riflessione sulla lingua
Transcript
riflessione sulla lingua
LA RIFLESSIONE GRAMMATICALE NELL'APPRENDIMENTO LINGUISTICO PLURILINGUE AGATA GUELI 1 Siamo ad un bivio: decretare la morte dell‟insegnamento della Grammatica? O accettare la sfida che ci pongono i nostri ragazzi del 3° millennio? AGATA GUELI 2 Dalle “Indicazioni per il curricolo”: Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio. La riflessione sulla lingua partirà dagli usi linguistici per giungere a generalizzazioni astratte e (in ottica metacognitiva) servirà a sviluppare le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare. AGATA GUELI AGATA GUELI I.C. LOMBARDO RADICE 3 Cosa occorre per operare la Riflessione sulla Lingua ? cambiare i METODI mutare le nostre CONOSCENZE AGATA GUELI 4 Ma perché parlare di RIFLESSIONE SULLA LINGUA? L’innovazione terminologica di “riflessione sulla lingua”, al posto di “grammatica” (propriamente “arte della scrittura”), implica un allargamento dell’oggetto dal campo tradizionale della morfologia e della sintassi alla semantica. AGATA GUELI 5 Dove si colloca la Riflessione sulla lingua all’interno dell’insegnamento delle lingue ? La riflessione sulla lingua è una delle articolazioni della costruzione della padronanza linguistica, di qualunque lingua, concetto che rappresenta il denominatore comune all‟interno del quale costruire la Capacità di lettura e comprensione dei testi Capacità di scrittura AGATA GUELI 6 AGATA GUELI 7 “siete fatti di parole, tutti quanti voi, intessuti di grammatica, tutti, pieni di discorsi”. (da D. Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli 2008) AGATA GUELI 8 Traguardi per lo sviluppo della competenza linguistica (dalle ‘Indicazioni…”) Lo studente sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. (…), dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti (…). Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. È consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le (….) forme di comunicazione, anche utilizzando le tecnologie AGATA GUELI 9 GRAMMATICA, GRAMMATICHE QUALE GRAMMATICA? AGATA GUELI 10 “La grammatica tradizionale, con le sue nozioni e i metodi con cui è insegnata, è puro e vuoto esercizio di astrazione e di memoria, non molto più utile – per fare un esempio – dell’apprendimento mnemonico di pagine dell’elenco telefonico” AGATA GUELI 11 “La grammatica tradizionale non è un modello teorico globale e coerente (..) Non è una teoria del linguaggio (…). In particolare l’analisi logica è perfettamente inutile per spiegarne il funzionamento: categorie quali i complementi di specificazione, di argomento, di materia, di peso, e affini non danno alcuna informazione sulla struttura delle frasi” AGATA GUELI 12 AGATA GUELI 13 LA LINGUA È UN SISTEMA ATTRAVERSO IL QUALE PRODUCIAMO MESSAGGI, TESTI, ATTI COMUNICATIVI. (LINGUAGGIO) E’ UNO STRUMENTO CHE NECESSITA DI CONOSCERE DUE COSE PER ESSERE CAPACI DI USARLO BENE: COME SI ADOPERA PER QUALE REALIZZAZIONE Progetto comunicativo Riflessione sulla lingua Pragmatica della lingua AGATA GUELI 14 Riflessione sulla lingua Per sapere come funziona il meccanismo di una frase, semplice o complessa Per sapere come funziona il meccanismo di un testo MORFOSINTASSI LINGUISTICA TESTUALE (TRANSFRASALE) . LIVELLO DELLA COESIONE TESTUALE AGATA GUELI 15 LA PAROLA AGLI ESPERTI Scrive C. Schwarze che in ogni lingua agiscono due principi: –Quello della forma –Quello della funzionalità. Il primo descrive ogni lingua secondo regole e paradigmi Il secondo la descrive in rapporto all’uso funzionale degli strumenti che ogni lingua pone a disposizione AGATA GUELI 16 COME CONIUGARE “FORMA E FUNZIONE COMUNICATIVA” NELLA DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLA LINGUA? L’APPROCCIO NOZIONALE. LA GRAMMATICA DELLA VERBODIPENDENZA (O VALENZIALE ) Problematizzano l’uso della lingua, alla scoperta di “regole” e alla ricerca di “scelte”, per una riflessione linguistica avanzata, che si configura come “il più diretto antefatto della filosofia” ( F. Sabatini) AGATA GUELI 17 AGATA GUELI 18 Le regole agiscono in questi ambiti: Strutture fonologiche Meccanismi della flessione Meccanismi di derivazione delle parole Meccanismi della frase semplice - “Fino a questo punto la grammatica è un sistema di tautologie. (…) il parlante le condivide,ma, ovviamente, non ne è responsabile” , (Michele Prandi) ma deve divenirne consapevole AGATA GUELI 19 COME PORSI DINANZI ALLE