- Ordine Avvocati Roma

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NOTIZIARIO
DEL CONSIGLIO
DELL'ORDINE
DEGLI AVVOCATI
DI ROMA
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MANO 1-2
GENNAIO - APRILE
ANNO 2010
SOMMARIO
EDITORIALE
L'Editoriale del Presidente
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Editoriale
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Al lavoro, al lavoro!
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PRESENZE DEI CONSIGLIERI ALLE ADUNANZE
ELEZIONI
Le elezioni del rinnovo del Consiglio
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ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO
Le Adunanze
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FORMAZIONE CONTINUA
Accreditamento di eventi/attività formative
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PARERI DEONTOLOGICI
IL NOSTRO MONDO
Il prossimo Congresso Nazionale Forense
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Contributo degli avvocati (non Cassazionisti) dovuto
al CNF: avvisi di pagamento inviati agli avvocati
romani con scadenza 30 gennaio 2010 - determinazioni del Consiglio
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Visita del Dott. Paolo de Fiore, Presidente del
Tribunale Ordinario di Roma
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Visita del Prof. Piero Guido Alpa, Presidente del
Consiglio Nazionale Forense
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Visita del Dott. Vincenzo Carbone, Presidente della
Corte di Cassazione
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Organismo di conciliazione e di formazione
dell'Ordine degli Avvocati di Roma
164
Visita dell'Avv. Giovanni Malinconico. Coordinatore
dell'Unione Distrettuale del Lazio
168
Corte dei Conti - Inaugurazione dell'anno giudiziario 170
Assemblea Generale Corte Militare d'Appello
Inaugurazione dell'anno giudiziario
174
Giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane
175
Lettera dell'Avv. Pietro Paolo Bartolazzi
178
Dignità personale e diritti fondamentali
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FORO ROMANO
ANNO LXI
Direttore Responsabile
Antonio Conte
Redattore
Giovanni Cipollone
Segretario di Redazione
Piero Paris
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In ricordo di Antonio Francione
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In ricordo di Franco Patanè
EXTRAVAGANTES
Contro il doping nello sport non bastano i controlli
a fermare la strage di giovani vite
Il De Legibus sulla summa th.
PHILOGHELOS
COMUNICAZIONI E NOTIZIE
CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
RAPPORTI INTERNAZIONALI
SEGNALAZIONI E RECENSIONI
LEGGI E SENTENZE
AGGIORNAMENTO ALBO
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EDITORIALE
L’Editoriale del Presidente
Carissime Colleghe,
Carissimi Colleghi,
alla fine del febbraio scorso si è insediato il nuovo Consiglio.
Forse è prematuro fare bilanci, ma sono trascorsi cinque mesi e ritengo unitamente agli altri Consiglieri- doveroso rivolgersi ai Colleghi per una opportuna relazione informativa.
Come forse molti di Voi rammenteranno (crediamo ancora con un certo
disappunto) l’inizio di questa Consiliatura è stato travagliato. Una sparuta
minoranza, -che tra l’altro non aveva palesemente ottenuto il consenso sperato da parte
dei Colleghi- non accettando l’esito della consultazione elettorale, ha tentato di
ribaltare il risultato con ricorsi post/voto: non abbiamo mai voluto commentare
la vicenda allora e non lo faremo adesso.
Ci limitiamo solo ad evidenziare che il Tribunale Amministrativo Regionale
per il Lazio ha respinto ogni ricorso “cautelare”, confermando in pieno quello
che la volontà degli Elettori/Avvocati aveva espresso.
Non ci piacciono le sterili polemiche e, dunque, per noi finisce qui. Molti
Colleghi ci hanno “affettuosamente” rimproverato che avremmo potuto/dovuto
enfatizzare il risultato negativo di quegli arditi esperimenti giudiziari, ma non
lo abbiamo fatto, nella consapevolezza che la migliore risposta ai “destabilizzatori” l’abbiano data i giudici. Abbiamo la “presunzione” di farci guidare dalle
parole del Sansovino (autore nel 1556 di un Trattato sulle “belle maniere”) il
quale, argutamente, consigliava: “nè parlamenti non oltrepassate nelle maldicenze
più oltre di quello che si ricerchi nella causa. Temperatevi di fare l’ingiuria alle persone,
e abbiate per fermo, che l’avversario si vince con la ragione, non con le maldicenze!”.
Discorso quindi chiuso, per noi, che guardiamo avanti.
Una cosa, però, va ricordata: mentre “qualcuno” costringeva il Consiglio a
vanificare il proprio tempo per replicare ai velleitari ricorsi elettorali, l’Istituzione doveva ripartire per il nuovo biennio.
E davanti c’era, già a febbraio, “una montagna” di carte da smaltire, la
revisione dell’Albo da effettuare, pareri per congruità di onorari da rendere,
pratiche disciplinari da istruire, procedimenti disciplinari da fissare, dopo mesi
di assoluto immobilismo anche a causa, appunto, delle elezioni.
Insomma, “davanti” c’era solo da lavorare duramente e con il massimo
impegno. Ma, soprattutto, c’era da recuperare la credibilità perduta, interna-
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mente ed esternamente. L’Avvocatura Romana da anni prende “sonori ceffoni”
e il suo Organismo di rappresentanza istituzionale non ha dato dimostrazione
di saper reagire.
I rapporti con altre Istituzioni erano, se non logorati, addirittura inesistenti.
L’Ordine forense più numeroso d’Europa (e certamente più prestigioso) era
rimasto alla finestra, su quasi tutti i problemi che assillano la nostra Categoria,
per tanto -troppo- tempo.
A quel punto, il Consiglio ha cominciato a lavorare alacremente e con
grande spirito di sacrificio. E soprattutto in “rigoroso silenzio”.
In cinque mesi di lavoro incessante, l’arretrato è stato azzerato.
In materia disciplinare -tanto per citare un esempio- sono stati fissati e
discussi praticamente tutti i procedimenti che affollavano gli “archivi” in attesa
di essere trattati.
Un fatto che non avveniva da anni.
Ciò è stato possibile mediante la convocazione ripetuta di adunanze
straordinarie nel giorno di martedì, che ha costretto i Consiglieri ad un turno
supplementare di lavoro, ma che poi ha consentito di raggiungere l’ottimo
risultato.
In cinque mesi, poi, abbiamo formalmente ricevuto in Aula, davanti
all’intero Consiglio, il Presidente della Suprema Corte di Cassazione, il
Presidente della Corte di Appello di Roma, il Presidente del Tribunale
Ordinario di Roma, il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, il Coordinatore uscente dell’Unione degli Ordini Forensi del Distretto del Lazio, il
Consigliere Nazionale Forense del Lazio, con ciò dimostrando di voler
invertire quella tendenza all’isolamento e alla latitanza istituzionale che aveva
caratterizzato le pregresse gestioni.
Tutti ci hanno sempre detto che l’Ordine degli Avvocati di Roma è il più
numeroso d’Europa.
Ma la nostra Categoria è l’unica dove “il numero non è forza”.
Allora dobbiamo “voltare pagina”.
Abbiamo un progetto/obiettivo di unire, aggregare la realtà degli Avvocati
romani portando il Consiglio dell’Ordine ad essere un punto di riferimento
anche politico -per porre fine alla deliberata esclusione dell’Avvocatura che
oscura tutte le iniziative che gli Avvocati avanzano- per cercare soluzioni ai
drammatici problemi della “Giustizia”.
L’Ordine di Roma -oltre ad assolvere i necessari compiti istituzionali- mira
a sviluppare le sue potenzialità sinora non espresse, per divenire così un Organo
che potrebbe effettivamente incidere, in concreto, per risolvere con le Istituzio-
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ni la drammatica quotidianità che gli Avvocati sono costretti ad affrontare negli
Uffici Giudiziari. A Roma ci sono moltissime emergenze: l’Ordine di Roma
dovrà far sentire la propria voce direttamente con il Ministro della Giustizia per
arrivare ad un piano di razionalizzazione e di riorganizzazione degli Uffici
Giudiziari da troppo tempo atteso. C’è necessità di ottenere dal Ministero
competente degli interventi efficaci, come “sbrogliare” la cronica situazione
dell’utilizzo delle caserme del quartiere Prati, la risoluzione dell’atavica carenza
di organico del personale di Cancelleria, l’innesto di Giudici togati presso le sedi
dove mancano o, ad esempio, l’emergenza “esplosiva” del Giudice di Pace di
Via Teulada e di Via Gregorio VII, dove tanti Colleghi sono costretti a soffrire
innumerevoli disagi quotidiani che mortificano tutta la Categoria. A livello
nazionale, poi, l’Ordine di Roma dovrà essere in prima fila per ottenere al più
presto una nuova Legge/Riforma, da decenni attesa, che tuteli la qualità del
servizio e la dignità della Professione, nonchè l’accesso alla stessa.
Dobbiamo, poi, tenere alta la guardia rispetto ai tentativi di qualche “politico
(mimetizzato da tecnico) “ di perseguire interessi che ledono sacrosanti diritti
dell’Avvocatura: abbiamo, così, assunto delibere molto forti, con le quali ci
siamo opposti all’introduzione della figura dell’ausiliario del giudice, oppure
al conferimento ai notai di competenze proprie degli avvocati, abbiamo chiesto
al Ministro, appunto, dove son finite le promesse di approvazione di una nuova
legge professionale nei primi due anni della legislatura, abbiamo risposto
pubblicamente a chi ci ha attaccato e offeso ingiustamente (come il Prof.
Catricalà o il Prof. Ichino).
Le affermazioni del Presidente dell’Antitrust hanno suscitato una legittima
reazione indignata di tutta l’Avvocatura. Non è tollerabile che l’Avvocatura
venga “bollata” come una “casta”. L’accesso alla professione è avvenuto, sino ad
oggi, senza penalizzare alcuno, tant’è, che negli ultimi 10 anni il numero degli
Iscritti in Italia ha superato i 220 mila! L’abolizione delle tariffe minime ha
generato un dumping della manodopera intellettuale con benefici solo per le
banche, assicurazioni e grandi imprese, svilendo tutta la Categoria perchè la
scelta del legale non funziona con i saldi di fine stagione, come un negozio a
prezzi stracciati. Bisogna garantire al cliente/consumatore la sicurezza che il
professionista abbia le qualità tecniche e morali, ed anche deontologiche, per
eseguire un delicato lavoro intellettuale che viene poi deciso da un soggetto
terzo che è il Magistrato, e non certo da un meccanismo di mercato. Sostenere
che gli avvocati sono una “casta” è abnorme: non hanno neppure un sindacato
che li possa tutelare, e la dimostrazione lampante è che aspettano una legge
professionale da più di 70 anni!
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Abbiamo espresso perplessità e proteste sul noto D.L. n. 28 del 4 marzo 2010
sulla Mediaconciliazione: tale Decreto, come spesso accade, non ha assolutamente recepito le legittime indicazioni degli Ordini Forensi e delle Associazioni di Categoria. Infatti -al di là dell’impossibilità degli Ordini, per mancanza di
risorse e di strutture, di poter istruire gli organismi previsti, ivi compresa la
Formazione- vi sono dei passaggi nel Decreto fortemente criticabili. Non
prevedere l’assistenza legale del cittadino che ricorre alla Mediazione, evidenzia la volontà di espellere il ruolo della classe forense dal nuovo Istituto,
penalizzando il diritto di difesa del cittadino stesso che, anche in una fase
conciliativa, ha bisogno dell’assistenza di un difensore. Allo stato, appare
l’ennesimo strumento legislativo non idoneo a deflazionare la giustizia civile
come è stato, viceversa, propagandato. L’Ordine di Roma è in prima fila e
chiede al Ministro Alfano di aprire un confronto costruttivo, con spirito di
doverosa collaborazione, che modifichi questo nuovo strumento di risoluzione delle controversie garantendo il diritto di difesa al cittadino. Come diceva
il grande Cicerone “quod ex re ipsa rationabile est, hoc in ius perfectum deducitur”, le
richieste dell’Avvocatura sono ragionevoli e devono trovare accoglimento.
Siamo intervenuti sulla nota questione dei laureati che si recano in Spagna
per ottenere il titolo di “Abogado”, evitando così di sostenere il selettivo esame
di abilitazione all’esercizio della Professione Forense, sospendendo tutte le
richieste di iscrizione all’Albo e provvedendo ad eseguire istruttorie approfondite che accertino il possesso effettivo, in capo agli interessati, dei requisiti per
poter esercitare la Professione di Avvocato.
Ci stiamo, altresì, “battendo” per la vicenda che riguarda la “sede storica”
dell’Ordine di Roma che è una ferita aperta nel cuore di tutta l’Avvocatura
italiana. Basti ricordare che l’Ordine degli Avvocati di Roma si trova nel
“Palazzaccio” dal 1911 ed è da sempre un punto di riferimento per tutti gli
Avvocati italiani che vengono a Roma per discutere innanzi alla Corte Suprema
di Cassazione. L’Ordine di Roma, rispettando il volere di tutti i propri Iscritti,
difenderà il proprio diritto di restare nella propria sede storica, auspicando che
la nuova Legge Professionale lo sancisca con una norma.
Ci preme molto, poi, anche la visibilità della Categoria attraverso l’attuazione di iniziative benefiche e a sfondo sociale, spesso mediante il connubio con
manifestazioni sportive che vedono protagonisti sempre i Colleghi. È stato così
-tanto per fare degli esempi- che abbiamo potuto contribuire all’acquisto di
protesi di valvole cardiache in favore di popolazioni indigenti del Terzo
Mondo, oppure aiutato una missione di suore italiane in Brasile il cui scopo è
quello di sottrarre i bambini dalla mano perversa della criminalità locale e della
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droga. Presto parteciperemo fattivamente ad un’iniziativa con un importantissimo Ospedale Pediatrico romano perchè gli Avvocati della Capitale siano
protagonisti nella solidarietà e nell’aiuto verso chi soffre.
Stiamo lavorando, inoltre, per partecipare al XXX Congresso Nazionale
Forense di Genova, che si terrà a fine novembre, nelle migliori condizioni, con
un gruppo di Delegati motivati a lavorare, a produrre mozioni e contributi
scientifici, come Roma non faceva da anni.
La stampa ha ricominciato ad occuparsi di noi -e non per le “imbarazzanti”
vicende cui facevo accenno in apertura che tanto solleticano l’attenzione dei
media- ma per apprendere dal Foro di Roma quali siano i suoi programmi,
iniziative e progetti.
Sul piano “Amministrativo” siamo molto attenti all’utilizzo delle risorse
economiche (è per questa ragione che abbiamo deciso di chiudere la sede secondaria di
Via Valadier, oramai non frequentata più da nessuno e con un canone mensile
stratosferico del tutto inaccettabile se rapportato all’utilizzo effettivo della sede medesima
da parte dei Colleghi), alla gestione del personale dipendente (gratificandolo e
rendendolo partecipe delle scelte organizzative consiliari), alla cura dei rapporti
istituzionali (grazie ai nostri dipendenti collocati a tempo determinato molti servizi
presso gli Uffici giudiziari, che altrimenti non funzionerebbero, sono attivi). Abbiamo
effettuato, seppur ancora parzialmente, un’azione di restyling del sito istituzionale, rendendolo più fruibile e maggiormente attento ai contenuti.
Insomma, “fatti”.
Questo è e deve continuare ad essere il Consiglio dei fatti.
Le “polemiche e diatribe” improduttive, degli ultimi anni, vanno consegnate
all’oblio per offrire ai Colleghi romani opere e risultati.
Per la prima volta, dopo molti anni, le tre cariche consiliari (Presidente,
Segretario e Tesoriere) sono sulle spalle di infracinquantenni: un segno evidente
di voler perseguire il rinnovamento anche attribuendo responsabilità ai meno
anziani.
Molto c’è ancora da progettare, evadere, raggiungere: e lo si potrà fare solo
con l’apporto di tutti i Colleghi iscritti e di tanta buona volontà. Perché
l’Ordine non appartiene ai 15 avvocati che, il giovedì, si siedono nell’Aula
consiliare, bensì è di tutti gli oltre 22.000 Iscritti che ne fanno parte.
Se l’Ordine si mostra vicino alle loro esigenze avrà, come risultato, i Colleghi
al proprio fianco in ogni battaglia, e così il nostro “numero” diverrà finalmente
“forza”!
Per questo auspichiamo che tutti i Consiglieri diano fondo a tutte le loro
energie e si impegnino al massimo per il raggiungimento di questi obiettivi.
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Auspichiamo che nessuno tenti di riproporre, nella politica forense, l’attuale
malcostume della “politica generale”. L’Ordine non è il Parlamento, non ci sono
partiti, non si deve ragionare in chiave di ritorno elettorale ma, durante il
biennio, ci si deve impegnare tutti per l’Istituzione al di là dei pregressi diversi
schieramenti elettorali e delle personali ambizioni.
La stragrande maggioranza dei Colleghi è francamente disgustata dalle
polemiche artatamente impiantate da chi è stato definitivamente estromesso
dalla rappresentanza politica: ed ora ha voglia di rilancio, di novità, di progetti,
di risoluzione di problemi concreti. E’ una partita difficile, ovvio, ma se fosse
stata facile non ci avrebbe visti scendere in campo, tanto numerosi quanto
determinati.
La sfida l’abbiamo raccolta ed abbiamo dimostrato di essere pronti! Ci
vedono con il volto pulito, la coscienza serena, la toga sulle spalle, pronti a
sorridere e a tendere la mano a chi ha bisogno di noi, ma anche ad insorgere
e lottare come leoni per portare avanti le nostre battaglie. Noi non cederemo
un millimetro dalle nostre posizioni e non scenderemo a patti con chi pretende
di umiliarci. Saremo sì aperti al dialogo e al confronto, ma reagiremo con
orgoglio e coraggio se dovessimo essere feriti, nella consapevolezza che solo
così potremo ottenere il giusto rispetto e riportare l’Ordine di Roma ai fasti di
un tempo.
Concludiamo con l’ultima citazione.
Sempre lui, l’Avvocato per eccellenza Marco Tullio Cicerone che definiva
così la Categoria dell’Avvocatura mille e mille anni fa: “Non solus nostro
imperio militare credimus illos qui gladiis, clypeis et thoracibus nituntur, sed
etiam Advocatos. Militant namque causarum patroni, qui gloriosae vocis
confisi munimine, laborantium spem, vitam et posteros defendunt”
“Nel nostro impero non crediamo che militino solamente coloro che sono armati di
spada, di elmo e di scudo, ma pure gli Avvocati. Poichè militano i patroni delle cause,
i quali con la loro voce gloriosamente difendono la speranza dei miseri, la vita ed i
posteri”.
Riteniamo superfluo aggiungere alcunchè.
Con il mio saluto più caro e cordiale.
Roma li, 5 agosto 2010
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Editoriale
di Giovanni Cipollone
Non può pretendersi che nei rapporti umani la regola sia l’esistenza di una
perfetta armonia, nella affermazione dei propri punti di vista. Anzi, spesso,
anche nella ultima stagione della vita, la “vis polemica” annebbia quel poco di
raziocinio che ancora rimane in noi per cui, indispettiti, le nostre reazioni
sfociano nella deprecabile ira.
E’ -così che il “bel tempo antico” rallegrato dalla spensieratezza del puro
sentimento amicale, al massimo viene relegato nell’ambito fumoso delle
rimembranze, nello strascico di tante contaminazioni che hanno attraversato
la nostra esistenza.
Solo i più saggi riescono poi a riconoscere i propri e gli altrui errori,
riappacificandosi sopratutto con la propria coscienza.
Pubblichiamo qui di seguito l’attacco epistolare sferrato dall’ex presidente
Alessandro Cassiani e la ferma risposta dell’ex consigliere anziano Giovanni
Cipollone.
Spetta al lettore comprendere e vagliare - specie leggendo tra le righe - dove
risieda il seme prezioso della Verità.
Ecco il testo della lettera a firma di Alessandro Cassiani:
Quello che è accaduto negli ultimi giorni in Consiglio supera i limiti della decenza.
Ne ho avuto notizia da un giovane collega mentre giacevo in convalescenza nel
reparto di cardio-chirurgia al San Camillo. Credetemi: è stato come ricevere una
coltellata alla schiena. Mai avrei potuto immaginare che l’amico” Cipollone, alla
soglia degli ottanta anni, si potesse prestare ad una simile operazione.
Mai avrei pensato che l’ansia di conquistare al più presto le cariche potesse indurre
alcuni consiglieri ad “approfittare” del mio temporaneo impedimento e a prescindere
dalle mie esclusive competenze per anticipare la prima adunanza da me motivatamente fissata per l’11 marzo 2010 alle ore 16.
Eppure è accaduto!!
Desiderio di affrontare le attività istituzionali? Ansia di cominciare a lavorare al
più presto possibile?
NO! Non ci crederebbe neanche un bambino Si è trattato soltanto di evitare che il
mio ritorno e, soprattutto l’esito di un ricorso sulla eleggibilità di Alessandro Graziani
potessero cambiare radicalmente l’assetto del Consiglio.
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Non si è trattato di un atto di dedizione alla Istituzione ma, all’evidenza, di un vero
e proprio “agguato” tendente alla conquista del Consiglio.
Io l’ho definita “congiura di palazzo”. Voi chiamatela come vi pare.
Il risultato non cambia!
L’arroganza e la sete di potere hanno prevalso su tutto e anche su quel minimo
rispetto che avrei meritato dopo aver servito per anni l’Avvocatura anteponendo quelli
del Consiglio ad ogni altro interesse forse. . . .rimettendoci il cuore.
Vi lascio con un senso di profonda amarezza ma anche con la convinzione che
giustizia verrà fatta e che, malgrado certi ‘esemplari’ e certi loro comportamenti,
l’Umanità meriti ancora Rispetto e Fiducia.
Vi abbraccio: con la promessa solenne che continuerà a lavorare e a vigilare affinché
l’attività consiliare rimanga un servizio volontario e incompatibile con incarichi
retribuiti o altri vantaggi connessi alla carica.
Vostro
Alessandro Cassiani
Ed ecco la risposta di Giovanni Cipollone:
LETTERA APERTA ALL’EX PRESIDENTE ALESSANDRO CASSIANI
Non sono aduso a sterili polemiche.
Chi mi conosce lo sa.
Ma c’è un limite a tutto.
E allora.
E’ certo desolante constatare che un Tuo coetaneo - anch’esso alla soglia
degli 80 anni - abbia smarrito il senso della realtà ma, soprattutto, non
dimostri quell’equilibrio e quella avvedutezza che sono frutto della maturità.
Certo, nessuno può rallegrarsi di essere sulla soglia della “vecchiaia”, ma
esiste anche una “vecchiezza verde” che coltiva i piaceri dello spirito ed ha
come base la consapevolezza di aver vissuto con rettitudine ed onore.
Chi in età così vetusta, ancora alimenti smodate ambizioni, ricorrendo a
sotterfugi, a trame, chi cerchi accordi sotterranei per occupare una poltrona,
che non gli appartiene più, per seguendo ambizioni personali, non merita
alcuna considerazione.
Avrebbe francamente fatto meglio a tacere, l’Avv. Cassiani, invece di
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sentirsi in dovere di indirizzare ai Colleghi una mail sull’elezione del nuovo
Consiglio se non altro per la sua “dignità” di ex Presidente…
Non l’ha fatto. Imputet sibi.
Ora, per completezza di informazione ai Colleghi, alcune puntualizzazioni:
1. L’avvocato Cassiani, il cui contegno ha trovato inevitabile sanzione al
momento del recentissimo suffragio (dove è giunto ultimo tra gli eletti da
Presidente uscente, memorabile impresa solo a lui riuscita negli annali del
Consiglio, e come se non bastasse, pilotando a totale naufragio la Lista,
pomposamente denominata “del Presidente”, nel cui successo avevano
incautamente confidato i pur generosi e validi Colleghi/Candidati), accenna
ad una “coltellata alla schiena” che assume gli sarebbe stata inferta mediante
l’anticipata convocazione del Consiglio in pendenza di un suo legittimo
impedimento. Preso solo dal “suo” interesse personale - e senza la più remota
delle preoccupazioni per il soverchiante carico di lavoro venutosi ad accumulare con grave e pressoché inarrestabile pregiudizio dei Colleghi (iscrizioni,
cancellazioni, audizioni, convocazioni, liquidazioni di parcelle, procedimenti disciplinari, assistenza ai Colleghi in occasione di perquisizioni nello
studio, e quant’altro) - non si rende conto che non di “congiura”, e tanto
meno di un “agguato” si è trattato, bensì solo ed esclusivamente del
compimento di un dovere da lui stesso reso indilazionabile.
2. Infatti è noto a tutti che l’Avvocato Cassiani, di ovvio proposito, aveva
fissato la data di convocazione del Consiglio, a lunga gittata, (addirittura per
il giorno 11 marzo), con il sottaciuto ma trasparente intento di potersi inserire
pro domo sua, e nutrendo la speranza che eventuali ed irrisolvibili contrapposizioni di schieramenti interni lo rimettessero in gioco, offrendogli il destro
di conquistarsi - per l’ennesima volta - l’agognata poltrona. Lo confessa lui
stesso, allorquando scrive che si sarebbe trattato - con la convocazione
anticipata - di “evitare che il mio ritorno”, nonché il ricorso avverso l’elezione
di Alessandro Graziani (peraltro correttamente astenutosi nella votazione per
le nomine) “potessero cambiare radicalmente l’assetto del Consiglio”, e
dunque - come volevasi dimostrare - ridargli spago. Gli è andata male. Ne
prenda atto una buona volta.
3. Non ha poi alcuna determinante rilevanza la sussistenza di un ricorso
avverso l’eleggibilità di un Consigliere, in quanto il Consiglio, appena eletto,
poteva comunque beneficiare della presenza di tutti gli altri Consiglieri.
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4. Si consideri inoltre che l’eventuale, nonché presunta, ineleggibilità del
candidato, non avrebbe fatto subentrare il primo dei non eletti. Infatti la
normativa vigente prevede, in tal caso, una elezione suppletiva per il posto
lasciato libero. Questa norma è nota a tutti
5. L’improvviso attacco - concretizzatosi appunto con una mail a tutti gli
Avvocati dall’astioso quanto desolante contenuto dell’ex Presidente uscente,
nei confronti di tutto il Consiglio, ed in particolare nei confronti del
Consigliere Anziano, si qualifica da sé ed è stata già giudicata nel modo che
merita da tantissimi Colleghi.
Appare evidente che l’Avv. Cassiani ha, quindi, prescelto una strada senza
ritorno, che attesta una visione soggettivamente etica non condivisibile. Il
consenso si ottiene solo grazie alla volontà dei Colleghi che viene espressa al
momento del voto. Pensare di rovesciare questa volontà con ricorsi postumi
e mali ineleganti - mi ripeto - è davvero desolante.
Quanto sarebbe stata lusinghiera e meritevole di approvazione una scelta
di vita ben diversa, e cioè quella di un “vegliardo” quasi 80 enne, disposto a
mettere a disposizione dei Giovani Colleghi la propria esperienza, la propria
sapienza, il proprio stile, per incanalarli e guidarli verso la strada Maestra!
Purtroppo, alle volte, gli ideali annegano nel mare torbido del più cieco
egoismo e della più abietta cupidigia.
D’altronde, la storia di ognuno di noi è sotto gli occhi di tutti e quella
dell’Avvocato Cassiani tutti la ricordano: soprattutto quando nel 2004
assunse la carica presidenziale venendo meno agli impegni presi, ed ai
giuramenti prestati, con l’allora Capolista della coalizione di cui faceva parte.
All’epoca, nessuno scrisse e nessuno parlò di “congiure di palazzo”
Certo che questo nuovo Consiglio - come già ha iniziato a fare - saprà
operare con efficacia e concretezza a servizio dell’Avvocatura Romana.
Concludo, ringraziando per l’attenzione, scusandomi per il tempo di cui Vi
ho privato, ed infine salutando tutti i Colleghi con grande affetto.
Giovanni Cipollone
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Al lavoro, al lavoro!
Il rinnovo del Consiglio dell’Ordine per il biennio 2010-2011 ha portato,
dopo le elezioni, degli strascichi giudiziari per certi versi avvilenti e mortificanti. Non mi riferisco alle contestazioni circa l’asserita ineleggibilità di
taluno, bensì a quelle sulle modalità di avvio del funzionamento del
Consiglio, la cui prima Adunanza era stata convocata, in origine, con
inusuale ritardo rispetto alla prassi consolidata.
Dell’azione giurisdizionale ripetutamente proposta dinanzi al TAR (ricorso iniziale, primi motivi aggiunti, secondi motivi aggiunti) i giudici di Via
Flaminia hanno fatto, almeno in sede cautelare (ma con ordinanza, n. 1334/
2010, abbondantemente motivata), giustizia, ritenendo prevalente l’interesse
pubblico al funzionamento dell’Istituzione e deludendo così le aspettative di
chi sperava, avendo impugnato puntualmente ogni atto sin lì adottato, in una
vittoria a tavolino.
Tre, a parere di chi scrive, sono state le cose che su questa penosa vicenda
hanno destato maggior fastidio alla maggioranza dei componenti il Foro
romano:
a) la saldatura di posizioni ideologiche tra alcuni avversari storici (in
termini politici), uniti stavolta solo dalla volontà di fare fronte “contro”;
b) la volontà di rimettere alla magistratura (centro di potere sovente
criticato dal ceto forense) ogni decisione sulla sorte dell’Istituzione ordinistica, permettendo così che i “panni” fossero lavati in pubblico;
c) la valanga di mail (dis)informative sulla vicenda, intrise di veleni,
angosce personali ed esistenziali, desideri di vendette, messa alla gogna di
quello e di quell’altro.
E mentre le caselle di posta elettronica degli studi legali romani venivano
abusivamente intasate da mail, qualcuna anche contenente grossolani refusi
od errori lessicali, per oltre un mese e mezzo si accatastavano sugli scaffali dei
locali dell’Ordine montagne di carte, inevase, a causa della sostanziale paralisi
dell’Istituzione, minacciata dalla spada di Damocle del giudizio pendente
davanti al TAR Lazio. Posta a quintali, centinaia e centinaia di richieste di
ammissione al patrocinio a spese dello Stato, di pareri di congruità su parcelle,
di esposti disciplinari, iscrizioni, cancellazioni, trasferimenti, e chi più ne ha
più ne metta.
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EDITORIALE
Le prime Adunanze disertate da taluni Consiglieri, i quali giustificavano
l’assenza con proclami più o meno comprensibili, hanno permesso di
smaltire ben poco. Qualcuno riferiva che l’attacco giudiziario era stato
sferrato soltanto per il bene dell’Avvocatura romana, mentre altri rimarcavano di ritenersi – come sempre – al “servizio” dei colleghi, con spirito
istituzionale, pur non potendo negare la propria mancata presenza ai lavori
consiliari.
Bene. Ora che tutto ciò è finito, adesso che le decisioni consiliari assunte
sino ad oggi hanno resistito al vaglio di legittimità del TAR (che appunto
avrebbe, in caso contrario, ben potuto sospenderne gli effetti), è il momento
che si torni a lavorare, con serietà, dedizione, senso del dovere e con il carico
di responsabilità che la toga da Consigliere, consegnata dagli elettori,
impone.
Chi scrive, pur essendo stato oggetto di inaspettate e singolari censure, lo
ha iniziato a fare – in Consiglio – da subito, evitando di scendere in polemica
e decidendo di non replicare mai ad ogni attacco ricevuto: nella consapevolezza che è solo il lavoro, e non le chiacchiere, a nobilitarci ed a costituire il
metro di giudizio degli iscritti sulla nostra condotta.
Rodolfo Murra
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PRESENZE DEI CONSIGLIERI ALLE ADUNANZE
RIEPILOGO DELLE PRESENZE CONSILIARI
febbraio, marzo e aprile 2010
19/02
Conte
si
Murra
si
Gianzi
si
Cassiani
no
Cipollone
si
Barbantini
si
Fasciotti
si
Nesta
no
Condello
si
Graziani
si
Vaglio
no
Rossi
si
Cere'
no
Di Tosto
no
Arditi di Castelvetere si
25/02
si
si
si
no
no
si
si
si
si
si
si
si
no
si
si
04/03
si
si
si
no
si
si
si
no
si
si
si
si
no
si
si
11/03 18/03 25/03 30/03 08/04
si si si si si
si si si si si
si si si si si
no no si si si
si si si si si
si si no si no
si si si si si
no si si si si
si si si si si
si si si si si
si no si si si
si si si no si
si no si si si
si no si si si
si si si no si
13/04
si
si
si
no
si
si
si
si
si
si
si
si
no
si
si
15/04
si
si
si
si
si
si
si
si
no
si
no
si
si
si
si
20/04
si
si
si
si
si
si
si
si
no
si
si
si
si
si
no
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22/04
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
29/04
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
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ELEZIONI
Le elezioni del rinnovo del Consiglio
Otto giorni di voto. Tanto sono durate, tra il primo ed il secondo turno, le consultazioni
elettorali per eleggere i nuovi 15 Consiglieri dell’Ordine. In un palazzo di giustizia affollato
come non mai, i colleghi si sono riversati al voto soprattutto, come avviene spesso, nel turno
del c.d. ballottaggio, che ha fatto registrare un incremento di presenze di 1.222 unità rispetto
al “primo giro”.
Varie le liste che si sono presentate, in una competizione che è stata, tutto sommata,
caratterizzata da fair play e da correttezza. E’ ovvio che i comportamenti dei singoli candidati
si sono differenziati: c’è chi, magari forte della propria stazza fisica, imponendosi sul
corridoio che dirigeva verso l’entrata dell’Aula ove erano collocate le urne, non lasciava
passare alcun elettore se non dopo avergli ricordato la propria candidatura. C’è chi si è
piazzato accanto agli stipiti della porta di ingresso dell’Aula, rimembrando la storia delle
Forche Caudine, per consegnare al fotofinish l’ultimo “santino” elettorale. C’è stato chi,
almeno sino a quando non ha deciso di mollare, si faceva contornare e proteggere dai suoi
“fidi”, come avviene in quelle competizioni ciclistiche dove i gregari coprono sino
all’ultimo chilometro, prima dello sprint, il proprio capitano. Infine si sono visti anche i
candidati più schivi, incapaci di importunare più di tanto i colleghi che frettolosamente si
recavano in cabina, oppure i più plateali, dotati di pupazzi a tracolla, gadget colorati, segni
distintivi improbabili. In questi casi non può non ammettersi che l’art. 57 del Codice
deontologico (rubricato “elezioni forensi”) appare piuttosto dimenticato.
Quest’anno si è sperimentato il sistema del voto elettronico, senza ovviamente
sopprimere quello manuale: e, nonostante lo scetticismo di molti, sono stati davvero tanti
i colleghi che hanno optato per l’espressione del voto in formato telematico (grazie ad un
sistema di touch screen sul monitor dove apparivano i nomi degli eleggibili).
Sempre frequentata la saletta “ristoro”, non solo dai colleghi addetti ai seggi, ma anche
dagli stessi candidati, dai loro sostenitori, dai dipendenti, da alcuni elettori e finanche –
nelle giornate di domenica – dagli agenti di polizia penitenziaria che hanno “consumato”
da noi visto che il bar del Palazzo era chiuso.
Al mattino presto dalla saletta si elevava un buon odore di caffè e lieviti freschi. Nel
corso della giornata tra tramezzini, panini e dolcetti, gli astanti si fermavano in sosta lì per
qualche minuto, facendo previsioni sull’esito elettorale o chiacchierando del più e del
meno.
La palma del migliore in campo va, comunque e sempre, ai colleghi che si sono prodigati
in modo encomiabile ai lavori dei seggi: tra questori, presidenti e scrutatori, si sono viste
situazioni critiche sbrogliate in pochi istanti, con spirito collaborativo e senso del dovere.
Ogni seggio è stato sempre presidiato ed anche i nuovi scrutatori, designati per la prima
volta quest’anno, lasciandosi guidare e consigliare dai più esperti, hanno dato un’ottima
impressione di serietà e dedizione.
I dipendenti del Consiglio presenti hanno garantito una buona necessaria assistenza sia
durante le operazioni di voto sia in occasione dello scrutinio. La rilevazione periodica dei
votanti, le manovre di apertura e chiusura dell’Aula, quelle di sigillatura delle urne, la
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17/08/2010, 13.35
ELEZIONI
predisposizione delle cabine, la redazione dei verbali e la distribuzione, ora per ora, dei
risultati elettorali, costituiscono di norma vicende che possono dar luogo a contestazioni:
ma la sapiente opera di coordinamento del personale amministrativo, a cura di Fausto
Lanzidei e Piero Paris, ha scongiurato qualsiasi problema.
Certo, qualche imprevisto si è verificato: malgrado l’avvenuto potenziamento della rete
elettrica dell’Aula, disposto dall’allora Segretario nei giorni precedenti il voto, nel corso
dell’ultima giornata del primo turno c’è stata un’improvvisa interruzione dell’energia
elettrica durata non molto, ma in grado di mandare in tilt il software di gestione del sistema
del voto elettronico (il che ha poi comportato il ritardo nella diffusione dei risultati). Ma
non si può di certo essere perfetti!
Simpatico è stato poi il teatrino del furto dei “funghi”, congegni che assicurano
l’emanazione del calore in quelle gelide giornate invernali: si assisteva cioè al loro continuo
spostamento da parte dei candidati più freddolosi, che tentavano di avvicinarseli più
possibile.
L’affluenza incredibile ed inimmaginabile di elettori che si è verificata l’ultimo giorno
del primo turno ha costretto a prolungare l’orario di apertura dei seggi nel corso del secondo
turno, consentendo così ai colleghi di venire al voto anche nelle ore pomeridiane. Ma la
tendenza di recarsi alle urne sempre all’ultimissimo momento ha fatto sì che, anche in
questo caso, si sono formate delle code all’ingresso dell’Aula (ben gestite comunque dal
personale, grazie anche alla collocazione di transenne, che garantivano almeno un afflusso
ordinato e regolato mediante appositi corridoi). Qualche candidato ironizzava sul fatto che
se anche si decidesse di lasciare i seggi aperti sino a mezzanotte, un avvocato, magari di
corsa, sudato e con la cravatta slacciata, sarebbe capace di arrivare a mezzanotte e due
minuti!
Lo scrutinio è stato ordinato e regolare. Salvo, appunto, la suspance dovuta, nel solo primo
turno, all’esito del voto elettronico (al ballottaggio tale esito si è appreso immediatamente,
com’è naturale che sia), le operazioni si sono svolte in un clima di correttezza. Era stato
consentito ad ogni lista di nominare due rappresentanti autorizzati ad avvicinarsi ai seggi,
oltre le disposte transenne, per seguire da vicino ma in assoluto silenzio lo spoglio, e così
è stato. Al secondo turno (quello che … “conta”) lo scrutinio è terminato in orario
assolutamente decente, e comunque molto prima di quel che avveniva negli anni
precedenti: permettendo così a presidenti di seggio e scrutatori di andarsene a riposare, dopo
otto giornate faticosissime, non certo all’alba.
Presi d’assalto i dipendenti che distribuivano, davanti alla porta dell’Ufficio iscrizioni,
i risultati definitivi i quali almeno avevano il pregio di far cessare quella maledetta ed
incontenibile ansia dei candidati che si trovavano “al limite” (cioè, di norma, tra il
tredicesimo ed il diciottesimo posto). “A me una copia”, “dammene una a me”, gridavano,
allungando le braccia sulle teste di chi li precedeva, i molti colleghi interessati ad acquisire
contezza del risultato conclusivo. E da lì in poi molte e diverse scene, degne di una ripresa
cinematografica o di una vignetta umoristica: chi si apparta per telefonare con in mano la
graduatoria finale, chi manda messaggini per informare a casa od a studio dell’esito, chi si
abbraccia, chi si mostra deluso, chi inizia l’arte dell’analisi logica del voto, chi tira fuori
la copia del foglio contenente i risultati del biennio precedente ed inizia a fare confronti,
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ELEZIONI
chi appallottola quello nuovo e lo lancia via. Chi, infine, perdente ed amareggiato, minaccia
di abbandonare la politica forense, e chi invece stringe alleanze, strizza l’occhio a questo
od a quel consigliere. Si, perché chi risulta eletto viene subito chiamato, dai colleghi, dal
personale amministrativo, persino dalle guardie, “consigliere”. Gli anziani a questo titolo
ci sono abituati e non mostrano attenzione al riguardo; i neo eletti sono invece
oggettivamente emozionati, ed arrossiscono nel sentirsi chiamare in quel modo.
Chi resta apre bottiglie di spumante, si brinda, si festeggia, qualcuno intona cori da
stadio per la lista vincente.
Ragazzi, è finita, da domani si lavora (od almeno si dovrebbe) per l’interesse della
categoria e dell’Istituzione consiliare, altro che santini, cene elettorali, manifesti.
E’ notte fonda. Al vociare si sostituisce il silenzio. Anche i più resistenti iniziano
lentamente a prendere la strada della porta carraia del Palazzo, sul Lungotevere, per far
ritorno a casa. Pochi parlano, e se lo fanno è sottovoce: si sentono di più i rumori dei tacchi
delle scarpe sul terreno gelato. A quell’ora, e dopo giorni di fatica e stress, a nessuno viene
in mente che ci possano essere strascichi velenosi, come non si son mai visti prima,
all’indomani di queste elezioni.
A nessuno, in quel momento, poteva balenare in testa l’idea che della correttezza delle
operazioni elettorali e dell’insediamento del rinnovato (seppur solo, in realtà, per due
quindicesimi) Consiglio, si sarebbero dovuti di lì a poco occupare dei giudici dello Stato:
quei giudici, invero, ai quali non è bene consegnare la nostra resa perché, da che mondo
è mondo, i panni sporchi…..
Rodolfo Murra
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ELEZIONI
CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI
DI ROMA
RISULTATI
delle votazioni di ballottaggio per l'elezione dei quindici
Consiglieri dell'Ordine degli Avvocati di Roma
per il biennio 2010 - 2011
ISCRITTI N. 22.159 - VOTANTI N. 8.216
Hanno riportato voti:
VAGLIO Mauro
CONTE Antonio
NESTA Paolo
CONDELLO Domenico
FASCIOTTI Sandro
GRAZIANI Alessandro
CIPOLLONE Giovanni
ROSSI Livia
MURRA Rodolfo
DI TOSTO Pietro
GIANZI Francesco
BARBANTINI Goffredo Maria
CERE' Donatella
3.804
3.219
2.933
2.641
2.537
2.523
2.433
2.408
2.354
2.352
2.242
2.232
2.159
ARDITI DI CASTELVETERE Cristiana2.085
CASSIANI Alessandro
1.998
TESTA Carlo
1.980
VENCESLAI Massimiliano
1.919
IERARDI Rosa
1.895
VASSELLI Laura
1.821
GALLO Fabrizio
1.818
MELUCCO Andrea
1.710
ANASTASIO Lucilla
1.687
NICODEMI Roberto
MURATORI Leopoldo
MARVASI Tommaso
SCIALLA Mario
MANNUCCI Luigi
GALLETTI Antonino (detto Antonio)
GIACCHETTi Carlo
MAZZA Leonardo
RAO Rosario Carmine
CESALI Massimiliano
GIANDOTTI Massimiliano
MOBRICI Saveria
MINGHELLI Gian Antonio
BUCCI Federico
FLICK Caterina
IANNOTTAAntonella
LUPONIO Samantha
GALEANI Stefano
DELLA VALLE Giorgio
VOLTAGGIO Paolo
BRUNESE Fabrizio
MELCHIONNA Paolo
1.641
1.515
1.506
1.494
1.468
1.440
1.371
1.342
1.320
1.298
929
739
736
734
698
633
575
288
246
229
229
229
Seguono altri candidati che hanno riportato un numero inferiore di voti.
Roma, 10 febbraio 2010
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ADUNANZA DEL 7 GENNAIO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Elenco Speciale
all’Albo Ordinario
n.
Passaggi dall’Albo Ordinario
all’Elenco Speciale
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
Abilitazioni
n.
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
Cancellazioni
a domanda
n.
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
archiviazioni
cordoglio e la partecipazione di tutto il Consiglio e dell’Ordine di Roma.
Il Consiglio ne prende atto.
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1
1
3
11
1
4
6
4
4
n.
16
Emessi
n.
18
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
15
PARERI
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Mauro Vaglio,
Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo Murra,
Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
di essersi recato il 31 dicembre scorso al funerale dell’Avv. Francesco Misiani, portando il
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- Il Presidente Cassiani e il Consigliere
Segretario Conte riferiscono che, essendo prossime le elezioni per il rinnovo del Consiglio,
sarebbe opportuno rinviare i convegni già
organizzati, così come sempre è stato fatto
negli ultimi anni prima della competizione
elettorale durante il mese di gennaio.
Il Consiglio approva la proposta e delega il
Presidente Cassiani di avvertire i Relatori e i
Colleghi iscritti ai convegni del rinvio. Delibera, inoltre, di darne notizia sul sito, oltre tutti
i necessari incombenti.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla petizione degli avvocati giuslavoristi di Roma,
trasmessa dall’Avv. Giovanni De Francesco in
data 10 dicembre 2009, con la quale denunciano la drammatica situazione in cui versa la
Sezione Lavoro del Tribunale Ordinario di
Roma, dovuta alla carenza di Personale di
Cancelleria.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
dell’Unione Lombarda degli Ordini Forensi,
pervenuta in data 23 novembre 2009, accompagnatoria delle delibere emesse sul tema della
conciliazione, sulla stigmatizzazione della situazione relativa al mancato pagamento da
parte dello Stato delle prestazioni rese nell’ambito del patrocinio a suo carico, sull’onere
per i Consigli dell’Ordine in merito agli avvisi
ai difensori nominati di fiducia dai detenuti,
sulla protesta nei confronti del Governo per
l’introduzione della posta elettronica certificata obbligatoria per gli avvocati e il mancato
coordinamento normativo con il Processo
Telematico.
Il Consiglio delega i Consiglieri Gianzi e
Ierardi.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
della Presidenza del Tribunale Ordinario di
Roma, pervenuta in data 16 novembre 2009,
con la quale comunica la riduzione dell’orario
di apertura al pubblico fino alle ore 12.00 delle
cancellerie penali dibattimentali, comprese la
Cancelleria Centrale e la Cancelleria della
Terza Sezione Speciale per il Riesame delle
Misure Cautelari Personali e Reali.
Il Consiglio dispone che la notizia venga
pubblicata sul sito.
- Il Presidente Cassiani comunica, con riferimento all’incarico ricevuto dal Consiglio con
delibera 19 novembre 2009, che il Presidente
della Corte di Appello di Roma ha deciso di
interrompere la prassi contra legem secondo la
quale gli uscieri provvedono alla consegna delle
toghe in Corte di Appello.
Chiede, pertanto, nuovamente al Consiglio
di deliberare se sia il caso di intervenire con
personale dipendente del Consiglio oppure affidare all’esterno detto servizio.
Il Consiglio delega il Consigliere Barbantini.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta
in data 30 novembre 2009, con la quale
comunica di aver istituito una Commissione
preposta a monitorare le realtà locali relative
alle attività di mediazione e di conciliazione.
Allo scopo invita ad indicare entro il 15
gennaio 2010 il nominativo di un referente
all’indirizzo di posta elettronica
[email protected].
Il Consiglio delega i Consiglieri Fasciotti
e Ierardi.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta
in data 30 novembre 2009, con la quale trasmette il Protocollo d’Intesa con il Ministero
dell’Interno e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e
chiede i nominativi di due avvocati in posses-
so dei requisiti richiesti per l’attività di consulenza tecnica di cui si avvale l’Autorità Giudiziaria, da inserire nei Nuclei di valutazione
costituiti ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. 18
agosto 1999 n. 455 presso la Prefettura.
Il Consiglio designa gli Avvocati: Andrea
Ciannavei, con studio a Roma, in Via Civitavecchia n. 5; Andrea Necci, con studio a
Roma, in Via Paraguay n. 5.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
della Presidenza del Tribunale Ordinario di
Roma, pervenuta in data 23 novembre 2009,
relativa alla richiesta on line di copie delle
sentenze della Sezione Lavoro e iscrizione a
ruolo delle cause di lavoro.
Il Consiglio delega il Consigliere Vaglio.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
dell’Avv. Fabio Maria Galiani, pervenuta in
data 27 ottobre 2009, con la quale propone di
istituire la Commissione Immigrazione, attualmente accorpata ad altra Commissione
già particolarmente attiva ed impegnata in
settori delicati e specifici, che si occupi specificatamente del diritto dell’immigrazione e
della tutela degli stranieri inclusi i comunitari.
Il Consiglio delega il Consigliere Arditi di
Castelvetere.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla richiesta dell’Ufficio della Tutela Pubblica - U.O.
Minori, Famiglie e Servizio Roxanne del Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e
della Salute del Comune di Roma, pervenuta
in data 10 dicembre 2009, con quale chiede di
indicare almeno tre nominativi di professionisti specializzati in materia testamentaria per
curare la gestione del patrimonio ereditato da
una persona interdetta, ai quali il Sindaco di
Roma, in qualità di tutore, può conferire incarico.
Il Consiglio designa gli Avvocati:Francesco
Catarci, con studio a Roma, in Via Valdagno
n. 25; Giorgia Celletti, con studio a Roma, in
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Via Calvi n. 14; Lucio Nicolais, con studio a
Roma, in Piazza Giuseppe Mazzini n. 27;
Chiara Scigliano, con studio a Roma, in Via
Anastasio II, n. 130.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Andrea Accardo, Alessandro Caso, Valerio Di Giorgio, Raffaella
Diana Di Tarsia Di Belmonte, Stefano Farina,
Francesco Franceschi, Francesco Giannini,
Maria Claudia Ioannucci, Valeria Labella, Stefano Mastrolilli, Andrea Saverio Mezzetti,
Eleonora Minoprio, Maria Rosaria Pinto, Silvia Pirrone, Alessandra Rosella,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
Pratiche disciplinari
- Il Consigliere Rossi comunica che l’Avv.
(omissis) in data 18 dicembre 2009 ha notificato al Consiglio un ricorso avanti il Tribunale
Amministrativo Regionale del Lazio con il
quale chiede che il Consiglio venga condannato al risarcimento dei danni patrimoniali e non
patrimoniali per non aver equiparato la sua
posizione disciplinare a quella dell’Avv. (omissis), all’importo di euro 300.000,00 o all’importo maggiore o minore ritenuto di giustizia.
Il Consiglio delibera di costituirsi in giudizio e manda al Presidente Cassiani di conferire
mandato agli Avvocati Piero d’Amelio e Giovanni Crisostomo Sciacca, eleggendo domicilio presso il loro studio, sito a Roma, in Via
della Vite n. 7.
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Elezioni per il rinnovo del Consiglio
biennio 2010-2011: adempimenti relativi
- Il Consigliere Segretario Conte, a questo
punto, sottopone al Consiglio un problema
che potrebbe porsi i giorni delle elezioni riguardo l’accesso dei Colleghi/Elettori nell’Aula
Avvocati.
Come è noto, ad oggi, chi accede al “Palazzaccio” deve necessariamente passare al vaglio
della Polizia Penitenziaria, nonchè, della macchina “metaldetector” dove i Colleghi sono
costretti a far passare borse, trolley e quant’altro. Orbene, appare evidente che quando vi
sarà l’imponente afflusso dei Colleghi, nei
giorni del voto, tale controllo creerà file “oceaniche” con conseguente notevolissimo disagio per tutti i Colleghi/Elettori.
Il Consigliere Segretario Conte propone di
intervenire presso la Commissione di Manutenzione del Palazzo al fine di ottenere un
passaggio privilegiato -per i soli otto giorni del
voto- per gli Avvocati che si recheranno alle
urne. A tal proposito, il Consigliere Segretario
Conte, ha incontrato informalmente l’Ispettore di Polizia Saccà, Responsabile della Sicurezza del Palazzo, al quale ha rappresentato la
necessità di organizzare una entrata dedicata
agli Avvocati per evitare agli stessi gli appesantimenti e le complicazioni dei noti controlli. Il
Funzionario ha assicurato che, a fronte di una
istanza formale dell’Ordine e di un “via libera”
da parte dell’Ufficio competente alla manutenzione, ciò sarebbe possibile.
Il Consigliere Segretario Conte chiede che
il Consiglio deleghi il Presidente Cassiani e il
Consigliere Anziano Cipollone a presentare
un’istanza all’Ufficio Manutenzione, con grandissima urgenza, al fine di ottenere un accesso
dedicato agli Avvocati nei giorni dedicati alle
elezioni.
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani e il Consigliere Anziano Cipollone a provvedere in tal senso.
- I Consiglieri Arditi di Castelvetere, Bar-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
bantini, Cipollone, Conte, Di Tosto, Fasciotti, Gianzi, Murra, Nesta, Rossi e Vaglio, facendo seguito al comunicato stampa del 19 dicembre 2009, ribadito con delibera adottata a
maggioranza nella seduta consiliare del 28
dicembre 2009, comunicano con viva soddisfazione che il Decreto Milleproroghe, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2009, non contiene la “proroga” dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati e conseguentemente che il 30 gennaio 2010 si vota.
In tal modo è stato evitato un grave “vulnus” ai principi di legalità e sono salvi fondamentali valori di libertà e democrazia, che
erano stati rivendicati fortemente -e per primidagli stessi Consiglieri.
Si è avuta la prova tangibile che, quando
sono in gioco diritti fondamentali, l’unità delle coscienze più sensibili dell’Avvocatura -al di
là delle pur giuste rivendicazioni di individualità nella competizione elettorale- può consentire il raggiungimento di grandi risultati.
Il Consiglio ne prende atto e nell’esprimere il compiacimento per la positiva definizione della vicenda, conferma le date già fissate
delle elezioni per il rinnovo del Consiglio nel
biennio 2010-2011. Dispone, inoltre, che la
presente delibera venga pubblicata sul sito.
- Il Consigliere Fasciotti in riferimento al
Protocollo d’intesa intervenuto tra il nostro
Ordine e il Tribunale per i Minorenni di
Roma, chiede che il Protocollo stesso venga
approvato ma sottoscritto dal nuovo Consiglio.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Murra comunica di aver
partecipato, in rappresentanza del Consiglio,
alle esequie dell’Avv. Adriano Pallottino, grande e celebre Collega amministrativista, svoltesi nella chiesa Regina Apostolorum in Via
Ferrari il 4 gennaio scorso.
Il Consiglio ne prende atto e rivolge ai
familiari, ai figli, ai Colleghi Giovanni e Ales-
sandro, le più sentite condoglianze.
ADUNANZA DEL 14 GENNAIO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Elenco Speciale
all’Albo Ordinario
n.
Passaggi dalla Sezione Speciale
n. 96/01 all’Albo Ordinario
n.
Cancellazioni
Per decesso
n.
a domanda
n.
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1
1
4
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TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
9
Iscrizioni e abilitazioni
n.
5
Abilitazioni
n. 15
Cancellazioni
a domanda
n. 12
per trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
2
PARERI
Emessi
n. 149
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
15
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Mauro Vaglio,
Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo Murra,
Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
- Il Consigliere Murra riferisce, in qualità di
Coordinatore della Commissione Enti pubblici insieme alla Collega Arditi di Castelvetere, che il TAR del Lazio, con recentissima
sentenza n. (omissis) del (omissis), ha annulla-
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to gli atti deliberativi con i quali l’(omissis) ha
riorganizzato la propria Avvocatura in disprezzo dei principi generali in tema di autonomia
e indipendenza degli Uffici legali degli Enti
pubblici. In sostanza il giudice amministrativo
ha ribadito la bontà dei precetti che l’Ordine
di Roma ha trasfuso nei suoi regolamenti a
tutela degli iscritti all’Elenco speciale. Il ricorso -R.G. n. (omissis) del (omissis)- era stato
proposto oltre che da alcuni colleghi dell’(omissis) in proprio, anche dall’Associazione
sindacale dei (omissis).
Il Consiglio ne prende atto.
Convenzione con primario Istituto di
credito in relazione alle parcelle
derivanti da attività professionale
liquidate a seguito di gratuito patrocinio
ovvero difese d’ufficio
- Il Consigliere Cerè dichiara che la possibilità che un Istituto di credito –sulla base di
una convenzione con il Consiglio dell’Ordine- anticipi agli avvocati creditori le spettanze
maturate quali compensi per l’attività svolta
per il patrocinio a spese dello Stato è stata già
percorsa da altri Consigli di Ordini forensi, ma
l’anticipazione della somma –per la quale l’Istituto di credito pretende comunque un suo
salato compenso a carico degli avvocati creditori- sarebbe valida normalmente per sei-un
anno, termine entro il quale quasi certamente
lo Stato non salderebbe il suo debito, con la
conseguenza che gli avvocati sarebbero costretti a restituire la somma all’Istituto di credito anticipante, con il detto aggravio di spese.
Non diversamente accadrebbe se l’Istituto
di credito accettasse di prorogare fino a 18
mesi l’anticipazione, perchè non si avrebbe
nessuna garanzia che lo Stato paghi entro tale
più ampio termine, mentre, oltretutto, aumenterebbe la pretesa dell’Istituto di credito
per il maggior periodo della anticipazione.
Già l’Associazione Nazionale Forense –
ANF aveva proposto di stipulare una tale
convenzione che aveva evidenziato come tutto il vantaggio resterebbe comunque all’Istitu-
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to di credito.
L’occasione elettorale -raccomanda Essa
Consigliere Cerè- deve ammonire i Consiglieri ricandidati a non proporre iniziative che,
dopo il clamore per la escogitazione (che comunque neppure sarebbe originale), vedrebbe
i colleghi penalizzati dai costi aggiuntivi delle
anticipazioni dell’Istituto di credito, mentre
per colpa della morosità dello Stato, gli oneri
resterebbero a carico degli avvocati.
In tale situazione –conclude Essa Consigliere Cerè- il Consiglio dovrebbe piuttosto
investire i colleghi parlamentari perchè ottengano che il Ministero della Giustizia trovi i
fondi per pagare detti suoi debiti maturati,
senza far guadagnare le banche sul lavoro degli
avvocati. A tale incombenza è pronta la stessa
Consigliere Cerè, quale Responsabile del Patrocinio a spese dello Stato, e la stessa annuncia comunque, che Essa è attiva nella promozione di ricorsi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per ottenere ai Colleghi la
condanna dello Stato italiano moroso, con il
risarcimento dei danni per tale illecito.
Il Consigliere Gianzi replica e legge la
delibera del 1° ottobre 2009 con la quale fu
delegato dal Consiglio a contattare gli Istituti
di credito e a effettuare un sondaggio fra gli
iscritti.
A questo punto rappresenta che hanno
risposto tra mail, telefonate e fax oltre 1.500
avvocati tutti interessati all’iniziativa. Appare,
inoltre, evidente la finalità strumentale delle
dichiarazioni del Consigliere Cerè che, pur
occupandosi di Patrocinio a spese dello Stato,
sebbene in materia civile, nulla ha fatto per
cercare di risolvere il problema dei pagamenti
delle parcelle agli avvocati difensori di ufficio
e Patrocinio a spese dello Stato.
Allo stato, comunque, si tratta unicamente di una proposta di convenzione che gli
avvocati potranno decidere liberamente di
accettare o meno.
Il Consigliere Gianzi prende atto che per
il Consiglio non è possibile stipulare convenzioni.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Elezioni per il rinnovo del Consiglio
biennio 2010-2011: adempimenti relativi
- Il Presidente Cassiani rappresenta la necessità di fissare con precisione le regole che
dovranno essere rispettate in occasione dello
scrutinio e invita il Consiglio a deliberare in
merito.
Il Consiglio
- Viste le opinioni raccolte nella riunione
tecnica svoltasi il 12 gennaio 2010 con i Presidenti e i Vice Presidenti di Seggio
delibera quanto segue
- ogni Seggio presenterà 4 cabine elettorali,
due dedicate al voto elettronico e due dedicate
a quello manuale;
- lo spoglio delle schede votate con il
sistema manuale verrà effettuato nel modo
tradizionale e il computo dei voti risultanti
verrà sommato, alla fine dello scrutinio, a
quello dei voti risultanti dal sistema elettronico;
- l’esito del voto elettronico verrà diffuso
subito dopo la chiusura delle operazioni di
votazione. È ammessa la divulgazione dei
risultati dello spoglio manuale mano a mano
che esso si svolge, come da prassi;
- lo spoglio delle schede votate avverrà con
il pubblico che potrà aver accesso solo sulle
gradinate; in Aula, provvista di transenne,
potranno accedere solo i Candidati di cui
all’elenco formato dal Consiglio; oltre le transenne potranno stazionare esclusivamente 20
rappresentanti di lista in totale (4 per ogni
compagine elettorale presentatasi), scelte esclusivamente fra i Candidati. I nomi dei rappresentanti di lista dovranno essere indicati volta
per volta ai Signori Questori, che dovranno
vigilare sulla regolarità del numero delle presenze e sul rispetto assoluto e rigoroso del
silenzio da parte dei rappresentanti di lista,
pena la loro espulsione;
- le password relative al voto elettronico
saranno detenute dal Presidente, e dai Consiglieri Nesta, Rossi e Cerè;
- in caso di contestazioni insorgenti sul
voto elettronico il Presidente potrà decidere,
ove le ritenga fondate ed insuperabili, di
passare al voto manuale per le intere operazioni;
- al fine di rendere noto il più possibile il
sistema del voto elettronico il Consiglio allestirà 2 postazioni nei propri locali (uno dotato
di una cabina elettorale) dove gli iscritti potranno esercitarsi. I nomi dei Candidati saranno di pura fantasia. Si autorizza in tal senso la
società all’installazione.
Si autorizza la diffusione di una versione
dimostrativa delle modalità di espressione del
voto elettronico (anche questa con nomi di
fantasia) sul sito web, mediante un link su
piattaforma esterna (Youtube), dando diffusione della notizia onde consentire ed agevolare la pratica del voto.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla lettera
dell’Avv. Bruno Andreozzi, Presidente dell’Associazione “Avvocati alla ribalta”, pervenuta in data 11 gennaio 2010, relativa alla
rappresentazione teatrale di solidarietà per i
Colleghi de L’Aquila tenutasi il 12 dicembre
scorso contenente il dettaglio degli introiti
devoluti all’Ordine de L’Aquila.
Il Consiglio ringrazia gli “Avvocati alla
ribalta” per il brillante risultato conseguito.
- Il Presidente Cassiani comunica che oggi
14 gennaio 2010 nella Sala della Protomoteca
del Campidoglio il Ministro Alemanno ha
conferito all’Assessore Avv. Domenico Naccari la delega ai rapporti con la comunità dei
Calabresi residenti a Roma.
Precisa che ha partecipato insieme ai Consiglieri Rosa Ierardi e Francesco Gianzi all’importante evento che ha visto la presenza di
eminenti personalità e interventi di straordinaria importanza da parte del Sindaco Alemanno, del Sindaco di Reggio Calabria Scopelliti, dell’Assessore Antoniotto oltre che degli
Assessori Naccari e Siclari al quale il Presidente rivolge i più vivi auguri di buon lavoro.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani a
rappresentare all’Avv. Naccari gli auguri e i
complimenti del Consiglio.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Linda Baioni, Valerio
Branchesi, Daniela Brunetti, Cinzia Cannarsa, Gilberto Cerutti, Gualtiero Cerutti, Pasquale Freddino, Maria Veronica Pellegrini,
Livia Ranuzzi, Riccardo Roselli, Daniele Rossi, Giuseppe Russo, Manola Saltarelli, Mirko
Scorsone, Giulia Sferra,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota della Direzione Generale del Personale e dei Servizi per i sistemi informativi
automatizzati del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria del Ministero della Giustizia, pervenuta il 23 dicembre 2009, accompagnatoria del decreto n. ID 55026/09 di autorizzazione all’attivazione del Processo civile telematico presso il Tribunale di Roma limitatamente ai procedimenti delle esecuzioni immobiliari a norma dell’art. 62 del D.M. 17
luglio 2008.
Il Consiglio ne prende atto e manda alla
Commissione Informatica.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dell’Avv. Carlo Borello, pervenuta
in data 12 gennaio 2010, con la quale comunica lo scioglimento dell’Associazione Professionale “Studio Legale Associato di Carlo e
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Francescantonio Borello” con decorrenza 31
dicembre 2009.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli adempimenti necessari.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulle note dell’Avv. Massimo Giuliano, pervenute in data 5 e 8 gennaio 2010, con le quali
comunica che, a partire dall’11 gennaio 2010,
entrerà a far parte dell’Associazione Multidisciplinare denominata “Studio Giuliano e Di
Gravio Associazione Professionale”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli adempimenti necessari.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla comunicazione, pervenuta il 7 gennaio
2010, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Civitavecchia, relativa alla nomina dell’Avv. Ivano Montefiore quale Commissario
per gli esami di avvocato della Sessione 2009,
in sostituzione dell’Avv. Renato Natalini dimissionario.
Il Consiglio ne prende atto e nomina in
sostituzione dell’Avv. Renato Natalini, quale
Vice Presidente effettivo della III Sottocomissione per gli esami di Avvocato -Sessione 2009l’Avv. Ivano Montefiore, con studio a Santa
Marinella, Via Flaminia Odescalchi n. 63/A.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che l’Avv. Maurizio Delfino, con nota pervenuta il 4 gennaio 2010, ha chiesto la cancellazione dell’Associazione Professionale “Studio
Legale Delfino e Associati” dall’Elenco deglle
Associazioni Professionali istituito ai sensi della
Legge 1815/39.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che l’Avv. Maurizio Delfino, con nota pervenuta il 4 gennaio 2010, ha comunicato che
l’Associazione Professionale “Studio Legale
Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher”
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ha modificato la denominazione in “Studio
Legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher LLP” aggiornando l’elenco dei soci di
seguito indicati: Avv. Maurizio Delfino, Avv.
Cesare Vecchio, Avv. Annarita Ammirati, Avv.
Gianluca Cattani, Avv. Massimo Chiais e Avv.
Giorgio Gallenzi.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dell’Avv. Tiziana Cipollone, pervenuta in data 4 gennaio 2010, con la quale
comunica lo scioglimento dell’Associazione Professionale “D’Eramo – Giuliano - Cipollone””.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dell’Avv. Massimo Troili, in qualità
di liquidatore dell’Associazione Professionale
“Studio Legale Associato degli Avvocati Bonanni, De Amicis, De Carolis, Mineo Troili &
Partners (AS0840) pervenuta in data 11 gennaio 2010, con la quale comunica la cessazione
della predetta Associazione Professionale, con
decorrenza 31 dicembre 2009.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
in relazione alle disposizioni introdotte dal
recente decreto legge 29 dicembre 2009 n.193
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del
2009. La principale novità del decreto legge è
costituito dalla estensione dell’obbligo dell’uso della posta elettronica certificata dal settore civile a quello penale. Il decreto legge
incentiva l’impiego delle nuove tecnologie per
ridurre l’uso del supporto cartaceo per il rilascio delle copie. Per effetto della nuova normativa le copie su supporto digitale diventeranno meno costose di quelle cartacee e verrà
regolamentata la possibilità di utilizzare i mez-
zi moderni (carta di credito, bancomat o bonifico via internet) per il pagamento di tutte le
somme dovute nel processo. Il decreto prevede un’importante novità per gli Avvocati in
quanto è posto a loro carico l’obbligo di
indicare negli atti (limitatamente al processo
civile) i codici fiscali propri e dei propri assistiti. Il decreto legge rende obbligatorie le comunicazioni tramite posta elettronica anche per i
difensori nel processo penale. Le comunicazioni via e-mail verranno rese obbligatorie a
seguito della verifica della funzionalità dei
singoli uffici giudiziari, effettuata dal Ministero della Giustizia, sentiti i Consigli dell’Ordine degli Avvocati, il Consiglio Nazionale Forense e l’Avvocatura dello Stato. L’avvio è
previsto entro 60 giorni dalla conversione del
decreto legge ed entro quella data sarà completato il quadro normativo, con l’adozione di
nuovi regolamenti per il processo telematico
sia nel settore civile che in quello penale. Il
decreto legge introduce per gli ufficiali giudiziari la possibilità di notificare per posta elettronica anche gli atti depositati in forma cartacea. Questo viene realizzato attraverso una
nuova norma nel codice di procedura civile
(art. 149 bis c.p.c.). L’art. 4 del decreto legge 29
dicembre 2009 n. 193 introduce modificazioni all’articolo 51 del decreto-legge 25 giugno
2008 n. 112 convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, disponendo
che il comma 5 è sostituito dal seguente testo
“5. Il secondo comma dell’articolo 16 del regio
decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22
gennaio 1934, n. 36, è sostituito dal seguente:
“Nell’Albo è indicato, oltre al codice fiscale,
l’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato ai sensi dell’articolo 16, del decretolegge 29 novembre 2008, n. 185, convertito,
con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009,
n. 2. Gli indirizzi di posta elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza
giornaliera, sono resi disponibili per via telematica al Consiglio Nazionale Forense ed al
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Ministero della Giustizia nelle forme previste
dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.”. Appare, quindi, necessario aggiornare le
modalità di tenuta dell’Albo forense, consentendo sia il rispetto della normativa introdotta, sia la conoscenza esatta e immediata degli
indirizzi di posta elettronica certificata dei
Colleghi.
Il Consiglio rinvia alla prossima adunanza.
ADUNANZA DEL 21 GENNAIO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Albo Ordinario
all’Elenco Speciale
n.
Passaggi dall’Elenco Speciale
all’Albo Ordinario
n.
Cancellazioni
Per decesso
n.
a domanda
n.
per trasferimento
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
72
1
1
2
4
1
6
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
4
Iscrizioni e abilitazioni
n.
4
Abilitazioni
n. 20
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n. 15
Cancellazioni
a domanda
n.
2
Nulla osta al trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
4
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
aperture proc. disciplinare
archiviazioni
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n.
n.
n.
3
6
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PARERI
Emessi
n.
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SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
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All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Mauro Vaglio,
Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo Murra,
Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
- Il Consigliere Barbantini, a seguito della
delega ricevuta dal Consiglio nell’adunanza
del 7 gennaio 2010 relativa alla consegna delle
toghe in Corte di Appello da parte degli uscieri, comunica che, stante la motivazione addotta dal Presidente della Corte di Appello di
Roma, detto servizio possa essere affidato a
personale esterno preferibilmente con nostri
concessionari già in esercizio, peraltro, che
dovrà essere svolto senza alcun onere per il
Consiglio e con esclusione di qualsiasi non
ammesso rapporto dipendente di qualsiasi
natura.
Detto personale dovrà provvedere alla
consegna e ritiro delle toghe, di proprietà di
questo Consiglio, richiedendo per tale servizio ai singoli avvocati l’importo di euro 4,00;
dovrà, inoltre, provvedere alla custodia delle
toghe svolgendo il servizio nel locale già usato
per tale scopo.
La presente delibera, unitamente all’indicazione della (o delle) persona designata, verrà
trasmessa alla Presidenza della Corte di Appello di Roma.
Il Consiglio delibera di rinviare la decisione al nuovo Consiglio.
- Il Consigliere Barbantini comunica che
l’Avv. Alì Abukar Hayo, iscritto nell’Albo
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
degli Avvocati di Roma, ha aperto un secondo
studio legale in Mogadiscio, Municipio Cabdulcasis, Quartiere Dhagahlei, Via dei Pescatori snc, Palazzo 2.
Il Consiglio ha il piacere di comunicare ai
Colleghi che l’iniziativa rappresenta un tributo effettivo del Collega alla sua terra d’origine
e ne dispone la pubblicazione sul sito.
- Il Consigliere Cipollone riferisce di aver
partecipato in data 14 gennaio 2010, presso
l’Ufficio di Presidenza della Corte di Appello
di Roma, alla riunione della Commissione di
Manutenzione degli Uffici Giudiziari siti in
Piazzale Clodio.
In relazione al problema concernente i
parcheggi, i dati raccolti hanno consentito di
appurare che rispetto ai 660 posti macchina
disponibili sono stati rilasciati ben 1072 permessi, per cui è stata ritenuta l’impellente
necessità di regolamentare la materia mediante nuovi precisi criteri.
E’ stato messo in risalto che sono in corso
importanti lavori su aree limitrofe agli edifici
giudiziari (disboscamento, pavimentazione
stradale ecc.) che consentiranno di aumentare
il numero di 660 posti macchina in precedenza previsto.
In relazione al cospicuo numero di posteggi esterni a disposizione è previsto il prezzo di
euro 1,50 per l’intera mattina.
Ovviamente la realizzazione dei programmi sopra descritti è subordinata alla realizzazione degli obiettivi previsti e alla firma di una
convenzione stipulatata con il Comune di
Roma per i compiti di sua pertinenza.
Il Consigliere Cipollone ha messo in rilievo, per l’indispensabile funzione esplicata dagli
Avvocati, che non vanno considerati alla stregua di “parenti poveri”, che un certo numero
di posti macchina nei parcheggi, dovrà essere
a loro assegnata.
Come risulta dal relativo verbale, la Commissione ne terrà conto al momento delle
assegnazioni.
Il Consiglio, dato atto, ringrazia il
Consigliere Cipollone e approva il suo
operato.
- Il Consigliere Vaglio riferisce sul servizio
copie delle sentenze on-line alla Sezione Lavoro del Tribunale Ordinario di Roma.
Il Consigliere Fasciotti dichiara di essere
già in contatto con gli Organi competenti,
essendo stato già incaricato dal Consiglio.
Il Consiglio conferma quanto già deliberato in relazione all’assegnazione di un dipendente assunto dall’Ordine nelle forme di legge
al Tribunale Ordinario di Roma. Conferma il
Consigliere Fasciotti quale incaricato anche
nella qualità di responsabile della Commissione Lavoro.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla note
pervenute dall’Avv. Paolo Berruti (quale codifensore del Consiglio) in data 15 gennaio
2010 e dalla Corte di Cassazione in data 19
gennaio 2010, con le quali trasmettono la
decisione del Consiglio di Stato n. 8620/2009,
emessa a seguito del ricorso presentato dal
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
nei confronti dell’Agenzia del Demanio e del
Primo Presidente della Corte di Cassazione
avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio concernente il
rilascio dei locali demaniali assegnati al Consiglio.
Il Consiglio si congratula con i Professori
Avv.ti Antonio Masi e Paolo Berruti.
- Il Presidente Cassiani comunica che il
Centro Studi “Cappella Orsini” ha organizzato un Convegno promosso dalla Regione Lazio in collaborazione con il Garante dei Diritti
dei Detenuti.
Il Convegno si svolgerà nella Casa Circondariale di Regina Coeli giovedì 11 febbraio
p.v. e vedrà l’intervento di illustri Relatori.
Propone di accogliere la richiesta di concessione del patrocinio del Consiglio.
Il Consiglio approva.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Presidente Cassiani riferisce sull’Assemblea della Camera Penale indetta per discutere sulle dimissioni di quattro Componenti del Distretto.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Barbantini riferisce quanto
segue: “Con nota protocollata il 10 dicembre
2009 la Soc. Azzurra, che già aveva presentato
un suo progetto informatizzato per le votazioni su nostro ordine, eseguendo tre dimostrazioni pratiche, ha ulteriormente migliorato il
progetto iniziale presentato nel 2008.
Tale progetto appare, senza dubbio, assai
interessante e, soprattutto, assai pratico per
tutti quegli avvocati non esperti nel campo
informatico oltre a rappresentare una notevole semplificazione delle procedure di voto e
dello spoglio. Si fa anche riferimento al costo,
definito “irrisorio”, ma non specificato.
Si osserva che, pertanto, con delibera del
16 luglio 2009 è stato affidato il sistema di
votazione informatica alla Società G.D. Dynamic Solutions che ha proposto un sistema al
prezzo di Euro 18.000,00 oltre IVA che è già
stato corrisposto, nonchè alle ulteriori spese
da sostenere al momento delle elezioni (affitto
apparecchiature, corsi di istruzione, assistenza
alle operazioni di voto).
Pertanto, stante l’imminenza delle votazioni, non sembra possibile, nell’arco di una
settimana, dare corso a tale richiesta anche se
deve osservarsi che tale progetto per il quale,
ripetesi, erano state effettuate tre dimostrazioni pratiche, appariva già in tali fasi altamente
professionale ed economicamente vantaggioso; il non aver convocato detta Società, insieme a quelle poi indicate dal Consiglio, rappresenta, ad avviso del sottoscritto relatore, una
inspiegabile mancanza che ha esposto il Consiglio a dover sborsare una notevole somma.
Si augura che, per il futuro, venga effettuata una gara tra più soggetti onde pervenire alla
scelta del prodotto migliore ed economico.”
Il Consiglio ne prende atto.
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- Il Consigliere Barbantini ringrazia tutti i
Consiglieri presenti per l’attività che hanno
svolto in questo biennio anche con i suoi lati
chiari e oscuri. Augura a tutti la conferma per
il prossimo biennio.
Il Consiglio ne prende atto, ringrazia il
Consigliere Barbantini e ricambia gli auguri.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Silvia Armati, Eugenio Aurisicchio, Valerio Balsamo, Chiara Catalani, Marco Conforti, Lorenza Dolfini, Giuseppe Fatica, Sabrina Fortuna, Giorgio Fraccastoro, Gerarda Gamboni, Federico Guidoni,
Elisa Iorio, Filippo Loria, Renato Manzini,
Anna Mazzoncini, Paolo Palma, Alessandra
Parente, Cynzia Pittari, Francesca Quarato,
Anna Scarponi, Giusi Tangari, Marina Terlizzi, Francesco Vanni, Claudio Virgili, Claudia
Ricci,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
in relazione alle disposizioni introdotte dal
recente decreto legge 29 dicembre 2009 n.193
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del
2009. La principale novità del decreto legge è
costituito dalla estensione dell’obbligo dell’uso della posta elettronica certificata dal settore civile a quello penale. Il decreto legge
incentiva l’impiego delle nuove tecnologie per
ridurre l’uso del supporto cartaceo per il rilascio delle copie. Per effetto della nuova normativa le copie su supporto digitale divente-
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ranno meno costose di quelle cartacee e verrà
regolamentata la possibilità di utilizzare i mezzi moderni (carta di credito, bancomat o bonifico via internet) per il pagamento di tutte le
somme dovute nel processo. Il decreto prevede un’importante novità per gli Avvocati in
quanto è posto a loro carico l’obbligo di
indicare negli atti (limitatamente al processo
civile) i codici fiscali propri e dei propri assistiti. Il decreto legge rende obbligatorie le comunicazioni tramite posta elettronica anche per i
difensori nel processo penale. Le comunicazioni via e-mail verranno rese obbligatorie a
seguito della verifica della funzionalità dei
singoli uffici giudiziari, effettuata dal Ministero della Giustizia, sentiti i Consigli dell’Ordine degli Avvocati, il Consiglio Nazionale Forense e l’Avvocatura dello Stato. L’avvio è
previsto entro 60 giorni dalla conversione del
decreto legge ed entro quella data sarà completato il quadro normativo, con l’adozione di
nuovi regolamenti per il processo telematico
sia nel settore civile che in quello penale. Il
decreto legge introduce per gli ufficiali giudiziari la possibilità di notificare per posta elettronica anche gli atti depositati in forma cartacea. Questo viene realizzato attraverso una
nuova norma nel codice di procedura civile
(art. 149 bis c.p.c.). L’art. 4 del decreto legge 29
dicembre 2009 n. 193 introduce modificazioni all’articolo 51 del decreto-legge 25 giugno
2008 n. 112 convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, disponendo
che il comma 5 è sostituito dal seguente testo
“5. Il secondo comma dell’articolo 16 del regio
decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22
gennaio 1934, n. 36, è sostituito dal seguente:
“Nell’Albo è indicato, oltre al codice fiscale,
l’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato ai sensi dell’articolo 16, del decretolegge 29 novembre 2008, n. 185, convertito,
con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009,
n. 2. Gli indirizzi di posta elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza
giornaliera, sono resi disponibili per via telematica al Consiglio Nazionale Forense ed al
Ministero della Giustizia nelle forme previste
dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.”. Appare, quindi, necessario aggiornare le
modalità di tenuta dell’Albo forense, consentendo sia il rispetto della normativa introdotta, sia la conoscenza esatta e immediata degli
indirizzi di posta elettronica certificata dei
Colleghi.
Il Consiglio rinvia al prossimo Consiglio.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulle note del Tribunale Ordinario di Roma,
Area Lavoro, pervenute in data 29 dicembre
2009 e 7 gennaio 2010, relative ai problemi
riguardanti la carenza di organico del personale di cancelleria della Sezione Lavoro, le disposizioni di servizio e la proposta di riorganizzazione delle Cancellerie e degli Uffici della
Sezione stessa.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dello Studio Legale Associato BVR
& Partners, pervenuta in data 18 gennaio 2010,
con la quale comunica di aver variato la denominazione sociale da “Borgognoni Vimercati,
Brancadoro, Romano & Wood - Studio legale
Associato” a “Borgognoni Vimercati, Romano e Partners - Studio Legale Associato”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota degli Avvocati Gianluca Navarrini e
Francesco De Propris, pervenuta in data 13
gennaio 2010, con la quale comunicano la
costituzione dell’Associazione Professionale
denominata “Studio Legale De Propris - Associazione professionale tra gli avvocati Francesco De Propris e Gianluca Navarrini”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Uf-
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ficio Iscrizioni per gli ulteriori incombenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dello Studio Legale Associato Polizzi di Sorrentino - Spigarelli, pervenuta in data
15 gennaio 2010, con la quale comunicano la
cessazione dell’attività dell’Associazione stessa.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dell’Avv. (omissis), pervenuta in
data 19 gennaio 2010, con la quale rende nota
la situazione del mancato adempimento, da
parte del Comune di Roma, delle sentenze di
condanna al pagamento delle spese legali a
favore degli Avvocati romani.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota della Camera Penale di Roma, pervenuta in data 12 gennaio 2010, con la quale
comunica l’astensione dalle udienze e dalle
attività giudiziarie penali per i giorni 27, 28 e
29 gennaio 2010.
Il Consiglio ne prende atto.
Passaggi dall’Albo Ordinario
all’Elenco Speciale
Passaggi dalla Sezione Speciale
n. 96/01 all’Albo Ordinario
Cancellazioni
Per decesso
a domanda
per trasferimento
per irreperibilità
Nulla osta al trasferimento
n.
3
n.
4
n.
n.
n.
n.
n.
5
26
8
2
9
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 34
Iscrizioni e abilitazioni
n.
3
Abilitazioni
n. 54
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
2
Cancellazioni
a domanda
n.
9
per trasferimento
n.
3
Nulla osta al trasferimento
n.
3
Compiuta pratica
n.
5
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
n.
2
Emessi
n.
11
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
41
PARERI
ADUNANZA DEL 27 GENNAIO 2010
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria
Barbantini, Sandro Fasciotti.
- Alle ore 14.00 sono presenti quattro Consiglieri, onde è impossibile raggiungere il numero legale per la regolare composizio-ne.
ADUNANZA DEL 19 FEBBRAIO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n. 135
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L’anno 2010, il giorno diciannove del mese
di febbraio, a Palazzo di Giustizia - Piazza
Cavour, si è riunito il Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
“- Vista l’istanza 15 febbraio 2010, assunta al
protocollo n. 2330 del 17 febbraio 2010 di
questo Consiglio, con la quale la maggioranza
dei Consiglieri eletti ha sollecitato l’anticipazione della adunanza consiliare per l’elezione delle
cariche necessarie al funzionamento del Consiglio dell’Ordine, già fissata all’11 marzo 2010;
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Ritenuto di dover condividere le motivazioni addotte con l’istanza, che rispondono
all’esigenza primaria di garantire il regolare
svolgimento delle attività consiliari;
- Considerato che l’Avv. Alessandro Cassiani risulta impedito all’esercizio delle funzioni in quanto degente presso la struttura
Ospedaliera San Camillo di Roma;
- Ritenuta l’estrema urgenza di provvedere
sull’istanza suindicata a tutela dell’efficiente
funzionamento del Consiglio dell’Ordine, che
non può rimanere ulteriormente privo delle
sue cariche istituzionali con impossibilità di
svolgere ordinatamente le competenze attribuitegli per legge e con evidente pregiudizio
del prevalente interesse pubblico dell’Ente,
nonchè degli interessi degli iscritti all’AlboRegistro/Elenchi;
il Consiglio è convocato per
VENERDI’ 19 FEBBRAIO 2010,
ALLE ORE 11,30
per discutere e deliberare sul seguente
ordine del giorno
(omissis)
Il Consigliere Anziano
f.to Giovanni Cipollone
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonché i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Domenico Condello, Alessandro Graziani, Livia Rossi, Cristiana Arditi
di Castelvetere.
Intervento del Consigliere Anziano
Avv. Giovanni Cipollone
- Prende la parola il Consigliere Anziano
Giovanni Cipollone che esplica le funzioni di
Presidente f.f. dell’adunanza, il quale dichiara
quanto segue: “Dopo tante tempestose tem-
perie, oggi è forse spuntato un pallido raggio di
sole.
È nostro compito rendere più radioso l’avvenire di questo Consiglio dell’Ordine.
Desidero rivolgere un saluto affettuoso ai
nuovi Consiglieri. Quello di Domenico Condello è un gradito ritorno.
Ad Alessandro Graziani auguro di poter
chiarire al più presto la vicenda che lo riguarda
personalmente e possa, quindi, svolgere i suoi
compiti istituzionali, auspicando una lunga e
fruttuosa militanza nella nostra famiglia. Quest’ultima, in verità, è stata in passato un po’
chiassosa e turbolenta, ma confido in un nuovo spirito di gruppo, alimentato dalla leggiadria e dall’entusiasmo dei più giovani.
Un pensiero riconoscente va anche ai
Consiglieri non più eletti nell’aver apprezzato
i loro compiti, svolti con spirito di sacrificio.
Confido, inoltre, nella pronta guarigione
di Alessandro Cassiani, che ha diretto il Consiglio per ben sei anni. Spero che ritorni presto
tra noi. Certamente saranno preziosi i frutti
della sua esperienza consiliare.
Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e
lavorare sodo con umiltà e grande dedizione,
tenendo presente che il nostro è un servizio
svolto nell’interesse dell’Avvocatura.
Auguri a tutti di buon lavoro.”
Prima di prendere in esame i punti all’ordine del giorno, il Consigliere Anziano preliminarmente informa che in data 17 febbraio
2010 è pervenuta al Consiglio la comunicazione del Consigliere Segretario del Consiglio
Nazionale Forense, datata 16 febbraio 2010,
nella quale si evidenzia che il Consiglio Nazionale Forense, nel rispetto dei termini di procedura prescritti dal R.D. 22 gennaio 1934 n. 37,
ha fissato al 20 marzo 2010 l’udienza di trattazione del reclamo elettorale proposto dall’Avv. Carlo Testa avverso la proclamazione
dell’Avv. Alessandro Graziani.
Il Consigliere Anziano fa altresì presente,
che in data 17 febbraio 2010 i Consiglieri eletti
Cipollone, Barbantini, Rossi, Condello, Gra-
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ziani, Conte, Fasciotti, Gianzi e Arditi di Castelvetere hanno formalmente segnalato all’Avv. Alessandro Cassiani, Presidente uscente del Consiglio, la grave situazione di stallo
amministrativo generato dalla ritardata e differita convocazione del Consiglio per adempimenti inerenti all’assegnazione delle cariche
che ne consentano l’ordinario funzionamento; la detta situazione di pendenze amministrative si è aggravata di giorno in giorno e
continua ad aggravarsi.
Il Consigliere Anziano comunica, inoltre,
che con propria nota del 17 febbraio 2010 ha
formalmente richiesto all’Avv. Cassiani, assente dal Consiglio, di provvedere alla immediata convocazione del Consiglio. In data 18
febbraio 2010 è pervenuta, da parte di una
Collega dello studio dell’Avv. Cassiani, comunicazione attestante la persistente natura dell’impedimento che affligge l’Avv. Cassiani.
A seguito della convocazione dell’odierna
adunanza, agli atti, i Consiglieri Paolo Nesta,
Mauro Vaglio e Pietro Di Tosto hanno comunicato la loro indisponibilità a partecipare
all’adunanza medesima.
Il Consigliere Anziano, dispone che le
dette tre comunicazioni siano inserite agli atti
dell’odierna adunanza, ed osserva che:
- la giustificazione addotta dai Consiglieri
Nesta e Vaglio circa il loro concomitante
impegno nel Comitato Delegati della Cassa
Forense parimenti convocato, non appare
considerevole tenuto conto delle ragioni di
somma urgenza che hanno reso necessaria
l’odierna convocazione;
- il riferimento all’avvenuta carenza del
potere del Consigliere Anziano di surrogarsi al
Presidente uscente, attualmente impedito, è
smentito dalle disposizioni del D.L.vo Lgt. n.
382/1944 (artt. 15, comma 2 e 16).
Il Consigliere Anziano riferisce, altresì,
che anche il Consigliere Cerè, con nota protocollata al n. 2526 del 19 febbraio, ha ritenuto
“non valida” l’odierna convocazione ed annunciando di non voler partecipare, allegando
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considerazioni simili a quelle di cui al punto 2
delle comunicazioni dei Consiglieri Nesta e
Vaglio.
A questo punto chiede la parola il Consigliere Arditi di Castelvetere.
Intervento del Consigliere
Avv. Cristiana Arditi di Castelvetere
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere dichiara quanto segue: “Ho deciso di far parte di
questo Organo, esclusivamente per il bene
dell’Istituzione e per dare un apporto fattivo e
concreto al buon funzionamento dell’amministrazione (in particolare) e della Giustizia (in
generale).
Questa è stata la mia motivazione personalissima, anche quando ho scelto di essere un
avvocato, motivazione che ho concretizzato
quando ho prestato –convinta- il giuramento
nel lontano 1995, la cui formula periodicamente ripeto, dalla quale non prescindo, e che
anche oggi voglio –ad alta voce- ricordare a me
stessa: ‘Giuro di adempiere ai miei doveri
professionali con lealtà, onore e diligenza per
i fini della Giustizia e per gli interessi superiori
della Nazione’.
La mia elezione, sulla quale voglio evitare
discorsi riconducibili all’appartenenza (o
meno) ad uno schieramento, è un dato di
fatto: io, da oggi, e ancora una volta, sono qui
al servizio dell’Avvocatura intera. Soprattutto
al servizio di coloro che non mi hanno votato
e –ancora- al servizio di coloro che hanno
deciso di non esercitare il diritto di voto:
anche a costoro devo dimostrare di esserci e di
svolgere la mia funzione con serietà e impegno.
Dignità e decoro, per me, non sono solo
parole da pronunziare per abbellire l’argomento di conversazione: sono valori nei quali
credo e che tengo –da sempre- come esempi
del buon vivere.
Aggiungo, a tali valori, il rispetto: lo concedo a chiunque, e –ugualmente da chiunque- lo
pretendo.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Ho deciso, quindi, di essere presente all’odierna adunanza e di far precedere tale
presenza dalla sottoscrizione di un sollecito
che aveva –quale unico scopo- quello di evitare la paralisi, ingiustificata ed ingiustificabile,
del nostro Ordine: inteso quale Organo amministrativo puro e semplice, con specifiche
funzioni e con obblighi improrogabili rispetto
all’utenza: non quale trampolino per lanciare
istinti di narcisistica intenzione.
Non mi sarei mai perdonata l’eventualità
che l’impossibilità di funzionamento potesse,
anche in minima parte, dipendere da me, che
oggi –nell’occasione e in questa sede- non
sono un avvocato normale, ma ho delle responsabilità alle quali non voglio sottrarmi,
per pochi e ininfluenti –nella fattispecie- interessi di singoli: interessi dettati da sentimenti
lontani dal mio modo di pensare, dal mio
modo di agire e dal mio modo di lavorare e di
affrontare gli impegni presi.
In tal senso, quindi, ricevuta la convocazione adempio alla stessa e rispetterò i punti di
cui all’ordine del giorno: esprimendo il mio
voto, per l’elezione delle cariche in indipendenza e coscienza.
Spero di poter, pertanto, ricominciare gli
ordinari lavori consiliari sin da ora formulando i miei auguri per un biennio che possa
essere portato avanti con spirito di collegialità
e privato, finalmente, da viziose polemiche.
Grazie per l’attenzione.”
A questo punto chiede la parola il Consigliere Alessandro Graziani.
Intervento del Consigliere
Avv. Alessandro Graziani
- Il Consigliere Graziani dichiara quanto
segue: “Gentili Consiglieri, ho avuto il grandissimo onore –e sottolineo grandissimo- di
ricevere il consenso di moltissimi Colleghi che
mi hanno sostenuto e votato, consentendomi
di essere eletto nel nuovo Consiglio per il
biennio 2010/2011.
Sapete, tuttavia, che è stato presentato un
ricorso avverso la mia elezione, sul quale è
chiamato a pronunziarsi il Consiglio Nazionale Forense.
Sono personalmente convinto che tale ricorso non abbia fondatezza.
Ciò mi rende sereno ed a posto con la
coscienza.
Parimenti, per doveroso rispetto delle procedure, dell’Autorità chiamata a giudicare, di
questo Consiglio e degli Avvocati romani tutti, ritengo che sussistano motivi di opportunità tali da indurmi ad astenermi dall’esprimere
il mio voto in ordine alla elezione delle cariche
consiliari.
Vi chiedo, dunque, di condividere il senso
di questa mia scelta e di considerarla come
espressione di considerazione per l’Istituzione
a cui apparteniamo.”
A questo punto chiede la parola il Consigliere Domenico Condello.
Intervento del Consigliere
Avv. Domenico Condello
- Il Consigliere Condello rileva che con i
risultati delle elezioni è stata decretata - in
modo inconfutabile sia da un punto di vista
numerico che da un punto di vista di maggioranze espresse- la vittoria della lista “Insieme”
rispetto a quella “Agire e informare”. Per questo in ossequio alla volontà sovrana dei Colleghi romani il Consigliere Condello propone la
candidatura dell’Avv. Antonio Conte quale
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma per il prossimo biennio.
- A questo punto vengono presi in esame
gli argomenti fissati all’ordine del giorno.
Elezione del Presidente
- Vengono distribuite le schede per la votazione relativa alla carica di Presidente e si
procede alla votazione (con l’astensione del
Consigliere Graziani).
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I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Antonio Conte voti nove.
Risulta eletto quale Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per il
biennio 2010/2011 il Consigliere Avv. Antonio Conte, che assume le funzioni.
Prende la parola il Presidente Conte il
quale esprime un ringraziamento sentito e
sincero a tutti i Consiglieri dell’Ordine presenti, e soprattutto a tutti i Colleghi romani che lo
hanno onorato del loro sostegno, del loro
appoggio e del loro supporto nell’ultima competizione elettorale.
Il Presidente Conte -scusandosi preliminarmente del riferimento personale- ricorda il padre Emilio, al quale dedica la propria nomina.
(Il Consigliere Anziano Cipollone evidenzia, anch’esso commosso, che a questo toccante momento ha fatto seguito una lunga
pausa di silenzio e di grande commozione –
più loquace di ogni espressione- mentre il
Presidente Conte con il viso velato di commozione pronunciava ancora il nome del suo
papà, indimenticabile Consigliere del nostro
Ordine).
Riprende la parola il Presidente Conte il
quale auspica che il nuovo Consiglio inizi
immediatamente a lavorare, in modo appassionato e concreto, per arrivare presto ad avere
un Ordine di Roma che si assuma l’autorevolezza che gli compete e reagisca, come chiedono i Colleghi, superando la crisi di rappresentatività delle Istituzioni forensi divenendo un
vero baluardo a difesa dell’Avvocatura Romana. Questo nuovo Consiglio dell’Ordine ha
grande responsabilità di rispondere fattivamente alle aspettative dei Colleghi i quali
vogliono una Istituzione che lavori in silenzio,
efficacemente ed alacremente e non si coinvolga in sterili diatribe e cerchi di rendere reali
i tanti necessari interventi che si possono e si
devono rendere concreti per migliorare “il
sistema Giustizia” a Roma, e ciò al di là di liste,
schieramenti, maggioranze e vicende elettorali. Le elezioni si sono concluse il 9 febbraio, ed
36
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ora, si è tutti e quindici i Consiglieri parte
integrante ed unica di un nuovo consesso.
Questo Consiglio dell’Ordine, il più numeroso d’Europa, oltre ai prestigiosi e storici compiti istituzionali -tenuta degli Albi, parcelle,
disciplina- dovrà assumere autorevolezza e
coraggio per reagire con forza dinanzi allo
svilimento della categorie ed agli attacchi che
la stessa subisce ogni giorno, gli Avvocati
devono diventare gli attori del cambiamento,
unire tutte le forze, impiegare l’esperienza dei
nostri valorosi Colleghi, valorizzare i giovani
per incidere con decisione e rapidità. Il Consiglio dovrà ribadire e richiamare gli insegnamenti delle figure professionali, della luminosa tradizione dell’Avvocatura Romana, a cui
tutti si sono ispirati modernizzando la categoria senza cedere al modernismo, ma riacquisendo una dignità ed una autorevolezza sociale di cui devono beneficiare tutti gli Avvocati
romani riappropriandosi del prestigio che da
sempre ha caratterizzato la professione forense. Si devono abbandonare i personalismi,
unendo tutte le forze e le risorse dell’Avvocatura giungendo così ad un Consiglio dell’Ordine che divenga forza coesa ed interlocutore
autorevole sia nei confronti della classe politica, che nei confronti della magistratura, capace -se necessario- di assumersi la responsabilità
ed il coraggio di far sentire forte la propria
voce. Per questo serve un Consiglio unito che
dia una reale ed effettiva stabilità all’Istituzione senza sterili divisioni. Questo è un Consiglio dell’Ordine che ha più anime, ma che può
essere esempio di pluralismo costruttivo pur
nelle differenti realtà. Il Presidente Conte auspica che le differenti realtà stesse porteranno
ad un interscambio di idee e proposte, fonti di
estremo beneficio per i Colleghi romani senza
sterili contrasti ed aride maggioranze matematiche, con tutti i Consiglieri stimolati ad operare in modo fattivo e concreto, con una
presenza costante ed impegnata, per il bene
degli Avvocati romani.
Il Presidente Conte conclude ringraziando
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tutti i Questori, gli Scrutatori, il Personale del
Consiglio che hanno lavorato con sacrificio
ed abnegazione, e con notevolissimo dispendio di energie sino a tarda notte, per un funzionale, corretto e puntuale, puntuale svolgimento delle operazioni elettorali nel periodo che
va dal 30 gennaio al 9 febbraio.
Elezione del Consigliere Segretario
- Il Presidente, a questo punto, atteso il
successivo punto all’ordine del giorno, alla
luce dell’importante affermazione che la lista
“Agire ed Informare” ha ottenuto nell’ultima
sessione di voto, e ritenendo che, al di là delle
divisioni e degli schieramenti, sia necessario
dare un segnale di larghe e costruttive intese
per tutta l’Avvocatura Romana per raggiungere un percorso comune nell’interesse della
stessa, esprime la sua dichiarazione di voto per
la nomina quale Consigliere Segretario nella
persona del Consigliere Rodolfo Murra e la
medesima viene rimessa alla valutazione di
tutto il Consiglio.
Vengono distribuite le schede per la votazione relativa alla carica di Consigliere Segretario e si procede alla votazione (con l’astensione del Consigliere Graziani).
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Rodolfo Murra voti otto;
- schede bianche una.
Risulta eletto quale Consigliere Segretario
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma per il biennio 2010/2011 il Consigliere
Avv. Rodolfo Murra, che assume le funzioni
di Segretario e che prende la parola: “Ringrazio, innanzitutto, il neo Presidente per la dichiarazione di voto che ha voluto esprimere,
nonchè i Colleghi Consiglieri che hanno ritenuto di aderire alla stessa.
Ritengo che la decisione di voler nominare
quale Consigliere Segretario un componente
che non appartiene alla coalizione che ha
conseguito il maggior successo elettorale costituisca un esempio di altissima lungimiranza
politica ma, soprattutto, un segnale di disten-
sione che deve essere colto ed apprezzato
dall’Avvocatura romana intera.
