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da SOS Pipì, di Amelia Beltramini su Focus 197: scarica il pdf
Nel Po di Piacenza
e Cremona ci
sono alte
concentrazioni di
due antibiotici
usati negli
allevamenti bovini
di cui sono ricche
le due province.
pipì
Ogni giorno 60 milioni di litri di urina
finiscono nei fiumi, portando con sé farmaci
e droghe. Che possono arrivare nei cibi e...
I
l 20% dell’acqua potabile
di Torino viene dal Po, ma
viene dal Grande Fiume anche l’acqua di Ravenna, del
Polesine, di Rovigo e di Ferrara.
L’acqua che disseta Firenze viene invece dall’Arno, dal Vomano
quella di Teramo, dal Calastra
l’acqua di Potenza, dal Chienti
quella di Macerata, dall’Oreto
l’acqua di Palermo, dal Rio Mannu quella di Sassari e così via.
Dagli anni Ottanta infatti si potabilizzano le acque di superficie, ed ora ci si accorge che sono
acque drogate.
Le prime segnalazioni risalgono agli anni Ottanta: Thomas
Heberer e Hans-Jurgen Stan, chi-
mici del Politecnico di Berlino,
stavano cercando le prove dell’inquinamento del mecoprop,
un erbicida, in acque di lago e
di fiume quando si imbatterono
in una molecola di acido clofibrico.
● Anti-colesterolo
Questo è un metabolita (cioè
un prodotto intermedio delle
reazioni chimiche del metabolismo) del clofibrato, un farmaco anti-colesterolo. Dopo poco,
laboratori europei e nordamericani segnalavano che l’acido
clofibrico era ovunque.
A partire dagli anni Novanta vi furono i primi studi siste-
Fonti di inquinamento da farmaci
1a
Buttati
nel water
Fog
na
Pe Perc muni
rco
cip
ola
ale
to
lat
o
Toilette all’aperto
al festival del
wrestling
svizzero. Gli
italiani producono
60 milioni di litri
di pipì al giorno.
Origine e fine
dei farmaci
illustra le fonti
Imacildidisegno
inquinamento da fare prodotti per l’igiene.
1
2
3
PUNTI CHIAVE
Nelle acque di fiumi e laghi sono presenti i farmaci che consumiamo e che stanno danneggiando l’ecosistema.
Ritornano a noi nell’acqua che beviamo, non si sa con quali
conseguenze sugli embrioni.
È necessario modificare gli impianti di depurazione e usare
farmaci più rispettosi dell’ambiente.
03/2009
Ospedali
Residenziali
Più di 1 litro
di pipì al dì
1b
2
3a
1. I farmaci umani (1a)
(anche per smaltimento
scorretto di quelli scaduti)
e veterinari (1b) e quelli
contenuti nelle carcasse
di animali (1c) finiscono in
depuratori e falde.
2. Smaltimento nel depuratore di ospedali (farmaci
tossici, agenti diagnostici);
farmacie e ambulatori.
3. Percolato da fosse
biologiche (3a), effluenti
Concimazione
Sca
rico
Dilavamento
6
Stagni
Scarichi
trattati e non
Depuratore
3c
Produzione
e utilizzo
illegale di
farmaci
5
Riutilizzo
3b
1c
Scarichi
trattati
4
Scarichi diretti
Industria
Discarica
Percolato
in f
Trattamenti
chimici
ald
a
D
acqalla fa
ue lda
sup all
erfi e
cia
li
degli impianti
di depurazione
immessi in falda o
usati per irrigazione (3b);
tracimazioni di acque nere
per temporali o disfunzioni
degli impianti (3c).
4. Concimazione dei terreni
con fanghi di depurazione
(biosolidi); scarichi diretti
non trattati; sostanze chimiche di uso agricolo; escrementi di animali domestici.
5. Rilascio diretto nelle
acque di superficie durante
bagni, nuotate.
7
8
Coltivazioni
Acquacoltura
Cimiteri
9
Fattorie
10i
olarerodotti
P
izione
Espos
oliti
Metab
azione
Luce s
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i
dimen
Nei se Alteraziohnimiche
o
fisic -c
rm
Trasfo
6. Scarichi regolati
di rifiuti industriali. Scarichi di laboratori
di farmaci clandestini.
7. Smaltimento in discarica
per rifiuti domestici di farmaci e altri prodotti tossici.
