scarica - IC Tramonti

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Anno 19 n. 37 Dicembre 2014
Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA)
Il Natale da un punto di vista… apicale…
…la voce del Dirigente Scolastico
Carissimi,
sfogliando le pagine del giornalino versione
natalizia, ripercorro, come di consueto, i
primi mesi dell’anno scolastico… gli ultimi
mesi del 2014… e con immenso orgoglio
considero che……….
L’Istituto “G. Pascoli”, in questo piccolo,
grande, ridente contesto di Tramonti progredisce insieme al suo territorio… piccolo rispetto alle città, grande per le energie vitali,
culturali, artistiche, spirituali che lo abitano,
ridente per il suo paesaggio dai dolci pendii,
dalle verdi montagne, dal luminoso e distensivo orizzonte. La Nostra Scuola riflette il
suo territorio evolvendosi sempre più e
sempre meglio, crescendo anche dal punto
di vista tecnologico (probabilmente è uno
dei pochi Istituti Comprensivi in Campania
ad essere dotato di LIM in tutte le aule, persino nella scuola dell’Infanzia e ad avere un
corpo docente motivato all’innovazione e
pertanto all’uso sempre più efficiente di
strumentazioni così delicate eppure di così
grande ausilio per la didattica!).
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Luisa Patrizia Milo
continua
Ogni risultato raggiunto dalla scuola si è trasformato in
punto di partenza per intraprendere nuovi percorsi …
Il 2014 ha rappresentato un anno importante per la riorganizzazione degli Uffici e degli spazi, per a valorizzazione
di risorse umane e strumentali, per l’autoriflessione sui
processi e sui risultati e, in sintesi, per l’Autovalutazione
del nostro Istituto. Abbiamo lungo il cammino, appreso che
l’Autovalutazione è, in primis, una filosofia, basata sulla
convinzione che ci sia sempre da migliorare: partendo
dall’analisi oggettiva di ciò che si fa, si acquisisce consapevolezza di quali siano le cause di risultati insoddisfacenti
e la responsabilità di individuare i cambiamenti ottimali.
Abbiamo lavorato su un terreno fertile perché è diffusa tra
tutti noi che operiamo nella scuola la volontà di mettersi in
discussione prendendo atto dei propri punti di debolezza, il
coraggio di renderli palesi e accettare l’onere di attuare un
processo di miglioramento sostanziale. Per poter affrontare questo percorso di Autovalutazione di Istituto e quindi
procedere alla elaborazione di un Piano di Miglioramento
abbiamo creato e poi consolidato una cultura della qualità,
ossia un sistema di valori condivisi dalle persone che lavorano, pur nella diversità dei ruoli ricoperti, per conseguire
un fine comune: un’offerta formativa migliore, differenziata,
inclusiva sempre più rispondente alle esigenze dei nostri
alunni, delle loro famiglie, del territorio ma anche sempre
più vicina agli standard di qualità nazionali ed europei. Ci
siamo resi conto che dare vita a un ambiente di lavoro ove
esista una consonanza sul perché si fa, il cosa si fa è estremamente complesso: l’individualismo e la pluralità di
vedute sembra essere di ostacolo invece costituisce la risorsa giusta alla crescita e al progresso. Il benessere lavorativo, la qualità delle relazioni umane, la creazione di un
contesto accogliente, sicuro e sereno, che si conseguono
solo attraverso una unanime condivisione di intenti e di
azioni, rappresentano gli obiettivi fondamentali del Piano di
Miglioramento della Nostra Scuola… Entusiasmante pianificare… complicato operare… meraviglioso realizzare…
difficile raccogliere… ma…ce la mettiamo tutta!!!
E allora… cari Bambini, cari Ragazzi e cari Genitori, caro
Sindaco ce lo fate Voi un Augurio a… Noi???? Anzi ce lo
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.gov.it
News Scuola
Il Gruppo di Autovalutazione dell’I.C. Tramonti ha iniziato, fin dallo scorso
anno, l’analisi sulla conformità della nostra scuola con il Modello CAF.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, riteniamo sia opportuno cercare
di capire cos’è l’autovalutazione, cosa andiamo a valutare, perché e in
che modo. Chi decide cosa c’è da migliorare e in che modo vengono prese tali decisioni? Cercheremo di rispondere cominciando con una considerazione: perché la scuola possa fornire risultati eccellenti, deve funzionare bene nel suo complesso, cioè la ”qualità dei risultati è frutto della
qualità dell’organizzazione”. Pertanto, tutto e tutti contribuiscono al successo di un’istituzione scolastica, cosí come tutto e tutti sono importanti
per il raggiungimento di un alto livello di qualità nelle aziende e in qualunque altro tipo di organizzazione.
Alla base dell’autovalutazione quindi ci sono i concetti chiave sulla qualità,
applicati alla scuola.
Il Modello CAF EDUCATION (CAF è l’acronimo di Common Assessment
Framework che si può tradurre in: Griglia Comune di Autovalutazione della qualità della pubblica amministrazione) è uno strumento elaborato a
livello europeo, per sostenere gli interventi di miglioramento nelle organizzazioni pubbliche attraverso l’applicazione dei principi della Qualità Totale.
Il Modello CAF è caratterizzato dall’idea che il conseguimento dei risultati
è determinato da alcuni fattori, individuati come fattori indispensabili per il
raggiungimento dei risultati (Fattori abilitanti). Quindi la valutazione non va
fatta solo sui risultati, ma anche su tutto ciò che li ha determinati.
Il Modello CAF, pertanto, funge da ”bussola” per aiutare il management a
trovare le vie che guidano all’eccellenza, intesa come eccellenza
nell’organizzazione dei servizi e, quindi, come eccellenza dei risultati.
La struttura del Modello CAF è una struttura a nove criteri, essa definisce
gli aspetti principali che devono essere presi in considerazione in qualsiasi
analisi organizzativa. Questo modello ha come obiettivo il conseguimento
dell’eccellenza.
Cosa si intende per eccellenza? Fare le cose bene nel rispetto delle norme e dell’uso efficiente delle risorse nonché fare le cose giuste in rapporto
al contesto e agli obiettivi strategici.
I concetti fondamentali dell’eccellenza sono: 1) Responsabilità sociale, 2)
Sviluppo della partnership, 3) Apprendimento, innovazione, miglioramento
continui, 4) Coinvolgimento e sviluppo del personale, 5) Gestione in termini di processi e obiettivi,5) Leadership e coerenza negli obiettivi, 6) Attenzione rivolta all’utenza.
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Nel precedente anno scolastico, 2013-2014, l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tramonti e le altre Scuole in Rete della Costiera Amalfitana, sono stati coinvolti in un progetto di formazione, “Inclusione e
Tecnologia” con lo scopo di promuovere l’attivazione e la formazione
sull’uso consapevole ed efficace delle apparecchiature tecnologiche e
multimediali avanzate di cui ciascuna scuola della Rete, grazie a i fondi
PON/FESR, è dotata.
Le “Tecnologie Assistive” entrano in pieno nella progettazione curricolare di ogni classe e diventano strumento utile, necessario e funzionale alla realizzazione di strategie didattico-educative che possano
condurre all’inclusione di tutti gli alunni all’interno del gruppo classe e
della scuola tutta. La parte teorica del corso è stata svolta nella sede di
Polvica presso l’I.C. “G.Pascoli”, scuola capofila delle Scuole in Rete
della Costiera Amalfitana. In questa fase i docenti hanno partecipato a
vari incontri tenuti da figure esterne alla scuola esperte sul Piano psicopedagogico-didattico.
Questa fase si è conclusa con uno step finale tenuto da altri due
esperti, i quali hanno condotto gli insegnanti ad un’analisi ulteriore di
diversi casi-esempio di vita scolastica, con presentazione di relative strategie e modalità di intervento possibili e attuabili.
La seconda parte del corso vedrà
coinvolti gli stessi insegnanti e alcune classi della nostra scuola,
nelle quali la sperimentazione delle tecnologie e l’uso di alcuni software speciali e specifici supporteranno gli interventi didatticoeducativi previsti per gli alunni
presi in carico, per la piena realizzazione degli obiettivi programVideo cartoon
mati per l’anno scolastico in corso.
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News Scuola
I Fondi Strutturali sono strumenti finanziari gestiti dalla Commissione Europea per
rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale riducendo il divario fra le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) finanzia gli interventi infrastrutturali
nei settori della comunicazione, energia, istruzione, sanità, ricerca ed evoluzione
tecnologica.
FESR Asse II (C) - PON Edilizio
È stato pubblicato ai sensi dell’art. 122, comma
5 del D.Lgs. n. 163/2006, nell’Albo pretorio
on_line del Comune di Tramonti (SA), ove si
eseguono i lavori, e nell’albo pretorio on_line
della Stazione Appaltante (Istituto Comprensivo
“G. Pascoli” Tramonti – SA) il Bando relativo
all’affidamento dei lavori per la realizzazione di
interventi tesi ad incrementare la qualità delle
infrastrutture l’ecosostenibilità e la sicurezza
degli edifici scolastici siti alle frazioni Polvica,
Gete e Pietre” dell’istituto Comprensivo “G. Pascoli - Tramonti (SA) – PON FESR 2007-2013
Asse II “Qualità degli Ambienti Scolastici” – Obiettivo C “Ambienti per l’Apprendimento” 20072013.
E1-FESR-2014-670 - Qualità Ambienti Scolastici
Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ambienti per
l’apprendimento” FESR 2007-2013 – Obiettivo E “Potenziare gli ambienti
per l’autoformazione e la formazione degli insegnanti e del personale della
scuola” – Obiettivo specifico E.1 “Realizzazione di ambienti dedicati per
facilitare e promuovere la formazione permanente dei docenti attraverso
l’arricchimento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche e per la ricerca
didattica degli Istituti”, questa Istituzione Scolastica ha avviato l’attuazione
del progetto “Repository d’istituto per documentare e condividere”.
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News Scuola
Lo scorso 8 ottobre 2014 abbiamo scelto di aprire questo nuovo anno
scolastico con una novità, che per noi e i nostri bambini è stata (ed è!)
una nuova e bella esperienza. L’idea era quella di scambiarci gli auguri
per un nuovo anno all’insegna della partecipazione e della condivisione. Da qui la scelta di ri-presentare il percorso del precedente anno
scolastico con la partecipazione di tutti i bambini di questa scuola che
hanno salutato genitori, dirigente, insegnanti e compagni in allegria con
l’augurio di un prospero e sereno lavoro ricco di attività e iniziative per
migliorare sempre di più l’azione formativa. La festa è stata dedicata
soprattutto ai bambini di prima per dare loro il benvenuto e per presentare i progetti storici che hanno dato un’impronta a questa scuola.
La rassegna si è aperta con il lavoro degli alunni che da quest’anno sono passati alla secondaria di 1° grado, e che lo scorso anno avevano avuto l’opportunità di costruire un ponte virtuale tra l’Italia e l’Inghilterra grazie alla
partecipazione al progetto “BRITALY”, che ha
visto una singolare quanto stimolante cooperazione a distanza tra alcuni bambini di questa scuola e i loro coetanei della scuola della St.
Oswald’s Primary School di Netherton Liverpool nel Regno Unito.
Subito dopo abbiamo avuto un “assaggio” del percorso che ha coinvolto gli alunni delle classi quarte
che hanno lavorato al progetto “CRESCERE FELIX”. Il termine ASSAGGIO non è stato scelto a caso, si è trattato infatti di un percorso di educazione
alimentare, volto al superamento di alcuni errori
che, purtroppo, spesso facciamo quando ci accingiamo a sederci a tavola. Educazione alimentare, dunque, ma soprattutto acquisizione di
sane abitudini di vita, piccole e grandi consapevolezze, che si rivelano
spesso preziose per la tutela della salute di grandi e bambini.
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News Scuola
Gli alunni delle classi quarte hanno riassunto il lavoro di un intero anno scolastico, esibendosi in performances a tema: la 4 A ha presentato
una coreografia da loro stessi progettata, presentando la frutta fresca e
prelibata che da tutti va consumata; mentre gli alunni della quarta B si
sono cimentati un breve sketch sul valore di una corretta alimentazione.
È stata poi la volta dei nostri “PULCINI”, gli alunni delle classi seconde e terze che hanno voluto riproporre le coreografie già presentate al
“Figlino: borgo da favola!” lo scorso giugno.
È stato un viaggio affascinante nel mondo della
fantasia, per dare un festoso BENVENUTO alle
NEW ENTRY della nostra scuola: i bambini delle
prime che, curiosi proprio come Peter Pan, troveranno nel lungo e corposo percorso scolastico mille
avventure da vivere, ogni volta nuove e divertenti.
L’invito per tutti, grandi e piccini, è di prendere il volo in una scia di
polvere d’oro, non verso la leggendaria ISOLA CHE NON C’È ma (ci
auguriamo!) verso un mondo di piccole e grandi scoperte che proietteranno noi e i nostri bambini dritti dritti verso un domani che abbiamo il
dovere di sognare migliore.
La manifestazione si è conclusa con la presentazione, da parte degli
alunni delle classi 3, 4 e 5, di alcuni BANS, significativamente intitolati
“INSIEME C’È PIÙ FESTA” e “BALLA INSIEME A
NOI”.
I BANS, oltre a influenzare lo sviluppo della personalità, hanno rappresentato un momento educativo e aggregativo molto forte, e hanno stimolato,
oltre alle abilità motorie, anche competenze musicali grazie al coinvolgimento di ritmo e voce, abituando alla vita di gruppo e avviando gli alunni alla raffinatissima arte
dello “stare bene insieme”.
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Iter Didattici
Classe 1A Scuola Primaria

