La battaglia delle band

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La battaglia delle band
Unità
9
I TEMI: sette note
N.B. Grace
La battaglia delle band
L’auditorium era gremito, la sera della Battaglia delle Band. Erano rimasti solo posti in piedi. Tutti attendevano l’inizio dello spettacolo.
Gabriella era dietro le quinte, sbirciava la folla attraverso il sipario e
ascoltava il brusio eccitato che riempiva la sala. Trattenne il fiato.
Anche dopo aver recitato come protagonista nel musical Twinkle Towne,
non si trovava totalmente a proprio agio sotto le luci della ribalta.
Anzi, si sentiva come se dovesse svenire da un momento all’altro per
la paura del palcoscenico. L’unica cosa positiva, pensava, era che
avrebbe cantato un pezzo da solista. Tutti sono qui per vedere i gruppi; nessuno noterà la mia canzone. Quindi, nessun problema, no?
Chiuse gli occhi e appoggiò la testa contro il muro. No. Invece c’era
un problema. Ed era un problema grosso.
– Ehi, Gabriella!
Sentì Troy sussurrare alle sue spalle, riaprì gli occhi e sorrise.
– Ciao, Troy! – Era così felice di vederlo! Tutti i bei ricordi della loro
esibizione durante il musical le riaffiorarono alla mente. Cantare sul
palco con lui non era stata una tortura. Anzi, era stato molto divertente!
– Come ti senti?
Lui fece un cenno con il capo. – Bene. – Poi vide il suo sguardo indagatore e sorrise. – Okay, sono un po’ nervoso. È normale, no?
Risero entrambi: a sedici anni erano già dei veterani del palco.
– Comunque sono venuto solo per farti gli auguri per stasera. Intendevo dire... – si corresse, ricordando una delle lezioni della signora
Darbus, –... per dirti in bocca al lupo. Sono sicuro che sarai grandiosa.
– Buona fortuna anche a te. Non vedo l’ora di vedere la performance1
di Chad nel twist2!
– Già... – disse seccamente lui, ma poi scoppiarono a ridere tutti e due.
In quel momento, la testa di Chad spuntò dall’altro lato del sipario.
– Forza, Troy, – chiamò. – Dobbiamo prepararci.
– Okay, – rispose Troy. Si girò di nuovo verso Gabriella. – Allora...
domani sera? Cena e cinema? Non vale annullare l’appuntamento!
– Tranquillo!
– Bene. Ci vediamo dopo. – Fece un sorriso e si allontanò.
1 performance: esibizione.
2 twist: genere musicale,
molto diffuso negli anni
Sessanta, che ha dato origine a un celebre ballo.
Il preside Matsui prese il microfono, al centro del palco, e si schiarì la
voce. Il suono invase la sala e il pubblico smise di parlottare.
– Signore e signori, benvenuti alla prima edizione della Battaglia delle
Band del liceo East High! – disse. – Voglio ringraziare tutti gli studenti che hanno lavorato duramente per farci vivere un’incredibile serata
di musica! – Si fermò per ricevere l’applauso che bramava da tanti,
La battaglia delle band
lunghi mesi. – La prima band a esibirsi sarà quella di Troy Bolton,
Chad Danforth, Zeke Baylor e Jason Cross, che ci canteranno Twist
and shout. Signore e signori, ecco a voi... “I Playmaker”!
Il sipario si aprì, mostrando la band illuminata dalle luci blu del palcoscenico. Il pubblico applaudì.
– Uno! Due! Un, due, tre, quattro! – esclamò Troy, battendo il tempo.
Iniziarono la canzone, grintosi come non mai. Jason batteva il tempo
con la sua batteria, Zeke lo seguiva con il basso, e Troy e Chad suonavano la chitarra in perfetta armonia.
Troy iniziò a cantare, muovendosi sul palco come una vera rockstar.
Già dalle prime note, il pubblico aveva iniziato a ballare e cantare con
lui e i suoi compagni.
