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072014sommario MdP-laConceria, il settimanale dell’area pelle IN PRIMO PIANO 6 Inganno e confusione GLI ALTRI SERVIZI 9 11 13 15 18 20 Futuro incerto Meno pelli, più fatturato Steinhoff vira Mutanti a New York Cocco all’asta I soldi della Commissione… STAMPA QUOTIDIANA 4 Il meglio dai giornali internazionali OPINIONI LIBERE 5 O ipocriti o… La nota di Francesco Pellati LA SITUAZIONE 23 Europa / Resto del mondo Import calzature in pelle O ! N LINE Clicca www.laconceria.it e scopri come leggere Mdp-LaConceria on line Redazione Andrea Guolo Luca Fumagalli Ivana Basso Anno CXXI Editore La Conceria S.r.l. Via Brisa, 3 20123 Milano Tel. 02-8807711 Fax 02-865732 www.laconceria.it [email protected] Direttore Responsabile [email protected] [email protected] [email protected] Abbonamenti 2014 Italia - annuale - online - cartaceo+online Europa Extra-Europa € 150 € 190 € 170 € 280 € 290 S. Mercogliano Abbonamenti Pubblicità [email protected] Stampa Promografica snc Pubblicazione settimanale autorizzata dal tribunale di Milano - Uff. Stampa n. 2406 del Registro 28 luglio 1951 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano ASSOCIATO La Conceria è titolare del copyright di quanto pubblicato. Senza il permesso scritto dell’editore la riproduzione, totale o parziale, della rivista è vietata. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI cover 7_Layout 1 13/02/14 18:06 Pagina 1 I SOLDI UE... DOVE VANNO? 082014sommario MdP-laConceria, il settimanale dell’area pelle In copertina: Alexander McQueen, A/I 2014/2015 IN PRIMO PIANO 6 Meno, ma cresce GLI ALTRI SERVIZI 9 11 14 17 20 Milano leader Pelliccia: nemici chiassosi Sprechi UE Con Manolo Wolverine no Italy STAMPA QUOTIDIANA 4 Il meglio dai giornali internazionali OPINIONI LIBERE 5 Possibile… La nota di Manfredo Gironacci LA SITUAZIONE 22 23 O Europa / Resto del mondo Import pelletteria ! N LINE Clicca www.laconceria.it e scopri come leggere Mdp-LaConceria on line Redazione Andrea Guolo Luca Fumagalli Ivana Basso Anno CXXI Editore La Conceria S.r.l. Via Brisa, 3 20123 Milano Tel. 02-8807711 Fax 02-865732 www.laconceria.it [email protected] Direttore Responsabile [email protected] [email protected] [email protected] Abbonamenti 2014 Italia - annuale - online - cartaceo+online Europa Extra-Europa € 150 € 190 € 170 € 280 € 290 S. Mercogliano Abbonamenti Pubblicità [email protected] Stampa Promografica snc Pubblicazione settimanale autorizzata dal tribunale di Milano - Uff. Stampa n. 2406 del Registro 28 luglio 1951 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano ASSOCIATO La Conceria è titolare del copyright di quanto pubblicato. Senza il permesso scritto dell’editore la riproduzione, totale o parziale, della rivista è vietata. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI cover 8_Layout 1 20/02/14 18:35 Pagina 1 UE, SOLDI PER SCARPA DA CI ECHI. AL BUI O NON FUNZI ONA! 092014sommario MdP-laConceria, il settimanale dell’area pelle In copertina: Louis Vuitton, modello in vitello con inserti in pelo di volpe IN PRIMO PIANO 6 Nicchia in espansione GLI ALTRI SERVIZI 9 11 13 16 18 20 22 Fabi consolida la crescita Confezione 2.0 Chi decide oggi Stamperemo le scarpe in casa? Vache hublot Ovunque trend Tra tecnico e naturale STAMPA QUOTIDIANA 4 Il meglio dai giornali internazionali OPINIONI LIBERE 5 Pelle animale La nota di Enrico Ciccola LA SITUAZIONE 23 Europa / Resto del mondo Prezzi calzature O ! N LINE Clicca www.laconceria.it e scopri come leggere Mdp-LaConceria on line Redazione Andrea Guolo Luca Fumagalli Ivana Basso Anno CXXI Editore La Conceria S.r.l. Via Brisa, 3 20123 Milano Tel. 02-8807711 Fax 02-865732 www.laconceria.it [email protected] Direttore Responsabile [email protected] [email protected] [email protected] Abbonamenti 2014 Italia - annuale - online - cartaceo+online Europa Extra-Europa € 150 € 190 € 170 € 280 € 290 S. Mercogliano Abbonamenti Pubblicità [email protected] Stampa Promografica snc Pubblicazione settimanale autorizzata dal tribunale di Milano - Uff. Stampa n. 2406 del Registro 28 luglio 1951 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano ASSOCIATO La Conceria è titolare del copyright di quanto pubblicato. Senza il permesso scritto dell’editore la riproduzione, totale o parziale, della rivista è vietata. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI cover 9_Layout 1 27/02/14 17:29 Pagina 1 NEW YORK TREND PELLI ITALIANE 102014sommario MdP-laConceria, il settimanale dell’area pelle In copertina: Ghibli, sacca a spalla in nappa intrecciata a mano con metodo tubolare: la pelle viene ripiegata su se stessa e incrociata tutta d'un pezzo IN PRIMO PIANO 8 Tra Cina e Usa GLI ALTRI SERVIZI 13 17 20 26 29 31 34 Venti di guerra su Micam La sventura euro Ombre sulla borsa E il freddo? Qualità e fantasia: Milano Lusso, anche qui Vietnam, pelli italiane STAMPA QUOTIDIANA 7 Il meglio dai giornali internazionali OPINIONI LIBERE 5 Riciclare La nota di Francesco Peghin LA SITUAZIONE 38 Europa / Resto del mondo Macellazioni O ! N LINE Clicca www.laconceria.it e scopri come leggere Mdp-LaConceria on line Redazione Andrea Guolo Luca Fumagalli Ivana Basso Anno CXXI Editore La Conceria S.r.l. Via Brisa, 3 20123 Milano Tel. 02-8807711 Fax 02-865732 www.laconceria.it [email protected] Direttore Responsabile [email protected] [email protected] [email protected] Abbonamenti 2014 Italia - annuale - online - cartaceo+online Europa Extra-Europa € 150 € 190 € 170 € 280 € 290 S. Mercogliano Abbonamenti Pubblicità [email protected] Stampa Promografica snc Pubblicazione settimanale autorizzata dal tribunale di Milano - Uff. Stampa n. 2406 del Registro 28 luglio 1951 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano ASSOCIATO La Conceria è titolare del copyright di quanto pubblicato. Senza il permesso scritto dell’editore la riproduzione, totale o parziale, della rivista è vietata. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI cover 10 D_Layout 1 06/03/14 17:14 Pagina 1 MIFUR BRILLANTE 112014sommario MdP-laConceria, il settimanale dell’area pelle IN PRIMO PIANO 6 9 11 Qualità e ancora qualità La pelle che vorrei… La bella Gregoraci GLI ALTRI SERVIZI 12 14 16 17 20 La cortina di Mosca Creazioni su misura F/W ➔ S/S La prossima a luglio Dopo stivale STAMPA QUOTIDIANA 4 Il meglio dai giornali internazionali OPINIONI LIBERE 5 Maggioranza assoluta La nota di Osvaldo Ciaponi LA SITUAZIONE / PREZZI 22 23 24 O Europa / Resto del mondo Export wet blue Prezzi ! N LINE Clicca www.laconceria.it e scopri come leggere Mdp-LaConceria on line Redazione Andrea Guolo Luca Fumagalli Ivana Basso Anno CXXI Editore La Conceria S.r.l. Via Brisa, 3 20123 Milano Tel. 02-8807711 Fax 02-865732 www.laconceria.it [email protected] Direttore Responsabile [email protected] [email protected] [email protected] Abbonamenti 2014 Italia - annuale - online - cartaceo+online Europa Extra-Europa € 150 € 190 € 170 € 280 € 290 S. Mercogliano Abbonamenti Pubblicità [email protected] Stampa Promografica snc Pubblicazione settimanale autorizzata dal tribunale di Milano - Uff. Stampa n. 2406 del Registro 28 luglio 1951 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano ASSOCIATO La Conceria è titolare del copyright di quanto pubblicato. Senza il permesso scritto dell’editore la riproduzione, totale o parziale, della rivista è vietata. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI cover 11 A_Layout 1 20/03/14 17:56 Pagina 1 LA CORTINA DI MOSCA stampa quotidiana 4_Layout 1 20/03/14 15:54 Pagina 1 4 STAMPA QUOTIDIANA «Lineapelle deve traslocare a Milano» mdplaconceria.blogspot.it La fiera contesa. I grandi brand della moda si schierano: il capoluogo lombardo è la capitale internazionale della creatività. Ma Bologna si appella al ministro Guidi LE NOTIZIE PIÙ LETTE DELLA SETTIMANA ! · · · · · · · · · Cesare e Paola Paciotti indagati? 