Vecchia Fiera nuova sfida - La Gazzetta dell`Economia

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Vecchia Fiera nuova sfida - La Gazzetta dell`Economia
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Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata
Anno XVI –
/
settembre
–€ ,
– Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale
% Art c.
/B L.
/
– Filiale di Bari
La prima edizione dell’era Viesti
Vecchia Fiera
nuova sfida
SPECIALE DA PAG. 9 A PAG. 13
LE AZIENDE E IL PRICING
Un prezzo
sbagliato
si paga caro
di DANILO ZATTA
I
l % delle aziende non è in grado di modificare i prezzi in
modo conforme al valore offerto dai loro prodotti e servizi.
La conseguenza è che il % dei profitti vanno perduti. Invece di concentrarsi sul profitto il % degli amministratori delegati combattono una guerra di prezzo per conquistare volumi
e quote di mercato. Infine, quando le aziende decidono di aumentare i prezzi, quello che ottengono è solo la metà di quanto
previsto. Questi sono i risultati del Global Pricing Study
*,
condotto dall’impresa di consulenza Simon-Kucher & Partners,
presente sia in Italia che a livello mondiale. L’indagine getta luce su cultura del profitto, potere relativo al pricing e prospettive di profitto di più di .
dirigenti di tutti i principali settori
sia manifatturieri che di servizi, chiarendo anche il modo in cui
intendono fronteggiare il rischio dell’inflazione. Circa la metà
degli intervistati in Europa, USA e Asia provengono da aziende
con un fatturato superiore ad un miliardo di euro; un terzo degli
intervistati è costituito da top manager. I risultati dello studio
dimostrano che le aziende sottovalutano la minaccia dell’inflazione e che sono scarsamente preparate quando si tratta di aumentare i prezzi. Ma l’inflazione è inevitabile. “Per garantire i
profitti i dirigenti devono prepararsi a fronteggiare l’inflazione.
Nella maggior parte dei casi è sbagliato usare il tasso d’inflazione come benchmark per stabilire l’aumento dei prezzi”, spiega
Danilo Zatta, Senior Director in Simon-Kucher & Partners.
Foggia – Pomodoro alla ribalta
Accordo ancora rinviato
L’oro rosso
anno “ricco”
Il Salotto
scomodo
N
R
ell’annata
il pomodoro della Capitanata torna ad essere l’oro
rosso. Produttori felici
perché la riduzione della
produzione ha provocato
un deciso innalzamento dei
costi. Ma per il
, avvisa
il presidente dell’Apo foggiana, Giuseppe Grasso,
occorre non fare gli stessi
errori del passato ampliando la produzione. Cambia
anche l’approccio al lavoro.
inviata alla prima metà di ottobre la firma
dell’accordo di programma
per soccorrere, con
milioni di euro, il distretto del
mobile imbottito fra Puglia
e Basilicata, da anni in profonda crisi. Per a Regione
il “salotto” non è morto,
ma bisogna puntare sulla
formazione. Intanto Confindustria e sindacati continuano a cercare una soluzione alla crisi.
LEVANTACI ALLE PAGG. 2 E 3
DAPONTE A PAG. 7
Spin-off universitaria
A Bari radunati mille professionisti
Il fenomeno
Il turismo
che studia
Ingegneri a Congresso
per la svolta del Paese
Cerchi casa?
Vai su... FB
S
P
L
Il potere del pricing consiste nella capacità delle aziende di
spuntare dei prezzi in linea con il valore offerto ai loro clien-
trutturare politiche turistiche per il territorio pugliese
attraverso le leve della formazione, della internazionalizzazione e del marketing. È l’obiettivo della Exiteam di Taranto,
spin off dell’Università di Bari.
er tre giorni Bari invasa dagli oltre mille ingegneri che hanno partecipato al eismo congresso nazionale che per la
seconda volta si è svolto nel capoluogo pugliese. Un momento
importante per la categoria che si mette al servizio del Paese.
Gli ingegneri hanno comunque denunciato i ritardi della politica nel cogliere i segnali del cambiamento e l’ormai cronica
arretratezza tecnologica.
a casa ormai si cerca sempre
più in Rete. Anzi la nuova
tendenza, registrata in uno studio di “Immbiliare.it” è quella
della ricerca su Facebook. Oltre
il % degli acquirenti si affida al
social network.
SEGUE A PAG. 17
MILLARTE A PAG. 15
BUONO A PAG. 5
SCHIRONE A PAG. 6
Il mancato sfruttamento del potere
del pricing
2
10-16 settembre 2011
Agroalimentare
Illegalità
Lavoro:
un ddl
in attesa
P
er combattere il fenomeno dell’intermediazione illegale di manodopera, il sindacato si affida al disegno di legge proposto da
trenta parlamentari di colore politico e orientamenti
trasversali. Tra le misure in
discussione è prevista la reclusione da a anni per i
«caporali» e multe da .
a .
per ciascun lavoratore schiavizzato. Previste
conseguenze anche per le
aziende agricole che impiegano manodopera dai cam.l.
porali.
Foggia – Produzione ridotta più guadagno per i produttori
L’oro rosso
è tornato:
annata ricca
Quest’anno il prezzo
è di oltre cento euro a
tonnellata contro i 50-60
del 2010. La Capitanata
resta il primo bacino
europeo
I
l pomodoro in Capitanata torna
a essere “oro rosso”, quest’anno dopo qualche annata a vuoto (quella del
le aziende la
ricorderanno a lungo), i guadagni
sono dalla parte degli agricoltori
che intascano somme superiori ai
euro per una tonnellata di raccolto: un anno fa ne occorrevano
appena - euro. Somme importanti che ritoccano un fatturato
annuo che in provincia di Foggia
– principale bacino europeo con
una produzione oscillante fra i milioni di quintali – supera i
milioni di euro l’anno. Chiariamo
subito però che questa differenza
non avrà ripercussioni sul prezzo
finale del barattolo di conserva
venduto ai consumatori, ma è il risultato di un’altalena fra industrie
e produttori che va avanti da diverso tempo. Ovviamente tutto all’insegna del mercato: diminuisce l’offerta, aumenta il prezzo alla pianta
e viceversa. Cambiano i fattori in
gioco, innanzitutto il minor raccolto influisce nella determinazione
di un prezzo più remunerativo per
le aziende agricole aumentandone
i ricavi.
“Gli agricoltori sono diventati
più furbi”, commentano alcuni osservatori (non tutti: leggi articolo a
fianco), la programmazione agraria
e la nuova Pac sul pomodoro (politica agricola comunitaria) tuttora
in fase di gestazione, hanno raffreddato le attese delle aziende
agricole che hanno coltivato meno
prodotto evitando il surplus degli
scorsi anni che faceva crollare il
prezzo ai minimi termini. E pensare
che proprio alla vigilia della stagione
non mancavano i timori per
una campagna agraria contrassegnata dall’estrema incertezza.
Complice il mancato accordo sul
prezzo fra produttori e industrie
di trasformazione: la trattativa
sul contratto interprofessionale si
era subito arenata evidenziando
lo scontro in atto tra le due controparti che non possono dire di
aver filato in questi anni d’amore e
d’accordo. Al Sud questa contrapposizione appare ancor più accentuata, basti ricordare che in Emilia
Romagna (secondo bacino produttivo nazionale) l’accordo interprofessionale è stato regolarmente
firmato senza scossoni e clamorosi
abbandoni di negoziato.
Gli industriali tuttavia minimizzano: “Anche se non è stato firmato
alcun contratto bisogna tener conto che dalle linee guida non ci si discosta mai”, spiega Nicola Calzolaro
direttore dell’Anicav l’associazione
che raggruppa le più importanti
industrie di trasformazione attive
perlopiù in Campania e in Capitanata. “Va detto – aggiunge Calzolaro –
che c’è meno prodotto accoppiato
in circolazione perchè molti agricoltori hanno deciso di non coltivare
essendo l’annata ancora in corso
(si terminerà di raccogliere il settembre: ndr) la prima senza vincoli
produttivi e consente di intascare
l’aiuto comunitario, mille euro a ettaro, standosene a casa”.
Il titolo riconosciuto alle aziende agricole verrà confermato fino
al
quando entrerà in vigore
la nuova politica agricola sul pomodoro da industria. Ma che per
effetto di questa novità si dovessero quest’anno liberare migliaia
di ettari alla vigilia della stagione lo
credevano in pochi. Secondo stime
delle associazioni agricole le superfici hanno subito una contrazione
del %, in linea con il dato nazionale. “La raccolta è cominciata in
ritardo – aggiunge Calzolaro – ora
l’attenzione è concentrata sulle rese delle produzioni tardive”.
A fine raccolta la produzione
dovrebbe toccare i
milioni di
quintali, - secondo le industrie
di trasformazione. Un anno fa vennero abbondantemente superati
i
milioni di quintali anche se un
dato certo le associazioni agricole
La raccolta
Immigrati
diminuiti
C
on il boom della raccolta
meccanizzata, gli extracomunitari lavorano sempre meno. E molti sono già
andati via. Il pomodoro in
altri tempi assicurava lavoro duro, ma guadagni tutto
sommato assicurati sia pure
sottopagati e in condizioni
di schiavitù. Non è il caso di
rimpiangere i tempi andati,
ma qualcuno comincia a farlo. I braccianti extracomunitari, che lavorano quasi tutti
a cottimo, sono in grado di
raccogliere in una giornata
fino a dieci cassoni (
chili ogni cassone). Portano a
casa una media di , - euro
a cassone, raro che vadano
sotto i
euro di guadagno a giornata. Poi ci sono
le spese per il caporale (
euro, in media), quelle per
dormire ( euro) e bisogna
m.l.
mangiare.
non sono in grado di fornirlo, colpa
dei molti (forse troppi) campi affidati ad agricoltori non di professione che prendono in fitto i terreni
e vendono il raccolto seguendo
percorsi più articolati che sfuggono al controllo delle organizzazioni
datoriali.
Ma il pomodoro è anche fonte di
lavoro in nero e sottopagato, che
richiama ogni anno in Capitanata
migliaia di lavoratori extracomunitari. Quest’anno si è registrato
un freno, gli agricoltori sono spaventati dal disegno di legge sul caporalato che prevede la reclusione da a anni con multe fino a
mila euro per ciascun lavoratore
sorpreso senza contratto. C’è stato così il boom delle macchine per
la raccolta meccanizzata, anche se
quella manuale – specie nei piccoli
appezzamenti – continua a essere la più richiesta: “Il pomodoro
raccolto manualmente si rovina
meno – spiega Giuseppe Doria,
presidente dell’organizzazione di
produttori Conapo – così le aziende riescono a guadagnare anche
euro al quintale in più ( , euro:
ndr) rispetto ai euro riconosciuti normalmente dalle industrie per
lo stesso quintale”.
MASSIMO LEVANTACI
Agroalimentare
10-16 settembre 2011
3
L’incognita
In attesa
della
pioggia
L
a grande incognita è
costituita dalle piogge
di fine settembre che potrebbero
ridimensionare
ulteriormente il raccolto.
Gli agricoltori stimano che
il dato finale del pomodoro
da industria in Capitanata
si fermerà intorno ai « milioni di quintali», mentre
gli industriali accreditano
quote più alte, intorno ai
« milioni». All’Anicav
ammettono “un’ulteriore
contrazione del % sul conm.l.
trattato”.
L’intervista – Giuseppe Grasso presidente provinciale Apo
“Temo effetto boomerang”
G
iuseppe Grasso lei è presidente
dell’Apo Foggia, la più importante
organizzazione di prodotto in Capitanata, perchè teme che la lezione del pomodoro gli agricoltori foggiani non l’abbiano ancora imparata?
“Perchè conosco i trascorsi dell’agricoltura foggiana, so bene che ora tutti
si faranno incoraggiare dai ricavi quasi
raddoppiati sul pomodoro e proveranno
l’anno prossimo a replicarli senza calcolare che aumentando l’offerta i prezzi calano. È la legge del mercato”.
vostri appelli sono stati ascoltati. Se le
stime sono giuste c’è stata in Capitanata
una contrazione di superfici del %, non
poco.
“Non è affatto poco, possiamo dire di
essere stati accontentati. Gli agricoltori
sono ancora scottati dalle bruciature subite un anno fa quando furono costretti a
svendere il pomodoro che sarebbe marcito alla pianta. E alcuni l’hanno visto marcire senza poter fare nulla, ricordo che un
anno fa nemmeno più i camion passavano a ritirare il prodotto già raccolto”.
lanci delle imprese?
“Ne dubito, da quello che mi risulta la
maggior parte delle imprese utilizzerà
i guadagni della stagione peraltro non
ancora conclusa per pagare le cambiali
agrarie in scadenza e saldare i debiti con
i fornitori: non dimentichiamo che le ultime annate non sono state positive per gli
agricoltori e che la contrazione dei prezzi
ha finito per dare loro il colpo di grazia.
Diciamo che è stata una buona boccata
d’ossigeno, ma i guadagni veri e propri
sono un’altra cosa”.
Ma in queste condizioni non tocca alle
associazioni agricole o di prodotto organizzare l’offerta? Anche nel libero mercato esistono meccanismi di equilibrio.
“Non c’è dubbio che sia così, ma le organizzazioni di prodotto possono fare
ben poco per impedire al proprio associato di portare avanti la sua libera iniziativa
imprenditoriale. È un problema culturale evidentemente. Mi auguro che con la
nuova politica agricola comunitaria tutto
questo cambi, ma non sarà facile”.
Una delusione cocente che dovrebbe
aver insegnato qualcosa. Però lei continua a essere scettico, forse il più scettico
rispetto agli altri suoi colleghi.
“Vorrei sbagliarmi, ma so che non sarà
così. L’anno prossimo, vedrete, si tornerà
al punto di partenza. Il pomodoro, va detto, assicura guadagni importanti per le aziende, diventa dura farne a meno specie
in periodi di vacche magre come questo
che stiamo attraversando”.
Con la nuova politica agricola comunitaria, in vigore dal
, crede che aiuterà a elevare il livello di imprenditorialità
delle imprese daune?
“È un auspicio, ricordo che la provincia
di Foggia è nota per le sue grandi produzioni di grano, pomodoro e ortaggi e sua
enorme quantità. Con l’ingresso dell’Ue
questi parametri sono diventati più stringenti e sempre più lo diventeranno a beneficio della qualità. Siamo in presenza di
un processo di maturazione se vogliamo
pure indotto, ma necessario”.
m.l.
Quest’anno, tanto per cominciare, i
Contoterzista
Ritiene che i guadagni accumulati
quest’anno riusciranno a risollevare i bi-
Dinamiche – Chiesti gli stati generali di agricoltura e immigrazione
Il padrone
delle
macchine L
Ecco cosa deve cambiare
N
elle campagne spopola quest’anno la figura
del «contoterzista», ovvero
il proprietario della macchina raccoglitrice per il cui
noleggio intasca fino a
euro per autotreno: se consideriamo che un autotreno carica fino a
cassoni
(
chili ogni cassone) pari
a mila chili di prodotto,
per ogni ettaro di raccolta
bisogna reclutare quasi tre
autotreni (circa
euro a
ettaro per il contoterzista)
tenuto conto che quest’anno la resa media a ettaro si
aggira intorno ai
quintali. La spesa per il noleggio
costa all’agricoltore , euro a cassone, più o meno lo
stesso guadagno netto di un
lavoratore immigrato. m.l.
a raccolta del pomodoro
affidata agi extracomunitari (oltre che alle macchine)
rappresenta un “modello di sviluppo ormai superato, che va
cambiato”. Lo sostiene il segretario della Flai-Cgil di Foggia,
Daniele Calamita, che ha lanciato alle associazioni agricole
una provocazione: “È arrivato
il momento di sedersi intorno
ad un tavolo e affrontare i problemi sul tappeto: facciamo
gli stati generali dell’agricoltura e dell’immigrazione, due
mondi ormai interconnessi”.
La proposta tiene banco tra gli
agricoltori e le associazioni di
volontariato che si occupano di
assistenza agli extracomunitari; in uno dei campi più grandi,
il “ghetto” di Rignano, trovano
ospitalità centinaia di lavoratori
extracomunitari di questi tempi
in Capitanata per la raccolta del
pomodoro.
L’obiettivo è combattere il
caporalato, la malapianta che
mina alla base gli interessi di
un’agricoltura florida e che
realizza profitti come sta accadendo quest’anno con la
campagna del pomodoro. Nei
centri di accoglienza più gran-
di, tipo quello di Rignano, un
anno fa c’erano non meno di
cinquecento persone durante
la raccolta dell’oro rosso, oggi
a malapena siamo a duecento. Continuo il via vai di arrivi
e partenze: “In due settimane
ho lavorato appena giorni –
afferma un operaio arrivato
dal Senegal – se va avanti così
sarò costretto ad andarmene
e cercare lavoro da qualche
altra parte».
Il lavoro scarseggia un po’
dappertutto, al Nord come al
Sud. Se a Nardò c’è stata la crisi
della angurie, nel distretto foggiano del pomodoro al contrario gli affari viaggiano a gonfie
vele per le imprese. Cambiano
però le tecniche della raccolta, a tutto svantaggio degli
extracomunitari. “Se non c’è
guadagno qui non possiamo
nemmeno spendere i soldi per
mantenerci – aggiunge un altro
lavoratore immigrato – aspetteremo ancora qualche giorno,
poi lasceremo questo posto».
Vent’anni dopo il boom di arrivi, il ticket pomodoro – extracomunitari non è mai stato così
traballante.
m.l.
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Eventi
Il presidente Perrini:
“Un momento di
riflessione che
non riguarda solo
gli iscritti all’Albo
ma anche tutti i
cittadini e il Paese
intero”
10-16 settembre 2011
5
In discussione anche
la riforma della
professione partendo
da una certezza:
una struttura
professionale come
l’Ordine non può
essere cancellata
Il Congresso – A Bari arrivati in più di .
per la
esima l’assemblea nazionale
Gli ingegneri e la sfida-ricerca
una scommessa per lo sviluppo
“U
n momento di riflessione che non riguarda solo i
professionisti iscritti all’Albo, ma i cittadini e il Paese”. Con queste parole il presidente dell’Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Bari, Domenico Perrini, aveva
aperto, lunedì scorso, la conferenza stampa di presentazione del
° Congresso Nazionale degli Ingegneri, che si è tenuto a Bari,
nel suggestivo scenario del rinato Teatro Petruzzelli, dal al
settembre.
Un evento che, con un programma denso di argomenti da trattare e impreziosito dagli ospiti illustri, personalità di rilievo nazionale
e internazionale del mondo accademico, del giornalismo, della politica e della professione, ha finito per attirare nel capoluogo pugliese più di mille ingegneri da ogni parte della penisola.
Particolarmente intensa la tre giorni di lavori, che si poneva come obiettivo quello di rilanciare l’idea della centralità della figura
dell’ingegnere e della necessità di concretizzare, anche e soprattutto attraverso il suo coinvolgimento, i processi di modernizzazione utili a stimolare la crescita del nostro Paese. Non è stata casuale,
infatti, la scelta dello slogan che accompagnasse, caratterizzandola, la manifestazione: “Più ingegneria nel futuro dell’Italia”.
Per la prima volta nella storia dei Congressi si affrontavano temi
relativi a ciascuno dei settori in cui si articola l’Albo degli Ingegneri.
Insomma, come ha sottolineato il presidente del Centro Studi del
Consiglio Nazionale (CNI), Romeo La Pietra, è stato “un Congresso
innovativo per forma e contenuti e calato nell’attuale situazione
critica del Paese”.
