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Clorexyderm® soluzione 4%
(clorexidina digluconato 4%, glicole propilenico, glicerina, lanolina)
Nuove applicazioni Clorexyderm Soluzione 4%
Evoluzione della
Conoscenza
1 Utilizzo di Clorexyderm 4% sol. per preparazione campo chirurgico
Dr Pavanelli
2 Utilizzo Clorexyderm 4% sol. per pulizia mani chirurgo
Prof. Buracco
3 Utilizzo Clorexyderm 4% sol. per pulizia coni otoscopici
Dr. Ghibaudo
DP0045/02
• 100ml / 250ml / 1000 ml
Clorexyderm® soluzione 4%
Composizione
• Clorexidina digluconato 4%
• Glicole propilenico
• Glicerina, lanolina
Caratteristiche
1. Clorexyderm Soluzione 4% ha un’azione antimicrobica
(batteri, dermatofitosi e lieviti) non si inattiva in presenza di pus e
materiale organico.
2. Il glicole propilenico apporta un’azione umidificante.
3. La glicerina e la lanolina hanno un’azione umettante e idratante.
4. Attivo contro microrganismi sensibili alla clorexidina.
Indicazioni
• Coadiuvante della shampoo-terapia in corso di piodermiti profonde,
dermatite delle pliche cutanee e dermatofitosi.
• Disinfettante della cute con azione umettante ed emolliente.
Nuove applicazioni
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Dr Pavanelli
Libero Professionista
Gaglianico (BI)
Utilizzo di Clorexyderm Soluzione 4% per preparazione campo chirurgico
Valutazione delle procedure normalmente utilizzate per la preparazione
del campo chirurgico con soluzione clorexidina al 4%
La molecola:
La clorexidina appartenente al gruppo delle biguanidi, è stata scoperta nel 1954 (1) ed è utilizzata in varie
formulazioni (digluconato, diacetato, diidrocloride), ma solo la prima possiede ottime caratteristiche di
solubilità (2) e viene preferita per l’uso medico sia in veterinaria sia in medicina umana.
L’azione battericida è correlata alla concentrazione ed al tempo di contatto; l’attività si svolge grazie
all’azione di legame con i fosfolipidi di membrana che provoca un’alterazione della permeabilità ed una
riduzione dell’azione degli enzimi della parete batterica. (3)
E’ attiva contro: Stafilococchi, Streptococchi, Escherichia coli, Pseudomonas aerugunosa, (su cui ha azione
battericida, nel caso di Pseudomonas solo a partire da una concentrazione pari al 4%), Mycobacterium
tubercolosys, Bacillus subtilis, Clostridium perfrigens, Salmonella typhi, Klebsiella pneumonite, Proteus
mirabilis
Possiede inoltre attività antimicotica ed antivirale. (4)
Rispetto ai composti iodofori ha uno spettro antimicrobico più ampio, una durata d’azione maggiore (non
alterata dalla presenza di alcool o soluzioni di lavaggio) e non è inattivata dalla presenza di materiale
organico (es: sangue, pus). (5,6)
La tossicità della molecola è ridotta sia per ingestione sia per contatto, la percentuale di assorbimento
attraverso la cute è trascurabile, come ridotta sarebbe la possibilità di accumulo a livello organico.
Viene inattivata da sostanze quali: derivati anionici, componenti a base di iodio, cloro, mercurio.
Deve essere conservata a temperatura ambiente e possibilmente al riparo dalla luce per non subire un
processo di denaturazione.
Tende a formare precipitati dopo alcune ore se disciolta in Ringer Lattato o in presenza di carbonati,
bicarbonato e solfati. (7,8)
Caratteristiche d’uso:
La clorexidina alla concentrazione del 4% o superiore per la preparazione del campo chirurgico garantisce
un’azione antimicrobica adeguata per qualsiasi tipo di chirurgia, uniche eccezioni che richiedono precauzioni
particolari di utilizzo sono le metodiche a carico dell’occhio ed annessi e dell’orecchio medio. (3,9)
Il tempo di contatto richiesto sul paziente è molto inferiore rispetto ad altre molecole quali ad esempio lo iodopovidone. Quest’ultimo, infatti, richiede almeno cinque minuti di contatto e la sua attività viene bloccata dall’uso
dell’alcool come passaggio di risciacquo, mentre per la clorexidina può essere sufficiente un tempo di contatto
di circa 30 secondi per almeno due passaggi ed al termine può essere risciacquata mediante soluzione fisiologica od alcool oppure lasciata sulla cute indifferentemente (non occorre ulteriore applicazione come con gli iodofori dove viene nebulizzato in soluzione al 10% alla fine dello scrub). Ciononostante il consiglio è di garantire il
contatto con la superficie tissutale di almeno due minuti. La spiegazione di tempi così ridotti risiede nella caratteristica della clorexidina di legarsi alla cheratina. (10,11,12,13)
L’attività antimicrobica sperimentalmente non differisce di molto da quella di altre molecole, ma l’uso delle
soluzioni a base di clorexidina riduce di oltre il 50% la comparsa di reazioni topiche quali eritemi, edemi, papule.
