elaborazione della VAS
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COMUNE DI CAIRATE 03 dicembre 2012 Agg. 06 giugno 2013 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) DEL P.G.T. DEL COMUNE DI CAIRATE EX: ‐ D.LGS n' 152 DEL 03/04/06, INTEGRATO CON D.LGS n' 128 DEL 9/06/2010 (Codice dell’Ambiente) ‐ ART. 4 L.R. 12 DEL 11/03/05 (Legge di Governo del Territorio) ‐ DCR n' 351 DEL 13/03/2007 (indirizzi generali per la VAS), ‐ DGR n' 8/6420 del 27/12/2007, n' 8/10971 DEL 30/12/2009, n' 9/761 DEL 10/11/2010 (testo coordinato di schemi metodologici ed allegati per la VAS) FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE Arch. Stefano Castiglioni COMUNE DI CAIRATE V.A.S. del P.G.T. del Comune di Cairate Sindaco ed Assessore all’Urbanistica Paolo Mazzucchelli Segretario Generale : Dott.sa Maria Volpe Responsabile Settore Tecnico : Arch. Enrico Ermoni Professionista incaricato per PGT: Arch. Paolo Favole Professionista incaricato per la V.A.S.: Arch. Stefano Castiglioni Autorità procedente per la V.A.S.: Arch. Enrico Ermoni Autorità competente per la V.A.S.: Dr. Danilo Mambrin 1 SOMMARIO FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA V.A.S. (RAPPORTO AMBIENTALE) : pg. ‐ A 2.3.2 verifica di coerenza esterna riferita a specifici piani e programmi : ‐ Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) ‐ Piano Territoriale d’Area Malpensa ‐ Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) ‐ Progetto di Rete ciclabile Regionale ‐ Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) ‐ Accordo di Pianificazione “collegamento tra SP 12-SP 22” (Del. GP n’553 del 20/12/2011) ‐ Piani Regolatori Generali (P.R.G.), Piani di Governo del Territorio ( P.G.T.) di Comuni confinanti: Carnago, Cassano Magnago, Castelseprio, Fagnano Olona, Locate Varesino (CO), Lonate Ceppino, Tradate, Oggiona S. Stefano, Gorla Maggiore ‐ Piano di zonizzazione acustica ‐ Piano Generale del Traffico Urbano di Cairate (PGTU) ‐ Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.) ‐ Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale ‐ Studio del reticolo idrico comunale ‐ Ri-delimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo criterio temporale - Piano Regionale della qualità dell’Aria (P.R.Q.A.) - Piano Regionale degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA) - Piano Provinciale per Gestione integrata rifiuti (Provincia di Varese) - Piano Agricolo Provinciale ‐ Piano di indirizzo forestale (P.I.F.) ‐ Piano faunistico Provinciale ‐ Piani Locali di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.) “R.T.O.” e “del Medio Olona” ‐ L.R. 17 del 27/03/2000 ‐ Progetto Pilota delle Complessità Territoriali(provincia, Regione, Parco del Ticino) ‐ Programmi di primari interventi di infra-strutturazione stradale-ferroviaria: - Sistema Aeroportuale di Malpensa - Autostrada Pedemontana Lombarda - Progetto UE TEN-T n’24–Ponte dei due mari (Genova-BasileaRotterdam) - Programmi Ferroviari elvetici AlpTransit, S.Gottardo e Sempione Lötschberg - Centro Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate - Centro Fieristico di Rho-Pero - Progetto EXPO Milano 2015 05 05 14 16 18 18 2 24 24 27 31 32 32 42 43 45 47 47 48 51 52 53 55 73 75 75 75 77 79 79 81 81 - Progetto UE TEN-T n’6 - Corridoio 5 (Lisbona-Milano-TriesteBudapest-Kiev) - Autostrada Brebemi ‐ A 2.3.3 Articolazione dei contenuti e delle Previsioni di PGT confronto situazioni di fatto con opportunità e ricadute alla base del quadro programmatorio (analisi S.W.O.T.) ‐ A 2.3.4 effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T. tramite elaborazione di schede tematiche: criticità - finalità generali - finalità specifiche- azioni: distinte rispettivamente per : ‐ sistema della mobilità ‐ sistema insediativo ‐ sistema ambientale 83 84 92 104 ‐ A 2.3.5 criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità adottati per il P.G.T. 112 ‐ A 2.4 115 confronti e selezione delle alternative di piano A 2.5.1 verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto relative alle complessive “Azioni” previste nel PGT distinte per: ‐ sistema della mobilità ‐ sistema insediativo ‐ sistema ambientale ‐ ‐ A 2.5.2 schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo probabile e modalità di risoluzione, intervento 118 127 valutazione di compatibilità ambientale degli specifici ambiti di trasformazione: terziario-commerciale (AT_T/C), commercialeproduttivo (AT_C/P sub 1, AT_C/P sub 2), produttivo (AT_P), residenziale (AT_R) vedi fascicolo ad hoc ‐ A 2.6.1 costruzione ed elaborazione degli indicatori 134 ‐ A 2.6.2 criteri per monitoraggio e valutazione ex post 141 ‐ A 2.7 studio di incidenza delle scelte di p.p. sui siti di Rete Natura-non previsto / ‐ A 2.8.1 proposte, misure, provvedimenti previsti per riduzione di effetti negativi significativi sull’ambiente e miglioramento della qualità dello stesso: 146 ‐ sistema della mobilità ‐ sistema insediativo ‐ sistema ambientale ‐ A 2.8.2 riscontro dei contenuti del Rapporto Ambientale a criteri normativi della Regione Lombardia (Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09) 3 186 ‐ A 2.8.3 sintesi non tecnica vedi fascicolo ad hoc ‐ Verbali di incontri e riunioni intercorse vedi fascicolo ad hoc 4 A 2.3.2 VERIFICA DI COERENZA ESTERNA RIFERITA A SPECIFICI PIANI E PROGRAMMI Coerentemente a quanto già introdotto in proposito al capitolo A.2.2 si procede a disamina di piani e programmi afferenti al cosiddetto “livello verticale “ e cioè sia con riferimento ad area vasta sia di settore incidenti localmente sia a programmi/progetti di infrastrutture foriere di ricadute indirette sul territorio comunale. “Piano Territoriale Regionale” (P.T.R.), il cui Iter si è concluso con approvazione (Del. VIII/951 del 19/01/2010 ed entrata in vigore il 17/02/2010 e che a sua volta assuma e consolida il previgente Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.), integrandone la sezione normativa (avendo peraltro il C.R., con delib. n’56 del 28/09/2010, dato avvio a procedura di modifiche ed integrazioni) Il Documento di Piano (DdP) costituisce il raccordo con le altre sezioni del P.T.R. dato che, come dall' art. 19 della L.R. 12/2005, definisce gli obiettivi di sviluppo socio economico della Lombardia con l’individuazione di 3 macro-obiettivi (principi ispiratori dell’azione di Piano con diretto riferimento alle strategie individuate a livello europeo) e 24 obiettivi di Piano. Gli obiettivi sono poi strutturati secondo 2 criteri: sotto il profilo tematico e quello territoriale. Il criterio territoriale è effettuato individuando sistemi territoriali, intesi quali “chiavi di lettura” del sistema di relazioni “a geometria variabile ed integrata”, identificata territorialmente in: Sistema Metropolitano, Sistema della Montagna, Sistema Pedemontano, Sistema dei Laghi, Sistema della Pianura Irrigua, Sistema del Fiume Po e Grandi Fiumi di Pianura. Il Documento di Piano determina le linee guida dell’assetto del territorio regionale con l’identificazione degli elementi di potenziate sviluppo e di criticità, al fine di perseguire obbiettivi prioritari di interesse regionale di cui all’art.19, comma 2 lett. b della L. 12/2005: poli di sviluppo regionale, le zone di preservazione e salvaguardia ambientate e infrastrutture prioritarie. 5 Il Documento di Piano definisce altresì effetti diretti e indiretti la cui efficacia per il raggiungimento degli obiettivi posti, viene riscontrata tramite il sistema di monitoraggio e dall’Osservatorio permanente della programmazione territoriale (sempre ex L.R. 12/2005), evidenziando tra l’altro: - gli obiettivi prioritari di interesse regionale - i Piani Territoriali Regionali d’Area - idonei strumenti operativi Si riporta il documento redatto in occasione del convegno di presentazione svoltosi a Milano il 27/03/2008 che ne illustra in estrema sintesi il carattere ed i contenuti . Precisamente : “…….Il progetto (di P.T.R. ndr) è stato realizzato con un processo di confronto aperto, anche nell’ambito della procedura di valutazione ambientale (V.A.S.) che ha accompagnato il piano per garantirne la sostenibilità. Il piano integra e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (vigente dal 2001), (ora Piano Paesaggistico Regionale- ndr) promuovendo, tutelando e valorizzando le risorse paesistiche della Lombardia: montagna, grandi laghi, sistema idrografico naturale e artificiale, la rete dei verde, il Po (unico fiume lombardo a non avere un Parco Regionale), ed è impostato su tre grandi obiettivi: - rafforzare la competitività della Regione - proteggere e valorizzare le risorse - riequilibrare il territorio Identifica i poli di sviluppo regionale, le infrastrutture prioritarie e strategiche per la Lombardia e le zone di preservazione e salvaguardia ambientale (con particolare attenzione alle zone a rischio idraulico e idrogeologico - il nodo di Milano, le aree di esondazione, le zone a rischio idrogeologico elevato - dialogando con il Piano dell’Autorità di Bacino dei Po e proseguendo nell’azione che la Regione Lombardia ha intrapreso per la protezione dei territori incentrata sulla prevenzione e la conoscenza dei rischi). Ai sensi della L.R. 12/2005, entro il 2009 tutte le amministrazioni devono adeguare i propri piani (Piani di Governo dei Territorio per i Comuni, Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale per le Province, Piano Territoriale Regionale per la Regione); 6 si tratta quindi di una "occasione epocale" che vede i 1.546 Comuni, le 11 Province e la Regione stessa tutti impegnati nella predisposizione di Piani di nuova generazione. Attualmente due Province (Como e Varese) hanno adeguato il proprio piano, mentre le altre hanno intrapreso l’iter, e al 31 ottobre 2007 circa 430 Comuni (il 28 % dei comuni lombardi) avevano avviato le procedure per i nuovi P.G.T., con 25 arrivati ad approvazione. La scommessa per la Lombardia è quella di coordinare l’attività di tutti gli Enti individuando priorità e obiettivi comuni, così da finalizzare e orientare le scelte e le risorse, questo è. il compito. attribuito al P.T.R.. Il P.T.R. è dunque un’altra, la più importante, delle azioni regionali per l’attuazione della Legge per il governo dei territorio che si aggiunge alle diverse iniziative già promosse o attualmente in corso, tra cui: - emanazione di criteri, indicazioni e linee guida relative al paesaggio, alla difesa dei suolo, alle modalità per la pianificazione, alla costruzione di un sistema informativo territoriale integrato per condividere le conoscenze dei territorio della regione - supporto alle amministrazioni locali attraverso corsi di formazione, misure di accompagnamento e finanziamento, che nel 2006-2007 hanno impegnato circa 14 milioni di euro - obbligatorietà della valutazione ambientale dei piani, quale modalità per garantire la sostenibilità delle scelte da parte di tutte le amministrazioni della Lombardia - i Piani Territoriali Regionali d’Area, quali strumenti per accompagnare le trasformazioni di ambiti strategici dei territorio regionale e per cogliere le opportunità dello sviluppo, finalizzando risorse e condividendo obiettivi comuni (Malpensa, Montichiari, Valtellina, Navigli Lombardi), e la programmazione negoziata per realizzare importanti progetti di trasformazione urbana e territoriale (Fiera di Milano, Nuova Sede Regionale, Portello, Garibaldi-Repubblica, Porta Vittoria, Arese, Cerba, Segrate, Pioltello-Rodano, Besta) gli interventi di difesa dei suolo (circa 183.000.000.000 € negli ultimi tre anni), cui sì è accompagnato lo sviluppo di sistemi informativi territoriali per migliorare le conoscenza dei fenomeni e un’attenta pianificazione in accordo con l’Autorità di Bacino dei Po. 7 I 3 macro obbiettivi alla base del P.T.R. sono stati a loro volta scomposti e identificati nei 24 obbiettivi specifici qui riportati per esteso, in quanto necessariamente validi e applicabili anche nella realtà locale. Rafforzare la competitività dei territori della Lombardia 1 2 3 4 5 6 7 Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: - in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente - nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi) nell’uso delle risorse e nella produzione di energia - nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione dei rischio Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica Assicurare a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale dei servizio Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso: - la promozione della qualità architettonica degli interventi - la riduzione dei fabbisogno energetico degli edifici - il recupero delle aree degradate - la riqualificazione dei quartieri di ERP - l’integrazione funzionale - il riequilibrio tra aree marginali e centrali - la promozione di processi partecipativi Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero Tutelare la salute dei cittadino attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico 8 Riequilibrare il territorio lombardo X X Proteggere e valorizzare le risorse della Regione Y Y X X X X X Y X 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo dei territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza dei rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi dei sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile dei suolo e delle acque Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali e ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura dei turismo non invasivo Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: - il rilancio dei sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile - il miglioramento della competitività dei sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale - lo sviluppo dei sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio dei territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione dei territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti e inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica 9 Y X X X Y X X Y Y X Y Y X Y X Y Y X Y X X 19 20 21 22 23 24 X Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento dei loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati Realizzare la pianificazione integrata dei territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione dei territorio Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche legate sia alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo) Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi trans regionali attraverso il miglioramento della cooperazione Rafforzare il ruolo di "motore europeo" della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di contesti regionali forti Legame principale con il macro-obiettivo Y Y X X Y Y X X X X Y Legame con il macro-obiettivo Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), in applicazione dell’art. 19 della L.R. 12/2005, ha, come si è detto, natura ed effetti anche di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione nazionale (D.Lgs. n° 42/2004). Il P.T.R. di conseguenza “recepisce consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generate e finalità di tutela” che pertanto si configura alla stregua di sezione specifica del P.T.R., e precisamente di disciplina paesaggistica dello stesso, pur con propria unitarietà ed identità. Le indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del P.T.R., consolidano così le scelte già operate dal precedente P.T.P.R. circa all’attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e l’integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, con altresì correlazioni con pianificazioni di settore (difesa del suolo, ambiente e infrastrutture). Gli orientamenti e le prescrizioni paesaggistiche si relazionano di conseguenza con le priorità del P.T.R. in vista della salvaguardia e valorizzazione degli ambiti e dei sistemi di rilevanza regionale e precisamente laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica, 10 montagna, centri e nuclei storici, geo-siti, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore panoramico e di fruizione del paesaggio. Detto approccio alla problematica de paesaggio viene correlato alla lettura dei processi di trasformazione dello stesso e all’individuazione di strumenti operativi e progettuali per la riqualificazione paesaggistica e il contenimento dei fenomeni di degrado: gli elaborati del P.T.R. integrano il Piano Territoriale Paesistico Regionale (appr. 2001), assumendo gli con gli aggiornamenti apportati dalla Giunta Regionale nel 2008. Il Consiglio Regionale ha poi approvato con DCR n.276 del 08/11/2011 la risoluzione a corredo del documento Strategico/annuale (DSA) di cui l’aggiornamento annuale del PTR (BURL n.48 del 01/12/2011) è allegato fondamentale. Nel documento di piano (D.d.P.) del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) il comune di Cairate viene collocato agli effetti delle “polarità storiche della Lombardia”: - in prossimità dell’asse del Sempione e della fascia Prealpina mentre per quanto attiene alle cosiddette “polarità emergenti” risulta ubicato : - nell’ambito del “sistema Fiera Malpensa” e ai margini del “triangolo insubrico”. In merito alla “preservazione e alla salvaguardia ambientale” lo stesso è interessato da “delimitazione da fascia fluviale, così come definita dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (P.A.I.) con evidenziazione di “fascia B: esondazione della piena di riferimento con tempo di ritorno di 200 anni.” Nella cartografia relativa alle “infrastrutture prioritarie” è riportato un tracciato (EstOvest) di elettrodotto A.T. da 132 KW. Circa poi la collocazione nei sistemi territoriali viene collocato in posizione intermedia tra: il “sistema territoriale pedemontano”, il “sistema territoriale dei laghi” e il “sistema metropolitano- settore Ovest”. All’interno del Piano Paesaggistico Regionale (P.T.P.R.) per Cairate sono riportate le seguenti indicazioni: - circa gli “ambiti geografici e unità di paesaggio”: “paesaggio dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta” 11 - circa “elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico”: “tracciato guida paesaggistico lungo l’alveo del fiume Olona” - circa “quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale”: “ambito di criticità soggetto a indirizzi di tutela – parte III”: collocato in “ B. Territori geograficamente e/o culturalmente unitari amministrativamente collocati in più province e parzialmente nell'ambito di Parchi costituiti: VALLE OLONA E VAL MOREA, VAL D'ARNO (Va, Co e al Parco della Pineta di Appiano Gentile) Comuni di: Rodero, Cantello, Malnate, Lozza, Vedano Olona, Gazzada, Schianno, Morazzone, Castiglione Olona, Gornate Olona, Caronno Varesino, Carnago, Castelseprio, Tradate, Lonate Ceppino, Cairate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Cassano Magnago.” (estratto “indirizzi di tutela”di PTPR: ambito di criticità soggetto a indirizzi di tutela – parte III”: Si tratta di ambiti di particolare rilevanza paesaggistica sui quali si richiama la necessità di esercitare una specifica attenzione nell'elaborazione degli strumenti di pianificazione territoriale, in particolare per quanto riguarda i Piani territoriali di coordinamento provinciali. Infatti, gli ambiti territoriali, di varia estensione, presentano particolari condizioni di complessità per le specifiche condizioni geografiche e/o amministrative o per la compresenza di differenti regimi di tutela o, infine, per la particolare tendenza trasformativa non adeguata allo specifico assetto paesaggistico.) - circa la “viabilità di rilevanza paesaggistica”: individuato “tracciato guida paesaggistico ex art. 26 comma 10 “ lungo l’alveo del fiume Olona10. (estratto art. 26, comma 1, “normativa” di PTRP : “E’ considerata viabilità di fruizione ambientale la rete dei percorsi fruibili con mezzi di trasporto ecologicamente compatibili, quali sentieri escursionistici, pedonali ed ippici, di media e lunga percorrenza, piste ciclabili ricavate sui sedimi stradali o ferroviari dismessi o lungo gli argini e le alzaie di corsi d‟acqua naturali e artificiali; in particolare la rete risponde ai seguenti requisiti: - risulta fruibile con mezzi e modalità altamente compatibili con l‟ambiente e il paesaggio, vale a dire con mezzi di trasporto ecologici (ferroviari, di navigazione, pedonali ); - privilegia, ove possibile, il recupero delle infrastrutture territoriali dimesse; - tende alla separazione, ovunque sia possibile, dalla rete stradale ordinaria; - persegue l‟interazione con il sistema dei trasporti pubblici locali e con la rete dell’ospitalità diffusa.”) 12 - circa la “riqualificazione paesaggistica: ambiti e aree di attenzione regionale in cui vengono identificati i principali fattori di degrado” sono riportate le seguenti indicazioni: - provocati da urbanizzazioni/infrastrutture: 2 elettrodotti con tracciati Nord-Sud ed Est Ovest - provocati da criticità ambientali: “fasce fluviali di esondazione per piena catastrofica (fascia C)” collocazione nella “tabella interpretativa del degrado”: “ambito del sistema metropolitano lombardo (fascia collinare e dell’alta pianura)” Stante quanto sopra illustrato, si ritiene di soffermarsi sui programmi di valorizzazione dell’aeroporto di Malpensa e dal nuovo Polo fieristico di Milano-Rho-Pero, di primario rilievo nel contesto territoriale e che, con le relative infrastrutture correlate, anche nella ubicazione marginale di Cairate, sono tali da produrre opportunità (dinamiche) e ricadute (congestive). “(Malpensa -ndr) in particolare, costituisce una nuova importante polarità, suscettibile di notevoli miglioramenti che ne consentano il consolidamento della posizione tra i più importanti scali europei. Il miglioramento dell’accessibilità autostradale e ferroviaria in corso di attuazione (anche se con ritardo rispetto alle nuove funzioni assunte), e la necessità di collegamento con la rete ferroviaria nazionale, che consentirebbe l’ampliamento dei bacino di utenza anche oltre i confini nazionali (Canton Ticino in particolare), deve accompagnarsi con un’offerta complessiva adeguata, soprattutto in termini di qualità. In ogni caso, Malpensa costituisce una grande opportunità territoriale, capace di attrarre attività terziarie e produttive che si avvantaggiano dell’accessibilità mondiale propria di un grande aeroporto. Trattandosi di una questione che non è strettamente locale, questo processo richiede peraltro un’attenta pianificazione e una forte regia di livello regionale che sia capace di anticipare la domanda negli adempimenti amministrativi e nella predisposizione delle strutture necessarie, per favorire la ricerca di un equilibrato rapporto tra sviluppo aeroportuale e ambiente, anche allo scopo di "conquistare" i potenziali investitori sia 13 stranieri che italiani; nonché di gestire unitariamente il patrimonio immobiliare e di effettuare una stringente politica di marketing territoriale a livello internazionale. La finalità principale dev’essere quella di attrarre e trattenere funzioni di alto rango e a forte valore aggiunto, garantendo i necessari servizi, ma anche un elevato livello di qualità territoriale, orientando uno sviluppo che non comprometta, con scelte insediative economicamente appetibili nel breve periodo, la possibilità di creare effetti positivi dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. Analoghe considerazioni possono essere fatte per il nuovo polo fieristico di Rho-Pero, servito da una stazione ferroviaria, dove confluiscono i servizi ferroviari regionali e nazionali, la linea di AC e la linea Metropolitana urbana, che costituisce una forte opportunità per il territorio circostante come attrattore di attività legate alla presenza di uno dei maggiori poli fieristici europei, ma anche "vetrina" in grado di esaltarne l’immagine sia come area di produzione manifatturiera che soprattutto come area con favorevoli condizioni per l’insediamento di nuove avanzate attività. Attraverso l’efficienza del sistema infrastrutturale il polo fieristico di Rho-Pero mantiene e rafforza il legame storico con la città di Milano, che ha consolidato negli anni la competitività e l’attrattività internazionale di Fiera Milano e fornisce nel contempo opportunità di sviluppo al territorio della circostante area metropolitana, In tal senso la possibilità di rafforzare il legame Malpensa-Fiera mostra l’opportunità di identificare un’area di forte polarizzazione per lo sviluppo che contribuisca al ridisegno territoriale e dia nuovo impulso ad aree storiche di traino economico della Lombardia. ” Tra i Piani Territoriali Regionali d’Area (P.T.R.A.) individuati dal P.T.R. come prioritari (e precisamente quale primo in elenco), vi è il Piano d’Area Malpensa Quadrante Ovest (P.T.R.A.1), scaduto il 17/04/2011 successivamente oggetto di proroga biennale è attualmente da ridefinire. Si osserva per inciso che il comune di Cairate ne risulta interessato in quanto rientrante nel perimetro del cosiddetto “ambito allargato” del Piano. Testualmente: “… Il Piano d’Area Malpensa attualmente costituisce I’unico esempio lombardo di Piano d’Area Regionale approvato (L.R. del 12/04/99, n°10). Il piano è stato promosso con 14 l’intento di programmare e coordinare le strategie per lo sviluppo economico sociale e la valorizzazione ambientale del territorio interessato all’insediamento dell’aeroporto intercontinentale Malpensa 2000. Esso si è articolato in tematiche riguardanti il potenziamento del sistema della mobilità, la tutela e valorizzazione ambientale e paesistica, la promozione dello sviluppo economico urbano e l’impatto dell’infrastruttura aeroportuale, nella parte più direttamente progettuale degli interventi sul territorio; sono state sviluppate indicazioni di priorità, fasi temporali di attuazione (infrastrutture viarie e interventi sull’ambiente), linee guida per gli investimenti di sviluppo economico urbano ritenuti di importanza strategica. La presenza dell’aeroporto, se da un lato ha apportato valore aggiunto all’area in cui si colloca creando dinamiche economiche positive con crescita dell’occupazione e aumento della ricettività turistica, dall’altro ha prodotto una serie di impatti negativi sulle aree naturali circostanti (Parco dei Ticino in particolare) oltre a fenomeni di inquinamento. Le trasformazioni dirette e indotte hanno infatti nel complesso determinato una progressiva riduzione delle aree naturali, fenomeni di marginalizzazione e degrado delle componenti ambientali e paesaggistiche dei territorio. L’obiettivo dei consolidamento di Malpensa, anche nell’ottica della salvaguardia degli investimenti realizzati da Regione Lombardia, è funzionale allo sviluppo della competitività regionale e per realizzarsi dovrà essere correlato alla possibilità di garantire un livello di accessibilità analogo a quello dei maggiori aeroporti europei. In questo sistema territoriale delicato, caratterizzato da problematiche e dinamiche complesse, è necessario comporre un quadro di riferimento più articolato che tenga conto delle condizioni insediative dell’area, delle sue contraddizioni e delle risorse disponibili per sostenere gli obiettivi di qualità auspicabili. Il completamento nel 2009 dell’efficacia del Piano Territoriale d’Area coincide con un momento di particolare trasformazione, in cui è possibile identificare la parte nord-ovest del territorio regionale come una polarità strategica, per il livello di relazioni che si stanno sviluppando con le regioni dei Centro - Europa attraverso la realizzazione di importanti opere (nuovo traforo del Gottardo, traforo dei Lötschberg) e per le nuove 15 relazioni che si vengono a creare nell’area lungo la direttrice Torino-Novara-Milano-Venezia e province dell'asse pedemontano (Alta velocità). L’ambito di piano interessa due importanti sistemi territoriali della Regione: l’area metropolitana e il Sistema Pedemontano per i quali l’aeroporto diventa occasione di rilancio economico e di attivazione di relazioni nuove. Per approfondire le tematiche connesse allo sviluppo di tale contesto è in corso il progetto Complessità Territoriali, promosso dal Ministero delle Infrastrutture, che vede come partner Regione Lombardia, Provincia di Varese e Parco lombardo della valle del Ticino. I risultati del progetto, anche attraverso la partecipazione allargata agli attori locali, affrontano alle diverse scale gli scenari evolutivi di una delle aree più competitive della regione. ” Allo stato attuale il Piano Territoriale d’Area Malpensa ha concluso il relativo arco decennale di validità il 17/04/2009, è stato quindi oggetto di proroga biennale ed è tutt’ora in fase di avvio per nuova rielaborazione che, pur tenendo conto di un quadro generale in buona parte attuato e tutt’ora valido, dovrà comunque confrontarsi con una realtà indubbiamente più difficoltosa e con strategie di sviluppo del traffico aereo improntate a programmi cautelativi. Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) Mediante DRG n° 8/10962 30/12/2009, è stato approvato il disegno definitivo di Rete Ecologica Regionale, comprensivo di area alpina e prealpina, riconosciuta quale prioritaria infrastruttura del P.T.R. e strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. La R.E.R. con i relativi i criteri d’implementazione indicano nel P.T.R il “quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell’ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio regionale”; consente quindi al P.T.R. un ruolo di indirizzo per i P.T.C.P. provinciali e i P.G.T./P.R.G. comunali e lo svolgimento di una funzione di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore, l’individuazione delle sensibilità prioritarie e dei target specifici in vista delle esigenze di riequilibrio ecologico. 16 Fornisce inoltre un quadro orientativo di natura naturalistica-eco-sistemica e delle opportunità nell’individuazione di azioni di piano compatibili per le pianificazioni regionali di settore ed indicazioni di priorità spaziali al fine un miglioramento complessivo del sistema per gli uffici deputati all’assegnazione di contributi per misure di tipo agro ambientale. Il documento "Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti locali" delinea pertanto indispensabili indicazioni per la composizione e la concreta salvaguardia della rete nell’ambito dell’attività di pianificazione e programmazione. Per quanto riguarda il comune di Cairate, tra gli elementi della rete ecologica (e precisamente quale “corridoio primario – elementi di primo livello”) sono stati identificati i boschi del fiume Olona. Tra gli elementi di “secondo livello – altri elementi di secondo livello” è indicato il torrente Tenore (con un’importante funzione di connessione ecologica). Proprio l’alveo di quest’ultimo, al confine con il comune di Fagnano Olona, è individuato come “varco da tenere”. Stante poi l’adiacenza con il P.L.I.S. (parchi locali di interesse sovracomunale) del Medio Olona (a sud esteso da Marnate a S. Vittore Olona), e con il PLIS RTO (Rile Tenore Olona a Nord) si ritiene opportuno considerare per la fascia boschiva ripariale del fiume per il tratto che attraversa Cairate le cautele sottoelencate. Precisamente: “Fiume Olona, torrenti e zone umide perifluviali: definizione del coefficiente naturalistico del D.M.V., con particolare attenzione alla regolazione del rilascio delle acque nei periodi di magra; mantenimento delle aree di esondazione; ripristino di zone umide laterali; mantenimento del letto del fiume in condizioni naturali, evitando la costruzione di difese spondali a meno che non si presentino problemi legati alla pubblica sicurezza (ponti, abitazioni); collettare gli scarichi fognari; mantenimento delle fasce tampone; creazione di piccole zone umide perimetrali per anfibi e insetti acquatici; eventuale ripristino di legnaie (nursery per pesci); mantenimento dei siti riproduttivi dei pesci e degli anfibi; interventi di contenimento ed eradicazione delle specie alloctone”. …………………………………………………………………………………………………………… Colline del Varesotto e dell’Alta Brianza; 02 Boschi e brughiere del pianalto milanese e varesotto; 03 Boschi dell’Olona e del Bozzente - Ambienti agricoli e ambienti aperti: conservazione e ripristino degli elementi naturali tradizionali dell’agroecosistema e 17 incentivazione della messa a riposo a lungo termine dei seminativi per creare praterie alternate a macchie e filari prevalentemente di arbusti gestite esclusivamente per la flora e la fauna selvatica; incentivazione del mantenimento e ripristino di elementi naturali del paesaggio agrario quali siepi, filari, stagni, ecc.; mantenimento dei prati stabili polifiti; incentivi per il mantenimento delle tradizionali attività di sfalcio e concimazione; mantenimento di radure prative in ambienti boscati; mantenimento e incremento di siepi e filari con utilizzo di specie autoctone; mantenimento delle piante vetuste; incentivazione e attivazione di pascolo bovino ed equino gestito e regolamentato in aree a prato e radure boschive; incentivazione del mantenimento di bordi di campi mantenuti a prato o a incolto (almeno 3 m di larghezza); gestione delle superfici incolte e dei seminativi soggetti a set-aside obbligatorio con sfalci, trinciature, lavorazioni superficiali solo a partire dal mese di agosto; incentivazione delle pratiche agricole tradizionali e a basso impiego di biocidi, primariamente l’agricoltura biologica; capitozzatura dei filari; incentivi per il mantenimento delle marcite e della biodiversità floristica (specie selvatiche, ad es. in coltivazioni cerealicole” Progetto di Rete ciclabile Regionale E’ attualmente in corso, da parte della Direzione Generale Territorio e Urbanistica, la revisione della L.R. n° 65 del 27/11/1989 ("Interventi regionali per favorire lo sviluppo del trasporto ciclistico"), oltre che di specifici progetti del Piano Decennale della Mobilità Regionale (di cui a schede S.I.D.I.L.: interventi P000.I2023 e P000.I2024) e dell’iniziativa "Piste Ciclabili "del “libro Azzurro”. Nel Manuale per la realizzazione della rete ciclabile regionale, predisposto dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica, adottato con D.G.R. n° VI/47207 del 22/12/99 è riportata la cartografia del progetto ciclabile regionale, connessa al vasto programma europeo “Eurovelo”, in cui è riportata la ciclovia Valle Olona (che interessa direttamente il comune di Cairate. “Piano territoriale di coordinamento della Prov. di Varese” (P.T.C.P.) approvato con Del C.P. n° 27 dell’11/04/2007, successivamente adeguato al P.T.R., traduce e specifica e finalità e gli obbiettivi espressi da quest’ultimo. 