14 marzo Il Sole 24 Ore / 15 marzo Poltrona Frau, salgono utili e fatturato Cambio di passo per chi delocalizza in Cina I conti della società ceduta all’americana Haworth Il rallentamento del Pil costringerà chi produce qui a riposizionarsi su fasce più alte di mercato Corriere della Sera / 14 marzo Il Sole 24 Ore / 16 marzo Tod’s “non è attraente”. Credit Suisse lo declassa Jimmy Choo si prepara alla quotazione a Londra Analisti delusi dai conti. Il titolo in due giorni ha perso il 7% Il marchio potrebbe raccogliere fino a 1,2 miliardi Evasione Iva, condannato un imprenditore maceratese 17 marzo Il Giornale / 14 marzo Il Sole 24 Ore / 17 marzo Credit Suisse declassa Tod’s 14 marzo Nel 2013 le perdite crescono a 3,2 milioni di euro Lineapelle, la svolta: a settembre si terrà a Milano 13 marzo Cina, scandalo gelatine: “contengono cromo” 19 marzo Varese: ex conceria Fraschini, in 8 a processo 17 marzo Bottega Veneta, negozi più grandi per continuare a crescere 19 marzo Casadei lancia l’uomo 18 marzo Una nuova conceria in Slovenia per Boxmark 14 marzo Aeffe in rosso resta ottimista Mf Fashion / 14 marzo Prada a tutto food rileva Marchesi Il gruppo compra l’80% della storica pasticceria meneghina Barberino fa scattare il Pil di una regione L’outlet dei record: tre milioni di visitatori La Nazione / 18 marzo Sartorie e pelletterie sono a caccia di giovani Manca manodopera specializzata Mf Fashion / 14 marzo Libero / 18 marzo Eurazeo rileva il 10% di Desigual Yoox, la quiete dopo le ricoperture Per il marchio fashion spagnolo ricavi su del 18% a 828 milioni L’ingresso nel paniere delle blue chips non ha portato bene alla società Mf Fashion / 19 marzo Il Sole 24 Ore / 20 marzo CERTIFIED LABORATORY EQUIPMENT PROGETTAZIONE E PRODUZIONE DI APPARECCHI DA LABORATORIO AD ALTA PRECISIONE AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001 MEMBRO UNIONE INDUSTRIALE TORINO SOCIO UNI ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE Giuliani Tecnologie srl TEL. 0112730666 - GIULIANI.IT 11/2014 opinioni 5_Layout 1 20/03/14 18:14 Pagina 1 5 OPINIONI LIBERE di commentatori esterni MAGGIORANZA ASSOLUTA IL CAMBIAMENTO del clima ha aggravato la portata dei cataclismi? No! Allora li ha fatti diventare più frequenti. No! Il surriscaldamento globale può avere provocato il freddo polare dei mesi scorsi negli Stati Uniti? Assolutamente no! Anche 40, 50, 60 anni fa pensavamo che facesse un freddo eccezionale. Chi nega è un reazionario? No, è un liberal americano, Warren Buffett, progressista che fa l’assicuratore con il fondo Berkshire Hathaway. Se fosse vero - ha recentemente detto - che gli uragani siano più frequenti del passato, gli assicuratori si sarebbero trovati a risarcire più danni; invece negli ultimi cinque anni l’America è stata abbastanza risparmiata dai cicloni. Tutto questo parlare di clima - sua conclusione - ha spinto la gente a credere che la meteorologia del decennio trascorso sia stata molto insolita. Così è stato facilissimo aumentare i premi delle assicurazioni senza incontrare resistenze; mentre il rischio per le compagnie assicurative è restato invariato. Di conseguenza, c’è stato un gradito incremento dei profitti a costo zero. Avete capito, testoni? E ora ficcatevi nella zucca un’altra verità, rivelata da uno dei fondatori negli anni ’70 di Greenpeace. «Nessuna prova - ha osservato - che l’uomo sia colpevole del global warming, un insieme di semplici congetture su cui sono state costruite erroneamente politiche industriali ed ecologiche». I modelli di previsione al computer sono una bufala e Patrick Moore, questo il suo nome, ha abbandonato gli antichi compagni a causa della svolta politica del movimento. «Ogni sciocco sensazionalismo messo in piedi da attivisti privi di qualsiasi cultura scientifica finisce immediatamente nel telegiornale della sera» ha ricordato. Ecco, il problema. Gli invasati, i bugiardi professionali per fondi ricevuti, i collettori di voti fanno il loro mestiere, nessuno scandalo. Le cattive coscienze, le scorrettezze sono altrove. Stanno nelle tv, nei media, nei social network. Sapendo di mentire, mentono per l’audience, mentono per strappare al concorrente più share, mentono per abbindolare i coglioni, maggioranza assoluta. s.m. ❑ ABSOLUTE MAJORITY Warren Buffet, Berkshire Hathaway fund, denies the theory of climate change, which have enriched insurance companies. One of the founders of Greenpeace denies the guilt of man for global warming. "Any fool sensationalism set up by activists without any scientific culture immediately goes in the evening news", he recalled. That's the problem! The bad conscience lie to dupe the fools, an absolute majority. 11/2014 LA NOTA di Osvaldo Ciaponi* Quattro anni fa il Comune di Santa Croce sull’Arno, la locale Associazione Conciatori e l’Istituto Comprensivo Statale hanno dato inizio ad un progetto complesso ed ambizioso, al fine di avvicinare il mondo della scuola alla conceria, settore che ha determinato lo sviluppo economico e sociale di un vasto territorio, divenendone un fondamentale elemento storico e culturale e quindi di forte caratterizzazione identitaria di questa zona. Il progetto “Amici per la pelle” fornisce ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado una conoscenza di base specifica, che non si ferma ad incontri generici e teorici in aula, bensì li porta a vedere da vicino, a sperimentare sul posto, il funzionamento di una conceria, il processo produttivo della pelle e del cuoio, gli aspetti correlati quale il sistema di raccolta e depurazione delle acque reflue della lavorazione delle pelli direttamente nei grandi impianti realizzati per questi scopi. Diffuso nel tempo in tutto il comprensorio conciario toscano e successivamente anche in Veneto e Campania, grazie alla determinante collaborazione di Unic, questo progetto rappresenta un perfetto esempio di collaborazione tra realtà diverse. I ragazzi, al fine del percorso didattico “dal vivo”, maturano un accrescimento formativo rilevante ed un bagaglio importante per la loro scelta di percorso di studio superiore, che sul nostro territorio è stata ampliata e resa sempre più aderente alla realtà del settore produttivo conciario grazie ad una lunga e rodata collaborazione tra il Polo Tecnologico Conciario (PO.TE.CO), l’Istituto Tecnico C. Cattaneo di San Miniato e l’Università di Pisa. Un territorio che rivolge la sua attenzione alle nuove generazioni è un territorio proiettato al futuro e questa sinergia è il modo migliore di coltivare prospettive di crescita della comunità, intesa come l’insieme di persone e imprese. ❑ *Sindaco di Santa Croce sull’Arno The "Amici per la pelle" project takes students to visit the tanneries , observing the production process and related aspects. Born in Tuscany, has been expanded - thanks to Unic - in Veneto and Campania. An area that turns his attention to the younger generation is an area projected into the future and this synergy is the best way to cultivate growth prospects of the community, understood as the set of people and businesses. *Mayor of Santa Croce sull’Arno in primo piano 6-7-8_Layout 1 20/03/14 15:50 Pagina 1 6 IN PRIMO PIANO QUALITÀ E ANCORA QUALITÀ A Lineapelle le concerie leader e la clientela confermano l’intenzione di esporre a Milano dal prossimo settembre: «Scelta giusta, è la capitale della moda». Ovicaprine ottimiste. Non solo pelletteria Andrea Guolo e Luca Fumagalli BOLOGNA - L'edizione di Lineapelle che si è conclusa il 13 marzo (1.101 espositori, 18.259 visitatori) sarà probabilmente l'ultima a Bologna e da settembre questa mostra leader per qualità e tendenze moda dovrebbe tenersi a Milano, come chiedono visitatori ed espositori di fascia alta. «Cambiare è giusto afferma Rino Mastrotto, fondatore e presidente del Rino Mastrotto Group, Tre giorni di qualità e lusso a Lineapelle 11/2014 presidente Unic - e Milano, capitale della moda e dello stile, rappresenta la scelta migliore, anche in considerazione delle aspettative legate all'Expo». Concorda il presidente di Assoconciatori, Franco Donati (Consorzio D&Co): «Le concerie più solide e strutturate condividono la decisione. Ci possono essere piccole realtà, con una visione negativa del mercato e dei cambiamenti che esso impone, spaventate da tutto ciò che è innovativo, fino ad esprimere contrarietà verso il trasferimento. Ma sono ditte che non intendono più investire nemmeno in depurazione, tirano a campare copiando gli articoli d'altri e fanno un unico ragionamento: quello del prezzo. I leader oramai si sono formati e hanno scelto Milano». Intanto i conciatori archiviano la mostra della primavera/estate 2015 con le certezze assicurate da firme, pelletteria e qualità. Gli articoli più richiesti: bovine con colori e rifinizioni naturali, cerati, vernici. Tenuta per nubuck, stampati e croste. L'arredamento tiene nella fascia alta (aniline, pelli scoperte, invecchiati) e stenta nel medio/basso. Tra i vitelli domina la tematica dei prezzi e la domanda sembra circoscritta alle prime scelte, con diversi operatori pronti a scommettere su un calo delle quotazioni per eccesso di giacenza di seconde e terze. Dagli alti costi di approvvigionamento dipende parte dell'ottimismo nelle ovicaprine, che potrebbero essere avvantaggiate da fattori stagionali (l'estivo è la stagione del capretto) ed economici, dando luogo a un effettosostituzione. Risultati brillanti per gli specialisti del rettile. in primo piano 6-7-8_Layout 1 20/03/14 15:51 Pagina 2 7 Affluenza costante al workshop sull’artigianato della pelle, allestito al padiglione 26 «Edizione interessante - affermano allo stand della conceria Nuti Ivo - sia dal punto di vista del lavoro svolto nello stand che dell'affluenza, che per quanto ci riguarda ha una provenienza di spiccata matrice asiatica. Molti clienti del Far East ci hanno segnalato che a farli venire a Bologna è stata la vicinanza di date con Micam e Mipel». Domina la pelletteria tra le destinazioni seguite dal gruppo Nuti. «Il prezzo dei pellami incide - insistono in azienda - ma non appare determinante nelle scelte dei clienti. L'attenzione è maggiore sul lato qualitativo, riferito a prodotto ma anche servizio. Le soluzioni più apprezzate: classico, elegante e stampa rettile, in particolare cocco». Per Luca Giananti (Dolmen) è stata un'edizione «quantitativamente inferiore alle aspettative, ma qualitativamente in linea. Abbiamo incontrato tutti i