La spiaggia “URBANA” in ghiaia di Cavo

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La spiaggia “URBANA” in ghiaia di Cavo
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LA SPIAGGIA “URBANA” IN GHIAIA DI CAVO: INTERVENTI DI PROTEZIONE
E RIPASCIMENTO
Enrico Bartoletti1, Alessandro Bini1, Ilaria Marasco 1,
Adriana Mercantelli2, Gianfranco Boninsegni3
1
Provincia di Livorno - Unità di Servizio “Pianificazione, Difesa del suolo e delle coste”
2 Comune di Rio Marina - Servizio 4 Gestione del Territorio
3 Libero Professionista - consulente Amministrazione Provinciale di Livorno
1 - Introduzione
La costa sabbiosa prospiciente il centro urbano di Cavo (frazione del
comune di Rio Marina all’Isola d’Elba in provincia di Livorno, fig. 1), una
tra le spiaggie più estese e conosciute della parte orientale dell’Isola, è
situata all’estremo settentrionale del territorio comunale e si apre a
levante fra Punta di Casa Scandelli a Nord e Punta Le Paffe a sud.
La costa sabbiosa ha subito un costante processo di erosione; negli anni
’50, protetta da due pennelli trasversali, esisteva ancora su tutto il golfo,
mentre nel 1977 era scomparsa, come è documentato dal primo rilievo
fotogrammetrico disponibile: la costa ha mantenuto la stessa fisionomia
fino al 1995 (fig. 2), come risulta dall’andamento della linea di riva ricostruito dal Prof. E. Pranzini del Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università di Firenze ed inserito nel primo P.T.C. della Provincia di
Livorno.
Il fenomeno erosivo andava progressivamente aggravandosi con situazione di pericolosità crescente anche sulla viabilità e sulle strutture abitative prospicienti il litorale.
Alla fine degli anni ’90 l’Amministrazione Comunale di Rio Marina tentò
un primo intervento di ripascimento che fu interrotto per vari motivi tecnico-amministrativi fino a quando, con il trasferimento di competenze a
seguito dell’applicazione dei cosiddetti “Decreti Bassanini” la Regione
Toscana trasferì le competenze in materia di opere di difesa costiera alle
Province. Così, dal 2003 si è attivata una efficace sinergia fra la Provincia
di Livorno, divenuta Ente competente per la progettazione e realizzazione degli interventi di difesa della costa, e l’Amministrazione Comunale di
Rio Marina, con il contributo economico del Ministero dell’Ambiente e
della Regione Toscana per la predisposizione di un nuovo progetto di protezione e ripascimento.
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Figura 1 - Ubicazione della spiaggia di Cavo (da Google Earth)
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Figura 2 - Evoluzione della linee di riva
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Figura 3 - Effetti di una mareggiata, prima dell’intervento di ripascimento
2 - Progetto di ripascimento
Il progetto (sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale di valenza regionale come previsto dalla LR della Toscana 79/98, con
esito positivo) si prefiggeva infatti i seguenti obiettivi:
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impedire un’ulteriore dispersione in mare dei sedimenti presenti sul
tratto di costa su cui si andava ad intervenire, anche al fine di salvaguardare qualità delle acque di balneazione e le fitocenosi marine
(Posidonia oceanica);
consentire una piena fruibilità della spiaggia eliminando il contatto
tra i materiali ferriferi, versati sulla spiaggia in occasione di un precedente intervento, e gli utilizzatori della stessa;
impedire la tracimazione delle onde sulla strada litoranea e ampliando la spiaggia emersa (fig. 3);
impedire l’evolversi dei fenomeni erosivi tramite l’utilizzo di sedimenti a granulometria grossolana e la modifica sostanziale ed il prolungamento dei pennelli esistenti (fig. 4).