18 In particolare nel P.T.C.P. il territorio di Cairate viene collocato nell’ambito dei sistemi delle valli fluviali e ricondotto all’ambiente socio-economico identificabile come "Media Valle Olona”, benché in realtà lo stesso non rientri nello specifico “Ambito 3 – Medio Olona” e nel relativo “Programma integrato di sviluppo locale” (P.I.L.S.): “Green Way per il Medio Olona” che abbraccia i comuni di Castellanza, Marnate, Solbiate Olona, Olgiate Olona, Fagnano Olona, Gorla Maggiore e Gorla Minore e a cui è applicabile il seguente scenario di riferimento: “………….LA MEDIA VALLE OLONA Caratterizzazione in essere: - dinamica occupazionale negativa dovuta a perdite nel settore tessile; buona dinamica occupazionale nei settori high-tech e dei servizi alle imprese - imprenditorialità consolidata, ma poco propensa all’innovazione e a lavorare in filiera - sistema infrastrutturale di rilievo sostanzialmente locale, con un buon profilo di accessibilità, per quanto scarso nel solco vallivo - sistema urbano di discreta qualità, con servizi di base alla persona e alle imprese (Castellanza), significativa gravitazione verso l’esterno (Gallarate, Busto Arsizio e Varese) per servizi di elevata specializzazione - presenza significativa di aree dismesse Dinamiche in corso: - forte indebolimento del settore manifatturiero, in parte compensato da processi di terziarizzazione - depauperamento del tessuto relazionale, chiusura difensiva alle sollecitazioni esterne - significativo potenziamento dei profilo di accessibilità dal versante orientale e meridionale - erosione degli spazi aperti compensata da politiche di tutela in via di formazione - assunzione delle politiche regionali di contenimento dei carico insediativo, valorizzazione territoriale di livello sovra comunale - ri-funzionalizzazione delle aree dismesse in chiave prevalentemente produttiva Rischi: - delocalizzazione delle lavorazioni mature e processi di profonda ristrutturazione - percezione pessimista delle dinamiche in corso, progressivo isolamento e chiusura 19 - il potenziamento dei profilo di accessibilità può provocare nuove criticità ai funzionamento di rete - aumento della dipendenza dall’esterno per l’offerta di servizi qualificati, nuova offerta residenziale diffusiva, a bassa densità, con percezione di "periferia" - progressiva compromissione del valore delle componenti ambientali in una maglia infrastrutturale con alti livelli di congestione - incongruenti politiche di valorizzazione ambientale con sovraccarico delle aree dismesse sulle infrastrutture Voci dello scenario di riferimento: - invecchiamento della popolazione meno accentuato che in altri ambienti - trasporti e comunicazioni (decongestionare il traffico con la promozione del trasporto pubblico rispetto a quello privato) - congiuntura internazionale (mercati di delocalizzazione e mercati di sbocco) - cultura e valori (processi molto lenti di trasformazione dei valori industriali ai valori neo-industriali)……” la complessità del sistema territoriale provinciale nel P.T.C. ha comportato l’individuazione di sistemi insediativi differenziati caratterizzati da propri poli attrattivi e specifiche criticità di carattere tematico (tipologie di mobilità, tutela e valorizzazione del paesaggio nonché degli ambiti agricoli, rispetto al rischio idrogeologico). Per Cairate il contesto di riferimento è così individuato: nell’“OLONA – SISTEMA DELLA VALLE FLUVIALE” nella relazione del D.d.P del P.T.C.P. : “Si tratta di un sub-sistema lineare che collega il sistema lineare principale dei Sempione con il sistema monocentrico di Varese, attraverso la valle fluviale dell’Olona. Coinvolge i Comuni di Castiglione Olona, Gornate Olona, Castelseprio, Lonate Ceppino, Cairate, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Solbiate Olona, Gorla Minore, Olgiate Olona e Castellanza. La composizione demografica vede diverse categorie di Comuni di cui i principali risultano Castellanza con oltre 14.000 abitanti e Olgiate Olona con 11.000 unità. Il sistema insediativo si articola linearmente lungo la valle dell’Olona, con una forte presenza insediativa e una notevole occupazione di suolo nella parte sud. 20 I Comuni dei sub-ambito, esclusa Castellanza, risultano caratterizzati da una media dinamicità rispetto allo sviluppo dei fattori economico-insediativi. I servizi di carattere generale, che sono presenti in parte a Gorla Minore e Olgiate Olona, risultano maggiormente concentrati a Castellanza, sede universitaria dell’Insubria e distretto di istruzione superiore, mentre per altri servizi di carattere sovracomunale il sistema insediativo gravita sui poli di Varese, Tradate, Gallarate e Busto Arsizio. Indirizzi specifici per il Governo dei Territorio: - potenziare le relazioni tra l’ambito della S.S. 527 e l’ambito della valle Olona, onde favorire il rapporto tra i servizi di livello sovracomunale e la fruizione del verde territoriale - confermare il ruolo di eccellenza del polo di Castellanza per le funzioni sovracomunali legate all’istruzione e alla cultura - recuperare il patrimonio industriale dismesso per funzioni di servizio e per l’insediamento di attività economiche qualificate, generando effetti sinergici di riqualificazione ambientale e idraulica della valle - definizione di un sistema di polarità diffuse lungo l’asse dell’Olona strettamente correlato alla costruzione di un sistema di collegamenti eco-sostenibili (pista ciclopedonale dell’Olona, recupero della ferrovia della Valmorea), che valorizzi il corridoio fluviale quale fondamentale connessione ecologica” Per le ragioni sopra esposte, delle 4 tematiche generali oggetto di P.T.C.P.: - mobilità - agricoltura - paesaggio - rischio la terza resta quella di maggior incidenza sul territorio di Cairate, in quanto quest’ultimo risulta collocato nell’”Area critica 7”, in cui la Valle Olona è identificata quale fattore determinante e per la quale i problemi e gli indirizzi di progetto sono così precisati: “la compresenza di altre criticità per quanto riguarda il sistema fluviale, il rischio idraulico e la rete ecologica, le dismissioni industriali e i programmi di trasformazione costituisce un’opportunità per riorganizzare tutta l’area alla ricerca di soluzioni tra loro compatibili e sinergiche” 21 Dalle norme di attuazione del P.T.C.P. si riportano poi gli indirizzi generali di tutela paesaggistica elaborati per l’”Ambito del Medio Olona”: - circa naturalità e rete ecologica: - conservare il residuo sistema vegetazionale esistente e tutelare la continuità degli spazi aperti - tutelare e valorizzare le zone boscate e le emergenze naturali; perseguimento dei riequilibrio ecologico, tutela delle core-areas, dei corridoi e dei varchi di cui alla Tav. P.A.E. 3” - circa il paesaggio agrario: - tutelare e valorizzare il paesaggio agrario; in particolare vanno salvaguardati e valorizzati gli elementi connotativi dei paesaggio agrario e recuperate le aree a vocazione agricola in abbandono; specifica attenzione dev’essere prevista per la progettazione edilizia in spazi rurali, recuperando tecniche e caratteri tradizionali, nonché controllando l’impatto derivante dall’ampliamento degli insediamenti esistenti - circa il paesaggio storico/culturale - recuperare, tutelare e valorizzare, attraverso la previsione di opportuni criteri di organicità, gli insediamenti storici di significativo impianto urbanistico e/o le singole emergenze di pregio (chiese, ville, giardini, parchi, antiche strutture difensive, stabilimenti storici, viabilità storica); prevedere programmi di intervento finalizzati alla salvaguardia e alla rivalutazione dei patrimonio culturale e identitario dei luoghi - recuperare e valorizzare le presenze archeologiche - circa le infrastrutture di mobilità di interesse paesaggistico: - individuare tracciati di interesse paesaggistico, panoramico, naturalistico; tutelare i coni visuali - promuovere politiche di valorizzazione dei sentieri, delle piste ciclabili e dei percorsi ippici, specialmente se di rilevanza paesaggistica - circa le criticità: - recuperare le aree produttive dismesse, sia con destinazione d’uso originaria, sia con differente utilizzazione; il recupero deve rientrare in una politica finalizzata al riuso di aree esistenti piuttosto che al consumo di territorio e deve intendersi come 22 un’occasione di riqualificazione urbanistico ambientale dell’intera zona in cui ricade l’area; valorizzare, ove presenti, gli elementi di archeologia industriale - recuperare, ri-naturalizzare e/o valorizzare le cave dismesse in stato di degrado (che però non sono presenti nel territorio di Cairate) Per quanto attiene la viabilità è riportata la proposta viabilistica di 3° livello (S.P. 20) Nord-Sud (Morazzone, Carnago, Cairate, Fagnano Olona, Pedemontana) con nuovo tracciato interposto tra Cairate e Peveranza-Bolladello; inoltre vanno altresì considerate la SP2 (in Comune di Lonate Ceppino) e la Variante “Varesina” SP2DIR (Tradate e Lonate Ceppino) che benché esterne al territorio comunale di Cairate sono tali da produrre sensibile alleggerimento dell’attuale traffico di attraversamento dell’abitato. Nella cartografia sono poi riportati 2 significativi varchi ecologici, entrambi situati a Nord rispettivamente al confine con Carnago e Lonate Ceppino, oltre ad ambito agricolo sovrapposto a “corridoio ecologico/aree di completamento e fascia tampone” (con orientamento Nord-Sud avente come baricentro il torrente Tenore) e naturalmente alla valle dell’Olona (per la parte a Est rispetto alla ferrovia della Valmorea). Si evidenzia ancora che nel P.T.C.P. risultano puntualmente confermati nello stesso gli obiettivi generali del Piano Territoriale d’Area Malpensa del 1999 di cui si è riferito in precedenza per gli effetti indiretti sul territorio di Cairate. Quanto ai vincoli sui corsi d’acqua ex D.Lgs. n° 42/04 risultano interessati gli alvei del fiume Olona e dei torrenti Tenore e Rile (quest’ultimo incidente nel territorio comunale di Cairate solo per un limitato ad un settore a Nord Ovest). E’ inoltre riportato in cartografia il tracciato ferroviario della val Morea che non figura quale “linea dismessa” malgrado il cessato esercizio passeggeri nel 1952 e quello merci nel 1977. Relativamente infine alla problematica del rischi nessun rilievo o segnalazione per quanto afferente a “dissesti”, “pericolosità di frane” e “frane di crollo” e neppure per “presenza di rischio industriale” ex art. 6 ex D.lgs. 334/99 Agli effetti della tutela delle risorse idriche l’intero territorio comunale di Cairate è identificato quale “riserva idrica integrativa”, come da Programma di Tutela ed Uso delle 23 Acque (PTUA) Regione Lombardia, che si estende anche nei territori dei contigui di Lonate Ceppino e Samarate. Si evidenzia come il P.T.C.P abbia fondamentalmente un carattere riassuntivo della complessiva Pianificazione a scala macro-territoriale, ricomprendendo anche i contenuti del Piano territoriale d’area Malpensa, di cui alla L.R. n° 10/99 che, come si è detto, è a tutt’oggi in corso di revisione/proroga e di cui si è riferito sempre in precedenza per gli effetti indiretti sul territorio di Cairate. Accordo di Pianificazione denominato “collegamento tra SP 12 e SP 22”,: Detto procedimento ha avuto avvio nel novembre 2011 tra Provincia di Varese ed i comuni di Cairate, Cassano Magnago, Castelseprio, Fagnano Olona è stato approvato con delibera di Giunta Provinciale n’553 del 20/12/2011 ed ha riguardato modifica di tracciato di asse provinciale Nord-Sud già identificati in PTCP come tratti SP12-SP20 e SP12-SP22, implicante quindi variante di PTCP, attualmente in itinere. Detta variante a PTCP ha comportato concomitante specifico provvedimento VAS che ha approfonditamente focalizzato gli effetti dell’impatto ambientale dell’infrastruttura con particolare riferimento all’attraversamento del territorio di Cairate. Circa la coerenza del cosiddetto livello orizzontale, assume rilevanza la presa d’atto delle azioni di cui agli strumenti urbanistici ( P.R.G. ed P.G.T.) dei comuni confinanti al fine di minimizzare (se non escludere) possibili effetti negativi per condividerne invece le opportunità, e armonizzare così i contenuti nonché le modalità e le tempistiche degli interventi suscettibili di relazioni-interconnessioni con quanto previsto nel documento di piano del P.G.T. di Cairate. In merito agli strumenti urbanistici di detti comuni (Fagnano Olona, Cassano Magnago, Carnago, Castelseprio, Lonate Ceppino, Tradate, Locate Varesino) occorre anzitutto distinguere tra Fagnano O. e Cassano M. con cui esistono dirette correlazioni e gli altri ove sussiste una marcata delimitazione fisica, più limitate problematiche comuni e diverse gravitazioni. Fagnano Olona, la cui Amministrazione, che già nel 2009 aveva predisposto l’elaborazione di Documento di Piano, rielaborato nel 2012 ed attualmente pubblicato 24 quale proposta sul sito del Comune, condivide con Cairate, oltre ad una continuità edificata sia pure con una certa “porosità”, le seguenti situazioni: - direttrice provinciale SP12-SP22 per la quale è stata recepita la striscia di tracciato di cui ad un “Accordo di pianificazione” con Provincia, Cairate, Cassano Magnago, Castelseprio; - Recupero/bonifica della Valle del fiume Olona da attività produttive cessate o passibili di prossima dismissione con salvaguardia idrografica e delle connotazioni naturalistiche / paesaggistiche; - presenza del torrente Tenore che coinvolge aspetti sia idrografici che ambientali, configurandosi quale corridoio ecologico, peraltro contraddistinto da vulnerabilità (per limitato calibro, per inquinanti, per invasività dei processi di edificazione) - controllo del debordamento dei processi urbanizzativi e di saldatura dell’edificato ai confini tra i 2 Comuni Per Cassano Magnago, che dispone di P.G.T. approvato con Del. C.C. del 18/12/2006, trasmesso quindi in Regione Lombardia il 27/12/2006, si osserva che l’orientamento di piano è primariamente rivolto per gli aspetti insediativi, infrastrutturali e di servizi all’adiacente Comune di Gallarate di cui lo stesso costituisce ormai di fatto una naturale e funzionale estensione. Per lo stesso le problematiche condivise con Cairate, assimilabili per lo più a quelle già esposte a proposito di Fagnano O., riguardano la zona a Sud di Cairate, essendo il lato Ovest delimitato da vincoli e limiti di natura geologica oltre che di tutela naturalistica: : - la saldatura insediativa a Sud-Ovest con la frazione di Bolladello da adeguatamente controllare ed armonizzare - la direttrice provinciale SP12-SP20 e SP12-SP22 per la quale è previsto un tracciato (variato in base ad accordo di pianificazione con recepimento in PTCP in itinere) a ridosso dell’alveo del torrente Tenore - presenza del torrente Tenore che coinvolge aspetti idrografici e, come già detto, anche di tutela del relativo fragile corridoio ecologico Il comune di Carnago, ubicato a Nord, ove è la frazione di Rovate, ha una certa vicinanza con il territorio di Cairate (precisamente con la frazione di Peveranza): risulta per la gran parte separato da un esteso “pianalto” boscato ed interessato da collegamento viario secondario (strada comunale) tra le 2 rispettive frazioni citate. 25 Il nuovo PGT (comprendente anche i comuni di Cavaria con Premezzo, Ierago con Orago, Solbiate Arno), è stato approvato il 15/03/2012. Carnago, in effetti presenta una netta gravitazione verso Ovest, a ridosso della direttrice Gallarate-Varese in corrispondenza della autostrada A8 e della linea F.S., con correlazioni dirette e molteplici con i comuni ivi attestati. Castelseprio ha predisposto il Documento di Piano e nel febbraio 2012 ha convocato la 2’ conferenza VAS del PGT che risulta pure separato tramite un integro contesto agricoloboscato, risultando tuttavia interessato dalla connessione tra lo stesso ed il nucleo principale di Cairate dalla direttrice Nord-Sud SP20, di cui in PTCP è prevista complessiva riqualificazione e ruolo. Lonate Ceppino, confinante ad Ovest, ha in comune con Cairate l’alveo del fiume Olona e il contesto naturalistico costituito dalla valle fluviale con le relative tutele idrogeologiche e da presenza di ambiti agricolo-boscati in continuità con i Comuni di Castelseprio, Carnago, Tradate, configuranti altresì varco ecologico. Il previsto nuovo tracciato “Variante alla Varesina” SP2DIR contribuirebbe in modalità determinante ad alleggerire l’attuale traffico dalla Valle dell’Olona attraverso il centro di Cairate. Il 27/10/2010 è stato avviato il P.G.T. cui ha fatto seguito 1’ conferenza di valutazione della VAS l’8/09/2010. La viabilità , con l’attuale tracciato della SP 2 che attraversa la valle dell’Olona, la tutela naturalistica, il recupero ambientale dell’invaso fluviale, oltre alla messa in sicurezza e al controllo della frana quiescente su versante Est della valle dell’ Olona (la cosiddetta frana Barlan) configurano riqualificanti elementi di pianificazione urbanistica in comune con Cairate. Tradate ha attivato il P.G.T. 31 dicembre 2008 e dato avvio alla relativa procedura VAS il 27/01/2010, con effettuazione della 1’ conferenza per valutazione VAS il 30/07/2012. Oltre al contesto boschivo, costituente parte di una estesa fascia naturalistica con assetto diagonale da Nord-Ovest a Sud-Est, condivide con Cairate la presenza della rilevante infrastruttura stradale SP 12 che con direzione trasversale Est-Ovest (da Gallarate a Tradate) collega la direttrice del Sempione con quella “Varesina”. Inoltre la previsione di variante di tracciato di quest’ultima (SP2DIR) è comunque tale da produrre rilevante riduzione dell’attuale traffico dalla Valle dell’Olona attraverso il centro di Cairate. 26 Locate Varesino (in Provincia di Como) confina per una limitatissima entità ad Est con Cairate da cui resta nettamente separato sia per la distanza dei nuclei abitati, sia per il contesto agricolo-boscato, sia per gravitazione verso la Brianza, non essendovi peraltro alcuna infrastruttura in comune. Il relativo P.G.T. risulta avviato dal 2008 mentre la VAS ha avuto avvio il 10/04/2010 con 2’ conferenza di valutazione il 10/12/2012. Le implicazioni delle rispettive scelte urbanistiche interagenti tra le citate municipalità e Cairate, essendo tutt’ora in fase di definizione, comportano soluzioni congiunte e concertate soprattutto per quanto attiene il recepimento a livello locale di interventi infrastrutturali significativi (SP12-SP20 e SP12-SP22, SP 12, SP2 DIR) oltre che di natura idrografica (fiume Olona, torrenti Tenore e Rile), naturalistici e paesaggisti (fasce naturalistiche con contesti agricolo-boscati da preservare,) e di complessiva bonificarecupero da originaria industrializzazione (Val Morea) “Piano di zonizzazione acustica” È previsto sulla base della L. quadro n°447/95 "disciplina dell’inquinamento acustico” e degli ulteriori provvedimenti legislativi in materia: - L. quadro n° 447 del 26/10/1995 - D.P.C.M. del 14/11/97 "determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore" - D.P.R. n° 142 del 30/03/2004 - D.Lgs. n° 194 del 19/08/2005 - L.R. n° 13 del 10/08/2001 In base alla citata Legge quadro ai comuni sono state affidate le seguenti competenze programmatico-decisionali, come da estratto art 6 : “……………………………… a) la classificazione dei territorio comunale secondo i criteri previsti dall’articolo 4 comma 1 lettera a) b) il coordinamento degli strumenti urbanistici già adottati con le determinazioni assunte ai sensi della lettera a) c) l’adozione dei piani di risanamento di cui all’articolo 7 d) il controllo, secondo le modalità di cui all’articolo 4, comma 1, lettera d), del rispetto della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico all’atto del rilascio delle 27 concessioni edilizie relative a nuovi impianti e a infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano all’utilizzazione dei medesimi immobili e infrastrutture, nonché dei provvedimenti di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività produttive e) l’adozione di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall’inquinamento acustico f) la rilevazione e il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli, fatte salve le disposizioni contenute nel D.Lgs 30 aprile 1992, n° 285, e successive modifiche g) i controlli di cui all’articolo 14 comma 2 h) l’autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all’articolo 2, comma 3, per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso ………….” Sempre in merito alle competenze e agli obblighi dei comuni, viene precisato nella legge in questione che: “ 1) Nel caso di superamento dei valori di attenzione di cui all’articolo 2 comma 1 lettera g, nonché nell’ipotesi di cui all’articolo 4 comma 1 lettera a, ultimo periodo, i comuni provvedono all’adozione di piani di risanamento acustico, assicurando il coordinamento con il piano urbano del traffico di cui al D.Lgs 30 aprile 1992 n. 285, e successive modifiche, e con i piani previsti dalla vigente legislazione in materia ambientale…………. 2) I piani di risanamento acustico di cui al comma 1 devono contenere: a) l’individuazione della tipologia ed entità dei rumori presenti, incluse le sorgenti mobili nelle zone da risanare individuate ai sensi dell’articolo 6 comma 1 lettera a) b) l’individuazione dei soggetti a cui compete l’intervento c) l’indicazione delle priorità, delle modalità e dei tempi per il risanamento d) la stima degli oneri finanziari e dei mezzi necessari e) le eventuali misure cautelari a carattere d’urgenza per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica………………………………. 28 5) Nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti la giunta comunale presenta al consiglio comunale una relazione biennale sullo stato acustico del comune; il consiglio comunale approva la relazione e la trasmette alla regione e alla provincia per le iniziative di competenza; per i comuni che adottano il piano di risanamento di cui al comma 1, la prima relazione è allegata al piano stesso; per gli altri comuni, la prima relazione è adottata entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge (estratto art. 8 n.d.r.)” Per la regione Lombardia i criteri e i contenuti della citata relazione sono stati dettati con Del. G. R. n° 11582/2002 “……2. Nell’ambito delle procedure di cui al comma 1, ovvero su richiesta dei comuni, i competenti soggetti titolari dei progetti o delle opere predispongono una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere: a) aeroporti, aviosuperfici, eliporti b) strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), secondo la classificazione di cui al D.Lgs 30 aprile 1992, n° 285, e successive modifiche c) discoteche d) circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi e) impianti sportivi e ricreativi f) ferrovie e altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia 3. È fatto obbligo di produrre una valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti: a) scuole e asili nido b) ospedali c) case di cura e di riposo d) parchi pubblici urbani ed extraurbani e) nuovi insediamenti residenziali prossimi alle opere di cui al comma 2 29 4. Le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti e a infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano all’utilizzazione dei medesimi immobili e infrastrutture, nonché le domande di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico (estratto art. 8 n.d.r.)….” A livello regionale, a cui è stata trasferita dal D.M. n° 112/98 parte delle competenze in materia di inquinamento acustico, la L.R. n° 13/2001 sono identificati i seguenti obbiettivi: 1) salvaguardare il benessere delle persone rispetto all’inquinamento acustico nell’ambiente esterno e in quelli abitativi 2) adottare misure di prevenzione nelle aree in cui i livelli di rumore sono compatibili rispetto agli usi attuali e previsti dal territorio 3) perseguire la diminuzione della rumorosità ed il risanamento ambientale nelle aree acusticamente inquinate 4) promuovere iniziative di educazione e informazione per la prevenzione e la riduzione dell’ inquinamento acustico mentre con Del. G.R. n° 9776 del 2002 sono stati poi fissati i criteri tecnici per la classificazione acustica del territorio comunale. Si riporta l’analisi della cartografia di zonizzazione acustica, articolata secondo le classi di destinazione d’uso del territorio di cui al D.P.C.M. del 14/11/97: Immissione Classi di destinazione d’uso del territorio Emissioni Limite Limite Limite Limite diurno notturno diurno notturno dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) I aree particolarmente protette 50 40 45 35 II aree prevalentemente residenziali 55 45 50 40 III aree di tipo misto 60 50 55 45 IV aree di intensa attività umana 65 55 60 50 V aree prevalentemente industriali 70 60 65 55 VI aree esclusivamente industriali 70 70 65 65 30 Il Comune di Cairate nel novembre 2011 ha provveduto a dotarsi di Piano di Zonizzazione acustica comunale ai sensi del DPCM del 14/11/1997, approvato con Del. C.C. n’43 del 29/09/2012. Nello stesso la quasi totalità del territorio comunale risulta in classe III (area di tipo misto) salvo che per insediamenti produttivi in classe IV (aree ad intensa attività umana per lo più concentrati a Sud delle SP12 ed in Valle Olona). Piano generale del Traffico Urbano (P.G.T.U.) del comune di Cairate, redatto da REDAS Engineering s.r.l. di Milano – elaborato nell’aprile 2012 e di prossima adozione. Detto strumento di recente adozione , che esamina l’offerta di sosta e i flussi di traffico, si propone i seguenti obbiettivi generali: “…- il miglioramento della sicurezza stradale - la salvaguardia delle utenze deboli, con particolare riferimento ai pedoni - il miglioramento della sicurezza nelle zone di scambio fra movimenti pedonali e veicolari, in particolare presso le fermate dei mezzi pubblici e a ridosso delle aree di sosta….” Delinea conseguentemente schemi di circolazione veicolare, regolazione della sosta e della pedonalità Sul medio e lungo termine, per quanto riguarda propriamente il P.G.T., vengono presentati 3 scenari di interazione domanda/offerta di trasporto privato: “…- ipotesi di scenario 1: sulla rete allo stato attuale viene simulata la realizzazione del nuovo “collegamento tra la S.P. 12 e la S.P. 22”; - ipotesi di scenario 2: sulla rete allo stato attuale viene simulata l’apertura al traffico di via Barlam, debitamente ammodernata e l’adeguamento dell’intersezione tra essa e la S.P. 12 mediante la realizzazione di una rotatoria; - ipotesi di scenario 3 a valle della realizzazione del suddetto percorso alternativo si prevede l’istituzione della zona 30 (zona pedonale – n.d.r.) su via Dante, via Roma, piazza Libertà e via Mazzini” 31 Per quanto attiene il "Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.) ex L.18/05/1989 n’183 art. 17, comma 6 ter , approvato dall’Autorità di bacino del Po con D.P.C.M. del 24/05/2001 e succ. modifiche, Cairate risulta interessata per i bacini del fiume Olona e dei torrenti Tenore e Rile. L’obbiettivo primario di detto strumento è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi in atto, così da salvaguardare l’incolumità di persone e minimizzare danni a beni esposti: consolida ed unifica quindi la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico, coordinando le determinazioni assunte con precedenti piani stralcio e straordinari. Tra le finalità principali vi è l’identificazione delle fasce fluviali A, B, C ove: - “la fascia A (di deflusso della piena) è costituita dalla porzione di alveo che è sede prevalente, per la piena di riferimento, del deflusso della corrente, ovvero è costituita dall’insieme delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena - la fascia B (di esondazione), esterna alla precedente è costituita dalla porzione di alveo interessata da inondazione a verificarsi dell’evento di piena di riferimento. Il limite della fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori a livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento ovvero sino alle opere idrauliche con controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento), dimensionate per a stessa portata - la fascia C (area di inondazione di piena catastrofica) è costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente (Fascia B) che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quelli di riferimento.” Va osservato in proposito che le relative principali prescrizioni al riguardo risultano riportate nel P.T.C.P. con disamine e valutazioni di dettaglio in specifiche elaborazioni di settore a scala comunale: - “Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale “ (ex L.R. 12/2005 – DGR 22 /12/2005 n’8/1566)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese - ottobre 2008 - “Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. 25/01/02 n’7/7868 modificata D.G.R.01/08/03 n’ 7/13950)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese – ottobre 2008 - “Ridelimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo i criterio temporale”, redatto dallo Studio Congeo di Varese “ - settembre 2008 Al cui riguardano si riporta una sintesi dei relativi contenuti: “Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale “ (ex L.R. 12/2005 – DGR 22 /12/2005 n’8/1566)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese - ottobre 2008 Circa l’aspetto idrografico : 32 “l’area comunale è attraversata da Nord a Sud da tre corsi d’acqua principali: Fiume Olona, Torrente Tenore e Torrente Riale (o Rile). Il fiume Olona scorre in un’ampia valle a U, con dislivello, dalla piana all’orlo della scarpata principale, di circa 30-40 metri. L’andamento generale del fiume è circa rettilineo con deboli ondulazioni, spesso arginato artificialmente. Il Torrente Tenore presenta un andamento da rettilineo a meandreggiante; scorre, nel tratto a Nord di Peveranza, inciso in una valle con sezione a U, fianchi poco inclinati con altezza di circa 3-4 metri. Il restante tratto scorre nella piana fluvio-glaciale (wurmian); le sponde sono spesso arginate artificialmente con massi ciclopici. Il Torrente Riale (o Rile) attraversa l’area "collinare" costituita da depositi più antichi (mindel); presenta andamento rettilineo e a piccoli meandri. Scorre in una valle a V molto incisa con fianchi acclivi e dislivello di circa 10-15 metri. Il pianalto occidentale è anche si attraversato da una serie di corsi d’acqua minori (Valle Pozzolo, Val di Vigna, Rio dei Vigan o Valle dei Frati, etc.). Questi presentano andamento all’incirca Nord-Ovest Sud-Est, valli incise con sezione a V e fianchi acclivi con dislivelli della decina di metri al massimo.” Circa la struttura idrogeologica: “In base alle caratteristiche litologiche dell’insaturo e alle caratteristiche podologiche dei suoli di copertura il comparto meridionale dei territorio comunale, ai piedi dei rilievi collinari presenta discrete caratteristiche di infiltrazione delle acque meteoriche; il Programma di Tutela e Uso delle Acque (P.T.U.A.) ha classificato infatti questo settore come : area di ricarica degli acquiferi profondi. Il P.T.U.A. ha definito inoltre sull’intero territorio comunale : area di riserva integrativa.” (confermata poi nel P.T.C.P. – n.d.r.) Circa la vulnerabilità degli acquiferi si distinguono: - ambiti con GRADO DI VULNERABILITÀ MEDIO “Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintacs (Is) inferiore al 50%. Le condizioni che limitano la diffusione di contaminanti sono costituite in genere dall’elevata soggiacenza (superiore a 25 m), dalla bassa permeabilità dei materiali costituenti l’insaturo e dall’acclività” (aree limitate ai rilievi collinari di Peveranza e Bolladello e alle scarpate dei Fiume Olona). - ambiti con GRADO DI VULNERABILITÀ ALTO 33 “ Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice síntacs (Is) compreso tra 50 e 60%. Si tratta di aree che pur presentando elementi favorevoli alla limitazione di una eventuale contaminazione, come l’elevata soggiacenza, mostrano anche elementi penalizzanti determinati dalle caratteristiche di alta permeabilità del non saturo e dei terreni di copertura” (estesi settori comprendenti aree urbanizzate del pianalto occidentale a Cairate, Bolladello e Peveranza e orientale dell’Olona verso Tradate e Locate Varesino). - Ambiti con GRADO DI VULNERABILITA’ MOLTO ALTO “Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintacs (Is) superiore al 60%. Come per le aree precedenti l’elevata vulnerabilità è legata alla tipologia dell’acquifero e del non saturo, ma in questi settori risulta aggravata dalla bassa soggiacenza della falda” (fondovalle dei Fiume Olona) Circa la situazione idro-chimica delle acque sotterranee: per il periodo 1990-1999 è risultata presenza di inquinanti con concentrazione eccedente i valori limite, per relativamente a solventi clorurati, tris totali, cromo e ferro, oltre a tris totali per la zona centrale del territorio. “Nel 1991 si rilevò un’anomala concentrazione di ione ferro al pozzo Ex-Cartiera Mayer, fenomeno poi esauritosi. All’inizio degli anni ‘90 sono risultate contaminati da cromo e solventi clorurati gli acquiferi all’estremità Sud-Ovest. Le analisi riferite al 1999 hanno evidenziato che tutte queste contaminazioni sono scomparse o sensibilmente ridotte e quindi rientranti nei limiti di legge. Solo i tris totali risultano ancora presenti, anche se con valori in diminuzione. Studi più recenti (Studio idrogeologico della Provincia di Varese, 2005) confermano la situazione di attenzione riguardo al cromo (plume di contaminazione che interessa i comuni di Cairate, Fagnano Olona e Solbiate Olona), agli antiparassitari e ai solventi clorurati (con identificazione di un importante plume di contaminazione che interessa i Comuni di Cairate, Fagnano Olona e Solbiate Olona). Le situazioni evidenziate sono però in via di miglioramento, come mostrato dallo studio dell’A.A.T.O. (Studio Idrogeologico e Idro-chimico della Provincia di Varese a supporto delle scelte di gestione delle risorse idropotabili) che mette in luce situazioni di contaminazione nel periodo 2003-2006 solo per il parametro fitofarmaci.. 34 Le analisi chimiche dei pozzi di via Angera, via Palermo e Cartiera relative al 2008, fornite dalla società di gestione dell’acquedotto, non mettono in evidenza superamenti dei limiti di legge. Per quanto riguarda i nitrati , contaminanti caratteristici degli acquiferi superficiali vulnerabili, spesso associati all’utilizzo e allo spargimento di fertilizzanti nell’attività agricola e in prossimità di aree di spargimento di scarichi reflui urbani, pur non verificandosi superamenti dei valore limite ammissibile, si sottolinea la presenza di valori medio/elevati indice di una certa interferenza delle attività antropiche sulla qualità della falda.” Circa la delimitazione delle aree a rischio (ex D.G.R. n° 7 dell’11/12/2001): “La carta inventario dei dissesti della Regione Lombardia non evidenzia all’interno dei territorio comunale alcun evento franoso censito. La carta della pericolosità frane della Provincia di Varese (documento RIS3 dei P.T.C.P.) non definisce alcun grado di pericolosità per il Comune di Cairate (non sono quindi presenti aree classificate a pericolosità alta, media o bassa). In base alle informazioni raccolte e a rilievi in sito è stato riconosciuto un fenomeno franoso che interessa la via Barlam lungo la scarpata sinistra dei Fiume Olona. Le aree che presentano una certa pericolosità per lo sviluppo di scivolamenti superficiali sono rappresentate da: - porzioni limitate e isolate dei rilievi collinari, caratterizzati da una pendenza superiore a 20° (H3); alcuni di questi settori si trovano a ridosso della frazione di Bolladello - le intere scarpate del Fiume Olona presentano grado di pericolosità stimato medio (H3) e alto (H4) in ragione della presenza di materiali sciolti su pendio molto inclinato, in analogia con il fenomeno di dissesto censito in via Barlam e con i diffusi fenomeni di soliflusso osservati nel corso dei rilievi in sito” Circa la PERICOLOSITA IDRAULICA: “ - Fiume Olona Lo studio idraulico effettuato ha messo in evidenza i settori che presentano una maggiore vulnerabilità idraulica: si tratta dell’area compresa appena a monte dei ponte di via Barlam e dell’ultimo tratto all’interno dei territorio comunale a valle del depuratore SOGEIVA. 35 Questi settori sono caratterizzati da un’elevata pericolosità determinata dalla frequenza delle inondazioni, che presenta tempi di ritorno fino a 50 anni, e dall’altezza e velocità delle acque. -Torrente Tenore Le situazioni che evidenziano una maggiore pericolosità sono state individuate in corrispondenza del sottopasso di via Torino e in particolare a valle dei sottopasso di via Milano, dove viene interessata soprattutto la sponda sinistra. Più a valle è stata individuata una nuova porzione di territorio in seguito all’utilizzo di una nuova base aerofotogrammetrica: si tratta di un ampio settore in sponda destra che inizia il suo sviluppo poco a valle del sottopasso di via Milano e prosegue lungo una depressione tra le vie Matteotti e Garibaldi da un lato e via S. Giovanni Bosco dall’altro per terminare (per tempi di ritorno pari a 200 anni) poco prima dei sottopasso della S.P. n° 12. Agli effetti della sismicità: si sono identificate le sottoelencate aree di pericolosità sismica locale (P.S.L.): “-Z1b) Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti: si tratta dell’area di frana lungo via Barlam caratterizzata da colate detritiche e crolli di massi dalle pareti rocciose conglomeratiche -Zlc) Zona potenzialmente franosa o esposta a rischio di frana: in questa unità sono poste tutte le aree di scarpata lungo l’incisione del Fiume Olona e i versanti dei rilievi collinari in località Peveranza e Bolladello; si tratta di aree che per caratteristiche litologiche e acclività risultano suscettibili di movimenti franosi -Z3a) Zona di ciglio: con elemento lineare sono riportate nella tavola allegata tutti gli orli di scarpata con altezza superiore a 10 m e inclinazione maggiore di 10° sull’orizzontale; si tratta degli orli di terrazzo dei Fiume Olona e di alcune scarpate di erosione incise dai torrenti minori nel settore dei pianalto occidentale (torrente Rile, etc.) -Z3b) Zona di cresta e/o cocuzzolo: si tratta di alcune zone del pianalto occidentale evidenziate con un elemento lineare -Z4a) Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvio-giaciali: in questa zona è compresa gran parte dei territorio comunale, caratterizzato dalla presenza di depositi fluviogiaciali ghiaioso-sabbiosi, localmente anche cementati -Z4c) Zona morenica: comprende il settore dei rilievi collinari nord-occidentali nel quale si riconoscono blande morfologie allungate Nord-Sud riconducibili a dossi morenici; dal punto di vista litologico il settore è costituito da spesse coltri loessiche limo36 argillose anche colluviate, che ricoprono depositi ghiaiosi marcatamente alterati immersi in matrice limoso argillosa”. La carta dei vincoli (tav. n° 7) del territorio comunale in scala 1:5000 è l’elaborato che sintetizza limitazioni d’uso del territorio per normative, piani, programmi sovraordinati specificatamente in materia geologica, con particolare riferimento a: -vincoli di pianificazione di bacino ex L. n° 183/89 nelle 3 diverse fasce A, B e C - vincoli di polizia idraulica ex D.G.R. n° 7/7868 del 25/01/2002 e successive modificazioni -aree di salvaguardia per captazioni idropotabili -geo-siti. Circa I VINCOLI POSTI DAL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI ex L. 183/89): sono identificate le seguenti fasce fluviali : -“Fascia di deflusso della piena (fascia A) La Fascia A è stata perimetrata lungo il fiume Olona nel tratto settentrionale e meridionale dei suo corso all’interno dei Comune di Cairate. (Nella Fascia A il Piano persegue l’obiettivo di garantire le ,condizioni di sicurezza assicurando il deflusso della piena di riferimento, il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell’alveo, e quindi favorire, ovunque possibile, l’evoluzione naturale dei fiume in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazioni delle opere d’arte, nonché a quelle di mantenimento in quota dei livelli idrici di magra)”. Gli interventi vietati sono riportati nell’art. 29 comma 2 della L. n° 183/89, mentre sono consentiti quelli elencati nell’art. 29 comma 3. -Fascia di esondazione (fascia B) “La Fascia B è stata tracciata: -lungo il Fiume Olona delimita il tratto a valle dell’ex cartiera -lungo il torrente Tenore per tutto il tratto a valle dell’attraversamento di via Torino (loc. Peveranza) Nella fascia B (art. 30 N.d.A. P.A.I.) il Piano persegue l’obiettivo di mantenere e migliorare le condizioni di funzionalità idraulica ai fini principali dell’invaso e della laminazione delle piene, unitamente alla conservazione e al miglioramento delle caratteristiche naturali e ambientali.” 37 Gli interventi vietati sono riportati all’art. 30 comma 2 della L. n° 183/89, mentre sono consentiti quelli elencati all’art. 29 comma 3. -Area di inondazione per piena catastrofica (fascia C) “La Fascia C delimita le aree interessate da piena catastrofica lungo il fiume Olona e lungo il torrente Tenore a partire dalla località di Peveranza. Nella fascia C (art. 31 N.d.A. P.A.I.) il Piano persegue l’obiettivo di integrare il livello di sicurezza alle popolazioni, mediante la predisposizione prioritaria da parte degli enti competenti ai sensi della L. n° 225 del 24/02/92, e quindi da parte delle Regioni o delle Province, di programmi di previsione e prevenzione, tenuto conto delle ipotesi di rischio derivanti dalle indicazioni dei presente Piano”. Va osservato che pertanto la regolamentazione delle attività consentite, dei limiti e dei divieti per gli ambiti ricadenti in fascia C è di competenza degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. -Limite di progetto tra la fascia B e la fascia C “È posto: -lungo il Fiume Olona in corrispondenza dei tratto che attraversa l’area dismessa dell’ex cartiera -lungo il torrente Tenore per tutto il tratto a monte dell’attraversamento di via Torino (Peveranza) -lungo tutto il corso del torrente Rile.” -Aree di frana quiescente (FQ) “E’ stata compresa entro questa categoria la frana lungo via Barlam; si tratta di un fenomeno complesso rappresentato da colate di detriti e crolli di blocchi. Circa i VINCOLI DI POLIZIA IDRAULICA: Vengono riportate le fasce di rispetto dei corsi d’acqua comunali, ex D.G.R. n° 7/7868 del 25/012002, in conformità alla perimetrazione dello specifico studio a livello comunale. -Fascia di tutela assoluta “Per tutti i corsi d’acqua la perimetrazione della fascia ha seguito un criterio geometrico, con estensione minima di m 10 dal ciglio spondale.” -Fascia di protezione “Tale fascia è stata delimitata prettamente su base morfologica, tenendo come riferimento, ad esempio, cambi di pendenza, orli di scarpata , etc.. È stata realizzata solo per il reticolo idrico minore. 