Il Restauro dell`Organo Lingiardi in San Rocco
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Il Restauro dell`Organo Lingiardi in San Rocco
IL RESTAURO DELL’ORGANO LINGIARDI IN S. ROCCO DI ALESSANDRIA. Il restauro dell’organo della chiesa di S. Rocco presenta una sua peculiarità : esso è espressione di una più vasta opera di valorizzazione del patrimonio musicale sacro che l’Ufficio diocesano per la Musica Sacra ha promosso e che si intitola, appunto, progetto Musica in S. Rocco, il quale nasce intorno alla riscoperta della rilevanza architettonica e della fruibilità acustica della chiesa omonima situata nel centro storico della città di Alessandria. Nata come centro conventuale degli Umiliati nel medioevo essa possiede un bel campanile romanico lombardo e l’attuale chiesa barocca riprogettata sugli stilemi del Vittone; di forme eleganti e contenute l’edificio possiede un’ acustica eccezionale e l’organo storico Lingiardi del 1854 che con il suo restauro diventa l’unico della città a essere ripristinato nella sua interezza filologica. L’ex sito conventuale, poi, offre tutta una serie di spazi che sono stati messi al servizio delle relative attività culturali del progetto fornendo un salone multimediale, due aule con pianoforte e clavicembalo altri spazi di aggregazione. L’iniziativa “Missa in musica” ogni domenica alle ore 18 già da tre anni ha coagulato diverse realtà locali attente al patrimonio della musica sacra antica e l’affluenza di pubblico alle iniziative concertistiche promosse ha invogliato un gruppo di qualificati collaboratori a dare continuità progettuale a tali manifestazioni. In tale contesto accademico è nata l’esigenza di ripristinare il pregevole organo per fornire agli organisti un idoneo strumento sul quale esprimersi e rendere possibile l’organizzazione di rassegne concertistiche. Don Massimo Marasini Parroco e Rettore del progetto diocesano Descrizione dello strumento L'organo della chiesa dedicata a S. Rocco in Alessandria è opera dei Fratelli Luigi e Giacomo Lingiardi di Pavia che lo realizzarono nell'anno 1854. Collocato in cantoria, sopra il portale d'ingresso, l'organo è racchiuso entro una cassa lignea dipinta. Il mobile è provvisto di antoni grigliati che possono essere aperti tramite meccanismo a pedaletto. Il prospetto è formato da 27 canne in stagno, distribuite in una campata a cuspide con ali appartenenti al registro Principale bassi 8'e Principale soprani di 16'; presenta bocche allineate, profilo piatto e labbri superiori a mitria. La canna maggiore è di sei piedi. La tastiera è posta in finestra, conta 58 tasti con ambito Dol-La5. La divisione bassisoprani è posta fra Si2-Do3. La pedaliera è a leggio con 17 pedali, la seconda ottava richiama la prima. L'unione al tasto è realizzata tramite compendio, costantemente inserita. Le meccaniche sono del tipo tradizionale con tastiera sospesa ai ventilabri, catenacci forgiati in ferro e legati in ottone su tavole di abete. I registri sono comandati manette ad incastro poste su due colonne a destra dell'organista. Due pedaloni laterali comandano il Ripieno e la Combinazione alla Lombarda. Due pedali (Fa e Sol) inseriscono Terzamano e Rollante, entrambi con incastro. Sopra la pedaliera sono posti i comandi per la Banda e le Gelosie. Cinque pedaletti a virgola in metallo posti anteriormente alla pedaliera inseriscono: Ottavino, Trombe Soprani, Violoncello Soprani, Duodecima soprani. Fagotto bassi. Il somiere maggiore è del tipo detto a vento, costruito in noce ed armato in ottone. 1 ventilabri sono in abete ad apertura frontale con guida frontale, e presentano sezione triangolare. 11 crivello è in cartone. Sul fondo dell'organo due somieri in noce ed abete reggono i Contrabassi ed i Timpani; il Rollante è collocato in alto sul lato sinistro. La manticeria è costituita da quattro mantici a cuneo con cinque pieghe esterne, collocati nel basamento dell'organo. Sono azionabili manualmente tramite carrucole e corde. E’ stato restaurato dalla ditta organara Dell’Orto & Lanzini. DISPOSIZIONE FONICA COLONNA SINISTRA TERZAMANO VOCE UMANA OTTAVINO SOPRANI FLAUTO TRA- VERS1ERE VIOLA BASSI FAGOTTO BASSI TROMBE SOPRANI VIOLONCELLO SOPRANI FLAUTO IN OTTAVA CORNETTO A TRÉ VOCI TIMPANI (VUOTO) (VUOTO) COLONNA DESTRA CONTRABBASSI ALLA TASTIERA PRINCIPALE SOPRANI DI SEDICI PRINCIPALE BASSI PRINCIPALE SOPRANI OTTAVA BASSI OTTAVA SOPRANI DUODECIMA SOPRANI DECIMA V. DECIMA IX. ViGESIMA lI. E VI. ViGESlMA lX. DOP. TRIGESIMA III. E VI. CONTRABASSI Considerazioni storiche e criteri di restauro L'organo della chiesa di S. Rocco in Alessandria è uno stmmento di ottima qualità, dove le riforme non hanno compromesso le notevoli caratteristiche originarie dell'organo. 