d`informazione Periodico

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d`informazione Periodico
Periodico
d’informazione
sulla comunicazione e dintorni
N. 5 - ANNO IV MAGGIO 2015
in questo numero
Le pubblicità che hanno fatto la storia
ItalyForKids: come cambia il rapporto
tra i bambini e le mappe?
E-commerce: in Italia i numeri sono buoni
SOSocial: l’app per chiedere aiuto in casi di emergenza
INSTRUMENT 1: un’orchestra nelle tue mani
Spandau Ballet in concerto: un salto negli anni ‘80
Consigli di viaggio per il ponte del 2 giugno
Nadia Luongo: l’artista del cibo (e non solo)
Carmen Consoli: una Purple Ambassador
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numero 5 - maggio 2015
Editoriale
Tra passato e futuro
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Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafica & Impaginazione: Diego Vecchione
Hanno collaborato in questo numero:
Stefania Buonavolontà, Maria Grazia Cassese,
Flavia Cimmino, Davide Pistorio,
Andrea Ponsiglione, Antonella Salottolo,
Diego Vecchione.
Menthalia srl direzione/amministrazione
80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sedi di rappresentanza:
20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino
Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.
La pubblicazione delle immagini all’interno dei
“Servizi Speciali” è consentita ai fini dell’esercizio
del diritto di cronaca.
Apriamo il numero del Menthalia Magazine di maggio con
un bel salto negli anni ’80 tra le note degli Spandau Ballet per
poi affrontare l’attualità.
Tutto il team di Menthalia, la comunicazione in movimento,
non si ferma mai: è sempre alla ricerca di nuovi trend, news,
applicazioni e curiosità che vengono anche dal passato.
Non ci è sfuggita, ad esempio, l’iniziativa della Ford che propone un salto nel passato abolendo per qualche giorno tutti i
nuovi “gingilli” tecnologici.
Marco Iazzetta
General Manager
Menthalia
Come sarebbe la nostra vita se nel 2015 dovessimo usare le
tecnologie dei gloriosi anni ’90?
La Ford ha, da pochissimo lanciato una nuova campagna: #unFordgettable in cui chiede
su Twitter di condividere i ricordi più belli legati agli anni ’90.
Per millenni l’uomo è vissuto senza Internet, social, tablet e smartphone.
A fare questa prova (per ora) sono state tre persone fuori dal comune che occupano le
cariche più alte del mondo IT e dei Social:
Luca Colombo (44 anni) - Country Manager di Facebook Italia,
Carlo Purassanta (43 anni) - CEO di Microsoft Italia,
Salvatore Ippolito (52 anni) - Country Manager di Twitter Italia.
L’esperimento consisteva nella rinuncia, per la durata di un giorno, alla tecnologia quotidiana. Per svolgere la propria routine, infatti, si poteva usare solo tecnologia dei primi
anni Novanta: carta stampata, floppy disk, VHS, telefoni cellulari giganti (con le antenne
estensibili), computer fissi degni di un film della preistoria e lentissimi. Mission failed!
Come recita lo slogan della Ford: “It’s better… to go further!”.
Voi ci riuscireste?
Sicuramente è divertente vedere cosa gli utenti hanno condiviso in rete utilizzando
l’hashtag #unFordgettable e interessante provare a vivere come un tempo non trovate?
In questo numero ci siamo occupati, inoltre, anche della storia della comunicazione.
Vi sono, infatti, delle pubblicità che hanno avuto un impatto talmente forte da diventare
dei modi di dire e a distanza di anni vengono ancora ricordate.
Abbiamo, poi, dedicato spazio alle app.
Abbiamo trattato temi più leggeri come i trend della moda per la prossima primavera/
estate, la food art, la musica e i viaggi.
Cos’altro dire, se non buona lettura?!
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numero 5 - maggio 2015
Le pubblicità che hanno fatto la storia
di Andrea Ponsiglione, Admnistration & Finance
Q
uando è nata la prima pubblicità?
Era il 1704. Sul Boston News-Letter si vide la prima pubblicità cartacea che aveva lo scopo di dare risalto alla
compravendita di una casa. Dal giornale
all’era di Internet le evoluzioni dell’ADV
sono state davvero enormi, ma vi sono
alcune pubblicità che hanno lasciato il
segno. Fra quelle memorabili, che hanno
scritto la storia, ve ne sono tante.
Nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, ad esempio, venne creato un manifesto che ancora riconosciamo. Questa
pubblicità traeva ispirazione a sua volta
dal manifesto di reclutamento dell’esercito inglese del 1914, disegnato da Alfred
Leete, e aveva come protagonista lo Zio
Sam che puntava il dito verso la gente, recitando la frase “I WANT YOU FOR U.S.
ARMY”
Nel 1931, invece, la Coca-Cola “inventa”
Babbo Natale.
