analisi ambientale iniziale

Transcript

analisi ambientale iniziale
PROGETTO DI IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI
GESTIONE AMBIENTALE SECONDO IL REGOLAMENTO
CE 761/2001 EMAS
1 PRESENTAZIONE ORGANIZZAZIONE
1.1 Generalità e contesto territoriale
La presente relazione rappresenta il Report finale relativo all’analisi ambientale
eseguita presso L'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri - "Felice e
Gregorio Fontana" di Rovereto.
L’Analisi Ambientale Iniziale è stata redatta dal Gruppo di Lavoro Ambiente
(GLA), la ricerca dei dati analizzati ha riguardato un arco temporale dei tre anni
scolastici 2007/2008, 2008/2009 e 2009/2010.
Le conclusioni della presente analisi, riportate nel seguito del rapporto, sono
basate esclusivamente sull’esame delle attività dirette ed indirette e sui dati
ricavati dai principali fornitori dell’Istituto.
I risultati e le conclusioni delle valutazioni non dovranno pertanto intendersi
come certezze scientifiche, ma costituiranno un parere valido relativamente al
significato dei dati e delle informazioni acquisite per la ricerca degli aspetti
ambientali significativi.
L'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri - "Felice e Gregorio Fontana" ha
la sua sede in via Teatro, 4
CAP 38068 Rovereto (TN), Codice fiscale
85003750222, codice meccanografico TNTD020009, telefono 0464-436100, fax
0464-434116, e-mail: [email protected], sito web www.fgfontana.eu.
1.2 Contesto territoriale
La Scuola si distingue per il suo organico e stretto rapporto con l’evoluzione
produttiva e commerciale della città e del suo hinterland. “Una Scuola per la
città” era il titolo del convegno che celebrava il 140° della sua inaugurazione.
Oggi vi affluiscono studenti provenienti dalle scuole medie del Comprensorio
della Vallagarina e della vicina provincia di Verona.
Rovereto e la Vallagarina costituiscono un aggregato demografico di 80.000
abitanti pari al 17,1% della popolazione provinciale
Sotto il profilo produttivo il settore manifatturiero copre il 74,30% delle imprese
e l’84,6% degli addetti (contro il 60,2% e il 74,7% dell’intera provincia)
(Camera di commercio di Trento)
L’artigianato costituisce un tradizionale punto di forza con 2.000 imprese sulle
5.500 operanti nella zona della Vallagarina (Comune di Rovereto, Ass.att.
Economiche)
1/65
L’agricoltura è in significativa evoluzione con la presenza innovativa di giovani
imprenditori che si stanno inserendo in questo settore produttivo e con una
migliore qualificazione degli indirizzi produttivi.
Il turismo invece, evidenzia una certa “indeterminatezza di identità” fra
l’attrazione della montagna da una parte e del lago dall’altra, per cui la
Vallagarina si presenta come zona di turismo minore.
Manca ancora un “pacchetto dell’ospitalità” che interpreti adeguatamente
quello che il territorio è diventato e che può offrire.
Oggi come ieri, il nostro Istituto è attento a dare risposte pertinenti alla
domanda di formazione che viene da questo trend evolutivo dell’economia
locale, sia attraverso la preparazione di profili professionali maggiormente
preparati e ‘attrezzati’, in termini di competenze, per le esigenze della piccola e
media impresa, dei servizi e del turismo in particolare, sia prestando
un’attenzione maggiore allo sviluppo di competenze tecnico-scientifiche.
1.3 Qualità ambientale del sito
La scuola è posizionata in pieno centro urbano di Rovereto, prospiciente ad
un parco pubblico di circa tre ettari e circondata da edifici ad uso abitativo,
dalla sede della Università di Scienze Cognitive, poco distante dal museo
del Mart e da uffici e servizi pubblici. Via S. Giovanni Bosco è l'unica via
trafficata adiacente al complesso scolastico che, non essendo una direttiva
principale, non comporta un apporto di inquinamento significativo. Rimane,
chiaramente, l'inquinamento diffuso del centro città, in particolare nelle ore
di punta del traffico al mattino. Dai rilievi della vicina centralina di
monitoraggio della Provincia (largo Poste) non emergono però situazioni di
preoccupazione rimanendo tutti i principali inquinanti monitorati (SO2, CO2,
NOX, POLVERI) sotto i limite di soglia minima.
I dati dei grafici seguenti sono stati forniti dalla Agenzia per l'Ambiente della
provincia Autonoma di Trento nel mese di febbraio 2011.
2/65
LEGENDA:
Trascurabile
da 0 a 1
Basso
Moderato
da 1 a 2 da 2 a 3
3/65
Elevato
da 3 a 4
I n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 0 7
200
m ic r o g r a m m i/m e tr o c u b o
180
O zono
160
SO2
140
NO 2
120
PM 10
100
L im it e O z o n o
80
L im it e S O 2
60
L im it e N O 2
40
L im it e P M 1 0
20
0
g
en07
m
a r07
m
ag07
lu g 07
s e t07
n
ov07
m esi
I n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 0 8
m ic ro g ra m m i/m e tro c u b o
200
180
O zono
160
140
SO2
NO 2
120
PM 10
100
L i m it e O z o n o
80
60
L i m it e S O 2
40
L i m it e N O 2
20
0
L i m it e P M 1 0
g
en08
m
a r08
m
ag08
lu g 08
s e t08
m esi
4/65
n
ov08
i n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 0 9
200
m ic r o g r a m m i/m e tr o c u b o
180
O zono
160
SO2
140
NO 2
120
PM 10
100
L im it e O z o n o
80
L im it e S O 2
60
L im it e N O 2
40
L im it e P M 1 0
20
0
g
en09
m
a r09
m
ag09
lu g 09
s e t09
n
ov09
m esi
m ic r o g ra m m i/m e tr o c u b o
I n q u i n a n ti m e n s i li 2 0 1 0
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
O zono
SO2
NO 2
PM 10
L i m it e O z o n o
L i m it e S O 2
L i m it e N O 2
L i m it e P M 1 0
g
en10
m
a r10
m
ag10
lu g 10
s e t10
m esi
5/65
n
ov10
Anche i valori relativi all'inquinamento radioattivo da radon non risulta superiore
ai valori limite come risulta dalla misurazione effettuata dalla Agenzia per
l'Ambiente i cui risultati sono stati comunicati in data 16/10/2002 prot. N°
3337/02, documento protocollato dalla scuola in data 19/10/2002 – n° 2969.
Per quanto riguarda l'inquinamento acustico, l'unica fonte di inquinamento
proveniente dall'esterno e quello causato dal traffico veicolare di via S.
Giovanni Bosco che, per la bassa frequenza di percorrenza, non determina un
disturbo significativo ad eccezione del momento in cui passa il camion per la
raccolta dei rifiuti che risulta comunque un disturbo limitato nel tempo.
Anche l'aspetto sismico non desta preoccupazioni essendo la zona situata in
una fascia a basso rischio sismico.
A completamento della suddivisione climatica precedente, di seguito
elenchiamo anche alcuni dati di massima riferiti alle principali località
d’esempio degli ultimi 50 anni rilevati dal sito internet del Servizio
meteorologico della provincia Autonoma di Trento.
Zona 1 (Riva del Garda, Rovereto, Trento)






Temperatura media di gennaio: 0°- 2°
Temperatura media di luglio:22°- 23°
Precipitazioni medie di gennaio: 30 - 50 mm
Precipitazioni medie di luglio: 90 - 105 mm
Precipitazioni medie annuali: 950 - 1100 mm
Nevosità media annua: 35 - 55 cm
VALLAGARINA: TERRA DI PASSAGGIO E DI CONFINE
La valle è il perno di comunicazione fra la penisola italiana e la Mitteleuropa e
già dall’età del ferro si trovano tracce di insediamenti di popolazioni retiche.
Il dominio romano inizierà nel I secolo a.C. con l’annessione pacifica della valle
alla regione Cisalpina o Transpadana sotto i prefetti di Brescia, Trento
(Tridentum), Verona e Feltre. Durante questo periodo verranno realizzate le vie
Claudia Augusta Padana e Claudia Augusta Altinate. Sarà il vescovo Vigilio nel
IV secolo a iniziare la cristianizzazione della regione che nel suo essere terra di
confine vedrà susseguirsi le invasioni di Goti, Ostrogoti e infine Longobardi che
istituiranno il Ducato di Trento definendo i confini di quella che ancora oggi è la
Provincia di Trento.
Dal 951 si insediano gli imperatori Ottoniani e questo segna l’entrata della
regione nella sfera germanica e il rafforzamento del potere dei vescovi di
Bressanone e Trento. Infatti nel 1027 Corrado II istituirà il Principato Vescovile
di Trento con poteri temporali e di controllo del confine meridionale dell’impero
germanico che reggerà fino al 1803.
Non tutto il Trentino era parte del principato, la Valsugana faceva parte della
diocesi di Feltre, Brentonico e Avio erano legate a Verona, la Val di Fassa
dipendeva da Bressanone.
Nel Quattrocento Venezia espanderà il suo dominio sulla zona sud della
regione, mentre i conti del Tirolo nel XVI secolo estenderanno la loro influenza
6/65
fino a Rovereto fino a farlo diventare parte integrante dell’impero asburgico.
Nel XVI secolo Bernardo da Cles prima e i Madruzzo poi, daranno l’avvio al
Rinascimento artistico e culturale in Trentino. Questo periodo culminerà con il
Concilio di Trento, che darà avvio alla Controriforma cattolica e verrà ospitato a
Trento proprio in virtù della sua posizione di cerniera tra Sud e Nord Europa.
Il Cinquecento vide l’affermarsi, a Rovereto, dell’industria della seta portata dai
veneziani, industria che raggiunse il suo periodo di massima espansione nel
Settecento.
La fine del potere temporale del Principato vescovile di Trento coincise con
l’annessione alla contea del Tirolo (Innsbruck capoluogo) in epoca napoleonica.
Purtroppo le richieste della popolazione di lingua italiana, rappresentata nella
Dieta austriaca dai capitani di Trento e Rovereto, non verranno ascoltate e,
nonostante l’apprezzamento per le riforme introdotte, nel 1848 inizieranno a
manifestarsi le richieste di annessione al Lombardo-Veneto ovviamente
represse duramente dal governo centrale austriaco.
Nel 1866, poco prima dell’annessione del Veneto all’Italia un reparto
dell’esercito italiano raggiunse Pergine Valsugana, ma verrà fermato dal
governo per paura di una nuova guerra con l’Austria.
Il fenomeno irredentista, che a Rovereto troverà sempre accaniti sostenitori,
continuerà fino alla prima guerra mondiale dove la presenza del fronte che
corre a pochi chilometri dalla città ne causerà la devastazione e l’evacuazione
forzata della popolazione in Austria. Nel 1919 il trattato di Saint-Germain ne
sancirà l’annessione all’Italia. La situazione non cambierà con il regime
fascista, che stroncherà sul nascere le manifestazioni di protesta imponendo
l’italianizzazione forzata sia nella provincia di Bolzano che in quella di Trento.
Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1945, il Trentino passerà
sotto il Reich con il nome di Alpenvorland. Solo nel 1946, con il PATTO DE
GASPERI-GRUBER verrà sancita l’autonomia a statuto speciale della Regione
autonoma del Trentino Alto Adige-Sudtirolo che si completerà nel 1971-72,
dopo un decennio di tensioni e attentati, con la divisione nelle due province
autonome di Trento e Bolzano. Dal 1995 il progetto Euregio ha confermato la
collaborazione tra le due province e il Tirolo austriaco.
Profilo storico e produttivo della città di Rovereto
“Immaginiamo di osservare Rovereto dall’alto, arrampicati sulla cima del
monte Stivo, osserviamo la valle. C’è un insediamento a forma di uccello sul
fondo della valle, una rondine adagiata ai piedi delle catene montuose, quasi
non fosse riuscita a sorvolarle. Nel corpo della rondine vivono 33 mila persone.
La rondine ha la testa incastrata allo sbocco delle vallette laterali di Terragnolo
e Vallarsa. Ha il becco sprofondato in un cuscino di ciottoli rastrellati sui fianchi
dei monti dalle dita del torrente Leno. Le ali sono aperte. L’ala sinistra, tesa
verso Nord, appare appesantita -sopra e sotto- da nuove costruzioni. L’ala
destra sfiora il borgo matrice di Lizzana. Qui un tempo risuonavano clangori di
spade: era il campo di Marte, la palestra di guerra dei romani. Oggi è zona
industriale.
Bagna la coda della rondine il fiume Adige. La coda ha nome Sacco ed è
l’antico porto di Rovereto. L’Adige un tempo era raffigurato come un vecchio
coronato da una ghirlanda intrecciata con fiori e frutti: un benevolo dio fiume
con un remo al posto dello scettro del comando, vagamente bacchico.”
(Duccio Canestrini, “Lo Spirito della Quercia”)
7/65
In effetti Rovereto, capoluogo della Vallagarina, valle che si estende dalla
stretta di Calliano fino alla Chiusa di Verona, è racchiusa tra i contrafforti del
Bondone (Cornetto, Stivo e Biaena) e del Monte Baldo ( Altissimo, Cornalé,
Vignola) sulla destra e del Cornetto (Becco di Filadonna) e Finonchio (Pasubio)
sulla sinistra, poco più lontani il Monte Zugna e i Lessini.
Tutti i corsi d’acqua sia orientali, come Rio Secco, Leno di Vallarsa e Terragnolo,
Ala e Valfredda, che occidentali, come Sorne e Aviana, sono affluenti del fiume
Adige.
Rovereto si trova in un’ampia conca in parte in lieve pendio al termine del
cosiddetto conoide alluvionale del Leno.
Proprio attorno a questo fiume, appoggiato alle pendici della Vallarsa e rivolto a
Sud-Ovest, si è sviluppato il nucleo centrale di Rovereto che, come. tutti i paesi
della valle, inizialmente si sviluppa in direzione Nord-Sud lungo l’antica strada
romana fino a raggiungere l’Adige a Borgo Sacco.
All’interno del comune di Rovereto si trovano 18 frazioni:
Borgo Sacco (-- km)
Toldi (2,75 km)
Vallunga (2,20 km)
Zaffoni (3,19 km)
Zugna (9,19 km)
Cisterna (5,19 km)
Sant'Ilario (2,93 km)
Lizzana (2,29 km)
Lizzanella (1,79 km)
Marco (6,16 km)
Moietto (5,33 km)
Noriglio (3,47 km)
Senter (5,84 km)
Mori Stazione (5,04 km)
Mori Ferrovia (4,90 km)
Pietra (5,32 km),
Saltaria (3,28 km)
Sin dall’epoca romana, l’abitato principale della zona era Lizzana, le cui origini
sono sicuramente molto più antiche rispetto a Rovereto e il cui nome potrebbe
derivare dalla famiglia Liciana, importante famiglia romana, oppure da Iliciana
(dal latino Ilicis cioè lecci o querce) e quindi località ricca di querce.
Infatti anche il nome Rovereto sembra avere la stessa origine richiamata anche
nel motto della città: “Magno cum robore, quercus ingentes tendet
ramos”.
In effetti solamente sotto il dominio veneziano Rovereto avrà la sua pieve e il
castello, all’epoca simboli dell’autonomia cittadina, e potrà staccarsi da
Lizzana.
All’inizio del primo millennio nella valle vennero a stabilirsi contadini tedeschi
che iniziarono a coltivare le terre del fondovalle: essi iniziarono a tenere un
mercato, sotto la benedizione dei nobili feudatari Castelbarco, che richiamava
gente da tutta la valle e dal vicentino.
Guglielmo II di Castelbarco fece ricostruire il castello a guardia dello sbocco
della Vallarsa e della strada di Germania e questo consentì a Rovereto di essere
cinto da mura nella quali si aprivano le porte verso l’Italia e la Germania. In
questo periodo conquistò il titolo di “borgo”.
Venezia occupò i vicariati di Ala, Brentonico e Avio nel 1411 grazie al
testamento di Azzone Francesco di Castelbarco, mentre il vicariato di Mori,
Lizzana e Rovereto vennero occupate dal doge Tommaso Moncenigo e dal suo
comandante Giovanni dalle Bande Nere nel 1416; questi territori rimasero
8/65
parte della Serenissima repubblica fino al 1509, nonostante le continue
scaramucce con i conti del Tirolo e il Principe-vescovo che pure occuperanno
Rovereto per un breve periodo attorno al 1478. Dopo questo episodio il castello
venne ristrutturato per rispondere alla difesa dalle armi da fuoco, vennero
ampliate le mura che furono pure dotate di torrioni e camminamenti, e
finalmente Rovereto ottenne la “Curazia” con l’edificazione della chiesa di San
Marco e l’insediamento del Provveditore veneto o Podestà o Capitano della
Valle, nominato da Venezia, e che affiancava quattro provveditori nominati dal
consiglio dei 25 consiglieri della città.
Furono proprio i veneziani ad introdurre il gelso e la coltivazione del baco da
seta mentre facevano di Rovereto il loro avamposto commerciale più avanzato
sulla strada di Germania ed il loro baluardo difensivo rispetto al territorio
veronese contro i tirolesi, favorendo l’immigrazione di commercianti, funzionari
e tecnici e lo sviluppo dei borghi circostanti.
Nel 1509 Rovereto contava ancora un migliaio di abitanti quando Venezia fu
sconfitta dalla Lega di Cambrai e la città si consegnò a Massimiliano I
chiedendo di divenire il principale centro amministrativo e giudiziario della valle
e fu accontentata diventando feudo alle dipendenze della Chiesa di Trento.
Grazie alla dedizione all’imperatore, il 3 novembre 1510 Rovereto ottenne lo
status di città (Oppidum) con giurisdizione su Volano, Sacco, Lizzana, Marco,
Pomarolo, Chiusole, Pedersano, Vallarsa, Trambileno, Noriglio, Terragnolo,
Folgaria, Nomesino e Manzano. I suoi pesi e misure venivano usati in tutta la
valle ed era il principale centro di scalo e scambio merci tra Bolzano e Verona;
gli zattieri di Sacco percorrevano l’Adige sia verso Nord che verso Su ed erano
apprezzati e riconosciuti da tutti. Le osterie cittadine si riempivano di mercanti
provenienti dalla Germania e dall’Italia, perfino Carlo V vi pernotterà e durante
il Concilio la città ed il vicino Lago di Garda diventeranno meta di vescovi,
prelati e cardinali come il Farnese.
Sotto la giurisdizione tirolese la città firmò un trattato di fedeltà nel 1546, e nel
1610 ricevette l’autonomia degli statuti da Massimiliano I: anche in questo caso
il governo della città era affidato ad un Podestà o Pretore (cittadino tirolese)
nominato dal Capitano della città e scelto tra una terna di cittadini proposti dal
popolo e durava in carica due anni.
