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Rassegna del 15/05/2013
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 15/05/2013
MONDO UNIVERSITARIO
Italia Oggi
15/05/13 P. 39
Aspiranti medici, si cambia
Italia Oggi
15/05/13 P. 39
Lorenzin: diamo un presente ai giovani
Benedetta Pacelli
1
Corriere Della Sera
15/05/13 P. 40
Industria più ricerca uguale moplen tornare al modello di Giulio Natta
Giovanni Caprara
3
Qn
15/05/13 P. 5
Imu scontata o sospesa per le imprese Scuola e ricerca si salvano dai tagli
Olivia Posani
4
Manifesto
15/05/13 P. 6
Salvi Expo e scuola, a rischio le biblioteche
Mattino
15/05/13 P. 5
Debiti Pa, niente tagli a scuola e ricerca
Nando Santonastaso
7
Mattino
15/05/13 P. 2
«Nuove terapie». «No, mutilazione» esperti divisi sul bisturi preventivo
Gerardo Ausiello
9
Mattino
15/05/13 P. 3
Veronesi: «Scelta drastica ma non elimina il pericolo»
Salvo Sapio
11
Mf
15/05/13 P. 29
La formula della solidarietà
Andrea Baviera
13
Italia Oggi
15/05/13 P. 34
Sono sul web gli elenchi del 5 per mille 2013
Mf
15/05/13 P. 30
Sempre più una rete anti-crisi
Mf
15/05/13 P. 30
Più ricerca sulla biodinamica
Mf
15/05/13 P. 30
Testimonial col microscopio
Mf
15/05/13 P. 34
Un meccanismo forse da rivedere
Mf
15/05/13 P. 34
Il 5x1000? Aiuta soprattutto i grossi enti
Mf
15/05/13 P. 35
Valdesi oltre il raddoppio nel 2013
Franco Canevesio
22
Mf
15/05/13 P. 37
Di scena il reinserimento sociale
Franco Canevesio
23
Repubblica
15/05/13 P. 20
Maturità, la crociata dei presidi "Rilevatori di telefonini in aula per scoprire chi copia dal
web"
Corrado Zunino
24
Sole 24 Ore
15/05/13 P. 45
Non c'è crisi per gli ingegneri
Matteo Meneghello
25
Gianluca Campanella
26
2
6
15
Stefano Catellani
16
18
19
Franco Canevesio
20
21
ALTRI ATENEI TOSCANI
Tirreno Pisa
15/05/13 P. I
La Fisica migliore è quella insegnata a Pisa
Corriere Fiorentino
15/05/13 P. 9
L'Ateneo di Pisa top in Italia per la fisica
27
Nazione Pisa
15/05/13 P. 5
Dodici discipline al top nel mondo L'università conquista il «ranking»
28
Nazione Pisa
15/05/13 P. 5
Luci e ombre dell'Università in un volume Focus su servizi e opportunità
29
Nazione Siena
15/05/13 P. 6
Reumatologia pediatrica Le Scotte in cattedra
30
Mf
15/05/13 P. 38
Un nuovo modello di sanità
15/05/13 P. 7
Nelle imprese del mondo, stages per 74
SANITÀ
Franco Canevesio
31
SEGNALAZIONI
Corriere Fiorentino
Indice Rassegna Stampa
32
Pagina I
Limpebno dei ministri delluniversitù e della salute ieri a Roma: più posti per i laureati
sp ir anti
_
p
l, si c
te a.
Dal 2014 nuovo accesso alle scuole di specializzazione
Pagina a cura
DI BENEDETTA PACELLI
iù contratti per i medici in formazione specialistica e dal 2014 un
concorso nazionale per
l'accesso alle scuole. Con questo
duplice impegno dei neoministri
dell'università e della salute,
rispettivamente Maria Chiara
Carrozza e Beatrice Lorenzin, il
nuovo governo si è preso carico
dei medici specializzandi. E lo
ha fatto davanti
a una platea di
camici bianchi
in formazione
riuniti ieri (si
veda ItaliaOggi di ieri) in un
sit-in davanti
a Montecitorio
promosso dal
Sigm, il Segretariato giovani
medici specializzandi, e dal Comitato Pro-concorso nazionale, per chiedere «di
riprogrammare la sanità e di
adeguarsi all'Europa premiando il merito». Nel mirino della
protesta c'è stato innanzitutto il
tema del concorso alle scuole la
cui prova scritta è attualmente
basata su un quiz di 60 domande scelte da un database che secondo la protesta non verifica
l'effettiva preparazione, e della
sua riforma già avviata dall'exministro dell'università Francesco Profumo. E sul restyling,
che prevede una valutazione a
livello centrale (sia della prova
sia del curriculum) e una graduatoria nazionale unica per
la scuola di specializzazione, è
arrivato l'immediato impegno
del ministro Carrozza che si è
fatta garante «della trasparenza nei vari passi che saranno
necessari».
Tra i temi in discussione,
poi, l'annoso problema della
copertura delle borse di specializzazione, garantite ormai
solo per il 50% di quanti si
laureano ogni anno. Mentre,
infatti, diminuiscono i contratti aumentano i concorrenti
visto che il numero degli accessi alle facoltà di medicina
e chirurgia è aumentato negli
ultimi due anni di circa 2 mila
unità. Una riduzione che, come
Mondo Universitario
hanno spiegato anche i promotori dell'iniziativa, non deriva
da un taglio effettivo, bensì da
una cattiva programmazione
e, nello specifico, dal mancato
adeguamento del capitolo di
spesa dei contratti ministeriali a fronte dell'incremento
della durata di un anno di
quasi tutte le scuole di specializzazione, introdotto dalla
riforma del 2005 dell'ordinamento didattico. Un problema,
come ha precisato il ministro
dell'università, «che conosco e
sul quale lavorerò con il ministro della salute perché si
arrivi finalmente a una programmazione pluriennale che
garantisca un'adeguata copertura». Tra i manifestanti, anche numerosi specializzandi
dei corsi in medicina generale
che hanno chiesto che il loro
percorso venga equiparato a
quello degli altri, sia a livello
di formazione sia in termini
di trattamento economico.
Questi, infatti, non hanno un
contratto come gli altri colleghi delle scuole di specializzazione, ma una semplice borsa
del valore di circa 800 euro al
mese. E proprio per modificare la configurazione dei corsi
in medicina generale, Luigi
D'Ambrosio senatore del Pdl
intervenuto durante la manifestazione ha fatto sapere di
avere depositato proprio ieri
in Parlamento un disegno di
legge ad hoc. Rassicurazioni
che hanno lasciato soddisfatti i promotori dell'iniziativa
che, in ogni caso, alla conclusione della giornata si sono
impegnati «a mantenere alto
il livello di attenzione affinché
gli auspici si traducano in atti
concreti in tempi brevi».
Pagina 1
Lorenzin: diamo nn presente ai giovani
Domanda. Beatrice Lorenzin , ministro
della salute , come commenta la protesta
di ieri dei giovani medici?
Risposta. Sappiamo che c'è tutta una generazione che rischia di essere lasciata fuori
dal settore sanitario. Motivo per il quale
questi giovani hanno molta ragione a protestare. La loro questione è seria, riguarda le
nuove generazioni nella medicina e mi riferisco sia ai precari
sia a coloro che escono dalle
università e si vogliono
specializzare.
D. Cosa fare concretamente quindi?
R. Da parte mia c'è
la massima disponibilità ad affrontare le
loro istanze e a trovare soluzioni idonee ad
assicurare un adeguato
numero di contratti già
dal prossimo anno. Non
è un caso, infatti, che la
questione dei giovani medici sia stata una di quelle oggetto in discussione
a Spineto (l'abbazia luogo
d'incontro dei ministri
del fine settimana, ndr)
e del tavolo del comitato per il lavoro che
sta coordinando il
ministro del lavoro Enrico
Giovannini e di cui,
come
mini -
Mondo Universitario
stro della salute, farò parte. Ora non ci
resta che lavorare per una soluzione equa
e sostenibile nella consapevolezza che non
possiamo tenere fuori dall'ambito medico le
nuove generazioni.
D. Da dove si parte?
R. Abbiamo un punto di partenza dal
quale possiamo iniziare a discutere di tutte
queste cose in maniera organica, e si tratta
del Patto per la salute. A partire da questo potremmo mettere insieme le esigenze di riqualificazione del sistema
sanitario, la professionalizzazione
medica e la ristrutturazione del
territorio, eliminando gli sprechi e valorizzando i servizi. Il
patto della salute che dobbiamo fare insieme alle regioni e
ai sindacati sarà il vero banco
di prova per una nuova programmazione del sistema.
Cercheremo in tutti i modi
di trovare una soluzione a
questi problemi. Forse
non sarà quella perfetta, ma intanto
iniziamo a risolvere i problemi.
D. I giovani chiedono un futuro?
R. Intanto vediamo di dargli
un presente.
Una volta che
c'è quello ognuno
può costruirsi il
futuro che vuole
in base alle proprie capacità.
Pagina 2
OPLEN
INDUSTRIApiC
CECA UGU
TORNARE
MODELLO DI GIULIO NATTA
Cinquant'anni fa, nel 1963, Giulio Natta conquistava il Premio
Nobel per la chimica assieme al tedesco
Carl Ziegler per la scoperta del polipropilene isotattico. Si trattava di un nuovo materiale, una plastica entrata nelle nostre
case e nella vita quotidiana con Gino Bramieri che sorridendo a Carosello intimava: «Ma signora guardi ben che sia fatto
di Moplen». Moplen era appunto il nome
della nuova plastica con la quale da allora
si fabbricano tantissimi oggetti di uso comune dallo zerbino allo scolapasta, dal
cruscotto dell'automobile alle bottiglie di
plastica, dalle custodie dei cd ai bicchierini per il caffè alle macchinette. E un'infinità di giocattoli. Ma oltre ad aver rivoluzionato il mondo della plastica la scoperta di
Natta era un magnifico esempio di quell'Italia innovativa e ricca di coraggio da
cui emerse il famoso boom economico in
grado di trasformare il Paese. A Milano
Gio Ponti e Pierluigi Nervi disegnavano il
grattacielo Pirelli e a Roma il professor
Luigi Broglio concepiva e realizzava una
base spaziale italiana in Kenya e i primi
satelliti scientifici. Al Politecnico Giulio
Natta nel 1954 conquistava la sua scoper-
ta grazie ad un rapporto virtuoso tra una
società che credeva nel futuro come la
Montecatini e uno scienziato schivo ma
impegnato alle frontiere della ricerca. Gli
investimenti della Montecatini per sostenerlo ancora oggi producono utili.
L'impresa si proponeva come un prezioso modello di cooperazione che all'estero si consolidava mentre in Italia rimaneva un'eccezione. Ora il Politecnico
milanese per i 15o anni dalla fondazione
ricorda il grande scienziato e il suo metodo, riproponendolo con l'ambizione di
contribuire ad abbattere quelle barriere
che in Italia separano il mondo dell'industria da quello dell'accademia. Esattamente il contrario di quanto accadeva mezzo
secolo fa quando non si organizzavano
convegni zeppi di parole sulla collaborazione ma nel silenzio di veri rapporti di
fiducia si costruivano fatti capaci di produrre risultati. Così Natta rimase l'ultimo
Nobel uscito dai laboratori della Penisola. Ma la storia della ricerca potrebbe riaccendersi fruttuosamente proprio ripartendo dal modello Natta.
Giovanni Caprara
O RIPRODUZIONERI SERVATA
!
Mondo Universitario
Pagina 3
GRECIA Fitch alza il rating a lungo termine a `-' da `CCC',
outlook stabile, convinta del maggior equilibrio raggiunto
da Atene. (A fianco, il ministro delle Finanze Stournaras)
u scontata o sospesa per le imprese
cuola e ricerca si salvano dai tagli
Ok della Camera ai pagamenti dello Stato. Record del debito pubblico
Otivia Posani
ROMA
SECONDO tentativo per rinviare il
pagamento dell'Imu sulla prima casa e rifinanziare la cassa in deroga.
La scorsa settimana il primo consiglio operativo del governo Letta si è
arenato su una serie di problemi tecnici e su qualche difficoltà politica.
