SCHEDA DEL FILM Il Pap`occhio

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SCHEDA DEL FILM Il Pap`occhio
SCHEDA DEL FILM
Il Pap’occhio
ITALIA 1980
GENERE:
Commedia
REGIA:
Renzo Arbore
ATTORI:
Diego Abatantuono, Silvia Annicchiarico, Renzo Arbore, Roberto Benigni, Luciano De
Crescenzo, Nail Hansen, Tito LeDuc, Mauro Bronchi, Andy Luotto, Mario Marengo,
Isabella Rossellini
Fonte dei commenti nelle pagine successive: www.wikipedia.it, www.mymovies.it, news.35mm.it
Amicinbici
Torino, 3 dicembre 2011
Il Pap'occhio è un film del 1980, prodotto da Mario Orfini in collaborazione con Emilio Bolles, che rappresenta
l'esordio di Renzo Arbore come regista cinematografico.
Tra gli interpreti del film ci sono anche tutti coloro che hanno partecipato alla trasmissione televisiva di successo L'altra
domenica, ideata e condotta da Arbore, in onda sulla Rete 2 (attuale Rai 2) tra il 1976 e il 1979.
La trama racconta di papa Giovanni Paolo II che incarica Arbore di creare una televisione vaticana....
l Papa convoca Arbore e lo incarica di mettere in scena “Gaudium Magnum”, show musicale per la TV vaticana.
Durante le prove le gag si susseguono spudoratamente con sgangherata frenesia finché interviene il Padreterno che
manda tutto a catafascio e con una felliniana sfera di ferro precipita tutti nelle viscere della Terra.
“Pap'occhio” come occhio del papa, ma anche come pastrocchio. Sull'onda del programma tv pomeridiano “L'altra
domenica” (1976-79), animato da strani personaggi un po' filosofi e un po' cialtroni, Arbore passa al cinema come
regista e sceneggiatore (con Luciano De Crescenzo) con un film sgangherato, goliardico, divertente e molto
improvvisato sul set con Abatantuono esordiente, la Melato, come figlia di Iorio, e Scorsese, e con molto jazz e gospel
in napoletano.
Uscito con successo, sequestrato per vilipendio della religione di Stato, dissequestrato nel 1982, 5° in classifica con 5
miliardi d'incasso.
Citazioni
L'intera pellicola è intrisa di citazioni più o meno dirette al mondo del cinema, della musica, della letteratura, della
politica e dello sport.
Film
Due famosi film vengono richiamati direttamente con due scritte in sovraimpressione: Io ti salverò (1945) di Alfred
Hitchcock e Prova d'orchestra (1979) di Federico Fellini. Altri riferimenti sono ai fratelli Marx e a Charlie Chaplin, il cui
sosia appare durante i provini. Anche la performance di Benigni nella stanza del papa e alla finestra ricorda quella dello
stesso Chaplin ne Il grande dittatore. Vengono inoltre citati, nella scena al ristorante, Franco Zeffirelli e la rock opera
Jesus Christ Superstar.
Musica
Per quanto riguarda la musica, nel film viene più volte citato Elvis Presley: nella scena iniziale del film, Arbore indossa
una t-shirt di Elvis, sfoglia una rivista sulla cui copertina c'è il viso del cantante e cita Love Me Tender mentre in
sottofondo suona Are You Lonesome Tonight?; Presley viene inoltre menzionato durante la telefonata con Benigni, su
una spilla indossata da Arbore al ristorante, su un suo poster vicino alla piscina, e verso la fine del film, quando Arbore
canta a Benigni Are You Lonesome Tonight? vestito da Elvis. In coppia con Presley viene quasi sempre citato Bobby
Solo con le sue canzoni Gelosia e Zingara. Peppino Di Capri, Nicola Di Bari, Julio Iglesias (imitato da Gigi Sabani),
Claudio Villa, Amanda Lear, Mina (E se domani), Lucio Battisti (Ancora tu) e Caterina Caselli (Nessuno mi può
giudicare) sono gli altri cantanti che il film richiama, senza tralasciare la piccola parte di Matteo Salvatore che
interpreta Gallo.
Vi è inoltre una versione del successo di Adriano Celentano (ma scritto da Vito Pallavicini, Michele Virano e Paolo
Conte) Azzurro, eseguito dalla fantomatica Premiata Fabbrica "Il Pernacchio", con Lorenzo Spadoni come solista.
Letteratura
Alcuni richiami diretti alla letteratura sono quelli alla Bibbia, alla Divina Commedia, a I tre moschettieri (cardinale
Richelieu), a Gabriele D'Annunzio (La figlia di Iorio).
Politica
Anche la politica è molto presente nelle citazioni. L'ultima cena avviene al ristorante "da Bettino" — il cui proprietario è
molto somigliante a Bettino Craxi — sulle note dell'Internazionale. Sulla scrivania di Benigni c'è una copia de "il
manifesto", noto quotidiano comunista, e la foto di Antonio Gramsci (un poster del quale è anche a casa di Benigni),
vicino a quella di Bobby Solo. Nella Cappella Sistina Benigni fa una personale rivisitazione del Giudizio Universale
(argomento che riprese poi in TuttoBenigni), parlando di Karl Marx e dipingendo un pugno chiuso al Cristo per poi
citare Craxi e i radicali durante la confessione con Richelieu. Mentre il papa è in giardino a fare lezioni di italiano, viene
chiamato per un'udienza con Giulio Andreotti. Alla fine del film, la trasmissione realizzata da Arbore comincia al suono
del Il Canto dei Lavoratori in adattamento cattolico e lo stesso Arbore lancerà lo slogan "Fedeli di tutto il mondo,
unitevi!" con chiaro riferimento al Manifesto del Partito Comunista del citato Marx e Friedrich Engels. Tra il pubblico, un
personaggio con occhiali e pipa interpreta l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, già citato da Benigni nella
telefonata con Arbore.