La città, dal punto di vista urbanistico, inizierà lo sviluppo con la costruzione di
nuovi palazzi nel centro storico e finalmente il 19 maggio 1582 San Marco
diventerà parrocchia autonoma concludendo così il percorso verso l’autonomia
ed affermandosi come il vero centro trainante della valle Lagarina.
Dal 1520 il veneto Girolamo Savioli aveva potenziato in città la filatura della
seta, iniziata con i primi torcitoi idraulici “alla bolognese” qualche decennio
prima. Da allora lo sviluppo di Rovereto sarà ancora più forte e rapido grazie ai
filatoi prima e alle filande successivamente. I filatoi potevano sfruttare l’energia
idrica portata dalle rogge, canali artificiali che percorrevano tutta la città
alimentati dal torrente Leno. Già nel 1580 vi erano 18 ruote operanti in città
(soprattutto a Sacco e Lizzana) ed un secolo dopo, nel 1670, grazie ai
bassanesi che avevano introdotto le trame e l’organzino (filo di seta a più capi
ritorto) e a Federico Sichart che aveva rafforzato i commerci con la Germania,
la lavorazione aveva assunto dimensione intensiva.
Nella seconda metà del Settecento si raggiunse il culmine della produzione con
23 case commerciali, 322 addetti, 14 filatoi, 26 incannatoi, 12.360 arcolai con
585 operai, 5 tintorie con 50 operai e una produzione di 250.000 libbre annue
di seta lavorate da 1.000 operai e 4.000 cottimisti. Anche la città risenti di
questo sviluppo passando da poco più di 7.000 abitanti a oltre 15.000 nel giro
9/65
di un secolo.
Nel 1750 sarà fondata l’Accademia degli Agiati (nel senso di calma, agio, non in
senso economico), segno della notevole vivacità culturale della città che darà i
natali a Girolamo e Jacopo Tartarotti, Laura Saibanti, Clementino Vannetti,
Ambrogio Rosmini: è il periodo dei primi giornali pubblicati nella zona ( anche
se si diffonderanno soprattutto dopo la parentesi napoleonica) come “Il
Raccoglitore” e il “Messaggero Trentino”.
In particolare due famiglie, i Tacchi, che commerciavano seta con Vienna,
Londra, Lione e Milano, e i Colomba, costruttori, daranno avvio al rinnovo degli
edifici della città realizzando nuove chiese e palazzi, ma sarà Ambrogio
Rosmini, architetto ed urbanista, a dare un senso compiuto all’espansione della
città settecentesca e a realizzare l’importantissimo Corso Bettini, in direzione
nord verso Trento, con numerosi palazzi di pregio, tra cui il Teatro comunale.
Nel secolo successivo si ebbe anche un fiorente sviluppo dell’industria cartaria,
che esportava soprattutto nel Regno Lombardo-Veneto (e che tuttora
rappresenta una realtà fondamentale della valle con la cartiera Fedrigoni di
Villa, appartenente ad una multinazionale svedese); e dell’industria dei
tabacchi grazie alla Regia Manifattura, primo esempio di intervento pubblico in
economia, che impiegava 2.000 operai nel 1873.
Nel 1841 fu fondata la Cassa di Risparmio ed il 26 Marzo 1850 fu fondata la
Camera di Commercio, la prima delle 59 presenti in ogni parte dell’impero
austroungarico: questa istituzione fondò un nuovo modo moderno di
rapportarsi tra industria ed istituzioni, attivando anche la Società di Mutuo
Soccorso Artieri e la Società Agraria.
Verrà realizzato nel 1845, promosso da Antonio Balista, l’acquedotto di Spino,
opera di alta ingegneria per rifornire di acqua perenne le fontane della città.
Dopo il 1860 e fino al 1890, la città conobbe un periodo di grande crisi dovuto
alla chiusura dei commerci con il Lombardo-Veneto annesso all’Italia, alle
malattie del baco da seta (la pebrina) e alla cessazione delle attività di
commercio fluviale degli zattieri a causa del prosciugamento delle paludi lungo
il fiume e soprattutto all’apertura della ferrovia del Brennero a metà dell’800.
Nonostante tutto, proseguì lo sviluppo urbanistico che diventerà la base per
l’attuale forma della città; nel 1851 arrivò il telegrafo, nel 1852 si realizzò
Piazza Nuova delle Scuole, nel 1859 le linee ferroviarie “Merdionali Austriache”
completarono la Verona - Ala- Rovereto- Trento, nel 1875 l’Asilo Infantile, nel
1881 le Scuole Magistrali, nel 1883 arrivarono il tribunale e il carcere, nel 1897
il telefono ed infine nel 1903 le Poste, i Bagni e Vasca da Nuoto e l’Hotel
Rovereto, tutti lungo la Via Nuova (ora Corso Rosmini).
Sarà Valeriano Malfatti, podestà della città, ad incaricare nel 1907 il professor
Karl Mayreder del Politecnico di Vienna di redigere il nuovo piano urbanistico
della città. Nello stesso anno entrava in funzione la Centrale Elettrica del
Ponale da 6000 Kw; furono realizzati i primi complessi di case operaie, il primo
Pellagrosario dell’impero, e anche il Civico Ospedale venne ingrandito e
raggiunse grande fama grazie ai suoi chirurghi.
Il 45% della popolazione attiva (4.000 addetti) era occupata nell’industria e
questo faceva di Rovereto il centro produttivo del Tirolo meridionale.
Rovereto era la culla irredentista del Trentino e numerose associazioni si
occupavano di promuovere il sentimento nazionalista filo-italiano e antiasburgico come la Pro Patria o la “Italiani visitate il Trentino”.
La prima Guerra Mondiale colse la città esattamente sulla linea del fronte; la
zona circostante la città era stata fortificata dagli austriaci negli anni
precedenti, e per questo. tutta la popolazione venne evacuata verso i campi
10/65
profughi dell’Austria, della Boemia e della Moravia, mentre numerose case
venivano abbattute per non ostacolare il tiro dell’artiglieria austriaca. In uno
spettacolare processo tenutosi nel castello del Buonconsiglio di Trento verranno
processati e fucilati i volontari trentini che erano passati nell’esercito italiano:
Cesare Battisti e i roveretani Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Sui monti circostanti
si combatterono le battaglie più dure della Guerra, soprattutto durante
l’offensiva austriaca della Strafexpedition del 1916; il contrattacco portò gli
italiani ad entrare in città a novembre del 1918 per trovare una città
completamente distrutta.
Dopo la guerra la città visse un momento da dimenticare alle prese con una
difficile opera di ricostruzione, il rientro dei profughi, fatta oggetto della
propaganda fascista che spingeva i turisti a visitare i luoghi dei patrioti italiani.
Sempre in epoca fascista, per rimarcare l’appartenenza di Rovereto e della
Vallagarina all’Italia, vennero realizzati il Sacrario dei caduti, il Museo della
Guerra (ora uno dei più importanti in Italia) e, forse unico monumento degno di
questo nome,’ Maria Dolens’, la più grande campana in Italia che suona a
distesa fusa con il bronzo dei cannoni di guerra.
Nel cosiddetto periodo liberista di De Stefani nella seconda metà degli anni ’20,
il regime fascista favorì l’insediamento di alcuni importanti complessi industriali
(così come farà anche a Bolzano, favorendo dei flussi migratori dal vicino
Veneto per facilitare un’opera di italianizzazione forzata della regione). Tra gli
altri insediamenti da segnalare la Montecatini, che entrerà in funzione nel 1928
ed è considerata dal regime un’azienda strategica in quanto produttrice di
alluminio e che alla vigilia della seconda guerra mondiale occupava più di
1.200 lavoratori.
Fu l’8 settembre 1943 che i tedeschi stabilirono a Rovereto lo
Stadtkommandantur della Wermacht, delle SS e della Polizia con l’intenzione di
trasformare la valle dell’Adige nell’estremo baluardo del Reich destinato a
resistere a tutto, con la collaborazione dei repubblichini della vicina Salò.
Questo costò alla valle sanguinosissimi e distruttivi bombardamento da parte
dei “Pippo”, gli aerei degli Alleati, che distrussero non solo le infrastrutture
stradali e produttive ma causarono molte vittime civili.
A fine aprile del 1945 i tedeschi erano in fuga verso la Germania, cacciati dai
successi delle formazioni partigiane nelle valli e nella zona di Riva del Garda e il
3 maggio 1945 gli americani presero possesso della città.
Nel dopoguerra Rovereto non avrà difficoltà a riprendersi grazie all’innata
intraprendenza dei suoi abitanti e al riavvio delle infrastrutture produttive che
faranno della città il principale polo industriale della regione con forte sviluppo
soprattutto dell’industria meccanica, quindi una grande diversità rispetto al
tessuto agricolo prevalente nel resto della provincia.
Nel dopoguerra si contano 4 grandi poli industriali cittadini:
• Manifattura Tabacchi: con alle spalle più di un secolo di attività e 1600
operai
• Cotonificio Pirelli: più di 700 dipendenti
• Cofler: industria che produce utensili per l’industria meccanica
• ATI Carta: che produceva carta per sigarette
.
Altre importanti aziende meccaniche con produzioni specialistiche nel settore
metalmeccanico sono: Bini, Alpe, Galli
Montecatini di Mori, industria
siderurgica con 1.400 operai.
Per tutti gli anni ’50 nella provincia di Trento il governo locale darà grande
sostegno all’agricoltura, ma questo non avrà ripercussioni particolari sulla città
11/65
che manterrà la sua diversità rispetto al contesto. Va detto che le scelte che
farà l’amministrazione cittadina per fronteggiare la crisi (soprattutto energia
elettrica e terreni a costi contenuti) anticipano di almeno dieci anni le scelte
che verranno adottate dall’amministrazione provinciale.
Sarà verso gli anni Sessanta che le industrie nazionali inizieranno a decentrare
le loro produzioni in regioni fino ad allora considerate poco appetibili, come il
Trentino, soprattutto grazie al clima sindacale tranquillo e alla forte presenza
delle Casse Rurali che concedono con notevole facilità l’ accesso al credito.
Arriveranno a Rovereto molte industrie nazionali come:
• Archifar: settore chimico, 305 dipendenti
• Grundig Elettronica: 1.000 dipendenti
• Cartiera Pesenti: ancora in attività, 280 dipendenti
• Bimac: meccanica, 160 dipendenti
• Prora: meccanica, 240 dipendenti
• O apriranno aziende locali come:
• Marangoni Meccanica e Gomma: 400 dipendenti
• Volani: prefabbricati metallici, 150 dipendenti
Il decennio però vedrà la progressiva chiusura della Montecatini, ancora oggi
una zona industriale in attesa di riqualificazione e che offrirebbe grandi
possibilità per sviluppi intelligenti.
Ovviamente il settore predominante dell’industria roveretana è rappresentato
dal settore metalmeccanico.
Il più grosso problema legato allo sviluppo industriale è rappresentato dai
fenomeni di inurbamento e pendolarismo che interessano tutto il fondovalle
della Vallagarina e a cui le amministrazioni non sanno rispondere se non con la
concessione di nuove aree costruttive e con l’”appoggio” alla speculazione
edilizia.
Negli anni ’70 l’industria vive una nuova grande crisi dovuta soprattutto alla
scarsa presenza di nuovi settori manifatturieri trainanti come le industrie della
meccanica di precisione, elettronica, componentistica, chimica ed alimentari
che in quegli anni rapprel’ sentano i settori in grande sviluppo a scapito del
settore meccanico e siderurgico. Il 1975 sarà l’annus horribilis della crisi con
un gran numero di fallimenti, chiusure e licenziamenti.
La risposta a questa crisi, che condizionerà tutto lo sviluppo futuro
dell’industria roveretana, sarà il grande sostegno che verrà dato al settore
artigianale e alla piccole industrie ad alto contenuto scientifico e tecnologico e
ad alta specializzazione.
GLI SVILUPPI RECENTI DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA
Il manifatturiero rimane il settore prevalente confermando l’anima
industriale della città. Quello che i dati aggregati non colgono sono le
trasformazioni di ordine qualitativo e di composizione come la totale
scomparsa del tessile negli ultimi vent’anni, l’indebolimento di chimica,
alimentari, lavorazione della carta. Tiene invece il meccanico, da oltre
mezzo secolo la caratteristica saliente del manifatturiero di Rovereto. Pur
con evidenti trasformazioni come ad esempio meno carpenteria metallica e
maggiore componentistica.
Tuttavia il manifatturiero perde di peso assoluto in termini di addetti e in
termini di percentuale nei rapporti di composizione rispetto al totale
12/65
occupati. Dal ’91 al 2007 (dato ASIA che non conteggia la P.A.) perde più di
un migliaio di addetti (-17% rispetto al valore iniziale), il che conferma il
dato dei censimenti ’81-’91 che aveva già visto un calo. Quindi pur
rimanendo Rovereto una città con opportunità di lavoro soprattutto di
carattere industriale il peso del manifatturiero si contrae, seppure in modo
meno marcato rispetto a quanto si verifica a livello provinciale (e anche
nazionale).
Non si assiste ad un processo di concentrazione. La dimensione media delle
unità locali (u.l.) rimane contenuta, ma non ridottissima: 18 addetti nel ’91;
poco più di 16 nel 2001, con una contrazione della dimensione media a
causa della chiusura di alcune importanti imprese. Il dato del 2001 risulta
confermato anche nel 2007, con un lieve scarto decimale (da 16,3 a 16,2
addetti).
Accanto ad una riconfermata importanza del manifatturiero anche Rovereto
è investita da un processo di terziarizzazione (che a rigore investe anche lo
stesso manifatturiero, se si dovesse guardare alla composizione della forza
lavoro, con la crescita di figure tecniche e impiegatizie rispetto a figure
operaie, ma qui ci si limita a considerare la dimensione settoriale). Cresce
leggermente il commercio, che arriva a pesare sull’intero settore privato per
quasi il 17% nel 2007 (esattamente la metà del manifatturiero). Ma
soprattutto crescono i servizi alle imprese, che da una quota di addetti pari
a poco più del 7% del totale nel ’91 (comprensiva però della P.A.) arriva ad
una quota pari al 18,3% nel 2007 (senza P.A.).
A differenza del manifatturiero la dimensione media delle u.l. di commercio
e servizi alle imprese è molto più ridotta: per il commercio si registrano 3,9
addetti per u.l. e per i servizi alle imprese solamente 2,7 addetti, il che
significa che a fronte di imprese strutturate stanno una serie di imprese che
operano con il solo titolare o poco più, come testimonia anche la crescita
delle “partite IVA” nel terziario nell’ultimo decennio.
1.4.1 La storia
Inaugurata il 19 novembre 1855, la Realschule di Rovereto, che
successivamente prese il nome di Reale scuola Elisabettina in onore
dell’imperatrice Elisabetta, può essere considerata cronologicamente il primo
Istituto Tecnico in lingua italiana del Tirolo asburgico e uno dei primissimi
d'Italia.
La sua istituzione fu concessa a Rovereto dopo una estenuante gara con la città
di Trento, conclusasi vittoriosamente in seguito alla plebiscitaria sottoscrizione
di 30 mila fiorini (somma notevole per l'epoca) offerti generosamente dalle
famiglie di mercanti e imprenditori roveretani.
Strutturata inizialmente su tre classi e in seguito completata con l'istituzione
del corso superiore, essa dava accesso ai Politecnici ed agli altri Istituti
superiori a carattere tecnico sia italiani che austriaci; divenne ben presto il
vivaio da cui uscirono, fra il 1855 ed il 1915, quasi tutti gli ingegneri ed i tecnici
trentini.
Tra i moltissimi illustri allievi della Scuola ricordiamo il nome di Gianni Caproni,
geniale pioniere dell'aviazione in Italia e creatore della nostra aereonautica
militare e civile. Dalla scuola uscì pure una nutrita schiera di artisti di notevole
13/65
valore, quali Tullio Garbari, Fortunato Depero, Carlo Cainelli, Luciano Baldessari,
Oddone Tomasi, Luigi Bonazza, Giovanni Tiella, Giorgio Wenter Marini, E.
Giuliano Armani, Fausto Melotti, Umberto Maganzini, Diego Costa, Elio Martinelli
ed altri ancora. Non dobbiamo dimenticare anche Fabio Filzi e Damiano Chiesa,
giovani eroi che combatterono sul fronte italiano durante il primo conflitto
mondiale.
Dal 1919 al 1923 la Scuola subì gradualmente varie modificazioni, tra cui
l’apertura di alcune classi di corsi femminili, che la trasformarono nel Regio
Istituto Tecnico "Regina Elena". Nel 1944, per questioni di opportunità politica,
la scuola è stata intitolata a Felice e Gregorio Fontana, grandi scienziati
dell’illuminismo italiano, quindi padrini d’eccezione per una scuola tecnica.
Dal 1855 al 1973 la sede dell’istituto è stata nel Palazzo Piomarta in corso
Bettini: acquistato successivamente dal Comune di Rovereto venne
denominato Palazzo dell'Istruzione.
Dal 1 ottobre 1973 l’istituto è ospitato nel nuovo e moderno edificio di Via
Teatro, costruito dalla Provincia Autonoma di Trento su progetto dell'architetto
Luciano Baldessari, già allievo della Ex Scuola Reale. Nel 1967 venne istituita a
Riva del Garda una sezione staccata del corso geometri che però, dal 1°
ottobre 1974, è stata trasformata in un istituto autonomo.
Negli ultimi vent’anni la scuola, attenta alle mutazioni economiche del
territorio lagarino e alle richieste di nuove figure professionali che
provenivano dal mondo del lavoro, ha attivato corsi differenziati
all’interno dell’impianto tradizionale dei corsi fino ad arrivare alle due
proposte innovative dei ‘licei tecnici.
1.5 Le strutture scolastiche
Nato a Rovereto nel 1896, Luciano Baldessari compie la sua prima formazione,
come molti altri artisti trentini, nella Scuola Reale Elisabettina di Rovereto,
scuola d'indirizzo tecnico e d'arti applicate, unica nel Trentino, che dà ai suoi
diplomati diritto di accedere al Politecnico.
L'Istituto Tecnico ‘Felice e Gregorio
Fontana’, realizzato tra il 1961 e il
1973 a Rovereto, è un edificio che,
con molto rigore, compone in una
pianta ad H superfici architettoniche
nitidamente squadrate, aperte alla
luce in un reticolo continuo e ben
disegnato. Va notata l'interruzione
della testata per un alleggerimento
dinamico con una serie di elementi
verticali e la ordinata e la calibrata
distribuzione di spazi e volumi.
Elemento caratteristico di questo edificio è la trasparenza e la continuità delle
superfici a vista.
Come per il grattacielo progettato a Berlino per il quartiere dell’Hansaviertel,
Baldessari si rivela attento alle ragioni d'uso dell'edificio che progetta e che
determinano, in qualche misura, la fisionomia stessa del corpo architettonico.
14/65
In questo senso l'opera può rapportarsi alle radici della formazione
architettonica di Baldessari professata con rigore e indipendenza fin dalla fine
degli anni Venti in Italia. La scuola è dotata di parcheggi interni fruibili dal
personale scolastico ed agli studenti per quanto riguarda motorini e biciclette,
accessibili dalla rampa da via S. G. Bosco.
