NEL 2013 Metà dei fondi sara impiegata per progettì all'estero DI FR ANCO CANEVES10 La Chiesa valdese è legatapiù all' 8xmille che al 5xmille, visto che fin dall'inizio è stata tra le organizzazioni religiose più gettonate. Secondo la Ragioneria generale dello Stato, la ripartizione dell' 8xmille Irpef aggiornata al 2010 - e riferita alle scelte dei contribuenti sui redditi 2006 dichiarati nel 2007 - l'85% di chi ha scelto la destinazione dell' 8xmille ha premiato la Chiesa cattolica. È però interessante che il 2,05% abbia invece preferito l'Unione delle Chiese valdesi. Ma la vera differenza è un'altra. Nel caso della Chiesa cattolica, negli ultimi 30 anni il 18% dell' 8xmille è stato usato per opere di carità, il 40% per esigenze di culto, il 34% per sostentamento del clero e solo l'8% è stato speso nel Terzo mondo. Le Chiese valdesi contano in Italia 30 mila membri, eppure sono stati 470 mila i simpatizzanti che hanno deciso di devolvere loro l'8xmille negli ultimi anni. Contributi che, nel 2012 (quando la Chiesa cattolica ha incassato 1 miliardo 148 milioni) hanno garantito ai Valdesi 12 milioni di euro. «Tutto viene investito in opere sociali e di culto, in progetti resi pubblici sui siti www.chiesavaldese.org e www.ottopermillevaldese. org», spiega Paolo Naso, politologo e docente all'Università La Sapienza di Roma, nonché coordinatore della campagna 8xmille alle Chiese valdesi. Il 70% dei progetti finora è stato destinato a progetti in Italia, il 30% è andato all'estero. Si va dalle iniziative culturali contro mafia e camorra alla costruzione di pozzi in Africa, ai corsi per immigrati, fino ai finanziamenti Mondo Universitario alla microimpresa per le donne sempre in Africa e alle iniziative per i ragazzi di strada in Brasile. «Da quest'anno», aggiunge Naso, «la Chiesa Valdese parteciperà alla ripartizione delle quote inespresse», quelle cioè degli italiani che non fanno alcuna scelta (o di chi è esonerato dalla dichiarazione) ma che sono ugualmente ripartite tra i beneficiari. In tal modo la Chiesa valdese potrebbe incassare quest'anno poco meno di 30 milioni di euro, destinati per il 50% a progetti in Italia e per l'altro 50% all'estero. Già deciso uno degli interventi principali: la partecipazione alla campagna sul tema Violenza contro le donne. Spiega Naso: «Qualcuno si chiederà: cosa c'entra il femminicidio con l'8xmille? C'entra perché con questi soldi possiamo investire in formazione, attività fondamentale nei Paesi sottosviluppati e che serve anche a valorizzare il ruolo della donna». E il 5xmille ai Valdesi ha ancora più un sapore di integrazione sociale. Un esempio arriva da Palermo, dal Centro diaconale La Noce, che prende il nome dal quartiere omonimo. «Non è lo Zen di Palermo ma nemmeno un quartiere residenziale», spiega il direttore del Centro, il pastore Francesco Sciutto. Il luogo presenta problemi sociali notevoli, essendo massiccia la presenza di immigrati non integrati. Un'area da sempre in mano alla mafia. Per fare qualcosa in un posto così occorre una struttura complessa come quella del Centro dei valdesi, per gestire la quale, spiega Sciutto, sono necessari circa 2 milioni di euro l'anno. Il 5xmille è una goccia nel mare. «Nel 2012 dovremmo aver ottenuto 12 mila euro, quest'anno probabilmente 14 mila. In passato si è arrivati a 17 mila, il massimo che può ottenere un ente come il nostro», dice Sciutto. Il quale spiega che i soldi sono usati «per la gestione generale del centro»: stipendi agli insegnanti, alloggi per gli ospiti e gli immigrati dell'emergenza Nord Africa. Contro i 12-14 mila euro pubblici che arrivano dal 5xmille ogni anno il Centro incassa circa 140 mila euro dai privati: c'è da chiedersi perché il pubblico resta sempre indietro. (riproduzione riservata) Pagina 22 A Genova il Teatro Necessario mette scena opere e organizza corsi per i detenuti arassi UI SCENA IL REINSERIMENTO SOCIALE DI ANCO CANEVESIO Cosa c'entra il carcere di Marassi di Genova col 5xmille? Basta cliccare