raduno il 1º settembre

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raduno il 1º settembre
Edizione del 25 Agosto 2009
Diramate le convocazioni in vista dell’11° campionato dell’AC Brancon
Grande attesa per il nuovo Brancon che si ripresenta ai blocchi nel campionato UISP
EDITORIALE
Vacanze finite !
In settimana la dirigenza gialloblu ha diramato le
convocazioni in vista della ripresa degli allenamenti,
fissata per giovedì 3 settembre al Perini. Martedì 1
settembre, sempre al Perini di Brancon, è attesa
invece la presentazione ufficiale della nuova squadra
del calcio a 7, con il raduno in sede, cui seguirà una
luculliana cena a base di porchetta: l’ultimo stravizio
di questa torrida estate, prima di rimboccarsi le
maniche e sudare in campo.
L’inattività del Brancon si protrae ben dal 27 aprile,
giorno dell’ultima partita di campionato, il recupero
contro l’Albertini Stand Mezzane giocato sotto un
diluvio universale di pioggia e, nel secondo tempo, di
gol. Per la cronaca finì 5-0 per il Mezzane.
Il Brancon, dopo la sofferta salvezza della scorsa
stagione, conquistata praticamente negli ultimi 3
turni con 4 punti strappati alle capoliste Caldierino e
Gaeton, si ripresenta all’avvio del campionato UISP
di Verona con un anno di esperienza in più e con la
voglia di migliorarsi. Dopo un avvio entusiasmante, i
rigori dell’inverno e una serie di assenze e infortuni
hanno penalizzato più del lecito la squadra di mister
Andreoli, che ha infilato una serie negativa da paura.
Il colpo di coda finale ha permesso al Brancon di
salvarsi con merito, ma ha lasciato l’amaro in bocca
per una mancata qualificazione alle fasi finali che, a
inizio dicembre, sembrava già in tasca. Un Brancon a
due facce, come spesso è capitato in questi ultimi
anni. Ma anche un gruppo che, a discapito delle
rughe di qualche protagonista e delle crepe in sede al
Perini, regge e si appresta a festeggiare il 10°
compleanno dell’AC Brancon.
Alla dirigenza gialloblu il grato compito di fissare le
celebrazioni di questo atteso evento. Per ora, alla
squadra invece il compito di ripartire con
entusiasmo. Il mister ha già promesso di adottare il
metodo Stecca: via il pallone.
Buon cammino, Brancon !
Scottante inchiesta della Gazzetta su un calcio
malato che non piace più a nessuno
DOVE VA IL PALLONE ?
Che il pallone fosse sgonfio lo sapevamo da tempo.
Ma il fondo non era
ancora stato toccato.
L’estate 2009 passa
alla storia per il triste
record di presenze in
Nazionale di Fabio
Cannavaro, uomo di
scandali doping e
amico di Moggi.
Non ce ne avevamo proprio altri per il ruolo di
capitano?
Editoriale a pagina 2
La squadra femminile allo sbando
C’è un futuro in “rosa” ?
Francesco Guzzetti era stato categorico in vista
della stagione 2009-10: “Ci sarà la squadra
femminile”. Le ragazze in effetti sono arrivate al
Perini, ma ad attenderle non si è fatto vivo
nessuno.
I dettagli dell’incidente diplomatico a pag. 8
Torna la rubrica gossip con questo numero
VACANZE BRANCON
Le ferie dei protagonisti gialloblu a pag. 5
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Inchiesta sul mondo del calcio: ci sono ancora i veri capitani della Nazionale?
Il difensore è appena tornato alla Juventus dopo aver evitato l’onta della B
Editoriale di Paolo Bocchi
C’era una volta il calcio.
