Poesie - Leggere.Pavia

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Poesie - Leggere.Pavia
POESIE
Segnalate da: Luca Rognone, Betti Verri, Maria Teresa Camera, Gipo Anfosso, Daniela
Bonanni …
“La poesia è l’arte che dona al suono delle parole un corpo: il nostro. Emozioni e affetti si
risvegliano a quel suono dentro di noi, e ci restituiscono a noi stessi e al mondo” Daniela
Marcheschi
PABLO NERUDA
Forse ricorderai quell’uomo magro / che uscì dall’oscurità come un coltello / e prima che
sapessimo, sapeva: / vide il fumo e decise che veniva dal fuoco.
La pallida donna dalla chioma nera / sorse come un pesce dall’abisso / e tra i due levarono contro
l’amore / una macchina armata di denti numerosi.
Uomo e donna divelsero monti e giardini, / scesero ai fiumi, s’arrampicarono per i muri,
spinsero sui monti la loro atroce artiglieria.
L’amore seppe allora di chiamarsi amore. / E quando sollevai i miei occhi al tuo nome
il tuo cuore d’improvviso dispose la mia strada.
Due amanti felici fanno un solo pane, / una sola goccia di luna nell'erba, /lascian camminando due
ombre che s'uniscono, / lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno: /non s'uccisero con fili, ma con un aroma / e non spezzarono la
pace né le parole./ E' la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti, / gli regala la notte i suoi petali felici, / hanno diritto a tutti i
garofani. / Due amanti felici non hanno fine né morte, / nascono e muoiono più volte vivendo, /
hanno l'eternità della natura
Perché tu possa ascoltarmi / le mie parole / si fanno sottili, a volte / come impronte di gabbiani
sulla spiaggia…
Per il mio cuore basta il tuo petto / per la tua libertà bastano le mie ali /
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo / ciò che stava sopito sulla tua anima.
Fabrizio De Andrè Khorakhané (il finale)
Poserò la testa sulla tua spalla / e farò / un sogno di mare / e domani un fuoco di legna / perché
l'aria azzurra / diventi casa.
Chi sarà a raccontare / chi sarà / sarà chi rimane. / Io seguirò questo migrare / seguirò / questa
corrente d'ali ..
Giorgio Caproni - Iscrizione Freschi come i bicchieri / furono i suoi pensieri. / Per lei torni in onore / la rima cuore e amore:
Pinin Carpi: Un papà di notte alla finestra
… Il mio pensiero vola / a colpi di gioia / e sono così contento / che mi addormento nel vento.
Amelia Rosselli : ma non ebbe paventato la gioia / che già s’accostava alla noia
Cesare Pavese: Anche tu sei l’amore
Anche tu sei l’amore. / Sei di sangue e di terra / come gli altri. Cammini / come chi non si stacca /
dalla porta di casa. / Guardi come chi attende / e non vede. Sei terra / che dolora e che tace /.
Hai sussulti e stanchezze, / hai parole – cammini / in attesa. L’amore / è il tuo sangue – non altro.
Giovanni Raboni: Di quello che ho nel cuore
Di quello che ho nel cuore / parlo poco, mi frena la paura. / E voglio e soffro, e mi farà morire / la
cosa che la lingua non sa dire…
Roberto Piumini: Occhi grandi
Occorrono occhi grandi / per la linea del mare.
Occorrono occhi grande/ per le stelle del cielo.
Occorrono occhi grandi / per guardare un amore.
Eugenio Montale: Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale / e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni
gradino. / Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio./ Il mio tuttora, né più mi occorrono / le
coincidenze, le prenotazioni, / le trappole, gli scorni di chi crede, / che la realtà sia quella che si
vede….
William Shakespeare: Chi sei tu, che nel buio della notte osi inciampare nei miei più profondi
pensieri?
Erri De Luca: DUE
Quando saremo due saremo veglia e sonno / affonderemo nella stessa polpa / come il dente di latte
e il suo secondo, / saremo due come sono le acque, le dolci e le salate, / come i cieli, del giorno e
della notte, / due come sono i piedi, gli occhi, i reni, / come i tempi del battito / i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà / saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno, / uno sarà l'uguale di nessuno / e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due /cambierà nome pure l'universo / diventerà diverso.