(3,14,15)
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Dr Pavanelli
Libero Professionista
Gaglianico (BI)
Utilizzo di Clorexyderm Soluzione 4% per preparazione campo chirurgico
Modalità d’uso:
La soluzione di clorexidina digluconato può essere preparata in contenitori richiudibili e opachi per proteggere la
molecola dalla luce e dalla contaminazione ambientale, contenitori dove possono essere poste in immersione le
garze usate poi per la preparazione del campo chirurgico (meglio se sterili).
Buona norma è prelevare tali garze o con una pinza apposita o con la mano che non deve essere però quella
usata per lo scrub, questo al fine di evitare di contaminare la soluzione originale.
I passaggi partono dal centro della zona preparata secondo la normale tecnica chirurgica e si allargano in maniera centrifuga per terminare ai margini, senza mai tornare indietro. Grazie alle caratteristiche della clorexidina i
passaggi ed i tempi possono essere ridotti, infatti, sono sufficienti due-tre passaggi della durata di 30 secondi ed
uno finale di risciacquo con fisiologica o, meglio, con alcool che permette di eliminare dalla superficie cutanea i
residui di lanolina e degli altri eccipienti. (3).
La soluzione che eventualmente si raccoglie in zone corporee declivi deve essere allontanata mediante garze o
spugne sterili durante la preparazione del campo operatorio.(13,17,18,19,20)
La soluzione residua al termine dello scrub deve essere rimossa dopo il drappeggio del campo operatorio
mediante garza sterile.
Non deve essere utilizzata nella chirurgia oftalmica o in ogni modo con attenzione nelle zone perioculari: studi in
medicina umana descrivono reazioni avverse anche a diluizione minore, poiché la clorexidina causa facilmente
cheratite e edema transitorio. Attenzione va posta anche nella chirurgia del canale auricolare dove il contatto con
il timpano della molecola può causare sordità neuropatica (sempre in tale concentrazione).
Vantaggi:
Azione residuale sulla cute fino ad oltre otto ore.
Non inattivata da presenza di materiale estraneo (facile sui pazienti veterinari).
Ridotta percentuale di reazione allergica e di eritemi locali.
Ridotta incidenza di reazioni topiche sulla cute del personale (alla concentrazione del 4% in soluzione
saponosa viene usata per lo scrub del chirurgo).
Minore numero di passaggi, non necessità di usare altri prodotti, minori tempi di preparazione campo
operatorio.
Minore perdita di temperatura del paziente per evaporazione durante la preparazione.
Se non addizionata di sostanze volatili non ha un odore pungente o sgradevole. (Clorexyderm®.)
Uso della stessa molecola (in concentrazione adeguata) per la gestione della ferita post-chirurgia.
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Dr Pavanelli
Libero Professionista
Gaglianico (BI)
Utilizzo di Clorexyderm Soluzione 4% per preparazione campo chirurgico
Reazione all’iodopovidone - Cane
Clorexyderm Soluzione 4% e garze sterili
Materiali e procedura disinfezione
Scrub chirurgico con Clorexyderm Soluzione 4%
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Dr Pavanelli
Libero Professionista
Gaglianico (BI)
Utilizzo di Clorexyderm Soluzione 4% per preparazione campo chirurgico
Bibliografia
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Prof. Buracco
Facoltà di Medicina Veterinaria
Università di Torino
Utilizzo Clorexyderm Soluzione 4% per pulizia mani chirurgo
Valutazione delle procedure normalmente utilizzate per la pulizia e
disinfezione delle mani del medico chirurgo
Campionamento
La sperimentazione si è svolta nel periodo compreso fra novembre 2004 e gennaio 2005. In tale periodo sono
stati prelevati campioni dalle mani delle varie equipes chirurgiche che hanno lavorato presso l’Ospedale Veterinario Didattico di Grugliasco. In particolare è stato raccolto materiale da 10 “scrubs” eseguiti con una soluzione di
iodopovidone e 10 eseguiti con clorexidina.
Materiali e metodi
Il materiale è stato raccolto nel corso di interventi chirurgici sui tessuti molli eseguiti in cani e gatti presso
l’Ospedale Didattico della Facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco.
