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Convegno Casaclima 2016 – Design e funzione Bolzano 29-30 Gennaio 2016 I NODI TACIUTI DELLO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE Federico M. Butera, Politecnico di Milano Accordo di Parigi Articolo 2 Mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai valori preindustriali e sforzarsi di limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, riconoscendo che ciò ridurrebbe in modo significativo i rischi e gli impatti del cambiamento climatico Le città contribuiscono per 70% alle emissioni globali di gas di serra Fonte: UN-Habitat, Cities and Climate Change: global report on Human settlements, 2011 Il problema va dunque affrontato prioritariamente a scala urbana Emissioni di gas di serra (miliardi di tonnellate di CO2-eq/anno) Per raggiungere l’obiettivo < 2°C Tutto il peso cade sulle spalle delle città dei paesi industrializzati Mondo Paesi in via di sviluppo Paesi industrializzati Fonte: EU Climate Change Expert Group, The 2 °C target, 2008 Il metabolismo urbano INPUT OUTPUT Residenziale e terziario Trasporti Industria Il bilancio delle emissioni Le emissioni incorporate nei prodotti Emissioni dirette Emissioni indirette Il metabolismo urbano INPUT OUTPUT Residenziale e terziario Trasporti Industria Il bilancio reale delle emissioni Emissioni dirette: Mobilità, riscaldamento e produzione acqua calda e cucina, elettricità I settori Food & lodging, Housing & Infrastructures, and Mobility causano circa il 70% delle emissioni totali (dirette + indirette) di gas di serra attivate dai consumi nazionali in 9 paesi UE (Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Francia, Italia, Olanda, Austria, Portogallo e Svezia) Emissioni indirette: Costruzione e trasporto degli oggetti fisici di cui ci circondiamo e ci serviamo Elaborazione da: European Environment Agency, Environmental pressures from European consumption and production, EEA Technical report No 2/2013 Il metabolismo urbano di una città “fossil free” INPUT OUTPUT Residenziale e terziario Trasporti Industria Si risolve solo 1/3 del problema Per ridurre le emissioni indirette INPUT OUTPUT L’economia circolare spinge verso prodotti che usino meno risorse primarie e che siano: durevoli, riusabili, riparabili e riciclabili Con le rinnovabili, l’efficienza energetica e l’economia circolare riusciamo a contenere il riscaldamento globale entro i limiti di sicurezza? Popolazione mondiale (miliardi) Dovremo accogliere circa 2 miliardi di persone fra oggi e il 2050, e quasi tutte nasceranno nei paesi in via di sviluppo. Fonte: United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division, World Population 2015, http://esa.un.org/unpd/wpp/Publications/Files/World_Population_2015_Wallchart.pdf Emissioni di CO2 Riciclo/riuso dei materiali, ovvero economia circolare Entro il 2030 oltre due miliardi di persone entreranno nella classe media, per la maggior parte nei paesi emergenti. Molti di questi potranno permettersi e vorranno un’automobile: si prevede che l’attuale flotta di 1,2 miliardi di auto nel mondo possa raddoppiarsi nel 2030. Fonte: McKinsey Center for Business and Environment, Urban mobility at a tipping point, September 2015 Fra oggi e il 2030 bisognerà costruire 1,2 miliardi di nuove auto. I materiali saranno tutti tutti al primo uso. In questo quadro la quantità di risorse naturali usate continuerà a crescere a un ritmo insostenibile, e così il consumo energetico e le emissioni. Qualche spiraglio ‘Combinando car sharing e auto senza guidatore on demand si può ridurre dell’80% il numero di auto nelle nostre città’. Fonte: M. Claudel, C. Ratti, Full speed ahead: How the driverless car could transform cities, McKinsey & Company, 2015 È immaginabile che l’industria automobilistica non si opponga? E le compagnie di assicurazione? E le compagnie petrolifere? Emissioni