IL CANNONAU
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IL CANNONAU
IL CANNONAU sinonimi: Cannonadu, Cannonao, Canonao... Sottodenominazioni geografiche Oliena, Nepente di Oliena, Capo Ferrato, Jerzu. • • gradazione alcolica: 13,5% Vol. (Cannonau D.O.C.); 11,5-12,5% Vol. (Cannonau I.G.T.) temperatura di consumo: 16°-18° Caratteri organolettici • • Cannonau D.O.C.: colore rosso rubino, tendente al granato a causa dell'invecchiamento; profumo fruttato maturo di prugne e more, talvolta speziato, etereo tendente al resinato, ampio, floreale di rosa passita; gusto secco, sapido, pieno, molto caldo; morbido; retrogusto amarognolo, leggermente tannico; Cannonau I.G.T.: colore rubino con riflessi violacei; profumo intenso; gusto rotondo ed equilibrato. Abbinamenti gastronomici Rappresenta il vino rosso più indicato per gli abbinamenti con i piatti di carne tipici della cucina sarda (porchetto, agnello e capretto arrosto) e con i formaggi stagionati. Origine Quasi sicuramente il Cannonau è una varietà spagnola introdotta tra il XV ed il XVI secolo, durante la dominazione spagnola. L'area di origine di questo vitigno dovrebbe essere la Spagna e specificatamente l'Aragona, dalla quale si è diffusa in diverse regioni spagnole, in Sardegna, nel sud della Francia, in Algeria e in Tunisia. Zone di produzione Rappresenta il vitigno a bacca nera più diffuso nell'Isola; viene prodotto nell'intero territorio della Sardegna: prevalentemente in Ogliastra, nelle Baronie, nel Nuorese e zone limitrofe, nella Romangia ed in altre aree minori; tra queste meritano menzione: il Mandrolisai ed il Burcerese. La fama del Cannonau Tra i rossi della Sardegna è quello che gode di maggior prestigio a livello locale ed extraregionale. Venne celebrato da Gabriele D'Annunzio nella prefazione al volume Osteria, del giornalista tedesco Hans Barth. L'allora diciannovenne cantore calabrese fu testimone della sbronza di uno dei suoi compagni di viaggio Cesare Pascarella (l'altro era Scarfoglio) ad Oliena: "a te consacro, vino insulare, il mio corpo e il mio spirito...Possa tu senza tregua fluire dal quarterolo alla coppa e dalla coppa al gorgozzule. Possa io fino all'ultimo respiro rallegrarmi dell'odore tuo, e del tuo colore avere il mio naso sempre vermiglio..." D'Annunzio rivolse un simpatico rimprovero al giornalista tedesco, accusandolo di non conoscere il Cannonau di Oliena e di non averne fatto menzione nel suo libro. IL VERMENTINO sinonimi: Favorita, Pigato, Rollo, Vermentinu... • • gradazione alcolica: 12-13% Vol. (Vermentino di Gallura); 10,50-12% Vol.(Vermentino di Sardegna); temperatura di consumo: 8-10°C (Vermentino di Gallura); 6-8°C (Vermentino di Sardegna) Caratteri organolettici Vermentino di Gallura • • caratteri organolettici colore giallo paglierino con riflessi verdognoli; odore intenso,profumo fruttato di mela delicious matura, floreale di acacia, fiori di campo e mimosa, di torrefatto e di crosta di pane; gusto rotondo, secco, caldo, con un buon corpo, equilibrato, abbastanza morbido, sapido, con leggero retrogusto amarognolo. altre tipologie previste: Superiore. Caratteri organolettici Vermentino di Sardegna • caratteri organolettici • colore bianco carta o giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli; odore intenso; profumo leggermente fruttato (mela golden matura), floreale di acacia e citronelle; gusto leggermente acidulo, sapido, secco, che sa leggermente di alcool e di corpo, ma abbastanza morbido. altre tipologie previste: Amabile; Spumante (Secco o Amabile). Abbinamenti gastronomici E' un vino indicatissimo con gli antipasti di mare, le pietanze a base di pesce, crostacei, carni bianche e formaggi non stagionati. Servito freddo è ottimo come aperitivo. Origine Di origine probabilmente spagnola, fu importato in Corsica verso il 1300, durante la dominazione aragonese. Successivamente tra il XIV ed il XVIII secolo, sarebbe stato diffuso in Liguria dai Genovesi. L'introduzione in Sardegna parrebbe risalire al XIX secolo, poiché non risulta menzionato tra i vitigni coltivati nell'Isola, almeno sino alla fine del 1900. Si potrebbe ipotizzare l'introduzione del vitigno in un'epoca più remota, in cui però, almeno inizialmente, non assumeva importanza di rilievo. In passato Il Vermentino veniva utilizzato anche come uva da tavola. Tra i vini bianchi sardi, assume l'importanza che il Cannonau riveste tra i vini rossi, ed è molto apprezzato sia dal consumatore locale che da quello extraisolano. Zone di produzione Viene prodotto prevalentemente in Gallura, ma interessa anche altre zone della Sardegna: Nurra, Logudoro ed i Campidani di Cagliari e Oristano. Da una ricerca realizzata dall’Osservatorio Internazionale Permanente di S. Pellegrino in collaborazione con la Eta Meta Research, ecco alcuni info sul consumo di vino e sulle relative tendenze presenti nell’alta ristorazione. • • • • Negli utlimi dieci anni sono aumentati i consumi a livello globale, ma al tempo stesso si è rilevata una contrazione proprio nei Paesi europei, malgrando la più solida tradizione nella produzione vinicola. Quanto all’export, Francia e Italia segnano il passo rispetto ai Cabernet Sauvignon, Pinot e Syrah provenienti dai Paesi emergenti - questi si evidenziano invece grazie al sapore vellutato e alla facile beva. I consumatori sono decisamente più informati, esigenti e curiosi rispetto al passato. Persiste un atteggiamento di fedeltà verso le etichette locali o nazionali, controbilanciato però da una crescente curiosità verso proposte di gusto internazionale. Il vino resta, insieme all’acqua, la bevanda più consumata. Tuttavia alternative come il tè, la birra, il sakè e i soft drink stanno iniziando a essere introdotte stabilmente anche nei menù dei ristoranti di alto livello. Dalla stessa ricerca sono emersi tre nuovi modi di proporre e servire il vino 1. la cantina a vista come elemento dominante dell’arredamento, fulcro e mood del locale; 2. il vino al bicchiere inserito nella carta dei vini. In Francia, il concetto del vin au verre sta dimostrandosi una soluzione vincente in un contesto di generale flessione dei consumi di vino nella ristorazione; 3. il wine corkage, servizio che consiste nello stappare e servire al tavolo una bottiglia di vino che il cliente ha acquistato altrove e portato con sé. Da segnalare infine la crescente importanza che viene data oggi al sommelier: secondo il 58,2% del campione esaminato, il sommelier ha una primaria importanza ai fini della cosiddetta “dining experience”, un’importanza che è seconda solo a quella dello chef. L’ Osservatorio Internazionale Permanente di S.Pellegrino è il primo laboratorio di studi e ricerche sui nuovi trend e i lifestyle che emergono dai ristoranti più rinomati ed esclusivi dei cinque continenti.