8. Trattamenti medicati
per l’acquacoltura. Futuri
rischi di rilascio di molecole
chimiche da
cibi terapeutici.
9. Farmaci anticrittogamici
(Es: 4-aminopiridina è contemporaneamente un anti
uccelli e una terapia per la
sclerosi multipla; la warfarina è un anticoagulante e
un topicida; l’azacolesterolo
un anticolesterolo e un
inibitore della riproduzione
dei topi; antibiotici che sono
anche antiparassitari).
10. Farmaci trasportati
dal terreno all’acqua; fototrasformazione diretta e
indiretta mediata dai raggi
ultravioletti; alterazioni fisico-chimiche, degradazione
e mineralizzazione; volatilizzazione di anestetici;
assorbimenti vegetali.
03/2009
Inchiesta
SOS
Il Grande
Fiume
Aumentano le prove che il Bpa, sostanza
contenuta nel policarbonato, è dannoso
soprattutto per i bimbi. Ed è dappertutto.
L’
Maschi molto
femminili
Avannotti di
trota dei Grandi
laghi canadesi.
Gli ormoni
stanno
danneggiando la
riproduzione di
questi pesci.
L’80% dei farmaci trovati
nell’ambiente vi giunge con
le urine dei pazienti trattati
matici, seguiti da campagne di
analisi, che si estesero all’Italia
dal 2000 in poi. Nelle acque di
superficie e nei pozzi che pescano in falda non si è trovato solo
l’acido clofibrico, ma anche i metaboliti di moltissimi farmaci. E
persino nell’acqua potabile. Da
dove vengono? (vedi disegno pag.
precedente).
● Dalle mucche...
Oggi gli studi hanno dimostrato che le fonti di questo inquinamento chimico sono molte. Nei
fiumi confluiscono le acque di
scarico della zootecnia: nella sola Pianura padana sono allevati
03/2009
4 milioni di bovini, 7,5 milioni
di suini e mezzo milione circa
fra ovini e caprini. E infatti nelle acque del Po, che lambiscono
province ad alta zootecnia come
Piacenza e Cremona, sono state
trovate concentrazioni abnormemente elevate di salbutamolo e
lincomicina, due antibiotici che
promuovono una maggiore resa
zootecnica. Quando poi i rifiuti
organici degli allevamenti vengono usati per concimare i terreni, i farmaci percolano e inquinano anche la falda che alimenta
sorgenti e risorgive.
All’inquinamento di origine
zootecnica si somma quello da
ultima accusa
survey, dopo aver analizsostiene che è
zato i dati raccolti per due
responsabile di
anni su 1.455 americani
malattie caradulti, ha scritto sulla
diovascolari e diabete-2,
rivista scientifica Jama:
quello degli adulti. L’imil rischio di malattia
putato è il bisfenolo A
cardiaca e diabete-2
(Bpa), sostanza chimica
triplica per chi ha nelle
contenuta nel policarurine le concentrazioni
bonato di bisfenolo A,
più elevate di Bpa. Accaratterizzato dalla sigla
qua, inscatolati, bibite,
PC e usato per le sue cafrutta e verdura fresca,
ratteristiche particolari
carni, formaggi, olio di
di trasparenza, resistensemi: ormai tutto arriza termica e meccanica.
va sulle nostre tavole
Se ne producono oltre
avvolto nella plastica.
2 milioni di tonnellate
«È talmente diffusa,
l’anno, ed è usato per
ovunque, che non si
biberon, stoviglie, conteriesce a eliminarla dalla
nitori per alimenti e nella
propria vita» dice Freproduzione di rivestimenti
derick vom Saal, biologo
epossidici per materiali medell’University of Missouri,
tallici, per lattine e grandi
uno dei primi ricercatori
contenitori.
a puntare il dito contro
Cuore. Sono anni che
il Bpa.
su di lui si concentrano
Tracce. Espoi sospetti. Dasto al calore, agli
vid Melzer,
alimenti acidi coLe 3 plastiche
responsabime la salsa di poinsalubri: Bpa
le dell’US
modoro, o allo
(biberon e lattina),
national
stress, il policarftalati (giocattolo)
health and
bonato rilascia
e Pcb (ritardanti di
nutrition
piccoli quanfiamma dei cavi).
examination
titativi di Bpa
smaltimento improprio: è il caso
di chi getta nella spazzatura o
nel water i farmaci scaduti, ma
non per questo inattivi. Tutte
queste fonti di inquinamento incidono per il 20-30% del totale.
