analisi ambientale iniziale
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analisi ambientale iniziale
PROGETTO DI IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SECONDO IL REGOLAMENTO CE 761/2001 EMAS 1 PRESENTAZIONE ORGANIZZAZIONE 1.1 Generalità e contesto territoriale La presente relazione rappresenta il Report finale relativo all’analisi ambientale eseguita presso L'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri - "Felice e Gregorio Fontana" di Rovereto. L’Analisi Ambientale Iniziale è stata redatta dal Gruppo di Lavoro Ambiente (GLA), la ricerca dei dati analizzati ha riguardato un arco temporale dei tre anni scolastici 2007/2008, 2008/2009 e 2009/2010. Le conclusioni della presente analisi, riportate nel seguito del rapporto, sono basate esclusivamente sull’esame delle attività dirette ed indirette e sui dati ricavati dai principali fornitori dell’Istituto. I risultati e le conclusioni delle valutazioni non dovranno pertanto intendersi come certezze scientifiche, ma costituiranno un parere valido relativamente al significato dei dati e delle informazioni acquisite per la ricerca degli aspetti ambientali significativi. L'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri - "Felice e Gregorio Fontana" ha la sua sede in via Teatro, 4 CAP 38068 Rovereto (TN), Codice fiscale 85003750222, codice meccanografico TNTD020009, telefono 0464-436100, fax 0464-434116, e-mail: [email protected], sito web www.fgfontana.eu. 1.2 Contesto territoriale La Scuola si distingue per il suo organico e stretto rapporto con l’evoluzione produttiva e commerciale della città e del suo hinterland. “Una Scuola per la città” era il titolo del convegno che celebrava il 140° della sua inaugurazione. Oggi vi affluiscono studenti provenienti dalle scuole medie del Comprensorio della Vallagarina e della vicina provincia di Verona. Rovereto e la Vallagarina costituiscono un aggregato demografico di 80.000 abitanti pari al 17,1% della popolazione provinciale Sotto il profilo produttivo il settore manifatturiero copre il 74,30% delle imprese e l’84,6% degli addetti (contro il 60,2% e il 74,7% dell’intera provincia) (Camera di commercio di Trento) L’artigianato costituisce un tradizionale punto di forza con 2.000 imprese sulle 5.500 operanti nella zona della Vallagarina (Comune di Rovereto, Ass.att. Economiche) 1/65 L’agricoltura è in significativa evoluzione con la presenza innovativa di giovani imprenditori che si stanno inserendo in questo settore produttivo e con una migliore qualificazione degli indirizzi produttivi. Il turismo invece, evidenzia una certa “indeterminatezza di identità” fra l’attrazione della montagna da una parte e del lago dall’altra, per cui la Vallagarina si presenta come zona di turismo minore. Manca ancora un “pacchetto dell’ospitalità” che interpreti adeguatamente quello che il territorio è diventato e che può offrire. Oggi come ieri, il nostro Istituto è attento a dare risposte pertinenti alla domanda di formazione che viene da questo trend evolutivo dell’economia locale, sia attraverso la preparazione di profili professionali maggiormente preparati e ‘attrezzati’, in termini di competenze, per le esigenze della piccola e media impresa, dei servizi e del turismo in particolare, sia prestando un’attenzione maggiore allo sviluppo di competenze tecnico-scientifiche. 1.3 Qualità ambientale del sito La scuola è posizionata in pieno centro urbano di Rovereto, prospiciente ad un parco pubblico di circa tre ettari e circondata da edifici ad uso abitativo, dalla sede della Università di Scienze Cognitive, poco distante dal museo del Mart e da uffici e servizi pubblici. Via S. Giovanni Bosco è l'unica via trafficata adiacente al complesso scolastico che, non essendo una direttiva principale, non comporta un apporto di inquinamento significativo. Rimane, chiaramente, l'inquinamento diffuso del centro città, in particolare nelle ore di punta del traffico al mattino. Dai rilievi della vicina centralina di monitoraggio della Provincia (largo Poste) non emergono però situazioni di preoccupazione rimanendo tutti i principali inquinanti monitorati (SO2, CO2, NOX, POLVERI) sotto i limite di soglia minima. I dati dei grafici seguenti sono stati forniti dalla Agenzia per l'Ambiente della provincia Autonoma di Trento nel mese di febbraio 2011. 2/65 LEGENDA: Trascurabile da 0 a 1 Basso Moderato da 1 a 2 da 2 a 3 3/65 Elevato da 3 a 4 I n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 0 7 200 m ic r o g r a m m i/m e tr o c u b o 180 O zono 160 SO2 140 NO 2 120 PM 10 100 L im it e O z o n o 80 L im it e S O 2 60 L im it e N O 2 40 L im it e P M 1 0 20 0 g en07 m a r07 m ag07 lu g 07 s e t07 n ov07 m esi I n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 0 8 m ic ro g ra m m i/m e tro c u b o 200 180 O zono 160 140 SO2 NO 2 120 PM 10 100 L i m it e O z o n o 80 60 L i m it e S O 2 40 L i m it e N O 2 20 0 L i m it e P M 1 0 g en08 m a r08 m ag08 lu g 08 s e t08 m esi 4/65 n ov08 i n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 0 9 200 m ic r o g r a m m i/m e tr o c u b o 180 O zono 160 SO2 140 NO 2 120 PM 10 100 L im it e O z o n o 80 L im it e S O 2 60 L im it e N O 2 40 L im it e P M 1 0 20 0 g en09 m a r09 m ag09 lu g 09 s e t09 n ov09 m esi m ic r o g ra m m i/m e tr o c u b o I n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 1 0 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 O zono SO2 NO 2 PM 10 L i m it e O z o n o L i m it e S O 2 L i m it e N O 2 L i m it e P M 1 0 g en10 m a r10 m ag10 lu g 10 s e t10 m esi 5/65 n ov10 Anche i valori relativi all'inquinamento radioattivo da radon non risulta superiore ai valori limite come risulta dalla misurazione effettuata dalla Agenzia per l'Ambiente i cui risultati sono stati comunicati in data 16/10/2002 prot. N° 3337/02, documento protocollato dalla scuola in data 19/10/2002 – n° 2969. Per quanto riguarda l'inquinamento acustico, l'unica fonte di inquinamento proveniente dall'esterno e quello causato dal traffico veicolare di via S. Giovanni Bosco che, per la bassa frequenza di percorrenza, non determina un disturbo significativo ad eccezione del momento in cui passa il camion per la raccolta dei rifiuti che risulta comunque un disturbo limitato nel tempo. Anche l'aspetto sismico non desta preoccupazioni essendo la zona situata in una fascia a basso rischio sismico. A completamento della suddivisione climatica precedente, di seguito elenchiamo anche alcuni dati di massima riferiti alle principali località d’esempio degli ultimi 50 anni rilevati dal sito internet del Servizio meteorologico della provincia Autonoma di Trento. Zona 1 (Riva del Garda, Rovereto, Trento) Temperatura media di gennaio: 0°- 2° Temperatura media di luglio:22°- 23° Precipitazioni medie di gennaio: 30 - 50 mm Precipitazioni medie di luglio: 90 - 105 mm Precipitazioni medie annuali: 950 - 1100 mm Nevosità media annua: 35 - 55 cm VALLAGARINA: TERRA DI PASSAGGIO E DI CONFINE La valle è il perno di comunicazione fra la penisola italiana e la Mitteleuropa e già dall’età del ferro si trovano tracce di insediamenti di popolazioni retiche. Il dominio romano inizierà nel I secolo a.C. con l’annessione pacifica della valle alla regione Cisalpina o Transpadana sotto i prefetti di Brescia, Trento (Tridentum), Verona e Feltre. Durante questo periodo verranno realizzate le vie Claudia Augusta Padana e Claudia Augusta Altinate. Sarà il vescovo Vigilio nel IV secolo a iniziare la cristianizzazione della regione che nel suo essere terra di confine vedrà susseguirsi le invasioni di Goti, Ostrogoti e infine Longobardi che istituiranno il Ducato di Trento definendo i confini di quella che ancora oggi è la Provincia di Trento. Dal 951 si insediano gli imperatori Ottoniani e questo segna l’entrata della regione nella sfera germanica e il rafforzamento del potere dei vescovi di Bressanone e Trento. Infatti nel 1027 Corrado II istituirà il Principato Vescovile di Trento con poteri temporali e di controllo del confine meridionale dell’impero germanico che reggerà fino al 1803. Non tutto il Trentino era parte del principato, la Valsugana faceva parte della diocesi di Feltre, Brentonico e Avio erano legate a Verona, la Val di Fassa dipendeva da Bressanone. Nel Quattrocento Venezia espanderà il suo dominio sulla zona sud della regione, mentre i conti del Tirolo nel XVI secolo estenderanno la loro influenza 6/65 fino a Rovereto fino a farlo diventare parte integrante dell’impero asburgico. Nel XVI secolo Bernardo da Cles prima e i Madruzzo poi, daranno l’avvio al Rinascimento artistico e culturale in Trentino. Questo periodo culminerà con il Concilio di Trento, che darà avvio alla Controriforma cattolica e verrà ospitato a Trento proprio in virtù della sua posizione di cerniera tra Sud e Nord Europa. Il Cinquecento vide l’affermarsi, a Rovereto, dell’industria della seta portata dai veneziani, industria che raggiunse il suo periodo di massima espansione nel Settecento. La fine del potere temporale del Principato vescovile di Trento coincise con l’annessione alla contea del Tirolo (Innsbruck capoluogo) in epoca napoleonica. Purtroppo le richieste della popolazione di lingua italiana, rappresentata nella Dieta austriaca dai capitani di Trento e Rovereto, non verranno ascoltate e, nonostante l’apprezzamento per le riforme introdotte, nel 1848 inizieranno a manifestarsi le richieste di annessione al Lombardo-Veneto ovviamente represse duramente dal governo centrale austriaco. Nel 1866, poco prima dell’annessione del Veneto all’Italia un reparto dell’esercito italiano raggiunse Pergine Valsugana, ma verrà fermato dal governo per paura di una nuova guerra con l’Austria. Il fenomeno irredentista, che a Rovereto troverà sempre accaniti sostenitori, continuerà fino alla prima guerra mondiale dove la presenza del fronte che corre a pochi chilometri dalla città ne causerà la devastazione e l’evacuazione forzata della popolazione in Austria. Nel 1919 il trattato di Saint-Germain ne sancirà l’annessione all’Italia. La situazione non cambierà con il regime fascista, che stroncherà sul nascere le manifestazioni di protesta imponendo l’italianizzazione forzata sia nella provincia di Bolzano che in quella di Trento. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1945, il Trentino passerà sotto il Reich con il nome di Alpenvorland. Solo nel 1946, con il PATTO DE GASPERI-GRUBER verrà sancita l’autonomia a statuto speciale della Regione autonoma del Trentino Alto Adige-Sudtirolo che si completerà nel 1971-72, dopo un decennio di tensioni e attentati, con la divisione nelle due province autonome di Trento e Bolzano. Dal 1995 il progetto Euregio ha confermato la collaborazione tra le due province e il Tirolo austriaco. Profilo storico e produttivo della città di Rovereto “Immaginiamo di osservare Rovereto dall’alto, arrampicati sulla cima del monte Stivo, osserviamo la valle. C’è un insediamento a forma di uccello sul fondo della valle, una rondine adagiata ai piedi delle catene montuose, quasi non fosse riuscita a sorvolarle. Nel corpo della rondine vivono 33 mila persone. La rondine ha la testa incastrata allo sbocco delle vallette laterali di Terragnolo e Vallarsa. Ha il becco sprofondato in un cuscino di ciottoli rastrellati sui fianchi dei monti dalle dita del torrente Leno. Le ali sono aperte. L’ala sinistra, tesa verso Nord, appare appesantita -sopra e sotto- da nuove costruzioni. L’ala destra sfiora il borgo matrice di Lizzana. Qui un tempo risuonavano clangori di spade: era il campo di Marte, la palestra di guerra dei romani. Oggi è zona industriale. Bagna la coda della rondine il fiume Adige. La coda ha nome Sacco ed è l’antico porto di Rovereto. L’Adige un tempo era raffigurato come un vecchio coronato da una ghirlanda intrecciata con fiori e frutti: un benevolo dio fiume con un remo al posto dello scettro del comando, vagamente bacchico.” (Duccio Canestrini, “Lo Spirito della Quercia”) 7/65 In effetti Rovereto, capoluogo della Vallagarina, valle che si estende dalla stretta di Calliano fino alla Chiusa di Verona, è racchiusa tra i contrafforti del Bondone (Cornetto, Stivo e Biaena) e del Monte Baldo ( Altissimo, Cornalé, Vignola) sulla destra e del Cornetto (Becco di Filadonna) e Finonchio (Pasubio) sulla sinistra, poco più lontani il Monte Zugna e i Lessini. Tutti i corsi d’acqua sia orientali, come Rio Secco, Leno di Vallarsa e Terragnolo, Ala e Valfredda, che occidentali, come Sorne e Aviana, sono affluenti del fiume Adige. Rovereto si trova in un’ampia conca in parte in lieve pendio al termine del cosiddetto conoide alluvionale del Leno. Proprio attorno a questo fiume, appoggiato alle pendici della Vallarsa e rivolto a Sud-Ovest, si è sviluppato il nucleo centrale di Rovereto che, come. tutti i paesi della valle, inizialmente si sviluppa in direzione Nord-Sud lungo l’antica strada romana fino a raggiungere l’Adige a Borgo Sacco. All’interno del comune di Rovereto si trovano 18 frazioni: Borgo Sacco (-- km) Toldi (2,75 km) Vallunga (2,20 km) Zaffoni (3,19 km) Zugna (9,19 km) Cisterna (5,19 km) Sant'Ilario (2,93 km) Lizzana (2,29 km) Lizzanella (1,79 km) Marco (6,16 km) Moietto (5,33 km) Noriglio (3,47 km) Senter (5,84 km) Mori Stazione (5,04 km) Mori Ferrovia (4,90 km) Pietra (5,32 km), Saltaria (3,28 km) Sin dall’epoca romana, l’abitato principale della zona era Lizzana, le cui origini sono sicuramente molto più antiche rispetto a Rovereto e il cui nome potrebbe derivare dalla famiglia Liciana, importante famiglia romana, oppure da Iliciana (dal latino Ilicis cioè lecci o querce) e quindi località ricca di querce. Infatti anche il nome Rovereto sembra avere la stessa origine richiamata anche nel motto della città: “Magno cum robore, quercus ingentes tendet ramos”. In effetti solamente sotto il dominio veneziano Rovereto avrà la sua pieve e il castello, all’epoca simboli dell’autonomia cittadina, e potrà staccarsi da Lizzana. All’inizio del primo millennio nella valle vennero a stabilirsi contadini tedeschi che iniziarono a coltivare le terre del fondovalle: essi iniziarono a tenere un mercato, sotto la benedizione dei nobili feudatari Castelbarco, che richiamava gente da tutta la valle e dal vicentino. Guglielmo II di Castelbarco fece ricostruire il castello a guardia dello sbocco della Vallarsa e della strada di Germania e questo consentì a Rovereto di essere cinto da mura nella quali si aprivano le porte verso l’Italia e la Germania. In questo periodo conquistò il titolo di “borgo”. Venezia occupò i vicariati di Ala, Brentonico e Avio nel 1411 grazie al testamento di Azzone Francesco di Castelbarco, mentre il vicariato di Mori, Lizzana e Rovereto vennero occupate dal doge Tommaso Moncenigo e dal suo comandante Giovanni dalle Bande Nere nel 1416; questi territori rimasero 8/65 parte della Serenissima repubblica fino al 1509, nonostante le continue scaramucce con i conti del Tirolo e il Principe-vescovo che pure occuperanno Rovereto per un breve periodo attorno al 1478. Dopo questo episodio il castello venne ristrutturato per rispondere alla difesa dalle armi da fuoco, vennero ampliate le mura che furono pure dotate di torrioni e camminamenti, e finalmente Rovereto ottenne la “Curazia” con l’edificazione della chiesa di San Marco e l’insediamento del Provveditore veneto o Podestà o Capitano della Valle, nominato da Venezia, e che affiancava quattro provveditori nominati dal consiglio dei 25 consiglieri della città. Furono proprio i veneziani ad introdurre il gelso e la coltivazione del baco da seta mentre facevano di Rovereto il loro avamposto commerciale più avanzato sulla strada di Germania ed il loro baluardo difensivo rispetto al territorio veronese contro i tirolesi, favorendo l’immigrazione di commercianti, funzionari e tecnici e lo sviluppo dei borghi circostanti. Nel 1509 Rovereto contava ancora un migliaio di abitanti quando Venezia fu sconfitta dalla Lega di Cambrai e la città si consegnò a Massimiliano I chiedendo di divenire il principale centro amministrativo e giudiziario della valle e fu accontentata diventando feudo alle dipendenze della Chiesa di Trento. Grazie alla dedizione all’imperatore, il 3 novembre 1510 Rovereto ottenne lo status di città (Oppidum) con giurisdizione su Volano, Sacco, Lizzana, Marco, Pomarolo, Chiusole, Pedersano, Vallarsa, Trambileno, Noriglio, Terragnolo, Folgaria, Nomesino e Manzano. I suoi pesi e misure venivano usati in tutta la valle ed era il principale centro di scalo e scambio merci tra Bolzano e Verona; gli zattieri di Sacco percorrevano l’Adige sia verso Nord che verso Su ed erano apprezzati e riconosciuti da tutti. Le osterie cittadine si riempivano di mercanti provenienti dalla Germania e dall’Italia, perfino Carlo V vi pernotterà e durante il Concilio la città ed il vicino Lago di Garda diventeranno meta di vescovi, prelati e cardinali come il Farnese. Sotto la giurisdizione tirolese la città firmò un trattato di fedeltà nel 1546, e nel 1610 ricevette l’autonomia degli statuti da Massimiliano I: anche in questo caso il governo della città era affidato ad un Podestà o Pretore (cittadino tirolese) nominato dal Capitano della città e scelto tra una terna di cittadini proposti dal popolo e durava in carica due anni. La città, dal punto di vista urbanistico, inizierà lo sviluppo con la costruzione di nuovi palazzi nel centro storico e finalmente il 19 maggio 1582 San Marco diventerà parrocchia autonoma concludendo così il percorso verso l’autonomia ed affermandosi come il vero centro trainante della valle Lagarina. Dal 1520 il veneto Girolamo Savioli aveva potenziato in città la filatura della seta, iniziata con i primi torcitoi idraulici “alla bolognese” qualche decennio prima. Da allora lo sviluppo di Rovereto sarà ancora più forte e rapido grazie ai filatoi prima e alle filande successivamente. I filatoi potevano sfruttare l’energia idrica portata dalle rogge, canali artificiali che percorrevano tutta