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Alessia Menin
Ha studiato al Conservatorio "G.Verdi" di Torino dove si è diplomata in violino con Massimo Marin; l'anno successivo si è diplomata in viola nella classe di Enrico Massimino, ottenendo il premio Rovera quale miglior diploma dell'anno 2003. Ha seguito
corsi di Sergei Krilov e attualmente sta continuando gli studi di violino con Cristiano Rossi presso l'Accademia musicale di
Firenze.
È stata spalla dell'Orchestra di Castelfranco Veneto e dell'orchestra Giovane Dissonanza di Torino. Ha collaborato con
l'Orchestra Filarmonica di Torino, l'Orchestra Filarmonica del Piemonte, lo Xenia Ensemblee i membri del Quartetto di Torino, e
ha fatto parte dell'ensemble Cantica Symphonia che si dedica al repertorio che va dalla fine del XIV secolo al Settecento.
Collabora stabilmente con l'Orchestra Sinfonica della Valle d'Aosta, spesso in qualità di spalla, e con l'Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai. Nel 2000 ha ottenuto il secondo premio nel Concorso internazionale Valsesia musica.
Nel 2003 è risultata idonea per la selezione della Gustav Mahler Jugendorchester.
È seguita in formazione di duo dall'Altemberg Trio-Wien presso l'Accademia di musica di Pinerolo.
Nell'aprile 2005, in occasione del cinquantesimo anniversario dell'opera, ha partecipato all'esecuzione del Marteau sans maître
di Pierre Boulez in un concerto che si è tenuto nella Sala Verdi del Conservatorio di Torino con la direzione di Edoardo Narbona.
Arkadía Trio
Ferdinando Vietti
Nato a Torino nel 1982, ha iniziato lo studio del violoncello all'età di cinque anni alla Scuola Suzuki di Torino, con Antonio Mosca.
Dal 1996 è stato allievo presso il Conservatorio "G.F. Ghedini" di Cuneo, nella classe di Dario Destefano, dove si è diplomato
nel 2002 con il massimo dei voti. Attualmente è iscritto al Biennio Superiore Sperimentale di II Livello in violoncello presso il
Conservatorio di Cuneo con lo stesso Destefano.
Svolge attività artistica in duo con la pianista Saskia Giorgini e in varie altre formazioni cameristiche e ha ottenuto importanti
riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali e internazionali. Collabora occasionalmente con l'associazione CEMAT di Roma,
con il Teatro Stabile di Torino e l'Unione Musicale, con la United Europe Chamber Orchestra, nelle Stagioni Sinfoniche
dell'Orchestra Sinfonica Verdi di Milano, nei concerti sinfonici dell'Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino e come primo
violoncello nell'Orchestra Filarmonica di Torino. Ha avuto esperienze anche in campo operistico con la stessa Orchestra
Filarmonica di Torino nel 1999 e nel 2003 con l'Orchestra Monteverdi di Bolzano. Da quasi due anni fa inoltre parte dell'Orquesta
Típiqua di Alfredo Marcucci, la prima orchestra tradizionale di tango argentino fondata in Italia. Ha inoltre preso parte a numerose
masterclass di violoncello e musica da camera in Italia e all'estero tenute da Mario Brunello, Michael Sanderling, Martin Ostertag,
Wenn Sinn Yang, Johannes Goritzki e Julius Berger. Nell'anno 2004 è stato riserva dell'Orchestra Giovanile Europea (EUYO)
e della Gustav Mahler Jugend Orchester. Dal 2004 si sta perfezionando con Enrico Dindo presso l'Accademia di Pavia. Nel
dicembre 2004 ha inoltre ottenuto una borsa di studio annuale offerta dalla Fondazione CRT di Torino. Attualmente sta incidendo con Andrea Oliva e Gianmaria Bonino le sonate di Händel per flauto, cembalo e basso continuo per la casa discografica belga
Le Chant de Linos.
Fabio Rizza
Ha studiato con Massimo Moscardo e Maurizio Colonna diplomandosi presso il Conservatorio "G.F. Ghedini" di Cuneo. Si è perfezionato in chitarra con Konrad Ragossnig e Alirio Diaz e in liuto, arciliuto e chitarra barocca con Mario D'Agosto, Jakob
Lindberg e Hopkinson Smith. Recentemente, sotto la guida di Pier Luigi Cimma, ha completato presso il Conservatorio "G.Verdi"
di Torino il Biennio Superiore Sperimentale di II Livello in chitarra con la votazione di 110 e lode.