clienti che attendevamo, raccogliendo giudizi positivi sulla collezione». In evidenza i pitoni degradati e dipinti a mano, tipicamente estivi, tra i più campionati con gli articoli Haiti e Havana. «Disponiamo di stock importanti di materia prima, che ci permettono di offrire garanzie ai clienti a prescindere dalle quantità disponibili nel mercato, peraltro abbondanti in questo momento». Partita più complessa per i vitelli, causa prezzo. Ad ogni modo Dolmen è reduce da un 2013 brillante, chiuso con un incremento del 5% di produzione e del 15% di fatturato. «Puntiamo a consolidare il risultato» conclude Giananti. Da un anno ancora più positivo proviene Deviconcia, che ha archiviato l'esercizio con un +25% nonostante i problemi nell'approvvigionamento (ovine acquistate tra Grecia, Sud Africa, Nuova Zelanda e Nord Africa). «Ci sono sempre meno pelli e quelle che troviamo presentano sempre meno qualità. Siamo costretti a selezionare le migliori, scartando tutte le altre» lamenta il titolare Giuseppe De Vita. Su Lineapelle la pensa in questo modo: «Una fiera internazionale, che ci permette di incontrare tutti i nostri clienti. Li ho trovati decisi e concreti, sanno ciò che vogliono e non amano perdere tempo». Per Deviconcia, aspettative di stabilità nell'anno in corso e tanti investimenti sul fronte macchinari: «Rinnoveremo il 50% del parco macchine, perché senza innovazione non è possibile andare avanti. Chi oggi a Solofra sta Rettile in evidenza, richiesto dal lusso 11/2014 lavorando ha prospettive di continuare per altri vent'anni, purché posizionato al vertice della qualità. L'economico lo lasciamo fare ad altri». L'accento sulla qualità viene posto anche da Rino Mastrotto. «Una Lineapelle positiva e sempre più impostata su pregio, cultura di prodotto, ricerca. Siamo sulla strada giusta. La pelle italiana conferma la leadership: non esistono alternative né mai spero ci potranno essere». Tra le destinazioni, Mastrotto pone la pelletteria al top, ma avverte: «Non rilassiamoci, perché di sola pelletteria non potremo vivere tutti. Mi aspetto in primo piano 6-7-8_Layout 1 20/03/14 15:51 Pagina 3 8 Vitelli allo stand Dolmen un forte sviluppo di pelli per automotive di alta fascia e spero che emergeranno nuove opportunità per le concerie. Mi conforta vedere che siamo riusciti a dare valore alla pelle. Il tempo ci ha consentito di fare pulizia e di trasformare il lavoro in conceria, che una volta era soprattutto fatica, in un piacere». L'elogio della pelletteria FATTURATI IN AUMENTO GRAZIE AI MIGLIORI CLIENTI DEL LUSSO accomuna più conciatori. Franco Donati spiega: «È la destinazione dominante, paga e garantisce i volumi, ha bisogno di fornitori puntuali e in grado di assicurare la qualità. Il prezzo, a differenza di quanto accade per la calzatura, non costituisce un problema». I risultati procedono di conseguenza. Per la conceria solofrana Del Vacchio, il fatturato 2013 è aumentato del 10% sul 2012 e le firme assicurano all'incirca il 40% del fatturato, quota piuttosto bassa se confrontata a quella di altre imprese del comparto. «La clientela residua - evidenzia Eugenio Del Vacchio - è composta da brand di fascia medio/alta, prevalentemente europei. Siamo soddisfatti di quest'ultima edizione della fiera per affluenza e livello dei visitatori. È stata una Lineapelle importante per l'immagine del made in Italy e per il ritorno di alcuni clienti, a cominciare dagli americani. Ora speriamo in una condizione più favorevole del mercato dei cambi». Il 2014 della conceria solofrana è iniziato all'insegna della fiacca. «Esistono tuttavia i presupposti per recuperare e chiudere l'anno in linea con il precedente. Stiamo inoltre investendo in ricerca, formazione ed energie rinnovabili. Abbiamo creato un impianto fotovoltaico in conceria e stiamo studiando l'ipotesi di allestire un impianto di cogenerazione. Nel giro di un anno riusciremo ad avviarlo» conclude Del Vacchio. Infine, parola a un rappresentante dei sintetici: Juan Poveda. «Ottima affluenza, come al solito. Abbiamo lavorato bene anche grazie al fatto che in questo momento tessuto/sintetici e pelle sembrano aver raggiunto un punto di equilibrio nel “dividersi” il mercato, spesso interagendo, diciamo così, perché i clienti stanno sviluppando collezioni dove la parola chiave è "accoppiare" pelle con tessuti di alto livello, che non devono essere minimamente confusi con “banali fodere”, ma come se si trattasse di una nuova formula di doubleface». E i clienti? Bocche cucite, come di consueto, tra le firme. Qualche loro dirigente però, a microfoni spenti, si lascia andare. «Stiamo cercando articoli classici ed eleganti, li abbiamo trovati ma spesso ci scontriamo con realtà produttive che non offrono garanzie. Chi comunica il lusso a 360 gradi non può basarsi solo sul valore del prodotto, deve assicurarsi un fornitore di qualità totale. E invece ci è capitato di trattare con realtà conciarie rimaste ferme a qualche decennio fa...». Si fidano poco e tendono a premiare chi già conoscono. I giochi, tra i fornitori ❑ scelti, sono perlopiù già fatti. QUALITY AND EVEN QUALITY Lineapelle that ended March 13th (1,101 exhibitors , 18,259 visitors) will probably be the last in Bologna and from September this exhibition - leader in quality and fashion trends - should be held in Milan, as requested by visitors and exhibitors of high-end. "Change is right - says Rino Mastrotto, founder and president of Rino Mastrotto Group, President Unic - and Milan, capital of fashion and style, is the best choice, even taking into account the expectations of the Expo”." Franco Donati (Consorzio D & Co), president of Assoconciatori: "The more solid and structured tanneries share the decision. There may be small companies, with a negative view of the market and the changes that it imposes, frightened by everything that is innovative, to express opposition to the transfer. But are companies that do not intend to invest even more in environment, they survive by copying the articles of others and make a single argument: the price. The leaders have chosen Milan". 11/2014 in primo piano 9-10_Layout 1 20/03/14 15:59 Pagina 1 9 IN PRIMO PIANO LA PELLE CHE VORREI… … è ostacolata da Bruxelles! L’Europa, con le sue burocrazie e interessi nordici, blocca la trasparenza sull’origine dei materiali nei beni di consumo. Un convegno internazionale a Lineapelle Andrea Guolo BOLOGNA - Cosa significa “pelle italiana” per i consumatori mondiali? «Un plus, che va a impreziosire oggetti e prodotti come arredamenti, interni di automobili, oggetti di design». Che sicurezze cercano questi clienti? «Soprattutto la documentazione e la possibile certificazione per distinguere tra “vera pelle italiana” e i diversi fake in circolazione». Ecco le conclusioni di una ricerca presentata a Lineapelle da Euromedia Research. I risultati confortano da un lato e amareggiano UNA RICERCA WEB: IL LUSSO CHIEDERÀ ANCORA PELLE ITALIANA dall’altro. Dispiace infatti che quanto richiede il mercato sia disatteso dall’Europa. La legge 8/2013, approvata alla “quasi unanimità” dal Parlamento italiano, garantisce la tracciabilità di cuoio, pelle e pelliccia utilizzati nei manufatti, con l’obbligo di indicazione della provenienza. La normativa è bloccata a Bruxelles, con il ridicolo pretesto dell’ostacolo al libero commercio, mentre invece costituirebbe una garanzia di trasparenza per il consumatore, il quale non è più sicuro che un paio di scarpe, marchiate “made in Italy” in quanto la lavorazione considerata “rilevante” è stata effettuata in Italia, contengano veramente pelli italiane. «Con orgoglio - dice Alessandra Ghisleri, sondaggista e coordinatrice della web research - possiamo affermare che questo settore cresce e potrebbe costituire un ulteriore traino per il nostro Paese, grazie a un mercato del lusso che vuole la pelle e che negli ultimi dieci anni ha fatto segnare un +70% di giro d’affari». Si tratta di un patrimonio pari a 217 miliardi di euro, +2% nel Alessandra Ghisleri durante il suo intervento. Sopra, alcuni tra i relatori 11/2014 in primo piano 9-10_Layout 1 20/03/14 18:03 Pagina 2 10 SPESA PRO CAPITE PER BENI DI LUSSO Valori in euro 1.400 1.400 1.200 1.250 1.000 800 800 600 750 400 500 500 America latina Est Europa 450 400 200 0 Medio Oriente Cina Giappone Altri Paesi asiatici Europa Nord America Fonte / Bain & Co 2013, all’interno del quale calzatura e pelletteria incidono per il 28%. Esistono marcate differenze tra i mercati di destinazione sull’identità della pelle italiana. Il consumatore del Regno Unito predilige l’artigianalità delle lavorazioni, quello francese ammira la qualità dei cuoi per selleria e riconosce il valore aggiunto dei pellami per la creazione di borse realizzate in Francia, i tedeschi ne apprezzano ecocompatibilità e caratteristiche comfort. I russi, che applicano nomi italiani un po’ ovunque, collegano la pelle alla città di Firenze e stanno ben attenti a non comprare articoli contraffatti, che per loro rappresentano l’anti-lusso. I cinesi la pretendono affinché un articolo da regalo sia degno della persona a cui è destinato; inoltre, la nuova upper class delle metropoli