38 Per tali zone sono permessi non solo la realizzazione d’interventi di difesa idrogeologica, come per le zone di tutela assoluta, ma anche interventi edificatori. In tal caso la progettazione dovrà essere accompagnata da uno studio geologico di dettaglio.” Circa la AREE DI SALVAGUARDIA DELLE CAPTAZIONI AD USO IDROPOTABILE: vengono riportate le aree di tutela assoluta e di rispetto, ex D.Lgs. n° 258/2000, art. 5, di pozzi presenti nel comune. -Area di tutela assoluta (art. 5 comma 4 D.Lgs. n° 258/2000) “E’ costituita dall’area immediatamente circostante la captazione: essa deve avere un’estensione di almeno 10 m di raggio dal punto di captazione, deve essere adeguatamente protetta (recinzioni, sistemi di allontanamento delle acque meteoriche, impermeabilizzazione del terreno superficiale, difesa da esondazioni di corpi idrici superficiali) e adibita esclusivamente a opere di captazione o presa e a infrastrutture di servizio.” -Area di rispetto “E’ rappresentata dalla porzione di territorio circostante la zona di tutela assoluta; nel caso dei pozzi del comune di Cairate, in mancanza dei provvedimenti autorizzativi per la delimitazione secondo il criterio temporale, è stata perimetrata con il criterio geometrico (circonferenza raggio 200 m). Quest’area deve essere sottoposta a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare qualitativamente e quantitativamente la risorsa idrica captata (art. 5 comma 5 D.Lgs n° 258/2000)” AMBITI DI PERICOLOSITÀ E VULNERABILITÀ RINVENUTI SUL TERRITORIO COMUNALE: Sono rinvenibili sul territorio del Comune di Cairate le seguenti classi ai sensi della L.R. n° 12/2005 e Dirett. R. n° 8/1566 del 22/12/2005) -A) aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti: -A. 4: Aree di frana quiescente (frana via Barlam) -A. 5: Aree a franosità superficiale attiva diffusa (versanti della valle dell’Olona) -A.11: Aree a pericolosità potenziale legata alla possibilità di innesco di colate in detrito e terreno 39 (versanti collinari del settore Nord-Ovest con particolare riguardo alle incisioni vaive che tagliano il pianalto retrostante a Peveranza e Bolladello) -A.16: Altre aree: area di tutela assoluta per naturale e arretramento dell’orlo di scarpata (zone adiacenti all’orlo della scarpata dell’Olona per profondità di 10 m) -B) aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico: -B.1: Aree a elevata vulnerabilità dell’acquifero superficiale (fondovalle dell’Olona) -C) aree vulnerabili dal punto di vista idraulico: -C.l: Aree frequentemente inondabili (aree di esondazione con ritorno di 50 anni dell’Olona e l’area compresa tra B e C del torrente Rile) -C.2: Aree allagabili con minor frequenza -C.7: Aree interessabili da fenomeni di erosione fluviale per presenza di torrenti temporanei -D) aree che presentano scadenti caratteristiche geotecniche: -D.2: Aree prevalentemente limo-argillose con limitata capacità portante di 2-10 m di spessore (aree dei rilievi collinari del pianalto di Nord-Ovest, retrostante a Peveranza e Bolladello) -F) Aree senza particolari fenomeni geologici e geomorfologici: -F.1: Aree moderatamente acclivi interessate da limitati fenomeni di dilavamento (settori collinari e porzione della scarpata dell’Olona comprendente anche parte dei centri abitati di Peveranza e Bolladello) -F2: aree pianeggianti con fenomeni geologici e idrogeologici non rilevanti (parte centrale del territorio di Cairate dove è situato il centro abitato e porzioni a Sud dei centri abitati di Peveranza e Bolladello). Circa la FATTIBILITA’ GEOLOGICA: Per la fattibilità geologica il territorio comunale è ripartito in 4 classi in base ai fattori di maggior incidenza sulle modificazioni dei territorio e dell’ambiente, quale diretta conseguenza della carta di sintesi: -FATTIBILITÀ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI (CLASSE 1) “comprende quelle aree che non presentano particolari limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso”. Ricade in questa classe la seguente unità di sintesi: 1F- Aree a debole vulnerabilità geologica -F2: Aree pianeggianti con fenomeni geologici e idrogeologici non rilevanti 40 -FATTIBILITÀ CON MODESTE LIMITAZIONI (CLASSE 2) “comprende le zone nelle quali sono state riscontrate modeste limitazioni alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni. Sono tuttavia indicate le specifiche costruttive degli interventi edificatori e gli eventuali approfondimenti per la mitigazione dei rischio.” -FATTIBILITÀ CON CONSISTENTI LIMITAZIONI (CLASSE 3) “comprende le zone nelle quali sono state riscontrate consistenti limitazioni alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni per le condizioni di pericolosità/vulnerabilità individuate. L’utilizzo di queste aree sarà subordinato alla realizzazione di indagini supplementari al fine di accertare la compatibilità degli interventi con le situazioni di dissesto in atto o potenziali e individuare di conseguenza le prescrizioni di dettaglio per procedere o meno all’edificazione.” Le aree a consistenti limitazioni sono contraddistinte dalle seguenti tipologie di pericolosità e dalle relative unità di sintesi: 3A-Aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti -A.11: Aree di pericolosità potenziale legata a possibilità di innesco di colate in detrito e terreno -A.16: Altre aree: aree di tutela assoluta per naturale arretramento dell’orlo di scarpata 3B-Aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico -B.1: Aree a elevata vulnerabilità dell’acquifero superficiale 3C-Aree vulnerabili dal punto di vista idraulico -C.2 .a: Aree allagabili con minor frequenza 3D- Aree che presentano scadenti caratteristiche geotecniche -D.2: Aree prevalentemente limo-argillose con limitata capacità portante (2-10 m di spessore) -FATTIBILITÀ CON GRAVI LIMITAZIONI (CLASSE 4) “L’alta pericolosità/vulnerabilità comporta gravi limitazioni per la modifica delle destinazioni d’uso delle aree. Dovrà essere esclusa qualsiasi nuova edificazione, se non opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica e geomorfologica per la messa in sicurezza dei siti. 41 Dovranno essere predisposti idonei piani di protezione civile e inoltre dovrà essere valutata la necessità di predisporre sistemi di monitoraggio geologico che permettano di tenere sotto controllo l’evoluzione dei fenomeni in atto.” Le aree a gravi limitazioni sono ripartite nelle seguenti tipologie di pericolosità cui conseguono le relative unità di sintesi: 4A-Aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti -A.4: Aree di frana quiescente -A.5: Aree a franosità superficiale attiva diffusa (soliflusso) 4C-pericolosità per vulnerabilità idraulica -C. l: Aree frequentemente inondabili -C.7: Aree interessabili da fenomeni di erosione fluviale “Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. 25/01/02 n’7/7868 modificata D.G.R.01/08/03 n’ 7/13950)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese – ottobre 2008 Vengono determinate le fasce di rispetto per i corsi d’acqua classificati come principali (Olona, Torrente Tenore e Rile) e minori ( Vale Pozzolo, Rio della Val, Rio del Vigan, o Valle dei Frati, Rio C.na Vecchia, Rio C.na Licordo, , Val di Vigna, affluenti sponda sx Rile, affluenti sponda dx Rile) con distinzione tra : -fascia di tutela assoluta -fascia di protezione In entrambe le fasce vengono distinti e precisati: -lavori ed attività vietate -interventi ammessi previa valutazione di compatibilità e successiva autorizzazione da parte del Comune -interventi relativi ad edifici ed infrastrutture esistenti La cartografia a corredo illustra: -canoni di polizia idraulica (precisando: scarichi di acque meteoriche, scolmatori troppopieno di fognature, altri scarichi- attraversamenti aerei – tombinature – ulteriori casi di occupazione di aree demaniali – reticolo idrico) -fasce di rispetto (precisando : delimitazione delle fasce PAI e fasce di rispetto dei corsi d’acqua del reticolo idrico principale e minore) 42 -delimitazione del reticolo idrico minore (precisando: i corsi d’acqua in cartografia ufficiale CTR-IGM, quelli su carte catastali compreso tratti tombinati, atri corsi d’acqua compreso tratti tombinati, corsi d’acqua principali) “Ri-delimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo il criterio temporale”, redatto dallo Studio Congeo di Varese “ - settembre 2008 In proposito si rileva quanto segue: I pozzi idropotabili presenti sul territorio comunale sono: -3: Peveranza, via Cattaneo (fermo per inquinamento) -4: Bolladello, piazza Noè (fermo per inefficienza) -5: via Angera (attivo) -6: via Palermo (attivo) -8: via Lucca (fermo per inquinamento) -21/6: ex-cartiera, via per Lonate (attivo) I pozzi di proprietà comunale sono gestiti dalla Società A.M.S.C. di Gallarate; il pozzo 21/7, di proprietà del Comune di Lonate Ceppino, viene gestito dalla Soc. S.O.G.E.G.A.S., che ne cura la distribuzione nello stesso comune. Esistono poi nella valle Olona n° 3 pozzi privati (21/2, 21/9, 21/10)- a fronte di n’ 8 di cui a precedente indagine. I pozzi n° 3, 4, 5, 6 e 8 ricadono in ambiti di “vulnerabilità alta” dell’acquifero superficiale, mentre i n° 26/6 e 21/7 presentano “vulnerabilità molto alta”. I parametri fondamentali che governano la diffusione dì un contaminante e quindi utili per la stima della vulnerabilità dell’acquifero sono: -soggiacenza, dal suo valore assoluto e dalle caratteristiche idrogeologiche dell’insaturo dipende il tempo di transito (T.O.T.) di un qualsiasi inquinante idro-portato e la durata delle azioni auto-depurative dell’insaturo -infiltrazione efficace, da cui dipende il trascinamento in profondità degli inquinanti e la loro diluizione, dapprima nell’insaturo e quindi nella zona di saturazione -effetto di autodepurazione del non-saturo, comprende la parte di sottosuolo tra la base dei suolo e la zona satura dell’acquifero nella quale fattori fisici e chimici lavorano in sinergia favorendo i processi di attenuazione -tipologia della copertura, costituisce la prima linea di difesa ove avvengono importanti processi fisici chimici e biologici che costituiscono il potenziale di attenuazione dei suolo 43 -caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero, ove avvengono i processi di dispersione, diluizione, assorbimento e reattività chimica del mezzo al di sotto della superficie piezometrica -conducibilità idraulica dell’acquifero, ossia la capacità di spostamento dell’acqua sotterranea nel mezzo saturo e dunque degli inquinanti idro-portati o con le stesse caratteristiche di densità dell’acqua sotterranea -superficie topografica (acclività), da cui dipende la quantità di ruscellamento che si produce a parità di precipitazione e la velocità di spostamento dell’acqua, e quindi degli inquinanti, sulla superficie. Il territorio comunale è stato suddiviso in funzione delle caratteristiche litologiche, pedologiche e idrogeologiche in poligoni omogenei ai quali sono stati assegnati i relativi punteggi e il loro peso (funzione della situazione/scenario presente). La somma ha condotto alla determinazione dell’indice di vulnerabilità intrinseca, successivamente normalizzato ed espresso in forma percentuale………………………………. GRADO DI VULNERABILITA’ MEDIO - Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintacs (I,) inferiore al 50%. Le condizioni che limitano la diffusione di contaminanti sono costituite in genere dall’elevata soggiacenza (superiore a 25 m), dalla bassa permeabilità dei materiali costituenti l’insaturo e dall’acclività. Dall’osservazione della cartografia allegata (All. n° 2) si osserva che queste aree sono limitate ai rilievi collinari di Peveranza e Bolladello e alle scarpate dei Fiume Olona. GRADO DI VULNERABILITA’ ALTO - Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintacs (I,) compreso tra 50 e 60%. Si tratta di aree che pur presentando elementi favorevoli alla limitazione di un’eventuale contaminazione, come l’elevata soggiacenza, mostrano anche elementi penalizzanti determinati dalle caratteristiche di alta permeabilità dei non-saturo e dei terreni di copertura; si tratta di ampi settori dei territorio comunale comprendenti le aree urbanizzate del pianalto occidentale (Cairate, Bolladello e Peveranza, con i pozzi n° 3, 4, 5, 6 e 8) e orientale dell’Olona (estremità orientale verso il confine con Tradate e Locate Varesino). GRADO DI VULNERABILITA’ MOLTO ALTO - Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintassi (I,) superiore al 60%. 44 Come per le aree precedenti l’elevata vulnerabilità è legata alla tipologia dell’acquifero e del non-saturo, ma in questi settori risulta aggravata dalla bassa soggiacenza della falda. Comprende il fondovalle del Fiume Olona (pozzi n° 21/6 e 21/9). L’acquifero intermedio e profondo, captato a scopo idropotabile dai pozzi n° 5, 6, 8 21/6 e 21/9, appare al contrario protetto dai notevoli spessori di depositi argillosi aventi permeabilità molto bassa. Lo studio in questione, con riferimento ai pozzi citati, determina infine le fasce di rispetto attorno ai punti di prelievo secondo gli usuali criteri: -fascia di tutela assoluta (Z.T.A.), posta immediatamente attorno all’opera di captazione con in genere 12-20 m di raggio ed acquisita dall’ente gestore -fascia di rispetto, definita dopo un dettagliato studio idrogeologico e in base a criteri temporali, basati sul tempo impiegato dalle particelle fluide per compiere un certo percorso -fascia di rispetto geometrico, di 200 m di raggio, calcolato ex art. n° 21 D.Lgs n° 152/99 dal punto di captazione delle acque -zona di protezione, più esterna alle precedenti e delimitabile in base a studio idrogeologico spinto fino al limite della zona di alimentazione nella sorgente o area di ricarica della falda (non determinata nel presente studio). Ulteriori piani e programmi di settore, costitutivi del quadro programmatico di riferimento e comunque incidenti sul territorio comunale, restano: “Piano regionale (di tutela di risanamento) della qualità dell’aria” (P.R.Q.A.), come da zonizzazione territoriale per la qualità atmosferica di cui al D.G.R. n° VII/6501 del 19/10/2001 approvato con D.G.R. n° 5290 del 02/08/2007 e n° 5547 del 10/10/2007 ha consentito di: - conoscere il territorio identificando i diversi bacini aerologici omogenei ai fini della valutazione della qualità dell’aria e delle caratteristiche meteo-climatiche che ha portato nel 2001 alla zonizzazione del territorio lombardo attraverso la D.G.R. n° 6501 del 19/10/2001, recentemente aggiornata dalla D.G.R. n° 5290 del 02/08/2007 e che ha consentito di : - conoscere le fonti inquinanti realizzando l’inventario regionale delle emissioni I.N.E.M.A.R. 45 - monitorare gli inquinanti strutturando la rete di monitoraggio della qualità dell’aria - contestualizzare i riferimenti normativi integrandone i diversi livelli (comunitario, nazionale e regionale) - identificare gli indicatori necessari a impostare e attuare i piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria - definire le priorità di intervento nei principali settori responsabili dell’inquinamento cui è seguito il 04/08/2005 il D.G.R. n° 580 “Misure strutturali per la qualità dell’aria in regione Lombardia 2005-2010”, con i seguenti obbiettivi: 1) agire in modalità integrata sulle diverse sorgenti dell’inquinamento atmosferico 2) individuare obbiettivi di riduzione e azioni da compiere, suddividendoli per efficacia nel breve, medio e lungo termine 3) ordinare una sequenza di priorità, in base al rapporto costo/efficacia, le azioni da compiere e contenente misure proposte per il breve e medio periodo inerenti: - emissioni da traffico veicolare - emissioni da sorgenti stazionarie e "off-road" - risparmio energetico e uso razionale dell’energia (edilizia civile e industriale, attività e cicli produttivi - settori dell’agricoltura e dell’allevamento ma anche per il lungo periodo volte, invece a: - ricerca e sviluppo del "vettore energetico" idrogeno e delle infrastrutture per la produzione, il trasporto, lo stoccaggio - sviluppo e diffusione delle "celle a combustibile", comunque alimentate La materia è inoltre approfondita dalla L.R. n° 24/2006 Cairate come da normativa citata rientra in zona A2 essendo la zona A così definita: “Zona A - area caratterizzata da: - concentrazioni più elevate di PM.10 in particolare di origine primaria, rilevate dalla rete regionale di qualità dell’aria e confermate dalle simulazioni modellistiche - più elevata densità di emissioni di PM.10 primario, NOx e COV - situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica caratterizzata da alta pressione) 46 - alta densità abitativa, di attività industriali e traffico e costituita da: - Zona A1 – agglomerati urbani area a maggiore densità abitativa e con maggiore disponibilità di trasporto pubblico locale organizzato (T.P.L.) - Zona A2 – zona urbanizzata area a minore densità abitativa ed remissività rispetto alla zona A1” Al riguardo si veda anche il rapporto A.R.P.A. sulla qualità dell’aria 2010 (pubblicato nel 2011) che approfondisce l’aspetto del monitoraggio dell’inquinamento con riferimento a biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NO2 ), monossido di carbonio (CO), ozono troposferico (O3), polveri sottili (PM10), nano polveri (PM2,5), benzene (C6H6), al cui riguardo specificatamente per Cairate si è già riferito al capitolo A 1.4- scheda 8A della “fase 1 di orientamento” della VAS. Con DGR n’ 2603 del 30/11/2011 la giunta Regionale ha deliberato l’avvio del Piano Regionale degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA ai sensi del D.Lgs. 155 del 13/08/2010) che integra la stesura del PRQA con gli obiettivi annuali di: 1. Rientrare nei valori limite nelle zone e negli agglomerati ove il livello di uno o più inquinanti superi tali riferimenti; 2. preservare da peggioramenti la qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti siano stabilmente al di sotto di tali valori limite. “Piano Provinciale per la gestione integrata dei rifiuti (per la provincia di Varese)” adottato con DCP n’19 del 17/05/2010 in applicazione di ex D.G.R. n° 220 del 27/06/2005 al cui riguardo si premette che la Provincia di Varese è al 3’ posto per indice di efficienza in Lombardia che è poi regione in cui per gli obbiettivi posti per la raccolta differenziata si presentano positivamente assolti. Quanto al comune di Cairate, dal raffronto tra il “Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti- anno 2008” (pubblicato nel 2010), e quello immediatamente precedente, si osserva che la raccolta differenziata è passata nel 2009 dal 58,7% al 59,8%, con indice di efficienza (4,45) rimasto invariato. Non essendo a tutt’oggi pubblicato il rapporto del 2009, riferito però alla situazione del 2008, si osserva che Cairate risultava con posizione n’105 nella graduatoria dei 141 47 comuni della provincia (risultando la vicina città di Gallarate in posizione n’ 52, ed essendo in posizione 1 il comune di Ranco con indice di efficienza 7,88 e con % raccolta differenziata 72,8). “Piano agricolo provinciale” (articolati in piani agricoli provinciali triennali in applicazione della politica agricola comunitaria) ove il comune di Cairate agli effetti del programma di sviluppo rurale regionale 2007-2013 si colloca nel quadro del sistema agricolo territoriale Lombardo quale “area periurbana”, e precisamente delle 6 regioni agrarie provinciali: Regione Agraria 5 - Colline dello Strona: Albizzate, Arsago Seprio, Besnate, Cairate, Casale Litta, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo, Golasecca, Ierago con Orago, Inarzo, Mornago, Oggiona con Santo Stefano, Sesto Calende, Solbiate Arno e Monte, Sumirago, Vergiate Precisamente: “1.2.5 Colline dello Strona La superficie agricola della regione agraria delle Colline dello Strona è pari a circa 3.000 ettari, corrispondenti al 20% della superficie territoriale complessiva. 'Nel corso degli anni novanta la superficie agricola di quest'area, così come quella della'provincia nel suo insieme, ha subito una riduzione consistente (pari al 21 %). Il calo della superficie ha riguardato principalmente la superficie a bosco delle aziende agricole che, pressoché dimezzata, è scesa a meno di 500 ettari, mentre la perdita di SAU è stata più contenuta (circa 170 ettari pari al 6,8%). L'area presenta tutte le caratteristiche proprie del sistema agricolo periurbano (frammentazione fondiaria, prevalenza dell' affitto); in particolare, pur trattandosi di un'area collinare senza la presenza di grandi agglomerati urbani, si evidenzia l'elevato livello della densità agricola (oltre 3.000 abitanti per kmq). La SAU è prevalentemente a colture foraggere permanenti, la cui superficie è rimasta pressoché invariata tra il 1990 e il 2000, ma una parte consistente, poco meno di 900 ettari, è destinata ai seminativi, calati del 15%; le colture arboree, che corrispondono ai vivai, presentano invece un tasso di crescita molto elevato e sono passate da 25 a 65 ettari. 48 L'orientamento produttivo dell'agricoltura vedeva, nel 1990, la prevalenza delle coltivazioni vegetali, con un apporto molto consistente dato dal florovivaismo (51,7% del reddito lordo agricolo complessivo) e uno più limitato (pari all'10%) derivato dalla coltivazione dei seminativi. Le produzioni zootecniche rivestivano, comunque, un ruolo importante e in particolare la produzione di latte contribuiva alla formazione del reddito agricolo totale per circa il 30%. L'evoluzione intercensuaria delle superfici coltivate precedentemente evidenziata e il consistente calo dei capi bovini allevati (pari al 29%) si dovrebbe tradurre, con tutta evidenza, in un aumento ulteriore del peso relativo del comparto florovivaistico. 49 I primi risultati dell'ultimo censimento agricolo evidenziano la chiusura, avvenuta nel corso degli anni novanta, di circa la metà delle aziende agricole e degli allevamenti bovini. Ciò ha portato ad un aumento delle dimensioni medie aziendali che, con IO ettari di SAU per azienda, risultano superiori alla media provinciale, pur in presenza di aziende florovivaistiche che per la propria attività necessitano di una base produttiva limitata in termini di superficie. ……………………………………………………………………………………………………………… In virtù del rafforzamento del comparto florovivaistico la redditività media dell'attività agricola, che era superiore ai valori medi provinciali già nel 1990, dovrebbe essere migliorata anche a prezzi costanti, Il peso relativo dell'agricoltura, tuttavia, appare estremamente contenuto sia in termini economici (appena lo 0,3% del reddito territoriale nel 1990) che occupazionali (0,8% degli attivi nel 1991), mentre la percentuale di popolazione rurale è a livelli minimi (1,7%). 50 ………………………………….” “Il Piano di indirizzo forestale” (P.I.F.) , approvato dall'amministrazione provinciale (25/01/2011) articola le proprie finalità in base al D.G.R. n° 7728 del 24/07/2008, così definite dall’Art. 48 della LR n’31 del 05/12/2008: “………………………………………………….. ‐ l’analisi e la pianificazione del territorio boschivo ‐ la definizione delle linee di indirizzo per la gestione dei popolamenti forestali ‐ le ipotesi di intervento, le risorse necessarie e le possibili fonti finanziarie ‐ il raccordo e il coordinamento tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale ‐ la definizione delle strategie e delle proposte di intervento per lo sviluppo del settore forestale ‐ la proposta di priorità di intervento nella concessione di contributi pubblici” Ulteriori obbiettivi specifici del piano sono: ‐ “la valorizzazione multifunzionale sei soprasuoli boschivi e dei popolamenti arborei in genere ‐ la proposta di scenari di sviluppo compatibili con il miglioramento della qualità ambientale ‐ la conservazione, la tutela e il ripristino degli ecosistemi naturali di valenza provinciale ‐ il censimento, la classificazione e il pastorale……………” 51 miglioramento della viabilità silvo- Lo studio preliminare del “Documento Metodologico (redatto ex art. 8 L.R. n° 27/2004)” ribadisce gli obbiettivi citati, precisando: “… Il P. di indirizzo forestale (P.I.F.) della provincia di Varese è stato redatto secondo un approccio sistemico volto a esplorare i fenomeni nella loro reciproca influenza. Le analisi e le proposte di piano sono riconducibili a un processo integrato fra conservazione, ripristino delle espressioni naturali e programmazione delle attività umane. L’approccio sistemico ha portato al confronto con gli strumenti di pianificazione ecologica del territorio vigenti (P. territoriale di coordinamento, P. faunisticovenatorio, P. di assetto idrogeologico etc.) con l’obbiettivo finale di fornire uno strumento coerente e di raccordo per le strategie di intervento di tipo forestale. …” La cartografia elencata inerente il rilievo e la classificazione delle aree boschive per il Comune di Cairate ne riporta i seguenti ambiti: ‐ a Nord-Ovest di Bolladello e Peveranza (in continuità con Rovate) ‐ fascia ripariale sottile lungo l’alveo del torrente Tenore ‐ fasce ripariali su entrambe le rive del fiume Olona che si raccordano con alcune macchie che debordano verso l’interno . Sempre nella citata cartografia sono inoltre indicati numerosi “tracciati agro-silvo- pastorali esistenti sia all’interno delle zone boscate citate, sia nella zona agricola intermedia tra Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza. “Piano faunistico provinciale” già oggetto di Del. C.P. n’18 del 14/05/2003) e dal 2012 in corso di rielaborazione (ex Del. C.P. n° 470 del 26/10/2010 in attuazione della LR 12/2005). In base a precedente al piano (di cui alla Del. C.P. n’18 del 14/05/2003) che però oggi è in corso di rielaborazione il comune di Cairate ricade nel comparto A.T.C.3 dei 4 comparti in cui è suddiviso la provincia : la linea di demarcazione dello stesso coincide ad Ovest in gran parte con la linea ferroviaria Milano-Varese, a Sud ed ad Est con il confine Provinciale, a Nord con il limite Sud del territorio del Comune di Malnate. 52 Sul territorio di Cairate non vi sono “aree protette”, “centri di ripopolamento e cattura” (ZRC) della fauna selvatica allo stato naturale, né aziende faunistico-venatorie e agrituristico-venatorie, né zone per l’addestramento, l’allenamento e le gare con cani. Sono tuttavia presenti n’ 2 zone di appostamenti fissi in terraferma. Nell’adiacente comune di Cassano Magnago, ma in ubicazione non confinante con il territorio di Cairate è presente l”’Oasi di Protezione” n’ 11 - La bozza: area umida inserita in una zona ad elevata antropizzazione”. P.L.I.S. “R.T.O. e P.L.I.S. “del Medio Olona” Il parco locale di interesse sovracomunale Rile-Tenore-Olona (“R.T.O.”) costituisce un particolare ecosistema che si colloca a ridosso dei confini Nord ed Est del comune di Cairate. Lo stesso comprende il tratto intermedio dell’Olona, sviluppandosi per circa 200 m, e coinvolge i comuni di Carnago, Caronno Varesino, Castelseprio, Castiglione Olona, Gazzada-Schianno, Gornate Olona, Lonate Ceppino, Lozza e Morazzone. “… Il parco locale di interesse sovracomunale R.T.O. è stato istituito nel 2006 dalla provincia di Varese, ai sensi della L.R. n° 86/83. Lo stesso viene gestito direttamente dai comuni attraverso una convenzione di gestione. Il comune capofila è Castiglione Olona. Il parco R.T.O. aderisce al C.A.P.I. (coordinamento aree protette insubriche) Inquadramento Il parco R.T.O. prende il nome dai 3 torrenti che ne attraversano gran parte del territorio. Circondato dai parchi Pineta di Tradate e Appiano Gentile, Campo dei Fiori e Ticino, dai P.L.I.S. Lanza Medio Olona e Bosco del Rugareto, il parco R.T.O. occupa oltre 1550 Ha di territorio ai piedi delle Prealpi varesine che custodisce, oltre a un importante area agricolo-boschiva, anche un vasto patrimonio storico, culturale e monumentale, contribuendo a formare un "polmone verde" all’interno di una delle zone più urbanizzate della Lombardia. 53 Geologia e paleografia. Vi sono numerosi fiumi, torrenti e riali che formano il ricchissimo bacino idrico del parco R.T.O.. A est il fiume Olona lo delimita longitudinalmente, a Nord il torrente Gasletti e il torrente Salvagna; al suo interno si generano numerosi altri corsi d’acqua, tra cui il Rile e il Tenore. La particolare geomorfologia del territorio permette la nascita di numerosi piccoli torrenti alimentati da acque risorgive e acque piovane. Il suolo risulta così frastagliato da un nutrito numero di vallette che talvolta delimitano luoghi di difficile accesso. Dal punto di vista paleo-geografico l’area presenta interessanti peculiarità: nel corso degli ultimi 2 milioni di anni la zona fu il fronte di ghiacciai di ben 13 glaciazioni che lasciarono in loco materiale trascinato a valle. A questi strati si sono poi aggiunti i materiali di deposito delle acque provenienti dalle Alpi e quelli portati dal vento. Sotto tutte queste formazioni, una antichissima: la gonfolite. Nell’aprile 2008 il comune di Castiglione Olona ha istituito un’ulteriore area protetta: il monumento naturale Gonfolite e Foce dell’Olona, che si sviluppa nella parte Nord del territorio del P.L.I.S. in corrispondenza del pianalto di Caronno e a Sud della valle dell’Olona, anche in territorio esterno all’area del P.L.I.S. R.T.O.. Flora e fauna La vegetazione è quella tipica della brughiera lombarda, costituita prevalentemente da pino silvestre e latifoglie, tra cui farnia, quercia rossa, castagno, robinia, carpino, betulla, olmo, acero, grassino, nocciolo, platano, pioppo nero e ontano nero. Sono presenti anche delle colonie di felce matteuccia ed equiseto invernale. Dal punto di vista faunistico nell’area è nidificante l’astore, rapace poco frequente queste quote. Turismo, ambiente, storia e arte Ambiente, storia e arte in un unico pacchetto sono le caratteristiche salienti del parco R.T.O. 54 La presenza all’interno del parco di numerosi monumenti storici come la chiesa di S. Maria Foris Portas, il Castrum, l’Antiquarium (ex monastero di S. Giovanni), il monastero di Torba con la chiesa di S. Maria, la chiesa di S. Michele, il santuario della Madonnetta e altri luoghi collegati tra loro da sentieri che attraversano il parco, rendono le escursioni all’interno del P.L.I.S. R.T.O. molto interessanti da più punti di vista. …” Il parco in questione è inoltre attraversato dalla ciclovia della Valle Olona, facente parte della rete ciclabile lombarda. Il parco locale del Medio Olona (adiacente a parte del confine Sud di Cairate) è stato costituito nel 2005 e riconosciuto dalla Provincia di Varese l’anno successivo: comprende gli alvei del fiume Olona e del torrente Tenore, interessando il territorio dei comuni di Fagnano Olona (capofila e confinante con Cairate) Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona. “… Il P.L.I.S. del Medio Olona…. è orientato al mantenimento e alla valorizzazione dei tipici caratteri delle aree rurali e dei loro valori naturali e semi-naturali tradizionali. L’interesse sovracomunale è quindi chiaramente superiore a quello della collettività che risiede in un solo comune. Il territorio è ubicato nel settore sud-orientale della provincia di Varese, al confine con le provincie di Como e Milano per un’estensione di circa 6,71 Km² (617 Ha). L’80% del territorio è distribuito tra i comuni di Fagnano Olona e Gorla Maggiore, il resto è suddiviso tra i restanti 4 comuni. L’asta fluviale del fiume Olona scorre al centro dell’area in oggetto e rappresenta un’importante connessione ecologico-culturale-infrastrutturale tra i rilievi prealpini e la pianura lombarda. …” L.R. n’17 del 27/03/2000 : si rileva infine che, agli effetti del contenimento dell’inquinamento luminoso, il territorio di Cairate è in toto interessato dalla fascia di rispetto dell’Osservatorio Astronomico “New Millennium Observatory” di Mozzate e marginalmente (per il settore Sud e Sud-Ovest da quella dell’Osservatorio “Città di Legnano”di Legnano. 55 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010 Elaborato cartografico “Polarità e Poli di sviluppo regionale” 56 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010 Estratto di cartografia “Infrastrutture prioritarie per la Lombardia”. 57 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010 Estratto cartografico dell’elaborato “I sistemi territoriali del PTR” 58 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010 Estratto cartografico dell’elaborato “Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio”. 59 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010 Estratto cartografico dell’elaborato “Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico”. 60 R.E.R. Rete Ecologica Regionale – (DGR 8/10962 del 30/12/09). Estratto cartografico tav. 30-31 61 Progetto di rete ciclabile regionale (DGR 6/47207 del 22/12/09) - estratto cartografico. 62 Il PTCP della Provincia di Varese approvato con Del. Consiglio Provinciale n’27 del 11/04/2007. 63 Variante (stradale) a PTCP della Provincia di Varese, particolarmente significativa per Cairate, a seguito di “Accordo di Pianificazione” intervenuto tra lo stesso, la Provincia ed i comuni di Fagnano Olona, Castelseprio, Cassano Magnago. 64 65 Aggiornamento Studio Geologico del territorio comunale 2008: tav. 7 Carta dei vincoli 66 Aggiornamento Studio Geologico del territorio comunale 2008: tav. 9 Carta della fattibilità 67 Aggiornamento Studio Geologico del territorio comunale 2008: tav. 8 Carta di sintesi 68 P.I.F. - Piano di Indirizzo Forestale (ex. D.G.R. 8/10962 del 30/12/2009) adottato da Amm. Prov. Il 05/08/2010 - estratto cartografico tav. 9 G - Carta delle trasformazioni ammesse 69 70 Piano Faunistico Provinciale ex LR 26/93 approvato da Cons. Prov. (del. N.18 del 14/05/2003) - cartografia riassuntiva 71 Il Comune di Cairate in base alla L.R. 17/2000 risulta interessato per la totalità del territorio comunale dalla fascia di rispetto dell’ Osservatorio Astronomico di Mozzate ed in misura limitata nella zona Sud da quella dell’analogo di Legnano. 