Ha frequentato sei edizioni di Chitarrissima — corso di formazione orchestrale per chitarristi diretto da Roberto Pinciroli — vincendo l'edizione del 1998 a pari merito con Paola Ghiringhelli. In duo con la flautista Paola Terenzio si è classificato terzo al
Concorso internazionale di musica da camera di Bardonecchia.
Ha collaborato con Angelo Branduardi, l'Orchestra Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda e l'orchestra di chitarre Kythara
Consort diretta da Roberto Pinciroli. Nel marzo del 1998, in occasione del Convegno internazionale della Société Européenne
de Culture, ha eseguito presso l'Accademia delle Scienze di Torino un programma di musiche di Schubert e Sor in duo con il
soprano Margaret Butler. Nell'aprile 2005, in occasione del cinquantesimo anniversario dell'opera, ha partecipato all'esecuzione
del Marteau sans maître di Pierre Boulez, in un concerto diretto da Edoardo Narbona che si è tenuto nella Sala Verdi del
Conservatorio di Torino. Sotto la direzione di Dario Tabbia ha inoltre partecipato all'allestimento della Music for the Funeral of
Queen Mary e di Dido and Aeneas di Henry Purcell.
Suona prevalentemente in formazioni cameristiche, dal duo al quintetto con gli archi; come liutista fa parte dell'ensemble Le
chevalier errant di Torino, specializzato nel repertorio medievale e rinascimentale, e collabora con il gruppo madrigalistico Fuori
Tempo di Sanremo.
È autore di varie revisioni di musica per chitarra e liuto pubblicate dalla casa editrice Sinfonica e insegna chitarra presso
l'Associazione Musicale di Collegno e il Circolo Musicale "A. Vivaldi" di San Mauro Torinese.
Si è laureato in architettura al Politecnico di Torino con una tesi sui rapporti tra musica e architettura che ha vinto una borsa di
studio del Comune di Rivoli.
Un viaggio musicale
attraverso l’Europa
Alessia Menin
Ferdinando Vietti
Fabio Rizza
violino e viola
violoncello
chitarra e arciliuto
Franz Joseph Haydn
Un viaggio musicale attraverso l’Europa
(Rohrau 1732 - Wien 1809)
Cassazione in do maggiore Hob. III:6
Il termine cassazione deriva probabilmente dal tedesco Gasse, "piccola strada", e viene solitamente utilizzato per indicare una forma strumentale in più movimenti — affine alla serenata — che veniva abitualmente eseguita all'aperto. La Cassazione in do maggiore Hob. III:6 è una rielaborazione per liuto, violino e violoncello del sesto dei Quartetti Op. 1, composti da Franz Joseph Haydn tra il 1757 e il 1759 per
il barone von Fürnberg. L'eccezionale qualità di questi quartetti permise al giovane compositore di affermarsi immediatamente come uno dei maggiori musicisti della sua epoca. L'Adagio, in particolare, è una
delle più belle pagine composte da Haydn in quegli anni; in essa il violino espone una melodia notturna
di struggente bellezza, su un accompagnamento in pizzicato degli altri strumenti.
1. Presto
2. Minuetto. Trio
3. Adagio
4. Finale. Presto
François de Fossa
(Perpignan 1775 - Paris 1849)
Trio in sol maggiore op. 18 n. 2
1. Allegro
2. Adagio
3. Minuetto. Trio
4. Finale. Allegro
François de Fossa nacque il 31 agosto 1775 a Perpignan, nella regione dei Pirenei francesi. Nell'aprile
del 1793, tre mesi dopo che Luigi XVI era stato ghigliottinato, de Fossa si trasferì in Spagna dove ebbe
inizio la sua lunga e avventurosa carriera militare. Come membro "Legion de Pyrenees", de Fossa combattè contro i Francesi nelle campagne del 1794 e del 1795. In seguito servì sotto il ministro della guerra Miguel d'Azanza, seguendolo in Messico quando quest'ultimo venne nominato da Carlo IV Viceré e
Capitano Generale della "Nuova Spagna". Tornato in Spagna nel 1802, ottenne un incarico prestigioso al
Ministero delle Indie. Dopo la battaglia di Granada del 1810, de Fossa fu imprigionato dai Francesi;
Giuseppe Bonaparte gli concesse la libertà sulla parola, ed egli si arruolò nella Grande Armée dove
divenne comandante di battaglione. Nel 1839 venne insignito della Legione d'Onore per i meriti conseguiti nella guerra d'Algeria. Morì a Parigi il 3 giugno 1849 all'età di 73 anni.