La sua posizione centrale la rende ben servita dai mezzi pubblici, sia urbani
che extraurbani, molto utilizzati dagli studenti la cui provenienza è, per buona
parte, da fuori città. Anche la stazione ferroviaria è raggiungibile a piedi in una
decina di minuti.
La superficie in dotazione alla scuola prevede una ampia area verde compresa
tra l'edificio scolastico e l'Università. Sono spazi utilizzati per le attività sportive
nella buona stagione altrimenti sono utilizzati, in parte, come parcheggi.
Circondano la scuola anche delle aiuole piantumate che sono oggetto
attualmente di studio per una loro classificazione botanica e per fornire
indicazioni sulla corretta manutenzione al nuovo custode che ha l'incarico di
provvedere, appunto, alla loro manutenzione ordinaria.
15/65
1.6 Organigramma delle risorse umane
Consiglio dell’Istituzione
Dirigente Scolastico
Andreolli Cristina
Beltrami Mirko
Omezzolli Antonio
Moser Lorenza
Raciti Annamaria
Schiaulini Maurizio
Selvatico Daniela
Togni Giovanni
Tomasoni Elia
Tranquillini Mauro
Andreatta Flavia
Collegio Docenti
Consigli di Classe
Funzionari Amministrativi
Ciech Michele
Leo Manola
Rappresentante
Sicurezza Lavoratori
Ceccato Fiorenzo
Collaboratori del Dirigente
Prezzi Mauro
Ceradini Alessandro
Dosso Maria Teresa
Assistenti di Laboratorio
Azzolini Ilaria
Benoni Stefano
Cappelletti Angelo
Dossi Ornello
Omezzolli Antonio
Potrich Roberto
Toldo Paolo
Zenatti Paolo
Referente del Sistema
di Gestione Ambientale
Delmonego Andrea
Funzioni Strumentali
Coadiutori Amministrativi
Aloi Carmen
Broggi Luciana
Carucci Giuseppina
Collini Gabriella
Crupi Beatrice
Gallina Giovanna
Parisi Roberta
Progetto “Orientamento”
Sguario Silva
Progetto “ESA”
Delmonego Andrea
Dipartimenti
Collaboratori Scolastici
Bais Nicoletta
Beltrami Mirko
Buccio Anna
Folgarait Bruna
Madonna Nicola
Ruele Lamberta
Ruele Rosanna
Steinwandter Marisa
Responsabile del Servizio
Sicurezza e Prevenzione
Marucci Oronzo
Medico competente
Tonello Alberta
Progetto “Scuola-Lavoro”
Gangi Maria Cristina
16/65
Lettere
Raciti Annamaria
Discipline Prof. Commercio
Saiani Ginetta
Matematica
Oriani Manuela
Lingue Straniere
Zaffi Carla
Discipline Prof. Geometri
Vinante Andrea
Scienze Geo. Chim. Fisica
Menegazzi Paolo
Educazione Fisica
Torboli Giorgio
Disc.Giur.Ec. –Filosofia – IRC
Tartaglia Patrizia
Informatica – TIC
Peroni Ivone
1.7 strutture e risorse didattiche, scientifiche e tecniche
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
I laboratori e le risorse per la gestione della rete e per l’assistenza ai
docenti sono dislocati su due piani dell’Istituto, piano interrato e 2° piano.
Tutti i laboratori informatici sono di ultima generazione e usufruiscono di
connessione ad Internet. Possono essere utilizzati da docenti e studenti
per accedere alle risorse della rete. Le esercitazioni degli studenti sono
memorizzate su aree di lavoro distinte e personali. Docenti e studenti
hanno a disposizione un proprio indirizzo di posta elettronica con il quale
comunicare con gli altri utenti della rete.
L’Istituto possiede linee ad altra velocità per la connessione alla rete
Internet in forma protetta da apparati specifici e server di posta
elettronica e web.
L’Istituto risulta oggi dotato di attrezzature didattiche, scientifiche e
tecniche tali da permettere un ordinato e proficuo svolgimento dei
programmi di insegnamento ed il raggiungimento degli obiettivi fissati
dal Progetto di Istituto. In particolare:
n. 5 laboratori di informatica;
n. 1 laboratorio di topografia informatizzato con dotazione di sistema
G.P.S.;
n. 1 laboratorio audiovisivi informatizzato con sistema di elaborazione
grafica quicktime;
n. 1 laboratorio linguistico;
n. 5 aule attrezzate per lo studio delle lingue straniere;
n. 2 lavagne elettroniche multimediali;
n. 2 aule speciali informatizzate dedicate alle attività di educazione
permanente;
n. 1 laboratorio di fisica;
n. 1 laboratorio di scienze/geografia;
n. 1 laboratorio di chimica;
n. 1 biblioteca;
n. 2 palestre coperte;
n. 1 palestra di potenziamento muscolare;
campi sportivi esterni;
Tale dotazione strutturale deriva da una pianificazione improntata ai criteri di:
• a) ricognizione e analisi dei bisogni dei settori di attività
• b) equa distribuzione degli investimenti sulle diverse aree di intervento,
in modo da assicurare
• un equilibrato grado di sviluppo delle strutture dell’Istituto;
• c) qualificazione della spesa pubblica;
• d) ottimizzazione dell’impiego dei fondi.
17/65
1.8 Andamento della popolazione scolastica
Numero di classi degli ultimi tre anni scolastici:
2007/2008: 29 classi al diurno; 8 classi per il serale
2008/2009: 30 classi al diurno; 10 classi per il serale;
2009/2010: 32 classi al diurno; 10 classi per il serale;
2010/2011: 33 classi per il diurno, 10 per il serale
2011/2012: 34 classi per il diurno, 10 per il serale
Studenti
Docenti Non docenti
Totale
Anno
popolazione
scolastico diurno serale totale
2006/07
2007/08
2008/09
2009/10
2010/11
2011/12
476
465
475
507
554
591
65
74
83
104
105
101
541
539
558
611
659
692
87
99
88
96
100
106
25
25
25
25
25
25
scolastica
653
663
671
732
784
823
1.9 Le attività della Scuola
1.9.1 Orario dei servizi scolastici
Il servizio scolastico si svolge secondo l’annuale Calendario Scolastico con
inizio alle ore
07.45 del mattino e termine alle ore 23.30 (chiusura orario lezioni corso
serale).
L’attività scolastica è suddivisa in:
• corsi diurni
con orario 07.45
–
13.10
+
eventuali
rientri
pomeridiani
• corsi serali
con orario 19.00 – 23.30.
L’ingresso degli studenti in aula avviene al primo suono del campanello alle ore
07.45.
Durante la stagione invernale è consentito l’ingresso a partire dalle ore 7.30
con accesso dall’entrata principale sinistra dell’edificio e con l’uso del solo
atrio.
Gli studenti non possono salire ai piani ed entrare nelle aule fino al suono del
primo campanello, quando saranno presenti nelle aule i docenti della 1^ ora.
Gli intervalli dei corsi diurni si effettuano alla fine della terza ora (ore 10.20) e
alla fine della quinta ora (ore 12.15); nel corso serale dopo la 3^ora.
L’utilizzo delle aule normali e speciali, dei laboratori e delle biblioteche, al di
fuori dell’orario di lezione, da parte di alunni e docenti che ne facciano
richiesta, è consentito fino alle ore 17.00, esteso alle ore 18.00 per le sole aule
del piano ingresso.
18/65
1.9.2 Orario degli uffici
Gli uffici di Segreteria garantiscono un orario antimeridiano e pomeridiano di
apertura al pubblico:
• mattino dalle 10.00 alle 12.00
• pomeriggio
dalle 14.30 alle 17.30.
Previo accordo telefonico e per particolari motivate esigenze, gli uffici possono
ricevere anche fuori dalle fasce orarie sopra riportate.
Presso l’ingresso, a mezzo contatto telefonico o attraverso pubblicazione sul
sito Internet dell’Istituto, gli operatori forniscono all’utenza informazioni per la
fruizione dei diversi servizi.
L’ufficio di Presidenza riceve il pubblico secondo un orario di apertura
comunicato con appositi avvisi o su appuntamento telefonico.
1.10 I corsi di studio
1.10.1 I corsi di studio attualmente in vigore
Indirizzo Linguistico Aziendale
II diplomato perito aziendale e corrispondente in lingue estere dispone di una
solida preparazione professionale incentrata sulla padronanza delle lingue
straniere, delle più aggiornate tecniche aziendali, delle metodologie di
informatica gestionale, e dei processi di comunicazione in ambito commerciale.
Il suo impiego ideale è nell'ambito di aziende dinamiche operanti sul mercato
nazionale ed europeo. La formazione del perito aziendale e corrispondente in
lingue estere è completata dall'acquisizione di competenze logiche e da una
adeguata metodologia sperimentale mediante lo studio delle materie dell'area
filosofico-scientifica.
Il corso tecnico per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere è
caratterizzato da una formazione specifica, con stage linguistici e certificazioni
internazionali, finalizzata allo sviluppo di qualificate competenze comunicative
e relazionali richieste dal mondo del lavoro.
Il biennio presenta un'area di equivalenza con discipline comuni a tutti gli
indirizzi (le materie di continuità con la scuola media inferiore) e un'area di
indirizzo. Affinché ogni studente possa scegliere l'indirizzo che più valorizza le
sue attitudini e le sue aspirazioni, dal biennio linguistico aziendale potrà
eventualmente passare ad un triennio di altro indirizzo all'interno dell'istituto.
I possibili sbocchi professionali sono:
• impiego presso enti pubblici e privati, in aziende commerciali ed
industriali; aziende di import-export, turismo, istituti bancari ed
assicurativi, per le ricerche di mercato, studi professionali del commercio,
della finanza e della gestione contabile, anche a carattere internazionale;
• accesso a tutte le facoltà universitarie ed in particolare ai corsi di laurea
ad indirizzo economico, giuridico- aziendale e linguistico;
• corsi post-diploma.
19/65
Indirizzo Programmatori
Il diplomato ragioniere programmatore, accanto ad una cultura storicoletteraria e giuridico-economica, possiede conoscenze dei processi della
gestione aziendale dal punto di vista economico, giuridico, organizzativo,
contabile ed informatico oltre a competenze linguistico-interpretative, anche
specialistiche.
Il ragioniere programmatore ha approfondito le discipline matematiche,
economico-aziendali e informatiche con particolare attenzione alla
programmazione e all'applicazione dei pacchetti gestionali più diffusi nelle
realtà aziendali e della libera professione.
Per meglio rispondere alla continua evoluzione del mondo del lavoro il corso è
stato riorganizzato con un aumento delle ore destinate all'informatica
gestionale e alla programmazione.
Al triennio di indirizzo informatico gestionale si accede sia dal biennio
dell'indirizzo economico giuridico-aziendale che da quello linguistico-aziendale.
I possibili sbocchi professionali sono:
• impiego presso enti pubblici ed privati, negli studi professionali con
funzione di gestione di software di sistema e/o gestione di sistemi
informativi di rete; nelle aziende con centro elaborazione dati, nelle
società di sviluppo e commercio di soluzioni software;
• accesso all'università e in particolare a corsi di laurea ad indirizzo
economico giuridico, matematico e informatico;
• corsi post-diploma.
Indirizzo IGEA
II diplomato ragioniere possiede una solida cultura generale accompagnata
dalle conoscenze dei processi che caratterizzano la gestione aziendale, sotto il
profilo organizzativo, contabile e giuridico. Il ragioniere, inoltre, si occupa della
gestione e del controllo degli elementi contabili e fiscali e degli aspetti legali ed
economici collegati all'esistenza di un'impresa, anche in riferimento ai rapporti
della stessa con l'ambiente in cui opera.
Il corso tecnico per ragionieri è caratterizzato da un curricolo di studio e da
momenti formativi finalizzati alle richieste del mondo del lavoro. Il profilo
professionale punta anche all'aggiornamento dei contenuti, allo sviluppo delle
abilità organizzative, alla pratica del "problem solving" attraverso l'uso
consapevole delle informazioni.
Il biennio presenta un'area di equivalenza con discipline comuni a tutti gli
indirizzi (le materie di continuità con la Scuola Media Inferiore) e un'area di
indirizzo. Affinché ogni studente possa scegliere l'indirizzo che più valorizza le
sue attitudini e le sue aspirazioni, dal biennio IGEA potrà eventualmente
passare ad un triennio di altro indirizzo all'interno dell'istituto.
I possibili sbocchi professionali sono:
• lavoro dipendente nel settore amministrativo o commerciale delle
aziende industriali e nel terziario (banche, distribuzione, revisione
contabile, intermediazione mobiliare, trasporti, marketing, ecc);
• impiego presso enti pubblici e privati;
• lavoro autonomo (titolare d'impresa, consulente del lavoro o finanziario,
servizi contabili e fiscali, agente o rappresentante di commercio);
• studi universitari (in particolare economia e commercio, giurisprudenza,
lingue);
• corsi post-diploma.
20/65
Indirizzo Liceo Economico
Il liceo economico è un nuovo indirizzo di studi che prepara al conseguimento
del diploma di ragioniere e perito commerciale.
Il diplomato del corso sperimentale di liceo economico possiede una solida
cultura generale e padronanza delle materie tecnico-scientifiche, ottime
capacità comunicative e logico-interpretative che gli consentono di operare in
aziende di varia natura nazionali e internazionali. Inoltre gestisce e controlla i
processi aziendali dei quali conosce le principali articolazioni. Le conoscenze
linguistiche, informatiche, del diritto e del marketing completano il profilo di
questo professionista.
Il corso può essere personalizzato: scegliendo due materie dell'area "opzionale"
si può caratterizzare il piano di studi privilegiando l'aspetto umanistico (cultura
e letteratura classica, filosofia, storia dell'arte e terza lingua straniera),
piuttosto che scientifico-matematico (statistica, matematica economica,
informatica per la matematica, informatica, laboratorio di fisica, chimica e
scienze), o giuridico-economico (approfondimenti in economia aziendale,
economia politica e diritto).
Il liceo economico si articola in un biennio in cui si realizza un percorso
formativo di base, seguito da un triennio che introduce le materie di indirizzo. Il
quinto anno rafforza le discipline di indirizzo in funzione del passaggio
all'Università o a corsi IFTS.
I possibili sbocchi professionali sono:
• accesso a tutte le facoltà universitarie e in particolare a corsi di laurea in
economia nelle sue varie articolazioni, scienze politiche, scienze
statistiche, scienze internazionali e diplomatiche, lingue e letteratura
straniere;
• corsi post-diploma;
• libera professione come ragioniere commercialista (previo esame di
abilitazione), consulente del lavoro, perito contabile; esperto nella
determinazione dei costi di produzione; agente assicurativo;
• impiego nel settore terziario (banche, società finanziarie, imprese di
servizi, assicurazioni, pubblicità, consulenza, elaborazione dati, ecc.) e
nelle aziende industriali, commerciali e informatiche (New Economy).
Indirizzo Geometri
Il diplomato geometra possiede una solida cultura generale accompagnata
dalle conoscenze dei processi di progettazione, costruzione, pianificazione e
valutazione tecnica e patrimoniale del tessuto urbano e rurale. Il geometra,
inoltre, conosce ed utilizza le strumentazioni informatiche, elettroniche,
satellitari ed anche manuali impiegate nelle misurazioni e nelle progettazioni
professionali.
Il corso tecnico per geometri è caratterizzato da un curricolo di studio
finalizzato all'approfondimento della normativa in materia di edilizia e
progettazione. Il corso di studi, di cinque anni, cura particolarmente
l'aggiornamento dei contenuti, lo sviluppo delle abilità organizzative e
progettuali, anche in equipe, attraverso l'uso delle diverse conoscenze tecnicopratiche.
Il corso si articola in un biennio, nel quale si segue un percorso formativo di
base, seguito da un triennio nel quale si affrontano le materie più
professionalizzanti (tecnologia delle costruzioni, topografia, estimo...). La
dotazione di attrezzati laboratori informatici permette di svolgere attività
21/65
specifiche e di ricerca anche per le materie curricolari. L'attività didattica è
integrata da sessioni pratiche sul territorio urbano ed extraurbano.
I possibili sbocchi professionali sono:
• lavoro autonomo come progettista, titolare d'impresa, assistenza cantieri
e direzione lavori, esperto di sicurezza, consulente del lavoro o
finanziario, agente o rappresentante di commercio nel settore delle
costruzioni;
• lavoro dipendente negli uffici tecnici, di progettazione, di tutela del
territorio, di ingegneria civile e industriale, di stima e valutazione di
immobili;
• impiego nella pubblica amministrazione;
• studi professionali (in particolare architettura, ingegneria civile,
ingegneria ambientale);
• corsi post-diploma.
Indirizzo Liceo Tecnologico
II liceo tecnologico delle costruzioni è un nuovo indirizzo di studi che rilascia il
diploma di geometra. Lo studente acquisisce una solida cultura generale, sia
umanistica che scientifica, ed una preparazione adeguata alla futura
professione sviluppando spirito critico e abilità tecnico pratiche.
Il diplomato geometra può inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro poiché
sa utilizzare le più moderne strumentazioni oltre a possedere competenze
informatiche e sulle normative collegate all'esercizio della professione.
Il corso può essere personalizzato: lo studente sceglie due materie dell'area
"opzionale" caratterizzando il piano di studi, privilegiando l'aspetto umanistico
(laboratorio di storia e scrittura, ecc.) piuttosto che linguistico (approfondimenti
della lingua straniera, possibilità della seconda lingua straniera, ecc.),
scientifico-matematico (chimica, scienze, matematica, ecc.), tecnico
(architettura, cantieristica, rilievi, ecc. ) o giuridico.
Il Liceo Tecnologico delle Costruzioni si articola in due bienni ed un ultimo anno
di specializzazione: il primo biennio è di base, mentre il secondo introduce
materie più professionalizzanti. Il quinto anno rafforza le discipline di indirizzo
in funzione di un passaggio all'Università ed alla Formazione Tecnica Superiore.
In questo anno possono essere attivate ulteriori discipline facoltative in risposta
alle richieste del mondo del lavoro.
I possibili sbocchi professionali sono:
• accesso a tutte le facoltà universitarie ed in particolare architettura e
ingegneria (ambientale, civile, tecnologici);
• corsi post-diploma (edilizia e tecnologia dei materiali);
• amministrazione e gestione di cantiere edili; studi professionali di
ingegneria e architettura;
• attività professionale previo esame di stato;
• uffici tecnici di enti locali, uffici del Catasto; consulenze tecniche nel
campo assicurativo, edile, notarile e bancario;
• attività commerciali nel settore edile.
22/65
Corsi Serali SIRIO
Il Progetto SIRIO è un corso sperimentale autorizzato dal Ministero della
Pubblica Istruzione e permette il conseguimento del diploma di ragioniere,
perito commerciale e di geometra.
