il libro d`artista fra tradizione e innovazione
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il libro d`artista fra tradizione e innovazione
Saranno esposte opere di: Dalle pagine alle pareti Gianna Bentivenga, “InSigna” Maria Pina Bentivenga, “InSigna” André Beuchat, “Alma Charta” Catherine Bolle, “Éditions Traces” Lorella Cappanera, “Cappazeta edizioni” Alberto Casiraghy, “Pulcinoelefante” Isabella Ciaffi, “Eugrafia” Umberto Giovannini, “Opificio della Rosa” Lucio Passerini, “il Buon Tempo” Laura Pitscheider, “La stanza dell’anima” Luciano Ragozzino, “Il ragazzo innocuo” Il libro e la gravure ieri a Bologna Renato Bruscaglia Pirro Cuniberti Luciano De Vita Carlo Gajani Paolo Manaresi Luciano Minguzzi Concetto Pozzati Sergio Romiti Ilario Rossi Sergio Vacchi L’ARIETE ARTE CONTEMPORANEA Dalle pagine alle pareti 19 marzo – 12 aprile 2016 IL LIBRO D’ARTISTA FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE Via D’Azeglio 42 Bologna orario lun gio ven sab 15.30 19.30 mar mer 15.30 17.30 Info 348 9870574 | www.galleriaariete.it la mostra sarà aperta sabato 19 marzo alle 18 con un saluto del prof. Gino Ruozzi agli artisti e a tutti gli intervenuti ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA SALA CLEMENTINA Il libro e la gravure ieri a Bologna 28 aprile – 30 maggio 2016 Via Belle Arti 54 Bologna orario mar-mer 9-13.30; gio-dom 14-19 info 335 6197440 la mostra sarà aperta giovedì 28 aprile alle 17:30 con un indirizzo di saluto del prof. Andrea Emiliani IL LIBRO D’ARTISTA FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE Il progetto nasce da un’idea di Maria Gioia Tavoni, a seguito della ricerca per il volume pensato e scritto con Barbara Sghiavetta, Guida per bibliofili affamati (Bologna, Pendragon, 2014). I numerosi corollari legati a quell’esperienza, compreso il Forum organizzato soprattutto da Anna Buoninsegni e tenutosi a Gubbio nell’ottobre del 2015, hanno confermato l’opportunità di tornare a osservare da vicino l’universo del libro d’artista, un tema che conosce in tutta Europa una preziosa reviviscenza e che in Italia attende invece di essere valorizzato. Si è pensato, in particolare, al libro di stampa manuale, per quell’aura di fascino quasi alchemico che ruota intorno agli stampatori al torchio, ma soprattutto per rilanciare una realtà che in Italia gode di una tradizione secolare, capace di aver dato frutti straordinari fino agli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Ed è proprio nel secolo digitale che la stampa al torchio torna quasi ad imporsi. Nei suoi caratteri di manufatto originale, il libro stampato a mano non teme l’ebook, anzi, se ne smarca completamente: dove il libro elettronico spicca per funzionalità e portabilità, il libro, uscito dalla platina, recupera i valori estetici che un ebook non potrà mai vantare: dai valori tattili della grana della carta al piacere non solo visivo di un’incisione originale incastonata tra i caratteri del testo. In definitiva, per un ebook a larga diffusione e di pronto uso, ci potrà pur sempre essere uno handbook che si fa ammirare per la sua rarità e diventa, nei casi migliori, uno splendido esemplare di libro d’artista. I propositi insiti in questi assunti sono stati accolti, migliorati, corroborati grazie agli interventi di Andrea Emiliani, presidente dell’Accademia Clementina di Bologna, Patrizia Raimondi, titolare della locale galleria L’Ariete artecontemporanea, di Pierluca Nardoni, critico d’arte, i quali non solo hanno contribuito a far nascere il progetto complessivo, ma lo hanno coltivato, e con la loro collaborazione, lo hanno tradotto nelle due esposizioni legate da un profondo e intimo rapporto dialettico. La prima mostra, Dalle pagine alle pareti, si terrà presso la galleria L’Ariete artecontemporanea dal 19 marzo al 12 aprile e vedrà protagonisti alcuni artisti che da un ventennio si distinguono nel campo della grafica, sia sul- la scena nazionale, sia in quella internazionale. Si tratterà esclusivamente di artisti che siano nel contempo anche editori di sé medesimi, oltre che editori tout court della microeditoria di