asiatiche preferisce marchi “minori” nella certezza che offrono qualità senza scorciatoie e con garanzie di filiera. Il “tocco italiano” si sta rivelando prezioso anche per nuovi mercati come Turchia e Brasile, dove le nostre pelli sono richieste per valorizzare le automobili divenute status symbol. «I brand più ricercati in Russia? Saranno quelli ottenuti in collaborazione tra le nostre aziende e i fornitori/partner italiani». Lo ha affermato, nel dibattito successivo alla Sala piena durante la presentazione della web research a Lineapelle 11/2014 presentazione della ricerca, la giornalista moscovita Galina Kutsnetsova (Profashion), prevedendo nei prossimi anni meno shopping turistico e più acquisti domestici da parte dei russi. Per il mercato anglosassone, «I tempi di Sex and the City, con l’ossessione per le scarpe ad ogni costo, sono lontani. Oggi le donne le acquistano con più consapevolezza e spirito critico» sostiene la scrittrice Usa Rachelle Bergstein. «In Turchia - evidenzia Burak Celet, general manager del brand di pelletteria Desa Deri - si impongono, a fianco dei soliti brand internazionali, quelli nazionali, spesso ottenuti grazie a partnership italiane». «I marchi italiani sono un punto di riferimento per i consumatori brasiliani - aggiunge il designer Ronaldo Fraga - ma attenzione a qualità e durevolezza, perché i miei compatrioti pretendono acquisti che debbano conservarsi nel tempo». Al dibattito, moderato da Elisabetta Ferracini, hanno partecipato la sociologa Monica Fabris, l’imprenditore cinese Yang Jun (Guangzhou Satchi Leather), il designer giapponese Kei Kagami e l’imprenditrice turca Ruken Mizrakli. ❑ THE LEATHER I’D LIKE ... What does "Italian leather" means for the world's consumers? "A plus, which goes to embellish objects and products such as furniture, car interiors, design objects". Securities that are looking for these customers? "Above all, documentation and certification possible to distinguish between genuine Italian leather and the various fakes in circulation". Here are the conclusions of a study presented at Lineapelle by Euromedia Research. The results comfort on the one hand and embitter other. What the market requires is rejected by the EU. in primo piano 11_Layout 1 20/03/14 15:52 Pagina 1 11 IN PRIMO PIANO LA BELLA GREGORACI Poche scarpe scomode, molte borsette, un guardaroba zeppo, un amore per i dettagli Andrea Guolo Elisabetta Gregoraci nell’area trend di Lineapelle. Nel riquadro, le scarpe indossate dalla presentatrice durante la fiera BOLOGNA - Ama la moda e ha una passione viscerale per le borse. «L’ultima che ho acquistato? Una Chanel» confessa Elisabetta Gregoraci, a Lineapelle per partecipare al talk show su “La pelle che vorrei, desideri dal mondo”. La bellissima modella e presentatrice della trasmissione televisiva “Made in sud” è giunta al quartiere fieristico con il ritardo che si concede alle dive, per parlare del proprio guardaroba «di cui mio marito (Flavio Briatore, nrd) non è affatto contento, perché è pieno zeppo. Seguo la moda, scelgo abiti e accessori in base all’umore, a ciò che mi colpisce, alle novità e alle mie necessità. Mi intrigano i dettagli, a volte il materiale. Noi donne però abbiamo bisogno anche di comodità». Una conferma di questa visione comfort della vita giunge dalla risposta alla domanda successiva: a quali scarpe non si può rinunciare? «A quelle da ginnastica. Le metterò ai piedi non appena fuori di qui, perché questi tacchi sono davvero scomodi…». ❑ BEAUTIFUL GREGORACI She loves fashion and has a deep passion for bags. "The last I purchased? A Chanel" confesses Elisabetta Gregoraci , at Lineapelle to participate in the talk show of "La pelle che vorrei". "I’m a fashionist, choose clothes and accessories according to my mood, trends and needs. The details intrigue me. Women, however, also need comfort”. 11/2014 materia prima 12-13_Layout 1 20/03/14 15:52 Pagina 1 12 MATERIA PRIMA LA CORTINA DI MOSCA Sei mesi senza pelli grezze, già inaccessibili causa dazio, e semilavorate. «Dobbiamo proteggere l’industria calzaturiera» dicono i russi, ma il crust può uscire. L’Europa che fa? Tace, come sempre Andrea Guolo UN DANNO DA 113 MILIONI PER LA CONCERIA E 550 MILIONI PER LA FILIERA Due immagini d’archivio della conceria russa Ostashkov, tra le più antiche della Federazione 11/2014 MILANO - Salta un’altra fonte di approvvigionamento per la conceria italiana. Dopo Argentina, India, Etiopia, Nigeria ecc., la lista dei protezionisti delle pelli vede il preoccupante rafforzamento delle azioni russe. Mosca non rappresenta certo una new entry, perché da oltre dieci anni applica un dazio all’export di bovine salate pari a 500 euro/tonnellata. «Negli ultimi tempi - afferma il commerciante toscano Vasco Maffei, che tratta queste origini - la quota pesava fino a 20 mila euro a camion di merce». Inutile precisare che l’Italia ormai non ne trattava più di grezzo russo: sono infatti scelte basse e troppo care per quel che valgono. Il wet blue costituisce invece una fonte importante per la conceria italiana, la quarta per valore dopo Brasile, Usa e Nuova Zelanda. Nel 2013 ne abbiamo importate 20,5 tonnellate, per un valore superiore ai 72 milioni di euro. Succede che a febbraio il primo ministro russo Dmitry Medvedev firma un provvedimento (emendamento n.73 al decreto 877 del 2007), con il quale viene sospeso o ristretto dalla Federazione l’export di alcune categorie, tra cui le pelli grezze e semilavorate bovine ed equine. Per sei mesi, se il divieto sarà applicato, in Europa non arriverà più nulla. Dal divieto viene invece escluso, particolare significativo, il crust e ovviamente il finito. Ciò è importante, perché smentisce la “giustificazione” presentata dai russi per far accettare il provvedimento: “facilitare l’acquisizione di pelli domestiche da parte dell’industria calzaturiera”, che sarebbe penalizzata dalla crescita dell’export conciario dovuto, secondo loro, ai prezzi convenienti delle pelli russe rispetto alle altre. Ora, se l’osservazione sul prezzo non regge per il fatto che ogni origine ha le proprie caratteristiche qualitative - e le pelli russe garantiscono poche materia prima 12-13_Layout 1 20/03/14 15:52 Pagina 2 13 WET BLUE, LE PRINCIPALI FONTI Import italiano nel 2013 (milioni di euro) prime scelte e tanto economico, per limiti legati a tecniche di allevamento e scortico - quella sulle necessità dell’industria calzaturiera appare risibile, dato che i detentori possono continuare a esportare in crust. È chiaro che si tratta di una manovra per proteggere le concerie dalla concorrenza dei compratori esteri e in particolare dagli italiani. Ed è possibile che si tratti di una ritorsione politica, a seguito delle tensioni tra Mosca e Unione Europea sulla questione Ucraina. Bruxelles come ha reagito? Come sempre: visto che il problema è solo italiano, se ne è fregata. «L’Europa non risponde, subisce le ripicche russe e non tutela il nostro settore - afferma il conciatore vicentino Bernardo Finco - siamo il loro sud, non ha mai mosso un dito a nostro favore, difende esclusivamente gli interessi del nord». Le concerie sembrano arrabbiate per la forma più che per la sostanza del provvedimento. Due le ragioni. La prima? Il wet blue russo, sul quale già pesava il 20% di dazio, negli ultimi tempi era sopravvalutato e gruppi come quello di Finco avevano spostato gli acquisti su altre origini (Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa). La seconda? A oggi, continuano ad arrivare offerte di semilavorato dalla Russia così come dall’Ucraina. Una conferma giunge da Santa Croce: «Io continuo a ricevere le pelli e non ci sono, da parte dei russi da cui mi rifornisco, particolari timori di sospensione delle consegne» rimarca Maffei. Va detto che anche ai tempi dell’introduzione del dazio (era il 2001) fu necessario attendere alcuni mesi prima dell’effettiva applicazione. Se blocco sarà, quali conseguenze potranno riguardare l’area pelle italiana? Unic stima un mancato introito complessivo europeo di oltre mezzo 240 231 200 160 139,7 120 80 81 72 40 0 Brasile Usa Nuova Zelanda Russia 57 Paraguay Fonte / Unic miliardo di euro suddiviso tra concerie (113 milioni di euro), fornitori di prodotti chimici e di macchinari, calzature, borse, imbottito e interni auto. «Inoltre aggiunge Finco - occorre calcolare l’impatto sulle quotazioni di pelli simili, perché il wet blue russo in molti periodi ha rappresentato un grosso aiuto per tante concerie, compresa la mia. Venendo a mancare, le alternative rischiano di essere più costose. Questa complicazione potrebbe riguardare ancor più il vitello, di cui la Russia è un fornitore significativo per la fascia media e medio/bassa». Andrebbero infine conteggiati i danni già causati dal blocco del grezzo, che ha precluso le origini russe alle concerie del vegetale. «Da diversi anni non le trattiamo più - spiega Giuseppe Volpi, presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola - perché commercialmente non sono interessanti. Causa dazio, costano molto più di quel che valgono, essendo pelli mediamente di bassa qualità e perciò inadatte a soddisfare le esigenze del distretto. Oggi però il problema è un altro e riguarda la concia al cromo: il wet blue russo era relativamente a portata di mano, nel giro di una settimana chi lo comprava se lo faceva consegnare via camion, invece le alternative via mare richiedono almeno tre settimane per la consegna. In più, le restrizioni si sono moltiplicate. Ormai non si guarda più se le pelli siano più o meno buone, ma più o meno pronte ❑ per essere consegnate». THE CURTAIN OF MOSCOW After Argentina, India, Ethiopia, Nigeria etc., the list of hide & skins’ protectionist sees worrying strengthening of Russian shares. Moscow is hardly a new entry, because for over ten years applies an export duty equal to 500 €/t on raw hide. The wet blue constitutes an important source for the Italian tannery, fourth after Brazil, USA and New Zealand for the value. In 2013 we imported 20.5 tonnes, with a value of more than EUR 72 million. It happens, however, that in February, the Russian Prime Minister Dmitry Medvedev signed a measure that blocks the export of raw and wet blue for six months. "We must protect the footwear industry" say the Russians, but the crust can get out. What’s doing Europe? Silence, as always. 