elaborazione della VAS

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elaborazione della VAS
 COMUNE DI CAIRATE
03 dicembre 2012
Agg. 06 giugno 2013
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) DEL P.G.T. DEL
COMUNE DI CAIRATE EX:
‐ D.LGS n' 152 DEL 03/04/06, INTEGRATO CON D.LGS n' 128 DEL 9/06/2010
(Codice dell’Ambiente)
‐ ART. 4 L.R. 12 DEL 11/03/05 (Legge di Governo del Territorio)
‐ DCR n' 351 DEL 13/03/2007 (indirizzi generali per la VAS),
‐ DGR n' 8/6420 del 27/12/2007, n' 8/10971 DEL 30/12/2009, n' 9/761 DEL 10/11/2010
(testo coordinato di schemi metodologici ed allegati per la VAS)
FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS
RAPPORTO AMBIENTALE
Arch. Stefano Castiglioni
COMUNE DI CAIRATE
V.A.S. del P.G.T. del Comune di Cairate
Sindaco ed Assessore all’Urbanistica
Paolo Mazzucchelli
Segretario Generale :
Dott.sa Maria Volpe
Responsabile Settore Tecnico :
Arch. Enrico Ermoni
Professionista incaricato per PGT:
Arch. Paolo Favole
Professionista incaricato per la V.A.S.:
Arch. Stefano Castiglioni
Autorità procedente per la V.A.S.:
Arch. Enrico Ermoni
Autorità competente per la V.A.S.:
Dr. Danilo Mambrin
1 SOMMARIO
FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA V.A.S.
(RAPPORTO AMBIENTALE) :
pg.
‐ A 2.3.2 verifica di coerenza esterna riferita a specifici piani e programmi :
‐ Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
‐ Piano Territoriale d’Area Malpensa
‐ Rete Ecologica Regionale (R.E.R.)
‐ Progetto di Rete ciclabile Regionale
‐ Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)
‐ Accordo di Pianificazione “collegamento tra SP 12-SP 22” (Del. GP
n’553 del 20/12/2011)
‐ Piani Regolatori Generali (P.R.G.), Piani di Governo del Territorio
( P.G.T.) di Comuni confinanti: Carnago, Cassano Magnago,
Castelseprio, Fagnano Olona, Locate Varesino (CO), Lonate
Ceppino, Tradate, Oggiona S. Stefano, Gorla Maggiore
‐ Piano di zonizzazione acustica
‐ Piano Generale del Traffico Urbano di Cairate (PGTU)
‐ Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.)
‐ Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale
‐ Studio del reticolo idrico comunale
‐ Ri-delimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo
criterio temporale
- Piano Regionale della qualità dell’Aria (P.R.Q.A.)
- Piano Regionale degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA)
- Piano Provinciale per Gestione integrata rifiuti (Provincia di Varese)
- Piano Agricolo Provinciale
‐ Piano di indirizzo forestale (P.I.F.)
‐ Piano faunistico Provinciale
‐ Piani Locali di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.) “R.T.O.” e “del
Medio Olona”
‐ L.R. 17 del 27/03/2000
‐ Progetto Pilota delle Complessità Territoriali(provincia, Regione,
Parco del Ticino)
‐ Programmi di primari interventi di infra-strutturazione
stradale-ferroviaria:
- Sistema Aeroportuale di Malpensa
- Autostrada Pedemontana Lombarda
- Progetto UE TEN-T n’24–Ponte dei due mari (Genova-BasileaRotterdam)
- Programmi Ferroviari elvetici AlpTransit, S.Gottardo e Sempione
Lötschberg
- Centro Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate
- Centro Fieristico di Rho-Pero
- Progetto EXPO Milano 2015
05
05
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79
81
81
- Progetto UE TEN-T n’6 - Corridoio 5 (Lisbona-Milano-TriesteBudapest-Kiev)
- Autostrada Brebemi
‐ A 2.3.3 Articolazione dei contenuti e delle Previsioni di PGT
confronto situazioni di fatto con opportunità e ricadute alla
base del quadro programmatorio (analisi S.W.O.T.)
‐ A 2.3.4 effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T.
tramite elaborazione di schede tematiche: criticità - finalità
generali - finalità specifiche- azioni:
distinte rispettivamente per :
‐ sistema della mobilità
‐ sistema insediativo
‐ sistema ambientale
83
84
92
104
‐ A 2.3.5 criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità
adottati per il P.G.T.
112
‐ A 2.4
115
confronti e selezione delle alternative di piano
A 2.5.1 verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto
relative alle complessive “Azioni” previste nel PGT distinte per:
‐ sistema della mobilità
‐ sistema insediativo
‐ sistema ambientale
‐
‐ A 2.5.2 schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo
probabile e modalità di risoluzione, intervento
118
127
valutazione di compatibilità ambientale degli specifici ambiti di
trasformazione: terziario-commerciale (AT_T/C), commercialeproduttivo (AT_C/P sub 1, AT_C/P sub 2), produttivo (AT_P),
residenziale (AT_R)
vedi fascicolo ad hoc
‐ A 2.6.1 costruzione ed elaborazione degli indicatori
134
‐ A 2.6.2 criteri per monitoraggio e valutazione ex post
141
‐ A 2.7 studio di incidenza delle scelte di p.p. sui siti di Rete Natura-non previsto
/
‐ A 2.8.1 proposte, misure, provvedimenti previsti per riduzione di effetti negativi
significativi sull’ambiente e miglioramento della qualità dello stesso:
146
‐ sistema della mobilità
‐ sistema insediativo
‐ sistema ambientale
‐ A 2.8.2 riscontro dei contenuti del Rapporto Ambientale a criteri
normativi della Regione Lombardia (Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09)
3 186
‐ A 2.8.3 sintesi non tecnica
vedi fascicolo ad hoc
‐ Verbali di incontri e riunioni intercorse
vedi fascicolo ad hoc
4 A 2.3.2
VERIFICA DI COERENZA ESTERNA RIFERITA A SPECIFICI PIANI
E PROGRAMMI
Coerentemente a quanto già introdotto in proposito al capitolo A.2.2 si procede a disamina
di piani e programmi afferenti al cosiddetto “livello verticale “ e cioè sia con riferimento
ad area vasta sia di settore incidenti localmente sia a programmi/progetti di infrastrutture
foriere di ricadute indirette sul territorio comunale.
“Piano Territoriale Regionale” (P.T.R.), il cui Iter si è concluso con approvazione
(Del. VIII/951 del 19/01/2010 ed entrata in vigore il 17/02/2010 e che a sua volta
assuma e consolida il previgente Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.),
integrandone la sezione normativa (avendo peraltro il C.R., con delib. n’56 del
28/09/2010, dato avvio a procedura di modifiche ed integrazioni)
Il Documento di Piano (DdP) costituisce il raccordo con le altre sezioni del P.T.R. dato
che, come dall' art. 19 della L.R. 12/2005, definisce gli obiettivi di sviluppo socio
economico della Lombardia con l’individuazione di 3 macro-obiettivi (principi ispiratori
dell’azione di Piano con diretto riferimento alle strategie individuate a livello europeo) e
24 obiettivi di Piano.
Gli obiettivi sono poi strutturati secondo 2 criteri: sotto il profilo tematico e quello
territoriale.
Il criterio territoriale è effettuato individuando sistemi territoriali, intesi quali “chiavi di
lettura” del sistema di relazioni “a geometria variabile ed integrata”, identificata
territorialmente
in:
Sistema
Metropolitano,
Sistema
della
Montagna,
Sistema
Pedemontano, Sistema dei Laghi, Sistema della Pianura Irrigua, Sistema del Fiume Po e
Grandi Fiumi di Pianura.
Il Documento di Piano determina le linee guida dell’assetto del territorio regionale con
l’identificazione degli elementi di potenziate sviluppo e di criticità, al fine di perseguire
obbiettivi prioritari di interesse regionale di cui all’art.19, comma 2 lett. b della L. 12/2005:
poli di sviluppo regionale, le zone di preservazione e salvaguardia ambientate e
infrastrutture prioritarie.
5 Il Documento di Piano definisce altresì effetti diretti e indiretti la cui efficacia per il
raggiungimento degli obiettivi posti, viene riscontrata tramite il sistema di monitoraggio e
dall’Osservatorio permanente della programmazione territoriale (sempre ex L.R. 12/2005),
evidenziando tra l’altro:
- gli obiettivi prioritari di interesse regionale
- i Piani Territoriali Regionali d’Area
- idonei strumenti operativi
Si riporta il documento redatto in occasione del convegno di presentazione svoltosi a
Milano il 27/03/2008 che ne illustra in estrema sintesi il carattere ed i contenuti .
Precisamente :
“…….Il progetto (di P.T.R. ndr) è stato realizzato con un processo di confronto aperto,
anche nell’ambito della procedura di valutazione ambientale (V.A.S.) che ha
accompagnato il piano per garantirne la sostenibilità.
Il piano integra e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (vigente dal 2001),
(ora Piano Paesaggistico Regionale- ndr) promuovendo, tutelando e valorizzando le risorse
paesistiche della Lombardia: montagna, grandi laghi, sistema idrografico naturale e
artificiale, la rete dei verde, il Po (unico fiume lombardo a non avere un Parco Regionale),
ed è impostato su tre grandi obiettivi:
- rafforzare la competitività della Regione
- proteggere e valorizzare le risorse
- riequilibrare il territorio
Identifica i poli di sviluppo regionale, le infrastrutture prioritarie e strategiche per la
Lombardia e le zone di preservazione e salvaguardia ambientale (con particolare
attenzione alle zone a rischio idraulico e idrogeologico - il nodo di Milano, le aree di
esondazione, le zone a rischio idrogeologico elevato - dialogando con il Piano
dell’Autorità di Bacino dei Po e proseguendo nell’azione che la Regione Lombardia ha
intrapreso per la protezione dei territori incentrata sulla prevenzione e la conoscenza dei
rischi).
Ai sensi della L.R. 12/2005, entro il 2009 tutte le amministrazioni devono adeguare i
propri piani (Piani di Governo dei Territorio per i Comuni, Piani Territoriali di
Coordinamento Provinciale per le Province, Piano Territoriale Regionale per la Regione);
6 si tratta quindi di una "occasione epocale" che vede i 1.546 Comuni, le 11 Province e la
Regione stessa tutti impegnati nella predisposizione di Piani di nuova generazione.
Attualmente due Province (Como e Varese) hanno adeguato il proprio piano, mentre le
altre hanno intrapreso l’iter, e al 31 ottobre 2007 circa 430 Comuni (il 28 % dei comuni
lombardi) avevano avviato le procedure per i nuovi P.G.T., con 25 arrivati ad
approvazione.
La scommessa per la Lombardia è quella di coordinare l’attività di tutti gli Enti
individuando priorità e obiettivi comuni, così da finalizzare e orientare le scelte e le
risorse, questo è. il compito. attribuito al P.T.R..
Il P.T.R. è dunque un’altra, la più importante, delle azioni regionali per l’attuazione della
Legge per il governo dei territorio che si aggiunge alle diverse iniziative già promosse o
attualmente in corso, tra cui:
- emanazione di criteri, indicazioni e linee guida relative al paesaggio, alla difesa dei
suolo, alle modalità per la pianificazione, alla costruzione di un sistema informativo
territoriale integrato per condividere le conoscenze dei territorio della regione
- supporto alle amministrazioni locali attraverso corsi di formazione, misure di
accompagnamento e finanziamento, che nel 2006-2007 hanno impegnato circa 14
milioni di euro
- obbligatorietà della valutazione ambientale dei piani, quale modalità per garantire la
sostenibilità delle scelte da parte di tutte le amministrazioni della Lombardia
- i Piani Territoriali Regionali d’Area, quali strumenti per accompagnare le
trasformazioni di ambiti strategici dei territorio regionale e per cogliere le opportunità
dello sviluppo, finalizzando risorse e condividendo obiettivi comuni (Malpensa,
Montichiari, Valtellina, Navigli Lombardi), e la programmazione negoziata per
realizzare importanti progetti di trasformazione urbana e territoriale (Fiera di Milano,
Nuova Sede Regionale, Portello, Garibaldi-Repubblica, Porta Vittoria, Arese, Cerba,
Segrate, Pioltello-Rodano, Besta)
gli interventi di difesa dei suolo (circa 183.000.000.000 € negli ultimi tre anni), cui sì è
accompagnato lo sviluppo di sistemi informativi territoriali per migliorare le conoscenza
dei fenomeni e un’attenta pianificazione in accordo con l’Autorità di Bacino dei Po.
7 I 3 macro obbiettivi alla base del P.T.R. sono stati a loro volta scomposti e identificati nei
24 obbiettivi specifici qui riportati per esteso, in quanto necessariamente validi
e
applicabili anche nella realtà locale.
Rafforzare la
competitività
dei territori
della
Lombardia
1
2
3
4
5
6
7
Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei
territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua
diffusione:
- in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e
per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente
- nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai
servizi) nell’uso delle risorse e nella produzione di energia
- nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo
processi partecipativi e diffondendo la cultura della
prevenzione dei rischio
Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori
della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno,
intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e
reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema
delle università, centri di eccellenza, network culturali), con
attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione
paesaggistica
Assicurare a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini
l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una
pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche,
distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e
dei servizi
Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di
pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle
reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale dei
servizio
Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e
dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico,
relazionale,
di
movimento
e
identitaria
(contesti
multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e
sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili)
attraverso:
- la promozione della qualità architettonica degli interventi
- la riduzione dei fabbisogno energetico degli edifici
- il recupero delle aree degradate
- la riqualificazione dei quartieri di ERP
- l’integrazione funzionale
- il riequilibrio tra aree marginali e centrali
- la promozione di processi partecipativi
Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di
spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il
tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da
riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo
di suolo libero
Tutelare la salute dei cittadino attraverso il miglioramento
della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento
dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli,
elettromagnetico, luminoso e atmosferico
8 Riequilibrare
il territorio
lombardo
X
X
Proteggere e
valorizzare le
risorse della
Regione
Y
Y
X
X
X
X
X
Y
X
8
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18
Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti
dai modi di utilizzo dei territorio, agendo sulla prevenzione e
diffusione della conoscenza dei rischio (idrogeologico, sismico,
industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi dei
sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività
estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e
sostenibile dei suolo e delle acque
Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e
dei benefici economici, sociali e ambientali derivanti dallo
sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio
Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative
sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali,
paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la
cultura dei turismo non invasivo
Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso:
- il rilancio dei sistema agroalimentare come fattore di
produzione ma anche come settore turistico, privilegiando
le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione
turistica sostenibile
- il miglioramento della competitività dei sistema industriale
tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi
strategici, privilegiando i settori a basso impatto
ambientale
- lo sviluppo dei sistema fieristico con attenzione alla
sostenibilità
Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema
economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a
livello globale
Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un
sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo
attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla
valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio dei
territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale
attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo
Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente
i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo
dei sistemi agricolo e forestale come elementi di
ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione dei
territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat
Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e
promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e
progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della
sostenibilità della crescita nella programmazione e nella
progettazione a tutti i livelli di governo
Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche)
indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso
l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini
di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed
erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e
delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti
Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali,
attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione
delle emissioni climalteranti e inquinanti, il contenimento
dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli,
elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata
Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche
individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo
razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi
ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la
fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione
nelle scuole, di formazione degli operatori e di
sensibilizzazione dell’opinione pubblica
9 Y
X
X
X
Y
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X
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X
Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse,
anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni
paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e
agroalimentare e il riconoscimento dei loro valore intrinseco
come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia
Promuovere
l’integrazione paesistica, ambientale
e
naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo
economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione
della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti
ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già
realizzati
Realizzare la pianificazione integrata dei territorio e degli
interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione
degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come
fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione dei
territorio
Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di
prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle
attività antropiche legate sia alla produzione (attività agricola,
industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità,
residenza, turismo)
Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le
complessità dei sistemi trans regionali attraverso il
miglioramento della cooperazione
Rafforzare il ruolo di "motore europeo" della Lombardia,
garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di
contesti regionali forti
Legame principale con il macro-obiettivo
Y
Y
X
X
Y
Y
X
X
X
X
Y
Legame con il macro-obiettivo
Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), in applicazione dell’art. 19 della L.R. 12/2005, ha,
come si è detto, natura ed effetti anche di piano territoriale paesaggistico ai sensi della
legislazione nazionale (D.Lgs. n° 42/2004).
Il P.T.R. di conseguenza “recepisce consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico
Regionale (P.T.P.R.) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone e adeguandone
contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generate e finalità di tutela”
che
pertanto si configura alla stregua di sezione specifica del P.T.R., e precisamente di
disciplina paesaggistica dello stesso, pur con propria unitarietà ed identità.
Le indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del P.T.R.,
consolidano così le scelte già operate dal precedente P.T.P.R. circa all’attenzione
paesaggistica estesa a tutto il territorio e l’integrazione delle politiche per il paesaggio
negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, con altresì correlazioni con
pianificazioni di settore (difesa del suolo, ambiente e infrastrutture).
Gli orientamenti e le prescrizioni paesaggistiche si relazionano di conseguenza con le
priorità del P.T.R. in vista della salvaguardia e valorizzazione degli ambiti e dei sistemi di
rilevanza regionale e precisamente laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica,
10 montagna, centri e nuclei storici, geo-siti, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore
panoramico e di fruizione del paesaggio.
Detto approccio alla problematica de paesaggio viene correlato alla lettura dei processi di
trasformazione dello stesso e all’individuazione di strumenti operativi e progettuali per la
riqualificazione paesaggistica e il contenimento dei fenomeni di degrado: gli elaborati del
P.T.R. integrano il Piano Territoriale Paesistico Regionale (appr. 2001), assumendo gli con
gli aggiornamenti apportati dalla Giunta Regionale nel 2008.
Il Consiglio Regionale ha poi approvato con DCR n.276 del 08/11/2011 la risoluzione a
corredo del documento Strategico/annuale (DSA) di cui l’aggiornamento annuale del PTR
(BURL n.48 del 01/12/2011) è allegato fondamentale.
Nel documento di piano (D.d.P.) del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) il comune
di Cairate viene collocato agli effetti delle “polarità storiche della Lombardia”:
- in prossimità dell’asse del Sempione e della fascia Prealpina
mentre per quanto attiene alle cosiddette “polarità emergenti” risulta ubicato :
- nell’ambito del “sistema Fiera Malpensa” e ai margini del “triangolo insubrico”.
In merito alla “preservazione e alla salvaguardia ambientale” lo stesso è interessato da
“delimitazione da fascia fluviale, così come definita dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (P.A.I.) con evidenziazione di “fascia B: esondazione della piena di riferimento
con tempo di ritorno di 200 anni.”
Nella cartografia relativa alle “infrastrutture prioritarie” è riportato un tracciato (EstOvest) di elettrodotto A.T. da 132 KW.
Circa poi la collocazione nei sistemi territoriali viene collocato in posizione intermedia tra:
il “sistema territoriale pedemontano”, il “sistema territoriale dei laghi” e il “sistema
metropolitano- settore Ovest”.
All’interno del Piano Paesaggistico Regionale (P.T.P.R.) per Cairate sono riportate le
seguenti indicazioni:
- circa gli “ambiti geografici e unità di paesaggio”: “paesaggio dei ripiani diluviali e
dell’alta pianura asciutta”
11 - circa “elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico”: “tracciato guida
paesaggistico lungo l’alveo del fiume Olona”
- circa “quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale”: “ambito di
criticità soggetto a indirizzi di tutela – parte III”:
collocato in “ B. Territori geograficamente e/o culturalmente unitari amministrativamente
collocati in più province e parzialmente nell'ambito di Parchi costituiti:
VALLE OLONA E VAL MOREA, VAL D'ARNO (Va, Co e al Parco della Pineta di Appiano
Gentile) Comuni di: Rodero, Cantello, Malnate, Lozza, Vedano Olona, Gazzada, Schianno,
Morazzone, Castiglione Olona, Gornate Olona, Caronno Varesino, Carnago, Castelseprio,
Tradate, Lonate Ceppino, Cairate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Solbiate Olona,
Fagnano Olona, Cassano Magnago.”
(estratto “indirizzi di tutela”di PTPR: ambito di criticità soggetto a indirizzi di tutela –
parte III”:
Si tratta di ambiti di particolare rilevanza paesaggistica sui quali si richiama la
necessità di esercitare una specifica attenzione nell'elaborazione degli strumenti di
pianificazione territoriale, in particolare per quanto riguarda i Piani territoriali di
coordinamento provinciali.
Infatti, gli ambiti territoriali, di varia estensione, presentano particolari condizioni di
complessità per le specifiche condizioni geografiche e/o amministrative o per la
compresenza di differenti regimi di tutela o, infine, per la particolare tendenza
trasformativa non adeguata allo specifico assetto paesaggistico.)
- circa
la “viabilità di rilevanza paesaggistica”: individuato “tracciato guida
paesaggistico ex art. 26 comma 10 “ lungo l’alveo del fiume Olona10.
(estratto art. 26, comma 1, “normativa” di PTRP : “E’ considerata viabilità di fruizione
ambientale la rete dei percorsi fruibili con mezzi di trasporto ecologicamente compatibili, quali
sentieri escursionistici, pedonali ed ippici, di media e lunga percorrenza, piste ciclabili ricavate
sui sedimi stradali o ferroviari dismessi o lungo gli argini e le alzaie di corsi d‟acqua naturali e
artificiali; in particolare la rete risponde ai seguenti requisiti:
- risulta fruibile con mezzi e modalità altamente compatibili con l‟ambiente e il paesaggio,
vale a dire con mezzi di trasporto ecologici (ferroviari, di navigazione, pedonali );
- privilegia, ove possibile, il recupero delle infrastrutture territoriali dimesse;
- tende alla separazione, ovunque sia possibile, dalla rete stradale ordinaria;
- persegue l‟interazione con il sistema dei trasporti pubblici locali e con la rete dell’ospitalità
diffusa.”)
12 - circa la “riqualificazione paesaggistica: ambiti e aree di attenzione regionale in cui
vengono identificati i principali fattori di degrado” sono riportate le seguenti
indicazioni:
-
provocati da urbanizzazioni/infrastrutture: 2 elettrodotti con tracciati Nord-Sud ed
Est Ovest
-
provocati da criticità ambientali: “fasce fluviali di esondazione per piena
catastrofica (fascia C)”
collocazione nella “tabella interpretativa del degrado”: “ambito del sistema
metropolitano lombardo (fascia collinare e dell’alta pianura)”
Stante quanto sopra illustrato, si ritiene di soffermarsi sui programmi di valorizzazione
dell’aeroporto di Malpensa e dal nuovo Polo fieristico di Milano-Rho-Pero, di
primario rilievo nel contesto territoriale e che, con le relative infrastrutture correlate,
anche nella ubicazione marginale di Cairate, sono tali da produrre opportunità (dinamiche)
e ricadute (congestive).
“(Malpensa -ndr) in particolare, costituisce una nuova importante polarità, suscettibile di
notevoli miglioramenti che ne consentano il consolidamento della posizione tra i più
importanti scali europei.
Il miglioramento dell’accessibilità autostradale e ferroviaria in corso di attuazione (anche
se con ritardo rispetto alle nuove funzioni assunte), e la necessità di collegamento con la
rete ferroviaria nazionale, che consentirebbe l’ampliamento dei bacino di utenza anche
oltre i confini nazionali (Canton Ticino in particolare), deve accompagnarsi con un’offerta
complessiva adeguata, soprattutto in termini di qualità.
In ogni caso, Malpensa costituisce una grande opportunità territoriale, capace di attrarre
attività terziarie e produttive che si avvantaggiano dell’accessibilità mondiale propria di
un grande aeroporto.
Trattandosi di una questione che non è strettamente locale, questo processo richiede
peraltro un’attenta pianificazione e una forte regia di livello regionale che sia capace di
anticipare la domanda negli adempimenti amministrativi e nella predisposizione delle
strutture necessarie, per favorire la ricerca di un equilibrato rapporto tra sviluppo
aeroportuale e ambiente, anche allo scopo di "conquistare" i potenziali investitori sia
13 stranieri che italiani; nonché di gestire unitariamente il patrimonio immobiliare e di
effettuare una stringente politica di marketing territoriale a livello internazionale. La
finalità principale dev’essere quella di attrarre e trattenere funzioni di alto rango e a forte
valore aggiunto, garantendo i necessari servizi, ma anche un elevato livello di qualità
territoriale, orientando uno sviluppo che non comprometta, con scelte insediative
economicamente appetibili nel breve periodo, la possibilità di creare effetti positivi dal
punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per il nuovo polo fieristico di Rho-Pero,
servito da una stazione ferroviaria, dove confluiscono i servizi ferroviari regionali e
nazionali, la linea di AC e la linea Metropolitana urbana, che costituisce una forte
opportunità per il territorio circostante come attrattore di attività legate alla presenza di
uno dei maggiori poli fieristici europei, ma anche "vetrina" in grado di esaltarne
l’immagine sia come area di produzione manifatturiera che soprattutto come area con
favorevoli condizioni per l’insediamento di nuove avanzate attività.
Attraverso l’efficienza del sistema infrastrutturale il polo fieristico di Rho-Pero mantiene e
rafforza il legame storico con la città di Milano, che ha consolidato negli anni la
competitività e l’attrattività internazionale di Fiera Milano e fornisce nel contempo
opportunità di sviluppo al territorio della circostante area metropolitana,
In tal senso la possibilità di rafforzare il legame Malpensa-Fiera mostra l’opportunità di
identificare un’area di forte polarizzazione per lo sviluppo che contribuisca al ridisegno
territoriale e dia nuovo impulso ad aree storiche di traino economico della Lombardia. ”
Tra i Piani Territoriali Regionali d’Area (P.T.R.A.) individuati dal P.T.R. come
prioritari (e precisamente quale primo in elenco), vi è il Piano d’Area Malpensa
Quadrante Ovest (P.T.R.A.1), scaduto il 17/04/2011 successivamente oggetto di proroga
biennale è attualmente da ridefinire.
Si osserva per inciso che il comune di Cairate ne risulta interessato in quanto
rientrante nel perimetro del cosiddetto “ambito allargato” del Piano.
Testualmente:
“… Il Piano d’Area Malpensa attualmente costituisce I’unico esempio lombardo di Piano
d’Area Regionale approvato (L.R. del 12/04/99, n°10). Il piano è stato promosso con
14 l’intento di programmare e coordinare le strategie per lo sviluppo economico sociale e la
valorizzazione ambientale del territorio interessato all’insediamento dell’aeroporto
intercontinentale Malpensa 2000.
Esso si è articolato in tematiche riguardanti il potenziamento del sistema della mobilità, la
tutela e valorizzazione ambientale e paesistica, la promozione dello sviluppo economico
urbano e l’impatto dell’infrastruttura aeroportuale, nella parte più direttamente
progettuale degli interventi sul territorio; sono state sviluppate indicazioni di priorità, fasi
temporali di attuazione (infrastrutture viarie e interventi sull’ambiente), linee guida per gli
investimenti di sviluppo economico urbano ritenuti di importanza strategica.
La presenza dell’aeroporto, se da un lato ha apportato valore aggiunto all’area in cui si
colloca creando dinamiche economiche positive con crescita dell’occupazione e aumento
della ricettività turistica, dall’altro ha prodotto una serie di impatti negativi sulle aree
naturali circostanti (Parco dei Ticino in particolare) oltre a fenomeni di inquinamento.
Le trasformazioni dirette e indotte hanno infatti nel complesso determinato una
progressiva riduzione delle aree naturali, fenomeni di marginalizzazione e degrado delle
componenti ambientali e paesaggistiche dei territorio.
L’obiettivo dei consolidamento di Malpensa, anche nell’ottica della salvaguardia degli
investimenti realizzati da Regione Lombardia, è funzionale allo sviluppo della
competitività regionale e per realizzarsi dovrà essere correlato alla possibilità di
garantire un livello di accessibilità analogo a quello dei maggiori aeroporti europei. In
questo sistema territoriale delicato, caratterizzato da problematiche e dinamiche
complesse, è necessario comporre un quadro di riferimento più articolato che tenga conto
delle condizioni insediative dell’area, delle sue contraddizioni e delle risorse disponibili
per sostenere gli obiettivi di qualità auspicabili.
Il completamento nel 2009 dell’efficacia del Piano Territoriale d’Area coincide con un
momento di particolare trasformazione, in cui è possibile identificare la parte nord-ovest
del territorio regionale come una polarità strategica, per il livello di relazioni che si
stanno sviluppando con le regioni dei Centro - Europa attraverso la realizzazione di
importanti opere (nuovo traforo del Gottardo, traforo dei Lötschberg) e per le nuove
15 relazioni
che
si
vengono
a
creare
nell’area
lungo
la
direttrice
Torino-Novara-Milano-Venezia e province dell'asse pedemontano (Alta velocità).
L’ambito di piano interessa due importanti sistemi territoriali della Regione: l’area
metropolitana e il Sistema Pedemontano per i quali l’aeroporto diventa occasione di
rilancio economico e di attivazione di relazioni nuove.
Per approfondire le tematiche connesse allo sviluppo di tale contesto è in corso il progetto
Complessità Territoriali, promosso dal Ministero delle Infrastrutture, che vede come
partner Regione Lombardia, Provincia di Varese e Parco lombardo della valle del Ticino.
I risultati del progetto, anche attraverso la partecipazione allargata agli attori locali,
affrontano alle diverse scale gli scenari evolutivi di una delle aree più competitive della
regione. ”
Allo stato attuale il Piano Territoriale d’Area Malpensa ha concluso il relativo arco
decennale di validità il 17/04/2009, è stato quindi oggetto di proroga biennale ed è
tutt’ora in fase di avvio per nuova rielaborazione che, pur tenendo conto di un
quadro generale in buona parte attuato e tutt’ora valido, dovrà comunque
confrontarsi con una realtà indubbiamente più difficoltosa e con strategie di sviluppo
del traffico aereo improntate a programmi cautelativi.
Rete Ecologica Regionale (R.E.R.)
Mediante DRG n° 8/10962 30/12/2009, è stato approvato il disegno definitivo di Rete
Ecologica Regionale, comprensivo di area alpina e prealpina, riconosciuta quale prioritaria
infrastruttura del P.T.R. e strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale.
La R.E.R. con i relativi i criteri d’implementazione indicano nel P.T.R il “quadro delle
sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti
dell’ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di
opportunità e minacce presenti sul territorio regionale”; consente quindi al P.T.R. un
ruolo di indirizzo per i P.T.C.P. provinciali e i P.G.T./P.R.G. comunali e lo svolgimento di
una funzione di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore,
l’individuazione delle sensibilità prioritarie e dei target specifici in vista delle esigenze di
riequilibrio ecologico.
16 Fornisce inoltre un quadro orientativo di natura naturalistica-eco-sistemica e delle
opportunità nell’individuazione di azioni di piano compatibili per le pianificazioni
regionali di settore ed indicazioni di priorità spaziali al fine un miglioramento complessivo
del sistema per gli uffici deputati all’assegnazione di contributi per misure di tipo agro
ambientale.
Il documento "Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti locali"
delinea pertanto indispensabili indicazioni per la composizione e la concreta salvaguardia
della rete nell’ambito dell’attività di pianificazione e programmazione.
Per quanto riguarda il comune di Cairate, tra gli elementi della rete ecologica (e
precisamente quale “corridoio primario – elementi di primo livello”) sono stati identificati
i boschi del fiume Olona.
Tra gli elementi di “secondo livello – altri elementi di secondo livello” è indicato il torrente
Tenore (con un’importante funzione di connessione ecologica).
Proprio l’alveo di quest’ultimo, al confine con il comune di Fagnano Olona, è individuato
come “varco da tenere”.
Stante poi l’adiacenza con il P.L.I.S. (parchi locali di interesse sovracomunale) del Medio
Olona (a sud esteso da Marnate a S. Vittore Olona), e con il PLIS RTO (Rile Tenore Olona
a Nord) si ritiene opportuno considerare per la fascia boschiva ripariale del fiume per il
tratto che attraversa Cairate le cautele sottoelencate.
Precisamente:
“Fiume Olona, torrenti e zone umide perifluviali: definizione del coefficiente naturalistico
del D.M.V., con particolare attenzione alla regolazione del rilascio delle acque nei periodi
di magra; mantenimento delle aree di esondazione; ripristino di zone umide laterali;
mantenimento del letto del fiume in condizioni naturali, evitando la costruzione di difese
spondali a meno che non si presentino problemi legati alla pubblica sicurezza (ponti,
abitazioni); collettare gli scarichi fognari; mantenimento delle fasce tampone; creazione
di piccole zone umide perimetrali per anfibi e insetti acquatici; eventuale ripristino di
legnaie (nursery per pesci); mantenimento dei siti riproduttivi dei pesci e degli anfibi;
interventi di contenimento ed eradicazione delle specie alloctone”.
……………………………………………………………………………………………………………
Colline del Varesotto e dell’Alta Brianza; 02 Boschi e brughiere del pianalto milanese e
varesotto; 03 Boschi dell’Olona e del Bozzente - Ambienti agricoli e ambienti aperti:
conservazione e ripristino degli elementi naturali tradizionali dell’agroecosistema e
17 incentivazione della messa a riposo a lungo termine dei seminativi per creare praterie
alternate a macchie e filari prevalentemente di arbusti gestite esclusivamente per la flora e
la fauna selvatica; incentivazione del mantenimento e ripristino di elementi naturali del
paesaggio agrario quali siepi, filari, stagni, ecc.; mantenimento dei prati stabili polifiti;
incentivi per il mantenimento delle tradizionali attività di sfalcio e concimazione;
mantenimento di radure prative in ambienti boscati; mantenimento e incremento di siepi e
filari con utilizzo di specie autoctone; mantenimento delle piante vetuste; incentivazione e
attivazione di pascolo bovino ed equino gestito e regolamentato in aree a prato e radure
boschive; incentivazione del mantenimento di bordi di campi mantenuti a prato o a incolto
(almeno 3 m di larghezza); gestione delle superfici incolte e dei seminativi soggetti a
set-aside obbligatorio con sfalci, trinciature, lavorazioni superficiali solo a partire dal
mese di agosto; incentivazione delle pratiche agricole tradizionali e a basso impiego di
biocidi, primariamente l’agricoltura biologica; capitozzatura dei filari; incentivi per il
mantenimento delle marcite e della biodiversità floristica (specie selvatiche, ad es. in
coltivazioni cerealicole”
Progetto di Rete ciclabile Regionale
E’ attualmente in corso, da parte della Direzione Generale Territorio e Urbanistica, la
revisione della L.R. n° 65 del 27/11/1989 ("Interventi regionali per favorire lo sviluppo
del trasporto ciclistico"), oltre che di specifici progetti del Piano Decennale della Mobilità
Regionale (di cui a schede S.I.D.I.L.: interventi P000.I2023 e P000.I2024) e dell’iniziativa
"Piste Ciclabili "del “libro Azzurro”.
Nel Manuale per la realizzazione della rete ciclabile regionale, predisposto dalla Direzione
Generale Territorio e Urbanistica, adottato con D.G.R. n° VI/47207 del 22/12/99 è
riportata la cartografia del progetto ciclabile regionale, connessa al vasto programma
europeo “Eurovelo”, in cui è riportata la ciclovia Valle Olona (che interessa direttamente il
comune di Cairate.
“Piano territoriale di coordinamento della Prov. di Varese” (P.T.C.P.) approvato con
Del C.P. n° 27 dell’11/04/2007, successivamente adeguato al P.T.R., traduce e
specifica e finalità e gli obbiettivi espressi da quest’ultimo.
18 In particolare nel P.T.C.P. il territorio di Cairate viene collocato nell’ambito dei sistemi
delle valli fluviali e ricondotto all’ambiente socio-economico identificabile come "Media
Valle Olona”, benché in realtà lo stesso non rientri nello specifico “Ambito 3 – Medio
Olona” e nel relativo “Programma integrato di sviluppo locale” (P.I.L.S.): “Green Way
per il Medio Olona” che abbraccia i comuni di Castellanza, Marnate, Solbiate Olona,
Olgiate Olona, Fagnano Olona, Gorla Maggiore e Gorla Minore e a cui è applicabile il
seguente scenario di riferimento:
“………….LA MEDIA VALLE OLONA
Caratterizzazione in essere:
- dinamica occupazionale negativa dovuta a perdite nel settore tessile; buona dinamica
occupazionale nei settori high-tech e dei servizi alle imprese
- imprenditorialità consolidata, ma poco propensa all’innovazione e a lavorare in filiera
- sistema infrastrutturale di rilievo sostanzialmente locale, con un buon profilo di
accessibilità, per quanto scarso nel solco vallivo
- sistema urbano di discreta qualità, con servizi di base alla persona e alle imprese
(Castellanza), significativa gravitazione verso l’esterno (Gallarate, Busto Arsizio e
Varese) per servizi di elevata specializzazione
- presenza significativa di aree dismesse
Dinamiche in corso:
- forte indebolimento del settore manifatturiero, in parte compensato da processi di
terziarizzazione
- depauperamento del tessuto relazionale, chiusura difensiva alle sollecitazioni esterne
- significativo potenziamento dei profilo di accessibilità dal versante orientale e
meridionale
- erosione degli spazi aperti compensata da politiche di tutela in via di formazione
- assunzione delle politiche regionali di contenimento dei carico insediativo,
valorizzazione territoriale di livello sovra comunale
- ri-funzionalizzazione delle aree dismesse in chiave prevalentemente produttiva
Rischi:
- delocalizzazione delle lavorazioni mature e processi di profonda ristrutturazione
- percezione pessimista delle dinamiche in corso, progressivo isolamento e chiusura
19 - il potenziamento dei profilo di accessibilità può provocare nuove criticità ai
funzionamento di rete
- aumento della dipendenza dall’esterno per l’offerta di servizi qualificati, nuova offerta
residenziale diffusiva, a bassa densità, con percezione di "periferia"
- progressiva compromissione del valore delle componenti ambientali in una maglia
infrastrutturale con alti livelli di congestione
- incongruenti politiche di valorizzazione ambientale con sovraccarico delle aree
dismesse sulle infrastrutture
Voci dello scenario di riferimento:
- invecchiamento della popolazione meno accentuato che in altri ambienti
- trasporti e comunicazioni (decongestionare il traffico con la promozione del trasporto
pubblico rispetto a quello privato)
- congiuntura internazionale (mercati di delocalizzazione e mercati di sbocco)
- cultura e valori (processi molto lenti di trasformazione dei valori industriali ai valori
neo-industriali)……”
la complessità del sistema territoriale provinciale nel P.T.C. ha comportato
l’individuazione di sistemi insediativi differenziati caratterizzati da propri poli attrattivi e
specifiche criticità di carattere tematico (tipologie di mobilità, tutela e valorizzazione del
paesaggio nonché degli ambiti agricoli, rispetto al rischio idrogeologico).
Per Cairate il contesto di riferimento è così individuato:
nell’“OLONA – SISTEMA DELLA VALLE FLUVIALE” nella relazione del D.d.P del
P.T.C.P. :
“Si tratta di un sub-sistema lineare che collega il sistema lineare principale dei Sempione
con il sistema monocentrico di Varese, attraverso la valle fluviale dell’Olona.
Coinvolge i Comuni di Castiglione Olona, Gornate Olona, Castelseprio, Lonate Ceppino,
Cairate, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Solbiate Olona, Gorla Minore, Olgiate Olona e
Castellanza.
La composizione demografica vede diverse categorie di Comuni di cui i principali
risultano Castellanza con oltre 14.000 abitanti e Olgiate Olona con 11.000 unità.
Il sistema insediativo si articola linearmente lungo la valle dell’Olona, con una forte
presenza insediativa e una notevole occupazione di suolo nella parte sud.
20 I Comuni dei sub-ambito, esclusa Castellanza, risultano caratterizzati da una media
dinamicità rispetto allo sviluppo dei fattori economico-insediativi.
