Roma, 8 marzo 2013 Prot. n. 1049 OR/ml Egreg. Geom
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Roma, 8 marzo 2013 Prot. n. 1049 OR/ml Egreg. Geom
Roma, Prot. n. 1049 OR/ml Oggetto: nuovo ordinamento professionale dei Geometri. Nota prot. n. 1004/2013. 8 marzo 2013 Egreg. Geom. Fausto SAVOLDI Presidente Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri laureati Piazza Colonna, 361 00187 ROMA e-mail e, p.c. Ai Signori Presidenti dei Collegi provinciali dei Geometri e dei Geometri laureati LORO SEDI e-mail Caro Presidente, nei mesi scorsi sono stato ripetutamente sollecitato (anche da iscritti all’Albo dei Geometri e dei Geometri laureati) in ordine al contenuto della nota in oggetto, che contiene apprezzamenti relativi alla categoria degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati; essendo sempre stato molto rispettoso dell’autonomia delle altre categorie professionali, se intervengo è unicamente in relazione all’elevato numero di segnalazioni ed alla circostanza di avere visto impropriamente chiamata in causa la categoria che rappresento. Nella tua richiamata nota giustifichi il fatto che l’Albo dei Geometri, pur essendo diventato fin dal 2001 “dei Geometri laureati”, non è stato in grado di attirare in modo significativo soggetti in possesso di diploma di laurea, altresì liquidando i risultati del tutto opposti raggiunti dall’Albo degli Agrotecnici (ai nostri esami abilitanti il 40% dei candidati è laureato) nel modo che segue: “Altre professioni, meno nobili, quale quella degli agrotecnici scelsero ben nove o dieci tipologie di lauree per l’accesso al loro esame di Stato e ciò sta alla base della loro crescita legata più alle regole d’accesso che alla effettiva preparazione professionale”. UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n. 1 - 47122 FORLI’ Tel. 0543/720.908 - Fax 0543/795.263 - E-mail: [email protected] - www.agrotecnici.it SEDE: presso il Ministero della Giustizia - Via Arenula, 71 - 00186 ROMA Tel. 06/6813.4383 - 06/6885.2531 - 06/6885.2082 -2- Al riguardo, prescindendo dalla presenza od assenza di quarti di nobiltà (discorso che ci porterebbe lontano), mi corre l’obbligo di precisare che ciò che “sta alla base” della nostra crescita professionale non è l’avere scelto “ben nove o dieci tipologie di lauree per l’accesso”, ma l’avere adottato best practice finalizzate alla ricerca dell’eccellenza nei servizi erogati ai nostri iscritti ed all’aumento delle opportunità professionali loro offerte. Questo ci ha consentito di raggiungere importanti traguardi ed in particolare ad arrivare ad essere, nel 2012, l’Albo professionale del settore con il maggior numero di candidati agli esami abilitanti, per la prima volta superando anche quello complessivo dei candidati ai corrispondenti esami di Dottore Agronomo e Dottore Forestale (come si può vedere dal grafico “Le 4 professioni del settore agro-ambientale”, qui unito in copia). Evito il confronto con i colleghi Periti agrari e Periti agrari laureati perchè, quanto a numero di candidati agli esami abilitanti, li abbiamo “doppiati” già da alcuni anni. Per completezza preciso inoltre che, in realtà, il DPR n. 328/2001 per l’Albo degli Agrotecnici non indicò dieci, ma sette Classi di laurea, e precisamente: - 1° “Biotecnologie” (per la parte di agraria); 7° “Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale”; 8° “Ingegneria civile e ambientale”; 17° “Scienze dell’economia e della gestione aziendale”; 20° “Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali”; 27° “Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura”; 40° “Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali” che sono le stesse previste per la categoria professionale dei Periti agrari, giuridicamente equipollente alla nostra ed alla quale fummo anche in quell’occasione accomunati. Il richiamo ai Periti agrari è utile per evidenziare che, pur condividendo le stesse identiche Classi di laurea, quell’Albo non ha registrato alcun aumento nel numero dei candidati agli esami abilitanti (che anzi nel decennio in esame sono diminuiti, passando dai 438 del 2002, momento di entrata in vigore del DPR n. 328, ai 406 nel 2012) e neppure nessun significativo ingresso di laureati, a dimostrazione, semmai servisse