Per il settore civile-ambientale si è parlato del recupero del patrimonio infrastrutturale e architettonico esistente. “Non si tratta
solo di riabilitare il patrimonio architettonico ma anche quello strumentale al trasporto su ferro, su strada e marittimo”, ha evidenziato Perrini. “Qui in Puglia – ha proseguito – abbiamo il problema
del nodo ferroviario di Bari, del binario unico che collega i Comuni
dell’entroterra fra loro e con i capoluoghi, delle infrastrutture mancanti o inadeguate. Per fortuna notevoli passi avanti sono stati fatti, invece, per quanto riguarda le infrastrutture aeree”.
Per l’ingegneria industriale il dibattito è ruotato intorno al tema
dell’energia: dalla questione energetica (di grande attualità, specie alla luce del recente referendum sul nucleare) alle fonti tradizionali e rinnovabili, dall’efficienza energetica alla mobilità sostenibile. “Risorse e incentivi – ha ammonito La Pietra – andrebbero
indirizzati alle fasi della ricerca e dello sviluppo, non a quella della
commercializzazione. Solo così si investirebbe sul Sistema Paese”.
Per l’ingegneria dell’informazione ci si è concentrati, infine, sulla
sicurezza dei sistemi informatici. Un settore per il quale, come precisato ancora da La Pietra, “attualmente non sono previste responsabilità individuali”.
La chiusura è stata dedicata al tema della riforma della professione. Si è espressa la necessità di conservare l’Ordine degli Ingegneri,
che – ha precisato Perrini – “non è un organismo corporativo ma
una struttura istituita a difesa dell’utenza. Perché – si chiede il presidente dell’Ordine della Provincia di Bari – l’Ordine degli Ingegneri
gode di scarsa considerazione da parte dei media e di alcune organizzazioni? Dipende da nostri errori, da nostri difetti di comunicazione, o da speculazioni che si fanno?”.
ANDREA BUONO
I temi – Il dibattito e le tavole rotonde
Le iniziative – L’immancabile torneo di calcio
Il passato e il futuro
tra recupero e visioni
I concorsi e le mostra
lo studio e la memoria
D
opo l’Assemblea dei Presidenti del pomeriggio, a farla da padrone mercoledì è
stata la sessione sull’ingegneria civile e ambientale, con le autorevoli relazioni sul “Recupero
e adeguamento del patrimonio infrastrutturale
ed edilizio” e una tavola rotonda, moderata dal
conduttore del TG , Attilio Romita, dal titolo “Lo
sviluppo del Paese attraverso il recupero delle
infrastrutture e del costruito”. Giovedì è stata
la volta dell’ingegneria industriale, con la presentazione dell’indagine del Centro Studi CNI “Ingegneri
: verso un decennio di nuove sfide
professionali nelle energie rinnovabili, efficienza
energetica, mobilità sostenibile”, di una ricerca
del noto sociologo Domenico De Masi (sul futuro dell’energia di qui al
) e la tavola rotonda,
moderata dal direttore responsabile della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso,
dal titolo “Centralità dell’ingegnere nel futuro
dell’energia”. Il pomeriggio dell’ è stato invece dedicato all’ingegneria dell’informazione,
con l’approfondimento del tema della sicurezza
delle reti e dei sistemi informativi e una nuova
tavola rotonda (“La sicurezza nell’ICT: il ruolo
dell’ingegnere dell’informazione”), coordinata
dal caporedattore del TG , Andrea Pesciarelli.
La giornata conclusiva, incentrata sui temi “Un
ordine al passo con la professione” e “Tutela del
cittadino e sviluppo del Paese”, è stata animata
da una nuova tavola rotonda presieduta dal direttore di Telenorba, Enzo Magistà.
a.b.
A
margine del Congresso sono scese in campo, dal al settembre, le
rappresentative degli Ordini qualificatesi per le fasi finali
del XX Campionato di Calcio degli Ordini degli
Ingegneri d’Italia (e le quattro squadre rimaste
in lizza per la conquista del II Campionato nazionale di calcio a riservato agli over ). La
fase preliminare, che ha visto la partecipazione
di
compagini (più per il torneo degli over
), si è svolta tra il e il giugno.
Nel corso della manifestazione sono stati poi
premiati i vincitori dei concorsi indetti dall’Ordine in vista del Congresso. Sono stati a tal
fine individuati tre tesi di laurea (una per settore d’attività professionale), altrettanti scatti
fotografici (che si sono distinti per la capacità
di comunicare il concetto di “tradizione e innovazione tecnologica per l’ingegneria di Terra di
Bari”) e un servizio giornalistico (di promozione del Congresso e pubblicato su una delle riviste istituzionali redatte dagli Ordini provinciali).
Da ultimo (ma non per importanza), le mostre. Ne sono state allestite due. La prima, dal
titolo “Cantiere Terra di Bari. La trasformazione
del territorio urbano tra l’
e il ‘
”, nel foyer del Teatro Petruzzelli, sede dei lavori congressuali; la seconda, “Equivivere – per un’Architettura sostenibile” (presente per iniziativa
dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Padova), nel Salone delle Contrattazioni della
vicina Camera di Commercio.
a.b.
6
10-16 settembre 2011
Mercati
Il mercato degli
immobili on-line è
cresciuto del 39% in
un anno. Ma ciò che
stupisce è scoprire
che quasi un milione
di italiani predilige
il social network
La timida ripresa
del settore si è
arrestata nel 2011.
Quest’anno il
fatturato potrebbe
attestarsi a un -47%
rispetto all’annata
record del 2006
Nuove tendenze – Inequivocabili segnali da analisi e dati diffusi da “Immobiliare.it”
Mercato immobiliare sulla Rete
ora la casa si cerca su Facebook
A
boliti i metodi tradizionali. Chi vuole cercare casa si affida sempre meno alle agenzie immobiliari o agli annunci
pubblicati sui giornali specializzati. Infatti chi cerca un
appartamento in vendita o in affitto lo fa in rete. Perché risulta
un metodo più efficace, più rapido, decisamente più semplice.
Basta impostare dettagliatamente i campi di ricerca, definire
la zona, la tipologia dell’immobile, guardare le foto postate sul
web e farsi già un’idea di ciò che si potrebbe andare a vedere. Ed
il canale più diffuso pare sia diventato quello dei social network.
Secondo i dati diffusi da Immobiliare.it, il mercato degli immobili
in rete è cresciuto, di anno in anno, del %. Ma ciò che stupisce
davvero è scoprire che quasi un milione di italiani alle prese con
la ricerca di un appartamento in vendita o in affitto cominciano
ad indagare su Facebook, il secondo sito più visitato al mondo
dopo Google, piuttosto agli indirizzi degli operatori specializzati.
tanti settori merceologici – ha ammesso Daniele Mancini –, basti
pensare all’immobiliare. Comprare casa non è uno degli acquisti
più semplici da fare per chiunque. Avere un mezzo di scambio,
e quindi vedere gli immobili, informarsi, chiedere commenti,
diventa per le persone a caccia di appartamenti in vendita o in
affitto un punto di riferimento. Qualche numero. Alla pagina Facebook di Casa.it, ad esempio, sono iscritte oltre .
persone. Sintomatologia di un fenomeno allargato. E pensare che, su
Youtube, sono sei milioni le visualizzazioni dei video relativi al
portale immobiliare numero uno in Italia per acquistare, vendere
o affittare casa”.
La situazione del mercato immobiliare
Al di là del mezzo utilizzato per orientarsi nella scelta della
casa, sempre più difficile ed importante, con la crisi dell’economia italiana il “mattone” viene inteso sempre più spesso come
bene di rifugio. “Le cose stanno realmente in questi termini –
ha commentato l’ad Mancini – ma il problema principale è che
il mercato immobiliare è rallentato dalla mancanza di incontro
tra domanda e offerta per via anche dei prezzi pubblicizzati. Le
richieste di acquisto, infatti, sono aumentate ma le trattative si
sono allungate (con una media di circa mesi) perché chi mette
in vendita l’immobile solitamente continua a lanciare sul mercato un prezzo maggiore per poi contrattare durante la compravendita e dare l’impressione di essere disponibile a ridimensionare le proprie pretese. E solitamente il margine della trattativa,
rispetto alla proposta iniziale, si aggira intorno al %”.
L’analisi: numeri che parlano chiaro
Su un campione di oltre
persone impegnate nell’acquisto
o affitto di casa, il % di chi sceglie il web come canale di ricerca o
vendita preferisce affidarsi a Facebook. Chi cerca casa partendo
dal popolare social network “ha un approccio molto diverso –
ha spiegato l’Amministratore Delegato del Gruppo Immobiliare.
it, Carlo Giordano – rispetto a chi lo fa sui portali immobiliari. Si
tratta di persone che, di fatto, portano online il consueto modello del passaparola o la ricerca attraverso la propria cerchia
di conoscenze”. E potremmo il target di riferimento ha un’età
che supera i
anni. A confermare l’inusuale tendenza sviluppatasi negli ultimi tempi è stato l’Amministratore Delegato di
Casa.it: “Anche in Italia i social network hanno ormai stravolto
ALESSANDRO SCHIRONE
Consumatori – Andamento della compravendita
Andamenti – Terrore per la patrimoniale
Incarichi a vendere
frenano le richieste
Meno investimenti
per colpa della crisi
S
econdo quanto riportato da Help Consumatori, l’Agenzia delle Associazioni, nel
secondo trimestre dell’anno si è registrata
una diminuzione degli incarichi a vendere.
Tra le motivazioni principali, molti operatori
indicano le richieste troppo elevate da parte
dei venditori ( , % a fronte del , % della rilevazione precedente), l’attesa da parte degli
acquirenti di prezzi più favorevoli ( , % contro , %) e la difficoltà ad ottenere un mutuo
( , % contro , %). È questo quanto emerge dall’inchiesta trimestrale di Banca d’Italia,
Tecnoborsa e Agenzia del Territorio che ha
tracciato un bilancio del mercato immobiliare
italiano al
giugno
, analizzando il punto di vista degli agenti. È cresciuta dal , al
, % la quota che segnala una diminuzione
dei prezzi, mentre è minima la percentuale di
chi indica un aumento delle quotazioni. Resta
invariato il numero di agenzie che tra aprile e giugno ha venduto almeno un immobile
( , %): percentuale che risulta in crescita solo nelle regioni del Centro.
a.s.
I
l mercato immobiliare, in Italia come in altri
Paesi, sta subendo pesantemente la crisi economica di questi anni e la ripresa del settore, che si pensava potesse avvenire nel
,
potrebbe slittare forse anche più di un anno.
La crisi della Borsa, unita alle temute tasse
patrimoniali, potrebbe quindi rallentare ulteriormente la ripresa del settore, dal momento
che chi possiede della liquidità tende oggi a
mantenerla per non rischiare con investimenti
che potrebbero rivelarsi controproducenti. La
timida ripresa del mercato si è infatti arrestata
nel
, in cui il fatturato del settore immobiliare potrebbe attestarsi al - % rispetto al picco
registrato nel
. Ciò che probabilmente si
tiene meno in considerazione, secondo Casa.
it, è quanto il mercato immobiliare incida sull’economia italiana. Un crack del settore a medio
e lungo termine potrebbe portare a crescite
sproporzionate del valore degli immobili, e sfociare in pignoramenti che potrebbero aumentare in modo eccessivo l’offerta, stravolgendo
gli equilibri di mercato.
a.s.
Mercati
10-16 settembre 2011
7
Crisi del Salotto – Slitta tutto a ottobre. L’assessore Capone: la Regione fa quel che può
“Mobile imbottito”
rinviato l’accordo
S
embrava pronto alla firma l’accordo di programma per soccorrere (con
milioni) il distretto
del mobile imbottito tra Puglia e Basilicata da anni in profonda crisi. Mercoledì al Ministero dello Sviluppo economico era in agenda l’ultimo incontro
tecnico (e pochi giorni dopo il “sì”
politico). Invece c’è stato l’ennesimo
rinvio, che fa slittare il tutto, secondo
le previsioni del Ministero, alla prima
metà di ottobre.
L’accordo di programma è previsto
dalla legge del
per reindustrializzare aree o distretti attanagliati da
crisi industriali complesse o con impatto sulla politica industriale nazionale,
attraverso un’azione integrata – di Regioni, Enti locali, altri soggetti pubblici
e privati, e amministrazioni statali –
con risorse finanziarie condivise e procedimenti amministrativi armonizzati.
Sin dal
si era istituito, su proposta delle parti sociali, un tavolo tecnico sul “salotto” al Ministero dello
Sviluppo (con Regioni Puglia e Basilicata, organizzazioni datoriali pugliesi
e lucane, sindacati nazionali e territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil) per
avviare consultazioni e indagini. Da
una bozza di Confindustria di Puglia
e Basilicata è nata una concertazione
tra parti sociali e Regione, e poi un testo condiviso, trasmesso al Ministero,
a cui la Regione Puglia ha chiesto un
tavolo nazionale per arrivare in tempi
brevi all’accordo.
Nell’ultimo incontro, lo scorso
luglio, era prevista la firma del testo.
Ma il Ministero ha ritenuto che, prima,
fosse necessario sciogliere dei nodi,
tra cui l’approvazione di un atto preliminare da parte della Regione che definisse il perimetro dell’“area di crisi”,
atto varato dalla giunta regionale il
luglio scorso e pubblicato il agosto
(i territori del distretto individuati:
Santeramo, Altamura, Ginosa e Laterza). Ma la firma non è arrivata.
Al contrario, il Ministero ha presentato una bozza rivista, più snella ma
con la stessa impostazione di fondo. E
ha “concesso”
giorni di tempo per
Il distretto tra Puglia e Basilicata
da anni è in profonda crisi. In
ballo misure per consolidare
le produzioni e favorire il
reimpiego di lavoratori
LOREDANA CAPONE
L’apice del successo
Il gruppo è in difficoltà
Fra il 2001-02
14mila adetti
Natuzzi annuncia
1.280 in esubero
I
l distretto del “salotto”, nato tra gli anni ‘ e ‘ nell’area murgiana, oggi
vive una crisi pesante che ha gravi conseguenze sul versante occupazionale.
L’apice dello sviluppo lo ha raggiunto tra il
e il
, quando contava
mila addetti e oltre
aziende operanti nella filiera. La produzione rappresentava il % di quella italiana e circa l’ % di quella mondiale, il % per
il solo segmento dell’imbottito in pelle. Nel
il distretto ha registrato un
fatturato di circa .
milioni di euro.
Dal
, per fattori congiunturali e strutturali, il distretto ha incontrato notevoli problemi sui mercati internazionali, tradottisi in un forte rallentamento
dell’export e nella scomparsa di un gran numero di aziende con conseguente
riduzione della forza lavoro. L’export è passato da .
milioni di euro nel
a
milioni nel
. È andata peggio nell’ultimo biennio.
Nel
, per far fronte alla crisi governo, Regioni Puglia e Basilicata, e parti
sociali hanno firmato un protocollo d’intesa, mai attuato. Nel
si è istituito un tavolo tecnico istituzionale da cui sta nascendo l’accordo di programma
che forse vedrà la luce entro la metà di ottobre.
g.d.
presentare altre modifiche. Le Regioni
Puglia e Basilicata hanno confermato la disponibilità a versare
milioni
di euro ciascuna come previsto nella
bozza. Il Ministero dovrebbe versare
il resto,
milioni, ma nell’incontro di
mercoledì scorso ha preso tempo per
confermare o meno quella cifra.
L’accordo contiene misure per con-
solidare e innovare il distretto e favorire il reimpiego dei lavoratori, ad esempio con investimenti in infrastrutture,
misure fiscali e parafiscali per ridurre il
costo del lavoro, agevolazioni alle imprese per incoraggiare aggregazioni
e consorzi, e incentivi a formazione e
internazionalizzazione.
“Il salotto non è morto – ha com-
U
n esubero di .
addetti (su .
in Italia e .
nel mondo) da collocare in cassa integrazione straordinaria (cigs) per due anni dal ottobre,
quando scadrà la cigs per .
dipendenti. Ad annunciarlo, una settimana
fa, non un’azienda qualsiasi ma la Natuzzi, il più grande produttore italiano
nell’arredamento ( , milioni di euro di fatturato nel
), leader mondiale
per i divani in pelle. Il gruppo è da tempo in crisi: a fine marzo
ha registrato un rosso di milioni in tre mesi. “In presenza di un mercato ancora instabile
– hanno riferito i suoi dirigenti aziendali davanti alle segreterie territoriali di
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Puglia e Basilicata, in un incontro nella sede
di Confindustria a Bari – la forza lavoro italiana è sovradimensionata di circa
.
unità rispetto ai .
esuberi dichiarati nel
”.
Malgrado ciò, Fernando Rizzo, direttore risorse umane del gruppo, promette: “Continueremo a investire in innovazione, formazione e qualità per dimostrare che è ancora possibile essere competitivi nel pieno rispetto di contratti,
norme e leggi. Sentiamo molto forte la responsabilità sociale nei confronti del
nostro territorio”.
g.d.
mentato Loredana Capone, assessore
regionale allo Sviluppo economico della Regione – Ma dobbiamo formare i
dipendenti, riqualificare il settore e sostenerne lo sbocco in mercati esteri disposti a pagare di più per la qualità. Se
lo Stato non agevola chi investe in Italia e finché ci saranno Paesi con un costo del lavoro troppo basso, il rischio
di delocalizzazione della produzione
resta alto. La Regione fa quel che può:
incentiva con i fondi dei contratti di
programma (centinaia di migliaia di
euro) le imprese che non licenziano
ma investono in ricerca, innovazione e
internazionalizzazione”.
GIUSEPPE DAPONTE
Montinari (Confindustria): l’accordo è meglio di niente
Industriali e sindacati
in cerca di uno sbocco
P
er le parti sociali sarà pure una coperta di Linus
l’accordo di programma
sulla rampa di lancio da qualche
anno. Ma è sempre meglio di
niente.
“Nel testo dell’accordo – spiega il presidente di Confindustria
Puglia Piero Montinari – ci sono
strumenti utili, come il credito
d’imposta per chi assume i lavoratori del distretto in esubero.
Mi auguro sia sufficiente, anche
se temo ci vorrà qualcosa in più,
un’idea per reimpiegare tutte
quelle persone, circa
. Una parte può essere riassorbita
PIERO MONTINARI
dal distretto. Ma gli altri? Avevo
pensato a un outlet specializzato sulla casa. Ma i sindacati hanno espresso perplessità”.
Non sarà facile, per Montinari, riqualificare il distretto come
auspica l’assessore regionale
allo Sviluppo: “C’è un serio problema di dumping delle fabbriche cinesi, di sfruttamento della
manodopera e di concorrenza
di costo. E mancano i controlli”. Come se ne esce? “L’unica
strada ritengo sia un marchio
unico. Le imprese dovrebbero
sottoporsi volontariamente a
una serie di controlli, garantire
un made in Puglia o qualcosa di
simile. È un’ipotesi che le altre
parti sociali, aziende e Regione
stanno valutando: in linea di
massima sembrano d’accordo”.
Sul fronte sindacale ci sono
diversi gradi di preoccupazione.
“Abbiamo già anticipato al Ministero che non chiederemo variazioni all’accordo nei giorni di
proroga concessi per presentarle – riferisce il segretario generale della Fillea Puglia Giovanni Nicastri – Sia per non perdere altro
tempo, sia per non offrire pretesti per ulteriori rinvii. E abbiamo
sollecitato il varo del testo entro
fine settembre. Servono le agevolazioni per le aziende che si
insediano nell’area, contributi
previdenziali, defiscalizzazioni,
infrastrutture (dalle strade al superamento del ‘digital divide’).
