Servizio Civile 2013 - convento - parrocchia “s. antonio”

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Servizio Civile 2013 - convento - parrocchia “s. antonio”
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Centro Socio-Educativo Diurno “S. Antonio” – BA – gestito dalla Provincia
Monastica O.F.M. di S. Michele Arcangelo di Puglia e Molise con l’ausilio delle
Suore Francescane della Carità.
NZ02268
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
Albo regionale
4^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Dacci un segno, ti daremo una mano…
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore ASSISTENZA – Minori A02
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
(…)
CONTESTO TERRITORIALE
Tra i servizi che il Comune di Bari mette a disposizione dei cittadini, alcuni sono
rivolti direttamente ai minori come, ad esempio, le attività dei Centri Diurni SocioEducativi.
L’obiettivo dei Centri Diurni è la prevenzione rivolta, in particolare, alle fasce dei
minori che, trovandosi in condizioni di deprivazione sociale, risultano più esposte al
rischio di comportamenti socialmente negativi.
1
Pertanto, il Comune ha attivato convenzioni con 11 Centri Diurni dove i minori in
carico sono circa 500 ogni anno.
Il Centro Diurno "S'Antonio" nasce dall'analisi dei bisogni dei minori della Città di
Bari, e in particolare del quartiere Madonnella, effettuata sulla scorta dei dati
conoscitivi e delle esigenze espresse dall'utenza e decodificati attraverso l'esperienza
quotidiana all'interno della Ripartizione Solidarietà Sociale e delle nove
Circoscrizioni.
Il progetto "Dacci un segno, ti daremo una mano…" opera nel contesto territoriale
del Quartiere Madonnella, caratterizzato al suo interno da diverse problematiche che
evidenziano la necessità di interventi articolati e sinergici non soltanto verso i minori
ma anche verso le famiglie e la comunità di riferimento.
(…)
Il forte disagio minorile viene delineato dai seguenti fattori:
Situazione
familiare multiproblematica:
Situazione
sociale a rischio:
difficoltà nel
mantenere le
funzioni
genitoriali ed
educative basilari;
nucleo disgregato
(conflittualità
genitoriale,
separazione e
divorzio);
residenza in
quartieri degradati
con fenomeni di
malavita;
criminalità,
inadeguata
condizione
economica e basso
livello socioculturale.
precarietà
abitative che
favoriscono in
molti casi
fenomeni di
devianza
minorile.
mancanza di spazi
ludici idonei,
di centri di
aggregazione;
Situazione
scolastica
precaria con:
fenomeni di
frequenza
irregolare (scuola
elementare e
media);
inadempienza
dell’obbligo
formativo (scuola
primaria e
secondaria);
disturbi sul piano
dell’apprendimento
e della
socializzazione.
Situazione
psicologica
segnata da
carenze affettive:
atteggiamenti di
violenza;
difficoltà
relazionali;
basso livello di
autostima;
scarse capacità
relazionali ed
educative dei
genitori.
(…)
Nello specifico del contesto di riferimento nel quale il progetto verrà attuato
(Circoscrizione Madonnella), non ci sono altri servizi che agiscono sul disagio
minorile. Dunque il Centro S'Antonio risulta insufficiente a rispondere alla domanda
proveniente dal territorio.
L'Ente rappresenta una opportunità per i minori, seguiti dai Servizi sociali territoriali,
di poter avere un proprio spazio “protetto” che favorisca l’aggregazione con il
2
sostegno educativo del territorio.
Il progetto, grazie al contributo dei volontari di Servizio Civile, interviene in questo
contesto con le seguenti finalità:
- Prevenire l’insorgenza di condizioni di disagio giovanile;
- Ridurre l’evasione e l’inadempienza scolastica;
- Contribuire al miglioramento della qualità della vita dei minori e delle
condizioni delle famiglie;
- Sostenere le famiglie sulle competenze emotive e relazionali.
SOGGETTI DESTINATARI E BENEFICIARI INDIRETTI
I soggetti destinatari del progetto sono quantificabili in 30 minori, da 6 a 14 anni. Le
problematiche che presentano sono:
 Rischio di devianza e di emarginazione;
 Disagi affettivi-relazionali;
 Disagi socio-familiari;
 Ritardi scolastici.
I beneficiari favoriti indirettamente dall’impatto del progetto sulla realtà territoriale
non sono solo i 26 nuclei familiari ma in senso lato tutta la comunità.
(…)
7) Obiettivi del progetto:
Il Centro Diurno Socio-Educativo “S. Antonio” opera e interviene con il fine di
contrastare le emergenze sociali del territorio, attraverso la presa in carico
individuale del minore, segnalati dai Servizi Sociali, tramite sostegno nelle attività
quotidiane.