È bella questa nuova scuola perché mi fanno leggere e scrivere
(Amato Maria)

Io sono contento di andare a scuola (Apicella Davide)

Io mi trovo bene nella nuova scuola e mi diverto tanto (Carinci
Maria Federica)

Mi piace quando certe volte la maestra è divertente (Cavaliere
Marina)

Mi piace ritagliare, disegnare e colorare (Criscuoli Piero)

Mi piace la storia di Pinocchio (Della Mura Davide)

La maestra è brava e anche così elegante (Esposito Raffaele)

Mi piace quando fanno l’albero di Natale e quando sono molto
bravo (Ferrara Antonio)

In questa scuola mi diverto un mondo (Francese Serena)

Mi piace la LIM (Pironti Chiara)

Mi piacciono le lettere dell’alfabeto (Romano Gianluca)

Mi piace andare in palestra (Savastano Sara)

La mia maestra mi racconta una storia (Scarano Francesco)

Mi è piaciuto il primo giorno di scuola (Somma Gabriele)

Il sabato e la domenica sono brutti perché si fa festa (Vuolo Andrea)
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Iter Didattici
Classe 1B Scuola Primaria

Il primo giorno
è stato bello,
c’erano tanti
palloncini colorati. Le mie
maestre sono
bellissime e
bravissime
(Noemi)

La mia scuola
mi piace le maestre sono belle. Mi piace
molto leggere
(Gaia)

A scuola ho imparato tante cose. Pinocchio, le vocali, AEIOU
(Mariasiria)

La mia nuova scuola mi piace. Mi piacciono molto le materie di
studio e mi piace anche Pinocchio. Con i miei compagni mi diverto molto (Giuseppe)

La mia scuola è molto bella. Mi piace stare con le maestre. Mi
piace Aldo l’aquilone (Giovanna)

La mia scuola mi piace. Le mie maestre sono brave, mi piace stare con i compagni (Ilenia)

