154-157 Osservatorio - Recenti Progressi in Medicina

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154-157 Osservatorio - Recenti Progressi in Medicina
154
Osservatorio
Recenti Prog Med 2012; 103: 154-157
Anziano istituzionalizzato e depressione:
uno studio osservazionale multicentrico
Matteo Storti1,2, Marco Braggion3, Pierluigi Dal Santo4, Gianmaria Fanchin1, Maria Elisabetta Zanolin3
Riassunto. La letteratura raccomanda agli infermieri l’impiego della Geriatric Depression Scale (GDS) nell’accertamento
dei sintomi di depressione fra gli anziani senza deficit cognitivi. Lo scopo primario del presente studio osservazionale è
stato quello di determinare la prevalenza di sintomi depressivi e della concomitante terapia antidepressiva in un campione di anziani istituzionalizzati somministrando la GDS a 30 domande (GDS 30). L’obiettivo secondario è stato quello di stimare il tempo impiegato per la compilazione del test. L’indagine è uno studio trasversale multicentrico. Ad un campione
di 115 anziani cognitivamente intatti, residenti in cinque case
di riposo della provincia di Vicenza, è stata somministrata la
GDS 30 dal personale infermieristico. 80 femmine di età mediana pari a 83 anni [Range Inter-Quartile (RIQ): 80-85] e 35
maschi di età mediana pari a 79 anni (RIQ: 73-85). La prevalenza di depressione è risultata del 46% (Intervallo di Confidenza 95%: 37-55%). La differenza di depressione fra maschi
e femmine non è risultata significativa (p=0,646). La mediana
del tempo totale di compilazione è risultata pari a 306 secondi (RIQ: 257-315). I tempi di compilazione della GDS nei soggetti che assumono antidepressivi sono superiori rispetto a
quelli di coloro che non li assumono. La GDS 30 rappresenta
un utile strumento che l’infermiere può adottare per identificare in un tempo relativamente breve i soggetti istituzionalizzati senza deficit cognitivo ed a rischio di depressione.
Institutionalized elderly and depression:
a multicenter observational study.
Parole chiave. Accertamento geriatrico, anziano, depressione/epidemiologia, Geriatric Depression Scale.
Key words. Depression/epidemiology, geriatric assessment, Geriatric Depression Scale.
Summary. Scientific literature recommends nurses to use the
Geriatric Depression Scale (GDS) in the assessment of symptoms of depression among elderly with no cognitive deficits.
The first purpose of this observational study was to determine
the prevalence of depressive symptoms and the related antidepressant therapy in a sample of institutionalized elderly
people administering the 30 questions GDS (GDS 30). The second aim was to estimate the time to complete the test. The
survey is a cross-sectional multicenter study. 115 cognitively
intact elderly residents in 5 retirement houses in the province
of Vicenza (Italy) were administered the 30 items GDS by nursing staff: 80 females with a median age of 83 years (Inter Quartile Range RIQ: 80-85) and 35 males with a median age of 79
years (RIQ: 73-85). The prevalence of depression was 46% (95%
Confidence Interval: 37-55%). The difference in depression between males and females was not significant (p=0.646). The
median of the total answering time was equal to 306 seconds
(RIQ: 257-315). The answering time of the GDS in people taking antidepressants is higher with respect to those who do not
take them. The GDS 30 is an useful tool for nurses to identify
in a fairly short amount of time institutionalised individuals
with no cognitive deficit and risk of depression.
Introduzione
La depressione è il disturbo psichico più frequente nell’anziano; i risultati relativi alla prevalenza della depressione senile appaiono contradditori perché non sempre vengono considerati i fattori complicanti la diagnosi quali, ad
esempio, le numerose comorbilità e l’associazione
con il decadimento cognitivo1. Nell’anziano, rispetto al giovane adulto, sono molto più frequenti le forme depressive sottosoglia o subsindromiche che non rientrano nella definizione di Episodio Depressivo Maggiore, specialmente nei soggetti di sesso femminile2,3. Dal punto di vista clinico, spesso intervengono molte comorbilità a
complicare il quadro diagnostico della depressione senile.
