Ravenna Wargame venna Wargame venna Wargames Society

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Ravenna
Ravenna Wargames
Wargames Society
NEWSLETTER n.2
n.2
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Foto di Copertina:
Battlegroup Inglese in 10 mm della Pendraken per Blitzkrieg Commander.
Miniatura dell’M-18 Hellcat in 15 mm della Battlefront per Flames of War.
In questo numero:
Frasi celebri
Disclaimer
Chi siamo
Modellismo - Nakajima Ki-84
Operazione Nordwind
2° parte
Warmaster/WFB – L’impero 2° parte
Link utili
Wargames: Alzo Zero - Operazione Overlord
Warhammer 40.000 – Un racconto
Flames of War - Espansione
Kasala or Bust – B.K.C. Battle Report
Wargames – Fante Tedesco mid-war
Cinema - Eragon
Saluti
Disegno: Simbolo dell’esercito Bizantino dall’VIII al XV secolo
Frasi celebri:
"Mai nel campo degli umani conflitti tanti dovettero così tanto
a così pochi"
Sir Winston Churchill,
Churchill dal discorso alla Camera dei Comuni
del 20 agosto 1940 a proposito dello sforzo dei piloti della RAF
nella battaglia d’Inghilterra.
Disclaimer:
La presente newsletter ha semplicemente carattere informativo sul mondo dei wargames, e
dell’hobby in generale, tutte le notizie riportate ed i riferimenti ad aziende produttrici, siti
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od altre pubblicazione, sono fatte solo allo scopo di divulgare queste materie. Vogliamo
sottolineare che non è nostra intenzione sostituirci o confonderci con i soggetti sopra indicati.
Non è intenzione degli scriventi trarre profitti dallo sfruttamento o utilizzo di denominazioni,
loghi o altre mezzi distintivi dei soggetti sopra indicati (registrati e non). Ogni diritto è e
rimane di proprietà dei produttori dei singoli wargames o dei legittimi utilizzatori, che
vengono citati solo a scopo informativo. Pertanto per ottenere informazioni specifiche o
acquistare prodotti di tali aziende si dovrà contattare direttamente tali soggetti ai
riferimenti inseriti nei singoli articoli, o rintracciabili sulla rete. Vogliamo, inoltre,
sottolineare, che essendo il nostro Hobby in stretto contatto con le vicende storiche del
passato, nelle pagine che seguono si prescinde da ogni opinione politica sulle quali si è già
pronunciate la storia e la giustizia ed alle quali noi ci associamo.
Chi siamo
La Ravenna Wargames Society rappresenta la materializzazione di un’attività e
un’esperienza nei wargames lunga ormai quasi vent’anni. Dalla fine degli anni ottanta,
quando un gruppo di amici, provenienti da varie esperienze (giochi di ruolo, strategici da
tavolo, modellismo statico) ha iniziato a ritrovarsi con regolarità per affrontare la novità dei
giochi strategici a sfondo fantasy e futuristico. A partire dalle fortunate prime edizioni dei
giochi Games Workshop come Epic Space Marine, Warhammer 40.000, Warhammer
Fantasy Battles. Parallelamente a questi maturava anche l’interesse per lo strategico storico
di ambientazione prima napoleonica, e poi spaziante dall’evo antico alla guerra del
Vietnam. Sempre per passione si è così arrivati alla decisione di darsi un’identità e fornire
agli altri appassionati questa piccola e-fanzine, un modesto strumento con informazioni,
notizie, spunti per giocare e per confrontarci.
Buon gioco a tutti!
Modellismo - Il migliore caccia giapponese … Nakajima Ki-84 (di Ruggero
Panazza)
L’Hayate (Uragano), è stato uno dei migliori caccia in servizio nell'Aviazione
dell'Esercito Giapponese durante la II° guerra mondiale. Tra tutti i vari modelli
prodotti è stato certamente il più potente e veloce, e uno tra i più numerosi. Fu
introdotto in servizio, nel giugno del 1944 nel teatro delle Filippine, troppo tardi per
cambiare le sorti della guerra aerea, sia fuori che sopra il Giappone. Il nome in codice
che gli fu assegnato dagli alleati era "Frank". Il kit proviene dalla della bella scatola
Hasegawa in scala 1/48 al quale ho cercato di dare un tocco di originalità facendolo
bello scrostato.
