Rassegna del 21/12/2015
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Rassegna del 21/12/2015 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 21/12/2015 SANITÀ NAZIONALE Corriere Della Sera 19/12/15 P. 19 Morti sospette, sequestrate 80 cartelle cliniche Maddalena Berbenni 1 Il Fatto Quotidiano 19/12/15 P. 2 "Vado a morire in Svizzera prima che il male mi divori" Ferruccio Sansa 2 Il Fatto Quotidiano 19/12/15 P. 2 Lucio Magri e gli altri: ogni anno gli esuli del suicidio" sono 200 Il Foglio 19/12/15 P. II La madre rubata Vico Letta Tiliacos Italia Oggi 19/12/15 P. 32 Assistenza, mini Iva ampliata Franco Ricca Libero 19/12/15 P. 17 Morti sospette all'ospedale di Clusone Sequestrate le cartelle: si indaga per omicidio Repubblica 19/12/15 P. 25 Cannabis di Stato, istruzioni per l'uso "Così ci aiuterà a curare il dolore" Michele Bocci 12 Stampa 19/12/15 P. 22 Dai tesori dell'arte alla lotta contro il cancro Chiara Beria 14 Capital 01/11/15 P. 69 Niente dieta, mangiate tutto (ma sano) Gianna Milano 15 Internazionale 18/12/15 P. 114 I primi cani in provetta 6 7 10 11 RICERCA Indice Rassegna Stampa 19 Pagina I Nella Bergamasca sospette, sequestrate 80 cartelle cliniche Morti BERGAMO Più di ottanta cartelle mediche sequestrate, tutte relative a pazienti deceduti nel reparto di Medicina. Le hanno sequestrate ieri mattina i carabinieri della compagnia di Clusone all'ospedale di Piario (Bergamo). C'è un'inchiesta per omicidio preterintenzionale: il sospetto è che qualcuno abbia provocato quelle morti, avvenute tra il 2014 e il 2015, attraverso la somministrazione di farmaci. Come e perché è tutto da chiarire. Nel fascicolo sono state iscritte più persone, anche se l'attenzione di chi indaga si sarebbe concentrata su una dipendente. Al momento gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Carmen Pugliese, hanno individuato in particolare sei casi sospetti e non è escluso che per questi, prima che per eventuali altri, si proceda nei prossimi giorni con l'esumazione delle salme. L'indagine è partita da una denuncia presentata dagli stessi vertici del piccolo presidio medico, che fa capo all'azienda ospedaliera Bolognini di Seriate. A quella è seguito, a distanza di 24 ore, un esposto anonimo inviato a tre sindaci della zona. La denuncia dell'ospedale si riferisce a un ottantenne morto nella notte tra l'1 e ile novembre. Nel lungo elenco di nomi in mano agli inquirenti risultano per lo più persone anziane, ma in qualche caso si parla anche di quarantenni entrati in corsia in condizioni ritenute non gravi. Il punto è proprio questo: nessuno era così grave da far immaginare un decesso. «Sono state adottate - precisa l'azienda Bolognini - tutte le cautele idonee a mantenere e salvaguardare il buon andamento del servizio clinico». Maddalena Berbenni © RPRODUZIOfd= RSERVA'A Sanità nazionale Pagina 1 "Vado a morire in Svizzera prima che il male mi divori" N L'ultimo viaggio La scelta di Dominique: attraversare il confine per risparmiare al suo corpo settimane Marco Cappato "Serve una norma, è favorevole persino il 52% dei cattolici che vanno a messa" di sofferenze tremende. In Italia non può farlo Domani vado a Berna". Dominique lo dice così, quasi senza tradire emozione. Davvero come se fosse un viaggio qualunque. Lo smarrimento si legge sulle facce di quelli che le stanno accanto, come l'amico Gianpiero che lei chiama"il fratellone". Tutte quelle persone che hanno vissuto e combattuto con lei. Perché a Berna, Dominique Velati, 59 anni, ci va per morire, per l'eutanasia. Non tornerà più nel bilocale di Borgomanero (Novara) proprio sopra il benzinaio, ma con il Monte Rosa davanti alla finestra. Come stasera, anche se è difficile capire se quella visione consoli o renda tutto più difficile. La vita intensa di una "radicale tosta" Dominique ha deciso di morire così perché il cancro ormai non le dava scampo e il calendario davanti alei aveva ancora poche settimane. Ma non ha voluto scivolare via in silenzio, meglio che anche questo ultimo gesto fosse una battaglia, come era stato in tutta la sua vita di "radicale tosta". Così ha deciso di raccontare tutto a Giulia Innocenzi e alle telecamere diServizio Pubblico. Havoluto parlare sapendo che quando il suo messaggio sarebbe arri- Sanità nazionale vato nelle case di milioni di italiane lei sarebbe già stata lontana. Ecco Dominique davanti alle telecamere, con i suoi capelli corti, gli occhi scuri. Come se niente fosse, anche se un confine insuperabile la separa dagli amici, dai compagni di lotta, dall'intervistatrice che le siede accanto. Sono tutti insieme nella stanza spoglia, parlano, scherzano, anche se Dominique tra una settimana non ci sarà più. Eppure pare proprio lei a consolare, mentre accetta di raccontare tutto, di ripercorrere la sua vita e di descrivere che cosa la aspetta tra una manciata di ore. E pensare che appena tre mesi fa stava bene: "E cominciato tutto asettembre. I medici hanno scoperto un'occlusione al colon di destra e dopo le analisi hanno visto che era una metastasi. Poi abbiamo fatto una tac e abbiamo visto che c'è anche qualche metastasi al fegato. Ho fatto l'intervento e la risonanza magnetica. Niente da fare, metastasi dappertutto". Dominique parla, insieme con un tono appassionato e fermo, cercando di non tradire quel respiro che si fa sempre più sottile. Quanto le restava da vivere? "Con chemioterapia continua da uno a tre anni. Senza chemio da uno a tre mesi". Perché non provare una cura, perché non andare avanti qualche anno? Un'unica paura: il dolore inutile La voce di Dominique, il suo volto, fanno capire che l'angoscia del dubbio - se c'è stato - è superata. Sa quello che per lei è giusto fare: "Pensare di prolungare la vita, con la certezza di non guarire, sapendo che comunque la malattia va avanti lo stesso... stare sempre peggio per arrivare che la chemio non fa più effetto, o che io non la sopporto più... no". Paura? Dominique non lo nega: "Della sofferenza, del dolore, e di non portarmelo avanti bene. Sono contraria al dolore inutile. Per me questo era un dolore inutile. Così ho deciso per l'eutanasia". Ma non è stata una decisione solitaria, Dominique - che non è sposata e non ha figli - ha ascoltato le persone che hanno vissuto con lei: "Mi hanno appoggiato. Per me è stato importantissimo. A parte l'impatto emotivo che è stato fortissimo in tutti, meno che in me... perché io ho sempre Pagina 2 ragionato in questo modo: ti dicono cosa puoi fare, guardi bene... Quando il quadro è chiaro, fai una scelta: o fai la chemio, o non la fai". Il saluto agli amici: la festa e il karaoke Ma per lei ci vuole più coraggio ad andare avanti con una malattia così o a decidere di farla finita? "Per me ci vuole più coraggio ad affrontare una malattia, fare la chemio e tutte queste cose. Lì è il coraggio, la voglia di vivere, la voglia di farcela. Ma è una lotta veramente impari". Discorso chiuso, Dominique ha già passato il confine. Anche se è ancora con i suoi amici. Proprio come pochi giorni fa, quando tutti insieme hanno organizzato una festa nel bar sotto casa per salutarla. "Un funerale per una persona viva", sussurra abassa voce, senza farsi sentire, una delle persone che più le hanno voluto bene. C'erano il dolore, la malinconia, certo, ma si è riso, giocato, cantato con il karaoke. Non ci sarà altra cerimonia, perché il corpo resterà in Svizzera. Questo è l'ultimo pomeriggio che Dominique passerà qui. E lo sguardo si spinge soprattutto indietro, verso i ricordi di questa donna che ha deciso di fermarsi prima dei sessant'an- Sanità nazionale ni. "Io sono un'infermiera. Vai a salvare gli altri e poi non te ne frega niente dite! E mi sono occupata tanto anche dei malati terminali. La voglia di stare con loro era fortissima. È un po' innato in me. Molti infermieri hanno paura di affrontare il problema della morte con i pazienti. E poi anche i medici non ne parlano, nessuno ne parla. Questi escono dall'ospedale, e con chi parlano? Non si sa. Di solito si chiudono a riccio, non parlano più, si isolano stando a