Brevissima storia della fotografia di reportage

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Brevissima storia della fotografia di reportage
Brevissima storia della fotografia di reportage
La fotografia di reportage nasce già nell'Ottocento poiché molti fotografi cercarono di perfezionare
la fotografia documentaristisca.
La foto di reportage può essere di tipo sportivo, zoologico o di guerra, oltre che di molti altri generi,
ed ha una funzione di testimonianza iconica di un avvenimento vissuto e fissato permanentemente
su un supporto, la pellicola, il quale ha una funzione sociale che attraverso il quarto potere, la
stampa, potrà essere goduta da milioni di persone non presenti all'evento.
Le più grandi difficoltà incontrate dalla fotografia originariamente per ottenere l'istantaneità propria
dell'evento derivano dalla difficoltà della preparazione delle lastre prima dello scatto e dalla
sensibilità estremamente limitata dei preparati fotosensibili.
Il problema di fissare immagini in movimento preoccupò tutti i fotografi, da Daguerre nel 1839
padre fondatore della fotografia, portandoli ad elaborare studi e strategie per il fissaggio
dell'immagine senza aver problemi di sorta.
Guerre, contestazioni sociali, catastrofi misero a dura prova la tecnica fotografica e contribuirono a
migliorarne la tecnica.
Se Gubern ci parla della foto della rivoluzione messicana già a metà del '800 è Fenton che
documentando la guerra di Crimea nel 1855 ottiene alcuni passaggi bellici statici e tranquilli.
Le composizioni fentoniane, realizzate con sicurezza e in cui non vi è nessuna scena presa dal vero,
davano in tal modo un'idea abbastanza falsa della guerra, una guerra pulita e senza morti,
rappresentando soldati ordinatamente sistemati dietro la linea dei combattimenti.
Fotografia come pittura paesaggistica mentre il disegno diventa illustrazione grafica in Crimea così
da coesistere con la fotografia.
La coesistenza di queste due forme di rappresentazione nei giornali illustrati si rivelò fondamentale
in quanto la statica fotografica andava in simbiosi con la drammaticità delle illustrazioni. La
drammaticità dell'illustrazione può essere vista esaminando periodici come La Domenica del
Corriere che ci dimostrano come il pubblico ancora preferisse l'immaginazione dell'illustrazione
all'obiettività della fotografia.4
La coesistenza della fotografia e dell'illustrazione durò fino alla Seconda Guerra Mondiale per due
ragioni fondamentali:da un lato per sopperire alle assenze della macchina fotografica e, dall'altro,
per manipolare e drammatizzare sensibilmente alcune scene di guerra per fini politici.
L'istantanea come l'intendiamo noi oggi nasce nel 1878 grazie ai lavori di Muybridge sul galoppo di
un cavallo, eseguiti con un esposizione di 0,001 secondi che si tradussero con un immagine sub
esposta.
Fu in questo periodo che apparve la lastra di gelatina asciutta che, pur essendo all'inizio, nel 1871,
meno sensibile del collodio umido, offriva il grande vantaggio di eliminare i macchinosi tentativi a
cui costringevano quelle lastre, poiché si dovevano fabbricare in modo immediato, prima di ogni
scatto.
Quando le lastre furono producibili su scala industriale e furono vendibili sul mercato intorno al
1878 alcuni si appellarono alla tradizione e proclamarono la nostalgia per i vecchi tempi.
Da quell'anno in poi la fotografia ebbe un processo tecnico estremamente rapido al punto di portare
a macchine piccole e maneggevoli come la Kodak apparsa nel 1888.
Grazie a questi eventi finì la fotografia artigianale.
Così la fotografia di reportage, che fu molto utilizzata nei giorni della Comune di Parigi, della
guerra di Cuba e della Guerra dei Boeri fu favorita dai suddetti progressi.
Il fotografo può essere visto come eroe? Certamente si se la loro pratica professionale ha dato prova
di coraggio e abnegazione nel testimoniare fatti o eventi di rilievo per una società o comunità.