Rassegna del 21/12/2015

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Rassegna del 21/12/2015
Rassegna del 21/12/2015
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 21/12/2015
SANITÀ NAZIONALE
Corriere Della Sera
19/12/15 P. 19
Morti sospette, sequestrate 80 cartelle cliniche
Maddalena Berbenni
1
Il Fatto Quotidiano
19/12/15 P. 2
"Vado a morire in Svizzera prima che il male mi divori"
Ferruccio Sansa
2
Il Fatto Quotidiano
19/12/15 P. 2
Lucio Magri e gli altri: ogni anno gli esuli del suicidio" sono 200
Il Foglio
19/12/15 P. II
La madre rubata
Vico Letta Tiliacos
Italia Oggi
19/12/15 P. 32
Assistenza, mini Iva ampliata
Franco Ricca
Libero
19/12/15 P. 17
Morti sospette all'ospedale di Clusone Sequestrate le cartelle: si indaga per omicidio
Repubblica
19/12/15 P. 25
Cannabis di Stato, istruzioni per l'uso "Così ci aiuterà a curare il dolore"
Michele Bocci
12
Stampa
19/12/15 P. 22
Dai tesori dell'arte alla lotta contro il cancro
Chiara Beria
14
Capital
01/11/15 P. 69
Niente dieta, mangiate tutto (ma sano)
Gianna Milano
15
Internazionale
18/12/15 P. 114 I primi cani in provetta
6
7
10
11
RICERCA
Indice Rassegna Stampa
19
Pagina I
Nella Bergamasca
sospette,
sequestrate
80 cartelle cliniche
Morti
BERGAMO Più di ottanta
cartelle mediche sequestrate,
tutte relative a pazienti
deceduti nel reparto di
Medicina. Le hanno
sequestrate ieri mattina i
carabinieri della compagnia
di Clusone all'ospedale di
Piario (Bergamo). C'è
un'inchiesta per omicidio
preterintenzionale: il
sospetto è che qualcuno
abbia provocato quelle morti,
avvenute tra il 2014 e il 2015,
attraverso la
somministrazione di farmaci.
Come e perché è tutto da
chiarire. Nel fascicolo sono
state iscritte più persone,
anche se l'attenzione di chi
indaga si sarebbe concentrata
su una dipendente. Al
momento gli inquirenti,
coordinati dal pubblico
ministero Carmen Pugliese,
hanno individuato in
particolare sei casi sospetti e
non è escluso che per questi,
prima che per eventuali altri,
si proceda nei prossimi
giorni con l'esumazione delle
salme. L'indagine è partita da
una denuncia presentata
dagli stessi vertici del piccolo
presidio medico, che fa capo
all'azienda ospedaliera
Bolognini di Seriate. A quella
è seguito, a distanza di 24
ore, un esposto anonimo
inviato a tre sindaci della
zona. La denuncia
dell'ospedale si riferisce a un
ottantenne morto nella notte
tra l'1 e ile novembre. Nel
lungo elenco di nomi in
mano agli inquirenti
risultano per lo più persone
anziane, ma in qualche caso
si parla anche di quarantenni
entrati in corsia in condizioni
ritenute non gravi. Il punto è
proprio questo: nessuno era
così grave da far immaginare
un decesso. «Sono state
adottate - precisa l'azienda
Bolognini - tutte le cautele
idonee a mantenere e
salvaguardare il buon
andamento del servizio
clinico».
Maddalena Berbenni
© RPRODUZIOfd= RSERVA'A
Sanità nazionale
Pagina 1
"Vado a morire in Svizzera
prima che il male mi divori"
N
L'ultimo viaggio La scelta
di Dominique: attraversare
il confine per risparmiare
al suo corpo settimane
Marco Cappato
"Serve una norma,
è favorevole persino
il 52% dei cattolici
che vanno a messa"
di sofferenze tremende.
In Italia non può farlo
Domani vado a Berna".
Dominique lo dice
così, quasi senza tradire emozione. Davvero come se fosse un viaggio
qualunque. Lo smarrimento si
legge sulle facce di quelli che
le stanno accanto, come l'amico Gianpiero che lei chiama"il
fratellone". Tutte quelle persone che hanno vissuto e combattuto con lei. Perché a Berna, Dominique Velati, 59 anni,
ci va per morire, per l'eutanasia. Non tornerà più nel bilocale di Borgomanero (Novara) proprio sopra il benzinaio,
ma con il Monte Rosa davanti
alla finestra. Come stasera,
anche se è difficile capire se
quella visione consoli o renda
tutto più difficile.
La vita intensa
di una "radicale tosta"
Dominique ha deciso di morire così perché il cancro ormai non le dava scampo e il
calendario davanti alei aveva
ancora poche settimane. Ma
non ha voluto scivolare via in
silenzio, meglio che anche
questo ultimo gesto fosse una
battaglia, come era stato in
tutta la sua vita di "radicale
tosta". Così ha deciso di raccontare tutto a Giulia Innocenzi e alle telecamere diServizio Pubblico. Havoluto parlare sapendo che quando il
suo messaggio sarebbe arri-
Sanità nazionale
vato nelle case di milioni di italiane lei sarebbe già stata
lontana.
Ecco Dominique davanti
alle telecamere, con i suoi capelli corti, gli occhi scuri. Come se niente fosse, anche se
un confine insuperabile la separa dagli amici, dai compagni di lotta, dall'intervistatrice che le siede accanto. Sono
tutti insieme nella stanza
spoglia, parlano, scherzano,
anche se Dominique tra una
settimana non ci sarà più. Eppure pare proprio lei a consolare, mentre accetta di raccontare tutto, di ripercorrere
la sua vita e di descrivere che
cosa la aspetta tra una manciata di ore. E pensare che appena tre mesi fa stava bene:
"E cominciato tutto asettembre. I medici hanno scoperto
un'occlusione al colon di destra e dopo le analisi hanno
visto che era una metastasi.
Poi abbiamo fatto una tac e
abbiamo visto che c'è anche
qualche metastasi al fegato.
Ho fatto l'intervento e la risonanza magnetica. Niente
da fare, metastasi dappertutto". Dominique parla, insieme con un tono appassionato
e fermo, cercando di non tradire quel respiro che si fa
sempre più sottile. Quanto le
restava da vivere? "Con chemioterapia continua da uno a
tre anni. Senza chemio da uno a tre mesi". Perché non
provare una cura, perché non
andare avanti qualche anno?
Un'unica paura:
il dolore inutile
La voce di Dominique, il suo
volto, fanno capire che l'angoscia del dubbio - se c'è stato - è superata. Sa quello che
per lei è giusto fare: "Pensare
di prolungare la vita, con la
certezza di non guarire, sapendo che comunque la malattia va avanti lo stesso...
stare sempre peggio per arrivare che la chemio non fa
più effetto, o che io non la
sopporto più... no". Paura?
Dominique non lo nega:
"Della sofferenza, del dolore, e di non portarmelo avanti bene. Sono contraria al dolore inutile. Per me questo era un dolore inutile. Così ho
deciso per l'eutanasia". Ma
non è stata una decisione solitaria, Dominique - che non
è sposata e non ha figli - ha
ascoltato le persone che hanno vissuto con lei: "Mi hanno
appoggiato. Per me è stato
importantissimo. A parte
l'impatto emotivo che è stato
fortissimo in tutti, meno che
in me... perché io ho sempre
Pagina 2
ragionato in questo modo: ti
dicono cosa puoi fare, guardi
bene... Quando il quadro è
chiaro, fai una scelta: o fai la
chemio, o non la fai".
Il saluto agli amici:
la festa e il karaoke
Ma per lei ci vuole più coraggio ad andare avanti con una
malattia così o a decidere di
farla finita? "Per me ci vuole
più coraggio ad affrontare una malattia, fare la chemio e
tutte queste cose. Lì è il coraggio, la voglia di vivere, la
voglia di farcela. Ma è una
lotta veramente impari".
Discorso chiuso, Dominique ha già passato il confine.
Anche se è ancora con i suoi
amici. Proprio come pochi
giorni fa, quando tutti insieme hanno organizzato una
festa nel bar sotto casa per
salutarla. "Un funerale per
una persona viva", sussurra
abassa voce, senza farsi sentire, una delle persone che
più le hanno voluto bene.
C'erano il dolore, la malinconia, certo, ma si è riso, giocato, cantato con il karaoke.