11 restauro dello strumento è stato condotto seguendo criteri di fedeltà all'impostazione voluta dagli autori e di correttezza filologica, riportando la composizione fonica all'originale disposizione. L'intervento basilare è stato anzitutto volto a porre rimedio ai danni provocati dal tempo e dall'incuria, effettuando estesi trattamenti contro insetti xilofagi, muffe e micosi. Sono stati impiegati materiali e tecniche di lavorazione uguali od il più possibile simili agli originali per quelle parti che è stato necessario ricostruire. Opere effettuate L'organo è stato smontato in ogni sua parte e trasportato nei nostri laboratori. La cassa è stata pulita internamente e consolidata ove necessario; l'intervento sulle parti esteme è stato affidato a personale specializzato a cura del Committente. In quest'ambito non è stato ripristinato il funzionamento delle gelosie. Tutte le parti lignee colpite da insetti xilofagi, muffe o micosi sono state trattate con sostanze atte alla disinfestazione. Le parti dipinte con bolo rosso sono state riverniciate con analogo composto. I mantici sono stati smontati e puliti, quindi completamente rimpellati con doppia pelle d'agnello conciata all'allume per garantire una perfetta tenuta del vento. I condotti sono stati puliti e controllati, eliminando ogni eventuale perdita d'aria. E' stato applicato un nuovo elettroventilatore silenziato ed una nuova valvola a tendina per la regolazione del vento. La consolle ed il quadro di registrazione sono stati rilucidati a gommalacca e cera; sono stati recuperati gli originali cartellini, ritrovati sotto le etichette di tarda apposizione, La tastiera è stata smontata e pulita, riluci- dando le coperture e sostituendo i feltri. Sono stati inoltre integralmente sostituiti gli agganci della meccanica in vacchetta. La pedaliera è stata smontata, pulita, riplaccata ove necessario e rilucidata a cera. La meccanica è stata pulita e trattata contro la formazione di ossido, quindi rimontata ricostruendo i tiranti, come in origine, in ferro crudo. Sono state eliminate le corse a vuoto e corretti i giochi troppo ampi. 11 funzionamento è stato di conseguenza reso il più silenzioso possibile compatibilmente con la precisione del tocco. Tutti i somieri sono stati smontati, puliti e trattati contro il tarlo, sostituita la pelle e la contro pelle dei ventilabri, è stato accuratamente controllato e regolato il funzionamento dei ventilabrini, ove sono state sostituite le pelli e le molle esaurite. Le canne di metallo sono state pulite con un getto d'aria compressa, lavate, passate sulla forma ponendo particolare attenzione al ripristino della corretto allineamento delle bocche. Sono state riportate in "tondo" saldando eventuali squarci presenti alla sommità dei corpi. Le canne di prospetto sono inoltre state lavate a fondo e brunite senza tuttavia rimuovere la patina superficiale. Si è operato, sin dove possibile, senza dissaldare il materiale fonico per recuperare ammaccature e cedimenti, intervenendo con specifici utensili in acciaio lucidato particolannente dall'interno dei piedi. E' stato controllato l'ordine delle note rispetto ai registri di appartenenza ed alle segnature presenti sui corpi: sono stati riordinati i pochi evidenti errori di posizione imputabili a superficiali interventi di manutenzione. Sono stati ripristinati i registri di Viola bassi. Fagotto bassi. Trombe soprani e Violoncello soprani. In seguito alla pulizia e messa in forma delle canne e dopo una cauta equalizzazione dell'intonazione, operata in laboratorio su provino, si è proceduto a riallineare i vari registri ponendo particolare attenzione al recupero di parametri quali il diametro dei fori al piede e l'ampiezza delle luci. Le canne che presentavano eccessiva dentatura sono stare recuperate rifollando cautamente, nella parte inferiore delle anime, il metallo slabbrato. Tale tecnica, qualora condotta con attenzione ed usando specifici accorgimenti, permette di donare sonorità a canne altrimenti difficilmente accostabili alle medesime integre. La pressione di alimentazione è stata regolata in modo da consentire il mantenimento dell'intonazione originaria, nel rispetto della naturale emissione delle canne, ad un valore di 48 mm in colonna d'acqua. In seguito alla pulizia e messa a forma delle canne e dopo aver richiuso i numerosi squarci presenti, lo strumento è stato accordato al corista La 442,4 Hz ad una temperatura di 23° C secondo un temperamento lievemente inequabile ventilabri dell’organo veduta interna delle canne del ripieno.