Editoriale Sottoscrizione ! Cerano Film Festival 2015

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Editoriale Sottoscrizione ! Cerano Film Festival 2015
Presidente A.P.P.A.Cu.V.I.: Ernesto Palmieri - Direttore editoriale: Giuseppe Boschetti
Hanno collaborato: E. Palmieri, G. Boschetti, G. Leoni, V. C. Zanotta, A. Noli.
Foto: archivio APPACuVI, E. Palmieri, N. Bizzoco, V. C. Zanotta, M. Erba, P. Andreani, G. Boschetti.
Editoriale
Non c’è pace per Santo Stefano - E. Palmieri
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Sottoscrizione !
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Libera sottoscrizione
Cerano Film Festival 2015
Festival dedicato al cartoonist Tiberio Freemann - a cura di G. Boschetti 8
Promozione del territorio
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I cammini della Regina - G. Leoni
Nostri campioni
Non solo campione sportivo - V. C. Zanotta
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Sviluppo locale
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Lo scatto di Orimento - G. Boschetti
Giornata studio
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In Tremezzina con APPACuVI
Pagina creativa
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“Laagh de Côm” , Lago di Como - A. Noli
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Chiesa plebana di Castiglione Intelvi: attraverso l’arte, la ricostruzione storica.
NON C’È PACE PER SANTO STEFANO!
Una chiesa barocca sorta a fianco di quella romanica.
Ben s’addice l’intitolazione della chiesa plebana di Castiglione d’Intelvi al protomartire
Stefano perché la storia di questa chiesa è, come quella del martire, segnata da drammatici
eventi. Una chiesa plebana è, per sua natura, non solo la più insigne, ma anche normalmente
la più antica di un territorio alla cui popolazione dispersa in vari villaggi assicurava i
sacramenti e, segnatamente, quello del Battesimo. Un vero e proprio avamposto della
cristianità in ambienti rurali ancora pagani da convertire, istituito assai prima che le
parrocchie si sostituissero alla pieve a servizio di singole comunità. Le loro dedicazioni
erano riservate ai santi più importanti.
Gli edifici che le pievi ci hanno lasciato - chiese e collegiate - sono spesso, oltre che grandi,
anche veri capolavori artistici per architettura, scultura e apparato figurativo. Poco sappiamo
dell’antica chiesa plebana di Santo Stefano, tranne dell’esistenza di una chiesa romanica
attestata nel 1186, poiché, attorno al 1590, franò per la violenta erosione del terreno su cui
sorgeva causata dall’improvvisa piena del torrente Cazzola che scende da Blessagno.
Castiglione d’Intelvi, Chiesa plebana di S. Stefano, Tela della Crocifissione: Particolare.
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Abbiamo tuttavia un’interessante rappresentazione dell’evento nel paesaggio della tela della
Crocifissione con S. Maria Maddalena e Angeli che si trova in Santo Stefano nella terza
cappella a sinistra. L’esecuzione del dipinto va collocata ai primi decenni del Seicento e fu
probabilmente eseguita a ricordo del tragico fatto, per l’occasione della riconsacrazione
della nuova chiesa i cui lavori ebbero inizio nel 1635. A quella data vivevano ancora i
sopravvissuti al tragico episodio e si può ragionevolmente ritenere che abbiano fornito al
pittore tutti i dettagli necessari a lasciare ai posteri una fedele rappresentazione della chiesa
perduta. Rappresentazione fedele sì, ma perché vi appaiono due chiese?
Sulla destra, aggredita dalla furia del Cazzola, eretta su un terrapieno sostenuto da muri
robustamente pilastrati, si affaccia una chiesa romanica presa posteriormente di tre quarti e
si nota, sulla destra della facciata un campanile pure romanico; è, senza dubbio, la chiesa
romanica documentata nel 1186. Dietro la chiesa, verso monte, tra la romanica ed un
complesso palaziale, non facilmente collocabile allo stato attuale dei luoghi, si erge possente
un edificio costituito da due corpi ottagonali sovrapposti che presentano, su ogni lato, ampie
e leggere bifore di gusto lombardo.
Difficile immaginare che possa trattarsi di un
sontuoso nuovo battistero affiancato alla
chiesa, anche se la scelta dell’ottagono è una
chiara
sottolineatura
della
funzione
battesimale che alla pieve competeva.
Piuttosto, a mio parere, dovrebbe trattarsi di
una nuova chiesa sorta a fianco di quella
romanica, in periodo rinascimentale e
improntata alle nuove tendenze artistiche che
gli affreschi quattrocenteschi della vicina
Casa del Capitano ci attestano giunte in quel
periodo anche in quello che era il centro civile
e religioso della Valle.
Castiglione d’Intelvi, Casa del Capitano,
Non esiterei perciò a ritenere, sia per il punto
Camera Picta: Particolare.
d’impatto della piena, sia per gli stili delle
architetture, che quella sia la chiesa che l’alluvione si è divorata e di cui si parla nei
resoconti delle visite pastorali. Che ci fa allora, sul dosso a sinistra, un’altra chiesa
romanica?
Osservandola attentamente, si scopre che quest’altra chiesa, pur compromessa nella parte
destra dell’abside, è la medesima chiesa romanica alluvionata, ma sopravvissuta alla frana
che la lambisce. Uguali sono le arcate sostenenti il terrapieno rimasto, con uguali pilastri
ma, in questa, legati da una struttura di rinforzo a metà dell’altezza, due aperture ad arco al
piano terreno, quattro monofore sopra, le due medesime finestre nella parete absidale, il
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medesimo campanile quadrangolare, qui più in evidenza, sempre con due monofore per ogni
suo lato, mentre ben si vede scoscendere fino alla valle la ruina del terreno su cui insisteva
la perduta chiesa quattrocentesca ottagonale.
Il racconto si snoda dunque in due tempi: il prima e il dopo l’alluvione. Da quello che
rimaneva si dovette ricominciare.
Suggestivo il gesto della tristissima Maddalena che, stringendo in modo innaturale il vaso
degli oli quasi a versarli sopra quanto è rimasto, sembra indicare essere quella la ferita di cui
prendersi cura e da risanare. E da lì i castiglionesi in effetti ripartirono, intorno al 1635, con
gli scarsi mezzi che avevano. Che ne fu della chiesa romanica?