Non ci sarà altra cerimonia, perché il corpo resterà
in Svizzera. Questo è l'ultimo pomeriggio che Dominique passerà qui. E lo sguardo
si spinge soprattutto indietro, verso i ricordi di questa
donna che ha deciso di fermarsi prima dei sessant'an-
Sanità nazionale
ni. "Io sono un'infermiera.
Vai a salvare gli altri e poi
non te ne frega niente dite! E
mi sono occupata tanto anche dei malati terminali. La
voglia di stare con loro era
fortissima. È un po' innato in
me. Molti infermieri hanno
paura di affrontare il problema della morte con i pazienti. E poi anche i medici non
ne parlano, nessuno ne parla. Questi escono dall'ospedale, e con chi parlano? Non
si sa. Di solito si chiudono a
riccio, non parlano più, si isolano stando a letto... Invece è importante poterne parlare. Io ho cercato di andare
avanti, parlandone. Senza
timori, come una cosa normale, naturale. Perché è naturale lamorte, faparte della
nostra vita!". Infermiera e
militante radicale: "Da trenta anni!", il punto esclamativo glielo senti nella voce,
nell'espressione del viso.
"Nell'85 andavo in giro con i
volantini del Partito radicale, li appiccicavo in giro...".
Il Tibet, l'aborto,
Bonino e Pannella
Battaglie spesso solitarie, aneddoti. Si ride ancora: "Unavolta abbiamo saputo che
a Novara doveva passare il
presidente della Repubblica Cinese e allora abbiamo
organizzato una manifestazione, io e il fratellone. Avevamo uno striscione che sua
madre aveva preparato con
scritto `Tibet libero' e una
bandiera. Ma sapete quanti
eravamo? Due, lui ed io, non
sapevamo nemmeno come
tenere su la bandiera e lo
striscione...". Poi la battaglia per l'aborto "che mi costò il posto nel reparto!".
C'è un unico momento in
Sono un'infermiera,
sono stata con tanti
malati terminali.
Escono dall'ospedale
e non sanno con chi
parlare: non ègiusto
Ti danno un bicchiere
con 15 mm di pentobarbital e in 5 minuti
entri in un sonno
profondissimo. Dopo
dipende dal tuo fisico
cui Dominique si commuove, quando arriva il videomessaggio di Emma Bonino.
"Marco Pannella è il genio,
Emma quella che sa parlare
a tutti". Accanto a lei anche
oggi c'è il radicale Marco
Cappato. "Dominique me la
ricordo a tutti i convegni radicali. Immancabile". Ma
perché è tanto importante la
sua battaglia? "La stragrande maggioranza degli italiani sono favorevoli all'eutanasia: il 75 per cento degli elettori della Lega o dei Cinque Stelle. Addirittura il 52
per cento di chi va a messa.
Bisogna collegare le istituzioni alla società". Cappato
è convinto: "Bisogna parlarne, è un'esigenza sociale
crescente con l'allungarsi
della vita e l'affinarsi delle
tecniche di rianimazione.
Ci sono decine di migliaia di
persone in questa situazione. Noi finora abbiamo fornito informazioni, ma faremo un passo oltre".
12.700 euro per arrivare
120 secondi per spegnersi
Lentamente - sarà per il
buio che comincia a vedersi
oltre la finestra, verso il
Monte Rosa - il discorso
scivola verso i prossimi
giorni. Che per tutti sono il
futuro, non per Dominique.
E ancora lei a togliere tutti
di impaccio: "Parto domattina. Costa caro, 12.700 euro, per me non è stato un
problema. Ma è complicato
anche morire: il costo, lo
spostarsi, gli svizzeri possono morire anche a casa,
cioè viene il medico. Noi invece dobbiamo fare tanti
chilometri... e non puoi morire a casa tua. Ehai dei tempi di attesa obbligatori".
Sì, le liste, le attese, e a
volte tutto salta all'ultimo
momento. Dominique doveva partire la settimana
scorsa, ma c'è stato un rinvio. Un colpo duro, non solo
perché il corpo la sta abbandonando: bisogna ripensare tutto. Ritrovare l'equilibrio. Dominique sembra
quasi rasserenarsi pensando a quel momento:
"Mezz'ora prima ti danno
un antiemetico, che è una
sostanza che evita che tu
vomiti, e dopo mezz'ora ti
somministrano un bicchierino con dentro 15 millilitri
di pentobarbital e in due,
massimo cinque minuti, entri in un sonno profondissimo. Dopo dipende dal corpo, quanto ci mette ad arrestarsi. Si ferma il cuore alla
fine, è un arresto cardiaco.
Può andare abbastanza veloce come penso succederà
a me, perché sono proprio al
limite. Però può durare anche di più. Ma lì ti garanti-
Pagina 3
I rifiuti
Non tutte
le richieste
di eutanasia
vengono
accettate
dalle
strutture
svizzere.
Ne vengono
respinte, in
media, il 40%
..............
La crescita
Le richieste
di morte
assistita
sono
cresciute
del 34% dal
2012 al 2013.
Chi accompagna rischia
fino ai anni
di carcere
scono che non ti riportano
in vita". Niente musica,
"non sono poetica ". Ma vorrà qualcuno accanto a sé?
"Mio cugino vorrebbe tenermi la mano . Io non so se
voglio stare lì mano nella
mano, oppure tranquilla. Ci
sono questi signori dell'organizzazione , persone molto preparate , che sono a
fianco a te apposta. Penso
che dirò a mio cugino che la
mano non me la tiene! Lui è
anche un po ' malato di cuore... ora pensa così, ma non
vorrei che sul momento si
commuove, non vorrei...".
Dominique adesso guarda già avanti : "Domani sono
a Berna e comincio a pensare a me. Ma io non sono emozionata, per niente. Sono di una tranquillità e di una serenità ... Lo augurerei a
tutti ! Fate altre scelte se volete, ma questa pace che ho
dentro è favolosa".
IN EUROPA
Olanda e Belgio
i primi a legalizzare
l'eutanasia diretta
IL PRIMO PAESE al mondo a legalizzare l'eutanasia diretta è stata
l'Olanda nel 2002, seguita a pochi mesi
di distanza dal Belgio, che ha esteso la
legge anche ai minori. Da quell'anno, secondo dati della Società reale di medicina olandese, sono state aiutate a morire circa 4.000 persone l'anno. In Lussemburgo, dal 2009, l'eutanasia è stata
In Gran Bretagna l'interruzione delle cure
(a determinate condizioni) è permessa
dal 2002. L'eutanasia passiva è tollerata
dal 2010 anche in Germania e in Austria.
In altri Paesi, come Danimarca , Norvegia,
e Spagna i malato possono fiutare le cure
o l'accanimento terapeutico.
No, nessuna fede, "sono
atea , anzi , mi sono fatta
sbattezzare ". C'è altro, forse anche l'eccitazione di
questa ultima battaglia politica che le dà forza. Anche
se lei forse non ci sarà già
più: "Vorrei che vedendo la
mia intervista a Servizio
Pubblico la gente dicesse...
Parliamone ! Fate qualcosa
anche voi , non pensate che
siete in mano al nulla. Lavostra vita vi appartiene, e
quindi anche la morte. Perché averne paura?".
Welby ed Fluana
■ IL DIBATTITO sulle questioni di fine vita eutanasia, eutanasia passiva, rifiuto
dell'accanimento terapeutico - in Italia rimane
terreno di scontri etici e politici
■ PIERGIORGIO WELBY è stato un attivista
radicale affetto da "distrofia fascioscapolomerale", un gravissimo stato morboso
degenerativo. È stato tenuto in vita grazie a un
respiratore automatico dal 1997 al 2006. La sua
battaglia perché gli venisse riconosciuto il diritto
a "staccare la spina" si è conclusa II 20 dicembre
2006, quando il medico Mario Riccio ha
assecondato la sua volontà. Nonostante la
richiesta della moglie Fina, cattolica, il Vicariato
di Roma non ha concesso a Welby i funerali
religiosi
È tardi . Dominique saluta, stanca, ma con il sorriso.
Si affaccia al terrazzo sulle
Alpi. "Il Monte Bianco l'ultimo dell ' anno, alle quattro
del mattino , con i fari rossi
sulla neve. Da sola, con la
mia macchina ... Favoloso".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
u
Piergiorgio
Welby
edEluana
Englaro
Ansa
Sanità nazionale
legalizzata per adulti e pazienti con malattie incurabili.
La Svizzera ha regole diverse: dal 1942
prevede l'eutanasia attiva indiretta (assunzione di sostanze i cui effetti possono
ridurre la durata della vita), sia quella passiva (interruzioni delle cure), sia la morte
assistita.