● ... alla pipì umana
La parte del leone, il 70-80%,
è dovuto allo smaltimento delle
acque nere delle città. Nei fiumi italiani confluiscono, ogni
giorno, oltre 60 milioni di litri
di urina umana. E qui ci sono
gran parte dei farmaci assunti.
«Dopo aver svolto la loro azione terapeutica, vengono escreti
con le urine e le feci, senza esse-
re metabolizzati, oppure come
metaboliti attivi» spiega Ettore
Zuccato, del dipartimento Ambiente e salute dell’Istituto di ricerche farmacologiche Negri di
Milano. «Con le acque fognarie
raggiungono i depuratori urbani
(quando ci sono), costruiti per
degradare sostanze chimiche
Diffusi con
le urine
Ettore
Zuccato,
Istituto Negri
di Milano: “I
farmaci sono
ovunque”.
pericolose
che si comportano
come interferenti
endocrini, cioè
come ormoni. L’esposizione
al Bpa in
gravidanza ha causato cancro e malattie della
riproduzione negli animali di
laboratorio. E oggi il 92% dei
bimbi americani di 6 anni ha in
corpo tracce di Bpa.
Ambiente. Inoltre, la ricerca
ha dimostrato che questa
sostanza dalle lavastoviglie e
dall’acqua di
lavatura
dei piatti passa
nelle acque nere
e poi nell’ambiente,
e poiché si
degrada assai lentamente, si accumula.
Ma come si fa a riconoscerla? Sul fondo dei contenitori,
dove c’è il simbolo triangolare
del riciclaggio, i prodotti conte-
nenti Bpa hanno
un 7 accompagnato
dalla sigla
PC. Se volete evitare
l’esposizione
a Bpa usate un
altro tipo di plastica
oppure il vetro.
Nel 2007 l’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare,
ha indicato il limite di 0,05 milligrammi per kg di peso corporeo come assunzione giornaliera
tollerabile, precisando che di solito questi limiti non verrebbero
superati. Ma l’ente governativo canadese, per tutelare i bimbi di età
inferiore a 18
mesi, consiglia di
non aggiungere
acqua o
bevande
calde nei biberon, ma di
aspettare che si
intiepidiscano. E di
non riscaldare nel microonde
i cibi in contenitori di policarbonato.
Per saperne di più
www.chemicalsubstanceschimiques.gc.ca/challenge-defi/bisphenola_e.html Il sito del governo canadese e i consigli per ridurre il
rischio di contaminazione con bisfenolo A.
molto semplici, non i farmaci.
E poi senza ostacoli si diffondono nell’ambiente acquatico: si
riversano in fiumi e laghi, fino al
mare, contribuendo a un inquinamento diffuso».
● Farmaci dal rubinetto
Si trovano soprattutto i farmaci più usati, ma con molte eccezioni. Il comportamento di ogni
farmaco dipende anche dalle sue
caratteristiche chimico-fisiche:
alcuni, come l’amoxicillina (antibiotico), vengono degradati
velocemente. Altri persistono a
lungo e quindi, anche se meno
usati, si trovano in concentrazio-
ni elevate perché si accumulano: eritromicina, ciclofosfamide,
naproxene, sulfametossazolo,
sulfasalazina rimangono nell’ambiente più di un anno. L’acido clofibrico persiste 21 anni,
quindi anche se è poco usato lo
si trova dappertutto.
Negli Stati Uniti, il monitoraggio dell’U.S. geological survey
(Usgs) ha rivelato che l’80% dei
corsi d’acqua analizzati contiene farmaci (soprattutto ormoni
e antibiotici) ma anche saponi,
profumi, igienizzanti. E uno
studio commissionato dall’Associated press ha dimostrato che
l’acqua potabile delle 24 prin-
Un ciclo della
produzione di
capsule. Nella
urina sono
contenute
proteine utili
anche in
terapia.
Zampilli d’oro
n tempo dalle uriU
ne si ricavavano
molte proteine utili
in medicina: ormoni
della crescita, insulina, urokinasi (una
proteina che dissolve
i coaguli di sangue) e
via elencando.
Estrarre oro. Questo
aveva spinto un’azienda, la Enzymes of
America, a progettare
un filtro da installare
negli orinatoi pubblici
di una sua consociata, la Porta John, che
gestiva 10 mila gabinetti pubblici. Così
mirava a raccogliere
a costo zero le proteine utili delle urine
prima che sparissero
nello scarico.
cipali aree metropolitane degli
Usa conteneva tracce di farmaci.