Nella sua posizione oggi sorge la
casa parrocchiale ed è ragionevole
pensare che a questo uso pur
necessario fosse stata riconvertita
dopo l’innalzamento della nuova
chiesa barocca. Purtroppo quella
casa parrocchiale è stata demolita e
rifatta negli anni 60 del Novecento
ed è impossibile cercarvi conferma
a questa non illogica ipotesi.
Castiglione d’Intelvi, Chiesa plebana di S. Stefano:
Esterno della fiancata e dell’abside.
A meno che l’oratorio della Madonna del
Restello, anch’esso ottagono su due ordini,
costruito come ex voto agli inizi del
Settecento su un sito non certo deputato a
funzioni battesimali, non voglia significare
qualcosa: una ideale restituzione dell’antico
monumento? Sorge, infatti, là dove il
Cazzola si prepara a riversarsi nel Telo, a
poca distanza dalla pieve, nel punto dove la
loro furia potrebbe aver trascinato e
depositato le macerie della bella chiesa
quattrocentesca: perché non pensare ad un
devoto ed evocativo riuso di materiali?
Anche della chiesa quattrocentesca
ottagonale non rimase traccia.
A meno che...
Castiglione d’Intelvi: L’Oratorio del Restello.
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La nuova chiesa seicentesca, da quasi quattro secoli, ha fatto degnamente la sua parte,
dispensando fede ed accogliendone in se i preziosi e artistici frutti che i parrocchiani più o
meno illustri le hanno conferito: un patrimonio d’eccellenza.
Guardando questa fotografia, sembra oggi starsene sul poggio
e godersi meritatamente il sole, con la sua semplice facciata e
col suo importante campanile, anch’esso coronato di recente
con l’edicoletta, ancora una volta, ottagonale.
E il mio editoriale potrebbe concludersi qui, con questa
spaventosa ma suggestiva storia di valle.
MA NON PUÒ CONCLUDERSI COSÌ
perché
ANCORA NON C’È PACE PER SANTO STEFANO
Non c’è pace: un’altra minaccia incombe sulla chiesa e, se
non si interviene immediatamente, nel volgere di pochi anni
o, forse, di pochi mesi, non lascerà scampo né all’edificio né
alle nostre coscienze.
Castiglione d’Intelvi: Chiesa
plebana di S. Stefano.
La carpenteria del tetto ha parzialmente ceduto, adagiandosi sulla volta della chiesa ed il
peso che doveva sostenere vi si sta progressivamente scaricando. La volta, che non fu
costruita per reggerlo, sta cedendo e già, in alcuni punti, vistose crepe lasciano passare una
mano. La spinta si scarica sui muri laterali e, se non si interviene subito, la chiesa si aprirà
in due e... non voglio neppure pensare a quello che succederà. Intanto le porte sono sbarrate
da ormai tre anni ed un silenzio greve di presagi si è sostituito alle preghiere e ai canti. Che
fare?
La parrocchia ha fatto monitorare la situazione ed ha predisposto un progetto di pronto
intervento e di risanamento. Servono molti soldi. Li ha chiesti ma non ha avuto, per ora,
risposte da chi potrebbe darne in quantità risolutiva. Solo le istituzioni ecclesiastiche hanno
garantito impegni al massimo delle loro possibilità, ma siamo a meno del 50% del
necessario. Il piano economico della parrocchia, che sarà reso pubblico in questi giorni, è da
disperazione: i beni parrocchiali saranno messi in vendita. Che fare? Che fare noi?
APPACuVI non ha mezzi di entità significativa. Quello che possiamo fare però è
sensibilizzare e promuovere azioni utili, dando l’esempio ed affiancando chi, in troppa
solitudine, fino ad ora ha lottato. Lo facciamo, per decisione del Consiglio Direttivo,
aprendo tra i soci, i simpatizzanti, tutti gli amici una libera sottoscrizione.
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Invitiamo accoratamente ogni intelvese, ogni amico della Valle, della sua arte, della sua
storia, a dare. È importante dare, anche poco, perché questi grandi monumenti sono di tutti
e devono sentire, in casi come questo, il convinto concorso di tutti, secondo i mezzi di
ciascuno. La sottoscrizione sarà chiusa il 20 dicembre, e il ricavato sarà consegnato alla
parrocchia il giorno di Santo Stefano. Contiamo davvero su ognuno di voi.
Ernesto Palmieri (Presidente APPACuVI) testo e foto
Potrete fare i versamenti con la causale “Chiesa di Santo Stefano” come di seguito
indicato.
LIBERA SOTTOSCRIZIONE
Modalità dei versamenti ad APPACuVI
non fiscalmente deducibili
CONTO POSTALE N. 19118223 IBAN IT37Y0760110900000019118223
C/C BANCA PROSSIMA N. 1000/126672 IBAN IT39K0335901600100000126672
LIBERA SOTTOSCRIZIONE
Modalità dei versamenti alla parrocchia non fiscalmente deducibili e tramite la Fondazione
Comasca, fiscalmente deducibili.
1)
2)
3)
4)
In contanti sino ad Euro 999,00 da consegnare direttamente a Don Giovanni, che
rilascerà una ricevuta;
per cifre superiori o inferiori a Euro 999,00 mediante bonifico bancario a favore della
Parrocchia di S. Stefano sul conto corrente presso la Banca Popolare di Sondrio agenzia S. Fedele Intelvi:
IBAN IT38 C056 9651 7500 0002 0052 X66,
indicando “lavori rifacimento tetto Chiesa S. Stefano”;
con assegno bancario o assegno circolare non trasferibile per qualsiasi cifra
indicando come beneficiario “Parrocchia S. Stefano”;
con bonifico o vaglia postale a favore della “Fondazione Provinciale della Comunità
Comasca Onlus – Fondo Chiesa S. Stefano”, la cui ricevuta si può utilizzare per la
detrazione fiscale nella denuncia dei redditi, sia privati che Ditte; copia del bollettino
postale si può ritirare prima della porta di uscita della Chiesa di S. Agata.
Il conto corrente postale è:
210 10 269 - IBAN: IT23 U076 0110 9000 0002 1010 269
indicare nella causale dopo il nome dell’Associazione beneficiaria: Fondo
Chiesa S. Stefano; titolo del progetto: rifacimento tetto.
