Profilo tecnico del prodotto
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Rocatec Sistema adesivo Profilo tecnico del prodotto Indice 1 Presentazione ....................................................................................................1 2 Introduzione ......................................................................................................1 2.1 2.2 2.3 2.4 3 3.1 3.2 3.3 4 4.1 4.2 5 5.1 5.2 5.3 5.4 Un po’ di storia.............................................................................................1 Informazioni generali......................................................................................2 Motivazione ..................................................................................................2 Indicazioni.....................................................................................................2 Cenni di chimica................................................................................................3 Panoramica generale .....................................................................................3 Meccanismo di adesione ...............................................................................4 Proprietà del materiale.................................................................................10 Composizione del prodotto .............................................................................12 Presentazione..............................................................................................12 Componenti................................................................................................12 Risultati dei test..............................................................................................13 Adesione al metallo .....................................................................................13 Adesione alla ceramica................................................................................14 Adesione a resine e compositi......................................................................16 Altri risultati di test.......................................................................................16 6 Sintesi..............................................................................................................18 7 Istruzioni per l’uso..........................................................................................19 7.1 7.2 7.3 Generale .....................................................................................................19 Sabbiatura ..................................................................................................19 Silanizzazione ..............................................................................................19 8 Tipi di confezioni.............................................................................................20 9 Bibliografia......................................................................................................21 1 Presentazione Il metodo Rocatec è in uso dal 1989 nei paesi tedeschi. Oggi rappresenta lo stato dell’arte nell’ambito della tecnologia di cementazione adesiva senza ritenzioni. Il sistema dimostra la sua versatilità in un gran numero di indicazioni ed applicazioni, illustrate da numerose fonti in letteratura. Il sistema Rocatec permette di rivestire le superfici in metallo, resina e ceramica con uno strato di adesivo silicatizzato che garantisce un’adesione alle resine duratura e senza ritenzioni. Di seguito è riportata una descrizione dettagliata del sistema unitamente alla dimostrazione degli enormi successi clinici. 