Il gesto di voler individuare non necessariamente all’interno della propria “lista” un
Consigliere cui affidare il delicatissimo ruolo
di Consigliere Segretario dell’Ordine (che richiama le grandi coalizioni consiliari del remoto passato) rappresenta così un momento
di condivisione di intenti e di volontà di
iniziare a costruire un percorso di scelte partecipate, al di là delle divisioni e degli schieramenti, che funga da circolo virtuoso per le
prossime sfide che attendono l’Avvocatura.
Auspico sentitamente che questa decisione
ponga fine in modo radicale ed irreversibile ai
tentativi di destabilizzare un Organismo rappresentativo del quale, in passato, hanno avuto l’onore di far parte eminentissime personalità dell’Avvocatura romana; tentativi corroborati dalla cieca persecuzione di obiettivi
esclusivamente personali ed egocentrici, e che
hanno contribuito ad avvelenare, almeno negli ultimi di dieci anni, il clima respirato dalla
politica forense romana.
Una volta, dunque, conferito onore ai
vinti ed ai vincitori, è ora venuto il momento
di lavorare finalmente insieme per realizzare il
sogno di costruire un’Avvocatura capitolina
forte e rappresentativa, che sia in grado di
colloquiare fattivamente con tutte le realtà
produttive del Paese, che non indietreggi dinanzi ai tentativi despotici di altre corporazioni di negare dignità al ceto forense, che si
ponga quale interlocutore alto ed attento con
gli altri protagonisti delle Istituzioni, giudiziarie e non.
Il mio pensiero va ora ad Alessandro Cassiani, Presidente uscente, al quale auguro un
immediato ed integrale ristabilimento, nella
speranza di rivederlo presto tra noi in perfetta
forma fisica.
Il saluto cordiale di buon lavoro lo indirizzo ai due Consiglieri appena entrati, mentre
un ringraziamento sentito lo rivolgo ancora a
tutti i Consiglieri che hanno deciso di affidar-
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mi l’incarico di Consigliere Segretario, nell’auspicio che la scelta effettuata non sia solo di
carattere politico.
Mi rammarico per la decisione di alcuni
Colleghi Consiglieri di voler scientemente
disertare l’odierna adunanza. Pur nel rispetto
di ogni legittima decisione personale, fondata
su una presunta illegittimità della relativa convocazione, ritengo che oggi sarebbe comunque dovuto prevalere il senso di appartenenza
all’Istituzione consiliare. Ma ad ognuno è dato
di rivedere le proprie posizioni, senza ostracismi e gogne di sorta.
Non che non vi siano state, immagino,
alcune resistenze alla decisione di lasciare alla
“minoranza” (consentitemi ancora una volta
l’uso di questo termine) una delle tre cariche
consiliari; e tuttavia la scelta in questione
garantisce il pluralismo ed offre elementi di
speranza per un lavoro futuro improntato solo
al perseguimento del bene comune. Del resto
è solo il bene comune, nonchè il senso del
dovere e della responsabilità istituzionale che
debbono guidare la nostra azione, ben al di là
degli interessi personali e di quelli di quartiere.
Ed io, che appartengo all’Avvocatura pubblica, e che solo per questo non ho alcun bisogno
di ulteriore “visibilità” istituzionale, mi pecco
di saper bene cosa possa significare assumere
un incarico gravoso, rispetto al quale spero
solo di essere all’altezza.
Ho apprezzato molto il riferimento espresso poc’anzi dal Presidente sulla necessità d’ora
in poi di aiutarci tutti a vicenda, al fine di
contribuire, in modo disinteressato, a fare il
bene della categoria, superando steccati ideologici e personali. Così come apprezzabilissima è
stata, sul piano culturale, la premessa svolta
dalla Collega Arditi di Castelvetere, scevra da
caratterizzazioni che non appartengono al suo
modo di vivere l’esperienza consiliare.
Molti di noi, il giorno della vigilia dello
scorso Natale, erano presenti agli strazianti
funerali di una creatura che Dio onnipotente
ha deciso di portare con sè in Paradiso. Ed
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avevamo tutti, indistintamente, gli occhi bagnati di lacrime in quella occasione, nella
quale capivamo che in generale i valori in
gioco, per l’essere umano, sono ben altri di
quelli che, pur illustrissimi, queste poltrone
sulle quali sediamo recano con sè.
Dovremmo sempre pensare a quella giornata, a mio parere, nel prossimo biennio di
lavoro consiliare. E saremo migliori.”
Il Consigliere Barbantini si associa a quanto dichiarato dal Consigliere Segretario.
Elezione del Consigliere Tesoriere
- Il Presidente Conte, a questo punto,
sempre seguendo l’ordine del giorno e sempre
tenendo conto della suprema volontà dei
Colleghi/Elettori, in considerazione del prevalente risultato elettorale così come correttamente descritto dal Consigliere Condello,
esprime la sua dichiarazione di voto per la
nomina del Consigliere Tesoriere, individuandolo nella persona del Consigliere Francesco
Gianzi, rimettendo la valutazione sulla stessa
a tutto il Consiglio.
Vengono distribuite le schede per la votazione relativa alla carica di Consigliere Tesoriere e si procede alla votazione (con l’astensione del Consigliere Graziani).
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Francesco Gianzi voti nove.
Risulta eletto quale Consigliere Tesoriere
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma per il biennio 2010/2011 il Consigliere
Avv. Francesco Gianzi il quale prende la parola: “Egregi Consiglieri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, ringrazio il Presidente Antonio Conte per la dichiarazione di
voto per la mia nomina a Consigliere Tesoriere dell’Ordine e ringrazio tutti voi per aver
manifestato stima nei miei confronti avendomi assegnato questo incarico, ringrazio inoltre
tutti gli avvocati romani che mi hanno dato
l’onore di poterli rappresentare. Non voglio
però parlare del mio ruolo di Consigliere Tesoriere che sarà svolto con lo spirito di servizio
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
che ho sempre manifestato nella mia attività
consiliare e che essendo un incarico di natura
tecnica sarà svolto con l’ausilio dei revisori di
conti e del nostro commercialista. Voglio invece esprimere il mio entusiasmo per la nomina di Antonio Conte quale Presidente del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Veniamo da tre bienni di Presidenza del Consigliere Avv. Alessandro Cassiani, al quale
vanno i miei auguri di pronta guarigione,
trovandosi ricoverato per un delicato intervento, che ha saputo in maniera degna rappresentare gli avvocati romani, ma nutriamo la
speranza che il nostro nuovo Presidente possa
oggi dare un nuovo impulso alla nostra Istituzione e alla nostra professione.
La nomina di Antonio Conte come Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma è stata da noi con forza voluta,
poichè crediamo che la nostra Istituzione non
possa più assistere immobile agli attacchi che
quotidianamente subisce la professione forense, ma si debba ergere a baluardo della nostra
categoria professionale, unica deputata a difendere gli interessi costituzionali e riconoscendo quindi al Presidente Conte la capacità
ed il difficile compito di ridare la giusta dignità
e decoro agli avvocati romani.
Siamo stati riconosciuti dagli avvocati romani come gli unici in grado di operare un
cambiamento e non li deluderemo.
Voglio inoltre esprimere le mie congratulazioni al nuovo Consigliere Segretario Avv.
Rodolfo Murra al quale ho già avuto modo in
più occasioni.
Il Consigliere Segretario Murra già nello
scorso biennio si è distinto per non essersi mai
sottratto alle esigenze del Consiglio quando è
stato necessario il suo aiuto di uomo e di
giurista; la sua nomina è quindi il naturale
riconoscimento al lavoro effettuato nello scorso biennio.
Voglio inoltre fare gli auguri ad Alessandro
Graziani che è entrato per la prima volta con
un grande successo personale a far parte del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma,
voglio fare i miei auguri a tutti i Consiglieri che
si accingono nuovamente a lavorare nell’interesse della nostra categoria per i prossimi anni
e voglio soprattutto fare gli auguri a tutti gli
avvocati romani, con la speranza di poter
finalmente riacquistare la necessaria dignità
nella professione e con la promessa che impiegheremo tutte le nostre energie per riappropriarci di quel rispetto che da più parti stanno
tentando di sottrarci.”
- Vengono, quindi, presi in esame gli altri
punti previsti all’ordine del giorno.
- Il Presidente propone di inviare immediatamente al Presidente uscente, Avv. Alessandro Cassiani, un telegramma contenente gli
auguri più affettuosi e sinceri per una pronta
guarigione e per un immediato rientro consiliare in perfetta forma.
Il Consiglio intero formula i più vivi auguri
di pronta guarigione al Presidente Cassiani,
deliberando di inviargli immediatamente un
telegramma del seguente tenore: “Caro Alessandro, abbiamo appreso con sollievo che il
tuo intervento chirurgico è andato a buon fine
e che è iniziato il periodo di convalescenza.
Nel formularti i nostri più vivi auguri per un
pronto ristabilimento sentiamo il desiderio di
riferirti la nostra vicinanza auspicando di rivederti prima possibile al Consiglio e in perfetta
forma. Cristiana Arditi di Castelvetere, Goffredo Barbantini, Giovanni Cipollone, Antonio Conte, Domenico Condello, Alessandro
Graziani, Sandro Fasciotti, Francesco Gianzi,
Rodolfo Murra e Livia Rossi”.
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Approvazione dei verbali nn. 3 e 4 delle
adunanze del 21 e 27 gennaio 2010
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva i
verbali nn. 3 e 4 delle adunanze del 21 e 27
gennaio 2010, con l’astensione dei Consiglieri
Condello e Graziani.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Il Consigliere Barbantini segnala l’accumulo delle pratiche riguardanti le istanze dei
cittadini di ammissione al patrocinio a spese
dello Stato per le quali manca la nomina di un
referente.
Il Consiglio delibera che fino a giovedì
prossimo, a rotazione, i singoli Consiglieri si
impegneranno nello smaltimento della pratiche con la massima disponibilità.
Varie ed eventuali
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Benedetta Arienzo,
Francesco Arienzo, Francesco Battaglia, Giuseppe Blefari, Franco Boffa, Graziella Brancaccio, Simone Buffardi De Curtis, Francesca
Cama, Rocco Caminiti, Alfredo Caporossi,
Emanuela Chelo, Cristiano Chierichini, Daniela Civica, Elena Conte, Tiziana D’Astolfo,
Francesco Desideri, Francesco Di Giorgio,
Francesco Di Sarro, Francesco Fabiano, Ombretta Falugiani, Giordana Falvo, Aldo Fera,
Fabiana Fiorani, Alessia Iossa, Giuseppe Itri,
Patrizia Mancuso, Simone Marascialli, Francesca Misefari, Riccardo Pace, Valter Arnaldo
Pecoraro, Carlo Pedrone, Leo Piccininni, Francesca Romana Podiani, Francesco Sanapo,
Emilia Sanci, Massimo Antonio Sapia, Emiliano Sisinni, Elisa Strani, Viviana Vettorello,
Diego Vigorita, Gianfranco Zurlo,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
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- Con riferimento al ricorso al Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio proposto dal Cons. Donatella Cerè e dall’Avv. Carlo
Testa contro la convocazione dell’odierna
adunanza, il Consiglio delibera, all’unanimità, la nomina degli Avvocati Piero d’Amelio e
Piero Sandulli per resistere al ricorso stesso fin
dall’udienza camerale. Dà mandato al Presidente di rilasciare la procura ad litem ai due
professionisti, eleggendo domicilio presso lo
studio dell’Avv. Piero d’Amelio, in Roma, Via
della Vite n. 7.
Pratiche disciplinari
(omissis)
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi i seguenti pareri su note di
onorari:
(omissis)
ADUNANZA DEL 25 FEBBRAIO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Albo Ordinario
all’Elenco Speciale
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
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per trasferimento
Nulla osta al trasferimento
n.
n.
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TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
4
Iscrizioni e abilitazioni
n.
1
Abilitazioni
n.
4
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n. 23
Cancellazioni
a domanda
n.
2
Nulla osta al trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
1
PARERI
Emessi
n.
71
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
13
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Domenico Condello, Alessandro
Graziani, Mauro Vaglio, Livia Rossi, Pietro Di
Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
- Il Presidente saluta affettuosamente i
Consiglieri assenti alla scorsa adunanza. Si
associano tutti gli altri Consiglieri.
Il Presidente ricorda che, una volta concluse le elezioni, nel rispetto dei ruoli e del
pluralismo, d’ora in poi si auspica che il Consiglio si rimetta a lavorare alacremente per il
bene comune, con l’apporto di tutti indistintamente i Consiglieri.
Premette che gradirebbe che la parola in Aula
sia data a coloro i quali la richiedano con garbo
ed educazione, nel rispetto del lavoro comune
per il buon andamento delle adunanze, senza
interruzioni nei confronti del Relatore.
Il Consigliere Vaglio, nell’apprezzare lo
spirito manifestato dal Presidente, precisa che
la scelta del nuovo Segretario è avvenuta a
titolo personale e non a seguito di un accordo
con la lista “Agire e Informare” che è rimasta
estranea a tale scelta. Fa seguire la seguente
comunicazione, anche a nome del Consigliere
Di Tosto: “I Consiglieri Di Tosto e Vaglio, nel
riportarsi alla propria comunicazione inviata
agli Uffici dell’Ordine e al Consiglio Nazionale Forense in data 18 febbraio 2010, ribadiscono di ritenere illegittima la convocazione per
il 19 febbraio 2010 e tutte le attività ad essa
conseguenti, peraltro ancora sub iudice. Comunicano di prendere parte all’odierna riunione e a quelle future per senso istituzionale
in attesa della pronuncia del TAR del 10 marzo
2010, che costituirà, a prescindere dal suo
esito, una sconfitta per l’Avvocatura romana e
per chi con i propri comportamenti ha determinato tale incresciosa situazione.”
Prende la parola il Consigliere Nesta il
quale dichiara: “Il Consigliere Nesta, pur ribadendo l’illegittimità della precedente convocazione dell’adunanza consiliare tenutasi il 19
febbraio 2010, alla quale non ha partecipato,
rileva, tuttavia, che nell’adempimento del
dovere istituzionale e nel rispetto del mandato
conferitogli dai 2.933 Colleghi che lo hanno
votato alle recenti elezioni, svolgerà con il
massimo impegno, senza posizioni preconcette ma anche con la massima autonomia intellettuale, l’incarico istituzionale, nella convinzione che sia giunto il momento di porre fine
a quel clima di contrapposizione personalistica che, purtroppo, ha caratterizzato, negli
ultimi anni, l’attività del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.”
- Il Presidente riferisce in relazione alle
disposizioni introdotte dal recente decreto
legge 29 dicembre 2009 n.193 pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 302 del 2009. La principale novità del decreto legge è costituito dalla
estensione dell’obbligo dell’uso della posta
elettronica certificata dal settore civile a quello
penale. Il decreto legge incentiva l’impiego
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
delle nuove tecnologie per ridurre l’uso del
supporto cartaceo per il rilascio delle copie.
Per effetto della nuova normativa le copie su
supporto digitale diventeranno meno costose
di quelle cartacee e verrà regolamentata la
possibilità di utilizzare i mezzi moderni (carta
di credito, bancomat o bonifico via internet)
per il pagamento di tutte le somme dovute nel
processo. Il decreto prevede un’importante
novità per gli Avvocati in quanto è posto a loro
carico l’obbligo di indicare negli atti (limitatamente al processo civile) i codici fiscali propri
e dei propri assistiti. Il decreto legge rende
obbligatorie le comunicazioni tramite posta
elettronica anche per i difensori nel processo
penale. Le comunicazioni via e-mail verranno
rese obbligatorie a seguito della verifica della
funzionalità dei singoli uffici giudiziari, effettuata dal Ministero della Giustizia, sentiti i
Consigli dell’Ordine degli Avvocati, il Consiglio Nazionale Forense e l’Avvocatura dello
Stato. L’avvio è previsto entro 60 giorni dalla
conversione del decreto legge ed entro quella
data sarà completato il quadro normativo, con
l’adozione di nuovi regolamenti per il processo telematico sia nel settore civile che in quello
penale. Il decreto legge introduce per gli ufficiali giudiziari la possibilità di notificare per
posta elettronica anche gli atti depositati in
forma cartacea. Questo viene realizzato attraverso una nuova norma nel codice di procedura civile (art. 149 bis c.p.c.). L’art. 4 del decreto
legge 29 dicembre 2009 n. 193 introduce modificazioni all’articolo 51 del decreto-legge 25
giugno 2008 n. 112 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, disponendo che il comma 5 è sostituito dal seguente
testo “5. Il secondo comma dell’articolo 16 del
regio decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22
gennaio 1934, n. 36, è sostituito dal seguente:
“Nell’Albo è indicato, oltre al codice fiscale,
l’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato ai sensi dell’articolo 16, del decretolegge 29 novembre 2008, n. 185, convertito,
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con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009,
n. 2. Gli indirizzi di posta elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza
giornaliera, sono resi disponibili per via telematica al Consiglio Nazionale Forense ed al
Ministero della Giustizia nelle forme previste
dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.”. Appare, quindi, necessario aggiornare le
modalità di tenuta dell’Albo forense, consentendo sia il rispetto della normativa introdotta, sia la conoscenza esatta e immediata degli
indirizzi di posta elettronica certificata dei
Colleghi.
Il Consiglio delega i Consiglieri Condello
e Graziani.
- Il Presidente riferisce sull’atto di citazione
della Sig.ra (omissis) -concessionaria della Sala
Avvocati ubicata al (omissis)- notificato in
data 29 gennaio 2010, nei confronti dell’Agenzia del Demanio e del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma, con la quale chiede
che il Tribunale voglia dichiarare la carenza di
legittimazione passiva della stessa, disporre
l’annullamento degli inviti di pagamento emessi dall’Agenzia il 9 novembre 2009 e notificati
il 5 dicembre 2009.
Il Consiglio si riserva la decisione all’esito
della relazione che predisporrà il Consigliere
Barbantini.
- Il Presidente riferisce sulle note del Consiglio Nazionale Forense, pervenute in data 26
gennaio, 27 gennaio, 10 febbraio 2010, relative al bando per le borse di studio per giovani
avvocati per il Quinto Congresso Nazionale
per l’aggiornamento che si terrà a Roma presso
il Complesso Monumentale del Santo Spirito
in Saxia nei giorni dall’11 al 13 marzo 2010.
Il Consiglio Nazionale Forense nel raccomandare la massima diffusione tra gli iscritti
segnalava che il termine per la presentazione
delle domande di partecipazione dei candida-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ti del Distretto della Corte di Appello era
stabilito al 22 febbraio scorso.
Il Presidente fa presente che le domande
pervenute sono state trasmesse al Consiglio
Nazionale Forense nel termine stabilito.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, Avv. Maurizio de Tilla, relativa
alla proposta di legge sulla Magistratura Laica
inviata all’On. Avv. Roberto Cassinelli.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota della
Nordlinea Congressi, pervenuta in data 27
gennaio 2010, relativa al programma dei lavori, alle informazioni generali e alla scheda di
adesione del Quinto Congresso Nazionale per
l’aggiornamento che si terrà a Roma presso il
Complesso Monumentale del Santo Spirito in
Saxia nei giorni dall’11 al 13 marzo 2010.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
Lodovica Giorgi, Segretario della Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, relativa
alla Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno
Giudiziario degli Avvocati Penalisti Italiani
che si è tenuta a L’Aquila il 28 gennaio scorso.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
Fabio Pucci, Presidente della Prima Sottocommissione per gli Esami di Avvocato -Sessione
2009- pervenuta in data 11 gennaio 2010 con
la quale, a seguito della richiesta del Presidente
Cassiani, fornisce chiarimenti in merito al
servizio giornalistico apparso su TgCom ove
appariva dubbia l’effettività dei controlli in
occasione delle prove di esame.
Il Consiglio ne prende atto e dispone di
convocare l’Avv. Fabio Pucci per la prossima
adunanza.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta in data 7
gennaio 2010, con la quale comunica l’apertura agli avvocati del libero foro dei corsi di
formazione e aggiornamento professionale per
magistrati organizzati dal Consiglio Superiore
della Magistratura per l’anno 2010.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta in data 4
gennaio 2010, relativa al Decreto-Legge
30.12.2009 n. 194, “Proroga di termini previsti
da disposizioni legislative”.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Università di Roma “La Sapienza”, pervenuta in
data 15 gennaio 2010, con la quale chiede un
parere al Consiglio sul riordino dei corsi di
studio.
Il Consiglio delega il Consigliere Di Tosto
per esame e relazione.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Dott.
Fabrizio Panzarella, Direttore Organizzativo
del Centro Studi Internazionale Arkegos, pervenuta in data 15 gennaio 2010, con la quale
chiede il patrocinio per il Convegno Nazionale sul tema “La legislazione delle emergenze
sanitarie e veterinarie” che si terrà a Frascati il
4 marzo prossimo.
Il Consiglio ne prende atto e concede il
patrocinio morale.
- Il Presidente riferisce sulla richiesta di
parere dell’Avv. (omissis), Servizio Avvocatura dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Roma – Area
Amministrativa, pervenuta in data 16 febbraio
2010, in merito alla rilevazione delle presenze
degli avvocati iscritti nell’Elenco Speciale
ATER.
Il Consiglio delega il Consigliere Murra,
tenendo conto delle recenti pronunce giurisdizionali sul tema e del comportamento as-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
sunto dalla Regione Lazio dopo sollecitazione
del Consiglio.
Il Consiglio delega il Consigliere Barbantini per esame e relazione.
- Il Presidente riferisce sulla richiesta del
Ministero della Giustizia – Dipartimento per
gli Affari di Giustizia, di disponibilità dell’Aula Avvocati, per i giorni 21, 23 e 25 giugno
2010, per lo svolgimento delle prove di esame
per l’iscrizione nell’Albo Speciale per il patrocinio davanti alla Corte di Cassazione e alle
altre Giurisdizioni Superiori – Sessione 2010.
Il Consiglio accoglie, come di consueto, la
richiesta.
- Il Presidente rileva che a seguito del
ricorso proposto dall’Avv. Carlo Testa al Consiglio Nazionale Forense avverso la proclamazione dell’Avv. Alessandro Graziani quale
Consigliere dell’Ordine eletto a conclusione
delle votazioni di ballottaggio, il Consiglio
Nazionale Forense ha fissato l’udienza di trattazione del 20 marzo 2010.
Al riguardo il Presidente evidenzia l’esigenza che il Consiglio dell’Ordine svolga nel
detto giudizio le proprie deduzioni in quanto
attiene alla regolarità della procedura elettorale e della proclamazione degli eletti, nonché
dell’inammissibilità della pretesa del reclamante di subentrare, in ogni caso, quale primo dei
non eletti, in quanto tale tesi è contraria ai
principi della giurisprudenza costituzionale
ed amministrativa.
Il Presidente propone, pertanto, al Consiglio di conferire mandato all’Avv. Carlo Ferdinando Emanuele per la costituzione in giudizio.
Il Consigliere Vaglio ritiene inopportuna
la costituzione in giudizio del Consiglio.
Il Consigliere Graziani ritiene che, a fronte
della posizione dei singoli Consiglieri, il Consiglio abbia una propria legittimazione a partecipare al giudizio.
Il Consiglio decide, con voto a maggioranza, di costituirsi in giudizio e da incarico al
Presidente di affidare la difesa dell’Ordine
all’Avv. Carlo Ferdinando Emanuele e ad eleggere domicilio presso lo studio del predetto
professionista sito in Roma, Piazza di Spagna
n. 15.
- Il Presidente riferisce sulla nota della
Corte di Appello di Roma, pervenuta in data
17 febbraio 2010, relativa al periodo feriale per
l’anno giudiziario in corso, per i Magistrati in
servizio presso la Corte, il Tribunale e le Procure della Repubblica, fissato dal 23 luglio al
15 settembre 2010.
Il Consiglio ne prende atto e ne dispone la
pubblicazione sul sito.
- Il Presidente riferisce sulla delibera del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sondrio, pervenuta il 15 febbraio 2010, assunta
nell’adunanza consiliare del 3 febbraio 2010,
in merito alla legittimità del contributo dovuto al Consiglio Nazionale Forense dagli Avvocati non Cassazionisti.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
Andrea Sandulli, Affari Legali delle Poste Italiane S.p.A, pervenuta il 16 febbraio 2010,
nella quale richiede la collaborazione dell’Ordine per invitare i legali di controparte ad
esimersi dall’attivare ogni atto esecutivo e a
comunicare le modalità di pagamento di quanto dovuto dalle Poste Italiane S.p.A., evitando
così notificazioni di atti esecutivi nelle more di
pagamento in quanto l’Ente Poste Italiane
S.p.A. provvederà tempestivamente al pagamento sia della sorte che delle spese di lite.
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- Il Presidente riferisce che, con nota pervenuta il 25 febbraio 2010, diretta ai Presidenti
dei Consigli dell’Ordine e ai Componenti dei
Consigli Giudiziari, il Consiglio Nazionale
Forense ha organizzato un incontro per il 17
marzo p.v. per continuare i lavori sul Ruolo
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
dell’Avvocatura nei Consigli Giudiziari.
Il Consiglio delega il Consigliere Cipollone a partecipare all’incontro.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Barbara Balboni, Alessandro Benedetti, Mario Cellini, Barbara Costa, Paolo Girolami, Danilo Laurenti, Marco
Luzza, Davide Mensa, Patrizia Michelini, Laura Minori, Simona Ponticelli, Giuliana Miriam Scampoli, Francesca Romana Veloccia,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della Soc. Lextel S.p.A., pervenuta in data
15 gennaio 2010, accompagnatoria del preventivo di spesa per il progetto di sveltimento
del sistema di acquisizione delle richieste e
rilascio copia atti, condiviso dagli addetti alla
Direzione dell’Ufficio Copie Sentenze del
Tribunale Ordinario di Roma con il Punto di
Accesso al Processo Civile Telematico.
Il Consiglio rinvia l’esame ad una delle
prossime adunanze.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Presidente del Tribunale Ordinario di
Roma, Dott. Paolo de Fiore, pervenuta in data
8 febbraio 2010, relativa alla regolarizzazione
dell’occupazione degli spazi da parte del Sig.
(omissis) presso l’edificio di Viale Giulio Cesare 54/b per il servizio fotocopiatura.
Il Consiglio delega il Consigliere Barbantini per esame e relazione.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Tivoli, pervenuta in data 28 gennaio 2010,
con la quale trasmette gli atti del procedimento disciplinare nei confronti degli Avv.ti (omissis) ed (omissis) affinchè il Consiglio provveda
sulla istanza di ricusazione presentata dagli
incolpati nei confronti dell’intero Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli e di tutti
i singoli Consiglieri.
Il Consiglio ne prende atto e delega per
esame e relazione il Consigliere Nesta.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Ufficio Periti della Presidenza del
Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta in
data 11 febbraio 2010, con la quale comunica
la convocazione del Comitato Albo Periti per
il giorno 24 febbraio 2010 alle ore 15,30 per
esaminare le istanze di iscrizione all’Albo delle
categorie di periti Architetti, Commercialisti,
Camera di Commercio ed altre categorie non
rappresentate da ordini professionali.
Il Consiglio prende atto che alla riunione
ha tentato di partecipare il Consigliere Arditi
di Castelvetere, giustificando la sua assenza.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Presidente della Prima Sezione Civile
del Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta
in data 8 febbraio 2010, con la quale segnala la
presentazione da parte dello stesso ricorrente
di due ricorsi di eguale oggetto ma depositati
da due diversi difensori con provvedimento di
ammissione al patrocinio a spese dello Stato.
Il Presidente Crescenzi chiede la massima collaborazione del Consiglio al fine di evitare la
proliferazione di procedimenti aventi lo stesso
oggetto e soprattutto indebite liquidazioni di
compensi professionali.
Il Consiglio assicura la più ampia collaborazione inviando al Presidente Crescenzi
l’estratto del presente verbale, sollecitando
ogni Consigliere, ma soprattutto il responsabile dell’Ufficio, a porre in tali pratiche la mas-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
sima attenzione in attesa della decisione che
individui il Consigliere referente sulla materia.
- Il Consigliere Segretario riferisce che il
Responsabile del Dipartimento Centro StudiBiblioteca, Sig. Armando Pulcini, in data 17
febbraio 2010 ha comunicato che lo sportello
della Equitalia Gerit S.p.A., ubicato nei locali
della sede di Via Valadier, nella giornata del
mercoledì resterà chiuso. Pertanto il servizio è
attivo solo il martedì e il giovedì.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della Presidenza del Tribunale di Sorveglianza di Roma, pervenuta in data 16 febbraio
2010, con la quale trasmette il calendario delle
udienze in cui saranno trattati i reclami al
regime detentivo presso l’Aula Multivideoconferenze sita presso la Casa Circondariale di
Rebibbia.
Chiede, pertanto, di garantire la presenza
dei difensori d’ufficio.
Il Consiglio delibera di divulgare la nota
del Presidente del Tribunale di Sorveglianza di
Roma sul sito del Consiglio, con l’epigrafe
“Avviso per i Difensori d’Ufficio”.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
lettera del Collega (omissis) che lamenta la
scorretta informativa che viene fornita, in ordine al comportamento degli Iscritti, dal sito
internet “associttadini”, e propone di inoltrare
una richiesta di chiarimenti e di modifica del
messaggio a tutela della categoria forense.
Il Consiglio, dato atto, approva e delibera
di inviare, a cura del Consigliere Segretario,
una specifica richiesta di modifica del messaggio che appare sul sito dell’Associazione.
- Il Consigliere Segretario comunica, con
riferimento al ricorso giurisdizionale al T.A.R.
proposto dagli Avvocati Cerè e Testa, avverso
il provvedimento di convocazione dell’adunanza consiliare del 19 febbraio 2010, che il
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Consiglio, preso atto dell’avvenuto rigetto
dell’istanza di concessione di misure cautelari
presidenziali, ha conferito alla scorsa adunanza mandato agli Avvocati Piero d’Amelio e
Piero Sandulli per resistere in giudizio e per
partecipare all’udienza camerale che si terrà il
10 marzo 2010. I due legali incaricati dal
Consiglio hanno già predisposto l’atto di costituzione formale e raccolto la procura ad
litem da parte del Presidente, riservandosi –
ovviamente– di depositare ampia memoria
difensiva nell’interesse dell’Istituzione in vista
della citata udienza camerale (la quale si terrà,
comunque, dopo che si sono svolte almeno
ben tre adunanze consiliari).
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario comunica che
l’Avv. (omissis) lamenta, con nota prot. 2912/
2010, che l’INPS sede di Roma gli ha illegittimamente richiesto dei contributi previdenziali sul presupposto, erroneo, che egli non fosse
iscritto alla Cassa di Previdenza e che, ai suoi
chiarimenti, l’INPS stesso non ha dato riscontro. Posto che egli teme che gli venga notificata
la minacciata cartella esattoriale, come parrebbe che l’INPS abbia fatto a molti Colleghi di
Milano, chiede l’intervento del Consiglio a
propria tutela.
Il Consiglio, dato atto, delega il Consigliere Segretario ad inoltrare apposita missiva all’INPS al fine di chiarire la posizione dell’Avv.
(omissis).
- Il Consigliere Segretario comunica che
l’Avv. (omissis), con nota pervenuta al Consiglio in data 7 gennaio scorso, in adempimento
di quanto previsto dal III comma dell’art. 18
del Codice Deontologico Forense, ha fatto
presente che avrebbe partecipato alla trasmissione televisiva “(omissis)” in onda ogni lunedì sulla rete televisiva “(omissis)”. Nella trasmissione il professionista interverrà quale
opinionista qualificato.
Il Consiglio ne prende atto.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Consigliere Tesoriere comunica che il
giorno 3 marzo p.v. è convocato il Collegio
dei Revisori dei Conti.
Il Consiglio ne prende atto.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato;
- Il Presidente ringrazia i Consiglieri che in
settimana si sono adoperati per smaltire il
corposissimo arretrato che si era accumulato
con le pratiche del Gratuito Patrocinio durante la vacatio.
Il Consigliere Gianzi osserva che, a suo
giudizio, tale lavoro nel biennio in corso dovrebbe essere distribuito tra più Consiglieri, a
turno, come era in precedenza, tenuto conto
delle numerose domande che pervengono giornalmente al Consiglio.
Il Consigliere Fasciotti si dichiara disponibile così come il Consigliere Graziani ad evadere le pratiche, nell’attesa che il Consiglio
assuma una decisione in merito.
Il Consiglio momentaneamente ne prende atto e ringrazia.
- Il Consigliere Vaglio propone che per
l’esame dei pareri di congruità su note di onorari con valore sino a euro 50.000,00 si torni alla
prassi dell’assegnazione ad un solo Consigliere
in luogo di due. Il Presidente mette ai voti la
proposta.
Il Consiglio approva e manda all’Ufficio
Pareri di prendere nota della presente modifica.
Pratiche disciplinari
- Il Presidente richiama l’attenzione dei
Consiglieri sul lavoro dell’Ufficio Disciplina
che sta paurosamente accumulandosi relativamente ai procedimenti disciplinari da fissare
per la trattazione e alle pratiche disciplinari
pendenti e ad altre 500 da assegnare.
Invita, anzi implora, tutti i Consiglieri ad
attivarsi con senso di responsabilità per lo
smaltimento di dette pratiche, essendo dovere di
un Consiglio efficiente evadere con solerzia tale
delicatissimo lavoro. Comunica, inoltre, che si
rende indispensabile la fissazione di adunanze
straordinarie per lo smaltimento dei moltissimi
procedimenti disciplinari da trattare.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Graziani riferisce di avere
presenziato, come Consigliere delegato del
Consiglio dell’Ordine, alle operazioni di perquisizione e sequestro eseguite nella giornata
di martedì 23 febbraio 2010, in (omissis), presso lo studio dell’Avv. (omissis).
Il Consigliere Graziani segnala la circostanza affinchè il Consiglio ne prenda atto e
valuti la posizione del Collega, avuto riguardo
ai presupposti che hanno condotto all’iniziativa giudiziaria a suo carico.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
aprire una pratica di disciplina.
- Il Consigliere Vaglio, su delega del Presidente, riferisce sull’istanza di un Iscritto il
quale insta per conoscere se sia possibile rendere noto al pubblico l’indirizzo della mail di
Posta Elettronica Certificata degli Iscritti.
Il Consigliere Vaglio si dichiara disponibile a fare una relazione per discutere in una
prossima adunanza.
Il Consiglio ne prende atto.
ADUNANZA DEL 4 MARZO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
per trasferimento
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
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6
2
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
6
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Iscrizioni e abilitazioni
Abilitazioni
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
Cancellazioni
per trasferimento
Nulla osta al trasferimento
n.
n.
3
8
n.
5
n.
n.
1
1
n.
1
Emessi
n.
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SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
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DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
PARERI
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Domenico Condello, Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia Rossi,
Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
Audizione Avv. Fabio Pucci, Presidente
della Prima Sottocommissione per gli
Esami di Avvocato -Sessione 2009
- Viene ammesso in Aula l’Avv. Fabio
Pucci, nella qualità di Presidente della Prima
Sottocommissione per gli Esami di Avvocato
– Sessione 2009. Il Presidente rammenta il
contenuto delle problematiche, di cui ha dato
risalto la stampa, legate all’espletamento delle
prove scritte dell’ultimo esame di abilitazione.
Dà atto che il Presidente Pucci ha già inviato al
Consiglio una apposita relazione illustrativa.
Prende la parola l’Avv. Pucci il quale riepiloga i fatti accaduti e dei quali si è occupata
una trasmissione televisiva. Ricorda che i locali dell’Hotel Ergife, dove si svolgono le prove
di esame, sono costituiti in sostanza da due
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edifici, dove non è agevole effettuare i dovuti
controlli. Egli stesso, volendo transitare da un
edificio all’altro, ha trovato difficoltà e, all’uopo, ha richiamato l’attenzione del responsabile in loco della Polizia Penitenziaria. Nel suggerire di adottare misure improntate alla massima severità in tema di controlli con riguardo
ai movimenti dei candidati, egli ha peraltro
ricevuto bonari rimproveri sia da parte di
taluni Commissari (che ritenevano di essere
impediti alla circolazione) sia da parte del
responsabile del Ministero della Giustizia.
Tuttavia, a parte l’increscioso episodio di cui
ha dato conto il servizio televisivo, non è
accaduto alcun altro fenomeno degno di nota.
Ad ogni modo si riporta, per i dettagli, alla
propria relazione che è agli atti consiliari.
Il Consigliere Barbantini ritiene che l’episodio non debba assurgere a casus belli, ritenendo
che debba essere compito esclusivo della Polizia Penitenziaria effettuare i controlli.
Su domanda del Consigliere Condello
l’Avv. Pucci comunica che la vicenda non ha
comunque avuto, a sua conoscenza, alcun
seguito o strascico giudiziario.
Alle ore 16.00, terminata l’audizione, il
Consiglio ringrazia vivamente il Presidente
Pucci e si congratula per l’ottimo lavoro che la
Commissione sta conducendo.
- Alle ore 16.25 vengono ammessi in Aula
i giovani avvocati che hanno superato la selezione finale del corso per difensori di ufficio,
coordinato nel pregresso biennio dal Consigliere Gianzi, ai quali il Consiglio ha deciso di
consegnare delle toghe. Si tratta dei Colleghi
Francesca Cimatti, Pierpaolo Lucchese, Stefano Zoccano e Mariangela Condello. E’ assente
l’Avv. Valentina Scuderoni, la quale si scusa
per essere impegnata in udienza a Cassino.
Prende la parola il Consigliere Tesoriere il
quale rammenta che il corso per i Difensori
d’Ufficio dal quale sono stati selezionati i
cinque Colleghi presenti è stato di durata
biennale ed è il primo ad essere stato organiz-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
zato a numero chiuso (350 posti). I cinque
premiati si sono distinti sia per le prove scritte
sia per la prova di eloquenza.
Ricorda che le toghe che oggi si consegnano
sono dedicate alla memoria di illustri Colleghi
recentemente scomparsi che sono gli Avvocati
Pompea Antonini, Massimo Buffoni, Rino
Nigro, Francesco Misiani, Ugo Longo.
Il Presidente invita il Consigliere Anziano a
voler consegnare le Toghe ai giovani Colleghi.
Alle ore 16.45, concluso l’incontro, il Consiglio ringrazia i presenti e formula loro vivissime congratulazioni.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Segretario Generale del Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio, pervenuta in data 13
gennaio 2010, con la quale chiede l’indicazione dei nominativi di un membro effettivo e di
uno o più membri supplenti designati a far
parte della Commissione patrocinio a spese
dello Stato per l’anno 2010, e sulla delibera
assunta in data 21 gennaio 2010, con la quale
veniva delegato il Presidente Cassiani ad indicare i suddetti nominativi.
Il Consiglio, quale membro effettivo indica il nominativo dell’Avv. Domenico Tomassetti, con studio a Roma, in Via G. P. da
Palestrina n. 19 e quale membro supplente
indica il nominativo dell’Avv. Corrado Morrone, con studio a Roma, in Viale Ventuno
Aprile n. 11.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, Avv. Maurizio de Tilla, pervenuta in data 23, 24, 25 febbraio e 3 marzo 2010,
con la quale invita a partecipare alla manifestazione che si terrà il 10 marzo 2010 alle ore
10.00 presso il Teatro Capranica, Piazza Capranica 101, indetta dall’O.U.A. di concerto
con varie Associazioni Forensi, per protestare
sulla inspiegabile stasi della legge di riforma
dell’ordinamento forense. Comunica, altresì,
che per lo stesso giorno è stata proclamata
l’astensione dalle udienze.
Il Consigliere Gianzi ritiene che il Consiglio, come Istituzione, non debba prendere
posizione formale sulla questione dell’astensione proclamata dall’Organismo Unitario
dell’Avvocatura Italiana.
Il Consigliere Vaglio ritiene che sia doveroso che il Consiglio prenda una posizione
netta nei riguardi del testo di riforma che
pende davanti al Senato e che non si debba
aderire all’astensione solo per la mancata calendarizzazione ma anche per proporre tutte
le modifiche che si ritengono doverose, alla
luce di quanto già deliberato in senso critico
nel pregresso biennio dallo stesso Consiglio.
Il Consigliere Barbantini ritiene inopportuna l’adesione all’astensione.
Il Consigliere Di Tosto ritiene che, fermo
restando che non sia opportuno aderire alla
proposta dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, sia necessario uno studio approfondito sulla proposta di riforma, non presenziando all’incontro al Teatro Capranica.
Il Consiglio, dato atto, delibera di non
prendere posizione sulla decisione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana che
ha indetto l’astensione dalle udienze nella
giornata del 10 marzo p.v.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Dirigente dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Roma, Avv.
Michelina Vassallo, pervenuta in data 19 febbraio 2010, con la quale chiede la pubblicazione sul sito internet del Consiglio dell’avviso di
selezione di praticanti per l’esercizio della
pratica professionale legale anno 2010 presso
l’ATER del Comune di Roma.
Il Consigliere Condello osserva che nel
bando per la selezione non è prevista alcuna
forma di rimborso spese o di borsa di studio,
il che contrasta con il Codice deontologico.
Il Consigliere Segretario comunica che
presso l’Avvocatura Civica i Praticanti hanno
la fruizione di una borsa di studio.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Consiglio, delega i Consiglieri Barbantini e Condello a voler comunicare all’ATER la
necessità di integrare il bando con una clausola che preveda un riconoscimento economico
in favore dei tirocinanti.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente del Comitato Unitario delle Professioni
Napoli e Campania, Avv. Maurizio de Tilla,
pervenuta in data 12 gennaio 2010, con la
quale chiede il sostegno di tutti gli Ordini e
Collegi Professionali per la creazione di una
sede permanente per la formazione continua
per gli iscritti agli albi di Napoli e Campania
presso un edificio di proprietà del Demanio
resosi disponibile a Castelcapuano.
Il Consiglio delega il Consigliere Nesta per
esame.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Avv.
Prof. Piero Guido Alpa, pervenuta in data 10
febbraio 2010, accompagnatoria della circolare in materia di mediazione finalizzata alla
conciliazione delle controversie civili e commerciali.
Il Consiglio ne prende atto.
ste da parte di utenti non legittimati.
Il Consiglio delega il Consigliere Graziani
per esame e relazione.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta in data 19
gennaio 2010, con la quale trasmette il verbale
dell’incontro del 1° dicembre 2009 tenuto dal
Comitato Organizzatore del XXX Congresso
Nazionale Forense di Genova.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota pervenuta
in data 18 febbraio 2010 dalla RTB Virgilio
con la quale propone la realizzazione di un
format televisivo dedicato alle libere professioni con la realizzazione, registrazione e
montaggio audio-video di trasmissioni da diffondere sulle loro emittenti.
Il Consiglio delega il Consigliere Vaglio
per esame e relazione.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta in data 11
febbraio 2010, accompagnatoria della comunicazione inviata dal Presidente Alpa al Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana circa le iniziative intraprese in
materia di ADR (Organismi di conciliazione
forense).
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente dell’Associazione forense ANVAG, Avv.
Nicola Ianniello, pervenuta in data 22 febbraio 2010, inviata al Ministro Alfano, al Presidente del Consiglio Nazionale Forense e al
Presidente del Consiglio dell’Ordine romano,
con la quale informa sulla scarsa adesione
degli avvocati all’astensione dal gratuito patrocinio indetta per il 19 febbraio u.s.
Chiede, inoltre, un incontro con le suddette Istituzioni per prospettare le modifiche che
l’Associazione intende proporre al D.P.R. 115/
2002 e successive modificazioni.
Il Consiglio delega il Consigliere Condello
per esame e relazione.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, Dott.
Paolo De Fiore, pervenuta in data 26 gennaio
2010, con la quale trasmette un prospetto di
indicazioni in dettaglio e il nuovo modello di
richiesta copie sentenze civili tramite e-mail ai
fini di ottimizzare il servizio ed evitare richie-
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Ufficio dei Referenti Distrettuali per la formazione decentrata del Consiglio Superiore della
Magistratura, pervenuta in data 2 marzo 2010,
con la quale comunica che il giorno 8 marzo
2010 si svolgerà un incontro, aperto alla partecipazione degli Avvocati, sul tema “Problema-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
tiche in tema di bancarotta”. Le modalità di
iscrizione sono consultabili come da elenco
allegato alla nota.
Il Consiglio ne prende atto e ne dispone la
pubblicazione sul sito.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Ufficio dei Referenti Distrettuali per la formazione decentrata del Consiglio Superiore della
Magistratura, pervenuta in data 3 marzo 2010,
con la quale comunica che il giorno 15 marzo
2010 si svolgerà un incontro, aperto alla partecipazione degli Avvocati, sul tema “La sentenza: motivazione concisa e motivazione per
precedenti, decisione sulle spese, lite temeraria e sanzione ex art. 96, ult. co, cpc; la forma
della decisione sulla competenza”. Le modalità di iscrizione sono consultabili come da
elenco allegato alla nota.
Il Consiglio ne prende atto e ne dispone la
pubblicazione sul sito.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente dell’Associazione Nazionale Forense,
Avv. Pier Enzo Baruffi, pervenuta in data 25
febbraio 2010, alla quale unisce il comunicato
stampa relativo all’adesione alla proclamazione dell’astensione dalle udienze degli Avvocati, indetta per il giorno 10 marzo 2010, per la
mancata calendarizzazione della discussione
del disegno di legge di riforma dell’ordinamento professionale approvato dalla Commissione Giustizia del Senato.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce che il Consigliere
Cerè ha assistito il giorno 3 marzo 2010 alle ore
21,35 alla perquisizione presso lo studio legale
dell’Avv. (omissis) in Via (omissis), alla presenza del Pubblico Ministero Dott. Giovanni
Bombardieri, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Roma, coadiuvato nelle operazioni dai ROS
nelle persone dei Tenenti Carletti, Calò, Fasiello e Mirabile, stante l’assenza dell’Avv.
(omissis) che da notizie raccolte dal Dott.
Bombardieri, in quel momento stava rendendo interrogatorio presso la struttura Circondariale di Rebibbia, la perquisizione locale è
avvenuta alla presenza del difensore di fiducia
dell’indagato, Avv. (omissis).
Le operazioni di perquisizione si sono
svolte nell’assoluta correttezza e rispetto imposti dalla legge. All’atto della perquisizione,
inoltre, erano presenti gli Associati dello Studio (omissis), i Colleghi (omissis) e (omissis), i
quali hanno consentito l’accesso allo studio.
Il Presidente chiede che venga aperta una
pratica disciplinare e che venga instaurata la
procedura di sospensione cautelare ai sensi
dell’art. 43 Legge Professionale.
Il Consiglio dispone l’apertura di una pratica disciplinare.
- Il Presidente riferisce sulle note dell’Avv.
Prof. Piero Guido Alpa, Presidente del Consiglio Nazionale Forense, pervenute entrambe
in data odierna, con le quali comunica che il
Presidente del Senato ha posto in calendario
per la data del 18 marzo p.v. la discussione in
aula del disegno di legge che riforma la professione forense.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota del dott.
Paolo de Fiore, Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta in data odierna,
accompagnatoria del Protocollo di intesa sottoscritto con la Provincia di Roma per l’utilizzo di ottanta lavoratori posti in cassa integrazione e in mobilità da assegnare nelle cancellerie del Tribunale.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
Marco Ubertini, Presidente della Cassa di Previdenza e Assistenza Forense, pervenuta in
data odierna, con la quale comunica che si
svolgerà dal 15 al 18 aprile 2010 presso il
Centro Congressi Hotel Dino di Baveno Stresa la 9° Conferenza Nazionale sul tema “Una
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
riforma che guarda al futuro. Scenari di sostenibilità. Per l’avvocatura che cambia”.
Il Consiglio delega il Consigliere Condello
per esame e relazione.
- Il Presidente comunica di aver provveduto ad assegnare le pratiche giacenti presso
l’Ufficio Disciplina (circa 570), nonchè a ridistribuire le pratiche ancora in istruttoria lasciate dal Consigliere Ierardi (circa 240). Invita
tutti i Consiglieri ad effettuare con tempestività uno screening delle pratiche onde accertare
quali delle posizioni pendenti siano a rischio
di prescrizione.
Il Presidente comunica, inoltre che, in
accordo con il Consigliere Segretario, per
smaltire le pratiche disciplinari e i procedimenti disciplinari pendenti, entrambi svolgeranno attività disciplinare istruttoria e dibattimentale.
Il Presidente comunica, infine, al fine di
smaltire prontamente l’arretrato, di aver provveduto a fissare le adunanze, ordinarie e straordinarie, per la trattazione dei numerosissimi
procedimenti disciplinari pendenti.
Il Consigliere Tesoriere, nel ringraziare il
Consigliere Graziani che ha iniziato immediatamente ad evadere parte dell’arretrato disciplinare, osserva che anche su quelle chiaramente prescritte si dovrebbe tentare di entrare
nel merito della vicenda onde evitare di adottare decisioni di mera declaratoria della prescrizione.
Il Consigliere Cipollone comunica in proposito che l’Ufficio ha ritrovato in un armadio
un fascicolo disciplinare assai datato, la cui
azione sarebbe palesemente prescritta. Proprio sull’abbrivio di quanto ora osservato dal
Consigliere Tesoriere egli anticipa che predisporrà un provvedimento nel quale entrerà
anche nel merito della vicenda.
Il Consiglio ne prende atto.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Francesco Maria Addonizio, Simona Ameduri, Paolo Bartoccioni,
Mauro Cati, Marzia Cerasaro, Fabio D’Abramo, Vincenzo D’Audino, Ilaria Dello Ioio,
Giuseppe Di Vezza, Fabio Ferrari, Emanuele
Gatti, Enrico Mele, Enzo Morabito, Giuseppe
Nardella, Francesco Negro, Danila Paparusso,
Monica Rusalen, Emiliano Scarantino, Riccardo Serrao, Luigi Sinibaldi, Sara Vani, Sabrina
Verdat, Enrico Zampetti, Giuseppe Zangaro,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Amministratore Unico pro-tempore
della (omissis) S.p.A., Dott. (omissis), pervenuta in data 23 febbraio 2010, con la quale
trasmette il regolamento di organizzazione
della Funzione Affari Legali della Società stessa, il quale si è adeguato alle prescrizioni
impartite dal Consiglio nei suoi pregressi regolamenti volti a tutelare l’autonomia e l’indipendenza degli Uffici Legali degli Enti.
Il Consiglio ne prende atto con soddisfazione e delega il Consigliere Segretario per
inviare una lettera di ringraziamento ai vertici
della (omissis) S.p.A.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Ordine degli Avvocati di Ferrara,
pervenuta in data 23 febbraio 2010, relativa
alla astensione dalla udienze indetta dalla
Camera Civile Ferrarese per il 10 marzo p.v.
per protestare sulla inspiegabile stasi della legge di riforma dell’ordinamento forense.
Il Consiglio ne prende atto.
Il Consiglio
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della Direzione Casa Circondariale Rebibbia N.C. del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della
Giustizia, pervenuta in data 18 febbraio 2010,
con la quale chiede di diffondere presso gli
iscritti la nuova disciplina del servizio colloqui
con i detenuti.
Il Consiglio ne prende atto e dispone darsi
diffusione agli Iscritti mediante pubblicazione
sul sito internet.
- Il Consigliere Segretario riferisce sull’atto
di intervento ad adjuvandum nel giudizio
dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, pervenuto in data 3 marzo 2010,
notificato dal Consigliere Alessandro Cassiani, afferente l’annullamento della convocazione consiliare del 18 febbraio 2010 e delle
deliberazioni assunte in data 19 febbraio 2010.
Il Consiglio ne prende atto e delibera la
trasmissione ai legali già designati.
- Il Consigliere Segretario riferisce sul ricorso per motivi aggiunti a carattere impugnatorio al ricorso R.G. 1585/2010 presentato nel
giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Lazio, pervenuto in data 3
marzo 2010, notificato dal Consigliere Donatella Cerè e dagli Avv.ti Carlo Testa e Antonino Galletti, afferenti l’annullamento della convocazione consiliare del 18 febbraio 2010 e
delle deliberazioni assunte in data 19 febbraio
2010.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della Sinitras Group S.r.l., Società italocinese, con la quale comunica che una delegazione di loro clienti cinesi ha richiesto un
incontro per il 15 marzo 2010 con i rappresentanti del Consiglio romano.
Il Consiglio rilevato che la proposta proviene da una società di capitali e non da una
Istituzione forense delibera di non poter ade-
rire alla richiesta di incontro ufficiale.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulle
note del Consiglio Nazionale Forense diretta
alle Commissioni per le Pari Opportunità istituite presso i Consigli degli Ordini degli Avvocati, pervenute in data 25 e 26 febbraio 2010,
con le quali invita a partecipare alla presentazione del progetto “Dopo le buone teorie, le
proposte: programma di ricerca - intervento
per le donne avvocato” che si terrà il giorno 10
marzo 2010 alle ore 9.30 presso la Sala degli
atti parlamentari della Biblioteca del Senato
“Giovanni Spadolini”.
Il Consiglio ne prende atto ma, atteso che
il rinnovo delle Commissioni non è stato
ancora disposto, ringrazia gli organizzatori
dell’iniziativa non potendo, allo stato, delegare alcun Consigliere a presenziare.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della Giunta dell’Unione delle Camere
Penali Italiane, pervenuta in data 25 febbraio
2010, con la quale trasmette la delibera relativa
allo stato di agitazione dell’Avvocatura penale
e alla proclamazione dell’astensione dalle
udienze e da ogni attività giudiziaria per il
giorno 10 marzo 2010 per protestare sulla
inspiegabile stasi della legge di riforma dell’ordinamento forense.
Il Consigliere Segretario riferisce, inoltre,
sulla nota dell’Associazione Avvocati Giuslavoristi Italiani, pervenuta in data 24 febbraio
2010, con la quale comunica di aderire allo
stato di agitazione dell’Avvocatura e alla proclamazione dell’astensione dalle udienze e da
ogni attività giudiziaria per il giorno 10 marzo
2010 per protestare sulla inspiegabile stasi della legge di riforma dell’ordinamento forense.
Il Consiglio ne prende atto ma richiama la
precedente odierna delibera concernente la
manifestazione indetta dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, alla luce peraltro della avvenuta calendarizzazione, al Senato, della proposta di riforma dell’ordinamento
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forense.
- Il Consigliere Segretario comunica che
stamane, 4 marzo, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario al
Tribunale Amministrativo Regionale per il
Lazio, dove il Presidente Dott. Giorgio Giovannini ha svolto la sua relazione in un Aula
conferenze gremita. Al termine della cerimonia è stato distribuito il volumetto contenente
il testo della relazione completa, unitamente
ai relativi grafici statistici, che testimonia il
corposo lavoro svolto nel 2009 dai giudici
amministrativi laziali.
Il Consiglio ne prende atto e ringrazia il
Consigliere Segretario.
Pratica n. (omissis) – Dott.ssa (omissis)
- Il Consigliere Fasciotti riferisce che in
data 2 marzo 2010 è pervenuto il verbale di
notifica della Regione Carabinieri Lazio –
Comando Provinciale di Roma–Reparto Operativo–Nucleo Investigativo Seconda Sezione, con il quale si comunica che con ordinanza ex art. 306 c.p.p. la perdita di efficacia delle
misure cautelari applicate nei confronti della
Dott.ssa (omissis), nata a (omissis) il (omissis).
Il Consiglio, in esecuzione della revoca
della misura interdittiva disposta dal Giudice
per le Indagini Preliminari –G.U.P. del Tribunale di Catanzaro, revoca il provvedimento di
sospensione a tempo indeterminato dall’esercizio della professione della Dott.ssa (omissis), adottato da questo Consiglio in data 25
febbraio 2010, con decorrenza dal sessantesimo giorno dalla notifica dell’ordinanza di
rinnovo della misura emessa in data 24 novembre 2009.
- Il Consigliere Rossi, con riferimento al
procedimento disciplinare n. (omissis) nei
confronti dell’Avv. (omissis) comunica che è
pervenuta istanza del difensore dell’incolpato
con la quale si fa presente che la sentenza della
Corte di Cassazione nei confronti dell’incol-
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pato stesso aveva, tra l’altro, disposto la riduzione della pena accessoria della sospensione
dell’esercizio dell’attività professionale da anni
cinque ad anni 3 e mesi otto.
Conseguentemente il provvedimento con
il quale il Consiglio ha recepito il disposto
dell’Autorità Giudiziaria disponendo la sospensione dell’Iscritto dal 25 maggio 2006 al
25 maggio 2011 deve essere adeguato alla
sentenza passata in giudicato. In virtù di ciò la
pena accessoria risulta essere estinta alla data
del 25 gennaio 2010.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Cipollone propone al Consiglio la sottoscrizione dell’abbonamento alla
rivista “Giustizia Penale”.
Il Consiglio delibera di rinviare la decisione a quella più generale della sottoscrizione di
tutti gli abbonamenti alle riviste giuridiche per
la Biblioteca.
- Il Consigliere Cipollone riferisce di aver
partecipato in data 23 febbraio 2010, presso la
Presidenza della Corte di Appello di Roma,
alla riunione della Commissione di Manutenzione degli Uffici Giudiziari di Roma.
Il primo argomento all’ordine del giorno è
stato quello relativo all’utilizzazione di alcuni
locali da parte del nostro Consiglio dell’Ordine.
Alla riunione, tra gli altri, sono intervenuti
rappresentanti del Demanio, i quali hanno
messo in risalto che, nei vari Uffici Giudiziari,
alcuni locali in dotazione al nostro Consiglio
sono utilizzati per attività commerciali (vedi,
ad esempio, la stanza sita presso le Sezioni
Civili della Corte di Appello in cui svolge il
proprio esercizio certa Sig.ra Carucci).
Altro locale presso le Sezioni Civili del
Tribunale Ordinario di Roma, in Via Lepanto
n. 4, con esercizio commerciale (svolto dalla
Sig.ra Cocco), senza che sia versato alcun
canone al Demanio.
Il Consigliere Cipollone ha fatto presente
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che il nostro Consiglio ha adibito tali locali
per svolgere servizi a favore dell’Avvocatura
ma è stato obiettato da tutti i membri della
Commissione di Manutenzione che, in ogni
caso, nel rispetto della legislazione vigente,
doveva essere versato da coloro che svolgevano un’attività commerciale il canone locatizio
all’avente diritto, e cioè al Demanio.
Pertanto, sono state revocate le singole
concessioni a tutti coloro che occupano detti
locali, senza titolo, i quali dovranno, eventualmente, stipulare un contratto locatizio direttamente con il Demanio.
Il Consigliere Cipollone ha fatto presente
che alcuni di detti locali, specie in considerazione delle numerose e importanti funzioni
svolte dal Consiglio (vedi Patrocinio a spese
dello Stato, locali distaccati di Biblioteca e di
consultazione per la classe forense, ecc.) sono
indispensabili per i nostri compiti istituzionali, per cui la Commissione di Manutenzione,
prenderà in esame le nostre specifiche richieste ed eventualmente assegnerà i locali al nostro Consiglio.
E’ stato poi preso in esame il trasferimento
della Sede del nostro Consiglio dell’Ordine
dal Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour ad
altra sede.
La nuova prospettiva è una caserma di
Viale Angelico, totalmente da ristrutturare,
ovviamente con spese a carico del Ministero
della Giustizia.
Il Consigliere Cipollone ha fatto presente,
in primo luogo, che non poteva farsi riferimento alla volumetria di 1.500 metri quadrati
prevista dal Ministero della Giustizia poichè,
come da prospetto dallo stesso prodotto, il
fabbisogno del nostro Consiglio, tenuto conto del notevole aumento degli Iscritti e, soprattutto, dell’aumentato numero dei compiti istituzionali da svolgere è almeno di 2.500 metri
quadrati: tale prospetto corrisponde alla metratura oggi in dotazione al Consiglio.
Il Consigliere Cipollone ha anche aggiunto che il Consiglio non avrebbe mai accettato
alcuna proposta di trasferimento se non tenendo nel debito conto la salvaguardia del
decoro e del prestigio dell’Avvocatura.
Il Consiglio, ringraziando il Consigliere
Cipollone (cui delega di acquisire con estrema
urgenza copia del verbale della Commissione
di Manutenzione), ribadisce (quanto al problema della sede consiliare) che -stando alla
decisione del Consiglio di Stato sulla nota
vicenda giudiziaria- è solo presso la sede del
Tribunale e non in altri luoghi, che il Consiglio dell’Ordine potrà essere allocato. Ritiene,
quindi, che la proposta della Caserma di Viale
Angelico è in contrasto con la pronuncia del
Supremo Consesso amministrativo ed è, comunque, inadeguata quanto a superficie individuata. Con riferimento alla presunta revoca
degli spazi assegnati all’Ordine presso gli Uffici Giudiziari per l’espletamento di servizi in
favore degli avvocati, attende l’acquisizione
del verbale della Commissione di Manutenzione.
- Il Consigliere Vaglio, in virtù della delega
ricevuta dal Consiglio nell’adunanza del 25
febbraio 2010, riferisce sulla richiesta di mettere a disposizione dei privati cittadini gli indirizzi di posta elettronica certificata (P.E.C.),
riportandosi alle disposizioni del decreto legge 29 dicembre 2009 n. 193 che prevede, tra
l’altro, che “nell’Albo è indicato, oltre al codice fiscale, l’indirizzo di posta elettronica certificata. Gli indirizzi di posta elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza
giornaliera, sono resi disponibili per via telematica al Consiglio Nazionale Forense ed al
Ministero della Giustizia nelle forme previste
dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. Il Consigliere Vaglio chiede che il Consiglio disponga che la Lextel, Società che gestisce il sito web e le caselle di posta elettronica
certificata dell’Ordine e degli iscritti, provveda all’adeguamento del sito alle disposizioni
di legge.
Il Presidente propone che sia chiamato il
rappresentante della Società Lextel onde poter
fare il punto della situazione.
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Il Consigliere Graziani rileva che è obbligatorio pubblicare anche il codice fiscale degli
iscritti nell’Albo.
Il Consiglio delibera di convocare per il 18
marzo 2010 il rappresentante della Società
Lextel e, momentaneamente, di sospendere la
ristampa dell’Albo cartaceo anche per la questione della pubblicazione del codice fiscale.
ADUNANZA DELL’11 MARZO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Variazioni Elenco Speciale
n.
Passaggi dall’Elenco Speciale
all’Albo Ordinario
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
per trasferimento
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
21
8
1
1
6
5
2
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 10
Iscrizioni e abilitazioni
n.
2
Abilitazioni
n.
9
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
2
Cancellazioni
a domanda
n.
4
Nulla osta al trasferimento
n.
2
Compiuta pratica
n.
6
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
aperture proc. disciplinare
archiviazioni
n.
n.
3
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PARERI
Emessi
n. 150
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
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18
L’anno 2010, il giorno undici del mese di
marzo, a Palazzo di Giustizia - Piazza Cavour,
si è riunito il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per discutere e deliberare sul
seguente
ordine del giorno
Il Consigliere Anziano Avv. Alessandro
Cassiani,
- visti i risultati del ballottaggio per l’elezione dei Componenti del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma svoltosi nei giorni 6, 7,
8, 9 febbraio 2010;
- preso atto che l’Avv. Carlo Testa, risultato sedicesimo, in data 11 febbraio 2010, ha
depositato una istanza volta ad ottenere il
differimento della prima adunanza consiliare
in relazione al ricorso nel quale ha sostenuto
che l’Avv. Alessandro Graziani non potesse
candidarsi e conseguentemente non fosse eleggibile perchè componente della Commissione
di Esami per Avvocato nella Sessione che ha
avuto termine nel luglio 2008 e quindi nel
corso del biennio immediatamente precedente alla tornata elettorale;
- che detta istanza merita accoglimento;
- considerato, inoltre, che Egli Consigliere
Anziano il giorno 15 febbraio 2010 sarà sottoposto ad un delicato intervento chirurgico cui
seguirà una degenza di almeno venti giorni;
- rilevata la necessità della presenza del
plenum degli eletti nella prima adunanza nel
corso della quale occorre procedere alla elezione delle cariche istituzionali;
dispone
la convocazione della prima riunione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per
il giorno
GIOVEDI’ 11 MARZO 2010,
ALLE ORE 16,00
nei locali del Consiglio, per deliberare sul
seguente:
ordine del giorno
1) elezione del Presidente;
2) elezione del Consigliere Segretario;
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3) elezione del Consigliere Tesoriere;
4) approvazione dei verbali nn. 3 e 4 delle
adunanze del 21 e 27 gennaio 2010;
5) pratiche disciplinari;
6) pareri su note di onorari;
7) iscrizioni nell’Albo degli Avvocati; iscrizioni nel Registro dei Praticanti; abilitazioni;
cancellazioni; nulla-osta per il trasferimento; certificati di compiuta pratica;
8) formazione professionale continua: accreditamento di eventi formativi;
9) formazione elenco di difensori per il patrocinio a spese dello Stato nei procedimenti
giudiziari civili e amministrativi e negli
affari di volontaria giurisdizione;
10) ammissione in via provvisoria e temporanea al patrocinio a spese dello Stato;
11) comunicazioni del Presidente;
12) comunicazioni del Consigliere Segretario;
13) comunicazioni del Consigliere Tesoriere;
14) comunicazioni dei Consiglieri;
15) varie ed eventuali.
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Domenico Condello, Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia Rossi,
Donatella Cerè, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
- I lavori hanno inizio alle ore 16,10. Sono
presenti i Signori Consiglieri: Cipollone, Barbantini, Fasciotti, Condello, Graziani, Vaglio,
Rossi, Cerè, Murra, Conte, Gianzi, Di Tosto,
Arditi di Castelvetere. Assume le funzioni di
Presidente il Consigliere Anziano Cipollone.
Assume le funzioni di Segretario il Consigliere
Arditi di Castelvetere.
- Si dà atto che tutti i componenti del
Consiglio hanno ricevuto a mezzo telefax
l’avviso di convocazione dell’adunanza odier-
na, con l’ordine del giorno sopra trascritto.
- Il Consigliere Anziano Giovanni Cipollone, stante l’assenza del Presidente uscente
Alessandro Cassiani
Rilevato che
- il 18 febbraio 2010 ha disposto la convocazione della prima Adunanza consiliare del
nuovo Consiglio, nella sua composizione voluta all’esito delle consultazioni elettorali espletate per il relativo rinnovo, fissando la relativa
data per il 19 febbraio 2010;
- durante detta prima Adunanza il Consiglio ha eletto le tre cariche istituzionali del
Presidente, del Consigliere Segretario e del
Consigliere Tesoriere;
- detta convocazione è stata contestata con
ricorso proposto dinanzi al TAR del Lazio dal
Consigliere Donatella Cerè e dal candidato
Carlo Testa (R.G. 1585/2010), i quali hanno
poi notificato anche motivi aggiunti avverso le
elezioni delle tre cariche di cui sopra (nel
relativo giudizio è intervenuto ad adiuvandum il Presidente uscente, il quale aveva provveduto, in precedenza, alla convocazione della prima Adunanza consiliare fissando la relativa data all’11 marzo 2010, poi anticipata con
il menzionato provvedimento a firma dello
scrivente del 18 febbraio);
Considerato che
- seppure il Presidente della Sez. III quater
del TAR del Lazio, adito in sede cautelare,
aveva negato, con decreto adottato lo stesso
19 febbraio, la concessione della misura interdittiva inaudita altera parte, successivamente
il Collegio della medesima Sezione –deputato
a scrutinare la sussistenza dei requisiti del
fumus boni iuris e del periculum in mora alla
fissata udienza camerale del 10 marzo– con
ordinanza in pari data ha accolto la richiesta
incidentale di sospensione degli effetti del
provvedimento di anticipazione della convocazione della prima Adunanza (rinviando all’udienza del 24 marzo p.v. l’esame dei motivi
aggiunti);
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- nel provvedimento del giudice amministrativo (ampiamente motivato con riferimento al già avvenuto esercizio del potere, da parte
del Presidente uscente, di convocazione dell’Adunanza), è espressamente affermato da un
lato che l’esame della domanda cautelare era
limitato al solo provvedimento di convocazione della prima Adunanza e non poteva estendersi anche all’esame delle censure contenute
nei motivi aggiunti (per i quali è stata fissata la
camera di consiglio del 24 p.v.) e, dall’altro, che
a fronte delle conseguenze sugli atti successivi
(oggetto appunto dei motivi aggiunti) della
pronuncia cautelare relativa all’atto di convocazione impugnato, “appare che, stante la possibilità che, in sede della prossima adunanza
(dell’11 marzo 2010, n.d.r.), vengano eventualmente ratificati gli atti assunti con le precedenti
delibere o siano reiterate le decisioni assunte,
l’esigenza di certezza, trasparenza e buon andamento nel funzionamento del Consiglio appare maggiormente tutelabile attraverso l’accoglimento della domanda cautelare, al fine di evitare che gli atti e le delibere del medesimo
organo rimangano –nelle more della definizione del merito del ricorso– sub judice”;
Osservato che
- a questo punto, per effetto della pronuncia del TAR Lazio, rivive l’efficacia della primigenia convocazione della prima Adunanza, a
firma del Presidente uscente, più volte invocata nel ricorso giurisdizionale di cui s’è detto, e
quindi legittimamente i Consiglieri presenti
sono qui convenuti in data odierna (data richiamata nella stessa ordinanza sopra menzionata, come momento nel quale –per riprendere le testuali espressioni del TAR- “sussiste la
possibilità che vengano eventualmente ratificati gli atti assunti con le precedenti delibere o
siano reiterate le decisioni assunte”);
- com’è naturale che sia, all’ordine del
giorno di detta convocazione a firma del Presidente uscente, figura l’elezione delle tre cariche istituzionali, incombente cui di norma si
assolve al momento dell’insediamento del
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nuovo Consiglio come prima e pregiudiziale
attività da svolgere;
tutto ciò premesso, considerata a questo
punto, sulla scorta proprio di quanto statuito
dal TAR Lazio nella più volte menzionata
ordinanza del 10 marzo 2010, l’assoluta legittimità e piena ritualità della presente Adunanza, invita i Consiglieri a voler procedere alla
elezione del Presidente, e poi del Consigliere
Segretario ed infine del Consigliere Tesoriere.
Preliminarmente si dà lettura della comunicazione fatta pervenire dal Consigliere Nesta in data odierna, via e-mail, che integralmente si trascrive: “Prendo atto che il Tar del
Lazio ha dichiarato l’illegittimità della convocazione, indetta dal Consigliere Cipollone,
per l’adunanza del 19.2.2010, così confermando quanto da me rappresentato precedentemente in riferimento all’illegittimità della convocazione stessa.
Invero, il provvedimento, adottato dal Tar
del Lazio ed immediatamente esecutivo, determina effetti in riferimento a tutti gli atti dipendenti e conseguenti nonchè sulle delibere adottate nel corso dell’adunanza del 19 febbraio
2010 in quanto frutto di una convocazione, da
ritenersi, allo stato, illegittima, stante la pronuncia del Giudice amministrativo.
Peraltro, il prossimo 20 marzo 2010 sarà
trattato innanzi al CNF il ricorso presentato
dall’avv. Carlo Testa avverso l’elezione a Consigliere dell’avv. Alessandro Graziani ed il prossimo 24 marzo 2010 sarà adottata la decisione
sulle istanze cautelari contenute nei motivi
aggiunti al precedente ricorso, proposto dal
Consigliere Donatella Cerè più altri avverso le
delibere adottate nell’adunanza del 19.2.2010,
come evidenziato nel provvedimento, adottato dal Consigliere anziano Alessandro Cassiani, pervenuto in data odierna via fax al mio
studio, alle ore 13,24, con il quale è stata
revocata l’odierna adunanza consiliare con
relativa fissazione della nuova adunanza per il
25 marzo 2010, ore 16,00.
Alla luce di quanto sopra, non potendosi
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oggi considerare legittimamente svolgibile alcuna adunanza nè assumibile alcuna decisione, stante il dovere di ottemperanza al provvedimento giurisdizionale ed in conseguenza
del provvedimento adottato dal Consigliere
anziano Alessandro Cassiani, comunico che
non sarò presente all’adunanza odierna, assicurando, invece, la mia presenza per l’adunanza del 25 marzo 2010, ore 16,00.”
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio dichiarano
quanto segue: “Preso atto della ordinanza del
TAR Lazio n. 1125/10 pronunciata sul ricorso n.
1585/10 e riportandosi alle proprie dichiarazioni
del 25 febbraio 2010, comunicano ai Consiglieri
presenti di ritenere del tutto illegittima l’odierna
convocazione effettuata dal Consigliere Conte e
prendono atto del rinvio da parte del Presidente
uscente e Consigliere Anziano Cassiani all’adunanza del 25 marzo 2010.
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio dichiarano,
pertanto, di astenersi fino alla pronuncia del
TAR in data 24 marzo 2010 da qualsiasi attività consiliare che potrebbe essere dichiarata
nulla e invitano gli altri Consiglieri a tenere
analogo comportamento per evitare ulteriori
azioni giudiziarie, che danneggiano l’immagine di tutta l’Avvocatura romana.
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio suggeriscono inoltre agli altri Consiglieri di rinviare la
cena del 18 marzo 2010 con gli Scrutatori e i
Questori, in quanto la delibera di spesa potrebbe essere nulla.”
A questo punto i Consiglieri Di Tosto e
Vaglio si allontanano dall’Aula.
Il Consigliere Cerè dichiara quanto segue:
“In considerazione dell’accoglimento della
domanda incidentale di sospensione promossa essa Consigliere Cerè e in relazione della
pendente procedura cautelare che sarà definita soltanto all’udienza camerale del TAR del
Lazio del 24 marzo 2010 ritiene a questo
punto di non presenziare all’adunanza indetta
per la data odierna.”
A questo punto il Consigliere Cerè si allontana dall’Aula.
Il Consigliere Rossi, in relazione a quanto
riferito dal Consigliere Vaglio, precisa che
l’odierna adunanza è stata convocata dal Consigliere Anziano Cassiani.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere stigmatizza il comportamento dei Consiglieri Di
Tosto, Vaglio e Cerè, che –unito al contenuto
delle loro dichiarazioni- denota un chiaro e
non legittimo interesse proprio alle sorti dei
procedimenti pendenti ed incardinati nel periodo post elettorale. Tale circostanza, è in
chiara contraddizione con quanto riferito dagli stessi (Di Tosto e Vaglio) auspicante uno
“spirito di servizio” che, evidentemente, non
sussiste.
Il Consigliere Gianzi dichiara che relativamente all’ordine del giorno della convocazione
fissata dal Consigliere Anziano Cassiani, l’adunanza odierna prevede l’elezione delle cariche
istituzionali onde invita i Consiglieri a procedere alla votazione, anche in ragione dell’ordinanza del TAR emessa ieri e resa nota oggi.
Il Consigliere Condello propone di acquisire ulteriori pareri e di rinviare l’elezione delle
cariche istituzionali.
Il Consigliere Barbantini riferisce di far
riferimento al contenuto dell’ordinanza del
TAR che, inequivocabilmente, individua nella “ratificazione” la regolarità dell’odierna adunanza e di quelle precedenti, comprese le
delibere ivi adottate.
Elezione del Presidente
Elezione del Consigliere Segretario
Elezione del Consigliere Tesoriere
- Il Consiglio delibera di procedere all’elezione delle cariche, in ossequio all’ordine del
giorno e con riferimento al contenuto dell’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio n. 1125/2010.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma
riunito in adunanza in forza di convocazione del Presidente uscente Avv. Alessandro
Cassiani del 12 febbraio 2010;
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vista la nota dell’Avv. Cassiani con la quale
viene revocata la convocazione precedentemente effettuata ed il relativo ordine del giorno che prevedeva, tra l’altro, l’elezione delle
cariche istituzionali;
considerato che il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nel sospendere la
convocazione effettuata dal Consigliere Cipollone, nella qualità di Consigliere Anziano,
ha testualmente affermato che “ai fini della
verifica della sussistenza del fumus boni juris,
assume prioritaria rilevanza la considerazione
che l’atto impugnato è stato assunto dopo che
il Presidente del Consiglio dell’Ordine uscente aveva già provveduto alla convocazione del
rinnovato Consiglio (comunque nei termini
previsti dalla legge), senza che l’atto di convocazione già adottato fosse in alcun modo
censurato, nonchè senza che – prescindendo da
qualsiasi valutazione sul nomen juris e sul soggetto adottante – possa ricondursi al nuovo atto
un contenuto di annullamento o revoca della precedente convocazione”;
rilevato che nella Camera di Consiglio del
10 marzo scorso la discussione sui motivi
aggiunti con i quali i ricorrenti hanno impugnato gli atti di nomina delle cariche consiliari
è stata rinviata al 24 marzo p.v., non essendovi
i termini a difesa e non essendosi costituito un
contraddittorio integro;
considerato pertanto che il Consiglio dell’Ordine è nella pienezza dei propri poteri dal
momento che la nomina dei titolari degli
Organi Consiliari è efficace, non essendo stata
sospesa, pure nell’ipotesi che la si dovesse
ritenere illegittima per illegittimità derivata
dall’illegittimità della convocazione;
rilevato altresì che l’atto con il quale l’Avv.
Cassiani ha preteso revocare la convocazione
della seduta odierna, ed il suo ordine del
giorno appare illegittimo sotto diversi profili,
tutti convergenti in un grave vizio di eccesso di
potere per sviamento:
i) perchè la proclamata opportunità di
attendere la decisione del Consiglio Naziona-
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le Forense sul ricorso dell’Avv. Carlo Testa,
avverso l’elezione a Consigliere dell’Avv. Alessandro Graziani, non ha alcun rilievo sulla vita
e sull’attività del Consiglio -visto che lo stesso
Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio con la sentenza n. 1660/2010 della I Sezione ha ricordato che in caso di venir meno
(rinuncia, annullamento etc.) della nomina di
un Consigliere non ne è consentita la surrogazione (v. anche Corte Cost. 20 giugno 2002, n.
260) in quanto non contemplata dall’attuale
sistema elettorale dovendosi, di contro, procedere ad elezioni suppletive (ancora TAR Lazio, Sez. I, n. 1658/2010)- sicchè a nulla serve
attendere la pronuncia del Consiglio Nazionale Forense;
ii) perchè l’atto dell’Avv. Cassiani oltre a
(pretendere di) tutelare la situazione propria di
quest’ultimo, non ha altro positivo valore in
quanto contrasta in pieno con l’interesse pubblico al buon funzionamento del Consiglio
dell’Ordine, che è valore tutelato e garantito
dall’art. 97 Cost. (principio del buon andamento e dell’efficienza dell’azione amministrativa);
iii) considerato che il potere del Presidente
uscente di convocare la prima adunanza del
Consiglio neoeletto è stato esercitato e deve
ritenersi ormai consumato non potendo ritenersi che esso di estenda oltre quell’atto di
convocazione;
iv) considerato infine che l’atto dell’Avv.
Cassiani appare diretto a non consentire quell’attività di ratifica delle decisioni in precedenza assunte, ovvero la possibilità di reiterarle
secondo quanto affermato dall’ordinanza n.
1125/2010 della Sezione Terza Quater del
Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, e appare pertanto volto a dichiaratamente
ostacolare il regolare funzionamento dell’attività consiliare e, così, a contrastare frontalmente gli interessi pubblici che tale attività
tutela, per far prevalere l’interesse egoistico di
un singolo tanto premesso e considerato, dopo
ampia ed approfondita discussione alla quale
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
prendono parte tutti i Consiglieri presenti
il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma
delibera: di annullare d’ufficio, per i motivi sopra esposti e che debbono intendersi qui
integralmente riportati, perchè costituiscano
la motivazione del relativo provvedimento,
l’atto con il quale l’Avv. Cassiani ha preteso di
revocare la convocazione dell’odierna seduta
consiliare, da lui stesso convocata, e di rinviarla al 25 marzo 2010. Atto non assistito da alcun
interesse pubblico e che si regge solo sull’interesse singolare ed egoistico dell’Avv. Cassiani.
Delibera altresì: di ratificare la nomina dei
titolari degli Organi del Consiglio così come
deciso nel corso dell’adunanza del 19 febbraio
2010.
Delibera, ancora, per quanto possa occorrere di reiterare la nomina dei titolari di detti
organi.
Il Consigliere Cipollone propone che alla
carica di Presidente venga nominato l’Avv.
Antonio Conte.
Vengono distribuite le schede per la votazione relativa alla carica di Presidente e si
procede alla votazione (con l’astensione del
Consigliere Graziani).
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Antonio Conte voti nove.
Risulta eletto quale Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per il
biennio 2010/2011 il Consigliere Avv. Antonio Conte, che assume le funzioni.
Il Consigliere Cipollone propone che
alla carica di Consigliere Segretario venga nominato l’Avv. Rodolfo Murra.
Vengono distribuite le schede per la votazione relativa alla carica di Consigliere Segretario e si procede alla votazione (con l’astensione del Consigliere Graziani).
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Rodolfo Murra voti nove.
Risulta eletto quale Consigliere Segretario
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma per il biennio 2010/2011 il Consigliere
Avv. Rodolfo Murra, che assume le funzioni
di Segretario.
Il Consigliere Cipollone propone che
alla carica di Consigliere Tesoriere venga nominato l’Avv. Francesco Gianzi.
Vengono distribuite le schede per la votazione relativa alla carica di Consigliere Tesoriere e si procede alla votazione (con l’astensione del Consigliere Graziani).
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Francesco Gianzi voti nove.
Risulta eletto quale Consigliere Tesoriere
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma per il biennio 2010/2011 il Consigliere
Avv. Francesco Gianzi.
Così confermate e, per quanto occorra,
reiterate le nomine delle cariche consiliari il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma
delibera di confermare e ratificare tutte le
deliberazioni assunte nelle precedenti riunioni del 19 febbraio 2010 e del 25 febbraio 2010
e di approvare il verbale del 4 marzo 2010 ai
cui verbali si fa espresso rinvio.
La presente delibera è immediatamente
esecutiva e se ne dispone la pubblicazione.
- Per l’approvazione del verbale delle pregresse adunanze si fa rinvio alla delibera assunta con riferimento alle elezioni delle cariche
istituzionali.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Renato Albanese,
Valentina Ambrosio, Alessandro Candioli,
Francesco Capecci, Giancarlo Capozzi, Francesca Colombaroni, Antonella Conti Cipriani, Giulia De Santis, Veronica Facco, Paolo
Gentili, Daniele Ingarrica, Matteo Micheli,
Paolo Muzzioli, Rosaria Pennacchio, Giampiero Proia, Armando Restignoli, Guido Rossi, Alessandra Salerno,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento; certificati
di compiuta pratica
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Ammissione in via provvisoria e temporanea al patrocinio a spese dello Stato
(omissis)
Pratiche disciplinari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza si
è proceduto all’esame collegiale delle singole
proposte di archiviazione o di apertura di
procedimento disciplinare.
(omissis)
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi i seguenti pareri su note di
onorari:
(omissis)
ADUNANZA DEL 18 MARZO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Albo Ordinario
all’Elenco Speciale
n.
Cancellazioni
a domanda
n.
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1
8
Nulla osta al trasferimento
n.
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 14
Iscrizioni e abilitazioni
n.
2
Abilitazioni
n. 10
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
7
Cancellazioni
a domanda
n.
3
per trasferimento
n.
2
Nulla osta al trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
8
PARERI
Emessi
n.
30
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
22
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Domenico
Condello, Alessandro Graziani, Livia Rossi,
Cristiana Arditi di Castelvetere.
- Viene ammesso in Aula l’Avv. Piero
d’Amelio che difende il Consiglio dell’Ordine, unitamente all’Avv. Piero Sandulli, nel
noto giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio promosso dal
Consigliere Cerè e dall’Avv. Carlo Testa.
Preliminarmente, il Presidente ringrazia di
cuore l’autorevole Collega per essersi reso
disponibile ad intervenire all’odierna adunanza soprattutto al fine di rappresentare al Consiglio –e di conseguenza a verbale e, perciò, a
tutti i Colleghi romani che ne avranno successivamente cognizione e visione- l’effettiva situazione oggi pendente dinanzi al Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio riguardo i noti ricorsi promossi da Consiglieri ed ex
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Consiglieri dell’Ordine.
L’Avv. d’Amelio illustra diffusamente la
linea difensiva ed annuncia che sta predisponendo una memoria che depositerà tempestivamente. L’Avv. d’Amelio rassicura il Consiglio sul giudizio pendente, soprattutto sulla
bontà e sulla ritualità della delibera adottata
dallo stesso consesso in data 11 marzo scorso
contenente tutte le ratifiche inerenti alle cariche consiliari e alle delibere prese dal 19 febbraio 2010.
Quanto al periculum egli osserva che l’unico ed irreparabile danno lo sta correndo il
Consiglio dell’Ordine, bloccato di fatto dalla
pendenza del giudizio in questione e dal tentativo, piuttosto evidente, di ottenere provvedimenti ancor più paralizzanti. Peraltro, a suo
modo di vedere, sussistono anche profili di
inammissibilità e/o di improcedibilità del ricorso che verranno evidenziati. Nel merito
egli non ha dubbi che il potere di convocazione della prima adunanza da parte del Presidente uscente è esercitabile una sola volta atteso
che il suo esercizio determina la sua conseguente consumazione, non essendo pensabile
che la convocazione possa essere reiteratamente adottata e revocata all’infinito.
L’Avv. d’Amelio rammenta, poi, che per
prassi lunghissima il Consiglio suole essere
convocato, per la sua prima adunanza dopo le
elezioni, il secondo giovedì successivo alla
proclamazione. Alcuni Consiglieri formulano
alcune domande tecniche al Collega d’Amelio, il quale cortesemente offre le proprie esaustive e competenti risposte.
Il Presidente e i Consiglieri presenti, alla
luce dei chiarimenti offerti dall’Avv. d’Amelio, non ritengono doversi dilungare oltremodo in ordine a considerazioni non tecniche
della vicenda che, semmai, verranno affrontate subito dopo la decisione del Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio.
Il Consiglio preso atto, ringrazia vivamente l’Avv. Piero d’Amelio per l’attività spiegata
in favore del Consiglio stesso e per le delucidazioni oggi offerte.
Visita del Prof. Avv. Piero Guido Alpa,
Presidente del Consiglio Nazionale Forense
- Il Presidente ricorda di aver avvisato i
Consiglieri dell’impossibilità da parte del Presidente Alpa di essere presente oggi nè lo potrà
essere, contrariamente a quanto preannunciato, giovedì 25, a causa della già fissata adunanza disciplinare.
Il Presidente comunica che è stata quindi
rinviata, la visita in questione, all’8 aprile p.v.
alle ore 15.00, d’accordo con il Presidente
Alpa. Viceversa è confermata la visita del Dott.
Paolo de Fiore, Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, per giovedì 25 marzo 2010,
orario da concordarsi.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce di aver incontrato,
in modo informale, il Primo Presidente della
Corte di Cassazione, Dott. Vincenzo Carbone, il quale gli ha espresso la sua disponibilità
ad intervenire ad una delle prossime adunanze
consiliari al fine di confrontare le differenti
note posizioni relative alla vicenda inerente
alla sede del Consiglio all’interno del “Palazzaccio”. Il tutto, ovviamente, ferme restando
le reciproche posizioni e tutti gli atti deliberati
e da deliberarsi.
Il Consiglio, dato atto, apprezza la nuova
disponibilità del Presidente Carbone, e ferme
restando le posizioni afferenti alla suddetta
fattispecie, dà mandato al Presidente di concordare con il Primo Presidente della Corte di
Cassazione una data per l’invito.
- Il Presidente comunica che è opportuno
procedere all’impugnativa del verbale della
Commissione di Manutenzione presso la Corte
di Appello di Roma relativa all’individuazione
di nuovi spazi per la sede dell’Ordine, che
sono incompatibili con quanto statuito dal
Consiglio di Stato nella decisione del dicembre scorso.
Il Consiglio delibera di porre all’ordine del
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
giorno della prossima adunanza la nomina del
proprio difensore nonchè l’assunzione della
deliberazione di autorizzazione a proporre il
ricorso.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Dott.
Paolo de Fiore, Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta in data 9 marzo
2010, con la quale chiede un elenco di professionisti disponibili a provvedere alle operazioni di vendita dei beni immobili, ovvero alla
nomina di custode degli stessi relativamente
alla Sezione distaccata di Ostia, entro il termine del 22 marzo 2010.
Il Consiglio delibera di indicare i nominativi degli Avv.ti Sara Adriani, con studio a
Roma, Via delle Baleniere n. 107, Giorgia
Celletti, con studio a Roma, Via Calvi n. 14,
Aldo D’Esposito, con studio a Roma, Via
Cardinal Ginnasi n. 8, Beatrice Durante, con
studio a Roma, Via Calvi n. 14, Italo Mannucci, con studio a Roma, Via delle Baleniere n.
107, Monica Masala, con studio a Roma, Via
Padre Ghezzi n. 25, Emanuele Mormile, con
studio a Roma, Via Mario Bianco n. 13, Paola
Palomba, Viale dei Misenati n. 1/A.
- Il Presidente riferisce sul ricorso al Tribunale Ordinario di Roma ex art. 669 bis e 700
c.p.c. ante causam, notificato in data 8 marzo
2010, presentato dall’Avv. (omissis) nell’interesse del Sig. (omissis) nei confronti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, per
ingiungere al Consiglio di revocare il provvedimento del 17 dicembre 2009 concernente la
revoca dell’ammissione al patrocinio a spese
dello Stato a favore del Signor (omissis) con
effetto retroattivo per tutte le cause dal 2002 al
2009.
Il Consiglio, dato atto, ritiene di doversi
costituire in giudizio per resistere all’azione,
nomina l’Avv. Nicola Ianniello ed elegge domicilio presso il di lui studio sito in Roma, in
Via A. Riboty n. 28.
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- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di (omissis),
pervenuta in data 8 marzo 2010, con la quale
trasmette, ai sensi dell’art. 1 D.L. c.p.s. 28
maggio 1947 n. 597, l’esposto a carico del
Consigliere Avv. (omissis) proposto dall’Avv.
(omissis) nell’ambito del procedimento n.
(omissis) a carico di altra iscritta.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Disciplina.
- Il Presidente comunica che, dopo il rinnovo del Consiglio, occorre procedere anche
al rinnovo del Consiglio direttivo della Camera di Conciliazione, il cui Statuto prevede che
vi sia come Componente di diritto un Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma (e
che per prassi tale Consigliere è sempre stato il
Consigliere Segretario) mentre altro membro
è designato dal Presidente della Corte di Appello e il terzo, con funzioni di Presidente,
nominato dagli altri due.
Come responsabile della Scuola di Formazione per i Conciliatori propone di rinnovare
l’incarico, già conferito nello scorso biennio
con delibera del 18 settembre 2008, all’Avv.
Francesco Caroleo, che ha ben espletato il suo
compito e ha maturato vasta esperienza al
riguardo.
Il Consiglio, dato atto, designa il Consigliere Segretario quale Componente di diritto
del Consiglio Direttivo della Camera di Conciliazione e conferma l’Avv. Francesco Caroleo quale Direttore della Scuola di Formazione dei Conciliatori. Manda al Consigliere Segretario di prendere contatti con il Presidente
della Corte di Appello di Roma per la nomina
di sua competenza.
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione del Tribunale di Roma – Uffici della V
Sezione Penale, pervenuta il 10 marzo 2010,
accompagnatoria del testo del prontuario sulle modalità di ammissione al patrocinio a
spese dello Stato e di liquidazione degli onorari ai Difensori d’Ufficio ed ai Difensori di
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
persona ammessa a tale beneficio.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla lettera della
Regione Campania – Azienda Sanitaria Locale Napoli1 – Centro, pervenuta l’11 marzo
2010, relativamente alla richiesta di una rosa di
avvocati, esperti in legislazione sanitaria e/o
espropriazioni mobiliari, che possano patrocinare la suddetta Azienda Sanitaria Locale presso il Tribunale di Roma nelle procedure esecutive in veste di debitore esecutato.
Il Consiglio indica i nominativi degli Avv.ti
Alessandra Abbate, con studio a Roma, in Via
G.G. Belli n. 27, Bruno Agresti, con studio a
Roma, in Via G.G. Belli n. 36, Fabrizio De
Paolis, con studio a Roma, in Via Francesco
D’Ovidio, 64, Enrico Gamba, con studio a
Roma, in Via del Casale Strozzi n. 31, Grazia
Maria Gentile, con studio a Roma, in Via A.
Pollaiolo n. 5, Giulio Masotti, con studio a
Roma, Via Ugo De Carolis n. 145, Leonardo
Nubila, con studio a Roma, in Via Cassia n.
627/A, Rosario Carmine Rao, con studio a
Roma, in Via Fasana n. 16, Maria Rossetti, con
studio a Roma in Via del Casale Strozzi n. 31,
Sergio Scicchitano, con studio a Roma, in Via
E. Faà Di Bruno n. 4, Francesco Serrao, con
studio a Roma, in Via Savoia n. 84, Marco
Straccia, con studio a Roma, in Via Cola di
Rienzo n. 190.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio Nazionale Forense diretta ai Presidenti
dei Consigli degli Ordini degli Avvocati, pervenuta in data 8 marzo 2010, relativa al decreto legge 21 novembre 2007 n. 231 che all’art.
9 comma 6, così come modificato dall’art. 4
D.Lgs. 25 settembre 2009 n. 151 prevede: “6.
Le autorità di vigilanza di settore, le amministrazioni interessate e gli Ordini professionali
nell’ambito dell’esercizio delle loro funzioni
istituzionali informano la UIF delle ipotesi di
violazione delle disposizioni del presente decreto che potrebbero essere correlate a rici-
claggio o finanziamento del terrorismo rilevate nei confronti dei soggetti di cui agli artt. 10,
comma 2, 11, 12, 13 e 14".
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulle note del Consiglio Nazionale Forense, pervenute il 5 e l’8
marzo 2010, accompagnatorie della circolare
relativa alla legge 22 febbraio 2010 n. 24 sugli
interventi urgenti in materia di funzionalità
del sistema giudiziario.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consigliere Cerè, pervenuta in data 17 marzo 2010
con la quale, in risposta alla comunicazione
dello stesso Presidente del 15 marzo 2010,
comunica che non parteciperà all’adunanza
odierna ed evidenzia, a suo parere, l’inopportunità di procedere alla costituzione delle
Commissioni Consiliari prima delle decisioni
del Tribunale Amministrativo Regionale per il
Lazio e del Consiglio Nazionale Forense.
Il Consigliere Cerè, comunque, conferma
la propria disponibilità ad assumere il coordinamento esclusivo delle Commissioni Cultura e Sportiva, Dipartimento patrocinio a spese
dello Stato, Difensore civico forense.
Il Consigliere Cerè, ugualmente al Consigliere Vaglio, chiede, infine, che la presente
dichiarazione venga trascritta nel verbale dell’odierna adunanza.
Il Presidente riferisce, inoltre, sulla nota
del Consigliere Vaglio, pervenuta in data 17
marzo 2010 con la quale, in risposta alla comunicazione dello stesso Presidente del 15 marzo
2010, ribadisce che non parteciperà alle adunanze consiliari fino alle decisioni del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio e
del Consiglio Nazionale Forense.
Il Consigliere Vaglio, comunque, chiede
l’assegnazione del coordinamento della Commissione Informatica, anche in collaborazione con altri Consiglieri e di essere confermato
quale coordinatore delle Commissioni già
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coordinate nel precedente biennio.
Il Consigliere Vaglio, ugualmente al Consigliere Cerè, chiede, infine, che la presente
dichiarazione venga inserita nel verbale dell’odierna adunanza.
Il Consiglio ne prende atto.
Il Consigliere Barbantini, tuttavia, esprime
il proprio stupore per la duplice comunicazione dei suddetti Consiglieri che, da una parte
intendono disertare le adunanze consiliari adducendo loro personali motivazioni, dall’altra
richiedono contestualmente ruoli e incarichi
nelle odierne istituende Commissioni.
Rilevano i Consiglieri Arditi di Castelvetere, Fasciotti, Gianzi e Rossi che la riflessione del
Consigliere Barbantini è assolutamente condivisibile e che tale atteggiamento è, quantomeno, singolare: la circostanza che in una missiva,
nella quale si mette in dubbio la validità delle
adunanze consiliari, allo stesso tempo, contenga richieste di incarichi e coordinamenti di
Commissioni che occuperanno l’attività di tutto il biennio, sembra contraddittoria.
Il Consigliere Graziani si associa.
A questo punto interviene il Consigliere
Condello il quale prega il Presidente di dare
assolutamente corso alla costituzione delle
Commissioni Consiliari e dei conseguenti incarichi, all’odierna adunanza così come previsto dall’ordine del giorno e come anticipatamente comunicato dallo stesso Presidente a
mezzo lettera personale inviata a tutti i Consiglieri il lunedì precedente all’adunanza di quest’oggi e, soprattutto, in considerazione dell’urgenza che le stesse Commissioni si insedino e inizino a lavorare così come richiesto dai
Colleghi romani riguardo alcuni temi di grande attualità e interesse come, ad esempio, la
Mediazione.
Il Presidente conferma che l’ordine del
giorno sarà rigorosamente rispettato e l’adempimento previsto sarà assolto.
- Il Presidente comunica che è pervenuto in
data odierna dal Consiglio Nazionale Forense
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un telegramma con il quale si comunica che il
Consigliere Avv. Alessandro Cassiani ha proposto ricorso avverso l’elezione delle cariche
istituzionali deliberate in data 19 febbraio 2010.
Gli atti rimarranno depositati negli Uffici del
Consiglio Nazionale Forense per dieci giorni.
Il Presidente, sentito anche il Consigliere
Segretario, ritiene che il Consiglio debba immediatamente procedere alla nomina di uno o
più professionisti che rappresentino l’Istituzione a fronte del procedimento incardinato.
Il Presidente propone di confermare l’Avv.
Carlo Ferdinando Emanuele, già nominato in
procedimento connesso, oltre ad altro professionista da individuarsi nell’odierna adunanza.
Il Consiglio, considerata l’urgenza, nomina l’Avv. Carlo Ferdinando Emanuale e si
riserva la nomina del secondo difensore.
- Il Presidente comunica che in data 10
marzo 2010 ha partecipato all’inaugurazione
dell’Anno Giudiziario del Consiglio Nazionale Forense alla quale erano presenti tutti i
Presidenti degli Ordini Forensi d’Italia, nonchè i delegati della Cassa Forense e i rappresentanti dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana. È a disposizione dei Consiglieri,
presso l’Ufficio di Segreteria, la relazione del
Consiglio Nazionale Forense sull’attività svolta nell’anno 2009 sia in forma cartacea che su
supporto magnetico.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente comunica che l’Avv. Aldo
Rivela, Commissario Straordinario dell’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, ha fatto pervenire l’annuario 2010 dell’Istituto, con connessa relazione, chiedendo di incontrare, al più presto,
i nuovi vertici dell’Ordine di Roma per valutare ipotesi di sinergie collaborative con l’Istituto Jemolo stesso.
Il Consiglio ne prende atto e delega la
Commissione Mediazione.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Costituzione nuove commissioni e
assegnazione incarichi consiliari
- Il Presidente comunica la costituzione
delle Commissioni Consiliare biennio 2010/
2011 –che vengono di seguito riportate- precisando che le stesse dovranno essere composte
–per evidenti motivi di concretezza logistica e
produttività tangibile- di un numero di Colleghi non superiore a venticinque unità.
Il Presidente prega i Consiglieri Coordinatori neo insediati di predisporne la costituzione entro e non oltre l’adunanza dell’8 aprile
p.v. con conseguente diretta comunicazione a
verbale in pari data. All’interno delle stesse
Commissioni il/i Consigliere/Consiglieri Coordinatore/Coordinatori potranno nominare
sino a due Delegati Vicari esterni che supporteranno i Coordinatori –sempre su istruzione
del Consiglio- in ordine all’attività logistica
delle Commissioni, al lavoro settimanale delle
stesse e per tutte le connesse convocazioni ed
attività che coinvolgeranno i tanti Colleghi
indicati a far parte delle medesime.
