Noi...Insieme - CENTRO SOCIO CULTURALE ANZIANI

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Noi...Insieme - CENTRO SOCIO CULTURALE ANZIANI
Anno 13° - N° 9/10
Settembre/Ottobre 2011
Notiziario del Centro Socio Culturale V. Veneto - Latina
Disgustoso solo al pensare che ci sia
qualcuno che potrebbe permetterseolo.
Noi...Insieme
Foglio del Centro Sociale V. Veneto - Viale V. Veneto, 22 - Latina
Presidente: Aldo Pastore
Hanno collaborato all’allestimento di questo numero:
Aldo Pastore - Antonia Tinè - Pietro Adamo – Marisa Giupponi
Fiorenzo Falso - Anna Maria De Paolini – Imelda Trevisan
Lanfranco De Nardis
Noi...Insieme, notiziario di informazione del Centro Sociale V. Veneto di Latina, è diffuso,
Casa a dondolo: un rimedio per gli insonni.
Tel. 0773 663206 - Fax 0773 69561
Sito: www.centroanziani. - e-mail: [email protected]
EDITORIALE
Nei giorni dal 17 al 20 novembre presso la
sala delle esposizioni del palazzo M
l’Associazione culturale “Otium Ludens” ha
organizzato Expo Anni d’Argento sul tema
sociale della Terza età. L’Associazione Otium Ludens che ha sede a Latina opera da
qualche anno nel settore della cultura e del
sociale. Come Presidente del nostro Centro
Socio Culturale sono grato e ringrazio anche in nome di voi tutti questa Associazione ed in particolare la sua giovane ed attivissima Presidente la Signora
Loredana Fabozzi.Grazie a Loredana abbiamo potuto partecipare a questa iniziativa con un nostro Stand dove sono stati esposti dipinti ad olio, disegni a matita, opere di artigianato, lavori al tombolo e di ricamo eseguiti da signore e signori del nostro Centro.
E’ stata ancora una volta l’occasione per dimostrare quanto il nostro Centro sia
un luogo ove noi anziani, grazie al nostro impegno, la nostra capacità di sentirci
ancora protagonisti e risorse, siamo presenti anche fuori dal nostro Centro con
la volontà di far conoscere alla nostra Città quanto ancora possiamo fare e dare
come esempio di operosità e voglia di fare per nulla scalfita dal tempo. Rammarica il fatto che le istituzioni sembrano non voler comprendere quale può essere
il ruolo di una popolazione anziana attiva e partecipe alla vita cittadina, quanto
essa può dare in termini di esperienza, di valori e di esempio di vita.
Ci rendiamo conto sempre di più che i responsabili istituzionali sono come sempre molto prodighi di formalismi e belle parole, purtroppo raramente seguite da
azioni concrete.
Per tornare all’Expo Anni d’Argento è stata anche l’occasione per allacciare
rapporti di amicizia e collaborazione con gli altri ospiti all’esposizione come
con Casa Aima ai cui volontari va tutto il nostro plauso ed il nostro sostegno per
l’encomiabile opera di volontariato svolta nei confronti di chi soffre e delle loro
famiglie.
Interessantissimi i corsi propedeutici su informazioni connesse al mondo dei
prodotti bancari da parte di Funzionari dell’UNICREDIT. Un grazie di cuore ai
medici che hanno tenuto un convegno su “benessere, salute e sessualità nella
Terza età (uno dei relatori è stato il nostro carissimo amico Dr. Francesco Davoli, sempre attivo nel mondo del volontariato), all’Associazione di volontariato
Latina Cuore che ha effettuato gratuitamente check up come analisi del sangue
e misurazione della pressione.
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Quando la cucina è arte
A TAVOLA IN AUTUNNO
LASAGNETTE CON FUNGHI E NOCI
Ingredienti per quattro persone
400 g. di lasagnette,
300 g. di funghi,
4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva,
1 spicchio d'aglio,
1 cucchiaio di maggiorana fresca (o
un cucchiaio secca),
12 noci,
sale, pepe.
Parmigiano o ricotta stagionata grattugiati da servire a parte.
Lavare i funghi rapidamente sotto l'acqua
corrente, asciugarli e tagliarli a fettine,
metterli in un tegame con l'olio, l'aglio
schiacciato e sbucciato, e la maggiorana.