I più vecchi fra i giocatori e dirigenti branconiani erano bambini nel 1982, ma ricorderanno ancora la
vittoria nel campionato del Mondo in Spagna. Era la Nazionale di Bearzot, capitanata da Dino Zoff,
capace di eliminare nel secondo girone Brasile ed Argentina. Nel 2006, soltanto 3 anni fa, abbiamo
potuto assistere tutti al nuovo trionfo dell’Italia nel Mondiale di Calcio disputato in Germania. Certo, la
soddisfazione o, se volete usare termini più iperbolici, la gioia per il successo della Nazionale, è stata la
stessa. Tuttavia, mettendo a confronto le immagini di Dino Zoff nel 1982 e di Fabio Cannavaro nel
2006, risulta evidente quanto sia cambiato il calcio nel giro di un quarto di secolo. Solo nel 1978,
durante i Mondiali in Argentina, in molti avevano provato disagio nel vedere il terreno della finale
Argentina – Olanda praticamente ricoperto di bianco per il lancio di carta igienica prima della gara da
parte dei tifosi. Figurarsi se a qualcuno poteva passare in testa di lanciare in aria fogliettini colorati al
momento della consegna della Coppa. Questa usanza da festa paesana, introdotta alcuni anni fa
dall’UEFA durante le finali di Ciempions, è ormai dilagata. E così, ecco che l’immagine simbolo della
vittoria dell’Italia al Mondiale 2006 diventa il sorriso da pubblicità Gilette di Fabio Cannavaro in
mezzo ad una miriade di volantini. Scene più da notte degli Oscar che da competizione sportiva. Sia
chiaro, la Gazzetta di Brancon non vuole cadere nella facile nostalgia di ciò che fu. Non racconteremo
che si stava meglio quando si stava peggio. Il calcio e lo sport devono essere una festa, e fin qui siamo
d’accordo. Solo che ci piacevano i personaggi come Dino Zoff e come Enzo Bearzot, schivi e di poche
parole, ma di tanta sostanza. Dino Zoff non avrebbe mai riso sguaiatamente a 32 denti di fronte alle
telecamere.
Confronto impietoso. Zoff, sudato e pacato, a confronto con il tatuato ed
esagitato ultras napoletano Cannavaro, a destra.
Certo, non sapremo mai cosa avrebbe fatto Zoff in caso di retrocessione della Juventus in serie B per
illecito sportivo. Però la nostra idea ce l’abbiamo: se anche avesse deciso di andarsene, l’avrebbe fatto
con stile, e non avrebbe certo firmato il contratto col Real Madrid proprio la sera dopo la sentenza, o
dopo aver professato amore eterno per la maglia bianconera. Chi scrive non è propriamente un tifoso
juventino, ma comprende benissimo la contestazione di buona parte della tifoseria bianconera nei
confronti di Cannavaro, che si fionda alla ricerca di un contratto ricco in terra di Spagna, salvo tornare
indietro dopo aver scoperto che non c’è più posto per lui al Real (e dopo aver lasciato ad altri, vedi i
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vari Buffon e Del Piero, riportare la Juve in serie A, accettando di giocare anche a Rimini in pieno
agosto). Non me lo vedo proprio Cannavaro giocare a scopone in aereo con il Presidente della
Repubblica di rientro dalla finale. Chi ha qualche annetto, ricorderà che nel 1982, sull’aereo, giocarono
insieme a scopone Pertini, Bearzot, Zoff e Causio (il “Barone”). Oggi, durante i viaggi in aereo o in
pulman, i calciatori ascoltano l’I-Pod.
Siccome noi della Gazzetta di Brancon abbiamo la memoria lunga, dobbiamo aggiungere per
correttezza che Fabio Cannavaro si è distinto anche per questi episodi:
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quando giocava nel Parma, fu filmato prima della finale di Coppa Uefa mentre assume una
sostanza per via endovenosa. Il filmato viene divulgato su Raidue nel 2005, e tutto si sgonfia
perché Cannavaro passa al contrattacco accusando il giornalista di violazione della privacy. Si
viene a saper che la sostanzaa assunta, il “Neoton”, non è nell’elenco delle sostanze dopanti.
