Scuola di Tiro a Segno Analisi delle Rosate

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Scuola di Tiro a Segno Analisi delle Rosate
Scuola di Tiro a Segno
Analisi delle Rosate
Questa discussione mi è stata richiesta su un famoso gruppo di discussione italiano, che si occupa di
tiro sportivo e di armi in generale; ho cercato di fare del mio meglio...
La base di discussione è l'analisi della propria rosata per correggere i propri errori; parliamo, come
sempre per quello che mi riguarda, di pistole; ovviamente possono essere a fuoco o ad aria
compressa, sportive (in senso stretto) o da difesa... cambierà magari l'entità dell'errore misurato
tramite la rosata, ma i concetti restano validi.
Tanto per essere chiari fin da subito... negli esempi mi riferisco ad un tiratore destro che spara ad
una mano, in posizione "accademica"; i mancini dovranno leggere tutto... allo specchio, mentre per
il tiro a due mani... se ne può parlare in separata sede.
E... ricordate: dove in molti vedono soltanto un problema, qualcuno scopre un'opportunità di
vittoria.
La rosata perfetta
La rosata perfetta è quella uniformemente dispersa in tutte le direzioni, cioè ragionevolmente
"tonda" e senza accumuli di colpi in nessun punto; in pratica quella della quale non siete in grado di
descrivere nessuna caratteristica, all'infuori della "rotondità" e della sua ampiezza.
Questo è il primo obiettivo che dovrebbe essere raggiunto dal bravo tiratore che sta affinando la sua
tecnica ed il suo approccio al tiro... non importa tanto il dove i colpi vengano piazzati, quanto il
come... una rosata tonda è sempre un indice di buone capacità di tiro; le regolazioni dell'arma sono
un fattore secondario, di trascurabile importanza...
Una buona rosata può sempre essere riportata nel 10, basta regolare opportunamente le mire; una
cattiva rosata... dovunque stia non serve comunque a nulla! Per centrare la rosata, per restringerla,
per aumentare i punti c'è tempo, tanto tempo...
Il primo pregio di una rosata tonda e ben fatta è l'evidente assenza di un errore ripetuto, in quanto
questo porterebbe i colpi ad accumularsi nella direzione dell'errore stesso (lo so che un errore non è
una direzione, ma non sapevo come altro dirlo...). La naturale dispersione del tiro rispetto al suo
centro naturale, per le più diverse cause (precisione dell'arma, uniformità delle cartucce/pallini,
oscillazioni naturali del corpo e del braccio, precisione della vista, ...) è invece indice di una buona,
ottima capacità di tiro.
Una rosata dotata di "personalità", invece, indica un qualcosa di ripetitivo, un errore dunque, che
porta i colpi a seguire un determinato percorso di dispersione. E sono proprio questi gli errori da
analizzare e, per quanto possibile, correggere. Con una premessa: gli errori possono essere
molteplici ed a volte si sovrappongono in maniera molto subdola; di seguito troverete una
descrizione di quelli più comuni e, per certi versi "fondamentali"; ricordate però che nessun testo,
nessun documento Internet potrà mai sostituire la vostra sensibilità e l'esperienza del vostro
allenatore!
A volte, tra l'altro, troverete indicati più motivazioni possibili; l'analisi di quale sia la vera ragione
dell'errore sta ovviamente a voi: armatevi di pazienza e di sano spirito di miglioramento, e capirete
dove sia il vero problema!
Prima rosata: dispersa in verticale verso le ore 12
Questa rosata descrive l'errore tipico del principiante del tiro sportivo o del tiratore già più esperto
ma che ha problemi di concentrazione e di sicurezza (autostima): non mi fido del mio punto di mira
solito (per le armi sportive ricordo che dovrebbe trovarsi classicamente a metà della zona bianca in
basso) e quindi, per garantirmi una maggior "certezza" mi avvicino, istintivamente o meno, al nero,
con il risultato che i colpi si disperdono verso l'alto.
Una seconda ragione è legata, invece, può ad un'errata pressione delle dita sull'arma: scattando in
maniera intenzionale, al momento del tiro rilasso le dita (riduco la pressione) e quindi l'arma ruota il
vivo di volata verso l'alto; questo è un errore piuttosto raro (di solito avviene il contrario, specie con
le armi da difesa) ma è pur sempre possibile.