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L'abitacolo e' realizzato rigorosamente da scatola con il solo arricchimento di cavi e cablaggi
vari fatti con il solito filo di rame.
Le decals della SKYMODEL mi hanno invogliato
a riprodurre quello del pilota giapponese
Shigeyasu Miyamoto, situato sulla base aerea di
Itami nel gennaio 1945.
Per ottenere l'effetto di "pelatura" delle “ottime”
vernici giapponesi in uso ai tempi, mi sono servito
degli acrilici Gunze, tranne che per il metallizzato
della Humbrol. Ciò mi ha permesso di “strappare” con del nastro adesivo la vernice acrilica
sopra lo smalto per ottenere l’effetto voluto.
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“Tamburi di guerra”
Battaglie famose: Operazione Nordwind – Germania 1945 (2°
parte)
Per trovare forze sufficienti il fronte fu rastrellato e unità vennero rimpiazzate da riserve,
specie nelle zone dei vecchi forti, come la Maginot. I tedeschi organizzarono di richiamare 5
divisioni Volksgrenadier (36ª 559ª 257ª 361ª 256ª), la 17ª SS Panzergrenadier ‘Gotz von
Berlichingen’, la 6ª divisione di montagna delle SS, con una riserva della 21° Divisione
Panzer, la 25ª Divisione Panzergrenadier accompagnata da un consistente supporto di
artiglieria, una compagnia corazzata di lanciafiamme e la 653ª compagnia corazzata
pesante anti-carro, che aveva in dotazione i Jagdtigers.
Anche gli americani avevano problemi di personale ed erano costretti ad addestrare al
combattimento scaglioni di truppe da retrovia per tappare le falle nella linea del fronte.
Gli americani coprivano un fronte di 126 miglia con sole 6 divisioni di fanteria (103ª 44ª
100ª 45ª 79ª 36ª) e la appena giunta 14ª Divisione corazzata tenuta di riserva. Inoltre le
divisioni di fanteria 42ª, 63ª e 70ª, appena arrivate, poiché le loro unità corazzate, di
artiglieria e di supporto non le avevano ancora raggiunte, erano state organizzate in tre task
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force.. Queste unità erano state denominate task force Linden , Harris and Herren e avevano
il compito di tappare i buchi che si fossero aperti nelle linee alleate.
L’attacco ebbe inizio attorno alla mezzanotte del 31 dicembre, mentre cominciava a cadere
la neve, le SS, supportate dalla 36ª Volksgrenadier, si scontrarono subito con una dura
resistenza. Il nemico, ben asserragliato contrattaccava in continuazione vanificando ogni
guadagno di terreno.
Dopo quattro giorni di tentativi l’attacco fu annullato e fu deciso di tentarne un altro
attraverso i bassi monti Vosges. Gli americani concentrarono le difese nel tentativo di
impedire l’attraversamento dei passi e chiusero i tedeschi in un collo di bottiglia. La
battaglia per i bassi monti Vosges divenne uno scontro brutale tra fanterie, sul terreno
coperto di neve e ghiaccio, per il controllo di passi e cruciali nodi stradali. L’arrivo dei
rinforzi americani fu ritardato, costringendo, il 21 gennaio, la 7 armata a ritirarsi su posizioni
difensive sulla riva Sud del fiume Moder. L’offensiva tedesca perse definitivamente forza, e
ne venne decisa la cessazione, il 25 gennaio, in coincidenza con l’arrivo dei rinforzi alleati
dalle Ardenne.
Nel breve e disperato evolversi dell’operazione Nordwind, il VI corpo d’armata tedesco subì
perdite per 14.716 uomini. Sul lato Americano le perdite ammontarono
approssimativamente a 3.000 morti. 9.000 feriti e 17.000 tra ammalati ed infortunati.