C’è un futuro per il salotto, si è
dimezzato ma può riqualificarsi.
Ci auguriamo che il Ministero
fornisca risorse specifiche e non
ricatti le Regioni come in passato, quando ha provato a girare
al salotto risorse sottratte al settore Tac (tessile-abbigliamentocalzaturiero)”.
Più ottimista sul percorso
dell’accordo il segretario generale della Filca Cisl di Puglia, Crescenzio Gallo: “Lavoreremo sui
territori anche per spingere i sindaci ad adottare provvedimenti
che aiutino ad attrarre investimenti, ad esempio il Ministero
ha esortato i Comuni a tagliare
l’Ici alle aziende che investono
nel territorio.
I tempi sono stretti. Il distretto conta circa .
esuberi,
.
solo la Natuzzi. Faremo di
tutto per la firma dell’accordo.
Ci auguriamo solo che il Ministero sia in condizione di finanziarlo”.
Il meno ottimista sembra Salvatore Bevilacqua, segretario
generale della Feneal Uil Puglia:
“Le ragioni di questo rinvio? Abbiamo il dubbio atroce siano di
natura economica. I tagli previsti nelle manovre correttive
rischiano di abbattersi anche sul
salotto. Dopo tanti rinvii e tentennamenti, infatti, gli intralci
burocratici sono stati superati.
Il Ministero d’altra parte non
ha apportato cambiamenti sostanziali alla bozza. E per evitare
strumentalizzazioni sindacati e
Confindustria hanno accettato
integralmente le modifiche ministeriali.
L’accordo – aggiunge – dareb-
be ossigeno a un’area che è già
tra le più svantaggiate della provincia. Abbandonarla avrebbe
ripercussioni terribili. La ricetta
per noi è attrarre nuovi investimenti, facendo leva soprattutto
sulle infrastrutture: Santeramo
oggi non ha nemmeno una circonvallazione.
È complicato cambiare l’intera struttura produttiva. Meglio
riqualificare l’esistente. Speriamo in nuovi sistemi di automazione che mantengano i livelli
occupazionali e alleggeriscano i
carichi di lavoro. La concorrenza
cinese? Come per l’auto – conclude – dobbiamo puntare a una produzione medio alta, non
alla concorrenza sui prezzi, visti
i costi troppo bassi della manodopera asiatica”.
g.d.
SPECIALE
Parte la sfida
del cambiamento
Via alla prima Campionaria firmata dal nuovo
presidente Gianfranco Viesti, che ha davanti
a sé la missione di rilanciare un simbolo del
Mezzogiorno. E in attesa che soffi il vento del
domani e sia inaugurato il nuovo padiglione, la
prima novità è una stretta sui biglietti omaggio
10
10-16 settembre 2011
5
Campionaria – Un ricco e diversificato programma
Fiera del Levante
c’è anche S.Nicola
D
al ritorno dei Saloni specializzati all’ampia partecipazione di Paesi esteri,
dal debutto di un’area ludica riservata ai bambini a tre mostre
sulle monete, sulle farfalle e su
San Nicola. E poi convegni, cultura e attenzione al sociale. La esima Campionaria parte oggi con
la consueta cerimonia inaugurale
e prosegue fino a domenica .
Particolarmente ricca l’offerta
espositiva. Agrimed costituisce
una lente di ingrandimento sulle opportunità offerte dal Piano
di Sviluppo Rurale della Puglia.
Il Salone dell’Arredamento propone un originale mix di design
d’eccellenza, architettura d’interni, qualità e gusto made in Italy. A Edil Levante Abitare, invece, spiccano le ultime tecnologie
innovative ed ecosostenibili grazie ai maggiori produttori di infissi, pavimenti, rivestimenti, arredi, piscine, pannelli solari. Confermato l’appuntamento con
Motus, il Salone delle auto, delle
moto e degli accessori che riserva anche uno spazio alla “fiera
dell’usato” e può contare sulla
partecipazione della Federazione italiana fuoristrada. Business
Centre rappresenta, invece, un
momento di incontro ideale per
coloro che a vario titolo fornisco-
Tre mostre, i saloni
specializzati ed un’area ludica
dedicata ai bambini. Dai
pannelli solari alle moto
FABIO TRAVERSA
Assunzioni e biglietti omaggio
Dal
Il nuovo corso:
la trasparenza
Q
uesta edizione della Campionaria sarà ricordata (anche)
per due decisioni “meditate ed importanti – parola del presidente della Fiera del Levante Gianfranco Viesti – con l’intento
di garantire la trasparenza delle attività dell’Ente e la parità di
opportunità per i lavoratori ed i visitatori”.
La prima riguarda l’abolizione di qualsiasi biglietto e tessera
omaggio. “Procurarsi un biglietto gratuito per l’ingresso in Fiera – ha sottolineato – è stato da sempre uno sport molto diffuso. C’era però un enorme problema di equità e di trasparenza.
Perché alcuni entravano gratis ed altri a pagamento? Abbiamo
deciso di affrontare il problema alla radice: quest’anno non è
stato stampato nessun biglietto omaggio. Inutile richiederli ai
vertici della Fiera o alle diverse autorità. Speriamo che i cittadini
affollino i viali della Campionaria anche sopportando il piccolo
costo d’ingresso. Gli incassi della biglietteria sono una entrata
indispensabile per l’Ente, soprattutto in questo periodo di bilanci così difficili. Cercheremo di offrire ai visitatori paganti una
esposizione ben organizzata e con motivi di interesse”.
La seconda novità è legata alle modalità introdotte per le
assunzioni temporanee. Si è ricorso al sorteggio tra chi aveva
presentato la candidatura online attraverso una procedura di
generazione di numeri casuali tramite il sito internet Random.
org e alla presenza del notaio Gisella Simone.
“Il mercato del lavoro – secondo Viesti – è in condizioni pessime, specialmente al Sud. La via maestra sarebbe stata una
meditata selezione affidata ad una qualificata agenzia di reclutamento delle risorse umane. Ma l’alto numero di domande presentate – .
di cui .
regolari – avrebbe dilatato tempi e
costi della procedura. Di qui l’idea di ricorrere a una modalità
economica e democratica, visto che è stata data pari dignità a
tutti. I criteri scelti, poi, hanno assicurato pari opportunità uomo-donna ed una quota ( % per le biglietterie e % per impiegati e accoglienza padiglioni) è stata riservata ai collaboratori
che hanno già lavorato nel corso di precedenti edizioni: in questo modo si può contare anche sulla presenza di personale con
un po’ di esperienza”.
f.t.
no servizi reali alle imprese e alle
famiglie. Immancabile la sezione
dedicata ai beni di consumo (con
stand di abbigliamento, pellicceria, pelletteria, artigianato tipico,
articoli da regalo, gastronomia)
così come il “viaggio” tra le emozioni, i profumi e i sapori dei
cinque continenti nella Galleria
delle Nazioni.
Pittura, scultura, fotografia e
design arricchiscono ancora una
volta Spazio aperto all’arte. Non
manca la partecipazione di Enti e
istituzioni. Ma c’è anche un servizio in più per i visitatori: una ludoteca nella quale i genitori possono lasciare i figli più piccoli.
Da segnalare, infine, tre mostre: “Il vero e il falso”, organizzata dal Comando Regionale
Puglia della Guardia di Finanza,
con l’obiettivo di ripercorrere
l’evoluzione del fenomeno della falsificazione monetaria, “Un
tè con le farfalle”, promossa
dall’Associazione Thais di Firenze
e dall’Associazione culturale per
la qualità della vita di Bari e che
vede protagoniste oltre .
farfalle di tutte le forme e colori,
“Nikolaos, il viaggio i luoghi la fede”, a cura dell’Associazione Culturale Photography.
al
ottobre
Tra un mese
c’è l’Albania
L
a formula di EcoBiz Expo, la rassegna specializzata nei diversi settori della ‘economia verde’ creata nel
da Fiera
del Levante Servizi (la controllata della Fiera del Levante, che
fornisce assistenza e consulenza specialistica a Enti pubblici,
organizzazioni private e imprese, anche nell’ambito delle manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali), è pronta a
ritornare nei Balcani dopo quattro edizioni di successo che hanno toccato Albania, Macedonia e Montenegro.
Quest’anno di scena Albania e Macedonia con due eventi innovativi e di grande interesse per gli operatori economici
del settore. Pushime! (in albanese “vacanze”)- Prima Fiera Internazionale del Turismo Sostenibile rappresenta la risposta
di FdL Servizi alle esigenze del settore turistico albanese, che
quest’anno ha affrontato la terza stagione consecutiva di “tutto esaurito”. La fiera si svolgerà dal al ottobre a Citypark,
il più grande, moderno ed elegante centro commerciale dell’Albania, a pochi minuti dall’aeroporto internazionale di Tirana, e
vedrà protagoniste le imprese italiane specializzate in attrezzature, tecnologie e prodotti di consumo per la ristorazione e
l’hotellerie, così come gli albergatori italiani.
Ecobiz Expo Tech – Energie Rinnovabili e Tecnologie per
l’Ambiente, in programma dal al ottobre, si presenterà, invece, con un format innovativo. Prima tappa a Tirana, Albania:
in una giornata e mezza, attraverso seminari ed incontri tecnici, ciascun espositore potrà cogliere tutto ciò che si muove sul
mercato e gestire trattative dirette e riservate. Poi si partirà per
la Macedonia. Una sosta on the road per un caratteristico barbecue al tramonto, sulle rive del lago di Ohrid, e poi a Skopje
per una notte in albergo a quattro stelle. Al mattino seguente si
entrerà nel vivo di Tehnoma, la rinomata Fiera delle Tecnologie:
nel Padiglione Italia, organizzato con il sostegno del Ministero
per lo Sviluppo Economico, ogni partecipante avrà la sua postazione con un monitor pronto a essere collegato al proprio laptop. Spazio a workshop specializzati e sessioni di incontri con i
rappresentanti delle istituzioni locali.
f.t.
5
10-16 settembre 2011
11
Strategie/ – Cosa riserva il futuro dell’Ente fieristico
L
La vera svolta
è nei congressi
a sfida è ambiziosa: intercettare la domanda congressuale e dare linfa a un indotto che
coinvolge in modo consistente i
settori alberghiero, della ristorazione, dei convegni scientifici e i
servizi in generale. Per non parlare dei benefìci che possono
derivare per la stessa Fiera del
Levante. Da anni si parla a Bari
della necessità di un centro congressi. Tra qualche mese sarà
realtà un polo congressuale di
eccellenza. Merito dell’accordo
siglato a fine luglio tra la Regione Puglia e l’Ente barese.
Nessuna nuova costruzione,
però, ma un recupero e un riadattamento delle strutture già
esistenti – il Palazzo del Mezzogiorno e il nuovo padiglione
modulare di oltre mila metri quadri – in linea con quella
volontà già preannunciata nei
mesi scorsi dal CdA della Fiera
di stringere accordi con partner
pubblici e privati per avviare la
destagionalizzazione dell’intera
struttura.
L’impegno complessivo per la
realizzazione della nuova struttura ammonta a circa milioni
di euro:
sono frutto dell’accordo di programma quadro e
della delibera Cipe finanziata
con fondi Fas, e sono stati utilizzati per costruire il nuovo
Merchandising
Spunta
la polo
ufficiale
U
n “marchio di riconoscimento” per il personale occasionale che lavora
durante la Campionaria
ma anche l’occasione per
la Fiera di sviluppare una
strategica attività di merchandising. Debutta una
polo ad hoc, realizzata dalla
Simbols di Noci e disponibile nei colori blu e bianco.
La maglietta ha i segni distintivi dell’Ente (sul petto
è ricamata la caravella, che
rimanda all’imbarcazione
che trasportò, nel
, San
Nicola a Bari) e della città
(con i colori bianco e rosso
sul bordo manica).
Sul collo sono riportati
due anni, il
(anno in cui
la Fiera è nata) e il
,ei
riferimenti geografici “Bari” e “Apulia”. Su una parte
della manica destra è rievocato il
° anniversario
dell’Unità d’Italia mentre
sulla manica sinistra spicca
la scritta “Mediterranean
collection
”.
Hostess, steward, addetti
alla biglietteria e impiegati
occasionali indosseranno la
polo mentre i visitatori potranno acquistarla in appof.t.
siti stand.
SILVIA GODELLI
padiglione. , milioni invece
sono finanziati dalla Regione
per ristrutturare il Palazzo del
Mezzogiorno e attrezzare la sala polivalente da seimila posti.
“L’iniziativa – ha spiegato
l’assessore regionale al Turismo
Silvia Godelli – è legata al turismo congressuale e si svolge
in coerenza con tutte le novità
sul settore dei congressi. È un’iniziativa dedicata a Bari, che ha
già strutture alberghiere dedicate, ma non ha luoghi di capienza
molto elevata”.
“Non intendiamo – ha detto il
presidente della Fiera Gianfranco Viesti – costruire contenitori
senza il contenuto. Con le strutture esistenti verificheremo il
mercato e le esigenze dell’accoglienza, per poi magari puntare
su altre realizzazioni. La ristrutturazione del Palazzo del Mezzogiorno lascerà intatta la struttura degli anni Cinquanta, con
un restauro filologico delle sale,
migliorando impianti e accessi-
bilità dei disabili, ma lasciando
intatte vetrate, muri di pietra e
dettagli architettonici. Il nuovo
padiglione invece sarà polivalente, sia per congressi che per
eventi come i concerti o le esposizioni. Per questo non apriamo
la sala per la Campionaria di
quest’anno, ma continueremo
a lavorarci per vendere gli spazi
per il prossimo inverno, con un
adeguato piano di marketing”.
In particolare l’idea è di sfruttare il Palazzo del Mezzogiorno
per renderlo più funzionale (con
quattro sale di cui due da cinquecento posti, una da duecento e
una da cento). Poi c’è il nuovo
padiglione per il quale si prevede una realizzazione di strutture
mobili. C’è, inoltre, un accordo
con il Politecnico di Bari e con il
professor Michele Beccu che si
occupa, a livello internazionale,
di come attrezzare queste strutture per renderle fruibili.
Il tutto dovrà essere fatto
entro fine
, data ultima concessa alla Regione per spendere i milioni di euro stanziati per
– parola della Godelli – “creare
infrastrutture congressuali a
servizio dell’intera regione. Le
stesse si integreranno con i diffusi centri alberghieri privati che
offrono servizi congressuali”.
f.t.
Strategie/ – Presenze permanenti nel quartiere
Più spazio ai privati
anche nella gestione
T
ra gli obiettivi del nuovo management della
Fiera c’è la localizzazione all’interno del quartiere (in un’area di .
metri quadri, che comprende il fronte monumentale, i padiglioni attorno alla fontana e l’ex edificio che ha ospitato la
Galleria delle Nazioni) di operatori economici ed
istituzioni attraverso la sottoscrizione di contratti pluriennali di locazione a costi particolarmente
vantaggiosi. “Gli obiettivi – secondo Viesti – sono
trasformare la Fiera in un centro polifunzionale e
creare una catena virtuosa che aiuti le nostre imprese e arricchisca il territorio attraverso attività
permanenti pubbliche o private” come esposizioni, mostre, biblioteche, servizi per la promozione
del commercio internazionale e degli scambi, attività di valorizzazione delle produzioni locali o in
campo culturale, cinematografico, musicale, teatrale, televisivo, editoriale, multimediale, attività
educative o di ristorazione e di intrattenimento
di qualità, sedi di istituzioni e di organizzazioni
di rappresentanza. L’individuazione degli operatori cui affidare l’uso dei padiglioni o altri spazi
fieristici avverrà mediante procedure di evidenza
pubblica.
Dalle prime offerte arrivate (il bando scade il
dicembre) sono emerse alcune novità che il numero uno della Fiera ha giudicato positivamente.
Le quindici aziende che hanno presentato una
manifestazione d’interesse, prima di tutto, sono
pugliesi e costituite da giovani, fanno dell’innovazione la principale qualità e offrono servizi in un
campo nuovo. Praticamente gli imprenditori che
hanno chiesto di poter fare nei padiglioni il proprio quartiere generale si occupano di promozione del territorio e studiano il modo per veicolare
al meglio l’immagine di luoghi, prodotti e realtà.
Spicca, poi, l’interessamento del colosso dell’
GIANFRANCO VIESTI
enogastronomia Eataly che per la sua unica struttura nel Mezzogiorno avrebbe chiesto spazi per
.
metri quadri. “Eataly – ha detto Viesti in
un’intervista televisiva – è interessata a venire in
Fiera, ci ha fatto un’offerta di localizzazione in un
importante spazio del quartiere per poter valorizzare il cibo e i buoni prodotti. Faremo presto
un bando per quegli spazi a cui concorrerà Eataly
per verificare se non ci siano operatori concorrenti dello stesso standard qualitativo. Il prezzo?
Sarà ragionevole per il privato ma terrà anche
conto dell’utilizzo di spazi pubblici”.
La proprietà della Fiera, come già detto l’ luglio durante l’audizione di Viesti ai componenti
della IV commissione consiliare, rimarrà pubblica.
Per la gestione, invece, così come previsto dalla
legge regionale
del
marzo
, si aprirà
ai privati. La decisione del soggetto gestore avverrà, secondo i piani del presidente dell’Ente, in
autunno.
f.t.
12
10-16 settembre 2011
5
Oggi la cerimonia inaugurale
della Campionaria barese
Anche il sociale e la cultura
tra gli eventi top
a cura dell’Ufficio Stampa della Fiera del Levante
plastici, cartacei e petroliferi, scarpe e accessori in pelle.
La Galleria delle Nazioni, nei padiglioni
,
, ,
e
, accoglie un ricco numero di Paesi: Albania, Bangladesh,
Brasile, Bolivia, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Danimarca,
Ecuador, Egitto, Germania, Hong Kong, India, Indonesia, Kenya, Kuwait, Lituania, Madagascar, Malaysia, Marocco, Nepal,
Nigeria, Paesi Bassi, Palestina, Pakistan, Perù, Polonia, Portogallo, Rwanda, Russia, Senegal, Siria, Somalia, Spagna, Sudan,
Thailandia, Tunisia, Ungheria, Vietnam. Inoltre l’Associazione
Gildes, composta da donne del Camerun, propone creazioni
tessili realizzate a mano.
Significative anche le partecipazioni alla Borsa degli Affari
(padiglione , primo piano) dove intervengono gli Uffici Commerciali delle Ambasciate estere di Ucraina, Estonia, Ghana
e Kenya che forniscono al pubblico della Fiera del Levante
informazioni di carattere economico, commerciale, turistico
e culturale del Paese che rappresentano. Presenti anche le
Associazioni Italia-Hong Kong e italo-georgiana e l’Autorità
portuale di Durazzo.
Particolare evento nel padiglione 116
Tanti esemplari da tutto il mondo
“Un Tè con le Farfalle”
in una mostra inedita
Da Roma antica ai nostri giorni
tutte le mistificazioni
U
n’ampia offerta espositiva, una forte attenzione alla
cultura e al sociale e un alto numero di convegni su
tematiche: la esima Campionaria parte oggi con la
consueta cerimonia inaugurale, fissata alle . nello Spazio
, e prosegue fino a domenica . Il costo del biglietto di
ingresso è di euro.
Possono entrare gratis i disabili, i bambini con altezza fino
a , metri se accompagnati da adulti, i ciclisti (si possono parcheggiare le biciclette nella Zona , un’area non custodita alle
spalle del Palazzo del Mezzogiorno).
Ingresso ridotto ( anziché euro) per gli studenti universitari, per coloro che hanno un’età superiore ai anni, per i
giovani sotto i anni e per i dipendenti degli Enti fondatori
(Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bari) previa
esibizione del “tesserino”.
