Bulb

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Bulb
5/30/2013
Bulbose ornamentali
= piante geofite con fogliame e/o
fiori decorativi
Divisione di
rizoma
Iris
Radici
tuberose
spuntare
le foglie
Rizoma
Radici
Taglio
Dalia
germoglio
vecchio
tubero
radici
fibrose
radici del nuovo tubero
Tubero patata
ombelico
gemma
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BULBI
gemma a fiore
Foglie
Scaglie
Bulbetti laterali
Parte basale
Radici
2
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Lilium
scaglie
livello del
terreno
Radici
germoglio del
nuovo bulbo
scaglia distaccata
dal bulbo madre
formazione di
bulbetti dallo stelo
bulbo principale
formazione di
piccoli bulbetti
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Gladiolo
germoglio
nuovo bulbo
bulbetti
nuove radici
vecchio bulbo
vecchie radici
Principali Paesi produttori di bulbi da
fiore.
Olanda, Gran Bretagna, Cina, Stati
Uniti, Francia, Giappone
OLANDA
Tulipano
Ha
11.020
ITALIA
Tulipano
135
Narciso
1.790
Narciso
-
Lilium
4.538
Lilium
611
Gladiolo
1.354
Gladiolo
550
Giacinto
1.143
Giacinto
-
Iris
554
Altre
Totale
3.121
ha
Iris
167
Fresia
122
23.520
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BULBO = organo di propagazione vegetativa (agamica) che svolge anche
una funzione di resistenza permettendo il superamento di condizioni
climatico-ambientali sfavorevoli (freddo, siccità, ecc.).
Il BULBO è caratteristico tra le piante monocotiledoni (Liliaceae, Alliaceae,
Amaryllidaceae, Iridaceae).
Le piante bulbose vengono incluse assieme alle tuberose e alle rizomatose
nella categoria biologica delle geofite.
Le piante geofite sono tutte le piante perenni con gemme impiantate su organi
sotterranei (gli organi ipogei normalmente attraversano un periodo di riposo o
dormienza).
Tipi di organo ipogeo:
Bulbo
Tubero
Cormo (Bulbo-tubero)
Radice tuberosa
Rizoma
Gli organi ipogei contengono le sostanze di riserva che permettono di superare
lunghi periodi di dormienza e di alimentare lo sviluppo all’inizio del loro ciclo
vegetativo.
E’ importante far sviluppare adeguatamente ed abbondantemente l’apparato
radicale per alimentare correttamente le gemme che produrranno foglie e
fiori.
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Il BULBO può avere forma piriforme (es. narciso)
o tondeggiante (es. giacinto).
giacinto
narciso
Dal punto di vista strutturale il BULBO è paragonabile
ad una pianta.
Il fusto brevissimo è costituito dal girello (o disco o piatto basale) dal quale
crescono verso l'alto le foglie e verso il basso le radici.
Le foglie sono anche chiamate catafilli. I catafilli esterni diventati papiracei o duri
racchiudono quelli carnosi più interni. Le sostanze di riserva contenute nei catafilli
hanno il compito di nutrire il germoglio
Al centro del bulbo e del girello si trova la gemma apicale
protetta dai catafilli
(Es.: narciso, tulipano, Crinum, Amaryllis).
Amaryllis
tulipano
Crinum
Il BULBO può essere:
-Tunicato o non squamoso
- Non tunicato o squamoso
Bulbo Tunicato
La tunica indurita (protezione
esterna)
ha il compito di
proteggere il bulbo da perdite di
umidità e danni meccanici.
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Nei BULBI tunicati
Le radici non sono presenti nel
periodo in cui il bulbo è a riposo
vegetativo.
Le radici si sviluppano all’inizio
della coltivazione.
tulipano
Bulbo NON Tunicato
Lilium
Le scaglie sono separate tra di
loro, embricate e tendono ad
asciugarsi facilmente.