Venerdì il decreto dovrebbe vedere
la luce, ma a due giorni di distanza
nulla sembra definito. Per la Cig il
ministro Giovannini parla di un primo intervento «tampone». Per quanto riguarda l'Imu, si sa che la prima
rata verrà sospesa per tre mesi, ma
quello che accadrà dopo il 16 settembre nessuno lo sa esattamente. Poi
c'è la partita sui beni strumentali delle imprese industriali e agricole e
dei liberi professionisti.
CU RO un «segnale» a queste categorie, come dice il sottosegretario
all'Economia Baretta, va dato. Ma i
tecnici stanno ancora lavorandoci
sopra. E il titolare di via XX Settembre, Saccomanni, da Bruxelles spiega: «Vediamo ciò che si potrà fare,
stiamo analizzando tutte le cose che
si possono fare rispetto all'idea iniziale di coprire solo la prima casa».
Segnali concreti su terreni e fabbricati rurali ci saranno di sicuro. Ne
aveva fatto cenno lo stesso Saccomanni giovedì scorso. Sui capannoni si deciderà nelle prossime ore. I
tecnici dell'Economia studiano varie opzioni: dalla sospensione come
per le abitazioni principali, a una serie di sconti. Non va scordato infatti
che per i capannoni (e in generale
per gli immobili strumentali) l'acconto Imu potrebbe raddoppiare rispetto alle già salatissime cifre pagaaga-
Mondo Universitario
i-r? t u o
ILI F H I EURO
MILIARDI
Il debito pubblicó
italiano a marzo. E il
nuovo record storico:
superati i 2.022
miliardi di gennaio
te lo scorso anno. Il decreto Salva Italia di Monti prevede per quest'anno
un aumento dell'8,33% dei valori fiscali di riferimento, facendo passare
il moltiplicatore da 60 a 65: il governo potrebbe decidere di sterilizzare
l'aumento del coefficiente di rivalutazione delle rendite catastali. O sospendere l'aumento dell 'aliquota
che i comuni possono applicare portando il prelievo fino all '1,06%. Altra ipotesi è quella di selezionarla
platea a cui applicare la moratoria.
Fino a settembre per l'Imu non c'è
un problema di coperture, visto che
ad ora si tratta solo di una sospensio-
ILI
I I EURO
Il valore dell'I mu
sui beni strumentali
secondo le stime
della Ragioneria
dello Stato
ne del pagamento. Ma occorrerà delineare il meccanismo di anticipazione delle risorse ai comuni, per i quali si pensa di ricorrere alla Cassa depositi e prestiti, ancora protagonista
come per il pagamento dei debiti
della pubblica amministrazione. Ieri, in proposito, si sono concluse le
votazioni alla Camera sugli emendamenti al decreto. Oggi è atteso il voto finale sul provvedimento che dovrebbe poi passare al Senato. Le ultime novità riguardano i tagli alle indennità di servizio all'estero per il
personale delle ambasciate che sostituiscono quelli per la cooperazione
Lcu u a .üo!o _0y11¡11 I: iryrre.c
Pagina 4
Inflazione,
brusca frenata
Crolla l ' inflazione ad aprile:
la crescita su base annua si
ferma all ° 1,1% dall`1,6% di
marzo. Ora l`Istat rivede al
ribasso le stime (+1,2%).
L'indice resta invece fermo
su base mensile . Il forte
rallentamento , settima
frenata consecutiva, è
dovuto principalmente allo
stop dei beni energetici.
Da una ricerca Astra
per Granarolo emerge
che nell'ultimo anno il 40%
dei consumatori ha ridotto
i consumi alimentari e nove
su dieci adottano
comportamenti antispreco,
con porzioni ridotte o
utilizzo di avanzi. Tagli
anche a pranzi e cene fuori.
Per il Codacons il calo ha
anche aspetti positivi.
allo sviluppo. Restano fuori dalla
sforbiciata lineare ai ministeri quelli
dell'Istruzione, Università e Ricerca
e della Cultura. `Salvi' anche i fondi
per l'Expo. Non sembra ancora chiusa la partita sulla tassazione della sigaretta elettronica: il sottosegretario
all'Economia Alberto Giorgetti ha
detto che il tema «dovrà essere affrontato se vogliamo evitare un buco da un miliardo». E per ulteriori
'rossi' a bilancio non pare il momento giusto: il debito pubblico italiano
a marzo ha raggiunto un nuovo record, issandosi a quota 2.034,7 miliardi 17 in più su febbraio e quasi
80 rispetto allo stesso mese del 2012.
Mondo Universitario
Pagina 5
AUSTERITÀ • Bloccati 570 milioni di tagli
Salvi Expo e scuola,
a rischio le biblioteche
etto e, apparentemente, fatto. La commissione Bilancio alla Camera sembra avere ascoltato
l'aut aut che il presidente del
Consiglio Enrico Letta aveva
posto a se stesso durante
un'intervista a «Che tempo
che fa» con Fabio Fazio: «se ci
saranno nuovi tagli alla scuola - aveva detto - mi dimetterò». Il lieto annuncio lo ha dato Marco Causi, relatore Pd
del provvedimento che dovrà
tagliare le risorse all'editoria,
all'8 per mille, alla cooperazione e allo sviluppo per coprire
i costi del Dl sui debiti della
Pubblica Amministrazione
con imprese e enti locali. «È
un'ottima notizia - ha confermato il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, sul
D
suo profilo facebook - che conferma l'attenzione di questa
maggioranza
nei
confronti
della
scuola,
della ricerca e
dell'università».
Il taglio lineare
da 570,45 milioni di euro avrebbe colpito nel
2015 l'Expo di
Milano, la scuola, l'università
e la ricerca. Queste ultime potranno contare su 137 milioni
di euro, rispettivamente 75,
47,5 e 13,5.
Passata l'euforia iniziale, si
è compresa meglio la natura
della notizia. In primo luogo,
c'è stato qualcuno - il governo
Monti - che ha pensato di tagliare all'istruzione fondi per
«far ripartire l'economia», «dare ossigeno alle imprese». La
logica è sempre quella del gioco della coperta corta: si taglia
nei settori «più sociali» per
pregare le imprese di prendere ossigeno prima di tornare
ad aspirare alla canna del gas.
In secondo luogo, il governo
Letta si compiace oggi per un
emendamento che annulla i
tagli previsti nel 2015, ma nel
Mondo Universitario
programma dei fatidici «100
giorni» non è riuscito a citare
nemmeno un'idea su come recuperare i 300 milioni di euro
tagliati al Fondo ordinario di
Finanziamento degli atenei
dalla legge di stabilità di Monti. Gli studenti della Rete della
Conoscenza ricordano che
non c'è stata una parola,
finora, su come rifinanziare il
fondo per il diritto allo studio
che nel 2014 prevede 14 milioni contro i circa 270 di quattro
anni fa.
Del resto, sono in molti a sostenere che bisogna accontentarsi di un governo che parla
al futuro anteriore in un mondo dove può poco o nulla.
Sempre meglio degli occhiali
blu elettrico della Gelmini o
del sorriso imbarazzato di Profumo. Ma si dà
purtroppo il caso che i tagli all'università e alla scuola (all'incirca 10 miliardi
di euro) resteranno tutti, e
continueranno
quelli all'Istituto Centrale del
Catalogo Unico
(Iccu) delle biblioteche italiane. A questa rete aderiscono
oltre 5 mila biblioteche e permette la consultazione online
dei cataloghi a oltre 5 milioni
di visitatori ogni anno. Il catalogo vanta 12 milioni di titoli,
più di 35 milioni le pagine visitate. I tagli hanno quasi dimezzato il bilancio dell'Iccu e il ministero dei beni culturali ha
annunciato un taglio del 15%
sui fondi. Il personale (ridotto
da 90 unità nel 2007 alle attuali 43) ha comunicato che cesserà la manutenzione della rete.
L'Italia, da sempre all'avanguardia nell'informazione bibliografica, oggi rischia di perderla per sempre, sacrificata
sull'altare dell'austerità. Il premier Letta rischia di pentirsi
presto del solenne impegno
preso in diretta tv. ro. ci.
Pagina 6
biti Pa, niente
a scuola e ricerc
Le Regioni del Sud: bene il riparto dei fondi ma il nostro disavanzo salìra
Nando
a
Santonastaso
È uno di quei classici casi in cui non
si sa bene se è meglio guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Il decreto che sblocca una parte degli oltre 80 miliardi di debiti dello
Stato nei confronti delle imprese è
stato approvato ieri alla Camera (e
che entro il7 giugno dovrebbe essere convertito dal Senato) si porta dietro speranze e dubbi. Alle prime appartengono i fondi - finalmente reali - che andranno agli entilocali (proprio ieri la Ragioneria dello Stato ha
firmato il decreto che ripartisce
quelli chiesti da Province e Comuni
e lo ha pubblicato sul suo sito). Ai
secondi la delusione delle Regioni
meridionali che avevano sperato in
modifiche più sostanziali del testo
rispetto alla sua originaria emanazione. Cosa manca? Due le perplessità di fondo: la prima, la più forte, è
che le Regioni con i conti in rosso per effetto del buco prodotto dalla
super-spesa sanitaria, come la Campania - saranno comunque costrette a indebitarsi per poter corrispondere quanto dovuto alle imprese.
Anche un prestito con tassi a livelli
minimi impatterà infatti in maniera
inevitabile con il disavanzo «di partenza», peggiorando ancora i dati di
bilancio sui quali - ovviamente - pesa tutta l'impalcatura della gestione
finanziaria dell'ente. È rimasta inascoltata la richiesta - primo proponente il governatore della Campania Stefano Caldoro - di
applicare anche all'Italia
il modello spagnolo. Ovvero, l'istituzione di un
Fondoingrado di emettere un prestito garantito
dallo Stato con il quale le
amministrazioni pubbliche avrebbero potuto indebitarsi dopo avere certificato i loro crediti nei
confronti delle imprese
(in Spagna è stato possibile liquidare così già 3,8
Mondo Universitario
milioni di fatture ad oltre 29mila fornitori delle regioni per un ammontare di 17,2 miliardi di euro ed altri 1,7
milioni di fatture a 106mila fornitori
dei soli Comuni).
E un'anomalia, dicono le Regioni del Sud, che si riflette anche nel
secondo limite: alla fine hanno chiesto i rimborsi solo 7 Regioni, e non tutte meridionali, a dimostrazione del fatto che non esistono ritardi
di pagamenti ovunque. E
che, di conseguenza,
l'idea di introdurre una tesoreria unica avrebbe avuto più facile gioco.
Il decreto comunque
va avanti. La Camera ha
introdotto alcune modifiche: il taglio di 20 milioni
che si potrà fare». Si stanno cercando risorse non solo per alleggerire il
pagamento dell'imposta comunale
ma anche per coprire le esigenze di
rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Non sembrano esserci, invece, soldi per evitare anche
il blocco dei contratti e delle remunerazioni dei dipendenti pubblici.
Il decreto approvato in zona Cesarini dal governo Monti ha già ottenuto il via libera dal Consiglio di Stato
e da ieri ha iniziato il suo iter nelle
commissioni parlamentari. La previsione è che torni a Palazzo Chigi
prima dell'estate. Duri i sindacati:
secondo i loro calcoli le buste paga
dei dipendenti pubblici, ferme dal
2010, hanno subìto una perdita di
potere d'acquisto di 200 euro al mese (includendo il blocco al 2014).
ai fondi per la cooperazione è stato
eliminato e sarà coperto con una riduzione delle indennità di servizio
all'estero delle ambasciate (ma il governo si è impegnato a ristomare i
fondi con la legge di stabilità). Niente tagli sia per la scuola sia per l'università, la ricerca e l'Expo 2015. Non
incapperanno cioè nei tagli lineari
ai ministeri che dovranno consentire di recuperare 570 milioni dal
2015.
Ma l'attesa è già tutta riservata al
decreto Imu e cig in deroga che il
governo dovrebbe emanare nella seduta di venerdì prossimo. Sull'imposta per la casa, ieri il ministro
dell'Economia Saccomanni ha
aperto alle imprese: «Stiamo analizzando tutte le cose che si possono
fare rispetto all'idea iniziale di coprire la sola prima casa. Vediamo ciò
Pagina 7
Le scelte Nella foto d'archivio un laboratorio di analisi del Policlinico federiciano a Napoli
I
II debito
tagl i prev i st i
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italiano
Livello toccato dal debito delle pubbliche amministrazioni
nel corso dell'ultimo triennio. Cifre in miliardi di euro
Decreto legge sui debiti della P.A.