la città alimentati dal torrente Leno. Già nel 1580 vi erano 18 ruote operanti in città (soprattutto a Sacco e Lizzana) ed un secolo dopo, nel 1670, grazie ai bassanesi che avevano introdotto le trame e l’organzino (filo di seta a più capi ritorto) e a Federico Sichart che aveva rafforzato i commerci con la Germania, la lavorazione aveva assunto dimensione intensiva. Nella seconda metà del Settecento si raggiunse il culmine della produzione con 23 case commerciali, 322 addetti, 14 filatoi, 26 incannatoi, 12.360 arcolai con 585 operai, 5 tintorie con 50 operai e una produzione di 250.000 libbre annue di seta lavorate da 1.000 operai e 4.000 cottimisti. Anche la città risenti di questo sviluppo passando da poco più di 7.000 abitanti a oltre 15.000 nel giro 9/65 di un secolo. Nel 1750 sarà fondata l’Accademia degli Agiati (nel senso di calma, agio, non in senso economico), segno della notevole vivacità culturale della città che darà i natali a Girolamo e Jacopo Tartarotti, Laura Saibanti, Clementino Vannetti, Ambrogio Rosmini: è il periodo dei primi giornali pubblicati nella zona ( anche se si diffonderanno soprattutto dopo la parentesi napoleonica) come “Il Raccoglitore” e il “Messaggero Trentino”. In particolare due famiglie, i Tacchi, che commerciavano seta con Vienna, Londra, Lione e Milano, e i Colomba, costruttori, daranno avvio al rinnovo degli edifici della città realizzando nuove chiese e palazzi, ma sarà Ambrogio Rosmini, architetto ed urbanista, a dare un senso compiuto all’espansione della città settecentesca e a realizzare l’importantissimo Corso Bettini, in direzione nord verso Trento, con numerosi palazzi di pregio, tra cui il Teatro comunale. Nel secolo successivo si ebbe anche un fiorente sviluppo dell’industria cartaria, che esportava soprattutto nel Regno Lombardo-Veneto (e che tuttora rappresenta una realtà fondamentale della valle con la cartiera Fedrigoni di Villa, appartenente ad una multinazionale svedese); e dell’industria dei tabacchi grazie alla Regia Manifattura, primo esempio di intervento pubblico in economia, che impiegava 2.000 operai nel 1873. Nel 1841 fu fondata la Cassa di Risparmio ed il 26 Marzo 1850 fu fondata la Camera di Commercio, la prima delle 59 presenti in ogni parte dell’impero austroungarico: questa istituzione fondò un nuovo modo moderno di rapportarsi tra industria ed istituzioni, attivando anche la Società di Mutuo Soccorso Artieri e la Società Agraria. Verrà realizzato nel 1845, promosso da Antonio Balista, l’acquedotto di Spino, opera di alta ingegneria per rifornire di acqua perenne le fontane della città. Dopo il 1860 e fino al 1890, la città conobbe un periodo di grande crisi dovuto alla chiusura dei commerci con il Lombardo-Veneto annesso all’Italia, alle malattie del baco da seta (la pebrina) e alla cessazione delle attività di commercio fluviale degli zattieri a causa del prosciugamento delle paludi lungo il fiume e soprattutto all’apertura della ferrovia del Brennero a metà dell’800. Nonostante tutto, proseguì lo sviluppo urbanistico che diventerà la base per l’attuale forma della città; nel 1851 arrivò il telegrafo, nel 1852 si realizzò Piazza Nuova delle Scuole, nel 1859 le linee ferroviarie “Merdionali Austriache” completarono la Verona - Ala- Rovereto- Trento, nel 1875 l’Asilo Infantile, nel 1881 le Scuole Magistrali, nel 1883 arrivarono il tribunale e il carcere, nel 1897 il telefono ed infine nel 1903 le Poste, i Bagni e Vasca da Nuoto e l’Hotel Rovereto, tutti lungo la Via Nuova (ora Corso Rosmini). Sarà Valeriano Malfatti, podestà della città, ad incaricare nel 1907 il professor Karl Mayreder del Politecnico di Vienna di redigere il nuovo piano urbanistico della città. Nello stesso anno entrava in funzione la Centrale Elettrica del Ponale da 6000 Kw; furono realizzati i primi complessi di case operaie, il primo Pellagrosario dell’impero, e anche il Civico Ospedale venne ingrandito e raggiunse grande fama grazie ai suoi chirurghi. Il 45% della popolazione attiva (4.000 addetti) era occupata nell’industria e questo faceva di Rovereto il centro produttivo del Tirolo meridionale. Rovereto era la culla irredentista del Trentino e numerose associazioni si occupavano di promuovere il sentimento nazionalista filo-italiano e antiasburgico come la Pro Patria o la “Italiani visitate il Trentino”. La prima Guerra Mondiale colse la città esattamente sulla linea del fronte; la zona circostante la città era stata fortificata dagli austriaci negli anni precedenti, e per questo. tutta la popolazione venne evacuata verso i campi 10/65 profughi dell’Austria, della Boemia e della Moravia, mentre numerose case venivano abbattute per non ostacolare il tiro dell’artiglieria austriaca. In uno spettacolare processo tenutosi nel castello del Buonconsiglio di Trento verranno processati e fucilati i volontari trentini che erano passati nell’esercito italiano: Cesare Battisti e i roveretani Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Sui monti circostanti si combatterono le battaglie più dure della Guerra, soprattutto durante l’offensiva austriaca della Strafexpedition del 1916; il contrattacco portò gli italiani ad entrare in città a novembre del 1918 per trovare una città completamente distrutta. Dopo la guerra la città visse un momento da dimenticare alle prese con una difficile opera di ricostruzione, il rientro dei profughi, fatta oggetto della propaganda fascista che spingeva i turisti a visitare i luoghi dei patrioti italiani. Sempre in epoca fascista, per rimarcare l’appartenenza di Rovereto e della Vallagarina all’Italia, vennero realizzati il Sacrario dei caduti, il Museo della Guerra (ora uno dei più importanti in Italia) e, forse unico monumento degno di questo nome,’ Maria Dolens’, la più grande campana in Italia che suona a distesa fusa con il bronzo dei cannoni di guerra. Nel cosiddetto periodo liberista di De Stefani nella seconda metà degli anni ’20, il regime fascista favorì l’insediamento di alcuni importanti complessi industriali (così come farà anche a Bolzano, favorendo dei flussi migratori dal vicino Veneto per facilitare un’opera di italianizzazione forzata della regione). Tra gli altri insediamenti da segnalare la Montecatini, che entrerà in funzione nel 1928 ed è considerata dal regime un’azienda strategica in quanto produttrice di alluminio e che alla vigilia della seconda guerra mondiale occupava più di 1.200 lavoratori. Fu l’8 settembre 1943 che i tedeschi stabilirono a Rovereto lo Stadtkommandantur della Wermacht, delle SS e della Polizia con l’intenzione di trasformare la valle dell’Adige nell’estremo baluardo del Reich destinato a resistere a tutto, con la collaborazione dei repubblichini della vicina Salò. Questo costò alla valle sanguinosissimi e distruttivi bombardamento da parte dei “Pippo”, gli aerei degli Alleati, che distrussero non solo le infrastrutture stradali e produttive ma causarono molte vittime civili. A fine aprile del 1945 i tedeschi erano in fuga verso la Germania, cacciati dai successi delle formazioni partigiane nelle valli e nella zona di Riva del Garda e il 3 maggio 1945 gli americani presero possesso della città. Nel dopoguerra Rovereto non avrà difficoltà a riprendersi grazie all’innata intraprendenza dei suoi abitanti e al riavvio delle infrastrutture produttive che faranno della città il principale polo industriale della regione con forte sviluppo soprattutto dell’industria meccanica, quindi una grande diversità rispetto al tessuto agricolo prevalente nel resto della provincia. Nel dopoguerra si contano 4 grandi poli industriali cittadini: • Manifattura Tabacchi: con alle spalle più di un secolo di attività e 1600 operai • Cotonificio Pirelli: più di 700 dipendenti • Cofler: industria che produce utensili per l’industria meccanica • ATI Carta: che produceva carta per sigarette . Altre importanti aziende meccaniche con produzioni specialistiche nel settore metalmeccanico sono: Bini, Alpe, Galli Montecatini di Mori, industria siderurgica con 1.400 operai. Per tutti gli anni ’50 nella provincia di Trento il governo locale darà grande sostegno all’agricoltura, ma questo non avrà ripercussioni particolari sulla città 11/65 che manterrà la sua diversità rispetto al contesto. Va detto che le scelte che farà l’amministrazione cittadina per fronteggiare la crisi (soprattutto energia elettrica e terreni a costi contenuti) anticipano di almeno dieci anni le scelte che verranno adottate dall’amministrazione provinciale. Sarà verso gli anni Sessanta che le industrie nazionali inizieranno a decentrare le loro produzioni in regioni fino ad allora considerate poco appetibili, come il Trentino, soprattutto grazie al clima sindacale tranquillo e alla forte presenza delle Casse Rurali che concedono con notevole facilità l’ accesso al credito. Arriveranno a Rovereto molte industrie nazionali come: • Archifar: settore chimico, 305 dipendenti • Grundig Elettronica: 1.000 dipendenti • Cartiera Pesenti: ancora in attività, 280 dipendenti • Bimac: meccanica, 160 dipendenti • Prora: meccanica, 240 dipendenti • O apriranno aziende locali come: • Marangoni Meccanica e Gomma: 400 dipendenti • Volani: prefabbricati metallici, 150 dipendenti Il decennio però vedrà la progressiva chiusura della Montecatini, ancora oggi una zona industriale in attesa di riqualificazione e che offrirebbe grandi possibilità per sviluppi intelligenti. Ovviamente il settore predominante dell’industria roveretana è rappresentato dal settore metalmeccanico. Il più grosso problema legato allo sviluppo industriale è rappresentato dai fenomeni di inurbamento e pendolarismo che interessano tutto il fondovalle della Vallagarina e a cui le amministrazioni non sanno rispondere se non con la concessione di nuove aree costruttive e con l’”appoggio” alla speculazione edilizia. Negli anni ’70 l’industria vive una nuova grande crisi dovuta soprattutto alla scarsa presenza di nuovi settori manifatturieri trainanti come le industrie della meccanica di precisione, elettronica, componentistica, chimica ed alimentari che in quegli anni rapprel’ sentano i settori in grande sviluppo a scapito del settore meccanico e siderurgico. Il 1975 sarà l’annus horribilis della crisi con un gran numero di fallimenti, chiusure e licenziamenti. La risposta a questa crisi, che condizionerà tutto lo sviluppo futuro dell’industria roveretana, sarà il grande sostegno che verrà dato al settore artigianale e alla piccole industrie ad alto contenuto scientifico e tecnologico e ad alta specializzazione. GLI SVILUPPI RECENTI DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA Il manifatturiero rimane il settore prevalente confermando l’anima industriale della città. Quello che i dati aggregati non colgono sono le trasformazioni di ordine qualitativo e di composizione come la totale scomparsa del tessile negli ultimi vent’anni, l’indebolimento di chimica, alimentari, lavorazione della carta. Tiene invece il meccanico, da oltre mezzo secolo la caratteristica saliente del manifatturiero di Rovereto. Pur con evidenti trasformazioni come ad esempio meno carpenteria metallica e maggiore componentistica. Tuttavia il manifatturiero perde di peso assoluto in termini di addetti e in termini di percentuale nei rapporti di composizione rispetto al totale 12/65 occupati. Dal ’91 al 2007 (dato ASIA che non conteggia la P.A.) perde più di un migliaio di addetti (-17% rispetto al valore iniziale), il che conferma il dato dei censimenti ’81-’91 che aveva già visto un calo. Quindi pur rimanendo Rovereto una città con opportunità di lavoro soprattutto di carattere industriale il peso del manifatturiero si contrae, seppure in modo meno marcato rispetto a quanto si verifica a livello provinciale (e anche nazionale). Non si assiste ad un processo di concentrazione. La dimensione media delle unità locali (u.l.) rimane contenuta, ma non ridottissima: 18 addetti nel ’91; poco più di 16 nel 2001, con una contrazione della dimensione media a causa della chiusura di alcune importanti imprese. Il dato del 2001 risulta confermato anche nel 2007, con un lieve scarto decimale (da 16,3 a 16,2 addetti). Accanto ad una riconfermata importanza del manifatturiero anche Rovereto è investita da un processo di terziarizzazione (che a rigore investe anche lo stesso manifatturiero, se si dovesse guardare alla composizione della forza lavoro, con la crescita di figure tecniche e impiegatizie rispetto a figure operaie, ma qui ci si limita a considerare la dimensione settoriale). Cresce leggermente il commercio, che arriva a pesare sull’intero settore privato per quasi il 17% nel 2007 (esattamente la metà del manifatturiero). Ma soprattutto crescono i servizi alle imprese, che da una quota di addetti pari a poco più del 7% del totale nel ’91 (comprensiva però della P.A.) arriva ad una quota pari al 18,3% nel 2007 (senza P.A.). A differenza del manifatturiero la dimensione media delle u.l. di commercio e servizi alle imprese è molto più ridotta: per il commercio si registrano 3,9 addetti per u.l. e per i servizi alle imprese solamente 2,7 addetti, il che significa che a fronte di imprese strutturate stanno una serie di imprese che operano con il solo titolare o poco più, come testimonia anche la crescita delle “partite IVA” nel terziario nell’ultimo decennio. 1.4.1 La storia Inaugurata il 19 novembre 1855, la Realschule di Rovereto, che successivamente prese il nome di Reale scuola Elisabettina in onore dell’imperatrice Elisabetta, può essere considerata cronologicamente il primo Istituto Tecnico in lingua italiana del Tirolo asburgico e uno dei primissimi d'Italia. La sua istituzione fu concessa a Rovereto dopo una estenuante gara con la città di Trento, conclusasi vittoriosamente in seguito alla plebiscitaria sottoscrizione di 30 mila fiorini (somma notevole per l'epoca) offerti generosamente dalle famiglie di mercanti e imprenditori roveretani. Strutturata inizialmente su tre classi e in seguito completata con l'istituzione del corso superiore, essa dava accesso ai Politecnici ed agli altri Istituti superiori a carattere tecnico sia italiani che austriaci; divenne ben presto il vivaio da cui uscirono, fra il 1855 ed il 1915, quasi tutti gli ingegneri ed i tecnici trentini. Tra i moltissimi illustri allievi della Scuola ricordiamo il nome di Gianni Caproni, geniale pioniere dell'aviazione in Italia e creatore della nostra aereonautica militare e civile. Dalla scuola uscì pure una nutrita schiera di artisti di notevole 13/65 valore, quali Tullio Garbari, Fortunato Depero, Carlo Cainelli, Luciano Baldessari, Oddone Tomasi, Luigi Bonazza, Giovanni Tiella, Giorgio Wenter Marini, E. Giuliano Armani, Fausto Melotti, Umberto Maganzini, Diego Costa, Elio Martinelli ed altri ancora. Non dobbiamo dimenticare anche Fabio Filzi e Damiano Chiesa, giovani eroi che combatterono sul fronte italiano durante il primo conflitto mondiale. Dal 1919 al 1923 la Scuola subì gradualmente varie modificazioni, tra cui l’apertura di alcune classi di corsi femminili, che la trasformarono nel Regio Istituto Tecnico "Regina Elena". Nel 1944, per questioni di opportunità politica, la scuola è stata intitolata a Felice e Gregorio Fontana, grandi scienziati dell’illuminismo italiano, quindi padrini d’eccezione per una scuola tecnica. Dal 1855 al 1973 la sede dell’istituto è stata nel Palazzo Piomarta in corso Bettini: acquistato successivamente dal Comune di Rovereto venne denominato Palazzo dell'Istruzione. Dal 1 ottobre 1973 l’istituto è ospitato nel nuovo e moderno edificio di Via Teatro, costruito dalla Provincia Autonoma di Trento su progetto dell'architetto Luciano Baldessari, già allievo della Ex Scuola Reale. Nel 1967 venne istituita a Riva del Garda una sezione staccata del corso geometri che però, dal 1° ottobre 1974, è stata trasformata in un istituto autonomo. Negli ultimi vent’anni la scuola, attenta alle mutazioni economiche del territorio lagarino e alle richieste di nuove figure professionali che provenivano dal mondo del lavoro, ha attivato corsi differenziati all’interno dell’impianto tradizionale dei corsi fino ad arrivare alle due proposte innovative dei ‘licei tecnici. 1.5 Le strutture scolastiche Nato a Rovereto nel 1896, Luciano Baldessari compie la sua prima formazione, come molti altri artisti trentini, nella Scuola Reale Elisabettina di Rovereto, scuola d'indirizzo tecnico e d'arti applicate, unica nel Trentino, che dà ai suoi diplomati diritto di accedere al Politecnico. L'Istituto Tecnico ‘Felice e Gregorio Fontana’, realizzato tra il 1961 e il 1973 a Rovereto, è un edificio che, con molto rigore, compone in una pianta ad H superfici architettoniche nitidamente squadrate, aperte alla luce in un reticolo continuo e ben disegnato. Va notata l'interruzione della testata per un alleggerimento dinamico con una serie di elementi verticali e la ordinata e la calibrata distribuzione di spazi e volumi. Elemento caratteristico di questo edificio è la trasparenza e la continuità delle superfici a vista. Come per il grattacielo progettato a Berlino per il quartiere dell’Hansaviertel, Baldessari si rivela attento alle ragioni d'uso dell'edificio che progetta e che determinano, in qualche misura, la fisionomia stessa del corpo architettonico. 14/65 In questo senso l'opera può rapportarsi alle radici della formazione architettonica di Baldessari professata con rigore e indipendenza fin dalla fine degli anni Venti in Italia. La scuola è dotata di parcheggi interni fruibili dal personale scolastico ed agli studenti per quanto riguarda motorini e biciclette, accessibili dalla rampa da via S. G. Bosco. La sua posizione centrale la rende ben servita dai mezzi pubblici, sia urbani che extraurbani, molto utilizzati dagli studenti la cui provenienza è, per buona parte, da fuori città. Anche la stazione ferroviaria è raggiungibile a piedi in una decina di minuti. La superficie in dotazione alla scuola prevede una ampia area verde compresa tra l'edificio scolastico e l'Università. Sono spazi utilizzati per le attività sportive nella buona stagione altrimenti sono utilizzati, in parte, come parcheggi. Circondano la scuola anche delle aiuole piantumate che sono oggetto attualmente di studio per una loro classificazione botanica e per fornire indicazioni sulla corretta manutenzione al nuovo custode che ha l'incarico di provvedere, appunto, alla loro manutenzione ordinaria. 