Diciamo pure che l’audio, nel quale Cannavaro diceva “mi stanno ammazzando..” fosse uno
scherzo, come si affrettò a dichiarare. E diciamo pure che gli crediamo, e che pensiamo anche
che si tratti di un scherzo di pessimo gusto per giocatori professionisti, e di una pessima usanza,
anche se si fosse iniettato Nutella liquida;
durante la prima conferenza stampa nel ritiro tedesco del 2006, Cannavaro prese le difese di
Luciano Moggi dicendo più o meno testualmente che aveva sempre fatto il bene del calcio, e
che le inchieste sui campionati falsati e le corruzioni arbitrali erano solo chiacchiere. Dopo la
polemica sollevata alle sue dichiarazioni, fu costretto dal commissario Guido Rossi a tornare
davanti ai giornalisti a ritrattare. Più di qualcuno obiettò che forse la fascia di capitano poteva
avere un proprietario più consono, fatto sta che la vittoria ai Mondiali mise a tacere un bel po’
di polemiche;
ciò non evitò alla procura di scoprire, nel corso delle varie intercettazioni delle telefonate, che
Moggi aveva chiamato Cannavaro indicandogli come fare per farsi scaricare dall’Inter e andare
alla Juventus. In sostanza, Moggi invitava Cannavaro a battere la fiacca con la casacca
nerazzurra: per lui c’era già pronto un contratto a Torino;
l’anno successivo, 2007 con la maglia del Real Madrid, vinse il campionato spagnolo e fece il
giro di campo con una bandiera della Repubblica di Salò. Si giustificò dicendo che gliel’aveva
passata un tifoso e che non si era accorto che fosse diversa dal tricolore italiano. Ci voleva della
fantasia per non vedere il fascio littorio bello stampato sopra la bandiera…;
sempre dalla Spagna con furore, durante un’intervista disse la sua sulle leggi promulgate da
Zapatero che consentivano i matrimoni fra gay. Cannavaro si disse contrario specificando che
non aveva nulla contro i gay, ma insomma non fu molto convincente. Peccato che proprio dai
gay forse più famosi del mondo, Dolce e Gabbana, Cannavaro percepisca un lauto compenso
per sfilare in mutande nella pubblicità. Pecunia non olet, dicevano i latini;
Omofobo ?
Si dichiara contro i matrimoni gay,
ma presta volto e culo alle campagne
di Dolce e Gabbana, nelle quali si
suppone venga pagato con soldi
gay….
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nella primavera 2009 si è scoperto, durante un’indagine allargata sugli abusivismi edilizi nei
luoghi più belli d’Italia, che Cannavaro è proprietario di una megavilla abusiva a Posillipo. A
seguito dei sopralluoghi effettuati dai carabinieri e dai vigili urbani, la villa di Cannavaro
risulterebbe non a norma per via della piscina di 25 metri, del muro di cinta, di alcune recinzioni
e per l'
uso di materiali non compatibili. E’ anche sfortunato…;
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sempre dalla Spagna, rimbalza ad un certo punto una bella intervista di Cannavaro che definisce
il libroni Saviano, gomorra, nocivo per l’immagine dell’Italia. Peccato che non sia il libro a
essere nocivo, ma la camorra. Cannavaro passa per vittima perché a Madrid un compagno lo
avrebbe preso in giro dandogli del mafioso. Quadretto strappalacrime;
per finire, al momento di tornare a vestire la maglia bianconera, è riuscito a far imbestialire
ancor di più i tifosi della Juventus dichiarando che avrebbe voluto andare al Napoli ma non c’è
riuscito. Certo, questo è molto meno grave delle cose di cui sopra, però quando si dice che la
classe non è acqua.
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Ciò detto, ritengo doveroso chiarire che non è corretto, né sono solito farlo, giudicare una persona da
poche dichiarazioni peraltro prese da contesti più ampi. Quando Cannavaro straparla di Moggi, di
Gomorra e dei matrimoni gay, la colpa non è sua, ma dei giornalisti che gli rivolgono domande diverse
dalle solite “Siete pronti alla sfida del millennio?” o “Come girano le gambe?”. Dobbiamo proprio
solleticare il parer dei calciatori sulla letteratura e sulla politica ?
Non c’è dubbio che Cannavaro sia stato uno dei più forti difensori italiani degli ultimi 10 anni, però
personalmente non gli avrei dato il Pallone d’oro (Baresi era più forte e non l’ha vinto). E inoltre va
ricordato che nel 2000, errori di Del Piero a parte, perdemmo la finale dell’Europeo con la Francia per
un erroraccio di Cannavaro che tolse la palla dalla testa di Nesta per consegnarla sui piedi di Wiltord.