De Fossa coltivò parallelamente la passione per la musica; non sappiamo nulla del suo apprendistato
musicale, ma indubbiamente i Trois Trios Concertans op. 18, composti tra il 1821 e il 1825 e dedicati
all'amico violoncellista Heinrich Moritz Baxmann, sono una delle più riuscite pagine cameristiche con chitarra di tutto l'Ottocento. Il connubio felicissimo tra l’invenzione melodica, la costruzione formale e il
dialogo tra strumenti, ci rivela un compositore di prim'ordine, che riesce a esprimersi al meglio delle proprie capacità soprattutto nel repertorio cameristico. Una delle qualità più affascinanti di queste pagine, è
lo spiccato senso dello humor, particolarmente evidente nel frequente impiego di accenti, sincopi, figurazioni a canone e modulazioni improvvise a tonalità lontane.
Isidro de Laporta
(Madrid? Seconda metà del sec. XVIII)
Trio in si minore op. 1 n. 2
1. Allegro no mucho
2. Allegretto
Niccolò Paganini
(Genova 1782 - Nice 1840)
Terzetto in re maggiore M.S. 69
1. Allegro con brio
2. Minuetto. Allegro vivace - Trio
3. Andante larghetto
4. Rondò. Allegretto - Trio
Arkadía Trio
Alessia Menin, violino e viola - Ferdinando Vietti, violoncello - Fabio Rizza, chitarra e arciliuto
Isidro de Laporta fu un musicista spagnolo attivo a Madrid tra la seconda metà del Settecento e i primi
anni del secolo successivo. I Seis Tríos op. 1 per chitarra, violino e violoncello sono databili intorno al
1790 e constano tutti di due movimenti: ognuno di essi, infatti, si apre solitamente con un primo movimento moderatamente vivace, monotematico e bipartito a cui fa seguito un più leggero rondò conclusivo. Fa
eccezione il Trio n. 2 in si minore, in cui anche il secondo movimento è in forma monotematica e bipartita. La scrittura musicale di Laporta è generalmente improntata a uno schietto e apollineo classicismo,
anche se qua e là, talora, fanno capolino effimere memorie barocche.
REPERTORIO
Antonio Vivaldi Trio in do maggiore RV 82; Trio in sol minore RV 85
Franz Joseph Haydn Cassazione in si bemolle maggiore Hob. III:1
Cassazione in do maggiore Hob. III:6
Sonata in fa maggiore Hob. IV:F2
Antonio Ximénez Tres Trios op. 1
Isidro de Laporta Seis Trios op. 1
François de Fossa Trois Trios Concertans op. 18
Mauro Giuliani Serenata in la maggiore op. 19
Henri Pirmez Deux thèmes variées op. 18
Niccolò Paganini Serenata in do maggiore MS 17
Terzetto in re maggiore MS 69
Terzetto in re maggiore MS 114
Henrik Rung Notturno
CONTATTI
Alessia Menin, 339 881 07 22
Ferdinando Vietti, 349 129 91 91
www.arkadiatrio.altervista.org
[email protected]
Fabio Rizza, 329 973 41 31
[email protected]
Il concerto si chiude con una delle pagine cameristiche più mature di Niccolò Paganini, composta a
Londra nel 1833. Nel Terzetto in re maggiore M.S. 69 Paganini raggiunge un ottimo equilibrio tra
forma e contenuto, tra virtuosismo strumentale e dialogo tra gli strumenti. È soprattutto nel primo movimento, l'Allegro con brio, che "il trattamento dei tre strumenti ha raggiunto un saggio punto di equilibrio,
nel senso almeno che il dialogo, gli interventi concertanti si realizzano ora con quella apparente spontaneità e naturalezza che invece è segno di una faticata padronanza" (Danilo Prefumo).
Il Minuetto è forse la pagina più convenzionale di tutta la composizione, ma è forse anche per questo
motivo che, per contrasto, il lirismo quasi belcantistico del terzo movimento, Andante larghetto, riesce
a commuovere l'ascoltatore. Nel Rondò Paganini si diverte a mescolare lo spiritato virtuosismo del violino a elementi di estrazione popolare, chiudendo la composizione con un tocco leggero e frizzante.