Dietro le quinte, Ryan osservava soddisfatto il frutto del suo lavoro.
Era stato catturato dal ritmo e si muoveva a tempo senza nemmeno
accorgersene.
Dopo il primo ritornello, Troy fece un cenno a Chad, che annuì e si
diresse verso il centro del palco. Cantò la seconda strofa, emettendo
qualche urletto alla Wildcats e poi ballò il twist... perfettamente! Il
pubblico era in visibilio e “I Playmaker” sorrisero davanti a tanto entusiasmo.
Quindi fu la volta di Zeke che si esibì in un assolo di basso, e di Jason
che si scatenò alla batteria. La band terminò l’esibizione con un incredibile accordo; poi i ragazzi fecero l’inchino e il sipario si chiuse.
Taylor, Alicia, Charlotte e Gabriella si congratularono con loro. Persino Sharpay ruppe il gelo facendo un cenno di approvazione a Zeke,
che sorrise.
Ora era il turno di Gabriella. Salì sul palco; indossava un abitino colorato e stivali da cowboy, e aveva un’acconciatura da paggetto in stile
anni Sessanta. Si sentiva diversa dal solito, ma era questo l’aspetto positivo della situazione. Le tremavano le ginocchia e le mani. Cercava di
immaginare di essere un’altra e questo le era di aiuto. Si accese la luce
del palco e Gabriella socchiuse gli occhi. Kelsi le fece un cenno di incoraggiamento; poi la musica iniziò e Gabriella si mise a cantare.
Dopo le prime note, la ragazza non pensava più che era sola sul palco.
Era completamente immersa nella sua canzone. Quando iniziò a fare
i primi passi della coreografia che Ryan aveva preparato per lei, sentì
qualche fischio tra il pubblico. Ma poi lanciò un’occhiata veloce alla
folla. Erano tutti in piedi e battevano le mani tenendo il ritmo! Persino la signora Darbus ballava in prima fila. L’insegnante catturò lo
sguardo di Gabriella e alzò il pollice in segno di approvazione.
Gabriella fece un grande, sorriso. Ora si ricordava perché era così bello cantare di fronte a un pubblico! E non poteva credere di averne
avuto paura.
Terminata l’esibizione, Gabriella fece un inchino e uscì dal palco,
senza respiro per l’eccitazione.
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I TEMI: sette note
– Vai così, ragazza! – urlò Taylor. – Sei stata fantastica!
– Grazie! – disse Gabriella. Guardò dietro le quinte e vide Troy da solo. Sorrise e gli fece un cenno con la mano ma, prima che potesse
parlare, il preside chiamò a gran voce: – E ora, signore e signori, “Sharpay e le Sharpettes”!
– In bocca al lupo, – sussurrò Gabriella a Taylor, Sharpay, Alicia e
Charlotte. Le quattro ragazze si misero nelle posizioni che avevano
provato così a lungo. Quando il sipario si aprì, Ryan fece partire la
base e le note di Stop! In the name of love uscirono a tutto volume dagli
amplificatori.
Taylor cantò, la sua potente voce soul riempì la sala. Tra il pubblico,
la signora Jones, l’insegnante di canto, sorrideva con orgoglio.
Alicia e Charlotte erano davvero perfette come coriste. Sharpay era
accanto a loro e muoveva le labbra.
Poi, dopo la seconda strofa, Taylor si fermò e indietreggiò. Mentre la
musica proseguiva con il suo ritmo coinvolgente, Sharpay fece un
passo avanti e iniziò a ballare la coreografia che aveva pensato da
tempo.
Si scatenò sul palco, con giravolte e passi perfetti, muovendosi con
disinvoltura.
Non pensava che il pubblico potesse urlare tanto, ma era proprio così.
E urlava per lei!
Sharpay scoppiava di gioia. Aveva perso la voce, non poteva stupirli
cantando, ma era proprio dove era destinata a essere: al centro della
scena!
