Le specie guida dei giardini fenologici. In AA.VV.

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Le specie guida dei giardini fenologici. In AA.VV.
LE SPECIE GUIDA DEI GIARDINI FENOLOGICI
Lucio Botarelli, Valeria Sacchetti
Servizio Meteorologico Regionale. ARPA Emilia Romagna
Nel 1993 si è costituito il Gruppo di lavoro nazionale per i Giardini fenologici avente il
compito di coordinare l’attività di più punti di osservazione attraverso un protocollo comune
riguardante le modalità di impianto, l’elenco delle piante da considerare, la metodologia di
osservazione, l’archiviazione ed il trattamento dei dati fenologici.
Il Gruppo ha predisposto un elenco di specie indicatrici comuni a tutti i giardini ottenute per
propagazione vegetativa da piante madri presenti nel Giardino di San Pietro Capofiume:
Crataegus monogyna, Corylus avellana, Ligustrum vulgare, Robinia pseudoacacia,
Sambucus nigra.
Per conservare un legame con la rete internazionale dei Giardini fenologici (I.P.G.) il
Gruppo ha incluso in questo elenco anche le tre diverse specie di Salix (S. acutifolia,
viminalis e smithiana), inviate nel 1986 dall’I.P.G. al Giardino di San Pietro Capofiume.
La clonazione è effettuata presso il Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di
Perugia. La distribuzione del materiale vegetale ai Giardini della rete italiana è iniziata
nella primavera del 1994 e prosegue tuttora per integrare le specie mancanti o non
attecchite.
Vengono qui riportate le schede descrittive inerenti le specie guida presenti in ogni
Giardino fenologico della rete italiana. Ciascuna scheda è corredata da immagini
fotografiche delle principali fasi fenologiche da rilevarsi sulle singole specie.
Le foto sono di A. Malossini (RER)
BIBLIOGRAFIA
- AA.VV. 1983. Alberi e arbusti dell’Emilia-Romagna, Bologna, Azienda Regionale delle
Foreste dell’Emilia-Romagna
- AA.VV.1964. Flora Europaea, Cambridge, Cambridge University Press.
- Fiori A.1969. Nuova Flora Analitica d’Italia, Bologna, Edagricole.
- Martini F.; Paiero P.1988. I salici d’Italia, Trieste, Lint Ed.
- Pignatti S.1982. Flora d’Italia, Bologna, Edagricole.
- Puppi Branzi G. 1989. Rilevamenti fenologici su piante della flora spontanea, Quaderni
metodologici n.12 – Metodi di rilievo e di rappresentazione degli stadi fenologici,
Roma,CNR – IPRA.
- Polunin O.1977. Guida agli alberi e arbusti d’Europa. Zanichelli.
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Cornus mas L.
Famiglia: Cornaceae
Nome comune: Corniolo maschio
Arbusto o piccolo albero caducifolio, alto sino ad 8 m. Corteccia grigia con crepe
rossastre. Rami giovani quadrangolari. Fiorisce da febbraio ad aprile e fruttifica da agosto
a settembre.
Descrizione
Le gemme sono avvolte da 2 squame acute, carenate, pubescenti. Le foglie sono opposte,
da ovali ad ellittiche-acuminate, con margini interi e 3-5 paia di nervature vistose.
I fiori compaiono prima delle foglie; sono piccoli, gialli, raggruppati in numero di 10-25 in
ombrelle semplici di 1 cm di diametro; l’infiorescenza è brevemente peduncolata e con 4
brattee giallastre alla base. I fiori hanno 4 sepali minuti, 4 petali, 4 stami, ed 1 ovario infero
con 1 lungo stilo costituito di 2 carpelli.
Il frutto è una drupa ovoidale, lunga 1,5 cm, pendula, carnosa, sanguigna, che diventa di
color rosso vivo a maturità o raramente gialla; contiene 1 seme.