(Smith and Clark, "Riviera To The Rhine," p. 527.)
Wargames Background: Games Workshop Warmaster/Warhammer L’Esercito dell’Impero – 2° parte
Anche se i popoli dell’Impero parlano una
lingua comune, e posseggono le medesime
radici culturali, si possono riscontrare
significative differenze tra le varie nazioni
che lo costituiscono, che inevitabilmente si
riflettono sui singoli eserciti, in special modo
nei loro equipaggiamenti e nel modo di
combattere. Queste differenze sono ancor di
più evidenti nei vari ordini cavallereschi: La Reiksguard, I
Cavalieri del Lupo Bianco, I Cavalieri della Pantera, i cui
ranghi vengo formati dalla nobiltà di un particolare stato
o area. Gli Stati dell’Ovest, come il Reikland, il
Middenland ed il Nordland sono generalmente molto più
ricchi di quelli dell’est, come l’Ostermark e l’Ostland, e
pertanto, le loro truppe sono meglio equipaggiate. In molti
stati, i vari reggimenti di fanteria hanno un abbigliamento
uniforme; alcuni stati, invece, ed alcune città all’interno di
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essi, hanno propri e distintivi schemi di
colore, il Reiklander, ad esempio, ha da
sempre utilizzato il bianco, mentre le truppe
di Altdorf – la capitale – indossano il rosso
ed il blu. Quelle del Middenland vestono in
blu, in contrasto con quelle dell’Hochland, i
cui colori sono il rosso ed il verde,
l’Ostlanders ha adottato il nero e bianco, ecc.
ecc. Molti reggimenti tendono a distinguersi
per il disegno delle loro uniformi, o, più
spesso, attraverso fasce o coccarde di
differenti colori Nelle zone più povere
dell’Impero, invece, è diffusa l’abitudine
nelle truppe regolari di indossare i loro normali indumenti, solitamente di color marrone e
grigio, cosicché queste truppe offrono una visione alquanto irregolare e folcloristica.
Compito principale dell’esercito Imperiale è quello di
difendere e proteggere i confini dell’impero, e soltanto
raramente vengono intraprese campagne al di fuori degli
stessi Tra queste poche imprese, si ricordano, però quelle
intraprese in base alla lunga e duratura alleanza tra
l’Imperatore e gli Tzar di Kislev, che hanno portato le
armate imperiali a combattere all’estremo nord del mondo
contro le incursioni del Chaos. Purtroppo, non tutte hanno
fatto ritorno. Ma il pericolo maggiore per l’Impero risiede
all’interno dei suoi confini, infatti, essendo molte lande
quasi del tutto disabitate e molte foreste sono allo stato quasi selvaggio, queste sono
facilmente preda dei pelleverde e degli uomini-bestia. Inoltre, nel sottosuolo dei monti a
sud ed ad est, si trovano i rifugi dei goblin e del popolo degli skaven. Inevitabilmente gli
stati che confinano o di cui fanno parte queste lande mantengono eserciti consistenti ed
estremamente mobili per fronteggiare le inevitabili incursioni e razzie che ogni primavera
provengono da questi temibili nemici.
Link utili:
www.bayonetstrength.150m.com
Sito contenente molte informazioni sulla
consistenza e composizione delle forze
armate della II° Guerra mondiale.
www.roma-victrix.com
Sito molto ben fatto sulla storia militare
romana.
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www.warflag.com
Sito dedicato alle bandiere storiche,
catalogate per periodi e con la possibilità di
stamparle per miniature in 15mm.
www.diecast72.com
Sito dedicato ai produttori di mezzi e
soldatini, premortati e dipinti, in scala 1/72.
www.achtungpanzer.com
Sito dedicato alle forze corazzate tedesche
della II° guerra mondiale.