In quella di Filadelfia sono state
individuate addirittura 56 molecole diverse.
● Ansiolitici a Lodi e Varese
E in Italia? Nelle acque lombarde e nei sedimenti dei fiumi Po, Lambro e Adda, nonché
negli acquedotti di Varese e Lodi, sono stati trovati antibiotici
(lincomicina ed eritromicina),
Cavalle gravide.
Oggi la maggioranza
di questi farmaci
viene prodotto da
batteri. Con due eccezioni: dalle urine di
donne in menopausa
si estrae la gonadotropina umana, e da
quella delle cavalle
gravide si estrae
l’estrogeno Premarin.
antitumorali (ciclofosfamide),
antinfiammatori (ibuprofene),
diuretici (furosemide), antipertensivi (atenololo), e inoltre bezafibrato, ranitidina, spiramicina
nelle acque di fiume; ansiolitici
(diazepam) e anticolesterolo
(clofibrato) nelle acque potabili
di Lodi; tracce di ansiolitico a
Varese. I dati confermati da analoghi ritrovamenti nell’Arno.
E l’acqua potabile di Milano,
Torino, Bologna, Firenze? «Ab03/2009
Inchiesta
Le plastiche
Produzione
di farmaci
Lussi dell’acqua piovana
Un bambino cinese fa il bagno.
Il 40% della popolazione
mondiale non ha gabinetti.
Diamo loro un
gabinetto
e le acque nere inquinano
Sgabinetti
l’ambiente, l’assenza di
è fonte di continue
epidemie. Gli studi hanno dimostrato che un migliore accesso
all’acqua potabile e una migliore
igiene sanitaria ridurrebbero le
malattie diarroiche del 25-37%.
Secondo il nuovo rapporto del
Jmp (Joint monitoring programme for water supply and
sanitation), organismo dell’Oms
e dell’Unicef, negli ultimi 14 anni
circa 1,2 miliardi di persone al
mondo ha guadagnato l’accesso
a servizi igienici. Ma il 40% della
popolazione mondiale, pari a 2,6
miliardi di persone, di cui 980
milioni di bambini, continuano
a non disporne, soprattutto in
Africa sub-sahariana (37%), e in
Asia meridionale (38%) e orientale (45%).
Cecità. La situazione più grave
è in Africa, dove 6 abitanti su
10 non hanno un gabinetto
che allontani le acque nere. Ma
igiene sanitaria e salute sono
strettamente correlate. La mancanza di gabinetti causa una
serie di malattie: diarrea, colera,
tifo, epatite A e dissenteria che
uccidono ogni anno 2 milioni di
persone, soprattutto bambini
sotto i 5 anni, e provocano gravi
ritardi allo sviluppo fisico e mentale o forme di cecità.
Carolina Borella
03/2009
I farmaci nelle acque sono a concentrazioni
minime, ma sono un rischio per gli embrioni
biamo pochi dati» risponde Zuccato. «L’esperto legale dell’istituto ci ha avvisato che dovevamo
chiedere la collaborazione degli
enti preposti alla potabilizzazione delle acque, ma se i risultati non fossero piaciuti sarebbe
stato molto difficile pubblicarli.
Avremmo dovuto fare i prelievi
davanti a un notaio, ma le spe-
se di analisi costano 20-25 mila
euro, e con il notaio lo studio
sarebbe costato un’enormità».
Che effetti può avere questo tipo
di inquinamento sull’ambiente e
sull’uomo?
● Dosi terapeutiche
Nonostante l’accumulo, le concentrazioni sono molto basse; al
massimo alcuni milligrammi per
metro cubo di acqua, molto inferiori a quelle che causano effetti
tossici “acuti”. Improbabile il
rischio per gli adulti: calcolando un’assunzione di 2 l di acqua
contaminata da farmaci al giorno per 70 anni, si rimane sempre
al di sotto di una singola dose
terapeutica. Ma l’esposizione
Altri usi della pipì
A sinistra, 2 minatori cinesi sopravvissuti bevendo urina.
Sopra, Sudan: capelli rossicci per frizioni con pipì.
In Svezia si
favorisce
l’uso di
farmaci più
ecologici
continuata nel tempo potrebbe
causare sensibilizzazioni allergiche o antibiotico-resistenza di
alcuni ceppi batterici.
