NEV n. 49 del 7 dicembre 2005

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NEV n. 49 del 7 dicembre 2005
NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
protestantesimo - ecumenismo - religioni
7 dicembre 2005
settimanale - anno XXVI - numero 49
* TAV: i pastori evangelici della Val di Susa chiedono una "tregua olimpica"
* Appello dei battisti italiani per il rilascio immediato dei quattro pacifisti rapiti in Iraq
* Iraq: leader religiosi di tutto il mondo scossi per il rapimento di quattro pacifisti cristiani
* Approvata dall'Unione Europea la direttiva sulla procedura di asilo
* Appello contro l'estensione dell'esenzione dall'ICI
* Gli avventisti sulle indulgenze: una dottrina che ostacola la riconciliazione delle chiese
* L'editrice Claudiana dedica un libro a Dag Hammarskjoeld, ex segretario dell'ONU
* Inaugurato a Roma l'ottavo anno del Tavolo interreligioso promosso dal Comune
* L'anglicano Colin Williams è il nuovo segretario generale della KEK
* A Bari il Forum sul “Cammino di liberazione delle fedi del Mediterraneo”
* TELEGRAFO: Notizie in breve
* APPUNTAMENTI
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TAV: i pastori evangelici della Val di Susa chiedono una "tregua olimpica"
Roma, (NEV), 7 dicembre 2005 - "Una valle calpestata". Si intitola così il documento firmato ieri
dai pastori evangelici della Valsusa, molto preoccupati per l'escalation della situazione che si sta
creando nella valle per l'Alta velocità. Di seguito riportiamo il testo integrale sottoscritto dai pastori
Giorgio Bouchard, Antonio Cammisa, Piera Egidi Bouchard, Giuseppe Mazzà, Giuseppe
Morlacchetti, Marco Piovano, Sergio Tattoli:
"Il ricorso alla violenza da parte della forza pubblica nella notte tra il 5 e il 6 dicembre getta una
luce drammatica sulla vicenda della TAV.
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Desideriamo esprimere la nostra piena solidarietà con la popolazione della Valsusa che negli
ultimi decenni si è sentita calpestata in più modi: prima, l’infelice tracciato dell’autostrada, oggi
l’imposizione della linea ad Alta Velocità. Da tempo la gente valsusina ha manifestato la sua
protesta contro questo progetto faraonico, che tra l’altro comporta possibili rischi per la salute
(l’amianto).
E’ ben possibile che chi vuole l’Alta Velocità abbia le sue ragioni: ma queste ragioni non sono
state spiegate in modo adeguato alla popolazione: è mancato quel coinvolgimento di base che è
l’anima della democrazia. E ora, invece degli argomenti, è arrivata la forza pubblica: tanti poveri
ragazzi costretti a passare notti all’addiaccio tra gli sguardi allarmati – e anche addolorati – della
gente.
Al 'pericolo amianto' si aggiunge così il 'pericolo Genova': il rischio che qualcuno provochi
incidenti con conseguenze gravissime. E tutto ciò accade mentre la Valle si prepara al grande
appuntamento delle Olimpiadi: chiediamo perciò una "tregua olimpica" fino a marzo: che le
truppe di occupazione vengano ritirate, che si svolga una vera consultazione di base, che si apra
un dialogo a livello europeo, affinché le altre nazioni possano capire le nostre ragioni, e farci
capire le loro.
Noi rappresentiamo chiese che hanno partecipato alle grandi assemblee ecumeniche europee di
Basilea (1989) e di Graz (1997) e chiediamo che venga applicato anche alla nostra Valle il
grande motto: 'Pace, giustizia, salvaguardia del Creato'.
Certi di interpretare i sentimenti dei numerosi evangelici che hanno spontaneamente deciso di
partecipare – anche nella preghiera – alle manifestazioni di protesta, imploriamo dal Signore la
benedizione della Sua pace".
Appello dei battisti italiani per il rilascio immediato dei quattro pacifisti rapiti in Iraq
Tra loro, Norman Kember dei "Christian Peacemaker Teams"
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - Norman Kember, pacifista e membro dell'Unione battista
britannica, è una delle quattro persone rapite in Iraq lo scorso 26 novembre. Da sempre contrario
al coinvolgimento della Gran Bretagna nella guerra in Iraq, Kember è un attivista dei "Christian
Peacemaker Teams". Alla notizia del suo rapimento, la pastora Anna Maffei, presidente
dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI), ha scritto alla famiglia e alla chiesa di
College Row, Harrow, frequentata da Kember, "dando assicurazione della nostra vicinanza e
solidarietà così come delle nostre preghiere per un rilascio immediato e senza conseguenze di
Kember e di tutti gli altri rapiti con lui. Ho ricordato – ha continuato Maffei - quanto anche le
chiese battiste italiane, nel medesimo spirito di Kember e della sua organizzazione, hanno fatto
per cercare di fermare la guerra in Iraq, condannando la logica violenta che ad essa soggiaceva.