72 Si ritiene inoltre opportuno soffermarsi su complessi programmi (di infrastrutturazione di trasporto aereo-stradale-ferroviario, otre che a strutture ed eventi fieristico-espostivi) recepiti negli strumenti urbanistici sovra-ordinati che, benché non direttamente incidenti sul territorio di Cairate, sono comunque tali da riverberare opportunità e ricadute anche a livello locale. Proprio per la rilevanza di detti programmi e progetti, che hanno dato luogo ad individuazione del territorio meridionale della Provincia di Varese quale “ Area di 2’ livello rispetto ai 2 fondamentali assi europei” (corridoi intermodali 5 - UE TEN 6 e 8 - UE TEN 24 ) stato avviato dalla stessa Provincia, in concomitanza con Regione e Parco del Ticino uno specifico “Progetto Pilota delle Complessità Territoriali”. Detto progetto è, infatti mirato all’analisi ed alla promozione ad analizzare di innovative opportunità di sviluppo per il territorio dell’asse Aeroporto di Malpensa - Nuova Fiera di Milano, e si configura anche individuato quale strumento attuativo del P.T.C.P : lo sviluppo dello stesso ha consentito di relazionare il sistema di connessioni di livello europeo con gli elementi chiave e di eccellenza del contesto locale, tramite ricerca e strutturazione di scenari di sviluppo fondati su potenzialità locali riscontrate nel territorio. Nei documenti preliminari dello stesso vengono individuate 3 fondamentali azioni di sistema: -Azione di sistema (studio sulle ricadute territoriali derivanti dall’attestarsi delle grandi reti di trasporto e dei grandi hubs) in cui “l’integrazione ha significato capire non solo le ricadute potenziali dei progetti infrastrutturali sul territorio ma la relazione tra queste ed il tessuto territoriale e socio-economico del contesto” -Azione di contesto (elaborazione di Progetto d’Ambito mirata a definire, attraverso il confronto con gli attori, uno scenario di sviluppo prioritario) in cui “l’integrazione ha significato valorizzare i punti di vista dei diversi attori locali nel processo di confronto per definire uno scenario e attribuire valore alle azioni” -Azione locale (sviluppo progettuale di quanto emerso dal Progetto d’ambito e quindi definizione di politica degli insediamenti produttivi sovra-comunali, con programmazione di aree produttive ecologicamente attrezzate) in cui “l’integrazione ha significato 73 sviluppare una politiche sovracomunale per gli insediamenti produttivi attenta sia alle istanze di sviluppo economico sia all’obiettivo di miglioramento della qualità ambientale e territoriale”. Principali fattori di incidenza esterna 74 I Programmi/progetti di infrastrutture a scala macro-territoriale complessivamente comunque incidenti sul territorio meridionale della Provincia di Varese vengono pertanto qui esposti e sintetizzati. - Il sistema aeroportuale di Malpensa (distante in linea d’aria solo 10 Km. da Cairate) che risulta ancor oggi condizionato dall’abbandono da parte della Compagnia di bandiera e dal nuovo assetto e piano industriale della subentrata CAI – ALITALIA che ne hanno ridimensionato il ruolo di “Hub” e che hanno inciso pesantemente sul Piano SEA per lo sviluppo di Malpensa 2007-2012, attualmente orientato a strategie per un impegnativo recupero degli originari volumi di traffico (perseguito tramite incremento di voli a tipologia low-cost). Tuttavia, come già dallo studio IRER 2001 sul sistema aeroportuale lombardo che contemplava connessione ferroviaria tra l’aeroporto- la linea RFI-Sempione ed il Canton Ticino si richiama il progetto di trasformare la stazione FNM di Malpensa Terminal 1 in stazione passante, collegando quindi il Terminal 2 e procedendo con innesto sulla Rho Gallarate – configurando una infrastruttura metropolitana la cui valenza trascende la specifica funzione di agevolare l’accesso all’aerostazione. Il sistema infrastrutturale per l’accesso a Malpensa ed i programmi già delineati nel Piano d’Area ex LR 10/99 (ed ora “riaperto”) e costituenti contenuti di rilievo di P.T.R. e P.T.C.P., in parte realizzati e in parte in corso di attuazione, mantengono in ogni caso indubbia validità nel lungo termine, mentre inevitabilmente sul breve e medio periodo andranno valutati in un ottica relazionata più alle esigenze d’infrastrutturazione poste dal territorio piuttosto che dallo sviluppo aeroportuale: quest’ultimo necessiterà infatti di un adeguato arco di anni (ad oggi non determinabile per via della recessione dell’economia UE) per realizzare un ottimale recupero del ruolo e della competitività sottratti, come si è detto, ex abrupto dall’abdicazione della compagnia di bandiera che ha prodotto il brusco stallo del trend crescente registrato nel trascorso decennio. - Autostrada Pedemontana Lombarda (ormai in corso di realizzazione) che tra l’altro rientra nel “programma grandi opere” della Provincia di Varese per il complesso stesso di raccordo della mobilità provinciale, collegherà 6 province (Bergamo, Lecco, Monza e 75 Brianza, Milano, Como e Varese) in un contesto insediativo interessato con 4 milioni di persone ed elevata densità produttiva e terziaria con collegamento autostradale ComoVarese-Valico del Gaggiolo ed opere ad esso connesse, per uno sviluppo complessivo di 157 Km, dei quali 87 Km di autostrade e 70 Km di nuova viabilità provinciale e comunale. Degli 87 Km di autostrada, poco meno di 20, da Meda a Vimercate, saranno a tre corsie per senso di marcia, mentre le altre tratte (da Busto Arsizio fino a Meda, e da Vimercate alla A4, oltre alle tangenziali di Como e Varese) saranno a due corsie per senso di marcia. La tabella di marcia dell’opera (il cui progetto a livello “definitivo” è stato completato a fine 2008) ha avuto validazione e approvazione del concedente ed ha effettuato pubblicazione cui è seguita conferenza dei servizi indetta dal Ministero delle Infrastrutture quale passaggio amministrativo obbligatorio per consentire a tutti gli enti locali interessati dal progetto di esprimere eventuali osservazioni. Dopo la conclusione dell’iter del progetto “definitivo” con la definizione del piano economico-finanziario e della Convenzione, seguito dall’ approvazione del Progetto da parte del Cipe : sono state attuate le procedure di esproprio, ed avviate le attività di cantierizzazione in gran parte operative e altre di imminente avvio. Sono attualmente in corso in Provincia di Varese lavori per la realizzazione dei 15 Km di Tratta A e parallelamente della Tangenziale di Varese e i cantieri per la Tangenziale di Como. Aggiudicati da una cordata di imprese capeggiata da Impregilo, i lavori iniziati il 20/01/2010 dovrebbero avere parziale attuazione già nel 2014 e concludersi prima dell’Expo, a un costo stimato e già coperto di 3500 milioni (oltre ad altri 400 circa per tangenziali di Varese e Como). Per la realizzazione della tratta principale del sistema viabilistico locale connesso a detto progetto è stato sottoscritto il 19/02/07 in accordo di programma tra il: - Ministro delle infrastrutture - Regione Lombardia - Province di Bergamo, Como, Milano, Varese 76 - ANAS s.p.a. - Autostrade Pedemontana Lombarda s.p.a. - Rappresentanti dei comuni con i coinvolgimenti di Enti Parco, ERSAF, ASL, ARPA Lombardia, RFI s.p.a., Autostrada Milano Serravalle s.p.a., Infrastrutture lombarde s.p.a. Con l’istituzione di: - “Tavoli Territoriali d’ambito” per selezione di problematiche specifiche e locali - “Tavoli Tematici” per la problematica ambientale, per la “gronda Est ferroviaria”, per il “Ferro Brianza”, per il Coordinamento con il Canton Ticino” - assunzione di impegni puntualmente elencati per i diversi soggetti sottoscrittori Quale compensazione ambientale dell’opera stradale è stato previsto un parallelo programma ambientale condiviso con province, comuni e parchi interessati dall’opera che contempla una “Green Way” Ticino – Adda”, percorribile a piedi e in bicicletta e che dalla pianura si dirama fino al confine svizzero, collegando 50 progetti di parchi locali e di sistemi naturalistici. Benché il tracciato e l’innesto A8/Pedemontana siano esterni al territorio Comunale di Cairate, i problemi connessi sia ai raccordi/accessi autostradali esistenti con l’A8 (Gallarate, Busto - SS 336), sia al nuovo accesso autostradale della Pedemontana, sia il proseguo di questa di cui alla bretella SS 341, sia l’esigenza di un adeguato accesso al Centro Intermodale HUPAC, sono tali da determinare una confluenza di traffico cargo stradale che inciderà anche sugli assi SP 20 e SP12 nel territorio di Cairate. Pure l’attuazione della citata “green way Ticino-Adda”, compensativa dell’opera autostradale, presenta discontinuità di non semplice soluzione per l’ostacolo posto dal sedime del Centro intermodale HUPAC , dalle vasche di esondazione dei torrenti Rile e Tenore oltre che dalla concentrazione di infrastrutture ferroviarie e soprattutto stradali. - Progetto UE TEN-T n.24 compreso tra i 30 progetti prioritari di interesse europeo che dovranno avere inizio entro il 2010 e conclusione entro il 2020 con un costo complessivo stimato in 225 miliardi di Euro, sostiene la realizzazione del cosiddetto 77 “Ponte dei due mari” il corridoio ferroviario per merci Genova/Lione – Sempione/Lötschberg – Basilea – Duisburg – Rotterdam/Anversa, che collegherà l’Europa da Sud a Nord attraverso i porti della Liguria, sino agli scali di Anversa in Belgio e di Rotterdam in Olanda. Il progetto include la costruzione di nuove linee ad alta velocità in Francia (i rami sud orientali del “TGV Rhin-Rhône”) ed in Germania (Karlsruhe-Basilea e l’aeroporto di Francoforte-Mannheim). Le tratte attualmente esistenti, incluse la connessione della "Betuwe line" alla rete tedesca, la tratta da Lione a Mullheim, e le linee dal porto di Genova alle interconnessioni ferroviarie della Svizzera, saranno adeguate per aumentare la loro capacità di trasporto. Detto progetto contribuirà a promuovere uno spostamento “modale” significativo sia per le merci che per i passeggeri, ed a migliorare l’intermodalità ferro-mare per le prima, e l’intermodalità aria-ferro per i secondi attraverso gli aeroporti e i vari porti più grandi d’Europa in quanto le regioni attraversate dall’asse sono percorse da oltre 22.000 Km di ferrovie. Più precisamente la realizzazione di detto asse ferroviario per le merci RotterdamGenova : - per il territorio italiano comprende la tratta ad alta capacità Genova Milano Novara (“AV/AC terzo valico dei Giovi”), il potenziamento della tratta Novara-Domodossola che a tutt’oggi hanno avuto solo limitato avvio e (per la specifica situazione) il vicino Asse del Sempione con le relative diramazioni. - per il territorio d’oltralpe risulta in corso di progressiva attuazione. - per la Confederazione elvetica la tratta di competenza è in via di avanzato completamento Quest’ultima infatti è costituita dal progetto Sempione- Lötschberg di cui si riferisce di seguito: per la presenza del centro intermodale HUPAC SA (essendo questo direttamente connesso non solo ai programmi elvetici ma anche al sopracitato progetto UE), si determineranno conseguenze viabilistiche anche sul territorio di Cairate. 78 - Progetti ferroviari elvetici Alp Transit, S.Gottardo e Sempione–Lötschberg (connessi, come si è detto al più ampio programma UE sopraesposto) che contemplano la realizzazione e l’adeguamento di due valichi essenziali per il collegamento con il Nord Europa, attualmente in avanzato stato di realizzazione con previsione di messa in esecuzione entro il 2017, presentano particolare rilevanza in quanto non solo mirati al miglioramento delle possibilità di viaggio all’interno dell’UE con riduzione dei tempi di percorrenza internazionali ma altresì al trasferimento pressoché in toto e vincolante del traffico merci pesanti Nord/Sud attraverso la Confederazione da “strada” a “ferro”. Entrambe le tratte dei due programmi contemplano la realizzazione di tunnel ferroviari di notevole rilevanza mirati a realizzare “ferrovie di pianura” (e cioè con caratteristiche AV/AC) attraverso l’arco alpino: Alp Transit S. Gottardo prevede una galleria di base lunga 57 Km mentre il secondo comporta la galleria del Lötschberg, tra il cantone di Berna ed il Vallese sulla direttrice del Sempione, con una lunghezza di 34,6 Km che quando verrà aperta al traffico (con scadenza imminente) , svolgerà un ruolo determinante per i trasporti merci tra la Germania e l’Italia e più in generale tra il Nord e il Sud Europa: si prevede infatti che, quando la galleria sarà operativa, potranno transitare circa 110 treni al giorno, l’80% dei quali per il trasporto di merci (oggetto del progetto UE Genova-Rotterdam). Con dette realizzazioni configuranti la “Nuova Trasversale Ferroviaria Alpina” (NTFA, chiamata anche NEAT) la Svizzera attiva pertanto una determinante integrazione e connessione con la rete europea di alta velocità AV in costante crescita in tutti i paesi della UE, che nel 2020 dovrebbe estendersi per 120.000 Km. Ma a latere del ruolo nel sistema ad Alta Velocità Europea configurato come rete unitaria “inter-operabile” tra i vari stati (con treni viaggianti a velocità compresa tra i 200 e i 250 Km/h) tale da realizzare una reale alternativa non solo all’auto ma anche al vettore aereo, ancora più significativa risulterà l’incidenza sul traffico merci che sgraverà il non dilatabile sistema stradale elvetico dell’attuale traffico pesante stradale subalpino, più che raddoppiandone la capacità attuale (da 20 milioni TN a 50 milioni) per il 2015, avvalendosi di convogli intermodali di 1500/1600 t lorde con una velocità fino a 160 Km/h. Detti programmi, se significativi per uno sviluppo sostenibile della mobilità sotto 79 l’aspetto ambientale trasferendo i trasporti di merci e materiali sul più compatibile mezzo ferroviario, a fronte dei benefici a scala macroterritoriale comporteranno però specificatamente rilevanti ricadute locali che richiederanno di essere fronteggiate con adeguate azioni e politiche territoriali coordinate alle diverse scale/livelli, essendo in corso consistente ampliamento del Centro di Interscambio Elvetico Hupac Intermodal SA. nei vicini comuni di Busto Arsizio e Gallarate, con ubicazione appena a 4 Km. A Sud di Cairate. - Centro di Interscambio Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate, che, essendo parte del programma sopraesposto e pur non strettamente rientrante nella fattispecie della pianificazione urbanistica, presenta particolare incidenza locale , avendo raggiunto un’estensione di 400.000 (più dell’analogo centro di Novara) e su cui finirebbe infatti col gravare il ruolo di primario terminal di interscambio strada-ferro dei container da e per il Nord Europa (come da approfondimenti avuti con la direzione dello stesso ed al cui verbale si rimanda). La Confederazione infatti possiede sul proprio territorio solo tre semplici scali (Stabio, Chiasso, Cadenazzo) analoghi a quelli lombardi di Bergamo-Montello e Mantova mentre il sistema di interscambio del Nord Italia risulta articolato su tre centri principali costituiti da Verona, Busto Arsizio - Gallarate, Novara (oltre a Torino con minor incidenza). Va rilevato che malgrado per l’ubicazione strategica del centro di Novara quale nodo idealmente “cardine” del Nord Italia in quanto ubicato all’intersezione delle due linee sopracitate con il “corridoio orizzontale” Est-Ovest U.E. T.E.N. 5 (Lione-TorinoMilano-Budapest-Kiev) tuttavia lo stesso non è di fatto decollato restando a tutt’oggi sottosviluppato. Si deve sottolineare che già attualmente Hupac Intermodal SA di Busto Arsizio– Gallarate smaltisce il traffico su strada non solo dell’Ovest della Lombardia ma di gran parte del Nord-Italia sia sulla direttrice del S.Gottardo (avvalendosi della linea Gallarate-Luino-Bellinzona) sia su quella del Sempione – Lötschberg (via Gallarate – Sesto Calende – Domodossola). Verona è invece attualmente l’altro grande centro intermodale del Nord – Italia che 80 smaltisce il traffico via Brennero (che comunque oggi risulta superato da quello via Luino – Bellinzona). Si evidenzia come sul lungo periodo (in particolare stante la vicinanza dell’innesto della pedemontana) finirà col determinarsi una intensa confluenza locale, con provenienza da Ovest – Est e soprattutto da Sud, di veicoli pesanti tale da congestionare il sistema, non solo autostradale (A8, SS 336), ma altresì di saturare anche la viabilità primaria e locale se non idoneamente adeguata e raccordata (nel caso di Cairate ci si riferisce naturalmente al ruolo di convogliamento del traffico pesante su strada che verrebbe supportato dalla SP12-SP 20 e SP12-SP22, dalla SP 12 ma anche dalla SP2"Varesina" (ove quest'ultima, se non resa sufficientemente scorrevole mediante l’attuazione della prevista deviazione SP2DIR , dirotterebbe il traffico sulla bretella che attraversa la Valle Olona e l'abitato di Cairate) - Centro Fieristico di Rho Pero che, con lo sviluppo crescente dal suo esordio nel 2005, ha avviato un progressivo decentramento nel territorio Nord milanese di una estesa dinamica commerciale, terziaria realizzando nell’hinterland una vera e propria dilatazione metropolitana del capoluogo. La rilevanza del nuovo Polo espositivo, al di là della consistenza fisica (4 specifici padiglioni di 2 milioni di mq e oltre 500.000 mq di superficie, con 8.000 mq di centro servizi, 8.000 mq di reception, 25.000 posti auto di parcheggio) è rappresentata dal fatto di non ricondursi a semplice sommatoria di eventi espositivi ma di aver dato luogo ad una imponente struttura poli-terziaria con attività, flussi ed effetti a carattere complesso, sistematico e continuativo. La vicinanza in termini di agevole percorrenza tramite l’A8 e la SS33, prima che fisicogeografica, ma soprattutto l’inserimento diretto sulla direttrice del Sempione è tale quindi da determinare effetti e ricadute indirette (di iniziative e traffico) per l’intero territorio meridionale della Provincia di Varese. - Progetto Expo Milano 2015 che va considerato in termini di evoluzione e fattore di ulteriore rafforzamento e affermazione del Polo Espositivo di Rho Pero e quindi tale da non da essere ricondotto ad una scadenza episodica, seppur rilevante. Al di là dell’evento in se per il quale i 5 soci (Comune, Regione, Provincia, CCIA, 81 Ministero dell’Economia) sono tutt’ora impegnati in un’ardua e difficoltosa soluzione per gli impegni di spese e la selezione dei consulenti e per il quale restano legittime perplessità sulle aspettative del ritorno finanziario (visto l’esito non esaltante dell’ultimo Expo Internazionale ospitato da Saragozza nel 2008) assume invece particolare rilievo il programma di attuazione delle opere infrastrutturali allo stesso connesse in quanto, qualora attuate in modalità completa e sistematica, si configurano atte a garantire un effettivo salto in termini qualitativi e di reciproca integrazione rispetto all’attuale deficitario sistema della mobilità del Nord-Milanese Trattasi in sostanza del vaglio di ben 17 infrastrutture prioritarie, indispensabili, prima che assolutamente condivisibili, in quanto costitutive di un’agenda programmatica pregressa, peraltro in attuazione di previsioni già di P.T.R. e di P.T.C.P., inserite nel dossier di candidatura e finanziate dalla Legge Obbiettivo ed il cui limite è rappresentato unicamente dalla difficoltà di reperimento delle risorse economiche (oltre 11.000 milioni di euro come da “pacchetto” chiesto al Governo nell’incontro Istituzionale tenuto con la Regione Lombardia il 30/07/2008), consistenti nell’elenco allora stilato in: 1. Triplicamento della linea Rho-Gallarate (con quadruplicamento fino a Parabiago) 2. Nuova linea metropolitana M4 Policlinico-Linate 3. Strada provinciale 46 Rho-Monza 4. Raccordo Y a Busto Arsizio tra le linee RFI e FNM per la connessione ferroviaria diretta tra la stazione RFI di Rho-Pero e l’aeroporto di Malpensa 5. Nuova linea metropolitana M5 Garibaldi-San Siro 6. Pedemontana 7. Estensione linea ferroviaria FNM dal terminal 1 al terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa 8. Nuova linea metropolitana M4 Lorenteggio-Policlinico 9. Estensione linea metropolitana M1 a Monza Bettola 10. Nuova linea metropolitana M5 Bignami-Garibaldi 11. Interconnessione nord-sud tra la strada statale 11 e autostrada Milano-Torino (viabilità di Cascina Merlata) 82 12. Collegamento tra strada statale 33 e strada statale 11 (via Gallarate PII Cascina Merlata) 13. Brebemi 14. Tangenziale est esterna di Milano 15. Lavori su strada statale 233 Varesina-tratto nord 16. Adeguamento rampa tra tangenziale ovest e autostrada dei laghi 17. Lavori su strada statale 233 Varesina-tratto sud E’ riscontrabile come le opere di cui ai punti 1-4-6-7-15-17 investano il territorio della Provincia: in particolare poi i programmi di cui ai punti 15 e 17 che riguardano a Statale Varesina 233, sono tali da incidere su Cairate con un prevedibile alleggerimento dell’attuale traffico di attraversamento. Pure da considerare per la relativa rilevanza territoriale, seppur con effetti locali meno accentuati, sono: - Programma “corridoio 5” (progetto TEN-T n.6) che è pure uno dei grandi assi ferroviari ed autostradali dell’UE è orientato ad assicurare la connessione di merci e passeggeri tra i paesi occidentali e l’Est- Europa Trattasi di un programma complesso che sulla direttrice Lisbona, Milano, Trieste, Budapest, Kiev innesta numerose diramazioni stradali, ferroviarie, fluviali e marittime tra cui significative per l’Italia la tratta per Torino-Lione, quella Verona-Napoli-MilanoBologna-Roma-Napoli. Tale corridoio plurimodale (che comporta una consistente rilevanza per il nostro paese in quanto alternativa dell’Europa mediterranea all’analoga direttrice Nord Europea Rotterdam-Kiev) coinvolge aree geografiche estese relazionando a sud gli Hub portuali del sistema tirrenico ed adriatico mentre a Nord collega gli assi Nord-Sud dei valichi del Sempione, del Gottardo e del Brennero che a loro volta correlano le realtà industrializzate della Rhur e della Baviera. Va in ogni caso osservato che il programma in questione è destinato per il suo sviluppo (1600 Km oltre alle diramazioni secondarie), per la complessità dei programmi locali e i sistemi interagenti (rappresentando assai più di un percorso logistico), per l’onerosità 83 che comporta (a fronte delle economie deboli di paesi interessati in quanto di recente e/o prossimo ingresso nell’UE, quali Slovenia, Ungheria, Croazia) ad avere attuazione su tempi lunghi e per singole tratte con tempistiche differenziate e quindi con inevitabili “ soluzioni di continuità” in prima fase. Tuttavia il solo potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie della tratta transpadana è tale, come si è detto, di determinare un più fluido convogliamento del traffico sugli assi dei valichi per il Nord Europa e quindi seppur indirettamente di incidere sul contesto territoriale in cui è collocato Cairate. - Progetto autostradale “BREBEMI” relativo alla nuova autostrada di collegamento tangenziale EST di Milano con Bergamo e Brescia ubicata a Sud della A4 (in alternativa a quest’ultima ed alla Pedemontana) sostanzialmente rientrante come casistica (e quindi anche per gli effetti derivati) nell’ambito del citato programma “Corridoio 5” dovrebbe risultare completata entro il 2014. 84 Il sistema aeroportuale di Malpensa, seppur oggi ridimensionato nel ruolo di hub per le recenti vicende della compagnia di bandiera, ha dato luogo al Piano d’Area di cui alla LR n° 10 del 12/04/99, con un articolato programma infrastrutturale (recepito da PTR e PTCP) particolarmente incidente nel territorio Alto Milanese. 85 L’Autostrada Pedemontana che collegherà 6 province (Bergamo, Lecco, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese), in un denso contesto insediativo (residenziale, produttivo e terziario) inciderà in modalità rilevante nella zona sud del territorio di Cairate, stante il vicino punto di immissione (nel territorio dell’adiacente comune di Fagnano Olona). 86 Il progetto UE TEN-T 24 che sostiene la realizzazione del cosiddetto “Ponte dei due mari” (corridoio ferroviario Genova – Rotterdam) ha nell’asse del Sempione una diramazione di particolare rilievo (con conseguente incidenza nel territorio meridionale della Provincia di Varese). Il Corridoio Europeo n°5 (progetto TEN-T n°6) rappresenta uno dei grandi assi ferroviari ed autostradali dell’UE orientato ad assicurare la connessione di merci e passeggeri tra i paesi occidentali e l’Est Europa. Trattasi di un programma complesso che, sulla direttrice Lisbona, Milano, Trieste, Budapest, Kiev, facendo perno sul capoluogo lombardo, si articola in ulteriori diramazioni/connessioni per il Nord Europa. 87 I programmi ferroviari elvetici Alp Transit - S.Gottardo e Sempione – Lötschberg rappresentano assai più di una porzione del più vasto programma UE-TEN T24 (GenovaRotterdam) in quanto con decorrenza 2015 il traffico pesante su gomma in attraversamento Nord-Sud della Confederazione verrà in toto trasferito su ferro, avvalendosi per l’interscambio intermodale del vicino centro Hupac di Busto A.-Gallarate. 88 Il centro di interscambio intermodale Hupac di Busto A.-Gallarate costituisce una struttura strategica di supporto per il programma elvetico Alp Transit che, all’attivazione prevista nel 2017, darà luogo ad una rilevantissima confluenza locale di traffico pesante su gomma che investirà anche le 2 provinciali SP20 e SP 12. 89 Il sistema Fiera di Rho-Pero ha decentrato nel territorio Nord Milanese una estesa dinamica commerciale terziaria di cui il progetto Expo Milano 2015 rappresenta un’evoluzione e fattore di rafforzamento, con un rilevante corredo di infrastrutture che interessano direttamente anche il contesto territoriale Sud della Provincia di Varese. 90 OPERE EXPO MILANO 2015 (Estratto da Sole 24 Ore – Edilizia e Territorio n°31 del 4/9 agosto 2008) Delle 17 infrastrutture prioritarie per l’Expo Milano 2015 enunciate in prima selezione e che comunque risultano previste anche in PTCP, le n°1-4-6-7-15-17 interessano la Provincia e tra questi il 15 e 17 con influenza diretta su Cairate (per alleggerimento del traffico locale di attraversamento). 91 A 2.3.3 ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI E DELLE PREVISIONI DI P.G.T. CONFRONTO SITUAZIONI DI FATTO CON OPPORTUNITA' E RICADUTE ALLA BASE DEL QUADRO PROGRAMMATORIO (ANALISI S.W.O.T.) Come già esposto nel capitolo A. 2.3.1 gli orientamenti strategici del P.G.T. possono essere declinati in 3 ambiti tematici fondamentali : -mobilità - assetto insediativo - sistema ambientale che a loro volta si esplicitano poi in : - politiche per il sistema infrastrutturale - politiche per il sistema urbano e dei servizi: - politiche per il sistema ecologico-ambientale Per una necessaria prima disamina/valutazione di scenario in cui confrontare le opportunità e ricadute delle politiche alla base del complessivo quadro programmatorio del nuovo strumento urbanistico ci si avvale del criterio di cui all'analisi S.w.o.t. (Strengths, weaknesses, opportunities, threats) atto a consentire in proposito un’ immediata sintesi preliminare. Le intersecazioni e le relazioni che scaturiscono consentono infatti un confronto diretto tra punti di forza e di debolezza con riferimento allo status attuale e tra opportunità e rischi, idoneamente valutati nello scenario di PGT. I diversi punti di forza e di debolezza, opportunità e rischi individuate nelle disamine svolte di cui ai 3 ambiti tematici sopracitati sono stati quindi opportunamente relazionati secondo lo schema di verifica SWOT sotto riportato. 92 Estratto da Documento di Piano “Quadro Programmatico” 93 Futuro Status attuale ANALISI SWOT Positività Negatività per gli obiettivi per gli obiettivi Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Rischi Schema logico sotteso all'analisi Swot 94 INFRASTRUTTURE POSITIVITA' NEGATIVITA' VERIFICA DI CONVERSIONE (trasformare rischi e punti di debolezza in punti di forza o di opportunità) FUTURO VERIFICA DI CORRISPONDENZA STATUS ATTUALE (trovare vantaggi competitivi mediante corrispondenza tra punti di forza e opportunità) Punti di forza (attribuzioni utili per gli obiettivi del sistema infrastrutturale): Punti di debolezza (attribuzioni dannose per gli obiettivi del sistema infrastrutturale): ‐ Ubicazione intermedia tra asse del Sempione e StataleVaresina con collegamento con i "grandi" corridoi intermodali Europei: 8 ‐ UE TEN 6 (Lisbona Kiev) e 5 ‐ UE TEN 24 (ponte dei 2 mari) ‐ Alp transit ‐ Vicinanza all'aeroporto internazionale della Malpensa ‐ Vicinanza al terminal HUPAC per la movimentazione delle merci ‐ Vicinanza con il Polo fieristico di Rho‐Pero ‐ Agevole accessibilità autostradale (A8, Pedemontana) ‐ Crocevia della viabilità provinciale (direttrice nord‐sud SP12‐SP20 e SP12‐ SP22, direttrice est‐ovest SP12) Opportunità (condizioni esterne utili per gli obiettivi per il sistema infrastrutturale): Rischi (condizioni esterne suscettibili di dannosità per il sistema infrastrutturale): ‐ Apertura dei nuovi tunnel ferroviari del Sempione‐ Lötschberg e del Gottardo (Alp Transit) ‐ Attivazione del progetto pilota delle complessità territoriali da parte della Provincia in collaborazione con Regione ‐ Realizzazione del Sistema Autostradale Pedemontano ‐ Potenziamento dell’aeroporto di Malpensa e riverberazione di effetti a largo raggio sul territorio ‐ Collocazione equilibrata nel contesto delle trasformazioni territoriali in atto (senza dirette ricadute congestive e con concomitanti opportunità) ‐ Previsione di riassetto rete provinciale viabilistica idonea a separare traffico locale e di attraversamento (nuovo tracciato SP12‐SP20 e SP12‐ SP22, variante SP2DIR in Lonate Ceppino e Variante SS Varesina tra Tradate e Lonate Ceppino ove queste ultime alleggerirebbero il traffico attraverso Valle Olona e il centro di Cairate) ‐ Prospettiva di rete ciclabile comunale atta a supplire alla impraticabilità di mobilità pubblica comunale 95 ‐ necessità di trovare le connessioni infrastrutturali con i due Corridoi intermodali europei ‐ nodi critici della mobilità intercomunale ‐ Invasività diffusa nell'abitato prodotta da traffico di attraversamento (vetture private e Cargo), in particolare per attraversamento della Valle Olona tramite SP2 ‐ Sovrapposizione/compresenza nelle stesse sedi stradali di traffico veicolare Cargo, privato, ciclabile e pedonale ‐ Mobilità intercomunale con mezzi pubblici limitata, in particolare mancanza di connessioni con aeroporto ‐ Mobilità pubblica comunale non sostenibile economicamente ‐ Mancanza di un collegamento ferroviario con Varese (capoluogo provinciale) e soprattutto con Milano ‐ Mancata o incompleta risoluzione della viabilità provinciale (SP2DIR, SP12, SP12‐SP20 e SP12‐SP22) ‐ Frammentazione degli interventi infrastrutturali per mancata politica di coordinamento con municipalità vicine per le infrastrutture stradali e la viabilità di attraversamento ‐ Mancata politica sovracomunale della viabilità pubblica ‐ Mancata o parziale politica sovracomunale del trasporto pubblico ‐ Ritardo nella realizzazione del Sistema Pedemontano rispetto all’entrata in esercizio dei nuovi trafori alpini ferroviari ‐ Incremento dei volumi di traffico (in particolare come per accesso a nuove reti e servizi) ma anche privato (per aumento della pendolarità occupazionale) tale da vanificare in parte i vantaggi degli interventi previsti CONTESTO INSEDIATIVO E SERVIZI NEGATIVITA' POSITIVITA' VERIFICA DI CONVERSIONE (trasformare rischi e punti di debolezza in punti di forza o di opportunità) VERIFICA DI CORRISPONDENZA STATUS ATTUALE FUTURO (trovare vantaggi competitivi mediante corrispondenza tra punti di forza e opportunità) Punti di forza (attribuzioni utili per gli obiettivi del sistema urbano e dei servizi): Punti di debolezza ( attribuzioni dannose per gli obiettivi del sistema urbano e dei servizi): ‐ Estensione del territorio comunale articolato in 3 entità: nucleo principale + 2 frazioni, dotate di sufficiente autonomia funzionale ‐ Presenza di elementi storico‐architettonico significativi ‐ Sufficiente e ottimale dotazione di servizi pubblici ‐ Elevata dotazione di contesti agricoli ‐ boscati con conseguente equilibrato bilancio tra naturalità ed edificato ‐ Degrado e difficoltoso adeguamento/riconversione dei nuclei antichi di Cairate e delle frazioni di Bolladello e Peveranza ‐ Diffusa frammentazione degli insediamenti artigianali‐produttivi nel centro abitato ‐ Limitata disponibilità di aree industriali/logistiche per consentire rilocalizzazione di attività produttive attualmente in contesti inidonei ‐ Tessuto residenziale estensivo ‐ Insufficiente valorizzazione degli edifici storico‐monumentali e mancata comunicazione del sistema dei valori che rappresentano: difficoltosa valorizzazione dei contesti delle presenze storico‐monumentali di Cairate, Bolladello e Peveranza ‐ Difficile/onerosa riconversione degli insediamenti produttivi dismessi ‐ Scarsa qualità architettonica dell'edilizia recente ‐ Debolezza/regressione del sistema commerciale di vicinato ‐ Esposizione di gran parte dell'abitato sia del nucleo principale che delle frazioni, ad inquinamento acustico per traffico stradale ‐ Impraticabilità o comunque non remunerativa attuazione di reti di teleriscaldamento ‐ Oneroso/difficoltoso miglioramento energetico del patrimonio edilizio esistente ‐ Insufficienti risorse economiche pubbliche per tempestivi investimenti sul territorio Opportunità (condizioni esterne utili per gli obiettivi per il sistema urbano e dei servizi): Rischi (condizioni esterne suscettibili di dannosità per il sistema urbano e dei servizi): ‐ Tessuto edilizio estensivo (abitazioni unifamiliari) atte a consentire adeguamenti ed evoluzione capillare dell'edificato ‐ Prospettive occupazionali (dirette e indirette) offerte da Malpensa e dal sistema fieristico Rho‐Pero ‐ Attivazione del progetto pilota delle complessità territoriali da parte della Provincia in collaborazione con Regione o Parco del Ticino ‐ Miglioramento della qualità urbana per riduzione del traffico di attraversamento dei centri abitati per interventi previsti per viabilità provinciale e statale nel territorio comunale e in quello di comuni limitrofi ‐ Previsione di dotazione estesa di piste ciclo pedonali idonee a configurare alternativa a traffico veicolare locale ‐ Turismo locale per valorizzazione del patrimonio storico monumentale per implementazione del complessivo sistema culturale della Valle Olona (Castel Seprio, Torba, Castiglione Olona) ‐ Previsione di integrazione del patrimonio naturale con il sistema di servizi urbani ‐ Attuazione parziale delle previsioni di PGT di opere pubbliche per ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 96 limitata disponibilità di mezzi per perdurare di stato di crisi con ricadute sul programma di OO.PP. Drenaggio di risorse pubbliche per prioritaria esecuzione di opere di tutela idrogeologica Ridimensionamento eccessivo degli insediamenti produttivi esistenti a carattere artigianale per evoluzione del mercato Parziale limitato recupero della qualità edilizia e della prestazionalità energetica del tessuto residenziale per insufficienti incentivazioni/agevolazioni Mancati/incompleti interventi di bonifica di insediamenti produttivi cessati o passibili di prossima dismissione per eccessiva onerosità dei relativi interventi Accentuazione del ruolo attrattore svolto da aree forti in prossimità (Gallarate, Busto A.) circa l’offerta occupazionale e dei servizi in relazione alle funzioni di rilevanza regionale CONTESTO AMBIENTALE NEGATIVITA' POSITIVITA' VERIFICA DI CONVERSIONE (trasformare rischi e punti di debolezza in punti di forza o di opportunità) VERIFICA DI CORRISPONDENZA STATUS ATTUALE FUTURO (trovare vantaggi competitivi mediante corrispondenza tra punti di forza e opportunità) Punti di forza (attribuzioni utili per gli obiettivi del sistema ecologico ambientale): ‐ ‐ ‐ Punti di debolezza (attribuzioni dannose per gli obiettivi del sistema economico ambientale): Presenza di rilevanti risorse paesistiche e ambientali costituite dal sistema della Valle dell'Olona, dal monastero Benedettino dell'VIII secolo ed altresì da ulteriori presenze meno note seppure di rilevante interesse Presenza di contesti naturali soggette a tutela "Pianalto" di Bolladello‐Peveranza alveo del Torrente Tenore Contesti boscati costituenti fasce intercomunali inseriti nella RER ad ovest, nord ed est del territorio comunale Contesto agricolo e boscato sufficientemente integro ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Opportunità (condizioni esterne utili per gli obiettivi per il sistema ecologico ambientale): ‐ Attivazione del progetto pilota delle complessità territoriali da parte della Provincia in collaborazione con Regione per attivazione di politiche sovracomunali di valorizzazione ambientale, tutela idrogeologica e promozione turistica ‐ Praticabile miglioramento della pedonalità nei nuclei di antica formazione di Cairate, Bolladello, Peveranza a seguito di interventi viabilistici comportanti riduzione del traffico di attraversamento ‐ Appetibilità residenziale competitiva rispetto a centri vicini maggiori per integrazione di paesaggio urbano e naturale ‐ Complessivo miglioramento della qualità insediativa per valorizzazione e apprezzamento delle componenti naturali presenti ‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica regionale (RER) ‐ Prospettiva di rete ciclabile comunale innestata sulla percorrenza ciclabile regionale della Valle dell'Olona con conseguente arricchimento dell'itinerario culturale e valorizzazione del patrimonio storico‐monumentale‐paesaggistico locale ‐ Recupero/ salvaguardia della rete delle antiche percorrenze campestri ‐ Recupero funzionale paesaggistico delle fasce del torrente Tenore in concomitanza ad opera di tutela idraulica ‐ Recupero e valorizzazione a scala territoriale della Valle dell'Olona, caratterizzata per storia‐cultura e paesaggio, per azioni programmi di comuni viciniori e degli adiacenti PLIS parco RTO (Rile, Tenore, Olona) e PLIS Parco del Medio Olona Forte pressione antropica, soprattutto per esigenze residenziali estensive Estensione del territorio urbanizzato con saldatura a sud di Bolladello con Cassano M. e a sud di Cairate con Fagnano O. Vulnerabilità degli acquiferi Presenza di ampie porzioni del territorio che presentano problemi ai fini del mantenimento della continuità ecologica e di una qualità accettabile per l'ecosistema Presenza di insediamenti produttivi cessati o passibili di prossima dismissione con problemi di bonifica Esigenza di interventi di tutela idrogeologica (zona di esondazione del torrente Tenore, frana Quiescente Barlan) Condizione di inquinamento delle acque superficiali e mancata valorizzazione del fiume Olona Inquinamento e degrado dell'alveo del Torrente Tenore Parziale/limitata valorizzazione storico/monumentale e paesaggistica Rischi (condizioni esterne suscettibili di dannosità per il sistema ecologico ambientale): ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 97 Progressiva riduzione ed abbandono dell'attività agricola Insufficiente coordinamento intercomunale per interventi di recupero della Valle dell'Olona Incompleti/parziali interventi di tutela idrogeologica (in merito a torrente Tenore, frana quiescente Barlam per insufficienti risorse Sviluppo infrastrutturale da commisurare alle risorse paesistiche e ambientali con particolare riguardo al progetto della SP12‐20 e SP12‐SP22 e ai rischi di compromissione di ambito agricolo integro Ulteriore frammentazione degli spazi aperti, con compromissione del loro valore di ecosistema Inadeguato miglioramento della qualità edilizia, del tessuto edificato con incidenza sulla complessiva immagine urbana Limitato miglioramento prestazionale energetico del tessuto residenziale esistente per insufficienti incentivazioni/ agevolazioni L’ articolazione SWOT di cui sopra permette dunque di meglio identificare politiche di piano atte a sinergicamente abbinare punti di forza ad opportunità, considerando i rischi possibili unitamente ai punti di debolezza da riequilibrare. Detta sintetica analisi preliminare evidenzia altresì come rilevanti criticità, aspetti problematici e ricadute siano, come del resto per gran parte dei comuni del Basso Varesotto, connesse a programmi e previsioni infrastrutturali sovra-ordinate Le diverse politiche di settore, tenuto conto della disamina strategica distinta per ambiti tematici sopra svolta, risultano così disaggregate e precisate nelle specifiche azioni previste da P.G.T. : circa la mobilità: Viabilità Territoriale: - Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nord-sud, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo la variante a PTCP di cui ad “Accordo di Pianificazione: collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere) - interventi su SP12 di fluidificazione degli innesti e di protezione degli insediamenti presenti in fregio alla stessa, avvalendosi di ambiti di trasformazione AT_T/C, AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2 Nuova viabilità locale: - adeguamento e prolungamento di via Mestre (l circa m 350, calibro 10 m), con innesto a rotatoria sulla futura “bretella” SP12-SP22 tramite via Palermo - Individuazione di area di sosta per autotreni nell’ambito di trasformazione AT_P a Bolladello (avente superficie minima di mq 2500 e idonea per 20 stalli) Qualificazione della viabilità comunale esistente: - declassamento di attuale rete stradale interna di raccordo tra SP12-SP20 a strada di livello 4 (locale) - ridisegno di porzione di Via Dante in corrispondenza di area comunale che sarà oggetto di Piano Attuativo caratterizzata per separazione dei sensi di marcia mediante creazione di isola verde agevole e area a verde pubblico sul lato est - adozione di accorgimenti “traffic-calming” sulla viabilità di attraversamento degli abitati con identificazione/evidenziazione con allestimenti stradali ad hoc e segnaletica luminosa per attraversamenti pedonali e ciclabili in particolare per il flusso della SP2 e 98 quindi per le vie Dante, Corridoni, Vittorio Veneto, Manzoni. Analoghe soluzioni a Bolladello per le vie: Garibaldi, De