Diffusione, habitat ed uso
Ampiamente distribuito allo stato spontaneo nell’Europa centrale e sud-orientale. Diffuso in
tutto il territorio nazionale, ma soprattutto nell’Italia settentrionale e centrale, nei boschi
della collina e submontani. Si trova sulle rive, nelle boscaglie e ai margini dei boschi,
generalmente su terreni calcarei. Non ha importanza forestale.
Il legno è durissimo, usato per lavori di tornio e per la costruzione di attrezzi agricoli.
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Foto fasi fenologiche del Cornus mas L.
R1: gemma a fiore poco sviluppata
V.2: gemme vegetative prossime alla schiusura;
R2:apertura
dell’ombrella,
boccioli
prossimi
all’apertura
R3: boccioli prossimi alla schiusura
e boccioli aperti
V.3: apertura della gemma con foglioline ripiegate;
R5: inizio sfioritura
V5: foglie giovani a lembo disteso;
R6/7: completa sfioritura e allegagione
V7: foglie adulte;
R8: ingrossamento frutti
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Foto fasi fenologiche del Cornus mas L.
V7: foglie adulte;
R9/1: frutti ancora immaturi e nuove gemme
riproduttive poco sviluppati
V7: foglie adulte
R10/1: culmine della fruttificazione e nuove gemme
riproduttive poco sviluppate
V9/12: foglie prevalentemente decolorate e inizio caduta foglie;
R12/1: frutti caduti e gemme riproduttive poco sviluppate.
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Cornus sanguinea L.
Famiglia: Cornaceae
Nome comune: Sanguinello
Arbusto deciduo, alto sino a 4 metri, che produce molti polloni con esili rami allungati e
flessibili di colore rosso scuro, molto vistosi in inverno; rami giovani sparsamente
pubescenti, con due angoli appena accennati. Fiorisce da aprile a giugno e fruttifica in
agosto-settembre.
Descrizione
Le gemme sono senza squame. Le foglie sono opposte, di color verde intenso, ed in
autunno diventano rosso sanguigno scuro; largamente ovali, acuminate, con margine
intero, di 4-10 cm, con vistose nervature laterali ricurve e confluenti all’apice. Glabre di
sopra, pubescenti di sotto. Stipule nulle.
I fiori sono numerosi, raccolti in cime corimbiformi peduncolate senza involucro, di 4-5 cm
di diametro, portate all’estremità dei rami. I fiori hanno calici a 4 denticini e corolla
composta di 4 petali bianchi lanceolato-acuti e patenti. Gli stami sono in numero di 4.
Ovario infero, biloculare con 1 stilo.
I frutti sono drupe globose di 5-7 mm di diametro, zigrinate, riunite in dense infruttescenze;
di colore nero lucido a maturità, di sapore amaro.
Diffusione, habitat ed uso
Diffuso in tutto il territorio nazionale dal mare fino a 1200 m. Presente in tutta Europa,
eccetto, nell’estremo Nord, ed Asia occidentale. Cresce in suoli profondi e fertili, di
preferenza calcarei, nelle boscaglie, ai margini dei boschi, nel sottobosco e nelle siepi;
forma spesso macchie. Si presta per il cespugliamento di pendici argillose, specialmente
su terreni alcalini e neutri.
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Foto fasi fenologiche del Cornus sanguinea L.
V3: gemme appena aperte con foglioline ripiegate;
V4: gemme aperte con foglioline con lembo appena
disteso;
R1: boccioli presenti ma poco sviluppati;
V5: foglie giovani a lembo disteso;
R1: boccioli poco sviluppati
V7: foglie adulte;
R2: boccioli prossimi alla schiusura
R3:
boccioli
V7: foglie adulte;
rigonfi
e
fiori
aperti
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Foto fasi fenologiche del Cornus sanguinea L.
V7: foglie adulte;
R6/7: completa sfioritura ed allegagione
V7: foglie adulte;
R8: ingrossamento frutti
V8: inizio decolorazione fogliare;
R10: culmine della fruttificazione
V9/12:foglie prevalentemente decolorate e inizio caduta; R12: frutti caduti.