REGOLE? ALCUNE RISPOSTE: • usare la tecnica della”violazione delle aspettative/conoscenze”, (M.Lo Duca) a partire da atti comunicativi o da una regola letta sul libro di grammatica (Es.: dal salumiere:”Volevo un etto di prosciutto”: questa frase permette di lavorare/scoprire l‟aspetto verbale dell‟imperfetto) • Confrontare le “Regole” con gli atti comunicativi usuali, considerandole dunque come „ipotesi descrittive‟ e non come „leggi‟. (Es.: “non si comincia un periodo con „MA‟ ; il verbo concorda sempre con il soggetto”) • Usare l‟approccio nozionale alla scoperta del funzionamento della lingua perché divenga linguaggio. AGATA GUELI 20 L’approccio nozionale ci porta a riflettere sul fatto che l’atto comunicativo, in quanto atto “illocutorio”, è volto ad esprimere significati ATTO LINGUISTICO = luogo della Parole Luogo in cui la Langue assume un significato nella relazione con altri segni linguistici, utilizzando meccanismi di funzionamento diversi. Uno di questi è quello della Referenza. AGATA GUELI 21 • La Referenza è la categoria che determina l’applicabilità comunicativa di un nome, di per sé vuoto e che rimanda solo ad un concetto. “Tavolo”: nome vuoto Il tavolo, questo tavolo, molti tavoli , dieci tavoli alcuni tavoli. Il, questo, molti, dieci, alcuni sono quelle parti del discorso che consentono l’attualizzazione di ogni lessema, cioè ne consentono la determinazione AGATA GUELI 22 DETERMINANTI Articoli dimostrativi quantificatori interrogativi/esclamativi possessivi USATI COME PRENOMI (Es.:il cane,questo letto, due libri) 23 AGATA GUELI I DETERMINANTI SE USATI IN FUNZIONE PRONOMINALE SONO “UNA SOTTOCLASSE DI NOMI DI CUI HANNO TUTTO IL COMPORTAMENTO SINTATTICO” DETERMINANDO UNA “RELAZIONE” CON IL REFERENTE (Es.: - Questo ti dico, cioè che sono a casa - Questo libro è mio, quello è tuo - I miei sono andati a Roma - Guardalo 24 AGATA GUELI relazione, referenza, quantificazione…… La grammatica a prospettiva nozionale si configura così come l’approccio migliore allo studio del funzionamento della lingua, in quelle che sono le sue funzioni logico-comunicative nei diversi assetti situazionali - comunicativi. AGATA GUELI 25 Usare le categorie di “relazione”, di continuo/discreto, di quantità, di aspettualità, di tempo, di spazio, di causa, di….. significa potere descrivere ogni lingua secondo categorie logiche comuni ai parlanti tutti, a prescindere dalla lingua usata. Pur nella consapevolezza delle differenze, da studiare nel confronto interlinguistico (grammatica contrastiva) AGATA GUELI 26 AGATA GUELI 27 Le scelte cominciano quando si comincia ad arricchire la frase semplice, la frase nucleare, con contenuti non più sottoposti a regole, ma ad opzioni comunicative. “ho affittato una casa al mare, perché volevo passarci le vacanze” Può anche essere scritta così: “ Volevo passare le vacanze al mare. Per questo ho affittato una casa”. AGATA GUELI 28 L’accesso morfosintattico al testo è uno step fondamentale per la sua comprensione (S. Bonino, 1994) AGATA GUELI 29 Come operare la descrizione del funzionamento morfosintattico della lingua? Ma basta solo questo livello di approccio? Quali i modelli teorici di riferimento? AGATA GUELI 30 I MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO DI MAGGIORE APPLICAZIONE NELLE GRAMMATICHE DIDATTICHE AGATA GUELI 31 SINTASSI FUNZIONALE DI MARTINET (1962) PRESUPPOSTI TEORICI: concezione strutturale della lingua nella quale ogni costituente (morfema) ha un suo ruolo specifico (funzione) in rapporto alla totalità della frase. La sequenza soggetto – verbo costituisce sempre un enunciato autonomo ANALISI DELLA FRASE: - Parte essenziale(nucleo) sintagma predicativo (soggetto + predicato) AUTONOMO - Tutto il resto espansione AGATA GUELI 32 Il direttore Ha dettato del reparto ieri Una lettera Alla segretaria di pagine che aveva assunta quattro appena Funzioni primarie:il direttore, ha dettato Funzioni non primarie (espansioni): , ieri, una lettera, alla segretaria di quattro pagine,che aveva appena assunto AGATA GUELI 33 Limiti del modello di Martinet: 1. La sequenza soggetto – verbo non costituisce sempre un enunciato autonomo: Es.: Il camion trasporta….