COMMISSIONI CONSILIARI BIENNIO
2010/2011
- Rapporti con le Istituzioni e Uffici Giudiziari: Presidente Conte, Consiglieri Cipollone, Barbantini e Fasciotti.
- Rapporti con il Distretto, il Consiglio
Nazionale Forense, i Consigli degli Ordini
d’Italia, l’Unione Distrettuale, la Cassa Forense: Consiglieri Barbantini e Condello.
- Aggiornamento e Crediti Formativi:
Consigliere Rossi.
- Deontologia Commissione e Pareri:
Consiglieri Rossi.
- Deontologia Convegnistica e Aggiornamento: Consiglieri Rossi e Nesta.
- Pari Opportunità: Consiglieri Rossi, Arditi di Castelvetere.
- Famiglia, Minori e Immigrazione: Consiglieri Arditi di Castelvetere e Fasciotti.
- Osservatorio sulla Giustizia: Consiglieri Nesta, Graziani e Fasciotti.
- Diritto e Procedura Penale: Consigliere
Gianzi.
- Responsabilità Civile: Consigliere Fasciotti.
- Grandi Studi Internazionali: Presidente
Conte e Consigliere Rossi.
- Diritto Amministrativo: Consigliere Segretario Murra e Consigliere Nesta.
- Diritto Proprietà, Locazione, Urbanistica: Consigliere Nesta.
- Diritto Fallimentare e Procedure Concorsuali: Presidente Conte e Consigliere Condello.
- Magistratura Ordinaria: Consigliere Fasciotti.
- Diritto del Lavoro: Consigliere Fasciotti.
- Diritto e Procedura Civile: Consigliere
Segretario Murra e Consigliere Nesta.
- Diritto Societario e Commerciale: Consiglieri Fasciotti e Nesta.
- Elenco/Albo Speciale: Consigliere Segretario Murra.
- Commissione Giovani e Sportello:
Consigliere Graziani.
- Informatica Giuridica, Nuove Tecnologie e Gestione Sito: Consiglieri Condello e
Graziani.
- Commissione Sportiva e Cultura: Consigliere Arditi di Castelvetere.
- Diritto Tributario: Consigliere Barbantini.
- Mediazione: Consigliere Condello.
- Conciliazione Stragiudiziale, Camera
Arbitrale, Camera di Conciliazione: Presidente Conte, Consigliere Segretario Murra e
Consigliere Fasciotti.
- Temi Romana, Notiziario e Biblioteca:
Consigliere Cipollone.
- Scuola Forense: Consiglieri Rossi e Condello.
- Centro Studi: Consiglieri Cipollone e
Rossi.
- Iscrizioni e Pareri: Consigliere Barbantini.
- Difese d’Ufficio e Patrocinio a spese
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
dello Stato in materia Penale: Consigliere
Gianzi.
- Patrocinio e spese dello Stato in materia
civile: Consigliere Barbantini e Fasciotti.
- Commissione Convenzioni Esterne: Presidente Conte e Consigliere Tesoriere Gianzi.
- Dipartimento Disciplina: Consiglieri
Rossi e Fasciotti.
- Conferenza Giovani Avvocati: Consigliere Rossi.
- Legislazione Nazionale Comunitaria:
Consigliere Nesta.
- Rapporti con le Istituzioni e Uffici Giudiziari della Sede distaccata di Ostia del
Tribunale di Roma: Presidente Conte, Consiglieri Cipollone, Barbantini e Fasciotti.
Il Presidente informa il Consiglio che, attese le pressanti e numerose richieste giunte dai
Colleghi, verrà ripristinato lo Sportello Giovani –curato dalla competente Commissione e
sito all’interno degli Uffici consiliari- sin dal 6
aprile p.v. con il consueto orario e si procederà
all’invio della comunicazione di prassi a tutti
i giovani Colleghi prima della prossima adunanza.
Il Consiglio ne prende atto e approva
quanto proposto dal Presidente.
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica;
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Approvazione del verbale n. 8
dell’adunanza dell’11 marzo 2010
(omissis)
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- Il Consigliere Tesoriere riferisce sulla
sentenza della Corte Costituzionale n. 106/
2010 del 10 marzo 2010 in materia di Difese
d’Ufficio, con la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale nella parte in cui prevede
che i praticanti Avvocati possano essere nominati difensori d’Ufficio.
Il Consiglio, preso atto della sentenza della Corte Costituzionale n. 106/2010 di incostituzionalità dell’art. 8, secondo comma, secondo periodo, del Regio Decreto legge 27
novembre 1933, n. 1578 (ordinamento delle
professioni di avvocato e procuratore) convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio
1934, n.36 e successivamente modificato dall’art. 1 della legge 24 luglio 1985, n.406…
unico di primo grado), nella parte in cui si
consente ai praticanti avvocati di essere nominati difensori d’ufficio, delibera di cancellare
con effetto immediato tutti i praticanti abilitati all’esercizio della professione iscritti all’Elenco dei Difensori d’ufficio, fornendo comunicazioni agli stessi dell’impossibilità di continuare a svolgere detta attività defensionale,
invitandoli a prendere contatto con l’Autorità
giudiziaria titolare dei relativi procedimenti
giudiziari al fine di rappresentare la propria
condizione e di prendere le consequenti decisioni di merito.
Delibera di pubblicare sul sito istituzionale la presente delibera, che ha efficacia immediata.
- Il Consigliere Tesoriere propone di porre
all’ordine del giorno della prossima adunanza
le richieste di pagamento della Camera Penale
di Roma e dell’Associazione Nazionale Forense per il servizio reperibilità dei difensori di
ufficio e la richiesta di proseguire nel servizio.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
porre l’argomento all’ordine del giorno della
prossima adunanza.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce di aver
accertato che il Consiglio non ha mai trattenu-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
to alcuna somma riscossa dagli avvocati non
cassazionisti poichè quando fu adottata la
delibera di sospensione della riscossione di
detti contributi la sua efficacia fu resa operativa solo nell’anno successivo.
Il Consiglio ne prende atto.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avvocati Riccardo Aquilanti,
Vincenzo Barrasso, Francesco Belli, Alessandro Brugnoli, Anna Maria Calvano, Luigi
Castriota, Alessandra Colabucci, Roberta Crescentini, Giuseppe Di Pietro, Giuliana Faedda, Chiara Fagioli, Simona Fioravanti, Carolina Gambardella, Marco Giustiniani, Roberto
Gobbi, Domenico Liberatore, Serena Pratali,
Federico Romanini, Vanessa Scacchi, Gaetano Antonio Scalise, Marianna Sozzo, Simona
Verdat,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
Pareri per nomina a Vice Procuratore
Onorario e Giudice Onorario
di Tribunale
- Il Consigliere Segretario Murra riferisce
sulle richieste di parere per la nomina a Vice
Procuratore Onorario e/o Giudice Onorario
di Tribunale degli Avvocati: Franco Agostinelli, Filippo Maria Malara e Massimo Zizzari.
Il Consiglio esprime parere favorevole.
- Il Consigliere Segretario chiede che venga
posta all’ordine del giorno della prossima adunanza la presenza dei Consiglieri al Consiglio
e per le eventuali perquisizioni presso gli Studi
dei Colleghi.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
porre l’argomento all’ordine del giorno della
prossima adunanza.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
comunicazione dell’Avv. Grazia Pirisi Camerlengo, pervenuta il 9 marzo 2010, con la quale
chiede la pubblicizzazione sul sito del Consiglio della riduzione del 10% sul prezzo intero
del biglietto per tutte le manifestazioni che la
Fondazione “Teatro dell’Opera di Roma” proporrà al Teatro dell’Opera, al Teatro Nazionale e alle Terme di Caracalla agli avvocati e a un
loro accompagnatore anche se non avvocato.
Il Consiglio sospende l’esame ostandovi
un’antica deliberazione, che impedisce al
Consiglio di stipulare o di divulgare convenzioni, stante il fatto che la richiesta odierna –
seppure meritevole, sotto il profilo culturale–
consiste in sostanza nella diffusione di una
riduzione di corrispettivo frutto di una convenzione.
- Il Consigliere Segretario comunica che in
data 10 marzo 2010 è pervenuto l’invito a
partecipare al V Encuentro Internacional Justicia y Derecho, che si terrà a L’Avana, Cuba,
dal 26 al 28 maggio 2010.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Avv. Francesca Romana Mittica, Presidente della Jemolex - Associazione Studi
Giuridici, pervenuta il 10 marzo 2010, relativa
alla richiesta della mailing list contenente gli
indirizzi di posta elettronica degli iscritti all’Ordine di Roma, per i fini di legge e per gli
scopi statutari della stessa Associazione.
Il Consiglio accoglie la richiesta.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della Dirigente delle Cancellerie del Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta in data
16 marzo 2010, con la quale comunica che il
17 marzo si sarebbe svolta l’Assemblea del
personale indetta dall’organizzazione sindacale RdB Pubblico Impiego.
Il Consiglio ne prende atto.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Direttore Amministrativo dell’Università degli Studi di Firenze, pervenuta in
data 15 marzo 2010, con la quale chiede la
trasmissione dell’elenco avvocati iscritti all’Albo per l’affidamento di incarichi di domiciliazione e attività di difesa in sostituzione
dell’Ente, in materia civile.
Il Consiglio indica i nominativi degli Avv.ti
Andrea Ciannavei, con studio a Roma, in Via
Civitavecchia n. 5, Giorgia Celletti, con studio a Roma, in Via Calvi n. 14, Giorgio La
Russa, con studio a Roma, in Viale Città
d’Europa n. 623, Italo Mannucci, con studio a
Roma, in Via delle Baleniere n. 107, Leopoldo
Muratori, con studio a Roma, in Via Nomentana n. 911, Lorenzo Picchi, con studio a
Roma, in Via Cassiodoro n. 6, Fabrizio Ravidà, con studio a Roma, in Viale Liegi n. 34,
Giampaolo Ruggiero, con studio a Roma, in
Via Tuscolana n. 1348, Ugo Scalise, con studio a Roma, in Via della Balduina n. 59,
Massimo Zazza, con studio a Roma, in Via
Flaminia n. 441.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Dott. Claudio Varrone, Presidente
della Commissione Tributaria Regionale del
Lazio, pervenuta in data 9 marzo 2010, con la
quale chiede l’indicazione dei nominativi di
avvocati designati dal Consiglio per la Commissione del patrocinio a spese dello Stato.
Il Consiglio delibera di confermare gli avvocati già designati nel biennio precedente.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota della IX Sezione Dibattimentale del Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta in data
8 marzo 2010, accompagnatoria del verbale di
udienza della stessa Sezione nel quale viene
trascritto “Il Tribunale intende osservare un
minuto di silenzio per commemorare l’Avv.to
Franco Patanè, esempio luminoso per le sue
qualità morali e professionali”.
Il Consiglio ne prende atto, ringrazia viva-
70
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mente il Collegio che ha osservato il minuto di
raccoglimento, e delega il Consigliere Segretario ad inviare lettera di compiacimento al
Presidente.
- Il Consigliere Condello evidenzia che, ai
sensi dell’art. 4 D.Lgs 28/2010 dal 20 marzo
2010, gli avvocati sono obbligati ad informare
per iscritto i clienti sulla possibilità di far
ricorso all’istituto della mediazione finalizzata alla conciliazione prima di iniziare una
causa.
Al fine di informare i Colleghi su detto
adempimento e di approfondire le problematiche giuridiche, propone di organizzare un
convegno nell’Aula Avvocati per il giorno 24
marzo 2010, dalle ore 13.30 alle ore 15.30 sul
tema “Prime riflessioni sulla mediazione finalizzata alla conciliazione. Adempimenti degli
Avvocati (D.Lgs 28/2010).”
Il Consiglio dato atto, approva e delibera
in conformità con il riconoscimento di due
crediti formativi per i partecipanti.
- I Consiglieri Condello e Graziani riferiscono in ordine alle innovazioni introdotte da
decreto legge 29 dicembre 2009, n. 193 (in
Gazzetta Ufficiale -serie generale- n. 302 del 30
dicembre 2009), coordinato con la legge di
conversione 22 febbraio 2010 n. 24 (in Gazzetta Ufficiale -serie generale- n.47 del 26 febbraio 2010).
Come noto, tale normativa ha innovato il
secondo comma dell’articolo 16 del Regio
Decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22
gennaio 1934, n. 36, che oggi è sostituito dal
seguente testo: “Nell’Albo è indicato, oltre al
codice fiscale, l’indirizzo di posta elettronica
certificata comunicato ai sensi dell’articolo
16, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.
185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2. Gli indirizzi di posta
elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza giornaliera, sono resi dispo-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
nibili per via telematica al Consiglio nazionale
forense ed al Ministero della giustizia nelle
forme previste dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.
Per effetto di ciò, si devono apportare
modifiche al sistema informatico del Consiglio affinchè, nelle visualizzazioni a video dei
terminali in uso, appaia il campo destinato ad
ospitare il dato della PEC di ciascun iscritto. Il
fornitore convenzionato per il rilascio di PEC
(Lextel S.p.A.) dovrà consegnare agli Uffici i
dati –su supporto digitale- delle PEC rilasciate
agli iscritti con aggiornamenti periodici.
Pertanto, i Consiglieri Condello e Graziani chiedono al Consiglio di deliberare le conseguenti modifiche da apportare al sistema
informatico con gli adeguamenti di legge e di
deliberare la stampa dell’Albo degli Avvocati
con l’aggiunta dei nuovi dati.
I Consiglieri Condello e Graziani chiedono, inoltre, al Consiglio di autorizzare la modifica del sito web con riferimento alla sezione
Albo ed Elenchi. La scheda che dovrà essere
visualizzata, in fase di ricerca di un iscritto,
dovrà contenere tutti i dati come stampati
sull’Albo e potrà visualizzare, per gli avvocati
che espressamente autorizzeranno, anche la
foto riportata sulla tessera.
Il Consiglio, dato atto, delibera in conformità alle richieste.
- Il Consigliere Fasciotti riferisce che ha
partecipato in data 17 marzo 2010 al Convegno organizzato dalla Camera Penale presso
l’Aula Occorsio su “Innovazione digitale del
processo penale”.
Al Tavolo delle Autorità si sono seduti da
sinistra verso destra:
- il Giudice Dott. Asaro del Tribunale
Penale;
- il Ministro Alfano;
- il Presidente del Tribunale di Roma Dott.
Paolo de Fiore;
- il Ministro Brunetta;
- l’Avv. Caiazza per la Camera Penale.
In sintesi:
a) Il Presidente de Fiore ha ringraziato il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
per la fattiva partecipazione all’informatizzazione attraverso la Posta Elettronica Certificata
che viene utilizzata nelle comunicazioni e nelle
notifiche;
b) Il Ministro Brunetta ha evidenziato che
l’informatizzazione sarà completata entro il
2010; che i problemi che allo stato affliggono il
Tribunale di Roma, sono essenzialmente di
natura organizzativa; che alla fine dell’anno “si
sarà realizzata la totale implementazione delle
procedure esaustive per tutto il Tribunale” (sic!);
c) Il Ministro Alfano ha chiuso il Convegno
dichiarando che “tutti gli step prefissati in sede
ministeriale dal 24 dicembre 2008 al marzo
2010 sono stati realizzati”;
- che “si stava procedendo all’abbattimento
dell’arretrato del processo civile” che “Le riforme non prevedevano il ricorso ai lavoratori
precari, saranno messe in efficienza in sede
organizzativa ed amministrativa entro l’anno”.
Entrambi i Politici non hanno sentito i
dipendenti (in Assemblea) che riempendo il
corridoio dell’entrata dell’Aula Occorsio, chiedevano a voce altissima (sintetizzando) “maggiori risorse umane e finanziarie per il servizio
giustizia”.
Il Consiglio, dato atto, esprime solidarietà
con i lavoratori che richiedevano, al fine di
offrire un servizio migliore, lo stanziamento di
adeguate risorse economiche e l’assegnazione
di nuovo personale in sostituzione di quello
che è stato collocato a riposo.
- Il Consigliere Fasciotti ritiene importante
rinnovare la presenza del personale interinale
dell’Ordine presso gli Uffici giudiziari sulla
base delle richieste dei vari responsabili degli
Uffici (in particolare dell’Ufficio copie del
Tribunale).
Il Consiglio ritiene condivisibile l’esigenza
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
rappresentata.
Il Consigliere Segretario, responsabile della gestione delle risorse umane, osserva che,
comunque, è necessario procedere ad un turn
over onde evitare istanze di stabilizzazioni ed
aspettative ingiustificate da parte degli stessi
interinali, che verranno rinnovati.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Graziani riferisce di avere
partecipato, in sostituzione del Presidente, al
convegno “La proposta di Direttiva contro i
ritardi di pagamenti nelle transazioni commerciali”, organizzato venerdì 5 marzo u.s.
dall’Istituto Europeo Giuridico ed Economico presso la sede di Roma del Parlamento
Europeo (in Via Quattro Novembre 149 –
Roma). Nell’occasione, sono state illustrate le
conseguenze e le prospettive per le categorie
professionali, le imprese e la pubblica amministrazione, attraverso le relazioni illustrate nell’ordine- dai relatori On. Raffaele Baldassarre (Vice Presidente della Commissione Affari Giuridici al Parlamento Europeo e relatore
della proposta di Direttiva), Avv. Alessandro
Graziani, Dott. Luca Del Vecchio (Confindustria, Area Fisco, Finanza e Welfare) e Dott.
Walter Caizzone (Confcommercio, Settore
Legislazione di Impresa).
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Graziani riferisce di avere
avuto notizia di gravi disagi rappresentati dai
Colleghi in relazione al rilascio di copie di atti
da parte dell’Ufficio Copie del Settore Volontaria Giurisdizione del Tribunale Ordinario di
Roma (fascicoli separazioni e divorzi e verbali
omologati di separazioni consensuali). I Colleghi segnalano che, per rilasciare copia “uso
trascrizione” di verbali omologati di separazioni consensuali (anche se vi siano previsti
effetti su contesti immobiliari, da trascrivere
entro 30 giorni dalla omologa per non incorrere in sanzioni di mora), l’Ufficio evidenzia
gravi ritardi costituiti dalla concessione del-
72
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l’omologa ad un mese dall’udienza presidenziale, disponibilità del documento omologato
ad un mese dall’omologa e consegna di copie
a quindici giorni dalla richiesta. Per richiedere
le copie, è poi necessario recarsi presso gli
Uffici nelle prime ore del mattino e annotarsi
su di una “lista” di prenotazione talmente
numerosa che, sovente, evade tutti i prenotati
entro le ore 13.00 del giorno stesso (orario di
chiusura dello sportello). Inoltre, risulta che lo
sportello a cui dovrebbero essere ammessi i
soli avvocati e loro delegati, evade anche le
richieste delle parti, generando affollamenti
evitabili con migliore gestione delle risorse.
Il Consigliere Graziani suggerisce che il
Consiglio prenda contatto con l’Ufficio interessato per individuare soluzioni che consentano di ovviare ai disservizi lamentati.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
delegare il Consigliere Fasciotti a prendere
contatti.
- Il Consigliere Graziani riferisce che è
stato pubblicato (sulla Gazzetta Ufficiale n.53
del 5 marzo 2010) il Decreto Legislativo 4
marzo 2010 n. 28, recante norme di attuazione
dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n.
69, in materia di mediazione finalizzata alla
conciliazione delle controversie civili e commerciali. La normativa -che entrerà in vigore il
20 marzo 2010- prevede testualmente:
a) “Art. 18 Organismi presso i tribunali: 1.
I Consigli degli Ordini degli Avvocati possono
istituire organismi presso ciascun Tribunale,
avvalendosi di proprio personale e utilizzando
i locali loro messi a disposizione dal Presidente
del Tribunale. Gli organismi presso i Tribunali
sono iscritti al registro a semplice domanda,
nel rispetto dei criteri stabiliti dai decreti di cui
all’articolo 16";
b) “Art. 19 Organismi presso i Consigli
degli Ordini professionali e presso le camere di
commercio: 1. I Consigli degli Ordini professionali possono istituire, per le materie riservate alla loro competenza, previa autorizzazione
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72
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
del Ministero della giustizia, organismi speciali, avvalendosi di proprio personale e utilizzando locali nella propria disponibilità”.
Appare quindi opportuno che il Consiglio
si adoperi sin da ora per avanzare richiesta di
idonei locali al Presidente del Tribunale Ordinario di Roma per istituire un Organismo di
mediazione.
Il Consiglio prende atto ed esprime il proprio consenso.
Pratiche disciplinari
(omissis)
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono state distribuite a tutti i Consiglieri le
bozze dei provvedimenti di archiviazione e di
apertura di procedimento disciplinare che verranno discusse nella prossima adunanza.
Formazione elenco di difensori per il
patrocinio a spese dello Stato nei
procedimenti giudiziari civili e
amministrativi e negli affari
di volontaria giurisdizione
(omissis)
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
(omissis)
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi i seguenti pareri su note di
onorari:
(omissis)
ADUNANZA DEL 25 MARZO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Albo Ordinario
all’Elenco Speciale
Cancellazioni
per decesso
a domanda
per trasferimento
Nulla osta al trasferimento
73
1
n.
n.
n.
n.
1
3
1
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 14
Iscrizioni e abilitazioni
n.
2
Abilitazioni
n. 15
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
4
Cancellazioni
a domanda
n.
2
per trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
3
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
aperture proc. disciplinare
archiviazioni
n.
n.
n.
2
4
16
Emessi
n.
87
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
19
PARERI
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Sandro
Fasciotti, Paolo Nesta, Domenico Condello,
Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia
Rossi, Donatella Cerè, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
Proc. disc. n. 7965 nei confronti dell’Avv. (omissis)
(omissis)
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n.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Comunicazioni del Presidente
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione
dell’Avv. Giovanni Crisostomo Sciacca, pervenuta il 25 marzo 2010, accompagnatoria dell’ordinanza n. 1334/10 del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione III Quater
del 24 marzo 2010, con la quale viene respinta
l’istanza cautelare del Consigliere Avv. Cerè e
dell’Avv. Testa contro il Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma e nei confronti del
Consigliere Avv. Giovanni Cipollone.
Il Consigliere Segretario propone di inviare una mail agli iscritti con allegata l’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio.
Il Consigliere Cerè propone di inviare la
mail priva di commento alcuno.
Il Consiglio, dato atto, approva l’invio
della mail allegando l’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio di
rigetto dell’istanza di sospensiva annessa al
ricorso proposto dal Consigliere Avv. Cerè e
dall’Avv. Testa.
- Il Presidente riferisce sulla richiesta inoltrata al Consiglio dalla Dott.ssa Elisabetta Agrò,
Cancelliere dell’Ufficio del Giudice di Pace di
Roma in sostituzione della Dott.ssa Anna Maria Di Bartolomeo, Dirigente dell’Ufficio del
Giudice di Pace di Roma, pervenuta il 19 marzo
2010, con la quale segnala, in riferimento al
contratto di comodato stipulato tra l’Ordine e
il suddetto Ufficio il 17 febbraio 2009, l’urgenza di rinnovare il contratto di assistenza tecnica
al programma elettronico e ai beni lasciati in
comodato d’uso all’Ufficio. Il contratto di assistenza prevederebbe anche la fornitura del toner per le stampanti. In caso contrario il servizio
di richiesta copie scansionate e via e-mail sarebbe interrotto.
Il Consiglio delega il Consigliere Di Tosto
a relazionare per la prossima adunanza sull’intera questione, anche con riferimento ai pregressi rapporti intervenuti con il Giudice di
Pace di Roma.
- Il Presidente fa presente della necessità di
nominare un nuovo Direttore Responsabile
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del periodico “Foro Romano” con sottotitolo
“Notiziario del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma”, registrato presso il Tribunale Civile di Roma con il n. 1866 in data 11
dicembre 1950 nella persona del Presidente
pro tempore e Legale Rappresentante Avv.
Antonio Conte, nato a Roma il 30 agosto 1963
e residente in Via (omissis) – Roma e anche
della necessità di nominare un nuovo Direttore Responsabile del periodico “Temi Romana” registrato presso il Tribunale Civile di
Roma con il n. 320 in data 11 luglio 2001 nella
persona del Presidente pro tempore e Legale
Rappresentante Avv. Antonio Conte, nato a
Roma il 30 agosto 1963 e residente in Via
(omissis) – Roma.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Presidente riferisce sulla cena offerta dal
Consiglio il 18 marzo u.s. per ringraziare i
Questori, gli Scrutatori e il Personale dell’Ordine per il lavoro svolto durante le operazioni
elettorali.
Alla cena hanno partecipato, oltre al Presidente, tutti i Consiglieri ad eccezione dei
Consiglieri Cassiani e Cerè.
Hanno partecipato, inoltre, l’ex Presidente
dell’Ordine, Avv. Manfredo Rossi, nonchè gli
ex Consiglieri Aldo Lucio Lania, Giorgio Palenzona, Giovanni Romano, Roberto Giovanni Aloisio, Laura Vasselli, Andrea Melucco,
Francesco Storace, Paolo Berruti, Luigi Biamonti, Giorgio Della Valle, Grazia Pirisi Camerlengo, Gabriele Scotto, Renato Tobia.
Era presente anche la quasi totalità del
Personale del Consiglio.
La cena, perfettamente riuscita, si è svolta
in un clima di grande armonia, che riflette la
consonanza oggi instaurata all’interno del
Consiglio, e tutti i presenti hanno manifestato
il loro apprezzamento al nuovo Consesso.
- Il Presidente riferisce sulle note del Consiglio Nazionale Forense, pervenute in data 17
marzo 2010, relative al decreto legislativo 4
marzo 2010, n. 28 di “attuazione dell’articolo
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia
di mediazione finalizzata alla conciliazione
delle controversie civili e commerciali” entrato in vigore il 20 marzo u.s.
Il Presidente riferisce, inoltre, sull’invito
del Consiglio Nazionale Forense, pervenuto
in data 23 marzo 2010, a partecipare all’incontro che si terrà venerdì 9 aprile 2010, presso la
sede di Via del Governo Vecchio, 3, dalle ore
10,00 alle ore 17,00 sull’entrata in vigore del
d.lgs n. 28/2010 relativo alla mediazione e alla
conciliazione in materia civile e commerciale.
Il Consiglio ne prende atto e delega a
partecipare il Presidente, il Consigliere Segretario e i Consiglieri Condello e Fasciotti.
- Il Presidente riferisce sull’istanza della
Sig.ra (omissis), pervenuta il 17 marzo 2010,
con la quale chiede la liquidazione maturata
per l’attività svolta in qualità di segretaria dal
2000 al novembre 2008, presso la Fondazione
Scuola Forense del Lazio, in liquidazione.
Il Consiglio manda al Consigliere Tesoriere per esame e relazione.
- Il Presidente, come anticipato anche personalmente via lettera ad ogni Consigliere,
riferisce formalmente in Consiglio in ordine al
carico delle pratiche disciplinari in istruttoria.
Dallo specchietto in appresso si può evincere
il numero connesso ad ogni singolo Consigliere, comprensivo delle ultime pratiche relative
ai Colleghi che hanno omesso di inviare il
modello 5 alla Cassa di Previdenza:
Arditi di Castelvetere ................... n. 191
Barbantini ..................................... n. 298
Cassiani ........................................ n. 146
Cerè .............................................. n. 138
Cipollone ...................................... n. 158
Condello ....................................... n. 157
Conte ............................................ n.
5
Di Tosto ....................................... n. 225
Fasciotti ........................................ n. 120
Gianzi ........................................... n. 187
Graziani ........................................ n. 138
Murra ............................................ n.
2
Nesta ............................................. n. 113
Rossi .............................................. n. 114
Vaglio ............................................ n. 201
Il Presidente, altresì, evidenzia in modo
identico come sopra descritto anche il pregresso pendente per quanto attiene all’Ufficio
Pareri sempre riferito ad ogni Consigliere:
Arditi di Castelvetere ................... n. 18
Barbantini ..................................... n. 15
Cassiani ........................................ n. 39
Cerè .............................................. n. 33
Cipollone ...................................... n. 12
Condello ....................................... n.
1
Conte ............................................ n.
Di Toston. ................................... 35
Fasciotti ........................................ n.
3
Gianzi ........................................... n.
4
Graziani ........................................ n.
5
Murra ............................................ n.
Nesta ............................................. n. 21
Rossi .............................................. n.
4
Vaglio ............................................ n. 24
Ciò premesso, il Presidente conclude rendendosi conto del sacrificio che chiede ai
Consiglieri, ma confida nel loro altissimo senso di responsabilità istituzionale che consentirà di evadere in tempi brevi tutto l’arretrato,
mai prima d’ora così corposo.
Il Consiglio ne prende atto e i Consiglieri
si impegnano ad evadere l’arretrato nel più
breve tempo possibile.
Proc. disc. n. 7967 nei confronti dell’Avv. (omissis)
(omissis)
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avv.ti Daniela Allocca, Maria
Di Paola, Marco Feroci, Claudio Ferrazza,
Luigi Fiorillo, Stefano Genovese, Andrea Giaca-
FORO ROMANO 1-2/2010
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75
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ni, Paolo Maldera, Paolo Mazzoli, Guglielmo
Pepe, Francesco Proia, Roberto Puglisi, Fabrizio Punzo, Ornella Rossi, Franco Sanna, Chiara Solfizi, Irene Strangis, Marilena Torre, Pasquale Tuccillo,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
- Il Consigliere Segretario riferisce che,
dopo l’invio della propria lettera all’Associttadini, Organismo che sul proprio sito aveva
inserito un vademecum dal titolo “Come difendersi dall’Avvocato infedele” e che conteneva alcune espressioni offensive per il ceto
forense e per lo stesso Consiglio dell’Ordine,
non solo l’Associazione ha inteso pubblicare
integralmente detta lettera (prot. n. 1678 dell’1
marzo 2010) ma ha altresì modificato il vademecum, eliminando in toto tutte le considerazioni irriguardose.
Il Consiglio prende atto e ringrazia il Consigliere Segretario.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
comunicazione degli Avv.ti Massimiliano
Cesali, Bruno Agresti e Grazia Maria Gentile,
pervenuta al Consiglio il 17 marzo 2010, in
merito alla costituzione dell’Associazione
“Movimento per la dignità Forense – Aria
Nuova” su iniziativa di avvocati e di liberi
professionisti esperti in diritto.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario riferisce sull’estratto DDL AC503 della Camera dei Deputati, pervenuto il 17 marzo 2010, relativamente alla proposta di legge sulla “Disciplina
delle libere professioni” d’iniziativa del Deputato Maria Grazia Siliquini.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario, delegato dal
Consiglio nell’adunanza del 25 febbraio 2010,
riferisce sulla richiesta di parere dell’Avv. (omissis), Servizio Avvocatura dell’Azienda Territo-
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riale Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Roma – Area Amministrativa.
Il Consiglio delega il Consigliere Segretario
ad interloquire con il responsabile dell’Ufficio
legale dell’Ater, in modo che egli si attenga ai
principi sanciti nel vigente Regolamento che
disciplina gli Uffici legali degli Enti pubblici,
ritenendo avvilente e contrario a decoro che si
arrivi ad un controllo puntuale e meticoloso
sulla presenza dell’avvocato-dipendente da parte
dell’Amministrazione di appartenenza.
- Il Consigliere Segretario rileva che il
D.L.vo n. 28 del 2010, nel prevedere l’obbligo
di informativa in favore del cliente relativamente alla c.d. mediazione facoltativa, pur
non distinguendo tra avvocato del libero foro
ed avvocato iscritto all’Elenco speciale, non
scioglie il dubbio relativo alla sussistenza di
tale obbligo anche nei riguardi dei colleghi che
patrocinano in giudizio, come appartenenti
agli Uffici legali interni, in difesa degli Enti
pubblici. Ciò posto, ritiene opportuno che il
Consiglio richieda un parere alla speciale Commissione istituita presso il C.N.F. allo scopo di
appurare se l’obbligo di cui alla norma in
narrativa debba estendersi, nella medesima
misura, anche agli avvocati iscritti all’Elenco
speciale.
Il Consiglio, dato atto, autorizza il Consigliere Segretario a formulare apposito quesito
al Consiglio Nazionale Forense.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Avv. Nicolò Paoletti, pervenuta in
data 11 marzo 2010, accompagnatoria della
sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio – Sezione III quater - n.
2733/2008, relativa al ricorso n. 4238/2004
presentato dall’Avv. (omissis) contro il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e nei
confronti dell’Avv. (omissis), avente ad oggetto l’annullamento del provvedimento del 28
gennaio 2004 relativo al riesame del parere di
congruità n. 2433/03 dell’Avv. (omissis).
Il Consiglio prende atto della decisione del
TAR, declinatoria della giurisdizione e delega
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
il Consigliere Segretario a formulare i propri
ringraziamenti al difensore del Consiglio.
Camera Penale di Roma e Associazione
Nazionale Forense: richiesta contributo
per gestione servizio Difensori d’Ufficio
- Il Consigliere Tesoriere ha accertato che
non esiste alcuna norma o fonte contrattuale
che impone al Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma di versare le somme richieste.
Deve essere poi affrontata la soluzione che
riguardi lo svolgimento del servizio.
Il Consiglio dispone di porre all’ordine del
giorno la questione alla prossima adunanza
invitando il Consigliere Tesoriere a redigere
apposita relazione illustrativa.
Approvazione del verbale n. 9
dell’adunanza del 18 marzo 2010
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva,
con l’astensione dei Consiglieri Cassiani, Cerè,
Di Tosto e Vaglio, il verbale n. 9 dell’adunanza
del 18 marzo 2010.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Su relazione del Consigliere Fasciotti
vengono ammessi al patrocinio a spese dello
Stato, in via anticipata e provvisoria, ex art.126
D.P.R. 115/2002 i richiedenti, come da elenco. Lo stesso elenco reca anche i nominativi
dei richiedenti non ammessi al patrocinio a
spese dello Stato.
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Fasciotti relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue
(omissis)
- Il Consigliere Vaglio riferisce al Consiglio
sulla proposta della emittente televisiva “RTB
Virgilio” di acquistare da parte dell’Ordine di
Roma un format di 25 minuti da trasmettere su
canali televisivi della Padania per Euro 1.000,00.
Il Consigliere Vaglio ritiene che la proposta non debba essere neanche presa in considerazione.
Il Consiglio approva.
- Il Consigliere Cerè precisa che la sua
odierna presenza e quelle future non valgono
quale acquiescenza o rinuncia rispetto ai motivi
ed alle doglianze rappresentate dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
nel giudizio pendente contro la convocazione
consiliare del 18 febbraio 2010 e le riunioni del
19 febbraio 2010 e dell’11 marzo 2010.
In ordine poi alla formazione delle Commissioni di Studio il Consigliere Cerè rileva
che la suddivisione degli incarichi non è avvenuta in forma equanime tra i vari Consiglieri.
Chiede, quindi, che il Consiglio riveda le
proprie scelte al riguardo.
Risponde il Presidente limitandosi a leggere ciò che è già al verbale della scorsa adunanza, citando a tal proposito le dichiarazioni rese
da taluni Consiglieri proprio con riguardo alla
missiva contraddittoria fatta pervenire dal
Consigliere Cerè nella stessa adunanza –di cui
è dato atto nel verbale medesimo– nonostante
essa abbia deciso di disertarla.
Il Consigliere Di Tosto chiede se i Consiglieri esclusi dal coordinamento delle Commissioni debbono considerarsi esonerati anche dall’attività della disciplina e da quella di
redazione dei pareri.
Il Consigliere Cerè chiede se costoro siano
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
puniti dal Consiglio per il loro pregresso comportamento.
Il Consigliere Condello contesta la dichiarazione preliminare del Consigliere Cerè in
quanto illegittima così come del resto evidenziato dalla pronuncia del TAR per il Lazio
depositata ieri. Si associa a tale contestazione
il Consigliere Arditi di Castelvetere la quale
manifesta che tale dichiarazione è ispirata a
chiara riserva mentale.
Il Consigliere Gianzi chiede che si alleghi
al presente verbale l’ordinanza del TAR per il
Lazio ora citata.
Il Consigliere Rossi si associa alle contestazioni sollevate ora dal Consigliere Condello e
rileva che la dichiarazione preliminare del
Consigliere Cerè è incoerente con la richiesta
di far rivedere al Consiglio la decisione sui
coordinamenti delle Commissioni.
Il Consigliere Fasciotti si associa a quanto
osservato dal Consigliere Rossi sottolineando
l’incoerenza del contegno del Consigliere Cerè
proprio sotto il profilo giuridico.
Il Consigliere Graziani, pur non volendo
entrare nel merito della questione, ritiene che
non sia più procrastinabile la riattivazione
dello Sportello Giovani.
Il Consigliere Cerè replica che Ella aspetta
la decisione sul merito del ricorso al TAR per
il Lazio e che la sua presenza deve essere intesa
come volontà di lavorare, augurandosi che
d’ora in poi l’attività consiliare si svolga in
modo democratico.
Il Consiglio, su proposta del Presidente,
pone all’ordine del giorno della prima adunanza utile dopo la Pasqua la richiesta del
Consigliere Cerè.
ne degli Uffici Giudiziari svoltasi in data 23
febbraio 2010 presso la Presidenza della Corte
di Appello di Roma, il cui testo è stato già
messo a disposizione di tutti i Consiglieri una
ventina di giorni fa, ribadisce la assoluta necessità, entro i termini previsti dalla legge, di
impugnare il contenuto con procedimento
avanti il TAR Lazio.
Infatti, in tale delibera della Commissione
di Manutenzione è prevista, tra l’altro, il rilascio degli ambienti del nostro Consiglio dalla
sede di Piazza Cavour e il trasferimento in una
struttura, già stabilimento militare, sita in Viale Angelico.
Si tenga presente che a parte la necessità di
avere a disposizione, per l’espletamento dei
nostri compiti istituzionali, ambienti per 2.399
metri quadrati, come da prospetto allegato
agli atti della Commissione Manutenzione,
bisogna tener conto del decoro e prestigio del
nostro Consiglio, da più di un secolo collocato presso gli Uffici Giudiziari di Piazza Cavour
dove ha sede anche la Corte di Cassazione.
Inoltre, bisogna tener presente che l’attuale normativa legislativa prevede che il Consiglio dell’Ordine debba occupare ambienti siti
presso il Tribunale e che essi debbano essere di
nostro gradimento, tenuto conto delle numerose e importanti funzioni pubbliche a noi
assegnate dalla legge.
Il Consiglio delibera di impugnare il verbale della Commissione di Manutenzione presso la Corte di Appello di Roma del 23 febbraio
2010, designando quali difensori gli Avvocati
Antonio Masi e Paolo Berruti ed eleggendo
domicilio presso lo studio del secondo.
Pratica n. 810/2009 S – Avv. (omissis)
Verbale della Commissione di Manutenzione degli Uffici Giudiziari di Roma del
23 febbraio 2010: eventuale impugnativa
e nomina difensore
- Il Consigliere Cipollone, nel richiamare
la lettura integrale relativa al verbale della
riunione della Commissione di Manutenzio-
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- Con riferimento all’istanza presentata
dall’Avv. (omissis), relativa alla nota fatta pervenire dal Presidente (omissis) della (omissis)
Sezione Civile, il Consigliere Arditi di Castelvetere –stante la presa d’atto del Consiglio
nell’adunanza del 29 dicembre 2009, nonchè
della rimessione agli atti della pratica nei con-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
fronti del medesimo Avv. (omissis)- chiede
che il Consiglio deliberi sull’opportunità di
inviare al Presidente (omissis) una comunicazione.
Il Consiglio, dato atto, approva la proposta e delega lo stesso Consigliere Arditi di
Castelvetere a predisporre un’apposita comunicazione diretta al Presidente (omissis).
Comunicazioni dei Consiglieri
- I Consiglieri Condello e Graziani comunicano i nominativi dei Colleghi componenti
della Commissione Informatica Giuridica –
Nuove Tecnologie e Gestione Sito: Avv.ti
Francesco Affinito, Angelo Cugini, Mario
Mazzeo, Riccardo Parboni, Andrea Pontecorvo, Andrea Bastia, Silvia Valenti, Alessandro
Vinci, Lorenzo Mosca, Antonio Labate, Claudio Ciufo, Alessandro Amoruso, Francesco
Maccarone, Giovanni Meineri, Antonio Mingardi, Guglielmo Lomanno, Marco Scialdoni,
Manuela Corsi, Nicola Polisini, Guido Scorza, Giancarlo Barbon, Luigi Spani, Alessandro
Lerro.
Il Consiglio ne prende atto.
- I Consiglieri Condello e Graziani comunicano che, dal 24 marzo scorso, sul sito internet
del Consiglio, sono pubblicati i codici fiscali e
le PEC dei Colleghi. Ciò in ottemperanza a
quanto disposto dalla legge 22 febbraio 2010, n.
24 (recante “Interventi urgenti in materia di
funzionalità del sistema giudiziario”) che, all’art. 4, comma 3 prevede: “Il secondo comma
dell’art. 16 del regio decreto-legge 27 novembre
1933, n. 1578, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, introdotto
dal comma 5 dell’art. 51 del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è sostituito dal seguente: “Nell’albo è indicato, oltre
al codice fiscale, l’indirizzo di posta elettronica
certificata comunicato ai sensi dell’art. 16, comma 7, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.
185, convertito, con modificazioni, dalla legge
28 gennaio 2009, n. 2. Gli indirizzi di posta
elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza giornaliera, sono resi disponibili per via telematica al Consiglio nazionale
forense ed al Ministero della giustizia nelle
forme previste dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.
Il Consiglio ne prende atto.
- I Consiglieri Di Tosto e Vaglio fanno
presente al Consiglio che in data 31 marzo
2010 scadrà il contratto dei dipendenti semestrali adibiti a gestire il servizio copie via e-mail
all’Ufficio del Giudice di Pace.
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio chiedono
che il Consiglio disponga il rinnovo del loro
contratto o la stipula di un nuovo contratto
con decorrenza dal 1° aprile 2010. In caso
contrario il servizio così ben funzionante (evasione della richiesta in tempo reale per i decreti
ingiuntivi e entro 5/7 giorni per le sentenze)
sarà sospeso perché l’Ufficio non ha personale
numericamente e tecnicamente in grado di
supplire al loro lavoro.
Il Consiglio ne prende atto e si riporta a
quanto deciso in precedenza.
- Il Consigliere Fasciotti, addetto ai Rapporti con gli Uffici Giudiziari, evidenzia l’attuale disagio avvertito dagli operatori, che
lavorano presso la Sezione Lavoro del Tribunale Ordinario di Roma, all’atto delle iscrizioni delle cause a ruolo.
Premettendo che le due valide Cancelliere, in precedenza addette alle iscrizioni, nonostante la richiesta del Presidente Dott. Petrucci
e di un elevato numero di Avvocati laburisti,
non sono state riportate nella Cancelleria di
origine, sta di fatto che
- il servizio viene svolto da un’impiegata
(già Cancelliere del Giudice Dott.ssa Foscolo)
dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e che successivamente si avvicendano sino alla chiusura della
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sportello, a rotazione ed ogni giorno, personale proveniente dalla diverse Cancellerie;
- vengono consentite le iscrizioni in ragione di non più di 5 cause per Avvocato, per n.
30 Avvocati e per n. 30 altri soggetti quali
agenzie e pubblico;
- vengono consentite le iscrizioni senza
limite, solo per atti in scadenza.
I disagi consistono:
- nella necessità di iniziare la fila molto
presto la mattina:
- nella lungaggine dell’attesa, stante la avvenuta riduzione del personale e la non totale
dimistichezza del personale di rotazione;
- nell’esborso che certuni Avvocati sono
costretti ad effettuare nel rivolgersi alle agenzie.
Il Consiglio, ne prende atto, avverte l’importanza della soluzione del problema. Delega i Componenti della Commissione Rapporti con le Istituzioni e Uffici Giudiziari a prendere contatto con l’Ufficio di Presidenza del
Tribunale di Roma al fine di rappresentare il
forte disagio degli Avvocati laburisti e la necessità che l’Ufficio Iscrizioni della Sezione Lavoro torni ad avvalersi di personale capace.
- Il Consigliere Graziani riferisce che, dal
19 marzo 2010, è attivo via web il portale della
legge vigente denominato “NORMATTIVA”,
reperibile
all’indirizzo
internet
www.normattiva.it. Si tratta di un servizio
gratuito consistente nella facoltà di consultazione dei testi di leggi statali aggiornate in
tempo reale. Le leggi presenti nella banca dati
“NORMATTIVA” sono consultabili nel loro
testo originario (come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale) oppure nel testo attualmente
vigente od anche nella versione risalente alla
data pregressa specificamente indicata dall’utente. “NORMATTIVA” è il frutto della
collaborazione tra le principali istituzioni dello Stato, con il coordinamento del Ministro
per la semplificazione normativa. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Senato della
Repubblica e la Camera dei deputati -in col-
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laborazione con la Corte di Cassazione- curano gli adempimenti per la realizzazione del
programma e lo sviluppo del sito. L’Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato ne cura la
gestione e provvede all’alimentazione della
correlata Banca Dati. Attualmente sono disponibili tutti gli atti normativi pubblicati dal
primo gennaio 1980 ad oggi.
Il Consigliere Graziani suggerisce che venga immediatamente data diffusione alla notizia mediante pubblicazione sul sito internet.
Il Consiglio approva.
- Il Consigliere Graziani comunica i nominativi dei Colleghi componenti della Commissione Giovani e Sportello Informativo:
Avv.ti Rosario Carmine Rao e Filippo Paris
(Cordinatopri), Bruno Agresti, Daniela Bertes, Antonio Caliò, Massimiliano Cesali, Cristiana Consalvi, Saman Dadman, Fabrizio De
Paolis, Walter Feliciani, Irma Gatti, Quirino
Ghisio Erba, Isabella Giampaoli Pontecorvo,
Giovanni Giangreco Marotta, Andrea Greco,
Antonio Martinoli, Corinna Marzi, Elisabetta
Mete, Gloria Naticchioni, Vito Parenti, Stefania Pesce, Fabio Piacentini, Raffaella Rago,
Luca Ripoli, Antonella Scano, Veronica Scatena, Alessandro Ugolini.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Graziani comunica i nominativi di Colleghi componenti della Commissione Osservatorio sulla Giustizia: Avv.ti Adriano Casellato, Vincenzo De Nisco, Stefania
Contaldi, Enrico Scoccini, Rolando Sannipoli, Manuela Corsi, Francesco Papa, Leonardo
Zipoli.
Il Consiglio ne prende atto.
Pratiche disciplinari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza si
è proceduto all’esame collegiale delle singole
proposte di archiviazione o di apertura di
procedimento disciplinare. Si è deliberato di
archiviare 16 pratiche disciplinari e di aprire 4
procedimenti disciplinari.
(omissis)
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi 87 pareri su note di onorari.
(omissis)
ADUNANZA DEL 30 MARZO 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dalla Sezione Speciale
n. 96/01 all’Albo Ordinario
n.
Variazioni Elenco Speciale
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
per trasferimento
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
15
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
Iscrizioni e abilitazioni
n.
Abilitazioni
n.
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
n.
2
1
1
2
4
1
5
1
5
3
2
6
PARERI
Emessi
n. 133
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
6
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo
Nesta, Domenico Condello, Alessandro Gra-
ziani, Mauro Vaglio, Donatella Cerè, Pietro
Di Tosto.
Comunicazioni del Presidente
- Il Presidente invita il Consigliere Barbantini a verificare lo stato dei pareri di congruità
giacenti presso l’Ufficio, che sono molto datati, al fine di accertare la sussistenza di interesse
attuale al loro esame da parte del richiedente.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Presidente riferisce sulla nota della
Direzione Generale della Giustizia Civile del
Dipartimento per gli Affari di Giustizia del
Ministero della Giustizia, pervenuta in data 23
marzo 2010, con la quale comunica che l’Avv.
Pier Francesco Sica ha rassegnato le proprie
dimissioni dall’incarico di Componente effettivo della XII Sottocommissione per gli Esami
di Avvocato - Sessione 2009.
Il Consiglio ne prende atto e nomina in
sostituzione dell’Avv. Pier Francesco Sica,
quale Componente effettivo della XII Sottocommissione per gli Esami di Avvocato - Sessione 2009, l’Avv. Giuseppe Cincioni, con
studio a Roma, in Via Filippo Nicolai n. 16.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Consiglio Nazionale Forense - Consigli Giudiziari,
pervenuta in data 23 marzo 2010, accompagnatoria della delibera di condivisione delle
proposte di modifica della normativa dei Consigli Giudiziari, del resoconto dell’incontro
del 17 marzo 2010 e della comunicazione di
convocazione per il 14 maggio 2010.
Il Consiglio delega il Consigliere Cipollone all’esame.
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
richiesta della Direzione Generale dell’ENIT
Italia -Agenzia Nazionale del Turismo, pervenuta in data 25 marzo 2010, con la quale
chiede, ai sensi dell’art. 84, comma 8, del
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Codice degli Appalti e stante la carenza di
adeguate professionalità, una rosa di Avvocati
con almeno dieci anni di iscrizione all’Albo,
da cui selezionare eventuali commissari esterni.
Il Consiglio, dato atto, designa i seguenti
Avvocati: Bruno Agresti, con studio a Roma,
in Via G.G. Belli n. 36, Francesco Caso, con
studio a Roma, in Via Savoia n. 72, Michele
De Cilla, con studio a Roma, in Via Zara n. 16,
Raffaele Izzo, con studio a Roma, in Largo
Brindisi n. 2, Giuseppe Lepore, con studio a
Roma, in Via Polibio n. 15, Andrea Manzi,
con studio a Roma, in Via Federico Confalonieri n. 5, Carlo Molaioli, con studio a Roma,
in Via Mercadante n. 9, Stefano Oliva, con
studio a Roma, in Viale Regina Margherita n.
262, Filippo Paris, con studio a Roma, in Via
Sabotino n. 2/A, Giovanni Crisostomo Sciacca, con studio a Roma, in Via della Vite n. 7,
Giovanni Valeri, con studio a Roma, in Viale
Giuseppe Mazzini n. 11.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Giorgio De Stefani, Patrizia
Lecci, Alberto Martellini, Valentina Moscato,
Stefano Palombi, Stefano Sbardella,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Consigliere Graziani, pervenuta in
data 23 marzo 2010, con la quale rassegna le
dimissioni da membro del Comitato Scientifico della Camera Arbitrale Nazionale e Internazionale presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma stante l’incompatibilità
con la carica di Consigliere.
Il Consiglio prende atto delle dimissioni e
ringrazia il Consigliere Graziani per l’opera
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svolta sino ad ora.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulle
note degli Avv.ti Giacomantonio Russo Walti, e Michele Aureli, nella loro qualità di Presidente e Segretario del “Comitato per una
serena convivenza” e quanto all’Avv. Michele
Aureli, anche di associato e legale rappresentante dell’Associazione Viribus Unitis, pervenute in data 25 marzo 2010, con le quali
chiedono il patrocinio del Consiglio e la disponibilità della Sala Conferenze per il convegno da loro organizzato per il giorno 16 aprile
2010 sul tema “La deontologia nei rapporti
con il Cliente, gli Avvocati, i Magistrati, la
Verità”.
Il Consiglio concede il patrocinio morale e
l’uso della Sala Conferenze del Centro Studi
compatibilmente con la disponibilità.
- Il Consigliere Segretario comunica che,
in ottemperanza alla deliberazione assunta
nella scorsa adunanza, ha proceduto stamani
all’espletamento dei colloqui informativi con
i soggetti che hanno recentemente inviato il
proprio curriculum con proposta di lavoro a
tempo determinato. Sono stati convocati ben
23 candidati, dei quali solo 15 si sono presentati. Dopo brevi colloqui (nei quali il Consigliere Segretario è stato ben assistito dal funzionario preposto al Dipartimento Segreteria),
valutati i curricula presentati, uditi gli interessati, rilevato che il personale da reclutare dovrà essere utilizzato per prestazioni esecutive,
considerato che giusta la citata delibera consiliare è stato deciso di non stipulare allo stato
contratti con soggetti che abbiano già prestato
la propria attività lavorativa presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, si è
deciso di optare -al fine della stipula del contratto di lavoro a tempo determinato con
scadenza al 31 luglio 2010- per i seguenti
candidati: Francesca Giuffrè, Gaia Siena, Federica Filippini, Antonella Reali, Antonella
Lauria, Nadia Civitenga, Federica Benzi, Pa-
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scasi Marianna, Nicole Gelfusa, Carlo Sardella e Maria Cristina Farinelli. Costoro verranno
assegnati come segue: due nella sede principale dell’Ordine, uno nella sede secondaria, tre
agli sportelli informativi presso il Tribunale,
due presso gli uffici interni del Tribunale, due
presso il Giudice di Pace.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Segretario riferisce che il
Consiglio ha ritenuto di non doversi costituire
in giudizio (adunanza 25 marzo 2010) nel
ricorso promosso dall’Avv. (omissis) nell’interesse del Signor (omissis) dinanzi al Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio.
Posto però che in identico giudizio civile
pendente dinanzi al Tribunale Ordinario di
Roma, il Consiglio ha già deliberato di resistere affidando il mandato all’Avv. Nicola Ianniello, propone di revocare la delibera assunta
il 25 marzo 2010 e di disporre la costituzione
in giudizio anche in quello pendente dinanzi
al Tribunale Amministrativo Regionale per il
Lazio.
Il Consiglio, dato atto, rilevata l’opportunità di difendersi anche presso il Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio, delibera di resistere al giudizio proposto dal Signor
(omissis) delegando il Presidente a conferire
mandato all’Avv. Nicola Ianniello eleggendo
domicilio presso lo studio dello stesso a Roma
in Via A. Riboty n. 28.
Formazione elenco di difensori per il
patrocinio a spese dello Stato nei
procedimenti giudiziari civili e
amministrativi e negli
affari di volontaria giurisdizione
- Esaminate le domande, il Consiglio delibera di integrare l’elenco degli avvocati per il
patrocinio a spese dello Stato con l’inserimento dei nominativi dei Colleghi, come da tabulato.
Si delibera, inoltre, di cancellare, a domanda, dall’elenco degli avvocati per il patrocinio
a spese dello Stato l’Avv. (omissis).
Proc. disc. n.7986 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Comunicazioni del Consigliere Tesoriere
- Il Consigliere Tesoriere distribuisce ai
Consiglieri l’elenco dei fornitori del Consiglio.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Tesoriere comunica che
l’Ordine degli Avvocati di Milano ha stipulato, a favore dei propri Iscritti, delle convenzioni denominate “Agevolazioni Commerciali”
di vario genere, che riporta in un elenco a
disposizione degli Avvocati di quel Foro.
Il Consigliere Tesoriere relazionerà al Consiglio nella prossima adunanza sulla questione
delle convenzioni.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce in merito
al contratto di locazione della sede secondaria
dell’Ordine di Via Valadier n. 42.
Il Consigliere Barbantini anticipa che esiste una clausola nel contratto di locazione che
prevede lo scioglimento consensuale del vincolo negoziale a condizione che lo si invochi
con tre mesi di anticipo.
Il Consigliere Tesoriere relazionerà alla
prossima adunanza sull’utilizzo della sede di
Via Valadier.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce sulla
richiesta di saldo della fattura di euro 22.200,00
ricevuta dalla Società Dynamic Solutions S.r.l.
relativa all’attività di assistenza e corsi di formazione per lo svolgimento delle operazioni
elettorali con l’ausilio del voto elettronico.
Il Consiglio delega i Consiglieri Barbantini
e Fasciotti a verificare, con il contratto alla
mano, la sussistenza di eventuali inadempienze da parte dell’appaltatore, con riferimento a
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
tutte le prestazioni (corsi di formazione, assistenza tecnica, ecc.), nonchè ad accertare se
quanto è stato fatturato sia legittimo o meno.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Su relazione del Consigliere Fasciotti vengono ammessi al patrocinio a spese dello Stato,
in via anticipata e provvisoria, ex art.126 D.P.R.
115/2002 i richiedenti, come da elenco.
Comunicazioni dei Consiglieri
- Il Consigliere Cerè riferisce di aver assistito il giorno 26 marzo 2010 dalle ore 14.00 alle
ore 21.30 ad una doppia perquisizione presso
due diversi studi legali (uno a Corso Francia e
l’altro al Prenestino) degli Avv.ti (omissis) e
(omissis), giusta disposizione del Sostituto
Procuratore della Repubblica di Roma, Dott.
Francesco Minisci.
Il reato contestato è quello dell’Associazione a delinquere, nonchè quella della truffa
ai danni di due Istituti Assicurativi. Le operazioni si sono svolte con regolarità e sono stati
sequestrati moltissimi documenti.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Disciplina affinchè venga aperta una
pratica disciplinare.
Approvazione del verbale n. 10
dell’adunanza del 25 marzo 2010
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva il
verbale n. 10 dell’adunanza del 25 marzo
2010.
Proc. disc. n.7974 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
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per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Proc. disc. n.8010 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc. disc. n.8028 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
- Il Consigliere Segretario propone una
turnazione dei Consiglieri per quanto attiene
alla loro presenza al Consiglio durante la settimana e per eventuali perquisizioni presso gli
studi di Avvocati.
Il Consiglio prende atto e di seguito vengono indicati i nominativi dei Consiglieri che si
mostrano sensibili alla questione:
- lunedì: Fasciotti e Murra;
- martedì: Cipollone e Graziani;
- mercoledì: Gianzi;
- giovedì: Cerè e Vaglio;
- venerdì: Di Tosto.
Il Consiglio, inoltre, invita gli altri Consiglieri, assenti e presenti, a fornire la giornata di
loro disponibilità nei prossimi giorni.
Proc. disc. n.8022 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc. disc. n.8025 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Comunicazioni dei Consiglieri
- I Consiglieri Di Tosto e Vaglio, rilevano
che nel biennio precedente si sono occupati
delle problematiche relative all’Ufficio copie
sentenze e decreti ingiuntivi e iscrizioni a
ruolo del Giudice di Pace di Roma.
In una prima fase si era provveduto a
suddividere le file riservando agli Avvocati
due sportelli sia per le iscrizioni a ruolo, sia per
le richieste copie sentenze e decreti ingiuntivi.
Successivamente fu sottoscritto dal Consiglio dell’Ordine e dall’Ufficio del Giudice di
Pace di Roma un contratto di comodato per la
fornitura di 2 server, 11 scanner, 14 postazioni
pc e 4 stampanti, tutti muniti di licenza fornita
dalla Società IBC Technology s.r.l.
La suddetta Società ha realizzato un servizio di archiviazione digitale e di consultazione
dei decreti ingiuntivi e sentenze denominato
ARCDOC. Tale programma ha consentito di
scansionare dalla sentenza n. 32980/2009 alla
61439/2009, e per l’anno in corso fino alla
1205/2010; per i decreti ingiuntivi dal n. 3626/
2009 al 17422/2009 e per l’anno in corso fino
al n. 4001/2010.
Nel mese di luglio 2009 è stato implementato il progetto con la funzione delle richieste
copie sentenze e decreti ingiuntivi via mail.
La Società IBC Technology ha provveduto all’istallazione del servizio che è entrato in
funzione con alcune difficoltà iniziali ma attualmente, con l’apporto di due dipendenti
semestrali del Consiglio dell’Ordine, ha raggiunto degli ottimi risultati, tanto che gli Avvocati possono richiedere e avere risposta, in
giornata per i decreti ingiuntivi emessi ed
entro tre giorni dalla richiesta si può procedere
al ritiro delle copie delle sentenze. Si è potuto
calcolare che sono circa ottomila le sentenze
richieste e ritirate dagli avvocati via mail.
Il funzionamento del programma e del
relativo servizio hanno la necessità di assistenza una volta a settimana e della fornitura di
toner per le stampanti, in quanto l’Ufficio del
Giudice di Pace di Roma non ha risorse econo-
miche per garantire il funzionamento del servizio richiesto, copie sentenze e decreti ingiuntivi via mail.
Il Consigliere Tesoriere rileva che allo stato la spesa non può essere sostenuta.
Il Consigliere Di Tosto fa presente che il
servizio si sospende se non si stipula il contratto di assistenza.
Il Consiglio delibera di mettere all’ordine del
giorno della prossima adunanza la questione.
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi 143 pareri su note di onorari.
(omissis)
ADUNANZA DELL’8 APRILE 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dalla Sezione Speciale
n. 96/01 all’Albo Ordinario
n.
Passaggi dall'Albo Ordinario
alle'Elenco Speciale
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
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1
1
1
5
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 13
Iscrizioni e abilitazioni
n.
2
Abilitazioni
n.
7
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
2
Cancellazioni
a domanda
n.
2
Nulla osta al trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
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DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
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n.
1
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
PARERI
Emessi
n.
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Proc. disc. n. 7999 nei confronti dell’Avv. (omissis)
(omissis)
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
21
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Sandro
Fasciotti, Paolo Nesta, Domenico Condello,
Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia
Rossi, Donatella Cerè, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
Varie ed eventuali
- Viene ammessa in Aula l’Avv. Paola Parigi,
Consulente dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Il Consigliere Tesoriere rinvia a successiva
comunicazione, che esporrà, sui costi dei prodotti editoriali del Consiglio e presenta appunto l’Avv. Paola Parigi, autrice dell’idea del nuovo Notiziario del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Milano.
Prende la parola l’Avv. Parigi, la quale –
dopo una breve presentazione della propria
persona e delle esperienze professionali maturate– lascia una brochure ai Consiglieri e illustra
il progetto che è stato già attuato alla fine del
2009 dall’Ordine di Milano, producendo anche il nuovo format bimestrale del relativo
Notiziario.
Su richiesta del Consigliere Tesoriere l’Avv.
Parigi comunica che, esclusi i costi di stampa,
ogni numero del notiziario costa 3.000 euro
circa (consulenza editoriale, acquisizione di
foto, impaginazione, ecc.). Fa presente di essere
anche in grado di curare l’intero mondo della
comunicazione di pertinenza dell’Istituzione.
Il Consiglio, allo stato, ne prende atto e
ringrazia l’Avv. Parigi.
Proc. disc. n. 7902 nei confronti dell’Avv. (omissis)
(omissis)
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Pratica n. 116/2010 S – Avv. (omissis) audizione ex art. 43 L.P.
(omissis)
Pratica n. 115/2010 S – Avv. (omissis) e
Avv. (omissis) - audizione ex art. 43 L.P.
(omissis)
Comunicazioni del Consigliere Tesoriere
- Il Consigliere Tesoriere invita il Presidente a porre all’ordine del giorno della prossima
adunanza l’approvazione del conto consuntivo dell’anno 2009 e il bilancio preventivo per
l’anno 2010, oggi distribuito, in bozza, a tutti
i Consiglieri.
Successivamente i due documenti verranno sottoposti al Collegio dei Revisori dei Conti che dovranno procedere al loro esame entro
il 22 aprile p.v.
Il Consigliere Tesoriere propone, infine, di
fissare l’Assemblea Ordinaria per l’approvazione del conto consuntivo dell’anno 2009 e
del bilancio preventivo per l’anno 2010 per il
giorno 6 maggio 2010.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Tesoriere propone di recuperare i crediti del Consiglio derivanti dal
mancato pagamento dei contributi annuali
degli Iscritti mediante la Società Equitalia Gerit.
Il Consigliere Di Tosto propone di inviare
solleciti ai Colleghi che risultano morosi dall’annualità 2008.
Il Consigliere Condello si dichiara contrario ad investire immediatamente la Equitalia
Gerit suggerendo di inviare mediante raccomandata un ultimo sollecito di pagamento.
Il Consigliere Graziani propone di utilizzare a tal uopo la Posta Elettronica Certificata
per fini di risparmio.
I Consiglieri Di Tosto, Fasciotti e Rossi si
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
associano alla proposta del Consigliere Graziani.
Il Consiglio, dato atto, delibera di inviare
tramite PEC un ultimativo sollecito specificando che perdurando la morosità si darà
incarico per l’esazione alla Equitalia Gerit.
- Il Consigliere Tesoriere chiede di essere
delegato a valutare la possibilità di ottimizzare
l’utilizzo del denaro del Consiglio che è attualmente sul conto corrente bancario.
Il Consiglio, dato atto, delega il Consigliere Tesoriere e i Consiglieri Di Tosto e Fasciotti,
con invito a riferire al Consiglio, ad investire il
denaro possibilmente in titoli di Stato.
- Il Consigliere Tesoriere richiama l’attenzione di tutti i Consiglieri sugli elevatissimi
costi che il Consiglio sostiene per mantenere
aperta la sede di Via Valadier, che oramai non
viene più utilizzata in modo confacente. Ritiene che non sia più eludibile la necessità di
chiuderla, viste le diseconomie che essa comporta, tenuto anche conto che il vigente contratto di locazione consente di recedere dall’obbligazione in tempo reale.
Inizia un’ampia discussione sul tema nella
quale intervengono più o meno tutti i Consiglieri presenti.
Il Consiglio, dato atto, rinvia ad una prossima adunanza con l’impegno di continuare
ad approfondire la questione.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce in merito
al sollecito di pagamento della Camera Penale
di Roma in relazione alla gestione dei difensori di ufficio per gli anni 2007 e 2008 per un
importo di euro 19.000,00 e della richiesta
dell’Associazione Nazionale Forense in relazione alla gestione dei difensori di ufficio per
il periodo aprile 2008/aprile 2009 per un importo di euro 11.495,00.
Il Consiglio ritiene che, in assenza di un
provvedimento formale di impegno pregresso
da parte dell’Ordine, non si possa accogliere la
richiesta di pagamento.
Il Consigliere Rossi ritiene, dissentendo
dall’opinione del Consigliere Tesoriere, che
un qualche servizio sino ad ora è stato espletato.
Il Consigliere Segretario, tenuto conto delle
due posizioni esposte, ritiene che se i Colleghi
penalisti affermano che un servizio è stato
effettivamente svolto in nome del Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Roma, si possa
proporre, a stralcio ed a tacitazione di qualsiasi
pretesa, una soluzione conciliativa nella misura che il Consiglio riterrà equilibrata.
Il Consigliere Cerè ritiene che si debba
legalizzare l’attività svolta dalle due associazioni, ovvero sopprimere il servizio, ma non si
può disconoscere che si debba far fronte ad
una obbligazione seppure assunta in via di
fatto.
Il Consigliere Tesoriere torna a ribadire
che il servizio in questione era svolto all’epoca
del sistema dei c.d. “Teledrin” dopo di che
non è giustificata alcuna richiesta di pagamento.
Il Consigliere Di Tosto ritiene scorretto
non pagare e suggerisce di provvedere al pregresso, interrompendo d’ora in poi il servizio.
Il Consiglio, dato atto, delega il Consigliere Tesoriere e i Consiglieri Cerè e Fasciotti ad
incontrare i rappresentanti delle due Associazioni.
- Il Consigliere Tesoriere comunica al Consiglio che il Foro Romano, ultimo numero
dell’anno 2009, è pronto per la spedizione ed
è stato comunicato dalla Tipografia all’Ufficio
Amministrazione che l’importo della spedizione tramite Poste Italiane è variato da euro
3.500 ad euro 15.000, in quanto le Poste Italiane hanno annullato tutte le tariffe agevolate
per le Associazioni.
Il Consiglio approva di inviare per posta
per l’ultima volta il numero già stampato (n. 6
del 2009), a causa dell’enorme lievitazione dei
costi di distribuzione. Per i prossimi numeri si
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decide di stamparne solo 6.000 copie da lasciare in distribuzione nelle sedi consiliari, dandone preventivo avviso sul sito, essendo diventata insostenibile la spese di spedizione a tutti gli
iscritti.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce sulla
fornitura di toner e assistenza tecnica per i
computers e le stampanti dati in comodato
d’uso al Giudice di Pace, precisa che, nell’anno 2009, il Consiglio ha pagato fatture alla
Società IBC Technology per un importo totale di euro 71.052,00 per la fornitura di computer, stampanti e programmi per la richiesta di
copie delle sentenze via email.
Il Consigliere Tesoriere ritiene che i costi che
l’Ordine sostiene per tale servizio siano divenuti
insostenibili, considerato che, oltre al costo del
personale, il Giudice di Pace accolla all’Ordine
anche le spese per l’assistenza tecnica e per i
materiali di consumo come il toner, ecc.
Il Consigliere Di Tosto rileva che il servizio in questione è rivolto solo agli avvocati ed
è assai gradito all’utenza. Il primo costo fu
quello di realizzare il software di gestione,
mentre quello delle macchine fu minimo.
Anche l’implementazione del programma
informatico ha avuto un costo. Egli ritiene
necessario non distruggere il lavoro sin qui
svolto e che sia indispensabile garantire l’assistenza tecnica ai macchinari in comodato all’Ufficio del Giudice di Pace (il costo annuale
dell’assistenza per un giorno a settimana costa
9.000,00 Euro).
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio, in particolare, rilevano che nel biennio precedente si
sono occupati delle problematiche relative
all’Ufficio Copie Sentenze e Decreti Ingiuntivi e Iscrizioni a Ruolo del Giudice di Pace di
Roma. In una prima fase si era provveduto a
suddividere le file riservando agli Avvocati
due sportelli sia per le iscrizioni a ruolo e sia
per le richieste copie sentenze e decreti ingiuntivi. Successivamente fu sottoscritto dal Consiglio dell’Ordine e dall’Ufficio del Giudice di
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Pace di Roma, un contratto di comodato per
la fornitura di 2 server, 11 scanner, 14 postazioni pc e 4 stampanti, tutti muniti di licenza
fornita dalla Società IBC Technology s.r.l.
La suddetta Società ha realizzato un servizio di archiviazione digitale e di consultazione
dei decreti ingiuntivi e sentenze denominato
ARCDOC.
Tale programma ha consentito di scansionare dalla sentenza n.32980/2009 alla n.61439/
2009 e, per l’anno in corso, fino alla n.1205/
2010. Per i decreti ingiuntivi dal n.36262/2009
al n.17422/2009 e, per l’anno in corso, fino al
n.4001/2010.
Nel mese di luglio 2009 è stato implementato il progetto con la funzione delle richieste
copie sentenze e decreti ingiuntivi via mail.
La Società IBC Technology ha provveduto all’istallazione del servizio che è entrato in
funzione con alcune difficoltà iniziali ma,
attualmente, con l’apporto di due dipendenti
semestrali del Consiglio dell’Ordine ha raggiunto degli ottimi risultati, tanto che gli avvocati possono richiedere e avere risposta in
giornata, per i decreti ingiuntivi emessi, ed
entro tre giorni dalla richiesta si può procedere
al ritiro delle copie delle sentenze. Si è potuto
calcolare che sono circa ottomila le sentenze
richieste e ritirate dagli avvocati via mail.
Il funzionamento del programma e del
relativo servizio hanno la necessità di ricevere
assistenza una volta a settimana e di fornitura
dei toner per le stampanti, in quanto l’Ufficio
del Giudice di Pace di Roma non ha risorse
economiche per garantire il funzionamento
del servizio richiesto, copie sentenze e decreti
ingiunti via mail.
Il Consigliere Segretario legge in Aula la
lettera a firma del dirigente amministrativo del
Giudice di Pace prot. 923 del 7 aprile 2010, che
è quanto meno inopportuna quanto all’intimazione rivolta ad un Ente che ha praticamente regalato mezzi, uomini, risorse ad un
Ufficio che avrebbe dovuto provvedere da
solo.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Consigliere Tesoriere consegna il riepilogo dei costi vivi che il servizio porta sul bilancio consiliare.
Il Consigliere Di Tosto fa rilevare che i
costi sostenuti sin qui non si ripeteranno più,
essendo relativi all’avvio iniziale del servizio e
che quelli futuri sono solo quelli dell’assistenza ordinaria (gli interventi straordinari dovranno essere di volta in volta autorizzati dal
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma).
Il Consigliere Cerè ritiene di dover tagliare le
spese di rappresentanza non quelle dei servizi.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere espone che la situazione del Giudice di Pace è
devastante e che non è possibile interrompere
il servizio.
Il Consiglio, dato atto, allo stato aggiorna la
discussione alla prossima adunanza per votare
sulla proposta di rinnovo in modo definitivo.
Proc. disc. n. 8085 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
(omissis)
Proc. disc. n. 8055 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
(omissis)
Approvazione del verbale n. 11
dell’adunanza del 30 marzo 2010
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva il
verbale n. 11 dell’adunanza del 30 marzo 2010.
Comunicazioni Presidente
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione dell’Avv. Giovanni Crisostomo Sciacca,
relativamente all’ordinanza n. 1334/10 del
Tribunale Amministrativo Regionale per il
Lazio, Sezione III Quater del 24 marzo 2010,
con la quale viene respinta l’istanza cautelare
del Consigliere Avv. Cerè e dell’Avv. Testa
contro il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Roma e nei confronti del Consigliere Avv.
Giovanni Cipollone.
L’Avv. Sciacca comunica che è un onore
rappresentare il Consiglio dinanzi all’Autorità
Giudiziaria specialmente quando viene messa
in dubbio la legittimità stessa delle sue cariche
istituzionali, soprattutto quando queste sono
la vera espressione della stragrande maggioranza degli Avvocati romani che hanno inteso
scegliere Colleghi di altissimo livello e prestigio come Consiglieri.
Il Consigliere Cerè chiede che sia pubblicato un resoconto integrale dell’intera vicenda
contenziosa anche con la precedente ordinanza del TAR.
Il Consiglio, dato atto, rilevato che l’ordinanza del TAR che ha definito la fase cautelare
della incresciosa vicenda giudiziaria in narrativa è stata già integralmente pubblicata sul sito
web istituzionale, prende atto della comunicazione dell’Avv. Sciacca, ringraziandolo per il
Suo impegno ed i risultati ottenuti insieme ai
due difensori costituiti Avvocati Piero d’Amelio e Piero Sandulli.
- Il Presidente riferisce sull’invito del Presidente del Tribunale Ordinario di Roma –
Sezione Fallimentare, Dott. Ciro Monsurrò,
pervenuto in data 1° aprile 2010, a partecipare
alla riunione che si terrà presso la stessa Sezione Fallimentare il 20 aprile p.v. alle ore 15.00,
nel corso della quale verranno discussi e individuati i requisiti minimi per essere inseriti
negli Elenchi dei Curatori Fallimentari e dei
Difensori delle procedure davanti le Commissioni Tributarie.
Il Consiglio delega il Presidente ad intervenire.
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione dell’Avv. Raffaele Izzo, pervenuta il 1°
aprile 2010, accompagnatoria della sentenza
n.4906/10 del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione III Quater del 29
marzo 2010, con la quale viene dichiarato
inammissibile, per difetto di giurisdizione, il
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ricorso proposto dalla Dott.ssa (omissis) contro il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, per l’annullamento e la sospensiva del
provvedimento adottato nella seduta consiliare in data 17 dicembre 2009.
Il Consiglio si compiace del successo ottenuto e incarica il Consigliere Segretario a
formulare i ringraziamenti del Consiglio al
Collega difensore.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente della Corte di Appello di Roma, Dott.
Giorgio Santacroce, pervenuta in data 1° aprile 2010, accompagnatoria del decreto in data
26 marzo 2010, concernente le operazioni per
la sostituzione di due componenti del Collegio di cui all’art. 7 L. Cost. 16 gennaio 1989 n.
1 – Biennio 2009/2011, fissate per il giorno 15
aprile 2010, alle ore 10.30 nella Sala delle
Riunioni della Presidenza della Corte di Appello in Via Varisco.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota di ringraziamento del Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, Dott. Paolo de Fiore e del
Dirigente Amministrativo, Dott.ssa Marisa Lia,
pervenuta il 1° aprile 2010, per l’attività svolta
dal novembre 2009 al 1° aprile 2010, dal Sig.
(omissis), dipendente assunto con contratto a
tempo determinato dal Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma e distaccato presso la
Sezione Esecuzioni mobiliari, accompagnatoria della lettera di encomio, a firma del Presidente del Tribunale Ordinario di Roma –
Sezione Quarta bis – Esecuzioni Mobiliari,
Dott. Mauro Lambertucci e del Funzionario
direttore, Sig.ra Anna Rita Guastatore.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla nota della
Corte di Appello di Roma – Ufficio del Consegnatario, pervenuta il 31 marzo 2010, accompagnatoria del provvedimento con il quale, a seguito di delibera della Commissione di
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Manutenzione nella seduta del 23 febbraio
2010, il Presidente della Corte di Appello,
Dott. Giorgio Santacroce, ha disposto, con
decorrenza immediata, la revoca della concessione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Roma dei locali in uso presso le sedi demaniali Uffici Giudiziari.
Il Consiglio delega il Consigliere Cipollone a redigere apposita relazione per la prossima adunanza.
- Il Presidente riferisce sulla nota della
Corte di Appello di Roma, pervenuta il 30
marzo 2010, relativamente all’attuazione del
servizio quotidiano di controllo e repressione
della sosta irregolare, volto a garantire il rispetto del divieto di fermata già in vigore su Via
Mario Amato e Via Varisco, lato Città Giudiziaria, essendo tali spazi riservati alle auto di
servizio delle forze di Polizia.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione dell’Associazione Nazionale Forense, pervenuta il 30 marzo 2010, con la quale si
trasmette la lettera del Segretario Generale
ANF, in risposta alla proposta del Presidente
dell’O.U.A., Avv. Maurizio de Tilla, di proclamare l’astensione dalle udienze per due giornate di sciopero dell’Avvocatura, contro la cd.
Mediaconciliazione.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Forlì, pervenuta il 6 aprile 2010, con la quale si
trasmette copia della delibera adottata dalla
stesso Ordine in data 30 marzo 2010, di appoggio alla protesta avanzata dall’O.U.A. nei confronti del decreto sulla Mediaconciliazione.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione della Chamber of Legal Advisors di Wroclaw, Polonia, pervenuta il 25 marzo 2010,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
relativamente all’organizzazione di una visita
a Roma, nei giorni 16 e 17 maggio p.v., con la
richiesta di incontro tra il nostro Ordine e i
loro rappresentanti.
Il Consiglio delega il Consigliere Tesoriere
e i Consiglieri Barbantini e Rossi nonchè i
Componenti della Commissione Internazionale a riceverli.
- Il Presidente riferisce sulla nota del Prof.
P. Paolo Scarafoni, Rettore dell’Università
Europea di Roma, pervenuta il 6 aprile 2010,
con la quale chiede la collaborazione tra la
stessa Università e il Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma in merito all’istituzione della Scuola di Specializzazione per le
Professioni Legali presso la stessa Università.
Il Consiglio delega il Presidente e il Consigliere Segretario all’esame.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’O.U.A. – Organismo Unitario per l’Avvocatura, pervenuta il 26 marzo 2010, accompagnatoria della lettera inviata dall’Avv. Renzo
Menoni, Presidente dell’Unione Nazionale
delle Camere Civili, al Presidente de Tilla,
relativamente all’astensione dalle udienze per
la manifestazione di protesta sul decreto di
Mediaconciliazione.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente ritiene necessario istituire la
“Commissione Rapporti Internazionali” per
la quale propone quali Coordinatori i Consiglieri Barbantini e Gianzi. Propone, inoltre,
quale Coordinatore Vicario l’Avv. Antonio
Jacopo Manca Graziadei.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente, anche a nome dei Consiglieri Barbantini, Cipollone e Fasciotti, comunica
di seguito i nomi dei Colleghi chiamati a far
parte della Commissione Rapporti con le Istituzioni e Uffici Giudiziari della Sede distaccata di Ostia del Tribunale di Roma: Avv.ti Sara
Adriani, Emanuela Bracchi, Andrea Carnesi,
Achille Collamarini, Renato Di Tomasi, Simona Fornasari, Emilio Mancini, Andrea
Mannucci, Italo Mannucci, Anna Maria Palmigiano, Anna Maria Pitzolu, Davide Quadrano, Alessandro Vannicola, Domenico Vizzone.
Coordinatore Vicario: Avv. Massimiliano
Giandotti.
La Commissione si è già riunita il 7 aprile
scorso e sono stati creati i seguenti Dipartimenti:
a) Rapporti con il Tribunale;
b) Rapporti con il Giudice di Pace;
c) Rapporti con l’Ufficio Notifiche;
d) Rapporti con i Praticanti Avvocati e con
i giovani Avvocati;
e) Cultura;
f) Informatica;
g) Gestione Studi Legali;
h) Pubblicazione “Quaderni della Giurisprudenza del Tribunale di Ostia”;
i) Rapporti con la Temi Romana.
Si è stabilito che la Commissione si riunirà
almeno due volte al mese anche presso il
Tribunale di Ostia nella nuova Sala Avvocati.
Il Consiglio ne prende atto.
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avv.ti Martino Brizzi, Giovanna Cacciotti, Marco Caramignoli, Maria Grazia Carcione, Silvia Colamedici, Antonio
Cosimo Cuppone, Marzia De Gregorio, Roberto Desogus, Alessandro Giannuzzi, Stefano Gregorio, Giuseppe Marino, Marcello
Marino, Salvatore Mazzamuto, Cristiana Mei,
Danilo Nicolaci, Cristina Nuzzo, Massimo
Orlando, Francesca Pavoncello, Amalia Re,
Andrea Ruffini, Luca Roberto Sevardi,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
- Il Consigliere Segretario comunica di
aver incontrato, insieme al Presidente, tutto il
personale dipendente il giorno 1° aprile. La
riunione, tenutasi nell’Aula consiliare, ha permesso al Consigliere Segretario ed al Presidente di esporre le linee programmatiche della
gestione delle risorse umane, garantendo da
un lato la valorizzazione del personale, attraverso l’introduzione di metodiche meritocratiche, e dall’altro la frustrazione di eventuali
deprecabili tentativi di ostacolare la serena e
legittima gestione delle attività istituzionali.
In particolare si è constatata l’esigenza di riallacciare corrette relazioni con le organizzazioni sindacali al fine di addivenire alla stipula del
contratto di lavoro decentrato, in modo tale
da sbloccare anche le progressioni economiche e verticali. Il Consigliere Segretario, nel
ringraziare tutto il personale della partecipazione alla riunione, ha anche avuto modo di
invitare al massimo rispetto della categoria
forense (grazie alla quale si garantisce la stabilità del posto di lavoro), nonché di alcuni
profili del rapporto (orario di lavoro, sensibilità e disponibilità, ecc.) che hanno bisogno
evidentemente di essere sottolineati. Il Presidente si è associato garantendo la sua massima
disponibilità alla risoluzione dei problemi,
anche personali, dei dipendenti, raccomandando però di evitare ciò che è purtroppo
avvenuto in passato, e cioè il tentativo di
rivolgersi ai singoli Consiglieri al fine di riuscire a garantirsi immunità: la gestione delle
risorse umane è riservata infatti alle cariche
istituzionali e quindi non si consentirà l’ingerenza di alcuno, che peraltro non ha il polso
della intera situazione e delle dinamiche che si
svolgono al’interno dei ruoli amministrativi.
E’ ovvio che il Consiglio intero, ha concluso il
Presidente, sarà disponibile all’ascolto, ma la
gestione delle problematiche specifiche non è
di competenza collegiale.
Il Consiglio ne prende atto.
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- Il Consigliere Segretario riferisce sull’istanza della Dott.ssa (omissis), pervenuta in data
25 marzo 2010, quale persona incaricata dallo
Studio commerciale e legale (omissis), relativamente alla richiesta del predetto studio di
un’inserzione pubblicitaria nell’Albo Avvocati tenuto dal nostro Consiglio, onde poter
offrire servizi di supporto in consulenze tecniche di parte e assistenza in procedure concorsuali a colleghi avvocati che necessitino dell’appoggio di una struttura competente in
tutto il territorio nazionale.
Il Consiglio nega il consenso.
- Il Consigliere Segretario, nella qualità di
Coordinatore della Commissione consiliare
Enti Pubblici, comunica i nomi dei Colleghi
chiamati a farne parte per il biennio in corso:
Avv.ti Giovanna Albanese (Provincia di Roma),
Nicola Calzone (Enea), Elisa Caprio (Regione
Lazio), Lidia Carcavallo (Inps), Antonio Ciavarella (Comune di Roma), Tiziana Cignarelli
(Inail), Maria Di Croce (Acea), Paola Fabbri
(Poste), Roberta Fabrizi (Università La Sapienza), Vincenzo Ferrazzano (Sogin), Iose Guzzo
(Asl Policlinico), Maurizio Mandel (Siae),
Gianluca Mantellini (Equitalia Gerit), Clotilde Mazza (Enpals), Maria Morrone (Inpdap),
Filippo Murè (Cotral), Alessandro Napolitano
(Sace), Giorgio Pasquali (Comune di Roma),
Michele Pontone (Inail), Andrea Rossi (Inail),
Roberto Sarra (Acea), Michele Scarantino
(Consorzio Bonifica Tevere), Flavia Sforza
(Banca d’Italia), Onofrio Spinoso (Cassa Notariato), Vincenzo Squillaci (Enpam), Michelina Vassallo (Ater).
Il Consiglio ne prende atto e approva.
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere relaziona sulle pratiche di iscrizione e di cancella-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
zione, sui nulla-osta al trasferimento e sui
certificati di compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Comunicazioni dei Consiglieri
- I Consiglieri Murra e Nesta, Coordinatori
della Commissione di Diritto e Procedura
Civile, comunicano di seguito i nomi dei
Colleghi chiamati a farne parte: Avv.ti Pietro
Adami, Marco Baroni, Maria Luisa Bortolozzi, Massimo Caravetta, Danilo Ceccarelli
Morolli, Eugenio Cipolla, Fabrizio Cipollaro,
Marco Farina, Antonio D’Atri, Barbara De
Francisci, Fabrizio De Paolis, Giuseppe Desoindre, Giovanni Di Mario, Francesco Figliomeni, Walter Fini, Pasquale Frisina, Marco
Gonella, Antonella Iannotta, Giorgio La Russa, Onorio Laurenti, Isabella Lombardi, Samantha Luponio, Marco Luzza, Rosario Mannino, Paolo Melchionna, Stefano Meloni,
Emanuele Montemarano, Vito Morrione, Cinzia Nigioni, Libero Petrucci, Canio Piarulli,
Maria Antonietta Pollio, Andrea Provini, Stefano Oliva, Fabrizio Ravidà, Giampaolo Ruggiero, Anna Paola Santaroni, Novella Telesca,
Biancalucina Trillò, Giuseppe Uccella, Cecilia Uva, Gianfrancesco Vecchio, Vittorio Violante, Giuseppe Vona, Massimo Zazza, Fabrizio Zerboni, Eleuterio Zuena.
Coordinatori Vicari: Avv.ti Novella Telesca e Massimo Zazza.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- I Consiglieri Murra e Nesta, Coordinatori
della Commissione di Diritto Amministrativo
comunicano i nomi dei Colleghi chiamati a
farne parte: Avv.ti Marianna Acierno, Pietro
Adami, Lucio Anelli, Andrea Barletta, Marina
Binda, Maurizio Brizzolari, Francesco Caso,
Filippo Cece, Gian Maria Covino, Stefano
Crisci, Vincenza Di Martino, Sebastiana Dore,
Stefano Duranti, Andrea Frascaroli, Marco
Frascaroli, Marco Giustiniani, Antonino Ilac-
qua, Giuseppe Imbergamo, Giulio Lais, Filippo Lattanzi, Leonardo Lavitola, Livio Lavitola
(Vicario), Riccardo Lavitola, Luca Lentini,
Marco Macchia, Andrea Manzi, Tommaso
Marvasi, Maria Stefania Masini, Venerando
Monello, Corrado Morrone, Marco Orlando,
Paola Ragozzo, Chiara Reggio D’Aci, Xavier
Santiapichi, Michele Scarantino, Fabiana Seghini, Vittorio Siciliani De Cumis, Monica
Scongiaforno, Domenico Tomassetti, Rinaldo Vicari.
Coordinatore Vicario: Avv. Antonino Ilacqua.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere, Coordinatore della Commissione Consiliare Sport
e Cultura, indica quali Coordinatori Vicari gli
Avv.ti Nicola Colavita e Rosario Carmine Rao
e quali Componenti i Colleghi:
Dipartimento Cultura (Sezioni: cinema,
arte, teatro, musicale, viaggi): Avv.ti Vittorio
Balzani, Fabio Caiaffa, Flora De Caro, Marco
De Fazi, Fabrizio Gallo, Enrico Gamba, Grazia Maria Gentile, Raffaello Gioioso, Giancarlo Lima, Luigi Mannucci, Alessandra Mocchi,
Alessia Montani, Marzia Paolella, Luigi Picarozzi, Sergio Picarozzi, Maria Pia Sabatini,
Vincenzo Sinopoli;
Dipartimento Sport (Sezioni: vela, golf,
sci, arti marziali e boxe, rugby, football americano, calcio, tennis): Avv.ti Andrea Bernardini, Marco Blasi, Giandomenico D’Ambra,
Cesare Della Rocca, Gianni Di Matteo, Alessandro Francobianchi, Rosanna Fratarcangeli,
Carlo Frugoni, Eraldo Liberati, Fabio Luttazzi, Filippo Maria Malara, Marco Martinelli,
Antonio Martinoli, Marco Montozzi, Paolo
Morganti, Gianluca Pennazzi, Vincenzo Alberto Pennisi, Fabrizio Perfumo, Stefano Radicioni, Andrea Rossi, Massimiliano Rossi,
Vincenzo Scuderi, Stefania Spina, Fabrizio
Maria Tropiano, Massimiliano Venceslai, Riccardo Vicerè, Renato Vitale.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
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- I Consiglieri Arditi di Castelvetere e Fasciotti comunicano che è stata formata la
Commissione Famiglia. Minori e Immigrazione nei quattro Dipartimenti:
a) Diritto Sostanziale (Tribunale Civile);
b) Diritto Minorile (Tribunale dei Minori);
c) Ufficio Tutele;
d) Internazionale e Immigrazione.
I Componenti sono i seguenti Avvocati:
Maria Maddalena Alcernese, Federica Ascione, Francesca Romana Baldacci, Claudia Bellachioma, Daniela Bertes, Marco Blasi, Marina Blasi, Roberta Boratto, Romilda Bottiglieri,
Fabio Bucci, Viviana Bucarelli, Paola Bucciarelli, Silvia Canali, Francesca Carpentieri, Rita
Catarinelli, Alessandra Cattel, Paola Chiovelli, Daniele Ciuti, Tiziana Cruscumagna, Valeria De Cesare (Roma, 22.06.1978), Cynthia
De Conciliis, Giovanna Barbara De Francisci,
Elisabetta De Fazi, Simone De Petris, Maria
Giovanna De Toma, Ugo Di Pietro, Gianfranco Dosi, Antonella Emili, Cristina Fasciotti,
Isabella Ferrise, Fabrizio Forcinella, Gabriele
Frattorossi, Carlo Frugoni, Alessandra Gabbani, Fabio Maria Galiani, Enrico Gamba, Federica Gamba, Grazia Maria Gentile, Ilaria Gioffrè, Cristina Giombetti, Silvia Golino, Marco
Grazioli, Nicola Ianniello, Marina Imbellone,
Samantha Luponio, Giorgio Maccaroni, Marco Macrì, Roberto Malizia, Barbara Manganelli, Corinna Manzi, Gigliola Marchi, Giosuè Marigliano, Marina Marino, Francesca
Massi, Laura Matteucci, Pina Menicucci, Rossella Minio, Giorgia Minozzi, Fabio Moneta,
Nicoletta Morandi, Giulia Nicolais, Lidia Palatiello, Francesca Papini, Francesca Paulucci
Baroukh Storace, Gian Luca Pennazzi, Emilia
Pernisco, Martina Petri, Marina Petrolo, Monica Poggiolo, Costanza Pomarici, Stefano
Prosperi Mangili, Rosario Carmine Rao, Simona Riccio, Pompilia Rossi, Maria Giovanna
Ruo, Giuseppe Russo, Maria Pia Sabatini, Elena Santoro, Giulia Sarnari, Ugo Scalise, Letizia Sdrubolini, Giuseppe Squitieri, Daniele
Stopello, Francesco Storace, Novella Telesca,
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M. Rita Teofoli, Teresa Maria Tonale, Giorgio
Vaccaro.
La prima riunione è fissata per il giorno 9
aprile 2010, alle ore 12,00 presso l’Aula consiliare.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Condello, Coordinatore
della Commissione Mediazione per la Conciliazione delle Controversie Civili e Commerciali, comunica il primo gruppo di Colleghi
che hanno dato la disponibilità a collaborare
con la Commissione: Avv.ti Daniela Bertes,
Chiara Borromeo, Filippo Bove, Luca Cesaretti, Andrea Colini, Giuseppe Desoindre,
Claudia Di Giandomenico, Alessandro Galiena, Antonio Iannella, Marina La Ricca, Roberto Marinelli, Andrea Melucco, Leopoldo
Muratori, Laura Nicolamaria, Antonio Rizzo,
Antonella Scano, Emanuele Squarcia.
Il Consigliere Condello si riserva di comunicare i nomi degli altri Colleghi che manifesteranno l’interesse a partecipare a detta Commissione.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Condello, Coordinatore
della Commissione Mediazione per la Conciliazione delle Controversie Civili e commerciali, informa il Consiglio che per il convegno
del 24 marzo 2010 sulla mediazione sono
pervenute circa 800 domande di iscrizione di
Colleghi e che, considerata la capienza dell’Aula Avvocati, se ne è dovuto escludere oltre
la metà con grave disappunto degli Avvocati.
Poichè l’argomento è di grande interesse e
al fine di continuare con l’informazione su
questo nuovo istituto, il Consigliere Condello
propone di organizzare un convegno sullo
stesso argomento per il giorno 14 aprile 2010
dalle ore 13.30 alle ore 15.30. La partecipazione al convegno darà diritto a due crediti formativi.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
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- I Consiglieri Condello e Graziani comunicano di aver incluso nella Commissione
Informatica Giuridica–Nuove Tecnologie e
Gestione Sito anche i seguenti Colleghi: Avv.ti
Iacopo Pietro Cimino, Caterina Flick ed Eugenio Spinelli.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti, quale Responsabile della Commissione “Magistratura Onoraria”, comunica i Componenti nelle persone
degli Avvocati Stefano Aleandri, Guido Berri,
Simone Antonio Castelnuovo, Carlo Cellitti,
Massimiliano Cesali, Fabio Collavini, Bruno
Dard, Maria Pia De Benedictis, Paolo Fuoco,
Rosa Ierardi, Stefano Meloni, Francesco Missori, Giovanna Nostro, Andrea Oliva, Paola
Padula, Mario Pesci, Carlo Priolo, Fabrizio
Proietti, Carla Rufini, Gloria Sabbatini, Lucilla Sacchetto, Francesco Sinopoli, Francesco
Storace, Edmondo Tomaselli.
Coordinatori Vicari: Avv.ti Rosa Ierardi e
Andrea Oliva.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti, quale Responsabile della Commissione di Diritto del Lavoro,
per gli anni 2010-2011, comunica i Componenti nelle persone degli Avvocati: Marco
Antonucci, Marzia Ballarani, Carlo Bruni,
Claudia Capodagli, Oreste Carracino, Riccardo Chilosi, Alessandro Cuggiani, Emanuela
Cusmai, Fabrizio De Angelis, Andrea De
Marchi, Massimo De Martinis, Domenico De
Feo, Flavio Di Batista, Laura Diotallevi, Barbara Ferretti, Antonio Fontana, Federica Fortini, Riccardo Gozzi, Enrico Luberto, Alessandro Malizia, Andrea Mannucci, Marina Milli,
Michele Mirenghi, Maurizio Morosini, Leopoldo Muratori, Debora Nanci, Monica Pace,
Mariano Picca, Antonio Preteroti, Fabrizio
Proietti, Maurizio Storti, Marco Tavernese,
Raffaele Trivellini, Giovanni Valenza, Massimiliano Venceslai, Caterina Volpi.
La prima riunione in data 23 aprile 2010,
alle ore 13,30 si terrà presso il Centro Studi in
Roma – Via Valadier n. 42.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti indica, quali Componenti della Commissione “Responsabilità
Civile” i seguenti Avvocati: Bruno Agresti,
Alessandro Alberici, Fabrizio Balestra, Luca
Bergamini, Daniela Bertes, Carlo Carrese, Filippo Carusi, Alessandro Ciciarelli, Stefano
Ciulli, Francesco Consalvi, Marco De Fazi,
Dario Diotallevi, Paolo Garau, Alessandro Ilari, Michele Lembo, Marco Martinelli
(4.10.1973), Alessandro Masucci, Simone
Maurillo, Patrizia Michelini, Francesco Missori, Marco Montozzi, Roberto Nicodemi,
Emanuele Piselli, Raffaella Rago, Andrea Rosito, Antonio Sbardella, Alessandro Ugolini,
Massimo Vannini.
Riserva la comunicazione di altri Componenti ad integrazione dei sopramenzionati.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- I Consiglieri Fasciotti e Nesta, quali Responsabili della Commissione di Diritto Societario e Commerciale, comunicano i Componenti nelle persone degli Avvocati: Stefano
Alderighi, Alessandra Amoresano, Fabrizio
Balestra, Cristiano Bocconetti, Roberto Bottacchiari, Daniela Campus, Massimiliano
Catapano, Carlo Cecchi, Andrea Ciannavei,
Oronzo Cirielli, Alessandra Civello, Fabio
Collavini, Vania Cracco, Stefano Crisci, Fabio Dauri, Valeria De Cesare (Roma,
22.06.1978), Gianni De Matteo, Giorgio Della
Valle, Vincenzo Falcucci, Paolo Galdieri, Giovanni Gramazio, Antonio Grande, Antonio
Iannella, Alessandro Ippoliti, Antonietta Lazzaruolo, Daniele Limentani, Gianni Lostia,
Italo Mannucci, Andrea Melucco, Claudio
Nicolais, Federico Oppes, Giuseppe Palermo,
Michele Pansarella, Filippo Paris, Giuseppe
Patruno, Enrico Perrella, Rosario Carmine Rao,
Gianfranco Ravà, Roberto Sansoni, Barbara
Santese, Prof. Avv. Daniele Santosuosso, Ugo
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Scalise, Chiara Scigliano, Anna Maria Scrugli,
Massimiliano Venceslai, Filippo Verde, Alessandro Villa, Roberto Villani.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- I Consiglieri Fasciotti, Graziani e Nesta,
quali Responsabili della Commissione “Osservatorio sulla Giustizia” per gli anni 20102011, comunicano i Componenti nelle persone degli Avvocati: Marco Antonucci, Alessandra Breccolotti, Carlo Carrese, Adriano Casellato, Manuela Corsi, Vincenzo De Nisco,
Enrico D’Ovidio, Pierangelo Ferranti, Federica Fortini, Filippo Garroni, Ilaria Gioffrè,
Adalberto Gueli, Luca Laudadio, Giancarlo
Lima, Andrea Mannucci, Alessandro Marconi, Giuseppe Maria Meloni, Simonetta Nardi,
Flavio Nicolosi, Francesco Papa, Filippo Paris,
Enrico Perrella, Fabio Pucci, Rolando Sanipoli, Mario Savini, Enrico Scoccini, Fabrizio
Zega, Leonardo Zipoli.
La prima riunione, in data 23 aprile 2010,
alle ore 12,00 si terrà presso il Centro Studi in
Roma – Via Valadier n. 42.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Nesta, nella qualità di Coordinatore delle Commissioni appresso specificate, comunica i nominativi dei componenti
delle stesse.
Legislazione Nazionale
- Comunitaria - 2 Dipartimenti
(Coordinatore Consigliere Nesta)
Primo Dipartimento (Legislazione Nazionale)
Avv.ti: Francesco Bartolini Baldelli, Vittorio Biagetti, Vincenzo Brunetti, Pierfrancesco
Bruno, Alessandro Colavolpe, Carmine Di
Zenzo, Enrico Fronticelli Baldelli, Antonietta
Lazzaruolo, Vesselina Panova, Fabrizio Ravidà, Andrea Serraino, Cristina Tamburro, Luciano Tamburro, Federico Tedeschini, Valerio Vicenzi, Stefano Vinti, Pierluigi Winkler.
