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***«* r--' <\ i OiNrti|*jfia / Amie LVJI I N. 174 : I: . «fi me*/' lì ('S^iW1 l'Tiilrsi t ' O R G A N O DEL PARTITO COMUNIST7 5 ITALIANO ^ l i ' . - - y\ « > 1-:N- : - "- La a esplosione alle 1 0 3 fonate dèi VNAE^ pefe^m ; *;> - ' immane di Bologna .--.-..-..- li ' . t.-,- r-" - « ', . -.-7... ' v . - .. . ; -.-.-. A- .. . i . -, - J .-.' . , -.*»-..-:--.... a le vittime i bambini— Tele-sala d aspetto il punto dello scoppio i al suolo le sale d'à : -' . : Vy'.;'- v -^-"^-'/-^ ; ' . c ^ ; j ^ ; 'Dalla;' nostra r e d a z l o n a ,; z^'^.^S^ , BOLOGNA \— E' sfato quasi certamente on atroce attentato fascista. Par. era a ora, o^>o la/tramanda asplosiona che ha seminato marte è distruzione alla stazione ferroviaria di Bologna, l'ipotesi ao^hlaccianta M mostruoso gesto criminale aveva affiancata quella della sciagura. Come se la ragion* non volesse accertare l'idea che non potesse essere altro che ti case.' Invece, a tarda sera, sotto le maceria è stato localizzato tt punto : ò ! e U ^ ite Una terriftcanle immafiNa déHa-stazi* ,-j ; r. ; » , ^ j AA ita dfotrutto un'intera i *: .5%'-. ,- <.--^i' - - ana> Parla il vigile in o nella piazza - n a nube di e la gente orla e fagge i - Tutti gli i i a dello scoppio o il traffico minati i Dilla nostra redattone A "' — « E*. sUto un boato terribile. i sono voltato e ho visto quella parte della stazione saltare in aria. pòi levarsi un, fumo scuro, come un fungo, poi non ho visto più niente, la piazza è stata, invada dalla polvere e .in meno alla polvere cera la gente che scappava in. tutte le. direzioni, gente che scappava. gente che cadeva e tonti urlavano, mólti eranp feriti: Non so perché, ma ho guardato roroiog», erano le 10.25 esatte: vede? tutti gli orologi deìU sùuioBe si sono fermati su quell'ora, l'ora dsflo » >.- Fanti era l*nnfco vigile urbano in servizio davanti alla stazione, in piana daglie d'Oro, quando, nella sav la d'aapatto di seconda classe. è avvenuto l'esplosione. Parla. il vìgile Guido Fanti, mentre con gli altri colleghi dirige il traffico dei mezzi di soccorso. il centro di Bologna è straziato dagli uhdati dette sirene. la piazza della stazione offre una visione indescrivibile. ancora invasa com'è, dalla , polvere, gru a ruspe scavano febbramente'nelle macerie. pochi metri dalle macerie che lettichieri vanno e vengono guarda,fissa.davanti a sé. la dalle .ambulanze, soldati, po- polvere. gli è penetraU nella liziotti.' carabinieri. = semplici pelle, sembra una: statua di volontari scavano aacbe loro. sale, ripete mcessanfeeoente le pale e le mani affondate j con voce non alta, anzi moin - quell'orribile mucchio di -' nocorde: « ! ! ». pietre, travi e morti. E morti inutilmente cercano di portarce ne sono dappertutto, but-_ lo via, sembra piantato in tertati li Ì come inutili -fagotti' ra e ripete'quei due nomi. bianchi'di polvere intrìsa di E' passato un quarto d'ora sangue, inutili fagotti che ma- appena dall'esplosione. a pani pietose ora cercano di co- lazzina. a fianco del corpo prire in qualche modo. centrale della stazione, dove - T fragore è assordante, uo- c'erano le sale d'aspetto di mini in divisa che lanciano prima e seconda classe e l'enordini concitati, uomini in di- trata ai sottopassaggi, è ora visa o con una semplice ma- un , attraverso n quane glietta che lavorano sema so- si vedono i tieni fermi sui bi sta. ubbidendo, certo agii or- nari. Si vede la tettoia éa ferdini. ma ubbiéuiue di più al- ro del primo binario l'istinto di saWarietà umana temente ° suuarciata e che lì spìnge a fare. tan- queSa tettoia le carreoe i l i ghi. tremendi inomenti del e SU di prima daaee dot'* Adria ttqVreaa». a terminati, d