I servizi di carattere generale, che sono presenti in parte a Gorla Minore e Olgiate Olona,
risultano maggiormente concentrati a Castellanza, sede universitaria dell’Insubria e
distretto di istruzione superiore, mentre per altri servizi di carattere sovracomunale il
sistema insediativo gravita sui poli di Varese, Tradate, Gallarate e Busto Arsizio.
Indirizzi specifici per il Governo dei Territorio:
- potenziare le relazioni tra l’ambito della S.S. 527 e l’ambito della valle Olona, onde
favorire il rapporto tra i servizi di livello sovracomunale e la fruizione del verde
territoriale
- confermare il ruolo di eccellenza del polo di Castellanza per le funzioni sovracomunali
legate all’istruzione e alla cultura
- recuperare il patrimonio industriale dismesso per funzioni di servizio e per
l’insediamento di attività economiche qualificate, generando effetti sinergici di
riqualificazione ambientale e idraulica della valle
- definizione di un sistema di polarità diffuse lungo l’asse dell’Olona strettamente
correlato alla costruzione di un sistema di collegamenti eco-sostenibili (pista
ciclopedonale dell’Olona, recupero della ferrovia della Valmorea), che valorizzi il
corridoio fluviale quale fondamentale connessione ecologica”
Per le ragioni sopra esposte, delle 4 tematiche generali oggetto di P.T.C.P.:
-
mobilità
-
agricoltura
-
paesaggio
-
rischio
la terza resta quella di maggior incidenza sul territorio di Cairate, in quanto quest’ultimo
risulta collocato nell’”Area critica 7”, in cui la Valle Olona è identificata quale fattore
determinante e per la quale i problemi e gli indirizzi di progetto sono così precisati:
“la compresenza di altre criticità per quanto riguarda il sistema fluviale, il rischio
idraulico e la rete ecologica, le dismissioni industriali e i programmi di trasformazione
costituisce un’opportunità per riorganizzare tutta l’area alla ricerca di soluzioni tra loro
compatibili e sinergiche”
21 Dalle norme di attuazione del P.T.C.P. si riportano poi gli indirizzi generali di tutela
paesaggistica elaborati per l’”Ambito del Medio Olona”:
- circa naturalità e rete ecologica:
- conservare il residuo sistema vegetazionale esistente e tutelare la continuità degli
spazi aperti
- tutelare e valorizzare le zone boscate e le emergenze naturali; perseguimento dei
riequilibrio ecologico, tutela delle core-areas, dei corridoi e dei varchi di cui alla Tav.
P.A.E. 3”
- circa il paesaggio agrario:
- tutelare e valorizzare il paesaggio agrario; in particolare vanno salvaguardati e
valorizzati gli elementi connotativi dei paesaggio agrario e recuperate le aree a
vocazione agricola in abbandono; specifica attenzione dev’essere prevista per la
progettazione edilizia in spazi rurali, recuperando tecniche e caratteri tradizionali,
nonché controllando l’impatto derivante dall’ampliamento degli insediamenti
esistenti
- circa il paesaggio storico/culturale
- recuperare, tutelare e valorizzare, attraverso la previsione di opportuni criteri di
organicità, gli insediamenti storici di significativo impianto urbanistico e/o le singole
emergenze di pregio (chiese, ville, giardini, parchi, antiche strutture difensive,
stabilimenti storici, viabilità storica); prevedere programmi di intervento finalizzati
alla salvaguardia e alla rivalutazione dei patrimonio culturale e identitario dei luoghi
- recuperare e valorizzare le presenze archeologiche
- circa le infrastrutture di mobilità di interesse paesaggistico:
- individuare tracciati di interesse paesaggistico, panoramico, naturalistico; tutelare i
coni visuali
- promuovere politiche di valorizzazione dei sentieri, delle piste ciclabili e dei percorsi
ippici, specialmente se di rilevanza paesaggistica
- circa le criticità:
- recuperare le aree produttive dismesse, sia con destinazione d’uso originaria, sia con
differente utilizzazione; il recupero deve rientrare in una politica finalizzata al riuso
di aree esistenti piuttosto che al consumo di territorio e deve intendersi come
22 un’occasione di riqualificazione urbanistico ambientale dell’intera zona in cui ricade
l’area; valorizzare, ove presenti, gli elementi di archeologia industriale
- recuperare, ri-naturalizzare e/o valorizzare le cave dismesse in stato di degrado (che
però non sono presenti nel territorio di Cairate)
Per quanto attiene la viabilità è riportata la proposta viabilistica di 3° livello (S.P. 20)
Nord-Sud (Morazzone, Carnago, Cairate, Fagnano Olona, Pedemontana) con nuovo
tracciato interposto tra Cairate e Peveranza-Bolladello; inoltre vanno altresì considerate la
SP2 (in Comune di Lonate Ceppino) e la Variante “Varesina” SP2DIR (Tradate e Lonate
Ceppino) che benché esterne al territorio comunale di Cairate sono tali da produrre
sensibile alleggerimento dell’attuale traffico di attraversamento dell’abitato.
Nella cartografia sono poi riportati 2 significativi varchi ecologici, entrambi situati a Nord
rispettivamente al confine con Carnago e Lonate Ceppino, oltre ad ambito agricolo
sovrapposto a “corridoio ecologico/aree di completamento e fascia tampone” (con
orientamento Nord-Sud avente come baricentro il torrente Tenore) e naturalmente alla
valle dell’Olona (per la parte a Est rispetto alla ferrovia della Valmorea).
Si evidenzia ancora che nel P.T.C.P. risultano puntualmente confermati nello stesso gli
obiettivi generali del Piano Territoriale d’Area Malpensa del 1999 di cui si è riferito in
precedenza per gli effetti indiretti sul territorio di Cairate.
Quanto ai vincoli sui corsi d’acqua ex D.Lgs. n° 42/04 risultano interessati gli alvei del
fiume Olona e dei torrenti Tenore e Rile (quest’ultimo incidente nel territorio comunale di
Cairate solo per un limitato ad un settore a Nord Ovest).
E’ inoltre riportato in cartografia il tracciato ferroviario della val Morea che non figura
quale “linea dismessa” malgrado il cessato esercizio passeggeri nel 1952 e quello merci
nel 1977.
Relativamente infine alla problematica del rischi nessun rilievo o segnalazione per quanto
afferente a “dissesti”, “pericolosità di frane” e “frane di crollo” e neppure per “presenza di
rischio industriale” ex art. 6 ex D.lgs. 334/99
Agli effetti della tutela delle risorse idriche l’intero territorio comunale di Cairate è
identificato quale “riserva idrica integrativa”, come da Programma di Tutela ed Uso delle
23 Acque (PTUA) Regione Lombardia, che si estende anche nei territori dei contigui di
Lonate Ceppino e Samarate.
Si evidenzia come il P.T.C.P abbia fondamentalmente un carattere riassuntivo della
complessiva Pianificazione a scala macro-territoriale, ricomprendendo anche i contenuti
del Piano territoriale d’area Malpensa, di cui alla L.R. n° 10/99 che, come si è detto, è a
tutt’oggi in corso di revisione/proroga e di cui si è riferito sempre in precedenza per gli
effetti indiretti sul territorio di Cairate.
Accordo di Pianificazione denominato “collegamento tra SP 12 e SP 22”,:
Detto procedimento ha avuto avvio nel novembre 2011 tra Provincia di Varese ed i comuni
di Cairate, Cassano Magnago, Castelseprio, Fagnano Olona è stato approvato con delibera
di Giunta Provinciale n’553 del 20/12/2011 ed ha riguardato modifica di tracciato di asse
provinciale Nord-Sud già identificati in PTCP come tratti SP12-SP20 e SP12-SP22,
implicante quindi variante di PTCP, attualmente in itinere.
Detta variante a PTCP ha comportato concomitante specifico provvedimento VAS
che
ha
approfonditamente
focalizzato
gli
effetti
dell’impatto
ambientale
dell’infrastruttura con particolare riferimento all’attraversamento del territorio di
Cairate.
Circa la coerenza del cosiddetto livello orizzontale, assume rilevanza la presa d’atto
delle azioni di cui agli strumenti urbanistici ( P.R.G. ed P.G.T.) dei comuni confinanti
al fine di minimizzare (se non escludere) possibili effetti negativi per condividerne invece
le opportunità, e armonizzare così i contenuti nonché le modalità e le tempistiche degli
interventi suscettibili di relazioni-interconnessioni con quanto previsto nel documento di
piano del P.G.T. di Cairate.
In merito agli strumenti urbanistici di detti comuni (Fagnano Olona, Cassano Magnago,
Carnago, Castelseprio, Lonate Ceppino, Tradate, Locate Varesino) occorre anzitutto
distinguere tra Fagnano O. e Cassano M. con cui esistono dirette correlazioni e gli altri
ove sussiste una marcata delimitazione fisica, più limitate problematiche comuni e diverse
gravitazioni.
Fagnano Olona, la cui Amministrazione, che già nel 2009 aveva
predisposto
l’elaborazione di Documento di Piano, rielaborato nel 2012 ed attualmente pubblicato
24 quale proposta sul sito del Comune, condivide con Cairate, oltre ad una continuità edificata
sia pure con una certa “porosità”, le seguenti situazioni:
-
direttrice provinciale SP12-SP22 per la quale è stata recepita la striscia di tracciato di
cui ad un “Accordo di pianificazione” con Provincia, Cairate, Cassano Magnago,
Castelseprio;
- Recupero/bonifica della Valle del fiume Olona da attività produttive cessate o passibili
di prossima dismissione con salvaguardia idrografica e delle connotazioni naturalistiche
/ paesaggistiche;
- presenza del torrente Tenore che coinvolge aspetti sia idrografici che ambientali,
configurandosi quale corridoio ecologico, peraltro contraddistinto da vulnerabilità (per
limitato calibro, per inquinanti, per invasività dei processi di edificazione)
- controllo del debordamento dei processi urbanizzativi e di saldatura dell’edificato ai
confini tra i 2 Comuni
Per Cassano Magnago, che dispone di P.G.T. approvato con Del. C.C. del 18/12/2006,
trasmesso quindi in Regione Lombardia il 27/12/2006, si osserva che l’orientamento di
piano è primariamente rivolto per gli aspetti insediativi, infrastrutturali e di servizi
all’adiacente Comune di Gallarate di cui lo stesso costituisce ormai di fatto una naturale e
funzionale estensione.
Per lo stesso le problematiche condivise con Cairate, assimilabili per lo più a quelle già
esposte a proposito di Fagnano O., riguardano la zona a Sud di Cairate, essendo il lato
Ovest delimitato da vincoli e limiti di natura geologica oltre che di tutela naturalistica: :
- la saldatura insediativa a Sud-Ovest con la frazione di Bolladello da adeguatamente
controllare ed armonizzare
- la direttrice provinciale SP12-SP20 e SP12-SP22 per la quale è previsto un tracciato
(variato in base ad accordo di pianificazione con recepimento in PTCP in itinere) a
ridosso dell’alveo del torrente Tenore
- presenza del torrente Tenore che coinvolge aspetti idrografici e, come già detto, anche
di tutela del relativo fragile corridoio ecologico
Il comune di Carnago, ubicato a Nord, ove è la frazione di Rovate, ha una certa vicinanza
con il territorio di Cairate (precisamente con la frazione di Peveranza): risulta per la gran
parte separato da un esteso “pianalto” boscato ed interessato da collegamento viario
secondario (strada comunale) tra le 2 rispettive frazioni citate.
25 Il nuovo PGT (comprendente anche i comuni di Cavaria con Premezzo, Ierago con Orago,
Solbiate Arno), è stato approvato il 15/03/2012.
Carnago, in effetti presenta una netta gravitazione verso Ovest, a ridosso della direttrice
Gallarate-Varese in corrispondenza della autostrada A8 e della linea F.S., con correlazioni
dirette e molteplici con i comuni ivi attestati.
Castelseprio ha predisposto il Documento di Piano e nel febbraio 2012 ha convocato la 2’
conferenza VAS del PGT che risulta pure separato tramite un integro contesto agricoloboscato, risultando tuttavia interessato dalla connessione tra lo stesso ed il nucleo
principale di Cairate dalla direttrice Nord-Sud SP20, di cui in PTCP è prevista complessiva
riqualificazione e ruolo.
Lonate Ceppino, confinante ad Ovest, ha in comune con Cairate l’alveo del fiume Olona e
il contesto naturalistico costituito dalla valle fluviale con le relative tutele idrogeologiche e
da presenza di ambiti agricolo-boscati in continuità con i Comuni di Castelseprio, Carnago,
Tradate, configuranti altresì varco ecologico.
Il previsto nuovo tracciato “Variante alla Varesina” SP2DIR contribuirebbe in modalità
determinante ad alleggerire l’attuale traffico dalla Valle dell’Olona attraverso il centro di
Cairate.
Il 27/10/2010 è stato avviato il P.G.T. cui ha fatto seguito 1’ conferenza di valutazione
della VAS l’8/09/2010.
La viabilità , con l’attuale tracciato della SP 2 che attraversa la valle dell’Olona, la tutela
naturalistica, il recupero ambientale dell’invaso fluviale, oltre alla messa in sicurezza e al
controllo della frana quiescente su versante Est della valle dell’ Olona (la cosiddetta frana
Barlan) configurano riqualificanti elementi di pianificazione urbanistica in comune con
Cairate.
Tradate ha attivato il P.G.T. 31 dicembre 2008 e dato avvio alla relativa procedura VAS
il 27/01/2010, con effettuazione della 1’ conferenza per valutazione VAS il 30/07/2012.
Oltre al contesto boschivo, costituente parte di una estesa fascia naturalistica con assetto
diagonale da Nord-Ovest a Sud-Est, condivide con Cairate la presenza della rilevante
infrastruttura stradale SP 12 che con direzione trasversale Est-Ovest (da Gallarate a
Tradate) collega la direttrice del Sempione con quella “Varesina”.
Inoltre la previsione di variante di tracciato di quest’ultima (SP2DIR) è comunque tale da
produrre rilevante riduzione dell’attuale traffico dalla Valle dell’Olona attraverso il centro
di Cairate.
26 Locate Varesino (in Provincia di Como) confina per una limitatissima entità ad Est con
Cairate da cui resta nettamente separato sia per la distanza dei nuclei abitati, sia per il
contesto agricolo-boscato, sia per gravitazione verso la Brianza, non essendovi peraltro
alcuna infrastruttura in comune.
Il relativo P.G.T. risulta avviato dal 2008 mentre la VAS ha avuto avvio il 10/04/2010 con
2’ conferenza di valutazione il 10/12/2012.
Le implicazioni delle rispettive scelte urbanistiche interagenti tra le citate municipalità e
Cairate, essendo
tutt’ora in fase di definizione, comportano soluzioni congiunte e
concertate soprattutto per quanto attiene il recepimento a livello locale di interventi
infrastrutturali significativi (SP12-SP20 e SP12-SP22, SP 12, SP2 DIR) oltre che di natura
idrografica (fiume Olona, torrenti Tenore e Rile), naturalistici e paesaggisti (fasce
naturalistiche con contesti agricolo-boscati da preservare,) e di complessiva bonificarecupero da originaria industrializzazione (Val Morea)
“Piano di zonizzazione acustica”
È previsto sulla base della L. quadro n°447/95 "disciplina dell’inquinamento acustico” e
degli ulteriori provvedimenti legislativi in materia:
-
L. quadro n° 447 del 26/10/1995
-
D.P.C.M. del 14/11/97 "determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore"
-
D.P.R. n° 142 del 30/03/2004
-
D.Lgs. n° 194 del 19/08/2005
-
L.R. n° 13 del 10/08/2001
In base alla citata Legge quadro ai comuni sono state affidate le seguenti competenze
programmatico-decisionali, come da estratto art 6 : “………………………………
a) la classificazione dei territorio comunale secondo i criteri previsti dall’articolo 4
comma 1 lettera a)
b) il coordinamento degli strumenti urbanistici già adottati con le determinazioni assunte
ai sensi della lettera a)
c) l’adozione dei piani di risanamento di cui all’articolo 7
d) il controllo, secondo le modalità di cui all’articolo 4, comma 1, lettera d), del rispetto
della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico all’atto del rilascio delle
27 concessioni edilizie relative a nuovi impianti e a infrastrutture adibiti ad attività
produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali,
dei provvedimenti comunali che abilitano all’utilizzazione dei medesimi immobili e
infrastrutture, nonché dei provvedimenti di licenza o di autorizzazione all’esercizio di
attività produttive
e) l’adozione di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la
tutela dall’inquinamento acustico
f)
la rilevazione e il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli, fatte salve le
disposizioni contenute nel D.Lgs 30 aprile 1992, n° 285, e successive modifiche
g) i controlli di cui all’articolo 14 comma 2
h) l’autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all’articolo 2, comma 3, per lo
svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al
pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle
prescrizioni indicate dal comune stesso ………….”
Sempre in merito alle competenze e agli obblighi dei comuni, viene precisato nella legge in
questione che:
“ 1) Nel caso di superamento dei valori di attenzione di cui all’articolo 2 comma 1 lettera
g, nonché nell’ipotesi di cui all’articolo 4 comma 1 lettera a, ultimo periodo, i comuni
provvedono all’adozione di piani di risanamento acustico, assicurando il
coordinamento con il piano urbano del traffico di cui al D.Lgs 30 aprile 1992 n. 285,
e successive modifiche, e con i piani previsti dalla vigente legislazione in materia
ambientale………….
2) I piani di risanamento acustico di cui al comma 1 devono contenere:
a) l’individuazione della tipologia ed entità dei rumori presenti, incluse le sorgenti
mobili nelle zone da risanare individuate ai sensi dell’articolo 6 comma 1 lettera
a)
b) l’individuazione dei soggetti a cui compete l’intervento
c) l’indicazione delle priorità, delle modalità e dei tempi per il risanamento
d) la stima degli oneri finanziari e dei mezzi necessari
e) le eventuali misure cautelari a carattere d’urgenza per la tutela dell’ambiente e
della salute pubblica……………………………….
28 5) Nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti la giunta comunale presenta al
consiglio comunale una relazione biennale sullo stato acustico del comune; il consiglio
comunale approva la relazione e la trasmette alla regione e alla provincia per le
iniziative di competenza; per i comuni che adottano il piano di risanamento di cui al
comma 1, la prima relazione è allegata al piano stesso; per gli altri comuni, la prima
relazione è adottata entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge
(estratto art. 8 n.d.r.)”
Per la regione Lombardia i criteri e i contenuti della citata relazione sono stati dettati con
Del. G. R. n° 11582/2002
“……2. Nell’ambito delle procedure di cui al comma 1, ovvero su richiesta dei comuni, i
competenti soggetti titolari dei progetti o delle opere predispongono una documentazione
di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle
seguenti opere:
a) aeroporti, aviosuperfici, eliporti
b) strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane
secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F
(strade locali), secondo la classificazione di cui al D.Lgs 30 aprile 1992, n° 285, e
successive modifiche
c)
discoteche
d) circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi
e) impianti sportivi e ricreativi
f)
ferrovie e altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia
3. È fatto obbligo di produrre una valutazione previsionale del clima acustico delle aree
interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti:
a) scuole e asili nido
b) ospedali
c) case di cura e di riposo
d) parchi pubblici urbani ed extraurbani
e) nuovi insediamenti residenziali prossimi alle opere di cui al comma 2
29 4. Le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti e a
infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi
commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano all’utilizzazione dei
medesimi immobili e infrastrutture, nonché le domande di licenza o di autorizzazione
all’esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di
impatto acustico (estratto art. 8 n.d.r.)….”
A livello regionale, a cui è stata trasferita dal D.M. n° 112/98 parte delle competenze in
materia di inquinamento acustico, la L.R. n° 13/2001 sono identificati i seguenti obbiettivi:
1) salvaguardare
il
benessere
delle
persone
rispetto
all’inquinamento
acustico
nell’ambiente esterno e in quelli abitativi
2) adottare misure di prevenzione nelle aree in cui i livelli di rumore sono compatibili
rispetto agli usi attuali e previsti dal territorio
3) perseguire la diminuzione della rumorosità ed il risanamento ambientale nelle aree
acusticamente inquinate
4) promuovere iniziative di educazione e informazione per la prevenzione e la riduzione
dell’ inquinamento acustico
mentre con Del. G.R. n° 9776 del 2002 sono stati poi fissati i criteri tecnici per la
classificazione acustica del territorio comunale.
Si riporta l’analisi della cartografia di zonizzazione acustica, articolata secondo le classi di
destinazione d’uso del territorio di cui al D.P.C.M. del 14/11/97:
Immissione
Classi di destinazione d’uso del territorio
Emissioni
Limite
Limite
Limite
Limite
diurno
notturno
diurno
notturno
dB(A)
dB(A)
dB(A)
dB(A)
I aree particolarmente protette
50
40
45
35
II aree prevalentemente residenziali
55
45
50
40
III aree di tipo misto
60
50
55
45
IV aree di intensa attività umana
65
55
60
50
V aree prevalentemente industriali
70
60
65
55
VI aree esclusivamente industriali
70
70
65
65
30 Il Comune di Cairate nel novembre 2011 ha provveduto a dotarsi di Piano di
Zonizzazione acustica comunale ai sensi del DPCM del 14/11/1997, approvato con
Del. C.C. n’43 del 29/09/2012.
Nello stesso la quasi totalità del territorio comunale risulta in classe III (area di tipo
misto) salvo che per insediamenti produttivi in classe IV (aree ad intensa attività
umana per lo più concentrati a Sud delle SP12 ed in Valle Olona).
Piano generale del Traffico Urbano (P.G.T.U.) del comune di Cairate, redatto da
REDAS Engineering s.r.l. di Milano – elaborato nell’aprile 2012 e di prossima adozione.
Detto strumento di recente adozione , che esamina l’offerta di sosta e i flussi di traffico, si
propone i seguenti obbiettivi generali:
“…- il miglioramento della sicurezza stradale
- la salvaguardia delle utenze deboli, con particolare riferimento ai pedoni
- il miglioramento della sicurezza nelle zone di scambio fra movimenti pedonali e
veicolari, in particolare presso le fermate dei mezzi pubblici e a ridosso delle aree di
sosta….”
Delinea conseguentemente schemi di circolazione veicolare, regolazione della sosta e della
pedonalità
Sul medio e lungo termine, per quanto riguarda propriamente il P.G.T., vengono presentati
3 scenari di interazione domanda/offerta di trasporto privato:
“…- ipotesi di scenario 1: sulla rete allo stato attuale viene simulata la realizzazione del
nuovo “collegamento tra la S.P. 12 e la S.P. 22”;
- ipotesi di scenario 2: sulla rete allo stato attuale viene simulata l’apertura al traffico
di via Barlam, debitamente ammodernata e l’adeguamento dell’intersezione tra essa
e la S.P. 12 mediante la realizzazione di una rotatoria;
- ipotesi di scenario 3 a valle della realizzazione del suddetto percorso alternativo si
prevede l’istituzione della zona 30 (zona pedonale – n.d.r.) su via Dante, via Roma,
piazza Libertà e via Mazzini”
31 Per quanto attiene il "Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.) ex
L.18/05/1989 n’183 art. 17, comma 6 ter , approvato dall’Autorità di bacino del Po con
D.P.C.M. del 24/05/2001 e succ. modifiche, Cairate risulta interessata per i bacini del
fiume Olona e dei torrenti Tenore e Rile.
L’obbiettivo primario di detto strumento è la riduzione del rischio idrogeologico entro
valori compatibili con gli usi in atto, così da salvaguardare l’incolumità di persone e
minimizzare danni a beni esposti: consolida ed unifica quindi la pianificazione di bacino
per l’assetto idrogeologico, coordinando le determinazioni assunte con precedenti piani
stralcio e straordinari.
Tra le finalità principali vi è l’identificazione delle fasce fluviali A, B, C ove:
- “la fascia A (di deflusso della piena) è costituita dalla porzione di alveo che è sede
prevalente, per la piena di riferimento, del deflusso della corrente, ovvero è costituita
dall’insieme delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena
- la fascia B (di esondazione), esterna alla precedente è costituita dalla porzione di alveo
interessata da inondazione a verificarsi dell’evento di piena di riferimento. Il limite
della fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori a
livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento ovvero sino alle opere idrauliche
con controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento), dimensionate per
a stessa portata
- la fascia C (area di inondazione di piena catastrofica) è costituita dalla porzione di
territorio esterna alla precedente (Fascia B) che può essere interessata da inondazione
al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quelli di riferimento.”
Va osservato in proposito che le relative principali prescrizioni al riguardo risultano
riportate nel P.T.C.P. con disamine e valutazioni di dettaglio in specifiche elaborazioni di
settore a scala comunale:
- “Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale “ (ex L.R. 12/2005 –
DGR 22 /12/2005 n’8/1566)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese - ottobre 2008
- “Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. 25/01/02 n’7/7868 modificata
D.G.R.01/08/03 n’ 7/13950)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese – ottobre 2008
- “Ridelimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo i criterio
temporale”, redatto dallo Studio Congeo di Varese “ - settembre 2008
Al cui riguardano si riporta una sintesi dei relativi contenuti:
“Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale “ (ex L.R. 12/2005 –
DGR 22 /12/2005 n’8/1566)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese - ottobre 2008
Circa l’aspetto idrografico :
32 “l’area comunale è attraversata da Nord a Sud da tre corsi d’acqua principali: Fiume
Olona, Torrente Tenore e Torrente Riale (o Rile).
Il fiume Olona scorre in un’ampia valle a U, con dislivello, dalla piana all’orlo della
scarpata principale, di circa 30-40 metri. L’andamento generale del fiume è circa
rettilineo con deboli ondulazioni, spesso arginato artificialmente.
Il Torrente Tenore presenta un andamento da rettilineo a meandreggiante; scorre, nel
tratto a Nord di Peveranza, inciso in una valle con sezione a U, fianchi poco inclinati con
altezza di circa 3-4 metri.
Il restante tratto scorre nella piana fluvio-glaciale (wurmian); le sponde sono spesso
arginate artificialmente con massi ciclopici.
Il Torrente Riale (o Rile) attraversa l’area "collinare" costituita da depositi più antichi
(mindel); presenta andamento rettilineo e a piccoli meandri. Scorre in una valle a V molto
incisa con fianchi acclivi e dislivello di circa 10-15 metri.
Il pianalto occidentale è anche si attraversato da una serie di corsi d’acqua minori (Valle
Pozzolo, Val di Vigna, Rio dei Vigan o Valle dei Frati, etc.). Questi presentano andamento
all’incirca Nord-Ovest Sud-Est, valli incise con sezione a V e fianchi acclivi con dislivelli
della decina di metri al massimo.”
Circa la struttura idrogeologica:
“In base alle caratteristiche litologiche dell’insaturo e alle caratteristiche podologiche dei
suoli di copertura il comparto meridionale dei territorio comunale, ai piedi dei rilievi
collinari presenta discrete caratteristiche di infiltrazione delle acque meteoriche; il
Programma di Tutela e Uso delle Acque (P.T.U.A.) ha classificato infatti questo settore
come : area di ricarica degli acquiferi profondi.
Il P.T.U.A. ha definito inoltre sull’intero territorio comunale : area di riserva integrativa.”
(confermata poi nel P.T.C.P. – n.d.r.)
Circa la vulnerabilità degli acquiferi si distinguono:
- ambiti con GRADO DI VULNERABILITÀ MEDIO
“Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintacs (Is) inferiore al 50%. Le
condizioni che limitano la diffusione di contaminanti sono costituite in genere dall’elevata
soggiacenza (superiore a 25 m), dalla bassa permeabilità dei materiali costituenti
l’insaturo e dall’acclività” (aree limitate ai rilievi collinari di Peveranza e Bolladello e
alle scarpate dei Fiume Olona).
- ambiti con GRADO DI VULNERABILITÀ ALTO
33 “ Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice síntacs (Is) compreso tra 50 e 60%.
Si tratta di aree che pur presentando elementi favorevoli alla limitazione di una eventuale
contaminazione, come l’elevata soggiacenza, mostrano anche elementi penalizzanti
determinati dalle caratteristiche di alta permeabilità del non saturo e dei terreni di
copertura” (estesi settori comprendenti aree urbanizzate del pianalto occidentale
a
Cairate, Bolladello e Peveranza e orientale dell’Olona verso Tradate e Locate Varesino).
- Ambiti con GRADO DI VULNERABILITA’ MOLTO ALTO
“Comprende le aree per cui è stato ricavato un indice sintacs (Is) superiore al 60%. Come
per le aree precedenti l’elevata vulnerabilità è legata alla tipologia dell’acquifero e del
non saturo, ma in questi settori risulta aggravata dalla bassa soggiacenza della falda”
(fondovalle dei Fiume Olona)
Circa la situazione idro-chimica delle acque sotterranee:
per il periodo 1990-1999 è risultata presenza di inquinanti con concentrazione eccedente
i valori limite, per relativamente a solventi clorurati, tris totali, cromo e ferro, oltre a tris
totali per la zona centrale del territorio.
“Nel 1991 si rilevò un’anomala concentrazione di ione ferro al pozzo Ex-Cartiera Mayer,
fenomeno poi esauritosi.
All’inizio degli anni ‘90 sono risultate contaminati da cromo e solventi clorurati gli
acquiferi all’estremità Sud-Ovest.
Le analisi riferite al 1999 hanno evidenziato che tutte queste contaminazioni sono
scomparse o sensibilmente ridotte e quindi rientranti nei limiti di legge. Solo i tris totali
risultano ancora presenti, anche se con valori in diminuzione.
Studi più recenti (Studio idrogeologico della Provincia di Varese, 2005) confermano la
situazione di attenzione riguardo al cromo (plume di contaminazione che interessa i
comuni di Cairate, Fagnano Olona e Solbiate Olona), agli antiparassitari e ai solventi
clorurati (con identificazione di un importante plume di contaminazione che interessa i
Comuni di Cairate, Fagnano Olona e Solbiate Olona). Le situazioni evidenziate sono però
in via di miglioramento, come mostrato dallo studio dell’A.A.T.O. (Studio Idrogeologico e
Idro-chimico della Provincia di Varese a supporto delle scelte di gestione delle risorse
idropotabili) che mette in luce situazioni di contaminazione nel periodo 2003-2006 solo
per il parametro fitofarmaci..
34 Le analisi chimiche dei pozzi di via Angera, via Palermo e Cartiera relative al 2008,
fornite dalla società di gestione dell’acquedotto, non mettono in evidenza superamenti dei
limiti di legge.
Per quanto riguarda i nitrati , contaminanti caratteristici degli acquiferi superficiali
vulnerabili, spesso associati all’utilizzo e allo spargimento di fertilizzanti nell’attività
agricola e in prossimità di aree di spargimento di scarichi reflui urbani, pur non
verificandosi superamenti dei valore limite ammissibile, si sottolinea la presenza di valori
medio/elevati indice di una certa interferenza delle attività antropiche sulla qualità della
falda.”
Circa la delimitazione delle aree a rischio (ex D.G.R. n° 7 dell’11/12/2001):
“La carta inventario dei dissesti della Regione Lombardia non evidenzia all’interno dei
territorio comunale alcun evento franoso censito.
La carta della pericolosità frane della Provincia di Varese (documento RIS3 dei P.T.C.P.)
non definisce alcun grado di pericolosità per il Comune di Cairate (non sono quindi
presenti aree classificate a pericolosità alta, media o bassa).
In base alle informazioni raccolte e a rilievi in sito è stato riconosciuto un fenomeno
franoso che interessa la via Barlam lungo la scarpata sinistra dei Fiume Olona.
Le aree che presentano una certa pericolosità per lo sviluppo di scivolamenti superficiali
sono rappresentate da:
- porzioni limitate e isolate dei rilievi collinari, caratterizzati da una pendenza superiore a
20° (H3); alcuni di questi settori si trovano a ridosso della frazione di Bolladello
- le intere scarpate del Fiume Olona presentano grado di pericolosità stimato medio (H3) e
alto (H4) in ragione della presenza di materiali sciolti su pendio molto inclinato, in
analogia con il fenomeno di dissesto censito in via Barlam e con i diffusi fenomeni di
soliflusso osservati nel corso dei rilievi in sito”
Circa la PERICOLOSITA IDRAULICA:
“ - Fiume Olona
Lo studio idraulico effettuato ha messo in evidenza i settori che presentano una maggiore
vulnerabilità idraulica: si tratta dell’area compresa appena a monte dei ponte di via
Barlam e dell’ultimo tratto all’interno dei territorio comunale a valle del depuratore
SOGEIVA.
35 Questi settori sono caratterizzati da un’elevata pericolosità determinata dalla frequenza
delle inondazioni, che presenta tempi di ritorno fino a 50 anni, e dall’altezza e velocità
delle acque.
-Torrente Tenore
Le situazioni che evidenziano una maggiore pericolosità sono state individuate in
corrispondenza del sottopasso di via Torino e in particolare a valle dei sottopasso di via
Milano, dove viene interessata soprattutto la sponda sinistra. Più a valle è stata
individuata una nuova porzione di territorio in seguito all’utilizzo di una nuova base
aerofotogrammetrica: si tratta di un ampio settore in sponda destra che inizia il suo
sviluppo poco a valle del sottopasso di via Milano e prosegue lungo una depressione tra le
vie Matteotti e Garibaldi da un lato e via S. Giovanni Bosco dall’altro per terminare (per
tempi di ritorno pari a 200 anni) poco prima dei sottopasso della S.P. n° 12.
Agli effetti della sismicità:
si sono identificate le sottoelencate aree di pericolosità sismica locale (P.S.L.):
“-Z1b) Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti: si tratta dell’area di frana
lungo via Barlam caratterizzata da colate detritiche e crolli di massi dalle pareti rocciose
conglomeratiche
-Zlc) Zona potenzialmente franosa o esposta a rischio di frana: in questa unità sono poste
tutte le aree di scarpata lungo l’incisione del Fiume Olona e i versanti dei rilievi collinari
in località Peveranza e Bolladello; si tratta di aree che per caratteristiche litologiche e
acclività risultano suscettibili di movimenti franosi
-Z3a) Zona di ciglio: con elemento lineare sono riportate nella tavola allegata tutti gli
orli di scarpata con altezza superiore a 10 m e inclinazione maggiore di 10°
sull’orizzontale; si tratta degli orli di terrazzo dei Fiume Olona e di alcune scarpate di
erosione incise dai torrenti minori nel settore dei pianalto occidentale (torrente Rile, etc.)
-Z3b) Zona di cresta e/o cocuzzolo: si tratta di alcune zone del pianalto occidentale
evidenziate con un elemento lineare
-Z4a) Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvio-giaciali: in
questa zona è compresa gran parte dei territorio comunale, caratterizzato dalla presenza
di depositi fluviogiaciali ghiaioso-sabbiosi, localmente anche cementati
-Z4c) Zona morenica: comprende il settore dei rilievi collinari nord-occidentali nel
quale si riconoscono blande morfologie allungate Nord-Sud riconducibili a dossi
morenici; dal punto di vista litologico il settore è costituito da spesse coltri loessiche limo36 argillose anche colluviate, che ricoprono depositi ghiaiosi marcatamente alterati immersi
in matrice limoso argillosa”.
La carta dei vincoli (tav. n° 7) del territorio comunale in scala 1:5000 è l’elaborato che
sintetizza limitazioni d’uso del territorio per normative, piani, programmi sovraordinati
specificatamente in materia geologica, con particolare riferimento a:
-vincoli di pianificazione di bacino ex L. n° 183/89 nelle 3 diverse fasce A, B e C
- vincoli di polizia idraulica ex D.G.R. n° 7/7868 del 25/01/2002 e successive
modificazioni
-aree di salvaguardia per captazioni idropotabili
-geo-siti.
Circa I VINCOLI POSTI DAL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI ex L.
183/89):
sono identificate le seguenti fasce fluviali :
-“Fascia di deflusso della piena (fascia A)
La Fascia A è stata perimetrata lungo il fiume Olona nel tratto settentrionale e
meridionale dei suo corso all’interno dei Comune di Cairate.
(Nella Fascia A il Piano persegue l’obiettivo di garantire le ,condizioni di sicurezza
assicurando il deflusso della piena di riferimento, il mantenimento e/o il recupero delle
condizioni di equilibrio dinamico dell’alveo, e quindi favorire, ovunque possibile,
l’evoluzione naturale dei fiume in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle
fondazioni delle opere d’arte, nonché a quelle di mantenimento in quota dei livelli idrici di
magra)”.
Gli interventi vietati sono riportati nell’art. 29 comma 2 della L. n° 183/89, mentre sono
consentiti quelli elencati nell’art. 29 comma 3.
-Fascia di esondazione (fascia B)
“La Fascia B è stata tracciata:
-lungo il Fiume Olona delimita il tratto a valle dell’ex cartiera
-lungo il torrente Tenore per tutto il tratto a valle dell’attraversamento di via Torino (loc.
Peveranza)
Nella fascia B (art. 30 N.d.A. P.A.I.) il Piano persegue l’obiettivo di mantenere e
migliorare le condizioni di funzionalità idraulica ai fini principali dell’invaso e della
laminazione delle piene, unitamente alla conservazione e al miglioramento delle
caratteristiche naturali e ambientali.”
37 Gli interventi vietati sono riportati all’art. 30 comma 2 della L. n° 183/89, mentre sono
consentiti quelli elencati all’art. 29 comma 3.
-Area di inondazione per piena catastrofica (fascia C)
“La Fascia C delimita le aree interessate da piena catastrofica lungo il fiume Olona e
lungo il torrente Tenore a partire dalla località di Peveranza.
Nella fascia C (art. 31 N.d.A. P.A.I.) il Piano persegue l’obiettivo di integrare il livello di
sicurezza alle popolazioni, mediante la predisposizione prioritaria da parte degli enti
competenti ai sensi della L. n° 225 del 24/02/92, e quindi da parte delle Regioni o delle
Province, di programmi di previsione e prevenzione, tenuto conto delle ipotesi di rischio
derivanti dalle indicazioni dei presente Piano”.
Va osservato che pertanto la regolamentazione delle attività consentite, dei limiti e dei
divieti per
gli ambiti ricadenti in fascia C
è di competenza
degli strumenti di
pianificazione territoriale e urbanistica.
-Limite di progetto tra la fascia B e la fascia C
“È posto:
-lungo il Fiume Olona in corrispondenza dei tratto che attraversa l’area dismessa dell’ex
cartiera
-lungo il torrente Tenore per tutto il tratto a monte dell’attraversamento di via Torino
(Peveranza)
-lungo tutto il corso del torrente Rile.”
-Aree di frana quiescente (FQ)
“E’ stata compresa entro questa categoria la frana lungo via Barlam; si tratta di un
fenomeno complesso rappresentato da colate di detriti e crolli di blocchi.
Circa i VINCOLI DI POLIZIA IDRAULICA:
Vengono riportate le fasce di rispetto dei corsi d’acqua comunali, ex D.G.R. n° 7/7868 del
25/012002, in conformità alla perimetrazione dello specifico studio a livello comunale.
-Fascia di tutela assoluta
“Per tutti i corsi d’acqua la perimetrazione della fascia ha seguito un criterio geometrico,
con estensione minima di m 10 dal ciglio spondale.”
-Fascia di protezione
“Tale fascia è stata delimitata prettamente su base morfologica, tenendo come riferimento,
ad esempio, cambi di pendenza, orli di scarpata , etc..
È stata realizzata solo per il reticolo idrico minore.
38 Per tali zone sono permessi non solo la realizzazione d’interventi di difesa idrogeologica,
come per le zone di tutela assoluta, ma anche interventi edificatori.
In tal caso la progettazione dovrà essere accompagnata da uno studio geologico di
dettaglio.”