Amicis, Madonnina, Fermi e a Peveranza per le vie: Matteotti, Milano, Cattaneo - creazione di aree di parcheggio in prossimità dei principali servizi e per il fabbisogno pregresso all’interno dei NAF Miglioramento della qualità ambientale della mobilità a scala comunale: - Intervento di “civilizzazione” di strade, piazze, viabilità minore interna ai nuclei di antica formazione (NAF) di Cairate, Bolladello, Peveranza - Promozione e miglioramento della pedonalità ancorché non con zone esclusive, nei nuclei antichi di Cairate, Bolladello e Peveranza (con recupero e caratterizzazione di spazi e percorrenze urbane) - Estensione di rete ciclo pedonale su sede esclusiva e con accorgimenti compatibili alla circostanza con traffico veicolare (in tratti misti) per completa interrelazione tra centro abitato di Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza e connessione con principali servizi pubblici (in particolare quelli scolastici) - Estensione e raccordo di itinerari ciclopedonali con la pista intercomunale della Valmorea/Valle Olona in particolare per la connessione diramazione da quest’ultima alla rete storico- culturale e luoghi naturali presente nel territorio comunale circa il sistema insediativo: OO.PP. di cui al “Piano dei Servizi”: ‐ relativamente a istruzione-cultura-gestione pubblica: ‐ nuovo poli-plesso scolastico (livello primario e secondario di 1’ grado) ‐ centro culturale e di promozione del Territorio nell’edificio, già sede comunale, di P.zza Libertà 7, a Cairate integrato da dotazione dell’antica Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni (per manifestazioni, incontri, esposizioni, concerti) ‐ nuova sala municipale e nuova biblioteca nel compendio ristrutturato di via Monastero ‐ nuova sede per Associazioni e Istituzioni di promozione del Territorio ‐ attrezzatura centro per disabili a gestione privata (di cui PA_RS) relativamente a sport e tempo libero: ‐ nuovo centro con parco pubblico e zona pedonale quale luogo di aggregazione nel centro di Cairate (NAF) risultanti da PA su area comunale e privata ‐ parco socio ricreativo con laghetto di sorgiva naturale (zona Paù) 99 ‐ potenziamento/ampliamento del centro sportivo tra Bolladello e Peveranza, con acquisto di “aree di riserva” per future necessità ‐ area ludico-ricreativa “Naturabili” a Peveranza ‐ rafforzamento e integrazione della rete ecologica tramite parco agricolo comunale, recupero ambientale della Valle Olona, adesione al PLIS RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona (dando luogo a connessione dei relativi sistemi boschivi ), interventi di forestazione diffusa ‐ Incentivi alla creazione di nuovi esercizi di vicinato Riqualificazione/bonifica di insediamenti produttivi: ‐ Bonifica dell'area ex cartiera Vita-Mayer in Valle Olona con applicazione di idonei criteri di perequazione (con trasferimento di indici edificatori) e creazione di “Bike/cross park (percorso per mountain bikes, attrezzature fitness, ri-localizzazione di pista motocross con acquisizione di aree da parte del Comune in cambio di area oggetto di piano attuativo) relativamente alle funzioni propriamente produttive: ‐ ambito di trasformazione produttiva a Sud-Ovest di Bolladello (AT_P), in parte con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona ad ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate in fregio a via Nenni (AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2) ‐ ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano: PA_P1 e PA_P2 a Peveranza ‐ meccanismi selettivi per nuove attività ‐ incentivazione ad applicazione di modello APEA per le aree produttive relativamente alle funzioni terziario/commerciale previste attestate in fregio alla SP12: ‐ ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C) ‐ ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate in fregio alla SP12 (AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2) parte con indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona relativamente alla esclusiva funzione residenziale, rispettivamente: - ambito di trasformazione al margine est di Bolladello (AT_R) - ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano residenziale recente (TURR): PA_R2, PA_R3, PA_R4, PA_R5, PA_R6, PA_R7, PA_R10 a Cairate; PA_R1 a Bolladello PA_R8, PA_R9 a Peveranza 100 Interventi riferiti ad aspetti “tecnici-percettivi-culturali” per riqualificazione del “paesaggio urbano”: - Possibilità di completamenti residenziali interni all’urbanizzato, densificando il tessuto urbano consolidato nei centri urbani ma evitando al contempo nuovo consumo di suolo agricolo - Evitare qualsiasi nuova espansione residenziale a sud del tracciato della SP12 - Utilizzo di un meccanismo perequativo per la commercializzazione di diritti volumetrici tra differenti lotti del tessuto urbano consolidato - Recupero delle aree degradate o dismesse, rendendo ammissibile una densificazione dell’urbanizzato esistente con il pagamento di oneri incrementati per la parte di indice maggiorato utilizzato in base a criteri che verranno specificati nelle NTA del Piano delle Regole - Preservazione delle aree verdi interne al sistema urbano che risultano rilevanti per il fine di consentire la penetrazione dei valori del paesaggio naturale - Utilizzo dei meccanismi di perequazione negli strumenti della programmazione integrata e della pianificazione attuativa, in modo tale che il PGT garantisca il reperimento di risorse atte alla riqualificazione ed al miglioramento delle condizioni di naturalità del territorio tutelato circa il sistema ambientale, il P.G.T. propone: Adozione di misure ed incentivi premiali applicati ad interventi edilizi che prevedano: - uso di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili e risparmio energetico - riutilizzo dell’acqua piovana attraverso un sistema di raccolta e stoccaggio - approccio bioclimatico al progetto Tutela della falda freatica, identificata quale riserva idrica integrativa provinciale, vulnerabile da programmi di infrastrutturazione SP12-SP20, SP12-SP22 - Completamento di reti/allacci fognari Piano di risanamento e prevenzione per ridurre gli effetti dell’inquinamento acustico prodotto dalle infrastrutture stradali nell’abitato - Interventi mitigativi a ridosso SP12 - Disciplina dei tracciati degli elettrodotti compatibilmente con l’attuale normativa in proposito - Piano di localizzazione delle antenne con zone di esclusione e zone ammissibili 101 - Divieti/limitazioni/cautele per costruzioni e per modificazione d’uso dei suoli in aree a rischio esondazione Preservazione/valorizzazione dell'intorno e del contesto delle presenze di valenza storicomonumentale: Monastero Benedettino dell'VIII secolo a Cairate con il quattrocentesco chiostro Arco settecentesco di Manigunda Antica Parrocchiale settecentesca di S. Ambrogio a Cairate Chiesa di S. Maria Assunta del secolo XVI a Peveranza Chiesa di S. Ambrogio di Bolladello Santuario della Madonna di S. Calimero del XVI secolo a Bolladello - recupero dell'identità dei nuclei di antica formazione sia del Centro di Cairate che delle frazioni di Peveranza e Bolladello ‐ adozione di criteri di cautela agli effetti archeologici, in prossimità dell'antico Monastero Benedettino stante i ritrovamenti già intervenuti ‐ identificazione e salvaguardia di elementi diffusi caratteristici del paesaggio urbano e di memorie (Cappella della Madonna di Marzo in via XX Settembre a Cairate) estesa anche a presenze minori (quali i caratteristici manufatti della dismessa ferrovia della Val Morea e le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa verso la Valle Olona, all’inizio di via XX Settembre) comunque da repertoriare e valutare sistematicamente per preservare e/o opportunamente reinserire nel paesaggio urbano ‐ recupero/ salvaguardia delle antiche percorrenze campestri (vicinali e consorziali) Interventi riferiti all’ecosistema: ‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica provinciale (R.E.P.) e definizione di rete ecologica comunale (R.E.C.): identificazione di ambiti prioritari di riqualificazione ecologica ‐ Costruzione/conservazione di corridoi ecologici primari (alveo Fiume Olona e del Torrente Tenore) - Attuazione di corretto completamento ed una organica continuità del sistema verde, esteso anche all'interno dell'abitato mediante: Interventi di mitigazione e compensazione circa progetto di nuovo tracciato Nord-Sud: SP12-SP22 e SP12-SP22 Adesione al Parco Locale di interesse sovra comunale (PLIS) RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona (comprendente il fondovalle di 102 6 comuni) con cui confina a Sud Est il territorio comunale di Cairate tramite Fagnano Olona e Gorla Maggiore - identificazione della Valle Olona come l’ambito dove prevedere le potenziali polarità territoriali di carattere ambientale - tutela dell’ampia area boscata del Pianalto morfologico come “polmone verde” di Cairate - implementazione della rete ecologica comunale tramite operazioni di rimboschimento/riposizionamento di porzioni di boschi - previsione di un Parco Agricolo Comunale nella Piana Agricola centrale con qualificazione del paesaggio agrario - qualificazione delle aree inserite nelle fasce di rispetto cimiteriali - creazioni di aree di forestazione, da localizzare su aree già di proprietà pubblica o mediante incentivi su aree private, quali mitigazioni di nuovi insediamenti produttivi - riconnessione delle macchie boscate isolate poste a sud della SP12, attraverso meccanismi d’incentivazione e compensazione per la forestazione di alcune aree - ridefinizione del limite campagna – urbanizzato con la realizzazione di fasce verdi a ridosso delle nuove espansioni residenziali Le azioni di piano conseguenti alle politiche di intervento alla base del P.G.T. sopra elencate vengono quindi rapportate ai criteri di sostenibilità ambientale ritenuti idonei e pertinenti in ragione delle specificità territoriali, della tipologia di piano (P.G.T.), della casistica degli interventi previsti e delle situazioni di fatto riscontrate. Detti criteri di sostenibilità esposti nel successivo capitolo A 2.3.5, configurano le direttrici per la successiva identificazione degli obbiettivi (a carattere sia generale che puntuale) ambientali nelle azioni previste nel P.G.T., e precisamente: - accertamento della congruità delle scelte in relazione ai criteri di sostenibilità posti. - interrelazione di interventi e contenuti in sinergia con altri piani e programmi - valutazione di possibili alternative eventualmente più idonee nelle scelte di piano - proposte/indicazioni circa le modalità di risoluzione e di intervento in termini : ‐ strategici, ‐ progettuali/gestionali ‐ di mitigazione e compensazione. 103 A 2.3.4 EFFETTI ATTESI - IDENTIFICAZIONE DELLE AZIONI COSTITUTIVE DEL P.G.T. TRAMITE ELABORAZIONE DI SCHEDE TEMATICHE CRITICITA’- FINALITÀ GENERALI – FINALITA’ SPECIFICHE- AZIONI Dalla disamina dei contenuti e previsioni del P.G.T., esposti nella prima stesura del Documento di Piano dall’approfondimento di Piani e Programmi a scala : - sia sovra-ordinata (P.T.R., P.T.C.P.,) - sia di settore (PQRA, P.A.I., Piano Provinciale per la Gestione Integrata dei rifiuti, P.I.F., Piano faunistico provinciale, accordo di pianificazione: collegamento tra SP12 e SP2) - di P.R.G.-P.G.T. di Comuni contermini Fagnano Olona, Cassano Magnago, Carnago, Castelseprio, Lonate Ceppino, Tradate, Locate Varesino) ed altresì dall’ approfondimento di criteri, indicazioni e prassi di Istituzioni ed autorità competenti (A.S.L., A.R.P.A. Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, Soprintendenza ai Beni Archeologici) - sia locale al cui riguardo gli obbiettivi a carattere generale di cui al capitolo A.2.31 del la "FASE DI ORIENTAMENTO DELLA VAS"(documento di scoping) sono tradotti in specifici programmi ed azioni e precisamente: é stato possibile: - formulare un quadro conoscitivo essenziale dello status del territorio - suddividere i contenuti e delle finalità generali del P.G.T. in una pluralità di obbiettivi specifici connessi alla realtà locale - definire e identificare azioni intese come metodologie per determinare decisioni di politica territoriale, quindi di scelte operative per il perseguimento degli obbiettivi posti. La successiva scansione dei contenuti del Documento di Piano del P.G.T. secondo i criteri citati ha poi configurato un percorso metodologico schematizzato nella sequenza: 104 Problematiche/criticità accertate → Finalità generali →Finalità specifiche → Azioni Per un più efficace e diretto riscontro si è inteso operare una distinzione e una ripartizione delle “Azioni” a fondamento del processo di P.G.T. in “Sistemi”, secondo una prassi strumentale corrente (pur nella consapevolezza che alcune tipologie di tali “Azioni” hanno carattere, per così dire “trasversale” in quanto finiscono per investire una pluralità di Sistemi) e precisamente : 1 – Sistema della mobilità 2 – Sistema insediativo 3 – Sistema ambientale La schematizzazione sinottica tra “Obbiettivi Generali”, “Finalità Specifiche”, “Linee di Azione/Operazioni Perseguibili” focalizza un criterio metodologico e un modello procedurale idoneo a consentire: - attendibile giudizio qualitativo di incidenza (+ , -) sulle diverse componenti ambientali e ai conseguenti criteri di compatibilità adottati per il P.G.T. - vaglio di possibili alternative/priorità - valutazione di coerenza interna tra le varie azioni praticabili - pluralità di interventi - definizione degli indicatori ambientali (di stato e prestazionali) idonei e mirati a un’efficace successivo monitoraggio 105 Sistema della mobilità Problematiche/criticità accertate - Livello di inquinamento atmosferico e ‐ acustico nell'abitato - Consumi energetici da viabilità veicolare - Livelli di sicurezza del trasporto e della ‐ circolazione stradale - Eccessivo uso individuale ‐ dell’automobile privata anche per la movimentazione in ambito locale - Invasività diffusa del traffico veicolare nel contesto abitato - Commistione di traffico extraurbano con quello propriamente locale - Attraversamento di mezzi pesanti e di traffico merci all'interno dei nuclei urbani - Sovrapposizione e conflitto tra traffico veicolare privato, traffico cargo, ciclabile e pedonale - Finalità generali Recepire programmi infrastrutturali sovra-ordinati a scala macroterritoriale (provinciali e regionali) per miglioramento accessibilità ai poli regionali Partecipare attivamente al “progetto pilota per le complessità territoriali” avviato dalla Provincia con Regione Adeguare la viabilità locale tenendo conto delle esigenze connesse da infrastrutture a scala territoriale (incidenti sia pure indirettamente) costituiti da: ‐ direttrici infrastrutturali che attraversano il territorio con il conseguente perfezionamento della rete ferroviaria e stradale (Pedemontana Lombarda, UE TEN 24 ponte dei 2 mari, UE TEN 6 corridoio 5) ‐ rilancio dell'Aeroporto di Malpensa ‐ polo fieristico di Rho Pero ‐ Milano Expo 2015 - prospettive dei nuovi trafori alpini (Alp Transit) Garantire idoneo raccordo con infrastrutture esistenti a livello territoriale (A8, SS 336) Interventi sulla viabilità provinciale Identificare soluzioni funzionali e/o alternative per la mobilità a livello comunale - Separare il traffico di attraversamento eliminando interferenze con le zone abitate - Limitare l'incidenza di mezzi pesanti, cargo e da lavoro, nell'abitato Finalità specifiche Azioni - Recepimento selettivo di programmi Viabilità Territoriale: infrastrutturali stradali sovra-ordinati a scala - Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nordsud, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo macro-territoriale (di PTCP): la variante a PTCP di cui ad “Accordo di Pianificazione: - nuovo tracciato direttrice nord-sud SP12- SP20 collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere) e SP12-SP22 - interventi su SP12 di fluidificazione degli innesti e di protezione - adeguamento direttrice est-ovest SP12 in degli insediamenti presenti in fregio, avvalendosi di ambiti di relazione ad agevolazione di connessione con la trasformazione AT_T/C, AT_C/P sub 1 nuova autostrada “Pedemontana Lombarda”. - Mobilità locale di previsione: - recepimento delle previsioni di ordine sovracomunale del collegamento futuro tra la SP20-SP12, tenendo ben presente la consapevolezza di ottimizzare le relazioni tra dette infrastrutture ed il sistema locale migliorando l’accessibilità verso gli ambiti produttivi e diminuendo il traffico attuale passante anche per i centri urbani; - individuazione di area per parcheggio di mezzi pesanti esterne ai centri abitati, in concomitanza all’attuazione dell’ambito di trasformazione a destinazione produttiva a Bolladello; - recepimento dell’ulteriore previsione di ordine provinciale circa un nuovo sistema di collegamento stradale tra la SP12 e la SP22 al fine di agevolare l’accessibilità agli ambiti produttivi presenti sul territorio comunale e snellire il traffico attuale della SP12; 106 - Nuova viabilità locale: adeguamento e prolungamento di via Mestre (l circa m 350, calibro 10 m), con innesto a rotatoria sulla futura “bretella” SP12-SP22 tramite via Palermo - Individuazione di area di sosta per autotreni nell’ambito di trasformazione AT_P a Bolladello (avente superficie minima di mq 2500 e idonea per 20 stalli) Sistema della mobilità Problematiche/criticità accertate Finalità generali Finalità specifiche Azioni Qualificazione della viabilità comunale esistente: Mobilità locale esistente: - Aumento della sicurezza dei trasporti mediante: - moderazione della velocità dei veicoli, specie in aree a elevato - declassamento di attuale rete stradale interna di raccordo tra - classificazione delle strade in funzione del rischio per biciclette e pedoni (utenze deboli) SP12-SP20 a strada di livello 4 (locale) ruolo e significato urbano ed in conseguenza di ciò, predisposizione di una specifica - riduzione dei punti di conflitto tra correnti veicolari e tra veicoli - ridisegno di porzione di Via Dante in corrispondenza di area normativa in materia di distanze, finalizzata a e utenze deboli, da proteggere adeguatamente comunale che sarà oggetto di Piano Attuativo caratterizzata per - miglioramento delle condizioni di circolazione realizzato separazione dei sensi di marcia mediante creazione di isola migliorare la relazione tra strade e costruzioni mediante l’introduzione di sistemi innovativi per il controllo e la verde agevole e area a verde pubblico sul lato est - predisposizione di correttivi ed integrazioni gestione della mobilità, quali i sistemi di indirizzamento e la - adozione di accorgimenti “traffic-calming” sulla viabilità di della rete stradale esistente al fine di guida dei veicoli verso le aree di sosta attraversamento degli abitati con identificazione/evidenziazione migliorare la funzionalità urbana, le - iniziative volte a dare informazioni dirette all’utenza dei mezzi con allestimenti stradali ad hoc e segnaletica luminosa per connessioni interne, l’accessibilità delle aree privati sulla circolazione e lo stazionamento e favorirne lo attraversamenti pedonali e ciclabili in particolare per il flusso con più elevata presenza di funzioni in grado spostamento verso il mezzo pubblico della SP2 e quindi per le vie Dante, Corridoni, Vittorio Veneto, di attrarre cittadini ed, in particolare, la Manzoni. Analoghe soluzioni a Bolladello per le vie: Garibaldi, sicurezza De Amicis, Madonnina, Fermi e a Peveranza per le vie: - regolamentazione e “civilizzazione” della rete Matteotti, Milano, Cattaneo urbana interna al tessuto consolidato - creazione di aree di parcheggio in prossimità dei principali - disincentivazione del transito automobilistico servizi e per il fabbisogno pregresso all’interno dei NAF privato nei nuclei di antica formazione (NAF) - miglioramento e sviluppo del sistema dei parcheggi in particolare per le aree commerciali urbane - favorire la formazione di box/parcheggi a servizio del centro storico anche in interrato sotto aree pubbliche Miglioramento della qualità ambientale della mobilità a scala - Qualità ambientale della mobilità locale: - Attenzione alle interrelazioni infrastrutture-ecosistema: - una stretta correlazione tra previsioni insediative, ivi comprese - interventi di mitigazione e compensazione comunale: le trasformazioni urbanistiche, e previsioni infrastrutturali estesi alla viabilità esistente - Intervento di “civilizzazione” di strade, piazze, viabilità minore tendenti a garantire i livelli di accessibilità preesistenti - riqualificazione morfologica di spazi viari interna ai nuclei di antica formazione (NAF) di Cairate, nell’intorno urbano o a migliorarli - definizione di una rete di percorsi Bolladello, Peveranza - una progettazione delle infrastrutture stradali attenta ciclopedonali capace di interconnettere i - Promozione e miglioramento della pedonalità ancorché non con all’inserimento nell’ambiente e a contribuire alla definizione di luoghi urbani e naturali di maggiore interesse, zone esclusive, nei nuclei antichi di Cairate, Bolladello e una qualità di disegno urbano definito dal rapporto tra di determinare il miglioramento della rete Peveranza (con recupero e caratterizzazione di spazi e distribuzione spaziale degli edifici e spazi aperti stradale e quindi delle connessioni interne al percorrenze urbane) - una progettazione delle infrastrutture tendente all’eliminazione tessuto urbanizzato. In particolare, previsione - Estensione di rete ciclo pedonale su sede esclusiva e con della sosta su strada, alla protezione dei pedoni e ciclisti, alla di nuovi collegamenti ciclopedonali trasversali accorgimenti compatibili alla circostanza con traffico veicolare realizzazione di opere complementari che completino la rete dei Valle dell’Olona-Cairate-frazioni-Tenore-Rile. (in tratti misti) per completa interrelazione tra centro abitato di percorsi ciclo-pedonali - organizzazione di ambiti pedonali e aree di Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza e connessione con rispetto in prossimità di servizi pubblici e di principali servizi pubblici (in particolare quelli scolastici) presenze storico culturali per facilitarne - Estensione della rete ciclopedonale di raccordo tra le frazioni di accesso e fruizione Peveranza, Bolladello e Cairate con itinerari ciclopedonali con la pista intercomunale della Valmorea/Valle Olona in particolare per la connessione diramazione da quest’ultima alla rete storicoculturale e luoghi naturali presente nel territorio comunale 107 Sistema insediativo Problematiche/criticità accertate Finalità generali - Dotazione di servizi pubblici ‐ Partecipazione attiva al “progetto pilota migliorabile per le complessità territoriali” avviato - Sistema del verde interno ed esterno dalla Provincia con Regione all’abitato frazionato e non - Adeguate dotazioni e accessibilità ai interconnesso servizi e qualificazione degli stessi - Sistema residenziale esistente per gran parte esposto ad inquinamento acustico (per eccessivo traffico stradale) - Edilizia esistente, per la quasi totalità dotata di scarse prestazioni energetiche - Ambiti dell’abitato, se pur limitati, non dotati di rete fognaria - Presenze commerciali di vicinato limitate e in regressione - Centro storico degradato, con progressiva dequalificazione in atto - Ridotta qualità urbana (per diffusa tipologia estensiva senza qualificazione ed omologata) - Commistione di insediamenti produttivi artigianali nel contesto residenziale - Rinnovo e competitività del tessuto - Insediamenti produttivi cessati o in produttivo con adeguata ri-localizzazione corso di dismissione suscettibili di a ridotto impatto bonifiche (nella Valle dell'Olona) - Sviluppo equilibrato del sistema - Sistema delle acque superficiali residenziale e commerciale (Fiume Olona e Torrente Tenore) - Sviluppo delle attività economiche quali fattori di rischio che interessano anche ambiti edificati - Insufficiente valorizzazione del patrimonio di presenze storicomonumentali - Insufficiente dotazione di aree per trasferimento e insediamento di attività produttive-logistichegrossistica Finalità specifiche - Interventi sul sistema dei servizi integrando servizi pubblici e privati Azioni Programmi di OO.PP. di cui al “Piano dei Servizi”, riassumibile nei seguenti interventi: relativamente a istruzione-cultura-gestione pubblica: ‐ nuovo poli-plesso scolastico (primario e secondario di 1’ grado) ‐ centro culturale e di promozione del Territorio nell’edificio, già sede comunale, di P.zza Libertà 7, a Cairate integrato da dotazione dell’antica Chiesa Parrocchiale di S.Giovanni (per manifestazioni, incontri, esposizioni, concerti) ‐ nuova sala municipale e biblioteca nel compendio ristrutturato di via Monastero ‐ nuova sede per Associazioni e Istituzioni di promozione del Territorio (ex Palazzo Comunale) ‐ attrezzatura centro per disabili a gestione privata di cui a PA_RS relativamente a sport e tempo libero: ‐ nuovo centro con parco pubblico e zona pedonale quale luogo di aggregazione nel centro di Cairate (NAF) risultanti da PA su area comunale e privata ‐ parco socio ricreativo con laghetto di sorgiva naturale (zona Paù) ‐ potenziamento/ampliamento del centro sportivo tra Bolladello e Peveranza, con acquisto di “aree di riserva” per future necessità ‐ area ludico-ricreativa “Naturabili” a Peveranza ‐ rafforzamento e integrazione della rete ecologica tramite parco agricolo comunale, recupero ambientale della Valle Olona, adesione al PLIS RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con PLIS del Medio Olona (ponendoli in connessione), interventi di forestazione diffusa - Incentivi alla creazione di nuovi esercizi di vicinato - Riqualificazione/bonifica di insediamenti produttivi - Bonifica dell'area ex cartiera Vita-Mayer in Valle Olona con applicazione di idonei dismessi in valle Olona, come occasione di recupero dello criteri di perequazione (con trasferimento di indici edificatori) e creazione di stato naturale e utilizzo pubblico compatibile “Bike/cross park (percorso per mountain bikes, attrezzature fitness, rilocalizzazione di pista motocross con acquisizione di aree da parte del Comune in cambio di area oggetto di piano attuativo) - Identificazione di ambiti per attività produttive relativamente alle funzioni propriamente produttive : ‐ ambito di trasformazione produttiva a Sud-Ovest di Bolladello (AT_P), in parte con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona ‐ ambito di trasformazione commerciale-produttivo a Cairate lungo via Nenni (AT_C/P sub 1, AT_C/P sub 2) in parte con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona ‐ ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano: PA_P1e PA_P2 a Peveranza, ‐ meccanismi selettivi per nuove attività ‐ incentivazione ad applicazione di modello APEA per le aree produttive - Identificazione di ambiti per attività terziario/commerciali relativamente alle funzioni terziario/commerciale previste attestate in fregio alla SP12: ‐ ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C), ‐ ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate lungo via Nenni (AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2) in parte indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona - Identificazione di ambiti per funzione esclusivamente relativamente alla esclusiva funzione residenziale, rispettivamente: residenziale - ambito di trasformazione al margine est di Bolladello (AT_R) - ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano residenziale recente (TURR): PA_R2, PA_R3, PA_R4, PA_R5, PA_R6, PA_R7, PA_R10 a Cairate; PA_R1, a Bolladello, PA_R8, PA_R9 a Peveranza 108 Sistema insediativo Problematiche/criticità accertate - Finalità generali Tutela e qualificazione del patrimonio storico e architettonico Tutela e sviluppo del paesaggio urbano Sostituzione e miglioramento del patrimonio industriale esistente Riqualificazione delle aree dismesse Finalità specifiche Azioni - “Paesaggio urbano”: Interventi riferiti ad aspetti “tecnici-percettivi-culturali” per - preservazione, recupero e valorizzazione dell’identità dei luoghi e della riqualificazione del “paesaggio urbano”: morfologia urbana, intervenendo anche su spazi pubblici, ambiti - Possibilità di completamenti residenziali interni all’urbanizzato, modificati e con incentivi/promozioni per il tessuto densificando il tessuto urbano consolidato nei centri urbani ma esistente/consolidato. evitando al contempo nuovo consumo di suolo agricolo - cura dell’inserimento nel contesto urbano - Evitare qualsiasi nuova espansione residenziale a sud del tracciato - cura della compatibilità ambientale degli interventi della SP12 - cura della qualità del verde e della sistemazione fruitiva degli spazi - Utilizzo di un meccanismo perequativo per la commercializzazione aperti di diritti volumetrici tra differenti lotti del tessuto urbano consolidato - Recupero delle aree degradate o dismesse, rendendo ammissibile una addensamento dell’urbanizzato esistente con il pagamento di oneri incrementati per la parte di indice maggiorato utilizzato in base a criteri che verranno specificati nelle NTA del Piano delle Regole - Preservazione delle aree verdi interne al sistema urbano che risultano rilevanti per il fine di consentire la penetrazione dei valori del paesaggio naturale - Utilizzo dei meccanismi di perequazione negli strumenti della programmazione integrata e della pianificazione attuativa, in modo tale che il PGT garantisca il reperimento di risorse atte alla riqualificazione ed al miglioramento delle condizioni di naturalità del territorio tutelato 109 Sistema ambientale Problematiche/criticità accertate Finalità generali - Diffuso utilizzo energetico di fonti fossili, ‐ Partecipazione attiva al “progetto pilota con tecnologie obsolete e da per le complessità territoriali” avviato razionalizzare dalla Provincia con Regione - Presenza di aree produttive dismesse da - Coordinamento di programmi di rete bonificare ecologica interprovinciale - Inquinamento acustico che interessa - Recupero e valorizzazione del paesaggio centralmente sia l'abitato principale che le naturale e urbano frazioni per attraversamento veicolare - Contenimento dei consumi energetici, - Contesto naturalistico a Ovest dell'abitato ricorso a fonti alternative rinnovabili, di Cairate (fascia "agricola-fertile" riduzione di gas climalteranti inframezzata da boschi cedui) vulnerabile - Tutela della salute e riduzione dei relativi per programmi di infrastrutturazione fattori di rischio stradale, SP20 - Tutela dell’acquifera in soprassuolo e - Falda di riserva idrica integrativa sottosuolo vulnerabile per intervento di - Tutela dell’ecosistema naturale infrastrutturazione stradale (SP20) - Preservazione e valorizzazione del verde - Alterazione dei contesti dei nuclei agricolo e boschivo antichi, cancellazione di elementi e manufatti minori aventi connotazioni storiche o di memorie - Compromissione paesaggistica - Concentrazione di inquinanti atmosferici - Frammentazione di spazi aperti con discontinuità dell'ecosistema - Erosione per dilatazione dell'edificazione di aree libere e di suolo agricolo - Rischio idrogeologico per esondazione connesso a presenza del fiume Olona e del torrente Tenore - Vulnerabilità della bio-diversità Finalità specifiche - Promozione di tecnologie energetiche innovative, a basso consumo e minimo impatto: - incentivazione di nuova edificazione energeticamente performante - sostegno alle pratiche di risparmio ed uso efficiente dell’energia con ricorso a sviluppo di fonti rinnovabili, impianti di, cogenerazione, solare termico e solare fotovoltaico - riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti, sviluppando politiche che portino riduzione di emissioni di CO2, puntando a generare condizioni di riproducibilità delle risorse naturali - Tutela della qualità dei terreni e della falda, riqualificazione e bonifica delle aree dismesse, in parte da riconvertire a verde - - ‐ Tutela della falda freatica, identificata quale riserva idrica integrativa provinciale, vulnerabile da programmi di infrastrutturazione SP12-SP20, SP12-SP22 ‐ Completamento di reti/allacci fognari Riduzione dell’inquinamento acustico - Piano di risanamento e prevenzione per ridurre gli effetti dell’inquinamento acustico prodotto dalle infrastrutture stradali nell’abitato - Interventi mitigativi a ridosso SP12 Contenimento di inquinamento elettromagnetico prodotto da - Disciplina dei tracciati degli elettrodotti compatibilmente con l’attuale elettrodotti ed eventuali nuove antenne di telefonia mobile normativa in proposito - Piano di localizzazione delle antenne con zone di esclusione e zone ammissibili Contenimento del rischio idraulico (per esondazione fiume - Divieti/limitazioni/cautele per costruzioni e per modificazione d’uso dei Olona e Torrente Tenore) suoli in aree a rischio esondazione Tutela del patrimonio artistico-storico-culturale - Preservazione/valorizzazione dell'intorno e del contesto delle presenze di valenza storico-monumentale: Monastero Benedettino dell'VIII secolo a Cairate con il quattrocentesco chiostro Arco settecentesco di Manigunda Antica Parrocchiale settecentesca di S. Ambrogio a Cairate Chiesa di S. Maria Assunta del secolo XVI a Peveranza Chiesa di S. Ambrogio di Bolladello Santuario della Madonna di S. Calimero del XVI secolo a Bolladello - recupero dell'identità dei nuclei di antica formazione sia del Centro di Cairate che delle frazioni di Peveranza e Bolladello ‐ adozione di criteri di cautela agli effetti archeologici, in prossimità dell'antico Monastero Benedettino stante i ritrovamenti già intervenuti ‐ identificazione e salvaguardia di elementi diffusi caratteristici del paesaggio urbano e di memorie (Chiesuola della Madonna di Marzo in via XX Settembre a Cairate) estesa anche a presenze minori (quali i caratteristici manufatti della dismessa ferrovia della Val Morea e le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa verso la Valle Olona, all’inizio di via XX Settembre) comunque da repertoriare e valutare sistematicamente per preservare e/o opportunamente reinserire nel paesaggio urbano - recupero/ salvaguardia delle antiche percorrenze campestri (vicinali e consorziali) 110 Azioni Adozione di misure ed incentivi premiali applicati ad interventi edilizi che prevedano: - uso di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili e risparmio energetico - riutilizzo dell’acqua piovana attraverso un sistema di raccolta e stoccaggio - approccio bioclimatico al progetto Sistema ambientale Problematiche/criticità accertate Finalità generali Finalità specifiche - Tutela ed implementazione qualitativa dell’ecosistema. 111 Azioni e quantitativa Interventi riferiti all’ecosistema: ‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica provinciale (R.E.P.) e definizione di rete ecologica comunale (R.E.C.): identificazione di ambiti prioritari di riqualificazione ecologica ‐ Costruzione/conservazione di corridoi ecologici primari (alveo Fiume Olona e del Torrente Tenore) - Attuazione di corretto completamento ed una organica continuità del sistema verde, esteso anche all'interno dell'abitato mediante: Interventi di mitigazione e compensazione circa progetto di nuovo tracciato Nord-Sud: SP12-SP22 e SP12-SP22 Adesione al Parco Locale di interesse sovra comunale (PLIS) RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona (comprendente il fondovalle di 6 comuni) con cui confina a Sud Est il territorio comunale di Cairate tramite Fagnano Olona e Gorla Maggiore - identificazione della Valle Olona come l’ambito dove prevedere le potenziali polarità territoriali di carattere ambientale - tutela dell’ampia area boscata del Pianalto morfologico come “polmone verde” di Cairate - implementazione della rete ecologica comunale tramite operazioni di rimboschimento/riposizionamento di porzioni di boschi - previsione di un Parco Agricolo Comunale nella Piana Agricola centrale con qualificazione del paesaggio agrario - qualificazione delle aree inserite nelle fasce di rispetto cimiteriali - creazioni di aree di forestazione, da localizzare su aree già di proprietà pubblica o mediante incentivi su aree private, quali mitigazioni di nuovi insediamenti produttivi - riconnessione delle macchie boscate isolate poste a sud della SP12, attraverso meccanismi d’incentivazione e compensazione per la forestazione di alcune aree - ridefinizione del limite campagna – urbanizzato con la realizzazione di fasce verdi a ridosso delle nuove espansioni residenziali A 2.3.5 CRITERI DI SOSTENIBILITA’ DI RIFERIMENTO E CRITERI DI COMPATIBILITA’ ADOTTATI PER IL P.G.T. Per la gamma di “azioni” costitutive del P.G.T, così come sopra identificate e disaggregate, debbono quindi essere analizzati gli effetti e nei confronti delle diverse e specifiche variabili ambientali. In proposito va osservato che in sostanza le variabili di riferimento, desumibili dai criteri di sostenibilità ambientale del Manuale UE 98 e del Manuale ENPLAN 2004 (che restano pur sempre i 2 riferimenti essenziali per l’elaborazione di Valutazioni Strategiche di Piani e Programmi) risultano connesse agli 8 settori tematici di cui al quadro conoscitivo per la dimensione ambientale, essendo questi ultimi già stati contestualizzati alla specifica situazione e connotazione del P.G.T. Precisamente: - criteri di sostenibilità del Manuale UE 98: 1 Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili 2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione 3 Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi / inquinanti 4 Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche degli habitat e dei paesaggi 5 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche 6 Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali 7 Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale 8 Protezione dell’atmosfera 9 Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale 10 Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile - criteri di sostenibilità del Manuale operativo ENPLAN 04 : 1 Influenza prevedibile sul cambiamento climatico 2 Alterazioni e miglioramenti principali nel ciclo naturale dell’acqua 3 bilancio energetico generale 112 - 4 Generazione di nuovi rischi 5 Destrutturazione degli ecosistemi 6 Cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 7 Generazione di rifiuti 8 Alterazioni nel ciclo di materiali Quadro sinottico dimostrativo della contestualizzazione dei criteri di sostenibilità sopraesposti effettuata per i settori tematici riferiti all’ambito del P.G.T.: Settori tematici ricognitivi delle componenti ambientali per il Criteri P.G.T. di Criteri di sostenibilità sostenibilità Manuale ENPLAN UE98 1A tematica energetica 1–2 3 2A tematica estrattiva / smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche 3/a – 5 – 7 7–8 3A tematica rischio e incidentalità rilevante 3/b – 7 4 4A tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso 3/c – 7 4 5A tematica agro-floro-faunistica 4 5–6 6A tematica geologica / idrogeologica / freatica idrografica 5 2 7A tematica paesaggistica, architettonica e culturale 4–6–7 5–6 8A tematica atmosferica 8 1 Richiamando opportunamente come: - per azioni si intendano gli orientamenti operativi conseguenti a finalità/obiettivi specifici - per criteri di sostenibilità si intendono gli standard ambientali qualitativi di riferimento riconosciuti (Manuale UE, ENPLAN) - per criterio di compatibilità si intenda la contestualizzazione dei criteri di sostenibilità di cui sopra rispetto ad una specifica situazione territoriale vengono di conseguenza definiti i sotto-elencati “ criteri di compatibilità ” adottati specificatamente per la valutazione ambientale (V.A.S.) del P.G.T. di Cairate. 