Per ciascun intervento si è proceduto alla raccolta di materiale biologico prelevato dalla cute delle mani dei
chirurghi in 3 distinte fasi della preparazione del chirurgo e al termine dell’intervento. Ogni prelievo è stato
eseguito mediante guanto sterile, in particolare:
Campione 1
guanto all’arrivo del chirurgo in sala preparazione (carica batterica originale)
Campione 2
guanto dopo utilizzo di un normale sapone liquido
Campione 3
guanto dopo scrub di 5’ con 5 ml di iodopovidone o clorexidina
Campione 4
guanto a fine intervento
Per ciascuna operazione è stata utilizzata la seguente metodica:
• introduzione mano del chirurgo in guanto sterile
• introduzione di 10 ml di Trypticase Soy Broth sterile all’interno dello stesso guanto
• chiusura guanto con cerotto a livello del polso per evitare fuoriuscita del brodo
• massaggio della mano per 1 minuto
• estrazione della mano dal guanto e chiusura dello stesso
Il materiale è stato analizzato mediante semina diretta di ciascun campione (100 ml) su Trypticase Soy Agar. I
campioni 1) e 2) di ciascun esperimento sono stati pre-diluiti con soluzione fisiologica (1:10) per facilitare la lettura
finale delle piastre e seminati su un terreno selettivo per batteri Gram negativi (McC agar) e su un terreno arricchito (Agar Sangue) al fine di isolare e identificare i diversi componenti della flora microbica cutanea.
Le piastre sono state incubate a 33°C per 24-48 ore, dopodiché si è eseguito il conteggio delle unità formanti
colonie (UFC).
La conta delle UFC nei campioni del gruppo 1) ha fornito risultati variabili da 60 a 9740, mentre nei campioni del
gruppo 3) (ottenuti subito dopo lo scrub) è stata osservata una significativa differenza fra i risultati ottenuti con i
due protocolli: protocollo con iodopovidone, range da 12 a 381 UFC; protocollo con clorexidina da 0 a 3 UFC.
Per tutti i campioni raccolti, in ciascun gruppo (protocollo con iodopovidone, protocollo con clorexidina), è stata
calcolata la media del numero di colonie e, per i campioni 3) e 4), la percentuale di riduzione rispetto al corrispettivo valore ottenuto nel gruppo 1.
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Prof. Buracco
Facoltà di Medicina Veterinaria
Università di Torino
Utilizzo Clorexyderm Soluzione 4% per pulizia mani chirurgo
Tab. 1
Percentuale di riduzione media sul conteggio delle colonie batteriche su mani di chirurghi
rispetto alla carica batterica iniziale.
Percentuale media di decremento del numero di colonie
iodopovidone
clorexidina
Guanto dopo scrub
81%
99,9%
Guanto a fine intervento
31%
99,9%
Gli organismi principalmente isolati nella sperimentazione sono batteri Gram positivi - in particolare
Staphylococcus epidermitdis e Staphylococcus cohni-, Corynebacterium sp. e bacilli.
Inoltre sono stati rilevati coliformi in piccola percentuale.
Bibliografia
1) Harbarth S et all. Universal screening for methicillin-resistant Staphylococcus aureus at hospital admission
and nosocomial infection in surgical patients. JAMA. 2008 Mar 12;299(10):1149-57.
2) Gerding DN, Muto CA, Owens RC Jr. Measures to control and prevent Clostridium difficile infection. Clin
Infect Dis. 2008 Jan 15;46 Suppl 1:S43-9.
3) Oztan MD, Pekiner BD, Can A. Permeability of latex gloves after exposure to 6 chemical agents. Quintessence Int. 2007 Oct;38(9):e537-43.
4) Corder K, Knowles TG, Holt PE. Factors affecting bacterial counts during preparation of the hands for
aseptic surgery. Vet Rec. 2007 Jun 30;160(26):897-901.
5) Wongworawat MD, Jones SG. Influence of rings on the efficacy of hand sanitization and residual bacterial
contamination. Infect Control Hosp Epidemiol. 2007 Mar;28(3):351-3. Epub 2007 Feb 13.
6) Rotter ML, Kampf G, Suchomel M, Kundi M. Population kinetics of the skin flora on gloved hands following
surgical hand disinfection with 3 propanol-based hand rubs: a prospective, randomized, double-blind trial.
Infect Control Hosp Epidemiol. 2007 Mar;28(3):346-50. Epub 2007 Feb 15.
7) Knobben BA, van der Mei HC, van Horn JR, Busscher HJ. Transfer of bacteria between biomaterials
surfaces in the operating room--an experimental study. J Biomed Mater Res A. 2007 Mar 15;80(4):790-9.
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Dr Ghibaudo
Libero professionista
Fano (PU)
Utilizzo Clorexyderm Soluzione 4% per pulizia coni otoscopici
Valutazione delle procedure normalmente utilizzate per la pulizia e
disinfezione del cono in medicina veterinaria: uno studio pilota
Newton HM, Rosenkrantz, WS Muse R and Griffin CE
Veterinary Dermatology. 17; 147–150 2006
Riassunto
L’obbiettivo di questo lavoro è stato di valutare l’efficacia relativa ai metodi di pulizia e disinfezione
comunemente utilizzati nella pratica veterinaria.