Ho assicurato la disponibilità mia personale e delle nostre chiese ad appoggiare petizioni o
qualsiasi altra iniziativa pubblica per favorire una conclusione positiva di questa triste vicenda".
Norman Kember, 74 anni, inglese di Londra, è pacifista da sempre: a 18 anni ha preferito iniziare
a lavorare in ospedale invece che accettare di arruolarsi nell’esercito. Prima di andare in
pensione è stato professore di medicina nell’Ospedale San Bartolomeo di Londra.
L'UCEBI incoraggia le sue chiese a organizzare in questi giorni veglie di preghiera e di
sensibilizzazione sul rapimento dei quattro attivisti dei "Christian Peacemaker Teams" (CPT),
proponendo anche degli spunti liturgici. Oltre al battista Norman Kember, sono stati sequestrati il
26 novembre a Baghdad anche il quacchero Tom Fox, 54 anni, di Clearbrook, Virginia (USA);
James Loney, 41 anni, di Toronto, Canada; Harmeet Singh Sooden, 32 anni, di Montreal,
Canada.
Iraq: leader religiosi di tutto il mondo scossi per il rapimento di quattro pacifisti cristiani
Si moltiplicano gli appelli per il rilascio degli attivisti in mano a un gruppo di dissidenti iracheni
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - "Rilascio immediato". E' quanto ha chiesto al governo iracheno all'indomani della presa in ostaggio dei quattro attivisti appartenenti all'organizzazione pacifista
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"Christian Peacemaker Teams" (CPT) - il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) con sede a
Ginevra. Il 26 novembre due canadesi, un inglese e uno statunitense sono stati rapiti in Iraq da
un gruppo che dichiara di chiamarsi "Spada della verità" e di far parte della resistenza in Iraq. Il
CEC, ricordando che non si è mai detto favorevole alla guerra in Iraq, al contrario, che la ritiene
illegale e immorale, nell'appello lanciato lo scorso 2 dicembre, afferma: "La presa in ostaggio non
è nell'interesse di nessuno, non fa che polarizzare ancora di più la società irachena causando
odio e frustrazione".
Il 30 novembre da Gerusalemme giungeva un'altra richiesta di rilascio: il vescovo luterano Munib
Younan, palestinese, chiedeva ai rapitori di liberare i quattro attivisti, facendo notare come i CPT
sono attivi nell'alleviare le sofferenze delle popolazioni dei territori palestinesi ancora sotto
occupazione israeliana. L'agenzia ENI riferisce che anche musulmani palestinesi appartenenti
alle "National and Islamic Forces" con sede a Hebron hanno chiesto il rilascio dei pacifisti
cristiani, sottolineando l'importanza del lavoro svolto dai loro colleghi in Palestina.
Molti consigli di chiese, tra cui il Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Stati Uniti
(NCCCUSA), hanno chiesto alle proprie chiese membro di organizzare delle veglie di preghiera
ecumeniche e interreligiose. L'organizzazione umanitaria dei CPT ha diffuso una lettera aperta
per il rilascio degli ostaggi, lettera che verrà trasmessa alla TV "Al Jazeera" per essere letta ogni
giorno (per adesioni www.faithfulamerica.org). Oltre al segretario generale del NCCCUSA, il
pastore Bob Edgar e altri leader cristiani, hanno firmato la lettera una serie di esponenti
musulmani, tra cui Sayeed Syeed, capo della Società islamica del Nord America, Sheila Musaji,
direttore di "The American Muslim", nonché esponenti dell'ebraismo statunitense, come il
rabbino Arthur Waskow, direttore rabbinico di "The Shalom Center". Naturalmente non mancano
gli appelli alla preghiera dell'Unione delle chiese battiste della Gran Bretagna
(www.baptist.org.uk), di cui è membro Norman Kember, uno degli ostaggi.