Previsti, inoltre, sconti per gruppi durante tutto il periodo
della Campionaria. In particolare, per favorire la partecipazione di pubblico nelle giornate infrasettimanali, dal lunedì al
venerdì, viene introdotta la possibilità per gruppi di quattro
adulti di ricevere un ingresso gratuito per tre biglietti interi
acquistati. Nelle giornate di sabato e domenica la promozione
è riservata come in passato a gruppi di maggiori dimensioni:
per gruppi di adulti, per dieci biglietti interi saranno concessi
due ingressi gratuiti.
L’orario di apertura al pubblico è così articolato: oggi dalle
alle . , domani dalle . alle . , da lunedì a venerdì
dalle alle . , sabato e domenica dalle . alle
. .
Evoluzione della falsificazione
in una mostra della GdF
GUARDIA DI FINANZA
e
“U
n tè con le farfalle” è il titolo dell’evento
dell’autore televisivo Fabio Di Gioia (Rai ), che
l’associazione Thais di Firenze e l’Associazione culturale per la qualità della vita di Bari promuovono in
occasione della Campionaria con le magiche scenografie
televisive di Roberto Ciambrone (Scenografia international).
La manifestazione naturalistica, che ha aperto i battenti con
grande successo a Roma nel
(Uccelliera di Villa Borghese) e nel
a Firenze (Tepidario del Roster), arriva a Bari
con l’intento di meravigliare il pubblico ricreando una atmosfera di grande magia e di suggestione. All’interno del padiglione
(Scala mobile – Galleria delle Nazioni), oltre .
farfalle di tutte le forme e colori, comprese le più ammirate
come la “Stella del Madagascar” e gli esemplari della farfalla
Cobra, la specie più grande del mondo, volano libere intorno
al pubblico in un giardino incantato di ispirazione mediterranea e tropicale. Solo l’ingresso all’eden delle farfalle prevede
un piccolo biglietto di ingresso ( euro e ridotto). La visita è
arricchita dall’assistenza e dalla risposta a tutte le domande
e curiosità da parte di esperti e biologi, primo fra tutti il noto
entomologo Prof. Enzo Moretto (Butterfly Arc e Esapolis).
Il programma
di sviluppo
sulle eccellenze
La Puglia dei campi
valorizzata dal Psr
Numerosi i Paesi presenti
nella Galleria delle Nazioni
Francia e Kuwait
“ritorni” significativi
L
R
icca la partecipazione di Paesi esteri. Ancora una volta
un intero padiglione (il ) è destinato alla Francia
attraverso la Camera di Commercio italiana a Marsiglia
che favorisce i contatti tra le piccole e medie imprese italiane e
francesi. Una presenza di alto livello, che porta in Puglia il meglio della produzione artigianale con vari settori rappresentati,
dal tessile ai saponi, dall’enogastronomia ai bijoux.
Particolarmente importante anche la partecipazione ufficiale – per il secondo anno consecutivo – del Ministero dell’Industria e del Commercio del Kuwait che, dopo il successo ottenuto nel
, torna a coordinare una collettiva di espositori
specializzati in attrezzature sanitarie, prodotti chimici, tessili,
Programma 10X21.indd 1-2
“S
osteniamo la nostra terra. Con il Psr cresce la
valorizzazione della Puglia rurale”: è lo slogan
dell’edizione
di Agrimed, il Salone dedicato
a mostra “Il vero e il falso”, ospitata nel padiglione
e
all’agricoltura pugliese, curata dall’Assessorato regionale alle
organizzata dalla Guardia di Finanza di Bari e dal Museo
Risorse agroalimentari. Riflettori puntati, dunque, sul processtorico della GdF, ripercorre attraverso un vero e proprio
so di crescita e di grande cambiamento che il PSR, ovvero il
viaggio nel tempo l’evoluzione del fenomeno della falsificazione
Programma di Sviluppo rurale della Puglia, ha innescato nel
in più di .
anni di storia, a partire dall’epoca greco-romana
comparto chiave dell’economia pugliese. “Vengono anafino a giungere all’età contemporanea. Strutturata per aree
lizzate – spiega l’assessore Dario Stefàno – le perfomance
tematiche, propone i più rappresentativi casi di falso attraverso
del sistema, le criticità ma anche le potenzialità di crescita e
28-10-2008 19:09:10
il raffronto di ciascun pezzo esposto con l’esemplare originale.
la valorizzazione, con un occhio dunque rivolto al futuro”.
È possibile ammirare un vastissimo repertorio di monete
Interessante, a questo proposito, il focus tecnico-scientifico
di età antica, medievale e moderna, messe a disposizione
proposto sulle biotecnologie, come strategia di crescita di un
dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato nonchè dalle Sosettore che non può non abbracciare la innovazione per accreprintendenze dei Beni Archeologici della Toscana, dell’Umbria
scere competitività e uscire rafforzato da questa crisi globale.
e del Lazio cui si aggiungono le serie complete delle emissioni
“E, per sottolineare il protagonismo del sistema delle imprese
di banconote della Banca d’Italia, che hanno scandito la storia
agroalimentari in questo percorso di crescita avviato con il
del nostro Paese dalla proclamazione del Regno d’Italia ad
Psr – aggiunge Stefàno – , la grande novità dell’edizione
oggi, provenienti dalle raccolte di Palazzo Koch. Uno spazio
è la presenza, accanto all’area più squisitamente istituzionale,
dell’esposizione è dedicato, inoltre, alla ricostruzione delle più
delle aziende rappresentative delle filiere e delle eccellenze
importanti operazioni di falsificazione.
produttive pugliesi, che esporranno i loro prodotti”.
a cura dell’Ufficio Stampa della Fiera del Levante
5
amiglie stufe dei soliti arredi e desiderose di una ventata
di novità, single e coppie in cerca di soluzioni più uniche
che originali, architetti e arredatori affamati di spunti per
innescare la fantasia. Tutti hanno un buon motivo per visitare
uno dei Saloni protagonisti della Campionaria, quello dell’Arredamento. Nei padiglioni , , e c’è il meglio della produzione nazionale, dal mobile classico al complemento di design,
dall’artigianato tradizionale alle moderne tecnologie.
Nel Salone c’è un’ampia varietà di mobili da ingresso e da
cucina, soggiorni e sale da pranzo, salotti, camere da letto,
armadi, illuminazione, complementi d’arredo, tendaggi, tappezzerie.
Varietà di prodotto ma anche di stili: classici e moderni,
pezzi di artigianato tradizionale e piccoli gioielli dell’hi-tech
e dell’automazione, ultime tendenze e arredi etnici. Spesso,
infatti, si ama viaggiare anche quando si è a casa. E la Specializzata dispone dell’occorrente per venire incontro a questa
sensibilità, con salotti zen e tavolini bassi, divani minimalisti
e lampade in carta di riso, l’etnochic più esigente, ispirato al
gusto indonesiano e thailandese, i legni di teak e mindi, gli
armadi in stile coloniale e molto altro.
Ricca la panoramica sugli arredi per bagno e cucina, i luoghi
della casa che, secondo statistiche ormai consolidate, più hanno mutato la propria funzione e per i quali oggi si è disposti a
spendere di più. Ma non sono da meno le proposte per l’ufficio
o per creare un angolo di comodo e tranquillo di lavoro nel
proprio appartamento. Insomma, tante proposte per un solo
obiettivo: rendere gli interni della casa sempre più a immagine
e somiglianza di chi li abita.
Gli occhi degli appassionati
su auto e moto
U
n giro di chiave e via, si accende anche quest’anno la
passione per Motus, il Salone delle auto, delle moto
e degli accessori. Nelle Aree e - tornano le offerte speciali del Gruppo Maldarizzi. Per gli appassionati delle
due e quattro ruote, infatti, è ampio il ventaglio di occasioni
su misura e garantite. Ricco soprattutto il menu della “Fiera
dell’usato”, all’insegna di qualità, competenza e divertimento:
esposte vetture revisionate, di varie marche e di ogni cilindrata, fuoristrada compresi, controllate scrupolosamente e
rivendute a prezzi molto vantaggiosi, disponibili solo durante
la Campionaria. Questa vetrina è anche l’occasione per presentare il nuovo brand e il neonato sito internet del Gruppo.
Nei Padiglioni 19 e 20
e nelle Aree 71 e 86-89
L’edilizia abitativa
sotto osservazione
T
ecnologie, ambiente e design. Sono queste le direttrici
che, quest’anno più che mai, guidano l’offerta di Edil
Levante Abitare, Salone specializzato dedicato alle
attrezzature, ai prodotti e agli impianti per l’edilizia abitativa.
13
F
Sotto osservazione
in particolare
i modelli delle Jeep
Nell’altra metà della superficie espositiva i visitatori possono
dare libero sfogo alla voglia di avventura, solleticata dalla partecipazione di Jeep Italia e della Federazione italiana fuoristrada. Entrato nell’uso comune come sinonimo di fuoristrada, il
marchio americano è universalmente noto per l’inconfondibile
griglia a sette feritoie e i passaruota trapezoidali. Ogni vettura
racconta una leggenda lunga sette decenni fatta di viaggi straordinari e passione per l’outdoor. Jeep è libertà ed autenticità:
libertà come stato mentale e determinazione nel seguire i
propri istinti. Autenticità, perché Jeep è il marchio “originale”
che per primo ha esplorato l’outdoor diventandone leader
indiscusso. Il marchio Jeep nasce settanta anni fa quando, per
rispondere alle esigenze militari dell’esercito degli Stati Uniti,
fu prodotta la prima vettura in seguito denominata Jeep. Da
allora ha continuato a evolversi e ha introdotto modelli a uso
civile in grado di soddisfare le esigenze di mobilità del pubblico
e consentirgli di vivere il proprio desiderio di libertà. In seguito
all’alleanza strategica globale tra Fiat Group e Chrysler Group
del giugno
le attività commerciali e la distribuzione delle
vetture Jeep in Europa sono state gradualmente trasferite a
Fiat Group Automobiles e attualmente sono di competenza
delle “National Sales Companies” di Fiat Group Automobiles.
Entro il
il marchio americano intende raggiungere in Europa quota
.
di prototipi venduti.
In Fiera i visitatori, affiancati da un pilota rappresentante
della Federazione italiana fuoristrada, possono scoprire quattro nuovi modelli Jeep, guidarli e provarli anche in arrampicata. Chiudono il cerchio, infine, i veicoli industriali o commerciali
di Peugeot, Piaggio e Renault.
10-16 settembre 2011
Nei Padiglioni e , e nelle Aree e - questo trinomio
è declinato nelle soluzioni più varie, dai pavimenti ai rivestimenti, dagli infissi all’arredo-bagno, dalla termoidraulica alle
attrezzature per esterni e piscine.
Oltre che “verde”, la casa del terzo millennio deve essere
anche “intelligente”: a portata di mano dei visitatori ci sono
le soluzioni più avanzate della domotica e dell’automazione.
Nell’abitazione, infatti, oggi gli impianti e gli elettrodomestici
cominciano ad adeguarsi alle nostre abitudini. Sanno quando è il momento di entrare in funzione. Luci e apparecchi si
spengono quando non c’è nessuno e si accendono al ritorno di
chi vive la casa, le telecamere permettono di sorvegliare ogni
angolo dell’abitazione mentre i princìpi di fughe di gas, incendi
e allagamenti possono essere rilevati e segnalati in tempo per
scongiurare incidenti più gravi.
Non solo l’alta tecnologia ma anche la bioedilizia è un
ingrediente fondamentale per ricreare la “dimora perfetta”,
rispettosa della salute anche di chi la abita. La casa del futuro è
già acquistabile in Fiera: con materiali e colori completamente
naturali, impianti integrati e sistemi avanzati di controllo e
gestione. Non manca nella Campionaria nemmeno un’ampia
offerta nei settori delle ceramiche, degli infissi (antintrusioni,
di sicurezza, con chiusure tagliafuoco, dispositivi antirapina,
software sicurezza, antincendio o per segnalare incendi, porte
antiproiettili, blindate, industriali e su misura), degli impianti
tecnologici per l’edilizia, delle costruzioni prefabbricate e
industrializzate, dei garage prefabbricati, delle attrezzature da
campeggio e camper.
Ma anche l’occhio vuole la sua parte. Per questo gli espositori assicurano una vasta gamma di proposte per soddisfare
anche i gusti più difficili, per combinare sapientemente finiture
e colori, per personalizzare quanto più possibile la casa, dai pavimenti ai rivestimenti, dagli infissi alle scale per interni, dallo
studio alla camera da letto, dalla cucina al giardino.
Un cammino di fede
sulle orme del Santo di Myra
Un fotografo barese
racconta San Nicola
Una varietà di prodotti
e di nuovi stili
per i visitatori
Hi-tech e automazione
ultime tendenze
È
un cammino di fede sulle orme di San Nicola, ma anche
di libertà. Tra Turchia e Puglia, nei luoghi della nascita,
predicazione e deposizione del Santo e della traslazione delle sue reliquie nel
fino a Bari. Parliamo di un
racconto fotografico, della mostra “ΝΙΚÓΛΔOΣ Il viaggio, i
luoghi, la fede”, promossa dall’associazione culturale Photography, ospitata nel corso della Fiera del Levante su una
superficie di
metri quadri (Padiglione
).
L’obiettivo di Vincenzo Catalano, presidente di Photography, ha catturato attimi della città di Patara, città della
Licia dove è nato il vescovo di Myra, e di altri luoghi densi
di spiritualità dove è vissuto: come la zona archeologica di
Myra, la fiorente Andriake e il mare, con i suoi tramonti e le
sue albe. Il progetto “ΝΙΚÓΛΔOΣ” include anche un documentario che sarà proiettato nello spazio espositivo della
Campionaria.
Photography parteciperà anche alla rievocazione del
Giorno della Memoria, celebrato in tutto il mondo ogni
gennaio: per ricordare la tragedia dell’Olocausto ha realizzato un reportage fotografico sui campi di sterminio e sui centri
di accoglienza in Puglia, che sarà presentato il settembre
alle nel padiglione
bis del Consiglio regionale.
Dal sabato
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“Conosco
il prezzo
di ogni cosa
e il valore
di nessuna”
Oscar Wilde
www.gazeco.it
Turismo
Nel panorama
italiano degli spin off,
quello della Exiteam
srl realizzato
esattamente un anno
fa, si distingue
per il settore scelto:
il turismo
10-16 settembre 2011
15
Come un gruppo
di esperti, espressione
del mondo
universitario, della
finanza e del mondo
imprenditoriale,
possono contribuire
ad uscire dalla crisi
Puglia – La Exiteam di Taranto punta su ricerca, formazione e internazionalizzazione
“Basta con l’improvvisazione
turismo e università più vicine”
“L
e uniche attività a livello mondiale che avranno un
incremento saranno il volontariato e il leisure. Con
queste premesse, il nostro obiettivo è di strutturare
politiche turistiche per il territorio pugliese attraverso le leve
della formazione, della internazionalizzazione e del marketing
territoriale”. La Exiteam di Taranto, nata come spin off dell’Università di Bari, punta tutto sulla Puglia che ha nel turismo la
sua vocazione naturale. Ma perché agire con una società nata
dall’ambito universitario? “Perché è necessario avere un approccio scientifico a queste problematiche turistiche”, spiega
Antonio Prota, amministratore delegato della Exiteam srl che è
presieduta da Vito Roberto Santamato. “Finora è mancata una
progettazione del turismo, tutto è stato lasciato al caso ed alle
iniziative individuali. Magari si è fatta una missione a Stoccolma
ed una sagra sul territorio, disgiunte. Sappiamo, invece, che lo
sviluppo di un territorio nasce da uno studio progettuale. Le università già lo fanno abitualmente per altri settori produttivi. Exiteam – prosegue Prota – si propone l’obiettivo di avvicinare il
mondo universitario al mondo dell’impresa turistica”. Messa al
bando la “tuttologia”, chiarito che gli imprenditori non possono
fare i ricercatori, ma utilizzare i dati dei ricercatori è utilissimo,
ecco che ora la sfida è – attraverso questo spin off – di trasferire
quei dati dall’università al mondo delle imprese turistiche. Un
esempio concreto? “Non possiamo andare a fare promozione
in uno Stato estero in maniera non ragionata – risponde l’a.d.
Antonio Prota – ma occorre che la scelta sia ben ponderata e
fatta individuando le Nazioni obiettivo”.
A rafforzare questo approccio per il razionale utilizzo delle
risorse economiche, sempre più esigue, segnaliamo anche l’alleanza fra la Provincia di Taranto e la Exiteam per rilanciare le
ambizioni turistiche della Terra Ionica. L’intesa è stata firmata
dal presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido e dal rettore dell’università di Bari, Corrado Petrocelli.
Della Exiteam fanno parte otto soggetti tra professori universitari, aziende e consorzi, ed è a loro che Provincia ha dato incarico di effettuare uno studio organico da mettere a disposizione
delle istituzioni locali e del territorio per supportare la promozione turistica con dati scientifici ed una metodologia di ricerca
già ampiamente sperimentata in questo campo di indagine.
Patto di ferro, insomma, tra istituzioni, mondo accademico e
imprese in un settore, quello turistico, dalle enormi potenzialità
ma che non ammette più improvvisazioni. Per Florido “questo
accordo conferma la volontà della Provincia di Taranto di scommettere sulla promozione territoriale in chiave turistica”.
Il primo appuntamento dopo le vacanze estive è quello con
il master di ° livello in Turismo. Organizzato con l’E.U.F.T. –
Università Europea per il Turismo – in partenariato con la Seconda Università degli Studi di Napoli, in collaborazione con
NECSTouR (Network of European Regions for a sustainable and
competitive tourism), rappresenta un’importante opportunità
per tutti i giovani laureati che desiderino acquisire una professionalità altamente qualificata nel settore del turismo. Ci si può
iscrivere entro il settembre, per info cliccare sulla pagina facebook di Exiteam.
ANTONIO PROTA
ANTONELLA MILLARTE
“Troppo distanti Bari e Brindisi dallo Jonio”
Itinerario turistico S. Pietro-Metaponto
Grottaglie e Pisticci
aeroporti da sfruttare
Puglia e Basilicata
Giù i “campanili”
N
on c’è sviluppo turistico senza aeroporto.
Le cifre di Bari e di Brindisi, di Foggia, parlano chiaro e Confindustria Taranto, insieme a
quella di Basilicata, su questa problematica fanno fronte comune: “vista la lontananza di Bari
e Brindisi, è urgente e necessaria l’apertura di
uno scalo aeroportuale più vicino, destinato
prevalentemente ai flussi turistici”.
Per comune convinzione degli imprenditori
turisti appulo lucani, gli scali di Grottaglie e/o Pisticci rappresentano la giusta soluzione per su-
perare le attuali carenze. “In tale ottica, come
prima e più urgente esigenza – hanno evidenziato le Sezioni Turismo di Confindustria – sarà avviata ogni possibile azione congiunta per
rendere finalmente operativi gli scali predetti,
nella piena consapevolezza che il successo e lo
spessore di un polo turistico necessita preliminarmente di collegamenti stabili, brevi, veloci e
baricentrici”. E la partita del quarto aeroporto
pugliese, ancora una volta, si riapre.
a.m.
I
l vento nuovo che soffia sul turismo ionico
porterà alla caduta dei campanilismi. Il passo
è stato fatto alla vigilia dell’estate ed ora c’è un
inverno intero per dargli contenuti: sono state
gettate le basi per un protocollo d’intenti fra la
sezione Industria del Turismo di Confindustria
Taranto e l’omologa sezione di Confindustria
Basilicata.