I bonifici possono essere fatti sui seguenti conti tutti intestati alla “Fondazione Provinciale
della Comunità Comasca onlus”:
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• Intesa Sanpaolo – Como – IBAN : IT60 X030 6910 9106 1200 5473 499
• Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù – filiale di Como
IBAN : IT96 U084 3010 9000 0000 0260 290
• Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza – filiale di Como
IBAN: IT61 B083 2910 9000 0000 0300 153
• Banca di Credito Cooperativo di Lezzeno – Lezzeno
IBAN: IT73 V086 1851 4100 0000 0008 373
• Unicredit – Como
IBAN : IT86 P020 0810 9000 0010 2337 656
5)
6)
7)
acquisto di una tegola pari a Euro 500,00;
acquisto di un mq di tetto pari a Euro 1500,00;
impegno scritto con il quale una persona o una famiglia si impegna per un certo
numero di mesi o di anni a versare una determinata cifra (nel caso si fornirà il testo).
Nel caso di utilizzo di questa forme di contribuzione, è gradita la comunicazione ad
APPACuVI dell’avvenuto versamento in modo da poter avere contezza del risultato
raggiunto con la sottoscrizione.
Di seguito alcune annotazioni circa le detrazioni fiscali.
Una persona fisica può scegliere se :
•
detrarre dall’imposta lorda il 26% dell’importo donato,
fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000
Euro (art. 15, comma 1,1 , del D.P.R. 917/86)
•
dedurre dal reddito imponibile le donazioni, per un
importo non superiore al 10% del reddito complessivo
dichiarato e, comunque, nella misura di Euro 70.000
annui (art. 14, comma 1 D.L. 35 del 14/3/2005 convertito
in Legge n. 80 del 14/5/2005).
Un’impresa può scegliere se:
•
dedurre dal reddito le donazioni per un importo non
superiore a 30.000 Euro o al 2% del reddito d’impresa
dichiarato (art. 100, comma 2, lettera h del D.P.R.
917/86);
Castiglione d’Intelvi, Chiesa
•
dedurre dal reddito le donazioni, in denaro o in natura,
per un importo non superiore al 10% del reddito plebana di S. Stefano: Abside.
complessivo dichiarato e comunque nella misura
massima di 70.000 Euro annui (art. 14, comma 1 del D.L. 35/05 convertito in legge n.
80 del 14/5/2005).
Si richiama ancora l’attenzione:
per le persone fisiche l’unico modo per detrarre il 26% dell’importo donato è il versamento
al Fondo Chiesa Castiglione presso la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca
ONLUS; per l’impresa lo stesso modo dei privati oppure chiedere al proprio
commercialista.
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V edizione.
FESTIVAL DEDICATO
AL CARTOONIST TIBERIO FREEMANN
La manifestazione di quest’anno, dedicata all’indimenticato cartoonist
Tiberio Freemann Colantuoni Trevelyan, ha contato 442
cortometraggi iscritti, provenienti da 44 Paesi.
Dal 17 al 18 luglio a Lanzo Intelvi e a Cerano si è svolta la V edizione del Cerano Film
Festival. In gara 442 cortometraggi da 44 Paesi del mondo. Quest’anno la manifestazione è
stata dedicata a Tiberio Freemann Colantuoni Trevelyan, disegnatore di cartoni animati,
in gergo cartoonist, che viveva a Cerano Intelvi.
Foto N. Bizzoco
Abbiamo rivolto ad Andrea Priori, fondatore del circolo fotografico “Controluce”,
consigliere APPACuVI e motore principale della manifestazione, alcune domande
sull’edizione di quest’anno.
Un momento della premiazione. Da sinistra: Angelo Argentina
(attore principale corto vincitore primo premio tema libero "La
porta del destino"), Erminio Perocco (regista del cortometraggio
con menzione speciale "Elegia di Augusto), i giurati Anna
Veneroso, Mariarosa Rampoldi, Gianmario Spinelli, la prof.ssa
Sabina Capraro (moglie di Tiberio Freemann Colantuoni),
Andrea Priori (Presidente Circolo fotografico "Controluce"),
Ernesto Palmieri (Presidente Appacuvi).
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Rispetto alle edizioni
precedenti
di
CERANO
FILM, quali differenze hai
notato nella risposta del
pubblico? E nelle istituzioni?
Devo
dire
che
il
coinvolgimento del pubblico e
delle istituzioni quest'anno
non ha avuto il risconto
sperato, anche se mi ritengo
in parte soddisfatto perché le
persone
presenti
erano
senz'altro
interessate
e
coinvolte dalla proiezione di
cortometraggi.
Qualche notizia in più
di
Tiberio
Freemann
Colantuoni a Cerano?
Tiberio era un amico, una
persona che stimavo per la
sua arte nel raccontare storie
attraverso i fumetti, ma in
particolar modo come uomo. Era scontato rendere omaggio ad un artista del genere
l'anno in cui nel Festival “Cerano Film” il tema fisso era dedicato all'animazione. Ma
ancor di più lasciare per l'ennesima volta la traccia del suo operato. Per l'allestimento e
la preparazione delle due mostre (una a Cerano in Sala Civica, l'altra a Lanzo presso il
Palalanzo) ringrazio di cuore la famiglia di Tiberio, in particolare la moglie prof.ssa
Sabina Capraro.
Com’è avvenuta nel 2011 la prima scintilla che ha lanciato il ponte fra il Circolo
fotografico “Controluce” e il mondo dei cortometraggi?
La fotografia ha un ruolo di primo piano nel mondo della cinematografia e quindi, un
po' per gioco e un po' per entusiasmo è nato “Cerano Film”.
Come vengono a conoscere il Festival gli autori che mandano le loro opere da
un’area geografica così vasta?
In questi primi anni di Festival sono riuscito a creare una mailing list di moltissimi
registi del settore. Inoltre Cerano Film viene promosso e divulgato dai principali portali
web dedicati al mondo della cinematografia, in particolare Movibeta e Festhome.