sul sito www. teatronecessariogenova.org per capirlo, trovandosi di fronte a una realtà inusuale per un Paese come l'Italia. Teatro Necessario Onlus Genova, riporta il sito, «è un' associazione senza fini di lucro che si propone di promuovere la cultura e l'arte, come strumento d'integrazione e reinserimento sociale. L' associazione opera attraverso spettacoli e altre forme di produzione artistica, a sostegno di detenuti e persone socialmente svantaggiate». La onlus nasce nei primi mesi del 2009 su iniziativa di artisti, operatori culturali e insegnanti genovesi. L'obiettivo, si legge sul sito, è «dare continuità e sviluppo alle attività intraprese a partire dal 2005 con i detenuti della Casa circondariale di Genova Marassi». Il regista Sandro Baldacci con la onlus Tno ha messo in scena, dal 2006, cinque spettacoli coinvolgendo tire il transito di compagnie e spettatori (scolaresche, soprattutto) in arrivo dall'esterno. La struttura polifunzionale costa 300 mila euro, sovvenzionati in parte da Fondazione Carige e Compagnia di Sanpaolo: oltre a essere utilizzata per preparare e mettere in scena spettacoli, verrà utilizzata per mostre e conferenze e per corsi di formazione. Due di essi (quelli di tecnica scenografica e falegnameria) sono già stati finanziati da fondi europei, gli altri (quelli per illuminotecnici, tecnici del suono e del montaggio e video operatori) sono in attesa di finanziamenti. «Da qui in avanti destineremo il 5xmille proprio a questo scopo, a completare i lavori del teatro ma soprattutto a mettere in funzione il maggior numero possibile di corsi per dare una formazione e un lavoro ai detenuti», dice Baldacci. (riproduzione riservata) 9 oltre 100 detenuti del carcere di Marassi e oltre 50 guardie penitenziarie (di scorta ai carcerati), spettacoli visti da oltre 15 mila spettatori nei teatri italiani e che hanno ricevuto la lettera di encomio dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Da due anni chiediamo il 5xmille», spiega Baldacci, «e lo destiniamo al progetto più ambizioso: la costruzione del primo teatro italiano ed europeo edificato ex novo da una struttura privata come la onlus Tno all'interno di una struttura carcerari a». Il progetto è stato presentato ufficialmente l' 11 gennaio: si chiama Teatro dell'Arca, è un teatro in legno da 200 posti con un palcoscenico da 12 metri per 10, sorgerà in un'area del carcere di più di 400 metri quadri, vicino a una porta carraia adatta a consen- Mondo Universitario Pagina 23 Maturità, la crociata dei presidi "Rilevatori di telefonini in aula per scoprire chi copia dal web" Lettera alministro: vielilesoluzianisuisili CORRADO ZUNINO ROMA- I presidi italiani si sono accorti che all'esame di maturità si copia. E che ai tempi di internet si copia direttamente dai cellulari intelligenti, gli smartphones. Il professor Giorgio Rembado, 67 anni, ligure, presidente della più rappresentativa associazione presidi, l'Anp, ha scritto al neoministro Maria Chiara Carrozza (come già aveva fatto con la Gelmini e poi con Profumo) una lettera accorata: «Ministro, bastano pochi soldi, bisogna installare rilevatori elettronici di smartphone nelle sedi d'esami». Altrimenti le prove non sono più credibili, e si umiliano gli studenti che per la Maturità si preparano davvero: «È forse giusto», chiede, «che prove sempre più importanti per l'accesso all'università vengano adulterate?». Rembado, una laurea in Lettere da 110 ottenuta nel lontano 1968, un curriculum da iper-preside del Novecento, si è dovuto reinventare elettrotecnico per combattere la spregiudicata generazione digitale, quella che il copia e incolla molto meglio dello studio e del ragionamento. Rembado ha fatto sapere alministro che «si stanno diffondendo sofisticati telefoni cellulari di ultima generazione». Con questi in mano, i maturandi si collegano in classe, durante le prove, «con siti internet specializzati nel rendere disponibili in tempi brevissimi le soluzioni». Siti che, dice indignato il preside