L`accesso al credito delle imprese in provincia
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L`accesso al credito delle imprese in provincia
OSSERVATORIO SULL’ACCESSO AL CREDITO IN PROVINCIA DI CREMONA - Le dinamiche del primo semestre 2009 DOCUMENTO DI SINTESI http://www.cciaa.cremona.it/studi/index.htm L’Osservatorio sull’accesso al credito in provincia di Cremona, realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con l’Istituto G. Tagliacarne, rappresenta da alcuni anni un importante momento di riflessione sulle dinamiche del credito e sui rapporti tra mondo bancario e imprese nella provincia. L’Osservatorio si è sviluppato, infatti, con il fine di monitorare dinamiche di fondo e cambiamenti del sistema creditizio locale e di valutare caratteristiche, punti di forza e criticità dell’accesso al credito delle imprese cremonesi, fornendo un utile strumento conoscitivo ad attori locali e istituzioni per l’adozione di strategie e politiche ad hoc, in linea con le reali necessità del territorio. Poiché, tuttavia, il clima finanziario ed economico dello scorso anno è stato caratterizzato da numerosi elementi di “perturbazione” conseguenti alla crisi di importanti gruppi finanziari americani, considerato, inoltre, che tuttora perdurano gli effetti di tale crisi sulla stabilità finanziaria del tessuto di impresa locale, si è ritenuto indispensabile impostare l’edizione 2009 dell’Osservatorio utilizzando un diverso strumento di analisi basato su indagini periodiche sul campo presso un panel di imprese1 della provincia di Cremona, onde fornire una fotografia “dinamica” dell’evoluzione dell’offerta di credito e prodotti finanziari alle imprese cremonesi e delle “condizioni operative” che regolano il rapporto debitorio delle imprese con le banche, focalizzando l’attenzione in particolare sul livello del credito accordato/erogato, sui costi del finanziamento e sulle garanzie richieste. Considerando, comunque, in primis, il “grado di relazionalità” tra tessuto produttivo e sistema bancario, va sottolineato come le imprese cremonesi dimostrino una spicca1 L’indagine sul campo ha interessato un campione di imprese operanti nella provincia di Cremona. Il metodo statistico utilizzato per estrarre i soggetti/imprese da intervistare è stato quello del campione stratificato proporzionale, finalizzato ad un’indagine qualitativa multiscopo. La stratificazione è avvenuta considerando i pesi dei settori di attività economica in cui è suddiviso il tessuto di impresa all’interno della provincia. L’indagine campionaria, quindi, ha coinvolto circa 178 imprese locali. ta diversificazione dei partner bancari, relazionandosi nel 55,4% dei casi con tre o più istituti di credito, nel 20,9% dei casi con due banche e solo nel 23,7% con un solo Istituto bancario. Sul livello di “soddisfazione” delle imprese riguardo all’offerta di credito in provincia va evidenziato, poi, come dall’indagine emerge una generale soddisfazione per la tipologia dei servizi finanziari offerti (adeguata per il 61,6% delle imprese) e la quantità di credito disponibile (adeguata nel 58,2% dei casi), mentre una diffusa criticità sembra annidarsi nella tempistica con cui il sistema bancario fornisce risposta alle richieste di credito delle imprese cremonesi (inadeguata per il 45,2% degli imprenditori). Sempre in tema di giudizi resi sui rapporti con il sistema creditizio, sono stati indagati gli aspetti più direttamente legati ai costi di finanziamento, sia in termini di tasso applicato (TAEG) sia di costi complessivi dell’operazione di affidamento. A tal riguardo, occorre rilevare come per i tassi di interesse, nonostante la discesa degli ultimi mesi, esista ancora una forte “variabilità” dovuta all’instabilità dei mercati finanziari internazionali e ciò influisce sui giudizi di adeguatezza. Per il 50,3% delle imprese provinciali, infatti, i tassi sono adeguati, a fronte di un 39% di scontenti. Viceversa, i giudizi negativi prevalgono in merito al costo complessivo dell’operazione di fido, visto che il 45,8% delle imprese li giudica onerosi a fronte di un 41,8% di casi di giudizi di accettabilità. Differenze di giudizio sono state rilevate con riferimento ai settori di appartenenza dove sono le imprese edili a denunciare (nel 53,8% dei casi) l’eccessiva onerosità del tasso applicato, contro il 32,3% delle imprese del settore estrattivo e manifatturiero, per le quali, infatti, prevalgono giudizi positivi, così come in agricoltura (58,1% e 56,3%, rispettivamente i casi di adeguatezza). Altro parametro preso a riferimento, quale chiave di lettura per la valutazione dell’adeguatezza dell’offerta di credito in provincia, è il livello delle garanzie reali e personali richieste dalle banche a copertura dei fidi concessi. Le maggiori percentuali di soddisfazione provengono dai settori estrattivo-manifatturiero (il 54,8% degli