Andate pure a rivedervi i filmati.
Per la cronaca, CT della Nazionale in quell’occasione era un certo Dino Zoff il quale, al termine della
competizione, incassò le critiche fuori luogo del premier Berlusconi rimettendo, con atto di
grandissimo stile ed orgoglio, le proprie dimissioni. Crediamo non sia un caso se persone come Dino
Zoff (e perché no, aggiungiamo pure Vicini e Cesare Maldini) non lavorano più nel calcio di oggi.
Sono passati solo 9 anni da Francia 2000. Al calcio servono i personaggi sopra le righe come
Mourinho, sempre in polemica col mondo, servono i Lippi che allenano solo quando c’è la squadra
forte e lasciano agli altri le squadre per i periodi di transizioni.
E’ molto probabile che il sottoscritto, come altri milioni di italiani, sia davanti alla tivù a guardare i
mondiali del Sudafrica il prossimo anno per tifare Italia. Una cosa però sia chiara: Cannavaro non è il
mio capitano.
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Torna il gossip estivo
Andiamo a vedere anche quest’anno dove sono andati in ferie i gialloblu
Fred, vacanze in Svizzera con un occhio alla
moda autunno - inverno
Luca “Fred” Morelato, dopo una stagione tribolata a causa
di due infortuni che l’hanno tenuto lontano dai campi di
gioco per molti mesi, si è davvero meritato le vacanze.
L’impegno del negozio infatti lo ha spesso costretto a
domeniche e a serate estive di lavoro, come quando alla
Festa di Casteldario ha approntato il proprio banco.
Il Fred, come risaputo, si prende le proprie ferie nel periodo
di febbraio – marzo, quando si reca oramai puntualmente in
Thailandia, che è la sua meta preferita ed immancabile.
Durante il periodo estivo, Luca si è comunque concesso un
breve soggiorno al fresco sulle montagne della Svizzera,
dove sembra che abbia anche avuto modo di lavorare al
campionario della collezione autunno – inverno. Non ci è
dato di sapere di più, anche perché il riserbo nel mondo
della moda è fondamentale. Il Fred ha comunque voluto
inviare un pacco a casa con un modello autunnale,
affidandolo alle attente e sicure mani delle Poste Svizzere,
la Swiss Post. Non c’è che dire…
Il Ciulla quest’anno preferisce la piscina Dugoni
E’ stata un’altra annata positiva per il bomber Roberto “Ciulla” Tommasi, che ha chiuso il campionato
con ben 20 reti all’attivo, score di tutto rispetto. Con le 20 reti stagionali il Ciulla ha raggiunto quota 64
in totale, scavalcando un altro storico bomber gialloblu, Rudy Tognoli. Prossimo obiettivo, a soli 8 gol
di distacco, il quarto posto in graduatoria detenuto da Cristian Ferrari.
Per rimettersi in forma dopo un’estenuante stagione a protagonista, il Ciulla ha preferito evitare lunghi
e stressanti viaggi verso le solite mete inflazionate come la Sardegna e la Croazia, accontentandosi di
tranquilli e riposanti pomeriggi di nuoto alla Piscina Dugoni di Mantova. Qui il bomber gialloblu ha
ricaricato le pile smaltendo le tossine delle estenuanti sedute di corsa sostenute in allenamento.
Grande rammarico da parte del Circolo Canottieri
Mincio, che sperava di vedere il Ciulla fra gli
abbonati alla stagione estiva. Sembra che il
Presidente della Canottieri avesse in mente di offrire
un contratto faraonico al bomber barboscudato per
fargli vestire la snob casacca dei canottieri. Il Ciulla
ha invece preferito il Circolo Dugoni, peraltro ben
frequentato da vari VIP. Si sono visti in talune
occasioni anche l’ex mister del Mantova Billy
Costcurta e la moglie Martina Colombari. Nella foto
qui a fianco il Ciulla è ritratto insieme a Valentina
Zambrotta, moglie del terzino del Milan, durante una
seduta di acquagym.