Secondo Dipartimento (Legislazione
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Comunitaria)
Avv.ti: Lucilla Anastasio, Stefania Bellei,
Massimo Carcione, Roberto Coen, Alessandro Cuneo, Annarita Curci, Giovanni Loquenzi, Giorgio Maccaroni, Fabrizio Pietrosanti, Michela Pintus, Pierpaolo Pomes, Simona Putzu, Massimiliano Venceslai, Salvatore
Vitale.
Coordinatori Vicari: Avv.ti Luciano Tamburro e Pierluigi Winkler.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
Proprietà e Locazioni
– Urbanistica – 2 Dipartimenti
(Coordinatore Consigliere Nesta)
Primo Dipartimento (Proprietà e Locazioni)
Avv.ti: Fabrizio Amelia, Michele Baldacci,
Alberto Barbara, Pasquale Barricelli, Luca Bastrentaz, Luca Ceccherini, Fabrizio Cipollaro,
Aldo D’Esposito, Rocco Falotico, Gennaro
Fredella, Giovanna Gagliardo, Gualtiero Gualtieri, Gennaro Leone (V.le del Vignola), Stefania Maggini, Luigi Mannucci, Giordana Moscati, Francesco Picerni, Samantha Soricone.
Secondo Dipartimento (Urbanistica)
Avv.ti: Mario Brigida Ferdinando, Francesco Brucoli, Giuseppe Caruso, Gianluca De
Fazio, Simone Faiella, Tito Festa, Mauro Gioventù, Roberto Le Donne, Michele Marella,
Marco Valerio Santonocito, Lucio Sgroi, Pierfrancesco Venturini.
Coordinatori Vicari: Avv.ti Mauro Gioventù e Luigi Mannucci.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Segretario invita l’Ufficio
amministrativo consiliare competente, coordinato sul punto dai Consiglieri cui è affidato
l’incarico della gestione del sito web istituzionale, di aggiornarlo con i nomi dei nuovi
Commissari, nella parte relativa alla rubrica
destinata a dare informazioni all’utenza sulla
composizione delle Commissioni.
Il Consiglio autorizza.
- Il Consigliere Di Tosto ricorda che la
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
precedente edizione del Mondiale di Rugby
tra avvocati ha visto il proprio impegno diretto
sia nell’organizzazione della delegazione italiana, sia sul campo di gioco. Siccome nel
precedente biennio era stato incaricato di organizzare anche il Mondiale che si terrà a
Roma nella prossima estate, chiede se tale
delega sia decaduta o meno.
Il Presidente rileva che la competenza è
della Commissione sportiva, alla quale potrà
collaborare, per tale iniziativa, il Consigliere
Di Tosto portando la sua esperienza.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere pretende che il Consigliere Di Tosto non abbia
atteggiamenti di prevaricazione e, soprattutto,
non si rivolga ad altri Consiglieri per ottenere
incarichi che istituzionalmente sono affidati
alle Commissioni appositamente istituite.
Il Consigliere Di Tosto rileva che nel precedente biennio aveva ricevuto apposito incarico dal Consiglio e prende atto che senza
alcuna revoca o previo avviso è stato estromesso dall’incarico stesso.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Rossi comunica di aver
inserito nella Commissione Deontologica i
seguenti Colleghi: Avv.ti Michele Arditi di
Castelvetere, Vitaliano Buonfiglio, Vittoria
Cuoco, Alessandro De Belvis, Annamaria De
Stefano, Luigi Fedeli Barbantini, Rosanna Fratarcangeli, Valeria Labella, Antonella Lo Conte, Ottaviano Nuzzo, Vincenzo Alberto Pennisi, Vincenzo Giovanna Salvati, Maurizio
Scuderi, Maurizio Spinella, Renato Tobia,
Paolo Tombolini.
Coordinatori Vicari: Avv.ti Alessandro De
Belvis e Renato Tobia.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Rossi comunica di aver
inserito nella Commissione “Formazione e
Crediti Formativi” i seguenti Colleghi: Avv.ti
Romano Cerquetti, Vincenzo Comi, Gianni
Di Matteo, Luigi Fedeli Barbantini, Natale
Fusaro, Domenico Giugni, Paolo Iorio, Giuseppe Lepore, Andrea Melucco, Francesco
Oliva, Maurizio Paganelli, Raffaella Rago,
Roberto Randazzo, Gregorio Salatino, Stefano Valenza, Laura Vasselli, Giovanna Vigliotti, Gabriele Zuccheretti.
Coordinatori Vicari: Avv.ti Andrea Melucco e Laura Vasselli.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Su relazione del Consigliere Fasciotti
vengono ammessi al patrocinio a spese dello
Stato, in via anticipata e provvisoria, ex art.126
D.P.R. 115/2002 i richiedenti, come da elenco
allegato al presente verbale. Lo stesso elenco
reca anche i nominativi dei richiedenti non
ammessi al patrocinio a spese dello Stato.
Pratiche disciplinari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono state distribuite a tutti i Consiglieri le
bozze dei provvedimenti di archiviazione e di
apertura di procedimento disciplinare che verranno discusse nella prossima adunanza.
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi 86 pareri su note di onorari:
(omissis)
ADUNANZA DEL 13 APRILE 2010
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
97
6
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Gio-
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n.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
vanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Domenico
Condello, Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia Rossi, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
Proc.disc. n.8032 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.7996 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 16
Iscrizioni e abilitazioni
n.
3
Abilitazioni
n. 11
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
3
Cancellazioni
a domanda
n.
4
Nulla osta al trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n. 12
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
aperture proc. Disciplinare
archiviazioni
n.
n.
2
27
Emessi
n.
49
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
7
Proc.disc. n.8005 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.8007 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.8013 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.7987 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
ADUNANZA DEL 15 APRILE 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Elenco Speciale
all’Albo Ordinario
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
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PARERI
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo
Nesta, Alessandro Graziani, Livia Rossi, Donatella Cerè, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi
di Castelvetere.
Proc.disc. n.7957 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
17
1
3
2
3
Comunicazioni del Presidente
- Il Presidente riferisce sulla richiesta di
patrocinio avanzata dall’Avv. Saman Dadman
per conto dell’Avv. Gianni Di Matteo in data
6 aprile 2010 per il convegno organizzato
dall’Università Luiss - Guido Carli per il giorno 27 aprile 2010 sul tema “Il consolidamento
fiscale. Aspetti procedimentali e processuali
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
tra teoria e prassi”.
Il Consiglio concede il patrocinio morale.
- Il Presidente riferisce sulla nota della
Società Buonitalia, Società per la promozione
e valorizzazione dell’agroalimentare italiano,
pervenuta in data 8 aprile 2010, con la quale
chiede l’indicazione di alcuni nominativi di
professionisti, con iscrizione almeno decennale, da inserire, ai sensi dell’art. 84 Dlgs n.
163/2006, nell’elenco in fase di predisposizione per la successiva nomina di membri esterni
di commissioni giudicatrici.
Il Consiglio delibera di indicare gli Avv.ti:
Mario Addari (con studio a Roma, in Via
Paolo Emilio n. 28 int. 5), Alessandra Amoresano (con studio a Roma, in Via della Farnesina n. 355), Salvatore Bartoli (con studio a
Roma, in Viale Carso n.34), Piergiorgio Berardi (con studio a Roma, in Via dei Prati Fiscali
n.258), Alessandra Cattel (con studio a Roma
in Via Antonio Gramsci n.7), Francesco Cefaly (con studio a Roma, in Via A. Bertoloni n.
55), Fabio Cutruzzolà (con studio a Roma, in
Via Albalonga n.7), Diego Grimaldi (con studio a Roma, Via F. Confalonieri n.2), Giuseppe Imbergamo (con studio a Roma, in Via di
Torre Gaia n.122 B/3), Grazia Maria Gentile
(con studio a Roma, in Via A. Pollaiolo n.5),
Marco Paoletti (con studio a Roma, in Via F.
Corridoni n.14), Chiara Reggio D’Aci (con
studio a Roma, in Viale del Vignola n.11),
Marco Valerio Santonocito (con studio a
Roma, in Via degli Scipioni n. 52).
- Il Presidente riferisce sulla nota del Dott.
Giorgio Santacroce, Presidente della Corte di
Appello di Roma, pervenuta in data 31 marzo
2010, con la quale comunica che è stata indetta la sessione d’esame 2010 per l’iscrizione
nell’Albo Speciale per il patrocinio davanti
alla Corte di Cassazione e alle altre Giurisdizioni Superiori. Chiede, inoltre, di divulgare la
notizia e comunica che il termine per la presentazione delle domande è fissato per il 21
aprile prossimo.
Il Consiglio delibera di pubblicare la notizia sul sito.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
Carlo Priolo, pervenuta in data 8 aprile 2010,
accompagnatoria della lettera aperta al Presidente dell’Antistrust Dott. Antonio Catricalà,
in relazione alle argomentazioni trattate durante la trasmissione televisiva “Ballarò” andata in onda il 6 aprile scorso sulla condizione
della classe forense, sull’abolizione delle tariffe minime, sul patto di quota lite e sull’affermazione che gli avvocati siano una corporazione o addirittura una casta.
Il Consiglio ne prende atto, delegando il
Consigliere Condello nonchè il Presidente
Conte a raccogliere tutte le altre analoghe
segnalazioni e a riferirne in Consiglio.
- Il Presidente riferisce sulle comunicazioni
dell’Avv. Nicola Ianniello, pervenute in data 8
e 14 aprile 2010, relative al conferimento allo
stesso professionista dei mandati per due ricorsi notificati al Consiglio dal Sig. (omissis)
dinanzi al Tribunale Ordinario e al Tribunale
Amministrativo per il Lazio.
Il Consiglio ne prende atto e ringrazia
l’Avv. Nicola Ianniello.
- Il Presidente riferisce sulla convocazione
del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta il
31 marzo 2010, per il XXX Congresso Nazionale Forense che si svolgerà a Genova dal 25 al
27 novembre 2010, sul tema “L’Avvocatura
nella società tra sistema economico e tutela
dei diritti” – sottotema “Diritti Umani e Ruolo
Sociale dell’Avvocatura”.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
pubblicare la notizia sul sito.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
Emiliano Amato, pervenuta in data 6 aprile
2010, nella quale lo stesso chiede l’intervento
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
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Roma nei confronti del Tribunale Ordinario
di Roma e della Corte di Appello di Roma
relativamente alla mancata esecutività dei decreti ingiuntivi richiesti dagli avvocati nonostante gli stessi siano corredati di preventivo
parere di congruità del Consiglio dell’Ordine.
Il Consiglio delega i Consiglieri Barbantini
e Fasciotti per esame e relazione.
- Il Presidente riferisce sul messaggio pubblicitario diretto ai praticanti avvocati e laureati in giurisprudenza, apparso sui quotidiani
“Italia Oggi” e “Il Messaggero” del 14 aprile
scorso, nelle quali si evidenzia la possibilità di
conseguire in Spagna l’abilitazione all’esercizio della professionale forense.
Il Consiglio delibera di dare mandato al
Consigliere Barbantini di inviare ai quotidiani
Messaggero e Italia Oggi una nota con allegata
la delibera assunta mesi fa e relativa alla questione.
invitato a far visita al Consiglio nel corso
dell’adunanza del 6 maggio p.v. alle ore 14.00.
Il Consiglio ne prende atto e approva,
mandando agli Uffici per effettuare la comunicazione all’interessato.
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Giada Barone, Maria Rosaria
Di Giulio, Luca Gargiani, Serena Antonella
Gasperini, Franco Muratori, Giovanna Passiatore, Diana Rulli,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
- Il Presidente informa che per le problematiche connesse al processo civile telematico
il Dott. Cottone, Giudice presso la Sezione
delle Esecuzioni Immobiliari presso il Tribunale di Roma, ha fissato una riunione per il
prossimo lunedì 19 aprile.
In considerazione degli incarichi già affidati ai Consiglieri in carica, è necessario dunque rimodulare le vecchie deleghe, all’epoca
comunicate al Tribunale, sulla questione del
processo civile telematico e conseguentemente rinnovarle.
Il Consiglio, dato atto, delibera di nominare quali propri delegati ufficiali, sulla questione del processo civile telematico, legittimati
dunque a partecipare alla riunione di cui sopra
e alle prossime, i Consiglieri Condello e Graziani, con revoca delle deleghe in essere sino
ad oggi.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Organismo Unitario per l’Avvocatura Italiana, pervenuta in data 8 aprile 2010, che
fa proprio un commento dell’Avv. Stefania
Cherubini, Coordinatrice della Commissione
Pari Opportunità dell’O.U.A., alla puntata del
programma televisivo “Ballarò”, trasmessa il 6
aprile scorso, durante la quale si sarebbero
trattati con superficialità e pregiudizialità argomenti relativi all’Avvocatura in genere e alla
crisi economica in atto che riguarda tutte le
categorie dei liberi professionisti esclusa, a dire
dei partecipanti alla puntata, quella degli avvocati.
Il Consiglio ne prende atto, delegando il
Consigliere Condello a raccogliere tutte le
altre analoghe segnalazioni e a riferirne in
Consiglio.
- Il Presidente comunica di aver conferito
con il Dott. Giorgio Santacroce, Presidente
della Corte di Appello di Roma e di averlo
- Il Consigliere Segretario comunica che il
Consiglio di Stato, VI Sezione, con sentenza
n. 2055 del 13 aprile u.s. in materia di notifica-
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zione di atti giudiziari -facendo giustizia di un
opinabile orientamento di alcuni TAR- ha
ritenuto ovviamente applicabile anche alle
notificazioni dirette tra avvocati (di cui alla
legge n. 53 del 1994) il principio della c.d.
scissione degli effetti, annullando la nota decisione del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte n. 1018 dello scorso anno.
Come si ricorderà il Consiglio aveva deliberato il proprio intervento in giudizio ad
adiuvandum, affidando la difesa ai Colleghi
Corrado Morrone e Luca Di Raimondo) e la
scelta si è rivelata felice.
Il Consiglio ne prende atto e ringrazia i
Colleghi difensori, delegando il Consigliere
Segretario ad inviare una nota di merito.
donazione.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce sulla
possibilità per il Consiglio di raccogliere eventuali proposte di “agevolazioni” per gli avvocati romani da parte di terzi, ciò comporterà,
verosimilmente, un sicuro vantaggio per gli
avvocati.
Il Consiglio dà mandato al Consigliere
Tesoriere di predisporre una bozza di delibera
sulle “agevolazioni” per la prossima adunanza.
Conto consuntivo anno 2009 e bilancio
preventivo anno 2010: discussione e
approvazione
- Il Consigliere Tesoriere riferisce che sono
in sospeso i rinnovi annuali di tutte le Riviste
della Biblioteca per l’anno 2010 per un totale
di euro 27.632,00.
Il Consigliere Tesoriere propone di rinnovare tutti gli abbonamenti alle Riviste in essere
per l’anno 2010 e di disdirle per l’anno 2011.
Il Consiglio delibera di accogliere la proposta del Consigliere Tesoriere di rinnovare gli
abbonamenti per l’anno 2010 e di inviare le
disdette per l’anno 2011. Delibera di reinvestire la somma risparmiata in servizi informatici.
- Il Consiglio approva il conto consuntivo
per l’anno 2009 e il bilancio preventivo per
l’anno 2010, con il voto contrario del Consigliere Cerè, la quale motiva con il fatto che nel
conto consuntivo le spese varie (per euro
144.331,00 mentre nel 2005 erano euro
3.996,00) sono secondo la stessa ingiustificate;
la posta sulla Scuola forense non è legittima; le
spese pulizia dei locali (euro 90.000,00) e le
spese per la stampa sono eccessive, così come
quelle postali per euro 70.000,00 (suggerendo
di far tassare la corrispondenza a carico dei
destinatari, almeno ai morosi), e quelle per
internet. Ella prosegue ritenendo che non
sono state fatte le gare per i contratti.
- Il Consigliere Tesoriere riferisce in merito
alla questione dell’eredità devoluta dall’Avv.
Giovanni Mancini al Consiglio e, precisamente, sul contenuto della cassetta di sicurezza e
sul terreno ubicato in Calabria.
Il Consiglio delibera di riprendere il possesso del contenuto della cassetta, acquisendo
le autorizzazioni di rito, e di indire un’asta al
fine di devolvere il ricavato, a nome dell’Avv.
Giovanni Mancini, ad un Ospedale Pediatrico. Per quanto riguarda il terreno ubicato in
Calabria il Consiglio delibera di delegare il
Consigliere Tesoriere e il Consigliere Fasciotti
ad attivarsi al fine di provvedere ad una futura
- Il Consigliere Tesoriere propone di rinnovare gli incarichi per i Consiglieri delegati a
partecipare ai Consigli Giudiziari.
Il Consigliere Cerè, interrompendo il Consigliere Tesoriere, dichiara che un rinnovo
sarebbe illegittimo spettando la nomina al
Consiglio Superiore della Magistratura.
Il Presidente, rilevando che la questione
non è all’ordine del giorno, comunica che la
porrà all’ordine del giorno della prossima adunanza.
Il Consiglio ne prende atto.
Comunicazioni del Consigliere Tesoriere
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Proc.disc. n.7983 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Su relazione del Consigliere Fasciotti
vengono ammessi al patrocinio a spese dello
Stato, in via anticipata e provvisoria, ex art.126
D.P.R. 115/2002 i richiedenti, come da elenco
allegato al presente verbale. Lo stesso elenco
reca anche i nominativi dei richiedenti non
ammessi al patrocinio a spese dello Stato.
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Comunicazioni dei Consiglieri
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere, Coordinatore della Commissione Sportiva, riferisce che dal 28 maggio al 6 giugno 2010 si terrà
il 15° Mundiavocat, Football World Cup for
Lawyers. La manifestazione, quest’anno, si
svolgerà ad Antalya (Turchia).
Il Consigliere Arditi di Castelvetere chiede
che il Consiglio voglia dare divulgazione dell’evento, anche per consentire le iscrizioni
delle formazioni che intenderanno partecipare, tramite il sito ufficiale dell’Ordine, inserendo il link ufficiale degli organizzatori
www.mundiavocat.com.
Il Consiglio ne prende atto, deliberando la
convocazione di una rappresentanza degli organizzatori per una prossima adunanza.
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- Il Consigliere Arditi di Castelvetere, Coordinatore della Commissione Famiglia in
unione con il Consigliere Fasciotti, comunica
che presso i locali del Family Law Consortium
si è tenuto il primo corso di Pratica di Diritto
Collaborativo Interdisciplinare, nuova figura
per dirimere le controversie in materia di Separazioni e Divorzi, organizzato dall’Istituto Italiano di Diritto Collaborativo. Il corso si è
svolto in tre giornate, con il contributo scientifico dei trainers -provenienti dal Regno Unito e dagli U.S.A.- i quali hanno formato gli
iscritti (Avvocati, Dottori Commercialisti e
Psicologi).
Il Consigliere Arditi di Castelvetere, che
ha partecipato con estremo interesse alle lezioni (peraltro, trattate con altissima professionalità dai consulenti ivi intervenuti), ritiene che
tale pratica –che si sta ampiamente diffondendo in tutto il mondo e che rappresenta un’alternativa validissima per la risoluzione dei
conflitti familiari- debba essere divulgata anche in Italia. A tal fine, comunica di essere in
procinto di organizzare –con la Commissione
Famiglia- un convegno sull’argomento, peraltro già anticipato nello scorso biennio.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere intende, con l’occasione, ringraziare i Colleghi Avv.ti
Marco Calabrese, Marina Petrolo, Novella
Telesca, Maria Letizia Vallo e Francesca Corradi per gli sforzi eccezionali che stanno sostenendo perchè tale pratica venga importata
ufficialmente anche in Italia.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Barbantini riferisce al Consiglio che, dal 25 al 27 marzo del corrente
anno, si è svolto in Valle d’Aosta, Località La
Thuile, il 44° Campionato Nazionale per Avvocati e Magistrati, organizzato dalla Sci Club
Avvocati Romani, con il patrocinio del nostro
Consiglio.
Le gare di sci alpino, slalom speciale, slalom gigante, slalom parallelo oltre a quella del
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fondo, hanno visto la partecipazione di 133
“atleti” appartenenti a 13 Consigli dell’Ordine
italiani.
La squadra degli Avvocati romani è risultata vincitrice del campionato, dinanzi alle rappresentative, assai agguerrite, degli avvocati di
Vicenza, giunti secondi, e di Verona, giunti
terzi.
Il 26 marzo, dalle ore 17,00, si è tenuto un
convegno giuridico sul tema: “Disciplina Sportiva e casi giudiziari, durante la pratica dello
sci” presieduto dall’Avv. Giorgio Gelera, Presidente dello S.C.A.R., moderatore il giornalista
Dott. Carlo Sacchettoni e con relazioni del
Dott. Carlo Brucculeri, Magistrato di Cassazione, che ha svolto un intervento assai apprezzato sul tema: “La ricostruzione dell’incidente sciistico nella prassi giudiziaria”, dell’Avv. Ignacio Arroyo, dell’Università di Barcellona, che ha esaminato il problema tra la
“Giustizia sportiva e Giustizia ordinaria”, dell’Avv. Michel Bailly, da Chambery che ha
esaminato il problema della “Competizione e
responsabilità: uno slalom giudiziario”, del
Colonnello della Guardia di Finanza Secondo
Alciati, Comandante della Scuola Alpina di
Predazzo che, con l’ausilio di splendidi filmati-diapositive, ha illustrato “L’attività della
Polizia Giudiziaria negli incidenti sulla neve”;
sono inoltre intervenute le Colleghe romane
Cinzia De Michelis, che ha svolto il tema della
“Responsabilità dei genitori del minore e della
scuola Sci” e Irma Conti che ha illustrato i
“Riflessi di Diritto Penale sulla circolazione
con gli sci”.
E’ seguito un dibattito assai interessante al
quale hanno partecipato molti degli oltre 80
intervenuti e il Convegno si è concluso alle ore
19,30.
Il Consigliere Barbantini ha raccolto le presenze dei 63 avvocati di vari Ordini al fine di
ottenere i crediti formativi che, ritiene, possano
essere concessi in numero di quattro, stante il
particolare pregio del convegno che, come detto, si è protratto per due ore e trenta minuti.
Il Presidente dello S.C.A.R., Avv. Gelera,
ha manifestato al Consigliere Barbantini il
proprio ringraziamento e quello di tutti i soci
per il patrocinio e il contributo del nostro
Consiglio chiedendo di poter presentare al
Consiglio la squadra vincitrice del campionato di sci ad una delle prossime adunanze.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
concedere due crediti all’evento formativo
indicato nella comunicazione.
- Il Consigliere Cerè riferisce sulla segnalazione dell’Avv. Giovanni Di Francesco a mezzo
mail in data 23 dicembre 2009, riguardante la
gravissima situazione che vive il Tribunale di
Roma –Sezione Lavoro- con particolare riferimento all’Ufficio Iscrizione Ricorsi e alle difficoltà (file interminabili e accettazioni dopo molte
ore di attesa) -stante il ristretto numero degli atti
ammessi- del deposito dei ricorsi stessi.
Il Consigliere Cerè ha riferito della segnalazione al Consiglio Giudiziario.
La stessa è stata incaricata dal Presidente
Santacroce, unitamente al Presidente Gallo e
alla Giudice Dott.ssa Rossi, di prendere contatti con la Dirigenza del Tribunale Ordinario
di Roma.
A seguito del colloquio avuto con il Dott.
Paolo de Fiore, Presidente del Tribunale Ordinario di Roma e con la Dott.ssa Lia, Dirigente
dello stesso Tribunale, è stato assicurato che,
al più presto, verranno sostituite le due unità
lavorative dell’Ufficio interessato con due
nuove figure, maggiormente idonee al servizio.
Degli esiti della segnalazione è stata data
pronta comunicazione all’Avv. Giovanni De
Francesco.
Il Consiglio approva.
- Il Consigliere Cerè riferisce sulla richiesta
dell’Avv. (omissis) del 15 dicembre 2009, relativa al riconoscimento di due crediti formativi
deontologici, per aver presenziato al seminario di formazione in materia di patrocinio a
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spese dello Stato, tenutosi in data 15 dicembre
2009, poichè in mancanza di prenotazione
non le è stato consentito di attestare la partecipazione, pur in presenza della sua ammissione attestata sulla locandina allegata.
Il Consigliere Cerè ha comunicato di aver
provveduto in data 3 marzo 2010 come da sua
richiesta.
Il Consiglio, prende atto di quanto richiesto dall’Avv. (omissis), delibera di non concedere i richiesti crediti formativi in quanto la
stessa non risulta regolarmente registrata alla
partecipazione del predetto evento.
- Il Consigliere Cerè riferisce sulla segnalazione dell’Avv. Sebastiano Tribulato del 3
dicembre 2009, riguardante la proposta di un
emendamento (peraltro già indirizzata all’Onorevole Giulia Bongiorno, Presidente della
Commissione Giustizia della Camera dei Deputati) alla legge 30 giugno 1990 n. 217 artt.1,
2 e 2/bis, nonchè all’art. 106 T.U. del 30
maggio 2002 n. 113 sulle spese di giustizia a
carico dello Stato riguardante, in particolare,
la problematica relativa alla mancata liquidazione delle spese in caso di ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile, per assistenza ad
un ricorrente imputato ammesso al patrocinio
a spese dello Stato.
Il Consigliere Cerè ha comunicato in merito che farà quanto nelle sue facoltà.
Il Consiglio approva.
- Il Consigliere Fasciotti riferisce che “la
durata, come da contratto sottoscritto il 24
aprile 2003 tra la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma”, della locazione
relativa all’immobile sito a Roma in Via Valadier n. 42 sesto piano, è stabilita in anni sei più
sei, aventi decorrenza dal 1° giugno 2003 e
termine al 31 maggio 2015 e con tacito rinnovo di sei anni in sei anni, se non sarà comunicata formale disdetta, da una delle parti, mediante lettera raccomandata a.r. da inviarsi
almeno dodici mesi prima della scadenza stabilita. Il conduttore ha la facoltà di recedere
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anticipatamente, con comunicazione da inviare almeno tre mesi prima.
Il Consiglio può, pertanto, programmare
ogni operazione a più o meno ampio effetto,
considerando la possibilità del recesso anticipato e dei termini di recesso.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Fasciotti comunica di aver
integrato la Commissione Diritto del Lavoro
con il Collega Avv. Romano Impieri.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Graziani comunica la disponibilità dell’Avv. Walter Feliciani (nato il 4
dicembre 1974) a partecipare, in qualità di
Componente della Commissione Giovani, alla
Nona Conferenza Nazionale della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, in
Baveno dal 15 al 17 aprile 2010.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Graziani segnala l’opportunità di prendere contatto con Istituti universitari per avviare tirocini di studenti presso gli
studi legali dei Colleghi come utili momenti
formativi nell’ambito della carriera universitaria, anche post-laurea. A tale riguardo, il Consigliere Graziani segnala la necessità di sviluppare adeguate forme di raccordo tra il mondo
della formazione e il contesto dell’Avvocatura, al fine di migliorare la qualità dei processi
formativi e di favorire la diffusione della cultura forense a beneficio delle generazioni di
futuri avvocati, ai quali offrire un momento di
anticipata conoscenza dell’ampio e spesso dispersivo panorama lavorativo forense. Essendo state avviate esperienze analoghe in altre
città (Milano, Firenze, Venezia, ecc.), il Consigliere Graziani propone di prendere contatto
con i principali Istituti universitari della città,
per avviare il progetto sopra descritto.
Il Consiglio delega il Consigliere Graziani
ad avviare i più opportuni contatti.
- Il Consigliere Nesta comunica di aver
designato quale ulteriore componente della
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Commissione Proprietà e Locazioni l’Avv.
Fabrizio Tazza, per mero errore materiale non
inserito nel precedente elenco inviato al Consiglio.
Rileva, al riguardo, che l’Avv. Fabrizio
Tazza aveva già fatto parte della Commissione
nel precedente biennio, svolgendo proficua
attività.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- I Consiglieri Nesta e Rossi comunicano di
aver inserito nella Commissione Convegni di
Deontologia i seguenti Colleghi: Francesco
Bartolini Baldelli, Marta Bogino, Achille Borrelli, Susanna Carraro, Giancarlo Lima, Massimiliano Venceslai.
Proc.disc. n.7941 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Audizione Avv.ti Stefano Prosperi
Mangili e Gianmaria Giuseppe Acciai –
Liquidatori Fondazione Scuola Forense
del Lazio
- Vengono ammessi in Aula gli Avv.ti Gianmaria Giuseppe Acciai e Stefano Prosperi
Mangili, Liquidatori della Scuola Forense del
Lazio, i quali illustrano lo stato della Liquidazione, in particolare gli aspetti patrimoniali.
Prende la parola l’Avv. Prosperi Mangili il
quale rappresenta, anche a nome del Collega
Acciai, le ragioni per le quali, nella qualità di
Liquidatore della Fondazione della Scuola
Forense del Lazio, oggi richiede la corresponsione di somme di denaro al Consiglio. Egli
ripercorre brevemente la storia della Fondazione Scuola Forense del Lazio, proponendo
di allegare al verbale un breve memorandum
sulla stessa.
L’Avv. Prosperi Mangili rievoca anche tutte le adesioni che la Fondazione ha avuto negli
anni, prima che nel 2001 l’Ordine di Roma
decise di uscire dalla Fondazione, per rientrarne poi nel 2005, approvandone i relativi bilan-
ci. A tal proposito egli ricorda, leggendole,
alcune espressioni a suo tempo profferite dall’allora Presidente dell’Ordine Cassiani, che
erano di assoluto merito dell’attività svolta
dalla Fondazione. Nell’adunanza consiliare
del 4 marzo 2005 si decise di abbandonare il
criterio di erogazione dei contributi sino ad
allora legato al numero degli iscritti ai singoli
Ordini. Il nuovo criterio introdotto fu quello,
sostanzialmente, di tipo “proporzionale-millesimale”, con contestuale rinuncia di cospicui crediti da parte della Fondazione. Ma dal
2006 l’Ordine di Roma decise di non pagare
più il proprio contributo, il che fece entrare in
crisi la Fondazione che in seguito è stata messa
in liquidazione. Sono tre le posizioni soggettive creditorie ancora aperte (il TFR e la retribuzione di un anno di una dipendente e due
parcelle di altrettanti consulenti), saldate le
quali è possibile per i liquidatori chiudere ogni
partita.
Prende la parola l’altro Liquidatore, Avv.
Gianmaria Giuseppe Acciai, già Tesoriere della Fondazione, il quale espone in modo analitico il debito della Fondazione che ad oggi
ammonta a poco più di 38.000,00 euro. Il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
sarebbe esposto per 43.140,00 euro. Egli comunica che ci sarebbe la possibilità di abbattere tale debito mediante accordi da stipulare
con i tre creditori, mediante l’arresto del computo delle somme a tutto l’anno 2007 (così
come avverrebbe per tutti gli altri Ordini del
distretto): in tal caso per il Consiglio la somma
sarebbe pari ad euro 23.497,12. E’ appena il
caso di sottolineare che l’attività svolta dai
Liquidatori è totalmente a titolo gratuito.
Interviene il Consigliere Nesta e chiede
che sia chiarito da chi fu deliberata la modifica
il criterio di contribuzione nel 2005. Risponde
l’Avv. Acciai che chiarisce che la decisione fu
presa dal Consiglio di Amministrazione della
Fondazione, al quale prendeva parte anche un
rappresentante del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma (il Presidente). Al mo-
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mento della liquidazione ogni Presidente di
Consiglio dell’Ordine faceva parte del Consiglio di Amministrazione e questo era presieduto dall’Avv. Carlo Martuccelli.
Su domanda del Consigliere Fasciotti l’Avv.
Acciai chiarisce che alla dipendente è stata
pagata integralmente, sino al 2008, la contribuzione previdenziale.
Il Consiglio, fatti allontanare i due Liquidatori, delibera, con il voto contrario del Consigliere Cerè, di accogliere a titolo definitivamente conciliativo la proposta di pagare la
somma di euro 23.498,00 a favore della Liquidazione della Scuola Forense del Lazio.
Rinnovo servizio ufficio copie, sentenze e
decreti ingiuntivi e iscrizioni a ruolo del
Giudice di Pace:
decisione conseguenziale
- I Consiglieri Cerè e Di Tosto rilevano che
dal 30 marzo 2010, il servizio di assistenza per
la scansione delle sentenze e decreti ingiuntivi
dell’Ufficio del Giudice di Pace di Roma è
stato sospeso per il mancato rinnovo del contratto di assistenza, provocando un fortissimo
disagio all’Avvocatura romana che è nella
impossibilità assoluta di richiedere copia delle
sentenze e dei decreti ingiuntivi.
Dal 16 aprile p.v., l’Ufficio del Giudice di
Pace, dovendo riorganizzare il servizio di giacenza delle sentenze e decreti da evadere,
ricomincerà a rilasciare in modo manuale le
sole copie dei decreti in scadenza mentre non
è ancora in grado di indicare la data di inizio
del rilascio delle copie sentenze.
I Consiglieri Cerè e Di Tosto sollecitano il
Consiglio ad approvare il contratto di assistenza per l’immediato ripristino del servizio.
All’uopo allegano 566 adesioni di Colleghi iscritti al Foro di Roma che richiedono
l’immediato rinnovo del contratto di assistenza per il ripristino del servizio.
Essi Consiglieri ricordano come il programma Arcdoc abbia consentito di scansionare tutte le sentenze e i decreti ingiuntivi dal
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febbraio del 2009 mentre dal mese di novembre 2009 è stato possibile attivare le richieste
degli stessi via e-mail diversamente da quanto
avveniva in precedenza dove i Colleghi erano
costretti a sopportare maggiori costi richiesti
dalle agenzie o ancor peggio ad iniziare file
fisiche ed estenuanti sin dalle ore 5.00 della
mattina. Rilevano, altresì, che la mancata approvazione dei controlli di assistenza comporterà la totale perdita dello sforzo economico
sostenuto nell’anno 2009 dal Consiglio, che
ha consentito l’acquisto del programma Arcdoc, n. 14 computers, n. 14 video, n. 14
licenze e relativi scanner; nonchè successivamente l’implemento delle attività di programma che ha permesso agli avvocati romani di
richiedere le copie via e-mail.
Essi Consiglieri ricordano che l’acquisto
dei beni sopraelencati sono stati concessi in
comodato d’uso all’Ufficio del Giudice di Pace.
I Consiglieri Cerè e Di Tosto rappresentano al Consiglio che la spesa di euro 750,00
mensili, somma occorrenda per risolvere la
paralisi dell’Ufficio del Giudice di Pace, sia
una spesa irrisoria rispetto all’efficacia del servizio e in considerazione dei disagi in precedenza richiamati.
Pertanto insistono nell’immediata approvazione dei controlli di assistenza come già
sollecitato nelle due precedenti adunanze.
Il Consigliere Fasciotti riferisce che, contrariamente a quanto comunicato in siti privati, a seguito della comunicazione del 7 aprile
2010 della Dirigente del Giudice di Pace di
Roma di blocco delle apparecchiature fornite
dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma e di richiesta di “riattivazione del servizio di assistenza con la ditta incaricata” il
Consiglio, sensibilissimo delle esigenze dei
Colleghi, ha incaricato sia il Consigliere Tesoriere che il Consigliere Fasciotti: a) di valutare,
con la massima urgenza, i costi relativi alle
procedure di scansionamento delle sentenze e
dei decreti ingiuntivi, con il rilascio delle relative copie; b) a riferire all’odierna adunanza
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del Consiglio anche in riferimento all’estensione del medesimo servizio presso le altre sedi
giudiziarie della Capitale e all’assunzione del
relativo onere; c) a rendere il rapporto con il
Dirigente dell’Ufficio del Giudice di Pace di
Roma, improntato ad un maggior scambio di
notizie e di collaborazione con tutto il Consiglio; d) a verificare, infine, quali oneri, relativi
all’assistenza, dovrebbero comunque far carico all’Amministrazione dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Il Consigliere Segretario comunica che
lunedi 12 aprile scorso, allarmato da una mail
inviata a tutto il Foro di Roma a firma dei
Consiglieri Vaglio e Di Tosto (nella quale
peraltro si ometteva di riferire che alla scorsa
adunanza il Consiglio aveva già deliberato di
rinviare la decisione finale ad oggi) sulla questione del servizio di scansione delle sentenze
e dei decreti ingiuntivi presso l’Ufficio copie
del Giudice di Pace, si recava presso il predetto
Ufficio, constatando che si era ritornati alla
procedura originaria a causa –come si leggeva
negli avvisi al pubblico ivi affissi– del mancato
rinnovo del contratto di assistenza tecnica.
Egli ha quindi chiesto e ottenuto un colloquio con il Dirigente Amministrativo dell’Ufficio, dr.ssa Di Bartolomeo, firmataria nei giorni
scorsi della lettera che lo stesso Consigliere
Segretario ha letto in Aula nell’adunanza dell’8
aprile. Il colloquio è stato intrattenuto alla
presenza di una impiegata addetta, tra l’altro,
all’attività di scansione dei provvedimenti che
ben era a conoscenza dell’intero procedimento amministrativo di cui trattasi.
Il Consigliere Segretario ha accertato quale fosse la causa del mancato funzionamento
del sistema (la scansione è perfettamente funzionante, mentre il sistema non consente la
trasmissione dei files dai pc delle cancellerie a
quelle dell’Ufficio Copie), apprendendo che
nei mesi precedenti vi erano stati numerosi
interventi di assistenza tecnica di tipo straordinario al software, non meglio precisati nei
contenuti e nelle soluzioni adottate dalla ditta
incaricata, che sono stati fatturati extra contratto. Egli ha avuto modo di appurare che di
tali interventi tecnici non è rimasta traccia
scritta, nè attività di verifica e controllo, atteso
che i funzionari del Giudice di Pace hanno
manifestato la loro impossibilità a operare
controlli di merito sull’assistenza svolta e si
sono dichiarati incompetenti ad effettuare
qualsivoglia verifica in merito. E’ stato però
riferito che l’inconveniente oggi riscontrato al
sistema si è già verificato più volte in passato
ed è sempre stato risolto con detti interventi in
regime di assistenza “straordinaria”. Non è
dato sapere se tale fenomeno possa dipendere
anche dalla rete informatica interna all’Ufficio
del Giudice di Pace, rispetto alla quale il Consiglio dell’Ordine non ha ovviamente alcun
onere o potere di intervento.
In sostanza, la spesa per gli interventi straordinari di assistenza tecnica è apparsa subito
fuori controllo e ha superato di gran lunga, nel
suo importo, quella preventivata e pattuita per
gli interventi ordinari, seppure questi fossero
previsti con cadenza settimanale.
Mette conto solo di evidenziare, e ciò lo si
sarà costretti a fare soprattutto a quei Colleghi
che hanno sottoscritto una petizione per la
riattivazione del servizio tout court, che nel
2009 il Consiglio ha sopportato una spesa
globale per poterlo attivare e manutenere pari
ad euro 124.378,15 (acquisto hardware, archiviazione digitale fasi 1-3, acquisto programma
informatico Arcdoc, implementazione programma informatico per richieste via mail,
assistenza tecnica ordinaria, assistenza tecnica
straordinaria, toner, retribuzione personale
interinale dedicato).
Il Consigliere Segretario ha appurato che i
due dipendenti interinali forniti dal Consiglio
erano stati addetti egualmente all’Ufficio Copie, per operazioni manuali, in ragione dell’impossibilità di far funzionare le apparecchiature informatiche.
A questo punto, sentiti il Presidente, il
Consigliere Tesoriere nonchè i Consiglieri
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Fasciotti e Graziani, è stata richiesta per iscritto adeguata giustificazione alla ditta appaltatrice degli interventi straordinari effettuati nel
tempo (ricevendo sul punto un riscontro generico e non soddisfacente), nonchè una nuova
offerta per il contratto di assistenza ordinaria,
a valere sino alla fine dell’anno solare. Tale
offerta risulta essere pari ad euro 6.375,00 oltre
IVA. Contemporaneamente si è risposto formalmente alla nota del Dirigente amministrativo dell’Ufficio del Giudice di Pace, assicurando collaborazione da parte del Consiglio
ma a condizione che nel prossimo futuro
l’Ufficio riesca ad assumere i costi gestionali
del servizio, non potendo l’Ordine continuare
a sopportarli all’infinito con un’opera di supplenza alle carenze dell’Ufficio stesso, e che
sin da subito i costi per il materiale di consumo
siano assunti direttamente dalla struttura del
Giudice di Pace.
Il Consigliere Di Tosto rileva che la spesa
di cui all’assistenza era la medesima da quella
da lui proposta, cioè che il costo era sempre di
euro 750,00 mensili e che precedentemente
era stato richiesto il rinnovo per il periodo 1°
aprile 2010–1° aprile 2011; osserva che il personale presso il Giudice di Pace era stato
comunque inviato dal Consiglio dell’Ordine
di Roma anche per altri servizi e quindi il costo
non può essere imputato solo per il rilascio
delle copie dei provvedimenti; comunica che
la petizione che lui ha lanciato con i colleghi
interessati è stata fatta solo per riattivare un
servizio e tale iniziativa non deve essere considerata “contro” il Consiglio ma a favore e a
sostegno dell’iniziativa.
Il Presidente rileva che nessuno disconosce che il Consigliere Di Tosto abbia a cuore le
sorti del servizio dell’Ufficio Copie dell’Ufficio del Giudice di Pace, ma ricorda al medesimo che sia la mail divulgata venerdì scorso sia
la petizione in atto sono improntate a scarsa
sensibilità istituzionale, posto che i firmatari
di quella mail ben sapevano -per essere stati
presenti all’adunanza dell’8 aprile– che oggi
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era stata già fissata, e messa all’ordine del
giorno, la questione della votazione definitiva
sulla vicenda, che, anche grazie all’intervento
del Consigliere Segretario presso la Dirigenza
del Giudice di Pace, in data odierna tutto si
sarebbe affrontato e risolto come sta avvenendo.
Il Presidente, altresì, senza alcuna sterile
polemica, evidenzia, poi, che molti Consiglieri, e il Presidente stesso, abbiano ricevuto oggi
telefonate da molti Colleghi estremamente
critici nei confronti di chi distribuiva presso gli
Uffici Giudiziari i “fogli/petizione” con un
evidente spirito mirante –quello sì- ad ingenerare polemiche sottacendo che la fattispecie
era già all’ordine del giorno del Consiglio.
Molti Colleghi hanno ritenuto che tale atteggiamento “quasi da campagna elettorale” non
era edificante per l’immagine del Consiglio e
addirittura altri Colleghi ne hanno dato una
descrizione ilare. Il Presidente si rammarica
che vi siano tali atteggiamenti da parte di
qualche Consigliere che dovrebbe dedicarsi
maggiormente ad evadere le tante pratiche
amministrative e disciplinari pendenti, invece
di distribuire “volantini” in Tribunale.
Il Consigliere Segretario, i Consiglieri Arditi di Castelvetere, Barbantini, Cipollone,
Condello, Fasciotti, Gianzi, Graziani, Rossi,
condividono appieno la riflessione del Presidente.
Il Consigliere Graziani si rivolge al Consigliere Di Tosto ricordandogli che qualche
giorno fa sarebbero dovuti andare insieme dal
Dirigente del Giudice di Pace, scoprendo poi
che lo stesso Consigliere Di Tosto aveva anticipato l’incontro, andando da solo al Giudice
di Pace, il giorno prima.
Il Consigliere Di Tosto nega che con la
mail abbia dato informazioni scorrette od
incomplete e che la comunicazione si è resa
necessaria solo per rappresentare una situazione di emergenza. Egli ribadisce che non ha mai
parlato male del Consiglio mentre aveva rapporti con i colleghi sulle domande e sui chia-
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rimenti relativi alla petizione. Quanto al problema riferito dal Consigliere Graziani egli si
era dichiarato solo disposto ad accompagnare
i due nuovi dipendenti presso il Giudice di
Pace e che nel giorno previsto in origine per
l’appuntamento egli non era più disponibile.
Il Consigliere Cerè osserva che questo è il
momento delle “Purghe”, che è grave la decisione che si sta maturando sul tema delle
pretese delle Camere Penali e dell’Associazione Nazionale Forense, ritardando così la discussione. Il Presidente invita il Consigliere
Cerè a volersi attenere strettamente al tema in
discussione ora. Il Consigliere Cerè prosegue
osservando che il Consiglio deve essere sensibile alle problematiche di quella parte dell’Avvocatura che non deve essere considerata di
serie B. Il Presidente torna ad invitare il Consigliere Cerè a parlare ora solo del problema in
oggetto e a non divagare. Il Consigliere Cerè
ringrazia i Consiglieri Di Tosto e Vaglio per le
battaglie che stanno conducendo relativamente
alla questione dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Ammette di essersi prestata a raccogliere le
firme sulla petizione in Tribunale e continuerà
con ogni mezzo a essere vicina alle battaglie
dell’Avvocatura come per il caso dei Difensori
d’Ufficio.
Il Consigliere Tesoriere rappresenta il disagio che il Consiglio ha subìto in questa settimana, dopo aver ricevuto una lettera di minacce da parte della Dr.ssa Di Bartolomeo, ed
essendosi l’Ufficio attivato solo per accertare i
costi sostenuti e quelli necessari per riattivare
il servizio di assistenza. E desta meraviglia sia
la mail di venerdì scorso, quando ben si sapeva
che oggi si sarebbe risolto il problema (in
modo tale che poi i firmatari non si sarebbero
potuti arrogare il relativo merito), sia la petizione lanciata in mala fede.
Il Consiglio, dato atto, decide di approvare
l’ultima offerta della Società di assistenza –
limitando il contratto al solo intervento settimanale ordinario– sino al 31 dicembre 2010,
delegando il Consigliere Tesoriere a sottoscri-
vere l’accettazione, comunicando la presente
delibera al Dirigente dell’Ufficio del Giudice
di Pace, delegando all’uopo il Consigliere Segretario e il Consigliere Graziani. Dichiara la
presente delibera immediatamente esecutiva.
Comunicazioni dei Consiglieri
- I Consiglieri Arditi di Castelvetere e Fasciotti comunicano di aver integrato la Commissione Famiglia, Minori e Immigrazione
con l’Avv. Nicolò Grisolia.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere comunica di aver integrato la Commissione Sportiva e Cultura con gli Avv.ti Eraldo Liberati,
Stefano Bruno Ruggeri e Alessandro Stagliano.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Graziani segnala che, presso il Tribunale Civile, non è disponibile un
servizio di affitto di toghe, del genere di quello
in uso presso gli uffici penali e presso le Corti
di Cassazione e di Appello. Ciò comporta che,
sovente, i Colleghi che ne sono sprovvisti non
hanno modo di dotarsene per indossarla alle
udienze per le quali ciò sia richiesto, quali –ad
esempio- quelle collegiali del “rito societario”.
Poichè tale circostanza è stata fatta rilevare, il
Consigliere Graziani propone che vengano
presi contatti con la sezione del Tribunale
competente per il “rito societario” al fine di
concordare modalità con cui fare in modo
che, in occasione delle udienze collegiali, i
Colleghi possano trovare in aula due toghe
fornite a cura del Consiglio.
Il Consiglio incarica il Consigliere Graziani a verificare il servizio di custodia presso il
Tribunale fermo restando che le due toghe
saranno comunque prese da quelle in dotazione al Consiglio e appartenenti ai Consiglieri
non più in carica.
- Il Consigliere Graziani –anche per conto
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del Consigliere Condello (momentaneamente impegnato in convegno fuori Roma)- segnala l’esigenza di fornire ai Colleghi la facoltà di
connettersi ad internet (con proprie risorse
quali personal computer portatili, palmari,
PDA, cellulari, ecc.) dalle principali sedi giudiziarie del Foro di Roma. Tale opportunità può
essere ormai ottenuta a basso costo per tutti gli
iscritti, grazie all’utilizzo di tecnologia WIFI
(cioè “wireless”, senza fili), strumento in grande sviluppo sostenuto anche da varie Pubbliche Amministrazioni (Provincia di Roma,
Comune di Roma, CNR, ecc.) impegnate nell’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche del Paese. Grazie all’installazione di
strumenti di ridotte dimensioni (gli “access
point”) e al rilascio di password specifiche per
ciascun iscritto, è ora già possibile disporre di
aree (individuabili –ad esempio- nelle “sale
avvocati”) da cui i Colleghi possano gratuitamente connettersi a internet grazie alla preziosa risorsa messa a disposizione dal Consiglio.
Il Consigliere Graziani chiede, perciò, di
avviare: a) la ricerca con un operatore di telecomunicazioni che, già fornendo tale servizio
su Roma anche nell’ambito di progetti riconducibili ad Istituzioni locali, sia in grado di
condurre alla celere realizzazione di infrastruttura fruibile –quanto meno in via sperimentale- da almeno 4 sedi (Giudice di Pace in Via
Teulada, Sala Avvocati in Piazzale Clodio,
Sala Avvocati in Viale Giulio Cesare e Ufficio
Notifiche in Via Lepanto); b) la presentazione
del progetto al Presidente del Tribunale Ordinario di Roma e alle altre Autorità competenti
perchè esprimano il proprio assenso e concedano le necessarie autorizzazioni all’impianto.
Il Consiglio delega il Consigliere Graziani
a effettuare uno studio analitico della questione con ogni possibile soluzione.
- Il Consigliere Fasciotti, anche a nome del
Consigliere Barbantini, riferisce che, a seguito
di delibera consiliare del 30 marzo 2010, han-
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no esaminato la documentazione attinente
all’intervenuto rapporto con la G.D. Dynamic
Solutions S.r.l. in ordine “al voto elettronico
Consiglieri dell’Ordine 2010 acquisizione
Software”, prendendo visione dei seguenti
documenti: fattura dif. 87 del 10 febbraio
2010; mandato n. 303 del 24 luglio 2009 per
l’acquisizione di Software del 18 febbraio 2010;
fattura dif. 44 dell’11 giugno 2009 per euro
21.600,00 (euro 18.000,00 + 3.600,00 per IVA);
estratto dal verbale dell’adunanza del 16 luglio
2009; verbale di collaudo del 16 luglio 2009,
sottoscritto in pari data dal Presidente protempore; contratto di fornitura e servizi, sottoscritto in pari data dal Presidente pro-tempore; contratto di fornitura e servizi, sottoscritto (in ogni pagina) in data 18 dicembre
2008; comunicazione dell’11 novembre 2008
di scelta della G.D. Dynamic Solutions S.r.l.;
lettera del 4 dicembre 2008 di rimessa del
contratto; copia del bonifico del 4 dicembre
2008 per euro 838,44 alla Piemme Concessionaria di pubblicità.
I Consiglieri Barbantini e Fasciotti hanno
rilevato che il contratto prevedeva: A) la fornitura del Software per la gestione di consultazioni elettorali nominali o di liste attraverso
cabine elettorali e seggi informatizzati; il noleggio delle attrezzature elaborative necessarie
per lo svolgimento delle elezioni, da installare
nelle cabine elettorali; il trasporto, l’installazione, il montaggio e lo smontaggio delle
attrezzature; l’assistenza tecnica da parte di
personale qualificato durante lo svolgimento
delle elezioni; l’erogazione di un corso di
utilizzo del Software per i presidenti di seggio
e per il personale di supporto messo a disposizione dal licenziatario; B) nessuna eccezione
di alcun tipo in ordine all’adempimento da
parte della Soc. G.D. Dynamic Solutions S.r.l.
è stata sollevata nè in corso di esecuzione
dell’oggetto del contratto nè nel termine di
legge ad esecuzione avvenuta; C) gli obblighi
del concedente appaiono essere stati adempiuti conformemente alle previsioni contrat-
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tuali; D) quanto richiesto dal concedente appare conforme agli importi previsti e riportati
nella tabella sottoscritta in data 18.12.2008 dal
licenziatario sub clausola n. 11 “Termini Economici e Modalità di pagamento” del “Contratto di Fornitura e Servizi”.
Il Consigliere Fasciotti, anche a nome del
Consigliere Barbantini, esprime parere favorevole a che il Consiglio deliberi il completo
adempimento delle obbligazioni facenti capo
all’Ordine degli Avvocati di Roma.
Il Consiglio approva la relazione, delibera
di procedere al pagamento alla Società G. D.
Dynamic Solution S.r.l., invitando comunque il Consigliere Tesoriere a chiedere alla
Società una riduzione sul corrispettivo finale,
nell’auspicio di future collaborazioni.
Approvazione dei verbali nn. 12 e 13
delle adunanze dell’8 e del 13 aprile 2010
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva i
verbali nn. 12 e 13 delle adunanze dell’8 aprile
e del 13 aprile 2010.
Pratiche disciplinari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza si
è proceduto all’esame collegiale delle singole
proposte di archiviazione (27) o di apertura di
procedimento disciplinare (2).
(omissis)
Pareri su note di onorari
(omissis)
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi 48 pareri su note di onorari:
(omissis)
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonché i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo
Nesta, Alessandro Graziani, Mauro Vaglio,
Livia Rossi, Donatella Cerè, Pietro Di Tosto.
Proc.disc. n.8031 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.8047 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.8065 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.7984 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.7980 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.7989 nei confronti dell’Avv.
(omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.8027 nei confronti degli
Avv.ti (omissis) e (omissis)
(omissis)
ADUNANZA DEL 20 APRILE 2010
ADUNANZA DEL 22 APRILE 2010
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
n.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Cancellazioni
a domanda
per trasferimento
Nulla osta al trasferimento
n.
n.
n.
4
1
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n. 14
Iscrizioni e abilitazioni
n.
1
Abilitazioni
n. 13
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
2
Cancellazioni
a domanda
n.
1
per trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n.
1
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
n.
1
Emessi
n.
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SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
n.
10
PARERI
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo
Nesta, Domenico Condello, Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella
Cerè, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
Incontro con l’Avv. Giorgio Gelera
Presidente dello Sci Club Avvocati
Romani
- Vengono ammessi in Aula i rappresentanti dello Sci Club Avvocati Romani, i quali
premettono che intendono donare la coppa
valdostana vinta all’ultimo Campionato.
Il Presidente introduce l’incontro ringra-
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ziando, a nome del Consiglio, i Colleghi presenti (Avv.ti Giorgio Gelera, Aleandro Tinelli,
Cinzia De Micheli, Cesare Berti, Carlo Rotili,
Fabrizio Gizzi, Claudio Macioci, Francesco
Storace e Francesca Paulucci Baroukh Storace)
e ricordando che lo Sci Club è stato fondato
addirittura nel 1968 e si pone quindi a buon
diritto tra i più antichi Organismi sportivi
dell’Ordine.
Dopo di ciò prende la parola il Consigliere
Barbantini il quale ha rappresentato l’Ordine
di Roma in Valle d’Aosta e relaziona sul
predetto Campionato, come del resto ha già
fatto nella pregressa adunanza, sullo splendido risultato ottenuto, nelle varie categorie,
dagli Avvocati capitolini. Ricorda ancora il
Convegno svoltosi a margine del Campionato, che ha avuto un ottimo successo.
A questo punto prende la parola l’Avv.
Giorgio Gelera, il quale ringrazia innanzitutto
il Consiglio per l’aiuto (economico e non)
fornito allo Sci Club e illustra, in breve, le varie
discipline sportive svoltesi nel Campionato e
i risultati ottenuti dai Colleghi romani. Egli, a
nome dello Sci Club, dona quindi al Consiglio la Coppa vinta che consegna nelle mani
del Consigliere Barbantini e che rappresenta il
simbolo della Regione valdostana.
Proc. disc. n. 7992 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
Proc. disc. n. 8097 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
(omissis)
- Il Presidente comunica che oggi il Consigliere Segretario Murra festeggia il proprio
compleanno e gli rivolge i più sentiti auguri. Il
Consigliere Segretario ringrazia affettuosamente, unendo a tale ringraziamento quello che
egli rivolge al personale dipendente per il
gentile omaggio ricevuto.
Il Consiglio si associa.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Presidente riferisce sulla lettera del
Dott. Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pervenuta in data 22 aprile 2010, in risposta
alla nota dell’Avv. Carlo Priolo esaminata dal
Consiglio nell’adunanza del 15 aprile u.s.,
relativamente alle argomentazioni trattate
durante la trasmissione televisiva “Ballarò”
andata in onda il 6 aprile scorso, sulla condizione della classe forense, sull’abolizione delle
tariffe minime, sul patto di quota lite e sull’affermazione che gli avvocati siano una corporazione o addirittura una casta.
Il Consiglio delibera di inviare detta risposta a tutti gli Ordini professionali che hanno
adottato delibere sullo specifico argomento,
pervenute al nostro Consiglio, nonchè ai propri iscritti che sul tema hanno manifestato le
loro perplessità.
Proc. disc. n. 8002 nei confronti degli
Avv.ti (omissis) e (omissis)
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) – pareri
dal n. 2529 al 2535
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) – parere
n. 2702
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) – parere
n. 3126
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) – parere n.
3711
(omissis)
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
- Il Consigliere Segretario comunica che il
Presidente della Corte di Appello di Roma,
Dott. Giorgio Santacroce, con nota prot. n.
12699 del 15 aprile u.s., ha designato quale
Componente di propria nomina del Consiglio
Direttivo della Camera di Conciliazione, la
Dott.ssa Maria Paola Massani, già Consigliere
presso la Corte di Appello di Roma ed ora in
quiescenza.
Il Consigliere Segretario ricorda che, ai
sensi dello Statuto della Camera di Conciliazione, ora lui e la Dott.ssa Massani dovranno
designare congiuntamente il Presidente dell’Organismo.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario riferisce della
nota pervenuta dalla Seconda Sezione della
Corte di Appello di Roma, accompagnatoria
del provvedimento reso in data 6 aprile 2010 e
col quale si è disposta la revoca d’ufficio
dell’ammissione al Patrocinio a spese dello
Stato vista la manifesta inammissibilità della
domanda giudiziale (si trattava di un atto di
appello avverso sentenza non impugnabile
con il gravame ordinario).
Nel ringraziare quanti, fra i Consiglieri, si
dedicano ad un lavoro improbo quale quello
dell’esame delle richieste di ammissione al
Patrocinio a spese dello Stato rileva, però, che
l’unico elemento che l’Ordine è chiamato a
verificare, seppur prima facie, è quello della
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
non manifesta infondatezza dell’istanza. Se,
poi, la domanda concerne una causa non solo
manifestamente infondata ma finanche evidentemente inammissibile è necessario che
l’Ordine effettui un filtro effettivo su questa
tipologia di domande, la cui ammissione aggrava ovviamente il bilancio dello Stato, non
essendo ragionevole poi che si debba apprendere della revoca dell’ammissione per effetto
di un provvedimento giurisdizionale.
Suggerisce, quindi,che l’Ufficio amministrativo si adoperi per far completare ai cittadini la domanda di ammissione mediante l’utilizzo di formule più esaustive di quelle di
solito adoperate, in modo da permettere al
Consigliere Istruttore di turno –al quale raccomanda comunque la massima attenzione– e
quindi allo stesso Consiglio di poter esercitare
i propri poteri di controllo in modo più pregnante, soprattutto per quel che riguarda le
cause attive (alla luce del fatto che il modulo
oggi esistente non prevede il deposito di particolari documenti che attengono al merito
della controversia).
Il Consigliere Cerè comunica che questa
revoca è a sua memoria la prima motivata su
questo punto. Ella si augura che l’Ufficio sia
affidato a Consigliere che esamini con la dovuta attenzione le domande di ammissioni. Il
problema è quello della documentazione da
allegare alla domanda da parte dell’istante.
Suggerisce al Consigliere delegato di non dare
eccessivo peso al problema oggi sollevato.
Il Consigliere Barbantini suggerisce che sia
opportuno affiancare altri Consiglieri a quello
delegato oggi, in relazione all’enorme mole di
lavoro che egli deve smaltire.
Il Consigliere Fasciotti sottolinea che svolge questo lavoro con molta attenzione e lo
riesce a smaltire con sufficiente tranquillità.
L’evento oggi esposto dal Consigliere Segretario si è verificato su una istanza depositata nel
pregresso biennio.
Il Consigliere Cerè interrompe il Consigliere Fasciotti e viene richiamata immediata-
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mente dal Presidente che la invita a replicare
non appena l’altro interlocutore ha terminato
di parlare.
Il Consigliere Cerè fa presente che i documenti richiesti per la dimostrazione della sussistenza del limite reddituale, in capo all’istante, sono assolutamente adeguati.
Il Consigliere Segretario rileva che il provvedimento oggi all’esame del Consiglio, adottato dalla Corte di appello, non ha nulla a che
vedere con i limiti reddituali – e quindi l’intervento del Consigliere Cerè è incoerente - ma
concerne il dovere del Consiglio di verificare
la palese inammissibilità od infondatezza della domanda giudiziale per la quale si chiede
l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato.
Il Consiglio, dato atto, delega il Consigliere Fasciotti a valutare l’eventuale integrazione
della lista documentale nel caso delle istanze
di ammissione al patrocinio a spese dello Stato
relative a controversie attive, raccomandando
la massima attenzione onde evitare che siano
rilasciati provvedimenti favorevoli in caso di
istanze manifestamente inammissibili od infondate.
- Il Consigliere Segretario comunica di
aver partecipato ai lavori del Convegno “Verso il Codice del Processo Amministrativo”,
tenutosi il 21 aprile scorso presso l’Aula Magna della Corte di Cassazione.
Il simposio, organizzato a margine della
presentazione dell’omonimo volume curato
dal Collega Gianluigi Pellegrino, ha visto le
relazioni, tra gli altri, del Primo Presidente
della Suprema Corte, Dott. Vincenzo Carbone, del Presidente Aggiunto del Consiglio di
Stato, Dott. Pasquale de Lise, del Prof. Natalino Irti, del Presidente di Sezione della Corte di
Cassazione, Dott. Rosario Morelli, del Presidente della Sezione Atti Normativi del Consiglio di Stato, Dott. Giancarlo Coraggio.
L’introduzione è stata curata dal Presidente della Commissione Giustizia del Senato
della Repubblica, On.le Avv. Filippo Berselli.
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Al Convegno ha partecipato un foltissimo
uditorio.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario comunica che il
21 aprile scorso ha ricevuto all’Ordine un
avvocato il quale lamentava che, dovendo
sostituire un collega nella discussione di un
ricorso presso la Corte di Cassazione, gli veniva richiesto da parte del cancelliere di apporre
una autocertificazione in calce alla delega con
la quale asseverare di essere iscritto nell’Albo
Speciale dei difensori abilitati dinanzi alle
Magistrature Superiori. Il cancelliere giustificava la pretesa con riferimento a una circolare
emanata in tal senso dal Primo Presidente.
Il Consigliere Segretario, ritenendo umiliante e indecoroso richiedere ai colleghi di
effettuare tale autocertificazione, ha scritto al
Primo Presidente suggerendo di sostituire tale
incombente con l’esibizione del tesserino di
appartenenza all’Ordine Professionale, dal
quale si evince chiaramente se l’avvocato è
abilitato o meno a difendere dinanzi alla Suprema Corte.
Il Consiglio ne prende atto e attende l’esito
dell’annunciata lettera.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avv.ti Silvia Apollo, Amedeo
Bilotto, Lorenza Ceccaroni, Vittorio Chiapponi, Valerio Colapaoli, Silvia Comoglio, Francesca Dionisi, Andrea Gangale, Luigi Maggesi,
Letizia Francesca Salerno,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Avv. Giovanni Malinconico, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvoca-
ti di Latina, pervenuta in data 12 aprile 2010,
nella quale commenta l’intervento dell’Avv.
Stefania Cherubini, Coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’O.U.A., alla
puntata del programma televisivo “Ballarò”,
trasmessa il 6 aprile scorso.
Il Consiglio ribadisce quanto deliberato
poc’anzi a proposito della risposta che il Presidente dell’Antitrust ha inviato al Collega Carlo Priolo.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’O.U.A. -Organismo Unitario per
l’Avvocatura Italiana- pervenuta in data 9 aprile 2010, accompagnatoria del comunicato
stampa relativo alla lettera inviata dal Presidente De Tilla al Presidente della RAI, Dott.
Paolo Garimberti in merito alla denuncia della
mancanza di equilibrio informativo nei confronti dei liberi professionisti nel corso della
trasmissione televisiva “Ballarò” del 6 aprile
scorso.
Il Consiglio ribadisce quanto deliberato
poc’anzi a proposito della risposta che il Presidente dell’Antitrust ha inviato al Collega Carlo Priolo.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Unione delle Camere Penali Italiane, pervenuta in data 15 aprile 2010, con la
quale trasmette la delibera del 13 aprile u.s.
approvata dalla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane relativa alla richiesta dell’immediata convocazione del Consiglio delle
Camere Penali Italiane per esprimere le proprie valutazioni circa il percorso politico intrapreso in punto di Riforma dell’Ordinamento
Forense, nonchè in merito alla bozza di regolamento sulla specializzazione forense in materia penalistica.
Il Consiglio delega il Consigliere Cipollone all’esame ed alla relazione.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’O.U.A. -Organismo Unitario per
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l’Avvocatura Italiana- pervenuta in data 15
aprile 2010, accompagnatoria del comunicato
stampa relativo alla lettera inviata dal Presidente De Tilla in merito all’incontro nazionale unitario dell’Avvocatura, avvenuto a Baveno/Stresa a margine della nona Conferenza
Nazionale della Cassa Forense il 16 aprile u.s.,
per discutere di media-conciliazione e per
decidere le iniziative di protesta da attuare e
chiedere al Ministro della Giustizia Alfano la
“modifica del decreto legislativo su obbligatorietà, assistenza facoltativa e annullamento
del mandato”.
Il Consiglio ne prende atto.
Il Consiglio delega il Consigliere Tesoriere
all’esame e alla relazione, tenuto anche conto
di una pregressa deliberazione assunta dall’Ordine.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’O.U.A. – Organismo Unitario per
l’Avvocatura Italiana- pervenuta in data 16
aprile 2010, accompagnatoria del comunicato
stampa relativo alla lettera inviata dal Presidente De Tilla in merito alla solidarietà verso
l’iniziativa del Ministro della Giustizia Alfano
nei confronti della Legge Bersani e alla contestazione degli ideologismi di chi si oppone alla
Riforma Forense.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Ufficio Periti del Tribunale Ordinario Penale di Roma, pervenuta in data 19 aprile
2010, relativa alla riunione del Comitato Albo
Periti, indetta per il giorno 25 maggio p.v. alle
ore 15.30 presso la Città Giudiziaria –Palazzo
del Tribunale Penale Edificio A piano I aula 9°
GUP.
Il Consiglio delega il Consigliere Arditi di
Castelvetere.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Dott. Paolo de Fiore, Presidente del
Tribunale Ordinario di Roma, pervenuta il 16
aprile u.s., con la quale assicura, non appena
ricevuto riconoscimento da parte del Ministero della Giustizia, di mettere a disposizione un
locale adeguato ad ospitare l’organismo di
conciliazione di diretta emanazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Il Consiglio ne prende atto con soddisfazione.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
richiesta del Dott. Pier Paolo D’Andria, Direttore della Casa Circondariale di Viterbo, pervenuta il 15 aprile 2010, relativa al problema
dell’inoltro delle nomine da parte di detenuti
ai difensori.
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- Il Consigliere Segretario riferisce sull’istanza dell’Avv. Raniero Valle, pervenuta il 16
aprile 2010, con la quale chiede l’intervento
del Consiglio nei confronti della Equitalia
Gerit, in ordine a fatti denunciati dallo stesso
professionista tramite due interviste rilasciate
al quotidiano “Il Messaggero”.
Il Consiglio delega il Consigliere Graziani
per esame e relazione.
- Il Consigliere Segretario comunica che
ieri l’altro è scomparsa, dopo breve ma inesorabile malattia, la giovane Collega Donatella
Gianni. Esprime il proprio cordoglio tenuto
anche conto che l’Avv. Gianni svolse la sua
pratica forense, nel biennio 1997/1998, presso
l’Avvocatura civica.
Il Consiglio si associa, con mestizia, ai
sentimenti di cordoglio e delega il Consigliere
Segretario a manifestare le condoglianze alla
famiglia.
Comunicazioni del Consigliere Tesoriere
- Il Consigliere Tesoriere riferisce sulla
lettera inviata al Consiglio dall’Avv. Cinzia
Gauttieri relativa alla raccolta di fondi e di una
giornata dedicata alla memoria del Collega
Avv. Rino Nigro, scomparso tragicamente il
17 luglio 2008, per un progetto umanitario
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sostenuto da Emergency.
Già lo scorso anno è stato raggiunto l’obiettivo posto: ricordare un grande amico, senza
retorica nè tristezza e contribuire al progetto
di Emergency per il Centro di maternità dell’Ospedale di Anabah in Afganistan raccogliendo la somma di euro 6.811,80.
Quest’anno l’obiettivo è quello di acquistare valvole cardiache per il Centro Salam di
cardiochirurgia, in Sudan. Ogni valvola costa
mediamente 960,00 euro.
Il Consiglio approva la donazione per l’acquisto di 5 valvole cardiache.
- Il Consigliere Tesoriere propone di indire
l’Assemblea Ordinaria degli Iscritti per il giorno 13 maggio 2010 alle ore 12.00.
Il Consiglio approva e manda agli Uffici
per l’organizzazione e per tutte le incombenza
previste.
- Il Consigliere Tesoriere, con riferimento
alle delibere del Consiglio del 1° e dell’8 ottobre 2009 relative all’acquisto di un nuovo
programma di contabilità e alla successiva
decisione di far verificare dal sistemista informatico di fiducia dell’Ordine la completa compatibilità con il sistema in dotazione al Consiglio delle due proposte pervenute dalle Società Blucrm e Gisa, invita i Consiglieri a visionare le relazioni del predetto consulente informatico e del consulente contabile dell’Ordine
che ha provveduto a far distribuire.
Il Signor Virgilio Sabatini, sistemista informatico dell’Ordine, in data 12 novembre 2009,
ha relazionato al Consiglio che era più opportuno acquistare il programma fornito dalla
Società Gisa perchè tale applicativo “gira” in
maniera nativa su Power System i5, macchina
in dotazione all’Ordine.
Il Dott. Spoti, consulente contabile dell’Ordine, nella relazione depositata riferisce di
aver contattato i Responsabili Amministrativi
di due Enti che utilizzano il programma della
Società Gisa e precisamente: il Dott. Cangemi
dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e la
Dott.ssa Mengucci dell’Ente Aeroclub d’Italia, i quali si sono dichiarati soddisfatti del
programma di contabilità.
Il Consiglio ne prende atto e delibera l’acquisto del programma di contabilità proposto
dalla Società Gisa.
Consigli Giudiziari della Corte di
Appello di Roma: eventuale rinnovo
incarichi
- Il Consigliere Tesoriere, nell’ottica di
garantire una turnazione dei rappresentanti
del Consiglio in seno al Consiglio Giudiziario
della Corte di Appello di Roma, anche alla
luce del fatto che il Consiglio è stato da poco
rinnovato, ritiene che sarebbe opportuno procedere alla rinnovazione degli incarichi. Comunica che il Consigliere Cipollone ha espresso la sua disponibilità a rimettere il proprio
mandato.
Il Consigliere Cerè, premesso di aver preso
atto dello spirito con il quale il Consigliere
Tesoriere ha fatto la sua comunicazione, nega
il proprio consenso a rimettere il mandato e si
stupisce della comunicazione, reputandola
sconveniente e dichiarando che non le piacciono le prese in giro anche alla luce del fatto
che non le sono state intestate alcune delle
Commissioni di studio, dopo dieci anni di
attività da Consigliere.
Il Consigliere Vaglio dichiara di non condividere il senso della comunicazione.
Il Consiglio ne prende atto.
Comunicazioni dei Consiglieri
- Il Presidente e il Consigliere Condello
comunicano i nomi dei Colleghi che hanno
dato la disponibilità a far parte della Commissione di Diritto Fallimentare e Procedure Concorsuali:
Coordinatori: Avv.ti Antonio Conte e
Domenico Condello
Coordinatore Vicario: Avv. Tommaso
Marvasi
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Componenti: Avv.ti Marco Antonelli,
Andrea Maria Azzaro, Stefania Bellei, Massimo Bottari, Daniela Campus, Giorgio Condemi, Antonio D’Agostino, Fabio De Angelis,
Sergio De Felice, Alessandro Di Majo, Riccardo Di Pasquale, Walter Feliciani, Giuseppe
Femia, Elisabetta Ferrini, Fabrizio Gizzi, Luca
Gratteri, Nicolò Grisolia, Mario Guido, Giuseppina Ivone, Marina La Ricca, Roberto
Marraffa, Laura Matteucci, Luisa Melara, Andrea Melucco, Aldo Mongiello, Maria Virginia Perazzoli, Dante Picca, Fabrizio Ranieri,
Paola Remigi, Riccardo Riedi, Carlo Romeo,
Antonio Spataro, Emanuele Squarcia, Patrizia
Velletri, Jacopo Vivaldi, Eleuterio Zuena.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Segretario Murra e il Consigliere Nesta comunicano di aver integrato la
Commissione Diritto e Procedura Civile con
i Colleghi: Avv.ti Giuseppe Franchitti e Francesco Piselli.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere, quale Coordinatore della Commissione Sportiva,
comunica che in data 13 maggio 2010, alle ore
20.30, presso il Campo Testa (Tor di Quinto)
si svolgerà una partita di calcio in memoria di
Valentina Straccia. Il ricavato della manifestazione, riferisce il Consigliere Cipollone –effettivo organizzatore dell’evento- verrà devoluto
in beneficienza all’Ospedale S. Maria della
Misericordia di Udine (Reparto di Pediatria –
Settore Oncologia Pediatrica), per la ricerca
della cura contro i tumori cerebrali infantili.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere chiede
che, all’evento, venga data divulgazione attraverso gli strumenti del Consiglio.
Il Consiglio delibera che l’evento venga
pubblicato sul sito dell’Ordine e stanzia un
contributo di euro 2.000,00.
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere, quale Coordinatore della Commissione Sportiva,
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dichiara che –per la carica di Coordinatore
Vicario della medesima- viene nominato l’Avv.
Massimiliano Venceslai, che sostituirà l’Avv.
Nicola Colavita, designato per altre funzioni.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere comunica di integrare la Commissione Sportiva con
l’inserimento degli Avv.ti Francesco Consalvi
e Pierpaolo Pucci.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- I Consiglieri Arditi di Castelvetere e Fasciotti comunicano di integrare la Commissione Famiglia con l’inserimento degli Avv.ti
Alessandra Giuliani e Daniele Villa.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Cipollone, in relazione alla
nota in data 6 aprile 2010 del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria, Direzione Casa di Reclusione di Rebibbia con la quale
viene richiesto se l’Ordine di Roma intenda
ricevere la comunicazione dell’intervenuta
nomina dei difensori da parte di detenuti,
rileva che il Consiglio con delibera del 3
dicembre 2009 ha ritenuto di non effettuare
gli adempimenti prospettati dal predetto Dipartimento.
Fa inoltre rilevare che la decisione del
nostro Consiglio, che ricalcava quella di altri
Ordini Forensi Territoriali, tra cui quello di
Firenze e Palermo, è stata poi adottata da quasi
tutti gli Ordini forensi in campo nazionale.
Il Consiglio prende atto della relazione del
Consigliere Cipollone e dispone di inviare la
delibera del 3 dicembre sull’argomento all’Amministrazione istante.
- Il Consigliere Condello, Coordinatore
della Commissione Mediazione per la Conciliazione delle Controversie Civili e Commerciali, informa il Consiglio di aver contattato la
Direzione Generale del Ministero della Giustizia per attivare l’organismo di mediazione e
l’ente di formazione dei Mediatori ai sensi del
D.lgs. n. 28/2010. I nuovi decreti ministeriali,
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previsti da detto Decreto Legislativo, con le
disposizioni di attuazione dei nuovi organismi
ex artt. 16 e 19, sono in fase di emanazione. In
attesa è già possibile procedere con l’iscrizione
del Consiglio tra gli Organismi di Conciliazione e gli Enti di formazione come regolati dai
D.M. nn. 222/2004 e 223/2004.
Il Consigliere Condello chiede al Consiglio di essere autorizzato a procedere con gli
adempimenti necessari, previsti da detta normativa, per procedere all’iscrizione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma tra i
soggetti di cui alle normative suindicate.
Il Consiglio, dato atto, autorizza il Consigliere Condello, mandando al Presidente di
valutare l’opportunità di fondere le Commissioni Mediazione e Conciliazione, allo stato
distinte.
- Il Consigliere Condello, Delegato ai rapporti con il Consiglio Nazionale Forense, informa il Consiglio di aver incontrato il Consigliere Nazionale Avv. Nicola Bianchi, delegato dal Presidente Guido Alpa, con riferimento
al protocollo d’intesa che il C.N.F. ha in fase
di sottoscrizione con il Ministero delle Entrate
e il Consiglio di Presidenza della Giustizia
Tributaria.
Il protocollo prevede la costituzione di un
gruppo di lavoro da parte del Consiglio Nazionale Forense, con l’assistenza del Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Roma, per la
realizzazione, sperimentazione e verifica del
progetto di sperimentazione del processo Tributario Telematico. Per tutte le dette operazioni di sperimentazione dovranno essere individuati e designati, dopo la sottoscrizione
del protocollo da parte delle competenti Autorità, alcuni Avvocati romani tributaristi.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Condello comunica i nominativi di altri Colleghi che hanno dato la
disponibilità a collaborare con la Commissione Mediazione: Avv.ti Viviana Bucarelli, Giu-
seppina Capranica, Luca Cesaretti, Domenico Marconi, Andrea Zanello.
Il Consiglio ne prende atto.
- I Consiglieri Condello e Graziani riferiscono di avere avuto un incontro con il Dott.
Cottone (Magistrato addetto al Gruppo di
Coordinamento per il Processo Civile Telematico) per analizzare gli aspetti che riguardano le modalità di utilizzo di tale metodologia.
Nel corso dell’incontro, è stato sottolineato
che, dopo un iniziale incremento, il numero
degli invii degli atti per via telematica ha
mostrato una notevole flessione. Nel corso
della riunione è stato sottolineato che il Processo Civile Telematico necessita sia di propaganda dell’iniziativa, sia di istituzione di punto informativo anche presso il Tribunale, sia di
incontri informativi e didattici rivolti ai Colleghi. Anche per conto della sezione di tribunale
di appartenenza, il Dott. Cottone ha dichiarato la disponibilità (propria e di altri magistrati
coinvolti nel progetto del PCT) a partecipare a
incontri formativi nel corso dei quali divulgare
le modalità dell’utilizzo telematico per il deposito degli atti. Il Dott. Cottone ha peraltro
indicato: a) l’esigenza di acquisire dal Punto di
Accesso l’indicazione dei flussi relativi agli
invii telematici effettuati dall’inizio dell’anno
2010; b) l’esigenza di acquisire l’elenco delle
PEC degli iscritti all’Ordine di Roma per utilizzarle ai fini delle comunicazioni con gli
ausiliari del giudice del processo esecutivo; c)
il probabile avvio (stante la prossima sperimentazione ai Tribunali di Napoli e Genova)
del pagamento telematico del contributo unificato per atti giudiziari; d) l’avvio del Processo
Civile Telematico presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Roma, limitatamente a
limitati procedimenti e sotto la cura del Giudice Delegato Dott. Ruggiero; e) la prossima
disponibilità di un punto informativo sul Processo Civile Telematico, presso il quale possano divulgarsi le metodologie del PCT e possano risolversi le problematiche più elementari
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rappresentate dai colleghi. Necessitando uno
stretto monitoraggio delle iniziative da condursi, con il Dott. Cottone sono state individuate le date del 10 maggio, 24 maggio, 7
giugno e 21 giugno 2010 per ulteriori incontri
di ragguaglio sulle problematiche del Processo
Civile Telematico. I Consiglieri Condello e
Graziani chiedono al Consiglio di confermare
l’incarico (già attribuito nello scorso biennio)
agli avvocati Piero Compagnoni, Antonio
Labate e Massimo Pagliari per seguire i lavori
del Gruppo di Coordinamento per il Processo
Civile Telematico. I Consiglieri Condello e
Graziani comunicano inoltre che, grazie all’apporto dei componenti della Commissione
Informatica, appare possibile organizzare eventi formativi (con attribuzione di crediti formativi per i partecipanti), relativamente ai quali
verranno tempestivamente comunicati al Consiglio il calendario e i relatori.
Il Consiglio conferma l’incarico attribuito
e approva.
- I Consiglieri Condello e Graziani comunicano al Consiglio di aver incontrato a Baveno (durante la Conferenza della Cassa Forense) il responsabile della gestione informatica
del sito web del Consiglio, Dott. Fabbrini
della Società Lextel e di aver, con lo stesso e
alla presenza di un programmatore, analizzato
la possibilità di un immediato restyling del sito
per renderlo più “efficiente”, più “funzionale”
e più “navigabile”.
I Consiglieri Condello e Graziani hanno
concordato con il responsabile Lextel di predisporre una proposta di sistemazione del sito
web, in attesa di rivedere completamente il
portale e di adeguarlo alle nuove possibili
utilizzazioni e alle nuove tecnologie, per consentire la presentazione della nuova versione,
entro pochi giorni, al Consiglio.
Il Consiglio, ferma restando l’esigenza di
rinnovare completamente il portale, autorizza
i due Consiglieri delegati a lavorare per un
primo intervento di modifica del sito, che lo
renda più fruibile.
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- I Consiglieri Condello e Graziani riferiscono di avere organizzato sei eventi formativi
in tema di Posta Elettronica Certificata e Processo Civile Telematico, da tenersi i prossimi
mercoledì 12 e 26 maggio, 9 e 23 giugno, 14 e
21 luglio, tutti presso la Sala Conferenze del
Centro Studi del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma, dalle ore 12.30 alle ore
14.30, con attribuzione di n. 2 crediti formativi ai partecipanti.
Relatori saranno i Componenti della Commissione Informatica.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti riferisce sulle istanze di ammissione al patrocinio a spese dello
Stato n. 156 del 14 gennaio 2010, n. 1338 del
13 aprile 2010 e n. 1400 del 15 aprile 2010,
presentate dal Sig. (omissis) al Consiglio dell’Ordine.
Il Consigliere Fasciotti ha rilevato che:
- nelle predette istanze l’importo dei redditi percepiti non risulta precisato;
- l’autocertificazione in domanda sub 2
non corrisponde all’indicazione del reddito
nella prima parte descrittiva.
Considerato che:
- la comunicazione della Guardia di Finanza – I Gruppo Roma – 3° Nucleo Operativoprot. n. 0403617/09 del 3 novembre 2009
evidenzia “che è stata inoltrata comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica in ordine all’ipotesi di reato di cui all’art.
125 del DPR 115/2002";
- non è dato ricavare l’eventuale manifesta
infondatezza delle pretese atteso che sembra
necessario l’esame di tutti gli atti processuali
svolti anche in considerazione delle precedenti pronuncie nello stesso tipo di causa con
esito negativo per il Consiglio
Il Consiglio
rigetta le sopracitate istanze e rimette gli
atti alla Guardia di Finanza – I Gruppo Roma
– 3° Nucleo Operativo.
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- Il Consigliere Fasciotti comunica, anche
dopo aver effettuato una specifica audizione
con il Collega (omissis) che chiedeva di ottenere notizie in merito, che –per quanto riguarda la situazione debitoria del Comune di
Roma in relazione alle posizioni anteriori al 28
aprile 2008– la legge n. 42 del 26 marzo 2010
ha convertito il decreto legge (n. 2 del 2010)
relativo agli Enti locali, inserendo un comma
8/bis che stabilisce in particolare le seguenti
novità: a) Il Commissario Straordinario del
bilancio del Comune di Roma non è più il
Sindaco bensì dovrà essere nominato un nuovo soggetto entro il 28 aprile p.v. con apposito
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri; b) il nuovo Commissario Straordinario
procede alla ricognizione della massa attiva e
passiva prevista dal Piano di rientro di cui al
D.L. n. 112 del 2008; c) con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri sono
fissati i nuovi termini per la deliberazione del
bilancio di previsione dell’anno 2010 e per
l’approvazione del rendiconto relativo all’esercizio del 2009; d) la gestione commissariale del
Comune assume, con bilancio separato rispetto a quello della gestione ordinaria, tutte le
obbligazioni derivanti da fatti o atti posti in
essere sino alla data del 28 aprile 2008, anche
qualora le stesse siano accertate e i relativi
crediti siano liquidati con sentenze pubblicate
successivamente alla medesima data.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Fasciotti comunica di aver
integrato la Commissione Responsabilità Civile con i seguenti Colleghi: Avv.ti Luca Bergamini, Alessandro Ciciarelli, Francesco De Benedictis, Marco De Fazi, Antonio Sbardella.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Graziani riferisce che la
Commissione Giovani e Sportello ha organizzato tre eventi formativi da tenersi i prossimi
5 maggio (in tema di deontologia per giovani
avvocati), il 9 giugno (in tema di Previdenza
Forense per giovani avvocati), e il 7 luglio (in
tema di Ordinamento forense per giovani avvocati), tutti presso l’Aula Avvocati del Consiglio al Palazzo Di Giustizia, dalle ore 14.30 alle
ore 16.30, con attribuzione di n. 2 crediti
formativi ai partecipanti. Relatori previsti saranno i Consiglieri della Commissione Deontologia e della Commissione Giovani, coadiuvati dai Componenti della Commissione Giovani e –per la materia previdenziale- il Consigliere Condello e personale esperto della Cassa Forense.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Graziani riferisce che, a
seguito di recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, è stato istituito l’Ufficio
Territoriale Direzione Provinciale di Roma 1.
Per effetto di ciò, la ricerca dei dati necessari
per la registrazione dei provvedimenti degli
Uffici Giudiziari romani deve essere fatta selezionando l’Ufficio “Roma 2 Aurelio UT
DPRM1” e non più il precedente Ufficio
“Roma 2”. Il Consigliere Graziani suggerisce
di dare notizia di ciò ai Colleghi tramite inserimento della notizia sul sito internet del Consiglio e invio di comunicazione via posta elettronica.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Graziani riferisce in ordine
alla prospettiva di fornire ai Colleghi la connessione internet presso gli Uffici Giudiziari (Giudice di Pace, Tribunale Penale, Tribunale Civile
e Ufficio Notifiche). L’accesso ad internet può
essere fruito in ottemperanza alle prescrizioni
di legge (“decreto Pisanu” D.L. n. 144/05 convertito in L. n. 155/05, alla normativa ministeriale sulla fornitura di servizi al pubblico Wi-Fi
(rif. Decr. Min. Comunicazioni del 28 maggio
2003 e succ. modif., D.lgs n.259/03) e in necessaria collaborazione con un operatore di telecomunicazioni (Unidata, partner del progetto
RomaWireless). La metodologia di connessione è basata su installazione di punti di accesso
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(“hot spot”), da collocarsi presso le sedi giudiziarie. Trovandosi nel raggio di azione di tali
“hot spot”, l’avvocato può collegarsi ad una
pagina web in cui inserire le credenziali di
accesso rilasciate dal Consiglio ai propri iscritti.
Immesse le credenziali di accesso esatte, il sistema riconosce l’utente e apre l’accesso ad internet. Il servizio di accesso resta sempre disponibile e gratuito per un massimo prestabilito (nel
caso esaminato, si ipotizza un limite di 60
minuti al giorno per ciascun iscritto; tale termine appare certamente adeguato, in considerazione del fatto che la presenza negli uffici
giudiziari è, di fatto, circoscritta a mezza giornata). Il tipo di connessione è fruibile con tutti gli
apparecchi dotati di connessione “senza fili”
(quali sono i notebook, netbook, palmari, PDA,
cellulari, ecc., usualmente in commercio). La
consultazione dell’operatore telefonico Unidata S.p.A. e del fornitore Lextel S.p.A. ha consentito di acquisire l’indicazione del costo annuale
complessivo -per ciascuna sede che si voglia
irradiare- di euro 800,00 (oltre IVA) per la
fornitura e installazione di quanto necessario
per disporre del servizio (una linea ADSL2+ su
nuova linea dati, fino 10Mbps download, fino
a Mbps upload e con 256Kbps banda minima
garantita su rete Unidata, un Mini Access Point
Wi-Fi 802.11 e un sistema software per la gestione delle procedure di autenticazione e accesso
alla rete del cliente mediante inserimento delle
credenziali in una pagina web personalizzata).
Il Consiglio rinvia alla prossima adunanza
delegando i Consiglieri Condello e Graziani a
riferire.
- Il Consigliere Nesta comunica che ha
integrato la Commissione Proprietà, Locazione, Urbanistica con i seguenti Colleghi: Avv.ti
Carlo Cecchi, Sebastiano Lefevre, Paolo Leoni, Chiara Mammoliti, Barbara Pucci, Pierpaolo Pucci, Domenica Claudia Puntoriero,
Maurizio Savioli, Luciano Spinoso, Vincenzo
Squillaci, Barbara Stanchi, Salvatore Vitale.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Rossi comunica di aver
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aggiunto ai Componenti della Commissione
Deontologica, già precedentemente indicati, i
nominativi degli Avvocati Francesco La Cava
e Mauro Monaco.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Rossi comunica che è giunta richiesta da parte di alcuni avvocati polacchi
di essere ricevuti dal Consiglio nella mattinata
del 17 maggio p.v. per un incontro avente ad
oggetto il sistema ordinamentale italiano.
Il Consiglio ne prende atto e delibera offrire agli ospiti polacchi un cocktail.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Su relazione del Consigliere Fasciotti
vengono ammessi al patrocinio a spese dello
Stato, in via anticipata e provvisoria, ex art.126
D.P.R. 115/2002 i richiedenti, come da elenco
allegato al presente verbale. Lo stesso elenco
reca anche i nominativi dei richiedenti non
ammessi al patrocinio a spese dello Stato.
Approvazione dei verbali nn. 14 e 15
delle adunanze
del 15 e del 20 aprile 2010
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva i
verbali nn. 14 e 15 delle adunanze del 15 aprile
e del 20 aprile 2010.
Pratiche disciplinari
- Il Consigliere Condello propone di archiviare la pratica disciplinare n. 26/2010 S, che
gli è stata assegnata in data 25 febbraio 2010,
in quanto instaurata a seguito di esposto anonimo.
Il Consiglio approva.
(omissis)
Pareri su note di onorari
(omissis)
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Pratiche disciplinari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono state distribuite a tutti i Consiglieri le
bozze dei provvedimenti di archiviazione e di
apertura di procedimento disciplinare che verranno discusse nella prossima adunanza.
Pareri su note di onorari
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi 71 pareri su note di onorari:
(omissis)
ADUNANZA DEL 29 APRILE 2010
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni
Albo ordinario
n.
Passaggi dall’Elenco Speciale
all’Albo Ordinario
n.
Cancellazioni
per decesso
n.
a domanda
n.
per trasferimento
n.
Nulla osta al trasferimento
n.
7
24
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Antonio Conte, il Consigliere Segretario Rodolfo Murra, il Consigliere Tesoriere
Francesco Gianzi, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo
Nesta, Domenico Condello, Alessandro Graziani, Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella
Cerè, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
Proc.disc. nn.7898-8015 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
(omissis)
Pratiche disciplinari
(omissis)
3
7
1
1
Approvazione del verbale n. 16 dell’adunanza del 22 aprile 2010
n.
n.
n.
3
4
60
n.
60
PARERI
Emessi
n.
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni
n.
5
Abilitazioni
n.
9
Revoche abilitazioni
per decorrenza di termini
n.
2
Cancellazioni
a domanda
n.
2
Nulla osta al trasferimento
n.
1
Compiuta pratica
n. 14
DISCIPLINA
Pratiche disciplinari trattate
in dibattimento
aperture proc. disciplinare
archiviazioni
SEGRETERIA
Aut. alle notifiche dirette
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia, il Consiglio approva il
verbale n. 16 dell’adunanza del 22 aprile 2010.
Comunicazioni del Presidente
- Il Presidente riferisce sulla nota del Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, Avv. Maurizio de Tilla, pervenuta in data 22 aprile 2010, con la quale relaziona
sugli ultimi suoi interventi mediatici finalizzati a richiedere le modifiche al alla legge delega
n. 69/2009 che non fa alcuna menzione alla
obbligatorietà della media-conciliazione, così
come stabilito dal decreto legislativo n. 28 del
4 marzo 2010.
Il Consiglio ne prende atto e dispone inviarsi all’Organismo Unitario dell’Avvocatura
Italiana la propria delibera sulla mediazione
assunta nell’adunanza scorsa.
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv.
FORO ROMANO 1-2/2010
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17/08/2010, 13.40
ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
(omissis), pervenuta in data 19 aprile 2010,
accompagnatoria delle proposte dallo stesso
formulate per risolvere i problemi che affliggono l’Avvocatura e delle quali chiede al Consiglio di farsi carico e di estenderle ai Consiglieri.
Il Consiglio delega il Consigliere Segretario a rispondere al Collega (omissis) facendogli
presente che gli argomenti che egli sottopone
sono tutti all’ordine del giorno.
Comunicazioni del
Consigliere Segretario
- Il Consigliere Segretario riferisce che tutti
gli Uffici del Consiglio sono stati dotati di
Posta Elettronica Certificata. Propone, pertanto, di inviare l’ordine del giorno per le
adunanze del Consiglio tramite detto sistema,
con esclusione dei Consiglieri che ancora non
ne sono dotati ai quali verrà trasmesso per fax.
Il Consigliere Di Tosto fa presente che può
capitare di non aprire la propria casella di
posta elettronica per qualche giorno di seguito
e, quindi, ritiene opportuno riflettere bene su
questa iniziativa.
Il Consigliere Cerè si dichiara contraria
non comprendendo la ragione della comunicazione in esame.
Il Consigliere Segretario, osservando che
non si può, a pena di incoerenza, da un lato
lottare per le innovazioni tecnologiche in favore dell’Avvocatura e dall’altro allegare contrarietà a che sia proprio il Consiglio a dare
dimostrazione di efficienza sul punto, propone allora di effettuare per i primi tempi un
sistema binario (fax/mail in contemporanea).
Chi non ha ancora attivato la casella di posta
elettronica certificata (anche se è bene ricordare che l’assolvimento di tale incombente costituisce un obbligo di legge), riceverà solo il fax.
Il Consigliere Tesoriere reputa opportuno
sperimentare il servizio, ma senza sopprimere
l’invio dell’ordine del giorno a mezzo fax.
Il Consiglio delibera di sperimentare l’invio dell’ordine del giorno mediante la posta
elettronica certificata ma assicurando sino a
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fine luglio p.v. l’invio contestuale anche a
mezzo fax ad ogni Consigliere.
- Il Consigliere Segretario comunica che in
data 27 aprile 2010 presso l’Ordine dei Medici
di Roma si è svolto un incontro operativo tra
rappresentanti di quell’Ordine, della Camera
di Conciliazione di Roma e del Comune di
Roma, volto ad approfondire le tematiche
relative all’avvio di un progetto che studi una
mappa dei conflitti di tipo civico nella Capitale, anche alla luce delle esperienze raggiunte
dalla Camera di Conciliazione, perchè se ne
possa tener conto in sede di creazione di una
collaborazione tesa alla formazione comune
di soggetti specializzati nella conciliazione.
A tal fine è stata redatta una bozza di
protocollo di intesa, che il Presidente dovrebbe siglare, per dare avvio all’iniziativa.
Il Consigliere Condello chiede di poter
partecipare al gruppo di studio.
Il Presidente non ha difficoltà a garantire
l’inserimento del Consigliere Condello, fermo restando che è il Consigliere Segretario a
rappresentare nell’iniziativa l’Ordine, trattandosi di protocollo d’intesa che riguarda l’attività della Camera di Conciliazione.
Il Consiglio, dato atto, delibera l’inserimento del Consigliere Condello nel gruppo di
lavoro di cui alla parte finale della bozza del
protocollo di intesa, ed autorizza il Presidente
alla relativa stipula.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, pervenuta in data 23 aprile 2010,
accompagnatoria di un articolo giornalistico
pubblicato su Il Sole 24 Ore relativo al parere
negativo reso dai Parlamentari Pepe e Contento, in sede di Commissione Finanza alla Camera, nei confronti degli Avvocati in materia
di apposizione del visto di conformità sulle
scrittura contabili per i crediti superiori a
15.000,00 euro.
Il Consiglio ne prende atto.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota del Dott. Giorgio Santacroce, Presidente
della Corte di Appello di Roma, pervenuta in
data 22 aprile 2010, con la quale comunica di
aver convocato per il 5 maggio p.v. alle ore
10.00 la Commissione di Manutenzione.
Il Consiglio delibera di confermare la presenza del Consigliere Cipollone alla riunione,
ma invita i Componenti della Commissione,
appositamente nominata per affrontare i problemi della sede, a partecipare a quella riunione essendo stata posta all’ordine del giorno la
questione di liberare locali in Viale Angelico,
sui quali il Consiglio ha già espresso la propria
contrarietà nell’incontro con il Presidente
Carbone, Primo Presidente della Corte di
Cassazione.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulle
note dell’Avv. Arturo Pardi, Presidente del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ancona e dell’Unione Regionale Forense Marche,
pervenute in data 19 e 26 aprile 2010 con le
quali, pur auspicando correttivi che valorizzino il ruolo della classe forense nei regolamenti
di attuazione della legge 69/2009 sulle Camere
di Conciliazione, propone di evitare posizioni
che possano portare gli avvocati ad essere
isolati dall’opinione pubblica sostenendo l’idea
di una categoria protesa solo ad alimentare
contenzioso e, per quanto riguarda la mediazione, pur condividendo le perplessità manifestate in merito alla mancata revisione della
difesa tecnica, contesta le iniziative di pieno
contrasto all’impianto del decreto.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
inviare a tutti i Consigli dell’Ordine, nonchè
alle Unioni Distrettuali, la propria deliberazione sulla mediazione, assunta nell’adunanza scorsa.
- Il Consigliere Segretario riferisce di aver
partecipato, in rappresentanza del Consiglio,
alla Conferenza Nazionale dell’Associazione
Italiana dei Giovani Avvocati, svoltasi ad An-
cona, il 23 e il 24 aprile, sul tema “Il diritto
Naturale. Precauzione e repressione nel diritto
dell’ambiente”. Al Convegno, che si è tenuto
nel bellissimo Teatro delle Muse, hanno partecipato numerosi e insigni relatori, tra i quali i
professori Luciano Butti (Padova), Stefano
Grassi (Firenze), Ugo Salanitro (Catania), Paolo Dell’Anno (L’Aquila), Franco Giampietro
(Viterbo) e Filiberto Palumbo (Bari). Le due
sessioni di lavoro del giorno 23 sono state
coordinate rispettivamente dalle giornaliste
Cristina Cappuccini (di Diritto e Giustizia) e
Simona D’Alessio (Italia Oggi), e introdotte da
noti esponenti dell’A.I.G.A. (Antonio Violanti, Segretario Nazionale e Antonella Bona,
della Giunta Nazionale). La tavola rotonda,
tenutasi il giorno successivo, coordinata dalla
giornalista Patrizia Macciocchi del Sole 24
Ore, ha visto invece la qualificata presenza di
esponenti del mondo politico (On.le Mauro
Libè), di quello giudiziario (Alberto Cisterna,
Consigliere della Direzione Nazionale Antimafia) e forense (Maurizio de Tilla e, appunto,
il Consigliere Segretario Rodolfo Murra). I
lavori si sono conclusi con la relazione finale
del Presidente Nazionale dell’A.I.G.A. Giuseppe Sileci. La sera del venerdi è stata allietata
da una splendida cena di gala svoltasi nel
suggestivo Fortino Napoleonico di Portonovo
di Ancona.
Il Consiglio ne prende atto e ringrazia il
Consigliere Segretario.