I CPT sono un gruppo legato ad alcune chiese protestanti anglosassoni, in particolare quaccheri
e mennoniti, attivo da anni in numerose zone di conflitto con una impostazione rigorosamente
nonviolenta e di radicale contestazione delle politiche statunitensi. In Iraq i CPT sono entrati alla
fine del 2002, prima della guerra come scudi umani, sono rimasti durante i bombardamenti ed
hanno ripreso le attività subito dopo la fine del conflitto. La loro attività in Iraq si è concentrata
soprattutto sull'assistenza ai carcerati. Sono stati tra i primi a denunciare le torture ad Abu
Ghraib. Hanno assistito decine di famiglie nella ricerca dei loro cari detenuti, nelle domande di
risarcimento, nell'assistenza legale. Durante l'assalto di aprile 2004 a Falluja i CPT hanno
organizzato un'operazione di evacuazione dei feriti dalla città. Tra le loro iniziative l'assistenza
alla formazione della "Muslim Peacemaker Teams". (nev/gc)
Approvata dall'Unione Europea la direttiva sulla procedura di asilo
Perplessa la direttrice del Servizio rifugiati e migranti della FCEI
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - "Un grave passo indietro". Così Franca Di Lecce, direttrice del
Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha
commentato l'adozione da parte del Consiglio Giustizia e Affari Interni dell'Unione Europea (UE)
della direttiva europea sulla procedura di asilo. La direttiva, così come approvata il 1° dicembre,
"non garantisce gli standard internazionali di protezione dei rifugiati e mette a serio rischio il diritto
di chiedere asilo in Europa" ha spiegato Di Lecce all'Agenzia stampa NEV. Tale direttiva è
l'ultimo strumento adottato dall'UE per portare a termine la prima fase del processo di
armonizzazione della legislazione in materia di asilo a livello europeo. Di Lecce è rammaricata
che non si sia tenuto conto delle preoccupazioni espresse, durante il processo di consultazione,
sia dal Parlamento Europeo (rapporto molto critico nel settembre 2005), sia dalle associazioni in
merito ai punti più controversi della direttiva. "In particolare è rimasto il concetto di paesi terzi
'super sicuri' e 'sicuri', fuori dall'UE, dove i richiedenti asilo possono essere rinviati senza che la
loro domanda venga esaminata in un paese membro dell'UE, con l'obbligo per gli stati di
giudicare infondate le richieste di asilo in base al paese di provenienza; in più manca il diritto
fondamentale per i richiedenti asilo di rimanere nell'UE fino a quando la procedura di appello non
venga portata a termine". Franca Di Lecce si augura tuttavia che i 25 paesi membri, e quindi
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anche l'Italia, che dovranno recepire nelle loro legislazioni nazionali la direttiva, si impegnino ad
"assicurare adeguati standard di protezione dei rifugiati" e ad "esaminare le richieste di asilo in
maniera equa e rispettosa dei diritti".
Una trentina di evangelici firmano un appello contro l'estensione dell'esenzione dall'ICI
Contrari all'esenzione per gli immobili di proprietà ecclesiastica destinati ad usi non di culto
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - "Noi sottoscritti, elettori italiani e membri di chiese evangeliche,
ci dichiariamo fermamente contrari alla proposta di esenzione dall'ICI per gli immobili di proprietà
ecclesiastica destinati ad usi non di culto, anche nella formulazione che estende tale privilegio
alle confessioni diverse dalla cattolica". Esordisce così la lettera aperta firmata da una trentina di
evangelici italiani, visibilmente stanchi dei continui "privilegi" che lo Stato conferisce alla chiesa
cattolica.
L'iniziativa è partita sabato scorso tra i banchi della chiesa valdese di piazza Cavour a Roma, e si
sta espandendo a macchio d'olio. La contrarietà dei firmatari - tra cui Laura Ronchi, Cesare De
Michelis, Daniele Garrone, Paolo Naso - è dettata da considerazioni di tipo economico e politico.
"Il mancato gettito dell'ICI ricadrebbe sull'intera collettività, compresi i soggetti che non hanno
interessi religiosi, o appartengono a religioni o confessioni che non hanno stipulato - spesso non
per loro difetto - Intese con lo Stato. L'esenzione di tali immobili si risolverebbe in un ulteriore
privilegio, in aggiunta a quello derivante dall'8 per mille, a quello relativo all'incostituzionale
finanziamento pubblico - diretto e indiretto - di scuole e università private, a quello previsto per le
attività parrocchiali e nelle strutture sanitarie, per non dire dell'immissione in ruolo senza
concorso degli insegnanti di religione cattolica".
Per i firmatari i numerosi privilegi economici per la chiesa cattolica non solo sono "ingiustificati",
ma dettati dalla caccia a un elettorato sedicente "cattolico". La lettera, che sarà pubblicata sul
settimanale Riforma, si conclude con alcune considerazioni di tipo "confessante". I firmatari fanno
notare come la secolarizzazione colpisce anche in Italia le chiese cristiane "storiche",
producendo una forma di utilizzazione identitaria del cristianesimo come sistema di "valori
culturali". Ecco che "il 'soccorso bianco' che il sistema politico offre alle diverse realtà ecclesiali
s'inscrive in questa logica, non sempre innocente sul piano della confessione di fede. Riportare la
'difesa della religione' (meglio se cristiana, e ancor meglio se cattolica) a benefici economici, da
un lato de-responsabilizza ancor più i credenti nel personale impegno economico, e dall'altro
implica l'accettazione d'una sorta di 'convivenza pacifica' tra Dio e Mammona".
