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Il Sole-24 Ore Lunedì 20 Dicembre 2010 - N. 349 Economia e imprese/Pmi 19 Information technology. Migliorano i risultati delle aziende riunite nell’associazione di categoria Assosoftware I numeri del comparto Il software programma la ripresa Pesano i ritardi della Pa sulla fattura elettronica Elio Silva «Siamounsettoreincrescita. I bilanci delle aziende associate sono buoni e il numero degli addetti è aumentato. Non chiediamoalloStatoaiutieconomici, ma solo norme tecniche adeguate e funzionali, che rispettino il mercato a vantaggio di tutti». Di questi tempi non è cosafacileraccontareconsuntivi e prospettive all’insegna dell’ottimismo.Mapuòpermettersi di farlo Bonfiglio Mariotti, 53 anni, riminese, direttore di un’azienda di information technology, la Data Print Grafik, e presidentediAssosoftware,l’associazione nazionale dei produttori di software gestionale e fiscale, aderente a Confindustria. Al vertice della categoria da oltre un decennio, Mariotti è statoconfermatoneigiorniscorsi anche per il prossimo triennio, con voto unanime. «Il settore dell’information technology vive un periodo nonfacile-spiega-complicinaturalmente i due anni terribili della crisi mondiale. In Italia, per di più, sembra mancare la consapevolezza del fatto che l’innovazione può essere un as- FOOTPRINT Caviale sostenibile grazie all’acciaio di Maria Bianucci M età anni ’70. Un gruppo di imprenditori sta investendonella siderurgiaedecidediaprireunaseconda acciaieria a Viadana di Calvisano, nel bresciano. Quando iniziano i lavori per la costruzione della fabbrica, si scopre che il sottosuolo del sito prescelto ospita una enorme falda acquifera. Talmente estesa e profonda che, per posare le fondamenta, occorrono i sommozzatori. L’acqua, per un’industria siderurgica, è un elemento indispensabile poiché serve al raffreddamento degli impianti di fusione. Matropparappresentaunproblema. Il responsabile dell’impiantistica, un veneto con una storia familiare di allevamento di anguille nella zona di Comacchio, suggerisce agli imprenditori di utilizzarla, a valledellafabbrica, perl’itticoltura. Anziché per matto, lo prendonosulseriointuendo lapossibilità di sfruttare sia il surplustermicodelprocessosiderurgico sia la purezza dell’acqua di risorgiva. Nel 1974, dopo aver inaugurato l’acciaieria, i soci Feralpi fondano Agroittica Lombarda che inizia ad allevare anguille. Negli anni ’80, quando il mercato non è più remunerativo, l’azienda amplia gli impianti e importa i pregiati storioni bianchi. Pesce di acqua dolce e salmastra, lo storione vive più a lungo dell’uomo, arriva a pesare fino a 400 chili per una lunghezza di sei-sette metri, ma «sopravvissuto per 250 milioni di anni - dice Sandro Cancellieri, amministratore delegato di Agroittica Lombarda - è ora in via di estinzione: basti pensare che nel 1978 vivevano nell’oceano Pacifico 140 milioni di esemplari, nel 2001 erano ridotti a meno di 300». Questa specie è nota soprattutto per le uova, preziose perle nere che, sotto il nome di caviale, rappresentano una prelibatezza da gourmet. Alterne vicende, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e il fiorire del mercato illegale del caviale selvaggio, fanno aumentare sia i prezzi che l’insicurezza alimentare. «Questo ha favorito definiti- vamente l’era del caviale farmed, sdoganato inizialmente dalle compagnie aeree che da sempre ne fanno largo uso». A partire dagli anni ’90, grazie anche al contributo di ricercatori dell’università americana di Davis, Agroittica inizia a produrre caviale controllando l’intera filiera. Uno scambiatore di calore sfrutta le alte temperature dell’acciaieria per mantenere sopra i 20 gradi la nursery, dove i piccoli crescono fino al primo anno di vita, e intorno ai 16-18 gradi le altre vasche disseminate per 60 ettari. «Le acque che estraiamo dal sottosuolo, e che restutuiamo dopo un severissimo trattamento biologico, sono purissime e rappresentano l’habitat ideale per gli storioni. Inoltre - aggiunge Cancellieri - il nostro non è un allevamento intensivo, non stressiamo i pesci che così garantiscono qualità ottimale». Certificata dall’organizzazione Friend of the Sea come azienda ecofriendly, Agroittica definisce la sostenibilità «il fiore all’occhiello dell’azienda, anche perché - continua Cancellieri - la nostra è di per sé un’attività sostenibile visto che permette la salvaguardia, se pur in cattività, di una specie gravemente minacciata». Il momento dell’estrazione delle uova, anche 20 chili per esemplare, viene stabilito attraverso