Cuocere a fuoco bassissimo, per un
quarto d'ora, poi unire i gherigli di noce
tritati grossolanamente (lasciandone alcuni interi), sale e pepe.
Portare a termine la cottura e con questa salsa condire le lasagnette
(strisce larghe 2 cm a volte con i bordi ondulati) lessate nel frattempo
in abbondante acqua salata e scolate al dente.
Mescolare e servire subito accompagnando con il formaggio.
L’APPETITO VIEN MANGIANDO, MA SE SCARSEGGIA IL CIBO, L’APPETITO DIVENTA
FAME.
PER CONVINCERSENE DARE UNA OCCHIATA AI DOCUMENTARI SUL TERZO MONDO.
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Fruttuosi sono stati anche gli incontri con gli espositori commerciali presenti con i
loro stand come “Panacea”, la “Biblioteca Storico Umanistica Albenziana”,
“UDISENS” che opera nel campo dell’udito con apparecchiature super ridotte
(www.udisens.it), il “Progetto Ortopedia” con sede in via Montesanto, “UniCredit”,
la “Azienda Agricola Di Meo Remo” di Nettuno che ha presentato dei praticissimi
contenitori ove impiantare dei mini orti (www.hobbyorto.it), la “Soc. Coop. La Meridiana Servizi”, che si occupa tra l’altro anche di pulizie domestiche, giardinaggio,
assistenza agli anziani ecc. (Cell. 3482626244), La “Ditta Punto Dolce” di Cisterna
che produce delicatissimi e gustosissimi dolci (www.puntodolce.it) (Tel 069681192)
ed infine la “Ditta Apistica Loiacono” che produce miele di alta qualità e che con
l’occasione ha effettuato una dimostrazione sulla vita delle api e l’estrazione del miele (Tel - fax 06/9850546).
Ancora un grazie di vero cuore a Loredana Fabozzi e tutte le persone che con lei hanno collaborato a questa lodevole ed importante iniziativa; ci siamo lasciati con Loredana con l’intesa di dare vita ad una intensa e fattiva collaborazione sempre
nell’interesse delle realtà sociali che rappresentiamo.
Un cordiale saluto.
Il Presidente
Aldo Pastore
CONVEGNO PROVINCIALE ANCESCAO - 11 NOVEMBRE 2011
L'11 Novembre presso il Centro Sociale si è svolto il Convegno Provinciale ANCeSCAO, sede di Latina.
Novembre per tutti è il mese degli
aggiornamenti, proposte di progetti
programmazione di attività da svolgere durante il prossimo Anno.
Nel Centro di Latina ferve l'attività
che si esprime attraverso la promozione del rapporto solidale, la comprensione reciproca, servizi in diversificati ambiti sanitari, che coinvolgono
anche i Centri Sociali limitrofi.
Proprio in questo momento di difficoltà economiche l'ANCeSCAO Provinciale
cerca di sopperire, alla carenza in ambito sanitario, con nuove convenzioni.
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Il Presidente Pastore dà informazione, a tutti i convenuti, di convenzioni
ANCESCAO con Enti e strutture sanitarie: illustra il progetto della FEDERANZIONE ed ENEA consistente in convegni da tenersi anche nei vari
Centri da parte di medici specializzati nelle varie tipologie della malattia.
E non solo, ma ci saranno "Incontri" mensili su specifiche tematiche sanitarie, organizzati e divulgati, aperti a tuttj i cittadini di qualunque etnia.
La Proteus Medica Spa, con Sede in Latina, propone servizi medici, a
tutti i soci ANCeSCAO di alto profilo qualitativo, mediante progetti finalizzati.
I programmi ANCeSCAO vanno oltre lo scopo fondamentale dell'aggregazione per debellare la solitudine e l'emarginazione, ma propone occasioni
alternative di attività socio-culturali, informazioni sanitarie, attrazioni di
spettacoli teatrali. Tutto concorre a far vivere nei Centri momenti di grande coesione sociale e di serenità. Un impegno di cui ci sarà sempre più
bisogno: la costruzione della più vera cittadinanza attiva, che si fa linfa
per la Società.
Eccezionale è stato l'apprezzamento dell'Assessore ai Servizi Sociali del
Comune di Latina Arc. Patrizia Fanti e dell'Assessore alla Cultura del Comune di Maenza Col. Nino Carboni.