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Crataegus monogyna Jacq.
Famiglia: Rosaceae
Nome comune: Biancospino
Arbusto spinoso o piccolo albero, alto fino a 6m, di forma molto variabile, con chioma
espansa ed intricata. Fusto a corteccia compatta grigio aranciata; rami giovani scuri,
glabri, con spine acute alla base dei rami abbreviati (brachiblasti). Fiorisce tra maggio e
giugno e fruttifica in estate.
Descrizione
I rami dell’annata sono privi di fiori ed hanno foglie sparse con grandi (1-2 cm) stipole
persistenti; i rami fioriferi portano le foglie riunite a 3-6 sui rami laterali abbreviati e le
stipole sono piccole, caduche, in estate generalmente scomparse.
Le foglie sono alterne (o quasi opposte), su esile picciolo lungo 2-3 cm, a lamina coriacea
lunga 3-5 cm, chiara al di sotto; di forma ovale o romboidale e profondamente lobata a 3-5
(7) lobi, con bordi paralleli e senza dentelli almeno nella parte inferiore; dentelli 2-4 presso
l’apice, base tronca o cuneata; stipole a ventaglio. Le foglie giovani sono assai pubescenti.
Le infiorescenze sono corimbi multiflori con assi lanosi o pubescenti, dritti, verdi; calice
campanulato con 5 brevi e sottili denti; corolla con 5 petali bianchi e subrotondi; 20 stami
ed 1 stilo.
Frutto ovale o globoso, di 6-9 mm di diametro, rosso e ceroso, con polpa farinosa ed un
solo seme giallo.
Diffusione, habitat ed uso
Specie frugale, eliofila e moderatamente xerofila, è comune al margine dei boschi e
colonizza i pendii erbosi; si trova in siepi e boschi luminosi; prende parte ai cespuglieti di
ricostruzione dei boschi a Querce caducifoglie; è diffuso in tutto il territorio nazionale sia in
pianura che in collina. Il legno è duro, a grana fine.
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Foto fasi fenologiche del Crataegus monogyna Jacq.
V02: gemme rigonfie prossime alla schiusura
V03: apertura delle gemme
V05: foglie giovani a lembo disteso
R01: boccioli poco sviluppati
V05: foglie giovani a lembo disteso
R02: boccioli rigonfi prossimi alla schiusura, con
petali visibili
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Foto fasi fenologiche del Crataegus monogyna Jacq.
V06: foglie giovani insieme a foglie adulte
R04: piena fioritura
V07: foglie adulte
R06/7: completa sfioritura e allegagione (inizio
ingrossamento ovari)
V08: inizio della decolorazione fogliare
R10: culmine della fruttificazione
V09/12: foglie prevalentemente decolorate e inizio
caduta foglie
R12: caduta frutti, presenza di soli frutti residui.
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Corylus avellana L.
Famiglia: Corylaceae
Nome comune: Nocciolo
Arbusto o alberello caducifolio, pollonifero, raggiunge i 6-8 m. Fusto cilindrico quasi dritto o
leggermente inclinato, con corteccia di colore cinereo scuro, liscia e cosparsa da macchie
più chiare. Rametti giovani e tomentosi con radi grossi peli glandoliferi rossastri e corteccia
bruno rossastra.
Fiorisce nel periodo gennaio-marzo e fruttifica da agosto a settembre.
Descrizione
Le foglie sono quasi orbicolari, brevemente acuminate, con margine doppiamente
seghettato, cordate alla base, a volte vagamente lobate, pubescenti e brevemente
picciolate. I piccioli hanno peli ghiandolari e gemme ottuse.