Secondo il DSM-IV, l’umore depresso e la perdita di interesse rappresentano i sintomi di tale disturbo4, ma negli anziani tali indicatori sono spesso interpretati come una naturale conseguenza
dell’invecchiamento5. La depressione nell’ultrasessantacinquenne può portare ad un aumento di confusione, apatia, deficit di concentrazione, perdita
di memoria a breve termine ed a cefalea6,7, riducendo notevolmente la capacità funzionale residua
ed incrementando gli accessi ai servizi sanitari8.
La dimensione del problema è ancora più rilevante se riferita al contesto residenziale della casa
di riposo: è stato dimostrato che, fra gli ultrasessantacinquenni, la prevalenza di depressione varia dal 31% al 75%9.
1Gruppo di Ricerca Collegio IPASVI di Vicenza; 2Area Formazione, Unità Operativa Complessa Risorse Umane e Formazione, ULSS
n. 5 Ovest Vicentino; 3Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, Università degli Studi di Verona; 4Struttura Operativa Complessa di Geriatria/Lungodegenza, ULSS n. 18 Rovigo.
Pervenuto il 19 maggio 2011.
Storti M. et al.: Anziano istituzionalizzato e depressione: uno studio osservazionale multicentrico
Tale dato aumenta ulteriormente se vengono inclusi anche i soggetti con deterioramento cognitivo10. La presenza di dolore, disabilità e deterioramento cognitivo tende a determinare un aumento
della prevalenza di depressione nei soggetti anziani residenti in casa di riposo11.
L’infermiere che lavora in tale contesto è una
delle figure chiave di collegamento fra la famiglia,
l’ospite, l’operatore socio-sanitario, il medico e gli
altri professionisti operanti nella struttura: tra le
sue funzioni rientra anche quella di rilevare i bisogni psico-fisici degli assistiti e pianificare il progetto assistenziale.
In questa prospettiva sarebbe auspicabile, com’è già stato suggerito12-14, che la rilevazione del
disturbo depressivo fosse condotta dal personale
infermieristico. Per contribuire a valutare tale possibilità nel contesto italiano, è stata effettuata
un’indagine che, tramite la somministrazione da
parte del personale infermieristico del test Geriatric Depression Scale (GDS)15, si è prefissa i seguenti obiettivi: 1. definire la prevalenza di sintomi depressivi e della concomitante terapia antidepressiva in un campione di anziani residenti in alcune case di riposo della provincia di Vicenza; 2.
valutare il tempo medio impiegato per la somministrazione del suddetto test.
Materiali e metodi
Dal mese di marzo 2007 a quello di aprile 2009 è stato somministrato un questionario a 115 anziani residenti
in cinque case di riposo della provincia di Vicenza (Italia).
Sono stati inclusi tutti gli anziani residenti in casa
di riposo da almeno 6 mesi che non presentassero deficit cognitivo. Tale caratteristica è stata valutata attraverso la versione italiana del test di screening Short
Portable Mental Status Questionnaire (SPMSQ). L’assenza di deficit cognitivo corrisponde ad un valore del
test ≥8 punti16. Sono stati esclusi dallo studio i soggetti
che, dopo l’accertamento di assenza di deficit cognitivo,
hanno rifiutato la somministrazione della GDS; al momento della somministrazione del questionario erano
occupati in altre attività educative; presentavano disturbi nel linguaggio o nella comunicazione (ad es. afasia motoria o sensoriale, ecc.); nei giorni di raccolta dei
dati apparivano in condizioni cliniche precarie.
Ai pazienti partecipanti è stato richiesto il consenso
informato raccolto verbalmente. I reclutandi venivano
informati sulle finalità della ricerca. L’informazione avveniva in un ambulatorio infermieristico interno alla
struttura. Quest’aspetto è stato fondamentale per garantire la privacy e mettere a proprio agio l’esaminato.
