Fridamania

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16 gennaio 2003 delle ore 18:12
Fridamania
Dopo sette lunghi anni dalla sua ideazione esce finalmente nelle sale italiane Frida. La biografia
di una donna pelosa, bisessuale, comunista e messicana. Da domani al cinema...
Definito dalla critica cinematografica americana
come uno dei dieci film favoriti dell’anno per
il Golden Globe, Frida Kahlo rimane ancora
un’incognita alla vigilia della sua uscita nelle
sale italiane. Infatti se negli States ha avuto un
notevole successo – proiettato in 254 sale con
22 milioni di dollari d’incasso al primo week
end di gennaio – la critica italiana non si è
espressa altrettanto positivamente dopo la
presentazione alla serata inaugurale del 59°
Festival di Venezia . Diretto da Julie Taymor
(Titus), con innumerevoli difficoltà ad iniziare
dai produttori poco propensi a rischiare per “la
biografia di una donna pelosa, bisessuale,
comunista e messicana”, il film è tratto da un
romanzo di Hayde Herrera.
Come da consuetudine Hollywood assicura un
nutrito cast: da Antonio Banderas nel ruolo di
Siqueiros, al corpulento Rivera interpretato da
Alfred Molina, a Geoffrey Rush nei panni di
un anomalo Trotzkji, fino ad Ashley Judd nella
parte della fotografa Tina Modotti. Lungamente
conteso tra Madonna e Jennifer Lopez, il ruolo
di protagonista è stato conquistato dalla
messicana Salma Hayek, interprete della
sofferenza di una donna vittima di un tragico
incidente che ha reso la sua breve vita un
calvario.
Caratterizzato da valenze cromatiche particolarmente
accese e da frequenti sconfinamenti nel
grottesco, la pellicola rientra pienamente
nell’ambito surreale e nella tradizione latinoamericana dell’universo artistico di Frida, pur
lasciando molte perplessità. Quadri che
improvvisamente si animano ed improbabili
collages irreali ne fanno un film visionario ma
che rischia di trascendere nella farsa in alcuni
episodi come il Rivera-cartone in veste di King
Kong, il macchiettistico Trotzkji innamorato di
Frida o la banale e fugace apparizione di un
ometto con basco che esordisce con “Piacere,
sono Pablo Picasso”. Ma sembra non
convincere anche la sceneggiatura completamente
che gli autori si siano spinti in un ambito
insidioso e con mezzi azzardati, ricostruire la
biografia di un’artista fuori dal comune e
particolarmente complessa come quella di
Frida Kahlo, vissuta in un periodo storico
cruciale e che ha fatto della sofferenza la
protagonista della sua esperienza artistica, non
è certo da prendere alla leggera.
Alla luce di queste considerazioni come
pretendere che tutto ciò sia stato facilmente
tradotto in pellicola cinematografica? Se non
altro perché si tratta di una produzione
americana, ma a questo punto non rimane che
stare a guardare…
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Sito ufficiale del film
roberta vanali
Frida, REGIA Julie Taymor, PRODUZIONE
Miramax, DURATA: 119', INTERPRETI,
Salma Hayek, Alfred Molina, Geoffrey Rush,
Ashley Judd, Edward Norton, Antonio
Banderas, Valeria Golino, Mia Maestro,
Patricia Reyes, Roger Rees, SCENEGGIATURA
C. Sigal, D. Lake, G. Nava, E. Norton, A.
Thomas, dal libro “A Biography of Frida
Kahlo” di Hayden Herrera, FOTOGRAFIA
Rodrigo Prieto, SCENOGRAFIA F. Fernandez
Del Paso, B. Trujillo, MONTAGGIO Francoise
Bonnot, COSTUMI Julie Weiss, MUSICHE
Elliot Goldenthal
indice dei nomi: Roberta Vanali, Valeria
Golino, Jennifer Lopez, Alfred Molina, Pablo
Picasso, Tina Modotti, Frida Kahlo, Siqueiros,
Picasso
.
incentrata sulla tormentata storia d’amore tra
Frida e Diego che sconfina nella melassa
semplicistica trascurando la natura rivoluzionaria
dell’artista.
Prendendo atto che le scene memorabili sono
essenzialmente musicali e che queste da sole
rendono il film imperdibile, A. O. Scott nel New
York Times sostiene che Frida, concepito sotto
forma di musical, avrebbe potuto vantare una
produzione eccellente. In realtà la percezione è
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