I CORTOMETRAGGI PREMIATI
CATEGORIA ANIMAZIONE
1° CLASSIFICATO - “CUERDAS” di SOLIS GIARCIA PEDRO (SPAGNA)
Il regista, Pedro Solis, si è ispirato a una storia vera: la sua. Suo figlio Nicolàs infatti, soffre
di paralisi cerebrale. Mentre la figura della bambina è stata ispirata da Alessandra, sua
figlia, che fin dal primo giorno ha amato Nicolàs profondamente. E “Cuerdas” è una storia
che parla dell'amore tra un ragazzo disabile e la sua amica Maria che fa di tutto per farlo
sentire bene e per farlo guarire.
2° CLASSIFICATO - “WEDDING CAKE” di VIOLA BAIER (GERMANIA)
Due figure di marzapane prendono vita su una torta nuziale e cominciano a “scolpire” il loro
matrimonio perfetto sulla torta. Wedding Cake è un corto che mostra in modo agrodolce di
come la vita quotidiana può influenzare il rapporto di coppia.
3° CLASSIFICATO - “REVER” di EUGENIO FORCHIELLI (ITALIA)
La storia di Pollicino sembra materializzarsi in questo cortometraggio …
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CATEGORIA TEMA LIBERO
1° CLASSIFICATO “LA PORTA DEL DESTINO” di ALESSANDRO ZIZZO
(ITALIA)
Una finestra sul curioso mondo dell’amore, quell’amore nato all’improvviso, mentre
cammini per strada ascoltando casualmente la voce di un citofono; un microcosmo di
personaggi della quotidianità che ruota intorno alla sorprendete voglia del protagonista di
dare un corpo a quella voce.
2° CLASSIFICATO “LOVE AT FIRST SIGHT” di BHAKTI SAKPAL (REGNO
UNITO)
Un Timido giovane Lonely Man (Slym) arriva in un nuovo paese , in una strana città.
Il suo mondo cambia improvvisamente quando vede la sua bella vicina sul balcone di fronte
alla sua nuova stanza. Lui cerca disperatamente di farsi notare , ma lei rimane ostinatamente
indifferente della sua infatuazione. Slym non si arrende anche se - ha un'altra idea per
provare.
Riuscirà a catturare la sua attenzione e conquistare il suo cuore?
3° CLASSIFICATO “HO APPENA FATTO UN SOGNO” di JAVI NAVARRO
(SPAGNA)
Irene ha otto anni e ha appena fatto un sogno bruttissimo.
SEGNALATI CON MENZIONE SPECIALE
“I COLORI DELL'AMORE” di SILVIA MONGA (ITALIA)
Uno scrittore in crisi coniugale, nel periodo natalizio, decide di vestirsi da Babbo Natale per
deliziare bambini e adulti con racconti morali e storie fantasiose. Il cortometraggio è stato
realizzato a favore delle Associazioni legate all'Ospedale pediatrico Gaslini di Genova.
“SINUARIA” di ROBERTO CARTA (ITALIA)
SINUARIA racconta la storia di Michele Murtas, un detenuto del carcere dell'Asinara il cui
talento nel tagliare i capelli lo trasformerà nell'idolatrato parrucchiere delle mogli di guardie
e funzionari dell’istituto.
“PHIL” di TIBHAULT GILLES (FRANCIA)
Phil è un autovelox …
“PUNTO DI VISTA” di MATTEO PETRELLI (ITALIA)
Se cambiamo per un attimo il nostro punto di vista, se prendiamo le cose per quello che
sono...la vita torna a sorriderci. Se ribaltiamo per un attimo il nostro punto di vista, ci
accorgiamo che non è il mondo ad essere storto...Ma siamo noi.
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“ELEGIA DI AUGUSTO” di ERMINIO PEROCCO (ITALIA)
Ci sono luoghi che non puoi non avere visto, nella vita: il film racconta uno di questi. Una
donna si sveglia all’improvviso, in una giornata di sole, in uno spazio sconosciuto: inizia un
viaggio della memoria, per ritrovare se stessa, alla ricerca delle proprie origini. Unica guida,
una voce.
IL CORTO PREMIATO DA APPACuVI
Foto N. Bizzoco
"A LU CIELU CHIANAU" di DANIELE GRECO E MAURO MAUGERI.
Da sinistra: la
prof.ssa Sabina
Capraro, Andrea
Priori e Ernesto
Palmieri, che
presenta le
motivazioni del corto
premiato da
APPACuVI .
Documenta la storica processione dell'Assunta a Randazzo, borgo medievale ai piedi
dell'Etna. Venticinque bambini, vestiti da angeli e santi, issati su un palo alto diciotto metri.
Da centinaia di anni, una comunità intera li porta in processione ogni 15 agosto.
Il corto è opera dei registi Daniele Greco e Mauro Maugeri che, nell'impossibilità di
essere presenti, hanno salutato organizzatori e pubblico attraverso un caloroso video
messaggio.
La motivazione dell'assegnazione del premio è stata ampiamente illustrata dal nostro
Presidente Ernesto Palmieri che ha ricordato l'art. 3 del nostro Statuto (“Scopo
dell’Associazione è promuovere lo sviluppo, la diffusione e la difesa della cultura, dell'arte,
delle tradizioni, della storia e dell’ambiente … “), nonché i legami degli Artisti dei Laghi
con la bella terra siciliana, ricchissima di tradizioni religiose che la rendono celebre in tutta
Europa.
A cura di Giuseppe Boschetti (Consigliere APPACuVI)
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DAL COMUNICATO STAMPA di CERANO FILM FESTIVAL 2015
L’evento è organizzato dal circolo fotografico “Controluce” con l’insostituibile
impegno di Andrea Priori, Mariarosa Rampoldi, Anna Veneroso, Aniello Bizzoco e
Gianmario Spinelli.
Il Cerano Film Festival ha esordito nel 2011 con una prima edizione che ha visto la
partecipazione di 39 cortometraggi provenienti da 7 paesi. Oggi è cresciuto fino a
contare ben 442 cortometraggi iscritti da 44 Paesi, di cui 65 a tema “animazione” e
377 a tema “libero” e si conferma così una delle principali manifestazioni del settore
corti a livello internazionale.