dei presidi, «hanno fin qui potuto agire indisturbati malgrado svolgano un'attività palesemente illegale». Secondo l'associazione presidi, gli smartphone si possono individuare anche se messi in stand-by e le apparecchiature di rilevazione «sono ormai di basso costo e non emettono radio-frequenze che p otrebbero interferire con le comunicazioni». Per combatterei sitipirata- consultazione peraltro quotidiana per gli studenti-l'Anp e il Gruppo di Firenze chiedono anche interventi certi della polizia postale e unprovvedimento adhoc delministero: «Oggi favoriamo la truffa e l'inganno». Gli addetti ai lavori della scuola hanno presente che molte colpe sono deicommissari d'esame. Ancora Rembado, nella lettera: «Una malintesa comprensione nei confronti degli studenti ha indotto alcuni a tollerare e a giustificare indebiti aiuti». Contro lo scandalo dei temi e dei teoremi conosciuti con largo anticipo, l'anno scorso il ministro Francesco Profumo blindò la fase preMaturità con algoritmi e password. Ora i presidi chiedono di tutelare la "fase attiva" dell'esame di Stato: le ore di svolgimento delle prove, spesso inquinate da intrusioni esterne via cellulare. Quanto può costare l'installazione dei rilevatori nelle scuole italiane? Il sito Skuola.net, moltiplicando ilprezzo diun'apparecchiatura (dai20 ai 100 euro) perle 22.500 classi italiane del quinto anno, ha calcolato una cifra compresa tra i 450 mila euro e i 2 milioni: non è sostenibile dal ministero e richiederebbe un bando di gara europeo (impossibile con la Maturità che parte il prossimo 19 giugno).L'Associazione presidiharidimensionato le necessità a tremila istituti: «Basta un solo rilevatore per scuola». I costi scenderebbero così tra 60 mila euro e 300 mila, affrontabili. L'ALGORITMO Per evitare fughe di notizie prima della Maturità nel 2012 il ministro Profumo fece blindare un algoritmo nei caveau del ministero I RILEVATORI Per l'esame 2013 (parte il 19 giugno) i presidi chiedono l'installazione nelle scuole di rilevatori di smartphone I COSTI I rilevatori anticellulare possono costare 2 milioni se applicati in tutte le classi o 300 mila euro se applicati nei singoli istituti Studenti durante l'esame di maturità e, sotto, il ministro Maria Chiara Carrozza Mondo Universitario Pagina 24 Lndaine deC A un anno dalla laurea i190% ha un'occupazione, crescono le opportunità all'estero Non c'è crisi per gli ingegneri Matteo Meneghello MILANO In Germania, in Brasile, in Sudafrica, in India, in Cina, in Australia. Ovunque ci sia lavoro. Per gli ingegneri milanesi anche il 2012 è stato un anno a piena occupazione, in Italia, ma anche e soprattutto all'estero. Lo certifica il Politecnico di Milano, insieme conDelos Ricerche, con un'indagine presentata ieri a Milano nell'ambito del Career Day (un centinaio le aziende presenti nel campus per presentarsi e rispondere alle domande degli studenti). Ad un anno dalla fine degli studi (nel 2011), il 90,3% dei laureati del Politecnico (il campione delle interviste è pari all'81,5% del totale) dichiara di essere occupato. Addirittura, per gli ingegneri la percentuale degli occupati entro 6 mesi sale all'854% rispetto al 74,7% dell'anno prima (tasso in crescita anche per la facoltà di design, invariato il tasso per gli architetti). Si potrebbe obiettare che sono con tutta probabilità, «pezzi» di contratto, stage, forme atipiche. Non è così. L'analisi delle forme giuridiche di assunzio- Mondo Universitario ne evidenzia invece un'elevata incidenza del tempo indeterminato del 42,5% (in calo rispetto al 51,5% dell'anno prima) e un peso del 23,6% del tempo determinato (anche questo in calo), ma soprattutto un forte aumento dell'apprendistato, che passa dal 9,9 al 21,5 per cento. « È il segnale che le aziende hanno iniziato a comprendere l'utilità dello strumento - spiega Marco Taisch, delegato del rettore per il placement -, ed è la conferma che non si tratta di assunzioni spot». Secondo Taisch, il dato in controtendenza rispetto all'andamento