Conseguentemente, anche sulla base delle risultanze degli studi eseguiti sull’area mediante applicazione di un modello matematico da parte del
Prof. Aminti del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Firenze, si è
operato tramite:
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Figura 4 - Pennelli pre-intervento (a sinistra) e loro modifica (a destra)
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avanzamento della spiaggia emersa di almeno 15 metri rispetto alla
situazione iniziale tramite ripascimento, per un volume complessivo
di circa 30.000 mc di materiale ghiaioso di cava con una densità
media compresa tra 80 e 100 mc/m di costa;
il materiale di cava utilizzato aveva le caratteristiche previste dalla lettera b) dell’ex art. 35 del D.M. 152/99 così definito “inerte, materiale
geologicamente inorganico …… con compatibilità ambientale e innocuità”;
allargamento della viabilità, tramite una nuova opera di arredo urbano, per circa 5 m, in modo da confinare parte del materiale ferrifero a
contatto con la viabilità lungomare;
il materiale utilizzato per il ripascimento più idoneo ed economicamente compatibile con l’intervento è risultato quello di natura calcarea derivante da una cava presente sull’Isola d’Elba;
per limitare al massimo i fenomeni di torbidità in corso d’opera e postopera, solo il 2% del materiale utilizzato presentava granulometria
inferiore a 0,0625 mm (classificabile come limo-argilla), come indicato dalla normativa della Giunta della Regione Liguria n. 1553/2001,
anche al fine di salvaguardare la prateria di Posidonia Oceanica presente nel Golfo di Cavo;
la copertura della precedente spiaggia con uno spessore adeguato di
materiale a granulometria compresa tra 15 e 20 mm, per almeno 4-5
metri.
I lavori sono iniziati il 26 gennaio 2006 e sono proseguiti, sia per la parte
di ripascimento che di arredo urbano, fino al giugno 2006. Sospesi nella
stagione balneare del 2006, i lavori sono ripresi nell’ottobre 2006 e conclusi nel maggio 2007, rimandando un ulteriore versamento per circa
3.000 mc, che è stato completato nel mese di aprile 2008, dopo la verifica dell’assestamento della spiaggia effettuata mediante monitoraggio
sedimentologico della stessa (figg. 5 e 6).
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Figura 5 - La nuova spiaggia in ghiaia
Figura 6 - La spiaggia nella fase di stendimento del materiale
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Figura 7 - I primi utilizzatori della nuova spiaggia
Il materiale di cava derivante dalla lavorazione era inizialmente spigoloso ma già nell’estate del 2007, almeno per la parte movimentata dalle
onde, si presentava già arrotondato per una fascia di oltre 8 metri dalla
linea di battigia.
3 - Monitoraggi
Allo scopo di tenere sotto controllo l’evoluzione della linea di riva e dei
fondali nel golfo di Cavo si è impostato un adeguato sistema di monitoraggio.
Il controllo avrà lo scopo non solo di quantificare l’evoluzione morfologica della spiaggia emersa e di quella sommersa, ma anche le possibili
variazioni della granulometrica dei sedimenti indotte dall’apporto di
materiali grossolani.
Il periodo di vita che si è assunto per questo intervento è di almeno 20
anni, ma se non vengono modificate le attuali destinazioni urbanistiche
della fascia costiera, eseguendo i necessari interventi di manutenzione,
la spiaggia potrà essere conservata per un tempo molto più lungo.
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3.1 - Definizione della condizione iniziale
Fra gli studi di base per il progetto di riequilibrio delle spiagge sono stati
eseguiti rilievi batimetrici lungo 15 sezioni distanti 50 m l’una dall’altra e
con raffittimenti in prossimità delle opere, tali da rappresentare in modo
dettagliato la situazione precedente alla realizzazione dell’intervento. La
condizione dei fondali nell’intorno dei pennelli è stata definita con alcune sezioni parallele a riva che tagliano l’asse dei due pennelli alla profondità di 1, 2, 3 e 4 m.
3.2 - Monitoraggio dell’intervento al termine dei lavori
Sull’intero golfo di Cavo si prevede il controllo dell’evoluzione della linea
di riva e del profilo di spiaggia su breve e medio termine con rilievi ripetuti nel tempo. Verranno controllate anche le opere a scogliera per verificarne la loro efficienza nel tempo.
Verranno anche monitorate le modifiche che si verificheranno nei sedimenti presenti sui fondali e sulla spiaggia emersa a causa del mescolamento fra i materiali di riporto e le sabbie naturali di fondo.