3 53
.OCI.ESCLUSE DAI TAG
2.022,7
Tagli lineari
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Scuola
Università
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oltre 570 milioni
all'anno
6,
Expo
1.921,6
1 . 936 , 2
Fondo sviluppo
e coesione
1 . 910 0
1 . 916 1 A
1.908,6
1.898.1
1.887,9
1 : 906 , 7
1 930
1.912,3
1.905,1
1.891,6
ANSA-CENTIMETRI
1:883,6
1.875,3
GEN FEB MAR APR MAG GlU LUG AGO SET OTT NOV DIC
Fonte: Banca d'Italia
Mondo Universitario
ANSA-CENTIMETRI
Pagina 8
«Nuove terapie» . «No, mutilazione»
esperti divisi sul bisturi preventivo
ce, nove donne su dieci vincono la
loro battaglia lasciandosi l'incubo alle spalle.
In Campania ogni anno
4500 donne si ammalano
di cancro alla mammella
GerardoAusiello
Affrontare ogni giorno la roulette russa, consapevoli che ci sono alte probabilità di contrarre un tumore al seno. Perché lo dicono i geni, la nostra
carta d'identità più intima e profonda. Vivere con l'angoscia di chi si sente in pericolo ma deve comunque
guardare in faccia la realtà. Essere costrette a decidere tra rinunciare alla
propria femminilità o salvarla, sconfiggendo la paura. Così si sentono migliaia di donne che ora - dopo la rivelazione choc dell'attrice americana
Angelina Jolie - si interrogano su quale strada seguire.
Il boom di patologie
I numeri parlano chiaro. Ogni anno
in Italia si registrano 40mila nuovi casi di cancro alla mammella. Un
trend, dicono gli esperti, che è in costante aumento: dall'un per cento si
è arrivati, infatti, al 2,5 per cento delle donne. Tra le regioni più esposte
c'è la Campania dove oggi si ammalano 4500 donne contro le 3200 del
passato. Ma non ci sono solo dati negativi. L'altra faccia della medaglia è
che, in presenza di diagnosi preco-
Il momento della scelta
Cosa fare quando si scopre di avere
un gene difettoso, il Brcal o il Brca2
(la sigla sta per breast cancer, ovvero
cancro alla mammella) che moltiplica il rischio di sviluppare il tumore?
L.
Marco Salvatore: «Solo
il 30% delle campane
si sottopone allo screening»
Solo pochissime donne in Italia adottano la soluzione più drastica, ovvero la doppia mastectomia . Almeno
al Sud interventi del genere restano
rari. Diverso il discorso nelle regioni
settentrionali dove si stanno sperimentando ipotesi alternative. La parola d'ordine della comunità scientifica, tuttavia, è «prudenza ». Il manager dell'Istituto Pascale, Tonino Pedi-
L
Giuseppe D'Aiuto: al Pascale
un team assiste 600 pazienti
al giorno gratuitamente
Mondo Universitario
cirri, non ha dubbi: «Qui parliamo di
una brutale mutilazione del corpo.
Tale ipotesi, culturalmente inaccettabile e clinicamente dubbia, non
può essere praticabile. La migliore
arma contro questo male è sempre
la prevenzione».
Lo screening, costi e tempi
Difendersi significa ricorrere alla
mammografia. Almeno una volta
ogni dodici mesi, soprattutto nella fascia d'età tra i 49 e i 69 anni. Facile a
dirsi, non sempre a farsi. Perché un
esame di questo tipo costa dai 55 ai
60 euro ed è gratuito solo per una piccola fetta della popolazione. Ecco
che - specie in tempi di crisi, quando
si è costretti a stringere la cinghia - si
finisce per rimandare, saltando un
appuntamento. E un altro. Senza
contare i problemi burocratici, dalla
prenotazione alle liste d'attesa. Che
però nei centri di riferimento (come
quello del distretto 33, in piazza Nazionale a Napoli) si cerca di smaltire
rapidamente. Ciò anche grazie
all'aiuto di medici volontari. «Purtroppo a Napoli e in Campania solo
i130 per cento delle donne si sottopone regolarmente allo screening spiega Marco Salvatore, docente ordinario di Diagnostica per Immagini
della Federico II e a lungo direttore
scientifico dell'Istituto tumori di Napoli - mentre la media nazionale è
del 50 per cento con punte del 60 in
alcune regioni settentrionali. Nel
Mezzogiorno l'unica eccezione è
rappresentata dalla Basilicata. Sarebbe auspicabile, in questo senso, un
diverso approccio culturale». E allora si tratta di incentivare un percorso
di prevenzione del tumore al seno attraverso l'istituzione di un team di
esperti multispecialistico e l'utilizzo
di tecnologie diagnostiche innovative. Ne è convinto Giuseppe D'Aiuto,
primario del dipartimento di Senologia del Pascale: «In diverse aree del
nostro Paese lo screeningviene offerto gratuitamente, al di là dell'età e
della situazione socio-economica
fmaJnliecha
aHuMW fl
Pagina 9
delle pazienti. Da questo punto divista - avverte - in Campania c'è ancora da lavorare. Per le donne con mutazione dei geni Brcal e 2 non è prevista la possibilità di effettuare controlli senologici gratuiti. Se si considera
che, in genere, la mutazione riguarda più donne di una famiglia, i costi
da sostenere per la prevenzione sono proibitivi».
Il dialogo medico-paziente
Un'esperienza esportabile è invece
quella della collaborazione fra l'Istituto Pascale e il Ceinge di Napoli,
che ha reso possibile l'implementazione di un team multispecialistico
(segue 600 pazienti) e di un percorso
dedicato ai tumori ereditari della
mammella con l'esecuzione del test
genetico gratuitamente. «Ma per noi
la mastectomia profilattica non rappresenta la soluzione al problema chiarisce D'Aiuto - In molti casi il miglioramento dello stile di vita, attraverso una dieta specifica e un programma di attività fisica controllata,
produce una riduzione del rischio di
sviluppare un tumore al seno nell'ordine del 50 per cento». Comunque,
sottolinea l'ordinario di Oncologia
Medica alla Federico II Sabino De
Placido, la scelta di sottoporsi a un
intervento chirurgico del genere
dev'essere rarissima e va assunta
sempre al termine di un percorso di
riflessione e di dialogo con specialisti e familiari. Percorso in cui la chirurgia plastica può giocare un ruolo
cruciale: «Gli studi attestano che il distress psicologico delle donne a rischio per tumore mammario su base genetica diminuisce dopo la chirurgia profilattica con ricostruzione,
Mammografia
De Placido: « Scelta
ogni 12 mesi
drastica? Dev'essere
nella fascia d'età rarissima e dopo
tra i 49 e i 69 anni meditata riflessione»
Nelle regioni
Giordano:
settentrionali
la mastectomia
lo screening
preventiva abbatte
raggiunge il 60% il rischio
sebbene in talune circostanze possano perdurare conseguenze negative
inerenti alla percezione dell'immagine corporea. Nella presa in carico
delle donne che scelgono la chirurgia profilattica è essenziale esplorare
prima dell'intervento il modo in cui
le donne percepiscono e vivono il
proprio corpo così come le potenziali conseguenze della chirurgia profilattica con ricostruzione».
Italia e Usa a co nfronto
Ma se si lascia l'Italia e si attraversa
l'Oceano Atlantico, la prospettiva
cambia radicalmente. Cervelli italiani emigrati all'estero si soffermano
infatti sui benefici di una decisione
radicale che, spesso, può essere risolutiva. Massimo Cristofanilli, direttore del Jefferson Breast Care Center di
Philadelphia, definisce la mastectomia profilattica «una modalità preventiva di dimostrato beneficio»:
chiaramente il ricorso a questa tecnica, dice, deve valere solo «dopo conferma di mutazione dei geni Brcal e
Brca 2». La vera sfida sarà però andare oltre: «Ricerche future dovranno
dimostrare che sensitive modalità
diagnostiche di monitoraggio associate con terapie mediche preventive possano essere utilizzate in alternativa e con lo stesso beneficio, prevenendo non solo il trauma di una
diagnosi di malattia invasiva». È d'accordo l'oncologo napoletano Antonio Giordano, ordinario di Anatomia Patologica all'Università di Siena, che a Philadelphia è direttore dello Sbarro Institute alla Temple University: «Non si può ignorare il fatto
che la mastectomia preventiva è in
grado di ridurre il rischio di cancro al
seno dal 70 al 5 per cento mentre
spesso le terapie conservative non
scongiurano la recidiva. In questo
senso la Campania sconta il ritardo
di non avere a disposizione centri di
consulenza genetica all'avanguardia». Giordano si sofferma, poi, sui
cosiddetti fattori esterni: «Da un lato
ci sono il bagaglio genetico e la familiarità. Dall'altro le condizioni ambientali. Numerosi studi hanno dimostrato che la diffusione di patologie oncologiche varia anche in base
al territorio. In alcune aree del Sud,
ad esempio, si assiste a un boom di
tumori. Abbiamo dimostrato che in
certi casi i disastri ambientali hanno
causato danni irreversibili al patrimonio genetico della popolazione
trasformandolo in un Dna colabrodo. Per questo in ultima analisi occorre incentivare la medicina personalizzata. Ogni paziente è un'esperienza irripetibile e come tale va considerato».
II nome del gene
II Brca 1 e 2 codifica una proteina di
suscettibilità al cancro della mammella
L ' impe n nata
I n Campania i casi sono passati
da 3.200 a 4.500 l'anno
Mondo Universitario
Sempre più tecnologie all'avanguardia nel mondo dell a prevenzione
M a con l'agg ravars i della crisi c'è chi evita i controll i, anche il ticket pesa
Pagina 10
Veronesi: «Scelta drasti c
ma non elimina il pericolo»
to efficace
Salvo Sapio
Professor Umberto Veronesi, come
si fanno ad individ uare i geni
difettosi Brcal o Brca2 che
determinano l'aumento del rischio
di cancro al seno e alle ovaie?
«Bisogna sottoporsi ad un test
genetico, cioè un esame del Dna. Non
è un esame per tutte, però: solo per le
donne che hanno familiarità. In ogni
caso il testva prescritto da un medico
specialista e deciso con lui, dopo un
counselling geneti co in cui vien e
esaminato l'intero profilo di rischio
individuale della donna».
Di fronte auna predisposizione
genetica accertata è corretto
utilizzare una chirurgia così radicale
e demolitiva?
«La realtà è che di fronte a un test
genetico positivo non c'è una soluzione
corretta dal punto di vista
medico-scientifico. La medicina ha
fatto unimportante passo avanti
quando ha trovato in un gene mutato
una causa del tumore del seno, ma non
ha fatto altri passi in direzione di una
soluzione. In pratica, da un lato
abbiamo gli strumenti per sapere se
una donna ha una predisposizione ad
ammalarsi di tumore al seno, ma
dall'altro non abbiamo gli strumenti
per evitare che si ammali. La
mastectomia preventiva è un'opzione,
ma non è l'unica. C'è anche la scelta
della sorveglianza per la diagnosi
precoce. Una donna con Brca mutato
può seguire un programma di controllo
speciale che prevede l'ecografia e la
risonanza magnetica ogni sei mesi. E
dimostrato che questi esami sono in
grado di individuare un tumore in fase
estremamente iniziale, addirittura
quando è impalpabile, che può essere
trattato con una chirurgia conservativa
e rispettosa dell'integrità del corpo
della donna, con un tasso di guarigione
de198%».
C'è una scuola americana che si è
lanciata su questa strada e ha già
monitorato l'andamento
post-operatorio di migliaia di donne
mastectomizzate. È una deriva
tecnologico-commerciale o un'utilità
chirurgica?
«Non vorrei lanciare accuse non
motivate, anche se, lo dice lei, il dubbio
c'è. Parlerei di scuole di pensiero,
sempre per riprendere le sue parole, e
negliUsa la corrente a favore della
mastectomia rispetto alla diagnosi
precoce è particolarmente forte. Del
resto la cultura della chirurgia
Mondo Universitario
L
«In America
scuola
di pensiero
diversa
la chirurgia
conservativa
è nata in Europa»
® .
®
«Molte donne
non vogliono
passare
la vita facendo
esami
e preferiscono
l'intervento»
conservativa è nata in Europa.
Comunque, il fatto che ci siano studi in
corso che forniranno sempre più dati
alle donne che devono decidere, non
può che essere positivo».
E vero che l'intervento riduce il
rischio dall'87% al 5% come dice la
Jolie?
