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BMW Motorrad
GT18772
IL GIORNALE DI VICENZA
Martedì 18 Febbraio 2014
ECONOMIA&FINANZA
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L’INTERVISTA. Parlail fondatoredi Diesel,presidentedel gruppoOtbconsettemiladipendenti
Rosso:«Ministro?
Renzimel’hachiesto
Nonmolloilgruppo»
«Èilmigliorecheabbiamoinquesto momento, puòdaresperanza,
incarnala trasparenza.Non sifaccia ingabbiaree s’ispirialPapa»
Roberta Bassan
BREGANZE
Il camper di Matteo Renzi fece
tappa al quartier generale della Diesel di Breganze nel 2012
durante la campagna per le
primarie. Le vinse Bersani.
Sembra passato un secolo.
Renzo Rosso, fondatore di Diesel e presidente della holding
Otb, settemila dipendenti nel
mondo, vestirà lei il nuovo premier Matteo Renzi?
Una bella persona, ci siamo
sentiti stamattina (ieri, ndr),
prima che entrasse da Napolitano, era un po’ emozionato.
Si aspettava l’accelerazione?
Letta non era male, ma Renzi
ha messo pressione, il Paese
aveva bisogno di pressione.
Renzo Rosso ministro?
Me l’hanno chiesto.
Gliel’ha chiesto Renzi?
Non è il solo, anche i precedenti mi hanno chiesto di partecipare alla vita politica.
E lei?
Non credo che la politica faccia parte della mia mentalità.
È un sistema dove devi lavorare con una marea di burocrati.
Io sono abituato a fare.
Appunto, un imprenditore magari all’Economia non può rappresentare la svolta?
Quando sei al timone di un’azienda con migliaia di dipendenti, come posso essere io o il
manager di Luxottica Andrea
Guerra, non puoi mollare il
carro. Penso ci siano brave persone che si possono scegliere.
Io non farei il toto-ministri,
ma un bello scouting e metterei il meglio per ogni funzione.
Qualèlaprimacosachechiede-
RenzoRosso traAgneseLandini, mogliedi Renzi, e il nuovo premier
rebbe a Renzi?
Una cosa a cui non si pensa
mai e sulla quale incardinare
tutte le operazioni. Mi riferisco al marketing, alla comunicazione: dare cioè una serie di
informazioni al Paese in modo da portarlo davvero dalla
parte delle istituzioni. È un po’
il metodo del Papa.
Il metodo Bergoglio per Renzi?
Certo, l’ultimo Papa ha preso
il mano il sistema Chiesa in declino allucinante e con il suo
sistema di comunicare sta
cambiando il mondo. Il Papa
non parla con chi non ha niente da fare, ma con il suo sistema comunica valori a tutti, dall’alto al basso della piramide,
ceti sociali ed età.
Si rivede nel nuovo premier?
Nella “Be Stupid” di Renzo
Rosso, Renzi incarna la trasparenza. Trovo che da sindaco,
Siamoin
crescita,ilgruppo
èsolidoeanche
diversificato.
Siamoalternativi
aibigdellusso
per esempio, abbia reso Firenze visibile e trasparente, tutti
possono capire dove vanno
conti e costi e questo, per chi
odia il clientelismo come me,
è fantastico e coinvolge la gente ad essere pulita.
Renzi può accendere le speranze?
Deve. È il migliore che abbiamo in questo momento. La
sua bravura sarà tanto più
grande quanto riuscirà a non
farsi inglobare dal sistema e
ad essere fresco come ora.
LeiperòammiravaancheBerlusconi, giusto?
Come imprenditore è una delle persone più intelligenti mai
conosciute, poi ognuno ha i
suoi pregi e difetti. Forse doveva lasciare prima. Sarà che io
sono un fan di gioventù: i giovani sono belli perché più freschi, hanno le visioni giuste
per le loro esigenze. Uno che
ha una certa età può portare la
sua esperienza. Prendiamo la
nostra azienda.
Ecco, ha dato le chiavi del gruppo al figlio Stefano, Ceo di Otb,
state preparando la staffetta?
Ho ormai 60 anni, qui sto bene perché sono circondato da
giovani che portano iniziative
RenzoRosso, fondatore diDiesel epresidente dellaholding Otb, settemiladipendenti
e a cui trasmetto i miei 35 anni
di entreprise. Ma il sangue che
scorre deve essere giovane. Abbiamo già una visione dell’azienda del futuro, già managerializzata, già con processi generazionali in atto. Io rimango a dare il mio know how, ma
non sono preoccupato se domani dovesse accadermi qualcosa: gli stipendi dei 7mila dipendenti sono al sicuro. Un
tempo ero inserito in ogni
meccanismo, oggi mi sento
più globale, mi occupo di
HFarm, di alberghi - ne stiamo aprendo uno a Londra -,
del portale Yoox, di EcorNaturaSì. Se vogliamo continuare
ad essere un gruppo solido,
meglio essere presenti in più
campi.
Nel2010,aprendoilnuovoheadquarter, aveva detto: raddoppieremo il fatturato. Eravate a
1,2 miliardi. Come va?
Mamma mia, l’avevo sparata
un po’ grossa. La crisi è durissima e riteniamoci fortunati:
siamo in leggera crescita, dovremo chiudere il 2013 intorno a 1,6 miliardi, siamo finan-
ziariamente solidi e non siamo indebitati.
Qual è la difficoltà maggiore?
Fare business è più difficile,
vanno cambiate le organizzazioni, serve più snellezza.
Gruppo Forall Pal Zileri, perché
non l’avete comprato voi?
Non rientra nel nostro mondo.
Avevate provato con Valentino.
Era molto diverso.