- Il Consigliere Segretario comunica che,
nella qualità di Coordinatore della Commissione di Diritto e Procedura Civile insieme al
Consigliere Nesta, ha organizzato un Seminario di studio che si svolgerà il 19 maggio p.v.
presso l’Aula Consiliare sul tema “Il riparto di
giurisdizione. Le applicazioni in tema di sanzioni amministrative”. Il Convegno, che tiene
a margine della presentazione di un volume
edito sull’argomento, vedrà la partecipazione
come Relatore un Magistrato di Cassazione
(Dott. E. Lupo), di tre Professori Universitari
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
(Prof.ri G. Verde. M. Clarich, N. Rascio), del
Presidente Conte e dello stesso Consigliere
Segretario.
Il Consiglio approva l’iniziativa disponendo la pubblicazione della locandina sul sito e
la stampa di manifesti.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Viste le istanze presentate dai seguenti
professionisti: Avv.ti Barbara Castronuovo,
Roberta Castronuovo, Claudio Cirielli, Daria
Colica, Simonetta De Julio, Paolo De Luca,
Cristiana Di Loreto, Milli Valentina D’Ovidio, Gianluca Fedeli, Luigi Maria Federici,
Luca Fontana, Elisabetta Giannubilo, Francesca Girolami, Alessandro Kusturin, Dalila
Loiacono, Francesco Malatesta, Laura Mattarella, Guido Parenti, Maurizio Poli, Loriana
Porsi, Barbara Resedi, Carmela Salvo, Raffaella Turini, Eleonora Zazza,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Avv. Ingrid Meeussen dello Studio
Legale LVP LAW di Bruxelles, pervenuta in
data 22 aprile 2010, con la quale propone uno
stage ad alcuni praticanti avvocati italiani dal
15 giugno al 15 novembre 2010. Chiede, pertanto di divulgare l’iniziativa.
Il Consiglio accoglie la richiesta.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Ufficio Nazionale per il Servizio
Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pervenuta in data 28 aprile 2010 con la
quale chiede, ai sensi dell’art. 84 del D. Lgs. n.
163/2006 -Codice dei contratti pubblici- una
rosa di candidati, con almeno dieci anni di
iscrizione all’Albo, per formare un elenco di
avvocati per la composizione di commissioni
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giudicatrici di appalto.
Il Consigliere Segretario sensibilizza i singoli Consiglieri a nominare colleghi veramente esperti nella materia di procedure a evidenza pubblica, onde evitare di mandare in Commissioni di gara avvocati inadatti, che poi si
trovano in difficoltà dinanzi ad altri Commissari specialisti.
Il Consiglio ne prende atto e designa gli
Avv.ti Lucio Anelli, con studio a Roma, in Via
della Scrofa n. 47, Tommaso Di Nitto, con
studio a Roma, in Via Taranto n. 58, Sebastiana Dore, con studio a Roma, in Via Principessa
Clotilde n. 2, Luigi D’Ottavi, con studio a
Roma, in Via del Tempio di Giove n. 21,
Stefano Duranti, con studio a Roma, in Viale
Giuseppe Mazzini n. 11, Raffaele Izzo, con
studio a Roma, in Lungotevere Marzio n. 3,
Antonio Lirosi, con studio a Roma, in Via
delle Quattro Fontane n. 20, Monica Scongiaforno, con studio a Roma, in Via Postumia n.
3, Roberto Volpi, con studio a Roma, in Via
dei Pontefici n. 3.
- Il Consigliere Segretario riferisce sulla
nota dell’Avv. Francesco Belloni, pervenuta in
data 26 aprile 2010, con la quale chiede l’intervento del Consiglio per risolvere l’annoso
problema dei parcheggi nella zona del Tribunale Civile di Roma. In particolare riferisce
che, in questo periodo, varie strade limitrofe al
Tribunale sono transennate da settimane senza che ci siano lavori in corso.
Il Consiglio delibera di sensibilizzare il
Municipio territorialmente competente, delegando all’invio di una missiva il Consigliere
Segretario.
- Il Consigliere Segretario riferisce che il
difensore del Consiglio Avv. Nicola Ianniello
nel giudizio dinanzi al TAR proposto dal Sig.
(omissis) contro un provvedimento di revoca
della concessione del patrocinio a spese dello
Stato ha comunicato che, con ordinanza n.
1724 del 22 aprile scorso, la III Sezione del
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
TAR ha accolto la domanda cautelare nella
parte in cui ha ordinato al Consiglio di procedere alla comunicazione di avvio del procedimento che è mancata nella specie.
Il Consigliere Segretario osserva da un lato
che la procedura in caso di revoca deve d’ora
in poi prevedere, in via generalizzata, la comunicazione di avvio e, dall’altro, che nel caso
specifico occorre che il Consigliere Delegato
convochi formalmente l’interessato, ne raccolga le deduzioni, e poi riferisca al Consiglio
al fine di adottare un nuovo procedimento nel
rispetto del c.d. giusto procedimento.
Il Consigliere Segretario reputa inopportuno proporre impugnazione ed essendo, invece, doveroso per un Ente Pubblico applicare
con rigore i princìpi generali della Legge 7
agosto 1990 n. 241.
Il Consiglio, dato atto, delibera di prevedere che prima di adottare provvedimenti di revoca dell’ammissione sia data comunicazione, ex
art. 7 L. n. 241/90, all’interessato; delibera,
altresì, di delegare il Consigliere Fasciotti a
inviare comunicazione di avvio del procedimento all’interessato con assegnazione di termine pari a venti giorni per deduzioni e a riferire
poi in Consiglio per l’adozione dei conseguenti
provvedimenti. L’estratto della presente verrà
trasmesso al difensore del Consiglio nel giudizio in questione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio.
Comunicazioni del Consigliere Tesoriere
- Il Consigliere Tesoriere, in relazione agli
importi richiesti per il servizio delle difese
d’Ufficio dall’Associazione Nazionale Forense e dalla Camera Penale, comunica di aver
sentito i Presidenti delle due Associazioni i
quali hanno redatto una relazione sull’attività
svolta negli ultimi anni, che si allega.
Alla luce di quanto sopra propone di retribuire l’attività come dalle richieste precedentemente giunte al Consiglio.
Il Consigliere Cerè, non conoscendo quanto sia il risparmio effettivo mediante gestione
diretta e rilevando che il Consigliere Tesoriere
non ha redatto come promesso alcuna relazione al riguardo, osservato che il servizio svolto
dai due organismi è meritorio ed è in ausilio
agli avvocati d’ufficio, esprime il parere che
questo servizio debba continuare nello stesso
modo.
Il Consiglio delibera di riconoscere, a mero
titolo di rimborso spese e solo per spirito
conciliativo (senza assunzione quindi di responsabilità), quanto richiesto dall’Associazione Nazionale Forense e dalla Camera Penale di Roma, a valere sino al 30 giugno 2010. Si
riserva di gestire in proprio il servizio a decorrere dal 1° luglio 2010, il che comporterà
riduzione di costi.
Proc.disc. n.7936 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
(omissis)
Proc.disc. n.8079 nei confronti
dell’Avv. (omissis)
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) – parere
n. 2520
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) – pareri dal
n. 3036 al n.3038
(omissis)
Audizione Avv. (omissis) - parere
n. 3151
(omissis)
Iscrizioni nell’Albo degli Avvocati;
iscrizioni nel Registro dei Praticanti;
abilitazioni; cancellazioni; nulla-osta
per il trasferimento;
certificati di compiuta pratica
- Il Consigliere Barbantini relaziona sulle
pratiche di iscrizione e di cancellazione, sui
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
nulla-osta al trasferimento e sui certificati di
compiuta pratica. All’esito il Consiglio delibera quanto segue.
(omissis)
Dott.ssa (omissis)
- Il Consigliere Barbantini riferisce al Consiglio sulla richiesta della Dott.ssa (omissis),
Praticante Avvocato, iscritta nel Registro dei
Praticanti Avvocati di Roma, di poter effettuare la pratica forense all’estero per un periodo di
sei mesi (precisamente il terzo semestre di
pratica forense), presso lo studio legale dell’Avv. (omissis), nella sede di Parigi, 111 rue
Saint Antoine 75004. Precisa che l’attività
consiste nella collaborazione con lo studio
legale per l’approfondimento di tematiche riguardanti il diritto internazionale privato e
che l’occasione si è presentata in quanto vincitrice, presso l’Università degli Studi di Roma
Tre, della borsa di studio “Leonardo da Vinci”.
Il Consigliere Barbantini, visto il regolamento di pratica forense approvato da questo
Consiglio il 5 febbraio 2009 e anche alla luce
dell’approvazione della Convenzione relativa
all’espletamento del tirocinio e stages formativi equiparati allo svolgimento della pratica
forense presso uffici giudicanti e requirenti,
ritiene che la richiesta della Dott.ssa (omissis)
meriti accoglimento e chiede, pertanto, che il
Consiglio autorizzi la medesima a effettuare il
chiesto periodo di pratica presso lo studio
dell’Avv. (omissis).
Il Consiglio
udita la relazione, ritenuta l’applicabilità al
caso di specie della normativa regolamentare
in essere, in accoglimento della richiesta;
autorizza
la Dott.ssa (omissis), iscritta nel Registro dei
Praticanti Avvocati di Roma, a svolgere il terzo
semestre di pratica, così come richiesto.
Iscrizione dell’Ufficio legale “Servizi per
la mobilità” nell’Elenco Speciale
annesso all’Albo
- L’art. 3 del R.D.L. 1578/1933 prevede
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l’incompatibilità dell’esercizio della professione di avvocato con qualunque impiego od
ufficio retribuito anche alle dipendenze di
qualsiasi amministrazione o istituzione pubblica soggetta a tutela o vigilanza dello Stato,
delle Provincie e dei Comuni.
Peraltro, in tali ultime ipotesi possono
essere iscritti nell’Elenco Speciale annesso all’Albo degli Avvocati, quei professionisti forensi facenti parte degli Uffici Legali istituiti
sotto qualsiasi denominazione e in qualsiasi
modo presso tali Enti relativamente alle cause
e agli affari propri dell’Ente.
Presupposti indispensabili per detta iscrizione sono:
- che l’avvocato operi alle dipendenze di
qualsiasi amministrazione o istituzione pubblica;
- che presso tale istituzione sia costituito
un Ufficio Legale.
Per valutare la natura pubblicistica dell’istituzione concorrono considerazioni di carattere giuridico e di fatto da valutarsì caso per
caso.
Le recenti privatizzazioni, in base alle quali molti Enti si sono trasformati in S.p.A.,
condurrebbero a un superamento dell’impostazione che attribuiva natura privatistica alle
S.p.A. anche quando il loro capitale fosse
posseduto da Enti Pubblici che operano secondo modalità e con strumenti degli Enti
Privati.
Le suddette privatizzazioni hanno comportato l’affidamento di alcuni servizi pubblici, pur ritenuti essenziali, a S.p.A. le cui quote
sono di pertinenza prevalente, se non esclusiva, di Enti Pubblici.
E’ stato ritenuto che l’assoggettamento
alla giurisdizione della Corte dei Conti, in
materia di responsabilità patrimoniale per danno erariale, qualificherebbe come pubblica
l’istituzione, non rilevando nè la natura privatistica dell’Ente nè la natura privatistica dello
strumento contrattuale con il quale si sia costituito e attuato il rapporto in questione.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
L’esercizio dei servizi pubblici in forma
societaria, alla stregua della formulazione dell’art. 22 della L. 142/90 (legge sulle autonomie
locali), trasfuso nell’art. 35 del T.U. sugli Enti
Locali, dimostrerebbe l’utilizzazione pubblicistica dei modelli societari specie quando
l’Ente Pubblico detenga integralmente o prevalentemente le quote societarie.
Nè può ricercarsi una diversa soluzione
ricorrendo all’art. 3 della legge 218/90 per
respingere le domande di iscrizione nell’Elenco Speciale di coloro che non facevano già
parte dell’Ufficio Legale istituito presso l’Ente
purchè, ovviamente, presso l’Ente sia stato
istituito un Ufficio Legale distaccato e autonomo, con specifica trattazione degli affari dell’Ente e che il richiedente sia adibito a detto
ufficio occupandosi, in via esclusiva, delle
cause e degli affari legali dell’Ente stesso.
La visione “tradizionale” secondo cui le
S.p.A. -anche quando le loro azioni siano
possedute da Enti Pubblici- costituiscano istituzioni private, è stata stravolta dalle cosiddette privatizzazioni sopra riportate.
In sostanza, non è tanto il nome che va
considerato ma l’effettività dello svolgimento
di attività relativa all’esercizio di pubblici servizi da parte di dette S.p.A.
Per procedere all’iscrizione nell’Elenco
Speciale dell’Ufficio Legale dell’Ente e di quei
legali che intendono patrocinare esclusivamente gli affari delle rispettive società di appartenenza, occorrerà, quindi, verificare la
sussistenza dei seguenti requisiti, riferiti alle
S.p.A. già Enti:
a) che il capitale sociale sia posseduto
interamente dallo Stato o in percentuale significativa;
b) che esiste l’Ufficio Legale regolarmente
costituito secondo i criteri di legge e conforme
alle direttive stabilite da questo Consiglio con
la delibera 28 ottobre 2004 (continuità dell’attività legale, verifica dell’organizzazione e della stuttura dell’Ufficio, svolgimento della funzione del legale nel rispetto dei criteri e dei
principi di indipendenza e di non subordinazione alle strutture societarie, ecc.);
c) che sia prevalente la vocazione pubblicistica della S.p.A., con riguardo allo svolgimento di un pubblico servizio e all’eventuale status di concessionaria di un pubblico servizio;
d) che non svolga prevalentemente attività
commerciale rispetto a quella principale.
Occorrerà, quindi, procedere caso per caso
all’esame della rispondenza di tutti questi requisiti nella S.p.A. per le quali i legali richiedono l’iscrizione del detto Elenco.
Nel caso di servizi per la mobilità, detti
requisiti appaiono sussistere: l’intero capitale
sociale è detenuto per il 100% dall’ATAC
S.p.A.; esiste l’Ufficio Legale, regolarmente
costituito secondo i criteri di legge e conforme
alle direttive stabilite da questo Consiglio con
la delibera 28 ottobre 2004, il responsabile del
quale riferisce direttamente con l’Amministratore Delegato; non appare in dubbio la prevalente, se non del tutto assoluta, vocazione
pubblicistica della Società svolgendo la stessa
servizi di indiscusso interesse pubblico sia in
campo nazionale che in quello internazionale, volti al soddisfacimento di bisogni di interesse generale.
Pertanto, il Consiglio, udita la relazione
del Consigliere Barbantini,
delibera
di iscrivere l’Ufficio Legale dell’Ente “Servizi
per la Mobilità” nell’Elenco Speciale annesso
all’Albo, tenuto da questo Consiglio.
Iscrizione dell’Ufficio legale “Terna”
nell’Elenco Speciale annesso all’Albo
- L’art. 3 del R.D.L. 1578/1933 prevede
l’incompatibilità dell’esercizio della professione di avvocato con qualunque impiego o
ufficio retribuito anche alle dipendenze di
qualsiasi amministrazione o istituzione pubblica soggetta a tutela o vigilanza dello Stato,
delle Provincie e dei Comuni.
Peraltro, in tali ultime ipotesi, possono
essere iscritti nell’Elenco Speciale annesso al-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
l’Albo degli Avvocati quei professionisti forensi facenti parte degli Uffici Legali istituiti
sotto qualsiasi denominazione e in qualsiasi
modo presso tali Enti relativamente alle cause
e agli affari propri dell’Ente.
Presupposti indispensabili per detta iscrizione sono:
- che l’avvocato operi alle dipendenze di
qualsiasi amministrazione o istituzione pubblica;
- che presso tale istituzione sia costituito
un Ufficio Legale.
Per valutare la natura pubblicistica dell’istituzione concorrono considerazioni di carattere giuridico e di fatto da valutarsì caso per
caso.
Le recenti privatizzazioni, in base alle quali molti Enti si sono trasformati in S.p.A.,
condurrebbero a un superamento dell’impostazione che attribuiva natura privatistica alle
S.p.A. anche quando il loro capitale fosse
posseduto da Enti Pubblici che operano secondo modalità e con strumenti degli Enti
Privati.
Le suddette privatizzazioni hanno comportato l’affidamento di alcuni servizi pubblici, pur ritenuti essenziali, a S.p.A. le cui quote
sono di pertinenza prevalente, se non esclusiva, di Enti Pubblici.
E’ stato ritenuto che l’assoggettamento
alla giurisdizione della Corte dei Conti, in
materia di responsabilità patrimoniale per danno erariale, qualificherebbe come pubblica
l’istituzione, non rilevando nè la natura privatistica dell’Ente nè la natura privatistica dello
strumento contrattuale con il quale si sia costituito e attuato il rapporto in questione.
L’esercizio dei servizi pubblici in forma
societaria, alla stregua della formulazione dell’art. 22 della L. 142/90 (legge sulle autonomie
locali), trasfuso nell’art. 35 del T.U. sugli Enti
Locali, dimostrerebbe l’utilizzazione pubblicistica dei modelli societari specie quando
l’Ente Pubblico detenga integralmente o prevalentemente le quote societarie.
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Nè può ricercarsi una diversa soluzione
ricorrendo all’art. 3 della legge 218/90 per
respingere le domande di iscrizione nell’Elenco Speciale di coloro che non facevano già
parte dell’Ufficio Legale istituito presso l’Ente
purchè, ovviamente, presso l’Ente sia stato
istituito un Ufficio Legale distaccato e autonomo, con specifica trattazione degli affari dell’Ente e che il richiedente sia adibito a detto
ufficio occupandosi in via esclusiva delle cause e degli affari legali dell’Ente stesso.
La visione “tradizionale” secondo cui le
S.p.A. -anche quando le loro azioni siano
possedute da Enti Pubblici- costituiscano istituzioni private è stata stravolta dalle cosiddette privatizzazioni sopra riportate.
In sostanza, non è tanto il nome che va
considerato ma l’effettività dello svolgimento
di attività relativa all’esercizio di pubblici servizi da parte di dette S.p.A.
Per procedere all’iscrizione nell’Elenco
Speciale dell’Ufficio Legale dell’Ente e di quei
legali che intendono patrocinare esclusivamente gli affari delle rispettive società di appartenenza, occorrerà, quindi, verificare la
sussistenza dei seguenti requisiti, riferiti alle
S.p.A. già Enti:
a) che il capitale sociale sia posseduto
interamente dallo Stato o in percentuale significativa;
b) che esiste l’Ufficio Legale regolarmente
costituito secondo i criteri di legge e conforme
alle direttive stabilite da questo Consiglio con
la delibera 28 ottobre 2004 (continuità dell’attività legale, verifica dell’organizzazione e della stuttura dell’Ufficio, svolgimento della funzione del legale nel rispetto dei criteri e dei
principi di indipendenza e di non subordinazione alle strutture societarie, ecc.);
c) che sia prevalente la vocazione pubblicistica della S.p.A., con riguardo allo svolgimento di un pubblico servizio e all’eventuale status di concessionaria di un pubblico servizio;
d) che non svolga prevalentemente attività
commerciale rispetto a quella principale.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Occorrerà, quindi, procedere caso per caso
all’esame della rispondenza di tutti questi requisiti nella S.p.A. per le quali i legali richiedono l’iscrizione del detto Elenco.
Nel caso della Società “Terna” detti requisiti appaiono sussistere: esiste l’Ufficio Legale
regolarmente costituito secondo i criteri di
legge e conforme alle direttive stabilite da
questo Consiglio con la delibera 28 ottobre
2004, il responsabile del quale riferisce direttamente con l’Amministratore Delegato; non
appare in dubbio la prevalente, se non del
tutto assoluta, vocazione pubblicistica della
Società svolgendo la stessa servizi di indiscusso interesse pubblico sia in campo nazionale
che in quello internazionale, volti al soddisfacimento di bisogni di interesse generale.
Pertanto, il Consiglio, udita la relazione
del Consigliere Barbantini,
delibera
di iscrivere l’Ufficio Legale della Società
“TERNA” nell’Elenco Speciale annesso all’Albo, tenuto da questo Consiglio.
Ammissione in via provvisoria e
temporanea al patrocinio a
spese dello Stato
- Su relazione del Consigliere Fasciotti
vengono ammessi al patrocinio a spese dello
Stato, in via anticipata e provvisoria, ex art.126
D.P.R. 115/2002 i richiedenti, come da elenco
allegato al presente verbale. Lo stesso elenco
reca anche i nominativi dei richiedenti non
ammessi al patrocinio a spese dello Stato.
Comunicazioni dei Consiglieri
- Il Presidente e il Consigliere Condello
comunicano di aver integrato la Commissione di Diritto Fallimentare e Procedure Concorsuali con i Colleghi Avv.ti Chiara Borromeo, Luigi Amerigo Bottai, Ernesto Carpio,
Filippo Garroni.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti riferisce che, da
parte di un Collega del Foro di Roma, è stato
evidenziato che presso il Tribunale Ordinario
di Firenze – Ufficio Esecuzioni Civili, è stato
posto in essere il servizio di segnalazione presso la Cancelleria del Giudice dell’Esecuzione
degli sfratti, per i quali il titolo esecutivo
prevedeva (ex art. 56 L. 392/78) la data di
esecuzione ricompresa nel biennio 2005/2006,
utilizzando apposite schede e quello di fissazione nell’anno 2010 delle date di intervento
della Forza Pubblica per gli stessi sfratti da
parte del Giudice dell’Esecuzione.
Il Consigliere Fasciotti, quale Consigliere
nominato per le relazioni istituzionali con il
Tribunale Ordinario, approfondirà la possibilità di realizzazione anche presso il Tribunale
Ordinario di Roma, Ufficio Esecuzioni Civili
Mobiliari.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, in persona del Presidente Avv. Antonio
Conte e il Presidente del Tribunale per i Minori di Roma, Dott.ssa Carmela Cavallo, alla
presenza del Consigliere Fasciotti, hanno sottoscritto in data 28 aprile 2010:
- la convenzione per la formazione e l’orientamento dei praticanti avvocati che prevede le
presenze di un numero di tirocinanti ammissibili sulla base delle accertate disponibilità,
non inferiore al numero di 24 unità;
- il protocollo d’intesa per l’organico svolgimento dei procedimenti ex art. 317 bis del
Codice Civile.
Con il Presidente del Tribunale per i Minori di Roma, Dott.ssa Cavallo si è discusso,
inoltre, sulla:
- dotazione, nella Sala Avvocati, di punti
di accesso telematici;
- messa a disposizione di un locale per la
rivendita dei valori bollati;
- telematizzazione delle Cancellerie con
accesso esterno per le parti costituite nei procedimenti.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Presidente dell’Ordine e il Consigliere
Fasciotti, che ha intrattenuto i rapporti, hanno
convenuto sull’iter che il Tribunale per i Minori seguirà per la richiesta dei punti di accesso
telematici e della disponibilità di un locale per
la rivendita dei valori bollati.
Il Presidente del Tribunale per i Minori di
Roma si è compiaciuta dei risultati conseguiti
e si è ripromessa di intrattenere rapporti più
frequenti con l’Ordine di Roma, per il miglioramento sia dei servizi che dei rapporti con gli
utenti.
Il Consiglio ne prende atto e dispone l’inserimento sul sito del Consiglio della convenzione e del protocollo d’intesa.
- Il Consigliere Graziani comunica, relativamente al ricorso proposto avverso la propria
elezione a Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che in data 26 aprile 2010, il
Consiglio Nazionale Forense ha depositato
ordinanza con cui ha rimesso gli atti alla Corte
Costituzionale, sospendendo il procedimento.
Il Consiglio Nazionale Forense ha, difatti,
ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità dell’art. 22
del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578 (convertito in legge 22 gennaio 1934 n. 36 come
modificato dall’art.1 bis del D.L. 21 maggio
2003 n. 112 convertito in legge 18 luglio 2003
n. 180) in quanto l’impedimento all’elezione
passiva ai Consigli degli Ordini forensi e agli
Organi della Cassa di Previdenza e di Assistenza Forense -per gli avvocati che abbiamo fatto
parte delle Commissioni d’esame per l’abilitazione forense solo dopo che siano state espletate le elezioni immediatamente successive
all’incarico ricoperto per entrambe le elezioniè in contrasto con gli artt. 2, 3 e 51 c. 1 e 3 Cost.
nonchè con gli artt. 52 della Carta dei diritti
fondamentali e l’art. 11 C.E.D.U.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Graziani comunica avere
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partecipato, martedì 27 aprile u.s., su incarico
del Presidente, al convegno sul tema “Il Decreto Legislativo 198/2009 - L’azione collettiva
nei confronti della Pubblica Amministrazione
e le sfide attuative”, tenuto presso la Sala
Tarantelli di Palazzo Vidoni e organizzato
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal
Ministero per la Pubblica Amministrazione e
l’Innovazione e dalla Scuola Superiore della
Pubblica Amministrazione.
Nel corso dell’evento sono intervenuti
Renato Brunetta (Ministro per la Pubblica
Amministrazione e l’Innovazione), Antonio
Catricalà (Presidente Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato), Guido Corso
(Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Roma Tre), Carlo Deodato
(Capo di Gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione), Giovanni Guzzetta (Consigliere del Ministro per
la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
e Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico,
Università degli Studi di Roma Tor Vergata),
Antonio Martone (Presidente della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e
l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche),
Aristide Police (Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Roma Tor
Vergata), Giovanni Tria (Presidente della Scuola
Superiore della Pubblica Amministrazione).
Il Consiglio ne prende atto e ringrazia il
Consigliere Graziani.
- Il Consigliere Rossi comunica di aver
predisposto il bando della XXXIII Conferenza
dei Giovani Avvocati che, come di consueto,
si articolerà in una prova scritta e due prove
orali.
Il Consiglio, approva il bando, autorizza
lo svolgimento dell’iniziativa e la diffusione
del bando medesimo.
- Il Consigliere Rossi comunica che è necessario procedere all’acquisto del programma
di gestione dei crediti formativi.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il suddetto programma, già oggetto di dimostrazione da parte della Società Lextel ad
alcuni Consiglieri e dipendenti qualche mese
fa, consente di gestire l’intero settore formazione, ivi comprese le singole posizioni degli
iscritti, la prenotazione e la rinuncia alla partecipazione ai convegni e, in generale, tutto
quello che riguarda la formazione continua. Il
sistema è accessibile anche dagli Avvocati che
possono controllare la propria posizione in
ordine ai crediti conseguiti.
Il canone annuo è di euro 7.500,00. Si
rende, inoltre, necessario l’acquisto di cinque
lettori badge al costo di 250,00 euro ciascuno.
Il Consigliere Graziani rileva che questo
software è stato già fatto visionare ad alcuni
dipendenti e ad alcuni Consiglieri e nessuno
ha mai trovato criticità. Sottolinea che altri
Ordini si sono dotati di questo software.
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio fanno presente che, nonostante gli sforzi posti in essere
dal Consiglio e da molte Associazioni per la
formazione gratuita, almeno la metà dei Colleghi non è in regola con i crediti formativi.
Acquistare il programma per la schedatura
degli Avvocati romani significa rendere automatica l’apertura di almeno 10.000 pratiche
disciplinari, che bloccheranno di fatto l’Ufficio Disciplina.
I Consiglieri Di Tosto e Vaglio si dichiarano pertanto contrari alla proposta del Consigliere Rossi, invitando invece il Consiglio ad
abolire la relazione triennale che i 22.300
Colleghi e i numerosi Praticanti Avvocati
Abilitati dovranno presentare entro il 31 dicembre 2010.
Il Consigliere Segretario osserva che parlare di “schedatura” è sinceramente fuorviante e
demagogico, atteso che il sistema proposto
consentirebbe solo di alleviare il lavoro al
personale dipendente facendolo svolgere in
modo automatico da apparecchiature elettroniche. Se di schedatura si tratta questa si
verificherebbe anche mediante inserimento
manuale dei dati in un qualsiasi data-base. Il
tema in questione attiene a questioni di efficienza, trasparenza e civiltà. Oggi molti colleghi chiedono di sapere quanti crediti formativi
hanno acquisito e l’Ordine non è in grado di
fornire risposta se non dopo immani ricerche:
molti altri Ordini presentano un apposito
format sul proprio sito dove l’interessato può,
interrogando il sistema, apprendere il totale
dei crediti maturati. Tutto qui. Stupisce ancora che, per la seconda volta nella stessa Adunanza, ci si opponga ad innovazioni tecnologiche che darebbero il segno del rinnovamento delle (spesso arcaiche) procedure amministrative dell’Ente.
Il Consigliere Cerè rileva che il personale
dipendente dovrebbe essere utilizzato appositamente anche per questo servizio.
Il Presidente invita vivamente il Cons.
Cerè a leggere il documento che illustra il
servizio di cui si sta parlando (e che sono
settimane che viene allegato agli atti consiliari), il cui varo consentirebbe proprio di evitare
ai dipendenti l’inserimento manuale dei dati.
La semplice lettura di tale documento permetterebbe di comprendere di cosa davvero si stia
parlando ed impedirebbe di svolgere intervento non pertinenti.
Il Consigliere Segretario, quale responsabile delle risorse umane del Consiglio, prende
atto che v’è da parte di qualcuno la volontà di
costringere i dipendenti ad effettuare operazioni, manualmente, che ben potrebbero essere svolte, con intuibile risparmio di tempo,
con l’ausilio di un sistema informatico di
gestione. Ove tale convincimento dovesse
perdurare egli si riserva di comunicare al personale interessato l’esito del relativo dibattito.
Il Consigliere rivendica il proprio diritto di
parlare, anche se taluni ritengono che le sue
idee non siano da condividere.
Il Presidente, a causa della palese inconferenza delle considerazioni del Consigliere Cerè,
propone di porre la questione al primo punto
dell’ordine del giorno della prossima adunanza perchè si arrivi al voto definitivo.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Consiglio approva.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- I Consiglieri Arditi di Castelvetere e Fasciotti comunicano di aver integrato la Commissione Famiglia, Minori e Immigrazione
con le Colleghe Avv.ti Paola Agostini e Prisca
Donzelli.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti comunica di aver
integrato la Commissione di Diritto del Lavoro con i Colleghi Avv.ti Paolo Di Candilo,
Lorenzo Mosca, Alessandro Rizzo e Roberto
Rizzo.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere comunica di aver integrato la Commissione Sportiva e Cultura con i Colleghi Avv.ti Francesco
Grimaldi, Giuseppe Lavigna e Gianfranco
Ravà.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza si
è proceduto all’esame collegiale delle singole
proposte di archiviazione (60) o di apertura di
procedimento disciplinare (4).
(omissis)
- I Consiglieri Fasciotti e Nesta comunicano di aver integrato la Commissione di Diritto
Commerciale e Societario con il Collega Avv.
Giovanni De Luca.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti comunica di aver
integrato la Commissione di Responsabilità
Civile con il Collega Avv. Marco Luzza.
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Pratiche disciplinari
Pareri su note di onorari
(omissis)
- Si dà atto che nel corso dell’adunanza
sono stati espressi 60 pareri su note di onorari:
(omissis)
a cura di Rodolfo Murra
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FORMAZIONE CONTINUA
Formazione professionale continua:
accreditamento di eventi/attività formative
Il Consiglio, nell’adunanza del 7 gennaio 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 16 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 14 gennaio 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 25 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 21 gennaio 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 44 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 19 febbraio 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 102 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 25 febbraio 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 32 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 4 marzo 2010, su proposta del Consigliere Rossi, procede
all’esame di 31 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che approva a
maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza dell’11 marzo 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 54 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 18 marzo 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 12 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 25 marzo 2010, su proposta del Consigliere Rossi,
procede all’esame di 37 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che
approva a maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza dell’8 aprile 2010, su proposta del Consigliere Rossi, procede
all’esame di 85 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che approva a
maggioranza.
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FORMAZIONE CONTINUA
Il Consiglio, nell’adunanza del 15 aprile 2010, su proposta del Consigliere Rossi, procede
all’esame di 20 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che approva a
maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 22 aprile 2010, su proposta del Consigliere Rossi, procede
all’esame di 31 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che approva a
maggioranza.
Il Consiglio, nell’adunanza del 29 aprile 2010, su proposta del Consigliere Rossi, procede
all’esame di 31 domande di accreditamento di eventi/attività formative, che approva a
maggioranza.
a cura di Livia Rossi
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PARERI DEONTOLOGICI
Adunanza del 21 gennaio 2010
Pratica n. (omissis) S - Avv. (omissis)
L’Avv. (omissis) ha avanzato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 16 novembre
2009, al fine di ottenere un “parere favorevole” circa la possibilità di poter richiedere all’Avv.
(omissis) (per produrla nel giudizio penale pendente a carico del proprio assistito) una missiva
inviatagli da parte dell’Avv. (omissis).
L’Avv. (omissis) evidenziava che la predetta missiva –inviata dall’Avv. (omissis) che
aveva assistito in sede civile il cliente ora assistito dall’Avv. (omissis) in sede penale– è
indispensabile e determinante ai fini del buon esito del procedimento penale.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica,
osserva
- l’art. 28 del Codice Deontologico Forense vieta espressamente la produzione in giudizio della
corrispondenza scambiata con il collega qualora le lettere siano qualificate “riservate” e,
comunque, della corrispondenza che contenga proposte transattive.
- Quanto previsto dall’art. 28 dovrà poi essere analizzato in relazione al disposto dell’art. 9 del
Codice Deontologico Forense con il quale vengono fissati i limiti entro i quali il professionista
dovrà sempre tutelare la riservatezza del cliente.
- Il Comma IV° del citato articolo, prevede i casi specifici nei quali è possibile “derogare” –
entro limiti strettamente necessari e riferibili al caso di specie– alla regola generale.
- Ovviamente la missiva su cui è stata apposta la dicitura riservata personale, non potrà mai
essere prodotta in un giudizio di merito ma, con riferimento al caso di specie, tale circostanza
non è stata specificata dall’Avv. (omissis).
Tanto premesso, tuttavia,
si ritiene
- che secondo giurisprudenza consolidata di questo Consiglio non è possibile esprimere
autorizzazioni o meno ad una determinata richiesta poichè le stesse potrebbero essere ritenute
come pareri preventivi in ordine alla rilevanza deontologica di comportamenti posti in essere
dai propri iscritti posto che, detti comportamenti, potrebbero formare oggetto proprio di
esposto su cui il Consiglio sarebbe chiamato a pronunciarsi.
Per dovere di completezza, come già osservato in precedenza, si deve ribadire la necessità
di correlare il dovere di segretezza alle deroghe consentite dal comma V art. 9 Codice
Deontologico Forense.
Pratica n. (omissis) S - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis) ha formulato di parere deontologico, pervenuta il 2 novembre 2009,
circa la sua partecipazione ad una rubrica tenuta su di un periodico quindicennale.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica
ritiene
che quanto chiesto dall’Avv. (omissis) è conforme con quanto previsto dal terzo canone
complementare dell’art. 18 (Rapporti con la stampa) del Codice Deontologico Forense.
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PARERI DEONTOLOGICI
Pertanto, nulla osta alla sua partecipazione alla rubrica in argomento ove tenuta avendo
già adempiuto alla formalità prevista dal citato articolo.
Pratica n. (omissis) S - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 19 novembre
2009, così delineata: “se sia conforme ovvero contrario alle regole di deontologia e colleganza
depositare in giudizio le note e la corrispondenza intercorsa fra i difensori, non riservata nè
professionale”.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
premesso
che gli elementi della richiesta in argomento hanno origine nell’ambito giudiziale, come da
esame della documentazione trasmessa, e possono riassumersi sinteticamente nelle seguenti
fasi:
1)
citazione in giudizio per impugnazione avverso la delibera della elezione della segreteria
provinciale (attore iscritto ad una organizzazione sindacale) – difensore avvocato A;
2)
costituzione in giudizio – difensori avvocati B per la segreteria nazionale del sindacato,
C e D per la segreteria provinciale dello stesso sindacato;
3)
integrazione del contraddittorio nei confronti dell’eletto;
4)
disponibilità dell’attore a rinunciare all’azione con abbandono della causa, rappresentata
dall’avvocato A “con riservata professionale”;
5)
concordanza dell’avvocato B, e specifica concordanza dei colleghi C e D per l’abbandono
della causa ex art. 309 c. p. c. e spese compensate;
6)
concordanza dell’avvocato A, espressa con nota “non riservata” all’avvocato C, con
informativa nei confronti del soggetto per il quale è stato integrato il contraddittorio;
7)
richiesta successiva dell’avvocato A, sempre “non riservata” circa la conferma
dell’abbandono della causa ex art. 309 c.p.c., con precisazione che l’abbandono stesso “non
avrebbe comportato l’ulte-riore impegno a non riproporre nuove azioni contro il sindacato di
contenuto analogo”;
8)
concordanza successiva dell’avvocato B ai termini suddetti;
9)
notificazione e deposito in giudizio, a cura degli avvocati C e D, della rinuncia agli atti,
con contestuale revoca del mandato;
10) perfezionamento, seppure in sede stragiudiziale, della fattispecie di rinuncia, ritenuta
tale dall’Avvocato B;
11) rinuncia al mandato dell’avvocato A in dipendenza della decisione dell’attore di volere
proseguire la causa;
12) nomina, da parte dell’attore, di un nuovo difensore che ha rigettato la rinuncia
formalizzata dalla segreteria provinciale;
ritiene
che sia naturalmente applicabile al caso di specie l’art. 28 del Codice Deontologico Forense,
“Divieto di produrre la corrispondenza scambiata con il collega”, la cui regola generale recita:
“Non possono essere prodotte o riferite in giudizio le lettere qualificate riservate e comunque la
corrispondenza contenente proposte transattive scambiate con i colleghi”. In forza della stessa,
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PARERI DEONTOLOGICI
appare quindi ostativa la producibilità o il riferimento in giudizio della suddetta documentazione,
la quale non può non ritenersi, tutta indistintamente, di natura riservata in quanto palesemente tesa
ad una transazione di lite. (E’ da rilevare, comunque, la sussistenza negli atti di causa di una “notitia
transactionis”, derivata dagli adempimenti di cui al punto sub 9).
A sostegno di ciò, non appaiono privi di razionalità i disposti dei casi contemplati nei
canoni complementari I e II del suddetto articolo, i quali prevedono, al contrario, la producibilità
della corrispondenza sia di quella intercorsa tra colleghi, nell’ipotesi di perfezionamento di un
accordo, sia di quella dell’avvocato che assicuri l’adempimento delle prestazioni richieste:
infatti in entrambi i casi il mantenimento della riservatezza sarebbe chiaramente illogico.
A tali considerazioni soccorrono le regole generali degli articoli del Codice Deontologico
Forense:
- 9 “Dovere di segretezza e riservatezza”
“E’ dovere, oltrechè diritto, primario e fondamentale dell’avvocato, mantenere il segreto
sull’attività prestata e su tutte le informazioni che siano state a lui fornite dalla parte assistita o
di cui sia venuto a conoscenza in dipendenza del mandato”;
e, a proposito di “colleganza” (concetto riportato nella richiesta di parere),
- 22 “Rapporto di colleganza”
“L’avvocato deve mantenere sempre nei confronti dei colleghi un comportamento ispirato a
correttezza e lealtà”, principi che costituiscono, insieme agli altri ugualmente eminenti –
riportati nel titolo I del codice– i valori basilari, necessari per il rispetto della piena osservanza
delle norme deontologiche.
Pratica n. (omissis) S - Avv. (omissis)
L’Avv. (omissis) ha avanzato richiesta di parere deontologico al fine di ottenere un
“parere” in ordine alla possibilità di poter consegnare all’Avv. (omissis) -per produrla nel
giudizio penale pendente a carico del proprio ex assistito- una missiva inviatagli da parte
dell’Avv. (omissis).
L’Avv. (omissis) evidenziava che la predetta missiva –inviata dall’Avv. (omissis) che
aveva assistito in sede civile il cliente Sig. (omissis)– è indispensabile e determinante ai fini del
buon esito del procedimento penale.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica,
osserva
- l’art. 28 del Codice Deontologico Forense vieta espressamente la produzione in giudizio della
corrispondenza scambiata con il collega qualora le lettere siano qualificate “riservate” e,
comunque, della corrispondenza che contenga proposte transattive.
- Quanto previsto dall’art. 28 dovrà poi essere analizzato in relazione al disposto dell’art. 9 del
Codice Deontologico Forense con il quale vengono fissati i limiti entro i quali il professionista
dovrà sempre tutelare la riservatezza del cliente.
- Il Comma IV del citato articolo, prevede i casi specifici nei quali è possibile “derogare” –entro
limiti strettamente necessari e riferibili al caso di specie– alla regola generale.
- Ovviamente la missiva su cui è stata apposta la dicitura riservata personale, non potrà mai
essere prodotta in un giudizio di merito ma, con riferimento al caso di specie, tale circostanza
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non è stata specificata dall’Avv. (omissis).
Tanto premesso, tuttavia, si
ritiene
- che secondo giurisprudenza consolidata di questo Consiglio non è possibile esprimere
autorizzazioni o meno ad una determinata richiesta poichè le stesse potrebbero essere ritenute
come pareri preventivi in ordine alla rilevanza deontologica di comportamenti posti in essere
dai propri iscritti posto che, detti comportamenti, potrebbero formare oggetto proprio di
esposto su cui il Consiglio sarebbe chiamato a pronunciarsi.
Per dovere di completezza, come già osservato in precedenza, si deve ribadire la necessità
di correlare il dovere di segretezza alle deroghe consentite dal comma V art. 9 Codice
Deontologico Forense.
Pratica n. (omissis) S - Avv. (omissis)
L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 26 novembre
2009, in merito al seguente quesito:
- se sia possibile assumere un incarico professionale nell’interesse di un condomino e dell’ex
amministratore (anch’esso condomino) nei confronti del condominio che precedentemente ha
assitito.
L’istante precisa che il precedente incarico si è concluso l’11 novembre 2009 (con la
delibera assembleare che ha deciso la rinuncia all’appello ed il pagamento della parcella del
professionista) ed ha avuto ad oggetto questioni diverse da quelle del nuovo incarico.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
premesso
- che la materia è disciplinata dagli artt. 37 e 51 Codice Deontologico Forense e l’art. 51
“Assunzione d’incarichi contro ex clienti” è corollario della regola dettata dall’art. 37
“Conflitto di interessi”; dunque, la condotta professionale va analizzata alla luce del combinato
disposto delle due norme.
Considerato
- che l’art. 37 al 1° canone stabilisce un divieto generale di assunzione d’incarico verso ex
clienti, tra l’altro, “quando lo svolgimento di un precedente mandato limiti l’indipendenza
dell’avvocato nello svolgimento di un nuovo incarico”;
- che l’art. 51 Codice Deontologico Forense, modificato con delibera 26 gennaio 2006 del
Consiglio Nazionale Forense, subordina l’assunzione di un incarico professionale verso ex
clienti al verificarsi di due condizioni imprescindibili: il decorso di un determinato intervallo
temporale tra i due mandati “quando sia trascorso almeno un biennio dalla cessazione del
rapporto professionale” e l’estraneità tra gli oggetti “l’oggetto del nuovo incarico sia estraneo
a quello espletato in precedenza”. Infine, ribadendo il disposto dell’art. 37, l’art. 51 precisa che
“In ogni caso è fatto divieto all’avvocato di utilizzare notizie acquisite in ragione del rapporto
professionale già esaurito”;
ritiene
che, attualmente, l’istante non può assumere il nuovo incarico professionale non essendo
decorso il termine biennale previsto dal-l’art. 51 Codice Deontologico Forense e, comunque,
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dell’espletamento di un eventuale incarico, dovrà attenersi agli altri limiti previsti dalla
disposizione citata.
Pratica n. (omissis) S - Avv. (omissis)
L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 25 novembre
2009, in merito alla possibilità di agire in giudizio successivamente alla conclusione di una
transazione “senza incorrere in incompatibilità professionale”, premettendo fatti che, allo stato,
risultano estranei in quanto non influenti in ordine all’argomento de quo.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
premesso
- che l’art. 32 del c.d.f. “Divieto di impugnazione della transazione raggiunta con il collega”
recita: “L’avvocato che abbia raggiunto con il patrono avversario un accordo transattivo
accettato dalle parti deve astenersi dal proporre impugnativa giudiziale della transazione
intervenuta, salvo che l’impugnazione sia giustificata da fatti particolari non conosciuti o
sopravvenuti”;
- che l’art. 88 c.p.c. “Dovere di lealtà e probità” recita:
“[1] Le parti e i loro difensori hanno il dovere di comportarsi in giudizio con lealtà e probità.
[2] In caso di mancanza dei difensori a tale dovere, il giudice deve riferirne alle autorità che
esercitano il potere disciplinare su di essi.”
- che lo stesso dovere è richiamato dall’art. 6 del Codice Deontologico Forense;
- che “Il potere del giudice di merito di riferire alle autorità che esercitano il potere disciplinare
sui difensori in caso di violazione del dovere di comportarsi in giudizio con lealtà e probità ...
costituisce un potere valutativo discrezionale volto alla tutela di interessi diversi da quelli
oggetto di contesa tra le parti, ed il suo esercizio d’ufficio, presentando carattere ordinatorio e
non decisorio, si sottrae all’obbligo di motivazione e non è sindacabile in sede di legittimità.”
(Cass. Civ., Sez. I, 12 febbraio 2009, n. 3487; Cass. Civ., Sez. I, 8 agosto 2003, n. 11978);
- che “Il dovere di lealtà, che gli artt. 88 c.p.c. e 12 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578
impongono, nell’interesse non solo delle parti ma anche della giustizia, agli avvocati e
procuratori, comporta illiceità, sul piano disciplinare, del comportamento del professionista che
proceda o comunque partecipi alla redazione di una scrittura conciliativa con il preordinato
intento (non dichiarato alla controparte) di vanificare l’accordo subito dopo aver ottenuto lo
scopo.” (Cass. Civ., Sez. Un. 1° giugno 1993, n. 6067);
- che “Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante, perchè lesivo del dovere
di correttezza, lealtà e colleganza, l’avvocato che impugni una transazione raggiunta, peraltro
con motivazioni palesemente pretestuose.”C.N.F., 28 dicembre 2005, n. 238);
ritiene
che l’Avv. (omissis) debba ovviamente attenersi a quanto sopra rappresentato, “salvo che
l’impugnazione [della transazione] sia giustificata da fatti particolari non conosciuti o
sopravvenuti” così come recita l’ultimo concetto della regola deontologica di cui al citato art.
32. Tale valutazione non può naturalmente che essere rimessa al Professionista, unico soggetto
a conoscenza delle circostanze di fatto che sottendono alla fattispecie.
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Prat. n. (omissis) S – Avv. (omissis)
L’Avv. (omissis), in data 21 dicembre 2009, ha premesso di aver comunicato al suo assistito
formale rinuncia al mandato professionale, in merito ad un giudizio incardinato dinanzi la Corte
di Appello di Roma, con raccomandate con avviso di ricevimento (regolarmente ricevute dal suo
cliente) dell’8 ottobre 2009 e del 21 ottobre 2009 a mezzo delle quali invitava la parte a procedere
con urgenza alla nomina di un nuovo difensore, anche in considerazione dell’udienza collegiale
fissata per il 5 febbraio 2010.
L’Avv. (omissis) ha chiesto un parere in materia deontologica al fine di conoscere se debba
o meno procedere ad ulteriore attività professionale -quale il deposito di comparsa conclusionale
e repliche- qualora non riceva la comunicazione della sostituzione con un nuovo difensore.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Avv. Livia Rossi, quale Coordinatore della Commissione Deontologica,
osserva
L’art. 47 del Codice Deontologico Forense disciplina la rinuncia al mandato prevedendo che
l’avvocato ha diritto di rinunciare al mandato:
I - In caso di rinuncia al mandato l’avvocato deve dare alla parte assistita un preavviso adeguato
alle circostanze e deve informarla di quanto è necessario fare per non pregiudicare la difesa.
II - Qualora la parte assistita non provveda in tempi ragionevoli alla nomina di un altro difensore,
nel rispetto degli obblighi di legge, l’avvocato non è responsabile per la mancata successiva
assistenza, pur essendo tenuto ad informare la parte delle comunicazioni che dovessero pervenirgli.
III - In caso di irreperibilità, l’avvocato deve comunicare la rinuncia al mandato con lettera
raccomandata alla parte assistita all’indirizzo anagrafico e all’ultimo domicilio conosciuto. Con
l’adempimento di tale formalità, fermi restando gli obblighi di legge, l’avvocato è esonerato da
ogni altra attività, indipendentemente dal fatto che l’assistito abbia effettivamente ricevuto tale
comunicazione.
Tuttavia il professionista dovrà anche osservare il generale dovere di diligenza professionale
(cui l’avvocato è tenuto verso il proprio cliente, anche in caso di rinuncia o revoca del mandato),
oltre che rispettare gli obblighi di legge così come previsti dall’art. 85 c.p.c. e dall’art. 2237 II e
III comma c.c.) e ciò al fine di non recare un pregiudizio al cliente.
Tanto premesso,
Il Consiglio
esprime parere nel senso che la rinuncia al mandato professionale, se pure comunicata in tempi
congrui, tempestivi ed adeguati, come previsto dall’art. 47 Codice Deontologico Forense, dovrà
anche rispettare le disposizioni di cui agli artt. 85 c.p.c. e 2237 II e III comma c.c. e,
conseguentemente, per quanto sopra rappresentato e dedotto, può considerarsi esaurita l’attività
correttamente e formalmente compiuta dall’avvocato in esito alla rinuncia al mandato, ferma
restando, ad ogni buon fine, la mera opportunità che il medesimo, a completamento sostanziale,
manifesti la propria rinuncia anche all’Autorità Giudiziaria o tramite il deposito di un’idonea
informativa preventiva alla scadenza dei termini o, in ogni caso, partecipando, se e quando
prevista, alla relativa udienza.
Pratica n. (omissis) S – Avv. (omissis)
L’Avv. (omissis) ha richiesto parere sulla seguente questione.
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PARERI DEONTOLOGICI
In esito alla separazione consensuale curata dall’esponente e sottoscritta successivamente
ad un intenso scambio di corrispondenza tra colleghi, tra i clienti sono sorte contestazioni in
ordine al tenore delle condizioni ivi riportate, tanto che la moglie, rappresentata dalla collega
di controparte ha notificato un precetto di pagamento, opposto dallo stesso esponente.
L’Avv. (omissis) precisa che il relativo giudizio è tuttora pendente e chiede parere circa la
possibilità di produrre nello stesso la corrispondenza riservata intercorsa con la collega ritenuta
necessaria, al fine di tutelare al meglio la posizione del proprio assistito e per dimostrare che
alcune delle condizioni della separazione erano state volute proprio dalla controparte.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatrice della Commissione Deontologica
Premesso
che la materia è disciplinata dal combinato disposto degli artt. 9 e 28 cod. deontologico forense,
in virtù del quale è espressamente vietato produrre o riferire in giudizio le lettere qualificate
riservate e, comunque, la corrispondenza contenente proposte transattive scambiate con i
colleghi, fatta eccezione per gli specifici casi indicati dal canone IV dell’art. 9;
che, con riguardo agli aspetti prettamente giuridici, la questione risulta riferibile e risolvibile
con strumenti processuali tipici previsti dall’ordinamento, con esclusione di profili deontologici
ulteriori e/o diversi a quelli di cui in premessa
ritiene
che secondo giurisprudenza consolidata di questo Consiglio non è possibile esprimere
autorizzazioni o meno ad una determinata richiesta in quanto le stesse potrebbero essere ritenute
come pareri preventivi in ordine alla rilevanza deontologica di comportamenti posti in essere
dai propri iscritti, posto che, gli stessi potrebbero formare oggetto di esposto su cui il Consiglio
sarebbe chiamato a pronunciarsi.
Adunanza del 4 marzo 2010
Pratica n. (omissis) - Avv. (omissis)
- Vista la richiesta formulata dall’Avv. (omissis), con istanza pervenuta in data 11
dicembre 2009,
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
- Vista la richiesta di parere formulata in ordine alla sussistenza, o meno, di incompatibilità
dell’esercizio della professione forense con la carica di Tesoriere dell’Associazione (omissis)
– senza scopo di lucro;
premesso
- che, a norma dell’art. 3 del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578 –Legge Professionale–
l’esercizio della professione di avvocato è incompatibile con l’esercizio del commercio;
- che l’art. 10 n. 2 del Codice Deontologico Forense prevede che l’avvocato non deve porre in
essere attività commerciale o di mediazione;
- che, ai sensi dell’art. 16 del Codice Deontologico Forense, è dovere dell’avvocato evitare
situazioni di incompatibilità ostative alla permanenza nell’Albo;
osservato
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a) che, lo Statuto dell’Associazione, allegato all’istanza, all’art. 3.2 lettera d) statuisce che per
l’adempimento dei suoi compiti l’associazione dispone di proventi derivanti da eventuali ed
occasionali attività commerciali;
b) che, l’art. 15.1 dello Statuto stabilisce che il Tesoriere è responsabile della consistenza di
cassa e banca e deve rendicontare trimestralmente al Comitato Esecutivo;
c) che il Tesoriere fa parte, per Statuto, del Comitato Esecutivo dell’Associazione;
d) che, al Comitato Esecutivo compete, tra le altre, l’attuazione delle linee programmatiche
approvate dall’Assemblea e l’individuazione degli strumenti o dei servizi per la realizzazione
dei fini istituzionali;
ritenuto
1) che, il Tesoriere risponde a terzi del proprio operato;
2) che, attua le direttive dell’assemblea;
3) che, pertanto, di fatto, svolge attività gestoria dell’Associazione in cui rientra anche
l’attività commerciale;
esprime
parere nel senso di ravvisare elementi ostativi della carica di Tesoriere con la professione
forense.
Pratica n. (omissis) - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta in data 29
dicembre 2009, in merito alla producibilità in giudizio di una nota a mezzo fax inviatale
dall’Avv. (omissis).
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
rilevato
- che a norma dell’art. 28 del Codice Deontologico Forense è posto divieto di produrre proposte
transattive scambiate tra i colleghi;
- che, ai sensi del I canone complementare del detto articolo è producibile “la corrispondenza
intercorsa tra colleghi quando sia stato perfezionato un accordo, di cui la stessa corrispondenza
costituisca attuazione”;
osservato
- che, l’Avv. (omissis) assume l’accettazione della proposta transattiva formulata dal Collega;
- che, non esiste, agli atti, la prova dell’accettazione stessa;
ritiene
producibile in giudizio il fax predetto laddove la fattispecie concreta corrisponda effettivamente
a quanto previsto dalla norma.
Pratica n. (omissis) - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis) ha chiesto al Consiglio di sapere se il percepimento dell’indennità di
maternità da parte della sua associata –che com’è noto è finalizzata a compensare la ridotta
capacità professionale derivante dallo stato di maternità- renda, comunque, legittimo il
percepimento degli utili derivanti dall’attività professionale svolta in forma associata in misura
integrale rispetto a quanto previsto nello Statuto Associativo (50%) pur in presenza di una
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rilevante ed accertata sproposizione in termini di contributo professionale prestato
all’associazione professionale;
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
ritenuto
che il parere richiesto non coinvolge alcuna fattispecie di natura deontologica,
rimanda
alle norme di carattere generale previste dal Codice Civile ed a quelle speciali di cui allo Statuto.
Pratica n. (omissis) - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis), in data 13 gennaio 2010, ha chiesto parere a questo Consiglio
dell’Ordine riguardo alla seguente questione.
L’Avv. (omissis) riferisce che nel settembre 2009 riceveva mandato dal Sig. (omissis) per
assisterlo nel procedimento di separazione dalla moglie. A tale scopo, l’Avv. (omissis)
proponeva innanzitutto di tentare di giungere ad una separazione consensuale.
Il cliente forniva (solo oralmente) al difensore una serie di informazioni sulle proprietà
familiari e sui redditi di entrambi i coniugi.
Successivamente, veniva organizzato un incontro con entrambe le parti, durante il quale
l’Avv. (omissis) sottoponeva alla moglie del proprio cliente una bozza del possibile accordo.
Tuttavia, in esito a tale incontro il cliente riferiva all’Avv. (omissis) che la moglie non si
era resa disponibile a sottoscrivere la separazione consensuale proposta e chiedeva allo stesso
di procedere giudizialmente.
L’Avv. (omissis), pertanto, nell’ottobre 2009 depositava il relativo ricorso innanzi al
giudice competente.
L’Avv. (omissis) precisa, altresì, di non aver mai ricevuto dalla moglie del proprio cliente
alcun mandato, nè alcuna forma di remunerazione; precisa, inoltre, che le informazioni ricevute
dal cliente nel corso del tentativo di accordo stragiudiziale riguardavano la titolarità in capo ad
entrambe le parti di una pensione e la contitolarità tra le stesse di una società cui appartiene la
casa coniugale. Tali informazioni, peraltro, sarebbero state riferite solo a voce, senza la
consegna di documentazione alcuna e confermate dalla stessa moglie.
Con espresso riferimento alla società, inoltre, la professionista ha precisato come la stessa
pur essendo cliente di un Collega di studio per altra controversia, non abbia mai consegnato la
propria documentazione contabile in quanto ininfluente in quel giudizio. Ciò fermo restando
che la contabilità societaria è un dato di libero accesso presso la Camera di Commercio.
Quanto sopra al fine di chiarire come, a parere del difensore istante, le informazioni
ricevute dal cliente non possano configurare la rivelazione di segreti, in quanto relative a dati
che lo stesso cliente avrebbe comunque riferito all’Avvocato anche ove avesse immediatamente
voluto agire in via contenziosa.
Tanto premesso, l’Avv. (omissis) chiede parere sulla seguente questione: se sussiste o
meno un’eventuale incompatibilità dell’istante a rappresentare il marito nel giudizio di
separazione giudiziale dalla moglie.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
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rilevato
- che la questione in esame investe il rapporto tra difensore e cliente;
- che, in particolare, sono norme di portata generale a cui ispirare la propria condotta
professionale nei rapporti con i clienti gli artt. 6 e 7 del Codice Deontologico Forense relativi,
il primo, ai doveri di lealtà e correttezza e il secondo al dovere di fedeltà, in virtù del quale,
peraltro, “costituisce infrazione disciplinare il comportamento dell’Avvocato che compia
consapevolmente atti contrari all’interesse del proprio assistito”;
- che, ancora, a norma dell’art. 9 del Codice Deontologico Forense, il difensore è altresì tenuto
ai doveri di segretezza e riservatezza e ciò “anche nei confronti di colui che si rivolga
all’avvocato per chiedere assistenza, senza che il mandato sia accettato (art. 9 c.2);
- che tali principi di portata generale trovano, poi, specificazione ed attuazione nelle norme
espressamente dedicate ai rapporti tra avvocato e cliente e, per quanto riguarda il caso di specie,
nell’art. 37 del Codice Deontologico Forense;
- che, infatti, tale norma, rubricata “Conflitto di interessi”, stabilisce espressamente l’obbligo
di astensione del difensore quando la sua attività professionale sia in conflitto con gli interessi
di un proprio assistito;
- che, dunque, l’operato del difensore deve ispirarsi a tali principi generali, valutando se la
propria azione possa, caso per caso, essere lesiva degli interessi del cliente e/o soggetto del
quale è venuto a conoscenza di dati che, in ogni caso, devono restare riservati;
- che la copiosa giurisprudenza formatasi in relazione al canone II vecchia formulazione,
attinente proprio all’assistenza congiunta dei coniugi in controversie familiari, si ispirava a
siffatti principi, evidenziando la necessità di valutare in concreto l’esistenza o meno di una
situazione di conflitto tale da rendere necessaria l’astensione del difensore;
- che l’intervenuta abrogazione del canone II (ora sostituito da altro precetto) non ha comportato
il venir meno della ratio ad esso sottesa, ora comunque ricompresa nel canone I nuova
formulazione, in quanto norma di portata generale
ritiene
che quanto rappresentato possa costituire oggetto di attenzione del Consiglio in altra sede per
cui il parere in questa sede potrebbe costituire un’inopportuna anticipazione del giudizio.
Pratica n. (omissis) - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 12 gennaio
2010, in merito alla possibilità di “un Legale, abilitato ad esercitare la professione di Avvocato
innanzi alle alte Corti dello Stato di Washington (USA), di fregiarsi in Italia del titolo di
Avvocato, farne uso nella corrispondenza e utilizzare un proprio sito internet in italiano in
assenza di qualsivoglia controllo, così come prescritto dall’art. 17/bis del codice deontologico
forense”.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
premesso
- che il titolo di avvocato risulta legittimamente appartenere, nel caso di specie, al professionista
in argomento, nei riguardi del quale non è fatto divieto normativo alcuno che la medesima possa
fregiarsi, ossia onorarsi e quindi andare fiero del suo titolo, facendone anche “uso nella
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corrispondenza”;
- che l’utilizzo di siti web, “esclusivamente con domini propri e direttamente “riconducibili
[all’avvocato], allo studio legale associato o alla società di avvocati alla quale partecipa”, è
sottoposto alla condizione della “previa comunicazione tempestiva al Consiglio dell’Ordine di
appartenenza, della forma e del contenuto in cui è espresso”, come stabilito dall’art. 17/bis , II
canone complementare del Codice Deontologico Forense;
- che tale regola è applicabile anche all’”avvocato straniero, nell’esercizio dell’attività
professionale in Italia, quando questa sia consentita”, il quale è tenuto al rispetto delle norme
deontologiche italiane”, come recita l’art. 4, II comma;
ritiene
che la soluzione del quesito formulato trovi adeguata e satisfattiva risposta alla luce di quanto
sopra rappresentato.
Pratica n. (omissis) - Avv. (omissis)
- L’Avv. (omissis), in data 15 gennaio 2010, ha premesso di essere stata nominata
congiuntamente ad altra Collega nell’ambito del medesimo giudizio nel quale, di fatto, ha svolto
in prima persona l’intera attività professionale e giudiziale derivante dal mandato ricevuto.
La stessa precisava di essersi occupata della consultazione con il cliente, della redazione
dell’atto introduttivo, dell’attività istruttoria sino alla redazione delle comparse conclusionali
e delle repliche, provvedendo ad anticipare anche le spese vive ed occupandosi del recupero
delle somme liquidate in sentenza.
L’Avv. (omissis), a seguito di tutta la predetta attività, chiede un parere in materia
deontologica al fine di conoscere come sia equo ripartire le somme liquidate dal Giudice
seguendo un criterio che tenga conto dell’attività professionale effettivamente svolta.
Il Consiglio
- Udito il Consigliere Livia Rossi, quale coordinatore della Commissione Deontologica;
osserva
- l’art. 22 del Codice Deontologico Forense disciplina il rapporto di colleganza prevedendo che
l’avvocato debba sempre mantenere nei confronti dei colleghi un comportamento ispirato a
correttezza e lealtà.
Tuttavia il professionista dovrà anche osservare il generale dovere di probità, dignità e decoro,
lealtà e correttezza (così come disciplinato dagli artt. 5 e 6 del Codice Deontologico Forense).
Tanto premesso il Consiglio,
ritiene
che, secondo giurisprudenza consolidata di questo Ordine, non è possibile esprimere pareri
preventivi in ordine alla rilevanza deontologica di comportamenti posti in essere dai propri
Iscritti posto che, detti comportamenti, potrebbero formare oggetto di attenzione da parte del
Consiglio in altra sede.
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Adunanza dell’8 aprile 2010
- Il Consigliere Segretario comunica che da parte del Responsabile dell’Ufficio Legale
dell’A.N.A.S. è pervenuta una richiesta di parere in ordine alla computabilità o meno, nelle
notule che i legali interni presentano alla propria Amministrazione al fine di farsi liquidare
onorari e competenze in presenza di vittoria di lite con pronuncia di compensazione delle spese,
di alcune poste tariffarie.
Il Consigliere Segretario, dopo aver approfondito la questione oggetto di richiesta di
parere, ha predisposto l’unita bozza di risposta che sottopone all’approvazione del Consiglio
e che integralmente si trascrive: “Roma, 12 aprile 2010 - Prot. n. - Spett.le A.N.A.S. - Ufficio
Legale - Via Mozambano n. 10 - 00185 ROMA - c.a. Avv. Gian Claudio Picardi - Oggetto:
liquidazione onorari e competenze degli Avvocati dell’A.N.A.S. - Con nota prot. CDG –
38227-P del 15 marzo u.s. codesto Ufficio ha richiesto al Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma di voler esprimere un parere circa la debenza o meno di talune poste della
tariffa forense al fine di non ricomprenderle nelle notule da far liquidare dall’Azienda a titolo
di onorari e diritti dovuti, contrattualmente, agli iscritti all’Elenco Speciale.
Nella richiesta di parere sono elencate le voci sulle quali lo stesso Ufficio Legale nutre
dubbi in ordine alla loro computabilità.
In via preliminare si chiarisce che la questione si pone solo con riguardo alla liquidazione
degli onorari e dei diritti da parte del datore di lavoro (segnatamente, per l’A.N.A.S., ai sensi
dell’art. 5 del vigente Regolamento interno, in caso di vittoria di lite con compensazione delle
relative spese), non anche nel caso in cui le spese processuali debbano essere rifuse dalla
controparte, atteso che in questa seconda ipotesi non esistono poste tariffarie da escludere o
non computare. La controparte, infatti, non ha diritto ad alcuna esenzione derivante
dall’esistenza di un apparato amministrativo che coadiuva l’avvocato nell’esercizio delle sue
funzioni, giacchè tale apparato ha contribuito, per quanto di sua spettanza, alla vittoria della
contesa giudiziaria (al pari di ciò che avviene quando si tratta di compensare un avvocato del
libero foro per le prestazioni effettuate dai suoi dipendenti).
Venendo al merito della richiesta di parere, si osserva quanto segue.
Vi sono alcune attività ex-procuratorie che in un Ufficio Legale interno non sono
espletate, di regola, da soggetti iscritti all’Elenco Speciale, bensì da personale di norma avente
qualifica impiegatizia (esecutori, operatori, istruttori e quant’altro, secondo le specificità dei
singoli ordinamenti). Orbene tali poste assai opportunamente non debbono essere calcolate
nella notula che l’Ufficio Legale presenta al proprio Ente, stante il fatto che l’esecuzione delle
relative attività non è riconducibile, direttamente, alla funzione forense né è immaginabile
(salvo prova contraria) che sia stato l’avvocato a provvedere in prima persona. Posto che
l’Ente già corrisponde a detto personale di supporto la retribuzione ordinaria, richiedere
il riconoscimento di importi professionali per la medesima attività costituirebbe una indebita
aggiunta di spese per la P.A.
Certamente da escludere dal computo, sono, allora le voci dei diritti “Posizione ed
archivio”, “Formazione del fascicolo”, atteso che queste attengono appunto ad attività svolte
da personale di supporto. Neppure da riconoscere è la voce “Trasferta”, stante la presenza,
nel contratto di lavoro, di previsione di apposito compenso.
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PARERI DEONTOLOGICI
A giudizio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma invece, competono sia le
poste “Consultazione col cliente” nonché “Corrispondenza informativa”, stante la circostanza
che il colloquio (epistolare o informale) con l’assistito è sicuramente gestito dal legale, sotto
la propria responsabilità, anche in termini di impostazione delle relative problematiche. E da
tali attività, com’è noto, peraltro non agevolmente delegabili, dipende sovente anche lo stesso
esito della lite.
Quanto al diritto di “Vacazione”, che è elemento diverso dal compenso per la trasferta,
attenendo squisitamente all’espletamento di attività defensionali con esclusione quindi del
mero disagio per gli spostamenti fisici, il Consiglio ritiene la posta riconoscibile sul
presupposto che la disposizione relativa mira a compensare comunque un incomodo non
necessariamente legato ad una trasferta (Cass. Civ., Sez. Lavoro 28.05.1976, n. 1929).
Nessun dubbio, infine, quanto alle competenze, che debba essere computata la voce
“Domiciliazione”, stante il fatto che si tratta di una posta attinente ad un’attività effettivamente
espletata dall’appartenente al ruolo legale.
Quanto alle spese vive si concorda nel ritenere non richiedibili al proprio Ente sia le
spese per dattiloscrittura (per le ragioni ampiamente esposte sopra, atteso che l’Azienda per
tali attività già remunera altro tipo di personale, ancorchè oggi siano sovente gli stessi legali
a comporre fisicamente gli atti con i moderni sistemi di videoscrittura) sia quelle “generali”
(emolumento destinato a compensare l’esborso di somme rispetto alle quali il professionista
forense non patisce alcun nocumento, ricevendo comunque “in cambio” la retribuzione
tabellare).
Infine, quanto alle due poste di onorari indicate nella richiesta di parere, si concorda con
l’esclusione di quella relativa alla “Ricerca dei documenti” (per la medesima ragione sopra
esposta, nel senso che di regola i documenti sono reperiti da personale di supporto, inserito
negli uffici deputati alla gestione), ma si dissente sulla non computabilità di quella relativa alla
“Consultazioni col cliente”: in questo caso, richiamandosi quanto osservato poc’anzi, la
responsabilità del colloquio con l’assistito è riferibile direttamente ed esclusivamente al
legale, che quindi ha diritto a vedersi compensata la relativa attività.
Nei sensi suestesi è il richiesto parere, approvato nella seduta consiliare dell’8 aprile
2010. Avv. Rodolfo Murra.”
Il Consigliere Cerè si dichiara non d’accordo.
Il Consigliere Fasciotti si complimenta con il parere predisposto dal Consigliere Segretario,
condividendolo in toto.
Il Consiglio, dato atto, approva.
a cura di Livia Rossi
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IL NOSTRO MONDO
IL PROSSIMO CONGRESSO NAZIONALE FORENSE
Si terrà a Genova, dal 25 al 27 novembre 2010, il trentesimo Congresso
nazionale forense. Convocato dal Presidente del CNF con circolare n. 14-C del 30
marzo scorso, il congresso ha per tema: “L’AVVOCATURA NELLA SOCIETA’
TRA SISTEMA ECONOMICO E TUTELA DEI DIRITTI” (sottotema “Diritti
Umani e Ruolo Sociale dell’Avvocatura”). I lavori si svolgeranno a bordo della nave da
crociera Costa Concordia e l’appuntamento è tra quelli cui non si può mancare. Si
preannuncia cioè un Congresso politico di spessore, nel quale si chiederà conto
delle ragioni del ritardo con le quali i parlamentari ed il governo stanno affrontando
i temi cari all’Avvocatura. Sarà pure un Congresso di qualità sotto il profilo dei temi
giuridici trattati, i quali mettono al centro del dibattito sui problemi della crisi
economica nazionale la figura del professionista forense, il quale si pone anche
come baluardo a difesa dei diritti fondamentali della persona.
Com’è noto in occasione del Congresso nazionale si eleggeranno anche i
rappresentanti in seno all’Organismo unitario dell’Avvocatura, sino ad ora presieduto da Maurizio De Tilla.
Il Consiglio dell’Ordine di Roma esprimerà al Congresso una platea di 111
delegati, compreso il Presidente che ne fa parte di diritto, ed è quindi – ovviamente,
dato il numero degli iscritti – l’Ordine forense più rappresentato. Le elezioni per
individuare i delegati congressuali si svolgeranno il 22 settembre p.v. presso l’Aula
Avvocati di Piazza Cavour dalle ore 9,00 alle ore 19,30 lo scrutinio è previsto per
il giorno seguente. La candidatura potrà essere formalizzata entro le ore 13,00 del
10 settembre 2010.
Indipendentemente dalla funzione di delegato ogni avvocato iscritto è ovviamente invitato a partecipare al Congresso: tuttavia solo i delegati hanno diritto di
votare le mozioni e di rinnovare l’organismo dell’Oua.
Si avvisa che il Consiglio dell’Ordine ha deliberato, al fine di contenere le spese
così come richiesto anche da alcuni colleghi presenti nella recente assemblea per
l’approvazione del bilancio preventivo del 2010 (vedi verbale dell’Assemblea
medesima sul sito internet del Consiglio), che le spese di viaggio sono a carico dei
singoli delegati.
Rodolfo Murra
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IL NOSTRO MONDO
Contributo degli avvocati (non Cassazionisti) dovuto al Consiglio
Nazionale Forense: avvisi di pagamento inviati agli avvocati romani con
scadenza 30 gennaio 2010 - determinazioni del Consiglio
Dal verbale n. 1 dell’adunanza del 7 gennaio 2010
- Il Consiglio ha rilevato che tra la fine di dicembre 2009 e i primi giorni di
gennaio 2010 l’Equitalia Gerit, per conto del Consiglio Nazionale Forense, ha
inviato per posta ordinaria un “avviso di pagamento” a tutti gli iscritti nell’Albo di
Roma -esclusi i Cassazionisti- per i “contributi” (definiti anche “quota associativa”)
a decorrere dall’anno 2005 fino all’anno 2009, per un importo complessivo di
129,15.
Nell’adunanza del 9 ottobre 2008, il Consiglio aveva preso atto del parere di un
Professore, Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università La Sapienza di
Roma, con il quale si opinava che, “per un verso, il potere impositivo del Consiglio
Nazionale Forense, non essendo limitato a parametri oggettivi, ma al solo criterio delle spese
di funzionamento, non è di per sè compatibile con la riserva di legge dell’art. 23 Cost., e,
dall’altro, che esso non può comunque ricomprendere gli Avvocati non iscritti all’Albo
Speciale, dal momento che la stessa formulazione legislativa lo riferisce agli avvocati
cassazionisti”. Tale parere confortava in modo inequivocabile quanto già stabilito
dal Consiglio nel 2001; la norma di legge sulla quale il Consiglio Nazionale Forense
fonda il proprio preteso diritto è costituita dall’art. 14 del D. Lgt. n. 382 del 1944
che così recita: “Il Consiglio Nazionale Forense determina inoltre la misura del
contributo da corrispondersi annualmente dagli iscritti nell’Albo per le spese del
proprio funzionamento”.
La disposizione si riferisce ai contributi cui sono assoggettati gli avvocati abilitati
al patrocinio dinanzi le giurisdizioni superiori, non anche agli avvocati non
Cassazionisti; va rilevato che essa è in contrasto con la Carta Costituzionale,
sopravvenuta, la quale all’art. 23 riserva sì alla legge l’imponibilità di prestazioni
patrimoniali, ma al contempo -affinchè detta riserva sia pienamente efficacerichiede che la legge contenga di per sè tutti gli elementi necessari all’individuazione del tributo (o contributo).
In mancanza nella legge di una dettagliata previsione oggettiva sull’importo da
versare, occorrerebbe che intervenisse una determinazione che approvi in modo
preventivo gli elementi di cui sopra.
Va peraltro sottolineato che “il contributo” di cui parla l’art. 14 del Decreto
Luogotenenziale del 1944 riguarda esclusivamente coloro i quali sono iscritti
nell’Albo tenuto dallo stesso Consiglio Nazionale Forense (l’unico cui fa riferimento la normativa in questione), non anche gli avvocati che, invece, sono solo iscritti
all’Albo tenuto dai Consigli dell’Ordine territoriali. Sul punto la norma è assolu-
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IL NOSTRO MONDO
tamente chiara nel parlare solo di “Albo” governato dal Consiglio Nazionale, senza
alcun cenno a quelli invece tenuti dai Consigli territoriali.
Si tiene che allo stato non sia fondata la pretesa del Consiglio Nazionale
Forense, di ottenere il pagamento del detto contributo, così come di assicurarsi che
sia il Consiglio dell’Ordine a farsi promotore dell’esazione.
Pertanto il Consiglio dell’Ordine di Roma delibera di censurare espressamente
la decisione del Consiglio Nazionale Forense di far richiedere agli Avvocati romani
il pagamento di tali contributi illegittimi dall’Equitalia Gerit S.p.A.
Dispone di trasmettere la presente delibera al Consiglio Nazionale Forense.
- Il Consigliere Fasciotti riferisce che nella pubblicazione del disegno di legge
“Finanziaria 2010”, approvato definitivamente martedì 22 dicembre 2009 nell’aula
del Senato, sotto l’art. 2 al comma 212 è eliminata l’esenzione per il processo
esecutivo mobiliare di valore inferiore a 2.500,00 Euro, per il processo cautelare
attivato in corso di causa e per il processo di regolamento di competenza e di
giurisdizione.
E’ introdotto il pagamento del contributo unificato nei giudizi di opposizione
a ordinanze, ingiunzioni di pagamento di sanzioni amministrative e nei giudizi di
lavoro davanti alla Cassazione.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Fasciotti riferisce che non risulta inserita nel registro degli
Organismi deputati a gestire i tentativi di conciliazione a norma dell’art. 38 D. Lgs.
17 gennaio 2003 n. 5, presso il Ministero della Giustizia, la Camera Arbitrale di
Conciliazione costituita dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Il Consiglio ne prende atto e delibera la richiesta di inserimento della costituita
Camera Arbitrale e di Conciliazione nel registro degli Organismi di conciliazione
in essere presso il Ministero della Giustizia.
Dal verbale n. 6 dell’adunanza del 25 febbraio 2010
- Il Presidente riferisce sull’atto di citazione in opposizione a sollecito di
pagamento con accertamento negativo di obbligazione di credito notificato il 5
febbraio 2010 dall’Avv. (omissis) contro il Consiglio Nazionale Forense e la
Equitalia Gerit S.p.A. e nei confronti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, avverso l’avviso di pagamento n. 201000002681 del 7.12.2009 della Equitalia Gerit S.p.A.
Il Consiglio si riserva la decisione all’esito della discussione sul punto che sarà
fissata per la prossima adunanza.
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IL NOSTRO MONDO
Dal verbale n. 7 dell’adunanza del 4 marzo 2010
- Il Presidente legge una comunicazione pervenuta ora dal Consiglio Nazionale
Forense a firma del Presidente, Prof. Avv. Piero Guido Alpa, datata 2 marzo 2010
relativa al contributo che il Consiglio Nazionale Forense pretende dagli avvocati
non cassazionisti. Il Presidente Alpa conclude nel senso di riferire che è stata data
comunicazione alla Società Equitalia Gerit di voler sospendere, per il prossimo
mese, le procedure esattoriali nell’attesa di essere convocato dall’Ordine di Roma
per trovare una soluzione di reciproca soddisfazione, salvi i diritti delle parti.
Il Consigliere Barbantini ritiene doveroso dare ampia diffusione della lettera.
Esprime il proprio apprezzamento per l’iniziativa promossa dal Presidente e per la
capacità di aver ottenuto un rapido riscontro.
Il Consigliere Di Tosto rileva che nel biennio 2008/2009 il Consiglio ha
approfondito la problematica del contributo richiesto agli Avvocati non cassazionisti dal Consiglio Nazionale Forense, inoltre nella primavera del 2009 il Consigliere Murra aveva redatto un parere che escludeva la legittimità della richiesta del
Consiglio Nazionale Forense. Dopo il parere del Consigliere Murra, il Consiglio
aveva deliberato di acquisire un parere dal Prof. Sorrentino che confermava
l’esclusione del versamento del contributo richiesto agli Avvocati non Cassazionisti.
Il Consigliere Di Tosto ritiene che prima che il Consiglio inviti il Presidente
Alpa occorre definire la posizione della nostra Istituzione in conformità di quanto
determinato nel biennio precedente.
Il Consigliere Condello rileva che la pregressa decisione consiliare è superata
dalla successiva normazione, siccome interpretata dal Consiglio Nazionale Forense, nel senso che il concetto di “Albo” è stato modificato con sostanziale accezione
del termine al plurale (“Albi”) atteso che prima della norma modificata l’Albo era
detenuto dalla Corte di Cassazione.
Il Consigliere Barbantini ricorda che la somma netta che il Consiglio Nazionale
Forense percepisce dai singoli Colleghi patrocinanti in Cassazione è pari ad Euro
49,08. Egli esprime il proprio parere nel senso che le somme richieste dal Consiglio
Nazionale Forense agli Avvocati non Cassazionisti siano dovute e che sarebbe
opportuno che la riscossione avvenga da parte del Consiglio dell’Ordine.
Il Consigliere Cipollone, al di là del valore economico delle somme richieste,
ritiene che il Consiglio dell’Ordine debba sciogliere il dubbio pregiudiziale se tali
somme siano dovute o meno, associandosi all’apprezzamento del Consigliere
Barbantini per come il Presidente ha affrontato la urgente situazione.
Il Consigliere Tesoriere considera assai apprezzabile il gesto del Presidente Alpa
e ritiene che non si debba perdere l’occasione di sentirne direttamente in Aula le
ragioni.
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Il Consigliere Fasciotti ritiene necessario ascoltare i motivi per i quali il
Consiglio Nazionale Forense pretende gli importi in questione.
Il Consiglio delibera di invitare il Presidente Alpa in audizione per il giorno 18
marzo p.v. e di nominare apposita Commissione di studio nelle persone dei
Consiglieri Condello, Gianzi e Murra.
XXX Congresso Nazionale Forense
Dal verbale n. 9 dell’adunanza del 18 marzo 2010
- Il Presidente riferisce sulla comunicazione del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Genova, pervenuta il 9 marzo 2010, relativa al XXX Congresso
Nazionale Forense e, precisamente, che per la predisposizione logistica è stato
concluso con la Costa Crociere S.p.A. un contratto che permetterà di svolgere i
lavori sulla nave Costa Concordia.
Il Consiglio ne prende atto.
Visita del Dott. Paolo de Fiore, Presidente del
Tribunale Ordinario di Roma
Dal verbale n. 10 dell’adunanza del 25 marzo 2010
- Alle ore 16.30 viene ammesso in Aula il Presidente del Tribunale Ordinario di
Roma, Dott. Paolo de Fiore, accompagnato dai Giudici Dott. Stefano Olivieri e
Dott.ssa Maria Rosaria Barbuto.
Il Presidente si dichiara felice ed onorato, a nome di tutto il Consiglio, della
presenza del Presidente de Fiore.
Il Presidente comunica che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
desidera continuare a mantenere gli ottimi rapporti che nell’ultimo biennio si sono
intrattenuti con il Tribunale, alla luce anche dei progetti che dovranno essere
attuati nel concreto.
Prende la parola il Presidente de Fiore il quale desidera ringraziare dell’invito e
premette che tenterà di essere il più concreto possibile. Egli sottolinea che è nel suo
carattere quello di costruire ponti e non già di alzare barricate tra gli operatori del
diritto. Ricorda che subito dopo Pasqua le Cancellerie potranno utilizzare, con
compiti di back office, il personale in cassa integrazione che fa parte del progetto
messo a punto con la Provincia di Roma (si tratta di ottanta unità).
Resta la carenza di giudici, atteso che dei 23 previsti ed assegnati a dicembre al
Tribunale di Roma ne sono arrivati solo 3.
Egli si rende conto che la classe forense, oltre ai problemi comuni con la
magistratura, ha il grande gap della crisi economica. La necessità di fare allora fronte
comune deriva anche da una certa insensibilità della classe politica. Ed ecco allora
la necessità di fare proposte operative concrete.
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Il Presidente prosegue nel confermare di avere molta fiducia negli “Osservatori”:
tuttavia occorrerebbe che in questi Organismi entri in modo istituzionale il
Consiglio dell’Ordine.
Il Tribunale di Roma è molto grato al Consiglio dell’Ordine per i concreti aiuti
che ha offerto in termini di somministrazione di personale interinale e di risorse
tecnologiche. Ed è per questo che occorre avere rispetto per il mondo forense
romano. Il Presidente de Fiore anticipa che prossimamente chiederà l’aiuto e la
collaborazione per la compilazione degli Albi dei curatori fallimentari come già
fatto per i custodi.
Il Presidente de Fiore si permette di suggerire anche una forte azione “politica”
al rinnovato Consiglio, nel senso ad esempio che un colloquio più vivo con
l’Associazione Nazionale Magistrati di Roma potrebbe costituire un esempio di
confronto più aperto e più fattivo tra le due categorie, all’insegna dei valori comuni
che entrambe perseguono. Egli, pur premettendo di non potere entrare in questa
azione di tipo politico, può costituire elemento catalizzatore, invitando ad avere
fiducia nel rinnovamento e nei cambiamenti. Egli termina citando Calamandrei,
nel senso che la Giustizia non si rivela apertamente a chi non crede in essa.
I Consiglieri applaudono l’intervento del Presidente de Fiore ed alcuni di loro
porgono alcune domande all’illustre ospite.
Interviene il Consigliere Condello, il quale condivide le osservazioni del
Presidente, richiama le esperienze di altri Fori dove la sinergia tra Avvocatura e
Magistratura hanno dato risultati positivi. Egli richiama anche le prossime scadenze in tema di mediazione nelle controversie civili, il cui D.L.vo n. 28/2010 prevede
che il Tribunale deve mettere a disposizione degli spazi nella sua sede all’organismo
di mediazione costituito dall’Ordine. Rammenta a tal proposito che al piano terra
del Tribunale di Viale Giulio Cesare esistono spazi che, allo stato, risultano
inutilizzati e chiede se si possano utilizzare.
Il Presidente de Fiore premette di essere assai favorevole agli istituti deflattivi ma
si permette di mostrare il proprio scetticismo, confortato in ciò da elementi
concreti, sul fatto che vi sia effettiva volontà politica di continuare a praticare la
mediazione obbligatoria.
Per i locali di cui sopra la Dott.ssa Barbuto comunica che di recente è stato
presentato un progetto di finanziamento per utilizzare quegli spazi come asilo nido
per i figli dei dipendenti (46 bambini), in parte da offrire anche al Municipio
territorialmente competente per la collettività.
Il Consigliere Gianzi ringrazia il Presidente ma segnala, ad esempio, il notevole
ritardo nella liquidazione delle parcelle dei difensori d’ufficio. Altra questione
irrisolvibile è quella del parcheggio di Via Teulada che ancora gli avvocati non
possono utilizzare. Egli non chiede ovviamente risposte immediate ma impegni.
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Il Presidente de Fiore, quanto alla situazione logistica, rammenta le enormi
difficoltà nelle quali versa l’intero Tribunale di Roma. Per quanto riguarda il
parcheggio di Via Teulada egli premette che la competenza non è solo la sua,
esistendo un’apposita Commissione di Manutenzione. La sua proposta di mettere
in sicurezza la strada di comunicazione tra il parcheggio e la sede di Via Teulada
e di bonificare l’intera area, ha trovato molte difficoltà. Egli ritiene, comunque, che
il parcheggio di Via Teulada, che lui ben conosce, potrebbe presentare vizi di
fruibilità, nel senso che non crede che gli avvocati gradiscano davvero parcheggiare
lì.
Il Consigliere Gianzi, osservando che il servizio delle Difese d’ufficio può essere
gestito direttamente dal Consiglio, comunica di aver individuato un piccolo spazio
nei locali di Piazzale Clodio che potrebbe essere idoneo all’occorrenza.
Il Presidente de Fiore si dichiara disponibile a valutare la proposta manifestando
la massima disponibilità.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere rileva che uno dei problemi anche operativi
della I Sezione Civile è l’aumento incredibile dei procedimenti di riconoscimento
dell’asilo politico. La sua proposta è quella di creare una sezione separata per tali
procedimenti.
Il Presidente de Fiore conferma di avere ben presente la questione che affligge
la I Sezione (oggi egregiamente diretta dal Presidente Crescenzi), anche se è stata
di recente potenziata con assegnazione di due nuove unità (anche se con riferimento alle vecchie tabelle). Fino ad ora i tentativi di risolvere definitivamente detti
problemi si sono rivelati inutili. Il problema non è quello di creare una sezione che
si occupi solo di stranieri, che peraltro rischia di essere una sorta di ghettizzazione
dei giudici ivi addetti. La questione, comunque, resta quella dei numeri e
dell’organico insufficiente.
Il Consigliere Cipollone ringrazia il Presidente de Fiore del bel discorso
introduttivo. Ma fino a quando l’avvocato verrà considerato un mercante e non
verrà rispettato per la sua funzione, i problemi generali rischiano di rimanere
irrisolti.
Per quanto riguarda le cose concrete egli chiede di sapere se i cassa integrati siano
effettivamente 80 o invece 60. Chiede altresì di sapere come saranno utilizzati nel
settore penale.
Il Presidente de Fiore conferma che le persone sono 80 e detto personale sarà
destinato agli Uffici in modo da garantire le coperture effettive dei posti, ma non
è in grado ora di essere più preciso. Si terrà conto, comunque, delle esigenze anche
dell’Avvocatura.
Il Consigliere Di Tosto ringrazia per la collaborazione che le due Istituzioni,
Tribunale di Roma e Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, hanno
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garantito nel pregresso biennio. Ritorna sul problema del parcheggio di Via
Teulada, da sottoporre al più presto all’esame della Commissione di Manutenzione. Inoltre, segnala il problema dello smaltimento delle pubblicazioni delle
decisioni arretrate del Giudice di Pace, con l’occasione chiedendo se alcuni dei
cassaintegrati possano essere mandati presso il relativo ufficio.
Il Presidente de Fiore comunica che si è raccomandato con l’Ufficio del Giudice
di Pace di Roma di stipulare autonoma convenzione con la Provincia per attingere
ad altre venti unità. Nella massima disponibilità personale, sulla questione della
fruizione del parcheggio, l’interlocutore ripete essere comunque l’Ufficio Sicurezza della Corte d’Appello (egli appunto si impegna a far trattare la questione nella
Commissione).
Il Consigliere Graziani chiede come si possa ovviare al ritorno al passato in tema
di visualizzazione delle sentenze del Tribunale via web. Osserva poi come il tema
del decreto ingiuntivo telematico sia in forte ritardo.
Il Presidente de Fiore risponde comunicando che il problema è solo quello di
reperire risorse economiche per l’acquisto degli scanner, che molti peraltro dicono
che sono in arrivo dalla D.G.S.I.A.
Il Consigliere Vaglio, a tal proposito, invita il Presidente de Fiore a far sentire
la propria legittima pressione su tale Direzione Generale. Egli chiede poi se la
somministrazione di risorse umane da parte del Consiglio sia ancora effettivamente
necessaria. Da ultimo chiede quale iniziativa intende assumere sul problema della
possibilità delle parti di non far ricorso alla difesa tecnica nei procedimenti di
separazione personale richiesta congiuntamente.
Su quest’ultimo punto il Dott. Olivieri comunica che vi sono state riunioni
operative tra i Magistrati della Sezione Famiglia secondo i quali la norma di legge
consente di non avvalersi della difesa tecnica.
Sul personale interinale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma egli
ritiene che, allo stato, non se ne possa fare a meno e continua ad essere grato
all’Ordine di tale fornitura di risorse umane.
A tal proposito il Consigliere Nesta prega il Presidente de Fiore di utilizzare
detto personale al solo scopo di favorire quegli Uffici nei quali il servizio è
direttamente fruito dagli avvocati. Il Presidente de Fiore garantisce tutto il proprio
impegno al riguardo, allo scopo di soddisfare il più possibile le esigenze dell’Avvocatura.
Il Consigliere Fasciotti affronta poi il problema delle iscrizioni a ruolo nei
procedimenti di diritto del lavoro.
Il Consigliere Cerè comunica di essere stata delegata dal Consiglio Giudiziario
per affrontare tale problema anche con il Dirigente Amministrativo del Tribunale
e di aver indicato con il nuovo responsabile dell’Ufficio alcune possibili soluzioni.
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Il Presidente De Fiore conferma che si tratta di tempi brevi per attuare le soluzioni
suggerite in quella sede.
La riunione termina alle ore 17.45, con soddisfazione di parte di tutti i presenti
i quali la concludono con un breve brindisi benaugurale.
Visita del Prof. Piero Guido Alpa, Presidente del
Consiglio Nazionale Forense
Dal verbale n. 12 dell’adunanza dell’8 aprile 2010
- Viene ammesso in Aula il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Prof.
Avv. Piero Guido Alpa, gradito ospite del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, che ha accettato volentieri l’invito a portare i saluti del Consiglio Nazionale
Forense al rinnovato Consiglio.
Il Presidente Alpa, accompagnato dal Consigliere Nazionale Avv. Paolo Berruti,
inizia ad illustrare i temi generali che dovrebbero essere trattati al prossimo
Congresso Nazionale di Genova (che si terrà su una nave da Crociera attraccata nel
porto della città ligure). Si tratta, in particolare, del tema della tutela dei diritti
umani nonchè quello del ruolo dell’Avvocato nell’economia.
Egli auspica che gli Ordini territoriali vorranno portare i loro contributi di idee
ai lavori, nel senso che si dovranno produrre lavori intellettuali su argomenti
concreti, sui quali far riflettere e dibattere l’Assemblea.
Il Presidente Alpa illustra poi lo stato dei lavori parlamentari sull’esame del testo
di riforma della legge professionale forense, comunicando che è stata indetta dal
Ministro Alfano una riunione che anticipi i cc.dd. Stati generali delle professioni.
Il Presidente Conte ringrazia, a nome del Consiglio, e illustra quali sono i due
argomenti generali sui quali si chiede al Presidente Alpa di voler esprimere,
ancorchè in maniera sintetica, il proprio parere: contributi dei non Cassazionisti
e mediazione.
Il Consigliere Cipollone, dopo aver premesso di essere molto contento della
visita del Presidente Alpa, introduce anche altri argomenti (quale il problema della
pratica forense e del rapporto con il numero degli avvocati) ma ritiene che sia più
opportuno che i Consiglieri illustrino quale sia la loro idea.
Il Consigliere Vaglio chiede di sapere quale sia la posizione del Consiglio
Nazionale Forense sul tema dei contributi e se vi sia una volontà negoziale del
Consiglio Nazionale sull’argomento.
Il Consigliere Cerè, dopo aver esposto di essere parte di un procedimento
giudiziario volto a contestare la pretesa del Consiglio Nazionale Forense, nel
richiamare le due pregresse delibere del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma sulla decisione di non fare da “esattore”, ricorda che nello scorso biennio fu
acquisito il parere di un costituzionalista illustre che negò il diritto del Consiglio
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IL NOSTRO MONDO
Nazionale Forense di pretendere tali pagamenti.
Il Consigliere Rossi sottolinea l’apertura del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma alle soluzioni che si troveranno, illustra però l’esigenza di dare
adeguate spiegazioni ai colleghi che fin qui si sono ritenuti esonerati dal versare i
contributi in questione.
Il Presidente Conte si associa, specificando che sulla materia in passato c’è stata
molta confusione e disinformazione, a volte anche con attacchi dolosi nei riguardi
dell’azione del Consiglio Nazionale Forense. Di talchè il nuovo Consiglio,
intendendo dialogare con il Consiglio Nazionale Forense, e fermo restando che le
posizioni possono rimanere distinte, non ha pregiudizi di sorta da alimentare sulla
questione specifica o su altre.
Sull’annosa questione del contributo dovuto al Consiglio Nazionale Forense
dagli Avvocati non Cassazionisti, il Prof. Alpa osserva di non aver mai fatto
questioni personali sulla vicenda, rispettando le posizioni critiche espresse in
passato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che però a volte ha fatto
mancare il proprio contributo di pensiero pur essendo il “vessillo” dell’Avvocatura
italiana. Auspica quindi che nel futuro ci possa essere un maggior dialogo tra il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e il Consiglio Nazionale Forense,
visto che la voce del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma viene reputata
particolarmente importante, pur nel rispetto della dignità di tutti gli altri Ordini
territoriali, non foss’altro per i numeri che esso esprime.
Il Presidente Alpa comunica di essere stato costretto a scrivere agli avvocati di
Roma sul tema dei contributi solo per informare costoro della posizione del
Consiglio Nazionale Forense, a seguito della quale, peraltro, molti colleghi hanno
provveduto spontaneamente ad effettuare il versamento. Segnala che al momento
non sono state emesse cartelle esattoriali e che le richieste inviate da Equitalia
costituiscono meri solleciti di pagamento, volti ad interrompere la prescrizione,
anche per non lasciare ai successori una situazione contabilmente delicata.
Il Presidente Alpa ritiene che una possibile soluzione debba essere trovata
insieme; il giudizio instaurato farà il suo corso, ma il Consiglio Nazionale Forense
si trova nella necessità di insistere sulla propria posizione, ritenendola conforme a
diritto. L’unico Ordine, tra i 165, che ha assunto una delibera del 2001 come quella
ricordata dal Consigliere Cerè, è stato quello di Roma. Non risultano altri Ordini
che negano il diritto del Consiglio Nazionale Forense di esigere il versamento di
che trattasi.
Il Consigliere Tesoriere ricostruisce storicamente la vicenda che ha visto
protagonista l’Ordine di Roma; nel 2001 furono riscossi ancora i contributi e
regolarmente versati al Consiglio Nazionale Forense, nel mentre si assumeva la
famosa delibera in base alla quale fu deciso che solo a decorrere dall’anno
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successivo non si sarebbero riscossi più i contributi.
Il Presidente Alpa ricorda che la regola aurea che il Consiglio Nazionale Forense
si è dato è quella della collegialità e quindi egli oggi non può assumere impegni
diversi da quelli di riportare meramente al Consiglio Nazionale una proposta
conciliativa. Il Consigliere Tesoriere chiede di sapere se sia possibile che l’Ordine
di Roma, essendo di gran lunga l’Ordine con il maggior numero di iscritti, possa
ottenere una determinazione differenziata del contributo. Il Presidente Alpa
conferma che non può assumere alcune posizione personale sul punto ma che si
impegna a riferire al Cnf.
Il Consigliere Graziani propone di fare un distinguo tra le posizioni oramai
pregresse ed il futuro.
Il Consigliere Nazionale, Avv. Paolo Berruti, specifica che il contributo annuale
richiesto è di 25,83 euro (una somma oggettivamente non elevata) e che il soggetto
legittimato passivo è il solo iscritto. La prassi che sia il Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma a fare l’esazione è, appunto, una mera prassi.
Il Presidente Conte fa presente al Presidente Alpa di aver nominato una
Commissione di studio che affronti la questione e chiede che il Consiglio
Nazionale Forense si interfacci con essa. Il Presidente Alpa si dichiara disponibile
sul punto.
Il Consigliere Nazionale Avv. Berruti rappresenta l’impellente necessità che il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma trasmetta al Consiglio Nazionale
Forense l’Albo dei propri iscritti (che va ad integrare la mappa dell’Ordine
nazionale), visto che è l’unico a rifiutarsi, con una delibera di tre anni fa, di
adempiere all’incombente (il che pone dei problemi anche con i rapporti con
l’estero). E’ ovvio che poi faccia fede l’Albo tenuto dall’Ordine di appartenenza.
Altro incombente, richiamato dal Consigliere Nazionale Avv. Berruti, è quello
di trasmettere la Posta Elettronica Certificata dei singoli iscritti, così come richiesto
dal Ministero della Funzione Pubblica.
Il Consiglio delibera in conformità alla richiesta (trasmissione dell’Albo e
fornitura dell’indirizzo di PEC), che è sostanzialmente unica.
Sul tema della mediazione, il Consigliere Vaglio introduce l’argomento comunicando che anche l’Ordine di Napoli, seguendo quello di Milano, ha assunto una
delibera assai critica sul D.L.vo n. 28 del 2010.
Il Consigliere Nesta osserva che la legge sulla mediazione, portando con sè una
riduzione di spazi professionali, è fatta a costo zero per lo Stato ma non per gli
avvocati e, quindi, deve essere avversata (soprattutto perchè non prevede l’obbligo
della difesa tecnica nei procedimenti di conciliazione). Egli ritiene che gli organismi rappresentativi (Consiglio Nazionale Forense, O.U.A., Consigli dell’Ordine)
debbano assumere serie iniziative al riguardo.