113 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Bilancio energetico generale 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti Generazione di rifiuti 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 4A Contenimento inquinamento acustico Contenimento inquinamento elettromagnetico Contenimento inquinamento luminoso 5A Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 6A Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 7A Preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 8A Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria Proprio la relazione e la valutazione critica delle “azioni costitutive” del P.G.T. riferite ai “criteri di sostenibilità ambientale”, selezionati quali “criteri di compatibilità” per la specificità del territorio, consentono di delineare le prospettive praticabili, le alternative possibili, i contenuti, le linee strategiche, le possibili modalità gestionali, i criteri di mitigazione compensazione applicabili alle scelte e soluzioni di Piano. 114 A 2.4 CONFRONTI E SELEZIONE DELLE ALTERNATIVE DI PIANO L’interfaccia tra i processo di Piano e quello di Valutazione Ambientale, attuata sin dalle fasi preliminari di impostazione del nuovo strumento urbanistico comunale, ha consentito di correttamente affrontare in itinere e non ex post, senza condizionamenti ed atteggiamenti giustificativi, la valutazione delle opzioni urbanistiche e quindi “la selezione delle alternative di Piano” più sostenibili. Le criticità pregresse e prefigurabili, emerse sia per aspetti funzionali/attuativi sia per l’impatto sull’ambiente, hanno orientato le sotto-esposte scelte. - Favorire il re-inserimento di aziende in ambito (AT_P) specificatamente attrezzato ed opportunamente disimpegnati sulla viabilità esterna, precisamente nella zona sud-ovest idoneamente disimpegnata sulla SP12 e sul futuro asse Nord-Sud (SP12SP20 e SP12-SP22), tramite l’adeguamento delle vie Palermo, Vicenza a Est e Rovigo ad Ovest. Detta prospettiva consentirà di ridurre la compromissione per le attività in atto ubicate all’interno dei centri abitati ma comunque evitando di perpetuarne l’attuale commistione con il tessuto residenziale. - Promuovere la ri-naturalizzazione della Valle dell’Olona (ex cartiera Vita-Mayer), avvalendosi delle facoltà di cui all’art. 11 della L.R. 12/2005 e cioè attribuendo ai relativi sedimi indice edificatorio commerciale non utilizzabile in loco ma trasferibile/praticabile su aree più idonee: lungo la SP 12 angolo via Nenni (ambito AT_C/P sub 1) e lungo la via Nenni (AT_C/P sub 2), in zona produttiva di Sud/Ovest (ambito AT_P). Con detto criterio sarebbe altresì accollabile all’operatore privato l’onere non indifferente ed economicamente non sostenibile per l’Ente pubblico della bonifica dei suoli e del recupero degli immobili industriali dismessi degradati e conseguire un effettivo fruibile recupero ambientale (destinato a prorogarsi sine die in caso di ricorso a scelte, diffuse nelle prassi urbanistiche passate, di applicazioni di regimi vincolistici e di pura e semplice in edificabilità). - Soprattutto vagliare la gamma delle diverse praticabili alternative per il tracciato della direttrice Nord-Sud (tratti SP12-SP20 e SP12-SP22), di cui alla previsione quale “nuova strada di 3’ livello” in P.T.C.P. vigente. 115 Nell’ottica della viabilità locale, se il volume di traffico Nord-Sud (che verrebbe smaltito dalla nuova infrastruttura) risulta oggi penalizzante sia per il centro di Cairate che per quello di Peveranza e di Bolladello e quindi risolutivo per le criticità indotte nei contesti residenziali attraversati, ciò vale unicamente per il tratto compreso tra le provenienze da Caronno Varesino, Castelseprio, Carnago fino alla SP 12 (tratto SP12-SP20). L’ulteriore sviluppo a Sud dell’intersezione con la sopracitata SP12 (tratto SP12-SP22) riveste invece sostanziale utilità per l’alleggerimento di traffico prodotto sulla viabilità dei nuclei centrali di Fagnano Olona e Cassano Magnago. Va osservato che già il PTCP per detto asse Nord-Sud prospettava due diramazione del tracciato e precisamente: - La prima con innesto del tratto Nord sulla SP12, sottostante all’abitato di Bolladello e con prosecuzione a sud in prossimità del confine Ovest del territorio di Fagnano Olona con sviluppo lungo l’alveo del torrente Tenore; - La seconda con innesto sulla SP12 in corrispondenza dell’attuale rotonda che disimpegna Via Manzoni e Via Nenni e con prosecuzione sulla viabilità esistente nell’abitato di Fagnano Olona (via Moro, via per Busto A.). A fronte di ciò nel novembre 2011 l’Amministrazione comunale di Cairate ha promosso un accordo di pianificazione (denominato “collegamento tra la SP12 e la SP22”), coinvolgendo i comuni contermini di Cassano Magnago, Castelseprio e Fagnano Olona che ha determinato una variante di PTCP, attualmente in itinere. In considerazione quindi del contesto agricolo coinvolto e dell’esigenza di non frazionarne la consistenza il tracciato è stato rielaborato, rimuovendo la previsione di deviazione ad Est (che implicava inserimento diretto sull’attuale viabilità di Fagnano), correttamente intendendola in termini di alternativa di percorso e non quale duplicazione. La nuova direttrice provinciale Nord-Sud così risulta ad oggi rielaborata nel tracciato ha consentito di riconoscere ed affrontare una serie di criticità che investivano aspetti ecologici, di paesaggio agrario/naturale, idrauliche, di interferenza con contesto edificato e di consumo di suolo ma soprattutto tramite il relativo procedimento VAS a latere ha evidenziato una serie di attenzioni, cautele, accorgimenti riferiti specificatamente al territorio di Cairate. Detta puntuale ri-elaborazione ha implicato concomitante attenzione sia al problema della 116 viabilità di raccordo con le opere connesse a Pedemontana sia a soluzioni atte ad evitare compromissione del contesto ambientale particolarmente vulnerabile nel tratto terminale Sud per la vicinanza all’alveo del torrente Tenore, per l’interferenza con macchie boschiva (configuranti un fragile quanto rilevante corridoio ecologico), per il frazionamento della trama agraria e altresì per l’intersecazione con la prevista “Green Way Ticino-Adda”. Valutazione di alternativa (in questo caso di localizzazione) si è posto anche per la localizzazione del nuovo poli-plesso scolastico, inizialmente ipotizzata a cavallo di via Manzoni, confinante a Nord con via Angerdo e a Sud con la SP12 ed ora previsto in posizione più baricentrica per l’abitato di Cairate, atta anche ad avvalersi di piste ciclopedonali che interconnettono le frazioni di Bolladello e Peveranza in corso di realizzazione (via Lucca, via Rimembranze). 117 A 2.5.1 VERIFICA DI PROCESSO DI COERENZA INTERNA TRAMITE MATRICI DI IMPATTO RELATIVE ALLE COMPLESSIVE “AZIONI” PREVISTE NEL P.G.T. DISTINTE RISPETTIVAMENTE PER: SISTEMA DELLA MOBILITA’ – SISTEMA INSEDIATIVO – SISTEMA AMBIENTALE La verifica di coerenza interna è mirata all’individuazione di incongruenze e criticità nel percorso del P.G.T. (che nel caso specifico investono, come si è detto, aspetti e ricadute debordanti dai contenuti dello stesso strumento urbanistico locale dipendendo da conseguenze di scelte macro-territoriali sovra-comunali con disamina della corrispondenza tra criticità emerse, finalità generali e specifiche (da un lato) e le azioni tramite le quali dare poi concreta attuazione (dall’altro). Le Politiche di piano (Azioni) vengono pertanto rapportate alle variabili ambientali di riferimento (criteri di compatibilità) avvalendosi di apposite “matrici di valutazione ambientale”. Con detto criterio vengono sintetizzate le interazioni sul territorio dei potenziali impatti ambientali, consentendo riscontro semplice ed immediato di effetti positivi, effetti incerti ma soprattutto effetti passibili di ricadute negative, al cui riguardo verranno infine individuati indicatori idonei a rappresentarli e quantificarli. Si sono pertanto contraddistinte le seguenti tipologie di impatto: - impatto negativo + impatto positivo 0 impatto neutro ? previsione o conoscenze incerte -? impatto negativo probabile +? impatto positivo probabile +- compresenza di impatto positivo negativo 118 Le valutazioni probabili/incerte si riferiscono a impatti non definiti nelle modalità attuative e subordinate e pertanto con conseguenze positive piuttosto che negative in relazione alla tipologia di intervento. Gli impatti negativi riscontrati e potenziali delle varie azioni vengono dunque esaminati in “schede di approfondimento” idonee ad esplicitare proposte e soluzioni, dirette a minimizzare l’impatto delle azioni del P.G.T.. Come già esposto nel capitolo A 2.3.5 i criteri di sostenibilità, così come proposti in termini standardizzati dal Manuale UE 98 e dal Progetto ENPLAN 2004 sono tradotti in “criteri di compatibilità” contestualizzati al territorio del P.G.T. di Cairate, tenuto altresì conto del quadro ricognitivo già articolato in 8 specifiche schede tematiche delle componenti ambientali. Si riportano pertanto i criteri di compatibilità determinati per il P.G.T. di Cairate come da cap. A 2.3.5: 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Bilancio energetico generale 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti Generazione di rifiuti 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 4A Contenimento inquinamento acustico Contenimento inquinamento elettromagnetico Contenimento inquinamento luminoso 5A Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 6A Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 7A Preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 8A Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria 119 Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 4A contenimento inquinamento acustico contenimento inquinamento elettromagnetico contenimento inquinamento luminoso 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 8A Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria + - ? 0 0 +- 0 -? - - +- -? + + + ? 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 -? ? 0 0 -? 0 -? -? -? -? ? +? 0 0 0 0 0 0 +? 0 0 0 0 + +? 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante + 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti consumo di inerti da attività estrattiva Generazione di rifiuti Nuova viabilità locale: -adeguamento (l circa m 350, calibro 10 m) e prolungamento di via Mestre, con innesto a rotatoria sulla futura “bretella” SP12-SP22 tramite via Palermo - Individuazione di area di sosta per autotreni nell’ambito di trasformazione AT_P a Bolladello (avente superficie minima di mq 2500 e idonea per 20 stalli) Qualificazione della viabilità comunale esistente: - declassamento di attuale rete stradale interna di raccordo tra SP12-SP20 a strada di livello 4 (locale) - ridisegno di porzione di Via Dante in corrispondenza di area comunale che sarà oggetto di Piano Attuativo caratterizzata per separazione dei sensi di marcia mediante creazione di isola verde agevole e area a verde pubblico sul lato est - adozione di accorgimenti “traffic-calming” sulla viabilità di attraversamento degli abitati con identificazione/evidenziazione con allestimenti stradali ad hoc e segnaletica luminosa per attraversamenti pedonali e ciclabili in particolare per il flusso della SP2 e quindi per le vie Dante, Corridoni, Vittorio Veneto, Manzoni. Analoghe soluzioni a Bolladello per le vie: Garibaldi, De Amicis, Madonnina, Fermi e a Peveranza per le vie: Matteotti, Milano, Cattaneo - creazione di aree di parcheggio in prossimità dei principali servizi e per il fabbisogno pregresso all’interno dei NAF Bilancio energetico generale Viabilità territoriale: - Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nord-sud, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo la variante a PTCP di cui ad a “Accordo di Pianificazione: collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere) - interventi di fluidificazione degli innesti e di protezione degli insediamenti presenti in fregio, avvalendosi di ambiti di trasformazione AT_T/C, AT_C/P sub1 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Azioni Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo Matrice – 1C Sistema mobilità/accessibilità +- 120 Azioni Miglioramento della qualità ambientale della mobilità agricola comunale: - Intervento di “civilizzazione” di strade, piazze, viabilità minore interna ai nuclei di antica formazione (NAF) di Cairate, Bolladello, Peveranza - Promozione e miglioramento della pedonalità ancorché non con zone esclusive, nei nuclei antichi di Cairate, Bolladello e Peveranza (con recupero e caratterizzazione di spazi e percorrenze urbane) - Estensione di rete ciclo pedonale su sede esclusiva e con accorgimenti compatibili alla circostanza con traffico veicolare (in tratti misti) per completa interrelazione tra centro abitato di Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza e connessione con principali servizi pubblici (in particolare quelli scolastici) - Estensione e raccordo di itinerari ciclopedonali con la pista intercomunale della Valmorea/Valle Olona in particolare per la connessione diramazione da quest’ultima alla rete storicoculturale e luoghi naturali presente nel territorio comunale 0 +? 0 0 0 0 +? ++? 8A Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria 0 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 0 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) contenimento inquinamento luminoso contenimento inquinamento elettromagnetico 4A contenimento inquinamento acustico Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di rifiuti 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti consumo di inerti da attività estrattiva Bilancio energetico generale 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Matrice – 1C Sistema mobilità/accessibilità +? + + 121 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 8A Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria 4A contenimento inquinamento acustico 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose +? +? ? ? 0 0 0 0 -? +? -? 0 + 0 0 0 + + 0 0 -? 0 -? +- 0 + + 0 +- +- - -? 0 0 +- 0 - -? - - -? +- contenimento inquinamento elettromagnetico contenimento inquinamento luminoso 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante relativamente alle funzioni propriamente produttive: ‐ ambiti di trasformazione produttiva a Sud-Ovest di Bolladello (AT_P1), e misto terziario-commerciale-produttivo a Cairate lungo via Nenni, entrambi in parte con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona ‐ ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano: PA_P1 e PA_P2 a Peveranza ‐ meccanismi selettivi per nuove attività ‐ incentivazione ad applicazione di modello APEA per le aree produttive Generazione di rifiuti Programmi di OO.PP. di cui al “Piano dei Servizi”, riassumibile nei seguenti interventi: ‐ relativamente a istruzione-cultura-gestione pubblica: ‐ nuovo poli-plesso scolastico (primario e secondario di 1º) ‐ centro culturale e di promozione del Territorio nell’edificio, già sede comunale, di P.zza Libertà 7, a Cairate integrato da dotazione dell’antica Chiesa Parrocchiale di S.Giovanni (per manifestazioni, incontri, esposizioni, concerti) ‐ nuova sala municipale e nuova biblioteca nel compendio ristrutturato di via Monastero ‐ nuova sede Associazioni e Istituzioni di promozione del Territorio (ex palazzo Comunale) ‐ attrezzature centro per disabili a gestione privata di cui a PA_RS relativamente a sport e tempo libero: ‐ nuovo centro con parco pubblico e zona pedonale quale luogo di aggregazione nel centro di Cairate (NAF) risultanti da PA su area comunale e privata ‐ parco socio ricreativo con laghetto di sorgiva naturale (zona Paù) ‐ potenziamento/ampliamento del centro sportivo tra Bolladello e Peveranza, con acquisto di “aree di riserva” per future necessità ‐ area ludico-ricreativa “Naturabili” a Peveranza ‐ rafforzamento e integrazione della rete ecologica tramite parco agricolo comunale, recupero ambientale della Valle Olona, adesione al PLIS RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona (ponendoli in connessione), interventi di forestazione diffusa ‐ Incentivi alla creazione di nuovi esercizi di vicinato Bonifica area ex cartiera Vita-Mayer in Valle Olona con applicazione di criteri di perequazione (trasferimento di indici edificatori) e creazione di “Bike/cross park (percorso per mountain bikes, attrezzature fitness, ri-localizzazione pista motocross con acquisto aree da parte del Comune in cambio di area oggetto di PA) Bilancio energetico generale 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Azioni 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Matrice – 2C Sistema insediativo 122 4A contenimento inquinamento acustico 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 8A Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante +- +- - -? 0 0 - -? - -? - - -? 0 ? +? -? -? 0 0 0 0 -? 0 -? -? +- 0 +? +? +- 0 0 0 0 0 0 0 0 + + 0 contenimento inquinamento elettromagnetico contenimento inquinamento luminoso Generazione di rifiuti relativamente alle funzioni terziario/commerciale previste attestate in fregio alla SP12: - ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo lungo al SP12 già elencato (AT_C/P sub1 e AT_C/P sub2) in parte con indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona - ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C) relativamente alla esclusiva funzione residenziale, rispettivamente: - ambito di trasformazione al margine est di Bolladello (AT_R) - ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano residenziale recente (TURR): - PA_R2, PA_R3, PA_R4, PA_R5, PA_R6, PA_R7, PA_R10 a Cairate; PA_R1 a Bolladello, PA_R8, PA_R9 a Peveranza Interventi riferiti ad aspetti “tecnici-percettivi-culturali” per riqualificazione del “paesaggio urbano”: - Possibilità di completamenti residenziali interni all’urbanizzato, densificando il tessuto urbano consolidato nei centri urbani ma evitando al contempo nuovo consumo di suolo agricolo - Evitare qualsiasi nuova espansione residenziale a sud del tracciato della SP12 - Utilizzo di un meccanismo perequativo per la commercializzazione di diritti volumetrici tra differenti lotti del tessuto urbano consolidato - Recupero delle aree degradate o dismesse, rendendo ammissibile un addensamento dell’urbanizzato esistente con il pagamento di oneri incrementati per la parte di indice maggiorato utilizzato in base a criteri che verranno specificati nelle NTA del Piano delle Regole - Preservazione delle aree verdi interne al sistema urbano che risultano rilevanti per il fine di consentire la penetrazione dei valori del paesaggio naturale Utilizzo dei meccanismi di perequazione negli strumenti della programmazione integrata e della pianificazione attuativa, in modo tale che il PGT garantisca il reperimento di risorse atte alla riqualificazione ed al miglioramento delle condizioni di naturalità del territorio tutelato Bilancio energetico generale 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Azioni 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Matrice – 2C Sistema insediativo 123 Azioni Adozione di misure ed incentivi premiali applicati ad interventi edilizi che prevedano: - uso di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili e risparmio energetico - riutilizzo dell’acqua piovana attraverso un sistema di raccolta e stoccaggio - approccio bioclimatico al progetto ‐ ‐ - - - - - + + 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 -? 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 ? ? 0 +? 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 + + 0 8A protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 3A minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante generazione di rifiuti 2A uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Bilancio energetico generale 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Divieti/limitazioni/cautele per costruzioni e per modificazione d’uso dei suoli in aree a rischio esondazione contenimento inquinamento luminoso Disciplina dei tracciati degli elettrodotti compatibilmente con l’attuale normativa in proposito Piano di localizzazione delle antenne con zone di esclusione e zone ammissibili contenimento inquinamento elettromagnetico Piano di risanamento e prevenzione per ridurre gli effetti dell’inquinamento acustico prodotto dalle infrastrutture stradali nell’abitato Interventi mitigativi a ridosso SP12 4A contenimento inquinamento acustico Tutela della falda freatica, identificata quale riserva idrica integrativa provinciale, vulnerabile da programmi di infrastrutturazione SP12-SP20 e SP12SP22 Completamento di reti/allacci fognari 1A minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Matrice – 3C Sistema propriamente ambientale 124 0 0 0 0 + 8A protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria 0 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 0 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 0 tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 3A minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante 0 contenimento inquinamento luminoso 0 contenimento inquinamento elettromagnetico 0 generazione di rifiuti Bilancio energetico generale 0 4A contenimento inquinamento acustico 0 2A uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Azioni Preservazione/valorizzazione dell'intorno e del contesto delle presenze di valenza storico-monumentale: Monastero Benedettino dell'VIII secolo a Cairate con il quattrocentesco chiostro Arco settecentesco di Manigunda Antica Parrocchiale settecentesca di S. Ambrogio a Cairate Chiesa di S.Maria Assunta del secolo XVI a Peveranza Chiesa di S.Ambrogio di Bolladello Santuario della Madonna di S.Calimero del XVI secolo a Bolladello - recupero dell'identità dei nuclei di antica formazione sia del Centro di Cairate che delle frazioni di Peveranza e Bolladello ‐ adozione di criteri di cautela agli effetti archeologici, in prossimità dell'antico Monastero Benedettino stante i ritrovamenti già intervenuti ‐ identificazione e salvaguardia di elementi diffusi caratteristici del paesaggio urbano e di memorie (Cappella della Madonna di Marzo in via XX Settembre a Cairate) estesa anche a presenze minori (quali i caratteristici manufatti della dismessa ferrovia della Val Morea e le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa verso la Valle Olona, all’inizio di via XX Settembre) comunque da repertoriare e valutare sistematicamente per preservare e/o opportunamente reinserire nel paesaggio urbano - Recupero/salvaguardia delle antiche percorrenze campestri (vicinali e consorziali) 1A minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Matrice – 3C Sistema propriamente ambientale 0 125 0 + + + + 8A protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria 0 7A preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale 0 6A tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli 0 tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 5A tutela dell'ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 3A minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante 0 contenimento inquinamento luminoso 0 contenimento inquinamento elettromagnetico 0 generazione di rifiuti Bilancio energetico generale 0 4A contenimento inquinamento acustico 0 2A uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Azioni Interventi riferiti all’ecosistema: ‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica provinciale (R.E.P.) e definizione di rete ecologica comunale (R.E.C.): identificazione di ambiti prioritari di riqualificazione ecologica ‐ Costruzione/conservazione di corridoi ecologici primari (alveo Fiume Olona e del Torrente Tenore) - - Attuazione di corretto completamento ed una organica continuità del sistema verde, esteso anche all'interno dell'abitato mediante: Interventi di mitigazione e compensazione circa progetto di nuovo tracciato Nord-Sud: SP12-SP22 e SP12-SP22 Adesione al Parco Locale di interesse sovra comunale (PLIS) RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona (comprendente il fondovalle di 6 comuni) con cui confina a Sud Est il territorio comunale di Cairate tramite Fagnano Olona e Gorla Maggiore - identificazione della Valle Olona come l’ambito dove prevedere le potenziali polarità territoriali di carattere ambientale - tutela dell’ampia area boscata del Pianalto morfologico come “polmone verde” di Cairate - implementazione della rete ecologica comunale tramite operazioni di rimboschimento/riposizionamento di porzioni di boschi - tutela ed opportuno coordinamento con il PLIS RTO dell’integro contesto coltivato identificato come “ Piana Agricola centrale”, con qualificazione di paesaggio agrario - qualificazione delle aree a fasce di rispetto cimiteriali - creazioni di aree di forestazione, da localizzare su aree già di proprietà pubblica mediante incentivi su aree private, quali mitigazioni di nuovi insediamenti produttivi - riconnessione delle macchie boscate isolate poste a sud della SP12, attraverso meccanismi d’incentivazione e compensazione per la forestazione di alcune aree - ridefinizione del limite campagna – urbanizzato con la realizzazione di fasce verdi a ridosso delle nuove espansioni residenziali 1A minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Matrice – 3C Sistema propriamente ambientale + 126 A 2.5.2 SCHEDE DI APPROFONDIMENTO PER AZIONI A IMPATTO NEGATIVO O NEGATIVO PROBABILE E MODALITA’ DI RISOLUZIONE, INTERVENTO) Avvalendosi di schede di approfondimento articolate per ogni “Azione” consequenziale a finalità specifiche (come da precedenti matrici) passibili di ricadute e impatti negativi sull’ambiente, vengono quindi desunti: - Effetti attesi, riferiti a ciascun criterio di compatibilità, suscettibili di presunte o effettive negatività, valutati sulla base degli elementi distintivi di cui al secondo comma dell’allegato II della Direttiva 2001/42CE, che, come si è detto, coincide poi con quanto riportato in proposito dal D.lgs. 152/2006 - di cui a D.lgs 284/06 e n°4/08 (allegato VI) ed ulteriori modifiche ed integrazioni oltre che della Del. C.R. n°351 del 13/03/2007 (allegato II), della DGR n°9/761 del 10/11/2010 (allegati 1 e 1a) e della DGR n° 9/2789 del 2/12/2011 - Valutazioni circa modalità di risoluzioni e interventi, distinti a loro volta in: - Strategici (connessi direttamente all’applicazione del P.G.T.) - Gestionali (attivabili tramite altri piani e programmi quali: Piani Attuativi, Piani di Settore etc.) - Operativi e cioè d’integrazione e compensazione relativi a specifici progetti (VIA, Piani di Bonifica, etc.) - Considerazioni specifiche circa: - Ragioni delle scelte e delle modalità di valutazioni di intervento - Esaustività e attendibilità dei dati richiesti e raccolti 127 1C.1 Sistema mobilità/accessibilità - Azioni di piano: - Viabilità territoriale: Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nord, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo la variante a PTCP di cui a “ Accordo di Pianificazione : collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere) Criteri di sostenibilità per i quali sussistono negatività e criticità 1A 2A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Bilancio energetico generale Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Effetti attesi + - ? 4A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose Contenimento inquinamento acustico Contenimento inquinamento elettromagnetico Contenimento inquinamento luminoso Enti - soggetti preposti Amministrazione Provinciale – Comune di Cairate - comuni aderenti a Accordo di Pianificazione: Fagnano O., Castelseprio, Cassano M. + Generazione di rifiuti 3A Strategica Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento Modalità di mitigazione e Progettuale - Gestionale compensazione Escavazione di inerti per opere Previsione di modalità di scavo edili. Congestione sulla viabilità per minimizzare il bilancio in fase cantieristica volumetrico per degli inerti necessari. Coordinamento con cantieri di altre opere per riutilizzo inerti con contenimento della movimentazione Interazione con le falde per Garantire su tutte le aree di acque meteoriche di prima movimentazione stradale di pioggia nuova realizzazione (e altresì di adeguamento) connessione a fognatura o trattamento reflui con separazione di rete di prima pioggia Identificazione di siti idonei per stoccaggio temporaneo di inerti da scavo 0 0 +- Corretta risoluzione del rapporto Localizzazione e tipologia di Idonea risoluzione dell’ con la viabilità locale innesti e raccordi intersezione con pista ciclopedonale Aumento dei livelli di emissione Accertare entità di popolazione Accorgimenti di mitigazione il più sonora impattata per opzione zero possibile alla sorgente 0 Aumento della luminosità da traffico veicolare -? Limitazione dell’illuminazione Applicazione rigorosa di attrezzature stradale a tratti a ridosso di e allestimenti conformi L.R. n°17 del insediamenti e a intersezione, 27/03/2000 svincoli solo se necessario/prescritto. Tenere conto che il tracciato ricade all’interno dei cerchi di interferenza degli osservatori astronomici di Mozzate e Legnano. 128 Criteri di sostenibilità per i quali sussistono negatività e criticità 5A Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo 6A Effetti attesi Strategica - Riduzione di suolo coltivato - Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli Interferenza con idrografico minore reticolo - 7A 8A Preservazione del Patrimonio Paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria Impatto paesistico sul contesto boschivo e agrario -? + Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento Modalità di mitigazione e Progettuale - Gestionale compensazione Inserimento di varchi e passaggi ecologici con criteri mirati a garantire continuità di fasce naturali previste da P.G.T. coordinati (modellando/svasando il suolo agli accessi per evitare l’effetto “trincea”) Adozione di soluzioni per incroci, innesti e svincoli tali da minimizzare il consumo di suolo. Evitare la formazione di aree residuali/intercluse, duplicazione di svincoli e raccordi - Disperdimento di acque Ricorso a ingegneria naturalistica meteoriche comunque per opere idrauliche finalizzate a successive alla prima pioggia garantire i deflussi acquiferi in pozzi di ridotta profondità (meno di 10 m) per sfruttare l’effetto filtro degli strati superficiali. - Per la separazione delle acque di prima pioggia (queste da immettere in fognatura) adozione di sistemi temporizzati e non di tipo meccanico (a stramazzo) per garantire massima ricarica della falda con acqua meteorica. - Condotti Fognari a tenuta bidirezionale Adozione di soluzioni estese di Progetto di inserimento ambientale inserimento a verde con criteri per i nuovi tratti stradali con paesistici per fasce di rispetto e particolare attenzione a mitigazione ambiti di risulta o interclusi delle barriere foniche il più possibile tramite soluzioni vegetazionali Ricorso a modelli simulativi Monitoraggio della viabilità di per valutare l’efficienza attraversamento dei tre centri viabilistica non solo per lo abitati scorrimento ma per fluidificazione del traffico Enti - soggetti preposti Attuazione di incroci, innesti e svincoli con accorgimenti idonei a gerarchizzare i flussi prioritari e di maggior incidenza 129 2C.1 Sistema insediativo Azioni di piano: relativamente all’ambito produttivo a Sud Ovest di Bolladello AT_P, in parte con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona Criteri di sostenibilità per i quali sussistono negatività e criticità 1A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Bilancio energetico generale Effetti attesi Strategica Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento Modalità di mitigazione e Progettuale - Gestionale compensazione Ricorso a fonti alternative da risorse rinnovabili Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Generazione di rifiuti Maggior consumo di energia per esigenze di produzione Introduzione di criteri innovativi Applicazione di modello APEA avanzati per il risparmio per insediamenti su superfici ≥ energetico, con specifiche 10.000 mq. prescrizioni in atto di convenzionamenti di P.A. Estensione di rete fognaria con condotti a tenuta bidirezionale Generazione di rifiuti industriali Controllo della corretta applicazione di criteri valutativi per smaltimento dei rifiuti speciali - -? 3A 4A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose Contenimento inquinamento acustico Contenimento inquinamento elettromagnetico Contenimento inquinamento luminoso Comune di Cairate – competenza privata +- +2A Enti - soggetti preposti 0 0 +- Riduzione di rischi per rilocalizzazione prioritaria di attività insediate all’interno o a ridosso del tessuto residenziale Controllo del rispetto di clima Realizzazione di fasce filtro di acustico per le emissioni tipo vegetazionale a confine con presenze residenziali 0 - Controllo dei progetti e delle realizzazioni di iniziativa privata. Tener conto che il comparto ricade all’interno dei cerchi di influenza degli osservatori astronomici di Mozzate e Legnano Applicazione rigorosa di attrezzature e allestimenti conformi L.R. n°17 del 27/03/2000 130 Criteri di sostenibilità per i quali sussistono negatività e criticità 5A 6A 7A 8A Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli Preservazione del Patrimonio Paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento Modalità di mitigazione e Strategica Progettuale - Gestionale compensazione Accelerazione della pressione Individuazione di accessi in Realizzazione/preservazione di ‐ barriera verde di separazione antropica/urbanizzativa funzione di limitare le zone filtro e barriere a verde in sui lati Est-Ovest e soprattutto interferenze del traffico prescritto corrispondenza di confine con Sud (verso aree agricole e zone con funzioni residenziali ed aree agricole e con macchie boscate) boscate attività agricola Effetti attesi -? ‐ recupero compensativo di aree agricole interamente dismesse in Valle Olona con demolizione di edifici e bonifica Progettazione e realizzazione fognaria compatibile con presenza di pozzo di rete idrica pubblica (pozzo di via Palermo) - +? Movimentazione pesanti +- di Enti - soggetti preposti -Prescrivere progettazione puntuale del verde filtro/separazione a corredo di progetto edilizio; - adozione di soluzioni omogenee per opere integrative (illuminazione, recinzioni, pavimentazioni ad uso pubblico e - mantenimento di percorrenze campestri esistenti, strade vicinali/consorziali) - cessione 50% d’area produttiva a Comune per compensazione settori A e C in Valle Olona mezzi - Adeguamento del sistema viario Possibile estensione di rete Previsione cogente di parcheggi idonei e specifici per mezzi locale (via Palermo, via Mestre, ciclabile comunale pesanti (autoarticolati/bilici) via Vicenza) Incentivazione dell’accesso a - Nuovo raccordo diretto ad est servizi pubblici comunali tramite con direttrice provinciale Nord via telematica; Sud (SP12-SP22) 131 2C.2 Sistema insediativo Azioni di piano: relativamente alle funzioni terziario/commerciale/produttivo previste attestate in fregio alla SP12: ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate (AT_C/P sub 1), in parte con indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate (AT_C/P sub 2) in parte con indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C) Criteri di sostenibilità per i quali sussistono negatività e criticità 1A 2A Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Bilancio energetico generale Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti, consumo di inerti da attività estrattiva Generazione di rifiuti Effetti attesi 4A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose Contenimento inquinamento acustico +- Funzioni attrattive di rilevanti flussi di utenza: maggior consumo di energia Introduzione di criteri innovativi avanzati per il risparmio energetico, con specifiche prescrizioni in atto di convenzionamenti di P.A. Estensione di rete fognaria con condotti a tenuta bidirezionale Comune di Cairate – competenza privata Funzioni attrattive di rilevanti flussi di utenza: maggior generazione di rifiuti Controllo della quota di raccolta differenziata e di pulizia rifiuti su spazi di uso pubblico Contributo a miglioramento della viabilità sulle SP12 (su cui sono attestati 2 AT) mediante cessione di suolo e opere - 0 0 - Adozione di segnaletica elettronica dissuasiva per velocità e accelerazioni eccessive sulla viabilità locale e di raccordo. - Attuazione di accorgimenti fonoassorbenti di tipo vegetazionale a confine con presenze residenziali a Nord e a Ovest - Contenimento inquinamento elettromagnetico Enti - soggetti preposti +- -? 