Il presente progetto “Dacci un segno, ti daremo una mano…” si propone di
realizzare, come obiettivo generale, il potenziamento di alcune attività socioeducative funzionali allo sviluppo armonico dei minori ospiti, prevenendo e
combattendo il fenomeno della devianza e criminalità minorile, della dispersione
scolastica a favore del reinserimento sociale e del sostegno socio-psico-educativo.
Tutto questo deve avvenire attraverso il miglioramento dello stile di vita ed
autonomia individuale; sostenendo processi di prevenzione del disagio per mezzo
della socializzazione, della valorizzazione dell’unicità e delle differenze.
Obiettivi Specifici:
1. Migliorare le conoscenze e capacità scolastiche dei minori ospiti.
Il primo obiettivo del presente progetto è quello di migliorare il momento del
sostegno scolastico per tutti i minori ospiti del Centro ma in particolare per quei
ragazzi che vivono la scuola in una condizione di marginalità, il cui destino è
facilmente prevedibile: il precoce abbandono degli studi.
3
(…)
Si intende, pertanto, realizzare interventi specifici e alternativi di sostegno
scolastico, rispettando i singoli tempi di apprendimento dei minori, potenziando
competenze già possedute e attivandone di nuove.
Al fine di perseguire tale obiettivo il gruppo di volontari del Servizio Civile,
supportato e coordinato da figure professionali, diverrà parte integrante dell’équipe,
previa informazione e formazione specifica.
2. Incrementare le attività formative: laboratoriali e ludiche per i minori ospiti.
Il secondo obiettivo che il presente progetto persegue è quello di incrementare le
attività formative - laboratoriali e ludiche - poiché esse concorrono nel formare uno
sviluppo armonico nel minore e lo aiutano ad accrescere quelle potenzialità innate e
a volte nascoste, permettendo di sviluppare il proprio concetto di sé in rapporto con
gli altri.
(…)
Grazie all’aiuto dei volontari del Servizio Civile sarà possibile ideare percorsi e
realizzare almeno 4 attività formative (ricreative, espressive, ludiche, sportive), della
durata minima di due mesi, che contribuiscano al miglioramento del benessere
psico-fisico, favorendo la socializzazione e potenziando le capacità cognitive e
affettive-relazionali dei minori lasciando un segno nella loro crescita.
3. Favorire gite, uscite formative e occasioni di socializzazione accedendo a
risorse esterne al Centro.
Questo obiettivo specifico prevede l’opportunità di aumentare le uscite formative
per i minori, grazie all’apporto dei Volontari del Servizio Civile, mettendo in rete le
risorse formali ed informali del territorio.
Tale obiettivo è nato dalla necessità che il minore presenta di poter allargare la
capacità di socializzazione in modo più concreto e consentirgli di esercitare il senso
di responsabilità individuale e di autonomia in situazioni diverse e meno limitate
rispetto agli ambienti tradizionali come famiglia, scuola e Centro Diurno.
(…)
A tal fine sono stati individuati enti copromotori e partner (indicati nel box 24) che
concretamente permetteranno la realizzazione di tali attività.
(...)
4
OBIETTIVI PER I VOLONTARI
Il Progetto “Dacci un segno, ti daremo una mano…” offre l’occasione per i
giovani coinvolti di impegnarsi, nell’arco di dodici mesi di servizio civile, in un
lavoro di studio/ricerca finalizzato alla formazione civica, sociale, culturale e
professionale, affermando e sostenendo i diritti dei bambini e preadolescenti.
Lo scopo principale del progetto è quello di incrementare nei giovani il senso di
appartenenza alla vita sociale e civile, infondendo il valore della solidarietà,
dell’accoglienza e della cittadinanza attiva; di interiorizzare un senso di
responsabilità e di impegno verso le famiglie disagiate, mettendo in evidenza la
dimensione educativa e sociale della vita.
Il volontario prestando servizio presso il nostro Ente, sempre affiancato agli
Operatori, è visto come un sostegno al percorso formativo ed educativo del minore
in ottica del miglioramento qualitativo del servizio rivolto a prevenire il fenomeno
del disagio, della devianza e della marginalità.
Questa valenza di “integrazione” nell’intervento sui minori, ha nel volontario del
servizio civile il suo attuatore ideale, infatti già nel passato il lavoro dei volontari è
stato recepito positivamente dai minori e dai loro genitori.
Si intende, pertanto, offrire ai giovani un percorso di crescita e formazione che
permetta di:
1. Acquisire conoscenze e capacità pratiche e teoriche sulle modalità di
sostegno e intervento a minori in condizioni disagiate, diventando capaci di
guidare il minore nel suo processo di crescita;
2. Acquisire conoscenze psico-pedagogiche pratiche e teoriche sul minore,
italiano e straniero, sulle dinamiche familiari, sulla situazione sociale e
facilitare la comprensione della metodologia di lavoro (lavoro d’èquipe,
lavoro di rete, ecc…).