11/2014 mercato 14-15_Layout 1 20/03/14 15:53 Pagina 1 14 MERCATO CREAZIONI SU MISURA Innovare, inserire materiali preziosi e realizzare tutto “in house” per soddisfare le esigenze delle grandi firme. Così la pensano i produttori di accessori e componenti in mostra a Lineapelle Gian Omar Bison BOLOGNA - Innovare per crescere. Ricerca e sviluppo sono le armi a disposizione dei produttori di accessori per calzatura e pelletteria per mantenere la leadership nel mercato, con un occhio di riguardo per il cliente che offre maggiori sicurezze anche in termini finanziari: quello del lusso. È stata una Lineapelle positiva per questi fornitori di articoli qualificati e di alta gamma, che dalla manifestazione di marzo hanno ottenuto le risposte attese. Novità presentate da Pianeta Gemme 11/2014 Per le grandi firme mondiali lavora da tempo l’azienda fiorentina Pianeta Gemme, con base a Scandicci, fondata trent’anni fa da Alessandro Taurini, incisore e mosaicista, con la moglie Marta Caccaro, che ne ha assunto la guida commerciale e organizzativa. Tra i principali clienti, i brand del gruppo Lvmh. «Ci adeguiamo ai progetti dei committenti, mettendo a loro disposizione la nostra creatività a seconda del progetto» afferma il fondatore. Quindici i mercato 14-15_Layout 1 20/03/14 15:53 Pagina 2 15 Fibel, accessori per pelletteria dipendenti, ma l’azienda ritiene che le prospettive di crescita siano esponenziali. «Assumiamo persone da formare in azienda, in quanto una scuola specifica per il nostro settore non esiste. Diciamo che siamo fortunati, avendo nel dna la migliore tradizione del mosaico fiorentino. L’evoluzione della nostra azienda è stata rapida e facilitata dalla possibilità di assumere personale già formato da realtà del settore che, purtroppo per loro, sono state costrette a chiudere. Adesso la strada è abbastanza spianata. La nostra peculiarità e l’enorme flessibilità. Non abbiamo modelli preconfezionati, ci adeguiamo alle richieste del cliente che, trattandosi di alta moda, sono varie e di complessa realizzazione». Restiamo a Scandicci. Nella capitale della pelletteria di lusso opera Fibel, ditta artigianale specializzata da oltre vent’anni in accessori per cinture, calzature, borse e abbigliamento, utilizzando una vasta gamma di materiali: zama, ottone, rodoid, plastica, legno, materiali naturali ma anche ricami e intrecci. Dispone di fonderia interna e di galvanica esterna. «Da due anni - sottolinea Claudio Bernacchioni - lavoriamo anche accessori in metalli preziosi, argento e oro. Siamo continuamente alla ricerca di materiali e tecniche innovative, che costituiscono una garanzia di aggiornamento e di sviluppo dei prodotti in sintonia con le richieste del mondo della moda. Gli articoli che proponiamo sono destinati al pret-a-porter di alta gamma e alla haute couture». Il giro d’affari 2013 in Fibel conferma il dato 2012 e le previsioni a fine anno sono di ulteriore consolidamento, con una ventina di addetti diretti. «Se servisse, la manodopera si trova. Certo, va formata tutta in azienda. Di sicuro non abbiamo intenzione di delocalizzare la produzione, visto che lavoriamo quasi esclusivamente per i grandi brand». L’attività di Italsform, San Mauro Pascoli (Fc), è legata alle forniture di componenti per calzatura e ai grandi nomi del lusso internazionale. «Proprio per questo - evidenzia Viviana Pirini - ci sembra strano che le difficoltà sembrino aumentare. Vedo poco fermento da inizio anno nonostante il lusso, come nicchia, abbia sempre tenuto». L’azienda romagnola nasce nel 1984 e si occupa di semilavorati per calzature, suole, sottopiedi, plateau, monoblocchi in cuoio e gomma. «Italsform negli anni è cresciuta, passando da impresa terzista a fornitrice di componentistica propria e a ciclo completo, fino a lavorare per l’alta moda». È partner di Gucci, Prada, Dolce & Gabbana, Chanel, Yves Saint Laurent, oltre ai big del proprio distretto come Vicini, Casadei, Pollini, Sergio Rossi. «Abbiamo 55 dipendenti, con le ultime conferme di lavoratori a tempo determinato. Credo che manterremo queste cifre per un bel po’. Non abbiamo mai pensato a delocalizzare, perché riteniamo che solo con l’attuale organizzazione riusciremo ad assicurarci il pieno controllo della produzione. Al massimo può capitare di esternalizzare qualcosa ogni tanto». L’applicazione di pellicole su pelli e tessuti per creare laminati è invece la specializzazione di Md Foils, azienda di Cesano Maderno (Mi) con filiale a Castelfranco di Sotto (Pisa). Il 2013 è stato positivo. «Tre milioni di euro di fatturato, che confidiamo di consolidare nel 2014» sottolineano Lorenzo Rendina, Claudio Benvenuti e Simone Castoldi. Una realtà di 22 dipendenti, formati tutti in azienda, INDISPENSABILE MANTENERE IL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE che produce in house. «Impossibile portare fuori le lavorazioni. Significherebbe avere meno controllo su clientela e fornitura. Le nostre materie prime, le pelli, sono ❑ tutte italiane e di alta qualità». SARTORIAL CREATIONS Growing by innovations. Research and development are the weapons available to manufacturers of accessories for footwear and leather to maintain leadership in the market, with a special focus on the customer, offering more safety even in financial terms: that of luxury. It was a positive Lineapelle for these suppliers specialized on qualified items and high-end price: in the last issue of the fair, they got the expected answers. 11/2014 moda 16_Layout 1 20/03/14 15:53 Pagina 1 16 MODA F/W ➔ S/S La tendenza dalle sfilate invernali alle proposte dei materiali per l’estate Lorena Riflesso Dion Lee MILANO - L’autunno/inverno ‘14-‘15 sulle passerelle internazionali ha portato voglia di sperimentazione sulle pelli, che da second skin si trasformano in strutture scultoree in combinazione con altri materiali. A Milano, Gucci esplora le nuove nuance del pellame, proponendolo in colori pastello come celeste, verde, giallo e rosa su camicie ma anche abiti; Tod’s propone una cappa colorata e scultorea, da Moschino si vedono abiti in nappa nera fascianti con metallerie dorate a contrasto. A Parigi sfila lana doppiata con pelle e maglia agugliata su nappa da Balenciaga, nappa trattata come fosse scultura negli abiti “corazza” di Balmain e patchwork colorati di pelle da Valentino. A New York, alcuni stilisti hanno voluto sottolineare la naturalezza del materiale lasciandolo non rifinito, tra questi Alexander Wang e i suoi coat che terminano alla base come pelli non cucite, Dion Lee che ha realizzato abiti bustini sfruttando la forma delle pelli di cocco intere, Sally Laponte che ha realizzato giacche con pelle di pirarucu, pesce particolare per le scaglie molto grandi. 