Mi piace la mia scuola.
Mi piace Pinocchio mi
piace l’aquilone Aldo, il
primo giorno e stato bello
(Luigi)
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Iter Didattici
L’informatica attraverso la programmazione Coding e lo sviluppo
del “pensiero computazionale”.
Un Programma del MIUR rivolto soprattutto alla Scuola Primaria
Il MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale
per l’Informatica, ha avviato questa iniziativa (che fa parte del programma
#labuonascuola) con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti
semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti
di base dell'informatica.
Nel mondo odierno, infatti, i computer sono dovunque e costituiscono un potente strumento di aiuto per le persone. Per essere culturalmente preparato a
qualunque lavoro uno studente di adesso vorrà fare da grande è indispensabile quindi una comprensione dei concetti di base
dell’informatica. Esattamente com’è accaduto in passato per
la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.
Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze
logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed
efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini.
Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è
attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.
Il coding, ovvero la programmazione informatica, approda nelle scuole con
"L'Ora del Codice", rivolto particolarmente alle scuole primarie ma aperto a tutti.
Ma cos'è Code.org? Si tratta di una piattaforma internazionale che, tramite tutorial e corsi online di facile comprensione, spesso divertenti e ludici, insegna a
muovere i primi passi nel mondo della programmazione con "L'Ora del Codice". Una modalità di partecipazione più avanzata, un corso introduttivo, garantirà ulteriori dieci lezioni che potranno essere svolte nel corso dell’anno scolastico. In tutti e due i casi le lezioni si possono fruire sia on line che off line. I
corsi della piattaforma sono di diverso genere. Per chi vuole spingersi oltre, tra
i corsi in inglese ce n'è anche uno che spiega come creare una app!
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Nuovo Concorso
Tutto il personale dell’IC Tramonti rivolge auguri speciali di
BUON NATALE agli alunni e alle loro famiglie.
Guarda il video sul sito www.ictramonti.gov.it e partecipa al
concorso “Indovina...chi?” scoprendo a chi appartengono le
voci dei messaggi n° 9 - n° 10 - n° 19 - n° 29 e n° 37
Tanti auguri da tutto il personale
dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli”
di Tramonti
Possono partecipare tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”- Tramonti.
Guarda il video, scopri a chi appartengono le voci ed invia la soluzione, corredata di nome, cognome e classe, all’indirizzo di posta elettronica: [email protected], entro
il 16/01/2015.
Tra coloro che avranno dato la risposta esatta, verrà sorteggiato un auricolare.
Affrettati anche tu e questo Natale gioca con noi!
Redazione: docenti e alunni dei tre ordini di scuola - [email protected] - www.ictramonti.gov.it
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Iter Didattici
Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado
Il giorno 14 ottobre noi alunni della classe IB insieme agli alunni della IA siamo andati a visitare la villa romana di Minori. Ci hanno accompagnato i professori Giuliano, Giordano e Palumbo.
La maggior parte di noi non aveva mai visto e nemmeno mai sentito parlare
della villa romana di Minori e abbiamo così scoperto una delle meraviglie storico-archeologiche della Costiera e che, ogni anno, attrae tantissimi turisti da
tutto il mondo.
Lì sul posto abbiamo avuto una guida che non solo
facciamo Tutti Insie- ci ha descritto la villa e i suoi vari ambienti ma ci ha
me?............
mostrato i vari reperti presenti nel piccolo museo
Fe- (anfore, monete, piccoli vasi per raccogliere le lalice Natale e Prospero crime, monili, ecc.) e raccontato alcuni particolari
2015!.............
interessanti su come vivevano gli antichi romani.
La villa risale al I secolo d.C., al tempo
dell’imperatore Ottaviano Augusto, ma fu rinvenuta
solo intorno agli anni ’30 quando un operaio che
stava lavorando nella zona cadde inavvertitamente
all’interno di un buco, scoprendo così questa bellissima domus romana. La villa, infatti, era stata coperta da detriti causati da eruzioni vulcaniche e detriti nel corso dei secoli, quindi era sottoterra e non
si sapeva della sua esistenza.
La villa è una delle più grandi mai trovate, tanto è
vero che si estende anche sotto alcuni palazzi moderni. Aveva due piani (ci hanno molto colpito le
scale i cui gradini si rimpicciolivano salendo in modo da non far affaticare, ci
vorrebbero anche a scuola da noi!) e numerosi ambienti. Abbiamo quindi
visto le varie stanze, in alcune delle quali si vedevano ancora degli affreschi
alle pareti e i resti dei mosaici dei pavimenti: la camera dove dormivano (con
una finestra detta a bocca di lupo, cioè a imbuto, per far entrare più luce) e
quella dove mangiavano sdraiati, guardando verso il mare. Nel grande giardino c’era poi una vasca, detta frigidarium (ora ci sono dei pesci rossi), e
che faceva parte del sistema termale insieme al calidarium e al tepidarium. I
romani, infatti, curavano moltissimo l’igiene e il corpo.
È stata una giornata davvero bellissima, sia perché abbiamo appreso tante
cose sulla vita degli antichi romani sia perché siamo stati all’aria aperta tutti
insieme divertendoci.
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Costume
Classe 5B Scuola Primaria
I Celti vivevano nelle isole britanniche, erano pagani e credevano negli dei della natura. Il 31 ottobre festeggiavano l’ultimo
giorno dell’anno, secondo il calendario celtico. Avevano paura
dell’inverno, in quanto lo associavano alla morte e agli spiriti
maligni. In questo giorno facevano dei fuochi per allontanare
questi spiriti. Si vestivano da streghe, fantasmi e scheletri.
Credevano che il 31 ottobre i fantasmi uscissero dalle tombe.
Dopo l’invasione romana (43 d.C.) i cristiani sostituirono la
festa: il 1 novembre divenne la festa di tutti i Santi, questo
giorno fu chiamato HALLOWS’DAY (giorno di tutti i santi);
mentre il 31 ottobre divenne HALLOWS’EVE (vigilia), che abbreviato divenne HALLOWEEN. Gli Irlandesi, immigrati, portarono in America questa usanza nel XIX secolo.
Oggi la festa di Halloween è un grande evento in U.S.A. e in Inghilterra: i
bambini e gli adulti, in occasione di questa festa, si mascherano e organizzano parties.
È una festa di origini anglosassoni che con il tempo è diventata una ricorrenza anche qui in Italia. L’emblema è la zucca intagliata, originariamente chiamata Jack-o’-lantern.
La leggenda vuole che Jack, un
fabbro irlandese, incontrò il diavolo, il quale gli promise che avrebbe preso la sua anima condannandolo alla dannazione eterna.
Dato che nella sua vita aveva
commesso molti peccati, alla sua
morte fu cacciato sia dal paradiso
che dall’inferno, dove il demonio
lo allontanò lanciandogli un tizzone ardente che lui mise all’interno di una
rapa per farsi luce. Da quel momento vagò alla ricerca di un luogo in cui
riposarsi e gli abitanti di ogni paese devono mettere fuori dalle loro abitazioni
una lanterna per indicare all’anima in pena che nella loro casa non è il benvenuto, e il 31 ottobre, nella notte di Ognissanti, la sua anima vaga alla ricerca di un posto dove rifugiarsi.
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News Scuola
Classe 5B Scuola Primaria
LIM è un acronimo che sta per “Lavagna Interattiva Multimediale”. Di cosa si tratta?
In termini tecnici, di un’interfaccia tattile che (grazie a tecnologia magnetica o infrared) consente di interagire con il computer attraverso un grande pannello bianco,
appeso alla parete, su cui un videoproiettore riproduce il desktop di un computer ad
esso collegato.
Nel quadro delle risorse tecnologiche della scuola, la LIM occupa un posto di centralità. Grazie alla sua versatilità è in grado
di soddisfare le esigenze di tutti gli alunni, compresi coloro con difficoltà di apprendimento o diversamente abili.
La facilità di approccio, l’utilizzo di più
canali comunicativi, da quello visivo a
quello verbale, ne fanno uno strumento
innovativo con notevoli benefici sia per
gli insegnanti sia per gli studenti.
Fin dal primo ingresso nella scuola, la
LIM ha dimostrato di promuovere la motivazione, favorita dall’aspetto accattivante in grado di mantenere un livello
alto di attenzione. Proprio perché vicina
agli stili cognitivi degli alunni, sempre
più multimediali, sviluppa la creatività,
assicura la presenza attiva e collaborativa facilitando il processo di comunicazione e di apprendimento.
Inoltre, la LIM rappresenta un ottimo diario di bordo per documentare le fasi
dell’attività didattica, permettendo l’interazione non solo con gli alunni ma con gli
insegnanti stessi, che hanno l’opportunità di integrare, nella pratica didattica quotidiana, le potenzialità di risorse multimediali nella realizzazione e nella condivisione
di percorsi inter o pluri disciplinari collaborativi e trasversali.
Inserita in un contesto di apprendimento già dai primissimi anni, la Lim permette ai
bambini di vivere in modo più rapido e divertente il processo di apprendimento in
quanto consente di agire direttamente con le mani, trasformate per l’occasione in
veri mouse, per fissare sequenze, spostarle, manipolarle costruendo racconti nuovi.
Gli usi possono essere i più disparati grazie anche alle numerose risorse didattiche
presenti nel software di supporto della LIM.
È consentita la navigazione in internet e di conseguenza la personalizzazione dei
contenuti, è possibile osservare, scrivere, leggere o navigare se è una pagina web,
oltre a manipolare perché l’utilizzo come strumento multimediale rende possibile
evidenziare i testi, aggiungere annotazioni, immagini, suoni, filmati, e ritagliare, mediante “i cattura schermo”, parti dello schermo da analizzare e da riutilizzare.
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Iter Didattici
Classe 5A Scuola Primaria
Quest’anno in classe abbiamo avuto una nuova ospite: la LIM.
La prima volta che l’abbiamo accesa è stato fantastico, sembrava si aprisse un mondo di cose luminose e colorate. La guardavamo tutti stupiti: non credevamo ai nostri
occhi; ma ora ci siamo abituati e abbiamo già fatto tante esperienze come: correggere gli esercizi dati dall’insegnante, fare schede didattiche sull’argomento trattato quel
giorno, approfondimenti sulla lezione con notizie sempre diverse, ecc.
Così, invece di usare la solita e noiosa lavagna nera, ci lanciamo, ogni giorno, alla
scoperta di lezioni interattive nuove e stimolanti, soprattutto per noi alunni.
La tecnologia è importante e noi bambini, quest’anno, abbiamo avuto l’occasione di
avventurarci, alla scoperta di strumentazioni nuove. Le sue tante funzioni ci aiutano
a svolgere, in maniera più interessante e divertente, i vari impegni che man mano si
presentano durante la nostra giornata scolastica.
Questa bella “Compagna di avventure”, inoltre, permette anche agli insegnanti di
prendere spunti o di cercare notizie attuali per essere più chiari, diretti e semplici
nella spiegazione degli argomenti di studio.
La LIM in classe è stata la cosa più emozionante fra tutte, e non solo per me. Sono