I fiori sono monoici: quelli maschili sono raggruppati in amenti penduli, lunghi fino a 9 cm,
con due bratteole perigonali entro ogni squama. I fiori femminili sono piccoli, raccolti in
capolini gemmiformi, di cui solo le squame superiori portano ciascuno due fiori, ognuno
con due stimmi, che sono simili a peluzzi rossi o violacei. Gli amenti maschili sono in
boccio fin dall’autunno precedente e fioriscono assieme ai fiori femminili.
I frutti sono noci, solitari od aggregati a 2-3. Verdi prima e poi di colore bruno più o meno
intenso, quasi completamente rivestiti da un involucro verde aperto all’apice e suddiviso in
lobi irregolarmente seghettati. La lunghezza dell’involucro è più o meno come quella dei
frutti. Si propaga per seme o per polloni radicati.
Diffusione, habitat ed uso
Specie mediamente lucivaga, abbastanza frugale; adattabile al substrato, preferisce
comunque terreni profondi e sciolti, rifuggendo da quelli troppo compatti. E’ presente in
tutto il territorio nazionale, Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale Si trova al
margine o dentro boschi di diverso tipo della fascia collinare, submontana e montana. Si
presta per la colonizzazione delle radure dei boschi dall’orizzonte mediterraneo superiore
a quello del faggio. E’ buona specie per il consolidamento di pendici e di scarpate stradali.
Il legno è tenero, adatto per piccoli lavori di artigianato, buon combustibile. Il frutto è edule
e viene destinato all’industria dolciaria o al consumo diretto.
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Foto fasi fenologiche del Corylus avellana L.
Amento maschile
R4: piena fioritura
fiore femminile
V4: gemma appena aperta insieme a foglioline
giovani con lembo disteso.
V5: giovani foglie a lembo disteso.
V6: foglie giovani insieme a foglie adulte
R8: inizio della fruttificazione.
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Foto fasi fenologiche del Corylus avellana L.
V7: foglie adulte
R9: frutti ingrossati ma ancora immaturi.
V8: inizio della decolorazione fogliare
R10: culmine della fruttificazione.
V9: foglie prevalentemente decolorate
R12: frutti caduti; R1: amenti maschili poco sviluppati
V13: foglie prevalentemente cadute
R1: amenti maschili poco sviluppati.
V13: foglie prevalentemente cadute
R1: amenti maschili poco sviluppati.
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Ligustrum vulgare L.
Famiglia: Oleaceae
Nome comune: Ligustro
E’ un arbusto cadicifoglio alto 2-3 m, con corteccia bruno-verdastra, liscia con lenticelle
subrotonde o ellittiche, trasverse; rami espansi e flessibili, quelli giovani minutamente
pubescenti. Fiorisce in maggio e giugno e fruttifica in settembre.
Descrizione
Le foglie sono intere, opposte, lanceolate, di 3-6 cm, spesso persistenti anche d’inverno
nelle zone a clima mediterraneo; picciolo di 2 mm e lamina ellittica nelle foglie basali dei
rami o lanceolata nelle foglie apicali.
I fiori sono bianchi, pesantemente odorosi, raccolti in pannocchie terminali, ovate, dense
ed erette; hanno un piccolo calice a 4 denticini, caduco; la corolla è imbutiforme, a tubo
breve e quattro lacinie ovali; 2 stami e 1 ovario supero.
I frutti sono bacche globose, nere a maturità, grosse come piselli di 6-8 mm, lucide, con
polpa violetta, persistenti tutto l’inverno.
Diffusione, habitat ed uso
Ampiamente diffuso nell’Europa occidentale, centrale e meridionale, arriva a Nord sino alla
Scandinavia meridionale, in Asia occidentale. Diffuso su tutto il territorio nazionale escluso
le isole. Si trova in boschi caducifogli termofili, soprattutto al margine, nei boschi degradati
e nei cespuglieti, siepi e rive, specialmente su terreni alcalini.
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Foto fasi fenologiche del Ligustrum vulgare L.