11/2014 E la ricerca? Lineapelle ha portato in scena per l’estate 2015 materiali puliti e lisci, dalla mano ricca, grane abbinate a tocchi morbidi, stampe texture tipo saffiano o palmellato più rigide e strutturate. Il fiore pulito resta un must, garanzia di qualità e bellezza della materia prima. Le metallizzazioni sono lavate per dare luce in maniera mossa, non eccessiva, con possibilità di stratificazioni di ori bronzati scuriti, tamponature oro sui rilievi. DA SECOND SKIN A STRUTTURA SCULTOREA Metallizzazioni anche sui cavallini parzialmente abrasi o con luce sul pelo rasato, sui rettili lavati con metallizzazioni parziali solo sulle punte. Le stampe rettile proposte sono molto grandi e i tessuti sperimentano la stessa direzione. Gli accoppiati hanno la funzione di rendere elastici tessuti poco resistenti, resinare superfici utilizzabili double, foderare nappe per borse. Le vernici sono pulite, gli effetti acquosi hanno più o meno profondità senza coprire il fondo, la mano ❑ è scivolata o gommosa. F/W➔S/S The fall/winter '14 - '15 on the international catwalks led desire to experiment on the skins, that second skin to turn into sculptural structures in combination with other materials. Lineapelle has staged for Summer 2015 materials clean and smooth, the rich hand, grains combined with soft touches, prints grained texture type saffiano or more rigid and structured. fiere estere 17-18-19_Layout 1 20/03/14 15:49 Pagina 1 17 FIERE ESTERE LA PROSSIMA A LUGLIO Gds, chiude un’epoca. La fiera anticipa per reagire al declino. L’ultima edizione (-10% i visitatori) mostra un ritorno degli espositori italiani. Rieker (Hds): «Per vendere in Germania non importa dove fai le scarpe, conta che tu abbia pelli italiane» Michele Fossi Gds cambia format e data. La prossima edizione dal 30 luglio all’1 agosto 11/2014 DÜSSELDORF - La calzatura made in Italy torna sorprendentemente a guadagnare posizioni in Germania: +7,3% le importazioni di scarpe dall'Italia rispetto al secondo semestre 2012, per un fatturato di poco inferiore ai 300 milioni di euro. È quanto emerge dal bollettino semestrale che Hds, associazione dei produttori di calzature tedeschi, ha diffuso in occasione di Gds, in scena a Düsseldorf dal 12 al 14 marzo: edizione più fiacca del solito, segnata da un forte calo di visitatori (-10% rispetto allo scorso anno) e alla vigilia di un cambiamento epocale per il calendario fieristico. Dal prossimo appuntamento estivo prende il via il nuovo format della mostra, a cui gli organizzatori affidano tutte le speranze di un rilancio. Si inizia il 30 luglio. La successiva, per la collezione invernale, prenderà il via a inizio febbraio. È l’estremo tentativo tedesco per reagire allo strapotere di Micam, che si è riportato in casa i protagonisti storici della manifestazione di Düsseldorf negli anni d’oro: gli italiani. Quest’ultima, stanca edizione registra un ulteriore calo di espositori; cresce tuttavia, in controtendenza, la presenza di aziende italiane. «Non ci stupisce affatto: i dati sull'import dall’Italia confermano che la stella dei calzaturifici tricolori sta tornando a brillare in Germania, anche in quella fascia di prezzo intermedia dove più avevano perso posizioni negli anni passati» osserva Manfred Junkert, direttore esecutivo dell'associazione. Come spiegare quest'inversione di tendenza? «Innanzi fiere estere 17-18-19_Layout 1 20/03/14 15:49 Pagina 2 18 ANDAMENTO DELL’IMPORT TEDESCO Dati in milioni di euro 2012 2013 Variazione 632,6 678,9 +7,30% 2.317,1 2.553 +10,20% INDIA 231,7 258,6 +11,60% VIETNAM 803,8 889,2 +10,60% CINA 1.917 1.951,6 +1,80% ITALIA ALTRI PAESI EU Fonte / Hds tutto, occorre tenere presente che il mercato tedesco è sempre più nelle mani di poche grandi catene. Questo fatto spinge i piccoli negozianti, per arginare lo strapotere della concorrenza, a design creativo. A ciò si aggiunga che sempre più aziende italiane si stanno specializzando nella produzione di calzature per il nostro mercato, proponendo quel giusto mix di qualità, comfort e attenzione al prezzo senza il quale in Germania non si sfonda». I dati annunciati dall'Hds trovano immediato riscontro presso gli stand italiani, dove nel complesso si respira ottimismo e voglia di approfittare del vento in poppa. «Abbiamo registrato il ritorno di numerosi clienti tedeschi, che non si erano fatti più sentire» conferma Marc Baldan di Brunella, IL RIGORE TEDESCO SI MISURA NEL TARGET PRICE proporre calzature più innovative ed originali che in passato. Il trend gioca a favore dell'Italia, Paese a cui si guarda più di ogni altro se si è alla ricerca di scarpe particolari, dal Lo stand Tamaris. L’azienda ha recentemente aperto nuovi stabilimenti in nord Africa 11/2014 calzaturificio padovano con trenta dipendenti. «La congiuntura attuale ci favorisce: è indubbio che in Germania stia crescendo la volontà dei retailer di proporre un'offerta meno banale e questo avvantaggia sicuramente le nostre aziende. Per vendere, tuttavia, non basta che l'etichetta riporti “made in Italy”: il genio italico deve essere posto in bella vista attraverso un utilizzo creativo di accessori e orlature. Ti comprano per rompere la monotonia delle loro vetrine, guai a dimenticarlo». Anche Eraldo Hoeper del marchio Primafila (proprietà olandese, design italiano e produzione 70% in Brasile e 30% in Italia) è convinto che i tempi siano propizi per la calzatura made in Italy. «Il design e i materiali italiani continuano ad esercitare un grande appeal in Germania, anche nelle fasce di prezzo intermedie. Lo dico con cognizione di causa: proponiamo una linea made in Brazil e una made in Italy e non ci sono storie: se il prezzo per la scarpa italiana non è eccessivo, è quella che scelgono, per quanto sia più cara. E, ultimamente, vedo che molti competitor italiani stanno riuscendo a fare miracoli con i prezzi». Come? Delocalizzando la produzione all'estero, ovviamente. Il profilo dell'azienda italiana di media qualità che ha successo in Germania è quasi sempre lo stesso: produce nell'Europa dell'Est (più di recente nei Paesi del Maghreb, quasi mai in Asia) per abbattere i costi della manodopera, ma non risparmia sui materiali né su altri aspetti legati alla qualità, per puntare appieno sul valore aggiunto del made in Italy. Maripé, calzaturificio del Brenta specializzato nel mercato tedesco e fiere estere 17-18-19_Layout 1 20/03/14 15:49 Pagina 3 19 PRODURRE VICINO Ralph Rieker, presidente dei calzaturieri tedeschi del nord Europa, con produzione da oltre trent'anni a Timisoara (Romania), incarna alla perfezione questo paradigma. «Chi crede che nella fascia di prezzo intermedia in Germania ci sia poco da fare per i calzaturifici italiani si sbaglia di grosso» spiega Roberto Panizzolo, titolare dell'azienda che conta 160 operai negli stabilimenti rumeni e un centinaio di terzisti in Italia, indicando con un gesto il proprio stand gremito di buyer. «I tedeschi, e non solo loro nel Nord Europa, vogliono la qualità ad un prezzo contenuto. E noi gliela diamo. In Germania si lavora bene nella fasce di prezzo 100-150 euro per scarpa, 150-200 euro per lo stivaletto e 150220 euro per lo stivale. Rientrare in questi target price è cruciale: se sgarri di 10 euro sei fuori. Se riesci a contenere i prezzi producendo all'estero, allora in quanto azienda italiana hai una marcia in più rispetto alla concorrenza. Quando parlo di produzione all'estero prosegue Panizzolo - mi riferisco, si badi bene, a una delocalizzazione fatta ad arte, seria e corretta, che non va a pregiudicare in nessun CAMBIA la geografia della delocalizzazione tedesca. In base ai dati Hds, la nuova tendenza dei gruppi teutonici consiste nel graduale abbandono della fascia costiera cinese, dove la manodopera è divenuta ormai troppo cara, per abbracciare realtà quali Vietnam, Bangladesh e Cambogia. Manfred Junkert, direttore esecutivo dell'associazione, evidenzia inoltre l’incremento di commesse verso terzisti dell’Europa orientale, Albania e Maghreb. «In quest’ultima area afferma - un colosso come Tamaris ha recentemente inaugurato nuovi stabilimenti». A favorire un riavvicinamento della produzione vi modo il nostro Dna di qualità. Rispetto a chi si limita ad appaltare la produzione a fabbriche estere, mantenendo in Italia solo il design, è certamente una strada in salita: devi infatti investire enormi energie nella formazione della manodopera locale, fino a quando non lavorano come operai italiani, e devi continuare ad usare pelle rigorosamente italiana, anche se più cara. Fare diversamente, optando per le scorciatoie, equivale a darsi la zappa sui piedi. I nostri analisti ce lo dicono in continuazione: per sfondare nella fascia di prezzo intermedia quello che conta, insieme alla creatività e alla puntualità delle consegne, è il rapporto qualità/prezzo, e non solo uno di questi due parametri». sarebbero anche nuove dinamiche presenti nel mercato tedesco, che, anche a detta di Norbert Breuer, direttore generale di Salamander, premia chi riesce a soddisfare gli ordini più rapidamente e in modo scaglionato durante la stagione. «Oggi è fondamentale poter seguire i tempi della moda: i negozianti effettuano gli acquisti a più riprese durante l'anno e non più una volta per stagione. Stando così le cose, i lunghi tempi di spedizione che si hanno producendo in Asia appaiono insostenibili. Per questo negli ultimi anni abbiamo ridotto del 60% la nostra delocalizzazione in Asia, a ❑ favore dell'Europa dell'Est». Le parole di Panizzolo trovano un'eco in quelle di Ralph Rieker, presidente dell'Hds e amministratore della Rieker Antistress. «Quando si tratta di una scarpa italiana, i tedeschi sono disposti a spendere qualche euro in più, ma esigono la qualità. Questo spiega perché la quasi totalità delle aziende italiane che si sono specializzate nel nostro mercato continua, con pochissime eccezioni, ad acquistare la pelle in Italia, anche se la produzione avviene di norma altrove. Una pelle di qualità superiore, proveniente da concerie italiane, è quello che il consumatore tedesco si aspetta di trovare in una scarpa italiana. Deluderlo su questo punto, optando per pelli più economiche, si rivelerebbe certamente controproducente». ❑ NEXT IN JULY GDS closes an era. The exhibition anticipates to react to the decline. The latest edition (-10% visitors) shows a return of Italian exhibitors. Rieker (HDS): "In order to sell in Germany, it does not matter where you produce your shoes, counts that you have Italian leathers”. From next summer event kicks off the new format of the show, which organizers rely on any hopes of a revival. It starts on July 30. The next collection for the winter will start in early February. It is the extreme German attempt to respond to the overwhelming power of Micam. 