Circa
la
AREE
DI
SALVAGUARDIA
DELLE
CAPTAZIONI
AD
USO
IDROPOTABILE:
vengono riportate le aree di tutela assoluta e di rispetto, ex D.Lgs. n° 258/2000, art. 5, di
pozzi presenti nel comune.
-Area di tutela assoluta (art. 5 comma 4 D.Lgs. n° 258/2000)
“E’ costituita dall’area immediatamente circostante la captazione: essa deve avere
un’estensione di almeno 10 m di raggio dal punto di captazione, deve essere
adeguatamente protetta (recinzioni, sistemi di allontanamento delle acque meteoriche,
impermeabilizzazione del terreno superficiale, difesa da esondazioni di corpi idrici
superficiali) e adibita esclusivamente a opere di captazione o presa e a infrastrutture di
servizio.”
-Area di rispetto
“E’ rappresentata dalla porzione di territorio circostante la zona di tutela assoluta; nel
caso dei pozzi del comune di Cairate, in mancanza dei provvedimenti autorizzativi per la
delimitazione secondo il criterio temporale, è stata perimetrata con il criterio geometrico
(circonferenza raggio 200 m).
Quest’area deve essere sottoposta a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare
qualitativamente e quantitativamente la risorsa idrica captata (art. 5 comma 5 D.Lgs n°
258/2000)”
AMBITI DI PERICOLOSITÀ E VULNERABILITÀ RINVENUTI SUL TERRITORIO
COMUNALE:
Sono rinvenibili sul territorio del Comune di Cairate le seguenti classi ai sensi della L.R. n°
12/2005 e Dirett. R. n° 8/1566 del 22/12/2005)
-A) aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti:
-A. 4: Aree di frana quiescente (frana via Barlam)
-A. 5: Aree a franosità superficiale attiva diffusa (versanti della valle dell’Olona)
-A.11: Aree a pericolosità potenziale legata alla possibilità di innesco di colate in detrito e
terreno
39 (versanti collinari del settore Nord-Ovest con particolare riguardo alle incisioni vaive che
tagliano il pianalto retrostante a Peveranza e Bolladello)
-A.16: Altre aree: area di tutela assoluta per naturale e arretramento dell’orlo di scarpata
(zone adiacenti all’orlo della scarpata dell’Olona per profondità di 10 m)
-B) aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico:
-B.1: Aree a elevata vulnerabilità dell’acquifero superficiale (fondovalle dell’Olona)
-C) aree vulnerabili dal punto di vista idraulico:
-C.l: Aree frequentemente inondabili (aree di esondazione con ritorno di 50 anni
dell’Olona e l’area compresa tra B e C del torrente Rile)
-C.2: Aree allagabili con minor frequenza
-C.7: Aree interessabili da fenomeni di erosione fluviale per presenza di torrenti
temporanei
-D) aree che presentano scadenti caratteristiche geotecniche:
-D.2: Aree prevalentemente limo-argillose con limitata capacità portante di 2-10 m di
spessore (aree dei rilievi collinari del pianalto di Nord-Ovest, retrostante a Peveranza e
Bolladello)
-F) Aree senza particolari fenomeni geologici e geomorfologici:
-F.1: Aree moderatamente acclivi interessate da limitati fenomeni di dilavamento (settori
collinari e porzione della scarpata dell’Olona comprendente anche parte dei centri abitati di
Peveranza e Bolladello)
-F2: aree pianeggianti con fenomeni geologici e idrogeologici non rilevanti (parte centrale
del territorio di Cairate dove è situato il centro abitato e porzioni a Sud dei centri abitati di
Peveranza e Bolladello).
Circa la FATTIBILITA’ GEOLOGICA:
Per la fattibilità geologica il territorio comunale è ripartito in 4 classi in base ai fattori di
maggior incidenza sulle modificazioni dei territorio e dell’ambiente, quale
diretta
conseguenza della carta di sintesi:
-FATTIBILITÀ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI (CLASSE 1)
“comprende quelle aree che non presentano particolari limitazioni all’utilizzo a scopi
edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso”.
Ricade in questa classe la seguente unità di sintesi:
1F- Aree a debole vulnerabilità geologica
-F2: Aree pianeggianti con fenomeni geologici e idrogeologici non rilevanti
40 -FATTIBILITÀ CON MODESTE LIMITAZIONI (CLASSE 2)
“comprende le zone nelle quali sono state riscontrate modeste limitazioni alla modifica
delle destinazioni d’uso dei terreni.
Sono tuttavia indicate le specifiche costruttive degli interventi edificatori e gli eventuali
approfondimenti per la mitigazione dei rischio.”
-FATTIBILITÀ CON CONSISTENTI LIMITAZIONI (CLASSE 3)
“comprende le zone nelle quali sono state riscontrate consistenti limitazioni alla modifica
delle destinazioni d’uso dei terreni per le condizioni di pericolosità/vulnerabilità
individuate.
L’utilizzo di queste aree sarà subordinato alla realizzazione di indagini supplementari al
fine di accertare la compatibilità degli interventi con le situazioni di dissesto in atto o
potenziali e individuare di conseguenza le prescrizioni di dettaglio per procedere o meno
all’edificazione.”
Le aree a consistenti limitazioni sono contraddistinte dalle seguenti tipologie di
pericolosità e dalle relative unità di sintesi:
3A-Aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti
-A.11: Aree di pericolosità potenziale legata a possibilità di innesco di colate in detrito e
terreno
-A.16: Altre aree: aree di tutela assoluta per naturale arretramento dell’orlo di scarpata
3B-Aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico
-B.1: Aree a elevata vulnerabilità dell’acquifero superficiale
3C-Aree vulnerabili dal punto di vista idraulico
-C.2 .a: Aree allagabili con minor frequenza
3D- Aree che presentano scadenti caratteristiche geotecniche
-D.2: Aree prevalentemente limo-argillose con limitata capacità portante (2-10 m di
spessore)
-FATTIBILITÀ CON GRAVI LIMITAZIONI (CLASSE 4)
“L’alta pericolosità/vulnerabilità comporta gravi limitazioni per la modifica delle
destinazioni d’uso delle aree. Dovrà essere esclusa qualsiasi nuova edificazione, se non
opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica e geomorfologica per la
messa in sicurezza dei siti.
41 Dovranno essere predisposti idonei piani di protezione civile e inoltre dovrà essere
valutata la necessità di predisporre sistemi di monitoraggio geologico che permettano di
tenere sotto controllo l’evoluzione dei fenomeni in atto.”
Le aree a gravi limitazioni sono ripartite nelle seguenti tipologie di pericolosità cui
conseguono le relative unità di sintesi:
4A-Aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti
-A.4: Aree di frana quiescente
-A.5: Aree a franosità superficiale attiva diffusa (soliflusso)
4C-pericolosità per vulnerabilità idraulica
-C. l: Aree frequentemente inondabili
-C.7: Aree interessabili da fenomeni di erosione fluviale
“Studio
del reticolo idrico comunale (D.G.R. 25/01/02 n’7/7868 modificata
D.G.R.01/08/03 n’ 7/13950)”, redatto dallo Studio Congeo di Varese – ottobre 2008
Vengono determinate le fasce di rispetto per i corsi d’acqua classificati come principali
(Olona, Torrente Tenore e Rile) e minori ( Vale Pozzolo, Rio della Val, Rio del Vigan, o
Valle dei Frati, Rio C.na Vecchia, Rio C.na Licordo, , Val di Vigna, affluenti sponda sx
Rile, affluenti sponda dx Rile) con distinzione tra :
-fascia di tutela assoluta
-fascia di protezione
In entrambe le fasce vengono distinti e precisati:
-lavori ed attività vietate
-interventi ammessi previa valutazione di compatibilità e successiva autorizzazione da
parte del Comune
-interventi relativi ad edifici ed infrastrutture esistenti
La cartografia a corredo illustra:
-canoni di polizia idraulica (precisando: scarichi di acque meteoriche, scolmatori
troppopieno di fognature, altri scarichi- attraversamenti aerei – tombinature – ulteriori
casi di occupazione di aree demaniali – reticolo idrico)
-fasce di rispetto (precisando : delimitazione delle fasce PAI e fasce di rispetto dei corsi
d’acqua del reticolo idrico principale e minore)
42 -delimitazione del reticolo idrico minore (precisando: i corsi d’acqua in cartografia
ufficiale CTR-IGM, quelli su carte catastali compreso tratti tombinati, atri corsi d’acqua
compreso tratti tombinati, corsi d’acqua principali)
“Ri-delimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo il criterio
temporale”, redatto dallo Studio Congeo di Varese “ - settembre 2008
In proposito si rileva quanto segue:
I pozzi idropotabili presenti sul territorio comunale sono:
-3: Peveranza, via Cattaneo (fermo per inquinamento)
-4: Bolladello, piazza Noè (fermo per inefficienza)
-5: via Angera (attivo)
-6: via Palermo (attivo)
-8: via Lucca (fermo per inquinamento)
-21/6: ex-cartiera, via per Lonate (attivo)
I pozzi di proprietà comunale sono gestiti dalla Società A.M.S.C. di Gallarate; il pozzo
21/7, di proprietà del Comune di Lonate Ceppino, viene gestito dalla Soc. S.O.G.E.G.A.S.,
che ne cura la distribuzione nello stesso comune.
Esistono poi nella valle Olona n° 3 pozzi privati (21/2, 21/9, 21/10)- a fronte di n’ 8 di cui
a precedente indagine.
I pozzi n° 3, 4, 5, 6 e 8 ricadono in ambiti di “vulnerabilità alta” dell’acquifero
superficiale, mentre i n° 26/6 e 21/7 presentano “vulnerabilità molto alta”.
I parametri fondamentali che governano la diffusione dì un contaminante e quindi utili per
la stima della vulnerabilità dell’acquifero sono:
-soggiacenza, dal suo valore assoluto e dalle caratteristiche idrogeologiche dell’insaturo
dipende il tempo di transito (T.O.T.) di un qualsiasi inquinante idro-portato e la durata
delle azioni auto-depurative dell’insaturo
-infiltrazione efficace, da cui dipende il trascinamento in profondità degli inquinanti e la
loro diluizione, dapprima nell’insaturo e quindi nella zona di saturazione
-effetto di autodepurazione del non-saturo, comprende la parte di sottosuolo tra la base
dei suolo e la zona satura dell’acquifero nella quale fattori fisici e chimici lavorano in
sinergia favorendo i processi di attenuazione
-tipologia della copertura, costituisce la prima linea di difesa ove avvengono importanti
processi fisici chimici e biologici che costituiscono il potenziale di attenuazione dei suolo
43 -caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero, ove avvengono i processi di dispersione,
diluizione, assorbimento e reattività chimica del mezzo al di sotto della superficie
piezometrica
-conducibilità idraulica dell’acquifero, ossia la capacità di spostamento dell’acqua
sotterranea nel mezzo saturo e dunque degli inquinanti idro-portati o con le stesse
caratteristiche di densità dell’acqua sotterranea
-superficie topografica (acclività), da cui dipende la quantità di ruscellamento che si
produce a parità di precipitazione e la velocità di spostamento dell’acqua, e quindi degli
inquinanti, sulla superficie.
Il territorio comunale è stato suddiviso in funzione delle caratteristiche litologiche,
pedologiche e idrogeologiche in poligoni omogenei ai quali sono stati assegnati i relativi
punteggi e il loro peso (funzione della situazione/scenario presente).
La somma ha condotto alla determinazione dell’indice di vulnerabilità intrinseca,
successivamente
normalizzato
ed
espresso
in
forma
percentuale……………………………….
GRADO DI VULNERABILITA’ MEDIO - Comprende le aree per cui è stato ricavato un
indice sintacs (I,) inferiore al 50%.
Le condizioni che limitano la diffusione di contaminanti sono costituite in genere
dall’elevata soggiacenza (superiore a 25 m), dalla bassa permeabilità dei materiali
costituenti l’insaturo e dall’acclività.
Dall’osservazione della cartografia allegata (All. n° 2) si osserva che queste aree sono
limitate ai rilievi collinari di Peveranza e Bolladello e alle scarpate dei Fiume Olona.
GRADO DI VULNERABILITA’ ALTO - Comprende le aree per cui è stato ricavato un
indice sintacs (I,) compreso tra 50 e 60%.
Si tratta di aree che pur presentando elementi favorevoli alla limitazione di un’eventuale
contaminazione, come l’elevata soggiacenza, mostrano anche elementi penalizzanti
determinati dalle caratteristiche di alta permeabilità dei non-saturo e dei terreni di
copertura; si tratta di ampi settori dei territorio comunale comprendenti le aree
urbanizzate del pianalto occidentale (Cairate, Bolladello e Peveranza, con i pozzi n° 3, 4,
5, 6 e 8) e orientale dell’Olona (estremità orientale verso il confine con Tradate e Locate
Varesino).
GRADO DI VULNERABILITA’ MOLTO ALTO - Comprende le aree per cui è stato
ricavato un indice sintassi (I,) superiore al 60%.
44 Come per le aree precedenti l’elevata vulnerabilità è legata alla tipologia dell’acquifero e
del non-saturo, ma in questi settori risulta aggravata dalla bassa soggiacenza della falda.
Comprende il fondovalle del Fiume Olona (pozzi n° 21/6 e 21/9).
L’acquifero intermedio e profondo, captato a scopo idropotabile dai pozzi n° 5, 6, 8 21/6 e
21/9, appare al contrario protetto dai notevoli spessori di depositi argillosi aventi
permeabilità molto bassa.
Lo studio in questione, con riferimento ai pozzi citati, determina infine le fasce di rispetto
attorno ai punti di prelievo secondo gli usuali criteri:
-fascia di tutela assoluta (Z.T.A.), posta immediatamente attorno all’opera di captazione
con in genere 12-20 m di raggio ed acquisita dall’ente gestore
-fascia di rispetto, definita dopo un dettagliato studio idrogeologico e in base a criteri
temporali, basati sul tempo impiegato dalle particelle fluide per compiere un certo
percorso
-fascia di rispetto geometrico, di 200 m di raggio, calcolato ex art. n° 21 D.Lgs n° 152/99
dal punto di captazione delle acque
-zona di protezione, più esterna alle precedenti e delimitabile in base a
studio
idrogeologico spinto fino al limite della zona di alimentazione nella sorgente o area di
ricarica della falda (non determinata nel presente studio).
Ulteriori piani e programmi di settore, costitutivi del quadro programmatico di
riferimento e comunque incidenti sul territorio comunale, restano:
“Piano regionale (di tutela di risanamento) della qualità dell’aria” (P.R.Q.A.), come da
zonizzazione territoriale per la qualità atmosferica di cui al D.G.R. n° VII/6501 del
19/10/2001 approvato con D.G.R. n° 5290 del 02/08/2007 e n° 5547 del 10/10/2007 ha
consentito di:
- conoscere il territorio identificando i diversi bacini aerologici omogenei ai fini della
valutazione della qualità dell’aria e delle caratteristiche meteo-climatiche che ha portato
nel 2001 alla zonizzazione del territorio lombardo attraverso la D.G.R. n° 6501 del
19/10/2001, recentemente aggiornata dalla D.G.R. n° 5290 del 02/08/2007 e che ha
consentito di :
- conoscere le fonti inquinanti realizzando l’inventario regionale delle emissioni
I.N.E.M.A.R.
45 - monitorare gli inquinanti strutturando la rete di monitoraggio della qualità dell’aria
- contestualizzare i riferimenti normativi integrandone i diversi livelli (comunitario,
nazionale e regionale)
- identificare gli indicatori necessari a impostare e attuare i piani e programmi per il
miglioramento della qualità dell’aria
- definire le priorità di intervento nei principali settori responsabili dell’inquinamento
cui è seguito il 04/08/2005 il D.G.R. n° 580 “Misure strutturali per la qualità dell’aria in
regione Lombardia 2005-2010”, con i seguenti obbiettivi:
1) agire in modalità integrata sulle diverse sorgenti dell’inquinamento atmosferico
2) individuare obbiettivi di riduzione e azioni da compiere, suddividendoli per efficacia
nel breve, medio e lungo termine
3) ordinare una sequenza di priorità, in base al rapporto costo/efficacia, le azioni da
compiere e contenente misure proposte per il breve e medio periodo inerenti:
- emissioni da traffico veicolare
- emissioni da sorgenti stazionarie e "off-road"
- risparmio energetico e uso razionale dell’energia (edilizia civile e industriale,
attività e cicli produttivi
- settori dell’agricoltura e dell’allevamento
ma anche per il lungo periodo volte, invece a:
- ricerca e sviluppo del "vettore energetico" idrogeno e delle infrastrutture per la
produzione, il trasporto, lo stoccaggio
- sviluppo e diffusione delle "celle a combustibile", comunque alimentate
La materia è inoltre approfondita dalla L.R. n° 24/2006
Cairate come da normativa citata rientra in zona A2 essendo la zona A così definita:
“Zona A - area caratterizzata da:
- concentrazioni più elevate di PM.10 in particolare di origine primaria, rilevate dalla
rete regionale di qualità dell’aria e confermate dalle simulazioni modellistiche
- più elevata densità di emissioni di PM.10 primario, NOx e COV
- situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento
limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica
caratterizzata da alta pressione)
46 - alta densità abitativa, di attività industriali e traffico e costituita da:
- Zona A1 – agglomerati urbani
area a maggiore densità abitativa e con maggiore disponibilità di trasporto pubblico
locale organizzato (T.P.L.)
- Zona A2 – zona urbanizzata
area a minore densità abitativa ed remissività rispetto alla zona A1”
Al riguardo si veda anche il rapporto A.R.P.A. sulla qualità dell’aria 2010 (pubblicato nel
2011) che approfondisce l’aspetto del monitoraggio dell’inquinamento con riferimento a
biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NO2 ), monossido di carbonio (CO), ozono
troposferico (O3), polveri sottili (PM10), nano polveri (PM2,5), benzene (C6H6), al cui
riguardo specificatamente per Cairate si è già riferito al capitolo A 1.4- scheda 8A della
“fase 1 di orientamento” della VAS.
Con DGR n’ 2603 del 30/11/2011 la giunta Regionale ha deliberato l’avvio del Piano
Regionale degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA ai sensi del D.Lgs. 155 del
13/08/2010) che integra la stesura del PRQA con gli obiettivi annuali di:
1. Rientrare nei valori limite nelle zone e negli agglomerati ove il livello di uno o più
inquinanti superi tali riferimenti;
2. preservare da peggioramenti la qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i
livelli degli inquinanti siano stabilmente al di sotto di tali valori limite.
“Piano Provinciale per la gestione integrata dei rifiuti (per la provincia di Varese)”
adottato con DCP n’19 del 17/05/2010 in applicazione di ex D.G.R. n° 220 del 27/06/2005
al cui riguardo si premette che la Provincia di Varese è al 3’ posto per indice di efficienza
in Lombardia che è poi regione in cui per gli obbiettivi posti per la raccolta differenziata
si presentano positivamente assolti.
Quanto al comune di Cairate, dal raffronto tra il “Rapporto annuale sulla gestione dei
rifiuti- anno 2008” (pubblicato nel 2010), e quello immediatamente precedente, si osserva
che la raccolta differenziata è passata nel 2009 dal 58,7% al 59,8%, con indice di efficienza
(4,45) rimasto invariato.
Non essendo a tutt’oggi pubblicato il rapporto del 2009, riferito però alla situazione del
2008, si osserva che Cairate risultava con posizione n’105 nella graduatoria dei 141
47 comuni della provincia (risultando la vicina città di Gallarate in posizione n’ 52, ed
essendo in posizione 1 il comune di Ranco con indice di efficienza 7,88 e con % raccolta
differenziata 72,8).
“Piano agricolo provinciale” (articolati in piani agricoli provinciali triennali in
applicazione della politica agricola comunitaria) ove il comune di Cairate agli effetti del
programma di sviluppo rurale regionale 2007-2013 si colloca nel quadro del sistema
agricolo territoriale Lombardo quale “area periurbana”, e precisamente delle 6 regioni
agrarie provinciali:
Regione Agraria 5 - Colline dello Strona: Albizzate, Arsago Seprio, Besnate, Cairate,
Casale Litta, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo, Golasecca, Ierago con Orago,
Inarzo, Mornago, Oggiona con Santo Stefano, Sesto Calende, Solbiate Arno e Monte,
Sumirago, Vergiate
Precisamente:
“1.2.5 Colline dello Strona
La superficie agricola della regione agraria delle Colline dello Strona è pari a circa 3.000
ettari, corrispondenti al 20% della superficie territoriale complessiva. 'Nel corso degli
anni novanta la superficie agricola di quest'area, così come quella della'provincia nel suo
insieme, ha subito una riduzione consistente (pari al 21 %). Il calo della superficie ha
riguardato principalmente la superficie a bosco delle aziende agricole che, pressoché
dimezzata, è scesa a meno di 500 ettari, mentre la perdita di SAU è stata più contenuta
(circa 170 ettari pari al 6,8%).
L'area presenta tutte le caratteristiche proprie del sistema agricolo periurbano
(frammentazione fondiaria, prevalenza dell' affitto); in particolare, pur trattandosi di
un'area collinare senza la presenza di grandi agglomerati urbani, si evidenzia l'elevato
livello della densità agricola (oltre 3.000 abitanti per kmq).
La SAU è prevalentemente a colture foraggere permanenti, la cui superficie è rimasta
pressoché invariata tra il 1990 e il 2000, ma una parte consistente, poco meno di 900
ettari, è destinata ai seminativi, calati del 15%; le colture arboree, che corrispondono ai
vivai, presentano invece un tasso di crescita molto elevato e sono passate da 25 a 65 ettari.
48 L'orientamento produttivo dell'agricoltura vedeva, nel 1990, la prevalenza delle coltivazioni
vegetali, con un apporto molto consistente dato dal florovivaismo (51,7% del reddito lordo
agricolo complessivo) e uno più limitato (pari all'10%) derivato dalla coltivazione dei
seminativi. Le produzioni zootecniche rivestivano, comunque, un ruolo importante e in
particolare la produzione di latte contribuiva alla formazione del reddito agricolo totale per
circa il 30%.
L'evoluzione intercensuaria delle superfici coltivate precedentemente evidenziata e il
consistente calo dei capi bovini allevati (pari al 29%) si dovrebbe tradurre, con tutta evidenza,
in un aumento ulteriore del peso relativo del comparto florovivaistico.
49 I primi risultati dell'ultimo censimento agricolo evidenziano la chiusura, avvenuta nel corso
degli anni novanta, di circa la metà delle aziende agricole e degli allevamenti bovini. Ciò ha
portato ad un aumento delle dimensioni medie aziendali che, con IO ettari di SAU per
azienda, risultano superiori alla media provinciale, pur in presenza di aziende florovivaistiche
che per la propria attività necessitano di una base produttiva limitata in termini di superficie.
………………………………………………………………………………………………………………
In virtù del rafforzamento del comparto florovivaistico la redditività media dell'attività
agricola, che era superiore ai valori medi provinciali già nel 1990, dovrebbe essere migliorata
anche a prezzi costanti, Il peso relativo dell'agricoltura, tuttavia, appare estremamente
contenuto sia in termini economici (appena lo 0,3% del reddito territoriale nel 1990) che
occupazionali (0,8% degli attivi nel 1991), mentre la percentuale di popolazione rurale è a
livelli minimi (1,7%).
50 ………………………………….”
“Il Piano di indirizzo forestale” (P.I.F.) , approvato dall'amministrazione provinciale
(25/01/2011) articola le proprie finalità in base al D.G.R. n° 7728 del 24/07/2008, così
definite dall’Art. 48 della LR n’31 del 05/12/2008:
“…………………………………………………..
‐ l’analisi e la pianificazione del territorio boschivo
‐ la definizione delle linee di indirizzo per la gestione dei popolamenti forestali
‐ le ipotesi di intervento, le risorse necessarie e le possibili fonti finanziarie
‐ il raccordo e il coordinamento tra la pianificazione forestale e la pianificazione
territoriale
‐ la definizione delle strategie e delle proposte di intervento per lo sviluppo del settore
forestale
‐ la proposta di priorità di intervento nella concessione di contributi pubblici”
Ulteriori obbiettivi specifici del piano sono:
‐ “la valorizzazione multifunzionale sei soprasuoli boschivi e dei popolamenti arborei in
genere
‐ la proposta di scenari di sviluppo compatibili con il miglioramento della qualità
ambientale
‐ la conservazione, la tutela e il ripristino degli ecosistemi naturali di valenza provinciale
‐ il
censimento,
la
classificazione
e
il
pastorale……………”
51 miglioramento
della
viabilità
silvo-
Lo studio preliminare del “Documento Metodologico (redatto ex art. 8 L.R. n°
27/2004)” ribadisce gli obbiettivi citati, precisando:
“… Il P. di indirizzo forestale (P.I.F.) della provincia di Varese è stato redatto secondo
un approccio sistemico volto a esplorare i fenomeni nella loro reciproca influenza.
Le analisi e le proposte di piano sono riconducibili a un processo integrato fra
conservazione, ripristino delle espressioni naturali e programmazione delle attività
umane.
L’approccio sistemico ha portato al confronto con gli strumenti di pianificazione
ecologica del territorio vigenti (P. territoriale di coordinamento, P. faunisticovenatorio, P. di assetto idrogeologico etc.) con l’obbiettivo finale di fornire uno
strumento coerente e di raccordo per le strategie di intervento di tipo forestale. …”
La cartografia elencata inerente il rilievo e la classificazione delle aree boschive per il
Comune di Cairate ne riporta i seguenti ambiti:
‐ a Nord-Ovest di Bolladello e Peveranza (in continuità con Rovate)
‐ fascia ripariale sottile lungo l’alveo del torrente Tenore
‐ fasce ripariali su entrambe le rive del fiume Olona che si raccordano con alcune macchie
che debordano verso l’interno .
Sempre nella citata cartografia
sono inoltre indicati
numerosi “tracciati agro-silvo-
pastorali esistenti sia all’interno delle zone boscate citate, sia nella zona agricola
intermedia tra Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza.
“Piano faunistico provinciale” già oggetto di Del. C.P. n’18 del 14/05/2003) e dal 2012
in corso di rielaborazione (ex Del. C.P. n° 470 del 26/10/2010 in attuazione della LR
12/2005).
In base a precedente al piano (di cui alla Del. C.P. n’18 del 14/05/2003) che però oggi è in
corso di rielaborazione il comune di Cairate ricade nel comparto A.T.C.3 dei 4 comparti in
cui è suddiviso la provincia : la linea di demarcazione dello stesso coincide ad Ovest in
gran parte con la linea ferroviaria Milano-Varese, a Sud ed ad Est con il confine
Provinciale, a Nord con il limite Sud del territorio del Comune di Malnate.
52 Sul territorio di Cairate non vi sono “aree protette”, “centri di ripopolamento e cattura”
(ZRC) della fauna selvatica allo stato naturale, né aziende faunistico-venatorie e
agrituristico-venatorie, né zone per l’addestramento, l’allenamento e le gare con cani.
Sono tuttavia presenti n’ 2 zone di appostamenti fissi in terraferma.
Nell’adiacente comune di Cassano Magnago, ma in ubicazione non confinante con il
territorio di Cairate è presente l”’Oasi di Protezione” n’ 11 - La bozza: area umida
inserita in una zona ad elevata antropizzazione”.
P.L.I.S. “R.T.O. e P.L.I.S. “del Medio Olona”
Il parco locale di interesse sovracomunale Rile-Tenore-Olona (“R.T.O.”) costituisce un
particolare ecosistema che si colloca a ridosso dei confini Nord ed Est del comune di
Cairate.
Lo stesso comprende il tratto intermedio dell’Olona, sviluppandosi per circa 200 m, e
coinvolge i comuni di Carnago, Caronno Varesino, Castelseprio, Castiglione Olona,
Gazzada-Schianno, Gornate Olona, Lonate Ceppino, Lozza e Morazzone.
“… Il parco locale di interesse sovracomunale R.T.O. è stato istituito nel 2006 dalla
provincia di Varese, ai sensi della L.R. n° 86/83.
Lo stesso viene gestito direttamente dai comuni attraverso una convenzione di gestione.
Il comune capofila è Castiglione Olona.
Il parco R.T.O. aderisce al C.A.P.I. (coordinamento aree protette insubriche)
Inquadramento
Il parco R.T.O. prende il nome dai 3 torrenti che ne attraversano gran parte del territorio.
Circondato dai parchi Pineta di Tradate e Appiano Gentile, Campo dei Fiori e Ticino, dai
P.L.I.S. Lanza Medio Olona e Bosco del Rugareto, il parco R.T.O. occupa oltre 1550 Ha
di territorio ai piedi delle Prealpi varesine che custodisce, oltre a un importante area
agricolo-boschiva, anche un vasto patrimonio storico, culturale e monumentale,
contribuendo a formare un "polmone verde" all’interno di una delle zone più urbanizzate
della Lombardia.
53 Geologia e paleografia.
Vi sono numerosi fiumi, torrenti e riali che formano il ricchissimo bacino idrico del parco
R.T.O..
A est il fiume Olona lo delimita longitudinalmente, a Nord il torrente Gasletti e il torrente
Salvagna; al suo interno si generano numerosi altri corsi d’acqua, tra cui il Rile e il
Tenore.
La particolare geomorfologia del territorio permette la nascita di numerosi piccoli torrenti
alimentati da acque risorgive e acque piovane.
Il suolo risulta così frastagliato da un nutrito numero di vallette che talvolta delimitano
luoghi di difficile accesso.
Dal punto di vista paleo-geografico l’area presenta interessanti peculiarità: nel corso
degli ultimi 2 milioni di anni la zona fu il fronte di ghiacciai di ben 13 glaciazioni che
lasciarono in loco materiale trascinato a valle.
A questi strati si sono poi aggiunti i materiali di deposito delle acque provenienti dalle
Alpi e quelli portati dal vento.
Sotto tutte queste formazioni, una antichissima: la gonfolite.
Nell’aprile 2008 il comune di Castiglione Olona ha istituito un’ulteriore area protetta: il
monumento naturale Gonfolite e Foce dell’Olona, che si sviluppa nella parte Nord del
territorio del P.L.I.S. in corrispondenza del pianalto di Caronno e a Sud della valle
dell’Olona, anche in territorio esterno all’area del P.L.I.S. R.T.O..
Flora e fauna
La vegetazione è quella tipica della brughiera lombarda, costituita prevalentemente da
pino silvestre e latifoglie, tra cui farnia, quercia rossa, castagno, robinia, carpino, betulla,
olmo, acero, grassino, nocciolo, platano, pioppo nero e ontano nero.
Sono presenti anche delle colonie di felce matteuccia ed equiseto invernale.
Dal punto di vista faunistico nell’area è nidificante l’astore, rapace poco frequente queste
quote.
Turismo, ambiente, storia e arte
Ambiente, storia e arte in un unico pacchetto sono le caratteristiche salienti del parco
R.T.O.
54 La presenza all’interno del parco di numerosi monumenti storici come la chiesa di S.
Maria Foris Portas, il Castrum, l’Antiquarium (ex monastero di S. Giovanni), il monastero
di Torba con la chiesa di S. Maria, la chiesa di S. Michele, il santuario della Madonnetta e
altri luoghi collegati tra loro da sentieri che attraversano il parco, rendono le escursioni
all’interno del P.L.I.S. R.T.O. molto interessanti da più punti di vista. …”
Il parco in questione è inoltre attraversato dalla ciclovia della Valle Olona, facente parte
della rete ciclabile lombarda.
Il parco locale del Medio Olona (adiacente a parte del confine Sud di Cairate) è stato
costituito nel 2005 e riconosciuto dalla Provincia di Varese l’anno successivo: comprende
gli alvei del fiume Olona e del torrente Tenore, interessando il territorio dei comuni di
Fagnano Olona (capofila e confinante con Cairate) Gorla Maggiore, Gorla Minore,
Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona.
“… Il P.L.I.S. del Medio Olona…. è orientato al mantenimento e alla valorizzazione dei
tipici caratteri delle aree rurali e dei loro valori naturali e semi-naturali tradizionali.
L’interesse sovracomunale è quindi chiaramente superiore a quello della collettività che
risiede in un solo comune.
Il territorio è ubicato nel settore sud-orientale della provincia di Varese, al confine con le
provincie di Como e Milano per un’estensione di circa 6,71 Km² (617 Ha).
L’80% del territorio è distribuito tra i comuni di Fagnano Olona e Gorla Maggiore, il
resto è suddiviso tra i restanti 4 comuni.
L’asta fluviale del fiume Olona scorre al centro dell’area in oggetto e rappresenta
un’importante connessione ecologico-culturale-infrastrutturale tra i rilievi prealpini e la
pianura lombarda. …”
L.R. n’17 del 27/03/2000 : si rileva infine che, agli effetti del contenimento
dell’inquinamento luminoso, il territorio di Cairate è in toto interessato dalla fascia di
rispetto dell’Osservatorio Astronomico “New Millennium Observatory” di Mozzate e
marginalmente (per il settore Sud e Sud-Ovest da quella dell’Osservatorio “Città di
Legnano”di Legnano.
55 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010
Elaborato cartografico “Polarità e Poli di sviluppo regionale”
56 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010
Estratto di cartografia “Infrastrutture prioritarie per la Lombardia”.
57 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010
Estratto cartografico dell’elaborato “I sistemi territoriali del PTR”
58 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010
Estratto cartografico dell’elaborato “Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio”.
59 PTR – approvato Del. C.R. n'13 del 19/01/2010 e modificato Del. n'56 del 28/09/2010
Estratto cartografico dell’elaborato “Elementi identificativi e percorsi di interesse
paesaggistico”.
60 R.E.R. Rete Ecologica Regionale – (DGR 8/10962 del 30/12/09).
Estratto cartografico tav. 30-31
61 Progetto di rete ciclabile regionale (DGR 6/47207 del 22/12/09) - estratto cartografico.
62 Il PTCP della Provincia di Varese approvato con Del. Consiglio
Provinciale n’27 del 11/04/2007.
63 Variante (stradale) a PTCP della Provincia di Varese,
particolarmente
significativa per Cairate, a seguito di “Accordo di Pianificazione” intervenuto tra
lo stesso, la Provincia ed i comuni di Fagnano Olona, Castelseprio, Cassano
Magnago.
64 65 Aggiornamento Studio Geologico del territorio comunale 2008: tav. 7 Carta dei vincoli
66 Aggiornamento Studio Geologico del territorio comunale 2008: tav. 9 Carta della fattibilità
67 Aggiornamento Studio Geologico del territorio comunale 2008: tav. 8 Carta di sintesi
68 P.I.F. - Piano di Indirizzo Forestale (ex. D.G.R. 8/10962 del 30/12/2009) adottato da Amm. Prov. Il 05/08/2010 - estratto cartografico tav. 9 G - Carta delle trasformazioni ammesse
69 70 Piano Faunistico Provinciale ex LR 26/93 approvato da Cons. Prov. (del. N.18 del
14/05/2003) - cartografia riassuntiva
71 Il Comune di Cairate in base alla L.R. 17/2000 risulta interessato per la totalità del
territorio comunale dalla fascia di rispetto dell’ Osservatorio Astronomico di Mozzate ed in
misura limitata nella zona Sud da quella dell’analogo di Legnano.
72 Si
ritiene
inoltre
opportuno
soffermarsi
su
complessi
programmi
(di
infrastrutturazione di trasporto aereo-stradale-ferroviario, otre che a strutture ed
eventi fieristico-espostivi) recepiti negli strumenti urbanistici sovra-ordinati che,
benché non direttamente incidenti sul territorio di Cairate, sono comunque tali da
riverberare opportunità e ricadute anche a livello locale.
Proprio per la rilevanza di detti programmi e progetti, che hanno dato luogo ad
individuazione del territorio meridionale della Provincia di Varese quale “ Area di 2’
livello rispetto ai 2 fondamentali assi europei” (corridoi intermodali 5 - UE TEN 6 e 8
- UE TEN 24 ) stato avviato dalla stessa Provincia, in concomitanza con Regione e
Parco del Ticino uno specifico “Progetto Pilota delle Complessità Territoriali”.
Detto progetto è, infatti mirato all’analisi ed alla promozione ad analizzare di innovative
opportunità di sviluppo per il territorio dell’asse Aeroporto di Malpensa - Nuova Fiera di
Milano, e si configura
anche individuato quale strumento attuativo del P.T.C.P : lo
sviluppo dello stesso ha consentito di relazionare il sistema di connessioni di livello
europeo con gli elementi chiave e di eccellenza del contesto locale, tramite ricerca e
strutturazione di scenari di sviluppo fondati su potenzialità locali riscontrate nel territorio.
Nei documenti preliminari dello stesso vengono individuate 3 fondamentali azioni di
sistema:
-Azione di sistema (studio sulle ricadute territoriali derivanti dall’attestarsi delle grandi
reti di trasporto e dei grandi hubs) in cui “l’integrazione ha significato capire non solo le
ricadute potenziali dei progetti infrastrutturali sul territorio ma la relazione tra queste ed
il tessuto territoriale e socio-economico del contesto”
-Azione di contesto (elaborazione di Progetto d’Ambito mirata a definire, attraverso il
confronto con gli attori, uno scenario di sviluppo prioritario) in cui “l’integrazione ha
significato valorizzare i punti di vista dei diversi attori locali nel processo di confronto per
definire uno scenario e attribuire valore alle azioni”
-Azione locale (sviluppo progettuale di quanto emerso dal Progetto d’ambito e quindi
definizione di politica degli insediamenti produttivi sovra-comunali, con programmazione
di aree produttive ecologicamente attrezzate) in cui “l’integrazione ha significato
73 sviluppare una politiche sovracomunale per gli insediamenti produttivi attenta sia alle
istanze di sviluppo economico sia all’obiettivo di miglioramento della qualità ambientale e
territoriale”.
Principali fattori di incidenza esterna
74 I Programmi/progetti di infrastrutture a scala macro-territoriale complessivamente
comunque incidenti sul territorio meridionale della Provincia di Varese vengono
pertanto qui esposti e sintetizzati.
- Il sistema aeroportuale di Malpensa (distante in linea d’aria solo 10 Km. da Cairate)
che risulta ancor oggi condizionato dall’abbandono da parte della Compagnia di
bandiera e dal nuovo assetto e piano industriale della subentrata CAI – ALITALIA che
ne hanno ridimensionato il ruolo di “Hub” e che hanno inciso pesantemente sul Piano
SEA per lo sviluppo di Malpensa 2007-2012, attualmente orientato a strategie per un
impegnativo recupero degli originari volumi di traffico (perseguito tramite incremento
di voli a tipologia low-cost).
Tuttavia, come già dallo studio IRER 2001 sul sistema aeroportuale lombardo che
contemplava connessione ferroviaria tra l’aeroporto- la linea RFI-Sempione ed il
Canton Ticino si richiama il progetto di trasformare la stazione FNM di Malpensa
Terminal 1 in stazione passante, collegando quindi il Terminal 2 e procedendo con
innesto sulla Rho Gallarate – configurando una infrastruttura metropolitana la cui
valenza trascende la specifica funzione di agevolare l’accesso all’aerostazione.
Il sistema infrastrutturale per l’accesso a Malpensa ed i programmi già delineati nel
Piano d’Area ex LR 10/99 (ed ora “riaperto”) e costituenti contenuti di rilievo di P.T.R.
e P.T.C.P., in parte realizzati e in parte in corso di attuazione, mantengono in ogni
caso indubbia validità nel lungo termine, mentre inevitabilmente sul breve e medio
periodo andranno valutati in un ottica relazionata più alle esigenze d’infrastrutturazione
poste dal territorio piuttosto che dallo sviluppo aeroportuale: quest’ultimo necessiterà
infatti di un adeguato arco di anni (ad oggi non determinabile per via della recessione
dell’economia UE) per realizzare un ottimale recupero del ruolo e della competitività
sottratti, come si è detto, ex abrupto dall’abdicazione della compagnia di bandiera che
ha prodotto il brusco stallo del trend crescente registrato nel trascorso decennio.