Contribuiranno a realizzare questo cambiamento personale nel volontario tutte le
attività che egli porterà avanti, in quanto ognuna di essa gli permetterà di
sperimentarsi acquisendo abilità cognitive, professionali e sociali.
Questo assunto è ancora più valido quando a partecipare sono i giovani a bassa
scolarità e/o disabili che non riescono a collocarsi nella nostra società, già piegata
dall’assenza di opportunità lavorative.
Il presente progetto, aderendo al criterio aggiuntivo delle Regione Puglia n.1,
prevede la riserva per i giovani a bassa scolarità (riserva primaria) e con
disabilità (riserva secondaria). L’esperienza del SCN può rappresentare per loro
l’occasione per raggiungere il riconoscimento di sé, per facilitare il processo di
acquisizione dell’identità, di esplorare e di riconoscere aspetti del proprio self e
risorse che forse fino a quel momento erano stati sconosciuti.
Pertanto, oltre ai suddetti obiettivi, l’obiettivo finale è agevolare l’inserimento
sociale di giovani a bassa scolarità e con disabilità, attraverso anche incontri di
5
autoformazione facendo confrontare i Volontari su argomenti di comune interesse e
in particolare sui temi del servizio civile.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che
quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
(...)
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
La prima fase delle attività previste per i volontari nell’ambito del progetto,
trasversale rispetto alle altre, è dedicata all’accoglienza e all’inserimento dei volontari
nell’Ente di attuazione.
Durante le prime due settimane di servizio i volontari supportati dell’Olp e dopo aver
fatto la conoscenza dell’èquipe di lavoro, degli spazi e dei minori, saranno inseriti
gradualmente nelle attività ordinarie dell’Ente.
In questa fase sono previsti incontri in aula per la lettura dello Statuto, della Carta dei
Servizi dell’Ente e della Progettazione Psico-Educativa al fine di sensibilizzare il
volontario alla mission dell’Ente rispetto alla tutela dell’infanzia (moduli formazione
generale/specifica).
Dopo questa fase trasversale, il gruppo dei volontari affiancherà, previa informazione
e formazione generale/specifica, l’èquipe psico-educativa nella realizzazione delle
attività per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente progetto.
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Migliorare le conoscenze e capacità scolastiche dei minori ospiti.
AZIONE 1.1
ACQUISIZIONE DELLE METODOLOGIE DI SOSTEGNO
SCOLASTICO (primo e secondo mese di servizio)
In questa fase il volontario sarà sostenuto nella fase di acquisizione
delle metodologie di sostegno scolastico individualizzato e di
consolidamento della relazione con i minori, sotto la supervisione
dell’Olp/Coordinatore.
Sono previsti incontri con il Coordinatore-Psicologo (Olp), con il
Supervisore e con l’èquipe in cui si analizzeranno le situazioni che
necessitano di una maggiore supervisione e riflessione.
(...)
6
AZIONE 1.2 OPERATIVITÀ NELL’AMBITO DEL SOSTEGNO SCOLASTICO
(dal terzo mese di servizio)
In questa fase al volontario, affiancato dall’educatore, seguirà due
degli otto minori con difficoltà sul piano dell’apprendimento e della
socializzazione.
Sono previsti incontri con il Coordinatore-Psicologo (Olp), con il
Supervisore e con l’èquipe in cui si analizzeranno le situazioni che
necessitano di una maggiore supervisione e riflessione.
(...)
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare le attività formative: laboratoriali e ludiche e per i minori ospiti.
AZIONE 2.1 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI VOLONTARI SULLE
ATTIVITÀ FORMATIVE, LABORATORIALI E LUDICHE
(a partire dal secondo mese di servizio)
In questa fase verranno informati i volontari dei laboratori già attuati
e verranno forniti loro degli strumenti teorici e procedurali di
progettazione, pianificazione e realizzazione delle attività formative:
ricreative, manuali, teatrali, sportive ed estive.
La conoscenza e l’apprendimento avverranno attraverso incontri di
formazione specifici e momenti di confronto con il gruppo di lavoro.
(...)
AZIONE 2.2 OPERATIVITÀ NELL’AMBITO DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE,
LABORATORIALI E LUDICHE (a partire dal terzo mese di servizio)
In questa fase il volontario sarà sostenuto nella fase di progettazione
e realizzazione delle attività formative, laboratoriali e ludiche.
Sono previsti incontri di verifica con il Coordinatore-Psicologo
(Olp), con il Supervisore e con l’èquipe.
(...)
OBIETTIVO SPECIFICO 3
Favorire gite, uscite formative e occasioni di socializzazione accedendo a risorse
esterne al Centro.