letto... Invece è importante poterne parlare. Io ho cercato di andare avanti, parlandone. Senza timori, come una cosa normale, naturale. Perché è naturale lamorte, faparte della nostra vita!". Infermiera e militante radicale: "Da trenta anni!", il punto esclamativo glielo senti nella voce, nell'espressione del viso. "Nell'85 andavo in giro con i volantini del Partito radicale, li appiccicavo in giro...". Il Tibet, l'aborto, Bonino e Pannella Battaglie spesso solitarie, aneddoti. Si ride ancora: "Unavolta abbiamo saputo che a Novara doveva passare il presidente della Repubblica Cinese e allora abbiamo organizzato una manifestazione, io e il fratellone. Avevamo uno striscione che sua madre aveva preparato con scritto `Tibet libero' e una bandiera. Ma sapete quanti eravamo? Due, lui ed io, non sapevamo nemmeno come tenere su la bandiera e lo striscione...". Poi la battaglia per l'aborto "che mi costò il posto nel reparto!". C'è un unico momento in Sono un'infermiera, sono stata con tanti malati terminali. Escono dall'ospedale e non sanno con chi parlare: non ègiusto Ti danno un bicchiere con 15 mm di pentobarbital e in 5 minuti entri in un sonno profondissimo. Dopo dipende dal tuo fisico cui Dominique si commuove, quando arriva il videomessaggio di Emma Bonino. "Marco Pannella è il genio, Emma quella che sa parlare a tutti". Accanto a lei anche oggi c'è il radicale Marco Cappato. "Dominique me la ricordo a tutti i convegni radicali. Immancabile". Ma perché è tanto importante la sua battaglia? "La stragrande maggioranza degli italiani sono favorevoli all'eutanasia: il 75 per cento degli elettori della Lega o dei Cinque Stelle. Addirittura il 52 per cento di chi va a messa. Bisogna collegare le istituzioni alla società". Cappato è convinto: "Bisogna parlarne, è un'esigenza sociale crescente con l'allungarsi della vita e l'affinarsi delle tecniche di rianimazione. Ci sono decine di migliaia di persone in questa situazione. Noi finora abbiamo fornito informazioni, ma faremo un passo oltre". 12.700 euro per arrivare 120 secondi per spegnersi Lentamente - sarà per il buio che comincia a vedersi oltre la finestra, verso il Monte Rosa - il discorso scivola verso i prossimi giorni. Che per tutti sono il futuro, non per Dominique. E ancora lei a togliere tutti di impaccio: "Parto domattina. Costa caro, 12.700 euro, per me non è stato un problema. Ma è complicato anche morire: il costo, lo spostarsi, gli svizzeri possono morire anche a casa, cioè viene il medico. Noi invece dobbiamo fare tanti chilometri... e non puoi morire a casa tua. Ehai dei tempi di attesa obbligatori". Sì, le liste, le attese, e a volte tutto salta all'ultimo momento. Dominique doveva partire la settimana scorsa, ma c'è stato un rinvio. Un colpo duro, non solo perché il corpo la sta abbandonando: bisogna ripensare tutto. Ritrovare l'equilibrio. Dominique sembra quasi rasserenarsi pensando a quel momento: "Mezz'ora prima ti danno un antiemetico, che è una sostanza che evita che tu vomiti, e dopo mezz'ora ti somministrano un bicchierino con dentro 15 millilitri di pentobarbital e in due, massimo cinque minuti, entri in un sonno profondissimo. Dopo dipende dal corpo, quanto ci mette ad arrestarsi. Si ferma il cuore alla fine, è un arresto cardiaco. Può andare abbastanza veloce come penso succederà a me, perché sono proprio al limite. Però può durare anche di più. Ma lì ti garanti- Pagina 3 I rifiuti Non tutte le richieste di eutanasia vengono accettate dalle strutture svizzere. Ne vengono respinte, in media, il 40% .............. La crescita Le richieste di morte assistita sono cresciute del 34% dal 2012 al 2013. Chi accompagna rischia fino ai anni di carcere scono che non ti riportano in vita". Niente musica, "non sono poetica ". Ma vorrà qualcuno accanto a sé? "Mio cugino vorrebbe tenermi la mano . Io non so se voglio stare lì mano nella mano, oppure tranquilla. Ci sono questi signori dell'organizzazione , persone molto preparate , che sono a fianco a te apposta. Penso che dirò a mio cugino che la mano non me la tiene! Lui è anche un po ' malato di cuore... ora pensa così, ma non vorrei che sul momento si commuove, non vorrei...". Dominique adesso guarda già avanti : "Domani sono a Berna e comincio a pensare a me. Ma io non sono emozionata, per niente. Sono di una tranquillità e di una serenità ... Lo augurerei a tutti ! Fate altre scelte se volete, ma questa pace che ho dentro è favolosa". IN EUROPA Olanda e Belgio i primi a legalizzare l'eutanasia diretta IL PRIMO PAESE al mondo a legalizzare l'eutanasia diretta è stata l'Olanda nel 2002, seguita a pochi mesi di distanza dal Belgio, che ha esteso la legge anche ai minori. Da quell'anno, secondo dati della Società reale di medicina olandese, sono state aiutate a morire circa 4.000 persone l'anno. In Lussemburgo, dal 2009, l'eutanasia è stata In Gran Bretagna l'interruzione delle cure (a determinate condizioni) è permessa dal 2002. L'eutanasia passiva è tollerata dal 2010 anche in Germania e in Austria. In altri Paesi, come Danimarca , Norvegia, e Spagna i malato possono fiutare le cure o l'accanimento terapeutico. No, nessuna fede, "sono atea , anzi , mi sono fatta sbattezzare ". C'è altro, forse anche l'eccitazione di questa ultima battaglia politica che le dà forza. Anche se lei forse non ci sarà già più: "Vorrei che vedendo la mia intervista a Servizio Pubblico la gente dicesse... Parliamone ! Fate qualcosa anche voi , non pensate che siete in mano al nulla. Lavostra vita vi appartiene, e quindi anche la morte. Perché averne paura?". Welby ed Fluana ■ IL DIBATTITO sulle questioni di fine vita eutanasia, eutanasia passiva, rifiuto dell'accanimento terapeutico - in Italia rimane terreno di scontri etici e politici ■ PIERGIORGIO WELBY è stato un attivista radicale affetto da "distrofia fascioscapolomerale", un gravissimo stato morboso degenerativo. È stato tenuto in vita grazie a un respiratore automatico dal 1997 al 2006. La sua battaglia perché gli venisse riconosciuto il diritto a "staccare la spina" si è conclusa II 20 dicembre 2006, quando il medico Mario Riccio ha assecondato la sua volontà. Nonostante la richiesta della moglie Fina, cattolica, il Vicariato di Roma non ha concesso a Welby i funerali religiosi È tardi . Dominique saluta, stanca, ma con il sorriso. Si affaccia al terrazzo sulle Alpi. "Il Monte Bianco l'ultimo dell ' anno, alle quattro del mattino , con i fari rossi sulla neve. Da sola, con la mia macchina ... Favoloso". © RIPRODUZIONE RISERVATA u Piergiorgio Welby edEluana Englaro Ansa Sanità nazionale legalizzata per adulti e pazienti con malattie incurabili. La Svizzera ha regole diverse: dal 1942 prevede l'eutanasia attiva indiretta (assunzione di sostanze i cui effetti possono ridurre la durata della vita), sia quella passiva (interruzioni delle cure), sia la morte assistita. La Francia, ha introdottonel 2005 il concetto di diritto al "lasciar morire", che favorisce le cure palliative. ■ ELUANA ENGLARO ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, in seguito a un incidente stradale. II 9 luglio 2008 la Corte d'appello di Milano ha accolto l'istanza della famiglia che aveva chiesto l'interruzione dell'alimentazione artificiale. La storia di Eluana si è trasformata in un caso politico. II 6 febbraio 2009 , il Consiglio dei ministri presieduto da Berlusconi ha approvato un decreto legge per impedire la sospensione dell'alimentazione dei pazienti. Giorgio Napolitano, all'epoca presidente della Repubblica, si rifiutò di firmare il decreto. Immediatamente, il Cdm approvò un disegno di legge con gli stessi contenuti del decreto rifiutato. Fu trasmesso al Senato che si riunì per discuterne in sessione straordinaria lunedì 9 febbraio 2009. Pagina 4 LE NOSTRE NORME Decesso assistito e interruzione dei trattamenti L'EUTANASIA ATTIVA è l'atto con il 0 quale un medico, convinto dell'insopportabile sofferenza dei malato e su richiesta dello stesso, usa un farmaco letale per aiutarlo a morirecon il minor dolore possibile e la massima serenità. In Italia questa