(…)Cosa ha spinto un circolo fotografico ad intraprendere la strada di un concorso
dedicato ai cortometraggi? La spiegazione è presto data dal legame che fin dall’inizio
della loro storia ha legato strettamente la fotografia e il cinema. Gli organizzatori
sono inoltre stati spinti dal desiderio di mettere in risalto quei personaggi nativi della
Valle Intelvi o in relazione con essa che sono diventati punto di riferimento per la
produzione artistica in campo fotografico, cinematografico e di altre arti visive.
Così l’edizione 2012 è stata dedicata al fotografo di scena Angelo Novi, originario di
Lanzo e famoso per le sue collaborazioni con Pasolini, Bertolucci, Leone e Tornatore.
Il 2013, invece il Festival è stato dedicato ad Armando Zanotta nativo di Casasco,
precursore del cinema muto in Italia tra gli anni ’20 e ’30. La quarta edizione si è
deciso di omaggiarla il compositore Nino Rota, imparentato con la famiglia Reinach e
assiduo frequentatore estivo di Lanzo.
La V edizione è un omaggio particolare, a TIBERIO FREEMANN COLANTUONI
TREVELYAN, cartoonist che viveva a Cerano d'Intelvi e del quale sono state importanti
anche le sue collaborazioni con il periodico “Il Confine”, che ha dato poi vita al libro
“Saggezza in lingua minore” realizzato insieme al prof. Adalberto Piazzoli e Franco
Spazzi.
Ha scritto di Tiberio Carlo Chendi (tra i più famosi e prolifici sceneggiatori di Walt
Disney): “Ha avuto una carriera piena, da grande professionista, capace, con il suo
stile semplice e lineare, di fare personaggi creati da altri e crearne di propri. Era in
grado di disegnare dovunque, come quando andava in vacanza (col suo solito
maggiolino Volkswagen), magari in qualche albergo di montagna: in camera toglieva
un cassetto del comò, lo capovolgeva e usava il fondo come tavolo da disegno; e nel
tempo libero pescava trote. E a proposito di personaggi: una generazione è cresciuta
leggendo le storie di Braccio di Ferro che realizzava per l’omonimo periodico di
Renato Bianconi. Il Braccio di Ferro conosciuto e amato da quelli che oggi hanno dai
trenta ai quarant’anni non è quello di Segar, ma quello di Tiberio Colantuoni.”
L’evento è possibile grazie al patrocinio e alla collaborazione di Valle Intelvi Turismo,
Comunità Montana Lario Intelvese, Comune e Biblioteca di Cerano d’Intelvi, Comune
di Lanzo Intelvi, APPACuVI, Pro Loco Lanzo Scaria e Agest Palalanzo. La
collaborazione corale di tutti questi enti è la riprova che il festival rappresenta in
prospettiva un’importante leva di marketing territoriale per tutto il territorio.
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PROGETTO INTERREG
I CAMMINI
DELLA REGINA
Il territorio fra Italia e Svizzera, coinvolto
nel Programma di cooperazione
transfrontaliera 2007-2013, costituisce
una delle frontiere dell’Unione Europea e
si trova in una posizione centrale e
strategica in Europa.
Una fondamentale iniziativa per il
territorio, che promuove la nostra
montagna, contribuisce a farla
conoscere e a tutelarla. Nato il
portale geomatico interattivo della
Comunità Montana Lario Intelvese
(WebGIS).
Il programma comunitario, ha lo scopo di
favorire interrelazioni all’interno di questo
territorio, finanziando progetti che abbiano
come temi portanti:
•
•
•
lo sviluppo sostenibile dell’ambiente e
la gestione dei rischi naturali;
lo sviluppo di un’economia competitiva
basata sulla cooperazione tra le piccole
e medie imprese;
l’incremento della qualità della vita in
ambito sociale e culturale.
La Comunità Montana Lario Intelvese
(CMLI) ha partecipato al progetto
INTERREG “I Cammini della Regina”,
giunto quasi al termine, che si propone di
farne conoscere il percorso e i suoi
collegamenti transfrontalieri, perché l’antica
Via Regina fin dall’epoca romana ha
contribuito a creare e a consolidare legami
storici, geografici e culturali con il mondo
transalpino, una relazione che ha influito sul
nostro territorio, proteso verso l’Europa. La
Via Regina fa parte a pieno titolo di quella
rete di percorsi storici che va sotto il nome
di
Vie
Francigene,
itinerari
che
attraversando l'Italia e l'Europa ripercorrono
la storia del nostro continente
I territori interessati
Le Province di Como, Lecco, Sondrio e
Varese (Regione Lombardia), le Province
di Vercelli, del Verbano-Cusio-Ossola, di
Biella e Novara (Regione Piemonte), la
Provincia Autonoma di Bolzano, la
Regione Autonoma Valle d’Aosta e i tre
Cantoni svizzeri del Ticino, del Vallese e
dei Grigioni. Sono ammesse a partecipare
come zone adiacenti le Province di
Milano, Monza e Brianza, Bergamo,
Brescia, Pavia (Regione Lombardia),
Torino e Alessandria (Regione Piemonte).
Nel corso dei secoli questo ruolo si è perso,
oggi per Via Regina si intende la statale
litoranea che da Como giunge al Ponte del
Passo: CMLI vuole contribuire alla sua
riscoperta.
Presentato alla Commissione
Europea il Programma di
Cooperazione Italia Svizzera 2014 –
2020
Il 10 Aprile 2015 è stato presentato alla
Commissione europea il nuovo Programma di
Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera
2014 – 2020. Inizia ora una fase negoziale con
la Commissione europea che formulerà le
proprie osservazioni entro tre mesi dalla data
di presentazione.
Vogliamo
valorizzare
il
territorio
attraversato dalla Via Regina, le attrattive
paesaggistiche, i borghi storici e l’arte delle
chiese decorate dai nostri Magistri, nonché
informare dei Ristoranti, Alberghi e altro
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esistente per accogliere il turista, facilitare il trekking con mappe personalizzabili,
scaricabili dal portale cartografico del progetto (vedi sito www.lariointelvese.eu , con una
parte del percorso – tappe in fase di codifica ): un percorso splendido e sorprendente per
scoprire le magie segrete e i luoghi incantati di una strada dalle radici millenarie, un sistema
storico, geografico, culturale, ambientale e urbanistico, che merita di essere riscoperto.