● Farmaci verdi
Ci sono meno certezze per gli
embrioni durante la gravidanza:
un recente studio nel laboratorio di Zuccato ha mostrato che
una miscela di farmaci alle concentrazioni rinvenute nel Po ha
effetti tossici sulla proliferazione di cellule umane e di danio
zebrato (un pesce): effetti significativamente superiori a quelli
esercitati dai singoli farmaci.
Dice Dana Kolpin, idrologa
della Usgs di Iowa City: «Alcune
miscele possono potenziare l’effetto dei farmaci. Altre sostanze
potrebbero sommarsi: ad esempio
estrogeni sintetici, quelli naturali
e quelli vegetali. Prese singolarmente, le concentrazioni potrebbero essere troppo basse, ma il
loro effetto combinato...». Più
evidenti gli effetti sull’ambiente:
«Alterazioni del comportamento
Toilette
stratosferica
Il gabinetto,
modulo della
Stazione
spaziale
internazionale,
studiato per
riciclare
la pipì.
dei pesci esposti agli antidepressivi, femminilizzazione dei maschi
di trota arcobaleno esposti agli ormoni femminili a concentrazioni
anche di 5-6 parti per miliardo»
elenca Christian Daughton dell’Environmental protection agency (Epa) di Las Vegas.
Che fare? In Svezia sono nati
movimenti di ecologismo scientifico denominati green pharmacy.
Mirano a favorire la produzione
e la scelta di farmaci rispetto-
si dell’ambiente. Lo Stockholm
County Council and Apoteket e
lo Swedish Chemicals Inspectorate hanno classificato i farmaci
in base alle loro caratteristiche
ecotossicologiche e suggerito ai
medici, a parità di efficacia e di
costo, di preferire quelli ecocompatibili. Ma non basta.
● Sostanze clorurate
Bisogna persuadere i pazienti
ad assumere solo i farmaci stret-
Dai depuratori stime attendibili sui consumi di droghe
al 2005 le stime
D
più attendibili del
consumo di droghe in
una comunità vengono
dall’analisi delle acque
nere dei depuratori.
La strategia del Mario
Negri di Milano è stata
adottata anche dalla
Dea (Drug enforcement
administration) americana. Basta cercare
nelle acque dei depu-
ratori i metaboliti delle
varie droghe escreti
con le urine: anfetamine, cocaina, Thc
(marijuana), ecstasy,
morfina ed eroina.
Eroina. Dalle concentrazioni misurate si
risale al consumo nella
popolazione con stime
più attendibili. Gli ultimi dati rivelano che il
consumo di marijuana
è calato del 20%; in
calo anche l’eroina.
Ecstasy. In crescita
sono invece le anfetamine: ecstasy e
metanfetamina. Milano
si conferma inoltre
capitale della cocaina
con 40 dosi al giorno
per 1.000 abitanti
adulti. Si consuma 1 kg
di coca al giorno, e 1,5
kg nei giorni festivi.
Depuratori alla cocaina
Sopra: acqua sporca e depurata.
A sinistra: agenti antidroga
della Dea Usa. Il depuratore
milanese di San Rocco.
03/2009
tamente necessari e a smaltire gli
“avanzi” negli appositi cassonetti delle farmacie.
Ma bisogna anche migliorare
l’efficienza dei depuratori. «Oggi
né i depuratori né i trattamenti
di potabilizzazione più usati eliminano i farmaci» dice Roberto
Andreozzi, ordinario di chimica
industriale del dipartimento di
ingegneria chimica dell’Università Federico II di Napoli. «Né
esistono leggi che obblighino
i gestori a cercare e rimuovere
queste sostanze. Basterebbe aggiungere processi di ossidazione
(ozonizzazione delle acque o fotolisi dell’acqua ossigenata) agli
impianti. Invece, per eliminare
i batteri dall’acqua potabile, si
aggiunge cloro (ipoclorito di sodio), che, se incontra sostanze
organiche, può formare sostanze
clorurate, le più pericolose perché altamente tossiche. Come fa
per esempio il betabloccante atenololo (un regolatore del ritmo
■
cardiaco)».
Amelia Beltramini
Per saperne di più:
http://www.epa.gov/esd/chemistry/
pharma/about.htm. Sito web dell’Epa (Environmental protection
agency) sui PPCPs cioè farmaci
e prodotti igienici contaminanti
ambientali.