Wargames: Alzo Zero - Operazione Overlord – Operation World War II
Operazione Overlord è un gioco tridimensionale ambientato nella Seconda Guerra
mondiale per soldatini e mezzi in scala 1/72. La confezione contiene
oltre 150 soldatini tra tedeschi ed americani, uno Sherman ed un
Panzrer IV, il collante, i dadi, le regole, e le carte azione (che sono la
parte più importante del gioco). All’interno del regolamento, sono
previste non solo le regole per i soldatini ed i mezzi inclusi , ma per
molti dei mezzi e delle unità del periodo storico relativo, quindi i
giocatori possono formare eserciti con diversi ed ulteriori pezzi.
Caratteristica peculiare del gioco è l’utilizzo di un sistema che
differisce totalmente da quelli più conosciuti (ovvero quello a turni
utilizzato da Flames of War, con fase di iniziativa – Movimento –
Fuoco, o, il sistema a turni stile Warmaster, con l’utilizzo dei dadi per l’esecuzione dei singoli
ordini), infatti O.O. utilizza una serie di carte azione, connesse con livelli di iniziativa, che
danno un senso di contemporaneità allo sviluppo della battaglia, stante la possibilità del
giocatore e dell’avversario di reagire ad ogni azione effettuata sul campo. Oltre al Kit base,
la casa produttrice ha già realizzato una serie di espansioni ed integrazioni per rendere il
gioco sempre più completo, tra le quali quella relativa all’esercito Sovietico. Sul sito è
possibile trovare, e scaricare gratuitamente, anche la 2° edizione del regolamento, ora
denominata “Operation World War II” ed una serie di documenti da utilizzare nel gioco.
Per maggiori informazioni: www.alzozero.it
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Warhammer 40.000 – Un racconto
RECON PATROL A FATHIHA II
Mi chiamo Gunnar Wyclif, e comando un grey hunter pack del grande clan degli Space
Wolves e vi racconterò della l'ultima missione che il nostro comandante: Lord Elvin
"Ironhead" Emmerson decise di affidarmi, e della quale porterò per sempre tracce indelebili
nella mia memoria. Era iniziata come la classica missione di "cerca e localizza" in cui
numerose pattuglie venivamo dislocate in vari punti del pianeta, ed il loro compito
consisteva nel setacciare il settore assegnato al fine di avere un contatto con le truppe
nemiche, ed a quel punto si doveva prendere posizione in attesa che la marina imperiale o le
navi della nostra flotta intervenissero con fuoco diretto e scaricando truppe di supporto; ma
questa volta, alla mia squadra, mi venne affidato un compito di soccorso. L'obiettivo della
missione, questa volta, era Fathiha II, il più freddo e desolato pianeta del sistema Gehenna
III, sul quale le uniche città abitate, da tutti i possibili rifiuti dell'impero, anzi, dell'universo
conosciuto, si trovavano nella fascia equatoriale, l'unica parte della superficie sfruttabile
per la produzione di cibo e di "Quantar", il minerale utilizzato nei motori a propulsione delle
navi commerciali. Il nostro trasporto d’assalto lasciò la nave dopo un breve briefing di
pianificazione; la mia squadra avrebbe preso terra nelle vicinanze delle mura perimetrali
della capitale, Minar Tirth, e si sarebbe diretta verso il centro della città, dove in base ad
informazioni dell'administratum e dell'ufficio del sovrintendente del sistema, ci sarebbero
ancora in vita un folto gruppo di civili. La città di Minar Tirth è stata costruita in quello che
era un cratere causato dall'impatto di un meteorite con la superficie del pianeta, e dai bordi
della voragine erano state ricavate delle possenti mura di difesa, che, nelle intenzioni dei
primi ingegneri imperiali, dovevano proteggere la città dalle invasioni aliene, sia dalle
tormente di neve che battevano la superficie del pianeta per quattordici mesi l'anno; devo
ricordare che oltre all'anno standard imperiale, gli abitanti di Fathiha utilizzavano un anno
locale della durata di 19 mesi. Nel corso dei secoli la città si era ingrandita e la sua cinta