pregio. Ed è una scelta precisa, al fine di porre sotto i riflettori una manifattura di altissima qualità, capace di coniugare l’aspetto artistico con le virtù economiche dell’autoproduzione, mai quanto in questi tempi avvertite come salutari. Ci sarà spazio, dunque, per un’artista assai nota come la svizzera Catherine Bolle, creativa poliedrica che spinge la pratica dell’incisione a uscire dal foglio e a farsi installazione e design, salvo poi rientrarvi nelle sue Éditions Traces, dove raccoglie alcune delle voci più originali della letteratura francofona per dar vita ai suoi libri d’artista colmi di materiali eterogenei, dal legno sino al vetro. Esempio diverso di microeditoria di qualità ma di pari interesse sarà costituito da Alberto Casiraghy, che con le sue edizioni Pulcinoelefante ha impreziosito i lavori di una poetessa come Alda Merini e si è fatto egli stesso autore di sagaci componimenti nella misura breve dell’aforisma, oltre che decoratore librario dalla fantasia degna di Bruno Munari. E ancora lo svizzero, ma da molti anni in Italia, André Beuchat, le cui incisioni, sia legate al libro sia da esso disgiunto, si impongono da anni nel panorama non solo nazionale, o Laura Pitscheider, i cui libri, quasi sempre in copia unica, sono esposti nelle maggiori gallerie europee. Altri artisti- tipografi/editori assai affermati, quali Isabella Ciaffi, le sorelle Bentivenga, tutte reduci da importanti successi non unicamente italiani, così come la duttile Loretta Cappanera, e i rinomati Lucio Passerini, Luciano Ragozzino, i cui legni e le cui acquaforti girano il mondo, ed infine Umberto Giovannini, anch’egli noto artista e alfiere dei mestieri del libro all’estero, completeranno la rassegna, presentando esempi di editoria manuale abbinati ad alcune stampe originali che “voleranno” sulle pareti della galleria, a dar conto del fecondo, spesso intrinseco rapporto, tra l’opera d’arte “pura” e quella applicata al manufatto librario. La seconda mostra, dal titolo Il libro e la gravure ieri a Bologna, sarà ospite invece della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Bologna dal 28 aprile al 30 maggio (Sala Clementina) e si proporrà di illustrare le esperienze del libro d’arte che proprio a Bologna tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta del Novecento comprendevano le opere di importanti artisti, allievi dell’im- pareggiabile Giorgio Morandi, come Ilario Rossi, Luciano Minguzzi, Luciano De Vita, Pirro Cuniberti, o di un erede d’elezione quale Paolo Manaresi, o ancora di illustri forestieri che hanno inaugurato fecondi rapporti con le fonti felsinee come Renato Bruscaglia, senza contare la presenza di artisti d’estrazione altra e da subito antagonista al verbo morandiano, quali Sergio Vacchi e Concetto Pozzati. Sarà un’occasione per osservare da vicino quanto le scelte dei testi, da parte di questi grandi autori, siano ora in linea con la loro poetica, ora un’autentica sfida, nonché quanto esse consentano di leggere in controluce le vicende degli stili del secondo dopoguerra bolognese: dal tratto agile ma ancora naturalistico di Manaresi alla forza espressionista di Minguzzi, dal segno metamorfico e orrifico di De Vita alla figurazione “pop” venata di accenti surreali di Pozzati. L’intento di questa esposizione sarà dunque più storico, avvertito tuttavia come necessario al fine di riannodare i fili di un legame col libro d’artista e in particolare con l’incisione che la città felsinea pare aver dimenticato ma che, come si vedrà, brucia ancora vivacemente sotto le ceneri della trascuratezza. Comitato scientifico e organizzatore di entrambe le iniziative: Fabio Roversi Monaco, presidente dell’Accademia di Belle Arti Andrea Emiliani, presidente dell’Accademia Clementina Mario Scalini, direttore del Polo Museale regionale Emilia-Romagna Enrico Fornaroli, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna Elena Rossoni, direttrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna Andrea Battistini, Università di Bologna Patrizia Raimondi Maria Gioia Tavoni Isabella Ciaffi Pierluca Nardoni Marco Franceschini