V3: gemme rigonfie insieme a gemme aperte, con V4: gemme aperte insieme a foglioline giovani con
foglioline ripiegate
lembo disteso
V5: foglie giovani;
R1: boccioli presenti ma poco sviluppati
V6: foglie giovani insieme a foglie adulte;
R2: boccioli sviluppati prossimi alla schiusura
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Foto fasi fenologiche del Ligustrum vulgare L.
V6: foglie giovani insieme a foglie adulte
R3: boccioli rigonfi e fiori aperti
V7: foglie adulte;
R5: inizio sfioritura; R7: allegagione
V7: foglie adulte;
R9: frutti ingrossati ma immaturi
V12: inizio caduta foglie;
R10: culmine della fruttificazione
V11: foglie decolorate;V12 inizio caduta foglie
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Robinia pseudacacia L.
Famiglia: Leguminoseae
Nome Comune: Robinia, Acacia.
Albero alto sino a 25 m, armato di robusti spini originati dalle stipole fogliari. Il tronco è
eretto con corteccia rugosa, bruna e profondamente fessurata longitudinalmente. I rami
sono fragili, contorti e lisci, i rametti angolosi e bruno-rossastri. Fiorisce da maggio a luglio
e fruttifica in estate.
Descrizione
Le foglie sono alterne, imparipennate con 4-10 paia di foglioline opposte, glabre,
brevemente picciolate, ovali, ellittiche o bislunghe, a margine intero, arrotondate all’apice,
sono verdi superiormente e grigio-verdi inferiormente. Spesso dotate di spine alla base.
Fiori odorosi raggruppati in racemi, ascellari e penduli con asse subglabro; il calice è
campanulato, verde chiaro e peloso, a brevi denti triangolari; la corolla è papilionacea,
bianca, precocemente caduca, con vessillo giallo alla base, ampio ad apice da arrotondato
a debolmente rostrato.
Il legume è coriaceo, lineare, appiattito, deiscente, rosso bruno a maturità, lungo cm 5-10;
i semi da 3 a 10, sono piccoli, duri e bruno-nerastri, oblungo-reniformi, aventi un alto
potere germinativo.
Diffusione, habitat ed uso
La Robinia è specie eliofila, ampiamente adattabile e spontanea sia in stazioni calde ed
assolate sia in luoghi più o meno freschi ed umidi: E’ originaria dell’America centrale e
settentrionale ed è stata introdotta in Europa nel XVII secolo. La sua diffusione è stata,
anche eccessivamente, favorita dalla attività umane. È ampiamente naturalizzata su tutto il
territorio nazionale ed in particolare nei luoghi abbandonati, siepi, argini, però sempre
sinantropica, ed assume spesso il carattere di vera e propria infestante. Può formare
consorzi misti con castagno, querce, pino silvestre, etc.: in genere mostra nei confronti
delle specie associate una eccessiva invadenza, quindi deve essere usata con cautela
nelle formazioni forestali naturali.. Trova impiego nelle consolidazioni di pendici franose o
nel rivestimento di terreni degradati e sterili.
Si propaga facilmente per seme, per talea, e per polloni radicati.
Il legno è duro, ricco in tannini, brucia anche da fresco, resiste bene all’aperto e risulta
quindi adatto a molti usi agricoli; viene impiegato come combustibile, per paleria di vario
utilizzo, parti di piccole imbarcazioni, attrezzi vari.
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Foto fasi fenologiche della Robinia pseudacacia L.
V2: gemme prossime alla schiusura
V3: gemme aperte con foglioline ripiegate
V4: gemme appena aperte insieme a
foglioline giovani con lembo disteso
V6: foglie giovani insieme a foglie adulte;
R4: piena fioritura
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Foto fasi fenologiche della Robinia pseudacacia L.
V7: foglie adulte;
R6/7: sfioritura ed allegagione
V7: foglie adulte;
R8: fruttificazione
V7: foglie adulte;
R10: culmine delle fruttificazione
V8: inizio della decolorazione fogliare;
R11: frutti secchi
V11/13: foglie completamente decolorate e prevalentemente cadute;
R12: presenza di soli frutti residui.