contento perché appena la LIM ha iniziato a funzionare non ho più sentito quei soliti
pettegolezzi: “Quando mettono la LIM?”, oppure, “La LIM sta in aula dall’anno scorso, ma quando la attivano?”
Con la LIM ci siamo fatti tante risate anche se l’abbiamo attivata da pochi giorni.
Ridiamo soprattutto quando qualche alunno o insegnante, con la propria penna,
quella grigio chiaro per gli studenti e quella grigio scuro per gli insegnanti, non riesce a scrivere o a tracciare percorsi. Passo dopo passo impariamo termini nuovi ed
usiamo la LIM sempre di più. La nostra maestra di informatica, infatti, ci fa scrivere
ogni termine nuovo sulla rubrica e poi, se abbiamo tempo, anche sulla LIM.
La LIM coinvolge tutti noi bambini e facilita la comprensione di argomenti disciplinari a volte difficili. Lavorare su cose complicate risulta così più leggero e divertente.
In storia stiamo studiando i popoli italici antichi, in geografia le regioni d’Italia, mentre in italiano stiamo ripassando e approfondendo tutte le cose fatte negli ultimi
quattro anni. Insomma, ogni giorno facciamo cose belle con la LIM visionando opere d’arte e filmati informativi utili.
Io e i miei compagni di classe ne conoscevamo già l’utilizzo perché negli anni scorsi la usavamo per alcuni giorni a settimana, ma averla in classe vuol dire molto di
più. Inoltre ero a conoscenza di bambini che frequentano le scuole del nord Italia
che in classe l’avevano da un po’ e questa esperienza mi incuriosiva moltissimo:
non vedevo l’ora che nel nostro Istituto di Tramonti potessimo finalmente averla tra
le strumentazioni disponibili.
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Iter Didattici
Classe 2A Scuola Primaria
Gli alunni della 2A nel percorso
del laboratorio d’ascolto spiccheranno il volo immergendosi
in un fantastico learning seed
alla scoperta di mille avventure
con il simpatico passerotto Cipì.
Il primo capitolo li ha fatti riflettere sulla storia personale e in
che modo anche loro sono stati
attesi dai loro genitori, sulla loro
nascita e sui loro diritti. Il lavoro
li stimolerà soprattutto nella
creatività con la produzione e
l’elaborazione di un libro fatto
d’immagini usando le tecniche
più svariate. Inoltre suggerirà di
far volare l’emozione e i bambini ci proveranno.
La storia
Cipí è un passerotto un po’ birichino che fin
dalla nascita dimostra una grande curiosità per
il mondo. Dapprima imprudente e sventato,
impara a sue spese a essere saggio e ragionevole. A crescere e a maturare lo aiutano,
insieme alle avventure cui va incontro, tanti
personaggi ora buoni ora cattivi: la passeretta
Passerí, un gatto, un gufo, una margherita, ma
anche il sole, le nuvole, il vento. Testo di narrativa diventato ormai un classico della letteratura per ragazzi, coinvolge nella lettura i bambini perché ne rispecchia le emozioni e le prime scoperte.
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Iter Didattici
Classe 4B Scuola Primaria
Il 4 Novembre in Italia ricorre una delle festività della nostra Repubblica: il giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate in ricordo del 4 Novembre 1918
che segnò la fine della Prima Guerra Mondiale per l'Italia.
In questo giorno il Presidente della Repubblica e le altre cariche dello Stato
visitano la tomba del Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l'Altare della Patria a Roma, che ricorda tutti i soldati morti in guerra e di cui non si conosce il
nome. Immaginate, dunque, che il nostro Istituto non poteva mancare ad una
commemorazione così importante! Allora noi alunni della IV B con l'altra quarta e le quinte siamo andati prima al Comune, poi al Convento dove è stata celebrata la Santa Messa ed infine davanti alle lapidi dei Caduti in guerra per
commemorare insieme alle Autorità la memoria dei nostri cari.
Innanzitutto abbiamo pregato e cantato con Don Marziale e dopo la messa è
stata posta la Corona di alloro davanti alle lapidi su cui sono elencati i nomi
dei nostri cari morti in guerra.
Il Sindaco Giordano ha ricordato a tutti noi che
bisogna conoscere il passato per crescere
sani e ricchi di valori e non commettere gli
stessi errori dei nostri predecessori. Ha altresì
fatto notare che se oggi viviamo in un paese
libero dobbiamo dire grazie a queste persone
e a tante altre che ancora oggi partono per
missioni di pace. Per questo la celebrazione si
è conclusa in piazza Nassyria dove un trombettista ha suonato “Il Silenzio”: è stato emozionante ascoltarlo mentre il maresciallo alzava la Bandiera Italiana. I caduti i Nassyria ci
ricordano che ancora oggi si può morire per
portare la PACE.
Purtroppo, all'improvviso, è iniziato a piovere
e siamo ritornati a scuola.
Posso comunque affermare che per noi è stata una mattinata “importante” e “toccante”. Sì,
perché con i miei compagni abbiamo provato tristezza e orgoglio:
tristezza per tutti quei giovani che sono morti in guerra e di cui non
si conoscono neanche i nomi;
orgoglio perché gli stessi hanno sacrificato la loro vita per garantire
a tutti noi un futuro migliore.
17
Iter Didattici
Classe 4B Scuola Primaria
L’O.M.S (Organizzazione Mondiale della Sanità) considera l’obesità un'epidemia globale, già attestata in età infantile ed adolescenziale, in particolare, secondo un'indagine del 2010, la Campania, risulta mostrare la percentuale più
alta di obesità e patologie; le diverse Asl stanno attuando già dal 2010/2011
una serie di interventi in stretta integrazione con l'Istituzione Scolastica intesa
come “agenzia educativa e promotrice di salute” e il progetto “Crescere…
Felix” è stato proposto per diffondere e migliorare nei bambini l'acquisizione di
una corretta alimentazione e per incrementare l'attività fisica.
“Mangia sano, cresci sano!” è il motto da perseguire e conseguire per tutti noi!
Tale progetto intende promuovere stili di vita e di alimentazione salutari in tutte le età pediatriche, per tanto, il target a cui è rivolto vede protagonisti gli alunni delle terze classi del nostro Istituto coadiuvati dal Dottor Califano, medico pediatra, dal Dottor. D'Amico, referente del Progetto dell'ASL di Salerno
Nord e dalla referente del progetto per l'Istituto l'insegnante Giacco.
Nell'ambito di tale progetto si auspica di riscontrare una necessaria alleanza
educativa con i genitori, consapevoli che solo con una giusta collaborazione
tra Scuola e Famiglia e nel rispetto dei reciproci ruoli, si possa conseguire
l'obiettivo prefissato: prevenire l'obesità nell'età evolutiva attraverso l'acquisizione di un sano stile di vita.
Accanto alla promozione di una corretta alimentazione sarebbe davvero ottimale prendere in considerazione l'acronimo del Dottor Califano: 5-2-1-0.
Cosa significa?
5: il numero di pasti complessivi tra frutta e
verdura al giorno;
2: non più di 2 le ore da trascorrere davanti
al computer o al televisore;
1: almeno un'ora di esercizio fisico al giorno (anche semplicemente camminare);
0: assenza di bibite gassate.
Oltre ad un incontro tra il dottor Califano e i docenti che collaboreranno all'attuazione del Progetto, vi sarà un incontro di sensibilizzazione con i genitori
degli alunni protagonisti dello stesso ed un altro per verificare le merende
scolastiche per poi concludere, con l'aspetto “didattico” ma non progettuale,
con un ultimo incontro tra docenti-dottori-genitori. In questa prima fase si
somministreranno dei semplici questionari di entrata sia ai bambini sia ai genitori per far sì che i docenti possano avere un'idea delle attuali abitudini alimentari dei bambini e riuscire a sviluppare le metodologie e strategie didattiche affinché tale esperienza non rimanga un apprendimento episodico ma
diventi uno stile di vita.
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Iter Didattici
Classi 5A-5B Scuola Primaria
Nel nostro territorio, colmo di presenze artistiche cristiane, i nostri alunni
hanno bisogno di essere accompagnati nella lettura di tali segni e
nell’interpretazione dei loro significati. In tutto questo l’IRC si offre come bussola di orientamento nell’universo dell’arte cristiana. L’arte, infatti, è il modo
creativo in cui gli esseri umani esprimono la loro interiorità, sollecitando non
solo la ragione, ma anche le emozioni umane. L’arte di ispirazione cristiana,
è non solo una testimonianza fondamentale della fede che si è espressa lungo i secoli sino ad oggi, ma anche un immenso patrimonio offerto dal cristianesimo alla formazione di quella che è la cultura occidentale, in particolare in
Europa e in Italia.
Aiutare le nuove generazioni ad individuare significative opere d’arte cristiana, ma anche a rilevare come la fede cristiana sia stata interpretata dagli artisti nel corso dei secoli è una delle indicazioni dei nuovi programmi didattici
di IRC. Inoltre le LIM favoriscono in modo eccellente un apprendimento per
immagini.
Con le classi 5A e 5B, in riferimento al percorso formativo sulle origini del
cristianesimo abbiamo conosciuto due grandi pilastri del cristianesimo delle
origini: S.Pietro e S.Paolo e con il supporto della LIM abbiamo potuto ammirare due bellissime opere d’arte:
La “Liberazione di S. Pietro” di Raffaello
Sanzio è un affresco databile al 1513-1514
e situato nella Stanza di Eliodoro, una delle
stanze dei Musei Vaticani a Roma.
“Conversione di S. Paolo”, dipinto
olio su tela, realizzato nel 1601 dal
pittore italiano Caravaggio. È conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del popolo a Roma.
19
Iter Didattici
Classe 4B Scuola Primaria
È autunno e osservo Corsano, frazione di Tramonti, che sembra un
quadro di Paul Cézanne “Alberi di
castagni”. Le foglie sono di colore
giallo, rosso, arancione, marrone e
alcune un po' verdastre, tali da realizzare un naturale “frottage” autunnale.
Nascosti tra le foglie cadute vi sono i funghi
spuntati da poco grazie al clima umido. Adoro respirare l'odore di terra bagnata e fresca
tipico delle fresche mattinate e delle tarde
serate.
L'autunno è la mia stagione preferita, mi diverto a saltare sui mucchi di foglie secche,
proprio come quei bambini delle letture che
leggiamo, sentirle scricchiolare sotto i piedi ed aspettare che diventino
prezioso humus.
Per tutti noi è il periodo della vendemmia, della raccolta delle noci, delle castagne, delle noccioline e delle olive. Ma l'autunno è anche il periodo delle piogge un po' violente che, quando sono abbondanti, causano frane e allagamenti.
Con il suo arrivo la natura si prepara per il
lungo sonno, le foglie cadute dagli alberi fanno sì che essi diventino spogli ed i loro rami
sembrano tante braccia rinsecchite. Il vento
forte e freddo fa in modo che anche noi iniziamo ad indossare giubbotti, cappelli, sciarpe e
guanti pronti per affrontare l'inverno.
Già immagino a quando accenderò il camino
gustando della buona cioccolata calda.
Buon autunno a tutti!
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Attualità
Tra i vincitori 3 alunni della nostra scuola!
Cerimonia di Premiazione il 21 dicembre 2014
L’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tramonti, attraverso le opere
realizzate dai suoi alunni, si è distinto per impegno e partecipazione
alla XII Edizione del Concorso per il Premio Letterario di Tramonti
“Pietro Tagliafierro” conquistando così il primo e il terzo posto per la
poesia inedita su tredici concorrenti e il primo posto per la fiaba su
cinque concorrenti.
Gli alunni risultati vincitori sono:



Marino Nicola 1° premio genere poesia inedita – “Il futuro”
Ester Santelia 3° premio genere poesia inedita – “Il futuro: un
inizio”
Giordano Myriam 1° premio genere fiaba – “Il futuro! Aurora”
A loro i complimenti della D.S. prof.ssa Luisa Patrizia Milo per essersi distinti nel merito esprimendosi creativamente con elaborati ricchi di significato che denotano sensibilità, profondità d’animo e attenzione alle
persone, agli ambienti e alle situazioni.
Tutti i genitori sono invitati a partecipare
alla cerimonia di premiazione della XII Edizione Premio Artistico-Letterario “Citta di
Tramonti” dedicato a Pietro Tagliafierro che si terrà il giorno 21 dicembre 2014, presso l’Aula Consiliare del comune di Tramonti, alle
ore 16.00 e a condividere con gli alunni vincitori, le loro famiglie e
tutta la comunità scolastica la gioia e l’orgoglio per i risultati conseguiti, non solo dagli alunni premiati, ma da tutti gli alunni che si distinguono per la partecipazione, l’impegno e il merito in attività sia
curriculari, che extracurriculari e che con il loro esempio costituiscono il giusto incentivo per i compagni di classe.
Ricordiamo che sul giornalino n° 36 del Giugno 2014 è possibile rileggere le opere premiate.
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Iter Didattici
Classe 3B Scuola Primaria
In questo anno scolastico, abbiamo conosciuto molte tipologie testuali, alcune delle
quali sono state le leggende e il mito. Abbiamo letto molti brani di autori classici e
moderni, poi ci siamo cimentati anche noi nella produzione personale e abbiamo voluto inventare alcune leggende legate al nostro paese. Eccone qualcuna.
“O’ COLL RO’ MONAC” (Il colle del Monaco)
C’è a Tramonti una grotta chiamata “O’ coll ro’ Monac” che pare rassomigli
ad un monaco che prega con le braccia al petto rivolto a valle. Intorno a questa grotta è nata la nostra leggenda…
Tanto tempo fa un monaco pellegrino attraversava la valle di Tramonti, meravigliato da tanta bellezza naturale e ringraziandone il Signore. All’improvviso,
arrivato sopra il colle, si presentò davanti a lui un diavolo con in mano un tridente dalle punte infuocate. Il diavolo gli chiese la sua anima altrimenti avrebbe bruciato tutte le bellezze di Tramonti. Il monaco accettò ma, mentre il
diavolo si avvicinava per prendergli l’anima, giunse le mani e pregò il Signore
di aiutarlo. Il Signore, allora, lo pietrificò rendendo di pietra anche la sua anima. Il diavolo non poté più prenderla e infuriato, scagliò il tridente nella roccia
e se ne tornò all’inferno.
COME NACQUERO LE TREDICI FRAZIONI DI TRAMONTI
Tanto tempo fa, in un paese lontano, viveva una fanciulla molto bella, di nome
Serena, che tutti volevano in sposa. Le altre fanciulle del paese erano invidiose di lei e tanto fecero e tanto dissero che la costrinsero ad andare via. La
fanciulla camminò e camminò e finalmente arrivò in una valle tutta verde, circondata dai monti, dove incontrò un buon giovane e i due si sposarono. Dal
loro matrimonio nacquero tredici figli che si sparsero per la valle. Ognuno di
essi formò un villaggio. Corsi chiamò il posto in cui arrivò Corsano; Campila lo
chiamò Campanile; Gec lo chiamò Gete, Poty lo chiamò Ponte e Navile Novella. Pucca si fermò a Pucara, Polvina a Polvica, Filli a Figlino e i due gemelli
Paterarcangelo e Paterelia diedero nome a Paterno Sant’Arcangelo e Paterno
Sant’Elia. Infine Pietro diede nome a Pietre, Pitignano a Capitignano, Cesare
a Cesarano. Così si formarono tredici frazioni di Tramonti in cui i tredici fratelli
vissero felici e pieni di doni in abbondanza. Le tredici frazioni formano Tramonti, un paese circondato da una corona di monti, adagiato in una conca
verdeggiante e piena di deliziosi profumi.
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Iter Didattici
Classe 3A Scuola Primaria
Tanto tempo fa c’erano due genitori che avevano un solo figlio.
Una volta in una serata d’inverno il bambino era andato a portare
bricioline di pane agli uccellini. Dopo tanto cammino si perse nel
bosco. Disperato, non riuscendo a trovare la strada di ritorno a
casa, si mise a piangere.
Dopo un po’ incontrò una lucciola che gli chiese che cosa era
successo. Il bambino raccontò tutto alla lucciola e quella chiamò
le sue amiche che in poco tempo si misero tutte in cielo vicino
alla luna per poter illuminare e far vedere la strada al piccolo bambino.
Da quel giorno nacquero le stelle.
Adesso, se vediamo una stella cadente, quella è una lucciola che scende per vedere
se c’è qualche bambino che non riesce a trovare la strada.
LA LEGGENDA DEL VISCHIO
C’era una volta un vecchio mercante. Gli affari, quel giorno, erano andati benissimo:
comprando a dieci, vendendo a venti, moneta su moneta, aveva fatto un bel mucchietto di denari. Erano monete passate chissà in quante mani, guadagnate chissà
con quanta fatica. Ma quelle mani e quella fatica a lui non dicevano niente.
Il mercante non poteva dormire. Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti
verso lo stesso luogo. Pareva che tutti si fossero passati la parola per partecipare a
una festa. Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò: – Fratello, – gli
gridarono – non vieni?
Fratello, a lui fratello? Ma che erano questi matti? Lui non aveva fratelli. Era un mercante; e per lui non c’erano che clienti: chi comprava e chi vendeva.
Ma dove andavano? Si mosse un po’ curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli.
Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! Ma lui cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. Quante volte li aveva ingannati? Comprava a dieci e rivendeva a venti. E rubava sul peso. E piangeva miseria per vender più
caro. E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare.
No, lui non poteva essere fratello a quella povera gente che aveva sempre sfruttata,
ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote; anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco.
Entrò nella grotta insieme con gli altri; s’inginocchio insieme agli altri.
– Signore, – esclamò – ho trattato male i miei fratelli. Perdonami. E proruppe in pianto. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il
suo cuore cambiò. Alla prima luce dell’alba quelle lacrime splendettero come perle, in
mezzo a due foglioline. Era nato il vischio.
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Iter Didattici
Classi 4A-4B Scuola Primaria
Oltre ad essere il “Figlio di Dio” (e questo lo possiamo affermare solo con la
fede) Gesù è anche Uomo, vissuto in un contesto storico, geografico e sociale ben delimitato. Lo scopo di questo nostro percorso è stato quello di conoscere e scoprire la Palestina del suo tempo. Questo ci permette di comprendere meglio il suo messaggio, le dispute con gli avversari, i personaggi che si
sono avvicendati durante la sua missione. Ne è venuto fuori un lavoro appassionante. Gli alunni hanno fatto ricerche personali, hanno arricchito gli argomenti con notizie cercate su internet.
Gli alunni si sono appassionati soprattutto alle regole alimentari ebraiche:
mentre noi possiamo scegliere tra ciò che ci piace e non, nella religione ebraica ci sono cibi leciti e cibi proibiti. I cibi leciti (Kashèr – adatti) sono tutti gli
animali che ruminano e hanno unghie bipartite (cervo, capriolo, bue, pecora,
stambecco ecc.), i cibi proibiti sono gli equidi (cavallo, asino), i suini (maiale,
cinghiale), i conigli, i cammelli, e tutti i rettili.
Queste prescrizioni e divieti sono trattati nei testi della Torah e dicono come il
cibo, per gli Ebrei abbia un forte legame con la religione. Infatti, per
l’ebraismo, il bere e il mangiare vengono interpretati secondo l’idea della benedizione: Dio Creatore dona all’uomo ogni cosa, anche se non tutto è a disposizione dell’essere umano: per questo motivo devono esistere norme che
guidino l’individuo nella scelta e regolino il suo istinto animale, affinché non
cerchi di soddisfare ogni suo desiderio.
La Palestina al tempo di Gesù: lavoro finale
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Iter Didattici
Classi 4A-4B Scuola Primaria
Pranzo, cena o colazione
Attenzione, attenzione……
a chi è un gran mangione.
Ci son cibi deliziosi
e dai gusti appetitosi,
molto spesso assai burrosi;
allor tutti gli animali,
puri, impuri o naturali,
sono puri se normali
che, se vuoi, tu puoi mangiare
ma la norma rispettare
lo dovrai di certo fare:
questa è fede se vorrai
e la norma accetterai,
altrimenti……ahi ahi ahi!
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Iter Didattici
Scuola dell’Infanzia - Plesso Gete
Accogliamo il messaggio di questa filastrocca e davanti alla Natività chiediamo
al Bimbo Gesù che allontani dal cuore degli uomini il male e ci doni il bene.
NATALE… FESTA D’AMORE
Per le strade tutto brilla
ecco accendersi una scintilla.
E’ la scintilla dell’amore,
che riscalda forte il cuore.
E’ una notte particolare
viene Gesù per insegnarci
ad amare
a noi non resta che imparare
come credere e perdonare.
Non c’è posto
per l’odio e la guerra
fa’ che la pace circondi la terra.
Abbiamo rivolto ai bambini l’invito ad ascoltare e memorizzare poesie e filastrocche da
proporre durante i momenti di festa da recitare a scuola oppure a casa il giorno di Natale.
BABBO NATALE
Babbo Natale vola nel cielo,
tra fiocchi di neve, freddo e gelo,
sulla sua slitta trainata da renne
porta un saccone di doni e strenne.
Regala giochi, tanti dolcetti
bambole, orsetti
a bambini e bimbette
ai ragazzi grandicelli
libri di fiabe e pennarelli.
Babbo Natale torna a volare
sulla slitta sui monti e sul mare.
vola nel cielo, vola lassù
allontanandosi sempre di più.
Ma Babbo Natale ritornerà
Tutti i bambini del mondo lo sanno
Che Babbo Natale ritorna fra un anno.
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Iter Didattici
Scuola dell’Infanzia - Plesso Pietre
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Iter Didattici
Classe 2B Scuola Primaria
A
BELPRATO
VIVEVA
IL
GRILLO
DOREMì
DOREMì
È
MALATO
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Iter Didattici
Classe 2B Scuola Primaria
VERDINA
AIUTA AD
ATTRAVERSARE
IL RUSCELLO
ALLA
RICERCA
DEL
GUFO SAPIENTE
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Attualità
Classe 5B Scuola Primaria
Dal 22 al 30 novembre si è tenuta in tutta Europa la VI edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Come
per le passate edizioni anche questa volta l’Italia si è confermata capolista per numero di azioni organizzate in tutto il territorio nazionale con oltre 5500 iniziative promosse da enti pubblici ed associazioni di cittadini, 400 delle quali nella sola Regione Campania che si è piazzata al terzo posto. Il Comune di
Tramonti è tra gli artefici di questo risultato promuovendo il
principio delle tre R, Riduco Riuso Riciclo, strutturando
un’iniziativa che coinvolge non solo la cittadinanza attiva ma
anche quella futura, composta dagli alunni dell’IC “G. Pascoli”.
Le classi quarte e quinte, infatti, sono state chiamate a partecipare per la mattina di venerdì 28 novembre, presso l’Aula Consiliare del Comune,