E’ un progetto di scuola serale finalizzato a stimolare la ripresa degli studi e il
recupero di lacune nella formazione, in quanto fondato sulla flessibilità e sulla
possibilità di personalizzare e abbreviare il percorso formativo.
Il suo punto di forza è il sistema di riconoscimento dei crediti formativi: le
competenze acquisite tramite studi precedenti effettuati in istituti statali o
paritari e quelle acquisite tramite esperienze lavorative o studi personali in
linea con l’indirizzo scelto, vengono convertite in crediti formativi.
I crediti ottenuti consentono l’esonero dalla frequenza delle materie per le quali
sono stati riconosciuti. Inoltre (nel caso di bocciatura) i crediti formativi
operano nell’anno di ripetizione per le materie nelle quali si era ottenuta la
sufficienza, consentendo di evitarne la frequenza.
Le finalità del progetto Sirio, nelle diverse scuole, si possono sintetizzare in
quattro punti:
• garantire a tutti il diritto allo studio in qualsiasi momento della propria
vita;
• qualificare giovani e adulti privi di professionalità aggiornata;
• consentire la riconversione professionale di adulti già inseriti in ambito
lavorativo che vogliono riconsiderare o debbano ricostruire la propria
identità professionale;
• valorizzare o potenziare l’esperienza e le competenze degli studenti.
1.10.2 I corsi di studio attualmente nel nuovo ordinamento
Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing
L’indirizzo
Amministrazione,
Finanza
e
Marketing
è
caratterizzato
dall’acquisizione di competenze specifiche nel campo dei macrofenomeni
economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei
sistemi
aziendali
(organizzazione,
pianificazione,
programmazione,
amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti
assicurativo-finanziari e dell’economica sociale.
Integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle
linguistiche e informatiche per operare nel modo più efficace all’interno del
sistema informativo dell’azienda contribuendo così sia all’innovazione sia al
miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa.
I possibili sbocchi professionali sono:
• impiego nelle aziende industriali, commerciali e informatiche;
• impiego nel settore terziario (banche, società finanziarie, assicurazioni,
imprese di servizi, pubblicità, consulenza, elaborazione dati);
• impiego nella Pubblica Amministrazione;
• libera professione come ragioniere commercialista o consulente del
lavoro (previo esame di abilitazione);
• accesso a tutte le facoltà universitarie e in particolare a corsi di laurea in
economia, scienze politiche, scienze statistiche, scienze internazionali e
diplomatiche, giurisprudenza;
• corsi post-diploma e di istruzione tecnica superiore (alta formazione).
23/65
Indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing
Relazioni internazionali per il marketing è connotato da una solida preparazione
professionale incentrata sulla padronanza delle lingue straniere, delle più
aggiornate tecniche aziendali, delle metodologie di informatica gestionale e dei
processi di comunicazione in ambito commerciale.
L’impiego ideale del diplomato in questo indirizzo è nell’ambito di aziende
dinamiche e all’avanguardia operanti sul mercato nazionale ed europeo. La
formazione è completata dall’acquisizione di competenze di astrazione e di
dominio della complessità mediante lo studio delle materie dell’area
matematico – scientifica. L’indirizzo è caratterizzato da una formazione
specifica, con stage linguistici e conseguimento di certificazioni internazionali,
finalizzata allo sviluppo di qualificate competenze comunicative e relazionali
richieste dal mondo del lavoro.
Il diplomato integra le competenze dell’ambito gestionale e della produzione
con quelle linguistiche e informatiche, lavora con competenza ed autonomia
nelle diverse tipologie di impresa, esprime le proprie competenze nella
gestione organizzativa di servizi secondo parametri di efficienza, efficacia e
qualità.
In aggiunta a quelli già riportati per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e
Marketing, i possibili sbocchi professionali sono:
• impiego presso aziende commerciali ed industriali di importexport;
• impiego nel settore turistico e della promozione del territorio;
• impiego negli enti pubblici – settore delle relazioni internazionali;
• impiego in istituti pubblici o privati per le ricerche di mercato e analisi
statistiche;
• impiego nel settore della finanza e gestione contabile a carattere
internazionale;
• accesso alle facoltà universitarie con particolare riferimento ai corsi di
laurea ad indirizzo economico, giuridico, linguistico e scienze;
• internazionali e diplomatiche.
Indirizzo Sistemi Informativi Aziendali
Sistemi Informativi Aziendali, accanto ad una cultura giuridico - economica,
garantisce conoscenze specialistiche dei processi della gestione aziendale sotto
il profilo contabile, organizzativo-logistico ed informatico. Il percorso prevede
infatti l’approfondimento delle discipline matematiche, economico-aziendali,
delle tecniche di programmazione informatica e di applicazione dei pacchetti
gestionali più diffusi nelle realtà aziendali e della libera professione.
Il diplomato è in grado di esprimere le proprie competenze nelle attività di
pianificazione
dei
sistemi
informativi
aziendali,
nell’elaborazione
dell’informazione, nell’analisi e ricerca di soluzioni alle esigenze dell’ambito in
cui opera. Possiede una elevata conoscenza dei pacchetti gestionali e
dell’efficace utilizzo delle basi di dati nonché dell’inglese tecnico specifico di
settore.
In aggiunta a quelli già riportati per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e
Marketing, i possibili sbocchi professionali sono:
• impiego presso aziende, enti pubblici e privati, studi professionali con
funzione di gestione di software di sistema e/o gestione di sistemi
informativi di rete;
• impiego in aziende con centro elaborazione dati;
24/65
•
•
impiego nelle società di sviluppo e commercio di soluzioni software;
accesso alle facoltà universitarie con particolare riferimento ai corsi di
laurea ad indirizzo economico, giuridico, matematico e informatico.
Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio
L’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio è caratterizzato da una solida
cultura generale accompagnata dalle conoscenze dei processi di progettazione,
costruzione, pianificazione e valutazione tecnica e patrimoniale del tessuto
urbano e rurale. Il corso di studi cura particolarmente l’aggiornamento dei
contenuti, lo sviluppo delle abilità organizzative e progettuali, anche in equipe,
attraverso l’uso delle diverse conoscenze tecnico-pratiche. L’uso sistemi di
laboratori informatici attrezzati permette di svolgere attività specifiche e di
ricerca anche per le materie curriculari. L’attività didattica è integrata da
sessioni pratiche sul territorio urbano ed extraurbano.
I possibili sbocchi professionali sono:
• lavoro autonomo come progettista, titolare d’impresa, assistenza cantieri
e direzione lavori, esperto di sicurezza, agente o rappresentante di
commercio nel settore delle costruzioni;
• impiego presso uffici tecnici, di progettazione, di tutela del territorio, di
ingegneria civile e industriale, si stima e valutazione degli immobili;
• impiego nella Pubblica Amministrazione;
• accesso alle facoltà universitarie con particolare riferimento ai corsi di
laurea in architettura, ingegneria civile, ingegneria ambientale;
• corsi post-diploma e di istruzione tecnica superiore (alta formazione).
25/65
2 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
Gli aspetti ambientali diretti sono quelli associati alle attività della scuola
sui quali quest’ultima ha un controllo di gestione diretto.
2.1 Emissioni in atmosfera
Il sistema di teleriscaldamento
Le emissioni in atmosfera derivanti dalla funzionalità dell'Istituto scolastico
risultano essere di impatto diretto quasi nullo perchè la fonte principale
dovuta al riscaldamento dell'edificio è delegata al sistema di
teleriscaldamento gestito dalla società “Dolomiti Energia” su delega della
Provincia.
Tale rete, costruita fra gli anni 1999-2001, si avvale di una rete di tubature
di circa 25 km che trasportano acqua calda (90 ° - 120 °C) dalla centrale di
cogenerazione posta nella zona industriale di Lizzana, a sud di Rovereto,
servendo 152 fabbricati residenziali e industriali, pubblici e privati,
equivalenti a quasi 5.700 appartamenti medi (dati ufficiali dal sito di
Dolomiti Energia).
La cogenerazione è una tecnologia che consente di unire la produzione di
energia elettrica con quella del calore, recuperando la componente
energetica a bassa temperatura scartata nel processo di produzione
elettrica. Il processo principale che consente la produzione simultanea di
energia elettrica e calore avviene all'interno di una turbina a gas, dove
parte dell'energia prodotta dalla combustione è trasformata in energia
meccanica e quindi, attraverso l'alternatore, in energia elettrica. I gas
espulsi dalla turbina, a circa 500 °C, vengono convogliati dentro la caldaia a
recupero dove cedono l'energia termica residua con la produzione di vapore
per usi industriali ed acqua calda per la rete di teleriscaldamento. Altre tre
caldaie alimentate a gas hanno il compito di produrre calore in occasione di
disservizio della caldaia di recupero dell'impianto di cogenerazione o in caso
di maggior richiesta dell'utenza complessiva. Più recentemente la rete è
stata collegata ad altre due caldaie termiche di “emergenza e di punta” e
ad un altro piccolo impianto di cogenerazione situato in “Area Tecnofin”.
L'acqua calda viene trasportata alle utenze dove, tramite scambiatori a
piastra ad alta efficienza, cede una parte di calore all'acqua utilizzata per il
riscaldamento dell'edificio. Il calore prelevato dal fluido termovettore viene
regolato da una apposita valvola e viene contabilizzato per la fatturazione
dei costi.
L'impianto di riscaldamento distribuisce l'acqua calda ai termosifoni disposti
in tutti gli ambienti della scuola. L'impianto è suddiviso in comparti che
alimentano indipendentemente L'ala est dell'istituto, l'ala ovest, le palestre
ed il piano degli uffici. La regolazione della apertura della valvola di prelievo
del calore a livello dello scambiatore principale e la distribuzione nei vari
comparti è gestito dalla società SIRAM cui la scuola ha affidato la gestione
calore e la manutenzione tecnica dell'impianto e a cui vengono comunicate
di volta in volta le necessità di riscaldamento in funzione delle attività
26/65
programmate a scuola nelle diverse fasce temporali della giornata.
Il punto debole del sistema di riscaldamento della scuola è rappresentata dalla
difficoltà di climatizzare separatamente i diversi ambienti quali aule, uffici,
segreterie, spazi comuni, collocati a piani diversi e su esposizione diverse,
situazioni che comportano temperature medie interne ai vari locali
significativamente differenti. Questo comporta un livello di benessere non
sempre adeguato che induce ad adottare comportamenti non in linea con
l'obiettivo del risparmio energetico quali l'apertura delle finestre nelle aule
troppo calde, l'accensione di stufette nei locali troppo freddi.
Tutto questo è stato monitorato attraverso una campagna di misurazioni ad
opera degli studenti referenti ambientali che hanno segnato le temperature
delle aule, durante il periodo delle lezioni, compiendo tre rilevamenti (ore 8;
10,30; 12,15); i dati sono poi stati rielaborati in tabelle di sintesi di seguito
evidenziate.
2.2 Rifiuti
Il nostro Istituto effettua la raccolta differenziata in modo organizzato e
continuativo.
Lo smaltimento di quanto raccolto è garantito dal contratto stipulato con
diverse Aziende per il relativo trattamento di legge ( contratto con la ditta
Tecnobrill
stipulato
in
data
11/1272009,
prot.
3433
D/3)
Infatti il contratto con la società che provvede alla pulizia dello stabile (vedi
punto 3.2.4 ) prevede in modo chiaro ed esaustivo che i rifiuti raccolti in
maniera differenziata debbano essere raccolti e raggruppati per tipologia e
smaltiti negli appositi contenitori, posti o all’interno del recinto scolastico o
all’esterno, presso apposite campane di raccolta blu per il vetro e le lattine , su
una via adiacente l’Istituto.
Il contratto prevede che il personale dell’azienda vincitrice dell’appalto di
pulizia è responsabile in proprio per la collocazione dei rifiuti negli appositi
raccoglitori sia interni che esterni alla Scuola.
La raccolta differenziata risulta così organizzata:
Ogni aula ha due contenitori, uno per la carta e l’altro per il residuo secco
In ogni piano sono stati posizionati nei punti ritenuti strategici ulteriori
raccoglitori di carta e di residuo secco
27/65
accanto ad ogni fotocopiatrice esistono raccoglitori per la carta adeguati per
capienza
Accanto ad ogni distributore di bevande e cibo esistono più raccoglitori per
la raccolta differenziata di residuo secco, organico, vetro e lattine
Avviene anche la raccolta differenziata dei toner e delle cartucce esaurite
delle stampanti. Questi materiali vengono raccolti in appositi contenitori di
cartone e affidati alla ditta specializzata di Isera per il loro smaltimento e/o
riciclaggio.
nell'atrio della scuola è posizionato un raccoglitore per le pile e batterie
esaurite che vengono regolarmente raccolte dalla stessa ditta specializzata
nel trattamento di rifiuti speciali.
Il bar e l’alloggio del custode provvedono in proprio alla raccolta
differenziata dei propri rifiuti e al loro smaltimento.
la Scuola ha aderito al sistema SISTRI (Registrazione SISTRI n°
iscrizione TN 159175 del 22/04/2010) del Ministero dell’Ambiente
con la registrazione per via informatica dei rifiuti speciali e la loro
movimentazione.
28/65
In tabella vengono riportati i quantitativi annuali di rifiuti speciali prodotti
dall’Istituto:
Sol. acq. di
lavaggio
Tubi al
del lab.
neon (Kg) ed elettronici
chimico
(Kg)
(mc)
App. elettrici
ANNO
2008
2009
2010
2011
Toner
(Kg)
0
3
4
5
2
2
8
Mat. da
imballaggio
misto e vario
(Kg)
37,6
2
16
8
93
Fanghi delle
fosse
settiche (Kg)
Sostanz
e
chimich
e
laborato
rio
(Kg)
Residui
pul.
stradale
(mc)
8.000
2,00
0,00
4
4140
0
4030
Particolare interesse riveste lo smaltimento dei liquidi di lavaggio del
laboratorio:tali liquidi vengono prelevati da un pozzetto dedicato agli
scarichi del laboratorio dalla ditta specializzata Monopoli Snc di Isera. Tale
Azienda si occupa della raccolta, dell’analisi e dello smaltimento dei liquidi
in questione.
Il materiale prelevato risulta all’analisi chimica privo di qualsiasi
elemento che non sia entro i limiti di legge.
Altro problema è quello relativo al consumo di toner da parte di stampanti e
fotocopiatrici: Questi residui costituiscono una fonte di inquinamento
importante, che nel nostro Istituto è stato risolto affidando la loro raccolta
alla ditta Monopoli Snc di Isera, che provvede alla raccolta e allo
smaltimento degli stessi: allo stato attuale non è risultato conveniente né
efficace la ricarica degli stessi toner e il loro riutilizza per motivi di costi e
qualità.
Il trend del consumo dei toner risulta in modesta crescita (circa + 3% annuo)
2.2.1 Produzione della carta e relativo smaltimento
La scuola, in quanto ente a indirizzo didattico e formativo, utilizza quantità
elevata di carta. Da cinque anni a questa parte sono stati attivati percorsi
virtuosi volti a ridurne il consumo ed a promuovere la differenziazione della
stessa in quanto rifiuto. Per questo ogni aula è dotata di contenitore apposito
che troviamo anche nei corridoi e negli uffici e nelle segreterie.
Per quanto riguarda il consumo consapevole, da quest'anno scolastico sono
29/65
state predisposte schede di monitoraggio dei consumi in uscita di risme di carta
nell'ufficio fotocopie e dal magazzino dei materiali scolastici incaricando, il
personale deputato alla distribuzione, a segnare i prelievi indicandone anche la
destinazione. Questo dovrebbe consentire di monitorare meglio i consumi per i
vari utilizzi quali quelli destinati alle segreterie per le comunicazioni, l'aula
docenti per l'attività didattica, i laboratori fotocopie ed ai laboratori tecnici.
Si sono recuperati i dati di acquisto annuo medio di risme di carta pari a 900
risme formato A4+ 50 formato A3. Considerando un peso medio di ogni risma
pari a 2600 gr., risulta un consumo medio annuo di 2470 kg/annui pari a
2,47 tonnellate.
A questi si aggiungono 400 risme di fogli protocollo, 600 cartelline e 45 scatole
di buste per un peso complessivo calcolato in 130 kg/annui.
L'iniziativa attivata del “Quotidiano in classe “, che prevede di fornire cinque
quotidiani a tiratura locale e dieci a tiratura nazionale per ogni classe
dell’Istituto, più altri 50 quotidiani nazionali in tutto. Prevede una produzione di
rifiuto di 20 kg/giorno per complessivi cento giorni all'anno pari a un totale
annuo di 2000 kg.
A questi si aggiunge la produzione media giornaliera ai piani di 0,5 kg al piano
terra + 0,25 kg agli altri piani pari a un totale 0.75 kg /giorno per 240 giorni di
presenza degli studenti a scuola si ottiene un produzione annua di 180 kg.
A questi dati si aggiungono quelli relativi alle informazioni raccolte dal
personale delle pulizie che indica, le quantità di carta raccolta, in:
n° 1 bidone ufficio fotocopie/settimana: 15 kg/ settimana per 44 settimane =
660 kg
n° 1 bidone segreteria: 5 kg/settimana per 44 settimane= 220 kg
n° 1 bidone laboratori informatica: 5 kg/settimana per 44 settimane= 220 kg
Totale carta raccolta: 1100 kg= 1,1 ton.
Totale produzione annua di rifiuto cartaceo :
2470+130+2000+180+1100= 5880 kg pari a 5,88 tonnellate.
Tipo di carta
Risme formato A4
Risme formato A3
Risme protocollo
Cartelline
Scatole buste
Giornali
Carta di scarto ai
piani
Carta raccolta di
scarto
Produzione
giornaliera
(kg/giorno)
Peso medio (kg)
10,3
2,600
0,54
0,124
20
0,47
Quantità
annua
900
50
400
600
45
425
Totale (kg/annui)
2470
130
2000
0,75
180
4,6
1100
Totale
30/65
5880
Il tutto viene conferito nei cinque bidoni esterni da 360 litri che vengono svuotati tre volte
alla settimana dal Servizio smaltimento rifiuti.
Il consumo pro-capite è dato dal consumo totale di carta (5880 kg/annui) diviso il numero
della popolazione scolastica a.s. 2010/11:
5880 kg / 784 persone= 7,5 kg/anno/persona pari a 1440 (1525) fogli A4 pro capite
:
1440 fogli pro-capite
= 7,5 kg/annui pro-capite
784 utenti
totale: 1.130.500 fogli A4
Se dividiamo i 5880 Kg di carta per il peso di una risma di carta di fogli A4 (2,6 Kg),
abbiamo n° 2261 risme consumate. Contenendo ciascuna 500 fogli vengono consumati
un totale di 1.130.500 fogli A4. Se costruiamo un sentiero posizionandoli uno dopo l'altro
arriviamo a coprire una distanza pari a 226,1 Km, distanza che ci permetterebbe di
arrivare, seguendo un sentiero lungo il percorso autostradale, sino a Milano ogni anno!