La Francia, ha introdottonel 2005 il concetto di diritto al "lasciar morire", che favorisce le cure palliative.
■ ELUANA ENGLARO ha vissuto in stato
vegetativo per 17 anni, in seguito a un incidente
stradale. II 9 luglio 2008 la Corte d'appello di
Milano ha accolto l'istanza della famiglia che
aveva chiesto l'interruzione dell'alimentazione
artificiale. La storia di Eluana si è trasformata in
un caso politico. II 6 febbraio 2009 , il Consiglio
dei ministri presieduto da Berlusconi ha
approvato un decreto legge per impedire la
sospensione dell'alimentazione dei pazienti.
Giorgio Napolitano, all'epoca presidente della
Repubblica, si rifiutò di firmare il decreto.
Immediatamente, il Cdm approvò un disegno di
legge con gli stessi contenuti del decreto rifiutato.
Fu trasmesso al Senato che si riunì per discuterne
in sessione straordinaria lunedì 9 febbraio 2009.
Pagina 4
LE NOSTRE NORME
Decesso assistito
e interruzione
dei trattamenti
L'EUTANASIA ATTIVA è l'atto con il
0 quale un medico, convinto dell'insopportabile sofferenza dei malato e su richiesta
dello stesso, usa un farmaco letale per aiutarlo
a morirecon il minor dolore possibile e la massima serenità. In Italia questa pratica èassimilata ad un omicidio (omicidio del consenziente, punito con la reclusione da 5 a 15 anni).
L'eutanasia passiva o "interruzione dei trat-
tamenti", implica la sospensione delle cure
nei confronti di malati al termine della vita,
per i quali la morte è rinviata soltanto dagli
sforzi medici. In sostanza, il medico decide di
non sottoporre il malato a trattamenti straordinari e ad inutili accanimenti terapeutici. In
Italia è ammessa: l'obbligo del medico di curare, sempre e comunque, viene a cessare
qualora il malato terminale, adeguatamente
informato, chieda in piena coscienza la sospensione delle cure, consapevole delle conseguenze mortali di tale atto.
II suicidio assistito è considerato tale quandoè il paziente a togliersi la vita, mentre il medico si limita a fornire i farmaci senza intervenire in alcuno modo nell'atto stesso. In Italia è perseguito penalmente (aiuto o istigazione al suicidio, pene da 5 a 12 anni).
Una manifestazione a favore dell'eutanasia. A fianco, l'illustrazione di Emanuele Fucecchi
LaPresse
gli italiani che
ogni anno,
in media,
si rivolgono
direttamente
alle cliniche
svizzere per
chiedere
la morte
assistita
2
--f
r
Dominique
Velati,
infermiera
e attivista
radicale,
ha deciso
di andare
in Svizzera
per l'eutanasia. Ha raccontato la sua
scelta a Servizio Pubblico
Sanità nazionale
mila,
le firme
raccolte per
portare in
Parlamento
la proposta
di legge
sull'eutanasia.
Pagina 5
il grande silenzio La legge popolare ignorata dal Parlamento dal 2013
o deciso, vado in Svizzera.
H Il mio tempo è passato,
non ho più niente da rivendicare, grazie di tutto..." Era il
mese di novembre2011, Lucio
Magri, intellettuale del Pci e
fondatore della rivista il Manifesto, si affacciava per l'ultima volta sul corridoio del
Transatlantico a Montecitorio per comunicare a compagni e amici che aveva programmato il suo ultimo viaggio. Lamorte dellamoglie Mara l'aveva fatto precipitare in
una depressione inconsolabile. Si è ricongiunto a lei il 3 dicembre 2011 , sepolto al suo
fianco nel cimitero di Recanati. Il suo ultimo giorno di vita è
stato aBellinzona, in Svizzera,
dove un medico haassecondato la sua scelta: morte volontaria assistita.
Lucio Magri e gli altri: ogni anno
gli "esuli del suicidio" sono 200
Secondo l'associazione Exit Italia, che si batte contro
l'accanimento terapeutico e
per il riconoscimento dell'eutanasia, gli "esuli del suicidio"
sono in costante
aumento. La meta principale è la
Svizzera, dove la
mortevolontaria
assistita è legale
dal 1942. Nel
2013 i casi registrati erano cresciuti del 34 per
cento rispetto
all'anno precedente: oltre 50,
mentre nel 2012
erano stati circa
30. Si stima inoltre che in media 200 persone all'anno si rivolgano direttamente alle cliniche svizzere senza alcuna
intermediazione delle asso-
L'iniziativa
Il testo ha raccolto
67 mila firme,
è appoggiato da
225 parlamentari
ma non viene
calendarizzato
Lucio Magri, tra
i fondatori della
rivista "i1 Manifestó' Ansa
ciazioni italiani. Non per tutti,
però, la richiesta viene accettata. Qualcuno rinuncia, nel
40% dei casi invece la domanda viene respinta.
E IN ITALIA? Non se ne discute
nemmeno. "Abbiamo raccolto
67mila firme a settembre 2013
e abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare. Ma dopo più di due anninonè successo niente. Nemmeno una calendarizzazione", spiega Matteo Mainardi,
coordinatore della campagna
Eutanasia Legale che raccoglie, tra le altre, le associazioni
Luca Coscioni, Exit, Certi Diritti e Libera Uscita. Altre 103
milafirme sono state messe insieme sul sitodellacampagnae
oltre 160 mila su Change.org.
Non sono servite. La proposta
di legge, dice Mainardi, prevede che "l'eutanasia possa essere praticata soltanto da maggiorenni, solo persone in grado di intendere e di volere. Sono previsti colloqui per i parenti entro il secondo grado.
Ma soprattutto occorre che si
sia in presenza di sofferenze
gravi enonguaribili". L'ultimo
passo è stato creazione di un
intergruppo tra Senato e Camera a cui partecipano 225
parlamentari di quasi tutti i
partiti (escluso Ncd).
TO. RO.
Sanità nazionale
Pagina 6
RE RUBATA
LA
Appelli, ripensamenti e contrappelli: riparte il dibattito sull'utero
in affitto. Sullo sfon do lo spettro della cancellazione di ruolo
(li _Al'c et a
TWac;os
i ha messo un po' pica di una setti-
C mana, la scrittrice Dacia Maraini,
per confessare che forse la sua firma
sotto l'appello perla messa al bando in
tutto il mondo della pratica dell'utero
in affitto, denunciata coinne nuova forma di schiavitù dalle donne di "Se non
ora quando . Libere", lei l'aveva messa
con un po ' troppa fretta . Se le promotrici dell 'appello affermano di rifiutare
"di considerare la `maternità surrogata' un atto di libertà o di amore ", e di
non poter accettare "solo perché la tecnica lo rende possibile, e in nome di
presunti diritti individuali, che le donne tornino a essere oggetti a disposizione: non più del patriarca ma del mercato", la quasi pentita Maraini esortava
mercoledì scorso dalle colonne del
Corriere della Sera a "parlarne ancora". Forse, dice, non è giusto vietare
per legge la maternità surrogata
(espressione più gentile per indicare la
"gestazione per conto terzi " seguita da
consegna del neonato a una coppia
committente , etero od omosessuale) anche nei casi accertati di disinteressata
solidarietà con chi non ha altro modo
per fare figli.
Andrebbe spiegato, non solo alla
Maraini , che la maternità surrogata (o
A qualcuno andrebbe ancora
spiegato che la maternità surrogata
e già vietata per legge non solo in
Italia ma in quasi tutta l'Europa
na la dignità uinnana della donna, visto
che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce" e
"considera che la pratica della maternità surrogata, che implica lo sfruttamento riproduttivo e l'uso del corpo
umano per profitti finanziari o di altro
tipo, in particolare il caso delle donne
vulnerabili nei paesi in via di sviluppo,
debba esser vietato e trattato come
questione di urgenza negli strumenti
per i diritti umani".
A quel divieto appena ribadito, in
Europa fanno eccezione la Gran Bretagna, la cui legge è pero così restrittiva
da funzionare meglio di un divieto (la
madre "portatrice", che può essere solo una parente o un'amica della coppia
committente e che non deve ricevere
denaro in nessuna forma , nemmeno in
quella mascherata da rimborso spese,
ha sei mesi di tempo per decidere di tenersi il bambino) e la Grecia. Divieti
più o meno modulati sono attivi anche
in altri paesi, mentre Australia, Canada e soprattutto Stati Uniti, India e vari paesi del blocco ex sovietico - come
l'Ucraina - sono i più permissivi, nel
senso che tutto o quai è consentito e affidato alla contrattazione tra le parti.