11/2014 calzatura 20-21-22_Layout 1 20/03/14 18:08 Pagina 1 20 CALZATURA DOPO STIVALE È stato il modello più venduto nel freddo inverno Usa, anche in Stati dove non aveva mai sfondato. Ora i retailer temono la saturazione e i loro buyer cercano di inserire novità, dalla sneaker “calda” allo stivaletto col tacco Paolo Tartamella NEW YORK - La primavera ha fatto capolino nella East Coast, ma le conversazioni con manager e buyer sono sempre concentrate sulle massicce vendite di fine stagione. Gli Usa, contrariamente all’Europa, archiviano Lord & Taylor 11/2014 un inverno polare, con temperature inferiori ai -20 gradi centigradi e tanta neve nelle grandi città orientali. Le aziende sono irrequiete: temono che lo strapotere dello stivale in questa stagione possa rivelarsi un calzatura 20-21-22_Layout 1 20/03/14 15:48 Pagina 2 21 Sneaker in pitone by Celine boomerang nella prossima. «Finora abbiamo venduto quello che la donna aveva già in guardaroba sottolinea Jay Litvack, presidente di J/Slides Footwear - noi aziende facciamo tutti le stesse cose. Sarà una bella sfida mettere in vetrina qualcosa di veramente nuovo. La sneaker offre delle potenzialità, con la classica allacciata rivestita in finta pelliccia, comoda per l’inverno. Occorre innovare partendo dai materiali». L’osservazione vale per il mass market così come per l’high-end. Alberto Oliveros, capo buyer di Level Shoe District, immenso negozio del Dubai Mall (9 mila metri quadrati) osserva che «Il trend delle design sneaker non è mai stato così forte, come si nota dalle collezioni di Chanel, Céline, Giambattista Valli e Lanvin. La collezione più interessante? Posso dire che Edgardo Osorio per l’autunno 2014 si è superato con Aquazzura». Il brand fiorentino è anche tra le newentry scelte da Erin Cerrato, direttore della calzatura di Holt Renfrew, catena di grandi magazzini con vetrine in tutte le città canadesi, dove Aquazzura esordisce a primavera. Pure nel lusso gli stilisti hanno insistito sulla stivaleria, come conferma Suzanne Timmins, direttore moda di Lord & Taylor, con decine di department store del medio-alto negli Usa: «Tutto continua a girare attorno al boot, ma sono comunque ben contenta di aver visto tante variazioni nell’applicazione del tacco alto. Si comincia anche a notare cambiamenti nella forma della punta, che si sta un po’ squadrando o arrotondandosi». Alla ricerca di distinzione per superare la concorrenza, c’è chi ha assunto l’approccio del “fai da te”, come Elyse Walker, proprietaria di Pacific Palisades (California), una boutique con e-commerce annesso che offre Givenchy, Balenciaga e Aquazzura: «La categoria dello stivaletto nero col tacco è una di quelle dove più ne hai e più ne vendi. Continuavo però a sentire la stessa lamentela delle clienti, che non trovavano una scarpa comoda con tacco da due inch (5 centimetri)». L’ha quindi creata in Italia con l’etichetta del negozio. Una collezione personalizzata è la via scelta anche da Ritch Erani (Chuckies New York, due punti vendita): «La gente entra a vedere Jimmy Choo, Balenciaga o Marni e tutti i marchi che trovano nei department store, ma avevo bisogno di qualcosa di più spinto e moderno, qualcosa che non si trovasse online». Lo ha ottenuto con una collezione made in Italy, chiamata NYFC (595-795 dollari). Isabel Hostin, manager del brand franco-statunitense André Assous che produce tra Italia e Spagna, afferma: «Il consumatore affiancherà gli stivali con altri modelli. Le aziende devono garantire novità e freschezza, ma in termini stilistici l’autunno-inverno sarà ancora caratterizzato dalla scarpa per il freddo e la neve, purché sia morbida, confortevole e con pelli impermeabili». Le consegne sono al centro delle attenzioni dei retailer: «La gente compra all’ultimo secondo assicura Daniel Butler, distributore di marchi come Aspiga e Ilse TRA I NUOVI MARCHI SPOPOLA L’ITALIANO AQUAZZURA 11/2014 Jacobsen. Roman Khan (vice presidente al marketing di NYLA Shoes, un milione di paia l’anno) nota che «La sfida è diventata quella di dare al dettagliante la scarpa quando ne ha bisogno, perchè nelle collezioni autunnali le stagioni si sono allungate. Quest’anno abbiamo introdotto l’immagine vintage, aumentato le cerniere e gli calzatura 20-21-22_Layout 1 20/03/14 15:48 Pagina 3 22 LA SITUAZIONE EUROPA abbellimenti metallici». Paul Mayer (Paul Mayer Attitude) ritiene che la chiave sia “riuscire a consegnare in tempi estremamente ravvicinati alla stagione, come ci siamo attrezzati a fare. E non si trascuri la personalizzazione dell’ordine, che diviene un vantaggio se vuoi lavorare con i department store». Allison Krzych (Kick di La Crosse in Wisconsin) fa un bilancio della sua stagione: «Siamo rimasti senza scarpe da neve, per cui ho comprato più stivali e look con suola dentata per clima rigido. Concordo con l’affermazione che la stivaleria sia più che satura, per questo ho scelto più stivaletti alla caviglia. Ha invece sofferto il formale e il tacco alto». Il clima ha contagiato aree dove la gente non era abituata alla neve… «Ho fatto incetta di Ugg - confessa Justin McDonald, gestore di un negozio in Oklahoma (Brown’s Shoe Fit Co.) - e ho acquistato Minnetonka per la prima volta. Mi sono quasi appesantito sugli stili caldi, ma anche trendy. Un esempio sono Sorel e Hunter, linee tecniche che la gente ormai indossa comunemente non solo per affrontare il peggiore clima. Ho comprato il 10 per cento in più». Jay Kozel, buyer di Back Country (Iowa) sintetizza l’attitudine nel Midwest: «La chiave è la versatilità. L’acquirente si innamora di uno stile e tende a usarlo in differenti situazioni, purché abbia una lunga vita. La multiuso, da clima rigido ma non solo da neve, ci sta convincendo a tagliare gli altri stili, il casualinvernale comincia ad erodere la scarpa esclusivamente da neve». La catena Tradhome Shoes (108 negozi, casa madre in Minnesota) ha smaltito gli stock di stivali nel giro di qualche giorno, assicura Jeremy Teal, capo dei buyer. «L’inverno è ancora qui, di vendere sandali non se ne parla per cui abbiamo chiesto il ritardo nelle consegne della primavera». ❑ AFTER BOOTS It was the best selling model in the cold winter United States, even in states where they had never broken through. Now retailers fear the saturation and their buyers seek to enter news, from sneakers "hot" to heeled boots. "So far we have sold what she had in the wardrobe, it will be quite a challenge to showcase something really new. The sneaker has the potential, with the classic lace-covered in faux fur, comfortable for the winter. It must innovate starting materials". MACELLO. Produzione nazionale in lieve ripresa per vacca e vitellone, fermo per vitello. In Francia più maschio adulto, meno vacca da carne, invariata la vacca da latte, scarso il vitello. Bassa attività tedesca, condizionata dai mancati conferimenti di toro del sud. La Gran Bretagna lavora sulle bovine e attende l’estate per una ripartenza delle ovine, nelle quali la Spagna è già in movimento. GREZZO. Il vitello nazionale cede da cinque a dieci centesimi: 2,75-2,90 per il 12-, 3,55-3,65 il 12-16 kg e 3,80-3,90 per il più richiesto 16-20 kg. Analoga tendenza per il vitellone, la vacca arriva a perdere dieci centesimi. In Francia venti centesimi in più per il vitello 12+ dalla Bretagna, dal macello industriale nessuna offerta, toro 36- balza di 20 centesimi a 2,6 euro/kg, superiore alle migliori scelte tedesche. Olanda in riduzione allineata a quella italiana, con il vitello 12+ tra 6,3 e 6,8 euro/kg. Il wet blue russo, in attesa di chiarezza sul bando all’export, segna aumenti compresi tra 10 e 20 centesimi/mq. CONCIATO. Ordini di nubuck, stampati e croste per calzatura. La pelletteria conferma vitello di prima scelta, coccodrillo e pitone. In ripresa aniline, pelli scoperte e invecchiati per arredamento. Lavoro per carrozzeria. RESTO DEL MONDO (in collaborazione con hidenet.com) Produzione settimanale Usa a 548 mila capi, sotto del 10% rispetto a un anno fa. Quotazioni generalmente stabili con l’eccezione delle scottone marchiate, in progresso di un dollaro e mezzo a 91 dollari/pelle. Le vendite superano le 440 mila pelli salate, di cui 317 mila con destinazione Cina; italiani e messicani si dividono le disponibilità di wet blue. Australia: buoi e scottone Victoria 27/29 kg offerte a 89 dollari/pelle, con le pesanti 34/36 kg a 105 dollari e le 42+ a 116,5. In Argentina poca macellazione e grezzo sempre più caro, mentre il crust per carrozzeria trova mercato a 1,75-1,85 $/pq. Il Brasile a febbraio ha stabilito un nuovo record per l’export di pelli, 248 milioni di dollari (+31,3%), mentre il Tr1 wet blue pieno spessore è offerto a 1,90-1,95 $/pq. Nella Cina del nord le concerie per arredo/auto sono in ritardo con la programmazione e sperano di ripartire entro l’inizio della fiera di Hong Kong. In India cresce la produzione di abbigliamento in pelle e calzatura uomo principalmente per soddisfare il consumo interno. 