una controprova, che non è il numero delle Classi di laurea di accesso a determinare lo sviluppo di una professione, ma le reali politiche attuate. E’ perciò possibile affermare che l’Albo dei Periti agrari ha condiviso la medesima sorte del tuo Albo e di quello dei Periti industriali, con una modestissima quota di candidati laureati agli esami abilitanti, comunque numericamente irrilevante; infatti, nel periodo 2002-2012, anche i Geometri ed i Periti industriali hanno visto diminuire i loro candidati passati, rispettivamente, da 12.236 a 10.157 (-16,99%) e da 2.458 a 2.178 (-11,39%). -3- Al contrario l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati è l’unico ad essere riuscito a trarre significativi benefici dalla virtuosa concorrenza aperta dal DPR n. 328/2001 (passando dai 260 candidati del 2002 ai 943 del 2012, +262,69%), inoltre il 40% dei nostri candidati accede agli esami abilitanti come laureato. Eppure nella competizione aperta dal DPR n. 328/2001 quello degli Agrotecnici ed Agrotecnici laureati era l’Albo che partiva oggettivamente svantaggiato, e non di poco. Infatti Geometri, Periti agrari e Periti industriali sono albi di antica tradizione (“nobili”, come tu li definisci), ben strutturati, con patrimoni sedimentati nel tempo; invece gli Agrotecnici sono un Albo di recente costituzione, che ha avuto come iniziale bacino di utenza l’istruzione professionale, con in più l’handicap di essere assai meno strutturato, praticamente privo di risorse (non avendo avuto il tempo di cumularle) e “stretto” fra l’Albo dei Periti agrari e quello dei Dottori Agronomi. Nonostante questa indiscutibile condizione di svantaggio oggi noi vantiamo un risultato eccellente (come evidenziato nell’allegato grafico “Dove vanno i laureati che scelgono la libera professione”): ogni dieci laureati di primo livello che si iscrivono in un Albo del settore agro-ambientale, sette scelgono quello degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati. Se noi siamo riusciti dove le altre tre categorie diplomate indicate nel DPR n. 328/2001 hanno fallito evidentemente una ragione c’è, ed a mio avviso è questa: con pazienza ed umiltà abbiamo lavorato nelle Università, spiegando chi siamo, ed abbiamo realmente aperto il nostro Albo ai giovani laureati triennali (tanto che un numero crescente di essi ricopre la carica di Presidente o Consigliere provinciale). La mia percezione è che Geometri, Periti agrari e Periti industriali nelle Università siano andati poco od affatto e che, concretamente, i loro Albi (a dispetto delle dichiarazioni) li abbiano aperti ancor di meno, invece puntando tutto su modifiche normative che: a. obbligassero forzatamente i laureati triennali ad iscriversi ai loro rispettivi Albi, perciò eliminando l’attuale libertà di scelta; b. modificassero la denominazione professionale per renderla più attraente, ad esempio passando da “Geometra laureato” ad “Ingegnere tecnico” (così peraltro solleticando negli attuali diplomati iscritti negli Albi l’illusione di potersi fregiare, direttamente o indirettamente, del titolo di “Ingegnere”, pur negando pubblicamente questa intenzione); ma il problema, come credo la nostra esperienza dimostra, non è quello di dipingere l’Albo dei Geometri con la brillante vernice dell’Ingegnere tecnico oppure di dipingere l’Albo degli Agrotecnici del vivace colore dell’Ingegnere agrario. -4- Questa è aria fritta, che forse può attirare qualcuno in cerca -per l’appunto- di una “nobiltà” perduta o mai posseduta. Ma la consolazione di un nuovo e prestigioso titolo professionale durerebbe poco, in mancanza di risposte concrete sui molti e seri problemi dei giovani professionisti: il lavoro sempre più scarso e sempre meno pagato; la tassazione, sempre più ingiusta; la previdenza, sempre più onerosa e che garantisce sempre meno. Per la fiscalità noi risposte non possiamo darne da soli, ma per il lavoro sì (abbiamo creato strutture associate e cooperative in modo tale che i nostri iscritti abbiano più strumenti per aggredire un mercato del lavoro diventato difficilissimo), per la previdenza sì (abbiamo rifiutato di aumentare il contributo integrativo oltre il 2%, abbiamo rifiutato di peggiorare le tabelle di calcolo delle pensioni ed abbiamo deliberato di aumentare del 50% -dicasi cinquantapercento!