Se ora si discute - e ci si divide -- tanto attorno all'utero in affitto anche in
Italia e anche in casa femminista, è
perché la faccenda è diventata di attualità come corollario (inevitabile, secondo alcuni , pretestuoso e inconsistente,
secondo altri) della norinnativa sulle
unioni civili attualmente in discussione in Parlamento, prima firmataria Mo-
gono a qualsiasi stralcio della stepchild
adoption dal testo di legge . Quell'istituto avrebbe solo il senso di "tutelare le
famiglie di fatto" e soprattutto i bambini che già vivono con coppie dello stesso sesso. Lo sostengono in un contrappello la sociologa Chiara Saraceno, l'economista Daniela Del Boca e alcuni
comitati locali di Se non ora quando,
soprattutto del Piemonte e del Trentino. Siamo contrarie alle pratiche mercantili , precisa la Saraceno sulla Stampa, "ma la solidarietà esiste", e allora si
potrebbe normare ma non proibire del
tutto, ché tanto chi vuole troverà seinn-
Dietro il prqfluvio di parole,
distinguo e inni alla solidarietà,
per no dietro certe belle foto, c'è
un passaggio di denaro. Sempre
pre il modo di rivolgersi ai paesi dove
la pratica è ammessa.
L'argomentazione è delle più classiche e rischia di essere perfino seducente. Se non fosse che allora -- sempre di
contratto tra adulti consenzienti si tratta -bisogna capire come mai non è consentito a nessuno vendere un rene, e
come mai a nessuna donna è pernnesso
vendere il proprio neonato, cose che invece continuano ad accadere - illegalmente - in paesi lontani , senza che nessuno, o quasi, pensi di normarle. Il fatto è che nel mercato del biolavoro globale indirizzato alla procreazione, pas-
nica Cirinnà del Pd. L'istituto, previsto
dal disegno di legge, della stepchild
adoption, grazie alla quale diventerebbe
possibile l'adozione del figlio natuutero in affitto) è gia vietata e sanziorale
del partner dello stesso sesso, nanata per legge , non solo in Italia ma in
sconderebbe
in realtà l'avallo dell'utequasi tutta l 'Europa, comprese la Franro
in
affitto
per
le coppie di uomini, che
cia e la Spagna dei matrimoni gay. Gionon
hanno
altro
modo di ottenere un fivedì scorso , a conferma di questo
glio
se
non
quello
di usare , dove è conorientamento generale , il Parlamento
sentito,
una
madre
surrogata . Un'obieeuropeo ha votato a larga maggioranza
zione
buona
solo
ad
affossare le unioun documento in cui "condanna la prani
civili,
replicano
coloro
che si oppontica della maternità surrogata, che miSanità nazionale
Pagina 7
sarti per i corpi di donna ( fornitori di
ovociti e fornitori di utero) è inevitabile. Quello che si può fare, visto che la
tecnica lo consente, è declassare la gravidanza a "servizio gestazionale". Anche ben pagato , come in America o in
Canada, o a prezzi stracciati, come nelle fattorie procreative indiane o nelle
cliniche russe o ucraine. Ma dietro il
profluvio di parole, spiegazioni, distinguo e inni alla solidarietà, e perfino
dietro certe belle foto di famiglia in posa sorridente con i committenti felici, i
bambini e le madri portatrici pure nei rarissimi casi in cui esse appaiono,
perché in genere il loro compito è sparire per sempre dopo il parto - il passaggio di soldi c'è. Sempre . Non lo nega nemmeno la donna americana che
lavora in un call center intervistata da
Repubblica un paio di settimane fa, la
quale si dichiara orgogliosa di aver reso felici le due donne di cui ha portato
in grembo i figli genetici. Ma non è azzardato pensare che non l'avrebbe fatto senza la contropartita di qualche decina di migliaia di dollari.
Oppure ci sbagliamo, e da qualche
parte esistono legioni di donne agiate
e generose , che non vedono l'ora di rendersi utili regalando bambini a coppie
sterili, del tutto gratuitamente. Con tanti saluti alla mistica dello scambio e del
dialogo intrauterino tra madre e figlio
durante la gravidanza . Qualche caso di
vera ` `donazione di utero " a titolo totalmente gratuito in realtà esiste. E ultimo
in ordine di tempo registrato dalle cronache riguarda una una donna di cinquantotto anni di Salt Lake City (Utah),
la quale ha messo a disposizione il proprio corpo per partorire il figlio della
figlia, che non poteva portare avanti
una gravidanza. Inutile sottolineare
che lei con quel figlio-nipote un rapporto lo avrà sempre, i ventre in quasi
tutti i casi di maternità surrogata la prima premura è quella di separare in
fretta la puerpera dal neonato, per metterlo subito a contatto con quelli che
saranno i suoi "veri" genitori. In altri
termini , ciò che è considerato non desiderabile per chiunque venga al mondo - la repentina separazione dalla madre - e che diventa accettabile solo se
dettato da seri problemi medici del
bambino o della madre, nel caso del
nato da gravidanza surrogata è routine
prestabilita.
Il prossimo 2 febbraio al Parlamento francese si terrà un convegno internazionale contro la maternità surroga-
Sanità nazionale
ta. Lo promuove, tra gli altri, la filosofa
femminista e psicoanalista Sylviane
Agacinski, donna di sinistra e fondatrice di Corp (Collettivo per il rispetto della persona). Nel suo saggio intitolato
"Corps en miettes" ("Corpi in briciole",
Flammarion, 2013), la Agacinski lamenta la subordinazione di una certa gauche alle lusinghe della tecnoscienza, ricorda che dal 1991 la Francia giudica illegale la pratica dell'utero in affitto, "in
quanto contraria ai diritti della persona", e si chiede come mai invece la questione della legalizzazione della maternità surrogata torni periodicamente alla ribalta, veicolata da progetti di legge
e dall'idea che sia il diritto a "fondare
una famiglia" a legittimare i possibili
metodi di procreazione . Al contrario,
sostiene la Agacinski , sono "le condizioni etiche e giuridiche della procreazione che devono decidere i mezzi possibili di fondare una famiglia". Il pur comprensibile desiderio di figlio non può
giustificare la riduzione a mezzo "della vita di una donna nel corso di nove
mesi". Intervistata da Avvenire (il quotidiano della Cei che nel 2013, a firma di
Assuntina Morresi, ha pubblicato una
Spesso laInimapremura e quella
1 separare in ftetta la puerpera clal
neonato , per metterlo subito a
if
contatto con i suoi u veri genitori
lunga e dettagliata inchiesta a puntate
sulla maternità surrogata nel mondo),
la femminista francese ripete che "l'uso delle donne come madri surrogate
poggia su relazioni economiche sempre
diseguali : i clienti, che appartengono
alle classi sociali più agiate e ai paesi
più ricchi , comprano i servizi delle popolazioni più povere su un mercato
neo-colonialista. Inoltre , ordinare un
bambino e saldarne il prezzo alla nascita significa trattarlo come un prodotto
fabbricato e non come una persona
umana. Ma si tratta giuridicamente di
una persona e non di una cosa"".
Sulla sua stessa linea c'è la filosofa
femminista Luisa Muraro, fondatrice
della Libreria delle donne di Milano,
che ha argomentato sul Corriere della
Sera del 7 dicembre il suo deciso rifiuto di una pratica che "non è un diritto
e non è libertà". Luisa Muraro aggiunge che "ci sono cose sgradevoli e contrarie alla civiltà e altre che la favoriscono. La relazione materna è una di
queste ultime. Va custodita come un
bene. Non sappiamo cosà può produrre nelle creature future quel 'passaggio'. Probabilmente pian mano che la
libertà femminile si rafforza si vedranno situazioni speciali che consentiranno di trasformare la relazione materna
in qualcosa di nuovo. Se necessario. Occorrono, però , garanzie di gesti fatti per
amore e liberamente . Finché ci sarà
l'utero in affitto è inutile farsi illusioni; passerà per donazione quella che è
una compravendita".