3A Strategica Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento Modalità di mitigazione e Progettuale - Gestionale compensazione Ricorso a fonti alternative da risorse rinnovabili -? Contenimento inquinamento luminoso - Localizzazione fabbricati a idonea distanza di antenna telefonica esistente su via Nenni per AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2 Controllo dei progetti e delle realizzazioni di iniziativa privata. Limitazione dell’illuminazione stradale a tratti a ridosso di insediamenti e a intersezioni, svincoli solo se necessario/prescritto. Applicazione rigorosa di attrezzature e allestimenti conformi L.R. n°17 del 27/03/2000 132 Criteri di sostenibilità per i quali sussistono negatività e criticità 5A 6A 7A 8A Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli Preservazione del Patrimonio Paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento Modalità di mitigazione e Strategica Progettuale - Gestionale compensazione Accelerazione della pressione Individuazione di accessi Realizzazione/preservazione di zone ‐ Per AT_C/P sub 1 , AT_C/P antropica/urbanizzativa in funzione di filtro e barriere a verde in corrispondenza sub 2, AT_P: recupero minimizzare interferenze di confine con aree agricole e con compensativo di aree agricole e del traffico con funzioni macchie boscate forestali interamente dismesse residenziali da quello in Valle Olona con demolizione commerciale di edifici, bonifica e quota di verde forestale da prescrivere in loco ‐ Per AT_T/C: barriera verde di separazione sui lati Est e Sud (verso aree agricole) Effetti attesi -? Enti - soggetti preposti - -? 0 Rete di smaltimento acque di prima Criteri di salvaguardia e pioggia per tutte le superfici a parcheggio fissazione di quote max impermeabili e min filtranti del suolo (anche per parcheggi e accessi veicolari) - Prescrivere progettazione puntuale del verde pubblico e privato a corredo di progetto edilizio; - adozione di soluzioni omogenee per opere integrative (illuminazione, recinzioni, pavimentazioni ad uso pubblico e relativi accessori) - per AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2 cessione di area per servizi in loco e contributo pari a 50% di plusvalore per cambio di destinazione Attività attrattive comportanti Adeguamento della - Soluzione viabilistiche idonee a separare - Previsione cogente di parcheggi più consistenti flussi di utenza e viabilità locale nella zona traffico di utenza commerciale da quello sotterranei e multipiani (in base a criteri di cui a Piano delle di relativi mezzi interessata (via Ariosto residenziale Regole); per AT_TC) 133 A 2.6.1 COSTRUZIONE ED ELABORAZIONE DEGLI INDICATORI La casistica degli effetti ambientali, e quindi la stima che ne consegue, è sostanzialmente riconducibile a: - Effetti diretti determinati in concomitanza (temporale e locale) ad azioni previste dal P.G.T. e quindi di immediato riscontro - Effetti indiretti prodotti sempre dalle azioni, ma differite nel tempo e dilatate nel territorio e comunque prevedibili sulla base di esperienze, criteri sperimentati e documentati - Effetti cumulativi costituiti da un impatto complessivo incrementato da una sommatoria di azioni (anche in sé non particolarmente significative ma diffuse e/o persistenti) tali da determinare conseguenze /esiti ambientali specifici e particolari. Nel P.G.T. gli effetti soprattutto connessi alle finalità infrastrutturali sovraordinate, sia stradali che ferroviarie oltre alle attività terziarie connesse e indotte, sono tali da dar luogo ad un complessivo impatto cumulativo, che comporta particolare attenzione e concomitanti azioni di minimizzazione e compensazione ambientale per via delle attività antropiche del sistema propriamente insediativo che ne risulta coinvolto e per il rischio di compromissione degli aspetti propriamente ambientali (verde naturale, inquinamento acustico, qualità dell’aria, vulnerabilità delle falde acquifere). L’elaborazione degli indicatori proposti per garantire una corretta tutela ambientale a fronte della complessità delle azioni individuate avverrà sulla base di un’idonea distinzione tra: - Indicatori di status (descrittivi) atti sia a riprodurre la situazione ambientale che il corretto trend evolutivo - Indicatori prestazionali mirati al proseguimento degli obiettivi ambientali connessi all’attuazione del P.G.T.. Si richiamano in proposito le caratteristiche idealmente identificate per indicatori attivabili dall’originario ma sempre valido Manuale UE ’98 e precisamente: essere rappresentativi; 134 - essere validi dal punto di vista scientifico; - essere semplici e di agevole interpretazione; - indicare le tendenze nel tempo; - ove possibile, fornire un’indicazione precoce sulle tendenze irreversibili; - essere sensibili ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente o nell’economia che devono contribuire a indicare; - essere basati su dati facilmente disponibili o disponibili a costi ragionevoli; - essere basati su dati adeguatamente documentati e di qualità certa. Sempre in materia di efficacia degli indicatori la successiva esperienza ENPLAN precisava a sua volta i seguenti requisiti: - “pertinenza: attinenza dell’indicatore alle tematiche proposte negli obiettivi - Significatività: capacità dell’indicatore di rappresentare in modo chiaro ed efficace le problematiche - Popolabilità: disponibilità di dati per il calcolo dell’indicatore - Reperibilità: possibilità di avere nuovi valori della stessa serie storica che permettano l’aggiornamento dell’indicatore - Rapporto costi-efficacia buono: dispendio di risorse non eccessivo per il reperimento dei dati utili per la definizione dell’indicatore in rapporto all’informazione finale contenuta nell’indicatore medesimo - Massimo livello di dettaglio significativo: possibilità di rappresentare la distribuzione spaziale dei valori dell’indicatore sul territorio utilizzando informazioni georeferenziate - Comunicabilità: immediata comprensibilità da parte di un pubblico di tecnici e di non tecnici, semplicità di interpretazione e di rappresentazione mediante l’utilizzo di strumenti quali tabelle, grafici o mappe - Sensitività alle azioni di piano 135 - Tempo di risposta sufficientemente breve - Impronta spaziale.” Per il PGT di Cairate si è in ogni caso ritenuto di adottare una selezione unitaria e mirata degli stessi indicatori di P.T.C.P. per non compromettere la necessaria confrontabilità ed elaborazione a grande scala della fondamentale operazione di monitoraggio di un territorio strettamente interdipendente, Gli stessi sono stati pertanto qui riportati in toto con evidenziazione di quelli ritenuti specificatamente idonei per il PGT di Cairate. Si sottolinea che detto criterio risponde ai requisiti base già esposti sia perché solo in sede provinciale è realisticamente e oggettivamente prospettabile una struttura di osservatorio/centro di monitoraggio strategico ambientale con attività continuativa permanente in grado di svolgere una raccolta di dati omogenei atti ad accertare e pubblicare con esaustivi rapporti periodici (annuali) gli effetti attesi dalle politiche di sviluppo territoriale poste in atto da una estesa molteplicità di soggetti. Precisamente trattasi dei seguenti indicatori: n' VAS Cairate SISTEMA DI MOBILITA' 1 2 3 SIGLA PTCP B07 B08 B09 NOME INDICATORE Intensità traffico di Numero di salite/discese nelle stazioni ferroviarie Densità strade ferrovie di e DESCRIZIONE INDICATORE Rappresentativo dell’efficienza della rete infrastrutturale Rappresentativo del grado di utilizzo del trasporto pubblico su ferrovia (non significativo per territorio di Cairate) Rappresentativo del grado di saturazione del territorio in relazione alle infrastrutture viabilistiche (non significativo per territorio di Cairate) CRITERI DI COMPATIBILITA’ DI CUI A P.G.T. 7A B10 Densità di piste ciclabili Rappresentativo del livello di offerta di mobilità alternativa Numero medio di veicoli circolanti/Km* giorno 7A Numero di movimenti utili in ingresso e in uscita dalle stazioni 7A - 8A Km di strade e/o di ferrovie/Km2 di territorio 7A - 8A 4 UNITA’ DI MISURA - Km di piste ciclopedonali/ Km strade (%) - Km di piste ciclopedonali/ abitante. - Km di piste ciclopedonali/ Km2di territorio 136 n' VAS Cairate SIGLA PTCP 5 B01 6 B02 NOME INDICATORE Densità popolazione di DESCRIZIONE INDICATORE Rappresentativo della pressione sul territorio Abitazioni occupate Rappresentativo della dotazione di patrimonio edilizio libero Superficie edificata Rappresentativo del grado di impermeabilizzazion e del territorio CRITERI DI COMPATIBILITA’ DI CUI A P.G.T. 7A 7A 7A 7 B03 8 B04 SISTEMA INSEDIATIVO 7A 9 B05 Superficie urbanizzata destinazione produttiva a Frammentazione degli insediamenti produttivi Rappresentativo della pressione delle attività produttive sul territorio Rappresentativo di disaggregazione sul territorio di comparti industriali di piccole (non attendibile e non significativo per territorio di Cairate) 10 B06 Aree ecologicamente attrezzate numero abitanti/Km2 di numero di unità abitative occupate / numero totale di unità abitative (%) - m2 di area urbanizzata / abitante - m2 di area urbanizzata/ m2 di territorio (%) - m2 di aree urbanizzate a destinazione produttiva/ m2 territorio (%) - m2 di aree urbanizzate a destinazione produttiva/ m2 aree complessivamente urbanizzate (%) 2*radq (superficie aree produttive * 3,14)/perimetro aree produttive 2A Rappresentativo della superficie destinata a infrastrutture, servizi e/o sistemi dedicati alla tutela della salute e dell’ambiente UNITA’ DI MISURA - m2 di aree ecologicamente attrezzate/m2 di territorio (%) - m2 di aree ecologicamente attrezzate/m2 di aree complessivamente urbanizzate (%) 137 n' VAS Cairate 11 12 SISTEMA AMBIENTALE 13 NOME INDICATORE DESCRIZIONE INDICATORE A01 Livello criticità dell’aria Rappresentativo del livello di qualità dell’aria espresso da una serie di variabili rappresentanti le concentrazioni dei principali inquinanti (es. CO, NO2, SO2, O3, PM10) A02 Consumo acqua A03 14 A04 di Consumo di suolo in aree ad alta vulnerabilità Consumo inerti di Rappresentativo della quantità di acqua prelevata dalla falda Rappresentativo del livello di pressione antropica sulle aree a rischio idrogeologico in determinato territorio Rappresentativo della riduzione di sottosuolo fonte non rinnovabile (non attendibile e non significativo per territorio di Cairate) CRITERI DI COMPATIBILITA’ DI CUI A P.G.T. 8° 6° 15 17 A05 A06 A07 Superficie a verde pubblico Superficie aree protette Superficie boschiva Rappresentativo del livello di qualità insediativa dei centri urbani Rappresentativo del grado di tutela e salvaguardia del territorio non urbanizzato Rappresentativo della dotazione di aree boschive sia dal punto di vista paesistico ambientale sia di fabbisogno in termini di bilancio del carbonio atmosferico. 18 A08 Superficie agricola Rappresentativo della dotazione di aree agricole di un determinato territorio 19 A09 Consumo di suolo in ambito agricolo Rappresentativo del livello di pressione antropica sulle aree UNITA’ DI MISURA Valori limite di inquinanti di cui a Rapporti di qualità dell’aria (SO2, NO2, CO, O3, PM10, benzene, benzopirene) e periodo di mediazione m3/abitante * anno m3/anno 5A - 6A 16 SIGLA DI PTCP 5A - 6A - m2 di verde pubblico/abitant e - m2 di verde pubblico/m2 di territorio (%) - m2 di aree protette/abitante - m2 di aree protette/m2 di territorio (%) 5A - 6A - m2 di aree boschive/abitan te - m2 di aree boschive/m2 di territorio (%) 5A 5° - m2 di aree agricole/abitant e - m2 di aree agricole/m2 di territorio (%) m2 di suolo consumato in aree agricole/m2 di 138 20 A10 agricole, con particolare riferimento a cambi di destinazione d’uso e ai processi di urbanizzazione Rappresentativo dello stato di degrado del suolo e sottosuolo Superfici bonificate territorio agricolo complessivo (%) 2A - 6A 5° A11 Superficie di rete ecologica comunale Rappresentativo dell’estensione della rete ecologica in un determinato territorio 22 A12 Numero di criticità e varchi risolti Individua il numero di problematiche risolte positivamente in riferimento alla rete ecologica n' VAS Cairate SIGLA PTCP NOME INDICATORE DESCRIZIONE INDICATORE 21 23 24 C01 Consumo energia di C02 Rifiuti urbani prodotti Rappresentativo del consumo di energia complessivo (uso abitativo, produttivo e trasporti) Rappresentativo della quantità di rifiuti urbani prodotti 5° N° di casi problematici risolti CRITERI DI COMPATIBILITA’ DI CUI A P.G.T. 1° 25 C03 2° Kg/abitante*anno Rappresentativo dell’efficienza nelle modalità di raccolta dei rifiuti 6° 26 C04 Acque destinate a depurazione Rappresentativo del grado di depurazione delle acque reflue UNITA’ DI MISURA - Ktep/abitante*a nno - Ktep/anno 2° Rifiuti destinati alla raccolta differenziata m2 di aree bonificate/m2 di aree da bonificare (%) - m2 di aree facenti parte della rete ecologica - m2 di aree facenti parte della rete ecologica/m2 di territorio (%) Quantità (Kg) di rifiuti destinati a raccolta differenziata/ quantità totale (Kg) di rifiuti prodotti (%) - m2 di territorio servito da impianti di depurazione/m2 del territorio di riferimento (%) - m3 di acque destinate alla depurazione/m3 di acque prelevate (%) 139 27 28 C05 C06 Livello di criticità idrogeologica Rappresentativo del grado di dissesto/stabilità idrogeologico/a di un determinato territorio (non significativo per territorio di Cairate) Esposizione rumore Rappresentativo del livello di inquinamento acustico al m2 di aree soggette a dissesto idrogeologico/m2 di territorio (%) 4° Leq (Livello acustico equivalente continuo) espresso in dB(A) 140 A.2.6.2 CRITERI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE "EX POST" Successivamente all’approvazione del P.G.T., la V.A.S. sviluppa la fase definita "ex post" riguardante l’attuazione e la gestione di finalità e programmi che prevede la valutazione periodica degli stessi. In particolare compete a detta fase : - fornire un quadro conoscitivo inerente l’azione e le politiche di piano per accertare le soglie da rispettare e gli obiettivi da raggiungere in materia di tematiche ambientali - delineare idonei provvedimenti correttivi qualora ne emergesse l’esigenza. Non va sottovalutata al riguardo la rilevanza che il monitoraggio assume anche in merito al rispetto del quadro economico finanziario per l’attuazione degli obiettivi del P.G.T.. In quest’ultimo la realizzazione delle infrastrutture previste deve necessariamente essere connessa al sostegno della qualità ambientale, da garantire con uno specifico appropriato e parallelo impegno finanziario: la gestione "ex post" della V.A.S. dovrà infatti prevedere il reperimento di risorse adeguate per l’applicazione di misure correttive (che non devono consistere unicamente in provvedimenti costrittivi/limitativi o che possono richiedere l’adozione di onerosi accorgimenti e soluzioni). Lo strumento primario di monitoraggio resta naturalmente l’analisi dei dati forniti dagli indicatori ambientali prescelti (come da precedente capitolo) , correttamente distinti in: - indicatori “di status”, “di riferimento” o “descrittivi” che definiscono lo stato delle componenti primarie della situazione ambientale del territorio, che risultano connessi allo stato delle principali risorse ambientali (soggette a misurazione periodica e al regolare aggiornamento circa le loro condizioni) e che devono essere utilizzati per individuare le tendenze in atto - indicatori “di prestazione”,”di finalità” selezionati in base alla capacità di registrare l’evoluzione delle condizioni ambientali, che contribuiscono a valutare i progressi fatti e il raggiungimento degli obiettivi di piano I primi pertanto saranno registrati da soggetti istituzionali preposti (quali l’A.R.P.A., l’A.S.L., la Provincia tramite i propri uffici di settore e dall’Ufficio Comunale Ecologia), mentre gli obiettivi e le soglie degli indicatori prestazionali competeranno al soggetto procedente dal P.G.T. e dalla V.A.S. (cioè all’Amministrazione comunale di Cairate ed al relativo Ufficio Tecnico). 141 Attraverso quest'ultimo avverrà la raccolta delle necessarie informazioni (che afferiscono ad ambiti di Ecologia, Urbanistica, Edilizia privata) da rendere disponibili per l’eventuale costruzione di uno specifico sito che dovrebbe più opportunamente essere gestito in sede provinciale . Tuttavia qualora non venga istituito un apposito ufficio V.A.S. presso la Provincia, competerà al comune (tramite la propria struttura tecnica) l’attività atta a consentire la redazione del rapporto di monitoraggio periodico , che dovrà rispettare i seguenti requisiti: - documentare lo stato di avanzamento e di sviluppo dei contenuti del P.G.T. (nella loro esecuzione ma anche nella fase di progetto e gestione) - illustrare in modo immediatamente leggibile i risultati degli indicatori di stato e di prestazione nella loro processualità e periodicità storica - riportare l’ambito territoriale di riferimento di ciascun indicatore di stato e di prestazione tramite un’efficace visualizzazione cartografica (in fase iniziale aggiornando la cartografia a corredo della V.A.S. approvata) - indicare fonti, strumenti e procedimenti di controllo adottati, variazioni/aggiornamenti negli indicatori di riferimento e pareri/relazioni espresse dai soggetti preposti (A.R.P.A., A.S.L., Sovrintendenze, etc.) - analizzare le variazioni sensibili riscontrate dagli indicatori, con possibile individuazione delle loro cause e dei loro effetti (sia positivi che negativi) - segnalare le difficoltà organizzative, tecniche, di coordinamento circa l’efficacia degli indicatori, la gestione dei relativi risultati e l’eventuale modifica/ aggiornamento/ implementazione degli stessi - proporre provvedimenti e interventi per ridurre, limitare o compensare eventuali effetti ambientali negativi riscontrati nel monitoraggio dell’attuazione del P.G.T. o anche solo a fronte del mancato raggiungimento degli obiettivi attesi - consentirne un’agevole e diffusa comprensione (non solo tra i tecnici introdotti alle specifiche problematiche ma a tutti i soggetti potenzialmente interessati) articolando tematicamente il documento di rapporto di monitoraggio, secondo lo schema distintivo già utilizzato nella V.A.S. e precisamente: 1A) tematica energetica 2A) tematica estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche 3A) tematica rischio e incidentalità rilevante 142 4A) tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso 5A) tematica agro-floro-faunistica 6A) tematica geologica/idrogeologica/freatica/idrografica 7A) tematica paesaggistica, architettonica e culturale 8A) tematica atmosferica - ricondurre le conclusioni con le indicazioni risolutive/propositive ai quattro sistemi di riferimento già indicati nella V.A.S.: - mobilità/accessibilità - sistema insediativo - sistema ambientale La cadenza del rapporto di monitoraggio sarà di norma annuale, con presentazione dello stesso entro il primo semestre dell’anno successivo in modo da documentare la situazione relativa a ogni anno solare. Dovrà comunque essere prodotto (orientativamente entro 60 gg dalla trasmissione delle relative informazioni) un rapporto aggiuntivo straordinario qualora venissero raggiunti particolari obiettivi/soglie indicati nel P.G.T. o si verificassero condizioni di particolari criticità e precisamente a fronte di: - diverso sviluppo modifica della previsione infrastrutturale di cui alla nuova direttrice Nord- Sud (tratti SP12-SP20 e SP12-SP 22) - eccessivo peggioramento a giudizio di A.R.P.A. e A.S.L., dell'acqua di falda a uso potabile - comunque a fronte di rilevamenti/riscontri che dimostrino la sussistenza di consistenti alterazioni ambientali Il rapporto di monitoraggio verrà sottoposto al giudizio di compatibilità dell’autorità preposta, che si esprimerà circa le proposte di intervento in merito. Per eventuali provvedimenti da assumere verrà preventivamente acquisito il parere dei comuni confinanti coinvolti. Dovrà comunque essere attivata "ex novo" la procedura di VAS a fronte di : 143 - termine quinquennale del documento di piano - modifica sostanziale dei contenuti del P.G.T. inerenti le infrastrutture L’Ente procedente dovrà inoltre, acquisendo i pareri delle autorità ambientali interessate, garantire alla struttura tecnica preposta al monitoraggio (UTC) strumenti idonei e aggiornati per: - organizzazione dei dati e delle informazioni - programmi e i modelli atti a elaborare valutazioni e previsioni sulla base di ipotesi differenziate A seguito del suddetto rapporto e dei pareri espressi dagli enti preposti per gli specifici aspetti ambientali, il comune (quale autorità procedente) disporrà in merito a: - sviluppi di studi e ricerche di settore per analisi di approfondimento, prefigurazioni modellistiche, valutazioni di soluzioni e proposte - provvedimenti di integrazione ed aggiornamento del PGT - concertazioni tempestive in merito a scelte e decisioni gestionali e di indirizzo con gli Enti specificatamente preposti alle tematiche ambientali e soprattutto con le Istituzioni preposte alle decisioni urbanistico-territoriali sovra-ordinate. - provvedimenti ostativi, limitativi, cogenti nei confronti di soggetti pubblici e privati operanti nell’ambito del P.G.T. - linee guida, incentivi e sostegno ai soggetti privati e di interesse pubblico per l’accelerazione e la diffusione di tecniche e criteri (urbanistici, di contesto, edilizi e tecnologici) utili a perseguire le finalità del P.G.T. La fase di monitoraggio dovrebbe comunque richiedere un approccio iniziale semplificato, flessibile, graduale ed essenziale in grado di tenere conto: - delle risorse di cui il comune dispone a tal fine, in fase iniziale, e della necessità di attivare a tempi brevi e senza remore iniziali quindi un tavolo negoziale sulle tematiche di maggior rilievo o impatto - dell’opportuna prospettiva dell’avvio e della progressiva maturazione e configurazione di un ufficio V.A.S. provinciale strutturato per una effettiva lettura dell’ambiente a scala territoriale - di un’attivazione effettivamente gestionale testata, continuativa e relazionata funzionalmente con i diversi soggetti coinvolti Va infatti tenuto presente che nella condizione attuale si rendono necessarie attenzione continua e disponibilità a uno sviluppo critico e applicativo in generale della problematica 144 V.A.S. per la quale è necessario evitare la proliferazione di criteri di monitoraggio disomogenei e non interfacciabili da parte di comuni inseriti in un contesto territoriale per i quale gli aspetti ambientali richiedono necessarie valutazioni e controlli compatibili, coordinati ed unitari. 145 A 2.8.1. PROPOSTE, MISURE E PROVVEDIMENTI PREVISTI CIRCA RIDUZIONE DI EFFETTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE E MIGLIORAMENTO SIGNIFICATIVI DELLA QUALITA’ DELLO STESSO Sistema della mobilità Premesso che l’Amministrazione Comunale ha approfondito gli aspetti funzionali della mobilità e del traffico mediante elaborazione di PGTU, si espongono ulteriori considerazioni di approfondimento e indirizzi applicativi di carattere generale, a integrazione delle modalità di risoluzione e intervento per le Azioni di P.G.T. considerate suscettibili di ricadute e impatti negativi sull’ambiente, come esposto in precedenti quadri riassuntivi relativi al recepimento selettivo di programmi infrastrutturali stradali sovraordinati a scala macro-territoriale (P.T.C.P.) e precisamente: - nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice Nord-Sud esterna ai nuclei abitati (S.P. 12 – S.P. 20 e S.P. 12 – S.P. 22), quale variante a P.T.C.P. mediante “Accordo di pianificazione: collegamento tra S.P. 12 e S.P. 22” (in itinere) - adeguamento direttrice est-ovest SP12 in relazione ed agevolazione di connessione con la nuova autostrada “Pedemontana Lombarda”. Per gli stessi si rimanda a valutazioni svolte circa risoluzione ed intervento in modalità: - strategiche - progettuali/gestionali - di mitigazione/compensazione. Mentre l’adeguamento della S.P.12 avvalendosi dei convenzionamenti di cui agli ambiti di trasformazione commerciale e produttivi situati in fregio alla stessa (AT_T/C, AT_C/P sub 1) potrà avere attuazione con minimo consumo di suolo e impatto, ben più complesse restano le implicazioni ambientali per la nuova direttrice Nord-Sud (tratto S.P.12-S.P.20 e S.P.12 – S.P.22). La stessa infatti implica rilevante consumo di suolo agricolo fertile (macro-classe F di P.T.C.P.), incide su alcune limitate macchie boscate (a Sud-Ovest in corrispondenza dell’alveo del torrente Tenore e a Sud-Est della frazione di Peveranza) ma soprattutto investe direttamente un varco ecologico nel torrente Tenore in settore comune a Cairate, Cassano Magnago e Fagnano Olona, identificato dalla rete ecologica regionale R.E.R., confermata anche nel P.T.C.P.. 146 Va comunque sottolineato che si tratta del vincolante recepimento in P.G.T. di una previsione stradale sovraordinata in sede di P.T.C.P. Nel corso dell’elaborazione dello strumento urbanistico generale l’amministrazione comunale, come già fatto presente al capitolo A 2.4 (confronto e selezione delle alternative al piano), è intervenuta promuovendo un “Accordo di Pianificazione” con la Provincia di Varese e gli altri comuni interessati (Cassano Magnago, Castelseprio e Fagnano Olona) che attivato nel novembre 2011 ha avuto un iter spedito dando luogo a variante di P.T.C.P. attualmente in itinere. Si evidenzia che, mentre la previsione stradale in questione non è a tutt’oggi adeguatamente risolta per il tratto che interessa i comuni di Fagnano Olona e Solbiate Olona in corrispondenza di attraversamento/innesto con l’infrastruttura in corso di attuazione dell’ “Autostrada Pedemontana Lombarda, per il territorio di Cairate il nuovo tracciato di PTCP risulta ormai individuato in termini definitivi e puntuali. Precisamente: - lo stesso, proprio per limitare il frazionamento di aree agricole aventi particolare valenza ambientale (da tutelarle con previsione di parco agricolo), è stato riposizionato all’interno della fascia “C” del P.A.I., in vicinanza del tessuto urbano di recente realizzazione (T.U.R.R.) della frazione di Peveranza e Bolladello, garantendone comunque idonea separazione; - soprattutto è stata ottenuta la rimozione della previsione di una deviazione a Ovest che contemplava immissione sulla via Nenni e via A. Moro di Fagnano Olona e che avrebbe interessato ulteriori lotti agricoli e interferito con insediamenti residenziali preesistenti; - sono previste 3 rotatorie di raccordo/innesto con altra viabilità di cui 1 a valenza territoriale (innesto su S.P. 12) e 2 locali (su via Milano per Peveranza e su via Mestre per disimpegnare la nuova zona industriale di Sud-Ovest). - l’interferenza con aree boscate è limitata a due macchie isolate di ridotta estensione, ubicate rispettivamente a Sud di Peveranza ed all’estremità Sud-Ovest del territorio comunale e classificate nel PIF come superfici boscate trasformabili ex art. 43 L.R. 31/2008. L’accordo di pianificazione intercorso ha indubbiamente il merito, non solo di aver dato luogo ad un percorso più funzionale e sostenibile ma, configurando variante di PTCP, di aver conseguentemente comportato specifica procedura VAS a scala locale, particolarmente orientata nei confronti delle problematiche specifiche del territorio di Cairate. 147 Dalla stessa è scaturita la conferma di uno scenario complessivo che, rispetto alla originaria previsione stradale, a parità di effetti sulla viabilità e sulle criticità di paesaggio ed ecosistema, risulta nettamente migliorativa. Viene infatti posto quale obbiettivo prioritario l’integrazione nella previsione di tracciato di: - soluzioni mitigative per corridoi e varchi ecologici, - idonee cautele ed interventi per gli aspetti idrogeologici, - tutela della qualità ambientale e paesaggistica. In proposito si riporta stralcio di considerazioni conclusive del relativo rapporto ambientale: “….Si evidenzia come la realizzazione del collegamento “SP12 - SP22 e SP12 - SP20" sia all’origine dei potenziali impatti negativi. Gli effetti ambientalmente positivi sono legati principalmente al riequilibrio dei flussi di traffico e dunque agli impatti su qualità dell’aria e rumore nel centri urbani; emergono invece gli impatti negativi, "da frammentazione", sulla connessione ecologica (interferenza con i varchi), sulla continuità degli spazi aperti, in particolar modo su quelli agricoli e, conseguentemente, sul paesaggio, del quale gli spazi aperti sono elemento connotativo. In particolare emerge che, mentre le interferenze sulla REP possono essere almeno in parte mitigate, grazie all’integrazione nel progetto infrastrutturale di una serie di interventi di deframmentazione nei varchi ed attraverso l’integrazione di nuove connessioni ecologiche nella rete, per le aree agricole non è possibile definire veri e propri interventi mitigativi, bensì forme di compensazione. E’ necessario sottolineare però che l’Accordo, nella definizione della previsione di tracciato, ha assegnato un livello di attenzione prioritario alle interferenze con le superfici agricole, perseguendo la minore frammentazione e marginalizzazione dei lotti. Agli effetti negativi evidenziati si oppongono gli esiti positivi delle azioni di portata sovracomunale, volte a riconoscere, tutelare e valorizzare il sistema degli spazi aperti e, al contempo, la promozione di politiche di governo comunali volte a migliorare le relazioni del sistema insediativo con gli spazi aperti stessi, anche nella prospettiva delle scelte future in seno ai PGT. Ciò emerge dalla valutazione delle azioni su connessione ecologica, sistema agricolo e sistema insediativo; i giudizi positivi derivano dagli effetti alla scala territoriale delle azioni di ampliamento del PLS, azioni che, insieme con l’integrazione della rete ecologica, si propongono di valorizzare il territorio e allo stesso tempo di essere uno strumento "attivo", di tutela nei confronti delle spinte 148 insediative. A ciò si aggiunge infine la condivisione di politiche e di indirizzi da adottare nel governo del territorio, anche alla scala comunale, allo scopo di armonizzare le scelte, con particolare riferimento a quelle aventi potenziale ricaduta sovracomunale (criteri insediativi, utilizzazione delle superfici a vocazione agricola, connessioni ecologiche, aree produttive, mobilità dolce). Riguardo la sostenibilità in rapporto al rischio idrogeologico, riconosciuta la sensibilità del territorio in esame rispetto a questo tema, emerge che, grazie all’integrazione di azioni specifiche (rifacimento del ponte sul Tenore in località Fornaci) nell’azione 1 "Collegamento SP12-P22 e SP12-SP20" (previsione del tracciato stradale) si producono effetti positivi; è possibile altresì produrre un miglioramento promuovendo con l’Accordo l’adozione di politiche condivise per il contenimento dell’impermeabilizzazione dei suolo, individuata come una delle principali cause degli eventi alluvionali che caratterizzano il bacino del torrente Tenore. Si considera a questo proposito che la realizzazione della strada dovrà prevedere in fase progettuale la realizzazione di tutti i presidi ed i manufatti necessari ad una corretta gestione delle acque meteoriche. Si ritiene quindi che la strategia di "riequilibrio della rete viabilistica provinciale"; necessaria per risolvere le criticità generate dall’ attraversamento dei centri urbani, riducendo l’impatto della viabilità sui nuclei abitati e sviluppando un approccio integrato tra progettazione ed azioni di valorizzazione territoriale, pur con impatti negativi, solo in parte mitigabili, produca effetti positivi alla scala territoriale, rispetto alla componente antropica. Si ritiene infatti utile precisare che il giudizio di sostenibilità che si evidenzia assegna la preminenza all’aspetto antropico mentre individua, per quello ambientale, effetti negativi e la necessità di adottare misure di mitigazione…..” Dal confronto delle 3 possibili alternative di pianificazione dell’accordo riassumibili in “… -scenario 0 nessuna previsione di collegamento stradale -scenario 1 proposta di collegamento secondo il P.T.C.P. vigente -scenario 2 proposta di collegamento secondo i contenuti dell’Accordo di Pianificazione sono infatti emeri i sotto-riportati riscontri: "…..Lo scenario 0 – “nessuna previsione di infrastruttura"- non produce effetti né sul consumo di suolo, né su continuità e consistenza degli spazi verdi, risultando dunque la soluzione con minori impatti dal punto di vista ambientale, Tale scenario presenta comunque un punto debole, che risulta particolarmente critico: esso, non essendo 149 legato a impegni certi riguardo alla componente ambientale delle previsioni recate con gli strumenti urbanistici comunali, non offre garanzia alcuna circa il mantenimento dello status quo territoriale, demandando all’area della verifica di compatibilità tra PGT e PTCP ogni determinazione sull’assetto dell’ambito interessato. Tale verifica, peraltro, differentemente da quanto operato attraverso un accordo di pianificazione specifico, riguarda solo i temi stabiliti nella legge per il governo del territorio (L.R. n. 12/2005), i quali concorrono solo in parte a definire il quadro territoriale complessivo. Nello scenario 0, inoltre, le ricadute viabilistiche conseguenti all’esecuzione dell’autostrada Pedemontana e delle opere a essa connesse, oltre a non generare apprezzabili miglioramenti nell’attraversamento dei centri abitati, non vengono gestite ma solo "subite" dal sistema viabilistico. - Lo scenario 1. risulta critico in quasi tutti gli aspetti indagati, fatta eccezione per quello di funzionalità viabilistica. Ad esso conseguirebbe, infatti, la realizzazione di un’infrastruttura il cui tracciato fu localizzato in sede di redazione di un piano territoriale a scala vasta, senza quindi poter considerare adeguatamente tutti i fattori d’impatto e, soprattutto, in assenza di un progetto di territorio che tutelasse le valenze ambientali del contesto. Pur a fronte di un miglioramento di funzionalità della rete viabilistica, la concretizzazione dello scenario 1 comporterebbe costi ambientali solo in parte mitigabili. - Lo scenario 2 proposto con l’Accordo, a parità di effetti (rif. scenario 1) sulla rete viabilistica e sulle criticità dovute all’attraversamento dei centri urbani, pur non eliminando le interferenze su consumo di suolo, paesaggio ed ecosistema, rappresenta una soluzione migliorativa rispetto alla proposta del PTCP; ciò principalmente in virtù del fatto che la variante si pone l’obiettivo di integrare nella previsione di percorso soluzioni mitigative per l’impatto sulla REP, pone l’attenzione alle dinamiche idrogeologiche ed alla frammentazione delle superfici agricole e mette in campo forme di tutela, di valorizzazione e di promozione del territorio e delle sue valenze ambientali e paesaggistiche. - Il giudizio complessivo vede inoltre un importante ruolo delle opere di mitigazione e delle politiche di governo del territorio che integrano gli effetti positivi sugli obiettivi a maggior impatto sociale (effetti sulla viabilità) rispetto alla sola realizzazione Infrastrutturale prevista dal PTCP. - Il giudizio positivo sul contenuti dell’Accordo discende, pertanto, dalla comparazione operata attraverso il criterio valutativo, alla luce del fatto l’Accordo 150 attiva politiche condivise e forme di tutela e di valorizzazione ambientale e paesaggistica del territorio, volte a garantire anche un maggiore grado di sostenibilità delle scelte di governo del territorio, scelte che, in ultima analisi, si configurano anche come strumenti di controllo delle spinte insediative, L’Accordo pertanto, da un lato costruisce un processo chiaro nei suoi obiettivi e nelle sue azioni, volto a garantire certezze sull’assetto territoriale futuro qualora la strada fosse realizzata, dall’altro lato stabilisce precisi parametri e vincoli per la progettazione dell’opera in ragione della necessità di compatibilizzazione ambientale della stessa. Sempre per quanto attiene i profili viabilistici, lo scenario 2 comporta sensibili miglioramenti per la vivibilità nei centri abitati, in relazione alla riduzione del traffico veicolare di attraversamento in senso N-S sia in Cairate sia in Fagnano Olona, nonché una significativa fluidificazione del traffico lungo la SP12. Dalla valutazione si evince quindi come lo scenario 2 ovvero l’attuazione delle previsioni dell’accordo di pianificazione sia complessivamente preferibile sia allo scenario 0 (mantenimento dello stato di fatto) sia allo scenario 1 (ovvero la previsione di P.T.C.P. vigente)……” Le situazioni oggetto di sensibilità e di criticità identificate nello specifico Rapporto Ambientale comporteranno ulteriore necessario approfondimento sia nella fase successiva costituito dal relativo monitoraggio in aggiunta a quello di cui alla VAS del PGT, ma altresì dovranno identificare specifiche soluzioni tramite elaborazione VIA concomitante alla progettazione dell’opera stradale vera e propria in modo da restituire un esito integrato di ingegneria sia tecnica che naturalistica. Tra le situazioni che richiedono esaustiva e coordinata risoluzione si richiamano: - caratteristiche del rilevato dell’opera stradale che dovrà risultare minimizzato rispetto piano di campagna (con quota media orientativamente non superiore a 50 cm.) - le due opere di scavalco dell’alveo del torrente Tenore (a Ovest di Bolladello e nell’estremità Sud del territorio comunale) - la criticità per inquinamento acustico in prossimità di 6 ambiti edificati residenziali (nei confronti di presenza antropica) - la criticità per inquinamento acustico (nei confronti di presenza faunistica) in prossimità di varchi ecologici (RER_REP) all’estremità Sud-Ovest del territorio comunale - le connessioni tra la nuova viabilità provinciale e la rete locale e in particolare quella ciclabile (vedasi l’interferenza con la pista ciclopedonale in corso di realizzazione in via 151 Milano per la quale tratterà in proposito di vagliare soluzioni progettuali che implichino preferibilmente sovrappasso con passerella o attraversamento a raso semaforizzato, escludendo sottopassi per problemi conseguenti a rischi idraulici conseguenti a esondazione del vicino torrente Tenore e comunque per difficoltà a evitare confluenza e smaltimento di acque piovane) Analogo intervento si porrebbe inoltre anche in corrispondenza dell’innesto sulla S.P. 12 nella prospettiva di un’ulteriore possibile percorrenza ciclopedonale Est-Ovest (CairateBolladello) parallela alla citata arteria provinciale (sul lato Nord di via Monterosa con prosecuzione su via Manzoni): la stessa infatti in aggiunta a quello (con analogo orientamento ma in posizione baricentrica) in corso di attuazione lungo via Rimembranze, via Milano, via S. Giovanni Bosco, consentirebbe di interconnettere in modalità compiuta il Centro principale con le 2 frazioni di Bolladello e Peveranza, soprattutto per fruizione di servizi comunali, scolastici e commerciali di vicinato. La nuova viabilità territoriale potrebbe in termini di compensazione ambientale contribuire ad uno esaustivo sviluppo della rete ciclo-pedonale che l’Amministrazione Comunale di Cairate ha già in corso di attuazione. Lo sviluppo della rete ciclo-pedonale riveste infatti per Cairate particolare rilevanza, stante la non sostenibilità economica di un servizio di trasporto pubblico urbano e configurandosi come la sola soluzione praticabile per una mobilità urbana alternativa a quella veicolare. Ulteriore interesse riveste poi la connessione della rete ciclopedonale urbana con quella a intercomunale turistico-amatoriale della Valle Olona al fine di promuovere deviazioni da questa sia verso le presenze storico-monumentali di Cairate sia nei confronti dell’integro contesto boschivo collinare a Ovest. Si evidenzia poi che la rete ciclopedonale comunale risulta già raccordata con la valle tramite il caratteristico, quanto poco noto, percorso sterrato in prosecuzione di via Volta (risultando l’accesso ciclabile dalla Valle a Cairate tramite via xx Settembre decisamente dissuasivo per l’incompatibilità con l’intenso traffico veicolare). Lo stesso adattato con minimo intervento, darebbe luogo ad un tracciato idoneo a rendere l’intero territorio di Cairate (che al di là del celebre Monastero Benedettino offre una vasta gamma di significative mete e centri di interesse) quale validissimo itinerario estensivo di quello della Val d’Olona, connettendo quindi direttamente Cairate, assieme a Torba, Castelseprio, Castiglione Olona tramite un excursus ciclabile di eccezionale interesse culturale e ambientale. 