Nei BULBI NON tunicati
Le radici sono perenni e non si rinnovano tutti
gli anni.
In alcune specie ad es.
di Lilium durante la
coltivazione è presente
un palco di radici avventizie
sullo stelo (sopra il bulbo)
a fior di terra, che
contribuiscono alla nutrizione
delle parti aeree.
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Le SCAGLIE sono il principale tessuto di riserva dei bulbi.
Sono inserite sul piatto basale.
Quelle più esterne (indurite) sono veri organi di riserva.
Quelle più interne hanno una ridotta funzione di riserva
Il TUBERO deriva dalla trasformazione di un fusto sotterraneo il cui midollo si
ingrossa e diviene magazzino di sostanze di riserva. La patata è il classico
esempio, ma anche la begonia, il Caladium.
La consistenza di un tubero è molto diversa da quella di un bulbo. Il suo interno è
compatto e uniforme costituito soprattutto da carboidrati.
Nella parte esterna hanno generalmente numerose gemme dalle quali si
svilupperanno le foglie alla ripresa vegetativa.
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Caladium
Il CORMO o più esattamente BULBO-TUBERO è un organo sotterraneo
costituito da un breve tubero sul quale si sviluppa un certo numero di foglie
disseccate e persistenti (tunica) che proteggono le gemme. Nella parte inferiore si
sviluppano radici e bulbilli. Esempi sono il Crocus, la fresia ed il gladiolo.
Crocus
fresia
gladiolo
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All’apice del BULBO-TUBERO è presente una gemma vegetativa che formerà le
foglie e lo stelo fiorale.
E’ possibile osservare i nodi e gli internodi.
Gemme ascellari possono essere presenti in
corrispondenza dei nodi.
Ci sono radici fibrose alla base del vecchio bulbotubero e radici carnose alla base del nuovo.
Le RADICI TUBERIFORMI (o TUBEROSE) sono delle semplici radici che
ingrossate svolgono funzioni simili ai bulbi ed ai tuberi immagazzinando sostanze
nutritive ed acqua.
Hanno la struttura interna ed esterna tipica della radice.
La differenza con gli altri organi sotterranei è che ogni radice tuberiforme da sola
non può generare una nuova pianta se non è collegata almeno ad una parte del
fusto di quella vecchia perché è proprio lì che si sviluppano le gemme.
I nodi si trovano solo in corrispondenza del colletto o dell’apice caulinare.
Es. dalia, mughetto, peonia e alstroemeria.
peonia
dalia
mughetto
alstroemeria
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Il RIZOMA è anch'esso un fusto modificato che si sviluppa
zantedeschia
orizzontalmente e spesso si trova a pochi centimetri sotto il
suolo, più lungo ed esteso del tubero.
Anche il rizoma è ricco di sostanze nutritive ed è duro e
piuttosto legnoso.
Da esso partono le radici verso il basso e le gemme apicali
verso l'alto.
L' iris, la zantedeschia e la canna fiorifera hanno dei rizomi
come molte piante acquatiche.
Canna fiorifera
iris
Spesso le piante bulbose formano delle strutture, denominate bulbilli
che, staccandosi dalla pianta madre, hanno la funzione di
propagazione.
Numerose specie del genere Allium formano bulbilli sulle loro
infiorescenze, i capolini.
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Metodi di moltiplicazione
- Per seme
-Per via vegetativa
La moltiplicazione per seme viene utilizzata solo per il miglioramento
genetico.
La moltiplicazione per via vegetativa:
- bulbi laterali vengono staccati (Tulipano, Narciso, Lilium)
- bulbi aerei del fusto (es. lilium vengono ingrossati i bulbetti
che si formano all’ascella delle foglie,
denominati BULBILLI)
- scaglie (METODO INDUSTRALE per
Lilium)
- taglio basale
- talee fogliari
- talee di bulbo
SCAGLIE:
Ci sono 25-75 scaglie per bulbo.