La maternità surrogata è stato anche
uno dei temi centrali di un importante
e affollato incontro organizzato alla Casa internazionale delle donne di Roma,
il 22 novembre scorso, dal Gruppo delle femministe del mercoledì, e intitolato "Curare la differenza . Tra gender, generazione, relazioni sessuali e famiglie
Arcobaleno". Come ha scritto Letizia
Paolozzí sul sito Donnealtri, "il tentativo era quello di prestare attenzione an-
In nome dell'incliflerenzïa, one
sessuale si plasmano nuovi diritti,
come quello alla genitorialità di
coppie per loro natura sterili
che senza necessariamente condividere. Seguire un filo con la pratica che è
di i volte donne, quella del `partire da
sé' e dello sguardo lungo sulla vita, sui
sentimenti, sui desideri , evitando i
comportamenti logori di una certa politica (maschile ?) fatta di appelli, contrappelli, raccolta di firme". La discussione è partita dalla constatazione che
il tenia della maternità surrogata "è diventato un campo di battaglia. Certo, la
madre surrogata è il punto più delicato, dal punto di vista femminista, nella
costruzione di nuove famiglie. Come rispettare la libertà e l'autonomia di ciascuna donna? Come permettere la realizzazione di desideri senza mettere in
gioco la libertà dell'altra? Non c'è il rischio di farne una mera questione di
mercato? C'è differenza tra il desiderio
di maternità e il desiderio di paternità,
senza donne? Perché questo desiderio
non sceglie l'adozione? Non riconoscendo nessuna differenza fra desiderio di iaternità e desiderio di paternità, ritenendo che l'accesso alla genitorialità biologica sia un diritto universale e neutro , non ricadiamo nella conservazione dell'universo simbolico pa-
Pagina 8
triarcale?". Molte domande, tutte essenziali, e variatissime le risposte, nelle quali ha aleggiato spesso, espresso
come timore, lo spettro di qualcosa che
si può rozzamente (ma non troppo)
chiamare "cancellazione della madre".
Vale per Paola Tavella, autrice con
Alessandra Di Pietro di "Madri selvagge" e convinta che "un essere umano
non si possa né vendere né comprare",
e anche per Claudia Mancina, che però
mette l'accento sull'autodeterminazione delle donne che accettano di portare avanti una gravidanza per altri ed è
contraria a una legge proibizionista,
Mario Bettinelli, - miater
Sanità nazionale
à", 1921 (Fondazione Cariplo). Di mate
purché sia salvo in ogni momento il diritto della madre surrogata di tenersi il
figlio. Vale per giornalista Franca Fossati, che si chiede come mai tra i giovani e giovanissimi l'accettazione della
maternità surrogata passi senza grandi
problemi, conce qualcosa di scontato, e
per la saggista e giornalista Ida Dominijanni, che riflette sulla tendenza apparentemente invincibile, della quale
l'America è battistrada, alla progressiva indiiferenziazione sessuale. Qualcosa di organico al mercato, in nome della quale si plasmano nuovi diritti, come
quello alla genitorialità di coppie per
loro natura sterili.
i surrogata si è tornati a discutere in Italia e in Europa: il 2 febbraio un convegno internazionale al Parlam
te francese
Pagina 9
.
LEGGE DI STA RII. ITA 20 î G/ La
rnisura non sarà circoscritta a lle sole conr.°errzï.onr.
Assistenza, mini Iva ampliata
Al i qu ota al 5 % a n c h e s u i servizi erogati d iretta m e n te
DI FRANco RICCA
a nuova mini-aliquota
Iva del 5%, prevista
dal ddl di Stabilità 2016 per i servizi
socio-sanitario-assistenziali
resi dalle cooperative sociali, attualmente assoggettati
all'aliquota del 4%, si applicherà non solo alle prestazioni
effettuate in base a contratti
d'appalto o convenzioni, come
previsto inizialmente dal progetto governativo, ma anche a
quelle erogate direttamente
alle persone appartenenti alle
categorie protette. La disposizione originaria è stata infatti
così ampliata nel corso dei lavori parlamentari, attraverso
un emendamento correttivo.
La nuova aliquota Iva.
Il ddl introduce nella tabella
A del dpr 633/72 una nuova
sezione, denominata «Parte
II-bis», recante l'elenco delle
operazioni alle quali si applicherà una nuova aliquota Iva
ridotta, stabilita nella misura
del5%.
Le operazioni elencate nella
predetta sezione sono «le prestazioni di cui ai numeri 18),
19), 20), 21) e 27-ter) dell'articolo 10, primo comma, rese
in favore dei soggetti indicati
nello stesso numero 27-ter) da
cooperative sociali e loro consorzi». Il testo originario circoscriveva l'agevolazione alle
prestazioni rese «in esecuzione
di contratti di appalto o convenzioni in genere». Il virgolettato,
però, è stato opportunamente
soppresso da un emendamento
approvato dalla commissione
bilancio della camera, con la
conseguenza di consentire
l'applicazione dell'aliquota
ridotta anche alle prestazioni
rese da cooperative sociali e
loro consorzi direttamente nei
confronti dei soggetti indicati
nel n. 27-ter) dell'art. 10, dpr n.
633/72, ossia: anziani ed inabili
adulti, tossicodipendenti e malati di Aids, handicappati psicofisici, minori anche coinvolti in
situazioni di disadattamento e
di devianza, persone migranti,
senza fissa dimora, richiedenti
asilo, persone detenute, donne
vittime di tratta a scopo sessuale e lavorativo.
L'oggetto delle prestazio-
Sanità nazionale
ni agevolate . L'ambito oggettivo delle prestazioni sottoposte all'aliquota del 5%, che la
norma definisce attraverso
il richiamo a talune voci descrittive dell'art. 10 del dpr n.
633/72, corrisponde sostanzialmente al contenuto della disposizione del n. 41-bis della
tabella A, parte II, che prevede attualmente l'aliquota del
4% (di dubbia compatibilità
comunitaria, in quanto la disposizione è stata introdotta
dopo il 1° gennaio 1991) e che
viene pertanto abrogata. Tale
ambito comprende:
- le prestazioni sanitarie di
diagnosi, cura e riabilitazione
rese alla persona nell'esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza;
- le prestazioni di ricovero
e cura, compresa la somministrazione di medicinali, presidi sanitari e vitto, nonché
le prestazioni di cura rese da
stabilimenti termali;
- le prestazioni educative
dell'infanzia e della gioventù
e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione,
l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, comprese le prestazioni relative all'alloggio,
al vitto e alla fornitura di libri
e materiali didattici;
re, come sinora consentito in
virtù del loro status di onlus
«di diritto», per il trattamento di esenzione, in quanto la
disposizione che prevede tale
facoltà viene abrogata.
Le nuove disposizioni introdotte dalla legge di stabilità
si applicheranno alle operazioni effettuate sulla base di
contratti stipulati, rinnovati
o prorogati dopo la data di
entrata in vigore della legge
stessa, sicché a quelle rese
sulla base di contratti in corso a tale data continueranno
ad applicarsi le norme previgenti.
Con l'istituzione della nuova aliquota del 5%, l'Italia si
troverà ad avere tre aliquote
ridotte (4, 5 e 10), mentre la
direttiva ne ammette solo
due. La non conformità, però,
è formale, poiché la direttiva consente di assoggettare
all'aliquota non inferiore al
5% determinati beni e servizi, ma consente altresì agli
stati membri di mantenere in
vitale aliquote inferiori per le
operazioni che ne beneficiavano già al 1° gennaio 1991.
- le prestazioni proprie dei
brefotrofi, orfanotrofi, asili,
case di riposo per anziani e
simili, delle colonie marine,
montane e campestri e degli
alberghi e ostelli per la gioventù, comprese le somministrazioni di vitto, indumenti
e medicinali, le prestazioni
curative e le altre prestazioni
accessorie;
- le prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare
o ambulatoriale, in comunità
e simili.
Va ribadito che, sotto il profilo soggettivo, per l'applicazione dell'aliquota ridotta è
necessario che le prestazioni
siano (I) rese da cooperative
sociali o loro consorzi (II) nei
confronti di persone appartenenti alle suddette categorie
deboli.
Occorre inoltre sottolineare
che le cooperative sociali, in
relazione alle suddette prestazioni, non potranno più opta-
Pagina 10
Morti sospette all'ospedale di Clusone
Sequestate le cartelle: si indaga per omicidio
Decine di cartelle cliniche di pazienti deceduti quest'anno
sono state sequestrate dai carabinieri di Clusone all'ospedale di Piario, che fa parte dell'Azienda ospedaliera «Bolognini» di Seriate. Il sequestro è stato disposto dalla procura di Bergamo e ci sarebbe già un indagato per l'ipotesi di
reato di omicidio preterintenzionale. L'inchiesta è partita
dopo una segnalazione dei parenti di una persona deceduta ma che al momento del ricovero non era in pericolo di
vita. L'azienda ha fatto sapere che l'indagine « si riallaccia
ad una verifica interna anteriormente intrapresa dalla direzione sanitaria del presidio di Piario».
