Custodi...della fede - Seminario di Vicenza
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Custodi...della fede - Seminario di Vicenza
Custodi...della fede Capita poche volte di iniziare la Quaresima nel mese di marzo! Ecco perché in questo mese vogliamo crescere come ministranti nel custodire il Dono più prezioso che Dio ha fatto a ciascuno di noi: la fede, il credere in lui! Ma che cosa significa avere fede? Nella S. Messa e nelle preghiere che facciamo - se ci fai caso— concludiamo dicendo «Amen»: è una parola della lingua ebraica che vuol dire “Ci credo, ci metto la firma”. Ma chi ti da la garanzia che sarai fedele alla parola data, all’impegno preso? Ti rendi conto anche tu della fatica di portare fino in fondo gli impegni presi, anzi hai bisogno che ci sia qualcuno che ti sia vicino e ti ricordi ciò che hai detto, perché “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”...di parole che dici e con le quali prometti, ma di fatti concreti, poi...mah! Una prima indicazione ci viene suggerita nel Primo libro di Samuele, al cap. 3, vv. 1-4: Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli rispose: «Eccomi». «La lampada di Dio non era ancora spenta»: questa bella immagine dice che c’è un luogo nel quale puoi tenere viva la tua fede! Si tratta della tua chiesa parrocchiale, lì dove tu fai servizio come ministrante. Capita spesso di vedere che chi fa servizio all’altare arriva all’ultimo secondo, mette su la veste e via! Beh, questo non è un bel modo per tenere viva la lampada della propria fede: se invece arrivi in chiesa in anticipo, puoi fermarti nei banchi e fare una breve preghiera per ringraziare Dio per la nuova giornata, per il dono della vita e della tua famiglia, per invocarlo per una situazione o per una persona che conosci. Provare... per credere! C’è una seconda indicazione: chi meglio di Gesù può essere luce per la nostra vita? L’ha detto lui stesso: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Vangelo secondo Giovanni, cap. 8, v. 12). La Parola e la vita di Gesù sono la grande luce che ci è stata donata e grazie alla quale possiamo mantenere accesa la nostra fede in lui, tanto che se io ricevo luce da Cristo, a mia volta divento una persona luminosa, che contagia gli altri con questa luce: «Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa» (vangelo secondo Matteo, cap. 5, vv. 14-15). In maniera molto semplice chiediti: io sono luce per le persone che vivono con me in casa, per coloro che incontro a scuola, facendo sport, nel tempo libero? Si vede dagli occhi se una persona è innamorata di un’altra! Deve dunque vedersi dal tuo volto e dal tuo sorriso che sei un ragazzo/a che ha dentro la luce della fede in Dio! Tra le diverse cose che ci vengono in mente sul tenere accesa la lampada della nostra fede... Procurati una candela oppure una bella lampada, da mettere sopra la tua scrivania o nel comodino della tua camera. Così prima di cominciare lo studio potrai fare una preghiera (un Padre nostro, un’Ave Maria, l’invocazione allo Spirito santo: chiedi al tuo don o alla catechista che ti passi qualche bel testo con cui pregare!) per domandare al Signore di illuminarti nell’impegno richiesto; e così pure, alla sera, prima di andare a letto e chiudere gli occhi, spegni la luce della camera e tieni accesa solo quella della candela, e rivolgi la tua preghiera a Dio chiedendo scusa per il male fatto e per il bene non compiuto, e ringrazialo per qualche buona azione realizzata. Una persona “luminosa” è chi è capace di trasmettere agli altri la gioia e la bellezza di vivere. Prova dunque a scrivere per ogni giorno nel tuo diario personale, al termine della giornata, una luce che hai ricevuto o che hai donato: può trattarsi di un aiuto da parte di un compagno di scuola, oppure dell’aver dato una mano in casa nel preparare la tavola, nel sistemarti da solo la stanza, nell’aiutare papà a sistemare il giardino...se cerchi di mantenere fede a questo momento vedrai che alla fine del mese ci saranno tante piccole luci di cui rallegrarsi! Ed un bravo ministrante fa questo con gratuità, senza aspettarsi la mancia!