2 Introduzione Nel nuovo millennio, il sistema Rocatec non rappresenta più un prodotto innovativo, ma stabilisce lo standard nell’ambito della moderna tecnologia adesiva dentale. Nei paesi tedeschi il prodotto è molto popolare, non solo per la sua affidabilità nel permettere l’adesione del metallo alle resine senza la formazione di fessure marginali. L’eliminazione della necessità di macroritenzioni e la semplicità del sistema sono di regola motivi sufficienti per promuovere Rocatec a livello internazionale e confermarlo come prodotto allo stato dell’arte. 2.1 Un po’ di storia Il sistema è stato introdotto sul mercato tedesco nel 1989. Allora era il secondo metodo dopo Silicoater (Kulzer) a fare uso della silicatizzazione dei metalli per ottenere una corretta adesione alle resine. I vantaggi del sistema Rocatec rispetto alla classica procedura impiegata in Silicoater erano rappresentati dalla produzione dello strato di silicato senza l’uso di calore e dalla possibilità di controllare visivamente il metallo. Inizialmente, 3M ESPE offriva al cliente un modulo di sabbiatura a 3 camere e due tipi di sabbia. L’attuale Rocatector delta presenta diverse caratteristiche ottimizzate, maggiore affidabilità e semplicità di funzionamento. Da diversi anni è stato aggiunto un tipo di sabbia più fine. Di recente la gamma di prodotti è stata ulteriormente ampliata con Rocatec junior, un modulo per sabbiatura a camera singola. 1 2.2 Informazioni generali Per un certo periodo di tempo, 3M ESPE è stata rappresentata con successo sul mercato dei prodotti per laboratorio dal composito per restauro indiretto fotopolimerizzabile Visio Gem e dal sistema adesivo Rocatec come complemento ideale per questo composito microriempito. Nel 1997 3M ESPE ha introdotto sul mercato il materiale di rivestimento per ponti e corone Sinfony, un composito con particelle ultrafini, anch’esso perfettamente abbinabile al sistema Rocatec. Nelle istruzioni per l’uso dei propri prodotti, altri produttori di materiali resinosi per restauro indiretto indicano il sistema Rocatec come metodo idoneo per l’adesione dei propri compositi resinosi al metallo. Le informazioni chimiche sul sistema tribochimico Rocatec sono illustrate dettagliatamente di seguito. 2.3 Motivazione 3M ESPE è riuscita a creare un sistema adesivo universale per il mercato dentale più di dieci anni or sono. Le nuove tecnologie concorrenziali spesso hanno dimostrato che lo standard stabilito dal sistema Rocatec resta insuperato. 2.4 Indicazioni La gamma di indicazioni è ampia quanto la volontà di creare un legame tra due componenti dentali, indipendentemente dal fatto che si tratti di resine, metallo o ceramica. Di seguito è riportato un elenco di possibili applicazioni: • Rivestimento di corone e ponti • Rivestimento di elementi secondari (ad esempio, elementi telescopici e di attacco) • Protesi fuse (adesione tra fusione e resina) • Rivestimento di aree articolate di fusioni o bande • Sovrastrutture in implantologia • Protesi elettrodeposte • Riparazione di rivestimenti in ceramica o in composito • Adesione di ponti adesivi • Caratterizzazione di denti preformati in resina o in ceramica • Adesione di denti in ceramica a protesi in plastica 2 • Base di attacco per la cementazione di elementi in ceramica integrale, inlay ed onlay, faccette e bande ortodontiche • Attacchi e supporti protesici Tutti i metalli, le leghe, l’oro elettrodeposto ed in particolar modo il titanio sono indicati come substrati (vedere la resistenza dell’adesione più avanti). Tutti i tipi di ceramica disponibili sul mercato possono essere rivestiti, anche l’ossido di zirconio. Tutte le resine rigide (ad esempio, il PMMA, le resine epossidiche) e i compositi possono essere rivestiti con uno strato adesivo di silicato, ma non le cere, gli elastomeri (perché troppo morbidi) o i denti naturali (perché la loro percentuale d’acqua è troppo elevata). 