Come valuta le acquisizioni
estere delle nostre griffe?
Se oggi il Paese Italia facilitasse di più il business non ci sarebbe bisogno di compratori
esteri. Sia chiaro, non sono
contro chi viene dall’estero a
comprare, del resto lo fa anche il nostro gruppo all’estero:
il mondo è globale. L’importante è che l’azienda vada
avanti, anche se poi è inevitabile che le sinergie vengono fatte
nei Paesi degli acquirenti.
Mai avuto timori di compratori
per Diesel?
C’è troppa energia in questa
azienda, tante cose da fare. E
siamo solidi.
Quotazione in Borsa?
Al momento non c’interessa.
Spendiamo il tempo per gestire il nostro fare e perdiamo meno tempo a gestire i numeri
per darli al mercato.
Lei che ha venduto i jeans agli
americani, oggi che sogno ha?
Costruire un gruppo antagonista ai gruppi esistenti, la vera
alternativa al mondo del lusso
con caratteristiche più gioiose, moderne, innovative e continuando a creare sogni e interazioni col consumatore. Essere cool, moderni, freschi e non
per forza diventare una macchina per fare numeri.
Ministro, proprio no?
No, no. La mia vita sarebbe finita, non ho guardia del corpo, ho la famiglia e soprattutto ho le mie idee, la mia visione pulita, contro la corruzione. Mi farebbero secco il giorno dopo. •
© RIPRODUZIONERISERVATA
Ilfiglio Stefano, Ceodellaholding, verso 1,6miliardidi fatturato
DaijeansDieselal“lussogentile”Marni
Rossojunior:«Lacreativitànonsoffre»
BREGANZE
Sedutoaccantoal padre c’èil
secondogenitoStefano Rosso,
33anni, a cui ilfondatoredi
DieselRenzo Rosso unannofa
affidòle chiavidella holding
Otba cui fannocapo Diesel,
MaisonMartinMargiela, Marni,
Viktor&Rolfe Staff
International(produzionee
distribuzioneinlicenze dei
marchiDsquared2,Just Cavalli,
VivienneWestwood Red Label
andMane Marc Jacobs Mens).
Assiemeal padre e al fratello
Andrea(chesi occupa della
direzioneartistica), Stefano
Rossogestisce ancheRed
Circlee Red Circle
Investments, le societàdi
investimentidella famigliache
spazianodall’immobiliare alle
partecipazioniindiverse
aziende.Èlui a tuttigli effetti
chesioccupa dellenuove
acquisizioniincasa Otbpiù
legateal corebusiness edè lui
cheRenzo Rossolascia parlare
sultema e anchepiù ingenerale
deltipodi lussoversocui il
gruppovuolerivolgere
l’attenzione.
ANIMADIESEL, L’AMMIRAGLIA.
Unlussoa quantopare diversoda
quelloa cui siè abituati apensare
nell’altamoda, affiancatosempre
piùall’ammiragliaDiesel.
Ammiragliache difattocontinua a
far macinarequasil’80%del
fatturato delgruppo. «Abbiamo
dueanime -sostiene Rossojunior
-unaè quella Dieselsu cui
puntiamoancoramolto
soprattuttonegliambitidove
siamopiùforti -il jeans5tasche,
lapelle- e dove continuiamo a
portarea casarisultati dilusso.Si
trattadiuncasual premium,certo
nonper tutti,ma cheha un
mercatoinarrestabile moltopiù
delbasic.Chi vuole unjeansdi
base ogginon ha piùbisognodel
brand.Sul resto noi,grazie a
creatività,innovazione e ricerca di
lookunici, andiamo ancora
fortissimo».
“LUSSOALTERNATIVO”,
PRESENTEEFUTURO.
Mac’èappunto laseconda anima,
quellochesul piattodella bilancia
dovrebbe infuturocrescere
ancora.Sitratta dellusso
alternativo, appunto,incarnato
dall’ultimaacquisizione inordine
ditemponel 2012,Marni. «I
marchipiùalticheabbiamo spiegaStefano Rosso-non
esprimonomaiil lusso tipico,ma
hannounapproccio al
consumatorepiù democratico.Ci
piacedefinire Marni lusso gentile,
noninvadente, nonappariscente.
Questotipo diprodottocipiace
peril suo altocontenuto di
creatività.Certo,il brandè
importante,ma nonsi vende un
logo,sivende creatività e quando
c’èun'acquisizionediquestotipo
incui abbiamocreduto molto
significamettercidietro, nel
nostrocaso, una macchinache
funziona».
«ACQUISIZIONI,NONA BREVE».
Altreacquisizioni invista?«Non a
breve -risponde Stefano Rossocistiamo guardandointorno ma
questononè inrelazioneal fatto
chedobbiamoper forzacrescere.
Èancheper rendersiconto
dell’andamentodelmercato
stessoe percapire se stiamo
andandonella direzione giusta».
ILLUSSO CHEDIVENTA CASUAL .
Stefano Rosso,Ceo di Otb
Dalcasualsaràora piùlusso?
«Facciofaticaadistingueremolto
-sostiene Rossojunior-.Il lusso
stadiventandocasual,cioè un
nuovo modo divivere
l’abbigliamento,dove siindossano
capiper più occasionid’uso.L’abito
formale- prosegueilCeo Otb -sta
diminuendocome capo
d’abbigliamentoches’indossa
giornalmente,maè più facile
vedereuna personache siveste
allostessomodo durante ilgiorno
e lasera. Questo inrealtà noilo
predichiamogià da unpo'. Infatti
abbiamosempre pensato chesi
potesseutilizzareun jeansper
qualsiasioccasione, dal
matrimonioalladiscoteca.
Avevamovisto giusto». • R.B.