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I SALICI
Famiglia: Salicaceae
Sono alberi o arbusti più o meno alti, raramente con aspetto erbaceo, con foglie alterne,
semplici, caduche e picciolate.
Le gemme hanno una sola squama. I fiori sono nudi (aclamidati), unisessuali, su piante
diverse (dioiche), disposti in amenti rigidi, portanti nettare. I fiori maschili sono costituiti di 1
brattea squamosa e di 2 stami. I fiori femminili possiedono 1 brattea e 1 ovario supero, con
1 loggia, con numerosi ovuli anatropi, e placentazione parietale. Gli stimmi sono 2;
l’impollinazione è entomofila.
Il frutto è una capsula unicolare, che si apre in 2-4 valve lasciando uscire numerosi semi,
pelosi, senza albume.
I salici si ibridano facilmente rendendo spesso difficile la loro identificazione.
Diffusione, habitat ed uso
Hanno una diffusione alquanto diversa nel continente europeo: S. acutifolia e S. smithiana
sono diffusi prevalentemente in Europa centrale e settentrionale, mentre S. viminalis è
diffuso in Europa centro-meridionale ed occidentale. Sul territorio italiano è spontaneo solo
il S. viminalis.
I salici sono eliofili, e frugali, resistono al freddo; preferiscono i terreni umidi ed inondati.
Sono utili per contenere e consolidare le rive dei corsi d’acqua. Si adattano ai terreni di
nuova formazione purché umidi e ben aerati; rifuggono da quelli compatti. Tollerano
l’inquinamento atmosferico ed i venti marini. Si moltiplicano con facilità per talee piantate
nel suolo. Il legno è leggero, compatto, resistente agli urti ed alla compressione.
Salix acutifolia Willd.
Pianta arbustiva di notevoli dimensioni. Fiorisce tra febbraio e aprile, prima della
fogliazione, fruttifica in maggio-giugno.
Descrizione
Le foglie sono lunghe 6-15 cm, 5 volte più lunghe che larghe, lanceolate o linearilanceolate, acuminate, serrate; grigio chiaro e lucide superiormente, opache grigio-verdi e
pallide inferiormente. Picciolo lungo circa 15mm. Stipole lanceolate, acuminate e serrate.
Gli amenti sono coperti da una lunga e lucente peluria biancastra, prima della fioritura;
peduncolo corto.
Salix viminalis L.
Pianta arbustiva di grosse dimensioni con lunghi rami flessibili, grigio pubescenti, poi
glabri, opachi, giallo-verdastri o bruno-grigiastri, a corteccia internamente verde. Fiorisce
tra febbraio e aprile, prima della fogliazione e fruttifica da maggio a giugno.
Descrizione
Le foglie sono lineari o lineari-lanceolate ovvero strettamente lineari, lunghe fino a 15 cm,
8-18 volte più lunghe che larghe, attenuate all’apice, cuneate alla base, a margine spesso
revoluto, intero od oscuramente sinuato-dentato; di sopra verdi scure, inferiormente bianco
sericee. Picciolo lungo fino a 1 cm, pubescente.
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Gli amenti sono piuttosto tozzi, con peduncolo densamente pubescente, provvisto di
qualche foglia; i maschili lunghi 3-3,5 cm eretti, i femminili lunghi 3 cm, più o meno arcuati,
densiflori. Brattee ovali, bicolori, bruno scure all’apice, più chiare in basso, lungamente
grigio-villose. Stami a filamenti lunghi fino a 3 volte la brattea glabri; antere gialle.
Il frutto è una capsula ovoidale, sessile, lunga fino a 5-6 mm, fittamente pubescente. Stilo
lungo più della metà dell’ovario.
Salix smithiana Willd. (Salix X dasyclados Wimm) (Salix viminalis X caprea L.)
Salice arbustivo di notevoli dimensioni, a rami fittamente bianco-pubescenti, glabri e bruno
scuri a maturità. Fiorisce da febbraio ad aprile, prima della foliazione e fruttifica in maggiogiugno.