Si utilizzano il 70% delle scaglie di un bulbo.
Queste scaglie vengono mantenute in perlite o vermiculite a 22-24°C per 8-12
settimane per favorire la formazione di bulbetti.
Successivamente le scaglie con i bulbetti formati vengono lasciate a 17°C per
favorire la formazione dello stelo.
Poi si spostano a 5°C fino al momento dell’impianto per provocare una interruzione
di DORMIENZA.
La formazione dei bulbetti è influenzata da:
-Temperatura di conservazione
- posizione della scaglia sul bulbo (scaglie più esterne producono di più)
- trattamenti con IBA e NAA
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TAGLIO BASALE
Ha lo scopo di eliminare la dominanza apicale (eliminare apice vegetativo).
Si pratica la SCAVATURA dall’alto del bulbo basale (narciso)
Oppure si pratica una INCISIONE ossia si taglia alla base il bulbo in 4-8 parti
(giacinto)
Oppure si fa la SVUOTATURA ossia si svuota il bulbo dalla base (narciso, giacinto)
TALEE FOGLIARI
In Muscari, Giacinto, Lachenalia
Le foglie possono essere utilizzate intere o in sezioni.
TALEE DI BULBO
In Haemanthus, Hippeastrum, Nerine, Pancratium
Lachenalia
Vengono utilizzate sezioni verticali del bulbo maturo
contenente una parte del piatto basale
Pancratium
Haemanthus
Hippeastrum
Nerine
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CICLO BIOLOGICO
Per le bulbose è composto da due stadi:
1- Stadio vegetativo (aumento di volume);
2 - Stadio riproduttivo (induzione a fiore, differenziazione organi fiorali,
allungamento stelo, fioritura, produzione dei semi).
La fase VEGETATIVA inizia con la formazione dell’organo di riproduzione (bulbo,
cormo, tubero, rizoma).
La fase di INGROSSAMENTO è molto importante perché le dimensioni del bulbo (e
la quantità delle sostanze di riserva) influenzano la qualità della fioritura. Tale fase
dura per un numero di cicli che dipende dalla specie.
TULIPANO e IRIS:
Il vecchio organo si svuota e scompare dopo la fioritura, lasciando dei bulbetti che
dovranno essere ingrossati.
LILIUM:
Il bulbo continua a crescere dall’interno formando nuove scaglie intorno al nuovo
apice vegetativo.
NARCISO:
Il bulbo continua a crescere dall’interno, i nuovi bulbi rimangono attaccati anche per
anni.
GIACINTO:
bulbo continua a crescere dall’interno, occorre però intervenire artificialmente per
stimolare la produzione di nuovi bulbetti.
GLADIOLO:
Il vecchio bulbo-tubero si esaurisce e se ne forma uno nuovo alla base dello stelo
insieme a vari altri piccoli bulbi che dovranno essere ingrossati
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Fattori che influenzano accrescimento e sviluppo dei bulbi
Fattori Interni:
1- Fase giovanile (fase durante la quale si ha prevalentemente
una fase di accrescimento del bulbo, senza formazione del fiore)
2 - Dimensione dei bulbi (Ciascuna specie ha una dimensione
critica del bulbo, sotto la quale si ha solo una fase vegetativa e
NON riproduttiva)
Fattori che influenzano accrescimento e sviluppo dei bulbi
Fattori Esterni (ambientali):
- Temperatura (Fattore fondamentale per lo sviluppo dei bulbi. Il controllo
della temperatura consente di anticipare o ritardare la fioritura, di regolare
l’induzione fiorale, la differenziazione fiorale, lo sviluppo della pianta)
- Luce (Basse intensità luminose possono provocare aborto o
cascola dei fiori, alte intensità influenzano l’altezza della pianta)
- Umidità (Parametro fondamentale durante la fase di
conservazione dei bulbi, ma anche durante la coltivazione)
-Atmosfera (Modificazioni di ossigeno ed anidride carbonica possono
influenzare la differenziazione fiorale e la crescita in particolare in tulipano)
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Fattori che influenzano accrescimento e sviluppo dei bulbi
Altri Fattori Esterni (ambientali):
-Ventilazione (Importante durante la conservazione ed il trasporto perché
può favorire (provocare) perdita di umidità);
- Acido gibberellico (Può essere utilizzato per sostituire i trattamenti a
freddo in Iris, Lilium, Liatris e Tulipa, o per aumentare i fiori in
Zanthedeschia,
Liatris
- Brachizzanti (Riducono la taglia nella produzione di piante in vaso
in Lilium, Dahlia, Tulipa)
FORMAZIONE DELLE GEMME A FIORE E FIORITURA
La fine dello stadio vegetativo e l’inizio di quello riproduttivo si evidenzia con
il disseccamento del fogliame.