Utilizzando una procedura sterile, 60 coni otoscopici da 4 mm sterilizzati a gas sono stati inoculati con
un brodo colturale di 1.5 miliardi di colonie batteriche di Pseudomonas aeruginosa per mL. facendoli
asciugare poi per 10 minuti. Sono stati creati sei gruppi di studio di 10 coni ognuno. Il gruppo 1 è servito
come controllo positivo e non è stato fatto nessuna pulizia o disinfezione.
I coni del gruppo 2 sono stati puliti con coton fioc sterile e garze poi risciacquati con acqua. I coni del
gruppo 3 sono stati puliti con alcool isopropilico al 70%.
I coni del gruppo 4 sono stati puliti con panno inumidito di Cetylcide II soluzione. I coni del gruppo 5 e 6
sono stati puliti per 20 min rispettivamente in soluzioni di Cetylcide II e di clorexidina gluconato al 2%.
Utilizzando un procedimento sterile dopo 10-15 minuti di asciugatura i coni sono stati puliti con un
tampone in modo consistente e i campioni sono stati sottoposti ad una coltura quantitativa. I risultati
colturali non hanno evidenziato crescita batterica dai coni in soluzioni con Cetylcide II e clorexidina
gluconato al 2%. Mentre vi è stata crescita di colonie batteriche di P. aeruginosa in 2 coni sui 10 puliti
con alcool, 3/10 dei coni puliti e risciacquati, in acqua e 3/10 dei coni puliti con panno inumidito. Tutti
(10/10) i coni nel gruppo di controllo hanno evidenziato una marcata crescita di P. aeruginosa. Questi
riultati mostrano che P. aeruginosa può sopravvivere su coni otoscopici puliti e disinfettati con diversi
metodi comunemente utilizzati.
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Dr Ghibaudo
Libero professionista
Fano (PU)
Utilizzo Clorexyderm Soluzione 4% per pulizia coni otoscopici
In letteratura sia in campo umano che veterinario è stata segnalata la frequente presenza di batteri patogeni,
molto spesso multiresistenti, presenti sui coni otoscopici che le normali procedure di pulizia e disinfezione
con acqua o alcool non eliminano. Questo comporta un alto rischio di disseminazione, attraverso le normali
visite otoscopiche, di batteri in orecchie anche sane (infezioni nosocomiali). Il lavoro sottocitato riporta
l’efficacia assoluta nell’uccidere Pseudomonas aeruginosa dai coni contaminati, dopo un periodo di contatto di 20 minuti, dell’utilizzo di una soluzione di clorexydina gluconato al 2%. ICF propone ,dopo studi preliminari, l’utilizzo della soluzione al 4% (Clorexyderm 4% soluzione) dopo pulizia con cotone per la disinfezione
quotidiana dei coni otoscopici immergendoli per un periodo di 10 minuti; facendoli successivamente asciugare all’aria.
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Dr Ghibaudo
Libero professionista
Fano (PU)
Utilizzo Clorexyderm Soluzione 4% per pulizia coni otoscopici
Bibliografia
1) Brook I. Bacterial flora of stethoscopes’ earpieces and otitis externa. Annals of Otology,
Rhinology, and Laryngology 1997; 106: 751–2.
2) Boothe HW. Antiseptics and disinfectants. Veterinary Clinics of North America: Small Animal
Practice 1998; 28: 233–48.
3) Cohen HA, Amir J, Matalon A, Mayan R, Beni S, Barzilai A. Stethoscopes and
otoscopes--a potential vector of infection? Fam Pract. 1997 Dec;14(6):446-9.
4) Cohen HA, Liora H, Paret G, Lahat E, Kennet G, Barzilai A. Aurioscope earpieces--a potential
vector of infection? Int J Pediatr Otorhinolaryngol. 1998 Sep 15;45(1):47-50.
5) Dumani A, Yoldas O, Isci AS, Köksal F, Kayar B, Polat E Disinfection of artificially contaminated
Resilon cones with chlorhexidine and sodium hypochlorite at different time exposures Oral Surg
Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod. 2007 Mar;103(3):e82-5. Epub 2007 Jan 22.
6) Newton HM, Rosenkrantz WS, Muse R, Griffin CE. Evaluation of otoscope cone cleaning
and disinfection procedures commonly used in veterinary medical practices: a pilot study.
Vet Dermatol. 2006 Apr;17(2):147-50.
7) Powell S, Perry J, Meikle D. Microbial contamination of nondisposable instruments in
otolaryngology out-patients. Journal of Laryngology and Otology 2003; 117: 122–5.
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alfonsofilippi ©
Clorexyderm® soluzione 4%
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