Ma perché l'arma ruota alzando il vivo di volata? Il punto di reazione dell'arma rispetto alla mano è
posto circa dove il pollice e l'indice serrano il calcio dell'arma; le dita, se ci pensate, sono al di sotto
di questo punto, quindi la loro forza rispetto all'impugnatura genera una coppia di rotazione:
aumentando la forza (stringendo) il vivo ruota verso il basso, diminuendo la forza (rilassando) il
vivo ruota verso l'alto... semplice, vero?
Un terzo motivo: al momento del tiro (che viene inconsciamente predeterminato) l'arma viene
"tirata indietro" dal tiratore (guardate sparare i bambini, anche con le armi giocattolo: è istintivo
farlo!) e questo porta ad alzare il vivo di volata e dunque il punto di impatto del colpo.
Seconda rosata: dispersa in alto a destra, verso le ore 2
Questa rosata descrive un tipico errore di uniformità della pressione sull'impugnatura: il pollice non
sta "fermo", ma spinge di più e di meno, a seconda dei momenti, sulla parte sinistra dell'arma; è
ovvio che quando spinge di più sposta il vivo di volata verso destra ed in alto, proprio dove i colpi
andranno a finire.
E quando mai cambiamo la pressione del pollice? Ovvio, quando stiamo per scattare... è una
reazione di
prevenzione del tiro, che capita spesso quando il tempo di esecuzione si prolunga oltre ogni
ragionevolezza: l'arma comincia a "tremare" e noi, furbi come pochi... la stringiamo con tutte le
nostre forze per fermarla!
Terza rosata: dispersa a destra, verso le ore 3
Anche in questo caso l'errore può dipendere dalla pressione del pollice, eccessiva, oppure da una
posizione completamente errata del pollice stesso, che "spingiamo" con tutte le nostre forze in
avanti (chissà perché mai, ma anche questo succede; a volte, il tiro a segno sembra fatto apposta per
scatenare tutti i nostri peggiori comportamenti...).
Non ci credete? Provate a tenere la mano davanti a voi, semiaperta come se ci fosse la vostra pistola
e forzate il pollice in avanti: vedete che le quattro dita ruotano verso destra? E se ci fosse un'arma in
mezzo... dove verrebbe portata?
Questo errore può anche dipendere da un errato equilibrio delle luci laterali mirino-tacca di mira
(luce destra scarsa) anche se questo comporta dispersioni della rosata ben minori di quelle causate
dall'errata posizione o pressione del pollice.
Una terza motivazione porta ad un possibile squilibrio dell'illuminazione sul bersaglio; in realtà noi
non equipariamo la "larghezza" delle luci laterali, tra mirino e tacca di mira, ma la quantità di luce
che riceviamo dalle stesse; se la luce è squilibrata e proviene dalla destra, la stessa parte del
bersaglio risulterà più chiara e quindi, automaticamente, noi restringeremo la luce destra; i colpi sul
bersaglio, quindi, seguiranno la luce stessa.
In condizioni di luce variabile, ma comunque così strutturata, i colpi si disperderanno sulla destra,
più o meno a seconda dello squilibrio dell'illuminazione!
Quarta rosata: dispersa in basso a destra, verso le ore 4
Questa dispersione dipende da un errore comunissimo; ogni nuovo tiratore, mentre affina la sua
tecnica, potrà testimoniare di avere piazzato molti di colpi in questa posizione! E infatti esso
dipende dalla fase certamente più delicata di tutto il procedimento di tiro con la pistola: lo scatto.
Ricordiamoci sempre che la pistola è un'arma semplice, basterebbe tenerla in mano (non
"stringerla", tenerla e basta...) allineare le mire, posizionarle correttamente nel bersaglio e...
scattare, cosa ci vuole? Ma è proprio la fase di scatto la più delicata, quella che può davvero mettere
a rischio il risultato del singolo colpo.
Per comprendere questo tipo di errore, supponiamo di posizionare il dito indice troppo in avanti (o
di avere il grilletto troppo indietro, fate voi...) e quindi di non riuscire ad appoggiare l'ultima falange
"di piatto" sul grilletto, ma di appoggiarla verso lo spigolo sinistro dello stesso.