- Autostrada Pedemontana Lombarda (ormai in corso di realizzazione) che tra l’altro
rientra nel “programma grandi opere” della Provincia di Varese per il complesso stesso
di raccordo della mobilità provinciale, collegherà 6 province (Bergamo, Lecco, Monza e
75 Brianza, Milano, Como e Varese) in un contesto insediativo interessato con 4 milioni di
persone ed elevata densità produttiva e terziaria con collegamento autostradale ComoVarese-Valico del Gaggiolo ed opere ad esso connesse, per uno sviluppo complessivo di
157 Km, dei quali 87 Km di autostrade e 70 Km di nuova viabilità provinciale e
comunale.
Degli 87 Km di autostrada, poco meno di 20, da Meda a Vimercate, saranno a tre corsie
per senso di marcia, mentre le altre tratte (da Busto Arsizio fino a Meda, e da Vimercate
alla A4, oltre alle tangenziali di Como e Varese) saranno a due corsie per senso di
marcia.
La tabella di marcia dell’opera (il cui progetto a livello “definitivo” è stato completato a
fine 2008) ha avuto validazione e approvazione del concedente ed ha
effettuato
pubblicazione cui è seguita conferenza dei servizi indetta dal Ministero delle
Infrastrutture quale passaggio amministrativo obbligatorio per consentire a tutti gli enti
locali interessati dal progetto di esprimere eventuali osservazioni.
Dopo la conclusione dell’iter del progetto “definitivo” con la definizione del piano
economico-finanziario e della Convenzione, seguito dall’ approvazione del Progetto da
parte del Cipe : sono state attuate le procedure di esproprio, ed avviate le attività di
cantierizzazione in gran parte operative e altre di imminente avvio.
Sono attualmente in corso in Provincia di Varese lavori per la realizzazione dei 15 Km
di Tratta A e parallelamente della Tangenziale di Varese e i cantieri per la Tangenziale
di Como.
Aggiudicati da una cordata di imprese capeggiata da Impregilo, i lavori iniziati il
20/01/2010 dovrebbero avere parziale attuazione già nel 2014 e concludersi prima
dell’Expo, a un costo stimato e già coperto di 3500 milioni (oltre ad altri 400 circa per
tangenziali di Varese e Como).
Per la realizzazione della tratta principale del sistema viabilistico locale connesso a
detto progetto è stato sottoscritto il 19/02/07 in accordo di programma tra il:
- Ministro delle infrastrutture
- Regione Lombardia
- Province di Bergamo, Como, Milano, Varese
76 - ANAS s.p.a.
- Autostrade Pedemontana Lombarda s.p.a.
- Rappresentanti dei comuni
con i coinvolgimenti di Enti Parco, ERSAF, ASL, ARPA Lombardia, RFI s.p.a.,
Autostrada Milano Serravalle s.p.a., Infrastrutture lombarde s.p.a.
Con l’istituzione di:
- “Tavoli Territoriali d’ambito” per selezione di problematiche specifiche e locali
- “Tavoli Tematici” per la problematica ambientale, per la “gronda Est ferroviaria”, per
il “Ferro Brianza”, per il Coordinamento con il Canton Ticino”
- assunzione di impegni puntualmente elencati per i diversi soggetti sottoscrittori
Quale compensazione ambientale dell’opera stradale è stato previsto un parallelo
programma ambientale condiviso con province, comuni e parchi interessati dall’opera
che contempla una “Green Way” Ticino – Adda”, percorribile a piedi e in bicicletta e
che dalla pianura si dirama fino al confine svizzero, collegando 50 progetti di parchi
locali e di sistemi naturalistici.
Benché il tracciato e l’innesto A8/Pedemontana siano esterni al territorio
Comunale di Cairate, i problemi connessi sia ai raccordi/accessi autostradali
esistenti con l’A8 (Gallarate, Busto - SS 336), sia al nuovo accesso autostradale
della Pedemontana, sia il proseguo di questa di cui alla bretella SS 341,
sia
l’esigenza di un adeguato accesso al Centro Intermodale HUPAC, sono tali da
determinare una confluenza di traffico cargo stradale che inciderà anche sugli
assi SP 20 e SP12 nel territorio di Cairate.
Pure l’attuazione della citata “green way Ticino-Adda”, compensativa dell’opera
autostradale, presenta discontinuità di non semplice soluzione per l’ostacolo posto
dal sedime del Centro intermodale HUPAC , dalle vasche di esondazione dei
torrenti Rile e Tenore oltre che dalla concentrazione di infrastrutture ferroviarie e
soprattutto stradali.
- Progetto UE TEN-T n.24 compreso tra i 30 progetti prioritari di interesse europeo che
dovranno avere inizio entro il 2010 e conclusione entro il 2020 con un costo
complessivo stimato in 225 miliardi di Euro, sostiene la realizzazione del cosiddetto
77 “Ponte dei due mari” il corridoio ferroviario per merci Genova/Lione –
Sempione/Lötschberg – Basilea – Duisburg – Rotterdam/Anversa, che collegherà
l’Europa da Sud a Nord attraverso i porti della Liguria, sino agli scali di Anversa in
Belgio e di Rotterdam in Olanda.
Il progetto include la costruzione di nuove linee ad alta velocità in Francia (i rami sud
orientali del “TGV Rhin-Rhône”) ed in Germania (Karlsruhe-Basilea e l’aeroporto di
Francoforte-Mannheim).
Le tratte attualmente esistenti, incluse la connessione della "Betuwe line" alla rete
tedesca, la tratta da Lione a Mullheim, e le linee dal porto di Genova alle
interconnessioni ferroviarie della Svizzera, saranno adeguate per aumentare la loro
capacità di trasporto.
Detto progetto contribuirà a promuovere uno spostamento “modale” significativo sia
per le merci che per i passeggeri, ed a migliorare l’intermodalità ferro-mare per le
prima, e l’intermodalità aria-ferro per i secondi attraverso gli aeroporti e i vari porti più
grandi d’Europa in quanto le regioni attraversate dall’asse sono percorse da oltre 22.000
Km di ferrovie.
Più precisamente la realizzazione di detto asse ferroviario per le merci RotterdamGenova :
- per il territorio italiano comprende la tratta ad alta capacità Genova Milano Novara
(“AV/AC terzo valico dei Giovi”), il potenziamento della tratta Novara-Domodossola
che a tutt’oggi hanno avuto solo limitato avvio e (per la specifica situazione) il vicino
Asse del Sempione con le relative diramazioni.
- per il territorio d’oltralpe risulta in corso di progressiva attuazione.
- per la Confederazione elvetica la tratta di competenza è in via di avanzato
completamento
Quest’ultima infatti è costituita dal progetto Sempione- Lötschberg di cui si riferisce di
seguito: per la presenza del centro intermodale HUPAC
SA (essendo
questo
direttamente connesso non solo ai programmi elvetici ma anche al sopracitato progetto
UE), si determineranno conseguenze viabilistiche anche sul territorio di Cairate.
78 - Progetti ferroviari elvetici Alp Transit, S.Gottardo e Sempione–Lötschberg
(connessi, come si è detto al più ampio programma UE sopraesposto) che contemplano
la realizzazione e l’adeguamento di due valichi essenziali per il collegamento con il
Nord Europa, attualmente in avanzato stato di realizzazione con previsione di messa in
esecuzione entro il 2017, presentano particolare rilevanza in quanto non solo mirati al
miglioramento delle possibilità di viaggio all’interno dell’UE con riduzione dei tempi di
percorrenza internazionali ma altresì al trasferimento pressoché in toto e vincolante del
traffico merci pesanti Nord/Sud attraverso la Confederazione da “strada” a “ferro”.
Entrambe le tratte dei due programmi contemplano la realizzazione di tunnel ferroviari
di notevole rilevanza mirati a realizzare “ferrovie di pianura” (e cioè con caratteristiche
AV/AC) attraverso l’arco alpino: Alp Transit S. Gottardo prevede una galleria di base
lunga 57 Km mentre il secondo comporta la galleria del Lötschberg, tra il cantone di
Berna ed il Vallese sulla direttrice del Sempione, con una lunghezza di 34,6 Km che
quando verrà aperta al traffico (con
scadenza imminente) , svolgerà un ruolo
determinante per i trasporti merci tra la Germania e l’Italia e più in generale tra il Nord
e il Sud Europa: si prevede infatti che, quando la galleria sarà operativa, potranno
transitare circa 110 treni al giorno, l’80% dei quali per il trasporto di merci (oggetto del
progetto UE Genova-Rotterdam).
Con dette realizzazioni configuranti la “Nuova Trasversale Ferroviaria Alpina” (NTFA,
chiamata anche NEAT) la Svizzera attiva pertanto una determinante integrazione e
connessione con la rete europea di alta velocità AV in costante crescita in tutti i paesi
della UE, che nel 2020 dovrebbe estendersi per 120.000 Km.
Ma a latere del ruolo nel sistema ad Alta Velocità Europea configurato come rete
unitaria “inter-operabile” tra i vari stati (con treni viaggianti a velocità compresa tra i
200 e i 250 Km/h) tale da realizzare una reale alternativa non solo all’auto ma anche al
vettore aereo, ancora più significativa risulterà l’incidenza sul traffico merci che
sgraverà il non dilatabile sistema stradale elvetico dell’attuale traffico pesante stradale
subalpino, più che raddoppiandone la capacità attuale (da 20 milioni TN a 50 milioni)
per il 2015, avvalendosi di convogli intermodali di 1500/1600 t lorde con una velocità
fino a 160 Km/h.
Detti programmi, se significativi per uno sviluppo sostenibile della mobilità sotto
79 l’aspetto ambientale trasferendo i trasporti di merci e materiali sul più compatibile
mezzo ferroviario, a fronte dei benefici a scala macroterritoriale comporteranno però
specificatamente rilevanti ricadute locali che richiederanno di essere fronteggiate con
adeguate azioni e politiche territoriali coordinate alle diverse scale/livelli, essendo in
corso consistente ampliamento del Centro di Interscambio Elvetico Hupac Intermodal
SA. nei vicini comuni di Busto Arsizio e Gallarate, con ubicazione appena a 4 Km.
A Sud di Cairate.
- Centro di Interscambio Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate, che, essendo
parte del programma sopraesposto e pur non
strettamente rientrante nella fattispecie
della pianificazione urbanistica, presenta particolare
incidenza
locale , avendo
raggiunto un’estensione di 400.000 (più dell’analogo centro di Novara) e su cui
finirebbe infatti col gravare il ruolo di primario terminal di interscambio strada-ferro dei
container da e per il Nord Europa (come da approfondimenti avuti con la direzione
dello stesso ed al cui verbale si rimanda).
La Confederazione infatti possiede sul proprio territorio solo tre semplici scali (Stabio,
Chiasso, Cadenazzo) analoghi a quelli lombardi di Bergamo-Montello e Mantova
mentre il sistema di interscambio del Nord Italia risulta articolato su tre centri principali
costituiti da Verona, Busto Arsizio - Gallarate, Novara (oltre a Torino con minor
incidenza).
Va rilevato che malgrado per l’ubicazione strategica del centro di Novara quale nodo
idealmente “cardine” del Nord Italia in quanto ubicato all’intersezione delle due linee
sopracitate con il “corridoio orizzontale” Est-Ovest U.E. T.E.N. 5 (Lione-TorinoMilano-Budapest-Kiev) tuttavia lo stesso non è di fatto decollato restando a tutt’oggi
sottosviluppato.
Si deve sottolineare che
già attualmente Hupac Intermodal SA di Busto Arsizio–
Gallarate smaltisce il traffico su strada non solo dell’Ovest della Lombardia ma di gran
parte del Nord-Italia sia sulla direttrice del S.Gottardo (avvalendosi della linea
Gallarate-Luino-Bellinzona) sia su quella del Sempione – Lötschberg (via Gallarate –
Sesto Calende – Domodossola).
Verona è invece attualmente l’altro grande centro intermodale del Nord – Italia che
80 smaltisce il traffico via Brennero (che comunque oggi risulta superato da quello via
Luino – Bellinzona).
Si evidenzia come sul lungo periodo (in particolare stante la vicinanza dell’innesto
della pedemontana) finirà col determinarsi una intensa confluenza locale, con
provenienza da Ovest – Est e soprattutto da Sud, di veicoli pesanti tale da
congestionare il sistema, non solo autostradale (A8, SS 336), ma altresì di saturare
anche la viabilità primaria e locale se non idoneamente adeguata e raccordata (nel
caso di Cairate ci si riferisce naturalmente al ruolo di convogliamento del traffico
pesante su strada che verrebbe supportato dalla SP12-SP 20 e SP12-SP22, dalla SP
12 ma anche dalla SP2"Varesina" (ove quest'ultima, se non resa sufficientemente
scorrevole mediante l’attuazione della prevista deviazione SP2DIR , dirotterebbe il
traffico sulla bretella che attraversa la Valle Olona e l'abitato di Cairate)
- Centro Fieristico di Rho Pero che, con lo sviluppo crescente dal suo esordio nel 2005,
ha avviato un progressivo decentramento nel territorio Nord milanese di una estesa
dinamica commerciale, terziaria realizzando nell’hinterland una vera e propria
dilatazione metropolitana del capoluogo.
La rilevanza del nuovo Polo espositivo, al di là della consistenza fisica (4 specifici
padiglioni di 2 milioni di mq e oltre 500.000 mq di superficie, con 8.000 mq di centro
servizi, 8.000 mq di reception, 25.000 posti auto di parcheggio) è rappresentata dal fatto
di non ricondursi a semplice sommatoria di eventi espositivi ma di aver dato luogo ad
una imponente struttura poli-terziaria con attività, flussi ed effetti a carattere complesso,
sistematico e continuativo.
La vicinanza in termini di agevole percorrenza tramite l’A8 e la SS33, prima che fisicogeografica, ma soprattutto l’inserimento diretto sulla direttrice del Sempione è tale
quindi da determinare effetti e ricadute indirette (di iniziative e traffico) per l’intero
territorio meridionale della Provincia di Varese.
- Progetto Expo Milano 2015 che va considerato in termini di evoluzione e fattore di
ulteriore rafforzamento e affermazione del Polo Espositivo di Rho Pero e quindi tale da
non da essere ricondotto ad una scadenza episodica, seppur rilevante.
Al di là dell’evento in se per il quale i 5 soci (Comune, Regione, Provincia, CCIA,
81 Ministero dell’Economia) sono tutt’ora impegnati in un’ardua e difficoltosa soluzione
per gli impegni di spese e la selezione dei consulenti e per il quale restano legittime
perplessità sulle aspettative del ritorno finanziario (visto l’esito non esaltante
dell’ultimo Expo Internazionale ospitato da Saragozza nel 2008) assume invece
particolare rilievo il programma di attuazione delle opere infrastrutturali allo stesso
connesse in quanto, qualora attuate in modalità completa e sistematica, si configurano
atte a garantire un effettivo salto in termini qualitativi e di reciproca integrazione
rispetto all’attuale deficitario sistema della mobilità del Nord-Milanese
Trattasi in sostanza del vaglio di ben 17 infrastrutture prioritarie, indispensabili, prima
che assolutamente condivisibili, in quanto costitutive di un’agenda programmatica
pregressa, peraltro in attuazione di previsioni già di P.T.R. e di P.T.C.P., inserite nel
dossier di candidatura e finanziate dalla Legge Obbiettivo ed il cui limite è
rappresentato unicamente dalla difficoltà di reperimento delle risorse economiche (oltre
11.000 milioni di euro come da “pacchetto” chiesto al Governo nell’incontro
Istituzionale tenuto con la Regione Lombardia il 30/07/2008), consistenti nell’elenco
allora stilato in:
1.
Triplicamento della linea Rho-Gallarate (con quadruplicamento fino a Parabiago)
2.
Nuova linea metropolitana M4 Policlinico-Linate
3.
Strada provinciale 46 Rho-Monza
4.
Raccordo Y a Busto Arsizio tra le linee RFI e FNM per la connessione ferroviaria
diretta tra la stazione RFI di Rho-Pero e l’aeroporto di Malpensa
5.
Nuova linea metropolitana M5 Garibaldi-San Siro
6.
Pedemontana
7.
Estensione linea ferroviaria FNM dal terminal 1 al terminal 2 dell’aeroporto di
Malpensa
8.
Nuova linea metropolitana M4 Lorenteggio-Policlinico
9.
Estensione linea metropolitana M1 a Monza Bettola
10. Nuova linea metropolitana M5 Bignami-Garibaldi
11. Interconnessione nord-sud tra la strada statale 11 e autostrada Milano-Torino
(viabilità di Cascina Merlata)
82 12. Collegamento tra strada statale 33 e strada statale 11 (via Gallarate PII Cascina
Merlata)
13. Brebemi
14. Tangenziale est esterna di Milano
15. Lavori su strada statale 233 Varesina-tratto nord
16. Adeguamento rampa tra tangenziale ovest e autostrada dei laghi
17. Lavori su strada statale 233 Varesina-tratto sud
E’ riscontrabile come le opere di cui ai punti 1-4-6-7-15-17 investano il territorio
della Provincia: in particolare poi i programmi di cui ai punti 15 e 17 che
riguardano a Statale Varesina 233, sono tali da incidere su Cairate con un
prevedibile alleggerimento dell’attuale traffico di attraversamento.
Pure da considerare per la relativa rilevanza territoriale, seppur con effetti locali
meno accentuati, sono:
- Programma “corridoio 5” (progetto TEN-T n.6) che è pure uno dei grandi assi
ferroviari ed autostradali dell’UE è orientato ad assicurare la connessione di merci e
passeggeri tra i paesi occidentali e l’Est- Europa
Trattasi di un programma complesso che sulla direttrice Lisbona, Milano, Trieste,
Budapest, Kiev innesta numerose diramazioni stradali, ferroviarie, fluviali e marittime
tra cui significative per l’Italia la tratta per Torino-Lione, quella Verona-Napoli-MilanoBologna-Roma-Napoli.
Tale corridoio plurimodale (che comporta una consistente rilevanza per il nostro paese
in quanto alternativa dell’Europa mediterranea all’analoga direttrice Nord Europea
Rotterdam-Kiev) coinvolge aree geografiche estese relazionando a sud gli Hub portuali
del sistema tirrenico ed adriatico mentre a Nord collega gli assi Nord-Sud dei valichi del
Sempione, del Gottardo e del Brennero che a loro volta correlano le realtà
industrializzate della Rhur e della Baviera.
Va in ogni caso osservato che il programma in questione è destinato per il suo sviluppo
(1600 Km oltre alle diramazioni secondarie), per la complessità dei programmi locali e i
sistemi interagenti (rappresentando assai più di un percorso logistico), per l’onerosità
83 che comporta (a fronte delle economie deboli di paesi interessati in quanto di recente
e/o prossimo ingresso nell’UE, quali Slovenia, Ungheria, Croazia) ad avere attuazione
su tempi lunghi e per singole tratte con tempistiche differenziate e quindi con inevitabili
“ soluzioni di continuità” in prima fase.
Tuttavia il solo potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie della tratta transpadana è tale, come si è detto, di determinare un più fluido convogliamento del traffico
sugli assi dei valichi per il Nord Europa e quindi seppur indirettamente di incidere sul
contesto territoriale in cui è collocato Cairate.
- Progetto autostradale “BREBEMI” relativo alla nuova autostrada di collegamento
tangenziale EST di Milano con Bergamo e Brescia ubicata a Sud della A4 (in
alternativa a quest’ultima ed alla Pedemontana) sostanzialmente rientrante come
casistica (e quindi anche per gli effetti derivati) nell’ambito del citato programma
“Corridoio 5” dovrebbe risultare completata entro il 2014.
84 Il sistema aeroportuale di Malpensa, seppur oggi ridimensionato nel ruolo di hub per le
recenti vicende della compagnia di bandiera, ha dato luogo al Piano d’Area di cui alla LR
n° 10 del 12/04/99, con un articolato programma infrastrutturale (recepito da PTR e PTCP)
particolarmente incidente nel territorio Alto Milanese.
85 L’Autostrada Pedemontana che collegherà 6 province (Bergamo, Lecco, Monza e Brianza,
Milano, Como, Varese), in un denso contesto insediativo (residenziale, produttivo e
terziario) inciderà in modalità rilevante nella zona sud del territorio di Cairate, stante il
vicino punto di immissione (nel territorio dell’adiacente comune di Fagnano Olona).
86 Il progetto UE TEN-T 24 che sostiene la realizzazione del cosiddetto “Ponte dei due mari”
(corridoio ferroviario Genova – Rotterdam) ha nell’asse del Sempione una diramazione di
particolare rilievo (con conseguente incidenza nel territorio meridionale della Provincia di
Varese).
Il Corridoio Europeo n°5 (progetto TEN-T n°6) rappresenta uno dei grandi assi ferroviari
ed autostradali dell’UE orientato ad assicurare la connessione di merci e passeggeri tra i
paesi occidentali e l’Est Europa.
Trattasi di un programma complesso che, sulla direttrice Lisbona, Milano, Trieste,
Budapest, Kiev, facendo perno sul capoluogo lombardo, si articola in ulteriori
diramazioni/connessioni per il Nord Europa.
87 I programmi ferroviari elvetici Alp Transit - S.Gottardo e Sempione – Lötschberg
rappresentano assai più di una porzione del più vasto programma UE-TEN T24 (GenovaRotterdam) in quanto con decorrenza 2015 il traffico pesante su gomma in attraversamento
Nord-Sud della Confederazione verrà in toto trasferito su ferro, avvalendosi per
l’interscambio intermodale del vicino centro Hupac di Busto A.-Gallarate.
88 Il centro di interscambio intermodale Hupac di Busto A.-Gallarate costituisce una struttura
strategica di supporto per il programma elvetico Alp Transit che, all’attivazione prevista
nel 2017, darà luogo ad una rilevantissima confluenza locale di traffico pesante su gomma
che investirà anche le 2 provinciali SP20 e SP 12.
89 Il sistema Fiera di Rho-Pero ha decentrato nel territorio Nord Milanese una estesa
dinamica commerciale terziaria di cui il progetto Expo Milano 2015 rappresenta
un’evoluzione e fattore di rafforzamento, con un rilevante corredo di infrastrutture che
interessano direttamente anche il contesto territoriale Sud della Provincia di Varese.
90 OPERE EXPO MILANO 2015
(Estratto da Sole 24 Ore – Edilizia e Territorio n°31 del 4/9 agosto 2008)
Delle 17 infrastrutture prioritarie per l’Expo Milano 2015 enunciate in prima selezione e
che comunque risultano previste anche in PTCP, le n°1-4-6-7-15-17 interessano la
Provincia e tra questi il 15 e 17 con influenza diretta su Cairate (per alleggerimento del
traffico locale di attraversamento).
91 A 2.3.3 ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI E DELLE PREVISIONI DI P.G.T.
CONFRONTO SITUAZIONI DI FATTO CON OPPORTUNITA' E
RICADUTE
ALLA
BASE
DEL
QUADRO
PROGRAMMATORIO
(ANALISI S.W.O.T.)
Come già esposto nel capitolo A. 2.3.1 gli orientamenti strategici del P.G.T. possono
essere declinati in 3 ambiti tematici fondamentali :
-mobilità
- assetto insediativo
- sistema ambientale
che a loro volta si esplicitano poi in :
- politiche per il sistema infrastrutturale
- politiche per il sistema urbano e dei servizi:
- politiche per il sistema ecologico-ambientale
Per una necessaria prima disamina/valutazione di scenario
in cui confrontare le
opportunità e ricadute delle politiche alla base del complessivo quadro programmatorio del
nuovo strumento urbanistico ci si avvale del criterio di cui all'analisi S.w.o.t. (Strengths,
weaknesses, opportunities, threats) atto a consentire in proposito un’ immediata sintesi
preliminare.
Le intersecazioni e le relazioni che scaturiscono consentono infatti un confronto diretto tra
punti di forza e di debolezza con riferimento allo status attuale e tra opportunità e rischi,
idoneamente valutati nello scenario di PGT.
I diversi punti di forza e di debolezza, opportunità e rischi individuate nelle disamine
svolte di cui ai 3 ambiti tematici sopracitati sono stati quindi opportunamente relazionati
secondo lo schema di verifica SWOT sotto riportato.
92 Estratto da Documento di Piano “Quadro Programmatico”
93 Futuro Status attuale ANALISI SWOT
Positività
Negatività
per gli obiettivi
per gli obiettivi
Punti di forza
Punti di debolezza
Opportunità
Rischi
Schema logico sotteso all'analisi Swot
94 INFRASTRUTTURE
POSITIVITA' NEGATIVITA'
VERIFICA DI CONVERSIONE (trasformare rischi e punti di debolezza in punti di forza o di opportunità) FUTURO VERIFICA DI CORRISPONDENZA STATUS ATTUALE (trovare vantaggi competitivi mediante corrispondenza tra punti di forza e opportunità) Punti di forza (attribuzioni utili per gli obiettivi del sistema infrastrutturale): Punti di debolezza (attribuzioni dannose per gli obiettivi del sistema infrastrutturale): ‐ Ubicazione intermedia tra asse del Sempione e StataleVaresina con collegamento con i "grandi" corridoi intermodali Europei: 8 ‐ UE TEN 6 (Lisbona Kiev) e 5 ‐ UE TEN 24 (ponte dei 2 mari) ‐ Alp transit ‐ Vicinanza all'aeroporto internazionale della Malpensa ‐ Vicinanza al terminal HUPAC per la movimentazione delle merci ‐ Vicinanza con il Polo fieristico di Rho‐Pero ‐ Agevole accessibilità autostradale (A8, Pedemontana) ‐ Crocevia della viabilità provinciale (direttrice nord‐sud SP12‐SP20 e SP12‐
SP22, direttrice est‐ovest SP12) Opportunità (condizioni esterne utili per gli obiettivi per il sistema infrastrutturale): Rischi (condizioni esterne suscettibili di dannosità per il sistema infrastrutturale): ‐ Apertura dei nuovi tunnel ferroviari del Sempione‐ Lötschberg e del Gottardo (Alp Transit) ‐ Attivazione del progetto pilota delle complessità territoriali da parte della Provincia in collaborazione con Regione ‐ Realizzazione del Sistema Autostradale Pedemontano ‐ Potenziamento dell’aeroporto di Malpensa e riverberazione di effetti a largo raggio sul territorio ‐ Collocazione equilibrata nel contesto delle trasformazioni territoriali in atto (senza dirette ricadute congestive e con concomitanti opportunità) ‐ Previsione di riassetto rete provinciale viabilistica idonea a separare traffico locale e di attraversamento (nuovo tracciato SP12‐SP20 e SP12‐
SP22, variante SP2DIR in Lonate Ceppino e Variante SS Varesina tra Tradate e Lonate Ceppino ove queste ultime alleggerirebbero il traffico attraverso Valle Olona e il centro di Cairate) ‐ Prospettiva di rete ciclabile comunale atta a supplire alla impraticabilità di mobilità pubblica comunale 95 ‐ necessità di trovare le connessioni infrastrutturali con i due Corridoi intermodali europei ‐ nodi critici della mobilità intercomunale ‐ Invasività diffusa nell'abitato prodotta da traffico di attraversamento (vetture private e Cargo), in particolare per attraversamento della Valle Olona tramite SP2 ‐ Sovrapposizione/compresenza nelle stesse sedi stradali di traffico veicolare Cargo, privato, ciclabile e pedonale ‐ Mobilità intercomunale con mezzi pubblici limitata, in particolare mancanza di connessioni con aeroporto ‐ Mobilità pubblica comunale non sostenibile economicamente ‐ Mancanza di un collegamento ferroviario con Varese (capoluogo provinciale) e soprattutto con Milano ‐ Mancata o incompleta risoluzione della viabilità provinciale (SP2DIR, SP12, SP12‐SP20 e SP12‐SP22) ‐ Frammentazione degli interventi infrastrutturali per mancata politica di coordinamento con municipalità vicine per le infrastrutture stradali e la viabilità di attraversamento ‐ Mancata politica sovracomunale della viabilità pubblica ‐ Mancata o parziale politica sovracomunale del trasporto pubblico ‐ Ritardo nella realizzazione del Sistema Pedemontano rispetto all’entrata in esercizio dei nuovi trafori alpini ferroviari ‐ Incremento dei volumi di traffico (in particolare come per accesso a nuove reti e servizi) ma anche privato (per aumento della pendolarità occupazionale) tale da vanificare in parte i vantaggi degli interventi previsti CONTESTO INSEDIATIVO E SERVIZI
NEGATIVITA' POSITIVITA' VERIFICA DI CONVERSIONE (trasformare rischi e punti di debolezza in punti di forza o di opportunità) VERIFICA DI CORRISPONDENZA STATUS ATTUALE FUTURO (trovare vantaggi competitivi mediante corrispondenza tra punti di forza e opportunità) Punti di forza (attribuzioni utili per gli obiettivi del sistema urbano e dei servizi): Punti di debolezza ( attribuzioni dannose per gli obiettivi del sistema urbano e dei servizi): ‐ Estensione del territorio comunale articolato in 3 entità: nucleo principale + 2 frazioni, dotate di sufficiente autonomia funzionale ‐ Presenza di elementi storico‐architettonico significativi ‐ Sufficiente e ottimale dotazione di servizi pubblici ‐ Elevata dotazione di contesti agricoli ‐ boscati con conseguente equilibrato bilancio tra naturalità ed edificato ‐ Degrado e difficoltoso adeguamento/riconversione dei nuclei antichi di Cairate e delle frazioni di Bolladello e Peveranza ‐ Diffusa frammentazione degli insediamenti artigianali‐produttivi nel centro abitato ‐ Limitata disponibilità di aree industriali/logistiche per consentire rilocalizzazione di attività produttive attualmente in contesti inidonei ‐ Tessuto residenziale estensivo ‐ Insufficiente valorizzazione degli edifici storico‐monumentali e mancata comunicazione del sistema dei valori che rappresentano: difficoltosa valorizzazione dei contesti delle presenze storico‐monumentali di Cairate, Bolladello e Peveranza ‐ Difficile/onerosa riconversione degli insediamenti produttivi dismessi ‐ Scarsa qualità architettonica dell'edilizia recente ‐ Debolezza/regressione del sistema commerciale di vicinato ‐ Esposizione di gran parte dell'abitato sia del nucleo principale che delle frazioni, ad inquinamento acustico per traffico stradale ‐ Impraticabilità o comunque non remunerativa attuazione di reti di teleriscaldamento ‐ Oneroso/difficoltoso miglioramento energetico del patrimonio edilizio esistente ‐ Insufficienti risorse economiche pubbliche per tempestivi investimenti sul territorio Opportunità (condizioni esterne utili per gli obiettivi per il sistema urbano e dei servizi): Rischi (condizioni esterne suscettibili di dannosità per il sistema urbano e dei servizi): ‐ Tessuto edilizio estensivo (abitazioni unifamiliari) atte a consentire adeguamenti ed evoluzione capillare dell'edificato ‐ Prospettive occupazionali (dirette e indirette) offerte da Malpensa e dal sistema fieristico Rho‐Pero ‐ Attivazione del progetto pilota delle complessità territoriali da parte della Provincia in collaborazione con Regione o Parco del Ticino ‐ Miglioramento della qualità urbana per riduzione del traffico di attraversamento dei centri abitati per interventi previsti per viabilità provinciale e statale nel territorio comunale e in quello di comuni limitrofi ‐ Previsione di dotazione estesa di piste ciclo pedonali idonee a configurare alternativa a traffico veicolare locale ‐ Turismo locale per valorizzazione del patrimonio storico monumentale per implementazione del complessivo sistema culturale della Valle Olona (Castel Seprio, Torba, Castiglione Olona) ‐ Previsione di integrazione del patrimonio naturale con il sistema di servizi urbani ‐ Attuazione parziale delle previsioni di PGT di opere pubbliche per ‐
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96 limitata disponibilità di mezzi per perdurare di stato di crisi con ricadute sul programma di OO.PP. Drenaggio di risorse pubbliche per prioritaria esecuzione di opere di tutela idrogeologica Ridimensionamento eccessivo degli insediamenti produttivi esistenti a carattere artigianale per evoluzione del mercato Parziale limitato recupero della qualità edilizia e della prestazionalità energetica del tessuto residenziale per insufficienti incentivazioni/agevolazioni Mancati/incompleti interventi di bonifica di insediamenti produttivi cessati o passibili di prossima dismissione per eccessiva onerosità dei relativi interventi Accentuazione del ruolo attrattore svolto da aree forti in prossimità (Gallarate, Busto A.) circa l’offerta occupazionale e dei servizi in relazione alle funzioni di rilevanza regionale CONTESTO AMBIENTALE
NEGATIVITA' POSITIVITA' VERIFICA DI CONVERSIONE (trasformare rischi e punti di debolezza in punti di forza o di opportunità) VERIFICA DI CORRISPONDENZA STATUS ATTUALE FUTURO (trovare vantaggi competitivi mediante corrispondenza tra punti di forza e opportunità) Punti di forza (attribuzioni utili per gli obiettivi del sistema ecologico ambientale): ‐
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Punti di debolezza (attribuzioni dannose per gli obiettivi del sistema economico ambientale): Presenza di rilevanti risorse paesistiche e ambientali costituite dal sistema della Valle dell'Olona, dal monastero Benedettino dell'VIII secolo ed altresì da ulteriori presenze meno note seppure di rilevante interesse Presenza di contesti naturali soggette a tutela  "Pianalto" di Bolladello‐Peveranza  alveo del Torrente Tenore  Contesti boscati costituenti fasce intercomunali inseriti nella RER ad ovest, nord ed est del territorio comunale Contesto agricolo e boscato sufficientemente integro ‐
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Opportunità (condizioni esterne utili per gli obiettivi per il sistema ecologico ambientale): ‐ Attivazione del progetto pilota delle complessità territoriali da parte della Provincia in collaborazione con Regione per attivazione di politiche sovracomunali di valorizzazione ambientale, tutela idrogeologica e promozione turistica ‐ Praticabile miglioramento della pedonalità nei nuclei di antica formazione di Cairate, Bolladello, Peveranza a seguito di interventi viabilistici comportanti riduzione del traffico di attraversamento ‐ Appetibilità residenziale competitiva rispetto a centri vicini maggiori per integrazione di paesaggio urbano e naturale ‐ Complessivo miglioramento della qualità insediativa per valorizzazione e apprezzamento delle componenti naturali presenti ‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica regionale (RER) ‐ Prospettiva di rete ciclabile comunale innestata sulla percorrenza ciclabile regionale della Valle dell'Olona con conseguente arricchimento dell'itinerario culturale e valorizzazione del patrimonio storico‐monumentale‐paesaggistico locale ‐ Recupero/ salvaguardia della rete delle antiche percorrenze campestri ‐ Recupero funzionale paesaggistico delle fasce del torrente Tenore in concomitanza ad opera di tutela idraulica ‐ Recupero e valorizzazione a scala territoriale della Valle dell'Olona, caratterizzata per storia‐cultura e paesaggio, per azioni programmi di comuni viciniori e degli adiacenti PLIS parco RTO (Rile, Tenore, Olona) e PLIS Parco del Medio Olona Forte pressione antropica, soprattutto per esigenze residenziali estensive Estensione del territorio urbanizzato con saldatura a sud di Bolladello con Cassano M. e a sud di Cairate con Fagnano O. Vulnerabilità degli acquiferi Presenza di ampie porzioni del territorio che presentano problemi ai fini del mantenimento della continuità ecologica e di una qualità accettabile per l'ecosistema Presenza di insediamenti produttivi cessati o passibili di prossima dismissione con problemi di bonifica Esigenza di interventi di tutela idrogeologica (zona di esondazione del torrente Tenore, frana Quiescente Barlan) Condizione di inquinamento delle acque superficiali e mancata valorizzazione del fiume Olona Inquinamento e degrado dell'alveo del Torrente Tenore Parziale/limitata valorizzazione storico/monumentale e paesaggistica Rischi (condizioni esterne suscettibili di dannosità per il sistema ecologico ambientale): ‐
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97 Progressiva riduzione ed abbandono dell'attività agricola Insufficiente coordinamento intercomunale per interventi di recupero della Valle dell'Olona Incompleti/parziali interventi di tutela idrogeologica (in merito a torrente Tenore, frana quiescente Barlam per insufficienti risorse Sviluppo infrastrutturale da commisurare alle risorse paesistiche e ambientali con particolare riguardo al progetto della SP12‐20 e SP12‐SP22 e ai rischi di compromissione di ambito agricolo integro Ulteriore frammentazione degli spazi aperti, con compromissione del loro valore di ecosistema Inadeguato miglioramento della qualità edilizia, del tessuto edificato con incidenza sulla complessiva immagine urbana Limitato miglioramento prestazionale energetico del tessuto residenziale esistente per insufficienti incentivazioni/ agevolazioni L’ articolazione SWOT di cui sopra permette dunque di meglio identificare politiche
di piano atte a sinergicamente abbinare punti di forza ad opportunità, considerando
i rischi possibili unitamente ai punti di debolezza da riequilibrare.
Detta sintetica analisi preliminare evidenzia altresì come rilevanti criticità, aspetti
problematici e ricadute siano, come del resto per gran parte dei comuni del Basso
Varesotto, connesse a programmi e previsioni infrastrutturali sovra-ordinate
Le diverse politiche di settore, tenuto conto della disamina strategica distinta per
ambiti tematici sopra svolta, risultano così disaggregate e precisate nelle specifiche
azioni previste da P.G.T. :
circa la mobilità:
Viabilità Territoriale:
- Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nord-sud, esterna ai nuclei
abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo la variante a PTCP di cui ad “Accordo di
Pianificazione: collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere)
- interventi su SP12 di fluidificazione degli innesti e di protezione degli insediamenti
presenti in fregio alla stessa, avvalendosi di ambiti di trasformazione AT_T/C, AT_C/P
sub 1 e AT_C/P sub 2
Nuova viabilità locale:
- adeguamento e prolungamento di via Mestre (l circa m 350, calibro 10 m), con innesto a
rotatoria sulla futura “bretella” SP12-SP22 tramite via Palermo
- Individuazione di area di sosta per autotreni nell’ambito di trasformazione AT_P a
Bolladello (avente superficie minima di mq 2500 e idonea per 20 stalli)
Qualificazione della viabilità comunale esistente:
- declassamento di attuale rete stradale interna di raccordo tra SP12-SP20 a strada di
livello 4 (locale)
- ridisegno di porzione di Via Dante in corrispondenza di area comunale che sarà oggetto
di Piano Attuativo caratterizzata per separazione dei sensi di marcia mediante creazione
di isola verde agevole e area a verde pubblico sul lato est
- adozione di accorgimenti “traffic-calming” sulla viabilità di attraversamento degli abitati
con identificazione/evidenziazione con allestimenti stradali ad hoc e segnaletica
luminosa per attraversamenti pedonali e ciclabili in particolare per il flusso della SP2 e
98 quindi per le vie Dante, Corridoni, Vittorio Veneto, Manzoni. Analoghe soluzioni a
Bolladello per le vie: Garibaldi, De Amicis, Madonnina, Fermi e a Peveranza per le vie:
Matteotti, Milano, Cattaneo
- creazione di aree di parcheggio in prossimità dei principali servizi e per il fabbisogno
pregresso all’interno dei NAF
Miglioramento della qualità ambientale della mobilità a scala comunale:
- Intervento di “civilizzazione” di strade, piazze, viabilità minore interna ai nuclei di antica
formazione (NAF) di Cairate, Bolladello, Peveranza
- Promozione e miglioramento della pedonalità ancorché non con zone esclusive, nei
nuclei antichi di Cairate, Bolladello e Peveranza (con recupero e caratterizzazione di
spazi e percorrenze urbane)
- Estensione di rete ciclo pedonale su sede esclusiva e con accorgimenti compatibili alla
circostanza con traffico veicolare (in tratti misti) per completa interrelazione tra centro
abitato di Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza e connessione con principali
servizi pubblici (in particolare quelli scolastici)
- Estensione e raccordo di itinerari ciclopedonali con la pista intercomunale della
Valmorea/Valle Olona in particolare per la connessione diramazione da quest’ultima alla
rete storico- culturale e luoghi naturali presente nel territorio comunale
circa il sistema insediativo:
OO.PP. di cui al “Piano dei Servizi”:
‐ relativamente a istruzione-cultura-gestione pubblica:
‐ nuovo poli-plesso scolastico (livello primario e secondario di 1’ grado)
‐ centro culturale e di promozione del Territorio nell’edificio, già sede comunale, di P.zza
Libertà 7, a Cairate integrato da dotazione dell’antica Chiesa Parrocchiale di S.