Gli avventisti sulle indulgenze: una dottrina che ostacola la riconciliazione delle chiese
La posizione dell'UICCA esposta da un intervento del pastore Giovanni Leonardi
Roma (NEV/AdN), 7 dicembre 2005 - La decisione di Benedetto XVI di concedere l'indulgenza
plenaria per il 40° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, l’8 dicembre prossimo,
continua a suscitare sconcerto tra gli evangelici italiani. Sulla questione è infatti intervenuta
anche l'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7°giorno (UICCA) con un comunicato
del pastore Giovanni Leonardi. “Pur nel rispetto della libertà di ognuno di vivere la propria fede e
darne testimonianza come meglio crede – scrive Leonardi -, sentiamo di dover esprimere il
nostro rammarico per l’intensificazione di una pratica che è stata pesantemente all’origine della
divisione tra cattolici e protestanti e che continua ancora oggi a essere un ostacolo notevole a
un’eventuale riconciliazione”. Secondo il teologo avventista, l'unità dei cristiani si può costruire
solo nel ritorno “umile e coraggioso alla fede insegnata da Cristo e dagli apostoli”, mentre la
dottrina delle indulgenze “contraddice il Vangelo”, perché “distoglie l’attenzione del credente da
Cristo, come unico dispensatore della grazia di Dio, per rivolgerla verso uomini che possono
esserne solo testimoni ma non amministratori”. Il fatto che l'indulgenza plenaria proclamata per
l'8 dicembre sia legata alla devozione mariana è per Leonardi un ulteriore motivo di perplessità.
“Non è casuale – ha spiegato ancora il pastore avventista - che tutti i dogmi proclamati dal papa
in epoca moderna vertano esclusivamente sull’autorità dello stesso papa (infallibilità papale) e
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sullo status della Madonna (immacolata concezione e assunzione in cielo).
Contemporaneamente, mentre il papato è andato sempre più esaltando il ruolo di Maria nella
Chiesa e nel mondo, la gran parte delle apparizioni mariane hanno esaltato il ruolo del pontefice.
È questa una sorta di alleanza che non può non inquietare tutti coloro per cui Gesù rimane,
secondo l’espressione evangelica, il 'solo nome' che possa guidare gli uomini alla riscoperta di
Dio e di se stessi”.
L'editrice Claudiana dedica un libro a Dag Hammarskjoeld, ex segretario dell'ONU
Economista e politico, fu anche uomo di fede: istituì la Stanza della quiete nel Palazzo di vetro
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - Cade quest'anno il centenario della nascita di una delle
maggiori, e tuttavia dimenticate, figure politiche del Novecento: Dag Hammarskjoeld. Nato a
Jonkoping, Svezia, nel 1905, appartenente a un'importante famiglia luterana svedese – il padre
fu anche primo ministro –, il suo nome è internazionalmente noto per essere stato segretario
delle Nazioni Unite dal 1954 al 1961 anno della sua morte. L'editrice Claudiana lo ricorda
attraverso la pubblicazione del volume di Franco Giampiccoli, “Dag Hammarskjoeld: un credente
alla guida dell'ONU” (pagg. 154, euro 8), nel quale l'autore ripercorre le tappe fondamentali della
vita di quello che fu un politico, un economista ma anche un uomo di fede. Una fede mai esibita,
che addirittura fu scoperta e resa nota solo dopo la sua morte quando fu trovato il suo diario – in
Italia pubblicato da Qiqajon con il titolo “Tracce di cammino” - il cui tema principale era “il mio
commercio con me stesso e con Dio”. Il libro di Giampiccoli accosta le riflessioni del diario agli
eventi chiave del periodo in cui lo statista fu alla guida dell'ONU, un incarico che egli intese come
una sorta di “ministero della riconciliazione” a favore della pace. Due furono le crisi principali che
egli dovette affrontare: l'occupazione del canale di Suez nel 1956 e quella del Congo scoppiata
nel 1960. Proprio mentre si recava nel paese africano, il 18 settembre del 1961 l'aereo di
Hammarskjoeld precipitò causandone la morte. Non fu mai chiarito se si trattò di un incidente o di
un sabotaggio. Due mesi dopo il tragico evento, Hammarskjoeld fu insignito del premio Nobel per
la pace.