sono ancora fe- sttaoroxnario n. 1JU4 che riti che si lamentano e d se- m partenza e che la denagrana uomini e doane che corro- .zione ha investito, in pieno; na. piangendo e urlando un no- sul. marciapiede.. proprio sotme. alla ricerca disperato del to la scaletta deBa carrozza parente, dell'amico che era C12. d sono ejuettre cadavevicina a loro e che è scom- ri. Altjrt corpi1 sono riniti tra parso. farse fuggito; forse travolto dal crollo; donne che Gfanfkfiro Tosti svengono, uomini o sguar(Segue a pagina 2) do inebetito. C i un signore a o pochi o o di Berlinguer al sindaco Z*uigheri Qvosta mattina n compagno tizia deBa Bologna Zangaaari«Esprìmo..a te. « rendertene di dolore e di ai tanti corpi mero cosi Butofaa, Gom Carfo Pajaita appena ai ha inviato al strafori filari., i .i e f i prepo di : la fl lare spiralo di aapnpaa} . a^ampsaa; dei f€TiOÌ&m citte m to' : v € conosciamo , ancora le cause deU esplo$ioiie> «1 ^ triieto è aiata fatta davanti a a cut credere? A cui. non ì? i sicuro c'è che ì di a liam ». H tampagiio GtonXarto Pajeam, ria, , ; defle «br» a Genova un truca e fletto JaaTa^g^P'VvaaT^janBF ** KJ. la nodi di pietrìni bianchi — con il diametro di circa un nieb^o e mezzo ed^ùna^ statai' una scoperta che ha dato credito alle telefonate che, prima, a a e; a Tari « NA >,i « nuclei; armati;rivoluzionari>fascisti/ la responsabilità del -crimine. Ì magistrato i Persico ha detto: «E* una traccia decisivÉ. Stàjnatttni si poteva par.Un* di caldaie e^gas^diitutlov ì:s*L v.^^,^,,'-,V. AoWsà . ,':s^-:-:'^X';Alki stazione di Bologna le JSiie^^^ojfXp^e U numerò dette vìttima, \ lancette degli orologi elettrici tcérìtérii' .repentino diti* mòrto qualche sia si ; sono bleccato ^ sulle 10,25. 9^di^ocemw*àU^ stane non muterebbe, la tragedia uma~ Un'intera ala dell'edificip. pegeipitu ]iàUo:tgom*»tà. Ne~i colpita na\ consumatasi in quella stazione man- ; quella^dove ai trovavano le saneil^^fonà^ ìm noetra umanità: Ce an- ; terrebbe .in ogni:caso la stia dimensiole di aspetto di prmto e seconót&ttè Vpàmèusa parta pervie vittime,. ne. ti fatto è :e^^ pensiero di ciascuda dasse.flristorante^tavola per-iNstto qiteito peiste tn^réparoto ad;. no è corso al futuro. abbiamo espres- fredda, l'acceaso al sottopas;.- b% destino amtró^ « atroce ' so quella speranza, che è comunque una saggio, gli uffid dell'archivio d'inaio di qwl^ che doveva e$aere lina , . speranza. drammatica perché sta a si- :. d^'afnmmistrazione ferrovià-parentesi "di:; emula -«^ di rtrtoro, - per gnifkàrè che ci sentiamo insicuri, eh* ' ria e queffi della società Ciga ; tutti quei ragitò ' intuiamo:la possibilità — anzi la che ha in gestione i servizi stare un nuovo episodioló^gviufde^af-i tiamo — the la tragèdia possa non esdi.ristoro,è crollata. E' scom' fascinante giucco della vita. Tutto d«- ; sere stata fortùita è che domani, altroparsa in una nube nera di strùtto. Vorremmo distanziare quelle ve, possa ripetersi. fumo e polvere dopo un tretremende, non sentircene r&^un sentimento terribile. ; immagini le ore mendo, cupo boato che ha accoinvolti, non. sentirci dei topruwissu- n^hanno recato conforto. attesa de- '. compagnato una fiammata — t t Non^è possibile. ^ gli accetlamenti tecnici a Bologna, U hanno detto alcuni- testimoni Questi sono sentimenti antichi, come pensiero è andato alla strage superstiti — rossa e giaBa. Al-mitica i l'angoscia della morìe. Ucus»,alséa immmeiite anniversarie, \ le lf.30 i morti erano settamairò di essi c'è quafeosa che antico non \alfattoche:i.suoi autori sono stati riaw seì. i feiiti óltre duecento di \è* che appartiene per intero a ^questa viaH aìgiudizio. Abbiamo ripeiìsate af cui una quarantina gravissim epoca e a questo paese. lltuvhamemXò p e ^ c ^ Bc>tofma occupa netta storia -e . a sonocu^.