Per promuovere tra i giovani la sua bevanda, la Coca-Cola decise di utilizzare come
“testimonial” Babbo Natale, reinventandone una versione originale. Da quel momento Santa Claus si vestì di bianco e di
rosso (rigorosamente come i colori della
bibita americana).
Nel 1942 J. Howard Miller elaborò, per la
Westinghouse Electric, “We can do it!”,
un manifesto pubblicitario della Seconda
Guerra Mondiale che invitava le donne a
prendere il posto di lavoro degli uomini
partiti per il fronte. Claim diventato simbolo indiscusso del femminismo occidentale.
Nel 1988, la Nike creò uno spot che aveva come protagonista l’ottantenne jogger
Walt Stack, che correva sorridente lungo
il Golden Gate Bridge insieme allo slogan
“Just do it” (Fallo e basta).
Nell’ottobre 2012, invece, assistiamo ad
un ribaltamento: Felix Baumgartner, per
la Red Bull, saltò da un’altezza di 24 km
per infrangere la barriera del suono e fu
così che lo spot in diretta streaming da
pubblicità diventò l’evento da seguire. La
storia delle pubblicità è davvero interessante perché l’arte di riuscire a creare il
giusto testo, con il giusto visual, facendo
in modo che seguano gli interessi della
società per lasciare sempre il segno, è una
sfida più che creativa.
Vi sono tanti spot che hanno davvero fatto centro, oltre a quelli proposti finora, ad
esempio, vi sono alcune frasi che nascono
nel mondo pubblicitario che ormai sono
diventate quasi dei modi di dire.
Eccone alcuni che sono diventati indimenticabili:
•
No Alpitour? Ahi ahi ahi! (Alpitour)
•
Ti piace vincere facile? (Gratta e vinci)
•
Mira el dito (Estathè)
•
Ciribiribi Kodak (Kodak)
•
Il Denghiu di Biscardi (De Agostini)
•
Anto’, fa caldo! (Nestea)
•
No Martini? No party (Martini)
•
La mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono (Ferrero)
•
Per dipingere una parete grande, ci
vuole un pennello grande o un grande pennello? (Pennelli Cinghiale)
•
Toglietemi tutto, ma non il mio
Breil (Breil)
•
A te ti piace, a me, me piace! (Kimbo)
•
C’è Gigi? (La Cremeria)
•
Alle morbide Fruit Joy, tu resistere
non puoi (Fruit Joy)
•
Sono finteeee! (Frisk)
•
Two is megl’ che one (Maxibon)
•
No, lavato con Perlana (Perlana)
•
Svizzero? No, Novi! (Novi)
•
E chi sono io, Babbo Natale? (Bistefani)
Brand
Outdoor
Media
Payoff
Claim
Headline
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ItalyForKids: come cambia il rapporto tra i
bambini e le mappe?
di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications
“M
amma, ma quanto manca?
Ma dove sta la metropolitana?”. Quante volte i genitori
avranno sentito queste domande dai propri
piccoli? È arrivato in libreria ItalyForKids
(http://www.italyforkids.net/), una mappa illustrata pensata appositamente per i bambini.
L’idea
ItalyForKids è un progetto che mira a creare le prime mappe delle città italiane per
bambini (ma anche per chi è ancora bambino dentro). L’idea è di Sara Dania e Donata Piva, mamme di figli che frequentano
la stessa scuola e che lavorano da tempo nel
campo editoriale e comunicativo-digitale.
Al grido di “Le mappe, che storie!”, le due
hanno fondato la casa editrice ItalyForKids
con l’intento di permettere ai bambini di
imparare a viaggiare. Per fare un bel viaggio ed avere ricordi indimenticabili non è,
però, necessario andare per forza a Parigi o
a Londra. Si può iniziare dalla propria città.
Le mappe ItalyForKids vogliono rendere
l’orientamento e la scoperta della propria
città un gioco divertente. Pur essendo delle versioni semplificate, infatti, le immagini
create da Mattia Cerato ritraggono palazzi,
metropolitane, tram, fontanelle, mercati, navigli, stazioni e grattacieli. La mappa
è animata da animali, personaggi famosi,
adulti e bambini impegnati in diverse azioni
(dipingere, fare la spesa, passeggiare, ecc.).
Sulla parte posteriore della mappa sono
presenti vari giochi per bambini: trova le
differenze, unisci i puntini, labirinti, trova
l’intruso e tanti altri. Nella confezione sono
anche inclusi degli adesivi per personalizzare la propria copia della mappa: si potrebbe
pensare che siano una specie di preferiti.
I protagonisti della gita urbana milanese
sono Lentee (una lente di ingrandimento) e
Pun.Tina (una puntina). La mappa, realizzata in italiano e inglese con carta patinata
ecologica, contiene consigli sui musei della città in questione più amati dai bambini
e un elenco di 10 cose da fare, tra cui, ad
esempio, il gioco “Trova il Biscione” osservando i palazzi del centro di Milano.