AZIONE 3.1 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI VOLONTARI SULLE
ATTIVITÀ PIANIFICATE CON RISORSE ESTERNE AL CENTRO
(dal secondo mese di servizio)
In questa fase verranno informati i volontari sulle attività già
realizzate con risorse esterne al centro, quali enti copromotori e
partner (associazioni, enti, parrocchie, altri centri diurni per minori,
ecc…).
Verranno forniti loro degli strumenti teorici e procedurali di
progettazione, pianificazione e realizzazione di tali attività.
La conoscenza e l’apprendimento avverranno attraverso incontri di
7
formazione specifica e momenti di confronto con il gruppo di lavoro.
(...)
AZIONE 3.2 OPERATIVITÀ NELL’AMBITO DELLE ATTIVITÀ CON RISORSE
ESTERNE AL CENTRO (a partire dal terzo mese di servizio)
In questa fase il volontario sarà sostenuto nella fase di progettazione,
se prevista, e realizzazione delle attività che prevedono l’apporto di
servizi esterni al Centro.
Verrà chiesto al volontario di collaborare nella progettazione
dell’attività quando proposta direttamente dall’ente promotore
oppure progettarne di nuove con l’apporto di nuovi partner ricercati
direttamente dal giovane del Servizio Civile.
Sono previsti incontri di verifica con il Coordinatore-Psicologo
(Olp), con il Supervisore e con l’èquipe.
(...)
Oltre alle suddette attività previste per il raggiungimento degli obiettivi del presente
progetto, i volontari, opportunamente guidati e supervisionati, prenderanno parte
anche alle seguenti attività ordinarie del Centro:
- Prelevamento dei minori da scuola;
- Accompagnamento e prelevamento dei minori nelle ore pomeridiane alle
attività laboratoriali organizzate dalle scuole;
- Accompagnamento e prelevamento dei minori nelle ore pomeridiane alle
attività sportive presso i centri sportivi;
- Lavoro di rete con le altre agenzie educative del territorio (incontri con
assistenti sociali, con i docenti delle scuole, con operatori di altri servizi…).
Tutti i volontari saranno coinvolti in ognuna delle attività sopraelencate, compresa la
riserva di bassa scolarità (riserva primaria) o con disabilità (riserva secondaria),
in caso di abilità adeguate o che sia in condizioni di acquisirle. Nello specifico la
riserva sarà di supporto, opportunamente guidato, in ambito amministrativo, nelle fasi
di progettazione e pianificazione delle attività e nell’utilizzo delle strumentazioni
informatiche.
Infine, avendo scelto di aderire ai criteri aggiuntivi della Regione Puglia, l'Ente si
impegna a far partecipare i volontari:



alle iniziative del SC promosse dalla Regione Puglia (criterio aggiuntivo 3);
a seminari, workshop, giornate di studio che affrontano temi attinenti al
progetto e al percorso di formazione aggiuntiva di lettura del territorio che
l'Ente stesso provvederà a realizzare (criterio aggiuntivo 5);
al corso di primo soccorso che l'Ente erogherà (criterio aggiuntivo 6).
Ai volontari sarà, inoltre, consigliata la stesura di un diario di bordo delle esperienze
vissute, all’interno dell’èquipe del Centro. Tale strumento è ritenuto utile al fine di
consentire una rielaborazione dei vissuti.
Al termine del percorso di SCN, è prevista una verifica finale, che costituirà un
momento di valutazione del lavoro svolto, nonché un’ulteriore possibilità di
confronto e scambio con gli operatori.
8
Attuare tale progetto permetterà di coinvolgere tutti i volontari in un percorso di
crescita che mira alla scoperta delle proprie potenzialità, alla preparazione di
acquisizione di competenze, all’incremento della fiducia e dell’autostima, al
riconoscimento delle competenze e delle capacità relazionali.
L’obiettivo è contribuire ad arricchire profondamente la loro qualità della vita. Questo
perché, come è noto, ogni individuo, ma ancor più un giovane con bassa scolarità o
persona disabile, trae soddisfazione dalla propria attività professionale, dalla
convinzione di sentirsi parte di un sistema produttivo che crea identità.
(...)
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
12) Numero posti con solo vitto:
4
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
36
6
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Sempre nel rispetto delle ore di servizio giornaliere è richiesta la flessibilità
nell’orario di servizio in relazione all’organizzazione delle attività del
Centro.
E’ prevista, nello specifico, una possibile variazione del normale orario
lavorativo, per partecipare alla programmazione e pianificazione dei progetti
educativi, pertanto verrà richiesta l’anticipazione del turno pomeridiano al
mattino una volta alla settimana durante il periodo scolastico.