Giovanni (per manifestazioni, incontri, esposizioni, concerti)
‐ nuova sala municipale e nuova biblioteca nel compendio ristrutturato di via Monastero
‐ nuova sede per Associazioni e Istituzioni di promozione del Territorio
‐ attrezzatura centro per disabili a gestione privata (di cui PA_RS)
relativamente a sport e tempo libero:
‐ nuovo centro con parco pubblico e zona pedonale quale luogo di aggregazione nel
centro di Cairate (NAF) risultanti da PA su area comunale e privata
‐ parco socio ricreativo con laghetto di sorgiva naturale (zona Paù)
99 ‐ potenziamento/ampliamento del centro sportivo tra Bolladello e Peveranza, con
acquisto di “aree di riserva” per future necessità
‐ area ludico-ricreativa “Naturabili” a Peveranza
‐ rafforzamento e integrazione della rete ecologica tramite parco agricolo comunale,
recupero ambientale della Valle Olona, adesione al PLIS RTO (Rile, Tenore, Olona) e
coordinamento con il PLIS del Medio Olona (dando luogo a connessione dei relativi
sistemi boschivi ), interventi di forestazione diffusa
‐ Incentivi alla creazione di nuovi esercizi di vicinato
Riqualificazione/bonifica di insediamenti produttivi:
‐ Bonifica dell'area ex cartiera Vita-Mayer in Valle Olona con applicazione di idonei
criteri di perequazione (con trasferimento di indici edificatori) e creazione di
“Bike/cross park (percorso per mountain bikes, attrezzature fitness, ri-localizzazione di
pista motocross con acquisizione di aree da parte del Comune in cambio di area oggetto
di piano attuativo)
relativamente alle funzioni propriamente produttive:
‐ ambito di trasformazione produttiva a Sud-Ovest di Bolladello (AT_P), in parte con
indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona ad ambito di trasformazione misto
commerciale-produttivo a Cairate in fregio a via Nenni (AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2)
‐ ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano: PA_P1 e PA_P2 a Peveranza
‐ meccanismi selettivi per nuove attività
‐ incentivazione ad applicazione di modello APEA per le aree produttive
relativamente alle funzioni terziario/commerciale previste attestate in fregio alla SP12:
‐ ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C)
‐ ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate in fregio alla SP12
(AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2) parte con indice edificatorio trasferito in
compensazione dalla Valle Olona
relativamente alla esclusiva funzione residenziale, rispettivamente:
- ambito di trasformazione al margine est di Bolladello (AT_R)
- ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano residenziale recente (TURR): PA_R2,
PA_R3, PA_R4, PA_R5, PA_R6, PA_R7, PA_R10 a Cairate; PA_R1 a Bolladello
PA_R8, PA_R9 a Peveranza
100 Interventi riferiti ad aspetti “tecnici-percettivi-culturali” per riqualificazione del “paesaggio
urbano”:
- Possibilità di completamenti residenziali interni all’urbanizzato, densificando il tessuto
urbano consolidato nei centri urbani ma evitando al contempo nuovo consumo di suolo
agricolo
- Evitare qualsiasi nuova espansione residenziale a sud del tracciato della SP12
- Utilizzo di un meccanismo perequativo per la commercializzazione di diritti volumetrici
tra differenti lotti del tessuto urbano consolidato
- Recupero delle aree degradate o dismesse, rendendo ammissibile una densificazione
dell’urbanizzato esistente con il pagamento di oneri incrementati per la parte di indice
maggiorato utilizzato in base a criteri che verranno specificati nelle NTA del Piano delle
Regole
- Preservazione delle aree verdi interne al sistema urbano che risultano rilevanti per il
fine di consentire la penetrazione dei valori del paesaggio naturale
- Utilizzo dei meccanismi di perequazione negli strumenti della programmazione
integrata e della pianificazione attuativa, in modo tale che il PGT garantisca il
reperimento di risorse atte alla riqualificazione ed al miglioramento delle condizioni di
naturalità del territorio tutelato
circa il sistema ambientale, il P.G.T. propone:
Adozione di misure ed incentivi premiali applicati ad interventi edilizi che prevedano:
- uso di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili e risparmio energetico
- riutilizzo dell’acqua piovana attraverso un sistema di raccolta e stoccaggio
- approccio bioclimatico al progetto
Tutela della falda freatica, identificata quale riserva idrica integrativa provinciale,
vulnerabile da programmi di infrastrutturazione SP12-SP20, SP12-SP22
- Completamento di reti/allacci fognari
Piano di risanamento e prevenzione per ridurre gli effetti dell’inquinamento acustico
prodotto dalle infrastrutture stradali nell’abitato
- Interventi mitigativi a ridosso SP12
- Disciplina dei tracciati degli elettrodotti compatibilmente con l’attuale normativa in
proposito
- Piano di localizzazione delle antenne con zone di esclusione e zone ammissibili
101 - Divieti/limitazioni/cautele per costruzioni e per modificazione d’uso dei suoli in aree a
rischio esondazione
Preservazione/valorizzazione dell'intorno e del contesto delle presenze di valenza storicomonumentale:
 Monastero Benedettino dell'VIII secolo a Cairate con il quattrocentesco chiostro
 Arco settecentesco di Manigunda
 Antica Parrocchiale settecentesca di S. Ambrogio a Cairate
 Chiesa di S. Maria Assunta del secolo XVI a Peveranza
 Chiesa di S. Ambrogio di Bolladello
 Santuario della Madonna di S. Calimero del XVI secolo a Bolladello
- recupero dell'identità dei nuclei di antica formazione sia del Centro di Cairate che delle
frazioni di Peveranza e Bolladello
‐ adozione di criteri di cautela agli effetti archeologici, in prossimità dell'antico Monastero
Benedettino stante i ritrovamenti già intervenuti
‐ identificazione e salvaguardia di elementi diffusi caratteristici del paesaggio urbano e di
memorie (Cappella della Madonna di Marzo in via XX Settembre a Cairate) estesa
anche a presenze minori (quali i caratteristici manufatti della dismessa ferrovia della Val
Morea e le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa verso la Valle Olona, all’inizio
di via XX Settembre) comunque da repertoriare e valutare sistematicamente per
preservare e/o opportunamente reinserire nel paesaggio urbano
‐ recupero/ salvaguardia delle antiche percorrenze campestri (vicinali e consorziali)
Interventi riferiti all’ecosistema:
‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica provinciale (R.E.P.) e definizione di
rete ecologica comunale (R.E.C.): identificazione di ambiti prioritari di riqualificazione
ecologica
‐ Costruzione/conservazione di corridoi ecologici primari (alveo Fiume Olona e del
Torrente Tenore)
- Attuazione di corretto completamento ed una organica continuità del sistema verde,
esteso anche all'interno dell'abitato mediante:
 Interventi di mitigazione e compensazione circa progetto di nuovo tracciato Nord-Sud:
SP12-SP22 e SP12-SP22
 Adesione al Parco Locale di interesse sovra comunale (PLIS) RTO (Rile, Tenore,
Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona (comprendente il fondovalle di
102 6 comuni) con cui confina a Sud Est il territorio comunale di Cairate tramite Fagnano
Olona e Gorla Maggiore
- identificazione della Valle Olona come l’ambito dove prevedere le potenziali polarità
territoriali di carattere ambientale
- tutela dell’ampia area boscata del Pianalto morfologico come “polmone verde” di Cairate
- implementazione
della
rete
ecologica
comunale
tramite
operazioni
di
rimboschimento/riposizionamento di porzioni di boschi
- previsione di un Parco Agricolo Comunale nella Piana Agricola centrale con
qualificazione del paesaggio agrario
- qualificazione delle aree inserite nelle fasce di rispetto cimiteriali
- creazioni di aree di forestazione, da localizzare su aree già di proprietà pubblica o
mediante incentivi su aree private, quali mitigazioni di nuovi insediamenti produttivi
- riconnessione delle macchie boscate isolate poste a sud della SP12, attraverso
meccanismi d’incentivazione e compensazione per la forestazione di alcune aree
- ridefinizione del limite campagna – urbanizzato con la realizzazione di fasce verdi a
ridosso delle nuove espansioni residenziali
Le azioni di piano conseguenti alle politiche di intervento alla base del P.G.T. sopra
elencate vengono quindi rapportate ai criteri di sostenibilità ambientale ritenuti idonei e
pertinenti in ragione delle specificità territoriali, della tipologia di piano (P.G.T.), della
casistica degli interventi previsti e delle situazioni di fatto riscontrate.
Detti criteri di sostenibilità
esposti nel successivo capitolo A 2.3.5, configurano le
direttrici per la successiva identificazione degli obbiettivi (a carattere sia generale che
puntuale) ambientali nelle azioni previste nel P.G.T., e precisamente:
- accertamento della congruità delle scelte in relazione ai criteri di sostenibilità posti.
- interrelazione di interventi e contenuti in sinergia con altri piani e programmi
- valutazione di possibili alternative eventualmente più idonee nelle scelte di piano
- proposte/indicazioni circa le modalità di risoluzione e di intervento in termini :
‐ strategici,
‐ progettuali/gestionali
‐ di mitigazione e compensazione.
103 A 2.3.4
EFFETTI
ATTESI
-
IDENTIFICAZIONE
DELLE
AZIONI
COSTITUTIVE DEL P.G.T. TRAMITE ELABORAZIONE DI SCHEDE
TEMATICHE CRITICITA’- FINALITÀ GENERALI – FINALITA’
SPECIFICHE- AZIONI
Dalla disamina dei contenuti e previsioni del P.G.T., esposti nella prima stesura del
Documento di Piano dall’approfondimento di Piani e Programmi a scala :
- sia sovra-ordinata (P.T.R., P.T.C.P.,)
- sia di settore (PQRA, P.A.I., Piano Provinciale per la Gestione Integrata dei rifiuti,
P.I.F., Piano faunistico provinciale, accordo di pianificazione: collegamento tra SP12 e
SP2)
- di P.R.G.-P.G.T. di Comuni contermini Fagnano Olona, Cassano Magnago, Carnago,
Castelseprio,
Lonate
Ceppino,
Tradate,
Locate
Varesino)
ed
altresì
dall’
approfondimento di criteri, indicazioni e prassi di Istituzioni ed autorità competenti
(A.S.L., A.R.P.A. Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, Soprintendenza
ai Beni Archeologici)
- sia locale al cui riguardo gli obbiettivi a carattere generale di cui al capitolo A.2.31 del
la "FASE DI ORIENTAMENTO DELLA VAS"(documento di scoping) sono tradotti
in specifici programmi ed azioni e precisamente:
é stato possibile:
- formulare un quadro conoscitivo essenziale dello status del territorio
- suddividere i contenuti e delle finalità generali del P.G.T. in una pluralità di
obbiettivi specifici connessi alla realtà locale
- definire e identificare azioni intese come metodologie per determinare decisioni di
politica territoriale, quindi di scelte operative per il perseguimento degli obbiettivi
posti.
La successiva scansione dei contenuti del Documento di Piano del P.G.T. secondo i criteri
citati ha poi configurato un percorso metodologico schematizzato nella sequenza:
104 Problematiche/criticità accertate → Finalità generali →Finalità specifiche → Azioni
Per un più efficace e diretto riscontro si è inteso operare una distinzione e una ripartizione
delle “Azioni” a fondamento del processo di P.G.T. in “Sistemi”, secondo una prassi
strumentale corrente (pur nella consapevolezza che alcune tipologie di tali “Azioni” hanno
carattere, per così dire “trasversale” in quanto finiscono per investire una pluralità di
Sistemi) e precisamente :
1 – Sistema della mobilità
2 – Sistema insediativo
3 – Sistema ambientale
La schematizzazione sinottica tra “Obbiettivi Generali”, “Finalità Specifiche”, “Linee di
Azione/Operazioni Perseguibili” focalizza un criterio metodologico e un modello
procedurale idoneo a consentire:
-
attendibile giudizio qualitativo di incidenza (+ , -) sulle diverse componenti
ambientali e ai conseguenti criteri di compatibilità adottati per il P.G.T.
-
vaglio di possibili alternative/priorità
-
valutazione di coerenza interna tra le varie azioni praticabili
-
pluralità di interventi
-
definizione degli indicatori ambientali (di stato e prestazionali) idonei e mirati a
un’efficace successivo monitoraggio
105 Sistema della mobilità
Problematiche/criticità accertate
- Livello di inquinamento atmosferico e ‐
acustico nell'abitato
- Consumi energetici da viabilità veicolare
- Livelli di sicurezza del trasporto e della ‐
circolazione stradale
- Eccessivo
uso
individuale ‐
dell’automobile privata anche per la
movimentazione in ambito locale
- Invasività diffusa del traffico veicolare
nel contesto abitato
- Commistione di traffico extraurbano con
quello propriamente locale
- Attraversamento di mezzi pesanti e di
traffico merci all'interno dei nuclei
urbani
- Sovrapposizione e conflitto tra traffico
veicolare privato, traffico cargo, ciclabile e pedonale
-
Finalità generali
Recepire programmi infrastrutturali sovra-ordinati a scala macroterritoriale (provinciali e regionali) per miglioramento
accessibilità ai poli regionali
Partecipare attivamente al “progetto pilota per le complessità
territoriali” avviato dalla Provincia con Regione
Adeguare la viabilità locale tenendo conto delle esigenze
connesse da infrastrutture a scala territoriale (incidenti sia pure
indirettamente) costituiti da:
‐ direttrici infrastrutturali che attraversano il territorio con il
conseguente perfezionamento della rete ferroviaria e stradale
(Pedemontana Lombarda, UE TEN 24 ponte dei 2 mari, UE
TEN 6 corridoio 5)
‐ rilancio dell'Aeroporto di Malpensa
‐ polo fieristico di Rho Pero
‐ Milano Expo 2015
- prospettive dei nuovi trafori alpini (Alp Transit)
Garantire idoneo raccordo con infrastrutture esistenti a livello
territoriale (A8, SS 336)
Interventi sulla viabilità provinciale
Identificare soluzioni funzionali e/o alternative per la mobilità a
livello comunale
- Separare il traffico di attraversamento eliminando interferenze
con le zone abitate
- Limitare l'incidenza di mezzi pesanti, cargo e da lavoro,
nell'abitato
Finalità specifiche
Azioni
- Recepimento
selettivo
di
programmi Viabilità Territoriale:
infrastrutturali stradali sovra-ordinati a scala - Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nordsud, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo
macro-territoriale (di PTCP):
la variante a PTCP di cui ad “Accordo di Pianificazione:
- nuovo tracciato direttrice nord-sud SP12- SP20
collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere)
e SP12-SP22
- interventi su SP12 di fluidificazione degli innesti e di protezione
- adeguamento direttrice est-ovest SP12 in
degli insediamenti presenti in fregio, avvalendosi di ambiti di
relazione ad agevolazione di connessione con la
trasformazione AT_T/C, AT_C/P sub 1
nuova autostrada “Pedemontana Lombarda”.
- Mobilità locale di previsione:
- recepimento delle previsioni di ordine
sovracomunale del collegamento futuro tra la
SP20-SP12, tenendo ben presente la
consapevolezza di ottimizzare le relazioni tra
dette infrastrutture ed il sistema locale
migliorando l’accessibilità verso gli ambiti
produttivi e diminuendo il traffico attuale
passante anche per i centri urbani;
- individuazione di area per parcheggio di mezzi
pesanti esterne ai centri abitati, in
concomitanza all’attuazione dell’ambito di
trasformazione a destinazione produttiva a
Bolladello;
- recepimento dell’ulteriore previsione di ordine
provinciale circa un nuovo sistema di
collegamento stradale tra la SP12 e la SP22 al
fine di agevolare l’accessibilità agli ambiti
produttivi presenti sul territorio comunale e
snellire il traffico attuale della SP12;
106 - Nuova viabilità locale: adeguamento e prolungamento di via
Mestre (l circa m 350, calibro 10 m), con innesto a rotatoria sulla
futura “bretella” SP12-SP22 tramite via Palermo
- Individuazione di area di sosta per autotreni nell’ambito di
trasformazione AT_P a Bolladello (avente superficie minima di
mq 2500 e idonea per 20 stalli)
Sistema della mobilità Problematiche/criticità accertate
Finalità generali
Finalità specifiche
Azioni
Qualificazione della viabilità comunale esistente:
Mobilità locale esistente:
- Aumento della sicurezza dei trasporti mediante:
- moderazione della velocità dei veicoli, specie in aree a elevato
- declassamento di attuale rete stradale interna di raccordo tra
- classificazione delle strade in funzione del
rischio per biciclette e pedoni (utenze deboli)
SP12-SP20 a strada di livello 4 (locale)
ruolo e significato urbano ed in conseguenza
di ciò, predisposizione di una specifica
- riduzione dei punti di conflitto tra correnti veicolari e tra veicoli
- ridisegno di porzione di Via Dante in corrispondenza di area
normativa in materia di distanze, finalizzata a
e utenze deboli, da proteggere adeguatamente
comunale che sarà oggetto di Piano Attuativo caratterizzata per
- miglioramento delle condizioni di circolazione realizzato
separazione dei sensi di marcia mediante creazione di isola
migliorare la relazione tra strade e costruzioni
mediante l’introduzione di sistemi innovativi per il controllo e la
verde agevole e area a verde pubblico sul lato est
- predisposizione di correttivi ed integrazioni
gestione della mobilità, quali i sistemi di indirizzamento e la
- adozione di accorgimenti “traffic-calming” sulla viabilità di
della rete stradale esistente al fine di
guida dei veicoli verso le aree di sosta
attraversamento degli abitati con identificazione/evidenziazione
migliorare la funzionalità urbana, le
- iniziative volte a dare informazioni dirette all’utenza dei mezzi
con allestimenti stradali ad hoc e segnaletica luminosa per
connessioni interne, l’accessibilità delle aree
privati sulla circolazione e lo stazionamento e favorirne lo
attraversamenti pedonali e ciclabili in particolare per il flusso
con più elevata presenza di funzioni in grado
spostamento verso il mezzo pubblico
della SP2 e quindi per le vie Dante, Corridoni, Vittorio Veneto,
di attrarre cittadini ed, in particolare, la
Manzoni. Analoghe soluzioni a Bolladello per le vie: Garibaldi,
sicurezza
De Amicis, Madonnina, Fermi e a Peveranza per le vie:
- regolamentazione e “civilizzazione” della rete
Matteotti, Milano, Cattaneo
urbana interna al tessuto consolidato
- creazione di aree di parcheggio in prossimità dei principali
- disincentivazione del transito automobilistico
servizi e per il fabbisogno pregresso all’interno dei NAF
privato nei nuclei di antica formazione (NAF)
- miglioramento e sviluppo del sistema dei
parcheggi in particolare per le aree
commerciali urbane
- favorire la formazione di box/parcheggi a
servizio del centro storico anche in interrato
sotto aree pubbliche
Miglioramento della qualità ambientale della mobilità a scala
- Qualità ambientale della mobilità locale:
- Attenzione alle interrelazioni infrastrutture-ecosistema:
- una stretta correlazione tra previsioni insediative, ivi comprese
- interventi di mitigazione e compensazione comunale:
le trasformazioni urbanistiche, e previsioni infrastrutturali
estesi alla viabilità esistente
- Intervento di “civilizzazione” di strade, piazze, viabilità minore
tendenti a garantire i livelli di accessibilità preesistenti
- riqualificazione morfologica di spazi viari
interna ai nuclei di antica formazione (NAF) di Cairate,
nell’intorno urbano o a migliorarli
- definizione di una rete di percorsi
Bolladello, Peveranza
- una progettazione delle infrastrutture stradali attenta
ciclopedonali capace di interconnettere i
- Promozione e miglioramento della pedonalità ancorché non con
all’inserimento nell’ambiente e a contribuire alla definizione di
luoghi urbani e naturali di maggiore interesse,
zone esclusive, nei nuclei antichi di Cairate, Bolladello e
una qualità di disegno urbano definito dal rapporto tra
di determinare il miglioramento della rete
Peveranza (con recupero e caratterizzazione di spazi e
distribuzione spaziale degli edifici e spazi aperti
stradale e quindi delle connessioni interne al
percorrenze urbane)
- una progettazione delle infrastrutture tendente all’eliminazione
tessuto urbanizzato. In particolare, previsione
- Estensione di rete ciclo pedonale su sede esclusiva e con
della sosta su strada, alla protezione dei pedoni e ciclisti, alla
di nuovi collegamenti ciclopedonali trasversali
accorgimenti compatibili alla circostanza con traffico veicolare
realizzazione di opere complementari che completino la rete dei
Valle dell’Olona-Cairate-frazioni-Tenore-Rile.
(in tratti misti) per completa interrelazione tra centro abitato di
percorsi ciclo-pedonali
- organizzazione di ambiti pedonali e aree di
Cairate e le frazioni di Bolladello e Peveranza e connessione con
rispetto in prossimità di servizi pubblici e di
principali servizi pubblici (in particolare quelli scolastici)
presenze storico culturali per facilitarne - Estensione della rete ciclopedonale di raccordo tra le frazioni di
accesso e fruizione
Peveranza, Bolladello e Cairate con itinerari ciclopedonali con la
pista intercomunale della Valmorea/Valle Olona in particolare
per la connessione diramazione da quest’ultima alla rete storicoculturale e luoghi naturali presente nel territorio comunale
107 Sistema insediativo
Problematiche/criticità accertate
Finalità generali
- Dotazione di servizi pubblici ‐ Partecipazione attiva al “progetto pilota
migliorabile
per le complessità territoriali” avviato
- Sistema del verde interno ed esterno
dalla Provincia con Regione
all’abitato
frazionato
e
non - Adeguate dotazioni e accessibilità ai
interconnesso
servizi e qualificazione degli stessi
- Sistema residenziale esistente per
gran parte esposto ad inquinamento
acustico (per eccessivo traffico
stradale)
- Edilizia esistente, per la quasi
totalità dotata di scarse prestazioni
energetiche
- Ambiti dell’abitato, se pur limitati,
non dotati di rete fognaria
- Presenze commerciali di vicinato
limitate e in regressione
- Centro storico degradato, con
progressiva dequalificazione in atto
- Ridotta qualità urbana (per diffusa
tipologia
estensiva
senza
qualificazione ed omologata)
- Commistione
di
insediamenti
produttivi artigianali nel contesto
residenziale
- Rinnovo e competitività del tessuto
- Insediamenti produttivi cessati o in
produttivo con adeguata ri-localizzazione
corso di dismissione suscettibili di
a ridotto impatto
bonifiche (nella Valle dell'Olona)
- Sviluppo
equilibrato
del
sistema
- Sistema delle acque superficiali
residenziale e commerciale
(Fiume Olona e Torrente Tenore) - Sviluppo delle attività economiche
quali fattori di rischio che
interessano anche ambiti edificati
- Insufficiente valorizzazione del
patrimonio di presenze storicomonumentali
- Insufficiente dotazione di aree per
trasferimento e insediamento di
attività
produttive-logistichegrossistica
Finalità specifiche
- Interventi sul sistema dei servizi integrando servizi
pubblici e privati
Azioni
Programmi di OO.PP. di cui al “Piano dei Servizi”, riassumibile nei seguenti
interventi:
relativamente a istruzione-cultura-gestione pubblica:
‐ nuovo poli-plesso scolastico (primario e secondario di 1’ grado)
‐ centro culturale e di promozione del Territorio nell’edificio, già sede comunale, di
P.zza Libertà 7, a Cairate integrato da dotazione dell’antica Chiesa Parrocchiale di
S.Giovanni (per manifestazioni, incontri, esposizioni, concerti)
‐ nuova sala municipale e biblioteca nel compendio ristrutturato di via Monastero
‐ nuova sede per Associazioni e Istituzioni di promozione del Territorio (ex Palazzo
Comunale)
‐ attrezzatura centro per disabili a gestione privata di cui a PA_RS
relativamente a sport e tempo libero:
‐ nuovo centro con parco pubblico e zona pedonale quale luogo di aggregazione nel
centro di Cairate (NAF) risultanti da PA su area comunale e privata
‐ parco socio ricreativo con laghetto di sorgiva naturale (zona Paù)
‐ potenziamento/ampliamento del centro sportivo tra Bolladello e Peveranza, con
acquisto di “aree di riserva” per future necessità
‐ area ludico-ricreativa “Naturabili” a Peveranza
‐ rafforzamento e integrazione della rete ecologica tramite parco agricolo comunale,
recupero ambientale della Valle Olona, adesione al PLIS RTO (Rile, Tenore,
Olona) e coordinamento con PLIS del Medio Olona (ponendoli in connessione),
interventi di forestazione diffusa
- Incentivi alla creazione di nuovi esercizi di vicinato
- Riqualificazione/bonifica di insediamenti produttivi - Bonifica dell'area ex cartiera Vita-Mayer in Valle Olona con applicazione di idonei
dismessi in valle Olona, come occasione di recupero dello
criteri di perequazione (con trasferimento di indici edificatori) e creazione di
stato naturale e utilizzo pubblico compatibile
“Bike/cross park (percorso per mountain bikes, attrezzature fitness, rilocalizzazione
di pista motocross con acquisizione di aree da parte del Comune in cambio di area
oggetto di piano attuativo)
- Identificazione di ambiti per attività produttive
relativamente alle funzioni propriamente produttive :
‐ ambito di trasformazione produttiva a Sud-Ovest di Bolladello (AT_P), in parte
con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona
‐ ambito di trasformazione commerciale-produttivo a Cairate lungo via Nenni
(AT_C/P sub 1, AT_C/P sub 2) in parte con indice edificatorio trasferito da area in
Valle Olona
‐ ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano: PA_P1e PA_P2 a Peveranza,
‐ meccanismi selettivi per nuove attività
‐ incentivazione ad applicazione di modello APEA per le aree produttive
- Identificazione di ambiti per attività terziario/commerciali
relativamente alle funzioni terziario/commerciale previste attestate in fregio alla SP12:
‐ ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C),
‐ ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate lungo via Nenni
(AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2) in parte indice edificatorio trasferito da area in
Valle Olona
- Identificazione di ambiti per funzione esclusivamente relativamente alla esclusiva funzione residenziale, rispettivamente:
residenziale
- ambito di trasformazione al margine est di Bolladello (AT_R)
- ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano residenziale recente (TURR):
PA_R2, PA_R3, PA_R4, PA_R5, PA_R6, PA_R7, PA_R10 a Cairate; PA_R1, a
Bolladello, PA_R8, PA_R9 a Peveranza
108 Sistema insediativo
Problematiche/criticità accertate
-
Finalità generali
Tutela e qualificazione del patrimonio
storico e architettonico
Tutela e sviluppo del paesaggio urbano
Sostituzione e miglioramento del
patrimonio industriale esistente
Riqualificazione delle aree dismesse
Finalità specifiche
Azioni
- “Paesaggio urbano”:
Interventi riferiti ad aspetti “tecnici-percettivi-culturali” per
- preservazione, recupero e valorizzazione dell’identità dei luoghi e della riqualificazione del “paesaggio urbano”:
morfologia urbana, intervenendo anche su spazi pubblici, ambiti
- Possibilità di completamenti residenziali interni all’urbanizzato,
modificati
e
con
incentivi/promozioni
per
il
tessuto
densificando il tessuto urbano consolidato nei centri urbani ma
esistente/consolidato.
evitando al contempo nuovo consumo di suolo agricolo
- cura dell’inserimento nel contesto urbano
- Evitare qualsiasi nuova espansione residenziale a sud del tracciato
- cura della compatibilità ambientale degli interventi
della SP12
- cura della qualità del verde e della sistemazione fruitiva degli spazi
- Utilizzo di un meccanismo perequativo per la commercializzazione
aperti
di diritti volumetrici tra differenti lotti del tessuto urbano
consolidato
- Recupero delle aree degradate o dismesse, rendendo ammissibile
una addensamento dell’urbanizzato esistente con il pagamento di
oneri incrementati per la parte di indice maggiorato utilizzato in base
a criteri che verranno specificati nelle NTA del Piano delle Regole
- Preservazione delle aree verdi interne al sistema urbano che
risultano rilevanti per il fine di consentire la penetrazione dei valori
del paesaggio naturale
- Utilizzo dei meccanismi di perequazione negli strumenti della
programmazione integrata e della pianificazione attuativa, in modo
tale che il PGT garantisca il reperimento di risorse atte alla
riqualificazione ed al miglioramento delle condizioni di naturalità
del territorio tutelato
109 Sistema ambientale
Problematiche/criticità accertate
Finalità generali
- Diffuso utilizzo energetico di fonti fossili, ‐ Partecipazione attiva al “progetto pilota
con
tecnologie
obsolete
e
da
per le complessità territoriali” avviato
razionalizzare
dalla Provincia con Regione
- Presenza di aree produttive dismesse da
- Coordinamento di programmi di rete
bonificare
ecologica interprovinciale
- Inquinamento acustico che interessa
- Recupero e valorizzazione del paesaggio
centralmente sia l'abitato principale che le
naturale e urbano
frazioni per attraversamento veicolare
- Contenimento dei consumi energetici,
- Contesto naturalistico a Ovest dell'abitato
ricorso a fonti alternative rinnovabili,
di Cairate (fascia "agricola-fertile"
riduzione di gas climalteranti
inframezzata da boschi cedui) vulnerabile
- Tutela della salute e riduzione dei relativi
per programmi di infrastrutturazione
fattori di rischio
stradale, SP20
- Tutela dell’acquifera in soprassuolo e
- Falda di riserva idrica integrativa
sottosuolo
vulnerabile
per
intervento
di
- Tutela dell’ecosistema naturale
infrastrutturazione stradale (SP20)
- Preservazione e valorizzazione del verde
- Alterazione dei contesti dei nuclei
agricolo e boschivo
antichi, cancellazione di elementi e
manufatti minori aventi connotazioni
storiche o di memorie
- Compromissione paesaggistica
- Concentrazione di inquinanti atmosferici
- Frammentazione di spazi aperti con
discontinuità dell'ecosistema
- Erosione per dilatazione dell'edificazione
di aree libere e di suolo agricolo
- Rischio idrogeologico per esondazione
connesso a presenza del fiume Olona e
del torrente Tenore
- Vulnerabilità della bio-diversità
Finalità specifiche
- Promozione di tecnologie energetiche innovative, a basso
consumo e minimo impatto:
- incentivazione di nuova edificazione energeticamente
performante
- sostegno alle pratiche di risparmio ed uso efficiente
dell’energia con ricorso a sviluppo di fonti rinnovabili,
impianti di, cogenerazione, solare termico e solare
fotovoltaico
- riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti,
sviluppando politiche che portino riduzione di emissioni di
CO2, puntando a generare condizioni di riproducibilità
delle risorse naturali
- Tutela della qualità dei terreni e della falda, riqualificazione
e bonifica delle aree dismesse, in parte da riconvertire a
verde
-
-
‐ Tutela della falda freatica, identificata quale riserva idrica integrativa
provinciale, vulnerabile da programmi di infrastrutturazione SP12-SP20,
SP12-SP22
‐ Completamento di reti/allacci fognari
Riduzione dell’inquinamento acustico
- Piano di risanamento e prevenzione per ridurre gli effetti dell’inquinamento
acustico prodotto dalle infrastrutture stradali nell’abitato
- Interventi mitigativi a ridosso SP12
Contenimento di inquinamento elettromagnetico prodotto da - Disciplina dei tracciati degli elettrodotti compatibilmente con l’attuale
elettrodotti ed eventuali nuove antenne di telefonia mobile
normativa in proposito
- Piano di localizzazione delle antenne con zone di esclusione e zone
ammissibili
Contenimento del rischio idraulico (per esondazione fiume - Divieti/limitazioni/cautele per costruzioni e per modificazione d’uso dei
Olona e Torrente Tenore)
suoli in aree a rischio esondazione
Tutela del patrimonio artistico-storico-culturale
- Preservazione/valorizzazione dell'intorno e del contesto delle presenze di
valenza storico-monumentale:
 Monastero Benedettino dell'VIII secolo a Cairate con il quattrocentesco
chiostro
 Arco settecentesco di Manigunda
 Antica Parrocchiale settecentesca di S. Ambrogio a Cairate
 Chiesa di S. Maria Assunta del secolo XVI a Peveranza
 Chiesa di S. Ambrogio di Bolladello
 Santuario della Madonna di S. Calimero del XVI secolo a Bolladello
- recupero dell'identità dei nuclei di antica formazione sia del Centro di
Cairate che delle frazioni di Peveranza e Bolladello
‐ adozione di criteri di cautela agli effetti archeologici, in prossimità
dell'antico Monastero Benedettino stante i ritrovamenti già intervenuti
‐ identificazione e salvaguardia di elementi diffusi caratteristici del paesaggio
urbano e di memorie (Chiesuola della Madonna di Marzo in via XX
Settembre a Cairate) estesa anche a presenze minori (quali i caratteristici
manufatti della dismessa ferrovia della Val Morea e le fronti delle antiche
corti attestate sulla discesa verso la Valle Olona, all’inizio di via XX
Settembre) comunque da repertoriare e valutare sistematicamente per
preservare e/o opportunamente reinserire nel paesaggio urbano
- recupero/ salvaguardia delle antiche percorrenze campestri (vicinali e
consorziali)
110 Azioni
Adozione di misure ed incentivi premiali applicati ad interventi edilizi che
prevedano:
- uso di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili e risparmio energetico
- riutilizzo dell’acqua piovana attraverso un sistema di raccolta e stoccaggio
- approccio bioclimatico al progetto
Sistema ambientale Problematiche/criticità accertate
Finalità generali
Finalità specifiche
- Tutela ed implementazione qualitativa
dell’ecosistema.
111 Azioni
e
quantitativa Interventi riferiti all’ecosistema:
‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica provinciale
(R.E.P.) e definizione di rete ecologica comunale (R.E.C.):
identificazione di ambiti prioritari di riqualificazione ecologica
‐ Costruzione/conservazione di corridoi ecologici primari (alveo Fiume
Olona e del Torrente Tenore)
- Attuazione di corretto completamento ed una organica continuità del
sistema verde, esteso anche all'interno dell'abitato mediante:
 Interventi di mitigazione e compensazione circa progetto di nuovo
tracciato Nord-Sud: SP12-SP22 e SP12-SP22
 Adesione al Parco Locale di interesse sovra comunale (PLIS) RTO
(Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del Medio Olona
(comprendente il fondovalle di 6 comuni) con cui confina a Sud Est il
territorio comunale di Cairate tramite Fagnano Olona e Gorla
Maggiore
- identificazione della Valle Olona come l’ambito dove prevedere le
potenziali polarità territoriali di carattere ambientale
- tutela dell’ampia area boscata del Pianalto morfologico come “polmone
verde” di Cairate
- implementazione della rete ecologica comunale tramite operazioni di
rimboschimento/riposizionamento di porzioni di boschi
- previsione di un Parco Agricolo Comunale nella Piana Agricola
centrale con qualificazione del paesaggio agrario
- qualificazione delle aree inserite nelle fasce di rispetto cimiteriali
- creazioni di aree di forestazione, da localizzare su aree già di proprietà
pubblica o mediante incentivi su aree private, quali mitigazioni di nuovi
insediamenti produttivi
- riconnessione delle macchie boscate isolate poste a sud della SP12,
attraverso meccanismi d’incentivazione e compensazione per la
forestazione di alcune aree
- ridefinizione del limite campagna – urbanizzato con la realizzazione di
fasce verdi a ridosso delle nuove espansioni residenziali
A 2.3.5
CRITERI DI SOSTENIBILITA’ DI RIFERIMENTO E CRITERI DI
COMPATIBILITA’ ADOTTATI PER IL P.G.T.
Per la gamma di “azioni” costitutive del P.G.T, così come sopra identificate e disaggregate,
debbono quindi essere analizzati gli effetti e nei confronti delle diverse e specifiche
variabili ambientali.
In proposito va osservato che in sostanza le variabili di riferimento, desumibili dai criteri di
sostenibilità ambientale del Manuale UE 98 e del Manuale ENPLAN 2004 (che restano pur
sempre i 2 riferimenti essenziali per l’elaborazione di Valutazioni Strategiche di Piani e
Programmi) risultano connesse agli 8 settori tematici di cui al quadro conoscitivo per la
dimensione ambientale, essendo questi ultimi già stati contestualizzati alla specifica
situazione e connotazione del P.G.T.
Precisamente:
-
criteri di sostenibilità del Manuale UE 98:
1 Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili
2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione
3 Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi /
inquinanti
4 Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche degli habitat e dei paesaggi
5 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche
6 Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali
7 Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale
8 Protezione dell’atmosfera
9 Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la
formazione in campo ambientale
10 Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo
sostenibile
-
criteri di sostenibilità del Manuale operativo ENPLAN 04 :
1
Influenza prevedibile sul cambiamento climatico
2
Alterazioni e miglioramenti principali nel ciclo naturale dell’acqua
3
bilancio energetico generale
112 -
4
Generazione di nuovi rischi
5
Destrutturazione degli ecosistemi
6
Cambiamenti nella struttura degli usi del suolo
7
Generazione di rifiuti
8
Alterazioni nel ciclo di materiali
Quadro sinottico dimostrativo della contestualizzazione dei criteri di sostenibilità
sopraesposti effettuata per i settori tematici riferiti all’ambito del P.G.T.:
Settori tematici ricognitivi delle componenti ambientali per il Criteri
P.G.T.
di Criteri
di
sostenibilità
sostenibilità
Manuale
ENPLAN
UE98
1A tematica energetica
1–2
3
2A tematica estrattiva / smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche
3/a – 5 – 7
7–8
3A tematica rischio e incidentalità rilevante
3/b – 7
4
4A tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso
3/c – 7
4
5A tematica agro-floro-faunistica
4
5–6
6A tematica geologica / idrogeologica / freatica idrografica
5
2
7A tematica paesaggistica, architettonica e culturale
4–6–7
5–6
8A tematica atmosferica
8
1
Richiamando opportunamente come:
-
per azioni si intendano gli orientamenti operativi conseguenti a finalità/obiettivi
specifici
-
per criteri di sostenibilità si intendono gli standard ambientali qualitativi di
riferimento riconosciuti (Manuale UE, ENPLAN)
-
per criterio di compatibilità si intenda la contestualizzazione dei criteri di
sostenibilità di cui sopra rispetto ad una specifica situazione territoriale
vengono di conseguenza definiti i sotto-elencati “ criteri di compatibilità ” adottati
specificatamente per la valutazione ambientale (V.A.S.) del P.G.T. di Cairate.
113 1A
Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse
rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione
Bilancio energetico generale
2A
Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti
Generazione di rifiuti
3A
Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante
Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose
4A
Contenimento inquinamento acustico
Contenimento inquinamento elettromagnetico
Contenimento inquinamento luminoso
5A
Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora
selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale)
Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura
degli usi del suolo
6A
Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e
miglioramento della qualità dei suoli
7A
Preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e
miglioramento della qualità dell’ambiente locale
8A
Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità
dell’aria
Proprio la relazione e la valutazione critica delle “azioni costitutive” del P.G.T.
riferite ai “criteri di sostenibilità ambientale”, selezionati quali “criteri di
compatibilità” per la specificità del territorio, consentono di delineare le prospettive
praticabili, le alternative possibili, i contenuti, le linee strategiche, le possibili
modalità gestionali, i criteri di mitigazione compensazione applicabili alle scelte e
soluzioni di Piano.