La direzione di ciascuna casa di riposo è stata informata dell’indagine. Sono state raccolte variabili socio-demografiche (età, sesso, ecc.) e cliniche (punteggio del
SPMSQ, punteggio della GDS a 30 domande = GDS 30),
tempo di compilazione del test ed eventuale terapia antidepressiva assunta). La sezione del questionario riguardante le variabili cliniche è stata compilata visionando la cartella clinica ed il foglio della terapia in atto.
L’indagine è stata patrocinata dal Collegio IPASVI
di Vicenza.
Lo strumento di screening somministrato al campione è la GDS. Tale questionario è stato vagliato appositamente per la popolazione geriatrica ed è composto da
30 domande con risposte dicotomiche (no/sì), ognuna delle quali è tradotta in un punteggio relativo di “0” o “1” in
funzione dell’assenza/presenza del sintomo depressivo
indagato; la GDS 30 è la scala di screening per i sintomi
depressivi più raccomandata per gli anziani cognitivamente intatti17. La somma dei punteggi relativi alle singole domande determina il punteggio totale della GDS,
che varia da “0” (assenza di depressione) a “30” (depressione grave. Un punteggio uguale o superiore a 11 individua la presenza di depressione con una sensibilità
dell’84% e una specificità del 95%15. In base al punteggio, la gravità della depressione, conforme ai Research
Diagnostic Criteria per i disturbi affettivi maggiori, è definita come segue: da 0 a 10: depressione assente; da 11
a 17: depressione lieve; da 18 a 30: depressione grave.
I questionari sono stati compilati, durante l’intervista, da un infermiere che non conosceva i soggetti, il quale ha registrato anche il tempo di somministrazione della GDS 30. Le schede di raccolta dati sono state consegnate in forma riservata e anonima al responsabile della ricerca. La registrazione dei dati è avvenuta nella sede del Collegio IPASVI di Vicenza mentre l’analisi statistica è stata effettuata presso la Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica del Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, dell’Università degli Studi di Verona.
La presente ricerca è un’indagine trasversale multicentrica. Il protocollo dello studio è stato presentato
a tutti gli infermieri iscritti al Collegio IPASVI di Vicenza18.
Si sono calcolati gli usuali indici di posizione e di dispersione: media e deviazione standard (DS) per le variabili continue con distribuzione normale, mediana e
range interquartile (RIQ) per le variabili con distribuzione diversa dalla normale e percentuali, con relativi
intervalli di confidenza al 95% (IC 95%), per le variabili
dicotomiche.
Per studiare l’associazione tra le variabili è stato utilizzato il test Chi-Quadrato di Pearson. Data la bassa
potenza del test nel caso di frequenze poco elevate, sono
stati aggregati i valori “moderato” e “grave” della variabile che indica il livello di depressione.
Per verificare se la presenza di depressione fosse correlata all’utilizzo di farmaci, controllando per sesso ed
età, è stato stimato un modello di regressione logistica.
Per valutare l’influenza dell’utilizzo di antidepressivi sul tempo di compilazione del questionario, è stato
usato un modello di regressione lineare controllando per
età e sesso. Le analisi statistiche sono state effettuate
utilizzando il software Open Source R19. Il livello di significatività è stato fissato a p<0,05.
Risultati
Il campione è composto da 80 femmine di età mediana pari a 83 anni (RIQ: 80-85) e da 35 maschi di età mediana pari a 79 anni (RIQ: 73-85).
La prevalenza di depressione, rilevata tramite la
GDS 30, è del 46% (IC 95%: 37%-55%). La distribuzione
della depressione per sesso è rappresentata nella figura
1: non si è rilevata una differenza significativa tra maschi e femmine (p=0,646).
La mediana del tempo totale di compilazione è risultata pari a 306 secondi, cioè 5 minuti e 6 secondi (RIQ:
257-315 secondi).
Nella tabella 1 viene riportata la distribuzione della
depressione rilevata condizionatamente all’uso di farmaci antidepressivi.
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Recenti Progressi in Medicina, 103 (4), aprile 2012
Nell’anziano la prevalenza di depressione varia
a seconda dell’ambiente assistenziale, ma è noto
che questa malattia è molto più diffusa nei contesti
residenziali rispetto alla comunità o all’ospedale25.