15/65 1.6 Organigramma delle risorse umane Consiglio dell’Istituzione Dirigente Scolastico Andreolli Cristina Beltrami Mirko Omezzolli Antonio Moser Lorenza Raciti Annamaria Schiaulini Maurizio Selvatico Daniela Togni Giovanni Tomasoni Elia Tranquillini Mauro Andreatta Flavia Collegio Docenti Consigli di Classe Funzionari Amministrativi Ciech Michele Leo Manola Rappresentante Sicurezza Lavoratori Ceccato Fiorenzo Collaboratori del Dirigente Prezzi Mauro Ceradini Alessandro Dosso Maria Teresa Assistenti di Laboratorio Azzolini Ilaria Benoni Stefano Cappelletti Angelo Dossi Ornello Omezzolli Antonio Potrich Roberto Toldo Paolo Zenatti Paolo Referente del Sistema di Gestione Ambientale Delmonego Andrea Funzioni Strumentali Coadiutori Amministrativi Aloi Carmen Broggi Luciana Carucci Giuseppina Collini Gabriella Crupi Beatrice Gallina Giovanna Parisi Roberta Progetto “Orientamento” Sguario Silva Progetto “ESA” Delmonego Andrea Dipartimenti Collaboratori Scolastici Bais Nicoletta Beltrami Mirko Buccio Anna Folgarait Bruna Madonna Nicola Ruele Lamberta Ruele Rosanna Steinwandter Marisa Responsabile del Servizio Sicurezza e Prevenzione Marucci Oronzo Medico competente Tonello Alberta Progetto “Scuola-Lavoro” Gangi Maria Cristina 16/65 Lettere Raciti Annamaria Discipline Prof. Commercio Saiani Ginetta Matematica Oriani Manuela Lingue Straniere Zaffi Carla Discipline Prof. Geometri Vinante Andrea Scienze Geo. Chim. Fisica Menegazzi Paolo Educazione Fisica Torboli Giorgio Disc.Giur.Ec. –Filosofia – IRC Tartaglia Patrizia Informatica – TIC Peroni Ivone 1.7 strutture e risorse didattiche, scientifiche e tecniche • • • • • • • • • • • • • • • • • • I laboratori e le risorse per la gestione della rete e per l’assistenza ai docenti sono dislocati su due piani dell’Istituto, piano interrato e 2° piano. Tutti i laboratori informatici sono di ultima generazione e usufruiscono di connessione ad Internet. Possono essere utilizzati da docenti e studenti per accedere alle risorse della rete. Le esercitazioni degli studenti sono memorizzate su aree di lavoro distinte e personali. Docenti e studenti hanno a disposizione un proprio indirizzo di posta elettronica con il quale comunicare con gli altri utenti della rete. L’Istituto possiede linee ad altra velocità per la connessione alla rete Internet in forma protetta da apparati specifici e server di posta elettronica e web. L’Istituto risulta oggi dotato di attrezzature didattiche, scientifiche e tecniche tali da permettere un ordinato e proficuo svolgimento dei programmi di insegnamento ed il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Progetto di Istituto. In particolare: n. 5 laboratori di informatica; n. 1 laboratorio di topografia informatizzato con dotazione di sistema G.P.S.; n. 1 laboratorio audiovisivi informatizzato con sistema di elaborazione grafica quicktime; n. 1 laboratorio linguistico; n. 5 aule attrezzate per lo studio delle lingue straniere; n. 2 lavagne elettroniche multimediali; n. 2 aule speciali informatizzate dedicate alle attività di educazione permanente; n. 1 laboratorio di fisica; n. 1 laboratorio di scienze/geografia; n. 1 laboratorio di chimica; n. 1 biblioteca; n. 2 palestre coperte; n. 1 palestra di potenziamento muscolare; campi sportivi esterni; Tale dotazione strutturale deriva da una pianificazione improntata ai criteri di: • a) ricognizione e analisi dei bisogni dei settori di attività • b) equa distribuzione degli investimenti sulle diverse aree di intervento, in modo da assicurare • un equilibrato grado di sviluppo delle strutture dell’Istituto; • c) qualificazione della spesa pubblica; • d) ottimizzazione dell’impiego dei fondi. 17/65 1.8 Andamento della popolazione scolastica Numero di classi degli ultimi tre anni scolastici: 2007/2008: 29 classi al diurno; 8 classi per il serale 2008/2009: 30 classi al diurno; 10 classi per il serale; 2009/2010: 32 classi al diurno; 10 classi per il serale; 2010/2011: 33 classi per il diurno, 10 per il serale 2011/2012: 34 classi per il diurno, 10 per il serale Studenti Docenti Non docenti Totale Anno popolazione scolastico diurno serale totale 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 476 465 475 507 554 591 65 74 83 104 105 101 541 539 558 611 659 692 87 99 88 96 100 106 25 25 25 25 25 25 scolastica 653 663 671 732 784 823 1.9 Le attività della Scuola 1.9.1 Orario dei servizi scolastici Il servizio scolastico si svolge secondo l’annuale Calendario Scolastico con inizio alle ore 07.45 del mattino e termine alle ore 23.30 (chiusura orario lezioni corso serale). L’attività scolastica è suddivisa in: • corsi diurni con orario 07.45 – 13.10 + eventuali rientri pomeridiani • corsi serali con orario 19.00 – 23.30. L’ingresso degli studenti in aula avviene al primo suono del campanello alle ore 07.45. Durante la stagione invernale è consentito l’ingresso a partire dalle ore 7.30 con accesso dall’entrata principale sinistra dell’edificio e con l’uso del solo atrio. Gli studenti non possono salire ai piani ed entrare nelle aule fino al suono del primo campanello, quando saranno presenti nelle aule i docenti della 1^ ora. Gli intervalli dei corsi diurni si effettuano alla fine della terza ora (ore 10.20) e alla fine della quinta ora (ore 12.15); nel corso serale dopo la 3^ora. L’utilizzo delle aule normali e speciali, dei laboratori e delle biblioteche, al di fuori dell’orario di lezione, da parte di alunni e docenti che ne facciano richiesta, è consentito fino alle ore 17.00, esteso alle ore 18.00 per le sole aule del piano ingresso. 18/65 1.9.2 Orario degli uffici Gli uffici di Segreteria garantiscono un orario antimeridiano e pomeridiano di apertura al pubblico: • mattino dalle 10.00 alle 12.00 • pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30. Previo accordo telefonico e per particolari motivate esigenze, gli uffici possono ricevere anche fuori dalle fasce orarie sopra riportate. Presso l’ingresso, a mezzo contatto telefonico o attraverso pubblicazione sul sito Internet dell’Istituto, gli operatori forniscono all’utenza informazioni per la fruizione dei diversi servizi. L’ufficio di Presidenza riceve il pubblico secondo un orario di apertura comunicato con appositi avvisi o su appuntamento telefonico. 1.10 I corsi di studio 1.10.1 I corsi di studio attualmente in vigore Indirizzo Linguistico Aziendale II diplomato perito aziendale e corrispondente in lingue estere dispone di una solida preparazione professionale incentrata sulla padronanza delle lingue straniere, delle più aggiornate tecniche aziendali, delle metodologie di informatica gestionale, e dei processi di comunicazione in ambito commerciale. Il suo impiego ideale è nell'ambito di aziende dinamiche operanti sul mercato nazionale ed europeo. La formazione del perito aziendale e corrispondente in lingue estere è completata dall'acquisizione di competenze logiche e da una adeguata metodologia sperimentale mediante lo studio delle materie dell'area filosofico-scientifica. Il corso tecnico per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere è caratterizzato da una formazione specifica, con stage linguistici e certificazioni internazionali, finalizzata allo sviluppo di qualificate competenze comunicative e relazionali richieste dal mondo del lavoro. Il biennio presenta un'area di equivalenza con discipline comuni a tutti gli indirizzi (le materie di continuità con la scuola media inferiore) e un'area di indirizzo. Affinché ogni studente possa scegliere l'indirizzo che più valorizza le sue attitudini e le sue aspirazioni, dal biennio linguistico aziendale potrà eventualmente passare ad un triennio di altro indirizzo all'interno dell'istituto. I possibili sbocchi professionali sono: • impiego presso enti pubblici e privati, in aziende commerciali ed industriali; aziende di import-export, turismo, istituti bancari ed assicurativi, per le ricerche di mercato, studi professionali del commercio, della finanza e della gestione contabile, anche a carattere internazionale; • accesso a tutte le facoltà universitarie ed in particolare ai corsi di laurea ad indirizzo economico, giuridico- aziendale e linguistico; • corsi post-diploma. 19/65 Indirizzo Programmatori Il diplomato ragioniere programmatore, accanto ad una cultura storicoletteraria e giuridico-economica, possiede conoscenze dei processi della gestione aziendale dal punto di vista economico, giuridico, organizzativo, contabile ed informatico oltre a competenze linguistico-interpretative, anche specialistiche. Il ragioniere programmatore ha approfondito le discipline matematiche, economico-aziendali e informatiche con particolare attenzione alla programmazione e all'applicazione dei pacchetti gestionali più diffusi nelle realtà aziendali e della libera professione. Per meglio rispondere alla continua evoluzione del mondo del lavoro il corso è stato riorganizzato con un aumento delle ore destinate all'informatica gestionale e alla programmazione. Al triennio di indirizzo informatico gestionale si accede sia dal biennio dell'indirizzo economico giuridico-aziendale che da quello linguistico-aziendale. I possibili sbocchi professionali sono: • impiego presso enti pubblici ed privati, negli studi professionali con funzione di gestione di software di sistema e/o gestione di sistemi informativi di rete; nelle aziende con centro elaborazione dati, nelle società di sviluppo e commercio di soluzioni software; • accesso all'università e in particolare a corsi di laurea ad indirizzo economico giuridico, matematico e informatico; • corsi post-diploma. Indirizzo IGEA II diplomato ragioniere possiede una solida cultura generale accompagnata dalle conoscenze dei processi che caratterizzano la gestione aziendale, sotto il profilo organizzativo, contabile e giuridico. Il ragioniere, inoltre, si occupa della gestione e del controllo degli elementi contabili e fiscali e degli aspetti legali ed economici collegati all'esistenza di un'impresa, anche in riferimento ai rapporti della stessa con l'ambiente in cui opera. Il corso tecnico per ragionieri è caratterizzato da un curricolo di studio e da momenti formativi finalizzati alle richieste del mondo del lavoro. Il profilo professionale punta anche all'aggiornamento dei contenuti, allo sviluppo delle abilità organizzative, alla pratica del "problem solving" attraverso l'uso consapevole delle informazioni. Il biennio presenta un'area di equivalenza con discipline comuni a tutti gli indirizzi (le materie di continuità con la Scuola Media Inferiore) e un'area di indirizzo. Affinché ogni studente possa scegliere l'indirizzo che più valorizza le sue attitudini e le sue aspirazioni, dal biennio IGEA potrà eventualmente passare ad un triennio di altro indirizzo all'interno dell'istituto. I possibili sbocchi professionali sono: • lavoro dipendente nel settore amministrativo o commerciale delle aziende industriali e nel terziario (banche, distribuzione, revisione contabile, intermediazione mobiliare, trasporti, marketing, ecc); • impiego presso enti pubblici e privati; • lavoro autonomo (titolare d'impresa, consulente del lavoro o finanziario, servizi contabili e fiscali, agente o rappresentante di commercio); • studi universitari (in particolare economia e commercio, giurisprudenza, lingue); • corsi post-diploma. 20/65 Indirizzo Liceo Economico Il liceo economico è un nuovo indirizzo di studi che prepara al conseguimento del diploma di ragioniere e perito commerciale. Il diplomato del corso sperimentale di liceo economico possiede una solida cultura generale e padronanza delle materie tecnico-scientifiche, ottime capacità comunicative e logico-interpretative che gli consentono di operare in aziende di varia natura nazionali e internazionali. Inoltre gestisce e controlla i processi aziendali dei quali conosce le principali articolazioni. Le conoscenze linguistiche, informatiche, del diritto e del marketing completano il profilo di questo professionista. Il corso può essere personalizzato: scegliendo due materie dell'area "opzionale" si può caratterizzare il piano di studi privilegiando l'aspetto umanistico (cultura e letteratura classica, filosofia, storia dell'arte e terza lingua straniera), piuttosto che scientifico-matematico (statistica, matematica economica, informatica per la matematica, informatica, laboratorio di fisica, chimica e scienze), o giuridico-economico (approfondimenti in economia aziendale, economia politica e diritto). Il liceo economico si articola in un biennio in cui si realizza un percorso formativo di base, seguito da un triennio che introduce le materie di indirizzo. Il quinto anno rafforza le discipline di indirizzo in funzione del passaggio all'Università o a corsi IFTS. I possibili sbocchi professionali sono: • accesso a tutte le facoltà universitarie e in particolare a corsi di laurea in economia nelle sue varie articolazioni, scienze politiche, scienze statistiche, scienze internazionali e diplomatiche, lingue e letteratura straniere; • corsi post-diploma; • libera professione come ragioniere commercialista (previo esame di abilitazione), consulente del lavoro, perito contabile; esperto nella determinazione dei costi di produzione; agente assicurativo; • impiego nel settore terziario (banche, società finanziarie, imprese di servizi, assicurazioni, pubblicità, consulenza, elaborazione dati, ecc.) e nelle aziende industriali, commerciali e informatiche (New Economy). Indirizzo Geometri Il diplomato geometra possiede una solida cultura generale accompagnata dalle conoscenze dei processi di progettazione, costruzione, pianificazione e valutazione tecnica e patrimoniale del tessuto urbano e rurale. Il geometra, inoltre, conosce ed utilizza le strumentazioni informatiche, elettroniche, satellitari ed anche manuali impiegate nelle misurazioni e nelle progettazioni professionali. Il corso tecnico per geometri è caratterizzato da un curricolo di studio finalizzato all'approfondimento della normativa in materia di edilizia e progettazione. Il corso di studi, di cinque anni, cura particolarmente l'aggiornamento dei contenuti, lo sviluppo delle abilità organizzative e progettuali, anche in equipe, attraverso l'uso delle diverse conoscenze tecnicopratiche. Il corso si articola in un biennio, nel quale si segue un percorso formativo di base, seguito da un triennio nel quale si affrontano le materie più professionalizzanti (tecnologia delle costruzioni, topografia, estimo...). La dotazione di attrezzati laboratori informatici permette di svolgere attività 21/65 specifiche e di ricerca anche per le materie curricolari. L'attività didattica è integrata da sessioni pratiche sul territorio urbano ed extraurbano. I possibili sbocchi professionali sono: • lavoro autonomo come progettista, titolare d'impresa, assistenza cantieri e direzione lavori, esperto di sicurezza, consulente del lavoro o finanziario, agente o rappresentante di commercio nel settore delle costruzioni; • lavoro dipendente negli uffici tecnici, di progettazione, di tutela del territorio, di ingegneria civile e industriale, di stima e valutazione di immobili; • impiego nella pubblica amministrazione; • studi professionali (in particolare architettura, ingegneria civile, ingegneria ambientale); • corsi post-diploma. Indirizzo Liceo Tecnologico II liceo tecnologico delle costruzioni è un nuovo indirizzo di studi che rilascia il diploma di geometra. Lo studente acquisisce una solida cultura generale, sia umanistica che scientifica, ed una preparazione adeguata alla futura professione sviluppando spirito critico e abilità tecnico pratiche. Il diplomato geometra può inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro poiché sa utilizzare le più moderne strumentazioni oltre a possedere competenze informatiche e sulle normative collegate all'esercizio della professione. Il corso può essere personalizzato: lo studente sceglie due materie dell'area "opzionale" caratterizzando il piano di studi, privilegiando l'aspetto umanistico (laboratorio di storia e scrittura, ecc.) piuttosto che linguistico (approfondimenti della lingua straniera, possibilità della seconda lingua straniera, ecc.), scientifico-matematico (chimica, scienze, matematica, ecc.), tecnico (architettura, cantieristica, rilievi, ecc. ) o giuridico. Il Liceo Tecnologico delle Costruzioni si articola in due bienni ed un ultimo anno di specializzazione: il primo biennio è di base, mentre il secondo introduce materie più professionalizzanti. Il quinto anno rafforza le discipline di indirizzo in funzione di un passaggio all'Università ed alla Formazione Tecnica Superiore. In questo anno possono essere attivate ulteriori discipline facoltative in risposta alle richieste del mondo del lavoro. I possibili sbocchi professionali sono: • accesso a tutte le facoltà universitarie ed in particolare architettura e ingegneria (ambientale, civile, tecnologici); • corsi post-diploma (edilizia e tecnologia dei materiali); • amministrazione e gestione di cantiere edili; studi professionali di ingegneria e architettura; • attività professionale previo esame di stato; • uffici tecnici di enti locali, uffici del Catasto; consulenze tecniche nel campo assicurativo, edile, notarile e bancario; • attività commerciali nel settore edile. 