Descrizione
Le foglie sono lanceolate, lunghe 13-25 cm, a margine debolmente revoluto, crenulato o
crenulato-dentato, di sopra glabre, sulla pagina inferiore dapprima pubescenti, infine
glabre. Picciolo lungo 1/10 del lembo. Gli amenti sono cilindrici, lunghi 4-5cm, bianco
villosi, provvisti di peduncoli con 2-4 foglie. Brattee ovali o largamente lanceolate, bicolori,
brunastre, più scure all’apice. I fiori maschili e femminili hanno un solo nettario. Filamenti
glabri.
Capsula ovale, lunga fino a 4 mm, brevemente stipitata, densamente bianco-pubescente.
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Foto fasi fenologiche del Salix smithiana L.
V01: gemme vegetative in riposo
R01: amenti presenti ma poco sviluppati
R01: amenti presenti ma poco sviluppati
R02: amenti sviluppati ma immaturi
R04: amento completamente sviluppato con
emissione di polline ; piena fioritura
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Foto fasi fenologiche del Salix smithiana L.
R06: amento completamente sfiorito
V03: apertura della gemma vegetativa con foglioline
ripiegate
V07: le foglie sono completamente sviluppate, adulte
V09/12: foglie prevalentemente decolorate ed inizio
caduta foglie
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Sambucus nigra L.
Famiglia: Caprifoliaceae
Nome comune: Sambuco
Arbusto o piccolo albero caducifolio alto fino a 8 m, di odore fetido. Rami giovani verdi con
lenticelle longitudinali di 1,5-3 mm; corteccia bruna con fratture longitudinali e solchi
profondi di 5-8 mm. Midollo bianco abbondante. Fiorisce tra aprile e luglio e fruttifica a
settembre.
Descrizione
Le foglie sono di colore verde brillante e fortemente odorose se stropicciate; opposte,
imparipennate con 5-7 segmenti ellittici o lanceolati, acuminati, brevemente picciolati. I
maggiori segmenti sono seghettati. Stipule rudimentali o nulle.
I fiori sono di colore bianco avorio, assai odorosi in cime corimbose spianate di diam.1-2
dm, nel frutto pendenti; fiori laterali sessili. Calice subnullo; corolla di diam.5 mm, con tubo
subnullo e 5 lobi arrotondati; stami in numero di 5 con antere gialle.
Il frutto è una drupa subsferica di diam.5-6 mm, lucida, dapprima rossa, poi nero-violacea
a maturità.
Diffusione, habitat ed uso
Il sambuco è diffuso in tutto il territorio nazionale, dal livello del mare ai 1800 m; si trova in
boschi, in siepi e in ambienti di reinsediamento della vegetazione forestale, anche un poco
ruderali; è presente su suoli umidi e sciolti, derivati spesso da discariche di terra e talora
adibiti ad immondezzai. Tipica specie delle aree suburbane. Il legno è bianco giallastro,
duro e forte.
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Foto fasi fenologiche del Sambucus nigra L.
V03: gemma appena aperta con foglioline ripiegate
V05: foglioline giovani a lembo disteso.
R01: boccioli poco sviluppati
V03:foglioline ripiegate
V06: foglie giovani insieme a foglie adulte
R01: boccioli poco sviluppati
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Foto fasi fenologiche del Sambucus nigra L.
R04: piena fioritura
V07: foglie adulte
R06/7: completa sfioritura e allegagione
V07: foglie adulte
R08: inizio fruttificazione
V07: foglie adulte
R09: frutti evidenti ma in prevalenza
immaturi
V08: inizio della decolorazione fogliare
R10: culmine della fruttificazione
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Si ringrazia per la gentile collaborazione Giovanna Puppi Branzi, Anna Letizia Zanotti,
Claudia Pizzirani, Andrea Pasquali e Claudio Mulazzani.
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