152 Il sistema ciclopedonale potrebbe infine avere peculiare estensione su sede propria anche tramite la valorizzazione e l’adeguamento della capillare rete di tradizionali percorrenze campestri (strade vicinali e consorziali), che nel territorio comunale sono tutt’ora in uso e comunque individuabili. Per inciso si sottolinea come in ogni caso, benché esterna al territorio comunale, rappresenti una situazione risolutiva per il centro di Cairate l’attuazione della previsione SP2 DIR sulla sponda Est della valle dell’Olona dato che la stessa devierebbe la quasi totalità dell’attuale traffico di attraversamento (dalla SP2 tramite le per Lonate Ceppino e XX Settembre) che costituisce un fattore determinante di compromissione della fruibilità ciclopedonale dell’abitato. Sistema insediativo Le previsioni di sviluppo insediativo sono affidate sia a 5 ambiti di trasformazione (A.T.) di cui: - 1 produttivo (AT_P) - 1 residenziale (AT_R) - 1 terziario-commerciale (AT_T/C) - 2 commerciale-produttivo (AT_C/P sub 1, AT_C/P sub 2) sia ad ambiti di Piani attuativi individuati all’interno e comunque a ridosso del tessuto urbano residenziale recente (T.U.R.R.) di cui: - 8 a Cairate (di cui 7 residenziali e 1 per servizi di uso pubblico e residenza) - 4 a Peveranza (di 2 residenziali e 2 produttivi) - 1 a Bolladello (residenziale) Mentre per i comparti di Piani Attuativi (P.A.), stante la localizzazione e la contenuta entità di una nuova edificazione, suscettibile di effetti limitati sull’intorno sia naturale che edificato, valgono le indicazioni e le cautele successivamente esposte per i processi edificatori in generale, per gli Ambiti di trasformazione (A.T.) , stante la rilevanza assegnata nell’ambito delle previsioni di PGT, si rimanda a disamina svolta specificatamente per ciascuno degli stessi. In proposito si osserva che il P.G.T. in sede di “Documento Preliminare del Documento di Piano” ha già fornito puntuali prescrizioni e criteri atti a garantire l’attuazione degli ambiti di trasformazione nel rispetto degli obbiettivi generali di piano. Con la presente V.A.S. vengono delineati alcuni ulteriori opportuni orientamenti per l’edificazione in generale traducibili in articolati normativi in sede di “Piano delle Regole” e soprattutto in incentivi anche tramite idonea politica di applicazione degli oneri 153 urbanizzativi e/o bonus volumetrici suscettibili peraltro di essere ulteriormente integrati con specifiche condizioni e pattuizioni tramite stipula di convenzionamento. Trattasi in sostanza di: - proporre incentivi per classificazioni energetiche più prestazionali - favorire la realizzazione della maggior dotazione possibile di posti auto privati in modo tale che l’A.T. residenziale e i vari P.A. suppliscano anche a carenze pregresse - contemplare sistemazione/progettazione concomitante a quella volumetrica anche degli spazi asserviti e in specie del verde (progettazione paesaggistica a scala micro) - generalizzare i criteri di recinzioni aperte non solo su strada ma anche all’interno dei lotti a ridosso di aree di terzi a verdi esistente o previsto, per garantire continuità vegetazionale - favorire attività commerciali di vicinato compatibili in ambiti idonei - tutelare il verde privato esistente (mediante apposito regolamento del verde urbano esteso anche a criteri di preservazione e corretta manutenzione dello stesso e con vigilanza/gestione per gli aspetti fito-patologici) - realizzare nei nuclei di antico formazione (N.A.F.) percorsi interni e passaggi porticati di uso pubblico ove opportuno e con soluzioni mirate (anche di tipo trasversale) per consentire una viabilità pedonale più capillare e diretta in parte svincolata da quella stradale, atta a rendere permeabili gli isolati con prescrizioni per i nuovi interventi (in particolare se attuati con procedura di Piani Attuativi) - porre in connessione tutte le sedi di pubblici servizi con percorsi ciclo-pedonali sia di extraurbani che interni agli abitati, eventualmente gerarchizzando ed intervenendo sulla viabilità esistente ove non sia praticabile separazione del traffico veicolare. - aumentare il potenziale edificatorio, sia pure con la dovuta cautela e in settori mirati, per incremento della densità volumetrica nell’ottica di consentire aumento fisiologico dell’edificato senza estensione di superfici coperte e della complessiva urbanizzazione (attuando in sostanza un recepimento controllato e selettivo di contenuti già della L.R. n° 4/2012- nuovo piano casa) Peraltro proprio la riduzione della dinamica di sviluppo sull’abitato consolidato, disciplinata e ricondotta prevalentemente allo strumento dei Piani attuativi, potrà consentire una sistematica e diffusa azione di riqualificazione funzionale dell’esistente con idoneo inserimento nel contesto edificato, miglioramento della mobilità, salvaguardia dei nuclei antichi e dell’intorno delle presenze storico culturali. 154 L’estensione della zona industriale di Sud-Ovest (AT P1) dovrebbe poi consentire una prioritaria opportuna ri-localizzazione di attività produttive già ubicate all’interno del tessuto residenziale. La previsione di opere pubbliche e in particolare il nuovo poli-plesso scolastico dovrà costituire paradigma sia per applicazioni di diffusa qualità energetica non solo di tipologia passiva ma anche di tecnologia innovativa e da fonti alternative. Dovrà costituire inoltre occasione per adeguata sistemazione e fruizione degli spazi esterni a uso pubblico. Sistema ambientale Il territorio comunale di Cairate dispone di una significativa superficie boscata sostanzialmente articolata in 2 fasce Nord-Sud di cui la prima attestata sui bordi vallivi della Valle Olona e la seconda, più profonda e consistente, delimitata a Est dalle frazioni di Peveranza e Bolladello ed a Ovest dai comuni di Cavaria con Premezzo ed Oggiona S. Stefano. La tutela vegetazionale di detti ambiti costituisce altresì fattore di sicurezza idro-geologica oltre che di tutela paesaggistico-ambientale: gli acclivi a Ovest nella frazione di Bolladello, soggetti a dilavamento di rivi diffusi , ma soprattutto i bordi vallivi dell’Olona presentano fragilità e vulnerabilità agli effetti idro-geologici, come è riscontrabile dalla frana “Barlam” sul bordo Est a confine con Lonate Ceppino (che seppur quiescente richiede puntuale monitoraggio) e da indizi di smottamento presenti sempre nel Comune di Lonate Ceppino. La previsione di adesione al Parco locale di interesse sovracomunale, “P.L.I.S. R.T.O.” a Nord ed il coordinamento con il “P.L.I.S. del Medio Olona” a Sud consentirebbe di effettuare una saldatura tra i due sistemi naturali protetti, tutelando e coordinando opportunamente con il P.L.I.S R.T.O. l’integro contesto coltivato identificato nella “piana agricola centrale”: nel contempo garantirebbe da disboscamenti e modiche d’uso del suolo, fautori di possibili squilibri geologici, non gestibili se non limitatamente tramite gli usuali strumenti urbanistici locali. Il P.G.T. pone particolare attenzione al paesaggio naturale prospettando una messa in rete del sistema verde correlando: - aree agricole - aree boscate - verde pubblico/attrezzato - corridoi ecologici 155 - alveo del torrente Tenore. Le previsioni di sviluppo edilizio di cui agli ambiti di trasformazione previsti nel piano comportano riduzione di aree boscate per l’ambito AT_C/P sub 1, peraltro classificato di tipologia trasferibile (ex LR 31/08 art.43) e prevalentemente costituita da essenza robinia pseudo-acacia e inoltre anche AT_C/P sub 2 (benché quest’ultima consista in una limitata macchia di essenze sopracitate, non riportata nel PIF). Inoltre, essendo gli ambiti di trasformazione AT_R, AT_P (in toto) a destinazione agricola di macro-classe F e l’ambito AT_C/P sub 1 (in parte) e gli ambiti AT_C/P sub 2, AT_T/C (in toto) a destinazione agricola di macro-classe MF, oltre all’ambito di piano attuativo PA_RS di macro-classe MF, il P.G.T. dovrà contemplare in merito “bilancio neutro” mediante compensazione con bonifica/recupero a verde attrezzato e boschivo di gran parte del contesto industriale dismesso della Valle Olona in modo tra l’altro da connettere nel fondovalle le due fasce naturali preservate ubicate sui pendii dell’invaso fluviale. In tale quadro previsionale è comprensibile come il programma del nuovo asse provinciale Nord-Sud (SP 12-SP20 e SP12-SP222) per il quale la variante di PTCP e la relativa V.A.S. hanno già svolto verifica di compatibilità debba comportare una specifica progettazione estesa alle implicazioni ambientali con risoluzione puntuale delle situazioni di conflitto e interferenza, in particolare in corrispondenza del delicato varco ecologico all’estremità Sud del territorio comunale. Cospicuo è inoltre il patrimonio di edilizia storico-culturale di Cairate, suscettibile di valorizzazione per un diffuso recupero dell’immagine urbana che comprende un’ampia casistica di situazioni richiedenti criteri di approccio, tutela e intervento differenziati. Precisamente trattasi di: beni attualmente vincolati ex art. 13.1 del D.Lgs n° 42/2004 (codice dei beni culturali) e precisamente: - Monastero Benedettino di S. Maria Assunta a Cairate con il relativo compendio (chiostro del ‘400, chiesa monastica affrescata da A. Luini nel ‘500, arco di Manigunda) - Settecentesca antica chiesa parrocchiale di SS. Ambrogio a Cairate - Chiesa parrocchiale di S. Ambrogio a Bolladello - Santuario della Madonna di S. Calimero a Bolladello - Chiesa di S. Maria Assunta a Peveranza ulteriori presenze monumentali con vincolo ex art. 12.1 del D.Lgs n° 42/2004 e cioè di applicazione in modalità per così dire "automatica" (in quanto destinazione pubblica ricadente in periodo anteriore a 70 anni): 156 - Palazzo ex municipio di P.zza 1’ Maggio 7, a Cairate - Chiesa di S. Martino a Cairate presenze edilizie comunque peculiari all’interno dei nuclei antichi quali: - Fronti di antiche case a corte attestate sulla discesa verso valle di via XX Settembre ai n’ civici 2-4-6-8- e relativi cortili interni, a Cairate - “Cortine edificate” di via Cairoli, a Cairate (in particolare per le abitazioni di cui ai n’810-12) - “Cortine edificate” di via Mazzini, a Cairate (in particolare per le abitazioni di cui ai n’12-16) - “Cortine edificate” di via Coni Zugna, a Cairate - Edificio ex antica locanda in P.zza Libertà 10/16, all’inizio di via Molina, a Cairate - Abitazione in via Alberti, angolo via Marconi, a Cairate - Abitazioni in via Cairoli 8-10-12, a Cairate - Edificio in via Mazzini 12-16, a Cairate - “ - “ Torre Colombera ” in vicolo Pace, a Bolladello ex Convento della Confraternita degli Umiliati in via Cavour 10, angolo vicolo Magnoni, a Bolladello - Antica opera muraria in vicolo Solferino a Bolladello - Contesto edificato ai piedi del colle su cui sorge la chiesuola di S. Calimero, a Bolladello - “Invaso” di P.zza Noè, a Bolladello - “Invaso” di P.zza 1’ Maggio, a Bolladello - “Cortine edificate” di via Cavour a Bolladello - “Spina edificata” tra via Bertani e via Padre Mansueto, a Peveranza, - “Sagrato” di P.zza Papa Giovanni Paolo 2 ‘, a Peveranza - “Cortine edificate” di via Castelfidardo, Padre Mansueto, Bertani , a Peveranza - “cortile-piazzetta-slargo” con edicola votiva in via Bertani. A Peveranza paradigmi di architettura civile per uso pubblico e collettivo di storia recente qui elencate in via esemplificativa e non esaustiva: - tipologie di edilizia borghese e padronale della prima metà del secolo scorso, qui elencate in via esemplificativa : - edificio d’abitazione in via Manzoni 4 , a Cairate - “ “ “ “ “ Volta 12, a Cairate - “ “ “ “ “ Cairoli 12 , a Cairate 157 - “ “ “ “ “ Bozzoni 13 , a Cairate - “ “ “ “ “ Marconi 2, a Cairate - “ “ “ “ “ Anforelli 7 , a Cairate - “ “ “ “ “ Azimonti 6, a Bolladello - “ “ “ “ “ Azimonti 8, a Bolladello - “ “ “ “ “ De Amicis 73, a Bolladello - “ “ “ “ Piazza 1’ Maggio 27, a Bolladello - “ “ “ “ via Cattaneo 1, a Peveranza - “ “ “ “ via Cattaneo 5, a Peveranza - “ “ “ “ “ Cattaneo 9/11, a Peveranza (corpo interno e d esterno) - “ “ “ “ “ Matteotti 14 , a Peveranza - “ “ “ “ “ Milano 35 , a Peveranza tipologie peculiari di edilizia a ballatoio e agricola risalenti a periodo compreso tra XIX secolo e primi decenni del secolo scorso quali: - Fienile interno in via XX Settembre 4, a Cairate - Fronte interna a ballatoio in via XX Settembre 6, a Cairate - Fienile interno a via Crosti 5, a Cairate - Cascina Bellingera in via Bellingera, a Cairate - Fabbricato rustico in vicolo Bellini, a Bolladello - Edificio già parte di compendio padronale in P.zza I Maggio 23, a Bolladello - “ “ “ “ “ Carnelli 3, a Bolladello - Edificio d’abitazione in Piazza 1’ Maggio 23 , a Bolladello - Cascinale interno a via Castelfidardo 8 (“casa della nonna”), a Peveranza - Edificio a Est di Via Milano e confinante a Sud con torrente Tenore, a Peveranza - “ “ “ “ via Milano 31, angolo via delle Giere, a Peveranza - “ “ “ “ “ Milano 33, a Peveranza - “ in via Bertani 1, a Peveranza - “ in via Bertani 4, a Peveranza - Fienile all’interno di via Bertani 4 a Peveranza - Edificio rustico in via Padre Mansueto 6, a Peveranza - “ al n’ 21 (interno a vicolo) di P.zza Papa Giovanni Paolo 2’, a Peveranza - Fabbricato rustico in vicolo Bellini, a Peveranza In realtà tale elenco è ben lungi dall’essere esaustivo e risolutivo: soprattutto per gli edifici vincolati ex D.lgs 42/2004, la natura del vincolo, per lo più non esteso al contesto, non 158 garantisce affatto una efficace tutela dell’esteso e complesso patrimonio costituito non solo dai singoli edifici di pregio ma da un insieme configuranti un sistema articolato di presenze, memorie, segni e sequenze che comprende anche spazi vuoti come tracciati e invasi di vie e piazze oltre a testimonianze storiche minori. In quest’ultima casistica rientrano: - manufatti e resti caratteristici della dismessa ferrovia della Valmorea (torre-serbatoio, piastra girevole, binari, , ponte in ferro a confine con Fagnano, scambi e segnaletica, casello in fondo a via XX Settembre ). - cappella della Madonna di Marzo situata all’estremità superiore di via XX Settembre - antico sentiero-percorso di crinale sul bordo della valle a Est dell’abitato di Cairate - percorso in parte con acciottolato (“rizzata”) di via Volta in connessione con la val d’Olona - arcate in pietra in via XX Settembre 2,4,6 a Cairate, a Peveranza p.zza Giovanni Paolo 2’al n’ 15, a Bolladello in via Cavour 14 - cappelle votive di via Dante angolo via Crosti a Cairate, in via Bertani angolo Padre mansueto a Peveranza, Bolladello via Cavour - cappella celebrativa di P.zza 1’ Maggio, a Bolladello. Il complessivo recupero unitario e coordinato delle testimonianze storico-culturali- architettoniche, esteso al contesto, alle relazioni tra pieni e vuoti, ai coni visuali, ai segni anche minori del passato, all’attenzione cura dei corretti trattamenti cromatici e del repertorio di finiture per l’edificazione di nuovo impianto e la manutenzione dell’esistente, consentirà una restituzione di particolare efficacia per un patrimonio locale di particolare pregio per storia e significati. Il caratteristico sistema naturale della Valle Olona e quello collinare boschivo a Ovest di Bolladello e Peveranza, meno conosciuto, unitamente all’integra e peculiare fascia agricola centrale, potranno inoltre dar luogo ad una vera e propria integrazione tra paesaggio naturale e paesaggio edificato. Quanto sopra consente per Cairate la concreta prospettiva di una valorizzazione quale meta turistico- articolata come estensione ed arricchimento del frequentato percorso culturale ciclabile della Valle Olona/Val Morea individuato nella rete regionale ( RER). Per un più efficace recupero dell’identità dei luoghi è prospettabile il ricorso a: - catalogazione di presenze e ambiti di interesse storico-ambientale tramite repertorio analitico 159 - elaborazioni tematiche integrative della “Carta del paesaggio condiviso” idonee ed efficaci a orientare in un unitario esito progettuale di qualità territoriale la molteplicità di aspetti naturalistici, morfologici, culturali, storici e percettivi - affiancamento alle procedure vincolistiche di cui al D.Lgs n°42/2004, per sua natura non generalizzabile, di vincoli di P.G.T. per una più agevole applicazione, con specifica: - identificazione di edifici contraddistinti da rilevanza architettonica da sottoporre a diverse casistiche d’intervento (restauro, risanamento, ristrutturazione e restituzione ambientale) - identificazione parti/ porzioni significative di edifici in relazione al contesto da sottoporre sempre alle casistiche d’intervento di cui al punto precedente - modalità di risoluzione di coni visuali urbani da salvaguardare - istruttoria e valutazione progressivamente approfondita relativamente all’aspetto morfologico per Ambiti di Trasformazione e Piani Attuativi ricadenti in contesti a differenziata “sensibilità paesaggistica” - adozione di procedure di controllo/assenso (qualora incidano su immobili e ambiti urbani di interesse ambientale) estese anche per gli interventi manutentivi, di prassi esclusi dall’assoggettamento a procedure comunali di riscontro, poiché in tali situazioni anche la manutenzione ordinaria può costituire un’operazione sensibile e quindi soggetta a tutela - eventuale predisposizione di una “Guida all’immagine urbana”, a latere o costituente parte integrante delle N.T.A. del Piano delle regole, con repertorio di soluzioni di particolari, indicazioni morfologiche, accostamenti cromatici al fine di evitare dissonanze, accostamenti spuri, soluzioni non compatibili, relativamente agli interventi anche di semplice manutenzione dei fabbricati (e quindi anche se rientranti nella semplice casistica ordinaria) ricadenti nei nuclei di antica formazione e negli ambiti paesaggistici interni ed esterni all’abitato: ciò stante appunto il processo in atto di liberalizzazione e di eliminazione di controlli per tipologia di interventi di modesta entità, essendo però questi sempre suscettibili di esiti cumulativi. Per quanto attiene aspetti e indirizzi di natura igienico-sanitaria ambientale da considerare nel P.G.T. si evidenziano i sottoelencati criteri. 160 Precisamente per quanto attiene rete fognaria, reticolo idrico minore e falde idriche si tratta di: - definire un programma di adeguamento dell’esistente e di nuovi interventi anche sulla base del P. urbano generale dei servizi del sottosuolo (P.U.G.G.S.) per il quale è prevista adozione in concomitanza al P.G.T.. - minimizzare i settori del territorio (peraltro limitati) tutt’ora sguarniti da rete fognaria secondo un P. di copertura dell’intero edificato - costruire in tutte le aree di rispetto di risorse idriche (in particolare in ambito di riserva idrica provinciale) un sistema a tenuta bi-direzionale per i nuovi tratti fognari, cioè dall’interno verso l’esterno e viceversa, e con recapito all’esterno dell’area medesima (in particolare per ambiti AT_C/P sub 2 e AT_P) che in parte rientrano in fasce di rispetto di pozzi idropotabili) - evitare, ove possibile, la presenza di manufatti che possano costituire elemento di discontinuità, quali i sifoni e le opere di sollevamento - riqualificare l’alveo del fiume Olona - riqualificare il torrente Tenore approfondendo le modalità con il consorzio di bonifica per conciliare naturalità e collettamento fognario - evitare la dispersione di acque meteoriche agli svincoli e alle intersezioni dei primari sedimi stradali nel sottosuolo con la realizzazione di vasche di laminazione e di prima pioggia - effettuare verifiche di collaudo, per tutte le nuove fognature, non solo limitate agli allacci ma in corso d’opera con messa in esercizio subordinata all’esito favorevole e sempre prima dell’agibilità delle costruzioni - censire serbatoi di gasolio interrati, cisterne in genere, pozzi perdenti per reflui che non siano piovani e attivare provvedimenti per controlli e bonifiche delle situazioni suscettibili di rischio di interferenza con le falde acquifere - delineare un quadro delle indagini e bonifiche prioritarie per situazioni passibili di contaminazione di falde idriche Per quanto afferente invece all’inquinamento elettromagnetico e luminoso si tratta di: - predispone piano di localizzazione, identificando modalità poco impattanti, per gli impianti di diffusione radiofonica, televisiva e per telefonia cellulare (essendo attualmente presenti in Cairate 3 antenne per telefonia, in prossimità del confine con Fagnano in contesti di tipo produttivo): per questi ultimi è opportuno identificare zone "ad hoc", considerando l’esclusione per gli ambiti residenziali. 161 - identificare con la società Terna S.p.A. fasce fisiche con vincolo di rispetto (m 15,0025,00), distinguendo eventualmente tra corridoio e fasce di rispetto, tenendo presente che sussiste un problema per le basse frequenze (elettrodotti) in zone del territorio (agricolo e del centro abitato e precisamente via Bellingera e Faenza a Cairate), attraversato da una linea A.T.. - predisporre Piano per l’illuminazione pubblica e privata (P.R.I.C.) che in particolare verifichi i cerchi di rispetto degli osservatori di Mozzate e Legnano ove quello del primo investe tutto il territorio comunale mentre quello del secondo interessa anche la zona Sud. - attuare in particolare per le intersezioni della S.P. 12 e della S.P. 12-20 e S.P. 12-22 una illuminazione ridotta nelle zone adiacenti a corridoi ecologici e aree boscate ed evitare il passaggio da “zone buie” a “date alla luce” (non trattandosi peraltro solo di inquinamento luminoso ma anche di risparmio energetico), tenendo presente che l’illuminazione mirata è efficace anche ai fini della sicurezza stradale. 162 Beni attualmente vincolati ex art. 13.1 del D.lgs n° 42/2004 (codice dei beni culturali) Monastero Benedettino di S. Maria Assunta a Cairate, con il relativo compendio (Chiostro del ‘400, Chiesa monastica affrescata nel ‘500 da A. Luini, settecentesco Arco di Manigunda) 163 Settecentesca antica parrocchiale di S. Ambrogio a Cairate Chiesa di S. Maria Assunta a Peveranza (la cui configurazione attuale è conseguente ad interventi effettuati nel 1872 e 1932) 164 Chiesa di S. Ambrogio a Bolladello ampiamente rielaborata nei secoli scorsi Santuario della Madonna di S. Calimero a Bolladello ampliata e sostanzialmente ricostruita nel 1871 165 Ulteriori presenze monumentali con vincolo ex Art. 12.1 del D.lgs n. 42/2004 e cioè di applicazione in modalità per così dire “automatica” (in quanto destinazione pubblica ricadente in periodo anteriore a 70 anni) Chiesa di S. Martino a Cairate (di origine medioevale con attuale configurazione risalente al secolo scorso) Palazzo ottocentesco ex Municipio in Piazza 1’ Maggio n.7 a Cairate 166 Presenze edilizie comunque peculiari all’interno dei nuclei antichi quali: Fronti di antiche case a corte (‘600-‘700) attestate sulla discesa verso valle di via XX Settembre ai n’ civici 2-4-6-8 e relativi cortili interni a Cairate A sinistra – “Cortina edificata” di Via Cairoli a Cairate A destra – “Cortina edificata” di Via Mazzini a Cairate 167 A sinistra – “Cortina edificata” di Via Coni Zugna a Cairate A destra – Edificio ex antica Locanda in Piazza Libertà 10/16, all’inizio di Via Molina a Cairate A sinistra – Abitazione in Via Alberti angolo Via Marconi a Cairate A destra – Edificio “Torre Colombera” in Vicolo Pace a Bolladello 168 Ex Convento della Confraternita degli umiliati (risalente al XIII secolo) in Via Cavour n.10 risvoltante in Vicolo Magnoni Bolladello A sinistra – Antica opera muraria in Vicolo Solferino a Bolladello A destra – Contesto edificato ai piedi del colle su cui sorge la Chiesuola di S. Calimero a Bolladello 169 A sinistra – Invaso di Piazza Noè a Bolladello A destra – Invaso di Piazza 1’ maggio a Bolladello A sinistra – “Cortina edificata” di Via Cavour a Bolladello (ripresa verso Est) A destra – “Cortina edificata” di Via Cavour a Bolladello (ripresa verso Ovest) 170 A sinistra – spina edificata tra Via Bertani e Via Padre Mansueto a Peveranza A destra – Sagrato di Piazza Papa Giovanni Paolo II a Peveranza A sinistra – “Cortina edificata” di Via Castelfidardo a Peveranza A destra – “Cortile-Piazzetta-slargo” con edicola votiva in Via Bertani a Peveranza 171 Paradigmi di architettura civile per uso pubblico e collettivo di storia recente A sinistra – Edificio di Via Manzoni n.4 a Cairate A destra – Edificio di Via Volta n.12 a Cairate A sinistra – Edificio di Via Cairoli n.12 a Cairate A destra – Edificio di Via Bozzoni n.13 a Cairate 172 A sinistra – Edificio di Via Marconi n.2 a Cairate A destra – Edificio di Via Anforelli n.7 a Cairate A sinistra – Edificio di Via Azimonti n.6 a Cairate A destra – Edificio di Via Azimonti n.8 a Cairate 173 A sinistra – Edificio di Via E. De Amicis n.73 a Bolladello A destra – Edificio di Piazza 1’ Maggio n.27 a Bolladello A sinistra – Edificio di Via Cattaneo n.1 a Peveranza A destra – Edificio di Via Cattaneo n.5 a Peveranza 174 A sinistra – Edificio interno di Via Cattaneo n.9/11 a Peveranza A destra – Edificio in fregio a Via Cattaneo n.9/11 a Peveranza A sinistra – Edificio di Via Matteotti n.14 a Peveranza A destra – Edificio di Via Milano n.35 a Peveranza 175 Tipologie peculiari di edilizia a ballatoio e agricola risalenti a periodo compreso tra XIX secolo e primi decenni del secolo scorso quali: A sinistra – Fienile interno in Via XX Settembre n.4 a Cairate A destra – Fronte interna a ballatoio in Via XX Settembre n.6 a Cairate A sinistra – Fienile interno a vicolo di Via Crosti n.5 a Cairate A destra – Cascina Bellingera in Via Bellingera a Cairate 176 A sinistra – Edificio già parte di compendio padronale in Piazza I Maggio n.23 a Bolladello A destra – Edificio in Via Carnelli n.3 a Bolladello A sinistra – Edificio interno a Vicolo di Via Castelfidardo n.8 “casa della nonna” a Peveranza A destra – Edificio interno a Est in Via Milano confinante a Sud con alveo del torrente Tenore a Peveranza 177 A sinistra – Edificio in Via Milano n.31, angolo via delle Giere a Peveranza A destra – Edificio in Via Milano n.33, a Peveranza A sinistra – Edificio a ballatoio di Via Bertani n.1a Peveranza A destra – Edificio a ballatoio di Via Bertani n.4 a Peveranza 178 A sinistra – Fienile interno in Via Bertani n.4, a Peveranza A destra – Edificio rustico in Via Padre Mansueto n.6, a Peveranza A sinistra – Fienile in Vicolo di Piazza Papa Giovanni Paolo II n.21a Peveranza A destra – Fabbricato rustico in Vicolo Bellini a Peveranza 179 Presenze, memorie segni e sequenze e testimonianze storiche minori Manufatti e resti caratteristici della dismessa ferrovia della Valmorea (binari, torre serbatoio, piastra girevole, ponte in ferro a confine con Fagnano) 180 A sinistra – Cappella della Madonna di Marzo all’estremità superiore di Via XX Settembre a Cairate A destra – Percorso a “rizzata” di Via Volta in connessione con la Val d’Olona a Cairate A sinistra – Antico sentiero-percorso di Crinale sul bordo della Valle ad Est dell’abitato di Cairate A destra – Cappella Votiva di Via Dante angolo Via Crosti a Cairate 181 A sinistra – Arcata in pietra di Via XX settembre n.2 a Cairate A destra – Cappella celebrativa di Piazza I Maggio a Bolladello A sinistra – Arcata in Via Cavour n.14 a Bolladello A destra – Arcata in Piazza Giovanni Paolo II n.15 a Peveranza 182 Presenze e ambiti di interesse ambientale A sinistra – Alveo del Fiume Olona ripreso dal ponte della SP2 per Lonate Ceppino A destra – Alveo del Torrente Tenore A sinistra – Area boschiva ad Ovest (con polla sorgiva) attrezzata per il tempo libero A destra – Piana agricola centrale frapposta tra l’abitato di Cairate e le frazioni di Peveranza e Bolladello 183 184 185 A 2.8.2 RISCONTRO DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE DEL PGT DI CAIRATE A CRITERI NORMATIVI DELLA REGIONE LOMBARDIA (Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09). Per un esaustivo e puntuale riscontro circa l’espletamento dei contenuti del rapporto ambientale, secondo l’articolazione di cui all’allegato 1°) di cui a D.Lgs 284/06 e n°4/08 (allegato VI) ed ulteriori modifiche ed integrazioni oltre che della D.C.R. n° 351 del 13/03/2007, dalle DGR. n’8/6420 del 27/12/2007, n’ 8/10971 del 30/12/2009, n’ 9/761 del 10/11/2010 (che recepiscono testualmente quanto già contenuto nell’allegato I della Dir. n° 42/2001 CE e nel D.Lgs n° 152/2006) si precisa quanto segue relativamente agli specifici oggetti d’informazione richiesti: “ a) illustrazione dei contenuti degli obiettivi principali del D.d.P. e del rapporto con altri pertinenti P./P.” è stato svolto nei capitoli di cui alla "FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS": -A 2.1 definizione degli ambiti d’influenza (“scoping”) e della portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale -A 2.2 relazione con altri piani e programmi -A 2.3.1 obiettivi e scenari di PGT ed ai capitoli di cui alla “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS - RAPPORTO AMBIENTALE”: -A 2.3.2 verifica di coerenza esterna riferita a specifici piani e programmi : Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) Piano Territoriale d’Area Malpensa Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) Progetto di Rete ciclabile Regionale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) Accordo di Pianificazione “collegamento tra SP 12-SP 22 (Del. GP n’553 del 20/12/2011 ‐ Piani Regolatori Generali (P.R.G.), Piani di Governo del Territorio ( P.G.T.) di Comuni confinanti: Carnago, Cassano Magnago, CastelSeprio, Fagnano Olona, Locate Varesino (CO), Lonate Ceppino, Tradate, Oggiona S. Stefano, Gorla Maggiore ‐ Piano di zonizzazione acustica ‐ Piano Generale del Traffico Urbano di Cairate (PGTU) ‐ Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.) ‐ Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale ‐ Studio del reticolo idrico comunale ‐ Ri-delimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo criterio temporale - Piano Regionale della qualità dell’Aria (P.R.Q.A.) - Piano Regionale degli interventi della Qualità dell’Aria (P.R.I.A.) ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 186 - Piano Provinciale per Gestione integrata rifiuti (Provincia di Varese) - Piano Agricolo Provinciale - Piano di indirizzo forestale (P.I.F.) - Piano faunistico Provinciale - Piani Locali di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.) “R.T.O.” e “ del Medio Olona” - L.R. 17 del 27/03/2000 - Accordo di Pianificazione “collegamento tra la SP12-SP22 (Del. GP n.553 del 20/12/2011) ‐ Progetto Pilota delle Complessità territoriali(Provincia, Regione, Parco del Ticino) ‐ Programmi di primari interventi di infra-strutturazione stradale-ferroviaria - Sistema Aeroportuale di Malpensa - Autostrada Pedemontana Lombarda - Progetto UE TEN-T n’24–Ponte dei due mar (Genova-BasileaRotterdam) - Programmi Ferroviari elvetici AlpTransit, S.Gottardo e Sempione Lötschberg - Centro Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate - Centro Fieristico di Rho-Pero - Progetto EXPO Milano 2015 - Progetto UE TEN-T n’6 - Corridoio 5(Lisbona-Milano-Trieste- Budapest-Kiev - Autostrada Brebemi “ b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del D.d.P.” è stata svolto nella “FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS” nel capitolo: -A 1.4 quadro ricognitivo riassuntivo per la dimensione ambientale, adempimenti preliminari ed elaborazioni svolte/disponibili, status/criticità dell’ambiente: ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 1A (tematica energetica) ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche) 2A (tematica ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 3A (tematica rischio di incidentalità rilevante) ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 4A (tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso) ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 5A (tematica agro-florafaunistica) ‐ Scheda ricognitiva delle componenti geologica/idrogeologica/freatica/idrografica) ambientali 6A (tematica ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 7A (tematica paesaggistica, architettonica e culturale) ‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 8A (tematica atmosferica) -A 2.4 confronti e selezioni delle alternative di Piano 187 “ c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate” sono state svolte nella “FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS” nel capitolo: A.2.1 definizione degli ambiti d’influenza (“scoping”) e della portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale “ d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al D.d.P., ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE” sono state svolte nella “FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS” ai capitoli: A.2.2 relazione con altri piani e programmi A.2.3.1 obiettivi e scenari di PGT A.2.3.3 articolazione dei contenuti e delle previsioni di PGT (confronto situazioni di fatto con opportunità, ricadute alla base del quadro programmatorio (analisi SWOT) “ e) Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli stati membri, pertinenti al D.d.P., e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale” - nel capitolo A.2.7 è stato riferito come nel territorio di Cairate non siano presenti né siti di interesse comunitario (S.I.C.) né zone di protezione speciale (Z.P.S.). “ f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori” sono state svolte alla “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE” al capitolo : A.2.3.4 “Effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T. tramite elaborazione di schede tematiche: criticità emerse - finalità generali - finalità specifiche - azioni, distinte rispettivamente per: - sistema della mobilità - sistema insediativo - sistema ambientale” “ g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del D.d.P.” 188 sono state svolte “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE” al capitolo: A.2.3.5 “Criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità adottati per il P.G.T.” A.2.5.1 “ Verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto relative alle complessive azioni previste nel P.G.t. distinte rispettivamente per: - sistema della mobilità - sistema insediativo - sistema ambientale” A.2.5.2 “ Schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo probabile e modalità di risoluzione/intervento” valutazione di compatibilità ambientale degli specifici ambiti di trasformazione: terziario-commerciale (AT_T/C), misto commerciale-produttivo AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2, produttivo (AT_P), residenziale (AT_R) “ h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste” Sono state svolte nella “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE” al capitolo: A.2.4 “ - Confronti e selezione delle alternative di piano A.2.8.1“Proposte, misure e provvedimenti previsti circa riduzione di effetti negativi significativi sull’ambiente e miglioramento della qualità dello stesso: - sistema della mobilità - sistema insediativo - sistema ambientale” “ i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio” è stato svolto ai capitoli di FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS - RAPPORTO AMBIENTALE A.2.6.1 “Costruzione ed elaborazione degli indicatori” A.2.6.2 “Criteri per monitoraggio e valutazione "ex post" “ j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti” 189 è demandata al fascicolo specifico A.2.8.3 con configurazione sia come testo che come power-point e cioè quale strumento non tecnico ma divulgativo proprio per agevole ed efficace informazione e consultazione con il pubblico. Il presente Rapporto ambientale redatto sulla base di: - riscontro di problematiche e criticità pregresse - disamina del complessivo sistema di Piani/Programmi sovra-ordinati, di comuni contermini, di settore o comunque incidenti sul territorio - Documento di Piano di P.G.T. - Riferimenti legislativi. e documentali come elencato ed esposti al cap.A.2.1 ha riscontrato la complessiva sostenibilità ambientale del Documento di Piano di PGT in cui le scelte implicanti maggiori criticità con conseguenti impatti negativi e negativi probabili restano connesse sostanzialmente al recepimento di scelta infrastrutturale sovra-ordinate (di PTCP) inerente nuovo tracciato SP12-SP20 e SP12-SP22 per le quale vengono comunque proposte idonee cautele e alternative di pianificazione. 190