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Estratto distribuito da Biblet
La foresta dei cedri
Narrativa per la scuola
Oscar Wilde
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a cura di
Valentina Anselmi
Excerpt of the full publication
Estratto distribuito da Biblet
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Estratto distribuito da Biblet
Copyright © 2008 Esselibri S.p.A.
Via F. Russo 33/D
80123 Napoli
Tutti i diritti riservati.
È vietata la riproduzione anche parziale
e con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione
scritta dell’editore.
Prima edizione: novembre 2008
ISBN 978-88-244-6415-4
S238 - Il fantasma di Canterville
Ristampe
8 7 6 5 4 3 2 1
2008 2009 2010 2011
Questo volume è stato stampato presso
«Officina Grafica Iride»
Via Prov.le Arzano-Casandrino, VII Trav., n. 24 - Arzano (NA)
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
Grafica e illustrazioni di copertina:
Indice
Presentazione ........................................................................ Pag.
7
Parte prima: Il fantasma di Canterville
Prima di iniziare: Cos’è un racconto? ...........................................
»
14
Capitolo primo ...............................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
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19
25
Capitolo secondo ...........................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
31
35
Capitolo terzo .................................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
41
47
Capitolo quarto ..............................................................................
»
»
53
58
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
63
69
Capitolo sesto ................................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
75
80
Capitolo settimo ............................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
87
92
Scheda finale ..................................................................................
»
100
Prima di iniziare: Cos’è una fiaba? ...............................................
»
108
Il Principe Felice ............................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
111
120
L’Usignolo e la Rosa .....................................................................
»
»
129
136
Dopo la lettura ..................................................................................
Capitolo quinto ..............................................................................
Parte seconda: Le più belle fiabe di Oscar Wilde
Dopo la lettura ..................................................................................
5 Indice
Excerpt of the full publication
Estratto distribuito da Biblet
Il Gigante Egoista ......................................................................... Pag. 143
Dopo la lettura .................................................................................. » 149
L’Amico Devoto .............................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
155
167
Il Razzo Eccezionale .....................................................................
Dopo la lettura ..................................................................................
»
»
175
186
Indice
6
Excerpt of the full publication
Estratto distribuito da Biblet
Presentazione
Questo volume raccoglie una selezione di racconti dello scrittore inglese Oscar Wilde.
Il fantasma di Canterville (The Canterville Ghost), pubblicato per
la prima volta nel 1887 sulle pagine della rivista “Court and Society Review”, è una parodia delle storie di fantasmi tipiche del
folklore scozzese. Nel racconto l’elemento soprannaturale si scontra con il senso pratico dei nuovi proprietari di un castello, una
famiglia proveniente dagli Stati Uniti che si ostina a non credere
all’esistenza dei fantasmi. Da ciò nasce una gustosa satira della
mentalità della borghesia americana e dell’aristocrazia inglese.
Le illustrazioni presenti nel testo sono quelle realizzate da Wallace Goldsmith per l’edizione pubblicata nel 1907.
De Il fantasma di Canterville sono stati realizzati svariati adattamenti per il cinema,
per la televisione e
per il teatro. Nella prima versione cinematografica, diretta nel
1944 da Jules Dassin,
ampiamente rimaneggiata rispetto all’opera di Wilde e ambientata al tempo della Charles Laughton (a sinistra) interpreta Sir Simon
seconda guerra mon- nel primo film tratto da Il fantasma di Canterville.
diale, lo spettro era interpretato dal grande attore inglese Charles Laughton.
Seguirono due opere teatrali: una del compositore russo Alexander Knayfel’ (1966), l’altra dell’italiano Claudio Scannavini (2000).
Ben più numerosi gli adattamenti televisivi, tra i quali si ricordano
quelli interpretati dai celebri attori britannici David Niven (1974)
e John Gielgud (1986).