Perfettamrnte concorde il Delegato alla terza età della provincia di Latina
Dr. Paolo Pastore portando il saluto del Presidente della Provincia e annunciando tra l'altro la programmazione della informatizzazione della Provincia con collegamenti dei vari Centri.
Certamente gli encomi non solo hanno appagato il Presidente Aldo Pastore ma sicuramente avranno lusingato anche il nostro Presidente Regionale ANCeSCAO Dott. Elio D'Orazio, molto propenso alla comunicazione, attento alla futura programmazione, discertando sull' attuale organizzazione a livello Regionale, estensibile a livello Provinciale.
Larga è stata la presenza dei 36 Centri aggregati ANCeSCAO,
E' stato un incontro proficuo e ricco di informazioni, con un rapporto di
reciproche amicizie e confidenze, confortate da un ambiente ospitale, riscaldati da un caldo sole di una giornata splendita di questo Novembre
ANCeSCAO Latina
Benina Mira
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Pensieri di Nonna
Corre il tempo:
noi andiamo più piano.
ci tiene per mano e ci porta lontano.
Il cuore batte, va un po' più lento,
ma dentro di noi,
non è mai spento.
Stiamo invecchiando:
i capelli ormai bianchi,
in fondo all'anima c'è ancora qualcosa,
che non ci fa sentire stanchi.
Gli occhi sempre più lucidi ma colmi di energia,
ci può prendere la solitudine, ma c'è anche
tanta fantasia.
A volte tra una lacrima ed un sorriso 'un po' stentato
tornano in mente tanti ricordi, come un fiume mai straripato.
Dopo gli ottant' anni
la vita sì fa sentire un po' più dura,
fila per noi nonni fin che va
più nulla ci fa paura.
Con il benessere, se arriviamo ai novanta,
il mondo intorno a noi ancora c'incanta.
Se poi abbiamo la fortuna di arrivare anche ai cento,
la candelina accesa, è per la vita un bel monumento.
Se poi c'è il brindisi con un buon bicchier di vino,
assicurata è I' allegria dal nonno al nipotirio.
E quando il buon Dio un dì ci chiamerà
con fede e amore ognuno di noi lo seguirà.
(Borgo Grappa)
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Il giovane andò dal gioielliere e gli chiese di valutare l’anello. Il gioielliere esaminò l’anello con una lente, lo pesò e disse:
- Di’ al tuo professore che se vuole venderlo subito non posso dargli più di 58
monete d ’oro.
- 58 MONETE D ’ORO!? - esclamò il giovane.
- Sì, rispose il gioielliere, in un altro momento potrei arrivare ad offrire anche
settanta monete, ma se ha urgenza di vendere...
Il giovane corse emozionato a casa del professore per raccontare quel che era
successo.
Siediti, disse il professore. E, dopo aver ascoltato il racconto, parlò con calma:
“Tu sei come questo anello, un gioiello prezioso e unico. Può essere valutato
solo da un esperto. Pensavi forse che qualunque persona fosse in grado di scoprire il suo vero valore?”
Così dicendo, si rimise l’anello al dito.
“Tutti noi siamo come quel gioiello, preziosi e unici e andiamo per tutti i
mercati della vita pretendendo che persone inesperte ci valutino. Il Grande
Gioielliere è solo Dio e conosce il tuo vero valore. Perciò, non scendere a
compromessi con nessuno, siano essi laici o religiosi, credenti e non credenti. Mettiti in comunicazione con Dio e avrai risposte. Non è corretto sopravalutare gli altri e soprattutto valuta nella giusta misura te stesso e sii sereno nelle bufere! Lui è con te! Ricalcola il tuo valore! Te lo meriti, amati di
piu’, curati con meticolosità le tue amicizie, ama il prossimo tuo nella giusta misura, senza distruggere te stesso
Autore ignoto
Le barzellette di Lanfranco:
Un ladro sta derubando un palazzo di dieci piani. Arrivato al settimo lo salta
senza rubare nulla e sale all'ottavo piano dove incontra Pierino che gli dice: "Ma
perché il settimo piano non l'hai derubato?". E il ladro: "Perché i comandamenti
dicono: settimo, non rubare!".
Il professore entra in classe e vede Pierino dormire sul banco.