Dalla costa di San Pietro in Bevagna di Taranto fino alle dune sabbiose di Metaponto, ecco
un unico itinerario turistico di grande valore.
Ed i turisti, oramai tantissimi anche quelli che
affollano le infrastrutture del versante lucano,
di certo non si fermano al limite che separa le
due regioni: spaziano mediamente su percorsi
che arrivano a circa ora e mezza dal luogo del
pernottamento. Da qui, finalmente, una visione
congiunta appulo – lucana che si è basata sulla
“preliminare verifica di possibili azioni sinergiche per l’attuazione di percorsi comuni in un’ottica di interregionalità”.
a.m.
16
10-16 settembre 2011
Interventi
Le modifiche apportate dal decreto di fine agosto che risponde ai rilievi del Tar
D
Le novità sulla mediazione
allo scorso agosto è in vigore il decreto
(Gazzetta Ufficiale N.
del Agosto
) recante modifiche al decreto
del Ministro della Giustizia ottobre
, n.
, sulla determinazione dei criteri e delle modalità di iscrizione e tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell’elenco dei formatori per
la mediazione, nonché sull’approvazione delle indennità spettanti
agli organismi, ai sensi dell’articolo del decreto legislativo n. del
. Il provvedimento è finalizzato a rispondere, almeno in parte, ai
rilievi evidenziati dall’ordinanza aprile
, n.
con cui il TAR ha
sollevato la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta di alcuni articoli del D.Lgs. del
. Queste le novità.
Formazione e qualificazione dei mediatori
Il d.m.
/
non aveva ripetuto il disposto dell’art. , co. , lett.a)
del d.m. / in riferimento ai requisiti che deve possedere il mediatore. Tale era colui, secondo la previgente normativa, che ricopriva il
ruolo di professore universitario in discipline economiche o giuridiche,
o un professionista iscritto all’albo nelle medesime discipline da almeno anni ovvero un magistrato in quiescenza. Il decreto
invece,
richiede una adeguata formazione alle tecniche di negoziazione e mediazione, oltre alla terzietà, all’indipendenza e all’imparzialità rispetto
alle parti. Deve possedere un titolo di laurea anche triennale, in qualsiasi disciplina, o l’iscrizione ad un ordine o collegio professionale. Deve
seguire un percorso formativo di almeno
ore, con enti di formazione accreditati presso il Ministero di Giustizia, con programma predeterminato a livello ministeriale e con test finali che prevedono una
valutazione sia sulla teoria e sia sulla pratica. Nel biennio successivo,
il mediatore, deve aggiornarsi mediante la partecipazione a corsi organizzati ad hoc. Deve inoltre, questa la novità introdotta dal decreto
correttivo, assistere, in forma di “tirocinio assistito”, ad almeno casi di mediazione istruiti da organismi regolarmente iscritti al Registro
ministeriale. La novità del tirocinio mira a garantire da una parte al
mediatore la possibilità, dopo la formazione teorica, di acquisire una
esperienza pratica di gestione dei conflitti e, dall’altra, all’utenza la
certezza di ritrovarsi dinanzi ad un mediatore esperto. Gli organismi
dovranno garantire e consentire tale periodo di tirocinio in maniera
gratuita e nel rispetto del proprio regolamento (art. ).
Il decreto correttivo
/
ha introdotto importanti novità con
anche con riferimento alla qualificazione professionale dei mediatori. Il decreto citato stabilisce infatti che il regolamento degli organismi deve prevedere “criteri inderogabili per assegnare le mediazioni che siano predeterminati e rispettosi della specifica competenza professionale, desunta anche dalla tipologia di laurea universitaria posseduta”. Il titolo di laurea posseduta non è pertanto un
criterio esaustivo, anche perché, si ricorda, possono accedere alla
professione anche coloro che, pur non possedendo il titolo di laurea, siano iscritti presso un Ordine o Collegio professionale. Il problema della competenza del mediatore è stato a cuore di tanti sin
dall’entrata in vigore del D. Lgs /
sino al punto da far indignare parte dell’avvocatura di fronte alla superficialità del legislatore,
ritenuto assolutamente incapace di garantire, con il tentativo obbligatorio del procedimento di mediazione, una forma “giusta” di risoluzione delle controversie alternativa a quella ordinaria. La critica
muoveva dalla considerazione che quando le parti non riescono a
raggiungere un accordo, il mediatore, adottando il metodo valuta-
tivo, può tentare di risolvere il conflitto formulando una proposta:
deve farlo nel caso invece che siano le parti a chiederglielo. Esercitando tale potere, il mediatore deve necessariamente partire da un
riconoscimento di torti e ragioni delle parti, in contraddizione con
quelli che sono i presupposti e le peculiarità del metodo facilitativo.
Il mediatore cioè, dovrebbe, in questo caso, verificare la fondatezza delle rispettive pretese e quindi della realtà sostanziale preesistente. La soluzione prospettata dovrebbe pertanto rispecchiare
con molta probabilità il contenuto di una decisione del Magistrato.
Di qui la necessità e l’esigenza delle specifiche “competenze” nella
materia di cui si contende per essere in grado di riconoscere e dividere il torto dalla ragione e formulare (o guidare le parti a farlo) una
proposta plausibile con le posizioni delle parti. Necessaria appare
dunque la conoscenza di un seppur generico quadro normativo
della materia oggetto della mediazione. A dir il vero gli Organismi
seri e dotati di buon senso non hanno, sino ad ora, nominato i mediatori, per i procedimenti avviati, con criteri “a caso”, atteso che
cizio della mediazione o, in alternativa, di attestare di aver svolto
almeno
procedure di mediazione, conciliazione o negoziazione
volontaria e paritetica, in qualsiasi materia, di cui almeno cinque
concluse con successo anche parziale.
Mediazione obbligatoria
Obbligo per la parte richiedente di presentarsi. Nei casi di controversie aventi ad oggetto le materie per cui la legge ha previsto il tentativo obbligatorio di conciliazione (art. dlgs /
– condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione,
comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla
circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari), il mediatore deve svolgere l’incontro con la parte richiedente anche in mancanza di adesione della
parte chiamata in mediazione. La parte, pertanto, che attiva una procedura di mediazione, perché sia rispettata la condizione di procedibilità ai fini dell’azione giudiziaria, deve presentarsi alla convocazione.
L’organismo potrà rilasciare la certificazione relativa alla conclusione
del procedimento solo all’esito del verbale di mancata partecipazione
della parte chiamata e mancato accordo, redatto dal mediatore.
Tariffe
già al momento dell’iscrizione al Registro, il neo-mediatore allega
un proprio curriculum e il proprio percorso professionale e va da
sé che la nomina presuppone una valutazione dell’esperienza maturata. Altro rimedio adottato che, seppur non sancito, continuerà
a farsi strada è quello della nomina di un collegio di mediatori ove,
il mediatore giuridicamente più competente viene affiancato da figure professionali tecnicamente più esperte. Si pensi ad esempio
ad un procedimento avente ad oggetto la responsabilità di un medico, ove, in merito all’an certamente un conciliatore medico può
rappresentare un fondamentale supporto alla buona riuscita della
mediazione. L’art. del decreto ministeriale ultimo provvede poi
a prorogare i termini per l’adeguamento dei mediatori e formatori
di diritto ai requisiti della nuova normativa. Viene infatti esteso a
mesi dalla data di entrata in vigore del D.M.
/
il periodo
di tempo che consente ai mediatori abilitati presso gli organismi
già iscritti nel registro della conciliazione societaria di cui al D.M.
/
, di acquisire i requisiti anche formativi previsti per l’eser-
La modifica del sistema delle tariffe prevede che in caso di successo della mediazione il compenso aumenta in misura non superiore a
un quarto (per il decreto
l’aumento non doveva essere superiore
al quinto). Nelle materie di tentativo obbligatorio di conciliazione il
compenso deve essere ridotto di un terzo per i primi sei scaglioni,
e della metà per i restanti. Si applica la riduzione quando nessuna
delle controparti partecipa al procedimento; ma non si applica alcun
altro aumento se non quello previsto per l’ipotesi di successo della
mediazione. Se nessuna delle controparti partecipa al procedimento,
il decreto correttivo prevede la riduzione a euro
per il primo scaglione e a euro per tutti gli altri scaglioni (il decreto
prevedeva
la riduzione di un terzo).
Il decreto correttivo prevede inoltre che gli importi minimi delle indennità sono derogabili. Quanto alla determinazione del valore della
lite, se il valore risulta indeterminato o indeterminabile o si riscontra
una notevole divergenza tra le parti sulla stima del valore, l’organismo decide il valore sino al limite di euro
.
comunicandolo alle
parti. Tuttavia, se all’esito del procedimento di mediazione il valore
risulta diverso, l’importo dell’indennità sarà dovuto secondo il relativo scaglione.
Gli Organismi possono prevedere nei propri regolamenti che le
indennità debbano essere corrisposte per intero prima del rilascio
del verbale di accordo. In ogni caso, a tutela delle ragioni delle parti,
nelle ipotesi di mediazione obbligatoria, l’organismo e il mediatore
non possono rifiutarsi di svolgere la mediazione. Ancor più stretta
la vigilanza ministeriale sugli Organismi di mediazione oggi prevista
anche attraverso l’Ispettorato generale del Ministero della giustizia.
Nulla invece ha previsto il neo-decreto sulla invocata assistenza
legale e sulla obbligatorietà del tentativo di mediazione.
Azioni
A
partire dal
Settembre
, sessantesimo giorno successivo dalla pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale “direttive operative per la gestione dei
contratti di sviluppo” “ dell’ maggio
, si possono presentare le domande di accesso alla procedura di negoziazione per i contratti di sviluppo.
La proposta di contratto di sviluppo deve essere finalizzata alla realizzazione di uno delle seguenti tipologie di programmi:
• Programma di sviluppo industriale: un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione
di beni e/o servizi, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento ed eventualmente progetti di ricerca industriale e prevalentemente sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di
loro in relazione al processo di produzione dei
prodotti finali.
• Programma di sviluppo turistico: un’iniziativa
imprenditoriale finalizzata allo sviluppo dell’offerta turistica, attraverso il potenziamento e il
miglioramento delle qualità dell’offerta ricettiva, delle attività integrative l’offerta ricettiva
e dei servizi di supporto alla fruizione del prodotto turistico per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento, ed,
eventualmente, progetti di ricerca industriale e
prevalentemente sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di loro in re-
a cura di Iniziativa advisors
Ecco i programmi per cui presentare le proposte
Contratti di sviluppo
il 29 via alle domande
lazione alla definizione di offerta turistica per il
territorio di riferimento
• Programma di sviluppo commerciale: un’inziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo del
settore commerciale, attraverso il potenziamento e la qualificazione dell’offerta distributiva del territorio, per la cui realizzazione sono
necessari uno o più progetti d’investimento
ed, eventuale, progetti di ricerca industriale e
prevalente sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali tra loro in relazione alla
definizione dell’offerta ditributiva per il territorio di riferimento.
Per l’ottenimento del contributo la società proponente e le eventuali società aderenti devono
sottostare una determinata procedura che si divide in varie fasi.
La prima fase prevede la trasmissione all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d’impresa (Invitalia spa) dell’istanza di
accesso alla procedura di negoziazione corredata
MARIA CATALDO
delegata ANPAR città di Bari
da un documento che descriva precisamente le
caratteristiche economiche e tecniche dell’investimento.
L’Agenzia, ricevuta tutta la documentazione
necessaria, procede ad una verifica preliminare di
ammissibilità valutando la sussistenza dei requisiti formali stabiliti dal D.M. Gennaio
e ne
comunica le risultanze al proponente.
Terminata la verifica preliminare l’Agenzia avvia la fase di interlocuzione al fine di verificare
dettagliatamente le condizioni di ammisibilità,
con particolare attenzione a:
. La praticabilità e fattibilità del progetto industriale (anche con riferimento agli altri eventuali
soggetti coinvoltie alle banche finanziatrici)
. Gli effetti e la tempistica di realizzazione del
progetto industriale
. La cantieribilità del progetto
Entro
giorni dalla presentazione della domanda di accesso ovvero dall’acquisizione dell’eventuale integrazione della documentazione ri-
chiesta, l’Agenzia valuta l’ammissibilità del progetto e in caso di esito positivo della verifica il proponente è chiamato a presentare la documentazione
progettuale all’Agenzia, al Ministro dello sviluppo
economico e alla/e Regione/i interessata/e dalla
realizzazione del programma industriale. Terminta
la fase di interlocuzione l’Agenzia avvia la fase di
istruttotia che è finalizzata alla verifica approfondita della fattibilità tecnica, economica e finanziaria
dell’iniziativa, nonché della sua cantierabilità e si
conclude entro giorni dal ricevimento della documentazione progettuale.
Terminata la fase di istruttoria se l’esito è positivo, il Ministero dello sviluppo economico presenta la proposta di contratto di programma al
CIPE per l’approvazione.
Infine, entro i termini stabiliti dal CIPE, ed a seguito delle decisioni della Commissione europea
per i programmi di investimento soggetti a notifica, il Ministero dello sviluppo economico , il soggetto proponente e i soggetti beneficiari, nonché
le eventuali altri amministrazioni pubbliche coinvolte, sottoscrivono il contratto di programma
che disciplina le modalità di erogazione delle
agevolazioni, le condizikoni che possono determinare la revoca delle agevolazioni, gli obblighi
connessi al monitoraggio e alle attività di accertamento di realizzazione dei programmi nonché di
controllo ed ispezione, e quant’altro necessario
ai fini della realizzazione del programma.
Rubriche
10-16 settembre 2011
17
segue dalla prima
Un prezzo sbagliato si paga caro
ti. Soltanto un terzo dispone di un sufficiente
potere di pricing e di competenze per trasformare il valore in denaro. Il restante % delle
aziende ammette di non avere alcun potere
di pricing, o di averne poco, e ciò spiega per
quale motivo non sia possibile raggiungere il
prezzo obiettivo. Le scarse prestazioni sono
costose e riducono di un quarto i profitti.
Sotto questo aspetto esistono profonde differenze tra i diversi settori e paesi: il settore
chimico ( %) e quello di trasporti & logistica
( %) detengono il minor potere di pricing. L’Italia e la Spagna, a causa del difficile contesto
economico, sono i paesi più deboli per quanto
riguarda il potere di pricing. Le aziende situate
in Polonia, USA e Francia, così come i settori
farmaceutico e dei beni di largo consumo, si
trovano all’altro opposto e spesso spuntano
dei prezzi di mercato in linea con il valore offerto. Che cosa differenzia le aziende con un
forte potere di pricing da quelle che ne hanno
poco? “Le determinanti primarie di un elevato
potere di pricing sono il valore per il cliente e
il marchio”, come ci spiega l’esperto, il dott.
Zatta. “Ogni azienda è in grado di sviluppare
un elevato potere di pricing. Se un’azienda offre ai suoi clienti un valore reale, comunican-
dolo mediante un marchio superiore, potrà
tradurlo in denaro.” Le aziende che giustificano le loro scarse prestazioni attribuendo la
colpa alla concorrenza si autoingannano.
La guerra dei prezzi continua
Il % delle aziende è ancora impegnato in
una guerra dei prezzi. La grande maggioranza
dei dirigenti ( %) ne attribuisce la colpa ai concorrenti – sebbene ciò non sia statisticamente
possibile. Paragonando i paesi il Giappone risulta con l’ % il mercato più competitivo nella
guerra dei prezzi, seguito dall’Italia ( %) e dalla Spagna ( %). “I dirigenti devono impegnarsi
di più per incrementare i profitti e non puntare
solo sulla quota di mercato. Il prezzo è la maggiore leva per il profitto”, afferma Zatta.
La sottovalutazione della minaccia
dell’inflazione
Il pricing è un argomento che è sempre stato
trascurato da molte aziende e, con l’inflazione
dietro l’angolo, ne pagheranno le conseguenze: i risultati del sondaggio rivelano che la
grande maggioranza delle aziende è in grado
di ottenere solo la metà dell’aumento di prezzo target. Solo il % delle aziende raggiunge
almeno i tre quarti dell’aumento di prezzo originariamente pianificato. L’industria delle
telecomunicazioni ( %) è chiaramente al di
sotto della media, ma anche gli USA ( %) risultano deboli per ciò che riguarda l’attuazione
dei prezzi.
In mancanza di esperienza i dirigenti usano il tasso d’inflazione come benchmark per
i target relativi agli aumenti di prezzo. Il %
dei dirigenti pianifica un aumento dei prezzi
inferiore o in linea con i tassi d’inflazione. “È
fatale usare il tasso d’inflazione come benchmark, tenendo conto che la maggior parte delle aziende sono in difficoltà quando si tratta di
aumentare i prezzi. Questo non è sufficiente”,
conclude Danilo Zatta. Soltanto i settori delle
costruzioni, dei beni industriali e dei trasporti
& logistica prevedono di aumentare i prezzi oltre il tasso d’inflazione.
Nell’affrontare il rischio dell’inflazione il
know-how nel pricing diviene lo spartiacque
fra aziende profittevoli e quelle con scarsa
marginalità. I risultati dello studio rivelano
la formula del successo: quanto migliore è il
know-how relativo al pricing, tanto maggiori
saranno il potere di pricing e i profitti. Profitti
superiori di almeno il % lo dimostrano.
*INFORMAZIONI SUL GLOBAL PRICING
STUDY
Il Global Pricing Study
di SimonKucher & Partners ha sondato oltre .
responsabili di decisioni di alto livello
in aziende di tutti i principali settori dei
servizi e manifatturieri in Europa, USA e
Asia. La ricerca rivela l’orientamento al
profitto, il potere di pricing, la prospettiva riguardante l’inflazione e il profitto.
Circa la metà degli intervistati provengono da aziende con un fatturato di vendita superiore ad un miliardo di euro; un
terzo degli intervistati era costituito da
dirigenti di livello superiore. Lo studio è
stato condotto in collaborazione con la
Professional Pricing Society (USA) e la IE
Business School (Spagna).
Il riepilogo dello studio è disponibile su
richiesta.
DANILO ZATTA
Senior Director in Simon-Kucher & Partners
e autore di “Le Basi del Pricing” (Hoepli)
leNewsdaTerritorioeImprese
inviate le vostre notizie a [email protected]
PUGLIA
La nautica da diporto
per la prima volta a Cannes
La nautica da diporto made in Puglia approda per la prima volta
con le sue eccellenze a Cannes, in Francia, ad una delle vetrine più
prestigiose per il settore. L’evento è il Festival de la Plaisance de
Cannes, salone nautico internazionale, in programma dal all’
settembre nella città francese, manifestazione che si tiene ogni anno ed ospita ben
espositori di Paesi diversi.
La Regione Puglia con il supporto operativo dello Sprint Puglia, lo sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, accompagna ed ospita, nello spazio espositivo regionale,
imprese insieme con il Distretto produttivo della Nautica da
Diporto pugliese. Le aziende si occupano di vari comparti dal
settore, dal design di yacht alle infrastrutture portuali, dalla
progettazione e produzione di imbarcazioni in vetroresina alla
cantieristica navale.
Mercato Agricolo Alimentare:
rinnovato il CdA
Il presidente della Camera di Commercio di Bari, Alessando
Ambrosi, è il nuovo presidente del Mercato Agricolo Alimentare
di Bari, la piattaforma logistica, con sede a Mungivacca, destinata a concentrare in un unico luogo fisico l’offerta e la domanda
di prodotti agricoli di Terra di Bari. Ad eleggere Ambrosi l’assemblea dei soci convocata per il rinnovo del consiglio di amministrazione.