Dell'intensa spiritualità di Hammarskjoeld, costituita, secondo la migliore e più alta tradizione
luterana, di interiorità non sbandierata e di impegno civile inteso come vocazione al servizio per
l'altro e per la pace, è l'istituzione nel Palazzo di vetro della Stanza della quiete che lo stesso
Hammarskjoeld descrisse così: “Questa casa, dedicata al lavoro e al dibattito, al servizio della
pace, doveva avere una stanza dedicata al silenzio, nel senso esteriore, e alla quiete, nel senso
interiore... Gente di ogni fede si incontrerà qui, e per questa ragione nessuno dei simboli a cui
siamo abituati nella nostra meditazione poteva essere usato. E' compito di chi viene qui riempire
il vuoto con ciò che trova al centro della propria quiete interiore”.
Il settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi, “Riforma”, dedicherà a Dag
Hammarskjoeld ampi servizi nel numero in uscita venerdì 9 dicembre. (nev/lb)
Inaugurato a Roma l'ottavo anno del Tavolo interreligioso promosso dal Comune
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - Più di 1200 studenti delle scuole medie inferiori e superiori
hanno partecipato all’inaugurazione dell’ottavo anno di attività del Tavolo interreligioso di Roma.
Il Tavolo interreligioso è un’iniziativa dell’assessorato alle Politiche educative e scolastiche del
Comune di Roma e ha lo scopo di presentare le varie confessioni cristiane e le religioni a cui
appartengono gli studenti, dando voce direttamente ad esponenti delle stesse comunità.
L’iniziativa ha un orizzonte pluralista e laico e, come è scritto nel protocollo d’intesa, firmato dal
Comune e dagli esponenti delle varie comunità, è stata promossa “nella piena consapevolezza
del ruolo che le comunità religiose possono rivestire per attivare una educazione
all’interculturalità nella città e prioritariamente nella scuola”.
Tra i promotori di questa iniziativa c’è il Coordinamento delle chiese evangeliche di Roma
composto essenzialmente dalle comunità battiste, metodiste e valdesi. Da quest’anno ai volontari
di queste chiese si è aggiunto anche un pastore della chiesa evangelica pentecostale di Torre
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Angela. Al tavolo non ha voluto partecipare la chiesa cattolica anche se, tra gli insegnanti che
coordinano nelle scuole l’iniziativa, spesso ci sono insegnanti di religione cattolica. Il progetto ad
ogni modo è approvato dal consiglio dei docenti e non avviene nell’orario della religione cattolica.
In questi anni hanno partecipato all’iniziativa 353 scuole per un totale di più di trentamila alunni.
La proiezione di un video, “Conoscere l’altro, i luoghi di culto a Roma” e la presentazione di un
libro “Conoscere l’altro, culture e religioni tra i banchi di scuola”, pensati entrambi come materiale
didattico, sono stati al centro dell’inaugurazione avvenuta nella sala Sinopoli dell’Auditorium del
Parco della musica. Musiche e danze delle varie tradizioni religiose hanno rallegrato la mattinata.
Per gli evangelici è intervenuto il Coro Gospel della chiesa battista di Civitavecchia. (nev/gu)
Dal 1° dicembre l'anglicano Colin Williams è il nuovo segretario generale della KEK
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - Dallo scorso 1° dicembre l'anglicano Colin Williams, arcidiacono
emerito di Lancaster (Gran Bretagna), è entrato in carica quale nuovo segretario generale della
Conferenza delle chiese europee (KEK). Eletto nello scorso mese di giugno, Williams ha
trascorso a Ginevra, sede della KEK, un periodo di copresenza con il suo predecessore, il
pastore battista Keith Clements. “Inizio il mio incarico in un momento in cui l'Europa è a un bivio –
ha dichiarato Williams -. La stessa KEK sta riflettendo su come meglio servire le chiese europee
in un continente che sta cambiando. Si tratta di una grande sfida che sono però ansioso di
affrontare”. L'insediamento ufficiale del nuovo segretario generale è previsto per venerdì 16
dicembre con un apposito culto presso la Cappella del Centro ecumenico, presieduto dal
presidente della KEK, pastore Jean-Arnold de Clermont. Per l'occasione la predicazione sarà
affidata alla pastora Margarethe Isberg. Colin Williams è nato nel 1952 in Gran Bretagna.
Consacrato pastore nel 1981, è stato membro del Consiglio per l'unità dei cristiani del Sinodo
generale della Chiesa d'Inghilterra e della Commissione Meissen per il dialogo e l'unità tra la
Chiesa d'Inghilterra e la Chiesa luterana tedesca.