«Le percentuali di rischio sono sempre
difficili da indicare con precisione.
Servono più per le ricerche statistiche,
che perle scelte di salute individuali.
Comunque è indubbio che la riduzione
del rischio è drastica. Ma è anche
indubbio che non è uguale a zero. Per
questo la donna che sceglie la
mastectomia deve continuare a
sottoporsi ai suoi controlli. Il vero
problema è che quel residuo di rischio
di malattia è legato ad aree periferiche
della ghiandola mammaria, che
possono essere più difficili da indagare
ed eventualmente trattare».
Ma la chirurgia ricostruttiva è senza
rischi?
«Tutti gli interventi chirurgici
comportano dei rischi, anche se oggi
bisogna sottolineare che sono molto
limitati, perché i progressi negli ultimi
anni in questo campo sono stati
straordinari. Ci sono però anche degli
svantaggi legati all'impianto delle
protesi: anche le più moderne vanno
sostituite ogni 10/ 12 anni (con
intervento chirurgico) e comunque
sono e rimangono un elemento
estraneo al nostro organismo, con i
conseguenti rischi di reazioni avverse,
fibrosi e così via».
Quali sono le terapie alternative alla
mastectomia?
Al momento non abbiamo alternative
terapeutiche. Stiamo però studiando
congrandissimo interesse molecole con
poteri preventivi, in grado cioè di
impedire lo sviluppo della malattia. Ad
esempio è in sperimentazione la
Feriretirridenelle donne in
premenopausa. Abbiamo molte
speranze, ma lo studio ancora non è
concluso».
Un altro farmaco, il tamoxifen, è
utilizzato perscongiurare l'insorgenza
del tumore nei soggetti a rischio. E utile
e quali sono gli effetti collaterali?
«Tamoxifen è utilissimo e soprattutto di
provata efficacia preventiva per chi ha
già avuto un tumore del seno. Quindi
casi diversi da chi ha una mutazione
genetica».
Per quali altri organi è possibile
prevedere il rischio di un tumore
grazie alla genetica? Colon, tiroide,
surrene e che altro?
«Essenzialmente sono quelli. È allo
studio la prostata».
Quanto contala familiarità?
«Molto. È il prerequisito per
l'ereditarietà, come ho accennato
prima. Non necessariamente chi ha
familiarità, eredita geni mutati, ma la
familiarità è il primo fattore da
esaminare per decidere se sottoporsi a
test genetico».
Ma c'è un'altra forma di prevenzione
che non passa per la genetica e quanto
è utile?
«Se parliamo di tumore del seno la
prevenzione si identifica con la
cosiddetta prevenzione secondaria, vale
a dire la diagnosi precoce. È questa è
utilissima, ed è dimostrato che riduce la
mortalità per questo tumore. Gli stili di
vita (che fanno parte della prevenzione
primaria) che potrebbero ridurre il
rischio di tumore del seno
richiederebbero di tornare indietro nella
storia. Sappiamo che hanno meno
tumori le donne che hanno molti figli,
da giovanissime e
tutti allattati al seno».
Pagina 11
C'è un aspetto
psicologico e
Il gene
culturale in questa
vicenda e che ruolo
Brca
gioca?
segnala
«Direi che gioca un
il rischio
ruolo centrale. Come
ma non
ho spiegato la
medicina oggi non
conosciamo
offre una soluzione
la cura
definitiva al
problema della
gestione del rischio di
ammalarsi. E allora la scelta è
interamente nelle mani della donna. Ci
sono donne che non se la sentono di
affrontare per tutta la vita un
programma di esami di diagnosi
precoce che diventa quindi una fonte di
ansia permanente. Dobbiamo ricordare
sempre che tutti i tumori, e quello del
seno in particolare, hanno una
fortissima dimensione soggettiva, per
cui la stessa malattia può apparire più o
meno grave a seconda della mente che
la vive. In questa vicenda in particolare
tutto ruota intorno alla soggettività, alla
personalità e il progetto di vita di ogni
donna. E ogni donna dovrebbe decidere
per sé».
La m al att i a
ri ce rca
IL CANCRO Al SENO
È una patologia dovuta alla moltiplicazione
incontrollata di alcune cellule della
ghiandola mammaria che si trasformano
in cellule maligne
killer
con dieci
«volti»
I FATTORI Di RISCHIO
età
predisposizione genetica e familiarità
alti livelli di estrogeni
alterazioni del seno come
cisti e fibroadenomi
obesità
fumo
ambientali, quali l'esposizione a dosi elevate
di sostanze chimiche e radiazioni
COME Si CURA
chirurgia
terapia ormonale
chemioterapia
terapie biologiche
radioterapia
I8 ITALIA
C RIPRODUZIONE RISERVATA
100 nuovi casi al giorno
colpisce una donna su 10
se identificato al 1° stadio senza linfonodi
coinvolti la sopravvivenza a 5 anni nelle
donne trattate è del 98%
rappresenta
il 20-25%
di tutti
i tumori
femminili
Tumore della
mammella, un killer
con dieci volti. Un
solo nome perdieci
patologie con una
firma genetica
diversa.
A svelare la
molteplice natura
del cancro al seno,
finora considerato
come una sola
malattia
classificabile in
quattro grandi
sottogruppi, è uno
studio pubblicato
su Nature. Si tratta
della più grande
ricerca genetica
mai condotta su
questa patologia,
che potrebbe
portare a
tratta menti sempre
più mirati e
personalizzati.
ANSA- CENTIMETRI
Gli studi americani rilanciano i cibi con Omega 3
Gli acidi grassi
essenziali omega 3
perla prevenzione
del cancro.
Secondo uno studio
pubblicato sul
Journal of Nutritional
Biochemistry, può
essere prevenuto e
contrastato proprio
grazie all 'assunzione
di queste sostanze.
L'azione degli omega
Mondo Universitario
3 sulla prevenzione e
la riduzione della
crescita del tumore
del seno è stata
osservata in uno
studio condotto dai
ricercatori del
Department of
Human Health and
Nutritional
dell'Università di
Guelph . Il dottor
David Ma e colleghi
hanno scoperto che
nel modello animale
in cui vi era la
presenza di acidi
grassi essenziali
omega 3, si
sviluppavano meno
tumori. Si tratta di
una delle conquiste
alimentari che hanno
reso famosa in tutto il
mondo la dieta
mediterranea.
L'attrice
«Wanted Scegli il tuo
destino» è un
film dei 2008
con Angelina
Jolie
protagonista
principale
Pagina 12
Elne
ncy, Medici Senza F ontiere e ' ° c i dominatori delle classifiche di preferenze e contributi
LA FORMULA DELLA SOUD
Nel 2013 a volon
PAGINA A CURA
DI ANDREA BAVIERA
on è la panacea dei mali di
un Paese cronicamente portato a non tenere in giusta considerazione l'investimento nella
ricerca. Eppure il cosiddetto «5
per mille», la possibilità di devolvere questa quota dell'Irpef
dovuta allo Stato per attività a
elevato valore scientifico e sociale, è uno dei rari istituti che
funzionano. Quest'anno saranno 400 milioni di euro, derivanti dalle scelte dei cittadini nella
dichiarazione dei redditi 2012,
a sostenere onlus, attività sociali
ed enti di ricerca. Il meccanismo,
è stato introdotto dalla Finanziaria 2005 dall'allora ministro
dell'Economia Giulio Tremonti,
e finora sempre confermato. La
differenza rispetto al preesistente
8 per mille è nella destinazione
che, sempre a discrezione del
contribuente, privilegia enti, di
natura privata e pubblica, con
attività in precisi settori: onlus,
associazioni di promozione
sociale, enti dediti alla ricerca
scientifica e alla sanità, università, servizi sociali dei Comuni.
L' 8 per mille, invece, può essere
devoluto alla Chiesa cattolica (o
ad altre cinque confessioni religiose alternative) o allo Stato.
Le prime destinano parte delle
somme al sostentamento del
clero e parte alle attività sociali
da queste promosse. Lo Stato è
invece vincolato a impiegare le
somme dell' 8 per mille a attività quali la lotta alla fame nel
mondo, interventi in occasione
di calamità naturali, assistenza ai
rifugiati e conservazione di beni
culturali.
N
Mondo Universitario
L'elenco dei soggetti ammessi
è definito dall'Agenzia delle
entrate, vagliando le domande
pervenute, nel caso di quest'anno, per l'imminente dichiarazione dei redditi, fra il 22 marzo
e il 7 maggio. Il decreto della
spending review (dl 95/2012)
ha fissato a 400 milioni di euro
le risorse complessive 2013 a
valere sulle dichiarazioni 2012,
che andranno a spalmarsi su:
ricerca sanitaria e scientifica,
volontariato, attività sociali dei
Comuni e associazioni sportive
dilettantistiche riconosciute dal
Coni. Il volontari ato è in genere
il settore più gettonato, anche se
spesso ci sono sovrapposizioni
di sigle, vale a dire, associazioni che possono essere scelte in
settori diversi, considerando che
operano in più direzioni.
Per lo scorso anno, relativamente alle dichiarazioni dei redditi
2011, sono stati onlus ed enti di
volontariato ad accaparrarsi la
fetta più consistente: poco meno di 260 milioni di euro, messi
assieme da oltre 10 milioni di
contribuenti che hanno espresso preferenza di devoluzione
del loro 5 per mille verso un
gran numero di soggetti, 33.522
ammessi al contributo. In cima
alla graduatoria dei beneficiati
Emergency, l'associazione che
fa capo al «chirurgo di guerra»
Gino Strada, cui sono andati 11
milioni di euro. Segue in graduatoria Medici senza frontiere, con
8,7 milioni, quindi l'Associazione Italiana per la Ricerca sul
Cancro, con 6,4 milioni. L'Airc
in realtà è protagonista assoluta
del cinque per mille, in quanto
la si trova in testa alla graduatoria dei percettori in altre due
categorie: «Ricerca Scientifica»
con 34,2 milioni di contributi sul
totale di 57,5 destinati a questo
comparto, e «Ricerca Sanitaria», con 14,8 milioni sul totale
di 54,76. Nella prima, dietro
Airc figurano, sensibilmente
distanziate per ammontare dei
contributi, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, 3,8 milioni, e la Fondazione Umberto
Veronesi, 3,3 milioni. Quarta la
Fondazione Telethon, con 1,87
milioni. Cifre più contenute nel
settore «Comuni», dove Roma
è prima per contributi con 387
mila euro, seguono Milano con
249 mila e Torino con 178 mila,
quasi 16 milioni di contribuenti
hanno approfittato di questa misura da molti definita di democrazia fiscale (e che ha permesso
di devolvere circa 328 milioni).
Infine, la graduatoria delle associazioni sportive, con un totale
di 7,5 milioni, le meno gettonate
dai contribuenti: 94.500 euro per
il primo dei beneficiati, che è di
Messina, l'Associazione Dilettantistica Polisportiva Odysseus.