Provate a fare qualche esperimento, vedrete che se il grilletto è eccessivamente arretrato è proprio in
questo modo che va a posizionarsi il dito indice che dovrà farlo scattare!
A questo punto, quando agite sul grilletto, è praticamente impossibile che riusciate a muoverlo
all'indietro in asse con l'arma, ma piuttosto tenderete a "tirarlo" verso destra, seguendo il naturale
movimento del dito; ovviamente, essendo il grilletto posizionato sotto il punto di reazione dell'arma
(che è all'incirca all'altezza del pollice) questo movimento farà anche abbassare leggermente la
volata dell'arma, per cui... i colpi si posizioneranno in basso a destra.
La posizione del dito sul grilletto è uno dei dettagli che richiedono maggiore attenzione nella pistola
(quando si vogliono "i bei punti", almeno); nelle pistole strettamente sportive è ampiamente
regolabile, proprio per permettere di ottenere la migliore posizione del dito rispetto al grilletto
stesso, nel punto esatto di sgancio dei piani di scatto.
Per le armi da difesa dovete fare qualche esperimento in più e, eventualmente, regolare il vostro
modo di impugnare la pistola; è un arzigogolo, ma d'altronde esse non sono nate per cercare il pelo
nell'uovo, ma per assolvere a ben altre necessità; i discorsi "filosofici" sulle stesse sono quindi,
secondo me, comunque fuori luogo...
Quinta rosata: dispersa in basso, verso le ore 6
Questa rosata descrive un errore comunissimo sia con le armi da difesa che con le armi sportive,
sebbene, in genere, per ragioni completamente diverse:
•
•
nel primo caso si tratta in gran parte di prevenzione del rinculo, nel caso di scatto
intenzionale del colpo,
nel secondo si tratta per lo più di un difetto di attenzione, quando lo sguardo tende a lasciare
le mire per cercare "il nero" del bersaglio.
Il primo errore lo compie soprattutto chi, alle "prime armi", spara a fuoco con pistole o rivoltelle di
una certa potenza: preoccupato del rinculo e dal rilievo dell'arma, stringe con maggior forza la
stessa (coscientemente o meno) un attimo prima che il colpo parta, nel (vano) tentativo di
aumentarne la stabilità.
In molti casi si vedono addirittura i colpi finire nella sabbia, da tanto grande è l'errore descritto!
Soluzioni? Meno "paura" e più "gusto" del tiro nel suo complesso, sensazioni forti comprese... se
avete paura del "botto", se vi stancate a mantenere la mira, se scattare dolcemente è una tortura,
forse non è questo lo sport che fa per voi!
Nel secondo caso, invece, si tratta per lo più di un difetto di attenzione, o di fiducia in sé stesso, da
parte del tiratore, che invece di mantenere concentrato lo sguardo sulle mire tende a focalizzare il
bersaglio, per individuare il miglior punto di mira, o quello che lui ritiene, in massima parte
erroneamente, tale.
In questi momenti è facilissimo perdere l'allineamento tra mirino e tacca di mira, e far scendere
leggermente il vivo di volata; i colpi, alla fine, seguiranno questo movimento, per quanto
impercettibile, e si disperderanno verso il basso, come previsto.
Sesta rosata: dispersa in basso a sinistra, verso le ore 8
Questa rosata descrive un errore molto simile a quello "in basso a destra", descritto prima; anche in
questo caso il tutto dipende in massima parte da una errata posizione del dito sul grilletto, ma in
maniera opposta alla precedente.
Supponiamo questa volta di posizionare il dito indice troppo all'indietro (o di avere il grilletto
troppo avanti, fate sempre voi...) e quindi di non riuscire ad appoggiare l'ultima falange "di piatto"
ma verso lo spigolo destro del grilletto; anche qui provate a fare qualche esperimento per
convincervi di quanto detto.
Ora diventa praticamente impossibile muovere il grilletto all'indietro in asse all'arma, ma sarà
giocoforza normale "spingerlo" verso sinistra, seguendo il naturale movimento del dito;
ovviamente, essendo il grilletto posizionato sotto il punto di reazione dell'arma, abbasserete anche il
vivo di volata, per cui i colpi verranno dispersi in basso a sinistra.
Settima rosata: dispersa a sinistra, verso le ore 9
Questo è un errore simmetrico a quello che determina la dispersione verso destra, a ore 3, e dunque
valgono, in linea di massima, gli stessi concetti prima esposti, opportunamente "ribaltati".