Infatti per noi della CMLI tra le cose fatte all’interno di
questo progetto INTERREG la più significativa e
importante è il WebGIS, con il quale è possibile:
ottenere
vari
tipi
di
informazioni
sull’accoglienza;
scaricare il pdf di una mappa con gli elementi
personalmente selezionati;
scaricare tracciati gpx con i punti gps di percorsi
per MTB o per passeggiate.
Sono detti WebGIS i sistemi
informativi geografici (GIS)
pubblicati su web. Un WebGIS
è quindi l'estensione al web
degli applicativi nati e
sviluppati per gestire la
cartografia numerica.
Oltre alla direttrice principale che da Como porta a Campodolcino (e da qui a Coira,
capoluogo del cantone dei Grigioni), il progetto INTERREG in corso focalizza più
Cammini/collegamenti:
1. Il collegamento fra Cernobbio/Bisbino/Sagno (CH) che congiunge la Via Regina alla
Via del Gottardo, asse transalpino storico (da Sagno, a Bellinzona, alla cima del Passo
del Gottardo)
2. La strada che da Dongo sale al Passo San Jorio, anch’essa chiamata Via Regina, che
costituiva in passato una variante per raggiungere Bellinzona e la Svizzera.
3. Da Coira sentieri ben tenuti (circa 100 Km.!) portano a San Gallo, dove passa il
Cammino di Santiago: ancor oggi meta di migliaia di pellegrini da tutta Europa.
Ogni anno sono molti coloro che si mettono in cammino lungo la Via Francigena, che nel
medioevo univa Canterbury a Roma (capitale della cristianità) e ai porti della Puglia, da
cui salpare per Gerusalemme. Questa riscoperta dei moderni viandanti, a volte con motivi
religiosi, spesso per vacanze alternative, suggerisce che la valorizzazione turistica del
grande asse della Via Regina sia ricca di potenzialità.
Giovanna Leoni (Responsabile del Servizio Area amministrativa,
culturale e turistica Comunità Montana Lario Intelvese)
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La scomparsa del giovanissimo campione di golf
e membro APPACuVI Teo Soldati.
NON SOLO CAMPIONE
SPORTIVO
Il messaggio di Teo: si può essere felici in questo
mondo, basta smettere di lagnarsi, di sprecare
tempo, di buttare via la gioventù, la vita.
Grazie TEO, per quello hai dato e per quello che hai
insegnato. Sei un campione, un grande campione: hai
insegnato ad esserlo non solo sul campo ma anche
nella vita. La tua serenità, la tua pacatezza, il rispetto
per i tuoi avversari, l’educazione verso tutti. La
pazienza verso chi non sapeva giocare.
Queste parole portano ad un ragazzo felice ed esempio
per tutti, o come ha detto Don Paolo nell’omelia della
funzione religiosa:
Le bandiere a mezz’asta al
Golf Club di Lanzo Intelvi.
“Si impegna in
Nelle altre immagini: Il
quello che fa e vede
giovane
Teodoro Soldati in
quindi i suoi sogni
diversi momenti della sua
realizzarsi: è sempre
breve esistenza piena di vita.
felice e grazie alla
sua determinazione ha realizzato i suoi sogni, ama la
vita”. Questo il suo messaggio: si può essere felici in
questo mondo, basta smettere di lagnarsi, di sprecare
tempo, di buttare via la gioventù, la vita. I giovani
possono mettere a frutto la vita, questa possibilità che ci
viene offerta per fare bene quello che ci piace.
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Foto V. C. Zanotta
Grazie, il conoscerti ci ha dato fiducia nella nuova
generazione, ci ha schiuso l’orizzonte. Sei un uomo
giusto, la speranza è di incontrarti in futuro perché così
sapremo di essere arrivati nel luogo giusto, nella casa
del Padre.
Pur nel dolore, manifesto, le funzioni si sono
svolte nella serenità, mostrando i familiari non
in atteggiamenti tristi, ma un “ritrovo” per
accompagnare Teo in questa gara salutandolo
con il blu in tutte le sue tonalità. Il primo saluto
è venuto dalle venti polo degli azzurri della
nazionale di Golf under 18 che l’anno
prossimo, in occasione delle Olimpiadi,
porteranno il messaggio di TEO a tutti i giovani
del mondo. Le cerimonie si sono concluse al
Golf di Lanzo d’Intelvi, dove TEO “ha pascolato dagli
otto anni” sui prati verdi e dove è cresciuto come atleta e
uomo. Prati verdi “dove nascono speranze che si
chiamano ragazzi. Quello è il grande prato dell’amore…
non tradirli mai … non li deludere … non farli piangere
… non li abbandonare … ti ringrazieranno …
soffriranno per gli errori tuoi …” . Queste poche parole
della canzone UN MONDO D’AMORE di Gianni
Morandi rappresentano il manifesto della vita di TEO e il
messaggio, con il suo esempio, per i suoi coetanei.
Qui a Lanzo un saluto degli amici, dei conoscenti,
valligiani e non, nella sua casa sportiva.
Questo “ragazzo del ‘99” ha incontrato il golf a
Menaggio per poi approdare, da subito, al Golf di Lanzo
d’Intelvi, alla scuola di Emilio Bianchi, con la cui maglia
ha vinto quattro campionati italiani individuale di
categoria (2011-2012-2013-2014), a settembre 2014 i
Campionati internazionali under 16, a Miami 5° in uno
dei tornei top degli USA, quest’anno, il 3 maggio vince, a
quindici anni, il Campionato Italiano Assoluto.
Per concludere un ringraziamento alla Fondazione Maria
Letizia Verga, per la ricerca e la cura della leucemia del
bambino, che nei quattro giorni in cui si è consumata la
tragedia, ha saputo accompagnare TEO, lasciandolo
addormentare senza paura, convinto, nella speranza di un
futura di guarigione.
Vittorio Cristiano Zanotta (Vicepresidente APPACuVI)
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Accordo quadro di Sviluppo Territoriale Magistri Comacini.
LO SCATTO DI ORIMENTO
Sottoscritta fra la Comunità Montana Lario Intelvese e l’Associazione di
promozione sociale Ingaia di Appiano Gentile (Co) la concessione ad uso
gestione del complesso di Orimento: durata 18 anni. Un passo importante
verso la promozione turistica e culturale del territorio; nuovo modello di
gestione degli alpeggi.