ad una lezione di educazione ambientale, sulla riduzione dei rifiuti e del riuso.
All’incontro sono stati presenti il Sindaco di Tramonti, dott. Antonio Giordano, la Dirigente Scolastica prof.ssa Luisa Patrizia Milo,
l’Assessore alla Scuola e all’Ambiente Vincenzo
Savino e l’Ing. Nicola Giuseppe Giordano, esperto
in gestione e valutazione ambientale, e coordinatore della Settimana Europea per il Comune di Tramonti; presente, inoltre, anche il prof. Giovanni De
Feo, dell’Università di Salerno, che ha presentato
“esercizi di green smiling” con “Il Metodo Greenopoli”, che ha due parole d’ordine: condivisione e
sostenibilità.
La Sostenibilità, l’Ambiente, i Rifiuti e l’Acqua, da
cui viene fuori l’acronimo Sara, uno dei protagonisti
di Greenopoli, sono alcuni tra gli argomenti preferiti
di discussione di Greenopoli. Nel mondo di Greenopoli, insieme a Sara, ci sono altri simpatici personaggi come il Signor Errore e il cugino inglese Mr.
Error, il Pacc-Man (occhio alle due “c”), l’ispettore
Garbage e Mr. Rubbish.
I principali strumenti del “metodo Greenopoli” sono
il dialogo, il ragionamento, l’entusiasmo, la simpatia, la spontaneità, un po’ di comicità e, naturalmente, la condivisione.
Con il metodo Greenopoli abbiamo discusso e ragionato, imparando nuovi concetti. Il
tutto ci è stato proposto con entusiasmo, simpatia e spontaneità. A noi bambini, grandi e piccini, piacciono le fiabe. È per questo motivo che l’incontro si è concluso con
quattro favolette: I tre lupacchiotti, In bocca al lupo…, Il dragone verde e l’oro blu, La
vita è tutto un ciclo e riciclo… l’ecolivella!
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Attualità
Martedì 16 dicembre 2014 la nostra scuola partecipa alla campagna di
prevenzione e sensibilizzazione sui rischi connessi all’uso di fuochi
d’artificio legali o illegali, promossa dalla Croce Rossa Italiana – Comitato Locale Costa Amalfitana – Sede di
Maiori, con la collaborazione della Polizia di Stato ed il Patrocinio del Comune
di Tramonti.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di
informare e sensibilizzare i giovani sulla
pericolosità dei fuochi d’artificio non autorizzati e sull’uso improprio di quelli
consentiti.
L’intento è quello di rivolgersi ai ragazzi
affinché, con le giuste e mirate formazioni e informazioni, possano comprendere quali sono i rischi connessi al maneggio dei fuochi d’artificio.
Il compito di illustrarne la pericolosità è affidato all’artificiere della Questura di Salerno, mentre truccatori e simulatori della Croce Rossa Italiana cercheranno di rendere quanto più realistica possibile la simulazione dei traumi che possono verificarsi sulla persona.
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Iter didattici
Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado
Questo mese di novembre la nostra scuola ha aderito ad un progetto
simpatico sull’arte presepiale.
Gli insegnanti hanno scelto cinque ragazzi per classe che periodicamente si recano nel laboratorio di ceramica per saperne di più su questa antichissima arte. Inizialmente ci è stata illustrata la “storia del
Presepe”. Nelle cronache del 1200 si legge che san Francesco ideò a
Greccio, vicino Rieti il primo presepe. Un giorno il santo incontrò un
nobiluomo di nome Giovanni che gli chiese cosa doveva fare per seguire le vie del Signore; Francesco gli disse di prepararsi ad accogliere Gesù nel suo cuore e il Natale sarebbe arrivato. Allora quel tale fece costruire una stalla, si fece portare del fieno e condurre un bue e
un asinello: la notte di Natale del 1223 molti pastori e contadini, artigiani e gente povera si avviarono verso la grotta che Giovanni da
Greccio aveva preparato per Francesco. Su un altare improvvisato un
sacerdote celebrò la Messa e Francesco che era davanti alla mangiatoia aveva il viso rigato di lacrime, traboccante di gioia. A quel punto
fu visto nella mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il
beato Francesco strinse con ambedue le braccia: tutto il Paese venne
a conoscenza di questi prodigi e tenne memoria di quella notte santa.
Questa è la vera storia del Presepe.
Il più antico Presepe italiano conservato, almeno in parte, è quello di
Arnolfo di Cambio in S. Maria Maggiore a Roma, dove dal VII secolo
si venerava la reliquia della culla di Gesù. All’iniziale episodio della
Natività si aggiunsero scene e personaggi secondari a sottolineare il
contrasto tra la vita mondana e l’evento miracoloso ma divennero pretesto per realizzazioni virtuosistiche. Dopo l’incontro introduttivo iniziale, noi ragazzi ci siamo riuniti per la seconda volta e Floris un bravissimo presepista ci ha condotto nel laboratorio di ceramica dove ci ha
fatto osservare e incollar vari tipi di sughero su una base di polistirolo
creata da lui stesso.
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Iter didattici
Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado
Dopo qualche giorno ecco arrivata
la terza lezione e il maestro Floris ci
ha spiegato che esistono diversi
materiali che possono essere utilizzati come il legno, il sughero, la creta. A Roma e a Napoli le sagome
sono plasmate in terracotta che divenne col tempo il materiale più diffuso. Per la realizzazione di suppellettili, sfondi e scenari intervennero
artisti e artigiani specializzati ma è
difficile che si siano conservati presepi d’epoca completi, alcuni appartengono a collezioni private e musei
pubblici (museo di S, Martino a Napoli, Reggia di Caserta, galleria di
Palazzo Rosso a Genova). Al terzo
incontro insieme a Floris c’era Andrea, un ragazzo di Maiori che realizza bellissime miniature e ha fatto
vedere a tutti noi ragazzi presenti
come si crea un tavolino in legno, la
carriola del vinaiolo e il pianista…
Crediamo che questa esperienza ci
abbia allo stesso tempo divertito e
arricchito, ci abbia insegnato la storia di una tradizione tutta italiana,
da custodire, conservare e tramandare.
A tutti Buon Santo Natale!
Ecco il Presepe realizzato
dagli alunni
insieme ai maestri:
Andrea Macchiarola
Oris Viggiano
Salvatore Anastasio
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Classe 3A Scuola Secondaria di 1 Grado
Il 27 novembre presso il convento S. Francesco di Polvica si è tenuta la
messa dedicata al Prof. Mansi, prematuramente scomparso il 1 settembre di quest’anno.
É stata una giornata particolare e significativa. Durante la celebrazione
della messa abbiamo ricordato il professore con lettere e pensieri dedicati a lui. Alla funzione erano presenti i familiari del professore e tutti gli
alunni delle scuole medie di Tramonti e di Ravello, accompagnati dai
loro professori e da alcuni genitori.
Per tutti è stato difficile accettare la scomparsa di un così bravo professore e, ovviamente, abbiamo partecipato con entusiasmo
all’organizzazione della giornata insieme ai docenti.
Inoltre, alcuni di noi, insieme all’appoggio del professore di musica,
hanno cantato nel coro con inni di chiesa di vario tipo.
La prof.ssa Di Lieto, ci aveva fatto realizzare delle grandi mani in cartoncino colorato con all’interno delle frasi o dei pensierini dedicati al
prof. Mansi: questo simboleggiava l’amore che il Maestro provava per
le pitture e i colori, e un saluto da parte di noi alunni.
Avevamo anche scritto delle lettere per il prof, nelle quali ricordavamo
tutti i bei momenti trascorsi in classe e non.
Era con dispiacere e tristezza che leggevamo quelle parole, e ad ognuno di noi è scappata una lacrima mentre venivano lette.
Alla fine della funzione la moglie del prof è stata così gentile da portarci
delle copie degli schizzi del marito, con la preghiera che noi li colorassimo e che ne tenessimo vivo il ricordo. Il pomeriggio abbiamo chiesto
gentilmente ai professori di prestarci le ore, in modo che avremmo passato questo momento per colorare i disegni insieme e parlare della
giornata trascorsa.
Durante la messa eravamo tutti tristi, e ci sembra tuttora quasi impossibile che il prof sia scomparso così improvvisamente, giusto qualche
giorno prima che iniziasse la scuola.
Lui ci ha sempre insegnato che bisogna essere forti nella vita, e che
non dobbiamo abbatterci facilmente. Questa è una delle tante cose che
ci ha lasciato e che dobbiamo dimostrare di aver appreso… è stato proprio in questa giornata che lo abbiamo dimostrato e continueremo a farlo in futuro, sapendo che il Maestro, da lassù, sarà orgoglioso di noi.
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.gov.it
Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado
Caro professore,
sembra trascorsa un’eternità da quando ve ne siete andato via e, credeteci, mancate a tutti moltissimo. Nessuno può dimenticare le vostre
lezioni, le vostre interrogazioni, anche lo spavento che spesso ci coglieva quando ci interpellavate a sorpresa. È strano, ma ci mancano
anche i vostri “Impreparato”.
Caro amico nostro,
il tempo passa, ma il ricordo di
una persona speciale e cara
quale eravate non potrà mai
sparire. La vostra bontà, il vostro
sorriso e le vostre battute, rimarranno sempre vivi nei nostri cuori. Siamo sicuri che il più bel dipinto lo state realizzando lassù
in cielo. E siamo sicuri che sarà
la vostra opera più vera e è più
viva. Vedete quante mani vi
stanno salutando!
Proprio voi ci avete insegnato il
miracolo della manualità: abbiamo capito che con le mani possiamo realizzare un intero universo, bastano solo alcuni ingredienti: un po’ di fantasia, un po’
di serietà nel lavoro, tanta costanza e pazienza. Tutte queste
cose le avete insegnate a noi, a tutti noi, vostri alunni, ma forse
l’insegnamento più bello è stato quello di affrontare la vita.
Vi mandiamo un bacio grandissimo, sapendo che anche voi ce lo ricambierete dal cielo!
Arrivederci, caro professore!
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Iter Didattici
Classe 4A Scuola Primaria
Non è la mamma o il papà, ma a volte ci conosce meglio di loro.
Non è un fratello, o una sorella, ma è sempre pronta a difenderci. Chi è? Un
amico, ovviamente.
Cioè qualcuno che ci vuole bene, sia che vinciamo i campionati scolastici di
atletica, sia che sbagliamo l'ultimo rigore del torneo di calcio.
Con gli amici, anche cose "normali" come andare in bici o guardare un film in
tv, diventano subito divertenti.
MA PERCHÉ L'AMICIZIA È COSÌ IMPORTANTE?
Con gli amici si fanno cose che altrimenti non si avrebbe mai il coraggio di
affrontare. Proprio per questo sono così importanti: aiutano a scoprire, conoscere e vivere un sacco di situazioni nuove.
Avere un amico significa avere qualcuno di cui ti fidi e al quale sai di poter
confidare i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi segreti. Il dialogo tra amici è
reciproco: ci si parla e ci si ascolta.
Per sua natura, l'amicizia spinge alla solidarietà.
L'affinità di carattere, di interessi, di attitudini, costituisce uno dei motivi per
cui diventi "amico" di un coetaneo. In certi casi ti fai un amico, anche se è
diverso da te, in molte cose perché comprendi che ha qualità e doti che tu