Irritato esclama:
- Pierino su, su, svegliati; non si dorme a scuola ma a casa! Per quale motivo
stai dormendo?
- Sono stanco Prof., perché a casa faccio tutto io: lavo i piatti lavo i pavimenti
lavo il bagno...
- Ma tua madre tuo padre e tua sorella...
- No loro si lavano da soli.
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UNA INSIGNE CITTADINA DI LATINA
Ho conosciuto Maria Cavazzuti nell'autunno della sua vita, una
stagione
ancora calda quando i colori della natura
diventano
forti
per
l'ultimo più acceso sussulto di sole. Ma
poi lei ritrovava, ad ogni
nuova stagione, una vitalità perenne che mi riempiva di ammirazione e che lasciava spesso
spazio ad un'impressione di freschezza.
Rivedo Maria curva sullo scrittoio a vergare lettere agli amici di una
vita, mentre fuori dalla sua stanza, colma
di libri, il caos del mondo disegnava solo
effimeri segni che avevano il potere di
divertirla.
La sua ironia sottile e discreta, quasi inavvertibile, illuminava il
tempo di qualche mia confidenza sincera, era per noi un arricchimento
che cresceva nel reciproco rispetto e nell'umana comprensione. Lei
riusciva a dissipare la cappa di nuvole che da sempre mi porto dietro
insieme ai miei sogni, e a farmi intravedere un po' di azzurro, infilava
per me gustosi aneddoti sulla fragilità di certi luoghi comuni, in cui la
sua concretezza e il prudente equilibrio venivano a galla insieme allo
spessore e alla sensibilità del carattere.
C'era molta sapienza, nella casa di Maria. Tra interventi testuali e
interpretazioni critiche che percorrevano la cultura letteraria di ogni
epoca, la conoscenza dei fenomeni storici e artistici, e degli eventi
chiave del nostro secolo, si aveva l'impressione di essere davanti allo
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scibile umano raccontato con il garbo e la finezza di una grande
pensatrice, così come già sperimentato dai suoi ex allievi che continuavano a scriverle nel desiderio di segnare una devozione e una
continuità con la loro educatrice e il suo magistero.
In quelle lettere Maria riqualificava il suo coraggio e la poesia di
vivere ogni giorno di più, e continuava ad offrire la sua amicizia con
amabile eloquente semplicità.
Maria sapeva, da scrittrice vera, quando le parole sono giuste e
congrue, e se le parole sono ora a chiedermi di onorare il suo ricordo,eccone una sola che affiora spontaneamente originale ed incancellabile: è la più vera e non poteva essere che sua. Al suono del
citofono, aprendomi il portone dell'abitazione, Maria con entusiasmo
rispondeva sempre "Presente!"
E' questo il destino della bellezza, il destino del ricordo.
Rosalba Silvestri
Il grande vantaggio di una democrazia matura è che tutti possono apparire in televisione e prendere in giro i politici. Naturalmente anche i politici possono apparire
in televisione e prendere in giro tutti. Questa sì che è la par condicio.
SOMMARIO
Editoriale
Convegno Ancescao
Una insigne cittadina di Latina
Sommario
Pensiero sull’amore
Corre il tempo
Nonni, fortunata presenza
Recensione film Terraferma
L’anello
Le barzellette di Lanfranco
Pensieri di nonna
Quando la cucina è arte
Indirizzi utili
6
Pag.
Pag.
2
3
Pag.
5
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
6
7
8
9
10
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13
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L ’ANELLO
Uno studente andò dal suo professore con un problema:
- Mi sento una nullità, non ho la forza di reagire. Dicono che sono un buono a nulla, che non faccio niente bene, che sono un idiota. Come posso migliorare?
Che posso fare perché mi stimino di più? Il professore senza guardarlo rispose: Mi spiace, ragazzo, ma
ora non posso aiutarti. Devo prima risolvere un problema mio. Poi, forse. E facendo una pausa aggiunse:
- Se mi aiuti, posso risolvere il mio problema più rapidamente e poi forse posso aiutarti a risolvere il tuo...
- Certo, professore! - balbettò il giovane, ma ancora una volta si sentì mortificato. Il
professore si tolse un anello dal mignolo e lo diede al ragazzo:
- Monta a cavallo e va’ al mercato. Devi vendere questo anello perché devo pagare
un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una moneta
d’oro. Va e torna con la moneta al più presto!