22/65 Corsi Serali SIRIO Il Progetto SIRIO è un corso sperimentale autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione e permette il conseguimento del diploma di ragioniere, perito commerciale e di geometra. E’ un progetto di scuola serale finalizzato a stimolare la ripresa degli studi e il recupero di lacune nella formazione, in quanto fondato sulla flessibilità e sulla possibilità di personalizzare e abbreviare il percorso formativo. Il suo punto di forza è il sistema di riconoscimento dei crediti formativi: le competenze acquisite tramite studi precedenti effettuati in istituti statali o paritari e quelle acquisite tramite esperienze lavorative o studi personali in linea con l’indirizzo scelto, vengono convertite in crediti formativi. I crediti ottenuti consentono l’esonero dalla frequenza delle materie per le quali sono stati riconosciuti. Inoltre (nel caso di bocciatura) i crediti formativi operano nell’anno di ripetizione per le materie nelle quali si era ottenuta la sufficienza, consentendo di evitarne la frequenza. Le finalità del progetto Sirio, nelle diverse scuole, si possono sintetizzare in quattro punti: • garantire a tutti il diritto allo studio in qualsiasi momento della propria vita; • qualificare giovani e adulti privi di professionalità aggiornata; • consentire la riconversione professionale di adulti già inseriti in ambito lavorativo che vogliono riconsiderare o debbano ricostruire la propria identità professionale; • valorizzare o potenziare l’esperienza e le competenze degli studenti. 1.10.2 I corsi di studio attualmente nel nuovo ordinamento Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing L’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing è caratterizzato dall’acquisizione di competenze specifiche nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo-finanziari e dell’economica sociale. Integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel modo più efficace all’interno del sistema informativo dell’azienda contribuendo così sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa. I possibili sbocchi professionali sono: • impiego nelle aziende industriali, commerciali e informatiche; • impiego nel settore terziario (banche, società finanziarie, assicurazioni, imprese di servizi, pubblicità, consulenza, elaborazione dati); • impiego nella Pubblica Amministrazione; • libera professione come ragioniere commercialista o consulente del lavoro (previo esame di abilitazione); • accesso a tutte le facoltà universitarie e in particolare a corsi di laurea in economia, scienze politiche, scienze statistiche, scienze internazionali e diplomatiche, giurisprudenza; • corsi post-diploma e di istruzione tecnica superiore (alta formazione). 23/65 Indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing Relazioni internazionali per il marketing è connotato da una solida preparazione professionale incentrata sulla padronanza delle lingue straniere, delle più aggiornate tecniche aziendali, delle metodologie di informatica gestionale e dei processi di comunicazione in ambito commerciale. L’impiego ideale del diplomato in questo indirizzo è nell’ambito di aziende dinamiche e all’avanguardia operanti sul mercato nazionale ed europeo. La formazione è completata dall’acquisizione di competenze di astrazione e di dominio della complessità mediante lo studio delle materie dell’area matematico – scientifica. L’indirizzo è caratterizzato da una formazione specifica, con stage linguistici e conseguimento di certificazioni internazionali, finalizzata allo sviluppo di qualificate competenze comunicative e relazionali richieste dal mondo del lavoro. Il diplomato integra le competenze dell’ambito gestionale e della produzione con quelle linguistiche e informatiche, lavora con competenza ed autonomia nelle diverse tipologie di impresa, esprime le proprie competenze nella gestione organizzativa di servizi secondo parametri di efficienza, efficacia e qualità. In aggiunta a quelli già riportati per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, i possibili sbocchi professionali sono: • impiego presso aziende commerciali ed industriali di importexport; • impiego nel settore turistico e della promozione del territorio; • impiego negli enti pubblici – settore delle relazioni internazionali; • impiego in istituti pubblici o privati per le ricerche di mercato e analisi statistiche; • impiego nel settore della finanza e gestione contabile a carattere internazionale; • accesso alle facoltà universitarie con particolare riferimento ai corsi di laurea ad indirizzo economico, giuridico, linguistico e scienze; • internazionali e diplomatiche. Indirizzo Sistemi Informativi Aziendali Sistemi Informativi Aziendali, accanto ad una cultura giuridico - economica, garantisce conoscenze specialistiche dei processi della gestione aziendale sotto il profilo contabile, organizzativo-logistico ed informatico. Il percorso prevede infatti l’approfondimento delle discipline matematiche, economico-aziendali, delle tecniche di programmazione informatica e di applicazione dei pacchetti gestionali più diffusi nelle realtà aziendali e della libera professione. Il diplomato è in grado di esprimere le proprie competenze nelle attività di pianificazione dei sistemi informativi aziendali, nell’elaborazione dell’informazione, nell’analisi e ricerca di soluzioni alle esigenze dell’ambito in cui opera. Possiede una elevata conoscenza dei pacchetti gestionali e dell’efficace utilizzo delle basi di dati nonché dell’inglese tecnico specifico di settore. In aggiunta a quelli già riportati per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, i possibili sbocchi professionali sono: • impiego presso aziende, enti pubblici e privati, studi professionali con funzione di gestione di software di sistema e/o gestione di sistemi informativi di rete; • impiego in aziende con centro elaborazione dati; 24/65 • • impiego nelle società di sviluppo e commercio di soluzioni software; accesso alle facoltà universitarie con particolare riferimento ai corsi di laurea ad indirizzo economico, giuridico, matematico e informatico. Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio L’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio è caratterizzato da una solida cultura generale accompagnata dalle conoscenze dei processi di progettazione, costruzione, pianificazione e valutazione tecnica e patrimoniale del tessuto urbano e rurale. Il corso di studi cura particolarmente l’aggiornamento dei contenuti, lo sviluppo delle abilità organizzative e progettuali, anche in equipe, attraverso l’uso delle diverse conoscenze tecnico-pratiche. L’uso sistemi di laboratori informatici attrezzati permette di svolgere attività specifiche e di ricerca anche per le materie curriculari. L’attività didattica è integrata da sessioni pratiche sul territorio urbano ed extraurbano. I possibili sbocchi professionali sono: • lavoro autonomo come progettista, titolare d’impresa, assistenza cantieri e direzione lavori, esperto di sicurezza, agente o rappresentante di commercio nel settore delle costruzioni; • impiego presso uffici tecnici, di progettazione, di tutela del territorio, di ingegneria civile e industriale, si stima e valutazione degli immobili; • impiego nella Pubblica Amministrazione; • accesso alle facoltà universitarie con particolare riferimento ai corsi di laurea in architettura, ingegneria civile, ingegneria ambientale; • corsi post-diploma e di istruzione tecnica superiore (alta formazione). 25/65 2 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI Gli aspetti ambientali diretti sono quelli associati alle attività della scuola sui quali quest’ultima ha un controllo di gestione diretto. 2.1 Emissioni in atmosfera Il sistema di teleriscaldamento Le emissioni in atmosfera derivanti dalla funzionalità dell'Istituto scolastico risultano essere di impatto diretto quasi nullo perchè la fonte principale dovuta al riscaldamento dell'edificio è delegata al sistema di teleriscaldamento gestito dalla società “Dolomiti Energia” su delega della Provincia. Tale rete, costruita fra gli anni 1999-2001, si avvale di una rete di tubature di circa 25 km che trasportano acqua calda (90 ° - 120 °C) dalla centrale di cogenerazione posta nella zona industriale di Lizzana, a sud di Rovereto, servendo 152 fabbricati residenziali e industriali, pubblici e privati, equivalenti a quasi 5.700 appartamenti medi (dati ufficiali dal sito di Dolomiti Energia). La cogenerazione è una tecnologia che consente di unire la produzione di energia elettrica con quella del calore, recuperando la componente energetica a bassa temperatura scartata nel processo di produzione elettrica. Il processo principale che consente la produzione simultanea di energia elettrica e calore avviene all'interno di una turbina a gas, dove parte dell'energia prodotta dalla combustione è trasformata in energia meccanica e quindi, attraverso l'alternatore, in energia elettrica. I gas espulsi dalla turbina, a circa 500 °C, vengono convogliati dentro la caldaia a recupero dove cedono l'energia termica residua con la produzione di vapore per usi industriali ed acqua calda per la rete di teleriscaldamento. Altre tre caldaie alimentate a gas hanno il compito di produrre calore in occasione di disservizio della caldaia di recupero dell'impianto di cogenerazione o in caso di maggior richiesta dell'utenza complessiva. Più recentemente la rete è stata collegata ad altre due caldaie termiche di “emergenza e di punta” e ad un altro piccolo impianto di cogenerazione situato in “Area Tecnofin”. L'acqua calda viene trasportata alle utenze dove, tramite scambiatori a piastra ad alta efficienza, cede una parte di calore all'acqua utilizzata per il riscaldamento dell'edificio. Il calore prelevato dal fluido termovettore viene regolato da una apposita valvola e viene contabilizzato per la fatturazione dei costi. L'impianto di riscaldamento distribuisce l'acqua calda ai termosifoni disposti in tutti gli ambienti della scuola. L'impianto è suddiviso in comparti che alimentano indipendentemente L'ala est dell'istituto, l'ala ovest, le palestre ed il piano degli uffici. La regolazione della apertura della valvola di prelievo del calore a livello dello scambiatore principale e la distribuzione nei vari comparti è gestito dalla società SIRAM cui la scuola ha affidato la gestione calore e la manutenzione tecnica dell'impianto e a cui vengono comunicate di volta in volta le necessità di riscaldamento in funzione delle attività 26/65 programmate a scuola nelle diverse fasce temporali della giornata. Il punto debole del sistema di riscaldamento della scuola è rappresentata dalla difficoltà di climatizzare separatamente i diversi ambienti quali aule, uffici, segreterie, spazi comuni, collocati a piani diversi e su esposizione diverse, situazioni che comportano temperature medie interne ai vari locali significativamente differenti. Questo comporta un livello di benessere non sempre adeguato che induce ad adottare comportamenti non in linea con l'obiettivo del risparmio energetico quali l'apertura delle finestre nelle aule troppo calde, l'accensione di stufette nei locali troppo freddi. Tutto questo è stato monitorato attraverso una campagna di misurazioni ad opera degli studenti referenti ambientali che hanno segnato le temperature delle aule, durante il periodo delle lezioni, compiendo tre rilevamenti (ore 8; 10,30; 12,15); i dati sono poi stati rielaborati in tabelle di sintesi di seguito evidenziate. 2.2 Rifiuti Il nostro Istituto effettua la raccolta differenziata in modo organizzato e continuativo. Lo smaltimento di quanto raccolto è garantito dal contratto stipulato con diverse Aziende per il relativo trattamento di legge ( contratto con la ditta Tecnobrill stipulato in data 11/1272009, prot. 3433 D/3) Infatti il contratto con la società che provvede alla pulizia dello stabile (vedi punto 3.2.4 ) prevede in modo chiaro ed esaustivo che i rifiuti raccolti in maniera differenziata debbano essere raccolti e raggruppati per tipologia e smaltiti negli appositi contenitori, posti o all’interno del recinto scolastico o all’esterno, presso apposite campane di raccolta blu per il vetro e le lattine , su una via adiacente l’Istituto. Il contratto prevede che il personale dell’azienda vincitrice dell’appalto di pulizia è responsabile in proprio per la collocazione dei rifiuti negli appositi raccoglitori sia interni che esterni alla Scuola. La raccolta differenziata risulta così organizzata: Ogni aula ha due contenitori, uno per la carta e l’altro per il residuo secco In ogni piano sono stati posizionati nei punti ritenuti strategici ulteriori raccoglitori di carta e di residuo secco 27/65 accanto ad ogni fotocopiatrice esistono raccoglitori per la carta adeguati per capienza Accanto ad ogni distributore di bevande e cibo esistono più raccoglitori per la raccolta differenziata di residuo secco, organico, vetro e lattine Avviene anche la raccolta differenziata dei toner e delle cartucce esaurite delle stampanti. Questi materiali vengono raccolti in appositi contenitori di cartone e affidati alla ditta specializzata di Isera per il loro smaltimento e/o riciclaggio. nell'atrio della scuola è posizionato un raccoglitore per le pile e batterie esaurite che vengono regolarmente raccolte dalla stessa ditta specializzata nel trattamento di rifiuti speciali. Il bar e l’alloggio del custode provvedono in proprio alla raccolta differenziata dei propri rifiuti e al loro smaltimento. la Scuola ha aderito al sistema SISTRI (Registrazione SISTRI n° iscrizione TN 159175 del 22/04/2010) del Ministero dell’Ambiente con la registrazione per via informatica dei rifiuti speciali e la loro movimentazione. 28/65 In tabella vengono riportati i quantitativi annuali di rifiuti speciali prodotti dall’Istituto: Sol. acq. di lavaggio Tubi al del lab. neon (Kg) ed elettronici chimico (Kg) (mc) App. elettrici ANNO 2008 2009 2010 2011 Toner (Kg) 0 3 4 5 2 2 8 Mat. da imballaggio misto e vario (Kg) 37,6 2 16 8 93 Fanghi delle fosse settiche (Kg) Sostanz e chimich e laborato rio (Kg) Residui pul. stradale (mc) 8.000 2,00 0,00 4 4140 0 4030 Particolare interesse riveste lo smaltimento dei liquidi di lavaggio del laboratorio:tali liquidi vengono prelevati da un pozzetto dedicato agli scarichi del laboratorio dalla ditta specializzata Monopoli Snc di Isera. Tale Azienda si occupa della raccolta, dell’analisi e dello smaltimento dei liquidi in questione. Il materiale prelevato risulta all’analisi chimica privo di qualsiasi elemento che non sia entro i limiti di legge. Altro problema è quello relativo al consumo di toner da parte di stampanti e fotocopiatrici: Questi residui costituiscono una fonte di inquinamento importante, che nel nostro Istituto è stato risolto affidando la loro raccolta alla ditta Monopoli Snc di Isera, che provvede alla raccolta e allo smaltimento degli stessi: allo stato attuale non è risultato conveniente né efficace la ricarica degli stessi toner e il loro riutilizza per motivi di costi e qualità. Il trend del consumo dei toner risulta in modesta crescita (circa + 3% annuo) 2.2.1 Produzione della carta e relativo smaltimento La scuola, in quanto ente a indirizzo didattico e formativo, utilizza quantità elevata di carta. Da cinque anni a questa parte sono stati attivati percorsi virtuosi volti a ridurne il consumo ed a promuovere la differenziazione della stessa in quanto rifiuto. Per questo ogni aula è dotata di contenitore apposito che troviamo anche nei corridoi e negli uffici e nelle segreterie. Per quanto riguarda il consumo consapevole, da quest'anno scolastico sono 29/65 state predisposte schede di monitoraggio dei consumi in uscita di risme di carta nell'ufficio fotocopie e dal magazzino dei materiali scolastici incaricando, il personale deputato alla distribuzione, a segnare i prelievi indicandone anche la destinazione. Questo dovrebbe consentire di monitorare meglio i consumi per i vari utilizzi quali quelli destinati alle segreterie per le comunicazioni, l'aula docenti per l'attività didattica, i laboratori fotocopie ed ai laboratori tecnici. Si sono recuperati i dati di acquisto annuo medio di risme di carta pari a 900 risme formato A4+ 50 formato A3. Considerando un peso medio di ogni risma pari a 2600 gr., risulta un consumo medio annuo di 2470 kg/annui pari a 2,47 tonnellate. A questi si aggiungono 400 risme di fogli protocollo, 600 cartelline e 45 scatole di buste per un peso complessivo calcolato in 130 kg/annui. L'iniziativa attivata del “Quotidiano in classe “, che prevede di fornire cinque quotidiani a tiratura locale e dieci a tiratura nazionale per ogni classe dell’Istituto, più altri 50 quotidiani nazionali in tutto. Prevede una produzione di rifiuto di 20 kg/giorno per complessivi cento giorni all'anno pari a un totale annuo di 2000 kg. A questi si aggiunge la produzione media giornaliera ai piani di 0,5 kg al piano terra + 0,25 kg agli altri piani pari a un totale 0.75 kg /giorno per 240 giorni di presenza degli studenti a scuola si ottiene un produzione annua di 180 kg. A questi dati si aggiungono quelli relativi alle informazioni raccolte dal personale delle pulizie che indica, le quantità di carta raccolta, in: n° 1 bidone ufficio fotocopie/settimana: 15 kg/ settimana per 44 settimane = 660 kg n° 1 bidone segreteria: 5 kg/settimana per 44 settimane= 220 kg n° 1 bidone laboratori informatica: 5 kg/settimana per 44 settimane= 220 kg Totale carta raccolta: 1100 kg= 1,1 ton. Totale produzione annua di rifiuto cartaceo : 2470+130+2000+180+1100= 5880 kg pari a 5,88 tonnellate. Tipo di carta Risme formato A4 Risme formato A3 Risme protocollo Cartelline Scatole buste Giornali Carta di scarto ai piani Carta raccolta di scarto Produzione giornaliera (kg/giorno) Peso medio (kg) 10,3 2,600 0,54 0,124 20 0,47 Quantità annua 900 50 400 600 45 425 Totale (kg/annui) 2470 130 2000 0,75 180 4,6 1100 Totale 30/65 5880 Il tutto viene conferito nei cinque bidoni esterni da 360 litri che vengono svuotati tre volte alla settimana dal Servizio smaltimento rifiuti. Il consumo pro-capite è dato dal consumo totale di carta (5880 kg/annui) diviso il numero della popolazione scolastica a.s. 2010/11: 5880 kg / 784 persone= 7,5 kg/anno/persona pari a 1440 (1525) fogli A4 pro capite : 1440 fogli pro-capite = 7,5 kg/annui pro-capite 784 utenti totale: 1.130.500 fogli A4 Se dividiamo i 5880 Kg di carta per il peso di una risma di carta di fogli A4 (2,6 Kg), abbiamo n° 2261 risme consumate. Contenendo ciascuna 500 fogli vengono consumati un totale di 1.130.500 fogli A4. Se costruiamo un sentiero posizionandoli uno dopo l'altro arriviamo a coprire una distanza pari a 226,1 Km, distanza che ci permetterebbe di arrivare, seguendo un sentiero lungo il percorso autostradale, sino a Milano ogni anno! 31/65 Tutti questi fogli potrebbero anche ricoprire una superficie pari a 4,7 ettari, circa 10 campi da calcio dello stadio Giuseppe Meazza di San Siro. E quanti alberi servono per produrre i 5880 kg di carta consumata ogni anno nella scuola? Per produrre 1 kg di carta occorrono 0,7 kg di cellulosa. Per produrre 1 kg di cellulosa occorrono 0,0036 metri cubi di legname Quindi 5880 kg x 0,7= 4116 kg di cellulosa x 0,0036 = 15 mc di legname pari a 15 piante adulte che coprono 500 mq di foresta E quanta energia serve per produrre 5880 kg di carta consumata ogni anno nella nostra scuola? per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 45.600 kwh di energia elettrica: per produrre una tonnellata di carta riciclata bastano invece 27.000 kwh di energia elettrica 32/65 E quanta acqua serve per produrre 5880 kg di carta consumata ogni anno nella nostra scuola? per produrre carta vergine occorrono 235.000 litri d'acqua per produrre carta riciclata bastano invece 10.800 litri d'acqua. 