Milano, infatti rappresenta la prima tappa
mappata e, essendo sede dell’Expo Milano
2015. Ma l’iniziativa non si ferma qui. Si è
deciso di preparare la mappa per bambini di
un’altra grande quanto importante città italiana: a breve, infatti, uscirà anche la mappa
di Torino. Nel frattempo, ItalyForKids presenterà il proprio progetto ai Tavoli Tematici per Expo 2015 (http://www.tavoliexpo.it/
Imprenditoria-Femminile/), nella sezione
dedicata all’imprenditoria femminile.
I vantaggi
Ormai i cosiddetti nativi digitali sono spesso abituati a servirsi delle possibilità di ricerca e geolocalizzazione offerti da tablet,
smartphone e computer, allontanandosi
sempre più da pratiche che qualche anno fa
erano considerate necessarie per qualsiasi
spostamento: una tra tutte, la consultazione
di una mappa. Ma cosa succederebbe se, ai
tempi di Google Maps, si rompesse il dispositivo o non ci fosse modo di connettersi ad
Internet o usare delle app? Tanti possono
essere i vantaggi per i bambini:
• imparare a consultare una mappa cartacea divertendosi;
• conoscere la propria città e imparare ad
apprezzarla maggiormente e a rispettarla,
incrementando il senso civico;
• sviluppare la propria consapevolezza spaziale e imparare a quantificare le distanze
tra la propria casa ed un punto di interesse, arrivando anche a ragionare sui relativi tempi di raggiungimento;
• stimolare lo sviluppo dell’orientamento e
l’interesse verso la cultura;
• spingere a uscire di casa e fare una gita
nella propria città.
Un applauso a questa iniziativa. Staremo
a vedere quali saranno le prossime mappe
baby friendly.
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E-commerce: in Italia i numeri sono buoni
di Antonella Salottolo, Web Marketing
15
milioni di italiani fanno shopping online. Il 43,5% degli utenti della rete acquista sul web.
Circa il 38% degli utenti di internet, infatti, non utilizza il web solo per comunicare e informarsi (quota che tra i giovani
internauti under 30 sale al 50,8%), ma diventa attivo. Aumentano le attività, svolte
sul web, utili alla vita quotidiana: ricerca
di strade e località (60,4%) e di informazioni su aziende, prodotti, servizi (56%),
home banking (46,2%), ascolto di musica
(43,9%), acquisti (43,5%), visione di film
(25,9%), ricerca di lavoro (18,4%), utilizzo
dei servizi voip (16,2%), prenotazione di
viaggi e vacanze, operazioni bancarie.
Si tratta di un cambiamento culturale non
da poco: gli italiani hanno risparmiato su
tutto, ma non sui media connessi in rete.
Come mai in un periodo di crisi in cui gli
acquisti calano, gli italiani, invece, comprano sul web?
A motivarli sono tre fattori: risparmio, comodità e possibilità di confronto. Gli addetti ai lavori, però, sanno che non mancano i timori sulle frodi e sulle condizioni
dei prodotti.
Cosa fanno i consumatori di oggi prima
di acquistare?
Il 12esimo rapporto Censis-Ucsi di questa
primavera sulla comunicazione riporta dei
dati molto interessanti per chi lavora sul
web: aumentano gli internauti che si fidano degli e-shop. Il 37,1% dei 15 milioni di
acquirenti in rete afferma che fare la spesa
su internet è più economico e conveniente.
Il 32,8% sceglie questa modalità spinto,
invece, dalla comodità e il 19,8% per la
maggiore semplicità rispetto agli acquisti
tradizionali. Il 12,8% del campione d’indagine fa emergere un dato molto interessante: lo scarto tra gli acquisti offline e
quelli online risiede nella maggiore possibilità di confrontare prezzi, dettagli e informazioni.
È emerso, inoltre, per la prima volta da
quando si è diffuso l’e-commerce in Italia,
che il 7% del campione interrogato ritiene
che fare acquisti sul web sia più divertente
dello shopping tradizionale. Non è, però,
tutto oro quello che luccica: in Italia vi
sono ancora delle zone d’ombra. Quando
sono state poste domande sulla sicurezza
degli acquisti è emerso che il 28,7% degli
intervistati teme le frodi, con particolare
incidenza fra gli over 65 (34,6%) e le fasce
della società meno istruite (32,6%).
Poco più del 10% si fida totalmente nel
mettere in circolazione i dati delle proprie carte di credito. Un’altra problematica
emersa è il fatto che i tempi di spedizione,
per tanti, sono ancora troppo lunghi. Il
21,8% teme, infatti, un ritardo nella consegna o addirittura di trovare nel pacco
prodotti fallati. Sono tanti i punti su cui gli
addetti ai lavori dovranno battere. Le prospettive di crescita sono ancora tante.