Perluigi Cappello - da “Mandate a dire all’Imperatore”
…Scriverti è facile; e se potessi verserei / la conoscenza tutta intera delle nuvole / la punteggiatura
del cosmo / la forza dei sette mari, i sette mari in te / nel bicchiere dei tuoi giorni incorrotti …
…La bocca è un’alba schiusa / la meraviglia è nelle cose guardate / giri una corolla tra l’indice e il
pollice / l’imprecisione del gesto lascia splendore
Senza di te, con te /un passo indietro,un passo avanti / allungando la mano / con la forza del ramo
dove si addensa il cielo / con il viaggio degli occhi nel mondo / a poco a poco ci troveremo una
notte, / guardando di noi ciò che non resta, / dentro un vago splendore di luna, là fuori, nel cuore, /
dentro la luce .
Tra il mio sguardo e il tuo / lo stupore del mio / caduto sulle ginocchia per vedere / come stanno le
nuvole / e come le nuvole cambiano quando stiamo davvero.
… Era aprile e pensavo di essere / più piccolo del firmamento / che non sei tu, non sono io, / lo
splendore di un sentiero tracciato / dentro il mio nome e il tuo.
Anello: Quando la passione dura, tutto un mondo scompare / e la tua mano non è più la tua mano /
e la mia mano non è più nella tua. / Quando sto con il mio silenzio nel tuo / il mio silenzio splende
di giovinezza / e un mondo – che era nascosto – riappare
Due: Lascio la camera com’era quando era nei tuoi occhi, / incontrarti è il sapore che trattengo nel
sorso di caffè / Tra il piacere e quel che resta del piacere / il mio corpo sta come un posto dove si
piange / perché non c’è nessuno. / Un giorno settembre era limpido e ventoso / il silenzio
ammutoliva, la terra tornata al cielo.
Emily Dickinson – trad. di Barbara Lanati
Per fare un prato ci vuole un trifoglio / e un'ape, un trifoglio e un'ape / E se saran poche le api /
basteranno i sogni.
Bianca come una Pipa Indiana / rossa come una Lobelia scarlatta / magica come la luna a
mezzogiorno / un'ora di febbraio
Alcuni dicono che / quando è detta, / la parola muore. / Io dico invece / che proprio quel giorno /
comincia a vivere
Se avessimo ali / per sfuggire al ricordo / molti volerebbero / abituati a cose più lente. / Gli uccelli
sgomenti /scruterebbero l'interminabile schiera / di uomini in fuga / dalla mente dell'uomo
Morbido come un massacro di soli / trucidati dalle sciabole della notte …
Questi giorni febbrili – portarli alla foresta /dove fresche intorno al muschio strisciano le acque - /
Dove l'ombra è l'unica cosa che devasti la quiete. / A null'altro che a questo sembra, a volte, che
tutto si riduca.
La “Speranza” è quella cosa piumata - / che si viene a posare sull'anima - / Canta melodie senza
parole -/ e non smette – mai. / E la senti – dolcissima – nel vento / E dura deve essere la tempesta
- / capace di intimidire il piccolo uccello /che ha dato calore a tanti –
Io l'ho sentito nel paese più gelido - / e sui mari più alieni - / Eppure mai, nemmeno allo stremo, /ha
chiesto una briciola – di me.
JACQUES PREVERT : I ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi / Contro le porte della notte / E i passanti che passano li
segnano a dito / Ma i ragazzi che si amano / Non ci sono per nessuno / Ed è la loro ombra soltanto/
Che trema nella notte / Stimolando la rabbia dei passanti / La loro rabbia il loro disprezzo le risa la
loro invidia. /I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno. / Essi sono altrove molto più lontano
della notte / Molto più in alto del giorno / Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
Questo amore : Questo amore / Così violento / Così fragile / Così tenero / Così disperato.
Questo amore / Bello come il giorno / E cattivo come il tempo / Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero / Questo amore così bello / Così felice / Così gioioso / E così beffardo
Tremante di paura come un bambino nel buio / E così sicuro di sé / Come un uomo tranquillo nel
cuore della notte.
Questo amore che faceva paura agli altri / Che li faceva parlare / Che li faceva impallidire
Questo amore spiato / Perché noi lo spiavamo / Perseguitato ferito calpestato ucciso negato
dimenticato / Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato/.
Questo amore tutto intero / Ancora così vivo / E tutto soleggiato / È tuo / È mio …
Parigi di notte:Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte / Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi / L'ultimo per vedere la tua bocca /
E tutto il buio per ricordarmi queste cose / Mentre ti stringo fra le braccia.
Alicante
Un'arancia sul tavolo / Il tuo vestito sul tappeto / E tu nel mio letto / Dolce dono del presente/
Frescura della notte / Calore della mia vita.