òVstinatead auistantaneo -deVk-'-geitìbe-si'-.:iibe^ " presto.;.nel présente detta nostra democrazia -* ; memawe. m sono sparsi condensato"in una ammenda concrèta,': aWodio.che essai attira-in ogni versante' in tutti gli- ospedali della citdei lcórifmi della pietà: ai' è eversivo. àl:di\là . :sono giunte.le.rivendicotà e della provincia, altri sotrattato di uri accidente, di una sciagu- ziohi; le voci su sospettabili circostante no stati trasferiti fino a Para fortuita o di una strage voluta? E* tecniche della deftogra&one. ^ ^ dova. l disastro, la tragedjà. esplosa-una-caldaia- o è esplosa- una: notte ogni.indizio mdnceva ver-il massacro e tremendo! É* bomba? ore di questo giorno d'infer- so Nella la^ terribile un incubo senza senso che pedel dubbio.* no sono trascorse, nella duplice attesa - quella buca nettaconferma rò. non si. dissolve. Passano -;sala d'aspetto della ultime della' , seconda classe ha ^decisamente rndtricdtconoscere le i secondi; i'minuti ;e. 3 mo7 tragedia è di avere una risposta a que- '' zati sulle orme dei deUUo fèscìstat *T -: stro prende sempre più corsta domanda. po. Vorresti esaereo^ppértutpiù orribile, il.p#.aamcrpTp. "f ~ ^ di accertamenti: più esatNell'attesa : to. ma non B sul piazzale delSe anche UÙWH messaggi ti, mentre si_ dipanava VaUolena delle la stazione. Una bolgia infer.macene.. di Bologna non. fossero andati " . ipotesi, si i riacceso «ella mostra-menale: uria, grida^ invocazionella' oHrezkme detta conferma, la giormoria un decennio di tangue, di bar-. t ni, piami, sibili di-sirene. Si che nata.vissuta borie politica e-moraleincrociano rumori meccanici quella tremenda fase detta nostra sto- di. per sé, la prova di e suoni deOa disperazione ria non sm mucora comctmsu, che e *V.- '".i-;~-i- -'"Si.; ri, umana. Zòaiia xiè staio dato £*wunmio dà un'ut-. nettincertesxa fiuanco ditte:. Una dùperaafco 1 die; la prova'di' un'emergenti tenore stagione'di fottio,? Al termine e montagne di ora.si è oltre il sospetto: Xfn detta mattinata. U prefetto dì Bologna spuntai» enormi travi di ledramma collettteo si -sta apafae>ha.ò>tto: «Speriamo etto BOB ai"trattigno e ferro. di una beao>s o su. queste _ cendb dtaosui'af paese. Avreino bisogna E* stato, un crtaine orribiparole the, poi, erano le parole che ci*-. di tuttala n«^a for^ di tutta la nasenno chi nói si diceva. stra vigHansaJ al seste anniversario deOa "* -:" - -- _-.'; ~.:. * - /.."' V: " ; :'.' ' ; strago deflltalicus, che cade doaaem. Quel treno, il 4 ago* sto. del . avrebbe dovuto aBa^ frale di Bologna. Sconpao invece ano sbocco deBa galleria defl'Appeimino. a San Benedetto vai di Sambro perchè era m ritardo. Quei che non riusd aBora. è successo ;ieri mattina? i mattina. cioè pache ore-dopo che i cotoeveti ndl'orgamzzazinne fascista « Fronte nazionale ri-" D a u n o d « i nostri I n v i a t i ? te a i una ceéek^toM: si * vohuàonario ». i cui . rappretrattai* dì an attentate. A — a è an atteaparlare «et cemaaiìrati sentanti prù noti. o Tuti. , aV< Nar e delle Brigale o Frana. Piero - Urte? v .ai tacchi, come riferiamo m altra parte, sono stati rinviati le, che ri è a giudizio per strage ed altro. a strage, il massacro fi 'hanno riveodfcati più tordi i » a a e a Torino. Un'altra telefonato le ha è a le ». è: Angolo Sco^lioriiii (Seguo t pagirtt 2); Ieri i fra i . . .. _ vi è die Ini W * riMMMFVV * l leafa"!-»^© VQqTTWVMCfal ffTWf* | .tota, a c a r p i aravita* è sanala' la di etologa*. Che "il gwrerao? aVIflnaMao be' be ai anmaj dt #"» ' ' un fatto ' U>aBnBj *«^^v * o o p u p p ' . u j f j tot- togaa 'wg}aaaaal wuanj» dBPBr* i l paam iaoam, aa Ofasio Hnfffonl i panini 2)