totali Sprechi alimentari Più delle emissioni totali dell’India Per produrre gli alimenti sprecati si usa il 30% di tutto il terreno agricolo del mondo e, per l’irrigazione, 250 km3 di acqua, tanta quanta ne contiene il lago di Ginevra Fonti: World Economic Forum, The Global Risks Report 2016 e Barilla Center for Food and Nutrition L’ombra lunga dell’allevamento Più dei settori trasporti e edifici Emissioni globali Bovini per latte 20% Maiali 9% Allevamento 14,5% Altre emissioni 85,5% Bovini per carne 41% Polli e uova 8% Altri animali 22% Fonte: FAO, Tackling Climate Change Through Livestock, 2013 …e se tutti seguono il modello nord-americano? kg/pro-capite anno Produzione di carne Consumo di carne Milioni di tonnellate/anno Fonte: Central Bank Insurance, http://www.advisorperspectives.com/commentarie s/millennium_111312.php Fonte: WHO http://www.wcrf.org/int/cancer-facts-figures/linkbetween-lifestyle-cancer-risk/meat-consumptionpatterns Qualche spiraglio La salute è un forte movente: si può essere moderatamente ottimisti Emissioni di CO2 Se il numero di costruzioni nel mondo rimanesse costante o crescesse poco, e le città fossero tutte “fossil free”, le emissioni del settore edilizio potrebbero azzerarsi, ma… La crescita della popolazione urbana, nel corso del prossimo ventennio, è stimata pari a 1,4 milioni di persone alla settimana, la popolazione di Stoccolma. In termini di spazio occupato, corrisponde all’aggiunta di una nuova Manhattan al giorno…. .... col conseguente aumento delle emissioni dovute alla produzione del ferro e del cemento che occorre. Oltre 2 miliardi di persone Pochi spiragli: Nei PVS la maggior parte degli edifici di nuova costruzione sono repliche di quelli europei e nord-americani. Pochi spiragli: il modello urbanistico dei paesi sviluppati (che i più avanzati stanno cercando di cambiare) viene imitato acriticamente nei paesi in via di sviluppo Emissioni di CO2 Come per il settore trasporti, l’economia circolare può solo attenuare la velocità di crescita delle emissioni, perché la crescita economica, specie nei paesi in via di sviluppo, porterà a una sempre crescente produzione industriale. Incremento della produzione industriale 2010-2011 Fonte: Targetmap http://www.targetmap.com/view er.aspx?reportId=18395 Incremento del PIL Fonte: World Bank, Global Economic Prospects, 2016 Ogni iscritto a un social network passa in media 2,4 ore al giorno scambiando messaggi, foto e video. Si va da un minimo 0.7 ore in Giappone a 4,3 ore in Argentina; in Italia 2, 5 ore al giorno Fonte: We Are Social - http://wearesocial.com/it/report-ricerche/digital-social-mobile-2015-tutti-numeri-globali-italiani Nel 2013, sono stati usati, nel mondo, più di 14 miliardi di dispositivi abilitati alla rete nelle case e negli uffici , e si prevede che diventeranno 50 miliardi nel 2020, 100 miliardi nel 2030, e 500 miliardi nei decenni che seguiranno…. Globalmente, la domanda di energia per dispositivi collegati a internet sta crescendo più rapidamente della domanda elettrica totale: l’ICT (dispositivi, trasmissione, server) oggi assorbe l’8% dei consumi elettrici totali mondiali. Fonte: IEA, More Data, Less Energy, 2014 Efficienza energetica + fonti rinnovabili + economia circolare: condizioni necessarie ma non sufficienti per contenere l’incremento di temperatura entro i 2°C nel 2050 …se non abbandonando alla loro povertà miliardi di persone (che busseranno sempre più insistentemente alle nostre porte)... Occorre diminuire le emissioni indirette, cioè l’input di materia e di beni superflui ed effimeri che entrano nel sistema urbano. …ma c’è un problema: il conflitto con la crescita economica – intesa come crescita del Prodotto Interno Lordo, il PIL. …ma qualcosa sta cambiando Per anni le statistiche hanno raffigurato una crescita economica forte come una vittoria sulla scarsezza, finché non fu