Nel periodo estivo, a partire dalla chiusura della scuola fino alla riapertura –
giugno/settembre - l’orario di servizio sarà antimeridiano.
Viene, infine, richiesto al gruppo di volontari di partecipare a tutte le attività
organizzate in orario serale, nei giorni festivi e campeggi e soggiorni con
pernottamento (giugno/luglio) presso l’Ente o presso altre strutture, partner e
copromotori;
9

Flessibilità oraria e possibilità di recarsi presso altre sedi per la
partecipazione ad incontri, giornate studio, seminari, attività formative
pertinenti con la realizzazione del progetto, come previsto dall’Ente per aver
aderito ai criteri aggiuntivi della Regione Puglia n. 3, 5 e 6 e come
specificato nel box 8;

Rispetto delle norme sulla privacy e del segreto professionale.
10
(...)
16) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Al fine di valutare oggettivamente le abilità e competenze professionali e personali
dei candidati, la selezione avverrà attraverso due modalità:
-
Valutazione del curriculum vitae;
Valutazione del colloquio.
In sede di selezione, gli strumenti che i selettori utilizzeranno per l’attribuzione dei
punteggi sono schede e check-list.
Seguono le tabelle con i criteri di selezione relativamente alla valutazione dei titoli
e del colloquio.
Per ogni criterio sono specificati indicatori e relativo punteggio.
VALUTAZIONE DEL CURRICULUM VITAE ET STUDIORUM
CRITERIO
Titolo di studio
INDICATORI
Master attinente al
progetto
Laurea specialistica o
quinquennale attinente al
progetto (Laurea in
Scienze della
Educazione, Pedagogia,
Psicologia, Sociologia,
Scienze Sociali)
Laurea specialistica o
quinquennale non
attinente al progetto
Laurea triennale
attinente al progetto
(Laurea in Scienze della
Educazione, Pedagogia,
Psicologia, Sociologia,
Scienze Sociali)
Laurea triennale non
attinente al progetto
Diploma di scuola media
superiore attinente al
progetto
Diploma di scuola media
superiore non attinente al
progetto
Esperienze professionali Precedenti esperienze
presso l'ente
(il numero massimo di
PUNTEGGIO
8
7
6
5
4
3
2
1,5 punto al mese
11
mesi valutabile è pari a
12)
Verranno considerate
anche forme di
volontariato purchè
certificate con attestato
Conoscenze certificate
con attestato rilasciato
da enti terzi
Competenze certificate
con attestato rilasciato
da enti terzi
Titoli professionali
Precedenti esperienze nel
settore minori: centro
minori, asili, case
famiglie, scuola
Precedenti esperienze in
settore sociale ma NON
MINORILE
Conoscenza lingua
inglese
Conoscenza lingua
francese
Conoscenza lingua
tedesco
Conoscenza lingua
spagnolo
Patente europea del
computer
Competenze finalizzate
alla realizzazione di
laboratori: teatrali,
manuali, creativi,
espressivi.
Titoli professionali
attenenti al progetto
1 punto al mese
0,5 punti al mese
1
1
1
1
1
1 punto per attestato (fino
ad un massimo di 4
punti)
0,10 ogni 8 ore di
formazione (fino ad un
massimo di 400 ore di
formazione pari a 5
punti)
Il punteggio complessivo è dato dalla somma dei punteggi ottenuti per ogni singolo
criterio. Il punteggio massimo ottenibile alla valutazione del curriculum vitae è pari
a 40 punti.
VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO
CRITERIO
Area motivazionale
INDICATORI
1. Motivazioni generali del
candidato per la
prestazione del servizio
civile volontario
2. Condivisione da parte del
candidato degli obiettivi
perseguiti dal progetto
3. Disponibilità del candidato
nei confronti di condizioni
richieste per l'espletamento
del servizio (flessibilità
oraria, spostamenti, ecc…)
4. Disponibilità alla
continuazione delle attività
PUNTEGGIO
Fino a 20 punti:
ognuno dei quattro
indicatori può ottenere
un punteggio massimo
di 5 per un totale di 20.
12
Area delle
competenze
al termine del servizio
5. Competenze specifiche
6. Idoneità del candidato a
svolgere le mansioni
previste dalle attività del
progetto
Area delle abilità e
capacità
7. Particolari doti e abilità
umane possedute dal
candidato
Fino a 20 punti:
ognuno dei due
indicatori può ottenere
un punteggio massimo
di 10 per un totale di
20.