del mercato dei lavoro italiano si spiega «con la forte internazionalizzazione di molte imprese leader italiane, che resistono con l'export, e che cercano profili multidisciplinari, come quelli formati ne. le aule del Politecnico. L'anno scorso il numero di laureati che ha trovato lavoro all'estero è aumentato del So per cento. Non è un caso se abbiamo deciso di passare alla lingua inglese, dal 204 per tutti i corsi». [email protected] CRI PRODUZIONE RISERVATA Pagina 25 La Fisica ' nuguore è quella insegnata a Pisa La città al topi n Italia nella classifica del "Qs World University Ranking". Nel mondo è a quota 42 1 PISA Per il secondo anno consecutivo la Fisica che si insegna all'università di Pisa è la migliore d'Italia: lo dice il "QS World University Rankings by Subject", cioè la classifica Quacquarelli Symonds che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da tre anni prende in esame i singoli ambiti disciplinari. L'ulteriore buona notizia è che la Fisica pisana l'anno scorso era al posto numero 49 in tutto il mondo, mentre quest'anno migliora addirittu- ra salendo in posizione numero 42. L'indagine 2013 ha preso in esame 2.858 università in totale, ritenendo meritevoli di essere inserite in graduatoria solo 678 istituzioni. Dal centesimo posto in poi, QS non specifica il ranking esatto, ma solo la fascia di classifica. Però anche in questo modo è possibile fare qualche confronto: per esempio, se nel 2012 solo Lingue moderne era tra il 101° e 150° posto, quest'anno ci arrivano anche Storia, Computer science e Matematica. Ancora, se l'anno scorso erano 11 le discipline tra le prime 200 posizio- ni, quest'anno diventano 12: a completare la lista ci sono Chimica, Ingegneria meccanica, Ingegneria elettrica, Medicina, Farmacia, Giurisprudenza e Statistica. La valutazione dei QS Rankings si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione e conferma l'eccellenza dell'Università di Pisa nei diversi settori. Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Ateneo nelle discipline scientifiche, i "rankings by su- bject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e nelle discipline giuridiche, delle scienze sociali ed economiche. Tra qualche mese si conoscerà anche la valutazione complessiva degli atenei, non più per singole materie. Nel 2012 secondo QS l'Università di Pisa era sesta su 22 atenei italiani e in 314a posizione nel mondo, dopo quello di Bologna (194a), la Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano, Milano e Padova. Seguirà un'ulteriore valutazione "a stelle": l'ateneo pisano l'anno scorso ne aveva quattro e risultava «a elevato grado di internazionalizzazione, in grado di dimostrare eccellenza sia nella ricerca che nell'insegnamento». Gianluca Campanella ©RIPRODUZIONE RISERVATA Studenti impegnati in una provadi laboratorio Iü.cUio anu an andu•Pclcul, Altri atenei toscani Pagina 26 Classifiche L 'Ateneo ' Pisa top in Italia per fisica PISA - É ancora la Fisica la disciplina in cui l'Università di Pisa eccelle. Lo assicura il «QS World University Rankings by Subject». Secondo l'agenzia che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da tre anni prende in esame i singoli ambiti disciplinari, Pisa è 42esima nel mondo nel settore della fisica e astronomia, risultando al primo posto tra le università italiane. L'indagine 2013 ha preso in esame 2.858 atenei, inserendo nei ranking 678 istituzioni. Pisa ottiene un'ottima classificazione in altre ii discipline, piazzandosi tra il iooesimo e i5oesimo posto al mondo in lingue moderne, storia, computer science e matematica e occupando tra la i5oesima e la 2ooesima posizione nei settori della Altri atenei toscani chimica, dell'ingegneria meccanica, dell'ingegneria elettrica, della medicina, della farmacia, della giurisprudenza e della statistica. La valutazione dei «Qs Rankings» si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione. Oltre a ribadire la tradizione dell'Ateneo nelle discipline scientifiche, i «rankings by subject» testimoniano la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e nelle discipline giuridiche, delle scienze sociali ed economiche. Ieri intanto il rettore Massimo Augello (nella foto) ha presentato il primo bilancio sociale dell'Ateneo che ne testimonia «solidità, apertura all'esterno e dinamismo» oltre che «il prestigio di cui gode l'Università». (A.Q.) Pagina 27 OPEROSE°CAp L'ingresso dei «Nettuno» e un elettricista al k?