l'aveva protetta da tutte le minacce esterne, isolandola anche dalle altre città, creando una
sorta di microcosmo autonomo dagli altri insediamenti del pianeta, i quali, a contrario,
vennero costruiti con i criteri tradizionali delle colonie, così come previsto dal Codice
Imperiale per gli Insediamento coloniali. La mia squadra prese terra nelle vicinanze di una
delle porte di ingresso della città, l'Efdert Porte, ovvero la porta dell'ovest. Per questa
missione la mia squadra era composta, oltre me stesso, dai dieci Marines degli Howling
Wolves (Blu 1 –10), e da un esploratore delle forze di autodifesa del pianeta. . La discesa sul
pianeta avvenne attraverso una navetta d’assalto Blackhawk IV, che prese terra a circa 3
metrons dall’Efdert-Porte. Non appena il trasporto tocco la superficie del pianeta,
scendemmo dalla rampa posteriore secondo la procedura di dispiegamento in
combattimento, i miei uomini si schierarono a semicerchio intorno all’uscita per far fronte a
qualsiasi nemico sfuggito al fuoco di copertura preparatorio ed ai sensori della navetta
d’assalto, mentre il mitragliere di bordo copriva il nostro lato cieco; durante l’uscita sentii
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distintamente Svesson pronunciare l’antico motto di guerra: “fortuna in battaglia; perché
nulla è peggiore del disonore”. (Fine prima parte).
Wargames – Flames of War – espansione per le truppe aviotrasportate
Dopo l’espansione relativa al periodo “late”, incentrata sulle
truppe di fanteria, meccanizzate e corazzate, la Battlefront ha
previsto, per questo dicembre, l’uscita di una nuova espansione
per il medesimo periodo. Si tratta di “D minus 1” ovvero il
regolamento per le truppe aviotrasportate per il periodo late (ed
in particolar modo per le operazioni in Normandia durante il DDay). Il nuovo volume conterrà tutti
gli army list e le regole specifiche per
l’utilizzo delle truppe aviotrasportate
ed i paracadutisti degli eserciti
statunitense e britannico. In contemporanea è prevista anche
l’uscita delle scatole contenente le miniature relative, ma
solamente per quanto riguarda le truppe di fanteria. A Gennaio
2007 è prevista l’uscita dei pezzi e delle unità di supporto. In
questo mese di dicembre, inoltre, la Battlefront pubblicherà il
suo calendario 2007, che graficamente riprende le illustrazioni
di tutte le sue ultime pubblicazioni.
Per maggiori informazioni: www.battlefront.co.nz
Battle report: 'Kassala or Bust', Inglesi contro Italiani, Africa Orientale, 1941 (B.K.C. ruleset)
La Città di Kassala, sul confine tra Sudan ed Eritrea, venne occupata dalle truppe Italiane il
4 luglio 1940. Questa vittoria italiana, priva di vero significato, in quanto si era trattato
della conquista di un altro mucchio di pietre e polvere, ed al costo di troppe vite, venne
enfatizzato dalla propaganda come una grande vittoria. Questo resoconto si basa sulle
prime fasi dell’invasione Inglese delle colonie dell’Africa orientale Italiana, che inizio
proprio da Kassala. La 5° divisione Indiana e la Gazelle force, completamente motorizzate,
iniziarono l’invasione dell’Eritrea nel gennaio del 1941. Storicamente gli Italiani si ritirarono
senza opporre alcuna resistenza. La partita, invece, si basa sul fatto di che cosa sarebbe
potuto succedere se gli italiani avessero combattuto. Kassala era formata in maggior parte
da edifici di terra con alcuni edifici governativi in mattoni. Il terreno intorno
all’insediamento era quasi completamente all’aperto. Una strada, proveniente dal Sudan, la
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attraversava per poi proseguire all’interno dell’Eritrea. La scarsa vegetazione era composta
da cespugli e da qualche albero. Le Forze Britanniche rappresentano elementi della
Gazelle Force, ed includono truppe provenienti dalla 5° divisione Indiana, elementi del
Skinner’s Horse, del 2nd West Yorkshires, e delle forze di difesa del Sudan. Le Forze Italiane
sono un gruppo ad hoc consistente in Ascari eritrei, Camice Nere, e Granatieri di Savoia.