Fanno parte del nuovo cda nel rispetto degli assetti proprietari – % della Camera di Commercio di Bari e % del Comune del
capouluogo pugliese – e della continuità operativa i consiglieri
camerali Vito D’Ingeo, Giuseppe Depascale, Francesco Caruso e
in rappresentanza del Comune di Bari Oronzo Signorile.
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Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese
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Bando Partenariato Regionali:
screening Rete ILO
Al fine di favorire il coinvolgimento e la massima partecipazione
delle PMI pugliesi all’Avviso “Aiuti a sostegno dei partenariati regionali per l’innovazione”, i soggetti interessati ad uno screening
presso gli Enti Pubblici di Ricerca, le Università e i centri di ricerca
appartenenenti alla Rete ILO (Industrial Liason Office) Puglia, per
verificare l’esistenza di idee progettuali, linee di ricerca e riferimenti tematici che incontrino le esigenze d’innovazione e di trasferimento tecnologico delle imprese interessate, possono rivolgersi
all’ARTI (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione), inviando a [email protected] una richiesta di contatto con
la predetta Rete ILO. La richiesta, che dovrà contenere una descrizione sintetica, ma comprensibile, delle esigenze di massima delle
imprese, sarà inoltrata alla Rete ILO in tempo reale.
Macef per le eccellenze
artistiche ed artigianali
Debutto dell’artigianato pugliese al Macef, il Salone Internazionale della Casa, in programma a Milano dal al Settembre (all’interno del polo fieristico di Rho), con gli oggetti più belli di una tradizione secolare, che ha affidato all’abilità degli artigiani locali tutto
il pregio dei manufatti. La Regione Puglia partecipa per la prima
volta all’evento accompagnando una delegazione imprenditoriale
di aziende, che espongono all’interno dell’area espositiva regionale (lo “Spazio Puglia” allestito nel Padiglione Stand S -U ),
terrecotte artigianali, bomboniere, complementi d’arredo in legno,
ceramiche e maioliche artistiche, lampade e lampadari, gioielli di
vetro, ma anche argenteria, cristalleria e pelletteria.
Cuore dell’esposizione, l’home design e l’arredamento presentati attraverso una prestigiosa mostra immagine dal titolo“Puglia,
l’eccellenza italiana scolpisce il futuro”, composta da oggetti ad alto contenuto artistico realizzati con pietra pugliese e disegnati da
alcuni dei più brillanti giovani architetti europei.
BASILICATA
Provincia Potenza:
approvate variazioni di bilancio
Bilancio in primo piano nella seduta di Consiglio provinciale di
Potenza mercoledì settembre: sono state approvate all’unanimità delle variazioni al bilancio di previsione esercizio finanziario
,
pluriennale
e al Piano delle opere pubbliche annuale
e triennale
, che prendono atto di maggiori entrate aventi
vincolo di destinazione e storni di fondi tra capitoli di spesa corrente. Per il bilancio
la variazione complessiva è di .
.
euro per maggiori entrate a specifica destinazione provenienti dal
Ministero degli Interni per il progetto Aesculapius ( mila euro),
dallo Stato per il progetto Futurenergy ( mila euro) e dalla Regione (
mila euro per attività di formazione professionale,
mila euro per “Un ponte per l’occupazione” e .
.
euro per
investimenti nel settore dell’edilizia scolastica). Altri
mila euro,
derivanti da storni di fondi tra capitoli di spesa corrente, sono destinati alla viabilità. Per il bilancio
è prevista, di conseguenza,
una variazione per minori entrate a specifica destinazione, pari a
. .
euro, dovuta all’anticipazione delle risorse al
.
Federparchi Basilicata:
primo incontro
Si è tenuta nella sede del Parco dell’Appennino Lucano a Marsico
Nuovo la prima riunione del Coordinamento regionale di Federparchi Basilicata. Nella discussione è emersa la volontà di costruire una
forte azione di sistema tra i parchi nazionali e regionali a partire da
una comune progettualità a valere su bandi di livello nazionale ed
europeo. Per quanto concerne il rilancio del ruolo di Federparchi di
Basilicata si è deciso di ampliare il numero dei componenti del coordinamento regionale, invitando innanzitutto le Province di Potenza
e Matera, e le altre associazioni membri di Federparchi nazionale.
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Unione Stampa Periodica Italiana
18
10-16 settembre 2011
Itinerari
Patrimonio – Nella regione si contano .
imprese nel settore con .
addetti
Nella Puglia dei fiori
che sorprese
P
uglia in fiore dei fiori di Leverano, Taviano e Terlizzi: tre paesi i primi due del Salento e il terzo della provincia di Bari e
dove la floricoltura (rose, garofani, gladioli, gerbere, tagete,
azalee, ortensie, stelle di natale, bulbi, piante da vaso, persino orchidee), ha dato consistenti apporti all’economia regionale. La Puglia, con .
aziende nel settore, è al quinto posto dopo Liguria,
Campania, Lazio e Toscana.
Sono .
gli addetti del settore, con un indotto di oltre .
unità lavorative (commercio, floricolo, vivaistico e attività collaterali). La superficie coltivata a Leverano, Taviano e Terlizzi è di .
ettari, di cui
solo nella provincia di Lecce. Leverano e Taviano
sono, infatti, i centri produttivi più grandi della Puglia. Il prodotto
lordo vendibile è stato stimato intorno a
milioni di euro ed il %
della produzione è destinato all’export.
Un distretto florovivaistico quello di Puglia che intende rafforzare la competitività, l’innovazione, l’internazionalizzazione e il lavoro delle imprese che operano nel settore della filiera florovivaistica
regionale.
Il settore florovivaistico in Italia, anche se ancora debole, ha colto nel
le sollecitazioni della domanda internazionale, conquistando con l’export un sostanzioso+ % rispetto al
.
Meno…florido, invece, l’andamento del mercato interno, per un
settore che, secondo l’Ismea, (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), sta ancora accusando l’inasprimento dei costi
di produzione. Il comparto florovivaistico italiano è caratterizzato
da un gran numero di aziende soprattutto di piccole dimensioni
(l’estensione media è, infatti, pari a .
mq) in cui l’attività di coltivazione è soprattutto intensiva.
Le aziende produttrici sono .
e la superficie coinvolta è di
circa .
ettari. Sempre secondo l’Ismea “il settore vivaistico
negli ultimi anni è accresciuto sia in termini di superficie sia di aziende coinvolte mentre quello floricolo sta registrando una contrazione. Le maggiori difficoltà riscontrate dalle aziende floricole
italiane rispetto a quelle di altre realtà, come per esempio quelle
olandesi, sono da ricercare in diversi fattori: alla polverizzazione
aziendale che riduce la capacità d’ investimento tecnologico e alla
frammentazione che provoca la dispersione dell’offerta vanno aggiunti gli elevati costi di produzione e l’inadeguatezza delle strutture commerciali nazionali nonché la concorrenza internazionale”.
Anche sul fronte dei consumi la floricoltura italiana accusa una certa contrazione, ancora più accentuata nell’ultimo anno a seguito
della crisi finanziaria mondiale. Questa comporta la diminuzione
della spesa media pro-capite degli italiani per l’acquisto di prodotti
ornamentali, passata dai euro spesi all’inizio degli anni ‘ ai
euro spesi nel
. Inoltre c’è la pressione esercitata sul consumatore da parte di altri beni di consumo, che hanno dirottato la capacità di spesa di quest’ultimo su altri settori, floricoltura compresa.
Secondo dati Eurostat la produzione di fiori e piante ornamentali
rappresenta il % della produzione agricola dell’UE a . L’Italia è
seconda in termini di valore della produzione florovivaistica solo
all’Olanda: ai prezzi base del settore piante e fiori nel
è stimata in circa , miliardi di euro, pari al % sull’intera produzione agricola nazionale e al % della produzione florovivaistica europea.
Il sistema commerciale europeo di fiori e piante ornamentali ruota
intorno all’Olanda, che svolge una funzione centrale negli scambi
sia extracomunitari, sia intra-comunitari. Il successo ottenuto dagli
olandesi è da ricercare nella capacità dimostrata sia sul piano produttivo sia su quello commerciale: la vendita all’asta ha permesso
all’Olanda di porsi come centro della contrattazione commerciale
del proprio e altrui prodotto.
Salento/ – Un’avventura artigianale partita nei primi Anni Sessanta
Leverano iniziò con un garofano
A
Leverano l’avventura “serra e fiori” è cominciata nei primi anni ’ grazie all’intraprendenza di Mimino Albano. Dopo essere stato a lungo a
Viareggio, specializzata nella coltivazione dei fiori,
tornato al sud, iniziò a coltivare fiori presto imitato
da altri concittadini. Il che dette vita a un paese ricco di benessere. Il primo fiore ed essere coltivato
fu il garofano, poi il gladiolo, dapprima coltivato solo nel periodo estivo – autunnale, poi, grazie all’introduzione della produzione in serra climatizzata,
per l’intero anno. Al gladiolo hanno fatto seguito il
lilium, l’iris, il tulipano, la fresia e la rosa.
Chi arriva a Leverano è colpito dalla miriade di
serre per la coltivazione di fiori per commerciare
dovutamente i quali è stato realizzato “Mercato
dei Fiori”, che funge da centro di raccolta al quale attingono grossisti delle zone limitrofe e no. A
Leverano si è costituita l’Associazione Floricultori
Leveranesi, strumento di supporto al comparto
floricolo salentino. Molta parte della fortuna del
settore florovivaistico di Leverano è dovuta alla
costituzione della Cooperativa Agricola San Rocco e Ortoflor, entrambe dedite alla produzione,
alla lavorazione e alla commercializzazione del
fiore reciso, che rimediano alla scarsa organizzazione in cui le singole aziende operano, riuscendo
a far conoscere i fiori di Leverano in tutta Italia.
Con la crescita della produzione è stato costruito un altro “Mercato dei Fiori” amministrato dal
Comune di Leverano, in via Ancona.
L’area si estende per .
mq ca. con una superficie coperta di .
mq. ed è frequentata da
un sempre maggior numero di produttori (circa
con posteggio fisso e circa
con posteggio
giornaliero) e commercianti (circa
).
I fiori di Leverano sono apprezzati anche in Basilicata, Campania, Liguria e Toscana, in particolare da novembre a maggio quando nelle regioni
settentrionali la produzione cala per il peggioramento delle condizioni climatiche.
Dopo il boom degli anni Ottanta e non solo
dei fiori, oggi la situazione è molto cambiata,
infatti, con l’avvento dell’euro e l’aumento dei
prezzi, le vendite sono diminuite ed i fatturati
insieme ad esse.
Salento/2 – Una realtà imprenditoriale che sta crescendo. Interessante visita alla serre
T
Tra i colori del MercaFlor di Taviano
aviano è un vivace centro di produzione florovivaistica tanto
che l’economia cittadina molto ne beneficia. Ciò ha comportato l’uso del marchio ufficiale di controllo di qualità “Città dei
Fiori”, per caratterizzare e valorizzare la vasta gamma di prodotti tipici della floricoltura locale. È la “Mercaflor S.r.l.”, una
società mista a capitale pubblico-privato, a provvedere all’amministrazione del settore florovivaistico.
Ai piedi della Serra, altura tra Taviano e la Marina di Mancaversa di Castelforte, zone caratterizzate da terra rossa, ci sono
decine di serre, per la coltivazione di rose, lilium, tulipani, gerbere, garofani e tante altre varietà di fiori e piante. Una visita
nelle serre permette di conoscere procedure, tecniche e segreti
di coltivazione adottate dai floricoltori salentini.
Per comprendere poi il fenomeno fiori a Taviano bisogna visitate Mercaflor il mercato dei fiori. L’esperienza tra fiori, profumi, colori, merita il viaggio. Il mercato destinato alla produzione
all’ingrosso, è uno dei più importanti centri di commercializza-
fraBoschi,SentierieTorrenti
Sul Sentiero Frassati
A Roseto Valfortore (Fg) è stato inaugurato il “Sentiero Frassati”, un
percorso per scoprire il Monte Cornacchia, la vetta più alta dell’intera Puglia
con i suoi
metri d’altitudine, e un
cammino che svela la bellezza dei borghi circostanti.
Non solo Roseto, ma anche Biccari,
Faeto, Celle San Vito e Castelluccio Val-
maggiore entreranno ufficialmente nella rete italiana dei sentieri che il Cai, il
Club Alpino Italiano, ha dedicato alla figura di Pier Giorgio Frassati (
)
il giovane torinese beatificato nel
che “amava la montagna e la sentiva
come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra, dove
si tempra l’anima e il corpo”.
zione delle produzioni florovivaistiche dell’Italia meridionale.
Comprende un’area di .
mq, di cui .
coperti. All’interno
posteggi sono destinati ai produttori di fiori recisi,
quindici ai vivaisti, diciotto sono box per la vendita di concimi e
attrezzature connessi alla agricoltura e celle frigo.
Per gli addetti “Mercaflor nasce per offrire agli operatori del
settore servizi innovativi che puntano alla trasparente ed equilibrata formazione dei prezzi, alla razionalizzazione del sistema
distributivo all’ingrosso e alla promozione e ricerca dello sviluppo tecnologico. Mercaflor e il mercato di Leverano costituiscono il punto di riferimento di tutta la provincia di Lecce”.
A TERLIZZI IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE:
S
i deve all’intraprendenza e alla
laboriosità di alcuni terlizzesi se
da ortolani hanno realizzato una
delle più importanti realtà floricole
d’Italia. Fu Giuseppe Tricarico (autore del libro: “Per una storia dei fiori
a Terlizzi – Note di un ortolano”) a
dare il là.
Nei primi anni Cinquanta iniziò
la coltivazione del garofano, importando da Pescia .
piantine
della varietà “giovinezza”. All’inizio
l’esperimento fu un disastro ma con
AZIENDE PER .
testardaggine in qualche anno si
raggiunse un vero e proprio miracolo economico.
Oggi a Terlizzi sono
aziende
florovivaistiche, cifra alla quale va
aggiunto un centinaio di operatori
di Ruvo, Molfetta, Bisceglie e Giovinazzo. Si sta puntando a miglior
specializzazione creando una più
diffusa rete di commercializzazione.
Questa avviene dalle cinque alle
otto di mattina, per centinaia di operatori, nel nuovo mercato dei fio-
COMMERCIANTI
ri noto come “Centro Servizi per la
Commercializzazione e l’Assistenza
Tecnica alla Floricoltura”. È qui che
si concentra l’offerta dei produttori della provincia, circa
aziende
ed è qui che acquistano circa
commercianti provenienti, principalmente, dalla Puglia e dalle regioni limitrofe e in determinati periodi
(festività religiose e non) arrivano
a Terlizzi commercianti del Molise,
dell’Abruzzo, della Sicilia.
Pagina a cura
di Vittorio Stagnani
Sanità
10-16 settembre 2011
19
Corpo & mente – Settembre il mese della separazione
Se la coppia
scoppia...
attenti alla salute
S
ettembre: il rientro è servito. I problemi rinviati si ripresentano e, primo fra tutti, il menage domestico. La coppia, anche
sulla scorta di esperienze, bilanci e meditazioni estive, fa i
conti. Alcune danno inizio alle pratiche di separazioni e divorzi.
Settembre diventa il mese degli addii e, in Tribunale, è registrato
il maggior numero di ricorsi per separazione, detti “settembrini”.
La vacanza ha fatto traboccare il vaso. Al di fuori degli schemi
casa-lavoro, la coppia, che già funzionava male, ha avuto, nella
vacanza, un impatto cruento e, a volte, ha subito incursioni sessosentimentali estranee quali rivalse di conflitti interni.
La pausa – si era creduto all’inizio – avrebbe chiarito i malintesi
ed avrebbe ingenerato atti di affetto e chiarimenti. Tutt’altro.
La convivenza si è confermata intollerabile ed ora, il ritorno all’abitudinarietà diventa banale, fastidiosamente noioso, ormai senza
valori od altamente frustrante e rischiosamente conflittuale ed il
ricorso al “matrimonialista” diventa la via più usata.
Nella coppia si instaura uno stato di allerta reciproca, in condizioni che fanno presagire il pericolo di conflitto o di “caduta di resistenza”. Una specie di paura che si rapporta (o crea) al rischio,
ben sapendo che esso, paradossalmente, non si lega al nuovo, ma
al già esperito che potrà aggravarsi e diventare conflitto aperto,
altamente traumatico, persino fisicamente.
La psiche subisce questo malessere ed è subito paura che attiva
l’organismo per potersi difendere. L’attività cardiaca aumenta ed il
flusso sanguigno mette i muscoli in grado di agire più prontamente
e con maggiore forza. Il sangue giunge, in maggior quantità, al cervello che si attiva in tutte le proprie funzioni. E, al soggetto, si pone
l’alternativa di scappare oppure di lottare.
L’uscita è a portata di mano. Il rischio è di perdere la lucidità e
T
renta milioni di dollari spesi inutilmente, in un anno, per test sul
sangue (sierologici) utilizzati per individuare la presenza, nella popolazione, di tubercolosi (tbc) evolutiva. Vi si
potrebbero aggiungono altri
milioni per i danni derivanti dalle risposte non affidabili ed errate del test.
Lo denuncia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, dopo un
anno di analisi rigorose effettuate da
esperti mondiali che hanno valutato
anche studi, ha rilevato che questo
test dà, a livelli inaccettabili, risultati
erronei (falsi positivi o falsi negativi),
assolutamente non comparabili con
gli altri test validati dall’OMS.
L’utilizzazione dei test sierologici,
pertanto, può generare errori di diagnosi e trattamento e porre seri problemi di salute pubblica. L’OMS ha,
quindi, invitato i vari Paesi ad interdire l’utilizzazione di test sul sangue
non omologati e dai risultati inesatti
e preferirgli i test microbiologici o
molecolari i cui risultati sono validati,
esatti e credibili.
La ricerca della tubercolosi evolutiva a mezzo di anticorpi od antigeni
nel sangue é estremamente difficile
poiché i pazienti – precisa l’OMS –
possono risultare malati laddove, invece, non lo sono. Anticorpi prodotti
dall’organismo contro altri microrganismi (che hanno in comune gli stessi
antigeni) possono erroneamente orientare laboratorista e clinico verso
la diagnosi di Tbc evolutiva. Ne deriva anche che una tubercolosi in atto
possa passare non diagnosticata.
Troppi pazienti sono dichiarati esenti da malattia (falsa negatività del test)
mentre, invece, ne sono affetti (tbc e-
rimanere accecati dal rancore. La richiesta di separazione scatta e
l’altra parte non potrà opporsi (se non gradita, nel soggetto “passivo”, si creerà una condizione di frustrazione e/o di depressione;
a volte di violenza più o meno repressa). Ragioni e torti reciproci si
confrontano come in somma geometrica, mentre si constaterà che
essi hanno poca incisività su corso e decisione riguardo al conflitto
legale il quale raramente si esaurirà con l’auspicata condanna morale dell’altra parte.
Per soli .
casi su .
(dati
), vi è stata una sentenza
che ha posto a carico di uno dei coniugi la responsabilità della fine del matrimonio, mentre circa .
casi sono terminati con una
pronuncia di intollerabilità della convivenza, ovvero con una pronuncia che non produce alcun sostanziale beneficio per i coniugi
rispetto all’accordo consensuale omologato.
Ulteriore fattore di conflitto interno e di accentuazione del clima
di frustrazione e di depressione.