Sanità nazionale
Pagina 11
il caso
In un decreto del ministero
della Salute le regole per l'utilizzo
terapeutico della marijuana
Con rischi ed effetti collaterali
i
Cannabis ci Stato Struzioni per uso
"Così ci aiuterà a curare ïl dolore"
N el m ondo
USA
California
II primo stato
ad autorizzare
Fuso terapeutico
Stato di Washington
Legale il consumo
°r uso ricreativo
Colorado
Legalizzati consumo
e vendita a chi
ha più di 21 anni
¡
d..i .`.ä f'a,.
URUGUAY
Legalizzati consumo,
vendita e produzione
PORTOGALLO
Depenalizzato
l'uso di tutte le droghe
REPUBBLICA CECA
Depenalizzato
il possesso
di piccole quantità
SPAGNA
Si può fumare grazïe
al Social cannabis club
INDIA
Vendita libera
in alcuni negozi,
legalizzata
in alcuni Stati
PAESI BASSI
Tollerati
e regolamentati
possesso, acquisto
e col'.ivazione
Sanità nazionale
MICHELE BOCCI
NDICAZIONI: dolore cronico resistente agli anti nfiammatori, anoressia, nausea. Effetti
collaterali: alterazione dell'umore, ansia. Posologia e istruzioni
per l'uso: 200 milligrammi per
volta per via orale o inalatoria.
Proprio come se fosse un farmaco per la febbre o per l'ipertensione, da pochi giorni anche la
cannabis ha il suo "bugiardino".
Il fatto che la marijuana venga
trattata esattamente come le
pillole e gli sciroppi in un decreto ministeriale appena entrato
in vigore segna una quasi rivoluzione. L'Italia apre all'uso terapeutico della cannabis e passa
dalle esperienze di un gruppo di
Regioni sempre più nutrito a un
atto del Governo. «Il decreto, oltre a individuare nel ministero
della Salute le funzioni di organismo statale per la coltivazio-
Utile come analgesico
nelle patologie croniche
ma anche contro
la nausea e l'anoressia
ne della cannabis, contiene un
allegato tecnico rivolto a medici
e farmacisti per consentire l'uso medico della cannabis in maniera omogenea in Italia», scrivono dal ministero. All'inizio di
quest'anno si è scelto di coltivare la canapa all'Istituto farmaceutico militare di Firenze, anche per risparmiare. Ma fino a
che l'Esercito non sarà pronto,
cioè fino all'aprile prossimo, si
potrà anche continuare ad acquistare all'estero la pianta
sempre più richiesta dai malati.
Il decreto avvia un progetto pilota: per due anni si studieranno i
risultati, tramite le schede dei
pazienti compilate dai medici.
Si stima che le Regioni chiederanno almeno 100 chili di sostanza per rispondere alla domanda.
Il tutto avviene poco prima
che il Parlamento discuta la legge sulla legalizzazione della cannabis promossa da Benedetto
Della Vedova. Qui siamo in un
campo diverso, quello della cura. Ormai sono una decina le amministrazioni locali dove i fiori
della canapa sono uno dei tantissimi strumenti a disposizione
dei dottori. Il "bugiardino", e
cioè l'allegato dell'atto legislativo, dà tutte le informazioni necessarie. Intanto sulle indicazioni. La premessa è che, in base
agli studi scientifici, «l'uso medico di cannabis non può essere
considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto
a quelli standard, quando questi ultimi non hanno prodotto
gli effetti desiderati o hanno
provocato effetti secondari non
tollerabili». Non un medicinale
di prima scelta dunque, ma da
usare dopo una valutazione del
medico. Per affrontare cosa? Intanto il dolore. La cannabis serve come analgesico in quello cronico di natura neurologica o legato a patologie come la sclerosi multipla. Poi ha effetti sulla
nausea causata da chemio o altre terapie, stimola l'appetito in
chi ha anoressia nervosa, aiuta
nel glaucoma e nella sindrome
di Tourette.
Al pazienti viene consegnata
una scatoletta di plastica con
dentro i fiori di canapa. «È possibile preparare un decotto di infiorescenze in acqua bollente si spiega -e assumere tale preparazione dopo circa 15 minuti
di bollitura con coperchio. Il rapporto è di 500 milligrammi di
cannabis per 500 millilitri d'acqua». Indicazioni piuttosto chia-
Pronti ad aprile i fiori
della piantagione creata
dallo Stato a Firenze per
risparmiare sull'import
re. Se gli effetti non sono quelli
desiderati, si può inalare utilizzando un vaporizzatore. Di solito si usano 200 milligrammi a
dose, la frequenza la decide il
medico. Riguardo agli effetti collaterali, il "bugiardino" fa notare come esistano molti studi su
quelli provocati dall'uso "ricreazionale" della cannabis ma pochi sull'uso medico, dove dosaggi e quantità di principio attivo
sono standard. Per questo ci si
basa sui primi. «Alterazione
dell'umore, insonnia e tachicardia, crisi paranoiche e di ansia,
reazioni psicotiche e infine sindrome amotivazionale». Sono
state valutate anche le associazioni con altre sostanze, come
l'alcol, e con certe patologie.
Tra le avvertenze, si sottolinea
che la cannabis «può indurre dipendenza complessa», un rischio però ridotto proprio dall'uso medico. Certo, il tono di certi
passaggi inquieta un po', ma è
lo stesso che si trova sui fogli di
avvertenze di qualunque farmaco, anche il più comune.
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Pagina 12
PERSAPERNE oIPRt
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II consumo in Italia
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Le indicazioni mediche
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Analgesico
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Pagina 13
Dai tesori dell'arte
alla lotta contro il cancro
1 bilancio dei miei 30 anni d'impegno in Aire?
\N Sono stati anni fantastici. Ora vorrei coinvolgere le giovani generazioni a vivere questa
esperienza ma non è facile», dice Bona Borromeo, presidente
dal 1985 del Comitato regionale
Lombardia dell'Associazione
per la ricerca sul cancro. Bianchi capelli, occhi che scannerizzano gli interlocutori («Ho uno
sguardo di traliccio!» ammette)
Borromeo spiega: «Grazie ad
Aire ho incontrato gente straordinaria. Scienziati, donatori,
volontari, collaboratori, i malati
e le loro famiglie. E ho persino
avuto riconoscimenti che da sola non avrei mai raggiunto!».
Al collo donna Bona porta
una medaglia (« È l'Ambrogino
d'Oro che mi diede l'allora sindaco di Milano, Letizia Moratti»). Nel suo ufficio c'è la pergamena firmata dal presidente
Ciampi con la nomina a Cavaliere della Repubblica: un meritato titolo repubblicano che si è
aggiunto ai molti della storica&aristocratica casata di suo
marito, don Giberto. Onori e
oneri. Non scherza però la principessa delle famose isole Borromee quando racconta come la
sua missione a sostegno della
ricerca oncologica le ha creato
anche situazioni imbarazzanti.
«Ci sono signori che appena mi
vedono cambiano marciapiede.
Hanno paura che chieda qualcosa. Mi evitano. È un'impressione drammatica!».
Isola Bella, 1985. Vitaliano e
Federico i suoi due figli sono già
grandi; Bona collezionista e appassionata d'arte lavora con
l'amato suocero, Vitaliano, per
riportare splendore nei palazzi
di famiglia e pure le fogne sull'isola quando, un bel giorno,
giunge a trovarla Guido Venosta. Il manager gentiluomo (ex
Sanità nazionale
Di profilo
('ni u \ B1u:1
1)i ü; ,f:\ri F
capo di Pirelli Uk) da anni aveva
sposato la coraggiosa idea di
due giovani scienziati - il chirurgo Umberto Veronesi e il ricercatore Giuseppe Della Beffa dell'Istituto dei tumori di Milano: raccogliere fondi, come già
si faceva in Usa, per meglio
combattere il cancro, malattia a
quei tempi senza speranza. Venosta, primo presidente dell'associazione (oggi è l'avo Torrani) conquista alla causa illustri
benefattori. Nascono 17 Comitati regionali e, anno dopo anno,
tra mille manifestazioni anche
in piazza (famose le vendite
d'azalee e arance), grazie all'esercito di 20 mila volontari
(in Lombardia sono più di 1300)
Aire diventa il principale polo
privato di finanziamento della
ricerca sul cancro. Un solo dato:
negli ultimi 20 anni ha finanziato 9983 progetti di ricerca in
tutta Italia per un totale di 769
miliardi di curo. Un terzo di
questi progetti si deve al lavoro
del comitato Lombardia. «Più
che Milano-città è la regione
che è fantastica», dichiara Borromeo che è anche vicepresidente nazionale Aire con Allegra Agnelli, presidente del comitato Piemonte-Valle d'Aosta.