31/65
Tutti questi fogli potrebbero anche ricoprire una superficie pari a 4,7 ettari, circa 10
campi da calcio dello stadio Giuseppe Meazza di San Siro.
E quanti alberi servono per produrre i 5880 kg di carta consumata ogni anno nella
scuola?
Per produrre 1 kg di carta occorrono 0,7 kg di cellulosa.
Per produrre 1 kg di cellulosa occorrono 0,0036 metri cubi di legname
Quindi 5880 kg x 0,7= 4116 kg di cellulosa x 0,0036 = 15 mc di legname pari a 15 piante
adulte che coprono 500 mq di foresta
E quanta energia serve per produrre 5880 kg di carta consumata ogni anno nella
nostra scuola?
per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 45.600 kwh di energia elettrica: per
produrre una tonnellata di carta riciclata bastano invece 27.000 kwh di energia elettrica
32/65
E quanta acqua serve per produrre 5880 kg di carta consumata ogni anno nella
nostra scuola?
per produrre carta vergine occorrono 235.000 litri d'acqua per produrre carta riciclata
bastano invece 10.800 litri d'acqua.
2.2.2 Rifiuti provenienti dalla gestione del bar
Lo smaltimento viene effettuato direttamente dai gestori (valori espressi a
settimana):
30 kg carta per contenitori pizzette
10 kg di lattine e vetro
2 kg di plastica
5 kg di caffè usato (rifiuto umido)
2.2.3 Rifiuti provenienti dalla gestione del verde
Dalla attività di sfalcio e pulizia periodici delle aiuole si è calcolata una
produzione media di circa 5 carriole al mese pari a un metro cubo/mese di
materiale verde. Questo materiale, stoccato all'aperto in cumulo, viene poi
raccolto e allontanato, con cadenza mensile, dal camion dei rifiuti organici
fornito dal Servizio pubblico, insieme a tutto il residuo derivante, a
primavera, dalle potature.
2.3 Uso e contaminazione del suolo
Per la gestione delle aree verdi non vengono utilizzati concimi e prodotti per
il diserbo. Lo sfalcio viene effettuato direttamente dal custode della scuola
utilizzando il tagliaerba in dotazione che viene riempito di combustibile al
momento dell'utilizzo e stivato sotto uno spazio coperto e aperto verso
l'esterno.
2.4 Impianti tecnologici e uso delle risorse naturali, materie prime
ed
energia
2.4.1 Consumo di acqua, impianto idrico, rete fognaria e impianto
antincendio
Dalle letture effettuate del contatore dell'acqua non emerge un consumo
estivo maggiore rispetto agli altri periodi dell'anno. Si può ritenere che il
maggior consumo di acqua per l'innaffiatura del giardino venga compensata
da un minor uso di acqua per gli usi sanitari nel periodo estivo. Pertanto
considerando il consumo annuo di 4419 m 3 nell'anno 2010, possiamo
stimare un consumo per l'anno scolastico 2009/10 ( 300 giorni di presenza
33/65
costante del personale scolastico) di 3.630 m 3 pari a circa 12 m3 di acqua al
giorno corrispondenti a 12.000 litri.
Considerando che di questi 12 m3, 10 m3 siano utilizzati dallo sciacquone del
WC ( scarichiamo circa 10 litri di acqua ogni scarico di vaschetta dello
sciacquone ) quindi 10 m3 di acqua corrispondono a circa 10.000/10 = 1000
scarichi, poco più di uno scarico a persona al giorno.
Acqua m3
Pop.
scolastica
Consumo pro
capite
mc/anno
Consumo di
acqua
procapite in
20062007
20072008
20082009
20092010
5521
3312
3778
4419
653
663
671
732
8.45
5.00
5.6
6.03
28
16
18
20 (20)
20102011
Rilevazione
in corso
784
litri/giorno/perso
na
Riempendo bottiglie da 1,5 litri cadauna e impilandole
una sull'altra otterremmo una colonna d'acqua alta 2.800
metri tanto quanto il Campanil basso del Gruppo di
Brenta in Trentino!
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
2006-2007
2007-2008
2008-2009
2009-2010
34/65
2.4.2 Consumo di Energia Elettrica e impianto elettrico
Il consumo di energia elettrica nell'ultimo anno scolastico (2009-2010) è
stato di 234.000 kWh.
Consideriamo che il consumo medio di una famiglia di 4 persone si aggira
sui 2.400 kWh annui pari a 320 kwh a persona. Se questo consumo viene
rapportato ad una famiglia di quattro persone otteniamo 1280 kwh annui
che corrispondono a circa metà del consumo medio di una famiglia trentina
che si attesta sui 2400 kwh annui.
20062007
20072008
20082009
20092010
20102011
EE kWh
222986
240351
255312
234082
Rilevazi
one in
corso
Pop scolastica
Media consumo
annuo pro
capite
653
663
671
732
784
341,5
362,5
380,5
319,8
(701)
300000
250000
200000
150000
100000
50000
0
2006-2007
2007-2008
2008-2009
2009-2010
2.4.3 Consumi elettrici del Bar
Il bar è dotato dei seguenti apparecchi elettrici, il cui consumo energetico è
significativo:
3 forni da 2,76 KW, 1 lavastoviglie da 1KW, 1 macchina da caffè da 3 KW, 2
freezer.
Dei tre forni ne vengono utilizzati con regolarità 2 per la cottura di pizzette e
brioche per 1 ora ciascuno. La macchina per il caffè resta in funzione
durante tutto l’orario di apertura del bar ma assorbe realmente energia ad
intervalli intermittenti; consideriamo un funzionamento a pieno carico per 3
ore. Analogo discorso per la lavastoviglie che possiamo considerare in
funzione per 1 ora nella giornata.
I due freezer sono in funzione per tutto l’anno per la conservazione dei
prodotti prelavorati e possiamo stimare un consumo di 400 KWh ciascuno,
su base annua.
35/65
Possiamo pertanto stimare un consumo giornaliero di :
2,76 KW*2*1h + 3KW*3h + 1KW*1h ≈ 15 KWh
In un anno scolastico (210 giorni considerando qualche giornata di apertura
in occasione di scrutini) stimiamo un consumo di 15 KWh * 210 = 3150
KWh. A questi vanno aggiunti circa 800 KWh dei due freezer.
In totale il consumo elettrico del bar viene stimato in circa 4000
Kwh.
2.4.3 Teleriscaldamento e impianto di termoregolazione
Durante l'inverno 2009-2010
l'istituto ha consumato circa
956.410 kWh. Dividendo il
totale dei kwh consumati per i
9382
m2
di
superficie
convenzionale della scuola
otteniamo
102 kWh/m2.
Osservando
il
diagramma
adottato per la definizione dei
parametri “casaclima” si nota
che l'edificio si colloca nella
fascia
“standard
case
esistenti” fascia E, in accordo
con l'epoca (1970) in cui
venne
costruito
l'istituto,
quando
non
si
prestava
particolare attenzione all'isolamento termico e acustico degli edifici.
20062007
kwh
Pop
scolastica
Media
consumo
annuo
(kwh) pro
capite
20072008
20082009
20092010
20102011
738810
89486
0
892470
956410
Rilevazione
in corso
653
663
671
732
784
1131
1350
1330
Riscaldamento (diurno+notturno)
36/65
1306
(3945)
?
2.4.4 Consumo di gas GPL
Il consumo di gas dei laboratori è del tutto marginale. I dati fanno
essenzialmente riferimento all'uso domestico del custode. Il consumo
nell'ultimo anno scolastico è stato di 168 m 3. Considerando che una
bombola di gas da cucina da 15 kg produce circa 8 m 3 di gas a pressione
atmosferica (densità del GPL 1,9 kg/m3). Il consumo di gas annuale
corrisponde circa a 168 m3/8 m3 = 21 bombole all'anno, poco meno di 2
bombole al mese.
GPL m3
Pop
scolastica
Media
consumo
annuo pro
capite
20062007
194
20072008
167
20082009
178
20092010
131
20102011
168
653
663
671
732
784
0,30
0,25
0,27
0,18
0,21
2.5 I laboratori
La scuola dispone di laboratori specializzati per le varie discipline, dotati di
attrezzature moderne e funzionali.
Tutti i computer utilizzati nell'Istituto usufruiscono di connessione ad internet
e possono essere utilizzati da alunni e docenti per accedere alle risorse della
rete. I file prodotti sono memorizzati su aree di lavoro distinte e riservate, in
modo che da ogni computer della rete si possa accedere alla propria area di
lavoro, aumentando così la flessibilità della gestione. Inoltre docenti e alunni
possono usufruire di un proprio indirizzo di posta elettronica con il quale
comunicare con altri utenti della rete. I laboratori e le risorse per la gestione
della rete e per l'assistenza ai docenti sono dislocate su più piani.
I laboratori sono elencati di seguito.
•
•
•
•
•
•
•
•
laboratorio
laboratorio
laboratorio
laboratorio
laboratorio
laboratorio
laboratorio
laboratorio
di informatica;
di topografia;
di fisica;
di chimica;
di scienze naturali;
audiovisivi;
di lingue;
per corsi FSE.
A seconda dei corsi e delle lezioni i laboratori hanno attrezzature
diversificate.
Laboratorio di Informatica 1 (Biennio Geometri)
Le dotazioni comprendono:
37/65
•
•
•
•
15 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software CAD;
1 plotter in formato A0 a colori;
1 stampante laser formato A4;
1 stampante a colori a getto di inchiostro in formato A3.
Laboratorio di Informatica 2 (Triennio Geometri)
Le dotazioni comprendono:
• 20 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software per geometri
(topografia, tecnologia, costruzioni);
• 1 plotter in formato A0 a colori;
• 1 stampante laser formato A4;
• 1 scanner in formato A3.
Laboratorio di Informatica 3 (ICT)
Le dotazioni comprendono:
• 28 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software di office
automation;
• 1 stampante laser formato A4;
• 1 stampante a colori a getto di inchiostro formato A4;
• 1 scanner in formato A3
Laboratorio di Informatica 3 (Programmatori)
Le dotazioni comprendono:
• 20 postazioni di lavoro specifiche per
programmazione;
• 1 stampante laser formato A4;
l'uso
di
software
di
Laboratorio di Informatica 4 (Aziendale)
Le dotazioni comprendono:
• 20 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software aziendale;
• 1 stampante laser formato A4;
Laboratorio di Informatica 5 (Corsi FSE)
Le dotazioni comprendono:
• 10 postazioni di lavoro specifiche per l'uso di software aziendale;
• 1 stampante laser A4;
• 1 stampante a colori a getto di inchiostro in formato A4.
Laboratorio di chimica, fisica e scienze naturali
La scuola possiede tre distinti laboratori per svolgere le attività laboratoristiche
relative alle tre discipline citate, poste al primo, secondo e terzo piano
dell’edificio, ala Sud a fronte dello stesso, posizionati l’uno sull’altro.
Accedono ai laboratori diverse classi: allo stato attuale sono coinvolte una
ventina di classi Non esiste allo stato attuale un calendario fisso di presenze;
l’accesso è stabilito di volta in volta da ciascun insegnante e in funzione della
propria programmazione didattica.
La maggior parte delle attività, specie quelle connesse alle esperienze di fisica
38/65
e scienze naturali, non hanno alcun impatto ambientale poiché non generano
rifiuti né emissioni di sostanze nell’atmosfera.
L’unico laboratorio che ha un’attività in grado di incidere sulla qualità
ambientale è quello di chimica. I comparti ambientali su cui le attività di
laboratorio potrebbero incidere causando alterazioni ambientali sono: aria,
acqua, rifiuti e sostanze pericolose, secondo le modalità della tabella seguente:
ATTIVITA’
COMPARTO
ASPETTO
AMBIENTALE
IMPATTO
AMBIENTALE
TIPO
IMPATTO
Aria
Emissione da
armadi di
sicurezza
Incremento
delle
concentrazi
oni di
inquinanti
atmosferici
Incremento
delle
concentrazi
oni di
inquinanti
atmosferici
Inquinamento
delle falde
acquifere e
tossicità
ambientale
Aumento della
quantità di
rifiuti
pericolosi e
non
Inquinamento
del suolo,
emissioni
dannose per la
salute
D
gestione dei
laboratori
Fumi da
incendio di
sostanze
chimiche
Acqua
Rifiuti
Sostanze
pericolose
Acqua di
scarico dai
lavandini del
laboratorio di
chimica
Produzione di
rifiuti dalle
attività di
esercitazione
Sversamento di
sostanze
chimiche
pericolose
D
D
D
D
Il comparto aria viene attualmente gestito in questo modo: tutte le
esperienze,
che
possono
generare
l’emissione
di
sostanze
volatili
nell’atmosfera vengono svolte di regola
sotto cappa. Il laboratorio di chimica è
dotato di una cappa aspirante che immette
i propri scarichi in una canna fumaria a
tetto.
39/65
I reagenti che possono emettere sostanze volatili pericolose sono conservati
in due appositi armadi di sicurezza, conformi alle norme CEI EN 61010-1,
suddivisi in acidi e basi.
Tali armadi sono dotati di un sistema di aspirazione dei gas e dei vapori
prodotti dai reagenti stoccati, che vengono aspirati, filtrati attraverso un
filtro a carboni attivi ed espulsi mediante un sistema di tubi, che attraverso
due feritoie nella finestra provvedono ad espellere il tutto nell’ambiente
esterno.
Il comparto acqua è salvaguardato dal fatto che tutti i lavandini del
laboratorio di chimica sono collegati ad un pozzo di raccolta in cemento
armato che viene regolarmente svuotato da una ditta specializzata nel
trattamento di rifiuti
speciali. Tale azienda
provvede allo
svuotamento del pozzo
con cadenza triennale,
data la modestissima
quantità di liquidi
trattati nelle
esperienze.
40/65
Campioni dei liquidi asportati vengono analizzati dalla stessa ditta di
raccolta e gli esiti di tali esami vengono immediatamente certificati alla
scuola. Dagli esami finora effettuati risulta che la presenza di sostanze
tossiche o dannose per l’ambiente sono sotto i valori minimi di tolleranza di
Legge e non costituirebbero alcun pericolo per le persone o cose.
Il comparto gestione rifiuti di laboratorio, oltre alla normale
separazione dei componenti classici (vetro, plastica, carta e organico) per i
rifiuti pericolosi, quali ad esempio reagenti scaduti o non più utilizzati,
contenitori vuoti con tracce di reagente, etc… si avvale sempre dell’azienda
che cura il trattamento dei rifiuti speciali.
Per il comparto sostanze pericolose il laboratorio del nostro Istituto si è
dotato di un apposito armadio per la conservazione di reagenti infiammabili,
opportunamente etichettato
Esiste un preciso piano di intervento in caso di incendio, che prevede
responsabilità e modalità operative in caso di incidente, così come previsto
nel documento di Gestione della Sicurezza. Il laboratorio è dotato di estintori
regolarmente verificati e certificati.
E’ stato inoltre redatto un regolamento disciplinare per il comportamento
degli alunni che effettuano test di laboratorio e per diminuire il rischio di
incidenti durante l’esecuzione delle esperienze pratiche. Le stesse vengono
condotte, seppure nel rispetto di una programmazione didattica esaustiva,
scegliendo quelle attività che riducano al minimo l’uso di sostanze nocive
per l’uomo e l’ambiente.
41/65
2.6 Attività che provocano rumore, vibrazioni, odori, impatto visivo
e altro
Non si evidenziano fonti di rumore, di vibrazioni, di odori molesti specifiche.
Emerge invece un problema di acustica interna alle aule grave e
permanente, che viene rilevata quotidianamente nel corso dell'attività
didattica in tutte le aule, di scarsissimo isolamento acustico tra le pareti che
dividono le aule stesse e che determina molto spesso di essere disturbati
dalle attività svolte nelle aule adiacenti. Il problema nasce da un passaggio,
non isolato adeguatamente, che si è creato nel passato, quando sono stati
sostituiti gli infissi, tra la parete divisoria delle aule e le finestre. Nel corso
del 2007, si è proceduto, in modo sperimentale attraverso un lavoro di
gruppo con gli studenti del corso di sostenibilità, a collocare un isolante a
base di polistirolo verificando che, nonostante la semplicità dell'intervento,
la situazione migliorava. Questo ha motivato di effettuare un intervento più
strutturato di monitoraggio acustico da parte dello studio di tecnica acustica
Sp Consulting di Trento che ha evidenziato tempi di riverbero superiori alla
normativa per ambienti scolastici ed ha studiato e realizzato un intervento di
isolamento acustico in un aula modello piuttosto interessante che ha
ottenuto un buon livello di abbattimento del rumore (vedi relazione acustica
– allegato n°1).
Misurazioni con generatore di
suoni, fonometro e revolver
42/65
Posizionamento di
cilindri in fibra di
poliestere colore bianco
diam. 80 cm. con spessore
di 10 cm
Intensità della voce in decibel
Bassa 54 dB
Normale 60 dB
Sostenuta 66 dB
Forte 72 dB
Urlata 78 dB
Rilevata una media di decibel, sul parlato, di 68 dB prima dell'intervento, sceso a 62 dB dopo
l'intervento sperimentale di isolamento acustico.
43/65
2.7 Effetti sulla biodiversità
Con la classe terza ALT si sta rilevando le superficie a verde della scuola con
la descrizione botanica delle specie presenti e, grazie al supporto del Museo
Civico di Rovereto, del grado di biodiversità che quest'area può garantire
all'interno del contesto urbano di Rovereto.
(vedi allegato n°2)
2.7.1 Calcolo delle compensazioni sulla produzione di Co2 prodotta
dai consumi di scuola in un anno.(Dati: WWF 2009)
Nell’anno scolastico 2009-2010 sono stati consumati 234.082 kwh di corrente
elettrica. Questo ha comportato una emissione nell'atmosfera di 140.449, 20
kg di CO2. (1Kg di CO2 =1.67 kwh)
Per assorbire tutta questa anidride carbonica prodotta è necessaria l'attività
fotosintetica di 269.662,40 mq di foresta ( 1 kg di CO2 = 1.92 mq di foresta
adulta), che rapportati alla popolazione scolastica della scuola per l'a.s. 201011 di 732 individui individua in 368mq la superficie di compensazione di
foresta pro capite per il solo consumo di energia elettrica.
Per fare un esempio, per compensare l'energia prodotta per la luce dell'aula
lasciata accesa nel corso dell'intervallo (quindici muniti) si rilasciano
nell'atmosfera 0,675 kg di CO2 compensati da 1,3 mq di foresta. Un'aula
tipo, infatti, ha 8 plafoniere con due tubi al neon da 36W. In totale fanno 576W
all'ora che riferiti ai quindici minuti dell'intervallo corrispondono a 144 Watt
pari a 0,144 kwh per produrre i quali si immettono 0,086 kg di CO2 che
saranno assorbiti da 0,16 mq di foresta
Nei laboratori, invece, sono stati consumati 131mc di gas, che rilascia 5,57kg
di CO2 nell'atmosfera; per compensare sono necessari 427mq di foresta, cioè
0,64mq a testa.