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Il Prof. Alpa ricorda ciò che egli ha fatto, nella qualità di Presidente del Consiglio
Nazionale Forense, prima che il testo di legge fosse approvato, con le modifiche
ottenute rispetto all’articolato iniziale (si pensi all’obbligo dei Tribunali di mettere
a disposizione spazi logistici in favore degli organismi di conciliazione generati dai
Consigli dell’Ordine degli Avvocati). Nel merito egli osserva che, a differenza degli
organismi di conciliazione degli altri Ordini, quello forense è certamente più
affidabile soprattutto per la sua indipendenza. Alcune modifiche sono state
ottenute, altre no. Il Consiglio Nazionale Forense, attualmente, sta lavorando nel
tentativo di perfezionare la normativa (proprio domani ci sarà, in sede, una
riunione con gli Ordini territoriali). Non esclude che nel prossimo futuro ci
possano essere dei correttivi. Esiste però il problema di altre categorie professionali
che si sono attrezzate ad occupare gli spazi che l’Avvocatura dovesse eventualmente
lasciare sul campo; se poi il sistema “mediazione” dovesse essere boicottato proprio
dalla categoria forense, ciò darebbe vita ad un errore politicamente irreversibile.
Occorre recuperare il ruolo dell’avvocato che assiste il cliente anche nella fase della
mediazione, e battersi per una formazione seria e completa. Il Presidente Alpa si
rende conto che gli avvocati si aspettino segnali di protesta, ma il Consiglio
Nazionale Forense –che ha un ruolo istituzionale- può solo proporre le modifiche
ritenute irrinunciabili.
Il Consigliere Segretario condivide le osservazioni del Presidente Alpa, spettando ad altri Organismi, di derivazione politica sul piano della rappresentanza, il
compito di fare “battaglie”, non certo ad Enti pubblici che hanno invece il dovere
di tentare le modifiche delle norme.
Il Prof. Alpa fa presente di aver già chiesto, in sede politica, l’obbligo dell’assistenza tecnica del difensore nel procedimento di mediazione, ma tale richiesta non
è stata accolta. Ciò non vuol dire che si rinunci alle successive istanze di
miglioramento del testo legislativo, che il Consiglio Nazionale Forense si impegna
a proporre redigendo un apposito rapporto.
In conclusione il Prof. Alpa comunica che il Preside della Facoltà di Giurisprudenza ha invitato a forme di collaborazione l’attuale Consiglio dell’Ordine.
Il Presidente Conte delega sul punto, cogliendo tale straordinaria opportunità,
il Consigliere Rossi.
Alla fine del cordiale incontro, alle ore 16.20, i Consiglieri dell’Ordine e i due
illustri ospiti fanno un brindisi augurale. Il Consiglio ringrazia, ancora, per la
gradita visita e auspica futuri incontri all’insegna della reciproca collaborazione.
Visita del Dott. Vincenzo Carbone Presidente della Corte di Cassazione
Dal verbale n. 14 dell’adunanza del 15 aprile 2010
- Viene ammesso in Aula il Primo Presidente della Suprema Corte di Cassazione,
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Prof. Vincenzo Carbone, chiamato quale gradito ospite dell’Ordine.
Preliminarmente il Presidente Carbone reca alcuni doni per i Consiglieri, tra i
quali una bella pubblicazione sul Palazzo di Giustizia. Subito dopo egli prende la
parola annunciando la sua massima disponibilità nei riguardi dei rappresentanti del
Foro nonchè il profondo rispetto che nutre nei confronti di tutti gli avvocati,
auspicando che il clima di collaborazione tra la Magistratura e l’Avvocatura continui
a rafforzarsi sempre di più.
Ringrazia molto dell’invito ricevuto e si dichiara apertissimo ad affrontare con il
Consiglio tutti i temi che oggi si vogliono intavolare.
Il Presidente Conte esordisce esprimendo di avere il massimo rispetto sia per la
carica sia per l’uomo e ringrazia, dunque, il Prof. Carbone, a nome di tutto il
Consiglio, di aver accettato l’invito. Garantisce che d’ora in poi il Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Roma non assumerà atteggiamenti inutilmente polemici –ferma restando la volontà di mantenere ferma la posizione a difesa della sede
storica dell’Ordine all’interno del Palazzaccio- nei confronti della Presidenza della
Corte, assicurando disponibilità e dialogo, al fine di risolvere in modo condiviso i
problemi esistenti. Egli muove, quindi, dal problema della sede dell’Ordine, così
come sviscerata dal giudice amministrativo nel recente contenzioso.
Il Presidente Conte, a nome di tutto il Consiglio, chiede al Presidente Carbone
di fare lo sforzo di riuscire a contemperare gli interessi delle parti e lo prega di avviare
un tavolo comune sul quale dovrà essere considerata la posizione dei rappresentanti
di oltre 22.000 avvocati e di circa 10.000 praticanti avvocati e non solo . Il Presidente
Conte ricorda, come ha già fatto molte volte, che la questione della sede è una “ferita”
aperta per tutti gli Avvocati Romani e non che hanno visto questa diatriba come un
inusitato attacco all’Avvocatura. Il Presidente Conte ricorda come anche tutti gli
Avvocati italiani siano vicini all’Ordine di Roma in questa spiacevole diatriba perché
gli stessi hanno sempre visto il consesso romano come un punto di riferimento
quando vengono a discutere dinanzi alla Suprema Corte.
Non è retorica ricordare, ribadisce il Presidente Conte, che l’Ordine di Roma ha
sede nel Palazzo di Giustizia sin dal lontano 1911.
A questo punto il Presidente Conte chiede ai Consiglieri di intervenire con loro
dichiarazioni rivolgendosi direttamente al Presidente Carbone.
Il Consigliere Cipollone si rivolge al Presidente Carbone, nella qualità di
“scrittore”, auspicando che i due libri che dovranno essere scritti dalle due “parti”
vengano redatti di comune accordo. Fuor di metafora, egli ritiene quella attuale una
sede “benedetta” dell’Ordine, dove egli siede da anni respirando un’aria religiosa, ed
è necessario che si trovi una soluzione condivisa. Certo, con mestizia, egli sarebbe
assai dispiaciuto di dover vedere la futura sede del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati presso una Caserma.
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Il Consigliere Barbantini, ringraziando il Presidente Carbone, prendendo atto
di ciò che è successo in sede giudiziaria, ritiene doveroso che le parti trovino una
soluzione, ma in modo pratico e concreto, esaminando le varie proposte possibili.
Egli ritiene che almeno l’Aula Avvocati, dove si è riuniti in questo momento,
dovrebbe essere lasciata nella disponibilità dell’Ordine.
Il Consigliere Gianzi, associandosi ai ringraziamenti, ritiene di dover concretizzare i problemi che assillano ora le due parti, il primo dei quali è quello della sede,
ascoltando direttamente dal Presidente Carbone quali sono le possibili alternative.
Il Consigliere Rossi espone i problemi di capienza cui l’Ordine deve far fronte
anche per assicurare la formazione continua che richiede spazi adeguati. Esistono
poi esigenze di rappresentanza, tenuto anche conto dei molti rapporti, anche
diplomatici, che l’Istituzione è tenuta a mantenere.
Il Consigliere Segretario rileva, con riferimento al problema della sede, che se
è vero che quella di Piazza Cavour è considerata a buon diritto storica e
tradizionale, è anche vero che occorre tener conto della decisione resa dal Consiglio
di Stato a conclusione della vicenda contenziosa che ha visto opposto l’Ordine
all’Agenzia del Demanio. Tale decisione da un lato ha affermato che non sussiste
il diritto soggettivo del Consiglio dell’Ordine di pretendere di rimanere del c.d.
Palazzaccio, ma ha altresì specificato due cose di notevole rilevanza: a) che la sede
del Consiglio dell’Ordine debba rimanere all’interno di una sede di Tribunale e
non in un posto qualsiasi; b) che l’individuazione della sede alternativa deve
avvenire attraverso una soluzione condivisa da tutte le parti che vantano interessi
in gioco (Tribunale, Corte di Cassazione, Comune di Roma, Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma, Agenzia del Demanio).
Il Consigliere Segretario coglie poi l’occasione per far presente al Presidente
Carbone che egli sta conducendo una vera e propria battaglia per far ottenere a tutti
gli iscritti il collegamento gratuito al Ced della Cassazione quanto meno con
riferimento alle massime delle decisioni di legittimità, alla luce del disposto del
nuovo art. 380 bis C.p.c. (a tal fine richiama la propria comunicazione all’adunanza
del 5 novembre 2009 e la relativa delibera presa in quella occasione dal Consiglio
dell’Ordine: cfr. Foro Romano n.6 del 2009, pag.904 e ss.). E quindi chiede che il
Presidente si faccia parte diligente e si attivi, per quanto è nelle sue possibilità, con
gli organismi a ciò competenti al fine di far ottenere il collegamento al servizio, per
le oggettive ragioni esposte nella citata comunicazione.
Il Presidente Carbone, dichiara di comprendere tutte le esigenze rappresentate
ma, se il Parlamento non dovesse modificare le norme vigenti, non può che
confermare la necessità di trovare una soluzione alternativa all’attuale sede
dell’Ordine. L’importante è lavorare insieme. Egli ritiene poi di aver bisogno di
alcuni dati certi, relativi ai numeri attuali degli iscritti all’Albo di Roma. È
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auspicabile che l’Ordine prosegua nell’opera di proselitismo in ordine all’utilizzo
del codice a barre al momento dell’iscrizione a ruolo delle cause civili (anche perchè
così l’intero Collegio giudicante potrà leggere più agevolmente i documenti).
Anche sulla formazione è bene lavorare insieme e auspica che il Consiglio chieda
alla Corte di effettuare seminari formativi comuni. Egli informa della battaglia che
sta conducendo sull’informatizzazione, non solo giuridica (vedi il CED che da Via
Damiano Chiesa è stato trasferito a Piazza Cavour) ma giudiziaria (le cancellerie
debbono quindi andare avanti con il progresso tecnologico). In questo senso si
inquadra l’accordo con il Poligrafico dello Stato sulla ricerca delle leggi e dei
precedenti giurisprudenziali.
Il Consigliere Segretario si permette di interrompere il Presidente Carbone
insistendo sulla questione dell’informatizzazione per quel che riguarda la fruizione
del servizio del CED quanto meno con riguardo alle massime delle sentenze della
Corte di Cassazione, specie dopo le innovazioni recate dalla legge n. 69 del 2009
al processo di legittimità.
Il Presidente Carbone comunica che se la richiesta viene effettuata dal Consiglio, in modo che sia l’Istituzione a fruirne, non vi sono problemi all’autorizzazione. Prosegue, per quanto riguarda la sede, nell’invitare il Consiglio a istituire una
Commissione di tre Consiglieri che insieme a rappresentanti della Corte incontri
i vertici militari e del Demanio.
Il Consigliere Graziani interviene sulla questione dell’uso della nota di iscrizione mediante codice a barre facendo rilevare al Presidente Carbone che il software
attuale è macchinoso e che sarebbe meglio perfezionarlo visto che, allo stato, la
compilazione della nota porta via più tempo di quello che a volte è necessario per
redigere lo stesso ricorso. Il Presidente Carbone si dichiara dispostissimo ad
accogliere tutti i suggerimenti che il Consiglio farà pervenire in proposito.
Al termine dell’incontro gli astanti brindano insieme facendosi vicendevolmente gli auguri di buon lavoro, ma ripromettendosi di incontrarsi ancora.
Il Consiglio dona, infine, al Presidente Carbone la pubblicazione relativa al
primo quarantennio della storia dell’Ordine denominato “Avvocati a Roma – Il
nostro Ordine nel Notiziario del primo quarantennio”.
All’esito, allontanatosi dall’Aula il Presidente Carbone, il Consiglio delibera di
nominare una Commissione per trattare dei problemi legati alle questioni sedeCED-codice a barre, formata dal Consigliere Segretario e dai Consiglieri Fasciotti,
Graziani e Nesta.
Organismo di conciliazione e di formazione dell'Ordine degli Avvocati di Roma
Dal verbale n. 16 dell’adunanza del 22 aprile 2010
- Il Presidente e il Consigliere Segretario comunicano che è pervenuta, in data
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14 aprile u.s., una petizione sottoscritta da 65 Conciliatori appartenenti alla Camera
di Conciliazione con la quale si sollecita il Consiglio ad attivarsi per ottenere
l’accreditamento presso il Ministero della Giustizia, ex D.L.vo n. 28 del 2010, della
Camera stessa quale “organismo di conciliazione e di formazione dell’Ordine degli
Avvocati di Roma”. Stante l’importanza dell’argomento, il Presidente ritiene necessario convocare in audizione consiliare una rappresentanza di detti Conciliatori, così
come da costoro auspicato.
Il Consigliere Condello premette di aver partecipato sia alla Conferenza del
Consiglio Nazionale Forense sia a quella di Stresa sul problema della mediazione.
Nega che l’Ordine di Milano non voglia istituire l’Organismo, tant’è che lo ha già
creato. Le contestazioni che taluni Ordini hanno sollevato riguardano tre punti critici
della normativa che chiederanno che siano modificati. C’è quindi molta confusione
in materia e richiama a tal proposito gli artt. 18 e 19 del D.L.vo del marzo scorso che
prevedono la costituzione di Organismi di diritto (i quali si autoregolamentano). Le
risorse economiche per remunerare l’attività di mediazione saranno fornite dalle parti
che partecipano all’attività di mediazione medesima, gran parte delle quali andranno
a favore dell’Organismo di mediazione.
Il Consigliere Di Tosto dissente dalla ricostruzione del Consigliere Condello e fa
presente che mancano ancora i decreti attuativi. Egli ritiene che l’istituto delle
mediazione fallirà anche perchè, a suo parere, esisterà incompatibilità tra l’attività di
mediatore e quella di difensore.
Egli ritiene, comunque, opportuno chiedere intanto l’accreditamento, per essere
pronti, anche se ritiene che l’entrata in vigore della mediazione obbligatoria sarà
rinviata. Si pone poi il problema organizzativo se è vero che potrebbero arrivare
migliaia di istanze di mediazione che non potrebbero essere esaminate nei 4 mesi
previsti dalla norma.
Il Consigliere Condello fa rilevare che se è vero che si è ancora in attesa dei decreti
attuativi la normativa sottolinea che nelle more si applicano i decreti all’epoca
emanati in relazione al c.d. processo societario. Il Consigliere Condello ribadisce di
essere intervenuto all’Assemblea dell’O.U.A. del 16 aprile 2010 evidenziando che
l’opportunità prevista da detto D.Lgs di costituire un Organismo, di diritto, di
Mediazione da parte dei Consigli degli Ordini degli Avvocati (ex art. 18-19) non deve
essere trascurata.
In virtù di detta nuova normativa i Consigli degli Ordini possono appropriarsi e
gestire direttamente gli Organismi di Mediazione finalizzati alla conciliazione e
possono creare gli Enti di formazione dei Conciliatori.
Questi nuovi Istituti si basano su sistemi di auto finanziamento che, se adeguatamente usati, possono consentire una totale copertura dei costi di gestione degli
uffici e possono determinare i compensi da imputare agli Avvocati Conciliatori.
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La possibilità, infine, prevista dall’art. 18 di detto D.Lgs 28/2010, di creare
l’Organismo di mediazione all’interno del Tribunale e di gestirlo direttamente
determina, per la prima volta, una presenza diretta dall’Avvocatura nel processo civile
qualificando anche la nostra professione.
Anche i rappresentanti di molti altri Consigli hanno evidenziato la necessità di
attivarsi immediatamente per non lasciare ad altri questa grande opportunità.
Il Consigliere Nesta condivide l’esigenza che il Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma si prepari e chieda l’accreditamento, ma è necessario prendere
posizione su alcuni argomenti importanti: obbligo di difesa tecnica, eliminazione
della norma sull’annullabilità del mandato, mancanza di strutture.
Il Consigliere Graziani osserva che se esistono soggetti privati che fanno formazione a pagamento e trovano comunque l’utenza che dunque si assoggetta a pagare
somme ingenti per partecipare ai corsi, deve concludersi nel senso che nel mercato
l’esigenza della mediazione è avvertita e l’innovazione non è stata affatto avversata
dall’intero mondo dell’Avvocatura.
Il Consigliere Vaglio si dichiara d’accordo con chi suggerisce di prendere
posizione politica esprimendo contrarietà all’istituto della mediazione intesa come
obbligatoria.
Il Presidente, non intendendo essere nè sterilmente critico nè inutilmente scettico,
sottolinea che al tavolo di redazione del decreto sulla mediazione non sono state
chiamate le rappresentanze dell’Avvocatura (salvo il caso di un solo episodio nel
quale prese parte il Consiglio Nazionale Forense) e sottolinea solo il fatto che gli
avvocati romani si stanno domandando cosa stia facendo l’Ordine di Roma sulla
materia della mediazione e soprattutto chiedono una presa di posizione forte a fronte
dell’ennesimo tentativo di espellere l’Avvocatura da un ambito così importante come
la “Mediazione”. Il fatto che non sia prevista all’interno della norma la difesa tecnica
obbligatoria per il cittadino che intenda esperire la procedura mediativa non può
essere tollerato dall’Avvocatura la quale deve pretendere un ruolo da protagonista in
questa nuova procedura che è stata presentata come innovazione che può deflazionare il contenzioso civile. Il Presidente insiste perchè il Consiglio, senza manifestare
un’avversione preconcetta al decreto, chieda con una delibera un confronto con il
Ministro e l’Ufficio legislativo competente per ottenere la modifica del decreto del
4 marzo 2010.
Il Consigliere Barbantini, ritiene utile coniugare le idee manifestate dal Consigliere Condello con quelle rappresentate dal Consigliere Nesta.
Il Consigliere Gianzi rileva che non è vero che gli Ordini siano completamente
contrari alla mediazione, ma che le loro critiche si limitano a qualche profilo della
normativa.
Il Consigliere Segretario rileva che sarebbe un errore imperdonabile per
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l’Avvocatura dichiararsi contraria tout court alla mediazione, anche perché altri
Paesi d’Europa sono molto avanti su questa materia senza incontrare avversione
pregiudiziali da parte del foro. Propone che si sensibilizzino gli organi rappresentativi a formulare una proposta al Governo che vada nel senso di limitare
inizialmente solo ad una materia la mediazione obbligatoria, in modo tale da
consentire una sperimentazione adeguata, atteso che il problema maggiore allo
stato è quello della mancanza di strutture logistiche. Quanto alla proposta
pervenuta egli si dichiara favorevole ad una audizione di alcuni rappresentanti della
Camera di conciliazione, vista l’esperienza da costoro maturata da oltre dieci anni
nella materia, in modo da orientare al meglio le scelte consiliari.
Il Consiglio, sentiti da ultimo i Consiglieri Condello e Nesta delibera quanto
segue:
“Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, nella seduta del 22 aprile
2010;
Visto il Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010, di attuazione dell’art. 60
della legge 18 giugno 2009 n. 69 in materia di ‘Norme in materia di mediazione
finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali’, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n. 53 del 5 marzo 2010;
RILEVATO
- che le norme in questione, promulgate senza che siano state adeguatamente
recepite le legittime indicazioni degli Ordini forensi e delle Associazioni rappresentative di categoria, non appaiono in grado di deflazionare il carico dei provvedimenti giudiziari civili e, quindi, si rivelano non utili per la collettività;
- che non sussistono le risorse economiche nè le strutture che possano
consentire l’effettiva attuazione della legge de qua;
- che, in particolare, va espressa la critica più ferma alla normativa in questione
in relazione ai seguenti punti: - obbligatorietà del tentativo di conciliazione
prevista dall’art. 5, comma I; - mancato riferimento alla necessità di assistenza da
parte dell’Avvocato; - annullabilità del mandato dell’Avvocato in caso di inadempienza dello stesso agli obblighi d’informazione previsti;
- che la stessa Commissione Giustizia del Senato aveva suggerito l’esclusione
dell’obbligatorietà, esprimendo forti perplessità al riguardo ed evidenziando,
altresì, la necessità di ridurre le materie, alle quali applicare tale istituto (basti
pensare alla irragionevole previsione della procedura anche nell’ipotesi di omesso
pagamento del canone di locazione);
- che il non aver previsto la presenza obbligatoria dell’Avvocato, non solo
costituisce un palese svilimento della professionalità dei Legali ma, in particolare,
costituisce un ‘vulnus’ del diritto dei cittadini i quali, in tal modo, potranno non
veder adeguatamente tutelati i loro diritti e interessi, anche se rilevanti, verosimil-
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mente con vantaggio ingiusto di controparti più forti contrattualmente;
- che l’annullabilità del rapporto cliente-difensore in caso d’inadempienza al
dovere d’informazione si rivela ingiustamente sanzionatoria per gli Avvocati i
quali, invece, nell’espletamento dell’attività professionale, sono costantemente
protesi ad individuare soluzioni transattive, purchè satisfattive dei legittimi diritti
e interessi dei loro assistiti;
ESPRIME
la più ferma protesta in merito ai suindicati punti della legge;
CHIEDE
che siano recepite e accolte le doglianze sopra esplicitate e, conseguentemente,
che si proceda alla modifica del Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010;
AUSPICA
che a differenza di quanto accaduto fino ad oggi, si apra un confronto
costruttivo con l’Avvocatura, in tutte le sue componenti istituzionali e associative,
al fine di affrontare compiutamente e in uno spirito di doverosa collaborazione i
gravi problemi che affliggono la Giustizia italiana”.
Visita dell’Avv. Giovanni Malinconico, Coordinatore dell’Unione
Distrettuale del Lazio, a seguito di sua precisa richiesta, per
comunicazioni urgenti
Dal verbale n. 17 dell’adunanza del 29 aprile 2010
- Viene ammesso in Aula il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Latina e Coordinatore dell’Unione Distrettuale del Lazio, Avv. Giovanni
Malinconico, gradito ospite del Consiglio capitolino.
Il Presidente Conte esordisce ammettendo che i rapporti negli ultimi quattro
anni tra l’Ordine di Roma e l’Unione Distrettuale del Lazio non sono stati idilliaci,
ovviamente non per ragioni personali, ma per motivi di relazione e logistici. Ciò
ha prodotto una serie di disfunzioni e disallineamenti tra i due Enti. Onde evitare
che ciò si perpetui nel tempo è necessario che si riallaccino corretti e leali rapporti
con l’Unione Distrettuale; la presenza del Presidente del Consiglio dell’Ordine di
Latina è quindi assolutamente fondamentale ai fini di cui trattasi.
L’obiettivo del Consiglio romano è quello di tornare ad avere una strategia
condivisa tra tutti gli Ordini laziali.
Il primo incombente è quello, però, della nomina del nuovo Coordinatore
dell’Unione, atteso che il Presidente Malinconico è attualmente in prorogatio.
Il Presidente conclude nell’annunciare un invito in favore di tutti i Presidenti e
dei Consiglieri Segretari degli Ordini del Lazio a una cena per la sera del 20 maggio
prossimo a Roma, dopo la riunione del Consiglio.
Prende la parola il Presidente Malinconico, il quale esordisce dicendo che
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questo incontro è anche utile per porgere gli auguri, reciproci, per l’insediamento
dei due Consigli, di Roma e di Latina, all’indomani delle recenti elezioni.
Il Presidente Malinconico dichiara di essere consapevole che l’Ordine di Latina,
che conta circa 2.000 avvocati ed è il secondo nella Regione per numero di iscritti,
della realtà in cui versa il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Le vere
ragioni per le quali egli ha chiesto di incontrare i Consiglieri dell’Ordine di Roma
sono sostanzialmente due: a) la mail pervenuta dal Consiglio Nazionale Forense
di convocazione della Commissione per la Riforma dell’Ordinamento Forense (il
tavolo è convocato per sabato 8 maggio 2010); b) la nomina del Coordinatore
dell’Unione Distrettuale.
Il Presidente Malinconico comunica di non aver più preso parte, da ultimo, al
tavolo della Commissione in seno al Consiglio Nazionale Forense, ma ha appreso
che, nel frattempo, sono state redatte le bozze di due regolamenti (una sulla
specializzazione, l’altra sul requisito della continuità dell’esercizio della professione). La partita che si aprirà sul tema della regolamentazione sarà più importante di
quella sulla stessa legge di riforma.
Egli rileva che la circostanza che la discussione sulla riforma forense sia partita
senza l’apporto e il contributo dell’Ordine di Roma ed è stato un errore gravissimo.
C’è oggi necessità di dare maggior respiro all’Unione Distrettuale, tanto che si
è arrivati recentemente all’approvazione di un nuovo Statuto; non si è coinvolto
il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma in questa procedura di modifica
sol perchè fino a ora si è evitato di interferire sulle dinamiche interne a detto
Consiglio.
Egli enuncia quali sono state le scelte fondamentali che hanno ispirato il nuovo
Statuto (abbandono dell’idea dell’unanimità nelle decisioni; individuazione di un
organismo coordinatore più snello operativamente; si è previsto un Comitato dei
Presidenti e un’Assemblea: il primo decide, a maggioranza, mentre la seconda ha
un ruolo prevalentemente consultivo).
Il Presidente Malinconico fa presente che sono state già indette le prime riunioni
dell’Organismo. La primissima è quella di giovedì prossimo che si svolgerà a Tivoli.
Il Consigliere Vaglio affronta il tema della riunione presso il Consiglio Nazionale Forense dell’8 maggio p.v. e del ruolo di Commissario del Collega Malinconico in seno alla Commissione di studio sulla riforma, per il quale ruolo egli auspica
una posizione ancora critica.
Il Consigliere Condello nutre perplessità sul nuovo Statuto dell’Unione prospettando comunque la necessità di una soluzione che ricalchi la realtà di altre
Unioni Distrettuali.
Il Consigliere Barbantini richiama l’attenzione sulla necessità di nominare delle
cariche in seno all’Unione.
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Il Consigliere Cipollone –dopo aver donato un suo libro al gradito ospite– si
dichiara contento di questo nuovo spirito collaborativo e ritiene di dover far
risaltare l’affinità elettiva che c’è tra gli Ordini del Lazio, suggerendo di prepararsi
bene per il primo incontro che si svolgerà.
Riprende la parola il Presidente Malinconico il quale chiarisce che la situazione
sul progresso della legge di riforma e sullo stato di lavoro delle bozze di regolamento
va monitorata di continuo, minuto per minuto, visto che i testi cambiano di ora
in ora.
L’Unione non si sogna neppure lontanamente di incidere sull’autonomia dei
singoli Consigli dell’Ordine, forzando loro decisioni: si tratta solo di concertare
soluzioni condivise che possano orientare poi gli stessi Ordini, in quanto soggetti
partecipi del processo decisionale in seno all’Unione. Egli immagina che bloccare
l’operatività del nuovo Statuto non troverà il consenso da parte di chi lo ha
approvato, ma assicura che ne parlerà agli altri Ordini circondariali.
Al termine dell’incontro il Presidente Conte dichiara che saranno importanti i
prossimi appuntamenti (la cena del 20 maggio p.v., l’incontro a Latina del 22
maggio successivo, ecc.) delegando i Componenti della Commissione Rapporti
Istituzionali di studiare il nuovo Statuto dell’Unione al fine di trovare entro il 30
maggio 2010 una soluzione condivisa.
Il Consiglio ringrazia vivamente il Presidente Malinconico.
CORTE DEI CONTI
SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE LAZIO
(INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2010)
- resoconto a cura del Cons. Cipollone -
Il 24 febbraio 2010, presso la sede di Viale Mazzini alla presenza di Autorità
politiche, giudiziarie, civili e militari (in rappresentanza del Governo è intervenuto
l’On.le Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), ha avuto luogo
la inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2010 della Corte dei Conti— Sezione
Giurisdizionale per la Regione Lazio.
La applaudita relazione introduttiva del Presidente della Corte dott. Salvatore
Nottola ha messo in risalto l’intensa attività svolta, con particolare riferimento alle
sentenze in materia di gestione del patrimonio e a quelle concernenti le ipotesi di
corruzione con conseguente danno all’immagine e in tema di incarichi di consulenze a persone estranee alla
pubblica amministrazione.
Si trascrivono alcuni altri punti relativi al suo intervento:
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IL NOSTRO MONDO
“Si segnala che nel 2009 l’area del giudizio pensionistico è stata interessata da
una riforma di un certo rilievo, il cui effetto è stato quello di dare ai giudici unici
una maggiore autonomia organizzativa.
In sostanza, è stato previsto che il presidente della sezione, al momento della
ricezione dei ricorsi, proceda alla loro assegnazione ai giudici unici della stessa,
quali fissano il proprio calendario di udienze e la trattazione dei relativi giudizi (art.
42, commi 1 e 1—bis, legge 69 del 2009 che ha modificato l’art. 5 della legge 205 del
2000; in precedenza, il calendario delle udienze e la fissazione dei giudizi erano di
competenza del presidente).
E’ stato altresì disposto che i provvedimenti cautelari (prima attribuiti al
Collegio) sono di competenza del giudice unico1mentre il Collegio interviene in
sede di reclamo (ultimo periodo del comma i sopra citato).
Le disposizioni suddette sono espressamente finalizzate ad “accelerare la
definizione dei giudizi” ma sull’efficacia del nuovo sistema sul raggiungimento di
questo risultato sono legittimi i dubbi. Esse sicuramente comportano — come è
facilmente intuibile — problemi per il coordinamento fra l’attività’ dei giudici unici
e l’attività complessiva della Sezione e non consentono, se non in via diretta, la
gestione unitaria della sollecita trattazione e definizione dei giudizi.
Deve essere tuttavia sottolineato che la Sezione, profittando dell’occasione data
da tali disposizioni, e in disparte la loro diretta efficacia, ha dato luogo ad una
profonda riorganizzazione del settore, fondata sulla creazione di centri operativi
più snelli ed efficienti talché è presumibile che il risultato complessivo finale, da
verificare fra un anno, sia più che positivo.
Altra novità legislativa nel settore è la norma con la quale è stato disposto che
il giudice delle pensioni, al termine della discussione, oltre a procedere alla lettura
del dispositivo in udienza (disposizione già esistente), provvede anche ad esporre
le ragioni di fatto e di diritto della decisione (art. 53, co. 2, d.L. 112/2008 conv. in
L. 133/2008, che ha così modificato l’art. 429 c.p.c. che si applica al processo
pensionistico).
Anche se questa disposizione può apparire causa di rallentamento dell’udienza,
è indubbia che essa, se ben applicata, potrà avere l’effetto di accelerare complessivamente l’attività giudiziale, incidendo sui tempi e modalità di redazione delle
sentenze.
Peraltro, la notevole preparazione dei giudici delle pensioni consente di
assolvere convenientemente a questo ulteriore impegno.”
Ha poi fatto seguito la relazione del Procuratore Regionale dott. Pasquale
Iannantuono il quale ha posto l’accento sull’aumento della spesa pubblica.
Egli ha ad esempio precisato che:
“la spesa per consulenze nel triennio 2006—2008 non soltanto non si è ridotta,
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ma è stata anzi notevolmente incrementata per l’aumento, sia del numero che del
costo degli incarichi conferiti, passati infatti da 36.188 a oltre 57.000 consulenze nel
2008 con una spesa che è aumentata da 450,5 milioni di euro nel 2006 a oltre 538
milioni di euro nel 2008 (+ 19,5 stando ancora ai dati forniti dalla Ragioneria
Generale dello Stato)”.
Ed ha aggiunto:
“Questo potrebbe — dovrebbe anzi — costituire, avendo ovviamente riguardo
alle singole Amministrazioni pubbliche, una ipotesi di responsabilità ai sensi delle
leggi dianzi citate, ma vi è però da chiedersi: come il giudice e, ancor prima il
Pubblico Ministero contabile possano valutare lo sfondamento di siffatto “tetto”
di spesa — fatto che, come si è detto, di per sé comporta responsabilità erariale —
se non prendendo cognizione di tutti gli incarichi conferiti negli anni da porre a
confronto?
E’ in questo contesto complessivo delle tendenze della spesa pubblica che, a
metà dell’anno la giustizia contabile è stata oggetto di incisive riforme legislative,
recate — quanto alla disciplina dei giudizi su questioni di massima, innanzi alle
Sezioni Riunite della Corte dei Conti — dall’art. 42 comma 2 della legge 18 giugno
2009 n. 69 e, quanto al giudizio di responsabilità dall’art. 17 del Decreto Legge n.
78/09, convertito dalla legge n. 102/09 e successivamente rettificato dal Decreto
Legge n. 103/09, a sua volta convertito dalla legge n. 141/09. Più precisamente, oltre
a norme concernenti esclusivamente l’attività di controllo intestata alla Corte dei
Conti, detto art. 17 del Decreto Legge n. 78 contiene sia norme che ridisegnano
aspetti della responsabilità amministrativo—contabile e — specificamente — del
giudizio, sia norme che hanno esclusivo riguardo all’istruttoria del P.M. contabile.”
Hanno fatto seguito altri interessanti interventi, quali quello del Prof. Avv.
Beniamino Caravita di Toritto, membro laico del Consiglio di Presidenza della
Corte dei Conti e della dott.ssa Anna Maria Giorgione Vice Presidente della
Associazione Nazionale Corte dei Conti.
Per il nostro Consiglio dell’ordine ha preso la parola il Cons. Giovanni
Cipollone il quale, tra l’altro, ha così dichiarato:
“Autorità, Gentili Signore e Gentili Signori,
Vi porto il saluto cordiale e affettuoso del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Roma, insediatosi da qualche giorno, e quello di tutta l’avvocatura romana.
Il nostro è un osservatorio vigile e collaborativo.
Dopo le significative, esaurienti relazioni del Presidente della Corte dei Conti
e del Procuratore Regionale, mi sembra opportuno ricordare quella che ancora
rappresenta una delle principali doglianze, che resta sempre viva e pressante e cioè
la mancanza di norme procedurali, direttamente riferibili ai giudizi che si
celebrano avanti la Corte.
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Infatti, in mancanza di una norma processuale non prevista dalla legislazione
vigente, deve farsi diretto richiamo alle norme di diritto processuale civile.
Un grande avvocato processualista, Girolamo Bellavista, quando uno studente
all’Università’si esprimeva usando la espressione “procédura penale” invece di
“diritto processuale penale”, rimandava l’esaminando alla sessione di settembre.
A nessuno può sfuggire l’importanza del diritto processuale che costituisce il
mezzo tecnico per l’osservanza del diritto sostantivo, in relazione a ogni tipo di
processo.
Non per niente Carnelutti riteneva il diritto processuale “uno specifico e
importante settore della realtà giuridica”.
Tenuto conto del margine di invadenza e di pregnanza della legislazione
contabile, specialmente in chiave cautelare e preventiva, sì deve ritenere assolutamente indispensabile un “codice di procedura dedicato” per i giudizi che si
svolgono avanti la Corte dei Conti.
Altra prospettazione che sinceramente lascia perplessi è quella relativa alla
ventilata ipotesi di soppressione di questa nobile e indispensabile istituzione.
Alcuni presunti soloni del diritto, spesso dimenticano quale estrema rilevanza
abbia una magistratura contabile che vigili sui conti dello Stato.
Altrimenti, la bancarotta dello Stato sarebbe un tutto uno con la bancarotta del
Diritto.
E, infine, nel degrado sociale, politico ed economico, che attualmente ci
sommerge, ritengo che, ancor più, bisognerà puntare sulla assidua e ferma vigilanza
di quest’organo istituzionale che ha nel suo vessillo l’impronta più schietta
dell’etica.
Si sente il bisogno di severi “praefecti urbis” di epoca repubblicana o, meglio,
di “procuratores augusti”, integerrimi funzionari dell’antica Roma, fautori di una
sana amministrazione, vera spina dorsale dello Stato romano.
Termino il mio dire con un auspicio.
Bisogna incrementare l’attività di vigilanza sulle vicende contrattuali della
pubblica amministrazione, perché emerga una magistratura contabile indipendente ed autorevole.
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ASSEMBLEA GENERALE CORTE MILITARE D’APPELLO
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO
In un’Aula gremita, alla presenza delle più importanti autorità politiche
giudiziarie, ha avuto luogo la solenne cerimonia per l’inaugurazione dell’anno
giudiziario 2010 della Corte Militare d’Appello.
Le due relazioni, del Dott. Vito Nicolò Diana, Presidente della Corte Militare
di Appello e del Dott. Fabrizio Fabretti, Procuratore Generale Militare della
Repubblica presso la Corte Militare d’Appello sono state a lungo applaudite.
Alla manifestazione, in rappresentanza del nostro Consiglio, ha partecipato il
Consigliere Avv. Giovanni Cipollone.
Pubblichiamo qui di seguito alcuni brani del suo intervento: “Devo subito dire
che sono grandemente onorato di poter partecipare a questa prestigiosa manifestazione e il ricordo va alle mie prime esperienze giudiziarie, nell’ambito della
giurisdizione militare.
Ho sempre avvertito la particolare solennità che si avverte nelle Aule di udienza,
sia avanti il Tribunale che avanti la Corte d’Appello Militare.
Mi ha sempre colpito la professionalità dei Giudici militari, il loro severo
controllo della legalità, mai disgiunta dalla ‘pietas’ che sempre deve illuminare
l’animo di chi giudica.
Un saluto affettuoso mio personale va al Presidente Dott. Vito Nicolò Diana e
al Procuratore Generale Dott. Fabrizio Fabretti ai quali mi lega –consentitemi di
dirlo- per affinità elettiva, il più profondo sentimento di amicizia e di profonda
stima.
Sono due alti magistrati che uniscono alla grande professionalità, un garbo e una
signorilità non comuni.
Inoltre, non posso non rivolgere un saluto affettuoso al Dott. Nicolosi,
ricordando i nostri primi passi in ambito giudiziario.
Non v’è dubbio che la nuova articolazione della Legge 24.12.2007 n. 244, che
ha ridotto a soli tre i Tribunali Militari nell’intero territorio nazionale e ad una sola
la sede di Corte di Appello, desta più di una perplessità, sia pur tenendo conto della
diminuzione dei procedimenti militari in gran parte ricollegabile all’impegno e alla
alacrità dei giudici militari.
La relativa motivazione circa una presunta necessità di ‘contenimento dei costi’,
non ci soddisfa, considerata la disinvoltura con cui, in alcuni casi, viene suddivisa
la spesa pubblica.
Sorprende e va certamente respinta la tendenza di voler relegare la Giustizia
militare nell’ambito di un sistema che la allontana dai suoi specifici compiti
istituzionali, anche in tempo di pace.
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Si rischia di intaccare lo status di autonomia e indipendenza che ha sempre
caratterizzato i Magistrati militari.
Sotto il profilo processuale, abbiamo molto apprezzato la provocatoria affermazione del Presidente della Corte Militare d’Appello il quale ha proposto l’immagine
della Giustizia militare paragonandola ad un triciclo sgangherato, visto il tentativo
di tornare al sistema inquisitorio, ‘anzi radicalmente inquisitorio quale non lo si è
mai visto nell’Europa del Seicento’.
Non può infatti un unico imputato, coadiuvato da uno staff di ausiliari,
cumulare in sé i tre distinti e antitetici ruoli dell’accusatore, del difensore e del
giudice.
Si tratta di una prospettazione da respingere con energia, molto vicina a quella
classica immagine del tavolino a tre piedi, intravista dal mio Maestro Prof.
Girolamo Bellavista, insigne cultore del diritto processuale penale.
Egli vedeva la Giustizia penale poggiare su tre piedi disuguali in cui il piede più
corto era quello del difensore.
Sapete, ciò risale a un periodo antichissimo e cioè al tempo delle leggi delle
dodici tavole; quindi ai primordi della civiltà romana, quando in una sola persona
con l’aiuto della incombente divinità, erano cumulati i singoli poteri.
Ora, non credo che possano cancellarsi con un sol colpo di spugna millenni di
evoluzione giuridica. Non credo che, per una sorta di capricciosità legislativa, a
seguito di formulazioni disancorate dall’assetto fondamentale dell’ordinamento
statuale e da organici criteri base, inquadrabili in una dimensione interattiva di
rapporti giuridici, si possa svuotare del suo valore la giurisdizione militare.
La sua specialità influisce e incide anche sui rapporti con i cittadini.
Mi auguro che la Dea Ragione, il senso del diritto e i pregnanti principi
normativi, possano in futuro maggiormente illuminare il legislatore”.
Giovanni Cipollone
GIUNTA DELL’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
DELIBERA DEL 13 APRILE 2010
La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane
premesso
- il Congresso Straordinario dell’Unione delle Camere Penali Italiane, con
mozione approvata il 4 ottobre 2009, ha fatto “propria la necessità già evidenziata
dalla Giunta U.C.P.I. che, ove il Parlamento non addivenga alla adozione del disegno
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di riforma con la massima urgenza, si dia corso immediatamente alla adozione di corsi
anche autonomi volti alla istituzione e regolamentazione della specializzazione
forense, e comunque, d’intesa con tutta l’avvocatura, alle più opportune e ferme
iniziative volte a superare ogni colpevole inerzia e a denunciare i tentativi di vanificare
il percorso di rinnovamento della professione forense”;
- in tal sede il Presidente del Consiglio Nazionale Forense ha garantito che,
laddove tale eventualità si venisse a concretizzare, l’organismo istituzionale da egli
presieduto non attiverà alcuna iniziativa di carattere disciplinare o comunque
sanzionatorio nei confronti dell’U.C.P.I. o di coloro che vorranno fruire del percorso
formativo da essa istituito e disciplinato;
- il giorno 17 novembre 2009 la Commissione Giustizia del Senato ha approvato
il disegno di legge di Riforma dell’Ordinamento Forense;
- successivamente, nell’ambito della Cerimonia di inaugurazione dell’anno
giudiziario dei penalisti italiani svoltasi a L’Aquila il giorno 28 gennaio 2010, preso
atto della totale inerzia del Parlamento, la Giunta U.C.P.I. ha reso nota la propria
intenzione di istituire autonomamente il percorso formativo per il conseguimento
della specializzazione forense in ambito penalistico ove la politica non avesse
impresso, entro il 15 aprile successivo, una seria e decisa accelerazione al percorso
parlamentare di discussione e approvazione della Riforma di Ordinamento Forense;
- decorsi oltre tre mesi dall’approvazione del disegno di legge da parte della
Commissione Giustizia del Senato, in assenza di calendarizzazione per la discussione
in aula, la Giunta U.C.P.I. ha proclamato lo stato di agitazione dell’avvocatura penale
e, contestualmente agli organismi dirigenti di A.I.A.F., A.G.I., A.I.G.A., O.U.A.,
U.N.C.A.T. e U.N.C.C., indetto per il giorno 10 marzo 2010, su decisione assunta
dall’Avvocatura nelle sue espressioni istituzionali e associative, una giornata di
astensione e protesta al fine di richiamare la politica, in tutte le sue componenti, a dar
seguito agli impegni a più riprese assunti;
- all’esito di tale iniziativa il Senato ha dato avvio alla discussione del disegno di
legge di Riforma dell’Ordinamento Forense, che proprio in questi giorni è in
discussione in aula;
ritenuto
- come a più riprese sottolineato la Riforma rappresenta un momento non più
rinviabile per la nuova qualificazione della figura e del ruolo dell’avvocato allo
scopo di garantire con efficacia la difesa dei cittadini e la qualità della giurisdizione:
a tal fine si impongono, in particolare, nuove regole di accesso alla professione, una
rigorosa disciplina della formazione dell’avvocato, l’introduzione di norme che
contemplino e regolino la specializzazione forense;
- la necessità, condivisa da tutte le forze politiche e dallo stesso Ministro della
Giustizia, di garantire un nuovo ordinamento della professione di avvocato
condiviso dall’Avvocatura ed adeguato a fronteggiare l’emergenza determinata
dall’elevatissimo numero degli iscritti agli albi e dalla progressiva dequalificazione
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della prestazione professionale non può tollerare soluzioni tardive;
- l’approvazione del disegno di legge di Riforma da parte del Senato della
Repubblica ed immediatamente dopo dalla Camera dei Deputati ha ormai assunto
i caratteri dell’emergenza;
valutato
- la discussione in Senato, avviatasi in questi giorni, se pur costituisce un primo
segnale di ripresa del dibattito politico, non consente di indulgere in trionfalismi
e neppure di abbassare la guardia;
- piccole minoranze così come importanti centri di potere, mossi da finalità di
evidente natura corporativa, non cessano di reclamare il mantenimento dei più
diversi “privilegi” consentiti dall’attuale normativa e ad esse la politica, vuoi
esplicitamente vuoi rallentando il percorso riformatore, si dimostra nient’affatto
insensibile;
- in senso parimenti confliggente con la necessità di rinnovamento della
professione di avvocato vanno le pretese dell’Autorità garante della concorrenza e
del mercato, che, incurante della necessità di garantire effettiva tutela ai diritti dei
cittadini e qualità all’esercizio della giurisdizione, pretende imporre una concezione intollerabilmente “mercantilistica” della professione forense;
valutato altresì
i ritardi e i tentennamenti manifestati dalla politica con riguardo al percorso
riformatore impongono il mantenimento dello stato di agitazione dell’avvocatura
penale e consigliano una attenta riflessione di tutta l’avvocatura penale circa i tempi
e le modalità delle progettate iniziative di impulso e protesta;
delibera
di dare mandato al Presidente affinché richieda l’immediata convocazione del
Consiglio delle Camere Penali Italiane affinché esprima le proprie valutazioni circa
il percorso politico intrapreso in punto di Riforma dell’Ordinamento Forense,
nonché in merito alla bozza di regolamento sulla specializzazione forense in
materia penalistica che la Giunta si riserva di trasmettere a breve ai Presidenti ed
infine circa i tempi di attuazione delle iniziative già deliberate dall’U.C.P.I.;
dispone
l’invio della presente delibera ai Presidenti delle Camere Penali, al Presidente del
Consiglio
Nazionale Forense, ai Presidenti dei Consigli dell’Ordine territoriali, ai Presidenti delle Unioni
Distrettuali degli Ordini Forensi, ai Presidenti delle Associazioni Forensi.
Roma, 13 aprile 2010
Il Segretario
Avv. Lodovica Giorgi
Il Presidente
Prof. Avv. Oreste Dominioni
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LETTERA DELL'AVV. PIETRO PAOLO BARTOLAZZI
18/3/2010
All’AVV. ANTONIO CONTE
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati,
Al Consigliere Anziano Avv. GIOVANNI CIPOLLONE
Due parole “de novo ordine condendo”. La rapidità della Giustizia è l’affanno
dell’ottimo Primo Presidente Vincenzo Carbone. Non frequento la Cassazione,
senatorio tribunale, ma immagino lui occupato a districare i poveri cancellieri
dalla massa dei processi nel sacrosanto nome della rapidità, districare contro lo
tsunami del legiferante Parlamento Italiano e sulle cause politiche di ciò è inutile
soffermarsi. E va steso un velo pietoso sulle liti fra Governo e CSM, tra PM e PM,
tra Cassazione e dott. Carnevale tutti effetti del “Summum ius summa iniuria”.
Il diritto per il diritto, è bene lasciarlo alla “iuventus cupida legum”. Il diritto è
per la giustizia, anche, se necessario, con l’astuzia del Re Salomone nella lite fra
le due donne per il preteso figlio infante, astuto ma soprattutto rapido.
La mia cinquantennale, (ieri!), esperienza professionale mi ha insegnato che
spesso gli anni facilitano le transazioni, le riflessioni se non, ahimé gli abbandoni,
sgombrando i tavoli dei cancellieri. Ma questa è cosa che riguarda i litiganti non
il giudice.
Invece l’accostamento tra il lavoro del Pretore Romano e la Common Law, i
“Vostro Onore” e le giurie perplesse sono solo fatti cinematografici, è legittimo
in nome della rapidità. La Francia sarebbe afflitta dallo stesso male ma lì la
diffidenza politica, di origine napoleonica, nei confronti dell’autorità del giudice
è corretta dalla legalità repubblicana, efficiente e rapida. La statua di Flavio
Giuliano che cogita guardando il Tevere, con la testa appoggiata sulla mano è
segno, in negativo, di sottigliezza sofistica, essa è bene che resti scolpita, eterna,
nella pietra. Non ci deve fuorviare il suo esempio e per primi gli avvocati vi hanno
interesse se non altro per sottrarci al paragone con il Gabon.
Ancora una riflessione, forse uno sfondare una porta aperta. Lo Stato, il
Demanio è il proprietario del Palazzo di Giustizia, le sottigliezze sulle quali
poggia il conservare ivi l’allocazione degli uffici dell’Ordine, una corporazione
ricca legata a doppio filo con la Cassa di Previdenza Forense e ai suoi stabili, mi
pare solo difesa dello statu quo ante, va superata da un saggio pragmatismo.
Un’esperienza di ieri mattina: in una causa al Tribunale di Velletri, abbandonata con separato atto privato da attore, sono io, e convenuto, rinviata al 17/11/
2010 per l’art. 309 c.p.c. occorre l’autorizzazione del giudice per ritirare il
fascicolo di parte attrice. Non è folle?
Con preghiera di pubblicazione sul prossimo “Notiziario”
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DIGNITÀ PERSONALE E DIRITTI FONDAMENTALI
Guido Alpa
1. Premessa
La parola “dignità” è familiare ai giuristi italiani : essa compare in apertura del
testo costituzionale (art.3 c.1) nell’accezione di “dignità sociale” – la cui parità ,
insieme con l’eguaglianza davanti alla legge è assicurata a tutti i cittadini – e ancora
nell’ambito delle disposizioni dedicate ai rapporti economici con riguardo alla
retribuzione del lavoro , che deve assicurare al lavoratore e alla sua famiglia
un’esistenza libera e dignitosa (art.36) , e nell’ ambito dei limiti all’ esercizio di
attività economiche, là dove si dispone che l’iniziativa economica non può recare
danno alla sicurezza , alla libertà , alla dignità umana. “Dignità” non è soltanto una
parola, è al tempo stesso un valore, un principio, una clausola generale, un
elemento connotante un sistema giuridico, un limite e molte altre cose, come
accade a tutti i vocaboli onusti di storia, ai significanti con pluralità di significati,
alle opere aperte alla tessitura degli interpreti. Nella sua elaborazione concettuale
questo termine si collega evidentemente , agli occhi dei giuristi italiani, alle libertà,
all’eguaglianza e quindi ai diritti inviolabili della persona, di cui sempre la
Costituzione si fa usbergo nella disposizione di apertura consacrata dall’art.2.
La collocazione sistematica di questa espressione e le aggettivazioni che le sono
affiancate non devono trarre in inganno. Anche se la “dignità” è menzionata
esplicitamente all’art. 3 e nelle altre disposizioni richiamate, questa sua inclusione
nel testo non ha fatto velo alla concezione universalmente condivisa dai giuristi
italiani , provenienti da diversa formazione e intenti alla coltivazione di diversi
settori dell’ ordinamento , il diritto civile, il diritto del lavoro, il diritto costituzionale,il
diritto penale, il diritto processuale,e così via, nel senso che la dignità della persona
è considerata la base dei diritti inviolabili, e quindi la base dell’ intero ordinamento.
Ed è un fatto significato che dal 1956 ad oggi la Corte costituzionale l’abbia
invocata almeno in più di cento pronunce, che nella giurisprudenza della Corte di
Cassazione si rincorra in migliaia di pronunce – nell’ambito del diritto del lavoro,
dei diritti della personalità, dei rapporti familiari, ma anche del diritto dell’ambiente, del diritto alla salute, nell’ambito del processo penale e financo nell’ambito del
controllo deontologico delle professioni intellettuali1. Anzi, a questo proposito, mi
sembra significativo sottolineare che prima ancora che la dignità assumesse il rango
di principio costituzionale fondante dell’ intero ordinamento l’ordinamento della
professione di avvocato introdotto dal r.d.l.27.11.1933, n. 1578 precisava che gli
avvocati cancellati dagli albi potevano conservare il titolo a meno che la
cancellazione non fosse avvenuta per causa di “indegnità”(art.1 c.2).
I confini concettuali di questa espressione nei suoi usi giurisprudenziali sono
stati oggetto di una ricerca che avevo svolto anni fa, e che dovrebbe ora essere
aggiornata; ma i dati già allora emersi rimangono significativi.
Proprio per questo dicevo che la parola “dignità” fa parte del lessico dei giuristi
italiani, della loro formazione culturale, del loro strumentario processuale.
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Questo fatto , che appare particolarmente connotante della nostra esperienza,
non emerge però con altrettanta evidenza al di fuori dei confini nazionali. Il sito
dell’ Unione europea illustra il testo dell’art.1 della Carta dei diritti fondamentali
del 2000, che si apre con la formula sacrale <La dignità umana è inviolabile.Essa
deve essere rispettata e tutelata>. Si può notare in quel commento la successione
delle formule costituzionali adottate nelle leggi fondamentali scritte di molti dei
Paesi appartenenti all’ Unione. Non si fa menzione però né dell’epoca in cui quelle
formule sono penetrate nei testi costituzionali – e questo certamente è un fatto
negativo, perché, ad es., la nostra , essendo entrata in vigore il 1 gennaio 1948, è
anteriore a quella adottata dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo, del
10 dicembre 1948, e credo che sia la più risalente dal secondo dopoguerra – né si
segnala in che modo le formule siano intese, mentre, solo leggendo le disposizioni
riportate, si può comprendere per un verso che in alcune Costituzioni la formula
è impiegata in contesti circoscritti , e per altro verso che i testi riportati sono
incompleti. D’altra parte, la formula più nota è quella contenuta nella Legge
fondamentale della Repubblica federale tedesca posteriore alla nostra ( è del 1949)
e in un certo senso ad essa simile, anche se di portata terminologicamente più
ampia.
2. La Carte internazionali
Proseguendo nell’analisi testuale, troviamo numerosa carte internazionali che
si riferiscono alla dignità umana, ad es., i Patti civili e politici e i Patti economici
sociali e culturali allegati alla Dichiarazione universale delle Nazioni Unite, del 16
dicembre 1966, oppure la Convenzione sui diritti del fanciullo, del 20 novembre
1989 (art.37),o la Convenzione di Ginevra del 1955 sul trattamento dei prigionieri.
Diverse istituzioni internazionali, ufficiali o non governative, si sono date testi
fondamentali in cui enunciano i valori ai quali ispirarsi, come il Consiglio d’
Europa, che ha adottato raccomandazioni sui reati informatici, sulle persone che
versano in grave necessità, sulle persone affette da disturbi menali, sullo sfruttamento dei bambini, e così via. Gli organi dell’ Unione europea con risoluzioni e
comunicazioni si sono occupati di dignità in materia di telecomunicazioni, di lotta
alla pornografia in Internet, per il controllo dell’uso lecito delle tecnologie. Da
qualche tempo è stata istituita l’Agenzia per la tutela dei diritti fondamentali, e ogni
anno viene pubblicato un rapporto sulla situazione dei diritti fondamentali nell’
Unione europea.
3. Il ruolo delle Corti
Una letteratura sconfinata si è raccolta sui diritti fondamentali, sulla distinzione
per categorie concettuali tra diritti fondamentali, diritti inviolabili, diritti dell’uomo2, sul loro significato e sulle ideologie che li sorreggono e sul ruolo delle Corti,
definite, in un recente prezioso saggio , come i “tribunali di Babele”3. Si è tentato,
con successo, di registrare lo stato di salute, se cosi si può dire, dei diritti umani oggi,
e si è potuto riscontrare quanto sia fragile la loro garanzia e come, soprattutto nei
tempi di crisi come quelli in cui siamo immersi, essi siano messi a rischio, con ciò
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mettendo a rischio proprio l’ essenza della democrazia.
I testi scritti sono importanti, ma più importanti ancora sono le decisioni dei
giudici che operano a diverso livello e con diverse competenze. Ciò perché là dove
non vi siano testi scritti, la tutela dei diritti fondamentali avviene – nelle democrazie
occidentali moderne – sulla base dei principi comuni e valori condivisi; e anche se
i c.d. bill of rights non sono contenuti in una costituzione scritta, oppure
discendono da una consuetudine costituzionale, oppure fanno riferimento ad una
legge che noi definiremmo ordinaria, come lo HRAct inglese, spetta poi ai giudici,
nel loro delicato lavoro sostenuti dagli avvocati ( che si battono per la difesa dei
diritti fondamentali, che promuovono la loro garanzia in giudizio, che nelle
memorie difensive argomentano per persuadere il giudice, che impugnano le
decisioni ritenute insensibili ai diritti umani) dare effettiva consistenza alle regole
scritte e non scritte che governano le nostre società. Di più. Anche là dove vi sono
testi scritti ormai i diritti fondamentali sono affidati ai giudici, sì che proprio in un
colloquio tenutosi alla Sorbona nel maggio del 2008 si è parlato della dignità
“saisie” , di cui cioè si sono appropriati i giudici in Europa4. Il colloquio faceva
seguito ad un altro seminario organizzato a Limoges nel novembre del 2004 5, in
cui la dignità era stata esaminata nella cornice della giustizia e dell’etica, e quindi
degli aspetti fondamentali della persona, così come arricchiti dalle (ma anche
esposti ai pericoli delle ) tecnologie biologiche e informatiche.
La dignità non è una espressione o un valore esplicitato nella Convenzione
europea per la salvaguardia dei diritti umani, e tuttavia molte sono le pronunce che
vi fanno cenno, e in qualche modo hanno fatto scuola . Allo stesso modo molte
sono le pronunce emesse dalla Corte di Giustizia dell’ Unione europea , anche
prima che fosse approvata la Carta europea dei diritti fondamentali, e prima che ad
essa venisse riconosciuto valore giuridicamente vincolante.
Insomma, la sorte di questa parola – che al tempo stesso è un valore, un
principio, un limite, un emblema – si intreccia con le elaborazioni teoriche, con le
formule legislative, con le prassi giuriprudenziali. Ma proprio la complessità delle
fonti, l’intervento articolato delle Corti, le linee politiche dei parlamenti e dei
governi, la pletorica letteratura che si è raccolta in questa materia ci devono render
avvertiti che il problema della tutela della dignità umana, intesa come fondamento
di tutti i diritti della persona, oppure come espressione di libertà e di eguaglianza,
oppure come riassunto dei diritti inviolabili, non si può risolvere in modo
sommario . I numerosi seminari e le occasioni di riflessione che si sono avvicendati
in questi ultimi tempi sono proprio il segnale che la materia è al tempo stesso
affascinante, magmatica, incandescente, votata per i suoi molteplici usi e i variegati
contesti ad essere suscettibile di diverse e finanche contrapposte letture.
Nella ridda di questioni che sono state affrontate dai giuristi non è facile trovare
il bandolo della matassa, il filo con cui annodare in modo semplice e descrittivo
la storia, l’evoluzione, la realtà dei diritti fondamentali visti attraverso la lente della
“dignità”. Per economia di tempo e di spazio, mi sembra utile concentrare
l’attenzione su tre di esse che presentano un carattere comune, quello della novità:
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la dignità e i diritti fondamentali alla luce del Trattato di Lisbona, del principio
di effettività e della creatività giurisprudenziale.
Si dovrebbe trattare anche un ulteriore aspetto, estremamente rilevante nella
prospettiva del diritto privato, quello dei rimedi alla violazione della dignità della
persona; i rimedi previsti dal diritto comunitario e dal Draft Common Frame of
Rules si concentrano sul rimedio risarcitorio. Per limiti di spazio devo rinviare ad
altra occasione una trattazione compiuta dell’argomento.
4. Il Trattato di Lisbona
Il Trattato di Lisbona, che modifica il trattato sull’ Unione europea e il trattato
che istituisce la Comunità europea, è stato sottoscritto il 13 dicembre 2007, ed è
entrato in vigore il 1 dicembre 2009. Tre sono in particolare i punti qualificanti che
riguardano il tema che ci occupa: il preambolo, l’art.2 e l’art.6, a cui poi si
dovrebbero aggiungere, nella ricostruzione del quadro normativo, le disposizioni
della Carta europea del diritti fondamentali, che si occupano delle libertà, della
uguaglianza , della solidarietà, della cittadinanza e della giustizia. Della Carta si è
scritto molto, ed anche dei suoi avventurosi percorsi6; del Trattato di Lisbona si
è scritto ancora poco da parte degli studiosi del diritto privato, nonostante la sua
enorme rilevanza politica e giuridica al tempo stesso. Solo gli studi di diritto
costituzionale e di diritto comunitario fanno eccezione a questa regola.
Nella nostra prospettiva, il preambolo del trattato è già evocativo, perché
richiama – a titolo di “ispirazione” e quindi come guida interpretativa del testo - <le
eredità culturali, religiose e umanistiche dell’ Europa, da cui si sono sviluppati i
valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della
democrazia, dell’ uguaglianza e dello Stato di diritto>. E’ facile vedere in queste
parole la risposta, ammodernata e levigata, alla questione cruciale posta alla
commissione che doveva redigere il testo della Carta europea, inerente alle radici
cristiane, o giudeo-cristiane, o illuministiche , o laiche dell’ Europa.
La tematica ha dato luogo ad una grande appassionante dibattito. Non si
possono però confondere i valori sui quali si fondavano la cultura greco-romana
e i diritti naturali come intesi nella filosofia platonica e aristotelica con i valori dell’
epoca medievale e quelli rinascimentali e illuministici. Sui primi rimangono
insuperate le pagine di Leo Strauss, in un’opera ristampata a più riprese anche in
Italia7, in cui si distingue la concezione antica del diritto naturale dalla concezione
moderna dei diritti naturali. Per i diritti umani nella civiltà giuridica medievale
basta riprendere il dialogo tra Paolo Grossi e Brian Thierny8, che in una ricerca
recente ha istituito un filo diretto tra Ockham, Grozio e Windscheid sulla origine
dei diritti individuali , passando attraverso il diritto romano, il diritto canonico e
la costruzione della categoria di “diritto soggettivo”. Ma mi preme sottolineare che
proprio la dignità dell’ uomo è evocata da S.Tomaso come emblema della
razionalità dell’uomo (<magnae dignitatis est in rationali creatura subsistere>,
Summa th., I, q. 29, a.3 ad 2) e alla dignità dell’ uomo è dedicato il discorso di Pico
della Mirandola , che nel De hominis dignitate vede la riconoscibilità dell’uomo
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rispetto alle bestie nel “Dio vestito di umana carne”, nello spirito contemplativo
saggio e pio proprio dell’uomo in quanto tale.
La connessione tra dignità e religiosità, meglio tra dignità e professione di un
religione è al centro della riflessione di Spinoza9; e mi piace ricordare una scoperta
che mi è capitata nell’ambito di una ricerca su identità e status : la pagina di Defoe
nella quale si descrive la meraviglia di Robinson nello scoprire che all’isola,
disabitata per tanti anni, era approdato un naufrago , un essere umano di cui però
non conosceva le intenzioni; nell’indecisione se sopprimerlo, perché nemico o
assisterlo, perché amico, Robinson si trattiene dall’aggredirlo perché il naufrago ,
a mò di presentazione, gli si rivolge dicendo <Christianus sum>; queste parole che
rivelano la sua identità sono espressioni di pace e di fratellanza sufficienti a
salvargli la vita.
Gli studiosi dell’ Illuminismo , delle Rivoluzioni secentesche e settecentesche,
del pensiero kantiano e dei suoi epigoni molto avrebbero da dire sulla dignità e sui
valori della persona; proprio di recente li ha richiamati Francesco Galgano nel suo
saggio su Diritto non patrimoniale e diritti dell’ uomo10. E’ quindi importante che
il Trattato di Lisbona, ed ora la versione consolidata del Trattato sull’ Unione
europea rechino questa impronta, questa sorta di crisma che riflette la storia
dell’umanità nell’ Occidente, con aspirazioni universalistiche.
Nel testo del preambolo è facile anche registrare la fungibilità dei termini
impiegati, dal momento che i diritti sono considerati valori, i diritti inviolabili e
inalienabili sono equiparati ai diritti fondamentali di cui si fa garante la Carta
europea, la dignità non è menzionata ma aleggia quando si evoca la libertà , la
democrazia e l’eguaglianza. Nella versione originale già si confermava l’
<attaccamento> dei Paesi firmatari <ai principi di libertà, della democrazia e del
rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali nonché dello stato di
diritto> e di richiamavano i principi della Carta sociale europea del 1961 e della
Carta dei diritti dei lavoratori del 1989, ma questa precisazione ulteriore ora
acquista un significato più pregnante.
A sua volta l’ art. 2 ribadisce che < l’ Unione si fonda sui valori del rispetto della
dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di
diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti
a minoranze>. E aggiunge: < Questi valori sono comuni agli Stati membri in una
società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza,
dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini>. La precisazione
riassume il significato di “dignità” come valore, come substrato della libertà e della
democrazia, come metro dell’ eguaglianza, come sostegno della solidarietà e della
giustizia. Ciò che preoccupa il legislatore comunitario è però il principio della unità
nella diversità, del pluralismo culturale, della parità di trattamento di uomini e
donne, di tutela delle minoranze, e quindi la non discriminazione e la tolleranza.
Sono formule non enfatiche che lasciano intendere, da un lato, il significato di
cittadinanza europea, dall’altro le problematiche sottese ad una unione di popoli
che si era all’inizio progettata solo con finalità economiche ed ora invece si deve
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rafforzare nella dimensione politica.
Può forse sollevare perplessità l’impiego del termine “tolleranza” che appare un
po’ debole, rispetto all’impronta fortemente egalitaria delle formule riportate, ma
è chiaro che si tratta di espressioni calibrate, mediate, vagliate con estrema cura.
Una rapida notazione si può fare anche dell’art.4, in cui si enuncia il rispetto
della eguaglianza degli Stati membri di fronte ai trattati e soprattutto della loro
“identità nazionale”. Qui si è innestata la discussione sulla approvazione del
Trattato di Lisbona e la discussione sulla sentenza della Corte costituzionale
tedesca sul rapporto tra il Trattato e il diritto costituzionale interno; la sentenza,
del 30 giugno 2009, ha posto la riserva di sovranità, la riserva di identità
costituzionale, la riserva di configurazione nazionale dello spazio pubblico.
Le costituzioni nazionali, in questa prospettiva, sono considerate un elemento
fondativo della identità di un ordinamento e quindi di un popolo; da giuristi
possiamo anche convenirne, anche se è ragionevole domandarsi se la persona
comune sia consapevole di questo aspetto e se si riconosca , sotto il profilo
identitario, nella propria costituzione piuttosto che non nella semplice cittadinanza o in altri fattori connotativi, come la lingua, le tradizioni e i costumi, la storia
patria, e così via.
Più problematico è l’art.6, perché qui si riscontra il problema irrisolto della
redazione di una costituzione europea, e si vede non tanto il contemperamento ,
ma, a mio modo di vedere, il conflitto tra la Carta di Nizza e i trattati. Ciò perché
vi si dice che l’ Unione <riconosce i diritti ,e libertà e i principi sanciti nella carta
dei diritti fondamentali dell’ Unione europea (…) che ha lo stesso valore giuridico
dei trattati>, quindi non si assegna ancora alla Carta un ruolo preminente, quasi
si trattasse della costituzione dell’ordinamento comunitario; si riconosce la Convenzione europea dei diritti umani,in forma di adesione, e quindi si sottolinea la
natura convenzionale di quel testo; si precisa però che <i diritti fondamentali,
garantiti dalla Convenzione (..) risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni
agli Stati membri fanno parte del diritto dell’ Unione in quanto principi generali>.
Certamente sono principi generali le disposizione contenute nella Carta di
Nizza; esse coincidono – non però completamente – con le disposizioni della
Convenzione di Roma. Occorre quindi un contemperamento tra principi effettuato dagli interpreti, in particolare dalle Corti (di Lussemburgo e di Strasburgo) che
hanno competenze ormai in parte concorrenti. In più, trattandosi di principi
generali, secondo la teoria delle fonti, essi dovrebbero essere considerati prevalenti
su tutti gli altri principi contenuti nella legislazione comunitaria. Quindi, che siano
contenuti nel Trattato consolidato, oppure nella Carta di Nizza, oppure nella
Convenzione (nella trasposizione dei suoi contenuti di origine convenzionale al
livello di principi generali dell’ ordinamento comunitario) questi valori, dalla
dignità in giù, sono tutti diritti inviolabili,fondamentali, umani, e costituiscono
il perno dell’intero l’ordinamento comunitario.
Questa prospettazione non è però condivisa da molti, a cominciare dagli
studiosi del diritto internazionale comunitario e del diritto costituzionale interno.
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Ma neppure dalle Corti, costituzionali e supreme.
Una breve sintesi di questa problematica , che per ragioni di tempo e di spazio
si limita ad essere assertiva, piuttosto che non esplicativa, può dare contezza delle
questioni che ora si agitano in letteratura.
5. I diritti fondamentali nel trattato di Lisbona.
Nel corso di tre seminari organizzati dal Consiglio Nazionale Forense su questo
tema – l’uno dedicato alla cittadinanza europea, l’altro ai diritti fondamentali e il
terzo, per l’appunto, al Trattato di Lisbona, i relatori si sono intrattenuti sulle
intitolazioni con cui questi argomenti erano presentati. Non sembra, ma anche la
intitolazione è indizio di una prospettazione o addirittura di una presa di
posizione. Ci si è chiesti, ad esempio, se si debba parlare di diritti fondamentali
“nel” trattato di Lisbona, oppure di diritti fondamentali “e” il trattato di Lisbona.
I diritti fondamentali sono una categoria a sé, svincolata ai testi normativi, e da essi,
al più riconosciuti e garantiti, oppure vivono in tanto in quanto inseriti nei testi
normativi? E’ il problema agitato da tanto tempo nelle esperienze nazionali a
proposito dei diritti “riconosciuti e garantiti” dalle costituzioni scritte . L’ Habeas
corpus introdotto a livello comunitario dalla Carta di Nizza, come riconfermata
il 12 dicembre 2007 a Strasburgo , è stata svincolato dal trattato, ma , secondo alcuni
, questa operazione avrebbe un effetto positivo, perché se ne vedrebbe aumentare
la visibilità e l’utilizzazione da parte dei cittadini. Tuttavia, non sarebbe possibile
promuovere un ricorso di infrazione contro uno Stato che li violasse, perché il
ricorso è limitato alla violazione del Trattato; la Carta non estende la competenza
dei giudici nazionali; l’adesione alla CEDU dovrebbe aumentare la protezione dei
diritti umani; ma la violazione di un diritto fondamentale da parte di uno Stato
potrebbe legittimare il singolo a fare ricorso alla Corte di Giustizia ?
Ancora. Il fatto che i diritti fondamentali siano comuni implica che essi siano
doppiamente garantiti, a livello comunitario e a livello nazionale? Si può instaurare
una tutela plurilivello?
6. I diritti umani nella Convenzione europea e nella applicazione della Corte
di Giustizia dell’ Unione
La giurisprudenza della Corte di Strasburgo, che si deve leggere secondo i criteri
della case law inglese11, come ci suggeriscono gli stessi giudici che la creano, è assai
nutrita. Molti sono i casi che hanno suscitato clamore, come quelli inerenti il giusto
processo, che addirittura hanno indotto il legislatore italiano a modificare il testo
della Costituzione (l’art.111), a introdurre un rimedio specifico per il risarcimento
del danno subìto dalle vittime dei ritardi nella amministrazione della giustizia (la
c.d. legge Pinto), o come quelli sulla occupazione acquisitiva, che hanno indotto
il legislatore a modificare la disciplina dell’ espropriazione e a riconoscere alla
occupazione acquisitiva un indennizzo adeguato al fine di tutelare maggiormente
il diritto di proprietà. La Corte ha elaborato il significato dei diritti riconosciuti
dalla Convenzione ma ha anche “dialogato” con i giudici nazionali. Un’ampia
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ricerca condotta in alcuni Paesi dell’ Unione sulla applicazione dei principi
contenuti nella CEDU da parte dei giudici nazionali ha dimostrato che nonostante
in questi Paesi già fosse presente una costituzione garantista dei diritti fondamentali
l’ applicazione della CEDU ha avuto effetti dirompenti12. Visti i risultati vi sono
autori che considerano la Corte di Strasburgo come la corte costituzionale d’
Europa. D’altra parte, a guardare le numerose pronunce che condannano lo Stato
italiano questa affermazione non è del tutto peregrina. Tra le ultime vorrei segnalare
quella del 1 dicembre 2009 n. 903 in materia di trattamento discriminatorio in caso
di trasfusione di sangue infetto . E’ il caso G.N. e altri, in cui la Corte ha ritenuto
che fosse corretto escludere il risarcimento del danno a coloro che erano stati
infettati dal sangue contenente il virus HIV prima che questo fosse identificato
come pericoloso, mentre ha ritenuto priva di fondamento l’esclusione del
risarcimento a favore della categoria degli infettati afflitti anche dalla talassemia.
Il recepimento dei principi della CEDU non è univoco.
Ad esempio, la nostra Corte costituzionale considera la Convenzione una fonte
negoziale, e quindi equiparata alla legge ordinaria, come chiaramente precisano le
sentenze nn. 348 e 349 del 2007 e come più volte ribadito nelle sentenze successive.
Si legge nella sentenza n. 311 del 2009 ( riguardante la vicenda di dipendenti di un
ente locale e passati alle dipendenze dell’amministrazione scolastica statale, senza
avere il riconoscimento dell’anzianità del servizio) che <nel caso in cui si profili
un contrasto tra una norma interna e una norma della Convenzione europea, il
giudice nazionale comune deve (…)procedere ad una interpretazione della prima
conforme a quella convenzionale>, ma la norma della CEDU non ha diretta
applicazione e pertanto, ove ne ravvisi il contrasto, il giudice deve sollevare
questione di costituzionalità con riferimento agli artt.10 e 117 Cost. La Corte
costituzionale deve applicare la normativa alla luce della interpretazione della
Corte di Strasburgo, sempre che la norma non si ponga in contrasto con la
Costituzione, il che implicherebbe che la norma della Convenzione non troverebbe applicazione.
Con la sentenza n. 317 del 2009 sulla contumacia dell‘imputato la Corte ha
portato più in là il ragionamento, precisando che dalla applicazione delle norme
della CEDU deve risultare un “plus di tutela” per tutto il sistema dei diritti
fondamentali, sì che <la norma CEDU nel momento in cui va ad integrare il primo
comma del’art.117 Cost., da questo ripete il suo rango nel sistema delle fonti, con
tutto ciò che segue in termini di interpretazione e di bilanciamento , che sono le
ordinarie operazioni cui questa Corte è chiamata in tutti i giudizi di sua
competenza>
Questo sistema, come anticipavo, sembra però contraddittorio. Anche a non
voler ammettere la diretta applicabilità ai rapporti tra privati delle norme della
CEDU – tesi che propugnavo nel 1999, con scarso successo – il fatto che oggi i
valori garantiti dalla CEDU siano considerati principi fondanti dell’ ordinamento
comunitario - come recita l’art. 6 del trattato dell’ Unione nella versione modificata
dal trattato di Lisbona - dovrebbe far ripensare l’intera vicenda.
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Da almeno dieci anni la Corte europea di Giustizia ha iniziato ad applicare la
Carta di Nizza, e quindi ad essere anch’essa corte di difesa dei diritti fondamentali.
Sono particolarmente significativi i casi Kreil (2000), Schmidberger (2003), Omega
(2004), K.B. (2004), il caso sul terrorismo (2005), Richards (“006), Tadao Maruko
(2008).
Come si vede, i diritti fondamentali sono presi sul serio , e sono “in azione”.
Anche ai diritti fondamentali si possono dunque applicare le categorie a suo tempo
configurate per i diritti costituzionali interni e per il diritto di origine giurisprudenziale. L’ Europa del diritto si è trasformata in Europa dei diritti, ed ora in Europa
delle Corti.
Ma la dottrina ha messo in guardia l’interprete che potrebbe essere solleticato
dall’idea di allungare il catalogo dei diritti oppure di sistematizzare i diritti in modo
meccanico.
Si è però aperta, anche a questo livello di analisi, e in questo settore, la diatriba
tra il ius litigatoris e il ius constitutionis che affligge l’applicazione delle regole sul
c.d. filtro in cassazione ex art. 360 bis del cod.proc.civ. come modificato dall’art.
47 della l. n. 69 del 2009. In altri termini, ci si chiede se si debba dare tutela al diritto
creando quindi il rimedio (ubi ius, ibi remedium) oppure se si debba dare ingresso
al rimedio per tutelare il diritto (ubi remedium, ibi ius).
7. Il principio di effettività
E’ insomma l’antica questione del principio di effettività e della rispondenza dei
rimedi assicurati agli individui a tutela dei loro diritti. La giurisprudenza nutrita
della Corte di Strasburgo e quella incipiente della Corte di Lussemburgo sembrano
indicare che il sistema funzioni efficacemente, salvi ovviamente i ritardi dovuti
all’affollamento dei ricorsi. Ciò almeno a livello internazionale e comunitario. Gli
studiosi del settore hanno poi potuto documentare- casi alla mano – quanto sia
incisiva l’influenza della Corte di Strasburgo sulla Corte di Giustizia.
Diverso è però il discorso a livello nazionale.
La pronuncia della Corte di Cassazione dell ‘ 11 novembre 2008 n. 26972 in
materia di risarcimento del danno non patrimoniale ha dato adito a molti dubbi,
non tanto per la nuova classificazione delle voci di danno (classificazione che mi
trova concorde) quanto perché la Corte ha ritenuto che tale danno sia risarcibile
nei casi previsti dalla legge come reato, nei casi previsti dalla legge speciale, nei casi
di lesione di “diritti inviolabili” previsti dalla Costituzione; non sono equiparati a
questa categoria i diritti umani garantiti dalla CEDU. Questa interpretazione
costituzionalmente orientata degli artt. 2043 e 2059 cod.civ. è stata ribadita in un
caso di demansionamento dalla sentenza del 2 febbraio 2010,n. 2352.
Sul piano degli effetti è facile verificare come , nel nostro ordinamento, siano
largamente censurabili le norme riguardanti la posizione giuridica del “non
cittadino” , che investono sia il principio di dignità, sia il principio di eguaglianza,
sia il principio di pari opportunità; come siano censurabili le pronunce che violano
il principio di eguaglianza nell’applicazione delle norme attuative delle direttive in
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materia di non discriminazione; come siano invece apprezzabili le pronunce sul
principio del consenso informato.
8. La lettura bustrofedica del principio di dignità
Fin qui sembrerebbe che il principio (valore, diritto fondamentale, limite) della
dignità della persona sia universalmente riconosciuto e che riceva una puntuale
tutela negli ordinamenti nazionali e nell’ordinamento comunitario. Ma il problema è aperto. Le maggiori frizioni si riscontrano nel settore del biodiritto e nel settore
dell’espressione delle credenze religiose attraverso la loro rappresentazione simbolica.
Sul primo aspetto rinvio alla annosa controversia che ha riguardato i casi dei
testimoni di Geova, il caso Welby e il caso Englaro13. Il principio di dignità è stato
invocato sia a favore della proibizione delle trasfusioni, della liceità della cessazione
del trattamento terapeutico, della cessazione della vita artificiale, sia a favore della
obbligatorietà della trasfusione in caso di credente in stato di incapacità naturale,
del malato cosciente, del malato incosciente.
Proprio alla dignità umana ha fatto appello la dichiarazione sulla libertà religiosa
Dignitatis humanae di Paolo VI del 7 dicembre 1965 per rivendicare la libertà
religiosa. E alla dignità umana ha fatto appello la Congregazione per la dottrina
della fede con l’ istruzione Dignitas personae su alcune questioni di bioetica dell’
8 settembre 2008, in cui si affrontano in questa chiave e con un’ottica restrittiva
tutte le questioni inerenti la utilizzazione degli embrioni, applicandosi quindi il
principio di dignità dalla persona vivente alla persona in nuce.
Eppure proprio alla dignità umana si riferisce la Convenzione di Oviedo del 4
aprile 1997 per consentire, entro certi limiti, i prelievi, la ricerca scientifica, i
trapianti, l’uso di cellule e di embrioni. <Le Parti (…) – vi si legge - proteggono
l’essere umano nella sua dinigtà e nella sua identità e garantiscono ad ogni persona
, senza discriminazione, il rispetto della sua integrità e dei suoi altri diritti e libertà
fondamentali riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina>.
E in questa luce, ma con segno opposto, si può leggere la pronuncia della corte
di Strasburgo sulla esposizione del crocifisso (il caso Lautsi del 3 novembre 2009)
, in particolare là dove si precisa che <l’esposizione obbligatoria di un simbolo
confessionale nell’esercizio del settore pubblico relativamente a situazioni specifiche che dipendono dal controllo governativo , in particolare nelle aule, viola il
diritto dei genitori di istruire i loro bambini secondo le loro convinzioni e il diritto
dei bambini scolarizzati di credere e di non credere>.
9. Congedo.
Il principio della dignità ha suscitato gli apprezzamenti più enfatici – se ne è
parlato come del gioiello della corona – ma ha sollevato le perplessità più
disarmanti anche nel contesto culturale dove è cresciuto nelle forme più rigogliose
: lo si è definito come il concetto più elusivo del diritto costituzionale tedesco. Le
posizioni emerse in dottrina sono le più disparate. In modo un po’ massimalistico
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Jan Smits14 , prendendo atto della ambiguità del concetto, ha proposto di
cancellarlo dalla tavola dei valori di riferimento; all’opposto Stefano Rodotà
proprio sui diritti fondamentali, estesi al mondo della comunicazione , dell’
informatica, dei dati personali, delle biotecnologie, li ha assunti a base di una nuova
antropologia umana15; Ingolf Pernice li considera , pur come considerati nell’art.6
di Lisbona, il punto di sostegno di tutto l’ordinamento comunitario16; John
Aldergrove17 ne ha parlato come di una scatola vuota, con cui si possono fare
manipolazioni interpretative (come sono quelle che consentono i principi generali,
secondo l’insegnamento di Giovanni Tarello ). Ma credo che la dignità , come tutti
i diritti fondamentali, debbano essere presi sul serio.In fin dei conti, la legalità
dell’ordinamento interno si misura sulla nozione di dignità della Carta costituzionale italiana, e la stessa legalità dell’ ordinamento comunitario usa il medesimo
metro, come sottolinea Pietro Perlingieri18. Non spiace dunque l’ enfasi di una
studiosa dell’ Università di Montreal che parla della dignità come di un concetto
trinitario, in quanto riferito alla persona e perciò alla sua dimensione organica,
fisica e simbolica19. La dignità che apre la Carta europea dei diritti fondamentali ha
un forte significato simbolico e identitario: ci ricorda – anzi, ci ammonisce – che
l’ Unione europea non aspira solo ad una integrazione economica ma delinea un
modello di sviluppo capitalistico che pone al suo centro la persona , e in ciò fa
consistere la sua ragion d’essere.
(NOTE)
1
Alpa, Dignità.Usi giurisprudenziali e confini concettuali, in Nuova giur.civ.comm.2000,
parte II
2
Da ultimo. Consiglio nazionale forense, L’essenza della democrazia,.I diritti umani e il
ruolo del’avvocatura, Roma, 2010
3
Cassese (S.), I Tribunali di Babele, Roma, 2009
4
CRUE, La dignité saisie par les juges en Europe, 23 maggio 2008, Pathéon Sorbonne
5
Justice,étique et dignité, PU Limoges, 2004
6
Il percorso politico è descritto da Cangelosi, Il ventennio costituzionale dell’ Unione
Europea, Venezia, 2009;
7
Diritto naturale e storia, Genova, 2010 (rist.); Finnies, Natural Law and Natural Rights,
Oxford, 1980
8
Thierney, The Idea of Natural Rights.Studies on Natural Rights, Natural Law and Church
Law, 1150-1625, Atlanta, 1997 e la recensione di Grossi, Sui diritti umani nella civiltà
giuridica medievale, ora in Grossi, Pagine scelte, Roma-Bari, 2010 (in corso di stampa)
9
Chaui, Spinoza e la politica, Milano, 1996
10
In Contratto e Impresa, 2009, p.883 ss
11
In questo senso v. Zagrebelsky (V.), La giurisprudenza casistica della Corte europea dei
diritti dell’uomo. Fatto e diritto alla luce dei precedenti, ne L
’essenza della democrazia, cit.,p. 205 ss.
12
Keller e Stone Sweet (eds), A Europeo f Rights. The Impact of ECHR on National Legal
Systems, Oxford, 2008
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IL NOSTRO MONDO
13
In argomento v. Alpa, Cos’è il diritto privato?, Roma-Bari, 2008, ora anche in versione
americana (What is Private Law?, cura di A.Lordi, Carolina Academic Press,2010)
14
Smits, Huamn Dignity and Uniform Law:An Unhappy Relationship, TICOM Working Paper
on Comparative and Transnational Law, No. 2008/2
15
L’età dei diritti al crepuscolo?, in “Italia civile”, atti del convegno dedicato al centenario di
Norberto Bobbio, Torino, 15 ottobre 2009
16
The Treaty of Lisbon and Fundamental Rights, in Griller e Ziller (eds), The Lisbon Treaty.
EU Constitutionalism Without a Constitutional Treaty?, Wien N.Y. , 2008
17
On Dignity, tratto da Why We Are Not Obsolete Yet, 2000
18
Relazione conclusiva, Congresso Sisdic, Capri, 25-27 marzo 2010, su L’incidenza del diritto
internazionale sul diritto civile.
19
Knoppers, Human Dignity and Genetic Heritage:Study Paper (Law Reform Commissiono
f Canada, 1991), p. 23
GLI ONERI RELATIVI ALL’ISCRIZIONE DEI DIPENDENTI PUBBLICI
ALL’ALBO SPECIALE DEGLI AVVOCATI VA POSTO
A CARICO DELL’ENTE - DATORE DI LAVORO^ ^ ^
La questione su chi, tra l’avvocato pubblico e l’Ente datore di lavoro, debba
sopportare gli oneri relativi all’iscrizione del dipendente all’albo speciale è stata,
negli ultimi tempi, affrontata in diverse occasioni dalle Sezioni regionali di
controllo della Corte dei Conti, con pronunce che univocamente escludono che
la spesa della quota d’iscrizione all’albo professionale possa gravare sull’ente di
appartenenza1
Ciò, ovviamente, sta inducendo gli amministratori, anche di enti pubblici non
territoriali, a non riconoscere il rimborso della spesa ai propri dipendenti avvocati,
anzi si è posto perfino il quesito se procedere al recupero di quanto rimborsato negli
anni precedenti entro il limite prescrizionale dei cinque anni, atteso che trattasi di
presunto indebito connesso a rapporto di servizio.
In realtà, il dibattito non è assolutamente chiuso e richiede ulteriori approfondimenti e riflessioni, per la semplice ragione che le decisioni assunte dalle sezioni
regionali della Corte dei Conti, nell’ambito della funzione consultiva attribuita
dall’art. 7, comma 8, della L. 131/2003, non fanno alcun cenno e, conseguentemente, non offrono argomenti convincenti tali da discostarsi dal contrario orientamento della Suprema Corte di Cassazione - Sezione Lavoro n. 3928 del 20 febbraio
2007 e in genere della giurisdizione ordinaria di merito.2In proposito, va ribadito che le Sezioni regionali di controllo non hanno alcuna
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facoltà di dirimere con effetto vincolante ogni dubbio sulla portata interpretativa
ed applicativa di disposizioni normative volta per volta al suo esame. La scelta
concreta di quale sia la disciplina applicabile al caso pratico di specie spetta
unicamente all’Amministrazione interessata che, dalle valutazioni espresse nei
pareri della Corte dei conti, può trarre solo indicazioni nell’ambito della sua
autonomia discrezionale.
La posizione delle sezioni regionali della Corte dei Conti, in buona sostanza,
per quanto attiene ai dipendenti avvocati iscritti nell’elenco speciale degli albi
professionali, si fonda sulla convinzione che l’iscrizione all’albo professionale,
anche se necessaria per lo svolgimento dell’attività svolta dal dipendente per l’ente,
non sia effettuata nell’esclusivo interesse dell’ente stesso-datore di lavoro.
A parere delle sezioni di controllo3 , se da un lato si riconosce che il rapporto
che s’instaura tra il dipendente avvocato e l’ente di appartenenza è di tipo esclusivo,
nel senso che il dipendente svolge la propria attività professionale solo in
rappresentanza e in favore dell’ente, dall’altro lato, tuttavia, si considera che tale
rapporto di lavoro è caratterizzato da un’attività di alta specializzazione e professionalità, che, a differenza di altri rapporti di lavoro pubblico, è remunerata al
dipendente avvocato, oltre che con la retribuzione base, anche tramite la corresponsione delle cosiddette “propine”.
In quest’ottica, il mantenimento dell’iscrizione del dipendente all’ordine
professionale è rimesso alla sua responsabilità, comportando esso vari obblighi, tra
cui anche quello di provvedere agli adempimenti legati al pagamento della quota
annuale d’iscrizione al proprio albo professionale, adempimenti che, appunto in
quanto attengono a profili strettamente connessi con la professionalità del soggetto
iscritto, “arrecano benefici diretti nella sua sfera d’interessi”.
Si aggiunge che la constatazione che gli strumenti di contrattazione collettiva
non prevedono alcun onere specifico in tal senso a carico dell’amministrazione,
cosicché, in assenza di espresse disposizioni normative sul punto, prevarrebbe la
scrupolosa osservanza dei vigenti criteri di contenimento della spesa complessiva
per il personale, diretta e indiretta, entro i vincoli di finanza pubblica (art. 1, comma
1, lett. b, del D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165), ed il principio in base al quale
“l’attribuzione di trattamenti economici può avvenire esclusivamente mediante
contratti collettivi e, alle condizioni previste, mediante contratti individuali” (art.
2, comma 3, del D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165).
Gli argomenti esposti dalle sezioni regionali della Corte dei Conti, se raffrontati
con la motivazione della citata sentenza della Suprema Corte di Cassazione, sono
quanto meno discutibili.
Effettivamente non convince la tesi che l’iscrizione all’albo professionale
dell’avvocato pubblico sia eseguita esclusivamente nell’interesse dell’ente – datore
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di lavoro, mentre appare non confacente il richiamo all’art. 2, comma 3, del D.Lgs.
n. 165/2001, in quanto tale norma non riguarda, come nel caso in esame, un
“rimborso spese” bensì “trattamenti economici” che, a differenza del primo,
configurano erogazioni a titolo remunerativo.
La soluzione del quesito che ci poniamo, invece, risiede semplicemente nella
distinzione tra il concetto di “rimborso spesa” e quello di “compenso/retribuzione”
e, in proposito, va preliminarmente chiarito che siamo di fronte ad un compenso
quando l’erogazione della somma di denaro viene effettuata per remunerare una
prestazione ricevuta dal dipendente, mentre invece siamo di fronte ad un rimborso
quando l’erogazione della somma di denaro viene effettuata come un mero
reintegro patrimoniale diretto ad evitare che il lavoratore affronti una spesa
nell’interesse del datore di lavoro.
In definitiva, l’individuazione del soggetto sul quale ricade l’utilità della spesa
sostenuta costituisce il criterio fondamentale per distinguere il rimborso dal
compenso/retribuzione e, a tal fine, le sezioni regionali della Corte dei Conti
ignorano ( e non dovrebbero attesa la funzione nomofilattica dei giudici di
legittimità!) il principio di diritto enunciato dalla Suprema Corte di Cassazione
secondo cui il criterio discretivo va ritrovato nell’interesse soggettivo della spesa 4.
In particolare, precisano i giudici di legittimità che: “a) l’interesse soggettivo va
valutato in relazione alla spesa specifica, e non può risiedere nel vitale ma generico interesse
della persona a realizzare qualsiasi condizione richiesta e necessaria a fini occupazionali; b)
esso va ancora individuato in relazione alla spesa specifica per il singolo datore di lavoro, in
relazione alle condizioni lavorative comuni a tutti i lavoratori, anche distinti per categorie.”
In applicazione di siffatto principio di diritto, la Corte di Cassazione è giunta
alla conclusione, confermando la correttezza delle impugnate sentenze di merito,
che mentre le spese per gli studi universitari e l’acquisizione dell’abilitazione alla
professione forense sono da considerarsi nell’interesse esclusivo del dipendente
pubblico; una volta acquisita l’abilitazione professionale, le spese necessarie per
l’esercizio della professione nell’interesse esclusivo del datore di lavoro, anno per
anno, non attengono più all’acquisizione dello “status” personale dello stesso
dipendente avvocato e, conseguentemente, quest’ultimo ha diritto a riceverne il
rimborso.
In altre parole, seguendo il ragionamento della Corte di Cassazione e analizzando la natura della “spesa specifica” (consistente nel pagamento della tassa di
iscrizione all’albo speciale da parte dell’avvocato pubblico), è palese che il costo
di tale spesa è necessaria per lo svolgimento di un’attività professionale nell’esclusivo interesse dell’Ente pubblico, nel senso che essa è indispensabile per il
perseguimento degli obiettivi istituzionali di quest’ultimo, dove la concreta
attuazione della prestazione del lavoratore non può prescindere da quello specifico
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fattore di produzione dell’iscrizione all’albo speciale del proprio dipendente
avvocato.
Trattandosi di un “rimborso spesa”, a cui è tenuto l’Ente pubblico datore di
lavoro in favore dell’avvocato dipendente, i principi generale del D. Lgs. n. 165/
201 richiamati dalle Sezioni regionali della Corte dei Conti non sembrano essere
appropriati al caso in esame.
Non è utile ai fini della risoluzione del caso, in primo luogo , ricorrere al
principio sui criteri di contenimento della spesa complessiva per il personale,
diretta e indiretta, entro i vincoli di finanza pubblica (art. 1, comma 1, lett. b, del
D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165), dato che gli oneri relativi all’iscrizione all’albo
degli avvocati dipendenti costituiscono spese necessarie di difesa e rappresentanza
in giudizio dell’ente e, come tali, andrebbero semplicemente preventivati in sede
di bilancio nell’ambito dell’organizzazione del servizio legale.
In secondo luogo, non appare pertinente tentare di individuare nell’ambito
degli strumenti di contrattazione collettiva una clausola che attribuisce l’onere
specifico del “rimborso spesa” di cui trattasi a carico delle Amministrazione,
giacché in base il principio di cui all’art. 2, comma 3, del D. Lgs. n. 165/2001, con
i contratti collettivi e individuale vengono riconosciuti “trattamenti economici” di
tipo remunerativo e non “rimborsi spesa”, che invece sono sempre dovuti al
dipendente quando la spesa è sostenuta nell’interesse esclusivo del datore di lavoro.
Per altro verso, da una lettura più attenta delle decisioni emerge che le stesse
Sezioni regionali della Corte dei Conti implicitamente non disconoscono il
principio secondo cui l’Ente pubblico – datore di lavoro è tenuto a rimborsare al
dipendente le spese necessarie per la attività lavorativa svolta nell’interesse
esclusivo dell’Ente , bensì mettono in discussione solo che l’iscrizione all’albo sia
effettivamente una spesa nell’esclusivo interesse dell’Ente, paventando il dubbio
che il relativo rimborso al dipendente celerebbe in realtà una attribuzione
patrimoniale che solo la contrattazione collettiva o individuale potrebbe riconoscere.
In realtà, chiarito alla luce dei principi enucleati dalla Corte di Cassazione che
l’iscrizione all’albo professionale e il mantenimento della stessa negli anni è un
adempimento che l’avvocato pubblico deve assolvere nell’interesse solo del datore
di lavoro, si da consentirgli l’espletamento dell’attività professionale esclusivamente in favore dell’Ente pubblico, ne deriva che il relativo onere va posto a carico di
quest’ultimo.
Tale conclusione è i linea con l’orientamento della Corte di Cassazione e dei
giudici di merito, ai quali inevitabilmente verrebbe riproposta la questione nel caso
probabile dovessero sorgere spiacevoli contenziosi tra le Amministrazioni e i loro
legali interni, con conseguenti e ingiustificati oneri a carico degli enti pubblici
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datori di lavoro in caso di soccombenza.
D’altro canto, non sembra possibile attribuire una responsabilità erariale in
capo ai dirigenti che correttamente rimborsano ai legali interni la tassa d’iscrizione,
dal momento che non può certo ravvisarsi colpa grave nella condotta dell’amministratore che si è attenuto ai principi stabiliti in materia dalla Corte di Cassazione,
evitando così sicure soccombenze.
E’ auspicabile tuttavia che la contrattazione collettiva ponga fine alla questione, introducendo norme che espressamente definiscano l’onere in questione una
spesa sostenuta nell’esclusivo interesse dell’Ente e prevedano in capo alle Amministrazione l’espresso obbligo di farsi carico delle spese relative all’iscrizione
all’albo dei legali pubblici e al mantenimento negli anni della stessa.
Avv. Alfredo Fava
Responsabile Ufficio Legale – Contenzioso Civile e Tributario
dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
(NOTE)
Sezione controllo Regione Basilicata n.99/2009; sezione controllo Regione Lombardia n.655/
2009; Sezione controllo Emilia Romagna n. 10/2009; Sez. Toscana n.11/2008; sezione
controllo Regione Basilicata n. 12/2007; sezione controllo Regione Basilicata n. 12/2007;
sezione controllo Regione Sardegna n. 1/2007.
2
Tribunale di Torino, sent. N. 4549 dell’11 luglio 2001; Corte d’Appello di Torino, sent. n.338
del 5/10 marzo 2003.
3
sezione controllo Regione Lombardia n.655/2009, Sezione controllo Regione Basilicata n.99/
2009
4
Cfr. Cass. Civ., 2 luglio 1980, n. 4198; Cass. Civ. 23 settembre 1966, n. 2385.
1
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NECROLOGI
IN RICORDO DI ANTONIO FRANCIONE
“Sei andato via in silenzio,
Avvocato di classe.
Conoscevi il diritto come pochi,
Avvocato di classe.
Con regalità offrivi la difesa,
Avvocato di classe.
Non avevi nemici,
Avvocato di classe.
Dentro ti porteremo per sempre,
Avvocato di classe.
Non potremo imitarti,
Avvocato di classe.
Così è la classe.”
Antonio Conte
Carlo Priolo
IN RICORDO DI GIULIO GRADILONE
Quando manca un uomo è lutto per la vita, per l’umanità, per tutti noi.
Quando manca un gentiluomo è perdita per lo stile, per l’onore e per la dignità di tutti noi.
Quando manca un avvocato è perdita di civiltà, di sicurezza e di certezza per chiunque; ché
solo l’avvocato è difesa per tutti e garanzia per ciascuno.
Quando manca un amico è gran perdita per il cuore, per la coscienza e per l’anima di chi
tale lo conosceva.
Quando in una sola persona si possono assommare e riassumere tutte e quattro le citate
caratteristiche sovrapponendo le une alle altre e confondendole in una sorta di simbiotica
sinergia, alla dipartita pare che il cielo cada ai nostri piedi e con esso precipitino in basso anche
le stelle della umana speranza.
Subito dopo però l’aurora dell’esempio e del ricordo risorge a sostenerci, quale invitta
cometa del miglior futuro.
AdDIO grande Giulio! Aspettaci, che noi perenni Tuoi emuli ed inseguitori continueremo
a rincorrerti. Mai dimenticandoTi.
Tuo Mauro Rufini
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IN RICORDO DI FRANCO PATANÈ
di Aldo Lucio Lania
Il 22 febbraio u.s. San Pietro di buon mattino, come è uso fare da secoli, va dallo Spirito
Santo, il terzo della SS. Trinità, per informarlo di tutto quello che era successo nelle 24 ore
precedenti. Fra l’altro gli dice che da poco era arrivata, sperando di poter essere ammessa in
Paradiso, l’anima di Franco Patanè Egli aveva vissuto con spiccate doti di bontà, di carità e
di obbedienza, era stato marito fedele, padre esemplare, nonno affettuoso, amico sincero,
lavoratore indefesso, brillante, bravo ed onesto.
Lo Spirito Santo gli chiese che lavoro avesse fatto Franco nella sua breve parentesi terrena.
Subito San Pietro gli disse: “L’Avvocato”.
‘Ho i miei dubbi che possa essere stato onesto’, replica lo Spirito Santo. ‘Ricordo che il Petrarca,
che veniva rimproverato dal padre per aver abbandonato gli studi di ‘giurisprudenza’ nell’Università
della ‘dotta Bononia’, per essersi, corpore et animo, dedicato alla ‘diavoleria moderna (dell’epoca): le
litterae humanae’, ebbe a rispondergli ‘che l’avvocato s’ha da fare onestamente, ma che onestamente
non si può fare!’.
‘Ma raccontami qualcosa della sua bravura almeno’!