Immediatamente dopo il completamento dei lavori nel 2007 è stato eseguito un rilievo completo della linea di riva e dei profili di spiaggia con le
stesse modalità adottate per il rilievo iniziale, in modo da poter eseguire
un confronto per sovrapposizione dei profili, che ha confermato i volumi
di materiale versato.
Il rilevo è stato esteso fino alla profondità di 6 m con 5 profili prolungati
fino alla profondità di 10. Una sezione di raccordo parallela a riva posizionata sui 3 metri consentirà una stima dell’errore inerente il rilievo ed
una migliore descrizione del fondale lungo la zona che potenzialmente
potrebbero nel tempo risentire dei versamenti per il rialzamento dei fondali.
Sempre in questa fase sono stati prelevati campioni per l’esecuzione
della analisi sedimentologiche cha hanno lo scopo principale di determinare la dispersione verso il largo dei materiali di riporto.
I due pennelli saranno rilevati con un profilo lungo l’asse longitudinale e
con sezioni trasversali a distanza di 25 m e comunque alla profondità di
1, 2 e 3 m.
3.3 - Rilevi periodici
I rilievi dovranno essere ripetuti, con diverse modalità, dopo sei mesi, un
anno, due anni, tre anni e sei anni dalla fine dei lavori. In particolare si
prevede di eseguire con maggior frequenza, e quindi con la cadenza
sopra riportata, il rilievo della linea di riva in quanto questa può essere
soggetta a variazioni più rapide e quindi apprezzabili anche dopo pochi
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mesi dal completamento delle opere. Al contrario, le caratteristiche granulometriche dei sedimenti e la morfologia dei fondali sono soggette a
variazioni più lente e quindi si potranno registrare risposte della spiaggia
più significative solo su intervalli di tempo più lunghi.
I profili batimetrici verranno effettuati in modo completo a partire da un
anno dal termine dei lavori insieme ad una nuova campagna di prelievi di
campioni del fondo.
Il rilevo completo (profili e prelievo di campioni) verrà ripetuto a 3 e 6
anni. Con queste cadenze saranno ripetuti anche i rilievi nell’intorno delle
opere a scogliera allo scopo di evidenziare eventuali problemi di erosione localizzata o scalzamento alle testate.
4 - Modalità di esecuzione dei rilievi
Il rilievo topografico e batimetrico eseguito per la redazione del progetto
costituisce la base per i successivi confronti e pertanto i rilievi di controllo devono essere eseguiti sugli stessi profili e con strumentazione e
metodologia che permetta un livello di precisione uguale o maggiore.
Per quanto riguarda il controllo della qualità dei sedimenti, sia per la definizione delle condizioni iniziali che per il controllo periodico, si prevede
di adottare le seguenti modalità:
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i campioni del fondo verranno prelevati, lungo 7 profili scelti nel rilievo iniziale in modo da rappresentare tutte le condizioni dei fondali
nella zona di intervento. I materiali saranno prelevati sulla battigia,
alla profondità di 1, 2, 3, 4 e 5 m. I campioni prelevati nell’area di battigia ed alla profondità di 1 m daranno informazioni sull’omogeneità
del materiale versato e sulle caratteristiche che esso assume dopo il
primo lavaggio ad opera del moto ondoso. Saranno prelevati almeno
42 campioni per mezzo di una benna e sottoposti ad analisi granulometrica con setacci ad intervalli di 0.5 phi. I risultati ottenuti verranno
riportati su carte in scala 1:2000 dove verranno evidenziate la dimensione media, la frazione fine, la classazione e le dimensioni del 1° percentile (frazione grossolana).