chiaro che questa crescita stava mettendo in pericolo il futuro del pianeta e stava distruggendo più di quanto stava creando. JP Fitussi, A Sen, J Stiglitz, Mismeasuring Our Lives: Why GDP Doesn't Add Up, The New Press, 2010 Gli Stati Membri hanno riconosciuto l’importanza di sostenere le iniziative esistenti per la elaborazione di indici di sviluppo sostenibile…che vadano oltre il Prodotto Interno Lordo. United Nations, The Road to Dignity by 2030: Ending Poverty, Transforming All Lives and Protecting the Planet (2014) Il PIL non misura la sostenibilità ambientale o l’inclusione sociale e queste limitazioni devono essere tenute presenti quando si usa nelle analisi politiche. COMMISSION OF THE EUROPEAN COMMUNITIES, - GDP and beyond, Measuring progress in a changing world, (2009) Dal momento che il mercato tende a creare un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone finiscono con l’essere travolte dal vortice degli acquisti e delle spese superflue. Il consumismo è il riflesso soggettivo del paradigma tecno-economico. …........ Dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un’altra modalità di progresso e di sviluppo. …........ Per questo è arrivata l’ora di accettare una certa decrescita in alcune parti del mondo procurando risorse perché si possa crescere in modo sano in altre parti. …......... Il Genuine Progress Indicator (GPI) misura lo sviluppo economico, integrando nella sua analisi i fattori ambientali e l'inquinamento creato e/o limitato e/o evitato a causa, o grazie, all'attività d’impresa. Immissione nel mercato di beni superflui ed effimeri; disinquinamento; riparazione disastri ambientali, ecc. Nelle prime fasi dello sviluppo di un paese, quando ancora si GPI pro-capite USA PIL pro-capite costruiscono infrastrutture necessarie e si consumano beni essenziali, i valori del PIL e del GPI praticamente coincidono. Le soluzioni tecniche e tecnologiche per garantire lo sviluppo sostenibile (urbano e non) ci sono, ma la loro piena e corretta applicazione passa necessariamente da un ribaltamento del paradigma economico e culturale che attualmente domina la società contemporanea. Non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha provocato il problema Albert Einstein Tendere a un sistema energetico urbano interamente basato sulle fonti rinnovabili Servizi Mobilità Accumulo Rete Edifici Biogas Acque nere, rifiuti alimentari, agricoli Energia Syngas Fertilizzanti Orti urbani e peri-urbani Residui di potatura verde urbano Regolamentare l’uso dei materiali anche sulla base delle emissioni incorporate Avviare un serio ripensamento sui centri commerciali, sui centri direzionali, e sulla densità delle aree residenziali. Nuove regole. …Valorizzare l’artigianato. Usa e ripara invece di usa e getta: La rivincita dell’artigiano sull’operaio (o sul robot che lo sostituisce), grazie anche a nuove tecnologie, quali le stampanti 3D. Riprogettare le funzioni urbane e gli spazi per favorire il nuovo artigianato L’auto senza guidatore integrata in un sistema di car sharing Considerare questo tipo di infrastruttura alla stregua delle reti dell’acqua, elettriche e del gas all’inizio del XX secolo: infrastrutture di valore sociale. Effetto indiretto: riduzione delle infrastrutture stradali necessarie Disincentivare il Wi-fi gratis dappertutto per mandarsi foto e video inutili e il cambiare smartphone ogni sei mesi Il principio “km zero” e gli orti urbani Il verde urbano non più solo ornamento Modifica delle abitudini alimentari Obbligare il riuso bottiglie e contenitori di liquido. Favorire la vendita dei prodotti sfusi. Disincentivare i prodotti usa-e-getta e i sacchetti di plastica, biodegradabili o no. …e molto altro... Una nuova sfida: la sobrietà come parametro progettuale per lo sviluppo urbano sostenibile …abbandonando questo approccio.. No, grazie. Abbiamo già La soluzione Il cavallo