non hai e che possono modificare in meglio il tuo modo di essere.
La scuola è l' ambiente in cui nascono molte amicizie, vivendo insieme si
hanno più occasioni di apprezzare e di scoprire i legami che ci uniscono agli
altri.
ELOGIO ALL'AMICIZIA
"L'amicizia offre vantaggi così grandi che appena posso descriverli...
Che vantaggio avresti della prosperità se non avessi chi potesse goderne
con te? Le avversità poi, sarebbe molto più difficile sopportarle, senza un
amico che le condivida con te. Ci serviamo meno dell'acqua e del fuoco che
dell'amicizia. Pur essendo molti e molto grandi i vantaggi dell'amicizia, quello che li supera tutti è che fa brillare ai nostri occhi la luce della speranza per
il futuro e non permette lo scoraggiamento e l'abbattimento.
Chi fissa lo sguardo in un vero amico, trova un altro se stesso."
Marco Tullio Cicerone (da De Amicitia)
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Sintesi
Gabbia 51 è un piccolo coniglio grigio che un giorno viene allontanato
dalla sua mamma. La solitudine lo fa soffrire. Non conosce il suo nome, né il nome di tutte le cose che lo circondano, ma ha tanta voglia di
scoprire e di imparare. Incontrerà amici che lo aiuteranno e lo rispetteranno. In questo suo percorso di consapevolezza capirà che le differenze sono solo apparenza e che per andare alla scoperta del mondo
è meglio essere accompagnati da un amico che ci fa sentire più sicuri.
Incipit
Se ne stava sdraiato in un grande prato verde, annusando gli odori trasportati dalla brezza mattutina. Il trifoglio, schiacciato sotto il pelo grigio, era morbido e fresco.
Una coccinella, dal dorso scuro, scalava lo stelo di una spiga, muovendo ordinatamente le zampette sottili.
Quando giunse nel punto più alto, esplorò l’aria con le minuscole antenne, allungandosi un poco verso l’alto; poi aprì le elitre e volò via.
In quello stesso istante il sole spuntò oltre l’orizzonte della brughiera.
«Eccolo!» pensò il coniglio mentre l’emozione gli gonfiava il pelo.
I ranuncoli si accesero dello stesso colore e brillarono come gemme; i
papaveri distesero l’esile collo e aprirono i petali di porpora. In pochi
istanti il campo si riempì di colori e di odori e gli insetti pronubi si alzarono in volo, animando la brughiera col ronzio delle loro ali.
«È bellissimo,» si disse il coniglio mentre il sol levante illuminava i suoi
grandi occhi color nocciola; osservava ogni cosa attorno in uno stato di
estasi.
Ma a nessuna di quelle cose il coniglio avrebbe saputo dare un nome;
nemmeno ai fili d’erba, che ondeggiavano appena, come piccole canne da pesca, o agli alberi, che si stagliavano sul profilo delle colline
con le loro chiome brune; neppure al sole, che ora splendeva sulla
brughiera come una grande palla di fuoco.
Anzi, a dirla tutta, quel coniglio non avrebbe saputo dare un nome neppure a se stesso, perché da quando era al mondo tutti lo chiamavano
semplicemente... GABBIA 51.
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Sentì, improvvisamente un brivido lungo la schiena e una vaga malinconia
invase il suo cuore. Ricordò quella sera: si era rannicchiato accanto alla sua
mamma, sentiva il tum tum del suo cuore, avvertiva il dolce profumo del suo
corpo e il calore che lo avvolgeva. Come era felice in quel mondo caldo e sicuro. Si era addormentato sognando un immenso prato verde, un campo di
grano maturo, un nugolo di farfalle svolazzanti… Ma al sorgere del nuovo
giorno, quando il canto del gallo ruppe il silenzio, era solo, in quella gabbia
metallica. Era giunto da lontano un trambusto misterioso, aveva udito passi
frettolosi sul selciato, aveva visto un'ombra scura allontanarsi rapidamente.
Dove era la sua mamma?! Si era nascosta, per caso? L'aveva attesa inutilmente per tutto il giorno ed anche il giorno dopo. Aveva sbirciato continuamente da quella rete grigia che avvolgeva la sua fredda dimora, con la speranza di vederla improvvisamente riapparire. Intorpidito da questi tristi pensieri, si era disteso in un angolo ed aveva atteso. Il tempo si era fermato. L'eterno tempo dell'attesa. Dove era andata la sua mamma? Perché l'aveva abbandonato? Ad un tratto aveva guardato in alto e si era accorto che la porta della
gabbia era socchiusa. Doveva stare molto attento: la rete era stretta, il ferro
sottile e pungente, e poi c'era lui, quell'uomo brutto e malvagio, con le sue
mani rugose, le labbra screpolate, la voce tonante, che lo faceva sobbalzare
ad ogni momento. Si era affacciato cautamente, non c'era nessuno intorno...
In un attimo, con un solo balzo, era schizzato via dalla gabbia. Nel cortile,
quell'animale nero, grosso e peloso, che ringhiava ferocemente, l'aveva fatto
tremare. Lesto lesto, con quattro salti, era scappato via. Alcuni bambini lo avevano rincorso; era riuscito, però, a seminarli ben presto, nascondendosi
dietro al grande albero dalla chioma frondosa, da cui pendevano frutti tondi e
rossi, che sorgeva nell'aia, vicino al pollaio. Aveva attraversato la strada con il
cuore in gola. Doveva trovare la sua mamma. Era caduto in un canale e stava
per annegare in quell'acqua torbida, ma raccogliendo tutte le sue forze, si era
aggrappato ad un ramo ed era uscito fuori. Ed ora si trovava lì, in quell'immenso mare verde, che ondeggiava dolcemente ad ogni alito di vento. Alzò lo
sguardo in alto e osservò incantato la lunga strada azzurra sopra di lui, disseminata di nuvolette ovattate che si rincorrevano. Si lasciò accarezzare dalle
mani calde di quel dardo infuocato che splendeva, illuminando tutto il creato.
Respirò profondamente e l'aria frizzantina lo scosse. Aveva tanta voglia di
esplorare quel nuovo mondo, conoscere ogni cosa che lo incuriosiva. Ma come fare? Non c'era accanto a lui nessuno che potesse rivelargli almeno il nome di quelle splendide creature che lo circondavano.
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Posò lo sguardo su una lunga fila nera di piccoli esserini che trasportavano sul dorso minuscoli chicchi, scomparivano in una buca del terreno e
ricomparivano rapidamente. Chi erano? Come si chiamavano?!... Più in là
scorse una strana creatura, lenta e silenziosa , che avanzava guardinga
su una foglia, lasciando dietro di sé una scia argentea. Si fermò a fissare
le sue lunghe antenne che si muovevano.
- Chi sei? Non ti ho mai visto da queste parti? Come ti chiami? -chiese la
piccola lumaca.
- Mi chiamano Gabbia 51!
- Gabbia 51?! Non può essere certamente questo il tuo vero nome! Come
ti ha chiamato la tua mamma?
- Io non conosco un altro nome…
- Tutti hanno un nome che li identifica. L'acqua che cade dal cielo di chiama "pioggia", quella palla infuocata che illumina e riscalda, si chiama
"sole", quest'immenso mare morbido davanti a noi, è il "prato", quei frutti
tondi che pendono dall'albero, sono "melagrane", e tutt'intorno... ci sono
faggi, lecci, noci, querce …
Trovo ingiusto che tu non abbia un nome. Il nome ti rende unico e inconfondibile...
- Come devo fare per avere un nome? - esclamò tristemente il piccolo coniglio.
- Solo gli umani sono capaci di dare un nome alle cose! - sentenziò un
vecchio gufo che aveva ascoltato tutta la conversazione, dall'alto di un
grande faggio. Ruotò la testa sul collo e poi aggiunse saggiamente:
- Devi avere anche tu una famiglia. Solo così potrai conoscere tutto e sentirti sicuro e protetto. Però ricorda: devi stare attento ai tanti pericoli che si
nascondono intorno a te: le auto che sfrecciano veloci sulla strada, l'uomo
con il fucile pronto a colpire, gli animali che ti tendono le trappole e poi il
freddo e il gelo dell'inverno… Ma non aver paura, se hai coraggio affronterai ogni cosa e poi... ci sono sempre gli amici... che ti possono dare una
mano.
- Chi sono gli amici?! - chiese il coniglio.
- L'amico è qualcuno che ti vuole bene. Con gli amici si fanno cose che
altrimenti non si avrebbe mai il coraggio di affrontare. Proprio per questo
sono così importanti: aiutano a scoprire, a conoscere e vivere un sacco di
situazioni nuove.
- Come faccio io a riconoscere un amico?
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- Te ne accorgerai, perché è grande la gioia che un amico ti dà quando ti
sta vicino. A lui potrai confidare i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti e i tuoi segreti.
E non è necessario che sia simile a te; potrà esserti amico anche qualcuno
diverso da te, e la sua diversità sarà la tua ricchezza.
La lumaca intanto allungò il più possibile il collo, mosse le antennine, fissò
con i suoi occhietti neri il coniglio e sussurrò:
-Incontrerai tanti amici lungo la tua strada. Ricordati, però, che l'amicizia si
basa sulla lealtà e sul rispetto reciproco.
Il coniglio riprese il suo cammino riflettendo sulle parole pronunciate dal
gufo e dalla lumaca.
Si fermò più avanti, vicino allo stagno ,attratto da piccole creature verdi,
che saltellavano.- CRA CRA CRA -. Il loro gracidare lo spaventò, si ritrasse , poi si avvicinò timidamente alla riva, sporgendo il capo e, per la prima
volta nella sua vita, vide la sua immagine. Ebbe un sussulto. Era incredibile: gli era sembrato di vedere l'immagine della sua mamma riflessa nell'acqua limpida. Aveva il pelo chiaro, lungo e folto, gli occhi nocciola, le orecchie lunghe, proprio come lei. Perfino quel nasino bianco come un campanellino, era simile a quello della sua mamma.
- Voglio trovare la mia mamma! - ripeté ancora una volta.
Nel frattempo, un bambino allegro e spiritoso, trotterellando, gli si avvicinò.
Aveva i capelli castani, ondulati e folti, il viso tondo e le gote rosee. Indossava una maglietta di un rosso fiammante e i pantaloni a riquadri verdi. Accarezzò dolcemente il suo pelo morbido e soffice. Il coniglio abbassò lo
sguardo. Quella carezza però, lo rassicurava.
- Ehi batuffolo, non aver paura, io amo i coniglietti. - esclamò il bambino.
- Batuffolo?! Come è buffa questa parola - bisbigliò il coniglio - però mi piace!
- Come ti chiami? - chiese il bambino.
E il piccolo coniglio raccontò la sua storia.
- Dunque non conosci il tuo nome? Allora, ti chiamerò proprio Batuffolo,
perché sei morbido e soffice come un batuffolo di lana. Ti porterò con me,
nella nostra nuova casa , ti farò conoscere la mia mamma e la mia sorellina.
Ti aiuterò a ritrovare la tua mamma e insieme faremo mille scoperte. Ti farò
conoscere i fiori che spuntano sugli alberi in primavera, le gemme che brillano al mattino come pietre preziose, il vento che fa con le foglie un'orchestra musicale e in estate gli insetti che ronzano, gli uccelli che cantano,
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il ruscello che ciancia, i bambini che sorridono.
Batuffolo con il cuore che batteva forte forte, fissò il bambino e con la voce
flebile sussurrò:
- Ti ho trovato amico mio! - E si lasciò accogliere nelle sue braccia.
Amicizia è
Meravigliosa e
Inseparabile
Compagnia che va
Oltre le differenze
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Curiosità
Lo sapevi che in Polonia...? E che la
renna Rudolph...? Che White
Christmas...?