11/2014 grafici 23_prezzi 40 20/03/14 15:50 Pagina 1 23 EXPORT WET BLUE Principali destinazioni del wet-blue bovino brasiliano, statunitense e neozelandese Cina Italia Messico Altri Paesi BRASILE 50 45 40 milioni di dollari USA 35 30 25 20 15 10 0 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb 5 2013 2012 2014 STATI UNITI 35 30 milioni di dollari USA 25 20 15 10 0 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb 5 2013 2012 2014 NUOVA ZELANDA 20 18 16 milioni di dollari USA 14 12 10 8 6 4 0 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb 2 2013 2012 Fonti / USITC, MDIC, Statistics New Zealand 11/2014 2014 prezzi 11_prezzi 40 20/03/14 15:29 Pagina 1 24 I PREZZI ITALIA Prezzi indicativi pagamento in contanti secondo gli usi €/kg, franco macello MACELLO NORD ITALIA Vitelli / Calf 8/12 kg. 12/16 kg. 16/20 kg. Vitelloni / Bull 20/30 kg. 32/40 kg. 40/+ kg. Tori / Bull 30/40 kg. Vacche / Cow 30/–kg. 30/+ kg. GREZZO Vitelli quadrati / Squared calf 8/12 kg. 12/16 kg. 16/20 kg. 20/26 kg. Vitelloni quadrati / Squared bulls 26/32 kg. 32/40 kg. 40/+ kg. Tori / Bull 45/+ kg. Vacche quadrate / Squared cow 27/–kg. 27/+ kg. GERMANIA 26/3/14 26/2/14 2,45-2,55 3,30-3,45 3,45-3,55 2,45-2,55 3,30-3,45 3,45-3,55 1,80-1,90 1,65-1,75 1,50-1,60 1,80-1,90 1,65-1,75 1,50-1,60 – – 1,25-1,35 1,20-1,30 1,25-1,35 1,20-1,30 2,75-2,90 3,55-3,65 3,80-3,90 2,90-3,00 2,85-3,00 3,65-3,80 3,90-4,00 3,00-3,10 2,00-2,15 1,85-1,95 1,70-1,80 2,10-2,25 1,90-2,00 1,75-1,85 – – 1,40-1,50 1,35-1,45 1,50-1,60 1,45-1,55 Da raccoglitore a conciatore, peso “coda”, pelli da bestiame Alta Italia e di qualità equivalente, scelta commerciale, spese raccolta, salatura e ricevimento compreso, non scuoiate a macchina. Merce resa imballata, franco magazzino venditore, IVA esclusa. Massimo da media partite classiche Piemonte, Veneto, Liguria; minimo altre origini. DANIMARCA 26/2/14 3,30 2,95 2,90 3,30 2,95 2,90 RUSSIA 5,95 4,35 3,65 3,35 5,95 4,35 3,65 3,35 3,10 3,10 Varie produzioni - Prezzo franco conceria nord Italia Pagamento 30 gg. peso coda - €/kg. 26/3/14 Vitelli / Calf 8/12 kg. 12/15 kg. 12/+ kg. Vacche / Cow 23/- kg. 24/27 kg. 28/31 kg. 32/+ kg. Tori / Bull 36/- kg. 37/+ kg. 47/+ kg. OLANDA 26/3/14 Vacche / Cow 12/20 kg. 20/+ kg. 24/+ kg. Bovetti-scottone / Ox-heifers 11/17 kg. 17/24 kg 24/29 kg. 29/34 kg. Tori / Bulls 34/+ kg. FRANCIA NORD Scottone / Heifers 15/24,5 kg. 25/29,5 kg. Vacche / Cow 15/24,5 kg. 25/29,5 kg. 30/39,5 kg. Tori / Bull 30/39,5 kg. 40/49,5 kg. SUD Scottone / Heifers 15/24 kg. 25/29 kg. 40/+ kg. Vacche / Cow 25/29 kg. 30/39 kg. 40/+ kg. Tori / Bull 40/+ kg. 50/+ kg. Vacche / Cow 26/28 kg. Tori / Bull 33/34 kg. Vitelli / Calf 8/14 kg 12/18 kg CIF conceria - Pagamento CAD - €/kg. 26/2/14 Centro Francia Bretagna Macelli industriali Centro Francia Bretagna Macelli industriali 7,00 – 7,20 7,30 – 7,60 – – – 7,00 – 7,10 7,20 – 7,40 7,65 – 7,65 – 2,35 2,35 2,20 – 2,45 2,45 2,25 – 2,55 2,55 2,35 – 2,30 2,30 2,15 – 2,40 2,40 2,20 – 2,50 2,50 2,25 2,60 2,40 – 2,70 2,50 – 2,80 2,70 2,10 2,40 2,30 – 2,50 2,40 – 2,75 2,60 1,90 Lame a spaccare 11/2014 CIF Conceria italiana, pagamento 30 gg, €/kg 26/3/14 26/2/14 2,72 2,37 2,72 2,37 2,52 2,16 2,06 2,52 2,11 2,01 2,42 2,32 2,45 2,32 2,60 2,50 2,30 2,60 2,50 2,30 – 2,25 2,30 – 2,25 2,30 2,50 2,50 2,50 2,50 Pelli salate scuoiate a macchina, 70/30 I-II €/kg. reale franco conceria 19/3/14 23/1/14 2,10-2,40 2,30-2,60 2,60-2,90 2,70-3,00 5,70-6,20 6,30-6,80 5,80-6,30 6,40-6,70 €/mq. - CPT (C+F) Italia (Pallets separati per ogni scelta) Vitelli w-b / w-b calf Ex 12/17 kg. A/B/C 20/40/40% C 100% D 100% Ex 17/21 kg. A/B/C 20/40/40% C 100% D 100% Ex 21/26 kg. A/B/C 20/40/40% C 100% D 100% Ex 26/+ kg. A/B/C 20/40/40% C 100% D 100% Vacche w-b / w-b cow Ex 20/- kg. C 100% D 100% Ex 20/+ kg. C 100% D 100% 26/3/14 26/2/14 16,05 14,35 11,45 15,95 14,25 11,35 16,85 14,35 11,85 16,75 14,25 11,75 17,55 14,65 12,00 17,45 14,55 11,90 17,35 14,65 12,15 17,25 14,55 12,05 11,75 10,55 11,75 10,55 12,05 10,75 12,05 10,75 prezzi 11_prezzi 40 20/03/14 15:29 Pagina 2 25 POLONIA €/kg salted cfr/ori/c/off Wetsalted abbatoir hides Vacche / Cow 26/27 kg/pce 22/23 av 27 kg/pce 28/+ kg/pce Tori / Bulls 24/34 kg/pce 25/35 kg/pce 35/36 kg/pce 38/40 kg/pce SAN SEBASTIAN 19/3/14 18/2/14 – 2,42 – – 2,40 – 2,65 – – – 2,65 – – – CAD payment Semiterminato / Crust SP. 0,9-1,1 mm TR1 TR2 TR3 SP. 1,3-1,5 mm TR1 1,2-1,4 TR2 1,4-1,6 TR3 1,4-1,6 Wet-blue 22/23 kg. TR1 TR2 TR3 TR4 26/3/14 26/2/14 – – – – – – – – – – – – 1,80 1,70 1,60 – 1,70 1,60 1,50 – 7/3/14 14/2/14 105,05 107,15 107,75 106,50 102,38 106,00 106,50 104,90 90,60 88,60 89,50 85,70 85,10 71,50 85,00 71,00 26/3/14 26/2/14 – – – – 55,00 – 57,00 – 75,00 – Pelli salate fresche, scortico meccanico €/kg. Vitelli / Calf 22/- kg. Buoi-scottone / Ox-heifers 23/27 kg 28/32 kg 33/+ kg. Vacche / Cow all weight SVEZIA BRASILE 19/3/14 28/1/14 2,70 2,60 2,98 2,75 2,24 2,80 2,72 2,20 1,82 1,80 CHICAGO C+F Italia US/pelle Bovetti / Steers HTS US$/pelle HNS light HNS heavy BBS Scottone / Heifers HNH BHRiv. Vacche del nord / North cow HNC BC CIF conceria - Pagamento CAD - €/kg. Vitellame / Calf 11/17 kg. Vacche / Cow 17/+ kg. Tori-scottone / Ox-heifers 17/24 kg. 24/33 kg. 33/+ kg. GRAN BRETAGNA 26/3/14 26/2/14 5,85 5,85 2,87 2,87 3,80 3,10 2,95 3,80 3,10 2,95 Pelli salate fresche, scuoiate a macchina, 1st/2nd clear, LST/kg coda, franco conceria 19/3/14 Buoi, scottone, tori / Ox-heifers-barley, bulls 22/25 kg. 2,05-2,15 26/30 kg. 1,95-2,05 31/35,5 kg. 1,85-1,95 36/+ kg. 1,80-1,90 ARGENTINA 23/1/14 2,05-2,15 1,95-2,05 1,85-1,95 1,80-1,90 USD/kg cfr/ori/c/off Wet-blue drop split kg/pce 4/6 6/10 7/11 10/12 11/14 13/16 19/3/14 18/2/14 – 2,50-2,60 2,45 2,35-2,40 – 2,50 – 2,50-2,60 2,45 2,35-2,40 – 2,50 COLOMBIA Wet blue hides - tr Unsplit USD/sqft 26/32 kg. Split USD/sqft SP. 1,8 mm Wet-blue USD/pelle 19-21 kg. Wet-blue USD/pelle 20-22 kg. Wet-blue USD/pelle 28 kg. VENEZUELA cfr China/t/c/off USD/pce-kg Wet salted hides 28/+ kg/pce BURKINA FASO 11/2014 18/2/14 1,85 1,65 CAD italian port - €/pq Capre w-b / w-b goat Scelta A B C D E F Montoni w-b / w-b sheeps Scelta ABC D E Splitting bandknives 19/3/14 26/3/14 26/2/14 1,75 1,50 1,25 1,10 0,95 0,80 1,75 1,50 1,25 1,10 0,95 0,80 2,00 1,60 1,30 2,00 1,60 1,30 prezzi 11_prezzi 40 20/03/14 15:29 Pagina 3 26 NIGERIA 26/3/14 Incrociati crust / Hair sheep crust leathers sqft/pce (5/7+6/9) A 3,56 B 3,00 C 2,33 Capre crust / Crust goats sqft/pce (2,5/4-3/4-4/6-4/7) ABC 2,36 TR 2,15 D 2,15 E 1,85 F 1,55 SUD AFRICA CAD italian port - US/pq 26/2/14 Capre w-b / w-b goats ABC D E Montoni w-b / w-b sheeps ABC DE 3,45 2,90 2,25 2,36 2,15 2,15 1,85 1,55 CINA 26/3/14 26/2/14 1,25 1,14 0,87 1,25 1,14 0,87 1,52 0,75-0,90 1,52 0,75-0,90 C&F Porto Italiano USD - Scelta A/B/C 30/40/30% Capre w-b / w-b goat - Hankow Road size 2,75/4,50 pq size 3,00/5,00 pq 26/3/14 26/2/14 2,75 2,49 2,75 2,49 USD/pce cif/ori/c/off Wet blue hides xlights 9/13 kg/pce lights 13/17 kg/pce medium 17/21 kg/pce heavies 25/35 kg/pce IRAN IRAQ C&F Porto italiano - US $/sqft 19/3/14 18/2/14 – 68,00-69,00 80,00 90,00 – 62,00 72,00 82,00 AUSTRALIA 26/3/14 Queensland Pelli salate fresche/Fresh salted hides s/r Us cents/kg 14/21 kg. buoi vacche 305 21/+ kg.(media 25/29) buoi vacche 285 Ticky wet blue - US $/pelle ex 18/23 kg. 75,00 ex 23/27 kg. 89,00 New South Galles/Victoria/west Australia Pelli salate fresche/Fresh salted hides US cents/kg 7/14 kg/yearding 430 18/23 kg buoi-scottone 405 21/+ kg buoi/ox 355 Pelli wet-blue/ wet blue hides - US$/pelle ex 18/23 kg. 95,00 ex 23/27 kg. 111,00 Fob/ori/c/off US$/dz 26/3/14 Montoni piclati / Pickled sheeps 105/110 sqft/dz abI 180,00 100/105 sqft/dz ca 165,00 90/95 sqft/dz cbs 145,00 Montoni / w-b sheeps lining 80/90 sqft/dz 1,10 Capre crust / Crust goats US $/sqft FOB garment 1,35 lining 1,05 CIF conceria italiana 26/2/14 180,00 165,00 145,00 1,10 1,35 1,05 NUOVA ZELANDA DANIELE ABELLONIO Sopema EDOARDO GEROLIMETTO San Marco pelli grezze DARIO COSTANZO Kosmopel International FRANCESCO MATELLI - Matelli STEFANO PAVESI Quintovalore GABRIELE PUCCI Puccipell G.P. SANDRO RIMOLDI Ripelsa FRANCO SANNA Bocciardo MARIO SANTACÀ Essepi srl GIANLUIGI SPAGNOLO Valus RENATO TOMASELLI Tomaselli Pellami GIANANTONIO VERGOLANI ANDREA VIETRI Dacla CLAUDIO ZANCHIN Hide Lame a spaccare 11/2014 295 275 73,00 87,00 420 395 345 92,00 108,00 CIF conceria italiana 26/3/14 Pelli salate fresche / Fresh salted hides - US cents/Kg Vacche / Cow 14/- kg. 475 14/18 kg. 465 18/23 kg. 410 Buoi / Ox 20/24 kg. 450 24/27 kg. 435 27/+ kg. 300 Tori tuttl i pesi / All weight bulls 305 Vitelli / Calf - US $/pelle 1,5/2,5 kg. – 2,5/3,5 kg. – Pelli wet-blue/ w-b hides - US $/pelle Vacche / Cows ex 14/18 kg. 85,00 ex 18/23 kg. 101,00 ex 23/+ kg. 111,00 Buoi / Ox ex 20/24 kg. 120,00 ex 24/27 kg. 130,00 ex 27/+ kg. 141,00 Scottone / Heifers ex 18/23 kg. 120,00 ex 23/+ kg. 132,00 COLLABORANO 26/2/14 26/2/14 465 450 400 435 420 385 305 – – 85,00 98,00 107,00 114,00 123,00 133,00 115,00 125,00