2.2.2 Rifiuti provenienti dalla gestione del bar Lo smaltimento viene effettuato direttamente dai gestori (valori espressi a settimana): 30 kg carta per contenitori pizzette 10 kg di lattine e vetro 2 kg di plastica 5 kg di caffè usato (rifiuto umido) 2.2.3 Rifiuti provenienti dalla gestione del verde Dalla attività di sfalcio e pulizia periodici delle aiuole si è calcolata una produzione media di circa 5 carriole al mese pari a un metro cubo/mese di materiale verde. Questo materiale, stoccato all'aperto in cumulo, viene poi raccolto e allontanato, con cadenza mensile, dal camion dei rifiuti organici fornito dal Servizio pubblico, insieme a tutto il residuo derivante, a primavera, dalle potature. 2.3 Uso e contaminazione del suolo Per la gestione delle aree verdi non vengono utilizzati concimi e prodotti per il diserbo. Lo sfalcio viene effettuato direttamente dal custode della scuola utilizzando il tagliaerba in dotazione che viene riempito di combustibile al momento dell'utilizzo e stivato sotto uno spazio coperto e aperto verso l'esterno. 2.4 Impianti tecnologici e uso delle risorse naturali, materie prime ed energia 2.4.1 Consumo di acqua, impianto idrico, rete fognaria e impianto antincendio Dalle letture effettuate del contatore dell'acqua non emerge un consumo estivo maggiore rispetto agli altri periodi dell'anno. Si può ritenere che il maggior consumo di acqua per l'innaffiatura del giardino venga compensata da un minor uso di acqua per gli usi sanitari nel periodo estivo. Pertanto considerando il consumo annuo di 4419 m 3 nell'anno 2010, possiamo stimare un consumo per l'anno scolastico 2009/10 ( 300 giorni di presenza 33/65 costante del personale scolastico) di 3.630 m 3 pari a circa 12 m3 di acqua al giorno corrispondenti a 12.000 litri. Considerando che di questi 12 m3, 10 m3 siano utilizzati dallo sciacquone del WC ( scarichiamo circa 10 litri di acqua ogni scarico di vaschetta dello sciacquone ) quindi 10 m3 di acqua corrispondono a circa 10.000/10 = 1000 scarichi, poco più di uno scarico a persona al giorno. Acqua m3 Pop. scolastica Consumo pro capite mc/anno Consumo di acqua procapite in 20062007 20072008 20082009 20092010 5521 3312 3778 4419 653 663 671 732 8.45 5.00 5.6 6.03 28 16 18 20 (20) 20102011 Rilevazione in corso 784 litri/giorno/perso na Riempendo bottiglie da 1,5 litri cadauna e impilandole una sull'altra otterremmo una colonna d'acqua alta 2.800 metri tanto quanto il Campanil basso del Gruppo di Brenta in Trentino! 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 34/65 2.4.2 Consumo di Energia Elettrica e impianto elettrico Il consumo di energia elettrica nell'ultimo anno scolastico (2009-2010) è stato di 234.000 kWh. Consideriamo che il consumo medio di una famiglia di 4 persone si aggira sui 2.400 kWh annui pari a 320 kwh a persona. Se questo consumo viene rapportato ad una famiglia di quattro persone otteniamo 1280 kwh annui che corrispondono a circa metà del consumo medio di una famiglia trentina che si attesta sui 2400 kwh annui. 20062007 20072008 20082009 20092010 20102011 EE kWh 222986 240351 255312 234082 Rilevazi one in corso Pop scolastica Media consumo annuo pro capite 653 663 671 732 784 341,5 362,5 380,5 319,8 (701) 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 2.4.3 Consumi elettrici del Bar Il bar è dotato dei seguenti apparecchi elettrici, il cui consumo energetico è significativo: 3 forni da 2,76 KW, 1 lavastoviglie da 1KW, 1 macchina da caffè da 3 KW, 2 freezer. Dei tre forni ne vengono utilizzati con regolarità 2 per la cottura di pizzette e brioche per 1 ora ciascuno. La macchina per il caffè resta in funzione durante tutto l’orario di apertura del bar ma assorbe realmente energia ad intervalli intermittenti; consideriamo un funzionamento a pieno carico per 3 ore. Analogo discorso per la lavastoviglie che possiamo considerare in funzione per 1 ora nella giornata. I due freezer sono in funzione per tutto l’anno per la conservazione dei prodotti prelavorati e possiamo stimare un consumo di 400 KWh ciascuno, su base annua. 35/65 Possiamo pertanto stimare un consumo giornaliero di : 2,76 KW*2*1h + 3KW*3h + 1KW*1h ≈ 15 KWh In un anno scolastico (210 giorni considerando qualche giornata di apertura in occasione di scrutini) stimiamo un consumo di 15 KWh * 210 = 3150 KWh. A questi vanno aggiunti circa 800 KWh dei due freezer. In totale il consumo elettrico del bar viene stimato in circa 4000 Kwh. 2.4.3 Teleriscaldamento e impianto di termoregolazione Durante l'inverno 2009-2010 l'istituto ha consumato circa 956.410 kWh. Dividendo il totale dei kwh consumati per i 9382 m2 di superficie convenzionale della scuola otteniamo 102 kWh/m2. Osservando il diagramma adottato per la definizione dei parametri “casaclima” si nota che l'edificio si colloca nella fascia “standard case esistenti” fascia E, in accordo con l'epoca (1970) in cui venne costruito l'istituto, quando non si prestava particolare attenzione all'isolamento termico e acustico degli edifici. 20062007 kwh Pop scolastica Media consumo annuo (kwh) pro capite 20072008 20082009 20092010 20102011 738810 89486 0 892470 956410 Rilevazione in corso 653 663 671 732 784 1131 1350 1330 Riscaldamento (diurno+notturno) 36/65 1306 (3945) ? 2.4.4 Consumo di gas GPL Il consumo di gas dei laboratori è del tutto marginale. I dati fanno essenzialmente riferimento all'uso domestico del custode. Il consumo nell'ultimo anno scolastico è stato di 168 m 3. Considerando che una bombola di gas da cucina da 15 kg produce circa 8 m 3 di gas a pressione atmosferica (densità del GPL 1,9 kg/m3). Il consumo di gas annuale corrisponde circa a 168 m3/8 m3 = 21 bombole all'anno, poco meno di 2 bombole al mese. GPL m3 Pop scolastica Media consumo annuo pro capite 20062007 194 20072008 167 20082009 178 20092010 131 20102011 168 653 663 671 732 784 0,30 0,25 0,27 0,18 0,21 2.5 I laboratori La scuola dispone di laboratori specializzati per le varie discipline, dotati di attrezzature moderne e funzionali. Tutti i computer utilizzati nell'Istituto usufruiscono di connessione ad internet e possono essere utilizzati da alunni e docenti per accedere alle risorse della rete. I file prodotti sono memorizzati su aree di lavoro distinte e riservate, in modo che da ogni computer della rete si possa accedere alla propria area di lavoro, aumentando così la flessibilità della gestione. Inoltre docenti e alunni possono usufruire di un proprio indirizzo di posta elettronica con il quale comunicare con altri utenti della rete. I laboratori e le risorse per la gestione della rete e per l'assistenza ai docenti sono dislocate su più piani. I laboratori sono elencati di seguito. • • • • • • • • laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio di informatica; di topografia; di fisica; di chimica; di scienze naturali; audiovisivi; di lingue; per corsi FSE. A seconda dei corsi e delle lezioni i laboratori hanno attrezzature diversificate. Laboratorio di Informatica 1 (Biennio Geometri) Le dotazioni comprendono: 37/65 • • • • 15 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software CAD; 1 plotter in formato A0 a colori; 1 stampante laser formato A4; 1 stampante a colori a getto di inchiostro in formato A3. Laboratorio di Informatica 2 (Triennio Geometri) Le dotazioni comprendono: • 20 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software per geometri (topografia, tecnologia, costruzioni); • 1 plotter in formato A0 a colori; • 1 stampante laser formato A4; • 1 scanner in formato A3. Laboratorio di Informatica 3 (ICT) Le dotazioni comprendono: • 28 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software di office automation; • 1 stampante laser formato A4; • 1 stampante a colori a getto di inchiostro formato A4; • 1 scanner in formato A3 Laboratorio di Informatica 3 (Programmatori) Le dotazioni comprendono: • 20 postazioni di lavoro specifiche per programmazione; • 1 stampante laser formato A4; l'uso di software di Laboratorio di Informatica 4 (Aziendale) Le dotazioni comprendono: • 20 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software aziendale; • 1 stampante laser formato A4; Laboratorio di Informatica 5 (Corsi FSE) Le dotazioni comprendono: • 10 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software aziendale; • 1 stampante laser A4; • 1 stampante a colori a getto di inchiostro in formato A4. Laboratorio di chimica, fisica e scienze naturali La scuola possiede tre distinti laboratori per svolgere le attività laboratoristiche relative alle tre discipline citate, poste al primo, secondo e terzo piano dell’edificio, ala Sud a fronte dello stesso, posizionati l’uno sull’altro. Accedono ai laboratori diverse classi: allo stato attuale sono coinvolte una ventina di classi Non esiste allo stato attuale un calendario fisso di presenze; l’accesso è stabilito di volta in volta da ciascun insegnante e in funzione della propria programmazione didattica. La maggior parte delle attività, specie quelle connesse alle esperienze di fisica 38/65 e scienze naturali, non hanno alcun impatto ambientale poiché non generano rifiuti né emissioni di sostanze nell’atmosfera. L’unico laboratorio che ha un’attività in grado di incidere sulla qualità ambientale è quello di chimica. I comparti ambientali su cui le attività di laboratorio potrebbero incidere causando alterazioni ambientali sono: aria, acqua, rifiuti e sostanze pericolose, secondo le modalità della tabella seguente: ATTIVITA’ COMPARTO ASPETTO AMBIENTALE IMPATTO AMBIENTALE TIPO IMPATTO Aria Emissione da armadi di sicurezza Incremento delle concentrazi oni di inquinanti atmosferici Incremento delle concentrazi oni di inquinanti atmosferici Inquinamento delle falde acquifere e tossicità ambientale Aumento della quantità di rifiuti pericolosi e non Inquinamento del suolo, emissioni dannose per la salute D gestione dei laboratori Fumi da incendio di sostanze chimiche Acqua Rifiuti Sostanze pericolose Acqua di scarico dai lavandini del laboratorio di chimica Produzione di rifiuti dalle attività di esercitazione Sversamento di sostanze chimiche pericolose D D D D Il comparto aria viene attualmente gestito in questo modo: tutte le esperienze, che possono generare l’emissione di sostanze volatili nell’atmosfera vengono svolte di regola sotto cappa. Il laboratorio di chimica è dotato di una cappa aspirante che immette i propri scarichi in una canna fumaria a tetto. 39/65 I reagenti che possono emettere sostanze volatili pericolose sono conservati in due appositi armadi di sicurezza, conformi alle norme CEI EN 61010-1, suddivisi in acidi e basi. Tali armadi sono dotati di un sistema di aspirazione dei gas e dei vapori prodotti dai reagenti stoccati, che vengono aspirati, filtrati attraverso un filtro a carboni attivi ed espulsi mediante un sistema di tubi, che attraverso due feritoie nella finestra provvedono ad espellere il tutto nell’ambiente esterno. Il comparto acqua è salvaguardato dal fatto che tutti i lavandini del laboratorio di chimica sono collegati ad un pozzo di raccolta in cemento armato che viene regolarmente svuotato da una ditta specializzata nel trattamento di rifiuti speciali. Tale azienda provvede allo svuotamento del pozzo con cadenza triennale, data la modestissima quantità di liquidi trattati nelle esperienze. 40/65 Campioni dei liquidi asportati vengono analizzati dalla stessa ditta di raccolta e gli esiti di tali esami vengono immediatamente certificati alla scuola. Dagli esami finora effettuati risulta che la presenza di sostanze tossiche o dannose per l’ambiente sono sotto i valori minimi di tolleranza di Legge e non costituirebbero alcun pericolo per le persone o cose. Il comparto gestione rifiuti di laboratorio, oltre alla normale separazione dei componenti classici (vetro, plastica, carta e organico) per i rifiuti pericolosi, quali ad esempio reagenti scaduti o non più utilizzati, contenitori vuoti con tracce di reagente, etc… si avvale sempre dell’azienda che cura il trattamento dei rifiuti speciali. Per il comparto sostanze pericolose il laboratorio del nostro Istituto si è dotato di un apposito armadio per la conservazione di reagenti infiammabili, opportunamente etichettato Esiste un preciso piano di intervento in caso di incendio, che prevede responsabilità e modalità operative in caso di incidente, così come previsto nel documento di Gestione della Sicurezza. Il laboratorio è dotato di estintori regolarmente verificati e certificati. E’ stato inoltre redatto un regolamento disciplinare per il comportamento degli alunni che effettuano test di laboratorio e per diminuire il rischio di incidenti durante l’esecuzione delle esperienze pratiche. Le stesse vengono condotte, seppure nel rispetto di una programmazione didattica esaustiva, scegliendo quelle attività che riducano al minimo l’uso di sostanze nocive per l’uomo e l’ambiente. 41/65 2.6 Attività che provocano rumore, vibrazioni, odori, impatto visivo e altro Non si evidenziano fonti di rumore, di vibrazioni, di odori molesti specifiche. Emerge invece un problema di acustica interna alle aule grave e permanente, che viene rilevata quotidianamente nel corso dell'attività didattica in tutte le aule, di scarsissimo isolamento acustico tra le pareti che dividono le aule stesse e che determina molto spesso di essere disturbati dalle attività svolte nelle aule adiacenti. Il problema nasce da un passaggio, non isolato adeguatamente, che si è creato nel passato, quando sono stati sostituiti gli infissi, tra la parete divisoria delle aule e le finestre. Nel corso del 2007, si è proceduto, in modo sperimentale attraverso un lavoro di gruppo con gli studenti del corso di sostenibilità, a collocare un isolante a base di polistirolo verificando che, nonostante la semplicità dell'intervento, la situazione migliorava. Questo ha motivato di effettuare un intervento più strutturato di monitoraggio acustico da parte dello studio di tecnica acustica Sp Consulting di Trento che ha evidenziato tempi di riverbero superiori alla normativa per ambienti scolastici ed ha studiato e realizzato un intervento di isolamento acustico in un aula modello piuttosto interessante che ha ottenuto un buon livello di abbattimento del rumore (vedi relazione acustica – allegato n°1). Misurazioni con generatore di suoni, fonometro e revolver 42/65 Posizionamento di cilindri in fibra di poliestere colore bianco diam. 80 cm. con spessore di 10 cm Intensità della voce in decibel Bassa 54 dB Normale 60 dB Sostenuta 66 dB Forte 72 dB Urlata 78 dB Rilevata una media di decibel, sul parlato, di 68 dB prima dell'intervento, sceso a 62 dB dopo l'intervento sperimentale di isolamento acustico. 43/65 2.7 Effetti sulla biodiversità Con la classe terza ALT si sta rilevando le superficie a verde della scuola con la descrizione botanica delle specie presenti e, grazie al supporto del Museo Civico di Rovereto, del grado di biodiversità che quest'area può garantire all'interno del contesto urbano di Rovereto. (vedi allegato n°2) 2.7.1 Calcolo delle compensazioni sulla produzione di Co2 prodotta dai consumi di scuola in un anno.(Dati: WWF 2009) Nell’anno scolastico 2009-2010 sono stati consumati 234.082 kwh di corrente elettrica. Questo ha comportato una emissione nell'atmosfera di 140.449, 20 kg di CO2. (1Kg di CO2 =1.67 kwh) Per assorbire tutta questa anidride carbonica prodotta è necessaria l'attività fotosintetica di 269.662,40 mq di foresta ( 1 kg di CO2 = 1.92 mq di foresta adulta), che rapportati alla popolazione scolastica della scuola per l'a.s. 201011 di 732 individui individua in 368mq la superficie di compensazione di foresta pro capite per il solo consumo di energia elettrica. Per fare un esempio, per compensare l'energia prodotta per la luce dell'aula lasciata accesa nel corso dell'intervallo (quindici muniti) si rilasciano nell'atmosfera 0,675 kg di CO2 compensati da 1,3 mq di foresta. Un'aula tipo, infatti, ha 8 plafoniere con due tubi al neon da 36W. In totale fanno 576W all'ora che riferiti ai quindici minuti dell'intervallo corrispondono a 144 Watt pari a 0,144 kwh per produrre i quali si immettono 0,086 kg di CO2 che saranno assorbiti da 0,16 mq di foresta Nei laboratori, invece, sono stati consumati 131mc di gas, che rilascia 5,57kg di CO2 nell'atmosfera; per compensare sono necessari 427mq di foresta, cioè 0,64mq a testa. 