Premio Adrenalina
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Premio Adrenalina
adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 1 Roma, 15 novembre – 2 dicembre 2012 MACRO – Testaccio, La Pelanda Piazza Orazio Giustiniani, 4 www.adrenalina.roma.it adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 2 adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 3 Assessorato alle Politiche Culturali e del Centro Storico adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 4 Federico Mollicone Presidente Commissione Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Comunicazione di Roma Capitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 5 5 Roma ha riscoperto il suo ruolo di piazza internazionale di grande arte contemporanea rimettendo al centro delle politiche culturali la valorizzazione dei giovani talenti e delle nuove tendenze artistiche del nostro tempo. Il Premio Adrenalina, che rappresenta l’evoluzione nazionale dell’osservatorio sull’arte capitolina istituito nel 2009 dall’assessore Laura Marsilio, è uno dei tasselli più importanti di questa strategia. Edizione dopo edizione, Adrenalina si è affermata come punto di riferimento sulla scena artistica italiana e internazionale e palcoscenico privilegiato per l’osservazione della produzione artistica contemporanea. E anche grazie al coinvolgimento del MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma, l’Amministrazione ha trasformato Adrenalina in un appuntamento stabile nell’ambito della programmazione culturale della Città Eterna e in uno strumento permanente di promozione del genio creativo delle giovani generazioni. Con 340 domande pervenute, 60 artisti selezionati dalla Giuria di varie nazionalità (Italia, Austria, Germania, Cina) e la presenza di un ospite internazionale d’eccezione come Javier Marìn, il Premio Adrenalina si è spogliato della sua veste di progetto territoriale ed è diventato un evento di respiro internazionale. Grazie al lavoro appassionato dei curatori artistici, Ferdinando Colloca e Federico Bonesi, e alla sinergia con il Campidoglio e il MACRO, è possibile annoverare Adrenalina tra i case history di successo dell’Amministrazione capitolina, frutto di una visione innovativa della cultura in grado di coniugare tradizione e innovazione. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 6 Ferdinando Colloca Curatore e Direttore Artistico adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 7 7 Quando quattro anni fa ebbe inizio il progetto Adrenalina sinceramente non mi sarei mai immaginato un successo così cristallino. Aver dato un’anima pulsante ad un pensiero privo di forma definita è stata la prima grande scommessa vinta. L’intuizione dell’allora assessore Laura Marsilio e del suo staff nell’affidare al sottoscritto ed a Federico Bonesi l’apertura di Roma Capitale all’arte contemporanea legata principalmente ai giovani è stata ampiamente ripagata dai risultati ottenuti. Centinaia di migliaia i contatti avuti con la creazione di un database d’eccellenza, più di 300 artisti in esposizione, costante presenza sui social network, l’utilizzo del portale in maniera interattiva tra gli utenti, tre cataloghi editi, migliaia di persone intervenute ad ogni opening…questi i risultati che in soli quattro anni di vita la dicono ben lunga sul lavoro svolto dal sottoscritto e dal mio fantastico team che voglio ringraziare pubblicamente. “L’unica cultura che riconosco? Quella delle idee che diventano azione” un mio personale e costante mantra che omaggia il grande Ezra Pound ma che in ADRENALINA diventa FORMA COMPIUTA. La missione impossibile però è stata quella di “rompere” gli schemi precostituiti in un mercato dell’arte che fino a ieri ha pontificato e santificato i figli di una cultura che riconosco ma da cui non provengo. Oggi “rompere” quegli schemi acquisisce un significato ancor più dirompente per me figlio di ideologie fino a ieri da mettere alla berlina…a prescindere! La cultura non ha colore, così come la stupidità dell’uomo ottuso, il pluralismo, quello vero, mi ha regalato una tavolozza completa di tutte le cromie ed è con questa tavolozza che ho dipinto il Progetto/Premio Adrenalina così come oggi è diventato. L’uomo contemporaneo è ossessionato dalla necessità di agire in funzione dell’altro, ossessionato dalle necessità di mostrarsi per poter ESSERE. L’arte è la sola speranza perché il mondo moderno possa apprezzare la sofisticazione di un’espressione di vita decadente. Sono convinto che nell’arte ci sia la vita e dove c’è vita c’è anche speranza! adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 8 Federico Bonesi Co-Curatore adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 9 9 Arrivato alla sua quarta edizione il Progetto Adrenalina cambia i suoi connotati e le sue fattezze e si evolve, facendo un passo in più verso lo scopo per il quale è nato: dare una possibilità di emergere e mostrare le proprie capacità alle giovani leve di artisti. Da principale rassegna della capitale dedicata alle nuove tendenze artistiche, Adrenalina diventa Premio, offrendo non solo l’opportunità alle nuove generazioni di artisti di mostrare il proprio talento, ma anche una concreta possibilità di ricevere un riconoscimento del proprio genio creativo. Questo voltare pagina verso una nuova e più avvincente avventura, senza dimenticare il prolifico percorso fatto finora, ha portato Adrenalina a stringere un connubio con il MACRO-Testaccio, principale realtà capitolina per l'arte contemporanea, da sempre attenta ai nuovi input che giungono dal variegato panorama del contemporaneo, con un’offerta culturale che strizza l’occhio al pubblico giovane, che numeroso gravita in uno dei rioni più “vivi” del centro storico. In questa sede prestigiosa, e più che mai adatta ad affacciarsi su un panorama di opere che spaziano dalla scultura alla pittura fino al video, alla fotografia e alle performance live, questa prima edizione del Premio ha visto la partecipazione di numerosi artisti; molti già affermati sul campo internazionale, altri che si sono trovati a fare i primi passi in uno spazio espositivo di eccellenza. Novità importante è quella di aprire le porte del Premio Adrenalina, non solo alle nuove generazioni, ma a tutti coloro che vogliono esprimere i propri ideali ed emozioni attraverso gli sterminati mezzi che offre l’espressione artistica, senza limiti di età. L’arte è un percorso ed una sfida che si può scegliere di intraprendere anche dopo aver peregrinato in altre direzioni, perché è sempre il momento giusto per incanalare la propria adrenalina e dare forma tangibile alle idee. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 10 Francesca Barbi Marinetti Commissione Scientifica adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 11 11 Si dice che nei momenti di crisi l’arte e la cultura producano energie rinnovate per emergere e farsi sentire. Investire e comunicare nuovi talenti artistici di questi tempi non è operazione che passa inosservata. Non ci sorprendono dunque le oltre mille persone che hanno riempito gli spazi espositivi di Macro Testaccio La Pelanda, Museo di Arte Contemporanea di Roma in occasione dell’inaugurazione del Premio d’arte Adrenalina. Ad ospitare gli oltre sessanta artisti selezionati per questa quarta edizione, una sede istituzionale amata e frequentata da giovani e appassionati d’arte e nuove tendenze. Gli artisti hanno presentato opere incentrate sul tema: “La Nuova Era tra Simbolismo e Tecnologia”. Il ricco percorso espositivo, che presentava numerose opere espresse con tutti i differenti mezzi che offre il contemporaneo, è stato arricchito dalla presenza di un ospite internazionale d’eccezione, l’artista messicano Javier Marin. L’osservatorio sull’arte contemporanea Adrenalina, lanciato dall’Amministrazione capitolina dal 2009 con la direzione di Ferdinando Colloca il coordinamento di Federico Bonesi, ci conforta per il suo successo affermandosi come la principale rassegna di Roma Capitale dedicata alle nuove tendenze artistiche. Pittura classica e digitale, fotografia, scultura, grafica, ma anche video art, body art, performance e musica elettronica hanno dato un forte segnale di come la ricerca creativa rappresenti ancora e sempre una presa di posizione libera e capace di sottrarsi alle strettoie del tornaconto. Ad inaugurare l’evento Laura Marsilio, ex assessore alle Politiche Educative e della Gioventù, promotrice istituzionale di questa manifestazione che ha fortemente creduto nell’importanza di dare spazio e voce al talento con l’invito ad attingere all’energia positiva che ognuno porta dentro di sé, l’adrenalina appunto. E Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Sport, Politiche giovanili e Comunicazione, che ha seguito fin dal principio e poi raccolto e rilanciato la sfida culturale di creare uno strumento permanente di promozione del genio creativo delle giovani generazioni, motore pulsante dei nuovi linguaggi artistici contemporanei. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 12 Indice Ospite d'onore 16/17 JAVIER MARIN 18/19 32/33 GIAMPAOLO ADDARI PIETRA BARRASSO 20/21 34/35 ALESSIO ANCILLAI ELENA BOCCOLI 22/23 36/37 ALESSANDRO ANEMONA VITO BONGIORNO 24/25 38/39 MICHELANGELO ARIZZI MARCO CASOLINO 26/27 40/41 MICAELA BARBAROSSA LAVINIA CECCARELLI 28/29 42/43 ANGELO BARONE ANTONIO CIARALLO 30/31 44/45 SERENA BAROTTI GIANNI COLANGELO adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:18 Pagina 13 13 46/47 62/63 ANGELO CORTESE LUCA GIANNINI 48/49 64/65 MARIAGRAZIA DARDANELLI MONICA GIUSSANI 50/51 66/67 De_FORMA (FILIPPO TRAVAGLINI) ANNALISA GONNELLA 68/69 52/53 HuM-ART PETRA DE GOEDE (HERMINE REIDINGER – MICHAEL SARDELIC) 54/55 70/71 MARIA LETICIA DE MELO SANDRA HAUSER 56/57 72/73 CHANDRA FANTI VELIA IANNOTTA 58/59 74/75 FRANCESCA FINI JESSICA IAPINO 60/61 D. FUSCO – F. AFFAITATI S. DE MARTINO – S. VARCHI 76/77 LAURA ISAIA adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 14 78/81 96/97 KYRAHM & JULIUS KAISER ROBERTO MERCOLDI 82/83 98/99 BARBARA LALLE JACOPO MEUCCI 84/85 100/101 CECILIA LUCI ADRIANA MIANI 86/87 102/103 FERRUCCIO MAIERNA KRISTINA MILAKOVIC 88/89 104/105 ALEXIA MANZONI PORATH NORA LUX 90/91 106/107 MARCO MARASSI SABRINA ORTOLANI 92/93 108/109 SALVATORE MAURO ALESSIO PAIANO 94/95 110/111 MATTEO MERCALDO TOMMASO PENSA adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 15 15 112/113 VOLHA PIASHKO & ANASTASIA KURAKINA 128/129 114/115 130/131 ROBERTO PINETTA GIULIA SPERNAZZA 116/117 132/133 ELENA PROVANTINI ALESSANDRO STEFONI 118/119 134/135 DARIO PUGGIONI DAMIANO TULLIO 120/121 136/137 NADIA PUNIS FRANCESCO VARESANO 122/123 138/139 DANIELE ROMANI TIZIANO VERGATI 124/125 140/141 STEFANO SABETTA (SABA) GIULIA WINCKLER RASA 126/127 142/143 MARIA JOLE SERRELI XIANG LI LUCIA SIMONE adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 16 Javier Marin Ospite d'onore Javier Marin è nato a Uruapan, Michoacán (Mexico) nel 1962. Ha studiato dal 1980 al 1983 presso la Scuola Nazionale di Art Visive (Accademia di San Carlo) dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, di Città del Messico dove ancora oggi vive e lavora. Formatosi all’inizio come pittore ed incisore, ha poi evoluto la sua indagine artistica verso la scultura in terracotta, resina e bronzo. All’inizio del 1983 ha cominciato a partecipare ad esposizioni collettive mentre tre anni più tardi fa la sua prima personale. Da quel momento, con più di cinquanta mostre personali ed un vasto elenco di mostre collettive, il suo lavoro è stato presentato in istituzioni culturali e spazi pubblici di grande importanza in America Latina, Stati Uniti ed Europa. Tra gli eventi europei spiccano: personale nel 2000 presso Espace Pierre Cardin, Parigi; la presenza alla 50° Biennale d’Arte di Venezia del 2003 (Padiglione Messico); la grande installazione pubblica realizzata in Plaza de Cibeles a Madrid nel 2007, e, sempre nello stesso anno, la prima mostra personale dell’artista in una galleria italiana, Barbara Paci Galleria d’Arte, a Pietrasanta (Lucca). I suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, nei seguenti spazi: 1996-Museo del Palacio de Bellas Artes, Mexico City; 1997-Nohra Haime Gallery, New York; 1999The Museum of Art, Fort Lauderdale,Florida; 2000-Espace Pierre Cardin,Paris; 2003-50° Biennale di Venezia,Venezia; 2005-Galeria Ignacio de Lassaletta y Asc, Barcellona; 2005-2006 Travelling exhibition to Guatemala, Costa Rica, Colombia, Paraguay; 2007 Barbara Paci Gallery, Pietrasanta, Italy; 2007-Plaza de Cibeles, Madrid. Nella produzione di questi anni, l’artista privilegia la resina come materiale sperimentale e duttile per le sue sculture: ad essa mescola semi di amaranto, carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco. Si creano così colorazioni e sfumature fuori dalla norma, dove la trasparenza della resina si fonde i colori della natura e della cultura del Messico. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 17 17 Mujer Varilla 280x100x120 cm Resina poliestere e bronzo adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 18 Giampaolo Addari Nasce a Pescina in provincia de L'Aquila nel 1975 e si accosta al mondo dell'arte in età adolescenziale. Laureato in Marketing e Comunicazione, dopo varie esperienze nel campo della comunicazione ed eventi, si forma da autodidatta e, seguendo prima gli impulsi dell'espressione artistica gestuale giunge nell'ultimo periodo della sua indagine a plasmare le forme degli oggetti del nostro vivere più intimo e quotidiano. Le sue opere compaiono in varie comunicazioni pubblicitarie televisive nazionali. Vive e lavora a Roma. DESCRIzIONE OPERA “Viviamo gran parte del tempo protetti da una serie di veli o immobilizzati da lacci e da lacciuoli forniti dall’educazione, dalla coscienza, dalle paure. Ho conosciuto molta gente che ha buttato via il proprio talento bevendo, era gente che parlava con tale eloquenza della vita che aveva intenzione di fare, che alla fine si è convinta di averla già fatta. Sognare ad occhi aperti sostituiva la vita stessa”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 19 19 Nemesi 2 100x100 cm Olio su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 20 Alessio Ancillai Alessio Ancillai (1973) vive e lavora a Roma nella zona Pigneto, esprime la sua ricerca nel campo della pittura, videoarte, installazione. Formato in materie medico scientifiche, si dedica professionalmente alla ricerca artistica dal 2000. Segue una ricerca sulle dinamiche interumane e ultimamente sta realizzando un progetto che esplora ed approfondisce lo specifico umano (linea come caratteristica umana) ed un progetto parallelo sulle dinamiche di perdita ed assenza di umanità, partendo da un particolare punto di vista sociale (morti sul lavoro). Principali riconoscimenti: Celeste Prize International (2012, Segnalato, Installazione); Premio Celeste Italia (2012, Segnalato, Pittura); Abstractafilmfestival (2012, 2011, Finalista, Videoart); Premio Accda, Museo Antinum - Civita D'Antino (2012, Finalista, Pittura); Festarte Videoart Festival, Macro Roma (2010, Selected, Videoart); Premio Combat, I Bottini dell'Olio, Livorno (2010, Finalista, Pittura). Ha esposto in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero ed ha recentemente iniziato una collaborazione con la storica Galleria Pio Monti di Roma. DESCRIzIONE OPERA L’opera, facente parte di un progetto sulle caratteristiche esclusivamente umane, indaga sul concetto di linea, che solo l’essere umano ha capacità di immaginare. La linea come simbolo universale che va verso l’infinito realizzata per mezzo della moderna tecnologia led. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 21 21 Linear composition 65x75xh200 cm Acrilico su tavola, chiodi, filo, red led light stripe, alimentazione adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 22 Alessandro Anemona Nasce a Torino il 31 gennaio del 1977. La sua famiglia si trasferisce presto a Roma e qui comincia il suo percorso formativo che lo porta a laurearsi in Ingegneria meccanica. Gli studi tecnici si amalgamano con la passione per le arti figurative e si concretizzano nella ricerca fotografica come principale mezzo espressivo. Il suo percorso artistico si focalizza sullo studio del corpo, inizialmente quale archetipo estetico, poi sempre più come concretizzazione materiale di sensazioni ed inquietudini. Alla ricerca delle tante sfaccettature che un nudo può comunicare, considera il corpo umano come “l’oggetto” più duttile per poter esprimere qualsiasi concetto, da un pensiero astratto ad immagini molto più concrete, realizzando scatti che hanno in sé sia la forza che la dolcezza ma possono anche essere spaventosi o ammalianti, eterei o molto terreni. Vive e lavora a Roma. DESCRIzIONE OPERA Non c’è un solo mondo, una sola verità, bisogna sapersi muovere tra esse e, a volte, pur sapendolo fare, lo scontro tra noi stessi è inevitabile. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 23 23 Hekate-IV 40x100 cm Stampa digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 24 Michelangelo Arizzi Michelangelo Arizzi nasce nel 1955 a Roma dove vive e lavora. Frequenta le scuole di arti ornamentali, di fotografia e cinematografia, più un corso di specializzazione fotografica allo IED. Inizia la sua attività nella pittura e scultura, forma un movimento di quattro artisti chiamato “Interazione” con cui espone varie volte allo studio Gabrielli di via Margutta e in una collettiva “Approdi della memoria”. Successivamente si dedica alla fotografia e al fotomontaggio su diversi generi e in special modo a quello satirico, collabora con la rivista “Il Male e la Peste”, espone a Palazzo Braschi nella rassegna internazionale “Fantasmagorie” e alla Chiave, poi espone in una personale al Foto Roma Show e alla mostra “Erotica 93” di Bologna. Pubblica una monografia fotografica sulla rivista “Blue” con prefazione di Gian Piero Mughini poi si dedica quasi esclusivamente alla fotografia di moda, beauty e personaggi con pubblicazioni su riviste nazionali. Espone recentemente nelle collettive “Natrix”, “A Spina di Pesce”, “Gallo di Cuori” e “Electronic Art Caffè”. DESCRIzIONE OPERA “Ho usato il neon come simbolo di tecnologia, ma anche come il flusso delle tre energie cosmiche in forma serpentina ad onda, creando una croce di schiavitù e dipendenza, apparentemente soft, alle varie forme di tecnologie inquinanti di questa era, ironicamente definita luminosa. Ma se si guarda più a fondo vi leggeremo quella incapacità umana di essere padroni dell'energia stessa, qui intesa come influenza cosmica e quindi sua inconsapevole schiava. La figura femminile non vuole essere una provocazione ormai datata della donna crocifissa, ma un gioco di analogie formali alla forma serpentina che le accomuna, oltre che allo loro natura creatrice”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 25 25 Luminosa Crocifissione 68,36X100 cm Stampa UV flatbed su plexiglass adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 26 Micaela Barbarossa Micaela Barbarossa nasce a Cosenza il 19 luglio 1982, si laurea con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Da sempre presente nel suo lavoro il tema del doppio, inteso come dicotomia tra anima e corpo e come contrasto tra il cosmo e l’uomo. Nella sua ricerca pittorica si percepisce l’ossessione per la velocità d’esecuzione, come se non vi fosse troppo tempo per dare corpo a una “visione”. DESCRIzIONE OPERA Nell’opera “Anima divisa” si confonde la linea che demarca la realtà dall’irrealtà e tutto diviene visione, incubo, presagio, perdita di conoscenza del soggetto. La pelle della modella diventa la piattaforma dove l’inconscio prende il sopravvento, dove le ombre dell’anima prendono vita, consistenza. In un buco nero è incastonata la figura, come una statua muta, immobile e allo stesso tempo attraversata da una vita sotterranea, incolore, misteriosa che morde i recinti della mente, che si perde negli argini di una carne “sconosciuta”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 27 27 Underskin - Anima divisa 100x150 cm Fotografia su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 28 Angelo Barone Angelo Barone, è nato nel 1953 a Casalbuono (Salerno) dove vive e lavora. Si è dedicato alla ricerca pittorica fin da giovanissimo. Ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive tra Biella, Novara e Salerno. Della sua pittura si sono occupati, con recensioni e presentazioni, scrittori e critici di chiara fama, come Bruno Pozzato, Gilberto Carpo, Antonio Petti, Luigina Furlan. Hanno inoltre scritto di lui varie testate giornalistiche, tra le quali si segnalano: “Il Mattino”, “L'Eco di Biella”, “Il Biellese”, “Gazzetta di Novara e Laghi”, “Biella Magazine”. Ha realizzato il logo della Si.Na.Sc.El. CISL - Roma nel 1986. Le sue opere figurano in numerose ed importanti collezioni pubbliche e private. Ha vinto nel 2012 la IX Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Roma Sale del Bramante, Piazza del Popolo. DESCRIzIONE OPERA Il dipinto è una pregevole testimonianza di quanto il percorso artistico dell’artista nel suo svilupparsi vada connotandosi sempre più come una sorta di “archeologia dell’immaginario”, ossia un progressivo addentrarsi nel profondo della propria esperienza e delle forme immaginifiche interiori che essa ha generato nel tempo per farne emergere delle occorrenze significative. è una vera e propria opera di scavo nell’interiorità alla ricerca di “reperti” della storia personale e al contempo della vicenda umana tout-court. L’interiorità in cui ci si immerge non è però vaga e impalpabile, ma è un sentire generato dall’incontro con la materia e da essa contaminato e a sua volta la materia appare segnata e trasfigurata dalla relazione profonda col sentire umano. E così l’esplorazione si compie all’interno di elementi di esperienza che potremmo definire “concrezioni di anima-materia” e del loro strutturarsi in forme-architetture simboliche; uno strutturarsi che, si badi, non è mai scontato ma è il risultato di un travaglio umano ed artistico che si riattualizza ad ogni opera. è una “città interiore” i cui ambienti vanno ricostituiti, come ogni operazione propriamente archeologica, ridando una collocazione ai reperti all’interno dello spazio-tempo, in questo caso interiore e pittorico. E così sulla tela prendono forma porzioni di universi con zone chiare e altre ancora oscure; stratificazioni di piani che si muovono tra rivelazioni e occultamenti; accostamenti simbolici a volte concilianti ed altre decisamente spiazzanti; ricombinazioni raffigurative delle categorie percettive dentro-fuori, prima-dopo, soggetto-oggetto; è insomma una ricostruzione i cui esiti non sono affatto prevedibili né definitivi. (…) Aldo D’Angiò adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 29 29 Materia 131 140x160 cm Acrilico su tela juta adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 30 Serena Barotti Nata a Roma il 3 Aprile 1976, si è laureata in Antropologia Filosofica all'Università di Roma Tor Vergata. Ha studiato Fotografia alla Scuola d'Arte e Mestieri di Roma e alla Fonderia delle Arti, sempre a Roma, mentre conseguiva contemporaneamente un diploma in Grafica Pubblicitaria. Pur avendo studiato grafica, una sorta di rispetto nei confronti della fotografia le ha sempre impedito d’intervenire con manipolazioni sui suoi lavori. Considera infatti la Fotografia come il Ricordare (al Cuore) ciò che ha significato Reale e come il Recuperare la Bellezza intesa come aderenza esatta a ciò che si è, alla propria natura originaria. La Fotografia è per lei, in ultima analisi, soprattutto esercizio di Consapevolezza del “Qui ed Ora”; “Emergenza”, nel senso preciso del termine, poiché fa “emergere” alla coscienza l’oggetto osservato, permettendo il suo ripensamento e dunque una crescita personale. Terminati gli studi ha iniziato a lavorare come fotografa soprattutto in campo aziendale, e dal 2010 al Gennaio 2012 ha gestito “Alchimie”, un Concept-Store a Frascati (RM) che si è occupato anche d’esposizioni artistiche. Attualmente sta lavorando a diversi progetti fotografici tra i quali la serie degli “Algoritmi”. DESCRIzIONE OPERA L’Algoritmo è il procedimento matematico usato in Informatica per la costruzione dei software che consentono la nostra tecnologia. Molto spesso, e già anticamente, la nostra Realtà quotidiana è stata immaginata come Virtuale, ossia come il risultato creativo di un potentissimo software. “In quest’opera ho immaginato di esprimere un Algoritmo che faccia parte di questo software e che gestisca la DECISIONE di un’Eva simbolica di tornare sui propri passi: Eva pentita compie un atto di riscatto per la nostra società mettendo simbolicamente al “patibolo” la Mela. La mia visione della nuova Era è questa: siamo nell’epoca del POST (postcontemporaneo), un’Era ormai giunta alla fine sotto diversi punti di vista, non ultimo quello religioso, e anche a causa di quella stessa tecnologia che l’ha prodotta. In quest’opera il problema “vitale” è risolto attraverso l’“Algoritmo Resurrezione” che consente la possibilità di una nuova innocenza, e dunque di un nuovo Inizio”. L’opera è composta da sei fotografie (digitale - nessuna elaborazione grafica) sistemate su un telaio immaginato come fosse una lavagna sulla quale viene disegnato un diagramma di flusso, e costituisce l’inizio della serie degli “Algoritmi”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 31 31 Algoritmo Resurrezione (Il Pentimento di Eva) Stampe digitali 30x45 cm su forex su un telaio 170x250 cm adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 32 Pietra Barrasso Pietra Barrasso nasce a Venticano (AV) in Irpinia. Inizia la sua attività artistica giovanissima riscuotendo sempre successo di critica, di pubblico e consensi da parte di importanti personalità. Sue grandi opere sono presenti alla Camera dei Deputati, Ambasciate, Regioni, Comuni e vari Enti Pubblici. La Presidenza della Regione Campania l’ha incaricata di eseguire opere pittoriche in omaggio alle Presidenze delle varie regioni italiane. Inizia ad esporre nel 1983 e nel ventennio successivo espone le sue opere in diverse personali allestite in importanti gallerie private e spazie espositivi pubblici di Roma, Massa, Gargano, Perugia, Milano, Frosinone, nonché in Cina, Canada e Stati Uniti per non citarne che alcune. Nel corso della sua carriera artistica riceve numerosi premi e riconoscimenti, tra cui recentemente si è aggiudicata il premio Personalità europea 2012 ed il premio biennale 2012 Nobel dell’Arte di Montecarlo. Attualmente opera a Roma. DESCRIzIONE OPERA Il suo è un paesaggio che, da un approccio tradizionale, apre orizzonti originali a partire da quegli accostamenti di colotri e dalla gestione della composizione degli elementi nei quali è facile prevedere il futuro verso il complicato tema della luce nell’arte. Giammarco Puntelli adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 33 33 Raggi di luce 100x100 cm Acrilico su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 34 Elena Boccoli Donne con occhi grandi e grandi vite sono la sua dipendenza artistica. Elena Boccoli è un’artista che vive e lavora a Roma. Il suo universo creativo è caratterizzato dalla forte spinta eclettica nell’utilizzo dei materiali (legno, tela, libri, stoffe) e dall’ironia come cifra stilistica. Oggi vive un passaggio a una stagione più matura, in cui conferma il suo tocco dissacrante ma anche l'apertura a una nuova fase di sperimentazione. Non è un caso, dunque, se con la sua prima mostra personale dal titolo “Domina”, al Margutta RistoArte fino al 5 dicembre 2012, che raccoglie opere realizzate dal 2009 ad oggi, l’artista viva appieno tale passaggio ad una stagione più consapevole, in cui le sue donne sono in grado di affermarsi sul palcoscenico della vita con la consistenza di un vero e proprio principio di personalità. Oggi Elena Boccoli espone la sua arte in diverse gallerie italiane, tra cui il Museo Pietro Canonica e Palazzo dei Congressi ed è stata recentemente premiata nell’ambito delle manifestazioni “Gemine Muse” e “Giovane Eccellenza romana”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 35 35 Oriana Fallaci - “Il coraggio fa paura” 80x103,5 cm Tecnica mista su “Un uomo” adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 36 Vito Bongiorno Vito Bongiorno nasce ad Alcamo (TP) nel 1963. Si trasferisce giovanissimo a Roma, dove si diploma presso il Liceo Artistico Statale quale allievo di Mino Delle Site, l’aeropittore leccese molto stimato da Marinetti. Arricchisce, quindi, le sue conoscenze seguendo nella Capitale corsi di disegno dal vero e del nudo, di incisione, modellato e scultura. Al fine di ampliare le sue esperienze si reca all’estero, dapprima a Monaco di Baviera, poi a New York, dove prende contatto con gli ambienti artistici più avanzati e incomincia a esporre le sue opere, ispirate a quella filosofia estetica che egli stesso chiama “sintetismo della vita” e che si può riassumere nella sintesi fra esperienza oggettiva ed espressione delle proprie esigenze interiori. Egli mira principalmente a conquistare un proprio linguaggio, a definire un proprio stile, nell’ambito delle correnti più innovative e più aggiornate, tuttavia sempre autonomo e personale. Denominato da Costanzo Costantini l'Yves Klein italiano, Bongiorno è noto per le sue antropometrie sulla scia di quelle realizzate dal pittore francese. è rimasta celebre la spettacolare antropometria che realizzò nel 2008 a Fregene e del dipinto lungo circa mezzo chilometro realizzato a Tarquinia nel 2002, unico nel panorama dell'arte contemporanea. Nel corso degli ultimi anni l’artista ha intrapreso una serie di sperimentazioni tra Body Art e Land Art. Nella Body Art considera il corpo come fondamentale mezzo di espressione artistica, mentre nella Land Art usa l’ambiente come teatro dell’attività creativa. Crea così una fusione tra questi due movimenti artistici. Spesso le opere di quest’artista sono legate, con messaggi essenziali, a temi di profonda rilevanza sociale, come ad esempio uno dei suoi ultimi lavori “TERRA MATER” presentato al Museo Macro Testaccio di Roma, volto a significare l’inquinamento ecologico e sociale che caratterizza la nostra epoca e alla Mole Vanvitelliana di Ancona la mostra “Gino on my mind” dedicata all’artista scomparso Gino De Dominicis. Alcune opere sono state donate in beneficenza dall’artista: al Giappone nell’ambito dell’iniziativa “Emergenza Origami”, all’Associazione “Italians for Darfur”, all’Associazione “Smile Train” per la catastrofe dello tsunami. DESCRIzIONE OPERA It’s Not a game! è l’io collettivo che lancia un monito nei confronti di chi compie azioni che portano il nostro paese ad affrontare, quotidianamente, tematiche come la crisi. Crisi a livello non solo economico ma soprattutto sociale. Simbolico in quest’opera è il gioco. Ma questo non è né un video game di alta tecnologia, né un gioco digitale, bensì un gioco antico, millenario. L’esortazione dell’artista è proprio questa: non è un gioco! Bensì è una situazione in cui l’uomo sembra liquefarsi, ove tutto pare scorrere verso un baratro spalancato e pronto ad accoglierci. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 37 37 It's not a game 150x100 cm Acrilico su tela e carbone adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 38 Marco Casolino Marco Casolino nasce a Roma nel 1972. Dopo il diploma di perito meccanico e l’Istituto Europeo di Design, nasce l’interesse per il design industriale. Dal 1994 al 2006 lavora quotidianamente in un’attrezzata officina, dove acquisisce dimestichezza con macchinari di ogni genere e matura una preziosa esperienza manuale su molti materiali. Parallelamente fonda la società di computer grafica J.N. Graphics attiva fino al 2004, dove l’analogico diviene digitale. Dal 2005 al 2008 partecipa a tre edizioni di Officina delle Arti, rassegna di design promossa dalla Regione Lazio, con diversi progetti. Nel 2010 nasce “La disgregazione dell’io”, ventisei fotocomposizioni in cui l'artista indaga il rapporto con il mondo umano, esposta in numerose mostre tra personali e collettive, italiane ed estere, fino alla partecipazione dell'opera “Il grande circo” alla Biennale di Venezia del 2011, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel febbraio del 2011 la scultura “Way Out”, espressione del dolore dell’artista di fronte alla piaga della pena capitale, realizzata per l'associazione Nessuno Tocchi Caino, viene esposta nelle sale della Torre Viscontea di Lecco. Nell’ottobre del 2011 nasce l'installazione “Eyes Dispenser” esposta nelle gallerie di Roma Tra Le Volte, Mondrian Suite e One Piece Art. Essa rappresenta una evoluzione della costante ricerca dell'artista sugli sguardi. Nel novembre del 2011 nasce la performance “Azione Albatro (Ali e Fede)” ispirata alla poesia di Baudelaire “L’albatro”. L'artista sfila per le strade di diverse città italiane ed estere con ali di 15 metri, simbolo del suo disagio all'interno della macchina sociale. A tutt'oggi continua la sua ricerca nelle forme più disparate dell'arte. DESCRIzIONE OPERA L’opera, dal titolo “Way Out”, vuole rappresentare la repulsione dell’autore per la pena di morte in generale e per quella per lapidazione nello specifico. I sampietrini, che attribuiscono un legame territoriale alla scultura, sono per dimensione e peso affini alle pietre usate per le esecuzioni capitali (non troppo piccole che non feriscano, non troppo grandi che uccidano con un solo colpo). La scultura, quindi, vuole suggerire un percorso emotivo e culturale che ci porti dalla pietra nuda, arma arcaica e letale, al pugno, simbolo di fermo diniego. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 39 39 Way out 44x14xh24 cm Scultura in leucitite (sampietrino romano) adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 40 Lavinia Ceccarelli Lavinia Maria Ceccarelli nasce a Fano il 27 settembre 1960. Dopo il Diploma di Maturità Artistica nel Luglio 1978, si iscrive all'Istituto Europeo di Design (IED) conseguendo il diploma di studi triennali in Comunicazione visiva e grafica nel giugno del 1981. Lavora per qualche anno in vari studi grafici di Roma. Smette di dedicarsi alla grafica per conseguire Diploma e Laurea in Scienze Infermieristiche (1997) e per dedicarsi alla sua famiglia. Recentemente ha ripreso a dedicarsi all'arte e alla grafica. Nel Maggio 2012 ha partecipato al premio Nazzano Arte del Riciclo 2012 classificandosi prima con l'opera “Meno PET”. DESCRIzIONE OPERA Nell’opera confluiscono gli elementi del tempo che passa, del movimento, del risveglio inteso come rituale. I ritmi del tempo accompagnano l’uomo nella vita. Addormentarsi e poi svegliarsi sono azioni che acquisiscono ruolo di scansione del tempo biologico, e che si ripetono uguali e con cadenza fissa per tutta la vita. In questo rituale siamo sempre più accompagnati dalla tecnologia. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 41 41 Risveglio 2 40x60 cm Disegni a matita e grafica digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 42 Antonio Ciarallo Antonio Ciarallo (San Severo, 1957) vive e lavora a Cumiana (Torino). La freschezza del suo linguaggio ha radici trentennali: affonda nel fertile humus del poverismo e dell'informale. Lo si intuisce da quella potenza del gesto che nessuna accademia può dare e che negli anni '80 lo avvicina all'amico e Maestro Piero Ruggeri. Da questa esuberanza nascono tele di grande formato, grezze, impregnate di bitume, grumose, le cui irregolarità concorrono senza sbavatura alcuna all'unità compositiva. Negli anni immediatamente successivi, nei “Cementi” una materia impenetrabile, apparentemente priva di segno, ricopre integralmente la tela. Poi nel nuovo decennio da quella lava esplodono finalmente i sentimenti. è il ‘90 l'anno della personale all'Unione Antonicelli e dell'incontro con Dragone. Un giro di boa, anni di svolta, segnati dall'incontro con molti critici che seguirà con attenzione il suo lavoro che rivela man mano una semplificazione cromatica sino ad operare solo in blu, bianco, nero. Nel nuovo millennio Ciarallo compie un deciso salto nel concettuale, anticipando le tendenze décor di tanta arte europea, semplificando coraggiosamente la struttura dell'opera, ridotta al dato essenziale dello sfondo, spesso volutamente sbilanciata nel rapporto di questo con la materia, quasi che la pittura resa ancora più ossessiva dalla coazione a ripetere, prendesse la sua rivincita. Dagli anni ‘90 partecipa con Eidos alle principali Fiere d'Arte Moderna e Contemporanea. Tra le più recenti esposizioni si ricordano quelle di Praga, Roma, Innsbruk, Dubai. DESCRIzIONE OPERA Uno sfondo apparentemente mono-cromo e mono-tono, ad un secondo sguardo, quando l’occhio si adatta al gioco percettivo, si anima. Fissando meglio si scoprono fiori, pizzi, putti, i segni e i disegni dell'Art Nouveau. Un apparente frivolo gioco che è invece contemporanea attenzione al frammento ed alla sua forza evocativa. Per stupire però ancora una volta lo spettatore ecco i bagliori metallici dell’oro, ad illudere ed illudersi che tutto sia facile: che sia facile vivere, che sia facile comprendere. E l’uso dell’oro al di là della valenza estetica di un “colore” che indica da sempre la pienezza dell’essere, è richiamo alla tradizione tutta europea dell’icona, un richiamo magico e sacrale alla trascendenza che ogni opera d’arte sfiora. Il pizzo nell’arte invece materializza il concetto della velatura, intesa come disambiguazione dell’apparenza; così se coprire le forme in antico è un atto di censura, nel contemporaneo è la possibilità di andare oltre la bellezza intesa come schermo per conoscere la verità. Antonio Ciarallo non si sottrae al seduttivo gioco della trina, ma ne interrompe la perfezione ritmica delle sequenze con l'affiorare di quella materia che riunisce l'azione concettuale alla matrice informale del suo lavoro. E se il pizzo resta appannaggio delle donne, quelle che lo usano e quelle che lo lavorano, intrecciando i fili per fermare il pensiero ed il Tempo, si pensi a Penelope, Ciarallo in una fattualità tutta maschile ed alchemica, crea da sé i suoi pigmenti. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 43 43 Symbology technology 230x150 - 150x130 cm Dittico,tecnica mista su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 44 Gianni Colangelo Gianni Colangelo (MAD) si può definire un artista eclettico. La sua estrema fantasia gli permette di spaziare in tanti e svariati campi senza mai divenire banale. Con l’uso delle mani, ma soprattutto dell’intelletto, è in grado di creare ammassi di ferraglia in grado di trasformarsi in veri e propri soggetti che da un momento all’altro sembrano prendere vita. Qualcuno afferma che le sue opere, così ricche di forza vitale siano solo assorte, vittime di un sonno profondo; e come tutte le strane creature scelgono la notte per animarsi e dare origine ad insolite scenette. I suoi personaggi, abitanti di un universo parallelo, lo accompagnano nella vita e lo ossessionano al tempo stesso. Consapevole della situazione in cui il mondo versa, ha capito che non avrebbe potuto tirarsi indietro nell’utilizzare la tecnica del riciclo; pertanto si è dedicato per diversi anni alla realizzazione di lampade ed oggetti di design partendo da vecchie macchinette del caffè ed utensileria varia. Negli ultimi anni le sue opere sono divenute sempre più complesse, perché la sua ossessione di donargli la vita lo ha portato all’inserimento di parti meccaniche e robotiche, che inducono l’opera a chiedere l’interazione con il fruitore. Un diploma di conservatorio, una laurea triennale in Lettere e Filosofia e una specialistica in Decorazione all’Accademia di Belle Arti non sono altro che un bagaglio che l’artista porta dietro di sé e riversa su tutte le sue creature. Mad lavora tra Pratola e Introdacqua, due Paesi dell’entroterra abruzzese, in quella valle di lacrime detta Valle Peligna. DESCRIzIONE OPERA La scultura rappresenta Pinocchio, bambino di legno attaccato dai picchi che gli procurano fori su tutto il corpo. L’opera, apparentemente gioiosa, esprime tutta la sua forza nell’espressione sofferente e al tempo stesso sorpresa di Pinocchio, che resta immobilizzato di fronte all’attacco dei volatili; indifeso ed incredulo al tempo stesso Pinocchio è convinto di esser diventato di carne ed ossa, pertanto non concepisce la furia dei picchi che si stanno cibando del suo corpo. L'opera riprende il senso romantico del genere fiabesco, ma in un attimo riporta alla realtà dura e cruda che fa parte della vita. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 45 45 Pinocchio attaccato dai picchi 128x68x49 cm Assemblaggio di metallo riciclato adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 46 Angelo Cortese Nasce a Cassano delle Murge (Bari) il 22 Aprile 1950, vive e lavora a Roma. Nel 1969 si diploma presso l’Istituto d’Arte di Bari. Nel 1973 si diploma in Pittura presso l’Accademia Delle Belle Arti di Roma con il prof. Luigi Montanarini, nello stesso anno comincia ad esporre. Nel 1991 inizia l’attività di Scenografo realizzatore e realizza scenografie ed allestimenti per Rai, Mediaset, Sky, La 7, teatri di prosa e lirica, cinema. Fino al dicembre del 2011 è stato Direttore Artistico presso gli studi di scenografia “Esse a Sistemy”. Tra le mostre più recenti ricordiamo le due collettive del 2012, allestite a Roma negli spazi delle Gallerie Margutta 102 e Spazio Artificio. Il 2011 vede la “Repubblica delle Arti” in mostra presso Mola (Ba), Murge (Ba), Ostia e Roma. Le sue mostre collettive e personali si esprimono soprattutto in importanti spazi espositivi della capitale e del litorale romano; ricordiamo anche le sua mostra del 2009 “The 12th west lake art fair” allestita nella Galleria Vittoria a Shanghai (Cina). DESCRIzIONE OPERA L'attesa ripresa del nostro Paese non può prescindere da una rinnovata consapevolezza di quanto le nuove tecnologie, insieme alla cultura e all'arte, siano centrali nella crescita dell'uomo e della società; ma non può prescindere, anche, da una rinnovata condivisione del valore del nostro “Tricolore”, simbolo imperituro dell'Italia unita. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 47 47 L'ora della tecnologia a tre colori 340x100 cm Tecnica mista su tavola con resina adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 48 Mariagrazia Dardanelli Nasce a Roma il 23 luglio 1951. In questa città dove vive e lavora ha completato gli studi artistici e si è laureata in Decorazione all’Accademia di Belle Arti (Corso di Laurea con Monachesi e Scordia). Dal 1972 ha insegnato Discipline Pittoriche nei Licei Artistici e negli Istituti d’Arte. Nel 1991 ha diretto l’Istituto d’Arte di Bologna e dal 1992 dirige l’Istituto Statale d’Arte e Liceo Artistico “Roma 2”. Pittrice, si occupa da anni di fotografia e di letteratura per l’infanzia. Sue opere sono presso collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. www.dardanelli.photoshelter.com Le opere di Mariagrazia Dardanelli mostrano il potere assoluto della luce, dei suoi movimenti, delle sue sorprese, in FotoGrafie memori del futurismo e legate alle moderne tecniche digitali (…) Sono opere colorate oppure elegantemente giocate sul bianco e nero, in cui la luce si stempera, si distende, si arriccia, si dilata, fila diritta come un dardo o compie volute simili a ricami di organza e tulle. I risultati non sono mai del tutto casuali ma rispondono invece ad una severa logica costruttiva, spesso ispirata da norme geometriche ed architettoniche (...) L’emozione veicola lo sguardo dello spettatore, incantato da un mondo astratto che pure inevitabilmente allude a fenomeni naturali come i giochi di luce, le profondità insondabili del buio, le sorprese del colore (…) I pixel vanno così a formare un forma inesistente nel diramarsi lento del tempo (…) ma anche assolutamente vera, rispondente ad una logica ed unicità, proprio come quella dell’antica arte della pittura, in cui ogni pennellata si propone come inevitabile… (Da “FotoGrafie - Segni di luce di Mariagrazia Dardanelli” a cura di Daniela De Angelis, Gangemi Editore 2010) Esposizioni, premi e pubblicazioni più recenti: 2012 - “Visioni dall’Arte Contemporanea” Collettiva presso il Complesso dei Dioscuri al Quirinale, Roma; “Mail Art Artedonna” Collettiva presso la Pinacoteca Civica B. Molajoli di Fabriano; 2011 - Vince il Premio Italiano al Concorso on line “Top Ten Women in the Arts - Edition 2” - Artrom Gallery, Roma; Pubblica il libro “Filastrocche” per Telethon a cura di Teresa Coratella - Acco Editore; “I Percorsi dell’Anima” Collettiva a Palazzo Valentini, Roma; “Tutte le strade” Collettiva presso L’artrom Gallery, Roma; 2010 - Pubblica il libro “Fotografie - Segni di luce” a cura di Daniela De Angelis - Gangemi Editore; Vince il 1° premio al Concorso Fotografico “La Luce” presso la Biblioteca Casanatense di Roma, organizzato da Capit Lazio con Fiaf e Amibec; Personale “Segni di Luce” presso le Scuderie Estensi di Tivoli (RM). DESCRIzIONE OPERA Il video “I Cinque Elementi”, attraverso una sequenza di immagini digitali che rappresentano forme inesistenti nella realtà – scaturite nel momento dello scatto fotografico in una totale sinergia tra luce e movimento – vuole essere un omaggio al musicista Vangelis (Evangelos Odysseas Papathanassiou). adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 49 49 I Cinque Elementi Durata video 10:16 min Sequenza di fotografie digitali senza ritocco adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:19 Pagina 50 De_Forma (Filippo Travaglini) Nasce a Lanciano (CH) il 3 Settembre del 1975. Attualmente vive a Roma; lavora nel settore dell’architettura e contemporaneamente si dedica ad attività creative ed artistiche. Dopo il conseguimento della maturità superiore si trasferisce a Roma dove ha intrapreso studi artistici ed ha conseguito la laurea in Architettura presso la Facoltà di Architettura, La Sapienza. Con il passare del tempo ha approfondito la sua passione per la fotografia, seguendo alcuni corsi semi-professionali, facendo esperienze tese alla comprensione dei soggetti architettonici e partecipando a numerosi concorsi fotografici; tra questi il Premio Fotografico Artelaguna 2007/2010, il National Geographic International Photography Contest 2008 e la Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri, Anagni e Frosinone. Il suo interesse si rivolge alle tecniche di grafica e fotografia digitale. La sua ricerca si incentra sulla fotografia di tipo “paesaggistico-ambientale” e sui soggetti “tecnologici”; sulla manipolazione, la Deformazione ed il montaggio di immagini scattate da prospettive diverse ed in tempi diversi. Una ricomposizione fotografica che stampa una “realtà virata”, “un’altra visione”. DESCRIzIONE OPERA Un’architettura tecnologica in “ferro” rinchiude le “Disorientate” attività Umane. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 51 51 Ferriera_SW1 38x60 cm Elaborazione fotografica digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 52 Petra De Goede Petra de Goede nasce a L’Aia nel 1965 e dal 1988 vive in Italia. Lavora a Tuscania, nella cui storia e cultura sicuramente ha frugato, assorbendone il remoto senso. L’opera racchiude esperienze di anni trascorsi, di altre mostre realizzate, di altre scoperte che si sono sedimentate nel suo cuore, nella sua arte fotografica. Si percepisce anche l'attento lavoro di un esperto stampatore, il fedele, appartato e oscuro nume protettore dei fotografi d'arte e degli incisori. L'artista-fotografa ci parla di Luce, Qui e Ora, Terra Aria Acqua Fuoco, e dice di essere andata “al sud, giù, sempre più giù...”. Ma siamo certi che il sud sia poi così in giù? Così lontano? E che invece, sempre più si unisca al nord della nostra brava fotografa e che insieme inventino un nuovo parallelo: il mondo nuovo da cui trarre rinnovata creatività e forza per resistere al presente. Non la fotografia come siamo abituati a immaginare, a guardare, ma una forma espressiva altra, che si avvale di sé stessa come primo mezzo e poi sperimenta in libertà, trattando l'oggetto fotografia come un palcoscenico di idee e contaminazioni tecniche e spirituali. Adriana Pedone DESCRIzIONE OPERA “Per cinque anni sono tornata nello stesso posto, un posto che conosco da quando ero bambina. è uno dei varchi più lunghi per attraversare le dune, perciò non c'è quasi mai nessuno, qui il tempo sembra non esistere, l'acqua è immutata, i suoni sono gli stessi. Mi dà un grande senso di pace e fiducia. ...Il vento, l'acqua, il sole, la sabbia hanno avuto campo libero per lasciare le loro tracce”. (V. Fava, “Acqua infuocata” - novembre 2011, Magazzini della Lupa, Tuscania) Petra de Goede, nella sua ricerca artistica, usa una grande varietà di materiali, puntando sopratutto a conferire una sorprendente tridimensionalità al mondo piatto della fotografia. I suoi lavori sono tecnicamente perfetti e ben messi a fuoco, costituiti da molteplici strati concettuali sovrapposti. (J. Turner, “L’Ottobre degli Olandesi” - ottobre 1994, Galleria di Sarro, Roma) adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 53 53 Quiddità, indole - Wezen, aard 90x90 cm Fotografia digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 54 Maria Leticia De Melo Maria Leticia De Melo nasce a Itajaì nello stato di Santa Caterina (Brasile), si laurea in Studi sociali presso l'Università di Vale do Itajaì della sua città natale. Attualmente è una libera professionista e insegna arte contemporanea presso l'atelier privato “Leticia Melo” a Itapema (Brasile). Il suo percorso formativo nel campo artistico inizia nel 1992 con un corso di disegno con la scultrice Elke Hering. Successivamente frequenta un corso di disegno anatomico a Florianópolis e nel 1997 segue un corso di pittura contemporanea tenuto da Rubens Oestroem. Nello stesso anno segue un corso di disegno all'Accademia Lorenzo de' Medici di Firenze ed effettua un viaggio di ricerca/studio prima a Venezia, nell'ambito della Biennale Internazionale di Arte, e poi a Kassel, in Germania, nell'ambito di Documenta. Tornata in patria segue un corso teorico “Arte e Psicanalisi nel finale di Millennio”, tenuto presso l'università Tuiuti, a Curitiba, nello stato di Paraná. L'anno seguente la vede impegnata in un laboratorio di xilografia, organizzato dal Centro Integrato di Cultura di Florianópolis. Nel corso del 2000 si perfeziona seguendo un corso di disegno e concettualizzazione tenuto dal professor Charles Watson a Rio de Janeiro. Va nuovamente a Venezia nel 2001 per la Biennale e poi a Düssendolf in Germania per la retrospettiva dedicata a Paul Klee nel 2001. Nel 2008 si perfeziona con il corso di incisione tenuto dall'artista Juliana Fugante, per intraprendere poi un nuovo viaggio, che la vede questa volta arrivare fino a New York per il viaggiostudio di arte contemporanea “Dynamic Encounters” organizzato dal professor Charles Watson. Nell'ambito della stessa iniziativa, partecipa nel 2010 alla Biennale di Arte Contemporanea di San Paolo. Gli ultimi due anni la vedono ancora itinerante, prima nella sua terra, dove porta avanti uno studio presso il Museo Aberto de Inhotim nello Stato di Minas Gerais,e poi di nuovo a Venezia per La Biennale Internazionale di Arte “Illiminations”. Tra le mostre personali ricordiamo quelle di Itapema e Itajaí tenute tra il 1984 e il 2002. DESCRIzIONE OPERA Disegni di oggetti di uso quotidiano che ci circondano e che si sovrappongono nelle nostre retine, a volte evidenti e talvolta taglienti… diffusi. Allegorie della nostra vita. I disegni sono mescolati con pennellate forti e collage come soluzioni incisive del lavoro. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 55 55 Ordinary things/le cose ordinarie 112x120 cm Tecnica mista su carta (disegno, carboncino, acrilico, collage) adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 56 Chandra Fanti Nata a Terni il 13 Novembre del 1982. Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2009. Vive e lavora tra Roma e Berlino. DESCRIzIONE OPERA L’essere umano è afferrato dalle sue ferite e attraverso di esse rovesciato. Ciò che è dentro adesso è esposto. è una stanza molle e sensibile dove attraverso passaggi bui sfilano un corteo di paure, angosce e traumi che prendono forma entrando in contatto con il mondo del visibile. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 57 57 Father 90x130 cm Olio su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 58 Francesca Fini Performance artist, video artist. “Nei miei video la presenza del corpo è essenziale: un corpo che agisce in uno spazio surreale e in un tempo cristallizzato, in una sorta di epifanizzazione cinematografica di un pezzo di live art. Il corpo che agisce è ciò che mi guida alla conoscenza essenziale e alla rappresentazione del mondo. Le mie performance nascono dal tentativo di creare un dialogo tra il corpo e la sua immagine politica e sociale.” Nel 2000 incontra l'artista americana Kristin Jones con la quale collabora a “Tevereterno”, creando installazioni a Roma. Tra queste “Solstizio d'Estate” che, con la monumentale processione di lupe giganti ricavate rimuovendo lo smog dai muraglioni del Tevere, è stata considerata una delle opere di arte urbana più interessanti degli ultimi anni. Tra i numerosi festival a cui ha partecipato ricordiamo quelli in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Polonia. Nel dicembre 2012 partecipa alla prima edizione di Venice International Performance Art Week, a Palazzo Bembo, insieme ad artisti del calibro di Yoko Ono ed Hermann Nitsch. DESCRIzIONE OPERA VIDEO Elettrodi terapeutici, regolati al massimo della potenza, determinano forti contrazioni muscolari che fanno danzare la bandierina sulla mia pelle, al ritmo dell'inno nazionale. A un paese malato non resta che la meccanicità grottesca della retorica dell'inno e lo spasmodico appello ad un rispetto preteso ma svuotato di ogni sentimento autentico. PERFORMANCE LIVE Con G. Bianchini, R. Bolino, A. Brunitto, D. Cortese, F. Cinelli, K. FauxPas, F. Fini, M. Fiorentini, M. M. Pochetti, L. Tarantelli. Alla tromba J. W. Kralkowski. I protagonisti della performance si offrono al pubblico nudi e vulnerabili. Indossano caschetti da operaio, trasposizione ironica del leggendario Elmo di Scipio che mette in relazione la retorica di un passato glorioso, ma di cui non rimane neanche la polvere, con la sofferenza inascoltata dei veri eroi della quotidianità di questo paese; quelli che vivono “con un casco” e indossando quel casco talvolta muoiono. Muoiono nei cantieri e nelle fabbriche, e quello che resta di loro viene nascosto in fretta e furia sotto il tappetino della cronaca di questo paese malato. Durante la performance, sulle braccia degli attori vengono sistemati degli elettrodi che determinano forti contrazioni muscolari involontarie; una danza grottesca che fa muovere la bandierina da sola, al ritmo delle scariche elettriche regolate in sincrono con l'inno nazionale. A questo paese non resta che la meccanicità del rituale dell'inno nazionale e lo spasmodico appello ad un rispetto preteso ma svuotato di ogni sentimento autentico. Una stanchezza collettiva e rassegnata che si trasforma in isteria quando anche i burattinai scoprono i loro fili e il semplice atto di bere un bicchiere di vino diventa lotta contro una forza più grande, invincibile e oscura. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 59 59 With an helmet (con un elmo) Live installation e video adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 60 D. Fusco - F. Affaitati - S. De Martino - S. Varchi “Dall’unione casuale delle nostre quattro menti è nata “Genesi”. è stato per questioni di tempo che abbiamo deciso di unirci. Quando abbiamo saputo che i termini della presentazione dell’opera sarebbero stati più prossimi di quanto credessimo abbiamo valutato che da soli, ognuno per conto suo, non ce l’avremmo fatta e così si è formato “l’atelièr 1312”. Così abbiamo unito forze, idee, tempo. Simòn, “writer” appassionato di street art da sempre, ha avuto la brillante idea di usare come sfondo il cofano di una macchina, io ero seduta nel salone vecchio di San Carlo ho visto sulla parete disegnato “l’uomo vitruviano” di Leonardo e pensando al tema indicato per la mostra mi è venuta in mente l’idea di usare questo soggetto estremamente simbolico combinato con la tecnologia di Daniele:ingegnere informatico ovviamente genio del computer che ha creato in digitale tutti i passaggi dell’uomo vitruviano presenti sul cofano. Simone, filosofo del gruppo ha scritto la frase. Per noi è stata una soddisfazione enorme quando abbiamo saputo che la nostra opera era stata selezionata. Quando ho visto “Genesi” esposta al Macro ho provato il piacere puro. Puro nella sua essenza e soprattutto soddisfazione per avere fatto parte di un unico nucleo dal quale è nata un’opera artistica che è sicuramente influenzata dal posto in cui in questo particolare periodo della nostra vita viviamo. La comunità (Ceis n.d.r.) ha sicuramente influenzato ognuno di noi sulle scelte personali usate in essa, non saprei dire in che cosa nei particolari, forse nei colori, forse nello stile, ma è una sensazione certa che questo posto ha cambiato qualcosa in noi e so che “Genesi” è un’insieme di quattro persone che in comune hanno un trascorso quotidianamente offuscato dall’uso di sostanze ma che ora condividono anche l’euforia e l’adrenalina di un progetto portato a termine con il solo spirito di gruppo”. Francesca Affaitati DESCRIzIONE OPERA “Genesi”, evoluzione dell’uomo vitruviano da disegno a mano libera al digitale, su cofano con sfondo con tecnica dell’aerosolart. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 61 61 Genesi 135x88 cm Tecnica mista: disegno, digitale, scrittura adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 62 Luca Giannini Luca Giannini (Bologna, 1972) segue presso l'Accademia RUFA di Roma i corsi di pittura, incisione e scultura tenuti da Tullio De Franco, M. Pina Bentivenga e Davide Dormino. Nel 2007 vince l’XI Premio Internazionale Massenzio per la pittura. Tra il 2007 ed il 2008 partecipa a collettive in spazi istituzionali di Roma quali la FAO (World Food Day '07), l'Auditorium Parco della Musica, il Museo di Chimica dell'Università La Sapienza e Palazzo Chigi di Formello. Sue personali sono allestite tra il 2007 e il 2009 presso la RufArt Gallery di Roma (“Mater” a cura di Andrea R. Barberini), la Fortezza Spagnola di Porto S. Stefano (“Progetto per un'Arca” a cura di Gianni De Mattia), la galleria Massenzio Arte di Roma (“Seconda Terra” a cura di Alessandro D'Ercole). Nel 2010 ArteFact Hotel Art Consultants/Londra seleziona sue opere per la collezione di Castel Monastero resort, dove realizza inoltre un progetto contemporaneo di Via Crucis per la Chiesa dei SS. Jacopo e Cristoforo. Partecipa alla collettiva “Tutte le strade” organizzata nel 2011 da Elizabeth Genovesi presso ArtRom Gallery di Roma. Nel 2012 viene invitato da zètema ad esporre presso il Centro Elsa Morante nelle collettive “Synthesim 365” e “Mondi Lontanissimi” a cura di Pier Luigi Manieri e Raffaele Soligo (32° FantaFestival di Roma) e nella doppia personale “Cibernetica e Alchimia” a cura di Pier Luigi Manieri. DESCRIzIONE OPERA ll titolo dell’opera deriva dalle parole del poeta John Keats, che definiva il mondo “la valle del fare anima”, concetto che è stato ripreso dal filosofo e psicologo James Hillman nella sua ricerca sulle radici mitologiche dell’uomo e sulle finalità dell’esistenza. L’opera, che sfrutta un campo prodotto da magneti permanenti in grado di produrre un effetto di levitazione stabile, è il risultato di uno sforzo volto a superare i limiti della materia e del peso, che sempre hanno condizionato il fare artistico. Gravità e magnetismo, forze primordiali dell’universo, si compongono e si equilibrano, come la sostanza del mondo materiale con la dimensione dell’anima esperienziale. La forma biologica dell’opera assurge a simbolo della realtà nascosta e trascendente della natura di cui si è parte, ed il suo specchiarsi fluttuante rimanda alla consapevolezza intuitiva, unitaria ed immediata della realtà dell’universo che le mistiche antiche insegnano attraverso la meditazione, e che tutti recuperano durante quel passaggio di stato energetico che impropriamente viene chiamato “morte”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 63 63 The vale of Soul making 70x19xh150 cm Magneti al Ne-Fe-Bo, polistirolo HD, gesso, dibond a specchio, plexiglass, legno adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 64 Monica Giussani Nasce a Milano il 14 Marzo 1973, si trasferisce a 20 anni in Liguria, dove qualche anno più tardi, per hobby inizia a dipingere prima su porcellana e poi si innamora della pittura ad olio. Da sempre legata per passione al disegno a matita, trova nella pittura ad olio un mondo magico, ricco di possibilità . Intraprende così un cammino personale, fatto di scoperte continue. Caparbia e piena di volontà crea i primi lavori, che vengono presto scoperti dai critici della zona, che la invitano prontamente a mostre ed esposizioni con pittori già affermati della Liguria. Ma Monica non si ferma ed espone a Milano; a Roma, nella Basilica degli artisti, a Napoli e così via. Viene notata anche in campo editoriale da affermate case editrici come la Libreria Vaticana, le edizioni Messaggero, la Shalom; e perfino dal lontano Brasile le viene richiesta un’immagine per la copertina di un libro dedicato a Sant’Antonio. Nel Natale del 2002 l’immagine ormai abbastanza famosa della “Natività” viene stampata nel giornale dell’Università di Notre Dame, in America. Nel 2008 il quadro di Grace Kelly viene esposto all’Hotel de Paris a Monte Carlo. Come ogni bravo artista, Monica incomincia a sondare nuove possibilità e quindi si apre, dopo l’Arte Sacra, al ritratto e agli animali, ma la vita è lunga e la fantasia la porterà lontano, verso un futuro ricco di esperienze e soddisfazioni. DESCRIzIONE OPERA I paesi occidentali donano la tecnologia ai paesi disagiati i quali a loro volta donano la genuinità, i buoni sentimenti, la spontaneità che i paesi ricchi hanno dimenticato. La tecnologia come elemento positivo, come scambio di culture, come aiuto ed apertura al mondo. La cornice ha un inserto di tessuto Africano ed alcuni elementi in foglia d’argento che simboleggiano la tecnologia che si diffonde nel mondo. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 65 65 L'Umanizzazione della tecnologia 50x70 cm Olio su tela, cornice con inserto in tessuto africano e foglia d'argento adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 66 Annalisa Gonnella Annalisa Gonnella nasce nel novembre del 1980 mentre la strade della sua prima città, Napoli, sono scosse dal terremoto; la permanenza in questa città sarà breve, ma i suoi vicoli e vincoli rimangono un punto di snodo costante nella sua vita, una presenza alla quale la sua ricerca fotografica e il percorso formativo continuamente rimandano e tendono. Consegue la laurea in Filosofia all'Università La Sapienza di Roma. Ma le strade di Roma non bastano: sono stimolo continuo e indefesso per la ricerca di nuovi percorsi. La prima tappa (2009) è la vicina Senigallia nella ricerca de “I linguaggi delle arti visive” di Nino Migliori, l’inizio dello studio in Polaroid, che porterà all'esposizione per la Biennale di Fotografia di Bibbiena (2010), e nei percorsi lontani segnati da Ara Guler e Coskun Asar nelle loro “Storie di Istanbul”, città, questa, che fornirà il contesto e lo scenario per lo sviluppo di “La memoria nella pietra”, 2011, personale che si terrà presso la Hackney Picture House, galleria nel quartiere londinese di Hackney, a cura di Miloslav Vorlicek. Nel 2010, a Senigallia inizia il percorso formativo con Massimo Siragusa nella sua “Estetica del paesaggio”, ma la ricerca di nuovi paesaggi, di nuove strade non si sazia del contesto italiano: lo sguardo non pago tende verso percorsi transoceanici. Nello stesso anno a New York segue il corso di Street photography, “The poetic Witness” con Barron Rachmann e “Liberating the intuitive”, sotto lo sguardo di Larry Fink. Londra ospita i primi percorsi espositivi individuali e corali in occasione dell'International Photohraphy Festival, “Photomonth East London”, a cura di Altenative Arts, festival per il quale è artista selezionata nel 2011 e nel 2012. DESCRIzIONE OPERA “Come la vita, la sua potenza vivente, attraversa l’arte? Come la fotografia “sopporta” le immagini? Dai primi graffiti dell’uomo, scolpiti, disegnati nella pietra e conservati grazie all’oscurità delle caverne, fino alle moderne rappresentazioni visive e anche sonore, ciò che è in gioco è l’esperienza vitale come tema fondamentale di tutta l’arte. Attraverso il linguaggio fotografico ricerco questa esperienza, cercando di eludere le consuetudini dello sguardo, rappresentando l’esperienza stessa evitando le convenzioni associate alle percezioni, per permettere allo spettatore, di avvalorarla. Come nei primi graffiti, fotografo un’animalità selvaggia, preistorica, infantile, senza volontà artistica in cui non si può vedere senza toccare con la mente. Ricerco ciò che Deleuze definisce “Arte Nomade”, ovvero quella visione ravvicinata per cui lo spazio contenuto nelle immagini permette mille direzioni e raffigurazioni, visione ravvicinata per cui nelle immagini questo spazio non è semplicemente visivo, ma è innanzitutto spazio tattile e addirittura uditivo. La fotografia è infatti occasione per una visione ravvicinata in cui non è possibile prendere distanza da ciò che è visto, in cui non si è mai di fronte a qualcosa senza esserne dentro”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 67 67 Grotteska Stampe 60x60cm Polaroid film, Polapressure Tecnique, Hahnemuhle fine art adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 68 HuM-ART Hermine Reidinger nasce nel 1961 ad Andorf (Alta Austria) e si laurea presso la Pedagogical University di Linz; Michael Sardelic nasce nel 1959 a Vienna e studia presso la Pedagogical University di Innsbruck, è attualmente libero professionista. Lavorano insieme, con lo pseudonimo HuM-ART, a progetti comuni nelle città di Ried im Innkreis e Andorf. Alcune delle loro opere sono state acquisite dal Ministro dell'Educazione, Arte e Cultura del governo federale austriaco e dalla Provincia dell'Alta Austria, nonché da acquirenti privati. Partecipano a numerose esposizioni nazionali ed internazionali e vantano nel loro curriculum numerosi premi. Premi e Riconoscimenti 2012 Nomination alla XII edizione del Syrlin International Art Award 2013 Stuttgart (Germania) 2011 Nomination per il St. Leopold Peace Award 2011 di Klosterneuburg, Vienna (Austria) 2007 PX3 - Prix de la Photographie Parigi, (Francia) 1982 Award of the Provincial Capital City of Innsbruck (Austria) Mostre (Selezioni) più recenti: 2012 2nd Ruhr Biennale, Dortmund, 2011 Sala terrena Gallery, Klosterneuburg Monastery, (Austria) Galleria Momus, Torino 2010 City Museum Neuötting (Germania). 2009 SchlossÖkonomie Gern, Eggenfelden, (Germania) 2008 Padiglione Paradiso, Giardini della Biennale, Venezia, Darmstadt Photography Days (Germania) 2007 Aplanat Gallery of Photography, Amburgo Galleria d'Arte Terzo Millennio, Venezia DESCRIzIONE OPERA Trentasei lastre radiografiche del torace da un lato, e immagini TAC del cranio dall’altro, che sono indipendenti le une dalle altre. Il contrasto tra l’asettica immagine medica e il movimento oscillante delle singole lastre scatena delle riflessioni sulla sede dell’anima e la sua localizzazione. Inconsciamente lo spettatore crea una connessione tra i suoi sentimenti e le immaginarie anime fluttuanti delle persone che stanno dietro le immagini mediche. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 69 69 In-Between-Soul 252x112x112 cm Oggetto cinetico, stampe digitali su UV-resistant film, polistirolo, velcro industriale, struttura di sostegno in profilati di alluminio adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 70 Sandra Hauser Sandra Hauser è nata a Bad Aibling nel 1983 e vive fra Roma e Monaco. Di professione ricostruisce drammi ed emozioni. La sua arte non ha un media specifico, ogni sfida la raccoglie riflettendo, interiorizzandone l'essenza, catalogando le emozioni e filtrando tutto con istinto viscerale. Proprio la particolare combinazione di passione e ragione rendono i suoi lavori avvolgenti e pulsanti, intrisi della tensione tipica dell'artista che vive in simbiosi con la sua opera ed esteticamente perfetti. Hauser porta sulle proprie spalle il peso del ruolo di testimone dei nostri difficili tempi, ne interpreta le contraddizioni con profonda delicatezza e intensa drammaticità, lasciando una cicatrice emozionale sul pubblico. Giovanni Cervi, Libero Curatore Ricordiamo le numerose mostre a Monaco e in diverse città italiane tenute tra il 2007 e il 2012. DESCRIzIONE OPERA L’opera “Devi morire prima di morire” - un autoritratto bipartito - è un omaggio al “Davide con la testa di Golia” di Caravaggio. Una foto e un video mostrano l’artista girare senza posa su se stessa, mentre prova disperatamente a riunire nel suo seno i due ego in conflitto. Forse uno dei due deve morire prima che lei possa morire… La guerra dei due Ego si mostra anche nel linguaggio artistico che ha scelto Hauser. L’installazione gioca con la messinscena, una foto digitale che sembra un quadro dipinto ad olio con un cornice dorata e un video che mostra la sua origine. Una finzione dentro la finzione? Soprattutto una ricerca che va oltre il confine e i tempi delle discipline artistiche. Il simbolismo delle immagini ispirato dal simbolismo e dalla profondità di Caravaggio espresso con la tecnologia digitale di oggi, per raccontare storie profonde, che non hanno confine di tempo o età, che sono sempre attuali, perché sono storie delle persone, della vita e dell’essere umano. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 71 71 Devi morire prima di morire Fotografia digitale 101x125 cm, video Full HD 6:25 min Installazione, Autoritratto bipartito adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 72 Velia Iannotta Scultrice, inizia negli anni ‘60 ad esprimersi artisticamente con la pittura a spatola, ma l’esigenza della “ricerca sulla materia” la spinge ad intraprendere la strada della scultura. Negli anni ‘70 allieva di Toti Scialoja, si laurea in Scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Realizza scenografie e costumi per il teatro. Le sue opere vengono esposte in numerose personali in spazi Istituzionali italiani e mostre all’estero. Nel giugno del 2010, all’8^ edizione della Biennale d’Arte di Roma, riceve in Campidoglio il Primo Premio per la scultura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il suo linguaggio creativo, nasce negli anni ‘70 dall’idea di utilizzare la vetroresina, prodotto contemporaneo, che risponde alle sue esigenze di duttilità, leggerezza e resistenza nel tempo. L’operazione della vetroresina ricoperta di foglia d’oro, attraverso lunghe sperimentazioni di materiali diversi nella ricerca della luce, viene soddisfatta con l’uso delle lamine d’oro e d’argento, patinate e brunite alla maniera delle vecchie fucine, che applica alla materia industriale un significato di metallo prezioso. L’assorbimento della luce, riflessa dall’oro e dall’argento, continua a espandersi come fenomeno fisico in una sorta di “rito magico-religioso”. Risulta chiaro l’intendimento dell’artista, per la quale l’inganno non è quello dell’artigiano dell’Ottocento, ma l’inganno post-moderno che mira alla percezione di chi osserva. L’ironia nasce per lo scontro tra l’aspettativa che l’opera suggerisce (peso, materia, antichità) e l’esperienza percettiva che l’opera provoca. La capacità di trasformare, una “materia” in un linguaggio, sta in lunghi anni di ricerca e sperimentazioni, nel virtuosismo e nelle esigenze espressive dell’artista. Dal ‘70 ad oggi un unico filo conduttore caratterizza le sculture: il nero, l’oro e l’argento. Le ultime opere, oltre alle tessere musive oro e argento, presentano inserti di mosaico cromatico, raggiungendo effetti interessanti. Dalle resine con cui realizza prevalentemente le sue sculture, passando per il bronzo, fino ai metalli preziosi per la creazione di gioielli, pezzi unici a cera persa, arricchiti da pietre grezze che li rendono irripetibili. “Desidero fortemente che l’opera scultorea emerga dalla materia, che esprima la sua forza, i tagli di luce creati dall’oro o dall’argento e dalle tessere musive, contribuiscono a renderla viva e palpitante”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 73 73 Scudo 190x80 cm Vetroresina, paste vitree oro veneziano, foglia oro patinato, foglia argento patinato, base in marmo adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 74 Jessica Iapino Jessica Iapino nasce il 14 Ottobre 1979 a Roma dove vive e lavora. Diplomata alla Marymount International School continua i suoi studi presso la A.U.R. American University in Rome. Il suo lavoro parte da un’analisi introspettiva con uno sguardo alla società contemporanea, ritraendone gli aspetti più semplici, più umani. Attraverso una filosofia di pensiero in costante “costruzione-costrizione” inizia la sua sperimentazione con il video, fotografia e installazione. L’esigenza del mezzo filmico diventa un aspetto importante nel suo lavoro; considerato come mezzo più incorporeo e quindi “leggero”. Dal 2004 al 2006 esordisce con due personali: “HERO” Galleria Arturarte e “EDEN” presentata al MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma. Nel 2007 partecipa a “Gemine Muse” mostra curata da Antonio Arèvalo intitolata “Le Jeu de l'Hombre (lo sviluppo delle virtù cortesi)” con un intervento site-specific nel Museo Napoleonico Roma. Del 2008 è la personale “bring me back_HIGH” a cura di Alessandro Facente, L’Union arte contemporanea co-prodotta con la fondazione VOLUME! e nel 2009 presenta una personale dal titolo “LOVERKILLERLOOP” Dora Diamanti Arte Contemporanea Roma. Partecipa a numerosi Film & Video Festival in Italia e all’estero tra cui l’Optica Festival Gijon 2008; candidata al “Optica Award” per Artisti Indipendenti, Gijon, Madrid e Parigi. A settembre del 2009 partecipa alla XIV Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo: SKOPJE gates BIENNALE 2009, Repubblica di Macedonia, dove si classifica al primo posto nella selezione “immagini in movimento”. Nel suo lavoro comincia a prevalere l’idea di evoluzione filmica. Considerando il concetto di Cinema come “mezzo” e non come “industria”. Nel aprile 2010 è tra i finalisti nella categoria “corti italiani” del RIFF Rome Independent Film Festival IX edizione. Nell’ottobre 2010 presenta “Previous. To the source.” all’interno del progetto “Another_Fiction” a cura di Antonio Arèvalo nella galleria V.M.21. Nel Marzo 2011 presenta alla X edizione del RIFF Rome Independent Film Festival il cortometraggio “Il Quarto Ordine” nella sezione sperimentale del Festival. DESCRIzIONE OPERA Testaccio, Roma. Cinque suore missionarie rigorose e mistiche sostano immobili come bloccate da un’auto-costrizione. Trovano la libertà attraverso la loro divisa: l’abito monacale. Una bambina rumena, la cui realtà culturale e sociologica richiama quella gabbia in cui involontariamente si trova. Ursula dai capelli rossi, con i vestiti colorati sulla sua bici rosa pedala. Uno slalom attraverso queste suore poste lì come birilli. Il gioco, la costrizione. Una doppia libertà a confronto, una medaglia a due facce. La libertà in cui la donna si trova, attraverso la costrizione e una costrizione attraverso cui la donna vive la sua libertà. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 75 75 Baptism Durata 02:03 min Video mono canale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 76 Laura Isaia NOME L’aura COGNOME Isaia DATA c’era il sole di giugno e correva l’anno 1977 ma era notte. Me lo ricordo bene! LUOGO: i miei insistono nel dirmi che sono nata in Sicilia e comincio a credergli, poiché ogni volta che ritorno in quei luoghi mi sembra di rinascere (o di morire). Secondo le mie approssimative considerazioni sono nata su Marte. Ho studiato prima Lettere e poi Filosofia. Dopo Lettere e Filosofia insieme. Kant è stato sempre orgoglioso di me, Hegel continua a darmi filo da torcere, Sartre mi ha amato ma non lo sa e io non sono mai stata “una ragazza per bene”. La fotografia non è per me né una professione né un nobile passatempo ma è una necessità del mio DNA geneticamente trasmessa da mio nonno. Ma lui non c’è più da troppo tempo e non lo sa. La mia prima fotocamera era di legno e aveva per lente un fondo di bottiglia! così le mie prime foto vennero tutte ubriache… ubriache di vita… e con qualche dolore allo stomaco. Poi la pellicola: mai meno di due scatti in uno. Oggi il digitale: è come offrire la sangria ad un astemio e vedere di nascosto l’effetto che fa. DESCRIzIONE OPERA Perché LEI arriva sempre quando meno te lo aspetti. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 77 77 Lei Stampa 50x70 cm adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 78 Kyrahm & Julius Kaiser Kyrahm e Julius Kaiser sono artisti e curatori che operano in ambito internazionale nel settore della Performance Art. Kyrahm è artista concettuale, videoartista, body artist e performer. Julius Kaiser è videomaker, drag king e performance artist. La sua ricerca artistica ha origine nell’ambito della sperimentazione che indaga i ruoli sociali di genere proponendo una visione fluida degli stessi coerentemente con le teorie filosofiche Queer. Come videomaker ha realizzato videoclip e documentari, organizza workshop. Diversi storici dell’arte indicano la coppia artistica come una delle nuove evoluzioni della body art contemporanea, alla quale sono stati dedicati diversi testi. Vincitori di numerosi premi in Italia e all’estero. I corrispettivi delle loro azioni (foto, video, disegni e dipinti preparatori) appartengono a diverse collezioni private. Hanno istituito il movimento artistico italiano “Human Installations”. Hanno creato Extreme Gender Art, progetto che promuove le arti performative creando eventi internazionali. Di Kyrahm e Julius Kaiser hanno parlato numerosi media. DESCRIzIONE OPERE Human Installation 0: Crisalide Performance - durata variabile, preferibilmente 24 ore, data creazione: settembre 2009 “Dormi o sei morta?” Mamma conchiglia, figlia poltiglia. “sono viva, non senti il mio respiro?” “Credevo fosse il vento.” (Kyrahm) L’isolamento volontario è l’illusione di sentirsi al sicuro. Rinchiusa in un bozzolo per 27 ore con collegamento web 24 ore su 24. L’artista Kyrahm è vegliata giorno e notte dalla propria madre che provvederà ai suoi bisogni primari. Un gesto per risanare l’incomunicabilità tra genitore e figlio. Una webcam è posizionata allinterno della crisalide, collegata al sito http://www.humaninstallations.com/channel.htm durante l’esecuzione della performance. Il pubblico può lasciare feedback scritti nella chat attiva. “Attraverso il livestreaming cerchiamo un’interazione tra spazio pubblico e privato, un’estensione dell’hic et nunc, l’interdisciplinarietà dei linguaggi della comunicazione.” Durante la performance il canale è inserito in portali d’arte e culturali, diffuso attraverso i principali social network e mailing list. Dopo 27 ore, uscita dal bozzolo, ricomincerà a nutrirsi e riprendersi per iniziare “Human Installation II: Ciclo della vita” ispirato alle fasi dell’esistenza dopo la nascita: un neonato che piange affamato, la pubertà che si copre imbarazzata, soggetti anziani che mostrano i loro vecchi corpi. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 79 79 Human Installation 0: Crisalide Performance Live e Video adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 80 Human Installation VIII: Techno Amniotic Performance - durata: circa 45 minuti, data creazione: giugno 2011 Se il liquido amniotico e la placenta sono i primi trasmettitori e conduttori delle stimolazioni colte dall’esterno al bambino, in questo caso è invece il feto a produrre variazioni sull’ambiente rendendo possibile la pubblica condivisione della connessione madre-figlio. In una prima fase la donna incinta invita il pubblico ad auscultare le vibrazioni del liquido amniotico, il battito cardiaco del bambino e i suoi movimenti attraverso un eco doppler, consentendo quindi di entrare in connessione intima con il miracolo della vita. In un secondo momento il doppler è collegato a supporti tecnologici: tutti i suoni sono amplificati in tempo reale e luci, colori, ambient effect e forme si modificano in base alle stimolazioni ricevute dal bambino e dal liquido amniotico trasformando lo spazio fisico esterno: è in pratica il bambino nella pancia a modificare l’ambiente circostante, a disegnare con la luce. L’adrenalina accelera la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Il battito cardiaco del bambino, molto più veloce di quello di un adulto è amplificato attraverso le casse e genera un concerto “technoamniotico”. Numerose le donne incinte che desiderano partecipare alla performance. Visto l’inevitabile trascorrere del tempo, ogni volta che la performance è ripetuta è necessaria una nuova donna disponibile all’azione. Ma è stato interessante notare come diverse donne reagiscano in modo simile durante l’azione: dopo qualche minuto, le mamme chiudono gli occhi abbandonandosi completamente all’ascolto. Human Installation I: Obsolescenza del Genere Performance - durata 6 minuti circa, data creazione: luglio 2007 Tra le 30 migliori alternative exploration performance del mondo - Manifestazione IDKex - 2008 Columbus, Ohio - USA; Premio Arte Laguna, prima edizione della sezione sperimentale performance - Venezia 2009 Il corpo nudo e l’io, la maschera e lo stereotipo. Un quadro ginoandroide. Il sesso biologico come pelle, maschio, femmina. Il genere come senso del sé, uomo, donna. Percorso, attraversamento, transizione. Ogni soggetto, una storia. Cambiare sesso è doloroso come la nascita. Le maschere d’oro sul volto non nascondono le identità: come son riconoscibili le sfumature del genere. Solitaria subentra una creatura di sesso femminile. Accarezza i corpi uno per uno. Il travaglio è faticoso, la carne materia da modellare. Il rito della vestizione tra fasce contenitive, pantaloni, giacca e cravatta è il ritorno all’opposto. Non è più necessario indossare la maschera: l’io è rivelato. “La mia ricerca considera il corpo obsoleto. Il vostro lavoro parla di transizione.Viviamo in un’era dove la tecnologia ci permette di modificare il nostro corpo”. Stelarc adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 81 81 Human Installation VIII: Techno Amniotic - Human Installation I: Obsolescenza del Genere Performance Live e Video adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 82 Barbara Lalle Barbara Lalle è un’artista performer romana. Nella vita esplora le infinite possibilità dell’arte e delle sue declinazioni, sempre e soltanto mossa da una “emergenza di dire”. A fine anni novanta entra a far parte del gruppo sperimentale del prof. Luigi Mosca; questa esperienza la arricchisce nel campo della creatività motoria e, come danzatrice, la condurrà a partecipare a varie manifestazioni di danza e sport. Sono anni in cui sperimenta anche la scrittura con una serie di racconti, partecipando nel 2005 al concorso “Parole in corsa III” promosso da ATAC e Trambus. Già attrice nella compagnia teatrale Living Theatre Europe, è al MAXXI di Roma impegnata nella performance “L’arte dell’errore giudiziario” (Libero - 9 Febbraio 2011, Manifesto - 9 Febbraio 2011). Da piccola, rimane affascinata dal concetto della “seconda possibilità”. Delle persone e delle cose. è da ciò che sviluppa la ricerca nel campo dell’ecoarte e del design con materiali di riciclo. Nel 2009 partecipa ad una cooperazione in West Bank, per proporre laboratori teatrali nei centri giovanili a bambini e ragazzi e nei centri antiviolenza a donne. A Gerusalemme con la compagnia del Living Theatre Europe recita nello spettacolo “Not in my name” scritto da Judith Malina. Al ritorno da questa esperienza in Medio Oriente nascono delle opere pittoriche tra cui “20/25” che partecipa alla 7° edizione del concorso Shopping Bag = Arte organizzata dalla Galleria Vittora di Via Margutta in collaborazione con Roma Capitale, Regione Lazio, Accademia di Belle Arti di Roma e AMA. L’opera è stata esposta dal 27 aprile al 1° Maggio presso la galleria (Catalogo “Arte del recupero” - Ed. Vittoria - 2012). Insegna da anni in licei ed istituti di Roma ove conduce laboratori di arteterapia rivolti a studenti con disabilità. Per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’ Italia ed il centenario della nascita dell’artista americano Jackson Pollock, è ideatrice e responsabile del progetto “Parliamo con gesti tricolore”. Tre opere “Il Bianco”, “il Rosso”, “Il Verde”, realizzate con la tecnica del dripping dal laboratorio integrato degli studenti dell’Istituto agrario “Emilio Sereni” di Roma condotto dalla stessa, sono state esposte per l’apertura degli Stati Generali del Welfare della Provincia di Roma, corredate da un reportage del fotografo romano Marco Marassi, compagno nella vita e nell’arte. Le opere di Barbara Lalle si distinguono per una matericità che affonda le sue radici nella pittura di Burri, nell’universo dell’Arte Povera e nella scultura di Mario Ceroli. Non tralascia però il disegno pittorico, attualmente infatti è allieva di Bianca Cavalieri, approfondendo con lei il disegno dal vero e la pittura alla Scuola Arti Ornamentali del Comune di Roma. DESCRIzIONE OPERA Tecnologia vs Natura. La dicotomia non ha più nessun senso davanti alle forme metamorfizzate non solo possibili, ma già presenti nella nostra realtà. è ora di rovesciare l’assunto cartesiano e chiedersi non se gli animali abbiano un’anima, ma se la tecnologia non si sia guadagnata il diritto ad averne una. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 83 83 Canide Legno, metallo, acrilico adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 84 Cecilia Luci Cecilia Luci nasce a Roma. Si forma mediante studi artistici, per poi iscriversi alla facoltà di Architettura di Valle Giulia a Roma. Nel contempo frequenta la scuola di recitazione “La Scaletta”, tenuta da Antonio Pierfederici e Gianni Diotaiuti. Inizia durante il periodo del liceo la ricerca del suo percorso fotografico, che riprenderà solo più tardi negli anni dopo aver portato avanti il lavoro di attrice. Pertanto si riaffaccia concretamente alla fotografia ed al percorso artistico nel 2006/7, attraverso la scuola di fotografia Outsideschool di Daniele Fiore a Roma. In tale occasione, fra i vari insegnanti, incontra anche Daniele Fiore e Riccardo Improta, che porrà le basi per gli sviluppi venturi della sua ricerca fotografica analogica. Nel contempo studia a Bolzano alla scuola di Berth Hellingher, le costellazioni familiari sistemiche dalle quali in seguito scaturirà molto del suo lavoro fotografico. Subito dopo seguono le sue prime mostre: nel 2008/10 a cura di Umberto Scrocca ed Achille Bonito Oliva; poi nel giugno del 2010, su interessamento del Comune di Roma, presso le sale espositive della Torretta del Valadier a Ponte Milvio (Roma). Nel 2012 partecipa alla collettiva: “Il Divino nell’arte contemporanea”, a cura di Roberto Bilotti con la collaborazione di Giovanni Intra Sidola Nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva a Palazzo Costantino e Palazzo di Napoli ai Quattro Canti a Palermo organizzata da Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona e curata da Giovanni Intra Sidola. Recentemente ha esposto in una mostra personale dal titolo “Gravità” presso il Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, a cura di Gianluca Marziani. DESCRIzIONE OPERA Bosone, DNA, luoghi ove risiede la scintilla, parte più profonda, sconosciuta, ma eternamente ricercata da tutti, il Sé. Luogo intimo e cosmico al contempo, dove tutto nasce, inizia, diventa, muore per poi ricrearsi trasmutandosi. Proiezione del passato, quanto seme del futuro. In fisica quantistica i bosoni sono le particelle che obbediscono alla statistica BoseEinstein, tutte le particelle elementari mediatrici delle forze fondamentali sono i bosoni. Le stesse particelle vi sono dal punto di vista dell’artista nell’animus umano, e sono quelle che, obbedendo alla volontà, agglomerano e portano l’essenza, recandola in un centro permanente di unità. Essendo poco stabile, l'Higgs decade quasi immediatamente, quindi non si può sperare di osservarlo per caso nell'Universo. Per lo stesso motivo, sempre che esista, non può essere osservato direttamente nell'enorme quantità di particelle prodotte a ogni collisione nell'acceleratore, ma bisogna guardare ai suoi prodotti di decadimento. Le particelle cui dà luogo, però, possono formarsi in molti modi diversi. Per questo ed in modo azzardato associo simbolicamente il bosone al “sé”, che ad ogni istante si crea e si determina attraverso un’azione attuata dalla volontà. A volte presente, a volte assente ed indeterminabile. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 85 85 La particella di Dio 100x70 cm Stampe digitali su carta cotone montate su alluminio adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 86 Ferruccio Maierna Ferruccio Maierna nasce nel 1969 ad Amsterdam e in seguito si trasferisce in Belgio. Si forma artisticamente presso l’Ecole des Arts d’Ixelles (Bruxelles) e l’Académie des Arts dove si specializza nella lavorazione del metallo. Nel 1997, si trasferisce in Italia e partecipa a diverse mostre collettive e personali ottenendo alcuni riconoscimenti. Mostre personali: • Arte 54 Contemporanea (Molfetta -Bari 2012) • Massenzio Arte (Roma 2012) • Galleria Lombardi (Roma 2006) • Galleria Vittoria (Roma 2001) Tra le mostre collettive: • Arte 54 Contemporanea (Molfetta-Bari 2012) • Galleria Theodora (Frascati 2010) • Associazione G.A.P (Roma 2010) • A.R.G.A.M (Associazione romana gallerie arte moderna 2002) • Premio Sulmona, rassegna internazionale D’Arte contemporanea (Sulmona, 2012, 2004, 2003, 2002) Tra i riconoscimenti: • Vincitore premio internazionale Massenzio Arte XIV (2010) • XXIX Premio Sulmona, premio targa d’ argento (2002) • Concorso “Pierre-Paul Hamesse”, premio speciale della giuria (Belgio, 1993) • Vincitore concorso Marie - Louise Rousseau (Belgio, 1992) Selezionato dal Dipartimento VI Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio. Inserito nell’elenco di artisti professionisti per l’affidamento di incarichi di realizzazione di opere d’arte. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 87 87 Neo Mantis 100x130x70 cm Acciaio, lamiera martellata adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 88 Alexia Manzoni Porath Alexia Manzoni Porath é un’artista italiana che lavora con la ceramica da piú di vent’anni. Laureatasi in Scienze Politiche a Roma, nel 1994 si è trasferita a Londra, dove ha realizzato il suo sogno di studiare arte frequentando inizialmente gli studi di vari artisti ceramisti, per poi entrare al corso di Belle Arti con specializzazione in Ceramica dell’Universitá di Westminster di Londra, Ceramics (Ba Hons), dove si é laureata nel 2006. Unisce la sua passione per l’arte all’attenzione che dedica a temi d’attualitá. Nei suoi lavori affronta argomenti quali la guerra, il terrorismo e l’inquinamento ambientale, producendo opere nuove e all’avanguardia che provocano e sfidano il pubblico. “Mi piace pensare che la mia arte sia un mezzo che inviti alla riflessione sui nostri tempi. Mentre attraverso le mie opere rappresento il modo in cui percepisco alcuni avvenimenti che stanno caratterizzando la nostra societá, insieme a loro spero di coinvolgere lo spettatore in un dialogo dove diverse opinioni possano essere messe a confronto. Il mio lavoro vorrebbe sottolineare che siamo sempre noi gli artefici del nostro futuro e quindi in grado di scegliere quale strada prendere…” DESCRIzIONE OPERA “Come artista specializzata in ceramica ho sempre sentito nella materia l’essenza della mia espressione artistica, ma proprio questa aderenza mi ha portato a cercare un riferimento alla profanazione che materie e prodotti creati dall’uomo attraverso la tecnologia hanno sull’equilibrio ecologico del nostro mondo. Le mie “bottiglie” nella loro forma simbolica sono un grido di speranza e di amore verso la natura e la sua conservazione ed allo stesso tempo ricordano formalmente le cause che invece contribuiscono al disequilibrio ecologico. è questa la mia battaglia è questo il messaggio che le mie bottiglie racchiudono.” Alexia Manzoni Porath riproduce le bottiglie di plastica con la porcellana (“terra” pregiata) e su di esse fa intravedere una natura pura e combattente. I fiori sono in bilico fra l’essere inghiottiti dall’inquinamento ambientale ed il suo contrario… la sopraffazione finale della natura su tutto ció che l’uomo crea. Gli insetti, liberi nel volo, hanno il destino segnato da un mirino in quanto sono fra gli animali destinati ad una lenta ma progressiva sparizione dovuta allo squilibrio ambientale da noi provocato. “CAOS” ( _._. ._ _ _ _ … ) parla della lotta che la natura compie ogni giorno per la sua sopravvivenza e le sue bottiglie, disposte secondo il linguaggio Morse, ci parlano attraverso un linguaggio in disuso e poco comprensibile alla maggior parte di noi, ma spesso utilizzato nei momenti di emergenza. Cosí si crea un legame fra l’artista e l’opera e fra l’opera ed il pubblico perché l’arte puó anche essere denuncia e fonte d’ispirazione. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 89 89 Caos 105x80 cm Porcellana su legno e pasta acrilica adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 90 Marco Marassi Allievo del fotografo Astolfo Leti Messina, è stato tra i fotografi della rivista “Hide Park Photograpy” fino al 2011, nello stesso anno partecipa con una trilogia alla mostra collettiva “In Strada Fabula” con i fotografi Umberto Verdoliva, Massimo Napoli, Luca Farinelli, Alessio Coghe. Per i centocinquanta anni dell'unità d'Italia è autore di un reportage, esposto per l'apertura degli Stati Generali del Welfare presso la provincia di Roma, su un gruppo di studenti diversamente abili coinvolti in un laboratorio integrato diretto da Barbara Lalle compagna nella vita e nell'arte. Studente presso la scuola di fotografia Ettore Rolli di Roma, attualmente è impegnato nel progetto “In Strada Fabula due” promosso dalla curatrice Edit Benet. DESCRIzIONE OPERA L'opera si ispira alla pittura simbolista, la donna di spalle alla realtà mostra sul collo un codice a barre, simbolo dell'omologazione di massa e della mercificazione di ogni cosa (anche del corpo). Il suo volto è percepibile attraverso un'ombra, come oggi le nostre identità “digitali” sono una mera proiezione di quello che siamo realmente o che forse vorremmo essere. L'orologio alto ed asimmetrico sopra la figura ci ricorda quanto il tempo sia sovrano sulla volontà umana. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 91 91 Senza titolo 30x40 cm Fotografia digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 92 Salvatore Mauro Di grande interesse è la sua attenzione al carattere performativo dell'arte contemporanea, (installazioni; cinema espanso), cui percepisce chiaramente gli sconfinamenti di carattere teatrale. Salvo ha anche operato in questo ambito, con la collaborazione artistica al Teatro Vascello di Roma, molto noto internazionalmente per le sue programmazioni di neoavanguardia. Sin dai primi anni duemila, per i suoi lavori video e fotografici di ambienti legati all'intimità del corpo, quale si costringe e si svela negli spazi dell'intimità quotidiana (come in “Extasy- On”, 2007), la fotografia di base, ossatura della sua produzione, è manipolata con diversi materiali che le danno un effetto “acquatico”, anche quando l'acqua vera, reale, non è in qualche modo compartecipe dell'opera. Salvo, sceglie di interpolare l'installazione di light box e le matrici simbolico-esoteriche necessarie alla tematica prescritta. Simonetta Lux, Professoressa di Storia dell'arte contemporanea Sapienza Università di Roma DESCRIzIONE OPERA Un corpo di donna nudo isolato su sfondo bianco e luminoso esce dalla luce come qualcosa di etereo e carnale insieme, inizia così il gioco malizioso e simbolico tra immagine fotografica e il suo reale messaggio. Nell’immagine scelta nulla è lasciato al caso; bocca rossa e carnosa, lunghi e lisci capelli nero corvino, neo sulle labbra, carnagione candida e pelle segnata da tatuaggi provocatori. Questa donna ha tutte le caratteristiche della “femme fatale”, una Valentina in chiave ipercontemporanea, che rappresenta una nuova sensualità estremamente attuale nella sua energia, una “femmina” che lotta per la dovuta indipendenza senza rinunciare alla carica femminile che ogni donna possiede. Esile ma forte perché “nella nuova contemporaneità tutto deve esser forzatamente bello e quelle forme sono il simbolo dell’idea di un raggiungimento di vittoria sulla vita”. (Come racconta l’autore) In questo gioco estetico come riesce a cavarsela il messaggio reale? Partendo dalle parole di uso comune “luce dei miei occhi”, il simbolo del messaggio diventa un neon posizionato sullo sguardo non per illuminarlo come ci si potrebbe aspettare, ma per coprirlo perché dove arriva la luce termina il bisogno di guardare, scrutare o seguire ma basta farsi guidare da quell’intima illuminazione che ognuno di noi può raggiungere. Il lightbox è sicuramente la cifra stilistica dell’artista ma in questo per la prima volta sfrutta la luce come unica e indiscussa protagonista sia nella forma che nei contenuti, dichiarando la velleità e la determinazione di creare un’estetica autonoma che duri nel tempo. Valeria Gatti adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 93 93 Luce dei miei occhi 60x40 cm Light box, foto digitale, luce, acqua adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 94 Matteo Mercaldo Matteo Mercaldo [M²] - artista digitale nato a Roma nel 1987. La sua ricerca artistica, è orientata verso nuove dimensioni, mondi paralleli, forme di vita. La scoperta di realtà nuove è sempre legata a idee e concetti dominanti rintracciabili nel simbolismo dell'opera spesso di tipo mistico. Grande motivo generativo di ogni lavoro, è quello di creare effetti ottici di multidimensionalità. La composizione degli oggetti digitali è sempre organizzata in maniera che tutti gli elementi siamo in connessione tra di loro. Maggiore attenzione viene data ai colori e alla texture di ogni materiale impiegato ad alta definizione con effetti di grande impatto fotorealistico. Tra le mostre: “Festa delle Giovani Eccellenze di Roma”, Museo Pietro Canonica - “L'Eroe”, “Gemini Muse”, Caffè Letterario; “Festival dei Giovani Talenti”, Palazzo dei Congressi; “Adrenalina”, Museo Centrale Montemartini; “Giovani e Italiani, Rassegna Futurista sull'Unità d'Italia”, Biblioteca Rispoli; “Synthesim”, Centro culturale Elsa Morante; “MaM13”; Mostra arte moderna Mediterraneo, Palazzo del Governatorato di Ostia; “MiscelArti: Idee, Artisti & Contaminazioni”, Caffè Letterario; “Versus: rassegna d'arte digitale”, Centro culturale Elsa Morante; “Synthesim365”, Centro culturale Elsa Morante; “Fantafestival”, Centro culturale Elsa Morante. DESCRIzIONE OPERA L’opera nasce dall’intento di attribuire alla natura il compito di generare la tecnologia della nuova era e di assimilarla al suo interno per costruire assieme alle differenti specie viventi la natura di una macchina perfetta: NETWORLD. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 95 95 Networld 170x110 cm Pittura digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 96 Roberto Mercoldi Nasce il 19 agosto 1983 a Roma, dove vive e lavora. Studia presso la Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”. Collabora con numerosi studi professionali in diversi campi, dalla progettazione architettonica, urbanistica al design. Contemporaneamente frequenta la bottega di un pittore e perfeziona la tecnica della pittura ad olio. Ultimamente sta collaborando con un gruppo di giovani designers nella produzione di interventi pittorici ad hoc su oggetti di design. Mostre personali: “zENWORLD”, Roma (2009); “DART” - Caffetteria Chiostro del Bramante, Roma (2010); “CARGO”, Roma (2010). è stato selezionato “Artista del mese” dal circuito GAI (Giovani Artisti Italiani) e da Artgallery, Milano. DESCRIzIONE OPERA L'analisi della città come luogo e dimensione della vita di chi la vive è il nucleo intorno al quale Roberto Mercoldi costruisce la sua ricerca. Nella città si imprime il mutare del tempo sotto forma di storie e di architetture; in essa convivono il passato, il presente e il futuro di chi visse, di chi vive e di chi vivrà. è un'eredità materiale e collettiva che direttamente o indirettamente chiama tutti i suoi abitanti ad imprimervi un'impronta che verrà tramandata. Questa eredità è in continua trasformazione: ciascuno ne possiede un pezzo, ciascuno la muta e con ciò trasforma il volto di chi la abita. La città conferisce ai suoi cittadini un carattere ereditato dalla sua storia, essa è il “Luogo” per antonomasia dove si svolge la vita. Non è un caso che essa in passato vissuta come “madre”, venga oggi sentita dai “nuovi” abitanti come luogo di pericolo ambientale, sociale, individuale. Tutto ciò sta a denunciare la perpetuazione di una rotta sbagliata. Da questo prende spunto l'Artista: la sua critica si scaglia contro i creatori di mondi che, mossi dall'interesse speculativo figlio di una precisa ideologia, erigono contenitori alienanti senza attinenza con uno spazio abitabile. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 97 97 Simboli metropolitani 110x155x80 cm Scultura in legno verniciato adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 98 Jacopo Meucci Jacopo Meucci (Roma 1983) è un artista e web designer italiano che vive e lavora a Roma. Il suo lavoro si concentra sull'uomo in senso ampio e si avvale di diversi media che vanno dalla fotografia al materiale organico. Nel 2009 partecipa alla prima edizione di “Adrenalina”, progetto organizzato dal Comune di Roma e da zètema progetto cultura. A febbraio del 2010 espone al Museo Pietro Canonica per la collettiva “GRA: Giovani Artisti a Roma”, evento organizzato dal Comune di Roma e da zètema progetto cultura nell'ambito della “Festa delle Giovani Eccellenze di Roma”. DESCRIzIONE OPERA “Il processo creativo è la sorgente invisibile del mio lavoro. è difficile parlarne in termini generali poiché la realizzazione di ogni creazione segue un suo percorso peculiare. Per me ogni atto creativo, ogni gesto artistico, si sviluppa in maniera unica e irripetibile. Se però dovessi sforzarmi di tracciare delle linee comuni, trovare delle corrispondenze tra l'elaborazione di un lavoro e un altro direi che per un periodo di tempo più o meno lungo convivo con una serie di idee di riferimento, continue e disorganizzate. Queste idee, se così si può dire, non hanno una vera e propria esistenza visuale, sono piuttosto dei pensieri vaghi e ricorrenti, un sentire non ancora imbrigliato dalla forma ma esposto ad un rischio e ad una necessità produttiva. Queste idee, questo sentire nasce e vive di uno scambio continuo tra gli oggetti dell'esperienza e il mio organismo, e si modifica fino ad assumere nella mia mente una qualche forma visiva ideale. Chiaramente questa non sarà poi la forma definitiva del mio lavoro, ma la forma che incontra il mio agire artistico vero e proprio attraverso il corpo. Questo incontro, tra idea e azione, tra pensiero e corpo, è per me un dato problematico e crea una sorta di circolarità del processo creativo. L'idea elaborata coscientemente, quando si sta traducendo in immagine, nel momento gestuale della sua realizzazione, si scontra con l'occhio fisico, con il meccanismo della visione e di conseguenza ritorna come immagine concreta nel mio corpo. Qui, credo, si elabori una sorta di risposta istintiva che, pur essendo collegata all'idea cosciente originaria, se ne distacca e guida la mia re-azione. è in questo momento che il mio lavoro incontra il mondo e la sua struttura fondamentale, quella che di fatto lo costituisce come flusso, divenire, cambiamento continuo che si determina in maniera sempre diversa. Qui l'opera diviene imprevedibile, può essere uguale oppure diversa da se stessa, può diventare qualcosa oppure qualcos'altro. è in questa circolarità che si colloca il mio processo artistico. Graffiare una lastra di alluminio, bruciare, tagliare sono reazioni istintive dovute all'insopportabilità fisica dell'idea cosciente originaria, alla sua immobilità destinata a sgretolarsi appena incontra un mondo mutevole e corruttibile”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 99 99 Cartografia 120x120 cm Tecnica mista su alluminio adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 100 Adriana Miani Nasce a Roma dove attualmente vive e lavora; dopo un lungo percorso lavorativo oggi si dedica con passione alla fotografia: “Mi piacerebbe essere un veicolo di messaggi positivi e sottolineare la positività dell’essere umano ,anche quando vive in circostanze negative, per donarli a chi si sofferma a guardare i miei scatti”. L’intensità di uno scatto fotografico è la capacità di comunicare agli altri un’emozione provata in quell’attimo, o quanto meno lo svolgersi di un pensiero immaginario legato proprio a quell’evento; ogni immagine è un appunto, uno stop su qualcosa di vissuto che trova forza nella casualità rubata al quotidiano e che si può in ogni momento riportare nel tempo, magari con letture ed emozioni diverse. Consegue la specializzazione come fotografa commerciale ma la sua vera passione è lo street style ed il reportage. Ha partecipato a numerosi concorsi e mostre fotografiche tra le quali: Mostra fotografica al Museo del Fiume - Nazzano Mostra fotografica alla Torretta Valadier - Roma Concorso Internazionale del giocattolo Palazzo Rospigliosi e vincitrice di un premio presso il Museo del giocattolo Mostra Auditorium di Roma “Botteghe Storiche” Concorso Artisti emergenti per l’ambiente e vincitrice di un premio presso l’Auditorium di Roma Concorso nazionale Casio e vincitrice di un premio presso Galleria Open Mind di Milano DESCRIzIONE OPERA “Immaginifico” fa parte di un progetto in evoluzione che attraverso le forme espressive, consente il superamento della realtà affinché la coscienza onirica si elevi e permetta all’UOMO di innalzarsi ad una dimensione superiore e mistica. è uno sguardo emotivo, un viaggio all’interno del sogno che svela aspetti e momenti della conoscenza soprannaturale. In ognuno di noi esiste un mondo di suggestioni e visioni: rivelarli permette di condividere storie e ricordi comuni. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 101 101 Immaginifico, donna sognante, parole, lo scorrere della vita 50x70 cm Stitching adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:20 Pagina 102 Kristina Milakovic Kristina Milakovic è nata a Belgrado nel 1976. Dal 1993 al 1994 studia presso l’Atelier della Pittrice Etela Merc a Belgrado. Nel 1994 Consegue il Diploma della Scuola Superiore di Architettura a Belgrado. Dal 1994 al 1995 frequenta il Corso di Scultura del professor Milan Rakocevic a Belgrado e il Corso d’Iconografia Bizantina del professor Slobodan Vitkovic. Nel 1996 si trasferisce in Italia e si iscrive presso all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1997 si iscrive presso all’Accademia di Belle Arti di Roma e frequenta il Quadriennio della Prima Cattedra di Pittura del Professore Nunzio Solendo. Nel 2003 consegue presso l’Accademia di Belle Arti di Roma il Diploma di Laurea Nel 2010 fonda l’Associazione culturale ARTE-SAMAN con il contiguo spazio espositivo Galleria d’arte Collezione Saman, sito a Roma in via Giulia, del quale è a tutt’oggi coordinatrice insieme ad altri due artisti. Premi 2012 Primo Premio acquisto Estemporanea di pittura, Avezzano 2012 Terzo Premio acquisto Estemporanea di pittura, Rocca di Papa 2012 Primo Premio acquisto “Massimo Di Somma”, Ostia 2011 Terzo Premio acquisto, Guidonia-Montecelio 2011 Secondo Premio acquisto “Massimo Di Somma”, Ostia 2010 Secondo Premio acquisto “Massimo Di Somma”, Ostia Ha partecipato a numerose mostre a Roma, Sulmona, Bracciano, Terni, Firenze nonché a Chicago, e a Hangzhou in Cina. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 103 103 Deadline 200x70 cm Dittico, acrilico su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 104 Nora Lux Nasce e vive a Roma, dove sviluppa l'interesse per le Arti Figurative, il Cinema e il Teatro. Dopo il diploma di laurea in Visual Design e linguaggio delle immagini presso l’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie, inizia le sue collaborazioni professionali con studi fotografici e pubblicitari, viaggiando in Europa e in Italia. Frequenta la Scuola di cinema e televisione di Roma, nella quale produce il suo primo cortometraggio “Eluana”. Dal 2006 ad oggi partecipa a diverse esposizioni con le sue opere fotografiche e performance. Ricordiamo la sua partecipazione a “LIFE & VOID” per E.A.C. curata da Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca. L’uso di linguaggi diversi (fotografia, video, performance art) sono frutto di una comune ispirazione della sua poetica artistica: la coesistenza della realtà concreta e della realtà “diversa” - esistenza invisibile, sfuggevole, astratta, atemporale. DESCRIzIONE OPERA L'artista Nora Lux ci propone una fotografia nella quale viene rappresentato un punto di vista che non sarebbe corretto definire come “pelle che riveste le ossa”, ma piuttosto come epidermide adattabile a delle identità molteplici e metamorfiche, scambievoli come abiti, che da sogno possono trasformarsi in incubo. “L'angelo nudo è caduto dal cielo per il peso del corpo”, vivendo nell'ossessione della fisicità corruttibile; dato non ammissibile per la nostra società asettica, legata alle pratiche attuate sul corpo fisico e su quello virtuale, sempre più influenzate dalle trasformazioni genetiche in atto e dall’autoreferenzialità introdotta dall’individualismo proposto dalla rete; infatuati dall'immateriale viviamo nella nevrosi dell'immortalità, nella proiezione dell'uomo integrato con le macchine, clonato, totalmente dimentico del presente. La forza di questa artista, consiste nella capacità di costruire un linguaggio di forme che non intende, seppur evidentemente alterato, misurarsi con i codici condivisi della realtà oggettiva, una protezione prioritaria che le garantisce di liberarsi dall'abitudine del processo tradizionale di realizzazione, dallo scorrere del tempo normalizzato, nell’ipotesi in cui la sua arte, venisse adottata come flagrante processo di superamento della realtà. Le forme che riusciamo a riconoscere mettendoci di fronte quest'immagine fotografica si perdono ad occhio nudo, risucchiate dal mulinello blu preponderante nella parte superiore dell'opera, unica traccia e testimonianza “dell'esserci nella realtà” e nel mondo, un auspicio per allontanare il rischio di smaterializzarci nell'etere, di essere robotizzati o inghiottiti nello spazio virtuale, dove la carne è un simulacro. Ridelineando i confini etici che definiscono la misura in cui l’ipermedialità possa non nuocere al naturale processo vitale dell’uomo, tenendo ben presenti i limiti imposti dall’emotività, le sostanze non vengono quindi determinate necessariamente dai segni: la cosa ci appare ancora più evidente quando questo gioco di aforismi ci risulta, come nel caso di questa fantasiosa creazione, il positivo ed il negativo della medesima fotografia. Alessia De Palma adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 105 105 L'occhio del tempo 100x150 cm Fotografia digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 106 Sabrina Ortolani è pittrice diplomata all'Accademia di Belle Arti di Roma, città dove vive e lavora. Dipinge il paesaggio metropolitano e industriale e in particolare le macchine, qualunque forma abbiano. La sua intenzione è quella di trasmettere con la pittura l’esperienza della scoperta del paesaggio urbano. La città è un luogo da scoprire, arrivando a capire dove porta una strada e spesso, rivelazione ancor più interessante, meravigliarsi di cosa c'è in quella via che conduce certamente ad una meta, senza il timore di perdersi o lasciarsi distrarre dalla destinazione, presi dalla curiosità della scoperta durante il percorso in sé, coscienti di muoversi all’interno di una città fatta di prospettive imprevedibili. Le interessa l’aspetto estetico spesso logorato e modificato dall’abbandono e dal tempo che muta i colori e i contrasti delle lamiere contorte di carcasse di auto e macchinari una volta attivi e laboriosi per mano dell’uomo, figura apparentemente assente ma inevitabilmente responsabile. Nel 1996 ha vinto il Primo Premio al concorso nazionale “Andrea Pazienza”, San Severo (Foggia); nel 2006 il Primo Premio al concorso nazionale “Rocco Addamiano”, Nova Milanese (Milano) e la Menzione d’Onore al concorso nazionale “Profilo d’Arte”, Milano. Nel 2011 è stata selezionata per il catalogo “EcoArt Book” nell’ambito del Premio Acea EcoArt 2010 e risultata tra gli artisti segnalati dalla giuria del Premio Combat. Nel 2012 è tra gli artisti finalisti del Premio Marina di Ravenna. Tra le mostre personali nel 2004 ha esposto a Milano presso la Casa di Tolleranza di Giorgio Del Basso con la mostra “Sonorità Periferiche”; nel 2006 a Nepi (Viterbo) presso la Galleria Puntarte di Carlo Scaparro con la mostra dal titolo “Strutture e Margini”; nel 2010 con la mostra “CONCRETE” a cura di Paolo Balmas alla Galleria Endemica di Roma e nel 2011 presso il Teatro Palladium (Roma) con la mostra “Buildscapes” a cura di NUfactory. Nel 2012 ha esposto presso la Galleria On the Moon a Roma. Numerose le collettive a cui ha partecipato tra cui: ROMA VISIONARIA a cura di Lucia Collarile presso la Galleria Area 10 Design, Roma; “Città Aperta” a cura di Artedì alla Galleria Spazio 120 (Roma, 2011); “Adrenalina 1.2” presso Centrale Montemartini (Roma, 2010); “Archiviarti” di Fabbrica Borroni a cura di Fiordalice Sette, Bollate (Milano, 2009); “Profilo d'Arte” a cura di Banca Profilo presso Palazzo della Borsa e Museo della Permanente (Milano 2006, 2007, 2009); “XII Premio Internazionale Massenzio Arte” (Roma 2008); esposizione internazionale “AutomobilArt” di Montreal (Canada 2008). adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 107 107 Autodemolizioni 027 100x80 cm Olio e antirombo su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 108 Alessio Paiano Alessio Paiano nasce a Francavilla Fontana, provincia di Brindisi nel 1979. Si trasferisce a Roma nel 2007, dove frequenta la Scuola delle arti e dei mestieri con indirizzo fotografia. Parallelamente continua la sua attività artistica che lo aveva già visto protagonista di diverse mostre sul territorio nazionale, arricchendo il suo curriculum di ulteriori esperienze che gli permettono di accrescere la sua ricerca, che negli ultimi lavori lo vede approdare ad un linguaggio che si inserisce nel panorama pop/neo-pop con l'uso miscelato di tecniche sia moderne, quali la stampa digitale su vari supporti (tela, carta, tavola, perspex, ecc), sia di tecniche del fotochimico o camera oscura, utilizzando però delle lastre pittoriche da lui stesso realizzate come negativi. Il misticismo e la simbologia del sacro, rivisitata in chiave contemporanea, sono l'attuale fonte di ispirazione per gli ultimi lavori. Tra le mostre a cui ha partecipato ricordiamo: "Nuove proposte" presso la galleria SMAC, Roma 2010; la collettiva all'interno della rassegna Electronic Art Cafè, presso il wine-bar Camponeschi, Roma 2012, curata da Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca; la recente collettiva alla Mole Vanvitelliana in occasione del festival “Sguardi sonori” intitolata “Gino on my mind” omaggio a Gino de Dominicis con l'opera “De Domini Cis Pieta” che ha ricevuto un largo consenso da parte della critica, degli artisti partecipanti alla mostra e dai visitatori della stessa. DESCRIzIONE OPERA L’artista ricerca in questa immagine, carica di simbolismo, la consapevolezza che l’arte in quanto tale può davvero vincere la morte, in un’epoca come la nostra in cui probabilmente si ha più la percezione del finito che dell’infinito, come continuum temporale, che attraversa lo spazio/immagine percepita dall’osservatore. Attraverso la figura del Cristo, che si erge danzando su di un teschio, il nostro artista vuole caricare di significato la scena, due putti, in alto, testimoniano l’ascesa, mentre fiori di cicale disegnano il fondale. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 109 109 Res Ur Reaction 125x167 cm Stampa flatbed su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 110 Tommaso Pensa Nato a Roma nel dicembre 1970. Vive e lavora a Roma. Ha esposto in varie mostre collettive in Italia e all’estero. Premi Premio della critica - “Premio internazionale Arteggiamoci” - Roma, Maggio 2012 Finalista e 4° classificato - Concorso artistico internazionale “Art Prize in Rome”, ottobre 2011 Eventi del 2012 “Passion Art Barcellona” - Ada Art Gallery, Barcellona “Totem Art” - Galleria Collezione Saman, Roma “Totem Art” - Galleria Vista&Vanio, Roma “I 7 Peccati Capitali” Villa Bondi, Pisa “Shopping Bag Art” - Galleria Vittoria, Via Margutta Roma “Arteggiamoci” - Galleria Baccina 66, Roma “Eroticamente” - Galleria Ex Roma Club, Roma “zago And Your Friends For Emergency Uk”, Harrow Arts Centre, Londra “zago And Your Friends For Emergency Uk”, Wimbledon Art Gallery, Londra “zago And Your Friends For Emergency Uk”, The Gallery, Londra DESCRIzIONE OPERA I tempi moderni con la loro globalizzazione, industrializzazione, tecnologia e velocità danno ma anche tolgono possibilità alle nuove generazioni; ecco il “grido” di chi chiede per le nuove generazioni le stesse possibilità dei “vecchi tempi”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 111 111 Give them a chance 100x70 cm Acrilico su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 112 Volha Piashko & Anastasia Kurakina Anastasia Kurakina nasce a Mosca nel 1987. Ha studiato pittura dal 1998 al 2005 presso il Liceo artistico di Mosca e nel 2007 si è trasferita a Roma iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti. Ha tenuto mostre personali alla Casa centrale dell’Artista di Mosca, al Museo internazionale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino, allo Studio Noesi d’arte ed architettura ed al centro Elsa Morante di Roma. Nel 2008 vince il primo premio Under 25 del Concorso Nazionale d’Arte Sacra contemporanea “Familia Sancta”, nel 2009 il primo premio alla 4° Biennale dell’illustrazione “Renzo C. Ventura” del Comune di Colmurano ed il 2° premio “Domenico Purificato” del Comune di Gaeta. Nel 2010 si è aggiudicata anche il primo premio della Galleria Vittoria in via Margutta a Roma, nel 2011 il premio “Illustrare Manzoni” organizzato dal CASM di Milano. Inoltre ha vinto la 26° edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, il premio “Città di Tolentino” e nel 2012 ha vinto il V concorso Nazionale per l’attribuzione delle borse di studio per la ricerca artistica organizzato dalla Società Umanitaria di Milano. Anastasia Kurakina ha inoltre rappresentato ufficialmente l’arte russa contemporanea in Italia nella mostra al Palazzo della Civiltà Romana, organizzata dall’Ambasciata Russa e dal Centro Russo di Scienza e Cultura in occasione dell’anno della cultura russa in Italia, e alla “4° Bienal Internacional Siart” di La Paz in Bolivia. Nel 2014 terrà una vasta personale all’Accademia d’Ungheria di Roma. Giovanni Cozzi - Loolitart Volha Piashko attualmente vive ed opera a Roma dove si è trasferita nel 2007. Ha studiato dal 1996 al 2006 presso il Liceo artistico A. K. Glebov a Minsk. Dal 2000 al 2006 ha frequentato l’Accademia Statale delle Arti di Belarus e dal 2007 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma Nel 2012 ha realizzato il ventaglio al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Nello stesso anno si aggiudica il primo premio internazionale del CIO nel concorso “Arte e Sport” con l’opera “In cerca dell’armonia” e partecipa alla mostra internazionale in omaggio dei Giochi Olimpici 2012 di Londra. Terrà una mostra personale al Centro Culturale Elsa Morante del 2013. DESCRIzIONE OPERA “Stanza fiscale” è una grande incubatrice fiscale che offre un certo modello di vita, tempo, memoria e articolazione spaziale. è una matrix fiscale, un database, uno scorrere costante delle immagini di scontrini che rappresentano la nostra vita in cifre e dati. Il progetto parla della nuova strategia del controllo. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 113 113 Stanza fiscale 150x100 cm Digital painting adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 114 Roberto Pinetta Nasce a Roma, dove vive e lavora. Pittore, scultore, grafico, inizia a dipingere fin da bambino, ricercando continuamente un suo personale linguaggio espressivo. Un lungo percorso, che lo porta a realizzare infine opere dallo stile inconfondibile, dove le ombre non rispettano la fonte luminosa canonica; piazze dove il cielo è soltanto un “appiglio” naturalistico, usato come pannello scenografico, elemento per appoggio di piani dove il reale diviene apparenza; figure dai corpi sinuosi che in una articolata sintassi compositiva, si scompongono per poi ricomporsi in un “assemblage” di colori, al punto che: “…la pittura così intensa nel suo rapporto con la vita da cui continuamente si alimenta e si rinnova, investe l’artista in modo totale, per cui egli c’è dentro con tutte le sue reazioni, lati del carattere, ossessioni, …uno spiraglio aperto sulla propria anima …” (AFRO) Tutto in una dimensione sospesa, dove i movimenti si fermano, cristallizzati, come da un invisibile, inquietante, ironico, scatto fotografico. Costance Gherardi, docente-critico d’arte “Le figure stilizzate del Pinetta ricordano le volumetrie del Cubismo, anche le sinuosità delle figure“Fauves”. Le assenze nel volto ci riportano alla pittura metafisica di De Chirico”. Nicola Bietolini, critico d’arte “…Nelle opere di Pinetta tutto è sospeso: il tempo, nella misura metafisica, e lo spazio, nella prospettiva senza profondità”. Massimo Locci, critico d’arte Innumerevoli le mostre collettive e personali, fra le più recenti: 2011 - Galleria PentArt, Roma 2012 - MitreoArteContemporanea, Roma 2012 - Galleria PentArt, Roma 2012 - Università eCAMPUS, Roma Dal 2002 ad oggi partecipa come socio alle diverse edizioni della storica manifestazione romana dei “Cento Pittori di Via Margutta” DESCRIzIONE OPERA Il burattino Pinocchio, simbolo di menzogne e di errori, aspetta la sua redenzione, con il compimento delle sue sembianze in un ragazzo di carne ed ossa. Si accorge invece con inquietudine di trasformarsi pian piano in un “androide”. Allegoria di una società artificiale e meccanica, che attraverso la tecnologia, uniforma e controlla le coscienze. Infatti notiamo che anche il grillo parlante, la sua “buona coscienza”, sta subendo la stessa metamorfosi. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 115 115 Pinocchio 80x100 cm Tecnica mista adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 116 Elena Provantini Elena Provantini nasce a Roma alla fine dell'inverno, nel 1981. Conduce studi umanistici di stampo classico, che conclude a pieni voti. Da sempre interessata all'Arte espressa in ogni sua forma o alfabeto, vive la propria produzione personale pressoché come fatto privato. Dal 2009 in poi dedica le proprie attenzioni alla critica d'arte, collaborando con diversi artisti emergenti. Nel 2010 cura la stesura del catalogo “Astrazioni Concettuali” dell'artista Corrado Delfini e fa lo stesso per l'artista Luca Loseto, con “Effrazioni Impop”. Per le selezioni romane della IX Biennale d’Arte Internazionale di Roma 2012, collabora con lo studio d'arte scelto per l'acquisizione e la catalogazione delle opere, firmando testi di critica per molte delle opere in gara. Nel 2012 cura due mostre personali: la prima per l'artista Tiziano Vergati, presso la Torretta Valadier di Ponte Milvio a Roma, la seconda per gli artisti Petra de Goede e Maurizio Pio Rocchi, promossa presso il Centro Culturale Elsa Morante di Roma, dal titolo “Verde bianco rosso - Gli italiani osservati da una fotografa olandese”. Torna, oggi, al primo amore di sempre, quello per la poesia, presentando un ipertesto inedito. DESCRIzIONE OPERA Poesia. “Due è l’errore di sistema, il lato umano non contemplato che sfugge la logica del codice binario. Il mio pensiero entra nel sistema e affoga nel computo certo, rotondo, finito e trova in esso ristoro. Lo schermo. La macchina. Il continuo alternarsi, spento e acceso, che traduce e riduce intervalli di luce in parole e volti, vibrazioni e sentire, senza alcuna distinzione tra valore, emozione o calcolo. L’infinito anemotivo ed esatto che può salvarmi dall’imperfetto del vibrare emozione. Macchina docente: riduce a zero l’indugio che non produce contante. Macchina intelligente: esercizio d’utilità ragionata cui dovrei in qualche modo coincidere. Macchina che scrive: obbedisce al mio dettare anche quando non asseconda utile, anche quando cede ad altro, anche quando volge oltre lo sguardo. Macchina che cancella. Macchina che risolve. Macchina che nasconde e passa oltre. Il sentire è l’errore. Il desiderio è l’errore. E se cedo al sentire, se il desiderio trabocca, vuol farsi largo, vuol prodursi in parola, il sistema mi salva da quello che non voglio ricordare, dall’errore dell’amare, del gioire o morire degli occhi tuoi di lame. Cancella e passa oltre. Cancella e riconverte. Cancella e risolve altrove il mio pensare. Il foglio torna bianco, non c’è posto per l’errore, il sistema è sgombro ed io posso… dimenticare”. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 117 117 Due 70x100 cm Poesia su stampa adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 118 Dario Puggioni Nasce a Seria Brunei in Borneo (Indonesia) nel 1977. Si diploma al Liceo Artistico di Roma e si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Vive e lavora tra Roma e Berlino. DESCRIzIONE OPERA I corpi gridati di Dario Puggioni si coprono di una velata malinconia, nei toni cupi che li riducono a esili fantasmi retti su barcollanti impalcature ossee. Laddove la luce taglia l’immagine, la visione è portata a spingersi nelle pieghe delle ombre che si confondono con lo sfondo in secondo piano, dove lo sguardo finisce col perdere ogni punto di riferimento. Indiscutibilmente il corpo emaciato e dilaniato dell’artista, nella sua tragica contemporaneità, contrasta con la quotidianità mediatica ove, dotato di un’apparente perfezione, è messo alla mercé di acquirenti affamati di vuoti estetismi. Solitarie e affrante le sagome galleggiano sospese in pose di grande tensione, al punto che i muscoli e i fasci di nervi pare possano da un momento all’altro stracciare la stessa pittura. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 119 119 Collaps I 60x100 cm Olio e smalto su alluminio adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 120 Nadia Punis Nadia Punis nasce a Roma nel 1981. Nel 2005 si laurea all'Accademia di Belle Arti di Roma, sezione decorazione. Nello stesso anno si trasferisce in un paesino in provincia di Campobasso dove tutt'ora vive. Qui ha continuato la sue esperienza artistica pressoché di natura personale. Ad oggi si divide tra i lavori artistici e quelli di mamma. DESCRIzIONE OPERA Un videoproiettore collegato a un notebook proietterà sull’immagine della bottiglia frasi, nomi, pensieri o comunque tutto ciò che viene scritto dai visitatori sul computer messo a loro disposizione. In questa nuova era ci potremmo sentire sempre più dei naufraghi, soli come in un’isola deserta e sarà la tecnologia la nostra arma di unione. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 121 121 Just a Castaway 200x100 cm Proiezione su fotografia digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 122 Daniele Romani Nasce nel 1977 a Roma, dove vive e lavora. Architetto dal 2004, partecipa a concorsi di architettura e grafica e ad esposizioni collettive. Nel 2004 e nel 2005, in occasione del concorso “Lapis Tiburtinus”, si classifica prima terzo e poi secondo, rispettivamente con le opere “N-Astro - Sistema di allestimento museale” e con “Le torri sul fiume”. Sempre in quegli anni presenta l’opera “MMM - Museo Multiculturale del Mediterraneo” alla XII edizione della “Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo”. Nel 2005 vince in ex aequo il concorso di idee per la progettazione del marchio/logotipo del Nuovo Centro Civico di Cascina di Roccafranca. Nel 2009 espone l’opera “Un punto rosso” presso l’ex Mercato Ebraico del Pesce di Roma in occasione dell’evento “Adrenalina - l’arte emerge in nuove direzioni”. Due anni più tardi espone l’opera “Roma - Ostia (sola andata)” presso il Chiostro del Palazzo del Governatorato di Ostia in occasione dell’evento “MaM 13”. DESCRIzIONE OPERA Uno, nessuno e centomila … Chi si cela dietro il QR Code? QR Code, un crittogramma che al tempo stesso è “burqa tecnologico” e porta verso il mondo. Il visitatore interagirà direttamente con l’opera e l’artista attraverso l’uso del proprio smartphone, e con la lettura del QR code animerà l’opera e svelerà il volto e il disagio dell’artista intrappolato dagli schemi dell’omologazione quotidiana. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 123 123 Autoritratto 100x70 cm Stampa digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 124 Stefano Sabetta (SABA) Nasce a Roma. Nel 1997 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma applicandosi nel disegno e nella progettazione scultorea. Nel 1999 si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Carrara e segue i corsi della prima cattedra di scultura, acquisendo esperienza nella lavorazione del marmo e della pietra. Frequenta gli studi dei più importanti maestri a Carrara e Pietrasanta, arricchendo le sue conoscenze ed allargandole all’uso di materiali come bronzo e ferro. Nel 2001 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Il suo percorso artistico è ricco di diverse attività: mostre, manifestazioni, realizzazioni di opere monumentali in marmo e bronzo sia per enti pubblici che per privati. Dal 2006 fa parte degli artisti iscritti all'ENAP (Ente Nazionale Autori Protetti). La sua ricerca poetica si concentra sulle dinamiche che regolano il mondo della materia, indagando le combinazioni infinite (mai casuali) della forme che la natura offre agli occhi di chi le sa osservare. Le sue sculture sono organismi che mutano seguendo precise traiettorie nello spazio. DESCRIzIONE OPERA GEOMORG, Geometria organica: Sive Descriptio Linearum Curvarum Universalis adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 125 125 Geomorg h100x40x35 cm Marmo di Carrara adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 126 Maria Jole Serreli Nasce a Roma nel 1975 da famiglia di emigrati sardi; vive e lavora tra la Sardegna e Londra. Sin da bambina manifesta una grande passione per il disegno. Tiene la sua prima mostra personale nel 1999 ad Oristano. Il contatto con la materia è per lei un’esigenza naturale quanto la sperimentazione del colore, e così il suo percorso artistico comprende l’installazione, la scultura e la pittura, modalità espressive unite da un medesimo filo conduttore di ricerca, il tutto mediato in un unico linguaggio stilistico ricco di valenze estetiche e concettuali. Pittrice e scultrice autodidatta, conta personali in tutti i capoluoghi di Provincia della Sardegna e in importanti sedi isolane. Partecipa, inoltre, a numerose collettive al fianco d’illustri artisti sardi. Dopo aver completato gli studi, approfondisce la tecnica della ceramica qualificandosi ceramista nel 2004 presso l’Istituto C.R.F.P di Oristano. è del 2008 la personale di pittura e scultura “Alle Soglie dell’Eros”. Nel 2010 inizia ad esporre a Londra con la personale dal titolo “Who Are We? Where Are We Going?”. Seguono partecipazioni a varie collettive. Nel 2011 presenta ad Amburgo la personale “Omaggio alla mia terra”, ciclo pittorico-materico dedicato alla Sardegna. Ha ideato “In Your Shoes”, progetto artistico di solidarietà per sostenere Emergency UK, e “Niente mi pettina meglio del vento”. Ha realizzato opere su commissione per enti e privati. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. è cofondatrice del Circolo Culturale d’arte Prometeo. DESCRIzIONE OPERA Parafrasando il titolo di un famoso film tratto da un noto romanzo, l’opera racconta che il libro non finirà mai, continuerà sempre ad essere il simbolo delle conoscenza, come finora è stato. Il suo segreto è la sua essenza di “macchina dei tempi”, fucina nella quale si forgiano e coniugano i verbi, al presente, passato, futuro, ecc., un instancabile propulsore verbo-temporale che permette al libro di attraversare le ere come una macchina del tempo. Così giunge, anche nella nuova era, come una macchina del tempo. Così giunge, anche nella nuova era, come strumento tecnologico di conoscenza, sempre disponibile a svelare, ad una mente sensibile, i segni d’inchiostro che custodisce come semi pronti a germogliare. Il libro infinito – La macchina dei tempi Come macchina dei tempi senza sosta Attraverso le ere in attesa di trovare Quella mente curiosa nella quale germogliare I semi d’inchiostro che porto in grembo. Poesia di Riccardo Giuseppe Mereu adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 127 127 Il libro infinito - La macchina dei tempi (parole di Riccardo Giuseppe Mereu) 40x50 cm Opera tridimensionale, carta, filo di rame, lenza, acrilico su tela, supporto in MDF laccato bianco adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 128 Lucia Simone Lucia Simone nasce nel 1986 a Perugia, dove avviene la sua prima formazione artistica, sia nel campo delle arti visive che nel campo musicale. Nel 2010 consegue il Diploma di Primo Livello presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, tesi in Pittura.Nel 2010 si iscrive al corso di Diploma di Secondo Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2009 ha composto le musiche originali per il contributo di Fernanda Moneta a Walls and Borders con il film cortometraggio Love Conquers Mountains. Collettive: X edizione della Biennale Internazionale per l’Incisione - Premio Acqui 2011; “Il Gesto e il Segno” presso la galleria Collezione Saman, Gennaio 2012; “Primati, Trascendenti” a cura del Prof. Enzo Elefante, Maddaloni (CE), Maggio 2012; “I Mille Volti di Ulisse” presso il Teatro Vascello di Roma, collettiva studenti Prof. Aristea Kritsotaki, Maggio 2012; Giugno 2012 collettiva finalisti al Premio Combat presso il Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno; Terzo posto Premio Lanci 2012, mostra collettiva finalisti Premio Lanci, dal 30 settembre al 13 ottobre, presso il Caffè Letterario Giubbe Rosse Firenze, mostra collettiva vincitori Premio Lanci, dal 13 ottobre al 20 ottobre, presso il Caffè Letterario Giubbe Rosse Firenze; Finalista “L’Arte Genera l’Arte” (progetto Premio Terna 04 e Accademia Nazionale Santa Cecilia) 2012; XI edizione della Biennale Internazionale per l’Incisione - Premio Acqui 2013. DESCRIzIONE OPERA L’opera è una denuncia dell’uso dell’energia nucleare. Partendo dal simbolo che la rappresenta, l’artista ha sviluppato un discorso leggibile in senso orario. Tale costruzione cede all’opera una qualità temporale, che richiama le conseguenze di un uso non appropriato dell’energia nucleare, le quali non sono visibili a breve termine ma solo con il passare degli anni. Nelle tre lunette del simbolo nucleare l’artista ha trovato una forte somiglianza con lo schema di un esame ecografico, dunque ha realizzato ogni lunetta come un’ecografia. La prima non ha alcuna anomalia, mentre la seconda presenta una condizione di policefalia e l’ultima non contiene alcun feto, indicando così la non presenza di vita. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 129 129 Radioactivity 100x90 cm Inchiostro, acrilico, smalto su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 130 Giulia Spernazza Giulia Spernazza (1979) dopo aver conseguito nel 1998 il diploma di Liceo Artistico (“A.Caravillani”,Roma) ad aprile 2008 ottiene con il massimo dei voti il Diploma Accademico in decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. A novembre 2008 inaugura lo Studio di Pittura e Scultura “Evasioni” (Roma) ed espone in permanenza dal 2011 presso la Galleria Spazio120 (Rm). Tra le esposizioni, nel 2012 effettua la Mini Personale di Pittura durante l’Art Festival Cerreto Laziale presso il Mamec e la Personale di Scultura e videoarte “Fluidoessenza” a cura di Togaci presso lo Studio Artistico Evasioni. Nel 2011 partecipa alla Mostra Collettiva “Carpe Viam”, a cura di Traslochi ad Arte, presso il Centro Polifunzionale Elsa Morante (Rm) e alla Mostra Collettiva “Città Aperta”, presso la Galleria Spazio 120 (Rm). Con il progetto Adrenalina partecipa alla Mostra Collettiva “Mam 13” presso il Chiostro del Palazzo del Governatorato di Ostia, nel 2010 alla Mostra Collettiva “L’Intimo mistico dell’Opera” presso il Museo Centrale Montemartini (Rm) ed al Festival dei giovani talenti presso il Palazzo dei Congressi (Rm). Nel 2010 tiene la Mostra Personale “La poesia nelle cose immobili” a cura di Claudio Miani, presso il Sinergy Art Studio (Rm). Nel 2009 espone con la Galleria Gaudì (Madrid) a “Kunstart 09”, la 6° Fiera Internazionale di Arte Moderna di Bolzano. Tra i concorsi nel 2011 viene selezionata per il Festival Internazionale Artcevia, per il Progetto Adrenalina 1.2, per il XXV Premio Pandosia e per il Premio Arciere a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2011 riceve la Manzione speciale della giuria al Concorso “Roma Restyle” per l’Opera Scultorea “Essere Umano”. DESCRIzIONE OPERA Le immagini urbane si stratificano nella nostra memoria. La percezione che abbiamo di queste visioni cambiano a seconda del nostro stato d’animo, attraverso uno schermo posto tra realtà e mondo interiore. L’atmosfera eterea dell’immagine è raggiunta con un tonalismo ricercato, le forme suggerite delineate con un impercettibile equilibrio di linee. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 131 131 Oltre la visione 100x100 cm Acrilico su tela adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 132 Alessandro Stefoni Alessandro Stefoni classe 1980 cresce nel litorale capitolino più precisamente ad Ostia. Da sempre ha avuto la consapevolezza che l’entusiasmo è il principale terreno da cui nascono le idee. Guidato da un senso estetico nella purezza delle linee, cerca sempre nuovi stimoli ed idee al fine di creare forme uniche nel loro genere e innovative nella tecnica della lavorazione dei materiali, come con la creta. Partecipa al progetto Artistar 2012 con esposizione nella galleria N.O.A. di Milano, prende parte a esposizioni in varie gallerie della capitale, finalista all'ultimo concorso d’Arte Contemporanea di Deruta e terzo classificato al premio Massimo di Somma 2012, sezione arti visive. DESCRIzIONE OPERA Nel caso di questa scultura luminescente, alla lavorazione della creta si aggiunge un inserto in vetro con resine bicomponenti, la base è in cristallo fuso. Alla maestria tecnica si sommano originalità creativa e funzionalità oggettuale, le quali, insieme, assumono indiscutibile valore estetico grazie al suo aero movimento tentacolare che cattura, mobidamente, luci ed ombre. La scelta cromatica richiama trasparenze marine dalle sfumature turchesi. Nata dallo studio del movimento fluttuante delle meduse nel proprio habitat naturale, con l’intento di ricreare in modo fedele tale dinamismo fuori dall’acqua. I tentacoli, in argilla trafilata, prendono forma nelle tre dimensioni seguendo un andamento fluido e disomogeneo. L’incontro tra tecnica e concetto, alterano la percezione gravitazionale dello spazio portando l’osservatore in una realtà quasi surreale. Il manubrium prende forma da movimenti puliti e continui donando leggerezza e toni differenti alla scultura nel suo insieme. L’esombrella è modellata e dipinta a mano con smalti e cristalline e l’insieme poggia su una base in cristalli fuso. Questa opera è l’espressione di complesse sfere emozionali non chiaramente definibili ma facilmente percepibili. Con questa opera l’artista cerca di trasmettere la sua idea di “Contemporaneo Urticante”, attraverso forme sinuose in questa società cinica e frenetica che tende a irritare troppo facilmente, proprio come tante meduse. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 133 133 Contemporaneo Urticante 55x35 cm Modellazione in ceramica con base in vetro fusione adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 134 Damiano Tullio Damiano Tullio nasce a Roma nel 1979 e si laurea in Discipline demo-etnoantropologiche. Parallelamente inizia ad interessarsi all’arte ed utilizza da subito un repertorio simbolico a lui molto caro, tratto dallo studio dell’arte primitiva, caricandolo di nuovi significati molto personali e moderni. Durante i primi anni di sperimentazione lavora con materiali di ogni genere legati alla vita urbana e moderna come parti di computer, tubi di scappamento e altri oggetti post industriali recuperati e trasformati in figure dal forte carattere simbolico. Grazie a questi primi lavori espone a Roma, Parigi, Londra e La Rochelle. Negli ultimi anni, lavorando attivamente sul campo come antropologo visivo, attraverso la fotografia ed il video, si è avvicinato ad un linguaggio più semplice, spesso non figurativo ma sempre altamente simbolico e spirituale. Ad avere maggior rilievo non sono più i colori pieni, le linee marcate e i relitti della modernità, ma reperti antichi, spesso appartenenti alla tradizione contadina e alla sfera religiosa popolare, o elementi naturali, come foglie, sassi o alberi, che l’artista combina nelle sue opere. DESCRIzIONE OPERA (…) Damiano Tullio, reduce da una formazione da antropologo visuale raggiunge risultati inusuali nello sviluppare la sua visione del lavoro artistico. L’analisi di un elemento della cultura immateriale di una società, legato ad un particolare universo semantico, nello specifico quello della pastorizia, avviene attraverso i processi dell’antropologia visuale. L’attenzione è posta sulla relazione che si innesca con lo spettatore, e sulla funzione che ogni elemento può avere nel contesto culturale cui appartiene. La foto documentaria è scattata con l’urgenza di testimoniare momenti appartenenti ad una sfera effimera della realtà, che perde il carattere di primitività non appena inizia ad essere indagata scientificamente. Il sistema integrato di immagini che ne deriva viene divulgato dall’artista attraverso la produzione di documenti lontani dai fini puramente scientifici. Immagini di carattere astorico ed atemporale vengono affiancate ad oggetti raccolti sui luoghi della registrazione nei momenti di ricerca etnografica, come a sottolineare sia il carattere documentario ed oggettivo del lavoro prodotto, ma anche il passaggio dell’artista e la sua volontà di appropriarsi di un particolare materiale di una realtà sfuggente, trasformandolo in riferimento visivo attraverso cui immaginare un particolare universo di senso. Ogni singolo ramo dell’installazione, ogni elemento materico raccolto, è stato catalogato ed appartiene a momenti differenti dell’esperienza transdisciplinare effettuata sul campo, in Basilicata, Molise ed Abruzzo. Cade la barriera tra le differenti discipline umanistiche e tra diversi approcci: l’opera nella sua totalità estetica diviene documento della ricerca sul campo. La ricerca, attraverso l’atto della raccolta, è vissuta dall’artista come performance, senza mai distogliere l’attenzione dal principio di oggettività nella produzione del singolo documento etnografico. Roberta Pucci adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 135 135 Transumanza Installazione materica di carattere etnografico con elementi fotografici e rilevamenti reperiti sul campo adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 136 Francesco Varesano Francesco Varesano è nato nel 1956 a Roma dove attualmente vive e lavora. Autodidatta, si può definire un artigiano/artista, incuriosito e attratto da sempre dalla materia e dalla sua manipolazione. Inizialmente ha sperimentato la tecnica ad olio e successivamente quella dell’aquerello liquido. Questi periodi hanno caratterizzato a fasi alterne la maggior parte della sua giovinezza, nei suoi lavori si evidenzia infatti un disagio acerbo legato alla condizione umana; afferma l’autore a questo proposito: “osservare con intensità l’insignificante accumulo degli svariati material che mi capita di incontrare, mi porta a considerare e pensare l’essenza stessa della materia, delle molecole, degli atomi, di noi stessi. Mi attira e mi spaventa l’infinitamente piccolo, dove il mistero, il caos e lo smarrimento umano lasciano sgomenti, dove siamo incapaci di dare risposte”. Successivamente, nel tempo ha sentito la necessità di sviluppare una tecnica più materialistica nel vero senso del termine, dando finalmente sfogo alla sua vecchia esigenza di “toccare” la materia attraverso l’assemblaggio tridimensionale. L’attuale fase produttiva è la naturale evoluzione delle precedenti, più intensa e adulta, evidenzia una nuova maturità artistica. L’autore si misura con la materia, si guarda intorno, la trova, la raccoglie, la elabora e la assembla; trovare dice: “trovare materiali nei luoghi più comuni e banali dei percorsi quotidiani è diventata una esigenza, un bisogno appassionato. Vedere negli oggetti semplici e insignificanti della vita potenzialità infinite per un nuovo impiego creativo, mi procura forti emozioni. Vedere dove la maggior parte ignora, dove nessuno posa lo sguardo, l’idea che da un oggetto buttato, rifiutato, possa con la fantasia, la creatività, la manualità, nascere un altro percorso, anche artistico è entusiasmante. Il recupero di materiali semplici prodotti e successivamente scartati dal consumismo, la loro trasformazione forse in poesia mi pone in relazione di equilibrio e armonia con tutto ciò che mi circonda”. Osservando le sue realizzazioni, si evidenzia una tecnica e una manualità artigiana specifica, che utilizzando svariati materiali, gli fa realizzare opere singolari, che coinvolgono per la loro disarmante semplicità. Sembra che l’autore voglia tracciare col suo lavoro un percorso coinvolgente, dove le emozioni visive possano trasmettere la gioia del fare e del creare, suggerendo a chi guarda sensazioni di appagamento e semplicità interiori. DESCRIzIONE OPERA A tutti i costi “r esistere” al peso della modernità. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 137 137 R Esistere 70x38x10 cm Assemblaggio in legno di recupero successivamente smaltato adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 138 Tiziano Vergati Tiziano Vergati nasce a Roma nell'agosto del 1969. Inizia il suo apprendistato artistico fin da giovanissimo, frequentando prima e lavorando negli anni successivi nello storico laboratorio scultoreo di famiglia. In questi anni giovanili si dedica completamente all'apprendimento della lavorazione della pietra ed al restauro di antiche opere marmoree. A metà degli anni novanta gestisce con successo un laboratorio di restauro e lavorazione pietre antiche in Via del Gesù a Roma. Dal 2000 inizia una fase di ricerca verso nuovi materiali cominciando ad utilizzare per le proprie sculture polimeri quali resine poliestere, resine epossidiche, lattice e polistirene. Nel 2011, in collaborazione con Luca Loseto, inizia un ciclo di opere utilizzando varie tecniche di fotomanipolazione. Nel 2011 partecipa ad aprile alla collettiva “Danza con l'arte” presso la galleria Spaziottagoni a Roma ed a maggio espone presso la galleria Arte e Valore sempre a Roma. Nel 2012 espone a gennaio presso le Scuderie Estensi di Tivoli ed a febbraio alla Torretta Valadier di ponte Milvio a Roma. Da giugno del 2012 inizia una nuova esperienza con la fotografia artistica utilizzando tecniche e materiali d'epoca, dalle polaroid alle macchine fotografiche dei primi del '900. DESCRIzIONE OPERA Io al plasma, Io struttura a matrice di Led, Io ventiquattroresuventiquattro su questi schermi, Io perfetta botulino permettendo, Io giovane, per sempre plasticamente giovane, Io ruffiana, Io sorriso denti bianchi occhi vitrei, Io lacrime a comando. Io vera, si ho detto bene, Io vera, catodicamente vera, Io con il tasto sul telecomando. Non carne, non fatica, non rughealmattino, non sveglia alle sei fuori piove. Io vi arrivo diretta dalla vostra parabola, dai fili gialloverdeblu che vermi si infilano nelle vostre case. Aprite bene gli occhi, Io esisto perchè sono viva nel vostro schermo, Io LCD Io. Non cosa c’è per cena, non hai lavato le mutande, non paga oggi o ti togliamo la casa. Io appaio dunque Sono. Io infatuata di me. Io ventidue pollici di feticismo digitale, Io Bondage Sadomaso stasera, Io Unomattina al risveglio. Non pantofola bigodino disoccupata in poca carne e troppe ossa. Io tacco a spillo grandi firme bomba sexy maggiorata in mondovisione stessa ora tutti i giorni. Realtà a senso unico, vita virtuale più viva della vita stessa, l’unica possibile, l’unica che non delude mai. Effetto placebo, goccia dopo goccia, flebo di soluzione elettronica. La penombra di una stanza squallida, la luce azzurro cenere di un televisore acceso, la pelle diafana e lo sguardo vitreo di una vita spenta. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 139 139 L'Io 22 pollici 80x92 cm Mosaico di polaroid adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 140 Giulia Winckler Rasa Pittrice e poetessa nasce a Roma dove ha studiato e si è diplomata all’Istituto d’arte, perfezionando poi, la sua tecnica pittorica seguendo semplicemente la sua infinita passione e il suo istinto per l’arte. In un primo momento l’interesse artistico è stato per la scultura, in seguito, la sua evoluzione artistica l’ha portata alla pittura, dove si è fatta apprezzare per la sua originalità e creatività ogni volta che ha partecipato a mostre collettive, sia in Italia che all’estero, dove ha ottenuto riconoscimenti anche a livello internazionale. Artista con grande fantasia, ha iniziato ad esprimere su tela soggetti metafisici con un leggero spunto Dechirichiano gettando uno sguardo profondo anche verso l’astrattismo, il surrealismo e il simbolismo. I suoi quadri hanno un profondo significato psicologico incrementato ancor di più dalle tonalità coloristiche che Giulia Winckler Rasa utilizza, proprio per far uscire attraverso essi, la potenzialità emozionale che scaturiscono. DESCRIzIONE OPERA L’ominide come simbolo della nuova era tenta di assoggettare l’uomo alla nuova dimensione virtuale impedendo la sua naturale espressione verbale e sensoriale. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 141 141 Nuova Era 150x70 cm Tecnica mista (grafica digitale e pittura a olio) adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:21 Pagina 142 Xiang Li Xiang Li nasce a Xi'An (Cina), il 23 febbraio 1986. Si diploma nel 2008, alla fine di un percorso quadriennale, all'Accademia di Belle Arti della sua città natale specializzandosi in produzione cinematografica e televisiva di cartoni animati. Attualmente vive a Roma, dove frequenta il corso di laurea specialistica in Arti Multimediali e tecnologiche presso l'Accademia di Belle Arti. Ha lavorato presso la Cina Corporation Television Internationl - CCTV, come designer e produttore di effetti di animazione speciali per un telefilm di ventotto puntate. Inoltre ha collaborato con la SpicyHorse Games (USA), la Giant Interactive Group Inc. a Shanghai e la Gameloft come concept artist e graphic designer 2D. Nell'ottobre 2008 ha vinto il Diploma d'Onore alla terza edizione del “China International Student Animation Festival” di Pechino. Nell'anno successivo ha partecipato ad una mostra di illustrazione. Nel 2010 alcune sue illustrazioni sono state selezionate per la terza edizione del “China international comics festival” e per il settimo “Golden dragon award original comic&animation competition qualify for promotion”. La rivista “Fascino” di Xi'an ha pubblicato recentemente un articolo sui suoi lavori. adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:22 Pagina 143 143 Oriente 80x60cm - 70x60cm Pittura digitale adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:22 Pagina 144 MACRO - Testaccio La Pelanda Frame inaugurazione adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:22 Pagina 145 145 adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:22 Pagina 148 adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:22 Pagina 149 Comune di Roma Assesorato alle Politiche Culturali e Centro Storico Giovanni Alemanno Sindaco Dino Gasperini Assessorato alle Politche Culturali e Centro Storico Federico Mollicone Presidente Commissione Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Comunicazione di Roma Capitale Federico Bonesi, Ferdinando Colloca Curatori e direzione artistica FEF sas Organizzazione mostra e catalogo Edizioni Ponte Sisto Composizione, progetto grafico, edizione Via di Monserrato, 109 – 00186 Roma In collaborazione con MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma Direttore – Bartolomeo Pietromarchi Relazioni esterne MACRO – Testaccio – Teresa Emanuele Servizi Museali Zètema Progetto Cultura srl Presidente Francesco Marcolini Amministratore delegato Albino Ruberti Responsabile Eventi Claudio Di Biagio Comitato tecnico organizzativo Andrea Enrico Rossi adrenalina impaginato_Layout 1 26/02/14 14:22 Pagina 152 Finito di stampare nel mese di Febbraio 2013