pratica èassimilata ad un omicidio (omicidio del consenziente, punito con la reclusione da 5 a 15 anni). L'eutanasia passiva o "interruzione dei trat- tamenti", implica la sospensione delle cure nei confronti di malati al termine della vita, per i quali la morte è rinviata soltanto dagli sforzi medici. In sostanza, il medico decide di non sottoporre il malato a trattamenti straordinari e ad inutili accanimenti terapeutici. In Italia è ammessa: l'obbligo del medico di curare, sempre e comunque, viene a cessare qualora il malato terminale, adeguatamente informato, chieda in piena coscienza la sospensione delle cure, consapevole delle conseguenze mortali di tale atto. II suicidio assistito è considerato tale quandoè il paziente a togliersi la vita, mentre il medico si limita a fornire i farmaci senza intervenire in alcuno modo nell'atto stesso. In Italia è perseguito penalmente (aiuto o istigazione al suicidio, pene da 5 a 12 anni). Una manifestazione a favore dell'eutanasia. A fianco, l'illustrazione di Emanuele Fucecchi LaPresse gli italiani che ogni anno, in media, si rivolgono direttamente alle cliniche svizzere per chiedere la morte assistita 2 --f r Dominique Velati, infermiera e attivista radicale, ha deciso di andare in Svizzera per l'eutanasia. Ha raccontato la sua scelta a Servizio Pubblico Sanità nazionale mila, le firme raccolte per portare in Parlamento la proposta di legge sull'eutanasia. Pagina 5 il grande silenzio La legge popolare ignorata dal Parlamento dal 2013 o deciso, vado in Svizzera. H Il mio tempo è passato, non ho più niente da rivendicare, grazie di tutto..." Era il mese di novembre2011, Lucio Magri, intellettuale del Pci e fondatore della rivista il Manifesto, si affacciava per l'ultima volta sul corridoio del Transatlantico a Montecitorio per comunicare a compagni e amici che aveva programmato il suo ultimo viaggio. Lamorte dellamoglie Mara l'aveva fatto precipitare in una depressione inconsolabile. Si è ricongiunto a lei il 3 dicembre 2011 , sepolto al suo fianco nel cimitero di Recanati. Il suo ultimo giorno di vita è stato aBellinzona, in Svizzera, dove un medico haassecondato la sua scelta: morte volontaria assistita. Lucio Magri e gli altri: ogni anno gli "esuli del suicidio" sono 200 Secondo l'associazione Exit Italia, che si batte contro l'accanimento terapeutico e per il riconoscimento dell'eutanasia, gli "esuli del suicidio" sono in costante aumento. La meta principale è la Svizzera, dove la mortevolontaria assistita è legale dal 1942. Nel 2013 i casi registrati erano cresciuti del 34 per cento rispetto all'anno precedente: oltre 50, mentre nel 2012 erano stati circa 30. Si stima inoltre che in media 200 persone all'anno si rivolgano direttamente alle cliniche svizzere senza alcuna intermediazione delle asso- L'iniziativa Il testo ha raccolto 67 mila firme, è appoggiato da 225 parlamentari ma non viene calendarizzato Lucio Magri, tra i fondatori della rivista "i1 Manifestó' Ansa ciazioni italiani. Non per tutti, però, la richiesta viene accettata. Qualcuno rinuncia, nel 40% dei casi invece la domanda viene respinta. E IN ITALIA? Non se ne discute nemmeno. "Abbiamo raccolto 67mila firme a settembre 2013 e abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare. Ma dopo più di due anninonè successo niente. Nemmeno una calendarizzazione", spiega Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale che raccoglie, tra le altre, le associazioni Luca Coscioni, Exit, Certi Diritti e Libera Uscita. Altre 103 milafirme sono state messe insieme sul sitodellacampagnae oltre 160 mila su Change.org. Non sono servite. La proposta di legge, dice Mainardi, prevede che "l'eutanasia possa essere praticata soltanto da maggiorenni, solo persone in grado di intendere e di volere. Sono previsti colloqui per i parenti entro il secondo grado. Ma soprattutto occorre che si sia in presenza di sofferenze gravi enonguaribili". L'ultimo passo è stato creazione di un intergruppo tra Senato e Camera a cui partecipano 225 parlamentari di quasi tutti i partiti (escluso Ncd). TO. RO. Sanità nazionale Pagina 6 RE RUBATA LA Appelli, ripensamenti e contrappelli: riparte il dibattito sull'utero in affitto. Sullo sfon do lo spettro della cancellazione di ruolo (li _Al'c et a TWac;os i ha messo un po' pica di una setti- C mana, la scrittrice Dacia Maraini, per confessare che forse la sua firma sotto l'appello perla messa al bando in tutto il mondo della pratica dell'utero in affitto, denunciata coinne nuova forma di schiavitù dalle donne di "Se non ora quando . Libere", lei l'aveva messa con un po ' troppa fretta . Se le promotrici dell 'appello affermano di rifiutare "di considerare la `maternità surrogata' un atto di libertà o di amore ", e di non poter accettare "solo perché la tecnica lo rende possibile, e in nome di presunti diritti individuali, che le donne tornino a essere oggetti a disposizione: non più del patriarca ma del mercato", la quasi pentita Maraini esortava mercoledì scorso dalle colonne del Corriere della Sera a "parlarne ancora". Forse, dice, non è giusto vietare per legge la maternità surrogata (espressione più gentile per indicare la "gestazione per conto terzi " seguita da consegna del neonato a una coppia committente , etero od omosessuale) anche nei casi accertati di disinteressata solidarietà con chi non ha altro modo per fare figli. Andrebbe spiegato, non solo alla Maraini , che la maternità surrogata (o A qualcuno andrebbe ancora spiegato che la maternità surrogata e già vietata per legge non solo in Italia ma in quasi tutta l'Europa na la dignità uinnana della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce" e "considera che la pratica della maternità surrogata, che implica lo sfruttamento riproduttivo e l'uso del corpo umano per profitti finanziari o di altro tipo, in particolare il caso delle donne vulnerabili nei paesi in via di sviluppo, debba esser vietato e trattato come questione di urgenza negli strumenti per i diritti umani". A quel divieto appena ribadito, in Europa fanno eccezione la Gran Bretagna, la cui legge è pero così restrittiva da funzionare meglio di un divieto (la madre "portatrice", che può essere solo una parente o un'amica della coppia committente e che non deve ricevere denaro in nessuna forma , nemmeno in quella mascherata da rimborso spese, ha sei mesi di tempo per decidere di tenersi il bambino) e la Grecia. Divieti più o meno modulati sono attivi anche in altri paesi, mentre Australia, Canada e soprattutto Stati Uniti, India e vari paesi del blocco ex sovietico - come l'Ucraina - sono i più permissivi, nel senso che tutto o quai è consentito e affidato alla contrattazione tra le parti. Se ora si discute - e ci si divide -- tanto attorno all'utero in affitto anche in Italia e anche in casa femminista, è perché la faccenda è diventata di attualità come corollario (inevitabile, secondo alcuni , pretestuoso e inconsistente, secondo altri) della norinnativa sulle unioni civili attualmente in discussione in Parlamento, prima firmataria Mo- gono a qualsiasi stralcio della stepchild adoption dal testo di legge . Quell'istituto avrebbe solo il senso di "tutelare le famiglie di fatto" e soprattutto i bambini che già vivono con coppie dello stesso sesso. Lo sostengono in un contrappello la sociologa Chiara Saraceno, l'economista Daniela Del Boca e alcuni comitati locali di Se non ora quando, soprattutto del Piemonte e del Trentino. Siamo contrarie alle pratiche mercantili , precisa la Saraceno sulla Stampa, "ma la solidarietà esiste", e allora si potrebbe normare ma non proibire del tutto, ché tanto chi vuole troverà seinn- Dietro il prqfluvio di parole, distinguo e inni alla solidarietà, per no dietro certe belle foto, c'è un passaggio di denaro. Sempre pre il modo di rivolgersi ai paesi dove la pratica è ammessa. L'argomentazione è delle più classiche e rischia di essere perfino seducente. Se non fosse che allora -- sempre di contratto tra adulti consenzienti si tratta -bisogna capire come mai non è consentito a nessuno vendere un