7 Presentazione
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Nel 1888 Oscar Wilde pubblicò una raccolta di racconti intitolata
Il principe felice (The Happy Prince). Da questa raccolta sono
tratte le fiabe seguenti: Il Principe Felice; L’Usignolo e la Rosa; Il
Gigante Egoista; L’Amico Devoto; Il Razzo Eccezionale.
Alla fine di ogni capitolo de Il fantasma di Canterville e dopo ogni
fiaba troverai una rubrica intitolata Dopo la lettura, con una serie di esercizi per la comprensione e l’analisi del testo.
L’autore
“Sono francese per scelta, irlandese per nascita e gli Inglesi mi
hanno condannato a parlare nella lingua di Shakespeare” diceva di sé Oscar Fingal O’Flaherty Wills Wilde, nato a Dublino il 16
ottobre 1854. Figlio di uno stimato medico inglese (fu suo paziente anche il re Oscar I di Svezia che lo tenne a battesimo) e
della poetessa Jane Francesca Elgee, sostenitrice dell’emancipazione femminile e dell’indipendenza dell’Irlanda, studiò al Trinity College di Dublino per poi laurearsi al Magdalene College di
Oxford.
Terminati gli studi, si dedicò ad
un’intensa vita mondana, divenendo noto per gli atteggiamenti stravaganti e gli eccessi che scandalizzarono la conformista società
del periodo vittoriano. Dopo un
viaggio negli Stati Uniti, dove tenne molte e applaudite conferenze, tornato in Inghilterra sposò
Constance Lloyd.
Oscar Wilde
Nel 1887 pubblicò Il fantasma di
Canterville e l’anno successivo Il
principe felice, una raccolta di fiabe sentimentali e moraleggianti
dedicate ai suoi due figli Cyril e
Vyvyan. Seguì nel 1890 Il ritratto di
Dorian Gray, romanzo considerato il suo capolavoro.
Presentazione
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Negli anni successivi si dedicò soprattutto al teatro, ottenendo grande successo con i drammi Una
donna senza importanza (1893),
Un marito ideale (1895), L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895).
In francese, per la grande attrice
Sarah Bernhardt, scrisse la tragedia Salomé.
Travolto da uno scandalo che lo
portò anche in prigione, per due
anni, non riuscì più a riprendersi
dalle conseguenze dell’arresto.
Allontanatosi dall’Inghilterra, visse in Italia e poi a Parigi, dove morì
in miseria, il 30 novembre 1900,
all’età di quarantasei anni.
Illustrazione di Aubrey Beardsley
per Salomé (1896).
9 Presentazione
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Parte
prima
Il fantasma di Canterville
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Prima di iniziare
Prima di iniziare
Il fantasma di Canterville è uno dei più celebri racconti di Oscar Wilde
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Cos’è un racconto?
Il racconto è la narrazione di una storia. Di origini antichissime, legato
ai miti religiosi e alle leggende eroiche, ha costituito nelle epoche più
antiche e nelle società più primitive, diffuso in forma orale, il più antico
mezzo di comunicazione e socializzazione. Oggi una storia narrata in
prosa se ha una lunghezza ampia è chiamata “romanzo”, quando la
sua lunghezza è limitata è chiamata “novella” o “racconto”.
La struttura del racconto
I racconti si differenziano l’uno dall’altro per molti elementi, però
è possibile riconoscere, nonostante la varietà di argomento, ambientazione, lingua ecc., alcuni elementi costanti che sono stati
studiati a partire dagli inizi del Novecento.
La storia contenuta nel racconto comprende, solitamente, le seguenti parti:
• la situazione iniziale;
• la complicazione che modifica tale situazione;
• la peripezia, cioè l’insieme dei fatti attraverso i quali si sviluppa la storia che trova il suo momento di massima tensione
nello spannung;
• lo scioglimento della complicazione;
• il ripristino della situazione di equilibrio che può consistere in
un miglioramento o in un peggioramento della situazione di
partenza, oppure in un giudizio sui fatti narrati.