Il bulbo entra nella fase di dormienza, l’apice vegetativo DEVE diventare un
germoglio a fiore.
Perché questo avvenga il bulbo deve aver raggiunto determinate dimensioni
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Nel passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva un ruolo
fondamentale è svolto dalla TEMPERATURA;
In generale:
la conservazione a 30 – 35°C, oppure vicino allo ZERO, rallenta le funzioni
vitali del bulbo, ne impedisce lo sviluppo e ne ritarda la fioritura.
DORMIENZA delle GEMME
Situazione di sospensione della crescita e del metabolismo.
E’ un meccanismo di difesa contro condizioni atmosferiche inclementi (es.
geli autunnali e siccità estiva)
= Nelle bulbose le parti aeree muoiono e la pianta sverna
(o supera il periodo siccitoso) come organo sotterraneo
quiescente
La Dormienza deve interrompersi con il ripristino delle condizioni ambientali
idonee.
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FATTORI/CAUSE di DORMIENZA
Ad esempio il FOTOPERIODO (= è percepito dalle foglie che sono indotte a
produrre una sostanza (o ormone) inibente che viene successivamente
trasportata alla gemma).
La dormienza indotta da fotoperiodo si può interrompere
trattamenti fotoperiodici idonei o con applicazione di acido gibberellico).
Ad esempio l’UMIDITA’ o la sua assenza (= favorisce la dormienza in
particolare nelle specie che la utilizzano per sopravvivere a calura e siccità).
Ad esempio l’ABA è coinvolto nei processi d’induzione e di mantenimento
della dormienza ed è presente nei tessuti in quiescenza, dominando nei
tessuti sottoposti a trattamenti di interruzione della dormienza (applicando
ABA è possibile indurre dormienza).
FATTORI/CAUSE di DORMIENZA
Ad esempio le TEMPERATURE basse giocano un ruolo importante
nell’interruzione della dormienza (il periodo di freddo sembra necessario per
la degradazione dell’ABA ed anche per attivare la sintesi delle gibberelline).
Durante il periodo di DORMIENZA
del bulbo
NON SI EVIDENZIANO all’esterno modificazioni morfologiche anche se
all’interno del bulbo avvengono cambiamenti fisiologici e morfologici.
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I Bulbi che crescono e fioriscono in primavera hanno il loro periodo di riposo
durante l’estate.
Questo tipo di bulbi ha bisogno di una frequenza CALDO-FREDDO-CALDO
per crescere e completare il ciclo.
Esempi: Tulipano, Fresia, Narciso, Giacinto.
I Bulbi che crescono e fioriscono in estate hanno il loro periodo di riposo
durante l’inverno.
Questo tipo di bulbi ha bisogno di una frequenza FREDDO-CALDOFREDDO per crescere e completare il ciclo.
Esempi: Allium, Gladiolo, Lilium.
Il periodo di riposo del bulbo favorisce le diverse fasi di manipolazione
(pulizia, disinfezione, calibratura, etc.), immagazzinamento e trasporto.
