I consegnamenti d`arme sotto Madama Cristina di Francia Duchessa

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I consegnamenti d`arme sotto Madama Cristina di Francia Duchessa
Michelangelo Ferrero
I consegnamenti d’arme sotto
Madama Cristina di Francia Duchessa di Savoia1
Cristina di Borbone, figlia del re di Francia Enrico IV e di Maria de’ Medici, era nata a Parigi il 10 febbraio
1606. Sposò Vittorio Amedeo I, Principe di Piemonte e figlio di Carlo Emanuele I, Duca di Savoia, il 10
febbraio 1619. Morto Carlo Emanuele I il 26 luglio 1630, Vittorio Amedeo I fu chiamato a governare il suo
Stato in un momento di grande difficoltà. Un governo non di lunga durata perché troncato dalla sua morte
il 7 ottobre 1637. Cristina, prima Madama Reale, diventò quindi reggente fino al 18 giugno 1648 quando
rimise, al figlio Carlo Emanuele II, il governo dello Stato.
Durante la sua reggenza concesse le seguenti arme:
MANASSERO Gerardino e Stefano, di Mondovì.
Con lettere del 10 marzo 1643.
ARMA: partito al primo d’argento; al secondo d’azzurro, carico
di una stella d’oro di sei raggi sormontante un crescente
d’argento.
MONETTI Marc’Antonio, Giuseppe, Sebastiano, Andrea,
Domenico ed Alessandro, di Grugliasco; figli del fu Alessandro,
Aiutante di Camera del Principe Cardinal Maurizio di Savoia.
(consegnavano l’arma usata).
ARMA:
d’azzurro con tre piante d’ulivo d’oro noderoso, su di un
monte di verde; col capo di argento caricato di un’aquila di
nero coronata di rosso.
BISTORTO Giacomo.
Con lettere del 12 aprile 1646.
ARMA: d’azzurro a due cheveroni ondati d’argento,
accompagnato da tre stelle d’oro.
ELMO: chiuso in profilo. CIMIERO: una vite con frutti al naturale
appoggiata ad un palo.
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MOTTO: NEC CONTENTA DESIT
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Cfr. Gaudenzio CLARETTA, Storia della Reggenza di Cristina di Francia duchessa di Savoia, Parte II, Torino MDCCCLXIX. Si ringrazia
FEDERICO BONA per aver autorizzato l’uso degli stemmi. Il timbro (elmo, svolazzi) e cimiero, sono stati aggiunti dall’autore.
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Provabile errore di stampa: CONTENTA per CONTORTA.
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BENEDETTO Giò Matteo, di Torino.
Con lettere del 4 settembre 1646.
ARMA: d’oro ad una pianta di cardo benedetto verde con frutti
al naturale con il capo d’azzurro carico di tre stelle d’oro.
CIMIERO: una stella con splendore.
MOTTO: NITORE ET LVCE
GIUSIANA Giuseppe Maria, Consigliere, Senatore ed Avvocato
Generale Fiscale; e ad Antonio Maria, Medico; Marco Antonio
e Chiaffredo Maria, figli del fu Gioffredo, suoi nipoti.
Con lettere del 12 aprile 1648.
d’oro spaccato, il primo carico di un’aquila di nero
coronata dello stesso; il secondo con tre bande d’azzurro
cariche di quattro stelle d’argento di sei raggi 1-2-1.
CIMIERO: un’aquila in profilo nera, coronata del medesimo.
MOTTO: PACE ET BELLA
ARMA:
BOTTEL Abele, Consigliere di Stato e Referendario Ordinario
della Signatura, de’ Signori Pari nel Ducato di Aosta, figlio di
Nicolò, Vice Balivo e Luogotenente Generale del Ducato.
ARMA:
d’azzurro al leone d’argento, attraversante il tutto una
fascia di rosso, carica di tre stivaletti d’argento con gli speroni.
CIMIERO: un leone nascente d’argento.
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ROSANO Agostino.
Con lettere del 20 giugno 1647.
ARMA: d’oro, alla fascia d’azzurro accompagnata in capo di un
leone illeopardito passante di rosso ed in punta da tre piante di
rosa fiorite al naturale.
CIMIERO: una mano impugnante una spada intrecciata da un
ramo di rose.