I personaggi
In base all’importanza che assumono nella storia, i personaggi si
distinguono in:
• protagonista. è il personaggio principale. Spesso lo conosciamo già dal titolo, come accade nel nostro racconto, o in un
gran numero di romanzi (Robinson Crusoe, Don Chisciotte,
La capanna dello zio Tom, Pinocchio ecc.);
• personaggi principali. Tutti quelli che hanno una parte importante nella vicenda;
Parte prima
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• personaggi secondari . Sono presenti con minore frequenza
nella vicenda, ma possono avere anche una grande importanza per il suo svolgimento;
• comparse. Di solito la loro apparizione è breve e la loro presenza ha scarsa incidenza nella vicenda.
In base al ruolo che assumono nel corso della storia e nel rapporto con il protagonista, possiamo incontrare:
• l’antagonista. Colui che ostacola il protagonista rompendo
l’equilibrio iniziale, oppure opponendosi allo scioglimento della
complicazione;
• l’aiutante. Ha un ruolo opposto rispetto a quello dell’antagonista e aiuta il protagonista durante la peripezia. Spesso nel
corso del romanzo si scopre che l’aiutante è, in realtà, un complice dell’antagonista. In molti casi capita il contrario, cioè un
personaggio che inizialmente aiuta l’antagonista diviene, durante la peripezia, “alleato” del protagonista.
Per presentare i personaggi l’autore può fornire, direttamente o
per bocca di altri personaggi, informazioni riguardanti:
• elementi fisici ed esterni come il sesso, l’età, la descrizione
fisica e del modo di vestire, parlare, camminare ecc.;
• descrizione della psicologia, registrando le emozioni, gli stati
d’animo e le reazioni di fronte agli avvenimenti;
• descrizione dell’ambiente sociale, della cultura o delle idee
politiche, religiose, sociali che manifestano.
L’autore può usare tutti o solo alcuni di questi mezzi per la presentazione del personaggio, sia nello stesso momento, sia fornendo i vari particolari nel corso della narrazione.
Il tempo
In un testo narrativo, la dimensione del tempo assume aspetti del
tutto diversi da quelli del tempo reale. Nel testo narrativo è impossibile raccontare storie che accadono contemporaneamente: il
narratore è costretto a mettere in fila, uno dopo l’altro, gli eventi.
15 Prima di iniziare
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Nel racconto, a differenza di quanto accade nella vita vissuta, il
tempo si svolge su tre piani. Dobbiamo distinguere tra:
• il tempo della storia narrata;
• il tempo della scrittura;
• il tempo della lettura.
Il tempo della storia narrata
È l’epoca in cui è ambientata la vicenda, riconoscibile per mezzo di date, orari, avverbi di tempo ecc. L’ambientazione, il linguaggio, i comportamenti dei personaggi sono tipici dell’epoca
in cui si svolge la vicenda.
All’interno del romanzo storico che rappresenta il caso tipico di
questa narrazione, sono spesso presenti anche veri e propri saggi, personaggi realmente esistiti all’epoca, documenti originali
ecc. Nel romanzo Ettore Fieramosca, l’autore, lo scrittore Massimo D’Azeglio, dà fin dall’inizio le seguenti indicazioni: “Al cadere
d’una bella giornata d’aprile dell’anno 1503 la campana di San
Domenico in Barletta sonava gli ultimi tocchi dell’avemaria”.
Un caso opposto a quello del romanzo storico è rappresentato dai
racconti e dai romanzi di fantascienza, ambientati in epoche future,
delle quali l’autore ricostruisce i tratti, a suo parere, più probabili.
Il tempo della scrittura
Anche il narratore è collocato in un’epoca precisa che non sempre coincide con quella della vicenda. All’interno dell’opera è, di
solito, facile riconoscere, anche soltanto dalle locuzioni temporali
adoperate, il periodo in cui si immagina venga narrata la vicenda.