rene, e come mai a nessuna donna è pernnesso vendere il proprio neonato, cose che invece continuano ad accadere - illegalmente - in paesi lontani , senza che nessuno, o quasi, pensi di normarle. Il fatto è che nel mercato del biolavoro globale indirizzato alla procreazione, pas- nica Cirinnà del Pd. L'istituto, previsto dal disegno di legge, della stepchild adoption, grazie alla quale diventerebbe possibile l'adozione del figlio natuutero in affitto) è gia vietata e sanziorale del partner dello stesso sesso, nanata per legge , non solo in Italia ma in sconderebbe in realtà l'avallo dell'utequasi tutta l 'Europa, comprese la Franro in affitto per le coppie di uomini, che cia e la Spagna dei matrimoni gay. Gionon hanno altro modo di ottenere un fivedì scorso , a conferma di questo glio se non quello di usare , dove è conorientamento generale , il Parlamento sentito, una madre surrogata . Un'obieeuropeo ha votato a larga maggioranza zione buona solo ad affossare le unioun documento in cui "condanna la prani civili, replicano coloro che si oppontica della maternità surrogata, che miSanità nazionale Pagina 7 sarti per i corpi di donna ( fornitori di ovociti e fornitori di utero) è inevitabile. Quello che si può fare, visto che la tecnica lo consente, è declassare la gravidanza a "servizio gestazionale". Anche ben pagato , come in America o in Canada, o a prezzi stracciati, come nelle fattorie procreative indiane o nelle cliniche russe o ucraine. Ma dietro il profluvio di parole, spiegazioni, distinguo e inni alla solidarietà, e perfino dietro certe belle foto di famiglia in posa sorridente con i committenti felici, i bambini e le madri portatrici pure nei rarissimi casi in cui esse appaiono, perché in genere il loro compito è sparire per sempre dopo il parto - il passaggio di soldi c'è. Sempre . Non lo nega nemmeno la donna americana che lavora in un call center intervistata da Repubblica un paio di settimane fa, la quale si dichiara orgogliosa di aver reso felici le due donne di cui ha portato in grembo i figli genetici. Ma non è azzardato pensare che non l'avrebbe fatto senza la contropartita di qualche decina di migliaia di dollari. Oppure ci sbagliamo, e da qualche parte esistono legioni di donne agiate e generose , che non vedono l'ora di rendersi utili regalando bambini a coppie sterili, del tutto gratuitamente. Con tanti saluti alla mistica dello scambio e del dialogo intrauterino tra madre e figlio durante la gravidanza . Qualche caso di vera ` `donazione di utero " a titolo totalmente gratuito in realtà esiste. E ultimo in ordine di tempo registrato dalle cronache riguarda una una donna di cinquantotto anni di Salt Lake City (Utah), la quale ha messo a disposizione il proprio corpo per partorire il figlio della figlia, che non poteva portare avanti una gravidanza. Inutile sottolineare che lei con quel figlio-nipote un rapporto lo avrà sempre, i ventre in quasi tutti i casi di maternità surrogata la prima premura è quella di separare in fretta la puerpera dal neonato, per metterlo subito a contatto con quelli che saranno i suoi "veri" genitori. In altri termini , ciò che è considerato non desiderabile per chiunque venga al mondo - la repentina separazione dalla madre - e che diventa accettabile solo se dettato da seri problemi medici del bambino o della madre, nel caso del nato da gravidanza surrogata è routine prestabilita. Il prossimo 2 febbraio al Parlamento francese si terrà un convegno internazionale contro la maternità surroga- Sanità nazionale ta. Lo promuove, tra gli altri, la filosofa femminista e psicoanalista Sylviane Agacinski, donna di sinistra e fondatrice di Corp (Collettivo per il rispetto della persona). Nel suo saggio intitolato "Corps en miettes" ("Corpi in briciole", Flammarion, 2013), la Agacinski lamenta la subordinazione di una certa gauche alle lusinghe della tecnoscienza, ricorda che dal 1991 la Francia giudica illegale la pratica dell'utero in affitto, "in quanto contraria ai diritti della persona", e si chiede come mai invece la questione della legalizzazione della maternità surrogata torni periodicamente alla ribalta, veicolata da progetti di legge e dall'idea che sia il diritto a "fondare una famiglia" a legittimare i possibili metodi di procreazione . Al contrario, sostiene la Agacinski , sono "le condizioni etiche e giuridiche della procreazione che devono decidere i mezzi possibili di fondare una famiglia". Il pur comprensibile desiderio di figlio non può giustificare la riduzione a mezzo "della vita di una donna nel corso di nove mesi". Intervistata da Avvenire (il quotidiano della Cei che nel 2013, a firma di Assuntina Morresi, ha pubblicato una Spesso laInimapremura e quella 1 separare in ftetta la puerpera clal neonato , per metterlo subito a if contatto con i suoi u veri genitori lunga e dettagliata inchiesta a puntate sulla maternità surrogata nel mondo), la femminista francese ripete che "l'uso delle donne come madri surrogate poggia su relazioni economiche sempre diseguali : i clienti, che appartengono alle classi sociali più agiate e ai paesi più ricchi , comprano i servizi delle popolazioni più povere su un mercato neo-colonialista. Inoltre , ordinare un bambino e saldarne il prezzo alla nascita significa trattarlo come un prodotto fabbricato e non come una persona umana. Ma si tratta giuridicamente di una persona e non di una cosa"". Sulla sua stessa linea c'è la filosofa femminista Luisa Muraro, fondatrice della Libreria delle donne di Milano, che ha argomentato sul Corriere della Sera del 7 dicembre il suo deciso rifiuto di una pratica che "non è un diritto e non è libertà". Luisa Muraro aggiunge che "ci sono cose sgradevoli e contrarie alla civiltà e altre che la favoriscono. La relazione materna è una di queste ultime. Va custodita come un bene. Non sappiamo cosà può produrre nelle creature future quel 'passaggio'. Probabilmente pian mano che la libertà femminile si rafforza si vedranno situazioni speciali che consentiranno di trasformare la relazione materna in qualcosa di nuovo. Se necessario. Occorrono, però , garanzie di gesti fatti per amore e liberamente . Finché ci sarà l'utero in affitto è inutile farsi illusioni; passerà per donazione quella che è una compravendita". La maternità surrogata è stato anche uno dei temi centrali di un importante e affollato incontro organizzato alla Casa internazionale delle donne di Roma, il 22 novembre scorso, dal Gruppo delle femministe del mercoledì, e intitolato "Curare la differenza . Tra gender, generazione, relazioni sessuali e famiglie Arcobaleno". Come ha scritto Letizia Paolozzí sul sito Donnealtri, "il tentativo era quello di prestare attenzione an- In nome dell'incliflerenzïa, one sessuale si plasmano nuovi diritti, come quello alla genitorialità di coppie per loro natura sterili che senza necessariamente condividere. Seguire un filo con la pratica che è di i volte donne, quella del `partire da sé' e dello sguardo lungo sulla vita, sui sentimenti, sui desideri , evitando i comportamenti logori di una certa politica (maschile ?) fatta di appelli, contrappelli, raccolta di firme". La discussione è partita dalla constatazione che il tenia della maternità surrogata "è diventato un campo di battaglia. Certo, la madre surrogata è il punto più delicato, dal punto di vista femminista, nella costruzione di nuove famiglie. Come rispettare la libertà e l'autonomia di ciascuna donna? Come permettere la realizzazione di desideri senza mettere in gioco la libertà dell'altra? Non c'è il rischio di farne una mera questione di mercato? C'è differenza tra il desiderio di maternità e il desiderio di paternità, senza donne? Perché questo desiderio non sceglie l'adozione? Non riconoscendo nessuna differenza fra desiderio di iaternità e desiderio di paternità, ritenendo che l'accesso alla genitorialità biologica sia un diritto universale e neutro , non ricadiamo nella conservazione dell'universo simbolico pa- Pagina 8 triarcale?". Molte domande, tutte essenziali, e variatissime le risposte, nelle quali ha