Un appropriato accertamento dei sintomi depressivi è la prima fase per un approccio finalizzato ad affrontare in modo adeguato il problema2,15.
Per tale motivo è opportuno che l’infermiere adotti
strumenti utili ad individuare tempestivamente le
persone a rischio di depressione, allo scopo di predisporre un successivo accertamento specialistico14.
70
60
50
Percentuale
156
40
57,1
52,5
42,9
38,8
30
20
10
0
8,8
Femmine
Maschi
Figura 1. Percentuale di depressione nelle femmine e nei maschi.
Legenda: bianco: non depresso; grigio: moderatamente depresso; nero: molto depresso.
Tabella 1. Distribuzione della depressione condizionata all’uso
di antidepressivi.*
Uso
Depressione
antidepressivi non presente
Depressione
presente
Totale
No
37 (63,8%)
21 (36,2%)
58 (100%)
Sì
25 (43,8%)
32 (56,1%)
57 (100%)
* p=0,032.
Le due variabili sono significativamente dipendenti (p=0,032): tra coloro che soffrono di depressione è più
elevato l’utilizzo di farmaci per fronteggiarla. Controllando per sesso ed età, viene confermato quanto riportato in tabella 1: i soggetti depressi utilizzano 2,4 volte in più gli antidepressivi rispetto ai non depressi
(p=0,031).
Per quanto riguarda i tempi di compilazione, i soggetti che assumono antidepressivi impiegano mediamente 31 secondi (IC 95%: 2-60) in più a compilare il
questionario di chi non li assume.
Discussione e conclusione
Questo è il primo studio trasversale che affronta il problema della depressione nei soggetti istituzionalizzati nella provincia di Vicenza ed è stato
realizzato tramite l’attivazione di una rete multicentrica.
La prevalenza di depressione negli anziani residenti in cinque case di riposo è risultata pari al
46% (IC 95%: 37%-55%), confermando quanto ottenuto in altre indagini13,20,21 e risultando invece
superiore a quella rilevata in altri studi22,23.
Diversamente da quanto riportato da Alves de
Rezende et al.24, nel presente elaborato la prevalenza di depressione non risulta significativamente differente nei due sessi: il dato potrebbe essere
imputabile alla bassa numerosità campionaria.
Nella presente indagine, la mediana del tempo
di compilazione della GDS 30 è risultata pari a 5
minuti circa. Attualmente non è possibile confrontare questo dato con altri tempi di somministrazione, in quanto non sono stati reperiti studi condotti
in contesti assistenziali italiani comparabili con il
nostro. Nei soggetti che assumono antidepressivi, il
tempo di compilazione della GDS 30 risulta significativamente superiore rispetto a quello degli anziani che non li utilizzano: questa evidenza potrebbe
essere oggetto di ulteriore approfondimento. Non è
stato identificato un momento ottimale della giornata per la compilazione della scala: tale osservazione consente di avere una stima del tempo di compilazione non distorta da altri fattori confondenti.
È emerso che i soggetti depressi utilizzano 2,4
volte in più gli antidepressivi rispetto agli anziani
non depressi.
Uno dei limiti di questo studio è costituito dalla esigua numerosità campionaria; un aspetto che
ha influito in parte sulla stima della prevalenza di
depressione con un intervallo di confidenza relativamente ampio.
In conclusione, si può affermare, in accordo con
quanto sostenuto in studi precedenti26,27, che la GDS
30 potrebbe essere utilizzata all’interno delle strutture residenziali come strumento valido e di facile
somministrazione per una corretta individuazione
degli anziani, cognitivamente intatti, a rischio di depressione. La facilità di compilazione della GDS 30
può consentirne l’impiego e l’inserimento in protocolli aziendali di accertamento dei sintomi depressivi in tale popolazione di anziani.
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano Paola Sarzo e Cinzia Diquigiovanni
per avere collaborato attivamente allo studio.
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Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Matteo Storti
via Finotti, 96
36070 Brogliano (Vicenza)
E-mail: [email protected]
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