Entrambi i contendenti hanno mezzi corazzati e i Britannici posseggono artiglieria fuori
campo.
Ordine di Battaglia delle truppe inglesi
Skinners Horse (Fanteria meccanizzata)
2 x Bren Carriers - 1 x Marmon Herrington MKII - 4 x Camion - 2 x Sezioni di fanteria (6th
Rajputs) - 1 x Boys AT Rifle - 2 x Vickers MGS (Sudan Defense Force)
Corazzati - 3 x Vickers VIbs
2nd West Yorkshires
8 x Sezioni di fanteria - 2 x Mortai leggeri da 2” - 1 x Boys AT Rifle - 1 x Matilda II
Artiglieria -2 x Obici da 25lb
Ordine di battaglia delle truppe Italiane
5° Regg. di Fanteria coloniale Eritrea
4 x Sezioni di fanteria - 1 x AT Rifle
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Camice nere
3 x Sezioni di fanteria - 1 x Breda MG - 1 x 47mm Cannone AT - 1 x Mortaio Medio
Granatieri di Savoia
4 x Sezioni di fanteria - 1 x Breda MG
Corazzati - 1 x M11/39 - 2 x L3/35
Artiglieria - 2 x Cannoni da Campo 65/17
La Battaglia
Gli Italiani hanno steso una sottile linea di filo spinato sulla linea del fronte con alcune
mine disseminate a caso di fronte ad esso. Le truppe Eritree sono state piazzate insieme alle
Camice Nere dietro questa prima linea difensiva. Ad Est della città sono stati schierati le
truppe corazzate con, invece, l’artiglieria schierata a Sud della stessa. Sempre ad est vengono
schierati i Granatieri tenuti di riserva ed adeguatamente motorizzati requisendo tutti i mezzi
disponibili nell’area. I Britannici, con il Skinners Horse, iniziano una cauta avanzata alle
prime luci dell’alba sperando di cogliere impreparati le truppe eritree schierate sul fronte. I
carri leggeri Vickers, supportati dalla fanteria meccanizzata, invece puntano verso una
piccola collina a nord della città, con l’intenzione di farne la propria base di fuoco per il
successivo attacco alla città. Anche l’osservatore avanzato dell’artiglieria Britannica cerca
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una buona posizione per dirigere il proprio fuoco. Per i primi due turni il piano britannico
procede senza ritardi o intoppi di sorta, tranne che per le comunicazioni tra il FAO e
l’artiglieria che non riesce ad aprire il fuoco sul posizioni Italiane. L’artiglieria Italiana,
invece, sfruttando le indicazioni del proprio osservatore colpisce con sufficiente precisione il
2nd West Yorkshires., causando confusione nei ranghi, aggravato dall’incomprensione di un
ordine (12 sul tiro) che fa si che le truppe, invece di ritirarsi al coperto, avanzino in campo
aperto verso le posizione Italiane. Con l’avanzata Britannica in stallo, il FAO Inglese riesce
a comunicare con i pezzi da 25lb, che tuttavia, mal comprendono le coordinate, aprendo il
fuoco sulle proprie truppe e sul FAO stesso, che decide di ritirarsi su posizioni più sicure
(Durante la partita il giocatore inglese ha tirato 5 doppi 6). Il CO Britannico è livido poiché
vede nubi di polvere in lontananza che indicano l’arrivo dei rinforzi Italiani prima che le sue
truppe abbiano preso contatto con il nemico. Il Comandante Inglese, vista la situazione,
ordina al 2° plotone del West Yorkshires di spostare l’attacco, con il supporto dei Matilda
verso la parte Sud della città, dove potranno aprirsi facilmente un varco attraverso il filo
spinato ed avanzare attraverso le scarse difese della parte meridionale del perimetro. Al
centro, finalmente, gli inglesi riescono, al costo di ingenti perdite nel 1° plotone del West
Yorkshires,, ad avere la meglio sulle truppe eritree. Perdite che impediscono, però, ulteriori
avanzate in questa parte del fronte, ed infatti i britannici si trincerano ove possono. Nella
parte nord l’attacco riesce a fare pochi passi in avanti poiché una Vickers viene distrutta dal
fuoco dell’M11 Italiano. Italiani che con un preciso fuoco di fanteria obbligano le Forze di
Difesa del Sudan ad interrompere l’avanzata ed a cercare delle coperture. L’attacco finale
sferrato verso la parte Sud della città, dopo un iniziale successo, viene bruscamente
interrotto dall’intervento dei Granatieri di Savoia, arrivati appena in tempo. Impossibilitato
a proseguire l’attacco, e dopo aver subito gravi perdite in ogni settore, il Comandante
Britannico ordina la sospensione dell’attacco ed il ripiegamento sulle posizioni iniziali.