aleggiato spesso, espresso come timore, lo spettro di qualcosa che si può rozzamente (ma non troppo) chiamare "cancellazione della madre". Vale per Paola Tavella, autrice con Alessandra Di Pietro di "Madri selvagge" e convinta che "un essere umano non si possa né vendere né comprare", e anche per Claudia Mancina, che però mette l'accento sull'autodeterminazione delle donne che accettano di portare avanti una gravidanza per altri ed è contraria a una legge proibizionista, Mario Bettinelli, - miater Sanità nazionale à", 1921 (Fondazione Cariplo). Di mate purché sia salvo in ogni momento il diritto della madre surrogata di tenersi il figlio. Vale per giornalista Franca Fossati, che si chiede come mai tra i giovani e giovanissimi l'accettazione della maternità surrogata passi senza grandi problemi, conce qualcosa di scontato, e per la saggista e giornalista Ida Dominijanni, che riflette sulla tendenza apparentemente invincibile, della quale l'America è battistrada, alla progressiva indiiferenziazione sessuale. Qualcosa di organico al mercato, in nome della quale si plasmano nuovi diritti, come quello alla genitorialità di coppie per loro natura sterili. i surrogata si è tornati a discutere in Italia e in Europa: il 2 febbraio un convegno internazionale al Parlam te francese Pagina 9 . LEGGE DI STA RII. ITA 20 î G/ La rnisura non sarà circoscritta a lle sole conr.°errzï.onr. Assistenza, mini Iva ampliata Al i qu ota al 5 % a n c h e s u i servizi erogati d iretta m e n te DI FRANco RICCA a nuova mini-aliquota Iva del 5%, prevista dal ddl di Stabilità 2016 per i servizi socio-sanitario-assistenziali resi dalle cooperative sociali, attualmente assoggettati all'aliquota del 4%, si applicherà non solo alle prestazioni effettuate in base a contratti d'appalto o convenzioni, come previsto inizialmente dal progetto governativo, ma anche a quelle erogate direttamente alle persone appartenenti alle categorie protette. La disposizione originaria è stata infatti così ampliata nel corso dei lavori parlamentari, attraverso un emendamento correttivo. La nuova aliquota Iva. Il ddl introduce nella tabella A del dpr 633/72 una nuova sezione, denominata «Parte II-bis», recante l'elenco delle operazioni alle quali si applicherà una nuova aliquota Iva ridotta, stabilita nella misura del5%. Le operazioni elencate nella predetta sezione sono «le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell'articolo 10, primo comma, rese in favore dei soggetti indicati nello stesso numero 27-ter) da cooperative sociali e loro consorzi». Il testo originario circoscriveva l'agevolazione alle prestazioni rese «in esecuzione di contratti di appalto o convenzioni in genere». Il virgolettato, però, è stato opportunamente soppresso da un emendamento approvato dalla commissione bilancio della camera, con la conseguenza di consentire l'applicazione dell'aliquota ridotta anche alle prestazioni rese da cooperative sociali e loro consorzi direttamente nei confronti dei soggetti indicati nel n. 27-ter) dell'art. 10, dpr n. 633/72, ossia: anziani ed inabili adulti, tossicodipendenti e malati di Aids, handicappati psicofisici, minori anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza, persone migranti, senza fissa dimora, richiedenti asilo, persone detenute, donne vittime di tratta a scopo sessuale e lavorativo. L'oggetto delle prestazio- Sanità nazionale ni agevolate . L'ambito oggettivo delle prestazioni sottoposte all'aliquota del 5%, che la norma definisce attraverso il richiamo a talune voci descrittive dell'art. 10 del dpr n. 633/72, corrisponde sostanzialmente al contenuto della disposizione del n. 41-bis della tabella A, parte II, che prevede attualmente l'aliquota del 4% (di dubbia compatibilità comunitaria, in quanto la disposizione è stata introdotta dopo il 1° gennaio 1991) e che viene pertanto abrogata. Tale ambito comprende: - le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona nell'esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza; - le prestazioni di ricovero e cura, compresa la somministrazione di medicinali, presidi sanitari e vitto, nonché le prestazioni di cura rese da stabilimenti termali; - le prestazioni educative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, comprese le prestazioni relative all'alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici; re, come sinora consentito in virtù del loro status di onlus «di diritto», per il trattamento di esenzione, in quanto la disposizione che prevede tale facoltà viene abrogata. Le nuove disposizioni introdotte dalla legge di stabilità si applicheranno alle operazioni effettuate sulla base di contratti stipulati, rinnovati o prorogati dopo la data di entrata in vigore della legge stessa, sicché a quelle rese sulla base di contratti in corso a tale data continueranno ad applicarsi le norme previgenti. Con l'istituzione della nuova aliquota del 5%, l'Italia si troverà ad avere tre aliquote ridotte (4, 5 e 10), mentre la direttiva ne ammette solo due. La non conformità, però, è formale, poiché la direttiva consente di assoggettare all'aliquota non inferiore al 5% determinati beni e servizi, ma consente altresì agli stati membri di mantenere in vitale aliquote inferiori per le operazioni che ne beneficiavano già al 1° gennaio 1991. - le prestazioni proprie dei brefotrofi, orfanotrofi, asili, case di riposo per anziani e simili, delle colonie marine, montane e campestri e degli alberghi e ostelli per la gioventù, comprese le somministrazioni di vitto, indumenti e medicinali, le prestazioni curative e le altre prestazioni accessorie; - le prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare o ambulatoriale, in comunità e simili. Va ribadito che, sotto il profilo soggettivo, per l'applicazione dell'aliquota ridotta è necessario che le prestazioni siano (I) rese da cooperative sociali o loro consorzi (II) nei confronti di persone appartenenti alle suddette categorie deboli. Occorre inoltre sottolineare che le cooperative sociali, in relazione alle suddette prestazioni, non potranno più opta- Pagina 10 Morti sospette all'ospedale di Clusone Sequestate le cartelle: si indaga per omicidio Decine di cartelle cliniche di pazienti deceduti quest'anno sono state sequestrate dai carabinieri di Clusone all'ospedale di Piario, che fa parte dell'Azienda ospedaliera «Bolognini» di Seriate. Il sequestro è stato disposto dalla procura di Bergamo e ci sarebbe già un indagato per l'ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. L'inchiesta è partita dopo una segnalazione dei parenti di una persona deceduta ma che al momento del ricovero non era in pericolo di vita. L'azienda ha fatto sapere che l'indagine « si riallaccia ad una verifica interna anteriormente intrapresa dalla direzione sanitaria del presidio di Piario». Sanità nazionale Pagina 11 il caso In un decreto del ministero della Salute le regole per l'utilizzo terapeutico della marijuana Con rischi ed effetti collaterali i Cannabis ci Stato Struzioni per uso "Così ci aiuterà a curare ïl dolore" N el m ondo USA California II primo stato ad autorizzare Fuso terapeutico Stato di Washington Legale il consumo °r uso ricreativo Colorado Legalizzati consumo e vendita a chi ha più di 21 anni ¡ d..i .`.