3 Cenni di chimica 3.1 Panoramica generale Rocatec è un sistema tribochimico per la silicatizzazione di superfici. La tribochimica prevede la creazione di legami chimici mediante l’applicazione di energia meccanica. Questa produzione di energia può avvenire tramite sfregamento, smerigliatura o sabbiatura senza l’impiego di calore o luce, come nel caso delle normali reazioni chimiche. Per questo motivo, il sistema Rocatec può anche essere definito sistema di silicatizzazione a freddo, poiché l’energia meccanica viene trasferita al substrato sotto forma di energia cinetica, e la silicatizzazione avviene a livello macroscopico senza variazioni di temperatura. Il sistema Rocatec si compone di: un modulo soffiatore (Rocatector delta o Rocatec junior), sabbia microsabbiatrice Rocatec Pre (per la pulizia e l’attivazione della superficie), sabbia di rivestimento Rocatec Plus o Rocatec Soft, e una soluzione a base di silano 3M ESPE Sil (primer per resina). 3 3.2 Meccanismo di adesione Innanzitutto, la superficie da rivestire viene pulita sabbiandola con sabbia all’ossido d’alluminio da 110 µm (ossido d’alluminio iperpuro, Rocatec Pre), quindi irruvidita. Ciò permette di attivare la superficie, creando una ruvidità superficiale uniforme, ideale per garantire l’ancoraggio microritentivo della resina. Figura 1: Immagine al SEM di una superficie in oro sabbiata (con Rocatec Pre, 110 µm), ingrandimento 1000 x. 4 Figura 2: Microsabbiatura con Rocatec Pre: 1. L’ossido d’alluminio da 110 µm viene soffiato sulla superficie per pulirla. 2. Sulla superficie si crea una ruvidità microritentiva. 3. L’ossido d’alluminio lascia la superficie pulita e attivata. Questa operazione è fatta seguire dal rivestimento tribochimico della superficie microsabbiata con ossido d’alluminio modificato con silice (Rocatec Plus o Rocatec Soft). La sabbia sopra citata (Pre) viene rivestita con un sottile strato di SiO 2 (silice o biossido di silicio) (ossido d’alluminio da 110 µm o 30 µm + SiO2 = Rocatec Plus o Rocatec Soft). Oltre a ceramizzare la superficie, l’impatto delle particelle produce anche un certo grado di abrasione. Per i substrati altamente sensibili all’abrasione (ad esempio, i bordi di metalli elettrodeposti), è quindi consigliabile utilizzare la sabbia con grana da 30 µm (Rocatec Soft), perché è meno abrasiva ma produce la stessa resistenza dell’adesione (Pfeiffer, 1993). Diversamente dalla classica sabbia Rocatec Plus, in Rocatec Soft la grana media dell’ossido d’alluminio veicolante è stata ridotta da 110 µm a 30 µm. La ceramizzazione della superficie sabbiata ha luogo quando quest’ultima viene colpita dai grani. Ciò significa che, a livello locale, si generano temperature elevate per il trasferimento di impulsi ed energia (ma solo localmente: le misurazioni macroscopiche non mostrano alcuna produzione di calore). A livello atomico e molecolare, le superfici interessate del substrato e della grana vengono eccitate al punto da portare alla formazione di un cosiddetto triboplasma. La superficie viene impregnata di SiO 2 fino ad una profondità di 15 µm e contemporaneamente l’SiO 2 si fonde sulla superficie formando delle isole (vedere le Figure 4 e 6). L’alto livello d’energia richiesto si crea tramite accelerazione dei grani fino ad una velocità massima di 1000 km/h, grazie alla geometria dell’ugello di soffiatura e ad una pressione di sabbiatura di almeno 2,8 bar. 5 Figura 3: Ceramizzazione con Rocatec Plus: 1. L’ossido d’alluminio rivestito da 110 µm viene soffiato sulla superficie irruvidita. 