Dopo l’ultima esibizione, il preside Matsui annunciò che ci sarebbero
stati quindici minuti di pausa per permettere ai giudici di gara di decidere i vincitori. Gabriella, “I Playmaker” e “Sharpay e le Sharpettes”
si congratularono più e più volte a vicenda dietro le quinte.
Infine, il preside richiamò i gruppi sul palco. Aprì la busta.
– I giudici hanno avuto molte difficoltà a decidere i vincitori, – disse. –
Tutte le band sono state straordinarie. Ma bisognava necessariamente
assegnare il trofeo della prima edizione della Battaglia delle Band. E il
vincitore, non solo per il talento, non solo per il duro lavoro, ma per
l’incredibile impegno mostrato nonostante le avversità, è Sharpay Evans!
Sharpay si portò le mani sulle guance, sorpresa, o quasi. Per lei non
era mai una sorpresa vincere, dopotutto.
Corse a ritirare il premio dal preside Matsui, poi afferrò il microfono
e si rivolse al pubblico. Voleva dire che era un onore vincere, che non
se lo sarebbe mai aspettato, e quanto erano state importanti tutte le
persone che l’avevano aiutata dietro le quinte... poi si ricordò che non
poteva parlare.
Aggrottò le sopracciglia, alzò le spalle e optò per un grande sorriso e
un cenno di gratitudine rivolto al pubblico.
La battaglia delle band
Quando Alicia e Charlotte corsero ad abbracciarla, Gabriella mormorò
a Taylor: – Chissà per quanto tempo ancora Sharpay rimarrà completamente senza voce...
– Mai abbastanza a lungo, – rispose Taylor ed entrambe scoppiarono
in una risata.
In quel momento, Troy andò da Sharpay. – Congratulazioni, ti meriti
quel premio! – disse. Poi si avvicinò a Gabriella e a Taylor.
– Ehi, Taylor! Congratulazioni per aver vinto la Battaglia delle Band.
– Ma noi non abbiamo vinto, – rispose pronta Taylor. – È Sharpay la
vincitrice.
– Io penso che il tuo modo di cantare abbia influito molto sulla sua
vittoria, – disse Troy. – Non avrei mai pensato che la tua voce fosse
così straordinaria!
– Be’... – La ragazza alzò le spalle.
– Sì, Taylor, sei stata grande! – Chad si era unito al gruppo e saltellava
qua e là per l’entusiasmo. – Anche tu, Gabriella! E la tua coreografia
era davvero fantastica!
– Be’, il merito è di Ryan. Comunque, anche voi ragazzi vi meritavate
di vincere, – disse Gabriella. – Dopo il lavoro che avete fatto... “I Playmaker”... è proprio il nome perfetto!
– Vincere non è importante, – disse Troy. – È stato bello esibirmi con
i miei amici!
– Hai detto bene, fratello! – ammise Chad.
Zeke e Jason si unirono al gruppo. – Ehi, ragazzi, noi stiamo andando
a mangiare una pizza! Che ne dite, vi andrebbe di venire con noi?
Tutti annuirono allegramente. Mentre stavano uscendo dalla porta,
Gabriella vide Ryan.
– Ehi, Ryan, vieni con noi! – esclamò.
Ryan era intimidito e nervoso, ma allo stesso tempo sperava in quell’invito. – Davvero?
– Ma certo! – disse Troy. – Se non fosse stato per te, nulla di tutto ciò
sarebbe accaduto.
– Avrei suonato immobile come una statua, – disse Zeke.
– E io non avrei mai imparato a lanciare in aria le mie bacchette, –
aggiunse Jason.
– E io non sarei mai stato capace di ballare il twist, – ammise Chad
onestamente.
– Be’ allora... – guardò Gabriella. – Vengo. Ma solo se non mi tocca
calcolare l’intera circonferenza della pizza...
Lei sorrise. – Okay, per questa sera niente algebra, Ryan! Divertiamoci!
Felici, uscirono tutti insieme dalla scuola.
N.B. Grace, La battaglia delle band, High School Musical,
Storie da East High, Disney libri