ä f'a,. URUGUAY Legalizzati consumo, vendita e produzione PORTOGALLO Depenalizzato l'uso di tutte le droghe REPUBBLICA CECA Depenalizzato il possesso di piccole quantità SPAGNA Si può fumare grazïe al Social cannabis club INDIA Vendita libera in alcuni negozi, legalizzata in alcuni Stati PAESI BASSI Tollerati e regolamentati possesso, acquisto e col'.ivazione Sanità nazionale MICHELE BOCCI NDICAZIONI: dolore cronico resistente agli anti nfiammatori, anoressia, nausea. Effetti collaterali: alterazione dell'umore, ansia. Posologia e istruzioni per l'uso: 200 milligrammi per volta per via orale o inalatoria. Proprio come se fosse un farmaco per la febbre o per l'ipertensione, da pochi giorni anche la cannabis ha il suo "bugiardino". Il fatto che la marijuana venga trattata esattamente come le pillole e gli sciroppi in un decreto ministeriale appena entrato in vigore segna una quasi rivoluzione. L'Italia apre all'uso terapeutico della cannabis e passa dalle esperienze di un gruppo di Regioni sempre più nutrito a un atto del Governo. «Il decreto, oltre a individuare nel ministero della Salute le funzioni di organismo statale per la coltivazio- Utile come analgesico nelle patologie croniche ma anche contro la nausea e l'anoressia ne della cannabis, contiene un allegato tecnico rivolto a medici e farmacisti per consentire l'uso medico della cannabis in maniera omogenea in Italia», scrivono dal ministero. All'inizio di quest'anno si è scelto di coltivare la canapa all'Istituto farmaceutico militare di Firenze, anche per risparmiare. Ma fino a che l'Esercito non sarà pronto, cioè fino all'aprile prossimo, si potrà anche continuare ad acquistare all'estero la pianta sempre più richiesta dai malati. Il decreto avvia un progetto pilota: per due anni si studieranno i risultati, tramite le schede dei pazienti compilate dai medici. Si stima che le Regioni chiederanno almeno 100 chili di sostanza per rispondere alla domanda. Il tutto avviene poco prima che il Parlamento discuta la legge sulla legalizzazione della cannabis promossa da Benedetto Della Vedova. Qui siamo in un campo diverso, quello della cura. Ormai sono una decina le amministrazioni locali dove i fiori della canapa sono uno dei tantissimi strumenti a disposizione dei dottori. Il "bugiardino", e cioè l'allegato dell'atto legislativo, dà tutte le informazioni necessarie. Intanto sulle indicazioni. La premessa è che, in base agli studi scientifici, «l'uso medico di cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto a quelli standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati o hanno provocato effetti secondari non tollerabili». Non un medicinale di prima scelta dunque, ma da usare dopo una valutazione del medico. Per affrontare cosa? Intanto il dolore. La cannabis serve come analgesico in quello cronico di natura neurologica o legato a patologie come la sclerosi multipla. Poi ha effetti sulla nausea causata da chemio o altre terapie, stimola l'appetito in chi ha anoressia nervosa, aiuta nel glaucoma e nella sindrome di Tourette. Al pazienti viene consegnata una scatoletta di plastica con dentro i fiori di canapa. «È possibile preparare un decotto di infiorescenze in acqua bollente si spiega -e assumere tale preparazione dopo circa 15 minuti di bollitura con coperchio. Il rapporto è di 500 milligrammi di cannabis per 500 millilitri d'acqua». Indicazioni piuttosto chia- Pronti ad aprile i fiori della piantagione creata dallo Stato a Firenze per risparmiare sull'import re. Se gli effetti non sono quelli desiderati, si può inalare utilizzando un vaporizzatore. Di solito si usano 200 milligrammi a dose, la frequenza la decide il medico. Riguardo agli effetti collaterali, il "bugiardino" fa notare come esistano molti studi su quelli provocati dall'uso "ricreazionale" della cannabis ma pochi sull'uso medico, dove dosaggi e quantità di principio attivo sono standard. Per questo ci si basa sui primi. «Alterazione dell'umore, insonnia e tachicardia, crisi paranoiche e di ansia, reazioni psicotiche e infine sindrome amotivazionale». Sono state valutate anche le associazioni con altre sostanze, come l'alcol, e con certe patologie. Tra le avvertenze, si sottolinea che la cannabis «può indurre dipendenza complessa», un rischio però ridotto proprio dall'uso medico. Certo, il tono di certi passaggi inquieta un po', ma è lo stesso che si trova sui fogli di avvertenze di qualunque farmaco, anche il più comune. 3 RICftO[JULONE NIíHNATA Pagina 12 PERSAPERNE oIPRt wmrosalute.gov.it www.£arrnaceuticomilikare.it II consumo in Italia '\ 32% Le indicazioni mediche ; Analgesico Ca,o . Anticinetico e antiemetico g, nPIra l'P:1 edeoremu-ela enelvo-t- Ipotensivo e Ic'eila c, í-e o_c_. da chn- ton . . ice r t:i:iic c: oFO d' co Stimolante dell'appetito ,n 311.1F-,-, f?e, cSZI, M, Iatte oncu e o7ch- o a!.i= Sanità nazionale i: 15z 34an3 r°sone ,il Se 64 anni cìe ìc . ..' nb fattí 3s,. n: ' .' ' Ir ;ro ❑ nnr, 1,5- 3 milioni di kg Riduzione dei movimet .ne -e n.,tt;irenr,a !fnant^ , 15c 64,roi:1,' -„ 9,2% rHlv .,,nr . ìn a: tr0 r Analgesico le , feaonn_J ,. -40% _. aioin—>tMetCJd::3 D Iz s n es Pagina 13 Dai tesori dell'arte alla lotta contro il cancro 1 bilancio dei miei 30 anni d'impegno in Aire? \N Sono stati anni fantastici. Ora vorrei coinvolgere le giovani generazioni a vivere questa esperienza ma non è facile», dice Bona Borromeo, presidente dal 1985 del Comitato regionale Lombardia dell'Associazione per la ricerca sul cancro. Bianchi capelli, occhi che scannerizzano gli interlocutori («Ho uno sguardo di traliccio!» ammette) Borromeo spiega: «Grazie ad Aire ho incontrato gente straordinaria. Scienziati, donatori, volontari, collaboratori, i malati e le loro famiglie. E ho persino avuto riconoscimenti che da sola non avrei mai raggiunto!». Al collo donna Bona porta una medaglia (« È l'Ambrogino d'Oro che mi diede l'allora sindaco di Milano, Letizia Moratti»). Nel suo ufficio c'è la pergamena firmata dal presidente Ciampi con la nomina a Cavaliere della Repubblica: un meritato titolo repubblicano che si è aggiunto ai molti della storica&aristocratica casata di suo marito, don Giberto. Onori e oneri. Non scherza però la principessa delle famose isole Borromee quando racconta come la sua missione a sostegno della ricerca oncologica le ha creato anche situazioni imbarazzanti. «Ci sono signori che appena mi vedono cambiano marciapiede. Hanno paura che chieda qualcosa. Mi evitano. È un'impressione drammatica!». Isola Bella, 1985. Vitaliano e Federico i suoi due figli sono già grandi; Bona collezionista e appassionata d'arte lavora con l'amato suocero, Vitaliano, per riportare splendore nei palazzi di famiglia e pure le fogne sull'isola quando, un bel giorno, giunge a trovarla Guido Venosta. Il manager gentiluomo (ex Sanità nazionale Di profilo ('ni u \ B1u:1 1)i ü; ,f:\ri F capo di Pirelli Uk) da anni aveva sposato la coraggiosa idea di due giovani scienziati - il chirurgo Umberto Veronesi e il ricercatore Giuseppe Della Beffa dell'Istituto dei tumori di Milano: raccogliere fondi, come già si faceva in Usa, per meglio combattere il cancro, malattia a quei tempi senza speranza. Venosta, primo presidente dell'associazione (oggi è l'avo Torrani) conquista alla causa illustri benefattori. Nascono 17 Comitati regionali e, anno dopo anno, tra mille manifestazioni anche in piazza (famose le vendite d'azalee e arance), grazie all'esercito di 20 mila volontari (in Lombardia sono più di 1300) Aire diventa il principale polo privato di finanziamento della ricerca sul cancro. Un solo dato: negli ultimi 20 anni ha finanziato 9983 progetti di ricerca in tutta Italia per un totale di 769 miliardi di curo. Un terzo di questi progetti si deve al lavoro del comitato Lombardia. «Più che Milano-città è la regione che è fantastica», dichiara Borromeo che è anche vicepresidente nazionale Aire con Allegra Agnelli, presidente del comitato Piemonte-Valle d'Aosta. Dai tesori dell'arte e dalla pace lacustre alla lotta al cancro. Ma come fece Venosta a convincerla? «Mi disse che quando si è tanto ricevuto dal destino si ha il dovere di ridare». Narra della sua famiglia, gli Orlando, pionieri dell'industria metallurgica. «Mio padre era livornese e massone. Mia madre, Lidia Guastalla, era d'origine ebrea: in casa Borromeo ho rotto un sacco di quarti!». E non tace le anse buie della vita. «Fui operata quando ero ragazza. Mio padre, i miei suoceri e i miei fratelli sono morti di cancro. Ma tutto questo non mi ha influenzato». Vigilia di Natale. La 7a edizione di Love Design, fiera d'iconici oggetti d'arredamento, ha avuto successo. «Finanzieremo 3 borse di studio triennali, ciascuna di 75 mila euro, per 3 giovani ricercatori», dice Carina di Collobiano, gran amica e braccio destro della presidente. A sostenere Love Design di «zia Bona» c'erano tutte le sorelle Borromeo. Sorride: «Le ho costrette a partecipare! Sono state bravissime». 