Dai tesori dell'arte e dalla pace lacustre alla lotta al cancro.
Ma come fece Venosta a convincerla? «Mi disse che quando si è
tanto ricevuto dal destino si ha
il dovere di ridare». Narra della
sua famiglia, gli Orlando, pionieri dell'industria metallurgica. «Mio padre era livornese e
massone. Mia madre, Lidia
Guastalla, era d'origine ebrea:
in casa Borromeo ho rotto un
sacco di quarti!». E non tace le
anse buie della vita. «Fui operata quando ero ragazza. Mio padre, i miei suoceri e i miei fratelli sono morti di cancro. Ma tutto
questo non mi ha influenzato».
Vigilia di Natale. La 7a edizione di Love Design, fiera d'iconici oggetti d'arredamento, ha
avuto successo. «Finanzieremo
3 borse di studio triennali, ciascuna di 75 mila euro, per 3 giovani ricercatori», dice Carina di
Collobiano, gran amica e braccio destro della presidente. A
sostenere Love Design di «zia
Bona» c'erano tutte le sorelle
Borromeo. Sorride: «Le ho costrette a partecipare! Sono state bravissime». 30 anni, amici
scomparsi, amici lontani. «Veronesi? È stato il più grande medico che abbia visto a fianco dei
pazienti. Ho grande simpatia
per lui anche quando mi sono
trovata dall'altra parte della
barricata». Inutile fingere, non
è tempo di feste per Bona Borromeo. «Ho avuto un anno con
varie gioie e il grandissimo dolore per l'improvvisa scomparsa di mio marito, Gibi. Per Natale non voglio né faccio regali ma
solo il presepe. Questo è un Natale che rifiuto».
O BYNCNDAlCUN101R1T11R15ERVATI
Pagina 14
UAL F; IA DIETA GIUSTA CHE MAN 17ENE IN FORMA, oltre Che
eficienti? E la qualità degli alimenti che conta oppure
la quantità? E ha senso sacrificare il piacere della buona tavola al pensiero ossessivo di essere sovrappeso? Domande
correnti, soprattutto all'indonaani dell'allarme lanciato stai rischi
perla salute di carne rossa e insaccati e poco prima che arrivino
le abbuffate natalizie. Eppure ci sono alcuiu capisaldi nutritivi
che favoriscono il benessere fisico. Già 2.400 anni fa lppocrate,
il padre della medicina, aveva raccomandato: «Che il cibo sia il
tuo farmaco». Da sfatare prima di tutto le false promesse delle
diete che, una dopo l'altra, sono passate di nioda. Atr:iim, Ma-yu,
5carsdale, Pritikin, Beverly Hi]ls, Stillmati, Dukan, low-carb, nocarb, tutta proteine, solo fibre, ipolipidica...
La dietomania ha fàtto il suo tempo perché, avvertono gli
esperti più rigorosi, spesso sono inutili, se non dannose, e co-munque non hanno un effetto duraturo.Dopo aver perso i chili
Jde
o_l
1. Non ridurre l'apporto di grassi alimentari,
se non in caso di evidente eccesso .
2. Eliminare dalla dieta i grassi insaturi trans
(sulle etichette : « Grassi vegetali parzialmente
idrogenati ») e ridurre, ma senza esagerare, i
grassi saturi; più tolleranza per quelli derivati
dalla filiera lattiera , come latte e formaggi .
3. Sostituire i grassi eliminati con olio extravergine d'oliva o con oli o alimenti ricchi di
polinsaturi, sia omega - 6 (frutta secca, oli di
semi), sia omega -3, di cui è ricco il pesce grasso, come sardine , tonno, aringhe e salmone.
4. Deenfatizzare l'attenzione su alimenti ricchi
di colesterolo (uova e crostacei): la correlazïo-
Ricerca
in più, a costo di rinunce e frustrazioni, nel giro di poco tempo
li si recupera tutti, Meglio quindi buttare alle ortiche le diete e
fare lo sfòrzo di correggere le abitudini alimentari, rieducandosi
a mangiare in modo corretto ogni giorno dell'anno e, sopfittutto, avendo per obiettivo il benessere e la prevenzione delle
malattie. «Certo c'ë. il problema dei sovrappeso, per cui calorie
in entrata e in uscita noci possono essere trascurate; e vige il criterio che one calorie is one calorie, che venga dallo zucchero
o dai grassi o dalle proteúie. Ma dovremmo stare attenti a che
cosa inserire nella dieta: penso agli alimenti ricchi úl polifenoli,
aritiossidanti naturali cile ci proteggono dalle malattie cardlova,
scolari e dal cancro, rispetto alle cose da ridurre o da elúminare»>,
cominciata Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation
of Italy, a Milano.
ili greco dieta significa proprio stile di vita, in questo caso
alimentare, 1 dati delle ultime ricerche sfatano diversi aliti, »
messere
ne tra il consumo di colesterolo alimentare e
colesterolemia è quantomeno incerta.
S. Mantenere un adeguato apporto di amidi,
la fonte elettiva è la pasta, da preferire al pane
e altri farinacei . Meglio i prodotti ricavati da
cereali integrali rispetto a quelli prodotti a
partire da farine raffinate.
6. Privilegiare gli alimenti con minore indice
glicemico ( l'indice indica la velocità con cui
aumenta la glicemia dopo l'assunzione di un
certo alimento).
7. Inserire cori regolarità nell'alirrientazione
(salvo controindicazioni evidenti e l'andamento del peso corporeo ) pïccote quantità
di cioccolato, frutta secca, frutti rossi.
8. Non scoraggiare, se non in presenza di
evidente eccesso, il consumo di caffè e tè.
9. Intervenire sul consumo di alcol solo in caso
di abuso. Per vino, birra e liquori, moderazione: non più di 2-3 drink al giorno per lui e non
più di 1-2 per lei.
10. Limitare il consumo di carni processate e
trasformate come i salumi: hanno un elevato
contenuto di sale.
1l. Gli effetti benefici della dieta mediterranea, ricca di alimenti di origine vegetale
(frutta, verdura, cereali) si amplificano se si
seguono le regole sopra elencate.
Pagina 15
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t' come il ruolo dei guai. «Limitarne l'apporto complessivo non
miglioria in modo sensibile il rischio cardiovascolare e neppure
induce un significativo silo ponderale», avverte Poli. Il focus va
spostato sul consumo delle singole categorie di grassi alimentari
Ricerca
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e dei cibi che li contengono. «L'apporto di acidi grassi
saluti, a lungo correlati all'incremento del colesterolo
cattivo, ossia quello a bassa densità (Ldl), deve essermi limitato, ma
non deve portare a squilibri nutrizionali. Per esempio, non va
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quello di eventi coronarici». l'idea, poi, che sia da prefèrire il latte parzialmente o completamente scremato,
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è da accantonare. E non è suffragato da evidenze dii3,uhihBír
sponibili l'allarme sull'olio di palma, che si trova in bi,., ,:)
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scotti, merendine e in una gnantiti
di altri prodotti. «Non si Biffe enzia
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saturi, sdoganati, colpe si ricordava,
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dagli studi più recenti»,sostiene Poli.
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dustriale, ingredienti di molti prodotti da forno di qualità non eleva& -` _•, li ;±fitir2 j ,i
ta indicati con una dizione sibillina:
. «Grassi vegetali parzialmente idrogenati». Neutro sarebbe invece l'effetto
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su colesterolo totale e LdI legato al
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Consumo dei grassi nionolnsaturl,
tipici dell'olio d'oliva. «Per ridurre il rischio cardiovascolare l'olio
deve essere vergine o extravergiIle.
L'effetto protettivo noli va tanto
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attribuito alla componente lipidica
dell ' extlan,ergúle,ricca d i nlon ú l_saturi , quanto ai polifenoli, gli alltiossidanti nahlrali di cui sono ricchi
anche brutta e verdure, Lssenziate
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è inoltre un adeguato apporto nella dieta di acidi grassi polinsaturi,
come gli omega-3, ricavati da alimenti conte le noci,naa soprattutto dal pesce, e gli omega-6, presenti
úl verdure, cereali integrali, pollame e in molti ohi di semi. Gli stiadi dicono che gli omega-3 hanno
un effetto positivo su trigliceridi,
pressione arteriosa, e nel post lllfar
to quale prevenzione di u1111uovo
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evento, mentre gli omega-6 sono i più
efficaci nell'abbassare il colesterolo Ldl».