37 mila euro per la Canottieri
Milano, mentre prendono ancora la strada della Sicilia i 34.800
euro del terzo in classifica, l'Atletico Caltanissetta. (riproduzione riservata)
Pagina 13
Enti della ricerca scientifica e
dell'università ammessi al beneficio dal
MIUR
1-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA
RICERCA SUL CANCRO
2- FONDAZIONE ITALIANA SCLEROSI
MULTIPLA ONLUS
3- FONDAZIONE UMBERTO VERONESI
4- FONDAZIONE TELETHON
5- FONDAZIONE CENTRO SAN RAFFAELE
DEL MONTE TABOR
TOTALE Enti della ricerca scientifica e
dell'università
Enti della ricerca sanitaria
1-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA
RICERCA SUL CANCRO
2- FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA
RICERCA SUL CANCRO - ONLUS
3- FONDAZIONE CENTRO SAN RAFFAELE
DEL MONTE TABOR
4- ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA
SRL
5- ISTITUTO GIANNINA GASLINI
TOTALE Enti della ricerca sanitaria
n. scelte
importo ( min giuro)
1 . 020 . 009
34 . 2
110 . 633
3.8
87.120
57.455
3.4
1.9
26 . 142
1 .1
2 . 449 . 010
57 . 6
n . scelte
importo ( min giuro)
389.302
14.8
159.329
6, 0
125 . 168
5.8
95 . 658
4.7
83.617
2 . 519.844
3.2
54.8
Onlus ed enti del volontariato ammessi al
n. scelte
importo ( min giuro)
1- EMERGENCY - LIFE SUPPORT FOR
CIVILIAN WAR VICTIMS ONG ONLUS
383 . 163
11 . 0
2- MEDICI SENZA FRONTIERE ONLUS
263.783
8.8
3-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA
RICERCA SUL CANCRO
273 . 576
6 .4
4- COMITATO ITALIANO PER L'UNICEF ONLUS
208.082
0,5
5-ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO
LE LEUCEMIE, LINFOMI E MIELOMAONLUS
205.951
5.2
TOTALE Onlus ed enti del volontariato
10.900.308
259.3
Attività sociali del comune di residenza
beneficio
n. scelte
importo (min giuro)
1- ROMA
11.088
0,4
2- MILANO
5.933
0,2
3-TORINO
5.746
0,2
4- VENEZIA
3.181
0,1
5-GENOVA
2.474
0,1
592.326
12.5
TOTALE attività sociali del comune di
residenza
Basta apporre la firma e un codice
asta firmare e indicare il codice fiscale
I dell'ente prescelto. Di tasca propria non bisogna aggiungere nulla rispetto a ciò che già si paga
come Irpef allo Stato. Solo che, in questo modo,
sarà possibile dare sostegno concreto a uno fra i
quasi 50 mila soggetti ed enti ammessi a ricevere
il cosiddetto «cinque per mille». Con quasi 35
mila sigle, è il volontari ato a fare, numericamente, la parte del leone. Ma con una firma si può
anche sostenere l'attività sociale del Comune, o
contribuire allo sviluppo della polisportiva di gra-
Mondo Universitario
dimento. Se poi non si ha idea, o non si conosce
a sufficienza, quale specifica attività sostenere, è
possibile comunque devolvere il cinque per mille,
al settore piuttosto che alla singola sigla. Sarà poi
operato un riparto delle somme così accantonate,
proporzionale alle scelte che hanno privilegiato i
diversi aventi diritto. Determinante è la firma da
apporre per un solo settore e aggiungere, se lo
si desidera, il codice fiscale della sigla preferita,
ricerca sanitaria piuttosto che volontari ato o uno
degli altri. (riproduzione riservata)
Pagina 14
Dall'Agenzia delle entrate liste provvisorie degli aspiranti
Son
del 5 p er
15 per mille 2013 muove i primi passi.
L'Agenzia delle entrate ha pubblicato ieri
sul proprio sito web gli elenchi provvisori
degli enti che aspirano a ripartirsi una
torta da circa 400 milioni di euro. I soggetti
che hanno presentato domanda sono 45.603,
ripartiti nelle tradizionali quattro categorie:
volontariato (che si conferma il settore più
affollato, con
38.301 associazioni, onlus e fondazioni), ricerca
scientifica e universitaria (422
soggetti), ricerca
sanitaria (103
soggetti) e associazioni sportive
dilettantistiche
riconosciute dal
Coni (7.047 soggetti). A questi
dovranno essere aggiunti gli
8.092 comuni
italiani, ai quali i contribuenti
possono donare
il proprio 5 per mille dell'Irpef per sostenere
attività di carattere sociale. Le liste rese noti
ieri dall'amministrazione finanziaria sono
tuttavia provvisorie. I potenziali candidati
avranno tempo fino a lunedì 20 maggio per
chiedere alla Direzione regionale delle Entrate competente per territorio di rettificare
eventuali errori anagrafici. Gli elenchi corretti
saranno quindi pubblicati entro il prossimo
27 maggio. Ma non è tutto. Lo step successivo
va effettuato entro il 1° luglio 2013: i rappre-
Mondo Universitario
sentanti legali degli enti del terzo settore che
chiedono l'accesso ai fondi dovranno presentare all'Agenzia una dichiarazione attestante i
requisiti di ammissione all'elenco (il modello
standard è scaricabile dal sito delle Entrate).
Identico adempimento deve essere effettuato
dalle associazioni sportive dilettantistiche
presso gli uffici territoriali del Coni, nonché
dagli enti della
ricerca scientifica e dell'università, tenuti
della presentazione della
documentazione al Miur. Infine, è prevista
un'ulteriore
scadenza per
sanare eventuali omissioni
sia riguardo
alla domanda
di iscrizione sia
alle successive
integrazioni
documentali:
la deadline è
fissata al 30 settembre. Gli enti «ritardatari»
potranno garantirsi in questo modo l'accesso
ai fondi, ma saranno comunque soggetti a
una sanzione di 258 euro, da pagare tramite F24 con il codice tributo «8115». Naturalmente la sanatoria è ammessa a patto che
i requisiti di legge fossero già esistenti alla
data di scadenza delle domande (7 maggio
2013 per il non profit e le Asd, 30 aprile per
gli enti di ricerca scientifica, universitaria
e sanitaria).
Pagina 15
Si moltiplicano le iniziative a sostegno di chi ha patito le conseguenze della perdita del lavoro
SEMPRE PIU' UNA RETE ANTI-CRISI
C 'è anche la ricerca
PAGINA A CURA
DI STEFANO CATELLANI
Emilia-Romagna ha deciso
di orientare progetti e attenzioni al rilancio delle attività
commerciali nelle aree terremotate delle province di Modena,
Ferrara e Reggio Emilia. Ma è
anche il laboratorio che lega le
Fondazioni a progetti specifici,
sulla nuova imprenditoria sostenibile e il lavoro qualificato di
tanti giovani di valore.
In questa regione si sperimentano strade nuove, anche sostenendo le attività imprenditoriali. A
un anno esatto dal sisma che ha
colpito l'Emilia, le cose da fare
sono ancora tante. Destinando il 5 per mille dell'Irpef alla
Fondazione Giuseppe Orlando,
struttura che opera proprio nella
solidarietà, assistenza sociale e
beneficenza, oltre che nell'istruzione, formazione e tutela dei diritti civili, si può dare un sostegno concreto alle famiglie degli
imprenditori commerciali nella
difficile fase del ripristino di tutte
le attività e di ritorno alla normalità. Aderire è semplice: basta
indicare nell'apposita sezione
della dichiarazione dei redditi il
codice fiscale della Fondazione
Giuseppe Orlando.
scient.
Di grande evidenza anche
l'attività della Fondazione Banco Alimentare
che nel 2012 ha raccolto in Emilia-Romagna
ben 1.049 tonnellate
di prodotti da destinare ai bisognosi.
Il 5 per mille aiuta
a sostenere la macchina organizzativa,
con cui i volontari
raccolgono il cibo
e lo consegnano a
chi è in condizioni
di disagio. La Rete
Banco Alimentare
assiste gratuitamente 8.818 strutture
caritatevoli in tutto il
territorio nazionale.
La loro attività assiste quasi 1,8 milioni
di bisognosi. Data la
crescita dei destinatari
finali, a causa della crisi
economica, l'obiettivo per il
2013 è aumentare le eccedenz
alimentari recuperate e raccolte
per consentire una distribuzione simile in volume a quella del
2012. I risultati sono concreti:
con un euro di spesa la Fondazione ha recuperato e distribuito
17 kg di alimenti per un valore
medio di 51 euro. Il codice fiscale della
Fondazione Banco Alimentare
Onlus è: 97075370151.
Il 5 per mille si può destinare
anche al Comune di residenza.
Fr-crru•cr J1`ccrrca'eZli
Mondo Universitario
Quello di Casalecchio di Reno (Bologna) ha deciso
che, data la crisi, utilizzo prioritario dei fondi
destinati dai cittadini nel
2013 saràilso-
t dalla leucem ia
stegno alle famiglie con
minori che hanno subito
conseguenze dalla perdita di lavoro. In tempi
di spending review sulla
sanità assume rilevanza
anche il progetto lanciato
dall'Azienda Ospedaliera
Santa Maria Nuova di Reggio
Emilia per assumere o mantenere in organico giovani ricercatori.
Con i fondi così raccolti l'Azienda finanzierà nuovi progetti per
studiare i fattori associati alle
principali malattie infiammatorie
e tumorali, sviluppare l'applicazione di nuove tecnologie diagnostiche avanzate e approfondire le
indagini su soggetti con caratteristiche specifiche: gli anziani, i
pazienti in fase avanzata di malattia, i casi complessi dal punto
di vista genetico e molecolare.
Codice Fiscale dell'Asmn
01614660353.
Intanto l'Associazione Italiana
contro le Leucemie-linfomi e
Mieloma cerca di finanziare la
ricerca scientifica e il potenziamento dei servizi di assistenza
domiciliare, nonché migliorare
le Case alloggio Ail, realizzare
interventi significativi nei reparti
di degenza, nei day hospital e nei
Centri di trapianto. Insomma è
corposo il programma del presidente dell 'Ail, Franco Mandelli (ematologo e presidente
nazionale Ail) che guida un team
di medici, ricercatori, volontari
(sono oltre 20 mila), pazienti,
guariti o in cura, distribuiti su
82 Sezioni provinciali. I fondi
che possono arrivare dal 5 per
?
.
coltura
mille in questa fase sono decisivi
perché i rilevanti progressi della
ricerca scientifica e le terapie
sempre più efficaci e mirate,
compreso il trapianto di cellule staminali, hanno consentito
grandi miglioramenti nella diagnosi e nella cura dei pazienti affetti da tumori del sangue. «Ma è
necessario un sostegno continuo
e su più fronti per raggiungere
l'obiettivo irrinunciabile», spiega Mandelli, «rendere leucemie,
linfomi e mieloma sempre più
guaribili». Il 90% dei fondi raccolti sarà destinato alle sezioni
provinciali per progetti specifici
sul territorio. Sono le sezioni
che accolgono il malato e la famiglia e lo accompagnano per
tutto il percorso della malattia.