San Pietro così rispose: ‘Santissimo Spirito è d’uopo premettere che il nostro Franco ha sempre
rispettato i giudici, ricevendo sempre da tutti stima e considerazione…’.
‘Dai magistrati del P.M. non credo’, aggiunse lo Spirito Santo.
‘Ora se consentite intendo raccontarVi Santissimo Spirito ciò che accadde in un
processo’.
Era imputata, in fase di appello, una donna, ritenuta dai primi giudici colpevole del reato
di infanticidio e condannata ad una pena severa.
Dopo gli interventi della parte civile e del P.G., che avevano concluso per il rigetto
dell’impugnazione, il Presidente della Corte aveva dato la parola al Nostro Franco, difensore
di fiducia della imputata.
Franco parlò per oltre quattro ore e man mano che parlava tutti i presenti, non solo
cominciarono a prestare la massima attenzione, ma dalla disistima e dalla riprovazione per
quel che la donna, secondo l’accusa e i giudici della prima fase del processo, aveva commesso,
o si riteneva che avesse compiuto, ecco che, continuando a seguire il difensore il disprezzo
divenne compassione perdono e, infine, convinzione che il reato, davvero grave, non era
stato commesso.
Tutti erano commossi.
Il P.G., alla fine dell’intervento di Franco, dichiarò di volere replicare, pregando la Corte
di fissare un’altra udienza.
La Corte, nulla opponendo la parte civile ed il difensore, fissò l’udienza per le repliche
a quattro giorni dopo.
In detta udienza, espletati gli incombenti di rito, il Presidente diede al PG. La parola per
la replica.
Codesto magistrato, severo ma giusto, era molto pallido, ma pareva molto sicuro e
padrone di sé, come sempre.
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IL NOSTRO MONDO
Così cominciò e concluse la sua replica. ‘Signori della Corte! Dopo tre notti insonni,
destinate a leggere e rileggere gli atti, a meditare sulle argomentazioni addotte dalla difesa,
sono giunto nella determinazione di revocare le mie precedenti conclusioni e di concludere
per l’accoglimento dell’appello e di mandare assolta l’imputata per non aver commesso il
fatto, ringraziando, nel contempo, l’Avv. Franco Patanè, che mi ha salvato dal commettere
un errore, che, quale uomo prima e magistrato poi, non mi sarei, né avrei potuto,
perdonarmi’.
Lo Spirito Santo tutto preso dal racconto, espresse la convinzione che Franco era stato
davvero bravo ed apprezzabile, così come il P.G., aggiungendo: ‘se fatti come quello che mi hai
raccontato si fossero verificati più sovente e ci fossero P.M. così ‘giusti’, come se fossero essi stessi
‘giudici’, sono convinto che in Italia non sarebbe sorta la necessità della separazione tra P.M. e
Giudici!
Ma allora se Franco Patanè è stato un timorato di Dio ed è stato, nel contempo, “buono,
onesto, leale, simpatico ed anche bravo, potremmo subito ammettere la sua anima in
Paradiso ed inserirla tra ‘i minutanti’, appena possibile, del nostro ufficio legale, benedicendo, infine, tutti i suoi cari ed anche ..... i suoi amici’.
Fra questi ci sono certamente anch’io!
Caro Franco mi manchi, arrivederci!
Aldo”
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CONTRO IL DOPING NELLO SPORT
NON BASTANO I CONTROLLI A FERMARE
LA STRAGE DI GIOVANI VITE
Le cronache ci informano continuamente di frodi nelle competizioni sportive, dall’atletica al ciclismo sicché si ha l’impressione che il fenomeno sia più grande di quanto non
possa apparire “prima facie”. Tantissimi sono stati gli atleti che ultimamente sono stati
trovati positivi ai test antidoping in violazione del regolamento WADA (World Anti Doping
Agency), o del giuramento col quale anche i partecipanti alle scorse Olimpiadi di Pechino
si erano impegnati ad astenersi da qualsiasi pratica illecita.
In tutti questi casi vige l’obbligo di trasmettere gli atti alla Procura Antidoping per gli
accertamenti, come è avvenuto anche di recente, per atleti premiati con medaglie, dopo
l’esame dei prelievi ordinati dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico) per identificare
nei loro liquidi organici la presenza di “insulina” o di “cera” e quindi l’esistenza o meno di
fatti di rilevanza penale, che comportino il loro deferimento alla Procura.
Unico organo competente in Italia a comminare a professionisti e dilettanti di tutte le
discipline sportive sanzioni anche pesanti per la loro carriera sportiva, è la Procura
antidoping di Roma, in tutti quei casi in cui gli atleti risultino positivi ai test e sia dimostrata
l’assunzione di farmaci o sostanze dopanti; da una squalifica di sei mesi, per il semplice
riscontro di valori anormali, a quella di un anno per i casi di mancato o ritardato controllo;
dai 5 anni di squalifica nel caso di partecipazione ad una gara prima dello scadere della
precedente interdizione, fino a giungere alla squalifica a vita per la reiterazione di più
infrazioni.
Gli interventi più recenti della Procura antidoping sono stati caratterizzati dalla volontà
di applicare a tutte le discipline le regole internazionali di controllo dettate dalla WADA, che
prevedono controlli a sorpresa e la conseguente reperibilità degli atleti 24 ore su 24 a tale fine,
con risultati tuttavia solo parzialmente soddisfacenti.
Il tentativo di applicare questo sistema di controllo, che già è operativo nel ciclismo e
nell’atletica leggera, ad una disciplina come il calcio, è miseramente fallito, anche per
l’opposizione dei poteri forti del mondo del pallone, al punto da generare una crisi tra gli
organi istituzionali del mondo sportivo.
Anche dal punto di vista sostanziale della sanzione applicata nei casi di positività dei
calciatori ai test antidoping emerge un campione poco omogeneo, se rapportato a quanto
avviene nelle altre discipline sportive, che diventa difficile da interpretare quando si riferisce
alla gestione del caso concreto in cui sembra contare, e non poco, più il nome che non la
violazione, più l’immagine che non la salute dell’atleta.
Sembra quasi che maggiore sia la celebrità del campione e maggiore sia la clemenza in
un modo o nell’altro riservata all’atleta, non soltanto nel momento applicativo della
sanzione, ma anche nella prospettazione della questione all’opinione pubblica da parte dei
media, che giocano un ruolo decisivo potendo ingenerare l’impressione che si tratti di un
banale equivoco, o al contrario rimarcare l’aspetto negativo della vicenda isolando l’atleta.
Basta ripensare a quanto accaduto negli ultimi mesi ai calciatori trovati “positivi”, o che
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semplicemente hanno ritardato a presentarsi per il controllo antidoping, previsto dopo la
partita, per farsi un’idea, almeno generale, di quanto sia sottile la differenza tra essere
qualcuno o nessuno nel mondo del calcio, e cioè perdere un anno di carriera agonistica o
essere assolti preventivamente, e senza alcun pregiudizio.
Va detto, tuttavia, che il fine della lotta al doping non è soltanto la punizione dell’atleta
che ha falsato la competizione ricorrendo a pratiche e comportamenti antisportivi, ingannando gli appassionati e gli amatori delle varie discipline, in qualche modo abusando e
offendendo la pubblica fede, ma anche, e soprattutto la tutela della salute degli atleti.
Tale aspetto, spesso messo in secondo piano, dovrebbe essere maggiormente posto in
risalto agli occhi dell’opinione pubblica, per fare sì che chiunque si accosti ad una disciplina
sportiva cerchi di superare il proprio limite senza fare alcun ricorso a farmaci e medicinali
di alcun tipo, ma con la fatica e la costanza nell’allenamento.
In assenza di una vera e propria campagna mediatica libera da ogni interesse ed ipocrisia
nei confronti del doping, sarà sempre più difficile risolvere questo problema considerato
che, con il passare degli anni, e la semplicità delle procedure di controllo, sono state affinate
le strategie della frode sportiva con il ricorso a pratiche dopanti sempre più sofisticate e
difficili da individuare, e d’altra parte il livellamento verso l’alto dei guadagni degli atleti di
prima fascia di ogni disciplina sportiva può essere un forte incentivo ad accettare un aiuto
farmacologico e artificiale per l’atleta.
D’altra parte le norme della WADA costituiscono un vero e proprio codice sportivo
internazionale, che il CONI ha a sua volta adottato per i suoi tesserati, ed il cui rispetto si
impone al di là delle logiche economiche, ma soprattutto senza eccezioni, con uno sforzo
congiunto di tutti gli organismi garanti della credibilità dello sport ed un sostegno mediatico
imparziale ed inflessibile.
Il problema dovrebbe essere affrontato in modo più partecipato a livello istituzionale,
anche perché si assiste ad una continua evoluzione nella ricerca della sostanza “da
prestazione”, che muta velocemente con il mutare delle procedure di controllo, in modo da
non lasciare quasi traccia di sé nell’organismo degli atleti che ne hanno abusato per quanto
riguarda la positività ai controlli, ma che lasciano effetti permanenti e devastanti nel fisico
dei medesimi.
Se nel passato si cercavano soprattutto farmaci dimagranti, oppure in grado di aumentare
la massa muscolare, a base di testosterone, dalle anfetamine agli anabolizzanti, molto usati
negli sport femminili, ed in alcuni casi addirittura incoraggiati dalle stesse federazioni
sportive nazionali (c.d. “doping di stato”), attraverso un’evoluzione continua passata per
pratiche ospedaliere come le trasfusioni di sangue, l’arricchimento e la concentrazione del
liquido ematico, l’utilizzo di ormone della crescita si è arrivati a delineare l’attuale orizzonte
del doping.
I farmaci più ricercati oggi sono quelli antitumorali utilizzati per ridurre i devastanti
effetti sul fisico dei prodotti dopanti, e le sostanze contenute nei farmaci contro l’obesità e
la distrofia muscolare, in grado di accendere il gene PPAR delta, regolatore dello sviluppo
muscolare, e cioè tutti quei farmaci che sono in grado di accendere e stimolare il patrimonio
genetico individuale, con risultati e conseguenze ancora ignote ma sicuramente pericolose,
perché in grado di condurre alla morte dell’atleta.
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Non a caso il Legislatore ha ritenuto opportuno intervenire per contrastare il doping,
vista la sua continua evoluzione, intendendo rinforzare la L. 376/2000 ed il suo principio
base, cioè la punizione di ogni pratica e di ogni trattamento medico in grado di alterare le
competizioni sportive, con il D.M. 3 febbraio 2006, contenente una revisione della lista dei
farmaci e delle sostanze attive dal punto di vista farmacologico e biologico, che impiegati a
determinate condizioni nello sport costituiscono doping.
Un altro aspetto del problema è costituito dalla incredibile facilità con la quale chiunque,
utilizzando Internet, sia in grado di procurarsi ogni tipo di sostanza dopante, in un traffico
che, come qualcuno ha osservato, segue le grandi rotte della droga, provenendo soprattutto
dalla Cina e dal Sud America i principi attivi dopanti, e da India e Thailandia, per la gran
parte, i prodotti pronti per la vendita.
Così come si cercano di smascherare i falsi nel mondo delle arti figurative, anche il falso
sportivo è oggetto di continui accertamenti, non solo da parte della Procura Antidoping, ma
anche dai ricercatori che, conoscendo i segreti dei geni dopanti, mettono a punto i test idonei
a svelarli in laboratorio, in una continua rincorsa all’ultima frontiera del doping.
Sembrerebbe quasi un gioco, con dottori buoni e dottori cattivi, ma non è affatto
divertente, perché i pazienti, e cioè gli atleti, muoiono improvvisamente, e non per gioco,
a causa del doping selvaggio, o si ammalano gravemente e poi muoiono. Come Vandenbroucke, il campione di ciclismo la cui morte in un hotel del Senegal, nell’ottobre del 2009,
è ancora tutta da spiegare e forse non sarà mai raccontata, rimanendo circondata da un alone
di mistero, come quella di Marco Pantani, e di tanti altri giovani ciclisti spariti in un oceano
di tranquillanti, insulina, droga, depressione e sibutramina. Sarà l’ansia da prestazione, o la
voglia di vincere a qualsiasi costo per guadagnare le prime pagine e la popolarità, o forse per
la maggior parte il miraggio economico all’orizzonte, a diffondere in modo così ampio
l’illecito sportivo e il doping tra gli atleti, ma di sicuro nessuna tra queste motivazioni vale
più della vita di un uomo.
Avv. Luigi Favino
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IL DE LEGIBUS NELLA SUMMA TH. ( QQ. 90 – 97 ) DI TOMMASO D’AQUINO
Avv. Domenico Giustiniani
Tommaso di Aquino, filosofo e teologo, allievo di Alberto Magno, dell’Ordine domenicanoi, nel secolo XIII si propose di conciliare la filosofia aristotelica con la dottrina
cristiana. E il dottor Angelico fu proprio il principale avvocato del pensiero aristotelico, che
da destra era attaccato dagli Agostiniani, legati alla filosofia di Platone, e da sinistra era
assalito dagli Averroisti, legati invece ad una interpretazione stretta e letterale di Aristotele.
Egli comunque non fu un mero ripetitore dello Stagirita, ma il rinnovatore di un sistema
filosofico.
Nelle sue opere confluiscono le diverse componenti dottrinali : 1 – Teologica : S.
Agostino e la scuola francescana; 2 – Antropologica, della decretalistica; 3 – Metafisica,
secondo l’insegnamento di Aristotele.
La doviziosa produzione di opere lo vede sia commentatore che autore di testi , come
nella Summa Theologiae, dove per quanto riguarda la materia giuridica tratta il De Iure nella
q. 57 della parte II-II e il De Legibus nelle qq. 90-97 della parte I –II, sulla norma giuridica,
la quale sinteticamente ci proponiamo di illustrare secondo il suo pensiero.
Queste le principali questioni trattate ed i punti che chiarisce nel De Legibus: natura della
legge; diversità delle leggi; effetti della legge; la legge eterna; la legge naturale; la legge umana.
I – Natura della legge e sue caratteristiche:
a ) – La legge è legata alla Ragione e non ai sensi . Prova : “ E’ proprio - dice il grande dottore
- della legge prescrivere e proibire. Ma tali atti sono propri della Ragione “ ( Q. 90, art. 1 ).
b ) – “La legge è sempre ordinata al bene comune”. Uno dei motivi che adduce : “La legge è sempre
rivolta non al singolo, ma ad una comunità, cioè al bene comune dei cittadini “ ( Q. 90, art. 2 ).
c ) – “ Autore della legge non è chiunque, ma lo è o l’intera comunità o la persona pubblica
responsabile di quella comunità” : “ Ordinare aliquid in bonum commune est vel totius
multitudinis vel alicuius gerentis vicem totius moltitudinis” ( Q. 90, art. 3 ).
d ) – “ La legge deve essere promulgata affinchè possa viincolare” . Promulgata – spiega - nel
senso che “ deve essere portata a conoscenza di coloro che sono sottomessi alla legge ( Q. 90,art.4 ).
II – Sulla diversità delle leggi ( Q. 91 ).
- “ C’’è una legge eterna, esistente nella mente divina”. Legge che, secondo l’Aquinate, presiede
al governo dell’universo intero creato da Dio ( Art. 1 ).
- Esiste anche una legge naturale negli uomini e per gli uomini , la quale “altro non è che
una partecipazione della legge Eterna. Legge naturale, in forza della quale gli uomini sono in grado
di distinguere il bene dal male” ( art. 2 ).
- “ Oltre la legge eterna e la legge naturale c’è una legge umana, di cui l’autore è l’uomo”( art. 3 ).
- “E’ necessario che ci sia anche una legge divina positivo-storica”, come, ad esempio, è stato
il Decalogo. Per Tommaso, affinchè l’uomo possa raggiungere lo scopo finale, vale a dire la
felicità eterna, la semplice Ragione Umana ( = legge naturale ) non basta, ma è necessario un
lume particolare, divino, rappresentato storicamente, dai dieci comandamenti” ( art. 4 ).
- “ Di legge divina positiva ce n’è una sola”: quella di cui si parla nelle Scritture. E’ vero che
nelle Scritture si parla di due leggi divine: quella antica e quella nuova. Ma in proposito
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Tommaso acutamente fa notare che sono due solo apparentemente, perchè in realtà si tratta
di un tutt’uno giuridico, in quanto la legge antica, di per sè imperfetta, sostanzialmente è la
stessa di quella nuova perfezionata da Xto. L’esempio efficace che egli porta : l’uomo
fanciullo e l’uomo adulto non sono due uomini, ma un solo uomo con due età diverse.
Parimenti, la legge antica e quella nuova non sono due leggi diverse, ma una legge sola con
due tempi diversi ( art. 5 ).
III – Degli effetti della legge ( Q. 92 ).
a ) – Il primo effetto della legge è quello di rendere gli uomini migliori. La legge fa appello
alla libera scelta dell’uomo, vincolandola per uno scopo comune. Il che finisce col
perfezionare l’uomo stesso ( art. 1 ).
b ) – Quattro sono gli atti tipici previsti dalla legge : imperare ( atti di virtu’ ) – proibire
( atti viziosi ) – permettere ( atti indifferenti ) – punire ( gli atti cattivi ). Un esempio, preso
dalla legge di non rubare. Se uno ha rubato deve restituire, praticando la virtù della giustizia.
Sottrarre la mercede agli operai, è atto proibito. Trattenere parte della somma dovuta, per
speciali favori concessi, può essere permesso.
IV – Sulla legge eterna.
Anzitutto Tommaso si domanda cosa sia e come si potrebbe definire. Risponde
adducendo, tra l’altro, la definizione che ne dà Agostino di Ippona: “ Lex aeterna est summa
ratio, cui semper obtemperandum est”. E’ la infinita sapienza divina, spiega ulteriormente, che
si configura come la causa esemplare e modello di tutte le cose create ( Q. 93, art. 1 ). La legge
eterna, intesa nel senso anzidetto, solo Dio la può conoscere. Tuttavia in misura limitata può
essere conosciuta anche dagli uomini tramite la legge naturale che è una partecipazione delle
legge eterna.
Tutte le leggi temporali derivano da quella legge eterna, come da causa efficiente ed
esemplare ( Q. 93, art. 3 ). Tutto il mondo naturale con le tre sfere del regno minerale, regno
vegetale e regno animale è soggetto a quella legge eterna divina, in virtù delle varie leggi
fisiche e tramite l’istinto degli animali ( Q. 93, art. 4 ).
Parimenti anche tutte le leggi umane risultano derivate e vincolate alla Legge Eterna di
cui sono un riflesso partecipato.
V – Sulla legge naturale ( Q. 94 ).
I punti che il Nostro chiarisce nella questione 94 sono i seguenti : la legge naturale altro
non è che la luce della Ragione Umana. In ultima istanza la legge naturale si può così
formulare : evitare il male e fare il bene. La legge naturale è una ed unica, vincolante
indistintamente tutti i popoli. E Tommaso a questo punto cita e riporta l’affermazione di
Isidoro: “ Ius naturale est commune omni nationi”. La legge naturale è quindi immutabile ed
è intesa come norma suprema di fare il bene ed evitare il male, a differenza delle leggi umane
positive, le quali, ad esempio, per l’esigenza di un aggiornamento, possono subire delle
variazioni.
VI – Sulla legge umana ( Q. 95 ).
Un punto fondamentale, su cui l’Aquinate ci tiene a fare luce, è che “ qualsiasi legge umana,
se vuole essere giusta, deve essere in armonia con la legge naturale, data dall’autore della Natura”.
D. 28 Januarii 2010, s.to Thomae dic..
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PHILOGHELOS
Condoglianze fuori tempo massimo
L’imperatore Tiberio, a seguito della morte di suo figlio Druso, ricevette una delegazione
proveniente da Troia che però giunse a Roma con notevole ritardo dal decesso di Druso.
Tiberio ascoltò gli ambasciatori troiani che gli porsero le più sentite condoglianze della
città di Troia e così rispose loro: “prendo atto del vostro rammarico ma anch’io prendo viva
parte al vostro lutto per la morte di … Ettore”.
(da Svetonio)
Il trionfo del supervedovo
Ai tempi dell’imperatore Teodosio, viveva un tale che si era sposato ben venti volte e per
venti volte era rimasto vedovo.
Decise di sposarsi ancora una volta e la cittadinanza romana si divise in due partiti. C’era
chi sosteneva che sicuramente questa volta sarebbe deceduto prima della moglie e quest’ultima sarebbe quindi rimasta vedova e chi invece sosteneva che il Fato avrebbe favorito ancora
una volta l’uomo il quale sarebbe rimasto vedovo per la ventunesima volta.
Alla fine vinse l’uomo e il giorno dei funerali della moglie, tutto il popolo seguì il corteo
funebre.
Ad un certo punto, la folla plaudente lo portò in trionfo dirigendosi verso il Campidoglio
dove gli fu posta sul capo una corona d’alloro, con lo stesso cerimoniale con cui venivano
premiati i vincitori.
Non risulta che l’uomo si sia successivamente risposato.
Eccezione su materia del contendere
Aristide, fu chiamato per giudicare una controversia tra due cittadini.
Incominciò ad ascoltare le ragioni del primo il quale, nell’esporre le sue ragioni, ad un
certo punto incominciò a divagare.
Infatti, per ingraziarsi Aristide, fece presente che il suo contraddittore era quello che
aveva più volte criticato in pubblico l’operato di Aristide, accusandolo di essere il responsabile di tante iniquità.
Aristide, per nulla scosso da tali accuse, lo interruppe, dicendo: “Ti ricordo che qui si
discute la causa tua e non la mia”.
(da Plutarco)
E’ tutta questione di digestione
Un tale nel discorrere con il filosofo Aristippo, per dimostrare la sua superiorità culturale
e intellettuale, si vantava di aver divorato una infinità di libri.
Aristippo gli fece allora presente che “non sono coloro che mangiano di più ad essere i
più sani, bensì quelli che digeriscono meglio”.
Giovanni Cipollone
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COMUNICAZIONI E NOTIZIE
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, nella seduta del 22 aprile 2010;
Visto il Decreto Legislativo n. 28 del 4
marzo 2010, di attuazione dell’art. 60 della
Legge 18.6.2009 n. 69 in materia di “Norme in materia di mediazione finalizzata
alla conciliazione delle controversie civili
e commerciali”, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 53 del 5 marzo 2010;
RILEVATO
Che le norme in questione, promulgate
senza che siano state adeguatamente recepite le legittime indicazioni degli Ordini forensi e delle Associazioni rappresentative di
categoria, non appaiono in grado di deflazionare il carico dei provvedimenti giudiziari civili e, quindi, si rivelano non utili per la
collettività;
Che non sussistono le risorse economiche né le strutture che possano consentire
l’effettiva attuazione della legge de qua;
Che in particolare va espressa la critica
più ferma alla normativa in questione in
relazione ai seguenti punti: - obbligatorietà
del tentativo di conciliazione prevista dall’art. 5, comma I; - mancato riferimento alla
necessità di assistenza da parte dell’Avvocato; - annullabilità del mandato dell’Avvocato in caso di inadempienza dello stesso agli
obblighi d’informazione previsti;
Che la stessa Commissione Giustizia del
Senato aveva suggerito l’esclusione dell’obbligatorietà, esprimendo forti perplessità al
riguardo ed evidenziando, altresì, la necessità di ridurre le materie, alle quali applicare
tale istituto (basti pensare alla irragionevole
previsione della procedura anche nell’ipotesi di omesso pagamento del canone di loca-
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zione);
Che il non aver previsto la presenza
obbligatoria dell’Avvocato non solo costituisce un palese svilimento della professionalità dei Legali, ma, in particolare, costituisce
un “vulnus” del diritto dei cittadini, i quali,
in tal modo, potranno non veder adeguatamente tutelati i loro diritti ed interessi, anche se rilevanti, verosimilmente con vantaggio ingiusto di controparti più forti contrattualmente;
Che l’annullabilità del rapporto clientedifensore in caso d’inadempienza al dovere
d’informazione si rivela ingiustamente sanzionatoria per gli Avvocati i quali, invece,
nell’espletamento dell’attività professionale, sono costantemente protesi ad individuare soluzioni transattive, purché satisfattive
dei legittimi diritti ed interessi dei loro assistiti;
ESPRIME
la più ferma protesta in merito ai suindicati
punti della legge
CHIEDE
che siano recepite ed accolte le doglianze
sopra esplicitate e, conseguentemente, che si
proceda alla modifica del Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010
AUSPICA
che a differenza di quanto accaduto fino ad
oggi, si apra un confronto costruttivo con
l’Avvocatura, in tutte le sue componenti
istituzionali ed associative, al fine di affrontare compiutamente ed in uno spirito di
doverosa collaborazione i gravi problemi
che affliggono la Giustizia italiana.
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Roma, 23 marzo 2010
Ill.mo
Avv. Antonio CONTE
Presidente del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
ROMA
OGGETTO: protocollo d’intesa per la sperimentazione del processo tributario telematico
Illustre Presidente,
il Consiglio ha in corso di stipulazione col Ministero dell’Economia e delle Finanze —
Direzione della Giustizia Tributaria, il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e
l’Agenzia delle Entrate - un protocollo d’intesa per la sperimentazione di modalità
telematiche nella gestione del contenzioso tributario.
Si tratta di aggiungere alle usuali modalità cartacee (le sole che continueranno ad avere
valore legale) l’ulteriore adempimento di trasmissione e deposito di atti e documenti
attraverso il web con l’utilizzo delle caselle PEC.
La sperimentazione (già avviata dai commercialisti e prevista fino al luglio prossimo)
riguarderà solo alcune sezioni delle Commissioni Tributarie (provinciale e regionale) aventi
sede in Roma. Per questo essa potrà essere utilmente avviata con la collaborazione di iscritti
all’albo tenuto dal Consiglio da Lei presieduto.
Non spendo parole per rappresentarLe l’interesse dell’Avvocatura a rendere più semplice
e veloce ogni processo e la convinzione che proprio la telematica, da tempo sperimentata
in altri settori, possa essere lo strumento più adatto.
AnticipandoLe che del progetto è al corrente la sezione locale dell’UNCAT che ha già
assicurato piena collaborazione, Le chiedo di raccogliere la disponibilità di un congruo
numero d’iscritti che pratichino ampiamente la materia tributaria, riferendosi per ogni Sua
necessità, chiarimento od approfondimento, al Consigliere avv. Nicola Bianchi che cura la
posizione.
Nel ringraziarLa vivamente, mi è gradita l’occasione per porgere a Lei ed al Consiglio i
più cordiali saluti,
Avv. Prof. Guido Alpa
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RESOCONTO INCONTRO
17 marzo 2010
In data 17 marzo c.a., presso la sede del Consiglio Nazionale Forense, in Roma, Via del
Governo Vecchio, 3, si è tenuto un incontro di lavoro coordinato dal Consigliere Nazionale
Andrea Mascherin, a cui hanno partecipato numerosi Avvocati Consiglieri Giudiziari,
delegati di Consigli dell’Ordine e di Unioni Regionali.
I lavori si sono aperti con un’ampia relazione sulle funzioni del Consiglio Superiore della
Magistratura, tenuta da Giuseppe Di Federico, professore emerito di Ordinamento Giudiziario presso l’Università di Bologna.
Al termine della relazione è seguito un ampio dibattito sui temi illustrati dal relatore.
Successivamente si è affrontata l’ipotesi di predisporre una proposta di modifica
normativa relativa al ruolo degli avvocati nei Consigli Giudiziari. E’ stato pertanto, definito
un testo di proposta, con cui si enuclea la possibilità per gli avvocati di partecipare in maniera
più incisiva alla fase di valutazione dei magistrati. Il testo è allegato al presente resoconto.
Si è altresì deciso di istituire due gruppi di lavoro, il primo avente il compito di
predisporre una “griglia” di valutazione dei magistrati, che potrà essere utilizzata dai Consigli
dell’Ordine e dai Consiglieri Giudiziari; il secondo avente il compito di predisporre un
manuale snello, illustrativo dei compiti e delle prerogative dei Consigli Giudiziari.
Hanno dato la loro disponibilità a far parte del primo gruppo gli avvocati: Enrico De
Sena, distretto Corte d’Appello di Napoli; Antonio Giorgino, distretto Corte d’Appello di
Bari; Rosario Magnano, distretto Corte d’Appello di Catania; Alberto Massignani, distretto
Corte d’Appello di L’Aquila; Marina Notaristefano, distretto Corte d’Appello di Torino;
Antonio Rosa, distretto Corte d’Appello di Venezia. Collaborerà con detto gruppo di lavoro
anche il prof. Giuseppe Di Federico.
Hanno dato la disponibilità a far parte del secondo gruppo gli avvocati: Giuseppe
Bonsegna, distretto Corte d’Appello di Lecce; Gianpiero Fagnani, distretto Corte d’Appello
di Milano; Stefano Frizzi, distretto Corte d’Appello di Trento; Giovanni Molin ed Antonio
Rosa distretto Corte d’Appello di Venezia.
Si è infine ritenuto opportuno organizzare, sulla base del programma di cui al su
richiamato manuale, una serie di eventi formativi a livello distrettuale rivolti sia ai Consiglieri
dell’Ordine, sia agli iscritti.
Per dar seguito alle iniziative su illustrate i partecipanti agli odierni lavori sono
riconvocati presso la sede del CNF in Roma, Via del Governo Vecchio 3, per il giorno 14
maggio 2010, dalle ore 11:00 alle ore 16:00.
OGNI CONTRIBUTO POTRA’ ESSERE INOLTRATO AL NUOVO INDIRIZZO EMAIL DEDICATO: [email protected]
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Allegato 1:
PROPOSTA DI MODIFICA NORMATIVA
Premesse
- nello spirito dell’intervento legislativo del luglio 2007 l’Avvocatura è divenuta uno dei
soggetti che concorre ad assicurare l’autogoverno dei magistrati ed una delle fonti degli
elementi che concorrono alla valutazione d’ogni magistrato;
- l’art. 15 del Dlt 25/2006 non può dirsi esaustivo delle competenze del consiglio
giudiziario (e quindi indicativo di una chiara e inequivoca volontà del legislatore) in quanto
individua solo alcune delle competenze attribuite ai consigli giudiziari;
- sono sorte divergenze interpretative con riferimento all’art. 16 del Dlt 25/2006, nel testo
vigente dopo le modifiche apportate con la L. 111/2007;
- va affermato che la composizione del Consiglio come disciplinata dall’art. 9 del Dlt 25/
2006 (quella con i membri di diritto, i magistrati eletti e i membri non togati designati) deve
essere considerata come “ordinaria” e prevalente;
- si è messo in discussione in forza dell’attuale tenore dell’art. 16 del Dlt 25/2006 l’accesso
dei consiglieri non togati a tutti gli atti e la possibilità degli stessi di poter presenziare alle
sedute nella trattazione delle materie trattate dal Consiglio in composizione ristretta;
- la Circolare del CSM in materia di valutazione di professionalità fa un espresso richiamo
all’importanza delle segnalazioni da parte dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati ed alla
ratio che affida all’avvocatura, dopo la riforma Mastella, il ruolo di fonte che utilmente
concorre alla valutazione d’ogni magistrato;
- sulle modalità di tale partecipazione sono sorte diverse prassi e norme regolamentari
approvate da singoli Consigli Giudiziari, con la potenziale conseguenza di non assicurare
uniformità di comportamenti e omogeneità dei dati che successivamente confluiscono al
CSM per i provvedimenti valutativi;
- per quanto riguarda il parere di cui all’art. 13 D.to 160/2006 appare opportuno, sempre
nello spirito di assicurare il ruolo di fonte conoscitiva che il legislatore ha voluto riconoscere
all’avvocatura, rendere obbligatorio e non facoltativo il parere e fare riferimento all’organo
collegiale del consiglio dell’ordine e non alla figura del presidente;
- appare opportuno correggere il refuso “I componenti designati dal consiglio regionale”
rimasto nel testo dell’art. 16 del Dlt 25/2006;
- non appare ragionevole l’esclusione dal diritto di voto nelle materie di cui alle lettere
h) ed i) dell’art. 16 del Dlt 25/2006 e lettera g) ed h) dell’art. 7;
- appare più consono, nello spirito del concorso che l’avvocatura è chiamata a dare,
sostituire il termine “segnalazioni” con quello di “osservazioni motivate” e riferirle all’organo collegiale del consiglio dell’ordine;
- mantenendo l’esclusione del diritto di voto dei consiglieri “non togati” con riferimento
ad alcune materie si evitano eventuali problemi di incompatibilità in capo agli stessi
assicurando tuttavia una partecipazione integrale ad ogni pratica trattata dal Consiglio
Giudiziario;
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- preveder la possibilità per gli ordini che hanno fatto pervenire osservazioni motivate in
tema di professionalità di impugnare davanti al Tribunale Amministrativi Regionale i
conseguenti provvedimenti del CSM;
Si auspica, pertanto, di modificare la novella sull’ordinamento giudiziario con riferimento agli artt. 8 e 16 del Decreto legislativo 27 gennaio 2006, n. 25 ed agli artt. 11 IV comma
lettera f) e 13 III comma del Decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160 come appresso:
DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2006, n. 25 (in Suppl Ord.n. 26 alla Gazz. Uff.,
3 febbraio, n. 28) - Istituzione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e nuova
disciplina dei consigli giudiziari, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera c), della legge
25 luglio 2005, n. 150 come modificato dalla legge 30 luglio 2007, n. 111
Testo vigente:
Articolo 8
Composizione del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione in relazione alle
competenze
1. Il componente avvocato nominato dal Consiglio nazionale forense e i componenti professori
universitari [, anche nella qualità di vice presidenti,] partecipano esclusivamente alle
discussioni e deliberazioni relative all’esercizio delle competenze di cui all’articolo 7, comma
1, lettere a) (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 4, comma 6, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
Proposta di modifica:
Articolo 8
Composizione del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione in relazione alle
competenze
1. Il componente avvocato nominato dal Consiglio nazionale forense e i componenti professori
universitari partecipano alle discussioni e alle deliberazioni relative all’esercizio delle
competenze di cui all’articolo 7, ma non esercita il proprio diritto di voto con riferimento
all’esercizio delle competenze di cui all’articolo 7, comma 1, lettere b) ed in ogni deliberazione
riguardante il conferimento di funzioni per l’assunzione di incarichi direttivi e semidirettivi.
La modifica tende a eliminare l’inciso esclusivamente ed a consentire la partecipazione
alle discussioni in tutte le materie di competenza del Consiglio Giudiziario, eliminando le
incertezze sorte ed assicurando un fattivo coinvolgimento dei componenti non togati
Testo vigente:
Articolo 16
Composizione dei consigli giudiziari in relazione alle competenze
1. I componenti designati dal consiglio regionale ed i componenti avvocati e professori
universitari [, anche nella qualità di vice presidenti, nonché il componente rappresentante dei
giudici di pace] partecipano esclusivamente alle discussioni e deliberazioni relative all’esercizio
delle competenze di cui all’articolo 15, comma 1, lettere a), d) ed e) (1).
[2. Il componente rappresentante dei giudici di pace partecipa, altresì, alle discussioni e
deliberazioni relative all’esercizio delle competenze di cui agli articoli 4, 4-bis, 7, comma 2-
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
bis e 9, comma 4, della legge 21 novembre 1991, n. 374, e successive modificazioni. ] (2)
(1) Comma modificato dall’articolo 4, comma 14, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
(2) Comma abrogato dall’articolo 4, comma 14, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
Proposta di modifica:
Articolo 16
Composizione dei consigli giudiziari in relazione alle competenze
1. I componenti avvocati e professori universitari partecipano alle discussioni e deliberazioni
relative all’esercizio delle competenze di cui all’articolo 15, ed esprimono il loro voto in ogni
competenza del consiglio, eccettuate quelle di cui all’articolo 15, comma 1, lettere b), e g)1
ed in ogni deliberazione riguardante l’assunzione di incarichi direttivi e semidirettivi.
Partecipano inoltre alle discussioni e deliberazioni in materia di magistratura onoraria e ed
a tutte le discussioni e deliberazione nelle materie in cui è richiesto parere e/o autorizzazione
del Consiglio Giudiziario.
La modifica tende ad eliminare l’inciso esclusivamente ed a consentire la partecipazione
alle discussioni in tutte le materie di competenza del Consiglio Giudiziario, eliminando le
incertezze sorte ed assicurando un fattivo coinvolgimento dei componenti non togati ed un
effettivo concorso dell’avvocatura
DECRETO LEGISLATIVO 5 aprile 2006, n. 160 (in Suppl. ordinario n. 106 alla Gazz. Uff.,
29 aprile, n. 99). - Nuova disciplina dell’accesso in magistratura, nonché in materia di
progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell’articolo 1, comma 1,
lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150 come modificato dalla legge 30 luglio 2007, n. 111
Testo vigente:
Articolo 11
Valutazione della professionalità
4. Alla scadenza del periodo di valutazione il consiglio giudiziario acquisisce e valuta:
a) le informazioni disponibili presso il Consiglio superiore della magistratura e il Ministero
della giustizia anche per quanto attiene agli eventuali rilievi di natura contabile e disciplinare,
ferma restando l’autonoma possibilità di ogni membro del consiglio giudiziario di accedere
a tutti gli atti che si trovino nella fase pubblica del processo per valutarne l’utilizzazione in sede
di consiglio giudiziario;
b) la relazione del magistrato sul lavoro svolto e quanto altro egli ritenga utile, ivi compresa
la copia di atti e provvedimenti che il magistrato ritiene di sottoporre ad esame;
c) le statistiche del lavoro svolto e la comparazione con quelle degli altri magistrati del
medesimo ufficio;
d) gli atti e i provvedimenti redatti dal magistrato e i verbali delle udienze alle quali il
magistrato abbia partecipato, scelti a campione sulla base di criteri oggettivi stabiliti al
termine di ciascun anno con i provvedimenti di cui al comma 3, se non gia‘ acquisiti;
e) gli incarichi giudiziari ed extragiudiziari con l’indicazione dell’impegno concreto che gli
stessi hanno comportato;
f) il rapporto e le segnalazioni provenienti dai capi degli uffici, i quali devono tenere conto delle
situazioni specifiche rappresentate da terzi, nonché le segnalazioni pervenute dal consiglio
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dell’ordine degli avvocati, sempre che si riferiscano a fatti specifici incidenti sulla professionalità,
con particolare riguardo alle situazioni eventuali concrete e oggettive di esercizio non
indipendente della funzione e ai comportamenti che denotino evidente mancanza di equilibrio
o di preparazione giuridica. Il rapporto del capo dell’ufficio e le segnalazioni del consiglio
dell’ordine degli avvocati sono trasmessi al consiglio giudiziario dal presidente della corte di
appello o dal procuratore generale presso la medesima corte, titolari del potere-dovere di
sorveglianza, con le loro eventuali considerazioni e quindi trasmessi obbligatoriamente al
Consiglio superiore della magistratura.
5. Il consiglio giudiziario può assumere informazioni su fatti specifici segnalati da suoi
componenti o dai dirigenti degli uffici o dai consigli dell’ordine degli avvocati, dando
tempestiva comunicazione dell’esito all’interessato, che ha diritto ad avere copia degli atti, e
può procedere alla sua audizione, che è sempre disposta se il magistrato ne fa richiesta.
6. Sulla base delle acquisizioni di cui ai commi 4 e 5, il consiglio giudiziario formula un parere
motivato che trasmette al Consiglio superiore della magistratura unitamente alla
documentazione e ai verbali delle audizioni.
Proposta di modifica:
Articolo 11
Valutazione della professionalità
4. Alla scadenza del periodo di valutazione il consiglio giudiziario acquisisce e valuta:
a) le informazioni disponibili presso il Consiglio superiore della magistratura e il Ministero
della giustizia anche per quanto attiene agli eventuali rilievi di natura contabile e disciplinare,
ferma restando l’autonoma possibilità di ogni membro del consiglio giudiziario di accedere
a tutti gli atti che si trovino nella fase pubblica del processo per valutarne l’utilizzazione in sede
di consiglio giudiziario;
b) la relazione del magistrato sul lavoro svolto e quanto altro egli ritenga utile, ivi compresa
la copia di atti e provvedimenti che il magistrato ritiene di sottoporre ad esame;
c) le statistiche del lavoro svolto e la comparazione con quelle degli altri magistrati del
medesimo ufficio;
d) gli atti e i provvedimenti redatti dal magistrato e i verbali delle udienze alle quali il
magistrato abbia partecipato, scelti a campione sulla base di criteri oggettivi stabiliti al
termine di ciascun anno con i provvedimenti di cui al comma 3, se non già acquisiti;
e) gli incarichi giudiziari ed extragiudiziari con l’indicazione dell’impegno concreto che gli
stessi hanno comportato;
f) il rapporto e le segnalazioni provenienti dai capi degli uffici, i quali devono tenere conto delle
situazioni specifiche rappresentate da terzi, nonché le osservazioni motivate del consiglio
dell’ordine degli avvocati.
Il rapporto del capo dell’ufficio e le osservazioni del consiglio dell’ordine degli avvocati sono
trasmessi al consiglio giudiziario dal presidente della corte di appello o dal procuratore
generale presso la medesima corte, titolari del potere-dovere di sorveglianza, con le loro
eventuali considerazioni e quindi trasmessi obbligatoriamente al Consiglio superiore della
magistratura. Le osservazioni motivate del consiglio dell’ordine degli avvocati devono essere
altresì richieste per ogni deliberazione attinente l’assunzione di incarichi direttivi e semidirettivi
con riferimento all’attitudine al conferimento di funzioni, comprese quelle di legittimità, per
l’assunzione di incarichi direttivi e semidirettivi.
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5. Il consiglio giudiziario assume informazioni su fatti specifici segnalati da suoi componenti
o dai dirigenti degli uffici o dai consigli dell’ordine degli avvocati, dando tempestiva
comunicazione dell’esito all’interessato, che ha diritto ad avere copia degli atti, e può
procedere alla sua audizione, che e‘ sempre disposta se il magistrato ne fa richiesta.
6. Sulla base delle acquisizioni di cui ai commi 4 e 5, il consiglio giudiziario formula un parere
motivato che trasmette al Consiglio superiore della magistratura unitamente alla
documentazione e ai verbali delle audizioni.
7. Il Consiglio dell’Ordine che ha presentato osservazioni motivate di cui al comma IV ha
facoltà di proporre impugnazione avanti al TAR avverso il provvedimento del CSM.
La modifica tende ad assicurare acquisendo le considerazioni del consiglio dell’ordine degli
avvocati, su fatti specifici, utili elementi di conoscenza su fatti specifici incidenti sulla
professionalità e che abbiano riferimento all’attitudine al conferimento di funzioni, comprese
quelle di legittimità, per l’assunzione di incarichi direttivi e semidirettivi.
Testo vigente:
Articolo 13
Attribuzione delle funzioni e passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e
viceversa (1)(2).
1. L’assegnazione di sede, il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti, il
conferimento delle funzioni semidirettive e direttive e l’assegnazione al relativo ufficio dei
magistrati che non hanno ancora conseguito la prima valutazione sono disposti dal Consiglio
superiore della magistratura con provvedimento motivato, previo parere del consiglio
giudiziario.
2. I magistrati ordinari al termine del tirocinio non possono essere destinati a svolgere le
funzioni requirenti, giudicanti monocratiche penali o di giudice per le indagini preliminari o
di giudice dell’udienza preliminare, anteriormente al conseguimento della prima valutazione
di professionalità.
3. Il passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, non è consentito
all’interno dello stesso distretto, ne´ all’interno di altri distretti della stessa regione, ne´ con
riferimento al capoluogo del distretto di corte di appello determinato ai sensi dell’articolo 11
del codice di procedura penale in relazione al distretto nel quale il magistrato presta servizio
all’atto del mutamento di funzioni. Il passaggio di cui al presente comma può essere richiesto
dall’interessato, per non più di quattro volte nell’arco dell’intera carriera, dopo aver svolto
almeno cinque anni di servizio continuativo nella funzione esercitata ed è disposto a seguito
di procedura concorsuale, previa partecipazione ad un corso di qualificazione professionale,
e subordinatamente ad un giudizio di idoneità allo svolgimento delle diverse funzioni, espresso
dal Consiglio superiore della magistratura previo parere del consiglio giudiziario. Per tale
giudizio di idoneità il consiglio giudiziario deve acquisire le osservazioni del presidente della
corte di appello o del procuratore generale presso la medesima corte a seconda che il
magistrato eserciti funzioni giudicanti o requirenti. Il presidente della corte di appello o il
procuratore generale presso la stessa corte, oltre agli elementi forniti dal capo dell’ufficio,
possono acquisire anche le osservazioni del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati
e devono indicare gli elementi di fatto sulla base dei quali hanno espresso la valutazione di
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idoneità. Per il passaggio dalle funzioni giudicanti di legittimità alle funzioni requirenti di
legittimità, e viceversa, le disposizioni del secondo e terzo periodo si applicano sostituendo al
consiglio giudiziario il Consiglio direttivo della Corte di cassazione, nonché sostituendo al
presidente della corte d’appello e al procuratore generale presso la medesima, rispettivamente,
il primo presidente della Corte di cassazione e il procuratore generale presso la medesima.
4. Ferme restando tutte le procedure previste dal comma 3, il solo divieto di passaggio da
funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, all’interno dello stesso distretto,
all’interno di altri distretti della stessa regione e con riferimento al capoluogo del distretto di
corte d’appello determinato ai sensi dell’articolo 11 del codice di procedura penale in
relazione al distretto nel quale il magistrato presta servizio all’atto del mutamento di funzioni,
non si applica nel caso in cui il magistrato che chiede il passaggio a funzioni requirenti abbia
svolto negli ultimi cinque anni funzioni esclusivamente civili o del lavoro ovvero nel caso in
cui il magistrato chieda il passaggio da funzioni requirenti a funzioni giudicanti civili o del
lavoro in un ufficio giudiziario diviso in sezioni, ove vi siano posti vacanti, in una sezione che
tratti esclusivamente affari civili o del lavoro. Nel primo caso il magistrato non può essere
destinato, neppure in qualità di sostituto, a funzioni di natura civile o miste prima del
successivo trasferimento o mutamento di funzioni. Nel secondo caso il magistrato non può
essere destinato, neppure in qualità di sostituto, a funzioni di natura penale o miste prima del
successivo trasferimento o mutamento di funzioni. In tutti i predetti casi il tramutamento di
funzioni può realizzarsi soltanto in un diverso circondario ed in una diversa provincia rispetto
a quelli di provenienza. Il tramutamento di secondo grado può avvenire soltanto in un diverso
distretto rispetto a quello di provenienza.
La destinazione alle funzioni giudicanti civili o del lavoro del magistrato che abbia esercitato
funzioni requirenti deve essere espressamente indicata nella vacanza pubblicata dal Consiglio
superiore della magistratura e nel relativo provvedimento di trasferimento.
5. Per il passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, l’anzianità di
servizio è valutata unitamente alle attitudini specifiche desunte dalle valutazioni di
professionalità periodiche.
6. Le limitazioni di cui al comma 3 non operano per il conferimento delle funzioni di legittimità
di cui all’articolo 10, commi 15 e 16, nonché, limitatamente a quelle relative alla sede di
destinazione, anche per le funzioni di legittimità di cui ai commi 6 e 14 dello stesso articolo 10,
che comportino il mutamento da giudicante a requirente e viceversa.
[7. Le disposizioni di cui al comma 3 si applicano ai magistrati in servizio nella provincia
autonoma di Bolzano relativamente al solo circondario . ] (3)
(1) Articolo sostituito dall’articolo 2 della legge 30 luglio 2007, n. 111.
(2) L’efficacia delle disposizioni contenute nel presente decreto è stata sospesa fino alla data
del 31 luglio 2007, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 1, comma 1 della Legge 24 ottobre
2006, n. 269.
(3) Comma abrogato dall’articolo 16-ter, comma 2, del D.L. 31 dicembre 2007, n. 248, fermo
restando quanto disposto dall’articolo 2, comma 31, della legge 25 luglio 2005, n. 150.
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Proposta di testo modificato:
Articolo 13
Attribuzione delle funzioni e passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e
viceversa
3. Il passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, non e‘ consentito
all’interno dello stesso distretto, ne´ all’interno di altri distretti della stessa regione, ne´ con
riferimento al capoluogo del distretto di corte di appello determinato ai sensi dell’articolo 11
del codice di procedura penale in relazione al distretto nel quale il magistrato presta servizio
all’atto del mutamento di funzioni. Il passaggio di cui al presente comma può essere richiesto
dall’interessato, per non più di quattro volte nell’arco dell’intera carriera, dopo aver svolto
almeno cinque anni di servizio continuativo nella funzione esercitata ed è disposto a seguito
di procedura concorsuale, previa partecipazione ad un corso di qualificazione professionale,
e subordinatamente ad un giudizio di idoneità allo svolgimento delle diverse funzioni, espresso
dal Consiglio superiore della magistratura previo parere del consiglio giudiziario. Per tale
giudizio di idoneità il consiglio giudiziario deve acquisire le osservazioni del presidente della
corte di appello o del procuratore generale presso la medesima corte a seconda che il
magistrato eserciti funzioni giudicanti o requirenti. Il presidente della corte di appello o il
procuratore generale presso la stessa corte, oltre agli elementi forniti dal capo dell’ufficio,
acquisiscono anche le osservazioni motivate del consiglio dell’ordine degli avvocati e devono
indicare gli elementi di fatto sulla base dei quali hanno espresso la valutazione di idoneità. Per
il passaggio dalle funzioni giudicanti di legittimità alle funzioni requirenti di legittimità, e
viceversa, le disposizioni del secondo e terzo periodo si applicano sostituendo al consiglio
giudiziario il Consiglio direttivo della Corte di cassazione, nonché sostituendo al presidente
della corte d’appello e al procuratore generale presso la medesima, rispettivamente, il primo
presidente della Corte di cassazione e il procuratore generale presso la medesima.
La modifica tende ad assicurare, acquisendo le osservazioni del consiglio dell’ordine degli
avvocati, la conoscenza degli elementi di fatto sulla base dei quali esprimere la valutazione di
idoneità. Pare opportuno coinvolgere e fare riferimento all’organo collegiale più che al
Presidente del consiglio dell’Ordine degli Avvocati.
Ci si augura, inoltre, come suggerito dal CNF agli Ordini, tenuto conto delle attuali
composizioni dei Consigli Giudiziari per evitare la prevalente presenza di magistrati del
circondario del Tribunale ove ha sede il Consiglio Giudiziario, che si individuino “correttivi”
sulle modalità di elezione e designazione dei componenti dei Consigli Giudiziari al fine di
assicurare la presenza dei diversi circondari che compongono il distretto secondo criteri di
distribuzione geografica (anche al fine di evitare che la diminuzione di carico di lavoro che
compete ai magistrati eletti gravi sull’operatività di un unico ufficio) ed assicurando al consiglio
la presenza di consiglieri con competenze diversificate nelle materie civile e penale (quanto
mai opportuna in sede di valutazione di professionalità).
Si auspica, infine, che si voglia prevedere, dando un concreto seguito alla recente disposizione
introdotta con la Finaziaria 2010, che le regioni con le quali, ai sensi dell’art. 2 comma 210 citata
legge finanziaria, il Ministero abbia stipulato una o più convenzioni, finanziate con le risorse
del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289,
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e successive modificazioni, per la realizzazione di progetti finalizzati al rilancio dell’economia
in ambito locale attraverso il potenziamento del servizio giustizia, abbiano il diritto di designare
un componente che partecipi alle sedute del Consiglio Giudiziario, senza diritto di voto, con
riferimento alle deliberazioni di cui all’art. 15 comma 1 lettera d) (esercizio della vigilanza
sull’andamento degli uffici giudiziari del distretto).
(NOTE)
2
Articolo 7 (Competenze del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione): 1. Il Consiglio direttivo
della Corte di cassazione esercita le seguenti competenze:
a) formula il parere sulla tabella della Corte di cassazione di cui all’articolo 7-bis, comma 3, del regio
decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni, nonché sui criteri per l’assegnazione degli
affari e la sostituzione dei giudici impediti di cui all’articolo 7-ter, commi 1 e 2, del medesimo regio
decreto, proposti dal primo presidente della Corte di cassazione, verificando il rispetto dei criteri generali
[ direttamente indicati dal citato regio decreto n. 12 del 1941 e dalla legge 25 luglio 2005, n. 150] (1);
b) formula i pareri per la valutazione di professionalita‘ dei magistrati ai sensi dell’articolo 11 del decreto
legislativo 5 aprile 2006, n. 160, e successive modificazioni (2);
[ c) esercita la vigilanza sul comportamento dei magistrati. Il Consiglio direttivo della Corte di cassazione,
qualora, nell’esercizio della vigilanza, abbia notizia di fatti suscettibili di valutazione in sede disciplinare,
deve farne rapporto al Ministro della giustizia ed al procuratore generale presso la Corte di cassazione;]
(3)
[ d) esercita la vigilanza sull’andamento degli uffici. Il Consiglio direttivo della Corte di cassazione,
qualora, nell’esercizio della vigilanza, rilevi l’esistenza di disfunzioni nell’andamento di un ufficio, le
segnala al Ministro della giustizia;] (3)[ e) adotta i provvedimenti relativi allo stato giuridico ed
economico dei magistrati riguardanti aspettative e congedi, riconoscimento di dipendenza di infermità da
cause di servizio, equo indennizzo, pensioni privilegiate e concessione di sussidi;] (3)
[ f) formula pareri, anche su richiesta del Consiglio superiore della magistratura, in ordine alla adozione,
da parte del medesimo Consiglio superiore, dei provvedimenti inerenti a collocamenti a riposo,
dimissioni, decadenze dall’impiego, concessioni di titoli onorifici, e riammissioni in magistratura dei
magistrati;] (3)
g) formula pareri, [ anche ] su richiesta del Consiglio superiore della magistratura, su materie attinenti alle
competenze ad esso attribuite (1);
h) può formulare proposte al comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura in materia di
programmazione della attività didattica della Scuola.
(1) Lettera modificata dall’articolo 4, comma 5, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
(2) Lettera sostituita dall’articolo 4, comma 5, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
(3) Lettera abrogata dall’articolo 4, comma 5, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
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3
Articolo 15 (Competenze dei consigli giudiziari): 1. I consigli giudiziari esercitano le seguenti
competenze:
a) formulano il parere sulle tabelle degli uffici giudicanti e sulle tabelle infradistrettuali di cui all’articolo
7-bis del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, nonché sui criteri per l’assegnazione degli affari e la
sostituzione dei giudici impediti di cui all’articolo 7-ter, commi 1 e 2, del medesimo regio decreto,
proposti dai capi degli uffici giudiziari, verificando il rispetto dei criteri generali direttamente indicati dal
citato regio decreto numero 12 del 1941 e dalla legge 25 luglio 2005, n. 150;
b) formulano i pareri per la valutazione di professionalita‘ dei magistrati ai sensi dell’articolo 11 del
decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, e successive modificazioni (1);
[c) esercitano la vigilanza sul comportamento dei magistrati in servizio presso gli uffici giudiziari del
distretto. Il consiglio giudiziario che, nell’esercizio della vigilanza, ha notizia di fatti suscettibili di
valutazione in sede disciplinare, deve farne rapporto al Ministro della giustizia ed al procuratore generale
presso la Corte di cassazione;] (2)
d) esercitano la vigilanza sull’andamento degli uffici giudiziari del distretto. Il consiglio giudiziario, che
nell’esercizio della vigilanza rileva l’esistenza di disfunzioni nell’andamento di un ufficio, le segnala al
Ministro della giustizia;
e) formulano pareri e proposte sull’organizzazione e il funzionamento degli uffici del giudice di pace del
distretto;
[ f) adottano i provvedimenti relativi allo status dei magistrati in servizio presso gli uffici giudiziari del
distretto riguardanti aspettative e congedi, riconoscimento di dipendenza di infermità da cause di servizio,
equo indennizzo, pensioni privilegiate e concessione di sussidi;] (2)
g) formulano pareri, anche su richiesta del Consiglio superiore della magistratura, in ordine alla adozione,
da parte del medesimo Consiglio, dei provvedimenti inerenti a collocamenti a riposo, dimissioni,
decadenze dall’impiego, concessioni di titoli onorifici e riammissioni in magistratura dei magistrati in
servizio preso gli uffici giudiziari del distretto o già in servizio presso tali uffici al momento della
cessazione dal servizio medesimo;
h) formulano pareri, [anche] su richiesta del Consiglio superiore della magistratura, su materie attinenti
alle competenze ad essi attribuite (3);
i) può formulare proposte al comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura in materia di
programmazione della attività didattica della Scuola.
2. Il consiglio giudiziario costituito presso la corte di appello esercita le proprie competenze anche in
relazione alle eventuali sezioni distaccate della Corte.
(1) Lettera sostituita dall’articolo 4, comma 13, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
(2) Lettera abrogata dall’articolo 4, comma 13, della legge 30 luglio 2007, n. 111.
(3) Lettera modificata dall’articolo 4, comma 13, della legge 30 luglio 2007, n. 11
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RAPPORTI INTERNAZIONALI
NOTA DELL’AVV. CORRADO DE MARTINI, PRESIDENTE DELL’U.I.A.
Adunanza del 25 marzo 2010
- Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv. Corrado De Martini, Presidente dell’U.I.A. –
Union Internationale des Avocats, pervenuta il 23 marzo 2010, con la quale comunica che
l’U.I.A. ha organizzato una Convenzione per l’armonizzazione dei diversi Codici Deontologici degli Avvocati vigenti in tutti i Paesi del mondo. La manifestazione si terrà a Roma il
29 e 30 aprile 2010, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio.
Nella stessa nota, nella considerazione dell’importanza dell’evento, l’Avv. De Martini
chiede al Consiglio un contributo di ordine finanziario, divenendo così sponsor dell’evento
stesso.
Il Consiglio, dato atto, dispone di rinviare l’esame della questione ad una prossima
adunanza.
INDICAZIONE DEL CANDIDATO ITALIANO QUALE “OFFICER” DEL BAR ISSUES
COMMITTEE “B.I.C.” – SEZIONE DELL’INTERNATIONAL BAR ASSOCIATION
“I.B.A.” CHE SI OCCUPA DEI RAPPORTI CON GLI ORDINI PROFESSIONALI
- Il Presidente comunica che è necessario designare il candidato presso l’I.B.A.. Propone
di confermare l’Avv. Claudio Visco, già designato anche dal Consiglio dell’Ordine di
Milano.
Il Consiglio, dato atto, conferma la designazione dell’Avv. Claudio Visco presso
l’International Bar Association.
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17/08/2010, 14.28
SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Emanuele COGLITORE, “Er giorno che impiccorno Gammardella”, Prefazione di
Mauro Mellini, Edizioni Il Cubo, Roma, marzo 2010, pagg. 218
Qualche anno fa ho avuto l’onore e il piacere di partecipare ad una importante
manifestazione letteraria, incentrata sulla presentazione di un libro dal Collega onorevole
Mauro Mellini, sugli aspetti satirici che caratterizzano la poesia di Giuseppe Gioacchino
Belli, nell’analizzare il vasto campo della giustizia (o meglio della umana ingiustizia).
In tale occasione uno dei relatori, l’avvocato Emanuele Coglitore, appassionato
studioso delle cronache giudiziarie di Roma Papalina e profondo cultore dei sonetti belliani,
affascinò la platea. Un lungo caloroso applauso nei confronti sia di Mellini che di Coglitore
e dell’altro relatore Umberto Mariotti Bianchi, concluse il loro affascinante intervento.
Ora, da qualche giorno in tutte le librerie della capitale è in vetrina il nuovo libro di
Emanuele Coglitore “Er giorno che impiccorno Gammardella”, la cui prefazione non poteva
essere scritta che da Mauro Mellini, indissolubilmente legato allo stesso dalla comune
passione per il grande poeta romanesco.
L’Autore, analizzando scrupolosamente i documenti rintracciati negli archivi storici,
ricorrendo ad interessanti ed acuti approfondimenti, riesce a coinvolgere il lettore nel
descrivere la drammatica vicenda di Gammardella, il suo delitto, il processo e la condanna
a morte mediante impiccagione, avvenuta il 24 settembre 1749, che suscitò tanta impressione nel popolo romano (la vittima del delitto era un prete), tanto che il nostro personaggio
fu poi immortalato dal Belli che gli dedicò uno dei suoi più riusciti sonetti e dette lo spunto
ad altre sue salaci rime.
Come indica il Mellini nella sua prefazione, il Gammardella, condannato a morte
ingiustamente, “volle perdere con la vita anche l’anima per vendicarsi della chiesa”.
L’argomento va affrontato sotto il profilo sociale prima che giuridico, ricorrendo a
molteplici considerazioni di carattere religioso-morale che mettono in risalto l’ingiustizia
della pena di morte praticata nello Stato della Chiesa, in contrasto con i suoi principi,
eticamente basati sull’amore verso il prossimo e sul perdono.
Il lettore non può disconoscere il paradosso della promessa di salvezza eterna
effettuata da confessori, confortatori, confraternite religiose che in un recente passato si
adoperarono, mediante lusinghe e forzate persuasioni, per convincere il condannato a
pentirsi, rinnegando i propri peccati, per favorire il suo “felice passaggio al cielo”.
Erano ancora lontani i tempi in cui, al culmine del pontificato di Giovanni Paolo II,
si è potuto solennemente riconoscere che è assolutamente da aborrire l’idea dell’uccisione
di un uomo in nome della giustizia.
Giovanni Cipollone
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Ezio ZAINO, “L’inizio della sera”, Girasoli, Collana di poesia diretta da Luigi Reina,
Lepisma Edizioni, Roma 2010 pag. 256.
Il nuovo recente libro di poesie dell’amico e collega Ezio Zaino, ricco di spunti lirici,
affronta tematiche esistenziali che coinvolgono profondamente il lettore.
I suoi versi hanno una tale musicalità che, in un crescendo di emozioni e sentimenti,
creano una atmosfera magica e seducente.
Dal tormento e dalla mestizia che si manifestano attraverso uggiosi stati d’animo, da cui
l’uomo non sa affrancarsi, il nostro poeta sa trarre la ebbrezza che disvela la bellezza della
vita e consolida la pregnante rilevanza del “vissuto”.
Ai suggestivi versi
“… ed io piangevo un perduto
amore senza averne nessuno per la
testa al solo scopo di scoprire il
cuore”,
fanno riscontro “I sogni d’estate” in cui
“Ritorna nell’aria
la musica delle canzoni
che ascoltavo da ragazzo
solo nel chiuso
della stanza e d’estate
insieme agli amici
in qualche affollato
posto sotto le stelle.
In gruppo sembravamo
ciurma di marinai
raccolti nel silenzioso
fondo della barca quando
i venti calano le vele
e le onde cullano
la tristezza del mare”.
In un nuovo illuminante sussulto di vita, appare una “Meteora” ed infatti
“Una luce apparve
all’improvviso
nel cuore della notte.
Prima degli occhi
l’anima ne trasse
beneficio
ed in quel lampo
disperse la tristezza”.
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Come avverte l’editore “alla ispirazione di Zaino” non rimane estranea la suggestione dei
poeti che ama e che lui non mantiene nascosta, bensì pone in risalto nei titoli o nelle dediche
o in altri palpabili segnali. Così le ‘metastasiane” traggono prestito dalla contabilità del
Metastasio, le “leopardiane” dallo sconsolato pensiero del Leopardi, “le lettere dal Ponto” dalla
tristezza infinita di Ovidio, “la pioggia nel pineto” dalla felicità terrestre di D’Annunzio,
mentre dallo sgomento dei tragici greci, e di Sofocle in particolare, sulla sottoposta condizione
umana al volere degli Dei traggono vita gli squarci dei “circa un quarto alle nove”, l’ora in cui
nei palcoscenici di Broadway si aprono i sipari per dare l’inizio agli spettacoli della sera.
In definitiva, in un tempo in cui si presenta più evidente il vuoto spirituale che attanaglia
il mondo moderno, la poesia può contribuire a favorire la riflessione e a risvegliare le nostre
coscienze, indicando quale sia il vero significato della nostra esistenza.
Giovanni Cipollone
Franco STEFANONI, Il Codice del Potere, Avvocati d’Italia Storie, segreti e bugie della più
influente èlite professionale, Editore Melampo, Milano, pagg. 425
Un libro sulla nostra categoria professionale o per meglio dire sulla èlite degli avvocati:
una sottile striscia professionale di poche centinaia di professionisti che affiancano il potere
e spesso lo proteggono.
Un racconto senza retorica e senza piaggeria, che cerca di far luce sulle carriere e sui segreti
degli avvocati di potere.
Gli avvocati del potere sono super consiglieri, navigati difensori e voci da interpellare
nelle faccende che contano. Una minoranza che dagli anni Sessanta ad oggi, continua ad
essere contigua al potere e che sempre più spesso dimentica la categoria professionale. E’
sufficiente sottolineare che, nella presente Legislatura, circa il 15% degli onorevoli e senatori
provengono dalle nostre file e non abbiamo memoria di un provvedimento legislativo
approvato a tutela di una professione sempre più in declino. Tutto ciò per comprendere che
gli avvocati dell’empireo non hanno niente a che fare con la stragrande maggioranza
dell’universo legale.
D’altronde, essere sempre sull’arena delle aule giudiziarie logora, correre da una aula
all’altra, aprire verbali con il prego attendere al collega di controparte nel civile o nel penale
chiedere al cancelliere di segnarsi il nome e pregare di riferirlo al Magistrato non si addice
al gotha forense che in parte preferisce le aule universitarie, i circoli e i salotti alle aule di
giustizia.
La lettura del testo svela i retroscena di carriere professionali non di rado sorprendenti
e la genesi degli accadimenti professionali, sull’intrigo dei rapporti con il potere, soprattutto
finanziario.
Dalle guerre intestine alle carte bollate, per l’utilizzo del nome del grande avvocato
oramai passato a miglior vita, alle manie di grandezza dell’avvocato in Rolls Royce. Nel testo
troviamo aneddoti, frequentazioni, matrimoni , relazioni pericolose e guai con la giustizia
di parte del nostro mondo, senza sconti. Perché la legge è uguale per tutti. Almeno così si
dice.
Riccardo Radi
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Francesco RUFINI, “Visioni”, Poesie (volume prodotto in proprio a scopi filantropici
e umanitari). Tipografia “Stampaleader” Srl Ariccia
Un ritorno istintivo agli aspetti primordiali della vita, lumeggiando la vergine natura con
le sue metamorfosi e i suoi meravigliosi riflessi di cristallina bellezza, è questa l’essenza della
poesia dell’Avv. Francesco Rufini.
Nella visione della incontaminata bellezza, parimenti rivive la purezza dei sentimenti e
dei nascosti moti dell’anima.
Improvviso e in alcuni particolari momenti, irrompe poi uno insopprimibile anelito di
religiosa preghiera.
I suoi versi sono “un’ode alle proprie origini, alle piccole grandi cose, a intensi moti
d’animo” come è espresso nella poesia “Ricordi”:
“Ricordo spesso, quann’ero bambino
che te vedevo venimme vicino,
che me parlavi co’ n filo de voce,
segnannome co’ quer segno de croce
“core de mamma.., ricorda ‘gni sera,
mettennote a letto di ‘na preghiera
cerca er conforto preganno er Signore
se ‘n giorno te lasso in mezzo ar dolore!”
Pe’ questo che adesso, quanno stò a letto,
me faccio er segno de croce ... e t’aspetto!
Come avverte l’Autore, in gran parte i versi scorrono leggeri e succosi in un vernacolo
tanto caro ai veri e vecchi romani, evolvendosi in un linguaggio composito, come può
riscontrarsi scorrendo le poesie di Belli, Pascarelli, Zanazzo, Tnilussa fino ai poeti dei nostri
giorni.
Il Suo è un dialetto che non soffre l’evoluzione del linguaggio contemporaneo, poiché
contiene un “verismo” che spesso si sposa con la fine ironia, l’arguzia, ma sempre dischiude,
dietro un velo sottile, un anelito di serenità e speranza.
Significativa è la poesia “Er prete caritaterole”:
“Un poveretto secco come ‘n osso,
pe’ la fame che quasi lo strippava,
te vidde passà ciccia che teneva addosso.
Famme la carità, da bon cristiano,
su damme quarche cosa si t’avanza,
che nun ciò quasi gnente nella panza”
je fece quello... aprennoje la mano.
En prete je rispose:... “che sei matto?
te ce lamenti puro, amico mio?
nun vedi sicchè panza che ciò io?
beato te ch’è vota.. .io mò schiatto”.
Un’ultima considerazione.
La vera poesia prescinde dalla forma del linguaggio poiché non sono i suoni e gli accenti
che scandiscono i tempi di sintonia che allertano le “tremule” membrane del sentimento.
Giovanni Cipollone
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Giuseppe Renato CROCE – Claudio CORATELLA, Guida alla responsabilità da reato
degli enti, Il Sole 24 Ore, Milano, pagg. 234
Dal connubio tra il vulcanico Magistrato di Cassazione, Giuseppe Renato Croce, e il
compassato Claudio Coratella, collega penalista del Foro di Roma, è scaturito un testo che
offre un commento dal taglio multidisciplinare della responsabilità degli enti.
Il D. Lvo n. 231/2001, recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle
persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”, ha
introdotto nel nostro ordinamento un principio assolutamente innovativo che prevede la
“responsabilità amministrativa” delle società conseguente alla commissione da parte di
soggetti apicali, dipendenti o collaboratori di determinati reati nell’interesse o a vantaggio
dell’azienda.
Il volume commenta il D.Lvo n. 231/2001 in modo analitico, articolo per articolo,
distinguendo gli aspetti sostanziali e gli aspetti processuali con tutti gli opportuni riferimenti
legislativi, dottrinali e giurisprudenziali, in modo da far emergere gli aspetti fondamentali
della normativa in esame e i molteplici nodi applicativi irrisolti. Gli autori, dedicano una
particolare attenzione allo sforzo giurisprudenziale e dottrinale teso a colmare le lacune
legislative esistenti in materia.
Tra i tanti contrasti emersi in sede applicativa del D.Lvo n. 231/2001 si segnala la tematica
inerente alla possibile estendibilità della responsabilità da reato degli enti all’interno di realtà
societarie complesse quali i “gruppi di imprese”, che l’applicazione della normativa ha fatto
emergere sulla base della innegabile circostanza di fatto che in Italia sono presenti 74mila
gruppi di imprese (che comprendono più di 176mila imprese attive residenti e occupano
oltre 5,7 milioni di addetti, dati Istat dell’1 dicembre 2009 riferiti all’anno 2007) ed il
legislatore, delegato per la riforma del diritto societario, ha tralasciato di dare una definizione
normativa organica di “gruppo di imprese”, né il codice civile, in via generale, contiene tale
enucleazione.
Esaminando le numerose sentenze di merito, quasi tutte del Tribunale di Milano si
percepisce chiaramente che in assenza di uno specifico e puntuale intervento legislativo, si
rischia di estendere in maniera incontrollabile l’obbligo di prevenire i reati suscettibili di
essere posti in essere nelle singole società del gruppo, alla società controllante e, conseguentemente, di moltiplicare le sanzioni applicabili per un singolo reato commesso attraverso la
comminazione alle diverse realtà componenti il gruppo.
Sulla specifica materia si è tenuto il 26 febbraio u.s. un esauriente convegno accreditato
dall’Ordine degli Avvocati di Roma, sul tema “La responsabilità da reato dei gruppi di
impresa ex D.Lgs n. 231/2001” presso l’Auditorium di Via Rieti n. 13 in Roma.
Nel corso del convegno si sono succeduti interventi di colleghi e magistrati che hanno
affrontato specifici punti della normativa, dagli aspetti processuali inerenti alla “Peculiarità
delle sanzioni interdittive nei gruppi di impresa” agli aspetti sostanziali in merito “L’introduzione dei reati associativi tra i reati presupposto : un rischio per le imprese”.
Tra i tanti interventi esaurienti si segnalano gli approfondimenti svolti dal collega
Roberto Padova “I modelli organizzativi nei gruppi di impresa” e dal magistrato Giacomo
Ebner, Giudice presso la sezione X del Tribunale di Roma che ha tenuto una relazione su
“L’applicabilità del D.Lgs n. 231/2001 alle società transnazionali”.
Riccardo Radi
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Mariarosaria ALFIERI - Antonella ESPOSITO, Io, adolescente difficile, baby killer, gang,
bande giovanili, branco, Iris 4 Edizioni, Roma Via S. Vitale 18, pagg. 158
La devianza minorile è un tema particolarmente attuale, per i tanti fatti di cronaca nera
che vedono protagonisti ragazzi, spesso infraquattordicenni non imputabili.
Il fenomeno della criminalità minorile, desta dibattiti sui mass-media e la presentazione
di disegni di legge sulla possibilità di rivedere l’età dell’imputabilità per conformarsi agli altri
Paesi Europei e per fornire una risposta ai radicali cambiamenti sociali.
Le autrici, esaminano la spinosa questione sia dal punto di vista sociologico- antropologico e sia nell’ambito legislativo, soffermandosi sull’incidenza dell’influenza della famiglia
e del gruppo di frequentazione nei confronti del minore. Minore, spesso privo di guide
credibili che riescano ad essere anche autoritarie nei momenti di “bisogno”.
Nella società della comunicazione dove i minori sono i maggiori utilizzatori di
telefonini, sms, internet e derivati (face-book, social network ecc.) viene evidenziata la
sostanziale solitudine del minore e all’aspetto quantitativo della comunicazione, tra pari età,
non corrisponde la qualità della socializzazione. Pertanto, il minore se pur grande utilizzatore delle nuove tecniche comunicative non riesce ad instaurare rapporti affettivi e
socializzanti di qualità e i coetanei diventano presenze superficiali e ciò induce i ragazzi a
non sentire la concretezza del proprio essere come persona significativa e significante per
l’altro.
Nel testo si scandaglia il piano emotivo degli imberbi criminali e si scopre che sul piano
delle emozioni convivono in loro impulsività, freddezza e spesso carenza empatica che
inducono a non provare sentimento per le vittime. Solo così si spiegano gli atroci fatti di
cronaca : dal rito satanico di Chiavenna al rapimento e uccisione della giovane Desirèe
Piovanelli sino al massacro sconcertante perpetrato dai fidanzatini di Novi Ligure.
Le autrici dedicano la loro attenzione anche all’esame dell’incidenza del consumo delle
droghe con comportamenti devianti e criminali, nell’ambito di una ricerca gestita da una
ASL di Roma si scopre che la spinta al consumo della cocaina e dell’ecstasy è dettato
dall’esigenza di “far parte del gruppo e per divertirsi”.
Rimane da chiedersi quale responsabilità hanno i minori e quanta responsabilità ha una
società che propone modelli negativi di pseudo-successo sociale (è sufficiente riprendere e
sfogliare qualsiasi quotidiano nell’ultimo anno per verificare quali sono i parametri di
riferimento proposti ai lettori).
Un altro aspetto della criminalità minorile è legato ai flussi migratori e alla mancanza di
una società multietnica capace di integrare concretamente i tanti minori stranieri presenti sul
nostro territorio. Non può sottacersi che negli istituti di pena per minori la percentuale degli
stranieri è circa del 75%, questo dato non significa certamente che il minore straniero
delinqua più dell’italiano, ma significa certamente che il nostro sistema non è riuscito a
creare una rete di prevenzione efficace e di sostegno sociale e culturale idoneo ad integrare
i minori stranieri.
L’ultimo capitolo del libro è dedicato al sistema processuale minorile e allo studio degli
istituti esistenti della giustizia penale.
Riccardo Radi
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Pasquale CIAMPA “L’orgoglio di una solitudine”, Albatros ed., 2010, pagg. 218
Lo stato d’animo che ognuno di noi attribuisce alla solitudine, generatrice di insicurezza
e paure, in Pasquale Ciampa, noto penalista del Foro Romano, diviene senso di soddisfazione ed orgoglio per avere coltivato gelosamente dentro di sé, viandante solitario in un mondo
di neghittosità, ubbidienza assoluta alla legge morale, illuminato dalla gioia di bene operare
in favore del prossimo senza tradire mai la propria coscienza.
La breve avventura politica vissuta e descritta dall’Autore, mette in risalto le meschinità
degli uomini politici alcuni decenni addietro, quando le sfaccettature della politica non
avevano ancora mostrato, in tutta la loro ampiezza, tante ambiguità e distorsioni.
Il quadro è quello della provincia italiana che vede piccoli uomini in lotta fra loro,
asserragliati in angusti spazi di potere, dediti al conseguimento di vantaggi e interessi
personali, assolutamente indifferenti al bene della “cosa pubblica”.
Il protagonista della vicenda, giovane e brillante avvocato, puro idealista, eletto sindaco
dalla popolazione riconoscente, diviene così il promotore di brillanti iniziative e castigatore
dei corrotti.
Orbene, come si legge nella introduzione del libro, egli “viene presto isolato anche
nell’ambito dello stesso partito che aveva appoggiato la sua candidatura” e lo scenario
politico della cittadina castellana viene così contrassegnato “dalla convergenza dei politici
locali verso il comune obiettivo di facilitare il suo accantonamento quale personaggio
ingombrante, per tornare alla normalità”.
Il clima di precarietà, di insicurezza sociale e di palese ingiustizia che trasuda dalle pagine
del libro costituisce una piccola avvisaglia del disvalore etico che permea ogni profilo
politico, economico e sociale della società, in un quadro sempre più preoccupante di crisi
che purtroppo avrà espansione mondiale.
I veri episodi sono descritti con semplicità, con acume critico e rara incisività.
Il libro, oltre a rappresentare una illuminata testimonianza dei nostri tempi bui, assume
il valore di una aperta denuncia della assurdità del mondo che ci circonda, ma sempre nella
segreta speranza che una boccata d’aria pura attraversi il nostro universo.
Giovanni Cipollone
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LEGGI E SENTENZE
MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA DISCIPLINARE
DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA
2 – 31 maggio 2010 – Est. Cons. Barbantini – E.G.
1. - Rapporti contro ex cliente - Assunzione di incarico – Decorso di tempo assai breve
dalla rinuncia al mandato – Responsabilità disciplinare – Sussiste.
1.- L’art. 51 del Codice deontologico forense vieta l’assunzione di un incarico contro un
ex cliente a meno che non siano trascorso un ragionevole periodo di tempo e che in detto
incarico non vi sia la possibilità di usare informazioni acquisite in quello precedente; integra,
quindi, comportamento deontologicamente scorretto quello di un avvocato che, appena
dodici giorni dopo la rinuncia al mandato, ne assuma uno contro il precedente assistito.
(Nella specie, essendo stato escluso il benché minimo elemento di dolo, e tenuto conto degli
elementi istruttori, è stato ritenuto equo rivolgere il solo avvertimento).
5 – 20 aprile 2010 – Est. Cons. Graziani – L.I.
1. - Attività defensionale – Espressioni sconvenienti od offensive – Esimente ex art. 598
Cod. pen. – Applicabilità.
2. - Rapporti contro ex cliente - Assunzione di incarico – Qualità di ex cliente –
Riferimento al solo dato formale – Esclusione – Conseguenze – Fattispecie – Responsabilità disciplinare – Sussiste.
1.- Qualora il lessico utilizzato dal difensore nei propri scritti processuali si collochi nei
limiti del lecito, ancorché con espressioni dal forte contenuto, è possibile richiamare a
profitto del professionista i medesimi principi che improntano l’esimente di cui all’art. 598
Cod. pen., applicabili in coerente armonia con l’incipit dell’art. 20 del Codice deontologico
forense.
2. - La valutazione in ordine al dettato dell’art. 51 del Codice deontologico forense, che
disciplina il divieto di assunzione di incarichi contro un ex cliente, non deve essere
improntato allo stretto formalismo normativo, secondo i consueti criteri di personalità
giuridica o di responsabilità patrimoniale, ma deve condursi secondo canoni di ragionevolezza, intendendosi così per “ex clienti” tutte quelle identità che abbiano conferito l’incarico
professionale a nome proprio o nella qualifica rivestita od, anche, che si siano rapportati con
il professionista rivestendo il ruolo gestorio degli interessi dell’ex assistito. (Nella specie, al
legale che aveva assunto un incarico contro coloro che, nella veste di esercenti una impresa
familiare ovvero di organi della stessa, erano ancora propri clienti, è stata irrogata la sanzione
della censura).
8 – 1 giugno 2010 – Est. Cons. Rossi – N.P.
1. - Rapporti contro ex cliente - Assunzione di incarico – Mandato originario – Difesa
solo nominale - Responsabilità disciplinare – Nn sussiste.
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LEGGI E SENTENZE
1. – Se è vero che può certamente configurarsi una leggerezza da parte del professionista
quella di aver deciso di assumere un incarico contro una persona dallo stesso assistita in
diverso procedimento, va comunque esente da responsabilità l’avvocato che, al momento
dell’assunzione del mandato stesso, aveva limitato la propria difesa in quello precedentemente conferito ad un aspetto meramente formale e nominale, tenuto anche conto che lo
stesso aveva un diverso oggetto e che la rinuncia è comunque avvenuta in epoca coeva al
nuovo conferimento
18 – 31 maggio 2010 – Est. Cons. Rossi – G.S.
1. – Rapporti con la stampa - Divulgazione pubblica del nominativo dei propri clienti
– Divieto – Art. 17 Codice deontologico – Abrogazione da parte della L. n. 248 del 2006
– Esclusione.
2. - Rapporti con la stampa - Divulgazione pubblica del nominativo dei propri clienti
– Divieto – Art. 17 Codice deontologico – Ratio – Individuazione - Tutela della
riservatezza – Esclusione.
3. - Rapporti con la stampa - Divulgazione pubblica del nominativo dei propri clienti
– Divieto – Art. 17 Codice deontologico – Cessazione degli incarichi menzionati –
Irrilevanza.
4. - Rapporti con la stampa - Divulgazione pubblica del nominativo dei propri clienti
– Divieto – Art. 17 Codice deontologico – Prevalenza del diritto di cronaca – Esclusione.
5. - Rapporti con la stampa - Divulgazione pubblica del nominativo dei propri clienti
– Divieto – Art. 17 Codice deontologico – Violazione – Censurabilità.
1. – L’art. 17 del Codice deontologico forense, che vieta all’avvocato di rivelare al
pubblico il nome dei propri clienti anche se questi vi consentano, è rimasto in vigore anche
dopo l’emanazione della L. n. 248 del 2006 (c.d. decreto Bersani) e finanche dopo i rilievi
formulati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato all’esito di un’indagine
conoscitiva in ordine al recepimento, da parte degli Ordini professionali, dei principi stabiliti
dalla citata legge.
2. – La ratio del divieto stabilito dall’art. 17 del Codice deontologico forense, che impone
all’avvocato di non rivelare al pubblico il nome dei propri clienti anche se questi vi
consentano, mira a salvaguardare non la riservatezza delle persone (tanto che il divieto vige
anche in presenza del consenso eventualmente concesso dalle persone interessate) bensì di
evitare un’esposizione autoreferenziale del professionista a discapito dell’esigenza di una
corretta informazione dell’utente.
3. – Ai fini del divieto stabilito dall’art. 17 del Codice deontologico forense, che impone
all’avvocato di non rivelare al pubblico il nome dei propri clienti anche se questi vi
consentano, non può assumere alcuna importanza la circostanza secondo la quale gli
incarichi menzionati in una intervista rilasciata ad un quotidiano siano già esauriti al
momento dell’intervista medesima.
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LEGGI E SENTENZE
4. – Il giornalista che fornisca la notizia di un determinato caso giudiziario, in un
momento storico in cui essa abbia rilievo in termini di attualità, e citi il nome di difensori
e di clienti, esercita il diritto di cronaca, mentre diverso è il caso dell’avvocato che, parlando
di sé, richiami un incarico oramai esaurito e dunque non più rilevante al fine dell’informazione; mentre nel primo caso il richiamo al nominativo del professionista rientra così in
quell’insieme di informazioni necessarie ai fini di una completa espressione della cronaca,
nel secondo caso l’avvocato, nel richiamare il nominativo dei propri clienti nel tempo da
costui assistiti e non facendolo con finalità informative o difensive (essendo gli incarichi
cessati), non può che farlo allo scopo di gratificare esclusivamente la propria immagine
professionale, con comportamento disciplinarmente censurabile.
5. – Nell’ambito di una intervista apparentemente rilasciata ad un organo di stampa al
fine di operare una ricostruzione dei propri studi universitari, del proprio cammino
professionale ovvero di descrivere il tipo di attività svolta dal proprio studio legale, la
citazione dei nominativi dei propri clienti un tempo assistiti, specie se di notoria conoscenza
da parte dell’opinione pubblica, si appalesa del tutto superflua e, dunque, mirata esclusivamente ad esaltare la propria capacitò di attrazione di clientela, con fine chiaramente
autoreferenziale, che l’art. 17 del Codice deontologico forense mira ad impedire; con la
conseguenza che è congrua la sanzione della censura irrogata nella specie al responsabile.
20 – 19 maggio 2010 – Est. Pres. Conte – M.C.
1. - Attività defensionale – Praticante avvocato non abilitato – Sottoscrizione di atto di
precetto – In virtù di mandato professionale – Responsabilità disciplinare – Sussistenza.
1. – Commette un illecito disciplinare, meritevole dell’avvertimento a cagione della
giovane età dell’autore, il praticante avvocato non abilitato che sottoscriva un atto di
precetto, in virtù di mandato steso a margine dello stesso, e lo notifichi al debitore
21 – 17 maggio 2010 – Est. Cons. Graziani – F.M.
1. – Rapporti contro ex cliente – Mancata riconsegna dei documenti – Prova della
restituzione – In assenza di precisa collocazione temporale – Responsabilità – Esclusione.
1. – Non è disciplinarmente rilevante la condotta dell’avvocato che, accusato di aver
trattenuto indebitamente la documentazione richiestagli dall’ex cliente (comportamento
che, ai sensi dell’art. 42 del Codice deontologico forense nella formulazione vigente
all’epoca della contestazione veniva consentito solo quando fosse stato strettamente
necessario ai fini della liquidazione del compenso e non oltre l’avvenuto pagamento),
dimostri che la restituzione sia avvenuta anche senza essere riuscito a dimostrare, nel corso
del procedimento disciplinare, la precisa collocazione temporale di tale riconsegna.
22 – 21 giugno 2010 – Est. Cons. Rossi – G.D.G. e E.P.
1. - Attività defensionale – Apertura concordata del verbale d’udienza in anticipo – E’
comportamento non ortodosso – Esimenti – Rilevanza.
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LEGGI E SENTENZE
1. – Il comportamento di due avvocati che, avversari in una causa, resisi conto di un
rinvio d’ufficio (non comunicatogli) dell’udienza il giorno della stessa, decidevano comunque di aprire il relativo verbale a valere per l’udienza successiva e riponendolo poi all’interno
del fascicolo d’ufficio, seppure da considerarsi assolutamente non ortodosso, non è
meritevole di sanzione sotto il profilo professionale tenuto conto che nessun pregiudizio
sarebbe potuto derivare alle parti rispettivamente rappresentate e che la relativa decisione era
stata dettata dal timore di non giungere in tempo all’apertura all’udienza medesima.
23 – 19 maggio 2010 – Est. Cons. Nesta – L.S.
1. – Procedimento disciplinare – Doppio capo di imputazione – Assenza di responsabilità per la condotta principale – Mancato riscontro di chiarimenti richiesti dal
Consiglio – Non è punibile.
1. – Va esclusa la responsabilità disciplinare dell’avvocato che, accusato con due capi di
incolpazione, venga dichiarato esente da colpa sul primo capo, quando il secondo concerna
il mancato riscontro alla richiesta di chiarimento inoltratagli dal Consiglio dell’Ordine nella
fase predisciplinare.
26 – 3 giugno 2010 – Est. Cons. Nesta – S.T.
1. - Rapporti con i magistrati – Istanza di ricusazione – Espressioni di forte contenuto – Con
riferimento a fatti riferiti da personale di cancelleria – Responsabilità disciplinare – Non
sussiste.
1. – In un ricorso per ricusazione di un giudice possono anche essere riportate espressioni,
pure di forte contenuto, nonché fatti potenzialmente lesivi delle persone ricusate, essendo
evidente che tali espressioni e gli accadimenti riferiti sono funzionali per sostenere le tesi
addotte e per l’accoglimento delle stesse; pertanto, non commette illecito disciplinare
l’avvocato che, nel redigere una istanza di ricusazione di alcuni componenti un collegio
giudicante, accusi gli stessi di aver instaurato un rapporto di intensa familiarità con il
difensore della parte avversa, se risulti che le notizie riprodotte nell’istanza medesima gli
siano state riferite da personale di cancelleria.
31 – 21 giugno 2010 – Est. Cons. Rossi – C.C. e M. S.
1. – Attività defensionale – Produzione di documento in giudizio – Documento
parzialmente difforme da quelle originale – Fatto imputabile esclusivamente al cliente
– Buona fede del professionista – Responsabilità – Esclusione.
1. – Non integra responsabilità disciplinare il comportamento del professionista che
depositi in un giudizio, allo scopo di completare la prova documentale necessaria per
ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo, un verbale attestante l’avvenuto passaggio di
consegne da un amministratore condominiale ad un altro che riporti una ulteriore
sottoscrizione in calce ad una postilla apposta in un momento successivo alla formazione
originaria del documento, sottoscrizione acquisita direttamente dalla cliente e consegnata
all’avvocato, ignaro del fatto.
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LEGGI E SENTENZE
36 – 3 agosto 2010 – Est. Cons. Rossi – P.V.
1. – Rapporti con la parte assistita – Riunioni preordinate al raggiungimento di
transazioni – Diserzione immotivata - Inescusabile trascuratezza – Responsabilità
disciplinare.
1. – La mancata ed immotivata partecipazione da parte del difensore ad importanti
incontri, peraltro programmati da tempo, volti alla risoluzione transattiva di controversie di
non trascurabile valore economico, è indice inequivoco di non scusabile e rilevante
trascuratezza degli interessi della parte assistita. (Nella specie è stata irrogata la sanzione
disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione per mesi due).
37 – 21 giugno 2010 – Est. Cons. Graziani – R.M.
1. – Rapporti con la controparte – Separazione coniugale - Ostinata insistenza per far
aderire al ricorso la controparte – Violazione art. 5 Codice deontologico – Configurabilità.
2. - Rapporti con la controparte – Intrattenimento continuo di rapporti – Consapevolezza circa l’affidamento di mandato a collega avversario – Violazione art. 27 Codice
deontologico – Configurabilità.
1. – Costituisce violazione del disposto dell’art. 5 del Codice deontologico forense il
contegno del professionista che, reiteratamente ed insistentemente, solleciti con ostinazione
il coniuge della propria assistita a sottoscrivere un ricorso per separazione consensuale nel
dichiarato ma insussistente interesse di entrambi.
2. – Contravviene al principio di cui all’art. 27 del Codice deontologico forense
l’avvocato che intrattiene rapporti diretti con la controparte ben essendo consapevole che
questa era già assistita da altro difensore. (Nella specie è stata inflitta la sanzione della
censura).
39 – 2 luglio 2010 – Est. Cons. Nesta – E.C.
1. – Rapporti con la controparte – Corrispondenza – Utilizzo di espressioni tali da
condizionare psicologicamente in modo eccessivo il destinatario – Sussiste responsabilità – Fattispecie.
1. – L’avvocato, nel tutelare gli interessi del proprio assistito, deve sempre mantenere una
condotta ispirata a principi di correttezza, utilizzando gli strumenti giuridici a sua disposizione, ma senza trasmodare in comportamenti eccessivi nella forma e nella sostanza;
pertanto, viola i propri doveri deontologici il professionista che nella corrispondenza diretta
alla controparte e volta ad ottenere il proprio adempimento utilizzi espressioni tali da
intimorirla ogni oltre ragionevole misura, condizionandola psicologicamente in modo
serio. (Nella specie, è stato rivolto l’avvertimento al legale che, in una lettera, prospettava che
la controparte sarebbe “civilmente morta” se non avesse provveduto a quanto intimatole).
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LEGGI E SENTENZE
44 – 19 luglio 2010 – Est. Cons. Cipollone – C.A.
1. – Rapporti con la parte assistita – Affidamento di incarico giudiziale – Omessa
illustrazione delle perplessità in ordine al relativo esito – Configura responsabilità
deontologica.
1. – Costituisce mancanza disciplinare dell’avvocato il non rendere edotto il proprio
cliente delle serie perplessità che il professionista nutriva, al momento dell’assunzione
dell’incarico, sull’esito di un giudizio la cui difesa gli era stata affidata.
48 – 3 agosto 2010 – Est. Cons. Arditi di Castelvetere – D.G.
1. – Rapporti con la parte assistita – Assunzione di iniziativa giudiziaria all’insaputa del
cliente – Configura responsabilità deontologica.
1. – Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che
intraprenda una iniziativa giudiziaria all’insaputa della parte assistita e che ometta di darle
informazioni.
a cura di Rodolfo Murra
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LEGGI E SENTENZE
MASSIME TRATTE DALLE DECISIONI
Sentenza n. 138
Anno 2010
Matrimonio tra persone dello stesso sesso – Mancata previsione – Violazione del
principio di eguaglianza e del diritto di sposarsi – Infondatezza
E’ infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143
bis e 156 bis del codice civile, sollevata in riferimento agli artt. 3 e 29 Cost., nella parte in cui,
sistematicamente interpretati, non consentono che le persone di orientamento omosessuale possano
contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso.
I concetti di “famiglia” e di “matrimonio” vanno interpretati tenendo conto non soltanto delle
trasformazioni dell’ordinamento ma anche dell’evoluzione della società e dei costumi, tuttavia detta
interpretazione non può spingersi fino al punto d’incidere sul nucleo della norma, modificandola in
modo da includere in essa fenomeni e problematiche – quale l’unione tra persone dello stesso sesso – non
considerati in alcun modo quando essa fu emanata.
Sentenza n. 139
Anno 2010
Patrocinio a spese dello Stato – Condannati per i reati di cui all’art. 76, comma 4 bis,
D.P.R. 115/2002 – Presunzione assoluta di inammissibilità – Violazione del diritto di
difesa – Illegittimità.
E’ illegittimo, in riferimento all’art. 24, terzo comma, della Costituzione, l’art. 76, comma 4 bis,
D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
di spese di giustizia), nella parte in cui, stabilendo che per i soggetti già condannati con sentenza
definitiva per i reati indicati nella stessa norma il reddito si ritiene superiore ai limiti previsti per
l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, non ammette la prova contraria.
La presunzione assoluta integra una limitazione indiscriminata nell’esercizio del fondamentale
diritto di difesa e non tiene conto dei percorsi individuali, successivi alla condanna definitiva, di
emancipazione dai vincoli dell’organizzazione criminale; l’introduzione, costituzionalmente obbligata, della prova contraria non elimina dall’ordinamento la presunzione prevista dal legislatore, che
continua ad implicare un’inversione dell’onere di documentare la ricorrenza dei presupposti reddituali
per l’accesso al patrocinio.
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LEGGI E SENTENZE
MISURE DI PREVENZIONE art. 9 comma 2, Legge 1423/56 - SORVEGLIANZA
SPECIALE – VIOLAZIONI DELLE PRESCRIZIONI, MODIFICHE
LEGISLATIVE INTRODOTTE DALLA Legge n. 155 del 31 luglio del 2005
Tribunale di Roma – Sezione VI Giudice Monocratico – Sentenza del 22.12.2009 –
Giudice Dott. Francesco Patrone, imputato M. F.
Visti gli articoli 442, 530 comma 2 c.p.p., assolve M. F. dal reato ascrittogli perché il fatto
non sussiste.
Roma 15.01.2010 (udienza 22 dicembre 2009)
Il giudice Dott. Francesco Patrone
La sentenza così motiva :
(omissis)
L’imputato M. F. veniva tratto in arresto nella flagranza del delitto di cui all’art. 9 comma
2 della Legge 1423/56 perché rinvenuto all’interno della stazione di Roma Trastevere,
rendendosi, in tal modo, inottemperante alla misura di sorveglianza speciale di PS con
obbligo di soggiorno e presentato innanzi a questo Tribunale per la convalida ed il
conseguente giudizio direttissimo.
Il Tribunale, riscontrata la sussistenza del “fumus commissi delicti” convalidava l’arresto,
disponendo l’immediata liberazione dell’arrestato se non detenuto per altra causa : l’imputato chiedeva termini a difesa. All’udienza del 22 dicembre 2009, il difensore del prevenuto,
munito di procura speciale, formulava richiesta di giudizio abbreviato (semplice) : disposta
la trasformazione del rito, le parti rassegnavano le proprie conclusioni e il processo veniva
definito coma da dispositivo alla medesima udienza, senza necessità di svolgere attività di
integrazione probatoria ex officio.
Orbene reputa questo giudicante che, sulla base degli atti processuali contenuti nel
fascicolo del dibattimento, l’imputato debba essere assolto perché il fatto non sussiste.
Da un attento scrutinio degli atti processuali risulta, infatti che M. F. :
sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di PS con obbligo di soggiorno nel
comune di residenza (Roma), con decreto del Tribunale di Roma;
è stato successivamente autorizzato a trasferire il luogo di dimora presso il comune di
Cerveteri, località Campo di Mare (immutato l’obbligo di soggiorno presso il comune di
residenza), con decreto della Corte di Appello di Roma.
L’evidenziata alterità tra il luogo di residenza e il luogo di dimora del prevenuto induce
a ritenere che la condotta dell’imputato (colto all’interno del territorio del comune di Roma,
nella stazione di Trastevere, successivamente al menzionato decreto della Corte di Appello)
non abbia violato la misura di prevenzione in atto, non essendosi M. F. allontanato dal luogo
di residenza (Roma) presso il quale aveva e ha, tuttora, l’obbligo di soggiorno.
Né può ritenersi che le nozioni di residenza e di dimora siano, in qualche modo,
equivalenti sia perché distinte, a vari effetti, dall’ordinamento giuridico (argomentando ex
art. 43 cc) sia perché, così opinando (ovvero ampliando a dismisura i possibili luoghi cui
riferire l’obbligo di soggiorno), l’interprete finirebbe per estendere, in modo surrettizio,
l’applicazione della norma incriminatrice, art. 9 comma 2 Legge 1423/56, oltre i casi
espressamente previsti dalla legge, in violazione del principio di stretta legalità ( e dei suoi
corollari : principio di tassatività e/o determinatezza; divieto di analogia in malam partem)
(omissis)
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LEGGI E SENTENZE
Riflessioni e spunti pratici procedurali che implica la nuova
formulazione dell’art. 9 comma 2 della Legge 27 dicembre 1956, n. 1423.
Riccardo RADI
La sentenza suindicata ci offre la possibilità di svolgere una serie di considerazioni sui
riflessi pratici delle modifiche introdotte dalla Legge 155/2005, che è stata approvata sulla
spinta emotiva della strage di Londra del 7 luglio 2005 e la cui finalità era la lotta al terrorismo
internazionale ma, come spesso capita al nostro Legislatore, la modifica introdotta sulle
misure di prevenzione non è stata armonizzata con il diritto processuale determinando
l’incongruenza procedurale che di seguito affronteremo.
Si deve premettere che, prima della riforma attuata con il decreto-legge n. 144 del 2005,
convertito con modificazioni, nella legge n. 155 del 2005 “Legge Pisano”, la condotta
consistente nella violazione, da parte del sorvegliato speciale di pubblica sicurezza sottoposto all’obbligo o al divieto di soggiorno, di tale obbligo o divieto e delle relative prescrizioni,
determinate nel provvedimento del tribunale che aveva disposto l’applicazione della misura,
integrava due autonome ipotesi d reato.
In particolare, l’art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956 (come sostituito dall’art.
23 del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito dalla legge 7 agosto 1992, n. 356
recante modifiche urgenti al nuovo codice di procedura penale e provvedimenti di contrasto
alla criminalità mafiosa) puniva con la reclusione da uno a cinque anni la condotta
consistente nell’inosservanza della sorveglianza speciale con obbligo o divieto di soggiorno,
mentre l’art. 12, primo comma, della medesima legge puniva con l’arresto da tre mesi ad un
anno la condotta della persona che, sottoposta all’obbligo del soggiorno, contravvenisse alle
relative prescrizioni.