L’e-commerce ci riserverà grandi sorprese
sia nei settori maggiormente avviati come
quello dei viaggi, ma soprattutto in quello
del food. Non resta che tenere sotto osservazione gli spunti forniti dai consumatori
per rendere la loro esperienza di acquisto
sempre più sicura e accattivante.
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SOSocial: l’app per chiedere aiuto in casi di
emergenza
di Davide Pistorio, Writer
I
mmagina di essere Batman: Robin è
il tuo smartphone. Il tuo fido aiutante
potrebbe salvarti la vita!
Il mercato delle app per le situazioni di
emergenza è in fermento. Le menti più
creative del mondo si stanno scervellando
per trovare soluzioni che consentano un
intervento tempestivo. Ancora una volta
si cerca di utilizzare la tecnologia per un
fine più nobile: salvare vite umane. Spesso
pochi secondi possono fare la differenza.
25 febbraio 2015 SOSocial viene presentata come progetto di tesi dal neolaureato
con lode Giuseppe Caruso, presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
L’idea nasce nel 2009, in seguito al catastrofico terremoto de L’Aquila, che ha letteralmente scosso gli animi di tutto il Bel
Paese. Come spesso accade, nei momenti
di emergenza la creatività si mette al servizio della necessità.
La nuova applicazione, sviluppata in India da una società specializzata nel settore app mobile e al momento disponibile
soltanto per device Android, nasce con
l’obiettivo di aiutare le persone in situazioni di pericolo e di facilitare le eventuali
operazioni di soccorso. Può tornare utile
in qualsiasi tipo di emergenza: calamità
naturali, incidenti stradali, furti, aggressioni, e così via.
Stupisce l’eccezionale semplicità di utilizzo: basta un click sul grande pulsante rosso per inviare in tempo reale dal proprio
dispositivo un messaggio di SOS attraverso i profili personali social (Facebook e
Twitter) e via SMS. La scelta di queste due
modalità è determinata dal fatto che non
tutti possiedono un account sulle suddette piattaforme e può capitare che le linee
telefoniche siano inutilizzabili (a causa,
ad esempio, dell’eccessivo traffico generato dagli utenti).
La compresenza delle due modalità di
invio, abbinata alla possibilità di trasmissione della posizione (rilevata tramite
GPS), rende quest’app ancora più efficace.
Per facilitare l’individuazione della persona in difficoltà è possibile attivare, inoltre, un allarme sonoro.
È possibile scaricare l’app gratuitamente
sul Google Play Store. Appena terminato
il download, bisogna settare le impostazioni con pochi e rapidi passaggi:
1. personalizza il testo del messaggio di richiesta da aiuto
da inviare
2. inserisci i numeri telefonici
da contattare (max. 3)
3. collegati con il tuo account
Facebook
4. collegati con il tuo account
Twitter
5. clicca sul pulsante “Salva”.
Giuseppe Caruso sta attualmente progettando di aumentare le funzionalità che
l’app mette a disposizione. In attesa di aggiornamenti… siamo orgogliosi che l’iniziativa qui presentata venga da un talento
creativo di casa nostra.
Bravo Giuseppe!
numero 5 - maggio 2015
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INSTRUMENT 1: un’orchestra nelle tue mani
di Diego Vecchione, Graphic Designer
C
i sono voluti quattro anni per la
realizzazione del primo prototipo,
ma ora sta per diventare realtà: sarà
possibile avere un’orchestra tra le mani grazie all’iniziativa lanciata su Kickstarter.
INSTRUMENT 1, progettato da Artiphon,
si fonda sulla convinzione che chiunque
possa fare musica. Artiphon ha creato questo “multi-strumento”, che consente, in
modo intuitivo, di creare musica e riprodurre qualsiasi suono, al di là dei touch-screen.
Ogni aspetto dell’INSTRUMENT 1 può essere personalizzato, si può regolare la sensibilità o decidere di lasciarlo auto-suonare:
si adatta, quindi, ai vari livelli di abilità
dell’utilizzatore dello strumento, permettendo un nuovo tipo di esperienza musicale, fortemente basato sull’esplorazione e
sulla creatività, piuttosto che su una serie di
competenze. Dalle tradizionali pianole con
le tante basi registrate alle app per dispositivi mobili, finora la simulazione e la riproduzione digitale dei suoni degli strumenti
musicali ha avuto una lunga storia. Oggi
siamo qui a parlare di un notevole passo
avanti in questo percorso evolutivo: INSTRUMENT 1 avrà molto probabilmente,
infatti, una portata epocale.
INSTRUMENT 1 è uno, ma anche tutti
(o quasi) gli strumenti musicali allo stesso
tempo: chitarra, violino, pianoforte, arpa,
basso, drum machine, banjo e ukulele.
La sua particolarità consiste nel fatto che
non simula solo il suono di uno strumento,
ma anche il relativo modo di suonare.
Si collega direttamente a smartphone, tablet o computer.
INSTRUMENT 1 è predisposto per la perfetta compatibilità con software e app Midicompatible, ovvero il linguaggio universale
della musica digitale, come GarageBand e
SampleTank.