Si occupano dell'assistenza domiciliare, realizzare e mantenere
operative le Case Ail, acquistare
farmaci costosi o difficilmente
reperibili, intervenire nelle esigenze dei Centri di ematologia
di riferimento. Il restante 10% è
destinato al Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto
per finanziare la ricerca. Il codice fiscale da segnalare per Ail
nella dichiarazione dei redditi
è 80102390582. (riproduzione
riservata)
Pagina 16
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Mondo Universitario
Pagina 17
Più ncerca sulla biodinamica
«Cercasi giardiniere-custode biodinamico preferibilmente
sposato per proprietà con giardino, orto, oliveto. Richiesta
grande passione per la terra». Sì, l'agricoltura biodinamica è anche
un'opportunità di lavoro e il sostegno diretto a Biodinamica, l'associazione che promuove formazione e assistenza in tutta Italia,
è una delle possibilità offerte dal 5 per mille. Storia lunga quella
dell'agricoltura biodinamica in Italia ma il tema centrale, secondo
il presidente Carlo Triarico, resta la ricerca. Qui il made in Italy
sta facendo miracoli. Migliora i suoli e ottiene buoni prodotti. I
vini biodinamici, saliti alla ribalta anche di una rassegna come
il Vinitaly, sono da molti considerati tra i migliori al mondo. E
si vendono. Ma le ricerche che si fanno in
Italia sul settore sono ancora marginali, non
applicative e fatte soprattutto a spese del movimento biodinamico. Gli agricoltori hanno
bisogno di collaborare con gli scienziati, invece sono stati lasciati soli. «Dobbiamo far sì
che in Italia la ricerca biodinamica sia spinta
a livelli mai visti», dice Triarico. Certo sono
importanti consulenza, formazione e divulgazione, ma è indispensabile uno sforzo perché
i più importanti atenei e istituti di ricerca italiani avviino studi di grande portata su qualità
dei prodotti e gestione dei suoli. Questo oggi
è possibile. Tanti i progetti avviati, anche in
Emilia-Romagna, dove è attiva una sezione dell'associazione (a
Rolo nel Reggiano, guidata da Fabio Fioravanti), membro della
organizzazione internazionale B.D.A. proprietaria del marchio
biodinamico e riferimento per chi pratica in Italia. L :Associazione,
senza scopo di lucro, vive grazie al sostegno di chi produce e si
nutre di prodotti biodinamici. Quindi quote associative e contributi
piccoli e grandi, cruciali per organizzare convegni e iniziative
culturali, dare consulenza agli agricoltori, diffondere i principi
biodinamici. Nello spazio per la destinazione del 5 per mille in
dichiarazione dei redditi è necessario firmare «Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle
associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni» e inserire il codice fiscale dell'Associazione per l'Agricoltura
Biodinamica: 03665390153. (riproduzione riservata)
Mondo Universitario
Pagina 18
mio sogno è scoprire un rivoluzionario materiale fotoattivo
<< per celle fotovoltaiche, economico e allo stesso tempo più
efficiente ed ecologico rispetto agli attuali». Parola di Jennifer
Molloy, 28 anni. Ha accettato, insieme a tanti altri giovani ricercatori, di metterci la faccia e fare da testimoniai dell'appello del
rettore dell'Università di Bologna, Ivano Dionigi. «I nostri motori
di ricerca». E questo il messaggio cui si affida l'Università di Bologna per promuovere la campagna 5 per mille 2013. Testimonial
dell'iniziativa i dottorandi dell'Ateneo, che raccontano in prima
persona la passione e l'impegno nella ricerca, ogni giorno. Anche
quest'anno l'Università pone al centro della campagna i tanti giovani ricercatori che ogni giorno lavorano nelle aule, biblioteche e
laboratori di Scuole e dipartimenti. Nonostante la grave incertezza
economica e il disagio sociale che affligge l'Italia, l'Ateneo felsineo prosegue con determinazione nel sostegno alla ricerca, scegliendo di destinare i proventi del 5 per mille alle borse di studio
per i dottorati di ricerca. Come sottolinea Dionigi nell'appello a
tutti i sostenitori dell'Alma Mater Studiorum, «la ricerca è, con
l'istruzione e la tutela della salute, un dovere costituzionale, un
bene comune indispensabile per assicurare al Paese competenze
e professionalità, anche fuori dell'ambito accademico». Le borse
consentiranno a laureati meritevoli e preparati di portare avanti
progetti di ricerca competitivi sia in Italia che all'estero. L'impegno dei ricercatori Unibo nelle differenti discipline ha permesso
risultati importanti: 12 mila prodotti sviluppati ogni anno, 180 brevetti attivi, 277 progetti finanziati nell'ambito del VII programma
quadro e in altri programmi comunitari, 7 Centri interdipartimentali per la ricerca industriale che contribuiscono alla Rete Dell'Alta
Tecnologia dell'Emilia-Romagna. Tante le azioni promozionali
della campagna 2013, che coinvolgerà anche il Multicampus di
Romagna: invio di materiali informativi ai Centri di Assistenza
Fiscale, pubblicità su autobus, pensiline e in aeroporto, inserzioni
su quotidiani, spot radiofonici negli ipermercati, persino eventi. Per sensibilizzare la comunità sull'importanza della ricerca
universitaria ai fini della crescita, sono stati «ingaggiati» come
testimonial della campagna gli stessi dottorandi. Per destinare il
5x1000 all' UniBo basta indicare nel riquadro «Finanziamento agli
enti di ricerca scientifica e all'Università» il codice fiscale dell'Alma Mater Studiorum 80007010376. (riproduzione riservata)
Mondo Universitario
Pagina 19
Oggi basta lo status
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associazione o
o us per l'inclusione tra i potenziali benefici
caso
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UN MECCANISMO FORSE DA RIVEDERE
Necessaria una maggiore selezione dei* richiedentì l'accesso
PAGINA A CURA
DI FRANCO CANEVESIO
ei pochi anni di vita il
N meccanismo del 5xmille
ha suscitato più di una critica.
Tanto che a Milano, poco tempo
fa, le associazioni dei genitori disperate per la mancanza di
soldi - hanno pensato di chiedere che il 5 per mille delle loro
tasse fosse destinato alla scuola
dei loro figli. Perché se il meccanismo non è convincente,
lo è ancora meno il criterio di
distribuzione dei fondi, che nel
tempo ha scatenato più di una
polemica. Nel 2010 scoppiò lo
scandalo del 5xmille alla Croce
Rossa che percepì dall ' Agenzia
delle entrate oltre 2 milioni di
euro cui però, secondo la stessa
Agenzia, non aveva diritto. Un
paradosso, visto che la Cri è dal
1995 ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico
(soggetto dunque alla disciplina
degli enti pubblici) ed è sotto il
controllo di quattro ministeri (Lavoro , Salute e Politiche
Sociali, Difesa ed Economia),
dunque finanziata dagli stessi,
cioè dalle tasse di noi italiani.
Dal 2006 c'è la possibilità per
gli enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non-profit,
ricerca scientifica e sanitaria) di
intascare il 5xmille dall' Irpef dei
cittadini ma secondo la circolare
n.56/e dell'Agenzia delle entrate
del 10 dicembre 2010 possono
accedervi solo i soggetti di diritto privato: «Gli enti associativi
di diritto pubblico non possono
essere iscritti nell'elenco dei
destinatari del 5 per mille e non
possono accedere alla ripartizione delle relative quote». In base
a questa norma la Croce rossa
avrebbe dovuto essere esclusa
dai beneficiari e invece no: nel
2007 l'ente incassa 673 mila
euro, nel 2008 680 mila e nel
2009 1.120. 000 (dati visibili sul
sito dell'Agenzia delle entrate).
Solo nel 2011 la Croce Rossa
recepisce la norma in modo definitivo e smette di chiedere (e
incassare) il 5xmille. Cosa ne
sia stato dei soldi incassati (che
avrebbero dovuto essere restituiti) non si sa.
Quella della Cri non è l'unica
falla nel sistema. Sempre nel
2010 dei 463 milioni di euro
attribuiti al 5xmille ne furono
assegnati 383. Fu l'allora ministro dell ' Economia Vittorio
Grilli a denunciare che mancavano all ' appello 80 milioni
di euro. A poco o nulla servì
la nota della Ragioneria Generale dello Stato che segnalava
invece una disponibilità totale
di 409,3 milioni di euro. Ma la
cosa che ha fatto più scalpore,
è stata quella di sapere che il
5xmille andava ad associazioni
a dir poco bizzarre. Da un'indagine recente del settimanale
dei consumatori Il Salvagente
emerge che , tra le oltre 40 mila
associazioni riconosciute, esistono onlus come Duechiacchieregratis.it di Milano, che
intende «promuovere la comu-
sa dei venti», che si dedica al
bridge, e il «Circolo della Vela
Sicilia». Ora, secondo le norme vigenti , le donazioni vanno
fatte a favore di associazioni
che aiutano «persone svantaggiate, in ragione di condizioni
fisiche, psichiche, economiche,
sociali o familiari» e, certo, le
associazioni sportive dilettantistiche sono ammesse purché
svolgano attività di rilevante interesse sociale. Che il bridge o
la vela rientrino nella categoria
è opinabile, secondo parecchi.
A beneficiare del 5xmille ci sono anche gli «Amici del libro»,
che organizzano presentazioni
come tante altre associazioni
culturali in Italia che, non per
questo, chiedono il contributo
statale. Non mancano organizzazioni a sfondo politico, come
la «Guardia nazionale padana»,
che si occupa di protezione civile e si dichiara apartitica ma
che è notoriamente vicina alla
Lega Nord, quindi tra quelle
espressamente escluse dal novero dei beneficiari.
Da più parti si è levata forte la
voce che sia necessaria più selezione all'entrata. Le maglie
troppo larghe fanno passare associazioni che non hanno diritto,
spesso addirittura a scapito di
quelle che i diritti li hanno tutti.
Tra quelli che hanno levato forte la voce per rivedere il quadro
normativo c'è Adiconsum, l'associazione dei consumatori che
conta quasi 150 mila membri. Il
segretario generale Pietro Giordano è chiaro : «I soldi devono
andare ad associazioni e onlus
che abbiano caratteristiche di
intervento sociale, entità che
siano sussidiarie per interventi
che lo Stato non riesce a svolgere, tra volontariato e scopi
sociali in genere. Oggi invece
basta avere la qualifica di associazione o di onlus e si accede al
5xmille, poi non importa se si fa
davvero qualcosa di utile». Tra
l'altro, aggiunge il segretario
Adiconsum, le somme erogate
a ciascuna associazione possono
funzionare anche da cartina di
tornasole della loro utilità. «Alcune raccolgono poche migliaia di euro, segno che non hanno
seguito », conclude Giordano.
(riproduzione riservata)
nicazione fra le persone perché la necessità di colloquiare,
ascoltare e farsi ascoltare, anche solo per pochi minuti, resta
un bisogno necessario , intrinseco in ogni essere umano».
Oppure associazioni sportive
dilettantistiche come «La ro-
Mondo Universitario
Pagina 20
Il
5x10007. Aiuta soprattutto i grossi enti
1e voci critiche sul 5xmille sono ogni giorno
iù numerose. «Sono contrario al 5xmille
e favorevole all' 8xmille», dice Giulio Sapelli,
economista, docente di Storia economica alla
Statale di Milano. «Perché il 5xmille è una forma filantropica per tramite dello Stato. Ma che
lo Stato faccia da mediatore è un'interferenza più
che un'agevolazione». Gli fa eco Felice Scalvini,
presidente di Assifero, l'Associazione italiana
fondazioni ed enti di erogazione, che con più di
1,1 miliardi di euro di patrimonio (e 142 milioni
erogati nel 2012, il 47% in più rispetto al 2011)
raggruppa più di 90 fondazioni (private, di famiglia, d'impresa) diverse dalle bancarie. Uno
studio Assifero indica un'alternativa: il 5xmille
in cambio di una maggiore deducibilità o detraibilità delle donazioni. «Sarebbe meglio puntare
sulle donazioni», spiega Scalvini, «aumentandone deducibilità o detraibilità dalle tasse. Perché la
donazione crea un legame più forte tra donante e
destinatario e perché con essa è più facile coprire
Mondo Universitario
una platea di beneficiari: per i piccoli, cioè, sarebbe più facile avere una donazione». Secondo
Scalvini il vero problema è che un trasferimento pubblico rischia di aumentare la dipendenza
dallo Stato degli enti no profit e che pesa sulla
propensione a donare, impoverendo il terzo settore. Come già avvenuto in molti Paesi dell'Europa dell'Est, dove da anni vige una modalità
analoga 0'1 % delle tasse). Secondo Per Assifero
sarebbe più efficace che il cittadino detragga integralmente (o fino al 90-95%) le donazioni, nel
limite del 5 per mille delle tasse. Sopra quella
cifra la donazione sarebbe dedotta dal reddito
come già oggi accade. Inoltre, sottolinea Sapelli:
«Con il 5xmille guadagnano solo le associazioni che possono permettersi la pubblicità. Così
si ristabiliscono le diseguaglianze». Conferma
Scalvini, il 5xmille ha costretto gli enti a spendere molto per comunicare i dati necessari a inviare
il denaro. «Così a beneficiarne sono soprattutto i
più grandi». (riproduzione riservata)
Pagina 21
Quest'anno alle Clùese etoa e
b ro e
VALDESI OLTRE IL
circa 30
euro contro i12de'
o scorso
DOPPIO NEL 2013
Metà dei fondi sara impiegata per progettì all'estero
DI FR ANCO CANEVES10
La Chiesa valdese è legatapiù
all' 8xmille che al 5xmille,
visto che fin dall'inizio è stata
tra le organizzazioni religiose
più gettonate. Secondo la Ragioneria generale dello Stato,
la ripartizione dell' 8xmille Irpef aggiornata al 2010 - e riferita alle scelte dei contribuenti
sui redditi 2006 dichiarati nel
2007 - l'85% di chi ha scelto
la destinazione dell' 8xmille ha
premiato la Chiesa cattolica. È
però interessante che il 2,05%
abbia invece preferito l'Unione
delle Chiese valdesi. Ma la vera
differenza è un'altra. Nel caso
della Chiesa cattolica, negli ultimi 30 anni il 18% dell' 8xmille è stato usato per opere di
carità, il 40% per esigenze di
culto, il 34% per sostentamento del clero e solo l'8% è stato
speso nel Terzo mondo. Le
Chiese valdesi contano in Italia
30 mila membri, eppure sono
stati 470 mila i simpatizzanti
che hanno deciso di devolvere loro l'8xmille negli ultimi
anni. Contributi che, nel 2012
(quando la Chiesa cattolica ha
incassato 1 miliardo 148 milioni) hanno garantito ai Valdesi
12 milioni di euro. «Tutto viene investito in opere sociali e di
culto, in progetti resi pubblici
sui siti www.chiesavaldese.org
e www.ottopermillevaldese.