}r!1ro Dodici disc*1 fine al top nel mondo L università conquista il l PER il «QS World University Rankings by Subject» è ancora la Fisica la disciplina in cui l'Università di Pisa eccelle: secondo l'agenzia che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da tre anni prende in esame i singoli ambiti disciplinari, Pisa è 42 ° nel settore della Fisica e Astronomia, risultando al primo posto tra le università italiane. L'indagine 2013 ha preso in esame 2.858 università in totale, inserendo nei ranking 678 istituzioni. Ma non solo: Pisa ottiene un'ottima classificazione in altre 11 discipline, piazzandosi tra il 100° e 150° posto al mondo in Lingue moderne, Storia, Computer Science e Matematica e occupando tra la 150° e il 200° posizione nei settori della Chimica, Ingegneria meccanica, Ingegneria elettrica, Medicina, Farmacia, Giurisprudenza e Statistica. La valutazione dei QS Rankings si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione. Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Ateneo nelle discipline scientifiche, i "rankings by subject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e nelle discipline giuridiche, delle scienze sociali ed economiche. Altri atenei toscani Pagina 28 Luci e ombre l ® dell'Universita in un volume Focus su sevizi i® e UN volume che, per la prima volta, dirvela l'Ateneo di Pisa. E' stato presentato ieri il primo Bilancio Sociale dell'Università di Pisa, fortemente voluto dal Rettore Massimo Augello e realizzato in diciotto mesi da una squadra di trenta persone coordinata dal Prorettore per le Politiche di bilancio Ada Carlesi. Quasi trecento pagine e sei sezioni rappresentano in un volume i molteplici aspetti della vita dell'Ateneo: organizzazione, situazione finanziaria e patrimoniale, offerta didattica, attività di ricerca, internazionalizzazione, rapporti con il territorio e l'ambiente. ALLA presentazione del Bilancio Sociale sono intervenuti anche il prorettore per i Rapporti con il territorio Maria Antonella Galanti e il sindaco Marco Filippeschi . Elevata è stata la partecipazione dell'intero corpo dell'Ateneo (50mila studenti, 1600 docenti e personale amministrativo) intervistato . Il Bilancio Sociale consentirà di essere informati su servizi e opportunità anche meno conosciuti. Dalla lettura del Bilancio Sociale «emerge dice il Rettore - un quadro con molte luci e qualche ombra: è proprio su queste ultime che nei prossimi mesi vogliamo concentrare, in modo primario, i nostri sforzi». Altri atenei toscani Pagina 29 Reurnatologia pediatrica Le Scotte in cattedra APPUNTAMENTO nazionale a Siena per la reumatologia pediatrica. I massimi esperti del settore parteciperanno infatti al XII Congresso Nazionale del Gruppo di Studi di Reumatologia Pediatrica, che si svolgerà al centro didattico del policlinico Santa Maria alle Scotte, da oggi a sabato. L'evento è organizzato dal reumatologo Luca Cantarini con la presidenza congiunta dei professori Mauro Galeazzi, direttore Uoc Reumatologia dell'Aou Senese, e Rolando Cimaz, responsabile Servizio di Reumatologia Pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Il congresso sarà introdotto da una lettura magistrale del professor Kastner, direttore del National Institute of Arthritis and Musculoskeletal and Skin Diseases di Bethesda, Stati Uniti. «Tra le principali patologie reumatiche del bambino - spiega Galeazzi - le più diffuse sono quelle definite autoimmuni in cui gli anticorpi, normalmente prodotti dal nostro organismo contro le infezioni, attaccano le proprie cellule