2. Sulla superficie si crea un triboplasma a livello microscopico. 3. L’ossido d’alluminio, rivestito solo parzialmente dopo la ceramizzazione, lascia la superficie ora parzialmente rivestita con SiO 2. Figura 4: Immagine al SEM di una superficie in oro sabbiata (Rocatec Pre, 110 µm), ingrandimento 1000x, dopo il rivestimento con Rocatec Plus (110 µm). 6 Figure 5 e 6: Immagini al SEM di una superficie in oro sabbiata (Rocatec Pre, 110 µm), ingrandimento 1000x, prima e dopo il rivestimento con Rocatec Plus (110 µm). Figure 7 e 8: Immagini al SEM di una superficie in ceramica sabbiata (Vita VMK) dopo microsabbiatura (Rocatec Pre, 110 µm) [Figura 7] e dopo il rivestimento (Rocatec Plus) [Figura 8], ingrandimento 1000x. 7 Figura 9: Immagine al SEM di una superficie in ceramica (Vita VMK), ingrandimento 60000x, dopo il rivestimento con Rocatec Plus (110 µm). I depositi di SiO 2 a forma di isola sono chiaramente distinguibili. Figure 10 e 11: Immagine al SEM si una superficie in resina sabbiata (Bioplus-Zahn, Detrey) dopo microsabbiatura (Rocatec Pre, 110 µm) [Figura 10] e dopo il rivestimento (Rocatec Plus) [Figura 11], ingrandimento 1000x. 8 Le superfici rivestite devono essere condizionate per poter creare un legame con la resina. La fase successiva consiste nella silanizzazione con 3M ESPE Sil. Solo così è possibile creare un legame chimico tra la superficie silicatizzata inorganica e la resina organica. La resina può essere una resina di rivestimento, un opacizzante o un qualsiasi sistema a base di monomeri metacrilati (MMA, Bis-GMA, ecc.). L’ancoraggio risultante corrisponde approssimativamente al legame chimico dei riempitivi silanizzati dei compositi. L’unione di un legame chimico tra elementi organici e inorganici può essere ottenuta solo per mezzo di una molecola speciale, ossia una molecola duale in grado di reagire con la superficie silicatizzata su un’estremità e con i gruppi di metacrilato (legame doppio) sull’altra. O RO Si OH RO OH RO C O Si Superficie di SiO2 O RO H RO OH RO C O Si OH C H2 O RO H C C H3 H O CH2 C H3 H O C RO C Si RO O C C H2 CH3 Figura 12: Le molecole di silano (a destra) si avvicinano alla superficie inorganica ricoperta di gruppi idrossido e molecole d’acqua. Il silano utilizzato in 3M ESPE Sil è caratterizzato da due estremità molecolari con polarità differente. I gruppi alcossilici dell’elemento silanolo (sull’estremità di sinistra della molecola di silano, Figura 12: (RO)3Si-) creano un legame chimico con la superficie silicatizzata. 9 O Superficie di SiO2 Si O C C O Si O O O C O O O C O Si C H3 C O Si C H2 C H2 C H3 C C H2 C H3 Figura 13: Le molecole di silano creano un legame chimico con il componente SiO 2 della superficie rivestita. A questo punto, i gruppi di metacrilato (a destra del silano) possono copolimerizzarsi con i monomeri della resina. In tal modo si crea infine il legame chimico tra il substrato (ad esempio, il metallo) e la resina. 3.3 Proprietà del materiale Uno dei principali vantaggi del sistema è rappresentato dal controllo visivo del processo di rivestimento. Lo strato di silicato applicato provoca l’annerimento delle superfici in metallo. Il tecnico può quindi vedere immediatamente la buona riuscita della ceramizzazione. Naturalmente, ciò non è possibile nel caso di superfici in ceramica o in resina. 