Si apre oggi a Bari il Forum sul “Cammino di liberazione delle fedi del Mediterraneo”
Roma (NEV), 7 dicembre 2005 - E' possibile che ebraismo, cristianesimo e islam uniscano le loro
forze per tracciare dei sentieri di liberazione comuni e servire insieme la pace? E' questa la
domanda a cui si propone di rispondere il Forum dal titolo “Il cammino di liberazione delle fedi del
Mediterraneo. Cristianesimo, ebraismo, islam”, che si apre oggi a Bari, presso la Camera del
Commercio, e che fino a venerdì 9 proporrà conferenze e dibattiti tra esponenti delle tre religioni
del Libro. Considerando che cammini teologici di liberazione sono presenti in tutte e tre le
comunità di fede, l'idea è quella di metterli a confronto, comprenderne le convergenze e tentare
di tracciare un percorso teologico comune che porti a una prassi di liberazione e riscatto da tutte
le forme di schiavitù e oppressione. I tre giorni di incontri saranno suddivisi in cinque sessioni che
affronteranno temi quali i percorsi di liberazione per le fedi religiose del nostro tempo (Paul
Knitter), esperienze di liberazione (Ashgar Ali Engineer, Marc Ellis e Juan José Tamayao),
l'immagine di Dio e la violenza (Giuseppe Barbaglio, Adnane Mokrani e Jeremy Milgrom), la
condizione della donna (Letizia Tomassone, Asra Nomani e Barbara Aiello), letture e
interpretazioni del Libro (Anna Maffei e Abdollah Soroush). Al Forum, promosso da Pax Christi
Italia, dalla Regione Puglia e dalla Provincia e dal Comune di Bari, hanno aderito, tra gli altri, la
Federazione delle chiese evangeliche in Italia e l'Unione cristiana evangelica battista d'Italia.
(nev/lb)
TELEGRAFO
(NEV) – “Non si mischino Dio e Cesare”. E' l'ammonizione del pastore valdese Giuseppe Platone
riguardo alla polemica sorta a Torino per la messa di Natale che il cardinale Poletto celebrerà il
prossimo 16 dicembre presso la Cappella dei poveri vecchi. La particolarità del luogo di culto
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cattolico è che esso è situato all'interno della Facoltà di economia e che l'invito a Poletto è stato
rivolto dal preside della Facoltà stessa, professor Sergio Bortolani. “Un'istituzione come
l'Università – ha dichiarato Platone in un'intervista a La Stampa – non può avere nessuna
coloritura confessionale e nessuno spazio al suo interno dedicato all'una o all'altra religione.
Piuttosto, in questo caso, si sarebbe semmai dovuto discutere di quello spazio in chiave
ecumenica, coinvolgendo tutte le religioni”.
(NEV/LWI) – “Dare più spazio alla presenza e alla leadership femminile nella chiesa non è solo
una questione di maggiore democrazia, ma risponde a precise ragioni teologiche”. E' quanto
affermato dalle coordinatrici regionali dell'ufficio per le Donne nella chiesa e nella società
(WICAS) della Federazione luterana mondiale (FLM), riunitesi a Chennai, India, dal 23 al 27
novembre scorso. Per cinque giorni, le partecipanti all'incontro, provenienti da diverse aree dei
cinque continenti, hanno dibattuto su globalizzazione, HIV/AIDS, violenza contro le donne e
pastorato femminile. Quest'ultimo non è ancora una pratica comune in tutte le chiese luterane del
mondo e rimane un nodo fondamentale nella presenza delle donne nella chiesa. Le coordinatrici
dell'ufficio WICAS sono nominate dalle organizzazioni femminili regionali delle chiese luterane e
durano in carica per un massimo di tre anni.
(NEV/KEK) - La Conferenza delle chiese europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze
episcopali d'Europa (CCEE) hanno annunciato il vincitore del concorso per la realizzazione del
Logo per la Terza Assemblea Ecumenica Europea (AEE3) sul tema: "La luce di Cristo illumina
tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa". Il vincitore è l'italiano Gabriele Riva, graphic
designer di Belluno. "Il logo rappresenta una croce che estende e allarga la sua base attorno al
mondo", ha spiegato Riva. "E' la luce di Cristo che illumina l'Europa. L'estensione della croce
diventa anche una strada, la via per la riconciliazione tra i cristiani. I colori usati sono il blu per la
terra e il giallo per la luce. Insieme al rosso, rappresentano i colori nazionali della Romania dove
l'Assemblea culminerà". L'ultima tappa del processo assembleare dell'AEE si terrà infatti nella
città romena di Sibiu dal 24 al 27 gennaio 2007. Per visionare il logo: www.cec-kek.org
(NEV/Protestante Digital) – Per la prima volta la televisione pubblica spagnola trasmetterà un
culto evangelico. Il prossimo 23 dicembre, alle 19, il secondo canale nazionale (TVE2) manderà
in onda la diretta del culto di Natale dalla chiesa madrilena Betel. Si tratta di un evento atteso da
molto tempo e che finalmente si realizza dopo la delusione dello scorso anno, quando l'evento
era stato annunciato per poi venire successivamente tolto dal palinsesto televisivo. Il culto vedrà
la partecipazione del Coro evangelico unido di Madrid, avrà momenti di lode, canto e animazione
per i bambini. La predicazione sarà tenuta dal pastore José Luis Navarro.