Può essere personalizzato attraverso l’app
Artiphon, tramite la quale è possibile settare le impostazioni dei vari strumenti a
proprio piacimento.
L’app Artiphon permette anche di progetta-
re nuovi strumenti e accordi e si può addirittura decidere di assegnare ad ogni corda
digitale uno strumento differente.
Oltre alle funzionalità, INSTRUMENT 1 è
stato curato da ogni punto di vista, compreso quello estetico: il suo design ergonomico
lo rende adatto ai diversi stili di esecuzione.
È possibile impugnarlo come una chitarra
(ha anche la tracolla), come un violino o
come un pianoforte.
Sarà realizzato in tre versioni: bianco, nero
e Nashville Edition, ovvero con la parte posteriore in legno. INSTRUMENT 1 ha altoparlanti per riprodurre il suono in maniera
amplificata, ma ha anche il foro per le cuffie
per la riproduzione “interna”.
E i mancini? No problem, è facilmente utilizzabile sia dai destrorsi, sia dai mancini.
Perché un’agenzia di comunicazione dedica
nel proprio Magazine un articolo a questo
nuovo tipo di strumento musicale?
INSTRUMENT 1 fa parte dei progetti avviati su Kickstarter.
Se non lo sapete, Kickstarter è una piattaforma di crowdfunding in cui regnano la
creatività e l’originalità.
INSTRUMENT 1 rappresenta un successo clamoroso perché, oltre alla magnifica
idea di rendere la musica accessibile anche
ai meno esperti ad un costo contenuto, ha
superato di gran lunga l’obiettivo fissato in
partenza per la sua realizzazione.
Si tratta di un approccio completamente
nuovo a ciò che uno strumento musicale è
in grado di fare. Potrebbe rappresentare un
ottimo modo per trarre ispirazione e per
giocare con nuovi stili musicali.
Cosa ne penseranno i musicisti “della vecchia scuola”? Chi non sa suonare riuscirà
davvero ad utilizzare questo multi-strumento?
Rivoluzionerà il modo di fare musica?
Tranquilli, tra poco tempo ne sapremo di
più.
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numero 5 - maggio 2015
Spandau Ballet in concerto: un salto negli anni ‘80
P
er la prima volta dopo il Reformation Tour, gli Spandau Ballet sono
tornati a calcare i palchi di teatri e
palasport in giro per l’Italia.
Si è da poco conclusa la parte italiana del
“Soul Boys of the Western World” Tour.
Cinque sono state le tappe nel Bel Paese, e
precisamente:
24/03/2015 – Mediolanum Forum di Assago
26/03/2015 – Pala Alpitour di Torino
27/03/2015 – Palafabris di Padova
28/03/2015 – Nelson Mandela Forum di Firenze
30/03/2015 – Palalottomatica di Roma.
La tappa di Milano
Non appena è cominciato il concerto, immediatamente, si è sentita l’atmosfera degli anni ’80, come se il tempo fosse tornato
indietro.
Non si percepiva nostalgia, solo una gran
voglia di festeggiare e riprovare i brividi
di un tempo, almeno per una sera.
Uno spettacolo straordinario per i fan del
gruppo che ha fatto rivivere a tutti emozioni uniche.
Gli Spandau Ballet hanno un passato alle
spalle che rappresenta una tappa fondamentale del storia musicale mondiale.
Emergendo dalla scena underground
della moda e dei club londinesi della fine
degli anni ‘70, infatti, gli Spandau Ballet
sono stati pionieri degli stili della dance
music elettronica e del white funk.
Se si nominano gli anni ’80 si pensa agli
Spandau Ballet. Rappresentano, infatti,
uno dei grandi gruppi simbolo della Gran
Bretagna.
Conosciamoli meglio
Nascono alla fine degli anni ‘70 come
un gruppo di amici che sognava la celebrità.
La band è composta da cinque elementi:
Tony Hadley – Voce
John Keeble – Batterista
Gary Kemp – Autore di quasi tutti
i brani della band e chitarrista
Martin Kemp – Bassista
Steve Norman – Sassofonista e
percussionista
Tutto iniziò all’incirca nel 1976, quando
Gary Kemp e Steve Norman, che frequentavano entrambi la Dame Alice Owen’s
School ad Islington, progettavano di fondare una band musicale.
Ai primi due si aggiunse John Keeble.
John e Steve scoprirono la loro passione
per la batteria elettronica nell’aula scolastica di musica e cominciarono a incontrarsi con regolarità nelle pause pranzo
per esercitarsi.
Il gruppo prese la composizione definiva con l’arrivo di Tony Hadley e Martin
Kemp, fratello di Gary.
Iniziarono così a suonare a Londra, dove
il loro stile si evolse, trasformandosi in un
Rhythm & Blues più elettronico. La band
intraprese la strada del successo e ci fu
una vera e propria lotta tra le case discografiche che cercavano di ingaggiarli.