Nel romanzo di Ippolito Nievo Le confessioni di un Italiano, il narratore, Carlo Altoviti, dice: “Sono vecchio oramai, più che ottuagenario nell’anno che corre dell’era cristiana 1858 […]. La circostanza di
aver vissuto in questi anni mi ha dunque indotto nel divisamento di
scrivere [cioè, spinto a scrivere – N.d.C.] quanto ho veduto, sentito,
fatto e provato dalla prima infanzia al cominciare della vecchiaia”.
Il tempo della lettura
Se il narratore afferma di scrivere la storia, il tempo della lettura
sarà, ovviamente, successivo. Chi dovrà leggere potrà essere
un personaggio identificabile, oppure un pubblico ipotetico e
Parte prima
Excerpt of the full publication
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vago. Il destinatario della lettura non va confuso con i veri lettori,
ai quali è, invece, destinata l’opera da parte dello scrittore.
Nel romanzo epistolare di Ugo Foscolo Le ultime lettere di Jacopo Ortis, il destinatario è l’amico di Jacopo: Lorenzo.
Lo spazio
Gli elementi costitutivi del racconto sono la “narrazione” e la “descrizione”. La narrazione si interessa delle azioni e perciò si sviluppa nella dimensione del tempo, la descrizione sospende il
corso del tempo e la successione degli avvenimenti e rappresenta lo spazio in cui accadono. Molto spesso la descrizione
dello spazio assume un valore simbolico e si lega strettamente
agli avvenimenti che vengono narrati.
Nel capitolo XX de I promessi sposi il paesaggio in cui si trova il
castello dell’Innominato, un terribile brigante, è così descritto: “Il
castello dell’Innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia
di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o
separatone, da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni
di tane e di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti. […]
I gioghi opposti, che formano, per dir così, l’altra parete della valle,
hanno anch’essi un po’ di falda coltivata; il resto è schegge e macigni, erte ripide, senza strada e nude, meno qualche cespuglio ne’
fessi e sui ciglioni. Dall’alto del castellaccio, come l’aquila dal suo
nido insanguinato, il selvaggio signore dominava all’intorno tutto lo
spazio dove piede d’uomo potesse posarsi”. È qui evidente la scelta del narratore di legare la descrizione dell’ambientazione al personaggio negativo che sta per entrare in scena.
Alla fine del capitolo, nel corso del quale l’Innominato inizia a
pentirsi, leggiamo però: “si fermò alquanto alla finestra, con gli
occhi fissi a quella carrozza […] poi li alzò al sole, che in quel
momento si nascondeva dietro la montagna; poi guardò le nuvole sparse al di sopra, che di brune si fecero, quasi a un tratto, di
fuoco. Si ritirò, chiuse la finestra”. In questa descrizione è evidente il legame tra il sole che si apre la strada tra le nuvole e
l’aprirsi dell’animo del personaggio alla bontà.
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Capitolo
primo
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Esercizio
Inserisci le congiunzioni o le preposizioni adatte al posto dei
puntini:
• ………………………… si fosse fatto buio, riuscirono a ritrovare la collana che era caduta.
• Il Razzo fu lanciato ………………………………… con il suo
scoppio partecipasse allo spettacolo.
• …………………………… il razzo non avesse pianto, non si
sarebbe bagnato.
• Il Re chiamò il Regio Maestro Pirotecnico …………………………
dare inizio allo spettacolo.
• Il Re chiamò il Regio Maestro Pirotecnico …………………………
desse inizio allo spettacolo.
• L’Anatra disse ………………………………… aveva fame.
• L’Anatra disse ………………………………… avere.
Parte seconda - Le più belle fiabe di Oscar Wilde
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La foresta dei cedri
Narrativa per la scuola
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Gilgamesh propose di partire per una nuova impresa:
sarebbero andati nel Paese delle Montagne, dove si
trovava la Foresta dei Cedri, e lì avrebbero raccolto
legname per le costruzioni che il re intendeva fare.
(L’epopea di Gilgamesh)
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