Fino a 20 punti così
distribuiti:
- Indicatore n.7
punteggio massimo 7;
8. Capacità relazionali e di
- Indicatore n.8
comunicazione
punteggio massimo 5;
9. Interesse del candidato per
l'acquisizione di particolari
- Indicatore n.9
abilità e professionalità
punteggio massimo 5;
previste dal progetto
10. Particolari abilità in campo - Indicatore n.10
artistico (canto, ballo,
punteggio massimo 3.
recitazione, strumenti
musicali, pittura, ecc…)
Il punteggio massimo ottenibile alla valutazione del colloquio è pari a 60. Tale
punteggio è dato dalla somma totale dei singoli punti ottenuti per ognuno dei tre
criteri.
Il punteggio finale ottenibile a conclusione dell’intero processo di selezione è pari a
100.
Saranno considerati non idonei a svolgere il Servizio Civile i candidati che abbiano
ottenuto nella scheda di valutazione al colloquio un punteggio inferiore a 36/60.
Criteri e modalità di selezione per la riserva
Il presente progetto prevede la riserva di un posto per giovani a bassa scolarità
(criterio aggiuntivo della Regione Puglia n.1), pertanto, solo per tali candidati non
sarà applicato il criterio dei titoli di studio e professionali previsto nella valutazione
del curriculum vitae et studiorum (punteggio da minimo 2 a massimo 8).
Conseguentemente il punteggio massimo ottenibile alla valutazione del curriculum
vitae, dato dalla somma dei punteggi ottenuti per ogni singolo criterio ad eccezione
di quello dei titoli di studio, è pari a 32 punti.
Rimane, invece, invariato il punteggio massimo ottenibile alla valutazione del
colloquio pari a 60.
Pertanto, il punteggio totale massimo per la selezione dei giovani a bassa scolarità è
pari a 92.
In caso di assenza di candidati nella riserva primaria di giovani a bassa scolarità, il
presente progetto intende attivare la riserva secondaria di giovani disabili.
In tal caso la selezione avverrà secondo le modalità classiche, con un punteggio
totale massimo pari a 100.
13
Saranno considerati non idonei a svolgere il Servizio Civile i candidati che abbiano
ottenuto nella scheda di valutazione al colloquio un punteggio inferiore a 36/60.
(...)
17) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
REQUISITI RICHIESTI CANDIDATI
Non sono previsti requisiti specifici per la partecipazione al progetto, anche se in
sede di selezione si terrà conto delle eventuali precedenti esperienze dei
candidati nell’ambito del volontariato nell’ambito dei minori.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
(...)
18) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Al termine del 12 mesi di servizio le competenze e professionalità che i volontari
potranno acquisire sono le seguenti:
Capacità e Competenze Organizzative
 assimilazione di competenze socio – psicopedagogiche;
 assimilazione di capacità didattiche nell’attività di supporto scolastico;
 organizzare e pianificare interventi educativi;
 acquisire la capacità di conduzione e gestione delle attività educative,
ricreative e ludiche;
 capacità di programmare ed attuare percorsi di animazione;
 organizzare feste ed incontri;
 capacità di utilizzo del computer, fax, microfoni (per le attività teatrali) e
videoproiettori.
Capacità e Competenze Relazionali
 capacità relazionali con soggetti a rischio;
 capacità di trovare risposte concrete ai numerosi problemi posti dal difficile
contesto sociale (bassa scolarità, dispersione scolastica, disoccupazione,
povertà culturale, tossicodipendenze ecc…);
 collaborazione con altri enti di volontariato;
 capacità di stabilire delle relazioni interpersonali con le famiglie;
 capacità di interagire con responsabilità con Superiori e Colleghi che
operano nel Centro;
 acquisire uno stile di lavoro di tipo cooperativo, utile a sviluppare forme
adeguate di responsabilità, di compartecipazione e di autonomia dei soggetti.
14
Capacità e Competenze Professionali
 capacità di gestione dei processi comunicativi interni ed esterni;
 competenze socio-educative spendibili in ambito lavorativo;
 assimilazione dei contenuti oggetto della formazione ricevuta;
 assimilazione di competenze spendibili in ambito lavorativo;
 capacità di lavorare in team e per progetti.
Tali competenze verranno certificate e riconosciute dall’Ente Centro Diurno SocioEducativo “S. Antonio” con il rilascio di un attestato finale.
Formazione generale dei volontari
(...)
19) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale come indicata nelle linee guida (paragrafo 2) per la
formazione generale dei giovani in Servizio civile nazionale.
(04-04-2006), verrà erogata con l’utilizzo di due metodologie:
1. L’80% del monte ore complessivo destinato alla formazione generale, (40
ore su 50) saranno lezioni in modalità frontale tenute da formatori accreditati
ed esperti delle materie trattate;
2. Verranno utilizzate anche dinamiche non formali per il 20% del monte ore
complessivo, pari a 10 ore su 50: la situazione formativa che fa riferimento
alle dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della
autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a
risultati di facilitazione a che i volontari riescano a percepire e ad utilizzare
le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e
come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo
patrimonio culturale, e dalle risorse che l'Ente mette a disposizione dei
partecipanti
in
diversi
modi
e
sotto
diversi
aspetti.