- il rendimento delle pensioni presenti e future senza chiedere un solo euro in più ai nostri iscritti), per l’esclusione da bandi ed incarichi professionali sì (solo come Collegio Nazionale ogni anno svolgiamo più di cento interventi diretti, oltre a quelli svolti dai Collegi locali). I giovani laureati vedono cosa facciamo, come ci comportiamo e da alcuni anni ci preferiscono nelle scelte professionali: sta in questo il segreto della nostra crescita. Infine una considerazione sulle modifiche all’ordinamento professionale del Geometra e del Geometra laureato che il Consiglio Nazionale da te presieduto si propone di realizzare. Nel caso queste fossero limitate all’aggiornamento normativo o delle competenze ovvero a rimanere confinate nell’ambito delle professionalità degli attuali titoli di accesso o di altri similari, la questione sarebbe tutta interna alla tua categoria e la mia non avrebbe alcun titolo per intervenire. Purtroppo debbo constatare come le intenzioni siano ben diverse e si risolvano nell’accaparramento delle attuali Classi di laurea che alimentano l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati -ma anche dei Periti agrari e dei Dottori Agronomi- e nell’aumento indiscriminato ed esponenziale delle competenze (che superano abbondantemente quelle degli attuali Ingegneri, Architetti o dei Dottori Agronomi), peraltro in modo totalmente scollegato dal titolo di studio effettivamente conseguito, in violazione dell’insuperabile principio costituzionale di “professionalità specifica”, perchè è di palmare evidenza che un diplomato (tirocinio o non tirocinio) non ha minimamente le capacità per svolgere le attribuzioni di cui all’art. 3 del nuovo ordinamento, per tacere d’altro. In sostanza l’ipotesi di nuovo ordinamento del Geometra e del Geometra laureato, sul punto segnalato, oltrechè essere largamente violativa dei principi costituzionali in materia di professioni intellettuali, rappresenta una aggressione all’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati e, per vero, alla pressochè totalità delle restanti professioni tecniche. Altro non posso fare che rammaricarmi per questa decisione -che trovo non solo ingiustificata, perchè la mia categoria mai ha aggredito quelle altrui e meno che mai quella dei Geometri, ma anche inutilmente sbagliata-, che non porterà bene a nessuno. -5- Pertanto mi auguro sinceramente che una così velleitaria iniziativa venga accantonata e la riforma dell’ordinamento dei Geometri sia ricondotta alle effettive necessità, comunque nel rispetto delle altre categorie tecniche. Superfluo aggiungere che, se necessario e se costretto, l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati opporrebbe la più ferma reazione a qualunque tentativo di spoliazione delle attuali Classi di laurea che lo alimentano e delle competenze professionali tipiche. Con i migliori saluti. Allegati LE 4 PROFESSIONI DEL SETTORE AGRO-AMBIENTALE COSI' I CANDIDATI NEL PERIODO 2005-2012 (elaborazione e stime sui dati CRESME-CUP, MIUR, SOLE 24 ORE ed Università) F:\winword\grafico del 30 gennaio 2013 le 4 professioni del settore agro-ambientale.pdf AGROTECNICI 2.500 AGRONOMI PERITI AGRARI TEC. ALIMENTARI 2059 2.000 1676 1.500 CANDIDATI 1387 1047 941 1.000 891 870 943 685 570 500 474 660 801 612 798 464 387 408 452 800 (1) 878 314 341 406 322 393 235 260 180 207 200 (1) 159 0 2005 2006 2007 2008 2009 ANNI (1) Dato stimato, comprendente anche la seconda sessione d'esame 2012 2010 2011 30 gennaio 2013 2012 DOVE VANNO I LAUREATI (*) CHE SCELGONO LA LIBERA PROFESSIONE PERIODO 2003-2012. (*) di primo livello e/o equivalenti (elaborazione e stime ed Università) CANDIDATI F:\winword\grafico del 30gennaio 2013dove vanno i laureati2003-2012 400 390 380 370 360 350 340 330 320 310 300 290 280 270 260 250 240 230 220 210 200 190 180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 378 337 266 AGROTECNICI AGRONOMI 254 PERITI AGRARI 187 197 162 138 175 159 132 144 106 100 (2) 128 81 69 133 121 82 5 5 2003 2004 10 (1) 10 (1) 10 (1) 10 (1) 10 (1) 10 (1) 10 (1) 15 (1) 2005 2006 2007 ANNI 2008 (1) Dato stimato (2) Dato stimato, comprendente anche la seconda sessione d'esame 2012 2009 2010 2011 2012 30 gennaio 2013