10 Figura 14: Superficie in metallo dopo microsabbiatura con Rocatec Pre (a sinistra) e dopo silicatizzazione con Rocatec Plus (a destra). Si può vedere chiaramente l’annerimento del metallo dopo l’applicazione dello strato di ceramica. Un altro vantaggio importante è rappresentato dalla silicatizzazione a freddo che permette di evitare gli stress termici all’interno della struttura in metallo, e quindi il rischio di deformazione. Quest’ultima può verificarsi con i metodi di silicatizzazione termica anche in strutture fuse senza la formazione di stress. Analogamente alla tecnologia dei riempitivi dei compositi, la tecnologia di cementazione adesiva senza ritenzioni è stata applicata con successo per molti anni, grazie alla formazione di uno strato intermedio silicatizzato in grado di creare un legame chimico con la resina. Durante questo periodo di utilizzo, questa tecnologia si è dimostrata estremamente duratura a lungo termine e insensibile all’idrolisi. 11 4 Composizione del prodotto 4.1 Presentazione Il sistema Rocatec si compone dei moduli di rivestimento Rocatector delta o Rocatec junior, delle polveri per sabbiatura Rocatec Pre, Rocatec Plus e Rocatec Soft, nonché della soluzione a base di silano 3M ESPE Sil. Figure 15 e 16: Rocatector delta (a sinistra) e Rocatec junior (a destra), ognuno con le polveri per sabbiatura. 4.2 Componenti Rocatec Pre: Ossido d’alluminio iperpuro da 110 µm Rocatec Plus: Ossido d’alluminio iperpuro da 110 µm modificato con silice (SiO 2) Rocatec Soft: Ossido d’alluminio iperpuro da 30 µm modificato con silice (SiO 2) 3M ESPE Sil: Soluzione di silano in etanolo 12 5 Risultati dei test Di seguito è riportata una panoramica riguardante una selezione di un gran numero di dati interni ed esterni che dimostrano il carattere universale, l’affidabilità e la lunga durata del sistema Rocatec. Molti dei risultati e parametri dei diversi istituti in cui sono stati eseguiti i test non sono confrontabili tra loro, per via delle diverse configurazioni utilizzate. Tuttavia, le classificazioni all’interno di un gruppo sottoposto a test sono sempre rappresentative, e generalmente corrispondono a quelle di altri studi. 5.1 Adesione al metallo Il grafico che segue illustra la resistenza dell’adesione di Sinfony a vari tipi di leghe dopo trattamento preliminare con Rocatec, rilevata mediante test di resistenza alla trazione dell’adesione e test di resistenza al taglio dell’adesione (in conformità con la norma ISO 10477), ciascuno dopo esposizione all’acqua e ciclo termico. Diversamente da tutte le altre misurazione effettuate con l’uso di Rocatec Plus, l’oro elettrodeposto è stato rivestito con Rocatec Soft. Resistenza dell’adesione Sinfony / Rocatec 50 40 30 MPa 20 10 0 Pd-Ag Co-Cr Resistenza alla traz. Resistenza al taglio 31 32 31 41 Ti 36 45 Oro Oro elettrod. >%* 21 27 30 33 Oro <%** 29 (* in alta percentuale - ** in bassa percentuale) Figura 17: Resistenza dell’adesione di Sinfony a leghe differenti dopo rivestimento con Rocatec. Nel 1998, il team di Regensburg guidato da Behr e Rosentritt ha dimostrato la resistenza all’idrolisi e l’adesione a lungo termine del sistema Rocatec. Le indagini sono state condotte con il prodotto predecessore di Sinfony, Visio Gem. 13 Resistenza al taglio dell'adesione dopo esposizione all'acqua (per 150 giorni) 20 18 16 14 12 MPa 10 8 6 4 2 0 Silicoater / Dentacolor ROCATEC / Visio Gem Kevloc / Artglass Siloc / Artglass Titanio 16 20 7 8 Co-Cr-Mo 15 17 5 10 Oro-Platino 12 17 7 9 Figura 18: Resistenza dell’adesione di resine per restauro indiretto a vari tipi di leghe dopo 150 giorni di esposizione all’acqua (Hindelang e coll., 1998). 