Corriere della Sera – Aprile 2012

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Corriere della Sera – Aprile 2012
Intervista a Roberto Papini, anima di un grande progetto tutto da raccontare
Arting159 tratta opere storicizzate e seleziona i migliori artisti contemporanei al fine di portarli al di là dei confini di
stato
Rossella Di Marco presenta Roberto Papini. ARTING159 tratta opere storicizzate e seleziona i migliori artisti contemporanei per la propria associazione, al fine
di portarli al di là dei confini di stato: da Shangai, Parigi, a Miami, Hong Kong.
Se l’arte é una scintilla non sorprende che Roberto Papini ne abbia fermata una, nella sua grande galleria di quadri e di ispirazioni, chiedendole di diventare la
madre di un progetto che è la somma di tutte le arti possibili, dai dipinti ai disegni, dalle fotografie digitali al teatro. Passato un anno il progetto é divenuto una
casa dell’arte che ha già una storia da raccontare.
- Come comincia…
Da una rabbia insopportabile. Dai pittori che dipingono in una cantina per andare ad
esporre nei ristorantini e nei bar. Dai poeti che scrivono sulle panchine, dal teatro
che soffre. Dal mondo infinito dell’arte che non va nelle piazze con gli striscioni per
farsi notare. Meglio piangere che procurarsi questa mortificazione.
- Allora é una protesta?
Lo é. Non c’è un minimo di tutela. Lo stereotipo dice che gli artisti sono tutti matti,
ingovernabili. Ma noi non vogliamo perdere la nostra libertà, vorremmo un po’ di
visibilità, un meccanismo capace di comunicare con la gente e di far vedere o sentire
quello che facciamo.
Se l’arte è una condivisione e non un fatto privato, perché nessuno se ne occupa?
- Lei , oltre ad essere un gallerista è anche un imprenditore, ama l’arte ma non può
sottrarsi ad iniziative che si riflettono sui mercati. Sono due interessi che possono
andare d’accordo?
Dovrebbero, perché no? Io come imprenditore vorrei sapere qual é il fatturato
dell’arte a Milano piuttosto che a Roma. Ma tutto avviene in silenzio, in un’insopportabile solitudine. Non si sa quanti siano i pittori, gli scrittori, i poeti. I censimenti ci
chiedono se abbiamo due o tre balconi, non se siamo scultori o pittori.
- C’é una soluzione?
In teoria non sarebbe difficile metter giù un elenco. In pratica l’arte vive al buio, il
mondo è guidato in una strada senza espressione, vogliamo ricordare la fine che ha
fatto in Italia la danza?
- Il suo progetto ha un’anima culturale?
Assolutamente sì. Non faremo i miracoli ma proviamo a fare dei passi avanti. Assieme a critici d’arte e a curatori, due anni fa abbiamo fondato Arting159, in via Volta,
8 a Milano e recentemente a Lissone (MB) abbiamo trovato una sede di 400 metri
quadri, perfetta per happening con catering, cabaret, musica dal vivo e per ammirare opere storicizzate e artisti che si dedicano all’arte moderna contemporanea.
- Grande...
Sì, è un bello spazio. Abbiamo aperto le porte agli artisti e soprattutto abbiamo
creato un’immagine inedita. Non c’é un’arte diversa dall’altra, c’é solo l’Arte. All’Arting159 possono aderire tutti.
- Perché si chiama Arting?
Per indicare un’arte in movimento. L’arte non é mai ferma, é come l’espressione di
un viso.
- E 159?
Sembra qualcosa di complicato, il numero di una casa o qualche numero per giocare
all’enalotto. Non é così: 1 è l’universalità, 5 é l’umanità con i suoi cinque sensi, 9 è
il multiplo di 3: il passato, il presente e il futuro. E’ un forte riferimento alla compattezza dell’arte nel tempo, un modo per dire che l’arte é stata, é e sarà.
- Tutti possono venire con i loro lavori nella galleria di Lissone?
Ci siamo posti questa domanda sin dall’inizio. La risposta è che viviamo a contatto con l’arte ventiquattro ore su ventiquattro perché è la nostra passione.
Quindi ogni lavoro passa al setaccio di un comitato di dieci membri, tra critici, curatori e periti dell’arte che decide le opere da esporre.
- Cos’è l’arte?
Un’ideologia, la scienza delle idee e delle sensazioni.
la galleria della cultura
Appassionato fin da bambino di arte, Roberto Papini dal 2010 presiede e coordina Arting159,
galleria d’arte e associazione culturale. Collezionista, capace di spaziare tra i dipinti, la scultura e
i disegni, l’imprenditore milanese è sempre a contatto con le gallerie e gli artisti di tutto il mondo
ed è molto attento ai pittori emergenti.
Arting159 prevede una commissione tecnica formata da curatori di musei, critici, professori universitari di architettura e design e di professionisti addetti ai lavori che scelgono per l’associazione gli artisti migliori, che si contraddistinguono per lo stile, il tratto, le forme e i contenuti delle proprie tele. Per Roberto Papini è importante dare spazio specie ai giovani che molto spesso vengono sottovalutati solo perché
poco conosciuti. L’arte vive ovunque, occorre cercarla e scoprirla, dando la possibilità a tutti di mettersi in gioco. Perché l’arte è cultura, da
un senso alla vita e riempie i vuoti dell’anima.
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www.arting159.com
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