Con la definizione della causa, si rileverà una “falsa” attuazione
del diritto a mantenere lo stesso tenore di vita che ne risulterà,
comunque, più o meno ridotto. Primo ostacolo è l’aspetto economico (dati Adoc) della vertenza che può costare, con il divorzio,
- mila euro.
Per una separazione, si va da
a circa .
euro (tariffe indicative) che, in funzione di numerose variabili, possono raddoppiare
o triplicare.
Frustranti anche i tempi (ultimamente si ricorre all’estero per “fast
divorzi” ma i costi, nel migliore dei casi, si raddoppiano): giorni
per una separazione consensuale;
giorni per una “giudiziale”;
per un divorzio consensuale;
per un divorzio giudiziale.
Ai singoli è richiesto di confrontare il proprio cammino di vita fat-
to insieme, “bilanciare” gli interessi dei figli, affrontare il “lutto”
che un disaccordo profondo determina nella coppia.
Frequentissimo il ricorso allo psicologo che richiederà, in media,
-.
euro. Nel
(ultimo dato Istat disponibile), le separazioni, in Italia, sono state mila ed i divorzi .
.
Sullo sfondo, i figli ( , % nelle coppie separate; , per le divorziate): la separazione può porre fine all’ansia che essi avevano
nell’essere testimoni dei conflitti quotidiani e generare, in loro, anche un senso di carenza, dovendo far fronte alla gestione del lutto
domestico di una delle due figure genitoriali. Subiranno i tentativi di
essere coinvolti nella lotta intestina e subdola tra ex coniugi. Il conflitto ed il rancore, nonostante la divisione, permane e vuole rendere i figli mezzo di vendetta. Se non adeguatamente incanalata e
sorretta, la situazione può evolvere verso un difetto del processo di
crescita e di socializzazione dei minori. Anche per loro il ricorso a figure di sostegno e, in particolare, lo psicologo (media .
- .
).
La condivisione prevista dalla legge e pur sempre auspicabile
può diventare, se non opportunamente gestita, ulteriore occasione di conflitto.
Solo raramente la ex famiglia riesce a condividere lo stesso tetto. In genere mamma e figli ( % dei casi) restano nella casa familiare mentre la quota degli alimenti viene sostituita col pagamento
del mutuo. Madre e figli vivono con lo stipendio materno che si
attesta, in media, sui
euro. L’ex marito ha reddito medio di
euro e gli restano, dedotto il mutuo, circa
euro.
Il ricorso al mediatore può insegnare a dialogare e ad essere ancora genitori “uniti” pur se coniugi separati.
L’obiettivo deve essere un’esistenza tranquilla, equilibrata, sicura e, possibilmente, felice.
Tubercolosi evolutiva – Denuncia dell’Oms dopo un anno di studi
Tbc e test sierologici
tra errori e dati falsati
volutiva) e questo può tradursi
in trasmissione dell’infezione
ad altri o, anche, ad aggravamento della forma in atto e
morte del malato non trattato
perché ritenuto sano.
La debole specificità, cioè
il rilievo errato di malati che,
invece, non lo sono (falsi positivi al test), espone questi
ultimi a cure inutili (e relativi
costi economici: milione di
dollari in media) e rischi collegati. Inoltre, la vera loro malattia non sarà stata diagnosticata né curata con rischio
di complicazioni, evoluzione,
possibile morte. Un ulteriore aggravio economico valutabile, nel complesso, in due milioni di dollari.
“Nell’interesse dei pazienti e dei
curanti del settore pubblico o privato – raccomanda Marco Raviglione,
direttore dipartimento OMS – si ponga termine all’utilizzazione di questi
test sierologici per diagnosticate la
Tbc. Questa è una pratica cattiva per
i risultati incoerenti che mettono a rischio la stessa vita dei pazienti”.
Sotto esame sono ancora i test sul
sangue per la diagnosi di tubercolosi
latente mentre sono in corso ricerche
per mettere sul mercato test miglio-
una raccomandazione di politica generale esplicitamente
negativa per condannare una
pratica largamente utilizzata
che fa perdere, ogni anno,
milioni di dollari per la sua disponibilità e quasi altrettanti
per esecuzione e sviluppo. Vi
si aggiungono almeno
milioni per danni derivanti dalle
conseguenze di falsa positività dei test.
I numeri
rati, più rapidi, facili da eseguire, efficaci ed esatti.
Ogni anno, sono praticati più di un
milione di questi test “inutili” (sul
mercato, almeno
tipi, fabbricati in
Europa o America del Nord anche se
“non approvati da alcun organismo
regolarmente riconosciuto”) spesso
pagati dallo stesso paziente (o supposto tale)
dollari per esame (a
volte ripetuto).
“Si tratta – dice il dr. Dr Karin
Weyer – di un mercato di molti milioni
di dollari che concerne test di qualità
inferiore e dai risultati non affidabili”.
La prima volta che l’OMS emana
La Tbc contagia, ogni anno,
miliardi di persone e ne uccide , milioni. (Europa, rispettivamente,
mila e
.
; Italia:
.
malati e
vittime).
La prevenzione, il miglioramento della diagnosi precoce, le terapie
appropriate (ciclo di antibiotici per
mesi e controlli) hanno ridotto la gravità della forma e ridotto, dal
, la
mortalità del %.
L’OMS considera la lotta alla malattia una misura prioritaria per la salute
pubblica nel mondo e si é posto l’obiettivo, entro il
, di arrestarne la
crescita, ridurre prevalenza e mortalità del % rispetto al
, ed invertire
l’incidenza. Viene auspicata una maggiore cooperazione pubblico/privati.
Nel
, sono morte , milioni
di persone (di cui
.
donne) e,
cioé .
al giorno.
Si tratta di malattia contagiosa che
si propaga per via aerea (tosse, starnuto, respirazione). È prevalentemente
legata alla povertà e colpisce specie i
giovani adulti, nell’età più produttiva.
Dal
, messa a punto la strategia “Alt alla Tbc”, sono state curate
milioni di persone ed evitati milioni di morti con risparmi di oltre
miliardi di dollari.
L’efficacia delle attuali terapie ha
raggiunto il più alto livello nel
con l’ % di guarigioni ed il tasso di
mortalità, dal
, è calato del %.
L’ , % dei casi é resistente ai farmaci in uso (TBC MR), una forma di
malattia difficile da curare. Essi vanno
notificati all’OMS (nel
, solo il %
lo é stato).
La diagnosi va fatta rapidamente e
tutti i casi devono ricevere trattamento adatto.
Finanziamento
Il finanziamento della lotta anti TBC
é in crescita e, nel
, giunge a miliardi di dollari Usa.
Le spese per paziente variano, a
seconda dei Paesi, da meno di
ad
oltre .
dollari.
Il deficit di finanziamento, basato
sui bisogni stimati dal Piano mondiale, è di circa miliardo di dollari per
il
e potrebbe raggiungere, nel
, i miliardi se non si compiono
sforzi per mobilizzare maggiori risorse. Questo potrà salvare almeno un
milione di vite per anno.
Pagina a cura
di Nicola Simonetti
20
10-16 settembre 2011
Libri&Riviste
Perché gli OGM
Autore: Elio Cadevo
Editore: Palombi
Pubblicazione:
Numero di pagine:
Prezzo: €
ELIO CADEVO
L’argomento è molto delicato e merita un approccio scientifico
Gli alimenti e gli Ogm
ora serve più chiarezza
O
GM (organismi geneticamente modificati)
sì, OGM no? La scelta
positiva o negativa – ribadisce
la Corte Costituzionale (sentenza
/
) – deve basarsi su
criteri strettamente scientifici.
Le riflessioni di carattere economico dovranno solo servire a
completare il quadro cognitivo,
facendo emergere i bisogni reali dall’attuale contesto economico-sociale, nonché eventuali
rischi ed opportunità che si presentano nel campo agro-alimentare così come in altri campi di
applicazione dell’innovazione
biotecnologica.
L’opinione pubblica e la legislazione stessa, però, sono pervase da falsi allarmi, preconcetti,
carenti o false informazione e
comunicazione che creano paure ingiustificate e stato di allerta.
A fare chiarezza a più e qualificate voci è il volume che Elio
Cadevo, giornalista, scrittore,
inviato speciale Giornale Radio
Rai per la Scienza e l’alimentazione, ha curato e pubblicato
per i tipi Palombi editori “Perché gli OGM”.
Un titolo non – come potrebbe attendersi –interrogativo a
dichiarare, già in premessa, la
natura esplicativa della materia.
E spiegazione e comunicazione valide e fruibili da tutti sono
fatte con il contributo di professionalità di alto profilo scientifico e bioetico.
Sgombra subito ogni preconcetto lo psichiatra Vittorino Andreoli che, spiegati i meccanismi
fisiologico-comportamentali
della paura, mette in chiaro che
la ricerca, specie per i costi enormi che essa comporta, non è un
capriccio ed è diretta al miglioramento della vita dell’uomo.
“Alcuni prodotti alimentari
che noi chiamiamo sempre con
lo stesso nome sono modificati
per trasformazioni genetiche
operate da muffe, germi patogeni, antiparassitari… Tutti
consumiamo soia geneticamente modificata, ora prodotta a
minor prezzo e in più alta qualità. Giungere a pensare che una
soia geneticamente modificata
cambi la struttura genetica delle
cellule umane che se ne nutrono
non è scienza ma stupidità”.
“Tentativi di identificare il
Dna transgenico nei tessuti animali, dopo somministrazione
di alimenti Ogm, sono risultati
sempre negativi. Il Dna ricombinante, individuato nell’intestino
fino a
ore dopo l’ingestione,
non è stato, poi, ritrovato – dice
Girolamo D’Agnolo, biochimico,
comitato nazionale biosicurezza – in alcuna altra cellula dello
stesso animale che se ne era
cibato. Gli studi di tossicità non
hanno segnalato alcun fatto nocivo del Dna transgenico”.
La possibilità di creare organismi biologici “innaturali”, potenzialmente pericolosi – dice
Corrado Clini, direttore generale
Ministero Ambiente – esiste ma
spetta alla scienza ed al costante controllo evitare che essi finiscano nella catena alimentare.
D’altra parte, le piante “naturali” sono ricche di composti
( .
conosciuti) sviluppati
per difendersi ma che sono tossici per l’uomo e, in molti casi,
cancerogeni nell’animale da esperimento. Nell’alimentazione
umana, oltre il % delle tossine
ingerite è di origine naturale, %
da sostanze di sintesi.
In Italia, solo il mais avrebbe
possibilità di sviluppo concreto
ma con il calo di superfici e rese,
nel
, ha causato un esborso
di
milioni €. Nel
si sono
importati mais e farina di soia
per ,
milioni €.
La domanda globale di cereali, dal
, è cresciuta del %
e continua con , % per anno; i
prezzi sono cresciuti del %).
Incrementa la richiesta di biocarburanti con un mercato di
miliardi di dollari, in raddoppio
nei prossimi anni, responsabile per oltre % di aumento dei
prezzi dei prodotti agricoli.
Le multinazionali investono in
Ricerca e Sviluppo in media %
del fatturato (Dow Chemical,
nel primo semestre
, , miliardi di dollari). Questo cancellerà dal mercato i concorrenti
(semi convenzionali) che non
innovano. Il fatturato Monsanto
è stato di , miliardi di
dollari ( % semi).
Un esempio è dato dal grano
Creso (superficie coltivata in
Puglia, .
ettari, in Basilicata . ) con un valore di
miliardi di lire nel
. Enea ha
incassato, fino all’ ,
milioni
di roylaties.
Le applicazioni Ogm non
sono limitate alle produzioni
alimentari ma si rivolgono alla
farmacologia, alle bioenergie,
anch’esse rispettose dell’esigenza prioritaria di protezione
della biodiversità.
NICOLA SIMONETTI
Non si può far leva sulle paure
irrazionali determinate
dalla mancata conoscenza
Intervista – Cadevo e il bisogno di un’informazione corretta
“Così la ricerca scientifica
aiuta lo sviluppo umano”
D
r. Cadevo, perché gli OGM?
Una mia iniziativa per mettere a disposizione del pubblico il primo libro-documento che spiega perché gli OGM sono
decisivi per la nostra società che non può
farne più a meno.
I saggi contenuti nel volume spiegano,
sotto il profilo economico, dell’ambiente e
della salute, la necessità di rinnovamento
dell’agricoltura per far fronte alle esigenze
di una crescente umanità, alle richieste, in
termini di quantità e qualità, di prodotti alimentari e farmaci e di fonti di energia alternativa. Siamo quasi miliardi;
mila anni
fa, a malapena, .
persone…
Che vivevano felici…
Non sono mai esistiti, se non in favole e
fantasia di scrittori, tempi in cui l’uomo viveva felice in simbiosi con la natura spontanea e selvaggia. Da quando l’Homo sapiens
è comparso, la sua è stata una lotta per
proteggersi da un ambiente ostile, popolato da rettili e mammiferi, meglio attrezzati
di lui per sopravvivere, e da insetti e virus
più nocivi e letali dei primi.
La vegetazione spontanea non è stata
od è sufficiente?
La natura non ha mai fornito gratuitamente frutti e cibo a sufficienza. La terra
non aspettava e nulla aveva preparato per
la sussistenza dell’Homo sapiens. C’è voluta la fatica millenaria di generazioni di contadini, che hanno selezionato, separato,
adattato, innestato piante, per obbligare
il mondo vegetale a produrre i frutti voluti
espressione di intelligenza e lavoro umani.
Anche la genetica?
Essa ha confermato le modificazioni delle specie che dipendono da mutazioni. L’evoluzione del codice genetico si modifica a
seconda delle circostanze producendo mutazioni casuali o necessarie.
Ha ricadute?
Dimostra che tutte le forme di vita sono
manipolabili e che è possibile correggere
gli errori commessi che hanno determinato alcune caratteristiche non vantaggiose per l’organismo vivente. Oggi, è,
così, possibile conoscere e correggere le
varianti anche nel genoma della persona
umana. Le “opportunità genetiche”, chi
le rifiuterebbe?
Ma, somministrando proteina o farmaco che stimolano i geni a sintetizzare una
proteina, non rischiamo di “alterare” quella assegnata?
Se la finalità è di migliorare le prestazioni
al fine di non farne un emarginato, perché
un farmaco che interviene sul Dna, e che ha
anche effetti collaterali, sarebbe più accettabile di un intervento sul genoma?
Intervento di eugenetica?
Atto autentico di libertà; concrete possibilità di rimediare agli errori dell’evoluzione
la quale non ha né programma né finalità e
con andamento determinato da condizioni
esterne. Tutto procede spontaneamente e
casualmente in esseri umani e mondo vegetale.
Cosa ha fatto l’uomo?
Con ingegno e lavoro ha obbligato le
piante a dare i frutti voluti. Per esempio, la
banana è stata “costruita” .
anni fa,
con vari passaggi, tuttora ignoti. La biodiversità è anche sapiente e paziente lavoro
dell’uomo che separa, seleziona ed incrocia
specie diverse. Da millenni l’uomo modifica
il pianeta. Le innovazioni tecnologiche perfezionano questo impegno.
Innovazioni a favore dell’uomo e della
vita?
Oggi esse non sono più salutate con unanime consenso. Sin dall’epoca della bomba
atomica (“Progetto Manhattan”), gli scienziati sono visti non più come produttori di
scoperte per migliorare la vita ma anche
come potenziali distruttori del pianeta. Il
loro essere indistintamente a servizio di nazismo, comunismo, democrazia ha alimentato sospetti su loro figura ed etica. Oggi,
molti, proprietari di brevetti derivanti da
loro scoperte, spesso finanziate da strutture pubbliche, hanno costruito aziende
ed accumulano rilevanti fortune personali.
Prima la politica e poi l’economia hanno
prevalso sulla scienza.
Si chiede più cibo e migliore qualità di
vita. Risponde la Scienza?
Da sempre con proposte diventate anche motore dell’economia e spesso modificato la società civile ed indirizzi di politica.
Su cibo ed energia si gioca il futuro dell’umanità. La possibilità di averne a sufficienza determinerà pace e prosperità.
Problemi risolti?
Le rivoluzioni in agricoltura, figlie dei
tempi, non hanno risolti i problemi alimentari. Chimica ed uso intensivo dei terreni
agricoli hanno causato effetti collaterali.
La qualità del cibo è rimasta quasi invariata e non si è dato risposta alle carenze di
determinati nutrienti nelle diverse popolazioni. Oggi, grazie alla genetica, è possibile un’altra rivoluzione e ridisegnare un’agricoltura sostenibile. Gli OGM sono già il
nostro futuro. Sta a noi scegliere quali e
quante cogliere delle opportunità che la
scienza ci offre.
Il libro le suggerisce?
I saggi raccolti non intendono essere
solo un’esposizione delle potenzialità degli Ogm in agricoltura ma anche il racconto del percorso compiuto dalla scienza.
Segnalo i contributi di Roberto Defez che
chiarisce cosa sono glo Ogm, Luigi Rossi
sulla realizzazione del grano Creso che ha
modificato l’agricoltura di tutto il mondo, di Rossella Franconi su nuovi farmaci
e vaccini, di Corrado Clini sulle possibilità
degli Ogm per la salvaguardia di ambiente
e biodiversità, di Giuliana D’Agnolo e Dario Frisio su realtà economica e impatto
sulla salute, di Bruno Mezzetti che ha fatto uscire fuori del mito l’agricoltura biologica, di Vittorino Andreoli sull’analisi delle
nostre paure, di mons. Gonzalo Miranda
sulle riflessioni della Chiesa cattolica. Abbiamo cercato di tenere gli Ogm nel territorio della scienza e della ricerca scientifica perché rappresentano il futuro dell’agricoltura ma anche dell’umanità che si
avvia a forme di organizzazione sempre
più complesse dove cibo ed energia giocheranno ruolo determinante per la pace
e lo sviluppo.
n.s.
Opinioni
di Vito RAIMONDO
10-16 settembre 2011
21
Il triste spettacolo di una politica coi colpi ad effetto
L’Italia è un Paese di “m...”
diciamolatutta ma quando parla Calderoli
Calderoli d’accordo con Berlusconi
“L’Italia è un Paese di m..”La Padania no!
SERGIO MARCHIONNE
ROBERTO CALDEROLI
Quel raffinato dentista di Varese che, da qualche tempo, fa il Ministro (della Semplificazione
legislativa: ci pensate?) ascoltando la disgustosa e disperata frase dell’obnubilato Berlusconi,
pronunciata a Bruxelles (non poteva sceglie posto migliore…): “L’Italia è un Paese di merda”, si
è dichiarato d’accordo con il premier.
D’altro canto, a pensarci bene, cosa può dire di
diverso uno che predica la secessione della supposta Padania? Appunto ciò: che l’Italia è quel
Paese lì. Di m… La Padania – che non è il suò Paese, ma il suo orticello o pollaio – invece no!
Piangono i possessori di stock optino
Ma chi se ne frega?
Il crollo della Borsa italiana ha fatto vittime
illustri. Ovvero i possessori delle tanto discusse
– e spesso immorali – stock option.
La vittima più colpita è l’Ad di Fiat, Sergio Marchionne che perde
mln, seguito da Corrado
Passera (Intesa San Paolo), con ; Andrea Guerra
(Luxottica) con ; Renato Magliaro e Alberto Nagel
(Mediobanca) con ; Fedele Confalonieri (Mediaste) con ; Marina Berlusconi (Mondadori) con , .
Francamente, la circostanza non ci emoziona
più di tanto: si tratta di fondi vacui, di prebende, spesso frutto di ricatti, insomma di crediti un
tantino immorali.
Sono le modeste famiglie quelle che piangono
davvero, ahiloro!