I carboidrati dovrebbero coprire
coi i iplessivainente il 50-609'o del fabbi-sognro calorico giornaliero, «Particolare
attenzione va data alla qualità di questi
nlacronaatrienti . Ciò che conta è la risposta glicemica successiva al consumo
di carboidrati (amidi e zuccheri): più
basso è l'indice glicemico e maggiore è
l'eflètto protettivo su rischio cardiovascolare e cancro », prosegue Poli. La pasta
all'italiana di semola di grano duro, cot-
scoraggiato il consumo di latte e latticini, tipicamente ricchi di
questi acidi grassi, che alla luce dei dati oggi disponibili indurrebbe una piccola ma significativa riduzione dei valori della pressione
e quindi del rischio di eventi cerebrovascolari , senza influenzare
Ricerca
ta ai dente e con l'aggiunta di sugo, ha un indice glicemico più
basso rispetto al pane comune e alle patate.
L'alcol ha effettivamente un effetto favorevole, purché il consuino sia moderato: 2-3 drink al giorno per gli uomini e 1-2
drink per le donne. Un drink corrisponde a un bicchiere di »
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di LLrcaBernardo.*
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! Più RICERCA PER I_ I3AMi3INI
i L'istituto Giannina Gaslini è un ospedale pediatrico operativo già
dal 1938, reato su iniziativa del fondatore conte Gerolamo (.aslini
che, in modo più che lungimirante, affermò che «so!o partendo dalla
ricerca scientifica, opportunamente diretta, i medici che hanno cura
dei bambini possono assolvere ìn piena coscienza il loro non facile
compito». Da subito l'ospedale si unì all'Università di Genova e nel
1956 l'Istituto, tenuto conto della consistente e continuativa attività di
ricerca, svolta anche grazie al costante impegno della Fondazione Gaslini,
venne formalmente riconosciuto istituto di ricovero e cura a carattere
scientifico, riconoscimento confermato fino a oggi. L'istituto á costituito
da 42 Uoc, unità operative complesse (i reparti), con al vertice direttori
(i vecchi primari). Nel 2014 sono stati effettuati 14.452 ricoveri, di cui il
40% da fuori regione e tantissimi bambini da fuori Italia. I reparti sono
tutti altamente specializzati, come la neurochirurgia, le neuroncologia,
l'ortopedia, la riabilitazione, insieme a quelli più facilmente intuibili di
pertinenza pediatrica come la chirurgia pediatrica, la radiologia,
la neuroradiologia, l'ematologia, e le pediatrie a indirizzo
reumatologico, gastroenterologico, endocrinologico,
pneumologico, nefro!ogico, ematologico, e non ultimo il
reparto di ostetricia e di patologia fetale. Nel 1972 infatti
l'istituto si dotò di un punto nascita. Questa identità
feto-neonatale è confermata anche dalla presenza di un
reparto di patologia neonatale e terapia intensiva neonatale,
insieme a rianimazione neonata le e pediatrica che sono in grado di
gestire pazienti in condizioni estreme grazie alfa attività della Eono (extra
corporeal membrane oxygenation). Molti sono i centri di alta specialità
insieme a team interdisciplinari, come il team delle vie aere e il team cii
interventistica endovascolare.
Una grande tradizione dell'ospedate è quella delle malattie metaboliche
e di specifiche patolog ie corne il neuroblastoma. Si è sempre investito, fin
dagli albori, sulla genetica medica e i tanti laboratori correlati svolgono
una attività che si compenetra perfettamente tra assistenza e ricerca.
Questa è un ulteriore vanto dell'ospedale: nel 2014 si sono prodotti
più di 350 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali e sono al
momento operativi 15 finanziamenti internazionali dall'Unione Europea
e tanti altri trial clinici di ricerca che perinettorio il finanziamento di borse
di studio che permettono a oltre cento ricercatori, tra i quali tantissimi e
bravissimi biologi. Al Gaslini oggi ci sono 35 ricercatori che rientrano nella
definizione di top Italian scientist grazie all'elevato numero di citazioni
che i loro lavori scientifici hanno in tutto il mondo. Il Gaslini, uno dei
pochi ospedali lrccs pediatrici cori cultura e tradizione anche fetale ed
ostetrica, recentemente si è avvalso di una Uosd di terapia fetale ove si
eseguono interventi in utero (il più noto è la laser terapia delle condizioni
di gemellarità con trasfusione gemello-gemello) e della Uosd di patologia
feto-neonatale con il rarissimo expertise della patologia placentare. Sta
proprio in questa multidisciplinarità il prezioso patrimonio dell'istituto
Gaslini che non solo va strenuamente protetto ma anche incrementato
facilitando sempre di più le tante e già così produttive collaborazioni
all'interno dell'istituto.
Sr` può pensare che ricerca di base e ricadute assistenziali sono così
necessariamente unite al pari di quel che collega ogni momento di
un essere umano che si sta formando, da feto a neonato, fino all'età
ado!escenziale. La miglior attività di promozione della ricerca non potrà
prescindere da attenzione e dedizione nel sopportare medici e menti
giovani e brillanti per introdurle e motivarle alla passione perla medicina
del Gaslini, fatta, appunto, anche di tanta buona ricerca.
Ricerca
Piramide dell'alimentazione
Il disegno schematizza le percentuali solitamente raccomandate
per un'alimentazione corretta. Più o meno coincide con la dieta
mediterranea e include ridotte quantità dì proteine animali:
il recente bando raccomandato dall'ams su carni cucinate e
lavorate viene infatti giudicato eccessivo da non pochi esperti.
® vino da 150 nil, opptu-e a una lattina di birra da 330 rnl o a una
dose da 40 ml di liquore. «A questi livelli si ridurrebbe il rischio
cardiovascolare, rna si allontanerebbe anche quello di sviluppare
malattia diabetica, osteoporosi e alcuni tipi di denienza. Non si
sotto riscontrate difli:rcnze significative di effetto benefico tra
vino bianco o rosso; l'eletto protettivo va attribuito all'alcol»r
La restrizione del consuuro di sale, che in Italia supera i lo g al
giorno, specie in Meridione, rappresenta un caposaldo della riduzione del rischio cardiovascolare e cerebrovascolare, perché
riduce la pressione. «Ma l'attenzione al consumo di sale ha oggi
meno enfasi di aut tempo.Conae senipre,la migliore regola é. non
euaagerare. Ne1i Usa, Instrtute of raredicii e suggerisce 2-3 g al
giorno, anche se un'assunzione desiderabile di sale potrebbe essere di 6 g. Ciò che emerge da studi di vasta portata è che ridurle
ulteriormente ih livello del sale non sembra apportare alcun beneficio». Comunque, il dibattito su questo tema è ancora aperto.
E arriviamo al caffè. Lo si associa a una riduzione del rischio
cardiovascolare sia nel inondo occidentale, dove se ne fa largo consumo, sia ili Giappone, dove la sua popolarità è minore.
L'effetto benefico tende a scemare se si superano le 6 tazze al
giorno.E sembra itrdipetrdente dalla presenza o rtieno di caffeina. Il beneficio è correlato alle componenti del caffè considerate antiossiclanti, come acido cafleico e altri acidi fenolici. Pure
il cioccolato, soprattutto quello fondente ad alto contenuto di
cacao, ha Liti ruolo protettivo per il cuore grazie alla presenza di
polifenoli, di cui è ricca anche la futta secca (non solo le noci)
e i cosiddetti fotti Lussi: mirtilli, fiagole, ribes, lamponi.
In defuntivi, qual è la dieta giusta? «Molti studi sperimentali,
ma anche epidemiologici di tipo osser-vazionale, suggeriscono
che la dieta mediterranea sia efficace nel prevenire le malattie
cardiovascolari e per stare in forma. Tuttavia, forse la vera forza
della dieta mediterranea sta nell'equilibrio e nella moderazione.
Di certo non va mitizzata, e ritengo la si debba rivedere alla luce
delle più recenti conoscenze nu riziortali», conclude Poli.
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Biologia
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I primi cani in provetta
Perla prima volta ha avuto successo la fecondazione in vitro dei cani, scrive PlosOne . È nata una cucciolata di sette animali in buona
salute. I cinque beagle e i due incroci di beagle e cocker spaniel sono
figli di due padri e tre madri, e sono stati partoriti da una quarta cagnolina. La tecnica potrebbe permettere il recupero di razze canine
a rischio di estinzione.
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