Il giovane prese l’anello e partì.
Appena giunto al mercato cominciò ad offrire l’anello ai mercanti. Essi guardavano
con qualche interesse, finché il giovane non diceva quanto chiedeva per l’anello.
Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni ridevano, altri se ne andavano
senza nemmeno guardarlo, solo un vecchietto fu abbastanza gentile da spiegare che
una moneta d’oro era troppo per quell’anello.
Tentando di venire incontro al giovane, arrivarono ad offrirgli una moneta d’argento
e una coppa di rame, ma il giovane seguiva le istruzioni di non accettare meno di una
moneta d’oro e rifiutava ogni offerta.
Dopo aver offerto il gioiello a tutti quelli che passavano per il mercato, abbattuto dal
fallimento salì a cavallo e tornò. Rimpiangeva di non avere una moneta d’oro per
poter comprare egli stesso l’anello, liberando così dalle preoccupazioni il suo professore e poter così ricevere i suoi consigli.
Entrò in casa e disse:
- Professore, mi spiace tanto, ma è impossibile ottenere quello che mi ha chiesto.
Forse potrei ottenere due o tre monete d ’argento, ma non si dovrebbe ingannare nessuno sul valore dell’anello.
- E’ importante quello che dici, giovanotto - rispose sorridendo. Dobbiamo prima
saper il valore esatto dell’anello. Riprendi il cavallo e vai dal gioielliere. Chiedigli a
quanto si può vendere l’anello. Ma non importa quanto lo valuterà, non venderlo.
Riportalo qui.
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Un film che fa riflettere
PENSIERO ESTEMPORANEO SULL'AMORE.
TERRAFERMA affronta la tematica
dell'immigrazione clandestina. Il protagonista Filippo (Pucillo) vive ,orfano di padre, con la mamma
Giulietta (Donatella Finocchiaro) e il
nonno (Mimmo Cuticchio), pescatore
da sempre, come tanti altri suoi coetanei, che in quel modo hanno sempre trovato una professione redditizia
e dignitosa (la pesca).
Ma è il mare, apportatore di cibo o
disperazione, di vita o di morte, e mai uguale a se stesso, che determina ed influenza la vita delle persone che vivono sulla piccola isola.
I tempi cambiano ed oggi è il turismo a rendere di più e bisogna cambiare stile
di vita. Zio Nino (Beppe Fiorello) lo ha già fatto e si industria come operatore
turistico, organizzando per i numerosi villeggianti la ricerca dell'appartamento,
le escursioni in barca e le passeggiate, le varie attività balneari.
I vecchi pescatori dell'isola sono invece combattuti, devono accettare dei grandi
compromessi tra le loro vecchie abitudini e tradizioni "le leggi del mare" per le
quali nessuno deve essere lasciato morire nell'acqua, e viceversa accolto ed
ospitato in un modo che è capace di salvare e di salvarsi attraverso l'altruismo e
la bontà. Il rovescio del compromesso sono le nuove leggi dello Stato, per cui
accogliere e salvare profughi e clandestini è "fuori legge"; la gestione dei nuovi arrivati sull'isola deve essere lasciata alle forze dell'ordine, alla Guardia di
Finanza. Pena il "reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina".
Il dramma dello scontro fra le generazioni viene trattato egregiamente attraverso la storia della donna, partoriente, sbattuta dalle onde sull'isola, che viene
accolta di nascosto, dalla famiglia di Giulietta e Filippo, ed attraverso il comportamento stesso del giovane che si mette al timone di una piccola barca per
ritrovare la luce della terraferma siciliana insieme ai suoi ospiti clandestini (i
quali devono raggiungere la città di Torino), e dopo una difficilissima traversata notturna di un mare piuttosto agitato ....
Film da vedersi, bello dal punto di vista sociale, umano e geografico.
Marisa Giupponi
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Quando la fiamma lentamente si spegne, non è poi tanto
facile farla ritornare.
Capita, però a volte, che sotto
la cenere rimasta, covi ancora qualche briciola di brace.
In tal caso il soffio benigno di
un vento che giunge all'improvviso, con il supporto di
qualche legnetto o di un po' di
paglia, può alimentare il fuoco
e far ritornare la fiamma nuovamente più viva e alta di
prima.