Le tecniche all'uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, la sinottica e
il metodo dei casi, il T-group e l'esercitazione, i giochi di ruolo, e, nel
complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze
riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.
Tecniche:






docenze frontali (attraverso l’utilizzo di strumenti audiovisivi: videoclip,
power point…);
studio di casi (presentazione di una situazione problematica reale,
comprensiva di tutti i dati necessari, con valutazione delle possibili
soluzioni);
lavori di gruppo (analisi delle esperienze, confronti e scambi tra pari,
cooperative learning);
simulazione giochi di ruolo (tecniche di animazione che facilitano la
comunicazione all’interno del gruppo, l’individuazione delle problematiche e
le risorse interne/esterne e le loro soluzioni);
confronto sulle esperienze;
testimonianze.
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20) Contenuti della formazione:
La Formazione Generale resa ai volontari ha l’obiettivo di:
 sviluppare nei volontari le dimensioni della cittadinanza attiva e
responsabile;
 conoscere i fondamenti costituzionali e la normativa del Servizio Civile;
 sviluppare nei volontari/e le diverse competenze e le capacità educative e
comunicative;
 abilitare i volontari/e a partecipare in modo attivo e responsabile al progetto.
Gli argomenti trattati, così come previsto dalle Linee guida per la formazione
generale dei giovani in Servizio civile nazionale (04-04-2006), sono i seguenti:
1) L'identità del gruppo in formazione
Si tratta di un modulo/laboratorio nel quale il formatore, utilizzando tecniche
formative appropriate, lavorerà alla definizione di un'identità di gruppo dei volontari
in servizio civile che esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie
aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali.
Il formatore, partendo dai concetti di "patria", "difesa senza armi", "difesa
nonviolenta", ecc., avrà come obiettivo non la condivisione e/o accettazione del
significato che le istituzioni attribuiscono a tali parole, bensì quello di creare nel
volontario la consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a
sviluppare l'esperienza di servizio civile.
Questo modulo, dato il suo contenuto, dovrebbe essere propedeutico a tutti gli altri
moduli.
2) Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti
istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di
continuità e di discontinuità fra il "vecchio" servizio civile degli obiettori di
coscienza e il "nuovo" servizio civile volontario, con ampi riferimenti alla storia del
fenomeno dell'obiezione di coscienza in Italia e ai contenuti della legge n. 230/98.
3) Il dovere di difesa della Patria
A partire dal dettato costituzionale, se ne approfondirà la sua attualizzazione anche
alla luce della recente normativa e della giurisprudenza costituzionale. In
particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale
nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa
civile o difesa non armata. Possono inoltre essere qui inserite tematiche concernenti
la pace e diritti umani alla luce della Costituzione italiana, della Carta Europea e
degli ordinamenti delle Nazioni Unite.
4) La difesa civile non armata e nonviolenta
Questo modulo, nei contenuti, è strettamente collegato ai moduli di cui ai punti 2) e
3). Muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si
presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano
istituzionale, di movimento e della società civile. Nell'ambito di riferimenti al diritto
internazionale si possono inoltre approfondire le tematiche relative alla "gestione e
trasformazione nonviolenta dei conflitti", alla "prevenzione della guerra" e alle
"operazioni di polizia internazionale", nonché ai concetti di "peacekeeping", "peace16
enforcing" e "peace-building".
5) La protezione civile
In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come
collegamento tra difesa della Patria e difesa dell'ambiente, del territorio e delle
popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla
prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso.
6) La solidarietà e le forme di cittadinanza
In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai
principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro
concretizzazione. In tale ambito saranno possibili riferimenti alle povertà
economiche e all'esclusione sociale, al problema della povertà e del sottosviluppo a
livello mondiale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli
orientamenti dell'Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi.
Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come
modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l'appartenenza ad una collettività
che abita e interagisce su un determinato territorio; si insisterà sul concetto di
cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di
impegno, di condivisione e di solidarietà. Si evidenzierà il ruolo dello Stato e della
società nell'ambito della promozione umana e della difesa dei diritti delle persone ed
il rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Inoltre, partendo
dal principio di sussidiarietà, si potranno inserite tematiche concernenti le
competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nei vari ambiti
in cui opera il servizio civile, con riferimenti al Terzo Settore nell'ambito del
welfare. Sarà infine importante assicurare una visione ampia di queste tematiche, nel
senso di evidenziare sempre le dinamiche internazionali legate alla globalizzazione
che investono anche le questioni nazionali e territoriali e di offrire un approccio
multiculturale nell'affrontarle.