(mobili) 2. L’istruzione didattica “per trovare l’enunciato minimo autonomo togli tutto tranne verbo e soggetto” porta gli apprendenti più giovani a pensare che tutto il resto ha poca importanza comunicativa. Di certo non è così. Es.: Vieri ha segnato nell’area di rigore AGATA GUELI 34 GRAMMATICA DELLE DIPENDENZE DI LUCIEN TESNIÈRE (1959) PRESUPPOSTO TEORICO Il verbo è il “Nodo” dominante da cui dipendono tutti gli altri elementi Il modello si basa su due immagini: • La metafora del dramma: la frase è un piccolo dramma, un petit drame, in cui il verbo è il canovaccio del processo, gli argomenti sono gli attanti, personaggi necessari allo svolgimento del dramma, le circostanze sono gli elementi della scena, significativi ma sostanzialmente esterni al dramma. • La metafora delle valenze: il verbo è come un atomo, une sorte d‟atome crochu, che ha il potere di legare a sé altri elementi, nello specifico espressioni nominali, proprio come avviene nel mondo della chimica dove le valenze degli atomi sono saturate da altri atomi. • Ai fini didattici Tesnière propone di rappresentare le dipendenze attraverso uno schema grafico della frase da lui chiamato stemma AGATA GUELI 35 LA CENTRALITÀ DEL VERBO NELLA FRASE Il verbo è il cuore della frase in quanto contiene in sé il processo. Il processo espresso dal verbo ha bisogno di un determinato numero di attanti/argomenti per compiere il suo significato. Il predicato, quindi, condiziona la struttura del nucleo poiché ne determina gli altri costituenti a seconda di quanti e quali attanti/argomenti richiede per essere saturato. AGATA GUELI 36 Verbi zerovalenti: verbi impersonali Es. tuona, lampeggia, piove, nevica Verbi monovalenti: verbi intransitivi Es. nascere, morire, dormire, ecc. AGATA GUELI 37 Verbi bivalenti: transitivi e intransitivi Es. lodare,rompere,leggere, ecc.(transitivi) Es. rispondere, ubbidire ecc. (intransitivi) Verbi trivalenti: transitivi e intransitivi Es. narrare ecc.(transitivi), parlare (intransitivi) Verbi tetravalenti : transitivi Es. trasportare, tradurre, trasferire ecc. AGATA GUELI 38 TESNIÉRE ATTANTI (O ARGOMENTI) AGATA GUELI 39 LA FRASE NUCLEARE (VERBI + ELEMENTI CHE NE SATURANO IL SIGNIFICATO), È ASSOLUTAMENTE AUTONOMA OLTRE LA FRASE NUCLEARE CIRCOSTANTI VINCOLATI, ELEMENTI CHE STANNO “INTORNO” ALLA FRASE NUCLEARE FORNENDO UNA SERIE DI ALTRE INFORMAZIONI (ES.: apro la porta con la chiave) CIRCOSTANTI LIBERI, ELEMENTI SLEGATI SINTATTICAMENTE DAL RESTO E, SPESSO, FORTEMENTE SEPARATI DA UNA VIRGOLA. FORNISCONO INFORMAZIONI AGGIUNTIVE. (Es.: ciò non può accadere, oggi) AGATA GUELI 40 SPAZIENTITO, DELLA FINESTRA MARIO PULISCE I VETRI DELLA SUA STANZA AGATA GUELI 41 APPLICANDO IL PRINCIPIO DI “RICORSIVITÀ” O “TRASLAZIONE” È POSSIBILE TRASFERIRE IL MODELLO DELLA VERBODIPENDENZA DALL‟ANALISI DELLA FRASE ALL‟ANALISI DEL PERIODO AGATA GUELI 42 DISTINGUIAMO LE FRASI DI UN PERIODO IN FRASI NUCLEARI FRASI ATTANZIALI O COMPLETIVE FRASI CIRCOSTANZIALI AGATA GUELI 43 • completive: ATTANZIALI • oggettiva, soggettiva, dichiarativa, interrogativa indiretta CIRCOSTANZIALI (o extranucleari) • tutte le frasi derivate da circostanti • Relative aggettive e restrittive AGATA GUELI 44 Le frasi che completano il nucleo: «completive» Sia l’argomento soggetto (a), sia l’argomento oggetto diretto (b), sia l’argomento oggetto indiretto (c) possono essere sostituiti con una frase. a) Nelle frasi Una passeggiata in riva al mare distende i nervi La tua presenza alla riunione farà piacere a tutti gli amici possiamo sostituire i rispettivi soggetti passeggiata e presenza (ognuno completato da altri elementi), con una frase all’infinito o al congiuntivo introdotto da che: Passeggiare in riva al mare distende i nervi Che tu sia presente alla riunione farà piacere a tutti gli amici (F. SABATINI) AGATA GUELI 45 Possiamo allora operare questo confronto Impostazione tradizionale del “fare grammatica a scuola”: • Analisi grammaticale • Analisi logica • Analisi del periodo. LIMITE : SGANCIARE LA PAROLA, LA FRASE, IL PERIODO DAL SUO VALORE SEMANTICO SUL PIANO COMUNICATIVO Il modello di Tesnière consente: Di fare incontrare sintassi e semantica sia a livello di frase che di periodo Di superare la rigida distinzione tra le tre analisi Di fare incontrare grammatica e pragmatica AGATA GUELI AGATA GUELI 46 Per i nostri alunni…. “Il mal di grammatica si cura con la grammatica” perché …… “siete fatti di parole, tutti quanti voi, intessuti di grammatica, tutti, pieni di discorsi”. (da D. Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli 2008) AGATA GUELI 47 ‘Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili.' BERTOLD BRECHT BUONA NAVIGAZIONE ! AGATA GUELI 48