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Cape, un portiere in Thailandia
Se ne parlava da mesi come l’evento estivo per
eccellenza: in paese aveva destato molta curiosità la
decisione del Cape di mettersi sulle orme del Fred per una
vacanza tutto relax nella lontana Thailandia.
Davide “Cape” Bellani, da anni pilastro del Brancon di
cui difende la porta con prodigioso coraggio, ha trascorso
il Ferragosto in Thailandia. Naturalmente il Fred, prima
della partenza, l’ha istruito a dovere su usanze dei luoghi,
posti e locali da frequentare, temperatura di degustazione
delle aragoste e del petto d’oca, dolcetti tipici, ecc. ecc.
Insomma gli ha fornito un vero e proprio vademecum del
turista.
Poche e sommarie le notizie a riguardo del modo in cui
ha trascorso il periodo di vacanza il Cape: c’è chi dice di
averlo visto allenarsi in spiaggia con lunghe sedute di
corsa di resistenza, chi dice che non si è mai schiodato dal
chiosco delle birre, e chi dice che si è fatto rimettere a
posto la spalla dolorante con i famosi massaggi tailandesi.
La verità, probabilmente, la conosce solo il Fred, cui il
Cape ha telefonato quotidianamente, mentre a casa
Bellani ha fatto pervenire solo qualche sporadico sms.
Isacco disperso in Brasile
Il gladiatore Isacco Mariotto, al termine della solita travagliata stagione che l’ha visto subire 8 infortuni
diversi, ha caricato la sua ampia dotazione di ginocchiere e tutori in valigia, ed è partito nuovamente per
il Brasile, dove normalmente si reca tutti gli anni nel nostro periodo invernale (corrispondente all’estate
brasiliana).
Evidentemente quest’anno la saudade ha attanagliato subito
il buon Isacco, che non ha resistito nemmeno sei mesi
prima di ritornare scalpitante a far rotta verso il
Sudamerica. Unico contatto con il mondo italiano è rimasto
il Corvo, ex gialloblu molto rimpianto a Brancon, che
riferisce periodicamente a Mister Andreoli sullo stato di
forma del brasilero Isacco: al momento, pare che il forte
centrocampista barboscudato non abbia alcuna intenzione
di rientrare in Italia, almeno non a breve. Quanto sia
affidabile il Corvo in queste dichiarazioni non possiamo
saperlo. Una cosa tuttavia è certa: appena sbarcato in
Brasile, Isacco è stato reclutato dalla squadra nazionale
brasiliana di calcio a 7, per la sua incredibile somiglianza
con il CT della Selecao Carlos Dunga. Isacco è quindi stato
eletto a furor di popolo capitano della formazione verdeoro
di calcio a 7, con la quale dovrebbe disputare a fine agosto
un torneo internazionale.
Al termine di questo torneo, Isacco dovrebbe rientrare
(condizionale d’obbligo) a Brancon per disputare la
preparazione con la maglia barboscudata. In caso Isacco
decidesse di rimanere in Brasile, il Tano si è già fatto avanti
per avere la sua scultura di Bulloni.
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CRUCIVERBA SPORTIVO
A soluzione ultimata, nelle caselle gialle troverete nome cognome e soprannome del campione nella foto
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ORIZZONTALI
1. Il Gianluca che ha difeso la porta dell’Inter negli anni 90. 8. Il cognome del campione nella foto. 9.
Recitano a teatro. 10. Il maggiore fra i fiumi italiani. 11. Così è lo sguardo dell’assassino. 12. Il can che si
balla al Moulin Rouge. 13. Il nome dell’ex centravanti gallese Hughes. 14. Un colore da divisa militare
mimetica. 15. La prima desinenza verbale. 16. Secondo un proverbio latino, non lo danno i carmina. 17.
Non Classificabile. 18. Vino rosso piemontese. 19. Il Marcio attaccante brasiliano che giocò nell’Udinese
e nel Parma. 22. Il Moja senza capo. 23. Pescare On Line. 26. Il soprannome del campione nella foto. 30.
Il nome del campione nella foto. 32. Palesemente scocciato. 34. Si mettono in barriera con Moreno
durante gli esercizi sulle punizioni. 35. La fine della montagna. 36. Uniformi. 38. Allenava l’Atalanta
quando il Verona vinse lo scudetto. 41. Un punto cardinale. 43. L’ente che gestisce i voli negli aeroporti.