un costante controllo ecografico delle femmine, tutte dotate di un microchip, e avviene in un’apposita camera bianca. «Cioè in condizioni di quasi sterilità. Questo sia per assicurare eccellente durabilità al prodotto, sia per garantire la massima sicurezza igienica». Nel tempo sono state aggiunte altre tre specie per un totale di mezzo milione di storioni.Oggi AgroitticaLombarda, con 24 tonnellate all’anno di quattro qualità diverse, è il maggior produttore al mondo di caviale da allevamento e l’unico produttore europeo di storione bianco. Ma il caviale bresciano, battezzato Calvisius, delizia i raffinati palati di tuttoilmondotrannequelliitaliani. «Il mercato interno rappresenta solo il 5 per cento conclude Cancellieri -. Esportiamo tutto il resto nei Paesi anglosassoni, in Francia e in Giappone. E siamo fornitori esclusivi di Lufthansa e Singapore Airlines». [email protected]) BREVI e per favorire l’incontro tra domanda e offerta. Dall’economia FORMAZIONE LAVORO I centri per l’impiego rafforzano i servizi Accordo tra Upi e Monster Italia per l’individuazione e la realizzazione di strumenti di supporto alle politiche del lavoro messe in campo dai centri per l’impiego. Monster offrirà nuovi strumenti per la ricerca degli annunci di lavoro Stage retribuiti oltreconfine Il concorso Ef «Global Intern 2011» mette in palio tre mesi di stage in tre paesi diversi, che i vincitori potranno scegliere liberamente. Previsti compensi di circa mille euro al mese e copertura totale delle spese di viaggio e alloggio.Per informazioni: www.ef.com/globalintern setstrategicodelpaese,elapubblica amministrazione, che dovrebbe fungere da traino per il settore, è in grave ritardo. Ciò nonostante,iltrenddelleimpresediAssosoftwarevaincontrotendenza,segnandoricavieperformance in miglioramento». I numeri del comparto parlano di un fatturato stimato per fine anno in significativa crescita rispetto agli 1,6 miliardi del 2009 (nel 2005 erano 1,1 miliardi). Gli occupati diretti delle aziende associate sono 11.500, cui si aggiungono non meno di 33milaaddettidelle5milaimprese di distribuzione. La categoria fornisce la quasi totalità dei software fiscali, circa l’85% di quelli per gli uffici del personale, il 60%diquellidestinatiaiproces- si di gestione dei rifiuti e circa il 50% dei prodotti gestionali per imprese e studi professionali. «La rappresentanza nelle sedi istituzionali, dai ministeri all’Inps alle diverse agenzie, si è rafforzata», afferma Mariotti. «Nettamente migliorati anche i rapporticonl’agenziadelleEntrate,interlocutorestorico peri software fiscali, con benefici sia per loStatochepericontribuenti». C’è, però, una questione che preoccupa le imprese del settore.Sitrattadelfuturodellafatturazione elettronica, un obbligo stabilito già dalla finanziaria per il 2008 (legge n.244/07) nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Si tratta di un’innovazione che consentirebbe risparmi immediati per almeno due miliardi di euro, senza consideraregliulteriorivantaggichepotrebbero derivare dalle modalitàdi conservazionesostitutivae dalla dematerializzazione completa dei flussi documentali. «Un traguardo che non raggiungeremo mai - lamenta Mariotti - visto che, dopo tre anni, ancora oggi stiamo aspettando loschemadiregolamentotecnico. Un fermo inspiegabile, dato che si sarebbe potuto semplicemente adottare un tracciato già esistente, testato e in uso presso tutte le aziende che utilizzano i portali del corporate banking, gli stessi con cui si paga l’F24». In pratica, mentre i partner europei più importanti hanno da tempo adottato uno standard per la fatturazione elettronica, in Italia si deve ancora decidere che cosa fare e, tra le ipotesi, resta sul tappeto anche la soluzione di introdurre un sistema ad hoc per la pubblica amministrazione. «Si rischierebbe così un altro balzello-denunciaMariotti-perché i software, dovendo gestire dueopiùtracciati,sarebberoinevitabilmente più costosi e perché,alivellooperativo,sidovrebbe attivare un ciclo di fatturazionediversoperlapubblicaamministrazione rispetto a tutte le altre operazioni. E questo mentre la quasi totalità delle software house hanno adottato da tempo untracciatounitariocostruitoinsieme ad Acbi, l’associazione perilcorporate bancario». © RIPRODUZIONE RISERVATA MARKA 1,6mld 11.500 IL FATTURATO Peril2010previsto unvolumed’affariincrescita rispettoalrisultatodel2009, giàaumentatoafronte degli1,1miliardidel2005 I DIPENDENTI Èilnumerodeglioccupatiche lavoranodirettamentenelle aziendeassociate,cuivanno aggiunticirca33milaaddetti delleimpresedidistribuzione