Al di là delle carte, dei documenti firmati e delle intenzioni, peraltro notevoli, abbiamo
voluto capire cosa ci aspetta di concreto ad Orimento nei prossimi anni, cosa vedremo e
potremo sperimentare direttamente, perché chi ama la montagna e la natura vuol toccare con
mano, sentire i profumi e vedere i colori, in una parola interagire con l’ambiente.
Come ricorda il comunicato stampa della Comunità Montana Lario Intelvese (CMLI): “Il
complesso dell'Alpe di Orimento è situato alle pendici del Monte Generoso, si estende nel
territorio dei Comuni di San Fedele Intelvi, Castiglione d'Intelvi e Pellio Intelvi”.
L’ambizioso
progetto
dell’Associazione
INGAIA, nata nel 2014 (per scopi e programmi
vedi riquadro), propone in questi spazi:
Foto M. Erba
Inoltre, precisa il c.s.: “Il complesso è stato
ristrutturato negli ultimi anni dalla Comunità
Montana nell’ambito dell’Accordo Quadro di
Sviluppo Territoriale Magistri Comacini
(AQST), in parte con il contributo di
Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e
Provincia di Como, e in parte finanziato da
fondi europei del Programma Interreg. Gli
interventi hanno permesso di recuperare le
strutture esistenti, creando tre edifici distinti: una
struttura per attività agrituristiche, un ecomuseo
con aula didattica e caseificio, e una stalla per
ospitare una fattoria didattica”.
La stretta di mano fra il Presidente della
CMLI Ferruccio Rigola e la Presidentessa
dell’Associazione
INGAIA,
Bianca
Tagliabue, dopo la firma della concessione
ad uso gestione dell’Alpe di Orimento.
percorsi educativi rivolti alle scuole sulla tradizione dell'alpeggio e la conoscenza
degli animali tipici di queste zone;
percorsi educativi naturalistici sulla biodiversità dell'alpeggio e sull'uso delle erbe
alpine per preparazioni alimentari e curative;
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attività di promozione e valorizzazione del territorio, delle sue storie ed
eccellenze ambientali, artistiche, culturali, e sociali;
produzione di formaggio e valorizzazione delle attività dell'alpe rivolte anche a
un pubblico, sempre più ampio, che sceglie di non alimentarsi con prodotti
provenienti dagli animali.
In un’ottica di promozione internazionale, sarà possibile attuare:
campi di lavoro aperti a volontari e studenti di tutto il mondo;
corsi legati al tema della Blue Economy (creazione di un ecosistema sostenibile
attraverso tecnologie ispirate dal funzionamento della natura - trasformazione di
sostanze sprecate in merce redditizia);
progetti digitali (video, testimonianze, materiali) che potranno essere diffusi su larga
scala.
Foto P. Andreani
Ma per avere informazioni in
tempo reale e più dirette,
abbiamo rivolto a Guido
Gerletti,
vicepresidente
INGAIA, alcune domande.
Il borgo di Orimento, con al centro il complesso delle strutture
oggetto della concessione ad uso gestione all’Associazione INGAIA.
Il comunicato stampa
della Comunità Montana
Lario Intelvese è già chiaro
sugli obiettivi a cui mira
l’assegnazione della gestione
dell’Alpe di Orimento, ma
cosa sta più a cuore
all’Associazione INGAIA?
Il centro dell'attività della nostra associazione è aiutare le persone, adulti e bambini, a
ricostruire un rapporto di rispetto con la Natura. Tanto più la nostra società civile si
allontana dalla Natura tanto più il nostro Pianeta viene devastato e le persone vivono vite
infelici.
Da cosa nasce la scelta proprio dell’Alpe di Orimento?
Cercavamo un luogo in montagna dove far pascolare i nostri animali e, al tempo stesso,
fare corsi di formazione e di educazione ambientale per gli studenti e per le famiglie. Il
magnifico complesso dell'Alpe di Orimento è il luogo ideale per queste attività.
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Quali le previsioni di sviluppo, a tappe, nel corso dei
diciotto anni di concessione della gestione?
La fase di attivazione, che durerà circa 12 mesi, porterà a
regime le diverse attività, tra cui l'agriturismo, la sala
conferenze, l'ecomuseo e la latteria. Negli anni successivi
daremo grande importanza, in sintonia con gli Enti
preposti, ad interventi di riqualificazione dei pascoli.
Nella zona di Orimento infatti si sono persi tantissimi
ettari di pascolo e bisogna invertire questa tendenza.
Quante persone lavoreranno nel progetto e con quali
ruoli?
Guido Gerletti, vicepresidente
INGAIA, a Orimento.
Due persone gestiranno l'agriturismo, una coordinerà le
attività didattiche, una la gestione degli animali e una il
caseificio e lo spaccio. In molte delle attività verranno
coinvolti i volontari italiani della nostra associazione ma
anche volontari internazionali del progetto WWOOF
(World-Wide Opportunities on Organic Farms, come si legge del sito ufficiale “è un movimento
mondiale che mette in relazione volontari e progetti
rurali naturali, promuovendo esperienze educative e
culturali, basate su uno scambio di fiducia senza scopo
di lucro, per contribuire a costruire una comunità
globale sostenibile”. E’ un'organizzazione che mette in
contatto le fattorie biologiche con chi voglia, viaggiando,
offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio –
nota redazione).
Alcuni numeri sulle potenzialità di ospitalità e
di produttività, sia culturale che di latticini.
Le potenzialità sono molto alte ma non ce la
sentiamo di dare dei numeri in questa fase così
iniziale del progetto.
Marco Gerletti con la sua ragazza Lisa
Da quando si potrà venire a Orimento per una
(volontari di INGAIA) e i loro amici a
quattro zampe.
visita guidata, per una bibita o addirittura per
passare qualche giorno in mezzo alla natura?
Inizieremo le prime visite domenicali agli animai già dal mese di agosto, mentre per
l'ospitalità e per i corsi bisognerà aspettare ancora qualche mese.
Giuseppe Boschetti (Consigliere APPACuVI)
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Dal sito ufficiale di INGAIA ( www.ingaia.it ), nonostante diverse pagine siano in
costruzione, possiamo leggere comunicati e notizie che ci fanno conoscere più in
profondità lo spirito e i programmi di questa Associazione di promozione sociale.