114 A 2.4 CONFRONTI E SELEZIONE DELLE ALTERNATIVE DI PIANO
L’interfaccia tra i processo di Piano e quello di Valutazione Ambientale, attuata sin dalle
fasi preliminari di impostazione del nuovo strumento urbanistico comunale, ha consentito
di correttamente affrontare in itinere e non ex post, senza condizionamenti ed
atteggiamenti giustificativi, la valutazione delle opzioni urbanistiche e quindi “la selezione
delle alternative di Piano” più sostenibili.
Le criticità pregresse e prefigurabili, emerse sia per aspetti funzionali/attuativi sia per
l’impatto sull’ambiente, hanno orientato le sotto-esposte scelte.
- Favorire il re-inserimento di aziende in ambito (AT_P) specificatamente attrezzato
ed opportunamente disimpegnati sulla viabilità esterna, precisamente nella zona
sud-ovest idoneamente disimpegnata sulla SP12 e sul futuro asse Nord-Sud (SP12SP20 e SP12-SP22), tramite l’adeguamento delle vie Palermo, Vicenza a Est e
Rovigo ad Ovest.
Detta prospettiva consentirà di ridurre la compromissione per le attività in atto ubicate
all’interno dei centri abitati ma comunque evitando di perpetuarne l’attuale commistione
con il tessuto residenziale.
- Promuovere la ri-naturalizzazione della Valle dell’Olona (ex cartiera Vita-Mayer),
avvalendosi delle facoltà di cui all’art. 11 della L.R. 12/2005 e cioè attribuendo ai relativi
sedimi indice edificatorio commerciale non utilizzabile in loco ma trasferibile/praticabile
su aree più idonee: lungo la SP 12 angolo via Nenni (ambito AT_C/P sub 1) e lungo la
via Nenni (AT_C/P sub 2), in zona produttiva di Sud/Ovest (ambito AT_P).
Con detto criterio sarebbe altresì accollabile all’operatore privato l’onere non indifferente
ed economicamente non sostenibile per l’Ente pubblico della bonifica dei suoli e del
recupero degli immobili industriali dismessi degradati e conseguire un effettivo fruibile
recupero ambientale (destinato a prorogarsi sine die in caso di ricorso a scelte, diffuse
nelle prassi urbanistiche passate, di applicazioni di regimi vincolistici e di pura e
semplice in edificabilità).
- Soprattutto vagliare la gamma delle diverse praticabili alternative per il tracciato
della direttrice Nord-Sud (tratti SP12-SP20 e SP12-SP22), di cui alla previsione
quale “nuova strada di 3’ livello” in P.T.C.P. vigente.
115 Nell’ottica della viabilità locale, se il volume di traffico Nord-Sud (che verrebbe smaltito
dalla nuova infrastruttura) risulta oggi penalizzante sia per il centro di Cairate che per
quello di Peveranza e di Bolladello e quindi risolutivo per le criticità indotte nei contesti
residenziali attraversati, ciò vale unicamente per il tratto compreso tra le provenienze da
Caronno Varesino, Castelseprio, Carnago fino alla SP 12 (tratto SP12-SP20).
L’ulteriore sviluppo a Sud dell’intersezione con la sopracitata SP12 (tratto SP12-SP22)
riveste invece sostanziale utilità per l’alleggerimento di traffico prodotto sulla viabilità
dei nuclei centrali di Fagnano Olona e Cassano Magnago.
Va osservato che già il PTCP per detto asse Nord-Sud prospettava due diramazione del
tracciato e precisamente:
- La prima con innesto del tratto Nord sulla SP12, sottostante all’abitato di Bolladello e
con prosecuzione a sud in prossimità del confine Ovest del territorio di Fagnano Olona
con sviluppo lungo l’alveo del torrente Tenore;
- La seconda con innesto sulla SP12 in corrispondenza dell’attuale rotonda che
disimpegna Via Manzoni e Via Nenni e con prosecuzione sulla viabilità esistente
nell’abitato di Fagnano Olona (via Moro, via per Busto A.).
A fronte di ciò nel novembre 2011 l’Amministrazione comunale di Cairate ha promosso un
accordo di pianificazione (denominato “collegamento tra la SP12 e la SP22”),
coinvolgendo i comuni contermini di Cassano Magnago, Castelseprio e Fagnano Olona che
ha determinato una variante di PTCP, attualmente in itinere.
In considerazione quindi del contesto agricolo coinvolto e dell’esigenza di non frazionarne
la consistenza il tracciato è stato rielaborato, rimuovendo la previsione di deviazione ad Est
(che implicava inserimento diretto sull’attuale viabilità di Fagnano), correttamente
intendendola in termini di alternativa di percorso e non quale duplicazione.
La nuova direttrice provinciale Nord-Sud così risulta ad oggi rielaborata nel tracciato ha
consentito di riconoscere ed affrontare una serie di criticità che investivano aspetti
ecologici, di paesaggio agrario/naturale, idrauliche, di interferenza con contesto edificato e
di consumo di suolo ma soprattutto tramite il relativo procedimento VAS a latere ha
evidenziato una serie di attenzioni, cautele, accorgimenti riferiti specificatamente al
territorio di Cairate.
Detta puntuale ri-elaborazione ha implicato concomitante attenzione sia al problema della
116 viabilità di raccordo con le opere connesse a Pedemontana sia a soluzioni atte ad evitare
compromissione del contesto ambientale particolarmente vulnerabile nel tratto terminale
Sud per la vicinanza all’alveo del torrente Tenore, per l’interferenza con macchie
boschiva (configuranti un fragile quanto rilevante corridoio ecologico), per il
frazionamento della trama agraria e altresì per l’intersecazione con la prevista “Green
Way Ticino-Adda”.
Valutazione di alternativa (in questo caso di localizzazione) si è posto anche per la
localizzazione del nuovo poli-plesso scolastico, inizialmente ipotizzata a cavallo di via
Manzoni, confinante a Nord con via Angerdo e a Sud con la SP12 ed ora previsto in
posizione più baricentrica per l’abitato di Cairate, atta anche ad avvalersi di piste
ciclopedonali che interconnettono le frazioni di Bolladello e Peveranza in corso di
realizzazione (via Lucca, via Rimembranze).
117 A 2.5.1
VERIFICA DI PROCESSO DI COERENZA INTERNA TRAMITE
MATRICI DI IMPATTO RELATIVE ALLE COMPLESSIVE “AZIONI”
PREVISTE NEL P.G.T. DISTINTE RISPETTIVAMENTE PER: SISTEMA DELLA MOBILITA’ – SISTEMA INSEDIATIVO – SISTEMA
AMBIENTALE
La verifica di coerenza interna è mirata all’individuazione di incongruenze e criticità nel
percorso del P.G.T. (che nel caso specifico investono, come si è detto, aspetti e ricadute
debordanti dai contenuti dello stesso strumento urbanistico locale dipendendo da
conseguenze di scelte macro-territoriali sovra-comunali con disamina della corrispondenza
tra criticità emerse, finalità generali e specifiche (da un lato) e le azioni tramite le quali
dare poi concreta attuazione (dall’altro).
Le Politiche di piano (Azioni) vengono pertanto rapportate alle variabili ambientali di
riferimento (criteri di compatibilità) avvalendosi di apposite “matrici di valutazione
ambientale”.
Con detto criterio vengono sintetizzate le interazioni sul territorio dei potenziali impatti
ambientali, consentendo riscontro semplice ed immediato di effetti positivi, effetti incerti
ma soprattutto effetti passibili di ricadute negative, al cui riguardo verranno infine
individuati indicatori idonei a rappresentarli e quantificarli.
Si sono pertanto contraddistinte le seguenti tipologie di impatto:
-
impatto negativo
+
impatto positivo
0
impatto neutro
?
previsione o conoscenze incerte
-?
impatto negativo probabile
+?
impatto positivo probabile
+-
compresenza di impatto positivo negativo
118 Le valutazioni probabili/incerte si riferiscono a impatti non definiti nelle modalità attuative
e subordinate e pertanto con conseguenze positive piuttosto che negative in relazione alla
tipologia di intervento.
Gli impatti negativi riscontrati e potenziali delle varie azioni vengono dunque
esaminati in “schede di approfondimento” idonee ad esplicitare proposte e soluzioni,
dirette a minimizzare l’impatto delle azioni del P.G.T..
Come già esposto nel capitolo A 2.3.5 i criteri di sostenibilità, così come proposti in
termini standardizzati dal Manuale UE 98 e dal Progetto ENPLAN 2004 sono tradotti in
“criteri di compatibilità” contestualizzati al territorio del P.G.T. di Cairate, tenuto altresì
conto del quadro ricognitivo già articolato in 8 specifiche schede tematiche delle
componenti ambientali.
Si riportano pertanto i criteri di compatibilità determinati per il P.G.T. di Cairate
come da cap. A 2.3.5:
1A
Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse
rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione
Bilancio energetico generale
2A
Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti
Generazione di rifiuti
3A
Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante
Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose
4A
Contenimento inquinamento acustico
Contenimento inquinamento elettromagnetico
Contenimento inquinamento luminoso
5A
Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora
selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale)
Tutela delle attività agricole e limitazioni al consumo e ai cambiamenti nella struttura
degli usi del suolo
6A
Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e
miglioramento della qualità dei suoli
7A
Preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e
miglioramento della qualità dell’ambiente locale
8A
Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità
dell’aria
119 Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
4A contenimento
inquinamento acustico
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
contenimento
inquinamento luminoso
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
8A Protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
+
-
?
0
0
+-
0
-?
-
-
+-
-?
+
+
+
?
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+
0
0
-?
?
0
0
-?
0
-?
-?
-?
-?
?
+?
0
0
0
0
0
0
+?
0
0
0
0
+
+?
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
3A Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
+
2A Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti e inquinanti
consumo di inerti da
attività estrattiva
Generazione di rifiuti
Nuova viabilità locale:
-adeguamento (l circa m 350, calibro 10 m) e prolungamento
di via Mestre, con innesto a rotatoria sulla futura “bretella”
SP12-SP22 tramite via Palermo
- Individuazione di area di sosta per autotreni nell’ambito di
trasformazione AT_P a Bolladello (avente superficie minima
di mq 2500 e idonea per 20 stalli)
Qualificazione della viabilità comunale esistente:
- declassamento di attuale rete stradale interna di raccordo tra
SP12-SP20 a strada di livello 4 (locale)
- ridisegno di porzione di Via Dante in corrispondenza di
area comunale che sarà oggetto di Piano Attuativo
caratterizzata per separazione dei sensi di marcia mediante
creazione di isola verde agevole e area a verde pubblico sul
lato est
- adozione di accorgimenti “traffic-calming” sulla viabilità di
attraversamento
degli
abitati
con
identificazione/evidenziazione con allestimenti stradali ad
hoc e segnaletica luminosa per attraversamenti pedonali e
ciclabili in particolare per il flusso della SP2 e quindi per le
vie Dante, Corridoni, Vittorio Veneto, Manzoni. Analoghe
soluzioni a Bolladello per le vie: Garibaldi, De Amicis,
Madonnina, Fermi e a Peveranza per le vie: Matteotti,
Milano, Cattaneo
- creazione di aree di parcheggio in prossimità dei principali
servizi e per il fabbisogno pregresso all’interno dei NAF
Bilancio energetico
generale
Viabilità territoriale:
- Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice
nord-sud, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22,
secondo la variante a PTCP di cui ad a “Accordo di
Pianificazione: collegamento tra SP12 e SP22” (in itinere)
- interventi di fluidificazione degli innesti e di protezione
degli insediamenti presenti in fregio, avvalendosi di ambiti
di trasformazione AT_T/C, AT_C/P sub1
1A Minimizzazione utilizzo
di risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Azioni
Tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
Matrice – 1C Sistema mobilità/accessibilità
+-
120
Azioni
Miglioramento della qualità ambientale della mobilità agricola
comunale:
- Intervento di “civilizzazione” di strade, piazze, viabilità
minore interna ai nuclei di antica formazione (NAF) di
Cairate, Bolladello, Peveranza
- Promozione e miglioramento della pedonalità ancorché non
con zone esclusive, nei nuclei antichi di Cairate, Bolladello e
Peveranza (con recupero e caratterizzazione di spazi e
percorrenze urbane)
- Estensione di rete ciclo pedonale su sede esclusiva e con
accorgimenti compatibili alla circostanza con traffico
veicolare (in tratti misti) per completa interrelazione tra
centro abitato di Cairate e le frazioni di Bolladello e
Peveranza e connessione con principali servizi pubblici (in
particolare quelli scolastici)
- Estensione e raccordo di itinerari ciclopedonali con la pista
intercomunale della Valmorea/Valle Olona in particolare per
la connessione diramazione da quest’ultima alla rete storicoculturale e luoghi naturali presente nel territorio comunale
0
+?
0
0
0
0
+?
++?
8A Protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
0
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
0
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
Tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
contenimento
inquinamento luminoso
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
4A contenimento
inquinamento acustico
Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
3A Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
Generazione di rifiuti
2A Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti e inquinanti
consumo di inerti da
attività estrattiva
Bilancio energetico
generale
1A Minimizzazione utilizzo
di risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Matrice – 1C Sistema mobilità/accessibilità
+?
+
+
121
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
8A Protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
4A contenimento
inquinamento acustico
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
Tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
+?
+?
?
?
0
0
0
0
-?
+?
-?
0
+
0
0
0
+
+
0
0
-?
0
-?
+-
0
+
+
0
+-
+-
-
-?
0
0
+-
0
-
-?
-
-
-?
+-
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
contenimento
inquinamento luminoso
3A Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
relativamente alle funzioni propriamente produttive:
‐ ambiti di trasformazione produttiva a Sud-Ovest di Bolladello
(AT_P1), e misto terziario-commerciale-produttivo a Cairate lungo
via Nenni, entrambi in parte con indice edificatorio trasferito da
area in Valle Olona
‐ ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano: PA_P1 e PA_P2 a
Peveranza
‐ meccanismi selettivi per nuove attività
‐ incentivazione ad applicazione di modello APEA per le aree
produttive
Generazione di rifiuti
Programmi di OO.PP. di cui al “Piano dei Servizi”, riassumibile nei
seguenti interventi:
‐ relativamente a istruzione-cultura-gestione pubblica:
‐ nuovo poli-plesso scolastico (primario e secondario di 1º)
‐ centro culturale e di promozione del Territorio nell’edificio, già
sede comunale, di P.zza Libertà 7, a Cairate integrato da dotazione
dell’antica Chiesa Parrocchiale di S.Giovanni (per manifestazioni,
incontri, esposizioni, concerti)
‐ nuova sala municipale e nuova biblioteca nel compendio
ristrutturato di via Monastero
‐ nuova sede Associazioni e Istituzioni di promozione del Territorio
(ex palazzo Comunale)
‐ attrezzature centro per disabili a gestione privata di cui a PA_RS
relativamente a sport e tempo libero:
‐ nuovo centro con parco pubblico e zona pedonale quale luogo di
aggregazione nel centro di Cairate (NAF) risultanti da PA su area
comunale e privata
‐ parco socio ricreativo con laghetto di sorgiva naturale (zona Paù)
‐ potenziamento/ampliamento del centro sportivo tra Bolladello e
Peveranza, con acquisto di “aree di riserva” per future necessità
‐ area ludico-ricreativa “Naturabili” a Peveranza
‐ rafforzamento e integrazione della rete ecologica tramite parco
agricolo comunale, recupero ambientale della Valle Olona, adesione
al PLIS RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con il PLIS del
Medio Olona (ponendoli in connessione), interventi di forestazione
diffusa
‐ Incentivi alla creazione di nuovi esercizi di vicinato
Bonifica area ex cartiera Vita-Mayer in Valle Olona con applicazione
di criteri di perequazione (trasferimento di indici edificatori) e
creazione di “Bike/cross park (percorso per mountain bikes,
attrezzature fitness, ri-localizzazione pista motocross con acquisto
aree da parte del Comune in cambio di area oggetto di PA)
Bilancio energetico
generale
2A Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti e inquinanti,
consumo di inerti da
attività estrattiva
Azioni
1A Minimizzazione utilizzo
di risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Matrice – 2C Sistema insediativo
122
4A contenimento
inquinamento acustico
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
8A Protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
Tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
3A Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
+-
+-
-
-?
0
0
-
-?
-
-?
-
-
-?
0
?
+?
-?
-?
0
0
0
0
-?
0
-?
-?
+-
0
+? +? +-
0
0
0
0
0
0
0
0
+
+
0
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
contenimento
inquinamento luminoso
Generazione di rifiuti
relativamente alle funzioni terziario/commerciale previste attestate
in fregio alla SP12:
- ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo lungo al
SP12 già elencato (AT_C/P sub1 e AT_C/P sub2) in parte con
indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona
- ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate
(AT_T/C)
relativamente alla esclusiva funzione residenziale, rispettivamente:
- ambito di trasformazione al margine est di Bolladello (AT_R)
- ambiti di piani attuativi interni al tessuto urbano residenziale
recente (TURR):
- PA_R2, PA_R3, PA_R4, PA_R5, PA_R6, PA_R7, PA_R10 a
Cairate; PA_R1 a Bolladello, PA_R8, PA_R9 a Peveranza
Interventi riferiti ad aspetti “tecnici-percettivi-culturali” per
riqualificazione del “paesaggio urbano”:
- Possibilità di completamenti residenziali interni all’urbanizzato,
densificando il tessuto urbano consolidato nei centri urbani ma
evitando al contempo nuovo consumo di suolo agricolo
- Evitare qualsiasi nuova espansione residenziale a sud del tracciato
della SP12
- Utilizzo di un meccanismo perequativo per la commercializzazione
di diritti volumetrici tra differenti lotti del tessuto urbano
consolidato
- Recupero delle aree degradate o dismesse, rendendo ammissibile un
addensamento dell’urbanizzato esistente con il pagamento di oneri
incrementati per la parte di indice maggiorato utilizzato in base a
criteri che verranno specificati nelle NTA del Piano delle Regole
- Preservazione delle aree verdi interne al sistema urbano che
risultano rilevanti per il fine di consentire la penetrazione dei valori
del paesaggio naturale
Utilizzo dei meccanismi di perequazione negli strumenti della
programmazione integrata e della pianificazione attuativa, in modo
tale che il PGT garantisca il reperimento di risorse atte alla
riqualificazione ed al miglioramento delle condizioni di naturalità del
territorio tutelato
Bilancio energetico
generale
2A Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti e inquinanti,
consumo di inerti da
attività estrattiva
Azioni
1A Minimizzazione utilizzo
di risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Matrice – 2C Sistema insediativo
123
Azioni
Adozione di misure ed incentivi premiali applicati ad
interventi edilizi che prevedano:
- uso di tecnologie che utilizzano energie rinnovabili e
risparmio energetico
- riutilizzo dell’acqua piovana attraverso un sistema di
raccolta e stoccaggio
- approccio bioclimatico al progetto
‐
‐
-
-
-
-
-
+
+
0
0
0
0
0
0
+
0
0
0
0
+
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+
0
0
0
0
0
0
0
0
+
0
0
0
0
0
-?
0
0
0
0
0
0
0
0
+
0
?
?
0
+?
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+
0
+
+
0
8A protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
3A minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
generazione di rifiuti
2A uso e gestione dal punto di
vista ambientale dei rifiuti
e inquinanti, consumo di
inerti da attività estrattiva
Bilancio energetico
generale
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
Divieti/limitazioni/cautele per costruzioni e per
modificazione d’uso dei suoli in aree a rischio
esondazione
contenimento
inquinamento luminoso
Disciplina
dei
tracciati
degli
elettrodotti
compatibilmente con l’attuale normativa in proposito
Piano di localizzazione delle antenne con zone di
esclusione e zone ammissibili
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
Piano di risanamento e prevenzione per ridurre gli
effetti dell’inquinamento acustico prodotto dalle
infrastrutture stradali nell’abitato
Interventi mitigativi a ridosso SP12
4A contenimento
inquinamento acustico
Tutela della falda freatica, identificata quale riserva
idrica integrativa provinciale, vulnerabile da
programmi di infrastrutturazione SP12-SP20 e SP12SP22
Completamento di reti/allacci fognari
1A minimizzazione utilizzo di
risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Matrice – 3C Sistema propriamente ambientale
124
0
0
0
0
+
8A protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
0
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
0
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
0
tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
3A minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
0
contenimento
inquinamento luminoso
0
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
0
generazione di rifiuti
Bilancio energetico
generale
0
4A contenimento
inquinamento acustico
0
2A uso e gestione dal punto di
vista ambientale dei rifiuti
e inquinanti, consumo di
inerti da attività estrattiva
Azioni
Preservazione/valorizzazione dell'intorno e del contesto
delle presenze di valenza storico-monumentale:
 Monastero Benedettino dell'VIII secolo a Cairate con il
quattrocentesco chiostro
 Arco settecentesco di Manigunda
 Antica Parrocchiale settecentesca di S. Ambrogio a
Cairate
 Chiesa di S.Maria Assunta del secolo XVI a Peveranza
 Chiesa di S.Ambrogio di Bolladello
 Santuario della Madonna di S.Calimero del XVI secolo a
Bolladello
- recupero dell'identità dei nuclei di antica formazione sia
del Centro di Cairate che delle frazioni di Peveranza e
Bolladello
‐ adozione di criteri di cautela agli effetti archeologici, in
prossimità dell'antico Monastero Benedettino stante i
ritrovamenti già intervenuti
‐ identificazione e salvaguardia di elementi diffusi
caratteristici del paesaggio urbano e di memorie
(Cappella della Madonna di Marzo in via XX Settembre
a Cairate) estesa anche a presenze minori (quali i
caratteristici manufatti della dismessa ferrovia della Val
Morea e le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa
verso la Valle Olona, all’inizio di via XX Settembre)
comunque da repertoriare e valutare sistematicamente per
preservare e/o opportunamente reinserire nel paesaggio
urbano
- Recupero/salvaguardia
delle
antiche
percorrenze
campestri (vicinali e consorziali)
1A minimizzazione utilizzo di
risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Matrice – 3C Sistema propriamente ambientale
0
125
0
+
+
+
+
8A protezione dell’atmosfera
e contenimento di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
0
7A preservazione del
patrimonio paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione e
miglioramento della
qualità dell’ambiente
locale
0
6A tutela e miglioramento
delle risorse idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione e
miglioramento della
qualità dei suoli
0
tutela delle attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
5A tutela dell'ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
3A minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
0
contenimento
inquinamento luminoso
0
contenimento
inquinamento
elettromagnetico
0
generazione di rifiuti
Bilancio energetico
generale
0
4A contenimento
inquinamento acustico
0
2A uso e gestione dal punto di
vista ambientale dei rifiuti
e inquinanti, consumo di
inerti da attività estrattiva
Azioni
Interventi riferiti all’ecosistema:
‐ Attuazione coordinata del progetto di rete ecologica
provinciale (R.E.P.) e definizione di rete ecologica
comunale (R.E.C.): identificazione di ambiti prioritari di
riqualificazione ecologica
‐ Costruzione/conservazione di corridoi ecologici primari
(alveo Fiume Olona e del Torrente Tenore)
- - Attuazione di corretto completamento ed una organica
continuità del sistema verde, esteso anche all'interno
dell'abitato mediante:
 Interventi di mitigazione e compensazione circa progetto
di nuovo tracciato Nord-Sud: SP12-SP22 e SP12-SP22
 Adesione al Parco Locale di interesse sovra comunale
(PLIS) RTO (Rile, Tenore, Olona) e coordinamento con
il PLIS del Medio Olona (comprendente il fondovalle di
6 comuni) con cui confina a Sud Est il territorio
comunale di Cairate tramite Fagnano Olona e Gorla
Maggiore
- identificazione della Valle Olona come l’ambito dove
prevedere le potenziali polarità territoriali di carattere
ambientale
- tutela dell’ampia area boscata del Pianalto morfologico
come “polmone verde” di Cairate
- implementazione della rete ecologica comunale tramite
operazioni di rimboschimento/riposizionamento di
porzioni di boschi
- tutela ed opportuno coordinamento con il PLIS RTO
dell’integro contesto coltivato identificato come “ Piana
Agricola centrale”, con qualificazione di paesaggio
agrario
- qualificazione delle aree a fasce di rispetto cimiteriali
- creazioni di aree di forestazione, da localizzare su aree
già di proprietà pubblica mediante incentivi su aree
private, quali mitigazioni di nuovi insediamenti produttivi
- riconnessione delle macchie boscate isolate poste a sud
della SP12, attraverso meccanismi d’incentivazione e
compensazione per la forestazione di alcune aree
- ridefinizione del limite campagna – urbanizzato con la
realizzazione di fasce verdi a ridosso delle nuove
espansioni residenziali
1A minimizzazione utilizzo di
risorse energetiche non
rinnovabili e impiego
delle risorse rinnovabili
nei limiti della capacità di
rigenerazione
Matrice – 3C Sistema propriamente ambientale
+
126
A 2.5.2 SCHEDE DI APPROFONDIMENTO PER AZIONI A IMPATTO
NEGATIVO O NEGATIVO PROBABILE
E MODALITA’
DI
RISOLUZIONE, INTERVENTO)
Avvalendosi
di
schede
di
approfondimento
articolate
per
ogni
“Azione”
consequenziale a finalità specifiche (come da precedenti matrici) passibili di ricadute
e impatti negativi sull’ambiente, vengono quindi desunti:
-
Effetti attesi, riferiti a ciascun criterio di compatibilità, suscettibili di presunte o
effettive negatività, valutati sulla base degli elementi distintivi di cui al secondo
comma dell’allegato II della Direttiva 2001/42CE, che, come si è detto, coincide
poi con quanto riportato in proposito dal D.lgs. 152/2006
-
di cui a D.lgs 284/06 e n°4/08 (allegato VI) ed ulteriori modifiche ed integrazioni
oltre che della Del. C.R. n°351 del 13/03/2007 (allegato II), della DGR n°9/761 del
10/11/2010 (allegati 1 e 1a) e della DGR n° 9/2789 del 2/12/2011
-
Valutazioni circa modalità di risoluzioni e interventi, distinti a loro volta in:
-
Strategici (connessi direttamente all’applicazione del P.G.T.)
-
Gestionali (attivabili tramite altri piani e programmi quali: Piani Attuativi,
Piani di Settore etc.)
-
Operativi e cioè d’integrazione e compensazione relativi a specifici progetti
(VIA, Piani di Bonifica, etc.)
-
Considerazioni specifiche circa:
-
Ragioni delle scelte e delle modalità di valutazioni di intervento
-
Esaustività e attendibilità dei dati richiesti e raccolti
127
1C.1 Sistema mobilità/accessibilità
- Azioni di piano:
- Viabilità territoriale:
 Nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice nord, esterna ai nuclei abitati, SP12-SP20 e SP12-SP22, secondo la variante a PTCP di cui a “ Accordo di Pianificazione : collegamento tra SP12 e
SP22” (in itinere)
Criteri di sostenibilità per i quali
sussistono negatività e criticità
1A
2A
Minimizzazione utilizzo di
risorse energetiche non
rinnovabili e impiego delle
risorse rinnovabili nei
limiti della capacità di
rigenerazione
Bilancio
energetico
generale
Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti
e
inquinanti,
consumo di inerti da
attività estrattiva
Effetti attesi
+
-
?
4A
Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
Contenimento
inquinamento acustico
Contenimento
inquinamento
elettromagnetico
Contenimento
inquinamento luminoso
Enti - soggetti preposti
Amministrazione
Provinciale – Comune di
Cairate - comuni aderenti a
Accordo di Pianificazione:
Fagnano O., Castelseprio,
Cassano M.
+
Generazione di rifiuti
3A
Strategica
Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento
Modalità di mitigazione e
Progettuale - Gestionale
compensazione
Escavazione di inerti per opere Previsione di modalità di scavo
edili. Congestione sulla viabilità per minimizzare il bilancio
in fase cantieristica
volumetrico per degli inerti
necessari. Coordinamento con
cantieri di altre opere per
riutilizzo inerti con contenimento
della movimentazione
Interazione con le falde per Garantire su tutte le aree di
acque meteoriche di prima movimentazione stradale di
pioggia
nuova realizzazione (e altresì di
adeguamento) connessione a
fognatura o trattamento reflui
con separazione di rete di prima
pioggia
Identificazione di siti idonei per
stoccaggio temporaneo di inerti da
scavo
0
0
+-
Corretta risoluzione del rapporto Localizzazione e tipologia di Idonea
risoluzione
dell’
con la viabilità locale
innesti e raccordi
intersezione
con
pista
ciclopedonale
Aumento dei livelli di emissione
Accertare entità di popolazione Accorgimenti di mitigazione il più
sonora
impattata per opzione zero
possibile alla sorgente
0
Aumento della luminosità da
traffico veicolare
-?
Limitazione dell’illuminazione Applicazione rigorosa di attrezzature
stradale a tratti a ridosso di e allestimenti conformi L.R. n°17 del
insediamenti e a intersezione, 27/03/2000
svincoli
solo
se
necessario/prescritto.
Tenere conto che il tracciato
ricade all’interno dei cerchi di
interferenza degli osservatori
astronomici di Mozzate e
Legnano.
128
Criteri di sostenibilità per i quali
sussistono negatività e criticità
5A
Tutela
dell’ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
Tutela
delle
attività
agricole e limitazioni al
consumo
e
ai
cambiamenti
nella
struttura degli usi del
suolo
6A
Effetti attesi
Strategica
-
Riduzione di suolo coltivato
-
Tutela e miglioramento
delle
risorse
idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione
e
miglioramento
della
qualità dei suoli
Interferenza
con
idrografico minore
reticolo
-
7A
8A
Preservazione
del
Patrimonio Paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione
e
miglioramento
della
qualità
dell’ambiente
locale
Protezione dell’atmosfera
e
contenimento
di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
Impatto paesistico sul contesto
boschivo e agrario
-?
+
Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento
Modalità di mitigazione e
Progettuale - Gestionale
compensazione
Inserimento di varchi e passaggi
ecologici con criteri mirati a
garantire continuità di fasce naturali
previste da P.G.T. coordinati
(modellando/svasando il suolo agli
accessi
per
evitare
l’effetto
“trincea”)
Adozione di soluzioni per
incroci, innesti e svincoli tali da
minimizzare il consumo di
suolo. Evitare la formazione di
aree
residuali/intercluse,
duplicazione di svincoli e
raccordi
- Disperdimento
di
acque Ricorso a ingegneria naturalistica
meteoriche
comunque per opere idrauliche finalizzate a
successive alla prima pioggia garantire i deflussi acquiferi
in pozzi di ridotta profondità
(meno di 10 m) per sfruttare
l’effetto filtro degli strati
superficiali.
- Per la separazione delle acque
di prima pioggia (queste da
immettere
in
fognatura)
adozione
di
sistemi
temporizzati e non di tipo
meccanico (a stramazzo) per
garantire massima ricarica
della falda con acqua
meteorica.
- Condotti Fognari a tenuta
bidirezionale
Adozione di soluzioni estese di Progetto di inserimento ambientale
inserimento a verde con criteri per i nuovi tratti stradali con
paesistici per fasce di rispetto e particolare attenzione a mitigazione
ambiti di risulta o interclusi
delle barriere foniche il più possibile
tramite soluzioni vegetazionali
Ricorso a modelli simulativi Monitoraggio della viabilità di
per
valutare
l’efficienza attraversamento dei tre centri
viabilistica non solo per lo abitati
scorrimento
ma
per
fluidificazione del traffico
Enti - soggetti preposti
Attuazione di incroci, innesti e
svincoli con accorgimenti idonei a
gerarchizzare i flussi prioritari e di
maggior incidenza
129
2C.1 Sistema insediativo
Azioni di piano:
relativamente all’ambito produttivo a Sud Ovest di Bolladello AT_P, in parte con indice edificatorio trasferito da area in Valle Olona
Criteri di sostenibilità per i quali
sussistono negatività e criticità
1A
Minimizzazione utilizzo di
risorse energetiche non
rinnovabili e impiego delle
risorse rinnovabili nei
limiti della capacità di
rigenerazione
Bilancio
energetico
generale
Effetti attesi
Strategica
Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento
Modalità di mitigazione e
Progettuale - Gestionale
compensazione
Ricorso a fonti alternative da
risorse rinnovabili
Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti
e
inquinanti,
consumo di inerti da
attività estrattiva
Generazione di rifiuti
Maggior consumo di energia per
esigenze di produzione
Introduzione di criteri innovativi Applicazione di modello APEA
avanzati
per
il
risparmio per insediamenti su superfici ≥
energetico,
con
specifiche 10.000 mq.
prescrizioni
in
atto
di
convenzionamenti di P.A.
Estensione di rete fognaria con
condotti a tenuta bidirezionale
Generazione di rifiuti industriali
Controllo
della
corretta
applicazione di criteri valutativi
per smaltimento dei rifiuti speciali
-
-?
3A
4A
Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
Contenimento
inquinamento acustico
Contenimento
inquinamento
elettromagnetico
Contenimento
inquinamento
luminoso
Comune di Cairate – competenza
privata
+-
+2A
Enti - soggetti preposti
0
0
+-
Riduzione di rischi per rilocalizzazione prioritaria di
attività insediate all’interno o a
ridosso del tessuto residenziale
Controllo del rispetto di clima Realizzazione di fasce filtro di
acustico per le emissioni
tipo vegetazionale a confine con
presenze residenziali
0
-
Controllo dei progetti e delle
realizzazioni di iniziativa privata.
Tener conto che il comparto
ricade all’interno dei cerchi di
influenza
degli
osservatori
astronomici di Mozzate e
Legnano
Applicazione
rigorosa
di
attrezzature
e
allestimenti
conformi
L.R.
n°17
del
27/03/2000
130
Criteri di sostenibilità per i quali
sussistono negatività e criticità
5A
6A
7A
8A
Tutela
dell’ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
Tutela
delle
attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
Tutela e miglioramento
delle
risorse
idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione
e
miglioramento
della
qualità dei suoli
Preservazione
del
Patrimonio Paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione
e
miglioramento
della
qualità
dell’ambiente
locale
Protezione dell’atmosfera
e
contenimento
di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento
Modalità di mitigazione e
Strategica
Progettuale - Gestionale
compensazione
Accelerazione della pressione Individuazione di accessi in Realizzazione/preservazione di ‐ barriera verde di separazione
antropica/urbanizzativa
funzione
di
limitare
le zone filtro e barriere a verde in sui lati Est-Ovest e soprattutto
interferenze del traffico prescritto corrispondenza di confine con Sud (verso aree agricole e zone
con funzioni residenziali ed aree agricole e con macchie boscate)
boscate
attività agricola
Effetti attesi
-?
‐ recupero compensativo di aree
agricole interamente dismesse
in Valle Olona con demolizione
di edifici e bonifica
Progettazione e realizzazione
fognaria
compatibile
con
presenza di pozzo di rete idrica
pubblica (pozzo di via Palermo)
-
+?
Movimentazione
pesanti
+-
di
Enti - soggetti preposti
-Prescrivere
progettazione
puntuale
del
verde
filtro/separazione a corredo di
progetto edilizio;
- adozione di soluzioni omogenee
per
opere
integrative
(illuminazione,
recinzioni,
pavimentazioni ad uso pubblico e
- mantenimento di percorrenze
campestri
esistenti,
strade
vicinali/consorziali)
- cessione 50% d’area produttiva
a Comune per compensazione
settori A e C in Valle Olona
mezzi - Adeguamento del sistema viario Possibile estensione di rete Previsione cogente di parcheggi
idonei e specifici per mezzi
locale (via Palermo, via Mestre, ciclabile comunale
pesanti (autoarticolati/bilici)
via Vicenza)
Incentivazione dell’accesso a
- Nuovo raccordo diretto ad est
servizi pubblici comunali tramite
con direttrice provinciale Nord
via telematica;
Sud (SP12-SP22)
131
2C.2 Sistema insediativo
Azioni di piano:
relativamente alle funzioni terziario/commerciale/produttivo previste attestate in fregio alla SP12:
 ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate (AT_C/P sub 1), in parte con indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona
 ambito di trasformazione misto commerciale-produttivo a Cairate (AT_C/P sub 2) in parte con indice edificatorio trasferito in compensazione dalla Valle Olona
 ambito di trasformazione terziario-commerciale a Cairate (AT_T/C)
Criteri di sostenibilità per i quali
sussistono negatività e criticità
1A
2A
Minimizzazione utilizzo di
risorse energetiche non
rinnovabili e impiego delle
risorse rinnovabili nei
limiti della capacità di
rigenerazione
Bilancio
energetico
generale
Uso e gestione dal punto
di vista ambientale dei
rifiuti
e
inquinanti,
consumo di inerti da
attività estrattiva
Generazione di rifiuti
Effetti attesi
4A
Minimizzazione di rischi
di incidentalità rilevante
Generazione di nuovi
rischi, uso e gestione di
sostanze pericolose
Contenimento
inquinamento acustico
+-
Funzioni attrattive di rilevanti
flussi di utenza: maggior
consumo di energia
Introduzione di criteri innovativi avanzati
per il risparmio energetico, con
specifiche prescrizioni in atto di
convenzionamenti di P.A.
Estensione di rete fognaria con condotti a
tenuta bidirezionale
Comune di Cairate – competenza
privata
Funzioni attrattive di rilevanti
flussi di utenza: maggior
generazione di rifiuti
Controllo della quota di raccolta
differenziata e di pulizia rifiuti su spazi di
uso pubblico
Contributo a miglioramento della
viabilità sulle SP12 (su cui sono attestati
2 AT) mediante cessione di suolo e opere
-
0
0
- Adozione
di
segnaletica
elettronica
dissuasiva
per
velocità
e
accelerazioni
eccessive sulla viabilità locale e
di raccordo.
- Attuazione di accorgimenti
fonoassorbenti
di
tipo
vegetazionale a confine con
presenze residenziali a Nord e a
Ovest
-
Contenimento
inquinamento
elettromagnetico
Enti - soggetti preposti
+-
-?
3A
Strategica
Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento
Modalità di mitigazione e
Progettuale - Gestionale
compensazione
Ricorso a fonti alternative da risorse
rinnovabili
-?
Contenimento
inquinamento luminoso
-
Localizzazione fabbricati a idonea
distanza di antenna telefonica esistente su
via Nenni per AT_C/P sub 1 e AT_C/P
sub 2
Controllo
dei
progetti
e
delle
realizzazioni di iniziativa privata.
Limitazione dell’illuminazione stradale a
tratti a ridosso di insediamenti e a
intersezioni,
svincoli
solo
se
necessario/prescritto.
Applicazione
rigorosa
di
attrezzature
e
allestimenti
conformi
L.R.
n°17
del
27/03/2000
132
Criteri di sostenibilità per i quali
sussistono negatività e criticità
5A
6A
7A
8A
Tutela
dell’ecosistema
naturale (conservare e
migliorare lo stato della
fauna, flora selvatica, dei
relativi habitat e contesto
naturale)
Tutela
delle
attività
agricole e limitazioni al
consumo e ai cambiamenti
nella struttura degli usi del
suolo
Tutela e miglioramento
delle
risorse
idriche
superficiali e sotterranee,
conservazione
e
miglioramento
della
qualità dei suoli
Preservazione
del
Patrimonio Paesaggistico,
culturale, architettonico,
conservazione
e
miglioramento
della
qualità
dell’ambiente
locale
Protezione dell’atmosfera
e
contenimento
di
emissioni aeree, tutela
della qualità dell’aria
Valutazioni circa modalità di risoluzione e intervento
Modalità di mitigazione e
Strategica
Progettuale - Gestionale
compensazione
Accelerazione della pressione Individuazione di accessi Realizzazione/preservazione di zone ‐ Per AT_C/P sub 1 , AT_C/P
antropica/urbanizzativa
in
funzione
di filtro e barriere a verde in corrispondenza sub
2, AT_P:
recupero
minimizzare interferenze di confine con aree agricole e con compensativo di aree agricole e
del traffico con funzioni macchie boscate
forestali interamente dismesse
residenziali da quello
in Valle Olona con demolizione
commerciale
di edifici, bonifica e quota di
verde forestale da prescrivere
in loco
‐ Per AT_T/C: barriera verde di
separazione sui lati Est e Sud
(verso aree agricole)
Effetti attesi
-?