30 anni, amici scomparsi, amici lontani. «Veronesi? È stato il più grande medico che abbia visto a fianco dei pazienti. Ho grande simpatia per lui anche quando mi sono trovata dall'altra parte della barricata». Inutile fingere, non è tempo di feste per Bona Borromeo. «Ho avuto un anno con varie gioie e il grandissimo dolore per l'improvvisa scomparsa di mio marito, Gibi. Per Natale non voglio né faccio regali ma solo il presepe. Questo è un Natale che rifiuto». O BYNCNDAlCUN101R1T11R15ERVATI Pagina 14 UAL F; IA DIETA GIUSTA CHE MAN 17ENE IN FORMA, oltre Che eficienti? E la qualità degli alimenti che conta oppure la quantità? E ha senso sacrificare il piacere della buona tavola al pensiero ossessivo di essere sovrappeso? Domande correnti, soprattutto all'indonaani dell'allarme lanciato stai rischi perla salute di carne rossa e insaccati e poco prima che arrivino le abbuffate natalizie. Eppure ci sono alcuiu capisaldi nutritivi che favoriscono il benessere fisico. Già 2.400 anni fa lppocrate, il padre della medicina, aveva raccomandato: «Che il cibo sia il tuo farmaco». Da sfatare prima di tutto le false promesse delle diete che, una dopo l'altra, sono passate di nioda. Atr:iim, Ma-yu, 5carsdale, Pritikin, Beverly Hi]ls, Stillmati, Dukan, low-carb, nocarb, tutta proteine, solo fibre, ipolipidica... La dietomania ha fàtto il suo tempo perché, avvertono gli esperti più rigorosi, spesso sono inutili, se non dannose, e co-munque non hanno un effetto duraturo.Dopo aver perso i chili Jde o_l 1. Non ridurre l'apporto di grassi alimentari, se non in caso di evidente eccesso . 2. Eliminare dalla dieta i grassi insaturi trans (sulle etichette : « Grassi vegetali parzialmente idrogenati ») e ridurre, ma senza esagerare, i grassi saturi; più tolleranza per quelli derivati dalla filiera lattiera , come latte e formaggi . 3. Sostituire i grassi eliminati con olio extravergine d'oliva o con oli o alimenti ricchi di polinsaturi, sia omega - 6 (frutta secca, oli di semi), sia omega -3, di cui è ricco il pesce grasso, come sardine , tonno, aringhe e salmone. 4. Deenfatizzare l'attenzione su alimenti ricchi di colesterolo (uova e crostacei): la correlazïo- Ricerca in più, a costo di rinunce e frustrazioni, nel giro di poco tempo li si recupera tutti, Meglio quindi buttare alle ortiche le diete e fare lo sfòrzo di correggere le abitudini alimentari, rieducandosi a mangiare in modo corretto ogni giorno dell'anno e, sopfittutto, avendo per obiettivo il benessere e la prevenzione delle malattie. «Certo c'ë. il problema dei sovrappeso, per cui calorie in entrata e in uscita noci possono essere trascurate; e vige il criterio che one calorie is one calorie, che venga dallo zucchero o dai grassi o dalle proteúie. Ma dovremmo stare attenti a che cosa inserire nella dieta: penso agli alimenti ricchi úl polifenoli, aritiossidanti naturali cile ci proteggono dalle malattie cardlova, scolari e dal cancro, rispetto alle cose da ridurre o da elúminare»>, cominciata Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy, a Milano. ili greco dieta significa proprio stile di vita, in questo caso alimentare, 1 dati delle ultime ricerche sfatano diversi aliti, » messere ne tra il consumo di colesterolo alimentare e colesterolemia è quantomeno incerta. S. Mantenere un adeguato apporto di amidi, la fonte elettiva è la pasta, da preferire al pane e altri farinacei . Meglio i prodotti ricavati da cereali integrali rispetto a quelli prodotti a partire da farine raffinate. 6. Privilegiare gli alimenti con minore indice glicemico ( l'indice indica la velocità con cui aumenta la glicemia dopo l'assunzione di un certo alimento). 7. Inserire cori regolarità nell'alirrientazione (salvo controindicazioni evidenti e l'andamento del peso corporeo ) pïccote quantità di cioccolato, frutta secca, frutti rossi. 8. Non scoraggiare, se non in presenza di evidente eccesso, il consumo di caffè e tè. 9. Intervenire sul consumo di alcol solo in caso di abuso. Per vino, birra e liquori, moderazione: non più di 2-3 drink al giorno per lui e non più di 1-2 per lei. 10. Limitare il consumo di carni processate e trasformate come i salumi: hanno un elevato contenuto di sale. 1l. Gli effetti benefici della dieta mediterranea, ricca di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, cereali) si amplificano se si seguono le regole sopra elencate. Pagina 15 ULTINAZIONALI .A..IAMENTARI '1: 1 .' ¡ iZi Ulh i . , . ( `i P l ,IÌ< r I i¡ lYll a . e Fll alil . ( I wux qIÁi 2 J F 191 u r 'r,á;, I fli.yr y;uLax+iL l 'r- 1Vh,ldral Ixr.F t L Ll.l I I pF El ,F 4'., 1, •ltaLïil 4 f0pICáfla. t pepsi M IF X n \ 4. 1 J 5I 1rIIl It f'lÏ1# t fitfyf ' 1 \\ SI 11 i (11 I lt.;[Gt= i, > ` r 7)' k l f 1 1 ,i I lj{'711Fi4iÌiÏli YN6ol11:ÍiltiC IFI?rnFFiopl i ( .FI•i tr Imil [IP[si1101'?R4.tl1111'r: aFtF E Ìlklll Ilr kLi'Jiat.lfJ I4i,h C,:b •iFFleaCa7 ItiFFartoa loy IÍ 4e[zBiFiül t ' I?l .f, 31. ti4 .Irúa:j(ói LBIc[a)(Fift 6f l l Iteiro3, v,il l ldo' L[. LTóÈo] jlp r éi táXF aFiltlii lrlFiitrj tp}LilaíF_o e i" 4)ruI[IEpFIIIf SiCoanl I íïjilL"p a. d(e7fiAl,'<C4{:' 1E41lIlr °Ir 1, yy// lr!(ti4llFCó Y alti ic: C rL^IF`dlalüÍl?ida,il SïiGl(o ..ii11i81'L i[C'Ip;aaFllr[ 1FIFIST iirilTriTdtÌ1` LL ffl 1 • 9ti1; .ri ü NERAFÉ7cW, 0 *y ^i7 ( 1k,%3e .+w F LSFHF.SSO y .. rl Ac.FAt r \5xCF 11Plì Q IL l lL ! l7l)ciF SIAL{I L NÄN 1)ASANI. r.;3 vitaaillrrr,iler i sul3rt.V FII',f A :G[ÏìL,"rC2Ur1 ,al '. [.r ' ,= 13f6A. GOODI4OHO.R ri c y.// A[ri1uA' R, I' 116A) 1411r)1 ryI-/ rrrt t' come il ruolo dei guai. «Limitarne l'apporto complessivo non miglioria in modo sensibile il rischio cardiovascolare e neppure induce un significativo silo ponderale», avverte Poli. Il focus va spostato sul consumo delle singole categorie di grassi alimentari Ricerca L 5f1a1 r.1 éJ á f fC. [il 11 4 (ú',2.`, e dei cibi che li contengono. «L'apporto di acidi grassi saluti, a lungo correlati all'incremento del colesterolo cattivo, ossia quello a bassa densità (Ldl), deve essermi limitato, ma non deve portare a squilibri nutrizionali. Per esempio, non va Pagina 16 ,4 ,}S1,k13 ,1:j ui`3à d4 5iilidl(s L,r;is ssiiel5i aS r1.FIF; V ° \\ I..N ! 1'{;+t+ • Nt'ili'i tilirüt quello di eventi coronarici». l'idea, poi, che sia da prefèrire il latte parzialmente o completamente scremato, !i" "' r.r 132&M è da accantonare. E non è suffragato da evidenze dii3,uhihBír sponibili l'allarme sull'olio di palma, che si trova in bi,., ,:) . E;:M ;, scotti, merendine e in una gnantiti di altri prodotti. «Non si Biffe enzia dagli altri grassi alimentari ricchi di lorG t.S nrkyt r:S*,7.. saturi, sdoganati, colpe si ricordava, hrr a ièol ; C 1_1I3x:, dagli studi più recenti»,sostiene Poli. à Al bando varuao senz'altro messi . !%ï( grassi insaturi trans di origine ini r l i lll l c Yr GiriB dustriale, ingredienti di molti prodotti da forno di qualità non eleva& -` _•, li ;±fitir2 j ,i ta indicati con una dizione sibillina: . «Grassi vegetali parzialmente idrogenati». Neutro sarebbe invece l'effetto Nilla ÏM m su colesterolo totale e LdI legato al li i fuay^ ` ° ii'. Consumo dei grassi nionolnsaturl, tipici dell'olio d'oliva. «Per ridurre il rischio cardiovascolare l'olio deve essere vergine o extravergiIle. L'effetto protettivo noli va tanto ~"by (- ¡ i ,u '.t j4pndeLè- ;Icri. " l ttl I iilCi'dm " l ut t r ?a 45 attribuito alla componente lipidica dell ' extlan,ergúle,ricca d i nlon ú l_saturi , quanto ai polifenoli, gli alltiossidanti nahlrali di cui sono ricchi anche brutta e verdure, Lssenziate [formorly Kraft Foods) è inoltre un adeguato apporto nella dieta di acidi grassi polinsaturi, come gli omega-3, ricavati da alimenti conte le noci,naa soprattutto dal pesce, e gli omega-6, presenti úl verdure, cereali integrali, pollame e in molti ohi di semi. Gli stiadi dicono che gli omega-3 hanno un effetto positivo su trigliceridi, pressione arteriosa, e nel post lllfar to quale prevenzione di u1111uovo SraiO!trr:r ALTURA evento, mentre gli omega-6 sono i più efficaci nell'abbassare il colesterolo Ldl». I carboidrati dovrebbero coprire coi i iplessivainente il 50-609'o del fabbi-sognro calorico giornaliero, «Particolare attenzione va data alla qualità di questi nlacronaatrienti . Ciò che conta è la risposta glicemica successiva al consumo di carboidrati (amidi e zuccheri): più basso è l'indice glicemico e maggiore è l'eflètto protettivo su rischio cardiovascolare e cancro », prosegue Poli. La pasta all'italiana di semola di grano duro, cot- scoraggiato il consumo di latte e latticini, tipicamente ricchi di questi acidi grassi, che alla luce dei dati oggi disponibili indurrebbe una piccola ma significativa riduzione dei valori della pressione e quindi del rischio di eventi cerebrovascolari , senza influenzare Ricerca ta ai dente e con l'aggiunta di sugo, ha un indice glicemico più basso rispetto al pane comune e alle patate. L'alcol ha effettivamente un effetto favorevole, purché il consuino sia moderato: 2-3 drink al giorno per gli uomini e 1-2 drink per le donne. Un drink corrisponde a un bicchiere di » Pagina 17 i 131tr)Ivdi Ivtt_i)ir:IfrlJ' di LLrcaBernardo.