imprenditori giudica le garanzie richieste adeguate) e commerciale (51,4%), mentre, al contrario, giudizi meno positivi si riscontrano nelle risposte fornite dalle imprese edili (61,5% di casi di inadeguatezza). L’indagine si è, altresì, indirizzata su una valutazione dell’effettivo grado di partecipazione della banca alle strategie di sviluppo delle imprese. In tal senso, le risposte fornite dal sistema imprenditoriale cremonese sottolineano l’importanza strategica del mondo bancario per lo sviluppo del territorio: dall’indagine, infatti, emerge come venga attribuito alle banche, dal 75,7% delle imprese, un ruolo indispensabile per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale in provincia. Tab. 1 – Ruolo del sistema bancario nelle prospettive di sviluppo delle imprese della provincia di Cremona (Valori percentuali sul totale intervistati) Agricoltura EstrattivoCostruzioni Commercio Manifatturiero Indispensabile 78,1 79,0 92,3 Abbastanza impor21,9 19,4 7,7 tante Poco importante 0,0 0,0 0,0 Per niente impor0,0 1,6 0,0 tante Non sa/non ri0,0 0,0 0,0 sponde Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: Osservatorio Provinciale sul Credito di Cremona, 2009 Imprese Artigiane Imprese Totale non arimprese tigiane 68,6 31,4 67,6 32,4 79,4 19,8 75,7 23,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,8 0,0 0,6 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Per comprendere appieno l’articolazione dei rapporti attuali tra imprese e sistema creditizio in provincia, si è reso necessario andare a monitorare l’effettivo utilizzo di linee di credito da parte delle aziende e le possibili modifiche intervenute, negli ultimi mesi, nelle condizioni applicate dalle banche su tali linee di finanziamento. Prescindendo dalla forma tecnica, è emerso come il 93,3% delle imprese cremonesi possieda una linea di credito presso la banca (o le banche) con cui intrattiene rapporti, a fronte di un 5,6% che non manifesta l’intenzione di chiedere un fido in quanto, sostanzialmente, non necessita di risorse finanziarie aggiuntive. Considerando, quindi, il monte fidi complessivamente erogato, è emerso come, rispetto a fine 2008, lo stesso sia rimasto sostanzialmente stabile secondo il 72,1% delle imprese, sia aumentato per il 15,2% degli imprenditori e diminuito solo nell’8,5% dei casi. A livello di garanzie reali e/o personali richieste, si nota, inoltre, come il sistema bancario abbia lasciato, nel 74,5% dei casi, situazioni completamente immutate rispetto allo scorso dicembre; un quinto circa degli imprenditori segnala, tuttavia, un aumento delle garanzie richieste. In termini di revoche dei fidi concessi, emerge, altresì, come solo nel 5,5% dei casi gli imprenditori cremonesi hanno ricevuto tale richiesta. A livello settoriale, però, emergono delle criticità per le costruzioni, visto che il 15,4% degli operatori del comparto ha riscontrato una richiesta di revoca del fido da parte delle banche, a fronte del 5% delle imprese estrattivo-manifatturiere e commerciali. La difficile situazione delle costruzioni si evince poi dal fatto che in termini di richieste di “rientro” da parte delle banche, oltre il 30% degli operatori ha segnalato tale richiesta a fronte dell’8,3% delle imprese estrattivo-manifatturiere, del 6,6% di quelle commerciali e del 6,5% delle aziende agricole. Tab. 2 – Revoche dei fidi concessi dalle banche alle imprese della provincia di Cremona rispetto a dicembre 2008, per settore economico (Valori percentuali sul totale intervistati) Agricoltura EstrattivoManifatturiero Costruzioni Commercio Sì 3,2 5,0 15,4 No 93,5 91,7 84,6 Non sa/non ri3,2 3,3 0,0 sponde Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: Osservatorio Provinciale sul Credito di Cremona, 2009 Imprese Artigiane Imprese Totale non artiimprese giane 4,9 88,5 0,0 93,9 6,7 90,0 5,5 90,3 6,6 6,1 3,3 4,2 100,0 100,0 100,0 100,0 Volendo, da ultimo, fornire un quadro complessivo delle principali modifiche intercorse nel rapporto debitorio con la banca rispetto a dicembre 2008, ciò che emerge dall’indagine è soprattutto un diffuso peggioramento dei costi complessivi dei finanziamenti (segnalato dal 30,8% delle imprese). Si evidenzia, inoltre, la presenza di una discreta quota di imprese (26,3%) che manifesta un peggioramento dei tassi applicati e di un 10,3% di aziende che indica una riduzione del credito concesso. Nel complesso, comunque, Il clima dei rapporti banche-imprese non sembra essersi sensibilmente “deteriorato” nei primi mesi del 2009, in virtù del fatto che non si è assistito, come dichiarato dagli imprenditori cremonesi, ad un diffuso processo di razionamento del credito. Occorre, tuttavia, monitorare nei prossimi mesi in particolare possibili ulteriori modifiche sul versante dei costi e delle commissioni bancarie, che rappresentano attualmente la principale “nota stonata” registrata in provincia.