44/65
Il consumo di acqua, misurato in 4419 mc per l'a.s. 2010/11 comporta una
emissione di 2050 kg di CO2 che per essere compensati richiedono 3895 mq di
foresta, circa 5mq a testa.
Per compensare il riscaldamento (956.410 kwh) si producono 572.700 kg di
CO2 assorbiti da 1.099.585 mq di foresta pari a 1502 mq pro capite.
In totale per compensare le immissioni di CO2 causate dai
consumi del nostro istituto sarebbero necessari 1875 mq di
foresta per ogni componente della popolazione scolastica
pari ad una foresta di 1.472.070 mq corrispondenti a 147
ettari per compensare i consumi di scuola!
Se poi decidiamo di andare in gita scolastica, la nostra responsabilità
relativa all'impatto nella produzione di CO2 dovuta alla scelta dei trasporti
cambia notevolmente:
Mezzo di
trasporto
Fattore di
CO2
Produzione
conversione prodotta per
in kwh
a km
km percorso
per km
percorso
(kg)
percorso
Superficie
Impronta
Valore in
di foresta ecologica in
euro
necessaria
mq di
(0,25
per la
terreno
euro /kwh) compensazi produttivo
per km
one degli
per km
percorso
impatti
percorso
(mq)
pullman
0,05
0,05 kg
0,08
0,02
0,07 mq
0,14 mq
treno
0,03
0,03 kg
0,05
0,13
0,05 mq
0,01 mq
aereo
0,25
0,25 kg
0,41
0,1
0,37 mq
0,72 mq
auto
0,4
0,4 kg
0,67
0,17
0,06 mq
1,14 mq
Fonte WWF
45/65
2.8 Decisioni amministrative e di programmazione.
Fino a quando sarà operativo il Liceo Tecnologico, sarà possibile far
frequentare, agli studenti del terzo e quarto anno che le sceglieranno, le
materie opzionali di cantieristica e quella di pratiche di sostenibilità
ambientale. “Cantieristica” prevede di trattare, nella programmazione,
l'edilizia ecocompatibile e fornire cenni sulla bioarchitettura mentre
“Pratiche di sostenibilità ambientale” fornisce agli studenti conoscenze sulle
principali problematiche ambientali e sulle strategie da adottare, a livello
individuale, di gruppo o di collettività, per il contenimento degli impatti e per
promuovere uno stile di vita più sobrio.
Da quattro anni a questa parte, inoltre, il collegio docenti ha deciso di
nominare la figura strumentale sulla sostenibilità ambientale tra le figure
che caratterizzano il percorso formativo dell'Istituto. Questo è un prezioso
segnale che testimonia una certa attenzione del personale scolastico verso
la promozione di iniziative che hanno l'obiettivo di migliorare la qualità
ambientale interna della scuola e uno stile di vita individuale e collettivo
attento al risparmio energetico, alla corretta differenziazione dei rifiuti, al
contenimento delle emissioni dannose per l'ambiente. Questo ha permesso
di creare una rete interna di docenti, studenti, e personale non docente che
agisce in tal senso come viene più approfonditamente descritto di seguito.
3. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
Gli aspetti ambientali indiretti sono quelli che possono derivare
dall’interazione dell’organizzazione con terzi che possono essere influenzati,
in misura ragionevole, dall’organizzazione che avvia un processo di
registrazione EMAS. Gli aspetti ambientali indiretti riguardano gli elementi
inclusi nel seguente elenco:
3.1 Aspetti legati alle attività della scuola
3.1.1 Formazione ambientale degli alunni
Un aspetto ambientale molto importante per un istituto scolastico è quello
relativo alla formazione ambientale degli alunni, quello che si dovrebbe
valutare è il livello di sensibilità ambientale o il grado di conoscenza dei
processi di causa ed effetto relativi alle attività umane che provocano
impatti ambientali su scala locale ed anche su scala globale.
In questo ambito rientrano tutte le attività svolte per l’elaborazione e la
successiva attuazione del POF, dalle azioni finalizzate all’orientamento
formativo ed informativo, alla partecipazione a progetti di carattere
ambientale, all’identificazione di mete educative a carattere ambientale,
alla comunicazione ambientale.
Dal canto loro gli studenti, come soggetti interessati, possono mostrare
interesse alle tematiche ambientali, proporre nuove idee, farsi coinvolgere
nei progetti cui la scuola aderisce.
46/65
PERCORSI DI SOSTENIBILITA’ ALL’ITCG FONTANA DI ROVERETO
COME, DOVE ,QUANDO, QUANTO, PERCHE’, PERCHI’
PROMUOVERE SOSTENIBILITA’ NELLA SCUOLA
“L’ecologia deve diventare una necessita interiore.
Farla diventare un istinto: questo il compito della scuola e dei genitori. Solo
così i nostri ragazzi (…) godranno di un ambiente adatto a scongiurare
malattie e morte ai loro stessi figli.”
Giovanni Bollea
➔ Le buone intenzioni e la scelta della semente da utilizzare, del campo
da coltivare, delle risorse da trovare
Quando tre anni or sono nacque l’occasione di progettare un percorso
sulla sostenibilità ambientale nel nostro Istituto ITCG F.lli Fontana di
Rovereto, mi preoccupai di individuare quali fossero le iniziative più valide
da proporre alla utenza scolastica, attento a non cadere nella banalità e
nella inutilità delle proposte che affrontassero il tema per argomenti
troppo specializzati, distanti dalle pratiche di vita quotidiana e quindi dal
possibile interessamento e coinvolgimento degli studenti, dei colleghi e del
personale di scuola.
Spesso abitudine, assuefazione e non conoscenza di alternative
sono causa di adeguamento a situazione ed ambienti che si ritengono
essere garanzia di benessere ma che in realtà sono causa di disagi e
malesseri anche profondi. Pensai di individuare, quindi, le situazioni di
disagio ambientale presenti nella scuola, evidenti od occulte, e di
procedere con monitoraggi che consentissero di studiare, poi, possibili
soluzioni per eliminarle o, al meglio, mitigarle.
Come suggerito dal Convegno Mondiale sulla Educazione
Ambientale tenutosi a Torino nell’ottobre 2005, posi particolare
attenzione nel puntare al coinvolgimento emotivo sia in coloro che
collaborano al progetto che in coloro che si voleva fossero i destinatari delle
iniziative in modo da promuovere nella scuola non solo una ecologia
dell’ambiente ma soprattutto una ecologia della mente.
Nella elaborazione del Progetto, inoltre, pensai ad un percorso didattico
e formativo che non fosse fine a se stesso ma che rappresentasse un utile
riferimento per collegamenti e approfondimenti curricolari nelle diverse
discipline insegnate, sia nel biennio che nel triennio; una piccola miniera di
unità didattiche da cui attingere per sviluppare parti di programma,
organizzare gruppi di lavoro, offrire riferimenti per contatti con enti pubblici
e privati e con professionalità vicine alla formazione del geometra, del
ragioniere, del dirigente di comunità e, non ultimo, offrire alcune occasioni
di approccio allo studio motivato, creativo, organizzato ed autonomo da
parte degli studenti
Si sono così attivati e si stanno attivando contatti con altre scuole e
Istituzioni formative che portano avanti analoghi percorsi di sostenibilità,
per creare utili sinergie e scambi di esperienze;
si sta anche portando
47/65
avanti una collaborazione internazionale con un centro di educazione
ambientale equadoregno per un progetto sulla biodiversità.
Allo stato attuale del Progetto ci si è resi conto di non aver, di fatto,
concluso l’esperienza ma anzi di aver aperto e moltiplicato la potenziali
occasioni di approfondimento didattico e formativo.
In particolare ci si è posti l’obiettivo, piuttosto ambizioso, di individuare
spazi dove sia possibile e abbia senso dare spazio e voce al concetto di
sostenibilità in senso ampio (sostenibilità dell’essere) all’interno della
programmazione ordinaria delle diverse discipline dei vari indirizzi di studio
della nostra scuola.
L’auspicio è che questo lavoro possa essere un utile riferimento
metodologico e di stimolo per altre esperienze,in questa o in altre scuole,
finalizzate al miglioramento della qualità globale della vita per ciascuno di
noi e per una formazione olistica dell’individuo sia in qualità di studente, di
docente o non docente che in qualità di cittadino del mondo.
➔ Dalle buone intenzioni alle buone pratiche
“Scegliamo di seguire le buone pratiche;
l’abitudine ce le renderà gradevoli”
Pitagora
Cosa abbiamo fatto sino ad oggi?
Abbiamo curato tre filoni , interconnessi tra loro, che per praticità di
esposizione vengono rappresentati così:
•
•
•
Informazione alla comunità scolastica ed alle famiglie
Organizzazione di iniziative concrete sulle pratiche di sostenibilità
ambientale
Formazione per docenti
Informazione alla comunità scolastica ed alle famiglie
1. si è predisposta e tenuta aggiornata una bacheca
informativa nell’atrio della scuola, accessibile a tutta l’utenza
scolastica, per informare su iniziative tematiche ( convegni,
appuntamenti, mostre, concorsi) e per ricevere eventuali
osservazioni o comunicazioni dall’utenza scolastica.
2. si è predisposto un raccoglitore in aula docenti che
raccoglie comunicazioni, avvisi e materiale promozionale
tematico ed sulle iniziative di solidarietà locale ed
internazionale
48/65
3. si è fatta, settimanalmente, una cernita di materiale
informativo tematicoo, duplicando quello interessante e
inserendolo in bacheca o nell’albo docenti ( (partecipazione alla
giornata sulla biodiversità, convegni su tematiche
ambientali (articoli su problematiche ambientali, convegni sulla
bioedilizia,
concorsi, iniziative di solidarietà ecc)
4. Si sono elaborate comunicazioni per docenti,
personale non docente, famiglie sulle attività promosse
nella scuola (risparmio energetico, differenziazione rifiuti,
iniziativa di solidarietà con Equador, ecc) ed elaborato un
questionario per il coinvolgimento delle rispettive componenti
5. Si sono scritti articoli tematici per il giornalino
della scuola su fatti ed e eventi che riguardano la
scuola o il territorio
Organizzazione di iniziative concrete sulle pratiche di sostenibilità
ambientale
1. Sono stati nominati i Referenti ambientali di classe,
studenti scelti dai compagni in occasione della prima
assemblea di classe, che hanno il compito di adottare
alcune buone pratiche nella classe
(spegnimento luci, differenziazione rifiuti, arieggiamento
d’aula) secondo un decalogo che viene loro consegnato
ad inizio anno. Partecipano a incontri di aggiornamento
in corso d’anno e trasferiscono alla classe i contenuti
degli incontri. Vengono monitorate le loro azioni e,
raggiunto un certo punteggio, possono beneficiare del
credito scolastico e partecipare alla gita premio di fine
anno scolastico.
2. E’ stato effettuato un monitoraggio attraverso
termometri delle temperature evidenziando le aule dove
le temperature non si mantenevano all’interno
dell’intervallo ottimale compreso tra 19 e 22 gradi,
suggerendo soluzioni per risolvere il problema che
determinava disagio e apertura delle finestre con
dispersione energetica.
49/65
3. Si è concretizzato, a distanza di due anni dall’inizio dei
primi contatti, l’intervento di insonorizzazione di un’aula
modello con risultati positivi acusticamente ed
esteticamente rilevanti. (vedi allegato con foto)
4. Sono state organizzate diverse iniziative in
collaborazione con l’Agenzia per l’Ambiente quali mostre
( “Una finestra sul clima” (marzo 2008), “ Sui rifiuti”
(ottobre 2008), “La certificazione ambientale” (maggio
2009) laboratori e convegni tematici e collaborazioni con
diversi Enti ( Comune di Rovereto, Università di Trento)
sugli obiettivi di Agenda 21.
Abbiamo inoltre aderito alle giornate sul risparmio
energetico (2007, 2008, 2009) promosse dalla
trasmissione radiofonica Caterpillar di RAI 2 con diverse
iniziative.
5. Abbiamo promosso la campagna “Una mela al
giorno toglie il/la ……….di torno” in collaborazione
con la SAV di Rovereto che ci fornisce le mele da
coltivazione biologica. Le mele vengono messe a
disposizione per tutti all’intervallo, con offerta libera che
consente di monitorare la “Sonestibilità ambientale” e
nel contempo di realizzare un monitoraggio informale sul
disagio della comunità di scuola attraverso la semplice
compilazione di un foglietto all’atto del consumo della
mela.
6. Abbiamo proseguito con l’iniziativa di gemellaggio con
un Progetto sulla biodiversità che prevede la
salvaguardia di foresta tropicale in
Equador organizzando un mercatino per la vendita di
oggetti di artigianato, ottenuti dalle popolazioni locali,
lavorando una noce (Tagua) raccolta da una palma che
cresce nella Foresta Otonga. Nell’ottobre 2006 si era
organizzata una conferenza col Prof. Giovanni Onore,
entomologo e missionario laico, referente del progetto in
Equador.
Quest’anno, con i mercatini, sono stati raccolti 150
euro, spediti in Equador alla Fondazione Otonga
Si è inoltre organizzata la giornata sui diritti umani (10
dicembre 2007, 2008, 2009).
7. E’ stata organizzata la “Giornata sull’Ambiente”
(16 maggio 2009) che ha visto la realizzare il mercatino
del riuso, interna alla scuola, attraverso le bancarelle
tematiche, il concorso
“ parole e musiche per
l’Ambiente” rivolto a coloro, singoli o in band, che
intendono creare e proporre un pezzo musicale o un
testo sul tema ambientale; un laboratorio sui “Giochi di
una volta”; uno sulle danze popolari; uno sull’utilizzo di
un kit didattico con pannello solare ed uno su piccoli
50/65
esperimenti con l’energie alternative; proiezioni di video
su tematiche ambientali (vedi relazione sulla giornata
ambientale. Gradita la visita dell’Assessore Provinciale
all’Ambiente Alberto Pacher.
“Chi ha fatto del proprio meglio nel poco tempo che ha avuto a disposizione,
è come se avesse vissuto per sempre”
Kibibi
➔ Ricadute sulla popolazione scolastica
Sino ad oggi le iniziative realizzate hanno avuto ricadute dirette sulla
popolazione scolastica dell’Istituto in particolare per quanto riguarda la
Giornata ambientale di scuola che ha concluso il percorso di sostenibilità
ambientale promosso quest’anno scolastico. Dal questionario sottoposto ai
Docenti, nel corso dell’ultimo collegio dei docenti del 31 maggio 2010, sono
emerse le seguenti valutazioni, distinte come valutazioni sulla condivisione
dei percorsi proposti e valutazioni sulla diretta partecipazione dei docenti;
hanno risposto 42 docenti su 75 presenti pari al 56 %.
Si riporta la media dei risultati delle risposte fornite:
QUESTIONARIO DOCENTI
Gentile collega, per poter avere un grado di valutazione sul percorso ESA
proposto quest’anno, ti chiedo cortesemente di esprimere una personale
grado di valutazione (minimo 1 - massimo 5) sulle attività ESA svolte
quest’anno scolastico, valutazione distinta in un primo punteggio che
esprima la tua condivisione alla iniziativa ed un secondo punteggio che
esprima il grado di partecipazione attiva che hai potuto o voluto dare alla
iniziativa stessa.
Il questionario può essere consegnato in forma anonima oppure non
anonima segnalando il proprio nome qui di seguito:
Attività svolte
Valutazione complessiva sul percorso ESA svolto
valutazioni specifiche:
iniziativa degli studenti referenti ESA
iniziativa dei docenti referenti ESA
iniziativa
sulla
distribuzione
delle
mele
all’intervallo
51/65
Punteggio
(da 1 a 5
punti)
sulla
condivisio
ne alle
iniziative
3,76
Punteggio
(da 1 a 5
punti) sulla
partecipazion
e attiva alle
iniziative
3,42
3,28
4,82
1,66
1,73
2,41
1,97
partecipazione alla Fiera “Fa la cosa Giusta” di
Trento
partecipazione a concorsi tematici (Premio
Ambiente, Fondazione Fontana, Agenzia per
l’energia, ecc. )
Iniziativa di insonorizzazione acustica di un’aula
modello
iniziativa sul concorso di scuola “parole, musica e
immagini per l’ambiente”
iniziativa sulla giornata ambientale
percorso sulla certificazione EMAS di scuola
media valutazioni specifiche
2,97
0,92
3,92
1,26
3,52
1,33
3,00
3,85
2,11
3,43/5
1,23
1,88
1,45
1,55/5
Dalla elaborazione dei dati emerge una buona condivisione, da parte dei
docenti, sulle attività proposte ( 3,42/5 pari a 6,86/10) e decisamente più
scarsa la valutazione sulla partecipazione diretta ( 3,1/10), risultato che
evidenzia l’effettivo problema della partecipazione; le risposte sono state
anche integrate da alcune osservazioni:
Commenti dei docenti
1. Considerando i tuoi progetti, non ho potuto parteciparvi perché occupata in
altra scuola
2, L'uso della carta riciclata per copie e fotocopie ?
3. Rimangono spesso luci accese nelle aule, specialmente durante i laboratori
e la ricreazione
4. E' il caso di nominare per la commissione anche qualche rappresentante dei
genitori ?
5. Forse si può incentivare la partecipazione alle attività finali
➔ Coinvolgimento degli studenti
Gli studenti coinvolti in modo diretto sono coloro che sono stati
nominati Referenti ambientali di classe e quelli che hanno scelto di
frequentare la materia opzionale “ Pratiche di sostenibilità ambientale”del
corso di Liceo Tecnologico delle Costruzioni, i quali, lavorando per gruppi,
seguono le varie iniziative in prima persona. Gli altri studenti ricevono il
messaggio di sostenibilità attraverso il coinvolgimento indiretto. Tutti, ormai,
riconoscono il ruolo del Referente ambientale, partecipano alle assemblee
tematiche sull’ambiente organizzate in corso d’anno, vengono sollecitati a
rispettare la raccolta differenziata di scuola, parteciperanno alla giornata
sull’ambiente, ecc.
➔ Coinvolgimento dei Docenti
Come per gli studenti , anche i Docenti vengono coinvolti con modalità più o
meno partecipative.
La forma diretta di partecipazione prevede la nomina, nel corso del primo
consiglio di classe, del Docente Referente ambientale di classe che ha
il compito di sostenere l’azione dello studente ESA nel trasferire
le
informazioni che riceve durante incontri trimestrali con il coordinatore del
52/65
Progetto.