* ------------------- - . . ! Più RICERCA PER I_ I3AMi3INI i L'istituto Giannina Gaslini è un ospedale pediatrico operativo già dal 1938, reato su iniziativa del fondatore conte Gerolamo (.aslini che, in modo più che lungimirante, affermò che «so!o partendo dalla ricerca scientifica, opportunamente diretta, i medici che hanno cura dei bambini possono assolvere ìn piena coscienza il loro non facile compito». Da subito l'ospedale si unì all'Università di Genova e nel 1956 l'Istituto, tenuto conto della consistente e continuativa attività di ricerca, svolta anche grazie al costante impegno della Fondazione Gaslini, venne formalmente riconosciuto istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, riconoscimento confermato fino a oggi. L'istituto á costituito da 42 Uoc, unità operative complesse (i reparti), con al vertice direttori (i vecchi primari). Nel 2014 sono stati effettuati 14.452 ricoveri, di cui il 40% da fuori regione e tantissimi bambini da fuori Italia. I reparti sono tutti altamente specializzati, come la neurochirurgia, le neuroncologia, l'ortopedia, la riabilitazione, insieme a quelli più facilmente intuibili di pertinenza pediatrica come la chirurgia pediatrica, la radiologia, la neuroradiologia, l'ematologia, e le pediatrie a indirizzo reumatologico, gastroenterologico, endocrinologico, pneumologico, nefro!ogico, ematologico, e non ultimo il reparto di ostetricia e di patologia fetale. Nel 1972 infatti l'istituto si dotò di un punto nascita. Questa identità feto-neonatale è confermata anche dalla presenza di un reparto di patologia neonatale e terapia intensiva neonatale, insieme a rianimazione neonata le e pediatrica che sono in grado di gestire pazienti in condizioni estreme grazie alfa attività della Eono (extra corporeal membrane oxygenation). Molti sono i centri di alta specialità insieme a team interdisciplinari, come il team delle vie aere e il team cii interventistica endovascolare. Una grande tradizione dell'ospedate è quella delle malattie metaboliche e di specifiche patolog ie corne il neuroblastoma. Si è sempre investito, fin dagli albori, sulla genetica medica e i tanti laboratori correlati svolgono una attività che si compenetra perfettamente tra assistenza e ricerca. Questa è un ulteriore vanto dell'ospedale: nel 2014 si sono prodotti più di 350 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali e sono al momento operativi 15 finanziamenti internazionali dall'Unione Europea e tanti altri trial clinici di ricerca che perinettorio il finanziamento di borse di studio che permettono a oltre cento ricercatori, tra i quali tantissimi e bravissimi biologi. Al Gaslini oggi ci sono 35 ricercatori che rientrano nella definizione di top Italian scientist grazie all'elevato numero di citazioni che i loro lavori scientifici hanno in tutto il mondo. Il Gaslini, uno dei pochi ospedali lrccs pediatrici cori cultura e tradizione anche fetale ed ostetrica, recentemente si è avvalso di una Uosd di terapia fetale ove si eseguono interventi in utero (il più noto è la laser terapia delle condizioni di gemellarità con trasfusione gemello-gemello) e della Uosd di patologia feto-neonatale con il rarissimo expertise della patologia placentare. Sta proprio in questa multidisciplinarità il prezioso patrimonio dell'istituto Gaslini che non solo va strenuamente protetto ma anche incrementato facilitando sempre di più le tante e già così produttive collaborazioni all'interno dell'istituto. Sr` può pensare che ricerca di base e ricadute assistenziali sono così necessariamente unite al pari di quel che collega ogni momento di un essere umano che si sta formando, da feto a neonato, fino all'età ado!escenziale. La miglior attività di promozione della ricerca non potrà prescindere da attenzione e dedizione nel sopportare medici e menti giovani e brillanti per introdurle e motivarle alla passione perla medicina del Gaslini, fatta, appunto, anche di tanta buona ricerca. Ricerca Piramide dell'alimentazione Il disegno schematizza le percentuali solitamente raccomandate per un'alimentazione corretta. Più o meno coincide con la dieta mediterranea e include ridotte quantità dì proteine animali: il recente bando raccomandato dall'ams su carni cucinate e lavorate viene infatti giudicato eccessivo da non pochi esperti. ® vino da 150 nil, opptu-e a una lattina di birra da 330 rnl o a una dose da 40 ml di liquore. «A questi livelli si ridurrebbe il rischio cardiovascolare, rna si allontanerebbe anche quello di sviluppare malattia diabetica, osteoporosi e alcuni tipi di denienza. Non si sotto riscontrate difli:rcnze significative di effetto benefico tra vino bianco o rosso; l'eletto protettivo va attribuito all'alcol»r La restrizione del consuuro di sale, che in Italia supera i lo g al giorno, specie in Meridione, rappresenta un caposaldo della riduzione del rischio cardiovascolare e cerebrovascolare, perché riduce la pressione. «Ma l'attenzione al consumo di sale ha oggi meno enfasi di aut tempo.Conae senipre,la migliore regola é. non euaagerare. Ne1i Usa, Instrtute of raredicii e suggerisce 2-3 g al giorno, anche se un'assunzione desiderabile di sale potrebbe essere di 6 g. Ciò che emerge da studi di vasta portata è che ridurle ulteriormente ih livello del sale non sembra apportare alcun beneficio». Comunque, il dibattito su questo tema è ancora aperto. E arriviamo al caffè. Lo si associa a una riduzione del rischio cardiovascolare sia nel inondo occidentale, dove se ne fa largo consumo, sia ili Giappone, dove la sua popolarità è minore. L'effetto benefico tende a scemare se si superano le 6 tazze al giorno.E sembra itrdipetrdente dalla presenza o rtieno di caffeina. Il beneficio è correlato alle componenti del caffè considerate antiossiclanti, come acido cafleico e altri acidi fenolici. Pure il cioccolato, soprattutto quello fondente ad alto contenuto di cacao, ha Liti ruolo protettivo per il cuore grazie alla presenza di polifenoli, di cui è ricca anche la futta secca (non solo le noci) e i cosiddetti fotti Lussi: mirtilli, fiagole, ribes, lamponi. In defuntivi, qual è la dieta giusta? «Molti studi sperimentali, ma anche epidemiologici di tipo osser-vazionale, suggeriscono che la dieta mediterranea sia efficace nel prevenire le malattie cardiovascolari e per stare in forma. Tuttavia, forse la vera forza della dieta mediterranea sta nell'equilibrio e nella moderazione. Di certo non va mitizzata, e ritengo la si debba rivedere alla luce delle più recenti conoscenze nu riziortali», conclude Poli. li Pagina 18 Biologia ■ I primi cani in provetta Perla prima volta ha avuto successo la fecondazione in vitro dei cani, scrive PlosOne . È nata una cucciolata di sette animali in buona salute. I cinque beagle e i due incroci di beagle e cocker spaniel sono figli di due padri e tre madri, e sono stati partoriti da una quarta cagnolina. La tecnica potrebbe permettere il recupero di razze canine a rischio di estinzione. Ricerca Pagina 19