Enti - soggetti preposti
-
-?
0
Rete di smaltimento acque di prima Criteri di salvaguardia e
pioggia per tutte le superfici a parcheggio fissazione
di
quote
max
impermeabili e min filtranti del
suolo (anche per parcheggi e
accessi veicolari)
- Prescrivere progettazione puntuale del
verde pubblico e privato a corredo di
progetto edilizio;
- adozione di soluzioni omogenee per
opere
integrative
(illuminazione,
recinzioni, pavimentazioni ad uso
pubblico e relativi accessori)
- per AT_C/P sub 1 e AT_C/P sub 2
cessione di area per servizi in loco e
contributo pari a 50% di plusvalore per
cambio di destinazione
Attività attrattive comportanti Adeguamento
della - Soluzione viabilistiche idonee a separare - Previsione cogente di parcheggi
più consistenti flussi di utenza e viabilità locale nella zona traffico di utenza commerciale da quello sotterranei e multipiani (in base
a criteri di cui a Piano delle
di relativi mezzi
interessata (via Ariosto residenziale
Regole);
per AT_TC)
133
A 2.6.1
COSTRUZIONE ED ELABORAZIONE DEGLI INDICATORI
La casistica degli effetti ambientali, e quindi la stima che ne consegue, è
sostanzialmente riconducibile a:
-
Effetti diretti determinati in concomitanza (temporale e locale) ad azioni previste dal
P.G.T. e quindi di immediato riscontro
-
Effetti indiretti prodotti sempre dalle azioni, ma differite nel tempo e dilatate nel
territorio e comunque prevedibili sulla base di esperienze, criteri sperimentati e
documentati
-
Effetti cumulativi costituiti da un impatto complessivo incrementato da una
sommatoria di azioni (anche in sé non particolarmente significative ma diffuse e/o
persistenti) tali da determinare conseguenze /esiti ambientali specifici e particolari.
Nel P.G.T. gli effetti soprattutto connessi alle finalità infrastrutturali sovraordinate, sia
stradali che ferroviarie oltre alle attività terziarie connesse e indotte, sono tali da dar
luogo ad un complessivo impatto cumulativo, che comporta particolare attenzione e
concomitanti azioni di minimizzazione e compensazione ambientale per via delle
attività antropiche del sistema propriamente insediativo che ne risulta coinvolto e per il
rischio di compromissione degli aspetti propriamente ambientali (verde naturale,
inquinamento acustico, qualità dell’aria, vulnerabilità delle falde acquifere).
L’elaborazione degli indicatori proposti per garantire una corretta tutela ambientale a
fronte della complessità delle azioni individuate avverrà sulla base di un’idonea
distinzione tra:
-
Indicatori di status (descrittivi) atti sia a riprodurre la situazione ambientale che il
corretto trend evolutivo
-
Indicatori prestazionali mirati al proseguimento degli obiettivi ambientali connessi
all’attuazione del P.G.T..
Si richiamano in proposito le caratteristiche idealmente identificate per indicatori
attivabili dall’originario ma sempre valido Manuale UE ’98 e precisamente:
essere rappresentativi;
134
-
essere validi dal punto di vista scientifico;
-
essere semplici e di agevole interpretazione;
-
indicare le tendenze nel tempo;
-
ove possibile, fornire un’indicazione precoce sulle tendenze irreversibili;
-
essere sensibili ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente o nell’economia che
devono contribuire a indicare;
-
essere basati su dati facilmente disponibili o disponibili a costi ragionevoli;
-
essere basati su dati adeguatamente documentati e di qualità certa.
Sempre in materia di efficacia degli indicatori la successiva esperienza
ENPLAN
precisava a sua volta i seguenti requisiti:
-
“pertinenza: attinenza dell’indicatore alle tematiche proposte negli obiettivi
-
Significatività: capacità dell’indicatore di rappresentare in modo chiaro ed efficace le
problematiche
-
Popolabilità: disponibilità di dati per il calcolo dell’indicatore
-
Reperibilità: possibilità di avere nuovi valori della stessa serie storica che permettano
l’aggiornamento dell’indicatore
-
Rapporto costi-efficacia buono: dispendio di risorse non eccessivo per il reperimento
dei dati utili per la definizione dell’indicatore in rapporto all’informazione finale
contenuta nell’indicatore medesimo
-
Massimo livello di dettaglio significativo: possibilità di rappresentare la distribuzione
spaziale dei valori dell’indicatore sul territorio utilizzando informazioni georeferenziate
-
Comunicabilità: immediata comprensibilità da parte di un pubblico di tecnici e di non
tecnici, semplicità di interpretazione e di rappresentazione mediante l’utilizzo di
strumenti quali tabelle, grafici o mappe
-
Sensitività alle azioni di piano
135
-
Tempo di risposta sufficientemente breve
-
Impronta spaziale.”
Per il PGT di Cairate si è in ogni caso ritenuto di adottare una selezione unitaria e
mirata degli stessi indicatori di P.T.C.P. per non compromettere la necessaria
confrontabilità ed elaborazione a grande scala della fondamentale operazione di
monitoraggio di un territorio strettamente interdipendente,
Gli stessi sono stati pertanto qui riportati in toto con evidenziazione di quelli ritenuti
specificatamente idonei per il PGT di Cairate.
Si sottolinea che detto criterio risponde ai requisiti base già esposti sia perché solo in
sede provinciale è realisticamente e oggettivamente prospettabile una struttura di
osservatorio/centro di monitoraggio strategico ambientale con attività continuativa
permanente in grado di svolgere una raccolta di dati omogenei atti ad accertare e
pubblicare con esaustivi rapporti periodici (annuali) gli effetti attesi dalle politiche di
sviluppo territoriale poste in atto da una estesa molteplicità di soggetti.
Precisamente trattasi dei seguenti indicatori:
n' VAS
Cairate
SISTEMA DI MOBILITA'
1
2
3
SIGLA
PTCP
B07
B08
B09
NOME
INDICATORE
Intensità
traffico
di
Numero
di
salite/discese
nelle
stazioni
ferroviarie
Densità
strade
ferrovie
di
e
DESCRIZIONE
INDICATORE
Rappresentativo
dell’efficienza della
rete infrastrutturale
Rappresentativo del
grado di utilizzo del
trasporto pubblico
su ferrovia (non
significativo
per
territorio
di
Cairate)
Rappresentativo del
grado di saturazione
del territorio in
relazione
alle
infrastrutture
viabilistiche
(non
significativo
per
territorio
di
Cairate)
CRITERI DI
COMPATIBILITA’
DI CUI A P.G.T.
7A
B10
Densità di piste
ciclabili
Rappresentativo del
livello di offerta di
mobilità alternativa
Numero medio di
veicoli
circolanti/Km*
giorno
7A
Numero
di
movimenti utili in
ingresso e in
uscita
dalle
stazioni
7A - 8A
Km di strade e/o
di ferrovie/Km2 di
territorio
7A - 8A
4
UNITA’ DI
MISURA
- Km di piste
ciclopedonali/
Km strade (%)
- Km di piste
ciclopedonali/
abitante.
- Km di piste
ciclopedonali/
Km2di territorio
136
n' VAS
Cairate
SIGLA
PTCP
5
B01
6
B02
NOME
INDICATORE
Densità
popolazione
di
DESCRIZIONE
INDICATORE
Rappresentativo
della pressione sul
territorio
Abitazioni
occupate
Rappresentativo
della dotazione di
patrimonio edilizio
libero
Superficie
edificata
Rappresentativo del
grado
di
impermeabilizzazion
e del territorio
CRITERI DI
COMPATIBILITA’
DI CUI A P.G.T.
7A
7A
7A
7
B03
8
B04
SISTEMA
INSEDIATIVO
7A
9
B05
Superficie
urbanizzata
destinazione
produttiva
a
Frammentazione degli insediamenti produttivi
Rappresentativo
della pressione delle
attività
produttive
sul territorio
Rappresentativo di
disaggregazione sul
territorio di comparti
industriali di piccole
(non attendibile e
non
significativo
per territorio di
Cairate)
10
B06
Aree
ecologicamente
attrezzate
numero
abitanti/Km2
di
numero di unità
abitative occupate
/ numero totale di
unità
abitative
(%)
- m2 di area
urbanizzata
/ abitante
- m2 di area
urbanizzata/ m2
di territorio (%)
- m2 di aree
urbanizzate a
destinazione
produttiva/ m2
territorio (%)
- m2 di aree
urbanizzate a
destinazione
produttiva/ m2
aree complessivamente urbanizzate (%)
2*radq (superficie
aree produttive *
3,14)/perimetro
aree produttive
2A
Rappresentativo
della
superficie
destinata
a
infrastrutture, servizi
e/o sistemi dedicati
alla tutela della
salute
e
dell’ambiente
UNITA’ DI
MISURA
- m2 di aree
ecologicamente
attrezzate/m2 di
territorio (%)
- m2 di aree
ecologicamente
attrezzate/m2 di
aree complessivamente urbanizzate (%)
137
n' VAS
Cairate
11
12
SISTEMA AMBIENTALE
13
NOME
INDICATORE
DESCRIZIONE
INDICATORE
A01
Livello criticità
dell’aria
Rappresentativo del
livello di qualità
dell’aria espresso da
una serie di variabili
rappresentanti
le
concentrazioni dei
principali inquinanti
(es. CO, NO2, SO2,
O3, PM10)
A02
Consumo
acqua
A03
14
A04
di
Consumo
di
suolo in aree ad
alta vulnerabilità
Consumo
inerti
di
Rappresentativo
della quantità di
acqua
prelevata
dalla falda
Rappresentativo del
livello di pressione
antropica sulle aree
a
rischio
idrogeologico in determinato territorio
Rappresentativo
della riduzione di
sottosuolo fonte non
rinnovabile
(non
attendibile e non
significativo
per
territorio
di
Cairate)
CRITERI DI
COMPATIBILITA’
DI CUI A P.G.T.
8°
6°
15
17
A05
A06
A07
Superficie
a
verde pubblico
Superficie aree
protette
Superficie
boschiva
Rappresentativo del
livello di qualità
insediativa dei centri
urbani
Rappresentativo del
grado di tutela e
salvaguardia
del
territorio
non
urbanizzato
Rappresentativo
della dotazione di
aree boschive sia dal
punto
di
vista
paesistico
ambientale sia di
fabbisogno
in
termini di bilancio
del
carbonio
atmosferico.
18
A08
Superficie
agricola
Rappresentativo
della dotazione di
aree agricole di un
determinato
territorio
19
A09
Consumo
di
suolo in ambito
agricolo
Rappresentativo del
livello di pressione
antropica sulle aree
UNITA’ DI
MISURA
Valori limite di
inquinanti di cui a
Rapporti
di
qualità dell’aria
(SO2, NO2, CO,
O3,
PM10,
benzene,
benzopirene)
e
periodo
di
mediazione
m3/abitante *
anno
m3/anno
5A - 6A
16
SIGLA
DI
PTCP
5A - 6A
- m2 di verde
pubblico/abitant
e
- m2 di verde
pubblico/m2 di
territorio (%)
- m2 di aree
protette/abitante
- m2 di aree
protette/m2 di
territorio (%)
5A - 6A
- m2 di aree
boschive/abitan
te
- m2 di aree
boschive/m2 di
territorio (%)
5A
5°
- m2 di aree
agricole/abitant
e
- m2 di aree
agricole/m2 di
territorio (%)
m2
di
suolo
consumato in aree
agricole/m2
di
138
20
A10
agricole,
con
particolare
riferimento a cambi
di
destinazione
d’uso e ai processi
di urbanizzazione
Rappresentativo
dello
stato
di
degrado del suolo e
sottosuolo
Superfici
bonificate
territorio agricolo
complessivo (%)
2A - 6A
5°
A11
Superficie
di
rete ecologica
comunale
Rappresentativo
dell’estensione della
rete ecologica in un
determinato
territorio
22
A12
Numero
di
criticità
e
varchi risolti
Individua il numero
di
problematiche
risolte positivamente
in riferimento alla
rete ecologica
n' VAS
Cairate
SIGLA
PTCP
NOME
INDICATORE
DESCRIZIONE
INDICATORE
21
23
24
C01
Consumo
energia
di
C02
Rifiuti urbani
prodotti
Rappresentativo del
consumo di energia
complessivo
(uso
abitativo, produttivo
e trasporti)
Rappresentativo
della quantità di
rifiuti
urbani
prodotti
5°
N°
di
casi
problematici
risolti
CRITERI DI
COMPATIBILITA’
DI CUI A P.G.T.
1°
25
C03
2°
Kg/abitante*anno
Rappresentativo
dell’efficienza nelle
modalità di raccolta
dei rifiuti
6°
26
C04
Acque destinate
a depurazione
Rappresentativo del
grado di depurazione delle acque
reflue
UNITA’ DI
MISURA
- Ktep/abitante*a
nno
- Ktep/anno
2°
Rifiuti destinati
alla
raccolta
differenziata
m2
di
aree
bonificate/m2 di
aree da bonificare
(%)
- m2 di aree
facenti parte
della rete
ecologica
- m2 di aree
facenti parte
della rete
ecologica/m2 di
territorio (%)
Quantità (Kg) di
rifiuti destinati a
raccolta
differenziata/ quantità
totale (Kg) di
rifiuti
prodotti
(%)
- m2 di territorio
servito da
impianti di
depurazione/m2
del territorio di
riferimento (%)
- m3 di acque
destinate alla
depurazione/m3
di acque
prelevate (%)
139
27
28
C05
C06
Livello
di
criticità
idrogeologica
Rappresentativo del
grado
di
dissesto/stabilità
idrogeologico/a di
un
determinato
territorio
(non
significativo
per
territorio
di
Cairate)
Esposizione
rumore
Rappresentativo del
livello
di
inquinamento
acustico
al
m2 di aree soggette
a
dissesto
idrogeologico/m2
di territorio (%)
4°
Leq
(Livello
acustico
equivalente
continuo)
espresso in dB(A)
140
A.2.6.2 CRITERI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE "EX POST"
Successivamente all’approvazione del P.G.T., la V.A.S. sviluppa la fase definita "ex post"
riguardante l’attuazione e la gestione di finalità e programmi che prevede la valutazione
periodica degli stessi.
In particolare compete a detta fase :
- fornire un quadro conoscitivo inerente l’azione e le politiche di piano per accertare le
soglie da rispettare e gli obiettivi da raggiungere in materia di tematiche ambientali
- delineare idonei provvedimenti correttivi qualora ne emergesse l’esigenza.
Non va sottovalutata al riguardo la rilevanza che il monitoraggio assume anche in merito al
rispetto del quadro economico finanziario per l’attuazione degli obiettivi del P.G.T..
In quest’ultimo la realizzazione delle infrastrutture previste deve necessariamente essere
connessa al sostegno della qualità ambientale, da garantire con uno specifico appropriato e
parallelo impegno finanziario: la gestione "ex post" della V.A.S. dovrà infatti prevedere il
reperimento di risorse adeguate per l’applicazione di misure correttive (che non devono
consistere unicamente in provvedimenti costrittivi/limitativi o che possono richiedere
l’adozione di onerosi accorgimenti e soluzioni).
Lo strumento primario di monitoraggio resta naturalmente l’analisi dei dati forniti dagli
indicatori ambientali prescelti (come da precedente capitolo) , correttamente distinti in:
- indicatori “di status”, “di riferimento” o “descrittivi” che definiscono lo stato delle
componenti primarie della situazione ambientale del territorio, che risultano connessi
allo stato delle principali risorse ambientali (soggette a misurazione periodica e al
regolare aggiornamento circa le loro condizioni) e che devono essere utilizzati per
individuare le tendenze in atto
- indicatori “di prestazione”,”di finalità” selezionati in base alla capacità di registrare
l’evoluzione delle condizioni ambientali, che contribuiscono a valutare i progressi fatti e
il raggiungimento degli obiettivi di piano
I primi pertanto saranno registrati da soggetti istituzionali preposti (quali l’A.R.P.A.,
l’A.S.L., la Provincia tramite i propri uffici di settore e dall’Ufficio Comunale Ecologia),
mentre gli obiettivi e le soglie degli indicatori prestazionali competeranno al soggetto
procedente dal P.G.T. e dalla V.A.S. (cioè all’Amministrazione comunale di Cairate ed al
relativo Ufficio Tecnico).
141
Attraverso quest'ultimo avverrà la raccolta delle necessarie informazioni (che afferiscono
ad ambiti di Ecologia, Urbanistica, Edilizia privata) da rendere disponibili per l’eventuale
costruzione di uno specifico sito che dovrebbe più opportunamente essere gestito in sede
provinciale .
Tuttavia qualora non venga istituito un apposito ufficio V.A.S. presso la Provincia,
competerà al comune (tramite la propria struttura tecnica) l’attività atta a consentire la
redazione del rapporto di monitoraggio periodico , che dovrà rispettare i seguenti requisiti:
- documentare lo stato di avanzamento e di sviluppo dei contenuti del P.G.T. (nella loro
esecuzione ma anche nella fase di progetto e gestione)
- illustrare in modo immediatamente leggibile i risultati degli indicatori di stato e di
prestazione nella loro processualità e periodicità storica
- riportare l’ambito territoriale di riferimento di ciascun indicatore di stato e di
prestazione tramite un’efficace visualizzazione cartografica (in fase iniziale
aggiornando la cartografia a corredo della V.A.S. approvata)
- indicare fonti, strumenti e procedimenti di controllo adottati, variazioni/aggiornamenti
negli indicatori di riferimento e pareri/relazioni espresse dai soggetti preposti (A.R.P.A.,
A.S.L., Sovrintendenze, etc.)
- analizzare
le
variazioni
sensibili
riscontrate
dagli
indicatori, con
possibile
individuazione delle loro cause e dei loro effetti (sia positivi che negativi)
- segnalare le difficoltà organizzative, tecniche, di coordinamento circa l’efficacia degli
indicatori, la gestione dei relativi risultati e l’eventuale modifica/ aggiornamento/
implementazione degli stessi
- proporre provvedimenti e interventi per ridurre, limitare o compensare eventuali effetti
ambientali negativi riscontrati nel monitoraggio dell’attuazione del P.G.T. o anche solo
a fronte del mancato raggiungimento degli obiettivi attesi
- consentirne un’agevole e diffusa comprensione (non solo tra i tecnici introdotti alle
specifiche problematiche ma a tutti i soggetti potenzialmente interessati) articolando
tematicamente il documento di rapporto di monitoraggio, secondo lo schema distintivo
già utilizzato nella V.A.S. e precisamente:
1A) tematica energetica
2A) tematica estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche
3A) tematica rischio e incidentalità rilevante
142
4A) tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso
5A) tematica agro-floro-faunistica
6A) tematica geologica/idrogeologica/freatica/idrografica
7A) tematica paesaggistica, architettonica e culturale
8A) tematica atmosferica
- ricondurre le conclusioni con le indicazioni risolutive/propositive ai quattro sistemi di
riferimento già indicati nella V.A.S.:
- mobilità/accessibilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale
La cadenza del rapporto di monitoraggio sarà di norma annuale, con presentazione dello
stesso entro il primo semestre dell’anno successivo in modo da documentare la situazione
relativa a ogni anno solare.
Dovrà comunque essere prodotto (orientativamente entro 60 gg dalla trasmissione delle
relative informazioni) un rapporto aggiuntivo straordinario qualora venissero raggiunti
particolari obiettivi/soglie indicati nel P.G.T. o si verificassero condizioni di particolari
criticità e precisamente a fronte di:
- diverso sviluppo modifica della previsione infrastrutturale di cui alla nuova direttrice
Nord- Sud (tratti SP12-SP20 e SP12-SP 22)
- eccessivo peggioramento a giudizio di A.R.P.A. e A.S.L., dell'acqua di falda a uso
potabile
- comunque a fronte di rilevamenti/riscontri che dimostrino la sussistenza di consistenti
alterazioni ambientali
Il rapporto di monitoraggio verrà sottoposto al giudizio di compatibilità dell’autorità
preposta, che si esprimerà circa le proposte di intervento in merito.
Per eventuali provvedimenti da assumere verrà preventivamente acquisito il parere dei
comuni confinanti coinvolti.
Dovrà comunque essere attivata "ex novo" la procedura di VAS a fronte di :
143
- termine quinquennale del documento di piano
- modifica sostanziale dei contenuti del P.G.T. inerenti le infrastrutture
L’Ente procedente dovrà inoltre, acquisendo i pareri delle autorità ambientali interessate,
garantire alla struttura tecnica preposta al monitoraggio (UTC) strumenti idonei e
aggiornati per:
- organizzazione dei dati e delle informazioni
- programmi e i modelli atti a elaborare valutazioni e previsioni sulla base di ipotesi
differenziate
A seguito del suddetto rapporto e dei pareri espressi dagli enti preposti per gli specifici
aspetti ambientali, il comune (quale autorità procedente) disporrà in merito a:
- sviluppi di studi e ricerche di settore per analisi di approfondimento, prefigurazioni
modellistiche, valutazioni di soluzioni e proposte
- provvedimenti di integrazione ed aggiornamento del PGT
- concertazioni tempestive in merito a scelte e decisioni gestionali e di indirizzo con gli
Enti specificatamente preposti alle tematiche ambientali e soprattutto con le Istituzioni
preposte alle decisioni urbanistico-territoriali sovra-ordinate.
- provvedimenti ostativi, limitativi, cogenti nei confronti di soggetti pubblici e privati
operanti nell’ambito del P.G.T.
- linee guida, incentivi e sostegno ai soggetti privati e di interesse pubblico per
l’accelerazione e la diffusione di tecniche e criteri (urbanistici, di contesto, edilizi e
tecnologici) utili a perseguire le finalità del P.G.T.
La fase di monitoraggio dovrebbe comunque richiedere un approccio iniziale semplificato,
flessibile, graduale ed essenziale in grado di tenere conto:
- delle risorse di cui il comune dispone a tal fine, in fase iniziale, e della necessità di
attivare a tempi brevi e senza remore iniziali quindi un tavolo negoziale sulle tematiche
di maggior rilievo o impatto
- dell’opportuna prospettiva dell’avvio e della progressiva maturazione e configurazione
di un ufficio V.A.S. provinciale strutturato per una effettiva lettura dell’ambiente a scala
territoriale
- di un’attivazione effettivamente gestionale testata, continuativa e relazionata
funzionalmente con i diversi soggetti coinvolti
Va infatti tenuto presente che nella condizione attuale si rendono necessarie attenzione
continua e disponibilità a uno sviluppo critico e applicativo in generale della problematica
144
V.A.S. per la quale è necessario evitare la proliferazione di criteri di monitoraggio
disomogenei e non interfacciabili da parte di comuni inseriti in un contesto territoriale per i
quale gli aspetti ambientali richiedono
necessarie valutazioni e controlli compatibili,
coordinati ed unitari.
145
A 2.8.1. PROPOSTE, MISURE E PROVVEDIMENTI PREVISTI CIRCA
RIDUZIONE
DI
EFFETTI
NEGATIVI
SULL’AMBIENTE E MIGLIORAMENTO
SIGNIFICATIVI
DELLA
QUALITA’
DELLO STESSO
Sistema della mobilità
Premesso che l’Amministrazione Comunale ha approfondito gli aspetti funzionali della
mobilità e del traffico mediante elaborazione di PGTU, si espongono ulteriori
considerazioni di approfondimento e indirizzi applicativi di carattere generale, a
integrazione delle modalità di risoluzione e intervento per le Azioni di P.G.T. considerate
suscettibili di ricadute e impatti negativi sull’ambiente, come esposto in precedenti quadri
riassuntivi relativi al recepimento selettivo di programmi infrastrutturali stradali
sovraordinati a scala macro-territoriale (P.T.C.P.) e precisamente:
- nuovo tracciato ambientalmente sostenibile della direttrice Nord-Sud esterna ai nuclei
abitati (S.P. 12 – S.P. 20 e S.P. 12 – S.P. 22), quale variante a P.T.C.P. mediante
“Accordo di pianificazione: collegamento tra S.P. 12 e S.P. 22” (in itinere)
- adeguamento direttrice est-ovest SP12 in relazione ed agevolazione di connessione con la
nuova autostrada “Pedemontana Lombarda”.
Per gli stessi si rimanda a valutazioni svolte circa risoluzione ed intervento in modalità:
- strategiche
- progettuali/gestionali
- di mitigazione/compensazione.
Mentre l’adeguamento della S.P.12 avvalendosi dei convenzionamenti di cui agli ambiti di
trasformazione commerciale e produttivi situati in fregio alla stessa (AT_T/C, AT_C/P sub
1) potrà avere attuazione con minimo consumo di suolo e impatto, ben più complesse
restano le implicazioni ambientali per la nuova direttrice Nord-Sud (tratto S.P.12-S.P.20 e
S.P.12 – S.P.22).
La stessa infatti implica rilevante consumo di suolo agricolo fertile (macro-classe F di
P.T.C.P.), incide su alcune limitate macchie boscate (a Sud-Ovest in corrispondenza
dell’alveo del torrente Tenore e a Sud-Est della frazione di Peveranza) ma soprattutto
investe direttamente un varco ecologico nel torrente Tenore in settore comune a Cairate,
Cassano Magnago e Fagnano Olona, identificato dalla rete ecologica regionale R.E.R.,
confermata anche nel P.T.C.P..
146
Va comunque sottolineato che si tratta del vincolante recepimento in P.G.T. di una
previsione stradale sovraordinata in sede di P.T.C.P.
Nel corso dell’elaborazione dello strumento urbanistico generale l’amministrazione
comunale, come già fatto presente al capitolo A 2.4 (confronto e selezione delle alternative
al piano), è intervenuta promuovendo un “Accordo di Pianificazione” con la Provincia di
Varese e gli altri comuni interessati (Cassano Magnago, Castelseprio e Fagnano Olona)
che attivato nel novembre 2011 ha avuto un iter spedito dando luogo a variante di P.T.C.P.
attualmente in itinere.
Si evidenzia che, mentre la previsione stradale in questione non è a tutt’oggi
adeguatamente risolta per il tratto che interessa i comuni di Fagnano Olona e Solbiate
Olona in corrispondenza di attraversamento/innesto con l’infrastruttura in corso di
attuazione dell’ “Autostrada Pedemontana Lombarda, per il territorio di Cairate il nuovo
tracciato di PTCP risulta ormai individuato in termini definitivi e puntuali.
Precisamente:
- lo stesso, proprio per limitare il frazionamento di aree agricole aventi particolare
valenza ambientale (da tutelarle con previsione di parco agricolo), è stato riposizionato
all’interno della fascia “C” del P.A.I., in vicinanza del tessuto urbano di recente
realizzazione (T.U.R.R.) della frazione di Peveranza e Bolladello, garantendone
comunque idonea separazione;
- soprattutto è stata ottenuta la rimozione della previsione di una deviazione a Ovest che
contemplava immissione sulla via Nenni e via A. Moro di Fagnano Olona e che avrebbe
interessato ulteriori lotti agricoli e interferito con insediamenti residenziali preesistenti;
-
sono previste 3 rotatorie di raccordo/innesto con altra viabilità di cui 1 a valenza
territoriale (innesto su S.P. 12) e 2 locali (su via Milano per Peveranza e su via Mestre
per disimpegnare la nuova zona industriale di Sud-Ovest).
- l’interferenza con aree boscate è limitata a due macchie isolate di ridotta estensione,
ubicate rispettivamente a Sud di Peveranza ed all’estremità Sud-Ovest del territorio
comunale e classificate nel PIF come superfici boscate trasformabili ex art. 43 L.R.
31/2008.
L’accordo di pianificazione intercorso ha indubbiamente il merito, non solo di aver dato
luogo ad un percorso più funzionale e sostenibile ma, configurando variante di PTCP, di
aver
conseguentemente
comportato
specifica
procedura
VAS
a
scala
locale,
particolarmente orientata nei confronti delle problematiche specifiche del territorio di
Cairate.
147
Dalla stessa è scaturita la conferma di uno scenario complessivo che,
rispetto alla
originaria previsione stradale, a parità di effetti sulla viabilità e sulle criticità di paesaggio
ed ecosistema, risulta nettamente migliorativa.
Viene infatti posto quale obbiettivo prioritario l’integrazione nella previsione di tracciato
di:
- soluzioni mitigative per corridoi e varchi ecologici,
- idonee cautele ed interventi per gli aspetti idrogeologici,
- tutela della qualità ambientale e paesaggistica.
In proposito si riporta stralcio di considerazioni conclusive del relativo rapporto
ambientale:
“….Si evidenzia come la realizzazione del collegamento “SP12 - SP22 e SP12 - SP20"
sia all’origine dei potenziali impatti negativi. Gli effetti ambientalmente positivi sono
legati principalmente al riequilibrio dei flussi di traffico e dunque agli impatti su qualità
dell’aria e rumore nel centri urbani; emergono invece gli impatti negativi, "da
frammentazione", sulla connessione ecologica (interferenza con i varchi), sulla
continuità
degli
spazi
aperti,
in
particolar
modo
su
quelli
agricoli
e,
conseguentemente, sul paesaggio, del quale gli spazi aperti sono elemento connotativo.
In particolare emerge che, mentre le interferenze sulla REP possono essere almeno in
parte mitigate, grazie all’integrazione nel progetto infrastrutturale di una serie di
interventi di deframmentazione nei varchi ed attraverso l’integrazione di nuove
connessioni ecologiche nella rete, per le aree agricole non è possibile definire veri e
propri interventi mitigativi, bensì forme di compensazione. E’ necessario sottolineare
però che l’Accordo, nella definizione della previsione di tracciato, ha assegnato un
livello di attenzione prioritario alle interferenze con le superfici agricole, perseguendo
la minore frammentazione e marginalizzazione dei lotti.
Agli effetti negativi evidenziati si oppongono gli esiti positivi delle azioni di portata
sovracomunale, volte a riconoscere, tutelare e valorizzare il sistema degli spazi aperti
e, al contempo, la promozione di politiche di governo comunali volte a migliorare le
relazioni del sistema insediativo con gli spazi aperti stessi, anche nella prospettiva delle
scelte future in seno ai PGT. Ciò emerge dalla valutazione delle azioni su connessione
ecologica, sistema agricolo e sistema insediativo; i giudizi positivi derivano dagli
effetti alla scala territoriale delle azioni di ampliamento del PLS, azioni che, insieme
con l’integrazione della rete ecologica, si propongono di valorizzare il territorio e allo
stesso tempo di essere uno strumento "attivo", di tutela nei confronti delle spinte
148
insediative. A ciò si aggiunge infine la condivisione di politiche e di indirizzi da adottare
nel governo del territorio, anche alla scala comunale, allo scopo di armonizzare le
scelte, con particolare riferimento a quelle aventi potenziale ricaduta sovracomunale
(criteri insediativi, utilizzazione delle superfici a vocazione agricola, connessioni
ecologiche, aree produttive, mobilità dolce).
Riguardo la sostenibilità in rapporto al rischio idrogeologico, riconosciuta la sensibilità
del territorio in esame rispetto a questo tema, emerge che, grazie all’integrazione di
azioni specifiche (rifacimento del ponte sul Tenore in località Fornaci) nell’azione 1
"Collegamento SP12-P22 e SP12-SP20" (previsione del tracciato stradale) si
producono effetti positivi; è possibile altresì produrre un miglioramento
promuovendo con l’Accordo l’adozione di politiche condivise per il contenimento
dell’impermeabilizzazione dei suolo, individuata come una delle principali cause degli
eventi alluvionali che caratterizzano il bacino del torrente Tenore. Si considera a
questo proposito che la realizzazione della strada dovrà prevedere in fase
progettuale la realizzazione di tutti i presidi ed i manufatti necessari ad una corretta
gestione delle acque meteoriche.
Si ritiene quindi che la strategia di "riequilibrio della rete viabilistica provinciale";
necessaria per risolvere le criticità generate dall’ attraversamento dei centri urbani,
riducendo l’impatto della viabilità sui nuclei abitati e sviluppando un approccio integrato
tra progettazione ed azioni di valorizzazione territoriale, pur con impatti negativi, solo in
parte mitigabili, produca effetti positivi alla scala territoriale, rispetto alla
componente antropica. Si ritiene infatti utile precisare che il giudizio di sostenibilità che
si evidenzia assegna la preminenza all’aspetto antropico mentre individua, per quello
ambientale, effetti negativi e la necessità di adottare misure di mitigazione…..”
Dal confronto delle 3 possibili alternative di pianificazione dell’accordo riassumibili in
“… -scenario 0 nessuna previsione di collegamento stradale
-scenario 1 proposta di collegamento secondo il P.T.C.P. vigente
-scenario 2 proposta di collegamento secondo i contenuti dell’Accordo di
Pianificazione
sono infatti emeri i sotto-riportati riscontri:
"…..Lo scenario 0 – “nessuna previsione di infrastruttura"- non produce effetti né sul
consumo di suolo, né su continuità e consistenza degli spazi verdi, risultando dunque la
soluzione con minori impatti dal punto di vista ambientale, Tale scenario presenta
comunque un punto debole, che risulta particolarmente critico: esso, non essendo
149
legato a impegni certi riguardo alla componente ambientale delle previsioni recate con
gli strumenti urbanistici comunali, non offre garanzia alcuna circa il mantenimento
dello status quo territoriale, demandando all’area della verifica di compatibilità tra
PGT e PTCP ogni determinazione sull’assetto dell’ambito interessato. Tale verifica,
peraltro, differentemente da quanto operato attraverso un accordo di pianificazione
specifico, riguarda solo i temi stabiliti nella legge per il governo del territorio (L.R. n.
12/2005), i quali concorrono solo in parte a definire il quadro territoriale complessivo.
Nello scenario 0, inoltre, le ricadute viabilistiche conseguenti all’esecuzione
dell’autostrada Pedemontana e delle opere a essa connesse, oltre a non generare
apprezzabili miglioramenti nell’attraversamento dei centri abitati, non vengono gestite
ma solo "subite" dal sistema viabilistico.
-
Lo scenario 1. risulta critico in quasi tutti gli aspetti indagati, fatta eccezione
per quello di funzionalità viabilistica. Ad esso conseguirebbe, infatti, la realizzazione
di un’infrastruttura il cui tracciato fu localizzato in sede di redazione di un piano
territoriale a scala vasta, senza quindi poter considerare adeguatamente tutti i fattori
d’impatto e, soprattutto, in assenza di un progetto di territorio che tutelasse le valenze
ambientali del contesto. Pur a fronte di un miglioramento di funzionalità della rete
viabilistica, la concretizzazione dello scenario 1 comporterebbe costi ambientali solo
in parte mitigabili.
-
Lo scenario 2 proposto con l’Accordo, a parità di effetti (rif. scenario 1) sulla
rete viabilistica e sulle criticità dovute all’attraversamento dei centri urbani, pur non
eliminando le interferenze su consumo di suolo, paesaggio ed ecosistema,
rappresenta una soluzione migliorativa rispetto alla proposta del PTCP; ciò
principalmente in virtù del fatto che la variante si pone l’obiettivo di integrare nella
previsione di percorso soluzioni mitigative per l’impatto sulla REP, pone
l’attenzione alle dinamiche idrogeologiche ed alla frammentazione delle superfici
agricole e mette in campo forme di tutela, di valorizzazione e di promozione del territorio
e delle sue valenze ambientali e paesaggistiche.
-
Il giudizio complessivo vede inoltre un importante ruolo delle opere di
mitigazione e delle politiche di governo del territorio che integrano gli effetti positivi
sugli obiettivi a maggior impatto sociale (effetti sulla viabilità) rispetto alla sola
realizzazione Infrastrutturale prevista dal PTCP.
-
Il giudizio positivo sul contenuti dell’Accordo discende, pertanto, dalla
comparazione operata attraverso il criterio valutativo, alla luce del fatto l’Accordo
150
attiva politiche condivise e forme di tutela e di valorizzazione ambientale e
paesaggistica del territorio, volte a garantire anche un maggiore grado di
sostenibilità delle scelte di governo del territorio, scelte che, in ultima analisi, si
configurano anche come strumenti di controllo delle spinte insediative, L’Accordo
pertanto, da un lato costruisce un processo chiaro nei suoi obiettivi e nelle sue azioni,
volto a garantire certezze sull’assetto territoriale futuro qualora la strada fosse
realizzata, dall’altro lato stabilisce precisi parametri e vincoli per la progettazione
dell’opera in ragione della necessità di compatibilizzazione ambientale della stessa.
Sempre per quanto attiene i profili viabilistici, lo scenario 2 comporta sensibili
miglioramenti per la vivibilità nei centri abitati, in relazione alla riduzione del
traffico veicolare di attraversamento in senso N-S sia in Cairate sia in Fagnano
Olona, nonché una significativa fluidificazione del traffico lungo la SP12.
Dalla valutazione si evince quindi come lo scenario 2 ovvero l’attuazione delle
previsioni dell’accordo di pianificazione sia complessivamente preferibile sia allo
scenario 0 (mantenimento dello stato di fatto) sia allo scenario 1 (ovvero la previsione di
P.T.C.P. vigente)……”
Le situazioni oggetto di sensibilità e di criticità identificate nello specifico Rapporto
Ambientale comporteranno ulteriore necessario approfondimento sia nella fase successiva
costituito dal relativo monitoraggio in aggiunta a quello di cui alla VAS del PGT, ma
altresì dovranno identificare specifiche soluzioni tramite elaborazione VIA concomitante
alla progettazione dell’opera stradale vera e propria in modo da restituire un esito integrato
di ingegneria sia tecnica che naturalistica.
Tra le situazioni che richiedono esaustiva e coordinata risoluzione si richiamano:
- caratteristiche del rilevato dell’opera stradale che dovrà risultare minimizzato rispetto
piano di campagna (con quota media orientativamente non superiore a 50 cm.)
-
le due opere di scavalco dell’alveo del torrente Tenore (a Ovest di Bolladello e
nell’estremità Sud del territorio comunale)
- la criticità per inquinamento acustico in prossimità di 6 ambiti edificati residenziali (nei
confronti di presenza antropica)
- la criticità per inquinamento acustico (nei confronti di presenza faunistica) in prossimità
di varchi ecologici (RER_REP) all’estremità Sud-Ovest del territorio comunale
- le connessioni tra la nuova viabilità provinciale e la rete locale e in particolare quella
ciclabile (vedasi l’interferenza con la pista ciclopedonale in corso di realizzazione in via
151
Milano per la quale tratterà in proposito di vagliare soluzioni progettuali che implichino
preferibilmente sovrappasso con passerella o attraversamento a raso semaforizzato,
escludendo sottopassi per problemi conseguenti a rischi idraulici conseguenti a
esondazione del vicino torrente Tenore e comunque per difficoltà a evitare confluenza e
smaltimento di acque piovane)
Analogo intervento si porrebbe inoltre anche in corrispondenza dell’innesto sulla S.P. 12
nella prospettiva di un’ulteriore possibile percorrenza ciclopedonale Est-Ovest (CairateBolladello) parallela alla citata arteria provinciale (sul lato Nord di via Monterosa con
prosecuzione su via Manzoni): la stessa infatti in aggiunta a quello (con analogo
orientamento ma in posizione baricentrica) in corso di attuazione lungo via Rimembranze,
via Milano, via S. Giovanni Bosco, consentirebbe di interconnettere in modalità compiuta
il Centro principale con le 2 frazioni di Bolladello e Peveranza, soprattutto per fruizione di
servizi comunali, scolastici e commerciali di vicinato.