44/65 Il consumo di acqua, misurato in 4419 mc per l'a.s. 2010/11 comporta una emissione di 2050 kg di CO2 che per essere compensati richiedono 3895 mq di foresta, circa 5mq a testa. Per compensare il riscaldamento (956.410 kwh) si producono 572.700 kg di CO2 assorbiti da 1.099.585 mq di foresta pari a 1502 mq pro capite. In totale per compensare le immissioni di CO2 causate dai consumi del nostro istituto sarebbero necessari 1875 mq di foresta per ogni componente della popolazione scolastica pari ad una foresta di 1.472.070 mq corrispondenti a 147 ettari per compensare i consumi di scuola! Se poi decidiamo di andare in gita scolastica, la nostra responsabilità relativa all'impatto nella produzione di CO2 dovuta alla scelta dei trasporti cambia notevolmente: Mezzo di trasporto Fattore di CO2 Produzione conversione prodotta per in kwh a km km percorso per km percorso (kg) percorso Superficie Impronta Valore in di foresta ecologica in euro necessaria mq di (0,25 per la terreno euro /kwh) compensazi produttivo per km one degli per km percorso impatti percorso (mq) pullman 0,05 0,05 kg 0,08 0,02 0,07 mq 0,14 mq treno 0,03 0,03 kg 0,05 0,13 0,05 mq 0,01 mq aereo 0,25 0,25 kg 0,41 0,1 0,37 mq 0,72 mq auto 0,4 0,4 kg 0,67 0,17 0,06 mq 1,14 mq Fonte WWF 45/65 2.8 Decisioni amministrative e di programmazione. Fino a quando sarà operativo il Liceo Tecnologico, sarà possibile far frequentare, agli studenti del terzo e quarto anno che le sceglieranno, le materie opzionali di cantieristica e quella di pratiche di sostenibilità ambientale. “Cantieristica” prevede di trattare, nella programmazione, l'edilizia ecocompatibile e fornire cenni sulla bioarchitettura mentre “Pratiche di sostenibilità ambientale” fornisce agli studenti conoscenze sulle principali problematiche ambientali e sulle strategie da adottare, a livello individuale, di gruppo o di collettività, per il contenimento degli impatti e per promuovere uno stile di vita più sobrio. Da quattro anni a questa parte, inoltre, il collegio docenti ha deciso di nominare la figura strumentale sulla sostenibilità ambientale tra le figure che caratterizzano il percorso formativo dell'Istituto. Questo è un prezioso segnale che testimonia una certa attenzione del personale scolastico verso la promozione di iniziative che hanno l'obiettivo di migliorare la qualità ambientale interna della scuola e uno stile di vita individuale e collettivo attento al risparmio energetico, alla corretta differenziazione dei rifiuti, al contenimento delle emissioni dannose per l'ambiente. Questo ha permesso di creare una rete interna di docenti, studenti, e personale non docente che agisce in tal senso come viene più approfonditamente descritto di seguito. 3. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI Gli aspetti ambientali indiretti sono quelli che possono derivare dall’interazione dell’organizzazione con terzi che possono essere influenzati, in misura ragionevole, dall’organizzazione che avvia un processo di registrazione EMAS. Gli aspetti ambientali indiretti riguardano gli elementi inclusi nel seguente elenco: 3.1 Aspetti legati alle attività della scuola 3.1.1 Formazione ambientale degli alunni Un aspetto ambientale molto importante per un istituto scolastico è quello relativo alla formazione ambientale degli alunni, quello che si dovrebbe valutare è il livello di sensibilità ambientale o il grado di conoscenza dei processi di causa ed effetto relativi alle attività umane che provocano impatti ambientali su scala locale ed anche su scala globale. In questo ambito rientrano tutte le attività svolte per l’elaborazione e la successiva attuazione del POF, dalle azioni finalizzate all’orientamento formativo ed informativo, alla partecipazione a progetti di carattere ambientale, all’identificazione di mete educative a carattere ambientale, alla comunicazione ambientale. Dal canto loro gli studenti, come soggetti interessati, possono mostrare interesse alle tematiche ambientali, proporre nuove idee, farsi coinvolgere nei progetti cui la scuola aderisce. 46/65 PERCORSI DI SOSTENIBILITA’ ALL’ITCG FONTANA DI ROVERETO COME, DOVE ,QUANDO, QUANTO, PERCHE’, PERCHI’ PROMUOVERE SOSTENIBILITA’ NELLA SCUOLA “L’ecologia deve diventare una necessita interiore. Farla diventare un istinto: questo il compito della scuola e dei genitori. Solo così i nostri ragazzi (…) godranno di un ambiente adatto a scongiurare malattie e morte ai loro stessi figli.” Giovanni Bollea ➔ Le buone intenzioni e la scelta della semente da utilizzare, del campo da coltivare, delle risorse da trovare Quando tre anni or sono nacque l’occasione di progettare un percorso sulla sostenibilità ambientale nel nostro Istituto ITCG F.lli Fontana di Rovereto, mi preoccupai di individuare quali fossero le iniziative più valide da proporre alla utenza scolastica, attento a non cadere nella banalità e nella inutilità delle proposte che affrontassero il tema per argomenti troppo specializzati, distanti dalle pratiche di vita quotidiana e quindi dal possibile interessamento e coinvolgimento degli studenti, dei colleghi e del personale di scuola. Spesso abitudine, assuefazione e non conoscenza di alternative sono causa di adeguamento a situazione ed ambienti che si ritengono essere garanzia di benessere ma che in realtà sono causa di disagi e malesseri anche profondi. Pensai di individuare, quindi, le situazioni di disagio ambientale presenti nella scuola, evidenti od occulte, e di procedere con monitoraggi che consentissero di studiare, poi, possibili soluzioni per eliminarle o, al meglio, mitigarle. Come suggerito dal Convegno Mondiale sulla Educazione Ambientale tenutosi a Torino nell’ottobre 2005, posi particolare attenzione nel puntare al coinvolgimento emotivo sia in coloro che collaborano al progetto che in coloro che si voleva fossero i destinatari delle iniziative in modo da promuovere nella scuola non solo una ecologia dell’ambiente ma soprattutto una ecologia della mente. Nella elaborazione del Progetto, inoltre, pensai ad un percorso didattico e formativo che non fosse fine a se stesso ma che rappresentasse un utile riferimento per collegamenti e approfondimenti curricolari nelle diverse discipline insegnate, sia nel biennio che nel triennio; una piccola miniera di unità didattiche da cui attingere per sviluppare parti di programma, organizzare gruppi di lavoro, offrire riferimenti per contatti con enti pubblici e privati e con professionalità vicine alla formazione del geometra, del ragioniere, del dirigente di comunità e, non ultimo, offrire alcune occasioni di approccio allo studio motivato, creativo, organizzato ed autonomo da parte degli studenti Si sono così attivati e si stanno attivando contatti con altre scuole e Istituzioni formative che portano avanti analoghi percorsi di sostenibilità, per creare utili sinergie e scambi di esperienze; si sta anche portando 47/65 avanti una collaborazione internazionale con un centro di educazione ambientale equadoregno per un progetto sulla biodiversità. Allo stato attuale del Progetto ci si è resi conto di non aver, di fatto, concluso l’esperienza ma anzi di aver aperto e moltiplicato la potenziali occasioni di approfondimento didattico e formativo. In particolare ci si è posti l’obiettivo, piuttosto ambizioso, di individuare spazi dove sia possibile e abbia senso dare spazio e voce al concetto di sostenibilità in senso ampio (sostenibilità dell’essere) all’interno della programmazione ordinaria delle diverse discipline dei vari indirizzi di studio della nostra scuola. L’auspicio è che questo lavoro possa essere un utile riferimento metodologico e di stimolo per altre esperienze,in questa o in altre scuole, finalizzate al miglioramento della qualità globale della vita per ciascuno di noi e per una formazione olistica dell’individuo sia in qualità di studente, di docente o non docente che in qualità di cittadino del mondo. ➔ Dalle buone intenzioni alle buone pratiche “Scegliamo di seguire le buone pratiche; l’abitudine ce le renderà gradevoli” Pitagora Cosa abbiamo fatto sino ad oggi? Abbiamo curato tre filoni , interconnessi tra loro, che per praticità di esposizione vengono rappresentati così: • • • Informazione alla comunità scolastica ed alle famiglie Organizzazione di iniziative concrete sulle pratiche di sostenibilità ambientale Formazione per docenti Informazione alla comunità scolastica ed alle famiglie 1. si è predisposta e tenuta aggiornata una bacheca informativa nell’atrio della scuola, accessibile a tutta l’utenza scolastica, per informare su iniziative tematiche ( convegni, appuntamenti, mostre, concorsi) e per ricevere eventuali osservazioni o comunicazioni dall’utenza scolastica. 2. si è predisposto un raccoglitore in aula docenti che raccoglie comunicazioni, avvisi e materiale promozionale tematico ed sulle iniziative di solidarietà locale ed internazionale 48/65 3. si è fatta, settimanalmente, una cernita di materiale informativo tematicoo, duplicando quello interessante e inserendolo in bacheca o nell’albo docenti ( (partecipazione alla giornata sulla biodiversità, convegni su tematiche ambientali (articoli su problematiche ambientali, convegni sulla bioedilizia, concorsi, iniziative di solidarietà ecc) 4. Si sono elaborate comunicazioni per docenti, personale non docente, famiglie sulle attività promosse nella scuola (risparmio energetico, differenziazione rifiuti, iniziativa di solidarietà con Equador, ecc) ed elaborato un questionario per il coinvolgimento delle rispettive componenti 5. Si sono scritti articoli tematici per il giornalino della scuola su fatti ed e eventi che riguardano la scuola o il territorio Organizzazione di iniziative concrete sulle pratiche di sostenibilità ambientale 1. Sono stati nominati i Referenti ambientali di classe, studenti scelti dai compagni in occasione della prima assemblea di classe, che hanno il compito di adottare alcune buone pratiche nella classe (spegnimento luci, differenziazione rifiuti, arieggiamento d’aula) secondo un decalogo che viene loro consegnato ad inizio anno. Partecipano a incontri di aggiornamento in corso d’anno e trasferiscono alla classe i contenuti degli incontri. Vengono monitorate le loro azioni e, raggiunto un certo punteggio, possono beneficiare del credito scolastico e partecipare alla gita premio di fine anno scolastico. 2. E’ stato effettuato un monitoraggio attraverso termometri delle temperature evidenziando le aule dove le temperature non si mantenevano all’interno dell’intervallo ottimale compreso tra 19 e 22 gradi, suggerendo soluzioni per risolvere il problema che determinava disagio e apertura delle finestre con dispersione energetica. 49/65 3. Si è concretizzato, a distanza di due anni dall’inizio dei primi contatti, l’intervento di insonorizzazione di un’aula modello con risultati positivi acusticamente ed esteticamente rilevanti. (vedi allegato con foto) 4. Sono state organizzate diverse iniziative in collaborazione con l’Agenzia per l’Ambiente quali mostre ( “Una finestra sul clima” (marzo 2008), “ Sui rifiuti” (ottobre 2008), “La certificazione ambientale” (maggio 2009) laboratori e convegni tematici e collaborazioni con diversi Enti ( Comune di Rovereto, Università di Trento) sugli obiettivi di Agenda 21. Abbiamo inoltre aderito alle giornate sul risparmio energetico (2007, 2008, 2009) promosse dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di RAI 2 con diverse iniziative. 5. Abbiamo promosso la campagna “Una mela al giorno toglie il/la ……….di torno” in collaborazione con la SAV di Rovereto che ci fornisce le mele da coltivazione biologica. Le mele vengono messe a disposizione per tutti all’intervallo, con offerta libera che consente di monitorare la “Sonestibilità ambientale” e nel contempo di realizzare un monitoraggio informale sul disagio della comunità di scuola attraverso la semplice compilazione di un foglietto all’atto del consumo della mela. 6. Abbiamo proseguito con l’iniziativa di gemellaggio con un Progetto sulla biodiversità che prevede la salvaguardia di foresta tropicale in Equador organizzando un mercatino per la vendita di oggetti di artigianato, ottenuti dalle popolazioni locali, lavorando una noce (Tagua) raccolta da una palma che cresce nella Foresta Otonga. Nell’ottobre 2006 si era organizzata una conferenza col Prof. Giovanni Onore, entomologo e missionario laico, referente del progetto in Equador. Quest’anno, con i mercatini, sono stati raccolti 150 euro, spediti in Equador alla Fondazione Otonga Si è inoltre organizzata la giornata sui diritti umani (10 dicembre 2007, 2008, 2009). 7. E’ stata organizzata la “Giornata sull’Ambiente” (16 maggio 2009) che ha visto la realizzare il mercatino del riuso, interna alla scuola, attraverso le bancarelle tematiche, il concorso “ parole e musiche per l’Ambiente” rivolto a coloro, singoli o in band, che intendono creare e proporre un pezzo musicale o un testo sul tema ambientale; un laboratorio sui “Giochi di una volta”; uno sulle danze popolari; uno sull’utilizzo di un kit didattico con pannello solare ed uno su piccoli 50/65 esperimenti con l’energie alternative; proiezioni di video su tematiche ambientali (vedi relazione sulla giornata ambientale. Gradita la visita dell’Assessore Provinciale all’Ambiente Alberto Pacher. “Chi ha fatto del proprio meglio nel poco tempo che ha avuto a disposizione, è come se avesse vissuto per sempre” Kibibi ➔ Ricadute sulla popolazione scolastica Sino ad oggi le iniziative realizzate hanno avuto ricadute dirette sulla popolazione scolastica dell’Istituto in particolare per quanto riguarda la Giornata ambientale di scuola che ha concluso il percorso di sostenibilità ambientale promosso quest’anno scolastico. Dal questionario sottoposto ai Docenti, nel corso dell’ultimo collegio dei docenti del 31 maggio 2010, sono emerse le seguenti valutazioni, distinte come valutazioni sulla condivisione dei percorsi proposti e valutazioni sulla diretta partecipazione dei docenti; hanno risposto 42 docenti su 75 presenti pari al 56 %. Si riporta la media dei risultati delle risposte fornite: QUESTIONARIO DOCENTI Gentile collega, per poter avere un grado di valutazione sul percorso ESA proposto quest’anno, ti chiedo cortesemente di esprimere una personale grado di valutazione (minimo 1 - massimo 5) sulle attività ESA svolte quest’anno scolastico, valutazione distinta in un primo punteggio che esprima la tua condivisione alla iniziativa ed un secondo punteggio che esprima il grado di partecipazione attiva che hai potuto o voluto dare alla iniziativa stessa. Il questionario può essere consegnato in forma anonima oppure non anonima segnalando il proprio nome qui di seguito: Attività svolte Valutazione complessiva sul percorso ESA svolto valutazioni specifiche: iniziativa degli studenti referenti ESA iniziativa dei docenti referenti ESA iniziativa sulla distribuzione delle mele all’intervallo 51/65 Punteggio (da 1 a 5 punti) sulla condivisio ne alle iniziative 3,76 Punteggio (da 1 a 5 punti) sulla partecipazion e attiva alle iniziative 3,42 3,28 4,82 1,66 1,73 2,41 1,97 partecipazione alla Fiera “Fa la cosa Giusta” di Trento partecipazione a concorsi tematici (Premio Ambiente, Fondazione Fontana, Agenzia per l’energia, ecc. ) Iniziativa di insonorizzazione acustica di un’aula modello iniziativa sul concorso di scuola “parole, musica e immagini per l’ambiente” iniziativa sulla giornata ambientale percorso sulla certificazione EMAS di scuola media valutazioni specifiche 2,97 0,92 3,92 1,26 3,52 1,33 3,00 3,85 2,11 3,43/5 1,23 1,88 1,45 1,55/5 Dalla elaborazione dei dati emerge una buona condivisione, da parte dei docenti, sulle attività proposte ( 3,42/5 pari a 6,86/10) e decisamente più scarsa la valutazione sulla partecipazione diretta ( 3,1/10), risultato che evidenzia l’effettivo problema della partecipazione; le risposte sono state anche integrate da alcune osservazioni: Commenti dei docenti 1. Considerando i tuoi progetti, non ho potuto parteciparvi perché occupata in altra scuola 2, L'uso della carta riciclata per copie e fotocopie ? 3. Rimangono spesso luci accese nelle aule, specialmente durante i laboratori e la ricreazione 4. E' il caso di nominare per la commissione anche qualche rappresentante dei genitori ? 