5.2 Adesione alla ceramica L’adesione della resina alla ceramica senza silanizzazione, ma dopo sabbiatura preliminare (con ossido d’alluminio), è inadeguata. La successiva silanizzazione permette di creare un legame tra il silano e le molecole di biossido di silicio della superficie. Tale legame, tuttavia, può quasi raddoppiarsi con l’applicazione di un rivestimento ceramizzante con Rocatec Plus. Il diagramma che segue dimostra l’idoneità di Rocatec nel trattamento preliminare della ceramica per l’adesione delle resine e confronta l’adesione con i valori corrispondenti per l’oro. 14 Resistenza alla trazione dell'adesione dopo esposizione all'acqua e ciclo termico 15 10 MPa 5 0 InCeram Vita VMK Oro PRE 3 0 3 PRE + SIL 8 9 3 PRE + PLUS + SIL 14 13 13 Figura 19: Adesione di Sinfony alla ceramica a confronto con l’oro, dopo vari trattamenti preliminari con Rocatec. Risultati simili sono stati ottenuti da un team di Colonia/Marmara, che ha analizzato l’influenza di vari trattamenti preliminari di InCeram sull’adesione di vari tipi di cemento. Anche in questo caso, Rocatec ha dimostrato la maggiore validità del rivestimento tribochimico, poiché ha permesso di ottenere valori di resistenza dell’adesione notevolmente superiori con tutti i tipi di cemento. Resistenza al taglio dell'adesione di InCeram dopo ciclo termico 50 40 MPa 30 20 10 0 Panavi Varioli a 21 nk Sono Cem Dyract Cem Acido fluoridrico 10,6 2,4 2,6 6,6 Ossido d'alluminio da 110 µm 25,3 5,6 3,6 19,9 ROCATEC 42,2 48,4 42,1 27,2 Figura 20: Adesione dei cementi alla ceramica dopo vari trattamenti preliminari. 15 5.3 Adesione a resine e compositi Anche in questo caso, come precedentemente illustrato per la ceramica, un ancoraggio puramente microritentivo della resina alla resina (o al composito) non è in grado di produrre un’adesione adeguata dopo la sabbiatura. Anche qui, la silanizzazione provoca un notevole aumento dell’adesione, ma i valori ottimali si ottengono solo dopo il rivestimento tribochimico. Resistenza alla trazione dell'adesione dopo esposizione all'acqua e ciclo termico 15 10 MPa 5 0 Bioplus PRE 2 PRE + SIL 4 PRE + PLUS + SIL 9 Vitapan SR Vivodent 11 9 Figura 21: Adesione di Sinfony a denti acrilici, in un caso dopo vari trattamenti preliminari con Rocatec. 5.4 Altri risultati di test Una citazione particolare meritano il successo clinico e il comportamento a lungo termine dell’adesione creata con il sistema Rocatec. Innanzitutto, la resistenza dell’adesione superficiale non condizionata dal tempo del rivestimento tribochimico è straordinaria. In media, i valori di seguito indicati sono quasi identici ai valori iniziali, persino dopo due anni. 16 Resistenza alla trazione dell'adesione a lungo termine 2 anni 1 anno 6 mesi 3 mesi 1 mese composito oro iniziale 14 12 10 8 MPa 6 4 2 0 Figura 22: Adesione di Visio Gem / Rocatec ad oro, nichel-cromo, ceramica e denti acrilici dopo ciclo termico ed esposizione all’acqua. In uno studio clinico pubblicato nel 1994, Mayer ha riportato i dati a 3 anni riguardanti 120 rivestimenti con l’uso di Visio Gem. Egli non ha rilevato la presenza di fessure marginali e scolorimento di Visio Gem. Solo nel 6% dei casi è stata rilevata una leggera abrasione, e solo nel 10% dei casi si è osservato uno sfaldamento di lieve entità sul margine cervicale. In nessuno dei casi questi fenomeni sono stati causa di lagnanze e, abbastanza spesso, il paziente non li aveva nemmeno notati. In nessuno dei casi è stato necessario eseguire nuovamente il rivestimento. In uno studio in vivo (1998), Kern e Strub hanno dimostrato che il legame adesivo tra i ponti in ossido d’alluminio infiltrato con vetro e i denti naturali con l’uso di Rocatec è ancora stabile, persino dopo 5 anni. Su Quintessence International (Özcan, 1998) è riportata una panoramica della letteratura concernente gli studi sui sistemi adesivi per metallo, ceramica e resina. 