Il primo album, intitolato “Journeys to
Glory”, definì le sonorità di un nuovo
movimento, il New Romantic: testi cantilenati, il suono della batteria elettronica,
la mancanza di assoli di chitarra, ritmi
ballabili.
Da allora gli Spandau Ballet hanno fatto
incetta di premi (tra gli altri dischi di platino e dischi d’oro), producendo 20 singoli di successo, che diventarono delle hit e
che occuparono per 500 settimane le parade inglesi. Le cifre delle vendite dei loro
album sono da capogiro: oltre 20 milioni
di copie in tutto il mondo.
Un tour troppo lungo, litigi, discussioni
all’interno del gruppo e il cambiamento dei gusti musicali del pubblico hanno
portato inaspettatamente allo scioglimento nel 1989: alcuni hanno provato la
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Scaletta del concerto di Milano
del 24 marzo 2015:
Soul Boy
Highly Strung
Only When You Leave
How Many Lies
Round And ROund
This Is The Love
Steal
Chant No. 1
Reformation
Mandolin
Confused
The Freeze
To Cut A Long Story Short
Raw
Glow
Empty Spaces
Once More
I’ll Fly For You
Instinction
Communication
Lifeline
True
Through The Barricades
Fight For Ourselves
Gold
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strada della recitazione ed altri la carriera
musicale come solisti.
Nel 2009, però, a vent’anni dalla separazione ufficiale, il gruppo si è riunito nuovamente, dando il via al Reformation Tour,
che ha fatto la storia della musica registrando il tutto esaurito.
Dopo essere stati ospiti al Festival di Sanremo il 12 febbraio, hanno tenuto il “Soul
Boys of the Western World” Tour. Il titolo
del tour è stato ripreso dall’omonimo film,
che, uscito ad ottobre del 2014, documenta
la vita e la carriera degli Spandau Ballet.
L’ultimo tour mondiale ha avuto grande
successo e ha consentito agli amanti degli
anni ’80 uno straordinario viaggio indietro nel tempo.
Si è trattato di concerti strepitosi, infatti, il
gruppo londinese ha dovuto inserire nuove date per soddisfare i fan che non sono
riusciti a vederli.
Gli Spandau Ballet torneranno a far visita anche a noi del Bel Paese a breve, per
tre live estivi da non perdere: all’Arena di
Verona il 06/07/15, all’Auditorium Parco
della Musica di Roma il 14/07/15, al Teatro
Antico di Taormina il 16/07/15.
Foto a cura di Marco Iazzetta
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numero 5 - maggio 2015
Curiosità: il nome della band
La band, che inizialmente si chiamava “The Cut”, modificò inizialmente il suo nome in “The
Makers”, ma lo cambiò nuovamente in seguito al suggerimento dell’amico Robert Elms, dj
per la BBC London 94.9.
Il termine «Spandau Ballet» potrebbe trarre origine dagli spasmi che attraversavano i criminali di guerra nazisti impiccati dopo la permanenza nella prigione di Spandau. Altri, invece,
ricollegano il nome della band alla mitragliatrice della Prima Guerra Mondiale, la Maschinengewehr 08, costruita in diverse fabbriche, tra cui una a Spandau.
La fanteria inglese, infatti, chiamava “Spandau ballett” il macabro spettacolo dei cadaveri
rimasti sui reticolati delle trincee che venivano agitati dalle raffiche sparate dalle mitragliatrici.
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Consigli di viaggio per il ponte del 2 giugno
di Flavia Cimmino, Account Office
I
l primo week-end lungo di primavera
o un anticipo d’estate: come vogliamo
chiamare il ponte del 2 giugno?
La definizione che meglio gli si addice nel
2015 è: una vacanza da non perdere!
La Festa della Repubblica, quest’anno, infatti, è un’occasione per trascorrere finalmente qualche giorno fuori porta.
In Italia si può andare a cercare un raggio
di sole al Sud o nelle isole.
Ottime location sono la Costiera amalfitana e la Sicilia, ma è anche il momento
giusto per imbarcarsi su un traghetto alla
volta della Sardegna.
Alcune mete davvero belle si trovano in
Puglia: nel Gargano, ad esempio, Peschici,
Vieste e Rodi Garganico.
Scendendo vero il Salento un’idea può essere andare verso Taranto, Santa Maria di
Leuca, Porto Cesareo, Gallipoli e tutta la
zona di Otranto.
Da non perdere la possibilità di sfruttare
questi giorni per girare in lungo e in largo
una capitale europea.
Non c’è che l’imbarazzo della scelta! Basta decidere e prenotare: maggio è il mese
giusto per organizzarsi. Se vi è passato di
mente perché la Festa della Repubblica si
festeggia proprio il 2 giugno, niente paura, rispolveriamo questa storia per passare
poi ad alcune mete in cui poter andare a
festeggiare.