5. Forse si può incentivare la partecipazione alle attività finali ➔ Coinvolgimento degli studenti Gli studenti coinvolti in modo diretto sono coloro che sono stati nominati Referenti ambientali di classe e quelli che hanno scelto di frequentare la materia opzionale “ Pratiche di sostenibilità ambientale”del corso di Liceo Tecnologico delle Costruzioni, i quali, lavorando per gruppi, seguono le varie iniziative in prima persona. Gli altri studenti ricevono il messaggio di sostenibilità attraverso il coinvolgimento indiretto. Tutti, ormai, riconoscono il ruolo del Referente ambientale, partecipano alle assemblee tematiche sull’ambiente organizzate in corso d’anno, vengono sollecitati a rispettare la raccolta differenziata di scuola, parteciperanno alla giornata sull’ambiente, ecc. ➔ Coinvolgimento dei Docenti Come per gli studenti , anche i Docenti vengono coinvolti con modalità più o meno partecipative. La forma diretta di partecipazione prevede la nomina, nel corso del primo consiglio di classe, del Docente Referente ambientale di classe che ha il compito di sostenere l’azione dello studente ESA nel trasferire le informazioni che riceve durante incontri trimestrali con il coordinatore del 52/65 Progetto. Il Gruppo operativo di Docenti ESA (formato da minimo cinque docenti) ha lo scopo, invece, di dare supporto organizzativo e di idee alle varie iniziative sulla sostenibilità che si intendono promuovere in corso d’anno Il tempo impegnato dai docenti viene riconosciuto attraverso il recupero orario o con modalità individuate nel Collegio dei Docenti deputato) Tutti gli altri Docenti vengono coinvolti in modo indiretto partecipando o meno alle varie attività proposte in particolare al percorso di formazione per i docenti ➔ Percorso di formazione dei docenti Gli incontri a tema con finalità formativa hanno avuto e avranno la seguente scansione: Marzo 2007: prima sessione formativa su: “Esperienze a confronto tra scuole promotrici di progetti per una didattica della sostenibilità ambientale” Collaborazioni: Enti promotori di progetti per la sostenibilità (scuole secondarie, associazioni o Enti di formazione, Università di Trento, Agenzia Provinciale per l’Ambiente), ANAB (Associazione per l’architettura bio-ecologica) Aprile 2008: seconda sessione formativa su: “Il percorso formativo per il diploma di geometra/ragioniere/dirigente di comunità quale professionista attento alla sostenibilità ambientale” Collaborazioni: Collegio geometri, Ordine architetti, Ingegneri, Agronomi e Forestali, Ragionieri, ANAB (Associazione per l’architettura bio-ecologica), UNI Tn Facolta di Ingegneria, Liberi professionisti ed Referenti della Formazione permanente. Aprile 2010: Terza sessione formativa su: “Pratiche di sostenibilità ambientale applicate nella didattica di scuola: dal locale al globale, dal materiale allo spirituale, dal dovere al piacere” Collaborazioni: scuole che promuovono pratiche di sostenibilità ambientale ➔ Coinvolgimento del Personale non docente: viene coinvolto per gli aspetti organizzativi (attività di segreteria) e gestionali della scuola curando lo spegnimento delle luci, l’utilizzo di carta riciclata, lo smaltimento corretto dei rifiuti (in particolare toner, cartucce, ecc) e in prospettiva nell’utilizzo di materiali ecologici per le pulizie attraverso la somministrazione di un decalogo specifico. ➔ Coinvolgimento delle famiglie: vengono informate periodicamente su 53/65 alcune iniziative in atto ( organizzazione del mercatino di solidarietà con Equador, iniziativa sulla Giornata del Risparmio energetico, Giornata Ambientale ecc). Si auspica che dai Rappresentanti dei genitori arrivino proposte di collaborazione. Ricordo che i genitori sono stati i grandi assenti alla iniziativa della giornata ambientale (vedi relazione sulla giornata ambientale allegata). - Punto di merito di particolare rilevanza del percorso ESA intrapreso in questi anni è stata l’assegnazione di un contributo per ottenere la consulenza per intraprendere un percorso di certificazione ambientale EMAS di valenza Europea. La Certificazione consentirà di porre l’ITCG Fontana di Rovereto tra le poche scuole, a livello provinciale e nazionale, che hanno intrapreso percorsi sulla sostenibilità ambientale virtuosi riconosciuti che avranno il merito di diffondere maggiore consapevolezza ambientale nella utenza e nel personale scolastico ed aprire, prevedibilmente, canali privilegiati per ottenere finanziamenti per l’adeguamento della struttura alle nuove esigenze di qualità ambientale (vedi relazione su EMAS). Sarà, inoltre, quanto mai opportuno mettere la scuola in stretta collaborazione con la nuova realtà che si è costituita a Rovereto, presso Tecnofin, della Green Building Council in modo da individuare percorsi formativi adeguati a formare professionalità aggiornate ai nuovi indirizzi della edilizia ecocompatibile e del risparmio energetico. Conclusioni L’obiettivo di diffondere maggiore “consapevolezza ambientale” nella comunità del Fontana si sta gradualmente raggiungendo. Ci sono segnali positivi sul piano della consapevolezza teorica, un po’ meno sulle applicazioni pratiche che richiedono tempi più lunghi sia per gli aspetti organizzativi che dell’effettiva modifica dei comportamenti individuali e collettivi . E’ bene non scordare, nell’entusiasmo delle azioni, che siamo pur sempre una scuola, non una associazione, un ente locale, una agenzia per l’occupazione e quindi nostro compito principale non è “risolvere i problemi ambientali del mondo” ma quello di formare, in particolare studentesse e studenti , attenti e sensibili verso un concetto di qualità delle vita che trovi, nel rispetto dell’ambiente, una condizione imprescindibile per promuovere azioni pratiche e concrete di attenzione al territorio ed ai rapporti tra le persone, vicini e lontani che essi siano da noi. “E’ davvero una questione di felicità: nessun cambiamento fatto per il senso del dovere o per salvarsi l’anima può resistere nel tempo e può contagiare veramente gli altri. Succede solo se ci piace quello che stiamo sperimentando, se scopriamo qualcosa di nuovo che, chiusi dentro il vecchio comportamento, nemmeno immaginavamo.” Sara Ongaro 3.1.2 Rapporti con le Amministrazioni locali 54/65 L’Istituto ha rapporti con organismi politici, amministrativi, forze sociali, istituzioni scolastiche ed accademiche in risposta ai bisogni specifici del Territorio e ad eventuali richieste di finanziamenti per progetti speciali o iniziative culturali di grande respiro. Gli strumenti di collegamento con i soggetti esterni alla scuola sono: convenzioni, reti di scuole, partnerariati nazionali ed internazionali, protocolli d'intesa, patrocini, contratti. Le relazioni si tengono con Enti promotori di iniziative culturali, ma vengono favorite anche iniziative di volontariato ed impegno in attività sociali, religiose, laiche e di politica scolastica. Accordi di programma, protocolli, convenzioni, collaborazioni della scuola con Enti e/o Associazioni ed altre scuole e agenzie formative del territorio: • Protocollo di Intesa con il Comune di Rovereto; • Accordo di rete tra scuole di Rovereto per l’integrazione degli alunni stranieri; • Accordo di rete tra scuole di Rovereto per l’orientamento scolastico; • Accordo di collaborazione con il Centro di Ecologia Alpina; • Protocollo di Intesa con l’Istituto Universitario per Interpreti e Traduttori (I.S.I.T.) di Trento; • Convenzione con il Centro Professionale “G. Veronesi” di Rovereto; • Ordine dei Commercialisti di Trento; • FORM.AT – Associazione Industriali; • C.O.G.E.S. Consult di Trento; • Simmetrie • l’Istituto Geografico Militare di Firenze • Ufficio Catasto • Museo Civico di Rovereto • Museo Tridentino di Scienze Naturali • Museo della Guerra 55/65 3.2 Aspetti legati ai servizi esterni 3.2.1 Trasporti Non si riscontrano particolari problemi relativi all'afflusso/deflusso delle automobili del personale docente e non docente e dei motorini degli studenti al primo mattino ed a fine mattinata. L'unico problema evidenziato è quello relativo alla uscita delle auto dalla rampa posteriore alla scuola pericolosa sopratutto per i pedoni che transitano sul marciapiede. 3.2.2 Ristorazione vedi pag. 33 e 35 3.2.3 Raccolta rifiuti vedi pag. 27 3.2.4 Pulizie dei locali scolastici Si riporta qui di seguito il Capitolato d’appalto per l’affidamento del servizio di Pulizia e Igiene Ambientale dell’Istituto: ALLEGATO “A” CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO PER L'AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA E IGIENE AMBIENTALE DI EDIFICI O LORO PORZIONI ADIBITI A SEDI DI ISTITUTI SCOLASTICI ART. 1 Il presente appalto ha la durata dal 01 settembre 2011 al 31 agosto 2012, senza necessità di disdetta alla scadenza. Il servizio di pulizia oggetto del presente appalto riguarda i seguenti immobili: Istituto tecnico commerciale e per geometri “F. e G. Fontana” - Via del Teatro, 4 38068 Rovereto. superficie PULIZIE ORDINARIE mq. 9.382; superficie VETRATA AGGIUNTIVA con prestazioni di cui al seguente art. 4 punto [3] lett. c) e punto [4] lett. f), mq. 1.823. Il servizio è da effettuarsi 6 volte alla settimana durante il periodo di svolgimento delle lezioni (rimane escluso il periodo estivo di sospensione delle lezioni), la cui durata per l’a.s. 2011 – 2012 è stata determinata con Deliberazione della Giunta Provinciale di Trento n. 346 del 25.02.2011 (206 giorni di scuola), salvi gli eventuali adattamenti apportati dalla singola istituzione scolastica. Il servizio di pulizia ordinaria è da effettuarsi anche dopo l’ultimo giorno di lezione, durante lo svolgimento degli esami di stato, su una superficie di 1.030 mq. (ingressi, Presidenza, uffici, pertinenti bagni e corridoi, sala insegnanti, locali limitrofi) per un periodo di quattro settimane lavorative. 56/65 Durante le vacanze scolastiche natalizie e pasquali o per altra interruzione delle lezioni comunque denominata, il servizio di pulizia ordinaria dovrà essere sospeso; in detti periodi dovranno essere effettuate le pulizie di cui all’art. 4 punto 3 e dovrà inoltre essere garantito il servizio di pulizia dei locali adibiti a uffici, presidenza e loro pertinenze (bagni, corridoi e ingressi) qualora queste siano superfici per le quali sia previsto un servizio di pulizia giornaliero (anche nel caso si tratti delle uniche superfici appaltate); inoltre il giorno feriale antecedente la ripresa delle lezioni, al termine delle vacanze natalizie e pasquali o degli eventuali periodi di sospensione sopraccitati, dovrà essere effettuata una pulizia di ripristino delle superfici soggette all'appalto, la quale si intende ricompresa nel corrispettivo dell'appalto. Il monte ore destinato al servizio di pulizia ordinaria giornaliera è fissato inderogabilmente in n. 6.112 ore annue (corrispondenti a 29 ore giornaliere x 206 giorni di scuola + 138 ore complessive per prestazioni riguardanti gli uffici e le pertinenze durante le vacanze scolastiche e le quattro settimane di svolgimento degli esami di stato). L’impresa aggiudicataria dovrà altresì garantire l’effettuazione del monte ore annuo dichiarato nell’offerta tecnica presentata in sede di gara. 2 ART. 2 Il servizio di pulizia, di cui al presente appalto, si riferisce a tutti i locali, servizi, scale, accessi, infissi e relative cornici, davanzali, poggioli, e qualsiasi altra pertinenza degli edifici o loro porzioni in cui hanno sede gli Istituti Scolastici, nonché ai relativi arredi ed attrezzature. Il servizio di pulizia deve essere effettuato esclusivamente con l'uso di prodotti detergenti e di trattamento rispondenti alle normative vigenti in Italia (biodegradabilità - dosaggi - avvertenze di pericolosità). Il servizio di pulizia comprende prestazioni giornaliere (sei giorni alla settimana, con esclusione delle sole domeniche e delle festività), e prestazioni periodiche, come specificato nei successivi artt. 3 e 4. ART. 3 LE PRESTAZIONI GIORNALIERE, PREVEDONO: [1] pulitura dei pavimenti nel seguente modo: a) aspirazione con attrezzatura specifica dei pavimenti in moquette e/o degli eventuali tappeti, usando le necessarie precauzioni; b) scopatura ad umido di tutti i tipi di pavimento, da effettuare anche con garze a perdere imbevute di apposito detergente, ivi comprese le superfici sottostanti alle cassettiere mobili, ai carrelli, ai banchi, alle cattedre o ad altri arredi di facile rimozione; c) lavaggio con apposito detergente degli ascensori, delle scale e dei relativi corrimano; d) lavaggio, disinfezione e deodorazione con idonea soluzione dei servizi igienico - sanitari, ivi compresa la pulizia degli specchi e dei rubinetti; [2] pulizia ad umido degli arredi, attrezzature (lampade da tavolo, computers, calcolatrici, ecc..), delle scrivanie, loro accessori (cassettiere, allunghi, tavoli dattilo ecc.), dei piani di servizio e davanzali interni; [3] pulizia ad umido delle cattedre, sia in laminato plastico che in legno, loro accessori (cassettiere, étagère, tavoli dattilo ecc.), dei banchi scolastici, sedie, banchi di laboratorio e delle lavagne; 57/65 [4] svuotamento dei cestini e sostituzione, ove necessario, del sacco a perdere ed eventuale lavaggio dei cestini stessi; pulizia e lavaggio dei posacenere e asporto ai pertinenti centri di raccolta in appositi sacchi del materiale di risulta (vedi art. 11); [5] le pareti e i soffitti dovranno essere tenuti puliti da polvere e ragnatele; [6] pulizia palestre: da effettuarsi giornalmente esclusivamente con l'impiego di macchine lavasciuga - pavimenti e detersivi specifici per ogni tipo di pavimento; [7] caditoie e griglie degli scarichi pluviali di poggioli, terrazze, cortili e garage eventualmente in appalto, dovranno essere tenute pulite da detriti, fogliame o quant'altro possa arrecare ostruzioni o intasamenti; [8] i davanzali esterni ed i poggioli dovranno essere mantenuti puliti anche dall'eventuale guano dei piccioni. 3 ART. 4 LE PRESTAZIONI PERIODICHE PREVEDONO: [1] Frequenze settimanali: a) lavaggio a fondo, tassativamente nell’ultimo giorno lavorativo della settimana di tutti i tipi di pavimento, ad esclusione di quelli in moquette, utilizzando appositi detersivi per ogni tipo di superficie; b) lavaggio e disinfezione accurata dei corrimano, delle maniglie, delle pareti interne degli ascensori; c) lavaggio a fondo con asportazione di eventuali scritte, disegni o adesivi, anche se in rilievo, degli arredi di cui al precedente art. 3 punto 3); d) lavaggio e disinfezione mediante l’impiego di prodotti di provata efficacia battericida e sanitizzante delle piastrelle di rivestimento dei servizi igienici; [2] Frequenze mensili: a) pulizia delle terrazze e poggioli, escluso lo sgombero neve; b) pulizia delle superfici radianti (termosifoni, condizionatori, ecc.); c) aspirazione con attrezzatura specifica dei divani, poltrone, poltroncine, porte a vetro e sportelli; d) sanificazione delle apparecchiature informatiche e telefoniche rispettando le modalità previste nell’art. 5 del presente capitolato. [3] Periodi delle vacanze Natalizie e Pasquali: a) pulizia con apposito detergente della parte esterna di armadi ed interpareti; b) pulizia dei corpi illuminanti; c) pulizia con apposito detergente di tutte le superfici vetrate interne ed esterne, relativi infissi e veneziane ove esistenti; eventuali pulizie di vetrate esterne non accessibili dall'interno dovranno essere effettuate con l'uso di attrezzature idonee ad assicurare l'esecuzione accurata del servizio nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza, di salvaguardia dei lavoratori addetti, evitando qualsiasi danno o pregiudizio all'integrità degli immobili oggetto del servizio. E' fatto espresso divieto di operare sulle aiuole o zone verdi. d) lavaggio radicale mediante l'uso di macchinari ed appositi detersivi, e successiva stesura di numero due mani di cera protettiva antisdrucciolo, dei pavimenti in p.v.c., gomma, linoleum e legno; [4] Entro l'inizio delle lezioni dell'anno scolastico: a) lavaggio radicale dei pavimenti freddi mediante l'uso di monospazzola o analoga attrezzatura; b) deceratura radicale mediante l'uso di macchinari ed appositi prodotti e successiva stesura di numero tre mani di cera protettiva antisdrucciolo, dei pavimenti in p.v.c., gomma, 4 linoleum e legno. In presenza di particolari situazioni o di pavimenti galleggianti, tale operazione dovrà essere effettuata con procedimento a secco utilizzando apposita attrezzatura; 58/65 c) lavaggio con sistema ad estrazione di liquidi, o con altro efficace sistema equivalente, dei pavimenti in moquette; d) lavaggio e riposizionamento delle tende, non del tipo frangisole; e) lavaggio delle tapparelle limitatamente al lato interno; f) prestazioni di cui al precedente punto [3] lettere a), b) e c) del presente articolo. [5] Frequenza annuale: pulizia e sanificazione di n. 9 climatizzatori (presenti negli uffici e nell’aula server). ART. 5 Le apparecchiature elettroniche, telefoniche, meccaniche ed informatiche (p.c., terminali, stampanti, calcolatrici, fotocopiatrici, apparecchiature grafiche, ecc.) devono essere sanificate con prodotti idonei. In particolare si dovrà procedere all’aspirazione ad aria compressa della polvere dalla tastiera, dal mouse e dal tappetino in modo da eliminare la sporcizia nelle zone più difficili da raggiungere, avendo cura di non danneggiare le macchine. Tali apparecchiature dovranno essere pulite con panno antistatico e sanificate con prodotti non contenenti né solventi, né alcool, onde evitare il danneggiamento del video dello schermo di protezione (in quest’ultimo caso la pulizia dovrà essere effettuata su ambedue i lati della carrozzeria). I prodotti usati dovranno avere caratteristiche disinfettanti (registrati dal Ministero della Sanità) al fine di ridurre nel tempo la carica batterica e non dovranno lasciare schiuma né componenti tossiche a qualsiasi temperatura. ART. 6 Tutti i servizi dovranno essere igienizzati batteriostaticamente con ausilio di apparecchio automatico negli impianti presenti (WC, orinatoi, turche, ecc.), in prestito d’uso, atto ad assolvere alla funzione batteriostatica per il controllo dei germi ed alla funzione detergente (pulizia all’interno del water, orinatoi, ecc.) da installare allo scarico al fine di porre l’apparecchio stesso in diretta relazione di funzionamento con la richiesta di cacciata idrica manuale o automatica. L’apparecchio stesso non dovrà essere alimentato da energia elettrica di qualsiasi natura (di rete e/o a batterie). Dovrà inoltre erogare un dosaggio costante e misurato di prodotto disinfettante che abbia un ampio spettro d’azione contro enterobatteri e funghi. Il prodotto usato dovrà avere caratteristiche di bassa tossicità e buona biodegradabilità onde non alterare l’equilibrio delle fosse di raccolta (Legge n. 319/76 delle acque reflue). L’immissione di tali prodotti sarà curata da personale specializzato nel settore. 