In Polonia, la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella, e
la tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la
prima stella, non si inizi la cena.
Rudolph, la famosa renna dal naso rosso, è stata creata per i
grandi magazzini Montgomery Ward. Rudolph nasce nel 1939
da un'idea di uno scrittore di 34 anni (Robert L. May) a cui era
stato chiesto d'inventare una storia di Natale da regalare ai
clienti dei negozi. La catena offriva, infatti, ogni anno degli album da colorare. Ma quell'anno per risparmiare denaro decise,
invece di comprarli già fatti, di auto-produrseli. E Rudolph divenne la renna più amata.
Ogni anno a Natale, in Nord America vengono tagliati circa 40
milioni di alberi di Natale.
 La
canzone di
Bing Crosby White
Christmas del 1942
è ancora oggi la
canzone di Natale più venduta al
mondo.
 7 cani su 10 ricevono dei regali dai
loro padroni per Natale.
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Giochi
ORIZZONTALI
1. Si fa mettendoci le statuine – 6. Le trovi nell’albero e nel cibo – 7. Gli auguri…
all’inizio e alla fine – 8. C’è nel vischio e nella ghirlanda – 11. Un mezzo imbuto –
13. Due vocali nei regali – 14. A… ovest del polare – 16. In genere con quella si trascorre il Natale – 18. Quello di Natale si addobba – 19. Le… trovi due volte nel pandoro – 20. Amore in inglese – 21. Un libro ben cucito – 23. Dopo la mezzanotte –
24. In… mezzo all’albero – 25. Trainano la slitta.
VERTICALI
1. Un tipico dolce natalizie – 2. Natale la fa con puntale – 3. L’inizio… e la fine della
slitta – 4. Un… po’ di pandoro – 5. La seconda e la terza della decorazione –6. Il
rumore di qualcosa di pesante che cade a terra – 9. Lì sfreccia la cometa –10. Ci
giochi a Natale usando le lenticchie – 12. Nessuna definizione – 14. Si mettono
sull’albero di Natale – 15. Nella canzone Bianco Natale è tra Quel e tuo candore –
16. La nota musicale dopo il MI – 17. L’insieme delle pecorelle – 21. Il cherubino in
mezzo – 22. La prima parte del tintinnio.
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Auguri sotto l'albero 2014
19 dicembre 2014
ore 9.00 NataleInsieme 2014
"Verrà un bambino di Nome Gesù"
per gli alunni delle classi I/II/III Primaria
ore 11.00 NataleInsieme 2014
"Verrà un bambino di Nome Gesù"
per gli alunni delle classi IV/V Primaria
ore 12.00
Auguri sotto l'albero-Interverranno:
- Sindaco dott. Antonio Giordano
- Parroco Don Marziale
- DS prof.ssa Luisa Patrizia MILO
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