MOTTO: AMORE ET TIMORE
ROSSO Giacomo, di Oglianico.
Con lettere del 21 giugno 1647.
Arma: d’azzurro ad un leone d’oro, armato e linguato di
[rosso?] con una stella del medesimo nel capo.
CIMIERO: un leone nascente con una palma.
MOTTO: VIRTVTE ET FORTVNA
SURVILLE Giovanni di Grenoble, Capitano, Alfiere nell’esercito
del Re [di Francia], Luogotenente e Capitano sotto il Duca di
Crequi ed il Cardinale Della Valletta, insignito della Croce dei
Santi Maurizio e Lazzaro.
Con lettere del 16 giugno 1643.
d’azzurro al cuor d’oro, al capo di damasco rosso carico
di una croce dei Santi Maurizio e Lazzaro.
CIMIERO: una colomba d’argento che sostiene col becco un
ramo d’ulivo.
MOTTO: EX VIRTVTE HONOR
ARMA:
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LEONE Ludovico, Conte di Beinasco ed Ostana; e Pietro suo
fratello. Arma appartenuta al padre Decio, Primo Presidente
della Camera il 7 settembre 1626.
ARMA:
inquartato al 1° ed al 4° di rosso ad un leone rampante
d’oro, traversato da 1 e 2; al 2° e 3° bandato d’argento e di
rosso.
CIMIERO: una vergine nascente tenente nel braccio sinistro una
catena qual regge detto scudo.
MOTTO: TEPENDO OMNIS FORTITVDO VINCITVR
TRABUCCO Ludovico, Tenente Capitano della Compagnia
Colonnella di Corazze del fu Conte di Verrua, figlio di Giovanni
Antonio già Generale delle Finanze. (consegnava l’arma della
sua famiglia).
ARMA:
partito, fasciato e contro fasciato d’argento e di rosso,
con un palo del primo attraversante e posto sul tutto, il capo
d’oro carico di un’aquila di nero.
SANTA CROCE Stefano, Primo Chirurgo di Cristina Duchessa di
Savoia.
ARMA:
di nero ad un leone d’argento coronato d’oro tenente
una palma dello stesso.
COLOMBO Giovanni, Emolumentatore della Ducal Camera dei
Conti. Creato nobile “in un” con i figli ed i fratelli Filliberto,
Giuseppe, Claudio e Bernardino.
Con lettere del 20 maggio 1645.
ARMA: d’azzurro ad una fascia ondata d’argento tratteggiata di
nero sostenendo una palla d’oro.
CIMIERO: una colomba
MOTTO: ASTVTIAM SIMPLICITATE TEMPERO
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TABASCIO Giorgio Nicolò ed Antonio.
Con lettere del 25 maggio 1645.
ARMA: d’azzurro con una banda d’argento carica di tre rose di
rosso, accompagnata da due stelle di sei punte d’oro, una in
capo, l’altra in punta.
CIMIERO: un braccio armato e mano impugnante una spada
nuda, elevata in alto.
MOTTO: DEO ET PRINCIPI
SERRETTO Vincenzo, Insinuatore della Città di Mondovì.
Con lettere del 30 maggio 1642.
ARMA: d’oro, inquartato da due filetti d’oro (?), il 1° e 4°
un’aquila coronata di nero; al 2° e 3° una banda di rosso carica
di tre teste di cervo d’argento.
ELMO: in profilo, ornato di tortiglio e di festoni pendenti e
svolazzanti ai lati, del blasone.
CIMIERO: un cervo nascente, con le corna di più rami e collare
d’oro.
MOTTO: DES AD ME (posto in alto)
CAGNOLO Emanuele, figlio del conte Centorio, Governatore di
Monmegliano. (consegnava arma).
ARMA: uno scudo scaccheggiato d’argento e di rosso ed il capo
d’oro carico di un’aquila di nero membrata e coronata di rosso.
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CIMIERO: una ninfa di tre visi due in profilo e l’altro in faccia ,
tenente nella destra una custodia d’oro e nella sinistra un
compasso d’argento.
MOTTO: MAIOR PRVDENTIA FATO
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Rappresentazione allegorica della Prudenza, la posizione del viso indica passato (volto a sinistra), presente (volto frontale) e
futuro(volto a destra). Il riferimento si ripete nel motto: MAIOR PRVDENTIA FATO.
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