e tessuti causando un'infiammazione cronica. Ci sono poi le malattie autoinfiammatorie, caratterizzate dalla presenza di episodi ricorrenti di infiammmazione sistemica, apparentemente senza causa scatenante e che si presentano in assenza di produzione di particolari anticorpi e linfociti». Sanità Pagina 30 peo Oncologia fondato da Veronesi ha ra 0c 4,7 UN NUOVO MODELLO D I S nel 2011 ITA Nel 2012 inaugurato nuovo centro di radioterapia DI ANCO CANEVESIO Nato nel 1994 da un'idea di Umberto Veronesi e inaugurato nel maggio dello stesso anno, lo leo, Istituto europeo di oncologia di Milano è un ente di diritto privato senza fini di lucro che eroga prestazioni anche in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Lo leo vanta azionisti del calibro di Mediobanca, Unicredit, e Unipol. Tutti, specifica Barbara Cossetto, direttore comunicazione e marketing di leo, «hanno investito e investono nella struttura». Padre nobile e direttore scientifico dell'istituto è il professor Umberto Veronesi, che quest'anno ci ha messo la faccia pur di apparire nella campagna a sostegno del 5xmille a favore della struttura. Se allo leo si fa «tutto ciò che è oncologia», al Centro cardiologico Monzino, nato nel 1981 e oggi di proprietà dello leo, si fa «tutto quanto è cura cardiovascolare». Frutto di una donazione del cavaliere del lavoro Italo Monzino, ancora oggi il Centro è l'unico esempio a un istituto come il Monzino, che è a fine di lucro, di partecipare alla raccolta del 5xmille, i cui proventi sono off limits per gli enti finalizzati a produrre utili. Anche per questo lo leo rappresenta in Italia un modello nuovo di sanità, fatto soprattutto di ricerca avanzata, in questo caso nell'oncologia. li personale proviene da diversi Paesi del mondo, perché, sostengono all'istituto, «l'abbattimento dei confini geografici è il cuore della ricerca e della cura, all'insegna dell'integrazione e dell'eccellenza». Non a caso lo leo è diventato, con decreto ministeriale del gennaio 1996, un Irccs, un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, cioè un ospedale di eccellenza nel quale vengono svolte attività di ricerca clinica insieme a quelli di gestione dei servizi sanitari, uno dei 45 presenti sul territorio italiano. L'anno scorso, proprio attraverso l'integrazione tra tecnologia avanzata e ricerca, lo leo ha inaugurato il nuovo centro Arc di radioterapia avanzata, nato per combattere il tumore alla prostata in cinque giorni: riunisce le più moderne apparecchiature peri trattamenti radioterapici di alta precisione in campo oncologico come l' Image guided radiotherapy, la stereotassi cranica ed extracranica, la radioterapia conformazionale tridimensionale, la radioterapia intraoperatoria e la brachiterapia. (riproduzione riservata) di istituto cardiologico monotematico di ricerca e di cura in Europa. leo e Monzino utilizzano in modo autonomo e in sinergia tutte le risorse di cui dispongono al servizio della ricerca e della cura nei rispettivi settori di attività oncologica e cardiovascolare. «Il 5xmille nel 2011 ha fruttato 4,7 milioni di euro allo leo e 645 mila euro al Monzino, soldi che vengono reimpiegati tutti nella ricerca». Un settore fondamentale per il gruppo che vi investe circa 40 milioni di euro ogni anno. In questo senso, essendo indirizzati esclusivamente alla ricerca, la legge consente anche Sanità Pagina 31 Scienze AzI e Nefle imprese del mondo, stages per 74 Settantaquattro stages per gli studenti della Scuola Scienze Aziendali: dal i ° agosto, tre mesi di stages all'estero e i successivi 6 in Italia. In particolare, gli stages si svolgeranno a New York, Los Angeles, Miami, Santiago del Cile, Mendoza, Brisbane, Sydney, Budapest, Hong Kong, Città del Messico, Singapore, Manila, Lussemburgo , Zurigo. Montreal, Cordoba. Gli studenti affiancheranno l'attività di imprese locali per sostenere le piccole medie imprese della provincia fiorentina nei rapporti con le rispettive economie territoriali. Segnalazioni Pagina 32