org», spiega Paolo Naso, politologo e docente all'Università
La Sapienza
di Roma,
nonché coordinatore
della campagna 8xmille
alle Chiese
valdesi. Il
70% dei progetti finora è
stato destinato a progetti
in Italia, il
30% è andato
all'estero. Si
va dalle iniziative culturali contro mafia
e camorra alla costruzione di
pozzi in Africa, ai corsi per immigrati, fino ai finanziamenti
Mondo Universitario
alla microimpresa per
le donne sempre in
Africa e alle iniziative per i ragazzi di
strada in Brasile. «Da
quest'anno», aggiunge Naso,
«la Chiesa Valdese parteciperà alla ripartizione delle quote
inespresse», quelle cioè degli
italiani che non fanno alcuna
scelta (o di chi è esonerato dalla dichiarazione) ma che sono
ugualmente ripartite tra i beneficiari. In tal modo la Chiesa
valdese potrebbe incassare
quest'anno poco meno di 30
milioni di euro, destinati per il
50% a progetti in Italia e per
l'altro 50% all'estero. Già deciso uno degli interventi principali: la partecipazione alla
campagna sul tema Violenza
contro le donne. Spiega Naso:
«Qualcuno si chiederà: cosa
c'entra il femminicidio con
l'8xmille? C'entra perché con
questi soldi possiamo investire
in formazione, attività fondamentale nei Paesi sottosviluppati e che serve anche a valorizzare il ruolo della donna». E
il 5xmille ai Valdesi ha ancora
più un sapore di integrazione
sociale. Un esempio arriva da
Palermo, dal Centro diaconale
La Noce, che prende il nome
dal quartiere omonimo. «Non è
lo Zen di Palermo ma nemmeno un quartiere residenziale»,
spiega il direttore del Centro, il
pastore Francesco Sciutto. Il
luogo presenta problemi sociali notevoli, essendo massiccia
la presenza di immigrati non
integrati. Un'area da sempre in
mano alla mafia. Per fare qualcosa in un posto così occorre
una struttura complessa come
quella del Centro dei valdesi,
per gestire la quale, spiega
Sciutto, sono necessari circa 2
milioni di euro l'anno. Il 5xmille è una goccia nel mare. «Nel
2012 dovremmo aver ottenuto
12 mila euro, quest'anno probabilmente 14 mila. In passato
si è arrivati a 17 mila, il massimo che può ottenere un ente
come il nostro», dice Sciutto.
Il quale spiega che i soldi sono
usati «per la gestione generale
del centro»: stipendi agli insegnanti, alloggi per gli ospiti e
gli immigrati dell'emergenza
Nord Africa. Contro i 12-14
mila euro pubblici che arrivano
dal 5xmille ogni anno il Centro
incassa circa 140 mila euro dai
privati: c'è da chiedersi perché
il pubblico resta sempre indietro. (riproduzione riservata)
Pagina 22
A Genova il Teatro Necessario mette
scena opere e organizza corsi per i detenuti
arassi
UI SCENA IL REINSERIMENTO SOCIALE
DI
ANCO CANEVESIO
Cosa c'entra il carcere di Marassi di Genova col 5xmille? Basta cliccare sul sito www.
teatronecessariogenova.org per
capirlo, trovandosi di fronte a
una realtà inusuale per un Paese come l'Italia. Teatro Necessario Onlus Genova, riporta il
sito, «è un' associazione senza
fini di lucro che si propone di
promuovere la cultura e l'arte,
come strumento d'integrazione
e reinserimento sociale. L' associazione opera attraverso spettacoli e altre forme di produzione
artistica, a sostegno di detenuti
e persone socialmente svantaggiate». La onlus nasce nei primi
mesi del 2009 su iniziativa di artisti, operatori culturali e insegnanti genovesi. L'obiettivo, si
legge sul sito, è «dare continuità
e sviluppo alle attività intraprese
a partire dal 2005 con i detenuti
della Casa circondariale di Genova Marassi». Il regista Sandro Baldacci con la onlus Tno
ha messo in scena, dal 2006,
cinque spettacoli coinvolgendo
tire il transito di compagnie e
spettatori (scolaresche, soprattutto) in arrivo dall'esterno. La
struttura polifunzionale costa
300 mila euro, sovvenzionati
in parte da Fondazione Carige e Compagnia di Sanpaolo:
oltre a essere utilizzata per
preparare e mettere in scena
spettacoli, verrà utilizzata per
mostre e conferenze e per corsi di formazione. Due di essi
(quelli di tecnica scenografica
e falegnameria) sono già stati
finanziati da fondi europei, gli
altri (quelli per illuminotecnici, tecnici del suono e del
montaggio e video operatori)
sono in attesa di finanziamenti. «Da qui in avanti destineremo il 5xmille proprio a questo
scopo, a completare i lavori
del teatro ma soprattutto a
mettere in funzione il maggior
numero possibile di corsi per
dare una formazione e un lavoro ai detenuti», dice Baldacci.
(riproduzione riservata)
9
oltre 100 detenuti del carcere di
Marassi e oltre 50 guardie penitenziarie (di scorta ai carcerati),
spettacoli visti da oltre 15 mila
spettatori nei teatri italiani e che
hanno ricevuto la lettera di encomio dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Da
due anni chiediamo il 5xmille»,
spiega Baldacci, «e lo destiniamo al progetto più ambizioso: la
costruzione del primo teatro italiano ed europeo edificato ex novo da una struttura privata come
la onlus Tno all'interno di una
struttura carcerari a». Il progetto
è stato presentato ufficialmente
l' 11 gennaio: si chiama Teatro
dell'Arca, è un teatro in legno
da 200 posti con un palcoscenico da 12 metri per 10, sorgerà
in un'area del carcere di più di
400 metri quadri, vicino a una
porta carraia adatta a consen-
Mondo Universitario
Pagina 23
Maturità, la crociata dei presidi
"Rilevatori di telefonini in aula
per scoprire chi copia dal web"
Lettera alministro: vielilesoluzianisuisili
CORRADO ZUNINO
ROMA- I presidi italiani si sono
accorti che all'esame di maturità
si copia. E che ai tempi di internet
si copia direttamente dai cellulari intelligenti, gli smartphones. Il
professor Giorgio Rembado, 67
anni, ligure, presidente della più
rappresentativa associazione
presidi, l'Anp, ha scritto al neoministro Maria Chiara Carrozza
(come già aveva fatto con la Gelmini e poi con Profumo) una lettera accorata: «Ministro, bastano
pochi soldi, bisogna installare rilevatori elettronici di smartphone nelle sedi d'esami». Altrimenti le prove non sono più credibili,
e si umiliano gli studenti che per
la Maturità si preparano davvero: «È forse giusto», chiede, «che
prove sempre più importanti per
l'accesso all'università vengano
adulterate?».
Rembado, una laurea in Lettere da 110 ottenuta nel lontano
1968, un curriculum da iper-preside del Novecento, si è dovuto
reinventare elettrotecnico per
combattere la spregiudicata generazione digitale, quella che il
copia e incolla molto meglio dello studio e del ragionamento.
Rembado ha fatto sapere alministro che «si stanno diffondendo
sofisticati telefoni cellulari di ultima generazione». Con questi in
mano, i maturandi si collegano
in classe, durante le prove, «con
siti internet specializzati nel rendere disponibili in tempi brevissimi le soluzioni». Siti che, dice
indignato il preside dei presidi,
«hanno fin qui potuto agire indisturbati malgrado svolgano
un'attività palesemente illegale». Secondo l'associazione presidi, gli smartphone si possono
individuare anche se messi in
stand-by e le apparecchiature di
rilevazione «sono ormai di basso
costo e non emettono radio-frequenze che p otrebbero interferire con le comunicazioni». Per
combatterei sitipirata- consultazione peraltro quotidiana per
gli studenti-l'Anp e il Gruppo di
Firenze chiedono anche interventi certi della polizia postale e
unprovvedimento adhoc delministero: «Oggi favoriamo la truffa
e l'inganno».
Gli addetti ai lavori della scuola hanno presente che molte colpe sono deicommissari d'esame.
Ancora Rembado, nella lettera:
«Una malintesa comprensione
nei confronti degli studenti ha
indotto alcuni a tollerare e a giustificare indebiti aiuti». Contro lo
scandalo dei temi e dei teoremi
conosciuti con largo anticipo,
l'anno scorso il ministro Francesco Profumo blindò la fase preMaturità con algoritmi e password. Ora i presidi chiedono di
tutelare la "fase attiva" dell'esame di Stato: le ore di svolgimento
delle prove, spesso inquinate da
intrusioni esterne via cellulare.
Quanto può costare l'installazione dei rilevatori nelle scuole
italiane? Il sito Skuola.net, moltiplicando ilprezzo diun'apparecchiatura (dai20 ai 100 euro) perle
22.500 classi italiane del quinto
anno, ha calcolato una cifra compresa tra i 450 mila euro e i 2 milioni: non è sostenibile dal ministero e richiederebbe un bando
di gara europeo (impossibile con
la Maturità che parte il prossimo
19 giugno).L'Associazione presidiharidimensionato le necessità
a tremila istituti: «Basta un solo
rilevatore per scuola». I costi
scenderebbero così tra 60 mila
euro e 300 mila, affrontabili.
L'ALGORITMO
Per evitare fughe
di notizie prima della
Maturità nel 2012
il ministro Profumo
fece blindare
un algoritmo nei
caveau del ministero
I RILEVATORI
Per l'esame 2013
(parte il 19 giugno)
i presidi chiedono
l'installazione
nelle scuole
di rilevatori
di smartphone
I COSTI
I rilevatori anticellulare possono
costare 2 milioni
se applicati in tutte
le classi o 300 mila
euro se applicati
nei singoli istituti
Studenti durante l'esame di maturità e, sotto, il ministro Maria Chiara Carrozza
Mondo Universitario
Pagina 24
Lndaine deC
A un anno dalla laurea i190% ha un'occupazione, crescono le opportunità all'estero
Non c'è crisi per gli ingegneri
Matteo Meneghello
MILANO
In Germania, in Brasile, in Sudafrica, in India, in Cina, in Australia. Ovunque ci sia lavoro. Per gli ingegneri milanesi anche il 2012 è stato un anno a piena occupazione, in
Italia, ma anche e soprattutto
all'estero. Lo certifica il Politecnico
di Milano, insieme conDelos Ricerche, con un'indagine presentata ieri a Milano nell'ambito del Career
Day (un centinaio le aziende presenti nel campus per presentarsi e
rispondere alle domande degli studenti). Ad un anno dalla fine degli
studi (nel 2011), il 90,3% dei laureati
del Politecnico (il campione delle
interviste è pari all'81,5% del totale)
dichiara di essere occupato. Addirittura, per gli ingegneri la percentuale degli occupati entro 6 mesi sale all'854% rispetto al 74,7% dell'anno prima (tasso in crescita anche
per la facoltà di design, invariato il
tasso per gli architetti). Si potrebbe
obiettare che sono con tutta probabilità, «pezzi» di contratto, stage,
forme atipiche. Non è così. L'analisi
delle forme giuridiche di assunzio-
Mondo Universitario
ne evidenzia invece un'elevata incidenza del tempo indeterminato del
42,5% (in calo rispetto al 51,5%
dell'anno prima) e un peso del
23,6% del tempo determinato (anche questo in calo), ma soprattutto
un forte aumento dell'apprendistato, che passa dal 9,9 al 21,5 per cento.
« È il segnale che le aziende hanno
iniziato a comprendere l'utilità dello strumento - spiega Marco Taisch, delegato del rettore per il placement -, ed è la conferma che non si
tratta di assunzioni spot». Secondo
Taisch, il dato in controtendenza rispetto all'andamento del mercato
dei lavoro italiano si spiega «con la
forte internazionalizzazione di molte imprese leader italiane, che resistono con l'export, e che cercano
profili multidisciplinari, come quelli formati ne. le aule del Politecnico.
L'anno scorso il numero di laureati
che ha trovato lavoro all'estero è aumentato del So per cento. Non è un
caso se abbiamo deciso di passare
alla lingua inglese, dal 204 per tutti
i corsi».
[email protected]
CRI PRODUZIONE RISERVATA
Pagina 25
La Fisica
' nuguore è quella insegnata a Pisa
La città al topi n Italia nella classifica del "Qs World University Ranking". Nel mondo è a quota 42
1 PISA
Per il secondo anno consecutivo la Fisica che si insegna
all'università di Pisa è la migliore d'Italia: lo dice il "QS World
University Rankings by Subject", cioè la classifica Quacquarelli Symonds che dal 2004
valuta i migliori atenei del
mondo e che da tre anni prende in esame i singoli ambiti disciplinari.