5 - Manutenzione delle spiagge
Durante la fase di costruzione della nuova spiaggia la linea di riva potrà
avanzare in modo uniforme di circa 20 m ma con le prime mareggiate il
profilo di spiaggia assumerà un andamento naturale e la spiaggia arretrerà progressivamente fino a raggiungere una configurazione di equilibrio che si ritiene possa essere raggiunta in 6 - 12 mesi a seconda dell’intensità delle mareggiate. I rilievi della linea di riva previsti nel piano di
monitoraggio hanno lo scopo di evidenziare i processi in atto e definire le
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modalità di manutenzione nei diversi tratti. Sulla base delle informazioni
di letteratura e di interventi eseguiti in Italia su ripascimenti artificiali
protetti, si stima che le perdite siano mediamente dell’ordine del 20% per
il primo anno e del 10% negli anni successivi quando il ripascimento è
eseguito con sabbia. I ripascimenti artificiali in ghiaia non sono così diffusi da poter fornire informazioni attendibili ma comunque le perdite
risultano più limitate. Si può pertanto prevedere che venga perduto nel
primo anno, prevalentemente per fenomeni di assestamento un volume
pari al 20%, (e di questo è già stato tenuto conto nel progetto incrementando di questa percentuale il volume dei materiali di riporto), e successivamente si prevede una perdita dell’ordine del 5-7% all’anno.
Per mantenere la funzionalità della spiaggia anche in relazione alla capacità di protezione della strada litoranea si prevede che risulterà necessario un intervento di manutenzione straordinaria dopo 3 anni con il riporto di 4500 mc di materiali. La progettazione di dettaglio con la ripartizione dei materiali nei diversi tratti del golfo potrà essere eseguita solo al
termine dei rilievi di monitoraggio previsti al terzo anno (tab. 1).
Tabella 1 - Cronoprogramma per le operazioni monitoraggio e manutenzione
6 - Conclusioni
La tipologia della nuova spiaggia ghiaiosa sicuramente presenta una conformazione ben diversa da quella di una spiaggia a granulometria sabbiosa, per la presenza di una cresta di berma alta almeno 50/70 cm e di
una battigia a forte pendenza. Ciò impone la necessità di una movimentazione artificiale post mareggiata, in particolare durante la stagione turistica. Sebbene una spiaggia costituita da ghiaia, in parte ancora spigolosa, sia meno appetibile per la balneazione, la nuova spiaggia è stata pienamente utilizzata già nell’estate del 2007 (fig. 8), anche per un evidente miglioramento estetico dell’interfaccia spiaggia/mare, dovuto alla
colorazione grigio chiaro del materiale utilizzato che fa sembrare più trasparente l’acqua costiera.
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Figura 8 - Utilizzo estivo e nuovo arredo urbano
Anche questo progetto, come quasi tutti gli interventi di difesa costiera,
non è stato immune di polemiche e di tentativi di boicottaggio (sia di singoli operatori che di associazioni socio-economiche o ambientaliste)
esplosi in una accalorata assemblea pubblica alla fine dell’agosto del
2005, in cui si chiese l’annullamento del bando di gara soprattutto per
una forte contrarietà all’uso della ghiaia e alla mancanza di fiducia nella
possibilità di un suo arrotondamento se non in tempi “geologici”.
7 - Appendice
Come tutti i progetti di opera pubblica i tempi tra l’espressione della
volontà di realizzare opera (a risorse economiche disponibili) e la conclusione dei lavori sono estremamente elevati sia per le procedure autorizzative (con o senza procedura di Valutazione di Impatto Ambientale) che
per la necessità di coinvolgere e/o ottenere il consenso delle popolazioni o delle categorie sociali, economiche e ambientaliste, che operano sul
territorio. Data la forte visibilità degli interventi effettuati sulla costa,
l’interesse delle comunità locali, il richiamo di osservatori, gli interventi
di difesa della costa trovano sempre (come per la gestione della
Nazionale di Calcio) numerosi “commissari tecnici” che rendono difficoltoso il lavoro dei progettisti e delle direzioni lavori (anche se in alcuni casi
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il confronto, se scevro da risentimenti mirati, può essere utile a cogliere
quelle dinamiche del mare che nessun studio matematico può totalmente rendere).
Per questo è parso utile rendere esplicito il quadro dei finanziamenti e
delle azioni per la realizzazione dell’intervento:
Finanziamenti:
Il costo complessivo dell’intervento risulta pari ad euro 2.866.099,7 così
suddivisi:
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Euro 832.000 nell’ambito del PRGIC;
Euro 444.744,64 stanziati dal Comune di Rio Marina;
Euro 1.589.355,36 stanziati dal M.A.T.T.M.