17 6 Sintesi Il sistema adesivo senza ritenzioni Rocatec, con il controllo visivo del condizionamento superficiale, garantisce stabilità elevata e adesione di lunga durata senza la formazione di fessure marginali, indipendentemente dal tipo di substrato. Di seguito sono nuovamente riportate le caratteristiche principali del sistema Rocatec: • Controllo visivo del condizionamento superficiale • Rapidità, facilità e precisione di rivestimento • Facilità di riparazione • Assenza di ritenzioni meccaniche • Resistenza dell’adesione elevata e compatibile • Assenza di stress termici sulla struttura in metallo • Sistema adesivo collaudato senza la formazione di fessure marginali • Adesione affidabile a metallo, ceramica e resina 18 7 Istruzioni per l’uso 7.1 Generale Tutte le superfici da trattare devono essere pulite e asciutte. L’umidità e i residui d’olio producono un livello di adesione insufficiente. Ciò è particolarmente importante per quanto riguarda l’olio “invisibile” e le sorgenti d’acqua, ad esempio quella di alimentazione d’aria compressa del modulo di sabbiatura. 7.2 Sabbiatura La pressione di sabbiatura deve essere di 2,8 bar per garantire un livello sufficientemente alto d’energia per la creazione del triboplasma. Direzione di sabbiatura: la superficie deve essere sabbiata ad angolo retto da una distanza di 1 cm. Tempo di sabbiatura: il tempo necessario per il rivestimento è di circa 15 secondi per ogni elemento (circa 1 cm2). Materiale di sabbiatura: per elementi sottili (ad esempio, margini sottili in oro) che possono piegarsi o abradersi eccessivamente con l’uso della sabbia da 110 µm (Rocatec Plus), è preferibile utilizzare la sabbia da 30 µm Rocatec Soft. L’unico inconveniente della sabbia più sottile è la maggiore produzione di polvere. 7.3 Silanizzazione La soluzione a base di silano deve asciugarsi adeguatamente dopo l’applicazione; diversamente, le molecole di solvente vengono incorporate nello strato adesivo resinoso, indebolendolo. Idealmente, occorre attendere 5 minuti. Durante questo intervallo è necessario evitare di contaminare la superficie silanizzata con eventuali impurità; anche in questo caso, il grado di umidità è particolarmente importante. 19 8 Tipi di confezioni Sistema ROCATEC Tipi di confezioni Codice Rocatector Delta modulo a 3 camere 77000 Rocatector Delta modulo a 2 camere 77010 Confezione accessori Rocatec Pre da 3000 g, Rocatec Plus da 3000 g 2 flaconi ESPE Sil da 8 ml cad., 3 spazzole 68370 Unità di spedizione 3 Rocatec Pre da 3000 g cad. 68360 3 Rocatec Plus da 3000 g cad. 68350 3 Rocatec Soft da 3000 g cad. 68340 Confezioni singole 1 flacone ESPE Sil da 8 ml 5 spazzole Rocatec 68300 71320 Accessori 1 modulo estrattore 1 modulo sabbiatore 5 pannelli in vetro 68280 68270 68260 Rocatec junior Tipo di confezione Codice Rocatec junior Set Modulo soffiatore Rocatec junior 3 unità di spedizione Rocatec Plus da 3000 g cad. 77030 20 1 flacone 3M ESPE Sil da 8 ml 9 Bibliografia M. Hundt, K.-H. Körholz „Die totale Prothese. Wunschtraum oder Fata Morgana?“, Sonderdrduck, dental-labor, XLI, N. 1, 1993. M. Hundt „Composite-Verblendtechnik für Anfänger und Fortgeschrittene“, dental-labor, XL/XLI, N. 12/92, 2/93, 3/93. J. Wirz, W. Müller, F. Schmidli „Neue Verfahren für den Kunststoff-Metall-Verbund“, Schweizer Monatsschrift Zahnmedizin, Vol. 102, 13, 1992. H. Meiners, R. Herrmann, S. Spitzbarth „Zur Verbundfestigkeit des Rocatec-Systems“, dental-labor, N. 2, 1990. M. Kern, V. P. Thompson „Sandblasting and silica-coating of dental alloys: volume loss, morphology and changes in the surface composition“, Dental Materials, 9, 5/1993. R. Guggenberger „Das Rocatec-System - Haftung durch tribochemische Beschichtung“, Deutsche Zahnärztliche Zeitschrift, 44, 1989. J. Braunwarth „Teleskopkronen im Frontzahnbereich. Von der Präparation bis zur Verblendung unter Berücksichtigung der Ästhetik“, Quintessenz Zahntechnik, N. 6, 1992. K. 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