Il Governo vuole recuperare mld
del “condono tombale” del
. Illusione?
Nell’ultimo (penultimo?) schema di manovra
che l’affannato Governo tenta di realizzare, è
previsto che il Fisco colpisca gli evasori che nel
(!) aderirono al concordato tombale tremontiano, ma che, da furbi incalliti quali sono,
hanno pagato soltanto in parte. Poi si sono
squagliati (per fallimento, delocalizzazione o altri accidenti).
È previsto che l’Agenzia delle Entrate utilizzi
“ogni azione coattiva”, compresi pignoramento,
sequestro e messa all’asta dei beni. Si tratterebbe di recuperare ben mld.
Ci si chiede: ma dal
( anni!) cosa (non)
ha fatto l’Agenzia per mettere in atto quelle
azioni che si vogliono intraprendere ora? Mancava l’ok del Governo o del Ministero o di quale
Massoneria?
di Bari , Antonio Laudati il quale si vede costretto a difendersi dalle accuse dei “ladri”, lui che
è una “guardia”.
Il nostro corregionale Giampi si lamenta che
Berlusconi gli gratifica troppo poco ( mila eruro mensili) per le sue prestazioni di procacciatore di escort pret à porter e chiede almeno l’adeguamento all’inflazione (sic!). Lo fa tramite un
faccendiere in odore di P -P -P e… P
che,
intanto s’invola all’estero e chi s’è visto s’è visto.
E il povero Laudati messo in mezzo rischia la
carica. A beneficio di chi e di cosa? Del fango
in cui stiamo affogando tutti. Proprio tutti. Per
colpa di tanti cialtroni – e i loro corifei – che ci
governano, nel disinteresse generale.
L’opposizione, poi, la raccomandiamo: un cazzeggio continuo. Caso Penati, compreso, ovviamente.
Berlusconi: “Vogliono farmi fuori”
Ancora deve capirlo?
Un Procuratore della Repubblica
messo in mezzo da due da due faccendieri!
SILVIO BERLUSCONI
ANTONIO LAUDATI
Siamo alle comiche (finali? Mah…) Due ragazzi della peggiore risma, tali Valter Lavitola
(lucano) e Gianpiero Tarantini (pugliese) si vantano di avere, a loro piacimento, tra le mani ( si
fa per dire) il Presidente del Consiglio o imprenditore che sia (lo decida una volta per tutte!)
e, ad un certo punto delle loro <combine> “il
citrone va a finire in c…all’ortolano” che, nel caso specifico, è il Procuratore della Repubblica
“Vogliono farmi fuori. Vogliono approfittare del tracollo in Borsa e cavalcare la valanga di
fango che sta per emergere con le nuove intercettazioni per togliermi di mezzo”. Così è sbottato
Silvio Berlusconi, domenica scorsa.
Ma sì, Presidente, lei vede giusto. Ha fiuto.
Glielo dicono in tutte le maniere e in tutte le lingue europee. Ora, anche nel Pdl, nel suo partito,
sia pure velatamente.
Salvi il Paese! L’ultima manovra che può fare
con successo è una curva a U!
Un “pensierino” aperto
al mio amico Antonio Matarrese
Premessa: ho un conflitto di interessi. Sono
amico, da decenni, di Antonio Matarrese che è
“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto”
ANTONIO MATARRESE
stato anche (ottimo) presidente del mio Circolo
Tennis Bari.
L’ho seguito, professionalmente, nelle sue
performances di dirigente sportivo per oltre
anni. È stato un “grande”. Ha dato punti a tutti, in Italia e nel mondo dello sport. Ma sentirlo
giustificarsi per le sue assenze dalle sedute del
Consiglio Comunale di Bari, proprio per ottemperare ai suoi poliedrici impegni internazionali,
mi ha fatto cadere le braccia.
Per cui gli rivolgo una domanda, semplice, ma
significativa: “Ma chi te l’ha fatto fare di andare a
sederti tra quei banchi se conoscevi bene il peso
dei tuoi impegni? Uno psicologo, uno psichiatra,
tuo fratello prete, chessò?”.
Ti prego, lascia stare quella sedia (scomoda in
tutti i sensi: anche ergonomicamente!), oltretutto foriera di insidie, e vola alto! Dai Tonino!
La marachella della “Regina degli intoccabili”
e le performances imbroglione di casa nostra
Una certa “Regina degli intoccabili” Mayawatu Fumari ministro dell’Uttar Pradesh, stato tra i
più popolosi e poveri dell’India, avrebbe inviato
un aereo di Stato a Mumbai per ritirare un paio
di sandali della sua marca preferita.
Per noi italiani la notizia non fa tanto scandalo: abbiamo esempi altrettanto scandalosi:
Ministri che vanno a S. Siro (da Roma) e finanche un generale della Guardia di Finanza che si
faceva portare il pesce fresco, d’inverno, sulle
Dolomiti.
Non si preoccupi, quindi, più di tanto la signora di cui sopra. La notizia del suo caso, infatti, sui
nostri giornali è stata data con titolo su colonne (basso). Ad majora, madame.
Indro Montanelli
22
10-16 settembre 2011
Fiscalmente
Agenzia delle Entrate – Preziosi chiarimenti da una nuova circolare
Società, enti pubblici
e partecipazioni Onlus
N
uovi chiarimenti arrivano dall’Agenzia
delle Entrate sulle Onlus: ora, infatti, anche società commerciali ed enti pubblici
potranno avere partecipazioni maggioritarie nelle Onlus. I Trust, cosiddetti “opachi”, potranno
essere riconosciuti come Onlus ed è previsto, inoltre, l’esonero dall’imposta di registro degli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
anche prima dell’iscrizione negli appositi registri.
Sono questi, in sintesi, i chiarimenti contenuti
nella circolare n. /E con cui il Fisco fornisce indirizzi interpretativi su alcuni aspetti rilevanti legati
alla qualifica di organizzazione non lucrativa di
utilità sociale.
Enti “esclusi” partecipano nelle Onlus
Gli “enti esclusi” dalla qualifica di Onlus (enti
pubblici, società commerciali, ecc.) possono ora
costituire (o partecipare a) un soggetto giuridico autonomo avente la qualifica fiscale di Onlus, indipendentemente dal fatto che gli “enti
esclusi” esercitino un ruolo determinante nella
definizione degli atti di indirizzo della Onlus stessa. L’utilizzo della qualifica di ONLUS e la conseguente applicazione delle relative agevolazioni
fiscali sono condizionati, però, dal possesso dei
requisiti obbligatori formali nonché dal rispetto
sostanziale degli stessi, riscontrabili nell’ambito
della generale attività di accertamento dell’Amministrazione finanziaria.
In tale sede, quindi, il Fisco potrà in concreto accertare la mancanza o il venire meno dei
requisiti di cui all’art.
del D. Lgs. n.
/
ovvero che la costituzione della ONLUS configuri
l’ipotesi di interposizione fittizia di cui all’art. ,
terzo comma, del DPR n.
/
, e provvedere,
conseguentemente, alla cancellazione dell’organizzazione dall’Anagrafe delle ONLUS dalla quale
discende la perdita dei benefici fiscali riservati a
queste ultime organizzazioni.
Per le Organizzazioni Non Governative, considerate ONLUS di diritto (L. n. /
), invece, la
legge speciale prevede espressamente il divieto
di partecipazione ad esse da parte di enti pubblici
e società commerciali.
Come il trust si iscrive
nell’Anagrafe delle Onlus
I trust opachi, in cui il reddito prodotto è imputato direttamente al trust stesso e assoggettato
a tassazione in capo allo stesso, cioè potranno
assumere la qualifica di Onlus perché il reddito prodotto è tassato direttamente in capo al
trust stesso come avviene con il regime di favore proprio delle Onlus. È invece precluso il riconoscimento della qualifica di Onlus al trust c.d.
“trasparente”, ovvero al trust con beneficiari di
reddito individuati in quanto a godere del regime
fiscale agevolato previsto per le Onlus sarebbero
i beneficiari di reddito e non la Onlus.
La Onlus può partecipare
in un’impresa sociale
Il carattere non lucrativo dell’impresa sociale e
l’obbligo di svolgere la sua attività in particolari
settori di rilevanza sociale fanno sì che la Onlus
possa avere partecipazioni in una impresa sociale. Infatti, la partecipazione non altera la natura
solidaristica della Onlus.
In particolare, relativamente all’assenza del fine
di lucro, è espressamente previsto per le ONLUS:
il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione durante la vita
dell’organizzazione (cfr. art. , comma , lettera
d) del D.Lgs. n.
del
);
• l’obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e
di quelle ad esse direttamente connesse (cfr. art.
, comma , lettera e) del D.Lgs. n.
del
);
• l’obbligo di devolvere il patrimonio dell’organizzazione in caso di suo scioglimento ad altre
ONLUS o per fini di pubblica utilità (cfr. art. ,
comma , lettera f) del D.Lgs. n.
del
)
Dal punto di vista oggettivo l’impresa sociale è
tenuta ad operare in particolari settori di attività,
individuati dall’art. del D.Lgs. n.
/
:
Registrazione delle organizzazioni
di volontariato senza imposta
Le organizzazioni di volontariato possono fruire
dell’esonero dall’imposta di registro sugli atti costitutivi anche prima dell’iscrizione nei registri del
volontariato tenuti dalle regioni o dalle province
autonome a patto che, in seguito, comunichino
tempestivamente l’avvenuta iscrizione nei predetti
registri all’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate.
Questo perché ci sono Leggi regionali che prevedono che nella richiesta d’iscrizione nei registri del volontariato debba essere allegata copia
dell’atto costitutivo redatto nella forma dell’atto
pubblico o della scrittura privata autenticata.
Pertanto, in tali ipotesi, le organizzazioni di
volontariato possono fruire dell’esonero dall’imposta di registro prima dell’iscrizione negli appositi registri ma dovranno comunicare tempestivamente, all’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate
che ha provveduto alla registrazione dell’atto costitutivo, l’avvenuta iscrizione nel registro delle
organizzazioni di volontariato.
EMILIA CIMINIELLO
CHIARA DAMMACCO
a cura di Giuseppe Ciminiello
FiscoinAula
È
nulla l’iscrizione a ruolo IRPEF, se le richieste al contribuente avvengono tramite
invito telefonico.
La richiesta formulata “via
cavo”, che l’Erario rivolge al
cittadino affinché questi produca specifica documentazione fiscale, non può ritenersi
equipollente al formale invito
previsto dalla prassi ministeriale. Pertanto il recupero d’imposta, fondato sull’omesso
riscontro dell’invito rivolto con
l’apparecchio di telefonia, deve ritenersi illegittimo.
Questo il contenuto dell’interessante decisione emessa
dalla Commissione Tributari
Regionale di Milano (Pres. Dello Russo, Rel. De Costanzo) sulla originale questione.
Il fatto
La lite affrontata dal contribuente prende le mosse da una
cartella esattoriale con cui gli
era stato intimato il pagamento di una maggiore imposta IRPEF per l’anno
. L’iscrizione a ruolo operata dall’Agenzia
delle Entrate scaturiva dal recupero di una “detrazione relativa a spese per ristrutturazioni
edilizie”, non avendo il contribuente prodotto all’Ufficio la
documentazione prevista dalla
legge ai fini del riconoscimento
di detta detrazione. Il contribuente opponeva la cartella,
È nulla l’iscrizione a ruolo IRPEF
se la richiesta è a invito telefonico
nei confronti della Agenzia delle Entrate e dell’esattore, promuovendo il giudizio di primo
grado. I giudici in tale sede accoglievano parzialmente la posizione difensiva del cittadino.
In particolare, quest’ultimo,
nel ricorso introduttivo aveva
dedotto quali motivi della impugnazione della cartella:
“a) nullità per difetto assoluto di motivazione, indicandosi,
peraltro, sotto un medesimo
codice imposta interessi e sanzioni
b) la infondatezza della pretesa impositiva iscritta a ruolo
atteso che la decadenza dal diritto alla detrazione contestata
poteva conseguire solo se il
contribuente invitato ad allegare la documentazione necessaria o a compilare esattamente il modello di comunicazione
avesse omesso di raccogliere
l’invito,
c) in ogni caso, a voler tutto
concedere, essendo necessaria la chiesta documentazione
solo nel caso in cui l’importo
di spesa eccedesse i
milioni di Lire per singola unità immobiliare la detrazione entro
il limite di
milioni doveva
essere riconosciuta”. L’ufficio,
nel resistere al ricorso, controdeduceva che il contribuente aveva presentato una documentazione parziale e incompleta,
omettendo di produrre in particolare “la documentazione
del responsabile dei lavori”.
Il primo Giudice, superata la
eccezione del ricorrente in ordine alla motivazione della cartella, ha ritenuto che il diritto
alla detrazione fosse da escludersi per la spesa di ristrutturazione eccedente i
milioni,
atteso che, nei limiti della spesa di
milioni, la detrazione
spettava indipendentemente
dalla produzione della documentazione richiesta.
L’appello
Con l’appello principale l’Ufficio ha criticato la decisione
del primo Giudice laddove
quest’ultimo aveva ritenuto
che la mancata integrazione
della documentazione richiesta
non sancisse la perdita, in toto,
del diritto alla detrazione della
intera spesa di ristrutturazione.
Il contribuente, di contro, co-
stituendosi nel giudizio dinanzi
la Commissione Tributaria Regionale di Milano, riproposte le
eccezioni relative alla carenza
di motivazione della cartella,
ha ulteriormente contestato la
circostanza, parzialmente avallata dal Collego di primo grado,
secondo cui la dichiarazione
del responsabile dei lavori dovesse essere presentata a pena
di decadenza del diritto di detrazione.
Al riguardosi ha sottolineato che la legge non collegava
la sanzione della decadenza
alla omessa presentazione dei
documenti e che la prassi ministeriale comminava la decadenza solo nel caso in cui “la
documentazione dovuta non
fosse stata presentata dopo
che il contribuente avesse avuto una comunicazione di invito
a regolarizzare la pratica in un
congruo termine”. Nei fatti,
ha ulteriormente eccepito il
ricorrente, mai gli era stato
recapitato un invito formale a
regolarizzare. A tal proposito
ha precisato che siffatta comunicazione non poteva avere un
equipollente in una telefona-
ta di sollecitazione generica a
produrre documenti ovvero
nell’avviso bonario rivolto prima di notificare la cartella.
Motivi della decisione
Esaminate nel necessario ordine logico-giuridico le questioni sollevate nel secondo grado,
il Collegio ha preso le mosse da
quanto si desume dalla circolare n. /
, la quale detta le
regole applicative della disciplina riguardante la fattispecie.
Sul punto la circolare recita: “la
mancata allegazione dei documenti o l’inesatta compilazione del modello di comunicazione comporta la decadenza dal
diritto alla detrazione soltanto
se il contribuente invitato a regolarizzare la comunicazione,
non ottemperi entro il congruo
termine indicato dall’Ufficio”.
La decadenza, dunque spiegano i giudici, consegue al verificarsi di due condizioni: ) che
sia mancata la allegazione dei
documenti necessari ovvero
che stata inesattamente compilato il modello di comunicazione; ) che invitato il contribuente a regolarizzare la pra-
tica, questi non abbia ottemperato nel congruo termine
indicato dall’Ufficio. Ed in particolare hanno sentenziato: “Esaminando in concreto la fattispecie: ) la prima condizione si
è verificata nel senso che trattandosi di lavori il cui imposto
superava il valore di
milioni
alla documentazione richiesta
generalmente occorreva “anche” una dichiarazione di esecuzione dei lavori sottoscritta
da un soggetto abilitato alla esecuzione dei lavori medesimi”
) Non è realizzata la seconda
condizione in quanto, prima
di pronunciare la decadenza
l’Ufficio pacificamente non ha
rivolto un invito formale a produrre la documentazione mancante in un congruo termine.
l’Ufficio parla nella memoria di
costituzione in primo grado del
agosto
a pag. di un
“invito telefonico” che certamente non appaga le esigenze
di comunicare un invito dalla
cui inosservanza scaturisce la
decadenza di un diritto”.
La conclusione
La Commissione, definitivamente decidendo nel merito,
ha quindi riformato la sentenza
di primo grado annullando integralmente la cartella di pagamento relativa all’anno OO ,
sussistendone evidentemente
tutti i presupposti.
LE SCADENZE FISCALI
GIOVEDì
SETTEMBRE
Si conclude in questa data il periodo di sospensione di
giorni, iniziato il ° agosto, dei
termini processuali relativi alle giurisdizioni
ordinarie, amministrative e tributarie., ai sensi
della L. ottobre
, n,
. Dal giorno successivo riprendono a decorrere i termini per
presentare ricorsi, istanze, costituzioni in giudizio, memorie.
Annotazione, sul registro IVA degli acquisti,
del documento riepilogativo relativo alle fatture
di ammontare unitario inferiore a €
ricevute
nel mese di agosto.
Emissione e registrazione delle fatture differite relative ai beni consegnati o spediti nel corso del mese di agosto e risultanti da Ddt o altro
documento equivalente. Le fatture differite devono recare la specificazione della data e del nu-
mero dei documenti cui si riferiscono e possono
essere riepilogative di tutte le cessioni poste in
essere fra due soggetti.
Termine per la registrazione anche cumulativa sul libro dei corrispettivi, da parte dei
soggetti esercenti il commercio al minuto, delle operazioni effettuate nel mese di agosto e
risultanti dagli scontrini fiscali o dalle ricevute
fiscali.
VENERDì
SETTEMBRE
Versamento delle ritenute operate nel mese
di agosto sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo, sulle provvigioni,
anche dai curatori fallimentari e dai commissari liquidatori, e da parte degli amministratori di
condominio.
Termine per la comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute in agosto.
Chi va&Chi viene
Partenze da BARI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Barcellona
Spanair
Airberlin
Berlino TXL
Airberlin
Airberlin
Ryanair
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Bologna
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Brussels
Ryanair
Charleroi
Ryanair
W!ZZ
Bucarest
Carpatair
W!ZZ
Budapest
W!ZZ
Ryanair
Cagliari
Ryanair
Catania
blu express
germanwings
germanwings
Colonia
germanwings
germanwings
Airberlin
Dusseldorf
Airberlin
Airberlin
Dusseldorf Weeze Ryanair
Francoforte Hahn Ryanair
Ryanair
Genova
Ryanair
Ryanair
Hannover germanwings
Ryanair
Karlsruhe
Ryanair
Ryanair
Kos
Ryanair
Londra Gatwick British airways
Londra Stansted Ryanair
Luxair
Lussemburgo
Luxair
Madrid
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Air One
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Milano MXP
Lufthansa
Lufthansa
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Easyjet
Easyjet
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Milano Orio
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al Serio
Ryanair
Ryanair
Ryanair
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Monaco
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Airberlin
air italy
Olbia
air italy
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Parigi Beauvais
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Alitalia
Alitalia
Alitalia
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Alitalia
Alitalia
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Siviglia
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Stoccarda germanwings
Timisoara
Carpatair
Belleair
Tirana
Belleair
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Torino
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
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Treviso
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Ryanair
Ryanair
Valencia
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Destinazione Compagnia Part. Arr.
Berna
Bologna
Brussels
Brussels
Charleroi
Colonia
Eindhoven
Francoforte
Ginevra
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Destinazione Compagnia Part. Arr.
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Palermo
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Milano Mxp
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note: ) Il volo effettua uno stop a Dubrovnik.
Isole Tremiti
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Ryanair
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Londra
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23
Arrivi a BRINDISI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
helvetic
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M
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Ryanair
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Girona
Barcellona
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Frequenza
10-16 settembre 2011
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