Sostanzialmente l'errore dipende da una errata pressione del pollice che, in questo caso, viene
rilassato subito prima di scattare il colpo; una volta smesso di forzarne la posizione, puntata in
avanti, l'arma ruota verso sinistra e, ovviamente, mentre prima, sotto la pressione del pollice, l'arma
era perfettamente allineata, ora essa ruoterà verso sinistra, portando così i colpi a disperdersi verso
le ore 9.
Come nel caso simmetrico, questo errore può anche dipendere da un errato equilibrio delle luci
laterali mirino-tacca di mira (luce sinistra scarsa) o da illuminazioni non equilibrate del bersaglio,
anche se questo comporta dispersioni della rosata ben minori di quelle causate dall'errata posizione
o pressione del pollice.
Ottava rosata: dispersa in alto a sinistra, verso le ore 10
Questo è un errore simmetrico a quello che determina la dispersione in alto a destra, verso le ore 2,
ma non è tanto determinato da una errata pressione del pollice, come in quel caso, quanto da una
tensione non controllata del gomito; in sostanza il tiratore non si accorge di chiudere leggermente
l'articolazione, a volte anche in maniera non cosciente, muovendo in questo modo tutto il complesso
avambraccio, mano ed arma.
Il problema può dipendere da tante cose, tenete anche conto che la posizione di articolazione
bloccata non è proprio la più comoda, per cui una certa reazione "automatica" non è da escludersi a
priori! Bisogna... allenarsi...
Decima rosata: dispersa orizzontalmente, dalle ore 9 alle ore 3
Questo è un errore strano e non troppo frequente nel tiro di pistola; un paio di pensieri:
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c'è forse vento?
avete alzato il gomito (a tavola, non in poligono...)?
Il vento tende a disperdere quasi sempre orizzontalmente i colpi, generando delle fastidiosissime
rosate ellittiche orizzontali; se ci fosse, provate ad utilizzare delle palle più veloci (almeno a fuoco)
ed a scattare il colpo in controtempo al vento (come cessa la folata, abbiate il coraggio di scattare "e
basta".
Se avete problemi di stabilità ed oscillate sulle vostre gambe, dopo aver fatto un breve esame di
coscienza provate a chiudere leggermente la punta del piede sinistro (i mancini come al solito,
chiuderanno la punta dell'altro piede), cioè a ruotarla "leggermente cioè di poco" (scusate l'orrenda
terminologia, che almeno spero sia... chiarificatrice delle giuste misure) verso il centro.
Questo dovrebbe aiutarvi un minimo anche ad evitare la fastidiosissima sensazione di "caduta in
avanti".
Nona rosata: dispersa verticalmente, dalle ore 12 alle ore 6
Questa rosata appare allungatissima, con una forma molto spesso ellittica, e descrive l'errore tipico
del tiratore che invece di preoccuparsi dell'allineamento delle mire si preoccupa del posizionamento
assoluto dell'arma rispetto al bersaglio: egli non cerca la precisione nell'allineamento tacca-mirino
né dosa correttamente le luci laterali, preoccupandosi piuttosto di guardare il bersaglio...
Riflessioni:
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primo punto: il bersaglio sta fermo e l'arma no, perché fissare l'attenzione sul primo?
secondo punto: avete mai provato a verificare la proporzione tra lo spazio nero e lo spazio
bianco? vi siete accorti che il bianco è "più piccolo" del nero? Allora, perché non pensate al
fatto che, se anche l'arma fosse posizionata "a casaccio" nel bianco il colpo "resterebbe"
comunque nel nero?
Se poi volete una risposta scientifica... l'occhio non riesce a mettere a fuoco contemporaneamente
un oggetto posizionato a un metro e mezzo di distanza (la pistola ed in particolare i congegni di
mira) ed uno posizionato a 10, 25 o 50 metri di distanza... quindi se voi focalizzate lo sguardo sul
bersaglio non riuscirete più a focalizzare correttamente le mire, che rischieranno di perdere il
corretto allineamento senza che voi ve ne rendiate conto.
Quando poi scattate, il mirino potrebbe trovarsi posizionato più in alto o più in basso, portandosi
con sé i vostri colpi!