La Festa della Repubblica Italiana si celebra ogni anno il 2 giugno, precisamente
nel giorno dell’anniversario del referendum con il quale, nel 1946, gli italiani votarono per scegliere la forma istituzionale
dello Stato: Repubblica o Monarchia.
Dopo la fine del regime fascista, per la
prima volta nella storia italiana vi fu una
votazione a suffragio universale.
12.718.641 italiani votarono a favore della
Repubblica, 10.718.502 a favore della Monarchia e 1.498.136 avevano votato scheda
bianca o nulla.
La festa della Repubblica venne celebrata
ufficialmente per la prima volta nel 1948.
Il cerimoniale ufficiale della giornata prevede la deposizione da parte del Presidente della Repubblica di una corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto, all’Altare
della Patria di Piazza Venezia e la sfilata
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numero 5 - maggio 2015
delle forze militari lungo i Fori Imperiali
a Roma.
Ma parliamo della vacanza perfetta. Il
ponte del 2 giugno è particolarmente
amato da noi italiani perché ci permette di fare le prove generali per le vacanze
estive, approfittando dell’importante data
che ricorda la fondazione della Repubblica
Italiana.
Un’idea per chi viaggia con dei bambini è
quella di un week-end lungo a Disneyland
Paris.
Altre mete perfette sono la Provenza e la
Costa Azzurra. È possibile visitare Nizza,
Avignone, Pont de Gard, Orange, SaintTropez, Nimes per essere rapiti dal fascino
delle località francesi.
È il periodo giusto per vedere le gole del
Verdun, uno dei paesaggi più suggestivi
d’Europa, o la zona di Camargue.
Un’alternativa può essere quella di puntare
sul relax e sul benessere andando in località come le Terme di Saturnia o Castrocaro
Terme.
Se viaggi con un amico a quattro zampe
può essere molto utile visitare il sito:
www.vacanzebestiali.org
Questo, però, potrebbe anche essere l’anno giusto per passare qualche giorno a
Milano, approfittando dell’Expo!
L’Expo Milano 2015 aprirà, infatti, i battenti il primo maggio per chiudersi il 31
ottobre 2015. Per sei mesi, Milano, diventerà una vetrina mondiale in cui tantissimi Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie, e non solo, soprattutto
nel campo alimentare. 1,1 milioni di metri quadrati di spazi espositivi, più di 140
Paesi e organizzazioni internazionali; oltre 20 milioni di visitatori attesi; tante
manifestazioni, eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi
e mostre si svolgeranno a Milano durante tutto il periodo d’apertura della Fiera.
Un’occasione da non perdere.
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numero 5 - maggio 2015
Nadia Luongo: l’artista del cibo (e non solo)
di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager
C
ibo e fotografia: quante volte avete scattato una foto al succulento
piatto che avete davanti? Quante
volte avete condiviso quella foto per far
“morire d’invidia” la vostra rete sociale?
La “Food Photography” è una delle pratiche recenti più diffuse, ma anche più
chiacchierate: c’è chi parla di una vera
e propria ossessione. Avendo con sé uno
smartphone o qualche altro dispositivo
che consenta di scattare foto con un tocco, più o meno tutti si sono cimentati in
questa operazione.
Chi scatta questo tipo di foto si sente
spesso un artista: avete mai notato che
alcuni dispongono il contenuto del piatto in maniera maniacale finché non gli
sembra di aver compiuto un capolavoro?
Solo a quel punto scattano la foto che immortalerà (per l’eternità?) quella fantastica creazione.
Ma ci sono persone che con il cibo creano
sul serio opere d’arte!
Parliamo, ad esempio, di Nadia Luongo,
in arte NadienSka.
Conosciamola meglio…
Artista napoletana di soli 28 anni, nasce e vive a Napoli. Figura poliedrica,
si diploma al liceo classico, ma consegue sia la laurea triennale, sia quella
specialistica in Ingegneria Biomedica
presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il suo amore per l’arte
è, però, costante e nel tempo libero si
diletta nel disegno e prende parte anche a esposizioni e estemporanee.
Nonostante il disegno (soprattutto di
ritratti in stile realistico) rimanga la
sua principale attività, la sua passione
per l’arte travalica le forme tradizionali. Spinta dalla voglia di cimentarsi
in nuove tecniche, comincia a realizzare svariate opere grazie all’utilizzo
di materiali che normalmente sarebbero considerati spazzatura, con la
volontà di dargli nuova vita: bottoni,
tappi di bottiglia, giocattoli usati, nastri delle videocassette, pezzi di vestiti
e di carta del giornale, ecc.
Ma la trash art non è la sua unica forma di “arte deviante”: negli ultimi 4
anni, infatti, si è dedicata anche alla
food art. Utilizza di tutto, dagli ortaggi, alla frutta, alle uova, ai biscotti con
il cioccolato spalmabile, ai wurstel, al
ketchup e così via.