Kavafis
Se per Itaca volgi il tuo viaggio/ fa voti che ti sia lunga la vita / e colma di vicende e conoscenze .…
… Fa voti che ti sia lunga la via. / E siano tanti i mattini d’estate / che ti vedano entrare ( e con che
gioia allegra) / in porti sconosciuti prima …
Farla non puoi, la vita / come vorresti? Almeno questo tenta / quanto più puoi: non la svilire
troppo / nell’assiduo contatto della gente, / nell’assiduo gestire e nelle ciance …
Ricorda non solo quanto fosti amato, corpo / non soli i letti sopra cui giacesti, / ma anche quei
desideri che per te / brillavano negli occhi apertamente, / tremavano nella voce – resi vani / da
qualche impedimento casuale …
Edgard Lee Master traduzione di Fernanda Pivano
Hernest Hyde
La mia mente era uno specchio; / vedeva ciò che vedeva, sapeva ciò che sapeva. /
In gioventù la mia mente fu proprio uno specchio / in un vagone che fuggiva veloce / afferrando e
perdendo squarci di paesaggio.
Poi col tempo / grandi graffi si incisero sopra lo specchio / lasciando che il mondo esterno vi
entrasse / e lasciando che vi affiorasse il mio io più segreto.
Perché questa è la nascita dell’anima nel dolore / una nascita con guadagni e perdite.
La mente vede il mondo come una cosa staccata, / e l’anima rende il mondo una cosa sola con se
stessa. / Uno specchio graffiato non riflette immagini / e questo è il silenzio della saggezza.
George Gray
… l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno/ il dolore bussò alla mia porta e io ebbi paura/
l’ambizione mi chiamò ma io temetti gli imprevisti/.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita .
E adesso so che bisogna alzare le vele / e prendere i venti del destino / dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia / ma una vita senza senso è la tortura /
dell’inquietudine e del vano desiderio / è una barca che anela al mare eppure lo teme.
Discorso del viaggiatore di Michael Krüger
E’ ancora libero questo posto? Posso sedermi? / Sono in viaggio da un bel po’. Le mie scarpe /
hanno sottratto alla ghiaia l’epos della strada, / all’asfalto il suo sospiro oleoso. Ho preso sempre
strade che avevano tracciato altri, / ogni pietra un ricordo di precedenti viandanti.
Ho sentito il freddo e il calore non conquistabile, / riconosciuto la sfortuna dagli occhi brillanti.
L’amore non mi ha trattenuto. E il dolore / mi correva accanto e non voleva sorpassi.
Canzoni ho ascoltato e anche prose, / mai sono inciampato su una rima. Ho incontrato gente
che aveva risolto il problema della morte, / altra che credeva ancora all’immortalità.
Ciò che i miei predecessori hanno lasciato cadere / l’ho raccolto, ecco perché il mio zaino è cosi
pesante.
Ora che mi riavvicino all’inizio, / i miei piedi non ce la fanno. Sono stanco, /non ci vedo quasi più,
il viaggio mi è costato gli occhi. /Se lei permette, prendo un pezzo di pane / e un po’ di vino. Grazie.
Adesso mi sento / quasi come a casa.
Pedro Solinas La voce a te dovuta “ Non ho bisogno di tempo
Non ho bisogno di tempo / per sapere come sei: /conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere / là dove taci, o nelle / parole con cui taci?
Chi ti cerchi nella vita /che stai vivendo, non sa / di te che allusioni, /pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all'indietro / in ciò che hai fatto, prima, /sommare azione a sorriso, /anni a nomi, sarà
come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta. /Ti ho conosciuto, improvvisa, / in quello squarcio brutale
di tenebra e luce, / dove si rivela il fondo / che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora, /nuda ormai dell'equivoco, / della storia, del passato, / tu, amazzone
sulla folgore, / palpitante di recente / ed inatteso arrivo, sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco, / che nel tuo amore chiudo gli occhi, / e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla / a quella luce lenta e sicura / con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanno conti / e si crede di vedere / chi tu sia, o mia invisibile.
Fabrizio De Andrè: Un Chimico da “Non al denaro, non all’amore né al cielo”…
… primavera non bussa / lei entra sicura / come fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne / i capelli di grano / che paura,che voglia / che ti prenda per mano /
che paura, che voglia che / ti porti lontano …
Augusto Frassinetti
Ho impiegato ottant’anni / di lavoro mentale / per scoprire che l’uomo / è un bambino andato a
male
Nazim Hikmet
Il più bello dei mari / È quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli / Non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni / Non li abbiamo ancora vissuti.