L'ulteriore buona notizia è
che la Fisica pisana l'anno scorso era al posto numero 49 in
tutto
il mondo,
mentre
quest'anno migliora addirittu-
ra salendo in posizione numero 42. L'indagine 2013 ha preso
in esame 2.858 università in totale, ritenendo meritevoli di essere inserite in graduatoria solo 678 istituzioni. Dal centesimo posto in poi, QS non specifica il ranking esatto, ma solo la
fascia di classifica. Però anche
in questo modo è possibile fare
qualche confronto: per esempio, se nel 2012 solo Lingue
moderne era tra il 101° e 150°
posto, quest'anno ci arrivano
anche Storia, Computer science e Matematica. Ancora, se
l'anno scorso erano 11 le discipline tra le prime 200 posizio-
ni, quest'anno diventano 12: a
completare la lista ci sono Chimica, Ingegneria meccanica,
Ingegneria elettrica, Medicina,
Farmacia, Giurisprudenza e
Statistica.
La valutazione dei QS
Rankings si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati,
numero di citazioni e impegno
a favore dell'internazionalizzazione e conferma l'eccellenza
dell'Università di Pisa nei diversi settori. Oltre a ribadire la
riconosciuta
tradizione
dell'Ateneo nelle discipline
scientifiche, i "rankings by su-
bject" testimoniano infatti la
qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e
nelle discipline giuridiche, delle scienze sociali ed economiche. Tra qualche mese si conoscerà anche la valutazione
complessiva degli atenei, non
più per singole materie. Nel
2012 secondo QS l'Università
di Pisa era sesta su 22 atenei italiani e in 314a posizione nel
mondo, dopo quello di Bologna (194a), la Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano,
Milano e Padova. Seguirà
un'ulteriore valutazione "a stelle": l'ateneo pisano l'anno scorso ne aveva quattro e risultava
«a elevato grado di internazionalizzazione, in grado di dimostrare eccellenza sia nella ricerca che nell'insegnamento».
Gianluca Campanella
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Studenti impegnati in una provadi laboratorio
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Altri atenei toscani
Pagina 26
Classifiche
L 'Ateneo
' Pisa
top in Italia
per fisica
PISA - É ancora la Fisica la
disciplina in cui l'Università
di Pisa eccelle. Lo assicura il
«QS World University
Rankings by Subject».
Secondo l'agenzia che dal
2004 valuta i migliori atenei
del mondo e che da tre anni
prende in esame i singoli
ambiti disciplinari, Pisa è
42esima nel mondo nel
settore della fisica e
astronomia, risultando al
primo posto tra le università
italiane. L'indagine 2013 ha
preso in esame 2.858 atenei,
inserendo nei ranking 678
istituzioni. Pisa ottiene
un'ottima classificazione in
altre ii discipline,
piazzandosi tra il iooesimo
e i5oesimo posto al mondo
in lingue moderne, storia,
computer science e
matematica e occupando tra
la i5oesima e la 2ooesima
posizione nei settori della
Altri atenei toscani
chimica, dell'ingegneria
meccanica, dell'ingegneria
elettrica, della medicina,
della farmacia, della
giurisprudenza e della
statistica. La valutazione dei
«Qs Rankings» si basa
principalmente su qualità
della ricerca, indici di
occupabilità dei laureati,
numero di citazioni e
impegno a favore
dell'internazionalizzazione.
Oltre a ribadire la tradizione
dell'Ateneo nelle discipline
scientifiche, i «rankings by
subject» testimoniano la
qualità accademica di Pisa
anche nel settore
umanistico e nelle discipline
giuridiche, delle scienze
sociali ed economiche. Ieri
intanto il rettore Massimo
Augello (nella foto) ha
presentato il primo bilancio
sociale dell'Ateneo che ne
testimonia «solidità,
apertura all'esterno e
dinamismo» oltre che «il
prestigio di cui gode
l'Università».
(A.Q.)
Pagina 27
OPEROSE°CAp
L'ingresso dei
«Nettuno» e un
elettricista al
k?}r!1ro
Dodici disc*1 fine al top nel mondo
L università conquista il l
PER il «QS World University Rankings by Subject» è ancora la Fisica
la disciplina in cui l'Università di Pisa eccelle: secondo l'agenzia che
dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da tre anni prende in
esame i singoli ambiti disciplinari, Pisa è 42 ° nel settore della Fisica e
Astronomia, risultando al primo posto tra le università italiane. L'indagine 2013 ha preso in esame 2.858 università in totale, inserendo
nei ranking 678 istituzioni. Ma non solo: Pisa ottiene un'ottima classificazione in altre 11 discipline, piazzandosi tra il 100° e 150° posto al
mondo in Lingue moderne, Storia, Computer Science e Matematica e
occupando tra la 150° e il 200° posizione nei settori della Chimica,
Ingegneria meccanica, Ingegneria elettrica, Medicina, Farmacia, Giurisprudenza e Statistica. La valutazione dei QS Rankings si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati,
numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione.
Oltre a ribadire la riconosciuta tradizione dell'Ateneo nelle discipline
scientifiche, i "rankings by subject" testimoniano infatti la qualità accademica di Pisa anche nel settore umanistico e nelle discipline giuridiche, delle scienze sociali ed economiche.
Altri atenei toscani
Pagina 28
Luci e ombre
l
®
dell'Universita
in un volume
Focus su sevizi
i®
e
UN volume che, per la prima
volta, dirvela l'Ateneo di
Pisa. E' stato presentato ieri il
primo Bilancio Sociale
dell'Università di Pisa,
fortemente voluto dal Rettore
Massimo Augello e realizzato
in diciotto mesi da una
squadra di trenta persone
coordinata dal Prorettore per
le Politiche di bilancio Ada
Carlesi. Quasi trecento
pagine e sei sezioni
rappresentano in un volume i
molteplici aspetti della vita
dell'Ateneo: organizzazione,
situazione finanziaria e
patrimoniale, offerta
didattica, attività di ricerca,
internazionalizzazione,
rapporti con il territorio e
l'ambiente.
ALLA presentazione del
Bilancio Sociale sono
intervenuti anche il
prorettore per i Rapporti con
il territorio Maria Antonella
Galanti e il sindaco Marco
Filippeschi . Elevata è stata la
partecipazione dell'intero
corpo dell'Ateneo (50mila
studenti, 1600 docenti e
personale amministrativo)
intervistato . Il Bilancio
Sociale consentirà di essere
informati su servizi e
opportunità anche meno
conosciuti. Dalla lettura del
Bilancio Sociale «emerge dice il Rettore - un quadro
con molte luci e qualche
ombra: è proprio su queste
ultime che nei prossimi mesi
vogliamo concentrare, in
modo primario, i nostri
sforzi».
Altri atenei toscani
Pagina 29
Reurnatologia
pediatrica
Le Scotte
in cattedra
APPUNTAMENTO nazionale a Siena per la reumatologia pediatrica. I massimi esperti del settore parteciperanno infatti al XII
Congresso Nazionale del
Gruppo di Studi di Reumatologia Pediatrica, che si
svolgerà al centro didattico
del policlinico Santa Maria
alle Scotte, da oggi a sabato.
L'evento è organizzato dal
reumatologo Luca Cantarini con la presidenza congiunta dei professori Mauro
Galeazzi, direttore Uoc Reumatologia dell'Aou Senese,
e Rolando Cimaz, responsabile Servizio di Reumatologia Pediatrica dell'Ospedale
Pediatrico Meyer di Firenze. Il congresso sarà introdotto da una lettura magistrale del professor Kastner, direttore del National Institute of Arthritis
and Musculoskeletal and
Skin Diseases di Bethesda,
Stati Uniti. «Tra le principali patologie reumatiche del
bambino - spiega Galeazzi
- le più diffuse sono quelle
definite autoimmuni in cui
gli anticorpi, normalmente
prodotti dal nostro organismo contro le infezioni, attaccano le proprie cellule e
tessuti causando un'infiammazione cronica. Ci sono
poi le malattie autoinfiammatorie, caratterizzate dalla
presenza di episodi ricorrenti di infiammmazione sistemica, apparentemente senza causa scatenante e che si
presentano in assenza di
produzione di particolari
anticorpi e linfociti».
Sanità
Pagina 30
peo
Oncologia fondato da Veronesi ha ra 0c
4,7
UN NUOVO MODELLO D I S
nel 2011
ITA
Nel 2012 inaugurato nuovo centro di radioterapia
DI
ANCO CANEVESIO
Nato nel 1994 da un'idea di
Umberto Veronesi e inaugurato nel maggio dello stesso
anno, lo leo, Istituto europeo di
oncologia di Milano è un ente di
diritto privato senza fini di lucro
che eroga prestazioni anche in
convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Lo leo vanta
azionisti del calibro di Mediobanca, Unicredit, e Unipol. Tutti,
specifica Barbara Cossetto, direttore comunicazione e marketing
di leo, «hanno investito e investono nella struttura». Padre nobile
e direttore scientifico dell'istituto
è il professor Umberto Veronesi, che quest'anno ci ha messo la
faccia pur di apparire nella campagna a sostegno del 5xmille a
favore della struttura. Se allo leo
si fa «tutto ciò che è oncologia»,
al Centro cardiologico Monzino,
nato nel 1981 e oggi di proprietà dello leo, si fa «tutto quanto è
cura cardiovascolare». Frutto di
una donazione del cavaliere del
lavoro Italo Monzino, ancora
oggi il Centro è l'unico esempio
a un istituto come
il Monzino, che è a
fine di lucro, di partecipare alla raccolta del 5xmille, i cui proventi sono off limits
per gli enti finalizzati a produrre
utili.
Anche per questo lo leo rappresenta in Italia un modello nuovo di sanità, fatto soprattutto di
ricerca avanzata, in questo caso
nell'oncologia. li personale proviene da diversi Paesi del mondo,
perché, sostengono all'istituto,
«l'abbattimento dei confini geografici è il cuore della ricerca e
della cura, all'insegna dell'integrazione e dell'eccellenza». Non
a caso lo leo è diventato, con
decreto ministeriale del gennaio
1996, un Irccs, un Istituto di ricovero e cura
a carattere scientifico,
cioè un ospedale di
eccellenza nel quale
vengono svolte attività di ricerca clinica
insieme a quelli di
gestione dei servizi
sanitari, uno dei 45
presenti sul territorio
italiano.
L'anno scorso, proprio attraverso l'integrazione tra tecnologia avanzata
e ricerca, lo leo ha inaugurato il
nuovo centro Arc di radioterapia
avanzata, nato per combattere il
tumore alla prostata in cinque
giorni: riunisce le più moderne
apparecchiature peri trattamenti
radioterapici di alta precisione in
campo oncologico come l' Image
guided radiotherapy, la stereotassi cranica ed extracranica, la
radioterapia conformazionale
tridimensionale, la radioterapia
intraoperatoria e la brachiterapia.
(riproduzione riservata)
di istituto cardiologico monotematico di ricerca e di cura in Europa. leo e Monzino utilizzano
in modo autonomo e in sinergia
tutte le risorse di cui dispongono
al servizio della ricerca e della
cura nei rispettivi settori di attività oncologica e cardiovascolare.
«Il 5xmille nel 2011 ha fruttato
4,7 milioni di euro allo leo e 645
mila euro al Monzino, soldi che
vengono reimpiegati tutti nella
ricerca». Un settore fondamentale per il gruppo che vi investe
circa 40 milioni di euro ogni
anno. In questo senso, essendo
indirizzati esclusivamente alla
ricerca, la legge consente anche
Sanità
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Scienze AzI
e Nefle imprese
del mondo,
stages per 74
Settantaquattro stages per
gli studenti della Scuola
Scienze Aziendali: dal i °
agosto, tre mesi di stages
all'estero e i successivi 6 in
Italia. In particolare, gli
stages si svolgeranno a
New York, Los Angeles,
Miami, Santiago del Cile,
Mendoza, Brisbane,
Sydney, Budapest, Hong
Kong, Città del Messico,
Singapore, Manila,
Lussemburgo , Zurigo.
Montreal, Cordoba. Gli
studenti affiancheranno
l'attività di imprese locali
per sostenere le piccole
medie imprese della
provincia fiorentina nei
rapporti con le rispettive
economie territoriali.
Segnalazioni
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