A seguito delle modifiche introdotte con la citata normativa del 2005, le condotte
indicate integrano una sola ipotesi delittuosa, perché l’art. 9, comma 2, è stato modificato
come segue : “Se l’inosservanza riguarda gli obblighi e le prescrizioni inerenti alla sorveglianza
speciale con l’obbligo o il divieto di soggiorno, si applica la pena della reclusione da uno a cinque anni
ed è consentito l’arresto anche fuori dei casi di flagranza”.
L’originario art. 12, primo comma, è stato abrogato, con la conseguenza che, ai sensi
dell’art. 9, comma 1, della legge n. 1423 del 1956 e successive modificazioni, sono punite
a titolo di contravvenzioni, soltanto le inosservanze agli obblighi commesse dal sorvegliato
speciale non sottoposto all’obbligo o al divieto di soggiorno.
L’excursus normativo che precede evidenzia come il legislatore, nel riformare la delicata
materia delle misure di prevenzione, abbia compiuto una precisa scelta nel senso d’inasprire
il trattamento sanzionatorio delle condotte penalmente illecite, inerenti alla misura della
sorveglianza speciale con l’obbligo o il divieto di soggiorno, collocando nella relativa
fattispecie criminosa, punita con la reclusione da uno a cinque anni, anche l’inosservanza
delle prescrizioni inerenti a tale misura, disposte dal tribunale ex art. 5 della legge n. 1423
del 1956 e successive modificazioni.
Di conseguenza qualsivoglia inottemperanza alle prescrizioni imposte nella misura di
prevenzione determina la contestazione dell’art. 9 comma 2 Legge 1423/1956.
Sul punto la Cassazione è univoca, tra le tante Cass. Pen., sez. I, 16 gennaio 2006, n. 1485,
Manno : “Il reato di violazione agli obblighi imposti al sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno
è stato diversamente qualificato dal D.L. 25 luglio 2005, n. 144, convertito in Legge 31 luglio 2005
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LEGGI E SENTENZE
n. 155, nel senso che la violazione di un qualunque obbligo, anche diverso dal divieto di recarsi fuori
dal comune di soggiorno, integra, l’ipotesi delittuosa e non già, come previsto in precedenza quella
contravvenzionale”.
Ebbene, nella pratica sovente capita che il Pm proceda alla contestazione delle inosservanze suindicate disponendo la citazione diretta a giudizio dell’imputato ai sensi dell’art.
550 c.p.p. avanti al Tribunale Monocratico. Ma a seguito della modifica legislativa le
condotte sono sanzionate con la pena della reclusione da 1 a 5 anni e pertanto al di fuori del
limite previsto dall’art. 550 comma 1 c.p.p. che prevede : “Il pubblico ministero esercita l’azione
penale con la citazione diretta a giudizio quando si tratta di contravvenzioni, ovvero di delitti puniti
con la pena della reclusione non superiore nel massimo a quattro anni”.
Nell’art. 550 comma 2 c.p.p. sono previsti espressamente quei reati (resistenza e violenza
e minaccia a pubblico ufficiale, ricettazione, furto aggravato a norma dell’art. 625 c.p. ecc),
che pur superando il limite massimo di pena dei quattro anni, rientrano nei casi di citazione
diretta a giudizio di cui al comma 1 del medesimo articolo.
Il legislatore non ha avvertito la necessità di inserire nel comma 2 dell’art. 550 c.p.p., la
fattispecie esaminata così determinando un’evidente aggravio procedurale in quanto l’art.
555 comma 3 c.p.p. prevede “Se il pubblico ministero ha esercitato l’azione penale con citazione
diretta per un reato per il quale è prevista l’udienza preliminare e la relativa eccezione è proposta entro
il termine indicato dall’art. 491 comma 1, il giudice dispone con ordinanza la trasmissione degli atti
al pubblico ministero”. Pertanto, per il reato di cui all’art. 9 Legge 1423/1956 il PM dovrà
procedere a richiedere l’udienza preliminare e non più utilizzare la citazione diretta a
giudizio.
Sul punto riportiamo la recente ordinanza del Tribunale Monocratico di Roma sezione
VIII Giudice Dott.ssa Scuncia, del 12 gennaio 2010, che ha stabilito :
(omissis)
“Il Giudice,
sentita l’eccezione sollevata dal difensore dell’imputato, udito il parere contrario del PM;
rilevato che a seguito delle modifiche dell’art. 9 comma 2 della Legge 1423/1956, e della
contestuale abrogazione del comma I dell’art. 12 della medesima legge, ad opera della Legge
155/2009 qualsiasi violazione sia degli obblighi che delle prescrizioni della sorveglianza
speciale con obbligo o divieto di soggiorno integra il reato di cui all’art. 9 comma 1 Legge
1423/56, delitto punito con la reclusione da 1 a 5 anni;
che il reato non rientra tra quelli espressamente indicati dall’art. 550 comma 2 c.p.p.;
rilevato che doveva essere celebrata l’udienza preliminare
PQM
Letto l’art. 550 comma 3 c.p.p., dispone la trasmissione degli atti al PM affinché proceda con
richiesta di rinvio a giudizio”.
In particolare, è di tutta evidenza come risulti incongruo non aver inserito, la fattispecie
dell’art. 9 Legge 1423/1956, nella previsione dell’art. 550 comma 2 c.p.p., onde accompagnare ad un inasprimento della pena una maggiore “celerità” del giudizio.
Si segnala, che il consistente inasprimento di pena apportato con la modifica del’art. 9
comma 2 ha superato anche il vaglio della Corte Costituzionale che con la sentenza n. 161
del 18-22 maggio del 2009 ha dichiarato “non fondata la questione di legittimità costituzionale
dell’art. 9 comma 2, della legge 27 dicembre 1956, n, 1423 (Misure di prevenzione nei confronti delle
persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità), così come sostituito dall’art. 14 del
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LEGGI E SENTENZE
decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155
(Misure urgenti per il contrasto al terrorismo internazionale), nella parte in cui prevede la pena della
reclusione da uno a cinque anni in caso di inosservanza degli obblighi e delle prescrizioni inerenti la
sorveglianza speciale con l’obbligo o il divieto di soggiorno, sollevata in riferimento agli articolo 3 e 27,
terzo comma, della Costituzione, dal Tribunale di Caltanissetta, in composizione monocratica” .
Nello specifico il Tribunale di Caltanissetta segnalava che “…. Dopo la menzionata
modifica, si è affermato nella giurisprudenza di legittimità un incontroverso indirizzo interpretativo,
secondo il qualsiasi violazione agli obblighi o alle prescrizioni relative alla sorveglianza speciale con
obbligo o divieto di soggiorno deve essere sanzionata con la reclusione da uno a cinque anni, essendo
comnque configurabile, in tali fattispecie, il delitto di cui all’art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del
1956.
In questo quadro condotte criminose del tutto simili a quella ogetto del processo a quo, nl quale la
violazione ascritta al prevenuto è costituita dall’abusivo allontanamento dalla propria abitazione
nelle ore notturne, sono sanzionate con pena ben più mite, come avviene per i delitti di abusivo
allontanamento dalla località di esecuzione degli arresti o della detenzione domiciliare, di cui agli artt.
385 del codice penale e 47-ter della legge 2 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario
e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), peraltro posti a tutela di beni giuridici
non meno importanti…”.
La Corte Costituzionale nel respingere la questione ha evidenziato che il rimettente ha
errato nell’assimilare la posizione di chi si trovi agli arresti o in stato di detenzione
domiciliare a quella del soggetto raggiunto dalla misura di prevenzione della sorveglianza
speciale con obbligo o divieto di soggiorno, in quanti norme che non presentano alcuna
omogeneità ( il reato di evasione è diretta a tutelare, da un lato, l’interesse ad una corretta
attuazione della pretesa punitiva dello Stato, dall’altro a garantire le esigenze cautelari
funzionali al processo penale). Di conseguenza, come costantemente affermato dalla Corte
Costituzionale (sentenze n. 324 del 2008, n. 22 del 2007, n. 394 del 2006) le scelte legislative
aventi ad oggetto la configurazione delle fattispecie criminose e il relativo trattamento
sanzionatorio sono censurabili, soltanto qualora la discrezionalità sia stata esercitata in
modo manifestamente irragionevole, arbitrario o radicalmente ingiustificato. Infine, il
raffronto tra fattispecie normative, finalizzato a verificare la ragionevolezza delle scelte
legislative deve avere ad oggetto casistiche omogenee, risultando altrimenti improponibile
la stessa comparazione (ordinanze n. 41 del 2009, n. 71 del 2007).
Conclude la Corte Costituzionale evidenziando cha la pena prevista dall’ art. 9 comma
2 Legge 1423/56, riguarda soggetti sottoposti ad una grave misura di prevenzione, perché
ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, in relazione alla cui salvaguardia altre misure
non sono state ritenute idonee. In questo quadro è interesse dello Stato che il fine di tutela
preventiva sia garantito con l’osservanza degli obblighi e delle prescrizioni inerenti alla
misura, anche allo scopo di consentire l’esercizio di adeguati controlli da parte dell’autorità
di pubblica sicurezza. Infatti, il delitto previsto dalla norma di cui all’art. 9 comma 2 Legge
1423/56 si colloca, nell’ambito delle misure di prevenzione, finalizzate alla tutela della
sicurezza pubblica e postulanti la sussistenza de determinati presupposti soggettivi ( art. 1
della legge n. 1423/1956 e successive modifiche) nonché della pericolosità sociale che le
dette mirano a controllare, svolgendo una funzione cautelativa.
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AGGIORNAMENTO ALBO
NUOVE ISCRIZIONI – GENNAIO 2010
ALBO ORDINARIO
ACIERNO Marianna
(Avellino 05.11.1981)
Largo Messico, 7
tel. 06.8557334
7.01.2010
AIELLO Andrea
(Roma 11.07.1976)
Via degli Astri, 5
tel. 06.5200525
21.01.2010
ALLEGRETTI Matteo
(Roma 28.09.1980)
Via Ugo De Carolis, 99
tel. 3288674989
21.01.2010
ALTEA Silvia
(Nuoro 13.02.1979)
Via Pasquale Galluppi, 8
tel. 3385789254
7.01.2010
AMENDOLA Domenica
(Fiumefreddo Bruzio 17.10.1977
Via Fiastra, 90
tel. 06.8814795
14.01.2010
ANSUINI Silvia
(Roma 12.03.1983)
Via Elio Vittorini, 94
tel. 06.5003714
14.01.2010
ARCURI Ugo
(Cinquefrondi 15.04.1981)
Via Vittoria Colonna, 32
tel. 06.6896786
14.01.2010
ARNONI Michele
(Cosenza 21.11.1981)
Via Luigi Pigorini, 19
tel. 06.44243057
7.01.2010
ARNONI Tommaso
(Cosenza 25.02.1979)
Viale Gorizia, 52
tel. 06.84240142
7.01.2010
ASSUMMA Piergiorgio
(Roma 05.11.1978)
Via Oslavia, 14
tel. 06.37353411
21.01.2010
AVANCINI Francesca
(Oristano 08.10.1981)
Largo Somalia, 35
tel. 3495183525
7.01.2010
BARBIANI Valentina
(Roma 03.11.1980)
Via Domenico Berti, 4
7.01.2010
BARRASSO Vincenzo
(Avellino 18.08.1975)
Largo Arenula, 34
tel. 06.6889621
BARRESI Cinzia
(Messina 18.06.1980)
Largo Russell, 6
tel. 06.8275197
7.01.2010
BELLI Roberta
(Roma 10.05.1979)
Via Rodi, 4
tel. 06.37350843
21.01.2010
14.01.2010
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AGGIORNAMENTO ALBO
BERTACCHI Giulio
(Roma 22.09.1979)
Via della Magliana, 68
tel. 06.5595054
14.01.2010
BERTOLETTI Silvia
(Roma 10.08.1982)
Via Pinciana, 25
tel. 06.844651
21.01.2010
BIANCO Tania
(Roma 30.04.1976)
Via Pietro Belon, 151
tel. 3472908274
21.01.2010
BICCARI Chiara
(Roma 10.07.1979)
Corso Vittorio Emanuele, 284
tel. 06.684271
BIONDI Andrea
(Napoli 18.03.1982)
Via Salaria, 259
tel. 06.845511
21.01.2010
BOCCONCELLI Matteo
(Roma 01.02.1973)
Via Ludovico di Monreale, 16
tel. 06.64562302
14.01.2010
BOGINO Marta
(Roma 18.08.1982)
Viale Ippocrate, 104
tel. 06.4451871
21.01.2010
BONANNI Mario
(Roma 13.12.1982)
Cir.ne Clodia, 88
tel. 06.3223692
14.01.2010
BONFIGLIO Maria
(Erice 23.08.1970)
Via Fasana, 16
tel. 06.37500072
14.01.2010
BORRIELLO Francesca
(Torre del Greco 10.10.1979)
Via Lima, 35
tel. 06.8840207
21.01.2010
BORTOLUZZI Maria Josefina
(Buenos Aires 22.08.1978)
Via Valtravaglia, 18
tel. 06.88643263
21.01.2010
BOTTICELLI Rita
(Roma 07.06.1972)
Via C. della Giustiniana, 58
tel. 3393411827
14.01.2010
BRANNETTI Elena
(Marino 01.02.1984)
Via Sorano, 30
tel. 3295630983
21.01.2010
BRUN Andrea
(Napoli 13.03.1981)
Via Flaminia, 785
tel. 06.33218770
14.01.2010
BRUNO Beatrice
(Crotone 05.05.1974)
Viale delle Milizie, 96
tel. 06.37411371
14.01.2010
BUCCI Cristina
(Roma 06.04.1980)
Via S. M. Mediatrice, 1
tel. 06.6383755
14.01.2010
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AGGIORNAMENTO ALBO
BUCCI Roberta
(Roma 16.09.1978)
Via C. Monteverde, 16
tel. 06.85303056
14.01.2010
BUITONI Andrea
(New York 03.09.1978)
Via dei Condotti, 9
tel. 06.69940414
14.01.2010
BURCHIELLA Stefania
(Chiusi 17.09.1981)
Via Flaminia, 109
tel. 06.3611765
14.01.2010
CACCIOLA Maria Vittoria
(Roma 03.07.1979)
Via Ugo de Carolis, 31
tel. 3384015773
14.01.2010
CAIAZZA Alessandro
(Roma 08.05.1982)
Viale E. Galbani, 3
tel. 06.86894102
21.01.2010
CAIRA Giuliana
(Sora 17.07.1975)
Foro di Traiano, 1/a
tel. 06.67161
13.02.2004
CAMINITI Rocco
(Cagliari 05.10.1975)
Via della Polveriera, 44
tel. 06.79844101
14.01.2010
CAMMAROTO Giuseppe
(Messina 01.09.1971)
Via Napoli, 27
tel. 06.48904581
21.01.2010
CAMPO Matia
(Palermo 20.03.1980)
Cir.ne Gianicolense, 47/d
tel. 06.81106598
14.01.2010
CANNELLA Annamaria
(Roma 10.01.1980)
L.re Arnaldo da Brescia, 9/10
tel. 06.328521
14.01.2010
CAPATI Ruggero
(Roma 19.03.1977)
Via Verbania, 4
tel. 06.70392735
CAPRIOLI Elisabetta
(Bisceglie 21.03.1954)
Via dei Banchi Vecchi, 134
tel. 06.68210437
CARLETTI Silvia
(Roma 26.06.1978)
Via Francesco Cocco Ortu, 120
tel. 06.8180039
CARNERI Giorgia
(Roma 25.01.1969)
Piazza B. Avanzini, 66
tel. 06.96843436
14.01.2010
CARRETTUCCI Raffaella
(Roma 05.10.1974)
Via F. Maria Magni, 31
tel. 06.30814648
14.01.2010
CASSARO Valeria
(Roma 01.08.1979)
Via Vito Giuseppe Galati, 16
tel. 06.40501245
7.01.2010
237
7.01.2010
7.01.2010
237
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
21.01.2010
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
CASSAVIA Laura
(Rogliano 08.06.1976)
Via Filippo Nicolai, 16
tel. 06.35402981
21.01.2010
CASTIELLO Milena
(Stigliano 08.04.1982)
Via Oslavia, 14
tel. 06.37353411
21.01.2010
CASTRIOTA Luigi
(Roma 23.12.1966)
Via Lunigiana, 15
tel. 06.44238545
7.01.2010
CATI Mauro
(Roma 02.03.1976)
Via Cassiodoro, 9
tel. 06.68307586
21.01.2010
CATONE Pietro
(Vercelli 21.04.1980)
Via Crescenzio, 62
tel. 06.3721465
14.01.2010
CECCHINI Cristina Laura
(Caracas 11.03.1982)
Via Taranto, 95
tel. 3403450387
21.01.2010
CERRONI Andrea
(Roma 03.07.1972)
Viale Tito Labieno, 173
tel. 06.7806630
CIAMPI Giovanna
(Chuquibambilla 25.10.1980)
Via A. Tedeschi, 82
tel. 06.4513029
21.01.2010
CIANCI VENTURI Elena
(Roma 16.04.1978)
Piazza Rondanini, 52
tel. 06.6833252
14.01.2010
CIARAVALLE Cristina
(Roma 18.02.1977)
Via Prisciano, 43
tel. 06.35401397
7.01.2010
CIARNIELLO Francesca
(Roma 01.10.1980)
Via Bra, 40
tel. 06.6637081
14.01.2010
CIOFFI Ludovica
(Roma 16.12.1982)
Via degli Scipioni, 281/283
tel. 06.8881111
7.01.2010
CIVELLO Manuela
(Ragusa 30.03.1978)
Viale Angelico, 35
tel. 06.37353391
7.01.2010
CLEMENZI Dania
(Roma 22.08.1973)
Via Pinerolo, 3
tel. 06.7028413
COLAFIGLI Massimiliano
(Monterotondo 29.03.1970)
Viale Oceano Atlantico, 247
tel. 06.64530226
COLAMONICO Chiara
(Roma 07.11.1975)
Via C. Monteverdi, 20
tel. 06.45481993
238
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7.01.2010
21.01.2010
7.01.2010
21.01.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
238
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
COLARUSSO Carmine
(Pietradefusi 17.05.1942)
Via E. Medi, 46
tel. 06.5515016
7.01.2010
COLARUSSO Nina
(Benevento 17.11.1980)
Viale delle Milizie, 124
tel. 06.3720947
21.01.2010
COLUCCI Gaetano
(Roma 08.02.1961)
Via Predazzo, 32/a
tel. 06.50910571
14.01.2010
COMITE Rosella
(Roma 21.02.1980)
Via Tuscolana, 1312
tel. 06.74789234
21.01.2010
CONFORZI Francesca
(Roma 11.12.1978)
Via Gallia, 86
tel. 06.77203639
21.01.2010
CONTE Elena
(Salerno 20.02.1982)
Via Cicerone, 49
tel. 06.32120177
7.01.2010
CONTI Cristian
(Roma 06.08.1979)
Via Ceneda, 7
tel. 06.98180713
7.01.2010
CORDOPATRI Marina
(Roma 21.08.1981)
Piazza Cavour, 17
tel. 06.3242704
7.01.2010
CORSI Angelo
(Roma 26.04.1979)
Viale Guglielmo Marconi, 310
tel. 06.93934442
7.01.2010
COSTA Barbara
(Roma 29.06.1976)
Via Alfonso Gatto, 75
tel. 3332984371
7.01.2010
COSTANTINI Silvia
(Roma 31.05.1979)
Via Pietrabbondante, 21
tel. 06.22485407
7.01.2010
COZZA Francesca
(Crotone 08.01.1981)
Via G. Zanardelli, 36
tel. 06.6838959
21.01.2010
CUPPONE Antonio Cosimo
(Nardo’ 30.04.1970)
Piazza d’Ara Coeli, 1
tel. 06.6977271
19.11.1997
D’ALTERIO Elisa
(Roma 17.04.1982)
Via Gregoriana, 56
tel. 06.6798597
14.01.2010
DAMIANO Jessica
(Policoro 21.03.1981)
Via dell’Usignolo, 20
tel. 06.98184005
14.01.2010
D’AMICO Valeria
(Marino 27.01.1982)
Via Laurentina, 23
tel. 06.9112081
21.01.2010
239
FORO ROMANO 1-2/2010
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239
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
D’AYALA VALVA Diego
(Manduria 27.02.1980)
Via E. Duse, 22
tel. 06.8086208
14.01.2010
DE ANTONELLIS Marina
(Marino 21.06.1970)
Via Courmayeur, 21
tel. 06.97615464
28.04.1998
DE CHIARA Silvia
(Roma 21.07.1979)
Circ.ne Ostiense, 146
tel. 3402777056
14.01.2010
DE FACENDIS Francesca
(Roma 16.01.1982)
Via Gavinana, 2
tel. 06.3211954
DE FRANCESCO Stefania
(Roma 11.12.1976)
Via Giuseppe Donati, 106
tel. 06.4390995
14.01.2010
DE ROSA Rosa
(Chiaromonte 01.02.1978)
Via Berengario, 12/a
tel. 06.64220417
21.01.2010
DE SANCTIS Federica
(Pesaro 07.07.1982)
Via Sandro Giovannini, 35
tel. 3397919689
14.01.2010
DE SANTIS Giulia
(Venezia 26.01.1981)
P.zza Giuseppe Mazzini, 27
tel. 06.97840951
7.01.2010
DE STEFANO Giuseppina
(Napoli 06.02.1981)
Via Di Ripetta, 141
tel. 06.6876917
21.01.2010
DEL PRETE Vincenza
(Cassino 12.01.1977)
Via Berna, 20
tel. 3391486849
12.01.2006
DEL VECCHIO Michela
(Popoli 13.10.1974)
Via Clemente Rebora, 88
tel. 06.5003433
DELLA PIA Veronica
(Roma 28.09.1982)
Via Flaminia, 141
tel. 06.36000361
21.01.2010
DELLI CICCHI Giampaolo
(Ceprano 27.03.1979)
Via di Villa Chigi, 97
tel. 06.86213261
14.01.2010
DESOGUS Roberto
(Roma 24.07.1948)
Via Rodolfo Lanciani, 2
tel. 06.86204634
4.06.1981
DI BENEDETTO Adriana
(Lanciano 29.06.1980)
Via Principessa Clotilde, 7
tel. 3475789110
7.01.2010
DI GASPERE Claudia
(Tivoli 10.09.1980)
Via G. Nicotera, 24
tel. 06.36000398
240
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7.01.2010
7.01.2010
11.01.2008
FORO ROMANO 1-2/2010
240
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
DI GIANVITO Federica
(Roma 22.02.1980)
Via Sabotino, 2
tel. 06.3721576
7.01.2010
DI LISA Andrea
(Roma 05.11.1979)
Via G. Ferrari, 35 14.01.2010
tel. 06.3723932
DI NICOLA Barbara
(Pescara 04.09.1982)
Viale Angelico, 35 7.01.2010
tel. 06.37353391
DI PIETRO Ilaria
(Magliano Sabina 11.04.1976)
Via delle Baleniere, 98
tel. 06.98870052
21.01.2010
DI VEZZA Giuseppe
(Latina 20.06.1975)
Via F. Confalonieri, 1
tel. 06.3331263
14.01.2010
DIORIO Andrea
(Roma 26.12.1973)
Piazza Barberini, 52
tel. 06.88812126
7.01.2010
DOLCETTI Giuseppe
(Castellammare Stabia 28.02.1981)
Via Casetta Mattei, 69
tel. 06.6554233
21.01.2010
DORSA Maria Annunziata
(Cosenza 01.01.1975)
Via Attilio Regolo, 12/d
tel. 06.3610090
21.01.2010
DOSCHI Giampaolo
(Avezzano 11.06.1979)
Via Ludovisi, 16 14.01.2010
tel. 06.977451
FALASCA Emanuela
(Roma 21.07.1981)
Via F.P. de’ Calboli, 54
tel. 06.3728843
FALUGIANI Ombretta
(Roma 08.02.1976)
Via Democrito, 39 7.01.2010
tel. 06.50910674
FANELLI Valeria
(Roma 16.04.1980)
Via Galileo Galilei, 45
tel. 06.70475874
14.01.2010
FARRIS Francesco
(Roma 28.05.1980)
Via XXIV Maggio, 43
tel. 06.47825044
14.01.2010
FASANO Francesca
(Castrovillari 06.09.1982)
Via Bissolati, 76 14.01.2010
tel. 06.48906766
FAZIO Monika
(Munchen 27.10.1975)
Via Oslavia, 14
tel. 06.3720659
FERA Aldo
(Roma 12.07.1944)
Via degli Scipioni, 268/a 7.01.2010
tel. 3661917633
14.01.2010
21.01.2010
241
FORO ROMANO 1-2/2010
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241
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
FERIAN Anna
(Roma 01.08.1981)
Via Barberini, 29 21.01.2010
tel. 06.4820663
FERRARI Fabio
(Castelfranco Emilia 04.05.1978)
Via Roberto Scott, 62
tel. 06.51604680
7.01.2010
FERRARO Virginia
(Roma 07.07.1978)
Via Antonio Pio, 65
tel. 06.5430944
14.01.2010
FERSURELLA Giovanna
(Gagliano Del Capo 11.11.1981)
Via Giuseppe Macchi, 11514.01.2010
tel. 3386322414
FIATA Emanuela
(Roma 16.06.1976)
Via della Conciliazione, 44
tel. 06.6861671
FIORITO Barbara
(Roma 09.01.1971)
Via Pescaglia, 40 21.01.2010
tel. 06.89538996
FLENA Annalisa
(San Marco in Lamis 12.12.1979)
Via Muzio Clementi, 68
tel. 06.32110161
FLOREANI Rudi
(S. Daniele del Friuli 11.01.1975)
Via Cadorna, 22 21.01.2010
tel. 06.42014284
FORMIGONI Emanuele
(Roma 08.07.1977)
Via della Nocetta, 109 Ed.2
tel. 06.98180008
FRANCESCHELLI Antonella
(Atessa 20.09.1975)
Via Illiria, 19
14.01.2010
tel. 06.31050371
FRUSTACI Ettore
(Roma 20.05.1982)
Corso Vittorio Emanuele, 284
tel. 06.68427507
GALATI Domenico
(Roma 04.04.1982)
Via dei Castani, 195
tel. 06.2314825
GALLUCCI Roberto
(Roma 24.03.1981)
Via Flaminia, 213 14.01.2010
tel. 06.3222773
GERACE Michele
(Roma 20.06.1982)
Via Michelini Tocci, 50
tel. 06.66032505
GIANNELLA Germano
(Roma 28.04.1981)
Via Montello, 10 21.01.2010
tel. 06.3725586
GIANNI’ Giuliana
(Ragusa 31.01.1981)
Viale dei Quattro Venti, 133
tel. 06.5815428
242
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21.01.2010
14.01.2010
21.01.2010
21.01.2010
7.01.2010
21.01.2010
14.01.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
242
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
GIANNINI Silvia
(Roma 28.07.1976)
Via Bergamo, 3
tel. 06.8554961
21.01.2010
GINESI Paola
(Fivizzano 30.03.1976)
Via Gabrino Fondulo, 47
tel. 3407776186
GIUSTI Patrizia
(Roma 06.02.1979)
Via Appia Nuova, 261
tel. 06.70305078
14.01.2010
GOLINO Serafina
(Cariati 12.11.1981)
Via degli Scipioni, 142
tel. 06.32651488
21.01.2010
GRILLI Giordano
(Roma 26.06.1979)
Viale Angelico, 45
tel. 3395801461
21.01.2010
GUIDI Marco
(Roma 24.05.1977)
Via C. Menotti, 4
tel. 06.3220194
21.01.2010
HILLERSTROM Mikaela Katarina Maria
(Losanna (ch) 14.07.1970)
Largo Messico, 7
tel. 06.68416290
7.01.2010
INTINI Maria Valeria
(Noci 26.06.1980)
Via Giacinta Pezzana, 62
tel. 06.8086733
21.01.2010
IPPOLITI Angelo
(Terni 04.08.1979)
Via Aniene, 14
tel. 06.8537481
21.01.2010
IPPOLITI Federica
(Barga 28.05.1981)
Via Arenula, 21
tel. 06.68803000
21.01.2010
IVELLA Giorgia
(Roma 13.09.1973)
Via Ugo Bartolomeo, 23
tel. 06.39731337
14.01.2010
LORENZANO Jenny
(Roma 01.04.1980)
Piazza Prati degli Strozzi, 32
tel. 06.37500018
14.01.2010
MALINCONICO Stefano
(Milano 10.02.1981)
Via S. Angela Merici, 70
tel. 3804699586
14.01.2010
MARRESE Sabrina
(Bergamo 18.08.1972)
Piazza dei Vespri Siciliani, 18
tel. 06.4424205
21.01.2010
MARUGJ Gregorio
(Apice 08.11.1942)
Via XX Settembre, 5
14.01.2010
MASCALI Luisa
(Roma 28.11.1979)
Via Oderisi da Gubbio, 213
tel. 06.5573773
14.01.2010
243
FORO ROMANO 1-2/2010
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243
1.03.2005
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
MASTRODONATO Massimiliano
(Roma 21.08.1973)
Viale delle Milizie, 48
tel. 06.37511912
MEI Cristiana
(Roma 21.05.1981)
Via Leopoldo Ruspoli, 45
tel. 06.5503841
21.01.2010
MENICHELLI Simone
(Magliano Sabina 19.11.1975)
C.ne Ostiense, 80
tel. 06.5138624
21.01.2010
MONALDO Chiara
(Roma 14.01.1981)
Via Valle Borbera, 54
tel. 06.8186267
14.01.2010
MONTECCHI Veronica
(Perugia 17.03.1980)
Viale Vaticano, 70
tel. 06.39741420
21.01.2010
MORELLI Luigi
(Roma 22.10.1981)
Via Tolmino, 44
tel. 06.8550064
14.01.2010
MOSCATI Claudia
(Roma 25.03.1981)
Via L. Mancinelli, 65
tel. 06.85301719
14.01.2010
MOTTA Silvia
(Cassano d’Adda 02.06.1975)
Via del Bufalo, 138/a
tel. 06.4090071
19.02.2002
NEGRO Francesco
(Roma 13.10.1981)
Viale della Pineta Ostia, 18
tel. 06.5627630
NICOLOSI Ilaria
(Roma 13.06.1981)
Via Ottaviano, 66
tel. 06.39751540
14.01.2010
NIEDDU Emiliano
(Roma 25.10.1973)
Via Monte Zebio, 9
tel. 3478303312
14.01.2010
NISI Davide
(Torino 21.04.1969)
Via Erennio Modestino, 8/b
tel. 3476256480
14.01.2010
PACIFICO Paolo
(Napoli 05.08.1949)
Via Luigi Rizzo, 50
tel. 06.64521774
21.01.2010
PALOPOLI Clemente
(Roma 03.05.1980)
Viale Angelico, 103
tel. 06.37511319
7.01.2010
PANICCIA Stefano
(Frosinone 04.05.1978)
Via Muzio Clementi, 18
tel. 06.3610352
29.09.2009
PAPALOTTI Alessandra
(Roma 22.01.1979)
Viale Bruno Rizzieri, 234
tel. 06.7215083
14.01.2010
244
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7.01.2010
7.01.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
244
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
PAPARAZZO Stefania
(Catanzaro 06.05.1980)
Via Filippo Meda, 169
tel. 06.41795244
14.01.2010
PATRIA Elisa
(Torino 06.02.1978)
Via Ildebrando Goiran, 4
tel. 06.3728816
21.01.2010
PECI Kostandin
(Sarande 07.08.1981)
Piazza di Spagna, 15
tel. 06.69522650
14.01.2010
PELLEGRINI Astolfo
(Terni 18.11.1976)
Via Luigi Boccherini, 3
tel. 06.90202865
7.01.2010
PERA Alberto
(Albisola Superiore 04.11.1949)
Via Quattro Fontane, 20
tel. 06.478751
14.01.2010
PESCE Mirco
(Fondi 22.09.1979)
Via Prospero Alpino, 76
tel. 06.5745290
21.01.2010
PETRELLI Marzia
(Roma 24.11.1979)
Viale Mazzini, 134
tel. 06.37515056
7.01.2010
PILI Simone
(Cagliari 18.08.1970)
Via Paraguay, 5
tel. 06.85350763
7.01.2010
PIROZZI Maria Teresa
(Frascati 23.10.1978)
Via Anagnina, 472
tel. 06.79847660
7.01.2010
PIRRI Anita
(Roma 26.02.1977)
Via Bergamo, 43
tel. 06.8416092
14.01.2010
POLICICCHIO Mara
(Roma 21.01.1977)
Via Matera, 23/a
tel. 06.70302930
7.01.2010
POLITO Sara
(Taurianova 28.05.1980)
Via Appia Nuova, 612
tel. 06.7827578
POMPILI Carlo Filippo
(Roma 28.08.1952)
Via Giuseppe Palombini, 19
tel. 06.6623592
POMPILIO Antonello
(Chieti 12.05.1982)
Largo Luigi Antonelli, 27
tel. 06.59637615
21.01.2010
PONTARA Martina Nicole
(Merano 28.06.1982)
Lungotevere dei Mellini, 30
tel. 06.3225051
14.01.2010
PORCIELLO Lorenza
(Roma 02.05.1979)
Via C. Tommaso Masala, 42
tel. 3392714965
7.01.2010
245
8.06.1978
245
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
14.01.2010
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
PULVIRENTI Daniela
(Roma 19.08.1977)
Via Flaminia, 395
tel. 3314911064
14.01.2010
RAPONE Alessandro
(San Pietro Vernotico 01.05.1967)
Via Sirte, 55
tel. 06.86216111
14.01.2010
RESTIGNOLI Armando
(Roma 27.07.1979)
Via Aurelia, 770/a
tel. 06.89531112
4.01.2007
RICCA Valentina
(Napoli 26.06.1979)
Via G.B. Morgagni, 22
tel. 06.44249046
14.01.2010
RINALDI TUFI Giulia Claudia
(Roma 07.07.1980)
Via San Paolo alla Regola, 27
tel. 06.6873503
21.01.2010
ROMANO Chiara
(Ischia 18.10.1978)
Largo Domenico Donzelli, 6
tel. 06.61663261
14.01.2010
ROSETTI Giulia
(Cagliari 03.08.1979)
Via Valle della Storta, 90
tel. 06.64201568
ROSSI Andrea
(Roma 04.04.1973)
Piazza Sallustio, 3
tel. 06.42016490
14.01.2010
ROSSI Anna
(Roma 03.01.1981)
Via Svizzera, 14
tel. 06.3241314
14.01.2010
RUBIU Claudia
(Lanusei 19.10.1974)
Via G. Ferrari, 35
tel. 06.3724240
21.01.2010
RUSSO Enrico
(Roma 07.04.1967)
Via della Conciliazione, 10
tel. 06.68802666
13.01.2000
SALVATORI Silvia
(Roma 29.02.1980)
Via Federico Cesi, 72
tel. 06.6861681
14.01.2010
SCIACCA Camilla
(Roma 28.10.1981)
Via Carlo Pirzio Biroli, 50
tel. 3478271310
SCIONE Arianna
(Cassino 26.05.1977)
Via Sardegna, 55
tel. 06.42010698
29.10.2004
SCORDINO Salvatore
(Roma 23.11.1977)
Via degli Ordelaffi, 61
tel. 06.64466276
21.01.2010
SEGNA Susanna
(Roma 11.08.1977)
Via G.a. Sartorio, 60
tel. 06.5130671
21.01.2010
246
16_albi_ok.pmd
7.01.2010
7.01.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
246
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
SIMEONI Valeria
(Napoli 05.09.1968)
Via Frattina, 81
tel. 06.97659024
29.06.2004
SIRNA Maria Grazia
(S. Agata Militello 22.08.1976)
Viale Mazzini, 73
tel. 06.37517977
22.11.2006
SOLFIZI Chiara
(Roma 16.11.1978)
P.zza S.G. in Laterano, 26
tel. 06.87464155
14.01.2010
SOLLAZZO Iolanda
(Crotone 22.04.1978)
Via Italo Carlo Falbo, 22
tel. 06.4393467
21.01.2010
SPADA Massimiliano
(Roma 31.07.1974)
Via Sebino, 32
tel. 3493118787
14.01.2010
SPAGNUOLO Serena
(Roma 07.06.1979)
Viale Giulio Cesare, 21
tel. 06.31054272
21.01.2010
SPINOSO Luciano
(Crotone 06.03.1977)
Viale Eritrea, 120
tel. 06.39742328
12.10.2004
STRANI Elisa
(Roma 01.04.1980)
Via Castenedolo, 10/c
tel. 3383413199
14.01.2010
TALLARICO Arianna
(Roma 22.08.1980)
Via Appia Nuova, 103
tel. 06.41142430
21.01.2010
TAURINO Luciano
(Lizzanello 22.12.1940)
P.zza San Salvatore in Lauro,10
tel. 3939268825
14.06.1988
TORTORELLA Luisa Monica
(Maratea 10.04.1979)
Via Giacomo Barzellotti, 12
tel. 06.39740047
14.01.2010
TRAUZZOLA Francesca
(Roma 13.09.1981)
Via Fornovo, 3
tel. 06.37351837
7.01.2010
ULISSE Riccardo
(Roma 07.11.1972)
Via la Contea, 78
tel. 06.6555759
21.01.2010
URGERA Filippo
(Roma 12.05.1978)
Via Monte Pramaggiore, 16
tel. 06.82002832
14.01.2010
VELOCCIA Francesca Romana
(Roma 18.03.1972)
Via Muzio Clementi, 70
tel. 06.97270306
VESCIO Gabriele
(Roma 31.10.1980)
Lungotevere dei Mellini, 30
tel. 06.3225051
247
14.01.2010
247
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
7.01.2010
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
VITACOLONNA Marialaura
(Guardiagrele 30.09.1982)
Via Francesco Duodo, 10
tel. 06.97616259
14.01.2010
ZAMPANO Luca
(Salvador Bahia 21.09.1982)
Via Anastasio II, 442
tel. 06.39729681
21.01.2010
ZARFATI Sharon
(Roma 16.03.1982)
Via Pietro Tacchini, 32
tel. 06.8073942
14.01.2010
ELENCO SPECIALE
LO RUSSO Saverio
(Catanzaro 05.01.1969)
Equitalia S.p.a.
13.03.1996
Via Andrea Millevoi, 10 - tel. 06.98958271
MORELLI Massimiliano
(Roma 12.01.1967)
I.n.p.s.
4.11.2003
Via della Frezza, 17 - tel. 06.59056419
RIZZI Raffaele Giovanni
(Bari 10.04.1967)
Banca Monte Paschi Siena S.p.a.
18.06.1992
Via del Corso, 232 - tel. 06.58202100
ELENCO SPECIALE AVVOCATI STABILITI
ai sensi dell’art. 96 D.Lgs 2.2.2001
BARATTA Barbara
(Terni 21.08.1979)
Viale delle Milizie, 34
tel. 3384132600
7.01.2010
BARBERIS Laura
(Ivrea 17.08.1978)
Via Archimede, 174
tel. 06.8070685
7.01.2010
BIMBATO Aldo
(Torino 18.06.1969)
Via Tacito, 23
tel. 06.3244771
14.01.2010
RAINOLDI Marco
(Milano 06.10.1974)
Viale Mazzini, 113
tel. 02.36636031
21.01.2010
PASSAGGI DALL’ELENCO SPECIALE ALL’ALBO ORDINARIO
BORRELLO Roberto (Roma 07.07.1959) da Professiori Universitari
GAVIOLI Gianni (Roma 28.07.1944) da INPS
LESTI Giorgio (Roma 08.08.1946) da Comune di Roma
MALIARDO Daniela (Napoli 23.04.1975) da Sezione Speciale D.lgs 96/2001
16.02.1984
18.02.1997
4.01.1974
19.03.2009
PASSAGGI DALL’ALBO ORDINARIO ALL’ELENCO SPECIALE
DI PORTO Fabiana (Roma 09.08.1973) a Professori Universitari
PALLESI Niccolo’ (Roma 13.09.1980) a ENI S.p.a.
19.02.2004
2.07.2009
CANCELLAZIONI PER DECESSO
BUFFONI Massimo (Roma 19.12.1959) dec. 14.11.2009
DI CICCO Vittorio (Potenza 02.09.1928) dec. 16.06.2009
GRAZIOLI Massimo (Roma 21.11.1921) dec. 10.01.2010
248
16_albi_ok.pmd
14.01.2010
14.01.2010
14.01.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
248
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
MARCON Filippo (Roma 14.06.1934) dec. 03.01.2010
MISIANI Francesco (Taurianova 13.03.1936) dec. 29.12.2009
PALMIERO Michele (S.Maria Capua Vetere 07.02.1939) dec. 31.12.2009
PARISELLA Francesco Saverio (Piaggine 29.05.1946) dec. 12.01.2010
SALEMI Giuseppe (Benevento 02.09.1940) dec. 28.09.2009
STRAZZERA PERNICIANI Francesco (Cagliari 11.09.1926) dec. 23.12.2009
21.01.2010
07.01.2010
07.01.2010
21.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
CANCELLAZIONI A DOMANDA
ATTISANI Alessia (Roma 01.12.1980)
BAGNOLI Giancarlo (Pontedera 20.09.1924)
BASSOLI Renato (Roma 22.04.1967)
BINETTI Marco (Roma 20.04.1978)
CAPUTO Maria Teresa (Roma 09.04.1976)
CIPOLLARO Cristina (Firenze 30.12.1965)
CONSONI Shalini (Bombay 06.07.1971)
CORASANITI Maria (Roma 20.12.1979)
CRISTI Alda (Roma 25.11.1936)
FERRIERI Nicola (Roma 26.05.1953)
GALLOZZI Alessandra (Roma 18.02.1964)
GENOVESE Vincenzo (Palmi 24.03.1928)
GIANNOTTI Alessandra (Roma 28.08.1972)
GIRARDELLO Delfino (Roma 07.10.1923)
LUCIANI Sergio (Castiglione Casauria 27.03.1937)
MARRONI Federica (Roma 16.02.1973)
MAZZEO Marina (Bari 17.05.1975)
MELLERIO Alessandro (Roma 22.05.1965)
MULLER Domenico (Soriano Calabro 13.07.1938)
PALMIERO Michele (Napoli 15.07.1972)
PELOSI Maria Graziella (Varese 02.10.1930)
PORTARO Elda (Avellino 26.05.1949)
SUPPA Maria Paola (Roma 14.03.1974)
TORRIERO Gianluca (Milano 28.01.1971)
VALENTINI Matteo (Roma 14.11.1972)
07.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
21.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
21.01.2010
21.01.2010
14.01.2010
21.01.2010
07.01.2010
14.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
14.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
07.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
07.01.2010
14.01.2010
14.01.2010
14.01.2010
07.01.2010
CANCELLAZIONI PER TRASFERIMENTO
DE FALCO Giuseppe (Potenza 20.02.1966) trasf. Potenza
VENDITTI Primula (Sora 31.01.1973) trasf. Cassino
21.01.2010
07.01.2010
NUOVE ISCRIZIONI – FEBBRAIO 2010
ALBO ORDINARIO
ADAMINI Alessandra
(Roma 23.02.1974)
Via G.P. Da Palestrina, 19
tel. 3921085026
249
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
249
19.02.2010
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
AGAMENNONE Francesca
(Roma 20.10.1980)
Via della Balduina, 187
tel. 06.35420744
19.02.2010
APARO Mariangela
(Roma 24.09.1980)
Via Nizza, 59
tel. 06.8550010
19.02.2010
ARDINO Antonia
(Altamura 16.05.1982)
Via Lorenzo il Magnifico, 15
tel. 3396919822
19.02.2010
ARSINI Chiara
(Roma 22.03.1982)
Via Flaminia, 322
tel. 06.32652234
19.02.2010
AVERSA Anna Maria
(Roma 16.05.1970)
Circ.ne Nomentana, 245
tel. 06.44241933
19.02.2010
BAIONI Nicola
(Albano 25.06.1977)
Via Lunati, 10
tel. 06.9420016
19.02.2010
BELLINA Mario
(Roma 19.09.1943)
Via Attilio Friggeri, 82
tel. 06.35451550
BERNARDINI Leonardo
(Roma 10.05.1973)
Via Lovanio, 16
tel. 3473626512
19.02.2010
BORDONI Claudia
(Roma 13.05.1969)
Via Carlo Mirabello, 25
tel. 06.3721072
19.02.2010
BRACCI Ivano
(Roma 16.11.1976)
Via Casina, 30
tel. 06.90254429
19.02.2010
BRIGIDA Adriano
(Manfredonia 30.09.1982)
Via Marcantonio Colonna, 54
tel. 06.3233740
19.02.2010
BRUNETTI Giulio
(Roma 15.12.1982)
Via Marco Besso, 36
tel. 06.845511
19.02.2010
BRUTTI Nicola
(Roma 16.05.1971)
Via C. Landino, 9
tel. 06.8271191
6.04.2006
BURATTI Silvia
(Roma 18.04.1979)
Via Cerveteri, 21
tel. 06.2591005
25.02.2010
BUSCEMI Emanuela
(Roma 08.12.1974)
Via A. Serpieri, 8
tel. 06.8078121
19.02.2010
BUSOLI Giorgia
(Roma 27.03.1982)
Corso Trieste, 192
tel. 06.8607623
19.02.2010
250
16_albi_ok.pmd
7.09.1972
FORO ROMANO 1-2/2010
250
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
CAMPAGNA Giorgia
(Roma 18.06.1978)
P.za O. Marucchi, 5
tel. 06.86206396
19.02.2010
CANALE Fabiana
(Roma 25.02.1977)
Via Carlo Errera, 15
tel. 3284241666
19.02.2010
CAPARROTTA Antonio
(Vibo Valentia 27.06.1981)
Via Filippo Corridoni, 23
tel. 06.3728177
19.02.2010
CARCANO Francesca
(Treviso 22.05.1982)
Lung.re della Vittoria, 11
tel. 06.3723988
19.02.2010
CARFAGNA Fabrizio Maria
(Roma 21.12.1979)
Via Delle Fornaci, 64
tel. 06.636334
19.02.2010
CARIOTI Bruno
(Soverato 22.08.1977)
Via Costantino Maes, 68
tel. 06.86214150
25.02.2010
CASADONTE Bruno
(Catanzaro 06.03.1978)
Viale delle Provincie, 37
tel. 3470385348
19.02.2010
CASINI Alessandro
(Roma 22.09.1962)
Via Candia, 143
tel. 06.39754320
19.02.2010
CASTELLI Ilaria
(Roma 08.07.1977)
Via Niccolo’ l’Alunno, 5
tel. 06.916502603
19.02.2010
CAVALLONE Marco
(Roma 22.09.1980)
Circ.ne Trionfale, 1
tel. 06.4403691
19.02.2010
CENCIONI Daniele
(Viterbo 31.01.1975)
Via Conca d’Oro, 206
tel. 06.88643925
19.02.2010
CENTI Lucia
(L’Aquila 13.12.1977)
Via E.Q. Visconti, 103
tel. 06.45479250
19.02.2010
CENTONZE Stefania
(Mesagne 19.10.1973)
Circ.ne Trionfale, 123
tel. 06.90281076
19.02.2010
CERRI Francesca
(Roma 08.09.1982)
Via A. Gallonio, 1
tel. 06.44247194
19.02.2010
CERULLI IRELLI Vittorio
(Roma 27.03.1983)
Via Toscana, 1
tel. 06.42882373
19.02.2010
CHILOSI Andrea
(Roma 08.02.1979)
P.za Martiri di Belfiore, 2
tel. 06.3217796
19.02.2010
251
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
251
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
CIACCI Alice
(Roma 31.12.1977)
Via Premuda, 6
tel. 06.39746170
19.02.2010
CICCOLO Claudia
(Roma 11.11.1980)
Via Cassia, 531
tel. 06.3312453
19.02.2010
CIMINELLI Silvia
(Alatri 31.01.1980)
Via Vigevano, 13
tel. 3478611986
19.02.2010
CIPOLLARI Simona
(Roma 28.02.1979)
Via Giannetto Valli, 95
tel. 3293236028
19.02.2010
CIRAMI Fabio
(Roma 05.11.1976)
Via Tor Vergata, 12
tel. 06.2025038
CODOGNI Federica
(Roma 06.03.1979)
Via Polesine, 20
tel. 06.44291607
19.02.2010
COLAPAOLI Valerio
(Chieti 18.03.1980)
Via C. Conti Rossini, 26
tel. 06.5132588
19.02.2010
COLTRINARI Laura
(Ancona 14.06.1977)
Viale Libia, 174
tel. 06.86217316
25.02.2010
CONSOLINI Alessia
(Roma 18.05.1975)
Via Crescenzio, 107
tel. 06.6865602
19.02.2010
COPPOLA Irene
(Cast.ne delle Stivier 12.08.1981)
Via R. Fauro, 62
tel. 06.8073370
19.02.2010
CORAGGIO Camilla
(Roma 10.12.1981)
Viale Beethoven, 50
tel. 06.5919886
19.02.2010
COSSU Silvia
(Sassari 28.07.1981)
Via Venti Settembre, 5
tel. 06.9318271
19.02.2010
COSTANTINI Marco
(Roma 03.03.1981)
Piazza Adriana, 20
tel. 06.68135896
19.02.2010
CRISTIANO Ersilia
(Caserta 29.10.1982)
Via Quattro Fontane, 20
tel. 3336527130
19.02.2010
DE ANGELIS Elisabetta
(Roma 15.08.1977)
Via Casilina, 1799/s
tel. 0620761585
19.02.2010
DE CURTIS Alessandra
(Roma 25.11.1980)
Via Giovanni Nicotera, 29
tel. 06.32111063
19.02.2010
252
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4.02.2009
FORO ROMANO 1-2/2010
252
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
DE MEDICI Maria Simona
(Paola 03.05.1981)
Viale Delle Milizie, 22
tel. 06.3200137
19.02.2010
DE ROSA Roberta
(Roma 19.09.1980)
Via Masurio Sabino, 22
tel. 06.76909958
19.02.2010
DE STEFANI Giorgio
(Nepi 03.10.1945)
Via Carlo Conti Rossini, 26
tel. 06.96037234
18.01.1973
DE STEFANO Alessandro
(Reggio Calabria 06.09.1978)
Via Crescenzio, 91
tel. 06.68301760
19.02.2010
DE VITIS Giorgia
(Roma 05.10.1982)
Via Salaria, 259
tel. 06.845511
25.02.2010
DI FRANCESCO Anita
(Roma 18.04.1981)
Via Giuseppe Palumbo, 3
tel. 06.39739958
19.02.2010
DI GIOVAMBATTISTA Maria Luisa
(Roma 28.12.1979)
Via Ludovisi, 16
tel. 06.42010875
19.02.2010
DI GIOVANNI Salvatore
(Napoli 08.08.1980)
Via Barberini, 3
tel. 06.4746042
19.02.2010
DI LELLO Francesca
(Terracina 20.07.1971)
Via Coriolano, 21
tel. 3474629955
10.05.2005
DI LORENZI Luca
(Roma 26.01.1983)
Via Bravetta, 584
tel. 3494988783
19.02.2010
DI MAURO Elvira
(Portici 18.08.1975)
Viale Eritrea, 9
tel. 06.86205253
30.05.2008
DI MOLFETTA Sara
(Roma 04.10.1978)
Via Andrea Doria, 48
tel. 06.90282989
19.02.2010
DI NOIA Maria Antonietta
(Cerignola 08.04.1973)
Via Bu Meliana, 12
tel. 06.39031445
19.02.2010
DI PALMA Francesca
(Roma 09.04.1977)
Via Radicofani, 140
tel. 06.8802320
19.02.2010
DI SANTO Agnese
(Frosinone 31.07.1978)
Via Caroncini, 6
tel. 06.80692980
19.02.2010
DI VENANZIO Marco
(Torino 27.11.1981)
Via Crescenzio, 19
tel. 06.6872632
19.02.2010
253
FORO ROMANO 1-2/2010
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253
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
D’ORAZIO Eleonora
(Roma 04.07.1980)
Via Ippolito Nievo, 61
tel. 06.58332218
19.02.2010
D’OVIDIO Milli Valentina
(Lanciano 31.07.1979)
Via Roberto Scott, 62
tel. 06.51604680
19.02.2010
FALVO Federica
(Marino 28.12.1979)
Viale del Lavoro, 32
tel. 06.7914631
19.02.2010
FERRARO Gianluca
(Thiene 23.05.1976)
Via Gaetano Astolfi, 31
tel. 06.5575212
19.02.2010
FERRIOLO Salvatore
(Aversa 31.12.1979)
Via Andrea Doria, 48
tel. 06.90282989
19.02.2010
FESTA Nadia
(Avellino 15.03.1973)
Via Cremona, 5
tel. 3493726980
19.02.2010
FINOLEZZI Manuela
(Galatina 01.07.1977)
Piazza Adriana, 15
tel. 06.68803025
19.02.2010
FIORE Chiara
(Roma 23.09.1976)
Via Ugo de Carolis, 145
tel. 06.35341698
19.02.2010
FOCHI Natascia
(Roma 16.10.1979)
Circ.ne Clodia, 5
tel. 06.39732071
19.02.2010
FRISANI Dalila
(Cerignola 23.07.1977)
Via Fleming, 122
tel. 3470482607
19.02.2010
FUGGITTI Maurizio
(Roma 12.09.1946)
Via Guido d’Arezzo, 18
tel. 06.85305108
GALLI Francesca
(Roma 21.09.1978)
Via T. Calzecchi Onesti, 8
tel. 06.5574866
19.02.2010
GAMBALE Daniela
(Avellino 03.03.1981)
Viale Eritrea, 34
tel. 3337517866
19.02.2010
GENTILI Cristina
(Roma 29.09.1970)
Via Flaminia, 466
tel. 06.39746908
19.02.2010
GENTILI Federico
(Roma 21.05.1978)
Via Paolo Emilio, 57
tel. 06.98870078
19.02.2010
GENTILI Francesca
(Velletri 06.05.1977)
Via Cipro, 77
tel. 06.39754667
19.02.2010
254
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5.07.1979
FORO ROMANO 1-2/2010
254
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
GENTILONI SILVERI Alessandro
(Roma 14.04.1983)
Via Venti Settembre, 118
tel. 06.4818977
25.02.2010
GIANNUBILO Elisabetta
(Roma 19.12.1974)
Viale Pasteur, 5
tel. 06.5925992
19.02.2010
GIAPPICHELLI Luca
(Milano 14.10.1980)
Viale Liegi, 34
tel. 06.8845415
19.02.2010
GIAQUINTA Lucia
(Caltagirone 05.01.1978)
Piazza Conca d’Oro, 16
tel. 06.8861528
19.02.2010
GIORGIO Alessandro
(Roma 20.12.1977)
Via Tacito, 39
tel. 06.6877726
19.02.2010
GIULIANO Giorgio
(Genova 05.01.1982)
Via Dei Prefetti, 17
tel. 3289629376
25.02.2010
GRATTACASO Eneide
(Battipaglia 06.03.1981)
Via Zara, 16
tel. 06.44252454
19.02.2010
GUADAGNO Stefano
(Roma 30.09.1983)
Corso Vittorio Emanuele II, 326
tel. 06.6869538
19.02.2010
GUIDA Katia Salvatrice
(Policoro 23.04.1977)
Via Antonio Gallonio, 18
tel. 06.44232044
25.02.2010
IAFRATE Paolo
(Sora 12.12.1978)
Via Venti Settembre, 118
tel. 06.4818977
19.02.2010
INGROSSO Daniele
(Galatina 12.09.1978)
Via Bergamo, 32
tel. 06.85300237
19.02.2010
LAURENZANO Flavia
(Roma 22.12.1978)
Via di Porta Labicana, 43
tel. 3283520896
19.02.2010
LIMIDO Guido
(Cosenza 11.02.1980)
Via Giovanni Bettolo, 17
tel. 06.3728417
19.02.2010
MALAVASI Maria Teresa
(Roma 19.05.1975)
Via Carlo Poma, 4
tel. 06.3701238
19.02.2010
MARIANI Francesca Osvalda
(Roma 12.12.1982)
Via Arnobio, 11
tel. 3477099388
19.02.2010
MASTRORILLI Barbara
(Nettuno 08.09.1972)
Via S. Tommaso d’Aquino, 32
tel. 3208988261
19.02.2010
255
FORO ROMANO 1-2/2010
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255
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
MATTEUCCI Gaia
(Roma 18.12.1978)
Via Paraguay, 5
tel. 06.8411866
19.02.2010
MICCOLI Marianna
(Roma 08.05.1978)
Via E. Jenner, 48
tel. 06.53273228
19.02.2010
MOSCA Samanta
(Roma 11.11.1978)
Via Fausto Gullo, 59
tel. 3473432044
19.02.2010
OVIDI Riccardo
(Roma 14.06.1980)
Via G. Rossini, 9
tel. 06.8088244
19.02.2010
PADULA Roberta
(Roma 25.02.1951)
Via Valsesia, 12
tel. 3473731872
19.02.2010
PAGLIARULO Mario
(Napoli 09.06.1975)
Via Carlo Passaglia, 11
tel. 06.97617698
23.02.2004
PAGNANINI Francesca
(Roma 19.05.1980)
Via Salaria, 259
tel. 06.845511
19.02.2010
PANZOLINI Franco
(Bastia Umbra 28.12.1934)
Via Ettore Arena, 101
tel. 06.5071792
18.04.1973
PARISI Carlo
(Roma 02.05.1978)
Via Della Costituente, 1
tel. 06.94282752
19.02.2010
PERNA Carmine
(Napoli 30.03.1981)
Via Po, 28/32
tel. 3393590432
19.02.2010
PERONACE Carmen
(Locri 13.03.1981)
Via Renato Simoni, 27
tel. 3206274267
25.02.2010
PEZZULLA Silvia
(Maglie 09.09.1982)
Viale Mazzini, 140
tel. 06.35404024
25.02.2010
POLZONI Barbara
(Civitanova Marche 03.07.1971)
Via Gradoli, 89
tel. 3495944582
19.02.2010
PRESTA Laura
(Roma 16.06.1974)
Via Agostino De Pretis, 86
tel. 06.478151
19.02.2010
PROIETTI Alessandra
(Roma 15.02.1976)
Via Rolando Vignali, 97
tel. 06.2678804
19.02.2010
PULEJO Francesca
(Messina 18.07.1975)
Foro Traiano, 1/a
tel. 06.67161
15.02.2002
256
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FORO ROMANO 1-2/2010
256
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
RASO Manuela
(Roma 16.08.1976)
Via Senio, 18
tel. 06.3038089
19.02.2010
RICCI Viviana
(Roma 30.10.1979)
Via Suor Maria Mazzarello, 46
tel. 06.98181823
25.02.2010
RICEVUTO Barbara
(Roma 11.11.1975)
Via Angelo Olivieri, 31
tel. 06.45420463
19.02.2010
RUSSO Rocco
(Poggiardo 24.08.1978)
Via Lessing, 10
tel. 06.824830
19.02.2010
SAFFONCINI Sara
(Roma 11.07.1973)
Via Ferentino, 43
tel. 33321589891
19.02.2010
SALATINO Giovanna
(Cosenza 14.08.1980)
Corso Vittorio Emanuele II, 284
tel. 06.684271
19.02.2010
SANSIVIERO Emanuele
(Roma 30.12.1975)
Via Ruggero Fauro, 102
tel. 06.80691426
19.02.2010
SAVERIANO Michele
(Varese 19.05.1979)
Via Asiago, 2
tel. 06.99700164
19.02.2010
SAVINO Floriana
(Benevento 29.11.1982)
Via Angelo Emo, 5
tel. 3387470658
19.02.2010
SCACCHI Vanessa
(Roma 26.06.1975)
Via di Torre Gaia, 14
tel. 06.20449986
19.02.2010
SCAZZIOTA Michele
(Cosenza 10.09.1978)
Via di Val Fiorita, 90
tel. 06.45556854
19.02.2010
SCIALPI Nicoletta
(Roma 02.10.1973)
Via P. Tacchini, 22
tel. 06.8070353
19.02.2010
SERRA Giuseppe
(Spezzano Albanese 06.02.1946)
Via Bevagna, 7
tel. 06.3340384
19.02.2010
SESSA Elvira
(Salerno 02.08.1982)
Via del Forte Braschi, 87
tel. 3287083811
19.02.2010
SETTE Nicoletta
(Roma 04.10.1977)
Via Calcutta, 45
tel. 06.5290442
19.02.2010
SORVILLO Francesco
(Formia 12.09.1971)
Via Taro, 25
tel. 06.85301091
19.02.2010
257
FORO ROMANO 1-2/2010
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257
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
STAJANO Raffaele
(Portici 01.07.1950)
Via Ragazzi del 99, 75
tel. 06.5611126
28.09.1978
STEFANIZZI Camilla
(Guastalla 13.11.1982)
Via degli Scipioni 268/a
tel. 06.3207545
19.02.2010
STRIPPOLI Cataldo
(Gioia del Colle 03.06.1970)
Via Flaminia, 19
tel. 06.32652415
19.02.2010
TASSONE Loredana
(Siderno 08.01.1979)
Lung.re dei Mellini, 24
tel. 3391785466
19.02.2010
TINTI Francesca
(Roma 04.02.1980)
Viale Spartaco, 30
tel. 06.7612862
19.02.2010
TOAFF Iael
(Roma 09.01.1980)
Via Marsilio Ficino, 5
tel. 06.39734884
19.02.2010
TORRE Anna Lucia
(Tricase 10.03.1980)
Via Vittorio Caprioli, 62
tel. 3284141401
19.02.2010
TURRI Alessandra
(Finale Ligure 11.08.1981)
Viale Jonio, 143
tel. 06.97271569
19.02.2010
URBANI Bruno
(Roma 02.10.1972)
Via Collazia, 3
tel. 06.77071070
19.02.2010
URBANI Daniele
(Roma 07.11.1972)
Via Tibullo, 20
tel. 06.68192763
19.02.2010
VERNI Marco Valerio
(Roma 14.08.1976)
Via Paolo Emilio, 34
tel. 06.32111248
19.02.2010
VISELLI Federica
(Roma 03.11.1976)
Via Civitavecchia, 7
tel. 06.8417434
19.02.2010
VITALE Rosamaria
(Roma 09.03.1979)
Viale G. Mazzini, 140
tel. 06.37515625
19.02.2010
ZICARI Roberta
(Castrovillari 26.03.1982)
Largo Carlo Goldoni, 47
tel. 3280526994
19.02.2010
ELENCO SPECIALE
COTOGNO Deborah
(Roma 11.10.1967)
A.t.e.r. Provincia Di Roma
25.02.2010
Via Ruggero di Lauria, 28 - tel. 06.3986331
COTUGNO Marianne
(Bourgoin 27.07.1971)
Rai S.p.a.
Viale G. Mazzini, 14
258
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19.02.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
258
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
GIORDANO Carolyn Frances
(Long Branch 24.04.1971)
Eni S.p.a.
P.le E. Mattei, 1 - tel. 06.59821
6.09.1999
LEONE Alessandra
(Napoli 08.12.1969)
Enel S.p.a.
16.10.1997
Viale Regnina Margerita, 137 - tel. 06.8305261
LORENZETTI Fiammetta
(Roma 13.08.1970)
Comune di Roma
29.07.1999
Via del Tempio di Giove, 21 - tel. 06.67104845
ELENCO SPECIALE AVVOCATI STABILITI
ai sensi dell’art. 96 D.Lgs 2.2.2001
COLIZZI Giovan Matteo
(Roma 14.06.1978)
Viale G. Mazzini, 55
tel. 06.32609900
19.02.2010
DE MICHELI Valentina Maria Elena
(Milano 01.10.1977)
Viale Mazzini, 113
tel. 02.36636031
19.02.2010
PASSAGGI DALL’ELENCO SPECIALE ALL’ALBO ORDINARIO
BOGEDAIN Nadine (Bautzen 16.07.1976) da Sez. Spec. D.lgs. 96/2001
DRIESSEN Marieke Germa Tonny (Weert 17.08.1974) da Sez. Spec. D.lgs. 96/2001
GAGLIARDI Angelo (Mesagne 11.03.1972) da Sez. Spec. D.lgs. 96/2001
LIZASOAIN BRANDYS Rebeca (Madrid 31.03.1975) da Sez. Spec. D.lgs. 96/2001
PEZZULLI Giuseppe (Napoli 20.12.1969) da BERS
22.02.2007
25.01.2007
9.02.2007
8.02.2007
10.10.2002
PASSAGGI DALL’ALBO ORDINARIO ALL’ELENCO SPECIALE
MANCINI Marina (Ostuni 04.01.1974) a Professori Universitari
RABITTI Maddalena (Modena 12.10.1971) a Professori Universitari
5.09.2002
23.09.1999
VARIAZIONI ELENCO SPECIALE
GRAGLIA Federica (Roma 12.06.1969) da Asl Rmg Tivoli a Comune di Roma
30.01.1997
CANCELLAZIONI PER DECESSO
ADDESSI Girolamo (Roma 07.11.1937) dec. 04.02.2010
AGOGLITTA Filippo (Castelvetrano 21.12.1929) dec. 08.01.2010
BAVARO Antonio (Mirandola 30.06.1922) dec. 25.01.2010
CUGLIARI Giuseppe (Vibo Valentia 17.11.1957) dec. 29.11.2009
DE LEVA Francesco (Roma 26.01.1927) dec. 04.10.2009
MATTIOLI Luigi (Roma 19.06.1937) dec. 02.01.2009
25.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
CANCELLAZIONI A DOMANDA
AGOSTINI Benedetta (Roma 05.05.1973)
CANCELLARIO D’ALENA Alessandro (Roma 21.06.1977)
CARILE Domenico (Macchiagodena 20.02.1946)
CIAMMAGLICHELLA Giacomo (Roma 23.12.1974)
CONCETTI Alessandra (Roma 31.10.1972)
DE CEGLIE Angelo Gabriele (Falcone 21.11.1941)
DE FACHINETTI Giovanni (Roma 14.04.1979)
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
259
FORO ROMANO 1-2/2010
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259
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
DI LORENZO Alfredo (Dinami 23.09.1921)
GALLO Maria Laura (Roma 19.04.1974)
LARDO Valentino (Latronico 11.04.1925)
LOPARDI Sylvie (Kinshasa (zaire) 08.03.1972)
MAFFEI Stefano (Roma 09.04.1976)
MASTRANGELI Chiara (Roma 26.08.1973)
MIGNACCA Romina (Udine 19.09.1975)
NERVEGNA Alessia (Roma 29.11.1970)
NISI Davide (Torino 21.04.1969)
PALLOTTA Alessandra (Roma 13.07.1975)
PARBUONI Marco (Roma 23.09.1977)
PARRELLA Alessia (Roma 08.07.1976)
PERETTO Marina (Nettuno 11.09.1965)
PISCITELLI Marika (Benevento 19.01.1980)
PULCINELLI Maria Cristina (Roma 22.08.1974)
RISUGLIA Floriana (Lentini 01.06.1969)
ROSATI Venturino (Pescorocchiano 21.04.1938)
RUFINI Francesco (Roma 12.09.1930)
SANTORO Stefania (Roma 06.12.1967)
SESSA Luigi (Napoli 09.05.1936)
TAVARNELLI Francesca Romana (Lucca 26.11.1973)
TOMBOLESI Gioia (Messina 15.06.1973)
VIOLA Sergio (Roma 09.09.1951)
VITELLI Alessandra (Ferrandina 16.08.1970)
ZAVAGLIA Daniela (Torino 06.03.1977)
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
25.02.2010
25.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
25.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
25.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
25.02.2010
19.02.2010
CANCELLAZIONI PER TRASFERIMENTO
CAMELLI Francesco (Tivoli 17.08.1968) trasf. Tivoli
CARTOLANO Francesco (Roma 25.03.1967) trasf. Milano
CERRETA Michele (Calitri 09.06.1947) trasf. Perugia
FOFFI Samuele (Roma 17.01.1975) trasf. Civitavecchia
HAMILTON Amy Louise (Londra 03.06.1978) trasf. Aosta
LEMBI Chiara (Pietrasanta 16.08.1976) trasf. Massa Carrara
MAGGI Valentina (Palestrina 23.08.1978) trasf. Tivoli
MALATINO Gina (Maratea 27.11.1978) trasf. Latina
MATARRESE Luigi (Barletta 14.08.1960) trasf. Trani
ROSSI Alessandra (Roma 27.07.1974) trasf. Tivoli
TIMPANI Domenico (S. C. d’Aspromonte 20.06.1961) trasf. Spoleto
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
25.02.2010
25.02.2010
19.02.2010
19.02.2010
25.02.2010
25.02.2010
CANCELLAZIONI PER IRREPERIBILITA’
VASATURO Alessandro Maria (Torino 05.07.1961)
260
16_albi_ok.pmd
19.02.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
260
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
NUOVE ISCRIZIONI – MARZO 2010
ALBO ORDINARIO
ALAIMO Piergiorgio
(Roma 21.11.1970)
Viale G. Mazzini, 123
tel. 06.37512029
ANIELLO Teodolinda
(Roma 17.04.1979)
Via Pinerolo, 2
tel. 06.4383435
25.03.2010
BARBARO Michele
(Roma 12.05.1979)
Via R. Stasi, 28
tel. 3383665604
4.03.2010
BATTISTI Roberta
(Roma 10.08.1982)
Via Boccea, 1226
tel. 06.61597170
30.03.2010
BELLI Igino
(Roma 30.06.1976)
Via Illiria, 19
tel. 06.9647729
21.11.2007
BERNARDO Nicoletta
(Roma 16.10.1979)
Via A. Bertoloni, 29
tel. 06.8077547
BERTARELLI Francesca
(Roma 06.02.1976)
Via Cola di Rienzo, 190
tel. 06.6878627
30.03.2010
BERTONI Francesca Romana
(Roma 17.02.1954)
Via Bosio, 2
tel. 06.32609513
28.02.1997
BONOMI Francesca
(Roma 31.08.1980)
Viale Giulio Cesare, 95
tel. 06.3211773
BONTEMPS Bruno
(Roma 25.06.1980)
Via Marianna Dionigi, 57
tel. 06.44231626
11.03.2010
BROCCO Andrea
(Formia 29.12.1977)
Via degli Scipioni, 281/283
tel. 06.8881111
11.03.2010
CALDA Francesco
(Roma 19.11.1979)
Via Marianna Dionigi, 57
tel. 06.3207531
25.03.2010
CAMOCARDI Sergio
(Napoli 17.03.1975)
Via Cesare Arzela’, 14
tel. 06.52361986
20.03.2007
CANESTRI Roberto
(Marino 14.05.1978)
Via Giorgio Scalia, 22
tel. 06.64521720
4.03.2010
COMITO Francesco
(Roma 17.11.1978)
Via Marcello Prestinari, 9
tel. 06.632505
261
4.03.2010
4.03.2010
30.03.2010
261
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
4.03.2010
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
CONDO’ Emanuele
(Roma 06.04.1982)
Via Fornovo, 3
tel. 06.37351837
11.03.2010
CONTE Antonio
(Como 15.06.1942)
Viale degli Ammiragli, 71
tel. 06.39749091
15.06.2000
CORDI’ Maria Laura
(Reggio Calabria 13.06.1979)
Via delle Carrozze, 3
tel. 3398665918
25.03.2010
CORMACI Donatella
(Roma 27.04.1979)
Via Taggia, 75
30.03.2010
D’ANGELO Valentina
(Roma 24.07.1981)
Piazza dei Carracci, 1
tel. 3392321454
25.03.2010
D’IPPOLITO Massimo
(Cisternino 11.05.1981)
Via Cicerone, 28
tel. 06.37511025
11.03.2010
DE SIMONE Massimiliano
(Roma 22.12.1973)
Via Garigliano, 72
tel. 06.8555918
25.03.2010
DELL’OLIO Nicola Alessandro
(Milano 18.06.1981)
Via Giulio Caccini, 1
tel. 06.85354946
18.03.2010
DI MARIO Alessandro
(Roma 19.09.1981)
Via dei Due Macelli, 66
tel. 06.688801
11.03.2010
DI MEO Cristina
(Roma 05.06.1980)
Via della Giuliana, 58
tel. 06.39031412
11.03.2010
DI RUZZA Annalisa
(Forlimpopoli 15.01.1973)
Via Calabria, 32
tel. 06.42016132
10.10.2005
DIVONA PIANELLA Filippo
(Roma 04.06.1975)
Via dei Gracchi, 39
tel. 06.32505320
11.03.2010
FALCIONI Lida
(Fabriano 17.04.1979)
Via V. Petra, 151
tel. 3479012148
25.03.2010
FANTERA Filippo
(Roma 05.06.1977)
Clivo di Cinna, 196
tel. 06.35340137
4.03.2010
FERONE Roberta
(Avellino 04.09.1982)
Via Angelo Emo, 5
tel. 3397261379
25.03.2010
FERRARI Rossana
(Sestola 14.10.1954)
Via Ovidio, 20
tel. 06.6865713
30.03.2010
262
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FORO ROMANO 1-2/2010
262
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
FERRARO Ilaria
(Roma 30.05.1983)
Via Pisino, 155
tel. 06.2187432
4.03.2010
FILICE Federica
(Roma 26.07.1976)
Via di Trasone, 11
tel. 06.86206205
FIORELLI Beatrice
(Roma 08.11.1980)
Via Nizza, 11
tel. 06.4340119
4.03.2010
FLAMMINI Alessandro
(Avezzano 31.05.1979)
Via Ofanto, 18
tel. 06.8845822
18.03.2010
FONTANA Luca
(Trento 06.02.1979)
Viale Furio Camillo, 64
tel. 06.916508331
19.10.2009
FOSCHINI Carla
(Tivoli 12.05.1975)
Via Ennio Quirino Visconti, 90
tel. 06.3203510
11.03.2010
FRANCARDO Elisabetta
(Genova 15.06.1964)
Via Ovidio, 20
tel. 06.6865713
30.03.2010
FRATTA Pietro
(S. Maria C. Vetere 05.06.1946)
Via Campodimele, 45
tel. 06.30310543
9.07.1981
FUMARUOLO Francesca
(Lanciano 28.03.1978)
Via Giuseppe Ferrari, 4
tel. 06.8075779
4.03.2010
GALDIERI Lelio
(Roma 23.09.1981)
Via Bissolati, 76
tel. 06.6784977
18.03.2010
GALIOTO Maria Anna
(Roma 23.06.1980)
Viale Pasteur, 77
tel. 06.54070350
25.03.2010
GALLI Giorgio
(Milano 29.10.1973)
Viale A. Ciamarra, 259
tel. 3398610065
18.03.2010
GAMBARDELLA Francesca
(Milano 15.08.1978)
Via G. Calderini, 68
tel. 06.64520217
25.03.2010
GENTILE Antonella
(Roma 28.01.1982)
Via dei Pirenei, 1
tel. 06.54210619
25.03.2010
GIACANI Andrea
(Roma 17.03.1978)
Via Ajani, 36
tel. 06.94010255
4.03.2010
GIANFAGNA Gabriella
(Roma 26.08.1963)
Via Prenestina, 94
tel. 06.290255
11.03.2010
30.03.2010
263
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
263
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
GIORDANO Angelo
(Matera 21.11.1979)
Via Natalino Sapegno, 21
tel. 06.87123223
11.03.2010
GIUGLIANO Angelo
(Roma 03.01.1976)
Via Tacito, 50
tel. 06.68804103
25.03.2010
GUASTELLA Sara
(Roma 27.11.1977)
Via Gallia Placida, 25
tel. 06.43534772
4.03.2010
INDRIOLO Ilaria
(Roma 12.01.1979)
Via Delle Begonie, 2
tel. 3388529540
25.03.2010
IOPPOLO Francesca
(Messina 15.09.1974)
C.so Vittorio Emanuele II, 229
tel. 06.6878878
25.03.2010
IOVINE Chiara
(Napoli 05.01.1983)
Corso di Francia, 182
tel. 06.36309410
25.03.2010
LA RUSSA Benedetto
(Erice 14.04.1982)
Via Ventiquattro Maggio, 43
tel. 06.46622228
11.03.2010
LANARI Domenico Massimiliano
(Roma 23.05.1971)
Via A. Tebaldi, 16
tel. 06.35507613
LEOTTA Tiziana
(Locri 16.07.1978)
Via Dino Penazzato, 29
tel. 3294293481
LIGUORI Valentina
(Roma 07.06.1979)
Corso Duca di Genova, 267
tel. 06.5612999
4.03.2010
LORENZI Giovanna
(Roma 10.04.1970)
Via Antonino Lo Surdo, 57
tel. 06.45597945
4.03.2010
LUCHINI Luchino
(Barga 18.07.1959)
Via D’Ovidio, 20
tel. 06.6865713
30.03.2010
MANCANIELLO Nicola
(Taranto 10.01.1976)
Via Coroliano, 21
tel. 3387897989
27.01.2009
MARCELLI Giuseppa
(Roma 11.04.1968)
Via Gabriele Napadano, 41
tel. 06.72276061
11.03.2010
MARUZZI Antonio
(S. Giovanni Rotondo 13.04.1980)
V.le delle Medaglie D’oro, 8
tel. 3921443982
25.03.2010
MELIS Matteo
(Roma 14.01.1982)
Via Brennero, 56
tel. 06.98184594
264
16_albi_ok.pmd
6.03.2009
18.03.2010
4.03.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
264
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
MONTI Simona
(Roma 13.05.1975)
Via Passo del Turchino, 74
tel. 3391511368
25.03.2010
MORODER Andrea
(Ancona 23.07.1978)
Via Tommaso Salvini, 49/a
tel. 06.64790107
30.03.2010
MOROLLI Eleonora
(Roma 04.10.1979)
Via dei Gracchi, 209
tel. 06.20369913
4.03.2010
MURINO Filippo
(Napoli 22.05.1975)
Via Vittorio Veneto, 7
tel. 06.4884022
9.01.2004
NORRITO Simona
(Mazzara del Vallo 14.01.1974)
Via V. Tangorra, 12
tel. 06.36298126
10.05.2004
PACE Laura
(Messina 17.12.1979)
Via G. Ricci Curbastro, 34
tel. 06.5571538
18.03.2010
PANEBIANCO Antonella
(Castrovillari 07.04.1978)
Via Taranto, 95 Lotto D Sc.a
tel. 06.77204459
4.03.2010
PANTANO Stefano
(Roma 29.04.1977)
V.le Regina Margherita, 269
tel. 06.44243448
30.03.2010
PELLEGRINO Cristina
(Paterno’ 10.02.1978)
L.go G. La Pegna, 18
tel. 06.59648449
18.03.2010
PIRONI Stefano
(Roma 13.10.1974)
Via di Fontana Candida, 56
tel. 06.20765911
18.03.2010
PLATEROTI Domenico
(Roma 16.08.1974)
Via Tacito, 50
tel. 06.6873105
31.10.2002
PRIOLO Valeria
(Reggio Calabria 22.10.1977)
Via Monte Amiata, 27
tel. 06.8120527
11.03.2010
PULEO Claudia
(Paterno’ 23.08.1978)
Via Cosseria, 2
tel. 3293085812
11.03.2010
RACITI Anna
(Catania 04.06.1973)
Via G. Bettolo, 17
tel. 06.3722811
25.03.2010
REPETTO Francesca
(Martina Franca 10.12.1978)
Via Vitaliano Brancati, 65
tel. 3483841116
30.03.2010
RIONTINO Gian Matteo
(Roma 15.08.1972)
Via Nicastro, 3
tel. 06.70302745
4.03.2010
265
FORO ROMANO 1-2/2010
16_albi_ok.pmd
265
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
RUSSO Miriam
(Napoli 01.05.1976)
Viale Eritrea, 71
tel. 06.89533105
7.03.2006
SAGNOTTI Simone
(Roma 18.12.1972)
Via Edoardo Maragliano, 1
tel. 06.65740220
4.03.2010
SALSEDO Anna Maria
(Pantelleria 02.03.1977)
Via dell’Assunzione, 89
tel. 06.6149160
25.03.2010
SANCHEZ BLAZQUEZ Rodrigo
(San Sebastian 18.09.1972)
Via Carlo Conti Rossini, 13
tel. 06.5139164
19.10.2005
SOGARI Tiziana
(La Spezia 16.07.1974)
Via A. Valenziani, 5
tel. 06.42013022
28.11.2002
SORIANO Maria Francesca
(Polla 15.07.1974)
Via Vallombrosa, 32
tel. 06.8091541
24.07.2001
SURIANO Patrizia
(Genova 26.10.1964)
Via D’Ovidio, 20/2
tel. 06.6865713
30.03.2010
TAGLIERI Armando
(Reggio Calabria 16.10.1979)
Via Cardinale Caprara, 36
tel. 06.83605046
18.03.2010
TRIGILIA Salvatore
(Ragusa 19.11.1978)
Via Archimede, 97
tel. 06.3210546
11.03.2010
TRIPODI Andrea
(Roma 18.12.1979)
Via R. Fauro, 59
tel. 06.8070950
11.03.2010
VILLANI Rosa
(Potenza 05.03.1978)
Via Nicola Spedalieri, 13
tel. 06.64650270
18.03.2010
VILLEGAS RODRIGUEZ Susy Margarita
(Lima 22.11.1958)
Via dei Prati dei Papa, 15
tel. 06.39744819
28.06.2001
ZITO Nicolo’ Ettore
(Palermo 21.06.1977)
L.go Goldoni, 47
tel. 06.6791169
25.03.2010
ELENCO SPECIALE
ANASTASIO Angela
(Crotone 20.05.1974)
Rai Way S.p.a.
Via Teulada, 66 - tel. 06.36863265
COLAGIOVANNI Patrizia
(Morcone 23.11.1964)
E.n.a.c.
30.03.2010
Viale Castro Pretorio, 118 - tel. 06.445961
DIRODI Laura
(Pavia 26.06.1978)
Terna S.p.a.
30.03.2010
Viale Galbani, 70 - tel. 06.83138121
266
16_albi_ok.pmd
20.01.2005
FORO ROMANO 1-2/2010
266
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
ELENCO SPECIALE AVVOCATI STABILITI
ai sensi dell’art. 96 D.Lgs 2.2.2001
LINO Silvia
(Roma 20.04.1979)
Piazza dell’Unita’, 13
tel. 06.3225750
30.03.2010
MURATORI Franco
(Roma 18.09.1966)
Via Gino Funaioli, 54/56
tel. 06.51605708
18.03.2010
ORLANDO Massimo
(Roma 27.10.1977)
P.zza dei Mirti, 40
tel. 06.786571
25.03.2010
PASSAGGI DALL’ELENCO SPECIALE ALL’ALBO ORDINARIO
DELAGRANGE Virginie (Parigi 25.05.1978) da Sezione Speciale D.lgs. 96/2001
22.03.2007
FATTOROSI BARNABA Andrea (Roma 01.02.1948) da Cassa di Risparmio di Roma 15.05.1986
PERKOVIC Svetlana (Zara 14.07.1963) da Sezione Speciale D.lgs. 96/2001
22.03.2007
PASSAGGI DALL’ALBO ORDINARIO ALL’ELENCO SPECIALE
COLACINO Nicola (Reggio Calabria 05.09.1973) a Professori Universitari
14.02.2002
SELVAGGI Nicola (Roma 22.08.1975) a Professori Universitari
31.10.2002
VARIAZIONI ELENCO SPECIALE
CORNACCHIA Sabrina (Chieti 05.12.1972) da A.t.a.c. S.p.a.a Roma Serv. per la Mob. 12.07.2007
DI BENEDETTO Angela (Roma 17.05.1971) da Metro Roma a A.t.a.c. S.p.a.
5.11.2009
LOMBARDO Giuseppe (Messina 03.01.1970) da Ufficio Italiano Cambi a Banca d’Italia 5.03.1998
RAPONI Francesca (Roma 01.05.1974) da Metro Roma a A.t.a.c. S.p.a.
19.10.2005
SANTORI Serena (Colleferro 18.05.1974) da Metro Roma a A.t.a.c. S.p.a.
17.12.2009
CANCELLAZIONI PER DECESSO
DEL BIANCO Antonio (Porto S. Giorgio 27.02.1936) dec. 06.03.2010
GINNASI Agnese (Ronciglione 07.07.1936) dec. 01.03.2010
GIORGIONE Pietro (Ariano Irpino 02.11.1936) dec. 12.05.2009
PATANE’ Francesco (Taranto 18.09.1932) dec. 22.02.2010
11.03.2010
25.03.2010
30.03.2010
04.03.2010
CANCELLAZIONI A DOMANDA
ASTORE Ermelinda (S.Croce di Magliano 27.03.1968)
BALDASSARRE Paco (Terni 14.08.1969)
CAMILLI Alessandro (Roma 09.08.1952)
CASINI Andrea (Roma 04.02.1971)
D’ANDREA Valentina (Catania 30.07.1975)
D’ANGELO Laura (Roma 12.04.1976)
DI GREGORIO Letizia (L’aquila 27.05.1976)
FABBRICINI Enrico (Roma 07.06.1978)
FASANO Francesca (Castrovillari 06.09.1982)
FERRONI Andrea (Roma 01.10.1967)
FILAURO Luca (Palermo 04.03.1975)
FILICE Andrea (Roma 19.09.1974)
LANOTTE Raffaele (Barletta 13.06.1973)
11.03.2010
30.03.2010
18.03.2010
18.03.2010
04.03.2010
04.03.2010
11.03.2010
11.03.2010
18.03.2010
25.03.2010
18.03.2010
04.03.2010
11.03.2010
267
FORO ROMANO 1-2/2010
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267
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
LEONARDI Sofia (Roma 09.05.1976)
LOFOCO Michele (Roma 02.09.1949)
MACCARONE Ines (Roma 22.01.1974)
MACIOCE Francesca (Roma 14.04.1974)
MARCANTONIO Katia (Popoli 13.08.1973)
MOSCHELLA Anna Paola (Teramo 11.12.1968)
PELAGGI Francesca (Roma 05.05.1971)
SPINA Emanuela (Cosenza 27.11.1975)
VANNELLA Angela (Cisternino 17.07.1971)
ZAGARIA Mirella (Matera 20.09.1972)
18.03.2010
11.03.2010
18.03.2010
25.03.2010
18.03.2010
11.03.2010
04.03.2010
18.03.2010
30.03.2010
25.03.2010
CANCELLAZIONI PER TRASFERIMENTO
AFRICA Elisa (Parma 04.04.1980) trasf. Reggio Calabria
CARDILLI Maria Camilla (Roma 27.03.1973) trasf. Milano
CORTESI Cesarina (Lamporecchio 13.05.1963) trasf. Pisa
CRIMI Giorgia Angela Amalia (Catania 19.10.1975) trasf. Milano
D’ANDREA Giovannella (Vittoria 22.04.1966) trasf. Milano
FRASCELLA Daniela (Taranto 29.09.1970) trasf. Milano
GINEX Alfonsa (Napoli 14.07.1971) trasf. Torino
GOVERNALE Rossella (Palermo 05.05.1970) trasf. Milano
LO BOSCO Luca (Roma 11.02.1975) trasf. Latina
LUCIANI Gianluca (Campobasso 08.01.1978) trasf. Padova
PLASTINA Erminia (Cosenza 31.08.1974) trasf. Brescia
SCALFARO Luigia (Catanzaro 25.07.1972) trasf. Milano
04.03.2010
11.03.2010
30.03.2010
11.03.2010
30.03.2010
11.03.2010
30.03.2010
11.03.2010
30.03.2010
04.03.2010
11.03.2010
25.03.2010
CANCELLAZIONI PER INCOMPATIBILITA’
CAPOTOSTI Maura (Roma 19.03.1965)
30.03.2010
NUOVE ISCRIZIONI – APRILE 2010
ALBO ORDINARIO
ALBANESE Domenico
(Roma 28.10.1941)
Via Montemignaio, 15
tel. 06.3311998
29.04.2010
AMOROSO Carlo
(Napoli 02.10.1981)
Via Tarvisio, 5
tel. 06.64780178
29.04.2010
BARCA Maurizio
(Roma 17.01.1962)
Via Sabotino, 46
tel. 06.62277651
29.04.2010
BINARELLI Laura
(Roma 15.01.1979)
Viale degli Ammiragli, 67
tel. 06.39761358
15.04.2010
BONI Mariapaola
(Roma 23.05.1979)
Via Basento, 37
tel. 06.85345449
22.04.2010
268
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FORO ROMANO 1-2/2010
268
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
BONITO Giulia
(Roma 22.09.1963)
Viale Somalia, 289
tel. 06.86207146
14.01.1993
BOSIO Francesco Maria
(Roma 09.01.1974)
Via La Spezia, 43
tel. 06.70475051
11.09.2008
CAPPUCCI Giuseppantonio
(S. Giovanni Rotondo 14.08.1948)
Via Santa Seconda, 19
tel. 06.61550462
22.04.2010
CARELLO Giacomo
(Catanzaro 12.07.1978)
Via C. Morin, 1
tel. 06.37513565
22.04.2010
CARUSO Anna
(Catanzaro 13.10.1978)
Via Firenze, 25
tel. 06.47825619
17.01.2007
CHIERZI Francesca
(Belluno 06.03.1976)
Via Monte Zebio, 1
tel. 06.37351316
23.03.2005
COLANGELO Giampiero
(Roma 08.03.1981)
Via Piero Foscari, 70
tel. 06.8861598
15.04.2010
COPPOLA Mariacristina
(Roma 19.12.1976)
Via Suor Maria Mazzarello, 21
tel. 3398970560
22.04.2010
D’ETTORRE Giuseppe
(Roma 02.03.1975)
Via Crescenzio, 2
tel. 06.6878791
DE FELICE CICCOLI Massimo
(Roma 15.06.1971)
Via Migiurtinia, 12
tel. 06.86202961
15.04.2010
DEL CONTE Maria Elia
(S. Giovanni Rotondo 19.06.1977)
Via dei Sampietrini, 100
tel. 06.6290764
22.04.2010
DELL’UNTO Maurizio
(Sora 01.05.1963)
Via Dora, 1
tel. 06.8554886
17.01.1992
DOGLIANI Noemi
(Roma 24.04.1980)
Via Igea, 9
tel. 06.3052422
8.04.2010
ESPOSITO Ada
(Torre Del Greco 07.07.1978)
Via Venti Settembre, 5
tel. 06.931827633
8.04.2010
FERRI Federico Luciano
(Roma 28.01.1948)
Via Bevignani, 9
tel. 06.86323144
15.04.2010
FRANZINI Donatella
(Roma 27.02.1967)
Via Pietro Adami, 85
tel. 3384258438
15.04.2010
8.04.2010
269
FORO ROMANO 1-2/2010
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269
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
FUSCO Antonio
(Napoli 11.04.1982)
Via Val Trompia, 64
tel. 06.87195798
8.04.2010
GALLI Roberto
(Roma 09.01.1976)
Via C. Corvisieri, 17
tel. 06.83504639
22.04.2010
GIANSANTI Marta
(Terni 14.03.1981)
Lung.re dei Mellini, 27
tel. 06.3213645
14.01.2009
GRILLO Fabrizio
(Roma 13.04.1980)
P.zza Venezia, 11
tel. 06.6758231
22.04.2010
GUIDI Flavio
(Pisa 01.03.1982)
Via Germanico, 172
tel. 06.3200253
22.04.2010
GULINO Matteo
(Clamart 24.10.1980)
Via degli Orti Gianicolensi, 5
tel. 06.96845608
8.04.2010
LOTTI Alessio
(Roma 30.06.1975)
Via Ravenna, 9/c
tel. 06.44238535
8.04.2010
MAGLIONE Clemente
(Roma 21.06.1949)
Via Duccio di Buoninsegna, 72
tel. 06.5042242
11.10.1979
MANCINI Paolo
(Roma 08.11.1950)
Via Chianti, 4
tel. 06.44240154
12.07.2001
MASTROTA Rosanna
(Cerchiara Di Calabria 21.05.1974)
Piazza S. Andrea della Valle, 3
tel. 06.6879257
MATTEUCCI Monica
(Roma 26.06.1974)
Via Nomentana, 935
tel. 06.8292872
15.04.2010
MENZELLA Nicoletta
(Taranto 30.07.1973)
Via Claudio Monteverdi, 16
tel. 06.8411225
22.04.2010
MONICA Ornella
(Roma 20.11.1980)
Via Luigi Lilio, 9
tel. 06.5193978
15.04.2010
NERI Roberta
(San Giovanni Valdarno 14.04.1968)
Via Carlo Mirabello, 17
tel. 06.3729108
PILUSO Ortensia Monica
(Cosenza 23.12.1974)
Via Otranto, 18
tel. 3925905378
21.10.2005
RAGNACCI Ivano
(Albano Laziale 17.09.1981)
Viale Delle Milizie, 22
tel. 06.3216741
15.04.2010
270
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5.04.2005
5.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2010
270
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
RUGGI Manuela
(Taranto 20.05.1979)
Via Cipro, 47
tel. 3403433606
29.04.2010
SAMBATARO Delfo Maria
(Catania 03.09.1971)
Via G. Camozzi, 1
tel. 06.37350569
2.02.1999
SARA Francesca
(Torino 23.05.1978)
Viale Marconi, 618
tel. 06.5572669
8.04.2010
SCOTTI Giovanni Battista
(Agropoli 08.07.1949)
Via G.b. Falcone, 10
22.04.2010
TROIANI Giovanni
(Roma 05.08.1942)
Via Misurina, 51
tel. 06.3314094
22.04.2010
UDA Giannina
(Alghero 10.02.1974)
Viale Regina Margherita, 183
tel. 3408981345
15.04.2010
VALENTINI Marco
(Roma 17.06.1979)
Via Pompeo Neri, 21
tel. 06.3201953
19.10.2006
VENTRE Gaetano Antonio
(S. Maria Capua Vetere 15.01.1978)
Via Ettore Pais, 12
tel. 06.97606725
29.04.2010
VINCENZI Andrea
(Tivoli 06.12.1972)
Via Flaminia, 109
tel. 06.3226321
8.04.2010
VIOL Vinicio
(Pordenone 08.08.1969)
Via Panama, 52
tel. 3927318614
8.04.2010
ZUCCALA’ Paolo
(Roma 23.02.1947)
Via G. Squarcina, 27
tel. 06.5038845
4.09.1975
ELENCO SPECIALE
CAPPARIELLO Elisabetta
(Potenza 07.11.1971)
Consob
7.02.2002
Via G.B. Martini, 3 - tel. 06.8477675
LO GIUDICE Salvatore
(Cosenza 15.08.1966)
Rai Radiotelevisione Italiana
31.07.1993
Viale Mazzini, 14 - tel. 06.36865520
RUGGIERO Luisa
(Roma 08.01.1968)
Finmeccanica S.p.a.
8.04.2010
Piazza Monte Grappa, 4 - tel. 06.32473226
VASSELLI Valter
(Roma 14.10.1966)
Finmeccanica S.p.a.
10.12.1998
Piazza Montegrappa, 4 - tel. 06.32473203
271
FORO ROMANO 1-2/2010
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271
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
ELENCO SPECIALE AVVOCATI STABILITI
ai sensi dell’art. 96 D.Lgs 2.2.2001
BILIOTTI Massimiliano
(Roma 28.03.1974)
Via Gallese, 30
15.04.2010
CALISTRI Gianluca
(Roma 08.06.1977)
Via della Mendola, 51
tel. 06.69200641
15.04.2010
CERESCIOLI Lorenzo
(San Severino Marche 24.08.1981)
Via delle Carrozze, 44
tel. 06.69920728
15.04.2010
CHIBBARO Gianluca
(Milano 25.07.1977)
Via Emanuele Gianturco, 11
tel. 06.3210968
29.04.2010
FIERLI Marco
(Roma 08.10.1976)
Via Guido Reni, 2
tel. 06.32651716
22.04.2010
GALIERO Massimo
(Napoli 29.09.1981)
Via R. Malatesta, 32
tel. 06.27800805
22.04.2010
SILVESTRI Davide
(Roma 03.06.1974)
Viale delle Milizie, 34
tel. 06.37511230
22.04.2010
TAVERNITI Vincenzo
(Roma 11.05.1977)
Viale Parioli, 93
tel. 06.80691503
22.04.2010
TROZZI Lianka
(Roma 20.08.1978)
Viale U. Tupini, 121
tel. 06.88920312
22.04.2010
PASSAGGI DALL’ELENCO SPECIALE ALL’ALBO ORDINARIO
LO COCO Ignazio (Messina 01.07.1945) da Inps
MENGOZZI Marta (Roma 08.07.1973) da Professori Universitari
TAKANEN Flavio (S.Margherita Ligure 27.05.1981) da Sez. Spec. D.lgs. 96/2001
4.03.1976
12.10.2000
5.04.2007
PASSAGGI DALL’ALBO ORDINARIO ALL’ELENCO SPECIALE
ACQUARO Francesca (Roma 25.10.1974) a Anas S.p.a.
8.05.2008
CANCELLAZIONI PER DECESSO
BATTISTA Antonio (Larino 29.04.1926) dec. 21.02.2010
DE CESARE Vincenzo (Acerra 06.10.1920) dec. 21.02.2009
FRANCIONE Antonio (Francavilla al Mare 03.08.1938) dec. 25.03.2010
MESIANO Vincenzo (Bologna 07.10.1918) dec. 25.03.2010
NOBILIO Giulia (Roma 08.07.1942) dec. 01.04.2010
TERENZIO Alessandro (Roma 27.04.1935) dec. 09.04.2010
TURINO Carlo (S. Agata di Puglia 19.01.1921) dec. 01.09.2010
272
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15.04.2010
29.04.2010
29.04.2010
08.04.2010
15.04.2010
15.04.2010
29.04.2010
FORO ROMANO 1-2/2010
272
17/08/2010, 15.02
AGGIORNAMENTO ALBO
CANCELLAZIONI A DOMANDA
BARONE Giovanni Maria (Roma 03.10.1938)
BOGEDAIN Nadine (Bautzen 16.07.1976)
BONANNI Ornella (Formia 10.02.1951)
CASALE Valeria (Enna 21.10.1971)
CELSI Andrea (Roma 13.05.1980)
DE GIOVANNI Cristiano (Roma 29.05.1974)
DI FRANCESCO Gabriele (Brittoli 05.02.1949)
EPIFANIO Caterina (Roma 23.12.1940)
FRATTO Anna Maria (S.vito Sullo Ionio 08.02.1976
LENER Eleonora (Roma 08.07.1976)
LIGUORI Matteo Francesco (Roma 04.10.1979)
LITTERA Paola (Roma 21.05.1966)
PRIGNANI Rossella (Pontecorvo 03.02.1979)
RICCIO Massimo (Roma 08.08.1968)
RINALDI Bianca (Napoli 10.05.1981)
ROBERTI Antonella (Roma 21.02.1971)
ROSSI Francesco (Rovereto 26.04.1971)
SHERIFF Veronica Fatmata (Roma 03.12.1979)
TAFARO Daniele (Roma 03.03.1978)
TRADITI Fosca (Maddaloni 20.11.1978)
ZANGARA Manuela (Roma 07.12.1976)
15.04.2010
08.04.2010
29.04.2010
29.04.2010
29.04.2010
08.04.2010
15.04.2010
08.04.2010
08.04.2010
29.04.2010
29.04.2010
22.04.2010
15.04.2010
29.04.2010
15.04.2010
22.04.2010
29.04.2010
08.04.2010
22.04.2010
22.04.2010
15.04.2010
CANCELLAZIONI PER TRASFERIMENTO
AMERISE Carmela (Cosenza 30.08.1977) trasf. Castrovillari
DALLA PRIA Anna Lucia (Milano 03.09.1976) trasf. Milano
22.04.2010
29.04.2010
273
FORO ROMANO 1-2/2010
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273
17/08/2010, 15.02