Il Gruppo operativo di Docenti ESA (formato da minimo cinque docenti)
ha lo scopo, invece, di dare supporto organizzativo e di idee alle varie
iniziative sulla sostenibilità che si intendono promuovere in corso d’anno
Il tempo impegnato dai docenti viene riconosciuto attraverso il recupero
orario o con modalità individuate nel Collegio dei Docenti deputato)
Tutti gli altri Docenti vengono coinvolti in modo indiretto partecipando o
meno alle varie attività proposte in particolare al percorso di formazione per
i docenti
➔ Percorso di formazione dei docenti
Gli incontri a tema con finalità formativa hanno avuto e avranno la seguente
scansione:
Marzo 2007: prima sessione formativa su: “Esperienze a confronto tra
scuole promotrici di progetti per una didattica della sostenibilità
ambientale”
Collaborazioni: Enti promotori di progetti per la sostenibilità (scuole
secondarie, associazioni o
Enti di formazione, Università di Trento, Agenzia Provinciale per
l’Ambiente), ANAB
(Associazione per l’architettura bio-ecologica)
Aprile 2008: seconda sessione formativa su: “Il percorso formativo per il
diploma di geometra/ragioniere/dirigente di comunità quale
professionista attento alla sostenibilità ambientale”
Collaborazioni: Collegio geometri, Ordine architetti, Ingegneri, Agronomi e
Forestali, Ragionieri, ANAB (Associazione per l’architettura bio-ecologica),
UNI Tn Facolta di Ingegneria, Liberi professionisti ed Referenti della
Formazione permanente.
Aprile 2010: Terza sessione formativa su: “Pratiche di sostenibilità
ambientale applicate nella didattica di scuola: dal locale al globale,
dal materiale allo spirituale, dal dovere al piacere”
Collaborazioni: scuole che promuovono pratiche di sostenibilità
ambientale
➔ Coinvolgimento del Personale non docente: viene coinvolto per gli
aspetti organizzativi (attività di segreteria) e gestionali della scuola curando
lo spegnimento delle luci, l’utilizzo di carta riciclata, lo smaltimento corretto
dei rifiuti (in particolare toner, cartucce, ecc) e in prospettiva nell’utilizzo di
materiali ecologici per le pulizie attraverso la somministrazione di un
decalogo specifico.
➔ Coinvolgimento delle famiglie: vengono informate periodicamente su
53/65
alcune iniziative in atto ( organizzazione del mercatino di solidarietà con
Equador, iniziativa sulla Giornata del Risparmio energetico, Giornata
Ambientale ecc). Si auspica che dai Rappresentanti dei genitori arrivino
proposte di collaborazione. Ricordo che i genitori sono stati i grandi assenti
alla iniziativa della giornata ambientale (vedi relazione sulla giornata
ambientale allegata).
- Punto di merito di particolare rilevanza del percorso ESA intrapreso in
questi anni è stata l’assegnazione di un contributo per ottenere la
consulenza per intraprendere un percorso di certificazione ambientale
EMAS di valenza Europea. La Certificazione consentirà di porre l’ITCG
Fontana di Rovereto tra le poche scuole, a livello provinciale e nazionale,
che hanno intrapreso percorsi sulla sostenibilità ambientale virtuosi
riconosciuti che avranno il merito di diffondere maggiore consapevolezza
ambientale nella utenza
e nel personale scolastico ed aprire,
prevedibilmente, canali privilegiati per ottenere finanziamenti per
l’adeguamento della struttura alle nuove esigenze di qualità ambientale
(vedi relazione su EMAS).
Sarà, inoltre, quanto mai opportuno mettere la scuola in stretta
collaborazione con la nuova realtà che si è costituita a Rovereto,
presso Tecnofin, della Green Building Council in modo da
individuare percorsi formativi adeguati a formare professionalità
aggiornate ai nuovi indirizzi della edilizia ecocompatibile e del
risparmio energetico.
Conclusioni
L’obiettivo di diffondere maggiore “consapevolezza ambientale” nella
comunità del Fontana si sta gradualmente raggiungendo. Ci sono segnali
positivi sul piano della consapevolezza teorica, un po’ meno sulle
applicazioni pratiche che richiedono tempi più lunghi sia per gli aspetti
organizzativi che dell’effettiva modifica dei comportamenti individuali e
collettivi .
E’ bene non scordare, nell’entusiasmo delle azioni, che siamo pur sempre
una scuola, non una associazione, un ente locale, una agenzia per
l’occupazione e quindi nostro compito principale non è “risolvere i problemi
ambientali del mondo” ma quello di formare, in particolare studentesse e
studenti , attenti e sensibili verso un concetto di qualità delle vita che trovi,
nel rispetto dell’ambiente, una condizione imprescindibile per promuovere
azioni pratiche e concrete di attenzione al territorio ed ai rapporti tra le
persone, vicini e lontani che essi siano da noi.
“E’ davvero una questione di felicità: nessun cambiamento fatto per il senso
del dovere o per salvarsi l’anima può resistere nel tempo e può contagiare
veramente gli altri. Succede solo se ci piace quello che stiamo
sperimentando, se scopriamo qualcosa di nuovo che, chiusi dentro il vecchio
comportamento, nemmeno immaginavamo.”
Sara Ongaro
3.1.2 Rapporti con le Amministrazioni locali
54/65
L’Istituto ha rapporti con organismi politici, amministrativi, forze sociali,
istituzioni scolastiche ed accademiche in risposta ai bisogni specifici del
Territorio e ad eventuali richieste di finanziamenti per progetti speciali o
iniziative culturali di grande respiro.
Gli strumenti di collegamento con i soggetti esterni alla scuola sono:
convenzioni, reti di scuole, partnerariati nazionali ed internazionali,
protocolli d'intesa, patrocini, contratti. Le relazioni si tengono con Enti
promotori di iniziative culturali, ma vengono favorite anche iniziative di
volontariato ed impegno in attività sociali, religiose, laiche e di politica
scolastica.
Accordi di programma, protocolli, convenzioni, collaborazioni della scuola con Enti e/o
Associazioni ed altre scuole e agenzie formative del territorio:
• Protocollo di Intesa con il Comune di Rovereto;
• Accordo di rete tra scuole di Rovereto per l’integrazione degli alunni stranieri;
• Accordo di rete tra scuole di Rovereto per l’orientamento scolastico;
• Accordo di collaborazione con il Centro di Ecologia Alpina;
• Protocollo di Intesa con l’Istituto Universitario per Interpreti e Traduttori (I.S.I.T.) di Trento;
• Convenzione con il Centro Professionale “G. Veronesi” di Rovereto;
• Ordine dei Commercialisti di Trento;
• FORM.AT – Associazione Industriali;
• C.O.G.E.S. Consult di Trento;
• Simmetrie
• l’Istituto Geografico Militare di Firenze
• Ufficio Catasto
• Museo Civico di Rovereto
• Museo Tridentino di Scienze Naturali
• Museo della Guerra
55/65
3.2 Aspetti legati ai servizi esterni
3.2.1 Trasporti
Non si riscontrano particolari problemi relativi all'afflusso/deflusso delle
automobili del personale docente e non docente e dei motorini degli
studenti al primo mattino ed a fine mattinata.
L'unico problema evidenziato è quello relativo alla uscita delle auto dalla
rampa posteriore alla scuola pericolosa sopratutto per i pedoni che
transitano sul marciapiede.
3.2.2 Ristorazione
vedi pag. 33 e 35
3.2.3 Raccolta rifiuti
vedi pag. 27
3.2.4 Pulizie dei locali scolastici
Si riporta qui di seguito il Capitolato d’appalto per l’affidamento del
servizio di Pulizia e Igiene Ambientale dell’Istituto:
ALLEGATO “A”
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO PER L'AFFIDAMENTO DEL
SERVIZIO DI PULIZIA E IGIENE AMBIENTALE DI EDIFICI O LORO
PORZIONI ADIBITI A SEDI DI ISTITUTI SCOLASTICI
ART. 1
Il presente appalto ha la durata dal 01 settembre 2011 al 31 agosto 2012, senza necessità di
disdetta alla scadenza.
Il servizio di pulizia oggetto del presente appalto riguarda i seguenti immobili:
Istituto tecnico commerciale e per geometri “F. e G. Fontana” - Via del Teatro, 4 38068 Rovereto.
 superficie PULIZIE ORDINARIE mq. 9.382;
 superficie VETRATA AGGIUNTIVA con prestazioni di cui al seguente art. 4 punto [3]
lett. c) e punto [4] lett. f), mq. 1.823.
Il servizio è da effettuarsi 6 volte alla settimana durante il periodo di svolgimento
delle lezioni (rimane escluso il periodo estivo di sospensione delle lezioni), la cui durata per
l’a.s.
2011 – 2012 è stata determinata con Deliberazione della Giunta Provinciale di Trento n. 346
del
25.02.2011 (206 giorni di scuola), salvi gli eventuali adattamenti apportati dalla singola
istituzione scolastica.
Il servizio di pulizia ordinaria è da effettuarsi anche dopo l’ultimo giorno di lezione, durante
lo
svolgimento degli esami di stato, su una superficie di 1.030 mq. (ingressi, Presidenza,
uffici,
pertinenti bagni e corridoi, sala insegnanti, locali limitrofi) per un periodo di quattro settimane
lavorative.
56/65
Durante le vacanze scolastiche natalizie e pasquali o per altra interruzione delle lezioni
comunque denominata, il servizio di pulizia ordinaria dovrà essere sospeso; in detti periodi
dovranno essere effettuate le pulizie di cui all’art. 4 punto 3 e dovrà inoltre essere garantito
il
servizio di pulizia dei locali adibiti a uffici, presidenza e loro pertinenze (bagni, corridoi
e
ingressi) qualora queste siano superfici per le quali sia previsto un servizio di pulizia
giornaliero
(anche nel caso si tratti delle uniche superfici appaltate); inoltre il giorno feriale antecedente la
ripresa delle lezioni, al termine delle vacanze natalizie e pasquali o degli eventuali periodi di
sospensione sopraccitati, dovrà essere effettuata una pulizia di ripristino delle superfici
soggette
all'appalto, la quale si intende ricompresa nel corrispettivo dell'appalto.
Il monte ore destinato al servizio di pulizia ordinaria giornaliera è fissato
inderogabilmente in n. 6.112 ore annue (corrispondenti a 29 ore giornaliere x 206 giorni
di
scuola + 138 ore complessive per prestazioni riguardanti gli uffici e le pertinenze
durante le
vacanze scolastiche e le quattro settimane di svolgimento degli esami di stato).
L’impresa
aggiudicataria dovrà altresì garantire l’effettuazione del monte ore annuo dichiarato
nell’offerta tecnica presentata in sede di gara.
2
ART. 2
Il servizio di pulizia, di cui al presente appalto, si riferisce a tutti i locali, servizi, scale, accessi,
infissi e relative cornici, davanzali, poggioli, e qualsiasi altra pertinenza degli edifici o loro
porzioni
in cui hanno sede gli Istituti Scolastici, nonché ai relativi arredi ed attrezzature.
Il servizio di pulizia deve essere effettuato esclusivamente con l'uso di prodotti detergenti e di
trattamento rispondenti alle normative vigenti in Italia (biodegradabilità - dosaggi - avvertenze
di
pericolosità).
Il servizio di pulizia comprende prestazioni giornaliere (sei giorni alla settimana, con
esclusione
delle sole domeniche e delle festività), e prestazioni periodiche, come specificato nei
successivi
artt. 3 e 4.
ART. 3
LE PRESTAZIONI GIORNALIERE, PREVEDONO:
[1] pulitura dei pavimenti nel seguente modo:
a) aspirazione con attrezzatura specifica dei pavimenti in moquette e/o degli eventuali
tappeti, usando le necessarie precauzioni;
b) scopatura ad umido di tutti i tipi di pavimento, da effettuare anche con garze a perdere
imbevute di apposito detergente, ivi comprese le superfici sottostanti alle cassettiere
mobili, ai carrelli, ai banchi, alle cattedre o ad altri arredi di facile rimozione;
c) lavaggio con apposito detergente degli ascensori, delle scale e dei relativi corrimano;
d) lavaggio, disinfezione e deodorazione con idonea soluzione dei servizi igienico - sanitari,
ivi compresa la pulizia degli specchi e dei rubinetti;
[2] pulizia ad umido degli arredi, attrezzature (lampade da tavolo, computers, calcolatrici,
ecc..),
delle scrivanie, loro accessori (cassettiere, allunghi, tavoli dattilo ecc.), dei piani di servizio e
davanzali interni;
[3] pulizia ad umido delle cattedre, sia in laminato plastico che in legno, loro accessori
(cassettiere, étagère, tavoli dattilo ecc.), dei banchi scolastici, sedie, banchi di laboratorio e
delle lavagne;
57/65
[4] svuotamento dei cestini e sostituzione, ove necessario, del sacco a perdere ed eventuale
lavaggio dei cestini stessi; pulizia e lavaggio dei posacenere e asporto ai pertinenti centri di
raccolta in appositi sacchi del materiale di risulta (vedi art. 11);
[5] le pareti e i soffitti dovranno essere tenuti puliti da polvere e ragnatele;
[6] pulizia palestre: da effettuarsi giornalmente esclusivamente con l'impiego di macchine
lavasciuga - pavimenti e detersivi specifici per ogni tipo di pavimento;
[7] caditoie e griglie degli scarichi pluviali di poggioli, terrazze, cortili e garage eventualmente
in
appalto, dovranno essere tenute pulite da detriti, fogliame o quant'altro possa arrecare
ostruzioni o intasamenti;
[8] i davanzali esterni ed i poggioli dovranno essere mantenuti puliti anche dall'eventuale
guano
dei piccioni.
3
ART. 4
LE PRESTAZIONI PERIODICHE PREVEDONO:
[1] Frequenze settimanali:
a) lavaggio a fondo, tassativamente nell’ultimo giorno lavorativo della settimana di tutti i tipi
di pavimento, ad esclusione di quelli in moquette, utilizzando appositi detersivi per ogni
tipo di superficie;
b) lavaggio e disinfezione accurata dei corrimano, delle maniglie, delle pareti interne degli
ascensori;
c) lavaggio a fondo con asportazione di eventuali scritte, disegni o adesivi, anche se in
rilievo, degli arredi di cui al precedente art. 3 punto 3);
d) lavaggio e disinfezione mediante l’impiego di prodotti di provata efficacia battericida e
sanitizzante delle piastrelle di rivestimento dei servizi igienici;
[2] Frequenze mensili:
a) pulizia delle terrazze e poggioli, escluso lo sgombero neve;
b) pulizia delle superfici radianti (termosifoni, condizionatori, ecc.);
c) aspirazione con attrezzatura specifica dei divani, poltrone, poltroncine, porte a vetro e
sportelli;
d) sanificazione delle apparecchiature informatiche e telefoniche rispettando le modalità
previste nell’art. 5 del presente capitolato.
[3] Periodi delle vacanze Natalizie e Pasquali:
a) pulizia con apposito detergente della parte esterna di armadi ed interpareti;
b) pulizia dei corpi illuminanti;
c) pulizia con apposito detergente di tutte le superfici vetrate interne ed esterne, relativi
infissi e veneziane ove esistenti; eventuali pulizie di vetrate esterne non accessibili
dall'interno dovranno essere effettuate con l'uso di attrezzature idonee ad assicurare
l'esecuzione accurata del servizio nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in materia di
sicurezza, di salvaguardia dei lavoratori addetti, evitando qualsiasi danno o pregiudizio
all'integrità degli immobili oggetto del servizio. E' fatto espresso divieto di operare sulle
aiuole o zone verdi.
d) lavaggio radicale mediante l'uso di macchinari ed appositi detersivi, e successiva stesura
di numero due mani di cera protettiva antisdrucciolo, dei pavimenti in p.v.c., gomma,
linoleum e legno;
[4] Entro l'inizio delle lezioni dell'anno scolastico:
a) lavaggio radicale dei pavimenti freddi mediante l'uso di monospazzola o analoga
attrezzatura;
b) deceratura radicale mediante l'uso di macchinari ed appositi prodotti e successiva stesura
di numero tre mani di cera protettiva antisdrucciolo, dei pavimenti in p.v.c., gomma,
4
linoleum e legno. In presenza di particolari situazioni o di pavimenti galleggianti, tale
operazione dovrà essere effettuata con procedimento a secco utilizzando apposita
attrezzatura;
58/65
c) lavaggio con sistema ad estrazione di liquidi, o con altro efficace sistema equivalente, dei
pavimenti in moquette;
d) lavaggio e riposizionamento delle tende, non del tipo frangisole;
e) lavaggio delle tapparelle limitatamente al lato interno;
f) prestazioni di cui al precedente punto [3] lettere a), b) e c) del presente articolo.
[5] Frequenza annuale:
pulizia e sanificazione di n. 9 climatizzatori (presenti negli uffici e nell’aula server).
ART. 5
Le apparecchiature elettroniche, telefoniche, meccaniche ed informatiche (p.c., terminali,
stampanti, calcolatrici, fotocopiatrici, apparecchiature grafiche, ecc.) devono essere sanificate
con prodotti idonei.
In particolare si dovrà procedere all’aspirazione ad aria compressa della polvere dalla tastiera,
dal mouse e dal tappetino in modo da eliminare la sporcizia nelle zone più difficili da
raggiungere,
avendo cura di non danneggiare le macchine.
Tali apparecchiature dovranno essere pulite con panno antistatico e sanificate con prodotti
non contenenti né solventi, né alcool, onde evitare il danneggiamento del video dello schermo
di
protezione (in quest’ultimo caso la pulizia dovrà essere effettuata su ambedue i lati della
carrozzeria).
I prodotti usati dovranno avere caratteristiche disinfettanti (registrati dal Ministero della Sanità)
al fine di ridurre nel tempo la carica batterica e non dovranno lasciare schiuma né componenti
tossiche a qualsiasi temperatura.
ART. 6
Tutti i servizi dovranno essere igienizzati batteriostaticamente con ausilio di apparecchio
automatico negli impianti presenti (WC, orinatoi, turche, ecc.), in prestito d’uso, atto ad
assolvere
alla funzione batteriostatica per il controllo dei germi ed alla funzione detergente (pulizia
all’interno del water, orinatoi, ecc.) da installare allo scarico al fine di porre l’apparecchio
stesso in
diretta relazione di funzionamento con la richiesta di cacciata idrica manuale o automatica.
L’apparecchio stesso non dovrà essere alimentato da energia elettrica di qualsiasi natura (di
rete
e/o a batterie). Dovrà inoltre erogare un dosaggio costante e misurato di prodotto disinfettante
che abbia un ampio spettro d’azione contro enterobatteri e funghi. Il prodotto usato dovrà
avere
caratteristiche di bassa tossicità e buona biodegradabilità onde non alterare l’equilibrio delle
fosse di raccolta (Legge n. 319/76 delle acque reflue).
L’immissione di tali prodotti sarà curata da personale specializzato nel settore.
5
ART. 7
E’ fatto obbligo alla ditta aggiudicataria installare, entro il termine massimo di 30 giorni dalla
data di inizio dell’appalto, senza oneri aggiuntivi per il committente, idonei sistemi di
controllo
del personale addetto alle pulizie. In alternativa è possibile avvalersi del sistema utilizzato
dall’Istituto scolastico per la rilevazione presenze del proprio personale.