La nuova viabilità territoriale potrebbe in termini di compensazione ambientale contribuire
ad uno esaustivo sviluppo della rete ciclo-pedonale che l’Amministrazione Comunale di
Cairate ha già in corso di attuazione.
Lo sviluppo della rete ciclo-pedonale riveste infatti per Cairate particolare rilevanza,
stante la non sostenibilità economica di un servizio di trasporto pubblico urbano e
configurandosi come la sola soluzione praticabile per una mobilità urbana alternativa a
quella veicolare.
Ulteriore interesse riveste poi la connessione della rete ciclopedonale urbana con quella a
intercomunale turistico-amatoriale della Valle Olona al fine di promuovere deviazioni da
questa sia verso le presenze storico-monumentali di Cairate sia nei confronti dell’integro
contesto boschivo collinare a Ovest.
Si evidenzia poi che la rete ciclopedonale comunale risulta già raccordata con la valle
tramite il caratteristico, quanto poco noto, percorso sterrato in prosecuzione di via
Volta (risultando l’accesso ciclabile dalla Valle a Cairate tramite via xx Settembre
decisamente dissuasivo per l’incompatibilità con l’intenso traffico veicolare).
Lo stesso adattato con minimo intervento, darebbe luogo ad un tracciato idoneo a
rendere l’intero territorio di Cairate (che al di là del celebre Monastero Benedettino
offre una vasta gamma di significative mete e centri di interesse) quale validissimo
itinerario estensivo di quello della Val d’Olona, connettendo quindi direttamente
Cairate, assieme a Torba, Castelseprio, Castiglione Olona tramite un excursus
ciclabile di eccezionale interesse culturale e ambientale.
152
Il sistema ciclopedonale potrebbe infine avere peculiare estensione su sede propria anche
tramite la valorizzazione e l’adeguamento della capillare rete di tradizionali percorrenze
campestri (strade vicinali e consorziali), che nel territorio comunale sono tutt’ora in uso e
comunque individuabili.
Per inciso si sottolinea come in ogni caso, benché esterna al territorio comunale,
rappresenti una situazione risolutiva per il centro di Cairate l’attuazione della previsione
SP2 DIR sulla sponda Est della valle dell’Olona dato che la stessa devierebbe la quasi
totalità dell’attuale traffico di attraversamento (dalla SP2 tramite le per Lonate Ceppino e
XX Settembre) che costituisce un fattore determinante di compromissione della fruibilità
ciclopedonale dell’abitato.
Sistema insediativo
Le previsioni di sviluppo insediativo sono affidate sia a 5 ambiti di trasformazione (A.T.)
di cui:
- 1 produttivo (AT_P)
- 1 residenziale (AT_R)
- 1 terziario-commerciale (AT_T/C)
- 2 commerciale-produttivo (AT_C/P sub 1, AT_C/P sub 2)
sia ad ambiti di Piani attuativi individuati all’interno e comunque a ridosso del tessuto
urbano residenziale recente (T.U.R.R.) di cui:
- 8 a Cairate (di cui 7 residenziali e 1 per servizi di uso pubblico e residenza)
- 4 a Peveranza (di 2 residenziali e 2 produttivi)
- 1 a Bolladello (residenziale)
Mentre per i comparti di Piani Attuativi (P.A.), stante la localizzazione e la contenuta
entità di una nuova edificazione, suscettibile di effetti limitati sull’intorno sia naturale che
edificato, valgono le indicazioni e le cautele successivamente esposte per i processi
edificatori in generale, per gli Ambiti di trasformazione (A.T.) , stante la rilevanza
assegnata nell’ambito delle previsioni di PGT, si rimanda a disamina svolta
specificatamente per ciascuno degli stessi.
In proposito si osserva che il P.G.T. in sede di “Documento Preliminare del Documento di
Piano” ha già fornito puntuali prescrizioni e criteri atti a garantire l’attuazione degli ambiti
di trasformazione nel rispetto degli obbiettivi generali di piano.
Con la presente V.A.S. vengono delineati alcuni ulteriori opportuni orientamenti per
l’edificazione in generale traducibili in articolati normativi in sede di “Piano delle Regole”
e soprattutto in incentivi anche tramite idonea politica di applicazione degli oneri
153
urbanizzativi e/o bonus volumetrici suscettibili peraltro di essere ulteriormente integrati
con specifiche condizioni e pattuizioni tramite stipula di convenzionamento.
Trattasi in sostanza di:
- proporre incentivi per classificazioni energetiche più prestazionali
- favorire la realizzazione della maggior dotazione possibile di posti auto privati in modo
tale che l’A.T. residenziale e i vari P.A. suppliscano anche a carenze pregresse
- contemplare sistemazione/progettazione concomitante a quella volumetrica anche degli
spazi asserviti e in specie del verde (progettazione paesaggistica a scala micro)
- generalizzare i criteri di recinzioni aperte non solo su strada ma anche all’interno dei
lotti a ridosso di aree di terzi a verdi esistente o previsto, per garantire continuità
vegetazionale
- favorire attività commerciali di vicinato compatibili in ambiti idonei
- tutelare il verde privato esistente (mediante apposito regolamento del verde urbano
esteso anche a criteri di preservazione e corretta manutenzione dello stesso e con
vigilanza/gestione per gli aspetti fito-patologici)
- realizzare nei nuclei di antico formazione (N.A.F.) percorsi interni e passaggi porticati
di uso pubblico ove opportuno e con soluzioni mirate (anche di tipo trasversale) per
consentire una viabilità pedonale più capillare e diretta in parte svincolata da quella
stradale, atta a rendere permeabili gli isolati con prescrizioni per i nuovi interventi (in
particolare se attuati con procedura di Piani Attuativi)
- porre in connessione tutte le sedi di pubblici servizi con percorsi ciclo-pedonali sia di
extraurbani che interni agli abitati, eventualmente gerarchizzando ed intervenendo sulla
viabilità esistente ove non sia praticabile separazione del traffico veicolare.
- aumentare il potenziale edificatorio, sia pure con la dovuta cautela e in settori mirati,
per incremento della densità volumetrica nell’ottica di consentire aumento fisiologico
dell’edificato senza estensione di superfici coperte e della complessiva urbanizzazione
(attuando in sostanza un recepimento controllato e selettivo di contenuti già della L.R.
n° 4/2012- nuovo piano casa)
Peraltro proprio la riduzione della dinamica di sviluppo sull’abitato consolidato,
disciplinata e ricondotta prevalentemente allo strumento dei Piani attuativi, potrà
consentire una sistematica e diffusa azione di riqualificazione funzionale dell’esistente
con idoneo inserimento nel contesto edificato, miglioramento della mobilità,
salvaguardia dei nuclei antichi e dell’intorno delle presenze storico culturali.
154
L’estensione della zona industriale di Sud-Ovest (AT P1) dovrebbe poi consentire una
prioritaria opportuna ri-localizzazione di attività produttive già ubicate all’interno del
tessuto residenziale.
La previsione di opere pubbliche e in particolare il nuovo poli-plesso scolastico dovrà
costituire paradigma sia per applicazioni di diffusa qualità energetica non solo di tipologia
passiva ma anche di tecnologia innovativa e da fonti alternative.
Dovrà costituire inoltre occasione per adeguata sistemazione e fruizione degli spazi esterni
a uso pubblico.
Sistema ambientale
Il territorio comunale di Cairate dispone di una significativa superficie boscata
sostanzialmente articolata in 2 fasce Nord-Sud di cui la prima attestata sui bordi vallivi
della Valle Olona e la seconda, più profonda e consistente, delimitata a Est dalle frazioni di
Peveranza e Bolladello ed a Ovest dai comuni di Cavaria con Premezzo ed Oggiona S.
Stefano.
La tutela vegetazionale di detti ambiti costituisce altresì fattore di sicurezza idro-geologica
oltre che di tutela paesaggistico-ambientale: gli acclivi a Ovest nella frazione di Bolladello,
soggetti a dilavamento di rivi diffusi , ma soprattutto i bordi vallivi dell’Olona presentano
fragilità e vulnerabilità agli effetti idro-geologici, come è riscontrabile dalla frana
“Barlam” sul bordo Est a confine con Lonate Ceppino (che seppur quiescente richiede
puntuale monitoraggio) e da indizi di smottamento presenti sempre nel Comune di Lonate
Ceppino.
La previsione di adesione al Parco locale di interesse sovracomunale, “P.L.I.S. R.T.O.” a
Nord ed il coordinamento con il “P.L.I.S. del Medio Olona” a Sud consentirebbe di
effettuare una saldatura tra i due sistemi naturali protetti, tutelando e coordinando
opportunamente con il P.L.I.S R.T.O. l’integro contesto coltivato identificato nella “piana
agricola centrale”: nel contempo garantirebbe da disboscamenti e modiche d’uso del
suolo, fautori di possibili squilibri geologici, non gestibili se non limitatamente tramite
gli usuali strumenti urbanistici locali.
Il P.G.T. pone particolare attenzione al paesaggio naturale prospettando una messa in rete
del sistema verde correlando:
- aree agricole
- aree boscate
- verde pubblico/attrezzato
- corridoi ecologici
155
- alveo del torrente Tenore.
Le previsioni di sviluppo edilizio di cui agli ambiti di trasformazione previsti nel piano
comportano riduzione di aree boscate per l’ambito AT_C/P sub 1, peraltro classificato di
tipologia trasferibile (ex LR 31/08 art.43) e prevalentemente costituita da essenza robinia
pseudo-acacia e inoltre anche AT_C/P sub 2 (benché quest’ultima consista in una limitata
macchia di essenze sopracitate, non riportata nel PIF).
Inoltre, essendo gli ambiti di trasformazione AT_R, AT_P (in toto) a destinazione agricola
di macro-classe F e l’ambito AT_C/P sub 1 (in parte) e gli ambiti AT_C/P sub 2, AT_T/C
(in toto) a destinazione agricola di macro-classe MF, oltre all’ambito di piano attuativo
PA_RS di macro-classe MF, il P.G.T. dovrà contemplare in merito “bilancio neutro”
mediante compensazione con bonifica/recupero a verde attrezzato e boschivo di gran parte
del contesto industriale dismesso della Valle Olona in modo tra l’altro da connettere nel
fondovalle le due fasce naturali preservate ubicate sui pendii dell’invaso fluviale.
In tale quadro previsionale è comprensibile come il programma del nuovo asse provinciale
Nord-Sud (SP 12-SP20 e SP12-SP222) per il quale la variante di PTCP e la relativa
V.A.S. hanno già svolto verifica di compatibilità debba comportare una specifica
progettazione estesa alle implicazioni ambientali con risoluzione puntuale delle situazioni
di conflitto e interferenza, in particolare in corrispondenza del delicato varco ecologico
all’estremità Sud del territorio comunale.
Cospicuo è inoltre il patrimonio di edilizia storico-culturale di Cairate, suscettibile di
valorizzazione per un diffuso recupero dell’immagine urbana che comprende un’ampia
casistica di situazioni richiedenti criteri di approccio, tutela e intervento differenziati.
Precisamente trattasi di:
beni attualmente vincolati ex art. 13.1 del D.Lgs n° 42/2004 (codice dei beni culturali)
e precisamente:
- Monastero Benedettino di S. Maria Assunta a Cairate con il relativo compendio (chiostro
del ‘400, chiesa monastica affrescata da A. Luini nel ‘500, arco di Manigunda)
- Settecentesca antica chiesa parrocchiale di SS. Ambrogio a Cairate
- Chiesa parrocchiale di S. Ambrogio a Bolladello
- Santuario della Madonna di S. Calimero a Bolladello
- Chiesa di S. Maria Assunta a Peveranza
ulteriori presenze monumentali con vincolo ex art. 12.1 del D.Lgs n° 42/2004 e cioè di
applicazione in modalità per così dire "automatica" (in quanto destinazione pubblica
ricadente in periodo anteriore a 70 anni):
156
- Palazzo ex municipio di P.zza 1’ Maggio 7, a Cairate
- Chiesa di S. Martino a Cairate
presenze edilizie comunque peculiari all’interno dei nuclei antichi quali:
- Fronti di antiche case a corte attestate sulla discesa verso valle di via XX Settembre ai
n’ civici 2-4-6-8- e relativi cortili interni, a Cairate
- “Cortine edificate” di via Cairoli, a Cairate (in particolare per le abitazioni di cui ai n’810-12)
- “Cortine edificate” di via Mazzini, a Cairate (in particolare per le abitazioni di cui ai
n’12-16)
- “Cortine edificate” di via Coni Zugna, a Cairate
- Edificio ex antica locanda in P.zza Libertà 10/16, all’inizio di via Molina, a Cairate
- Abitazione in via Alberti, angolo via Marconi, a Cairate
- Abitazioni in via Cairoli 8-10-12, a Cairate
-
Edificio in via Mazzini 12-16, a Cairate
-
“
-
“
Torre Colombera ” in vicolo Pace, a Bolladello
ex Convento della Confraternita degli Umiliati in via Cavour 10, angolo
vicolo Magnoni, a Bolladello
- Antica opera muraria in vicolo Solferino a Bolladello
- Contesto edificato ai piedi del colle su cui sorge la chiesuola di S. Calimero, a
Bolladello
-
“Invaso” di P.zza Noè, a Bolladello
-
“Invaso” di P.zza 1’ Maggio, a Bolladello
-
“Cortine edificate” di via Cavour a Bolladello
- “Spina edificata” tra via Bertani e via Padre Mansueto, a Peveranza,
-
“Sagrato” di P.zza Papa Giovanni Paolo 2 ‘, a Peveranza
-
“Cortine edificate” di via Castelfidardo, Padre Mansueto, Bertani , a Peveranza
-
“cortile-piazzetta-slargo” con edicola votiva in via Bertani. A Peveranza
paradigmi di architettura civile per uso pubblico e collettivo di storia recente qui
elencate in via esemplificativa e non esaustiva:
- tipologie di edilizia borghese e padronale della prima metà del secolo scorso, qui
elencate in via esemplificativa :
-
edificio d’abitazione in via Manzoni 4 , a Cairate
-
“
“
“
“ “ Volta 12, a Cairate
-
“
“
“
“ “ Cairoli 12 , a Cairate
157
-
“
“
“
“ “ Bozzoni 13 , a Cairate
-
“
“
“
“ “ Marconi 2, a Cairate
-
“
“
“
“ “ Anforelli 7 , a Cairate
-
“
“
“
“ “ Azimonti 6, a Bolladello
-
“
“
“
“ “ Azimonti 8, a Bolladello
-
“
“
“
“ “ De Amicis 73, a Bolladello
-
“
“
“
“ Piazza 1’ Maggio 27, a Bolladello
-
“
“
“
“ via Cattaneo 1, a Peveranza
-
“
“
“
“ via Cattaneo 5, a Peveranza
-
“
“
“
“
“
Cattaneo 9/11, a Peveranza (corpo interno e d esterno)
-
“
“
“
“
“
Matteotti 14 , a Peveranza
-
“
“
“
“ “ Milano 35 , a Peveranza
tipologie peculiari di edilizia a ballatoio e agricola risalenti a periodo compreso tra
XIX secolo e primi decenni del secolo scorso quali:
- Fienile interno in via XX Settembre 4, a Cairate
- Fronte interna a ballatoio in via XX Settembre 6, a Cairate
- Fienile interno a via Crosti 5, a Cairate
- Cascina Bellingera in via Bellingera, a Cairate
- Fabbricato rustico in vicolo Bellini, a Bolladello
- Edificio già parte di compendio padronale in P.zza I Maggio 23, a Bolladello
-
“
“
“
“ “ Carnelli 3, a Bolladello
- Edificio d’abitazione in Piazza 1’ Maggio 23 , a Bolladello
- Cascinale interno a via Castelfidardo 8 (“casa della nonna”), a Peveranza
- Edificio a Est di Via Milano e confinante a Sud con torrente Tenore, a Peveranza
-
“
“
“
“ via Milano 31, angolo via delle Giere, a Peveranza
-
“
“
“
“ “ Milano 33, a Peveranza
-
“
in via Bertani 1, a Peveranza
-
“
in via Bertani 4, a Peveranza
- Fienile all’interno di via Bertani 4 a Peveranza
- Edificio rustico in via Padre Mansueto 6, a Peveranza
-
“
al n’ 21 (interno a vicolo) di P.zza Papa Giovanni Paolo 2’, a Peveranza
- Fabbricato rustico in vicolo Bellini, a Peveranza
In realtà tale elenco è ben lungi dall’essere esaustivo e risolutivo: soprattutto per gli edifici
vincolati ex D.lgs 42/2004, la natura del vincolo, per lo più non esteso al contesto, non
158
garantisce affatto una efficace tutela dell’esteso e complesso patrimonio costituito non solo
dai singoli edifici di pregio ma da un insieme configuranti un sistema articolato di
presenze, memorie, segni e sequenze che comprende anche spazi vuoti come tracciati
e invasi di vie e piazze oltre a testimonianze storiche minori.
In quest’ultima casistica rientrano:
- manufatti e resti caratteristici della dismessa ferrovia della Valmorea (torre-serbatoio,
piastra girevole, binari, , ponte in ferro a confine con Fagnano, scambi e segnaletica,
casello in fondo a via XX Settembre ).
- cappella della Madonna di Marzo situata all’estremità superiore di via XX Settembre
- antico sentiero-percorso di crinale sul bordo della valle a Est dell’abitato di Cairate
- percorso in parte con acciottolato (“rizzata”) di via Volta in connessione con la val
d’Olona
- arcate in pietra in via XX Settembre 2,4,6 a Cairate, a Peveranza p.zza Giovanni Paolo
2’al n’ 15, a Bolladello in via Cavour 14
- cappelle votive di via Dante angolo via Crosti a Cairate, in via Bertani angolo Padre
mansueto a Peveranza, Bolladello via Cavour
- cappella celebrativa di P.zza 1’ Maggio, a Bolladello.
Il complessivo recupero unitario e coordinato delle testimonianze
storico-culturali-
architettoniche, esteso al contesto, alle relazioni tra pieni e vuoti, ai coni visuali, ai segni
anche minori del passato, all’attenzione cura dei corretti trattamenti cromatici e del
repertorio di finiture per l’edificazione di nuovo impianto e la manutenzione dell’esistente,
consentirà una restituzione di particolare efficacia per un patrimonio locale di particolare
pregio per storia e significati.
Il caratteristico sistema naturale della Valle Olona e quello collinare boschivo a Ovest
di Bolladello e Peveranza, meno conosciuto, unitamente all’integra e peculiare fascia
agricola centrale, potranno inoltre dar luogo ad una vera e propria integrazione tra
paesaggio naturale e paesaggio edificato.
Quanto sopra consente per Cairate la concreta prospettiva di una valorizzazione quale
meta turistico- articolata come estensione ed arricchimento del frequentato percorso
culturale ciclabile della Valle Olona/Val Morea individuato nella rete regionale ( RER).
Per un più efficace recupero dell’identità dei luoghi è prospettabile il ricorso a:
- catalogazione di presenze e ambiti di interesse storico-ambientale tramite
repertorio analitico
159
- elaborazioni tematiche integrative della “Carta del paesaggio condiviso” idonee ed
efficaci a orientare in un unitario esito progettuale di qualità territoriale la molteplicità
di aspetti naturalistici, morfologici, culturali, storici e percettivi
- affiancamento alle procedure vincolistiche di cui al D.Lgs n°42/2004, per sua natura
non generalizzabile, di vincoli di P.G.T. per una più agevole applicazione, con
specifica:
- identificazione di edifici contraddistinti da rilevanza architettonica da sottoporre a
diverse casistiche d’intervento (restauro, risanamento, ristrutturazione e restituzione
ambientale)
- identificazione parti/ porzioni significative di edifici in relazione al contesto da
sottoporre sempre alle casistiche d’intervento di cui al punto precedente
- modalità di risoluzione di coni visuali urbani da salvaguardare
- istruttoria e valutazione progressivamente approfondita relativamente all’aspetto
morfologico per Ambiti di Trasformazione e Piani Attuativi ricadenti in contesti a
differenziata “sensibilità paesaggistica”
- adozione di procedure di controllo/assenso (qualora incidano su immobili e ambiti
urbani di interesse ambientale) estese anche per gli interventi manutentivi, di prassi
esclusi dall’assoggettamento a procedure comunali di riscontro, poiché in tali situazioni
anche la manutenzione ordinaria può costituire un’operazione sensibile e quindi
soggetta a tutela
- eventuale predisposizione di una “Guida all’immagine urbana”, a latere o costituente
parte integrante delle N.T.A. del Piano delle regole, con repertorio di soluzioni di
particolari, indicazioni morfologiche, accostamenti cromatici al fine di evitare
dissonanze, accostamenti spuri, soluzioni non compatibili, relativamente agli interventi
anche di semplice manutenzione dei fabbricati (e quindi anche se rientranti nella
semplice casistica ordinaria) ricadenti nei nuclei di antica formazione e negli ambiti
paesaggistici interni ed esterni all’abitato: ciò stante appunto il processo in atto di
liberalizzazione e di eliminazione di controlli per tipologia di interventi di modesta
entità, essendo però questi sempre suscettibili di esiti cumulativi.
Per quanto attiene aspetti e indirizzi di natura igienico-sanitaria ambientale da considerare
nel P.G.T. si evidenziano i sottoelencati criteri.
160
Precisamente per quanto attiene rete fognaria, reticolo idrico minore e falde idriche si tratta
di:
- definire un programma di adeguamento dell’esistente e di nuovi interventi anche sulla
base del P. urbano generale dei servizi del sottosuolo (P.U.G.G.S.) per il quale è
prevista adozione in concomitanza al P.G.T..
- minimizzare i settori del territorio (peraltro limitati) tutt’ora sguarniti da rete fognaria
secondo un P. di copertura dell’intero edificato
- costruire in tutte le aree di rispetto di risorse idriche (in particolare in ambito di riserva
idrica provinciale) un sistema a tenuta bi-direzionale per i nuovi tratti fognari, cioè
dall’interno verso l’esterno e viceversa, e con recapito all’esterno dell’area medesima
(in particolare per ambiti AT_C/P sub 2 e AT_P) che in parte rientrano in fasce di
rispetto di pozzi idropotabili)
- evitare, ove possibile, la presenza di manufatti che possano costituire elemento di
discontinuità, quali i sifoni e le opere di sollevamento
- riqualificare l’alveo del fiume Olona
- riqualificare il torrente Tenore approfondendo le modalità con il consorzio di bonifica
per conciliare naturalità e collettamento fognario
- evitare la dispersione di acque meteoriche agli svincoli e alle intersezioni dei primari
sedimi stradali nel sottosuolo con la realizzazione di vasche di laminazione e di prima
pioggia
- effettuare verifiche di collaudo, per tutte le nuove fognature, non solo limitate agli
allacci ma in corso d’opera con messa in esercizio subordinata all’esito favorevole e
sempre prima dell’agibilità delle costruzioni
- censire serbatoi di gasolio interrati, cisterne in genere, pozzi perdenti per reflui che non
siano piovani e attivare provvedimenti per controlli e bonifiche delle situazioni
suscettibili di rischio di interferenza con le falde acquifere
- delineare un quadro delle indagini e bonifiche prioritarie per situazioni passibili di
contaminazione di falde idriche
Per quanto afferente invece all’inquinamento elettromagnetico e luminoso si tratta di:
- predispone piano di localizzazione, identificando modalità poco impattanti, per gli
impianti di diffusione radiofonica, televisiva e per telefonia cellulare (essendo
attualmente presenti in Cairate 3 antenne per telefonia, in prossimità del confine con
Fagnano in contesti di tipo produttivo): per questi ultimi è opportuno identificare zone
"ad hoc", considerando l’esclusione per gli ambiti residenziali.
161
- identificare con la società Terna S.p.A. fasce fisiche con vincolo di rispetto (m 15,0025,00), distinguendo eventualmente tra corridoio e fasce di rispetto, tenendo presente
che sussiste un problema per le basse frequenze (elettrodotti) in zone del territorio
(agricolo e del centro abitato e precisamente via Bellingera e Faenza a Cairate),
attraversato da una linea A.T..
- predisporre Piano per l’illuminazione pubblica e privata (P.R.I.C.) che in particolare
verifichi i cerchi di rispetto degli osservatori di Mozzate e Legnano ove quello del
primo investe tutto il territorio comunale mentre quello del secondo interessa anche la
zona Sud.
- attuare in particolare per le intersezioni della S.P. 12 e della S.P. 12-20 e S.P. 12-22 una
illuminazione ridotta nelle zone adiacenti a corridoi ecologici e aree boscate ed evitare il
passaggio da “zone buie” a “date alla luce” (non trattandosi peraltro solo di
inquinamento luminoso ma anche di risparmio energetico), tenendo presente che
l’illuminazione mirata è efficace anche ai fini della sicurezza stradale.
162
Beni attualmente vincolati ex art. 13.1 del D.lgs n° 42/2004 (codice dei beni culturali)
Monastero Benedettino di S. Maria Assunta a Cairate, con il relativo compendio (Chiostro
del ‘400, Chiesa monastica affrescata nel ‘500 da A. Luini, settecentesco Arco di
Manigunda)
163
Settecentesca antica parrocchiale di S. Ambrogio a Cairate
Chiesa di S. Maria Assunta a Peveranza (la cui
configurazione attuale è conseguente ad interventi effettuati
nel 1872 e 1932)
164
Chiesa di S. Ambrogio a Bolladello ampiamente rielaborata nei secoli scorsi
Santuario della Madonna di S. Calimero a Bolladello ampliata e sostanzialmente ricostruita
nel 1871
165
Ulteriori presenze monumentali con vincolo ex Art. 12.1 del D.lgs n. 42/2004 e cioè di
applicazione in modalità per così dire “automatica” (in quanto destinazione pubblica
ricadente in periodo anteriore a 70 anni) Chiesa di S. Martino a Cairate (di origine medioevale con attuale configurazione
risalente al secolo scorso)
Palazzo ottocentesco ex Municipio in Piazza 1’ Maggio n.7 a Cairate
166
Presenze edilizie comunque peculiari all’interno dei nuclei antichi quali:
Fronti di antiche case a corte (‘600-‘700) attestate sulla discesa verso valle di via XX
Settembre ai n’ civici 2-4-6-8 e relativi cortili interni a Cairate
A sinistra – “Cortina edificata” di Via Cairoli a Cairate
A destra – “Cortina edificata” di Via Mazzini a Cairate
167
A sinistra – “Cortina edificata” di Via Coni Zugna a Cairate
A destra – Edificio ex antica Locanda in Piazza Libertà 10/16, all’inizio di Via Molina a
Cairate
A sinistra – Abitazione in Via Alberti angolo Via Marconi a Cairate
A destra – Edificio “Torre Colombera” in Vicolo Pace a Bolladello
168
Ex Convento della Confraternita degli umiliati (risalente al XIII secolo) in Via Cavour n.10
risvoltante in Vicolo Magnoni Bolladello
A sinistra – Antica opera muraria in Vicolo Solferino a Bolladello
A destra – Contesto edificato ai piedi del colle su cui sorge la Chiesuola di S. Calimero a
Bolladello
169
A sinistra – Invaso di Piazza Noè a Bolladello
A destra – Invaso di Piazza 1’ maggio a Bolladello
A sinistra – “Cortina edificata” di Via Cavour a Bolladello (ripresa verso Est)
A destra – “Cortina edificata” di Via Cavour a Bolladello (ripresa verso Ovest)
170
A sinistra – spina edificata tra Via Bertani e Via Padre Mansueto a Peveranza
A destra – Sagrato di Piazza Papa Giovanni Paolo II a Peveranza
A sinistra – “Cortina edificata” di Via Castelfidardo a Peveranza
A destra – “Cortile-Piazzetta-slargo” con edicola votiva in Via Bertani a Peveranza
171
Paradigmi di architettura civile per uso pubblico e collettivo di storia recente
A sinistra – Edificio di Via Manzoni n.4 a Cairate
A destra – Edificio di Via Volta n.12 a Cairate
A sinistra – Edificio di Via Cairoli n.12 a Cairate
A destra – Edificio di Via Bozzoni n.13 a Cairate
172
A sinistra – Edificio di Via Marconi n.2 a Cairate
A destra – Edificio di Via Anforelli n.7 a Cairate
A sinistra – Edificio di Via Azimonti n.6 a Cairate
A destra – Edificio di Via Azimonti n.8 a Cairate
173
A sinistra – Edificio di Via E. De Amicis n.73 a Bolladello
A destra – Edificio di Piazza 1’ Maggio n.27 a Bolladello
A sinistra – Edificio di Via Cattaneo n.1 a Peveranza
A destra – Edificio di Via Cattaneo n.5 a Peveranza
174
A sinistra – Edificio interno di Via Cattaneo n.9/11 a Peveranza
A destra – Edificio in fregio a Via Cattaneo n.9/11 a Peveranza
A sinistra – Edificio di Via Matteotti n.14 a Peveranza
A destra – Edificio di Via Milano n.35 a Peveranza
175
Tipologie peculiari di edilizia a ballatoio e agricola risalenti a periodo compreso tra
XIX secolo e primi decenni del secolo scorso quali: A sinistra – Fienile interno in Via XX Settembre n.4 a Cairate
A destra – Fronte interna a ballatoio in Via XX Settembre n.6 a Cairate
A sinistra – Fienile interno a vicolo di Via Crosti n.5 a Cairate
A destra – Cascina Bellingera in Via Bellingera a Cairate
176
A sinistra – Edificio già parte di compendio padronale in Piazza I Maggio n.23 a
Bolladello
A destra – Edificio in Via Carnelli n.3 a Bolladello
A sinistra – Edificio interno a Vicolo di Via Castelfidardo n.8 “casa della nonna” a
Peveranza
A destra – Edificio interno a Est in Via Milano confinante a Sud con alveo del torrente
Tenore a Peveranza
177
A sinistra – Edificio in Via Milano n.31, angolo via delle Giere a Peveranza
A destra – Edificio in Via Milano n.33, a Peveranza
A sinistra – Edificio a ballatoio di Via Bertani n.1a Peveranza
A destra – Edificio a ballatoio di Via Bertani n.4 a Peveranza
178
A sinistra – Fienile interno in Via Bertani n.4, a Peveranza
A destra – Edificio rustico in Via Padre Mansueto n.6, a Peveranza
A sinistra – Fienile in Vicolo di Piazza Papa Giovanni Paolo II n.21a Peveranza
A destra – Fabbricato rustico in Vicolo Bellini a Peveranza
179
Presenze, memorie segni e sequenze e testimonianze storiche minori Manufatti e resti caratteristici della dismessa ferrovia della Valmorea (binari, torre
serbatoio, piastra girevole, ponte in ferro a confine con Fagnano)
180
A sinistra – Cappella della Madonna di Marzo all’estremità superiore di Via XX Settembre
a Cairate
A destra – Percorso a “rizzata” di Via Volta in connessione con la Val d’Olona a Cairate
A sinistra – Antico sentiero-percorso di Crinale sul bordo della Valle ad Est dell’abitato di
Cairate
A destra – Cappella Votiva di Via Dante angolo Via Crosti a Cairate
181
A sinistra – Arcata in pietra di Via XX settembre n.2 a Cairate
A destra – Cappella celebrativa di Piazza I Maggio a Bolladello
A sinistra – Arcata in Via Cavour n.14 a Bolladello
A destra – Arcata in Piazza Giovanni Paolo II n.15 a Peveranza
182
Presenze e ambiti di interesse ambientale A sinistra – Alveo del Fiume Olona ripreso dal ponte della SP2 per Lonate Ceppino
A destra – Alveo del Torrente Tenore
A sinistra – Area boschiva ad Ovest (con polla sorgiva) attrezzata per il tempo libero
A destra – Piana agricola centrale frapposta tra l’abitato di Cairate e le frazioni di
Peveranza e Bolladello
183
184
185
A 2.8.2 RISCONTRO DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE DEL
PGT DI CAIRATE A CRITERI NORMATIVI DELLA REGIONE
LOMBARDIA (Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09).
Per un esaustivo e puntuale riscontro circa l’espletamento dei contenuti del rapporto
ambientale, secondo l’articolazione di cui all’allegato 1°) di cui a D.Lgs 284/06 e n°4/08
(allegato VI) ed ulteriori modifiche ed integrazioni oltre che della D.C.R. n° 351 del
13/03/2007, dalle DGR. n’8/6420 del 27/12/2007, n’ 8/10971 del 30/12/2009, n’ 9/761
del 10/11/2010 (che recepiscono testualmente quanto già contenuto nell’allegato I della
Dir. n° 42/2001 CE e nel D.Lgs n° 152/2006) si precisa quanto segue relativamente agli
specifici oggetti d’informazione richiesti:
“ a) illustrazione dei contenuti degli obiettivi principali del D.d.P. e del rapporto con altri
pertinenti P./P.”
è stato svolto nei capitoli di cui alla "FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS":
-A 2.1 definizione degli ambiti d’influenza (“scoping”) e della portata delle
informazioni da includere nel rapporto ambientale
-A 2.2 relazione con altri piani e programmi
-A 2.3.1 obiettivi e scenari di PGT
ed ai capitoli di cui alla “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS
- RAPPORTO AMBIENTALE”:
-A 2.3.2 verifica di coerenza esterna riferita a specifici piani e programmi :
Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
Piano Territoriale d’Area Malpensa
Rete Ecologica Regionale (R.E.R.)
Progetto di Rete ciclabile Regionale
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)
Accordo di Pianificazione “collegamento tra SP 12-SP 22 (Del. GP
n’553 del 20/12/2011
‐ Piani Regolatori Generali (P.R.G.), Piani di Governo del Territorio
( P.G.T.) di Comuni confinanti: Carnago, Cassano Magnago,
CastelSeprio, Fagnano Olona, Locate Varesino (CO), Lonate
Ceppino, Tradate, Oggiona S. Stefano, Gorla Maggiore
‐ Piano di zonizzazione acustica
‐ Piano Generale del Traffico Urbano di Cairate (PGTU)
‐ Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.)
‐ Aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale
‐ Studio del reticolo idrico comunale
‐ Ri-delimitazione della fascia di rispetto dei pozzi comunali secondo
criterio temporale
- Piano Regionale della qualità dell’Aria (P.R.Q.A.)
- Piano Regionale degli interventi della Qualità dell’Aria (P.R.I.A.)
‐
‐
‐
‐
‐
‐
186
- Piano Provinciale per Gestione integrata rifiuti (Provincia di Varese)
- Piano Agricolo Provinciale
- Piano di indirizzo forestale (P.I.F.)
- Piano faunistico Provinciale
- Piani Locali di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.) “R.T.O.” e “ del
Medio Olona”
- L.R. 17 del 27/03/2000
- Accordo di Pianificazione “collegamento tra la SP12-SP22 (Del. GP n.553 del
20/12/2011)
‐ Progetto Pilota delle Complessità territoriali(Provincia, Regione, Parco del Ticino)
‐ Programmi di primari interventi di infra-strutturazione stradale-ferroviaria
- Sistema Aeroportuale di Malpensa
- Autostrada Pedemontana Lombarda
- Progetto UE TEN-T n’24–Ponte dei due mar (Genova-BasileaRotterdam)
- Programmi Ferroviari elvetici AlpTransit, S.Gottardo e Sempione Lötschberg
- Centro Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate
- Centro Fieristico di Rho-Pero
- Progetto EXPO Milano 2015
- Progetto UE TEN-T n’6 - Corridoio 5(Lisbona-Milano-Trieste- Budapest-Kiev
- Autostrada Brebemi
“ b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza
l’attuazione del D.d.P.”
è stata svolto nella “FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS” nel capitolo:
-A 1.4
quadro ricognitivo riassuntivo per la dimensione ambientale, adempimenti
preliminari ed elaborazioni svolte/disponibili, status/criticità dell’ambiente:
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 1A (tematica energetica)
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali
estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche)
2A
(tematica
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 3A (tematica rischio di
incidentalità rilevante)
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 4A (tematica inquinamento
acustico, elettromagnetico e luminoso)
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 5A (tematica agro-florafaunistica)
‐ Scheda ricognitiva delle componenti
geologica/idrogeologica/freatica/idrografica)
ambientali
6A
(tematica
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 7A (tematica paesaggistica,
architettonica e culturale)
‐ Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 8A (tematica atmosferica)
-A 2.4
confronti e selezioni delle alternative di Piano
187
“ c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente
interessate”
sono state svolte nella “FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS” nel capitolo:
A.2.1 definizione degli ambiti d’influenza (“scoping”) e della portata delle informazioni da
includere nel rapporto ambientale
“ d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al D.d.P., ivi compresi in
particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone
designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE”
sono state svolte nella “FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS” ai capitoli:
A.2.2
relazione con altri piani e programmi
A.2.3.1
obiettivi e scenari di PGT
A.2.3.3
articolazione dei contenuti e delle previsioni di PGT (confronto situazioni di
fatto con opportunità, ricadute alla base del quadro programmatorio (analisi
SWOT)
“ e) Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o
degli stati membri, pertinenti al D.d.P., e il modo in cui, durante la sua
preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione
ambientale”
-
nel capitolo A.2.7 è stato riferito come nel territorio di Cairate non siano presenti né
siti di interesse comunitario (S.I.C.) né zone di protezione speciale (Z.P.S.).
“ f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori
climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e
archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori”
sono state svolte alla “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE” al capitolo :
A.2.3.4 “Effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T. tramite
elaborazione di schede tematiche: criticità emerse - finalità generali - finalità
specifiche - azioni, distinte rispettivamente per:
- sistema della mobilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale”
“ g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile
gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del D.d.P.”
188
sono state svolte “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE” al capitolo:
A.2.3.5 “Criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità adottati per il
P.G.T.”
A.2.5.1 “ Verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto relative alle
complessive azioni previste nel P.G.t. distinte rispettivamente per:
- sistema della mobilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale”
A.2.5.2 “ Schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo probabile e
modalità di risoluzione/intervento”
valutazione di compatibilità ambientale degli specifici ambiti di trasformazione:
terziario-commerciale (AT_T/C), misto commerciale-produttivo AT_C/P sub 1 e
AT_C/P sub 2, produttivo (AT_P), residenziale (AT_R)
“ h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di
come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad
esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle
informazioni richieste”
Sono state svolte nella “FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA VAS RAPPORTO AMBIENTALE” al capitolo:
A.2.4 “ - Confronti e selezione delle alternative di piano
A.2.8.1“Proposte, misure e provvedimenti previsti circa riduzione di effetti negativi
significativi sull’ambiente e miglioramento della qualità dello stesso:
- sistema della mobilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale”
“ i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio”
è stato svolto ai capitoli di FASE 2 DI ELABORAZIONE E REDAZIONE DELLA
VAS - RAPPORTO AMBIENTALE
A.2.6.1 “Costruzione ed elaborazione degli indicatori”
A.2.6.2 “Criteri per monitoraggio e valutazione "ex post"
“ j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti”
189
è demandata al fascicolo specifico A.2.8.3 con configurazione sia come testo che come
power-point e cioè quale strumento non tecnico ma divulgativo proprio per agevole ed
efficace informazione e consultazione con il pubblico.
Il presente Rapporto ambientale redatto sulla base di:
-
riscontro di problematiche e criticità pregresse
-
disamina del complessivo sistema di Piani/Programmi sovra-ordinati, di comuni
contermini, di settore o comunque incidenti sul territorio
-
Documento di Piano di P.G.T.
-
Riferimenti legislativi. e documentali come elencato ed esposti al cap.A.2.1
ha riscontrato la complessiva sostenibilità ambientale del Documento di Piano di PGT
in cui le scelte implicanti maggiori criticità con conseguenti impatti negativi
e
negativi probabili restano connesse sostanzialmente al recepimento di scelta
infrastrutturale sovra-ordinate (di PTCP) inerente
nuovo tracciato SP12-SP20 e
SP12-SP22 per le quale vengono comunque proposte idonee cautele e alternative di
pianificazione.
190