(NEV) – “Catechista della pace” è il titolo dell'intervista a Jimmy Carter pubblicata nel numero di
dicembre del mensile "Jesus" a firma di Paolo Naso. Ex presidente degli Stati Uniti e premio
Nobel per la pace, Carter è un credente impegnato, membro delle chiese battiste. Proveniente da
quella “Bible belt” del sud degli USA di cui spesso si evidenzia il fondamentalismo, Carter è
invece esempio di “una certa spiritualità evangelical che unisce preghiera e azione, fede e
impegno sociale”: un “nato di nuovo” che nulla ha a che fare con il bigottismo di tanti “teocons”.
L'intervista, rilasciata a Birmingham durante il Congresso del centenario dell'Alleanza battista
mondiale, spazia dai temi del dialogo tra le comunità di fede, della libertà religiosa e dell'impegno
per combattere la povertà, a quelli dell'attività di Carter come catechista, della distinzione tra
stato e chiesa, della guerra in Iraq. Jesus, via Giotto 36, 20145 Milano.
(NEV) - E' in uscita il volume a due mani dei teologi protestanti Jürgen Moltmann e Elisabeth
Moltmann-Wendel dal titolo “Passione per Dio. Teologia a due voci”, (ed. Claudiana, pagg. 96,
euro 9,50). Alla luce del rispettivo e originale approccio teologico, i due coniugi-teologi affrontano
temi quali la globalizzazione, terrorismo, ecologia, corporeità e amicizia. Un percorso nel quale il
teorico della teologia della speranza e la teologa femminista condividono la ricerca di nuovi modi
di parlare di Dio, nonché la lotta a quelle idee del divino che forniscono una giustificazione alle
relazioni gerarchiche ed egemoniche nella chiesa e nella società. Due teologie della pace e della
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vita in dialogo serrato e fruttuosa collaborazione. Claudiana, via S. Pio V 15, 10125 Torino;
www.claudiana.it
(NEV/Asianews) – L'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha chiesto al presidente
pakistano Musharraf di rivedere la legge nazionale sulla blasfemia. La richiesta di Williams,
espressa durante una visita nel paese asiatico, è motivata dal fatto che essa “è così severa e
presenta tali e tanti 'buchi' di interpretazione che permette a chiunque di perpetrare violenze
arbitrarie solo appellandosi ad essa”. Solo pochi giorni prima, a Shangra Hill, una folla di circa
duemila musulmani aveva incendiato e devastato tre chiese, un convento, due scuole cattoliche
e le case di un pastore e di un parroco, proprio in reazione a un presunto caso di blasfemia.
(NEV) - Si apre con il saluto del nuovo decano, pastore Holger Milkau, il numero 5 di
“Miteinander-Insieme”, organo di informazione del Concistoro della Chiesa evangelica luterana in
Italia (CELI). In sommario, riflessioni e articoli su: l'anno ecclesiastico, Dietrich Bonhoeffer,
Sinodo straordinario, viaggio sui luoghi della Riforma, la commemorazione dei defunti.
Completano il numero notizie dal mondo luterano in Italia. Miteinander-Insieme, via Toscana 7,
00187 Roma.
(NEV) - “Il dono al di là delle parole” è il titolo del messaggio del generale John Larsson che apre
il numero di dicembre de “Il grido di guerra“, periodico mensile dell’Esercito della Salvezza in
Italia. Compongono la rivista riflessioni sul Natale, un articolo sui bambini di Beslan notizie dalle
opere sociali e dalle comunità, la rubrica “Un libro al mese”. Il grido di guerra, via degli Apuli 39,
00185 Roma.
(NEV/ICI-News) - Non c'è pace per la minoranza protestante in Turchia. La settimana scorsa si
sono verificate nuove vessazioni da parte delle forze dell'ordine e di funzionari della procura, che
si sono aggiunte ad atti vandalici durante i quali è stato appiccato il fuoco ad una chiesa. Nella
città di Samsun, da un pulmino con targa della polizia sembra che qualcuno abbia filmato i
membri di Agape House mentre entravano ed uscivano dalla chiesa. A Selcuk, l'ufficio del
pubblico ministero ha convocato due membri della Chiesa protestante di Efeso per rispondere ad
accuse mosse da ignoti. Ad Antalya, vandali hanno tentato di dare alle fiamme tre vetrate del
Centro culturale San Paolo, sede della prima congregazione ad avere ottenuto dal governo turco
il riconoscimento come "associazione".