44. Arte sconosciuta a Nek e Ramazzotti. 45. Ha le ali ma non è un uccello.
VERTICALI
1. Il Francesco noto poeta del Trecento cui si ispira il mister per broccolare. 2. Zone elevate. 3. Il
compagno di Trulli alla Toyota. 4. Avevano corso in Italia prima dell’euro. 5. L’inizio di inizio. 6. Le
vocali nei culi. 7. Individuo di identità sconosciuta, come Luciano poeta branconiano. 8. L’uomo
pipistrello che se la intende con Robin. 10. La squadra di basket femminile di San Bonifacio. 12. Località
pugliese. 14. Costoso. 16. La Vanessa ex cantante francese compagna di Jhonny Depp. 18. Valeri,
attaccante bulgaro ex Fiorentina e Juve ora al Parma. 20. La vita notturna spagnola. 21. Gli piace
specchiarsi. 23. La Pamela dello spettacolo che all’inizio di carriera faceva scatti osè. 24. In mezzo al
coro. 25. La Ravera autrice di Porci con le ali. 26. Temibile scalata, spesso associata al Mortirolo, sulla
quale il campione nella foto sale come una gazzella. 27. Associazione Temporanea di Imprese. 28.
Francesco, ex recordman del ciclismo e profondo estimatore del campione nella foto. 29. In fondo al gol.
31. Così sia. 32. La Sastre attrice spagnola. 33. A te. 35. Antilope americano. 37. Inizio degli esercizi. 39.
Principio d’ombra. 40. Le consonanti nella teca. 42. Torino.
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A POCHE SETTIMANE DALL’INIZO DEI TORNEI, NON C’E’ UN PROGETTO
Introvabile mister Francesco Guzzetti, che aveva promesso alle ragazze lauti ingaggi
Durante la festa di fine stagione alle Bolle Blu di Engazzà, l’uscita di Francesco “France” Guzzetti
aveva suscitato l’entusiasmo di tutto l’ambiente barboscudato. Francesco aveva dichiarato
ufficialmente di aver reclutato le ragazze per una squadra femminile del Brancon, e si era proposto
come allenatore dell’altra metà del cielo. A circa due mesi di distanza da queste parole, e mentre si
vanno definendo i calendari del calcio femminile, abbiamo scoperto che Francesco è irreperibile, ma
ciò nonostante aveva già diramato le convocazioni ufficiali per la preparazione. Così, il giorno 17
agosto, in una serata caldissima, si sono presentate al Perini 6 ragazze cui Francesco aveva promesso
un contratto con il Brancon, e ovviamente non hanno trovato nessuno a da attenderle al campo. Le 6
atlete, molto seriamente, hanno svolto una leggera seduta atletica autogestita, ma hanno fatto sapere
che non si ripresenteranno a Brancon finché non ci saranno garanzie sull’esistenza di un progetto
serio. “Non avevamo neanche le magliette e i calzoncini per giocare… guardate come abbiamo dovuto
allenarci” ha commentato amaramente ai nostri taccuini Anna Kosciova, difensore ungherese con un
ottimo passato nell’Honved Budapest femminile.
Ovviamente La Gazzetta si è subito
messa al lavoro per cercare il France,
che risulta scomparso. Interpellato
sulla questione, il Presidente Muraroli
ha dichiarato di non essere a
conoscenza di una squadra “in rosa” a
Brancon: “Francesco non si è più fatto
sentire, e una squadra non si può certo
improvvisare: occorre trovare le
maglie, gli sponsor, iscriverla al
campionato, avere la certezza che ci
siano accompagnatori, i guardalinee, i
dirigenti, insomma occorre un progetto
serio. Per quanto mi riguarda, l’unica
donna che fino a d ora ho visto in
maglia gialloblu è la bambola
Praticamente in mutande. Così hanno dovuto allenarsi le
gonfiabile…”.
atlete abbandonate da Francesco la sera del raduno.
LE SOLUZIONI DEL CRUCI - GAMBO
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