Iter amministrativo:
Progetto preliminare approvato con Delibera Giunta Provinciale n. 357
del 29/12/2003.
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Sulla base del progetto preliminare il 29/01/2004 è stato attivato il
procedimento di verifica di cui all’art. 11 della L.R. 79/98;
Studio su modello numerico per l’ottimizzazione delle opere della
difesa della costa;
Studio “Interventi di monitoraggio con stazioni fisse di controllo per
la verifica dello stato di conservazione della Posidonia e dei fondi duri
circostanti a seguito degli interventi di ripascimento della spiaggia di
Cavo”;
Indicazione circa la provenienza dei materiali e la compatibilità dei
trasporti con il sistema viario ed insediativo;
tempistica dell’intervento in relazione alle correnti marine ed alla stagione balneare, in modo da garantire la balneabilità delle acque e le
biocenosi marine;
indicazione sulle modalità più opportune di sistemazione dei fossi
attualmente tombati, in modo da garantire la massima compatibilità
della rete idrica con il progetto in esame.
Il procedimento di V.I.A. ha avuto inizio in data 29/07/2004 e l’emissione
del Decreto definitivo di cui all’art. 11 della LRT 79/98 è stato emanato il
15/10/2004.
Successivamente le azioni amministrative sono state:
1. Convocazione Conferenza dei servizi Preistruttoria al progetto definitivo per la Protezione della Spiaggia di Cavo in data 4/11/2004 ai
sensi dell’art. 10 della Legge n. 340/00;
2. Convocazione Conferenza dei servizi al progetto Definitivo per la protezione della spiaggia di cavo in data 20 dicembre 2004: alla conferenza dei servizi hanno partecipato: Comune di Rio Marina, Arpat di
Piombino, Soprintendenza beni Archeologici Firenze, Capitaneria di
Porto Portoferraio, Provincia di Livorno Settore Viabilità, Ministero
Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare
delle Infrastrutture e dei Trasporti Servizio integrato Toscana Umbria, Enel Direzione Distribuzione Toscana - Firenze, Associazione
per la Difesa Ambientale e la qualità della vita a Cavo; la conferenza si
è chiusa acquisendo parere favorevole dagli intervenuti;
3. Presentazione del Progetto Definitivo alla cittadinanza di Cavo il
13/01/2005 con conferenza pubblica;
4. Approvazione Progetto Definitivo atto n. 26 del 01/02/2005;
5. Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 208 del 29/07/2005
“Schema di convenzione tra la Provincia di Livorno e Comune di Rio
Marina per la gestione tecnico - Amministrativa - Contabile per i lavori “Protezione spiaggia di Cavo” e conferimento atti conseguenti”;
6. Approvazione Progetto Esecutivo intitolato “Protezione della Spiaggia
di Cavo” indizione di gara a mezzo asta pubblica Determinazione n.
142/MA data 06/08/05, registro generale n. 460 MA data
08/08/2005;
7. Bando di gara in pubblicazione sito del Comune di Rio Marina e quotidiani dal 24/08/2005 al 08/10/2005;
8. Esperimento di gara l’11/11/05 e aggiudicazione provvisoria all’impresa Sales S.p.A. con ribasso percentuale del 24,75 per cento per un
importo complessivo dei lavori euro 1.545.116,56;
9. Consegna lavori in data 19 gennaio 2006;
10. Organizzazione del cantiere e inizio lavori dal 26/01/2006;
11. 1° stato di avanzamento dei lavori in data 20 giugno 2006;
12. 2° stato di avanzamento dei lavori in data 14 novembre 2006;
13. 3° stato di avanzamento dei lavori in data 23 maggio 2007;
14. Inaugurazione della nuova spiaggia in data 14 luglio 2007;
15. Entro il maggio 2008 è previsto il posizionamento dei rimanenti 3000
mc di ghiaia cava e chiusura formale dei lavori.
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