Chi ritrae nelle proprie opere?
Di solito si tratta di persone famose, animali o personaggi di cartoni animati e
fumetti.
Dai Blueberry Brothers realizzati con
marmellata di mirtilli (in inglese “blueberry jam”), al ritratto di Mr. Bean composto da fagioli (in inglese “beans”), da
Totò in un piatto di spaghetti immersi
nel sugo, a Milkey Mouse fatto con il
latte (in inglese “milk”): la sua creatività
si concretizza sia nella scelta degli ingredienti, sia in quella dei nomi dei relativi
soggetti ritratti.
Sono molti (forse non abbastanza) i suoi
estimatori… tanto che alcuni arrivano a
commentare che non guarderanno più
allo stesso modo un cornetto o dei fagioli
dopo aver visto le sue opere.
A proposito, ammette di mangiarle dopo
averle fotografate!
Per vedere tutte le fantastiche creazioni di Nadia Luongo,
visita la sua Pagina Facebook www.facebook.com/nadienska
o il suo sito ufficiale www.nadialuongo.com
numero 5 - maggio 2015
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Carmen Consoli: una Purple Ambassador
Cos’è la comunità dei Purple People?
La Purple People Community è una pinacoteca dove predomina il viola. Ogni persona che aderisce all’iniziativa entra a far
parte della Purple People Gallery e rappresenta un tassello “viola” importante per il
raggiungimento dell’obiettivo.
Come si entra a far parte della Purple People Community?
Entrare nella Purple People Community è
facilissimo!
Basta semplicemente fare un selfie… o meglio, un #PurpleSelfie!
Hai due strade: puoi scaricare il pallino viola (http://www.menthalia.it/wp-content/
uploads/2012/02/pallina_purple_web.pdf)
o scegliere un qualsiasi oggetto viola che
hai a disposizione. Ti basta caricare il #PurpleSelfie nella nostra galleria (http://www.
menthalia.it/purple-people-gallery/) ed il
gioco è fatto!
Perché farsi un selfie con il pallino viola?
Menthalia ha voluto fortemente questa
iniziativa per creare un network di persone, idee e valori, il tutto con uno scopo
benefico. Menthalia, infatti, ha adottato un
bambino a distanza tramite l’Associazione
Queen of Peace (http://www.queep.it/), ma
se la Community continuerà a crescere, potrà fare molto di più!
Il Purple People Ambassador del mese
Il Purple People Ambassador del mese è un
membro della Purple People Community a cui viene fatta un’intervista, che verrà
pubblicata sul nostro Menthalia Magazine
(http://magazine.menthalia.com/).
Se sei interessato, contattaci via e-mail
([email protected])! Entra a far parte
della Purple People Community!
Chi siamo?
Menthalia (http://www.menthalia.com/) è
un’ azienda che crede nella creatività, nella
forza della comunicazione, nella libertà di
espressione e nella partecipazione al cambiamento. Nella convinzione che per lasciare un segno bisogna trasmettere senso,
farsi comprendere, interessare, affascinare,
Menthalia sta creando un Network della
Solidarietà: segui il progetto Purple People
sui social per rimanere aggiornato su quanto accade nella community, sulle iniziative
benefiche, sulle attività di Menthalia e su
tanti temi d’attualità.
Lo sapevi che il Purple People Ambassador di questo mese è Carmen Consoli?
Conosciamola meglio…
Cantautrice unica dal punto di vista canoro,
compositivo ed interpretativo. Le sue performance sono piene di grinta e di passione,
la sua musica è in continua evoluzione. Orgoglio italiano e talento apprezzato a livello
internazionale, il suo amore per la musica
inizia sin da bambina e presto entra nel circuito musicale: ha appena 9 anni quando
inizia a suonare la chitarra elettrica e a 14
anni è già sui palchi con una cover band di
rock-blues, i Moon Dog’s Party.
A Roma entra nel giro blues della Capitale
e si confronta con grandi musicisti e artisti.
Forte dell’esperienza romana, tornata a Catania, realizza il suo primo album, “Due parole”. Comincia così la sua lunga carriera,
arrivata oggi a più di venti anni, durante la
quale pubblica ben 11 album. In questi anni
la poliedrica artista siciliana si è esibita in
teatri e palcoscenici di tutto il mondo, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti e
collaborando con illustri musicisti internazionali. Ambasciatrice dell'Unicef e del Telefono Rosa, vincitrice del premio Amnesty
Italia 2010, membro del gruppo Artisti Uniti per l’Abruzzo, Carmen Consoli da sempre
ha mostrato una particolare sensibilità verso i progetti di solidarietà.
Personaggio molto noto, ha sempre messo a disposizione di cause benefiche il suo
volto e, appena è venuta a sapere del nostro
progetto, è stata felice di aderire alla Purple
People Community.
Inizia subito!
scarica il nostro
simbolo e scatta un selfie!
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IT’S TIME TO SHARE
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