L'Impresa dovrà inoltrare all’Istituto scolastico, mensilmente, il totale delle ore
effettivamente prestate, allegando gli elaborati forniti dai sistemi di controllo ivi
installati.
L’impresa appaltatrice, entro 4 settimane dall'assunzione del servizio di pulizia, dovrà
trasmettere all'Istituto Scolastico il calendario annuale degli interventi di pulizia di cui all'art. 4,
fatta eccezione delle prestazioni già determinate nello stesso.
ART. 8
Le elencazioni di cui ai precedenti articoli 3, 4, 5 e 6 non hanno carattere esaustivo e non
59/65
esimono l'Impresa dagli ulteriori adempimenti necessari all'esecuzione di tutte le operazioni
atte a
soddisfare in ogni modo eventuali esigenze peculiari di igiene e sanificazione delle unità da
pulire
connesse alla loro specifica destinazione, assicurando la buona conservazione e l'estetica
delle
medesime e di quanto in esse contenuto.
ART. 9
Le prestazioni giornaliere, nonché le periodiche con frequenza settimanale e mensile, di
norma, dovranno essere iniziate non prima delle ore 17.00.
La pulizia giornaliera della palestra, con le modalità indicate al punto 6) del precedente art. 3
(tre), dovrà essere eseguita dal lunedì al sabato anche dopo le ore 22.00 (ventidue), qualora
la
palestra venisse utilizzata ai sensi dell’art. 108 della Legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5.
Unicamente per il servizio di pulizia protratto ai sensi della sopraccitata Legge, la Ditta è
autorizzata a derogare da quanto previsto dal successivo art. 15 (quindici) del presente
Capitolato, senza alcun onere aggiuntivo per l'Ente appaltante.
ART. 10
La pulizia dei locali adibiti a sede del centralino telefonico deve essere eseguita con la
massima cura e con tutte le precauzioni, per non danneggiare le apparecchiature ivi installate,
usando esclusivamente aspirapolvere e panni asciutti; solo in caso di necessità potranno
essere
usati stracci umidi.
Analoghe precauzioni devono essere adottate per la pulizia dei locali, laboratori, sale
audiovisivi, contenenti apparecchiature elettriche o elettroniche suscettibili di danneggiamento.
6
7
ART. 11
L'Impresa appaltatrice è tenuta anche allo sgombero giornaliero dei materiali di risulta dello
svuotamento dei cestini e dei posacenere, ed in genere di quanto raccolto durante
l'espletamento del servizio di pulizia; detto materiale dovrà essere depositato, racchiuso in
idonei
sacchi (di materiale previsto dalla specifica normativa di legge del settore), forniti dall'Impresa
appaltatrice, nel centro di raccolta di pertinenza dell'immobile sede dell'Istituto.
Ove sia attivata la procedura della raccolta differenziata dei rifiuti, dovrà essere attuata la
procedura che prevede, a cura dell’Impresa appaltatrice, il suo conferimento agli specifici punti
di
raccolta individuati presso l’immobile scolastico.
L’impresa appaltatrice si impegna, inoltre, a fornire a proprie cure e spese, a ciclo continuo, il
sapone, la carta igienica e gli asciugamani necessari per i servizi igienici. In caso di
applicazione
di dosatori o affini e/o sistemi specifici di asciugatura, l’Impresa è tenuta a fornire a ciclo
continuo
il relativo materiale di ricambio, quale ad esempio soluzioni detergenti liquide, asciugamani a
rotolo, salviette di carta, rotoli di carta, ecc..
ART. 12
L'Impresa appaltatrice deve espletare il servizio oggetto del presente appalto con
organizzazione autonoma sia di mezzi che di tempi operativi, impiegando personale soltanto
da
essa dipendente, e/o propri soci, con espresso divieto del subappalto a pena di risoluzione del
contratto di appalto, e provvedere inoltre a proprie spese alla fornitura di tutto il materiale
necessario, nonché delle attrezzature occorrenti. Resta a carico dell'Istituto la sola fornitura
d'acqua e corrente elettrica necessaria al normale espletamento del servizio; è esclusa la
fornitura di corrente elettrica per piattaforme aeree, lavatrici ed attrezzature non direttamente
pertinenti al servizio.
60/65
Il servizio di pulizia giornaliero dovrà essere eseguito, al termine della normale attività didattica
dell’Istituto. La pulizia periodica dei vetri, di cui al precedente articolo 4, potrà essere effettuata
anche al mattino, sulle aree non interessate direttamente all'attività didattica (corridoi, bagni,
uffici, archivi).
Eventuali attrezzature impiegate per la realizzazione di pulizie previste nel presente
Capitolato,
relative a superfici non raggiungibili direttamente dal piano di calpestio, dovranno essere
idonee
ad assicurare l’esecuzione accurata del servizio nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in
materia di sicurezza e di salvaguardia dei lavoratori addetti, evitando qualsiasi danno o
pregiudizio all’integrità degli immobili oggetto del servizio. E’ fatto espresso divieto di operare
sulle aiuole o zone verdi.
Nell’esecuzione dei lavori di cui sopra l’impresa aggiudicataria è tenuta a comunicare all’
Azienda Provinciale per i servizi Sanitari – Direzione Igiene e Sanità Pubblica – Unità
Operativa
Prevenzione e Protezione, la data di inizio dei lavori di ogni singolo intervento.
Al momento della consegna del servizio l’impresa è tenuta a prendere atto del D.U.V.R.I.
prodotto dall’Istituto Scolastico.
8
ART. 13
L'Impresa appaltatrice è responsabile dei danni che dovesse arrecare al mobilio, ai vetri e
cristalli, ai lampadari ecc., della sottrazione di qualsiasi oggetto di proprietà dell'Istituto
scolastico
o in deposito presso lo stesso, che dovesse verificarsi durante l'orario di espletamento del
servizio di pulizia, fatta salva la dimostrazione della propria estraneità al fatto, nonché di
qualsiasi
negligenza che possa arrecare danni patrimoniali all’Istituto stesso.
L'Impresa appaltatrice è tenuta in solido con i propri dipendenti, obbligandosi a renderne edotti
gli stessi, all'osservanza del segreto di tutto ciò che per ragioni di servizio verrà a conoscenza
in
relazione ad atti, documenti, fatti e notizie in genere, riguardanti l'attività scolastica e
amministrativa.
ART. 14
E’ d’obbligo e responsabilità dell’Impresa appaltatrice adottare, nell’esecuzione dei lavori,
autonomamente ed a sua esclusiva iniziativa e senza necessità di alcuna richiesta o sollecito
da
parte dell’ente appaltante, tutti i provvedimenti e le cautele necessarie secondo le norme di
legge
e d’esperienza, delle quali deve essere a piena conoscenza, per garantire l’incolumità sia delle
persone addette ai lavori che dei dipendenti dell’Istituto e dei terzi.
L’impresa si impegna inoltre ad informare di tutti i rischi inerenti l’uso delle attrezzature
specifiche per ogni tipo di pulizia i propri dipendenti, obbligandosi inoltre ad una continua
vigilanza sul cantiere oggetto dei lavori, volta ad identificare eventuali ulteriori rischi specifici e
ad
adottare le cautele e misure del caso.
Oltre ad essere perfettamente a conoscenza della vigente normativa nazionale riguardante la
sicurezza del lavoro, che osserverà e farà osservare al proprio personale durante l’esecuzione
del lavoro, l’Impresa appaltatrice dovrà adottare tutte le altre cautele o misure che si
rendessero
necessarie per prevenire qualsiasi tipo di infortunio nonché eventi comunque dannosi.
ART. 15
Il servizio di pulizia dovrà essere espletato in orari che non siano considerati notturni o festivi
dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per la categoria in vigore nel corso dell'appalto,
salvo
quanto previsto all'art. 9 (nove) del presente capitolato o diversa autorizzazione scritta
61/65
dell'Amministrazione appaltante.
9
ART. 16
L'Impresa appaltatrice è tenuta a sottoscrivere per tutta la durata dell'appalto e con primaria
Compagnia di Assicurazioni una polizza di responsabilità civile verso terzi a garanzia di
eventuali
danni che potessero essere causati a persone, cose ed animali nell'espletamento dei lavori
inerenti l'appalto medesimo, sollevando con ciò l'Istituto Scolastico da ogni e qualsiasi
responsabilità. I massimali di assicurazione non dovranno essere inferiori all'importo di Euro
1.500.000,00.= - unico - rispettivamente per sinistro, per ogni persona, per danni a cose o
animali.
Copia di tale polizza dovrà essere depositata presso l'Istituto Scolastico prima dell'inizio dei
lavori.
ART. 17
L'Impresa appaltatrice, entro 2 (due) settimane dall'assunzione del servizio di pulizia e,
immediatamente, qualora vi siano variazioni, dovrà trasmettere all’Istituto Scolastico l'elenco
del
personale comunque impiegato nei servizi di pulizia (giornaliera, periodica e straordinaria) con
l'indicazione degli orari assegnati ad ogni singola unità lavorativa; dovrà inoltre fornire il
nominativo di un/una responsabile abilitato/a ad assumere ogni e qualsiasi provvedimento per
il
rispetto degli obblighi contrattuali e di capitolato al/alla quale l’Ente Appaltante potrà rivolgersi
in
qualsiasi momento per reclami e proposte, pena le sanzioni di cui al successivo art. 24.
Il/I Responsabile/i dovranno essere automuniti, dotati di telefonia cellulare e reperibili nella
fascia oraria dalle ore 6.00 alle ore 22.00, nei giorni dal lunedì al sabato.
Il personale impiegato dall'Impresa nell'effettuazione del servizio di pulizia deve essere
comunque di gradimento dell'Amministrazione. Quest'ultima può chiedere delle sostituzioni
qualora, a suo giudizio insindacabile, lo reputi rispondente al suo interesse.
ART. 18
L'Impresa appaltatrice è tenuta ad applicare ai lavoratori dipendenti condizioni normative e
retributive non inferiori a quelle risultanti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro vigente
per
la categoria nel corso dell'appalto, nonché quello integrativo territorialmente vigente nel luogo
in
cui si svolgono i lavori nel corso dell'appalto, nonché ad adempiere a tutti gli obblighi di Legge
in
materia di lavoro, previdenza e assistenza, sicurezza e salute sul luogo di lavoro con espresso
riferimento al D.Lgs. 81/2008.
Si stabilisce che per il trattamento economico complessivo dei soci lavoratori delle Società
Cooperative appaltatrici costituisca riferimento il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della
Categoria, ferme restando le prerogative statutarie e le delibere delle assemblee sociali, il tutto
nello spirito del protocollo d'intesa 5 aprile 1990 tra le Centrali cooperative e le OO.SS..
L'Impresa appaltatrice solleva da ogni e qualsiasi responsabilità l'Istituto Scolastico in
dipendenza della mancata osservanza degli impegni di cui ai precedenti commi.
10
L'Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di richiedere in qualsiasi momento agli Enti
previdenziali ed assicurativi competenti una certificazione attestante l'avvenuto regolare e
completo versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi, relativamente all’osservanza
delle condizioni retributive risultanti dai contratti collettivi di lavoro.
ART. 19
L'Impresa appaltatrice si impegna, per quanto riguarda gli operai dipendenti, ad incontrarsi in
tempo utile, e comunque prima dell'assunzione del servizio, con le Organizzazioni Sindacali di
categoria per ricercare soluzioni idonee a mantenere, compatibilmente con la propria attuale
organizzazione, l'occupazione dei lavoratori dipendenti della precedente cessata Impresa
62/65
appaltatrice del servizio medesimo.
ART. 20
Per l'espletamento del servizio di pulizia, l'Amministrazione appaltante corrisponderà
all'Impresa appaltatrice l'importo risultante dal verbale di aggiudicazione modificato in aumento
o
in diminuzione in relazione alla differenza fra la superficie convenzionale indicata nell'invito
alla
gara e quella effettiva degli edifici o loro porzioni adibiti a sede di Istituto scolastico, quale
risulterà al momento della consegna dei lavori.
Il pagamento del corrispettivo contrattuale avverrà in 12 (dodici) rate mensili costanti, con
emissione del relativo mandato di pagamento esigibile presso il Tesoriere dell’Istituto, entro 30
gg. dal ricevimento della fattura; la prima rata sarà comunque pagata successivamente
all’avvenuta sottoscrizione del contratto.
Il corrispettivo non sarà sottoposto a revisione prezzi.
ART. 21
L'Impresa appaltatrice deve provvedere al versamento di un deposito cauzionale, pari al 5%
(cinque per cento) dell'importo netto di aggiudicazione - fatte salve le agevolazioni in materia
riconosciute dalla normativa vigente alle Società Cooperative e loro Consorzi - da costituirsi in
uno dei modi consentiti dalla Legge 10 giugno 1982 n. 348, a garanzia dell’esatto
adempimento
degli obblighi contrattuali assunti.
L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di richiedere l’integrazione del deposito
cauzionale qualora si verificasse l’aumento del corrispettivo di cui all’art. 20 (venti) del
presente
Capitolato, e riconosce all’Impresa appaltatrice la facoltà di richiedere la riduzione del deposito
cauzionale qualora si verificasse la riduzione del corrispettivo sopra richiamato.
11
ART. 22
L'Amministrazione appaltante si riserva di variare ulteriormente in aumento o in diminuzione,
anche temporaneamente, la consistenza della superficie metrica complessiva oggetto
dell'appalto, nei limiti e con le modalità previste dagli artt. 5, 21 comma 2) e 29 della Legge
provinciale 19 luglio 1990, n. 23. Le suddette variazioni saranno formalizzate mediante
semplice
comunicazione all’Impresa appaltatrice, procedendo ad aggiornare il corrispettivo contrattuale.
ART. 23
L'Amministrazione appaltante si riserva di verificare, a mezzo dei propri incaricati, la
conformità
delle operazioni richieste a quanto previsto dal presente Capitolato.
ART. 24
L'Amministrazione si riserva di esercitare, le seguenti facoltà, fatta salva l'applicazione delle
diverse e/o ulteriori sanzioni previste dal successivo art. 25 (venticinque) e/o da specifiche
disposizioni di legge :
a) nel caso di risoluzione del contratto, di cui al successivo art. 25 (venticinque), di rifiutare lo
svincolo della cauzione con l'applicazione della procedura di cui all'art. 8 comma 4 della Legge
provinciale 19 luglio 1990 n. 23 e dell'art. 4 del relativo regolamento di attuazione, per ottenere
il risarcimento della maggiore spesa che l'Amministrazione dovrà sostenere per fare eseguire
da altri il servizio;
b) di irrogare le seguenti penalità, previo contraddittorio fra le parti con lettera raccomandata:
1) qualora non vengano rimossi entro i termini indicati nella diffida gli inadempimenti contestati
per iscritto dall'Amministrazione; l'entità della penalità sarà proporzionale alla gravità
dell'inadempimento, fino ad un massimo del 30% del corrispettivo mensile; l'ammontare
della penalità sarà addebitato sui crediti dell'Impresa dipendente dal contratto d'appalto, in
subordine, sulla cauzione definitiva; nel caso di recidiva si potrà applicare quanto previsto al
successivo art. 25);
2) nel caso di inadempimenti, successivi ad una prima diffida, relativi a singole prestazioni di
63/65
cui agli art. 4 e 5 del presente Capitolato; nella fattispecie l'Amministrazione si riserva la
facoltà di affidare ad altre imprese l'esecuzione delle prestazioni contestate nei confronti
dell'impresa aggiudicataria, ai sensi dell'art. 27, comma 4, della Legge provinciale 19 luglio
1990 n. 23, nonché di rivalersi su quest'ultima per il rimborso della relativa spesa; in tal
caso a carico del contraente sarà applicata una trattenuta pari al danno subito
dall'Amministrazione;
3) qualora non vengano fornite entro i termini fissati le documentazioni e le certificazioni
richieste dall'Amministrazione appaltante; l'entità e le modalità sono le medesime di cui sub.
1).
12
ART. 25
L'Amministrazione si riserva la facoltà di risolvere unilateralmente il contratto d'appalto, ex art.
1453 C.C. e ai sensi dell'art. 27 della Legge provinciale 19 luglio 1990 n. 23, nel caso di grave
inadempimento, qualora:
a) accerti che l'Impresa non esegua il servizio ordinario conformemente alle prescrizioni di cui
agli artt. 2, 3 e 6 del presente Capitolato, e lo stesso sia stato contestato all'Impresa, con
l'applicazione della relativa penale, di cui al precedente art. 24 (ventiquattro), per più di due
volte;
b) accerti che l'Impresa non esegua il servizio periodico conformemente alle prescrizioni di cui
agli artt. 4 e 5 del presente Capitolato e lo stesso sia stato contestato all'Impresa, con
l'applicazione della penalità e/o della procedura di cui al precedente art. 24 (ventiquattro), per
più di due volte;
c) in caso di cessione dell'Azienda, di cessazione dell'attività, di concordato preventivo, di
fallimento, di stato di moratoria e di conseguenti atti di sequestro o di pignoramento a carico
dell'Impresa.
ART. 26
Per quanto non espressamente previsto nel presente Capitolato, si fa riferimento alle
disposizioni di Legge in materia, all'art. 1667 del Codice Civile ed alle consuetudini locali.
ART. 27
Sono a carico dell'Impresa appaltatrice tutte le spese contrattuali e fiscali, ad esclusione
dell'I.V.A., relative al verbale di aggiudicazione e al contratto di appalto.
3.2.5
Prestazioni e pratiche ambientali degli appaltatori,
subappaltatori e fornitori
Descrivere quali e quanti fornitori di servizi della scuola
possiedono delle pratiche ambientali che applicano durante la
propria prestazione d'opera. LA TRENTA
4 Possibili situazioni di emergenza
Descrivere quali e quante situazioni di emergenza si sono
verificate nel corso degli anni (l’arco temporale dipende dalla
persona che ha più anni di servizio nella scuola), descrivere che
cosa è stato fatto e quali azioni sono state portate avanti in
seguito all’emergenza. VEDI PIANO D’EMERGENZA
4.1 La sicurezza nella scuola
Riassumere schematicamente quali sono i risultati della
valutazione
dei
rischi
riportati
nel
piano
di
emergenza/evacuazione, dire quante persone fanno parte della
64/65
squadra di emergenza e quali sono i corsi di formazione
frequentati, relativi a questi argomenti (primo soccorso indicare
il livello, antincendio indicare il livello).
Indicare quali potrebbero essere gli impatti ambientali causati
dal verificarsi di eventuali situazioni di emergenza e che cosa ha
previsto di fare la scuola per mitigarne gli effetti.
Indicare quali e quanti Certificati di Prevenzione Incendi (CPI)
rilasciati dai Vigili del Fuoco ci sono a carico dell’Istituto
scolastico, quando sono stati rilasciati e quando scadono VEDI
PIANO D’EMERGENZA
65/65