DALLA PAGINA INIZIALE
La vita è un dono. Per tanto tempo, noi uomini ci siamo comportati come sonnambuli,
approfittando dei doni che ci offriva la Natura. Ma ora è tempo di svegliarsi e fare qualcosa
d’importante, di buono.
Per questo è nata INGAIA. Un sogno destinato a diventare visibile come una montagna, veloce
come una rondine, forte come un abbraccio intorno al Pianeta.
DALLE ALTRE PAGINE
A INGAIA abbiamo in programma visite guidate per esplorare insieme luoghi dove la natura ha ancora una
presenza importante.
Impareremo a riconoscere le fasi lunari, le costellazioni, le specie animali e
vegetali… e tutto quanto potrà farci ritrovare la connessione perduta con la natura.
INGAIA è anche Landtrust: un fondo comune per acquistare foreste e terre nel mondo, da proteggere per
sempre, dove piantare e far tornare a crescere la natura sacra e selvaggia, proteggendo la biodiversità.
La prima attività del progetto INGAIA: un nuovo modello di fattoria, dove gli animali sono allevati per puro
piacere e compagnia reciproca, senza alcuna forma di sfruttamento. Abbiamo iniziato ad accogliere
animali presi in custodia dalle autorità, salvandoli da maltrattamenti e abusi… insieme abbiamo creato
un’oasi di pace e serenità per asini, caprette, maiali, cani, gatti e presto anche mucche, pecore, e cavalli.
Grazie a loro, e a tanti vecchi e nuovi amici, l’avventura di INGAIA è cominciata…
Sviluppare amore ed empatia per quello che ci circonda, è possibile solo partendo da una profonda
conoscenza di sé, della propria storia e dell’impatto che questa ha sulle generazioni future.
Per questo nasce “Di-Me”: un progetto che servirà a raccogliere, e tramandare nel tempo, storie di vita
delle persone, creando una sorta di legame spirituale con le future generazioni e stimolando i narratori a
riflettere sul senso della loro vita e sull’importanza di compiere gesti concreti a protezione della nostra
magnifica Terra.
INGAIA è anche un Centro di Formazione, con tanti corsi e workshop in programma, per offrire a bambini,
adulti, scuole e associazioni, la possibilità di riscoprire la propria umana natura e il legame con la Madre
Terra.
Abbiamo creato un progetto sperimentale, per diffondere un nuovo modello di attività economica: non
più basata sullo sfruttamento delle persone e della Terra, ma volto a sviluppare una crescita professionale,
ma senza dimenticare la qualità della vita.
Aziende che, non ossessionate dall’espansione incontrollata, supportano importanti progetti sociali,
prendendosi cura al contempo di chi è impiegato al loro interno e dell’ambiente circostante.
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LAAGH DE CÔM
Si vuole mettere in lavorazione una ricetta estiva che abbia come ingrediente-base
il Lario? Divertente e per nulla difficile: si prenda il canto di cento specie di
uccelli, una barchetta in una darsena, acque chiare, verdi sponde.
Hai a disposizione Menaggio, Bellagio, Varenna, Bellano, le corone dei monti,
cento paesini disseminati nel verde smeraldo dei prati.
Cosa ti mancano? Solo i colori della fantasia, per dipingere, con i suoi pennelli
fantastici, un quadro di ineguagliabile bellezza.
LAAGH DE CÔM
Migna inscì tanti géent, eh, v’al disi mì,
i pò dì de stà de cà in sitt inscì mai béj;
e i pò indôrméntass la sira quiet, e lì per lì
dissédass in paradiis al cantà de céent uséj.
Foto G. Boschetti
E l’ ondina che caréza dôolza al tò légn
che nèla dàrsena tranquill al sa nina?
La roba la t’a invida, sì che nissün tratégn
al pò impéditt de fâ ‘na rémada de matina.
E alôra ta vedet quanto i’è véerd i spôond,
quanto al creatoor l’à spargiüu coi sô man.
T’a pôciét giô un rémol che va contra i oond,
ta sa séntet conteent, e ròsa l’è al doman!
E ta passet in rasegna quii paesitt de pitürà
e col dii ta fée segn: “Varda,là a l’è Menaas!”
intaant che la tôa môrôsa l’è drée a saludà
gent che la cognoss, su ‘na barca per Bélaas.
In foond Varéna col sò magro campanin,
la costa che vedum la côrr sü fina a Belan.
G’à fà corona al laagh i moont coi sò paesin
che i fà inzôgnass de véch sempro vint’an.
Lago di Como, MENAGGIO vista dal battello.
Questa l’è domà quaivüna di cént e cént vist
che t’a ofriss questo laagh pien de ropp béj;
la tôa fantasia la branca scià tanti culoo mist,
la métt inzéma un quadro coi sò mila pénéj.
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Foto G. Boschetti
Lago di Como, VARENNA vista dal battello.
LAGO DI COMO
Non così tante persone, eh, ve lo dico io,
possono dire di abitare in posti così belli;
e possono addormentarsi la sera quieti, e lì per lì
svegliarsi in paradiso al cantar di cento uccelli.
E l’ondina che accarezza dolce la tua barca
che nella darsena tranquilla si culla?
La cosa ti stuzzica, sicché nessun impegno
può impedirti di farti una remata di mattina.
E allora vedi quanto verdi son le sponde,
quanto il creatore ha sparso con le sue mani.
Immergi un remo che va contro le onde,
ti senti felice, e rosa vedi il domani.
E passi in rassegna quei paesetti da dipingere
e col dito fai segno: “Guarda, là è Menaggio!”
Intanto che la tua ragazza sta salutando
persone che conosce, su una barca per Bellagio.
In fondo Varenna col suo campanile snello,
la costa che vediamo corre su fino a Bellano.
Fanno corona al lago i monti coi suoi paesini
che fanno sognare d’avere sempre vent’anni.
Questa è solo qualcuna delle cento e cento viste
che ti offre questo lago saturo di cose belle;
la tua fantasia prende tanti colori tutti misti,
mette insieme un quadro coi suoi mille pennelli.
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Aleardo Noli