E quello / Che vorrei dirti di più bello / Non te l’ho ancora detto
Julio Cortazar - Ti amo - Trad. di Milton Fernandez
Ti amo per ciglia, per capello, t’impugno in candidi
androni dove non s’avventurano i giochi della luce,
questiono ogni tuo nome, ti strappo con premura di cicatrice,
ti immergo nei capelli ceneri di lampo
e nastri addormentati dalla pioggia.
Non voglio che tu abbia una forma, che tu sia
scrupolosamente ciò che arriva dopo la tua mano,
perché l’acqua, considera l’acqua, e i leoni
si sciolgono nello zucchero della fiaba
e i gesti, quella architettura del nulla,
accendono le loro lampade a metà di ogni incontro.
Il mattino è la lavagna nella quale t’invento e ti disegno,
pronto a cancellarti, no, non sei così, nemmeno
sono tuoi quei capelli lisci, quel sorriso.
Cerco la tua cifra, il bordo della coppa dove il vino
è al contempo sia luna che specchio,
cerco quella linea che fa tremare un uomo
in una galleria di museo.
E poi ti amo, e fa tempo e freddo.
Pablo Neruda
Es como una marea, / quando ella clava en mi / sus ojos enlutados,
cuando siento su cuerpo / de greda blanca y movil / estirarse y latir junto al mio,
es como una marea, / quando ella esta a mi lado
Ernesto “Che” Guevara – Evocazione – Poesia inedita di addio ad Aleida March -trad. di Milton
Fernandez
La mia unica al mondo
ho estratto di nascosto dalla dispensa di Hikmet questo unico verso innamorato,
per lasciarti l’esatta dimensione del mio affetto.
Ciò nonostante,
nel labirinto più profondo della lumaca taciturna
si stringono e combattono gli estremi del mio spirito:
tu e TUTTI.
Quei TUTTI che mi chiedono la consegna totale,
che la mia sola ombra annerisca il cammino!
Ma senza truccare codici d’amore sublimato
ti porto di nascosto nel mio sacco di viaggio.
(Nella mia borsa di viaggiatore insaziabile io ti porto
come il pane nostro di ogni giorno).
Esco ad innalzare primavere di sangue e di calcina
e ti lascio, nell’incavo della mia assenza,
questo bacio senza dimora conosciuta.
Ma non mi è stata predetta la piazza riservata
alla marcia trionfale della vittoria
e il sentiero che porta al mio cammino è cosparso di ombre già funeste.
Se sono destinato all’oscuro fosso delle fondamenta,
mettilo da parte nell’archivio confuso del ricordo;
usalo nelle notti di lacrime e di sogni…
Addio, mia unica,
non tremare davanti alla fame dei lupi
né al freddo da steppa dell’assenza;
cammini acanto a me, dalla parte del cuore,
insieme andremo avanti fino a quando
sfumerà la rotta …
RABINDRANATH TAGORE
Vieni, Primavera,
imprudente amante della terra,
fa anelare ad esprimersi
il cuore della foresta!
Vieni in raffiche irrequiete
dove i fiori sbocciano improvvisi
e fa spuntare nuove foglie!
Scoppia, come una rivolta di luce,
attraverso la veglia della notte,
attraverso il buio silenzio del lago,
attraverso la prigione sotto la polvere,
proclama la libertà
per i semi tenuti in catene!
Come la risata di un fulmine,
come il grido d’una tempesta,
irrompi nella città rumorosa;
libera parole soffocate,
dà vigore alla nostra fiacca battaglia,
e conquista la morte
Jorge Luis BORGES – I Giusti
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire,
chi è contento che sulla terra esista la musica..
chi scopre con piacere una etimologia..
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma..
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla luna ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
Gioconda Belli
Uno sciopero di braccia, di gambe, di capelli, / uno sciopero che nasca in ogni corpo.
Voglio uno sciopero / di operai, di colombe / di autisti, di fiori / di tecnici, di bambini /
di medici, di donne.
Voglio un grande sciopero, / che arrivi sino all’amore.
Uno sciopero dove si fermi tutto, / l’orologio, le fabbriche / lo stabilimento, le scuole
l’autobus, gli ospedali / la strada, i porti.
Uno sciopero di occhi, di mani, di baci.
Un grande sciopero dove non sia permesso respirare, / uno sciopero dove nasca il silenzio
per ascoltare i passi / del tiranno che si allontana.