La morale è questa: l'amore è come la fede; una fiammella che va alimentata
giorno dopo giorno, ora dopo ora, momento dopo momento, onde evitarne il lento e deteriore spegnimento.
Fiorenzo Falso
La vita e i sogni sono pagine dello stesso libro:
- leggerle attentamente vuol dire vivere,
- sfogliarlo a casaccio, vuol dire sognare.
L'amore uccide ciò che siamo stati
perché si possa essere ciò che non eravamo.
S. Agostino
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CORRE IL TEMPO!
Quanta differenza tra il tempo che viviamo oggi ed il passato!
Con le lusinghe del consumismo, la
varietà del cibo, i viaggi, le vacanze e,
per molti, un certo grado di benessere,
crediamo che il nostro cammino nella
vita sia facile, mentre invece viviamo
un momento critico che esige da noi
coraggio nelle scelte e nelle decisioni.
Una volta (vi ricordate?) ascoltavamo
canzonette dal testo ingenuo, facili da
imparare e cantare, pedalando in bicicletta. Aiutavamo le compagne a scrivere lettere d'amore -al fidanzato militare o all' estero per lavoro. Stavamo bene in famiglia la domenica con un buon piatto di pasta col ragù e
il pollo arrosto, contando le ore che ci separavano dal ballo pomeridiano.
C'era la speranza di aver "colpito" qualcuno che ci aveva guardato con
insistenza ed interesse tutto il tempo trascorso insieme.
Eravamo più sereni e felici allora? Ci sentivamo più uniti e soddisfatti di quel poco che avevamo?
So che oggi la vita è frenetica.,
ma ci dà tante cose che nemmeno sognavamo allora.
Siamo comunque sempre alla
ricerca di qualcosa che non si
riesce mai a trovare: vogliamo
"avere" più che "essere".
Anna Maria De Paolini
L'unica cosa che valga la pena di fare, oggi, è l'essere moderni.
NONNI,
Una fortunata presenza.
Più che descrivere una festa che si è svolta
all'insegna della tradizione, vorremmo cogliere l'occasione per fare una riflessione sulla
condizione degli anziani nella società odierna
e nelle famiglie che questa società compongono.
Per i pubblici poteri essi si identificano con i
pensionati, una categoria che incide pesantemente sui bilanci della previdenza e dell'assistenza sanitaria, perennemente in deficit.
Siamo una società di vecchi, ci sentiamo ripetere con malcelato disappunto dagli "esperti di
economia" e il rapporto tra "produttivi" e "improduttivi" tende a favore di questi
ultimi.
Questa è la visione di chi prende in considerazione solo quanto è visibilmente monetizzabile e non è in grado di calcolare i benefici di altri valori in assenza dei quali
c'è il declino della civiltà.
L'esempio più classico e lampante è il declino della natalità, la sola causa dell'invecchiamento di un popolo, stante l'allungamento della vita media dell'uomo.
I nostri nonni, cresciuti in un periodo meno prospero di quello attuale, hanno assicurato il ricambio generazionale,. mettendo al mondo tanti figli che a loro volta, sia
per non perdere i vantaggi del benessere acquisito che nel timore di non poterlo assicurare alla loro discendenza, si astengono dal procreare.
Eppure, l'apporto degli anziani, in particolare se nonni, è notevole nelle famiglie, sia
in termini economici, se non altro badando ai nipoti e così consentendo ai genitori
di lavorare entrambi, che in veste di educatori.
Il contatto con i nonni lenisce la sofferenza di molti bambini ai quali i genitori, impegnati nel lavoro e nella carriera, dedicano poco tempo e soprattutto pochissimo
affetto. I nonni forti della loro esperienza e ricchi di sensibilità, riescono a guadagnarsi la confidenza dei loro nipotini, ne intuiscono i problemi, ne comprendono il
malessere e, sovente, sopperiscono alla mancanza di dialogo tra genitori e figli.
Quanto già detto sui nonni, basta a motivare l'enorme riconoscenza di cui siamo
debitori nei loro confronti e festeggiarli una volta all'anno è solo una modesta manifestazione di ringraziamento.
Nulla è pericoloso quanto l'essere troppo moderni. Si rischia
di diventare improvvisamente fuori moda.
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Oscar Wilde
Pietro Adamo
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