In alcuni bulbi (Croco, Giacinto, Tulipano) durante il periodo di riposo si ha
un’attiva organogenesi (differenziazione dei bocci, dei fiori, delle radici).
In altri bulbi (Gladiolo, Lilium) durante il periodo di riposo, si ha un arresto o
comunque un rallentamento dell’organogenesi.
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PROCESSI DI FIORITURA
Il processo di fioritura coinvolge 5 diversi stadi:
1) Induzione FIORALE
2) Differenziazione
3) Organogenesi
4) Maturazione e crescita degli organi fiorali
5) Antesi.
Il controllo della fioritura può avere diversi obiettivi:
- Anticipo della fioritura
- Ritardo della fioritura
- Prevenzione della fioritura
- Induzione di aborto fiorale
1)Induzione FIORALE
I meristemi passano dallo Stadio Vegetativo a quello Riproduttivo. Si
formano i primordi fiorali invece di quelli fogliari.
Il cambiamento avviene in conseguenza della maturazione della pianta
o di una variazione della lunghezza del giorno (fotoperiodo) o del regime
termico (termoperiodo; vernalizzazione) o di entrambi.
Quando avviene l’induzione fiorale:
1 - I fiori si formano durante la primavera o l’inizio estate dell’anno
precedente la fioritura, subito dopo la fioritura dell’anno e
poco prima della raccolta dei bulbi (Convallaria, Narciso,
Leucojum)
Convallaria
Leucojum
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…Quando avviene l’induzione fiorale:
2 - I fiori I fiori si formano al termine del periodo di assimilazione, subito dopo
la raccolta e durante il periodo di immagazzinamento (Croco, Giacinto,
Tulipano).
3 - I fiori si formano successivamente alla messa a dimora, in inverno o
primavera precoce (Iris bulboso)
4 - I fiori iniziano a formarsi durante il
Iris bulboso
periodo di conservazione in
Magazzino e si completano durante
il primo periodo di coltivazione (Begonia, Dalia, Lilium)
5 - I fiori si formano dopo l’impianto, in primavera (Anemone,
Fresia, Gladiolo)
Anemone
…Quando avviene l’induzione fiorale:
6 - I fiori si formano più di un anno prima della loro fioritura (Amaryllis
belladonna, Nerine)
7 - I fiori si formano insieme alle foglie durante la fase di assimilazione
(Hippeastrum)
Amaryllis belladonna
Hippeastrum
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FORZATURA
Per applicare i concetti di forzatura ai bulbi occorre una perfetta conoscenza
del ciclo di sviluppo di ciascuna specie e dei fattori ambientali in grado di
controllare la fioritura. La forzatura può essere utilizzata per anticipare o
ritardare la fioritura.
Condizioni standard di forzatura:
a)25-30°C per controllare l’induzione a fiore.
b) 9°C per 10-13 settimane (giacinto) o 20 settimane (tulipano) per
controllare lo sviluppo dello stelo.
PROGRAMMAZIONE DELLE PRODUZIONI
(valido non solo per le bulbose)
Per le piante da fiore reciso e per le piante da vaso fiorito la
programmazione è rivolta alla regolazione dell’epoca di fioritura.
Per condizionare l’epoca di fioritura occorre stabilire l’epoca di impianto, il
tipo di allevamento, i trattamento ormonali, la regolazione della temperatura
e del fotoperiodo, la scelta della cultivar.
Per le BULBOSE a fioritura unica la programmazione è legata all’impianto
che può essere fatto in epoche differenziate per avere fioriture ad epoche
prefissate oppure fioriture tutto l’anno (Lilium, iris, gladiolo, fresia).
Per le SPECIE RIFIORENTI o a fioritura continua alcuni esempi.
Nella rosa la fioritura viene regolata dalle potature e dalle temperature; nella
gerbera sono importanti le temperature.