APPUNTAMENTI
BARI – Giovedì 8, nell'ambito del Forum “Il cammino di liberazione delle fedi del Mediterraneo.
Cristianesimo, ebraismo, islam”, conferenza sul tema “La condizione della donna”. Intervengono
Letizia Tomassone, Asra Nomani e Barbara Aiello. Alle 15.30 presso la sala conferenze della
Camera del commercio, corso Cavour 2.
Venerdì 9, sempre nell'ambito dello stesso Forum, incontro sul tema “Letture e interpretazioni del
Libro”, con Anna Maffei, Abdolkarim Soroush e Marc Ellis. Alle 9 presso la stessa sede.
VELLETRI (Roma) – Giovedì 8 e venerdì 9, campo di studio sul tema “La cattiva coscienza
dell'Europa. Antigiudaesimo, antisemitismo, antisionismo”. Partecipano Daniele Garrone, Anna
Rossi Doria, Giorgio Gomel e Annabella Gioia. A partire dalla mattina di giovedì presso il Centro
metodista Ecumene, contrada Cigliolo.
ROMA – Venerdì 9, per il ciclo “lettura pubblica e integrale della Bibbia”, l'attrice Angela Goodwin
prosegue la lettura del libro di Geremia. Alle 19.15 presso la chiesa di S. Lucia del Gonfalone, via
dei Banchi Vecchi 12.
9
TORINO – Sabato 10, l'associazione “Più dell'oro” invita all'incontro “Evangelici insieme” per
illustrare i progetti in vista della presenza evangelica alle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Alle
18 presso la Casa valdese, via Vittorio Emanuele II 23.
LUCCA – Domenica 11, conferenza di Paolo Ricca sul tema “Martin Lutero: le ragioni della
Riforma”. Alle 16 presso il tempio valdese di via Galli Tassi 50.
BRESCIA – Lunedì 12, per il ciclo di incontri di San Cristo, presentazione del libro di Paolo Naso
“Laicità”, edito nella collana Parole delle fedi della EMI. Alle 17.30 presso la sala Romanino, via
Piamarta 9.
ROMA – Lunedì 12, per il ciclo “Dieci incontri sull'identità protestante”, conversazione con il
pastore Eric Noffke sul tema “Protesto, dunque sono? L'identità protestante oggi”. Alle 20.30
presso la sala della chiesa metodista, via Firenze 38.
FERRARA – Martedì 13, l'Associazione evangelica “Renata di Francia” invita alla tavola rotonda
“Quale laicità per il XXI secolo?”. Con Roberto Bin, Fiorenzo Baratelli, Piero Stefani e Leonardo
De Chirico. Alle 17 presso la sala Agnelli della Biblioteca ariostea, via delle Scienze 17.
ROMA – Martedì 13, il Centro evangelico di cultura invita alla conferenza di Luigi Sandri dal titolo
“Novità e/o continuità nella presenza cattolica nella società italiana”. Alle 18 presso l'aula magna
della Facoltà valdese di teologia, via Pietro Cossa 40.
ROMA – Mercoled' 14, per il ciclo "Esperienze di musulmani e cristiani a confronto", incontro sul
tema "Le differenze all'interno delle due religioni" con Maria Bonafede, Lutfullah Goktas, Luigi
Sandri. A cura del CIPAX, alle 18, nella sala della Comunità di San Paolo, via Ostiense 152 b.
TORINO – Mercoledì 14, il Comitato torinese per la laicità, l'Istituto di studi storici “Gaetano
Salvemini” e CEMEA Piemonte organizza l'incontro “Francia 1905-2005: cent'anni di laicità”.
Intervengono Jean-Jacques Peyronel, Bertrand Chavaroche e Vincenzo Ferrone. Alle 16.30
presso la sala dell'Antico Macello di Po, via Matteo Pescatore.
TELEVISIONE – Lunedì 12, alle 9.30 su RAIDUE, la rubrica “Protestantesimo” manda in onda la
replica della puntata con il servizio sul processo di riconciliazione in Ruanda.
RADIO – Ogni domenica mattina alle 7.30 su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una
predicazione (11 dicembre, pastore Luca Negro), notizie dal mondo evangelico, appuntamenti e
commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi al sito di RAI
Radiouno, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv03.asp.
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