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Wargames: Fante Tedesco Mid-War
Pubblichiamo una veloce guida alla pittura di un fante dell’esercito tedesco del periodo
intermedio della 2° guerra mondiale. Le foto sono di un figurino della Cruzader Miniatures
in 28mm. Tutti i codici dei colori si riferiscono alla gamma Vallejo.
Sul sito della Vallejo http://www.acrylicosvallejo.com/ esistono tutte le tabelle di
equivalenza fra i colori dei vari produttori internazionali.
Colore
Cod. Vallejo
995
Nome
German grey
Federal standard
26044
980
Black green
-
830
German fieldgrey WWII
-
924
Russian uniform WWII
-
921
English uniform
-
888
Olive grey
24079
988
Khaki
30277
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Cinema: Eragon
La scheda:
Anno: 2006
Nazione: Stati Uniti d'America
Data uscita in Italia: 22 dicembre 2006
Genere: fantasy
Regia: Stefen Fangmeier
Sceneggiatura: Peter Buchman Mark Rosenthal Jesse Wigutow
Lawrence Konner
Il cast:
Saphira: Rachel Weisz
Re Galbatorix: John Malkovich
Eragon: Edward Speleers
Durza: Robert Carlyle
Brom: Jeremy Irons
Arya: Sienna Guillory
Trama:
All'inizio di tutti i tempi vennero formati i Cavalieri dei Draghi. Il loro compito era quello di
proteggere e custodire e, per migliaia di anni, portarono a termine la loro missione
utilizzando i loro poteri al servizio del bene e della prosperità. Sotto la loro protezione
vennero costruite imponenti città e la ricchezza si diffondeva nel mondo fantastico di
Alagaesia.. Ma, all'apice della loro potenza, nacque Galbatorix, un bambino che dimostrò fin
da subito di avere delle doti eccezionali. A dieci anni venne messo alla prova dai Cavalieri
e, con il passare del tempo, il giovane si fece strada tra di loro diventando uno dei più forti.
Ma, durante una battaglia, lui e due sue amici subirono un'imboscata che portò alla morte
dei compagni e del suo drago. Dopo mesi i Cavalieri ritrovarono il giovane e, quando si
rifiutarono di affidargli un altro drago, Galbatorix impazzì di rabbia e giurò vendetta. Dopo
aver corrotto altri Cavalieri dichiarò guerra ai pochi rimasti fedeli alla missione e, durante
una sanguinosa battaglia, prese possesso della città di Alagaesia proclamandosi re. Ma un
giorno il giovane Eragon trova nella foresta una liscia pietra blu che, in realtà, altro non è
che un cucciolo di drago. Eragon capisce subito quale sarà il suo destino. Riuscirà il giovane
a dimostrare di essere degno erede dei leggendari Cavalieri dei Draghi? (Giudizio
personale, il film è carino ma non regge il confronto con i film fantasy ultimamente usciti sul
grande schermo, direi fatto per i teenagers)
Saluti:
Ed anche questo secondo numero è riuscito a vedere la luce. Sperando che vi sia piaciuto vi
diamo appuntamento al numero 3.
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