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PROGRAMMAZIONE DELLE PRODUZIONI
(valido non solo per le bulbose)
SPECIE SENSIBILI AL FOTOPERIODISMO
Si utilizzano impianti di illuminazione artificiale e oscuramento. Sono in
genere specie a fotoperiodo breve (crisantemo, poinsettia, Cattleya,
Euphorbia fulgens).
PRODUZIONE DI BULBI di LILIUM
Le scaglie vengono staccate in autunno e stratificate in un substrato leggero
(torba e sabbia): esse formano un bulbetto che può essere ingrossato nella
primavera successiva.
Condizioni climatiche: 15-20°C.
INGROSSAMENTO DEI BULBI
La struttura del terreno è molto importante per l’ingrossamento. Evitate
ristagni idrici.
La fertilità non deve essere elevata poiché le bulbose sono scarsamente
tolleranti la salinità.
IMPIANTO
Ott-nov
Gen-febb
RACCOLTA
ago-sett
otto
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IMPIANTO
Prima di procede con disinfezione.
L’impianto si fa in singole file oppure in aiuole raggruppando 4-6 file
(distanza tra le file 25 cm).
La distanza lungo le file deve essere 1,5-2 volte il diametro del bulbo.
La profondità di impianto deve essere 1-2 volte l’altezza del bulbo
(profondità maggiore per terreni sabbiosi).
Densità d’impianto: 40-80 bulbi/m2
INTERVENTI COLTURALI
- Controllo infestanti (scarsa competizione delle bulbose)
- Soppressione fiori (prima della formazione del seme)
- Trattamenti antiparassitari
- Irrigazione (per cicli primaverili-estivi es. gladiolo).
RACCOLTA
Quando il bulbo ha raggiunto una sufficiente maturazione fisiologica in modo
da non essiccarsi eccessivamente dopo la raccolta.
Attendere disseccamento dello stelo fiorale e delle foglie in iris, tulipano,
crocus.
Raccogliere quando le foglie basali iniziano a ingiallire in lilium e gladiolo.
Si taglia la parte aerea asportando tutto il materiale dal campo
(meccanicamente).
I bulbi vengono disposti in cassette e lasciati all’ombra sul campo per farli
asciugare (pochi gg) e poi portati in magazzino.
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IN MAGAZZINO
I bulbi vengono ripuliti da terra, radici e spoglie più vecchie.
A volte è necessario ventilare per terminare l’asciugatura (anche 25-30°C).
Poi vengono disinfettati e calibrati e immagazzinati per 2-8 mesi al massimo
(umidità 75%). Se la conservazione deve essere a lungo termine i bulbi di
lilium possono essere messi a 0°C.
Per il Lilium i bulbi vengono conservati in substrato umido (es. segatura) e
trattati con basse temperature per superare la fase di dormienza.
La DORMIENZA viene superata lentamente con temp. di poco inferiori a
21°C; velocemente a 4-5°C per 6 settimane;
…IN MAGAZZINO
La refrigerazione dei bulbi per 6 settimane prima dell’impianto consente di
anticipare l’epoca di fioritura e di ottenere una fioritura più uniforme.
L’effetto del trattamento di vernalizzazione può essere modificato con il
fotoperiodo (vedere dopo quando parlo di programmazione per il lilium).
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LILIUM
La quasi totalità delle varietà commerciali oggi coltivate sono ibride, cioè
derivate dall’incrocio tra specie come si può vedere dalla tabella sottostante.
Tipi di Lilium
Specie da cui derivano
a) Ibridi Asiatici
c)Ibridi Longiflorum
L. amabile; L. bulbiferum; L. cernuum; L. concolor;
L.davidii; L.pumilum; L. tigrinum
L. auratum; L. speciousum; L. japonicum; L.
rubellum;
L. Longiflorum; L. formosanum; ibrido Formolongi
d) Ibridi L.A.
e) Ibridi a Tromba
f) Ibridi Candidum
g)Ibridi Americani
Incroci interspecifici tra L. asiatici e L. Orientali
L. henryi; ibridi Aureliani
L. candidum; L. chalcedonicum;
L. bellingham; L. shuksan; L. butercarp
b) Ibridi Orientali
Negli ultimi 20 anni sono state coltivate in Italia moltissime varietà di Lilium,
appartenenti generalmente ai tre tipi o a), b), c).