5 ART. 7 E’ fatto obbligo alla ditta aggiudicataria installare, entro il termine massimo di 30 giorni dalla data di inizio dell’appalto, senza oneri aggiuntivi per il committente, idonei sistemi di controllo del personale addetto alle pulizie. In alternativa è possibile avvalersi del sistema utilizzato dall’Istituto scolastico per la rilevazione presenze del proprio personale. L'Impresa dovrà inoltrare all’Istituto scolastico, mensilmente, il totale delle ore effettivamente prestate, allegando gli elaborati forniti dai sistemi di controllo ivi installati. L’impresa appaltatrice, entro 4 settimane dall'assunzione del servizio di pulizia, dovrà trasmettere all'Istituto Scolastico il calendario annuale degli interventi di pulizia di cui all'art. 4, fatta eccezione delle prestazioni già determinate nello stesso. ART. 8 Le elencazioni di cui ai precedenti articoli 3, 4, 5 e 6 non hanno carattere esaustivo e non 59/65 esimono l'Impresa dagli ulteriori adempimenti necessari all'esecuzione di tutte le operazioni atte a soddisfare in ogni modo eventuali esigenze peculiari di igiene e sanificazione delle unità da pulire connesse alla loro specifica destinazione, assicurando la buona conservazione e l'estetica delle medesime e di quanto in esse contenuto. ART. 9 Le prestazioni giornaliere, nonché le periodiche con frequenza settimanale e mensile, di norma, dovranno essere iniziate non prima delle ore 17.00. La pulizia giornaliera della palestra, con le modalità indicate al punto 6) del precedente art. 3 (tre), dovrà essere eseguita dal lunedì al sabato anche dopo le ore 22.00 (ventidue), qualora la palestra venisse utilizzata ai sensi dell’art. 108 della Legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5. Unicamente per il servizio di pulizia protratto ai sensi della sopraccitata Legge, la Ditta è autorizzata a derogare da quanto previsto dal successivo art. 15 (quindici) del presente Capitolato, senza alcun onere aggiuntivo per l'Ente appaltante. ART. 10 La pulizia dei locali adibiti a sede del centralino telefonico deve essere eseguita con la massima cura e con tutte le precauzioni, per non danneggiare le apparecchiature ivi installate, usando esclusivamente aspirapolvere e panni asciutti; solo in caso di necessità potranno essere usati stracci umidi. Analoghe precauzioni devono essere adottate per la pulizia dei locali, laboratori, sale audiovisivi, contenenti apparecchiature elettriche o elettroniche suscettibili di danneggiamento. 6 7 ART. 11 L'Impresa appaltatrice è tenuta anche allo sgombero giornaliero dei materiali di risulta dello svuotamento dei cestini e dei posacenere, ed in genere di quanto raccolto durante l'espletamento del servizio di pulizia; detto materiale dovrà essere depositato, racchiuso in idonei sacchi (di materiale previsto dalla specifica normativa di legge del settore), forniti dall'Impresa appaltatrice, nel centro di raccolta di pertinenza dell'immobile sede dell'Istituto. Ove sia attivata la procedura della raccolta differenziata dei rifiuti, dovrà essere attuata la procedura che prevede, a cura dell’Impresa appaltatrice, il suo conferimento agli specifici punti di raccolta individuati presso l’immobile scolastico. L’impresa appaltatrice si impegna, inoltre, a fornire a proprie cure e spese, a ciclo continuo, il sapone, la carta igienica e gli asciugamani necessari per i servizi igienici. In caso di applicazione di dosatori o affini e/o sistemi specifici di asciugatura, l’Impresa è tenuta a fornire a ciclo continuo il relativo materiale di ricambio, quale ad esempio soluzioni detergenti liquide, asciugamani a rotolo, salviette di carta, rotoli di carta, ecc.. ART. 12 L'Impresa appaltatrice deve espletare il servizio oggetto del presente appalto con organizzazione autonoma sia di mezzi che di tempi operativi, impiegando personale soltanto da essa dipendente, e/o propri soci, con espresso divieto del subappalto a pena di risoluzione del contratto di appalto, e provvedere inoltre a proprie spese alla fornitura di tutto il materiale necessario, nonché delle attrezzature occorrenti. Resta a carico dell'Istituto la sola fornitura d'acqua e corrente elettrica necessaria al normale espletamento del servizio; è esclusa la fornitura di corrente elettrica per piattaforme aeree, lavatrici ed attrezzature non direttamente pertinenti al servizio. 60/65 Il servizio di pulizia giornaliero dovrà essere eseguito, al termine della normale attività didattica dell’Istituto. La pulizia periodica dei vetri, di cui al precedente articolo 4, potrà essere effettuata anche al mattino, sulle aree non interessate direttamente all'attività didattica (corridoi, bagni, uffici, archivi). Eventuali attrezzature impiegate per la realizzazione di pulizie previste nel presente Capitolato, relative a superfici non raggiungibili direttamente dal piano di calpestio, dovranno essere idonee ad assicurare l’esecuzione accurata del servizio nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e di salvaguardia dei lavoratori addetti, evitando qualsiasi danno o pregiudizio all’integrità degli immobili oggetto del servizio. E’ fatto espresso divieto di operare sulle aiuole o zone verdi. Nell’esecuzione dei lavori di cui sopra l’impresa aggiudicataria è tenuta a comunicare all’ Azienda Provinciale per i servizi Sanitari – Direzione Igiene e Sanità Pubblica – Unità Operativa Prevenzione e Protezione, la data di inizio dei lavori di ogni singolo intervento. Al momento della consegna del servizio l’impresa è tenuta a prendere atto del D.U.V.R.I. prodotto dall’Istituto Scolastico. 8 ART. 13 L'Impresa appaltatrice è responsabile dei danni che dovesse arrecare al mobilio, ai vetri e cristalli, ai lampadari ecc., della sottrazione di qualsiasi oggetto di proprietà dell'Istituto scolastico o in deposito presso lo stesso, che dovesse verificarsi durante l'orario di espletamento del servizio di pulizia, fatta salva la dimostrazione della propria estraneità al fatto, nonché di qualsiasi negligenza che possa arrecare danni patrimoniali all’Istituto stesso. L'Impresa appaltatrice è tenuta in solido con i propri dipendenti, obbligandosi a renderne edotti gli stessi, all'osservanza del segreto di tutto ciò che per ragioni di servizio verrà a conoscenza in relazione ad atti, documenti, fatti e notizie in genere, riguardanti l'attività scolastica e amministrativa. ART. 14 E’ d’obbligo e responsabilità dell’Impresa appaltatrice adottare, nell’esecuzione dei lavori, autonomamente ed a sua esclusiva iniziativa e senza necessità di alcuna richiesta o sollecito da parte dell’ente appaltante, tutti i provvedimenti e le cautele necessarie secondo le norme di legge e d’esperienza, delle quali deve essere a piena conoscenza, per garantire l’incolumità sia delle persone addette ai lavori che dei dipendenti dell’Istituto e dei terzi. L’impresa si impegna inoltre ad informare di tutti i rischi inerenti l’uso delle attrezzature specifiche per ogni tipo di pulizia i propri dipendenti, obbligandosi inoltre ad una continua vigilanza sul cantiere oggetto dei lavori, volta ad identificare eventuali ulteriori rischi specifici e ad adottare le cautele e misure del caso. Oltre ad essere perfettamente a conoscenza della vigente normativa nazionale riguardante la sicurezza del lavoro, che osserverà e farà osservare al proprio personale durante l’esecuzione del lavoro, l’Impresa appaltatrice dovrà adottare tutte le altre cautele o misure che si rendessero necessarie per prevenire qualsiasi tipo di infortunio nonché eventi comunque dannosi. ART. 15 Il servizio di pulizia dovrà essere espletato in orari che non siano considerati notturni o festivi dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per la categoria in vigore nel corso dell'appalto, salvo quanto previsto all'art. 9 (nove) del presente capitolato o diversa autorizzazione scritta 61/65 dell'Amministrazione appaltante. 9 ART. 16 L'Impresa appaltatrice è tenuta a sottoscrivere per tutta la durata dell'appalto e con primaria Compagnia di Assicurazioni una polizza di responsabilità civile verso terzi a garanzia di eventuali danni che potessero essere causati a persone, cose ed animali nell'espletamento dei lavori inerenti l'appalto medesimo, sollevando con ciò l'Istituto Scolastico da ogni e qualsiasi responsabilità. I massimali di assicurazione non dovranno essere inferiori all'importo di Euro 1.500.000,00.= - unico - rispettivamente per sinistro, per ogni persona, per danni a cose o animali. Copia di tale polizza dovrà essere depositata presso l'Istituto Scolastico prima dell'inizio dei lavori. ART. 17 L'Impresa appaltatrice, entro 2 (due) settimane dall'assunzione del servizio di pulizia e, immediatamente, qualora vi siano variazioni, dovrà trasmettere all’Istituto Scolastico l'elenco del personale comunque impiegato nei servizi di pulizia (giornaliera, periodica e straordinaria) con l'indicazione degli orari assegnati ad ogni singola unità lavorativa; dovrà inoltre fornire il nominativo di un/una responsabile abilitato/a ad assumere ogni e qualsiasi provvedimento per il rispetto degli obblighi contrattuali e di capitolato al/alla quale l’Ente Appaltante potrà rivolgersi in qualsiasi momento per reclami e proposte, pena le sanzioni di cui al successivo art. 24. Il/I Responsabile/i dovranno essere automuniti, dotati di telefonia cellulare e reperibili nella fascia oraria dalle ore 6.00 alle ore 22.00, nei giorni dal lunedì al sabato. Il personale impiegato dall'Impresa nell'effettuazione del servizio di pulizia deve essere comunque di gradimento dell'Amministrazione. Quest'ultima può chiedere delle sostituzioni qualora, a suo giudizio insindacabile, lo reputi rispondente al suo interesse. ART. 18 L'Impresa appaltatrice è tenuta ad applicare ai lavoratori dipendenti condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro vigente per la categoria nel corso dell'appalto, nonché quello integrativo territorialmente vigente nel luogo in cui si svolgono i lavori nel corso dell'appalto, nonché ad adempiere a tutti gli obblighi di Legge in materia di lavoro, previdenza e assistenza, sicurezza e salute sul luogo di lavoro con espresso riferimento al D.Lgs. 81/2008. Si stabilisce che per il trattamento economico complessivo dei soci lavoratori delle Società Cooperative appaltatrici costituisca riferimento il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della Categoria, ferme restando le prerogative statutarie e le delibere delle assemblee sociali, il tutto nello spirito del protocollo d'intesa 5 aprile 1990 tra le Centrali cooperative e le OO.SS.. L'Impresa appaltatrice solleva da ogni e qualsiasi responsabilità l'Istituto Scolastico in dipendenza della mancata osservanza degli impegni di cui ai precedenti commi. 10 L'Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di richiedere in qualsiasi momento agli Enti previdenziali ed assicurativi competenti una certificazione attestante l'avvenuto regolare e completo versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi, relativamente all’osservanza delle condizioni retributive risultanti dai contratti collettivi di lavoro. ART. 19 L'Impresa appaltatrice si impegna, per quanto riguarda gli operai dipendenti, ad incontrarsi in tempo utile, e comunque prima dell'assunzione del servizio, con le Organizzazioni Sindacali di categoria per ricercare soluzioni idonee a mantenere, compatibilmente con la propria attuale organizzazione, l'occupazione dei lavoratori dipendenti della precedente cessata Impresa 62/65 appaltatrice del servizio medesimo. ART. 20 Per l'espletamento del servizio di pulizia, l'Amministrazione appaltante corrisponderà all'Impresa appaltatrice l'importo risultante dal verbale di aggiudicazione modificato in aumento o in diminuzione in relazione alla differenza fra la superficie convenzionale indicata nell'invito alla gara e quella effettiva degli edifici o loro porzioni adibiti a sede di Istituto scolastico, quale risulterà al momento della consegna dei lavori. Il pagamento del corrispettivo contrattuale avverrà in 12 (dodici) rate mensili costanti, con emissione del relativo mandato di pagamento esigibile presso il Tesoriere dell’Istituto, entro 30 gg. dal ricevimento della fattura; la prima rata sarà comunque pagata successivamente all’avvenuta sottoscrizione del contratto. Il corrispettivo non sarà sottoposto a revisione prezzi. ART. 21 L'Impresa appaltatrice deve provvedere al versamento di un deposito cauzionale, pari al 5% (cinque per cento) dell'importo netto di aggiudicazione - fatte salve le agevolazioni in materia riconosciute dalla normativa vigente alle Società Cooperative e loro Consorzi - da costituirsi in uno dei modi consentiti dalla Legge 10 giugno 1982 n. 348, a garanzia dell’esatto adempimento degli obblighi contrattuali assunti. L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di richiedere l’integrazione del deposito cauzionale qualora si verificasse l’aumento del corrispettivo di cui all’art. 20 (venti) del presente Capitolato, e riconosce all’Impresa appaltatrice la facoltà di richiedere la riduzione del deposito cauzionale qualora si verificasse la riduzione del corrispettivo sopra richiamato. 11 ART. 22 L'Amministrazione appaltante si riserva di variare ulteriormente in aumento o in diminuzione, anche temporaneamente, la consistenza della superficie metrica complessiva oggetto dell'appalto, nei limiti e con le modalità previste dagli artt. 5, 21 comma 2) e 29 della Legge provinciale 19 luglio 1990, n. 23. Le suddette variazioni saranno formalizzate mediante semplice comunicazione all’Impresa appaltatrice, procedendo ad aggiornare il corrispettivo contrattuale. ART. 23 L'Amministrazione appaltante si riserva di verificare, a mezzo dei propri incaricati, la conformità delle operazioni richieste a quanto previsto dal presente Capitolato. ART. 24 L'Amministrazione si riserva di esercitare, le seguenti facoltà, fatta salva l'applicazione delle diverse e/o ulteriori sanzioni previste dal successivo art. 25 (venticinque) e/o da specifiche disposizioni di legge : a) nel caso di risoluzione del contratto, di cui al successivo art. 25 (venticinque), di rifiutare lo svincolo della cauzione con l'applicazione della procedura di cui all'art. 8 comma 4 della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23 e dell'art. 4 del relativo regolamento di attuazione, per ottenere il risarcimento della maggiore spesa che l'Amministrazione dovrà sostenere per fare eseguire da altri il servizio; b) di irrogare le seguenti penalità, previo contraddittorio fra le parti con lettera raccomandata: 1) qualora non vengano rimossi entro i termini indicati nella diffida gli inadempimenti contestati per iscritto dall'Amministrazione; l'entità della penalità sarà proporzionale alla gravità dell'inadempimento, fino ad un massimo del 30% del corrispettivo mensile; l'ammontare della penalità sarà addebitato sui crediti dell'Impresa dipendente dal contratto d'appalto, in subordine, sulla cauzione definitiva; nel caso di recidiva si potrà applicare quanto previsto al successivo art. 25); 2) nel caso di inadempimenti, successivi ad una prima diffida, relativi a singole prestazioni di 63/65 cui agli art. 4 e 5 del presente Capitolato; nella fattispecie l'Amministrazione si riserva la facoltà di affidare ad altre imprese l'esecuzione delle prestazioni contestate nei confronti dell'impresa aggiudicataria, ai sensi dell'art. 27, comma 4, della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23, nonché di rivalersi su quest'ultima per il rimborso della relativa spesa; in tal caso a carico del contraente sarà applicata una trattenuta pari al danno subito dall'Amministrazione; 3) qualora non vengano fornite entro i termini fissati le documentazioni e le certificazioni richieste dall'Amministrazione appaltante; l'entità e le modalità sono le medesime di cui sub. 1). 12 ART. 25 L'Amministrazione si riserva la facoltà di risolvere unilateralmente il contratto d'appalto, ex art. 1453 C.C. e ai sensi dell'art. 27 della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23, nel caso di grave inadempimento, qualora: a) accerti che l'Impresa non esegua il servizio ordinario conformemente alle prescrizioni di cui agli artt. 2, 3 e 6 del presente Capitolato, e lo stesso sia stato contestato all'Impresa, con l'applicazione della relativa penale, di cui al precedente art. 24 (ventiquattro), per più di due volte; b) accerti che l'Impresa non esegua il servizio periodico conformemente alle prescrizioni di cui agli artt. 4 e 5 del presente Capitolato e lo stesso sia stato contestato all'Impresa, con l'applicazione della penalità e/o della procedura di cui al precedente art. 24 (ventiquattro), per più di due volte; c) in caso di cessione dell'Azienda, di cessazione dell'attività, di concordato preventivo, di fallimento, di stato di moratoria e di conseguenti atti di sequestro o di pignoramento a carico dell'Impresa. ART. 26 Per quanto non espressamente previsto nel presente Capitolato, si fa riferimento alle disposizioni di Legge in materia, all'art. 1667 del Codice Civile ed alle consuetudini locali. ART. 27 Sono a carico dell'Impresa appaltatrice tutte le spese contrattuali e fiscali, ad esclusione dell'I.V.A., relative al verbale di aggiudicazione e al contratto di appalto. 3.2.5 Prestazioni e pratiche ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori Descrivere quali e quanti fornitori di servizi della scuola possiedono delle pratiche ambientali che applicano durante la propria prestazione d'opera. LA TRENTA 4 Possibili situazioni di emergenza Descrivere quali e quante situazioni di emergenza si sono verificate nel corso degli anni (l’arco temporale dipende dalla persona che ha più anni di servizio nella scuola), descrivere che cosa è stato fatto e quali azioni sono state portate avanti in seguito all’emergenza. VEDI PIANO D’EMERGENZA 4.1 La sicurezza nella scuola Riassumere schematicamente quali sono i risultati della valutazione dei rischi riportati nel piano di emergenza/evacuazione, dire quante persone fanno parte della 64/65 squadra di emergenza e quali sono i corsi di formazione frequentati, relativi a questi argomenti (primo soccorso indicare il livello, antincendio indicare il livello). Indicare quali potrebbero essere gli impatti ambientali causati dal verificarsi di eventuali situazioni di emergenza e che cosa ha previsto di fare la scuola per mitigarne gli effetti. Indicare quali e quanti Certificati di Prevenzione Incendi (CPI) rilasciati dai Vigili del Fuoco ci sono a carico dell’Istituto scolastico, quando sono stati rilasciati e quando scadono VEDI PIANO D’EMERGENZA 65/65