Bibbia
La scena del film ispirata all'Ultima Cena di LeonardoCi sono anche dei riferimenti alla Bibbia, come ad esempio nella
scena dell'Ultima Cena in cui i protagonisti del film riproducono il quadro di Leonardo da Vinci, oppure quando la
compagnia di Arbore, vagando per i giardini papali, passa per un orticello dove sta suonando un gruppo di jazzisti i
quali si autodefiniscono "maniaci del Jazz"; sono impegnati a suonare senza sosta nel loro orto, che prende il nome di
"Orto dei Jazzemani" (citazione dell'orto dei Getsemani). I trenta gettoni telefonici che il cardinale Richelieu dà a
Benigni sono metafora dei trenta denari per i quali Giuda Iscariota tradisce Cristo.
Sport
Nel film, infine, appaiono alcune citazioni sportive. All'inizio del film si possono vedere alcuni attrezzi da palestra e due
palloni; la statua di Simeone lo stilita è vestita con abiti che richiamano chiaramente i colori della Sampdoria, la quale
verrà successivamente citata da Benigni durante il suo monologo sul Giudizio Universale, in cui menziona anche il
ciclista Eddy Merckx e la squadra ferrarese della Spal.
Amicinbici
Torino, 3 dicembre 2011
Intervista ad Arbore e quel 'Pap'occhio' di 30 anni fa.(19 aprile 2010 - Rocco Giurato)
Con una versione rimasterizzata in digitale e forte di numerosi contenuti speciali torna in sala dopo 30 anni il film più'
politicamente scorretto di Renzo Arbore. "Il Pap'occhio", disponibile dal 21 aprile in una preziosa edizione curata da 01
Distribution, festeggia così il suo trentesimo compleanno, e si riconferma un capolavoro della satira tricolore.
Rivoluzionario e scalmanato oggi come allora, ecco come Arbore racconta questo revival!
Arbore quali le emozioni nel rivederlo oggi?
Certe cose mi fanno impressione a guardarlo oggi, c'era una certa incoscienza e non avrei mai detto che sarebbe
diventato un cult. Nella mia vita ho avuto centinaia di persone che mi fermavano per strada ripetendomi le battute a
memoria. All'epoca fu sequestrato dopo due settimane e poi rimesso in sala. Fu il quinto incasso della stagione '80 e di
questo sono molto orgoglioso ancor oggi.
Ci racconta la genesi del film?
Una notte mi sognai che il Papa mi chiamava per realizzare la tv del Vaticano, da li' nacque tutto... Poi non pensavo
mai che avrei detto Action! A Martin Scorsese, che appare nel film, all'epoca infatti era il fidanzato di Isabella
Rossellini.
Come andò sul set?
Ci siamo divertiti moltissimo. Nella Reggia di Caserta con una banda di teatranti. La tecnica era quella di fare uno
scherzo al giorno per farci lavorare in armonia. Odiavo le attese del cinema, quindi scaraventavo direttamente gli attori
dal letto al set praticamente....
Come risponde oggi alle accuse di ieri?
Le accuse sono ingiuste perchè il vilipendio della religione pubblica è inesistente. C'era la satira. C’era il gruppo dei
jazzemani, che suonavano in un orto poi c'era uno che si chiamava Gallo e io dicevo agli altri: ‘Prima che questo Gallo
canti tre volte voi mi tradirete...’ Insomma erano cose bonarie senza volontà di offendere, di divertire quello si!
Trent'anni dopo esiste la trasgressione?
Oggi vedo molta volgarità, soprattutto in tv, si fa tutto in nome del mercato, quella era goliardia vera ma mai volgare
in senso stretto.
La morte di Vianello mi fa ancora più tristezza nel rivedere quella classe, quella leggerezza, che diverte ancora oggi,
mentre certi tormentoni attuali non resistono nemmeno una stagione.
Sarebbe possibile girare “Il Pap’occhio” oggi?
Oggi non credo che sarebbe possibile girarlo, forse in altro modo. Io volevo fare un film inconsueto, oggi non lo farei.
Io poi sono jazzista, vorrei fare un film improvvisato e sinceramente non e' ancora possibile improvvisare..
Nel film c’è ovviamente tanta musica…
Ci sono canzoni originali create da me come ‘Non correre papà sull'autostra', poi pezzi gospel riadattati, 'Azzurro' di
Paolo Conte rifatta con le pernacchie.
C'e' un monologo di Roberto Benigni che dura ben 9 minuti...
Nasce tutto da uno sbaglio di regia, avevo messo le telecamere in un modo in cui non si poteva tagliare... Poi la faccia
di Roberto mentre improvvisava tra la Cappella Sistina e il calcio più altre amenità ho deciso di lasciarlo com'era.
Amicinbici
Torino, 3 dicembre 2011