Il 70% era rappresentato dagli “Ibridi asiatici” (calibro 10-12 cm/12-14 cm/1416cm), con fiori eretti e con ampia gamma di colori, dal bianco al rosso, al
giallo, al colore multiplo con sfumature diverse, con o senza punteggiatura;
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il 20% apparteneva al gruppo degli “Ibridi orientali” (calibro 16-18 cm/20-22
cm), con fiori più grandi, eretti o rivolti verso il basso, con colori da rosa a
bianco, unici o multicolore sfumato
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ed infine il 10% a quelli del gruppo di “Longiflorum” (calibro 14-16/16-18/1820/20-22), di colore bianco a forma a tromba.
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Negli ultimi anni si è andato fortemente affermando un quarto gruppo, quello
degli LA, ibridi interspecifici tra Longiflorum e gruppo degli Ibridi Asiatici,
dove vengono esaltati i caratteri positivi dei primi, attraverso un incremento
della dimensione dei fiori e dei secondi, attraverso un ampliamento della
gamma dei colori.
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COLTIVAZIONE PER FIORITURA (in serra)
La durata della coltivazione varia da 12 a 24 settimane a seconda della
specie e dell’epoca di impianto.
terreno leggero, dotato di sostanza organica.
pH 6-7
Prevedere Disinfezione terreno
La pacciamatura controlla le infestanti e raffresca il terreno.
La profondità di impianto è molto importante poiché condiziona lo sviluppo
dell’apparato radicale (assorbimento nutrienti e sostegno meccanico).
Coprire i bulbi con 6 cm in inverno e 8 cm in estate.
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COLTIVAZIONE PER FIORITURA (in serra)
Per le prime 2 settimane l’assorbimento dell’acqua e delle sostanze nutritive
dipende dalle radici già presenti nel bulbo. Il terreno deve essere
costantemente umido.
Densità d’impianto: 30-80 bulbi/m2 in base al calibro (maggiore è il calibro e
minore è la densità).
Se la luminosità è elevata si possono adottare densità superiori.
COLTIVAZIONE PER FIORITURA (in serra)
Temperature:
La temperatura di notte è correlata con la luminosità e quindi con il periodo
di coltivazione. Fino alla comparsa degli abbozzi fiorali nel periodo
novembre-febbraio non si devono superare i 13-15°C. Da marzo in poi la
temperatura notturna può essere innalzata fino a 15-18°C.
Nelle fasi più avanzate di sviluppo fiorale la temperatura si può aumentare di
2-3°C
Di giorno 20-25°C.
Può essere necessario ombreggiare con reti o tinteggiature e aerare (da
aprile) perché eccessi termici danneggiano la qualità di steli e fiori.
UR ottimale 60-75% (variazioni brusche provocano disseccamento apici
fogliari).
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Prevedere sostegni per le piante.
Programmazione della fioritura:
Modificazioni del fotoperiodo durante la coltivazione possono
influire/sostituire in parte il trattamento di vernalizzazione ai bulbi. Ad es. con
24 ore di giorno si riduce a 2 settimane il bisogno in freddo dei bulbi.
L’allungamento del giorno è efficace anche con il metodo del night break
cioè interrompendo la notte dalle 22 alle 3 con 50-100 lux.
RACCOLTA
Gli steli vengono raccolti prima della schiusura dei boccioli, non appena
alcuni di questi sono ben colorati.
Dopo la raccolta gli steli si conservano a 3-4°C per max 3 giorni (per tempi
più lunghi i boccioli chiusi potrebbero non aprirsi più).
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