7)
Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure
che operano sul territorio. Sarà chiarito il significato di "servizio" e di "civile".
8)
La normativa vigente e la Carta di impegno etico
Verranno illustrate le norme previste dal legislatore, nonché quelle di applicazione
che regolano il sistema del servizio civile nazionale.
9) Diritti e doveri del volontario del servizio civile
In tale modulo, strettamente collegato al precedente, occorrerà mettere in evidenza il
ruolo e la funzione del volontario e illustrare la circolare sulla gestione, concernente
la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale.
10) Presentazione dell'Ente
In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in
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cui si troveranno a prestare l'anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le
caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell'Ente
accreditato.
11) Il lavoro per progetti
Questo modulo, collegato al precedente, illustrerà il metodo della progettazione
nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed
efficienza del progetto e la valutazione della crescita umana dei volontari.
Gli argomenti formativi sopra esposti si articoleranno in 3 moduli così suddivisi:
1. MODULO (20 ORE):
Fondamenti costitutivi e legislativi del Servizio Civile:
 Identità del gruppo informazione;
 Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale;
 Il dovere di difesa alla Patria: articoli 2, 3 e 52 della Costituzione, Sentenze
della Corte Costituzionale 164/85, 228/04, 229/04 e 431/05.
 La Difesa Civile non armata e non violenta;
 Protezione civile;
 Solidarietà e forme di Cittadinanza;
 Servizio Civile Nazionale e Associazionismo e Volontariato
2. MODULO (15 ORE)
Ordinamento del Servizio Civile:
 Diritti e Doveri dei Volontari;
 Organizzazione del Servizio;
 Carta Etica del Servizio Civile.
3. MODULO (15 ORE)
Il Servizio Civile nell’Ente Proponente:
 Presentazione del progetto di SCN;
 Presentazione dell’Ente dove il volontario svolgerà il servizio con
riferimento allo Statuto, alla Carta dei Servizi e alla Progettazione PsicoEducativa (principi, finalità, attività, regolamenti, norme di comportamento
nei confronti dell’utenza e tra il personale volontario, ecc.)
 Metodologia operativa riferita all’area e settore del progetto;
 Conoscenza dei bisogni del territorio e destinatari (contesto socio-culturale e
risorse del territorio).
21) Durata:
Il Corso si articolerà su un impegno settimanale di circa 50 ore distribuite entro i
primi cinque mesi di servizio.
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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
22) Sede di realizzazione:
Centro Socio-Educativo Diurno “S. Antonio” – Bari.
(...)
23) Contenuti della formazione:
La formazione specifica ha l’obiettivo di fornire al volontario le conoscenze e le
competenze teorico – pratiche necessarie a svolgere in maniera positiva ed efficace
le attività previste dal progetto, quindi i contenuti specifici variano a seconda
dell’area e del settore del progetto.
In modo generale è possibile indicare i seguenti contenuti, che saranno sviluppati
nei 12 moduli previsti:
1° Modulo
 Nozioni di pedagogia;
 Nozioni di sociologia;
 Nozioni di psicologia;
2° Modulo
 Pedagogia del sistema preventivo;
 La relazione educativa;
 Metodologia dell’intervento educativo (simulazioni);
3° Modulo
 Sociologia del disagio e della devianza giovanile;
 Integrazione della persona;
4° Modulo
 Psicologia dello sviluppo;
 L’attaccamento e relazioni significative;
5° Modulo
 I processi delle Comunicazione (giochi di ruolo);
 L’ascolto attivo (simulazioni);
6° Modulo
 Lavoro di équipe (giochi di ruolo);
 Lavoro di rete (simulazione);
7° Modulo
 Il conflitto e la sua gestione (simulazione);
 Problem solving (simulazione);
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8° Modulo
 Le difficoltà di apprendimento dei bambini con diagnosi funzionale;
 Progetto Educativo Individualizzato (PEI);
 Metodologie di sostegno scolastico individualizzato;
9° Modulo
 Pianificazione e progettazione delle attività formative, laboratoriali e
ludiche;
10° Modulo
 Tecniche di gestione del gruppo, del gioco e dei casi particolari
(simulazione);
11° Modulo
 Pianificazione e progettazione delle uscite formative e occasioni di
socializzazione: conoscenza delle risorse che il territorio offre;
12° Modulo
 Discussione dei casi (simulazione);
 La sindrome del burn-out.
Oltre alla suddetta formazione, i volontari parteciparanno ad ulteriori corsi di
formazione presso altri enti, se in linea con le attività previste dal progetto (criterio
aggiuntivo della Regione Puglia n. 5).
24) Durata:
72 ore
Il Responsabile legale dell’ente/
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
(Donatantonio APOLLONIO)
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